Viaggio nella leggenda

di Bomb
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'eroe della leggenda ***
Capitolo 2: *** Fino alla vetta ***
Capitolo 3: *** Finalmente liberi! ***
Capitolo 4: *** Una nuova minaccia? ***
Capitolo 5: *** L'erede e la profezia ***
Capitolo 6: *** La foresta delle illusioni ***
Capitolo 7: *** Moriko, la bambina della foresta ***
Capitolo 8: *** Sotto Attacco ***
Capitolo 9: *** Il regno d'argento ***
Capitolo 10: *** Un nemico potente ***



Capitolo 1
*** L'eroe della leggenda ***


//piccolo avviso, questi primi capitoli fungono da prologo per la storia, per questo saranno anche più corti! Pubblicherò settimanalmente un nuovo capitolo! //

Siamo nell'anno X300. Il pianeta terra ha vissuto per molti anni una tranquilla vita in pace, diverse razze vivevano in armonia e tranquillità tra loro ma qualcosa che cambiato. Un enorme cambiamento ha scosso l'intero pianeta portando diverse razze sull'orlo dell'estinzione. I demoni, le creature per natura più malvagie che abitavano la terra, si sono uniti in battaglia con lo scopo principale di diventare la razza dominatrice del pianeta e sterminare chiunque si opponga al proprio volere. Molti esseri umani non sapevano neppure dell'esistenza di altre razze oltre alla loro e vennero sconvolti dall'apparizione di un intero esercito di demoni che, senza pietà ha colpito e distrutto diverse città. In quel momento molte razze sono state sterminate, tra cui quella degli Elfi.

La pace ora sembra solo un lontano ricordo, i demoni si proclamano padroni del pianeta terra. Gli umano sono costretti a vivere in schiavitù sotto gli ordini dei demoni, con qualche eccezione: esiste infatti un gruppo di uomini e donne che hanno disertato la terra ed i loro simili per unirsi ai demoni.

Queste persone hanno unito le loro forze aiutando i demoni nella loro causa e opera di conquista del mondo, unendosi in una organizzazione criminale conosciuta col nome di Fukujin.

La terra conosce il periodo più duro della sua esistenza però questa sofferenza e disperazione è destinata a cessare.

Ai piedi delle montagne innevate, luogo in cui hanno base operativa i demoni e l'organizzazione Fukujin, fa la sua comparsa una figura maschile: un ragazzo sui vent'anni, dai lunghi capelli neri e gli occhi di un marrone scuro. Quest'ultimo indossa una armatura da cavalliere di colore grigio metallo, ai piedi ha degli scarponi da neve marroni che lo aiutano a muoversi senza rischiare di sprofondare sulla neve di quella montagna. Il ragazzo cammina con passo lento lungo la strada situata di fronte a se, sentiero che lo condurrà all'ingresso effettivo della montagna. Non sembra apparentemente essere armato, con l'unica eccezione dell'armatura che indossa e che parrebbe anche piuttosto pesante a guardarla.

Il ragazzo arriva dunque all'ingresso effettivo della montagna e da lontano due guardie demoniache lo notano e gli si fanno subito incontro.

 

  • Hei tu, non ti è permesso stare qui, torna al villaggio a lavorare per noi. - Dice uno dei due.

  • Hai sentito? Sparisci da qui prima che noi..

 

Il secondo demone non fa nemmeno tempo a finire la sua frase che, in una frazione di secondo, mano destra del ragazzo si illumina e compare dal nulla, come per magia una spada.

Il demone non avrebbe nemmeno tempo di agire e di pensare a cosa sta succedendo che si ritrova un profondo taglio lungo tutto il petto: una ferita molto profonda che parte dalla spalla destra per poi seguire una linea in diagonale e giungere all'altezza del fianco sinistro. Il movimento del giovane è stato talmente rapido che nessuno dei due demoni lo ha visto muoversi ed ora egli si trova alle spalle, in piedi, del demone appena trafitto da quella spada.

 

  • Tu.. bastardo!

 

Il secondo demone nota il corpo senza vita del suo compagno e tenta di vendicarlo rapidamente partendo subito all'attacco del giovane cavalliere.

Gli corre incontro e si lancia contro il corpo del ragazzo usando la coda come fosse un arma andando a colpire nel punto esatto in cui si trova il giovane. Il colpo però non va a segno, anzi finisce con il colpire soltanto il vuoto.

Il ragazzo infatti ha effettuato un secondo spostamento a velocità impressionante, giungendo ora alle spalle del demone stesso.

Alza la mano sinistra, l'unica libera al momento, ed afferra la nuca del demone d'innanzi a lui stringendola al massimo della propria forza.

La stretta del cavaliere è talmente forte che rischia quasi di spezzargli il cranio, ma prima che quest'ultimo riceva il colpo di grazia lo lascia andare facendolo cadere al suolo.

 

  • Portami dal vostro capo.

 

Afferma ora il cavaliere fissando il corpo esanime del demone di fronte a se che sembra particolarmente sofferente. Un guerriero è giunto fino ai piedi della montagna innevata con l'unico scopo di riportare la pace e la serenità nel mondo e togliere la razza umana dalle catene che la imprigionano da ormai diversi anni. Una nuova battaglia tra bene e male sta per verificarsi, la domanda che tutti si pongono è una sola: riuscirà un semplice ragazzino, per quanto forte possa essere, a spodestare il leader dell'armata demoniaca e restituire la libertà agli esseri umani?

 

  • Chi.. diavolo sei tu?

 

Chiede il demone con quel poco di energia rimasta in corpo.

 

  • Sono l'eroe della leggenda!

 

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Capitolo 2
*** Fino alla vetta ***


FINO ALLA VETTA

 

Il demone ferito dal giovane guerriero non riesce a mantenere attiva la propria fiammella vitale che si spegne più rapidamente di un cerino sotto l'imperversare di una bufera.

L'eroe della leggenda non pare essere per niente contento della morte del demone, visto che avrebbe risparmiato diverso tempo se quest'ultimo lo avesse condotto dal loro capo.

 

< Maledizione. Vabbè.. vorrà dire che lo cercherò da solo. >

 

Prosegue dunque la propria avanzata verso l'interno della montagna. Di fronte a se può notare chiaramente un gigantesco cartello, sorretto da due pali di ferro ai lati, che mostrano il nome di tale monte.

Una volta superato l'ingresso ufficiale d'innanzi ai propri occhi compare una scalinata, non molto lunga a dire il vero, che conduce in un sentiero decisamente stretto. Tale percorso è accessibile solo a piedi e senza nessun mezzo di trasporto proprio per via della ristretta larghezza dello stesso. Esso è delimitato soltanto sulla destra con una grossa parete rocciosa che tende al marroncino con qualche albero ormai rinsecchito seguendola con lo sguardo verso l'alto. A sinistra invece non v'è nulla come barriera ma vi si trova, invece, un enorme strapiombo. L'altezza di quel monte è di circa duemila metri, anche se al momento il giovane si trova soltanto ai mille metri d'altezza rispetto il livello del mare. Questo può significare soltanto una cosa: anche se non ha ancora raggiunto la cima, che dista ancora circa mille metri, cadendo da quella altezza farebbe comunque una brutta fine. Giustamente, quindi, il ragazzo tende a stare sulla destra appoggiando anche una mano alla parete rocciosa per sentirsi probabilmente più sicuro nel proprio avanzare.

Continua quindi l'avanzata imperterrita, passano i minuti, forse anche le ore ed il giovane eroe giunge quasi alla cima del monte. Arriva per l'esattezza ai mille e cinquecento metri d'altitudine, mancano soltanto cinquecento metri seguendo il percorso per raggiungere la base dei demoni.

Lo sguardo fiero e ardito del ragazzo lascia posto, per qualche istante, ad una espressione sorpresa e perplessa: a poca distanza dalla sua posizione, sempre dritto davanti a se, nota una piccola piazzola che non pare essere in pendenza come l'intero sentiero, ma esattamente in piano.

La raggiunge nel giro di pochi minuti e si ferma per concedersi una piccola pausa prima di proseguire il viaggio.

Volta lo sguardo lentamente in ogni direzione scrutando attentamente quel paesaggio, cercando qualche piccolo segnale sospetto: il ragazzo tende a restare molto all'erta, d'altronde è quasi giunto alla cima della montagna, ormai si saranno accorti della presenza di un nemico nei paraggi. Possibile che nessun'altro sia intervenuto per attaccarlo?

Questa e molte altre domande albergano all'interno della testa del ragazzo, che scruta ed osserva il paesaggio circostante.

La zona si presenta come una distesa completamente verde e comprende un'area giochi per bambini e ragazzi: sembra la classica area di sosta che comprende scivoli, altalene, un campetto da calcio e tanto altro.

Non sembra convinto, qualcosa lo turba. La sua mente sembra vagare nel vuoto, perchè mai ci sono giochi per bambini in questo posto? Gli esseri umani dovrebbero essere ridotti in schiavitù ormai ed allora per quale motivo ci sono tali giochi? Che sia una trappola? Un'esca? Oppure i piccoli demoni hanno le stesse abitudini degli esseri umani?

Tanti dubbi per il ragazzo, vorrebbe trovare risposta per ogni domanda che gli frulla in testa ma sa benissimo che non c'è tempo. Non può permettersi troppe distrazioni ne perdite di tempo, lui è giunto fin li con un solo scopo ed intende portarlo a termine ad ogni costo.

Riprende dunque l'avanzata, dopo qualche minuto di pausa, iniziando a camminare per poter percorrere il sentiero che dovrebbe condurlo effettivamente alla base dove risiedono i demoni e, quindi, al loro capo.

 

< FERMO LI INTRUSO!! >

 

Una voce, un urlo proveniente dall'alto fa arrestare immediatamente l'avanzata del ragazzo.

Egli s'arresta, sguardo serio alza il proprio volto e nota come ben quattro demoni stanno scendendo in picchiata e agguerriti, pronti per colpire ed uccidere il giovane eroe.

Un ghigno sul suo volto, non ha paura e non ha motivi per averne.

Come già in precedenza, anche in questo caso, i movimenti del ragazzo sono estremamente veloci.

Non è possibile nemmeno vedere ad occhio nudo ciò che realmente sta compiendo talmente i suoi movimenti sono rapidi.

I quattro demoni giungono rapidi ed atterrano proprio addosso al ragazzo, o almeno così sembrerebbe, andando a colpire con i loro artigli e la coda utilizzandoli come armi.

Una volta che toccano terra, però, una brutta notizia viene immediatamente colta dai quattro: il ragazzo è improvvisamente sparito, come se si fosse volatilizzato in un istante. Esso si trova alle loro spalle ed ha già ripreso il cammino seguendo il sentiero. I demoni non fanno in tempo a voltarsi per notare la sua presenza che vengono trafitti in pieno con dei colpi in diagonale che li squarcia completamente dalla spalla destra fino al fianco sinistro.

Probabilmente l'eroe è stato talmente rapido da riuscire ad estrarre un'arma e colpire ognuno dei demoni per poi riprendere il cammino.

I demoni invece, dopo esser stati colpiti, precipitano inesorabilmente nello strapiombo. Dopo aver subito tale colpo, probabilmente, erano già morti prima ancora di cadere e quindi non hanno avuto modo di tentare di sfruttare le proprie ali per volare ed evitare di precipitare da quell'altezza.

Passano ancora i minuti, le ore. Finalmente il ragazzo ormai è giunto praticamente in cima: egli si trova infatti ad una distanza di circa duecento metri dalla vetta del monte.

La sua avanzata sembra doversi arrestare o comunque subire un brusco rallentamento, improvviso quanto prevedibile però. Un coro assordante si alza nel cielo rompendo il silenzio di quel momento e la pace che vi era prima. Sguardo rivolto verso la cima della montagna ed ora l'eroe potrà notare chiaramente come, in ogni direzione, stia arrivando l'intero esercito dei demoni muovendosi a gran velocità indirizzandosi tutti contro l'unico bersaglio un comune.

 

< Sciocchi.. non potete nulla contro di me..>

 

I suoi movimenti vengono arrestati ancora una volta, abbassa lo sguardo questa volta. Tensione nell'aria, si sentono le urla dei demoni diventare sempre più forti che si avvicinano minacciosi verso il prescelto, l'eroe della leggenda. Quest'ultimo sembra essere piuttosto tranquillo, chiude addirittura gli occhi come se cercasse di percepire i loro movimenti con l'aiuto degli altri sensi, senza utilizzare la vista.

Arriva l'intero plotone demoniaco che lancia la sua offensiva, contro però un fantasma: infatti anche in questo caso, come già successo con l'assalto precedente, il ragazzo si è mosso ad una velocità incredibile. Nello spazio di una frazione di seconda ha raggiunto la vetta del monte, lasciando l'esercito alle sue spalle distante circa un centinaio di metro.

Raggiunge dunque la base del gruppo demoniaco, non vi è un castello o qualche base fisica come ci si potrebbe attendere. Semplicemente vi si trova un trono sopra il quale si trova il Re, nonchè capo dell'esercito demoniaco. Accanto a lui si possono vedere diverse sedie, un po' alla sua destra un po' alla sinistra. Sopra tali sedie, quasi delle poltroncine, siedono diverse figure umane; sono il gruppo che ha disertato la razza degli uomini per unirsi a quella demoniaca.

L'eroe si avvicina lentamente fissando ogni cosa attorno a se. L'esercito torna sulla cima del monte però il re con un evidente gesto della mano blocca loro l'avanzata consentendo all'eroe di agire indisturbato.

I due si osservano, sguardi di fuoco tra loro.

 

< FUKUJIN PENSATEVI VOI! >

 

Ordina il Re e gli umani seduti accanto a lui si destano dalla sedia sulla quale si trovavano e si portano davanti al sovrano, pronti a scontrarsi con l'eroe prescelto della leggenda.

 

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Capitolo 3
*** Finalmente liberi! ***


I Fukujin: sette temutissimi guerrieri disertori della razza umana per unirsi a quella demoniaca si stanno preparando a fronteggiare il guerriero prescelto, l'eroe della Leggenda.

Il loro capo: un uomo alto, muscoloso, con una folta chioma nera liscia che scivola delicatamente dietro la sua schiena. Quest'ultimo osserva con sguardo fisso e calmo la presenza del giovane eroe di fronte a se che ricambia quello sguardo.

 

< Andate..>
 

Ordina il capo del gruppo muovendo poi il proprio braccio destro in avanti puntando il dito indice nella direzione del loro obiettivo.

I sei guerrieri, sia maschi che femmine, al servizio di quest'uomo non si lasciano ripetere due volte il comando e subito iniziano a correre in simbiosi tra loro, dirigendosi a grande velocità verso il ragazzo.

L'eroe, dal canto suo, resta immobile ed impassibile vedendo gli altri avvicinarsi verso di lui.

La distanza che li separa è di circa una decina di metri che pian piano si stanno consumando con la rapida avanzata del gruppetto.

 

< Pensate di riuscire a battermi? Siete solo degli idioti! >

 

Afferma il ragazzo ora prendendosi qualche secondo di pausa, senza però mutare la propria posizione e vedendo gli altri ormai a distanza ravvicinata.

 

< Vi mostrerò cosa sa fare un guerriero della Leggenda.. SPADA DI LUCE! >

 

Urla il ragazzo probabilmente il nome di un attacco.

E' lesto e rapido l'eroe nei suoi movimenti ed inizia solo ora a spostarsi da quella posizione.

Punta forte i piedi contro il terreno sottostante per poter ottenere una buona stabilità ed evitare di perdere l'equilibrio durante l'esecuzione di tale tecnica che sta per tirare fuori.

Piega ora le ginocchia verso il basso supportando così lo forzo dei piedi e dandogli una piccola mano per avere meno pressione su quella parte del corpo.

Il bacino viene rivolto verso il basso ma non rivolta completamente verso il gruppetto: infatti effettua una piccola rotazione del busto e delle spalle in senso orario. Entrambe le braccia vengono rapidamente mosse e portare parallele tra loro accanto al fianco destro e. Le mani semi-chiuse posizionate una di fronte all'altra. In questo momento, quasi come per magia, compare un raggio di luce abbastanza lungo da poter essere afferrato con entrambe le mani. Esso non pare avere una forma definitiva e non sembra nemmeno essere un qualcosa di solito: pare qualche essere una semplice luce che compare e ricorda tanto una spada o un arma da taglio piuttosto lunga anche se è impossibile notare una possibile elsa ed una lama in quel fascio di luce accecante.

In tutto questo il gruppo dei dei Fukujin prosegue la propria avanzata rapida ed incessante verso il giovane guerriero.

Ormai la distanza è esigua, circa un metro ed ognuno di loro si prepara per infliggere un colpo mortale all'eroe della leggenda.

In un istante però tutto si muta improvvisamente: infatti il ragazzo ha atteso fino all'ultimo, ha aspettato il momento preciso in cui i demoni si trovassero di fronte a lui per poter attaccare il gruppo con l'arma lucente.

Rapido ora è il movimento dell'eroe che, restando in assoluto silenzio, sposta entrambe le mani in avanti facendo compiere loro quel movimento anti-orario che che gli consente di raggiungere nuovamente la posizione frontale rispetto ai suoi nemici.

Sfruttando la pressione dei piedi andrà dunque a fare un passo in avanti per poi muovere le braccia, sempre con la lama di luce ben salta tra le mani, dal basso verso l'alto seguendo una traiettoria diagonale da destra verso sinistra.

Il colpo apparentemente colpisce soltanto l'aria visto che nessuno dei Fukujin è stato colpito direttamente dalla spada però ognuno di loro si vedrà un enorme taglio in diagonale che parte del proprio fianco sinistro fino a raggiungere la spalla destra.

I sei guerrieri imbattibili sono stati sconfitti con un solo attacco dall'eroe della Leggenda.

Tutti loro crollano a terra senza vita mentre la spada di luce, come è apparsa, sparisce ora nel nulla e senza lasciare tracce se non quella distesa di cadaveri accanti all'eroe.

 

< Vi avevo avvertito. >

 

Afferma ora il giovane guerriero. Alza ora lo sguardo verso il leader dei Fukujin ed ultimo membro rimasto ancora in vita iniziando ad avviarsi verso di lui con passo lento ma deciso.

Il boss dell'organizzazione sembra risultare molto sorpreso dalla sconfitta, in questo modo, del suo gruppo e pare che inizi davvero a temere la forza di questo guerriero.

 

< Avanti Jurojin. Che stai aspettando? Uccidi il moccioso. >

 

< Tsk.. chiudi la bocca. Questa non è più la mia battaglia. Addio. >

 

Improvvisamente l'uomo dai capelli neri si volatizza nel nulla, come se avesse il dono del teletrasporto lasciando il campo di battaglia e fuggendo da quella zona di guerra.

 

< ASPETTA.. DOVE VAI JUROJIN?? >

 

Il capo dell'armata demoniaca ora si dimostra alquanto spaventato, le sue guardie del corpo sono state annientate ed il boss di quest'ultima è fuggito lasciando solo il demone in balia dell'eroe della Leggenda.

 

"Un secondo ragazzo.. parliamone.. sono sicuro che possiamo trovare una soluzione..!!"

 

"Una soluzione c'è.. DEVI SPARIRE!" >

 

Il ragazzo urla la propria di soluzione all'indirizzo del demone. Il volto di tale creatura ora è visibilmente spaventato, inizia a sudare freddo mentre osserva di fronte a lui quel ragazzo così determinato nel porre fine alla sua vita. Non s'accorge di nulla ora il mostro, in pochi attimi tutto termina: Un'azione rapida da parte dell'eroe che possiamo vedere ora alle spalle del demone, ancora seduto comodamente sul proprio trono, con il ginocchio sinistro al suolo e con la gamba destra invece che poggia al terreno. Le mani sono unite tra loro, con le dita incrociate tra ambe due le mani ad eccezione del dito indice di entrambe che sono distesi ed uno attaccato all'altro.

 

< E' finita.. >

 

Le ultime parole del giovane prima che il trono venga letteralmente tagliato a metà e così anche il corpo del demone stesso.

Un colpo spirituale, forse, che ha permesso quasi di creare una lama molto tagliente che ha spezzato a metà la sedia in legno ed anche il corpo del leader dell'armata demoniaca.

 

Questo evento verrà ricordato da tutti come il giorno della liberazione degli esseri umani da parte di un guerriero, un eroe della Leggenda che è riuscito ad eliminare per sempre la minaccia demoniaca sulla terra.

 

E così.. passarono mille anni..

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Capitolo 4
*** Una nuova minaccia? ***


Sono passati mille anni dal fatidico giorno in cui la terra tornò di proprietà degli esseri umani.

Mille anni di pace e tranquillità dopo la terrificante guerra che ha distrutto e sterminato molte razze, tra cui quella degli Elfi.

La terra torna alla solita routine giornaliera, la pace regna sovrana e varie razze collaborano e vivono pacificamente tra loro. Tra esse v'è anche la razza dei demoni, ora non più nemici della razza umana, ed anzi, loro collaboratori.

La città dei profumi, detta anche città delle rose, quest'oggi si è svegliata con il sole caldo ed una leggera brezza che consente agli abitanti di sentire meno l'elevata temperatura odierna.

Questa è una città che vive principalmente di coltura e pesca. Una piccola città di contadini e pescatori che si guadagnano da vivere onestamente con il sudore della propria fronte.

 

< Hirooo dove te ne vai? >

 

Una voce squillante rompe il silenzio mattutino. Un tono tipicamente femminile, verso un qualcuno ancora non visibile ad occhio nudo.

 

< Vado a pesca mamma! >

 

Risponde una voce di fanciullo. Si vede finalmente l'apparizione di quel ragazzo, di circa una decina d'anni. I suoi capelli marroncini vengono abbagliati dall'intensa luce solare mentre quest'ultimo si avvia a passo rapido verso un laghetto situato poco fuori dalla città, armato soltanto di una canna da pesca.

La voce della mamma risuona ancora squillante però ormai il ragazzino è troppo lontano per poter udire le parole proferite dalla donna, ferma sul ciglio della porta di casa.

Hiro sembra di buon umore e sventola la propria canna da pesca quasi come fosse una bandiera.

 

< Andare a pescareeeee.. mi sembra quasi di volareeee.. quando poi il pesce avrò pescatooooo e questa sera me lo sarò mangiatoooo >

 

Il bambinetto sembra essere molto allegro e si mette ad intonare, in modo alquanto stonato e senza un vero e proprio tempo, una canzoncina probabilmente inventata da lui al momento.

Hiro però continuando ad intonare questa sua canzone non s'avvede della presenza di una montagna davanti a se e ci va a sbattare in pieno contro, rischiando quasi di spezzare la fragile canna da pesca che si porta dietro.

Questa gigantesca struttura si muove improvvisamente e ci si rende conto di come in realtà sia soltando un essere umano, o così sembrerebbe ad una prima vista: questo tizio è alto circa un paio di metri e largo tre, capelli neri ed occhi rossi quasi come se fossero colmi di sangue. L'espressione dell'uomo non sembra essere molto rassicurante per il piccolo ragazzino che nell'impatto perde l'equilibrio finendo col sedere a terra.

 

< Hei moccioso.. cosa volevi fare? >

 

Tuona l'uomo con un tono di voce piuttosto minaccioso fissando dall'alto in basso il bambino ora a terra.

 

< Volevo andare a pesca! >

 

Risponde rapido Hiro rialzandosi ora e rimmettendosi in posizione verticale. Afferra la sua canna da pesca e si prepara per proseguire il proprio cammino verso il laghetto.

Non riesce però ad andare molto oltre perchè, improvvisamente, arriva un violentissimo calcio alla base dello stomaco da parte di quest'uomo che non sembra aver rimorsi ne pietà verso nessuno, nemmeno per un bambino come lui.

< Brutto moccioso, tu sai con chi hai a che fare? Hai incontrato la persona sbagliata. >

 

Dalle parole l'uomo ora passa ai fatti: si avvicina verso il giovane Hiro, a terra, fissandolo con una espressione che non tralascia alcuna emozione nei propri occhi.

Solleva la man destra e, quasi come per magia, questa inizia a brillare di una luce molto intensa e quasi accecante. Avvicina la mano verso il collo del bambino ma prima che possa accadere qualsiasi cosa di spiacevole verso di lui qualcosa di tagliente e molto affilato trancia di netto la mano dell'uomo obeso. Quest'ultimo è costretto ad indietreggiare di qualche metro mentre il sangue scende copioso dalla ferita vistosa.

 

< Maledetto.. sei ancora tu? >

 

Sbotta il ciccione verso qualcuno, forse proprio colui che ha tranciato la mano all'uomo.

Hiro si guarda intorno per capire con chi stava parlando l'altro e noterebbe alle sue spalle una figura di un vecchio barbuto con vistosi capelli bianchi.

 

< Hotei.. questo non è posto per te. >

 

Queste le parole del vecchio che ora percorre qualche metro superando il piccolo Hiro ed avvicinandosi verso il ciccione che, però, non mostra alcuna paura verso il vecchio che ha di fronte.

 

< Povero stupido, ancora non hai visto niente..>

 

Il vecchio si ferma improvvisamente, sembra aver percepito qualcosa di strano nell'aria. Il ciccione ora sembra essersi concentrato in qualcosa, forse un nuovo tipo di attacco che sta per portare a compimento. Con sorpresa, di tutti però, il ciccione non utilizza un nuovo attacco offensivo contro il vecchio barbuto ma bensì spunta una nuova mano, al posto di quella che era stata tranciata proprio dall'altro qualche secondo prima.

 

< Non mi dire che..>

 

< Hai indovinato.. so utilizzare la trasmutazione del corpo. >

 

< Sei un folle! Lo sai che è proibito! >

 

< Non mi interessa vecchio. Preparati a conoscere il creatore! >

 

Hotei, ora, avvolto da una maggiore sicurezza nei propri mezzi ed una ritrovata fiducia nelle sue capacità e nella propria forza inizia l'avanzata verso il vecchio.

Quest'ultimo sembra pronto alla battaglia e solleva una mano, come prima già fece il ciccione, però questa volta non succede nulla.

Il vecchio sembra essere molto sorpreso dal fatto che non stia accadendo niente, forse non riesce nemmeno a sentire il potere scorrere dentro di se e questo lo rende piuttosto vulnerabile.

 

< Cosa diavolo... perchè la mia magia non funziona? >

 

Si domanda. Non ha tempo per trovare una risposta adeguata alla sua domanda perchè viene colpito in pieno volto da un semplice pugno dell'altro, senza l'utilizzo di alcuna magia o armi varie.

Il colpo si dimostra comunque efficace perchè fa volare il vecchio all'indietro di qualche metro.

Termina a terra ora il vecchio mentre il ciccione riprende la sua lenta avanzata verso il bambino che però non sembra mostrare alcun timore reverenziale nei confronti dell'altro. Impugna la propria canna da pesca come fosse un arma preparandosi ad attendere l'arrivo del ciccione.

 

< Ora mi occupo di te.. >

 

Afferma l'uomo avvicinandosi sensibilmente al bambino. Si ferma una volta che raggiunge il metro di distanza, ormai abbastanza vicino per poter disporre di lui come vuole. Questa volta alza entrambe le braccia portando le mani ad unirsi come in segno di preghiera. Una preghiera di morte però perchè tali mani vengono circondate improvvisamente da delle gigantesche fiamme.

Sposta ora entrambe le mani e le fiamme circondano ambe due. Le chiude entrambe a pugno preparandosi a colpire.

 

< Aspetta non lo fare... >

 

Cerca disperatamente il vecchio di fermare Hotei che però fa partire il suo primo pugno.

Il bambino si mostra, ora, quasi in uno stato di trans: digrigna i denti come fosse un animale rabbioso, non proferisce parola alcuna. Prima che arrivasse il colpo a segno, qualcosa di incredibile ed inaspettato accade: la canna da pesca tra le sue mani comincia a brillare come fosse fatta di una luce propria. Bagliore accecante quello emanato dalla canna che si tramuta modificando leggermente il proprio aspetto e forma, divenendo una vera e propria spada di luce.

Senza rendersi conto di nulla egli ha già fatto la sua mossa: sposta la lama di luce rapidamente, sfruttando la forza delle proprie braccia, facendola scontrare con il corpo dell'uomo.

 

< AAAAARGH.. COSA DIAVOLO SUCCEDE?!? >

Hotei non riesce a capacitarsi della cosa e preso dalla foga e dall'agitazione del momento decide che per lui è ora di ritirarsi. Una nube di fumo circonda il proprio corpo e quando quest'ultima si dirada egli è sparito senza lasciare traccia.

Il bambino ora sembra quasi essersi appena svegliato da un sogno e si guarda intorno con aria interrogativo.

 

< Cosa è successo? Dov'è quell'uomo? >

 

Riferendosi naturalmente a Hotei. Il vecchio ora si rialza e si avvicina verso il bambino; l'espressione è molto sorpresa, quasi gli tremano le labbra e non sembra che molte parole possano uscirgli dalla bocca, al momento solo due:

 

< Sei tu... >

 

 

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Capitolo 5
*** L'erede e la profezia ***


Giornata serena e soleggiata del tranquillo e pacifico nella città dei profumi. Poco fuori dalla città vi è situata una casetta, ai piedi di un enorme bosco con alberi talmente alti che coprono perfino il cielo impedendo così ai raggi solari di penetrare in tale luogo e rischiarare quella selva. In quella modesta casetta vi si trovano attualmente due persone: un vecchio ed un ragazzino.

Il giovane Hiro è stato chiamato dal vecchio per parlare di qualcosa di molto importante.

 

< Ti ho condotto fin qui perchè voglio parlarti di una cosa, ma prima dimmi il tuo nome. >

 

< Mi chiamo Hiro, ho 12 anni! Tu invece chi sei? >

 

< Giusto, non mi sono ancora presentato. Mi chiamo Yamato >

 

Entrambi al momento sono in piedi, con il vecchio che chiude la porta di ingresso facendo capire come essi siano appena entrati all'interno della casetta.

Quest'ultima si mostra con un pavimento in legno marrone, un tavolino dalla forma rotonda con quattro sedie posizionate attorno allo stesso; una finestra situata nella parete alla destra ed un caminetto invece posizionato a sinistra. Alcuni quadri appesi al muro mostrano diversi ritratti del vecchio Yamato quando era ancora un ragazzino, più o meno sui vent'anni.

Il vecchio ora indica con un cenno della man destra una delle sedie attorno al tavolo circolare facendogli capire che può accomodarsi su una di quelle.

Il giovane Hiro accetta il consiglio di Yamato e si siede sulla sedie più vicina a se. Anche il vecchio ora afferra una sedia portandola accanto a quella di Hiro e sedendosi su di essa.

 

< Allora Hiro.. ti ho fatto venire qui per un motivo. Tu non ricordi cosa è successo la scorsa notte vero? >

 

< No. Mi ricordo solo che stavo per essere colpito da uno strano tizio e poi tutto è diventato nero. Quando mi sono ripreso lui non c'era più. >

 

Hiro sembra quasi essere preoccupato da questa sua perdita di memoria; non riesce proprio a spiegarsi come sia possibile e cosa sia avvenuto effettivamente quella notte.

 

< Ti ho trovato finalmente. Sono mille anni che ti cerco. >

 

< Eh? Che stai dicendo vecchio? >

 

< Tu sei l'erede della leggenda Hiro. >

 

< Erede? Leggenda? Ma di cosa stai parlando? Io sono solo un piccolo pescatore! >

 

< Tu sei molto più di questo mio piccolo amico. >

 

Il vecchio ora si solleva dalla sedia per poi avvicinarsi lentamente verso la finestra e la spalanca. Indica ora all'altro di avvicinarsi a se; Hiro non se lo fa ripetere due volte e si desta dalla sedia avvicinandosi rapidamente verso la finestra dove si trova anche Yamato.

 

< Guarda Hiro.. cosa vedi oltre questa finestra? >

 

< Vedo un bosco.. >

 

< E' una foresta. Si chiama Foresta Oscura, nota anche come Foresta Delle Illusioni. >

 

Si prende qualche secondo di pausa per riprendere fiato senza mai distogliere lo sguardo però da quell'infinita distesa di alberi di fronte a se.

 

< In quella foresta vivono diverse creature magiche, alcune di loro hanno la capacità di creare delle illusioni sfiancando chiunque passi di li per poi divorarlo una volta esausto e senza più possibilità di difendersi. >

 

< E questo cosa c'entra con me? >

 

< Tu dovrai superare la foresta Hiro. Devi andare oltre il sentiero che ti indicherò e salvare questo mondo. Hiro.. tu devi diventare il nuovo eroe della leggenda! >

 

< Non capisco di cosa parli, quale leggenda? >

 

< Tu non ricordi cosa hai fatto la scorsa notte, quindi te lo dirò io. Hai utilizzato la magia, una antica arte che solo in pochi sono in grado di sfruttare a pieno. Tu hai utilizzato la mia magia, hai evocato la spada di luce per sconfiggere Hotei e metterlo in fuga. >

 

< La spada di luce? Questo è ciò che davvero è successo? >

 

< Si Hiro. Io sono stato l'eroe della leggenda mille anni fa, ma adesso tocca a te salvare il mondo. Hotei non è da solo, ce ne sono altri e dovrai sconfiggerli tutti per arrivare al loro capo.. Jurojin. >

 

< COSA?!? vuol dire che tu.. HAI MILLE ANNI? >

 

< Lasciami finire il discorso Hiro. Questo tipo.. Jurojin mille anni fa creò un'organizzazione malvagia di nome Fukujin. Si unì ai demoni per mettere in schiavitù gli esseri umani.

Io sconfissi ed uccisi tutti i membri, tranne il capo che è riuscito a scappare. Adesso lui è tornato ed ha assoldato nuovi membri per il suo gruppo. >

 

< E perchè non li affronti di nuovo tu allora? >

 

< Ora io sono solo un vecchio senza più poteri, il mondo ha bisogno di te.

Sii il nuovo eroe della leggenda e sconfiggi Jurojin una volta per tutte. >

 

Il ragazzino sembra essere piuttosto perplesso dal discorso del vecchio e lo guarda con aria interrogativa e forse anche preoccupata.

 

< Non so se ne sarò davvero in grado, ma ci proverò. Cosa devo fare? >

 

< Esiste una profezia che parla dell'eroe della leggenda. Si trova da qualche parte oltre la foresta delle illusioni. Devi trovarla. Solo così potrà compiersi il tuo destino di eroe! >

 

< Va bene.. allora andrò a cercarla.. >

 

I due ora si allontanano dalla finestra e si riesce ora a notare un topolino aggrappato con le zampine al davanzale della stessa ma qualcosa non sembra quadrare: infatti quel topolino non sembra avere una propria volontà ma sembra quasi che sia controllato da qualcuno.

Il mistero viene svelato quasi subito però: infatti da tutt'altra parte, in un luogo buio e chiuso ma ancora non precisato, vi si trova una figura dai lineamenti tipicamente femminili e sembra aver ascoltato tutta la conversazione tra Hiro e Yamato, attraverso proprio quel topo. Un ghigno si stampa sul volto della donna, anche se non si è in grado ancora di vederla bene in faccia ma è completamente oscurata tranne che per gli occhi rosso scarlatto che brillano in mezzo a quel buio.

 

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Capitolo 6
*** La foresta delle illusioni ***


Il sole splende alto nel cielo, la città dei profumi si è svegliata con un dolce tepore nell'aria: il profumo di primavera ed i primi fiori che cominciano a sbocciare e fiorire fornendo nuova linfa vitale.

 

< Io vado mamma! >

 

La voce squillante di Hiro risuona da dentro una casetta potendo però essere percepita anche all'esterno della stessa.

Ecco dunque che, pochi secondi dopo, il ragazzino dal crine castano apre la porta della propria casetta ed esce fuori dalla stessa. Ha con se solamente una zainetto, probabilmente con all'interno delle provviste per il lungo viaggio che sta per sostenere.

Un respiro profondo del giovane castano alzando gli occhi al cielo osservando il sole splendere alto sopra la propria testa e poi inizia a muovere i primi passi per allontanarsi dalla città ed intraprendere così il suo viaggio.

Raggiunge in pochi attimi i confini della città oltrepassandoli, passa di fianco al laghetto dove qualche giorno prima ha conosciuto Yamato, il leggendario eroe della leggenda che ora ripone tutte le sue speranze in quel ragazzino.

Oltrepassa anche la casa in cui vive il vecchio Yamato e si avvia dritto e deciso verso l'ingresso effettivo della foresta.

Si guarda intorno, sembra perplesso. Alza lo sguardo verso il cielo, vede che quasi il sole sembra oscurato completamente da quell'immensa distesa di alberi di fronte a se. Forse ha qualche piccolo ripensamento il castano che ora volta lo sguardo verso le proprie spalle, osservando la città dei profumi piuttosto lontana e la sua casa che quasi non si riesce più a scorgere ad occhio nudo.

Tenta poi di farsi coraggio da solo sbattendosi con forza le mani sulle guancie come a tirarsi da solo degli schiaffi in modo tale da svegliarsi e togliersi da quello stato di confusione mentale che lo attanagliava in precedenza.

Si riprende finalmente e torna a mostrare il proprio sguardo fiero e sereno riprendendo ora l'avanzata, entrando finalmente all'interno della foresta.

Passo dopo passo si inoltra sempre di più in quella fitta boscaglia dove non filtrano i raggi solari.

Si fa fatica a vedere ciò che vi si trova di fronte a se e non sembra nemmeno esistere una vera uscita da tale foresta.

Il castano continua a camminare senza esitazione proseguendo dritto, non facendo deviazione alcuna.

Degli strani versi cominciano a farsi sentire, prima lentamente come fossero piuttosto lontani, poi via via sempre più forti e vicini.

 

< Certo che quel vecchio.. mi avesse dato qualche arma per combattere.. almeno potrei difendermi dall'arrivo di qualche mostro! >

 

Si lamenta il ragazzino senza mai smettere di avanzare.

I rumori continuano a diventare sempre più intensi, sembrano versi di qualche strano animale anche se all'orizzonte non mi sono tracce di forme di vita.

Il moccioso si ferma ora e si guarda intorno: in ogni direzione che osserva il panorama è sempre il medesimo, una infinita distesa di alberi e non si riesce a notare nemmeno la fine in nessuna delle quattro direzioni.

Improvvisamente qualcosa attira l'attenzione del ragazzo che subito si volta: un cespuglio si è improvvisamente mosso alla destra del giovane Hiro che si mette in posizione di guardia, pronto a difendersi da qualsiasi eventuale attacco di un nemico.

 

< Chi c'è? >

 

Prova ad attirar l'attenzione di qualunque cosa vi si nasconda dietro tale cespuglio e poco dopo si mostra immediatamente. Non si tratta di qualche membro dell'organizzazione Fukujin ma è una strana creatura: un ibrido tra un cavallo ed una renna.

Esso infatti è di colore marrone, con zampe lunghe e possenti. Zoccoli situati in fondo alle zampe, una lunga criniera marroncina, la coda del medesimo colore e due belle corna tipiche delle renne.

Vedendo tale creatura il ragazzo si dimostra più calmo e meno in allerta, come lo era in precedenza. Si rilassa dunque facendo un sospiro di sollievo per uno scampato pericolo.

 

< E' solo un animale.. >

 

Afferma infine il castamo. Tale ibrido lo fissa ora con gli occhi marroncini che ad un tratto si colorano di scarlatto incrociando lo sguardo con quello del ragazzo.

Hiro non fa troppo caso al repentino cambio di colore degli occhi dell'animale e si volta riprendendo così il suo viaggio.

Non viene seguito dall'ibrido che torna a rifugiarsi all'interno della foresta mentre il castano continua l'avanzata alla ricerca della fine della foresta.

Ecco che, ad un tratto qualcos'altro attira l'attenzione dell'erede della leggenda che si ferma.

Sente un enorme boato, un frastuono assordante che diventa man mano sempre più intenso e forte.

Il rumore di un qualcosa che sta rotolando a grande velocità verso la sua direzione. Volta lo sguardo alle sue spalle ora e spalanca enormemente gli occhi notando una gigantesca ruota in legno sfrecciare a tutta velocità verso la posizione in cui si trova.

 

< AAAAAAAHH >

 

Urla ora il ragazzino e senza perdere troppo tempo inizia a correre più rapidamente che può di fronte a se nel tentativo di fuggire, in qualche modo, a quella spaventosa ruota di legno che punta a schiacciarlo al suolo.

La ruota però continua a guadagnare terreno, è decisamente più veloce rispetto alla sua corsa e di certo non si stanca come invece potrebbe fare il giovane Hiro.

Ad un certo punto gli viene un'idea, un lampo di genio: decide di effettuare un tuffo laterale verso la propria sinistra con la ruota che sfreccia sempre dritto senza deviazioni e quindi non prende il giovane castano.

 

< Meno male.. che spavento... >

 

Sospiro di sollievo da parte del ragazzino ancora a terra dopo quel tuffo che ha fatto per evitare la ruota gigante.

Apparentemente egli è al sicuro, o forse no.

Infatti una enorme ombra compare sopra la testa del castano che alza lo sguardo perplesso per tentare di capire di che si tratta. Nota sopra di se gli alberi che, improvvisamente, sembrano aver preso vita ed osservano il ragazzino con degli occhi rossi avvicinandosi verso la sua posizione.

 

< Uaaaaaaaaaah >

 

Altro urlo cacciato a gran voce da Hiro che si alza di scatto iniziando a correre all'impazzata, senza ormai più una meta ma con solo lo scopo di trovare una uscita da quel labirinto oscuro.

Pare essere riuscito a scappare da quelle piante e si ferma nuovamente nel tentativo di riprendere fiato.

Non riesce però più di tanto a riposarsi perchè sbuca dal nulla un intero sciame di api che sembrano arrabbiate e puntano dritte verso Hiro.

 

< Aiutooooooo >

 

Riprende ancora una volta la sua fuga nel tentativo di allontanarsi dalle api

Riesce a trovare rifugio tuffandosi oltre un cespuglio con le api che invece proseguono dritto e non riescono più a ritrovare il castano da nessuna parte.

Hiro esce, a quel punto, dal cespuglio guardandosi intorno con aria triste e sconsolata.

 

< SI PUO' SAPERE DOVE SONO FINITOOOO?? >

 

Urla contro il cielo tutta la sua frustrazione e la rabbia dovute a quelle strane apparizioni ed i continui inseguimenti dove lui è sempre quello che si ritrova ad essere inseguito.

 

< Sei nella foresta delle illusioni.. >

 

Una misteriosa voce femminile rieccheggia nell'aria attirando l'attenzione di Hiro che si volta verso la propria sinistra. Alle sue ore undici vi si trova una ragazza dai lunghi capelli neri che le scivolano delicatamente lungo la schiena. Indossa un lungo kimono violaceo ed è senza calzature trovandosi in quel loco a piedi nudi.

 

< Chi sei tu? >

 

Chiede il giovane Hiro verso l'avvenente fanciulla appena comparsa.

 

< Vuoi uscire dalla foresta? Seguimi.. >

 

 

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Capitolo 7
*** Moriko, la bambina della foresta ***


< Sei nella foresta delle illusioni.. >


 

Una misteriosa voce femminile rieccheggia nell'aria attirando l'attenzione di Hiro che si volta verso la propria sinistra. Alle sue ore undici vi si trova una ragazza dai lunghi capelli neri che le scivolano delicatamente lungo la schiena. Indossa un lungo kimono violaceo ed è senza calzature trovandosi in quel loco a piedi nudi.


 

< Chi sei tu? >


 

Chiede il giovane Hiro verso l'avvenente fanciulla appena comparsa.


 

< Vuoi uscire dalla foresta? Seguimi.. >


 

La bellezza della donna è disarmante ed il giovane Hiro sembra essere rimasto abbagliato dalla figura femminile che gli volta le spalle iniziando ad avviarsi verso una zona, ancora più buia e lugubre, di quella foresta.

Il castano quasi come fosse in uno stato di trans decide di seguire la donna senza rivolgere alcuna parola e fissandola con sguardo da ebete, imbambolato e con la bava alla bocca.


 

< IDIOTAAAAAAA >


 

Improvvisamente un urlo proveniente da una voce dalle tipiche tonalità femminili è udibile ai più anche se l'altro si accorge della presenza di qualcun'altra in quella zona, per tutto un altro avvenimento: Infatti oltre alle urla rivolte verso di lui, egli riceve un violentissimo pugno che lo colpisce in pieno sulla guancia destra. Il colpo è fortissimo e fa cadere a terra Hiro dopo un volo di almeno un paio di metri alla sua sinistra.


 

Questo colpo subito, però, sembra essere servito al ragazzo per destarsi da quello stato di trans in cui era finito alla visione di quella donna bellissima. Finalmente ora il giovane Hiro torna in se, si massaggia la guancia destra colpita duramente in precedenza e solleva lo sguardo per capire chi sia stato a colpirla.

I suoi occhi si posano su un'altra figura femminile, una bambina. Essa avrà su per giù sui cinque o sei anni. Indossa solamente degli stracci al posto dei pantaloni per coprire gran parte delle proprie gambe ed una maglietta, strappata in diversi punti, con un colore leopardato. I capelli biondi e gli occhi verdi la rendono agli occhi del fanciullo piuttosto affascinante anche s'egli è decisamente più grande di lei ed ha già dimostrato di come essa possiede un carattere non proprio facile. La cosa che però attira maggiormente l'attenzione della bambina è come vada in giro a piedi nudi e non sembra nemmeno aver paura di qualsiasi cosa si trovi nella foresta, cosa che invece Hiro sta iniziando a provare.


 

Il volto della bambina tradisce però un senso di ira e rabbia, forse proprio verso il nostro eroe. Denti stretti, sopracciglia rivolte verso il basso, occhi severi e fissi sul ragazzo ancora a terra sono tutti segni di uno stato d'animo non propriamente solare e felice da parte della bambinetta.

Ringhia quasi come fosse un animale inferocito pronto ad attaccare il proprio avversario. Il braccio destro si solleva piegando i gomiti e chiudendo la mano a pugno per poi stringerla, nuovamente dopo il colpo tirato all'altro. Sulla sua fronte, precisamente all'altezza della tempia destra, si iniziano a vedere in maniera chiara ed evidente dei nervi rendendo visibile anche al ragazzo, lo stato d'animo della bambina.


 

< SEI UN IDIOTA!! CHE COSA AVEVI INTENZIONE DI FARE?? >


 

Urla ancora la bambina all'indirizzo del nostro eroe che si mette ora seduto, sempre tenendosi la guancia destra dolorante dopo il pugno incassato qualche minuto prima. L'incredibile, quanto imprevedibile, atteggiamento della ragazzina non pare piacere più di tanto ad Hiro che inizia lui stesso a scaldarsi. Anche per lui ora è possibile notare chiaramente quei nervi sulla fronta in segno di rabbia fissando la bambina con occhi furiosi.


 

< LA STESSA COSA POSSO DIRE DI TE!! COSA TI SALTA IN MENTE?? >


 

Anche lui ora denota una certa rabbia, forse proprio per l'atteggiamento scontroso ed aggressivo della bambina in questione. Urla pure lui all'indirizzo della mocciosa vestita di stracci osservandola nervosamente.


 

< TI HO APPENA SALVATO LA VITA IDIOTA! >


 

Controbatte nuovamente la bambina facendo un passo in avanti in direzione di Hiro, sempre seduto al suolo. Quest'ultimo pare essere molto sorpreso dalla frase proferita dalla mocciosa e, improvvisamente, tutta la rabbia che provava fino a pochi secondi prima svanisce di colpo e subentra, al suo posto, un senso di perplessità e stupore.


 

< Uh? Cosa intendi dire? >


 

Chiede ora il castano perplesso e confuso. Non riesce proprio a capire cosa intenda la bambina con quella frase che è appena uscita dalla di lei bocca.

 

< QUELLA DONNA.. NON E' QUELLO CHE SEMBRA! >

 

La bambina continua ad urlare, a mostrare la sua rabbia nel vedere tanta incoscenza da parte di quel ragazzo entrato nella foresta oscura senza conoscerne i pericoli che si celano all'interno.

 

< Vuoi forse dire che in realtà quella donna è... UN UOMO?? >

 

Chiede stupito non pensando che potesse essere realmente possibile qualcosa di simile, eppure l'aveva vista bene in faccia e gli sembrava in tutto e per tutto una donna.

 

< MA NO STUPIDO!! >

 

La bambina sembra quasi esasperata ora e si lascia andare ad un lungo e profondo sospiro, come se tentasse di sciogliere l'enorme tensione accumulata negli ultimi minuti per causa di quel ragazzo.

Ora quest'ultima sembra essere tornata abbastanza calma e, forse, riuscirà a parlare senza urlare e magari a spiegare meglio la situazione generale al nostro caro Hiro.

 

< Non dirmi che entrato nella foresta oscura senza conoscere niente di questo posto? >

 

Domanda la bambina con la speranza, anche piuttosto vana, che la risposta a tale domanda sia di esito negativo e che egli sappia effettivamente a cosa sia andato incontro entrando in questa foresta.

Purtroppo per lei l'espressione del ragazzo già mostra un sintomo non proprio rassicurante: Man destra che viene portata verso la propria nuca e sorriso piuttosto nervoso con alcune gocce di sudore che scendono lentamente dalla propria fronte.

 

< In effetti è proprio così. >

 

Altro sospiro da parte della bambina, sconsolata dalla risposta del giovane Hiro che non è proprio quella ch'ella si aspettava o sperava di ricevere.

 

< Cosa ti è saltato in mente di venire qui senza sapere nulla a riguardo? >

 

Prende un bel respiro profondo, qualche attimo di pausa e poi finalmente procede a spiegare qualsiasi cosa ella ritenga necessario che il giovane Hiro venga a sapere.

 

< Questa è la foresta oscura, come tu sai è anche chiamata foresta delle illusioni. C'è un motivo per questo nome: esistono infatti diverse creature, degli strani ibridi, che sono in grado di provocare forti allucinazioni in chi li osserva e creare numerose illusioni. >

 

Hiro sembra piuttosto sorpreso dal sapere questa notizia a riguardo le varie illusioni, ci pensa su per qualche istante e poi interviene mostrando le sue perplessità.

 

< Ma quindi... la ruota..le api.. la donna.. >

 

< Si, erano tutte illusioni >

 

Hiro ora è sorpreso all'inverosimile: spalanca la bocca in maniera esagerata portando le proprie mani di fianco ad essa facendo una perfezza imitazione dell'urlo di Munch. E' talmente sorpreso da non riusire quasi a parlare per esprimere effettivamente ciò che sta pensando in questo momento.

Si prende qualche secondo per ragionare e magari per riprendersi un po' da quello shock appena avuto nel sentire tale rivelazione.

 

< Non ci credo.. ma dimmi un po'.. tu chi sei? Come fai a sapere tutte queste cose sulla foresta? >

 

Chiede giustamente ora il castano all'indirizzo della bambina che sembra trovarsi a proprio agio in quella foresta e pare conoscerne ormai tutti i segreti.

 

< Io sono Moriko e vivo qui. La foresta è la mia casa. >

 

Quest'ultima frase entra in testa al giovane Hiro e lo sorprende per l'ennesima volta. Gli occhi quasi fuori dalle orbite per ciò che ha sentito, non riesce a credere alle proprie orecchie.

 

< Vivi qui? Tutta sola?? io comunque sono Hiro! >

 

Chiede ora il castano all'indirizzo della bambinetta andando ora a rialzarsi, aiutandosi con entrambe le mani a terra dandosi una spinta verso l'alto riuscendo così a riportarsi in posizione eretta.

 

< Gli animali di questa foresta sono la mia famiglia.. Io sono Moriko! >

 

Per la prima volta si può notare un piccolo sorriso su quel visino severo della ragazzina che osserva ora il giovane Hiro con aria perplessa e pensierosa. Porta anche la sua man destra all'altezza del mento assumendo la tipica posizione da pensatrice e solo in un secondo momento si appresta a proseguire il suo discorso.

 

< Se ti lasciassi qui da solo moriresti. Ti accompagno io all'uscita della foresta. >

Afferma con tutta calma e quasi con un tono indifferente la bambina guardandosi intorno come se percepisse una qualche strana presenza nei paraggi.

 

< Davvero lo faresti?? ti ringrazio Moriko!! >

 

Hiro sembra davvero su di giri adesso, sa che in compagnia della bambinetta dovrebbe poter raggiungere l'uscita di quella foresta senza fronteggiare ulteriori pericoli.

 

< Chiudi la bocca e seguimi. >

 

Chiosa poi la mocciosetta con aria quasi di superiorità voltando le spalle poi al castano ed iniziando ad avviarsi lungo un sentiero. Hiro non pare aver intenzione di restare indietro e quindi si affretta a raggiungere Moriko per poi camminare lungo la strada accanto a lei.

 

Una oscura presenza però è in agguato: non molto lontano dalla posizione dei due, alle spalle dei viaggiatori, appare ancora una volta quella figura tipicamente femminile ma di cui si riescono a distinguere solamente gli occhi scarlatti ed uno sguardo assatanato. Questa donna misteriosa sta seguendo Hiro fin dall'inizio del suo viaggio, ma chi sarà? Ed era lei la strana presenza percepita da Moriko in precedenza.. o c'è altro che minaccerà i due?

 

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Capitolo 8
*** Sotto Attacco ***


Il viaggio del nostro eroe prosegue imperterrito, accompagnando sempre dalla bambina della foresta Moriko che riesce ad impedire che l'altro si cacci nei guai.

 

< AAAAAAAAAH >

 

O forse no..

Le urla del ragazzo vengono udite chiaramente dalla ragazzina vestita di stracci, di una tunica piuttosto strappata. Ella si trova di fianco al ragazzo e quindi le sue urla la costringono a mettersi le mani sulle orecchie tappandosele per evitare di essere stordita, col rischio di diventare completamente sorda a causa sua.

 

< CI ATTACCANOOOOOO >

 

Il coraggioso guerriero si nasconde dietro la bambina che, rapidamente, si ferma e volta lo sguardo verso la propria sinistra. Stando ai movimenti ed ai gesti di Hiro colui o coloro che li stanno attaccando si trovano in quella direzione. Ella però non vede nessun attacco imminente, c'è soltanto una cosa effettiva che si trova:

 

< Ti spaventi per un paio di mosche? Sei sicuro di voler attraversare questa foresta? >

 

Il ragazzo ora solleva il proprio sguardo oltrepassando il corpicino minuto della ragazzina osservando la zona e notando un paio di mosche che stanno volando proprio nel punto esatto in cui prima si trovava Hiro.

 

< Oh beh.. credevo fossero attacchi di qualche creatura malvagia della foresta.. >

 

Detto questo i due possono nuovamente riprendere il loro cammino con Hiro che non sembra essere per niente sereno nell'avanzare: si guarda attorno nervosamente, ha già avuto modo di sperimentare alcune delle illusioni prodotte dalle creature che abitano questa foresta ed ora, se non fosse stato per la bambina sarebbe ancora intrappolato in quelle illusioni e forse prigioniero di quella donna avvistata non molto tempo fa.

Il cammino dei due continua senza sosta, ormai sono diversi minuti che stanno viaggiando sempre dritto con la bambina in testa e, qualche metro dietro, il nostro eroe.

Molti sono i suoni della foresta ed alcuni sono anche piuttosto inquietanti. Ce n'è uno però che attira maggiormente l'attenzione del castano, il nostro Hiro: un rumore di qualcosa o qualcuno che si muove oltre un cespuglio situato alla propria destra ed a circa tre metri di distanza dalla sua posizione.

 

< Hai sentito quel rumore? >

 

Chiede verso la bambina ora bloccandosi di colpo quasi come se fosse paralizzato da qualcosa. La bambina continua la sua avanzata come se nulla fosse, molto tranquilla e decisa.

 

< Sarà solo qualche animale della foresta..>

 

Cerca, in qualche modo, di tranquillizzare il ragazzo per fargli capire che non c'è bisogno di aver pausa di qualsiasi rumore si percepisca nell'aria, specialmente se rimane insieme alla bambina stessa che ormai conosce quel posto dato che ci abita.

 

< Ma si.. sarà qualche animale...>

 

Si ripete egli stesso come se volesse provare a darsi coraggio ed auto-convincersi del fatto che non ci sono pericoli al momento.

Torna disteso dunque andando a fare anche un profondo sorrido per darsi coraggio e riprende, finalmente, a camminare.

Affretta il passo per potersi avvicinare alla bambina ed evitare di perderla di vista, sarebbe un guaio per lui se ciò accadesse.

 

Nel frattempo dietro il cespuglio che si era mosso e che aveva spaventato Hiro, non vi si trova un animale della foresta ma la figura dai chiari lineamenti femminili che sta seguendo il ragazzo sin dall'inizio del proprio viaggio.

Non si riesce a vedere molto del suo volto, ad eccezione dei suoi occhi accesi di un colore scarlatto ed inquietante.

Lo sguardo della donna non sembra promettere niente di buono ed un ghigno malefico si stampa sul proprio volto. Degli abiti si riesce a vedere poco o nulla, si sta nascondendo nell'oscurità della foresta e questo impedisce a chiunque di inquadrarla al meglio e capire come sia vestita, ma soprattutto, chi sia.

 

Torniamo per con il nostro eroe che ha finalmente raggiunto la bambina che sembra aver fretta di far uscire Hiro da quella foresta. I movimenti di Mokiro sono rapidi e veloci, non aspettano l'arrivo di Hiro. E' cresciuta nella foresta e quindi è abituata con le regole di ogni foresta, il più forte sopravvive: se davvero Hiro vuole uscire indenne da quella foresta delle illusioni deve necessariamente mantenere il passo della bambinetta ed evitare di perdersi.

Prosegue dunque la loro avanzata quando un nuovo rumore, ancora dei cespugli, attirano l'attenzioe del ragazzo che però, questa volta, cerca di soprassedere e non si ferma ma si limita a fissarli con la coda dell'occhio.

A differenza di poco va, in questa circosta, ciò che vi si nasconde dietro i cespugli si mostra chiaramente alla vista del ragazzo ed esce alle scoperto.

Una strana creatura decisamente alta, con il corpo da cavallo ed il busto ed il volto umano.

 

< Un..centauro? >

 

Il volto di Hiro ora è preoccupato, si guarda intorno.. a quanto pare non è nemmeno l'unico:

Infatti dopo l'apparizione del primo sbucano altri centauri nella zona e si avvicinano verso il duo di ragazzi, circondandoli completamente.

Essi hanno formato un cerchio tutto intorno a Hiro e Moriko impedendo loro qualsiasi tentativo di fuga; si può notare chiaramente come quei centauri, circa una decina, utilizzano armi differenti per combattere. Alcuni di loro infatti posseggono una lancia in legno di circa un paio di metri di lunghezza e pochi centimetri di spessore, la lama è molto affilata e sembrerebbe essere stata forgiata con un metallo molto duro e rigido; altri centauri hanno delle spade, delle armi da taglio piuttosto affilate con una impugnatura della lunghezza di venti centimetri. Anche questa lama sembra fatta del medesimo materiale con cui è stata forgiata quella della lancia; ultima arma utilizzata, da alcuni di loro, è un arco di notevoli dimensione. Ha una grandezza considerevole, costruiti probabilmente con il legno di una quercia, il colore è sul marrone ed il filo sembra piuttosto rigido. Le frecce sembrano poi fatte dello stesso materiale con cui è stato costruito l'arco, tranne che per la punta in acciaio. La punta di tali frecce assume una colorazione strana, sul giallo, ma tutto questo è dovuto probabilmente ad una particolare abilità che posseggono tali centauri della foresta.. o semplicemente è un'altra illusione.

 

< Oh accidenti.. ci mancava anche il branco di centauri.. >

 

La bambina Moriko sembra non essere molto contenta ma nello stesso tempo nemmeno troppo preoccupata della situazione e, a giudicare dal tono utilizzato per proferire tale frase, conosce abbastanza bene questo gruppo di centauri che li hanno circondati.

Nel frattempo dietro un cespuglio ecco ancora una volta la donna che sta stalkerizzando e seguendo come un ombra Hiro dall'inizio del suo viaggio.

Quest'ultima osserva la scena, vede tutti i centauri e sembra voler intervenire. Pare abbia intenzione di uscire dal nascondiglio per aiutare il ragazzo ma qualcosa, o meglio qualcuno la blocca: un braccio viene posizionato di fronte alla figura femminile e le impedisce di uscire da dietro quel cespuglio.

Si può scorgere una figura di un uomo accanto a lei, anch'egli però avvolto nell'ombra e per questo non è ancora possibile notare il suo volto e riconoscere chi esso sia.

 

< Non farlo.. stiamo a guardare ciò che succede. >

 

Afferma ora l'uomo provando a convincere l'altra a desistere all'idea di intervenire per aggredire quei centauri ed intervenire in soccorso di Hiro.

Tornando ai nostri eroi, sono in grande difficoltà: i centauri non sembrano aver intenzioni buone nei loro confronti. Pare che abbiano intenzioni belliche verso i due e si preparano subito mettendosi in posizione per attaccare, ognuno con l'arma di cui dispone.

 

< Qui si mette male.. >

 

Dice ora il nostro giovane eroe guardandosi intorno con aria preoccupata. Non hanno una via di fuga, sono circondati e stanno per essere attaccati da una decina di centauri in contemporanea.

Tutto pronto dunque per l'attacco, iniziano gli arceri e scagliano contro le loro frecce, quelli con le lance gettano letteralmente la propria arma verso i due e i centauri armati di spada corrono verso la coppia di bambinetti.

La situazione è critica, la bambina della foresta non sembra aver grandi idee per superare questo momento di crisi, la donna stalker è continuamente bloccata dall'altro tizio misterioso.

Hiro e Moriko sono davvero in una brutta, bruttissima situazione. Riusciranno a cavarsela e uscire indenni da questo multiplo attacco verso di loro?

 

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Capitolo 9
*** Il regno d'argento ***


Tornando ai nostri eroi, sono in grande difficoltà: i centauri non sembrano aver intenzioni buone nei loro confronti. Pare che abbiano intenzioni belliche verso i due e si preparano subito mettendosi in posizione per attaccare, ognuno con l'arma di cui dispone.


 

< Qui si mette male.. >

Dice ora il nostro giovane eroe guardandosi intorno con aria preoccupata. Non hanno una via di fuga, sono circondati e stanno per essere attaccati da una decina di centauri in contemporanea.

Tutto pronto dunque per l'attacco, iniziano gli arceri e scagliano contro le loro frecce, quelli con le lance gettano letteralmente la propria arma verso i due e i centauri armati di spada corrono verso la coppia di bambinetti.

La situazione è critica, la bambina della foresta non sembra aver grandi idee per superare questo momento di crisi, la donna stalker è continuamente bloccata dall'altro tizio misterioso.

Ogni via di fuga è completamente bloccata, la loro fine sembra inevitabile ed anche i due ragazzi sembrano essersi rassegnati a lasciare per sempre questo mondo. Si guardano intorno nervosamente, quella frazione di secondo sembra durare anni e la tensione e la paura comincia a farsi largo nelle loro menti. Sono bloccati, i loro corpi sono paralizzati dal terrore: le gambe diventano dure come solide rocce incastrate nel terreno, anche un solo passo diventa impensabile in quella situazione e richiede uno sforzo fisico notevole ma le loro menti non consentono al duo di effettuare questo sforzo. Hiro chiude di colpo gli occhi, forse per evitare di vedere le frecce e le lance trafiggergli il corpo. Tutto ciò però non succede: un improvviso bagliore biancastro illumina tutta la zona ed in particolare quel cerchio in cui sono coinvolti i due eroi ed i centauri aggressivi. Una luce bianca, accecante ed anche la bambina della foresta è costretta a serrare gli occhi per evitare di essere abbagliata da tale luce. Passano i secondi e finalmente la luce si affievolisce lentamente fino a disperdersi completamente nell'aria e, con grande stupore generale, i due ragazzi sono ancora in piedi e senza nemmeno un graffio. Non v'è traccia delle armi utilizzate per colpire il duo ed anche i centauri si guardano intorno con aria perplessa non riuscendo a capire cosa sia effettivamente successo e chi o cosa abbia provocato quel bagliore bianco. I due giovani riaprono ora gli occhi, Hiro si guarda le mani e vede che tutto è ancora al proprio posto e non è minimamente ferito.

< Ma.. siamo vivi? >

Alza ora lo sguardo e nota la perplessità dei centauri. Intanto la donna stalker e l'altro uomo rimangono ancora nascosti ad osservare la scena senza emettere nessun suono, osservando per bene ciò che sta succedendo in questo momento.

< Ora basta.. finitela qui. >

Una voce rompe quel silenzio assordante e devastante che si era impadronito della foresta in quei pochi minuti. Si voltano tutti in direzione della voce e si può notare una ragazza dai lunghi capelli dorati, riccioli, che raggiungono circa metà della propria schiena. Indossa quella che parrebbe essere una tunica completamente bianca e sopra la testa indossa una coroncina. Alla vista di questa figura femminile i centauri si prostrano lentamente in segno di rispetto verso la donna. Hiro pare molto perplesso dal comportamento di quelle creature che si erano dimostrate così feroci e spietate in precedenza ma che ora si mostrano docili e rispettose verso l'altrui figura.

< Signorina Mai..cosa ci fa qui?>

Domanda il capo dei centauri ancora prostrato in segno di rispetto verso la donna. Quest'ultima osserva con un leggero sorriso la figura del centauro avvicinandosi ora verso di lui.

< Ho avuto notizia che stavate creando disordini nella foresta e sono intervenuta personalmente. Ora vi chiederei di allontanarvi e lasciar stare quei due. >


 

Il tono è dolce ma nello stesso tempo autoritario quello che utilizza nel rivolgersi al centauro, come se quest'ultimo ricevesse ordini proprio dalla donna in questione.

< Agli ordini vostra maestà.>

Afferma poi rialzandosi e facendo cenno a tutti i suoi compagni di seguirlo e così, finalmente, si allontanano dalla zona lasciando liberi Hiro e Momoko che prendono un sospiro di sollievo per il rischio che hanno corso, ma a quanto pare se la sono cavata con molta fortuna. La donna, sulla quarantina probabilmente, si avvicina ora verso i due ragazzi osservandoli con estrema attenzione. Sembra quasi chiedere loro, soltanto con lo sguardo, se vada tutto bene dopo l'aggressione appena subita.

< Vostra maestà.. >

La bambina della foresta si inginocchia pure lei di fronte alla donna anche se quest'ultima sembra quasi farle segno di rialzarsi, come se non ci fosse bisogno di tale cortesia nei suoi confronti. Hiro invece resta perplesso ed osserva la donna con curiosità restando in piedi di fronte a lei.

< Chi sei tu? >

Chiedere ora Hiro verso la figura regale di fronte a se. Al sol sentire tale frase Momoko parrebbe arrabbiarsi parecchio, la man destra viene chiusa a pugno ed alcuni nervi iniziano ad essere ben visibili sia sulla stessa mano sia sulla fronte.

< Idiota mostra rispetto, hai di fronte a te la regina!! >

Sussurra verso di lui con tono minaccioso ed arrabbiato, non vuole urlare di fronte alla suddetta regina che però sembra quasi divertita dalla situazione ed invita la fanciulla a rimanere calma, come se la mancanza di rispetto di Hiro non le importi più di tanto.

< Io sono Mai, la regina del Regno Argentato. Venite con me, vi conduco a palazzo. Sarete stanchi dopo aver attraversato la foresta, riposatevi un po' nel nostro regno.>

Così i ragazzi decidono di accettare l'invito della regina Mai e vengono condotti fuori da quella foresta e si erge una gigantesca muraglia con una città al proprio interno. Parrebbe una vera e propria fortezza inespugnabile questa città circondata completamente da mura altissime in ogni direzione con quattro diversi ingressi per le diverse zone dalle quali si possono raggiungere tale città. Un ponte levatoio apre la strada verso la città stessa e permette alla principessa ed ai suoi ospiti di varcare le mure ed oltrepassarle per entrare ufficialmente nel regno. Al centro della città vi si trova un castello, costruito completamente in pietra, ed è la dimora della famiglia reale.

Viene indetto un banchetto in onore degli ospiti di questa giornata piuttosto tranquilla nel regno. La ragazzina della foresta mangia con molta calma ciò che ha nel piatto mentre invece il nostro Hiro si ingozza di qualunque cosa vede su quella enorme tavola imbandita, prendendo anche cibo da piatti altrui senza farsi vedere da questi ultimi.

< Dimmi un po' ragazzo.. cosa ti ha spinto a superare la foresta delle illusioni per giungere nel nostro regno? >

Esorta ora la regina all'indirizzo del nostro eroe che continua a riempirsi la pancia e non sembra riuscire a saziarsi più di tanto.

< Sono in viaggio per cercare una profezia che mi riguarda..>

Al sentir tale frase da parte del giovane dai capelli castani un terrificante silenzio che si abbatte improvvisamente su tutta la sala. Ognuno smette improvvisamente di mangiare e si guardano tra loro con espressione alquanto perplessa ed increduli di ciò che hanno appena udito dal ragazzo. Attimi di tensione e silenzio nella sala da pranzo, spezzati soltanto dall'intervento della regina che prende parola per rispondere al dire del nostro eroe.


 

< Una profezia che ti riguarda? Quindi sei tu l'erede della leggenda? >

Chiede ora la principessa e tutti sono ancora in silenzio, nessuno fiata. Ognuno dei presenti nel loco attende la risposta da parte di Hiro iniziando a sudare freddo per sapere quanto prima il verdetto finale dalle sue parole.

< Da quanto mi ha detto Yamato si, sono io.>

Mormorio ora delle persone tra loro, l'aria di tensione e ansia che si respirava pochi istanti prima delle parole del ragazzino, si sono improvvisamente trasformate in sorrisi di gioia e speranza. Forse questa gente crede davvero nella profezia e spera che lui possa essere la leggenda che porrà per sempre fine alle guerre. La regina, a questo punto, si alza dalla propria sedia ed osserva il ragazzo dai capelli castani con aria sorridente e tranquilla come a voler mostrare fiducia e far capire che non ha nulla da temere da lei o da qualcuno dei suoi sudditi.

< Come ti chiami ragazzo? >

Chiede poi la regina ricordandosi di non sapere ancora il nome dell'eroe della leggenda e quindi decide immediatamente di rimediare al tutto.

< Hiro! >

Risponde secco e deciso il ragazzo continuando ad abbuffarsi di cibo.

< Bene Hiro.. devi sapere che la profezia che stai cercando si trova qui, in questa città..>

Il ragazzo smette improvvisamente di mangiare voltando lo sguardo in direzione della regina fissandola con uno sguardo perplesso, incredulo. Non si aspettava di certo di trovare la profezia così presto ma ne è felice di questo e quindi si alza pure lui dalla sedia, probabilmente, pronto per andare a vedere cosa dice riguardo la sua figura.

< Vuoi vederla? >

Chiede ora la regina notando l'impazienza del giovane alzatosi dalla sedia senza aver ancora terminato di mangiare.

< Certo, che domande!>

Risponde deciso il ragazzo.

< Seguimi allora..>

La regina comincia ad incamminarsi per uscire fuori dalla sala da pranzo seguito a ruota dal ragazzo.

< Aspettatemi!!>

Afferma ora Momoko smettendo anche lei di mangiare, si alza subito dalla propria sedia e corre in direzione dei due seguendoli passo passo una volta raggiunti. La regina sta conducendo i due ragazzi in un luogo segreto, per tanto ci sta andando da sola e senza alcuna guardia del corpo al seguito. Scendono numerose scale, sembra quasi che stiano scendendo sotto le mura del palazzo, quasi come una sorta di seminterrato o un sotterraneo. Una porta blindata blocca loro la strada e la regina Mai arresta la propria avanzata di fronte alla stessa e così fanno anche i due ragazzi.

< Prima di tutto devi sapere che questa profezia è incompleta. Questa è soltanto una piccola parte rispetto a quella che è l'intera profezia. Devi trovare tutti i pezzi per poter apprendere del tuo futuro e di quello dei tuoi compagni di viaggio. >

Le parole della regina rieccheggiano nella mente del ragazzo come un forte eco che rimbomba nella propria testa e che non sembra volersene andare.

< Quante parti ci sono? >

Chiede giustamente il ragazzo perplesso verso la regina.

< Non lo so, forse nessuno lo sa. Soltanto l'eroe, l'erede della leggenda è in grado di trovarle tutte. Alcune sono nascoste e ci sono luoghi che solo i prescelti possono varcare. Sei pronto ora ad entrare?>

Il ragazzo fa un cenno con la testa e la regina sposta una manopola a lato della porta, con qualche difficoltà, ma alla fine la porta che prima era blindata ora si apre permettendo così al duo di entrare all'interno, ma cosa troveranno una volta varcata quella soglia?

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Capitolo 10
*** Un nemico potente ***


L'ansia assale i nostri due eroi, finalmente la porta blindata di fronte a loro si apre ed un immenso spiraglio di luce abbaglia i presenti che si vedono costretti a chiudere gli occhi per evitare di essere accetati da tanto bagliore. Il portone si apre interamente lasciando intravedere quello che vi si trova all'interno della stessa. Parrebbe quasi essere una specie di Caveau, la stanza è completamente vuota ed anche piena di polvere. Al centro della stanza l'unica cosa visibile di quel loco: una scultura, sembra una sorta di pietra gigante incastrata nel terreno. I due ragazzi vengono invitati dalla regina ad entrare e senza perdere troppo tempo o farselo ripetere due volte avanzano al suo interno. La regina segue i due ragazzi lasciando comunque aperta la porta d'acciaio alle loro spalle. Si avvicinano verso quella grossa pietra e sopra vi sono riportate delle scritte però, almeno ad una prima occhiata, non sembrano essere di una lingua troppo comprensibile ai più.

 

< Ma questo..>

 

Forse Hiro conosce questo particolare scritto o comunque potrebbe essere in grado di capire di che si tratta e magari anche di leggere il contenuto di tale messaggio riportato su quella grossa roccia.

 

< Questo è greco antico..>

 

Il tono del ragazzo è visibilmente sorpreso ed osserva ancora la pietra, forse con l'intento di leggere e tradurre ciò che vi è riportato sopra, sempre ammesso che sia effettivamente in grado di tradurre tale lingua.

La regina parrebbe sorpresa dal fatto che il ragazzo abbia riconosciuto subito la tipologia di lingua riportata su quella roccia e si avvicina verso la stessa con un sorriso rassicurante nei confronti del ragazzino.

 

< Si, è proprio greco antico. Non so come mai sia inciso questo messaggio in una lingua che ormai non esiste più e non so nemmeno da quanto tempo si trova qui questa pietra. Nessuno nel nostro regno purtroppo è in grado di leggere e tradurre questa lingua. >

 

Il tono è abbattuto, probabilmente delusa dal fatto di non poter fornire all'eroe un valido aiuto per tradurre quella scultura di pietra incastrata nel cemento ed ancorata al suolo.

 

< Io so tradurlo! >

 

Improvvisamente la regina si desta subito stupita e sbalordita dal sentire tale frase proferita proprio dal giovane Hiro che afferma di essere, effettivamente, in grado di tradurre ciò che è riportata su quella lastra di pietra. Anche Momoko rimane interdetta a fissare il bambinetto accanto a se non riuscendo a credere a ciò che ha appena sentito.

 

< Mia mamma è una studiosa, ha studiato moltissime lingue morte tra cui il greco antico e mi ha insegnato a leggerlo e tradurlo! >

 

Il volto delle due donne li presenti pare essere molto sorpreso ma nello stesso tempo si dimostrano anche felici ed entusiasti nel sapere che qualcuno è realmente in grado di leggere quella scrittura che sembrava indecifrabile da tutti gli abitanti del regno d'argento.

Il ragazzino allora si avvicina verso la struttura in acciaio, quell'ammasso di pietra che sembra avere diversi secoli di storia alle spalle ed inizia a leggere traducendo, pian piano, a voce alta ciò che vi è riportato sopra la lastra.

 

< L'oscurità sconfiggere potrai.. se sette frammenti di luce riunirai..>

 

Il ragazzo ora si allontana dalla lastra e si guarda perplesso con Momoko e con la regina Mai che non sembrano aver compreso più di tanto su quanto dice questa profezia, o comunque questa prima parte. Provano a ripeterla nella loro mente nel vano tentativo di riuscire a trovare una possibile soluzione a questo enigma ma, a giudicare anche dai loro volti corrucciati, non sembrano essere in grado di venirne a capo.

 

< Magari diventerà più chiaro nel momento in cui leggerò le parti successive! >

 

Ipotizza dunque il giovane dai capelli castani per poi abbozzare un sorriso come se stesse provando a sciogliere quell'atmosfera tesa che si è venuta a creare dopo la lettura della profezia.

La regina Mai allora porta la sua mano destra all'interno della tasca dei pantaloni, estrae un blocchetto, un libricino rosso dove sopra non vi è scritto assolutamente niente e tutte le pagine sono bianche. Si avvicina verso il ragazzo dai capelli castani e lo porge verso di lui.

 

< Prendi questo. Ti potrà servire per aggiornare e segnarti tutte le profezie che vedrai lungo il tuo viaggio. >

 

La regina oltre al blocchetto porge anche una penna verso Hiro che afferra entrambi rapidamente e fissa la donna con aria sorridente e felice.

 

< Grazie! Inizio subito allora. >

 

Detto questo andrebbe ad aprire il blocchetto alla prima pagina, libera la penna dal tappino e comincia a scriverci sopra la prima frase riportata su quella lastra di pietra appena tradotta dal ragazzo stesso attimi prima. Terminato di scrivere chiude di nuovo la penna con il tappino, chiude anche il blocchetto ponendo entrambi gli oggetti nelle proprie tasche per essere certo di non perderli durante il cammino. Riprendono allora a muoversi per uscire verso l'esterno quando improvvisamente una esplosione rompe bruscamente quel silenzio assordante che si era venuto a creare.

 

< Che cosa è stato? Andiamo a vedere! >

 

Il ragazzo subito si mette in stato di allerta e corre velocemente fuori da quella cripta in cui si trovavano fino a raggiungere effettivamente l'esterno del loco ed arrivare alla piazza principale della città. Alza lo sguardo nel tentativo di localizzare la zona dalla quale è arrivata l'esplosione di qualche attimo prima e noterebbe del fumo nero sopra il tetto di una casa proprio alle sue spalle. Si volta dunque verso la sua direzione e vede chiaramente due figure in cima a quello stesso tetto sbucare lentamente fuori da quel fumo nero. E' possibile vedere entrambi: il primo è un uomo adulto, probabilmente sulla quarantina, con enormi muscoli. Vestito con abiti neri e le maniche strappate in modo tale da lasciar vedere i suoi bicipiti a chiunque si trovi nelle vicinanze. Lo sguardo non sembra essere proprio quello dei più amichevoli, capelli nerissimi ed una vistosa ciccatrice molto particolare che ricorda tanto la figura di un amo da pesca, che parte dalla sua fronte fino a raggiungere lo zigomo destro dell'uomo. Quest'individuo non è da solo ma c'è una figura femminile con lui ma non è accanto a quest'ultimo, bensì l'uomo la sta tenendo per un braccio e questa ragazza sembra essere apparantemente svenuta.

Con estremo ritardo arrivano anche Momoko e la regina Mai che arrivano dalle parti di Hiro bloccandosi una volta raggiunto ed anche loro si voltano osservando quello stesso tetto.

La regina Mai ha un enorme sussulto nel vedere quei due in cima al tetto, ora di fronte al gruppetto. Il cuore comincia a battere forte, troppo forte, emozioni contrastanti iniziano a farsi sentire e la testa della donna non sembra essere in grado più di ragionare in maniera razionale ma pare essersi persa in tutt'altro mondo parallelo fino a che un urlo non rompe la nuova calma che si era creata.

 

< HIMEKO!!! >

L'urlo è quello di una madre straziante che vede la propria figlioletta bloccata ed intrappolata tra le mani di un oscuro individuo e forse è stata anche vittima di una esplosione, dovuta proprio a causa di quell'uomo che evidentemente non fa parte del regno d'Argento. La regina è in preda al panico, la principessa Himeko è stata presumibilmente rapida da uno strano tizio tutto muscoloso e dall'aria poco amichevole.

 

< COSA CREDI DI FARE?? LASCIALA ANDARE!! >

 

Gli urla contro Hiro arrabbiato digrignando i denti quasi come fosse un cane rabbioso fissando in malo modo l'uomo sul tetto che non sembra per nulla spaventato dalle urla del ragazzino, anzi, pare quasi essere divertito dal vedere la sua reazione e scoppia in una risata malefica.

 

< Non ci penso neanche. Sei tu il famoso erede della leggenda vero? Che delusione.. credevo che fossi un tipo muscoloso e non pensavo di trovarmi di fronte un bambino.. >

 

Hiro sembra infuriato dalle provocazioni dell'uomo ma non fa in tempo a rispondere perchè l'altro riprende subito a parlare.

 

< Vuoi questa mocciosa? Vieni a prenderla. >

 

Afferma ora l'uomo per poi saltare giù dal palazzo e correre velocemente verso la Foresta Delle Illusioni, sempre reggendo con le braccia la fanciulla dai lunghi capelli biondi.

Nonostante la regina Mai e Mokoko tentano di fermarlo ed impedirgli di andare da solo a combattere contro quell'uomo, il giovane Hiro comincia a correre avviandosi velocemente in direzione della foresta delle Illusioni.

L'erede della leggenda raggiunge dunque la foresta, continua a correre senza fermarsi mentre si guarda attorno nel tentativo di trovare quell'uomo o qualcosa che possa essere collegabile proprio a lui.

Improvvisamente ecco che si ferma perchè qualcosa di strano attira la sua attenzione: solleva lo sguardo verso l'alto e può notare come, sopra un ramo di un albero piuttosto alto, ecco proprio quell'uomo vestito di nero con le maniche strappate che lo osserva dall'alto verso il basso.

 

< Libera la ragazza!! >

 

Gli intima ora il nostro eroe piuttosto arrabbiato fissando l'uomo che invece non sembra minimamente impaurito o intimorito dal tono di Hiro, quasi di minaccia e avvertimento verso di lui.

Proprio quest'uomo scoppia in una fragorosa, quanto fastidiosa, risata a voce molto alta come se stesse prendendo in giro lo stesso ragazzino sotto qualche metro rispetto alla sua posizione.

 

< Non hai capito nulla moccioso. Questa ragazza mi serviva soltanto come esca. Sei tu il mio vero obiettivo! Eroe.. io sono Bishamonten, il più forte tra tutti i membri dei Fukujin. Mostrami la tua reale forza moccioso! >

 

L'uomo lascia andare la ragazza appoggiandola su quel ramo, con lei sempre svenuta, e spicca un balzo verso il basso avviandosi rapidamente in direzione della sua nemesi attuale. Hiro sembra essere abbastanza sorpreso da questo improvviso attacco del membro dei Fukujin e non sa bene come reagire a tale offensiva, anche perchè, non ha idea di cosa effettivamente stia tentando di fare.

L'uomo dunque spicca il volo in avanti e verso il basso. Le gambe sono distese per il lungo con le braccia attaccate ai propri fianchi ed anche esse sono ben distese. Non utilizza niente dunque per stoppare o rallentare la sua caduta e si avvia velocemente verso il giovane Hiro come un missile sparato fuori da un aereo e con il mirino puntato proprio su di lui.

 

Il ragazzino però non se ne sta con le mani in mano in attesa di essere colpito e spicca un balzo all'indietro di qualche metro riuscendo così a sottrarsi all'attacco dell'uomo, Quest'ultimo non tenta nemmeno di fermarsi o rallentare la propria discesa quando vede il movimento di Hiro ed impatta violentemente contro il terreno sottostante. Un enorme polverone viene sollevato e per qualche secondo non si riesce a vedere nulla. Finalmente la nube di polvere si dirada pian piano e Hiro è in piedi, illeso e senza aver riportato alcun tipo di danno. L'uomo vestito di nero però è completamente sparito e nel punto esatto in cui ha colpito il terreno si può notare un piccolo, quanto profondo, solco.

 

< Dove ti sei cacciato? Vieni fuori!! >

 

Il ragazzo si guarda intorno, sembra spaesato. Non riesce a percepire la presenza del suo avversario con nessuno dei suoi sensi, resta comunque in allerta ed in posizione di guarda. Sa benissimo che potrebbe essere attaccato in qualunque momento e da qualsiasi parte, quindi continua a voltare lo sguardo nel vano tentativo di cercarlo effettivamente e poterlo affrontare a viso aperto per potersi riprendere la ragazza.

 

< Chi lo sa.. potrei essere qui.. oppure li... o magari... QUI!! >
 

Improvvisamente l'uomo urla per consentire quasi all'altro di percepire la sua posizione. La terra alle spalle di Hiro inizia a tremare e poi un nuovo solco viene creato, questa volta dall'interno: infatti il membro dei Fukujin compare da sotto terra sfondando il terreno stesso e creando una nuova buca. Come un martello pneumatico balza fuori dal terreno e si avvia a tutta velocità verso Hiro, nella stessa posizione precedente: ossia quella con le gambe e le braccia ben distese. Hiro non è abbastanza reattivo per poterlo schivare, riesce soltanto ad avvedersi della sua presenza e si volta però finisce con l'essere colpito in pieno all'altezza del fianco sinistro. Il ragazzino viene sbalzato lontano di qualche metro andando a travolgere un paio di alberi a metà, circa, del loro tronco tagliandoli completamente in due fino a terminare violentemente contro una roccia.

Non riesce a dire nulla Hiro, lievi ferite possono vedersi all'altezza del volto forse ha subito un colpo durante questo sbalzo che ha incassato.

Il castano però non si arrende e si riporta subito in posizione eretta, si rialza e si guarda ancora intorno. Il nemico è sparito un'altra volta, questo avversario si dimostra davvero ostico non come i precedenti che ha dovuto combattere fino a qui.

 

< Cosa c'è moccioso? È tutta qui la forza del leggendario erede della leggenda? >

 

La voce dell'uomo rimbomba nell'aria, esso dovrebbe trovarsi da qualche parte sotto terra..si ma dove? Il ragazzino non sa dove girare lo sguardo, il suo viaggio è già in pericolo. Un potente avversario si è messo tra lui e la profezia che deve rivelare, riuscirà ad avere la meglio su Bishamonten e proseguire il viaggio?

 

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