Strani amori a casa Phantomhive

di Seira Katsuto
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Fratellino pestifero ***
Capitolo 2: *** Guardare da lontano ***
Capitolo 3: *** Sentimenti reciproci ***
Capitolo 4: *** Signorina intraprendente ***



Capitolo 1
*** Fratellino pestifero ***


Era un giorno tranquillo a Casa Phantomhive, da un po' di tempo che non si avvertivano movimenti sospetti dalla malavita inglese.
Il conte così decise che avrebbe approfittato di quel periodo per rilassarsi in tranquillità, rimanendo comunque in allerta per eventuali richieste da parte della regina.
Fu proprio nell'esatto istante in cui si sedette sulla sua poltrona a sorseggiare del té di Ceylon che tutti i suoi piani di un periodo di riposo vennero sventati.
Perché... Perché devono sempre trovare il modo per rovinarmi una vacanza?
Questo pensava il giovane conte nel vedere il suo caro amico Soma aprire la porta con un busso davanti a sé.
<< CIEEEEEEEEEEEEEEEEEL!!! >> Urlò il principe per poi gettarsi a braccia aperte verso il povero malcapitato.
Di risposta Ciel prese il suo bastone e fece lo sgambetto al principe che cadde a clamorosamente terra.
<< Aaah che cattivo... sei sempre crudele con me Ciel!>> Affermò imbronciato il ragazzo.
<< Che cosa ci fai qui Soma >> Chiese con freddezza il conte.
L'altro si rialzò e ritornò a sorridere << Ho saputo che ultimamente non avevi lavori da svolgere e credevo ti stessi annoiando così ho deciso di venire a trovarti per farti compagnia >>
Il padrone di casa rimase impassibile di fronte a tutta quella energia.
In fine si ritrovò semplicemente a sospirare, si preannunciava una giornata del tutto forché tranquilla con quella belva in casa. Sì, belva.
Di fatto in un solo pomeriggio era riuscito a devastare completamente ogni stanza della villa e Ciel insieme ai suoi servitori dovette provare a fermalo [invano] con ogni mezzo.
Alla fine arrivò sera, il principe era stanamente tranquillo, anche se non aveva smesso di parlare neanche un secondo durante la cena e grazie a Dio si addormentò di colpo appena finito di mangiare (no per una volta Ciel non c'entrava nulla, non aveva somministrato del sonnifero nel cibo).
Agni dopo aver messo a dormire il principe si scusò mille volte col conte per il comportamento indisciplinato del suo padrone.
"Che giornata" pensò il nobile dirigendosi verso le sue stanze.
Si rilassò sulla sua poltrona un attimo per riposarsi e assimilare ciò che era successo quel giorno.
Quel maledetto principe lo aveva reso esausto, tra i due probabilmente quello che si annoiava era lui.
Sbuffò chiudendo gli occhi per poi sorridere.
Mah, in fondo è come avere un fratellino pestifero in casa, non è così male dopotutto.

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Capitolo 2
*** Guardare da lontano ***


Ho sempre nascosto dentro di me un sentimento orribile.
Li amavo tutti, mio marito, mia sorella, mio nipote e lui, volevo bene a tutti loro, davvero!
Però dopo averli persi tutti, quegli odiosi sentimenti che cercavo di nascondere sono venuti a galla, sopratutto quando il figlio del mio amato ritornò.
Rivederlo mi ricordava mia sorella che adoravo ma che una parte di me odiava per gelosia e mi ricordava sopratutto lui, colui che ho tanto amato un tempo e che amo ancora.
Solo che quel bambino non era lui e nemmeno lei.
Non sapevo che fare, ero travolta in una marea di sentimenti: tristezza, odio, paura, solitudine...
Davvero... mi dispiace...
Se solo non vi avessero uccisi crudelmente... se solo non ci fosse stato quell'incidente dove ho perso l'uomo che stavo incominciando ad amare e il mio bambino... se solo non fossi stata gelosa ed egoista di te, sorella mia... se solo non mi fossi innamorata di lui... 
Per questo vorrei dirti almeno questo, so che non ha importanza a questo punto, ma devo... davvero... 
Mi dispiace!
E almeno tu, ora che non ci sono più ad ostacolarti... almeno tu che sei l'unico ricordo rimasto delle persone che amavo... almeno tu...
Vivi!

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Capitolo 3
*** Sentimenti reciproci ***


Era un pomeriggio come tanti altri a Casa Phantomhive e Snake si era trovato un'oretta libera da dedicare ai suoi amati serpenti.
Fin da piccolo era rimasto affascinato da questi animali, riusciva a capirli e loro capivano lui, pur non parlando molto.
Col tempo anche la sua pelle incominciò ad indurirsi e a diventare sempre più simile ai suoi amici.
Quelli con cui aveva stretto più amicizia erano Wilde e Goethe, ognuno di loro aveva una personalità diversa come le persone normali.
Li trattava con cura e riusciva a trovare nella giornata sempre del tempo da poter dedicare a loro, era come un'amore incondizionato, non c'era un perché, ogni volta che incontrava un serpente se ne affezionava all'istante e lo stesso valeva per il rettile.
Quasi come gemelli separati alla nascita o come amanti che si sono dovuti separare per troppo tempo.
Stavano insieme ventiquattro ore su ventiquattro e si aiutavano a vicenda anche nei casi di pericolo.
Come in quella sera, Wilde avvertì il suo padrone che all'ingresso c'erano uomini con intenzioni ostili, il valletto di casa Phantomhive si precipitò all'ingresso per sventare il pericolo.
Erano quindici uomini armati, ce la poteva fare da solo.
Silenzioso come un serpente riuscì ad eliminare cinque uomini senza che gli altri se ne accorgessero, poi però incominciò la vera battaglia, i restanti dieci lo circondarono puntandogli i fucili contro.
Fu a quel punto che Goethe si scaraventò verso uno di loro per poi stritolarlo, quel gesto distrasse gli altri uomini, così Snake ne approfittò per abbatterli una volta per tutte.
<< Grazie Wilde, grazie Goethe >> disse alla fine della battaglia con un lieve sorriso in volto prima di rientrare nella residenza.
Non si poteva spiegare esattamente cosa fosse quel sentimento reciproco, forse era affetto, ma era più forte... Forse era amore, ma non passionale...
Era probabilmente solo puro e semplice romanticismo.

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Capitolo 4
*** Signorina intraprendente ***


Dopo ciò che era accaduto sulla nave della compagnia blue star line non ho potuto nè avuto il coraggio di parlare con Ciel di quello che è successo...
Abbiamo festeggiato la Pasqua sì, ma in ogni caso mi è sorta una domanda alquanto egoista... 
Dopo quella tragedia con i suoi genitori, pur essendo passato solo un mese, lui è cambiato... 
Ora non capisco più a cosa pensi e mi chiedo se lui... beh sì, se lui sia innamorato di me...
Aaaah che imbarazzo solo a pensarci!!!
Devo trovare il modo di chiederlo per quanto possa essere vergognoso! M-ma non sembrerei un po' troppo intraprendente così?
Mia madre mi dice sempre che le donne devono farsi valere nella società, sia in bellezza che in carattere, che devo essere più decisa se ho un problema da risolvere...
In ogni caso non è certo stando qui a chiedermi che fare che risolverò il problema! Andrò a salutare Ciel oggi stesso!
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A casa Phantomhive era tutto tranquillo, Soma aveva finalmente deciso di andarsene, così che il padrone di casa potesse riposarsi nei suoi ultimi giorni di vacanza.
Ovviamente tutto andò in fumo come al solito, questa volta l'ospite indesiderato
Il conte però non si sarebbe mai aspettato che quella volta le intenzioni della sua dama sarebbero state più volenterose del solito.
Quel giorno, infatti, Lizzie aveva un piano ben preciso, le era stato sempre insegnato ad essere dolce e debole difronte al proprio lord, però al coltempo grazie agli insegnamenti della ormai defunta Madame Red aveva imparato alcune regole di "seduzione", non che le avesse mai usate, le aveva sempre ritenute troppo... imbarazzanti, ma aveva preso comunque degli appunti.

 
1. Sex appeal
Abbracciarlo con nonchalance per poi far cadere per caso il braccio in mezzo al seno.

Abbracciarlo... l'ho sempre fatto. 
Il problema è il dopo... sono ancora giovane e ammatto di non avere ancora così tante tette, ma ci provo comunque!


Come ogni volta che veniva a trovarlo a casa Phantomhive appena Elizabeth vide il conte gli si precipitò contro tirandolo per il braccio.
Fece per appoggiarlo nel petto con in volto un'espressione maliziosa, ma per quanto spingesse, nello sguardo smarrito di Ciel si poteva capire che la tecnica numero uno non aveva avuto alcun effetto.
La prossima si sarebbe svolta dopo cena.
2. Finta ubriaca
Dopo cena, fingere di essere ubriaca per sedurre il proprio Lord con metodi espliciti.

Sarà imbarazzante, lo so già... Ma lo faccio solo per il nostro bene!

Così, tra i pasti abbondanti di Sebastian, la giovane dama non si trattenne dal bere tutti i tipi di bevande che c'erano in tavola, non pensando minimamente che potesse ubriacarsi sul serio.
A fine pasto ella si alzò di scatto e si avvicinò barcollante al conte, lo abbracciò com'era sua solito fare
<< Ciel... >> incominciò la giovane maliconica.
<< Ti senti bene Elizabeth? >> Chiese il conte seriamente preoccupato, era tutto il giorno che si comportava in modo strano, aveva pensato a tutte le possibili opzioni, ma nessuna di queste lo aveva convinto.
<< Non lo so, saranno stati i vini... >> Si avvicinò a Ciel cercando di essere più seducente possibile infilando pure una gamba tra quelle di lui.
Il Lord incominciò ad arrossire e balbettando sconvolto disse << M-ma erano bevande analcoliche! >>.
Ah... Che figuraccia...
Lizzie si staccò imbarazzata, anche il secondo tentativo è andato in fumo.

3. Sedurlo col corpo

A fine giornata decise di puntare il tutto per tutto e seguendo il conte andare nelle sue stanze per coricarsi, chiuse la porta dietro di sè e si avvicinò a lui.
<< Ciel >> attirò il giovane che quando si voltò rimase esterrefatto.
La dama indossava solo un asciugamano che le copriva giusto i punti X.
Poteva vedere tutto... Tutta la lunghezza delle gambe giovani e liscie della sua amata che nascondevano quel punto lasciando tutto all'immaginazione... 
<< P-p-p-redimi... >> riucì a sussurrare lei rossa in volto ma decisa.
<< E-Elizabeth! Che stai dicendo!? è tutto il giorno che sei strana, sei forse impazzita? >> Il conte, anche lui rosso, si avvicinò alla sua fidanzata e la coprì con le lenzuola.
"Non ce l'ho fatta..." pensò Lizzie tristemente per poi cadere sulle ginocchia.
Non l'amava più ormai... Già chi amerebbei mai una Dama rude e viziata?
Le lacrime scesero sul suo viso e alla fine scoppiò urlando al Lord.
<< Lo sapevo! Tu non mi ami più! Chi vorrebbe mai una Lady come me, rude e viziata! >>
A quel punto Ciel capì e sospirò, quella sciocca si era preoccupata per nulla.
Si chinò verso di lei e con un sorriso che non era solito mostrare le disse << Oh, Elizabeth, non ti devi preoccupare, t-tu mi piaci tantissimo >>
A quelle parole la giovane innamorata rimase senza parole dall'emozione continuando però a piangere.
<< M-ma ormai a questo punto non ha più senso... è stato così imbarazzante Cieeel >> continuò comunque a lagnarsi la dama.
Il conte un po' scocciato pensò un modo per tranquillizzarla e infine decise:
<< Lizzie, allora anch'io farò una cosa che un lord non dovrebbe fare, oggi dormirai insieme a me, che tu lo voglia o meno, capito? >>
Elizabeth a sentirsi chiamare così da lui sentì il cuore riempirsi di gioia << Sì! >>.

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