With or without you

di _Atlas_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo I ***
Capitolo 2: *** Capitolo II ***
Capitolo 3: *** Capitolo III ***



Capitolo 1
*** Capitolo I ***



Capitolo I
 
You tell me to hold on
Oh, you tell me to hold on
But innocence is gone
and what was right is wrong
Imagine Dragons - Bleeding out




"Perchè non vuoi capire?!"

Tony si schiarì la voce e si passò una mano tra i capelli con fare nervoso; stava litigando con Pepper e qualcosa gli si attorcigliò nello stomaco quando realizzò che negli ultimi tempi non avevano fatto altro che discutere.
Quello era un pomeriggio come gli altri, aveva passato un'intera giornata in laboratorio, si era dimenticato del loro appuntamento e adesso stava cercando di rimediare. Fin dove poteva.
La verità è che era preoccupato.
Dopo la disfatta di Ultron e i danni procurati in Sokovia aveva sperato di prendersi un po' di tempo per lui e per Pepper, ma ogni progetto era sfumato quando aveva capito che Iron Man aveva altri compiti da svolgere prima di potersi fermare.

"E' quello che sto cercando di fare da mesi, Tony! Ma tu sei talmente preso da..."

"Sto cercando di proteggerti, dannazione! Tu, gli altri...sto solo cercando di mettervi al sicuro, cosa c'è di difficile da capire?"

"Ti stai consumando, neanche te ne rendi conto! Non puoi pretendere di controllare ogni cosa continuamente!"

Erano già passati da qui molte altre volte ed entrambi erano consapevoli che quella era solo l'ultima, inutile discussione di una lunga serie.

"Sì che posso!" ribattè l'uomo con un tono di voce troppo alto; se ne pentì subito, ma ormai il danno era fatto.
"Ti avevo quasi persa, Pepper. Ti ho vista cadere tra le fiamme per colpa mia. Come pensi che mi sia sentito?" chiese trattenendo la rabbia a denti stretti "Come pensi che mi senta tutte le volte che rischio di perdere qualcuno, o le persone che amo, perchè quello che sono non è abbastanza?"

Pepper si passò una mano sulla fronte, esausta.
"Tu invece ti sei mai chiesto che cosa voglia dire non vederti praticamente mai? O vederti partire senza sapere se..."

Tony sospirò e la interruppe. "Lo so."

"No, Tony, non lo sai!" esplose infine anche Pepper "Non ha la più pallida idea di che cosa significhi vivere in questo modo! Vederti stare male senza poter fare niente perchè non mi permetti neanche di aiutarti...non lo sai!"

"Pepper..."

"E' un continuo costruire e distruggere, come se queste cose ti portassero poi da qualche parte! Prima le armature, poi l'Hydra, poi Ultron...non ti fermi mai!"

"NON POSSO FERMARMI, dannazione!"

Rimasero in silenzio diversi istanti, il tempo necessario per capire quel che ormai da tempo era diventato insopportabile, nonostante entrambi cercassero di ignorarlo.
Avevano litigato molte altre volte, con Tony era diventata un'abitudine e Pepper era arrivata al punto di apprezzare quei piccoli battibecchi che da sempre avevano contraddistinto il loro rapporto.
Ma adesso la situazione era ben più grave e quelle discussioni avevano un'importanza diversa, che andava al di là dei loro difetti e incomprensioni.

"Tu non vuoi fermarti, Tony. E' questa la verità" disse infine Pepper, ricacciando indietro le lacrime e lasciandolo lì, nel salone della villa mentre lei si avviava al piano superiore.


 
*


Tony entrò nella loro stanza un'ora e mezza dopo. Si avvicinò al letto dalla parte in cui era stesa Pepper e si sedette senza sorprendersi di trovarla ancora sveglia a quell'ora tarda.
Si passò una mano fra i capelli e posò i gomiti sulle ginocchia, cercando di trovare le parole giuste da dire.

"E' colpa mia" disse calmo dopo un lungo silenzio, sperando che in quel modo potesse rimediare almeno un po' la situazione. "So di non avere un carattere facile e mi dispiace..."

"Non ho mai detto che sia colpa tua, Tony" rispose Pepper mettendosi seduta e avvicinandosi all'uomo.

"Quando ho creato Iron Man non avrei mai pensato di arrivare dove sono adesso. Mi ci sono ritrovato, le cose accadono e io non posso tirarmi indietro..."

"Tony..."

"Ho commesso degli errori, non lo nascondo. Ultron è stato un errore. Ma era stato creato per sostituire gli Avengers, per far sì che il mondo fosse al sicuro e che noi potessimo tornare a casa...Quello che è successo dopo è stato inaspettato" spiegò.

"Lo so" mormorò Pepper "Non ti sto incolpando, nè ti sto chiedendo di rinunciare al tuo lavoro, so quanto significhi per te e per quanto Iron Man mi spaventi, continuerò a stare dalla tua parte. Ma..."

Tony sospirò e annuì senza voltarsi "Ho esagerato."

"E' diventato tutto...troppo. Qualunque cosa tu faccia ci saranno sempre delle conseguenze e non potrai farci niente. Puoi proteggere le persone anche senza isolarti in laboratorio giorni interi, senza dover sopportare tutto da solo, sempre."

Tony sorrise appena e finalmente si voltò a guardarla "Non te ne faccio una colpa, ma è facile parlare quando non si vivono le cose in prima persona...non sai mai come ci si sente davvero. La paura di perdere..." disse impacciato "Preferisco vederti poco o...arrabbiata con me, ma saperti al sicuro" concluse.

Pepper si asciugò una lacrima che non era riuscita a trattenere e lo guardò severa.
"Non pensi mai che potresti perdermi lo stesso, agendo in questo modo? E se a me non andasse più bene vivere così?" chiese duramente.

Tony capiva molto bene cosa intendesse e per quanto fosse doloroso fu costretto ad ammettere quanto la donna avesse ragione. Non poteva obbligarla a restare e in cuor suo sapeva di aver sbagliato, in tutti quegli anni, a dare per scontato che lei ci sarebbe sempre stata.
"Cosa vuoi fare?" mormorò a fatica.

Pepper aspettò qualche istante prima di rispondere, chiedendosi un'ultima volta quali effetti avrebbero avuto su Tony le sue parole; fu sul punto di tirarsi indietro e di dargli un'ulteriore possibilità, ma realizzò di averlo già fatto troppe volte e in quel momento c'era un'unica soluzione giusta da prendere.
"Ho bisogno di staccare la spina per un po'. Di stare da sola per qualche tempo...e anche tu ne hai bisogno"sussurrò mettendocela tutta pur di non scoppiare in lacrime davanti all'uomo.

Tony annuì in fretta, aspettandosi una risposta simile ma faticando comunque ad accettarla.
Sapeva di aver raggiunto il limite e che non era il solo a soffrire per quella situazione, tuttavia, per quanto facesse male, era davvero ciò di cui entrambi avevano necessità per fare un po' di chiarezza.
"D'accordo" disse stringendole la mano e portandosela alle labbra per lasciarvi un breve bacio.

"Quello che provo per te non è...cambiato" sussurrò Pepper, cercando in qualche modo di salvare il salvabile.

Tony annuì di nuovo e sorrise tristemente "Certo."
Poi si alzò e uscì dalla stanza, lasciando la donna ai suoi pensieri e alle lacrime che non era più riuscita a trattenere.







NdA
Buonsalve!
Non scrivo molto spesso in questo fandom, ma dopo aver visto Civil War credo che questo sia l'unico posto in cui tutto quel che segue possa avere un senso.
Prima di tutto avverto chi non ha ancora visto il film che la storia contiene diversi spoiler, così come le righe che seguiranno adesso, perciò se non volete sorprese vi consiglio di fermarmi a leggere qui.
Dunque, come spero si sia capito dall'introduzione questa storia vuole percorrere un po' quel che è successo fra Tony e Pepper nell'arco di tempo che va da Age of Ultron a dopo Civil War; diciamo che all'inizio la loro rottura (a quanto pare momentanea) mi aveva parecchio sconvolta, poi rivedendo il film un paio di volte mi sono resa conto che nonostante tutto non fosse poi così fuori luogo.
In ogni caso, questa è una breve raccolta che ho pensato di scrivere perchè io senza Pepperony gna' faccio proprio; sono in totale tre capitoli, più o meno pronti e che saranno pubblicati nei prossimi giorni.
Il titolo l'avrete sicuramente riconosciuto, è una famosa canzone degli U2 che, fra tutte le altre che ho accumulato negli anni, credo sia quella che meglio si possa collegare al rapporto fra Tony e Pepper.
Precisato questo, chiedo venia per le interminabili note ma erano cose che mi premeva precisare :P

Spero che questa storia sia di vostro gradimento e vi auguro buona lettura per i capitoli futuri.
Alla prossima,

_Atlas_

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Capitolo 2
*** Capitolo II ***


 
Capitolo II
 

You need more time cos your thoughts
and words won't last forever more
But I'm not sure if it ever works out right
but it's ok, it's alright

Oasis - Sunday morning call 






La mezzanotte era passata da venti minuti e nonostante la stanchezza che aveva addosso, Tony non riusciva a prendere sonno. Non era certo una novità per lui, ma in quel momento avrebbe voluto spegnere la mente per qualche ora, senza dover ancora pensare a quello che era accaduto durante la giornata.
Lo scontro con Steve e gli altri lo aveva scosso, e lo aveva scosso ancora di più l'incidente di Rhodey, la colpa di essere arrivato, ancora una volta, troppo tardi.
Si passò le mani sulla fronte e si sfregò gli occhi, lottando contro un'emicrania che durava ormai da giorni e un malessere generale che non riusciva a trovare pace.
Pochi istanti più tardi, fu distratto dal suono del telefono che si illuminò sul cuscino al suo fianco.

"Pronto...?"

"Tony...sono io" rispose una voce fin troppo conosciuta dall'altra parte.

Lesse perplesso il nome sul display e si accigliò.
"Pep. Che succede?" chiese cercando di restare calmo. Non si sentivano ormai da parecchi giorni e fu difficile in quel momento comportarsi come se niente fosse.

"Niente, io..."

Per quanto si sforzasse, Tony si accorse del tono di voce che la donna aveva usato.
"...Stai bene?" chiese. Dopotutto era notte fonda e almeno lei non avrebbe dovuto essere sveglia.

"Ero preoccupata. Ho visto i notiziari e non sapevo..."

"Giusto" annuì Tony. La notizia dello scontro con Captain America aveva naturalmente fatto il giro del mondo ed era ovvio che anche Pepper ne fosse venuta a conoscenza. Ecco un'altra cosa da farsi perdonare.

"Stai bene? Sei ferito?" chiese la donna.

"Mmm no, più o meno. Un braccio rotto, un occhio nero, qualche graffio...sto bene."

"E Rhodey? Happy mi ha detto quello che è successo..."

Tony sospirò pensando che quella conversazione non avrebbe portato entrambi mai da nessuna parte.
"Si riprenderà, è forte."

"Tony..."

"Sì?"

"Quanto è grave?"

"Te l'ho detto, ho già pensato a qualcosa per aiutarlo a camminare. Non dovrebbe essere difficile."

"Tony."

L'uomo sospirò una seconda volta. In un altro momento avrebbe sorriso immaginandosi l'espressione della donna mentre pronunciava il suo nome, ma quella volta era diverso. Quella volta era tutto così dannatamente complicato.
"Steve non ha intenzione di cedere e io..."

"Neanche tu lo farai."

"So quello che faccio e so che è giusto."

"Una tempo lo avresti appoggiato..."

"Una tempo lo avresti fatto anche tu con me" disse senza pensarci e con un tono di voce fin troppo distaccato "Per una volta che cerco di essere ragionevole..."
Si rese conto di quello che stava dicendo solo quando dall'altra parte non ricevette più alcuna risposta.
"...scusa, non volevo. Scusa."

"Sono sempre stata dalla tua parte, e lo sono anche adesso" chiarì tristemente la donna. La decisione di stare lontani per qualche tempo era stata una delle più dure che avessero mai preso e sebbene più volte avesse dimostrato di essere una persona forte e indipendente, quella situazione stava pian piano diventando pesante anche per lei. Non voleva che Tony la vedesse come un nemico.

"Lo so."

"E' che..."

"Non mi sono più fermato" terminò per lei, ricordando una delle ultime discussioni che avevano avuto.

"...già."

"Ogni passo che faccio verso di loro è un passo indietro da te. O il contrario" mormorò quasi stesse parlando a se stesso.

"Non si tratta di scegliere da che parte stare, Tony."

"Un compromesso. Lo so, è quello a cui sto cercando di arrivare, ma perderò lo stesso qualcuno, sempre che non sia già successo."

"Tony..."

"E se non perdo nessuno a rimetterci sarà il mondo e comunque la si metta sarà colpa mia. Non è ironico?"

"Questo non è vero."

"Non importa. Fa parte del mio lavoro, ma quando sai di poter fare la differenza e non la fai, hai delle vittime sulla coscienza e io..."

"Non è solo questo e tu lo sai" lo fermò Pepper e Tony per l'ennesima volta capì di non poterle più mentire.

"No" ammise "Ma è anche per questo che ho firmato gli accordi. E' giusto che ci controllino, nel limiti del consentito, ma è giusto che lo facciano."

"Che succederà adesso?"

"Non lo so" disse serio "Devo risolvere questa cosa con Steve; ho scoperto delle cose, Friday sta facendo alcune ricerche."

"Capisco."

"Ora mi dici perchè hai telefonato?" chiese infine, non riuscendo più a tenere la domanda.
L'aveva presa alla sprovvista, lo sapeva, ma quella situazione stava diventando a dir poco surreale e rivolgersi a lei come se stesse parlando con una persona qualunque, lasciandosi rispondere quasi a monosillabi, non riusciva a sopportarlo.

"...volevo sapere come stavi."

"Happy non te l'ha detto? Dev'essergli sfuggito questo, del resto a Rhodey è andata peggio..." disse senza volerlo.

"...è difficile" si lasciò andare infine la donna, ignorando il comportamento del compagno.

"Cosa?"

"Starti vicino, Tony. Ma lo è anche starti lontano..." disse con stanchezza.

"Non sono stato io a..." cacciarti, pensò. Ma poi realizzò quanto invece fosse vero, che se lei se n'era andata la colpa era solo sua.

"Credi che sia stato facile per me?"rispose la donna riuscendo a stento a mantenere la calma.

"Pepper..."

"Lascia stare. Ho sbagliato, non avrei dovuto chiamarti."

"No, ascoltami" la fermò Tony. Aveva sbagliato, di nuovo, ma voleva che la donna sapesse che ce la stava mettendo tutta.
"Sto cercando...voglio impegnarmi in questa cosa, ci credo davvero. So che posso farlo, lasciami almeno provare..."

"D'accordo" rispose infine Pepper dopo un breve silenzio.

Tony chiuse gli occhi in un misto di stanchezza e delusione, probabilmente verso se stesso, per tutto quello che aveva sempre promesso e che non era riuscito a mantenere. In un altro momento avrebbe urlato di rabbia e si sarebbe chiesto perchè, perchè tutte le volte che aveva cercato di agire nel modo più giusto era poi finito per fare la cosa sbagliata.
Una volta si sarebbe volentieri abbandonato alle carezze rubate di donne che non conosceva, al sapore di alcolici che avevano sempre peggiorato il suo stato d'animo; una volta avrebbe fatto tutto questo senza grandi sensi di colpa. Adesso tutto era diverso, lui era cambiato e le sole carezze che avrebbe voluto ricevere erano in quel momento troppo distanti da lui.

"Puoi...puoi restare in linea, per favore? Non riesco ad addormentarmi" mormorò sfinito.

"Va bene..."








NdA
Sto soffrendo tantissimo a scrivere questa storia, soooob.
Comunque, spero che questo capitolo vi sia piaciuto; magari è stata una trovata un po' azzardata collocarlo nel bel mezzo degli scontri, però io sono fermamente convinta che Pepper fosse preoccupatissima una volta apprese le notizie e che la questione della "pausa" in quel momento avesse bisogno di essere messa da parte.
Voglio dire, tutte abbiamo visto i vari film e tutte sappiamo che per quanto Pep possa essere furiosa con Tony, sarà sempre preoccupata per lui, per questo mi è sembrato giusto inserire questa scena adesso :)

Detto ciò, ringrazio chi ha recensito lo scorso capitolo e chi ha messo la storia nelle seguite/preferite, sono contenta che via piaccia.
Nei prossimi giorni il capitolo finale ;)
A presto,

_Atlas_

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Capitolo 3
*** Capitolo III ***


Capitolo III
 
 
Nobody said it was easy,
It's such a shame for us to part.
Nobody said it was easy,
No-one ever said it would be this hard,
Oh take me back to the start. 

Coldplay - The Scientist




Villa Stark era immersa nel buio e in un silenzio che ormai da settimane era diventato opprimente.
Per quanto Tony si sforzasse di ignorarlo era ben conscio che, tra gli altri, quello era il motivo che più di tutti lo teneva sveglio durante la notte.
L'assenza di Pepper non era mai stata così dolorosa, soprattutto nelle condizioni in cui versava in quel momento, reduce da una battaglia che non avrebbe mai voluto combattere e con l'animo ridotto a uno straccio.
Nonostante tutto aveva deciso di tornare a casa, perchè quello era il suo posto e perchè presto avrebbe sistemato la situazione. Anche se non sapeva come.
Si sciacquò il viso con acqua ghiacciata spruzzando centinaia di goccioline sullo specchio del lavandino e giurò di poter sentire la voce di Pepper che lo rimbrottava da lontano; guardò il proprio riflesso con occhi spenti e si riconobbe appena in quell'espressione cupa e così dannatamente sofferente.
Era stato male tante altre volte, certo, eppure quella sembrava superarle tutte.
Uscì dal bagno trattenendo un sospiro, Dio solo sapeva cosa sarebbe successo se si fosse lasciato andare davvero.
Scese lentamente le scale che portavano al soggiorno della villa, dando una breve occhiata alle vetrate che affacciavano su una distesa di acqua e cielo senza stelle; era da almeno una settimana che pioveva a Malibu e Tony, che adorava la pioggia alla follia, mai come allora avrebbe desiderato vedere un po' di sole.

"Signor Stark, un'auto ha appena superato il cancello d'entrata della villa" lo informò l'A.I. distraendolo dai suoi pensieri.

"Chi è, Friday?"

"Si tratta della signorina Potts, signore."

Il cuore di Tony perse un battito e un turbine di pensieri gli attraversò la mente a velocità incalcolabile; si erano sentiti telefonicamente solo qualche giorno prima, senza parlare davvero, senza dirsi niente di davvero importante. Non si aspettava di ricevere una sua visita a casa e provò con tutte le sue forze a ignorare il tremito che aveva iniziato ad insinuarsi in tutto il corpo.
Qualche istante dopo le porte dell'entrata vennero aperte e Friday mormorò un atono "bentornata" alla donna.
La vide attraversare il soggiorno nella penombra e per un istante desiderò andarle incontro senza lasciare spazio a parole e a giustificazioni inutili. L'avrebbe solo stretta a sè fino a quando avrebbe avuto la certezza che non sarebbe più andata via.
E invece rimase fermo a osservarla, a guardarla avvicinarsi fino a rimanere a un paio di metri di distanza da lui.
Era splendida come sempre, anche se aveva gli occhi arrossati e il viso segnato dalla stanchezza.

"Ciao..." la sentì mormorare a voce bassa, quasi in un sussurro.

"Ciao" ricambiò scoprendosi a sua volta la gola secca.

Pepper lo osservò di sfuggita con occhi lucidi, quello sguardo assente che serviva a camuffarne uno molto più attento e scrupoloso. Tony aveva imparato a conoscerlo col tempo, soprattutto quando tornava da una missione con ossa rotte e lividi violacei sul viso.

"Stai bene...?" chiese infatti la donna qualche istante dopo.

Tony sorrise, un ghigno accennato che in realtà somigliava più a una smorfia di dolore.
"Sto" disse scrollando le spalle ed escludendo dal principio la possibilità di mentire. Non ne aveva voglia, non in quel momento.
"Cosa..." iniziò schiarendosi la voce "Come mai sei qui?" riuscì a chiedere.

Pepper ritrasse indietro le lacrime e sorrise; diede una breve occhiata intorno, constatando come ogni cosa fosse rimasta al suo posto durante quelle settimane di assenza. Sembrava che il tempo si fosse fermato su ogni superficie della villa e che avesse corso il doppio sul viso di Tony.
"Mi manchi" mormorò lottando contro un senso di colpa che sapeva di non dover provare.
Allontanarsi da lui era stata un'idea che non le sarebbe mai venuta in mente; gli era rimasta accanto per oltre dieci anni raccogliendo il meglio e il peggio del loro rapporto, eppure un giorno aveva capito di avere dei limiti e che non sempre - anche nelle situazioni più disperate - avrebbe dovuto stargli accanto sacrificando così se stessa.
Tony era Iron Man e questo le stava bene, anche se spesso significava passare da sola notti in bianco a sperare che tornasse a casa intero e soprattutto vivo.
Ma quando le armature e le missioni avevano iniziato a minacciare seriamente il loro rapporto, aveva capito che era giunto il momento di allontanarsi da lui.
La sera stessa in cui aveva lasciato la villa, abbracciando l'uomo un'ultima volta, aveva capito che non sarebbe stato facile stargli lontano a lungo e che il legame che li univa era molto più forte di ciò che in quel momento li stava dividendo.
Aveva resistito poco più di un mese.
Cinque settimane in cui non aveva mai smesso di preoccuparsi o di chiedersi cosa facesse, se stesse bene, se avesse bisogno di lei.
Lo scontro con Captain America e con gli altri Avengers l'aveva infine convinta a tornare indietro e adesso si trovava lì, ad appena un passo dall'uomo che non aveva mai smesso di amare, nonostante tutto.

"Anche tu..." mormorò Tony deglutendo, poi non ci fu spazio per nient'altro.
Si avvicinò alla donna e con una mossa veloce ma delicata la attirò a sé chiudendola in un abbraccio; Pepper si lasciò stringere ignorando la sorpresa e avvertì il bisogno urgente di quel contatto, realizzando quanto anche lei ne avesse necessità.
Lo sentì tremare contro il suo corpo e aumentò la stretta, percependo appena le lacrime che nel momento in cui si erano uniti avevano iniziato a scendere lungo il collo.

"Mi dispiace, Pepper. Per tutto...mi dispiace" mormorò Tony piangendo contro la sua spalla.
Per troppo tempo aveva mentito a se stesso raccontandosi che tutto andava bene, che ogni cosa stava pian piano tornando al proprio posto, che non aveva più paura...
Era quasi arrivato a credere a quelle bugie, anche dopo lo scontro con i suoi compagni di squadra e l'incidente di Rhodey.
Sto bene, va tutto bene, si era ripetuto più volte.
Poi i suoi occhi si erano riempiti di immagini raccapriccianti che mai avrebbe voluto vedere e la ferita aveva ripreso a sanguinare copiosamente. Avrebbe voluto distogliere lo sguardo, ma spinto da una forza più grande era rimasto fermo a osservare un dolore che lo avrebbe perseguitato per il resto della sua vita.

Un gemito di disperazione si liberò dalle sue labbra e Pepper si rese conto che le condizioni dell'uomo erano ben peggiori di quelle che aveva immaginato.
Lo tenne stretto a sè ancora un po', per infodergli fiducia e per fargli capire che non era più solo e che gli sarebbe stata accanto sempre.
"Sshh...va tutto bene..." mormorò poi sollevandogli la testa per costringerlo a guardarla.
La disperazione che vide nel suo sguardo non le fu d'aiuto e le lacrime che aveva trattenuto fino a quel momento iniziarono presto a bagnarle il viso.
Tony ne fermò un paio sfiorandole con le dita e allentò piano l'abbraccio.

"Mi dispiace" disse di nuovo perdendosi nei suoi occhi e chiedendosi quanto l'avesse fatta soffrire in tutti quegli anni "Tu non sai cosa...non sai..." balbettò crollando di nuovo contro la sua spalla.

Le raccontò ogni cosa, da come aveva reagito davvero ai fatti di Sokovia a come si era sentito debole quando aveva iniziato lo scontro con Steve. Le raccontò di quando aveva avuto paura di perdere Rhodey e di come per la seconda volta aveva visto qualcuno che amava precipitare verso la morte, senza che lui potesse fare niente per evitarlo.
Infine le raccontò di quanto ancora sentisse risuonare nella mente gli ultimi gemiti disperati di sua madre, mentre ancora una volta si era sentito tradito da chi sosteneva di essergli amico.
Pepper lo ascoltò in silenzio, riuscendo finalmente a comprendere tutto il dolore che Tony aveva accumulato in silenzio negli ultimi anni fingendo che tutto andasse bene.

"Non era questo che volevo...non era così che avremmo dovuto vivere" mormorò poi l'uomo tornando a guardarla.

"Non è colpa tua."

Tony scosse la testa ricacciando indietro le lacrime "Ho sempre cercato di agire per il meglio, di fare la cosa giusta e di proteggerti. Ho fallito" disse alzando le spalle.

"Non hai fallito, Tony. Questo non pensarlo mai...Le cose che hai creato, le persone che hai salvato, questo ti sembra niente?"

"Ti ho persa" rispose duramente, provando una crescente rabbia per se stesso.
Quello che aveva sempre temuto si era improvvisamente concretizzato ed era troppo tardi ormai per tornare indietro.

Pepper trattenne un gemito di dolore e capì di non avere via d'uscita. Per quanto a volte facesse male, la presenza di Tony nella sua vita era irrinunciabile e fortunatamente non era troppo tardi per farglielo capire.
"Non mi hai persa" mormorò un istante prima di avvicinarlo a sé e baciarlo.
Fu breve, rapido, ma bastò a entrambi per capire che le cose non si sarebbero mai sistemate se avessero continuato a stare divisi.
Non era una soluzione, ma un punto di partenza.
Il bacio divenne presto più intenso e le mani di Tony si fecero strada lungo il corpo di Pepper, accarezzandola ma senza mai toccarla davvero.
C'era paura nei suoi movimenti, come se osare troppo avesse fatto svanire la donna da un momento all'altro.

"Sono qui, Tony" gli disse lei con fermezza, lasciandosi finalmente stringere e abbandonandosi al suo corpo.


 
*


Crollò ansimante sul suo petto, assaporandone ancora per qualche istante il contatto con la pelle umida; era passato troppo tempo dall'ultima volta che erano stati insieme e in quegli attimi si era sentito rinascere.

Le posò un bacio sul collo accaldato, scansandosi per non starle addosso.
Rimasero abbracciati sul divano per molto tempo, quasi riuscissero a prendere energie l'uno dall'altra.


"Quel filmato..." chiese dopo un po' Pepper "...chi altri lo ha visto?"

"Rogers, Bucky. A Rhodey ho solo accennato qualcosa" disse vago "Pep, io non so se voglio parlarne adesso. Sono ancora...credo di non aver ancora realizzato tutto quello che è successo" concluse a disagio.

"Hai bisogno di tempo."

"Già...può essere."

"Che farai adesso?" sviò la conversazione la donna, ben consapevole che il dolore da cui rifuggiva il compagno lo avrebbe tormentato ancora per molto tempo.

Tony fece spallucce e la strinse più vicina a sè "Non ne ho idea...Non ho voglia di fare progetti a breve termine."

Pepper sorrise "Mi costruirai una fattoria?"

"Perchè no?" scherzò ma tornando serio subito dopo "Non posso prometterti niente...non posso sapere quello che accadrà."

"Lo so" rispose Pepper capendo perfettamente dove volesse arrivare.
Non era stata una decisione facile da prendere ma quei giorni le erano serviti per capire che per quanto vivere con Tony le risultasse spesso difficile, vivere senza di lui era impossibile.
Era sempre stato così fra loro, anche prima che diventassero una coppia.
"Mi basta sapere che troverai il modo di fermarti, qualche volta. Che non ti chiuderai in laboratorio a sfogare le tue paure costruendo un esercito di armature o ad escludermi quando..."

"Non lo farò" la interruppe l'uomo prendendole la mano "Non capiterà più..."

"Io ti amo Tony, e non voglio vivere una vita senza di te. Ma se le cose non cambieranno sarò costretta a prendere una decisione, capisci quello che voglio dirti?"

Tony annuì mesto. Lo capiva e anche se ancora faticava ad accettarlo sapeva quanto avesse ragione.
Ce l'avrebbe messa tutta per non perderla e allo stesso tempo avrebbe portato avanti il lavoro di Iron Man.
Si sporse in avanti e le posò un lungo bacio sulle labbra.

"Bentornata a casa."







NdA
Ed ecco il famoso ultimo capitolo :P
Prima di ringraziare chi mi ha seguito in questi giorni, ci tengo a precisare un paio di cose su questo capitolo.

In primis su Tony: la scelta di renderlo così drammatico, soprattutto nella prima parte, è una cosa voluta. Forse sarò andata OOC, cosa che non escludo assolutamente, ma con Civil War abbiamo visto un lato del suo carattere che conoscevamo poco, di cui forse avevamo avuto un piccolo assaggio con Iron Man 3; l'idea che piangesse e che si sfogasse con Pepper in realtà l'avevo elaborata qualche tempo prima di CW, su altre storie mie e headcanon vari, poi vedendo il film ho pensato che si inserisse meglio in questo contesto.
Quindi gggniente, spero che abbiate apprezzato l'idea.

Pooooi, la seconda cosa che mi premeva specificare è che per quel che riguarda l' MCU io sarò forevandevah dalla parte di Tony e che se avete notato un po' di astio nei confronti di Steve era voluto...
No, scherzi a parte, forse un po' di astio c'è davvero, ma è la situazione che lo richiede; intendo dire che anche se c'è stato un tentativo di comunicazione da parte di Cap, Tony non può dimenticare quel che è successo con uno schiocco di dita ed è per questo che non ho inserito "l'argomento Steve" in quest'ultimo capitolo.

Infine due parole sui protagonisti: come avevo già detto, sono assolutamente sicura del ritorno di Pepper Potts, anche perchè se non dovesse accadere io picchio gli sceneggiatori non lo so che faccio.
Questo era il finale che avrei voluto vedere nel film, un'ultima scena per dare almeno una gioia a Tony e vederlo almeno un po' più sereno. Vabbè.

Che dirvi, ringrazio tantissimo chi ha avuto il tempo di recensire questa storia, chi l'ha messa nelle preferite, nelle seguite e nelle ricordate. Sono stata contenta di condividere con voi questa piccola pazzia post Civil War.

Alla prossima!
_Atlas_

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