All I need is you, Austin

di xlovemeweasley_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ritorno a casa ***
Capitolo 2: *** Nuove amicizie ***
Capitolo 3: *** Austin, sei tu? ***
Capitolo 4: *** Amici o...? ***
Capitolo 5: *** No Love. ***



Capitolo 1
*** Ritorno a casa ***


                  Capitolo 1.

Drin Drin Driiin...
«Cinque minuti e poi mi alzo...»dissi. Ma effettivamente a chi lo stavo dicendo? Ero sola nella mia camera e nessuno mi poteva sentire. Mi rigirai nel letto e guardai fuori dalla finestra ammirando la via principale del mio quartiere e non riuscendo a concepire che ormai erano le ultime ore che passavo a Londra, la mia amata Londra, ero sì contenta di tornare a Miami ma a Londra avevo lasciato il cuore. Dopo queste riflessioni un po' malinconiche mi alzai controvoglia dal letto e riguardai il biglietto che mi avrebbe riportato a casa, dalla mia amata famiglia. L'orario di partenza era fissato per le 11 di mattina perciò dato che erano ancora le sette potevo fare tutto con calma. Dopo aver posato il biglietto sulla scrivania scesi di sotto per fare colazione e dopodiché a lavarmi, mi vestì con un paio di pantaloncini di jeans, una t-shirt nera e le mie Converse nere basse. Mentre finivo di prepararmi mi guardai allo specchio e pensai che nell'ultimo anno ero cambiata tanto. Ai cambiamenti non ci pensiamo mai siamo troppo occupati per gli impegni, la scuola, il lavoro o la famiglia e non guardiamo noi stessi, occupati dalla routine giornaliera. Eppure mentre mi guardavo per bene allo specchio, forse la prima volta da mesi, mi resi conto che ero diversa e non solo fisicamente (certo ero dimagrita molto, la palestra aveva dato i suoi frutti) ma ero cambiata caratterialmente, Londra aveva tirato fuori il lato migliore di me e ringraziai Intercultura per avermi permesso di passare un anno in cui ero diventata la persona che volevo essere, io, Yasmin Constancio ce l'avevo fatta. Tornando alla mia vita, sistemai le mie valigie e guardai per l'ultima volta la mia amata casa londinese, uscì proprio quando il taxi era arrivato in strada e arrivai all'aeroporto in un batter d'occhio. Feci il check-in e le altre pratiche prima di salire in aereo e giunte le 11 partii. Arrivai a Miami molto tardi ma ero contenta, il volo era stato abbastanza piacevole a parte una hostess nervosa, ma vabbè. Appena scesi dall'aereo ero spaventata, e se i miei si erano dimenticati di venirmi a prendere? E se invece nella marea di gente non li avrei trovati? Mentre ero presa dall'ansia e continuavo a non vedere i miei genitori, un gruppo di passeggeri si spostò e finalmente li vidi di nuovo, la mamma era sempre la stessa, papà che forse era un po' più stempiato e mio fratello che era cresciuto dismisura nell'ultimo anno. Appena li vidi corsi da loro per un mega abbraccio e dopo essermi staccata vidi gli occhi di mamma un po' umidi. Finalmente a casa. Dopo aver preso le valigie e tutto il resto andammo a casa e parlammo del viaggio, di me, di cosa avevo fatto, del lavoro di papà e della scuola in cui sarei tornata (che noia!) con mio fratello Alex. Dopo la cena, ovviamente pizza per festeggiare, guardai un po' di tv con mio fratello come facevamo ogni sera prima di partire per Londra e infine stanca ma felice andai a letto, pensando con gioia al ritorno a casa.

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Capitolo 2
*** Nuove amicizie ***


Era giunta di nuovo la mattina e il caldo sole di Miami filtrava attraverso le finestre. Tutto era tranquillo quando... quel pazzo di mio fratello Alex piombò correndo nella mia stanza urlando «Yaz svegliati!» «Oh Alex aspetta altri cinque minuti, ti prego» dissi ancora mezza addormentata «No Yaz svegliati subito, sono già le undici e fra due ore dobbiamo andare a pranzo dalla nonna perciò sbrigati» detto questo uscì dalla stanza. Decisi perciò di alzarmi e scesi giù per le scale arrivando in cucina dove trovai dei pancake per colazione che divorai subito, a forza di bacon e uova strapazzate a Londra mi mancava la colazione che mi preparava mia mamma. Dopo aver fatto colazione tornai di sopra e feci una doccia veloce, pettinai i capelli, mi truccai velocemente e indossai un vestitino bianco molto leggero poiché faceva ancora caldo. All'una partimmo da casa (come al solito in ritardo) e arrivammo dopo una mezz'oretta, dopo il pranzo con i nonni tornammo a casa e siccome non avevo molta voglia di rimanerci andai al centro commerciale sperando di fare un po' di shopping. Dopo essere entrata in un negozio carino vidi una ragazza che teneva almeno dieci grucce nelle mani e mentre cercava di non urtare i vari ripiani le cadde un vestito. Andai verso di lei e glielo porsi «Grazie mille, sono così sbadata» disse «Oh tranquilla, capita anche a me» risposi «Comunque non ti ho mai visto qui, sei nuova?» chiese «No però sono appena tornata da Londra dopo essere mancata per un anno» «Davvero? Io amo Londra, comunque io sono Allison, Allison Jones, piacere di conoscerti» disse sorridendo «Io sono Yasmin Constancio, il piacere è tutto mio» esclamai. Passai il pomeriggio con Allison facendo shopping e scherzando, era davvero una ragazza simpatica e prima di tornare a casa ci scambiammo in numeri, per vederci più tardi in spiaggia. Tornai a casa e mentre salivo le scale sentì un frastuono proveniente dalla camera di fronte alla mia, ovvero quella di mio fratello, entrai e notati che aveva radunato un bel po' di amici e stavano cercando di suonare la batteria ma senza successo. «Alex smettila con questo frastuono» dissi «Ehi, e tu da dove spunti fuori dolcezza?» disse un ragazzo di cui non sapevo il nome «Ehi quella è mia sorella Zach e non chiamarla più dolcezza» disse mio fratello «Ma che dici? Sei tu Yasmin?» chiese «In persona» risposi, rimasi un po' a parlare con gli amici di mio fratello e scoprì che l'altro ragazzo si chiamava Robert e a quanto pare aspettavano ancora un componente del gruppo che si chiamava Austin e doveva arrivare a momenti, ma non rimasi oltre perché dovevo vedermi con Allison perciò li salutai e uscì, tanto li avrei rivisto comunque il giorno seguente a scuola. ALEX'S POV. Dopo che Yaz uscì di casa passarono circa dieci minuti e suonò Austin alla porta, lo feci salire in camera e continuammo a parlare fino a quando Zach disse «Sai chi è tornata alla base Austin?» «Chi?» chiese curioso «La sorella di Alex, te la ricordi? Sai è diventata proprio uno schianto» affermò mentre Robert annuiva con convinzione «Ehi ma state parlando in questo modo di mia sorella davanti a me, idioti!» esclamai un po' seccato «Eddai Alex, tranquillo, comunque la vedrò lunedì a scuola giusto?» chiese Austin «Sì certo, frequenterà il nostro Liceo» dissi «Il nostro amato e adorato Liceo, che ogni giorno ci prodighiamo a distruggere» disse ridendo Robert, scoppiammo tutti a ridere. YASMIN'S POV. Passai un meraviglioso pomeriggio assieme ad Allison che insistette per farsi chiamare Ali perché Allison non le piaceva. Ci divertimmo tanto e andammo in spiaggia, verso le sette però dovevo tornare a casa, quindi salutai Ali e tornai a casa. A cena si riunì tutta la famiglia e parlammo del più e del meno. Alla fine stanca andai a dormire pensando all'imminente ritorno a scuola.

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Capitolo 3
*** Austin, sei tu? ***


Driiin..Drin...DRIIIIIN «Nooo, stai zitto affare infernale» esclamai arrabbiata, era arrivato il lunedì e per "fortuna" iniziava la scuola, evviva.. Controvoglia mi alzai dal letto e andai a farmi una doccia sperando di svegliarmi un minimo ma ovviamente non successe. A ogni modo dopo aver fatto la doccia mi vestì per il primo giorno di scuola e indossai un paio di jeans un po' strappati e una maglietta bianca semplice e le mie amate converse nere basse, mi truccai un po' e afferrai la borsa e scesi in cucina per colazione. In cucina mi ritrovai una scena troppo divertente, c'era mio fratello che correva come un pazzo per casa cercando vestiti e libri da portare mentre nostra madre gli urlava che era tardi, dopo la scenetta di mio fratello feci colazione e Alex mi offrì un passaggio in macchina fino a scuola per non lasciarmi a piedi. Appena arrivata a scuola c'era una marea di gente che si salutava, abbracciava e rideva e mentre mi girai per dire una cosa a mio fratello mi accorsi che se ne era andato, tipico. Decisi perciò di entrare a scuola tanto sarei comunque dovuta passare dalla segreteria per ritirare dei moduli necessari per l'iscrizione; dopo aver passato dieci minuti a scrivere moduli e firmare finalmente mi consegnarono una piantina della scuola e le chiavi del mio armadietto. Mi incamminai cercando la mia classe ma tra gli studenti che camminavano, io che cercavo la mia classe sulla piantina, non vidi che una persona concentrata sul telefono non mi aveva visto *SBAM* «Cavolo scusa non ti avevo visto» disse lo sconosciuto «Tranquillo è colpa mia, sto cercando di orientarmi in questa scuola ma è praticamente impossibile» dissi disperata «Ti aiuto io dai, in che classe devi andare?» chiese gentile «In 4F» dissi «È la mia classe, vieni ti accompagno» disse sorridendo, gli incamminammo verso la classe e cominciai a guardare meglio quel ragazzo, era proprio carino... ma che dico era stupendo occhi verdi, moro e con un sorriso contagioso e mentre lo stavo guardando disse «Lo so che sono bello, ma così mi sciupi» disse ridendo «Non stavo guardando te, ma la scuola» cercai di giustificarmi «Sì certo, questa non me la bevo comunque eccoci arrivati» disse «Grazie mille ragazzo di cui non so il nome» scherzai «Bhè io ti ho accompagnato in classe devi dirmelo prima tu» «Non credo proprio, ci si vede» dissi e entrai velocemente in classe e ritrovai Ali china sul banco, mi avvicinai e dopo averla salutata entrò il professore che cominciò a spiegare (già dal primo giorno...). Dopo la lezione uscì dalla classe con Ali per cercare mio fratello e dirgliene quattro visto che mi aveva abbandonato ai parcheggi e lo trovai agli armadietti con i suoi amici. Mi avvicinai e dissi «Alex potevi anche aspettarmi all'entrata eh» dissi «Scusa Yas avevo fretta» concluse «Ei ragazzi sta arrivando Austin» disse Zach «Ciao Austin» dissero in coro i suoi amici «Ei ragazzi» disse una voce che mi sembrava di conoscere, infatti mi girai e... Quello è Austin?... Oh mio dio... SPAZIO AUTRICE: Ciao a tutti, scusate il ritardo ma ci ho messo un po' a scrivere questo capitolo, scusatemiii... Comunque (finalmente ho capito come scrivere lo spazio autrice hahah) questa ff non sarà la solita storia d'amore ma avrà un continuo un po' complesso ma non voglio anticiparvi niente... Ora vi saluto, al prossimo capitolo, byeee.

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Capitolo 4
*** Amici o...? ***


Capitolo 4. Oh mio dio, ma quello è Austin? È il figo che mi aveva accompagnato in classe, cavolo... «Allora ti sei persa di nuovo, che ci fai qui?» chiese sorridendo «La riconosci?» chiese stupito Alex «L'ho accompagnata in classe perché si era persa, chi è?» domandò Austin Ma perché parlano come se non ci fossi? «Sono Yasmin, la sorella di Alex» dissi «Davvero? Non è possibile» si stupì Poi nessuno disse niente perché Austin mi guardava, io ero stranamente interessata a guardare le mie scarpe e Alex guardava entrambi girando in continuazione la testa...oh dio «Che imbarazzo» disse Zach con voce squillante Solo dopo mio fratello si accorse di Ali e disse «E tu chi sei?» «Oh io sono Ali u-un'amica di Yasmin» disse tutta rossa. «Ah piacere io sono Alex» disse facendole l'occhiolino e Ali diventò ancora più rossa di quanto era «Comunque Yaz, stasera c'è una festa andiamo?» chiese «Sì dai perché no? Ali vieni con me?» chiesi alla mia amica «Non so» disse lei insicura «Eddai ci divertiamo, ci conto» disse Alex d'un tratto. Alla fine Ali si convinse e decisi che saremmo passati a prenderla verso le nove e mezza e io, Alex e i suoi amici tornammo a casa visto che li aveva invitati a pranzo, che poi sembrava che i suoi amici non avessero neanche una casa visto che stavano per la maggior parte da noi. Mentre stavamo mangiando notai che Austin mi guardava ma appena lo guardai per bene notai che il sugo gli aveva creato i baffi intorno alla bocca e scoppiai a ridere, seguita poi dal resto dei ragazzi. Dopo pranzo mi sedetti sul divano a guardare la tv e Zach si sedette accanto a me. Cominciò a farmi domande cretine del tipo «Allora il fidanzatino?» e io risposi «Ma come Zachary? Mi stai dicendo che non stiamo più assieme?» lui rise e mise un braccio intorno alle mie spalle e io appoggiai la testa sulla sua spalla, d'altronde eravamo come fratelli e nessuno si stupì, tranne...Austin. Ma che voleva? Aveva preso a guardarci in maniera strana dalla poltrona dove era seduto. Che strano... Oltre lo strano comportamento di Austin il pomeriggio passò normalmente con me che spesso entravo urlando nella camera di mio fratello perché faceva casino con i suoi amici e verso le sette andarono tutti a casa loro per prepararsi e io andai in camera a prepararmi. Feci la doccia, lasciai i capelli lisci e mi truccai poco. Indossai un vestitino nero attillato e tacchi neri. Ero pronta. Erano circa le nove quando scesi in soggiorno e di mio fratello neanche l'ombra così urlai «Alex muoviti!» e rispose «Dieci minuti sorellina» (tipico di Alex). Alla fine i dieci minuti divennero mezz'ora, infatti uscimmo in ritardo e arrivammo a casa di Ali alle dieci e qualcosa (complimenti Alex). Dopo essere arrivati alla festa notai che Alex guardava in continuazione Ali che stava parlando con John Hopkirk, il proprietario della casa e ogni volta che si avvicinava per dire qualcosa all'orecchio Alex si innervosiva, chissà se si piacevano... La serata passò tranquillamente avevo ballato con un paio di ragazzi carini, con Zach e Robert, avevo anche bevuto poco quindi stava procedendo tutto bene, solo che non avevo visto Austin per tutto il tempo. Era l'una passata quando finalmente lo vidi e guardandolo meglio esclamai subito «Austin ma che cavolo hai fatto?»...---------------------------------------------------------------------------- Spazio Autrice: Ciao a tuttiii, scusate l'assenza ma avevo perso l'ispirazione e quando l'ho ritrovata ci ho messo un pò a scrivere questo capitolo perciò spero che vi piacca, fatemelo sapere magari lasciando una recensione, alla prossimaaa:)

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Capitolo 5
*** No Love. ***


                                                                                             Capitolo 5.


«Austin ma che cavolo hai fatto?» chiesi stranita «Eddai Yasmin vieni a ballare con me» disse, o meglio, urlò lui a causa della musica assordante «No Austin, dobbiamo andare a casa e subito!» esclamai, stavo per spazientirmi mi toccava fare da babysitter a un diciassettenne ubriaco...

Ma Austin non ne voleva sapere di tornare a casa ed iniziò a dire «Sai Yasmin anche se sei la sorella del mio migliore amico sei così sexy stasera...» «Sì certo,come no...dai andiamo a cercare Alex e gli altri così ce ne andiamo» dissi. Alla fine trovammo mio fratello che ballava con Ali ma appena vide in che condizioni era Austin decise che dovevamo andare assolutamente a casa, perciò Zach riportò a casa Ali e Robert (anche lui ubriaco) mentre Alex e io tornammo con Austin. Tornati a casa mio fratello andò subito a dormire mentre Austin che fino a quel momento era calmo ricominciò a fare il cretino ma lo feci sdraiare sul divano e andai a cambiarmi e indossai una canotta bianca e dei pantaloncini grigi, tornai in soggiorno e vidi Austin sul divano dove l'avevo lasciato e se devo essere sincera sembrava proprio un angioletto anche se piuttosto infreddolito così presi una coperta e lo coprì per bene, gli diedi un bacio in fronte e andai a dormire. Mi svegliai presto, erano circa le sette di mattina ma essendo a Miami si moriva già di caldo così decisi di andare a fare un bagno in piscina, indossai il costume e scesi in giardino. Mi buttai in piscina, rilassandomi finalmente e rimasi lì per una buona mezz'ora. Dopo essere uscita mi coprì con un telo che avevo portato con me e in quel momento uscì Austin e iniziò a guardarmi senza dire una parola mordendosi il labbro. Sentivo il suo sguardo squadrarmi passava dal mio viso, al mio corpo e di nuovo al viso che era diventato rosso per l'imbarazzo...volevo tornare in casa ma mi scontrai col suo petto, cercava anzi voleva impedirmi di tornare dentro e con due dita prese in mio volto e mi guardò dritto negli occhi... Stava per succedere? Mi avrebbe baciato? Eravamo forse come nei film dove il principe baciava la sua principessa e vivevano per sempre insieme felici e contenti? Ma noi non eravamo nelle favole e lui tornò in casa, lasciandomi lì da sola come una cretina. Tornai dentro anch'io ma non andai da lui ma a lavarmi e a cambiarmi. Dopo circa una mezz'oretta scesi di nuovo di sotto e lo trovai che cucinava dei pancake e sorridendo mi chiese se volevo mangiare con lui, lo guardai un po' di traverso ma accettai di far colazione e aspettai che fosse pronto. Mangiammo in silenzio, io a occhi bassi concentrata sui pancake ma sentivo il suo sguardo su di me perciò mangiai in fretta, posai il piatto nel lavello e salì velocemente in camera, chiusi la porta e mi buttai sul letto afferrando le cuffie e iniziando a sentire musica al massimo del volume. Ascoltai "Warriors" degli Imagine Dragons e non sentì la porta aprirsi e mi accorsi della presenza di qualcuno quando il materasso sprofondò sotto il peso di un corpo, il corpo di Austin, il ragazzo più bipolare che conoscessi. Mi abbracciò e restammo così per un tempo che sembrò infinito, mi voltai e osservai i suoi occhi all'apparenza verdi, marroni vicino alla pupilla, grigio-blu quando si arrabbiava tanto da sembrare quasi un mare, un mare in tempesta di cui avevo timore ma dai quali non riuscivo a fare a meno. Mi ero davvero innamorata di Austin? Mi piaceva davvero? Avevo bisogno di schiarirmi le idee e quella stanza sembrava soffocarmi così mi alzai di scatto e uscì dalla stanza lasciandolo solo, scesi le scale infilai le scarpe e uscì di casa. Vagai un po' per Miami non sapevo neanche io dove andare mi facevo guidare dalle mie gambe... Ero confusa riguardo Austin non capivo cosa provasse per me, cosa provassi io per lui, se ci poteva essere qualcosa tra noi, non ci capivo più niente. Mi guardai intorno per capire dove cavolo mi trovavo e capì che ero vicino al parco decisi perciò di entrare e sedermi su una panchina per continuare a riflettere. Ero ancora lì su quella panchina quando sentì qualcuno sedersi accanto a me, mi voltai ed era Zach. Gli sorrisi e disse «Disturbo?» «No tranquillo che ci fai qui?» chiesi «Volevo fare una passeggiata e il parco mi ispirava» ridemmo insieme e continuammo a parlare del più e del meno. Passai un paio d'ore con Zach andammo da Burger King per pranzo e mangiammo come maiali, fino a scoppiare. Tornammo a casa ridendo come matti, mi sentivo bene con lui, gli volevo un bene dell'anima e prima di entrare a casa mi abbracciò forte dicendo «Fai la brava Yas» «Contaci Zachino» dissi ridendo e in quel momento la porta di casa si spalancò ed uscì Austin fermandosi di botto e il sorriso che aveva sulle labbra si spense. Scese gli scalini e salutò Zach con un «Ehi Zach» ma di me neanche si accorse, o meglio non mi degnò di uno sguardo e imboccò la strada che conduceva a casa sua. Rimasi un po' perplessa dal suo comportamento e come me anche Zach che mi salutò e tornò a casa anche lui. Passai il pomeriggio davanti alla TV sola a casa perché mio fratello uscì per vedersi come qualche persona misteriosa ma da come lo disse capì che era una ragazza e sperai che fosse finalmente quella giusta per lui. Chiamai Ali per sapere che faceva ma non mi rispose perciò passai il pomeriggio da sola, che divertimento. Erano circa le otto quando mio fratello tornò a casa dicendo che aveva chiamato il cinese per prenotare la cena e che dovevo passare a ritirarla. Infilai perciò degli shorts e una felpa, indossai le scarpe e uscì. Ormai si era fatto buio e tirava un vento abbastanza fresco ma arrivai al ristorante in pochi minuti, presi il cibo e pagai. Uscì e notai nascosti dal buio due figure vicine erano un ragazzo e una ragazza, forse erano due fidanzati ma mi sembrava di conoscerli mi sarei dovuta allontanare ma rimasi impietrita... quando la mano della ragazza sfiorò il bordo dei jeans del ragazzo, lui anziché farla continuare la spinse di lato e finalmente vidi che era... era Austin. Rimasi pietrificata e iniziai a tremare tanto che il cibo che tenevo mi cadde dalle mani e fece rumore suscitando l'attenzione di entrambi, ma io non capivo più niente volevo solo tornare a casa e non pensare più a niente, con la poca lucidità che mi era rimasta afferrai la busta che mi era caduta e iniziai a correre nonostante avessi sentito Austin gridare «Yasmin fermati, ti devo parlare». Corsi a casa senza mai fermarmi, entrai in soggiorno e mollai la busta sul tavolo, mi precipitai in camera mia sbattendo la porta e mi gettai sul letto a piangere, non avevo fame, non avevo sete, mi sentivo soltanto molto molto vuota... Ma cosa mi stava succedendo?

Spazio Autrice: Ciao a tutti, sono tornata e spero che questo capitolo vi piaccia ci ho messo un pomeriggio intero per scriverlo perciò lasciatemi almeno una recensione piccola piccola (fa la faccia da cucciolo hahah), alla prossimaaa:) M.

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