Marte il pianeta violetto

di Altair4
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il nuovo pianeta (parla Astrid) ***
Capitolo 2: *** Catena alimentare ***
Capitolo 3: *** La stazione orbitante dei Niani ***
Capitolo 4: *** L’oscuro passato di Vertel ***
Capitolo 5: *** Meredol ed i nuovi prescelti ***
Capitolo 6: *** L'importanza di essere...umani ***
Capitolo 7: *** Rivelazioni ***
Capitolo 8: *** Raph l'incorreggibile ***
Capitolo 9: *** Amicizia e qualcosa di più su Yal ***
Capitolo 10: *** Raph e…Alina ***
Capitolo 11: *** Farad, Tredil e le prime emozioni ***
Capitolo 12: *** In cerca del piano perfetto (....mentre Raph...) ***
Capitolo 13: *** Il palazzo di Vertel ***
Capitolo 14: *** Si dia inizio alle danze! ***
Capitolo 15: *** Scontro decisivo ***
Capitolo 16: *** Notizie dal FIR (Flying insect recorder) ***
Capitolo 17: *** Io non sarò mai perfetto come voi! ***
Capitolo 18: *** Finalmente libero! ***
Capitolo 19: *** Roby the first ***
Capitolo 20: *** Le tartarughe sono rettili (strano ma vero, ci sono alcuni umani che lo ignorano!) ***
Capitolo 21: *** I dolci di Xia Yun ***
Capitolo 22: *** Il prezzo della verità ***
Capitolo 23: *** Cose dell'altro mondo ***
Capitolo 24: *** Il contatto ***
Capitolo 25: *** Non c'è cosa peggiore di una donna rifiutata ***
Capitolo 26: *** E' tempo di guarigione ***
Capitolo 27: *** Assalto al supermercato ***
Capitolo 28: *** Redol non si smentisce mai ***
Capitolo 29: *** A volte ritornano ***
Capitolo 30: *** Il mostro sono io ***
Capitolo 31: *** Intrusione mentale e fisica ***
Capitolo 32: *** Principessa del male ***
Capitolo 33: *** Non esistono gli anticorpi per l’amore ***
Capitolo 34: *** In attesa di un contatto, pensando al passato e scappando dal presente ***
Capitolo 35: *** Ancora una sorpresa da Redol   ***
Capitolo 36: *** Piccoli drammi dei nuovi prescelti ***
Capitolo 37: *** Margaret e James, una storia da ricordare ***
Capitolo 38: *** Lavinia la ricca ereditiera e Mauro il giardiniere ***
Capitolo 39: *** Di nuovo in missione sulla Terra ***
Capitolo 40: *** Il destino di Lan Mao Jia ***
Capitolo 41: *** Leggende Niane... ***
Capitolo 42: *** Il ritorno del FIR: mobilitazione generale ***
Capitolo 43: *** La minaccia Redol si fa sempre più concreta ***
Capitolo 44: *** Redol finalmente ***
Capitolo 45: *** Il coraggio di Yal (attenzione un po' truce!) ***
Capitolo 46: *** Una giusta decisione ***
Capitolo 47: *** Festeggiamenti marziani ***
Capitolo 48: *** I tempi sono maturi (perfino per Mikey...) ***
Capitolo 49: *** Una nuova vita ***
Capitolo 50: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Il nuovo pianeta (parla Astrid) ***


Nomi e parole chiave: Astrid, Donnie, Lisad, Nied, Beal, Mead, Rel e Redol. Cristalli di Enerzon, ologramma “denso”, pianeta Ni.
 
 
Marte apparve finalmente sullo schermo delle navette, era molto diverso dall’anno prima, non aveva più quell’alone
 
rosso di morte, adesso era violetto, brillante ed impreziosito da merletti di nubi, i suoi satelliti Deimos e Phobos due
 
piccole macchie di grigio perla.
 
Noi prescelti del pianeta Ni con l’aiuto delle tartarughe mutanti ninja avevamo compiuto il miracolo. Con una forte
 
esplosione sotto il mantello dormiente avevamo risvegliato il cuore del pianeta, avevamo reso viva anche la superficie
 
creando una tettonica a zolle come sul pianeta Terra. Altre esplosioni ai poli ed a livello di una grossa falda acquifera
 
avevano messo in moto il ciclo dell’acqua. Tutti questi fenomeni avevano contribuito alla formazione di
 
un’atmosfera. Marte era tornato in vita come da un lungo letargo, era diventato violetto a causa del riverbero dei rossi
 
ossidi di ferro presenti nei fondali dell’oceano e del pulviscolo azzurrastro atmosferico, adesso non restava che
 
renderlo ospitale.
 
In passato il mio popolo aveva mandato varie spedizioni su Terra come punto d’appoggio per cominciare la
 
colonizzazione di Marte, ma senza successo. Tutti i prescelti delle missioni precedenti erano giunti nel sistema solare,
 
ma non erano mai riusciti a toccare il suolo marziano. Questi continui fallimenti non erano dovuti al caso od a scarsa
 
preparazione dei prescelti, ma Redol, il capo del Consiglio Scientifico di Ni, aveva segretamente sabotato tutte le
 
missioni. Era uno scienziato di una vecchia generazione che passava la maggior parte del tempo in ibernazione
 
perché ritenuto un elemento vitale per il popolo Niano, era infatti una delle migliori cervelli di Ni. Ma nella sua
 
mente diabolica colonizzare Marte non era il modo migliore per assicurare un futuro ai suoi. Redol  voleva che i
 
Niani  lasciassero il sistema di Ni, ormai morente, per raggiungere e conquistare Terra, incurante del fatto che era
 
abitata da esseri viventi ed evoluti. Invece la nostra spedizione, grazie all’aiuto di alcuni coraggiosi terrestri, avrebbe
 
presto messo in atto il piano di creazione, era cominciata la vera e propria colonizzazione dell’ex pianeta rosso.
 
La nostra nave spaziale argentea entrò nell’atmosfera riverberante di viola, avevamo atteso tanto questo momento, col
 
cuore accelerato detti l’ordine, l’astronave formata da nove capsule argentee si separò nelle sue componenti a forma
 
di uovo che arrivarono nel luogo designato. La destinazione era un terreno pianeggiante all’equatore marziano in
 
prossimità dell’unico grande oceano presente. Prima di toccare la superficie ci disponemmo a formare i vertici di un
 
ottagono con la navicella più grande al centro, sarebbe stata il cuore della base. Dopo l’ammartaggio le capsule
 
iniziarono a produrre un ologramma denso con l’ausilio dei cristalli Enerzon, ma in caso di bisogno potevano
 
nuovamente decollare.
 
Apparve un pavimento, si innalzarono delle mura e si formò un tetto, in poco tempo una grande costruzione a forma
 
ottagonale si ergeva dove prima c’era solo una landa desolata. Era una struttura di pura energia, ma le sue pareti
 
erano resistenti come fossero state reali e ci avrebbe protetto dall’aria povera di ossigeno. Passammo dalle capsule
 
direttamente dentro la base appena abbozzata.  Piano piano avremmo diviso lo spazio, creato gli ologrammi degli
 
alloggi, cucina, laboratori e serra.
 
Eravamo partiti da quattro giorni, per noi Niani, Terra era stata come una seconda patria anche se vi avevamo vissuto
 
per poco più di un anno. Per volere del Consiglio Scientifico di Ni eravamo giunti a destinazione separatamente come
 
tante stelle cadenti nelle nostre capsule argentee, ci eravamo conosciuti per la prima volta sul suolo terrestre e
 
avevamo raggiunto l’affiatamento necessario per la missione. Invece per la mia tartaruga mutante preferita tutto
 
questo significava lasciare il proprio pianeta natale, i suoi tre fratelli, suo padre e sensei. Ma in fondo solo per poco,
 
Donnie era un genio aveva inventato un portale, il Tartunnel, che una volta funzionante avrebbe connesso i due
 
pianeti.
 
Al momento la struttura della base era formata da otto stanze comunicanti tutte tra di loro. Ci riunimmo in una sola
 
per dividerci i compiti.
 
            -Allora ragazzi, dobbiamo suddividere meglio lo spazio- disse Donnie.
            -Ci sarà posto anche per una palestra per esercitarci nelle arti marziali?- Chiese il soldato Beal.
            -Temo di no, non abbiamo abbastanza energia, fino a che non avremo sostituito con materiale marziano le pareti, avremo solo questo spazio limitato a disposizione. Ma puoi usare la tua camera per esercitarti, sarà abbastanza grande, certo se a Nied non dispiace- dissi.
 
            -Va bene Astrid…quando sarò in laboratorio Beal potrà fare quello che vuole nella nostra camera- disse Nied con un sorriso complice.
 
Un rumore assordante portò il silenzio nella stanza, la terra cominciò a tremare e tutti ci guardammo terrorizzati. Lisad gridò:
            -Presto alle capsule! Presto!-
 
Le pareti della base cominciarono a dissolversi, la protezione dall’aria marziana sarebbe venuta meno e saremmo
 
morti asfissiati.
 
            -Presto! Regolate le cinture prima che la base si dissolva- disse Donnie.
            -La mia non funziona!- Risposi nel panico più completo, anche gli altri non riuscivano ad utilizzarle erano come prive di energia, qualcosa la stava risucchiando. La base oramai era completamente svanita, il terremoto
 
aumentò di intensità, ci trovammo sul nudo terreno marziano, l’aria era troppo leggera, non riuscivamo a respirare, le
 
forze ci abbandonavano. Mi guardai intorno, il mio Donnie, la medico chirurgo Nied, la psicologa Mead, il chimico
 
agrario Rel, i soldati Lisad e Beal stavano morendo ed io non potevo fare niente. Si sentì una risata crudele e poi una
 
voce sgradevole parlò:
 
-Sono Redol e voi avete fallito! Invaderemo Terra e la renderemo schiava! E voi morirete!-
 
Poi divenne tutto nero.
 
 
 
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Continua la saga dei Niani nel mondo delle TMNT. Per quelli che non hanno letto la storia prima di questa, sappiate che i Niani sono delle lucertole aliene, in particolare i “prescelti” sono stati modificati geneticamente in modo da assumere forma umana a bisogno. Sono stati creati dai migliori scienziati di Ni, un pianeta che sta morendo e che si trova nella fascia di Orione. Su Ni di solito sono tutte lucertole umanodi :-P , per capirsi, ma trovano interessante l’aspetto dei terrestri. Tutti i Niani hanno poteri telepatici che possono utilizzare attraverso il tatto, alcuni di loro hanno anche altre capacità, Astrid e sua madre Liad2 per esempio appartengono a questa categoria particolare di Niani…ma non svelo altro.
Preciso che i Niani non dicono “la Terra” ma dicono Terra come noi diciamo Marte senza l’articolo (vado su Marte non vado “sul” Marte, mentre diremmo “sulla” Terra), non era quindi un errore di omissione.
Inoltre non lasciatevi spaventare dai dettagli scientifici! Questa storia l’ho scritta con lo stesso entusiasmo della prima, forse è scritta un po’ meglio, ma sarete voi a giudicare.
Spero vi piaccia
:-)
Altair4

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Capitolo 2
*** Catena alimentare ***


Astrid si svegliò in preda al panico e con le palpitazioni, era stato solo un brutto sogno.
            -Amore che succede?- chiese Donnie.
            -“D” ho fatto un incubo orribile, eravamo appena arrivati su Marte, costruivamo l’ologramma denso della base, ma un terremoto distruggeva tutto, le cinture Enerzoniche non funzionavano e noi morivamo asfissiati…Redol ci aveva teso un tranello-
Donnie l’abbracciò e le carezzò i capelli azzurrini.
            -Sai che questo non può succedere, Redol non potrebbe mai arrivare fino qua e provocare un terremoto…e poi abbiamo studiato bene la mappa sismica di Marte, questo è il luogo più sicuro di tutto il pianeta, ormai siamo qui da tre anni, non può accaderci niente. Le cinture Enerzoniche non servono nemmeno più, non potremmo mai morire asfissiati, ora l’aria di Marte non è perfetta ma è respirabile! Far popolare il mare ed i laghi con le alghe azzurre ha velocizzato la formazione dell’ossigeno, più che con la sola vegetazione presente al momento…sei stata geniale-
 
Astrid, la biologa molecolare, aveva creato in laboratorio con l’aiuto del chimico agrario Rel una varietà di piante e
 
microrganismi fotosintetici atti alla colonizzazione di Marte. Velocizzando i processi cellulari avevano ottenuto
 
piante abbastanza adulte da poter produrre polline e con l’auto di tutti avevano già formato una foresta vicino alla
 
base e altre erano in “costruzione” sui monti marziani. Esistevano già dei prati con fiori e da poco Astrid aveva
 
liberato degli insetti impollinatori simili alle api, alle farfalle e qualche coleottero resistenti anche alle basse
 
temperature marziane. Dopo la trasformazione, Marte poteva raggiungere un massimo di 35 gradi centigradi
 
all’equatore d’estate, mentre ai poli arrivava d’inverno anche a meno 100 gradi, dei valori molto meno miti che sulla
 
Terra, ma accettabili.
 
I primi animali che Astrid aveva progettato con Nied erano pronti in laboratorio, erano le specie acquatiche,
 
dovevano creare una catena alimentare con le alghe azzurre perché queste non  infestassero troppo il mare ed i laghi.
 
In fondo sulla Terra e su Ni tutto si era generato dal mare, era logico che avesse una funzione primaria e determinante
 
anche su Marte.
 
I Niani e Donnie si trovarono a colazione in cucina come al solito, ma quello era un giorno particolare, avrebbero
 
liberato le prima specie acquatiche, aspettavano anche l’arrivo delle tartarughe mutanti Raph, Leo e Mikey che
 
sarebbero presto giunti attraverso il portale per dare loro una mano ed in generale ad assistere all’evento.
 
Il portale era al centro della base nella navicella di Beal quella più grande ed era connesso direttamente ai cristalli di
 
energia perché funzionasse in modo efficiente. Ad un certo punto arrivò il segnale, il portale si accese e le tre
 
tartarughe umanoidi sorridenti cominciarono a salutare dal loro rifugio sulla Terra, poi una dietro l’altra passarono
 
attraverso la parete simil-gomma del portale, sarebbero stati scomposti in molecole e ricomposti in decimi di secondo
 
su Marte.
            -Non mi abituerò mai a quel vortice che ci porta qui- disse Raph che veniva molto di rado.
            -Sembra incredibile che una semplice porta ci faccia viaggiare chilometri e chilometri così rapidamente - commentava Mikey.
            -Infatti non è una semplice porta, è alta tecnologia terrestre-Niana! Ricordatelo!- Commentava Donnie un po’ irritato, i suoi fratelli sminuivano sempre i suoi esperimenti geniali.
            -Allora quali bestiole avete intenzione di liberare?- Disse Leo entusiasta e aggiunse- quando potrò portare Karai e il piccolo Leo?-
            -Fra non molto faremo il test per la composizione dell’aria, ma dovremmo essere molto vicini a quella giusta anche per gli umani- rispose Astrid e aggiunse- oggi nel mare liberiamo: plancton, molluschi, vermi dei coralli, lumachine, crostacei e cefalopodi-
            -Cefa che?- chiese Mikey.
            -Polpi, seppie e calamari. Il laboratorio è strapieno sono molto scomodi. Tra qualche giorno saranno pronti anche pesci veri e propri, stiamo aspettando che le alghe dei fondali siano abbastanza grandi per gli erbivori -
            -Ma gli squali bianchi? E le orche assassine? Li farete mai?- Chiese Mikey preoccupato.
            -No, non credo, forse qualche specie piccola, servono da spazzini dei fondali, ne faremo alcuni poco aggressivi ma sono in fondo alla catena alimentare, quindi c’è tempo- rispose precisa Astrid.
 
Si diressero tutti al laboratorio, Beal chiacchierava con Mikey, erano amiconi, avevano avuto una fusione mentale che
 
li aveva molto legati. Raph e Lisad nemmeno si guardavano, avevano cominciato una specie di relazione sulla Terra
 
ma avevano litigato, non si parlavano da un bel po' ed erano troppo orgogliosi per fare pace. Lisad parlava di scienza
 
con Nied pur di non rivolgere la parola alla tartaruga con la bandana rossa. Mead e Rel, battezzati da Mikey come
 
fidanzatini d’Egitto per prenderli in giro e per il loro amore per le piramidi, partecipavano mal volentieri. Mead
 
preferiva andare sulla Terra a fare shopping visuale; con il suo ciondolo di cristalli Enerzon ricreava su di sé vestiti
 
alla moda. Mentre Rel era un chimico agrario e preferiva star dietro alle sue piante più che agli animali. Leo, il leader
 
delle tartarughe discuteva con Astrid e suo fratello Donnie.
 
            -Sulla Terra le cose non vanno male, ma c’è un nuovo gruppo di malviventi ben addestrati, sono vestiti tutti di nero, non hanno un simbolo come tutte le bande di New York e non sappiamo se sono un gruppo organizzato o no, sta di fatto che ci stanno impegnando molto in queste sere. Astrid ti unirai a noi qualche volta? Potresti leggere qualche mente e dirci chi sono, Lisad è un po’ che non viene, quei due testardi non si parlano più, sai che succede?-
            - Litigano per ragioni stupidissime di solito. Stavolta però mi ha detto Lisad che sono sorti problemi gravi e che me ne parlerà quando sarò meno occupata con gli esperimenti, il che in pratica significa mai per i prossimi quattro anni se ascoltassi le lamentele di Rel, ma vedrò cosa posso fare. Se non vi aiuterà lei a leggere le menti dei malviventi lo farò io uno di questi giorni- rispose Astrid.
            -Devi sapere Leo che ci stiamo allenando regolarmente, abbiamo settato la base con la gravità terrestre altrimenti perderemmo la nostra muscolatura. Qua su Marte la gravità è quasi un terzo rispetto alla nostra, su…- precisò Donnie subito interrotto da Astrid.
            -Il pianeta Ni è più o meno grande come Terra per cui anche noi Niani preferiamo quel tipo di gravità-
Astrid era intervenuta per fermare in qualche modo Donnie, il genio si sarebbe sicuramente dilungato in altre spiegazioni sulla massa del pianeta e la sua relazione con la gravità.
Arrivati al laboratorio i rettili si trovarono davanti pile e pile di cilindri trasparenti pieni di esserini che occhieggiavano preoccupati.
            -Ma…non sono proprio come i nostri animali…- disse Mikey.
            -In effetti ho usato DNA terrestre e Niano, ma alla fine non sono tanto diversi. Su Ni il mare era più salato, mentre quello marziano e terrestre lo sono molto meno, quindi ho usato più geni terrestri, mentre la capacità ad adattarsi a climi più freddi e meno luce sono caratteri più Niani- spiegava Astrid.
            -Sì… ma questo polpo ha le corna ed i gamberetti hanno delle code buffissime. Qua poi non c’è proprio niente, c’è solo l’acqua, dove sono andati tutti?-
            -Mikey, lì c’è il plancton, è invisibile ad occhio terrestre e Niano- precisò Donnie.
            -Hai inventato qualche nuovo animale a cui possa dare un nome?- Insisteva Mikey.
            -No mi dispiace, la varietà terrestre è tale che non ho bisogno di inventare specie nuove e di Ni potrò creare solo pochi esemplari che hanno già un nome-
            -Sì, ma è sicuramente un nome brutto ed impronunciabile, per cui appena sono pronti ci penso io a dargliene uno terrestre adeguato!-
 
Caricarono tutti gli esemplari su cinque velivoli antigravitazionali grandi come automobili inventati da Donnie
 
ed a coppie si diressero al mare. Astrid volle prendere posto con Lisad.
 
            -Allora, mi racconterai cosa succede tra te e Raph?-
            -Non  mi sembra il momento- Rispose Lisad.
            -Per te non è mai il momento…ma è per la fusione totale? Raph non si vuole unire a te anche mentalmente?-
            -No… sono io che non voglio-
            -Cosa? Ma fino a poco tempo fa mi dicevi che era lui che non voleva impegnarsi veramente. “La fusione totale è come un matrimonio ed io non me la sento”, almeno è questo che Raph diceva o sbaglio?- Disse Astrid imitando l’accento di Brooklin di Raph.
            -Spiritosa…ma non sbagli, ho solo cambiato idea-
            -Ma perché, hai paura?-
            -No, non lo amo. L’ho capito quando lui ha acconsentito a fare il grande passo!-
            -Tu hai paura! Vero? Siete l’uno peggio dell’altro! Vorrei tanto fare una bella fusione con tutti e due e vedere cosa vi frulla in testa-
            -No non è questo…non ha altra scelta che me…-
            -Non stai esagerando?-
 
Lisad scosse la testa e non disse altro. I velivoli antigravitazionali si posizionarono a distanze ben precise gli uni dagli
 
altri sul pelo dell’acqua, i cilindri con i campioni dovevano essere svuotati in mare. La gravità era così favorevole che
 
anche Nied e Mead di corporatura minuta sollevavano senza fatica i contenitori.
 
Una volta riversati in mare, gli animaletti cominciarono a fuggire in tutte le direzioni ed a perdersi in quelle acque
 
ormai rese ospitali ed ossigenate.
            -Guarda come nuotano! Ora siete liberi e nessuno vi mangerà- disse Mikey festoso.
            -Per ora- gli disse Raph. Astrid aveva specificato che dopo avrebbero introdotto nell’ambiente marino e lacustre anche dei predatori perché altrimenti ci sarebbe stato sovraffollamento.
            -Guarda Mikey, sembra tornato lui…- commentò Lisad per cambiare argomento di conversazione.
            -Già…sembra…sono passati tre anni dalla morte dell’umana Isabel…ma ancora soffre secondo me, forse resterà con noi un po’ di tempo, ora che la maggior parte della base è stata sostituita con pareti di materiale marziano, possiamo costruire altre stanze per gli ospiti, magari potremmo chiedere se anche Raph vuole rimanere- disse Astrid
            -No, non mi sembra una buona idea- rispose Lisad.
Astrid alzò gli occhi al cielo, la sua migliore amica era proprio una testarda, doveva trovare il modo di leggere i suoi pensieri.
Finito il facile compito alla Green Peace si sdraiarono al sole sulle sponde del mare marziano.
            -Non avete ancora dato un nome al mare, vero? Vero?- commentava Mikey.
            -Pensavamo di chiamarlo come quello di Ni, Miho, significa “origine di tutto”. Anche sul nostro pianeta la vita si è originata dall’acqua- disse Nied.
            -Miho? Ma che nome brutto è? Perché non Michelangelo- rispose Mikey, era il suo nome per intero.
            -Oh si certo! Come no, chiamatelo direttamente mare della tartaruga scema- commentò Raph.
            -Non sei simpatico per niente-
            -E tu sei un megalomane- disse Donnie.
            -Tua sorella megalomane!- Rispose Mikey.
            -Che poi sarebbe anche la tua, se esistesse- commentò Donnie ridendo.
            -Buoni fratelli, è il loro mare, devono decidere loro, non credi Mikey?- disse Leo.
            -Sì è vero…ma quando potrò dare dei nomi anche io?-
            -Sto preparando una sorta di animale da compagnia…forse quando sarà pronto lo potrai nominare, è un piccolo rettile che esisteva su Ni quasi duecento anni fa, mia nonna Leiad mi ha trasmesso un ricordo, ne aveva uno a cui era molto affezionata, però vorrei migliorarlo con i geni dei gatti, gli scheletri sono molto simili…il nome è impronunciabile per voi…Vtozit-
            -Utozizit?- Disse Mikey.
            - No! Vtozit- rispose Lisad, però il suono Niano aveva una punta di metallo che i terrestri non avrebbero mai saputo riprodurre.
            -Che ne dici di “Vatto”?- Rispose allegro Mikey – invece di gatto rettile alieno?-
            -Potrebbe andare!- rispose Astrid. Tutti risero allegramente.
            -Bene…ora che abbiamo partecipato a questa importante fase, possiamo andare? I nostri amici terrestri ci aspettano, abbiamo detto loro che saremmo stati a New York per quindici giorni. Rel può tornare quando vuole con il tunnel se avete bisogno di lui. Io non servo molto al momento…- disse Mead. In quell’anno in cui lei a Rel erano stati
 
sulla Terra avevano fatto amicizia con molti terrestri, senza rivelare mai le loro origini. Addirittura avevano messo su
 
una fondazione per i senza tetto con tanto di mensa per i poveri e la stessa Mead faceva da psicologa gratis per le
 
famiglie bisognose. Poiché erano partiti per Marte avevano detto ai loro amici umani che sarebbero andati in Europa
 
per alcuni anni e che sarebbero tornati spesso a fargli visita.
 
            -Mead sei incredibile, ma come fai a muoverti in mezzo ai terrestri con questa facilità?- chiedeva Astrid.
            -Gli umani sono un po’ regrediti, ma compensano molto con la loro vitalità e sono molto curiosi. Ritengo che siano ottimi per uno studio a livello psicologico, potrò applicare le mie scoperte  anche ai nostri piccoli…quando un giorno li avremo…- Mead guardò il suo compagno Rel con intesa.
            -Già! Quando pensate di figliare voi coppiette?- Disse Lisad rivolta ai fidanzatini d’Egitto, Nied e Beal, Donnie ed Astrid.
            -Quando la base sarà terminata e quando saremo sicuri che i prossimi prescelti verranno in pace! Non sappiamo cosa escogiterà Redol, mi aspetto che non se ne starà con le mani mano - disse Astrid.
            -A tale proposito volevo dirvi che ho trovato un modo di comunicare con il prescelto Frel e con la madre di Astrid, Leiad2!- commentò fiero di sé Donnie.
            -Ma dici sul serio?- Fu più o meno quello che dissero tutti contemporaneamente.
            -Posso modificare il portale per spedire oggetti a coordinate abbastanza precise senza bisogno di un secondo portale. Vorrei che Astrid mandasse della registrazioni a sua madre …al momento nessun essere vivente può usare il portale in questo modo, non abbiamo modo di testarlo e poi potrebbe aprirsi nel luogo sbagliato, magari dentro un sole, un buco nero…insomma non è sicuro! Senza contare che ci vorrebbe un’energia che non abbiamo- spiegava Donnie.
            -Allora l’energia che serve dipende anche dalla massa dell’oggetto che facciamo passare dal portale?- chiese Lisad.
            -Esattamente. Ci vuole un oggetto molto piccolo. Per far questo ho realizzato una sorta di registratore intelligente, è davvero minuscolo. Potrà viaggiare con poca energia e cercare Leiad2 che potrà pure risponderci-
            - Tu sapevi niente Astrid?- Chiese Nied.
            - Sì certo…Donnie non può nascondermi niente quando facciamo la fusione totale, però ho fatto finta di nulla fino ad ora- Astrid corse ad abbracciare il suo Donnie e lo baciò senza nessun ritegno.
            -Tu sei il rettile migliore della galassia-
 
Raph guardava tristemente la coppietta e poi Lisad, quella soldatessa cocciuta gli mancava da morire, ma era così
 
dura  starle vicino. In passato prima di riuscire a baciarla aveva rischiato varie volte di essere infilzato dai suoi aculei.
 
Tutti i prescelti Niani potevano assumere una forma umana, ma quella originale era di rettile, si ricoprivano di
 
scaglie, si formava una coda ed i capelli diventavano aculei durissimi. Lisad era per la maggior parte del tempo in
 
forma  rettiliana con le sue scaglie brune, sempre pronta a combattere. La tartaruga in rosso si avvicinò a lei mentre
 
tutti ascoltavano Donnie rapiti.        
            -Come stai?-
            -Bene…tu?-
            -Potrebbe andare meglio…mi manchi…-
            -La situazione deve essere grave se l’orgoglioso Raph ammette che gli manco…-
            -Perché devi sempre rispondere così…così…non so nemmeno io come?-
            - E’ colpa tua…avevamo trovato un equilibrio…e tu rovini tutto-
            -Credevo che tu volessi fare sul serio…ci ho pensato bene prima di dirti che volevo fare la fusione totale…-
 
Raph le parlava con tono dolce e le carezzava un braccio con un dito, l’attrazione era forte tra loro due, ma Lisad era
 
complicata, bastava un niente e trasformava la passione in rabbia e non c’era versi che lui potesse anche solo
 
sfiorarla.
            -Anche io ci ho pensato bene, non funzionerebbe comunque-
            -Avevo capito che quando due fanno la fusione totale diventano inseparabili come un unico essere e raramente si lasciano-
            -I divorzi ci sono anche su  Ni-
            -Ma Nied ha scoperto che tra Astrid e Donnie il legame è ancora più forte che tra due Niani…-
            -Non so se voglio rimanere per sempre legata ad uno scorbutico litigioso come te!-
            -Senti chi parla! Non ti vedi? Sei peggio di me-
Come al solito i due avevano ricominciato a litigare, avevano alzato i toni, Lisad aveva preso a spintonare Raph che si tratteneva a stento dal colpirla, intervenne Astrid a separarli.
            - Se non la smettete subito vi faccio un bel condizionamento e vi trasformo in agnellini come Mead e Rel!-
 
Astrid aveva una forza psichica molto sopra la media, come tutti i Niani aveva una sorta di telepatia che esercitava
 
con il tatto, ma in più poteva cancellare la memoria e cambiare il profilo della mente di chiunque.
 
            -Va bene, va bene…mi calmo- disse Lisad.
            - Sei impossibile Lisad, me ne torno sulla Terra- disse Raph.
            -Non puoi andare, non sono ancora passate due ore, non sono ancora sicuro che usare troppo spesso il portale sia salutare. E due ore come ben sai è il tempo minimo di sicurezza- disse Donnie, poi aggiunse -nessuno vuole vedere il mio ultimo esperimento? Presto dovremo registrare e mandare informazioni a Leiad2, pensavo pure di mandarle immagini o filmati di Marte-
 
Tutti i rettili si diressero all’officina di Donnie, era stata costruita da pochi mesi, prima lavorava nel laboratorio
 
insieme ad Astrid, ma aveva creato così tanti macchinari che avevano dovuto costruire un’ala solo per lui. Quindi la
 
base non era più ottagonale, ma aveva questa grande stanza in più a cui si accedeva dal laboratorio. Donnie aveva
 
creato una specie di enorme stampante laser tridimensionale (SL3D) che in quel momento stava autonomamente
 
sostituendo strato per strato le pareti di pura energia della stanza di Mead e Rel  con pareti fatte di terreno marziano,
 
polvere di cristalli Enerzon ed uno speciale legante inventato da Donnie.
 
            -Caspita Donnie, non sapevo che la tua stampante 3D adesso sapesse fare tutto da sé- commentò ammirato Leo.
            -Ho inventato una sorta di pilota automatico adesso sono libero di fare altro quando la SL3D costruisce la base. Al momento sta terminando la camera di Mead e Rel perché vanno un po’ sulla Terra, quando torneranno sarà tutto pronto. Adesso possiamo aggiungere altre stanze di pura energia se qualcuno di voi volesse rimanere-
            -Bene! Resterò io! Ho lasciato Pedro da April, è un canino sveglio si comporterà bene, lo andrò a trovare di tanto in tanto. Vorrei fare il marziano per un po’, così potrò aiutare Astrid a liberare gli animaletti anche nei laghi e nei fiumi e soprattutto ad inventare nomi - disse Mikey sorridente. In realtà Astrid sapeva bene il vero motivo, Mikey
 
voleva stare un po’ di tempo con lei per farsi curare dal male psicologico che gli aveva causato la perdita di Isabel.
 
Anche se erano passati ormai tre anni aveva ancora degli incubi ricorrenti e non era guarito completamente. Aveva
 
delle ricadute soprattutto quando arrivava un periodo particolare dell’anno, il giorno in cui era morta, il giorno dopo il
 
suo ventesimo compleanno.
 
Giunti nell’officina trovarono una piccola scatola rossa sopra il bancone da lavoro. Donnie toccò un tasto invisibile e
 
la scatola misteriosa si aprì mostrando una sorta di camera fredda come un congelatore, al centro sospesa in aria una
 
piccolissima pallina rossa. Donnie disse:
            -FIR! Contatto!-
 Il piccolo oggetto mise fuori la testa, quattro zampette e le ali, sembrava una piccola coccinella panciuta.
            - Vi presento FIR: Flying, Insect, Recorder, il mio insetto spia e ricetrasmittente-
            -Manderai un insetto dalla mamma di Astrid?- disse disgustato Raph, odiava gli insetti, anche le coccinelle, soprattutto quelle Niane.
            -FIR non è un vero insetto, è pura nanotecnologia avanzatissima, è resistentissimo e può contenere l’equivalente di 30 Gigabyte di memoria! Dovrà confondersi con gli insetti che si trovano sulla stazione spaziale orbitante intorno a Ni-
            -Donnie è fantastico! Sembra davvero un insetto Niano!!!- Commentò Lisad.
            -Ma come? Avete le coccinelle pure voi?- Chiese Mikey.
            - Sì ma hanno una forma un po’ più a pera, quattro zampette e non hanno puntini, ma le ali sono molto simili-
            -Ma come facciamo a registrare i messaggi?…non ci sono tasti, né entrate USB nel tuo insettino- disse Mikey.
            -Ha un sistema wireless e ci sono delle parole chiave da dire. In pratica uno ordina e FIR obbedisce- rispose Donnie
             -Come farà a trovare Leiad2?- domandò Lisad.
            -Questo è un comando molto complesso, con il sistema wireless gli ho già fornito i dati genetici di Astrid, automaticamente cercherà e riconoscerà Leiad2 che è la Niana che più le assomiglia-
            -Però…visto che ci hanno creato in laboratorio…e non sappiamo chi sia il padre di Astrid…non c’è pericolo che FIR cerchi lui?- Commentò Nied.
            -Ehm…Nied…mi devo offendere? E’ ovvio che cercherà la femmina che le somiglia di più! Anche voi avete due cromosomi X. E’ ovvio!- rispose Donnie giusto un po’ irritato.
            - Ok scusami, di solito non dubito mai delle tue capacità, ma questa invenzione è veramente incredibile! -
            -Non più incredibile della creazione dei cristalli di energia Enerzon-
 
Donnie aveva ricreato in laboratorio la fonte di energia primaria dei Niani, dei cristalli che si formavano naturalmente
 
sul pianeta Ni.
            -Sì, ok ,sei fantastico sei un genio! Ma non sai fare la pizza come me-
            -Già, hai ragione Mikey, dovrei darmi anche io alla cucina invece di colonizzare Marte!-
            -Lascia stare fratello, è troppo per te!- tutti risero e Mikey con loro.
 
 
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Astrid con l’aiuto dei Niani e Donnie sta creando un ambiente favorevole su Marte, forse ho esagerato un po’ con i dettagli, tranquille non sarà sempre così, ma per me questo è un vero racconto di fantascienza ed un po’ di basi scientifiche non possono mancare.
Raph e Lisad stanno litigando…Lisad pensa che Raph sia interessato a lei perché essendo un mutante non può avere altro che lei…il che è ancora tutto da vedere…
Mikey è ancora malato d’amore per la sua Isabel, se non avete letto la storia prima di questa…non potete capire la drammticità della situazione…il nostro infantile tenerone starà su Marte perché Astrid possa aiutarlo a guarire.
Donnie come sempre è un vulcano di idee, si è inventato un oggetto per comunicare con gli abitanti di Ni lontanti anni e anni luce dal sistema solare.
Leo sta con Karai, la nostra amata/odiata kunoichi ha avuto un figlio da un precendete matrimonio e guarda caso lo ha chiamato Leonardo…
Intanto a New york è comparsa una nuova banda di ninja completamente neri…non vedo l’ora di “presentarveli”.
Alla prossima, coraggiose lettrici
 
Altair4

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Capitolo 3
*** La stazione orbitante dei Niani ***


Premessa: Il pianeta Ni sta morendo e tutti gli abitanti vivono ormai da decenni in una stazione orbitante in attesa di trovare un nuovo pianeta. Frel, uno dei prescelti che era giunto con Astrid sulla Terra, è di ritorno tra i suoi, ha una missione ben precisa per cui si è preparato sulla Terra…buon lettura.
 
Frel viaggiava ad un decimo della velocità del luce, aveva inoltre compiuto già quattro salti iperspaziali, era prossimo
 
a raggiungere Ni in soli due anni invece dei quattro normalmente previsti. La sua meta finale era la base spaziale
 
Niana che ruotava lentamente intorno al suo pianeta ormai morente. I suoi simili erano quasi tutti ibernati in attesa
 
che Marte fosse pronto per ospitarli. Il Niano era uscito da poco dall’ibernazione e ripassava mentalmente il piano
 
che doveva attuare. Dopo il condizionamento di Astrid e le lezioni di arti marziali era un Niano nuovo, sicuro di sé e
 
pronto al suo compito senza timore. Doveva arrivare allo scalo nove lato est e cercare di Yal, era il contatto che
 
l’avrebbe fatto arrivare a Leiad2, la madre di Astrid.
 
La capsula di Frel era stata resa invisibile ai sensori Niani da Donnie, passò una barriera trasparente che separava la
 
stazione dal vuoto gelido dello spazio ed atterrò in totale segreto in un piccolo hangar.
 
Per fortuna la base spaziale era completamente deserta, per risparmiare energia tutti i robot erano stati disattivati da
 
tempo e dei guardiani Niani facevano delle rotazioni uscendo dall’ibernazione per un determinato periodo per
 
controllare che tutto funzionasse al meglio. Anche i prescelti destinati alla prossima missione per colonizzare Marte
 
erano fuori dall’ibernazione, ma erano rinchiusi nelle loro stanze a prepararsi al viaggio, studiando per imprinting
 
elettronico. I Niani dello Stato Supremo ed il Consiglio Scientifico, gli organi supremi di Ni, uscivano
 
dall’ibernazione regolarmente per seguire i prescelti e per il ritorno del controllore che originariamente avrebbe
 
dovuto essere Beal, nessuno si aspetta di certo l’arrivo di Frel.
 
Yal, il primo da contattare, era un medico un po’ pazzo che non seguiva nessuna regola, chi voleva lo poteva
 
richiamare dall’ibernazione ma doveva avere un buon motivo, era molto acuto, capiva all’istante i punti deboli degli
 
altri, per cui trovava subito il modo di vendicarsi moralmente degli scocciatori. Frel seguì le indicazioni di Astrid ed
 
arrivò indisturbato davanti ad una porta dove era scritto:
 
Sono molto disponibile, ascolterò cosa hai da dire ma se mi sveglierai per un motivo futile te ne pentirai
 
amaramente. Bè cosa aspetti allocco? Appoggia il palmo della tua mano sullo schermo che hai di fronte!”
 
Frel aveva un ottimo motivo per svegliare Yal e per come si sentiva niente avrebbe potuto spaventarlo, era finalmente
 
giunto a destinazione, tutto dipendeva da lui, non si era mai sentito così vivo e motivato, nemmeno quando era partito
 
per la Terra. Appoggiò il palmo della sua mano su uno schermo della porta di Yal. Tutto s’illuminò, la porta si aprì,
 
Frel entrò dentro e trovò sul pavimento una specie di capsula per l’ibernazione che si aprì con uno scatto secco, il
 
processo inverso sarebbe avvenuto in pochi minuti. Frel vide Yal, era un Niano di una vecchia generazione era alto
 
più di un metro e ottanta, aveva delle squame brune e degli aculei molto lunghi. I microcristalli intorno al corpo
 
cominciarono a sciogliersi, il Niano dormiente aprì gli occhi di scatto, a Frel venne quasi un colpo.
 
            -Piacere di conoscerti Yal, sono Frel mi manda la figlia di Leiad 2, sono qui perché devo fare assolutamente la fusione con tutti i membri del..-
            -Piano amico, mi sono appena svegliato…come ti sentiresti se uscissi da un coma di otto anni e qualcuno ti venisse a fare domande di fisica quantistica? Che poi io sono medico che diavolo ne so di fisica quantistica-
            -Scusa… a…amico-
 
Frel aiutò Yal ad uscire dalla sua nicchia dove aveva dormito per anni il sonno profondo dello zero assoluto. Il
 
medico Niano si preparò una bevanda calda e la offrì al suo visitatore. Frel accettò e cercò di mantenere la calma,
 
l’influenza dei terrestri lo aveva reso impaziente ed impulsivo, ma non doveva fare passi falsi o avrebbe rovinato
 
tutto.
            -Allora prescelto numero 8, cosa dicevi?-
            - Tu sai che sono un prescelto? E conosci anche il numero che mi hanno assegnato?-
            -Sì, ho partecipato alla vostra…diciamo realizzazione, sono bene informato e Leiad2 mi ha detto che qualcuno di voi prescelti mi avrebbe contattato, ma pensavo che sarebbe stata Astrid non tu, non sei l’insegnante per i piccoli che nasceranno su Marte?-
            -Il mio compito originariamente era quello, ma adesso sostituisco il controllore Beal, voleva restare per partecipare alla colonizzazione su Marte, infatti sono venuto a darvi buone nuove, il processo è cominciato ormai credo da due anni-
Yal lo guardò incredulo, quasi senza parole, poi gli si inumidirono gli occhi, stonava un po’ con la sua stazza ed il suo aspetto di rettile antico.
            -Ci siete riusciti! Brutti figli di una buona Niana!-
            -Ehm sì…abbiamo scoperto che Redol ha sabotato varie missioni… anche la nostra…ha fatto uccidere Nil, Tol, Tianad e Miol…ma almeno non sono morti inutilmente…-
            -Nil è morto? Il numero 1? L’ingegnere! Redol è un essere ributtante…povero Miol era lo psichiatra migliore che abbia mai conosciuto…Tol era un geologo eccezionale, diceva che i progetti per Marte erano incompleti e li avrebbe cambiati una volta arrivato su Terra…non aveva potuto metterci mano perché Redol gli dava contro…-
            -Aveva ragione! Un nostro amico terrestre ha capito che erano sbagliati ed ha messo su un progetto incredibile, non ho nessun dubbio, adesso saranno su Marte a compiere la colonizzazione…ma Tianad? Di lei cosa sai?
            - Intelligente e bellissima! Doveva essere la tua compagna…ma-
            -Ma amava Tol…-
            -Come lo hai scoperto?-
            -Ho fatto la fusione mentre lei era in coma…è morta subito dopo. Quel mostro di Redol aveva manomesso la sua ibernazione durante il viaggio per Terra, grazie a Nied sono riuscito a raccogliere le sue memorie…Tianad e Tol avevano fatto la fusione totale…-
            -Lo so…una volta li ho visti incontrarsi di nascosto, ma non lo dissi a nessuno, anzi li ho coperti viarie volte facendogli da alibi, loro nemmeno lo sapevano…ero molto discreto-
            -Ma…perché?-
            -Perché si amavano…sotto questa scorza dura ho un cuore anche io…si sono innamorati anche senza bisogno di fare la fusione…non capita spesso…ma non divaghiamo, parlavi di un terrestre…-
            -Non potremmo usare la telepatia? Faremmo prima…-
            -Sono vecchia maniera, preferisco parlare…almeno all’inizio…dammi un po’ di tempo sono ancora un po’ rincoglionito…ma come si comporta la piccola Astrid?-
            -Piccola un corno, lei è il numero 1 adesso, ha sviluppato una capacità psichica impressionante! Fa quello che vuole con la mente degli altri! Mead, Rel e Beal erano stati condizionati da Redol per far fallire la missione e lei li ha liberati-          
            -Tutta sua nonna!-
            - Ha condizionato pure me per rendermi più coraggioso e per imparare a combattere-
            - Sai combattere? In effetti ti vedo molto in forma…ma dicevi…il terrestre?
            -Non è umano è una tartaruga mutata, è un genio, abbiamo fatto la fusione con lui ed è diventato il nostro ingegnere! E’ stato in grado di riprodurre e migliorare i cristalli, pensa che con una capsula che lui ha modificato ho fatto addirittura quattro salti iperspaziali ed ho ancora energia…avevo un po’ di timore perché non era mai stato fatto, ma è andato tutto bene, ci ho messo due anni invece di quattro per giungere qui-
            -Vuoi dire che sono passati sei anni invece di otto da quando siete partiti??-
            -Sì, è da non credere vero?-
            -In tutte le missioni passate nessuno di noi ha avuto troppo a che fare con i terrestri, li reputavamo dei barbari…è stato un grosso errore…-
            - Il terrestre si chiama Donatello, lo chiamiamo Donnie, porta una bandana viola sugli occhi per distinguersi dagli altri tre suoi fratelli.  Leonardo o Leo con la bandana blu è il leader, Raphael o Raph è in rosso, una testa calda vedessi che carattere… e l’ultimo Michelangelo, Mikey in arancio è un gran simpaticone. Sono esseri puri come i bambini terrestri…non so se sai niente degli umani-
            -Leiad2 ha provato la fusione sui terrestri, so cosa intendi quando dici puri. I bambini sono innocenti non conoscono la cattiveria, sono gli adulti che li rovinano-
            -Le quattro tartarughe sono così, sanno lottare, sono coraggiose e molto altruiste…senza di loro tutta la missione sarebbe fallita…non possiamo permettere che Redol invada il loro pianeta…-
            -Sono d’accordo-
            -Quando c’è stata l’ultima riunione dello Stato Supremo e del Consiglio Scientifico? Sai se Redol ha influenzato gli altri? Sai niente?-
            -No, ero in ibernazione completa mi sono svegliato troppo spesso…avevo bisogno di recuperare, Leiad è più aggiornata, però dobbiamo svegliarla perché di certo non si aspettava che tu arrivassi così presto-
            -Possiamo andare subito da lei? Ho tante informazioni da passarle…-
            -Certamente, mi aveva informato di prepararmi ad ogni evenienza. Ma non finisci la tisana?-
            -E’ un po’ strana, ma cosa c’è dentro?-
            -E’ molto energetica è fatta con lo Zaxus arricchito con proteine, vitamine e Giginx-
            -Cosa diavolo sono lo Zaxus e il Giginx? Conosco meglio gli alimenti terrestri…-
            -Già, tu sei della nuova generazione…non sai cosa ti sei perso…lo Zaxus è un cereale tipo l’orzo ed il Giginx è una pianta che ha le stesse proprietà del caffé terrestre, ma non hai imparato nulla dalle fusioni con Rel e Astrid? Loro li conoscono di sicuro!-
            -Ehm…non facevo molta attenzione…e poi qualcosa scappa sempre…-
            - Vabbé finisci la tisana, ne avrai bisogno!-
 
Frel bevve a forza quell’intruglio, non voleva contrariarlo e lo seguì nei meandri della stazione spaziale. Mentre
 
camminava nei corridoi bianchi ed asettici quasi rimpiangeva le fogne e guardava il rettile scuro davanti a lui, non
 
aveva mai mostrato il suo lato umano, si chiedeva se era in grado di assorbire le scaglie, la coda e gli aculei.
            -Yal?-
            -Parla piano, ci sono alcuni guardiani in giro-
            -Ok…ma tu sai trasformarti in forma umana?-
            -No, sono una generazione più vecchia non hanno fatto esperimenti su di me. Un tempo mi sarebbe piaciuto è per questo che sono diventato un chirurgo specializzato in chirurgia plastica biomolecolare, ma poi ho visto quanto avrei dovuto soffrire e non l’ho mai fatto fare su me stesso. Meglio essere quello che siamo!-
            -Concordo-
Arrivarono davanti alla porta dell’alloggio di Leiad2. Yal poggiò la mano sopra una specie di schermo e la porta si aprì.
            -Solo poche persone hanno l’accesso alla stanza di Leiad, Redol si prenderebbe una bella scossa se provasse!-
L’alloggio di Leiad non era bianco come i corridoi, era tinto principalmente di azzurro e viola ma non mancavano tutti i colori dell’arcobaleno.
            -Adora Terra e ovviamente il vecchio Ni, ha detto che le manca l’azzurro terrestre, il rosso Niano,  il verde e tutte le variazioni cromatiche del tramonto e dell’arcobaleno, adesso anche i prescelti vengono sottoposti a trattamenti con i colori, soffrono meno di depressione. Anche su Ni c’erano, i nostri geni li ricordano, ne abbiamo bisogno, la stazione è troppo bianca, qualcuno ogni tanto dà di matto-
            -Mi ricordo da piccolo gli arcobaleni alla fine delle lezioni…nessuno mi ha mai spiegato nulla, ma in effetti i colori hanno un impatto su di noi…ma non puoi nemmeno immaginare cosa sia trovarsi su un’isola tropicale terrestre…è incredibile-
            -Io ho ricordi di Ni…sono molto vecchio…-
 
Dopo una specie di soggiorno/cucina entrarono nella camera e trovarono un grosso contenitore cilindrico che
 
conteneva Leiad2. Era in forma rettiliana, un ovale perfetto del viso e le scaglie chiare quasi come quelle di Astrid.
 
            -Non ti lasciare ingannare da quel bel viso, è tostissima e anche molto forte. Ha vissuto su Terra e sa difendersi. I suoi aculei sono resistentissimi…sua madre invece non li aveva era biondo-platino…era il rettile femmina più bello che avessi mai visto…ma era innamorata di Sol…-
 
Yal era un sentimentale, forse vivere in modo così isolato lo aveva reso logorroico e parlava a Frel come se fossero
 
amici di vecchia data. Il chirurgo Niano appoggiò la sua mano sul cilindro di cristallo che si aprì istantaneamente,
 
cominciò il processo inverso all’ibernazione.
 
            -Quindi Sol è il nonno di Astrid?-
            -Sì…che Niano fortunato…-
            -Mica tanto, è morto su Terra per quanto ne sappiamo…-
            -E’ vero, ma hanno avuto il tempo di stare almeno un po’ insieme… prima i prescelti li lasciavano vivere come qualunque Niano e non venivano sottoposti alla biologia molecolare-
            -Quindi venivano su Terra in forma Niana?-
            -Sì, usavano i cristalli per ologrammi densi, anche perché in teoria non avrebbero dovuto mischiarsi troppo agli umani, ma poi ci siamo resi conto che era inevitabile…-
Leiad aveva preso colore, era uscita dall’ibernazione, si alzò a sedere e si guardò intorno.
            -Yal? Sei tu? C’è Astrid con te?-
Aveva la voce identica alla figlia, si mosse qualcosa nel cuore di Frel, un pensiero che però scacciò subito.
            -Ben svegliata Leiad. No mi spiace…non è venuta Astrid, c’è Frel qui con noi-
            -Frel? L’insegnante? E’ successo qualcosa ad Astrid?-
            -No sta benissimo, ma era troppo importante per la colonizzazione su Marte, in questo momento starà sicuramente lavorando al suo progetto per clonare piante e animali- la informò Frel.
            -Allora ce l’avete fatta! Siete arrivati su Marte…sono tutti vivi i prescelti, Nil?
            -No mi dispiace…Nil è morto…è stato Redol…anche Tol, Miol e Tianad sono morti per mano sua…-
            -No…poveri cari…ma come avete fatto senza ingegneri?-
            -Ci ha aiutato un terrestre…un rettile evoluto grazie ad un mutageno…e adesso…lui è il compagno di Astrid…- Originariamente Nil, il migliore di tutti, il  numero 1, avrebbe dovuto legarsi ad Astrid tramite fusione totale.
            -Cosa? Con un terrestre?- dissero in coro Yal e Leiad.
            -Lo so che sembra assurdo, ma a quanto pare possiamo fare la fusione totale anche con i terrestri, forse pure con gli umani…Nied dice che siamo troppo simili per essere un caso, teorizza un’origine comune…comunque …credetemi Donnie è un genio e sono una splendida coppia…sono così fortunati…-
            -Che aspetto ha?- Chiese Leiad.
            -E’ una tartaruga, ne hai mai viste su Terra?-
            -Sì…le ho viste…ma quindi ha un guscio?-
            -In effetti sì…Leiad, te la senti, ve la sentite di fare una fusione? Credetemi dovete vedere i dati che porto con me, senza di lui e senza i suoi fratelli non saremmo mai arrivati su Marte-
 
Aiutarono Leiad ad uscire dal suo cilindro del sonno senza sogni, si presero per mano, unirono le mani al centro e
 
fecero la fusione. A Leiad vennero le lacrime agli occhi nel vedere quanto la sua Astrid fosse cresciuta e la bellissima
 
storia d’amore con Donnie. Vide anche che Frel aveva dei blocchi, informazioni di cui non era consapevole, che
 
avrebbe analizzato con calma quando si fosse trovata da sola. Sua figlia le aveva mandato delle informazioni
 
riservatissime, Frel non sapeva la vera identità di Leiad2, in realtà era Leiad1, la leggendaria Niana con il potere
 
psichico più grande mai visto. Yal l’aveva sottoposta ad un dolorosissima chirurgia per far credere che fosse la figlia
 
della leggendaria Leiad1 e di Sol2 concepita sulla Terra e tornata miracolosamente dopo tanti anni. Leiad guardò Frel
 
raggiante e disse.
 
            -Le informazioni che ci porti sono incredibili!  Adesso possiamo pure modificare i cristalli e dimezzare il tempo per raggiungere Terra! Non vedo l’ora di svegliare il Consiglio Scientifico!-
            -Come faremo con Redol?- Chiese preoccupato Frel.
            -Non sarai tu a fare la fusione, la farò io! Mi inventerò una scusa per trasmettere tutta la verità al Consiglio Scientifico e lo Stato Supremo in una volta sola. Così Redol non potrà nulla e potremo far partire subito i prescelti per aiutare a velocizzare la colonizzazione di Marte. Se davvero Astrid e gli altri sono riusciti a cominciare il processo, in pochi anni la stazione potrà lasciare il sistema di Ni- La voce di Leiad era rotta dall’emozione.
            -Tanti Niani hanno perso la vita per questo…all’inizio forse per scarsa conoscenza nostra e poi per colpa di Redol- commentò Yal.
            -Ho visto attraverso di voi che sono state almeno dieci le missioni. Due solo di ricognizione per prendere informazioni e sono le uniche che sono andate a buon fine, mentre le altre sono state tutte un fallimento! Se ci pensate Redol è così vecchio che potrebbe averle sabotate tutte, il maledetto!- Commentò Frel che odiava Redol profondamente. Yal e Leiad si guardarono con intesa, Frel aveva perfettamente ragione quel pazzo andava fermato al più presto.
            -Adesso dobbiamo trovarti un nascondiglio, nessuno deve vederti per ora, in particolar modo Meredol il figlio di Redol…sospetto che ci sia lui dietro ad i sabotaggi, quel codardo di suo padre se ne sta più possibile ibernato per non invecchiare, ce lo vedo cha fa fare il lavoro sporco agli altri!-
            -Mi chiedo perché abbiano permesso a quel mostro di avere figli…- commentò Frel.
            -A causa della sua enorme capacità psichica era quasi un dovere per lui avere una progenie, ma per qualche motivo che non capiamo, Meredol non l’ha ereditata…adesso fa il guardiano, non sai la delusione…sarebbe disposto a tutto per entrare nelle grazie del padre, anche uccidere temo, credo che sia disturbato psichicamente… ma nessuno ha il coraggio di dirlo a Redol-
            -Certo ci mancava solo il figlio pazzo ed assassino, ma che bella famiglia! E la madre chi è Crudelia Demon? Non mi è arrivata l’informazione-
            -Crudelia Demon? Cosa è? Una malattia terrestre? Comunque…non lo sappiamo…ho sempre temuto che avesse usato i miei ovuli…ma Meredol non mi somiglia molto e non ha ereditato la capacità psichica, per cui non credo- Rispose Leiad.
            -Ma…come mai non sappiamo chi sia il padre di Astrid?- Insisteva Frel.
            -Sono informazioni riservate a cui non ho avuto mai accesso, il computer decideva le coppie e poi i dati si cancellavano automaticamente. Astrid l’ho scoperta perché ho visto il suo punteggio alto al test di forza psichica e per la somiglianza…poi ho fatto un test genetico per conferma- commentò Yal.
            -Per fortuna abbiamo nascosto tutte le informazioni a Redol, lui credeva che Astrid fosse mentalmente instabile e che avrebbe fallito la missione- precisò Leiad, che in realtà aveva bloccato Frel durante la loro fusione, non doveva sapere che Yal aveva manomesso il computer e che il vero padre di Astrid era Sol. L’identità segreta di Leiad era un’arma contro Redol, se avesse saputo quanto era potente l’avrebbe fatta uccidere e non avrebbe avuto nessuna possibilità di smascherarlo davanti al Consiglio Scientifico e lo Stato Supremo.
 
 
 
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Benvenuti nella fascia di Orione dove si trova Ni il pianteta natale di Astrid. Spero che vi sia piaciuto Yal il medico pazzo, è uno dei miei personaggi preferiti.
Di sicuro vi avrò fatto una gran confusione con Leiad1 e Leiad2, che in pratica sono le stessa persona. Leiad1 è una Niana leggendaria con poteri psichici incredibili, tutti credono che sia la nonna di Astrid, solo in pochi sanno la verità e cioè che in realtà è la mamma di Astrid e Sol il padre. Leiad1 è stata costretta a farsi modificare geneticamente da Yal perchè tutti credano che sia sua figlia, infatti i Niani, compreso Redol, pensano che la leggendaria Leiad1 sia morta sulla Terra in missione poco prima di dare alla luce Leiad2.
So che la storia è complicata ma piano piano vi sarà tutto chiaro.
Grazie a voi che leggete e soprattutto grazie a chi commenterà e darà suggerimenti.
 
La vostra contorta Altair

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Capitolo 4
*** L’oscuro passato di Vertel ***


 
Mikey aveva deciso di rimanere su Marte per aiutare Astrid, ma man mano che si avvicinava la data dei 18 luglio
 
terrestre, cioè quando era morta la sua amata Isabel, lui diventava stranamente agitato e faceva incubi terribili:  la
 
vedeva morire investita da un’auto, lui non poteva fare niente o era legato o non riusciva a muovere un muscolo,
 
cominciava ad urlare e si svegliava in preda a tachicardia. Anche quella notte successe di nuovo, Astrid accorse al suo
 
capezzale come la più apprensiva delle madri, si era instaurato un legame particolare. Lei lo consolava e poi,
 
stimolando le onde delta del cervello, lo addormentava in un sonno profondo senza sogni.
 
            -Non puoi sempre correre da lui e non puoi addormentarlo così, non supererà mai il trauma!-
Le diceva Donnie che era molto geloso, anche se Mikey al momento non avrebbe mai potuto sviluppare nessun interesse nemmeno per il più bel rettile femmina o donna della galassia.
            -Soffre tantissimo…e non vuole che cancelli la sua memoria…dice che non vuole perdere anche i momenti vissuti con lei. Dice che non lo amerà mai nessuno così…lei era un’umana e lo ha accettato così come era, dice che è stato molto fortunato-
            -Credevo che avesse ormai accettato il fatto che non poteva fare nulla per salvarla, hai provato almeno a modificare questo pensiero ossessivo?
            -Non vuole che tocchi minimamente il suo stato mentale, dice che lo cambierei…vuole solo che lo faccia riposare!-
            -Secondo me dovresti lasciarlo in pace e non accorrere sempre quando ti chiama! Lo tratti come un bambino malato! Lui è un adulto!-
            -E tu sei geloso! Ma non ne hai nessuna ragione, gli voglio bene come ad un fratello-
            -Sarò pure geloso… ma non stai facendo il suo bene al momento-
Astrid sospirò e si strinse le spalle.
            - Non credo che tu abbia tutti i torti! Devo trovare una soluzione…-
            -Infatti, sono io il genio qui!-
Qualcuno bussò alla porta della camera in modo insistente.
            -Dai modi sembrerebbe Lisad…- commentò Donnie.
            -Su smettete di dirvi pucci pucci e rispondete sono Lisad-
            -Lupus in fabula- disse Donnie
            -Vieni avanti stiamo solo parlando- poi rivolta a Donnie- pensa sempre che stiamo a fare la fusione totale!-
 
Lisad entrò incerta, poi quando aprì bocca trasmise tutta la sua agitazione e rabbia.
            -Come mai Raph è ancora qui? Non doveva andare su Terra?-
            -L’ho convinto a rimanere, dovete chiarirvi! Poi serve una mano per distribuire tutti gli animali acquatici nei fiumi e laghi marziani. Dobbiamo anche piantare ancora alberi e liberare gli uccelli. Gli insetti si stanno moltiplicando a vista d’occhio ci serve un controllo, sono pronti anche alcuni animaletti insettivori-
            -Donnie ma perché non inventi dei robot? Su Ni li usavamo quando avevamo tanta energia, sono sicura che hai le nozioni per crearli-
            -Astrid dice che dobbiamo costruirlo noi il nostro ambiente, li creerò quando ci sarà bisogno di manutenzione e non saremo in grado di gestirla da soli.  Non sappiamo quanto ci vorrà prima che si crei un ciclo naturale ed una catena alimentare come sulla Terra-
            -Non sono un’allevatrice od una contadina!- Commentò Lisad offesa.
            -Quindi non libererai tu i cervidi da mungitura quando saranno pronti?-
            -Quei bellissimi animali simili ai cervi terrestri ed alle nostre Ratrazzek?-
            -Già…ci daranno pure tanto latte…-
            -Liberarli sì! Accudirli no!-
            -Non sarà necessario accudirli, mangeranno l’erba del prato e gli arbusti della foresta. Donnie sta inventando un macchinario per mungerli, pensa che lo faranno da soli spontaneamente! Ho deciso di condizionarli-
            -Ma è fantastico, non sapevo che potessi condizionare anche gli animali-
            -Per azioni semplici sì, l’ho scoperto per caso. Un polpetto che abbiamo liberato di recente aveva sviluppato simpatia per me- disse sorridente Astrid.
            -Un polpo? Ma quelli sono buoni solo marinati!-
            -Guarda Lisad che sono intelligenti, insegnano ai più giovani a cacciare e nutrirsi, hanno un sistema nervoso sviluppato per essere cefalopodi. Sto creando anche un animale da compagnia per me, vedrò come funziona il condizionamento su di lui… -
            -Ma parli del “Vatto”? Il mezzo Vztoid e mezzo gatto ?
            -Proprio lui…Mikey non vede l’ora di dargli un nome proprio-
            -Vabbè ragazze, se non vi dispiace io avrei fame, vado a fare colazione- disse Donnie, quando quelle due cominciavano a chiacchierare non finivano più. Andarono tutti nella cucina comune e trovarono Mikey che litigava con Raph, mentre Beal e Nied assistevano ridendo.
            -Non è vero Superman è meglio di Batman, è più forte non c’è dubbio!- diceva Mikey.
            -Troppo facile, ha i superpoteri.  Batman invece è un uomo normale che combatte il crimine con le sue sole forze, è superiore solo per il coraggio! Senza i suoi poteri Superman si piscerebbe sotto!
            -Che cosa? Prova a ripeterlo se hai il coraggio- Mikey saltò furioso su Raph, ma fu afferrato a mezz’aria da quel gigante buono di Beal.
            -Calma ragazzini, non litigate! Vi sembra questo il modo? Su adesso chiedetevi scusa e fate pace!- diceva bonario il Niano supermuscoloso.
            -Hai visto? Sostituirà Frel senza problemi, se sa tenere a bada quei due, non ci saranno problemi con tutti i nostri lucertolini- commentava Astrid.
            -O tartarughini- la corresse Donnie.
            -Ma quando li fate voi i piccoli? Sono così curioso di vedere cosa viene fuori- disse Mikey che continuava a parlare come niente fosse anche se Beal lo teneva sollevato da terra tenendolo per il guscio.
            -L’ho già detto, quando sapremo da Frel che tutto precede bene e Redol non scatenerà una guerra contro i terrestri-
            -Uffa, è sempre colpa di quel maligno di Redol!-
 
Mikey era più litigioso del solito, non avrebbe mai fatto a botte per un motivo così futile come la reputazione di
 
Superman, lo stesso Raph era rimasto in silenzio e non aveva reagito minimamente al tentativo di aggressione del
 
fratello, tutti sapevano che dovevano essere pazienti con lui.
 
Dopo colazione andarono ai loro mezzi antigravitazionali con i cilindri stracolmi di esserini, stavolta però dovevano
 
liberarli nei fiumi e nei laghi, quindi ci avrebbero impiegato diversi giorni.
 
Donnie aveva preso con sé il suo insetto per fare delle riprese ed era con Raph, Lisad pilotava il suo mezzo da sola,
 
Beal era con Nied, Astrid con Mikey.
 
            -Cosa dice Astrid, come sta Mikey?- Chiese Raph a Donnie.
            -Anche stanotte ha avuto un incubo…però l’anno scorso è stato male tutto il mese di luglio terrestre, invece quest’anno ha cominciato più tardi, mancano solo tre giorni alla data, forse stare qui su Marte lo distrae un po’ …guarirà prima o poi…- rispose Donnie.
            -Sarebbe così facile se Astrid lo condizionasse, ma quel testone non vuole-
            -E di Lisad che mi racconti? Parlerete mai civilmente?-
            -Non so davvero cosa fare…non le capirò mai le femmine, non sanno mai quello che vogliono!-
            -Perché non provate a fare una normale fusione così vi chiarirete senza menarvi e deciderete il passo successivo-
            -Potrebbe essere un’idea…proverò a convincerla…ma tu suggeriscilo ad Astrid…è l’unica che Lisad ascolti veramente-
 
Intanto Astrid studiava Mikey, sembrava tutto ok da fuori e questo era molto strano, la tartaruga era sempre stata
 
espansiva non poteva tenersi tutto dentro, adesso invece faceva finta di nulla. Una volta liberati gli esemplari, Mikey
 
si gettò nel lago e si mise a nuotare.
 
            -Vieni Astrid l’acqua è bellissima! Non sembra nemmeno un po’ marziana-
            -Ma è violacea!-
 
Si tuffò anche lei, l’acqua era freddissima, ma si abituò presto, il colore non era lo stesso azzurro della Terra, aveva
 
degli strani riflessi violetti che danzavano sulla superficie e facevano un strano effetto psichedelico. Alcuni pesciolini
 
nuotavano intorno a loro senza paura, poi una bellissima farfalla arrivò zigzagando sul pelo dell’acqua.
 
            -Sembra un’orchidea volante…posso chiamarla Isabel? Era il suo fiore preferito-
            -Sì Mikey…come vuoi tu…ma come chiamerai le orchidee marziane?-
            -Tutte Isabel! E’ ovvio-
 
E cominciò a schizzare Astrid come un ragazzino dispettoso. Ad un certo punto si sentì la voce di Donnie dal
 
ricevitore del mezzo antigravitazionale.
 
            -Mikey, Astrid è ora di rientrare, ho fatto sufficienti riprese con il FIR credo sia ora di registrare il messaggio per Leiad2-
            -Ok arriviamo-
 
Con un solo balzo uscirono dall’acqua, era un spasso quella gravità ridicola, si asciugarono con le cinture
 
enerzoniche.
            -Posso comparire nella registrazione e salutare tua mamma?-
            -Mikey ti prego quando fai il bambino di due anni proprio non ti capisco…non so ancora come prenderà il fatto che il mio compagno è una tartaruga…-
            -Posso capire che non piacciamo agli umani…ma ad altri rettili…-
            -Mikey la potrai salutare alla seconda registrazione che faremo, ora sei contento?-
            -Va bene…-
 
Arrivarono tutti all’officina, Astrid era molto emozionata, si era preparata tutto un discorsino, ma quando si mise
 
davanti al FIR pronta a registrare scordò tutto e parlò solo con il cuore.
 
            -Astrid vuoi rivedere la registrazione?-
            -No preferisco di no, va bene così-
 
Andarono tutti al portale che si trovava proprio al centro della base, Donnie lo accese, ma stavolta aprì solo una
 
piccolissima finestrella, diede i comandi vocali e la coccinella Niana ci entrò dentro senza esitazione, incurante del
 
viaggio verso l’ignoto. Il portale si chiuse, Donnie lo programmò  perché si riaprisse dopo una settimana, sperando
 
che il FIR non avrebbe mancato al suo appuntamento.
 
Intanto a New York, Leo passava il periodo più bello della sua vita, Donnie gli aveva costruito un ciondolo di
 
Enerzon per ologrammi densi molto potente che lo trasformava in umano anche per molte ore. Aveva assunto una
 
vera e propria identità, Donnie l’aveva perfino inserito nell’anagrafe di New York. Poiché la sua amata Karai era
 
giapponese aveva scelto il nome di Leonardo Hamato e assumeva un aspetto vagamente orientale ma con i suoi occhi
 
blu. Così trasformato poteva camminare per New York anche di giorno e addirittura insegnava nella palestra di Karai,
 
così lei poteva stare più tempo con suo figlio Leo. Nonostante la loro relazione Leo trovava sempre il tempo per
 
allenarsi con i suoi fratelli e meditare con Splinter. Aveva mantenuto la sua promessa, non aveva preteso da Karai il
 
comportamento di una moglie tipica, lei era un guerriero ed una donna molto indipendente, aveva diritto alla sua
 
libertà. Infatti stavano insieme di notte, a volte a pranzo o nel pomeriggio. Allo stesso tempo erano ormai così
 
profondamente legati che lei non faceva più caso a quando lui era in forma umana o rettiliana. Leo quella sera
 
rientrando da una scorribanda con i suoi fratelli, la trovò in camera ancora sveglia coperta solo da un lenzuolo
 
trasparente e dal libro che stava leggendo.
 
            -Allora come è andata la ronda stasera? Avete incontrato quei ninja neri fastidiosi?-
            -Sì, sono solo un po’ più tosti dei delinquenti normali, niente di più. Perché non sei venuta?-
            -Stasera non mi andava…poi Leo era un po’ irrequieto, ma adesso dorme. Quando verrà Astrid a leggere le menti dei ninja neri? Non riesco a trovare nessuna informazione al riguardo!-
            -Adesso ha molto da fare, ma ha detto che se non viene Lisad uno di questi giorni verrà lei.-
            -Cosa combina Lisad? E’ meno divertente la ronda senza di lei-
            -Non lo so…adesso Raph è ritornato su Marte e dà una mano per ripopolare fiumi e laghi e vedremo che succede-
            - Eppure sono una così bella coppia…
            -Lo so, ma il problema credo che sia che Raph vuole portare il rapporto ad un nuovo livello e lei non vuole…-
            -Avevo capito il contrario!-
            -Anche io…ma quei due sono più confusi di due teenager. E tu sei felice con me?-
Karai lo guardò con dolcezza, si alzò rivelando le sue forme e lo abbracciò.
            -Non sono mai stata più felice…e tu?-
            -Me lo chiedi?  Non mi sembra ancora vero che tu sia la mia fidanzata-
Lui ricambiò l’abbraccio e la baciò con una dolcezza infinita, carezzando la sua pelle di porcellana, poi le sorrise e disse:
            -Aspettami non ti addormentare, vado a fare una doccia, torno in un lampo-
 
Leo si buttò sotto l’acqua calda, era stanco ma di buon umore, canticchiava pure. Quando fu fuori della doccia guardò
 
la sua immagine riflessa nello specchio, era in gran forma, ora più che mai era contento di essere una tartaruga, erano
 
lontani i giorni in cui aveva odiato la sua natura, la sua Karai lo amava per quello che era, non avrebbe potuto
 
chiedere di più.
 
Nel cuore della notte, mentre tutti riposavano o facevano l’amore, c’era qualcuno che non trovava pace, camminava
 
avanti e indietro nel suo nascondiglio in un palazzo in rovina nel Bronx. Un’ombra arrivò cigolando alle sue spalle.
 
            -Vertel mio signore, le tartarughe ci hanno sopraffatto un’altra volta! Sono troppo forti-
            -Cos’hanno più di voi si può sapere? Siete degli ottimi ninja! Ho seguito il vostro addestramento per anni! Parla, cosa puoi dire a tua discolpa!-
            -Non sono umani prima di tutto e le loro tecniche sono sopraffine, si mimetizzano molto bene e come ben sa li abbiamo visti in compagnia di una Niana…forse hanno anche la loro tecnologia…-
 
Vertel afferrò la sua coda rettiliana nervosamente, i suoi aculei erano dritti per il nervosismo.
 
            -E’ sicuramente un prescelto…sono passati tanti anni dalla mia missione qui su Terra, è plausibile che ne abbiano mandati altri, ma perché questa Niana se ne va in giro con loro?-
            -Mio signore, forse come lei non ha più il suo mezzo ed ha finito l’energia dei cristalli…-
            -Allora ce l’hanno o non ce l’hanno questa tecnologia? Deciditi Eugene!-
            -Non lo so mio signore…non siamo mai riusciti a seguirli, ci riducono sempre male e poi sono così rapidi a far sparire le loro tracce…-
            -Basta così, ho deciso, chiamami Baxster Stockman, accetterò la sua proposta-
            -Signore…lo so che è un genio…ma non mi sembra che ci stia tanto con la testa…secondo me è inaffidabile…-
            -Fai come ti dico, contattalo immediatamente-
            -Come desidera-
 
Eugene era un terrestre che doveva molto a quel Niano, obbediva ai suoi comandi e si era rassegnato a questa
 
schiavitù, ma del resto non aveva altro posto dove andare, non era rimasto molto di umano in lui.  Quel giorno la
 
trebbiatrice aveva fatto scempio del suo corpo e se il Niano non lo avesse trovato e salvato sarebbe morto di sicuro.
 
Vertel lo aveva soccorso prontamente,  lo aveva curato e gli aveva procurato un corpo robotico. Tutto o quasi tutto
 
l’esercito del Niano era composto da persone che avevano seri problemi a vivere in mezzo alla gente o che avevano
 
arti artificiali o semplicemente erano barboni salvati dalla strada. Vertel era un ex prescelto della spedizione seguente
 
a quella della leggendaria Leiad1.  Anche in quel caso la missione non era andata a buon fine per colpa di Redol, ma
 
Vertel 10 non conosceva la verità, sapeva solo che aveva fallito e non aveva più la sua navetta, né la volontà di
 
tornare sconfitto tra la sua gente. Era riuscito a sopravvivere in mezzo ai terrestri perché la sua generazione era stata
 
modificata in laboratorio e quindi poteva assumere l’aspetto umano, era nero come Nil e le sue scaglie erano
 
scurissime.
 
Nonostante fosse tardissimo, Vertel ricevette la chiamata che aspettava.
 
            -Allora è vero che hai bisogno di me!- disse lo scienziato Stockman.
            -Devo parlarti di persona, so che tu conosci bene le tartarughe, ho bisogno che tu mi dia delle dritte su di loro e vorrei che tu migliorassi ed ingrandissi il mio esercito di cyborg-
 
Vertel aveva assunto la sua forma umana, solo Eugene sapeva la verità.
            -Sai che tutto questo ha un costo! E poi non mi fido molto di te…prima i soldi e poi ragioniamo-
            -Come ben sai non mi mancano, una parte verrà versata sul tuo conto ed il resto quando avrai finito-
            -Mi sembra molto ragionevole, ma non voglio avere mai più a che fare con le tartarughe, farò il lavoro, ma non mi coinvolgere in niente e non voglio essere un tuo dipendente…-
            -Mi sta bene, potrai avere accesso al mio laboratorio quando vorrai e ti procurerò il materiale-
            -Molto bene, aspetterò impaziente il tuo bonifico-
 
Stockman in passato aveva lavorato per il nemico storico delle tartarughe, Shredder. Tutte le volte che lo scienziato
 
falliva  contro i quattro ninja, Shredder gli faceva rimuovere una parte del corpo, ormai era ridotto ad un cervello in
 
una teca con un corpo robotico. Adesso aveva un lavoro come consulente online per tutto quello che riguardasse
 
computer o robotica e faceva solo qualche lavoretto sporco per Vertel. Ma non andavano molto d’accordo, erano
 
entrambi neri, ma c’era qualcosa che non convinceva Stockman, non si lasciava avvicinare facilmente, non si erano
 
mai chiamati con l’appellativo di “fratello”. Il Niano, dal canto suo, avrebbe voluto rubargli le conoscenze ma gli era
 
sempre sfuggito anche perché avrebbe dovuto rompere la teca e toccare direttamente la sua sostanza grigia del suo
 
cerevello. Vertel era stato addestrato come soldato, per cui aveva bisogno di uno come Stockman per realizzare il suo
 
scopo: un  esercito di cyborg per conquistare New York come in passato aveva fatto Shredder.
 
 
 
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Mentre i Niani giocano a fare i pionieri su Marte, sulla Terra Vertel, un vecchio prescelto, ignaro di cosa succeda sull’ex paineta rosso, ha messo su un esercito di cyborg e con il suo braccio destro Eugene e Stockman si sta preparando ad affrontare le tartarughe…non ci provo nemmeno a paragonarlo veramente a Shredder, ma darà del filo da torcere ai nostri eroi!
Vi piace la storia d’amore di Leo? Sì lo so, molte odiano Karai ma qui l’ho resa più simpatica possibile ;-P e poi è più la Karai dell’universo TMNT 2003 che quella del 2012.
Raph e soprattuto Mikey non se la passano bene senitmentalmente…del resto non può andare tutto bene a tutti…
Nel prossimo capitolo ne vedremo delle belle sui Niani.
 
Grazie a tutti voi che seguite
 
La vostra  sempre contorta Altair

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Capitolo 5
*** Meredol ed i nuovi prescelti ***


Premessa importante: Leid2 è in realtà la leggendaria Leiad1 e non dimenticate che preferisce farsi chiamare Senza Nome anche se poi non lo fa nessuno, a parte come vedremo i nuovi prescelti.
 
Frel era finalmente giunto alla stazione orbitante ed aveva preso contatti con Yal e Leiad, ma adesso doveva 
 
nascondersi. Il passo successivo era trovare una buona scusa per svegliare il Consiglio Scientifico e lo Stato Supremo
 
dall’ibernazione. L’obbiettivo primario era raccontare la verità e quindi smascherare Redol davanti a tutti.
            -Frel starai nel mio alloggio, c’è uno scompartimento segreto, potrai utilizzarlo per riposare ed anche tutto il resto del mio appartamento è a tua disposizione-
            -Ti ringrazio Leiad2…-
            -Preferirei che tu mi chiamassi Senza Nome…-
            -Ci proverò…- poi, preso da una curiosità che la fusione non aveva chiarito, chiese: -ma quanti anni hai vissuto fuori dall’ibernazione? Oh scusami… mai fare queste domande ad una femmina-
            - Non preoccuparti non sono un’umana. In totale 34 anni Niani, 35 anni terrestri-
 
In realtà erano almeno 60, ma grazie alla dolorosissima chirurgia biomolecolare di Yal aveva recuperato praticamente
 
25 anni, avrebbe ingannato qualsiasi test, anche quello sulle ossa.
 
            -Adesso perché non vai a riposarti?-
            -Preferirei di no, ho dormito abbastanza, vorrei aiutarvi a ideare un piano…tre teste sono meglio di due-
 
Leiad avrebbe preferito restare da sola per vedere le informazioni che Astrid aveva lasciato per lei nella testa di Frel,
 
ma fu costretta ad aspettare.
            -Potremmo dire che un prescelto ha dato di matto ed è venuto a svegliarmi ed io, non sapendo cosa fare, sono venuto da te …- disse Yal.
            -Ma…un’idea più originale?- commentò Frel.
            -Bè, “prescelto so tutto io” perché non suggerisci qualcosa di meglio allora!- Rispose scocciato il chirurgo Niano.
            -In realtà c’è davvero un prescelto che mi preoccupa, è Kerad…- intervenne Leiad.
            -La prescelta preferita di Redol? Dovresti vederla Frel, è quasi bella come Leiad1…-
Leiad lo guardò fulminandolo.
            -Cosa c’è? Lo sai benissimo che ho, anzi avevo un debole per t…lei! Comunque dicevo…ha le scaglie di cristallo ed i capelli sono fili d’argento brillante, quando è in forma Niana scintilla tutta-
            -Sì abbiamo capito, ma pulisci la tua bavetta per favore- disse Leiad un po’ scocciata, Yal aveva sempre avuto un debole per lei e forse un po’ gli dava fastidio che questa Kerad fosse bella e più giovane.
            - Se non ricordo male Kerad dovrà affiancare Rel nella cura dell’ambiente vegetale di Marte, in pratica se lui avesse fallito lei lo avrebbe sostituito nel compito. Invece la numero 1 di questa nuova spedizione è Gead-
            -Pensate che sia in gamba quanto Nil?- Chiese Frel
            -Sì Gead è un’ottimo ingegnere…direi quasi all’altezza di Nil, ma non ha voluto seguire addestramenti fisici come lui, né impriting per arti marziali o simili, a mio parere questo la limita, per il resto è un genio, anche Donnie potrebbe imparare da lei- precisò Leiad.
            -E Zarel? Il biologo che dovrà affiancare Astrid?-
            -Come tutti i prescelti ritengo che sia preparatissimo…quasi quanto la mia Astrid, ma non ha la stessa forza psichica-
            -Insomma la nostra spedizione sembra la migliore…- commentò Frel.
            -Lo sarebbe in ogni caso, voi su Marte ci siete arrivati!- gli rispose Leiad.
            -Chi ha la forza psichica più alta?-
            -Dobbiamo visionare gli ultimi test, ma per ora sembrerebbe Farad la psichiatra/sociologa a pari merito con Ulil il geologo/chimico, lo avevamo scelto molto in gamba perché sappiamo che Redol ha falsificato i dati del sottosuolo di Marte e sarebbe stato in grado di rimediare, bè non sapevamo di Donnie…comunque nessuno di loro ha abbastanza forza psichica per contrastare Redol se cercasse di condizionarli-
            -Prima cosa dicevi della bella Kerad?- Chiese Frel.
            -E’ molto strana, ha degli alti e bassi nei punteggi…ma Redol la vuole nel progetto a tutti i costi…-
            -Ma come? Il vecchio bavoso non la vuole per sé, come con Tianad?-
            -Pensiamo che l’abbia plagiata come ha fatto con Rel…spero si sia limitato a questo… -
Frel represse un conato di vomito, Redol lo ripugnava veramente tanto.
            - …forse deve sabotare la missione. Quando Kerad è al meglio però è davvero in gamba, non vorrei che avesse qualche problema psichico, potrei dire che ho questo sospetto, ma come giustificherei che mi sono svegliata prima dall’ibernazione?- Commentò Liead.
            -Perché non diamo la colpa a quel microcefalo di Meredol? Potresti condizionarlo e fargli credere che ti ha svegliato accidentalmente…il Consiglio ci crederebbe!- Suggerì Yal.
            -Sì! Meriterebbe l’ibernazione eterna per quello che ha fatto- disse Leiad scura in volto e poi aggiunse- lo condizionerò e vedrò cosa nasconde…scusatemi ora… ho bisogno di riposare e assimilare i dati di oggi, quando sarò pronta penserò a Meredol- Leiad se ne andò nella sua camera, lasciando i due Niani da soli.
            -Astrid le somiglia tantissimo…sembrano quasi sorelle- Commentò Frel.
            -Ho visto che Astrid un po’ ti piace…ma, se i dati che mi hai fornito sono giusti, ormai l’hai persa per sempre a causa di quel terrestre…-
            -Le devo moltissimo…mi ha reso un Niano migliore…non so se la mia è ammirazione o altro, mi sento un po’ confuso quando penso a lei in quei termini, mi viene quasi mal di testa…-
 
Yal non disse nulla, ma aveva capito tutto, Frel si era invaghito di Astrid, per questo lei gli aveva cancellato i
 
sentimenti. La prescelta, però, non sapeva che era quasi impossibile eliminare pensieri così forti e complessi.
 
Leiad finalmente fu sola nella sua stanza e poté sciogliere i blocchi che Astrid aveva messo nella mente di Frel.
 
Madre, il tuo segreto è al sicuro dentro di me, ho dovuto cancellare anche la mente di Donnie, lui stesso me lo ha
 
chiesto per proteggerti. E’ davvero in gamba lo amo dal più profondo del mio cuore, prima ancora che facessi la
 
fusione totale con lui. Un giorno spero che potrò presentartelo e spero che saremo in tempo di pace.
 
Ho dovuto condizionare Frel per aiutarlo nella missione, ho anche cancellato i suoi sentimenti per me, ma non so se
 
sono riuscita, era la prima volta che provavo con qualcosa di così complesso, spero ne sia uscito indenne, non
 
avrebbe nessuna speranza con me e non voglio che soffra, ha perso Tianad e con Nied non è andata bene, è
 
sfortunato in amore.
 
Vorrei tanto poterti parlare di persona, ho visto tutte le registrazioni nell’elsa della tua splendida spada, per ora la
 
conserverò con me gelosamente fino a quando ti potrò finalmente abbracciare.
 
Grazie di tutti i pensieri felici, le immagini di Ni quando era abitabile, soprattutto grazie di avermi fatto capire
 
quanto sono importanti i sentimenti ed il mio dono”
 
A Leiad vennero le lacrime agli occhi, poi piano piano si addormentò sopraffatta da tutte le incredibili informazioni
 
che le aveva fornito Frel.
 
Sentì prima un rumore leggero, come un tamburellare ritmico sulla porta, poi un colpo, Leiad si alzò sussultando.
 
            -Leiad sono Yal, sveglia non abbiamo tutto il tempo del mondo-
            -Yal sei sempre il solito scorbutico-
Si alzò e sbloccò la porta, l’aveva fermata manualmente perché non fosse facile da aprire.
            -Lo so che hai già elaborato i dati, cosa aspetti, se non sbaglio tra poco Meredol farà il giro di ispezione-
            -Dovevo sciogliere un blocco di Astrid, mi ha mandato un messaggio personale…-
            -Ha cancellato la memoria a Frel vero?-
            -Sì poveretto…ma mi ha anche lasciato delle belle parole, non è insensibile come temevo, con lei la genetica non ha funzionato-    
            -Questo perché ho limitato abbastanza i danni di quei pazzi del Consiglio, non hanno fatto la modifica ai recettori dei neurotrasmettitori come pensavano, solo su Nied, ma solo perché non ho fatto in tempo ad impedirlo…ma gli altri sono quasi normali…purtroppo la prossima spedizione sarà diversa…lì non sono potuto intervenire-
            -Però hai visto? Nied si è innamorata lo stesso di Beal…-
            -Sì…non è andato per niente come il Consiglio aveva previsto, mi viene da ridere, appena ne avrò occasione sbeffeggerò tutti i miei colleghi più che posso. Volevo chiederti… quando sonderai le menti dei nuovi prescelti? Dobbiamo sapere se sono stati condizionati…-
            - E’ molto dura con la poca forza psichica che posso sviluppare ora, Redol è molto furbo non devo fare passi falsi-
            -Non ti converrebbe sbloccarla ed essere sicuri che tutto sia come deve essere? Cosa temi?-
Leiad diventò subito molto triste e disse:
            -Non ci riesco…ho dovuto nascondere così bene il mio dono per non farmi scoprire dal Redol che adesso non riesco più ad usarlo a pieno!-
            -Da quanto te ne sei accorta?- Chiese Yal molto preoccupato.
            -Da poco prima dell’ultima ibernazione…-
            -Devi sbloccarti…chi può aiutarti?-
            -Qualcuno molto forte…forse Astrid! Non certo Redol…-
            -Allora devi partire con la prossima spedizione…-
            -Non posso…come lo convinciamo il Consiglio…-
            -Ci penseremo…adesso devi occuparti di Meredol, tra poco passa per il controllo…è sempre in ritardo…quindi abbi pazienza e tieni gli occhi aperti-
            -Yal?...senti… ero più bella prima?... Prima dell’operazione?-
            -La sai già la risposta! Voi femmine siete crudeli…-
            -Non sai cosa vuol dire guardarsi allo specchio e non riconoscersi…anche poco fa mi è successo anche se sono passati anni…-
            -Tu sei bellissima perché sei tu…-
Yal se ne andò irritato, detestava le fusioni, mettevano a nudo tutti i pensieri, per Leiad in particolare era uno scherzo
 
leggere ogni singolo segreto di ogni essere vivente con cui entrava in contatto, anche se il povero malcapitato cercava
 
di nasconderlo con tutte le forze per la vergogna. Leiad dopo aver perso Sol era diventata invidiosa dei sentimenti
 
amorosi altrui e quasi ci godeva a vedere che Yal moriva da una vita per lei. Ma il medico Niano le era stato vicino,
 
aveva sofferto con lei quando l’aveva sottoposta all’intervento di chirurgia biomolecolare. Per giorni e giorni le aveva
 
tenuto la mano, le aveva dato da bere quando la temperatura si era alzata a causa dei processi di trasformazione e
 
rimodellamento di ossa, muscoli, tendini e squame. Le aveva dato sollievo al dolore con medicinali che non
 
bastavano mai. Ogni singola cellula del corpo di lei, salvo il cervello, era stata mutata, Yal aveva modificato il suo
 
DNA per far credere a Redol che era davvero il risultato dell’unione tra lo scienziato Sol e la leggendaria Leiad.
 
Aveva usato i geni di entrambi, era come se li avesse uniti per sempre. In cambio aveva ottenuto solo amicizia perché
 
lei non aveva più niente da dare a nessuno, tutto l’amore che aveva dentro di sé era morto con Sol.
 
Leiad si pentì di aver trattato Yal in quel modo, in fondo gli voleva bene e gli doveva la vita, avrebbe cercato di
 
rimediare, ma solo dopo aver condizionato Meredol. Due volte al giorno i guardiani passavano a controllare tutti i
 
segni vitali degli ibernati riportati sulla porta degli appartamenti delle persone più in vista e direttamente sui cilindri
 
per l’ibernazione della gente comune. Leiad entrò nella sua nicchia e fece finta di essere ibernata usando un
 
ologramma denso. Con sua sorpresa Meredol entrò nel suo appartamento, aveva trovato il modo di bypassare il suo
 
sistema di difesa che folgorava senza uccidere le persone indesiderate. Ovviamente nella lista nera c’erano Redol, suo
 
figlio Meredol e altri personaggi ambigui dello Stato Supremo. Meredol si avvicinò senza sapere che lei era sveglia e
 
che poteva vedere da dietro l’ologramma cosa stava architettando. Leiad non poteva credere a quello che stava
 
succedendo, il Niano stava davvero per aprire la sua capsula per l’ibernazione. Con uno strano strumento riuscì a
 
sbloccare l’apertura e si trovò di fronte l’ologramma di Leiad ibernata.
 
            -Adesso vediamo se anche in questo stato resisterai al mio condizionamento, ora sei indifesa come tutti gli altri, non importa se sei figlia della grande e leggendaria Leiad-
 
Meredol fece per toccare la tempie della Niana, ma lei lo afferrò per prima e cominciò ad entrargli nella testa.
 
Sciocco Meredol pensavi davvero di farmela? Non potresti condizionarmi nemmeno se mi facessero la lobotomia!
 
Adesso vediamo cosa nascondi in questa mente malata e crudele”
 
Leiad lesse con facilità il piano di Redol, con l’aiuto di Meredol avrebbe condizionato più Niani possibili durante
 
l’ibernazione, per fortuna aveva cominciato da poco e poteva leggere chi erano i condizionati, purtroppo anche quasi
 
tutti prescelti, Kerad era stata risparmiata. Doveva rimediare a tutto questo e risvegliare il Consiglio Scientifico prima
 
di tutto, lo stesso Redol le aveva dato la scusa. Mentre era ancora connessa vide chiaramente tutte le atrocità che
 
Meredol aveva commesso: l’avvelenamento di  Tol, la manomissione dei comandi per l’ibernazione di Tianad e Nil
 
ed aveva introdotto una bomba nella capsula di Miol. Avrebbe dovuto sabotare anche altre capsule ma non aveva
 
avuto molto tempo a disposizione.  Ad ogni spedizione i Niani avevano imparato qualcosa e Redol doveva prendere
 
provvedimenti sempre più pesanti perché fosse sicuro che la missione fallisse. Condizionare la maggior parte dei
 
Niani ed i prescelti era la soluzione più efficace. Dopo la fusione tramortì Meredol e lo legò. Corse subito a cercare
 
Yal per spiegargli l’ennesimo piano malefico di Redol, avevano bisogno anche di Frel, per fortuna il
 
condizionamento di Meredol era leggero e non sarebbe stato difficile liberare i condizionati.
 
Frel con un ciondolo di Enerzon prese le sembianze del figlio di Redol e seguì Yal e Senza Nome/Leiad 2 nella zona
 
deputata ai prescelti.
 
Bussarono alla porta di Gead, la prescelta numero 1 che aveva la funzione di ingegnere, gli aprì una Niana molto
 
bella con i capelli castani e la corporatura come Astrid.
 
            -Senza Nome, Yal…Meredol? Che succede?-
            -Gead, tu sai che sono la figlia di Leiad1 e che tengo alla missione più di qualsiasi altra cosa-
            -Sì certo, ma cosa è successo?-
            -Temo di dover fare una fusione con te…-
            -Per gioco ti ho condizionato mentre dormivi…era solo uno scherzo innocente…Senza Nome (Leiad2) voleva rimediare a quello che ho fatto- disse il finto Meredol, Yal lo teneva per un braccio come un ragazzino che ha appena fatto una marachella.
            -Tu cosa? Sono una prescelta non puoi giocare con la mia mente, spero informerete il Consiglio e lo Stato Supremo. E’ imperdonabile. Senza Nome ti prego liberami da questa condizione-
            -In un lampo-
 
Leiad (Senza Nome) mise le sue mani sulle tempie e fu dentro di lei. La mente di Gead era veramente complessa e
 
non capiva come Meredol avesse potuto condizionarla, lui era inferiore a lei, ma poi tutto fu chiaro. Meredol non
 
faceva altro che trasferire una sorta di condizionamento passatagli da Redol. Leiad  non aveva mai visto una cosa del
 
genere, purtroppo quel Niano era astuto e c’era sempre da imparare da lui. Per fortuna era abbastanza forte da liberare
 
Gead da quello che era un pensiero orribile: Redol le aveva trasmesso un odio immotivato verso i terrestri e la
 
volontà di invadere la Terra con il pretesto che i suoi abitanti erano dei selvaggi. Quindi anche se i nuovi prescelti
 
avessero raggiunto Marte avrebbero comunque potuto scatenare una guerra contro i terrestri. Inoltre Leiad aveva un
 
altro timore, Marte un giorno sarebbe stato troppo piccolo, la popolazione Niana sarebbe cresciuta a dismisura, ma la
 
soluzione non doveva essere necessariamente una guerra, occorreva un altro pianeta da colonizzare e nella Via Lattea
 
ce ne erano molti simili a Marte o Ni, mentre la Terra era davvero unica.
Leiad osservò la mente di Gead, era così  fredda e calcolatrice, non c’era spazio per i sentimenti, non che avesse
 
molte possibilità, i prescelti avevano pochi contatti soprattutto tra di loro. Gead ricordava un po’ Nied che era stata la  
 
pupilla di Lead, prima che partisse per la missione. Però vide con sua grande piacere che Gead si era posta la sfida di
 
realizzare delle città Niane su Marte, mezzi di  trasporto eccezionali edun sistema che li portasse rapidamente
 
ovunque nello spazio per cercare altri pianeti liberi da colonizzare. Questo ultimo pensiero era perfetto, doveva
 
motivarla in quel senso e così fece.
 
            -Vai pure Gead risveglieremo il Consiglio e lo Stato Supremo e faremo punire Meredol, ora devi solo preoccuparti della missione-
            -Grazie Senza Nome-
Senza aggiungere altro e senza mostrare nessuna emozione rientrò nella sua stanza a fare imprinting.
            -Certo è carina, ma è proprio di ghiaccio…è pure peggio di Nied- disse Frel.       
            -Purtroppo per loro non ho potuto fare niente, credo che non saranno nemmeno interessati a fare fusioni totali con nessuno…che tristezza- commentò Yal.
            -Tu non l’hai fatta da quello che ho visto…- gli disse Frel.
            -L’ho fatta…ti ho nascosto la mia storia personale, te la racconterò a voce, un giorno, forse-
            -Va bene, aspetterò anche se sono molto curioso…-
            -Adesso passiamo al prossimo prescelto, Zarel- disse Leiad sbrigativa.
 
Quando la porta si aprì si trovarono davanti un bel biondo slavato, con un fisico asciutto e armonico, ma poi aprì
 
bocca e venne fuori una voce stridula che rovinava tutto.
            -Cosa succede? Non era previsto vedersi così presto-
 
Leiad gli spiegò tutto e lui ebbe la stessa reazione fredda e severa di Gead. In un attimo fu nella sua testa, lo liberò dal
 
condizionamento e aumentò l’interesse del biologo nella sfida per la clonazione di esseri viventi perfetti per Marte o
 
per qualsiasi altro pianeta non abitato della galassia. Quando il biologo Niano si ritirò nella sua stanza, fu la volta di
 
Ulil il geologo, il quale reagì esattamente come il prescelto precedente, tanto che Frel si rivolse a Yal a bassa voce:
 
            -Carissimo sono felice che tu mi abbia salvato, preferisco essere emotivo, mi va bene anche soffrire, ma essere vuoto così è veramente angosciate-  
            -Loro non se ne rendono conto…ma non sanno come reagiranno quando arriveranno su Marte…-
Fu la volta di Farad, la psichiatra, una bella donna di colore con dei riccioli bellissimi, gli aprì con il sorriso sulle labbra.
            -Oh! Finalmente qualcuno di normale- bisbigliò Frel a Yal, ma fu subito smentito.
            -Scusate per il sorriso, stavo imitando gli stati emotivi umani…non trovate che sia faticoso sorridere?-
            -Se lo fai per esercizio, senza dubbio lo è…- disse Yal.
            -Vuoi dire che anche noi Niani possiamo farlo involontariamente?-
            -Sai che non posso intromettermi nelle vostra educazione…-
Al che Frel non si resse:
            -Certo che possiamo! Tutta quell’intelligenza e poi ti perdi in sciocchezze!-
            -Il commento di un semplice guardiano è irrilevante- disse Farad glaciale.
 
Frel si accorse di aver sbagliato, non aprì più bocca e fece la parte di un Meredol pasticcione che non sa cosa dice o
 
cosa fa. Anche Farad fu liberata dal condizionamento e tornò nella sua stanza mimando per esercizio una faccia che
 
esprimeva meraviglia.
            -A me più che razionali sembrano fuori di testa!- commentò Frel.
            - Magari lo fossero, sarebbero più simpatici!- Gli rispose Yal.
 
Anche il soldato Tredil reagì nella stessa maniera fredda e distaccata, Frel credeva di avere davanti degli automi
 
bellissimi e intelligentissimi ma senza felicità e sentimenti, erano ricchi di nozioni ma poveri nell’anima. L’ultima fu
 
la bellissima Kerad, stranamente non era stata condizionata, ma Leiad aveva una ottima scusa per vedere cosa le
 
avesse fatto Redol in persona. Aprì la porta, li fece accomodare e notò subito che qualcosa non andava.
 
            -Come sei strano oggi Meredol…non ti senti bene?-
 
Chiese Kerad ad un Frel/Meredol che la guardava estasiato, il giovane Niano non aveva mai visto una sua simile in
 
puro cristallo, sembrava che l’avessero inventata per rendere il loro mondo più bello e riempirlo di colori, infatti le
 
luce che colpiva le sue scaglie restituiva intorno a sé riflessi di arcobaleno, come aveva detto Yal scintillava.
 
            -Di’ pure che è fuori di testa, è andato in giro a condizionare prescelti e membri del Consiglio Scientifico-
 
disse Yal e nel mentre piegava il braccio del povero Frel per far vedere che lo teneva sotto controllo e per dargli un
 
minimo di contegno, stava sbavando.
 
            -Nessuno mi ha condizionato… mi hai condizionato Meredol?-
 
Leiad non si fidava di Kerad e allora intervenne per essere sicura che non capisse che non era il figlio di Redol.
 
            -Lui sostiene di no, però lo ha fatto a tutti i prescelti, quindi dobbiamo controllare anche te per sicurezza-
            -Preferirei di no…non possiamo fare la fusione prima della partenza…-
            -E se lui l’avesse fatto mentre dormivi? Devo intervenire subito-
 
Non le diede il tempo di rispondere, le mise le mani alle tempie ed entrò dentro, ma con sua sorpresa non trovò
 
niente, solo un vuoto un po’ desolante come se non perdesse molto tempo a pensare.
 
            -E’ vero non è stata condizionata…bene… meglio così-
            -Te lo avevo detto…adesso scusatemi mi aspetta un compito molto importante -
Appena la bella Niana chiuse la porta, Leiad e Yal si guardarono con intesa.
            -Pensi anche tu quello che penso io?-
            -Sì Yal, lei è già stata condizionata da Redol in un modo tale che non posso vederlo, mi ci vorrebbero troppe sedute e sarei sospetta-
            -Allora cosa faremo?- disse Frel.
            -Niente, non possiamo impedirle di partire, dobbiamo avvertire Astrid, ci penserà lei-
            -Certo però lascia senza fiato…- commentò Frel.
            -Su ragazzi dobbiamo andare a liberare alcuni membri del Consiglio Scientifico, per fortuna sono solo un paio, Meredol non ha avuto il tempo di condizionarne altri…non vedeva l’ora di mettermi le mani addosso l’essere repellente-
 
Si avviarono nella zona degli appartamenti per privilegiati, erano simili a quelli di Leiad ma all’interno erano più
 
anonimi, non avevano i colori della Terra e nemmeno di Ni. Le conoscenze di Frel furono d’aiuto, riuscirono ad
 
aprire i cilindri dell’ibernazione senza problemi e Leiad poté liberare i malcapitati dal condizionamento anti-Marte di
 
Redol senza risvegliarli.
 
            -Bene adesso andiamo a riposare, dobbiamo essere in forze per quando sveglieremo il Consiglio e lo Stato Supremo- disse Leiad che, appena Frel entrò nel suo nascondiglio a riposare, si rivolse subito a Yal con tono dispiaciuto:
            -Scusami per prima…ho offeso i tuoi sentimenti…ma in realtà provo invidia…non sono più in grado di provare interesse per nessuno…se potessi provare qualcosa per te ne sarei felice e non aspetterei un secondo a dimostrartelo…ma purtroppo non è così…il mio cuore è vuoto, non posso donarlo a nessuno ormai…-
            -C’è sempre la speranza! Non importa se non sarò io il fortunato, spero che amerai ancora, hai vissuto solo un terzo della tua vita…c’è ancora tempo-
 
Leaid fece un gesto tipico terrestre, abbracciò Yal amichevolmente, il quale si staccò con un mezzo sorriso e si avviò
 
verso la sua stanza. Il Niano sospirava mentre camminava da solo nel corridoio, avrebbe preferito odiarla, sarebbe
 
stato più facile, ma era impossibile per lui, era senza speranza.
 
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Nei primi capitoli dovevo spiegare molti dettagli per cui forse i prossimanete tutto scorrerà molto più facilmente. Mi preme però ribadire: Leiad2 è in realtà Leiad1, anche detta “Senza Nome” che finge di essere la figlia di Leiad1 e Sol, infatti il medico biomelcolare Yal l’ha modificata geneticamente perché nessuno la rincoscesse ma fosse comunque presa in considerazione da tutti i Niani come la figlia della leggendaria Leiad1.
Avete conosciuto i nuovi prescelti che andranno su Marte, vedrete che shock sarà per loro provare le emozioni! Non vedo l’ora raccontarvi quella parte della storia, sarà divertente :-)
Nel prossimo capitolo torneremo sulla Terra.
 
Come sempre vi ringrazio per non aver mollato nostate tutti i dati pseudoscientifici
La vostra pseudoscienzata
Altair

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Capitolo 6
*** L'importanza di essere...umani ***


Il lucertolone nero aveva l’abitudine di camminare avanti ed indietro quando pensava, il suo braccio destro Eugene
 
riteneva che non avesse bisogno di fare attività fisica per la sua salute, macinava chilometri tutti i giorni senza
 
nemmeno muoversi dal suo nascondiglio. Vertel cominciava ad avere una certa età, ma era molto forte ed in un
 
combattimento vendeva cara la pelle, del resto era un fiero soldato Niano. Anche se era stato addestrato ad ubbidire,
 
il fallimento nella veste di prescelto aveva lasciato dentro di lui la voglia di riscatto. Infatti comandare su una città
 
come New York poteva essere l’inizio di qualcosa di più grande, poteva assoggettare la Terra e renderla un pianeta
 
ospitale per il suo popolo. Lo Stato Supremo avrebbe dovuto piegarsi a lui, non sarebbe stato un tiranno crudele, non
 
era nella sua natura, non più di tanto. Del resto quei disperati che formavano il suo esercito avrebbero avuto una vita
 
più infelice senza di lui, chiedeva in cambio solo un po’ della loro umanità, ma sarebbero stati vivi. Il progetto di
 
Stockman infatti era piuttosto cruento, avrebbe trasformato tutti gli uomini di Vertel in cyborg, anche chi al momento
 
non aveva arti artificiali. I poveretti non si sarebbero opposti erano stati condizionati bene, erano terrestri regrediti,
 
non avevano difese contro le capacità del Niano.
 
            -Mio Signore…sarò felice di diventare un cyborg potenziato, per lei qualsiasi cosa…ma alcuni dei miei compagni sono ancora esseri umani, la prego non gli faccia questo…-
 
Per qualche motivo Eugene aveva il cuore tenero, venerava il suo padrone e avrebbe fatto qualsiasi cosa per lui, ma
 
non amava la violenza inutile e a volte riusciva a convincere anche lo stesso Vertel.
 
            -Se fossero guerrieri migliori non ce ne sarebbe bisogno…-
            -Non potremmo solo dotarli di armature invece di togliergli la loro umanità?-
 
In realtà anche Vertel non avrebbe voluto qualcosa di così estremo ed era il motivo per cui si stava arrovellando da un
 
po’, c’era una parte di lui che ripudiava la violenza inutile, in fondo era un Niano, la sua sete di potere e rivincita non
 
bastava a soffocare del tutto la sua natura.
 
            -Va bene Eugene, lascerò che scelgano loro stessi…-
            -Ma farebbero qualsiasi cosa lei chiedesse, non si tireranno indietro…anche se non volessero diventare cyborg-
            -Rivedremo il progetto di Stockman, gli lasceremo la capacità di riprodursi…-
            -Mio signore, la nostra umanità non si limita solo a quello…-
            -Insomma Eugene, vuoi darmi contro anche tu?-
L’umano abbassò la testa.
            -No mio signore…-
            -Bene, adesso vai, voglio restare solo-
 
Guardò la caleidoscopica New York dalla finestra, da fuori sembrava abitasse un grattacielo in rovina, in realtà era
 
una copertura, dietro un ologramma a bassa energia c’era un fortezza inespugnabile, nessuno l’avrebbe mai potuto
 
immaginare, anche le tartarughe spesso gli erano passate accanto senza sospettare minimamente.
 
Anche su Marte era giorno, anche se c’era una differenza di quaranta minuti nella rotazione rispetto alla Terra e le
 
stagioni duravano un tempo doppio vista la lontananza dal Sole, il ritmo biologico di Donnie si era adattato bene,
 
come del resto tutti i nuovi marziani. Da anni il genio studiava un’arma di Leiad che avevano trovato tra gli oggetti di
 
un museo di Shreddar, era una spada di cristallo Enerzon eterno, cioè un materiale che era in grado di rigenerarsi tutte
 
le volte che veniva caricato e non si consumava come gli altri cristalli. Preso dai suoi pensieri, il genio parlava da solo
 
impugnando la spada:
 
            -Allora mia cara spada Niana cosa nascondi dentro di te?-
            -Ma bene ora parli anche da solo!- Disse Astrid che lo osservava da un po’.
            -Ehm nulla…l’arma di tua madre mi fa uscire pazzo!-
            -Ma dai, non ti basta cosa hai scoperto fino ad ora? Rilassati un po’!-
            -Sì lo so… ma lo sai come sono fatto, devo sapere!-
 
Al momento Donnie era riuscito a ricreare solo l’elsa che era fatta da cristalli color violetto, erano gli stessi che si
 
potevano trovare nei computer di bordo delle navette Niane. Con questi nuovi cristalli aveva inventato il sistema di
 
controllo dei loro mezzi antigravitazionali, con cui adesso scorrazzavano per tutto Marte per liberare i nuovi animali.
 
Prutroppo tutto quello che aveva coperto fino ad ora non gli bastava, doveva carpire il segreto degli Enerzon eterni,
 
voleva utilizzarli come energia per i robot da impiegare nella cura dei giardini, della base e perché no, nella difesa
 
contro aggressori esterni. La strada era ancora lunga ed in particolare in quel periodo non riusciva a concentrarsi al
 
massimo, Mikey lo impensieriva e lo rendeva geloso perché aveva tutte le attenzioni di Astrid.
 
Quei giorni su Marte erano stati spensierati per la tartaruga in arancio, fu solo il giorno dell’anniversario della morte
 
di Isabel il più duro di tutti. Quella sera Astrid era intervenuta prontamente come sempre, però questa volta grazie alle
 
sue capacità mentali entrò direttamente nell’incubo ricorrente e venne coinvolta completamente. Anche se Mikey non
 
aveva mai assistito all’incidente, Astrid vide dentro di lui come era andata: la bella mora camminava con Pedro per
 
New York, una bambina di pochi anni scappava dalle cure della mamma per rincorrere delle bolle di sapone in mezzo
 
alla strada, Isabel lasciava il guinzaglio del cane e si buttava sotto una macchina salvando la vita della piccola ma
 
rimettendoci la sua. Nel sogno Mikey vedeva tutto da sopra un palazzo, questa volta però c’era anche Astrid. Cercò di
 
aiutarlo permettendogli almeno in sogno di salvarla, ma rimase intrappolata pure lei, non riusciva a muoversi. Si girò
 
per vedere chi la tenesse bloccata: era lo stesso Mikey, il suo subconscio lo riteneva direttamente colpevole di quello
 
che era successo, Isabel era morta perché lui non aveva fatto abbastanza. Astrid allora cercò di parlargli da dentro il
 
sogno:
            -Mikey lasciami! Sei tu stesso che ti tormenti, nessuno ti trattiene. Non è colpa tua se lei è morta-
 
La tartaruga aveva lo sguardo assente, allora lei gli tirò un manrovescio.
 
            -Devi reagire! Devi perdonare te stesso per una colpa che non hai mai commesso! Guarda in basso, lei è lì vai a salutarla per l’ultima volta, lascia libero il suo spirito e libera il tuo-
 
Mikey si risvegliò come dal torpore senza uscire dal sogno, mollò la presa e scese finalmente a terra, raccolse la sua
 
Isabel da terra.
 
            -Amore ti prego non lasciarmi, perdonami se non ti sono stato vicino-
 
Aveva i sui bei capelli neri macchiati di sangue ed i suoi grandi occhi castani lo guardavano con dolcezza.
 
            -Mikey, tu non mi hai mai abbandonato. Sono morta perché era la mia ora, tu hai reso la mia vita perfetta, non volevo altro. Adesso devi lasciarmi andare, non è giusto che soffri ancora per me…vai, vivi la tua vita… spero che un giorno tornerai ad amare-
            -Non potrò mai amare nessun’altra-
            -Sì che puoi, c’è ancora tanto amore dentro di te, non lasciare che vada sprecato. Non sono mai stata così felice come con te-
 
Isabel chiuse gli occhi, Mikey poté solo abbracciarla, ma almeno si era liberato dalla prigionia. Si svegliò subito ma
 
non trovò Astrid accanto a lui, allora pensò che tutto quello fosse stato un evento naturale e si sentì più sereno. In
 
realtà la Niana aveva forzato un po’ le cose, ma si era separata da lui in tempo perché non sospettasse nulla, forse
 
aveva trovato il modo di guarirlo definitivamente.
 
Mikey si alzò triste ma calmo, andò in cucina e cominciò a cucinare per tutti.
 
            -Buongiorno! Ti vedo bene stamattina- disse Beal che apprezzava molto la cucina della tartaruga in arancio ed avrebbe mangiato tutto lui.
            -Buongiorno a te Big Bear- era il soprannome che aveva inventato Mikey per il grosso Niano- aspettiamo anche gli altri prima di cominciare a mangiare,vero?-
            -Ehm …sì- Beal arrossì.
In quel momento entrarono Astri, Donnie, Lisad e Nied.
            -Buongiorno Mikey, come ti senti stamattina?- chiese Nied.
            -Molto meglio dei giorni passati, non ho fatto il solito incubo…bè…non era un bel sogno ma almeno non finiva nella stessa maniera di sempre, poi magari te ne parlo Astrid-
            -Quando vuoi-
            -Ma Raph? E’ tornato su Terra?- chiese Lisad.
            -No! Ci sono e appena puoi vorrei parlarti…- Raph era entrato in quel momento.
            -Non ora, abbiamo da fare! E’ pronto il Vatto e dobbiamo liberare i cervidi, non è vero Astrid?-
            -E’ vero, sono così emozionata, il Vatto è nell’incubatrice per la moltiplicazione cellulare accelerata, dovrebbe essere pronto, lo troveremo alla stadio di cucciolo-
            -Chissà come sarà! Sbrighiamoci a mangiare voglio vederlo subito, adoro i cuccioli- disse Mikey con gli occhi a forma di cuore.
            -Ha parlato lo spietato guerriero ninja- commentò Raph che trovava patetico il fratello e soprattutto era irritato
 
perché in pratica gli impedivano di parlare con la sua Niana preferita. L’idea stessa di avere una conversazione era
 
qualcosa di arduo per la tartaruga solitaria, diventava impossibile se gli altri lo ostacolavano nell’intento.
 
Tutti i rettili evoluti si avviarono al laboratorio, erano curiosi di vedere il piccolo Vatto ed i cervidi.
 
Astrid aprì l’incubatrice e si trovarono davanti quello che sembrava un micino di quattro settimane completamente
 
blu, aveva il musino affusolato ed il pelo corto.
 
            -Astrid ma questo…anche se è un po’ blu… è un comunissimo gatto!- Commentò  Mikey.
            -Sembra, ma non lo è…-
 
Astrid lo staccò da dei tubicini che lo nutrivano, gli carezzò il musino e cominciò a condizionarlo. Il micetto aprì gli
 
occhi, erano color acciaio come quelli di tutti i Niani e fece un miagolio un po’ metallico.
 
            -Ok, fa dei versi alieni e gli occhi sono come i vostri, ma non mi sembra poi così strano, vero piccolino?- 
 
Mikey fece per avvicinare la mano per accarezzarlo ed il Vatto sentendo una presenza estranea si ricoprì di aculei
 
metallici proprio come faceva Astrid con i capelli.
 
            -Ahi! Brutto figlio di una gatta!- Gridò Mikey, allora Astrid uscì dalla concentrazione e si ferì leggermente per
non far cadere il piccolo Vatto.
            -Non riesci proprio a tenere le mani a posto?! Non è un gatto normale, lo sto condizionando perché non diventi aggressivo, può essere un’arma di difesa ma deve essere ben addestrato e poi è una femmina-
            -A me sembra che questi Niani siano tutto meno che pacifici, che cosa ci facevate con quei mostriciattoli? Non mi sembra tanto di compagnia- commentò Raph.
            -Quell’animale esisteva circa quattrocento anni fa, fu addomesticato proprio come avete fatto voi con i lupi …e poi non si interrompe un condizionamento, quel microcefalo di Mikey l’ha spaventata- specificò Lisad.
 
La Vattina ritirò gli aculei e Astrid si curò velocemente la mano con la cintura.
 
            -Mia nonna aveva l’originale Vtozit, grande come un gatto ma con scaglie e spine. Il mio Vatto invece fa esattamente come noi prescelti, se ne ha bisogno può sfoderare gli aculei, però lo renderò mansueto nei confronti di voi tutti e non attaccherà indiscriminatamente, ma solo per difesa sia sua, che nostra. Anche i suoi artigli sono temibili proprio come quelli dei gatti- disse Astrid e poi aggiunse- Mikey ora fai il tuo lavoro: trovami un nome-
 
La tartaruga ci pensò bene, osservò ancora l’animaletto e disse: - Hedgy-
            - Hedgy? Ma che nome è?- Commentò sgarbata Lisad.
            - Da Hedgehog (porcospino in inglese), a me piace!-
            -E’ carino, allora Hedgy sia!- Disse Astrid e ripose il micetto nell’incubatrice, doveva stare lì ancora qualche giorno per lo svezzamento.
 
Tutti insieme si recarono a vedere le incubatrici più grandi dove si trovavano i cervidi, ne erano pronti quattro: due
 
maschi e due femmine. Astrid aprì la prima incubatrice e tutti videro con meraviglia che l’animale clontato era
 
bellissimo, aveva la forma di un cervo, le corna però erano di metallo come le Ratrazzek, gli equivalenti Niani ed il
 
manto era color argento. Mikey si avvicinò e notò che i peli non erano come quelli dei cervi comuni ma erano tante
 
piccolissime spine metalliche flessibili, meno dure degli aculei del Vatto e dei Niani.
 
            -E’ veramente incredibile questo cervo- disse Mikey ammirato.
            -Non è un semplice cervo, ci fornirà il latte come le Ratrazzek facevano su Ni, non possiamo creare solo animali belli devono essere anche utili- sentenziò Astrid.
            -Hai fatto uno splendido lavoro sono fiero di te- commentò Donnie e le dette un bacetto sulla guancia.
            -Anche Nied ha partecipato, abbiamo deciso insieme quali caratteristiche terrestri o Niane mantenere- gli ripose Astrid.
            -Ma figurati, sciocchezze, sei tu che lo hai progettato veramente- rispose modesta Nied.
            -Mi hai lasciato senza fiato… posso liberarli io?- Chiese Lisad.
            -Certo che puoi, ora sono come dormienti, li metteremo nelle gabbie e prima di lasciarli andare li condizionerai in modo che non abbiano paura di noi- le disse Astrid.
            -Grazie Astrid…ci tenevo-
            -Come farete per la carne? Dovrete creare degli animali che poi ucciderete…- disse Mikey e aggiunse -a quelli non voglio dare il nome…-
            -Non posso farci nulla la vita è così e poi se non metteremo predatori dovremo in qualche modo regolare le nascite di tutti gli animali che creeremo- disse triste Astrid.
            -Li faremo uccidere dai robot che inventerà Donnie!- Disse Lisad.
            -Non mi piace tanto l’idea di creare robot assassini…ma tanto avevo deciso di crearli anche per difenderci… per cui…sì potremmo farlo fare molto vigliaccamente a loro-
 
Estrassero gli altri cervidi dormienti dalle incubatrici, li misero nelle gabbie e li portarono nel parco della base dove
 
avrebbero avuto tutta l’erba e l’ombra che volevano. Lisad li tirò fuori dalle gabbie uno ad uno e li condizionò fino a
 
che non si svegliarono, poi disse a Mikey:
            -Adesso li puoi accarezzare quando vuoi, sono molto socievoli e affettuosi come le Ratrazzek, che nome gli darai?-
Come al solito la tartaruga in arancio rifletté su cosa aveva davanti e disse:
            -Cervizek! Non so come siano le Ratrazzek però a me questi sembrano più cervi-
            -Sì hai ragione, tu non le hai mai viste, ma le Ratrazzek sembrano più caprette, questo cervo è molto più bello-
 
I Cervizek non scappavano come avrebbe fatto un cervo qualsiasi,  stavano lì a farsi accarezzare, sarebbe stato il
 
sogno di tutti i bambini, perfino Raph era stato conquistato da quegli splendidi animali e poi lui preferiva certamente
 
la loro compagnia a quella degli umani. Lisad notò l’atteggiamento della tartaruga e si intenerì, decise di dargli una
 
chance.
            -Allora volevi parlarmi?-
            -Sì…volevo proporti una cosa…-
            -Dimmi pure…-
Raph la prese per mano e si avviarono nel boschetto vicino la base.
            -Faresti una fusione con me? Non parlo di quella totale e non ti chiedo di farmi vedere tutto di te…ma vorrei che ci chiarissimo una volta per tutte, voglio sapere se devo lasciar perdere…-
            -…ci penserò…ma non servirebbe a molto- 
Raph era tentato di dirle che non avrebbe aspettato a lungo, ma decise di mantenere la calma.
            -…va bene…ma non ti manco nemmeno un po’?-
Lisad non rispose, si riavviò verso la base e lui la seguì senza tenerle la mano. Appena raggiunti gli altri la tartaruga in rosso disse:
            -Devo tornare a New York, per qualche giorno, Donnie mi apri il portale?-
            -Ma no fratello, resta ancora un po’- lo pregò Mikey.
            -Ci vediamo stasera per la ronda, no? Astrid vieni a darci una mano con quei ninja neri?-
            -Sì volentieri-
            -Allora ci vediamo stasera-
 
Raph non degnò Lisad di uno sguardo e se ne andò con Donnie al portale. Astrid prese l’amica da una parte.
 
            -Cosa hai fatto a quel poveretto? Non si è nemmeno arrabbiato, era rassegnato, non l’avevo mai visto così passivo-
            -Vuole fare la fusione per vedere cosa penso…-
            -Hai qualcosa da nascondere?-
            -Tu non capisci Astrid…le tartarughe non hanno altra scelta che noi, chi altre potrebbero trovare?  Lui mi vuole perché non può avere altro-
            -Ti ricordo che Isabel era umana e che Karai e Leo sono una coppia bellissima…-
            -Sono dei casi eccezionali e tu hai fatto la fusione quindi non hai vie di uscita-
Astrid si alterò ma mantenne la calma più possibile e commentò:
            -Sì forse hai ragione, se fossi in te aspetterei la prossima spedizione di prescelti…al momento anche tu non hai molta scelta…devi sperare che tra loro ci sia qualcuno meglio di Raph!-
 
Lisad la guardò con odio e tornò nel parco per stare da sola in mezzo alla natura ed i suoi nuovi amici Cervizek.
 
Appena Raph arrivò al rifugio si diresse verso il suo sacco da boxe ed in poco tempo lo ridusse in brandelli, allora
 
andò in camera sua, si sdraiò sul letto e disse parlando a se stesso:
 
            -Crede che possa avere solo lei? Le dimostrerò che non è così!-
 
Appeso al muro c’era il ciondolo Enerzon per ologrammi densi che Donnie aveva preparato per lui, ne aveva costruiti
 
anche per Mikey ed in particolare per Leo per permettergli di stare con Karai anche durante il giorno. Senza riflettere
 
troppo lo prese, lo indossò, andò in bagno e si guardò allo specchio. Rimase stupito del potere che quel piccolo
 
oggetto poteva sviluppare, davanti a se’ c’era un uomo di un metro e ottanta con i capelli corvini, gli occhi verdi ed
 
un corpo favoloso. Toccò il ciondolo come Astrid gli aveva insegnato e creò un paio di jeans ed una camicia bianca.
 
Non era vanesio come Mikey, ma in forma umana era davvero un bel tipo, decise allora di uscire a fare un giro per
 
New York in pieno giorno. Mentre stava per uscire dal rifugio incrociò Splinter che lo riconobbe subito e non poté
 
fare a meno di fare un commento paterno:
            -Raph non dimenticare chi sei veramente, sarà sempre meglio di qualsiasi bella illusione tu possa inventare!-
            -Hai!  Sensei! Vorrei solo fare una passeggiata in pieno giorno…-
 
Ma dentro di sé non era arrivato il messaggio, voleva assolutamente mettersi alla prova come umano, chi era
 
veramente non piaceva a Lisad quindi era sbagliato. Non era abituato ad andare in giro di giorno, appena uscito dalle
 
fogne si guardò intorno, nessuno lo fissava o urlava nel vederlo, alzò gli occhi verso il cielo, era terso e quell’azzurro
 
lo rasserenò. Camminò a lungo tra la gente senza meta, fino a che arrivò davanti una grande vetrina oltre la quale
 
poteva vedere uomini e donne che si allenavano; era una grande palestra e tutti quei palestrati erano in bella mostra.
 
Ad un certo punto vide una splendida ragazza con i capelli lunghi color mogano come Lisad che usciva con la borsa
 
della palestra, era vestita con dei jeans aderentissimi ed una maglietta con uno scollo vertiginoso. Raph la seguì con
 
lo sguardo, poi si mise a pedinarla senza farsi notare troppo e vide che si stava dirigendo verso l’entrata della
 
metropolitana, rischiava di perderla.
 
La fortuna gli sorrise, un brutto ceffo in pieno giorno le strappò di mano la borsa e si mise a correre, la ragazza urlava
 
aiuto disperata. Niente di più facile per il ben addestrato ninja, rincorse il malfattore, con un balzo gli fu davanti, in
 
pochi secondi lo atterrò ed afferrò la borsa. La bella ragazza arrivò di corsa con un agente e si rivolse al suo eroe:
 
            -Grazie infinite! Come posso ringraziarti? Posso offrirti qualcosa?-
            -Oh ma non è nulla! Mi capito spesso di aiutare belle donne come te-
Lei rise civettuola e poi cicalò:
            -Su insisto! Ti va un birra?-
            -Ehm…di solito non bevo…-
            -Dal tuo fisico sembreresti un salutista…allora ti offro un frullato, ti va?-
Ma Raph voleva fare il duro.
            -La birra andrà benissimo…come ti chiami?-
            -Rebecca e tu?-
            -Mi chiamo Raphael, ma tu chiamami Raph-
            -Che nome originale! Vieni mio salvatore, ti porto al mio pub preferito è qui vicino-
 
Si sedettero ad un tavolino con due boccali di birra straboccanti di schiuma, lei era veramente carina, fisico da
 
palestrata e due occhi azzurri vivaci, parlava tantissimo ma Raph nemmeno l’ascoltava, si godeva quel pomeriggio da
 
umano in mezzo ai newyorkesi. Era uscito solo da poche ore ma aveva già trovato il rimpiazzo di Lisad almeno per
 
quella giornata. Il suo nuovo aspetto rendeva tutto più facile, non aveva voglia di pensare a tutte le conseguenze che
 
poteva portare a mischiarsi così incautamente tra gli umani.
 
 
 
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Vertel il cattivone di turno ha deciso di creare un esercito di supercyborg con l’aiuto di Stockman, sarà una bella sfida per le tartarughe.
Vi piace la “vattina” Headgy? Adoro i gatti, non ho reisistito e ne ho inventato uno mezzo terrestre e mezzo Niano, spero apprezzerete questo personaggio, ho dotato Headgy di un’intelligenza particolare…del resto  gli animali sono molto meglio di noi!
Intanto Lisad ha esasperato il povero Raph che si sta per cacciare in una situazione decisamente…insolita.
..quasi dimenticavo è vero che Marte ha il giorno più lungo di 40 minuti rispetto la Terra e che il suo anno dura il doppio…chissà magari qualcuna di voi giovanissime lo vedrà sul serio Marte…chissà…
 
Grazie a voi che continuate a seguirmi
 
Con affetto
Altair

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Capitolo 7
*** Rivelazioni ***


Astrid stava correndo velocissima sullo spoglio terreno marziano, il suo inseguitore era subito dietro di lei, il suo
 
allenamento da ninja e la poca gravità le permettevano di saltare agevolmente in caso di crateri o spaccature nel
 
terreno ferroso, ma chi la inseguiva era altrettanto abile, se non di più.
 
Con un salto l’afferrò e rotolarono su un prato fiorito che era sbucato come dal nulla.
 
            -Presa! Credevi di sfuggirmi?-
            -A volte ci riesco! Meno male che siamo caduti sul prato di Rel!-
            -Tutto calcolato, non volevo farti cadere sul terreno ancora da modificare, è troppo duro-
 
Astrid e Donnie erano sdraiati al sole leggero di Marte, circondati da margherite multicolori e farfalle fluorescenti.
 
Leiad si svegliò, aveva sognato un ricordo felice di sua figlia, non doveva essere male quella tartaruga dagli occhi
 
buoni. Come faceva tutti i giorni si guardò allo specchio, non riusciva ad abituarsi a quel viso, quei tratti ricordavano
 
un po’ la Leiad che era un tempo, ma ci vedeva anche il suo amato Sol.  Yal aveva fatto un ottimo lavoro, ma questa
 
somiglianza la faceva soffrire giorno dopo giorno, era un vivido promemoria di Sol che sarebbe durato per tutto il
 
resto della sua vita. Andò nel cucinotto del suo appartamento e trovò Frel che trafficava.
 
            -Tu sai cucinare?-
            -Bè…non so esattamente cosa sto cucinando, ma Mikey mi ha insegnato qualche concetto base per cui ecco pronte delle piadine ripiene di qualcosa che sembra verdura-
            -Ma è buonissima questa…p-i-i-a-ina?-        
            -Piadina!-
            -Mikey è il fratello di Donnie?-
            -Sì, è un gran mattacchione ed un ottimo cuoco-
            -Sembri affezionato ai terrestri-
            -Spero che un giorno potrai conoscerli veramente, come dice Astrid contano anche i fatti non solo i pensieri-
            -Così giovane e già così saggia…-
            -E’fantastica…- Frel non continuò la frase che aveva in mente, vide lo sguardo di compassione di Leiad e allora disse -è davvero un ottimo leader, Nil ci aveva visto giusto-
 
Yal bussò alla porta ed entrò senza aspettare la risposta:
            -Allora non avete ancora finito di mangiare? Dobbiamo agire-
            -Dove hai messo Meredol?- Chiese Leiad.
            -L’ho ibernato, è nel mio cilindro, quel coglione è solo di impiccio-
            -Adesso come procediamo?- Chiese Frel.
            -Nella stanza delle riunioni c’è un Digimental, ha una sistema di connessione a tutti i cilindri di ibernazioni del Consiglio Scientifico e Stato Supremo, come ben sapete tramite questo strumento posso risvegliarli e indirò una riunione. Per questo sarà indispensabile che Redol partecipi, ma non dovrà indossare il suo Digimental, è troppo potente, potrebbe contrastarmi mentre mi unisco ai membri del Consiglio e dello Stato Supremo.  Dovrete entrare nella sua stanza, appena si sveglierà lo prenderete e lo porterete a forza ad assistere, legatelo senza farvi toccare da lui e soprattutto non deve scappare-      
            -Credo che lo sederò per non correre rischi- disse Yal.
            -Siamo sicuri che non sia pericoloso entrare nel suo alloggio?- Domandò Frel.
            -Normalmente c’è Meredol che si occupa della sua sicurezza, non ho letto nulla di interessante nella sua testa. Redol è così potente che tutti lo temono, ma sarà meglio che stiate attenti, controllate che non abbia messo trabocchetti- Rispose Leiad.
            -Allora useremo quello strumento che aveva Meredol quando è entrato nel tuo alloggio- disse Frel.
            -Buona idea!-
 
Frel trasformato in Meredol e Yal si diressero nella stanza di Redol, erano molto tesi ma pronti a tutto. Riuscirono ad
 
aprire la porta senza troppi problemi e cominciarono ad esaminare l’appartamento per vedere se c’erano trabocchetti.
 
            -Che ti sembra? A me sembra tutto libero- disse Yal.
            -No, fermo, la sua stanza è tutta disseminata di raggi infrarosso, se qualcuno si avvicina scatta l’allarme.
            -E cosa mai potrà succedere? Tanto se si sveglia lo sediamo subito, Meredol è fuori combattimento, non può farci nulla-
            -Non mi fido di Redol, sono sicuro che ha in serbo qualche diavoleria-
 
Ma Yal non gli dette retta e si diresse verso il cilindro del sonno senza sogni di Redol. Scattò subito un allarme e
 
successe qualcosa che nessuno dei due Niani si poteva lontanamente aspettare. Il cilindro sparì nel pavimento, si aprì
 
una parete ed un robot con le sembianze di rettile uscì fuori; i suoi occhi erano due fari rossi, aveva scaglie metalliche
 
acuminate e le sue zampe avevano lame affilate. Yal rimase impietrito a guardarlo, ma Frel si era fatto condizionare
 
per essere pronto a tutto, creò con la sua cintura una spada laser e si avvicinò al robot. Il rettile meccanico cercò di
 
ghermirlo con gli artigli ma Frel parò i colpi con maestria, anzi gli sembrava che il robot fosse troppo lento.
 
            -Stupido ammasso di ferraglia, sono ben allenato e preparato a molto più di tutto questo-
Il robot rispose tagliando in due la sua spada laser.
            -Oh cribbio! Yal scappa, vai da Leiad c’è bisogno di rinforzi-
 
Frel avrebbe tanto voluto avere i suoi vecchi amici lì con lui, ma senza perdersi d’animo riformò la spada laser e
 
cercava di tenere a bada il mostro meccanico.
 
            -Ma quanto sei brutto! Chi è il tuo stilista?!-
 
Con agilità schivava i colpi ma la sua arma era poco efficace, da solo non ce l’avrebbe fatta a lungo.
 
Leiad arrivò di corsa, aveva una specie di fucile laser in braccio e gridò:   
 
            -Giù la testa Frel-
 
Partì un colpo e prese il mostro meccanico nel torace, il quale si muoveva ancora distruggendo tutto intorno a sé.
 
Allora Frel scansò le lame affilate e con un colpo netto gli tagliò la testa con la sua spada. Il robot cadde a terra
 
circondato da scintille, cigolii metallici e non si mosse più.
 
            -Sei veramente in gamba, sei un vero guerriero!-
            -Dovresti vedere tua figlia e gli altri, io sono il peggiore- disse modesto Frel.
            -Ma dove caspita è finito quel verme di Redol?- Chiese Yal indispettito.
            -Proviamo ad aprire questa botola-
 
Con il congegno di Meredol trovarono un varco, ma sotto c’era un lungo corridoio di cui non si vedeva la fine.
 
            -Andate, inseguitelo, io vado a svegliare tutti gli altri, presto rapidi, racconterò tutta la verità, Redol non lo potrà impedire-
 
Leiad tornò di corsa nella sala del congresso ed indossò il Digimental, una sorta di casco da cui uscivano tutta una
 
serie di antenne e pensò:
 
            -Svegliatevi onorevoli membri dello Stato Supremo e del Consiglio Scientifico, sono avvenuti gravi fatti durante il nostro sonno, vi chiedo una riunione plenaria immediata-
 
Tutte le capsule per l’ibernazione, che contenevano gli esponenti dello Stato e del Consiglio, si illuminarono come
 
alberi di Natale, si aprirono, i microcristalli di ghiaccio cominciarono a sciogliersi ed i Niani convocati cominciarono
 
a prendere colore. Una volta usciti tutti dalla stasi si diressero come zombi nella stanza delle riunioni dove li
 
attendeva Leiad.
 
La sala sembrava un teatro, dove ci sarebbe stato normalmente un palco c’era Leiad che ancora indossava il
 
Digimental, quando tutti meno Redol avevano preso posto, parlò:
 
            -Niane e Niani dello Stato e del Consiglio, vi ho risvegliato due anni prima per mettervi al corrente di avvenimenti incresciosi avvenuti sotto i nostri occhi senza che potessimo porvi rimedio-
Visto che il pericoloso Niano non era presente e non poteva contrastarla in nessun modo decise di raccontare subito la verità.
            -Indosso il Digimental perchè possiate fare una fusione con me e vedere con i vostri occhi di quali gravi crimini si è macchiato Redol il capo del Consiglio Scientifico e suo figlio-
 
Un forte brusio percorse tutta la sala, erano tutti molto sorpresi, quasi non credevano a quelle parole, ma chi parlava
 
era la figlia di Leiad1 e per rispetto alla madre indossarono i loro Digimental per fare la fusione simultaneamente,
 
senza contatto fisico. Leiad fece un grosso respiro e cominciò un processo davvero impegnativo che poche menti
 
Niane avrebbero potuto sostenere.
 
In pochi secondi tutti i Niani presenti furono investiti da tutti i terribili avvenimenti accaduti dalle prime missioni fino
 
ad allora, Redol finalmente veniva smascherato dopo almeno un secolo di malvagità.
 
Nel frattempo Yal e Frel si trovavano ancora nel lungo corridoio e di Redol nemmeno l’ombra. Dopo un bel po’
 
videro una luce e sentirono una voce.
 
            -Meredol dove diavolo sei? Rispondi! Quello stupido! Non capisco da chi abbia preso, non certo da me! Avrei dovuto scegliere sua madre con cautela! Avanti Meredol rispondi!-
 
Yal e Frel si affacciarono nella stanza segreta e videro Redol che si apprestava a prendere una sorta di capsula di
 
salvataggio. Il Niano aveva delle scaglie chiarissime sembrava quasi albino, perfino più chiaro di Astrid, a Frel venne
 
un dubbio tremendo. Redol si girò e vide i due intrusi, ma Frel aveva ancora le sembianze di Meredol, allora si
 
rivolse a lui infuriato:
 
            -Stupido idiota cosa è successo? Perché hai fatto scattare l’allarme? E cosa ci fa qui Yal?-
            -Ehm…padre devi venire con noi…non volevo far scattare l’allarme volevo solo svegliarti, ci sono delle novità…-
            -E perché non hai seguito le procedure? Non voglio che si sappia che ho un robot ancora funzionante, consuma energia!-
            -Sono entrato nella tua stanza senza pensare agli infrarossi…scusami padre…-
            -Tu non sei Meredol, sapresti altrimenti che gli infrarossi si spengono se inserisci il codice, ho messo un blocco specifico per questo! Chiunque tu sia non hai abbastanza forza psichica per leggere queste informazioni nella mente di mio figlio! E soprattutto non mi avrete-
 
Redol aprì la capsula, si buttò dentro e fu espulso fuori nello spazio prima che Yal e Frel potessero fare qualcosa.
 
            -Ci è sfuggito il maledetto!-
            -Speriamo che a Leiad sia andata meglio!-
            -Senti Yal…voi non mi avete passato varie informazioni…ma non è che Redol è il padre di Astrid? E’ così pallido…e poi perché chiami Senza Nome come sua madre Leiad? So che lei non vuole-
            -Voi prescelti siete troppo svegli! Ma adesso non è il momento delle rivelazioni, voglio che sia Le…Senza Nome a spiegarti tutto-
            -Non hai smentito! Redol è il padre di Astrid? Dimmi la verità-
            -Va bene calmati, no non è suo padre, abbiamo usato alcuni suoi geni, ma non è suo padre-
            -Astrid ha dei geni in comune con quel mostro?-
            -Sì…è complicato da spiegare, volevamo vedere se ereditava le capacità di Leiad e Redol, ma non abbiamo usato tutti i geni di quel farabutto…solo una parte, ecco perché Astrid è così pallida ed ha i capelli azzurrini…ma forse diventerà la Niana più potente mai esistita…-
 
            -Ma Redol lo sa?-
            -No…sono io che ho modificato Astrid…solo Senza Nome lo sa…ma adesso basta rivelazioni, andiamo subito nella sala delle riunioni, devono vederti, sarai un’ulteriore prova che è tutto vero, ci occuperemo in seguito di Redol, adesso non può più nulla-
 
Yal e Frel arrivarono di corsa, Leiad aveva appena tolto il Digimental e si rivolse a tutti i presenti.
            -Lo riconoscete? E’ Frel uno dei prescelti, è tornato due anni prima grazie al terrestre di nome Donatello, non possiamo invadere il pianeta Terra, dobbiamo andare su Marte. Astrid, mia figlia, sta guidando i prescelti nella colonizzazione del pianeta rosso, mentre parliamo il processo è sicuramente in corso, dobbiamo mandargli subito dei rinforzi e lasciare il sistema di Ni con tutta la stazione spaziale-
 
Un anziano membro dello Stato supremo si alzò per parlare:
 
            -Non dovevi sapere che è tua figlia, nessuno deve sapere chi sono i genitori dei prescelti, è la la legge e come ti permetti tu così giovane di dirci che cosa dobbiamo fare!-
            -Quello è uno dei simpatizzanti di Redol ?- commentò piano Frel.
            -No! E’ mio nonno che fa lo spiritoso! Certo che è uno sporco simpatizzante -rispose Yal sarcastico. Leaid rispose a tono al vecchio Niano:
            -Mi sembra un’obbiezione piuttosto debole, abbiamo visto tutti che sei uno dei più convinti sostenitori di Redol e delle sue idee, anche tu hai deciso il destino di quei poveri Niani che sono morti per noi?-
 
Gli occhi erano tutti sul vecchio Triel e nemmeno i suoi compari mostravano di appoggiarlo.
 
            -No… io non c’entro niente…io ero in buona fede-
 
Brexol il presidente dello Stato Supremo prese la parola:
 
            -Triel e gli altri simpatizzanti di Redol verranno trattenuti per interrogatori, finché non sapremo se sono stati condizionati saranno tenuti in isolamento…purtroppo senza Leiad non c’è nessuno che possa capirlo…almeno non in tempi rapidi-
            -Mia figlia lo farà! Lei è potente forse più dello stesso Redol, dobbiamo raggiungere Marte-
            -Senza Nome, il tuo contributo non sarà dimenticato, ma dobbiamo ancora valutare il destino di Terra…i terrestri sono dei barbari…le eccezioni non contano-
            -Ma onorevole Brexol! Vuoi invadere un pianeta così indifeso?-
            -No, non voglio, ma dobbiamo vedere a che punto sono arrivati i prescelti-
            -Sono venuto troppo presto dovevo aspettare che la colonizzazione fosse cominciata li avremmo convinti senza problemi- disse triste Frel.
            -No, non è così, se tu non fossi venuto a svegliarci, Redol avrebbe condizionato tutti e adesso la guerra con Terra sarebbe una cosa certa!- rispose Leiad e poi rivolta a tutti aggiunse:
            -Voglio partire anche io insieme ai prescelti, ho già fatto quel viaggio, conosco bene il pianeta Terra, sono un medico e biologo molto preparato-
 
Leiad non voleva svelare ancora la sua identità perché non si sentiva tranquilla e anche perché non le avrebbero
 
creduto, non riusciva ad usare il suo enorme potenziale psichico, restare lì sulla base orbitante non sarebbe servito a
 
nulla, lei doveva aiutare la figlia e farsi finalmente liberare la mente.
 
            -Voteremo se sia il caso che tu parta, sappi che da parte mia non avrai nessuna resistenza, non capita spesso che qualcuno si offra di partecipare alla missione…- rispose Brexol che non sapeva di certo di avere davanti la leggendaria Leiad, altrimenti non l’avrebbe mai lasciata andare.
 
Ci fu una votazione, qualcuno si astenne perché non voleva prendersi questa responsabilità, ma la maggior  parte era
 
favorevole alla sua partenza.
 
            -Molto bene è deciso! Senza Nome partirà. Anticiperemo la partenza, è anche astronomicamente un periodo favorevole per il viaggio, quindi i prescelti faranno imprinting più serrati il prossimo mese e continueranno la preparazione durante il viaggio, sono comunque abbastanza pronti per i loro compiti, le nozioni che mancano potranno acquisirle durante l’ibernazione…non possiamo aspettare oltre. Potenzieremo inoltre i cristalli come ha fatto questo Donatello di cui mi avete parlato, per cui i prescelti arriveranno prima, ma la base partirà solo se il controllore tornerà con buone notizie-
 
Ormai era deciso, nell’arco di un mese sarebbe partita la nuova  spedizione, i prescelti avrebbero fatto un imprinting
 
forzato senza riposo indossando le cinture, Yal li avrebbe monitorati, anche Leiad doveva prepararsi.
 
            -Allora Frel adesso ti farai ibernare?- Gli chiese Leiad. Prima di partire Astrid gli aveva promesso che una volta portata a termine la missione lui avrebbe potuto sciogliere il condizionamento e restare al sicuro sulla base in stasi.
            -No, non me la sento, Redol è ancora in giro da qualche parte…-
            -Ma cosa può fare? E’ solo, perfino Meredol non può aiutarlo- rispose Yal.
            -Secondo voi a cosa gli serviva quella capsula di salvataggio? Anche voi ne avete?-
            -In realtà no…non sotto il mio appartamento come Redol…- disse Leiad, anche lei non si sentiva tranquilla.
            -Perché non torchiamo un po’ Meredol? Prova a vedere se riesci a leggergli la mente in modo più approfondito- Suggerì Yal.
 
I tre Niani andarono all’alloggio di Yal ma con loro grande sorpresa il cilindro di ibernazione era vuoto, si
 
guardarono allarmati.
 
            -Non mi dirai Yal che non hai staccato la connessione al Digimental!- disse Frel.
            -Oh Mawrt Vartav (equivalente Niano di porchissima vacca ma ancora più offensivo per la vacca)!-
            -Anche tu sei un membro del Consiglio Scientifico, te lo sei dimenticato? Se tu fossi stato ibernato avrei svegliato anche te! Perché hai messo Meredol nel tuo cilindro senza staccare la connessione?- Disse Leiad infuriata.
            -Non ricordavo che fosse connesso al Digimental. Sono entrato nel Consiglio da poco, lo sai che sono un’anima libera e non mi abituerò mai all’etichetta!-
            -E adesso che facciamo?- Chiese Frel.
            -Setacciamo tutta la base!- Disse Leiad e poi, premendo un bottone sulla parete vicino al cilindro per la stasi, disse al computer -Allerta! Meredol ricercato, scanner dell’intera base-
 
Mille sensori si accesero e l’allarme giallo svegliò anche i prescelti, ma nonostante la scansione del computer e tutte
 
le forze a disposizione fossero mobilitate per cercare il figlio di Redol, non ne fu trovata nemmeno la minima traccia.
 
            -Non può essere scomparso!- diceva Yal indiavolato.
            - Avevano un piano di riserva, ma dove possono essere andati?- Si chiedeva Leiad.
            -E’ possibile che siano su Ni?- rispose quasi senza pensare Yal.
            -Ma non è abitabile…- commentava Frel.
            -Con una buona dose di cristalli tutto l’universo è abitabile, due persone non consumano tanto, poi su Ni ci sono ancora delle miniere di Enerzon- precisò Yal.
            -Sì è plausibile, ma sono solo in due, non possono niente, terremo alta l’allerta della base, adesso dobbiamo preoccuparci della partenza…a quanto pare sarò il numero 1… se Gead non fosse priva di sentimenti mi odierebbe a morte per l’invidia, in pratica scende di livello per causa mia…tu Frel che farai? Resterai sulla base per vedere la prossima mossa di Redol?-
            -No…stavo pensando…voglio venire su Marte con voi! Non voglio tornare quello che ero prima, mi piaccio di più così…-
            -Sai che Astrid non ti potrà mai amare…-
            -Perché mi dici questo?-
            -Perché l’ho letto dentro di te, lo so che reprimi i tuoi sentimenti-
            -Non reprimo i miei sentimenti, so che non mi vorrà  mai…ho solo ammirazione per lei…-
            -No Frel…Astrid ha cercato di rimuovere i tuoi sentimenti per lei…ma qualcosa è rimasto-
            -Che cosa?-
            -Lo ha fatto per te…per non farti soffrire…resta sulla base…va’ in ibernazione, fai la vita tranquilla che desideravi…-
            -Non me ne importa nulla…non lo faccio per lei! Lo faccio per me…-
            -Se resterai sulla base verrai svegliato quando tutto questo sarà finito e potrai incontrare la Niana giusta per te, potrai fare la fusione totale…-
            -Tutto questo non mi interessa più…se andrò in ibernazione tornerò quello di prima, vile e pauroso, non importa se non mi vuole, mi passerà!-
            -Verrai per fare l’insegnante?-
            -Farò tutto quello di cui c’è bisogno, ho tante nozioni nella mia mente, abbiamo fatto varie fusioni, sono in grado di affiancare Donnie in laboratorio, sarò utile anche a Beal con i nuovi nati…-
            -Se è questo che desideri…-
            -Sì è questo che desidero, altrimenti mi sembrerebbe di non prendere in mano il mio destino-
            -Ad ogni modo se tutto procede come spero molto presto tutti i Niani potranno uscire dall’ibernazione e potrai trovare anche tu la Niana giusta per te…capisco che mia figlia sia molto speciale però …-
            -Non preoccuparti di me Senza Nome…certo è tutta sua madre! –
Frel le fece l’occhiolino alla maniera terrestre.
            -Grazie-
Entrambi si misero a ridere, ma il Niano era allegro solo in superficie, nessuna Niana per cui aveva provato
 
sentimenti aveva ricambiato, forse la sua vita doveva essere così, di sicuro non voleva subire nessun destino, voleva
 
essere lui il fautore del suo.
 
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Rieccoci sulla nave spaziale dei Niani. Leiad1, altrimenti detta Leiad2 o Senza Nome è riuscita a mostrare a tutti la verità sul pazzo Redol, presto partirà con i nuovi prescelti e Frel per raggiungere la figlia Astrid su Marte…ma non è ancora detto che i Niani non scelgano di invadere la Terra…e per di più Redol con suo figlio Meredol sono a tramare da qualche parte.
Non perdetevi il prossimo capitolo…vi anticipo solo che si intitola “Raph l’incorreggibile”…
A presto
 
Altair

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Capitolo 8
*** Raph l'incorreggibile ***


Il suo telefonino vibrò con insistenza e lo svegliò, la persona sdraiata accanto a lui aveva un respiro leggero, era
 
ancora addormenta.
 
            -Pronto Leo? Che cosa vuoi?- Sussurrò Raph.
            -Dove sei? Avevamo detto di fare la ronda insieme-
            -Vi raggiungo subito, dove siete?-
            -Alla palestra di Karai-
            -Arrivo in un lampo, non sono lontano-
 
Raph uscì dal letto silenziosamente e guardò Rebecca, era molto bella, ma parlava sempre di sciocchezze e se erano
 
finiti a letto insieme era solo per colpa della birra, non era abituato. Ora non sapeva cosa fare, non voleva essere
 
scortese ed andarsene senza dire nulla, ma non poteva nemmeno restare, tra poco l’ologramma si sarebbe disciolto e
 
lei lo avrebbe visto per quello che era: un mostro verde. Decise di scriverle un biglietto:  
 
Mi dispiace Rebecca è stato un errore, sono sposato, ti chiedo scusa, è molto importante che io vada, stai bene. Raph”
 
Uscì rapido dall’appartamento e riprese le sue sembianze, sentì come se riprendesse finalmente a respirare, in fondo
 
amava essere una tartaruga. In poco tempo raggiunse gli altri e notò che Lisad non c’era, ma come promesso l’aveva sostituita Astrid.
            -Ciao leader dei Niani, qual buon vento?-
            -Era un secolo che non venivo a New York e poi voglio incontrare i famosi ninja neri, dobbiamo capire chi sono!-
            -Cosa facevi Raph? Splinter mi ha detto che sei uscito in forma umana…- commentò Leo.
            -Niente di che…ho fatto amicizia con una tipa-
            -Ma lei lo sa che sei un mostro verde molto brutto?- commentò Mikey che lo guardava seriamente.
            -No…ma abbiamo fatto solo due chiacchiere al pub, un tipaccio le aveva rubato la borsa, io l’ho fermato e allora lei per riconoscenza mi ha offerto un frullato-
            -Lungo questo frullato! E’mezzanotte- insisteva Leo, anche gli altri avevano già capito tutto.
            -Cosa hai combinato Raph? Non servono frullati ai pub. Hai bevuto?- chiese Astrid che pensava a Lisad.
            -Come? Hai bevuto? Dopo facciamo i conti- commentò l’integerrimo Leo.
            -Sentite sono solo affari miei e se Lisad non mi vuole, sono libero di fare quello che voglio! Adesso andiamo a menare qualcuno che se lo merita, mi prudono le mani-
 
Astrid non disse altro, Lisad in fondo se lo meritava. Quella sera si unì alla ronda anche Karai, non voleva di certo
 
mancare ad un incontro con i ninja neri, poi con l’aiuto di Astrid avrebbero saputo tutto. Quel brancolare nel buio la
 
faceva infuriare, la guerriera giapponese era riuscita a sciogliere completamente la banda dei Dragoni Purpurei e
 
adesso arrivavano questi delinquenti senza onore che rovinavano tutti i suoi piani.
 
            -Hanno innaugurato un nuovo centro commerciale nella Fifth Avenue e so che hanno una cassaforte interna piena degli incassi di questi giorni, che ne dite se andiamo a controllare?- Disse Donnie che, anche se era diventato marziano, aveva trovato il modo di restare informato anche sulla vita di New York ed aggiornava spessissimo il suo PC su Marte tramite il Tartunnel.
            -Mi sembra un’ottima idea fratello! Karai ti prego di non buttarti in prima linea, hai un figlio non puoi…- diceva Leo.
            -Quando dici queste sciocchezza mi fai perdere il senno! Sono una guerriera ben addestrata, piuttosto stai attento tu!-  gli rispose orgogliosa.
            -Anche se è una mammina, è tosta comunque Leo…ricordati che adesso non siamo solo in quattro e siamo più pericolosi che mai- commentava Mikey che quella sera era di buon umore, da quando aveva fatto quel sogno liberatorio si sentiva molto meglio.
 
Arrivarono davanti al centro commerciale, ma non c’era anima viva, si fermarono su un tetto in attesa.
            -Ma sei sicuro che verranno?- chiese Raph famoso per la sua impazienza.
            -Sembra che oggi ci sia stato l’incasso massimo e domani i soldi verranno trasferiti, quindi è logico che vengano proprio stasera, poi è un po’ che quei ninja non si vedono in giro, forse si preparavano a questo colpo. Non sarà facile arrivare alla cassaforte è ben protetta da spessi muri di cemento-
 
Dopo un’ora che aspettavano, Astrid si avvicinò a Raph, era troppo curiosa di sapere cosa era successo.
            -Allora Raph, chi è la ragazza?-
            -Si chiama Rebecca…-
            -Ti piace?-
            -E’ molto bella…-
            -E…?-
 
Sapeva che la Niana non lo avrebbe lasciato in pace per cui si sbottonò.
 
            -Ma è anche molto noiosa, non faceva altro che parlare di vestiti e come lei sia fantastica in minigonna, poi si è messa parlare di un tipo, credo che sia pure fidanzata…-
            -Ah bene, quindi vi siete proprio trovati…-
            -Che cosa vuoi Astrid? Te l’ho detto, sono affari miei. E poi è stato un incidente, ho bevuto birra…non sono abituato…-
            -Allora avevo visto giusto, hai bevuto-
            -Senti non sono orgoglioso di quello che ho fatto, ma non mi sento in colpa verso Lisad, lo so cosa pensa, l’ho capito a forza di batterci la testa-
            -Cosa hai capito?-
            -Pensa che sia un disperato e secondo lei la cerco solo perché non ho altra scelta…-
            -Sì è vero lo pensa…ed in effetti è molto difficile che una donna normale ti accetti…certo andartene in giro in forma umana non è molto leale…-
            -Lo so…te l’ho detto, non sono molto orgoglioso di quello che ho fatto, ma ero molto arrabbiato con Lisad-
            -Sai che se tutto va bene tra qualche anno arriveranno altre Niane e Niani?-
            -Sì lo so…ma cosa dovrei fare stare lì a sperare che qualcuna di voi Niane cocciute mi accetti per come sono? Lisad è perfetta per me. Lei non si perde in discorsi inutili, lei va dritta sempre al punto-
            -Cercherò di parlarle…ma vorrei che fossi tu a raccontarle come stanno le cose-
            -Sì…non dirle nulla di quello che è accaduto-
            -Certo però io la vedrò presto…magari sarebbe gelosa…-
            -…bè forse…vedi tu…ma non dare tutta la colpa a me come fate sempre voi femmine per essere solidali tra di voi!-
            -Non preoccuparti, so essere molto obiettiva, chiedi a Donnie-
 
Mikey si annoiava a morte e stava camminando in verticale appoggiando solo la punta delle sue sei forti dita per
 
passare il tempo, era pure in bilico su un cornicione, altrimenti non sarebbe stato abbastanza divertente.  Mentre era a
 
testa in giù vide delle ombre nella strada che cercavano di entrare nel seminterrato del centro commerciale. Saltò
 
rapido in piedi e si rivolse bisbigliano agli altri:
 
            -Ragazzi eccoli, stanno entrando attraverso le finestrelle del seminterrato-
            -Appena saranno entrati tutti seguiamoli, li prenderemo alle spalle. Astrid occupati del palo, è laggiù dietro quel muro, leggigli la mente- disse Leo.
 
Appena la strada rimase deserta, Astrid scivolò silenziosa alle spalle del ninja di vedetta, con una delle sue katane
 
Laser, gli tagliò la tuta ad un braccio per creare un contatto e leggergli la mente, ma sotto il tessuto nero non trovò
 
carne ed ossa, ma del metallo. Il ninja si girò verso di lei, tirò fuori una katana e cominciò ad attaccare.
 
            -Ma di cosa diavolo sei fatto? Sei un robot?-
 
Il guerriero non parlava, ma era molto forte ed Astrid un po’ arrugginita, quindi dovette concentrarsi molto, per difesa
 
aveva anche le scaglie, la coda ed i suoi aculei argentei.
 
Il ninja quando vide con chi combatteva indietreggiò e finalmente aprì bocca:
 
            -Sei…sei la lucertola!-
            -Sai parlare, sei un cyborg?-
            -Combatti essere ripugnante!-
            -A chi essere ripugnante! Guarda cosa hanno fatto a te piuttosto!-
 
Astrid doveva assolutamente trovare un po’ di tessuto vivente innervato per poter fare il contatto e temeva che lì di
 
umano fosse rimasto ben poco. Con la katana riuscì a tagliare il tessuto nero intorno alla testa del suo aggressore e si
 
trovò davanti una ragazza. Aveva una specie di maschera metallica su metà del viso ma l’altra metà era umana, eri lì
 
che doveva mettere la sua mano.  La cyborg però era molto forte e Astrid riusciva a malapena a difendersi, doveva
 
ringraziare la sua agilità se ancora non era stata ferita, allora decise di agire di astuzia.
 
            -Cosa ti hanno fatto? Chi ti ha ridotto così? Dovevi essere una bella ragazza-
            -La cosa non ti riguarda mostro! Combatti!-
            -Non sono un mostro sono un’aliena, vengo da un altro pianeta-
            -I tuoi vaneggiamenti non mi interessano! Combatti, non scappare codarda-
            -Non voglio ucciderti!-
            -Perché no? Io invece lo farò, ti scuoierò e con le tue scaglie mi ci farò un bel paio di stivali-
            -Come siamo truci! Non ci ricaveresti nulla da me, quando muoio mi dissolvo in cristalli-
            -Di che sciocchezze vai farneticando-
 
Astrid non riusciva a distrarla ed era troppo forte, molto più di un essere umano, i suoi arti erano pesanti ma molto
 
potenti, allora dovette usare la cintura. Si avvicinò alla cyborg più possibile, per fortuna non era molto agile, le
 
mandò contro una scarica elettromagnetica per far saltare i suoi circuiti.
 
Le scintille fioccarono in tutte le direzioni, la cyborg cominciò a muovere senza controllo tutti gli arti e cadde a terra
 
immobile. Prima che i suoi sistemi si riavviassero Astrid la collegò alla sua cintura e la bloccò sdraiata a terra.
 
            -Mi dispiace davvero per quello che ti hanno fatto, non ti ucciderò, devo solo sapere chi ti manda e chi ti ha fatto questo-
            -Perché non vuoi uccidermi? Io l’avrei fatto! Cosa aspetti? Tanto non ti dirò un bel nulla!-
            -Vuoi morire? E’ per quello che ti hanno fatto vero?-
            -Che cazzo te ne frega a te? Non parlerò mai, scordatelo-
            -Non importa, faccio da sola-
 
Appoggiò con cautela la sua mano sulla tempia della ragazza ed entrò nella sua testa. Come al solito non trovava mai
 
menti banali, non le era mai successo. La povera ragazza era orfana ed era stata spinta sotto un treno da suo fratello
 
per una questione di eredità, l’aveva lasciata sulle rotaie moribonda. Vide un ninja nero che la raccoglieva ed invece
 
di dirigersi verso l’ospedale la portava in un luogo che da fuori sembrava abbandonato, ma dentro nascondeva una
 
fortezza. Vide Eugene il braccio destro di Vertel e lo scienziato Baxster Stockman, una vecchia conoscenza delle
 
tartarughe. Ma più di tutti lo incuriosì Vertel, c’era qualcosa di familiare in lui, qualcosa su cui doveva riflettere. Poi
 
focalizzò su delle parole che l’avevano colpita, le pronunciava Eugene, anche lui un cyborg :
 
            -Barbara, mi dispiace… non sarai mai più come prima, ma saresti morta altrimenti…adesso farai parte della nostra famiglia, ti allenerai con noi e diventerai così forte che nessuno ti potrà mai fare quello che ti ha fatto tuo fratello-
 
Era un gruppo di malviventi al quanto singolari, la ragazza era davvero stata accolta in famiglia, tutti loro erano dei
 
disperati che avevano trovato finalmente il loro posto, anche se i loro scopi erano del tutto sbagliati. Barbara in forma
 
di cyborg era ritornata dal fratello e lo aveva gettato di sotto dalle scale lasciandolo a vita su una sedia rotelle, ma gli
 
aveva lasciato i soldi ereditati dai loro genitori per vivere, lei adesso aveva una nuova famiglia. Purtroppo la ragazza
 
era solo una piccola pedina, per capire realmente chi fossero questi ninja doveva arrivare ad Eugene. Quel cyborg era
 
sicuramente lì stasera perché era lui che di solito dirigeva le operazioni, mentre Vertel se ne stava al sicuro nella sua
 
fortezza. Addormentò la ragazza e corse dentro l’edificio a cercare Eugene.
 
Nel mentre le tartarughe e Karai avevano seguito silenziosamente i ninja e li osservavano; erano entrati nei bagni
 
dietro la stanza della cassaforte e con un laser molto potente stavano bucando il muro di cemento per accedere al
 
cavò. Solo due ninja stavano di guarda alla porta.
 
            -Perché sono andati nei bagni tutti insieme? Non potevano farla prima?- Disse Mikey scuotendo la testa.
            -Non sono andati al bagno! Vogliono forare la parete ed arrivare alla cassaforte!- Rispose Donnie esasperato e poi aggiunse- ma non possono farlo con mezzi normali e non credo useranno delle cariche, butterebbero giù il palazzo, devo vedere cosa stanno combinando-
Dalla borsa che aveva con sé tirò fuori una scatoletta nera, l’aprì ed uscì un FIR nero e disse:
 
            -FIR! Contatto! Direzione due metri ad est! Visione! Ritorno in due minuti!-
 
Il FIR volò dentro il bagno e si mise a filmare, poi dopo i minuti richiesti tornò da Donnie e proiettò l’immagine: i
 
ninja stavano usando un laser Ninano che forava il muro come burro, entro poco avrebbero aperto una breccia da cui
 
introdursi nel cavò.
 
            -Ragazzi quell’arma è Niana!-
 
Sentirono alle spalle qualcuno che correva e si girarono sperando che fosse Astrid.
 
            -Sono cyborg! Attenti sono fortissimi!-
            -Astrid hanno armi Niane!-
            -Ma non sono cyborg Niani sono di fattura terrestre, forse hanno trovato qualche resto Niano…-
            -Adesso non abbiamo tempo per discutere, dobbiamo intervenire- disse Karai.
            -Mi hai tolto le parole di bocca- commentò Raph.
            -Ragazzi cerchiamo di attirarne alcuni fuori, ci divideremo in due gruppi- Disse Leo.
            -Devo arrivare a chi guida questo colpo, lui sa tutto, il palo era una ragazzina non sapeva molto, è coinvolta una vostra vecchia conoscenza, Baxster Stockman- Aggiunse Astrid.
            -Quello scienziato da strapazzo?- Commentò Donnie.
            -E’ lui che ha progettato i cyborg…-
            -Allora io, Astrid e Raph ci occuperemo di portarli fuori, gli altri penseranno a quelli che restano dentro, sono sicuro che il loro leader vorrà affrontarti Astrid, sembrava interessato a Lisad negli scontri che abbiamo avuto in passato- Disse Leo.
 
Si mostrarono ai ninja che stavano di guardia con le armi spianate, Astrid era in forma Niana. Uno dei due chiamò
 
fuori Eugene che esclamò:
 
            -Ma quante ce ne sono di queste lucertole? Tu non sei un po’ chiara?-
            -Che vuoi mi hanno fatto così! Che ne dici se ce la vediamo io e te? So che hai simpatia per le lucertole! Ti piaceva la mia amica Lisad?-
            -E’ molto in gamba ma di poche parole…- Eugene si accorse che perdeva tempo e disse -voi due con me, gli altri a protezione di Walter che non deve fermarsi, la missione continua anche con questi scocciatori!-
 
I ninja in nero si comportarono come Leo si aspettava e così si ritrovò con Astrid e Raph a combattere fuori dai bagni
 
mentre Karai, Mikey e Donnie pensavano a proteggere la cassaforte, i ninja erano solo sei in totale. Purtroppo anche
 
se non erano molti, erano cyborg potenziati.
 
            -Mi sbaglio o siete molto forti?- si lamentava Raph.
 
I cyborg stavano impegnando i rettili al massimo, Astrid era riuscita ad attirare lontano dai suoi Eugene e cercava di
 
parlagli mentre si attaccavano: lei con le katane, lui con due kama (due sorta di falci ma con un manico lungo di
 
legno).
 
            -Chi siete? Chi vi ha ridotto così?- Astrid non voleva che sapesse che aveva letto la mente di Barbara.
            -Tu sei più loquace dell’altra lucertola, da dove venite?-
 
La situazione era alquanto grottesca, quell’Eugene non si impegnava per nulla sembrava invece curioso delle origini
 
di Astrid.
 
            -Veniamo dal pianeta Ni-
 
Eugene si fermò ed Astrid non attaccò, rimase perplessa a fissarlo.
 
            -Perché ti sei fermato?-
            -Non voglio ucciderti-
            -Nemmeno io, ma vi dobbiamo fermare…non potete andarvene in giro a rubare per la città-
            -Perché ti importa dei terrestri? E quelle tartarughe vengono anch’esse da Ni?-
            -No, loro sono terrestri, sono nostre amiche ci hanno aiutati quando siamo venuti qui su Terra…ma perché ti interessa?-
            -Vi hanno aiutati? Perché?-
            -Perché hanno capito che non volevamo fare del male a voi terrestri, siamo solo di passaggio non resteremo…-
            -Non ti credo, il vostro mondo è morto!-
            -E tu come lo sai?-
 
Eugene realizzò il grosso errore che aveva fatto, Vertel sarebbe montato su tutte le furie, nessuno doveva sapere di
 
lui.
            -Vertel è un Niano?-
            -Maledizione hai letto la mente di Barbara!-
            -Tu sai tutto vero? Perché vi comportate così? Perché Vertel vi usa per questi sciocchi scopi? Da quanto è su Terra?-
            -Ho parlato anche troppo-
 
Eugene sferrò un colpo deciso e Astrid fu appena in tempo a scansarlo, l’umano non si fermava era fortissimo ed
 
anche molto veloce, era più abituato della ragazza a quel corpo di metallo, tanto che riuscì a disarmare la Niana e gli
puntò una lama al collo.
 
            -Non sei crudele, lo so! Ho visto cosa hai detto a Barbara! Ma non dovevate trasformarla in un’assassina!-
 
Eugene non fu in grado di colpirla, odiava uccidere, ma non voleva mai deludere il suo padrone. Adesso però si
 
trovava davanti una simile di Vertel, a maggior ragione non se la sentiva di finirla, poteva essere un’alleata, se gli
 
avesse spiegato la situazione forse avrebbe capito.  Ma Astrid lo colpì con gli aculei e lo fece cadere a terra, saltò su
 
di lui e gli strappò la maschera di tessuto. Si trovò davanti un trentenne, il viso era ancora umano, ma il resto del suo
 
corpo era di metallo, non aveva un’espressione crudele, in passato forse era anche stato un bell’uomo,  ma ora era
 
pieno di cicatrici. Astrid cercò di toccargli il viso, ma Eugene sapeva molto bene cosa tentava di fare, si divincolò e
 
cercò di ferirla con uno dei suoi kama, arrivò in suo aiuto Leo che era riuscito a fatica a tagliare le gambe al suo
 
avversario cyborg, mentre Raph ne teneva uno a bada ma con difficoltà. Il cyborg atterrato da Leo cercava di
 
reinserire le gambe, era un scena da film horror.
 
            -Leo, Astrid non ce la faccio da solo-
 
Astrid accorse in aiuto di Raph, Eugene era troppo forte per lei, forse Leo poteva spuntarla.
 
            -Prendilo vivo Leo devo fare la fusione, lui sa tutto!- Disse Astrid mentre si gettava contro il ninja cyborg che aveva appena disarmato Raph.
 
Dentro il bagno Donnie stava combattendo con Walter, il ninja che stava perforando il muro, per togliergli il laser,
 
mentre Mikey e Karai impegnavano in tutti i modi gli altri due rimasti in difesa.
 
            -Donnie sono più forti noi, non reggeremo a lungo!- disse Karai che con la katana riusciva a malapena a
 
parare i colpi, Mikey si faceva rincorrere dal cyborg perché aveva capito che non l’avrebbe spuntata in altro modo. La
 
tartaruga genio disarmò il suo avversario, prese il laser e scappò inseguito dal ninja.
 
            -Ora voglio vedere come fate senza questo!-
 
Eugene vide la tartaruga che scappava sotto i suoi occhi con il laser in mano, ma Leo lo teneva occupato, allora gridò ai suoi:
            -Presto prendetelo, senza il laser non possiamo fare niente-
 
Donnie intanto stava correndo per cercare il pannello di controllo, se avesse riattivato l’allarme i ninja sarebbero
 
dovuti scappare. Con i cyborg alle calcagna arrivò al centro di sicurezza, per fortuna si era studiato la cartina del
 
centro e trovò le guardie addormentate. In un attimo trovò il bottone per l’allarme ed un sirena cominciò a suonare
 
come impazzita.
 
            -E’ stato un onore combattere con te tartaruga, ma dobbiamo andare-
 
Eugene buttò a terra Leo, richiamò i suoi uomini e rapidi fuggirono. I rettili e Karai erano così stanchi che non se la
 
sentirono di inseguirli, ma dovevano sparire anche loro, i poliziotti sarebbero arrivati in un lampo. Trovarono una
 
scorciatoia rapida per le fogne, non avevano perso la battaglia ma i loro nemici erano diventati troppo forti, la vita
 
facile dalla morte di Shredder era finita.
                       
P.S. Ciao a tutti! ;-)
E’ sì… Raph ce lo aspettimo un po’ dongiovanni e che beve alla prima occasione! Del resto le nostre tartarughe non sono più teenager sognatori, ma adulti che sbagliano per cercare la loro via…ma Raph sarà fortunato come Leo e Mikey? Troverà un’umana che lo accetterà per come realmente è?…non dimenticate inoltre che sono in arrivo nuove Niane… sarà divertente vedrete ;-P
Anche se non esisterà più un nemico come Shredder i saiborg di Vertel ed Eugene terranno le nostre tartarughe molto occupate…chissà se vi piacerà cosa  mi sono immaginata…
Alla prossima
Altair

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Capitolo 9
*** Amicizia e qualcosa di più su Yal ***


Redol e Meredol erano scomparsi, il Consiglio Scientifico aveva suggerito di non spendere energie nella ricerca, ma
 
concentrarsi al massimo sui preparativi per l’imminente partenza dei prescelti, lo Stato Supremo, che era l’organo
 
politico principale, acconsentì alla richiesta. Anche Frel fu accettato nella missione e consigliò a Leiad di riunire tutti
 
i prescelti per parlargli. Secondo lui dovevano creare affiatamento ancora prima della partenza e dovevano essere
 
preparati meglio a quello che li aspettava. Anche Yal volle  partecipare. Leiad/ Senza Nome prese parola.
 
            -Buongiorno prescelti, come ben sapete sono subentrata a Gead nel compito di leader e anche Frel si unirà a noi, ha chiesto di non avere un numero, dice che non servirà perché su Marte abbiamo già un leader che ci attende: Astrid. Frel ubbidirà solo a lei e me-
            -Ma è solo un insegnante!- disse Gead l’ingegnere.
            -Permetti Senza Nome?- disse Frel, i prescelti gli davano giusto un po’ sui nervi.
            -Sì certo parla pure-
            -Voi non avete la minima idea di cosa vi aspetta, che andiate su Terra o Marte non siete minimamente preparati alla sofferenza delle emozioni, ora siete freddi come automi, ma quando vi troverete di fronte al pericolo avrete paura e non vi servirà a nulla il vostro selfcontrol. Io ho fatto la fusione con i migliori prescelti che siano mai stati addestrati, sono pronto a tutto, vi servirò non temete!-
            -Perché dobbiamo temere le emozioni? Noi ne siamo immuni- disse Farad la psichiatra.
            -Nessuno lo è. Il prescelto Nied era come voi, era stata modificata geneticamente per non provare emozioni…bè… mi ha raccontato di aver pianto-
            -Per quale motivo ha pianto? Aveva problemi alle cornee o ai dotti lacrimali?- Chiese il biologo Zarel con la sua voce stridula.
            -No, ha pianto per amore…-
            -L’amore è irrilevante per noi, faremo la fusione totale solo quando Marte sarà sicuro e sarà il computer a scegliere gli accoppiamenti migliori in base ai nostri genomi-
            -Per la cromosfera di Niha! Ma siete proprio gusci vuoti senza speranza! Comunque non siete immuni alla paura, ve la farete sotto appena la vostra vita sarà in pericolo- commentò Yal che non era riuscito a stare zitto.
            -Non avevi detto che non volevi interferire con la nostra educazione?- disse Farad.
            -Le cose sono cambiate, adesso farete come vi dice Frel e Senza Nome, hanno il consenso del Consiglio Scientifico…e dal canto mio sono convinto che dobbiate avere più nozioni possibili-
            -Infatti oggi farete la fusione con me solo come riceventi, come diceva Yal dovete avere più informazioni possibili, per il momento vi risparmierò solo alcuni dettagli che vi saranno noti all’arrivo-
 
Nessuno dei prescelti fece la minima obiezione, sembrava che non fossero nemmeno curiosi, Frel guardava la
 
splendida e scintillante Kerad, ma le dava come una sensazione di malessere e certamente provava una sorta di
 
antipatia, forse era il sospetto che fosse una spia di Redol.
 
Leiad ed i prescelti formarono un cerchio e unirono le mani congiunte al centro. Tutte le nozioni importanti
 
arrivarono alle loro menti brillanti. Tra le nozioni escluse ci fu il sospetto che Kerad fosse una spia e che Redol era
 
fuggito. Leiad si concentrò sulla mente della bellissima Niana di cristallo, ma non vide nessuna reazione, del resto
 
come in tutte le altre menti, a parte Farad che provò un po’ di stupore, forse lei era quella più emotiva.
 
            -La numero 3, Astrid, ha fatto la fusione totale con un terrestre?- Chiese Farad.
            -Donnie è un genio, vi farà le scarpe a tutti- disse Frel.
            -Cosa ci farebbe questo Donnie?- chiese Gead, Frel aveva tradotto letteralmente in Niano una tipica frase terrestre.
            -Voglio dire che è superiore a tutti voi-
            -Questo è da vedere- disse l’intelligentissimo Ulil, il geologo.
            -Non mi interessa assolutamente convincervi adesso, vedrete con i vostri occhi!-
            -Non è che questi terrestri ci influenzeranno e finiremo per provare anche noi i sentimenti?- chiese Farad.
            -Può darsi, ma sarà un bene credetemi, mia figlia ha migliorato i suoi poteri grazie alla sua sensibilità-
            -Noi saremo all’altezza delle vostre aspettative, non ci spaventano i sentimenti- disse il soldato scelto Tredil.
            -Vi spaventeranno, vedrete…- disse Yal che conviveva con quella paura da una vita, come tutti gli esseri in grado di soffrire e gioire.
            -Ma chi sarà il controllore?- Chiese Frel.
            -Sarò io- disse Leiad -devo tornare prima possibile sulla base orbitante, ci sarà bisogno di me, ne sono certa, Astrid sarà il vostro numero 1-
            -Ma avrai poco tempo da passare con lei…- disse Frel.
            -Lo so…ma è davvero determinante che io torni…-
            -Ci riuniremo tutti molto presto, ne sono convinto. E poi Leiad2 non sarà da sola ci sarò io qui ad aiutarla, non temere Frel- lo tranquillizzò Yal.
 
Farad osservava quel sentimento che univa i tre Niani più anziani, doveva essere quello che gli umani chiamavano
 
amicizia e fece una domanda come per far parte di quella situazione, anche se non aveva una vera e propria curiosità.
 
            -Senza Nome, quali saranno i tuoi compiti una volta tornata sulla base?-
            -Dobbiamo far partire un nuovo progetto che però non coinvolgerà i prescelti, ne sono morti troppi…di più non posso dirvi altrimenti ve lo avrei passato nella fusione- non poteva rivelare che doveva tornare per combattere
 
Redol e che voleva convincere gli organi di stato di Ni a mandare delle sonde in giro per l’universo per cercare altri
 
mondi, Marte era un pianeta piccolo, poteva non bastare un giorno, poi aggiunse -Tra poco sapremo chi ha preso il
 
punteggio più alto al test di forza psichica, volevo comunicarvelo io-
 
Leiad digitò un codice sullo schermo ologramma della cintura e comparve al primo posto il nome di Farad, seguiva
 
Ulil, poi Gead, Kerad, Zarel ed ultimo il soldato scelto Tredil. Nessuno commentò né in positivo né in negativo.
 
            -Complimenti Farad, ma anche complimenti a tutti voi, avete tutti dei punteggi molto alti, anche se nessuno ha lo stesso potere né di Astrid, né di Redol e della leggendaria Leiad-
            -Vorrei suggerire ai prescelti di passare più tempo insieme, ai pasti per esempio, anzi anche io e Leiad dovremmo partecipare- suggerì Frel.
            -Posso unirmi a voi anche io… Senza Nome?- Chiese Yal.
            -Sì certo che puoi. Inoltre chi di voi ha una preparazione fisica o conosce qualche arte marziale voglio che si alleni con me e Frel-
            -Accetto, ho fatto solo imprinting, ho capito che non basta-  disse Farad.
            -Sarà interessante vedere cosa sai fare Frel- disse Tredil.
 
Un tempo il Niano avrebbe avuto paura, invece quasi non vedeva l’ora, sapeva che doveva ancora imparare molto,
 
ma era rimasto soddisfatto per come aveva affrontato il robot di Redol. Mentre si lodava da solo mentalmente gli
 
prese un dubbio atroce, finita la riunione doveva assolutamente parlare con Senza Nome. Quando tutti i prescelti
 
erano tornati ai loro alloggi, Frel indisse una miniriunione con Leiad e visto che era sempre tra i piedi anche con Yal.
 
            -Stavo pensando…ma chi ha realizzato quel terribile robot a difesa di Redol? Meredol è un incapace e lo stesso Redol si intende di tutto ma non credo che sia in grado di assemblarlo, è più un teorico da quanto ho capito…-
            -Quello che hai visto è un vecchio robot utilizzato in passato nella guerra su Ni quando eravamo regrediti come i terrestri…Redol lo aveva nella sua collezione…sono sorpresa che fosse funzionante…in effetti ci deve essere qualcuno che lo ha attivato per lui… anche se un minimo di manutenzione può averla fatta anche Meredol, un po’ di elettronica ne capisce…- spiegò Leiad.
            -Quindi non ci dobbiamo preoccupare, non c’è nessun altro che può averlo aiutato nei suoi misfatti?-
            -Nella testa di Meredol non ho letto nulla di interessante…però nessuno sa chi sia sua madre, potrebbe essere coinvolta…Meredol è stato cresciuto in laboratorio…e anche se ancora non ritenevano che ci volesse la completa segretezza, Redol non lo ha mai rivelato se avesse o no una compagna… suo figlio è stato uno dei primi su cui sono stati fatti esperimenti genetici…infatti non è venuto tanto bene- disse Leiad.
            -Sai, forse un tempo sentirti parlare così non mi avrebbe causato nessuna reazione…adesso mi sembra mostruoso, come ha potuto suo padre sottoporlo a qualcosa del genere???- Chiese Frel.
            -Non lo so…quando ho donato i miei ovuli ho espressamente chiesto che non venissero usati per la sperimentazione…Redol invece era impaziente…-
            -E’ un mostro orribile! Merita la lobotomia o l’ibernazione eterna…-
            -Ci pensavo…l’ibernazione eterna è reversibile…- commentò Leiad.
            -Hai ragione, la lobotomia è più giusta…Nied ha detto che la farebbe lei volentieri!-
            -No, mi spiace per lei, io sono il chirurgo più anziano voglio farlo io- disse Yal.
            -Nied è cambiata molto da quando è arrivata su Terra…quando era la mia pupilla era molto razionale, scrupolosissima, ho dovuto trattenermi molto, non avrebbe accettato affetto da me…adesso penserà che sono stata molto fredda…- Commentò Leiad.
            -Non preoccuparti, invece è molto contenta di averti avuto come guida, ha detto solo cose belle su di te. Quando Astrid ha liberato Beal dal condizionamento di Redol è stata anche grazie a Nied. E’ stata lei a suggerire che usasse i tuoi ricordi e quelli di sua nonna, i tuoi pensieri l’hanno aiutata-
            -All’inizio pensavo che Nied fosse mia figlia perché aveva un punteggio molto alto al test psichico…poi Yal  mi ha fatto vedere quello di Astrid, era impressionante, sembrava quello di mia madre…dovevamo proteggerla, ma doveva rimanere un prescelto…è stata molto dura non poterle parlare, vederla partire…-
            -L’hai condizionata nel sonno vero?-
            -Sì, doveva sapere di Redol e doveva scoprire tutto al momento giusto quando avesse capito che la missione poteva funzionare-
            -Adesso non potresti condizionarla è molto più forte di te…forse è forte come sua nonna-
            -Forse di più…- disse Yal.
 
Frel osservava il Niano, doveva sapere tanti segreti, avrebbe voluto avere un po’ di vino con sé, gli aveva raccontato
 
Nied che funzionava come il siero della verità con tutti i Niani, era così che la bella chirurga si era dichiarata a Beal,
 
altrimenti non ci sarebbe mai riuscita. Ma forse anche sulla base c’era qualcosa di simile, Yal gli aveva parlato del
 
cereale Zaxus, forse fermentava come il malto, doveva assolutamente trovare un modo per carpire i suoi segreti.
 
            -Yal? Ti andrebbe di passare una serata come fanno i terrestri maschi?-
            -Di cosa stai parlando? Non lo sai che a me piacciono le femmine?-
            - Sto parlando di bere un po’ di alcool e chiacchierare alle spalle delle femmine!-
            -Allora non c’è davvero tanta differenza con i terrestri! Aspetta…hai visto delle informazioni che ti ho nascosto?-
            -Ehm no…ma sono sicuro che qualcosa tipo la birra ci possa essere anche qui…-
            -E’ più simile al vino, sono delle bacche che fermentano, ma credo che potremmo fare anche una sorta di birra con lo Zaxus-
            -Allora ti va?-
            -Ok, tanto Leiad andrà a dormire molto presto, non ha più bisogno di noi-
            -Ma non ti stanchi mai di fargli da tappetino?-
            -No…oramai non ci faccio più caso…vieni, andiamo a bere un po’ di sidro di bacche, vedo che siamo già in argomento…-
I due Niani si avviarono all’alloggio di Yal, appena dentro, chiuse la porta ed aprì uno scomparto segreto, tirò fuori una bottiglia blu.
            -Questa è per le occasioni, è molto forte…-
            -Ne berrò poca… per volta…quanti gradi ha?
            - Addirittura arriva a otto!-
            -Che cosa? Ma non è tanto! Su Terra bevono liquori di novanta gradi!-
            -Sono pazzi i terrestri, è tantissimo!-
 
Frel aveva provato il vino una volta ed era poco sopra gli undici gradi, non aveva avuto problemi, ma aveva preso a
 
parlare peggio di quel logorroico di Rel, per cui sperava che lo facesse anche Yal. Dopo solo due bicchieri il chirurgo
 
era pronto a raccontare vita morte e miracoli di sé.
 
            -Devi sapere che Leiad era bellissima, ma non aveva bisogno di scaglie di cristallo come Kerad, era così dolce, intelligente e sensibile…era la promessa sposa del mio migliore amico Sol, un ingegnere eccezionale quasi quanto il tuo amico Donnie…a quei tempi non mi occupavo dei prescelti sono subentrato dopo perché Sol mi ha suggerito al Consiglio Scientifico per le mie idee rivoluzionarie sulla medicina molecolare…ero biologo prima di diventare medico…volevo diventare umano, avevo visto i terrestri in alcune immagini che alcuni prescelti avevano riportato… li trovo così esteticamente belli, hanno un aspetto così evoluto anche se sono più barbari di noi, poi però quando ho provato a mutare il primo Niano ho visto quanto soffriva…è un dolore  inaudito, i farmaci non bastano…per fortuna è sopravvissuto, si chiamava Vertel, era un soldato molto coraggioso, è stato il primo Niano in grado di trasformarsi in umano. Dopo però abbiamo deciso di intervenire sui prescelti allo stadio di embrioni o addirittura trattare gli ovuli e gli spermatozoi, perché non soffrano come era successo a Vertel-
            -…Sol sapeva che eri innamorato di Leiad?-
            -No…sono riuscito a nasconderglielo…che importanza aveva? Loro si sono innamorati senza bisogno della fusione totale…è qualcosa di così raro…come quello che era successo tra Tianad e Tol…
            -Sei un gran romanticone…ma adesso…sei innamorato di Senza Nome…e lei è sola…-
            -Ma non mi ama…lei non ama nessuno-
            -Non ho letto la tua mente come avrei voluto, figuriamoci quella di Senza Nome! E nemmeno tu poi sapere cosa pensa-
            -Tu non puoi capire…io non posso dirti…lei…-
            -Lei?-
            -Lei non è lei!-
            -Cosa vuoi dire?-
            -Niente amico mio…penso che ti racconterò quando ho fatto la fusione totale…-
            -E’ vero, mi avevi promesso che me ne avresti parlato un giorno!-
            -Era un membro dello Stato Supremo…Xerad…mi ricordava Leiad…era molto in gamba…a quei tempi ero famoso, tutti i Niani mi chiedevano di rendere i loro figli umani o meglio come i prescelti che potevano scegliere di assorbire le scaglie, la coda e, chi li aveva, gli aculei. Tutto questo prima che lo Stato Supremo decidesse che dovevano andare tutti in ibernazione perché la base non avrebbe potuto garantire la sopravvivenza per tutti. Comunque a quei tempi molte femmine mi trovavano irresistibile…-
            -Tutti meno Leiad!- precisò Frel.
            -Già…dicevo…anche Xerad…devo dire che era bellissima…-
            -Ma non era Leiad…- ribadì Frel.
            -C’è bisogno di rammentarlo tutte le volte? Eppure lo sai come fa star male…anche Astrid non ti si fila! Come ti senti ora?-
            -Non ti arrabbiare…non ti interrompo più-
            -Insomma…mi dissi che era speciale, che con la fusione totale avrei dimenticato per sempre Leiad…e all’inizio fu davvero così…tu non lo hai mai provato, ma è un’esperienza così coinvolgente,  indescrivibile…l’unico problema è che l’altro vede tutto di te…magari non la prima volta…non la seconda…ma col tempo tutto viene a galla e lei capì che ero ossessionato da Leiad…mi lasciò…ma poco tempo dopo morì…aveva un cancro incurabile perfino per noi…un medico aveva sbagliato la diagnosi precoce, la curavano per il male sbagliato, da allora ci fidiamo solo del computer! Ed io non ho mai potuto rimediare al male che le ho fatto…-
            -Perché non hai chiesto a Leiad di cancellare i sentimenti per lei?-
            -Volevo… ma lei no…disse che non poteva fare una cosa del genere, non le sembrava giusto…poi aveva la teoria che non funziona…se il sentimento è vero non c’è condizionamento che tenga…perché ritorna… ami quella persona per la sua essenza, per com’è veramente e per come tu sei fatto…avrebbe dovuto cambiare tutto quello che sono…-
            -Se tornassi ad essere il vecchio Frel forse non sarei più preso da Astrid..-
            -Penso che funzioni esattamente così…-
            -Non voglio…ero un tale codardo…non avrei avuto il coraggio di affrontare niente di questa missione…sarei scappato di fronte al robot di Redol…-
            -Però c’è ancora una speranza!-
            -Quale?-
            -Che la tua sia solo un’infatuazione oppure un errore di Astrid quando ti ha condizionato-
            -E come faccio a saperlo?-
            -Lo capirai quando potrai avere a che fare con più di una Niana…anche se sembra che ti piacciano tutte!-
            -Ma che dici!-
            -Ho visto come sbavavi per Kerad!-
            -Dimmi quale Niano non sbaverebbe per lei! Io anche se fossi gay! E’ così bella che sembra un’opera d’arte!-
            -Ammetto che nessuno non sa resistere a quella femmina, però è antipatica!-
            -L’avevo notato e poi mi trasmette un senso di malessere…non trovi?-
            -In effetti sì…ma quello tutti i prescelti. Sono così apatici e poi li vedi come stanno impettiti? Sembra che gli abbiano infilato un palo su per il culo!-
            -Forse non piacevi a Leiad… per quanto sei fine! Ma per Senza Nome cos’è? Un’infatuazione?-
            -Non so…mi ricorda troppo sua madre!-
            -A me ricorda tanto Astrid…-
            -E’ troppo vecchia per te!-
            -Troppo vecchia? Se ti sentisse, ti farebbe diventare umano togliendoti una ad una tutte le scaglie dal corpo e senza anestesia!-
            -Sì, ne sarebbe capace!-
            -Non preoccuparti, non ho pensieri impuri per Senza Nome!-
            -Tanto anche tu non avresti speranza!-
            -Né con lei né con la figlia! Sono davvero imbranato con le Niane. Avevo adocchiato anche Nied ma lei ha voluto Beal…vedessi quanto è grosso!-
            -Sì lo conosco, era così dolce da piccolo…non potevamo prevedere che nascesse con un animo sensibile…Redol si vide costretto a condizionarlo perché avrebbe sviluppato supermuscoli, ma era troppo instabile, piangeva per un niente…non sapevamo che quel criminale lo avrebbe condizionato per i suoi scopi-
            -Adesso è il Beal che doveva essere, è molto dolce con la sua Nied…non sono riuscito più a provare invidia quando li ho visti insieme…-
            -E Donnie ed Astrid?-
            -Non ho avuto il tempo di realizzare…sono partito subito…-
            -Sai Frel, in fondo siamo uguali io e te!-
            -Non direi…-
            -Sì invece! Tutti e due siamo condannati a soffrire d’amore per tutto il resto della nostra vita-
 
Frel versò ancora sidro per sé e Yal, sapeva che c’era ancora molto da scoprire, ma più parlavano di Astrid e più lui si
 
sentiva triste, allora cambiò argomento.
 
            -Hai visto quanto è pieno di sé quell’ Ulil? Il geologo? Crede di essere dio in terra!-
            -Perché Gead? Secondo me sotto sotto le rode che Senza Nome gli abbia soffiato il posto!-
            -Ma quel Trenol?-
            -Vuoi dire Tredil, il soldato-
            -Sì quello! Ma chi lo allena?  Gli pare di essere il leggendario Xeretol? Quel famoso antico guerriero che dicevano i vecchi camminasse sulle acque per quanto era potente?-
            -Ahahah. Frel sei uno spasso. Lui crede di essere altrettanto leggendario, presto lo affronterai e mi dirai…Non è stato allenato in modo crudele come Lisad o Beal…alcuni Niani del Consiglio si sono opposti…sono convinto che lo puoi battere,  ho visto come hai affrontato quello spaventoso robot, sei stato mitico! Pensavo che tutto fosse perduto! Invece…-
            -Grazie amico mio! Ho avuto degli ottimi insegnanti e non mi hanno dovuto torturare per ottenere il meglio da me!-
 
L’ultimo bicchiere fu quello di troppo, Yal si addormentò come un neonato, Frel lo prese di peso, lo mise sul suo
 
giaciglio e si avviò nel suo nuovo alloggio, per fortuna era brillo così non avrebbe pensato tutta la notte alla sua
 
sfortuna in amore, appena sdraiato sul suo letto svenne dal sonno.
 
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
I nuovi prescelti non hanno idea di cosa li aspetta, seguono il protocollo e le istruzioni che gli vengono date, nemmeno sanno cos’è l’amicizia…ma chissà forse un giorno...
Frel è riuscito a carpire qualcosa da Yal, il quale manca poco gli rivela che Senza Nome detta anche Leiad2 in realtà è la leggendaria Leiad1 che è stata modificata geneticamente per proteggersi dal potente Redol. Un gran casino vero? Spero però che in questo maramsma condividiate con me la simpatia che ho per Yal.
Nel prossimo capitolo andremo a vedere cosa combina Raph.
Grazie a voi che ancora mi seguite nonostante questa sia una storia un po’ più per adulti
<3
Altair4

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Capitolo 10
*** Raph e…Alina ***


Quella sera le tartarughe rientrarono dopo una bella batosta, i ninja neri era diventati fortissimi e se non fosse stato
 
per il diversivo di Donnie avrebbero perso la battaglia quasi di sicuro.
 
            -Ragazzi il loro capo è un Niano, si chiama Vertel…deve essere un prescelto sopravvissuto…sa trasformarsi
 
in umano ed ha potenziato i suoi uomini facendoli diventare cyborg credo con l’aiuto di Baxster Stockman…deve essere impazzito…cosa gli sarà successo
 
per essere così aggressivo. Comunque… l’informazione più importante è che so dove si nascondono…- Disse Astrid.
 
            -Aspetta che lo dica a Karai…adesso abbiamo un esercito dalla nostra parte- disse Leo, la sua amata era
 
tornata al suo appartamento perché non voleva lasciare troppo solo suo figlio, ma attendeva di essere informata prima
 
possibile sulla situazione.
 
            -Calma Leo, discutiamone. Il loro nascondiglio è nella zona abbandonata di New York. Ricordate quando
Beal era fuori di sé e distrusse quel palazzo? Proprio lì vicino.  Però la loro è una fortezza, non possiamo andare lì senza un piano, Leo assicurati che potremo davvero contare sugli uomini di Karai… La tecnologia Niana di certo ci sarà di molto aiuto, credo che Vertel abbia solo pochi cristalli ecco perché ha chiesto aiuto a Baxster Stockman-
            -Allora quando andiamo a far fuori quei ninja di latta?- Commentò Raph impaziente.
            -Vorrei avere più nozioni- disse Donnie.
            -Ho l’impressione che Eugene, il braccio destro di Vertel, volesse parlarmi…forse dovrei incontrare Vertel e capire cosa ha in mente…non ci credo che voglia solo arricchirsi, non è un comportamento da Niano-
            -E se volesse trasformare tutti i terrestri in cyborg e comandare su tutta la Terra?- Commentò Mikey preoccupato.
            -Ma non dire sciocchezze come farebbe a trasformarci tutti?- Disse Raph, ma Astrid guardò i due fratelli con paura.
            -Non credo che voglia trasformare tutti in cyborg…credo che voglia conquistare Terra per portarci i Niani!!-
            -Oh no ci risiamo! Ma perché gli alieni vogliono conquistarci? Con tutti i pianeti che ci sono nella Galassia! Voi alieni mancate di fantasia!- Commentò Mikey.
            -La Terra è il più bel pianeta scoperto dai Niani…fa gola- spiegò la Niana.
            -Astrid, Donnie potete rimanere qui per qualche giorno per definire come agiremo?- Chiese Leo.
            -Per me va bene, devo tornare un attimo solo per lasciare istruzioni a Nied e Rel, in fondo se la caveranno benissimo, tutto procede bene - disse Astrid.
            -Pensi che Beal e Lisad verrebbero ad aiutarci?- Aggiunse Leo.
            -Credo che saranno felicissimi di venire a darci una mano-
            -Donnie tu come sei messo?-
            -Tra poche ore dovrebbe tornare il FIR rosso (speriamo!) per fare rapporto sulla base orbitante intorno a Ni e devo riprogrammare la SL3D, ma a parte questo sarò dei vostri per quasi tutto il tempo. Andiamo Astrid?-
 
La coppietta si diresse vero il Tartunnel, sarebbero tornati dopo qualche ora con Lisad, Beal e forse qualche
 
informazione sulla base Niana e Frel.
 
Mikey si diresse nella sua stanza, era stanchissimo, quei cyborg lo avevano davvero messo alla prova, ma prima che
 
sparisse dietro la porta della sua camera guardò Leo con intesa, il quale bloccò Raph mentre entrava nella sua camera
 
da letto.
            -Allora Raph si può sapere cosa stai combinando? Non penserai davvero di passarla liscia?-
            -Perché stasera non te ne vai un po’ dalla tua Karai? Hai bisogno di distrarti un po’-
            -Sei molto spiritoso Raph, ma resto il tuo leader e devo sapere cosa sta succedendo-
            -Leo non è successo nulla di male… ho bevuto un po’e sono…stato…con un’umana-
            -In quello che hai fatto ci sono almeno tre motivi per cui dovresti stare in punizione-
            -Tre? E poi mi vuoi mettere in punizione? Non sono più un teenager-
            -Non ti rendi conto di cosa hai fatto, vero?-
            -No Leo…a parte aver bevuto qualche birra di troppo…-
            -Bene almeno qualcosa l’hai capito…ma se non comprendi tutti i tuoi errori vuol dire che ti devo trattare come un teenager…un altro motivo è aver approfittato dell’ingenuità di una ragazza…ma soprattutto ed è la cosa più grave di tutte…lei non sa di aver avuto un rapporto con un mostro, se ti avesse visto come realmente sei non avrebbe mai accettato!-
            -Parli tu che stai con un’umana!- Raph cercava di difendersi ma sapeva benissimo di avere torto.
            -Non fingere di non capire, devi sapere che poco fa ho promesso a Mikey che ci avrei pensato io a darti una lezione perché lui di sicuro sarebbe molto più duro di me!-
            -Mikey più duro di te?-
            -Sì, se vuoi lo chiamo e ti faccio dire cosa ha detto a me mentre venivamo via dal centro commerciale-
            -Cosa ti avrebbe detto di così terribile?-
            -Ha detto che non ti riconosce più e che sei stato un vigliacco schifoso. Secondo lui dovrei chiuderti in camera per un mese solo con il permesso di allenarti, ma senza i tuoi sai per l’intero mese di punizione-
            -Non lo facevo così severo-
            -Lo è diventato…non sai quanti problemi ci siamo fatti io con Karai e lui con Isabel per il nostro aspetto…-
            -…loro non hanno avuto problemi, no?-
            -Perché ci amano…cioè … Isabel lo amava…cosa c’è tra te e quella umana?-
            -Niente…era solo una ripicca la mia…un attimo di debolezza…-
            -Tu Lisad non te la meriti!-
            -Mi arrendo, non la merito! Va bene così!? E adesso dimmi quale punizione mi spetta-
            -Quella che ha detto Mikey, ma per una settimana, anche se dovremo rimandare a quando sarà un periodo più tranquillo, abbiamo bisogno di te adesso-
            -Una settimana è lunga…-
            -Ti servirà per riflettere su quello che hai fatto!-
            -Ora che il grande leader ha deliberato, posso andare nella mia stanza?-
            -Vai pure…ti farebbe bene meditare…-
            -Ci penserò-
 
Raph sbatté la porta della sua camera in modo teatrale, ma si sentiva colpevole e fece fatica ad addormentarsi.
 
Quella mattina su Marte tutti i Niani aspettavano trepidanti il ritorno del FIR rosso, la piccola finestrella del Tartunnel
 
si aprì e l’insetto robot entrò veloce per la gioia di tutti intatto.
 
            -Ma sì! Sono un genio!- Disse Donnie saltando, poi si guardò attorno e vide i Niani che ridevano un po’assonnati.
            -Bene…FIR! Contatto! Proiezione ultimi dati!-
 
Il piccolo insetto nanotecnologico si posò a terra e proiettò delle immagini della base Niana. Tutti erano a bocca
 
aperta mentre guardavano i corridoi che conoscevano bene, i cilindri con gli ibernati all’interno e cosa incredibile i
 
robot guardiani in funzione.
 
            -Come è possibile? Avevano spento tutti i robot perché dicevano che consumavano troppo!- commentò Rel.
            -Cosa ne pensi Donnie?-
            -O hanno trovato altri cristalli su Ni…o Frel è arrivato da più di un anno come avevamo previsto, gli ha fornito i dati per formare i cristalli e potenziarli!-
            -Non è in alcun modo previsto che i Niani se ne vadano in giro sul moribondo Ni per cercare i pochi cristalli rimasti, deve essere per forza la seconda ipotesi!-  Diceva Nied.
            -Frel ce l’ha fatta!- gridava Astrid.
            -Questo significa che alla fine di questo anno marziano dovrebbero arrivare i nuovi prescelti-
            -Ma perché il FIR non ha contattato mia madre?- Disse Astrid che guardava i filmati e vedeva chiaramente che non c’era traccia di Leiad.
            -Forse non c’è…forse…sta arrivando con i prescelti!- teorizzò Donnie.
            -Vuoi dire che mia mamma sta venendo qua? Sarebbe fantastico!-
            -Non lo sappiamo per certo…- si corresse Donnie e poi aggiunse- guardate! Ha inquadrando un Niano fuori dall’ibernazione, lo conoscete? -
            -Lo conosco io…si chiama Yal- disse seria Astrid.
            -Ma… il chirurgo biomolecolare?- chiese Nied.
            -Sì…lui è uno degli scienziati che ci ha “ideato”, ma non l’ho mai incontrato di persona, lo conosco perché mi ha parlato di lui mia madre nei suoi video privati…è un amico, ci possiamo fidare di lui al cento per cento, dobbiamo contattarlo, ma devo mandargli un messaggio che voi non potete sentire, ne va di tutta la missione…mi dispiace…Donnie devi insegnarmi ad usare il FIR…-
            -Va bene Astrid, ho fiducia in te…-
 
La registrazione durò ancora poco, Yal cercò quasi di schiacciare il FIR, che scappò prontamente, ma non inquadrò
 
niente altro di interessante, sembrava che non ci fossero altri Niani in giro.
 
            -Non è andata come speravo, ma abbiamo comunque delle informazioni molto incoraggianti, adesso dobbiamo comunicare con Yal, faremo in modo che il FIR lo contatti e ci dica cosa è successo- disse Donnie che non si accontentava mai fino a che non raggiungeva la perfezione.
 
Astrid rimase sola nella stanza e rivolta all’insetto meccanico pronunciò le parole di rito:
 
            -FIR! Contatto! Registrazione!-
Il FIR accese gli occhietti e li puntò verso Astrid:
            -Yal…mi presento anche se tu mi conosci da sempre, sono Astrid la figlia di Leiad. Questo stupendo insetto
 
meccanico lo ha inventato il mio compagno Donnie, ha viaggiato attraverso il tempo e lo spazio fino a voi tramite il
 
Tartunnel. Questo tunnel può connettere due zone della galassia anche molto lontane tra loro, ma occorre molta
 
energia, al momento solo un oggetto così piccolo può passare.
 
Come ben sai Senza Nome in realtà è Leiad, so che l’hai mutata tu…deve essere stato terribile per mia
 
madre…nessuno a parte te e me sa questa informazione, una tua eventuale riposta sarà visionata unicamente da me,
 
ma tutti noi prescelti dobbiamo sapere se Frel è arrivato e se tutto procede come io e Leiad speravamo. Dal canto
 
mio porto buone nuove, la colonizzazione sta procedendo senza intoppi, su Marte si può già respirare, animali e
 
vegetali stanno crescendo e moltiplicando in tutti i luoghi possibili: mare, terreno ed aria. Ti ho inviato anche filmati
 
ed immagini…è semplicemente tutto bellissimo, pensa che il pianeta rosso non è più rosso, ma è diventato violetto a
 
causa delle acque che ricoprono la superficie e la rifrazione della luce sommate ai rossi ossidi del ferro.
 
Abbiamo già mandato questo piccolo insetto di pura nanotecnologia  (FIR) ad ispezionare la base ed abbiamo visto
 
che avete rimesso in funzione i robot. Siamo convinti che Frel vi abbia raggiunto e che vi abbia dato le nozioni per
 
creare e potenziare i cristalli. Inoltre l’insetto era settato sui geni di mia madre, ma non l’ha trovata…ti prego dimmi
 
che sta venendo qua e che sta bene…e Redol? Che fine ha fatto? Come hanno reagito lo Stato Supremo ed il
 
Consiglio Scientifico alle informazioni che portava Frel? 
 
Aspettiamo con ansia tue notizie, il FIR ti cercherà per la base per una settimana poi dovrà tornare da noi, spero che
 
sia un arco di tempo sufficiente. Quando ti troverà si accerterà che tu sia solo e poi ti proietterà questo messaggio.
 
Tu per registrare dovrai dire queste parole terrestri: FIR! Contatto!Registrazione! E quando avrai finito di
 
parlare…- Astrid fece un gesto di saluto -FIR! Fine!”
 
Il FIR smise di registrare, Astrid lo raccolse e lo ripose con cura nella sua scatoletta rossa, poi andò dai suoi Niani, tra
 
poco lei, Donnie, Beal e Lisad sarebbero andati sulla Terra.
 
Una volta rispedito l’insetto dentro il Tartunnel i quattro rettili entrarono anche loro però con destinazione New York,
 
quel giorno avrebbero deciso una strategia per affrontare i cyborg di Vertel.
 
Nel mentre Raph approfittava della sua libertà finché poteva e se ne andò in giro per la città in pieno giorno con un
 
ciondolo di Enerzon che aveva sottratto a Leo. Gli era piaciuto fare l’umano e anche se non si era comportato in
 
modo corretto, era stato divertente. Con Rebecca non c’erano state complicazioni, invece con Lisad era sempre una
 
lotta. Era quasi tentato di rivedere l’umana, per cui si avviò alla palestra, fece finta di guardare dei giornali ad una
 
piccola edicola proprio di fronte ed aspettò. Dopo poco la vide uscire, ma lei, anche se incrociò il suo sguardo, fece
 
finta di non riconoscerlo ed andò ad abbracciare un tipo in giacca e cravatta che evidentemente era venuto a
 
prenderla. Sul momento ci rimase un po’ male, ma poi pensò che era meglio così, allora riprese a camminare e decise
 
di andare al parco, non era poi lontano. A Central park c’era sempre stato solo di notte, era molto bello con il sole e le
 
persone che passeggiavano, ad un certo punto notò un coppietta di giovani che stava litigando.
 
            -Chi era quel tipo che ti ha salutato?-
            -Ma chi Fred?-
            -Non so come si chiama, chi è?-
            -E’ un amico di famiglia, chi vuoi che sia?-
            -Non me ne avevi mai parlato…-
            -Perché avrei dovuto? E’ amico dei miei, ha quarant’anni!-
            -Ti guardava in un modo che non mi è piaciuto!-
            -Mi guardano sempre tutti in un modo che non ti piace, la tua gelosia è esagerata, dovresti farti curare-
            -Vorresti dire che sono pazzo?-
            -Forse sì-
Lui la colpì con un man rovescio e la ragazza che era esilina cadde a terra come fosse di carta. Raph non rimase a
 
guardare, in un secondo aveva bloccato il tipo manesco, che voleva infierire ulteriormente.
 
            -Lo sai che le donne non si picchiano?-
            -E tu chi sei? Uno dei suoi tanti amanti?-
            -No, non la conosco per niente, ma non sopporto i codardi come te che picchiano i più deboli!-
 
Il tipo cercò di liberarsi, ma Raph era molto più forte e lo scaraventò a terra. Il malcapitato si alzò e correndo via
 
disse:  
 
            -Non finisce qui, lei è mia!-
            -Prova solo a toccarla un’altra volta e ti sistemo io!-
 
Raph si girò ed aiutò la ragazza ad alzarsi.
 
            -Come va? Tutto bene?-
 
Lei lo guardò con gratitudine, era tutto l’opposto di Lisad, aveva un viso sottile, i capelli biondi corti e due occhi
 
verdi chiarissimi, sorrise arrossendo un po’.
 
            -Sto bene…grazie…-
            -Io sono Raph, tu sei?-
            -Sono Alina…piacere-
            -Quel tipaccio è il tuo ragazzo?-
            -Era il mio ragazzo…l’ho lasciato…ma lui non vuole saperne, mi ha chiesto di uscire per chiarirsi, ma è geloso anche se non stiamo più insieme … non sto vedendo nessuno… e non voglio di certo stare con lui-
 
A Raph sembrò quasi un invito, dentro di sé già si malediva, ma Alina era così dolce e graziosa, decise che parlare un
 
po’ con lei non sarebbe stato un reato e di sicuro non avrebbe bevuto birra.
 
            -Ti posso offrire qualcosa?-
Raph pensò: - Sono tutti degli ubriaconi a New York!- ma rispose:
            -Non bevo alcolici…-
            -Allora un frullato, conosco un posto qui nel parco, anche io non bevo-
            -Il frullato andrà benissimo, ma è stato un piacere aiutarti- Raph pensava di assistere ad un dejavou.
            -Grazie…ma devo sdebitarmi in qualche modo-
            -Pensi che quel tipo ti darà ancora fastidio?-
            -Temo di sì…credo che abbia seri problemi…è un classico, attiro tutta gente così…-
            -Io non picchio le donne... o meglio quelle che non sanno difendersi-
            -Che genere di donne conosci?-
            -Pratico arti marziali ed ho amiche bravissime capaci di mettermi in difficoltà certe volte…ma vinco sempre io!- ma nel mentre pensò- Mi sentisse Lisad verrebbe a darmele di santa ragione!-
            -Ho visto che ti muovevi come un soldato…pensavo fossi un Marine-
            -No no…mi alleno solo per diletto…non sono un violento- mentì spudoratamente.
Arrivarono ad un piccolo chiosco e presero due frullati, si sedettero sul prato, per fortuna Alina prese a parlare, Raph aveva finito da un pezzo gli argomenti, non era abituato alle conversazioni.
            -Sono arrivata da poco nella “grande mela”, il mio ex, Vincent, non abita qui, è venuto dall’Oregon solo per vedermi, ma domani ripartirà per fortuna! Sono praticamente scappata da lui, vivo con altre tre amiche in un appartamento qui in centro, adoro New York e tu?
            -Sono di New York, non si sente l’accento?-
            -Sì in effetti sembrerebbe quello di Brookling, non è vero?-
            -Preso in pieno!-
            -E tu con chi vivi? Sei da solo, hai una fidanzata?-
            -L’avevo…abbiamo litigato, ora sono ospite da mio fratello Leo-
            -Come mai avete litigato?-
            -Ha un caratterino…certe volte mi fa uscire pazzo!-
            -Farete presto pace…- disse Alina quasi sperando che dicesse di no.
            -Non lo so…stavolta abbiamo litigato più del solito…volevo fare sul serio…e lei non ha voluto- per qualche motivo Raph le stava raccontando la verità, era più facile parlare con una sconosciuta che forse non avrebbe più rivisto. Non sapeva che in questo modo sarebbe sembrato ancora più interessante agli occhi di Alina.
            -Come non ti ha voluto? Deve essere proprio una sciocca…- disse Alina e poi se ne pentì, non conosceva quel tipo, per quanto ne sapeva poteva essere violento come Vincent.
            -Vorrei poter dire che hai ragione…ma anche io posso essere molto pesante a volte…-
            -La picchiavi?- la voce di Alina era agitata.
            -No…o meglio ci allenavamo insieme, ma ti assicuro che mena pure lei, non l’ho mai colpita senza motivo o se era indifesa, anzi lei una volta mi ha ferito ad una guancia!-
 
Raph ripensava a quel giorno in cui aveva cercato di baciarla e lei gli aveva aizzato contro i suoi aculei appuntiti.
 
            -Allora è lei la violenta…non aveva mai sentito una storia simile…di solito è il contrario-
            -Non è come sembra…è stato un incidente…-
Il cellulare di Raph cominciò a vibrare, era Leo.
            -Raph dove diavolo sei finito! Siamo tutti qui al rifugio, ci sono novità da Ni, vieni subito!-
            -Sarò da te in un lampo!-
            -Dove sei? Che stai facendo?-
            -Sono nel parco…arrivo subito-
            -Spero avrai un’ottima spiegazione per essere lì in pieno giorno…-           
            -Tranquillo ce l’ho, ci vediamo tra pochissimo-
            -Chi era?-
            -Mio fratello, ha bisogno di me alla sua palestra, ti devo salutare-
            -… se vuoi mi trovi qui anche domani…vengo sempre a quest’ora a studiare nel parco…-
            -Se il lavoro me lo permetterà ci sarò. Ciao Alina, grazie del frullato-
            -Grazie a te! Buon lavoro!-
 
Raph si allontanò di corsa, non sapeva cosa stava combinando però non aveva fatto nulla di male e si precipitò al
 
primo tombino disponibile per raggiungere il rifugio nelle fogne.
 
Come anni a dietro erano riuniti nel laboratorio di Donnie, pronti a discutere un piano, stavolta però il nemico era
 
nuovo, le incognite erano maggiori. Dopo aver aggiornato Leo e Mikey sui nuovi sviluppi, Astrid prese la parola:
            -Credo non sia prudente attaccarli apertamente…Vertel sarà stato informato da quell’Eugene che sappiamo dove è il suo rifugio-
            -Ma adesso potete contare sul mio esercito!- rispose Karai che non si sarebbe persa l’avvenimento per niente al mondo.
            -Vorrei poter fare una fusione con Vertel…devo sapere cosa ha in mente, voglio andare lì da sola!- disse Astrid.
            -Devi essere impazzita, non puoi farlo!- Disse Donnie.
            -Ha ragione, non puoi rischiare così! Veniamo anche noi, facciamo alla vecchia maniera, siamo o non siamo ninja?- intervenne Mikey.
            -Sono d’accordo con lui- disse Raph che era entrato in quel momento.
            -Ah bene! Ti sei degnato finalmente! Hai preso uno dei miei ciondoli vero?- lo accusò Leo.
            -Calma voi due, ve la vedrete dopo…- Donnie non aveva tempo per le bizze dei fratelli, la sua Niana preferita cercava di cacciarsi in qualche guaio e lui doveva proteggerla, quindi aggiunse:
            -Potremmo accompagnarti e aspettare fuori…con tutto l’esercito di Karai!-
            -La prima mossa è fare la scannerizzazione della fortezza di Vertel con le cinture, per poterne capire i punti deboli ed entrare senza problemi. Gli uomini di Karai potrebbero coprirci le spalle e servire come diversivo, però sarebbe meglio se i tuoi uomni Karai non sapessero che collaborano con delle tartarughe troppo cresciute…- disse Leo.
            -Prima o poi invece vorrei che sapessero veramente chi sei, alcuni erano della banda dei Dragoni Purpurei vi conoscono come avversari temibili, non avrebbero problemi ad avervi come alleati- commentò Karai e guardò dolcemente il suo compagno Leo.
            -Quante smancerie, non ti ci facevo- disse Lisad che era stata anche troppo zitta.
            -Allora mi accompagnate alla fortezza di Vertel per prendere informazioni con la cintura?- Disse Astrid che aveva voglia di azione.
            -Io sono con te!- Disse Raph che non vedeva l’ora di agire e seguì la Niana verso l’uscita.
            -Prima di avvicinarci però dobbiamo…dobbiamo vedere se il perimetro è sorvegliato, loro ci aspettano- commentò Donnie mentre seguiva quei due, gli altri si accodarono, finalmente erano di nuovo tutti insieme come un tempo.
 
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Spero sia chiaro che i capitoli sui Niani nella stazione spaziale erano temporalmente indietro rispetto a quello che succede sulla Terra, in pratica volevo raccontarvi cosa aveva fatto Frel mentre Donnie, Astrid e gli altri prescelti trasformavano Marte. Quando i nuovi prescelti guidati da Leiad arriveranno su Marte i tempi coincideranno (vi ho confuso vero? XD in pratica si tratta di flashback tanto per semplificare le cose ;-P). Quindi, grazie al FYR, i nostri eroi hanno capito che Frel è arrivato sulla stazione spaziale e forse la madre di Astrid sta arrivando su Marte.
Raph si sta comportando un po’da playboy imbranato, chissà cosa succederà con Alina…
Nei prossimi capitoli le nostre tartarughe ed i Niani affronteranno i cyborg di Vertel, finalmente si fa sul serio!
Buon Ferragosto!
Altair4

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Capitolo 11
*** Farad, Tredil e le prime emozioni ***


Sulla stazione spaziale intorno a Ni era in atto una rivoluzione, furono risvegliati dall’ibernazione i migliori
 
matematici, fisici ed ingegneri per realizzare i favolosi macchinari inventati da Donnie. Con le nuove nozioni
 
sarebbero stati in grado di creare i cristalli e ricaricarli il doppio con la sola luce della loro stella Niha. Frel si vantava
 
del suo amico tartaruga davanti a quei pezzi di ghiaccio dei prescelti.       
 
            -Ve lo avevo detto che non dovevo sforzarmi per convincervi che è un genio! -
            -Devo dire che è stato davvero in gamba, è stato capace di ricreare le esatte condizioni che avevamo su Ni quando si formarono i cristalli Enerzon milioni di anni fa. Che dire del condensatore di energia luminosa polarizzata che ha inventato….è migliore di quelli che abbiamo nella base, il suo è addirittura più piccolo e può stare nelle navette di piccole dimensioni- commentava Gead anche se la sua voce era totalmente priva di emozione.
 
            -E chissà cos’altro sta inventando! Da quando sono partito sono passati già due anni, la sua mente è sempre in fermento non si ferma mai!- Commentò Frel.
            -Ma quel Tartunnel… quella sorta di portale che ha costruito, tu lo hai mai usato Frel?- chiedeva Gead.
            -No, ma lo hanno usato gli altri, che io sappia, per andare da Terra a Luna-
            -So che sono molto vicine…con le nostre capsule ci mettiamo pochissimo- diceva Ulil il geologo.
            -Donnie mi ha detto che la differenza, come per tutti i viaggi, consiste nella distanza per cui più uno è distante maggiore è l’energia che serve. Aveva calcolato che con i cristalli avrebbero potuto usarlo da Terra a Marte, ma per venire qua servirebbe un’energia enorme che non possiamo sviluppare…al momento-
            -Noi potremmo migliorare il portale ed andare direttamente su Marte da qui- Disse Gead appoggiando la mano al mento.
            -Sarebbe fantastico! Non dovremmo viaggiare per anni nello spazio e tutta la popolazione di Ni potrebbe usarlo e smantellare piano piano la base orbitante-  commentò emozionato Frel.
            -Certo tu ti agiti per tutto…- gli disse la psichiatra Farad.
            -Acciderbolina, se non ti sembra qualcosa per cui essere agitato, la strana sei tu, anzi voi!-
            -A cosa serve agitarsi? Tanto non sappiamo se è possibile, ci vorrà tanto tempo per capire se possiamo realizzarlo concretamente. Credo che dovremmo partire comunque per la missione- commentò Gead che era ingegnere e sapeva che non era uno scherzo andare a trovare tutta quella energia,  anche con cristalli illimitati e carichi il doppio.
 
            -In effetti se era facile ci sarebbe riuscito anche Donnie già da un pezzo-
            -Allora Farad, Frel venite ad allenarvi con me?- chiese ad un certo punto il soldato Tredil, non il tono ma le parole tradivano un po’ la sua impazienza, evidentemente come Lisad e Raph era molto concreto e stare a teorizzare non faceva per lui.
            -Quando volete- disse Farad, tranquilla come se le avessero chiesto di andare a fare le compere di tutti i giorni al supermercato, se fossero stati terrestri.
            -Per me anche subito, mi mancava un po’ l’allenamento. Ma chi è il tuo sensei? Il mio si chiama Splinter è un ratto terrestre mutato che si comporta come un umano giapponese, è veramente in gamba!-
            -Un ratto? Quei mammiferi sono così brutti- commentò la bella e luccicante Kerad.
            -Allora sai provare disgusto!- Affermò Frel.
            -Non so se questo è disgusto, potrei tollerare la presenza di questo Splinter senza problemi, ma resta brutto-
            -Se lo conoscessi non penseresti più che è un brutto ratto peloso…è così saggio e molto forte, atterrerebbe Tredil ad occhi chiusi-
            -Tu non mi hai mai visto combattere, coma fai a dirlo?- rispose il soldato quasi offeso.
            -Insegna ninjutsu da trent’anni, non credo che tu lo possa sorprendere in nessun modo! Ma un giorno te lo farò conoscere e vedrai se non ho ragione-
            -Io sono più giovane e molto rapido-
            -Ok vedremo…comunque se parliamo di me… mi batterai senza problemi, ho fatto imprinting e tre mesi di allenamento, non sono sufficienti, tu invece ti alleni da una vita- commentò Frel.
            -Però in effetti siete…impreparati tu e Farad… non so se il mio sensei vorrà perdere tempo dietro a voi…non so se vi riceverà- rispose Tredil.
            -Non sarebbe meglio essere seguiti? Io ho fatto solo imprinting, potreste passarmi nozioni errate e viziate dalla vostra inesperienza- commentò Farad.
            -Grazie mille Farad sempre gentile…comunque deve essere un gran simpaticone anche il tuo sensei Tredil, quasi quasi non me ne importa se ce lo presenti o no…-
            -Hai sempre questo modo di parlare strano, usi le parole che hanno un determinato significato,  ma ne intendi un altro- disse Farad con fatica.
            -Imparate! Si chiama ironia! Dovrebbe tenere allegri-
            -Non ne capisco l’utilità…- commentò Farad.
            -A volte può salvarti la vita…l’ironia. Al momento sta salvando la mia, siete così noiosi da morirne!-
            -Non si può morire di noia- disse Zarel che era biologo e medico.
            -Se non facciamo subito qualcosa forse sarò il primo caso. Chiamo Leiad, voleva allenarsi anche lei con noi-
 
Così Frel, Leiad, Farad e Tredil si recarono nel dojo, ma il sensei Niano non si fece vivo e non degnò i nuovi arrivati
 
nemmeno di uno sguardo.
 
            -Bene Frel, perché non ti metti la cintura e mi fai vedere cosa hai imparato dai terrestri?- Chiese Tradil quasi strafottente.
            -Volentieri! L’arma che prediligo è la katana, è una spada terrestre, giapponese per la precisione…trovo che sia molto elegante-
            -Anche a me piace la spada ma preferisco la fattura Niana, l’elsa è molto più bella-
            -Farad, non staremo solo a guardare mi auguro!- Disse Leiad.
            -No…però non amo le armi…-
            -Anche Astrid non le amava, adesso maneggia ben due katane come se non avesse fatto altro nella vita- commentò Frel, la sua adorazione per Astrid era molto evidente.
            -Leiad 2…possiamo cominciare con calma?- Chiese Farad.
            -Come desideri…ma perché hai fatto l’impriting per le arti marziali Niane e terrestri, proprio non capisco!-
            -Vorrei essere pronta a tutto, fino a qualche giorno fa non sapevamo che saremmo andati direttamente su Marte, mi stavo preparando per il pianeta Terra. Si raccontano storie orribili sugli umani, che si uccidono tra di loro, anche tra consanguinei e di solito per soldi. Cosa potrebbero fare ad un essere diverso da loro come me?- Le parole erano drammatiche ma il tono della voce calmo come se disquisisse del tempo, a Frel questo modo monotono di parlare faceva venire sonno.
            -Non hai tutti i torti, ma hai sentito Frel? Gli umani non sono tutti così, però tu hai fatto bene a prepararti a tutto, gli altri prescelti avrebbero dovuto imparare da te…ma non vi lasciavano interagire tra voi…è un grave errore…- Commentò Leiad.
            -Sto studiando le interazioni tra umani, ammetto che è molto faticoso comprenderle, però capisco l’utilità di scambiarsi nozioni-
            -Adesso però basta parlare, non sono mai stato così contento di combattere- Frel aveva cominciato a sbadigliare, Farad era davvero soporifera.
 
I due Niani si misero uno di fronte all’altro con le spade sguainate e le cinture settate in modo da non ferirsi, ma
 
avrebbero sentito dolore. Il soldato Tredil attaccò per primo, Frel si difese prontamente da un colpo diretto alla sua
 
testa, era cambiato molto dopo il condizionamento di Astrid, non rimase lì a subire, attaccò senza paura e si dimostrò
 
veramente in gamba.
 
            -Hai mentito, non ti alleni da soli tre mesi…non è possibile- diceva Tredil stupefatto.
 
Intanto Leiad se la vedeva con Farad che si muoveva come fosse ingessata da capo a piedi, non le mancava il
 
coraggio di attaccare, ma Leiad era rapida e non aveva ancora sferrato un colpo, ma schivava quelli della sua
 
avversaria senza la minima fatica.
 
            -Sei troppo rigida e ti manca un po’ di convinzione, coraggio, più puliti quei colpi, sei sbilanciata con il corpo, devi essere più salda al terreno-
 
Leiad sfiorò appena Farad che cadde a terra a causa della sua postura errata. Per un attimo un lampo di rabbia passò
 
attraverso gli occhi della giovane prescelta, ma si ricompose subito si alzò e ricominciò ad attaccare.
 
            -Sei tenace…-
            -Voglio imparare…ti volevo chiedere…perché non sono stata scelta per essere il numero 1? Ho la forza psichica maggiore…o almeno avrei potuto essere il numero 2 dopo di te-
            -Perché Gead ha un quoziente intellettivo più alto, di poco, ma più alto del tuo. Quello che i membri del Consiglio non hanno tenuto conto è la somma del tuo quoziente intellettivo con quello emozionale che è maggiore di quello di Gead…del resto per loro e per voi non sono importanti le emozioni…-
            -Vuoi dire che sono troppo emotiva? E non me ne rendo conto?-
 
Farad sfiorò il bel viso di Leiad per un soffio.
 
            -Sì-
 
Leiad la colpì sonoramente, Farad cadde di nuovo a terra allibita.
 
            -Ti sbagli- la mano della giovane prescelta era appoggiata sulla guancia arrossata, per un attimo la sua voce tremò.
            -Non sbaglio, l’ho visto dentro di te…ma non devi considerarlo qualcosa di negativo, dovrai imparare a non farti sopraffare dalle emozioni, dovrai farle diventare uno strumento, prima ti rendi conto della loro importanza, prima ti torneranno utili!-
 
Leiad tese la mano a Farad che aveva un gran pregio, imparava in fretta, dopo poco che combattevano riuscì
 
finalmente a colpire di striscio la sua avversaria.
 
            -Brava, trasforma la rabbia in energia-
 
Farad era sorpresa, aveva provato un’emozione perché stava perdendo, aveva reagito migliorando la sua performance,
 
i sentimenti non erano sempre negativi.
 
Intanto Frel faceva la sua bella figura contro Tredil, in poco tempo si rese conto che tutti i suoi amici Niani e terrestri
 
erano molto meglio dell’ottuso soldato Niano e non mancò di sottolinearlo.
 
            -Sei più forte di me, ma non ci sarebbero storie con i miei amici! Basta pensare che io sono il peggior studente di Splinter!-
 
Appena pronunciate quelle parole, Frel colpì Tredil ad un braccio, senza cintura forse glielo avrebbe portato via. Il
 
soldato Niano gridò, spuntarono le scaglie, la coda, i suoi aculei e cominciò a colpire a ripetizione Frel che si
 
difendeva a malapena con la sua katana.  In pochi secondi lo disarmò e con crudeltà affondò la sua spada nel corpo
 
dell’avversario. Frel gettò un grido, non era mai stato colpito così, senza cintura sarebbe morto. Leiad accorse subito,
 
Tredil era come inebetito e balbettava:
 
            -S-scusami…n-non volevo…n-non so perché l-l’ho fatto…n-non ho mai colpito n-nessuno così-
            -Sei stato addestrato ad uccidere, Tredil? Perché non mi era sembrato quando abbiamo fatto la fusione- chiese Leiad sorpresa -avevo capito che il Consiglio ci era andato piano con te e che non avevi subito torture come Lisad e Beal…-
            -E’ così…io sono stato addestrato solo a ferire ed immobilizzare l’avversario, non ad uccidere, se non in casi estremi…questo non era un caso estremo…sono malato…subirò la lobotomia!-
 
Farad guardava Tredil esterrefatta, non solo era stato oltremodo violento, ma stava provando paura e balbettava pure,
 
segni tipici della follia per qualunque Niano. Frel si alzò da terra, sentiva ancora dolore, ma era tutto intero, per cui
 
disse tranquillamente.
 
            -Non sei pazzo! Potevi andarci più piano, ma sapevi che non sarei morto. La tua reazione è del tutto normale!
Ti ho fatto arrabbiare, non potevi credere che un pivello come me avrebbe potuto metterti in difficoltà, ma te lo avevo detto che ho avuto un grande sensei, pensa a cosa potrebbe fare con te…-
            -Frel sono confuso…non mi reputi pazzo? E nemmeno tu Leiad? Farad?-
            -Per me lo sei- disse Farad era tornata subito impassibile, ma aveva provato stupore e ancora pensava a quella sensazione.
            -Non sei pazzo, sei un soldato, cosa ti ha insegnato fino ad ora il tu sensei? A falciare i cereali nella serra?- Commentò Frel e subito Leiad aggiunse:
            -Concordo! Quelli del Consiglio hanno travisato i consigli che gli ho dato quando sono arrivata sana e salva da Terra. Passano da un estremo all’altro con la vostra educazione, continuano a volervi freddi ed insensibili, quando invece dovete imparare a conoscerli i sentimenti non ignorarli. Guarda la tua reazione Tredil, ti ha fatto vincere ma a quale prezzo?  E se invece di provare rabbia tu avessi provato paura e fossi scappato? Potrebbe succederti con i terrestri!-
 
Leiad era molto saggia, Frel ci vide Astrid e purtroppo pensò che avrebbe tanto voluto rivederla. Per la verità  gli
 
mancavano tutti i suoi amici Niani e terrestri, nessuno escluso, voleva tornare da loro, non si sentiva a casa nella base.
 
            -Penso che il tuo sensei dovrà considerarci mio caro Tredil, se non lo farà sarò costretta ad avvertire il Consiglio- sentenziò Leiad.
            -Non occorre, ci parlerò io, siete tutti degni di essere allenati, anche tu Farad- Rispose Tredil.
            -Adesso però io ho bisogno di riposo, non fa nemmeno bene cominciare a combattere senza scaldarsi un po’… vado… il mio letto mi reclama- disse Frel che agli occhi dei prescelti sembrava più un terrestre che un Niano.
            -Perché il suo letto lo reclama? E’ una versione robotica multifunzione?- Chiese Farad.
            -No, è ironia-
Rispose Leiad e ridendo si avviò verso la serra, le andava di vedere qualcosa di vivo che non parlasse in modo
 
monotono, il silenzio era di gran lunga preferibile. Farad tornò nel suo alloggio determinata a capire meglio le
 
emozioni ed imparare a fare ironia. Tredil invece si mise a fare esercizi, per migliorarsi ma anche per autopunirsi, il
 
suo animo di Niano moderno non tollerava quello che era appena accaduto, si sentiva colpevole, anche se non
 
avrebbe mai ammesso che provava emozioni.
 
Leiad entrò nella grande serra, un sole artificiale attaccato al soffitto mimava il colore rosso-dorato della loro stella
 
Niha quando era in piena attività, le piante erano curatissime e degli insetti simili alle coccinelle terrestri ronzavano
 
operosi. Si sdraiò su una sorta di prato formato da vegetali che potevano sembrare crescioni e chiuse gli occhi. Il
 
ronzare degli insetti le fecero credere per qualche secondo di trovarsi su Ni quando era ancora vivibile, il tempo tornò
 
indietro a quasi quattrocento anni fa, quando era solo una bambina e non avrebbe mai immaginato che l’avrebbero
 
ibernata per i suoi poteri e che avrebbe vissuto così a lungo.
 
            -Quei poveri Ratrizix sotto di te dovevano essere il mio pranzo! Ma pazienza, vorrà dire che mangerò i soliti intrugli elaborati-
Era Yal che a volte veniva nella serra. Lì aveva una specie di piccolo orto personale che curava quando poteva.
 
            -Oh scusami Yal…sono così morbidi…non pensavo che li mangiasse qualcuno…-
            -Certo però sei crudele a spiaccicarli così, cosa ti avevano fatto?-
            -E tu che li vuoi mangiare?-
            -Almeno sarebbero stati immolati per una giusta causa!-
Leiad sorrise.
            -Non peso poi tanto, guarda-
Si alzò ed i Ratrizix tornarono alla forma originale.
            -Lo sapevo! Li ho fatti crescere troppo, ora non sono più teneri-
            -Meglio per loro!-
La Niana si risdraiò sul quel prato morbido.
            -Ma cosa fai qui?-
            -Avevo bisogno di silenzio…sono così tristi questi prescelti, meno male c’è Frel che ogni tanto mi fa sorridere con le sue battute…e vedessi gli altri, non capiscono mai quando scherza, Farad è andata in camera sua a studiare l’ironia, come se fosse una materia scolastica!-
 
Yal sorrise, non aprì bocca per qualche secondo, fissò Leiad, si fece serio e poi disse:
            -Non vedi l’ora di partire, vero?-
            -Sì! Vedrò la mia Astrid! Deve essere bellissima, credo assomigli tanto a Sol o almeno così mi è apparsa nella mente di Frel…l’ho vista da bambina e per pochi minuti mentre dormiva…-
            -Il bello dell’ibernazione totale è che i pensieri che hai prima che ti surgelino restano con te e ti svegli come se fosse passato un secondo, la vedrai prestissimo, relativamente parlando ovviamente!-
            -Già…mancano solo venti giorni alla partenza…-
            -Cercate di fare presto…voglio mettere il mio orticello su Marte…-
            -Farò tutto quello che è in mio potere, te la senti di aspettarmi fuori dall’ibernazione? Non sono tranquilla con Redol ancora in giro, secondo me aspetta che abbassiamo le difese…-
            -Cosa può farci?-
            -C’è una parte di lui, della sua vita che nasconde da tempo… come ti spieghi che nemmeno tu sai chi è la madre di Meredol eppure Redol non ha mai nascosto di esserne il padre…tu hai accesso ai computer, hai riconosciuto Astrid, come ti è sfuggita questa informazione-
            -Non lo so, semplicemente il nome di questa fantomatica donatrice di ovuli è stato cancellato completamente, non c’è nessuna traccia, mentre nel tuo caso ho dovuto faticare un po’ ma sono riuscito a recuperare i dati… nel caso di Meredol è stato impossibile-
            -Vorrei riavere i miei pieni poteri e aprirgli la mente in due!-
            -Adesso che è stato smascherato, tu non puoi usare il tuo potenziale psichico, che rabbia!-
            -A chi lo dici…sono furiosa…poi non mi sento più io…né fisicamente, né mentalmente-
            -Va bene, non c’è bisogno che fai la tragedia terrestre, starò fuori dall’ibernazione, anche perché un giovane biofisico ha teorizzato un sistema per rallentare le funzioni biologiche senza entrare in ibernazione, non è così efficiente come il surgelamento allo zero assoluto, ma almeno i prossimi quattro anni non invecchierò troppo…ho fatto un po’di analisi generali…sembra che mi sia scongelato e ricongelato troppe volte, le cellule rischiano di invecchiare comunque! Userò quella sorta di stasi quando vado a dormire, sarà come se fossi veramente sveglio solo per metà del tempo che ci vorrà per la missione-
            -Ho come l’impressione che anche tu come me sia stanco di vivere in eterno…vero?-
            -Sì…e poi mi sono stufato di vedere tutte queste generazioni di prescelti che si sacrificano per noi…molti di loro li ho creati io…e sono morti prima di me…- Disse Yal abbassando tristemente lo sguardo.
            -Hai ragione…non dovremmo vivere così a lungo…vorrei andare a vivere su Marte e partecipare al suo sviluppo, creare qualcosa insieme a mia figlia, deve essere molto stimolante inventare nuovi esseri viventi…e poi un giorno morire lì…magari pianta anche dai miei nipoti-
            -Chissà cosa verrebbe fuori da un incrocio tra una tartaruga terrestre ed una lucertola Niana- Yal cercava di immaginare, aveva delle basi di zoologia terrestre e quindi sapeva cosa fosse una tartaruga, su Ni c’erano dei piccoli animali ricoperti di grosse scaglie che li proteggevano come un guscio, ma non avevano gli arti retrattili.
            -Vedremo…spero!-
 
Yal si sdraiò anche lui sui Ratrizix e si mise a guardare il triste sole artificiale.
 
            -Però sono proprio comodi questi vegetali dovremmo usarli per fare dei letti naturali!-
 
La Niana che amava era sdraiata vicino a lui e stava per partire per una missione molto pericolosa per un tempo
 
indefinito, avrebbe voluto abbracciarla, perché no baciarla alla maniera terrestre, non chiedeva altro. Rappresentava
 
la perfezione per lui perché in lei c’era non solo la stessa Leiad ma anche il suo migliore amico Sol, pensava che non
 
avrebbe mai potuto amare di più una persona, per questo fece finta di addormentarsi e la lasciò libera di godersi un
 
po’ di silenzio in mezzo a quello che rimaneva di vivente del loro pianeta ormai deserto.
 
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
I nuovi prescelti sono degli imbranatoni quando si tratta di emozioni, Farad è la prescelta più sensibile, mentre Tredil è più soggetto alla rabbia…bè…vedrete cosa combineranno una volta su Marte.
Leiad non vede l’ora di abbracciare la figlia Astrid, chissà se quelle due andranno d’accordo…
Il povero Yal è malato d’amore, Leiad nemmeno si rende conto di quanto soffra per lei, non è più in grado di provare interesse romantico è tutta presa dalla missione e dall’amore materno per Astrid…
Nel prossimo capitolo saremo sulla Terra, i nostri eroi preparano un piano per arrivare a Vertel ed i suoi cyborg.
Faccio i complimenti a chi riesce ancora a seguire, soprattuto ad Eyes che mi ha fatto anche una bella recensione…se arrivate in fondo vi meritate una laurea ad honorem ;-)
 
Altair4

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Capitolo 12
*** In cerca del piano perfetto (....mentre Raph...) ***


Il gruppetto dei Niani, le tartarughe e Karai era ben nascosto su un tetto molto prossimo al palazzo corazzato di
 
Vertel, Donnie scannerizzava tutta la zona.
 
            -Ragazzi c’è una sorta di schermatura, non riesco a vedere molto a fondo…saremo costretti a fare alla vecchia maniera, entrare e vedercela sul momento…
            -Per me va bene! Anche adesso se vi va, mi piace improvvisare- disse Raph.
            -A me per niente!- gli rispose Donnie e sapeva che Leo concordava.
            -Vorrei entrare solo io e  parlare con Vertel…penso di poterlo far ragionare…non può essere spietato…non come un umano…- Disse Astrid.
            -E perché mai? Non mi sembra che il vostro Redol sia un fiore- disse Mikey che non voleva che la sua sorella Niana rischiasse la vita.
            -Ho letto un qualcosa in quella cyborg…Eugene non è crudele…- Replicò Astrid.
            -Nessuno è mai veramente buono o veramente cattivo, sono le scelte che uno fa sul momento ad essere buone o cattive- disse Mikey, tutti lo guardavano sorpresi, quello che diceva non era completamente sconclusionato e nel silenzio totale aggiunse- noi non possiamo sapere come si comporteranno con te e poi non hai fatto la fusione con quell’Eugene, ma con la cyborg…non sai la verità-
            -Ragazzi sono sicura che mi ascolteranno…-
            -Cercherò le vecchie piantine del palazzo così potremo comunque orientarci dentro, ma tu non andrai da sola!-
Specificò Donnie, sembrava che Astrid cercasse di proposito un po’ di adrenalina, forse si era annoiata a stare seduta
 
al bancone a fare la biologa molecolare.
 
            -Farò da esca, andrò da sola e li distrarrò, così potrete entrare indisturbati!-
            -Non se ne parla nemmeno!! Ma che ti prende?-
            -Leo ti prego, Donnie non è obiettivo, la nostra unione lo ha reso troppo apprensivo-
            -Credo che lo sarebbe comunque…però fare da esca potrebbe essere un’idea- Commentò Leo appoggiando il meno alla mano destra.
            -Potrei andare io a parlarci con questo Vertel, anche se vorrei prenderlo a calci!- disse Lisad.
            -Cosa cambierebbe?- disse Raph che esprimeva la sua preoccupazione nel modo meno carino possibile.
            -So difendermi meglio di Astrid!-
            -Perché non andiamo insieme allora, la mia forza psichica potrebbe servire, come la tua forza fisica!- Aggiunse Astrid.
            -Mi sembra già più ragionevole- disse Leo che comunque non era contento di mandarle in avanscoperta tutte sole.
            -Vertel si aspetterà che voi facciate da esca e che noi cerchiamo di entrare…devo capire come è alimentata tutta la fortezza, lo schermatura potrebbe significare cha ha qualche strumento Niano…devo avvicinarmi di più…Leo passami il tuo ciondolo di Enerzon e aspettatemi qui-
 
Donnie si trasformò in un mendicante coperto da un grosso mantello, scese a terra fece finta di essere ubriaco e di
 
appoggiarsi proprio all’edificio di Vertel per riposare. Da sotto il mantello usò la cintura, vide che poteva penetrare
 
più a fondo ma doveva studiarsi bene le immagini una volta tornato al rifugio. Dopo poco fece come per rialzarsi a
 
fatica e procedeva lentissimo intorno all’edificio, ad un certo punto uscì un ninja nero e gli disse:
 
            -Cosa fai qui? Non venire a sporcare il nostro palazzo, levati dai piedi! A meno che…tu non voglia entrare a far parte della nostra famiglia…potresti stare bene con noi…-
 
Donnie aveva assunto le sembianze di un vecchio, abbassò il cappuccio e disse:
 
            -No ragazzo, sono troppo vecchio…me ne vado, me ne vado-
 
Si allontanò rapidamente, gli era venuta un’idea brillante, doveva assolutamente parlarne con gli altri, entrò in un
 
vicolo ed in un lampo tornò tra i suoi in forma di tartaruga.
 
            -Ho un’idea, qualcuno di noi farà finta di arruolarsi, acquisirà dati e scapperà prima che lo rendano un cyborg, basta entrare con la cintura in modalità invisibile, sarà un gioco da ragazzi-
            -Potrei far finta di voler entrare nella banda dei ninja neri, mi hanno vista solo in forma di lucertola. In seguito chiederei di parlare con Vertel, Lisad potrebbe farsi un bel giro nel palazzo e mandare dati agli altri…voi verreste con l’esercito di Karai- Disse Astrid.
            -Karai chi puoi coinvolgere?- chiese Leo.
            -Pensavo agli ex Dragoni Purpurei che vi conoscono e qualche altro volontario di mentalità aperta, penso che saremo almeno un cinquantina…volendo posso trovare altri uomini, ma ho bisogno di più tempo-
            -Basteranno, non è male visto che ce la siamo sempre cavata solo in quattro- disse Leo sorridendo. Tornarono al rifugio per definire meglio i dettagli del piano.
 
Il giorno successivo Raph approfittò di  qualche ora di libertà per tornare al parco, aveva voglia di rivedere Alina, il
 
fatto che fosse completamente diversa da Lisad la rendeva ancora più interessante e poi non parlava di cose noiose
 
come Rebecca. Leo si era dimenticato di requisire il ciondolo a Raph, il quale sapeva che sarebbe stato punito prima
 
o poi, ma era convinto che ne valesse la pena, così tornò esattamente nel punto in cui aveva conosciuto l’umana. Con
 
sua sorpresa la trovò che parlava di nuovo con il suo ex, il vigliacco Vincent. Rimase un attimo ad osservare se era il
 
caso o no di intervenire e si mise ad ascoltare non visto.
 
            -Allora dov’è quella montagna di muscoli che ti ha protetto l’altro giorno?-
            -Non lo so, non l’avevo mai incontrato prima, ma spero proprio di rivederlo è molto carino e gentile-
 
Alina stava esagerando e Vicent montò su tutte le furie.
 
            -Ah ma davvero? Scommetto che sei venuta qui a New York per lui!-
            -Ti dico che non l’avevo mai visto prima! Sono sincera, infatti ammetto che onestamente mi piace davvero tanto e spero di incontrarlo di nuovo! Anzi gli ho chiesto di venire qui anche oggi-
            -Vuoi dire che potrebbe arrivare anche da un momento all’altro?-
            -Sì certo, comunque tu hai un treno ed un aereo da prendere tra poco, quindi perché non ti levi dai piedi e sparisci per sempre dalla mia vita???-
            -Sei un’ingrata con tutto quello che ho fatto per te?-
            -Oh si certo, percosse e offese, ecco cosa ho ricevuto da te! E avresti voluto che rinunciassi agli studi per stare nel nostro ridicolo paese di bifolchi in Oregon! Bella vita mi aspettava, bella prospettiva stare con te!-
 
Alina stava reagendo perché era convinta che il suo salvatore sarebbe arrivato presto, dal canto suo Raph osservava
 
pronto a scattare se ce ne fosse stato bisogno.
 
            -Tu sei una stronza bastarda!-
 
Fece per colpirla, ma un pezzo di legno gli arrivò dritto in fronte, Raph aveva preferito non usare le stellette ninja .
 
            -Ma che succede?-
            -Succede che ora te ne vai!-
 
Raph si avvicinò con uno sguardo aggressivo ed un passo da strafottente, Vicent sbiancò.
 
            -Lei è la mia ragazza…tu che vuoi?-
            -Non è un tuo oggetto, non la puoi picchiare quando vuoi e farle fare cosa vuoi!-
            -E’ forse la tua ragazza?-
            -No, ma potrebbe anche diventarlo, che ne sai?-
 
Raph si pentì di quello che aveva appena detto, Alina lo guardava speranzosa.
 
            -Tu maledetto bastardo newyorkese!-
 
Vincent sferrò un colpo che andò a vuoto, quasi cadde da quanto era scoordinato e sbilanciato.
 
            -Sai benissimo che posso atterrarti senza problemi, perché insisti? Vattene, non ho tempo da perdere con uno come te-
 
Il ragazzotto non si dava per vinto e tirò fuori un coltello.
 
            -Oh ma quanto siamo aggressivi e pericolosi. Stai indietro Alina, potrebbe colpirti-
 
L’umano tremava mentre puntava l’arma a Raph, il quale si avvicinò ancora e cominciò a ridergli in faccia.
 
            -Coraggio cosa aspetti? Fammi vedere se picchi solo gli indifesi-
 
Vincent si gettò nuovamente contro di lui cercando di ferirlo, ma Raph gli colpì la mano disarmandolo, lo afferrò per
 
il braccio, fece un movimento di torsione e lo costrinse a terra in ginocchio.
 
            -Ahi! il braccio me lo spezzi!-
            -Prometti che te ne andrai e che non tornerai mai più a tormentare Alina!-
            -No mai!-
 
Raph fece ancora più forza, la ragazza lo guardava preoccupata ma non disse una parola.
 
            -Ahi! Va bene! Va bene! Lo giuro su mia madre!-
            -Allora Alina gli crediamo?-
            -Non lo so…-
            -Ahi! Maledetti…ve lo giuro su quello che ho di più caro-
            -Adesso lascerò la presa e tu te ne andrai, sono stato chiaro?-
            -Sì…chiarissimo…lasciami ora!-
 
Raph lo mollò e Vincent scappò via come un fulmine, senza girarsi nemmeno per un secondo.
 
            -Grazie Raph…era armato…ho rischiato molto…-
            -Pensi che ritornerà?-
            -No… non l’ho mai visto così impaurito-
            -Sa dove abiti? Può trovarti in qualche modo?-
            -No, sono stata previdente e credo che cambierò zona del parco per studiare… hai qualche minuto? Ti mostro un posto nuovo dove vendono un gelato buonissimo-
            -Stavolta però offro io- Raph tempo fa aveva venduto dei fumetti da collezione, la vendita di oggetti on line
 
era sempre stato il loro sistema per racimolare un po’ di soldi senza farsi vedere dagli umani, giusto quelli che
 
servivano per il cibo e per le armi.
 
            -No! Insisto per offrirtelo io…non so come altro ringraziarti…ho sperato tanto che tu tornassi…-
            -Anche oggi sono libero, ma può capitare come ieri…sai mio fratello potrebbe avere bisogno di me-
            -E’ bello vedere due fratelli che si aiutano…-
            -Ne ho altri due-
            -E siete tutti così affiatati?-
            -Oh sì…però siamo molto diversi l’uno dall’altro e quindi litighiamo spesso-
            -Anche loro praticano arti marziali?-
            -Sì, ma io sono quello più forte! E tu hai fratelli o sorelle?-
            -Un fratello minore che vive con in miei, è ancora piccolo, ha dieci anni-
            -E tu quanti anni hai?-
            -Ho ventitre anni…ho dovuto lavorare per mettere da parte i soldi per l’università…al momento mi basta fare la cameriera nel weekend in una pizzeria qua in centro, si chiama da Antonio’s, la conosci?-
            -Scherzi? Ci ordiniamo sempre la pizza! E’ il mio piatto preferito!-
            -Anche il mio! Tu quanti anni hai?-
            -Quasi 29…-
            -Ti facevo più giovane-
            -Ehm… li porto bene perché faccio una vita sana!-
 
Mentre Raph chiacchierava amichevolmente, in laboratorio gli altri si scervellavano per preparare un piano e Mikey li
guardava mangiando popcorn.
 
            -Ora abbiamo una piantina abbastanza dettagliata grazie anche a quello che ho trovato su internet, però la parte più interna del palazzo era troppo protetta…non so esattamente cosa troveremo, forse è dove si trova il laboratorio per l’assemblaggio dei cyborg…l’energia che usano probabilmente non è Niana. Il dottor Stockman deve aver inventato qualche diavoleria su richiesta di Vertel, ma non sarà un problema disattivare la schermatura, solo che va fatto da dentro. Ora dobbiamo trovare il modo di farci arruolare da loro- Disse Donnie molto serio in volto.
            -Vorrei andare spontaneamente dicendo che ho un cancro alle ossa e che sto per morire, sarebbero ben felici di trasformami in cyborg, ho letto nella mente di quella ragazza, Barbara, che faceva il palo al supermercato…c’è un tipo a cui rivolgersi, si trova nella Decima strada all’incrocio tra la Centosessantanovesima est e Prospect Avenue, mentre qualcuno di voi potrebbe far finta di essere un barbone come ha fatto Donnie, verrebbe reclutato subito!- commentò Astrid.
            -Come facciamo ad andare insieme? Mica posso dire che sono moribonda pure io- chiese Lisad.
            -Mi accompagni e dici che sei delusa dalla vita, che il tuo ragazzo non ti vuole…perchè ha trovato un’altra…-
 
Astrid voleva vedere come reagiva l’amica, voleva assolutamente trovare il modo di parlarle di Raph.
 
            -Anche se fosse vero non vorrei mai diventare una macchina solo per questo! Ma perché ti è venuto a mente un esempio così patetico?-
            -Era per dire…-
            -No cara quando fai quello sguardo non me la racconti giusta-
Prese Astrid per un braccio e la portò nella stanza della televisione dicendo:
            -Noi torniamo tra un attimo-
Appena Lisad si assicurò che non c’era nessuno che potesse sentirle, chiese con molta insistenza:
            -Allora cosa c’è? Riguarda Raph? Cosa ha detto?-
            -Non cosa ha detto…cosa ha fatto…-
            -Che cosa ha fatto???-
            -Bè ecco…non so se è giusto che te lo dica io…però so che non state più insieme…quindi non so nemmeno se te lo racconterà mai…-
            -So che c’è sotto qualcosa! Dimmi cosa ha fatto!-
            -In effetti la cosa non ti riguarda più…sei tu che non lo vuoi…-
            -Allora Astrid vuoi parlare o no? Che cosa avrà fatto mai? Ha trovato un'altra tartaruga? Un’altra svitata come Isabel o Karai?-
            -Ha usato il ciondolo di Enerzon…è stato via tutto il giorno con una umana…-
            -Si è approfittato di un’umana e la poveretta non sa che è un rettile?-
            -Praticamente…non ti facevo così sensibile… a te piace Raph fisicamente perchè non può piacere a qualche umana-
            -Sì…ma ricordi? Ho letto i pensieri di Mikey…lui aveva tanta paura di disgustare Isabel per il suo aspetto…immagino che sia molto strano per un’umana avere a che fare con squame e guscio…-
            -Aveva bevuto e si è comportato da idiota…è anche colpa tua!-
            -Cioè era ubriaco e si è fatto un’umana per ripicca nei miei confronti?-
            -Forse era meglio se non ti dicevo nulla…-
            -No hai fatto bene! Ora so che non voglio averci a che fare con quello stronzo! Ma adesso dov’è?-
            -So che è uscito in superficie, credo che abbia un ciondolo di Leo-
            -E Leo non dice nulla?-
            -Mi ha detto che quando avremo sistemato la questione Vertel, lo rinchiuderà in camera sua e butterà la chiave!-
            -Non  basta! Dobbiamo andarlo a prendere non può comportarsi così!-
            -Non è che sei gelosa?-
            -No! Non direi proprio, sono arrabbiata con lui, è proprio un verme schifoso!-
 
Lisad prese il suo cellulare di tecnologia Niana e vide che Raph era a Central park, se lo immaginava infrascato con
 
qualche umana inconsapevole di amoreggiare con un mostro.
 
            -L’ho trovato andiamo!-       
 
La soldatessa Niana non dette il tempo ad Astrid di avvertire Donnie, la trascinò fuori dal rifugio e per far prima volle
 
usare una scorciatoia che non usava da secoli: la metropolitana, non certamente come tutti gli umani normali, ma
 
saltandoci sopra in corsa. Grazie alla cintura le due Niane erano rapidissime, non rischiarono di rompersi l’osso del
 
collo ed in poco tempo arrivarono vicinissime a dove si trovava Raph. Lisad ed Astrid osservarono da dietro un
 
cespuglio la scena:  Raph era in forma umana e stava mangiando un gelato con una biondina, erano seduti su una
 
panchina.
            -Meno male…credevo peggio…- sussurrò Astrid.
            -Anche io…ma guarda come parla con quella svampita…non credevo gli piacessero le tappe magre-
            -Meno male non eri gelosa…-
            -Ma guardalo, con me non parla mai così tanto!-
            -A me sembra che si limiti a rispondere alle domande-
            -Guarda! Lei gli ha appoggiato una mano sul ginocchio! Tenta un approccio-
            -Allora che farai? Li trafiggerai entrambi con la tua lancia?-
            -Non fare la spiritosa…ma guarda come la sta adescando bene bene…gli ha sussurrato qualcosa all’orecchio… ridono come due idioti!!-
            -Senti a me non sembra che stia facendo qualcosa di male…non mi va di andare lì e poi mi sembra di fare la guardona nascosta dietro questo cespuglio-
 
Lisad non resse più, uscì allo scoperto, Astrid rimase nascosta a pensare ad un piano di riserva. Man mano che la
 
Niana si avvicinava notava quanto fosse bello Raph in versione umana, poteva capire perché quella ragazzina
 
pendesse dalle sue labbra, poi quel briccone quando voleva faceva dei sorrisi così teneri da sciogliersi. Ormai era
 
davanti a loro, non poteva più tornare indietro e lui l’aveva riconosciuta.
 
            -Ciao Lisa, cosa ci fai da queste parti? Non sei un po’ fuori dalla tua zona?-
            -Ciao Raph cosa stai combinando? Adeschi le ragazzine?-
            -Scusa tanto ma tu chi saresti? E poi non sono una ragazzina ho ben ventitre anni!- Disse Alina.
            -Infatti non sono affari che ti riguardano...ormai!- Commentò Raph sprezzante.
            -Ma è la tua ex?-
            -Sì è lei-
Alina la squadrò da capo a piedi, era veramente bellissima, alta, atletica, capelli mogano, tutto quello che non era lei.
            -…allora… se avete bisogno di parlare…vi lascio soli- disse Alina sentendosi di troppo.
            -No davvero! Non abbiamo nulla da dirci io e Lisa, infatti se ne sta andando!-
            -Non ti puoi comportare così, lo sai bene!-
            -Ma state ancora insieme o no?-
            -No- rispose Raph.
            -Vorrei sentirlo dire da Lisa…perché non mi sembra che questa situazione sia chiara- Disse Alina risoluta.
 
Lisad non sapeva cosa fare, forse era meglio che ci pensasse Leo a punire suo fratello, per cui si arrese.
            -No…non stiamo insieme…ma non è il tipo per te bambina…tu non lo conosci-
            -Mi ha detto che tu una volta lo hai ferito, è vero?-
            -Sì! E’ stato un incidente…-
            -E lui ti ha mai picchiato? Intendo per farti del male, non in allenamento-
            -No… mai…-
            -Allora cosa vuoi da lui? Perché non lo lasci in pace?-
            -Ti ripeto…tu non lo conosci-
            -Infatti siamo qui per questo motivo, parliamo per conoscerci…mi ha aiutato prima, il mio ex voleva farmi del male… questo mi basta per dargli un po’ di fiducia, poi so badare a me stessa, non preoccuparti per me!-
            -Va bene, hai vinto tu ragazzina…Raph non fare niente che io non farei-
 
Dopo quella frase che ad Alina sembrò molto strana, Lisad se ne andò tristemente e raggiunse Astrid.
 
            -Andiamo…non posso prenderlo a sberle davanti a tutta questa gente…ci penserà Leo-
            -Mi sembra saggio…-
 
Con quel gesto Lisad aveva peggiorato le cose, ora Alina sapeva che Raph era stato sincero, anche se non poteva
 
sapere fino a che punto.
 
            -A me sembra che tu gli piaccia ancora…era chiaramente gelosa…- Commentò Alina abbassando gli occhi.
            -No…non credo…teme che possa farti del male…-
            -Perché dici così? Potresti farmelo?-
            -No…non lo farei mai…ma sono irascibile…non è vero che non sono violento…però non ha mai picchiato una donna indifesa questo no…ma a volte con il mio comportamento rovino tutto…-
            -Tu sei ancora innamorato di lei…vero?-
            -Non lo so…ti giuro che preferirei di no-
 
Anche se Raph era stato più sincero possibile non aveva molta esperienza col gentile sesso, non conosceva l’effetto
 
crocerossina, quell’atteggiamento che le donne hanno quando pensano di poter salvare un uomo dal suo destino.
 
            -Ma… ti fa piacere essere qui con me?- Chiese Alina.
            -Sì certo…mi piaci molto…ma la mia vita è così complicata…non posso spiegarti tutto…per il momento-
            -Anche tu mi piaci, magari un giorno ti passerà, nel mentre possiamo essere buoni amici, se vuoi…a me farebbe piacere-
 
Alina gli tese la mano sorridente, Raph la prese nella sua, non sapeva che pensare, forse si era messo davvero in un
 
mare di guai, forse no. Il cellulare cominciò a vibrare, Raph  rispose:
 
            -Sono subito da te! Devo andare Alina, magari ci rivediamo…-
            -Mi troverai sempre qui tutti i pomeriggi e nel weekend sono da Antonio’s, passa qualche volta, magari ti faccio fare qualche sconto!-
 
Alina lo baciò sulla guancia, Raph le sorrise e si avviò fuori dal parco.
 
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Spero che il piano per fermare Vertel sia chiaro: Astrid e Lisad fingeranno di arruolarsi nella banda dei ninja neri cyborg e cercheranno di parlare con il Niano Vertel. Subito dopo le nostre tartarughe tenteranno di infiltrasi anche loro all’interno della fortezza con qualche stratagemma (che vedrete). Troveranno il modo di togliere la protezione dal palazzo di Vertel e a quel punto interverrà Karai con il suo piccolo esercito.
Raph, approfittando della libertà che gli rimane, incontra nuovamente Alina…che ve ne pare del comportamento di Lisad? Sarà gelosa o preoccupta del comportamento di Raph e cosa combinerà la nostra tartaruga irascibile?…tutto sarà più chiaro tra qualche capitolo.
Grazie a tutte voi che mi seguite e soprattuto grazie ad Eyes per la sua recensione.
Alla prossima
Altair

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Capitolo 13
*** Il palazzo di Vertel ***


La donna era pallida e camminava a fatica sorretta da un’amica, si avvicinarono ad un tipo losco che sedeva sugli
 
scalini di fronte ad un’abitazione in Prospect Avenue, le squadrò da capo a piedi.
 
            -E’ lei il Geco?- Disse la donna pallida parlando a fatica.
            -Chi lo vuole sapere?-
            -Mi chiamo Tania…so che mi devo rivolgere a te se voglio sopravvivere…-
 
Allungò al Geco dei referti che indicavano un grave cancro alle ossa a stadio terminale.
 
            -Sei sicura che te la senti? Lo sai che non si può tornare indietro?-
            -Sì lo so…sono sicura-
            -E lei?-
            -La mia amica viene con me!-
            -Anche tu vuoi cambiare vita?-
            -Ci devo pensare, è obbligatorio che dica di sì ora?-
            -Non lo so, vedremo…mi devo consultare con il capo-
 
Il Geco fece una breve telefonata e dopo due minuti arrivò un suv con i vetri oscurati, le due donne furono invitate ad
 
entrare. In poco tempo arrivarono alla fortezza di Vertel, entrarono in una specie di parcheggio sotterraneo, uno dei
 
cyborg  si avvicinò ad un porta blindata e digitò una password, entrarono in silenzio, le due donne si tenevano per
 
mano preoccupate. Eugene si fece avanti:
 
            -Non abbiate paura, nessuno vi farà del male. Mi hanno detto che Tania ha un male terminale…-
            -Sì, forse mi è rimasto solo un mese di vita…ho sentito che voi potete aiutarmi-
            -Da chi hai saputo di noi?-
            -E’ una voce che gira da poco tempo, devo essere sincera l’ho sentito dire da due donne al supermercato…non ero sicura che fosse vero…ma poi siamo arrivate all’indirizzo ed abbiamo trovato il Geco-
            -Sai che non potrai più tornare normale?-
            -Che cosa mi farete esattamente?-
            -Vedo che non sei informata…sostituiremo tutti i tuoi tessuti morenti con tessuti artificiali, diventerai un cyborg…alcune persone che avete visto qui dentro sono cyborg-
            -Cosa mi succederà se io non volessi?- Disse l’altra donna che accompagnava Tania.
            -Non ti succederà nulla se non andrai a raccontare in giro cosa hai visto…se ne parlerai a qualcuno chiuderemo la tua bocca per sempre…non si deve sapere di noi, siamo una grande famiglia, sarebbe la fine di tutto e della tua amica Tania-
            -Sei stato chiarissimo…posso restare con lei ancora un po’? A volte non ce la fa da sola… o la trasformate subito?-
            -A volte arrivano dei moribondi e li operiamo subito, ma lei dovrà aspettare due-tre giorni ci sono persone più gravi di lei…se vuoi puoi restare anche tu, ma alloggerete in una specie di cella, non potete andare  in giro a curiosare …avrete tutto quello di cui Tania ha bisogno, ogni stanza ha un interfono per chiamarci, adesso seguitemi-
 
Eugene le accompagnò personalmente ad una stanza molto spartana con un bagno, un tavolino, due sedie e due letti.
 
            -Adesso vi chiuderò dentro per precauzione, chiamate solo per casi di vera necessità, vi verranno forniti tre pasti al giorno-
 
Il cyborg osservava Tania, gli ricordava qualcuno, per qualche ragione non si sentiva tranquillo, però sembrava anche
 
dispiaciuto della situazione, prima di chiudere la cella disse:
 
            -Se lo desiderate e se nel tuo caso Tania è possibile, potrete chiedere di avere intatta qualche parte del vostro corpo…non è necessario che diventiate completamente delle macchine…buona notte-
 
Chiuse le sbarre e se ne andò sospirando, sembrava fuori posto in quel luogo di malviventi, Tania si guardò attorno,
 
erano al buio, una cintura Niana si formò intorno alla sua vita, digitò un comando che scannerizzò la stanza, appoggiò
 
la sua mano su quella dell’amica e pensò.
 
            -Lisad ci sono delle trasmittenti, ma per fortuna no telecamere- Tania era in realtà Astrid e comunicava all’amica telepaticamente -secondo me se lo aspettano che proviamo ad entrare nella loro base come infiltrati-
            -Fantastico! Ma non possiamo stare in silenzio tutto il tempo…sembreremmo sospette.. continuiamo la nostra parte…ti riesce bene la moribonda…deve essere l’effetto collaterale dello stare troppo in laboratorio in compagnia di  Donnie-
            -Molto spiritosa, invece tu sembri una vecchia zitella inacidita, credo che ti manchi Raph…-
            -Quel verme? No grazie, meglio soli! Hai visto come ha fatto presto a rimpiazzarmi?-
            -I terrestri sono così…a volte…più insensibili dei Niani…ma adesso dobbiamo fare la nostra parte e poi fingere di dormire-
            -Bene!-
            -Cintia hai visto se c’è un po’ d’acqua?-
            -Sì Tania è sopra quel tavolino, te la porto subito-
            -Allora che farai? Vuoi diventare anche tu un cyborg?-
            -La mia vita è un casino…un giorno quel bastardo mi ucciderà a furia di botte…morire per morire…-
            -Gli uomini possono essere davvero violenti e crudeli…non si sente mai parlare di donne che picchiano i loro fidanzati, ma il viceversa quasi ogni giorno…non ce la fai proprio a lasciarlo?-
            -Non servirebbe a nulla…mi troverebbe e mi farebbe fuori…sto già rischiando molto ad essere qui con te…non gli ho detto niente…penserà sicuramente che sono con qualche altro uomo…in pratica mi sono condannata da sola-
            - Potremmo chiedere di lasciare intatto il nostro… apparato riproduttivo…-
            -Ma chi ci vorrebbe più se diventiamo delle macchine…e chi vuole fare figli in questo mondo di merda!-
            -Non hai tutti i torti…-
            -Cerchiamo di dormire è tardi…e tu sei sfinita…-
            -Va bene Cintia…buona notte-
            -Notte…-
 
Le due Niane entrarono nei letti e misero subito mano alle cinture, cominciarono a mandare dati a Donnie che
 
attendeva preoccupato loro notizie, era di fronte al suo computer da un bel po' circondato dalgi altri.
 
            -Allora si sa nulla?- Raph mascherava la sua preoccupazione mostrando impazienza.
            -Sto ricevendo dati in questo momento, non possono parlare, hanno dei microfoni nella stanza dove si trovano, abbiamo due-tre giorni per entrare, poi trasformeranno Astrid in cyborg!! E forse anche Lisad…non credo che la lascerebbero uscire di lì viva…-
            -Questo piano è terribile…c’era bisogno di rischiare le loro vite così?- commentò Mikey.
            -Astrid fa bene a voler parlare con Vertel, è un Niano può davvero convincerlo a lasciar perdere!- disse Nied che non era andata ancora a riposare per la preoccupazione.
            -Purtroppo noi non potevamo andare, saremmo stati sospetti, due donne sembrano meno pericolose e poi noi avremmo dovuto usare più di un ciondolo…dobbiamo avere più informazioni per agire- commentò Leo anche lui molto in ansia per le sue amiche.
 
Intanto le Niane avevano lasciato degli ologrammi a bassa energia a sostituirle nei letti e si aggiravano per la fortezza
 
in cerca di maggiori informazioni.
 
            - C’è molto silenzio e non c’è anima viva in giro…i loro sistemi di sicurezza devono essere molto buoni, nemmeno una guardia a controllare i prigionieri…- commentò Lisad a bassa voce.
            -Penso che non ce ne sia bisogno…credo che arruolino solo chi veramente vuol cambiare vita…non è difficile trovare gente così a New York…vieni da questa parte, se procediamo per questo corridoio arriviamo a quella zona cieca dove non arrivavano le cinture…-
            -Meno male hai memorizzato la piantina dell’edificio-
            -Sta arrivando qualcuno presto! Gravità zero!-
 
Le Niane digitarono un comando sulla cintura, galleggiarono senza peso fino al soffitto e si nascosero in penombra,
 
sotto di loro due cyborg camminavano senza sospetti.
 
            -Ieri hanno portato un altro barbone stava per morire per inedia…-
            -Anche io ero un barbone…non so se era meglio morire che vivere così…-
            -Ma sei fuori? Non sei contento della nostra nuova vita, siamo invincibili-
            -Anche tu però la pensavi come me prima…-
            -Ho cambiato idea, meglio essere cyborg, vivremo di più e nessuno ci potrà mai trattare come rifiuti-
            -Che ti hanno fatto? Ti ha convinto Vertel?-
            -Sì…è bastato parlare con lui qualche minuto ed ogni dubbio è sparito…dovresti parlarci anche tu, è davvero un gran capo-
 
Le due Niane si guardarono con intesa, Vertel condizionava tutti quelli che cambiavano idea, con i terrestri era uno
 
scherzo da ragazzi, il suo sarebbe diventato un esercito perfetto che non si ribella mai e fa tutto quello che gli viene
 
detto. Continuarono la loro ispezione a testa in giù, fino a che arrivarono alla zona dei laboratori, delle guardie
 
stavano di vedetta alla porta.  Le due Niane azzionarono lo scanner delle cinture, che adesso penetrava senza
 
problemi attraverso le mura. Astrid e Lisad soffocarono un grido, stavano operando un poveretto, aveva perso gli arti,
 
vittima forse di un incidente sul lavoro, era sedato e non poteva vedere cosa gli stavano facendo.
 
            -Allora Stockman, non vorrai privarlo del tutto della sua umanità? Almeno il tronco lascialo com’è, non ha avuto il tempo di dirci cosa voleva salvare…potrebbe avere ancora una vita quasi normale…-
            -Eugene sei troppo tenero, non capisco coma faccia Vertel a tollerarlo!-
            -Perché obbedisco senza discutere e lui mi ha detto che possiamo lasciare un po’ di umanità ai nostri soldati…ce ne saranno grati…hai notato che non si ribellano mai?-
            -C’è sotto qualcosa di sicuro, quando parlano con Vertel da soli diventano tutti agnellini ai suoi comandi…un giorno forse mi svelerete il segreto-
            -Nessun segreto, Vertel ha carisma e loro sono dei disperati che non saprebbero cosa farne della loro vita…questo operaio è un solitario, non ha più una famiglia, nessuno verrà a cercarlo…li selezioniamo, non prendiamo gente a caso-
            -E disgraziatamente guarda caso l’incidente è toccato proprio a lui…-
            -Sarebbe successo prima o poi…non usava le protezioni…- Eugene si sentiva colpevole, ultimamente Vertel
 
gli aveva ordinato di trovare più gente possibile, anche a costo di forzare un po’ le cose, il fatto che fosse stato uno
 
dei suoi cyborg a spingere il poveretto nel macchinario certo non lo faceva sentire meglio, era responsabile anche lui
 
per aver dato l’ordine.
 
            -Li riducete così, però li trattate con gentilezza, bella logica la vostra…farò come vuoi, avrai un cyborg meno forte ma più grato al suo padrone…-
 
Stockman non era più un essere umano, era un corpo robotico con un cervello che nuotava in una teca piena di
 
liquido che gli faceva da testa. Lo scienziato stava lavorando da tempo sul progetto cyborg per crearne uno con
 
l’aspetto umano dove riporre quello che restava di lui e forse tornare a vivere. Per lo scienziato pazzo aiutare Vertel
 
significava avvicinarsi sempre di più a quella meta, ormai aveva realizzato una ventina di cyborg ed altri ninja neri lo
 
sarebbero diventati molto presto. Ogni cyborg che realizzava era sempre migliore del primo e stava anche lavorando
 
ad un materiale che assomigliava alla pelle umana, presto sarebbero stati indistinguibili dagli altri esseri umani, ma
 
più forti ed agili.
 
            -Vertel è un mostro! Come faremo a farlo ragionare?!- commentava piano Lisad.
            -Forse è davvero impazzito come Redol…chissà quanta forza psichica ha…speriamo non più di me!-
            -Non può essere, non abbiamo mai sentito parlare di un Vertel…a meno che…-
            -A meno che?-
            -Ogni Niano ha un nome diverso, non esistono doppioni…per cui potrebbe essere lui…-
            -Lui chi? Uffa Lisad tu non hai mai pazienza con chi ci mette troppo a dare spiegazioni ma tu fai ancora peggio-
            -Credo che Vertel sia il primo Niano che è stato trasformato come noi, cioè che a comando può sembrare un terrestre…ha subito quell’atroce trattamento per mutare tutte le sue cellule da adulto…dicono che sia dolorosissimo… se non sbaglio fu Nil a raccontarmelo-
            -Hai ragione ora ricordo…pensi che quelle sofferenze fisiche lo abbiano reso crudele?-
            -Direi proprio di sì. Certo il Consiglio fa sempre degli errori tremendi, come hanno potuto mandare un prescelto così instabile qui su Terra?-
            -La risposta è semplice! Sarà stato Redol a convincerli tutti!-
            -Che branco di deficienti! A volte voi cervelloni fate degli errori così banali!!-
            -Ehm…già!-
 
Le due Niane ispezionarono vari punti della fortezza grazie allo scanner delle cinture e capirono quale energia
 
utilizzasse Vertel per la sicurezza di tutto l’edificio.
 
            -Cioè vorresti dire che dobbiamo solo staccare la spina? Vertel usa la banale energia elettrica terrestre? Com’è caduto in basso!- Commentò Lisad sorpresa.
            -Donnie l’aveva previsto. Del resto cosa può fare? Sono tanti anni che è qui su Terra, ne avrà almeno cento! I cristalli Enerzon non sono eterni…-
            -Quindi non serviranno le loro ridicole difese terrestri, i nostri potranno entrare senza problemi…-
            -Zitta un attimo, ho trovato la stanza di Vertel, sta parlando con Eugene, senti anche tu-
            -Mio signore…abbiamo altre due umane, una ha ormai solo pochi giorni di vita, ma la sua amica è sana…abbiamo sentito che fugge da un fidanzato violento che vuole ucciderla… ma che faremo se non vorrà diventare un cyborg?-
            -Perché mi fai sempre le solite domande? O la uccidi o la fai diventare un cyborg, ci penso io poi a convincerla se volesse scappare!-
            -Crede che il condizionamento funzionerà sempre sugli umani?-
            -Siete deboli come neonati per me, certo che funzionerà! Ho condizionato anche te non ti illudere!-
            -Signore…su di me funziona perché le devo la vita…ma non sono sempre felice delle sue scelte-
            -Sei ancora vivo perché sei sincero…-
            -No, non è solo per questo…lo so bene…-
            -Per quale motivo allora?-
            -Non uccidete mai direttamente…delegate sempre…è difficile per lei…voi Niani non siete come noi…-
            -Delegare non è diverso da compiere l’atto…-
            -Per voi Niani credo di sì…-
            -Cosa vuoi saperne tu!-
            -Abbiamo fatto la fusione…non ricorda?…tanti anni fa…ho visto qualcosa di lei…la conosco bene…-
            -Sai? Mi chiedo davvero perché ti lascio ancora in vita! Ma sarebbe uno spreco eliminarti, non avrò mai un servitore così fedele…alla fine fai sempre come dico…questo mi basta-
            -Farei qualsiasi cosa per lei…lo sa bene-
 
Lisad guardò Astrid con sguardo interrogativo e poi disse a voce bassa:
 
            -Senti forse mi sbaglio ma quell’Eugene è un po’ troppo attaccato al suo capo…sembra quasi innamorato…non pare anche a te?-
            -Dici che Eugene è gay ed ama un lucertolone alieno?-
            -Perché no? Doveva essere un bel fusto Vertel ai suoi tempi…-
            -Ma per te sono tutti gay! Lo dicevi anche di Frel e poi mi ha baciato a tradimento!.. potrebbe essere solo un forte condizionamento…-
            -Secondo me è gay, dì quello che ti pare! Pensi che Vertel lo ricambi?…In fondo si vede che ci tiene a lui-
            -Anche su Ni ci sono i gay… è il motivo principale per cui alcune fusioni totali falliscono-
            -O santo cielo che storia patetica, uno è un alieno e l’altro un maschio che di umano ha solo il suo cervello…-
            -A me fanno quasi pena…se invece di fare tutto questo si amassero ne guadagnerebbe l’umanità intera-
            -Come sei tutta “peace and love”!-
            -E’ la mancanza d’amore che provoca i mali di tutti i mondi!-
            -Come siamo saggi!-
            -Ora sta’ zitta Lisad! Stanno ancora parlando-
 
Eugene guardava in adorazione Vertel anche se la sua bocca aveva un mezzo sorriso amaro.
            -Allora trasformeremo anche l’altra ragazza, penseranno che sia fuggita dal fidanzato violento…-
            -Sì, ma non ti affezionare troppo, lo vedo che ti dispiace per tutti loro, pensa che avranno una vita migliore!-
            -Non posso fare a meno di provare compassione, noi umani siamo emotivi, ma ciò non toglie che eseguirò i suoi ordini mio signore…-
            -Bene, adesso puoi andare-
 
Eugene uscì dalla stanza di Vertel, le Niane lo guardavano in un angolo al buio del soffitto, Lisad toccò la mano ad Astrid e pensò:
            -Quando dice “mio signore” secondo me pensa “amore mio”-
            -Smettila di scherzarci…ho pena per loro-
            -Io no, sono dei mostri che stanno schiavizzando tutti quei terrestri solo perché vogliono governare questo mondo, non meritano la nostra pietà, non importa se sono innamorati o no!-
            -Ho sempre la speranza di far ragionare Vertel-
            -Perché non entriamo ora e lo condizioni subito?-
 
In quel momento scattò un allarme.
 
            -Presto! Torniamo nella nostra stanza e mandiamo subito i dati a Donnie-
 
Le Niane tornarono rapidamente alla loro cella, per un soffio prima che arrivassero delle guardia a controllare.
 
Furono accese tutte le luci, due cyborg parlavano tra di loro.
 
            -Non so perché sia scattato l’allarme… hanno solo trovato un barbone che dorme qui sotto il palazzo, è successo tantissime volte-
            -Hanno paura che sia una trappola, si aspettano un attacco di quelle tartarughe e allora tutte le volte che succede qualcosa dobbiamo controllare tutte le zone del palazzo-
 
Lisad fece finta di alzarsi per controllare l’amica e le appoggiò una mano sulla testa.
 
            -Chi è il barbone, Donnie?-
            -Dovrebbe, ma è troppo presto non gli ho comunicato ancora le informazioni…-
            -Allora è un vero barbone-
            -Restiamo in ascolto…-
 
Le guardie arrivarono alla loro cella, entrarono per vedere se era tutto in ordine.  
 
            -Che sta succedendo?- chiese Lisad/Cintia.
            -Niente di cui preoccuparsi. Solo una barbona, ma è vecchia, non reclutiamo chi non può reggere un’operazione del genere e poi ci servono cervelli giovani…-
            -Molto gentile da parte vostra, allora se è un vecchietta l’avete aiutata ad attraversare la strada?-
 
Astrid guardò l’amica preoccupata, si doveva far riconoscere in tutti i casi, ma non avrebbero preso bene quel modo
 
di rispondere strafottente.
 
            -Tu bada di comportarti bene, hai scelto tu di venire da noi… da quello che mi risulta-
            -Sì…- Lisad non disse altro e si stese sul letto.
            -Brava, vedo che hai capito come si comporta un bravo cyborg, sogni d’oro-
 
Le guardie controllarono tutte le stanze e poi se ne andarono bofonchiando qualcosa su Eugene che era troppo
 
scrupoloso. La luce si spense, Lisad dopo poco aveva il respiro pesante, Astrid non riusciva a smettere di pensare:
 
non sarebbe stato difficile arrivare a Vertel, il problema era uscirne vivi, c’erano varie guardie e almeno venti cyborg
 
fortissimi, doveva aspettare che le tartarughe si fossero infiltrate e poi dovevano agire. Comunicò i suoi ultimi dati a
 
Donnie e gli diede la buona notte. Era tanto che non dormivano separati, sapeva che lui era ansioso, non avrebbe
 
chiuso occhio senza di lei, ormai erano come un essere unico, poteva immaginare tutti i suoi pensieri, le sue paure, a
 
volte facevano gli stessi sogni, poi piano piano ogni ragionamento sfumò fino a diventare tutto confuso e si
 
addormentò.
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Eccomi anche se in ritardo!
Allora…Astrid e Lisad sono entrate nella fortezza di Vertel figendosi delle disperate che vogliono diventare dei cyborg. Hanno così scoperto il laboratorio dove vengono eseguiti gli interventi, la stanza di Vertel e soprattutto hanno scoperto che Vertel sta usando soprattutto energia terrestre perché ha probabilmente esaurito tutte le scorte di cristalli Niani. Eugene, anche se è a capo dei cyborg, ha una sensibilità non comune e sembra molto attaccato al suo padrone, il quale, anche se Niano, sembra più crudele del suo sottoposto…e chissà cosa c’è tra i due.
Nel prossimo capitolo ci sarà più azione perché entreranno in gioco le nostre tartarughe.
Buona lettura!
Altair

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Capitolo 14
*** Si dia inizio alle danze! ***


Le luci si accesero, Astrid era già sveglia da un pezzo, Lisad invece scattò in piedi in posizione di attacco con i pugni
 
chiusi pronta a combattere.
 
            -Tutto bene Li-Cintia! Siamo dove dobbiamo essere!-
 
Lisad si ricordò della missione, lasciò cadere le braccia a lato dei fianchi e fece la sua parte.
           
            -Credevo che ci fosse lui…mi tormenta anche nei sogni…ma ci devono svegliare così? Come in carcere?-
            -E tu che ne sai di come funziona nelle carceri?-
            -L’ho visto nei film…-
 
Arrivarono due guardie ed Eugene a prelevare il prossimo fortunato da sottoporre alla trasformazione, le due Niane
 
guardarono attraverso le sbarre e videro che trasportavano via un ragazzo in sedia a rotelle.
 
            -Credo che quello farebbe qualsiasi cosa per tornare a camminare…anche uccidere…- commentò Lisad.
 
Eugene si avvicinò a loro e disse:
 
            -Come stai Tania? Ce la fai ad aspettare a domani sera?-
            -Sì…-
            -Ma come sei premuroso, sono commossa!- Disse Lisad, Astrid le tirò una gomitata.
            -Tu Cintia? Cosa vuoi fare?-
            -Voglio diventare un cyborg spietato come voi, posso andare a picchiare il mio ex appena sono pronta? Ho diversi anni da fargli scontare-
            -Sì…puoi, ma ti consiglio di non ucciderlo…-
            -E perché mai?-
            -Potresti metterci tutti in pericolo…verrebbero ad investigare…e poi se lo umili e lo lasci vivere sarebbe peggio per lui…se ho capito che tipo è…-
            -Non ti piace uccidere…ho ragione?- Chiese Lisad, orami tutti l’avevano inquadrata, simulare una fanciulla indifesa non le veniva bene.
            -E’ come se fossi morto…ma allo stesso tempo vedessi quanto è importante la vita…-
            - Sei strano forte! Era meglio se facevi il poeta invece del cyborg spietato… - Disse Lisad.
            -Ero un contadino…il nostro capo Vertel mi ha salvato dalla trebbiatrice…mi ha curato e accudito fino a che non ha trovato il modo di farmi camminare di nuovo…da allora la mia vita è sua…quando farete parte del nostro esercito vi chiederemo di fare alcune cose per noi, ma in cambio vi daremo una nuova vita ed una nuova famiglia-
            -Non è che siamo capitati in una setta? E poi ci suicidiamo tutti?- Commentò Lisad.
            -No…ma non potrete più uscirne…è comunque meglio che morire davvero-
            -Quel ragazzo che avete portato via…cose gli è successo?- Chiese Astrid a bassa voce.
            -Era uno sportivo, sciava…è caduto ed ha perso l’uso delle gambe, qualche giorno fa ha tentato di suicidarsi, noi lo abbiamo salvato e gli abbiamo offerto la possibilità che conoscete…per il resto del mondo è morto annegato, adesso comincerà una nuova vita…non vedeva l’ora-
 
Lisad avrebbe voluto commentare offendendolo, ma si trattenne. Ad un certo punto scattò un allarme giallo.
 
            -Che succede adesso!?-
            -Sono in arrivo altri candidati…devo andare, tornerò più tardi-
 
Eugene andò incontro ai suoi uomini che portavano tre persone in barella, li sistemarono in tre stanze diverse e li attaccarono a delle macchine per monitorarli.
 
            -Ehi dico a voi! Cyborg! Chi sono? Che gli è successo?- Strepitava Lisad.
 
Si avvicinò una delle guardie.
 
            -Sono dei senza famiglia, senza assicurazione…l’ospedale non se ne poteva più occupare, sono svegli ma
sono paralizzati per fratture alla spina dorsale…stiamo cercando più soggetti possibili con queste caratteristiche, Vertel vuole al più presto mettere su un vero e proprio esercito-
            -Poveretti…ma hanno acconsentito?- Chiese Astrid.
            -Credo di sì…di solito è la prassi…-
 
Astrid si avvicinò a Lisad, le appoggiò una mano sul braccio e cominciò una discussione mentale mentre facevano
 
finta entrambe di osservare in silenzio.
 
            -Dovrebbero essere Raph, Leo e Mikey…più tardi arriverà anche Donnie…-
            -Come facciamo ad esserne sicure?-
            -Lo capiremo quando ci sarà un momento di calma, devono essere certi che non ci siano telecamere prima di muoversi-
            -A chi è venuta l’idea dei paralitici?-
            -Al mio Donnie ovviamente! Hanno finto un incidente, le cinture hanno falsato gli esami clinici e stanotte sono stati davvero ricoverati all’ospedale più vicino. Vertel sta frugando ovunque per trovare candidati…ma tu dove eri quando ne parlavamo?-
            -A volte non vi ascolto, siete così noiosi, mi erano sfuggiti questi dettagli-
 
 Finalmente le guardie se ne andarono, le due Niane rimasero in ascolto, chiaramente non potevano parlare con i loro
 
amici, ma aspettavano un segnale. Dopo qualche minuto videro una lucina arancione che usciva dall’apertura di una
 
cella, poi una blu da un’altra ed infine una rossa, non potevano che essere le tre tartarughe. Ora dovevano aspettare
 
anche Donnie, poi Lisad ed Astrid avrebbero lasciato le loro celle per andare da Vertel e le tartarughe avrebbero
 
annullato le difese della fortezza per far entrare gli uomini di Karai e Beal.
 
All’ora di pranzo passarono gli uomini di Vertel per portare il cibo alle ragazze e tornò Eugene.
 
            -Non sai più stare senza di noi…- commentò Lisad.
            -C’è qualcosa in voi di familiare, non so spiegarmelo…però sono anche preoccupato delle tue condizioni Tania, non vorremmo perderti prima dell’operazione. Purtroppo dovrai aspettare perché ci sono delle persone in lista prima di te. Comunque  il nostro esperto Baxster Stockman sta preparando i tuoi arti, avrai la stessa altezza e dimensione, sta anche ideando una finta pelle, un giorno ci potremo mischiare meglio tra gli altri esseri umani. L’ho detto per te Cintia…potrete fare una vita quasi normale, ma sarete più forti ed indistruttibili…per molti anni-
            -Quanto potremo vivere di più?- Chiese Lisad/Cintia.
            -Il dottor Stockman non ne è sicuro perché comunque il cervello invecchierà…forse duecento anni-
            -Non è male, magari mi trovo pure un fidanzato cyborg con cui invecchiare- Disse Lisad e fece l’occhiolino ad Eugene, il quale sorrise e rispose:
            -Sei molto bella Cintia, ma non sei il mio tipo e poi di umano mi è rimasto solo la testa, non sono più interessante da altri punti di vista se non quello mentale…-
 
Eugene era molto gentile, Astrid avrebbe voluto leggere la sua mente, capire perché un uomo così sensibile potesse
 
vivere in quel modo, come potesse tollerarlo. Il cyborg assisteva a cosa terribili ed agiva sicuramente contro la sua
 
etica e la sua morale, ma soprattutto non sembrava condizionato, se lo fosse stato non avrebbe avuto così coscienza di
 
quello che stava facendo. Invece lui soffriva visibilmente ma obbediva al suo padrone, doveva assolutamente capire
 
cosa gli aveva fatto Vertel.
 
All’improvviso scattò l’ennesimo allarme giallo.
 
            -Adesso scusatemi sembra che ci sia un’altra emergenza, forse un altro futuro membro della nostra famiglia, vi lascio mangiare in pace, tornerò stasera-
            -Ci ha preso proprio a cuore non ti pare?- Commentò Lisad.
            -Secondo me ti vuole convincere a fare il grande passo senza timore…-
            -Però non sarebbe male vivere fino a duecento anni…-
            -Il problema a volte non è quanto si vive…ma come…e credimi lui lo sa benissimo-
 
Lisad era impaziente stava aspettando il segnale di Donnie come del resto tutti loro e si immaginava lo stato d’animo
 
di Raph che doveva anche fare finta di essere un paralitico. La tartaruga in rosso invece si era addormentata, stare in
 
quella posizione per lui aveva solo un senso, cioè dormire, infatti sognava Lisad, Alina e Rebecca la ragazza della
 
palestra. Erano in una specie di tribunale, l’accusato era Raph in forma umana e le tre donne erano il giudice,
 
l’avvocato dell’accusa e la giuria, nessuno lo difendeva.
           
            -Allora come si dichiara l’imputato?- Chiedeva Lisad con una specie di parrucca dell’ottocento, aveva un aspetto esilarante visto che era in forma rettiliana.
            -Lisad ma cosa stai dicendo? Sono io, Raph! E togliti quello stupido parrucchino-
            -Non offenda la corte o verrà punito. Risponda alla domanda, non ci faccia perdere tempo-
            -E’ vero sbrigati, dobbiamo andare a fare shopping- commentò Rebecca, l’avvocato dell’accusa.
            -Che stupidaggine vai dicendo? Shopping? Comunque sono innocente! Almeno tu Alina mi credi?-
            -Non so che pensare, mi nascondi troppe cose, forse non mi dovrei fidare…- Alina era la giuria.
            -Ma… è perché non mi accetteresti come sono!-
            -Perché non mi metti alla prova?-
            -Non so…forse è troppo presto… mi devi conoscere meglio, forse mi apprezzerai col tempo…come è successo tra Isabel e Mikey…-
            -Non c’è tempo, hai sentito Rebecca? Dobbiamo andare a fare shopping!- Disse Lisad.
            -Ma se non te ne è mai importato un fico secco, non sei come le altre tu!-
            -Cosa vorrebbe dire che non sono come una donna? Che non sono femminile?-
            -Quando ti metti quei mini vestiti direi proprio di sì, ma per il resto proprio no!-
            -Basta così! L’accuso per vilipendio alla corte! Giuria anche voi siete d’accordo che è colpevole di tutto?-
            -La giuria lo dichiara colpevole- disse Alina.
            -L’ho detto subito io che deve pagare- disse Rebecca l’avvocato accusatore.
            -Di cosa sono accusato???-
            -E’ accusato di non avere rispetto per le donne, di essere un bugiardo, un vigliacco e di non apprezzarmi come dovresti. Queste sono accuse gravissima e la pena è la morte!- Rispose solenne Lisad.
            -Cosa stai dicendo! Sei tu che non mi vuoi e lo sai che non posso dire la verità ad Alina e Rebecca!-
            -Lei si è approfittato di Rebecca! E lo farà anche con Alina, devo impedirlo!-
            -Ma con Rebecca…non è stato solo colpa mia, eravamo in due! Lei ha un fidanzato mi ha usato pure lei! E poi ero ubriaco…-
            -Tra i due il mostro è lei! E adesso portatelo via e gettatelo nello spazio profondo!-
 
Arrivarono dei cyborg di Vertel e lo presero con la forza, Raph si difese come poté ma erano fortissimi, lo
 
trascinarono fino ad una sorta di finestra aperta sul cosmo e lo spinsero fuori senza che potesse fare nulla se non
 
gridare. Si svegliò di soprassalto con il polso accelerato, poi si accorse che era nella fortezza di Vertel e si risdraiò
 
immobile. Donne o Niane lo facevano decisamente impazzire, inoltre non poteva a più aspettare lì inerte, se Donnie
 
non si fosse deciso a dare il segnale si sarebbe mosso da sé. Ad un certo punto tutte le cinture vibrarono, la tartaruga
 
genio era arrivata ed era sola, adesso potevano agire. Lisad e Astrid fecero finta di fare un riposino e misero il solito
 
ologramma a bassa energia, lo stesso fecero le tartarughe e finalmente si incontrarono nel corridoio. Parlando a gesti
 
si divisero come prestabilito.
 
Le due Niane con il sistema antigravitazionale raggiunsero il soffitto e si avviarono verso la stanza di Vertel, per
 
fortuna i soffitti erano alti, le porte tra una sezione e l’altra erano molto grandi, tutto era organizzato in lunghi
 
corridoi e stanze laterali. Giunsero presto alla loro meta e si misero in ascolto.
 
            -Allora Eugene che c’è di nuovo?-
            -Abbiamo tre paralitici raccolti dall’ospedale che nessuno voleva ed un barbone che è svenuto proprio qui al lato est del palazzo…era molto denutrito, adesso sta mangiando…ha detto che farebbe qualsiasi cosa per un pasto caldo…-
            -Ne parli come fossimo Amnesty International, la nostra missione non è salvare i poveretti ma conquistare New York! E poi un giorno il mondo!-
            -Mio signore…certo il fine è quello e poi come ha detto i Niani faranno cessare le guerre, il pianeta Terra non verrà più sfruttato, ci sarà posto per tutti…finalmente ci sarà la pace tra i popoli-
            -Ed un mondo nuovo per i miei simili…ed io, con il tuo aiuto, governerò su tutto!-
            -Una cosina da poco, giusto così per sport!- Commentò Lisad a testa in giù.
            -Vertel è impazzito ed Eugene è un povero illuso…e forse hai ragione…è innamorato…non trovo altra spiegazione al momento!-
            -Allora quando agiamo?-
            -Appena Eugene se ne sarà andato…-
 
Contemporaneamente le tre tartarughe si muovevano anche loro sul soffitto, dovevano raggiungere la sala operatoria
 
e poi andare da Vertel. Nel mentre Donnie era diretto prima alla stanza dei bottoni per eliminare gli allarmi ed aprire
 
le porte, in un secondo momento avrebbe raggiunto i fratelli. Man mano che si avvicinavano al luogo di incontro,
 
avrebbero preso di sorpresa tutte le guardie, cyborg e non, con dei dardi anestetizzanti.
 
            -Certo è divertente camminare a testa in giù è stata un’ottima idea! La nostra vita sarebbe stata molto più facile ai tempi di Shredder se ci fossero stati in nostri amici Niani!- Commentava Mikey che si muoveva allegramente come se fosse in gita con la scuola.
            -Credo che un nemico difficile e spietato come Shredder non lo incontreremo più!- Commentò Leo.
            -Avete dimenticato di rammentare quello scimmione di Hun, lui si che era una sfida, non usava armature come Shredder, lui era tutta pura forza muscolare!- Disse Raph.
            -Ora silenzio ragazzi, siamo arrivati al laboratorio, ha detto Donnie di sabotarlo se non stanno facendo operazioni- disse Leo.
            -Dalla cintura non risulta…ma c’è Stockman dentro tutto solo! Dai lo andiamo a salutare??- Commentò Mikey come se parlasse di un amico. Aprirono la porta blindata con le cinture e si intrufolarono dentro rapidamente andando subito a nascondersi, lo scienziato gli dava la schiena e disse:
            -Sei di nuovo tu Eugene? Non posso fare più veloce di così per quella Tania, capisco che sei una pappamolle e vuoi salvarli tutti questi disperati, però io devo fare un buon lavoro, altrimenti il tuo capo non mi paga il resto dei soldi-
            -Certo sei ridotto male, ma perché non te ne vai un po’ in pensione?- Disse Leo con un sorriso ironico.
Stockman congelò sul posto, poi lentamente si girò, conosceva benissimo quella voce.
 
            -Le tartarughe? Ma come avete…avete fatto ad introdurvi così? Con tutti i miei sistemi di sicurezza?-
            -Bazzecole per noi!- Disse Mikey, ma Leo lo interruppe subito temendo che svelasse i loro segreti e parlasse dei Niani.
            -Hai finito di fare danni! Tieni le mani alzate e non toccare l’allarme, sappiamo dov’è-
            -Non potete saperlo!-
 
Stockman si mosse per attivare l’allarme, ma la catena di Mikey gli bloccò il braccio destro, che però era molto forte
 
perché era un arto robotico e fu in grado di spostare da terra la tartaruga.
 
            -Ragazzi è forte il barattolo di cetrioli!- Disse Mikey scherzoso mentre si ancorava saldamente ad un bancone.
            -Barattolo di cetrioli?- Disse indignato Stockman.
            -A vedere il tuo cervello che naviga nel vetro mi sono venuti in mente i cetrioli! Ma forse è un’offesa per loro paragonarli a te!-
            -Hai sempre voglia di scherzare Michelangelo! Ma il tuo umorismo da quattro soldi non ti aiuterà, ho potenziato il mio corpo robotico è tanto che non mi affrontate!-
            -Anche noi siamo migliorati molto, cervello in putrefazione- disse Raph sprezzante e si gettò su di lui con i sai, Stockman li bloccò a fatica, non sapeva che le tartarughe erano potenziate dalle cinture, era necessario altrimenti non ce l’avrebbero mai fatta contro tutti i cyborg di Vertel.
            -Ma cosa ti è successo Raph?…sei fortissimo!-
            -Tutta natura!-
            -Non è possibile! Non è umano!-
            -Dimentichi che non sono umano! E non sono più un teenager!-
 
Raph fece forza e staccò le braccia a Stockman, Mikey disse irritato:
 
            -Sei sempre il solito violento Raph!-
            -Avevo bisogno di un po’ di azione e forza bruta!-
            -Maledetti! Non potete sempre rovinarmi tutto, che siate maledetti per tutto il resto della vostra miserevole vita!-
            -Che ne facciamo Leo?- Chiese Raph con un ghigno malefico.
            -Lo portiamo da Donnie sono sicuro che saprà che farsene di lui -
 
Raph senza troppi discorsi gli staccò anche le gambe e se lo legò sulla schiena.
 
            -No! Non puoi farmi questo! Lasciami almeno qua a morire! Lasciami…sono uno scienziato…maledetto zoticone squamoso-
 
            -Dov’è il pulsante dello stop per fermare questa lagna! Se non taci spacco questo barattolo per cetrioli che ti tiene in vita-
 
Stockman si chetò immediatamente ed osservò impotente le tartarughe che distruggevano il suo tecnologicissimo
 
laboratorio.
 
Donnie era arrivato senza farsi scorgere nella stanza dei bottoni e trovò due guardie cyborg che discutevano tra loro.
 
            -C’è qualcosa che non va nel laboratorio, ero convinto che ci fosse Stockman ma adesso non sta consumando energia come se avesse già smesso di lavorare, anzi sembra tutto spento…credi che dovremmo far scattare l’allarme giallo? Ha detto Eugene che potrebbero attaccarci da un momento all’altro ed ogni anomalia deve essere segnalata…che ne dici? Allora? Mi rispondi?-
 
La guardia che era in silenzio si accasciò sui comandi, un dardo anestetizzante colpì anche l’altra, Donnie si sostituì a
 
loro e guardò la situazione generale. Il fatto che le tartarughe e le Niane camminassero sul soffitto aveva evitato che
 
fossero riprese dalle poche telecamere che si trovano nei punti più importanti della base. Con lo schermatura di
 
Stockman e le varie porte blindate a combinazione si sentivano anche troppo sicuri, era stato perfino troppo facile.
 
Ma non poteva ancora sbloccare tutte le porte d’accesso per i soldati di Karai, avrebbe messo in allarme Eugene ed i
 
suoi, prima Astrid doveva parlare con Vertel. Preparò un carica di esplosivo, che poteva detonare a distanza, la
 
nascose proprio sotto i comandi principali. Al momento giusto l’esplosione avrebbe provocato un blackout, avrebbe
 
aperto l’accesso alla base e dissolto l’ologramma che nascondeva la fortezza. Una volta preparato tutto, Donnie  si
 
diresse dove era la stanza di Vertel, era molto in pena per le due Niane.
 
Lisad ed Astrid attendevano impazienti che Eugene se ne andasse, volevano affrontare Vertel da sole, ma quei due
 
continuavano a parlare del loro piano di conquista, poi il Niano disse una cosa che lasciò tutti sbigottiti.
 
            -Quando i Niani saranno qui potrò ridarti il tuo corpo…non sai di cosa siamo capaci…-
            -Mio signore…mi aveva già accennato questo…ma come è possibile?-
            -Sono sicuro che potranno! Mi hanno modificato geneticamente cellula per cellula e possono accelerare la crescita cellulare, se tu volessi potrei renderti Niano! Lo vorresti?-
 
Eugene inghiotti,  poi con voce tremante:
 
            -Mio signore…perché vorrebbe rendermi Niano?…forse così…-
            -Perché così ti accetterebbero meglio i miei simili, non so come prenderebbero l’idea che un umano sia al potere, anche se sotto di me…-
            -Quindi non lo farebbe per sé…-
            -Per me? No no, ormai ti tollero anche se sei umano-
            -Mi tollera?- La voce di Eugene era un sussurro. Lisad toccò la mano di Astrid.
            -Vedi te lo dicevo! E’ innamorato e quel cretino lo tratta come un essere inferiore!-
            -Forse hai ragione…ma secondo me Vertel non è sincero…perchè ha salvato Eugene? Se non aveva i mezzi per trasformarlo subito in cyborg deve aver usato i cristalli per tenerlo in vita e tu sai cosa significa per un prescelto che ha energia limitata usarla per scopi diversi dalla missione…-
            -Non ci avevo pensato…-
            -Allora Eugene, vuoi diventare Niano?-
            -Sì mio signore…tutto quello che lei desidera…adesso se permette vorrei ritirarmi-
            -Vai pure, mi hai servito bene anche oggi-
            -Lo farò sempre mio signore-
 
Eugene uscì dalla stanza con gli occhi lucidi, non era apprezzato come essere umano dal capo che lui adorava e ne
 
soffriva terribilmente, ma ingoiò l’ennesimo rospo e si avviò verso la sua stanza, voleva stare da solo. Le Niane
 
aspettarono con il cuore in gola che il cyborg si fosse allontanato e finalmente si presentarono a Vertel, che come
 
tutte le sere rifletteva camminando avanti ed indietro davanti alla sua immensa finestra su New York.
 
            -Ma chi c’è? Eugene? Sei tu?-
            -No sono Tania-
            -L’umana moribonda? Cosa ci fai qui? Anzi cosa ci fate qui!-
            -Ciao vecchio pazzo!- Disse Lisad. Le due ragazze non volevano rivelare subito di essere Niane, Astrid doveva fare assolutamente la fusione e quindi si doveva avvicinare senza che Vertel sospettasse nulla.
            -Cosa pensate di fare? Chi vi ha mandate? E’ uno scherzo? Non mi piacciono le donne-
            -Non penserai che siamo venute qui per trastullarti schifoso!- Lisad mimò un conato di vomito e poi disse - non ti piacciono le donne?-
            -La cosa non vi riguarda! Sarà meglio che chiami la sicurezza-
 
Fece per suonare l’allarme, ma Lisad fu subito su di lui e lo bloccò, Astrid si avvicinò e gli disse in Niano:
 
            -Saluti dalla prescelta Astrid numero 3 e dalla prescelta Lisad 10, e tu sei?-
            -Voi…voi…siete Niane?? Allora Eugene non si era sbagliato! Sono Vertel numero 10, il soldato…-
            -Si può sapere cosa stai combinando? Non è così che vogliamo trovare un nuovo pianeta, la missione era raggiungere Marte!-
            -Non serve a niente, va sempre tutto in malora! Tutte le missioni sono fallite…perfino la grande Leiad ha fallito e voi farete la stessa fine-
            -No, non è così…siamo già su Marte…adesso la sua atmosfera è respirabile! Lo sanno pure i terrestri che è cambiato-
            -Vuoi dire che sta funzionando? Che ce l’avete fatta?-
            -Fino ad ora le missioni sono fallite per causa di Redol! Ma questa volta ci hanno aiutato dei nostri amici terrestri, non sono inferiori come pensi tu…dovresti avere più considerazione di loro…non dobbiamo renderli schiavi…Eugene non si merita che lo tratti così…-
            -Di cosa stai parlando? Gli ho salvato la vita rischiando la mia, ora mi appartiene!-
            -Basta Astrid! Fai la fusione, sarà tutto più facile-Disse Lisad scocciata dall’ottusaggine di Vertel.
 
In un secondo posò le mani sulle tempie di Vertel che stranamente non si ribellò e finalmente vide tutto: era stato
 
condizionato da Redol a credere che la Terra fosse da conquistare, che la colonizzazione su Marte era inutile e
 
soprattutto che i terrestri erano esseri inferiori da schiavizzare.
 
Ma vide anche qualcosa che la lasciò senza parole, Vertel aveva davvero rischiato la vita per Eugene, il cyborg aveva
 
detto la verità era un contadino che viveva col vecchio padre in una fattoria. Un giorno mentre era nel campo di grano
 
era successo il terribile incidente, la trebbiatrice aveva deviato verso Eugene perché il padre, che era alla guida, era
 
morto sul colpo di infarto. Vertel, che era nascosto nel loro granaio, aveva sentito il grido ed era accorso, senza
 
riflettere aveva raccolto Eugene lo aveva portato in casa lo aveva fasciato con quello che aveva trovato e poi con i
 
cristalli lo aveva tenuto in vita. Per giorni e giorni lo aveva curato, imboccato, però il corpo piano piano perdeva
 
sempre di più vitalità. Vertel aveva sofferto per Eugene, quel contadino dagli occhi chiari e dolci lo aveva in qualche
 
modo colpito anche se era un umano inferiore. A quei tempi Vertel era arrivato sulla Terra da tanti anni, aveva poca
 
energia e già la consapevolezza che i prescelti avevano fallito. infatti non aveva trovato nessuno dei suoi compagni ed
 
il condizionamento di Redol lo aveva convinto senza alcun dubbio che colonizzare Marte era inutile, quindi aveva già
 
in mente il piano per il suo riscatto. Aveva già contattato Stockman su internet per delle consulenze di alta tecnologia
 
perché sapeva che presto sarebbe rimasto senza energia e decise così che Eugene sarebbe stato il primo di tanti
 
soldati. In realtà il vecchio capo provava affetto per Eugene, ma il fatto che fosse umano lo rendeva un essere
 
inferiore ai suoi occhi, era per questo che lo voleva rendere Niano. Astrid decise di togliere il condizionamento di
 
Redol ma proprio in quel momento si fece tutto nero.
 
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Siamo solo all’inizio dello scontro, infatti occorre che le tartarughe, Astrid e Lisad facciano la loro parte senza farsi scoprire. Spero che il piano che mi sono inventata vi piaccia! Ora le tartarughe sono adulte non si possono buttare allo sbaraglio senza uno straccio di piano ben studiato! ;-)
E’ sì, sembra proprio che Eugene abbia un affetto speciale per Vertel, il quale non sembra in grado di ricambiare interamente, del resto è un Niano di una certa età che forse preferisce le squame… XD
Vedrete gli sviluppi nel prossimo capitolo!
Buona lettura :-D
Altair
Le luci si accesero, Astrid era già sveglia da un pezzo, Lisad invece scattò in piedi in posizione di attacco con i pugni
 
chiusi pronta a combattere.
 
            -Tutto bene Li-Cintia! Siamo dove dobbiamo essere!-
 
Lisad si ricordò della missione, lasciò cadere le braccia a lato dei fianchi e fece la sua parte.
           
            -Credevo che ci fosse lui…mi tormenta anche nei sogni…ma ci devono svegliare così? Come in carcere?-
            -E tu che ne sai di come funziona nelle carceri?-
            -L’ho visto nei film…-
 
Arrivarono due guardie ed Eugene a prelevare il prossimo fortunato da sottoporre alla trasformazione, le due Niane
 
guardarono attraverso le sbarre e videro che trasportavano via un ragazzo in sedia a rotelle.
 
            -Credo che quello farebbe qualsiasi cosa per tornare a camminare…anche uccidere…- commentò Lisad.
 
Eugene si avvicinò a loro e disse:
 
            -Come stai Tania? Ce la fai ad aspettare a domani sera?-
            -Sì…-
            -Ma come sei premuroso, sono commossa!- Disse Lisad, Astrid le tirò una gomitata.
            -Tu Cintia? Cosa vuoi fare?-
            -Voglio diventare un cyborg spietato come voi, posso andare a picchiare il mio ex appena sono pronta? Ho diversi anni da fargli scontare-
            -Sì…puoi, ma ti consiglio di non ucciderlo…-
            -E perché mai?-
            -Potresti metterci tutti in pericolo…verrebbero ad investigare…e poi se lo umili e lo lasci vivere sarebbe peggio per lui…se ho capito che tipo è…-
            -Non ti piace uccidere…ho ragione?- Chiese Lisad, orami tutti l’avevano inquadrata, simulare una fanciulla indifesa non le veniva bene.
            -E’ come se fossi morto…ma allo stesso tempo vedessi quanto è importante la vita…-
            - Sei strano forte! Era meglio se facevi il poeta invece del cyborg spietato… - Disse Lisad.
            -Ero un contadino…il nostro capo Vertel mi ha salvato dalla trebbiatrice…mi ha curato e accudito fino a che non ha trovato il modo di farmi camminare di nuovo…da allora la mia vita è sua…quando farete parte del nostro esercito vi chiederemo di fare alcune cose per noi, ma in cambio vi daremo una nuova vita ed una nuova famiglia-
            -Non è che siamo capitati in un setta? E poi ci suicidiamo tutti?- Commentò Lisad.
            -No…ma non potrete più uscirne…è comunque meglio che morire davvero-
            -Quel ragazzo che avete portato via…cose gli è successo?- Chiese Astrid a bassa voce.
            -Era uno sportivo, sciava…è caduto ed ha perso l’uso delle gambe, qualche giorno fa ha tentato di suicidarsi, noi lo abbiamo salvato e gli abbiamo offerto la possibilità che conoscete…per il resto del mondo è morto annegato, adesso comincerà una nuova vita…non vedeva l’ora-
 
Lisad avrebbe voluto commentare offendendolo, ma si trattenne. Ad un certo punto scattò un allarme giallo.
 
            -Che succede adesso!?-
            -Sono in arrivo altri candidati…devo andare, tornerò più tardi-
 
Eugene andò incontro ai suoi uomini che portavano tre persone in barella, li sistemarono in tre stanze diverse e li attaccarono a delle macchine per monitorarli.
 
            -Ehi dico a voi! Cyborg! Chi sono? Che gli è successo?- Strepitava Lisad.
 
Si avvicinò una delle guardie.
 
            -Sono dei senza famiglia, senza assicurazione…l’ospedale non se ne poteva più occupare, sono svegli ma
sono paralizzati per fratture alla spina dorsale…stiamo cercando più soggetti possibili con queste caratteristiche, Vertel vuole al più presto mettere su un vero e proprio esercito-
            -Poveretti…ma hanno acconsentito?- Chiese Astrid.
            -Credo di sì…di solito è la prassi…-
 
Astrid si avvicinò a Lisad, le appoggiò una mano sul braccio e cominciò una discussione mentale mentre facevano
 
finta entrambe di osservare in silenzio.
 
            -Dovrebbero essere Raph, Leo e Mikey…più tardi arriverà anche Donnie…-
            -Come facciamo ad esserne sicure?-
            -Lo capiremo quando ci sarà un momento di calma, devono essere certi che non ci siano telecamere prima di muoversi-
            -A chi è venuta l’idea dei paralitici?-
            -Al mio Donnie ovviamente! Hanno finto un incidente, le cinture hanno falsato gli esami clinici e stanotte sono stati davvero ricoverati all’ospedale più vicino. Vertel sta frugando ovunque per trovare candidati…ma tu dove eri quando ne parlavamo?-
            -A volte non vi ascolto, siete così noiosi, mi erano sfuggiti questi dettagli-
 
 Finalmente le guardie se ne andarono, le due Niane rimasero in ascolto, chiaramente non potevano parlare con i loro
 
amici, ma aspettavano un segnale. Dopo qualche minuto videro una lucina arancione che usciva dall’apertura di una
 
cella, poi una blu da un’altra ed infine una rossa, non potevano che essere le tre tartarughe. Ora dovevano aspettare
 
anche Donnie, poi Lisad ed Astrid avrebbero lasciato le loro celle per andare da Vertel e le tartarughe avrebbero
 
annullato le difese della fortezza per far entrare gli uomini di Karai e Beal.
 
All’ora di pranzo passarono gli uomini di Vertel per portare il cibo alle ragazze e tornò Eugene.
 
            -Non sai più stare senza di noi…- commentò Lisad.
            -C’è qualcosa in voi di familiare, non so spiegarmelo…però sono anche preoccupato delle tue condizioni Tania, non vorremmo perderti prima dell’operazione. Purtroppo dovrai aspettare perché ci sono delle persone in lista prima di te. Comunque  il nostro esperto Baxster Stockman sta preparando i tuoi arti, avrai la stessa altezza e dimensione, sta anche ideando una finta pelle, un giorno ci potremo mischiare meglio tra gli altri esseri umani. L’ho detto per te Cintia…potrete fare una vita quasi normale, ma sarete più forti ed indistruttibili…per molti anni-
            -Quanto potremo vivere di più?- Chiese Lisad/Cintia.
            -Il dottor Stockman non ne è sicuro perché comunque il cervello invecchierà…forse duecento anni-
            -Non è male, magari mi trovo pure un fidanzato cyborg con cui invecchiare- Disse Lisad e fece l’occhiolino ad Eugene, il quale sorrise e rispose:
            -Sei molto bella Cintia, ma non sei il mio tipo e poi di umano mi è rimasto solo la testa, non sono più interessante da altri punti di vista se non quello mentale…-
 
Eugene era molto gentile, Astrid avrebbe voluto leggere la sua mente, capire perché un uomo così sensibile potesse
 
vivere in quel modo, come potesse tollerarlo. Il cyborg assisteva a cosa terribili ed agiva sicuramente contro la sua
 
etica e la sua morale, ma soprattutto non sembrava condizionato, se lo fosse stato non avrebbe avuto così coscienza di
 
quello che stava facendo. Invece lui soffriva visibilmente ma obbediva al suo padrone, doveva assolutamente capire
 
cosa gli aveva fatto Vertel.
 
All’improvviso scattò l’ennesimo allarme giallo.
 
            -Adesso scusatemi sembra che ci sia un’altra emergenza, forse un altro futuro membro della nostra famiglia, vi lascio mangiare in pace, tornerò stasera-
            -Ci ha preso proprio a cuore non ti pare?- Commentò Lisad.
            -Secondo me ti vuole convincere a fare il grande passo senza timore…-
            -Però non sarebbe male vivere fino a duecento anni…-
            -Il problema a volte non è quanto si vive…ma come…e credimi lui lo sa benissimo-
 
Lisad era impaziente stava aspettando il segnale di Donnie come del resto tutti loro e si immaginava lo stato d’animo
 
di Raph che doveva anche fare finta di essere un paralitico. La tartaruga in rosso invece si era addormentata, stare in
 
quella posizione per lui aveva solo un senso, cioè dormire, infatti sognava Lisad, Alina e Rebecca la ragazza della
 
palestra. Erano in una specie di tribunale, l’accusato era Raph in forma umana e le tre donne erano il giudice,
 
l’avvocato dell’accusa e la giuria, nessuno lo difendeva.
           
            -Allora come si dichiara l’imputato?- Chiedeva Lisad con una specie di parrucca dell’ottocento, aveva un aspetto esilarante visto che era in forma rettiliana.
            -Lisad ma cosa stai dicendo? Sono io, Raph! E togliti quello stupido parrucchino-
            -Non offenda la corte o verrà punito. Risponda alla domanda, non ci faccia perdere tempo-
            -E’ vero sbrigati, dobbiamo andare a fare shopping- commentò Rebecca, l’avvocato dell’accusa.
            -Che stupidaggine vai dicendo? Shopping? Comunque sono innocente! Almeno tu Alina mi credi?-
            -Non so che pensare, mi nascondi troppe cose, forse non mi dovrei fidare…- Alina era la giuria.
            -Ma… è perché non mi accetteresti come sono!-
            -Perché non mi metti alla prova?-
            -Non so…forse è troppo presto… mi devi conoscere meglio, forse mi apprezzerai col tempo…come è successo tra Isabel e Mikey…-
            -Non c’è tempo, hai sentito Rebecca? Dobbiamo andare a fare shopping!- Disse Lisad.
            -Ma se non te ne è mai importato un fico secco, non sei come le altre tu!-
            -Cosa vorrebbe dire che non sono come una donna? Che non sono femminile?-
            -Quando ti metti quei mini vestiti direi proprio di sì, ma per il resto proprio no!-
            -Basta così! L’accuso per vilipendio alla corte! Giuria anche voi siete d’accordo che è colpevole di tutto?-
            -La giuria lo dichiara colpevole- disse Alina.
            -L’ho detto subito io che deve pagare- disse Rebecca l’avvocato accusatore.
            -Di cosa sono accusato???-
            -E’ accusato di non avere rispetto per le donne, di essere un bugiardo, un vigliacco e di non apprezzarmi come dovresti. Queste sono accuse gravissima e la pena è la morte!- Rispose solenne Lisad.
            -Cosa stai dicendo! Sei tu che non mi vuoi e lo sai che non posso dire la verità ad Alina e Rebecca!-
            -Lei si è approfittato di Rebecca! E lo farà anche con Alina, devo impedirlo!-
            -Ma con Rebecca…non è stato solo colpa mia, eravamo in due! Lei ha un fidanzato mi ha usato pure lei! E poi ero ubriaco…-
            -Tra i due il mostro è lei! E adesso portatelo via e gettatelo nello spazio profondo!-
 
Arrivarono dei cyborg di Vertel e lo presero con la forza, Raph si difese come poté ma erano fortissimi, lo
 
trascinarono fino ad una sorta di finestra aperta sul cosmo e lo spinsero fuori senza che potesse fare nulla se non
 
gridare. Si svegliò di soprassalto con il polso accelerato, poi si accorse che era nella fortezza di Vertel e si risdraiò
 
immobile. Donne o Niane lo facevano decisamente impazzire, inoltre non poteva a più aspettare lì inerte, se Donnie
 
non si fosse deciso a dare il segnale si sarebbe mosso da sé. Ad un certo punto tutte le cinture vibrarono, la tartaruga
 
genio era arrivata ed era sola, adesso potevano agire. Lisad e Astrid fecero finta di fare un riposino e misero il solito
 
ologramma a bassa energia, lo stesso fecero le tartarughe e finalmente si incontrarono nel corridoio. Parlando a gesti
 
si divisero come prestabilito.
 
Le due Niane con il sistema antigravitazionale raggiunsero il soffitto e si avviarono verso la stanza di Vertel, per
 
fortuna i soffitti erano alti, le porte tra una sezione e l’altra erano molto grandi, tutto era organizzato in lunghi
 
corridoi e stanze laterali. Giunsero presto alla loro meta e si misero in ascolto.
 
            -Allora Eugene che c’è di nuovo?-
            -Abbiamo tre paralitici raccolti dall’ospedale che nessuno voleva ed un barbone che è svenuto proprio qui al lato est del palazzo…era molto denutrito, adesso sta mangiando…ha detto che farebbe qualsiasi cosa per un pasto caldo…-
            -Ne parli come fossimo Amnesty International, la nostra missione non è salvare i poveretti ma conquistare New York! E poi un giorno il mondo!-
            -Mio signore…certo il fine è quello e poi come ha detto i Niani faranno cessare le guerre, il pianeta Terra non verrà più sfruttato, ci sarà posto per tutti…finalmente ci sarà la pace tra i popoli-
            -Ed un mondo nuovo per i miei simili…ed io, con il tuo aiuto, governerò su tutto!-
            -Una cosina da poco, giusto così per sport!- Commentò Lisad a testa in giù.
            -Vertel è impazzito ed Eugene è un povero illuso…e forse hai ragione…è innamorato…non trovo altra spiegazione al momento!-
            -Allora quando agiamo?-
            -Appena Eugene se ne sarà andato…-
 
Contemporaneamente le tre tartarughe si muovevano anche loro sul soffitto, dovevano raggiungere la sala operatoria
 
e poi andare da Vertel. Nel mentre Donnie era diretto prima alla stanza dei bottoni per eliminare gli allarmi ed aprire
 
le porte, in un secondo momento avrebbe raggiunto i fratelli. Man mano che si avvicinavano al luogo di incontro,
 
avrebbero preso di sorpresa tutte le guardie, cyborg e non, con dei dardi anestetizzanti.
 
            -Certo è divertente camminare a testa in giù è stata un’ottima idea! La nostra vita sarebbe stata molto più facile ai tempi di Shredder se ci fossero stati in nostri amici Niani!- Commentava Mikey che si muoveva allegramente come se fosse in gita con la scuola.
            -Credo che un nemico difficile e spietato come Shredder non lo incontreremo più!- Commentò Leo.
            -Avete dimenticato di rammentare quello scimmione di Hun, lui si che era una sfida, non usava armature come Shredder, lui era tutta pura forza muscolare!- Disse Raph.
            -Ora silenzio ragazzi, siamo arrivati al laboratorio, ha detto Donnie di sabotarlo se non stanno facendo operazioni- disse Leo.
            -Dalla cintura non risulta…ma c’è Stockman dentro tutto solo! Dai lo andiamo a salutare??- Commentò Mikey come se parlasse di un amico. Aprirono la porta blindata con le cinture e si intrufolarono dentro rapidamente andando subito a nascondersi, lo scienziato gli dava la schiena e disse:
            -Sei di nuovo tu Eugene? Non posso fare più veloce di così per quella Tania, capisco che sei una pappamolle e vuoi salvarli tutti questi disperati, però io devo fare un buon lavoro, altrimenti il tuo capo non mi paga il resto dei soldi-
            -Certo sei ridotto male, ma perché non te ne vai un po’ in pensione?- Disse Leo con un sorriso ironico.
Stockman congelò sul posto, poi lentamente si girò, conosceva benissimo quella voce.
 
            -Le tartarughe? Ma come avete…avete fatto ad introdurvi così? Con tutti i miei sistemi di sicurezza?-
            -Bazzecole per noi!- Disse Mikey, ma Leo lo interruppe subito temendo che svelasse i loro segreti e parlasse dei Niani.
            -Hai finito di fare danni! Tieni le mani alzate e non toccare l’allarme, sappiamo dov’è-
            -Non potete saperlo!-
 
Stockman si mosse per attivare l’allarme, ma la catena di Mikey gli bloccò il braccio destro, che però era molto forte
 
perché era un arto robotico e fu in grado di spostare da terra la tartaruga.
 
            -Ragazzi è forte il barattolo di cetrioli!- Disse Mikey scherzoso mentre si ancorava saldamente ad un bancone.
            -Barattolo di cetrioli?- Disse indignato Stockman.
            -A vedere il tuo cervello che naviga nel vetro mi sono venuti in mente i cetrioli! Ma forse è un’offesa per loro paragonarli a te!-
            -Hai sempre voglia di scherzare Michelangelo! Ma il tuo umorismo da quattro soldi non ti aiuterà, ho potenziato il mio corpo robotico è tanto che non mi affrontate!-
            -Anche noi siamo migliorati molto, cervello in putrefazione- disse Raph sprezzante e si gettò su di lui con i sai, Stockman li bloccò a fatica, non sapeva che le tartarughe erano potenziate dalle cinture, era necessario altrimenti non ce l’avrebbero mai fatta contro tutti i cyborg di Vertel.
            -Ma cosa ti è successo Raph?…sei fortissimo!-
            -Tutta natura!-
            -Non è possibile! Non è umano!-
            -Dimentichi che non sono umano! E non sono più un teenager!-
 
Raph fece forza e staccò le braccia a Stockman, Mikey disse irritato:
 
            -Sei sempre il solito violento Raph!-
            -Avevo bisogno di un po’ di azione e forza bruta!-
            -Maledetti! Non potete sempre rovinarmi tutto, che siate maledetti per tutto il resto della vostra miserevole vita!-
            -Che ne facciamo Leo?- Chiese Raph con un ghigno malefico.
            -Lo portiamo da Donnie sono sicuro che saprà che farsene di lui -
 
Raph senza troppi discorsi gli staccò anche le gambe e se lo legò sulla schiena.
 
            -No! Non puoi farmi questo! Lasciami almeno qua a morire! Lasciami…sono uno scienziato…maledetto zoticone squamoso-
 
            -Dov’è il pulsante dello stop per fermare questa lagna! Se non taci spacco questo barattolo per cetrioli che ti tiene in vita-
 
Stockman si chetò immediatamente ed osservò impotente le tartarughe che distruggevano il suo tecnologicissimo
 
laboratorio.
 
Donnie era arrivato senza farsi scorgere nella stanza dei bottoni e trovò due guardie cyborg che discutevano tra loro.
 
            -C’è qualcosa che non va nel laboratorio, ero convinto che ci fosse Stockman ma adesso non sta consumando energia come se avesse già smesso di lavorare, anzi sembra tutto spento…credi che dovremmo far scattare l’allarme giallo? Ha detto Eugene che potrebbero attaccarci da un momento all’altro ed ogni anomalia deve essere segnalata…che ne dici? Allora? Mi rispondi?-
 
La guardia che era in silenzio si accasciò sui comandi, un dardo anestetizzante colpì anche l’altra, Donnie si sostituì a
 
loro e guardò la situazione generale. Il fatto che le tartarughe e le Niane camminassero sul soffitto aveva evitato che
 
fossero riprese dalle poche telecamere che si trovano nei punti più importanti della base. Con lo schermatura di
 
Stockman e le varie porte blindate a combinazione si sentivano anche troppo sicuri, era stato perfino troppo facile.
 
Ma non poteva ancora sbloccare tutte le porte d’accesso per i soldati di Karai, avrebbe messo in allarme Eugene ed i
 
suoi, prima Astrid doveva parlare con Vertel. Preparò un carica di esplosivo, che poteva detonare a distanza, la
 
nascose proprio sotto i comandi principali. Al momento giusto l’esplosione avrebbe provocato un blackout, avrebbe
 
aperto l’accesso alla base e dissolto l’ologramma che nascondeva la fortezza. Una volta preparato tutto, Donnie  si
 
diresse dove era la stanza di Vertel, era molto in pena per le due Niane.
 
Lisad ed Astrid attendevano impazienti che Eugene se ne andasse, volevano affrontare Vertel da sole, ma quei due
 
continuavano a parlare del loro piano di conquista, poi il Niano disse una cosa che lasciò tutti sbigottiti.
 
            -Quando i Niani saranno qui potrò ridarti il tuo corpo…non sai di cosa siamo capaci…-
            -Mio signore…mi aveva già accennato questo…ma come è possibile?-
            -Sono sicuro che potranno! Mi hanno modificato geneticamente cellula per cellula e possono accelerare la crescita cellulare, se tu volessi potrei renderti Niano! Lo vorresti?-
 
Eugene inghiotti,  poi con voce tremante:
 
            -Mio signore…perché vorrebbe rendermi Niano?…forse così…-
            -Perché così ti accetterebbero meglio i miei simili, non so come prenderebbero l’idea che un umano sia al potere, anche se sotto di me…-
            -Quindi non lo farebbe per sé…-
            -Per me? No no, ormai ti tollero anche se sei umano-
            -Mi tollera?- La voce di Eugene era un sussurro. Lisad toccò la mano di Astrid.
            -Vedi te lo dicevo! E’ innamorato e quel cretino lo tratta come un essere inferiore!-
            -Forse hai ragione…ma secondo me Vertel non è sincero…perchè ha salvato Eugene? Se non aveva i mezzi per trasformarlo subito in cyborg deve aver usato i cristalli per tenerlo in vita e tu sai cosa significa per un prescelto che ha energia limitata usarla per scopi diversi dalla missione…-
            -Non ci avevo pensato…-
            -Allora Eugene, vuoi diventare Niano?-
            -Sì mio signore…tutto quello che lei desidera…adesso se permette vorrei ritirarmi-
            -Vai pure, mi hai servito bene anche oggi-
            -Lo farò sempre mio signore-
 
Eugene uscì dalla stanza con gli occhi lucidi, non era apprezzato come essere umano dal capo che lui adorava e ne
 
soffriva terribilmente, ma ingoiò l’ennesimo rospo e si avviò verso la sua stanza, voleva stare da solo. Le Niane
 
aspettarono con il cuore in gola che il cyborg si fosse allontanato e finalmente si presentarono a Vertel, che come
 
tutte le sere rifletteva camminando avanti ed indietro davanti alla sua immensa finestra su New York.
 
            -Ma chi c’è? Eugene? Sei tu?-
            -No sono Tania-
            -L’umana moribonda? Cosa ci fai qui? Anzi cosa ci fate qui!-
            -Ciao vecchio pazzo!- Disse Lisad. Le due ragazze non volevano rivelare subito di essere Niane, Astrid doveva fare assolutamente la fusione e quindi si doveva avvicinare senza che Vertel sospettasse nulla.
            -Cosa pensate di fare? Chi vi ha mandate? E’ uno scherzo? Non mi piacciono le donne-
            -Non penserai che siamo venute qui per trastullarti schifoso!- Lisad mimò un conato di vomito e poi disse - non ti piacciono le donne?-
            -La cosa non vi riguarda! Sarà meglio che chiami la sicurezza-
 
Fece per suonare l’allarme, ma Lisad fu subito su di lui e lo bloccò, Astrid si avvicinò e gli disse in Niano:
 
            -Saluti dalla prescelta Astrid numero 3 e dalla prescelta Lisad 10, e tu sei?-
            -Voi…voi…siete Niane?? Allora Eugene non si era sbagliato! Sono Vertel numero 10, il soldato…-
            -Si può sapere cosa stai combinando? Non è così che vogliamo trovare un nuovo pianeta, la missione era raggiungere Marte!-
            -Non serve a niente, va sempre tutto in malora! Tutte le missioni sono fallite…perfino la grande Leiad ha fallito e voi farete la stessa fine-
            -No, non è così…siamo già su Marte…adesso la sua atmosfera è respirabile! Lo sanno pure i terrestri che è cambiato-
            -Vuoi dire che sta funzionando? Che ce l’avete fatta?-
            -Fino ad ora le missioni sono fallite per causa di Redol! Ma questa volta ci hanno aiutato dei nostri amici terrestri, non sono inferiori come pensi tu…dovresti avere più considerazione di loro…non dobbiamo renderli schiavi…Eugene non si merita che lo tratti così…-
            -Di cosa stai parlando? Gli ho salvato la vita rischiando la mia, ora mi appartiene!-
            -Basta Astrid! Fai la fusione, sarà tutto più facile-Disse Lisad scocciata dall’ottusaggine di Vertel.
 
In un secondo posò le mani sulle tempie di Vertel che stranamente non si ribellò e finalmente vide tutto: era stato
 
condizionato da Redol a credere che la Terra fosse da conquistare, che la colonizzazione su Marte era inutile e
 
soprattutto che i terrestri erano esseri inferiori da schiavizzare.
 
Ma vide anche qualcosa che la lasciò senza parole, Vertel aveva davvero rischiato la vita per Eugene, il cyborg aveva
 
detto la verità era un contadino che viveva col vecchio padre in una fattoria. Un giorno mentre era nel campo di grano
 
era successo il terribile incidente, la trebbiatrice aveva deviato verso Eugene perché il padre, che era alla guida, era
 
morto sul colpo di infarto. Vertel, che era nascosto nel loro granaio, aveva sentito il grido ed era accorso, senza
 
riflettere aveva raccolto Eugene lo aveva portato in casa lo aveva fasciato con quello che aveva trovato e poi con i
 
cristalli lo aveva tenuto in vita. Per giorni e giorni lo aveva curato, imboccato, però il corpo piano piano perdeva
 
sempre di più vitalità. Vertel aveva sofferto per Eugene, quel contadino dagli occhi chiari e dolci lo aveva in qualche
 
modo colpito anche se era un umano inferiore. A quei tempi Vertel era arrivato sulla Terra da tanti anni, aveva poca
 
energia e già la consapevolezza che i prescelti avevano fallito. infatti non aveva trovato nessuno dei suoi compagni ed
 
il condizionamento di Redol lo aveva convinto senza alcun dubbio che colonizzare Marte era inutile, quindi aveva già
 
in mente il piano per il suo riscatto. Aveva già contattato Stockman su internet per delle consulenze di alta tecnologia
 
perché sapeva che presto sarebbe rimasto senza energia e decise così che Eugene sarebbe stato il primo di tanti
 
soldati. In realtà il vecchio capo provava affetto per Eugene, ma il fatto che fosse umano lo rendeva un essere
 
inferiore ai suoi occhi, era per questo che lo voleva rendere Niano. Astrid decise di togliere il condizionamento di
 
Redol ma proprio in quel momento si fece tutto nero.
 
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Siamo solo all’inizio dello scontro, infatti occorre che le tartarughe, Astrid e Lisad facciano la loro parte senza farsi scoprire. Spero che il piano che mi sono inventata vi piaccia! Ora le tartarughe sono adulte non si possono buttare allo sbaraglio senza uno straccio di piano ben studiato! ;-)
E’ sì, sembra proprio che Eugene abbia un affetto speciale per Vertel, il quale non sembra in grado di ricambiare interamente, del resto è un Niano di una certa età che forse preferisce le squame… XD
Vedrete gli sviluppi nel prossimo capitolo!
Buona lettura :-D
Altair

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Capitolo 15
*** Scontro decisivo ***


Eugene era tornato dal suo signore con altri quattro cyborg perché aveva avuto una strana sensazione, era andato a
 
controllare le due donne nelle cella ed aveva trovato gli ologrammi. Lisad stava disperatamente cercando di difendere
 
la sua amica, ma Astrid era stata colpita alla testa da una guardia proprio durante la fusione con Vertel ed entrambi i
 
Niani erano caduti a terra svenuti.
 
            -Lo sapevo che non mi dovevo fidare di voi! Siete le Niane vero?- Gridò Eugne.
            -Sì maledetto…e non sai che danno hai fatto, perfino al tuo amato capo! Dobbiamo soccorrerli, hai interrotto una fusione, è pericoloso per entrambi stupido idiota! Non lo sapevi?-
            -Stai mentendo!-
            -Guarda tu stesso, anche Vertel è svenuto-
 
Eugene si fermò ad osservare ed in effetti i due Niani erano a terra immobili, mentre era stata colpita solo Astrid.
 
            -Miei cyborg immobilizzate questa donna-
 
In quel momento si spalancò la porta ed entrò un Donnie velocizzato dalla cintura e su tutte le furie.
 
            -Cosa hai fatto alla mia Astrid! Maledetto cyborg!-
            -Le tartarughe! Me lo sentivo che tutto questo era un complotto!-
 
Donnie sferrò un colpo ad Eugene che si difese discretamente grazie al suo corpo potenziato, erano ben cinque
 
cyborg contro una Niana ed una tartaruga anche se aiutati dalle cinture. Il capo dei cyborg però temeva per la vita del
 
suo signore, si disimpegnò dalla lotta con Donnie, corse vicino ad Astrid e le puntò l’arma alla gola.
 
            -Fermi o lei morirà!-
 
Donnie e Lisad si bloccarono, ma la Niana non poté trattenersi dall’esclamare:
 
            -Non sei così vigliacco, non la ucciderai così!-
            -Faccio tutti giorni cose che non vorrei…questa non sarà differente dalle altre!-
            -Maledetto è indifesa! Lei non vuole uccidere Vertel vuole parlargli, non sapete le novità, i Niani ce l’hanno fatta, è cominciata la colonizzazione su Marte! Astrid voleva solo fermarvi perché non serve più che conquistiate la Terra…ma cosa le avete fatto? Perché è svenuta?- Donnie era disperato ed Eugene poteva benissimo intuire perché.
            -Hanno interrotto bruscamente la fusione tra lei e Vertel. Lascia che la soccorra, fatela tornare in sé, ti prego Eugene, parliamone, tu sai che i Niani non sono veramente violenti, so che tu lo sai!- Diceva Lisad. In quel momento Vertel riprese conoscenza e si ricordò tutto.
            -Questi sciocchi vogliono condizionarmi, presto Eugene falli tutti fuori! Vogliono farmi credere che Marte sia abitabile, ma è impossibile! Non funzionerà mai!-
            -No! Non toccherai la mia Astrid-
 
Donnie si gettò su Eugene che aveva esitato ad eseguire l’ordine e cominciarono un corpo a corpo, Lisad cercò di
 
raggiungere Vertel ma gli altri quattro ninja gli si pararono davanti.
 
            -Dove sei Raph quando mi servi?!- Gridò Lisad inferocita.
            -Giusto dietro di te!-
 
Anche le altre tartarughe erano arrivate in loro soccorso e cominciarono a farsi onore, con le cinture adesso erano alla
 
pari contro i cyborg.
 
            -Come mai c’è ancora la corrente?!- Si lamentava Raph, il suo avversario non era niente male e gli dava filo
 
da torcere.
            -Donnie ha il comando a distanza, ma mi sembra impegnato!- Rispose Leo.
            -Dobbiamo fare intervenire Karai e Beal o presto tutti i cyborg e le altre guardie arriveranno qui!-
Disse in tono lamentoso Mikey, anche lui aveva il suo bel da fare.
 
Intanto Vertel aveva deciso di fare da solo, aveva tirato fuori una spada Niana e si apprestava a colpire Astrid che era
 
riversa al suolo. Il Niano si avvicinò a lei, la girò e la guardò in faccia, aveva qualcosa di familiare, un ricordo del suo
 
lontano passato. Alzò l’arma per colpire, ma il suo codice di soldato d’onore lo frenava, era una femmina indifesa,
 
non aveva cercato di ucciderlo, aveva cercato di comunicare con lui. Astrid si mosse e aprì gli occhi, lui restò a
 
fissarla mentre gli puntava la lama senza potersi muovere.
 
            -Vertel…tu non vuoi uccidere…non sono un vero pericolo…voglio quello che vuoi tu…sono un prescelto come te…tu conoscevi mia nonna? Leiad?-
            -Tu sei la nipote di Leiad?-
            -Mi dicono che le somiglio molto…-
            -Ma…come può essere… è morta qui su Terra tanti anni fa…-
            -Sua figlia, mia madre, è tornata viva dalla missione dopo anni…l’ha avuta da Sol…-
            -Se sei veramente sua nipote… allora puoi condizionarmi…non posso fidarmi di te…-
            -Non voglio condizionarti, voglio liberarti dal condizionamento di Redol, non ho fatto in tempo, i tuoi uomini mi hanno fermato!-
            -Perché dovrei credervi, voi volete conquistare Terra, vi siete già mischiate a questi strani terrestri! O forse vengono anche loro da qualche altro pianeta e vogliono Terra?-
            -No! Sono terrestri…sono nostri amici, ci hanno aiutato, ora possiamo vivere su Marte in pace, se ti arrendi e rimedierai a quello che hai fatto potrai venire anche tu-
            -Non ti credo! Forse quelle tartarughe hanno condizionato anche te!-
 
Mentre Astrid cercava di convincere Vertel, Donnie se la vedeva con il cyborg più forte di tutti e sapeva che poteva
 
spuntarla solo in un modo.    
 
            -Ho visto che hai esitato, non volevi ucciderla!- Commentò Donnie.
            -E’ vero, odio uccidere, ma non sono più un essere umano, la mia anima è dannata per sempre! Cosa vuoi che sia un altro peccato!-
            -C’è sempre il modo di redimersi, fermati, ferma tutto questo! Il tuo capo è stato condizionato dal nostro vero unico nemico: Redol il capo del Consiglio Scinetifico di Ni-
            -Non ti credo! Presto accorreranno anche gli altri miei uomini e i cyborg, siete bloccati in questa fortezza senza via di uscita!-
            -Ti sbagli, non mi hai voluto ascoltare e ne pagherai le conseguenze-
Donnie sfuggì ad Eugene e premette il pulsante per detonare la bomba nella stanza dei bottoni. Si sentì un forte boato
 
e  la luce si spense, c’era solo un flebile bagliore dei neon di emergenza. Quello fu il segnale, gli uomini di Karai e
 
Beal  cominciarono ad entrare  da tutte le aperture disponibili, la schermatura sparì e comparve alla vista la mostruosa
 
fortezza di Vertel.
 
La bella guerriera giapponese era in prima linea e guidava i suoi guerrieri nei corridoi, atterrando tutte le guardie che
 
le tartarughe non avevano sedato e  Beal teneva impegnati tutti i cyborg che gli capitavano a tiro. Leo aveva già
 
battuto un cyborg nel cavò del centro commerciale ed ora non voleva essere da meno, con le katane colpì le giunture
 
di un braccio e di una gamba del suo avversario, disarmandolo e azzoppandolo.
 
            -Ragazzi mirate alle giunture! Con le cinture siamo abbastanza forti da metterli fuori combattimento-
            -La fai facile con le tue lame, come faccio con i miei nunchaku?-
            -E’ una sciocchezza Mikey- disse Raph.
            -Grazie tante, tu hai le punte!!!- rispose scocciato Mikey.
 
Raph affondò il suo sai nell’articolazione del ginocchio dell’avversario facendogli perdere l’equilibrio, poi la
 
tartaruga usò l’altro sai per colpire la giuntura della spalla. Purtroppo anche se erano a meno due arrivarono altri tre
 
cyborg.
 
            -Perfetto! Aspettavamo solo voi!- Raph si gettò nella mischia come un pazzo e li fece cadere a terra tutti e tre,
 
Leo lo raggiunse subito per affiancarlo.
 
Astrid era ancora sotto tiro, ma la mano di Vertel tremava.
 
            -Faremo la fusione, vedrai i miei pensieri!-
            -Sciocca femmina se somigli solo un po’ a tua nonna non ci sarà nessuna fusione leale…devi morire!-
            -Mia nonna voleva il bene dei Niani, perché dovrei disonorarla così?-
            -Perché tu vuoi il potere, io voglio governare sui Niani, non ti lascerò questo privilegio-
            -Certo vuoi il potere, ma non abbastanza, non ce la fai ad uccidermi, vero?-
            -Non mi provocare-
 
Vertel si mosse per ferirla, ma Astrid rapida si scansò e tirò fuori la sua katana di energia.
 
            -Adesso che siamo alla pari combatterai immagino, sei un soldato o no?-
            -Ma come… sei un soldato anche tu?-
            -Non proprio! Ho scelto di non essere una scienziata indifesa e sono stata allenata dai terrestri-
            -Allora fammi vedere cosa hai imparato!-
 
Cominciarono a duellare spada contro spada, Vertel non era più giovane ma si vedeva che sapeva combattere, Astrid
 
come al solito sfoggiava la sua agilità e decisione. Eugene li vide e temette per il suo signore, voleva intervenire, ma
 
Donnie lo teneva impegnato e l’aveva chiuso in un angolo.
 
            -Lei è la tua compagna vero?-
 
Donnie rimase un attimo interdetto, il suo avversario era furbo, lo voleva distrarre.
 
            -E se anche fosse? Cosa ti importa?-
            -Faresti di tutto per lei-
            -Anche ucciderti…nonostante io odi la violenza inutile!-
            -Non c’è una violenza veramente utile!-
            -Allora fermati! Parliamo! Vogliamo questo da voi, non potete conquistare questo pianeta, non ve lo lasceremo fare, ma se invece collaboreremo possiamo rendere Marte un posto dove il tuo capo potrà vivere insieme ai suoi… e tu sarai libero!-
            -Non voglio…io gli appartengo! Gli devo la vita, gli devo tutto-
            -Allora è vero quello che mi ha detto di te Astrid…-
            -Che cosa ti ha detto? Cosa può sapere lei?-
            -… sei innamorato di Vertel… avete fatto la fusione totale?-
 
Eugene lo guardò con sorpresa, non riuscì a muoversi né articolare parola.
 
            -Io…ma…-
            -Me lo ha detto Astrid ieri sera…ma non ci credevo…adesso che vedo la tua reazione… allora è vero!-
            -Per lui sono un servo…non sono niente… non farebbe mai la fusione totale con me…ma lui è il mio padrone e tu devi morire!-
 
In quel momento Astrid disarmò Vertel e gridò:
 
            -Se non vi fermate subito uccido Vertel. Eugene parlo a te, stai lontano dal mio Donnie o faccio fuori il tuo signore!-
            -Non la ascoltare, uccidili tutti! Fai come ti dico- gridava Vertel. Eugene si fermò ed al suo cenno anche i suoi uomini.
            -Non posso rischiare la vostra vita mio signore…-
 
Dopo qualche secondo di silenzio la stanza fu invasa dagli uomini di Karai e Beal che teneva per la testa due cyborg,
 
la fortezza era stata conquistata, Vertel ed Eugene avevano perso.
 
Astrid per sicurezza puntava ancora la sua katana verso Vertel che guardava deluso il suo sottoposto.
 
            -Un soldato come me preferisce la morte alla sconfitta, Eugene mi hai disonorato, per la prima volta non hai eseguito un mio ordine, cosa hai da dire a tua discolpa-
            -La tua vita è la cosa più importante per me!-
            -Come osi darmi del tu! Sei il mio schiavo!-
            -E’ finita non lo vedi…mio signore…-
 
Astrid non perse tempo afferrò Vertel per una nuova fusione, Lisad si pose subito a difesa dell’amica, ma nessun
 
cyborg si sarebbe mosso, ubbidivano tutti a Eugene che guardava a terra, poi si rivolse a Donnie.
 
            -Che gli farete? Promettimi che non lo ucciderai…farò qualsiasi cosa-
            -Non vogliamo ucciderlo…tu non hai conosciuto il vero Vertel, adesso Astrid lo libererà e forse potrete chiarirvi-
            -E verrà con voi su Marte?-
            -Se è quello che desidera sì, altrimenti potrà restare con te sulla Terra. Ma se Vertel non cambierà idea sulla guerra ai terrestri, Astrid sarà costretta a condizionarlo, in ogni modo non morirà nessuno-
            -E…ed è vero che potete ridarmi un corpo e farmi diventare un Niano?-
            -Davvero lo desideri?-
            -Se Vertel lo vorrà ancora, sono pronto a rinunciare a quel poco di umanità che mi rimane…quello che chiedo è poterlo servire…-
            -Al momento non possiamo, ma credo che quando arriveranno anche gli altri Niani sarà fattibile, tra di loro c’è un chirurgo biomolecolare incredibile, forse lui può-
            -E’ Yal, lo stesso che ha reso Vertel mezzo umano- intervenne Lisad che li ascoltava.
            -Bene adesso che ne facciamo di loro?- Chiese Karai che ancora impugnava le armi insieme ai suoi uomini,
 
Beal aveva lasciato cadere i due cyborg e guardava gli altri rimasti come se fosse pronto a strapazzarne qualche altro.
 
            -Lasciate che Astrid finisca la fusione e vedremo la reazione di Vertel- disse Donnie.
 
Dopo qualche minuto il soldato Niano aprì gli occhi e Astrid si staccò da lui con sguardo sereno.
 
            -Eugene, miei cyborg ed umani…quello che essi dicono è vero…ho passato anni della mia vita a ritenermi un fallito ed a cercare riscatto…ho fatto del male ai terrestri…tutto inutilmente…mi consegno a voi Niani della nuova generazione, deciderete il mio destino…-
            -Sono sicura di parlare a nome di tutti i prescelti dicendo che una punizione è inutile, non stavi agendo nel pieno delle tue facoltà, l’unico che dovrà veramente pagare è Redol per il male che ha fatto a tutti noi, ma tu puoi fare molto per i terrestri tuoi seguaci, prima di tutto liberali…- disse Astrid.
            -E’ vero posso fare molto! Chi è diventato cyborg verrà camuffato da umano e potrà tornare libero… pagherò tutto io con i soldi che ho rubato alla comunità di New York, il dottor Stockman sta realizzando una pelle sintetica molto realistica-
            -Vuoi pagare quello scienziato da quattro soldi? Quel pazzo farà tutto gratis!!!- Commentò Raph.
            -Ma dov’è Stockman?- disse Leo.
            -Sono qui…- una voce flebile usci da dietro le spalle di Raph che lo aveva trasportato per tutto il tempo e se ne era pure dimenticato.
            -Ops! Me ne ero scordato, ero così preso dalla battaglia! Farai tutto quello che ti diciamo vero? Altrimenti spacco il tuo bel vasetto di cetrioli che ti ritrovi come testa!-
            -Sì…ma vi prego non fatemi del male, ci penserò io a sistemare tutti…la pelle sintetica è pronta… anche se voi stupide tartarughe avete fatto fuori tutti i mie strumenti di laboratorio, maledetti!-
            -Cosa hai detto?- Gli ringhiò Raph che lo sorreggeva proprio vicino alla sua faccia arrabbiata.
            -Nulla ritiro tutto…ma avrò bisogno di strumenti nuovi…-
            -Te li fornirò io, non saremo più un problema per i terrestri, ma vi prego vorrei vedere Marte, vorrei che anche Eugene lo vedesse…- disse Vertel che sembrava un'altra persona.
            -Adesso però dobbiamo condizionare tutti questi uomini ed i cyborg…non possiamo lasciarli così, molti di loro torneranno alla loro vita, mentre i cyborg dovranno rendersi conto che non possono usare la loro forza per scopi malvagi- disse Astrid.
            -I cyborg verranno comunque depotenziati- commentò Donnie.
            -Molti dei nostri uomini non possono tornare alla normalità…non hanno più nessuno…siamo noi ora la loro famiglia- disse Eugene.
            -Lavoreranno per me, metterò su qualcosa di utile e costruttivo, un laboratorio per gli arti artificiali a basso costo. Stockman lavorerai per me e ti farai perdonare tutte le tue malefatte…esattamente come me- disse Vertel, Eugene lo guardò con trasporto, sapeva che in lui c’era quell’essere gentile, che gli aveva salvato la vita e disse:
            - Che ne sarà di me? Mi condizionerai un’altra volta?-
            -Eugene…non ti ho mai condizionato…mi sei sempre stato grato per quello che ho fatto per te…nessuno ha mai provato un sentimento così forte per me…tu sei la mia famiglia…non so se potrò mai ricambiare completamente quello che provi…ma non ti abbandonerò…non sarai mai più il mio schiavo-
 
Vertel si avvicinò e abbracciò Eugene, che non riuscì a trattenere le lacrime, forse non avrebbe mai ricambiato il suo
 
amore, ma adesso lo accettava come un essere alla pari e questo era già tanto per lui. Poi il Niano si rivolse ad Astrid:
 
            -Ti prego mostraci Marte, vorrei dare anche io il mio contributo, potrei aiutarvi a costruire i robot per la manutenzione dei giardini e della base per quando arriveranno tutti i Niani-
 
Lisad però come Raph era dubbiosa, era stato fin troppo facile:
 
            -Ma Astrid…li lasciamo andare via così? E credi a quell’Eugene? Mi sentirei più tranquilla se tu facessi una fusione anche con lui e tutti i cyborg presenti… magari io e Beal potremmo dare una mano per velocizzare il processo…-
            -Sono d’accordo! Dobbiamo essere sicuri che nessuno di loro si riorganizzi e ricominci a derubare New York di nuovo e poi non si deve sapere di noi e dei Niani- assentì Raph.
            -Va bene Raph…va bene Lisad. Mi permetti Eugene? Mi limiterò a guardare i tuoi pensieri non voglio condizionarti, mentre Beal e Lisad dovete togliere tutte le tracce di aggressività ed odio dei cyborg-
 
Eugene acconsentì e rivolto ai suoi disse:
 
            -Lasciateli fare, vi fidate di me? Vi ho sempre trattato con riguardo?-
 
Tutti i cyborg che erano rimasti in piedi annuirono. Allora Beal e Lisad si avvicinarono a loro e cominciarono la
 
connessione, Astrid si fuse a Eugene e vide quello che già sapeva: era innamorato di Vertel da una vita, non gli
 
importava che fosse un alieno, vedeva solo che lo aveva salvato dimenticandosi della loro diversità. C’era anche la
 
profonda tristezza che non sarebbero stati mai una coppia, ma adesso che le cose si stavano aggiustando voleva solo
 
che il suo signore fosse felice. Vide anche la sua profonda sensibilità ed il dolore che aveva provato in tutti questi
 
anni in cui aveva fatto del male, ma scoprì una cosa che la sorprese: non aveva mai ucciso nessuno. Anche le persone
 
che Vertel gli aveva ordinato di terminare le aveva risparmiate coprendo la loro fuga, non aveva mai avuto il coraggio
 
di finire il lavoro. Astrid aveva incontrato un altro umano puro come Isabel e le tartarughe, c’era davvero speranza
 
per i terrestri.
 
Donnie tornò nella stanza dei bottoni e riaccese alla meglio la schermatura del palazzo, il mondo non era ancora
 
pronto per tutto questo, l’edificio mostruoso di Vertel doveva essere smantellato e ricostruito, non doveva destare
 
sospetti.
 
I soldati ed i cyborg tornarono alle loro stanze come se nulla fosse successo, tutti l’indomani avrebbero dato una
 
mano, dovevano ripartire da zero.
 
Approfittando di un momento di calma Leo afferrò Raph per una spalla.
 
            -Dove credi di andare?-
            -Al rifugio e dove se no?-
            -Lo so dove vuoi andare, ma non puoi-
            -Mi accusi ingiustamente-
            -Mi hai preso un ciondolo per gli ologrammi densi senza permesso, lo rivoglio!-
            -Adesso non ti serve più, i tuoi uomini ti hanno visto per come sei e non si sono messi ad urlare…tu sottovaluti gli umani e te stesso, non siamo poi così mostruosi-
            -Ah davvero? Vallo a dire alla donna che stai cercando di ingannare-
            -Alina?-
            -Si chiama Alina… allora esiste-
            -Non ci ho fatto nulla! Parliamo soltanto!-
            -Tu che parli senza agire mi sembra alquanto insolito!-
            -E’ vero parla sempre lei…l’ho salvata dal suo ex, uno stupido ragazzetto manesco…siamo solo amici…l’ha vista pure Lisad…quella pazza è venuta a farmi la predica in pieno giorno davanti ad Alina-
            -Forse è gelosa?-
            -Ma figurati! Lei pensa solo che siccome sono un mostro l’umana non mi accetterà e che sto facendo uno sbaglio…allora Isabel e Karai?-
            -Loro sapevano fin dall’inizio chi siamo…-
            -Ti prometto che non mi approfitterò di lei e se sarà il caso le dirò la verità, a quel punto però se mi accetterà come sono…potrei anche diventare il suo ragazzo!-
            -Non dico che sia impossibile…ma è veramente molto difficile, né Karai né Isabel sono umane comuni…com’è questa Alina?-
            -La conosco da poco…te lo dirò quando ne saprò di più, adesso però vado!-
            -No caro, la vedrai tra due settimane, se ci tiene a te, aspetterà!-
            -Ma…-
            -Niente ma!-
            -Non puoi obbligarmi-
            -Se non lo farai verrà Splinter in persona a prenderti di peso, l’ho già avvertito-
            -Tu hai raccontato tutto a Splinter?- Raph aveva cambiato colore, era verde pisello sbiadito.
            -Anche Beal mi ha promesso che mi darà una mano, gli ho raccontato cosa hai fatto e concorda con tutti noi-
 
A sentire il suo nome, il gigante buono si avvicinò a Raph e disse.
 
            -Sai, mi meraviglio di te, non ti facevo così…debole-
            -Non posso crederci! Vi assicuro che la moretta con cui sono stato non è tanto indifesa!-
            -Stai peggiorando la tua situazione- disse serio Leo e rapido lo toccò in due specifici punti di pressione. Raph cascò a terra come immobilizzato e Beal se lo caricò sulle spalle. La tartaruga in rosso avrebbe voluto imprecare ma non riusciva nemmeno in quello. Karai si avvicinò alla sua tartaruga preferita:
            -Non ha tutti i torti Raph, anche noi donne abbiamo le nostre armi…però è vero l’ha ingannata e una bella punizione è quello che ci vuole. Allora Leo che fai stasera vieni a cena?-
            -Sì amore, sistemo un attimo mio fratello e arrivo-
 
Karai gli dette un bacetto tenero sulla bocca, prese la sua katana e se ne andò con il suo esercito, senza dubbio era
 
un’umana unica nel suo genere.

 

 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
E’ già! Le tartarughe ed i Niani insieme sono una forza della natura, in poco tempo hanno eliminiato i loro nemici e per di più sono tutti contenti! A meno che non ci sia ancora sotto qualcosa…ma vedrete…
Leo da bravo leader non dimentica la punizione di Raph e con l’aiuto del grosso Beal gli ipedisce di andare da Alina…ma due settimane passano presto…
Alla prossima
Baci
Altair

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Capitolo 16
*** Notizie dal FIR (Flying insect recorder) ***


Nei giorni successivi tutti si operarono perché la fortezza di Vertel diventasse davvero qualcosa di utile alla comunità,
 
tutti i cyborg vennero depotenziati, compreso Eugene che se ne andava in giro affaccendato con sguardo sereno e
 
rilassato. Tutti gli umani che si erano rivolti a loro sarebbero stati curati ed avrebbero avuto degli arti robotici di
 
prima qualità. Chi poteva sarebbe tornato alle proprie famiglie, ma alcuni di loro sarebbero rimasti a lavorare in
 
quello che presto sarebbe stato trasformato in un immenso laboratorio. Anche le tartarughe dettero una mano, gli
 
umani presenti le tolleravano e nessuno avrebbe mai rivelato al resto del mondo cosa sapevano, anche perché chi non
 
era d’accordo o aveva cattive intenzioni era stato condizionato dai Niani.
 
            -Perché non gli abbiamo fatto dimenticare tutto?- Chiese Lisad ad Astrid.
            -Ne ho parlato con Donnie e Leo…potrebbero aiutarci contro Redol…non possiamo escludere la possibilità che lui convinca i Niani o parte di loro a dichiarare guerra a Terra, vorrei avere più alleati, oltre agli uomini di Karai-
            -Non ci avevo pensato…-
            -Il che è strano…sei un soldato ben preparato…non è che pensi a Raph ed hai il cervello in pappa per la gelosia?-
            -Ti sbagli…ma parlando di vermi…piuttosto dov’è?-
            -E’ in punizione…Leo lo ha rinchiuso in camera e Splinter lo tiene d’occhio-
            -Ma per quanto tempo?-
            -Due settimane! Se si comporterà bene-
            -Impazzirà!-
            -Non mi dire che ti dispiace!?-
            -No…credo che sia la giusta punizione!-
            -Passerai a trovarlo? Sono sicura che gli farà piacere-
            -Vedrò…ma non se lo merita-
 
Le raggiunse Eugene e le due smisero di parlare dei fatti privati.
 
            -Io e Vertel siamo pronti, gli altri sono ben informati su come continuare senza di noi, possiamo stare da voi qualche giorno, poi dovremo tornare sulla Terra-
            -Molto bene andiamo, Marte vi aspetta-
 
I Niani, Eugene, Vertel e Mikey andarono al rifugio per usare il Tartunnel, in pochi istanti avrebbero toccato il suolo
 
marziano. Quando furono dall’altra parte, Eugene e Vertel rimasero stupiti della struttura originale e funzionale della
 
base, delle apparecchiature di Donnie che stavano progressivamente costruendo le mura, ma rimasero completamente
 
senza fiato quando uscirono fuori all’aperto: il cielo era violetto, su un prato cangiante da verde ad argento a lilla
 
svolazzavano della farfalle fluorescenti, di lontano si vedevano i Cervizek che pascolavano tranquilli.
 
            -Voi avete fatto un autentico miracolo!-
            -Ed in queste acque ci sono i pesci?- Chiese Eugene, la base era vicino ad una splendida scogliera a picco sul mare.
            -Sì certo, abbiamo realizzato tutti gli esseri viventi in laboratorio, ma si sono adattati perfettamente, per il momento sembra che tutto funzioni e la percentuale di ossigeno è molto vicina a quella terrestre, tanto che non dovreste avere problemi, forse vi sentirete un po’ affaticati i primi giorni, ma la gravità più leggera semplifica le cose….anche se nella base c’è la gravità terrestre, non possiamo permetterci di disabituarci, andiamo spesso sulla Terra- ripose Donnie.
            -Cara Astrid…ci avete affrontato ed avete lottato per aiutare i vostri amici terrestri?- Chiese Vertel, rispose Donnie:
            -Sì…Astrid doveva leggere le vostre menti per capire chi eravate…poi, quando abbiamo scoperto cosa c’era dietro, tutti quelli che potevano sono venuti sulla Terra a dare una mano a me e i miei fratelli-
            -E’ bellissima questa collaborazione tra esseri così diversi e lontani evolutivamente - commentò Vertel.
            -Voi non siete tanto diversi da noi, infatti riteniamo che abbiamo un’origine comune…-
            -Ho analizzato delle sequenze…abbiamo tutti le stesse basi azotate nella strutta del DNA, non può essere un caso, queste molecole hanno viaggiato nella nostra galassia, hanno colonizzato forse anche altri mondi…ma non lo sappiamo per certo come sia successo…forse tramite le comete…questa per ora è solo una teoria- spiegò Astrid.
            -Vuoi dire che anche noi Niani siamo lontani parenti di voi umani?-
            -Esattamente-
            -E’ incredibile…l’universo non è poi così grande…non l’avrei mai pensato…Quando arriveranno gli altri Niani?- Chiese Vertel.
            -Noi crediamo alla fine di quest’anno terrestre…tra pochi mesi. Ma stiamo aspettando una piccola sonda per domani, appena potrò vi comunicherò gli aggiornamenti- Replicò Donnie.
            -Possiamo assistere anche noi?- disse Vertel.
            -Per la verità può solo Astrid per motivi di sicurezza…lei stessa ci spiegherà il motivo di questa segretezza quando arriveranno i prescelti, giusto?-
            -Se va tutto bene sì, potrò liberarmi di un peso… tutta la missione potrebbe fallire se vi rivelo dei dettagli, credetemi è importante, perfino lo stesso Donnie non sa di cosa si tratta-
            -Ti crediamo…- rispose Vertel, ma sembrava un po’ contrariato, invece Eugene era tranquillo e così felice da
 
quando non era più uno schiavo. Mai nella sua vita si sarebbe aspettato di arrivare in pochi secondi su un altro pianeta
 
e trovarlo accogliente come la Terra. Il sayborg era stato un normalissimo contadino, trovarsi lì era qualcosa che non
 
aveva prezzo, restò a godersi in silenzio l’insolito e bellissimo panorama.
 
A cena gli ospiti fecero amicizia con il resto dei Niani e decisero per una fusione. Vertel non era mai stato così
 
sereno, si sentì a casa, ora non pensava più di essere un fallito;  Redol aveva sabotato la missione, lui aveva fatto tutto
 
quello che poteva per il suo popolo. Eugene dal canto suo lo osservava con sguardo serafico, si sentiva così leggero,
 
le difficoltà erano passate e anche lui si sentì in famiglia. Per un po’ pensò che non c’era poi tutta questa differenza
 
tra di loro, ma poi si ricordò che non era più nemmeno umano, era un robot. Si guardò le mani, una volta erano quelle
 
segnate di contadino, ora erano fredde ed il tatto era qualcosa di appena accennato, non sapeva più cosa volesse dire
 
fare o ricevere anche una semplice carezza. Mikey aveva capito e lo guardava, cercò di distrarlo perché di certo non
 
poteva fare molto per lui.
 
            -E’ vero che eri un contadino Eugene?-
            -Sì Mikey, sembra incredibile adesso…-
            -E ti piaceva quel lavoro?-
            -Diciamo che lo apprezzavo per la maggior parte del tempo, pensavo che sarebbe stato il mio destino lavorare la terra, l’ho fatto sempre con passione-
            -Ti va di venire a piantare alberi con noi domani?-
            -Dici sul serio?
            -Sì certo, sono venuto qui su Marte per fare il naturalista, ci vuole dopo le battaglie e poi rilassa tutto questo violetto-
Eugene si mise a ridere: -Il violetto ti rilassa?-
            -A me fa questo effetto, faccio certe dormite sul prato qui fuori, mi basta guardare il cielo e già sono nel mondo dei sogni-
            -Domani proverò anche io, dopo avervi aiutato a piantare gli alberi, certo non sono più forte come prima, ma sempre più di un uomo medio-
            -E sei resistente all’acqua?- Chiese Mikey che però a pensarci forse aveva fatto un gaffe, aspettò preoccupato la riposta.
            -Sì certo, sono di acciaio inossidabile!-
            -Allora faremo anche un bagno nel lago. Dove dobbiamo andare ce ne è uno bellissimo sembra di essere in alta montagna-
            -E’ una vita che non faccio il bagno in un lago, sarà un piacere! Non vedo l’ora-
 
Astrid guardava il bel gruppetto assortito, ma non poteva fare a meno di pensare al giorno dopo, forse avrebbe saputo
 
tutta la verità su quello che era successo in questi ultimi tempi alla base orbitante di Ni, la curiosità la divorava ed era
 
certa che anche Donnie pensasse la stessa cosa.
 
Finirono tardi di cenare e quando si salutarono andarono direttamente a letto, era stata una giornata densa di
 
emozioni. Quando Astrid si trovò da sola con Donnie gli disse:
 
            -Anche tu pensi costantemente a domani vero?-
            -Sì…e so che non sono il solo…-
            -Sono così tesa e preoccupata…quando eravamo in missione non ne ho avuto il tempo ma ora non riesco a smettere di pensarci…non riuscirò a rilassarmi, temo che farò la nottata in bianco-
            -Allora vedremo di impiegare tutto questo tempo nel migliore dei modi-
            -Cosa vuoi dire?-
 
Lui la prese in braccio, la stese sul letto, si avvicinò ancora di più a lei e la baciò, in un attimo smisero di pensare a
 
tutto il resto del mondo, quella sera per la prima volta ed in modo inconsapevole fu Donnie a cominciare la fusione
 
totale.
 
La mattina aprì gli occhi lentamente si sentiva così riposato e sereno, la sua Astrid lo stava guardando dolcemente,
 
chissà da quanto tempo.
 
            -Tu lo sai cosa è successo stanotte?- Chiese Astrid al suo Donnie.
            -Non credo di esserne sicuro…-
            -Non so se il mio ed il tuo mondo siano pronti per questo-
            -Cosa vuoi dire?-
            -Sei tu che hai fatto la fusione, non ho cominciato io, non me ne hai dato il tempo! Tu hai creato la connessione mentale! Ti rendi conto!-
            -Vuoi dire che anche io posso leggere le menti?-
            -Credo proprio di sì…-
            -Come te lo spieghi?-
            -Nied dice che abbiamo cervelli molto simili, con strutture a strati e nuclei di cellule! Senza contare che le connessione neurali funzionano con neurotrasmettitori molto simili ai nostri!-
            -Forse posso fare la fusione solo con te…-
            -Forse all’inizio! Devi fare delle prove anche con i tuoi fratelli-
            -Ma cosa devo pensare?…non è che Mikey mi ispiri le sensazioni che sento per te…-
            -Non è solo una questione di come ti senti tu…devi pensare che vuoi una connessione…ma senza il lato fisco…altrimenti faresti una fusione totale con chiunque…non mi sembrerebbe una cosa carina!-
            -E’ sì! Immagina la facessi con Nied, Beal mi spezzerebbe in due usando solo i  mignoli!-
            -Non solo lui…io userei le mie katane…ma perché hai pensato a Nied?-
            -Era un esempio! Su! Parlavamo di lei prima!-
            -Va bene ti perdono… e poi…sono ancora incredula, aspetta che lo dica a tutti!-
            -Devi proprio dirlo subito…ti spiace aspettare? Vorrei vedere se è stato un caso o no…prima fammi provare con Mikey-
            -Scherzi? Non può avvenire per caso! E io non l’ho cominciata-
            -Devo provare subito con mio fratello!-
 
Donnie saltò giù dal letto e si diresse in cucina, appena entrato vide un’immagine che solo qualche giorno fa di certo
 
non si sarebbe aspettato: Mikey e Eugene stavano tirando fuori un dolce dal forno.
 
            -Anni di allenamenti duri e poi uno finisce così in basso!-
            -Che dici Donnie? Eugene è un cuoco sopraffino! L’ha fatto lui il dolce, una ricetta che non conosco, vi leccherete i baffi!-
            -Stavo scherzando…-
            -L’avevo capito non preoccuparti, ultimante non ho avuto molto tempo, ma ammetto che mi piace molto cucinare, volevo farvi una sorpresa ed è arrivato Mikey- Disse Eugene sorridente.
            -Sì sempre così…opportuno…come un elefante in un negozio di cristalli- Commentò Donnie.
 
Dopo poco arrivarono tutti i Niani attirati dal profumino.
 
            -E’ uno dei tuoi dolci Eugene?- Chiese Vertel.
            -Sì mio sig…sì Vertel-
 
Il Niano lo guardò quasi dispiaciuto, per tanti anni il loro rapporto era stato quello tra padrone e servo, adesso tutto
 
era cambiato ed in pochi giorni, ora Vertel trattava Eugene da pari, ma al cyborg non veniva naturale, si doveva
 
ancora abituare.
 
            -Allora mangiamo? Abbiamo varie cose da fare stamani. Anche tu verrai a piantare  gli alberi con noi Vertel?- Chiese Donnie, voleva velocizzare i tempi.
            -Con molto piacere, ma non l’ho mai fatto in vita mia!-
 
Finalmente i Niani, Donnie e Mikey lasciarono la base, tutti tranne Astrid che doveva seguire la crescita del suo Vatto
 
e aspettava a momenti il ritorno del FIR. Andò nel laboratorio ed aprì l’incubatrice, Hedgy era oramai un cucciolo
 
svezzato, il suo pelo era morbido ed aveva l’aspetto del velluto, ma sarebbe bastato farlo arrabbiare ed avrebbe
 
sfoderato i suoi aculei ed i suoi artigli taglienti. Il piccolo Vatto era un femmina aveva gli occhi color acciaio come la
 
sua padrona, avevano già un legame a causa della prima fusione avvenuta circa una settimana prima, ma Astrid ripeté
 
il processo per controllare che tutto andasse bene, era un ibrido gatto-Vtozit, poteva anche essere instabile. Invece
 
trovò che le onde celebrali fossero molto regolari e al suo tocco Hedgy cominciò a fare le fusa.
 
            -Ma sei più terrestre o più Niana?-
 
La Vattina fece un miagolio metallico e strusciò il musino contro la mano della sua padrona.
 
            -Andiamo a fare un giro nella tua nuova casa-
 
Saltò giù dall’incubatrice, cominciò a camminare prima in modo un po’ scoordinato tanto che inciampò sulle zampe
 
anteriori e picchiò il musino a terra, soffiò irritata, scosse la testa, si rialzò e continuò sicura. Poteva sembrare un
 
semplice gatto ma, non solo era un’arma di difesa, era molto più intelligente dei suoi cugini terrestri, avrebbe
 
imparato a capire davvero cosa gli si diceva ed avrebbe potuto riprodurre qualche parola, non molte, ma sufficienti
 
per farsi capire. Mentre passeggiavano nei corridoi della costruzione a pianta ottagonale, partì un allarme, il FIR stava
 
rientrando, Astrid cominciò a correre ed Hedgy dietro.
 
Arrivarono davanti al portale ansimanti, Donnie aveva reso tutto automatico, una piccola finestrella si aprì,
 
spuntarono delle zampette e una testolina, il FIR rosso entrò rapido e volò in cerca di qualcuno a cui riportare i dati.
 
            - FIR! Contatto! Proiezione ultimi dati!-
 
L’insettino nanotecnologico proiettò l’immagine di un Niano sorridente con scaglie scure, era Yal:
 
            -Astrid non sai con quale emozione ti parlo da qui, dalla base orbitante, siamo lontani anni luce, ma ti sento
 
vicina… sei bellissima come Leiad… tua madre è partita con i prescelti, arriveranno da voi in soli quattro mesi
 
terrestri circa, contando che sono passati venti mesi da quando sono partiti da qui. Frel è con loro, ha detto che gli
 
mancavate ed è felice del Niano che è diventato, per cui il tuo condizionamento è svanito, lui resterà il coraggioso
 
guerriero che ha deciso di essere…visto che questa registrazione resterà privata…ti avverto, sii buono con lui…è
 
cotto di te…lo so che hai tentato di liberarlo, ma non si può fare nulla in questi casi, tua madre lo sapeva bene e non
 
ci ha nemmeno provato con me…non so perché te lo dico… forse per chiederti di essere clemente con Frel perché so
 
cosa patirà…non lo illudere mai…ma torniamo alla missione…le immagini di Marte che mi hai mandato sono
 
incredibili, tra poco risveglierò il Consiglio Scientifico e lo Stato Supremo, appena sarà tutto pronto partiremo per
 
raggiungervi, per questo vi chiedo di comunicare con noi spesso, magari ogni settimana, così potremo aggiornarci.
 
Vorrei risvegliare tutti i nostri migliori scienziati per provare a migliorare il vostro Tartunnel, potremmo arrivare da
 
voi tra pochissimo! Inoltre con le nozioni del tuo Donnie possiamo permetterci di far funzionare tutta la base in
 
modo efficiente, abbiamo acceso anche tutti i robot e potremo anche noi arrivare in metà tempo! Adesso però devo
 
passare alle cattive  notizie…Redol è fuggito dalla stazione già da quasi due anni e temo che stia architettando
 
qualcosa, credo che abbia un rifugio segreto dove si nasconde col figlio Meredol e forse qualche altro pazzo Niano
 
che è d’accordo con lui…è il motivo per cui il vostro FIR mi ha trovato sveglio, ho promesso a tua madre che avrei
 
vegliato sulla base fino al suo ritorno…parlando di tua madre…Leiad potrà stare con te solo poco tempo sarà il
 
numero 1 ma anche il controllore, ha bisogno che tu la sblocchi, per non farsi scoprire da Redol ha dovuto come
 
dire...addormentare i suoi poteri, altrimenti l’avrebbe riconosciuta subito…solo una capacità psichica uguale o più
 
forte della sua può aiutarla a recuperare il suo potenziale psichico e sono sicuro che tu sia la persona giusta. Devo
 
svelarti anche qualcosa che non ti piacerà…dentro di te non ci sono solo i geni di Leiad e di tuo padre Sol…ma
 
abbiamo usato alcuni geni di Redol…è colpa mia…per fortuna questa è una registrazione e non puoi picchiarmi
 
(sono sicuro che sei tutta tua madre in questo)… non sapevo che Redol fosse un verme schifoso…ma con i suoi geni
 
ti ho reso la Niana psichicamente più forte mai esistita…usa il tuo potere al meglio…se assomigli solo un po’ a tua
 
madre e tuo padre…e direi che ad istinto hai preso il meglio dei due… sarai assolutamente all’altezza. Vorrei dirti
 
tante cose, ma per ora mi limiterò a parlarti dei prescelti…fai conto di avere a che fare con tante Nied quando è nel
 
momento di massimo freddezza…devi sapere che tu e gli altri avete subito meno interventi di biologia molecolare a
 
livello nervoso, nel tuo caso rischiavi di perdere il tuo potere psichico e poi non lo ritenevo giusto…ma i nuovi
 
prescelti sono stati tutti mutati pesantemente in quel senso…ma sono sicuro che voi riuscirete ad aiutarli…Farad, la
 
psichiatra, ha mostrato più sensibilità degli altri ed è quella con la maggiore forza psichica, ma non è paragonabile
 
a quella che hai tu, ne sono certo. Poi c’è Ulil il geologo/chimico, Gead l’ingegnere, Kerad l’agronoma/ingegnere
 
del territorio, Zarel il biologo/medico e l’ ultimo il soldato scelto Tredil. Attenzione a Kerad è bellissima…ha scaglie
 
di cristallo…a parte che i maschietti daranno di matto…il problema vero è che noi crediamo che sia stata
 
condizionata da Redol per cui occhio…lei non sa che sappiamo…l’abbiamo mandata lo stesso perché sei l’unica che
 
può fare qualcosa per lei…aspetto il vostro FIR molto presto, ti abbraccio alla maniera terrestre…mi ha insegnato
 
tua madre-
 
Astrid non stava più nelle squame, prese Hedgy in braccio e corse al suo mezzo antigravitazionale, doveva
 
raggiungere gli altri. Li trovò che facevano il bagno nel lago.
 
            -Ma non dovevate piantare alberi, avete già finito?-
            -Ciao Astrid! Facciamo una pausa vieni anche tu nell’acqua?- Gridò Mickey tra gli spruzzi.
            -Non avete freddo?-
            -No assolutamente! Crediamo che ci sia una fonte termale sul fondo di questo lago, l’acqua è calda!- Disse Donnie.                      
            -Infatti dobbiamo ripopolare il lago, i pesci previsti non sono sopravvissuti è troppo caldo…ci vogliono altre specie più adatte- disse Nied dispiaciuta.
            -Come è possibile che non ci siamo accorti che l’acqua era calda? Donnie non sarà mica un problema, non ci saranno rischi sismici?-
            -Secondo me questo lago l’ha popolato Mikey e non si è accorto che era troppo caldo! Comunque farò dei controlli regolari…al momento è sicuro, ho usato subito lo scanner perché avevo il tuo stesso dubbio-
            -Bene se è tutto ok…ragazzi…devo darvi buone notizie!-
            -E’ arrivato il FIR?- Disse Donnie con un grosso sorriso.
            -Sì, i prescelti arriveranno tra quattro mesi con mia madre e Frel!!-
 
Tutti esultarono e cominciò una guerra di schizzi capitanata da Mikey, anche Astrid si gettò nell’acqua, voleva
 
partecipare. Vertel e Nied li guardavano scuotendo la testa. Beal con le sue grandi braccia smosse una valanga
 
d’acqua e bagnò completamente i due Niani seriosi che lo fulminarono con lo sguardo.
 
La superficie del lago brillava violetta, anche Eugene rideva e scherzava, non si ricordava l’ultima volta che aveva
 
riso così e nemmeno una situazione più assurda di quella: era su Marte, in un lago termale a scherzare con mutanti ed
 
alieni.
 
Sulla riva del lago Hedgy li guardava curiosa e miagolò per attirare l’attenzione.
 
            -Ma quella è la Vattina!- Disse Mikey e corse fuori dall’acqua, fece per carezzare la creaturina, ma questa
 
appena vide la mano verde gocciolante sfoderò tutti gli aculei e si mise in posizione di attacco.
 
            -Oh no di nuovo! Astrid non avevi detto che era mansueta con noi?-
            -Sì lo è, ma tu sei bagnato…credo che non gli piaccia l’acqua come ai gatti terrestri-
 
Mikey si asciugò con la cintura e si avvicinò cauto ad Hedgy, lei annusò le tre dita della tartaruga, lo guardò fisso
 
negli occhi azzurri, piano piano ritirò tutti gli aculei e tornò mansueta. Finalmente poté carezzarla, era morbidissima
 
come il velluto, cominciò a fare le fusa, era nata una nuova amicizia.
 
            -Voglio farti conoscere il mio Pedro…sai è un bravissimo cagnolino!-
Hedgy gli rispose:
            -‘nolino?-
Mikey fece un salto indietro e gridò:
            -Astrid! Astrid! Hedgy parla!!!-
            -Tranquillo Mikey è normale, i Vtozit imparano qualche parola e la usano propriamente-
Mikey si riavvicinò alla Vattina e le parlò lentamente:
            -Si dice cagnolino-
            -Ca’nolino-
            -CaGnolino-
            -Caggnolino-
            -Bravissima Hedgy!-
            -Hedgy bravissima!-
            -Ma sei fantastica! Ci divertiremo un sacco io e te!-
            -Io…te!-
            -Non fare il pappagallo!-
            -Gallo?-
 
Mikey si buttò in terra dalle risate. Donnie si avvicinò, accarezzò la Vattina e si sedette accanto al fratello.
 
            -Mikey posso chiederti un favore? Ma tu non farne parola con nessuno-
            -Certo dimmi pure bro-
 
Hedgy si era messa a pancia all’aria e si faceva accarezzare da Mikey.
 
            -Forse ho imparato a fare la fusione…posso leggerti i pensieri?-
            -Che cosa tu hai imp…-
 
Donnie si gettò sul fratello tappandogli la bocca, Mikey, con il suo solito tono, pacato come la sirena di una nave,
 
stava per comunicare a tutti la notizia che lui voleva tenere segreta. Hedgy scappò contrariata.
 
            -Ti ho chiesto di mantenere il segreto, non sono sicuro che funzioni…credi di potercela fare?-
            -Okkey…proviamo! Su cosa aspetti?-
 
Donnie con la sua mano destra toccò il braccio del fratello e pensò intensamente. All’inizio non successe nulla poi
 
sentì qualcosa, non quello che percepiva di solito quando si fondeva con Astrid, ma come un’impressione di serenità
 
e poi dietro questa una forte nostalgia, forse per Isabel, era definitivamente nella testa Mikey. Lo pseudolegame non
 
durò a lungo perse subito la connessione.
 
            -Allora quando cominci?-
            -Ci sono riuscito solo per un istante…mi devo esercitare…-
            -Quando vuoi bro. Ma adesso arrivano gli altri, staccati, non è normale tutto questo affetto tuo verso di me, noteranno subito qualcosa di strano!-
            -Che vorresti dire che sono freddo con te?-
            -E’ così! Non mi abbracci mai e tu lo sai che ho bisogno di tenerezza-
            -Ma smettila!-
 
Donnie dette una spinta al fratello, il quale prima rotolò intenzionalmente e poi balzò in piedi atletico.
 
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Sì avete visto bene, tutti vanno d’amore e d’accordo, non sono carini? ;-P
Non posso farci niente, sono troppo ottimista XD…ma sono anche la stessa che ha fatto morire Isabel, la dolce e coraggiosa ragazza di Mikey…
Il FIR è tornato con buone nuove. Nella registrazione Yal ha fatto un riassunto della situazione per avvertire Astrid di Redol e prepararla all’arrivo dei nuovi prescelti.
Vi piace la  “vattina” Hedgy? Essendo dotata di una intelligenza superiore rispetto ai gatti normale avrà anche lei un ruolo importante…mi sono ispirata alla mia gattina che non cè più, vi giuro che era capace di capire tante cose ed aveva anche dei “miao” con toni diversi, lo capivo benissimo quando era arrabbiata o annoiata o aveva fame :-)
E Raph? Vedremo le sue peripezie nel prossimo capitolo
baci
Altair

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Capitolo 17
*** Io non sarò mai perfetto come voi! ***


Non si sentiva il minimo rumore, si mosse al buio come fanno i ninja, aprì la porta, non lasciò scappare un
 
cigolio, arrivò nella stanza della televisione. Splinter a quell’ora meditava, era il momento ideale, doveva raggiungere
 
l’officina, lì avrebbe trovato un ciondolo Enerzon di riserva, sarebbe potuto tornare da Alina. Ormai era diventato un
 
fatto di orgoglio, doveva dimostrare a tutti che lei poteva accettarlo anche come realmente era, doveva solo farsi
 
conoscere di più.
 
L’uscita era vicina, poteva quasi rilassarsi, ma sentì un sibilo ed una forte frustata familiare gli colpì la gamba, vide
 
una coda sparire nel buio, si girò ed il bastone di Splinter lo colpì sotto il mento mettendolo a tappeto.
 
            -Raphael! Mi hai davvero deluso, non solo volevi sottrarti alla tua punizione, ma mentre stavi per uscire ti sei
 
distratto ed hai fatto rumore! Forse e dico forse, se tu fossi uscito senza fare errori ti avrei lasciato andare…così non
 
te lo meriti-
 
            -Ma sensei…questa punizione è ingiusta! Non sono un ragazzino…Mikey e Leo hanno potuto frequentare le
 
umane senza che nessuno dicesse nulla…-
            -Sentirti dire questo mi delude profondamente, non hai capito quindi i tuoi errori…-
            -Con tutto il rispetto…tu forse non puoi capire…-
            -Invece posso capire benissimo, sono anche io un essere vivente che soffre ed ama. In questo caso non stiamo parlando di sentimenti puri, di sincerità e vero affetto, qui si tratta di egoismo, bugie e non farmi continuare!-
            -Non ho fatto nulla di male…gli umani si comportano così…fanno anche peggio di me…con Alina mi sto comportando bene…siamo amici…parliamo…-
            -Che amicizia è se manca la sincerità? I tuoi fratelli non hanno nascosto la loro identità, non hanno ingannato Karai ed Isabel-
            -Forse pretendi troppo da me…io non sono perfetto come voi…dovete farvene una ragione!-
            -Nessuno di noi è perfetto, ma dobbiamo tendere alla perfezione, è questo che pretendo da voi, tu sei migliore di così, per questo voglio darti fiducia, adesso torna nella tua stanza, ti resta una settimana da scontare, dopo ci fideremo di te e sono sicuro sarai tu a punirti se sbaglierai, adesso va’…-
            -Hai sensei!-
 
Raph tornò deluso nella sua stanza, continuava a pensare di avere ragione, prese il telefono, per fortuna aveva il
 
numero di Alina e le scrisse un messaggio.
 
            -Ciao Alina, non posso venire nemmeno oggi, mi dispiace. Dovrò partire per qualche giorno per cui ci vedremo tra circa una settimana, ma ti scriverò tutti i giorni, il tuo amico Raph-
 
Aveva appena mandato il messaggio che qualcuno bussò alla porta.
 
            -Avanti!-
            -Ciao rettile bugiardo e bastardo!-
            -Lisad…sono così annoiato che mi fa piacere vederti, anche se mi offendi!-
            -Allora? Che combini?-
            -Cosa vuoi che faccia? Sono qui a riflettere sui miei gravi peccati…anche se ancora non ho capito bene quali siano-
            -Sei proprio uno stronzo insensibile allora!-
            -Sì sono uno stronzo insensibile! Ma prima ti piaceva questo!-
 
Raph si avvicinò a lei, visto che non alzava gli aculei le carezzò lievemente il collo.
 
            -Cosa pensi di fare?-
            -Tu sei quella che voleva solo divertirsi, ti ricordi? Perché anche tu credi che mi sia comportato male?
            -Perché hai nascosto la tua vera natura, hai mentito…detesto i bugiardi e tu dovresti saperlo!-
 
Detto questo tirò uno schiaffo alla mano di Raph e gli disse fissandolo intensamente negli occhi:
 
            -Non voglio un bugiardo come te nemmeno per una notte!-
 
Ad un certo punto si sentì un suono, Raph aveva ricevuto un messaggio.
 
            -E’ la tua amica umana vero?-
            -Sì…dice che non vede l’ora di vedermi…-
 
Raph guardò Lisad con sguardo di sfida, ma lei non reagì, fece invece un atto che avrebbe dovuto fare molto tempo
 
prima, piazzò la sua mano sulla fronte di Raph e gli passò i pensieri di Mikey su Isabel.
 
La tartaruga in rosso venne travolta da un misto di sentimenti: l’amore sincero per Isabel, poi la paura perché Mikey
 
fin da subito temeva l’avrebbe persa, il timore di disgustarla per il suo aspetto di rettile ed infine la felicità solo
 
nell’averla vicina anche se stavano solo parlando o guardavano insieme un film alla TV. Raph aveva gli occhi umidi
 
e guardò Lisad.
 
            -Perché?-
            -Tranquillo, non ho letto i tuoi pensieri, ti ho solo trasmesso quello che dovevi sapere, perché da solo non sei in grado di capire! Ho fatto bene a non voler fare la fusione totale con te, non te lo meriti!-
 
Lisad se ne andò sbattendo la porta, quando fu fuori e convinta che nessuno potesse vederla cominciò a piangere a
 
dirotto, corse nella sua vecchia stanza nelle fogne, non erano passate due ore non poteva ancora usare il tunnel per
 
tornare su Marte per motivi di sicurezza.
 
Raph si sdraiò sul letto, nella mente aveva ancora l’eco delle sensazioni che Lisad gli aveva trasmesso, sul momento
 
pensò a Mikey, capì ancora meglio perché avesse sofferto e ancora soffrisse per la sua Isabel. Quello che c’era stato
 
tra loro era molto speciale, forse irripetibile. Lui non aveva provato sensazioni così per Lisad, ma era diverso dal
 
fratello e per la prima volta si rese conto che era lui l’immaturo, doveva ancora crescere e capire i sentimenti, almeno
 
quelli di coppia. Certo non provava per Alina quello che Mikey aveva provato per Isabel, ma del resto la conosceva
 
poco, oramai era ancora più deciso a tentare con l’umana, del resto Lisad lo odiava, aveva perso la partita con lei.
 
Sentì bussare alla porta.
 
            -Avanti! Perché venite tutti insieme? Potevate distribuirvi durante la settimana, mi sarei spallato meno!-
            -Sempre il solito…ho visto Lisad che scappava piangente dalla stanza, si può sapere cosa le hai fatto?- Disse Leo che lo guardava con biasimo.
            -Niente di diverso dal solito…lo sai sono un bastardo insensibile…ma non volevo farla piangere, in realtà lei è stata molto dura…ha detto che ha fatto bene a non fare la fusione totale con me…non ne indovino una…starà meglio senza di me…-
            -Se sei convinto…comunque ci sono novità, tra circa quattro mesi arriveranno i nuovi prescelti con la madre di Astrid e tornerà Frel! Comunichiamo regolarmente usando il FIR con i Niani della base orbitante, tra poco tutti loro partiranno per raggiungerci-
            -Tutto ok allora…bè c’è altro che volevi dirmi?-
            -Una dei nuovi prescelti, una certa Kerad, che dicono essere bellissima, forse è stata condizionata da Redol ma dovremo fingere di non sapere nulla…ah per la cronaca arriveranno altri due maschi Niani, forse Lisad troverà chi cerca…-
            -Grazie Leo, ti ringrazio davvero…ma allora arriveranno anche nuove Niane, di cui una è bellissima…se con Alina non funziona posso darmi da fare con le nuove lucertole!-
            -Smettila di fare lo sbruffone, così è perfino troppo anche per te… so che Mikey ti voleva venire a trovare, ma gli dico di aspettare un po’, hai bisogno di stare solo, domani ti allenerai con Splinter senza di noi…mi ha detto che hai cercato di scappare…-
            -Voi non riuscirete a cambiarmi! Io non sono come voi!-
 
Anche Leo se ne andò sbattendo la porta. Raph aveva esagerato, il viso severo di Leo e quel suo modo di fare da
 
Superman lo facevano uscire dai gangheri, avrebbe detto qualsiasi cosa per irritarlo.
 
Su Marte intanto continuavano i lavori di giardinaggio, Eugene aveva chiesto di restare qualche giorno a fare il
 
contadino, era rimasto stregato dall’ex pianeta rosso e passava molto tempo con Mikey, quel briccone lo teneva
 
allegro e così pensava di meno alla sua sventura. Alla fine però non poté fare a meno di chiedere a Nied se la
 
medicina Niana avrebbe mai potuto restituirgli la sua umanità.
 
            -Eugene…teoricamente è possibile, però nessuno ha mai ricostruito un corpo umano partendo solo da qualche tessuto…è poco quello che resta di te…perdonami…dovremmo parlarne con Yal, sarà mia premura chiederlo la prossima volta che manderemo il FIR per comunicare-
            -Ti ringrazio molto…perdona tu la mia insistenza…ma è così importante per me…-
            -Lo capisco bene, Vertel me ne aveva già parlato, tiene davvero a te, però dovevamo dare la precedenza alla nostra missione, ora penso che nessuno obietterà se passerò a Yal la tua richiesta…-
            -Vi sono grato…farò quello che posso per sdebitarmi-
            -Mi auguro che basterà piantare alberi e pensare agli animali…però siamo tutti preoccupati per cosa potrebbe succedere…Redol è fuggito e non sappiamo cosa abbia in mente-
            -Pensi che un giorno vi potranno servire le mie capacità di cyborg?-
            -Sì, non possiamo escludere nulla…-
            -Potete contare su di me…alla fine state difendendo il mio pianeta è il minimo che io possa fare…-
 
Ad un certo punto Eugene e la Niana notarono in Mikey un atteggiamento stranissimo, si stava mimetizzando tra i
 
cespugli, si appiattiva dietro i tronchi degli alberi, poi all’improvviso si gettò sulla sua preda, la quale gli sgusciò via
 
miagolando e dicendo:
 
            -Hedgy bravissima!-
            -Mi sei sfuggita questa volta, ma la prossima non andrà così-
            -Sembra che abbia trovato una degna compagna di giochi!- Disse Nied trattenendosi dal ridere.
            -Mikey è tenerissimo, ho il sospetto che cerchi di tenermi allegro con le sue battute…ha un cuore d’oro-
            -Noi diciamo che ha il cuore puro, lontano da ogni vera cattiveria…Astrid mi ha detto che lo hai anche tu…sei stato molto sfortunato e sei stato costretto a compiere azioni malvagie, ma non hai mai ucciso nemmeno per difenderti, dice che averti conosciuto le fa rivalutare gli umani-
            -Ha davvero detto questo di me?-
            -Perché dovrei mentirti?-
            -Eppure mi sento così poco umano…-
            -Perché? Il tuo cervello è integro. La bontà, le emozioni non risiedono nel muscolo cardiaco, ma sono il risulto di complesse connessioni e reazioni biochimiche del tuo cervello! Non ti serve altro per essere umano-
            -Ehm…ti ringrazio della tua bella spiegazione scientifica, ma direi che purtroppo ha un difetto…-
            -E quale?-
            -Non posso …amare, non posso più provare quelle sensazioni fisiche che fanno parte della relazione complessa tra due persone-
            -Sciocchezze! L’amore non ha bisogno sempre della fisicità!-
 
Eugene non volle insistere, avrebbe tanto voluto che fosse davvero come diceva Nied, ma lui era umano e non poteva
 
nemmeno fare la fusione come i Niani. Arrivarono Donnie ed Astrid sul loro mezzo antigravitazionale.
 
            -Dov’è Hedgy?-
            -L’abbiamo vista che giocava con Mikey-
            -Quella Vattina è davvero particolare, dovrebbe essere affezionata a me, invece passa tantissimo tempo con Mikey, mi sento quasi offesa!- Commentò Astrid.
            -I gatti terrestri sono così…di tutti e di nessuno- commentò Eugene.
            -Hedgy non è un semplice gatto ed io ho fatto una fusione con lei…non so che pensare, forse non è bastato…Hedgy? Hedgy? Dove sei?-
 
Si sentì un miagolio metallico, la creaturina si avvicinò zampettando festosa e disse:
            -Smamma!-
            -Smamma?? Chi gli ha insegnato quella parola?-
            -M’ky…tu…smamma…Hedgy-
            -Mikey? Dove sei? Perché gli hai detto che sono la sua mamma?-
 
La tartaruga in arancio sbucò fuori da un cespuglio con lo sguardo colpevole.
 
            -Era per fargli capire chi sei…mi viene sempre dietro…era per farla tornare da te…però è uno spasso…mi diverto un mondo con lei-
            -Mi sembri regredito…hai ventinove anni!! Non sei!-
            -Hai notato quanto è intelligente? E’ solo un cucciolo e già capisce tutto quello che le dici…sembra quasi una bambina…-
            -Quando avrò dei figli tu farai sicuramente il babysitter…ma Hedgy ha imparato molto dalla fusione con me…resta una Vattina, non diventa più intelligente con gli anni come un bimbo…dovrò rifare tutto da capo…devo togliergli quella idea dalla testa-
            -Perché? In fondo sei la sua mamma…l’hai creata tu…-
            -Oh povera me…-
 
Hedgy miagolò per attenzioni, Astrid la prese in braccio e lei fece le fusa.
            -Non sono la tua mamma, sono Astrid-
            -No…smamma …‘Strid!-
            -Vabbè per ora accontentiamoci…volevamo informarvi che tra poco faremo ripartire il FIR, Nied parlerai in favore di Eugene a Yal?-
            -Sì Astrid ne stavamo discutendo poco fa-
            -Grazie… a tutti voi- Disse Eugene un po’ in imbarazzo.
            -Abbiamo fatto una fusione, capisco benissimo come ti senti Eugene…credo che sia possibile ricreare un corpo umano per te…ma dovremo parlarne con Yal e lui dovrà sentirsi di farlo…se tutto va bene la base spaziale arriverà tra soli due anni…sarà tutto più semplice quando i Niani saranno qui e capiranno cosa i terrestri hanno fatto per noi- Commentò Astrid.
 
Donnie, fino ad allora in silenzio, prese da parte Mikey, aveva bisogno di parlare con lui.
 
            -Posso chiederti quel favore? Andiamo nel dojo?-
            -Quale favore?-
            -Insomma Mikey non puoi sforzare quei due o tre neuroni che ti sono rimasti e capire al volo?-
            -Hedgy tu sai di cosa sta parlando mio fratello?-
            -Ello?-
            -Ahahaha smettila di fare il pappagallo, tu sei una Vattina intelligente-
            -Hedgy bravissima!-
            -Bene, credo che abbia più intelligenza di te Mikey! Che è tutto un dire…Ci vediamo nel dojo tra venti minuti per allentamenti speciali, non mancare è importante-
            -Va bene….ah ho capito!!- E strizzò l’occhio al fratello che alzava lo sguardo al cielo.
 
Lisad era sdraiata sul suo letto nel vecchio rifugio dei Niani sulla Terra, non aveva voglia di vedere nessuno, sentì
 
bussare alla porta.      
 
            -Non ti voglio vedere vattene!-
            -Se vuoi ti lascio in pace…ma se ti dico che sono Leo e non Raph, cambia qualcosa?-
            -Leo? Entra pure…figuriamoci se quello stronzo insensibile veniva qui a parlarmi…-
 
Leo entrò e si sedette accanto a lei.
 
            -Mio fratello è così lo sai, quando è arrabbiato dice cose che non dovrebbe e si comporta tutto al contrario di quello che sarebbe logico…pensavo che lo conoscessi ormai-
            -Lo so…ma riesce a farmi arrabbiare più di chiunque altro nella Via Lattea!-
            -Credimi so di cosa parli…ma posso farti una domanda molto personale?-
            -Non so se è il caso…-
            -Non voglio forzarti…ma secondo me ti farebbe bene parlare, non devi tenere tutto dentro…- poi aggiunse sapendo che l’avrebbe convinta -se Mikey fosse qui direbbe esattamente quello che sto dicendo io…-
            -Va bene…sono pronta…spara!-
            -Perché non hai voluto fare la fusione totale con Raph?…lui ti aveva detto di sì…-
            -Non è quello che vuole…lui non vuole realmente stare con me…non ha altra scelta…non voglio obbligarlo…-
            -Sei certa di questo?-
            -Credo che nemmeno se ne renda conto, ma è così!-
            -Tu cosa provi per lui?-
            -Non lo so…vedi è anche colpa mia, non sono ancora pronta…e forse non lo sarò mai…-
            -Sembravate una bella coppia all’inizio-
            -Infatti andava tutto bene, non so esattamente perché tutto si è guastato-
            -Io penso che mio fratello sia molto immaturo, ma è logico, abbiamo cominciato a conoscere la sfera femminile da poco, a volte non capisco a pieno cosa vuole dirmi Karai certi giorni…forse non lo capirò mai…ma noi cerchiamo di discutere di tutto, litighiamo certo, ma non teniamo mai tutto dentro…-
            -Forse è mancata la comunicazione… ma lo sai com’è Raph…-
            -Certo che lo so! Infatti penso che dopo la punizione lo dovremo lasciar fare, deve batterci la testa contro quel muro di nome Alina…-
            -Ma quella povera ragazza…-
            -Non possiamo tenerlo a bada in eterno, sono sicuro che si comporterà bene-
            -Non possiamo seguirlo?-
            -No…se ne accorgerebbe, però potremmo chiedere un aiuto tecnologico a Donnie, ma non voglio essere io a spiarlo…-
            -Non c’è nessun problema lo farò io!-
            -Va bene…però potrai intervenire solo se Raph si comporta male davvero. Sei pronta per passare attraverso il Tartunnel? Devo venire anche io per sentire quando posso portare Karai e Leo su Marte-
            -Sono pronta ti seguo a ruota-
 
Arrivarono alla stanza che avevano predisposto per il portale, la porta si apriva solo con le impronte delle mani dei
 
Niani e delle tartarughe, altri non sarebbero stati in grado di passare, avrebbero dovuto far saltare una spessa porta di
 
metallo che però era nascosta dietro un finto muro. Azionarono il portale e quando stavano per entrare sentirono
 
rimbombare nelle fogne le voci di Mead e Rel, anche loro dovevano tornare su Marte.
 
            -Oh ma guarda chi si vede, lo sapete vero che abbiamo sconfitto i famosi ninja neri e che ora abbiamo nuovi amici…e tutto senza il vostro aiuto?- Commentò Lisad.
            -Sappiamo tutto…noi ci siamo occupati della base mentre voi eravate ad usare violenza contro quei pazzi- rispose Rel. Una voce echeggiò dall’altra parte del Tartunnel.
            -Insomma Lisad venite o no?- Disse Astrid che conosceva l’antipatia che aveva l’amica verso la coppietta.
 
Tutti passarono attraverso la parete di gomma trasparente e furono proiettati istantaneamente, Lisad si lamentava
 
anche mentre si scomponeva in molecole e si ricomponeva su Marte.
 
            -Venite ragazzi sono pronti altri animali da liberare nei boschi, gli insetti sono troppi e qui intorno alla base anche le piante cominciano essere un po’ invadenti, sono pronti dei piccoli roditori e animali simili ai cinghiali…-
            -Ma quei cinghiali…ci forniranno la carne? Dovremo catturarli ed ucciderli o si consegneranno spontaneamente con le zampe alzate come fanno i Cervizek?
            -Molto spiritosa Lisad…in effetti davvero si consegneranno spontaneamente, Donnie ha creato una stanza apposita dove vengono addormentati e…diciamo prepararti per diventare pronti al consumo…ci penseranno delle mani robotiche…non vogliamo creare veri e propri robot che sanno uccidere-
            -E’ vero, poi si potrebbero ribellare come in “Io, Robot”…ma visto che parliamo di film ma perché Donnie non inventa un moltiplicatore per il cibo come in Star Trek?- Chiese Mikey che non mancava mai alla liberazione di nuovi animali e avrebbe preferito restassero tutti in vita.
            -Non dire sciocchezze Mikey, è impossibile una cosa del genere…- disse Lisad.
            -Anche il Tartunnel era impossibile e Donnie ci è riuscito, vero fratello?-
            -Ci penserò Mikey…-
 
Mead andò nel suo alloggio, Rel doveva passare dalla serra a controllare le sue amate piante.
 
            -Parlando di tecnologie…posso chiederti un favore? E’ per Raph, vogliamo tenerlo d’occhio in qualche modo…- disse Leo e poi raccontò a Donnie l’idea di spiarlo con qualche diavoleria elettronica.
            -Che cosa? E chi farà il guardone quando sarà con Alina? Non contate su di me!- Rispose Donnie in imbarazo.
            -Ci penserò io…-
            -Ma andiamo Lisad non farà nemmeno a tempo a sfiorare la ragazza che tu sarai già lì in un attimo a prenderlo a calci!- Disse Astrid.
            -No! E’ libero di fare cosa vuole…non lo voglio più-
            -Allora perché vuoi controllare cosa fa?-
            -Penso a quella povera ragazza…dovevate vederla come guardava Raph…era in adorazione-
            -Sapesse quanto è brutto in realtà!- commentò Mikey.
            -Lei non lo sa…lui vede Raph in forma umana ed è molto…affascinante-
            -Vuoi dire che lo fa di proposito di sembrare bello? – Chiese Leo.
            -Il ciondolo si può regolare, ma Raph non lo sa fare bene, non ha avuto pazienza quando ho tentato di spiegargli come funziona…semplicemente il cristallo traduce in immagine olografica i lineamenti che trova…- disse Astrid.
            -Ad ogni modo controllerò solo che si comporti bene, se sarà sincero con lei non interverrò…ma non possiamo usare il FIR, lui odia gli insetti…-
            -Pensavo di modificare il suo ciondolo Enerzon così non potrà mai sospettare nulla…- Disse Donnie.
            -Ma sei un genio!- commentò Mikey.
            -Mi sembrava assodato…ormai-
Donnie fece un sorriso e si guardò le unghie, nessuno obiettò, tutti si diressero verso il laboratorio per liberare in nuovi nati.
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
 
Raph ha tentato di scappare per raggiungere Alina, ma a Splinter non sfugge nulla! ;-). Lisad dovrà controllare come si comporta Raph una volta scontata la punizione, chissà come si comporterà con Alina…
Intano in pochi mesi arriveranno i nuovi prescelti con la mamma di Astrid. So che tutti questi nomi creeranno un po’ di confusione ma spero che non sarà un grosso problema…ho ancora tanto da raccontare…nel prossimo capitolo altre peripezie del nostro Raph!
 
Altair

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Capitolo 18
*** Finalmente libero! ***


Finalmente le due settimane di punizione erano finite, Raph aspettò perché scoccasse la mezzanotte ed uscì
 
finalmente dalle fogne, il suo primo pensiero non fu Alina, né tanto meno Rebecca, voleva correre sui tetti e sentire il
 
fresco vento della notte sulle sue squame. Credeva che sarebbe impazzito se fosse rimasto un altro giorno tra quelle
 
quattro mura, niente era come la libertà, per lui niente era così importante.
 
            -Piano Raph non ci aspetti?- Diceva contrariato Mikey.
            -No! Se non siete capaci di starmi dietro peggio per voi!-
            -E’ arrabbiato perché nessuno ha preso le sue difese…-
            -Senti Donnie non si meritava di passarla liscia…per me è stato anche troppo poco in punizione- commentava Mikey.
            -Non lo giustifico…però non so a quanto sia servito tutto questo, secondo me è ancora convinto di non aver fatto nulla di male…-
            -Credo anche io…infatti sono convinto che imparerà la lezione sul campo- disse Leo.
            -Che vuoi dire?-
            -E’ inesperto con il gentil sesso, dice Karai che pagherà un prezzo per quello che sta facendo, le donne non sono poi così indifese come lui pensa…è vero che si è approfittato di questa Rebecca, ma che tipo è una che si porta in casa uno il giorno stesso in cui l’ha incontrato…-
            -Cioè cosa vorresti dire Leo? Che è colpa di quella Rebecca? Lui l’ha ingannata…che fai lo giustifichi-
            -No Mikey, lui ha sbagliato…ma penso che Karai abbia ragione, imparerà solo quando avrà una batosta! E penso che l’avrà presto. Quindi staremo a vedere. Donnie hai modificato tutti i ciondoli Enerzon per sicurezza?-
            -Affermativo Leo! In questo modo saremo sicuri che Lisad potrà controllarlo, qualsiasi ciondolo presente al rifugio ha la funzione di microfono-
 
Le tre tartarughe parlavano mentre facevano le loro corse ed i loro salti atletici sui tetti di una stranamente silenziosa
 
New York, ma furono costretti a frenarsi rischiando di precipitare tutti e quattro di sotto. Raph si era fermato
 
all’improvviso ed i fratelli che erano dopo di lui dovettero frenarsi inciamando tra di loro e rotolando fino a formare
 
un groviglio di mani e piedi.
            -Ehi! Raph ma che ti è preso?-
            -Guardate in basso!-
 
Quattro brutti ceffi circondavano una donna con bruttissime intenzioni, le tartarughe stavano per scendere a terra per
 
aiutarla, ma lei con nonchalance tirò fuori una pistola a tamburo di grosso calibro.
 
            -Bene! Brutti figli di buona donna, chi vuole essere il primo ad essere battezzato?-
            -Wuo, wuo wuo, calma baby, quella cosa è pericolosa, lo sai vero che puoi ferire qualcuno?-
            -Lo so benissimo è per questo che non dimentico mai la mia Camilla a casa quando passeggio per New York-
            -La tua pistola ha un nome? Ma chi diavolo sei?-
            -Sono il tenente Tyler del distretto 11 di polizia e voi siete in grossi guai!-
 
I tre che non erano a tiro scapparono a gambe levate, invece il poveretto che fronteggiava l’arma non ebbe il coraggio
 
di muoversi, la poliziotta tirò fuori delle manette, le mise ai polsi del malvivente e lo trascinò al primo distretto di
 
polizia reperibile. Le tartarughe erano sedute sul tetto e guardavano incredule la scena.
 
            -…cioè…manco due settimane e la città riesce a fare a meno di me nel frattempo? E dove sono finite tutte le donne indifese?- Disse Raph scoraggiato.
            -Non hai sentito, era un tenete di polizia è stato un caso!- Intervenne Leo, però aveva una mano appoggiata sulla fronte e lo sguardo stupito.
            -La verità è che le donne sono davvero meno indifese di un tempo…- diceva Mikey.
            -Ma dai, ha ragione Leo, è un caso e poi la criminalità è molto diminuita e noi siamo diventati bravi a gestire tutti i supercattivi che ci capitano a tiro. Guarda Vertel ed Eugene erano a capo di una organizzazione supertecnologica con forza illimitata e adesso vengono su Marte a piantare alberi e a liberare farfalle nei prati!- Commentò Donnie.
 
            -Ho un’idea, andiamo nel Bronx, non ci delude mai!- Disse Raph che aveva bisogno di menar le mani, si alzò di scatto e si rimise a corre, i fratelli subito dopo di lui.
 
In poco tempo arrivarono al quartiere più malfamato di New York e le loro attese non furono deluse, dall’alto si
 
trovarono ad assistere ad una lotta tra due bande di teenager.
 
            -Secondo voi chi è che rubato il lecca-lecca a chi?-  Chiedeva Raph sarcastico.
            -Perché non se ne stanno a casa a giocare ai videogames, invece di farsi del male?- Commentava Mikey.
            -Ma soprattutto chi gli ha dato quelle armi? Vedete sono orientali! Da qui vedo che alcuni maneggiano dei sai, qualcuno i nunchaku…- Donnie aveva messo degli occhiali per la visione notturna e vedeva ancora più chiaramente cosa stava succedendo.
 
            -Presto dobbiamo intervenire! Raph,  Mikey occupatevi della banda di lattanti di destra, io e Donnie quella di sinistra, prendiamoli alle spalle…o forse basterà che ci vedano per farli scappare-
            -Tu credi che gli umani siano fifoni, secondo me non si spaventeranno- disse Raph che poi rapido scese a terra
 
con Mikey, mentre Leo e Donnie esitarono un attimo per vedere le reazioni dei teppistelli. Anche se le due tartarughe
 
si stavano avvicinando nessuno si curava di loro, erano troppo occupati ad offendersi tra di loro e mostrare le loro
 
armi in modo minaccioso. Raph si stufò e gridò:
 
            -Ehi ragazzini non dovreste essere a casa nei vostri lettini?-
            -O a giocare con i videogames?- Aggiunse Mikey.
 
Le due bande fecero silenzio e si voltarono a guardare i due mostri verdi armati fino ai denti.
 
            -Le leggendarie tartarughe! Sono venute per punirci!-
 
Ci fu un fuggi fuggi generale ma sul campo di battaglia rimasero due ragazzotti piuttosto robusti e irriducibili.
 
            -Noi non abbiamo paura di voi!- disse uno dei due, era il più alto e mostrava con tracotanza i suoi sai.
            -Lascia Mikey me la vedo io- poi rivolto al ragazzo- vedo che ti piacciono i sai, che ne dici di uno scontro tra me e te?-
Raph gli si avvicinò con quel suo passo da spaccone ed un sorriso più di derisione che di sfida. Il ragazzo che aveva parlato disse all’altro:
            -Non mi lascerai da solo contro questo mostro orrendo?-
            -No…lo affronteremo insieme!-
            -A chi mostro?-
Il ragazzo più mingherlino rispose.
            -Non abbiamo paura di te…- ma la voce tramava. Donnie e Leo guardavano la scena scuotendo la testa, quella
 
sera a Raph andava bene tutto, anche due poveri ragazzini impauriti, tanta era la crisi di astinenza. Di comune
 
accordo i due ragazzotti si gettarono contemporaneamente verso la tartaruga in rosso, la quale li aspettava riflettendo
 
se atterrarli subito o giocarci un po’.  Decise di divertirsi e cominciò a scansare i loro colpi maldestri ed esitanti, poi
 
con i sai iniziò a sfilargli  una per volta le armi che tenevano in mano, in poco tempo i due si ritrovarono disarmati e
 
con il fiatone mentre Raph fresco come un rosa li guardava commentando:          
 
            -Allora che facciamo? Tutto qui?-
            -Mostro bastardo, ma chi era tua madre? Una tartaruga marina bagasc…-
 
Non finì la frase, Raph gli tirò un calcio piazzato che gli spostò la mascella e lo buttò a terra, il suo compare, che era
 
quello più piccolo, si mise davanti come scudo umano e disse:
 
            -Ti prego non ucciderlo…è mio fratello…non è veramente cattivo…-
 
Raph si fermò, in effetti aveva un po’ esagerato, abbassò i sai e disse:
 
            -Non ho mai ucciso dei ragazzini in vita mia, non comincerò certo stasera, ma dite ai vostri amici che se io ed miei fratelli vi ritroveremo qui a giocare con armi pericolose vi prenderemo a calci nelle chiappe uno ad uno-
 
In quel momento arrivarono anche le altre tartarughe e Leo chiese:
 
            -Dove avete trovato quelle armi?-
            -Giù al porto…ce le ha vendute un cinese…si chiama Xia Yun…-
            -Adesso ve le confischiamo-
            -…ma non c’è altro da fare la sera a New York per ragazzi come voi?-  Chiese Mikey.
            -Se ci le togliete le armi come ci difenderemo dagli altri?- Chiese il più piccolo.
            -Voi non li provocate e non vi succederà nulla- disse Donnie mentre raccoglieva da terra i sai ed i nunchaku usati dai ragazzini- poi aggiunse- dobbiamo investigare su questo pazzo che travia la gioventù-
            -E adesso sparite dalla mia vista e comportatevi bene!- Disse Raph. I due fratelli all’inizio si mossero piano piano circospetti e poi cominciarono a correre a perdifiato fino a scomparire nella notte.
            -Perché non andiamo a trovare il cinese giù al porto?- Aggiunse Raph che non era soddisfatto ancora della serata.
            -Non posso adesso, ho promesso a Karai che sarei tornato presto, poi non sappiamo dove sia esattamente questo cinese e a che ora possiamo trovarlo, rischiamo di vagare nel porto per nulla, dobbiamo avere più informazioni, torneremo qui domani a vedere se questi teppistelli ci riprovano e li interrogheremo-
            -Mi sembra saggio e poi anche Astrid mi aspetta- Replicò Donnie.
            -E tu Mikey?-
            -Devo andare da April e prendere Pedro lo voglio portare su Marte a fargli conoscere Hedgy-
            -Chi diavolo è Hedgy? Ti sei già fatto la fidanzata senza dirmelo?- rispose Raph incredulo. Mikey lo guardò come se avesse detto la più grossa bestemmia mai udita.
            -Hedgy è la Vattina di Astrid, non ti ricordi? L’abbiamo vista ancora cucciolo quando abbiamo liberato i Cervizek-
            -Ah sì, ora ricordo, ma perché Vattina?-
            -E’ un incrocio tra un gatto terrestre ed uno Niano, è una femmina, vedessi quanto è cresciuta e poi sa parlare! Perché non vieni su con me e Donnie a fare un po’ il marziano?-
            -No grazie, per il momento non mi va di vedere Lisad, magari tra un po’…-
            -Allora che fai? Resti qui da solo?-
            -Sì…sono stato troppo al chiuso, farò ancora due passi-
            -Come vuoi-
 
Raph riprese la sua corsa nella notte, Leo si avviò verso la palestra di Karai, mentre Mikey e Donnie sarebbero andati
 
prima da April e poi al rifugio.
 
            -Donnie, pensi che stanotte andrà a cercare Alina?-
            -Non lo so Mikey, però non ha preso il ciondolo-
            -Speriamo si comporti bene…-
 
La tartaruga in rosso cercava disperatamente un diversivo ma tutto era tranquillo, essendo sabato sera c’era gente in
 
giro ed era ancora più difficile che avvenissero le aggressioni. Poi si ricordò cosa aveva detto Alina, lei nel weekend
 
lavorava da Antonio’s, decise di andare a vedere che faceva. In poco tempo era già alla pizzeria che era vicina alla
 
chiusura. Poté scorgere la ragazza che staccava dal turno, ma non era sola.
 
            -Ciao Robert sei venuto a prendermi…ma non dovevi…- disse Alina.
            -Allora quando me lo darai un vero appuntamento?- Chiese Robert.
            -Ci devo pensare…-
            -C’è qualcun altro?-
            -Non proprio…-
            -Dai ti prego! Che cosa vuoi che sia un’uscita? Dammi almeno un bacio, così in amicizia-
            -Non so…-
            -Su dai, quando ti avrò riaccompagnato a casa, per salutarci…tutto qui…-
            -Forse…-
 
Raph aveva sentito tutto ed era piuttosto irritato, la biondina non aveva perso tempo a rimpiazzarlo, ma era anche
 
vero che avevano detto che sarebbero stati amici, se non si fosse sbrigato a fare qualcosa quel Robert gliel’avrebbe
 
soffiata da sotto il naso. Li seguì fino all’abitazione di lei, ma non poteva rimanere con le mani in mano, doveva
 
evitare che si baciassero, quel bacio spettava a lui. Mentre Robert si avvicinava ad Alina si sentì un gran rumore ed
 
un miagolio fastidioso li fece saltare di paura.
 
            -Che succede?- Chiese Alina.
            -Niente, sono solo degli stupidi gatti-
 
Robert ci riprovò di nuovo ed una buccia di banana caduta da chissà dove gli finì in testa.
 
            -Che diamine succede stasera?-
            -Forse è meglio lasciar perdere…magari un’altra volta-
Alina scomparve dietro il portone, Robert se ne andò a testa bassa.
 
La mattina Raph fu svegliato in malo modo da Mikey che era ancora sulla Terra e voleva allenarsi prima di andare su Marte con Pedro.
 
            -Perché non mi lasci in pace almeno tu?-
            -Sveglia pigrone Splinter ci aspetta, che ora hai fatto ieri sera?-
            -Non me lo ricordo-
            -No, non ti ributti giù, vieni o ti prendo di peso e poi ti ho preparato la colazione-
 
Raph si alzò di malavoglia mangiò in silenzio mentre il fratello gli parlava di questa famosa Hedgy e di tutti gli
 
animali che Astrid aveva creato, non la finì di parlare nemmeno quando erano nel dojo che facevano riscaldamento.
 
Finalmente Mikey fece la domanda che si teneva in serbo da un po’.
 
            -Sei stato da Alina ieri sera?-
            -Che cosa te ne frega?-
            -Ti piace? Le vuoi bene?-
            -Mi piace abbastanza, altro non lo so…-
            -Vuoi che ti dia qualche consiglio?-
            -No!-
            -Sei sicuro?- Poi Mikey si allarmò e chiese -cosa le hai fatto ieri sera!-
            -Ma nulla! Anzi l’ho vista con un tipo che voleva baciarla…-
            -Ha già un fidanzato?-
            -No…non esattamente…lui ci provava…ho evitato che si baciassero con un paio di diversivi-
            -Allora ti piace molto, eri geloso!-
            -Te l’ho detto che mi piace…in effetti mi ha dato fastidio vederla con un altro…sentiamo…come posso fare per conquistarla?-
            -Io facevo ridere Isabel e stavo con lei il più possibile, non ho usato una vera e propria strategia, però quando mi ha offerto la sua amicizia sono stato risoluto, perché non era quello che volevo, alla fine nemmeno lei…ecco devi tenere molto di conto di cosa desidera veramente...solo quando sono stato sicuro che mi amava ci siamo comportati come due adulti, ho aspettato molto…tutto il tempo che serviva a lei ed a me…non devi correre…se deve succedere succederà…se forzi e non era la persona giusta, ti scapperà tra le dita…-
 
Raph passò tutto il tempo dell’allenamento a riflettere su quelle parole, ma non sapeva come realizzarle in pratica,
 
quel pomeriggio sarebbe andato al parco a cercarla.
 
Intanto su Marte Donnie stava lavorando al suo primo robot marziano ad alta tecnologia, Vertel gli aveva fornito
 
materiale di prima scelta, ora toccava al genio fondere la tecnologia terrestre a quella Niana. Avrebbe voluto saper
 
creare gli Enerzon eterni ma per il momento i cristalli normali potevano bastare. Il suo progetto era un robot
 
umanoide al quale non aveva ancora dato un nome perché voleva farlo Mikey. Suo fratello si era offeso perché
 
Donnie aveva dato nome al FIR senza il suo permesso, quindi pur di non sentirlo lamentare aveva acconsentito che
 
Mikey lo scegliesse per la sua nuova invenzione tecnologica, ma come al solito era in ritardo. Ad un certo punto si
 
sentì abbaiare, non poteva che essere Pedro che metteva piede su Marte per la prima volta, il cagnolino arrivò di corsa
 
nell’officina di Donnie e cominciò a saltellargli intorno.
 
            -Ciao Pedro ti vedo in forma, come mai il tuo padrone ha aspettato tanto a portati su?-
            -Perché la bimba di April lo vuole per sé, ho dovuto aspettare che fosse all’asilo per portarglielo via…e guai a me se non glielo riporto presto!-
            -Ma Pedro è tuo ormai…-
            -Anche April si è affezionata a lui…mi hanno promesso che verranno spesso a trovarmi e lo potrò vedere quando voglio…mi sembra di essere un padre a cui hanno tolto l’affidamento-
            -Non ti lamentare…e poi Splinter non vuole animali nel rifugio…gli bastate tu e Raph-
            -Sì hai ragione…- Rispose Mikey con tono neutro.
            -Come? Mi dai ragione?-
 
Mikey non lo stava ascoltando più, stava giocando con Pedro e gli lanciava un oggetto non bene identificato e se lo
 
faceva riportare.
 
            -Guarda come è bravo ed intelligente ha imparato subito, pensa che se glielo chiedo ora mi porta i nunchaku, li sa riconoscere!-
            -Mikey ma cosa gli stai lanciando?-
            -Non lo so, l’ho trovato qui sul bancone-
            -Oh per Giove! E’ il mio trasmutatore di energia positronica! Ridammelo subito è un congegno che devo inserire nella testa del robot! Ma come ti è saltato in mente!-
            -Ehm…scusa! Aveva un forma simpatica…-
 
Donnie prese in mano il suo congegno delicatissimo e lo pulì dalla bava del cane, era danneggiato e dovette ripararlo
 
mentre faceva la predica a Mikey.
 
            -Non puoi venire qui e prendere cosa ti pare per giocarci, se mi fai arrabbiare ancora lo troverò io il nome al robot!-
            -No ti prego ho già un’idea. Lo chiameremo Roby the first!-
            -Non è mica un re! Roby 1 andrà benissimo, anche se non ti sei spremuto molto-
 
Si sentì un miagolio metallico ed un vocina tutta agitata:
            -M’ky…M’ky… qui!-
            -Ciao Hedgy, sì sono qui, sono tornato presto, hai visto?-
 
La Vattina fece per avvicinarsi ma vide Pedro e subito si trasformò in un arma di puro metallo e artigli, inarcando la
 
schiena come fanno tutti i gatti quando vedono un cane.
 
            -No buona Hedgy, è Pedro! Ricordi te lo avevo spiegato, il cagnolino-
            -Caggnolino?-
            -Sì, lui è tuo amico-
            -Amico?... caggnolino…amico-
            -Sì, bravissima Hedgy-
 
La Vattina piano piano ritirò gli artigli, riassorbì gli aculei e si avvicinò al povero Pedro che tremava, sapeva che
 
Hedgy poteva fare polpette di lui e rimase impalato senza fare un suono.
 
Dopo averlo annusato un po’ si avvicinò ancora e gli dette una leccatina sul musino, Pedro fece esattamente la stessa
 
cosa, allora Hedgy si strusciò a lui e cominciò a fare le fusa.
 
            -Caggnolino…amico-
Pedro abbaiò ed Hedgy spaventata saltò via ritrasformandosi in aria di nuovo nel riccio metallico di prima ed
 
atterrando di nuovo agguerrita.
            -No calma non è pericoloso, non sa parlare, quelle sono le sue parole, cerca di capire-
            -Caggnolino…no parla…caggnolino…stupido!-
            -Dove l’hai imparata quella parola! Pedro non è stupido! Cattiva!-
Spazientito Donnie esclamò:
            -Bene…perché non metti su un asilo nido per animali? Ma fuori di qui per favore, devo lavorare!-
 
Mikey riuscì a tranquillizzare Hedgy la prese in braccio e, seguito da un titubante Pedro, se ne uscì nel giardino della
 
base per vedere se riusciva a far riappacificare i due animaletti.
 
Donnie si rimise finalmente a lavoro, si lamentava sempre di Mikey ma a pensarci bene era così felice che fosse
 
tornato quello di un tempo, forse pure troppo, sembrava il ragazzino che era prima di incontrare Isabel, come se
 
stesse seguendo una lenta evoluzione per ritornare infine adulto. Del resto suo fratello era così, infantile fuori ma
 
forte dentro. Donnie era sicuro che se avesse perso Astrid non si sarebbe ripreso più, di sicuro non sarebbe mai più
 
tornato quello di prima, poi scacciò il terribile pensiero dalla testa e collegò tra loro importanti circuiti della sua
 
creazione, presto Roby 1 avrebbe preso vita.

 

 
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Come potete notare sono molto in ritardo…ultimamente e prossimamente non avrò tanto tempo, ma farò del mio meglio.
A quanto pare c’è un malvivente che vende armi ad i ragazzini…presto faremo la conoscenza del nuovo “supercattivo “ di turno e vedremo cosa combinerà Raph ;-)
 
Grazie a voi che continuate a seguire
La vostra Altair

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Capitolo 19
*** Roby the first ***


Quel pomeriggio Raph era agitato, temeva che Alina si fosse stufata di aspettarlo, lui non era stato nemmeno di
 
parola, non le aveva scritto tutti i giorni, per cui arrivò al parco insicuro di quello che sarebbe successo. La ragazza
 
era lì come aveva detto, era sdraiata sull’erba, indossava dei pantaloncini cortissimi su dei leggings, una t-shirt
 
aderente e leggeva un libro.
 
            -Ciao principessa- disse Raph, lo aveva sentito dire tante volte a Mikey quando parlava a Isabel.
            -Raph! Sei tornato!-
 
Alina scattò in piedi e corse ad abbracciarlo.
 
            -Allora sei felice di vedermi…-
            -Sì, certo perché? Sei stato via per lavoro…non è vero? Perché non mi hai scritto tutti i giorni come avevi detto?-
            -Scusami…ho avuto molto da fare…-
            -Cosa dovevi fare esattamente?-
 
Raph era stato preso alla sprovvista e pensando alla sera precedente si inventò qualcosa sul momento.
 
            -Sono andato in Giappone a comprare delle armi da appendere nella palestra di mio fratello-
            -Ti intendi di armi?
            -Sì, ma di quelle orientali da ninja…non armi da fuoco-
            -Non sarai mica tu quello che vende le armi ninja ai ragazzini del Bronx?-
            -No, non lo farei mai! Ma tu che ne sai di questa storia?-
            -Ne parlava stamattina una mia compagna di classe all’università, diceva che i suoi fratelli le avevano comprate per gioco e poi le hanno raccontato una storia assurda a cui non ha creduto nessuno-
            -Quale storia?-
            -Sembra che ieri sera ben quattro tartarughe giganti abbiano affrontato due bande di teppistelli e li abbiano fatti scappare - Alina a stento tratteneva le risa - i fratelli della mia compagna di corso hanno cercato di affrontarli, ma sembra che una di quelle creature da sola sia stata capace di disarmarli…per fortuna li ha lasciati in vita…mi diceva che quella cosa verde era spaventosa!-
            -Su via non e così spaventosa!-
            -E tu che ne sai?-
            -E’ una leggenda di New York, sembra che ci siano in giro questi quattro fratelli, quattro tartarughe coraggiose che combattono il crimine-
            -Tu dici che non sono pericolose?-
            -Non per le persone normali, attaccano solo i delinquenti e hai visto? Ai due ragazzi non è successo niente-
            -Insomma uno dei due è tornato a casa con la mascella spostata…sembra…-
            -Vabbè… ma non sono morti!-
            -Ne parli come se ne sapessi qualcosa…-
            -Diciamo che ne so molto… -
            -Tu dici che quelle cose esistono davvero?-
            -Senti…preferirei che non le chiamassi cose…sono tartarughe ninja-
            -Non riesco ad immaginare delle tartarughe che combattono, come fanno? Usano il muso?-
            -No, camminano sulle gambe posteriori, hanno le mani libere e con quelle sanno maneggiare delle armi… -
            -Tu le hai viste?-
 
Raph si era messo in un bel guaio, ma del resto prima o poi le avrebbe detto la verità, per il momento cercò di girarci intorno.
            -Sì, le ho viste…mi hanno salvato la vita…per questo ti dico che non sono pericolose, proteggono New York dai malviventi-
            -Parlano anche?-
            -…sono intelligenti proprio come me e te-
Alina scoppiò a ridere:
            -Mi stai prendendo in giro!-
            -No, sono serissimo…forse un giorno te le presenterò…per adesso…posso offrirti un gelato? Vorrei farmi perdonare…-
            -Ok volentieri!-
 
Alina prese a braccetto Raph e si diressero verso il piccolo bar gelateria dentro il parco. Intanto con l’ausilio del
 
Tartunnel che collegava la Terra a Marte, Lisad sentiva tutto in tempo reale nel silenzio della sua stanza marziana.
 
Qualcuno bussò alla sua porta ed entrò senza aspettare la risposta.
 
            -Ti fai del male così…-
            -Astrid cosa sei venuta a fare? Vuoi spiare anche tu quel verme?-
            -No…sono curiosa, ma credo che dovremmo lasciare che sbagli da sé…-
            -Voi non pensate mai a quella povera ragazza ingannata…-
            -Capisco che sei rimasta scottata…ma in fondo cosa te ne frega di lei! Raph non le farà mai del male intenzionalmente, ne sono sicura-
            -Zitta hanno ripreso a parlare-
            -Senti Alina…ti andrebbe di uscire con me…per una specie di appuntamento?-
            -Ma…sei sicuro? Credevo che non ti fosse passata…insomma pensi ancora a quella Lisa?-
            -No! Ho pensato a te quando ero in viaggio, non a lei!-
            -Dici sul serio?-
            -Sì…sono sincero-
 
A milioni di chilometri di distanza, qualcuno sbatté violentemente il pugno su un tavolo spezzandolo a metà.  
            -Oh si lo vedo bene che non te ne importa nulla di lui- disse Astrid,che si era presa un bello spavento.
            -Taci…non vedi quanto è tenera e rispettosa lei… e quanto è verme lui?-
            -Perché? Magari dice la verità! Tu non l’hai mai voluta fare la fusione con lui…-
            -Che fai? Stai dalla sua parte?-
            -Io sono sempre dalla tua parte, ma sarei una pessima amica se non ti dicessi cosa penso! Sii realista, tu non gli hai dato nessuna speranza!-
 
Lisad non disse niente, continuò ad ascoltare.
            -Allora va bene, però offro io, non potrò mai sdebitarmi per quello che hai fatto per me!-
            -Che dici, no, pago io!- Rispose Rpah offeso.
            -La prossima volta!-
            -Se la metti così…vuol dire che ci vedremo spesso allora-
            -Vediamo come va la prima uscita- disse Alina maliziosa, sapere che lui aveva pensato a lei e non a quella bellissima donna la rendeva molto orgogliosa di sé ed aveva cominciato un po’ a flirtare.
            -Ti potrò accompagnare a casa?-
            -Vedremo…-
 
Si atteggiava come se fosse distaccata ma intanto aveva appoggiato la sua gamba destra a quella sinistra di Raph. Sul
 
momento la tartaruga non capiva, poi lo prese per un segnale positivo. Avrebbe voluto dare qualche segnale anche
 
lui, ma si trattenne, semplicemente non spostò la gamba e continuò a sorriderle. Rimasero un attimo in silenzio
 
imbarazzante, Lisad temeva che si stessero baciando, ma poi Raph si sforzò un attimo e gli venne una domanda.
 
            -Cosa stavi leggendo poco fa?-
            -Stavo studiando per un test, credo di non avertelo detto, ma vorrei diventare psicologa ed in particolare mi interessano i bambini, un giorno ne avrò tanti!-
 
Raph la guardò un po’ spaventato, immaginò Alina circondata da una decina di tartarughini mentre urlava per la paura, gli scappò un: -Tanti…quanti?-
            - Tre o quattro. Tranquillo non ho detto che li farò con te! - Disse ridendo.
            -Non mi sono mai sentito pronto per avere una famiglia, tu invece hai le idee chiare-
            -Sì, ma pazienza se non mi sposerò, vorrà dire che li adotterò…ma perché siamo arrivati a parlare di questo?-
            -Veramente ti ho chiesto solo cosa leggevi…-
            -Ah sì…purtroppo ti devo salutare devo finire di studiare... ho un test molto importante proprio domani mattina…che ne dici se ci vediamo domani sera a cena? Così ti racconterò come è andata-
            -Va benissimo per me, ti va di venire al giapponese quello in via…-
            -Se vuoi…ma il cibo giapponese non è proprio il mio preferito…-
            -Perché non andiamo al cinema e poi a mangiare una pizza?-
            -Ottima idea. Ci vediamo alle venti davanti al cinema quello qui vicino, lo conosci?-
            -Sì, va benissimo-
 
Raph la riaccompagnò dove l’aveva incontrata, lei si alzò sulle punte e lo baciò leggermente sulle labbra, poi corse a
 
sdraiarsi sul prato senza voltarsi. La tartaruga rimase sorpresa, ma anche preoccupata, forse stava correndo troppo,
 
senza esitare ulteriormente si diresse al rifugio, aveva fatto abbastanza danni per quel giorno, la sera avrebbe avuto un
 
appuntamento nel Bronx con quelle bande di teenager. Lisad non aveva capito cosa era successo ma si immaginava di
 
tutto, Astrid la guardava preoccupata.
            -Lisad…mi dispiace…-
            -Non ti dispiacere, va bene così…ma non ascolterò più niente…hai ragione si comporterà bene…-
            -Mi sembra saggio…senti…ero venuta per dirti che Donnie ha completato Roby1, lo vuoi vedere in funzione?-
 
Lisad cercò un tono di voce adeguato ma sembrò anche troppo entusiasta:
 
            -Finalmente avremo anche noi uno schiavo per le pulizie? Era l’ora!-
            -Quando mai hai fatto le pulizie? La base fa tutto da sé! Aspira la polvere e disinfetta con il laser quando non ci siamo, cosa puoi volere di più?-
            -Qualcuno che mi porta la colazione a letto senza pretendere qualcosa in cambio?-
            -Non esagerare ora…vieni, su, almeno ti distrai un po’!-
 
Erano tutti nell’officina di Donnie compresi Vertel ed Eugene, che non si sarebbero persi quel momento per niente la
 
mondo. Hedgy ed il cagnolino Pedro erano presenti e si tenevano d’occhio l’un l’altro, Mikey aveva fatto da paciere
 
tutto il giorno.
 
            -Allora ragazzi, il nostro primo robot mezzo Niano e mezzo terrestre è pronto, vi presento Roby1!-
            -Ma è un uovo! Come le capsule! -Disse Mikey- Siete fissati con le uova!-
 
Davanti a loro c’era davvero un uovo bianco alto più di un metro con sopra delle linee luminose verdi.
            -Roby1! Attivazione!-
L’uovo cominciò a scomporsi, uscì una testa, un tronco, due braccia e due gambe.
            -Wow sembra un Trasformer per poppanti!- Commentò Mikey entusiasta.
            -Roby 1 attivato- disse il robot. Aveva la testa a forma di uovo, due occhi illuminati di verde, era alto un metro  e settanta e quando parlava aveva una voce metallica da Niano.
            -Allora…Niani, terrestri…questo è un robot tutto fare, conosce varie lingue terrestri e Niana, coltiverà cereali e legumi, sa pure cucinare, gli ho caricato in memoria i piatti di Mikey ed Eugene…fa veramente di tutto a parte uccidere, è forte più di Beal e non volevo che diventasse un arma, potrebbe essere pericoloso-
            -Sa pilotare le capsule?- Chiese Mikey.
            -Sì forse anche meglio di te…-
            -Perché lo hai fatto molto forte?- Chiese Beal.
            -C’è un motivo… oltre al fatto che pianterà gli alberi più grossi e sposterà pesi per noi…ha una funzione di difesa, deve proteggerci dai pericoli anche a costo della sua stessa esistenza, vero Roby?-
            -Sono stato creato per rendervi la vita più confortevole, per servirvi e per difendervi. Aspetto un vostro ordine-
            -Molto bene testa di latta, mi vai a fare un panino con frittatina e pomodori?- Chiese Lisad con un tono annoiato.
            -Come desideri. Il computer della serra mi comunica che ci sono dei pomodori maturi, ma le uova non sono state deposte ancora, dobbiamo attendere circa venti minuti. Desidera qualcos’altro con i pomodori?-
            -E’ fantastico sa tutto! No, non importa Roby volevo solo metterti alla prova, non occorre che prepari il panino- disse Lisad meravigliata.
            -Roby, come avrete capito, comunica direttamente con il computer della base, vede tutto e sa tutto-
            -Sa dire le barzellette?- Chiese Mikey.
            -No…però basta caricarle in memoria- disse Donnie sospirando.
            -Ce l’ha il senso dell’umorismo e poi sa cantare? E perché parla come un maggiordomo?-
            -Uffa Mikey! No e no, però può leggere gli mp3 e per ora ha un linguaggio base ma può imparare e cambiare i vocaboli se vogliamo, per ora è più semplice così-
            -E’ fantastico Donnie! Sarà utilissimo a tutti noi- disse Astrid entusiasta.
 
Hedgy si avvicinò al robot per studiarlo, gli miagolò e disse:
            -Stupido!-
            -No! Vattina cattiva non usare quella parola! Lui è Roby- disse Mikey, Pedro era nascosto dietro il mutante, aveva paura del robot.
            -Roby…amico?-
            -Sì Hedgy Roby è un amico, diglielo anche tu Roby che sei un amico!-
 
Roby guardò la Vattina e poi guardò Mikey si sentì un rumore meccanico, sembrava che il robot mettesse a fuoco i
 
due per capire meglio.
 
            -Mikey hai fatto una domanda che il robot non può capire, non sa esattamente cosa vuol dire amico- Commentò Donnie.
            -Roby…stupido!- ribadì Hedgy.
            -Hedgy, Vatto femmina di due mesi, risultata dall’incrocio tra gatto terrestre Blu di Russia e Vtozit Niano. Intelligenza molto inferiore a quella Niana, terrestre e robotica-
            -Insomma…cioè… ha dato della scema ad Hedgy …ma questo è umorismo robotico- disse Mikey ed aggiunse -dammi il cinque Roby!-
 
Corse in contro al robot per batter il cinque, Roby mosse la testa leggermente a destra e fece di nuovo quel rumore
 
come se aggiustasse le telecamere degli occhi, Mikey rimase fermo con la mano a mezz’aria.
 
            -Hedgy…Vattina bravissima…Roby… stupido!-
            -Mikey gli hai insegnato tu quella parola?- Disse Astrid.
            -Veramente no…sei stata tu a passargliela con la fusione…-
            -Roby ho io un ordine per te. Sistema la cucina e riprogramma la SL3D per il lato nord della base secondo il progetto originario, poi modalità standby-
            -Sarà eseguito in mezz’ora, Donnie-
 
Roby si diresse verso la cucina senza dire altro, senza protestare e senza fare battute.
 
            -Hai fatto veramente un ottimo lavoro, splendido prototipo- disse Eugene.
            -E’ vero, hai trasformato molto il materiale che ti ho dato, sembra in plastica e sembra leggerissimo, non fa quasi rumore quando cammina- commentò Vertel ed aggiunse -Pensi che ci passerai un po’ di informazioni per realizzare arti artificiali in quel modo? Sembra pure un altro metallo-
            -In pratica ho inventato un materiale che è a metà strada tra un metallo Niano ed uno terrestre, ho usato il bombardamento di deuterio…sto cercando di ricreare il misterioso metallo degli Enerzon eterni ed ho inventato per sbaglio questo nuovo metallo…l’ho chiamato il Donnio-
Tutti cominciarono a ridere.
            -Non ti facevo così megalomane- disse Eugene che stava ridendo come poteva visto il suo corpo robotico. Ad un certo punto Mikey guardando alla finestra disse gioioso:
            -Guardate fuori piove con il sole e che strano colore-
 
Tutti si girarono verso di lui, quel fenomeno avveniva solo in presenza della pioggia e dei raggi solari, non era un
 
semplice arcobaleno, riflessi violetti e rossastri striavano il cielo, più vividi quando il sole faceva capolino, più lievi
 
quando spariva per poco dietro le nubi viola scuro.
 
            -E’ uno spettacolo che mi lascia sempre senza fiato, mi ricorda qualcosa, una vecchia immagine che credo mi abbia passato mia madre- diceva Astrid.
            -Questo fenomeno avveniva anche su Ni, ero piccolissimo ma lo ricordo bene- disse Vertel e gli si inumidirono gli occhi.
 
Quella sera Beal, Astrid, Mikey e Donnie tornarono sulla Terra, volevano investigare sul traffico di armi orientali al
 
porto, i Niani avrebbero avuto rapido accesso ai pensieri e quindi alle informazioni solo toccando qualche teenager
 
armato del Bronx. Giunti nello stesso luogo dello scontro tra le due bande trovarono anche Raph e Leo, ma i
 
ragazzini ancora non si vedevano.
 
            -Siamo arrivati troppo presto, ma sono sicuro che verranno- disse Leo.
            -Allora Beal come va? Non vieni spesso sulla Terra- disse Raph.
            -Diciamo che ultimamente Nied mi tiene molto occupato…-
Tutti si guardarono negli occhi per cercare di capire se avevano inteso bene, ma Beal specificò subito.
            -In pratica le leggo ad alta voce qualche libro terrestre, una cosa nostra…va molto bene tra di noi…però pensavo di venire qualche volta ad allenarmi su Terra…se Splinter lo permette, Nied è molto occupata con Astrid a fare test sui campioni biologici e mi sono reso conto che allenarmi da solo non mi fa migliorare. Prima temevo se la prendesse a male, ma ne abbiamo parlato ed ha detto che non le dispiace se sto un po’ con voi…anche se a lei non piacciono le arti marziali e nessun tipo di violenza-
            -Sembri un uomo sposato, pensavo che Nied fosse molto il tipo vivi e lascia vivere…-
            -Non ve ne abbiamo parlato ma…abbiamo fatto la fusione totale e quindi praticamente siamo sposati!-
            -Congratulazioni! Astrid tu sapevi niente?- Disse Donnie.
            -Sì…ma Nied mi aveva chiesto di aspettare a dirlo… -
            -Felicitazioni vecchio mio!- Disse Mikey sorridente.
            -Certo Astrid… sai sempre tutto di tutti!- disse Raph.
            -Me lo ha confidato quando eravamo in lab, non le ho letto la mente a forza, se ti chiedevi questo…-
            -Non vorrei rovinare il momento, ma si muove qualcosa là sotto- disse Leo che seguiva la conversazione, ma
 
non aveva mai perso di vista la strada ed i vicoli.  Un gruppetto di ragazzi a piedi e in motorino si radunarono nello
 
stesso luogo della sera precedente, si potevano notare due bande separate, i capi di ognuna erano un passo avanti e
 
avevano cominciato a parlare con toni concitati:
 
            -Voi della banda dei cobra venite troppo spesso nel nostro territorio!-
            -Anche voi puma avete sconfinato, avete cacciato alcuni dei nostri dal campo di basket, la pagherete cara-
 
In alto Niani e tartarughe ascoltavano annoiati.
 
            -Potrebbero cercarsi scuse un po’ più credibili per picchiarsi…- diceva Mikey.
            -Allora che facciamo? Andiamo?- disse Raph e già si apprestava a scendere in strada.
            -Se andate voi scapperanno e non sapremo dove vendono le armi…vado io, se vedete che si fanno troppo irrequieti mi raggiungete- disse Astrid che senza aspettare un altro secondo saltò con agilità in strada a viso scoperto e camminando tranquillamente raggiunse i due teppistelli che discutevano animatamente.
            -Buonasera!-
            -E tu bellezza chi saresti?-
            -Sono qui per chiedervi delle informazioni-
            -Non vedi che qui facciamo sul serio?- Disse uno dei bulli della banda dei cobra.
            -Anche io faccio sul serio, vorrei sapere dove avete comprato queste armi-
 
I ragazzi la guardavano con interesse, con quei capelli azzurri lunghi, il viso bianchissimo e la tutina aderente nera era
 
davvero uno spettacolo singolare da guardare.
 
            -Se vai al porto il giovedì sera verso mezzanotte allo scalo quarantadue e chiedi dei dolci di Xia Yun trovi tutti i tipi di armi che vuoi!- Rispose il capo della banda dei puma.
            -Vi ringrazio ragazzi- dette un buffetto al ragazzotto più vicino e gli lesse la mente per vedere se le informazioni erano giuste. Assodato che era tutto vero, gli disse:
            -Allora buona serata, non fatevi troppo del male- sparì velocemente tra i tetti ridendo, quel ragazzo e forse tutta la compagnia pensarono di aver sognato e che fosse una fata, una fata Turchina moderna.
Astrid, una volta giunta da Beal e le tartarughe, disse:
            - Ho le informazioni che ci servivano, sono stati così carini con me, pensateci voi a dargli una lezione a me quasi dispiace-
            -Visto! A volte basta solo chiedere con gentilezza!- Disse Mikey.
            -Certo per voi donne è tutto più facile, fate due moine e noi ci caschiamo come sciocchi- disse Raph e poi aggiunse -vado subito a raddrizzarli un po’!-
 
La tartaruga con pochi balzi era già in strada e gridò ai teppistelli:
            -Allora che cosa vi avevo detto? Che se vi trovavo ancora qui ve l’avrei fatta pagare, non ve lo hanno detto quei due poppanti di ieri sera?-
            -Stavolta non scapperemo!- Gridò il leader della banda dei cobra.
            -Noi non siamo più codardi dei cobra! Anche noi puma ti affronteremo, mostro verde!-
 
Tutti insieme erano circa una ventina, Raph non si fece impressionare, tirò fuori i suoi sai e cominciò a disarmarli e
 
falciarli con calci piazzati. Beal e le altre tre tartarughe osservavano ridendo, poi si accorsero che il numero dei
 
ragazzi stava aumentando pericolosamente, sbucavano dal nulla, allora decisero di intervenire.
 
            -Da dove sono usciti tutti questi fastidiosi teenager?- Gridava Raph che si muoveva nella mischia ancora
 
tenendo testa a tutti ma decisamente in difficoltà. Beal una volta raggiunto il campo di battaglia nuotava in mezzo ai
 
ragazzi buttandoli un po’ a destra e un po’ a sinistra, Mikey ne aveva presi due con la sua catena, Leo affettava le
 
armi dei ragazzi lasciandoli lì con un palmo di naso. In poco tempo i rettili avevano preso in mano la situazione ed i
 
teppistelli cominciarono ad abbandonare il campo di battaglia.
 
Astrid guardava dall’alto pensierosa; Vertel non era  più un problema ed erano lontani i tempi in cui lottavano contro
 
i militari dell’agente Bishop.  Avrebbe preferito mille volte questi malviventi terrestri al pazzo maniaco di Redol, ma
 
sapeva che prima o poi avrebbe dovuto affrontarlo e non avrebbe potuto non coinvolgere i suoi cari.
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Approfitto di un attimo di pace per pubblicare…come ho già scritto non potrò farlo in modo regolare, ma devo assolutamente arrivare al’ultimo capitolo, non mi piace lasciare le cose a metà.
Raph ormai ha deciso di conquistare Alina…o meglio ha intenzione di diventare il suo ragazzo perché è abbastaza chiaro che lei è cotta di lui… Spero che Roby vi sia piaciuto, non poteva mancare un’intelligenza artificiale, ora ci sono tutti gli elementi che mi piacciono di più in un libro e film di fantascienza… ovviamente insieme alle nostre TMNT!
Ringrazio Mellybonf per la sua recensione, ho gradito molto :-)
 
BUON ANNO!
Altair

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Capitolo 20
*** Le tartarughe sono rettili (strano ma vero, ci sono alcuni umani che lo ignorano!) ***


Dopo quell’insolita rissa le tartarughe, Astrid e Beal erano tornati al rifugio senza cercare altri diversivi, non erano
 
feriti, ma erano stanchissimi. Raph in particolare se fosse stato da solo se la sarebbe vista brutta: non lo solo per il
 
numero degli avversari ma anche perché essendo quei teppisti solo ragazzini non se la sentiva di picchiare duro e
 
quindi aveva rischiato di essere sopraffatto.
 
            -Dobbiamo stare attenti la prossima volta. Quando ho letto la mente di quel teenger brufoloso ho capito che stavano aspettando il vostro arrivo. In particolare ce l’hanno con te  Raph, credo che ti chiamino il mostro verde dei sai. Poi quel cinese è un tipo strano, non lo hanno mai visto bene in faccia e le armi che vende hanno dei prezzi ridicoli, c’è qualcosa sotto, dobbiamo andare là preparati- Disse Astrid.
            -Forse dovremmo investigare meglio prima di andare al porto…giovedì è domani o meglio visto che sono le tre del mattino è questa sera, non vorrei fosse una trappola-  Rispose Donnie.
            -Perché mai? Non abbiamo pestato i piedi a nessuno, i Dragoni Purpurei sono sciolti da tempo…- Commentò Raph che ovviamente aveva un piano solo: andare al porto e strapazzare un po’ quel cinese perché smettesse di traviare i giovani.
            -Andremo comunque ma saremo muniti di cintura Niana, chiameremo anche Lisad, sono sicura che verrà volentieri, vero Astrid?- disse Leo.
            -Certo, non chiede altro! Basta che Raph non gli rivolga la parola, poi le va tutto bene-
            -Lisad è sempre la solita rompiscatole testarda, non le ho fatto nulla…fa tutto da sé! E poi non dovrà passare molto tempo con me, prima ho da fare, ci vedremo direttamente lì al porto a mezzanotte-
            -E si può sapere che cosa bolle in pentola?- Chiese Leo sospettoso.
            -Sono affari miei…-
            -Vedrai l’umana?- Chiese Mikey preoccupato.
            -Sì e allora? Siamo solo amici andremo al cinema e poi a mangiare una pizza, sarò con voi subito dopo, non commetterò nessun terribile peccato non vi preoccupate!-
 
I suoi fratelli stranamente non commentarono, avevano deciso di non interferire, anche lo stesso Splinter aveva detto
 
che Raph se la sarebbe dovuta cavare da sé, loro gli avevano indicato la strada da seguire, lui ormai era adulto,
 
doveva prendersi le sue responsabilità.
 
I Niani e Mikey tornarono a dormire su Marte. La tartaruga in arancione continuava a trovare stupefacente il viaggio
 
istantaneo attraverso il portale ed il pensiero di fare l’alieno, anzi il marziano, lo divertiva da matti. Arrivato nel suo
 
alloggio trovò Hedgy che lo aspettava davanti alla sua stanza, Pedro era sulla Terra da April ed Eva, così la Vattina
 
poteva avere il suo amico tutto per sé.
            -Hedgy è tardi, cosa fai qui? Non vai da Astrid?-
            -Astri’ e Donnie…Hedgy e M’ky-
            -Vuoi dire che vuoi dormire con me?-
            -Dormire… Hedgy… M’ky-
            -Va bene ma solo per stasera-
Le aveva risposto sempre così ultimamente, in pratica da giorni dormivano insieme. Mikey si sdraiò sul comodissimo
 
letto marziano e la Vattina si arrotolò vicino al suo viso. Era contento di averla lì, si sentiva meno solo ed ormai si era
 
affezionato tantissimo a quella furbetta.
 
Donnie invece non aveva molto sonno, voleva risolvere una questione, quando poteva si esercitava o con Astrid o con
 
Mikey per vedere se riusciva nella fusione, ma non aveva fatto molti progressi.
 
            -Non so come ho fatto quella sera…è venuto tutto in modo così naturale, vorrei provare una semplice fusione ma sembra più difficile…con Mikey sento solo alcune sensazioni, ma non riesco a distinguere i pensieri-
            -Proviamo, vediamo come va con me…metti le tue mani sulle mie tempie forse così ti riesce più facilmente-
 
Donnie appoggiò delicatamente le sei dita sul bel viso della sua Astrid, chiuse gli occhi per cercare la giusta
 
concentrazione.
 
            -Bene, prova a leggere cosa penso in questo momento-
 
Dopo qualche secondo la tartaruga aprì gli occhi:
 
            -Come sarebbe a dire Roby1 è brutto con quella testa ad uovo!-
            -Bene! Distingui i pensieri! Prova ancora, concentrati di più-
 
Donnie piano piano riuscì a superare quella invisibile barriera che lo separava dai pensieri più reconditi della sua
 
compagna e vide la gioia per l’imminente arrivo della madre, tutta la soddisfazione per come la missione stesse
 
procedendo ed i sentimenti per lui. Purtroppo non potè ignorare il timore che Redol potesse farsi vivo presto e poi
 
ebbe una sensazione, come se qualcosa gli impedisse di andare oltre, ma fu solo un attimo, si staccò e riaprì gli occhi.
 
            -Donnie…ma tu…lo sai che sei incredibile?-
            -Lo sai da tempo, modestamente sono un genio!- Disse scherzoso.
            -Ho dovuto bloccarti, stavi per accedere a quei dati che per il momento non potete conoscere, solo Nied e Beal li devo bloccare così, altrimenti sarebbero in grado di leggerli…tu hai un potenziale enorme! Nessuno deve sapere cosa sai fare per il momento, forse lo dirò solo a mia madre-
            -Credo che sia più facile con te…abbiamo una sintonia perfetta ormai!-
            -E’ vero, ma non avevo mai dovuto fare il minimo sforzo per bloccarti… sono sconvolta, mi dispiace solo di non poterlo dire a Nied…per il momento-
 
Astrid non gli aveva detto che Frel aveva sviluppato nuovamente un interesse per lei, lo aveva tenuto allo scuro
 
esattamente come sul fatto che sua madre era la leggendaria Leiad e che sarebbe venuta su Marte per riacquisire il
 
suo potere psichico, disse a se stessa che avrebbe trovato il momento adatto.
 
            -Domani riproverai con tuo fratello, devi esercitarti, probabilmente con i terrestri è più difficile-
            -Parlando di Mikey…ho visto che si porta Hedgy in camera, tu lo sapevi?-
            -Sì mi ha spiegato che Mikey si sente solo e vuole stare con lui-
            -La Vattina ti ha detto tutto questo?-
            -Ho rifatto una fusione per vedere se andava tutto bene, sembra che lei senta il dolore di Mikey, non ragiona come noi ma a volte anche i cani o i gatti terrestri sentono se siamo infelici, non è strano che anche lei abbia sviluppato questa capacità…è dispettosa ma anche molto affettuosa, so che la sua vicinanza gli farà bene-
            -Non gli è ancora passata del tutto vero?-
            -No…ma guarirà, sono sicura che la sua forza interiore lo aiuterà-
 
Si sdraiarono nel letto, rimasero abbracciati in silenzio ad ascoltare i battiti dei loro cuori, per loro non era più
 
importante parlare, erano una cosa sola, ma quella sera Astrid non era stata sincera come aveva promesso e si
 
addormentò con una sensazione, un senso di colpa che non aveva mai conosciuto prima.
 
In tarda mattinata Donnie e Astrid andarono al porto di New York a visionare con le cinture Niane l’ambiente dove
 
quella sera avrebbero affrontato il famoso Xia Yun, non dovevano lasciare niente al caso. La tartaruga indossava un
 
ciondolo Enerzon, aveva l’aspetto di un bel moro ben piazzato, mentre Astrid si era truccata ed aveva colorato i
 
capelli di nero, non voleva farsi riconoscere per i suoi insoliti colori alieni,  quindi sembravano una coppia di turisti
 
che si era persa e si trovava lì per caso.
            -A me sembra che non ci sia nulla di sospetto, però ho notato che tutte le persone che lavorano qui sono orientali, non c’è nemmeno un nero o un bianco, per cui temo che sia un’organizzazione orientale- disse Donnie.
            -Pensi alla mafia cinese?-
            -Molto probabile-
            -Allora c’è sotto qualcosa di grosso…ma perché le armi orientali?-
            -Una copertura?-
            -Cioè coprono qualcosa con un altro reato?-
            -Credo che ci capiremo di più stasera, adesso andiamo, se restiamo ancora qua siamo sospetti-
Tornati al rifugio trovarono Leo, Karai, Mikey, Beal e Lisad, li attendevano ansiosi di programmare un piano, tutti avevano voglia di avventura.
            -Ma Raph? Dov’è?- Chiese Donnie.
            -E’ in camera, dice che non vuole disturbare Lisad…ha detto che non resta a cena- disse Mikey un po’ irritato.
            -Deve sentire anche lui il piano…- disse Astrid.
            -Glielo comunicherò io più tardi, lasciamolo stare…-commentò Leo.
            -Non lo reggo quando fa così!- si lamentava Donnie, poi passò subito a mostrare i dati che avevano raccolto lui ed Astrid. Il piano era molto semplice, quel magazzino al porto era sicuramente una copertura, dovevano aspettarsi di tutto, quindi Mikey e Lisad sarebbero andati in avanscoperta travestiti da teenager per chiedere i “dolci”, la parola d’ordine, al fantomatico Xia Yun. Gli altri sarebbero entrati di soppiatto per investigare all’interno e prendere di sorpresa eventuali uomini armati.
            -E se poi ci danno davvero i dolci?-
            -Mikey piantala! E’ impossibile che contrabbandino dolci! Ci aspettiamo che ci sia qualcos’altro sotto…ma non sciocchezze del genere!-
            -Un po’ ci spero…-
            -Allora ci pensi tu al cavaliere solitario, Leo?- Disse Astrid ironica.
            -Sì, vado ad avvisare Raph prima che sparisca…ci troviamo un quarto a mezzanotte al porto allo scalo quarantadue!-
 
Leo bussò alla porta di Raph, non si aspettava una risposta e quindi entrò senza indugiare. Suo fratello semplicemente
 
dormiva, non si preoccupava per i guai che avrebbe fatto passare all’umana o a Lisad, semplicemente ronfava
 
tranquillo emettendo qualche sibilo e sbuffo.
 
            -RAPH!-
 
La tartaruga in rosso fece uno schizzo e si ritrovò in piedi cercando inutilmente i sai, che aveva rimosso
 
per fare il pisolino.
 
            -Che diavolo Leo! Ma che ti è preso!-
            -Bè…invidio tanto questa tua capacità di fregartene del mondo! Vorrei riuscirci anche io qualche volta…-
            -Non so quante altre volte dovrò ripeterlo, ma io non sono perfetto come voi… E’ inutile stare a pensare e poi non ho combinato nessuno guaio con l’umana-
            -Forse non ancora…comunque il piano è semplice ci troviamo al porto alle undici e quarantacinque. Mikey e Lisad faranno da esca, noi entreremo nel magazzino per vedere realmente cosa c’è dietro. Porteremo le cinture per sicurezza e non voglio ripeterlo centinaia di volte come al solito: dobbiamo fare i ninja, muoverci nell’ombra, in silenzio e studiare la situazione, non attaccherai il primo bullo che ti capiterà a tiro solo perché ti prudono le mani, sono stato chiaro?-
            -Seh…-
            -A stasera, e non fare tardi per colpa di quell’Alina-
 
Leo se ne andò sbattendo la porta. Da quando Raph e Lisad avevano litigato era veramente dura avere una
 
conversazione costruttiva, suo fratello aveva perso quell’equilibrio trovato con tanta difficoltà nel rapporto con la
 
Niana, ma del resto Raph era Raph e doveva sempre trovare il modo di rovinare tutto.
 
Il tempo non passava mai e la tartaruga in rosso non vedeva l’ora di incontrare la bella e dolce Alina. Certo non era
 
preso come Mikey per Isabel, Lisad gli aveva passato le sensazioni del fratello e poteva paragonare i due stati
 
d’animo. In effetti il pensiero di Raph era concentrato non solo su quello che ne poteva venir fuori da una relazione,
 
ma anche dal desiderio di dimostrare ai fratelli che anche come tartaruga sarebbe piaciuto ad Alina. Il dubbio lo
 
tormentava comunque, doveva capire come arrivare al cuore dell’umana.
 
Finalmente arrivò l’ora di uscire, Raph aveva evitato i fratelli, soprattutto i loro sguardi accusatori, sgattaiolò fuori
 
dal rifugio utilizzando al meglio le sue capacità di ninja. In poco tempo arrivò al cinema alle venti in punto e vide
 
arrivare la ragazza. Trattenne la bavetta per darsi un contegno: Alina aveva una minigonna non troppo corta ma di
 
effetto, il resto nemmeno lo notò troppo nel dettaglio.
            -Sei un schianto stasera!-
            -Grazie…tu invece ti vesti sempre uguale…non sarai mica come quei pazzi serial killer che hanno l’armadio con gli indumenti, scarpe e calzini tutti uguali?-
            -Ehm…no è mancanza di fantasia…- e pensava- sono solo un mostro verde che di solito non se ne fa di un bel nulla dei vestiti!-
            -Non mi chiedi niente?-
Raph sapeva che quella mattina Alina doveva fare qualcosa ma proprio non gli sovveniva, finse di saperlo e disse qualcosa a caso.
            -Ma sì certo…-
            -Avevo il test all’università!-
            -Scusami…ma non ho idea di come funzioni l’università…non ho mai fatto un test…ma come è andata?-
            -Non lo so ancora…-
            -Allora vedi? Che te lo chiedo a fare?-
            -Per chiedere le impressioni…ma vieni da Marte?-
            -In un certo senso sì…comunque…come pensi sia andata?-
            -Credo bene, ero molto tesa ma poi ho risposto a tutte le domande senza troppi problemi, sono soddisfatta…allora cosa andiamo a vedere?-
 
Il cinema offriva tre scelte, una commedia romantica, un film di guerra, uno di quei film con la trama intricata ed
 
incomprensibile per intellettuali. Raph ovviamente avrebbe scelto quello di guerra, ma sapeva che non sarebbe
 
piaciuto ad Alina per cui la lasciò libera di decidere per l’ovvia commedia romantica.
 
            -Sei sicuro che ti piacerà? Non lo fai per farmi piacere?- Chiese Alina.
            -Ehm…sì…preferirei quello di guerra…ma la commedia almeno ci farà ridere, credo che possa andare-
            -Ok mi hai convinto…-
            -Il cinema però lo offro io!-
            -Va bene! Ti lascerò fare il cavaliere-
 
Una volta entrati Alina strattonò Raph fino a dei posti centrali in galleria in modo di avere un po’ di privacy. Finché
 
la luce era accesa lui era in salvo, ma una volta spenta non sapeva cosa sarebbe successo. Quella ragazza era
 
imprevedibile, ieri lo aveva baciato e lui era rimasto come un pesce essiccato lì a fissarla. Non sapeva come
 
comportarsi, se assecondarla o fare il prete cattolico come gli avrebbero suggerito senza dubbio i suoi fratelli. Di
 
certo non se la sentiva di guidare la situazione, era stato spavaldo di fronte ai fratelli mostrandosi sicuro di sè, ma era
 
una bugia che aveva raccontato anche a se stesso. Intanto Alina parlava del test, delle domande che aveva trovato
 
difficili e quelle facili. Lui annuiva fingendosi interessato, in fondo era graziosa da guardare, si animava tutta per un
 
nonnulla e senza dubbio metteva molto impegno in quello che faceva, mentre Rebecca, la palestrata, gli era sembrata
 
vuota, noiosa e un po’ snob. Raph smise di annuire e se ne venne fuori con una domanda che certamente poteva
 
essere fuori luogo.
 
            -Senti…ma ti piacciono i rettili?-
            -E’ un gioco psicologico? Mi fai il test anche tu?-
            -Sì…chiamalo test se vuoi-
            -Dipende dal rettile…i serpenti mi fanno orrore, come i coccodrilli…insomma tutti quelli pericolosi…mentre le lucertole diciamo che non mi disturbano…lo sai che i rettili piacciono agli asociali? C’è uno studio su questo. I rettili non dimostrano affetto, al massimo ci tollerano e le persone asociali vogliono un certo distacco…quindi…-
            -E le tartarughe?-
            -Sono rettili le tartarughe?-
            -Ehm…sì…-
            -Non lo sapevo…bè sono simpatiche, però ho visto che ce ne sono di aggressive-
            -Non puoi immaginare quanto!-
            -Stai parlando di quella leggenda assurda delle tartarughe parlanti che se ne vanno in giro a picchiare i cattivi? Sei proprio fissato!-
            -Ma ti piacciono o no?-
            -Diciamo di sì, quelle piccoline negli acquari sono molto carine-
 
Raph era partito da molto lontano, non sapeva come arrivare da quelle piccole creature indifese a lui, il mostro verde
 
che si nascondeva sotto l’ologramma. Per fortuna la luce si spense ed Alina si dimenticò di chiedere che senso avesse
 
quella domanda. Rimase un altro problema, Raph non sapeva che fare, era bloccato, non voleva approfittarsi di quella
 
ragazza così dolce ma aveva imparato da Lisad che le donne non sanno mai cosa vogliono veramente: se fosse stato
 
troppo freddo si sarebbe offesa di sicuro. Allora pensò a cosa volesse lui senza pensare alle conseguenze, senza
 
preoccuparsi se era giusto o no e fu costretto a censurare se stesso. Alina intanto guardava il film e sperava che Raph
 
la abbracciasse, non si capacitava che un uomo di quasi trent’anni non sapesse come comportarsi. Da futura psicologa
 
cominciò a pensare che il problema fosse l’età, forse lui la vedeva troppo giovane ed infantile. Doveva assolutamente
 
chiarire la situazione, avrebbe aspettato una volta seduti al tavolo della pizzeria, intanto era decisa a fare lei il primo
 
passo ed appoggiò la testa alla spalla di Raph. Lui capì al volo e le cinse il braccio intorno alle spalle, era sicuro che
 
non ci fosse nulla di male, lei non poteva sentire le sue squame, l’ologramma denso le ricopriva ed al tatto
 
sembravano pelle umana a tutti gli effetti, quindi anche quell’abbraccio in fondo era un inganno. Il film era decente e
 
risero un po’, alla fine il tempo passò senza grossi problemi, ma Alina sperava anche in un bacio e rimase delusa,
 
doveva assolutamente capire cosa c’era che non andava.
 
Una volta fuori dal cinema non ce la fece ad aspettare ed in mezzo alla strada gli chiese:
            -Raph…senti…ma la mia età è un problema? Pensi che ventitre anni siano pochi?-
            -No perché?-
            -Ho avuto…l’impressione ecco…fossi in imbarazzo…guarda che sono una donna…ho già avuto storie importanti…forse ho un aspetto infantile?-
 
Un altro pregio di Alina era la franchezza, con quel suo fare forse un po’ naive ma deciso lo aveva messo già con le spalle al muro.
            -Tu non hai niente che non va…sono io che ho bisogno di tempo…-
            -E’ per Lisa…non è vero? Sei rimasto scottato ed ora hai paura?-
Alina aveva quella brutta abitudine tipica delle donne di fare le domande e rispondere da sola, ma quella sera quell’atteggiamento che lui detestava era provvidenziale.
            -Sì…non penso a lei ma a tutta la situazione…vorrei andarci piano con te…ho un carattere difficile…-
            -Puoi spiegarmi cosa intendi?…Anche Lisa ha fatto un discorso che non capito…-
            -Sono uno spirito libero, un giorno potrei sparire e tu non mi vedresti più…-
Alina si fermò, guardo Raph con sguardo stupito.
            -Cosa stai cercando di dirmi? Che dobbiamo lasciar perdere? Che non ti piaccio abbastanza?-
            -Non capisci…non si tratta di te…il problema non sei tu…sono io…-
            -Vuoi avere più partner? Perché a me l’idea non piace affatto…-
            -No…sono irrequieto…non potrei vivere una vita normale, forse non potrei mai avere una famiglia, figli…non credo faccia per me…-
            -Magari…cambi idea…-
            -Non lo so…non voglio farti del male…Lisa voleva dirti che sono inaffidabile… è questo che intendeva quel giorno…però voglio provare a conoscerti…voglio che tu mi conosca…me ne darai la possibilità?-
Ad Alina sembrò una sfida, lei poteva aiutarlo, guarirlo da questo male, da questa sua asocialità, lei si sentiva già psicologa, poteva veramente salvarlo da se stesso.
            -Sì…faremo con calma, cercheremo di conoscerci…però volevo sapere…cosa pensi di me?-
            -Non è facile per me da spiegare, quando troverò le parole giuste te lo dirò…ora credo che non sarei in grado…ma mi piaci molto-
 
Lei sorrise, per il momento si doveva accontentare. Finalmente arrivarono alla pizzeria da Antonio’s, avrebbero avuto
 
uno sconto ed Alina poteva così mostrare alle amiche e colleghe il suo nuovo ragazzo. Non fecero in tempo ad entrare
 
che tutti la salutavano, l’abbracciavano, in pratica non sarebbero stati veramente da soli. Raph si sentiva totalmente
 
fuori posto con tutti quegli umani chiassosi, avrebbe preferito trovarsi da solo con Alina, ma per il momento era
 
meglio così. Inoltre doveva tenere d’occhio l’orologio, da dove si trovava gli ci sarebbero voluti almeno venti minuti
 
di corsa pazza sui tetti per arrivare al porto.
            -…Alina…senti, tra poco devo andare…-
            -Ma come? Sono solo le undici e mezzo!-
            -Lo so…ho promesso a mio fratello…-
            -Tuo fratello non può fare le sue cose da sé, ha sempre bisogno del tuo aiuto?-
            -Sì mi dispiace…gli ho promesso che lo avrei aiutato…non mi posso sottrarre-
            -Scusami tanto cosa dovete a fare quest’ora? Mica qualcosa di losco!?-
            -No assolutamente…diciamo che ho un incontro di arti marziali dimostrativo…-
            - E non posso venire anche io?-
            -Mi dispiace è una faccenda privata…-
            -Che peccato…non è una scusa? Ti vedo un po’ a disagio…-
            -Sono sincero…sono un tipo un po’ solitario…tutta questa gente… insomma non mi va proprio a genio…ma davvero devo andare…sono già in ritardo…tu puoi restare con i tuoi amici…-
            -Quindi non mi riaccompagnerai a casa?-
            -La prossima volta-
            -Va bene…- disse delusa - ti accompagno io fuori-
 
Raph uscì da quel putiferio e si ritrovò davanti Alina che lo guardava indecisa su cosa fare. Lui non si mosse,
 
avrebbe tanto voluto baciarla, era davvero graziosa e così tenera con quel sorriso sempre pronto ad
 
illuminarle il viso. Dopo un po’ che si guardavano, fu di nuovo lei ad alzarsi sulle punte ed a baciarlo, stavolta lui
 
ricambiò trattenendosi molto.
            -Passa un buona serata Alina, scusami ancora…mi farò perdonare-
            -Buona notte Raph, non esagerare stanotte e non farti male-
Lei rientrò subito dentro, Raph girò nel primo vicolo ed in un attimo era di nuovo nel suo regno di cemento e ferro.
 
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Come ho scritto nel titolo, davvero ci sono persone che non sanno che le tartarughe sono rettili!
Raph tenta in modo piuttosto impacciato di avviciniarsi ad Alina, riuscirà a farsi amare per chi realmente è?
Nel prossimo capitolo un po’ di azione…ed ora scappo perché non ho più tempo!
Grazie a chi continua a seguire
Auguro a tutti uno splendido 2017
Altair

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Capitolo 21
*** I dolci di Xia Yun ***


Mikey e Lisad trasformati da umani si stavano già dirigendo verso la grossa porta di ferro del magazzino allo scalo
 
quarantadue, Raph arrivò in quel momento.
 
            -Sei sempre il solito inaffidabile, sei in ritardo! Comunque…tu entrerai dalla finestra a nord…la vibrazione della cintura sarà il segnale- disse Leo scocciato.
            -Ai suoi ordini leader senza paura!-
Rispose sprezzante la tartaruga in rosso, che era sì un po’ irritato per aver lasciato Alina così su due piedi. Allo stesso
 
tempo però era anche pronto all’azione, finalmente una vera missione. Mikey e Lisad bussarono ed un orientale si
 
affacciò da una piccola finestrella.
            -Cosa volete?-
            -C’è Xia Yun?-
Disse Lisad che masticava una gomma sforzandosi di sembrare una teenager. Mikey invece non doveva fare sforzi,
 
fare il ragazzino gli veniva proprio naturale. Se non avesse avuto sempre quell’aria così infantile, pensava la Niana,
 
non sarebbe stato niente male come umano, aveva l’aspetto di un bel biondo californiano con gli occhi azzurro cielo.
            -Non c’è nessun Xia Yun…andate via…-
            -Siamo sicuri che c’è, vorremmo comprare i suoi dolci- disse Mikey.
            -Ah! Siete qui per i dolci, allora cambia tutto, Xia Yun non c’è, ve li mostrerò io-
 
La porta di ferro si aprì giusto quel tanto perché i due rettili potessero entrare. In quel momento le cinture vibrarono
 
in sincrono era il momento di agire, tutta l’attenzione di chi si trovava nel magazzino sarebbe stata focalizzata su
 
Mikey e Lisad. All’interno c’erano tantissime casse di legno che Donnie e Astrid non avevano rilevato qualche ora
 
prima, evidentemente erano state portate lì quella sera.
 
            -Venite pure, se comprerete almeno una decina di dolci il prezzo sarà molto ridotto-
            -Ma che dolci avete?- chiedeva Mikey che per la verità sentiva un languorino in pancia solo al pensiero.
            -Un grandissimo assortimento, ve li mostrerò tutti-
Sembrava che il cinese non volesse nemmeno nominare le armi, lo seguirono in una stanza dove c’erano della casse
 
aperte che contenevano dei nunchaku, katane, sai, kama, shuriken di tutti i tipi. La fattura però era scadente e Mikey
 
non ne avrebbe mai comprato nemmeno un pezzo.
 
            -Da dove vengono queste ar…cioè dolci?- Chiese Lisad.
            -Non lo so…se ne occupa Xia Yun, allora volete comprarle o no?-
            -Dobbiamo esaminare bene la merce-
disse Lisad prendendo dei sai in mano. Intanto Gli altri erano entrati indisturbati e si nascondevano dietro le casse, ma
 
non c’era nessuno in giro e la cosa era al quanto sospetta. A Donnie venne un dubbio, con la cintura cominciò a
 
scannerizzare il pavimento e si accorse dell’errore di valutazione che aveva fatto, toccò la mano di Astrid e senza
 
nemmeno rendersene conto comunicava telepaticamente:
 
            -Il sottosuolo è vuoto, c’è un’altra area grande almeno come questo magazzino ed è piena di gente… temo di capire cosa stanno realmente combinando dagli strumenti che rilevo…droga, producono droga!-
            -Donnie…ti rendi conto che stai parlando telepaticamente con me vero?-
            -Per la barba di Darwin! Non me ne ero nemmeno accorto!...ma gioirò dopo… torniamo alla droga, dobbiamo avvertire gli altri, ho un dubbio atroce, credo che le armi siano solo un mezzo per diffonderla in segreto-
            -Non credo… il ragazzotto a cui ho letto la mente non sapeva della droga…-
            -Forse ho un’idea…ma devo analizzare un’arma, non importa che Mikey e Lisad ne comprino, ho quelle dell’altra sera, dobbiamo comunicargli di dire che torneranno coi soldi!-
            -Bene mando un sms a Lisad-
 
Raph si era stufato di aspettare e stava ispezionando un angolo del magazzino perché gli sembrava che ci fosse un
 
passaggio, sentiva dei rumori, non sapeva che sotto c’era un laboratorio per realizzare stupefacenti. La porta si aprì di
 
scatto ed usci un cinese armato. Raph non fu abbastanza rapido a nascondersi e quello cominciò a gridare in una
 
lingua incomprensibile ed a dare l’allarme.
 
            -Ma porcaccia dell’Eva, ora Leo mi triturerà le balle per mesi!-
 
Un’orda di cinesi inferociti uscirono armati dal sottosuolo. Allora tutti i rettili uscirono allo scoperto, per fortuna
 
erano velocizzati dalle cinture e riuscivano a tenergli testa, ognuno di loro poteva competere con ben cinque avversari
 
per volta. Lisad minacciò il cinese con i sai che aveva preso in mano.        
 
            -Fermo dove sei, allora raccontami un po’ cosa succede qui!-
 
Ma l’uomo non parlava, allora gli mise le mani sulle tempie e gli entrò nella testa. Quello che vide la sconvolse,
 
doveva assolutamente raccontare tutto agli altri, quelle armi nascondevano un terribile segreto e lei le aveva toccate
 
senza avere le squame a protezione, si girò verso Mikey.
 
            -Queste armi sono avvelenate!-
            -Come sono avvelenate!-
 
Non ebbero tempo di discutere, i malviventi sfondarono la porta della stanza dove si trovavano e cominciarono a
 
sparare, Lisad e la tartaruga grazie ai loro riflessi scansavano i proiettili e riuscirono ad uscirne fuori illesi.
 
            -Mikey quelle armi sono ricoperte di droga che passa facilmente attraverso la pelle, forse tra un’ora, un
 
giorno… farà effetto e non so cosa mi accadrà, non so cosa succede ai Niani, gli umani hanno allucinazioni e
 
diventano aggressivi…-
 
            -Devi uscire di qui e andare da Nied, subito!-
 
Non finì la frase che Lisad cominciò a barcollare.
 
            -No…sui Niani funziona prima…Mikey…aiuto…vedo tutto verde!-
            -Non è che mi stai fissando intensamente?-
            -No scemo! Anche i cinesi sono verdi!-
            -Raph! Dove sei quando servi? Raph!-
 
Cinque malviventi volarono a terra e la tartaruga in rosso, che li aveva battuti senza il minimo sforzo, corse verso il
 
fratello preoccupato.
 
            -Che succede bro?-
            -Lisad è stata avvelenata dalle armi, c’è una droga sopra, la devi portare da Nied subito!!!-
 
Non discusse perché il fratello avesse chiamato proprio lui, prese in braccio la Niana e rapido saltò alla prima finestra
 
aperta disponibile, senza riflettere abbandonò il campo di battaglia.
 
Intanto Leo, Donnie, Mikey, Beal, Astrid e Karai se la stavano cavando egregiamente, ma combattere così non aveva
 
molto senso, in questo caso doveva intervenire la polizia, decisero per una ritirata strategica e la tartaruga genio ebbe
 
il tempo di piazzare una ricetrasmittente in una cassa.
 
Intanto Raph correva a perdifiato con Lisad in braccio, l’orgogliosa Niana non ne voleva sapere di stare ferma e
 
chiacchierava senza posa, sembrava ubriaca.
 
            -Piano! sei il solito Raph…rozzo e sciocco…ma vedessi come sei verde oggi…ma così verde…certo hai dei
 
bei muscoli, molto terrestri ma sempre muscoli…dove eri prima? Sei andato dall’umana? L’ho visto che ti piace,
 
anche lei sbava per te…sei così affascinante da umano, stupido e cocciuto ma affascinante!-
 
            -Lisad calmati ti devo portare da Nied, cerca di collaborare-
 
Raph non sapeva come fare, la Niana era molto forte, fosse stata svenuta non ci sarebbero stati problemi, ma così era
 
impossibile trasportarla. Scesero in strada, Raph fermò un motociclista e gli prese la moto, il povero derubato rimase
 
impietrito invece di scappare ed urlare.
 
            -Scusa amico te la riporto, lo giuro!-
 
Legò Lisad alla sua cintura e cominciò la corsa disperata verso il rifugio, dovevano prendere il Tartunnel. Grazie al
 
rumore della moto non sentiva la Niana che delirava. Arrivato al tombino più vicino possibile al rifugio, scesero di
 
moto e Raph calò Lisad nelle fogne mentre lei ancora chiacchierava.
 
            -Sei un maledetto, cosa ci hai fatto con quella svampita? E’ una bambina innocente, e tu sei un tale verme bastardo-
            -Smettila Lisad non sai di cosa stai parlando, non mi approfitterò di lei!-
            -Allora te ne importa, allora sei innamorato!?-
            -Lisad…ti prego…andiamo, devo portarti da Nied-
 
Lei cominciò a tiragli i pugni sul piastrone rischiando di farsi del male, Raph la bloccò alla meglio.
 
            -Sei un bastardo schifoso! E allora stai con le umane! Lasciami andare!-
 
Raph fu costretto a toccarle dei punti di pressione, grazie ai quali lei si calmò soltanto un attimo, la prese in braccio e
 
arrivato al rifugio corse alla stanza del Tartunnel. Accese velocemente l’invenzione di Donnie per andare su Marte,
 
ormai sapeva a memoria come funzionava, passò attraverso velocemente e cominciò a gridare il nome di Nied a
 
squarcia gola. Mentre correva verso la stanza del medico Niano si trovò davanti un robot umanoide bianco con righe
 
verdi fluorescenti.
 
            -E tu chi cavolo sei? Dov’è Nied?-
 
Roby1 lo scannerizzò velocemente.
 
            -Sono Roby1, il primo prototipo di robot creato da Donnie, per servirti Raph. Nied è in laboratorio, da questa parte l’ho già avvertita che state arrivando-
            -Bene testa d’uovo, sono contento che Donnie ti abbia creato-
 
Rapido raggiunse Nied, Lisad si stava di nuovo agitando.
 
            -Dove mi stai portando stronzo!-
            -Da Nied, ti guarirà, lucertola ingrata!-
 
Nied li aspettava, aveva preparato un lettino, senza chiedere nulla a Raph scannerizzò Lisad con la cintura.
 
            -Non conosco questa droga…per il momento la legheremo qui e analizzerò subito il suo sangue, aiutami…Lisad ti prego stai ferma-
 
In due riuscirono a bloccarla, ma continuava ad inveire contro Raph, Nied le prelevò un campione e corse ad
 
analizzarlo.
 
            -Tu sei un verme schifoso, perché te la fai con le umane?
            -Adesso mi hai stufato Lisad, non ti riguarda!
            -Sì che mi riguarda!-
            -Sei tu che non mi vuoi, te lo devo ricordare?-
 
Lisa finalmente rimase in silenzio, lo fissò, cambiò completamente espressione e si mise a ridere:
 
            -Adesso sei rosa! Ahahah! Ti dona non lo sapevi? Sei tutto rosa!-
            -Molto spiritosa, adesso datti una calmata, Nied ti guarirà-
            -Sei un tale figo da umano…non è giusto!-
            -Ma…cosa?-
            -Mi piaci da morire… ma sei un tale stronzo!-
            -Lisad…io-
            -Chi preferisci me o l’umana?-
            -Non ti rispondo-
            -Non lo sai? La verità è che non te ne importa nulla di me! L’ho sempre saputo, vuoi solo un giocattolino con cui sfogare i tuoi bassi istinti!-
            -Non è vero! Volevo fare la fusione totale con te, non hai voluto!-
            -Solo perché temevi che ti lasciassi solo! Nessuna umana ti vorrà mai con il tuo vero aspetto!-
            -Non è vero e te lo dimostrerò!-
Lisad cominciò a ridere in modo convulso.
            -Lo vedi? Ti vuoi fare l’umana, è più importante dimostrare che hai ragione invece di stare con me! Lo sapevo!-
Nied arrivò di corsa e gridò a Raph.
            -Cosa stai facendo idiota! Non la devi agitare, quella droga è pericolosissima, lei nemmeno sa cosa dice! Levati di torno!-
 
La Niana addormentò Lisad modificando le sue onde celebrali, non poteva iniettarle niente o avrebbe interagito con
 
la droga, purtroppo non poteva fare nulla, dovevano aspettare che la smaltisse. Prima di addormentarsi Lisad tornò un
 
attimo in sé:
            -Grazie Raph di avermi portato qui…mi…-
 
Non finì la frase e svenne. La tartaruga in rosso la guardava dispiaciuto, ma quello che Lisad aveva detto era vero, gli
 
importava di dimostrare che aveva ragione, tutto il resto per lui non aveva importanza.
 
            -Non devi prendertela per quello che ha detto…non era in sé, quella sostanza che ha nel corpo le tira fuori i timori più nascosti. Non ce l’aveva con te, lottava contro se stessa e in quel momento era convinta di quello che diceva…ma era un effetto artificiale della droga…dimentica tutto e vai, adesso resto io con lei-
            -No ti prego…voglio stare io, quando si sveglia ti chiamo subito, prometto…vai pure a riposare, non ho nulla da fare io domani…tu sì-
 
Raph si sedette accanto a Lisad e le prese la mano, forse non sapeva cosa volesse da lei, forse preferiva l’umana, non
 
lo sapeva per certo, però era sicuro che avrebbe fatto tutto il possibile perché quella sera fosse al sicuro da ogni male.
 
Nied se ne andò, preferì non interferire, poteva capire il conflitto che si crea tra due persone dal carattere forte, ma
 
dovevano risolvere da soli, lei non poteva metterci bocca.
 
Quando aprì gli occhi trovò Nied che le sorrideva sollevata.
            -Lisad…come ti senti?-
            -Cosa è successo? Mi sento come se mi avesse steso un tir…dove sono tutti? Come mai mi trovo in camera mia?-
            -Ti ha portato Raph…-
            -Dov’è? Ho fatto un sogno strano…-
            -Non hai sognato…gliene hai dette di tutti i colori…-
            -Oh santa Niha!…la droga! Non mi rivolgerà mai più la parola…-
            -Gli ho detto che deliravi…ti ha assistito tutto la notte, mi ha dato il cambio poco fa -
            -Lui è stato qui con me?-
            -Sì Lisad…avrà i suoi difetti, ma ti vuole bene…sarei rimasta io…non ha voluto…ti ha tenuto la mano tutto il tempo-
            -Non mi fido di lui…si sentiva in colpa, ecco perchè…-
            -Secondo me sbagli…sono esseri umani…sono più rozzi di noi…sono più soggetti ad emozioni, lui è fatto così…ma ti vuole bene davvero!-
            -Non voglio che mi voglia bene, voglio che mi ami! E lui questo non me lo può promettere…piuttosto…ti hanno detto cosa è successo al porto?-         
            -Sì, sono rimasta sconvolta…certo i terrestri possono essere veramente spietati…avvelenare quei ragazzini…immagino che poi i poveretti tornino dai cinesi a comprare la droga per crisi di astinenza…che cosa
orribile-
            -Già, un piano perfetto per avere spacciatori e clienti in poco tempo. Ma noi non abbiamo problemi del genere su Ni?-
            -Da noi è tutto fermo…l’ibernazione non permette nemmeno di fare del male…non so se siamo tanto meglio di loro…- Disse Nied con tono serio.
            -Soffrirò di crisi di astinenza?-
            -Temo di sì…ma io, Astrid e Donnie stiamo lavorando ad una sorta di antidoto…quel veleno ha messo a dura prova le tue sinapsi…a lungo andare potrebbe portare alla demenza!-
            -Vuoi dire che sto diventando una povera demente?-
            -No! Non ho detto questo, ho detto che col tempo porta alla demenza, ma questa sarà la prima e l’ultima volta che proverai quel veleno! Quindi non porterà conseguenze-
Lisad voleva aggiungere qualcosa ma cominciò a tremare tutta e non riusciva a fermarsi.
            -C-che, m-mi s-succede?-
            -Questa droga è peggiore di quello che pensassi…è la crisi-
            -N-Nied….a-aiutami-
 
La Niana medico la sedò immediatamente, sperava di creare presto la cura, raggiunse Donnie ed Astrid che stavano
 
lavorando in laboratorio. Passarono tutto il giorno e la notte a lavorare, Lisad si era svegliata e non poteva essere
 
sedata di nuovo, cercava di resistere, ma i tremiti scuotevano il suo corpo e non riusciva a fermarsi, Raph si sdraiò
 
con lei e l’abbracciò per tutto il tempo.
 
            -Resisti Lisad, Donnie troverà la soluzione-
            -R-raph…non c-ce la faccio p-più…ho b-bisogno di quella droga…t-ti prego v-valla a prendere, te ne prego…-
            -Non posso…devi tenere duro…-
            -T-Ti prego-
 
Raph non ne poteva più di vederla patire così, la strinse forte a sé, in quel momento avrebbe fatto qualsiasi cosa per
 
lei, anche andare da quei maledetti a prendere la droga, anzi avrebbe preferito essere al suo posto.
 
            -Dove è finita la tua grinta? Combatti! Sei una fiera guerriera Niana!-
            -M-maledetto ti sembra f-facile! Basta lasciami! Vattene via-
            -No, non ti mollo-
 
Adesso Raph la stringeva così forte che lei non riusciva più a respirare e svenne tra le sue braccia.
            -Scusami amore…-
Ma Lisad era svenuta e non poteva sentirlo.
 
Era sdraiata su un grande prato, non sembrava la Terra, non sembrava Ni, del resto non l’aveva mai visto quando era
 
un pianeta vivo, doveva essere Marte. Vide Raph lontano che correva da solo, non la guardava nemmeno, era troppo
 
preso da se stesso. Guardò in alto, uno sciame di farfalle azzurrine volarono verso il prato, si dispersero spensierate
 
sui fiori, le passarono vicino come una brezza leggera, alla fine cominciarono a turbinare su loro stesse e presero
 
forma, Astrid si materializzò davanti a lei.
            -Astrid! Dove siamo?-
            -Siamo dentro di te, abbiamo trovato l’antidoto…Raph è sempre stato con te…-
Lisad aprì gli occhi, erano tutti al suo capezzale.
            -Sembra di essere al mio funerale! Perché quelle facce?-
            -Come ti senti?- Chiese Astrid.
            -Diciamo che ho visto giorni migliori…mi sento solo un po’ assonnata…da quanto sono addormentata?-
            -Tre giorni…-
            -Allora quando andiamo a fare a brandelli quel maledetto Xia Yun e tutta la sua gang?- Chiese Lisad.
            -Avevamo avvertito la polizia facendo una chiamata anonima…sono arrivati lì troppo tardi, erano già scappati…- Le rispose Astrid.
            -Non posso crederci, li avete fatti scappare così?-
            -Datti una calmata con chi credi di avere a che fare? Ho messo un segnalatore nella loro merce, sappiamo dove sono… sono a Cuba- disse Donnie quasi offeso.
            -A Cuba? Sono andati in vacanza?- Chiese Lisad cercando di fare umorismo.
            -Credo si stiano riorganizzando per tornare qua a New York, per il momento non daranno fastidio ai ragazzini-
            -Dobbiamo fare qualcosa…-insisteva Lisad.
            -Per il momento non possiamo fare nulla…devi riposare-
            -No, sto benissimo…e tu cosa hai da guardare? Chissà come ti sei divertito a vedermi così indifesa!-
            -Non ti ricordi niente?- Chiese Raph dispiaciuto.
            -Non molto…solo che c’eri e forse abbiamo litigato come sempre…-
            -Sì…come sempre…-
Raph se ne andò senza aggiungere altro e tornò sulla Terra, chiaramente lei non lo voleva. Le era stato accanto tutto il
 
tempo perché non poteva abbandonarla nel momento del bisogno, ma a lei non importava. Cercò subito un diversivo,
 
mandò un messaggio ad Alina.
            -Ciao Alina ti va di uscire? Stavolta sarò tutto per te!-
            -Dove eri finito? Ero in pensiero!-
            -Poi ti racconto, venerdì alle 20:00?
            -Ok, ma stavolta andiamo in un posto più intimo-
 
 
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Il povero Raph ha deciso di rassegnarsi, Lisad è davvero troppo tosta per lui, Alina invece è così dolce e normale…
Tra poco farete la conoscenza del nuovo “cattivo” Xia Yun! …ma prima ancora un capitolo su Raph ed Alina nell’attesa dell’arrivo dei nuovi prescelti e quindi della madre di Astrid.
 
Altair

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Capitolo 22
*** Il prezzo della verità ***


Quel giorno su Marte erano tutti in attesa del FIR (Flying Insect Recorder).  Donnie aspettava di sapere i progressi
 
che stavano facendo i Niani per migliorare il Tartunnel. Anche il cyborg Eugene era presente ed attendenva la
 
risposta di Yal riguardo alla possibilità di ricostruire il suo corpo con la medicina molecolare Niana. Il Tartunnel si
 
illuminò, una piccola finestrella si aprì e l’insetto nanotecnologico fece capolino.
 
            -FIR! Contatto! Proiezione ultimi dati!- Disse Donnie tradendo quasi emozione nella voce.
 
Comparve l’immagine di un Niano in forma rettiliana che non avevano mai visto, era rosso ruggine come Beal, aveva
 
un aria seria e molto intelligente.
 
            -Mi presento: sono Quorel fisico quantistico. Stiamo analizzando i dati che ci hai mandato Donnie, li troviamo assolutamente stupefacenti, vorremmo tanto poter dialogare con te dal vivo, ma purtroppo al momento è impossibile. Abbiamo migliorato la formula teorica per ottimizzare il funzionamento del Tartunnel in modo che necessiti di una più bassa energia. I dati sono nella memoria del FIR, vorremmo sapere un tuo parere, aspettiamo con ansia tue eventuali considerazioni, tutto questo è veramente stimolante…adesso ti devo salutare, Yal vuole la parola…buon proseguimento-
 
Quorel fece una sorta di inchino e lasciò il posto al medico che smaniava per parlare.
 
            -Allora ragazzi come butta? Spero bene…allora vorrei rispondere alla richiesta di Eugene…dunque come già sapete, teoricamente è possibile ricreare un corpo da poche cellule… in passato ho creato solo organi o arti singolarmente, un intero corpo mai…comunque…mi avete chiesto se me la sento di provare…la riposta è sì perché non sarebbe come creare un clone, mi limiterei solo al corpo senza un cervello…un clone completo non lo troverei eticamente giusto e non sono permessi su Ni…Quorel non vi ha detto la novità, tra una settimana partiremo per il viaggio più incredibile mai compiuto dai Niani, verremo da voi con tutta la base in due anni invece di quattro…e tutto questo grazie a te Donnie…dunque…non sembra dalla faccia da manichino di Quorel ma ti siamo molto grati e siamo così emozionati e felici di partire che è molto difficile per noi esprimerlo…chiaramente non potremo comunicare regolarmente con il FIR, quindi nell’ultimo contatto che avremo vi daremo le nostre coordinate del viaggio e dove arriveremo con i salti iperspaziali. Abbiamo anche la speranza di modificare il Tartunnel per venire subito da voi. Detto questo vi soluto e butto un bacio terrestre ad Astrid e tutte le Niane che mi stanno vedendo- fece un sorriso da marpione e poi disse-…ah dimenticavo…ciao Mikey mi farai provare il tuo dolce di pere e cioccolato quando sarò da voi? A presto-
            -Quel mattacchione di Yal allora ha sentito anche il mio messaggio-
            -Hai caricato un messaggio sul FIR? Ma quando?- Chiese Donnie al fratello in arancio.
            -Non mi facevate mai salutare…allora sono andato in officina, ho attivato il FIR e ho fatto da solo! E’ proprio simpatico questo Yal non vedo l’ora che venga qua-
            -Non voglio visionare cosa hai registrato…è meglio!- Disse Donnie scuotendo la testa, poi raccolse il FIR e corse al computer per vedere la formula migliorata dagli scienziati Niani, doveva assolutamente mandargli qualcosa di nuovo entro la settimana, prima che partissero per il viaggio.
 
Eugene era senza parole, nemmeno commentava, aveva le lacrime agli occhi, Nied gli si avvicinò e gli disse:    
 
            -Yal è un grandissimo scienziato, sono sicura che riuscirà nell’intento, ma non potremo aiutare tutti i terrestri…-
            -Sì lo so, dovremo trovare una soluzione perché gli altri cyborg non lo vengano a sapere…ma non potremmo ridare un corpo almeno ad alcuni di loro? Intendo quelli nelle mie stesse condizioni?-
            -Vedremo…dipenderà dalla riuscita dell’esperimento…-
Astrid si unì alla conversazione.
            -Come va con Vertel ed il laboratorio, Eugene?-
            -Procede tutto molto bene, abbiamo dato lavoro a molti dei soldati che lavoravano per noi o li abbiamo aiutati a trovare un impiego altrove, con i nuovi arti e la nostra assistenza conducono vite quasi normali…Vertel è molto occupato per cui non verrà qui per ora, deve finire di sistemare alcune faccende, ma vorrebbe tanto vivere insieme a voi…è cambiato tantissimo, quasi non lo riconosco, è così sereno…mi chiedevo…Astrid non è che l’hai condizionato? Intendiamoci va bene così però…-
            -No… ho tolto solo il condizionamento di Redol ed ho alleviato il ricordo delle sofferenze dell’operazione che ha subito per diventare umano…quello che vedi è il vero Vertel, quello che sarebbe dovuto essere senza tutto quel male. Posso chiedere come va tra voi? Ricordo che ci disse che non gli piacciono le donne…-
            -Intendeva le umane…non è gay…anche se si trasforma in umano non è nato così…mi ha detto che francamente preferisce le Niane e della sua età-
            -In tutti questi anni non ha avuto contatti con le umane?-
            -Non me ne ha parlato…scusatemi ma preferisco non sapere…comunque siamo diventati amici, non mi viene più di chiamarlo “mio signore”…-
            -Anche tu lavorerai nel laboratorio?- Chiese Astrid.
            -Al momento sto dando solo una mano, ma ho deciso di tornare a fare il contadino, sono tornato alla mia vecchia fattoria…Vertel mi ha detto che mi darà i soldi per rimetterla in piedi, spero mi verrete a trovare…-
            -Ma è fantastico! Sicuramente-
            -Ora con le pelle sintetica di Stockman potrò tornare tra la gente senza preoccuparmi del mio aspetto…però sono sincero…forse mi farebbe bene stare lontano da Vertel…-
 
Eugene aveva amato il Niano per anni senza essere mai ricambiato, adesso aveva bisogno di rifarsi una vita
 
completamente nuova, sperava che suoi nuovi amici Niani lo avrebbero aiutato.
 
Mikey aveva ascoltato attentamente anche se faceva finta di nulla, si avvicinò a Lisad e le disse in un orecchio:
 
            -E’ triste quando chi ami non è in grado di ricambiarti totalmente…ma è ancora più triste quando due
 
potrebbero amarsi e nemmeno tentano…-
 
Temendo di essere colpito dalla tosta Niana, corse subito dietro ad Hedgy che stava importunando Roby.
 
Lisad guardò Mikey senza proferir parola, quella tartaruga era capace di passare dal gioco alle
 
riflessioni serie in un lampo e non capivi mai se quelle cose l’aveva dette davvero o se era la coscienza che parlava.
 
Ma Lisad era troppo orgogliosa e non avrebbe mai ammesso che l’atteggiamento di Raph era colpa anche sua.
 
Venerdì arrivò in un lampo, Raph andò all’appuntamento un po’ agitato. Cosa intendeva dire Alina con “un posto più
 
intimo?” La ragazza era già lì, davanti al solito cinema che lo aspettava in jeans attillatissimi con stivaletti
 
a mezza gamba e, poichè cominciava ad essere freddo, indossava un trench di pelle intonato con le calzature.
 
            -Sei molto carina…-
            -Finalmente hai messo una giacca! …-
            -Sì ma sotto c’è la solita T-shirt… pulita…ma dove andiamo stasera?-
            -Vieni a casa mia!-
            -Non avevamo detto di andarci piano?- Chiese Raph con gli occhi sgranati.
            -Infatti le mie coinquiline torneranno presto per cui…cucinerò qualcosa e poi guarderemo la TV, ti piace il programma?-
            -Va bene, andiamo-
 
Si incamminarono verso il palazzo di Alina, lei ridusse le distanze come al solito e gli prese la mano, sorrideva
 
soddisfatta come se avesse vinto un premio, però doveva togliersi una curiosità.
 
            -Cosa è successo? Ho provato a chiamarti, ma il tuo cellulare era irraggiungibile…lo è stato per giorni…pensavo ti fosse successo qualcosa-
            -Ero malato…non mi andava di sentire nessuno…te l’ho detto che sono un solitario…ma poi ti ho chiamato…-
            -Ti sono mancata?-
            -Sì…-
Più parlava e più le sue bugie si moltiplicavano, non era sereno, cominciava a rendersi conto che i suoi fratelli
 
avevano ragione, ma non volle tirarsi indietro, era deluso, voleva distrarsi e non pensare a Lisad. Appena entrati
 
nell’appartamento Alina lo portò subito nella sua stanza. Lo sguardo di Raph cadde sulla fila di peluches schierati
 
sopra il letto, si chiese che senso avesse. Tornati in salotto Alina fece accomodare Raph con una bibita sul divano e
 
si mise a cucinare un primo italiano che aveva trovato su internet: la pasta alla carbonara. Mentre erano seduti a
 
tavola, lei parlava con quel suo modo di fare vivace. Normalmente l’entusiasmo fanciullesco di Alina avrebbe
 
coinvolto Raph, ma quella sera lui pensava a Lisad. Vederla soffrire lo aveva fatto riflettere, non gli era mai sembrato
 
così importante starle vicino ed avrebbe dato tutto per salvarla, tutto di sé. Alina era carina, simpatica, non le
 
mancava niente, ma non sentiva per lei quell’attaccamento che invece provava per la cocciuta Niana. Ad ogni modo
 
doveva farsene una ragione: Lisad non lo voleva e non poteva farci un bel niente.
 
            -Raph? Mi ascolti? Dicevo…che ne dici se un giorno andiamo a pattinare sul ghiaccio, quando sarà più freddo? C’è un posto carinissimo dove la pista è all’aperto…-
            -Potrebbe essere un’idea…-
            -Cosa c’è? Ti sento distante-
            -Scusami mi è venuto a mente un problema con mio fratello, ma adesso non ci penso più…questa pasta è molto buona-
            -Grazie, sono contenta che ti piaccia…comunque non devi pensare al lavoro, devi distrarti! Per stasera ho preso un film di guerra per te è “Salvate il soldato Ryan” ti va di vederlo? O l’hai già visto?-
            -Ne ho sentito parlare, ma non l’ho mai visto-
            -Allora è perfetto! Vieni, mangiamo il gelato mentre lo guardiamo-
 
Alina prese due coppette: una delle due la riempì colma di gelato Häagen Dazs cioccolato e fragola, era ovviamente
 
per Raph, aveva notato che mangiava tantissimo. Si sedettero sul divano e cominciarono a vedere il film. Raph faceva
 
del suo meglio per seguire la trama, ma il pensiero andava sempre a Lisad, si sentiva nel posto sbagliato nel momento
 
sbagliato e sapeva che non ne sarebbe scaturito niente di buono. Alina si appoggiò a lui, finché mangiavano il gelato
 
Raph era al sicuro, temeva che quella bricconcella non se ne sarebbe stata brava e buona tutta la sera, lui invece era
 
deciso a fare il prete cattolico. La ragazza non aveva idea di cosa si animasse dentro quell’uomo misterioso alla sua
 
sinistra, pensava che fosse semplice come tutti gli altri maschietti, credeva di doverlo solo un po’ incoraggiare, che la
 
sua vicinanza lo avrebbe aiutato a capire. Finì il suo gelato ed aspettò che Raph terminasse il suo, poi avrebbe tentato
 
un approccio.
 
            -Mi sembri teso…non preoccuparti, le mie coinquiline potrebbero arrivare da un momento all’altro, non mi approfitterò di te- disse lei ridendo, poi aggiunse - Ti piace il film?-
            -Non è male…-
            -A me sembra così inutile la guerra…e poi se per salvare il soldato Ryan muoiono tutti… a cosa sarà servito?-
            -Bè…c’è l’atto eroico…vogliono salvarlo perché sono morti i suoi fratelli in guerra ed è rimasto solo lui…i suoi genitori…-
            -E chi ci pensa ai genitori di quelli che muoiono per salvare lui?-
 
Il gelato era finito e Alina non aveva molto interesse per il film, con un movimento sexy si mise di traverso
 
appoggiandosi sul petto di Raph ed incrociò le braccia dietro il collo di lui.
 
            -Non avevi detto che non ti saresti approfittata di me?-
            -Non sto facendo nulla di male, voglio solo baciarti…-
 
Raph si sentiva un idiota, aveva tra le braccia una bella ragazza, dolcissima, qualcuno con cui era difficile litigare.
 
Lisad invece era il completo opposto, lo faceva sempre arrabbiare come nessuna al mondo, ma lo stesso avrebbe
 
preferito avere quest’ultima tra le sue braccia. Alina cominciò a sfiorare le labbra tese di Raph con piccoli bacetti
 
teneri, era praticamente incollata a lui. Grazie all’ologramma denso, Raph sentiva il senso del tatto anche dove
 
normalmente non lo aveva, cioè sul guscio, quindi non si stava perdendo nulla di quell’abbraccio caldo e sinuoso.
 
            -Perché sei così rigido? Ti do fastidio?-
 
Il bel viso di Alina si era subito rattristato, Raph si sentì costretto a rassicurarla.
 
            -No…tutt’altro…-
            -Te l’ho detto, le mie amiche potrebbero entrare da un momento all’altro…-
            -Lo conosci il detto non stuzzicare il can che dorme?-
            -Sì certo…-
            -Bene se sai che non possiamo fare niente e che per il momento dobbiamo andarci piano…perché mi stuzzichi? Insomma è un patimento inutile…-
 
Alina si stacco da lui, incrociò le braccia e disse:
 
            -Capisco che vuoi uomini vogliate sempre arrivare al sodo…ma non è bello stare abbracciati e baciarci un po’? Dobbiamo per forza concludere?-
 
Raph non era certo il tipico romantico che ti riempie di complimenti e coccole, per cui rispose:
 
            -Ho l’impressione che voi donne vi divertiate a stuzzicarci e poi dopo vi tirate indietro per farci fare la figura
degli idioti…-
            -Questo è il classico discorso misogino! Noi donne siamo romantiche, non ci importa per forza finire a letto, c’è un intero universo di amore che voi non conoscete e forse non conoscerete mai!-
            -Forse non fa per me!-
            -Forse non ti piaccio abbastanza…è questo il motivo vero?-
            -Non è questo, stai forzando la mano, ti ho detto che sono una persona particolare, se tu mi conoscessi veramente forse non ti piacerei!-
            -Cosa c’è da sapere? Cosa nascondi di così terribile?-
            -Non potresti nemmeno immaginare!-
            -Sei un ladro? Un assassino? Un mafioso?-
            -Nessuna di queste!-
            -Perché dovrei crederti?-
 
Non c’è cosa peggiore di una donna rifiutata, Alina si stava alterando e rivelava anche lei un lato del suo carattere che
 
Raph non conosceva.
            -Non ti farei mai del male…- Disse Raph cercando di mantenere la calma.
            -Ma potresti!-
 
Adesso lei si era alzata dal divano, stava davanti a lui impettita e sparava sentenze con tono accusatorio.
 
            -Ammettilo, anche tu sei un violento e finirai per farmi del male!-
            -Se avessi voluto te ne avrei già fatto!-
            -Allora dimmi qual è il problema…puoi fidarti…ti ascolterò, studio per diventare psicologa, sarà il mio lavoro essere oggettiva e non giudicare il prossimo-
            -Non so se è il momento, volevo aspettare…-
            -Allora hai qualcosa da dirmi…quale segreto terribile nascondi? Coraggio…-
            -Non so se potresti mai capire…-
            -Pensi che io sia stupida? O è qualcosa che non potrei tollerare?-
            -Non so se potresti tolleralo…non ti conosco abbastanza-
            -Ho capito, sei un delinquente…-
            -Ti ripeto che non lo sono!-
            -Se non parli puoi andartene di qui!-
 
Raph si alzò dal divano, era rimasto anche troppo, sapeva che era tutto profondamente sbagliato, ma l’aveva capito
 
veramente solo quando Lisad aveva avuto bisogno di lui, quando tremava tra le sue braccia, anche se lo accusava di
 
tutto, anche se dopo lo aveva ignorato.
 
            -Che fai? Te ne vai?-
            -Sì…non posso dirti il mio segreto…forse è meglio se non ci vediamo più…-
            -Ma perché?-
            -Perché per voi umani è difficile accettarci!-
Raph aveva risposto senza riflettere, Alina lo guardò.
            -Che cosa vorresti dire con “voi umani”?-
            -Ecco…-
            -Ho capito…hai problemi…psichici…ti segue uno psichiatra? Quali farmaci prendi?-
            -Non sono pazzo!-
            -Se è questo il problema…non devi vergognarti…-
            -Ti ripeto che non sono pazzo!-
 
Raph cominciava ad irritarsi, lei gli parlava con accondiscendenza, come si fa con gli stupidi ed i bambini. Se avesse
 
continuato così lui non avrebbe risposto di sé, era tentato di rivelarsi per quello che era.
 
            -Guarda che qualche psicosi ce l’abbiamo tutti…magari la tua è un po’ più accentuata…- Insisteva Alina cercando un tono professionale da psicologa navigata.
            -Smettila di insistere, ti dico che non è questo il problema!-
            -Allora cosa diavolo vuol dire “voi umani”? Tu cosa sei?-
            -Non sono come te…-
            -A me sembra di sì- cominciò a ridere ed aggiunse -sei un marziano?-
            -Adesso basta, non voglio dirtelo, tu non tieni abbastanza a me per poter sopportare chi sono!-
            -Certo che tengo a te!-
            -No, non credo proprio! Non so cosa vuoi da me, non so… forse ti diverti a vedermi in difficoltà, ti diverti a stuzzicarmi…quando ti avevo chiesto di darmi tempo!-
 
Raph ripensava a Mikey ed Isabel, al fatto che il fratello avrebbe aspettato in eterno per non forzare le cose,
 
perchè l’amore è paziente, perdona e sa ascoltare. Invece Alina era lì in piedi davanti a lui arrabbiata e la sola cosa
 
che seppe dire fu:
            -Non ti piaccio…vero?-
            -Credi che tutto riguardi te? Tu sei una bella, dolce e normalissima ragazza…ma io non sono un uomo…non sono umano!-
            -Ah ma davvero? Dimostramelo!-
 
La ragazza aveva superato il limite e Raph non ne poteva più di nascondersi dietro quelle bugie, ormai non importava
 
più cosa lei pensasse, toccò il suo ciondolo di Enerzon, la sua pelle verde si rivelò e come luce accecante si proiettò
 
sulle retine impreparate dell’umana.
 
            -Io sono questo! Sono una tartaruga mutante! Potresti mai stare con me? Baciarmi…amarmi?-
 
Alina gettò un grido, le gambe non la tennero cadde a terra.
            -Tu…tu…sei-
            -Sì le leggendarie tartarughe esistono, io sono una di loro, almeno su questo non ti ho mentito!-
            -Non ti avvicinare…non mi toccare!-
            -Ti ho già toccato…tu mi ha baciato nonostante ti chiedessi di aspettare-
            -Perché me?-
            -E’stato un caso, il tuo ex ti picchiava, non potevo restare senza far nulla…poi sembravi così dolce e graziosa…-
            -Io…ti ho pure baciato…mi viene da vomitare…-
            -Lisad non si è mai lamentata…-
            -Forse perché anche lei è un mostro come te!-
            -I miei fratelli avevano ragione…non potresti mai capire…-
            -Cosa c’è da capire? Non sei umano... ora cosa mi farai?-
            -Non ti farò niente…speravo che un giorno mi avresti apprezzato come sono…-
 
La porta si aprì e le tre coinquiline di Alina si trovarono davanti una tartaruga gigante e la loro amica terrorizzata fino
 
alle lacrime. Gridarono in tre toni vocali diversi, Raph non aspettò un secondo di più, sfondò la finestra ed uscì
 
dall’edificio atterrando su un tetto più basso illeso, scappò più veloce che poteva.
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Finalmente abbiamo notizie da Yal il medico Niano e dalla stazione orbitante! All’inizio i capitoli sui Niani erano proiettati di un paio di anni nel futuro, tra poco i capitoli saranno tutti sullo stesso piano temporale.
Così, mentre tutti si preparano all’arrivo dei Niani, Raph finalmente si rivela ad Alina…ovviamente non poteva andare liscia…finisce dunque così la loro storia? Chi vivrà vedrà…
 
Altair

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Capitolo 23
*** Cose dell'altro mondo ***


 
Donnie osservava da ore la formula per il Tartunnel sul suo computer, sapeva che poteva migliorarla, ne era sicuro.
 
Purtroppo la scintilla non scattava, erano tre giorni che non si fermava mai, stava indossando la cintura Niana per non
 
perdere tempo a mangiare e dormire. Astrid era in pena per lui, non aveva mai usato la cintura in modo così intenso,
 
non era un Niano, non sapeva cosa sarebbe successo una volta che l’avesse tolta. Il genio non voleva mollare, era
 
determinato a passare tutta la settimana così, voleva dare il suo contributo prima che la base Niana partisse per il
 
lungo viaggio, era sicuro che la soluzione fosse vicina.
 
            -Amore ti prego non sappiamo l’effetto che ha su di te la cintura quando non ti riposi, una volta tolta voi sentite la stanchezza tutta insieme molto più di noi…- Disse Astrid.
            -Se la tolgo ora e collasso non potrò davvero essere di alcuna utilità per i Niani…hanno tutta questa fretta di partire…non credono affatto che il Tartunnel possa essere potenziato, altrimenti aspetterebbero…una volta in viaggio sarà difficile comunicare con loro…-
            -Ho capito, è anche un fatto di orgoglio…-
            -No…ecco…va bene, sì, hai ragione…devono rendersi conto che noi non siamo inferiori a loro e poi tua madre…-
            -Vuoi fare bella figura davanti a mia madre?-
            -Sì…voglio che mi accetti…-
            -Ti accetterà comunque, hai già fatto veramente tanto per noi tutti…e poi sei il mio compagno, appena farà la fusione con me vedrà quanto mi rendi felice, non potrà che amarti-
            -Lo spero…ma sono una tartaruga…mi sembra di aver capito che non c’era niente come noi su Ni-
            -Sì invece, c’erano dei piccoli rettili con delle scaglie cornee che proteggevano loro l’addome e la schiena, non un vero carapace…ma vi somigliavano molto…e poi cosa importa? Sei un rettile anche tu, sei più vicino a noi degli umani…pensa se qualcuno di noi si innamorasse di un umano…sarebbe molto più difficile da accettare-
 
Roby si avvicinò senza far rumore ed aspettò un attimo di silenzio per parlare:
            -Il Tartunnel è in funzione, stanno arrivando Karai, Leonardo ed il Leonardo di 8 anni, volete che li accolga e li porti a fare il giro della base?-
            -No Roby, vengo con te, non vorrei che il piccolo si spaventasse nel vederti-
            -Come desideri Astrid. Donnie hai bisogno di me dopo?-
            -No grazie Roby, stai pure con i nostri ospiti-
 
Quando il piccolo Leo mise piede nella base aveva la bocca aperta per la meraviglia. L’interno della struttura era fatto
 
di un materiale che non aveva mia visto, a tratti luccicava, a tratti rimaneva biancastro, sembrava marmo terrestre con
 
venature color rossiccio tipico del terreno di Marte.
 
            -Cosa hanno messo nelle pareti?- Chiedeva il piccolo.
            -Ciao a tutti ben venuti!- Disse Astrid - Le mura sono fatte di terreno marziano, mentre quel luccichio è la polvere dei cristalli Enerzon, sono la nostra fonte di energia, ma sono anche parte di un sistema complicato. Qui ogni muro, ogni stanza è connessa con le altre, tutta la base è un immenso computer. Ma permettetemi di presentarvi il nostro robot tutto fare Roby-
            -E’ un piacere fare la vostra conoscenza umani-
Il piccolo Leo non si impressionò per niente e tese la mano al robot per presentarsi.
            -Piacere Roby, io sono Leonardo, questa è mia mamma Karai e Leonardo il guerriero migliore del mondo… anche se credo che tu lo conosca di già-
            - Vi conosco da quando sono stato messo in funzione, siete nel mio database, è comunque un piacere visionarvi di persona-
            -Grazie Roby- disse Karai ed aggiunse -che robot ben educato, è opera di Donnie vero?-
            -Sì, avevamo bisogno di un aiuto in più, è molto forte, sa combattere ma è stato programmato per difendere la nostra vita e non è in grado di uccidere-
            -Non mi dire che segue le leggi della robotica inventate dallo scrittore Isaac Asimov?- Commentò Leo con tono diverito.
            -In pratica sì, ha pure un cervello che Donnie ha voluto battezzare “positronico” come nei libri di Asimov, anche se non è così semplice, del resto quella era fantascienza, la nostra è scienza-
            -Ma fammi capire…può apprendere da solo?-
In quel momento arrivò Mikey di corsa inseguito da Hedgy che gridava:
            -Hedgy…prendilo…prendilo-
            -Oh! Ciao Karai! Leo e Leo! Anzi Lei!- Disse Mikey
            -Cosa state combinando voi due, ma devo starvi dietro come i bimbi?- Commentò Astrid.
            -Non sto giocando Astrid, sto facendo allenare Hedgy alla gravità della stazione, sta troppo fuori ed è più bassa lì. Vorrei portarla sulla Terra, se viene impreparata poi non ce la farà a muovere un passo!-
            -Tu non la porterai su Terra finché non sono sicura che sia mentalmente stabile…mi sembra troppo agitata e dobbiamo stare attenti, è un ibrido…-
            -Tutti gli animali che hai creato suono ibridi, perché lei ti preoccupa di più?-
            -Perché lei è anche un’arma, se si impaurisce e non si controlla potrebbe fare del male a qualcuno, tutti gli altri animali che ho creato sono pacifici o comunque non pericolosi-
Il piccolo Leo carezzava tranquillamente Hedgy che, come un qualsiasi gatto, si strusciava a lui facendo le fusa.
            -Zia Astrid, cosa potrebbe mai fare di male?-
            -Quando si arrabbia i suoi peli diventano aculei e anche i suoi artigli di comune gatto si ricoprono di quel materiale metallico tipico di noi Niani-
            -Figo!- Disse il piccolo Leo.
            -Leo cosa mi chiedevi di Roby?-
            -Volevo sapere se può imparare da noi o se dobbiamo inserire dati nel suo hard disk-
            -Il cervello positronico funziona ad impulsi elettrici come il nostro e può creare alcune connessioni nuove, non tante quanto il cervello degli esseri viventi, ma qualcosa può imparare. Poi chiaramente uno può inserire dati nel suo hard disk-
            -Allora può provare sentimenti?- Chiese Mikey.
            -Non credo…su Ni non è mai successo niente del genere…capitava di affezionarsi al proprio robot…ma non hanno mai mostrato qualcosa che assomigli ai sentimenti-
            -Grazie! Voi su Ni siete freddi come ghiaccioli, cosa vuoi che imparino!- disse Mikey.
            -Ma dai, non è vero, lo hai visto anche tu Yal quanto sembra umano con quei suoi modi di fare, sono più i Niani moderni che sono molto freddi-
            -Però Roby lo ha inventato Donnie per cui è sicuramente qualcosa di diverso! Me lo sento!-
            -Vedremo… adesso seguitemi vorrei mostrarvi la base e poi dovete assolutamente vedere com’è fuori- Rispose Astrid sorridendo benevola.
 
Il piccolo Leo prese la mano della tartaruga suo omonimo e cominciò ad avviarsi per i corridoi luccicanti.
            -Hai mantenuto la promessa, mi hai portato su Marte ora che sono cresciuto-
            -Che memoria! Come tua madre non dimentichi mai…vieni non puoi immaginare come sia bello qui-
 
Mentre camminavano per la base, Karai prese la mano del piccolo Leo che a sua volta la teneva ancora alla tartaruga
 
in blu. Sarebbe bastato sorvolare un attimo sul verde smeraldo del rettile e sembravano davvero una famiglia. Quando
 
misero il naso fuori erano ancora più meravigliati: il cielo era violetto, le piante e gli insetti parevano terrestri in un
 
primo momento, poi messi meglio a fuoco mostravano caratteristiche bizzarre.
 
            -Guarda mamma ci sono dei cervi argentati e guarda là sembrano dei maiali pelosi-
            -Amore, lassù! Un’aquila argentata e su quell’albero passerotti violetti?-
            -Il colore argento e violetto ricorre spesso- commentava Astrid felice che apprezzassero il suo lavoro.
            -Che meraviglia questi iris…ma che strano…le foglie sono a ventaglio- disse Karai.
            -E’ il primo fiore ornamentale che abbiamo creato quando siamo arrivati su Marte più di tre anni fa. Lo abbiamo battezzato Roris Biloba, perché il fiore è molto simile ad un iris, il gambo ed il profumo sono quelle della rosa, ma i pigmenti e le radici hanno caratteristiche generali delle piante Niane…-
            -Perché Biloba? Perché le foglie a ventaglio ricordano il Ginkgo Biloba?- Chiese Karai.
            -Conosci il ginkgo?-
            -Sì in Giappone è molto comune-
            -Lo avete nominato senza di me- disse Mikey imbronciato.
            -Tu non c’eri e Rel aveva fretta di catalogarlo- Rispose Astrid.
            -E Lisad come sta? Si è ripresa? Non l’ho più vista- Chiese Karai.
            -Sì sta bene, non viene su Terra perché ha litigato con Raph…si sta allenando o meglio si sfoga, è di pessimo umore-
            -Da sola?-
            -Non esattamente, sta testando la nuova stanza degli ologrammi…Donnie l’ha finita l’altra settimana, ma non l’abbiamo usata spesso. Beal preferisce andare da Splinter ad allenarsi, dice che si impara di più da un vero maestro-
            -Che cosa? Avete una stanza degli ologrammi come in Star Trek?- Disse Leo.
            -Se ci pensi non è strano, i Niani sanno ricreare ologrammi densi da sempre praticamente, anche tu li usi normalmente quando ti trasformi in un umano, è lo stesso principio- rispose Astrid.
 
Mentre gli ospiti passeggiavano nel giardino, Donnie era ancora al PC che testava un paio di idee ma sembrava che
 
Niente funzionasse. La nuova formula per Tartunnel sembrava impossibile da migliorare. Poi ad un certo
 
punto le lettere ed i numeri sullo schermo cominciarono a accendersi e spegnersi.
 
            -Ma cosa succede?-
Una “X” cominciò a gonfiare ed occupò tutto lo schermo, comparvero degli occhi, la bocca, si animò e disse:
            -Non sei il grande scienziato che credi! Non riuscirai mai a trovare la soluzione! Sei solo una stupida tartaruga terrestre!-
            -Non è vero! Ho ricreato i cristalli, i macchinari 3D, i mezzi antigravitazionali! Roby 1! Cosa volete di più da me?!-
Poi realizzò che  stava parlando ad una incognita della formula matematica, si stropicciò gli occhi e tutto era tornato normale.
            -Sto lavorando troppo…eppure…sono stato anche più giorni senza dormire…che sia la cintura?-
 
Riguardò il computer e vide che tutte le lettere ed i numeri avevano le gambe e correvano per tutto lo schermo.
            -Ma non può essere! Sto impazzendo!-
Donnie digitò sulla cintura e chiamò Astrid con voce agitata.
            -Astrid ti prego vieni subito…ho qualcosa che non va…la cintura può dare allucinazioni?-
            -Allucinazioni? No…però sui terrestri non saprei…l’avete portata anche nel viaggio per Marte e non è successo nulla…è vero però che stai lavorando troppo! Arrivo subito-
 
In un attimo era in laboratorio e vide Donnie che urlava contro lo schermo del PC:
            -Smettetela di correre e tornate al vostro posto! Basta!-
Astrid si avvicinò e guardò di cosa stesse parlando ma vide solo l’intricata formula matematica e gli appunti di Donnie-
            -Amore…cosa ti succede?-
            -Tu non vedi le lettere ed i numeri che corrono per lo schermo?-
            -No vedo solo i soliti dati più i tuoi appunti!-
Donnie si girò verso di lei e gettò un grido.
            -Ah! Cosa è successo alla tua faccia?-
            -Alla mia faccia? Niente perché?-
            -E’ piena di tagli ed i tuoi capelli…andati!-
            -Donnie stai avendo delle allucinazioni! Calmati…forse è la cintura...Nied vieni subito ti prego Donnie sta delirando-
            -Nooo le tue braccia…ti sono cadute le braccia!!-
            -Donnie, calmati, non è vero sto bene, siediti, ho chiamato Nied-
La Niana medico arrivò in pochi minuti.
            -Astrid potrebbe essere la droga di Xia Yun!-
            -Donnie aveva sequestrato le armi a quei ragazzi…anche se sono passate circa due settimane…come è possibile?-
            -Forse ha un effetto ritardato sui terrestri…oppure la sua pelle essendo più spessa ha fatto resistenza…Lisad era in forma umana quando ha toccato le armi del cinese…ha assorbito subito il veleno- Nied cercava la spiegazione più logica.
            -Ma funzionerà l’antidoto su di lui?- Chiese Astrid preoccupata.
            -Prima di tutto dobbiamo immobilizzarlo, faremo alcuni test per vedere se lui può tollerare l’antidoto…chissà cosa è successo a tutti quei ragazzi…-
            -Ce ne occuperemo dopo, adesso…ma dove è andato??-
Donnie era uscito dal laboratorio e correva come un pazzo nei corridoi della base, Astrid fu costretta ad inseguirlo.
            -Fermati, perché scappi?!-
            -Mi prenderanno, sono dovunque! Sono dovunque-
            -Che cosa? Cosa è dovunque!-
            -Quelle lettere ed i numeri non mi lasceranno mai in pace-
Astrid fu costretta ad atterrarlo bloccandogli le gambe e cercò di immobilizzarlo, ma era troppo forte per lei, la buttò a terra e riprese a correre.
            -Roby presto manda Leo, presto!-
Astrid era rivolta al computer della base che avrebbe comunicato direttamente al robot. Dopo pochissimo arrivò Leo di corsa.
            -Cosa succede? Roby mi ha detto che avevi bisogno di me-
            -Ti prego ferma tuo fratello, sta avendo delle allucinazioni, deve essere stata la droga di Xia Yun…-
            -Ma come è possibile?-
            -Ne discutiamo dopo, sta andando verso il Tartunnel, ti prego fermalo, non ce la faccio da sola è fuori di sé!-
Leo corse a perdifiato fino alla stanza del Tartunnel e vide il fratello che agitava le mani davanti alla sua faccia.
            -Lasciatemi stare! Andate via!-
Leo lo bloccò a fatica.
            -Fermo Donnie, non sono reali!-
 
Il genio si dimenava come un dannato, Leo provò a toccargli punti di pressione ma con suo grande sorpresa non
 
funzionò, allora lo stordì colpendolo alla testa.
 
            -Scusami fratello…-
 
Donnie fu legato al lettino della zona ospedale della base, Astrid era seduta vicino a lui in attesa che si svegliasse,
 
Nied prelevò un campione di sangue per testare l’antidoto su di lui.
 
Lisad ignara della situazione si stava allenando con l’ologramma di Raph, lo aveva già atterrato diverse volte e lo
 
colpiva con una violenza tale che anche il vero Raph sarebbe stato in difficoltà.
 
            -Vieni avanti, su combatti, cosa ti succede? Non parli? Ma con la terrestre ci parli eccome!-
            -Non parla nemmeno con la terrestre…-
            -Ma che fai rispondi? Non ho richiesto che tu parlassi e poi con una voce così strana!-
            -Non è l’ologramma… sono Karai…-
Si girò, la guerriera giapponese era entrata nella stanza e si era appoggiata ad un finto albero di ciliegio.
            -Hey! Ciao Karai, sei venuta finalmente…ma cosa dicevi di Raph?-
            -Dicevo che non esce più con Alina…me lo ha detto Leo…-
 
Lisad fu colpita dall’ologramma che finalmente prendeva la sua rivincita. La Niana cadde a terra pesantemente ma
prima che venisse attaccata di nuovo, toccò la sua cintura ed il suo avversario sparì nel nulla.
            -Cosa è successo?-
            -Non lo so esattamente…Leo mi ha detto che sabato mattina agli allenamenti con Splinter Raph era di pessimo umore e quando gli ha chiesto cosa avesse, gli ha risposto qualcosa tipo “va tutto benissimo, adesso non posso più fare del male all’umana, non ci vediamo più”, ma non ha spiegato altro-
            -Bè…meglio no?-
            -Non saprei, non sono venuta per questo…Donnie ha le allucinazioni, Nied dice che è la droga che era sulle armi…l’ha assorbita più lentamente di te e forse funziona in maniera diversa su noi terrestri…-
            -No…povero Donnie dov’è adesso?-
            -E’ in infermeria, lo hanno legato al letto…vedeva numeri e lettere che lo rincorrevano…era molto spaventato-
            -Io vedevo dei colori…e sentivo una gran rabbia…credo di aver maltrattato Raph-
            -Mi ha detto Leo che non ti ha lasciato un attimo… -
            -Non ricordo molto…ma lui fa sempre così…cerca sempre di prendersi cura d…-
            -Della sua famiglia…- precisò Karai, ma non voleva fare nessuna predica, non era da lei e quindi cambiò subito argomento -certo quell’ologramma era incredibile, sembrava vero, mi piacerebbe provare, penso che verrò più spesso a trovarvi-
            -Ottima idea…mi sei mancata-
            -Non voglio dirti cosa devi fare…ma ogni tanto potresti tornare con noi a fare la ronda a New York. Anche se Raph non lo vuoi come compagno per la vita, perché non provate almeno una civile convivenza? Ti piaceva fare la giustiziera…-
            -Hai ragione, ci penserò…andiamo, voglio vedere come sta Donnie…-
 
Appena arrivarono nell’infermeria, sentirono il genio che si era svegliato e gridava.
            -Nooo l-lasciatemi…s-se v-vado da l-lui starò m-meglio-
Si stava ripetendo una scena già vista, Donnie tremava tutto, non aveva più le allucinazioni, ora sentiva l’astinenza dalla droga.
            -T-ti prego, t-ti scongiuro Astrid…l-lasciami andare ne ho b-bisogno…p-passerà tutto così!-
            -Amore tieni duro, Nied sta facendo gli ultimi test per l’antidoto, dobbiamo essere sicuri che non sia nocivo per te…-        
            -Prova a fare la fusione…- disse Lisad -penso che mi avrebbe aiutato quando ero nelle stessa situazione-
            -Ok proverò, con molta cautela-
 
Astrid  appoggiò le mani sulle tempie del suo Donnie. Stranamente all’inizio fece fatica, poi scivolò dentro la mente
 
del suo compagno come in una voragine scura. Era come se una forza invisibile tentasse di aspirarle i pensieri,
 
rischiava di perdersi anche lei, di subire gli effetti di quella sostanza stupefacente. Tenne duro, cercò disperatamente
 
un appiglio, qualcosa che le impedisse di perdersi in quel nulla. Donnie le portava via i pensieri, per fortuna il
 
genio non aveva abbastanza forza psichica. Astrid fu costretta a bloccare la mente di Donnie e piano piano modificò
 
le sue onde celebrali fino al sonno profondo, si staccò con grande fatica.
 
            -Astrid! Astrid? Cosa succede?- gridava disperata Lisad, aveva afferrato Astrid al volo per evitare che cadesse al suolo.
            -Lisad…è stato terribile…quella droga svuota la mente…dobbiamo fermare quel Xia Yun!-
            -Conta su di me, non la passerà liscia! Rimettiamo in piedi il genio e poi andiamo a far chiudere bottega a quel cinese malefico, lui e tutti i suoi dolci del cavolo!-
 
Arrivò Nied tutta emozionata, non sembrava nemmeno lei.
            -Ci siamo! Posso usare l’antidoto, forse agirà più lentamente ma non dovrebbe dare effetti collaterali…speriamo-
 
Nied iniettò la sostanza nel braccio di Donnie che stava dormendo con una espressione di sofferenza sul viso. La
 
tartaruga dopo qualche minuto cominciò ad avere le convulsioni, tutti assistevano impotenti, non potevano evitare
 
tutto questo e Lisad commentò:
 
            -Ho avuto anche io questa reazione?-
            -Sì…anche se non in modo così violento…Donnie…Donnie…reagisci!-
 
Astrid era in lacrime, cercava di tener fermo il suo compagno, le convulsioni piano piano finirono e sembrava che
 
Donnie si fosse semplicemente addormentato, Nied controllò le sue funzioni vitali e le onde celebrali.
 
            -Il battito è molto veloce…i suoi occhi si muovono sembra in fase REM…sta sognando…credo che sia un buon segno…non resta che aspettare-
 
Donnie aprì gli occhi ma quello che vide era davvero strano, era sospeso a mezz’aria e intorno a lui c’erano le stelle e
 
l’oscurità dello spazio. Poteva distinguere delle galassie e delle nebulose cangianti dal rosso, al blue, al violetto. Ad
 
un certo punto si accorse che si stava avvicinando velocemente ad un buco nero. Credeva che sarebbe stato
 
risucchiato e che sarebbe finito chissà dove, invece cominciò a notare che alcuni oggetti invece di entrare dentro
 
uscivano fuori e si dirigevano verso di lui.
           
-Cosa potrà mai uscire da un buco nero? Frammenti di pianeti o di stelle? Esseri da un’altra dimensione? Ma soprattutto come faccio a respirare nello spazio e come mai non sono congelato?…sto pure parlando da solo…spero sia un sogno…-
 
Gli oggetti arrivarono abbastanza vicini perché lui potesse vederli, anzi leggerli, erano numeri, lettere che si disposero
 
a formare una formula matematica complessa.
 
            -Non è possibile…sembra la formula matematica per l’energia che fa funzionare il Tartunnel…è diversa da quella corretta dai Niani…ma è si…è lei è la soluzione…Donnie sei un genio! Parli da solo come uno squilibrato, ma sei un genio! Ora come faccio a svegliarmi…non vorrei dimenticarla…-
 
Donnie si accorse che il buco nero si faceva sempre più vicino, adesso aspirava dentro la formula e stava per
 
risucchiare anche lui. Quel vortice nero era spaventoso, in pochi secondi volente o nolente, Donnie avrebbe scoperto
 
cosa c’era dietro  quel fenomeno celeste. La teoria diceva che sarebbe stato dilaniato dalla fortissima gravità, sperò
 
davvero fosse un sogno e chiuse gli occhi. Quando li riaprì era in infermeria, Astrid si era addormentata su una sedia
 
ed era crollata sul letto, le sue mani stringevano quelle di Donnie.
 
            -Amore …svegliati…sto bene…ho bisogno del mio PC!-
            -D-Donnie…ti sei svegliato…stai bene!-
            -Sì… d’incanto! Presto portami il PC credo di avere la soluzione per il Tartunnel! Devo mandarla ai Niani dobbiamo fare dei test, devo sapere se va bene!-
 
Astrid si alzò poi tornò indietro, baciò il suo Donnie e corse a prendergli il portatile.
 
 
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Chi ha toccato anche per pochi secondi le armi diventa dipendente da questa strana droga. Donnie ha un effetto ritardato rispetto a Lisad forse a causa delle sue scaglie di rettile o forse perché è un terrestre, mentre su i Niani agisce prima…ad ogni modo c’è un nuovo nemico da sconfiggere Xia Yun!
Donnie è riuscito a trovare la formula per migliorare il Tartunnel…l’arrivo degli altri Niani non è lontano…anzi spoilero subito che sarà nel prossimo capitolo! E Raph…bè parlerò anche di lui molto presto ;-P
 
Altair

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Capitolo 24
*** Il contatto ***


Raph era sdraiato nel suo letto, sentiva ancora rimbombare nella mente le parole di Alina, non si era mai sentito così
 
inadeguato in tutta la sua vita. Da settimane ormai tutto quello che faceva era allenarsi, mangiare, fare la ronda,
 
dormire e Lisad era diventata ancora più irraggiungibile. Raph era convinto che entrambe le ragazze avessero ragione a non volerlo, il
 
suo destino era stare da solo, forse anche i suoi fratelli sarebbero stati meglio senza di lui. Mentre rimuginava quei
 
pensieri negativi sentì bussare alla porta.
            -Leo vattene, non voglio sentire prediche!-
            -Non sono Leo sono Mikey, non sono venuto per farti la predica, volevo farti vedere una cosa carina-
            -Ah…sei tu…vieni-
Mikey entrò tutto allegro portando in braccio Hedgy e l’appoggiò sul letto.
            -E’ tanto che non vieni su, volevo fartela vedere… lei è Hedgy, quella che credevi fosse la mia ragazza, è una gattina mezza Niana e mezza terrestre –
            -Ricordo sì…è cresciuta dall’ultima volta che l’ho vista-
Hedgy con i suoi occhi grandi metallici guardò Raph e sentì quanto fosse triste, si avvicinò a lui e cominciò a strusciare il musino sulla mano del mutante.
            -Hedgy questo è mio fratello Raph, ti ricordi? -
            -Fratello…Raph…- disse la Vattina.
            -Ma…ha parlato!-
            -Te lo avevo detto che parlava, è molto intelligente come una bambina di due-tre anni-
 
Raph si era seduto sul letto e la Vattina si era accoccolata sulle sue gambe e si prendeva le carezze. Mikey sapeva che
 
al fratello forte e rude piacevano molto gli animali, tiravano fuori il suo lato tenero.
 
            -Ti va di raccontarmi cosa è successo? Non dici mai una parola…siamo preoccupati- Disse Mikey.
            -Cosa vuoi sapere? Che avevate ragione?-
            -No…voglio sapere come stai. Quando temevo che Isabel non mi avrebbe mai accettato, soffrivo molto, ho anche odiato essere una tartaruga…anche Leo potrebbe dirti la stessa cosa…ma lo sai, lui deve sempre apparire perfetto e forse non lo ammetterà mai-
            -Ha detto che sono un mostro e il pensiero di avermi baciato la faceva vomitare…-
            -E’ una brutta sensazione…la conosco…ma quindi non sei andato oltre il bacio con lei…-
            -Infatti non mi sono comportato male come credete voi…invece con quella Rebecca non ho ragionato, ero pure ubriaco e poi la conoscevo appena…Alina invece…stavo cominciando ad affezionarmi…-
            -Forse non avete avuto il tempo necessario, forse non era la persona giusta per te…e poi fin dall’inizio non sapeva chi eri…come lo ha scoperto?-
            -Mi ha fatto arrabbiare…io la tenevo distante perché non volevo che facesse qualcosa per cui si sarebbe pentita…le ho detto che avevo bisogno di tempo, ma lei non me lo ha dato…mi abbracciava, mi baciava di continuo…l’altra sera mi si era appiccicata addosso…le ho detto che non potevamo stare insieme…prima ha pensato fossi un malvivente e poi mi ha dato del pazzo …mi parlava come se fossi stato lo scemo del villaggio…non ci ho visto più ed ho spento il ciondolo… in quel momento sono arrivate le sue coinquiline…sentissi come strillavano!-
            -Eh sì ti capisco, le donne hanno quelle vocine aguzze!-
            -Non sono più uscito col ciondolo…non so come hai fatto tu con Isabel…forse sono io che sono sbagliato-
            -E’ vero che sei più brutto di me…ma non sei sbagliato…siamo molto diversi da loro, noi non abbiamo molta scelta. Non esistono tartarughe femmine mutate e siamo così abituati a vedere gli umani che a noi non fanno paura, ma per loro non è lo stesso…Isabel si riteneva un mostro…ricordi? Era rimasta gravemente ustionata…sapeva cosa vuol dire sentirsi diversi e non accettati…perfino i suoi genitori non ne sopportavano la vista senza mettersi a piangere…per questo ha saputo capirmi…anche se devo dire che quando mi ha incontrato la prima volta non si è spaventata molto…- Mikey chiuse gli occhi e ripensò a quando come un supereroe l’aveva afferrata al volo ed aveva impedito che si suicidasse.
            -Mikey…mi ci è voluto tanto tempo per capirlo…ma Isabel era speciale come poche sulla Terra…come Karai…-
            -Sì…era davvero speciale…non mi accadrà mai più qualcosa di così bello…-
            -Mikey non dire così…-
            -Dici che troverò una compagna speciale come Isabel in futuro?- Disse Mikey reprimendo un sorriso.
            -Mai perdere la speranza!-
            -Allora lo stesso vale per te!-
Quel furbacchione di Mikey gli aveva teso una trappola, voleva tirarlo su in tutti i modi anche a costo di essere scorretto, ma non ebbe la risposta che sperava.
            -Per te c’è speranza…ci sei riuscito una volta…perché non può ricapitare?…invece io non ne sono capace…-
            -No, non è così, a me non potrà ricapitare perché non voglio!-
 
Mikey aveva un tono serissimo e fissava Raph con determinazione, purtroppo la sofferenza per Isabel non era passata
 
del tutto e forse non l’avrebbe mai fatto.
 
Ci fu uno strano suono metallico ed Hedgy, che si era addormentata, fece un salto e contemporaneamente tirò fuori
 
gli aculei. Raph fu rapido a scansarla rotolando fuori dal letto.
            -Ma che diamine! Si vede che è una femmina Niana! Sono sempre piene di aculei-
            -E’ una chiamata sulla cintura, è Astrid da Marte…tu non ci crederai…ma sta arrivando sua madre con i nuovi prescelti e Frel! Devi assolutamente venire!-
            -Non sapevo stessero arrivando!-
            -Ci hanno contattato una decina di giorni fa quando sono entrati nel sistema solare. Vedessi Astrid com’è emozionata. Vieni dai! Te li vuole far conoscere tutti…e poi ci sono delle nuove Niane…anche se mi hanno detto che sono fredde più di Nied!-
            -Verrò per salutare Frel e conoscere la mamma di Astrid…andiamo-
            -Vieni Hedgy era solo la cintura, non è successo nulla!-
            -Solo…cintura…nulla … successo …-
            -Brava piccolina, seguici-
 
Tutti i Niani, le tartarughe e Karai erano sul prato davanti alla base a pianta ottagonale. Negli ultimi mesi l’edificio
 
era stato ampliato, c’era spazio per i nuovi arrivati. Ora le SL3D (Stampanti Laser 3D) erano talmente rapide che
 
potevano tirar su una città in un paio di mesi.
 
Una nave spaziale argentea apparve all’orizzonte violaceo, man mano che si avvicinava si delineavano le sua
 
componenti: una grossa capsula argentea a forma di uovo al centro e altre sette più piccole attaccate tutti intorno.
 
Prima di toccare il suolo le capsule si staccarono da quella principale ed “ammartarono” senza rumore. Nella navetta
 
più grande si aprì un foro ed una Niana in forma rettiliana con scaglie chiare ne uscì fuori. Astrid non aspettò un
 
secondo le corse incontro con le lacrime agli occhi.            
 
            -Mamma!-
            -Astrid! Amore mio!-
 
Le due Niane si abbracciarono commosse, sembravano due sorelle, la chirurgia di Yal aveva fatto miracoli. Da una
 
capsula vicina uscì Frel e guardò la scena con gli occhi lucidi. Mikey gli corse in contro e lo abbracciò.
 
            -Sei tornato! Lo sapevo che ci volevi bene! Ma sei in gran forma!! Caspita che muscoli ti sei fatto-        
 
Frel non era più la stessa persona di qualche anno prima, aveva ancora i suoi bei lineamenti ispanici, ma il suo fisico
 
era decisamente quello di un guerriero ed aveva un portamento più fiero.  Astrid lo vide e ne rimase colpita, gli andò
 
incontro e, appena fu libero dalla morsa di Mikey, lo abbracciò.
 
            -Sono così felice che tu sia tornato, hai deciso per una nuova vita, sei molto coraggioso- 
            -Questo lo devo a te Astrid…ti trovo benissimo…-
            -Grazie…anche tu stai davvero bene-
 
Poi tornò subito dalla madre, Frel la seguì con lo sguardo, ma fu presto distratto da Lisad, Beal, Nied e le altre due
 
tartarughe che gli andarono in contro festose. Dopo i saluti tra vecchi amici, tutti gli sguardi caddero su quella che
 
alla luce del sole sembrò un’opera d’arte vivente; Kerad uscì dal suo uovo in forma rettiliana, le sue scaglie di
 
cristallo proiettavano arcobaleni dovunque, guardò tutti freddamente e disse:
 
            -Sono Kerad 4, l’ingegnere del territorio, vedo che siete molto avanti con il lavoro me ne compiaccio-
 
Astrid la guardò cercando di non tradire il sentimento di diffidenza che aveva nei suoi confronti e le disse:
 
            -Piacere di conoscerti Kerad-
            -Piacere mio, numero 1, è vero quello che dicono… hai dei colori strani-
            -Spero si dicano anche cose buone di me…-
            -In realtà sapevo che non dovevi partecipare alla missione…-
            -Invece il Consiglio ha sbagliato e sono il numero 1, forse potrai chiamarmi Astrid se abbassi un po’ la cresta!-
 
La bella Niana non si aspettava un trattamento del genere, di solito tutti la riverivano, per cui ammutolì, ovviamente
 
senza mostrare espressione e restò il gelo dipinto sul suo viso di cristallo. Gli altri prescelti si avvicinarono ad Astrid
 
del tutto incuranti della reazione di Kerad e si presentarono seguendo la numerazione assegnatagli dal Consiglio
 
Scientifico.
 
            -Sono Gead 2 l’ingegnere. Astrid sei un degno numero 1, l’ho potuto constatare tramite la fusione con tua
madre e basta guardare l’opera impressionante che avete realizzato. Spero di poter partecipare a questa  missione e di poter parlare prima possibile di scienza con il terrestre Donnie- Gead era in forma umana, aveva i capelli color nocciola brillante, era perfetta come tutte le Niane, ma quelle belle parole erano state dette con voce di indifferenza.
Il Niano Ulil di aspetto caucasico come Gead, si guardò intorno, ma esattamente come gli altri non mostrò emozioni per l’incredibile ambiente marziano, semplicemente disse:
            -Sono Ulil 3 il geologo, vedo che avete fatto molto, ma so che potrò esservi ancora utile-
 
Fu la volta di Farad in veste umana, era una bellissima nera con una montagna di riccioli, fece una specie di inchino,
 
abbozzò un sorriso perché sapeva che sarebbe stato gradito e disse:
 
            -Sono Farad 5 la psichiatra e psicologa, sarò felice di aiutare come posso e so che apprezzerete le mie capacità nell’ambito delle arti marziali-
 
Si fece avanti Zarel anche lui senza scaglie, non passò certo inosservato per il suo bell’aspetto e i suo capelli biondi
 
da svedese, ma poi aprì bocca e la sua voce stridula ridimensionò la sua presentazione:
 
            -Il mio nome è Zarel 6 sono il medico e biologo, sarò ben lieto di affiancare la numero 1 e Nied 5 in laboratorio ed in sala operatoria-
 
Invece il soldato Tredil era in forma rettiliana ed aveva scaglie brune come Lisad, ma sotto era moro bello e prestante
 
come qualsiasi Niano creato in laboratorio.
 
            -Sono il soldato Tredil 7 mi hanno raccontato le vostre prodezze, sarò lieto di confrontarmi con Lisad, Beal e le tartarughe in qualsiasi momento. Apprezzo senza dubbio Astrid come numero 1, so che anche essa è una guerriera, questo le fa onore-
            -Molto bene prescelti siamo molto lieti di avervi qui, non potete nemmeno immaginare quanto. Ho visto che avete dei lineamenti prevalentemente caucasici e siete in numero minore rispetto alla passata spedizione- commentò Astrid. Gead chiese la parola:
            -Frel è arrivato prima del previsto, noi eravamo quelli più pronti, inoltre non è più importante avere caratteristiche umane ben definite ora che siamo su Marte-
            -Infatti adesso dobbiamo solo concentrarci sulla colonizzazione, la forma umana è un surplus. Vi farà piacere sapere inoltre che di recente abbiamo fornito agli scienziati Niani una formula matematica migliorata per far funzionare il Tartunnel a grandi distanze e stiamo aspettando dei riscontri.  Non è ancora sufficiente per un viaggio fino a Ni, ma la base potrebbe raggiungere un luogo più vicino a noi e potremmo provare a vedere se funziona da lì- disse Donnie.
            -Tutto questo è così incredibile… sono così orgogliosa di voi tutti Niani e terrestri…avete reso questo pianeta bellissimo, mi ricorda tantissimo Ni- disse Leiad, era così commossa che i nuovi prescelti si sentivano quasi in imbarazzo per lei, invece agli altri sembrò semplicemente una madre che rivedeva la figlia dopo anni.
            -Ma venite avanti, vogliamo mostrarvi le vostre stanze e la base marziana, al momento abbiamo un solo robot prototipo, vi scannerizzerà uno ad uno per inserirvi nel suo database, è lì all’entrata- disse Donnie che indicò Roby e nel mentre fissava incuriosito Leiad. La madre di Astrid era meno chiara della figlia ma per il resto le somigliava in modo impressionante, stranamente sembravano più sorelle che madre e figlia, la cosa non gli tornava affatto. Anche Mikey era incuriosito dalla mamma di Astrid ma non si trattenne certo da fare domande.
            -Mamma di Astrid sei giovanissima! Non me lo aspettavo, sembrate due sorelle, com’è possibile?-
            -E’a causa dell’ibernazione, come membro del Consiglio Scientifico ho passato molto tempo ibernata, ho vissuto veramente solo trentacinque anni, Astrid invece a causa della missione ne ha già vissuti ventitrè, ma ne ha passati almeno altri quattro in stasi-
 
Intanto la bella Kerad era silenziosa, era rimasta sconcertata dalla risposta di Astrid e nessuno le stava intorno come
 
le era capitato con gli scienziati della base di Ni. Si dovette accontentare dello sguardo insistente della tartaruga con
 
la bandana rossa che non la mollava un secondo, decise di rivolgergli parola ma non si ricordava più il suo nome.
 
            -Allora terrestre, anche tu vivi qui su Marte?-          
            -Il mio nome è Raphael ma puoi chiamarmi Raph. Non vivo qui, però capito spesso-
            -Vedo che sei armato, non amo molto la violenza, ma ho capito che purtroppo con voi terrestri serve…-
            -Mia cara anche con i Niani può servire…soprattutto se rompono le balle!- Disse Lisad che aveva notato subito l’interesse della Niana di cristallo per il suo ex e viceversa.
            -Diciamo che sarebbe meglio non ce ne fosse bisogno…ma a me viene molto bene… combattere, forse avrai modo di vedermi in azione, magari mentre mi esercito- disse Raph che non aveva gradito l’intervento di Lisad.
            -Con piacere Raph. Sei davvero un terrestre interessante…Lisad come mai hai sviluppato un atteggiamento così aggressivo? E’ stato l’allenamento da Niano preistorico che ti ha reso così?-
            -Come ti permetti! Sono un prescelto come te e la mia missione è andata a buon fine anche grazie a me, invece tu te ne vieni qui e trovi la pappa pronta! Puoi venire a fare la contadina grazie a noi!-
            -Non sono una semplice contadina, ho una laurea come ingegnere del territorio-
            -Su ragazze non litigate, siete entrambe delle prescelte…cosa volete di più?- Raph era in imbarazzo, non pensava affatto di poter interessare a quella Kerad, semplicemente era bella da vedere e non aveva distolto lo sguardo, questa era la sua colpa, Lisad doveva complicare tutto.
            -Non sto litigando, sto solo dicendo la realtà dei fatti- disse Kerad che in effetti non aveva cambiato il tono della sua voce di una virgola, mentre Lisad in confronto era un concerto di Stravinskij.
 
Nel mentre Gead, Ulil e Zarel sembravano due automi, seguivano gli altri senza parlare, Leo li osservava e pensava
 
che se i membri del Consiglio Scientifico gli avessero ordinato di buttarsi di sotto dalla scogliera lo avrebbero fatto
 
senza esitazione. Leo era convintissimo che non sarebbero sopravvissuti alle difficoltà che avrebbero incontrato sulla
 
Terra. Doveva essere grato ad Astrid e alla sua sensibilità, erano ormai passati quattro anni dal loro incontro sui tetti
 
di New York. Insieme erano riusciti a fare l’impossibile. Senza la loro amicizia adesso non ci sarebbe stata nessuna
 
speranza per il genere umano. Mentre Leo rimuginava, il gruppetto aveva raggiunto ormai la base. Il soldato Tredil
 
aveva attaccato bottone con quel gigante buono di Beal e programmavano un incontro amichevole nel dojo. Farad si
 
guardava attorno senza preoccuparsi di essere vista; la bella nera osservava tutte le espressioni dei visi ed ascoltava le
 
voci. Fu così che notò che i terrestri, nonostante avessero un orecchio meno acuto dei Niani, producevano molti più
 
toni diversi in una sola frase, anche se tutti loro parlavano un’unica lingua. Questa ricchezza di segnali faceva un
 
effetto strano su di lei, erano come una musica di suoni e gesti, voleva imparare ad interpretarne i significati, anche
 
quelli nascosti. La sua attenzione fu catturata in particolar modo dal più chiassoso di tutti: Mikey. La tartaruga in
 
arancio era molto festoso e cercava di parlare con tutti. Ad un certo punto cominciò a tempestare Ulil di domande ma
 
ottenne solo dei monosillabi.
 
            -Allora tu sei un geologo ho capito bene?-
            -Sì-
            -Saprai sicuramente che finimondo abbiamo fatto qui quattro anni fa!-
            -Sì-
            -Dice Astrid che abbiamo risvegliato il cuore di Marte…che senza quelle esplosioni adesso sarebbe un pianeta morto-
            -Sì-
            -Sai dire solo sì nella mia lingua?-
            -No!-
 
Farad si avvicinò e cercò di attirare l’attenzione del terrestre.
 
            -Perché fai tutte queste domande?-
            -Vi conosco da poco, non so niente di voi e poi non parlate molto, volevo incoraggiarvi, forse siete timidi-
            -Non siamo timidi e tu mostri un interesse esagerato per noi senza un motivo apparente-
            -Ma io sono così, sempre esagerato, però non cambio idea, siete timidi-
 
Farad lo fissava, stava cercando di elaborare i nuovi dati, questo terrestre si preoccupava per loro, doveva capire per
 
quale motivo anche se sembrava che nemmeno il terrestre ne fosse veramente conscio.
 
            -Vorrei che vi riposaste, faremo in seguito un giro della base e poi decideremo per  la fusione con calma, non c’è fretta… mamma posso parlarti in privato? E’ tanto che aspetto questo momento…- disse Astrid.
            -E’ lo stesso per me-
 
I prescelti si ritirarono nelle loro camere, nessuno commentò per l’insolita composizione delle mura della base,
 
sapevano che in futuro sarebbero stati informati sul suo funzionamento, sembravano non apprezzare la genialità di
 
tale costruzione.
 
Finalmente madre e figlia si trovarono da sole l’una di fronte all’altra:
 
            -Astrid somigli a tuo padre Sol…vorrei tanto che potesse conoscerti…-
 
Le accarezzò la guancia, era così pallida sua figlia ma bellissima.   
 
            -Sono già molto fortunata a poter conoscere te…i miei amici Niani non hanno avuto questa possibilità…-
            -Il Consiglio Scientifico è stato spietato con tutti voi…volevano rendervi insensibili… Yal ha cercato di farvi modificare meno possibile…dovrei averti comunicato immagini ed informazioni su di lui, spero che lo incontrerai molto presto-
            -Lo ricordo molto bene…poi tramite un dispositivo inventato da Donnie lo abbiamo contattato prima che arrivaste-
            -Quella tartaruga è sempre fonte di sorprese! Sarà utile comunicare con la base. Ma quindi siete informati sulla situazione-
            - Sappiamo tutto, siamo preparati a Keard, pensavo di leggerle le mente e condizionarla nel sonno-
            -Mi sembra saggio…ma torniamo a noi, sei pronta per fare la fusione e liberarmi?  Saremo in due contro la forza di Redol!-
 
Astrid mise le mani sulla tempie della madre e cominciò la fusione più incredibile che la sua mente potesse
 
realizzare. Fu inondata di nozioni di una vita, dall’amore per Sol, dalla sofferenza della sua solitudine ma anche
 
l’attaccamento a Yal che però non riusciva ad evolvere. Vide le sofferenze che sua madre aveva sofferto quando era
 
stata sottoposta alla chirurgia molecolare e poi all’improvviso incontrò un muro di gomma dove le sue capacità
 
rimbalzarono inspiegabilmente. Sentiva che la madre cercava di aprirsi, ma un qualcosa di molto potente non lo
 
permetteva e non permetteva a lei di entrare. Provò ancora e venne sbalzata fuori fino a riaprire gli occhi nel più
 
completo stupore.
 
            -Non ci riesco! Ho fallito!-
            -Non ti angosciare…sapevo che non potevi riuscirci alla prima, io stessa non ne sono capace, ma non dispero, ci riuscirai…quello che ho letto in te è stupefacente…vorrei parlare un po’ con il tuo Donnie…dov’è?-
            -Non vuoi riposare?-  
            -No…sono troppo felice per dormire…è molto carino il tuo genio in mezzo guscio…-
            -Lo penso anche io-
 
Si misero a ridere, poi Astrid la condusse nell’officina, Donnie era lì, era tornato nuovamente a lavoro.
 
            -Permetti un parola in privato Donnie?-
            -Sì certo, scusaci Astrid…-
 
Astrid li guardò con un po’ di sorpresa ma non disse una parola ed uscì dall’officina.
 
            -Volevo ringraziarti per aver aiutato prima di tutto mia figlia ed il mio popolo…ma credo che non esistano le parole per questo, per cui ti regalo qualcosa di mio a cui tengo veramente tanto, credo che servirà di più a te-
 
Leiad staccò dalla cintura un oggetto della grandezza di una torcia lo sfiorò e due lame laser color viola uscirono dai
 
lati.
 
            -Era di Sol, il nonno di Astrid, vorrei la tenessi tu. Ha una particolarità, all’interno c’è un cristallo Enerzon eterno come nella mia spada, è praticamente indistruttibile, quando ricaricato si rigenera in ogni sua parte, durerà per sempre-
            -Non posso accettare…-
            -Devi accettare, ti prego, insieme al mio benvenuto nella nostra famiglia, come voi avete accettato Astrid nella vostra-
            -Non so cosa dire…-
            -Non devi dire nulla…ho visto attraverso Astrid l’amore che c’è tra di voi…volevo dirti che non importa cosa accadrà, la vostra unione è la vostra forza-
 
Donnie non riusciva a capire cosa intendesse, non aveva nessun motivo per dubitare di questo, ma lo accettò lo stesso
 
come un buon consiglio. In realtà il pensiero che lo tormentava veramente era il mistero che aleggiava intorno a
 
Senza Nome/Leiad. Più che un pensiero logico era una sensazione, per cui sul momento non gli sembrò il caso di
 
discuterne. Prese in mano l’arma Niana e vide che la poteva roteare come il suo bo, era perfetta per lui.
 
 
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Finalmente il contatto! So che sono noiosa ma devo ricordare a voi lettori che Senza Nome e la leggendaria Leiad sono la stessa persona. Leiad era ritenuta la Niana più potente psichicamente di Ni, era stata mandata sulla Terra molti anni a dietro. Redol aveva tentato di farla fuori segretamente e tutti i Niani sapevano che era morta sulla Terra. In realtà era sopravvissuta ed era tornata su Nì facendosi passare per la sua stessa figlia e di Sol  col nome di Senza Nome. Yal per nascondere la vera identità di Leiad l’aveva sottoposta ad un’intervento di medicina molecolare (una roba che mi sono inventata io ovviamente). In pratica Yal aveva fuso il DNA di Leiad con quello di Sol perché avesse un aspetto diverso e risultasse la loro figlia ad un controllo genetico…del resto anche noi ereditiamo metà del nostro DNA da nostra madre e metà da nostro padre. Solo il cervello non era stato cambiato e Leiad ricordava chi fosse. Spero di non avervi confuso ulteriormente…
Chissà cosa ha in mente la Niana di cristallo Kerad, sarà davvero un pericolo?
Non perdetevi il prossimo capitolo!
 
Buona lettura
Altair

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Capitolo 25
*** Non c'è cosa peggiore di una donna rifiutata ***


Raph era rimasto molto colpito da Kerad, ma non era certo in animo di conquiste, poi su Marte avrebbe avuto sempre
 
a che fare con Lisad e la cosa lo faceva soffrire, anche se non l’avrebbe ammesso neppure sotto tortura. Era appena
 
tornato sulla Terra, Splinter era partito per una sorta di viaggio spirituale in Giappone, Leo sarebbe rimasto più spesso
 
da Karai e quindi era completamente solo, per un po’ sarebbe stato divertente, era perfetto per un solitario come lui.
 
Decise di uscire per New York, era notte e non avrebbe avuto bisogno del ciondolo di Enerzon che adesso odiava in
 
modo irrazionale. Fuori pioveva e faceva freddo ma questo non fermò la tartaruga in rosso, aveva bisogno di provare
 
qualcosa a a se stesso tutti i giorni oramai. Non aveva una compagna ma lui in fondo non ne aveva bisogno, bastava a
 
se stesso, quello che amava di più di tutto era la sua libertà ed in quel momento era felice di poter correre dovunque.
 
Nessuno lo aspettava a casa, non doveva sgattaiolare dentro in silenzio perché era in ritardo. Proprio mentre faceva
 
questi pensieri, sentì una vibrazione al cellulare, era un messaggio, si fermò per leggerlo, poteva essere Leo, aveva
 
detto che in quei giorni lo avrebbero invitato qualche volta a cena da Karai perché non restasse troppo da solo.
 
Visualizzò il messaggio e rimase sorpreso, era Alina.
 
            -Ciao Raph, scusami per la mia reazione, vorrei farmi perdonare, sto vagando per New York, pensavo a te, raggiungimi all’indirizzo che ti mando nel prossimo messaggio-
 
Raph rimase fermo in bilico su un cornicione incerto su cosa fare, ormai aveva capito che l’umana non era poi così
 
importante per lui, però il suo orgoglio chiedeva un po’ di rivalsa e allora le ripose.
 
            -Sarò presto da te, anche io ho qualcosa da farmi perdonare-
 
 L’indirizzo che gli arrivò non era di una zona residenziale, forse Alina si era persa per New York e non sapendo cosa
 
fare si era rivolta a lui. Con sua sorpresa si trovò davanti un capannone, la cosa era alquanto sospetta, allora decise di
 
mandare un messaggio a Leo, ma era deciso ad arrivare fin in fondo, il suo orgoglio premeva. Una volta entrato vide
 
Alina al centro del capannone illuminata da un lampadina.
 
            -Raph…sei venuto…-
            -Perché mi hai fatto venire qui? Non sono stupido cosa c’è sotto?-
            -Non volevo…mi hanno costretto!-
            -Chi ti ha costretto?-
 
Dalle tenebre uscì una figura sottile e slanciata, era un donna orientale molto bella, portava un vestitino cinese
 
tradizionale nero con fiori rossi e bianchi.
 
            -Siete venuti nel mio territorio, mi avete rovinato il commercio, non è facile battere la concorrenza qui a New York! Tu ed i tuoi amici mostri pagherete per questo-
            -Non mi dire che tu sei Xia Yun? Non sarebbe meglio se facessi shopping invece di dedicarti alla malavita? -
            -Di che cosa stai blaterando aborto della natura!-
            -A voi donne piace comprare stupidaggini più di qualsiasi altra cosa, dovresti provare!-
            -Molto spiritoso Raphael! Non sapevo che le tartarughe facessero ironia-
            -Ci sono tante cose che non sai di noi tartarughe ninja- poi si rivolse ad Alina -mi odi così tanto da vendicarti così? Lo sai cosa mi faranno adesso?-
            -Io non sapevo…non volevo…hai fatto del male anche ai fratelli di quella mia amica dell’università…-
            -Volevo aiutarli quei ragazzi, non fargli del male, ma tu non riesci a vedere oltre il mio aspetto, per te sono solo un mostro…non hai capito niente! Ti do un consiglio che forse non meriti…scappa o uccideranno anche te!-
            -Uomini in posizione- Xia Yun dette il comando, da dietro scatoloni polverosi uscì un discreto numero di teenager che si avvicinarono minacciosi a Raph.
            -Sei una lurida vigliacca, usare dei ragazzini per i tuoi loschi scopi!-
            -Ormai sono miei, non possono più fare a meno della mia droga…sono stata sorpresa dal fatto che nessuno dei tuoi sia venuta a cercarla…forse voi mostri siete immuni…ma desso basta discorsi, attaccate!-
 
I ragazzi erano veramente tanti, avevano degli sguardi feroci e circondarono la tartaruga. Raph era in trappola.
 
            -Va bene mocciosi, fatevi sotto, venderò cara la pelle-
 
Raph cominciò a difendersi alla meglio, ma non aveva il coraggio di ucciderli, erano solo ragazzi, per di più sotto
 
l’effetto di stupefacenti, non sapevano nemmeno loro cosa stavano facendo. Il suo guscio per fortuna lo copriva dai
 
colpi mortali, poi ricordò che aveva ancora la cintura indosso e l’attivò subito. Divenne subito più rapido e stordiva i
 
suoi avversari in modo ancora più efficiente, ma erano troppi, fu colpito alle gambe, alle braccia, sanguinava
 
copiosamente, era convinto che la fine sarebbe arrivata presto, poi perse conoscenza colpito alla nuca da un nunchaku
 
ricoperto di droga.
 
Raph era sdraiato a terra immobile, coperto del suo sangue, Alina era ancora viva e lo osservava senza sapere cosa
 
fare. Xia Yun ed i suoi se ne erano andati, ma le avevano somministrato una dose massiccia di droga che ancora non
 
aveva fatto effetto.
 
            -Raph? Rispondi! Perdonami…cosa ho fatto…-
 
Arrivò un messaggio al telefonino della tartaruga, era ancora funzionante, Alina lo lesse subito: era Leo, lo chiamò
 
immediatamente, sperando arrivasse subito a soccorrerli.
 
Mikey stava passeggiando per il bosco con Hedgy, voleva prendere un po’ d’aria. Ad un tratto si sentì un rumore
 
come di ramo spezzato, qualcuno li seguiva, i due si guardarono con intesa.
 
            -Hedgy facciamo il gioco che tu chiami “ndino”?-
            -Sì…M’ky…'ndino!-
            -Comincio io!-
 
Mikey cominciò a correre come un pazzo, Hedgy sparì nella vegetazione, l’inseguitore si ritrovò da solo in mezzo al
 
bosco, ora era diventato la preda.
 
            -Terrestre vieni fuori non voglio farti del male, volevo solo osservare…fa parte del mio compito capire le persone- era Farad che ormai considerava Mikey un soggetto sentimentalmente instabile e quindi interessante per i
 
suoi studi. All’improvviso qualcosa l’afferrò da dietro e rotolarono sull’erba, il suo aggressore però la protesse in
 
modo che non si potesse fare nemmeno un graffio.
 
            -Presa! Hai perso!- Disse Mikey tutto contento, lui era caduto con la schiena rivolta a terra e la Niana al sicuro
 
sopra di lui. Farad chiese con quella pacatezza che solo un Niano apatico poteva avere:
 
            -Cosa vuol dire che ho perso? E’ una specie di gioco? Non lo conosco-
            -Be’ sì è un gioco…ma perchè ci seguivi?- rispose Mikey.
            -Sto solo facendo il mio lavoro di psicologa…ti volevo studiare…-
            -Come studiare?-
 
Mentre si scrutavano con sguardi interrogativi una palla di pelo blu colpì Farad e la fece cadere a terra, lontana
 
dall’abbraccio di Mikey.
 
            -Niana…stupida!-
            -Hedgy! Non essere scortese!-
 
Mikey notò che la Vattina non aveva tirato fuori i suoi aculei, stava imparando a dominarsi.
 
            -Scusatemi non volevo disturbarvi…ma avete un legame particolare voi due o sembra a me?-
            -In realtà Hedgy è di Astrid…mi ha preso in simpatia e passiamo molto tempo insieme…ma tu cosa vuoi studiare esattamente? Sei un medico come Nied?-
            -No, sono una psichiatra e psicologa, sono molto interessata ai vostri comportamenti e che effetto hanno su noi Niani. Tu sei un soggetto molto empatico…posso farti qualche domanda? Ti lascerai studiare?-
 
Farad era bellissima come tutte le Niane, i suoi occhi acciaio spiccavano in contrasto con la sua pelle di cioccolato al
 
latte. Mikey non potè trattenersi dal fare un confronto con Isabel e constatò che quella perfezione aliena non era
 
suffciente. Niente poteva essere più bella dello sguardo e del cuore della donna che aveva amato. Dopo la breve ma
 
intensa rilfessione Mikey rispose:
 
            -Va bene puoi farmi tutte le domande che vuoi-
            -Ti piace parlare di te?-
            -Sì certo, a chi non piace?-
            -Non a tutti…credo…-
            -Ma sei una psicologa o no? Cosa hai studiato fino ad ora?-
            -Sai…la teoria non è mai come la pratica…-
            -Vuoi fare una fusione con me?-
            -Non l’abbiamo fatta ancora con gli altri prescelti…non so se posso farla ora con te…-
            -Sono solo un terrestre, cosa vuoi che ti possa fare? Conosco le vostre capacità e quanto è potente Astrid…ma mi perdona tutto, dopo Donnie sono il suo preferito!-
            -Vuoi dire che è biandrica?-
            -Cosa vuol dire?-
            -Ha due compagni? Perché avevo capito che aveva fatto la fusione totale con Donnie…-
            -No, certo che no! E’ come se fosse mia sorella! Ma scherzi? E poi mio fratello mi farebbe a brandelli se osassi fare della avences ad Astrid!-
            -I terrestri sono molto gelosi…-
            -Sì certo, anche io farei lo stesso se qualcuno ci avesse provato con la mia Isabel-
            -Chi è Isabel? Una tartaruga come te?-
            -No…era…una ragazza…-
            -Tu hai rapporti con un’umana?-
            -…Isabel era la mia fidanzata…avevamo un legame…siete così terra terra voi Niane…è morta tre anni fa-
 
Mikey aveva le lacrime agli occhi, Farad lo guardò con stupore, non aveva mai visto nessuno piangere dal vivo.
 
            -Credo di aver fatto un errore…piangere è sintomo di tristezza…non era il mio intento…-
            -Non preoccuparti è una cosa normale, sono sempre triste quando penso a lei, fa parte del mio modo di essere…credimi a volte è liberatorio, dovresti provare anche tu…Astrid sostiene che ogni lacrima che verserò per lei mi farà guarire sempre di più dalla tristezza di averla persa….ma non guarirò mai completamente-
            -Tre anni sono tanti…ma come facevate ad essere così legati…non potete fare la fusione totale…so che da voi i rapporti di coppia sono molto instabili, avete molti divorzi su Terra, anzi spesso avete più partner. Da noi non succede quasi mai-
            -Forse siamo meno fedeli…ma amiamo anche noi! E poi io non l’avrei mai tradita la mia Isabel, non esiste nessuna meglio di lei, non esisterà mai-
 
Farad voleva commentare, ma furono disturbati da una chiamata di Nied a Mikey.
 
            -Presto torna alla base Raph è grave, c’è anche l’umana Alina è in overdose-
 
Mikey, Farad e Hedgy tornarono a corsa. la Niana era in gran forma e non rimase certo indietro, arrivarono insieme
 
alla base. Il primo che trovarono fu Roby, lui sapeva sempre tutto.
           
-Raph e l’umana sono nell’infermeria. Tuo fratello è ferito gravemente, sono entrambi in overdose, Nied chiede di entrare con cautela senza fare movimenti bruschi, Leo è già lì-
 
Il robot aveva risposto a tutte le domande che erano venute a mente a Mikey, non aveva nemmeno dovuto sforzarsi
 
di formularle. Raph era immerso in un liquido iridescente, all’interno di una sorta di capsula, invece Alina era legata
 
ad un lettino, gridava, rideva e piangeva allo stesso tempo.
 
            -Vi ucciderò tutti! Siete finiti! Lasciatemi-
            -E quella sarebbe la ragazza dolce e bella che piaceva a Raph?…a me sembra un’arpia-commentò Mikey, poi corse da suo fratello e chiese- ma come sta?-
            -Diciamo che è stabile, l’ho curato alla meglio…è vivo solo per puro miracolo, la cintura lo ha salvato, senza adesso non sarebbe qui tra noi…- disse Nied che aveva gli occhi lucidi. Leo era vicino a Raph e senza alzare gli occhi dal fratello ferito disse:
            -Alina lo ha attirato in una trappola… Xia Yun ha fatto il resto…-
            -Alina voleva che uccidessero Raph?- Mikey aveva gli occhi fuori dalle orbite.
            -Prima che la droga cominciasse a fare effetto, Alina mi ha detto che non sapeva che avrebbero tentato di ucciderlo, pensava che una banda di ragazzi lo avrebbe solo impaurito…lei conosce quei due fratelli che Raph ha affrontato più di un mese fa in quel quartiere del Bronx. Quei delinquentelli volevano vendicarsi…ed anche Alina voleva dargli una bella lezione…ma non che morisse… è stata lei a chiamarmi, era disperata…adesso è sotto l’effetto della droga…stanno testando l’antidoto anche per lei…a Raph è già stato iniettato…ma ha anche delle ferite molto profonde…non sappiamo quanto ci vorrà perché guarisca…-
            -Dov’è Lisad?- Chiese Mikey.
            -Stava per andare a New York, era inferocita. Nied l’ha dovuta sedare, non riuscivamo a calmarla, ora è in camera sua con Astrid…ti abbiamo chiamato appena abbiamo avuto un momento di calma-
            -Bene… quando ci andiamo da quello Xia Yun? Voglio dargli una bella lezione!-
            -Donnie sta cercando di scoprire dove si nasconde, appena avremo un piano andremo, non dubitare- Rispose Leo.
 
Farad osservava in silenzio, per lei era tutto così nuovo e non aveva potuto far a meno di notare che perfino Nied
 
stava piangendo, proprio lei, una prescelta mutata perché non conoscesse o a limite dominasse i sentimenti. In quel
 
momento sembrava la più banale delle donne terrestri.
 
Alina intanto continuava a gridare:
            -Perché mi avete legato? Devo combattere, devo vincere il mio nemico-
            -Di cosa diamine stai parlando! Tu volevi fare del male a Raph! Non ti basta quello che hai fatto?- gli gridava contro Mikey.
            -Non serve a niente, non sta ragionando…quella droga rende gli umani aggressivi. A lei ne hanno iniettato una dose mortale quindi gli effetti sono stati rapidi e molto potenti. Stavo aspettando gli ultimi test…ma credo che inietterò subito l’antidoto o rischia di morire di infarto- disse Nied, mentre preparava lo strumento di iniezione. La ragazza si stava letteralmente lacerando i polsi e le caviglie per cercare di liberarsi, Mikey intervenne per bloccarla.           
            -Fermati Alina o ti farai del male-
            -Anche tu mostro devi morire!-
 
Mikey le toccò dei punti di pressione e lei si calmò un attimo ma non svenne come avrebbe dovuto, lo guardò negli occhi: 
 
            -Raph perdonami…non volevo-
            -Non sono Raph…sono suo fratello, adesso cerca di calmarti, tra poco ti guariremo e potrai chiedergli scusa per il male che gli hai fatto-
 
L’attimo di calma terminò, Alina cominciò a muoversi come un’indemoniata inarcando la schiena e rischiava di farsi
 
seriamente del male. Nied intervenne con l’antidoto, non c’era tempo, sarebbe morta di sicuro. La terrestre fu scossa
 
da convulsioni violente per qualche secondo, poi piano piano cominciò ad averne sempre meno, fino a che svenne.
 
Nel mentre Lisad si era ripresa ed era sdraiata nel suo letto con Astrid a lato.
 
            -Coraggio…è vivo è questo che conta-
            -E’ tutta colpa di quella stupida umana!- Disse Lisad a denti stretti.
            -E tu che ti preoccupavi per lei! Dovevi preoccuparti più per Raph!-
            -Non avrei mai potuto immaginare qualcosa del genere, è così giovane ed indifesa…-
            -Tu sottovaluti le umane, sono spesso vittime perché non hanno forza fisica, ma anche loro sono in grado di fare del male, sanno essere subdole…esattamente come noi!-
            -Si è vendicata perché lui l’ha presa in giro…-
            -Non sappiamo come è andata…ma farò una fusione, voglio capire soprattutto cosa sa di questo Xia Yun-
 
Intanto in una sorta di sala riunioni, Leiad stava dialogando con gli altri prescelti.
            -Credo che quel tunnel sia molto pericoloso, metti che gli umani lo usino per venire su da noi- diceva Tredil.
            -So da Astrid che l’entrata del Tartunnel è nascosta nel sottosuolo di New York e solo loro possono accedere…mi fido ciecamente di lei e dei suoi amici terrestri, siamo stati molto fortunati ad incontrarli- Rispondeva Leiad.
            -Ci fanno perdere tempo, dovevamo fare la fusione, invece sono dietro a quel Raph e a quell’umana che, se non ho capito male, conoscono appena…-
            -Aiutare il prossimo non mi sembra da regrediti, anzi, dovresti riflettere su quello che hai appena detto Gead-
            -Le tartarughe ci hanno aiutato, gli umani sono inutili- commentò Kerad.
            -Se ragioni in questo modo c’è qualcosa che non va in te, sono esseri viventi intelligenti, non ti hanno insegnato il rispetto assoluto per la vita? Il tuo commento è ancora peggiore di quello di Gead. Tredil, Zarel, Ulil voi che ne pensate dei terrestri?-
            -Sono meno intelligenti di noi ma anche noi lo eravamo…non gli farei mai del male…però provo indifferenza …non puoi pretendere che proviamo sentimenti per loro, non siamo nati per questo- commentò Zarel, gli altri annuivano.
Frel, Mead e Rel erano rimasti in silenzio, partecipavano alla riunione solamente per dovere e perché sapevano che Raph era fuori pericolo. Stanca di ascoltare Mead prese la parola:
            -Capisco le vostre reazioni, forse prima della fusione con Astrid avrei ragionato come voi, ma cambierete idea, proverete amicizia per alcuni terrestri. Lavoro a stretto contatto con loro, sono molto aggressivi e a volte mi trattengo da consigliargli psicofarmaci…ma tutto sommato sono esseri intelligenti, dobbiamo portargli rispetto-
Rel annuiva, Frel invece intervenne: 
            -Cambierete idea quando avrete a che fare con loro concretamente, ormai ve lo ripeto da quando vi conosco…ma ora basta parlare vado a sentire Astrid cosa vuole fare e se Lisad si è ripresa-
Frel bussò alla camera di Lisad, Astrid venne fuori.
            -Scusami Astrid…come sta Lisad?-
            -Molto meglio…-
            -So che non è il momento migliore…ma i prescelti vogliono fare la fusione…-
            -Volevo controllare Kerad stanotte, prima di fare la fusione…non vorrei vi passasse un condizionamento di Redol-
            -Non capisco che senso abbia tenere il segreto, liberala e basta!-
Frel parlava in modo concitato, aveva preso la mani di Astrid e la guardava negli occhi. Non sapeva se era la
 
situazione o perché in quel momento la poteva toccare ed il suo dolce viso era vicino al suo. Si sentiva emozionato ed
 
il cuore gli batteva forte nel petto. Astrid si staccò gentilmente da lui, ma continuò a fissarlo:
            -Rilassati Frel, volevo fare con cautela, per non spaventare troppo i prescelti…ma forse hai ragione, falli riunire, appena Lisad se la sente, vi raggiungerò. Comunica a Senza Nome la mia intenzione-
 
Lisad era rimasta da sola, aveva voglia di piangere come una patetica terrestre, si sentiva in colpa. Come al solito
 
mentiva a se stessa, voleva convincersi che Raph si fosse comportato male. Questo però non toglieva che la punizione
 
adeguata non era certo la morte ed il solo pensiero di perderlo l’aveva fatta quasi uscire di senno. Astrid rientrò senza
 
bussare.
            -Te la senti di fare una fusione?-
            -Vuoi farla subito con tutti?-
            -No prima devo farla con Kerad, vorrei che tu mi aiutassi con il soldato Tredil, potrebbe avere un debole per lei, temo reagirà per difenderla, gli altri so che non alzeranno un dito-
            -Conta su di me ora sto bene…dopo andrò da Raph…lo veglierò, è il minimo che possa fare…ma è uno stupido! Se Alina si è vendicata vuol dire che le ha fatto del male…-
            -Non voglio arrivare a delle conclusioni affrettate, te lo ripeto, quando si sarà ripresa le leggerò la mente e sapremo-
 
Astrid entrò nella sala riunioni, i nuovi prescelti salvo Frel e Leiad si aspettavano di fare finalmente la fusione.
 
            -Cari prescelti prima di fare la fusione devo rivelarvi uno dei dettagli che mia madre non vi ha potuto comunicare prima della partenza. Tra di noi c’è un traditore-
            -Siete sicuri di questo?- Chiese Gead, ma rimase impassibile.
            -Sì, senza ombra di dubbio- rispose Astrid.
            -E come mai partecipa alla missione?- Chiese Ulil.
            -Perché l’unico modo di liberare il prescelto dal condizionamento che ha subito è una fusione con mia figlia!- Intervenne Leiad.
 
Nessuno mostrò alcun segno di preoccupazione, anche quando al cenno di Astrid, Lisad, Beal e Frel si avvicinarono
 
ai prescelti.
 
            -Chi è il traditore condizionato?- Chiese Farad.
            -Beal, Frel?-
Al segnale di Astrid i due Niani bloccarono Kerad, Lisad era pronta se Tredil avesse avuto una reazione istintiva, ma
 
non accadde nulla.
 
            -Kerad mi dispiace, ma pensiamo che Redol ti abbia condizionato, lascia che ti liberi-
            -Ti sbagli, non sono stata condizionata da lui, ma puoi controllare, non ho nessun problema-
 
Astrid appoggiò le sue mani sulla fronte di Kerad che aveva ritirato le sue splendide scaglie di cristallo e mostrava il
 
suo viso perfetto e la sua pelle di porcellana. Con quei capelli argentati era comunque bellissima. Astrid entrò dentro
 
e vide tante nozioni, ricordi di Redol che l’adulava, una leggera stizza per tutte le volte che non otteneva cosa voleva
 
e l’interesse per Raph semplicemente perchè era l’unico che l’aveva osservata più intensamente degli altri. Poi
 
all’improvviso un vuoto di emozioni che faceva quasi male, non aveva mai letto menti banali prima, questa invece lo
 
era. Non trovò condizionamenti, ma c’era qualcosa che non tornava, non poteva avere la testa così vuota, poteva
 
essere un altro trucco di Redol. Si staccò delusa, guardò gli altri e disse:
 
            -C’è qualcosa che non va…oggi non faremo la fusione tutti insieme…Kerad non è stata condizionata, ma la sua mente sembra svuotata-
            -Se non hai trovato nulla di strano vuol dire che va tutto bene, non capisco la tua preoccupazione- rispose
 
Kerad, ma non aveva un tono adeguato alla frase che aveva detto, sembrava irritata.
 
            -Forse non hai capito bene…tu sei così vuota che o sei completamente deficiente o qualcuno ti ha cancellato la memoria. Nemmeno il terrestre più stupido che ho visionato era vuoto come te!-
 
Per un istante, ma solo un istante, Kerad ebbe un tick all’occhio destro, poi rispose calma.
 
            -Forse le tue capacità sono limitate-
            -Se vedi il suo punteggio…- Leiad fu interrotta da Astrid, preferiva che i nuovi prescelti non avessero chiaro quanto lei fosse mentalmete potente.
            -Beal, Frel, non lasciatela sola un attimo, la metteremo in una cella in isolamento, ho bisogno di fare più controlli. Gead? Posso vedere la tua mente?-
            -Come desideri Astrid-
 
La numero 1 provò anche con Gead, trovò in lei miriadi di nozioni, dei sentimenti appena accennati, nessun interesse
 
particolare se non la tecnologia per migliorare i viaggi nello spazio e trovare nuovi mondi. Anche lei non era
 
un’esplosione di fantasia e colori, ma aveva comunque un energia vitale che la stimolava, una curiosità verso quello
 
che non capiva, compresi i sentimenti stessi. Gead non era banale come Kerad, aveva la mente di una scienziata di
 
primo ordine e allo stesso tempo era una ragazzina inesperta. Astrid si staccò, ma avrebbe visionato presto tutti i
 
nuovi prescelti, compreso Frel.
 
Alla fine delle sedute Leiad la prese in un angolo e assicuratasi che nessuno potesse sentirle chiese:
 
            -Allora Astrid, qual è la situazione? Cosa facciamo?-         
            -Gli altri sono nella norma, anche se Tredil è più emotivo di quello che sembra, ma tu non avevi notato nulla in Kerad?-
            -Veramente pensavo solo che fosse molto immatura, però ha dei momenti in cui si dimostra un prescelto eccellente e momenti in cui sembra una Niana sotto la media…ma Redol aveva insistito che partecipasse alla missione, anche perché quando è al meglio supera alla grande Rel nel suo campo…-
            -Sono sicura che è una diavoleria di Redol, come il condizionamento che aveva trasmesso a Meredol e che rischiava di condizionare anche te. Kerad va isolata e tenuta d’occhio-
            -Sono d’accordo, come vedi i prescelti non si impressionano di nulla, accettano tutto…sembrano automi…-
            -Farad e Ulil sono quelli che hanno potenzialità emotive maggiori, ma tutti possono provare emozioni, col tempo matureranno, sono come tanti ragazzini acerbi- Commentava Astrid.
            -E Frel…?-
Leiad sapeva che Frel aveva un debole per la figlia.
            -Mamma…tu come ti comporti con Yal?-
            -Non so cosa consigliarti…non sono stata granché come amica per lui…a volte è lusinghiero avere un ammiratore, anche se l’interessse non è reciproco…forse devi essere sincera…di sicuro scoraggiarlo…se è solo una cotta gli passerà…-
            -Non ha altra scelta, gli deve passare per forza-
La fusione con tutti i Niani fu rimandata, Kerad doveva rimanere isolata, Redol era una minaccia costante, una spada di Damocle pronta a colpire.
 
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
E’ sì ragazzi non fateci arrabbiare, noi femminucce siamo più cattivelle dei maschietti, se vogliamo. Guardate cosa ha fatto Alina a Raph, anche se non voleva certo farlo uccidere! Ma come sempre i nostri eroi in un modo o nell’altro se la cavano sempre. Intanto i nuovi prescelti fanno esperienze "emotive", poveretti non sanno cosa li aspetta!
Alla prossima
Altair 

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Capitolo 26
*** E' tempo di guarigione ***


Alina finalmente aprì gli occhi, ma cosa vide non le piacque per niente: una tartaruga con una bandana arancio ed una
 
donna pallida con i capelli azzurri erano al suo capezzale.
 
            -Ben tornata Alina- disse la tartaruga.
            -Dove sono, chi siete? Tu non sei Raph…gli occhi, la voce non sono i suoi-
            -Certo che non lo sono, io sono più bello! E poi lui è in rianimazione grazie a te!-
 
Alina fece un’espressione dispiaciuta e si mise a sedere sul letto a fatica.
 
            -Dov’è ? Come sta?-
            -E’ stabile, ancora non possiamo parlargli, è proprio alla tua destra- disse Astrid.
 
La ragazza si voltò a vide una grossa capsula. Lisad era lì vicino seduta su una sedia che guardava all’interno
 
attraverso una finestra di vetro, senza girarsi disse:
 
            -Che cosa ti aveva fatto di male? Si è approfittato di te senza dirti che era un tartaruga?-
            -No…lui non ha fatto nulla…mi aveva chiesto di aspettare…sono io che l’ho baciato e gli stavo sempre addosso…ma non sapevo che era un mostr…una tartaruga-
            -E tu l’hai fatto picchiare? Solo per un bacio?-
            -Lui non mi ha detto chi era, io ho avuto paura…e al pensiero di averlo baciato stavo male…volevo dargli una lezione… ma non volevo che morisse…non sapevo in che guaio si erano cacciati quei ragazzi…-
            -Cosa avresti fatto se si fosse presentato a te come tartaruga fin dall’inizio?- Chiese Lisad.
            -Avrei avuto paura…non so cosa avrei fatto…-
            -Adesso cosa provi per lui?-
            -Dispiacere…pietà…-
            -Lo sapevo che non avresti mai capito…-
            -Cosa posso fare per rimediare?…vi prego ditemelo…lui mi ha aiutato…-
            -Stai alla larga da lui!- Gridò Lisad.
            -Vi siete rimessi insieme?- Chiese Alina.
            -No…io non posso stare con lui…-
            -Perché è una tartaruga?-
            -No…lui non ha colpa…non è un mostro per me…è una persona coraggiosa, passionale, generosa…è vero, non è facile stargli accanto in certi momenti…ma tu non lo avresti mai meritato-
            -Mi dispiace…-
 
Alina si mise a piangere, avrebbe voluto scomparire.
 
            -…tutti possono sbagliare…però puoi davvero fare qualcosa…- disse Mikey.
            -Ti prego dimmi cosa e lo farò-
            -Gli devi chiedere scusa e fargli vedere che sei dispiaciuta per lui, lo farà sentire meglio…gli hai dato del mostro…perché lui è diverso da te fisicamente…non se lo merita-
            -Hai ragione lo farò…-
 
Alina si guardò un attimo intorno smarrita e poi aggiunse: -Quanto dovrò restare qui? I miei saranno in pensiero…-
            -Ti riporteremo a casa tra poco, quando Raph sarà guarito ti contatteremo. Per allora potrai tenere segreto quello che hai visto?-
            -Sì lo prometto-
 
Astrid si avvicinò ad Alina e le diede una piccola carezza su una guancia. La ragazza si addormentò all’istante. Astrid
 
con un gesto semplicissimo le aveva letto la mente per capire se era sincera e per cercare informazioni su Xia Yun.
 
Alina si sarebbe risvegliata nel suo letto solo con la memoria necessaria perché chiedesse scusa a Raph, naturalmente
 
non sapeva di essere stata a milioni di chilometri da casa sua.
 
Kerad era stata rinchiusa da giorni in una cella creata di proposito per lei. Il computer l’avrebbe monitorata per tutto il
 
giorno, anche i suoi parametri vitali sarebbero stati noti a tutti, non aveva nessuna possibilità di fuggire. Roby in
 
particolare aveva il compito di intervenire immediatamente. Quasi tutti i nuovi prescelti erano nelle loro camere a
 
studiare, invece Tredil era nella stanza degli ologrammi ad allenarsi, aveva scelto come avversario un umano tutto
 
muscoloso con le sembianze di un unno. Beal lo stava osservando da fuori, Astrid aveva chiesto al gigante buono di
 
tenerlo d’occhio, aveva visto in lui un qualcosa di non ben definito che lo rendeva sospetto. Forse Tredil aveva un
 
interesse per Kerad ed avrebbe potuto cercare di liberarla. In quello stesso momento il guerriero Niano sembrava
 
davvero sfogare una rabbia repressa mentre non aveva mostrato il minimo cambiamento di espressione quando la
 
Niana di cristallo era stata imprigionata. Dopo un bel duello in cui gli avversari erano quasi alla pari, Tradil trafisse
 
l’unno quasi con sadico divertimento ed esultò. Beal decise di intervenire ed aprì un varco nell’ologramma.
 
            -Complimenti Tredil, hai vinto…-
            -Sono un soldato Niano, un povero terrestre non potrebbe mai sopraffarmi-
            -Ho notato che non hai avuto nessun problema a colpirlo a morte-
            -E’ un ologramma…non è stato difficile…non so se ci riuscirei nella realtà…forse anche il fatto che aveva le sembianze di un terrestre…-
            -A me sembrava che ti sfogassi…c’è qualcosa che ti turba?-
            -Da soldato a soldato?-
            -Sì certamente da soldato a soldato-
            -Non approvo quello che ha fatto Astrid. Intendiamoci non disubbidirei mai ad un superiore, ma non doveva imprigionare Kerad. Non ha le prove di quello che dice, ha detto che nemmeno sa quale è il problema…-
            -Astrid è in gamba e credo in lei, col tempo capirai che quello che fa ha il suo perché ed anche tu le sarai fedele…come un soldato Niano deve esserlo verso il suo superiore-
            -Forse…ma Kerad non è in grado di fare del male a nessuno…perché rinchiuderla?-
            -Non possiamo sapere cosa le ha fatto Redol. Potrebbe manomettere il Tartunnel o il computer della base, condizionarci nel sonno…non possiamo rischiare…tu puoi andarla a trovare quando vuoi e verrà trattata benissimo. Se vuole uscire potrà farlo accompagnata da qualcuno di noi-
            -Andrò subito a vedere come sta…il tempo di una doccia…è fantastica questa acqua marziana!-
            -Sì capisco la sensazione…non siamo abituati a questo lusso sulla base spaziale di Ni-
 
Tredil si recò a far visita a Kerad. Un campo di forza impediva che la Niana di cristallo uscisse dalla stanza.
 
All’interno dell’insolita cella c’era un letto ad un piazza e mezzo, un tavolino con un terminale ed una porta che
 
conduceva ad un bagno.
 
            -Bè…Kerad…non puoi lamentarti è più comodo di una capsula…- Commentò Tredil.
            -E’ il tuo modo imbranato di dirmi che poteva andare peggio?-
            -Hai un tono strano o sembra a me?-
            -No…non è vero…però mi sento in modo strano…non sono mai stata trattata così…non sono abituata…-
            -Vuoi uscire da qui per un po’? Se ti accompagno è possibile-
            -Sì…ti ringrazio-
 
Tredil toccò la cintura e si rivolse al computer della base:
 
            -Chiedo il permesso di far uscire Kerad momentaneamente…-
 
Arrivò subito Roby, quel robot sembrava ubiquitario.
 
            -Soldato Tredil permesso accordato, ma solo in mia presenza. Kerad ha una forza psichica maggiore della tua, potrebbe essere pericolosa-
            -Non vi fidate di me?- Disse Tredil.
 
Roby lo guardò con i suoi occhi meccanici e mise meglio fuoco l’immagine del Niano davanti a lui.
 
            -Non credo di capire la domanda…l’ordine è controllare Kerad, tu potresti essere in pericolo-
            -Va bene Roby ho capito…andiamo fuori a fare due passi Kerad?-
            -Andiamo-
 
Roby si avvicinò al campo di forza e lo eliminò. Kerad varcò la soglia della prigione come se uscisse a fare shopping,
 
prese a braccetto Tredil e si avviarono verso la porta per l’esterno.
 
Quando raggiunsero il parco della base videro che non erano soli, Farad era in compagnia di Mikey e della Vattina
 
Hedgy, stavano carezzando i Cervizek. Si unirono a loro.
 
            -Buongiorno, cosa state facendo?- Chiese Kerad.
            -Stiamo familiarizzando con questi cervidi…Mikey dice che fa bene alla salute…stavo testando l’effetto- disse Farad che aveva un sorriso leggero sul volto.
            -Sembra piacevole, voglio farlo anche io-
 
Kerad appoggiò con delicatezza la mano su quella strana pelliccia di sottili peli metallici, l’animale era caldo e
 
sembrò rispondere al tocco mostrando di gradirlo.
 
            -Che strana sensazione…mi piace…-
            -Anche a me ha fatto quell’effetto…Mikey è un soggetto dei miei studi e sto imparando alcuni costumi terrestri che non avevamo in memoria-
            -Come sta tuo fratello Raph?- Chiese Kerad.
            -Molto meglio, forse oggi lo toglieranno da quella strana capsula e potrà aprire gli occhi…Lisad non lo ha abbandonato un minuto…-
            -Perché l’ha fatto? Tanto lui non poteva sentirla da dentro la capsula di stasi…-
            -Non voleva lasciarlo solo…anche Raph ha fatto lo stesso per lei-
            -Quei due sono una coppia?-
            -Lo erano…però credo che si vogliano molto bene, anche se non lo ammetteranno mai…sono così cocciuti-
            -E’ un comportamento che non capisco, tu Mikey?- Chiese Farad.
            -Anche io faccio fatica a capirli…ma loro sono diversi da me…l’amore non è sempre uguale, esiste in varie forme…non è facile spiegarlo…-
 
Mentre discutevano, Hedgy si era fermata a fissare a Kerad come se vedesse qualcosa in lei, cominciò ad agitarsi,
 
sfoderò gli artigli senza metallo e la colpì di striscio ad una caviglia.
 
            -Ahi! Stupido ibrido!-
 
Kerad fece per darle un calcio, ma la Vattina sfoderò gli aculei e fece un miagolio metallico molto aggressivo, la
 
Niana rimase impietrita.
 
            -Vedo che almeno il dolore lo provate…- disse Astrid che era appena arrivata, non era tranquilla che quella bomba ad orologeria di Kerad se ne andasse in giro così.
            -Non so perché ho reagito in modo così…istintivo- Disse Kerad pensando alla sua reazione.
            -Perché sei un essere vivente con un istinto di conservazione?- Rispose Astrid irritata.
            -Non avevo mai offeso nessuno in vita mia- disse Kerad sconcertata.
            -Vuoi dire…che non hai mai offeso nessuno in modo consapevole…comunque…temo che ci siano varie nozioni di te che non conosci. E’ per questo che sei pericolosa. Hedgy ha un istinto molto sviluppato, se ha reagito così c’è un motivo. E’ un arma di difesa con un sesto senso. Potrai uscire con noi, con Roby e non dovrà mancare la mia Vattina. Hai capito Hedgy, dovrai seguire Kerad ma ci penserà Roby a punirla se si comporta male, sono stata chiara?-
            -Hedgy…seguire…Kerad…Robystupido…punire-
            -Bene…a parte per quella parola che ripeti di continuo…adesso tranquilla però-
 
La Vattina ritirò gli aculei e continuò a fissare Kerad che commentò in modo atono:
 
            -Credo che sia del tutto inutile, ma obbedisco numero 1-
 
            -E’ anche per il tuo bene…dovremo fare delle sedute, devo capire cosa ti è successo-
            -Come desideri numero 1-
 
Roby curò immediatamente la leggera ferita sulla caviglia di Kerad.
 
            -Mikey ti farà piacere sapere che Raph potrà essere tolto presto dalla stasi, i suoi tessuti si sono rimarginati in maniera perfetta ed in poco tempo…Nied dice che il fatto che gli siete stati accanto è servito anche a questo…in qualche modo vi ha percepito-
            -Bè…io gli parlo sempre…-commentò Mikey orgoglioso di sé.
            -Allora ti ha sentito…ti avverto quando ti potrà vedere…sarà molto stanco…vorrei che vedesse prima Lisad-
            -Va bene Astrid. allora aspetto un tuo segnale-
 
Raph aprì gli occhi e mise lentamente a fuoco il viso di Lisad.
 
            -Sei qui…-
            -Come ti senti?-
            -Incriccato e stanchissimo-
            -Ti ricordi cosa ti è successo?-
 
Raph si alzò di scatto a sedere.
 
            -Alina! Dov’è? Come sta?-
 
Lisad si trattenne, avrebbe voluto dargli del cretino. Quella sciocca terrestre lo aveva venduto e lui si preoccupava per
 
lei, ma si limitò a spiegare cosa era successo.
 
            -Sta bene, le avevano iniettato la droga ma l’abbiamo curata. Dobbiamo aiutare tutti quei ragazzi che ha deviato Xia Yun…-
            -E’ a casa adesso?-
            -…sì ma ha promesso che vi rivedrete…ti vuole chiedere scusa…-
            -Veramente?-
            -Sì…non voleva essere ingannata ma non ti voleva morto…credeva che quei ragazzi ti avrebbero solo spaventato-
            -Avevate ragione voi…nessuna donna potrebbe mai accettarmi…ma tu…-
            -Sono qui perché tu hai vegliato su di me…ma forse hai speranze con Kerad…sembrava interessata l’altro giorno-
            -Lisad…è più forte di te non è vero?-
            -Che cosa?-
            -Cercare di farmi del male…-
            -In che modo ti starei facendo del male?-
            -Lascia stare…adesso puoi andare, ti sei sdebitata, non mi devi più nulla…-
            -Ecco io…-
            -Lasciami solo!-
 
Lisad se ne andò, non era il caso di litigare con Raph appena convalescente, ma non riusciva a reprimere quel
 
risentimento verso di lui. Uscì dal corridoio ed incontrò Mikey.
 
            -Allora avete fatto pace? Tornerete insieme?-
            -No! Non voglio! Eppure tu dovresti capirmi!-
            -Perché dovrei capirti?…non mi dire…tu pensi ancora a Nil?…ma è passato tanto tempo…-
            -Ah davvero? Anche dalla morte di Isabel sono passati anni ma tu continui a fare il deficiente per non far vedere che soffri!-
            -Sì…ma noi…- Lisad si stava allontanando e non sentì la fine della frase-…ma noi siamo stati davvero insieme tu e Nil mai…la tua è una scusa-
 
Mikey scosse la testa ed entrò a trovare suo fratello, gli aveva portato dei fumetti nuovissimi che era andato a
 
comprargli sulla Terra.
 
            -Ciao Bro! Come stai?-
            -Ora che è andata via Lisad, molto meglio-
            -Siete due testardi! Sarebbe così facile se vi parlaste!-
            -Non ci riesco…mi fa arrabbiare nell’arco di pochi secondi…nessuno mi fa un effetto del genere…-
            -Non è un caso…-
            -Mikey…lei non mi vuole…ho provato a parlarle, lei chiaramente non vuole stare con me…-
            -E’ stata al tuo fianco giorno e notte…dovevo trascinarla via  a forza per farla riposare-
            -Lo ha fatto per sdebitarsi…-
            -E’ quello che vuole far credere…comunque mi ha detto Nied di non stancarti, ti lascio questi, se hai bisogno di me fai un fischio-
 
Raph prese i fumetti e guardò suo fratello con gratitudine, doveva rimanere ancora sdraiato per qualche giorno e
 
senza un diversivo sarebbe impazzito.
 
 
Donnie trafficava nell’officina mentre il computer stava facendo delle ricerche su Xia Yun. Ora tutti sapevano che era
 
una donna spietata e temibile. Mentre Donnie collegava intricatissimi circuiti energetici, ragionava ancora sulla
 
mamma di Astrid, c’era qualcosa che non gli tornava. Sentì una presenza alle spalle, si girò, era proprio Leiad, il
 
soggetto dei suoi pensieri.
 
            -Come va Donnie? Cosa stai facendo?-
            -Ho messo il computer in ricerca di notizie su Xia Yun, nel mentre sto finendo dei mezzi antigravitazionali abbastanza piccoli da farli passare attraverso il portale, saranno utili per muoverci per New York, grazie agli ologrammi dei cristalli sembreranno delle motociclette-
            -Ho capito, so di cosa parli, sei davvero incredibile…dove trovi il tempo?-
            -In realtà spesso mi aiutano Beal e Lisad. Ora che è tornato Frel mi ha promesso che anche lui mi darà una mano…e presto anche Gead…-
 
Donnie fissava Senza Nome/ Leiad come se volesse continuare la frase, ma tacque.
 
            -Donnie… c’è qualcosa che non va?-
            -Perché?-
            -Mi sembri teso in mia presenza…è per il mio aspetto?-
            -Sì…mi ricordi troppo Astrid…sembrate sorelle, di età diverse ma sorelle…non dico gemelle ma quasi e poi ho una sensazione strana-
            -Hai paura che io non sia quello che dico di essere-
            -Perdonami Senza Nome…ma è esattamente quello che penso da quando sei scesa dalla navetta-
 
Donnie aveva posato i suoi attrezzi da lavoro ed aveva messo mano al suo bo.
 
            -Mi fido di Astrid ma è così felice di averti ritrovato che temo non voglia vedere la realtà dei fatti…ferma non ti avvicinare-
            -Scusami…non voglio fare niente di male-
            -So che puoi condizionarmi…-
            -Non lo farò…hai ragione a dire che c’è qualcosa che non torna, ma non posso dirti cos’è, sappi che Astrid è a conoscenza di tutto e appena potrà te lo racconterà-
 
Ad un certo punto il computer mandò un segnale.
            -Abbiamo trovato Xia Yun!-
            -Donnie come fai da qui a vedere cosa succede su Terra?-
            -In breve…ho connesso il PC con il Tartunnel, così posso captare i segnali provenienti dalla Terra e quindi vedo il segnalatore che ho messo nelle casse di Xia Yun…-
 
Leiad si era avvicinata a lui per guardare lo schermo del portatile, ma non aveva tentato di fare fusioni, questo
 
tranquillizzò Donnie.
 
            -Il segnalatore non è più a Cuba. E’ rimasto per giorni in una nave nella baia di New York. Xia Yun vuole assolutamente prendersi una fetta di mercato clandestino della droga, ma il porto ormai non è più un luogo sicuro.
 
Infatti come puoi vedere dalla mappa ha trovato un altro posto. Però è molto strano…è un edificio in centro città,
 
come è possibile? Non è molto pratico…come fanno a nascondere la merce…dobbiamo ispezionare quel palazzo-
 
            -Posso partecipare alla missione?-
            -Astrid non lo permetterà-
            -Sono una guerriera anche io…-
            -Non voglio metterci bocca…parlane con lei- poi la guardò ancora più seriamente- …Senza Nome…-
            -Sì?-
            -Ti terrò d’occhio…-
            -Lo so, presto però capirai che tutta questa ansia è inutile-
 
Leiad uscì dall’officina, era molto dispiaciuta ma non se la sentiva di dirgli la verità, non era ancora tranquilla, Redol
 
poteva farsi vivo tra qualche anno e non doveva smascherarla. La sua identità nascosta era un asso nella manica che
 
poteva essere decisivo.
 
 
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Come avrete potuto notare Alina non è crudele, è una ragazza come tante e sarebbe troppo per lei stare con uno come Raph…allora Lisad? E Kerad? Kerad la prescelta color del cristallo è in assoluto la più bella Niana del gruppo, anche la stessa Lisad e Astrid non sono altrettanto belle…anche perché per me conta di più il carattere e le capacità…comunque Kerad è ancora tutta da scoprire per cui vedrete…
Intanto Xia Yun, questa donna misteriosa, temibile e crudele, ha in mente un piano diabolico che vi sarà ben chiaro nel prossimo capitolo!
Questa è la parte che preferisco, spero mi darete ragione!
Buona lettura
Altair

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Capitolo 27
*** Assalto al supermercato ***


Xia Yun era sprofondata nella sua grande sedia nera di pelle e guardava un quadro della bisnonna, una fiera donna
 
cinese dai lineamenti nobili.  Xia Yun sembrava la sua reincarnazione per quanto si somigliavano. Entrambe,
 
nonostante fossero donne, si erano guadagnate il rispetto degli uomini e governavano su di loro, forti anche del loro
 
lignaggio reale. Sentì bussare alla porta.
 
            -Vieni pure Jia-
Entrò una bella ragazza orientale che si inginocchiò quasi prostrandosi.
            -Mia principessa, mi ha fatto chiamare?-
            -Sì, vorrei sapere a che punto sono i nuovi prodotti-
            -Sono stati ultimati, non ci saranno ritardi per l’inaugurazione-
            -Molto bene, nessuno potrebbe mai immaginare qualcosa del genere, nemmeno quelle tartarughe impiccione-
            -Mia principessa è un’idea assolutamente geniale, in poco tempo e senza difficoltà avremo la supremazia della città senza entrare direttamente in contrasto con quei trafficanti. Quei plebei volevano metterci i bastoni tra le ruote-
            -Le armi avrebbero avuto un’eco limitata, ma i prodotti di profumeria e saponeria ci daranno accesso ad una fonte di guadagno inesauribile. Uomini e donne non potranno più farne a meno, potremo venderli alla luce del sole e passare le dosi più cospicue sottobanco, nessuno potrà mai sospettare-
 
Jia sorrideva ma per un attimo sembrò che fosse preoccupata per qualcosa, a Xia Yun non sfuggì il dettaglio.
 
            -Jia che succede?-
            -La tartaruga e la ragazza sono spariti, i nostri uomini non hanno trovato i loro cadaveri quando sono andati a ripulire…-
            -Questo è curioso…ma non credo che possano essere sopravvissuti, in particolare quel Raphael non aveva più una parte del corpo sana, non c’è nulla di cui dobbiamo preoccuparci, adesso pensiamo agli ultimi preparativi-
 
L’ufficio e l’appartamento di Xia Yun erano all’ultimo piano di uno splendido palazzo, nel cui piano terra era stato
 
allestito un enorme supermercato di detersivi, profumi, trucchi e tutto quello che si può trovare normalmente in ogni
 
casa. I saldi tipici dell’inaugurazioni avrebbero in poco tempo attirato molta clientela. Nessuno sarebbe più riuscito a
 
comprare altri prodotti, la droga presente all’interno li avrebbe resi schiavi del dopobarba preferito, dell’ombretto alla
 
moda, della cera per pavimenti. La principessa del crimine non poteva sapere che un tartaruga geniale aveva trovato
 
in poco tempo il suo nuovo nascondiglio e si apprestava con i suoi a mettere in atto un piano per contrastarla.
 
            -Con voi non ci si annoia mai!- Disse Karai, circondata dai suoi amici rettili.  Anche Frel era presente,
 
sognava da tanto di far parte di una missione con i suoi terrestri preferiti. Erano nuovamente sulla Terra nel vecchio
 
rifugio delle tartarughe, mancava solo Raph che non si era ancora rimesso.
 
            -Non possiamo fare a meno di inseguire i guai…parlando di guai non indovinerete mai dove ha messo la droga Xia Yun- Disse Donnie.
            -Nei dolci davvero?- Chiese Mikey che aveva sempre fame.
            -No…ma sono comunque prodotti a largo consumo-
            -Basta indovinelli, Donnie diccelo e basta!- Commentò Lisad che non aveva la minima pazienza.
            -Ok ok non ti scaldare, sono nei prodotti di tutti i giorni… o per lo meno credo perché la  nostra trasmittente si trova nel basamento di un palazzo dove domani verrà fatta un’inaugurazione…è un enorme supermercato per detersivi e prodotti di bellezza!-
            -Vuoi dire che anche le casalinghe diventeranno delle drogate?- Chiese Leo sconvolto.
            -Sì, nemmeno Shredder aveva mai osato tanto! Se non la fermiamo sarà un’ecatombe!-
            -Ma scusa una cosa…se contengono droga sono un po’ costosi questi detersivi! Come fanno a ripagarsi dei costi e guadagnarci?- Chiese Karai.
            -Non credevo ti intendessi di economia…comunque Nied dice che di quella droga ne basta una quantità infinitesimale per produrre un effetto sì leggero, ma tale da rendere schiavo chiunque. Il problema è che poi chi ne fa uso ne vorrà sempre di più, abbiamo calcolato che nell’arco di qualche anno moriranno tutti coloro che la proveranno-
            -Dopo anni?- commentò Leo.
            -Sì perché l’effetto a piccole quantità è lento, sarà difficile capire che si tratta di droga. Inoltre è una nuova molecola, nessun test umano al momento può rivelarla, siamo stati fortunati a poter contare sulla tecnologia Niana…altrimenti…-
            -Va bene Donnie abbiamo capito…Leo passiamo al piano- Lisad nemmeno ci voleva pensare a cosa poteva succedere.
            -Non possiamo contare sulla polizia, sospetto che sia corrotta. L’altra volta ci hanno messo delle ore prima di perlustrare il porto, gli hanno lasciato tutto il tempo per andarsene…dobbiamo di sicuro impedire l’inaugurazione…mi spiace per Raph che non potrà essere presente, ma credo che dovremmo semplicemente entrare e distruggere tutto…non si aspettano che noi li troviamo, non sanno con chi hanno a che fare- commentò Leo.
            -Non sono d’accordo, quella Xia Yun è furba, avrà messo dei sistemi di allarme dappertutto. Ricordati che può contare su un esercito di uomini e ragazzi. Ho la piantina dei sotterranei del palazzo, avrà messo i laboratori lì…dovremmo mettere fuori uso anche quelli. L’esplosivo dovrà essere usato con parsimonia, rischiamo di provocare un grande incendio e siamo in centro, è troppo pericoloso- rispose Donnie.
            -Non capisco di cosa vi preoccupiate, ho tirato giù un palazzo da solo, siamo in sette, con le cinture non resterà in piedi nemmeno un mobile- disse Beal con un sorrisetto da furbo stampato sul suo grosso viso, non vedeva l’ora di cominciare.
            -Ciò non toglie che dovrò escludere il sistema di sicurezza o ci ritroveremo circondati da orde di cinesi e ragazzetti brufolosi impazziti…-
            -Donnie dobbiamo agire stasera non c’è tempo…- Commentò Leo.
            -Va bene mi darò all’improvvisazione, userò lo scanner della cintura, tanto saranno sicuramente dei banali sistemi di sicurezza da umani- commentò Donnie.
            -Vedo che ti senti già un marziano!- rise Frel. Astrid si avvicinò al suo compagno.
            -Cosa hai detto a mia madre? Non ha fatto troppe storie quando le ho detto di rimanere  su Marte…sono sicura che sarebbe venuta con noi volentieri…-
            -Astrid…non mi fido di lei, c’è qualcosa di strano…secondo me non è quella che credi…-
            -C’è qualcosa che dovresti sapere ma te la dirò solo quando sarà il momento, ti prego credimi non ti mento quando dico che lei è davvero mia madre…diciamo che il suo cervello lo è al cento per cento-
            -Il suo cervello?-
            -Fatti bastare questo per ora-
            -Va bene Astrid…andiamo-
 
Uscirono dal rifugio su delle motociclette all’apparenza normalissime che parcheggiarono molto vicine al palazzo di
 
Xia Yun. Le tartarughe raggiunsero la cima dell’edificio alla vecchia maniera saltando di tetto in tetto ed usando gli
 
arpioni, mentre i Niani sarebbero entrati dalla porta principale.
 
            -Donnie ci sono sistemi di sicurezza?-
            -Sì Astrid, ma nei sotterranei e negli uffici, mentre nel supermercato stranamente solo alle entrate…voi Niani dovrete cominciare di lì, poi passerete ai laboratori quando avrò capito come disattivare l’allarme definitivamente-
 
Purtroppo il sistema di sicurezza poteva essere disattivato solo arrivando al piano centrale del palazzo, per le tre
 
tartarughe sarebbe stato uno slalom tra sensori di movimento, infrarossi e telecamere. Con la cintura Donnie tolse per
 
pochi secondi la corrente in modo da non far scattare gli allarmi alle finestre e alle porte del supermercato. In quel
 
piccolo lasso di tempo i rettili e Karai  entrarono dentro di soppiatto.
 
            -Allora ragazzi ci dobbiamo dividere, Donnie e Mikey raggiungeranno la stanza della sicurezza, io e Karai resteremo a coprirvi le spalle e poi raggiungeremo gli altri per distruggere i laboratori- Disse Leo.
 
Utilizzando le cinture camminavano sui soffitti e lungo le pareti evitando i vari sensori con l’aiuto di occhiali speciali
 
per visione notturna e per gli infrarossi. Mentre Donnie e Mikey stavano arrivando alla loro meta si accese la luce del
 
corridoio dove si trovavano e furono costretti ad entrare in uno sgabuzzino, tra scope, stracci e detersivi. La tartaruga
 
in arancio guardò dal buco della serratura e quello che vide lo sconvolse: una ragazza con i capelli nerissimi che
 
indossava un vestito rosso tradizionale cinese camminava scortata da quattro guardie. La mente di Mikey fu invasa
 
dai ricordi, sentì la pioggia leggera ed il bacio dolcissimo della donna che aveva amato, uscì fuori dal nascondiglio gridando:
            -Isabel!-
            -Mikey cosa stai facendo? Sei impazzito?-
La donna si voltò, era bella ma non era Isabel, era Jia:
            -Le tartarughe? Presto l’allarme-
Donnie chiamò subito Karai e Leo:
            -Presto abbiamo bisogno di rinforzi, o faranno scattare l’allarme!-
 
Le guardie sfoderarono delle spade cinesi ed attaccarono le tartarughe. Jia corse a suonare l’allarme, doveva arrivare
 
a pochi metri dove c’era un bottone apposito, stava per toccarlo quando una shuriken le sfiorò la mano.           
 
            -Fermati, non costringermi a farti del male…ti ho sotto tiro- la voce di Mikey tremava, la ragazza si girò a guardarlo.                                          
            -Non sei la tartaruga dell’altra sera…cosa volete da noi perché ci contrastate?-
            -Perché siete malvagi, ucciderete tutte quelle persone che compreranno i vostri prodotti…è sbagliato…-
            -A voi che ve ne viene?-
            -Dormo sicuramente meglio di te e… anche se non sono bello come te… posso guardarmi fiero allo specchio-
            -Questa è la mia vita, devo servire Xia Yun, sono stata donata a lei per questo, da secoli la mia famiglia ha questo importante compito o la maledizione ricadrà su di me ed i miei discendenti-
            -Ma di che stupidaggini stai parlando, non esistono le maledizioni!-
            -Non dire eresie!-
 
Jia fece per raggiungere il bottone, Mikey non ebbe il coraggio di colpirla e l’allarme scattò.
 
            -Maledizione era tanto che non ne combinavo una così grossa! Donnie e Leo mi faranno la predica come quando era un ragazzino- Disse Mikey appiccicandosi una mano alla faccia, ma ebbe la prontezza di scansare un fendente improvviso, Jia era armata e pericolosa.
            -Per favore bellezza, non voglio farti del male e non ho tempo da perdere con te-
            -Mi chiamo Jia! Non osare chiamarmi più bellezza!-
            -Wow che caratterino!-
 
Con balzo felino Jia attaccò nuovamente la tartaruga, che la scansò agilmente e dopo non poté trattenersi da
 
commentare:
 
            -Non sarebbe meglio se portassi i pantaloni? Con questo vestito ti si vedono le mutande…e poi è scomodo… anche se ti dona-
            -Taci insolente! E combatti-
Jia era diventata rossa, non le era mai capitato un nemico del genere.
            -Mikey sbrigati, giù hanno bisogno di noi, presto all’ascensore!- Gridò Leo, che con gli altri aveva già atterrato le guardie.
            -Spiacente Jia!-
 
Le gettò una bombetta fumogena negli occhi e scappò, lasciando la ragazza a colpire l’aria furiosamente.
 
Intanto i Niani avevano fatto una bella scoperta, dentro il supermercato non c’erano allarmi perché i teenager drogati
 
erano sdraiati su letti provvisori disseminati tra i corridoi. Frel toccò la mano di Astrid.
 
            -Ora salta fuori che questa Xia Yun è una tirchia pazzesca e per di più è imputabile per abuso di minore! …come diamine facciamo a distruggere tutto, li sveglieremo-
 
I Niani si presero per mano, Beal suggerì un’idea.
 
            -Mettiamoci in quattro punti diversi del supermercato, appena gli altri avranno fatto fuori l’allarme e ci potranno raggiungere cominceremo a sfasciare tutto, la priorità è che non aprano domani, il resto viene dopo!-
            -Ok Beal, non mi viene a mente altro al momento, vada per la tua idea, ma cerchiamo di riunirci quando ci attaccheranno altrimenti da soli siamo indifesi- Rispose Astrid.
 
I quattro Niani si misero in quattro punti diversi ed attesero il segnale, ma non fu quello che speravano, fu il vero e
 
proprio allarme a suonare.
 
            -Qualcosa mi dice che Donnie ha fallito- disse Frel.
            -Risparmia il fiato e distruggi più prodotti possibili! Non dimenticate la protezione dalla droga!- Rispose seccata Astrid.
 
Mentre i ragazzini si svegliavano e cercavano di capire cosa stesse succedendo, quattro lucertole stavano facendo a
 
brandelli tutto quello che gli capitava a tiro. Uno dei ragazzi mise a fuoco e gridò:
 
            -Non sono tartarughe sono lucertole! Ma che succede? Quali mostri saranno i prossimi? Coccodrilli?- poi si corresse -ragazzi ci sono anche le tartarughe, sono sicuramente amiche di quella che abbiamo ucciso, si vogliono vendicare!-
            -Ti sbagli moccioso Raph è vivo!- Lisad lo colpì con un pugno e lo stesse a terra, senza il minimo sforzo.
            -Chi è stato a far suonare l’allarme? Non ci credo che sia stato Donnie- chiese Astrid a Leo, mentre colpiva quei ragazzetti alle gambe e alla braccia senza ferirli.
            -Infatti è stato Mikey, poi ci spiegherà come diamine ci è riuscito!-
 
L’allerta era arrivato anche a tutti gli altri piani, ora anche i soldati cinesi si sarebbero uniti alla lotta, sarebbero stato
 
tutto più difficile.
            -Sarò costretto a piazzare delle cariche, le metterò a terra, faranno crollare il pavimento, non possiamo lasciare che aprano il supermercato. Al mio segnale chiameremo i nostri mezzi, mi avete sentito tutti?- Chiese Donnie.
 
Ci fu risposta unanime. Le motociclette nel parcheggio si accesero da sole ed entrarono nel palazzo sfondando le
 
vetrate, Niani, tartarughe e Karai le inforcarono e scapparono a tutta velocità. Nello sfondo un’esplosione fece
 
schizzare vetri colorati in tutte le direzioni, purtroppo molti ragazzi furono feriti gravemente.
 
Raph si stava annoiando, Nied lo aveva costretto a stare sdraiato e per sicurezza i fratelli lo avevano legato al letto,
 
altrimenti si sarebbe alzato di sicuro e come minimo sarebbe andato sulla Terra per partecipare alla missione. Mentre
 
cercava di slegarsi, sentì che qualcun stava arrivando nell’infermeria, era Keard accompagnata da Farad e
 
dall’immancabile Roby.
            -Ciao Raph, come stai? Siamo venute a trovarti- Disse Kerad.
            -Sto bene…ma tu non dovresti essere in gattabuia? So che quello schifoso di Redol ti ha condizionato-
            -E’ quello che ritiene Astrid…-
Roby intervenne con una registrazione di cosa aveva detto Astrid:
            “forse non hai capito bene, tu sei così vuota che o sei completamente deficiente o qualcuno ti ha cancellato la memoria. Nemmeno il terrestre più stupido che ho visionato era vuoto come te!”
 
Raph cominciò a ridere sguaiatamente.
 
            -Non capisco perché la numero 1 ce l’abbia tanto con me, io non ho fatto nulla di male- Disse Kerad.
            -Credo che tu abbia un atteggiamento che per i terrestri ed i vecchi prescelti è considerato snob. Ci ho ragionato su, sei troppo abituata ad essere tratta bene per la tua bellezza, ma qua sembrano quasi immuni…- commentò Farad compiaciuta della sua analisi.
            -Bè non tutti immuni, penso che tu sia bellissima, ma è vero sei troppo snob per i miei gusti-
Commentò Raph.
            -Però mi trovi bellissima-
 
Raph arrossì, l’aveva detto senza pensare, ci fosse stata Lisad si sarebbe infuriata, era appena uscito dalla strana storia
 
con Alina e si trovava ad adulare la prima Niana spia che gli era capitata a tiro, forse era un dongiovanni e non
 
l’aveva mai saputo prima. Cercò di rimediare:
            -Credo che lo pensino tutti, hai delle scaglie che non avevo mai visto, ma qui non c’è tempo per stare ad ammirarti, voi avete una vaga idea di cosa stanno facendo gli altri mentre voi ve ne state qui a passeggio?-
            -Mikey mi ha detto che dovevate fermare una certa Xia Yun che vende sostanze stupefacenti ai ragazzini, so che dovevano affrontare un grosso esercito- disse Farad seria.
            -Le questioni tra terrestri non ci riguardano- commentò Kerad.
            -Se adesso ve ne potete stare comodi qui su Marte a fare la bella vita lo dovete anche a noi, non dimenticarlo bellezza! Le questioni della Terra vi riguardano eccome, siamo i vostri vicini- Rispose Raph, cercando di rimanere calmo.
Roby prese la parola:
            -Astrid e gli altri stanno arrivando, sono feriti solo lievemente, Mikey ha fatto scattare l’allarme del palazzo di Xia Yun!-
            -Il lupo perde il pelo ma non il vizio- commentò ridendo Raph. Leo entrò nell’infermeria.
            -Come va Raph? Vedo che hai compagnia…-
            -Sto bene, non lo vedi? Ma cosa è successo? Ce l’avete fatta a prendere Xia Yun?-
            -Nemmeno l’abbiamo vista, Mikey ha fatto scattare l’allarme ed è successo il finimondo, siamo riusciti solo a distruggere il supermercato, l’inaugurazione verrà solo rimandata…temo-
Disse Leo, Mikey entrò tutto triste.
            -Pensavo di aver visto Isabel…invece era Jia…-
            -Chi cavolo è Jia?- Chiesero tutti in coro.
            -E’ un guerriero donna…ha detto che è il suo destino, da secoli la sua famiglia obbedisce a quella di questa Xia Yun,  altrimenti dice che la sfiga si abbatterà su di lei ed i  suoi discendenti…-
            -Sono certo che non avrà detto la parola sfiga…ma com’è che hai avuto il tempo di farti raccontare vita, morte e miracoli?- Chiese Leo.
            -La tenevo sotto tiro perché non suonasse l’allarme…le facevo la predica perché vendono la droga ai ragazzini…-
            -Non l’hai fermata…perché ti ricordava Isabel?- Disse Astrid che era entrata da poco.
            -No…mi era abbastanza chiaro che non era Isabel…ma non avevo visto che era armata…non ho avuto il coraggio di colpirla con i shuriken…mi sembrava una vittima pure lei…come Eugene…come i Niani condizionati…-
            -Ti sei comportato da Niano…- disse Farad.
            -No! Si è comportato da terrestre!- Gli rispose Raph- non siamo i mostri violenti che credete…-
            -Siete un misto di contraddizioni…ma comincio a comprendervi- disse calma Farad, poi sorrise a Mikey.
 
Leiad era nella stanza degli ologrammi, brandiva la sua spada Niana e combatteva contro il fac-simile di Redol che
 
però nella realtà non sarebbe mai stato in grado di combattere. Donnie la osservava attraverso uno schermo sul muro
 
esterno, infatti era possibile visionare cosa accadeva all’interno. Vide una scena che lo sorprese molto: Leiad attivò la
 
spada e con un colpo da destra a sinistra tagliò in due Redol gridando:
            -Muori assassino bastardo! Questo è per Sol!-
 
La Niana aveva il fiatone, il sudore misto alle lacrime, era caduta in ginocchio e continuava a parlare da sola,
 
imprecando contro il suo peggior nemico. Donnie spense lo schermo, non volle disturbarla, ma aveva capito tutto,
 
non sapeva se dirlo alla sua dolce metà.
 
Nel mentre Astrid era con Kerad, Mead e Roby per fare la seduta di psicofusione, riteneva che la mente della Niana
 
di cristallo fosse così bizzarra da richiedere anche l’intervento della psicologa. Quando furono dentro la testa di
 
Kerad anche Mead notò il vuoto di informazioni e capì che non c’era molto da fare. Redol aveva cancellato la
 
memoria a Kerad e sarebbe stato difficilissimo recuperarla. Astrid provò lo stesso a scavare in quel nulla angosciante,
 
ma non ottenne molto, vide però che venire su Marte l’aveva messa in gioco. Kerad voleva le attenzioni di Raph e
 
vedeva in Lisad un’avversaria. Questa poteva essere la molla per far chiarire quei due cocciuti o perché si lasciassero
 
del tutto. Quando Astrid si staccò dalla connessione si rese conto sarebbe stata davvero dura. Non si può battere un
 
nemico invisibile. Astrid avrebbe avuto bisogno di sua madre, forse in due sarebbero riuscite a sbloccare la
 
situazione.
 
 
 
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Che ne dite dell’idea della droga nei prodotti da supermercato? Non capisco perché nessuno ci abbia già fatto un film o qualche puntata per supereroi…oppure l’hanno fatto ed io non l’ho visto XD
Prossimamente avremo modo di conoscere meglio le due guerriere Jia e Xia, mi sono divertita molto ad inventare queste due personaggi e mi sono affezionata molto a questa parte della storia, spero apprezzerete.
Chissà cosa combinerà Kerad…bè non vi resta che leggere il prossimo capitolo
Ciaux
Altair

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Capitolo 28
*** Redol non si smentisce mai ***


Era talmente freddo che non riusciva a smettere di tremare, guardò la temperatura della stanza ma erano ventiquattro
 
gradi, ottimale per qualsiasi Niano o terrestre. Si rigirò nel letto varie volte ma stava congelando. Si alzò per chiamare
 
Roby, mentre cercava di raggiungere il comunicatore cadde a terra, le comparve nella mente Redol e cominciò a
 
gridare come un’ossessa, fino a che svenne. Roby accorse immediatamente, i sensori indicavano che Kerad aveva una
 
temperatura di quarantadue gradi ed aveva un battito accelerato da infarto. Il robot osservò la Niana stesa a terra e
 
comunicò al computer di svegliare i medici e biologi  Nied, Astrid e Zarel. Dopo pochi minuti i tre erano riuniti
 
intorno alla cella.
 
            -Come è possibile che abbia una malattia? Qui il computer distrugge tutti i patogeni e siamo partiti da Ni in perfette condizioni…forse avete riportato su qualche germe da Terra?-Chiedeva Zarel con la sua vocina stridula.
            -Chi passa attraverso il Tartunnel viene sterilizzato ma non possiamo essere sicuri al cento per cento…Roby  preleva un campione di sangue a Kerad e dalle un antipiretico …e ovviamente ristendila sul letto-
            -Ovviamente Nied, ai tuoi ordini-
            - Forse ha preso qualche virus da Raph quando è andata in infermeria. Nied fai un checkup ad entrambi, magari è solo una banale influenza, comunque deve restare in quarantena finché non abbiamo capito cosa le è successo- Commentò Astrid.
 
Roby uscì dalla cella col campione, mentre passava attraverso la barriera che teneva imprigionata Kerad fu
 
sterilizzato sul momento dal computer.
 
            -Non sarebbe meglio portarla in infermeria? Magari con una barriera protettiva per non contaminare gli altri- disse Zarel. Alla fine Kerad riusciva sempre ad ottenere quel qualcosa in più degli altri.
            -Sì, forse è meglio, useremo un campo di forza così non potrà scappare e potremo intervenire su di lei in modo più efficiente se peggiorasse- disse Nied.
 
Kerad fu portata in infermeria non lontana da Raph, ma era circondata dall’invisibile barriera che solo Roby poteva
 
attraversare o in casi eccezionali anche da Astrid, Nied e Zarel muniti di cintura.
 
Grazie all’antipiretico Kerad riprese conoscenza, si guardò intorno, vide solo Raph che la osservava.
 
            -Come ti senti adesso?-
            -Molto meglio…tu sai cosa mi è successo?
            -Credono che tu abbia l’influenza, ma vogliono essere sicuri di che cosa si tratti, non capiscono dove tu l’abbia presa-
            -Non mi sono mai sentita così male in vita mia, da noi non succede, i virus ed i batteri sono sotto controllo su Ni…deve essere per forza un virus terrestre…non sapevo ci potessero infettare…-
            -Siamo più simili di quello che pensi…-
            -Vorrei poter uscire di qui…quando sarò guarita…mi porterai a fare un giro per Marte?-
            -Ehm…se vuoi…-
            -Ti sto troppo antipatica?-
            -Un po’ lo sei…ma non c’è problema ti accompagnerò-
            -Sei sincero almeno…-
            -Quando posso…non lo sono stato molto ultimamente-
Tutti sapevano della sua storia con Alina.
            -Cosa è successo con quell’umana?-
            -L’ho conosciuta che ero in forma umana grazie all’ologramma denso e le piacevo, ma quando mi ha visto come sono realmente…insomma manca poco mi fa uccidere…-
            -I terrestri sono violenti! Ma questo già lo sapevo. Quindi per gli umani noi rettili siamo dei mostri?-
            -Forse tu no, credo che potresti piacere anche in forma Niana, ma noi tartarughe gli facciamo proprio orrore…-
            -Tu per me non sei orribile, sei molto gradevole. Sei così muscoloso ed hai degli occhi verdi molto belli, noi abbiamo gli occhi tutti dello stesso colore-
            -E’ davvero un bel complimento detto da te…non sei così fredda come dicono allora…-
            -Non capisco bene cosa intendete quando dite così…io stavo solo constatando la realtà, non volevo farti un complimento-
            -Ah, ecco mi pareva…-
            -Però sono molto interessata ai vostri sentimenti. Farad sta facendo un vero studio su Mikey e ha fatto molti progressi. Senza Nome dice che dobbiamo imparare a conoscerli per poterli dominare veramente. Anche Yal ci ripeteva che prima o poi li avremmo provati. Quando ero in isolamento ho avuto paura, non sapevo cosa mi stesse succedendo-
            -Se vuoi studiarmi sono a tua completa disposizione- Raph si pentì subito di cosa aveva detto, fare il dongiovanni a quanto pare gli veniva naturale.
            -Spero di guarire presto allora!- Kerad abbozzò un sorriso.
Entrò Nied, era venuta per fare un trattamento a Raph.
            -Kerad ti sei svegliata…come ti senti?-
            -Molto meglio. Avete capito cosa mi è successo?-
            -E’ un virus Niano, non sappiamo come sia possibile, ma qualcuno ti ha infettato e non sono stati i terrestri. Al momento Zarel e Astrid stanno studiando la sequenza del DNA, non sembra un banale virus influenzale, non può infettare gli umani e le tartarughe-
            -Come mai è comparso così all’improvviso?-
            -E’ un retrovirus, era nel tuo genoma che aspettava un tuo momento di debolezza per riprodursi, per fortuna Astrid ti ha isolato in tempo…- disse Nied.
            -Che male può fare un virus così?-
            -Astrid dice che è un avvenimento troppo strano…potrebbe essere Redol il responsabile-
            -Ora Redol si mette a fare virus? Non è un microbiologo specializzato in virologia e poi questo virus non mi sta uccidendo-
            -Non lo sappiamo ancora questo, il piano poteva essere che tu ci infettassi tutti per far fallire la missione-
            -E’ un piano orribile…non posso credere che sia così crudele!-
            -Forse non hai capito…Redol è pazzo, ti ha usato, lo ha fatto con tanti prescelti, scienziati e onorevoli dello Stato Supremo…-
            -Sto morendo o no?- Chiese Kerad che mostrava più espressività facciale del solito.
            -Per ora sembra che l’antipiretico sia bastato, i tuoi valori vitali sono nella norma. Ad ogni modo dobbiamo aspettare, sei molto infettiva al momento-
            -Per un po’ di febbre, ma che sciocchezze!-
            -Raph non è un virus influenzale terrestre ed ha un genoma molto complesso, ci vorrà tempo per interpretarlo-
            -Se lo dite voi! Ed io quando mi potrò alzare? Mi sento benissimo-
            -Ti sembra…devo fare ben altri tre trattamenti. Ti avevano spezzato le ossa delle braccia e delle gambe, se ti faccio alzare adesso rischi le microfratture, per favore abbi pazienza-
Nied si avvicinò alla tartaruga e gli passò il raggio curante della cintura su tutto il corpo.
            -Erano davvero in tanti …ad un certo punto non sentivo più nulla…nemmeno il dolore- disse Rah a bassa voce.
            -Ti è successa una cosa orribile… deve essere un trauma orrendo…sapere che stai per morire-
            -Sono abituato…ma penso che c’è sempre una via di uscita…infatti sono ancora qui-
Kerad li ascoltava in silenzio, era calma, sembrava non comprendesse fino in fondo quello che rischiava. Il leggero
 
panico che aveva avuto poco fa era sparito del tutto dal suo viso perfetto.
 
Intanto Mikey, Farad ed Hedgy erano andati al lago termale a fare un pic-nic.
            -Guarda Farad, salto carpiato con doppio avvitamento-
Mikey si buttò in modo spericolato da una roccia a picco sul lago ed eseguì un tuffo da campionato mondiale.
            -Voglio provare anche io!-
 
Farad uscì dall’acqua, era in forma umana e indossava un costume a due pezzi che le aveva consigliato Mead.
 
Ovviamente era un bel vedere, ma Mikey non fece una piega nemmeno quando la bella Niana eseguì esattamente lo
 
stesso salto ed entrò in acqua senza sollevare uno schizzo.
 
Quando riemerse Mikey la applaudì festoso.
            -Ma sei bravissima! Dove hai imparato?-
            -Da te poco fa-
            -E’ incredibile!-
            -Sono un prescelto, è scontato che facciamo tutto al meglio-
            -Sì, però così è una noia!-
            -Che vuoi dire?-
            -Che a volte è divertente imparare a fare qualcosa, se lo sai fare subito non gli dai la giusta importanza…lo dice sempre il mio sensei Splinter-
            -Sai Mikey…non pensavo l’avrei mai detto, ma voi terrestri siete davvero speciali…-
            -Forse! O forse sono io che sono speciale…-
            -Mikey…posso fare la fusione con te?-
            -Ehm… certo…se vuoi…-
 
Farad si avvicinò a Mikey, erano nell’acqua alta e lei lo abbracciò per restare a galla, ma aspettò a fare la fusione
 
perché vide che qualcosa lo turbava.
            -Cosa c’è Mikey?-
            -Forse è il caso che aspettiamo, scusami…-
 
Mikey si staccò da lei, cominciò a nuotare e raggiunse la riva.
 
            -Ho detto qualcosa che ti ha offeso?-
            -No…ho fame… ti va di mangiare qualcosa? Ho fatto dei panini-
 
Farad aveva capito che qualcosa non andava, ma chiaramente il suo interlocutore non voleva parlarne, non volle
 
insistere, temeva di dire qualcosa di sbagliato. Lo raggiunse e trovò Hedgy che la guardava con sguardo da puma,
 
allora non si avvicinò troppo e prese un panino.
 
            -E’ buonissimo! Sei stato tu o Roby?-
            -Li ho fatti io, ma Roby ha le mie ricette nell’hard disk, se vuoi te li può preparare-
            -Sono sicura che i tuoi siano molto meglio…-
Mikey non era allegro come al solito, però non rimase serio a lungo.
            -Allora hai qualche domanda strana da Niana?-
            -Perché sei su Marte, non ti piace stare su Terra?-
            -Sono qui per dare nomi agli esseri viventi che inventa Astrid-
            -Non mi sembra un compito determinante…-
            -Ma scherzi? E’ importantissimo…così Astrid, Nied e Rel non perdono tempo prezioso-
            -Davvero lo reputi così importante?-
 
Mikey rideva e si accorse che la Niana aveva ancora molto da imparare sull’ironia.
 
            -Sto scherzando! Credulona!-
            -Mi pareva…è la famosa ironia?…me ne aveva parlato Frel, aveva fatto anche degli esempi…ha detto che a volte ti può salvare la vita…-
            -Non sai quanto è vero-
 
Mikey era tornato triste e Farad avrebbe tanto voluto sapere cosa dire, non sapeva bene cosa era opportuno, ma per
 
una volta si buttò senza ragionare.
            -E’ per Isabel che a volte sei triste?…non hai voluto fare la fusione perché avrei riportato alla luce tutti i ricordi…-
            -Non lo so…non mi sentivo a mio agio quando ti sei avvicinata…come se facessi qualcosa di sbagliato…-
            -Va bene Mikey non insisterò, me lo dirai tu quando te la senti…vederti triste rende triste anche me…ma non hai risposto alla domanda perché stai qui su Marte?-
            -Perché è divertente! Mi piace collaborare ai lavori in corso e poi quando voglio torno sulla Terra, la mia casa è dove si trova la mia famiglia-
            -Anche Astrid la consideri parte della famiglia?-
            -Sì certo è la mia cognata, ma è più di questo, è una sorella, ho fatto la fusione con lei subito dopo Donnie-
            -Pensi che se tu l’avessi fatto per primo adesso saresti il suo compagno?-
            -No, non credo proprio, loro si sono piaciuti subito secondo me. La fusione ha reso la vita più facile a Donnie, ha fatto meno la figura dell’idiota con lei perchè sapeva come comportarsi…sai non aveva mai avuto la ragazza prima…-
            -Allora non hai paura che succeda con me?-
            -Ti hanno insegnato a cosa serve la fusione? Mica ci si innamora tutti ogni volta che si fa! -
Mikey scoppiò a ridere in modo un po’ troppo sguaiato, quasi forzato.
            -Capisco…tu preferisci le umane…-
            -Farad…ma tu scherzi o no?-
            -No…vorrei solo sapere cosa si prova ad essere innamorati…-
            -Non puoi forzare! Isabel era un’umana, ma non è il motivo per cui me ne sono innamorato, era speciale ed ero felice con lei, poteva essere anche la più brutta del mondo mi sarebbe piaciuta lo stesso-
            -Tu dici sempre che era bellissima, più di tutte…-
            -Perché io la vedevo così…era ustionata sulla maggior parte del corpo quando l’ho conosciuta…il suo cuore mi ha fatto innamorare-
            -Se facciamo la fusione vedrò quei sentimenti?-
            -Sì…Farad…è questo che vuoi da me?-
            -Sarebbe molto interessante per le mie ricerche…-
            -Non ci credo nemmeno se mi paghi! Dietro quegli occhi di ghiaccio c’è una ragazza sdolcinata fino allo spasimo!-
            -Non è vero!-
            -Allora fammi vedere, facciamo la fusione!
            -Non avevi detto che …-
            -Ho cambiato idea!-
Il cuore di Farad perse un battito, ma non si tirò indietro, appoggiò le sue mani affusolate sul viso sorridente di Mikey
 
e fece la sua prima fusione. Fu subito investita dai ricordi, dall’ironia e dall’essenza vitale della tartaruga, rimase
 
stupita da tutte quelle sensazioni. Il legame che c’era con i membri della sua famiglia era così forte che la commosse
 
profondamente. Ad un certo punto incontrò una strana resistenza, ma poi fu travolta dal sentimento di Mikey per
 
Isabel. Vide tutta la loro storia, soffrì con lui per tutto il tempo che furono connessi, ma si staccò prima di cominciare
 
a piangere, si alzò in piedi e si tuffò nel lago. Mikey la guardò sorpreso, lui aveva visto ben poco in lei, solo tante
 
nozioni e la fatica che faceva per comprendere i terrestri e gli stessi Niani della vecchia spedizione. Si tranquillizzò
 
quando realizzò che lei non era veramente interessata a lui, lo stava solo studiando, tirò un sospiro di sollievo, si alzò
 
e la raggiunse.
            -Farad tutto bene?-
Lei risbucò da sotto l’acqua, gli sorrise e disse:
            -Tutto ok! E’ stato un viaggio incredibile…ma non credo che potrei mai tollerare il peso di quei sentimenti…non so come fate voi terrestri…-
 
Poi tese la mano come per farsi aiutare ad uscire ed invece tirò giù Mikey nell’acqua, poi non pote' fare a meno di
 
ridere come ancora non aveva mai saputo fare, senza nessuna fatica.
 
            -Allora vuoi la guerra!-
 
Mikey uscì dall’acqua e cominciò a  rincorrerla sulla sponda del lago, mentre lei scappava gridando aiuto e ridendo a
 
crepapelle. Hedgy li guardò con compatimento e disse:
 
            -M’key…Fara’…stupidi-
 
Si acciambellò sulla riva, se avesse saputo farlo avrebbe scosso la testa con disapprovazione.
 
Nel mentre Zarel e Astrid stavano impazzendo nella lettura delle sequenze di DNA del virus che avevano isolato dal
 
sangue di Kerad.
 
            -Ok è un retrovirus, ma tu hai mai visto nulla del genere prima?- Diceva Astrid mentre si massaggiava la testa
come per far giungere più sangue al cervello e commentava -a parte le sequenze per la ricombinazione con il DNA ospite, quelle per le proteine della trascriptasi inversa, del capside e del peplos…non riconosco altro…-
            -Nemmeno io ho mai visto nulla del genere ed hai guardato le colture cellulari? Sembra che possa infettare molti tipi di cellule. Integra il suo genoma nel DNA per duplicarsi come tutti i virus, poi però uccide solo alcune cellule ospite, mai quelle nervose…è come se entrassero in simbiosi e solo pochi virioni si formano sulla superficie cellulare. Infatti il neurone continua le sue funzioni come se non fosse infettato. Dopo un determinato periodo non si duplica più e le cellule smettono di morire. Infatti ora Kerad non ha più febbre e sta bene- Spiegò Zarel.
            -Non ti sembra sospetto? Non sai se esiste qualche Niano virologo che sia in grado di realizzarlo?-
            -Tu dici che qualcuno lo ha creato su commissione?-
            -Perché no?-
            -E che funzione avrebbe? Kerad si è ripresa e non ha sintomi-
            -Per ora…-
            -Fammi pensare…chiaramente, come su Terra, anche da noi i virus sono stati usati per curare specificamente alcuni cancri o malattie genetiche, ma sono modificati e non distruggono le cellule ospite…lo stesso Yal li ha usati nei suoi esperimenti per dare forma umana ai Niani…forse dovremmo sentire lui… tra quanto potremo mandare il FIR per l’incontro con la base?-
            -Secondo le ultime informazioni dovremo aspettare un mese…troppo tempo!- Replicò esasperata Astrid.
            -Terremo Kerad sotto osservazione per tutto il tempo e anche di più se tu lo ritieni così importante, del resto lasciano perplesso anche me tutte quelle sequenze misteriose-
            -Mi chiedo se Vertel ne possa sapere qualcosa-
            -Vertel? Perché è il primo Niano che è stato trasformato in umano dall’equipe di Yal?-
            - Sì. Dobbiamo contattarlo e vedere se ha qualche frammento di memoria che possa aiutarci-
            -Un’idea davvero interessante Astrid, quando potremo parlargli?-
            -Adesso! Vado su Terra e lo chiamo al telefono-
Astrid si diresse di corsa verso il Tartunnel, fu di ritorno con Vertel dopo solo due ore.
            -Sono felice che tu mi abbia chiesto di venire su Marte, quando avrò finito con le scartoffie, vorrei restare permanentemente, vi aiuterò come posso…se un vecchio soldato può essere utile…-
            -Vertel sei stato a capo di un’organizzazione criminale…non direi che sei un semplice soldato. Ora che utilizzi le tue capacità per dirigere il laboratorio per gli arti cibernetici…sarà noioso fare il contadino su Marte…-
            -Vorrà dire che farò avanti ed indietro finché non sarà diventato un pianeta interessante…ma spiegami meglio cosa posso fare per voi-
            -E’ molto importante che riporti a galla delle memorie di quando hai subito la trasformazione, devo trovare un biologo o un medico che lavorava con i retrovirus-
            -Sai che sono delle memorie dolorose…-
            -Sì… ma farò in modo di non farti soffrire le conseguenze e se vuoi te le toglierò dalla tua mente definitivamente…-
            -No, non occorre…va bene così…fanno parte di quello che sono…-
 
Astrid entrò nella mente di Vertel e percepì le stesse pene che aveva sofferto sua madre, la differenza era che lei
 
presto ne sarebbe uscita fuori e non aveva subito tutto veramente. Focalizzò sui dettagli di fondo, vide Yal ed altri
 
due Niani, uno in particolare attirò la sua attenzione: era Xeul, lo specialista in virologia, ma non ebbe molte altre
 
informazioni. Vertel era un soldato non gli era stato spiegato nulla delle procedure. Poi un frammento di memoria le
 
fece vedere Redol che parlava con Xeul, forse non significava niente, forse era tutto quello che doveva sapere. Aprì
 
gli occhi, doveva fare lo stesso con sua madre.
 
Leiad aveva chiesto di non esercitare come medico perché non voleva prendere il posto di Nied, infatti sarebbe partita
 
presto come controllore, non era mai stata coinvolta nemmeno dopo la scoperta del retrovirus. Astrid sapeva dove
 
trovarla, da quando era arrivata andava spesso nella stanza degli ologrammi ad esercitarsi nelle arti marziali. Con la
 
cintura avvisò la madre che aveva bisogno di vederla. La porta della stanza ologrammi si aprì, Astrid entrò dentro e si
 
trovò circondata dal paesaggio di Ni prima che la loro stella Niha lo prosciugasse. Era esattamente come le era
 
capitato di sognare tre anni prima: il prato fiorito, gli insetti multicolori, in alto il sole rosso e poi sua madre con
 
l’aspetto originario, con le squame ma con i capelli chiari e soffici senza aculei.
            -Mamma…-
            -Non preoccuparti non è l’arteriosclerosi…vorrei farti vedere tuo padre…-
Comparve Sol come lei se lo ricordava, giovane e sorridente.
            -Astrid avrei tanto voluto conoscerti…-
            -Mamma ti prego…non puoi riportarlo in vita-
Astrid si mise a piangere, l’illusione sparì e Leiad corse ad abbracciare sua figlia.
            -Scusami amore…non pensavo ti facesse questo effetto-
            -Mi bastano le tue memorie…ti sono già grata per questo…-
            -Forse dovrei cercare di andare avanti invece di rimuginare sul passato…-
            -La penso così, sei ancora giovane, perché vuoi fare la vedova inconsolabile? -
            -…tu non eri venuta a parlarmi di questo, vero?-
            -No…conosci un certo Xeul?-
            -Il microbiologo specializzato in virologia? Sì certo…-
            -Sai se era amico di Redol?-
            -Amico non direi…ma hanno avuto a che fare spesso…sai per Meredol, per avere la progenie perfetta…-
            -Credo che Redol abbia fatto creare a Xeul un retrovirus molto particolare con cui ha infettato Kerad… per arrivare a tutti i prescelti…ma non so a cosa serva… per fortuna l’ho isolata prima che si ammalasse…ora è altamente infettiva…-
            -Purtroppo non mi intendo di virus…-
            -C’è altro che potresti avere nella tua memoria inconscia che possa aiutarci? Una frase ascoltata per sbaglio?-
            -Possiamo provare…ho partecipato spesso a discussioni con virologi, microbiologi, enzimologi, neurologi…-
 
Astrid entrò per l’ennesima volta nella mente della madre ma stavolta andò a cercare i ricordi dimenticati dalla
 
coscienza ma che risiedono nascosti nell’inconscio; frammenti di discorsi, immagini a cui non diamo importanza e
 
che a volte si rivelano durante i sogni incomprensibili. Nel marasma totale rimase colpita da una frase detta da Xeul.
 
            -…ma non tieni presente che i pensieri, i ricordi, le idee si immagazzinano come peptidi o complessi di peptidi nei neuroni della corteccia e dell’ippocampo, potremmo…-
 
Astrid aprì gli occhi, la frase era incompleta non era chiara ma sapeva che era importante, doveva rifletterci.

 

 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Sì lo so è un capitolo difficile pieno di discorsi da scienziati, ma credetemi è un’idea davvero originale…se invece avete capito tutto vi meritate la  laura ad honorem in biologia!!! In pratica Kerad ha un virus che infetta solo i Niani e che sembra “nascondersi” nei neuroni senza ucciderli, forse avete già capito…
Raph si sta rimettendo e non perde certo tempo con Kerad, la quale è molto interessata alla nostra tartaruga…
Alla prossima
 
Ciaux
Altair

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Capitolo 29
*** A volte ritornano ***


Donnie si era buttato sul lavoro come al solito, adesso però aveva vari aiutanti Frel, Beal, Lisad e la new entry Gead, la quale a sua volta era rimasta impressionata dalle invenzioni della tartaruga.
            -Le motociclette sono rimaste un po’ danneggiate dalle scorribande dell’altra sera, te ne occupi tu Lisad?- Chiese Donnie.
            -Qualsiasi cosa prima di fare la contadina… del resto non servo…se ne occupano Rel ed Ulil delle piante…-
            -Invece io vorrei dedicarmi al miglioramento del Tartunnel…Donnie se me lo permetti…dovremmo fare la fusione…- disse Gead.
            -Devo chiedere ad Astrid…-
            -Sembra che Farad abbia già fatto la fusione con Mikey…- rispose Gead.
            -Che cosa?? Quello stupido si comporta come un incosciente, non si preoccupa mai delle conseguenze delle sue azioni! Dovrei farlo seguire a vista da Roby!- Commentò Donnie sconvolto.
            -Devo dire che forse in quel caso non è stato un fatto positivo, da allora Farad è cambiata…sembra più…terrestre!- Disse Gead.
            -Vuoi dire che si è messa già a piangere?- chiese Lisad.
            -No, ride sempre, adesso!-
            -Mikey è peggio di un virus, trasformerà tutti i prescelti in pagliacci se non gli diamo una regolata!- Commentò Lisad irritata.
            -Credo che una fusione con Mikey possa fare solo bene, date retta a qualcuno che sa di cosa parla- disse Beal. Tre anni prima era stato liberato dal condizionamento di Redol anche grazie alla mente pura ed innocente di Mikey.
            -Speriamo…lei dovrebbe essere la nostra psichiatra…come potrà fare il suo lavoro se lei per prima è matta come un cavallo?- disse Frel al quale però scappava da ridere.
Donnie chiamò Astrid usando la cintura, ma non ebbe risposta, allora si recò nel laboratorio, la vide mentre eseguiva l’ennesima fusione con la madre. Aspettò che terminassero in silenzio, un silenzio pieno di domande. Dentro Leiad c’era ancora quella parete di gomma immaginaria che rifletteva plasticamente tutti i tentativi di Astrid.
            -Mamma non fare resistenza, libera la mente, lasciati andare, ora sei al sicuro, nessuno può farti del male-  
Per un istante la barriera cedette e la potenza mentale di Leiad si fuse a quella di Astrid: il tempo si fermò, i pensieri, immagini, sensazioni, sentimenti sembrarono come espansi alla quarta dimensione, poi una voce spaventata disse:        
            -Donnie!-
Quella sorta di universo parallelo si chiuse sbalzando fuori Astrid violentemente, facendole provare un dolore acuto. Gridò come se fosse stata accoltellata.
            -Astrid? Che succede!-disse Donnie correndo verso Astrid. Lei lo respinse in malo modo.
            -Perché ci hai interrotto?-
            -Veramente non ho fatto niente…ero qui immobile che aspettavo finiste…ma perché facevate una fusione?-
            -Preferirei non spiegartelo adesso…-
Astrid si teneva la testa con la mano destra, aveva ancora addosso l’eco di quell’unione fortissima spezzata in modo estremamente brusco.
            -Volevo dirvi…credo di aver capito tutto. Senza Nome è la leggendaria Leiad…ho ragione?-
            -C-come lo hai capito?-
            -Perdonami Leiad ti ho visto mentre colpivi l’ologramma di Redol…hai rammentato Sol…non hai detto “padre” lo hai chiamato per nome…Yal ti ha modificato geneticamente…e presumo che tu abbia bloccato la tua forza psichica per non farti scoprire da Redol…-
            -E’difficile nasconderti i segreti…sei troppo intelligente e temo che tu stia diventando forte anche psichicamente…credo che sia del tutto inutile cercare di cancellare la tua memoria nuovamente…- Commentò Astrid.
            -Faremo quello che ritieni giusto…- rispose Donnie tranquillamente.
            -Adesso sono troppo stanca mi devo riprendere, ci penserò, ero quasi riuscita a liberarti mamma…ma come abbiamo fatto a percepire Donnie se non ci ha toccate?-
            -Ho il sospetto che le nostre due potenzialità fuse non abbiano bisogno del contatto fisico…-
Commentò Leiad.
            -Vuoi dire una telepatia con onde cerebrali che utilizzano fotoni e non i recettori tattili?-
            -Esattamente come il Digimental …quello strumento per espandere la telepatia che ho usato per comunicare con tutti i membri del Consiglio Scientifico e lo Stato Supremo-
            -Nessun Niano ci è mai riuscito prima naturalmente…allora è possibile…-
            -Dovremo ritentare, ma prima riposati…- disse benevola Leiad.
            -Scusatemi se vi interrompo…di nuovo…ero venuto a chiederti se posso fare la fusione con Gead e per comunicarvi che quell’incosciente di Mikey l’ha già fatta con Farad…-
            -Lo sapevo…tuo fratello è venuto subito a fare il “mea culpa”…comunque credo che sia necessaria al più presto una fusione generale con i nuovi prescelti…naturalmente escludendo i fatti troppo personali… dovrò controllare che Farad non abbia avuto un’indigestione di sentimenti…mi è sembrata troppo allegra…-
 
Farad era sdraiata sul prato vicino alla base, concentrata a rielaborare tutti quei dati preziosi. Il suo potere psichico molto forte le aveva permesso di setacciare ogni angolo della testa di Mikey cercando intenzionalmente ogni attimo della sua vita sentimentale. Aveva inoltre memorizzato ogni attimo di felicità, di dolore, anche i sospiri più segreti di Isabel. Si concentrò pensando ai loro momenti più intimi di coppia, poi un’ombra proiettata sul suo viso la fece trasalire come se l’avessero beccata con le dita nel barattolo di marmellata.
            - Quello che hai fatto non è molto corretto e sicuramente troppo avventato, non credi?-
            -Astrid? Volevo solo studiare il comportamento terrestre…e lui era molto disponibile verso di me…-
            -Lui lo è con tutti…ma non si rende conto di quello che ha fatto…lui crede che essere sinceri e dirsi tutto funzioni sempre…ma purtroppo non è così…tu non sei pronta per quelle emozioni…-
            -Non sei preoccupato per Mikey?-
            -No…per te…lui sa badare a se stesso…tu no-
            -Sono delle sensazioni bellissime …vorrei…vorrei…-
            -Provarle anche tu…-
            -Non immaginavo fosse così bello…-
            -Tutto ha un prezzo e poi non è così facile vivere una storia d’amore così bella… tu hai avuto la fortuna di “visionare” un amore giovane e puro, prima che la vita lo mettesse veramente alla prova. Non è sempre tutto così rose e fiori…-
            -Nemmeno tra te e Donnie…dopo una fusione totale?-
            -Nemmeno tra me e Donnie! Inoltre togliti dalla testa di usare Mikey per esperimenti…non lo dico solo per il suo bene anche per il tuo…adesso vieni nella sala riunioni faremo la fusione con tutti gli altri Niani, solo Kerad sarà esclusa –
 
Dopo la fusione generale l’ingegnere Gead era rimasta ancora più folgorata dalle nozioni e le capacità di Donnie. Stava provando anche una leggera invidia nei confronti di Astrid ed i motivi erano vari. Ora era la Niana dai capelli azzurri il numero1 ed era la compagna del terrestre più intelligente mai conosciuto, anche migliore di tanti scienziati Niani. Gead a fatica represse quei sentimenti così infantili e si dedicò anima e corpo al progetto del Tartunnel. Anche Ulil era felicissimo per le informazioni che aveva assorbito, come del resto Zarel e Farad. In generale la fusione fu molto educativa per tutti, l’unico che però pensava di non aver avuto molti vantaggi era Tredil. Tutte quelle nozioni su Marte, sui costumi terrestri, i problemi che implicano i sentimenti erano sciocchezze, lui voleva affrontare i selvaggi terrestri, voleva provare il brivido, l’avventura per cui era stato preparato. Astrid però non si era limitata ad assorbire le loro nozioni, aveva sondato le loro menti per vedere che cambiamenti avevano subito da quando erano arrivati su Marte. Era gelosa perché Gead aveva una sorta di infatuazione per Donnie, preoccupata per Farad che aveva sviluppato un interesse stranissimo per Mikey e scocciata per Tredil che voleva affrontare qualche terrestre pericoloso. Soltanto Ulil e Zarel erano molto equilibrati e presi dai loro studi.  Come numero 1, Astrid, si sentiva responsabile dell’evoluzione dei giovani prescelti, avrebbe cercato di indirizzarli e correggerli.
 
La Niana di cristallo osservava Raph che schiacciava un pisolino. La tartaruga non era utile per i suoi intenti ma sarebbe stato divertente giocarci un po’. Lo chiamò un paio di volte ma lui non rispose. Visto che la tartaruga non era un problema, il prossimo passo era procurarsi la vittima giusta. Doveva usare i mezzi di cui disponeva che non erano tanti, ma erano risultati spesso efficaci, di lì a poco sarebbe passato Zarel.
            -Ciao Kerad, i tuoi valori sono ottimi, ma tu come ti senti?-
            -Non molto bene ho un gran mal di testa…e poi ho tanta sete…ho finito l’acqua…me ne porti un po’?-
            -Ti chiamo subito Roby-
            -Ma non puoi portarmela tu? Puoi entrare…-
            -Astrid ha detto che posso entrare solo in casi estremi…-
            -Ti prego Zarel cosa ti costa? Hai la cintura che protegge dal virus e quando uscirai di qui la barriera automaticamente ti sterilizzerà…di cosa hai paura?-
            -Ma…-
Kerad aveva sbottonato la camicia da notte che stava indossando e mostrava le sue scaglie con i riflessi di diamante, Zarel era come ipnotizzato da quei colori e senza esitare oltrepassò la barriera, si avvicinò a lei, si fece slacciare la cintura, si distese accanto a lei. Le due fronti si toccarono, in quel momento Kerad fece la fusione, lo baciò alla terrestre e poi gli disse:
            -Zarel rimetti la cintura ed esci di qui, sai cosa devi fare-
Il Niano obbedì senza una parola. Qualcuno aveva visto la scena e rimase in silenzio, non capiva bene cosa era successo e non sapeva cosa fare.
 
A chilometri e chilometri di distanza Leo viveva la sua vita quasi normale, in forma di umano insegnava nella palestra di Karai, amava il suo nuovo ruolo di sensei. Aveva spesso incontri con Splinter confrontarsi come insengante, ma oramai era maturo e ne aveva sempre meno bisogno. Quella mattina aveva quasi terminato e poi avrebbe pranzato con la sua compagna, un’altra giornata perfetta. Mentre salutava gli ultimi allievi notò fuori un tipo che inciampando si era appoggiato al vetro della palestra. Uscì a controllare.
            -Ha bisogno di aiuto?- Chiese Leo in forma umana.
            -Dov’è lei?-
            -Lei chi?-
            -Non fingere di non sapere! Dov’è?-
            -Non so di cosa sta parlando…potrebbe essere più chiaro?-
            -Parlo di lei…Karai!-
            -Conosce Karai?-
            -Sì…dov’è?-
            -Cosa vuole da lei?-
            -Quello che mi spetta!-
            -Quello che le spetta?-
L’uomo urlava e Karai si affacciò per vedere cosa succedeva.
            -Karai…sono io…-
            -Martin?-
Leo rimase senza fiato, il tipo strano era il marito di Karai, il dottor Martin Chaplin, lo scienziato che credevano morto nell’esplosione del suo laboratorio avvenuta quasi otto anni prima. Karai lo guardò come se vedesse un fantasma. Leo vide il suo mondo perfetto crollare come una struttura di carte.
            -Come è possibile?…credevamo che tu fossi morto…-
            -Forse sono morto…non esiste più il dottor Chaplin…ma quello che rimane di me ti cercava…-
            -Dopo l’incidente sono venuta di persona a cercarti nel laboratorio, abbiamo estratto il tuo cadavere dalle macerie…ho pianto tutte le mie lacrime…-
            -Avrai anche pianto…ma vedo che mi hai già rimpiazzato-
            -Sono stata sola per anni…non ti ho rimpiazzato, tu per me eri morto!-
            -Ho perso la memoria…avete trovato il mio collaboratore …-
            -Ma sembravi tu…e nessuno sapeva che avessi un collaboratore-
            -Era un progetto segreto…non dovevate saperlo…forse l’esplosione lo aveva sfigurato…avevamo una corporatura simile…-
Leo era incerto su cosa fare, ma si sentiva di nuovo inadeguato e forse la cosa migliore era lasciarli chiarire, per cui suggerì:
            -Perché non rientriamo, devi rimetterti in sesto hai un aspetto orribile, non vorrai farti vedere da tuo figlio Leo così…-
            -Il mio Leo come sta?-
            -Sta bene…-
Karai avrebbe voluto aggiungere che era sorpresa che si ricordasse di avere un figlio, ma si trattenne. Martin fu condotto dentro, si guardò attorno e vide che lei aveva continuato a vivere bene anche senza di lui. Aveva messo su la sua palestra, non aveva rispettato la sua volontà, non era certo la tipica donna di casa. Martin voleva commentare ad alta voce con disappunto ma Leo lo interruppe come se gli leggesse nella mente:
            -Karai è Karai pretendere da lei di essere qualcuno che non sarà mai è come soffocarla. Adesso io me ne andrò e vi lascerò soli a chiarirvi. Mi farò da parte se è quello che lei vuole, ma se non sarai in grado di amarla non mi importerà se siete sposati…io non l’abbandonerò mai…sono stato chiaro?-
            -E’ inutile che fai l’umano, ti ho riconosciuto Leonardo…non so come sia possibile ma riconosco la tua voce, i tuoi occhi e quel tuo modo di sputare sentenze come su fossi depositario della verità assoluta!-
            -Per uno che ha perso la memoria mi sembra che tu sappia molte cose…-
            -Karai come hai potuto sopportare di vivere con questo essere…mentre con me…-
            -Non ti permetto di chiamarlo essere, ha molta più umanità di te nell’unghia del piede di quanto tu ne potrai mai avere in tutta la tua vita!-
            -Perché dici questo?-
            -Tu sei mio marito e dovremo discutere come andare avanti…ma lui è stato al mio fianco in questi ultimi tre anni e sono stati gli anni più felici della mia vita…mi ha lasciato vivere come volevo e mi accettato per la guerriera che sono!-
            -Posso cambiare! Ti ricordi i primi tempi insieme? Non eravamo felici?-
            -So come funziona …non si può cambiare quello che si è, nemmeno tu potresti…-
            -Ti scongiuro fammi tentare! Siamo sposati! Leo è nostro figlio…-
La tartaruga in blu non poteva più ascoltare era troppo doloroso, lentamente si allontanò mentre Martin aveva preso le mani di Karai e le parlava dolcemente. Come in passato il mutante raggiunse il primo tombino per sparire alla vista di tutti.
 
Raph stava aspettando pazientemente che Nied finisse l’ultimo trattamento per alzarsi definitivamente dal letto, era stata veramente dura restarsene lì senza far nulla. La presenza di Kerad aveva fatto in modo che passasse meglio le sue giornate ed Hedgy era andata spesso a trovarlo. La Vattina non faceva granché, prendeva le carezze e dopo pochi minuti se ne andava soddisfatta, aveva un effetto soporifero e calmante su Raph, ignaro del fatto che dietro tutto questo c’era lo zampino di Astrid.
            -Bene adesso puoi alzarti ma non puoi ancora allenarti…sono stata chiara?- Disse Nied.
            -Che peccato, adesso me ne starò tutta sola…con te era divertente…-
            -Kerad prometto che verrò a trovarti spesso e quando ti sarai rimessa andremo a fare una bella passeggiata, c’è un lago termale non lontano da qui, vedrai ti piacerà!-
            -Non vedo l’ora…ho ancora tante domande da farti…-
Raph finalmente mise il naso fuori e cominciò a camminare per il prato fino a raggiungere la foresta, voleva carezzare un po’ i Cervizek, ma vide suo fratello Mikey che parlava con Farad e rimase in ascolto.
            -Astrid dice che non dovevo vedere i tuoi fatti personali…che non sono pronta, a quanto pare è troppo per me…-
            -Prima o poi devi crescere anche tu…sono sicuro che te la caverai benissimo…ma non contare su di me per prove pratiche!-
            -Ma perché? E’solo un esercizio…hai visto gli altri prescelti? Sono dei baccalà essiccati con troppo sale…che me ne faccio?-
Mikey cominciò a ridere in modo sguaiato.
            -Forse ha ragione Astrid, ti ho influenzato troppo!-
            -Ti prego Mikey solo una volta…poi non ti disturberò più…-
            -Vedi…non è un disturbo…è molto di più quello che mi chiedi…non me la sento…per me non è solo un atto fisico, è qualcosa di più e non ho quei sentimenti per te…-
            -Potrei condizionarti solo per un po’…-
Farad fece per avvicinarsi, ma Mikey sfoderò i nunchaku.
            -Se fai un altro passo non solo ti farò del male ma non saremo più amici! Non osare condizionarmi…non l’ho fatto fare ad Astrid per togliermi dalla mente Isabel, non lo farai per una stupidaggine come questa! Vatti a cercare qualcun altro-
Farad se ne andò indignata, Raph si avvicinò al fratello.
            -Ma sei scemo? Una splendida Niana come quella e te gli dici di no?-
            -Raph sei incorreggibile! Nessuno può sostituire Isabel, nemmeno per un secondo-
            -Sei proprio un romantico infantile, non la tradisci mica, i rapporti si possono avere anche con femmine che non ami, mica si muore folgorati da qualche fulmine!-
            -Non me ne frega nulla di come ragioni tu o tutto il resto del mondo, io sono così, non posso prendere alla leggera questa situazione…intendiamoci è bellissima Farad e non è che non ci abbia pensato, ma certe azioni non sono mai prive totalmente di sentimenti…è sempre un rischio…o almeno per me è così!-
            -Allora se mi offro io, non avrai nulla da ridire…immagino-
            -Sì invece!-
            -Bè e perché? La cosa non ti riguarda l’hai appena rifiutata!-
            -E’una bambina…e tu sei ancora innamorato di Lisad, ti comporti così perché ti vuoi vendicare di lei…-
            -Non è vero, mi è passata da un pezzo! E adesso lasciami solo, ero venuto per fare una passeggiata in tranquillità ma tu sei sempre il solito casinista, nemmeno su Marte dove siamo quattro gatti si può stare in pace con te nei paraggi!!-
Mikey se ne andò stizzito, mentre a passo svelto si apprestava ad uscire dalla foresta vide qualcosa che lo sorprese. Zarel parlava animatamente con Farad, la prese per mano e si avviarono verso la base.
            -Non può essere…non può provarci con quel bietolone…Hedgy? Hedgy? Figlia di una gatta arpia, dove ti sei cacciata?-
Sentì un miagolio metallico sopra di lui, la Vattina era sopra un albero proprio sulla sua testa, forse lo osservava da un pezzo.
            -Vai da Farad e difendila da Zarel, quello stupido vuole farle del male, presto!-
            -Hedgy…ferma…stupido… Zare’-
La Vattina fece un balzo da puma e corse alle calcagna dei due Niani che intanto erano entrati nella base, si sentì un miagolio arrabbiato, Zarel che gridava e Farad che rideva sonoramente.
            -Stupido ibrido ma cosa vuoi da me!-
Roby accorse in pochi secondi.
            -Zarel sei ferito?-
            -Sì quella bestia mi è saltata alle gambe e mi ha graffiato-
            -Non è una ferita profonda, ma preferirei medicarti-
Roby passò un raggio cicatrizzante sulle gambe ed i due graffi sparirono, Mikey intanto li aveva raggiunti.
            -Che succede? Come mai Hedgy ti ha attaccato? Non è da lei farlo senza motivo-
            -Veramente non lo so, io e Farad volevamo fare un esperimento importante per capire meglio voi terrestri, ma mi è passata la voglia…non ti dispiace rimandare?-
            -Non c’è problema Zarel…-
Mikey prese Farad per un braccio e la portò lontana dagli altri.
            -Cosa ti sei messa in testa? -
            -Che cosa ti importa? Tu non sei disponibile, l’ho chiesto a lui…sono rimasta sorpresa che mi abbia detto di sì…-
            -Non sono cose da prendere alla leggera…-
            -Aspetta…non sarai mica geloso?-
            -No ma cosa dici! Mi preoccupo per te…-
            -Non serve…sono una fredda Niana, non porterà conseguenze uno sciocco gioco amoroso-
Detto questo si divincolò, Mikey la stava tenendo per un braccio come si fa coi bambini capricciosi, cercò di replicare ma Roby segnalò un arrivo al Tartunnel.
            -Sta arrivando Leonardo dalla Terra, battito accelerato, sudore, stato d’animo agitato probabilmente-
            -Deve essere successo qualcosa !-
Mikey corse incontro al fratello, il quale stava piangendo, lo abbracciò e disse:
            -Martin è vivo…perderò Karai…-
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Mentre Astrid tenta di liberare il potere mentale della madre le faccende amorose si complicano. Riuscirà Leo a restare al fianco di Karai? Farad riuscirà a perdere la sua verginità? E Kerad, la Niana dalle squame di cristallo, cosa avrà in mente?
Chi vivrà vedrà!
Ciaux
Altair

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Capitolo 30
*** Il mostro sono io ***


Il drago era maestoso, sputava le sue fiamme vermiglie distruggendo tutto quello incontrava. Gli abitanti del villaggio
 
correvano impauriti, soltanto un vero eroe avrebbe potuto fermare quel disastro biblico, soltanto il cavaliere
 
dall’armatura d’argento avrebbe potuto contrastare quel demonio alato. Il suo nome era ormai una leggenda e si
 
propagava di bocca in bocca, gli uomini invidiavano la sua audacia, tutte le donne lo desideravano, i cantastorie
 
narravano le sue gesta, lui era Tredil il senza paura. Il soldato Niano usava spesso la stanza degli ologrammi, quando
 
non era occupata da Leiad. Con molto entusiasmo combatteva con i personaggi più strani che ricordava dall’ imprinting
 
dei dati sul pianeta Terra e poiché gli piaceva mettersi in mostra, chiunque poteva visionare quello che stava facendo.
 
Zarel lo osservava da qualche minuto scuotendo la testa. Tredil stava affrontando un drago, vestito come un guerriero
 
terrestre con tanto di spada, scudo ed elmo con pennacchio. Il biologo e medico Niano aspettò tranquillamente che il
 
soldato coraggioso uccidesse il temibile avversario e gli segnalò la sua presenza.
            -Tredil posso entrare? Ti dovrei parlare-
Il soldato Niano era sudato ed ansimante ma fece finta di essere fresco come una rosa e stava tutto impettito. A Zarel sembrava un solo deficiente.
            -Vieni pure…-
            -Scusami se ti disturbo durante i tuoi allenamenti, ma Kerad ha espresso il desiderio di vederti da sola…potrai entrare dentro la zona di quarantena usando la mia cintura- Disse Zarel.
            -Andrei anche volentieri… ma so che avete l’accesso solo voi medici…-
            -Kerad ha manifestato degli atteggiamenti terrestri…sembrava molto triste, ha detto che la tua presenza avrebbe giovato alla salute. Non preoccuparti, la cintura ti proteggerà dal virus e sarai decontaminato immediatamente al passaggio attraverso la barriera-
            -Astrid sa di questo?-
            -Sì certo, vai tranquillo-
Tredil andò a farsi una doccia e tutto contentò si recò in infermeria, Kerad gli era sempre piaciuta, cercava di non darlo a vedere, ma l’aveva rimirata spesso quando lei non lo guardava.
            -Ciao Kerad…Zarel mi ha detto che mi volevi-
            -Oh sì, certo…vorrei che mi stessi un po’ qui con me, so che la tua vicinanza mi farà guarire prima…-
 
Kerad sfoderò le sue squame luccicanti e comunicò un messaggio irresistibile, Tredil oltrepassò la barriera, si lasciò
 
togliere la cintura e tutto speranzoso appoggiò la fronte su quella di lei: ottenne solo un bacio ed una fusione
 
indesiderata.
            -Bene Tredil adesso sai cosa fare…non mi deluderai vero?-
            -No Kerad, qualsiasi cosa per te-
 
Il soldato Niano uscì dalla zona di quarantena e si avviò a cercare Beal.
 
Leo aveva deciso di passare qualche giorno su Marte, per le tartarughe era diventato un luogo per rigenerarsi, meditare
 
e chiarirsi le idee. Seduto sulla sponda del lago termale parlava con Astrid, di tutto meno che di Karai.
            -Allora non sapete cosa sia questo virus?-
            -No…al momento Zarel sta facendo delle ricerche con il computer per capire a cosa serve il DNA virale…Kerad sta bene, la teniamo in quarantena giusto per precauzione…ma sono molto preoccupata…a quanto pare Redol potrebbe anche aver fatto costruire quel virus su misura, però non ne capisco il senso…visto che dà solo un po’ di febbre…-
            -Purtroppo non saprei proprio cosa consigliarti, ma fai benissimo a non fidarti di lei-
            -I prescelti non la stanno prendendo benissimo questa situazione, ma si limitano ad obbedire-
            -Devi ritenerti fortunata! I miei fratelli non mi ascoltano mai! Solo in casi estremi lo fanno!-
            -Sì me ne ero accorta, ma puoi contare veramente su di loro, invece io mi sento come se rischiassi l’ammutinamento da un momento all’altro…-
            -Sono sicuro che per te quei ragazzetti non saranno un problema, piuttosto come sta Raph?-
            -Sei proprio il fratellone maggiore…che si preoccupa prima dei più piccoli e poi di sé… sta bene, ma temo che si diverta a far ingelosire Lisad con tutte queste nuove Niane…tuo fratello non è passato inosservato…non so come faccia…-
            -Che ti devo dire, sarà il fascino del bell’ombroso…più ombroso che bello…però-
            -Sì hai ragione…ma tu? Come stai?-
            -Sono a pezzi…ma lascerò che Karai decida…-
            -Secondo me non dovresti lasciarla troppo dal sola con quel tipo…-
            -Cosa vuoi dire?-
            -Che mi sembra strano che dopo otto anni lui si faccia vivo…cosa ha fatto prima? E chi era quello che stava sotto le macerie…ci ho pensato e Donnie concorda con me che Karai se ne sarebbe accorta se il corpo trovato dopo l’esplosione non era di suo marito!-
            -Sembra che fosse conciato male…-
            -Non so… c’è qualcosa che non mi torna…-
            -Anche io concordo con Astrid. Raph ora sta meglio, vogliamo venire sulla Terra con te per vederci più chiaro, Donnie ci raggiungerà prima possibile- disse Mikey che sembrava facesse il bagno nel lago incurante di tutto, invece aspettava il momento giusto per intervenire ed aggiunse:     -Sono già due giorni che sei qui, abbiamo perso abbastanza tempo. Vieni, Raph sta provando la stanza degli ologrammi ma mi ha detto di interromperlo in qualsiasi momento decidiamo di andare-
 
Donnie lasciò l’officina per seguire i fratelli ed anche Astrid si unì a loro perché voleva leggere la mente di Martin.
 
Lisad rimase invece a guardia dei prescelti, come al solito non si sentiva tranquilla ed aveva la scusa per non stare con
 
Raph.
 
In poco tempo arrivarono alla palestra di Karai, era pomeriggio, tutti e cinque erano in forma umana. Con loro sorpresa
 
era tutto spento, le lezioni del pomeriggio erano state sospese, la porta era chiusa. Leo cominciò a suonare il campanello,
 
ma non ebbe pazienza di aspettare, usò la sua chiave ed entrò. Udì dietro la porta dell’appartamento due persone che
 
parlavano animatamente.
            -Non voglio chiudere la palestra, adesso è la mia vita!-
            -Non dico che devi fare a meno della palestra, dico di trasferirci di nuovo a Los Angeles, la potrai aprire lì…-
            -Qua ci sono i miei amici, i miei studenti non posso abbandonarli…-
            -Qui c’è Leo, è questo il motivo?-
            -Non posso cancellare gli anni passati con lui…-
            -Tu devi essere impazzita…ancora non ci credo che mi hai tradito con un essere del genere…-
            -Io non ti ho tradito, tu eri morto per me! E non chiamarlo essere, te lo proibisco-
Leo non aveva il coraggio di intervenire, si rivolse ai suoi fratelli:
            -Non sono affari che ci riguardano…andiamo…-
            -No Leo, non farai marcia indietro, non mi sembra che Karai sia così felice che lui si qui- disse Astrid.
            -Ha ragione, stanno litigando…- commentò Mikey.
            -Stanno litigando per colpa mia…-
Astrid aveva perso la pazienza, non poteva ancora tollerare quel comportamento. Era molto contrariata per come gli
 
uomini sulla Terra trattassero le loro donne: dovevano essere sempre loro a rinunciare alla loro libertà di scelta,
 
dovevano sempre essere loro ad accettare i compromessi. Sfondò la porta dell’appartamento.    
            -Ciao Karai non mi presenti il tuo maritino…che se ne è stato a zonzo per anni e si fa vivo quando gli fa comodo?-
            -Astrid? Tu qui? Hai parlato con Leo?-
            -Sì è qui anche lui, ma non osa intervenire per rispetto a te Karai!-
            -E tu chi saresti? Come ti permetti di venire a casa mia e dare ordini-
            -Martin questa è casa mia, devo ancora decidere se diventerà anche casa tua!- Rispose Karai.
            -Perdonami Karai se sono entrata così di prepotenza ma non sopporto questo atteggiamento maschile da terrestri regrediti…sei una cara amica per me- Commentò Astrid guardando Martin di traverso.
            -Terrestri regrediti?- Commentò Martin e la guardò come se gli facesse una radiografia.
            -Non occorre che tu capisca di cosa sto parlando…-
Astrid si voleva avvicinare a Martin ma lui indietreggiò e disse:
            -Stai lontana da me…lo so cosa sei!-
Le tartarughe erano entrate e carpirono proprio questa ultima frase, si guardarono preoccupate.
            -Tu sai…che cosa?- Gli chiese Karai.
            -Tu non sei di questo mondo non è vero? Tu vieni da dove vengono i cristalli!-
            -Sai credo che il tuo maritino ti nasconda qualcosa…vero Martin? So che studiavi i cristalli quando sei morto!-
La frase era assurda ma Martin rispose:
            -Sì ed il loro potere è illimitato-
            -…ma tu non avevi perso la memoria?- Gli chiese Karai preoccupata.
            -Certo ma ora l’ho ritrovata, altrimenti perché sarei qui? Voglio tornare con te…-
Astrid fece per toccare Martin per leggerli la mente, ma lui si nascose come un bambino impaurito dietro Karai.
            -Non lasciare che si avvicini, è un’aliena potrebbe infettarmi…-
            -Sii uomo Martin, non ti farà del male-
            -Credo che tu ci nasconda qualcosa, parla o ti farò parlare a forza!- Disse Leo.
            -Va bene va bene parlerò…-
Martin si avvicinò alla finestra tirò fuori una specie di comando a distanza, aprì la finestra e si buttò di sotto atterrando su una specie di motocicletta che lo portò via velocemente.
            -Quel maledetto! Cosa ha in mente?- Disse Leo, poi rivolto a Karai -non mi sento tranquillo con lui in giro, ti prego vieni con me al rifugio…-
            -No…non posso…non mi farà del male…lo farà a te se resterai…-
            -Non ti lascio sola!-
            -No, ti prego va’…devo risolvere da sola questa questione…è mio marito…-
            -Karai non ho potuto leggere la sua mente, ma non puoi fidarti di lui…-
            -Astrid capisco le tue intenzioni ma so badare a me stessa…dobbiamo chiarire…è il padre di mio figlio…dovevate vedere il piccolo Leo, era felicissimo … -
Leonardo non si trattenne oltre:
            -Karai come ti ho detto rispetterò le tue scelte, ma se proverà a farti del male non risponderò di me!-
            -Leo…perdonami…non mi farà del male lo so…ti chiedo solo un po’ di tempo…-
            -Ti ha già fatto del male! Non mi sembra che sia stato sincero, non avevate detto che era vestito come un barbone? Dove l’ha presa quella motocicletta telecomandata?- Chiese Raph.
            -Karai non è facile per me dirti questo…ma devo…lui ti ha preso in giro è pericoloso…ma so che vorrai fare di testa tua…io sarò al rifugio se hai bisogno di me…ti prego non fare l’orgogliosa…io per te ci sarò sempre- Leo avrebbe tanto voluto abbracciarla ma si trattenne, uscì dall’appartamento seguito dai fratelli e da un’Astrid molto contrariata.
            -Resteremo qui con te Leo, non ti lasciamo solo!- Disse Mikey, gli altri annuirono, anche Astrid sarebbe rimasta il più possibile sulla Terra.
 
Arrivati al rifugio Raph accese il suo telefono e ricevette a raffica tutta una serie di sms, era Alina che chiedeva come
 
stava e lo pregava di raggiungerla prima possibile.
 
            -Ragazzi, devo andare da Alina, ma chiamatemi subito in caso ci fosse bisogno di me!-
            -Non fare nulla che non farei!- Disse Mikey con sguardo severo.
            -Stai tranquillo…ho imparato la lezione-
 
In poco tempo Raph arrivò trasformato in umano all’appartamento di Alina, a quell’ora era sicuramente a casa. Suonò
 
al campanello come se lo facesse tutti i giorni ed una ragazza gli aprì guardandolo spaventata.
            -Tranquilla, non sono una tartaruga carnivora, dov’è Alina?-
            -Ti aspettava…è in camera che studia…-
Raph bussò alla porta ed entrò subito.
            -Ciao Alina, come stai?-
            -Raph…sto bene…vedo che ti sei rimesso…è un miracolo in così poco tempo…-
            -Sai bene che non ti posso spiegare…adesso perdonami ma vorrei che tu mi vedessi per come sono…è al vero me che devi chiedere scusa…te la senti o è troppo presto-
            -No…sono pronta…-
 
Toccò il ciondolo e la sua pelle verde si mostrò in tutta la sua peculiarità, ma gli occhi erano quelli del Raph che Alina
 
conosceva. La giovane si concentrò su quella parte del viso per abituarsi lentamente a tutto il resto.
 
            -Ti chiedo scusa Raph, so che non sarà mai abbastanza ma ti chiedo di perdonarmi. Non ho nessuna scusa per il mio comportamento, tu non mi hai fatto alcun male, anzi mi hai salvato da quel pazzo del mio ex ed hai avuto rispetto per me…il mostro sono io, non tu-
Si avvicinò a lui e lo abbracciò senza paura. Raph all’inizio esitò ma poi la cinse con le sue braccia da rettile.
            -Se tu fossi morto non me lo sarei mai perdonato…devo la mia vita a te e alla tua famiglia…spero mi perdonerete-
 
Alina non era un’eroina come Lisad o come i suoi fratelli, ma era comunque una persona per bene che si era trovata in
 
una situazione più grande di lei.
 
            -Ti abbiamo già perdonato…non temere-
            -Perdonami ancora…non potrò mai essere la tua ragazza…ma posso essere tua amica…me lo permetterai?-
            -Sì Alina ne sarò felice…ti ringrazio per la tua sincerità…-
            -Purtroppo devo dirti un’altra cosa…-
            -Dimmi pure senza timore-
            -I fratelli di quella mia amica…sono in coma…e con lui tantissimi ragazzi…è colpa della droga…so che siete stati voi a far saltare quel megastore…loro erano lì…non è morto nessuno ma le autorità dicono che c’era una sostanza tossica nei detersivi. Tutte le persone che si trovavano lì dentro sono in stato vegetativo…non potete fare nulla per loro? Mi avete guarita…forse potete aiutarli…-
            - Credo di sì, ne parlerò con i miei amici…sai se quel negozio aprirà di nuovo?-
            -In TV hanno detto che non era colpa dei gestori e sono stati accusati i fornitori. Per cui apriranno di nuovo tra qualche giorno. Hanno detto che avrebbero fatto affidamento a ditte più sicure anche se un po’ più costose…ci riproveranno di nuovo…farete qualcosa, non è vero? Voi tartarughe siete eroi…salverete la città?-
            -Sì Alina, non mancheremo all’appuntamento, però non è sicuro che tu resti qui, non vorrei che Xia Yun scoprisse che sei viva, vattene più lontano che puoi!-
            -Ci avevo pensato ma prima dovevo vederti…partirò per il Canada, ho una zia là, ho troppa paura di New York e non voglio tornare in Oregon…questo è anche un addio, ma vi sarò sempre grata e magari un giorno ci rincontreremo…-
            -Sarò lieto se accadrà…addio Alina…sii felice-
            -Addio Raph, spero che troverai la persona che desideri e che ti ami come meriti…-
 
Alina abbracciò nuovamente Raph e le cadde una lacrima, avrebbe tenuto il segreto. La tartaruga in rosso riprese le
 
sembianze umane e tornò al rifugio, andava tutto di male in peggio.
 
Su Marte la situazione non era certo delle migliori, Tredil aveva sfidato Beal ad un combattimento e con una strana richiesta, una sfida senza cintura.
            -Tredil… lo dico per il tuo bene, sono allenato a combattere anche senza cintura, non sei abbastanza forte per me…non voglio farti del male-
            -Allora non c’è problema puoi combattere no?-
            -Certo che non ho nessun problema, sono stato modificato geneticamente, nessuno mi ha mai battuto, credo che solo Splinter potrebbe mettermi al tappeto…tu non avresti nessuna speranza, ho visto come combatti, non hai finito il tuo addestramento…-
            -Questo è quello che credi tu!-
Beal sospirò, tolse la cintura e disse:
            -Va bene allora, ma senza armi, non voglio ferirti-
Tredil cominciò a sferrare calci che Beal nemmeno sentiva, anzi lo afferrò e lo scaraventò a terra come se fosse un fuscello.
            -Dobbiamo continuare per forza? Smettiamola su, ti aiuto ad alzarti-
 
Tredil tirò fuori un pugnale, si ferì di nascosto ad una mano e quando Beal gli allungò la sua per alzarlo da terra, ferì
 
anche lui. Beal ritrasse la mano senza un lamento e guardò il soldato con sguardo interrogativo.
 
            -Cosa stai facendo? Perché mi hai ferito!-
 
Tredil si avvicinò e tentò una fusione, ma la grande forza psichica di Beal lo respinse, il gigante però si sentiva
 
stranissimo e gli venne istintivo correre fuori dalla base, si diresse verso il bosco come per proteggere gli altri da quello
 
che avrebbe potuto fare.
 
Zarel intanto stava cercando di parlare con Gead, ma non aveva avuto molto successo. La Niana era talmente presa dal
 
Tartunnel che non gli dava alcuna retta, allora andò da Ulil, poteva giocare la carta Kerad o almeno ci avrebbe provato.
 
Entrò nella serra dove il geologo amava passare molto del suo tempo. Anche se si doveva occupare di studiare i terreni
 
di Marte, amava stare a contatto con le piante, aveva infatti sostituito Kerad al fianco di Rel.
 
            -Ulil? Ti posso disturbare?-
            -Certo Zarel, stavo controllando le nuove piante da portare alle pendici del monte Sharp. Sembra che il terreno sia un problema là, gli ibridi che aveva preparato Astrid con Rel non stanno attecchendo come avrebbero dovuto, presto proveremo quelli che ho suggerito io-
            -Mi fa molto piacere…-
            -Come va? Qualche progresso? Avete capito che virus è e che effetti avrà su Kerad?-
            -Al momento brancoliamo nel buio…ma Kerad voleva vederti…sei l’unico che non è mai andato a trovarla…-
            -Non ha mai mostrato il minimo interesse per me… nonostante le nostre preparazione e nozioni siano complementari…-
            -Sembra di sì adesso, non fa che parlare di te…-
            -Davvero?-
            -Veramente! Vieni, le andiamo a raccontare dei nuovi ibridi per il monte Sharp, sarà felice dei progressi che stai facendo-
            -Ok va bene, se pensi che possa servire a distrarla…-
 
I due Niani giunsero nell’infermeria, Nied parlava con Kerad, poi si rivolse ai prescelti appena giunti:
 
            -Avete visto Beal? Non lo trovo da nessuna parte- Chiese Nied.
            -E’nella stanza ologrammi con Tredil, credo volessero allenarsi…- rispose Zarel.
            -Dovevamo andare a fare un giro su Terra…non capisco perché perda tempo…Beal è così forte che dovrebbe averlo battuto già senza tanto sforzo, vado a vedere se sono ancora là-
 
Appena Nied uscì, Kerad si rivolse ad Ulil con voce melliflua:
 
            -Sono contenta che sei venuto a trovarmi, raccontami, come procede nella serra?-
 
Mentre parlava aveva sfoderato di nuovo le sue armi femminili luccicanti, Ulil per un attimo la fissò interrogativo ma
 
poi si avviò verso di lei. Zarel gli mise la sua cintura per farlo entrare nella zona di quarantena e si ripeté la stessa scena
 
successa con gli altri prescelti. L’unica differenza fu che Ulil non reagì bene al tentativo di Kerad di fare la fusione, lo
 
dovette colpire alla testa a tradimento e poi senza difficoltà entrò nella sua testa.
 
            -Zarel hai contaminato anche Farad e Gead?- Chiese Kerad.
            -Non ancora, non è per niente facile avvicinarle. Gead è tutta presa dal Tartunnel nemmeno mi ascoltava, dovrò fare come ha fatto Tredil con Beal, infettandola tramite ferita-
            -Allora cosa aspetti!-
            -Prima Farad, quella sciocca vuol provare dei comportamenti umani, non sarà difficile contaminarla, credo che Mikey sia andato su Terra, è il momento ideale!-
            -Bene procedi subito, sarà divertente vedrai!-
 

 

 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
In realtà in questo capitolo ci sono due “mostri”: Martin l’ex marito di Karai e Alina. Del primo non posso anticipare nulla, di Alina posso semplicemente dire che il volersi vendicare di Raph e la sua mancanza di sensibilità l’ha resa un “mostro”, ma in fondo ha reagito in modo abbastanza prevedibile, non tutte possono essere le compagne dei nostri beniamini! ;-P
Intanto il piano di Kerad sta prendendo forma e presto capiremo cosa sta accadendo a tutti loro.
Alla prossima
 
Ciaux
Altair

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Capitolo 31
*** Intrusione mentale e fisica ***


Farad era nella sua camera con Hedgy, guardavano un film terrestre consigliatole da Mikey: “Love Story”. Secondo Mikey avrebbe insegnato a Farad qualcosa in più sull’amore. Il fatto che finisse con la morte della protagonista non era certo un caso, aveva una tragica somiglianza con la storia d’amore vissuta da Mikey. La Niana si chiedeva perché ci dovesse essere sempre di mezzo tanta sofferenza. Zarel bussò alla sua porta:
         -Farad ti posso disturbare un attimo? Sono Zarel-
         -Entra pure-
Zarel la trovò in lacrime con il sottofondo della canzone di Love Story ed i titoli di coda che scorrevano.
         -Cosa stai facendo? Perché piangi?-
         -Ho visto un film terrestre sull’amore… tristissimo…-
Hedgy aprì un occhio, fece finta di dormire ma stava in allerta, quel Niano non le piaceva per niente.
         -Come mai l’ibrido è con te? Non hai paura che ti ferisca?-
         -Mikey dice che serve a tenere lontano te!-
         -Tu e la tartaruga avete una relazione? Avete già testato i costumi sessuali terrestri come avevi detto?-
         -No…dice che lui non può se non c’è un vero sentimento…i terrestri sono più deboli di noi…-
Intanto si soffiava il naso e si asciugava le lacrime. Zarel non volle commentare, doveva subito avere un contatto di fluidi e quindi criticarla era fare un passo falso, doveva assecondarla in ogni modo.
         -Lui è solo un terrestre regredito, perché non mi insegni cosa ha imparato dall’imprinting e da Mikey sui loro costumi? Proveremo noi, sarà divertente- Commentò Zarel con la sua vocine stridula.
         -Va bene! Hedgy vai pure, non corro rischi-
La Vattina si mise tra i due Niani e miagolando sferrò gli aculei.
         -No…Zare’…stupido…cattivo-
         -Ti prego Hedgy va tutto bene, non vuole farmi del male-
         -Zare’…toccato…Kera’-
         -Cosa? Hedgy ripeti?-
         -Zare’…toccato…Kera’-
         -Sei andato da Kerad?-
         -Mi ha chiesto un bacio…ma indossavo la cintura tranquilla non può succedere niente-
         -Tu l’hai baciata? E cosa si prova?-
         -E’ umido e caldo, ma credo che sarebbe più divertente con te-
         -Voglio provare anche io!-
         -No…Zare’…stupido…cattivo-
Hedgy si avvicinò minacciosa al Niano e cominciò a miagolare e a soffiare.
         -Ho capito…quando ti sarai liberata di questa inutile bestiaccia chiamami-
Zarel tornò di nuovo da Gead ma non era sola, Frel stava parlando con lei.
         -Fammi capire pensi di poter migliorare ancora il portale?-
         -Sì Frel sono sicura…se c’è riuscito il terrestre…-
         -Non hai ancora una teoria…-
         -Ce l’ho, ma va testata, Donnie me l’ha già bocciata varie volte…quando torna gli mostrerò i miei progressi…-
         -Non capisco perché lo consideri ancora inferiore…nemmeno riesci a fare meglio di lui…-
         -E’ più forte di me, non riesco a concepire che questi umanoidi poco evoluti, vengano a farci la lezioncina…-
         -Finalmente mostri un po’ di emozioni, è la prima volta…ma non ti fa molto onore…del resto sei giovane…so che un giorno capirai, sei molto intelligente…- Disse Frel con comprensione.
         -Grazie…-
Zarel entrò correndo dentro l’officina, con un coltello insanguinato si gettò su Gead e cercò di toglierle la cintura. Frel voleva soccorrerla, ma Tredil si parò davanti a lui-
         -Che cosa state facendo siete impazziti?- Disse Frel.
         -Zarel ti prego fermati… mi fai male-
         -E’ necessario, ma posso risparmiarti il dolore-
Con il coltello tagliò la cintura, baciò Gead con rabbia e cominciò una fusione. La Niana era più forte psichicamente, tentò di resistere all’aggressione mentale, visto che non poteva fermare quella fisica e lesse nella mente di Zarel qualcosa che la spaventò a morte.
         -Frel! E’ tardi per me, ma tu scappa non farti contagiare, Kerad gli ha passato il virus! E’ stato Redol…-
Zarel la colpì alla testa e la fece svenire
         -Taci sciocca! Ormai sei una di noi!-
Frel intanto si stava difendendo con una spada laser prodotta dalla cintura, Trel infieriva su di lui con violenza esasperata.
         -Perché Tredil? Non ti ho fatto niente!-
         -Devi diventare anche tu uno di noi, non resistermi, starai molto meglio dopo, preferisci essere comandato dai terrestri? Quando Redol sarà qui, governeremo noi su di loro! Unisciti alla nostra causa!-
         -Non ci penso nemmeno! Quel pazzo furioso è peggio di una pestilenza, come diavolo ha fatto a condizionarvi con un virus!-
Frel cominciò ad arretrare verso l’uscita, poi gli venne un’idea, mentre se la dava a gambe toccò la cintura.
         -Roby avverti Senza Nome che Zarel, Tredil, Ulil, Gead sono stati contaminati da Kerad e sono sotto il controllo di Redol, è stato il virus!-
Roby in poco tempo era già lì, bloccò Tredil senza il minimo sforzo, gli toccò dei punti di pressione e lo fece svenire. Zarel scappò in infermeria, doveva liberare Kerad.
 
Leiad era nel parco da sola che pensava e cercava di liberare la mente. Si era accorta che tutte le volte che Astrid faceva una fusione con lei, il suo potere aumentava. Per cui era entrata in una sorta di meditazione per migliorare ancora. Era molto concentrata e non capì cosa Roby le avesse trasmesso tramite la cintura. Sentì grido proveniente dalla base ed avvertì qualcuno alle sue spalle. Si girò di scatto, dietro di lei c’era Beal che si reggeva a malapena in piedi ed aveva la febbre alta.
         -Beal che succede?-
         -No, non ti avvicinare…non ho molto tempo, tra poco non risponderò più di me…è opera di Redol, Tredil mi ha fatto togliere la cintura e mi ha ferito per infettarmi con il virus…non so chi altro è contaminato, mi allontanerò più possibile dalla base, vai ad avvertire Astrid, è su Terra, fai presto!-
         -Beal torneremo a prenderti con il vaccino non temere, tieni duro finché puoi, so che hai una forza psichica sopra la media affidati al tuo potere, ti proteggerà!-
Leiad corse verso la base sguainando la sua spada di cristallo eterno, avrebbe usato solo il raggio per stordire, non poteva fidarsi di nessuno. Incontrò Farad che si aggirava per i corridoi confusa dal segnale di allarme.
         -Qualcuno ha tentato di infettarti?- Chiese Leiad.
         -No… di cosa parli?-
         - Vieni qui, tieni la cintura alla funzione difesa e non farti toccare da nessuno!-
Leiad fece la fusione e vide che Farad era incontaminata, le raccontò l’accaduto e ordinò di restarle vicina mentre andavano al Tartunnel per avvisare Astrid.
         -Ecco perché Zarel era così strano! Non ha mai mostrato il minimo interesse per me…tutti vogliono sempre Kerad…- Commentò Farad.
         -Sapevo che sarebbe stata fonte di guai!-
Arrivati al Tarunnel trovarono Zarel che tentava di fuggire da Roby. Leiad stordì prontamente il biondo Niano e con l’ausilio della connessione interplanetaria chiamò sua figlia.
         -Astrid! Lisad è con te? Il virus sembra avere un effetto strano…è come se fosse in grado di condizionare le menti. Kerad ha infettato Zarel, Tredil e Beal…ti prego, rispondi! Devi venire subito-
         -Mamma…no Lisad non è qui, arrivo! Prova a rintracciarla tu con la cintura-
Astrid era nel laboratorio con le tartarughe, escogitavano un modo per entrare nuovamente nel palazzo di Xia Yun, li salutò in fretta promettendo di raggiungerli appena possibile.
         -Sei sicura che non hai bisogno di noi?- Chiese Donnie.
         -Ti farò sapere presto mie notizie, ricordati che ho Roby dalla mia parte…la nuova inaugurazione del supermercato di Xia Yun è domani, dovete fermare quei pazzi stasera, a presto!-
Astrid baciò Donnie trattenendosi un attimo in più per abbracciarlo e poi corse al portale.
Arrivata su Marte trovò sua madre che cercava di contattare Lisad. Roby stava portando Zarel svenuto in isolamento. Astrid doveva assolutamente occuparsi di Kerad, mentre correva verso l’infermeria gli si parò Frel davanti con sguardo preoccupato.
         -Aspetta non andare è pericoloso, Kerad è fuori dalla zona di quarantena…-
         -Ho la cintura non corro rischi, e poi non può certo farmi nulla, la sua forza psichica è molto al di sotto della mia-
         -No ti prego aspetta…non vale la pena fare tutto questo…non pensi che forse sarebbe meglio se fossimo noi a condurre il gioco?- Le rispose Frel.
         -Di cosa stai parlando?-
         -…non lasciamo che i terrestri prendano il comando, noi siamo migliori…tu non puoi stare con Donnie…tu dovresti stare con me…-
Frel era diventato molto più forte, aveva afferrato Astrid e cercava di toglierle la cintura, voleva infettarla con un bacio, sognava da anni di farla sua.
         -Tu sei stato infettato!! Non sei più in te, mi dispiace…-
Forse Astrid era meno forte ma molto agile, gli sferrò un colpo nelle zone basse. Quando Frel si piegò in due dal dolore, Astrid gli afferrò la testa e fece una fusione. Appena entrata vide delle idee non sue che gli affollavano la mente. Kerad era stata liberata, aveva attirato Frel con l’inganno. La Niana di cristallo aveva un forte potere ipnotico che però sembrava funzionare solo con i maschi. Quella facoltà era una capacità che Kerad non sapeva di avere già alla nascita. Redol gli aveva tolto quella memoria, ora era tornata, quel virus era la chiave. Astrid doveva mettere tutti in quarantena e studiare un vaccino con Nied e Leiad. Fece perdere conoscenza a Frel, dentro di lui era in atto una trasformazione che poteva impedire solo con la forza mentale. Prima di tutto però doveva pensare a chi non era stato infettato.
         -Roby a rapporto-
Il robot in pochi minuti era già da lei.
         -Per la cromosfera di Niha! Come fai ad essere così dannatamente veloce?-
         -Ho dei razzi propulsori Astrid, con i miei riflessi elettronici non è un problema percorre tutta la stazione in pochi secondi…ma li spengo poco prima di raggiungervi, non vorrei spaventarvi-         
         -Molto bene Roby, metti Frel in quarantena con Zarel…mia madre e Lisad?-
         -Senza Nome sta bene, è andata nel bosco sembra che Lisad sia lì. Abbiamo preso Gead, voleva manomettere il portale. Tua madre mi ha detto che Beal è anche lui nel bosco ed è contaminato, aspetto ordini-
         -Dobbiamo raggiungerli immediatamente…dov’è Ulil?-
         -Sto cercando di localizzare la cintura è con Farad, dobbiamo intervenire-
         -Non capisco perché Lisad sia sparita, come è possibile che non sia qui a difendere la base! Presto vai nel bosco ad aiutare Senza Nome, io penso a Ulil-
Astrid arrivò di corsa da Farad ma non trovò quello che pensava. La psichiatra Niana aveva praticato molto le arti marziali, aveva steso Ulil e lo stavo legando. Hedgy saltellava intorno a Farad dicendo:
         -Ulil…stupido!-
         -Bravissima Farad- Commentò Astrid.
         -E’ stato un gioco da ragazzi, è un tale bietolone!-
         -Le tue espressione colorite sono merito di Mikey, non è vero?-
         -Esatto! E’ uno spasso!-
         -…appunto…portiamo Ulil nella zona di detenzione e quarantena, ce ne occuperemo dopo, dobbiamo trovare Lisad…e ora che ci penso dove diavolo è Nied?-
         -E’ sempre così cauta e silenziosa…andiamo a vedere nella sua camera-
La stanza di Nied era vuota, Astrid cercò di localizzarla, la cintura era nella base ma la Niana medico non la indossava.
         -Farad vai su Terra e racconta tutto alle tartarughe, presto! Vado ad aiutare mia madre, ho un brutto presentimento! Roby rapporto!-
         -Siamo fuori dalla base, Lisad è stata contaminata da Beal, che ha contaminato anche Nied e poi è scappato nel bosco. Se dovesse intervenire nuovamente potrei non essere in grado di compiere il mio dovere-
         -Arrivo subito Roby!-
Dopo aver dato istruzioni a Farad, Astrid uscì dalla base e si trovò davanti una scena paradossale. Nied svenuta a terra che veniva soccorsa da Leiad e Roby che combatteva con Lisad. Il robot non aveva più le luci del corpo e degli occhi verdi ma erano diventate rosse, si muoveva a mezz’aria grazie ai suoi razzi propulsori, cercando di disarmare Lisad.
         -Lisad cosa stai facendo, è Roby! Non ti farebbe mai del male, ti prego fermati!-
         -Astrid dobbiamo distruggerlo è il servitore dei terrestri! Dobbiamo riprenderci il comando!-
         -Di cosa stai parlando? Noi non siamo in guerra con i terrestri!-
         -Lo saremo presto!-
         -Roby bloccala!-
Mentre dava l’ordine un’ombra rapida ed enorme la investì in pieno gridando:
         -E’ finita per te!-
         -Beal?-
Il gigante aveva bloccato Astrid a terra, le strappò via la cintura. La numero 1 fece rapida la fusione, prima che la infettasse con un morso.
         -Ti prego Beal torna in te! So che puoi, tutto questo è sbagliato-
         -Dobbiamo conquistare i terrestri, non ti opporre, ci guiderai alla vittoria e Redol ti incoronerà nostra regina!-
         -Beal tu non vuoi questo, tu sei pacifico, non faresti mai del male a nessuno nemmeno ai terrestri…-
Beal era troppo forte fisicamente, la colpì. La visione sparì come in un vecchio televisore a tubo catodico quando si spegne con uno sfarfallamento sullo schermo ricurvo.
 
Farad era arrivata sulla Terra con Hedgy appena in tempo per avvertire le tartarughe e raccontargli tutto quello che stava accadendo su Marte.
         -Come facciamo? Non possiamo fermare Xia Yun ed aiutare Astrid contemporaneamente!- Commentò Donnie preoccupato.
         -Non sono qui per fermarvi, Astrid mi ha detto che se la caverà e che sarò al sicuro dalla contaminazione se resto qui…andate, portatevi Hedgy, vi sarà di aiuto. Aspetterò il vostro ritorno-
Le tartarughe uscirono a malincuore, non potevano più aspettare, l’inaugurazione sarebbe stata proprio il giorno dopo. Per quanto ne sapevano Astrid poteva contare su Roby, sulla madre, Lisad e Beal, si concentrarono quindi sulla loro missione.
         -Allora Donnie cosa ci aspetta stavolta?- Chiese Leo.
         -La cintura indica che il sistema di sicurezza copre tutti i piani e ci sono guardie ovunque-
         -C’è anche Jia?- Chiese Mikey.
         -Ehm…non ho guardato esattamente…ma sicuramente e lì che ci aspetta-
         -Non ti sarai preso una cotta per una nemica? Guarda Leo che fine ha fatto per colpa di Karai!- disse Raph, Leo lo fulminò con lo sguardo.
         -Avanti ragazzi non è il momento di perdersi in chiacchiere, non ci crederete ma c’è una falla nel sistema di sicurezza, le finestre del lato nord non sono coperte dall’allarme…-
         -Secondo me è una trappola, dobbiamo entrare da dove non si aspettano…- disse Leo.
         -Perché non facciamo entrare Hedgy  e vediamo che succede- suggerì Mikey.
         -Ho un’idea migliore, Hedgy entrerà e appena attirerà l’attenzione delle guardie disattiverò per qualche secondo il sistema di sicurezza, passeremo dal laboratorio per raggiungere il supermercato-
         -Ed io che avevo detto?- Si lamentò Mikey.
         -Come farà Hedgy ad entrare al momento giusto? E’ intelligente…ma…- disse Leo.
         -Il suo collare è come la nostra cintura, le daremo il segnale, lei capisce tutto- rispose Donnie.
         -Allora piccolina quando te lo dirò tu entrerai da questa finestra che ho aperto per te, ti farai rincorrere un po’, poi uscirai e ti metterai al sicuro ok?- suggerì Mikey.
         -Hedgy bravissima!-
         -Sì, sei bravissima!-
Le tartarughe si posizionarono alle finestre del seminterrato, ma si accorsero che erano rinforzate, non sarebbe bastato scassinarle normalmente.
         -Adesso che facciamo? Non basteranno pochi secondi per aprirle…- disse Leo.
         -Tranquillo ho un piano B, entreremo dalle fogne con i laser della cintura, il pavimento sotto i bagni non ha l’allarme. Daremo il segnale ad Hedgy quando entreremo nel corridoio-
         -Perché non ci abbiamo pensato prima? Succede sempre in tutti i film!- Commentò Mikey.
         -Ehm…non avevo ancora avuto modo di vederlo, avevo scannerizzato solo il palazzo non le fondamenta. Adesso andiamo, non ci sarà nemmeno bisogno di interrompere il sistema di sicurezza-
Le tartarughe si dettero subito da fare, arrivarono attraverso i cunicoli fognari proprio sotto i bagni del laboratorio e cominciarono a forare il pavimento con i laser silenziosi. In poco tempo avevano aperto una botola in uno degli scompartimenti dei water. Donnie entrò subito, Raph non voleva aspettare, così pure Mikey e in un attimo si ritrovarono stretti come acciughe dentro il piccolo bagno. Leo da sotto commentava:
         -Perché dovete sempre partire in quarta e fare di testa vostra? Dovevate aspettare il mio segnale ed entrare con cautela-
         -Insomma Donnie che succede? Non c’è tempo da perdere- si lamentava Raph.
Il genio era praticamente spiaccicato sulla porta, non poteva un muovere un dito, dovette usare il bo per sbloccare il chiavistello della porta del bagno. Aprì con fatica e tutti e tre caddero a terra di fronte ai lavandini. Leo entrò con agilità camminando sopra di loro e ridacchiando:
         -Vedo che siete tutti fuori forma, stare su Marte non vi giova molto-
         -Taci leader senza paura, io sono ancora convalescente!- Gli rispose Raph.
Con le cinture visionarono il corridoio, per fortuna era sgombro. L’idea era di attirare tutti ai piani superiori grazie ad Hedgy, poi distruggere indisturbati il laboratorio ed il supermercato. In più Donnie voleva giungere da Xia Yun, voleva parlarle, voleva trovare il modo di fermarla definitivamente e soprattutto fargliela pagare per cosa aveva fatto a Raph.
Un secondo prima di mettere piede fuori dai bagni Mikey dette il segnale a Hedgy. La Vattina entrò dalla finestra, scattò subito l’allarme. Rapida cominciò a zampettare per il corridoio, entrava nelle stanze che trovava aperte e sistematicamente passava davanti agli infrarossi come se sapesse cosa stava facendo. Xia Yun si svegliò di soprassalto, guardò la mappa del palazzo proprio di fronte al suo letto e vide che qualcuno era entrato dalle finestre senza allarme. Proprio in quella zona del palazzo aveva concentrato il maggior numero di uomini. Mise bene a fuoco il pannello di controllo e notò che erano scattati vari allarmi interni, come se fossero entrate almeno una ventina di persone. Chiamò subito Jia con la trasmittente.
         -Sono caduti nella trappola, quanti sono?-
         -Mia principessa, siamo al terzo piano ma non troviamo le tartarughe-
         -Come è possibile? Sono scattati almeno venti allarmi! Devo farle sempre da sola le cose se voglio ottenere qualcosa!-
Uscì dal letto, tolse la sua camicia da notte di seta ed indossò la sua tuta rossa da combattimento. Prese la sua splendida jian, una spada cinese. Xia Jun non era codarda, sapeva farsi onore e avrebbe sistemato da sola quelle tartarughe. Giunse al terzo piano scortata da i suoi uomini e quando uscì dall’ascensore si trovò davanti Hedgy. La gattina blu le soffiò e fece un miagolio alieno.
         -E tu cosa saresti?-
Hedgy non rispose e corse via come se sapesse che non doveva rivelare la sua identità.
         -Stupidi idioti, è stata quella gatta a far scattare gli allarmi! Non lo capite che è una trappola, andate subito nella zona del supermercato. Jia trovali e chiamami subito, devo dargli una lezione che non dimenticheranno-
Jia non disse una parola, fece un inchino, radunò gli uomini e corsero agli ascensori. Non doveva fallire un’altra volta, la sua principessa non gliel’avrebbe perdonata.

 

 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Eccoci qua in piena azione tartarughesca, i nostri beniamini devono assolutamente fermare Xia Jun o la sua droga ucciderà migliaia di innocenti…che pensano di comprare prodotti per la casa e oggetti di profumeria! Non è diabolica questa idea? XD XD XD vabbè mi faccio i complimenti da sola;-P Vedo che leggete quindi nonostante il mio fraseggio contorto questa storia non vi dispiace…e poi dovete vedere se Farad riesce a sperimentare un po’ di…costumi…nostri XD
I prossimi capitoli sono sicuramente i miei preferiti e forse i migliori…del resto sono un diesel, devo scaldarmi un po' e dopo va meglio ;-P
 
Ciaux
Altair

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Capitolo 32
*** Principessa del male ***


Le tartarughe erano entrate nel seminterrato del palazzo senza sforzo, ma si accorsero che era completamente vuoto.  Xia Yun aveva fatto spostare tutti gli strumenti per produrre la droga in un posto più sicuro. Passarono allora al piano terra dove erano disposti tutti i prodotti pronti per la vendita. Donnie aveva programmato le cinture perchè gli infrarossi non li rilevassero, ma dovevano stare attenti ai sensori di pressione che si potevano trovare sotto la moquette dei corridoi. Arrivarono indisturbati al piano del supermercato, stavolta non c’era nessuno, tutti erano accorsi al terzo piano dove Hedgy aveva scatenato un putiferio incredibile. Cominciarono a buttare all’aria tutti i prodotti e Donnie piazzò di nuovo le cariche sui pavimenti, poi si rivolse a Leo:
            -Vieni con me, devo trovare Xia Yun, dobbiamo farci due parole-
            -Non ti facevo così audace!-
            -Voglio venire anche io!- Disse Mikey, in realtà tutti e tre volevano vendicare Raph in qualche modo.
            -Ragazzi non vorrete togliermi il divertimento di vedere la sua faccia quando vedrà che sono vivo?!- Disse Raph che aveva capito tutto.
            -Ok ok andremo insieme, ho piazzato alcune cariche, faranno il lavoro per noi, venite da questa parte, qui dovrò escludere per qualche secondo il sistema di allarme, dobbiamo essere rapidi- Rispose Donnie.
Con balzi atletici e con l’aiuto della cintura superarono il corridoio ed arrivarono all’ascensore.
            -Saliremo usando i cavi di acciaio degli ascensori, non ci sono allarmi qui, mentre dentro l’ascensore ci sono le telecamere-
Aprirono a forza le porte dell’ascensore e saltarono sui cavi con agilità.
            -Perché prima non siamo passati dal soffitto come le altre volte?-Chiese Mikey.
            -Non chiedermi perché, ma ha messo dei sensori pure lì la strega!- Ripose Donnie scocciato.
            -Quella megera ha capito che siamo tosti, ma non sa quanto siamo intelligenti- commentò Mikey mentre si arrampicava sui fili metallici come se facesse una scampagnata, a lui i ventinove anni non pesavano per nulla. A Raph faceva una rabbia indicibile. Quello scemo in arancio era sempre stato il più dotato fisicamente dei quattro e faceva sempre gli esercizi di agilità perfino meglio di Leo, poi però si perdeva in sciocchezze, altrimenti non ce ne sarebbe stata per nessuno.
            -Bene ragazzi ho pronto il detonatore, servirà come diversivo quando le cose si metteranno male-
            -Perché dovrebbero mettersi male? Donnie- Disse Mikey.
            -Perché loro sono troppi, ma noi dobbiamo solo raggiungere Xia Yun, trovare prove che la incastrino definitivamente e andarcene- disse Leo.
            -Secondo i dati, la sua stanza è all’ultimo piano, mentre Hedgy ha fatto concentrare la maggior parte degli uomini al terzo, vorrei andare…- Donnie non finì il discorso che Mikey lo interruppe.
            -Hedgy è ancora dentro, che facciamo se la prendono!-
            -Non le faranno niente è un gatto!- Disse Donnie, ma era in pensiero anche lui. In quel momento si sentì un rumore metallico, l’ascensore era in funzione, qualcuno lo stava usando, le tartarughe furono costrette ad aprire manualmente una delle porte e si introdussero al quinto piano.
            -Siamo ancora lontani dalla cima, sono sicuro che Xia Yun è lì!- Commentò Leo.
            -Dobbiamo prendere di nuovo l’ascensore allora!- Rispose Raph
            -Non possiamo, ci sono le telecamere, le scale antincendio?- Suggerì Leo.
            -Ci metteremo una vita così, ho un’idea, ritorniamo all’ascensore, staremo sopra senza entrare dentro e con l’ausilio delle cinture ci porterà all’ultimo piano- Disse Donnie.
            -Mi sta bene, andiamo- Acconsentì Leo. Saltarono sul tetto dell’ascensore, così potettero sedere comodamente senza preoccuparsi di essere visti e senza arrivare già stanchi alla cima. Nel frattempo Xia Yun aveva capito che Hadgy era un diversivo e tutte le guardie si stavano concentrando al piano terra, dove però non trovarono nessuno. I poveretti guardavano ad altezza uomo e quindi non notarono le bombe sul pavimento del supermercato.
            -Non posso crederci, qui non c’è nessuno… che fine hanno fatto le tartarughe! Alla principessa questo non farà piacere…dobbiamo trovarli! Setacciate tutti i piani, subito!- Jia era fuori di sé, sarebbe stata punita e molto severamente, se era fortunata sarebbe stata frustata soltanto.
Intanto le tartarughe erano arrivate senza sforzo all’ultimo piano.
            -Con calma ragazzi, questo deve essere il piano più controllato di tutto il palazzo, Donnie trova i sensori di pressione ti seguiremo- Ordinò Leo.
La tartaruga genio cominciò a scandagliare il pavimento ed il soffitto con l’ausilio della cintura, poi cominciò a camminare sulle pareti dove i sensori non erano presenti.
            -Seguitemi, nella stanza in fondo al corridoio c’è il centralino di controllo di tutto il palazzo e credo che Xia Yun non sia lontana-
Arrivati alla porta della stanza della security Donnie bussò, un soldato si affacciò, fu colpito dal bo. Le tartarughe entrarono e misero a dormire tutti le guardie che erano all’interno.
            -Molto bene, adesso ci penso io a sistemare tutto, ora potremo camminare per i corridoi e le stanze senza nessun problema… ho trovato la stanza di Xia Yun… è lì in questo momento-
            -Permettete che la vada a trovare!- Disse Raph.
            -Verremo tutti! La cassaforte con tutti i documenti si trova nel suo appartamento- rispose Leo.
Xia Yun era tornata nella sua stanza e guardava la mappa del suo palazzo, il sistema di allarme segnalava che tutti i piani erano stati violati ed aveva le mani tra i capelli.
            -Siate maledette Tartarughe!-
            -Ripeti cosa hai detto se hai il coraggio!-
Disse qualcuno di sua conoscenza, senza girarsi la donna prese la sua spada.
            -Riconosco questa voce…ma…Raphael non eri morto?-
            -Nei tuoi sogni forse!-
Xia Yun si gettò armata su Raph, il quale aveva i sai pronti a tutto.
            -Come hai fatto a sopravvivere?-
            -Che vuoi, ho la scorza dura-
            -Vedremo quanto è dura-
            -Almeno adesso combattiamo alla pari, non ti è sembrato un po’ sleale usare tutti quei ragazzi contro di me?
            -Non sapevo cosa aspettarmi, i ragazzi ti avevano descritto come un essere soprannaturale, non sono una pusillanime!-
Mentre Raph si occupava della signora, gli altri tre setacciavano l’appartamento alla ricerca di prove per mandarla elegantemente in prigione. Donnie trovò la cassaforte e l’aprì con la cintura senza nessuno sforzo, cominciò a fare le foto a tutti i documenti. Trovò la formula della droga, doveva assolutamente farla arrivare alla polizia ed ai laboratori di analisi perché potessero rilevarla con l’esame del sangue. Avrebbero reso noto l’antidoto sul web per salvare le guardie cinesi e tutti i ragazzi che erano finiti in coma durante l’ultima missione.
Xia Yun era alle corde, toccò il suo orologio trasmittente per chiamare Jia.
            -Arrenditi non voglio ucciderti, voglio che passi il resto della tua vita in gattabuia!- Gridò Raph.
            -Sì! Così non potrà più fare del male e lascerà in pace la povera Jia!- Disse Mikey che osservava il combattimento senza alzare un dito.
            -Jia? Tu la conosci?- Chiese Xia.
            -Sì, ha cercato di farmi fuori l’ultima volta che siamo venuti a trovarvi, mi ha detto che ti serve perché altrimenti…come ha detto? La sfig… la maledizione ricadrà sui suoi discendenti!-
            -E’ vero la sua famiglia e la mia sono legate da secoli-
            -E puoi liberarla?-
            -Che cosa te ne importa di Jia? Non ha pure cercato di ucciderti?
            -Lei non vuole fare questa vita, glielo leggo negli occhi…- Commentò serio Mikey.
            -Non dire idiozie mostro! Tu non la conosci!-
Raph la disarmò e gli puntò un sai alla gola.
            -Allora principessa del male dicci se la puoi liberare o no!-
            -Sì posso! Maledetti! Ho questo potere, ma non lo farò mai!-
La porta si aprì, entrò Jia con alcune guardie.
            -Come avete fatto ad arrivare qui?-
            -Fermali Jia o pagherai con la vita!- Disse Xia Yun che era furiosa e avrebbe ucciso le tartarughe a mani nude se avesse potuto.
            -Se vi muovete la vostra principessa del male muore- disse Raph e aggiunse- sono molto arrabbiato con lei ha cercato di uccidermi…non fatemi comportare da maleducato-
            -Jia, Xia Yun ha detto che ti può liberare dalla maledizione!- Disse Mikey.
            -Ancora tu!…perché mi dici questo?-
            -Perché tu non vuoi fare del male, sei costretta da una stupida credenza!-
            -Non è una stupida credenza!-
            -Uffa quanto è cocciuta…pazienza …credici pure, lei ha detto che ti può liberare… ma non vuole…-
Donnie intanto stava cercando di contattare Hedgy, l’aveva rilevata ancora dentro la struttura e temeva che potesse finire nei guai, poi sentì miagolare e la Vattina entrò tranquilla nella stanza fino a Mikey.
            -Allora quel gatto è vostro! L’avete addestrata bene, ci ha preso per il naso per benino- disse Jia e poi rimase scioccata quando la gattina blu che avevano davanti esclamò:
            -Bravissima Hedgy!-
            -Quel gatto parla!- Disse Xia Yun terrorizzata.
Tutti i cinesi presenti si inginocchiarono come ipnotizzati.
            -La nostra Hedgy è molto particolare, del resto anche noi siamo tartarughe e parliamo, non vi siete inginocchiati davanti a noi però!- Disse Mikey scocciato.
            -Da noi è una divinità…- disse Jia con voce soffusa.
            -Una divinità?…bene…Hedgy dì alla signora vicina a Raph di liberare la bella ragazza in rosso, si chiama Jia- disse Mikey e guardò la ragazza con nostalgia, aveva un vestitino simile all’altra volta, non poteva farci niente, lo faceva pensare ad Isabel.
            -Sin’ora…liberare ..Jia!-
            -Ma…non voglio…lei mi appartiene di diritto!-
            -Liberare…Jia!-
            -Cosa fai? Discuti con una divinità?- Chiese Donnie che si tratteneva a stento dal ridere.
            -E’ vero…Non posso oppormi ad una divinità…-
Xia Yun si avvicinò a Jia, recitò una formula in cinese, indicò i bracciali sottili e le cavigliere che indossava la ragazza. Raph, che la teneva ancor sotto tiro, distrusse quei simboli di schiavitù in un baleno con i sai.
            -Ora sei libera…va', tu e la tua famiglia siete liberi…nessuno vi darà la caccia…-
            -Mia principessa…io….-
            -Non sono più la tua principessa, vai adesso…mi hai servito bene…non potevi nulla contro queste divinità…-
Jia era incredula si avvicinò a Mikey e si mise in ginocchio.
            -Grazie Michelangelo…ti sono debitrice…cosa posso fare per te?-
            -Rimediare al male che hai fatto…ma ti prego alzati…è imbarazzante-
Jia si alzò, andò ad abbracciarlo e lo baciò prima che lui potesse opporre resistenza.
            -Grazie…grazie a tutti voi…non vi dimenticherò…la mia famiglia vi sarà grata in eterno…-
Mikey rimase come imbambolato mentre Jia correva via verso la libertà.
            -Bene Xia Yun, spero che manterrai la parola- disse Raph.
            -Devo o la maledizione cadrà su di me…ma adesso che ci farete?-
            -Fate sgomberare subito il piano del supermercato…-
Lasciarono Xia Yun e le guardie legati come salami all’ultimo piano e quando erano ormai distanti fecero scoppiare le bombe piazzate sul pavimento del supermercato.
            -Non sarà pericoloso? Potrebbe andare a fuoco il palazzo…- disse Mikey.
            -Avrei preferito non rischiare, ma ho già chiamato i poliziotti ed ho fatto scattare anche il sistema antincendio…è finita ormai…ho messo on line tutti i dati compromettenti su Xia Yun, non sarà più in grado di fare nulla di male-
            -Speriamo…- Commentò Leo.
            -Adesso andiamo… Astrid ci aspetta, sono in pensiero!- Disse Donnie.
 
Piano piano la vista tornò, si accorse che era senza cintura, legata nel letto dell’infermeria.
            -Mamma…Roby…che succede? –
Leiad restava a distanza, evidentemente Astrid era in quarantena.
            -Come ti senti?-
            -Abbastanza bene…ma che è successo? Beal mi ha contaminato?-
            -Non ne siamo sicuri, stiamo facendo le analisi-
            -Ti assicuro che non ho idee di conquista verso Terra…ma cosa è successo?-
            -Roby ha addormentato Lisad e ti ha salvato da Beal…per fortuna Donnie gli ha dato le informazioni per i punti di pressione, altrimenti non so proprio come avrebbe potuto fermarli senza fargli del male…-
            -Dove sono tutti?-
            -La sala delle riunioni è diventata la stanza di detenzione e quarantena…sono tutti lì…alcuni hanno la febbre…non ho capito come mai non tutti l’abbiano avuta…-
            -Hai preso anche Kerad?-
            -Sì per fortuna può ipnotizzare solo i maschi…credo che sia un meccanismo visivo più i ferormoni-
Arrivò Roby, aspettò che Leiad finisse di parlare ed intervenne:
            -Astrid non è state infettata da Beal, può uscire dalla quarantena-
            -Che sollievo…siamo rimaste solo noi per trovare l’antidoto, Nied e Zarel sono stati infettati…ma tu hai idea di quello che è successo?- Chiese Leiad.
            -Sì ho una teoria…ricordi quello che ho appreso da te e Vertel? Xeul il microbiologo ha certamente creato un virus su misura per Redol…sospetto che tutte quelle sequenze che non riuscivamo a decifrare codifichino per neurotrasmettitori proteici che fungono da molecole messaggio per i neuroni o vere e proprie proteine che si accumulano dentro di essi…ricordi quella frase di Xeul che ho trovato nel tuo subconscio? La memoria, le idee, i ricordi non sono altro che agglomerati di peptidi e quindi proteine che si depositano nei neuroni…in pratica invece di condizionare con la mente, Redol fa produrre ai virus le sue idee direttamente dentro la testa di chi viene infettato! Il condizionamento di Meredol era solo una parte del piano…i virus erano la chiave di tutto…scommetto che a Kerad è tornata la memoria grazie al virus, adesso sarà interessante fare una fusione, capiremo tutto!-
            -Redol è un genio del male…è un vero spreco che uno scienziato così pensi solo a conquistare e sottomettere i più deboli…ma come faremo a togliergli quelle idee dalla testa?-
            -Non basterà una fusione con me, dobbiamo debellare il virus e trattare i neuroni infettati altrimenti è inutile…-
            -E la febbre? Come mai non ce l’hanno tutti?-
            -Forse dipende dal sistema immunitario oppure succede a chi cerca di opporsi…o tutte e due le cose, adesso però ti prego liberami e fammi uscire, vorrei contattare Donnie, sono molto in pensiero dovevano affrontare quella criminale Xia Yun…-
            - Le tartarughe, Farad e Hedgy stanno passando adesso attraverso il portale, li aggiorno immediatamente-
Roby mise fuori i suoi razzi e volò subito incontro ai nuovi arrivati, Astrid arrivò poco dopo ed abbracciò Donnie come se non lo vedesse da mesi ricoprendolo di baci. Farad li osservava con invidia. Una volta messi tutti al corrente della situazione, andarono a trovare i reclusi. Grazie alla composizione delle mura della base era possibile vedere attraverso: Nied era abbracciata a Beal, Frel camminava avanti ed indietro dandosi dello stupido, Gead era ancora svenuta, Kerad era in un angolo che teneva a bada Tredil, Ulil e Zarel che le facevano la corte. Lisad era seduta a terra con la testa tra le ginocchia.
            -Al momento non possono sentirci né vederci…Kerad ha un potere ipnotico sui maschi quindi è meglio se prima la rendo inoffensiva…non so che effetto potrebbe avere anche su voi tartarughe…se non ci fosse stato Roby…-
            -Ero preoccupatissimo…ma sapevo che ti avrebbe aiutato…sono invece rimasto molto stupito da Hedgy, ti ringrazio di avercela mandata, è stata determinante…ma senti…mi sembra più intelligente di quello che mi avevi detto, capisce molto di più di una bimba di due-tre anni…-
            -L’ibrido ha più capacità dei due animali presi separatamente, credo che ci sorprenderà spesso…adesso scusatemi, lasciatemi sola con loro, devo parlargli- Rispose Astrid concentrata sul suo compito.
Le tartarughe e Leiad si allontanarono, Roby rimase, avrebbe sentito tutto comunque, era ormai parte della base, sapeva tutto quello che succedeva al suo interno.
            -Mi dispiace immensamente tenervi chiusi qui…le idee che avete in testa non sono vostre è stato Redol…tu Zarel sei stato il primo ed essere infettato da Kerad…non avresti mai risolto il mistero delle sequenze di DNA volontariamente-
            -Non importa il mezzo che ha usato Redol, ha ragione, questi terrestri vanno domati e governati- disse con la sua vocina stridula.
            -So che vi sentite tutti superiori ai terrestri, ma non c’è in realtà tanta differenza tra noi e loro, voi giovani prescelti lo capirete col tempo…-
            -Astrid…perché non ti unisci a noi…potremo stare insieme…cos’ha Donnie più di me…sono diventato un guerriero coraggioso, sono un'altra persona…sono migliore…perché non mi vuoi?  Sono un Niano come te…-
            -Frel…mi dispiace, non voglio e non posso ricambiarti, la mia vita è con Donnie…Nied ha scoperto che la nostra unione è molto più forte di quella che potrei istaurare con un Niano…anche se volessi non potrei mai lasciarlo, mi manca il respiro senza di lui…-
            -Come sapevi che non potevi fidarti di me?- Chiese Kerad.
            -Mia madre mi aveva detto che avevi avuto spesso a che fare con Redol…ha plagiato vari prescelti prima di te, sapevamo che facevi parte del suo piano…ma non potevamo nemmeno lontanamente immaginare che tu fossi stata infettata con un retrovirus così potente…quando è attivo nel genoma produce delle proteine nei neuroni che vi forniscono le idee ed i pensieri di Redol. Kerad lui ti aveva cancellato la memoria…adesso scommetto hai dei ricordi che prima non avevi-
            -Io…sì…mi sento diversa…era vero che ero come “vuota”…Redol è un genio, chi meglio di lui sa qual è il nostro bene, perché ti vuoi opporre ai suoi piani?-
            -Perché è pazzo, i Niani non vogliono la guerra! Guardate, Marte è bellissimo! Non abbiamo bisogno di Terra! Se siamo così superiori come dite non abbiamo bisogno di sfruttare nessuno-
            -Sono d’accordo con te Astrid…stranamente non provo più quello che provavo prima e perdonami se ti ho fatto del male…non sono riuscito a dominarmi… ma adesso sono tornato in me…e anche Nied…-
            -Vorrei poterti credere Beal…faremo degli esami per vedere se hai ancora il virus nel sangue…per adesso dovrai restare qui in quarantena-
Tredil si alzò, corse verso Astrid e cominciò a battere furiosamente i pugni sulla parete trasparente.
            -Tu sei una traditrice! Pensi prima ai terrestri e poi al tuo popolo, è perché ti sei unita a quel terrestre sottosviluppato!-
            -Non è sottosviluppato…è più intelligente di me e di te…ed è l’essere più fortunato della galassia- disse Frel, si sedette a terra a lato di una Lisad febbricitante, che stranamente non aprì bocca per protestare.
Astrid sospirò e si recò in laboratorio, aveva molto lavoro da fare, presto avrebbero contattato la base Niana in viaggio, aveva bisogno che i suoi prescelti fossero guariti ed in perfetta forma.

 

 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Spero vi sia chiaro il meccanismo dei virus, in pratica fanno produrre delle piccole proteine ai neuroni, queste proteine si accumulano nei neuroni e diventano ricordi e pensieri: i pensieri di Redol di conquista della Terra. Jia e Xia non hanno ancora finito…le incontreremo prossimamente
Ciaux
Altair

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Capitolo 33
*** Non esistono gli anticorpi per l’amore ***


Leo era di nuovo sulla Terra, non poteva stare su Marte senza far nulla ed ogni sera tornava di nascosto a guardare la sua Karai dal tetto del solito palazzo. Si sentiva come se gli ultimi anni fossero stati solo un bel sogno. Il rumore dello scacciaspiriti della palestra gli ricordava che lui era ritornato ad essere il mostro verde senza speranza. Anche se dottor Martin Chapling sembrava scomparso di nuovo, non osava avvicinarsi a Karai, lei gli aveva chiesto del tempo. Karai aveva bisogno di pensare, non poteva decidere solo per sé, il piccolo Leo aveva bisogno di un padre. Leo temeva lo ritenesse solo una tartaruga troppo cresciuta.
Mentre ammirava le movenze della donna che amava, vide che un individuo con un cappuccio si avvicinava al vetro e poi entrava. Doveva essere Martin. Con la cintura Enerzonica Leo fu in grado di sentire tutto quello che succedeva all’interno. Il dottor Chapling aspettò paziente la fine della lezione e che tutti gli allievi si accomiatassero.
            -Sei tornato…-
            -Non potevo stare ancora lontano da te- Rispose Martin in modo un po' teatrale.
            -…cosa hai fatto in questi anni?-
            -Ho ricordato chi ero solo un anno fa, prima ho vagato per Los Angeles senza una meta, fino a che casualmente mi sono imbattuto in un ricco imprenditore brasiliano. Aveva una specie di doberman meccanico, aveva smesso di funzionare in mezzo alla strada ed io senza sapere perché mi sono offerto di aggiustarlo e con un cacciavite ho fatto quello che lui ha definito un miracolo…mi ha preso con sé…ho vissuto in Brasile fino ad un anno fa-
            -Come hai fatto a ricordarti di me?-
Martin esitò un attimo, poi prese fiato e parlò:
            -Ho visto in TV un servizio sulla tua palestra, dicevano che avevi tolto molti malviventi dalla strada, non ti sei fatta intervistare ma ti ho visto nello sfondo e ti ho riconosciuto-
            -Sono passati anni…ma ti conosco ancora bene… stai mentendo!-
            -E’ vero che ti ho visto in TV-
            -Sì, sono venuti una volta a filmare, ma tu non ti sei ricordato di me in quel frangente!-
            -Perché dici così…-
            -Tu sei qui perché vuoi qualcosa da me…sono quei cristalli vero?-
            -Ecco…-
            -Parla! O diventerò davvero vedova!-
            -Alvarez de Romeiro Manuel, l’imprenditore brasiliano, è interessato a quella tecnologia che gli uomini di Shredder avevano rinvenuto, forse nel museo hai anche qualche altro resto alieno…-
            -Mi dispiace per te ma hai fatto questo viaggio e hai recitato questa farsa inutilmente, non ho più quei ritrovati alieni, li ho venduti-
            -Stai mentendo, chi mai potrebbe volerli?-
            -Non ricordo chi li ha comprati, ho dato via tantissimi oggetti di mio padre!-
            -Non puoi aver fatto una cosa così stupida, lo sapevi che erano armi potenti-
Martin stava per schiaffeggiarla ma lei gli bloccò il polso e lo guardò con uno sguardo da fiera.
            -Non ti conviene farmi arrabbiare, hai dimenticato chi sono?-
            -No…scusami…è stato un momento…-
            -Picchieresti anche tuo figlio se ti facesse arrabbiare?-
            -Non credo… io…-
            -Tu vuoi bene a nostro figlio?-
            -Sì ovviamente…-
            -Guardami quando lo dici! Ci ami? Mi ami?-
            -Sì, se tu non fossi così testarda!!-
Cercava di fare leva sulle insicurezze di Karai, quelle insicurezze che l’avevano fatta sentire inadeguata  per anni e le avevano fatto fare la parte delle vedova inconsolabile. Proprio in quel momento arrivò il piccolo Leo, vide Martin e con un grande sorriso disse:
            -Papà sei ritornato? Resterai con noi?-
La tartaruga in blu aveva le lacrime agli occhi, il piccolo Leo doveva avere l’ultima parola in questa storia, lui, un mutante, non avrebbe mai potuto sostituire suo padre. Poi però successe qualcosa che lo mise in allarme, Martin aveva preso il figlio e lo minacciava con un arma presa in palestra.
            -Se non mi dici dove sono finiti quei resti Leo pagherà con la vita!-
            -Non puoi farlo, è tuo figlio!-
            -La ricerca è più importante della vita di chiunque…non hai idea di cosa possono fare quei cristalli!-
            -Non me ne importa niente dei cristalli…sei un mostro senza cuore e senza onore! Come ho fatto a sposarti? -
            -Non mi sembra che ci sia stato un miglioramento, visto con quale scherzo della natura ti sei messa!-
Il piccolo Leo rispose a tono senza timore:
            -Leonardo è un grande ed onorevole guerriero, vorrei che fosse mio padre!-
            -Taci sciocco ingrato, sono io tuo padre!-
Il ragazzino era tutto sua madre, lo colpì allo stomaco, lo disarmò in un lampo e scappò da Karai. Martin si girò e si trovò alla gola le katane di Leonardo Hamato.
            -Sei il verme più schifoso che abbia mai conosciuto, nemmeno Shredder avrebbe mai osato tanto!-
            -Ti prego lasciami andare, tu non sei un assassino…ho bisogno di quei cristalli o Alvarez mi farà uccidere…sono anni che non riesco trovare il modo di utilizzarli…ma so che sono una fonte inesauribile di energia…sono sicuro che con quei resti troverei il modo…-
            -Cosa è successo in questi otto anni, dicci la verità!- Disse Karai.
            -Ho finto la mia morte…ho incontrato questo ricco magnate brasiliano davvero per strada…voleva che lavorassi per lui ma in segreto…-
            -Chi era l’uomo che ho seppellito?-
            -Era un mio sosia…dovevate pensare che ero morto…con te Karai non avrei mai potuto fare quello che volevo, mi avresti impedito di lavorare con un criminale…di nuovo-
            -Puoi stare certo che è così…Leo, piccolo mio tuo padre è pazzo, deve essere curato non ti avrebbe mai fatto del male altrimenti-
            -Mamma lui non è mio padre…non lo vedevo mai…ho sperato che sarebbe tornato…ma adesso non lo voglio più vedere…-
            -Voi preferite la tartaruga a me?-
            -Che ti aspettavi? Li hai abbandonati e poi cerchi dai fargli del male…sei sicuro di avere un qualche quoziente intellettivo? Forse non sei granché come scienziato!-
            -E’ facile parlare così mentre mi punti due lame affilate…-
            -Solo il rispetto che ho per la vita mi ha impedito di tagliarti la testa di netto! Cosa ne facciamo di lui Karai?-
            -Quello che vuoi, non mi interessa, se mio figlio non lo vuole come padre, io non lo voglio come marito!-
            -Vattene di qui e non farti più rivedere, altrimenti non ti ucciderò ma ti farò così tanto del male che desidererei di morire tu stesso!-
            -Senza quei reperti alieni sono un uomo morto comunque…non ti avrei mai ucciso Leo…fingevo…mandandomi via così mi condannate a morte…-
            -Perché sono così buono di cuore?- Disse Leo alzando gli occhi al cielo per un secondo, poi colpì Martin con gusto ma solo per farlo svenire, doveva fargli sondare la mente da qualche Niano.
 
Astrid entrò facilmente nella mente del terrestre, era ricca di nozioni di cibernetica ed elettronica che sarebbero potute tornare utili. Martin aveva studiato i cristalli senza riuscire davvero a carpirne il segreto, era molto intelligente ma non aveva quella scintilla in più che certamente a Donnie non mancava. Il ricco brasiliano esisteva davvero, come anche la figlia Manuela con cui Martin si era intrattenuto negli stessi anni in cui Karai teneva alla larga tutti i pretendenti e faceva la vedova inconsolabile. Dopo anni di lavoro inutile il suo magnate lo aveva invitato a trovare il modo di utilizzare i cristalli o lo avrebbe sbattuto fuori e gli avrebbe impedito di vedere Manuela. Non aveva detto che lo avrebbe ucciso, lo avrebbe lasciato semplicemente in mezzo ad una strada. Su richiesta di Karai, Astrid gli cancellò la memoria, questa volta veramente e lo lasciarono in un centro di recupero per malati di mente di Seattle.
 
Astrid indossava la cintura da giorni, non dormiva non mangiava, aveva smesso solo per aiutare Leo e Karai a sbarazzarsi del dottor Chaplin. Alcuni prescelti, Lisad, Beal e Nied erano stati infettati dal virus di Redol, lei doveva trovare la soluzione. Sua madre l’aiutava come poteva ma la biologia molecolare e la microbiologia non erano proprio il suo campo. Zarel era il Niano che aveva più nozioni a riguardo ma non potevano contare su di lui perché era stato infettato e pensava solo a come far fuori i terrestri. Astrid aveva però acquisito delle nozioni grazie alla fusione con i prescelti e sapeva come muoversi.
            -Non credi che però potresti riposarti un attimo mentre vengono prodotti gli anticorpi monoclonali? Non si formano prima se li stai a guardare- gli diceva Leiad.
            -Sì è vero… ma potrei già cominciare a clonarne altri…-
Donnie che pretendeva tutto da se stesso, non voleva però che la sua compagna si stancasse.
            -Vieni con me un attimo amore,  Lisad ti vuole parlare-
            -Va bene…è tornata in sé?-
            -Non saprei…lei dice di sì…-
Lisad era appoggiata alla parte trasparente, molti dormivano, Kerad fissava il muro come una pazza, finalmente i suoi pretendenti la lasciavano in pace.
            -Come stai Lisad?-
            -Come credi che stia? Chiusa qui con questi sciocchi ragazzini…-
            -Cosa volevi dirmi?-
            -Forse vuoi sapere cosa penso in questo momento?-
            -Prima voglio liberarti dal virus!-
            -Invece mi devi ascoltare adesso!-
            -Ok, Parla di ascolto-
            -Ho un irresistibile istinto a spaccare questo vetro e prendere a calci tutti i terrestri, ma so che non sono pensieri miei! Anche Beal e Nied ragionano più o meno come me, mentre i nuovi prescelti sono assolutamente convinti che conquistare Terra sia la scelta giusta…attenta quando ci libererai da questo virus…-
            -Perché mi dici questo? E poi come fai a distinguere i pensieri di Redol dai tuoi?-
            -E’ la nostra amicizia, il legame che abbiamo che mi aiuta…certo se mi fai uscire di qui non so come reagirò…ma sento come alieni questi pensieri di odio contro i terrestri…è un’idea morbosa di morte che non mi appartiene…-
            -Anche contro Raph?-
            -Perché lo rammenti?-
            -Non ti manca nemmeno un po’?-
            -No…Sì…non lo so…Kerad mi ha detto che Raph le ha chiesto di fare una passeggiata insieme e mi chiedeva se per i terrestri è come uscire…intendo come fanno le coppie…-
            -E perché lo ha chiesto a te?-
            -Mi ha…praticamente chiesto il permesso…-
            -E tu?-
            -Gliel’ho concesso…-
            -Ma scusa, non voleva sottomettere i terrestri? Di cosa avete parlato? Te e quella svampita-
            -Ha detto che sarà il suo schiavo personale…-
            -E tu hai acconsentito?-
            -Bè…sarà vivo…-
            -Senti non ti sembra un dejavouz? Ma al contrario-
            -Cosa vuoi dire?-
            -Ti ricordi quando non volevo coinvolgere Donnie nella missione per Marte? Preferivo che diventasse schiavo dei Niani, invece di morire inutilmente. Tu stai facendo lo stesso ragionamento…ma lo sai che le tartarughe non potranno mai essere schiave…che preferirebbero morire…-
            -Astrid…tu devi guarirci, tutta questa storia non ha senso…e i nuovi prescelti devono conoscere gli umani… anche se odio queste scimmie senza peli con tutto il cuore…oh diamine questa ossessione mi fa sragionare!-
            -Grazie Lisad, terrò in considerazione il tuo suggerimento…ma dicevi che Beal e Nied sono d’accordo con te…-
            -Sì, addirittura Beal nemmeno li odia i terrestri, invece Nied ha un po’ di problemi, si sente superiore a loro in tutto e gli sembrano dei selvaggi da domare. Ovviamente non gli farebbe mai del male… lei non farebbe del male nemmeno al suo peggior nemico che cerca di ucciderla …sai è una convinta nonviolenta-
            -Che ironia si è innamorata proprio di un soldato…-
            -Già… come dice Frel non possiamo farci gli anticorpi per i sentimenti! E poi chi ha fatto la fusione con Mikey viene contagiato senza speranza da tutto il romanticismo che esiste su Terra!-
            -Beal…contagiato …anticorpi…ci sono!! Roby a rapporto!- Disse Astrid alzando l’indice destro in alto.
            -A tua disposizione Astrid!-
             -Oh porcaccia la miseria! Che spavento! Sei così rapido, non ti avevo sentito arrivare! Comunque…devi prelevare almeno tre provette di sangue di Beal, facciamo i test degli anticorpi-
            -Sarà fatto! Avrai la risposta tra due ore e due minuti-       
             -Comunicami i risultati appena te li comunica il computer!-
            ­-Come sempre Astrid!-
            -Ce l’hai fatta? Hai capito come guarirci?- Chiese la sua amica Lisad.
            -Credo di sì…dici che Beal non ha istinti omicidi verso i terrestri e non vuole conquistare Terra…potrebbe aver smaltito il virus. Il suo sistema immunitario potrebbe avere prodotto gli anticorpi ed essersi immunizzato! Se così fosse, il suo sangue è l’antidoto e voi guarirete presto! Esistono dei casi in cui il paziente guarisce da sé, è raro… ma succede! Poi la sua forza psichica lo aiuta sicuramente contro i pensieri indotti dalle proteina del virus-
            -Se hai ragione…lo sapremo tra due ore…-
            -Sì, saranno due ore lunghissime…-
 
Mikey era al lago termale con Hedgy, quando erano da soli riuscivano ad avere delle vere e proprie conversazioni, come due bambini che si capiscono al volo nella loro lingua estranea ai grandi.
            -Allora… Zarel voleva fare del male a Farad…-
            -Sì…Zare’…toccato…Kera’-
            -Toccato come?-
            -Bocca…bocca-
Hedgy era nell’infermeria quando Kerad aveva sedotto Zarel.
            -L’ha baciata! Quindi Farad voleva essere baciata da Zarel!-
            -Sì…Fara’…stupida…-
            -Perché stupida…è curiosa…ed io non la posso accontentare…sai qualche giorno fa una ragazza mi ha baciato…è molto bella si chiama Jia…io non volevo-
            -Baciare…no…pericoloso?-
            -No, se non sei malato…anzi è una cosa molto bella-
            -Jia… malata?-
            -No…-
            -M’ky…stupido!-
            -Non puoi capire…nessuna è come Isabel…-
            -Isabel …morta…M’ky …vivo-
            -Perché diamine parlo con te?-
            -Perché hai cominciato ad evitarmi e siccome siamo in pochi rimasti sani è logico che resti da solo!-
            -Hedgy?-
            -Ma sei scemo! Sono Farad…sapevo che vi trovavo qui…così questa Jia ti ha baciato…-
            -Non volevo, mi ha preso di sorpresa!-
            -M’ky…stupido- ripeteva Hedgy saltellando intorno alla tartaruga.
            -Smettila! Vattina cattiva!-
            -Ha più cervello di te! Cosa vuoi cha faccia un bacio, non significa nulla, certi atti non significano nulla…l’ho imparato da te…è quello che c’è dietro che ha importanza…-
            -Sono scuse…non otterrai niente da me…-
            -Di cosa hai paura?-
            -Non ho paura di niente…- Rispose Mikey, lo sguardo era perso nel vuoto.
            -Invece sì, hai paura di andare avanti… di crescere…di innamorarti di nuovo…e di soffrire di nuovo!-
            -No…non è questo…-
            -Sì che è questo il problema!-
            -Cosa vuoi saperne tu dell’amore? Sei vuota come…come…la testa di Raph!-
            -La testa di Raph? Non è vuota…comunque…ho guardato Love Story come mi avevi consigliato…ho una domanda…-
            -Una domanda da Niana insensibile immagino…-
            -Non lo so…puoi rispondere per favore?-
            -Va bene…-
            -Perché deve esserci sempre questa sofferenza? Perché voi terrestri dovete sempre soffrire per gioire?-
            -Di cosa parli?-
            -Parlo di contrasti. Capite il vero valore delle cose quando queste mancano, ho ragione?-
            -Sì…credo di sì…ma sono convinto che valga anche per voi…Nied dice che abbiamo il cervello fatto in modo molto simile…-
            -…lo so…infatti mi piace studiarvi…siete regrediti rispetto a noi, però siete una nostra versione più empatica e sentimentale, quindi se capirò voi non sarà difficile capire i ragionamenti dei Niani…quando Astrid avrà guarito tutti i prescelti dovremo fare delle sedute di psicofusione anche in presenza di Mead…meno male lei e Rel erano su Terra quando c’è stato il contagio…ora che me lo rammenti, devo ringraziarti, se tu non avessi chiesto ad Hedgy di proteggermi adesso sarei stata contagiata…-
            -L’ho fatto davvero per il tuo bene… so che ti sembro infantile…ma tu lo sei più di me…è vero che un bacio è solo un bacio…ma tu prima devi imparare la sua importanza, poi potrai decidere che farne…-
            -Quando avrò imparato l’importanza di un bacio… tu mi bacerai?-
            -Ma…ecco…-
            -Non ti piaccio proprio?-
            -Non  è questo…-
            -Deciderai tu se sono pronta…e mi bacerai ad occhi chiusi …così non mi vedrai-
            -Non sei brutta sciocchina…senti…va bene Farad…quando sarai pronta ci baceremo…però se in quel momento non vorrai, non dovrai baciarmi per forza…ok?-
            -E’ un patto!-
Farad gli prese la mano senza riflettere e fece quello che facevano i Niani quando stringevano un patto: una microfusione, con il risultato che fece venire il mal di testa a Mikey.
            -Ops scusami…per un attimo ho dimenticato che tu non fai fusioni…-
            -Tranquilla tutto bene…ma mi sento come se infrangere quel patto volesse dire che sono un essere spregevole…è così che funziona?-
            -Sì esattamente! Anche io non lo infrangerò lo prometto! E’ vero! Non siamo poi così diversi!-
Hedgy guardava i due rettili con approvazione, forse col tempo sarebbero diventati meno stupidi, lo erano già un pochino meno di prima, ma la strada era ancora lunga.
 

 

 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Sono veramente di corsa, spero che sia tutto chiaro! Il dottor Chapling è uno stronzo bugiardo, Leo è una superstar e Astrid forse ha trovato il vaccino per il virus di Redol.
Alla prossima!
Ciaux
Altair

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Capitolo 34
*** In attesa di un contatto, pensando al passato e scappando dal presente ***


Donnie era in pensiero, il FIR era tornato ma non aveva registrato niente. Non sapeva se il suo insetto nanotecnologico aveva perso l’appuntamento con la base di Ni o peggio ancora se era successo qualcosa di serio alla base stessa. Il prossimo appuntamento era al salto iperspaziale successivo e cioè tra sei mesi, non poteva far altro che aspettare.
            -Su’ amore, non preoccuparti mi avevi detto che c’era la probabilità del trenta per cento di riuscita, aspettiamo il prossimo appuntamento per farci prendere dal panico…volevo dirti che gli anticorpi estratti da Beal e l’antidoto per curare i neuroni infettati funzionano! Quindi Big Bear è sano come un pesce, anche Nied, Frel e Lisad sono praticamene guariti. Anche Ulil e Gead stanno abbastanza bene, mentre Tredil, Zarel e Kerad ci stanno mettendo di più ma sono migliorati. Ho preparato dei vaccini in modo che nessuno di noi possa essere infettato in futuro-
            -Ne sono felice, almeno qualcosa sta funzionando!- Astrid guardò Donnie con comprensione e disse:
            -Non è colpa tua se non abbiamo notizie della base, era difficile prevedere esattamente al chilometro dove sarebbe arrivata con il salto, mentre del prossimo, mi dicevi, avremo coordinate più precise. Ci preoccuperemo solo se il FIR mancherà questo di appuntamento-
            -Ero anche curioso di sapere se avevano fatto progressi sulla mia formula per il Tartunnel…cercherò di non pensarci…-
            -Piuttosto…ti sei esercitato un po’ con la telepatia? Potrebbe essere utile un giorno-
            -Sì, Mikey si diverte talmente tanto che viene lui a chiedermi di provare…è proprio strano mio fratello…lo chiama “the secret experiment” e dice che poi vuole imparare anche lui, anzi si sta già esercitando, la sua scusa al momento è che la mia mente è troppo noiosa, per questo non riesce!-
            -E’ proprio buffo Mikey…ma tu… progressi?-
            -Sì, adesso leggo la sua mente quasi come la tua e devo dire che lo trovo molto bene. Certo pensa ancora a Isabel, però mi sembra che qualcosa sia cambiato. Prima era molto più doloroso leggere i suoi pensieri ora è…come potrei spiegarmi…è più spensierato. Gli fa molto bene passare il tempo con Farad ed Hedgy…però riguardo quest’ultima…mi chiedevo…tu mi nascondi qualcosa vero?-
            -Che cosa vuoi dire?-
            -E’ venuta molto più intelligente di quello che doveva…tu non hai fatto un semplice ibrido tra gatto e Vitok…-
            -Si dice Vtozit!-
            -Ok Vtozit, comunque, ci hai messo del tuo!-
            -Non ho usato il mio DNA se è questo che credi, però è vero dovrebbe venire più intelligente del previsto, forse col tempo come una bambina di dieci anni! La sto istruendo a dovere-
            -Sei sicura che un animale da compagnia debba essere così intelligente?-
            -Perché no?-
            -Sono preoccupato perché può essere anche un’arma letale-
            -Ha imparato ad usare i suoi aculei con giudizio, non preoccuparti. Poi la controllo spesso con le fusioni. La sua mente è molto equilibrata, non pensavo sarebbe venuta così bene-
            -Ho capito… mi arrendo, me ne torno al mio lavoro tranquillo e sereno visto che il numero 1 ha pensato a tutto e tutto è sotto controllo…così va bene?-
            -Eh sì sono io la numero 1 quindi direi che è perfetto così!-
Astrid gli dette un bacetto sul naso appena accennato di tartaruga ed andò nella stanza ologrammi dove l’attendeva la madre.
            -Vieni, entra pure- Disse Leiad.
Astrid si trovò in un ambiente alieno di sua conoscenza: un grande lago rifletteva un tramonto rosso brillante rigato di viola, Leiad era sdraiata su un prato morbido di piante dall’aspetto gommoso (i Ratrizix), sotto ad un albero che toccava l’acqua con le fronde e perdeva lentamente le sue foglie color lilla.
            -Perché volevi vedermi? E perché metti sempre il paesaggio di Ni? Non ti piace Marte?-
            -Questo paesaggio mi fa ricordare chi sono…Marte è bellissimo e somiglia molto a Ni…ma non è dove sono nata…-
            -Tu normalmente fai materializzare anche mio padre Sol…non è vero? Dovresti andare avanti, distrarti dalla tua vita passata…ma perché non dai una chance a Yal, è un tipo così in gamba!-
            -Provo solo amicizia per lui, come te lo devo dire! Comunque ti ho chiamato qui per altri motivi. Devi provare a liberarmi, c’eravamo andate così vicino…qui non ci disturberanno ho messo il blocco, nessuno può vederci…però prima c’è un dubbio che mi tormenta-
            -Ti ascolto-
            -Come facciamo con Kerad ed il suo potere ipnotico? Ne sappiamo così poco. Nascono pochissime femmine di cristallo e non tutte hanno quel potere. Redol lo aveva cancellato dalla sua memoria perché noi non lo vedessimo…ma ora è riemerso… come faremo…come farai?-
            -O le cancello la memoria di nuovo…oppure aumento in lei il senso di responsabilità nell’usarlo!-
            -Forse è meglio cancellarla del tutto…-
            -Sono in dubbio perché gli altri prescelti potrebbero pensare che li limito in qualche modo, che voglio controllare le loro menti…non si fiderebbero più di me…devo responsabilizzarli, non cambiare come sono…forse dovrei lasciar decidere lo Stato supremo-
            -Sei proprio diventata saggia…perfino più di me…-
            -Credo che sia il contatto con i terrestri…i Niani vivono in un mondo praticamente morto e troppo facile…anche se tu hai avuto una vita avventurosa, in questi ultimi anni li hai passati su una stazione orbitante piena di merluzzi surgelati!-
            -Merluzzi surgelati? Ahahah-
            -Li ho sempre immaginati così i nostri Niani: indifesi, arresi al loro destino…ma adesso passiamo alla cose serie…sei pronta?-
            -Nata pronta!-
Per migliorare ancora il contatto tra di loro, misero le mani alle tempie l’una dell’altra e cominciò un nuovo viaggio. Le loro menti si fusero quasi subito, si espansero, con loro grande sorpresa videro anche cosa succedeva intorno. In pratica vedevano tutte le stanze della base ed oltre: Donnie lavorava al PC, Beal si esercitava nelle arti marziali mentre Nied leggeva un libro terrestre. Lisad cercava di dormire rigirandosi senza posa, Gead parlava con Ulil e Frel dei massimi sistemi. Tredil e Zarel litigavano per Kerad. Vicino alla base Mikey giocava con Hedgy e Farad a nascondino. Rel era nella serra con un fiore in mano e pensava alla sua Mead impegnata in qualche opera di beneficenza sulla Terra. Quando si staccarono dissero in contemporanea:
            -Hai visto?!-
            -Sono senza parole è ancora più potente che con il Digimental!-
            -Prima o poi ne devo parlare anche con Nied. Come va mamma? Ti ho liberato?-
            -Non ancora, ma miglioro sempre un po’. Sono già molto più forte di quando sono arrivata…però non capisco cosa mi blocca…-
            -E’ incredibile…vedo tutto, vado perfino oltre le pareti fisiche intorno a noi ma non capisco quello che ti impedisce di liberarti…quando sei riuscita a bloccare esattamente i tuoi poteri?-
            -Mentre ero ancora convalescente. Dopo l’operazione non potevo muovermi, stavo sdraiata tutto il giorno ed ho cominciato il processo mentale…non sapevo nemmeno se potevo farlo…-
            -Ne hai mai parlato con Yal?-
            -E perché mai? Lui non è abbastanza forte mentalmente per aiutarmi…-
Il povero Yal era sottovalutato da Leiad, non poteva in alcun modo vincere sulla figura idealizzata di Sol, ma Astrid non volle commentare, si concentrò sul reale soggetto della conversazione.
            -Questo blocco…non potrebbe avere a che fare con la trasformazione che hai subito?-
            -In teoria no…il mio cervello non è stato toccato…le sue cellule sono le stesse di sempre, hanno il mio vero genoma, altrimenti non sarei stata più io…-
            -Ma tutto il resto no…è vero che il cervello controlla tutto, ma è vero anche che viene influenzato anche dalle riposte nervose ed ormonali del corpo…-
            -Non ci avevo mai pensato…Yal ha fatto un bel lavoro con te…-
            -Non è solo questo, è anche la fusione con Donnie, io sono lui, lui è me! Se ho qualche intuizione geniale lo devo anche alla nostra unione particolare-
            -Sono molto contenta per te…ho sperato che tu potessi trovare qualcuno che ti completi come Sol completava me…-
Astrid non aveva mai conosciuto il padre, avrebbe tanto voluto, ma di certo non le piaceva vedere la madre che dopo tanti anni ancora soffriva per lui, sviò il discorso.
            -Tornando a noi…questo corpo modificato alla fine comunica con un cervello che non è il suo…-
            -In pratica cosa vuoi dire…che devo conoscermi meglio?-
            -Credo proprio di sì…non hai vissuto abbastanza in questo tuo nuovo corpo fuori dall’ibernazione…credo, quindi ci vorrà solo tempo, dovremo fare queste sedute tutti i giorni, te la senti?-
            -Certo Astrid-
            -Bene, adesso vado da Kerad e quei due idioti di Tredil e Zarel innamorati senza speranza…forse è il caso che li separi…anche se sono tutti allo stesso stadio di guarigione…-
            -Invece aspetterei… la prossima volta Kerad ci penserà due volte ad usare a sproposito il suo potere ipnotico!-
Mamma e figlia risero spensierate.   
 
Leo era molto amareggiato perché il ritorno di Martin aveva messo in dubbio la sua unione con Karai. Frequentava ancora regolarmente la palestra per il piccolo Leo, ma per il resto non sapeva come doveva comportarsi e vedeva che non era l’unico a sentirsi a disagio. La donna che amava non lo aveva minimamente sfiorato, quasi non gli parlava, non lo invitava più la sera a cena, tanto meno a dormire da lei, quindi aspettava paziente un segnale e cercava di far finta di nulla.
Anche quella sera tornò al rifugio, Splinter non era ancora tornato, c’era solo Raph stravaccato alla TV che mangiava dei pop corn.
            -Come mai sei qui anche stasera Raph?-
            -Stavo per farti la stessa domanda…ma cosa sta succedendo con Karai…non era tutto risolto?-
            -Lo credevo anche io…ma il fatto che il marito è ancora vivo…forse ha cambiato idea…forse non mi vuole più…-
            -Queste donne sono complicate…è meglio stare da soli, credimi…sono solo fonte di guai! Perché non usciamo tu ed io a scorrazzare un po’ per New York? Facciamo finta di essere a qualche anno fa quando l’unica donna che conoscevamo era April ed era solo una cara amica!-
            -Ci sto! Ma niente Bronx, non ho voglia di stare a rincorrere dei teenager brufolosi!-
            -Ok va bene, andiamo ad Harlem…anche lì succede sempre qualcosa di interessante-
Le due tartarughe saltavano sui tetti, correvano controvento come se cercassero in quel modo di spazzare via di dosso i loro problemi ed i pensieri tristi. Non erano andati mai d’accordo come in questo momento in cui entrambi erano sentimentalmente a terra e non potevano essere l’uno geloso dell’altro. Si fermarono a guardare dall’alto un gruppetto di persone per capire cosa stava succedendo.
            -Quante volte ti devo dire che devi lasciar stare mia sorella?-
            -Mark non ti riguarda, me lo scelgo da sola il fidanzato!-
            -Zitta tu! Non sai con chi hai a che fare!-
            -Non sono un delinquente, sono solo il commesso di un negozio di alimentari, non faccio male a nessuno!-
            -Appunto! Che razza di uomo sei? Non te la meriti la mia sorellina!-
            -Io voglio un uomo per bene, non un delinquente come te! Dì ai tuoi amici di lasciarci andare o farai i conti con papà!-
            -Nessuno mi dice cosa devo fare! Ragazzi diamo una bella lezione a questo cacasotto!-
            -No Mark, lasciatelo!-
Raph non aspettò un secondo di più e Leo lo seguì a ruota senza nemmeno ragionare.
            -Non vi sembra un po’ sleale quattro contro uno? Che ne pensi fratello, meritano una lezione?-
            -Concordo con te, per una volta-
            -Sono le tartarughe! Allora esistono davvero!!-
La ragazza ed il fidanzato ne approfittarono per darsela a gambe, ma quei teppisti avevano spranghe e bastoni, non indietreggiarono, anche se non rimasero indifferenti quando Leo tirò fuori le sue katane e Raph fece roteare i sai con quel tintinnio metallico di sfida.
            -Sono armate…-
            -Coraggio! Noi siamo in quattro!-
Le tartarughe se ne scelsero due a testa e cominciarono a giocarci senza impegnarsi troppo, volevano far durare la sfida più a lungo possibile. Leo si stufò, i suoi avversari erano davvero scarsi, con le sue lame affettò le spranghe e sferrò dei calci in volo colpendoli entrambi contemporaneamente.
            -Ah sì? Allora guarda me!-
Raph li disarmò con i sai e facendo un doppio salto mortale li colpì e li stese a terra in sequenza.
            -Non male bro!-
Poi Leo si rivolse a quel Mark che aveva fatto il prepotente:
            -Se non lasci in pace tua sorella ed il suo fidanzato non farai più vita qui a New York, ti verremo a cercare ovunque! Sono stato chiaro?-.
            -Sì…mister tartaruga…chiarissimo!-
I quattro teppisti si rialzarono doloranti e si allontanarono più veloci che poterono.
            -Mister tartaruga? Ahahah! Ti sta proprio bene!- Lo sbeffeggiava Raph.
            -Bè che c’è da ridere…è un segno di rispetto…mi temono!-
I due mutanti in poco tempo erano di nuovo sopra i tetti che correvano come ragazzini al parco. Fare buone azioni li faceva stare bene e per un po’ dimenticarono davvero tutto il resto, fino a che si ritrovarono di nuovo nelle vicinanze del palazzo di Shredder e quindi all’appartamento di Karai.
            -Sei tu che ti sei diretto proprio qua?- Chiedeva Leo.
            -Veramente ho seguito te…-
            -Guarda… la luce della palestra è ancora accesa…-
            -Perché non vai e le parli…tu che puoi…sono sicuro che se vi chiarirete, andrà tutto bene…tu non sei come me…tu saprai avere una conversazione senza che vi scanniate a vicenda come invece succede tra me e Lisad…vai, credo che aspetti solo te…-
Karai aveva una katana in mano e stava eseguendo tutta sola dei kata con la solita maestria ed eleganza. Leo rimase a guardarla per qualche minuto, poi si fece coraggio, bussò alla porta a vetri. Lei si fermò, lo riconobbe e sorrise, le sembrò come in passato quando non sapevano i loro rispettivi sentimenti e si erano ritrovati dopo tanti anni. Corse ad aprirgli.
            -Come mai sei ancora sveglia?-
            -Non riuscivo a dormire… e tu?-
            -Ero in giro con Raph e mi sono ritrovato qui…-
            -Sei mancato molto…ai tuoi studenti, non facevano che chiedermi di te anche stasera…dovresti riprendere le lezioni serali…-
            -Anche loro mi sono mancati…ma più di tutto tu…questi giorni in cui siamo stati divisi mi sono sembrati secoli…-
            -…anche per me…-
Leo sperava di aver sbloccato la situazione, le prese le mani e la guardò negli occhi.
            -Ti sono mancato?-
            -Sì, da morire…-
            -Allora mi vuoi ancora?-
            -Tu dubitavi di questo?-
            -Sì amore, ho pensato che rivedere Martin avesse messo in dubbio tutta la nostra storia…so che tu non lo ami più…ma forse ti ha fatto venire qualche dubbio su di me…anche per il fatto che non sono umano…-
            -Leonardo…non hai ancora capito che ti amo per come sei? Credevo che fossi tu a non volermi più…-
            -Tu credevi…ma perché?-
            -Perché ho preso tempo…perché ho messo alla prova la nostra storia…per un pazzo-
            -Tu l’hai fatto per tuo figlio Leo…se tu avessi scelto Martin mi sarei fatto da parte…ma ho desiderato solo che tu lo mandassi via…non ti merita-
            -Sei sempre così leale e rispettoso, nessuno potrà mai prendere il tuo posto…mai!-
Leo la strinse a sé, cominciarono a baciarsi come se tutto il resto non esistesse, non c’era più nemmeno il pensiero di Martin, perfino il piccolo Leo, il mondo intero ed i suoi problemi erano spariti. La prese in braccio, entrò nell’appartamento e la pose sul divano. Mentre le toglieva il kimono di ninja, baciava ogni centimetro di quella pelle morbida, non gli sembrava vero che fosse sua, che niente al mondo potesse ormai portargliela via.
Raph tornò mesto verso il primo tombino per il rifugio, aveva intravisto cosa era successo tra Leo e Karai, in pochi minuti quei due si erano chiariti, con Lisad in pochi minuti si sarebbero messi a combattere fisicamente od a ferirsi a parole. Lisad era davvero un femmina testarda, nessuna lo faceva infiammare come lei. Mentre si calava nel tombino, sentì un grido di donna.
            -Non può essere! Perché questa gente imbranata se ne va in giro per New York di notte? Ci prova gusto a farsi derubare?-
Raph si immaginò subito la classica bella pulzella circondata da malintenzionati che, una volta salvata, lo avrebbe trascinato nell’ennesima storia grottesca con il solito finale: lei che gli chiede di restare solo amici e lui che va in bianco di nuovo. Si affacciò dal vicolo per vedere cosa stava realmente succedendo e rimase piacevolmente sorpreso: una signora di una certa età prendeva ad ombrellate un tipo smilzo che aveva cercato di portarle via la borsa.
            -Così impari ragazzaccio! La tua mamma non ti ha insegnato le buone maniere? Se fossi in lei mi vergognerei di avere un figlio così maleducato e incapace! Prendi questo! E questo!-
In quel caso era il malvivente la vittima, dopo averle prese per bene ed aver chiesto pietà varie volte se ne andò chiedendo pure scusa e promettendo che avrebbe cambiato vita.
            -E’ proprio vero che non ci sono più le donne di una volta…ma forse è meglio così-
Raph entrò rapido nel tombino, arrivò al rifugio vuoto e se ne andò a letto. Prese subito sonno. Kerad era lì stupenda come un sogno con le sue squame di cristallo in bella mostra, con un sorriso invitante gli faceva segno di seguirla per passeggiare insieme nel parco della base.
            -Allora Raph come stai?-
            -Molto bene e tu? Ti sei ripresa dal virus?-
            -Sì, sto molto meglio, adesso non posso che adorare i terrestri, prima li odiavo…-
            -Quindi ti piaccio?-
            -Certo che mi piaci, sei il rettile più affascinante della galassia-
            -…non posso che essere d’accordo…- Raph non era convinto che dicesse la verità, forse era solo una spia che cercava di usarlo, però si sentiva così solo, aveva già deciso di arrendersi a lei. Mentre si stavano per baciare si sentì come un terremoto, come se una mandria di bufali stesse arrivando a forte velocità, si girò un attimo per guardare. All’orizzonte una folla inferocita di donne e Niane si dirigeva proprio verso di lui con Lisad alla loro testa. Kerad scappò atterrita.
            -Prendetelo! Non deve sfuggirci, così impara a considerarci solo oggetti- Gridava Lisad roteando la sua lancia laser.
            -Non è vero Lisad, non ho mai pensato questo di te!-
            -E allora Kerad, Rebecca…Alina!-
            -Quante volte dovrò chiedere ancora scusa? Ti prometto che non ci proverò più con nessuna! Prometto su tutto quello che ho di più caro!-
Lisad fermò il suo esercito di amazzoni, si avvicinò lentamente a lui.
            -Lo prometti?-
            -Lo prometto-
            -Più nessuna donna?-
            -Nessuna donna…-
            -Nemmeno le altre Niane?-
            -Va bene… allora mettiamola così, nessuna femmina della galassia-
            -Bene! Allora sarai mio!-
            -Ma non avevi detto…-
Lisad si trasformò in una enorme mantide religiosa e si avventò su di lui, Raph ricordava di aver sentito dire che le femmine di quella specie di insetti staccano la testa al maschio durante l’accoppiamento: si svegliò urlando. Nemmeno nei sogni era al sicuro.

 

 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Quindi l’insetto supertecnologico di Donnie ha mancato all’appuntamento con la base dei Niani che dovrebbe essere in viaggio per arrivare sulla Terra. Del resto è non facile incontrarsi nello spazio e poi dopo un salto iperspaziale (oh almeno credo XD).
Astrid ha trovato il vaccino ed il virus di Redol non fa più paura…per il momento!
La mamma di Astrid sta cercando di liberare la mente, aveva bloccato i suoi poteri perché Redol non si accorgesse di trovarsi di fronte la leggendaria Leiad, la Niana con più potenziale psichico mai nata. Però l’ha fatto troppo bene ed ora ha bisogno di Astrid per tornare quella di prima…ma forse come prima non sarà mai…
Leo finalmente è tornato a fare un po’ di sano sesso…hops scusate minorenni! Ma quando si tratta di una storia bella, responsabile e vera…
E poi il nostro Raph, il più sfigato in questo sequel…che ci posso fare, mi diverto un mondo a prendere per i fondelli il rosso…perché ce lo vedo che fa strage di femmine XD o almeno ci prova XD XD XD.
Ciaux
Altair

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Capitolo 35
*** Ancora una sorpresa da Redol   ***


Dopo il trattamento con il vaccino erano tutti formalmente guariti dal virus. Restava il fatto che le menti dei Niani esposti all’infezione avevano subito una sorta di condizionamento biochimico ed occorreva un controllo accurato del loro stato mentale. Per questo Astrid aveva deciso di coinvolgere la psichiatra Farad e la psicologa Mead per essere sicura che fosse tutto regolare. Cominciarono con Beal e trovarono che il grosso Niano si era ripreso benissimo, non c’erano tracce di odio per i terrestri, né pensieri non congrui. Lo stesso in Nied, Frel e Lisad, anche se quest’ultima ne era uscita davvero provata. Infatti aveva chiesto di essere seguita anche nei giorni successivi. Al contrario, quando le tre Niane andarono a scrutare le menti di Gead e Ulil si accorsero che non erano tornate come prima. Queste infatti erano più ricche di sensazioni, di sentimenti seppur accennati, forse risultato della prigionia che avevano subito e forse dovuti indirettamente al retrovirus. Zarel sembrava guarito ma era cotto di Kerad; non era chiaro se era un effetto collaterale del virus o dell’ipnosi, sarebbe rimasto in osservazione. Tredil era messo peggio di Zarel ed era ancora vivo l’odio verso i terrestri, per cui doveva essere rinchiuso in isolamento per trovare una soluzione. Quelle proteine virali ancora inquinavano i pensieri del guerriero Niano, per qualche motivo non erano state degradate come negli altri. Kerad fu invece la vera sorpresa, la sua mente non era più mezza vuota come in passato. Tutte e tre le Niane rimasero sbalordite per quello che avevano scoperto, si staccarono dal contatto mentale e si guardarono con intesa. Astrid chiamò a raccolta tutti i Niani, Mikey, Donnie, Roby e perfino la vattina Hedgy. Con Tredil e Kerad dentro un campo di forza cominciò l’insolita riunione.
            -Abbiamo controllato una ad una tutte le menti di chi era rimasto infettato. Ho potuto contare ovviamente sulla grande professionalità ed esperienza di Mead e sull’eccellente preparazione di Farad, la quale ha anche un’ottima forza psichica. Ma bando alle ciance. Vi ho riunito con urgenza perché siamo venute a conoscenza di un fatto che definire sorprendete e preoccupante è dire poco…-
            -Insomma Astrid! Ci vuoi dire che succede?- commentò Lisad impaziente.
            -Kerad è figlia di Redol!-
            -Oh! E ci voleva tanto!? Cooosa? E’ figlia di Redol! Porcaccia zozza!-
            -Puoi dirlo forte! Non bastava quell’idiota di Meredol! Certo Kerad che con te però c’è riuscito proprio bene a creare un’arma letale- disse Frel il quale detestava la Niana di cristallo perché gli aveva fatto fare la figura dell’idiota di fronte ad Astrid.
            -Io non voglio uccidere i terrestri…non voglio nemmeno sottometterli…non sono d’accordo con mio padre! Perché credete che mi abbia infettato e mi abbia tolto la memoria!?- Rispose Kerad esasperata.
            -Perché così hai introdotto un suo condizionamento senza che noi potessimo rilevarlo! Ci prendi per scemi?- Puntualizzò Donnie.
            -Astrid tu hai visto cosa penso!- Disse Kerad offesa.
            -Le proteine del virus sono quasi tutte sparite, ma è ancora ben radicato quella diffidenza, anzi! Quella paura che hai nei confronti dei terrestri…però sei rimasta colpita dalle tartarughe e sono loro che hanno creato questo conflitto dentro di te…devi decidere da che parte stare e sai che non potrai mentire…inoltre bloccheremo il tuo potere ipnotico…solo se potremo fidarci di te lo potrai usare nuovamente- Precisò Astrid.
            -Se è figlia di Redol, non ha una forza psichica sopra la media?- Chiese Nied.
            -Sì infatti…è forte quasi quanto te…è troppo pericolosa- Astrid estrasse un oggetto da una custodia di velluto e disse: -Per questo indosserà questa sorta di tiara, ideata da Donnie, che blocca sia la telepatia che il potere ipnotico. Kerad non potrà inoltre superare il portale per andare su Terra da sola- Poi rivolta alla Niana di cristallo aggiunse: -anche se sarai controllata, non sarai costretta a rimanere chiusa in una cella, anzi al momento giusto voglio che incontri dei terrestri e potrai fare la passeggiata nel parco…con chiunque tu desideri-
            -E Tredil? Perché è imprigionato? Non è mica figlio anche lui di Redol?- Chiese Mikey.
            -No, non è figlio di quel pazzo. Il suo fisico non smaltisce le proteine introdotte dal virus, al momento ci odia tutti…a parte Kerad…non so a cosa è dovuto questo attaccamento…purtroppo Tredil dovrà stare in cella fino a che non avremo capito come curarlo…Zarel conto molto su di te…vedi di guarire in fretta-
            -Ma Kerad a chi è interessata veramente?- Chiese Zarel.
            -Non sono informazioni rilevanti per la tua e la nostra sicurezza, quindi non sono tenuta a riferirle-
            -Grazie Astrid lo apprezzo molto…al momento voglio essere lasciata in pace…e mi riferisco in particolar modo a te Zarel e a Tredil…non ero in me quando vi ho ipnotizzato…vi chiedo di perdonarmi…perdonatemi tutti voi- Kerad abbassò lo sguardo afflitta.
            -Come facciamo a crederti? Sei la figlia di un pazzo criminale!- Frel odiava più che mai Redol.
            -Non preoccuparti Frel, troveremo il modo di risolvere questa situazione. Se non deciderà da che parte stare in modo chiaro, se ne occuperà lo Stato Supremo quando la stazione spaziale arriverà qui. Non voglio condizionarla, non devo decidere io- Disse Astrid.
            -Non sarà necessario…so che uccidere e sottomettere un popolo non è giusto…- Rispose Kerad.
            -Vorrei anche farti notare un dettaglio, se lo vogliamo chiamare così, di cui non sei affatto consapevole…tuo padre ha messo a rischio la tua vita mandandoti in una missione così pericolosa…una missione lui stesso voleva far fallire…-
            -Ma…lui…mi aveva detto…che avremmo governato sui terrestri…io…- Kerad sembrò molto turbata.
            -Lui non sapeva che noi abbiamo colonizzato Marte, lui ti ha mandato allo sbaraglio su Terra! Sai quanti Niani sono morti per questa missione e per colpa sua?!-
            -No…-
            -Quasi tutti…si sono salvati solo i controllori delle primissime missioni, erano indispensabili perché ci portassero molte informazioni vitali sui terrestri. Quattro dei prescelti della mia missione sono morti… quelle tombe nel giardino della base contengono i loro cristalli…che io sappia sono partite dieci spedizioni con circa dieci prescelti ogni volta…quindi quasi cento Niani sono morti -
Kerad mise le mani tra i capelli, non pianse ma era molto scossa. Dopo un cenno di Astrid, Roby condusse la Niana di cristallo fuori dal campo di forza fino alla sua camera, poi tornò immediatamente per portare Tredil nella sua cella e scortò Zarel in laboratorio perché cominciasse a darsi da fare.
Astrid rimase un po’ da sola con la sua amica Lisad. Hedgy era vicina alla sua padrona e sembrava dormire.
            -Come ti senti?-
            -Come quando litigo con Raph ma elevato a diecimila!- Rispose Lisad imbronciata.
            -Perché?-
            -Ero piena di odio…così arrabbiata…mi sono trattenuta molto perché non volevo che gli altri mi vedessero così…non riuscivo a dormire…-
            -Vuoi che ti aiuti?-
            -Sì…-
            -Adesso però quell’odio se ne è andato?-
            -Forse… mi sento stanca e nervosa-
            -Vieni, è ora che ti rimetti in forze, avrò bisogno anche di te per far maturare un po’ questi prescelti-
            -Conta su di me!-
Astrid accompagnò Lisad nella sua camera, le pose le mani sulle tempie a trasformò le sue onde gamma, segno di stress, in onde teta perché si addormentasse in modo profondo. Astrid si trattenne a fatica dal leggere i suoi sentimenti per Raph, ma forse li conosceva di già.
 
Gead era finalmente tornata a lavoro, durante la quarantena aveva avuto modo di riflettere molto su di sé ed il suo modo di vivere. Un dettaglio di lei non era cambiato: voleva stupire Donnie e desiderava ancora di più sostituire Astrid nel suo ruolo di leader. Gead non sapeva quanto fosse potente la numero 1 e credeva di averle nascosto i suoi pensieri segreti. Si era convinta che mostrando al genio terrestre quanto fosse intelligente l’avrebbe finalmente notata. Astrid ultimamente era stata molto occupata e Gead si era trovata molto spesso da sola con Donnie.
            -Donnie penso di aver risolto quel problema di energia, vuoi dare un’occhiata per favore-
            -Sì certo…-
Il genio si avvicinò a Gead e guardò sullo schermo del suo computer. La Niana si era messa un profumo che aveva creato Roby usando i fiori della serra, ma Donnie non si accorse minimamente di questo, era troppo concentrato a capire se la formula era corretta o no.
            -Mi spiace Gead, hai dimenticato di contare l’energia perché non avvenga la distorsione temporale. Ricordi? Avevamo detto che il viaggio è meno dispendioso se ci spostiamo anche nel tempo…ma noi non vogliamo perdere anni della nostra vita ogni volta…giusto? Poi questi altri calcoli sono imprecisi…devi lavorarci di più-
Nella fretta di fargli vedere i progressi aveva fatto un errore sciocco ed imperdonabile.
            -Non so come ho fatto a sbagliare così…-
            -Perché la prossima volta non ci mettiamo insieme e ripassiamo tutto il ragionamento partendo dall’inizio? Sono sicuro che ne verrà qualcosa di buono! So quanto sei in gamba-
Gead ci volle leggere una sorta di interesse e provò ad andare un po’oltre.
            -Che ne dici se lo facciamo fuori all’aria aperta? Portiamo qualcosa da mangiare...e…ci occupiamo solo della formula senza altre distrazioni- aggiunse alla fine Gead perché Donnie la guardava in modo interrogativo.
            -Dici che una situazione rilassante potrebbe giovare alla concentrazione e alla risoluzione della formula?-
            -Ehm…si…-
            -Va bene, perché no! Proviamo, ne hai parlato con Mead o con Farad?-
            -Perché avrei dovuto parlarne con loro?-
            -Non è un sistema usato anche in psicologia o psichiatria per liberare la mente e permettere…Vabbè non importa proviamoci!-
            -Molto bene, andiamo domani a pranzo?-
            -Perfetto, adesso scusami devo tornare alla mia teoria sulla formula, ne parleremo domani-
Donnie tornò al su PC e non la degnò più di uno sguardo, ma Gead era così felice che non voleva rendersi conto della realtà.
 
Frel era seduto sotto un albero di suliegie, una pianta ibrido tra susine a ciliegie, che si godeva apparentemente il fresco. In realtà cercava di meditare come gli aveva insegnato Leo. Nonostante si sforzasse da molto tempo non ci riusciva, ripensava ancora ad Astrid che lo colpiva dove non batte il sole, per difendersi dal suo impeto esasperato dal virus. Si sentiva così stupido, non aveva avuto ancora il coraggio di chiederle scusa, l’aveva evitata come la peste pur di prepararsi bene e trovare le parole, ma non erano mai arrivate. Sentì una presenza, aprì gli occhi e si ritrovò lei, la fonte dei suoi guai proprio davanti a lui che lo fissava.
            -Ciao…-
            -Ciao Frel…tu non volevi dirmi qualcosa?-
            -Hai letto i miei pensieri quando abbiamo fatto la fusione con Mead e Farad?-
            -No, ho cercato solo tutto quello che riguardava la nostra missione e non ho guardato i tuoi sentimenti…ma vorrei lo stesso che chiarissimo un paio di punti…-
            -Prima permettimi di scusarmi…quella Kerad ha tirato fuori il peggio di me…non è da me comportarmi in quel modo…lo sai vero?-
            -Sì Frel…lo so come sei, per questo voglio essere sincera con te…tu sei un bel tipo, come tutti i prescelti sei perfetto, sei intelligente e anche prestante, non ti manca nulla…ma io sono innamorata di Donnie, come ben sai sono legata a lui biochimicamente e da quando facciamo la fusione totale anche mentalmente-
Lui le prese le mani e le disse.
            -Lui sa tutto di te? Ogni tuo pensiero? Sei sua completamente?-
            -S-sì…-
            -Non sei sincera…sono sorpreso… hai esitato, non è da te!-
            -Non gli posso dire tutto per motivi di sicurezza…e non ho avuto il coraggio di dirgli di te…-
Gead era nel bosco che cercava il luogo adatto per portarci Donnie, si era avvicinata senza farsi vedere ed aveva sentito quelle parole. Non le sembrava vero, forse Astrid non era così legata al genio come tutti pensavano. Gioendo come una terrestre si allontanò per non essere scoperta.
            -Lo dici come se ci fosse un “noi”…ma…ci potrà mai essere?- Rispose Frel.
            -No Frel, mi dispiace così tanto, non ho detto niente a Donnie perché non volevo che si preoccupasse, era sotto stress…-
            -Quando è successo…da quanto sai questo di me?-
            -Da quando ti ho condizionato…ho risvegliato in te un interesse per me che non c’era…credimi non volevo…eri la prima persona che condizionavo in vita mia…-
            -Vuoi dire che tutto quello che sento è solo una creazione errata della mia mente?-
            -Credo di sì…-
            -Non ci credo!-
            -Non sono sicura che sia tutta colpa mia, ma il tuo interesse è comparso proprio dopo il condizionamento…-
            -Pensavo di essere interessato a te per la persona che sono diventato…-
            -In realtà non ti ho cambiato in modo così radicale, ho accentuato alcune tue convinzioni, ti ho tolto un po’ di paura e ti ho dato un po’ di sicurezza in più…-
            -Potresti davvero avermi condizionato per sbaglio. Questo cambia tutto!-
            -Dici sul serio?-
            -Sì! Sono salvo!-
            -Sei salvo?-
            -Sì! Non mi succederà come a Yal! Non ti amerò senza speranza per tutta la vita come lui con tua madre! Me lo sento! La mia è solo un’infatuazione!-
Frel cominciò a saltellare felice per il prato e corse verso la base a cercare Leiad. Invece Astrid rimase lì, incredula, doveva essere contenta ma in fondo si sentiva davvero un’idiota. Si sdraiò a terra e disse ad alta voce credendo di pensarlo:
            -Non sono nemmeno capace di tenermi un ammiratore…ed il mio compagno mi ama solo perché costretto dagli ormoni! Stupendo!-
            -Cosa stai dicendo? Sei rincoglionita?-
Astrid scattò su, e si trovò davanti Lisad su tutte le furie.
            -Cosa c’è? Cosa ho detto?-
            -Ti ho sentito mentre parlavi con Frel e ti ho sentito adesso mentre sparavi stronzate! Sei legata ad uno dei migliori esseri viventi che abbia mai conosciuto, hai la sicurezza quasi del cento per cento della sua fedeltà! Che cosa vuoi di più, me lo spieghi?-
            -Stavo pensando ad alta voce e mi prendevo in giro da sola, sono ben conscia della mia fortuna…se vuoi saperlo sono gelosa…ho visto che Gead ha una cotta per Donnie. La furbetta ha tentato di nascondermelo-
-Cosa fai? Leggi i nostri segreti? Lo hai fatto anche con me?- Disse Lisad che si stava alternando di nuovo.
-Ma no! Calmati, ho letto questo suo pensiero perché credevo nascondesse ancora un condizionamento di Redol…non sa quanto è potente la mia forza psichica e che non può nascondermi nulla…i nuovi prescelti non devono capire a fondo le mie capacità…per ora-
            -A volte mi spaventi…cerca di rimanere anche un po’ su… Marte qualche volta, non vorrei che tutto questo potere ti desse alla testa…-
            -Ma ci sarai sempre tu a ricordarmelo-
            -Sì certo, se vuoi ti tiro pure un paio di sberle-
            -Bene perfetto…vedo che stai meglio oggi -
            -Sì avevo bisogno di riposare…ah per la cronaca…Gead era qui dietro poco fa, non ho capito cosa ha inteso…ma sono sicura, anche a fronte di quello che mi hai detto, che ci proverà con Donnie appena le capita l’occasione-
            -Bè mi spiace per lei…ma non ha nessuna speranza…e poi i prescelti sono imbranati in campo amoroso-
            -E’ vero, ma adesso mi sembrano più soggetti alle emozioni, le vogliono sperimentare. Credo che il virus abbia fatto più danni del previsto, forse l’unico che si è ripreso bene è Ulil-
            -Sì hai perfettamente ragione, il nostro geologo è molto equilibrato, è molto concentrato sul suo lavoro, sta sostituendo Rel nella serra sempre di più e non era il suo compito primario. Ha scoperto che le piante sono organismi bellissimi, ha visto pochi esemplari sulla base spaziale. Adesso ha a disposizione un campionario incredibile, si sente già un marziano. Ha pure suggerito delle specie più adatte per colonizzare il monte Sharp e per ora sta andando tutto bene, le piante hanno resistito ed hanno cominciato ad attecchire-
            -Sono contenta che abbia qualcosa da fare, almeno lui…qua è tutto controllato dal computer e da Roby, io e Beal non serviamo a molto…-
            -Per ora… sono preoccupata perché il FIR ha mancato all’appuntamento con la base di Ni…ho paura che stia per succedere qualcosa…-
            -Anche io ho questa sensazione…cosa possiamo fare?-
            -Ho in mente un piano, te ne parlerò al momento opportuno. Intanto dobbiamo portare i nuovi prescelti su Terra, devono farsi un po’ le ossa…avrò molto bisogno del tuo aiuto, di Beal e della lealtà di tutti-
            -Cosa pensavi di fare?-
            -Comincerei con cose semplici…pensavo di farli lavorare alla mensa dei poveri di Mead. Dovranno leggere i pensieri di quei poveretti, controlleremo che non facciano danni-
            -Mi sembra un’ottima idea…sono dei ragazzini viziati…un po’ di miserie umane li faranno maturare… conoscere la vita dei senza tetto è un’esperienza forte-
            -A me è servito molto…sono stati tra primi umani a cui ho letto la mente appena arrivata a New York…non potrò mai scordarmene…-
Il primo umano che Astrid aveva studiato era un bambino, una mente pura e generosa. Il secondo invece era un barbone che aveva ucciso accidentalmente per soldi. La Niana aveva imparato che nei terrestri potevano coesistere il male ed il bene, come nel cyborg Eugene. I Niani non erano tanto diversi, avevano un modo più evoluto di agire, cambiava la forma, non la sostanza e questo i nuovi prescelti dovevano impararlo.
 
Frel cercava Leiad 2, doveva assolutamente parlarle, andò diretto alla stanza degli ologrammi e le segnalò che era fuori in attesa. Leiad lo fece entrare. Il giovane Niano si ritrovò in un ambiente che aveva solo visionato, mai vissuto: il paesaggio tipico di Ni al tramonto, quando la stella Niha era ancora più rossa.
            -Perché ti piace così tanto Ni? Sei nata su Terra…non l’hai mai visto…-
            -Mia madre Leiad…mi ha passato i suoi ricordi quando ero molto piccola…ma tu cosa volevi dirmi?- Disse Leiad mentendo spudoratamente. Nessuno doveva sapere che lei era la leggendaria Leiad nata e vissuta su Ni.
            -E’ stata Astrid a farmi innamorare di lei! E’ tutto artificiale! Mi ha condizionato!-
            -Perché avrebbe fatto una cosa del genere?-
            -Non l’ha fatto di proposito…era la prima volta che condizionava qualcuno…ha sbagliato…non sono innamorato di lei perché sono cambiato, me lo sento!-
            -Fammi vedere…-
Leiad pose le sue mani sulla fronte di Frel e lesse la sua mente. Il giovane Nino aveva più o meno l’età di Astrid, avrebbe potuto essere suo figlio. Si concentrò sui sentimenti indesiderati. Anche se in quel momento Leiad non era al massimo delle sue capacità, riuscì a vedere la leggerissima deformazione di pensieri che aveva provocato Astrid involontariamente. Tentò di raddrizzarla, ma non era facile. Si staccò da lui e disse:
            -Solo lei ti può liberare…ma è vero, ha creato in te un’ossessione…credo che avrai sempre un debole per lei finché non incontrerai qualcuna che te la toglierà dalla testa -
            -Vorrei tanto…non voglio soffrire come Yal…- Frel si morse la lingua, non aveva alcun diritto di parlare così.
            -Yal? Tu sai…-
            -Una volta abbiamo avuto come dire…una serata da uomini…e mi ha detto di aver amato tua madre e poi te…dice che le somigli così tanto…ha detto che rischiavo la sua stessa fine…ma se fosse stata solo un’infatuazione sarei guarito…-
            -Vorrei tanto poterlo amare…-
            -Perché non gli dai una possibilità…è in gamba…sembra un cialtrone…ma è tutta apparenza…è un genio a modo suo…-
            -Lo so…ma-
            -Al cuor non si comanda…capisco, ci ho già sbattuto varie volte contro questo muro-
            -Va’ da Astrid…fatti liberare…-
            -E’ come se fossi già libero…pensi che potrei guarire da solo, senza chiederle aiuto?-
            -Penso di sì…-
            -Allora voglio riuscirci da solo, se poi non funziona andrò da lei…-
            -Sei orgoglioso…ma è un ottimo esercizio per la mente, se riesci, aumenterai anche il tuo livello di forza psichica… sarebbe un ottimo risultato per un Niano così giovane-
Frel se ne andò felice e lasciò Leiad nel suo mondo del passato con i rimpianti di sempre.

 

 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Quindi sono quasi tutti guariti dal virus di Redol a parte Tredil che ce l’ha ancora a morte con noi terrestri. Kerad invece, colpo di scena, è la figlia di quel cattivone senza scrupoli di Redol! Quindi un potenziale pericolo.
Il povero Frel forse guarirà dall’infatuazione per Astrid, mentre Gead? Cosa succederà con Donnie? Bè… lo saprete nel prossimo capitolo.
 
Ciaux
Altair
P.P.S. lo ripeterò fino alla nausea: la mamma di Astrid di solito si fa chiamare Senza Nome, ma ormai i Niani la chiamavano Leiad2 in ricordo della famosa e leggendaria Leiad sua madre e nonna di Astrid. In realtà la leggendaria Leiad non è la nonna di Astrid ma la madre. Senza Nome e Leiad sono la stessa persona. Leiad si era fatta trasformare geneticamente da Yal perché sembrasse lei stessa sua figlia, avuta sulla Terra da Sol, un prescelto morto poi in missione.  Questo per sfuggire a Redol e tornare dai Niani in segreto. Sì lo so un casino totale…ma “Senza Nome” è un personaggio importante per me, in un modo o nell’altro doveva essere presente anche qui…chi segue anche l’altra mia storia nel genere Fantascienza sa di chi parlo…
 

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Capitolo 36
*** Piccoli drammi dei nuovi prescelti ***


Cap 36. Piccoli drammi dei nuovi prescelti

 
Gead non stava più nella pelle, sarebbe uscita presto a pranzo con Donnie. Aveva fatto preparare dei panini ed un dolce da Roby. Era la prima volta che provava un approccio con un maschio e per di più terrestre. Aveva studiato la sua parte, aveva anche chiesto consiglio a Farad, la quale poteva solo suggerirle la teoria imparata a sua volta da Mikey. Anche se Gead non si sentiva molto pronta, credeva che Donnie dovesse baciarla per cominciare una storia con lei. Per assurdo era convinta che fosse come una formula matematica, una sorta di assioma, perché l’aveva visto in tutti i film d’amore terrestri. Quindi il suo obiettivo primario era un bacio, “il bacio”. Applicava la scienza ai sentimenti.
            -Donnie ho trovato un posticino tranquillo dove non si sentono i rumori della base e nessuno può disturbarci…di qua, seguimi-
            -Che posto carino, c’è anche un ruscello, il suo suono dovrebbe aiutarci a rilassare la mente-
Donnie cercava in tutti i modi di convincersi che non stava travisando quello che stava succedendo, ma cominciava ad avere qualche dubbio. Non aveva mai visto Gead così eccitata, era decisamente cambiata dopo il contagio.
            -Vieni, siediti qui, ho portato questa coperta così staremo comodi-
La tartaruga in viola si sedette sulla coperta. La prima cosa che fece fu creare un ologramma in 3D interattivo della formula per il Tartunnel e cominciò subito a parlare la lingua incomprensibile degli scienziati. Gead si impegnò subito al massimo per mostrare quanto fosse intelligente per sorprendere il suo interlocutore. Poi tentò un approccio mentre lui le indicava un punto debole della sua teoria: si avvicinò a lui, la sua spalla sfiorava il guscio ed un braccio della tartaruga. Donnie era preso dal ragionamento, non si accorse nemmeno che erano vicinissimi. Allora Gead appoggiò il viso a quello del mutante, lui continuò a parlare facendo finta di nulla. Visto che con quell’approccio non funzionava, gli mise una mano sulla gamba e stavolta gli fece una carezza.
            -Gead? Cosa ti prende?-
            -Perché?-
            -Normalmente rifuggi qualsiasi tipo di contatto fisico…mentre oggi mi sembra che tu stia varcando un limite…-
            -Ti do fastidio?-
            -Non lo so…dipende…tu sei una Niana, non sai come comportarti con un terrestre…non vorrei travisare le tue intenzioni…-
            -Ecco io…-
            -Perché siamo qui?-
            -Per la formula…e perché volevo stare un po’ sola con te…-
            -E perché mai?-
            -Tu sei un essere incredibile…non ho mai conosciuto qualcuno come te…tu mi affascini…-
            -Ti ringrazio…ma…-
            -Vedi penso…che dovresti stare con un ingegnere come me…non con una biologa-
            -Io non sono un ingegnere, non ho preso la laurea, ma sono uno scienziato…la scienza mi coinvolge tutta…anche la biologia…-
Lei si spostò davanti a lui, gli prese le mani nelle sue. Gead era molto bella, perfetta come tutte le Niane, lo guardò con occhi languidi a pochi centimetri dal suo viso.
            -Non ti piaccio nemmeno un po’?-
            -Sei bellissima Gead…ma io amo Astrid-
Lei si staccò scocciata e usò l’unica arma che le era rimasta.
            -Tu non puoi stare con una che fa la fusione totale con te e poi ti tradisce con un altro…-
            -Che cosa?-
            -Li ho visti e li ho sentiti…-
            -Di chi stai parlando?-
            -Astrid e Frel-
            -So che lui aveva una cotta, ma niente di serio-
            -Ma davvero? Allora guarda-
Gead gli toccò una mano e lo fece assistere a quello che lei aveva sentito il giorno prima:
            Frel: -Lui sa tutto di te? Ogni tuo pensiero? Sei sua completamente?-
            Astrid:-S-sì…-
            Frel: -Non sei sincera…sono sorpreso… hai esitato, non è da te!-
            Astrid: -Non gli posso dire tutto per motivi di sicurezza…e non ho avuto il coraggio di dirgli di te…-
Donnie era ancora connesso alla Niana e provò un sentimento di stupore e preoccupazione. Gead cominciò a condizionarlo, voleva quel bacio a tutti i costi, voleva che il terrestre fosse suo. La tartaruga sentì dentro di sé un desiderio fortissimo di baciarla ma entrò in conflitto con la forte unione con Astrid e rimase immobile come un flipper che va in tilt. Così fu lei a baciarlo come aveva visto nei film. Un batuffolo di velluto con gli occhi color dell’acciaio li stava guardando, doveva riportare tutto alla sua padrona. Non aspettò la reazione di Donnie, corse subito via col suo passo felpato. Gead si accorse che lui non ricambiava, allora si staccò e si sentì dire:
            -Non importa se lei mi tradisce…non provo questi sentimenti per te…tu non puoi forzarmi ad amarti…il mio legame con lei è così forte che non puoi farci niente…-
            -Lei non ti merita…-
            -Sono sicuro che c’è una spiegazione per quello che hai sentito…-
            -Sembravano molto vicini…e…-
            -Astrid tiene molto a tutti noi. Lei e Frel prima di tutto sono amici, hanno vissuto un’avventura incredibile insieme…le parlerò, ma sono sicuro che lei mi ama…tu non hai ancora provato la fusione totale…non puoi capire-
            -Non ho nessuna speranza con te?-
            -No…e poi non è vero che mi vuoi…tu vorresti essere come me…non vuoi me…-
            -Perché dici questo? Non sai leggere la mente se io non voglio-
            -Infatti lo immagino…-
In realtà Donnie era riuscito a leggere la mente di Gead senza farsi scoprire, doveva subito andare a dirlo ad Astrid.
            -Quindi quello che sento per te è solo ammirazione ed invidia?-
            -Sì…ne sono convinto…-
            -Ci rifletterò…-
            -Credo che sia una buona idea…adesso rientriamo…abbiamo comunque fatto qualcosa di buono, mi è venuta un’idea per la formula anche grazie a te-
            -Vuoi dire che…-
            -Che sei veramente in gamba, l’ultima correzione che hai fatto è giusta, hai migliorato la formula, va’ in laboratorio, ti raggiungo…appena avrò parlato con Astrid-
            -Sì Donnie…grazie della tua comprensione…a dopo-
Alla fine era una Niana, le interessava di più compiere il suo dovere, se ne sarebbe fatta una ragione molto presto. Donnie rimase seduto dov’era in silenzio, poi disse:
            -Avverto il tuo profumo…perché non hai fatto niente? Perché hai lasciato che accadesse?-
Astrid venne fuori allo scoperto:
            -Perché è giusto che tu venissi baciato da un’altra come è successo a me…siamo pari…mi sento meglio, adesso tu mi puoi capire…mi spiaceva per Frel…ma non ti ho nascosto nulla, solo che non sono riuscito a guarirlo, Gead non ha ascoltato tutta la nostra conversazione-
            -Immaginavo che fosse così…-
            -Ma adesso lei che farà?-
            -Le ho letto la mente…è confusa…era solo una cotta, anzi direi che è più simile ad una forte ammirazione…- Disse Donnie ancora sorpreso di quello che era riuscito a fare.
            -Non è male essere ammirati un po’-Rispose Astrid.
            -No, non è male…ma preferisco che non soffra per me…e Frel?-
            -Pensa che la sua sia solo ossessione, l’ho causata con il mio primo tentativo di condizionarlo…quindi gli passerà-
            -Ne sono felice…ora che abbiamo avuto e superato le nostre sordide storie extraconiugali…posso avere un bacio vero?-
            -Sì…-
Astrid lo abbracciò e lo baciò con tutto il sentimento, poi realizzò, si staccò e disse:
            -Tu le hai letto la mente?-
            -Sì-
            -Senza che lei se ne accorgesse?-
            -Già!-
            -D sei fantastico!-
 
Tredil era rinchiuso nella cella, era la stessa stanza dove avevano messo Kerad quando si era ammalata. Quei sentimenti di odio per i terrestri erano ancora forti, tanto che il poveretto non faceva altro che ripetersi che li avrebbe uccisi tutti, avrebbe lasciato in vita solo donne e bambini. Prima di tutto avrebbe sterminato per sempre quelle odiate tartarughe, era tutta colpa loro se gli altri prescelti non volevano sottomettere la Terra. Gli odiati mutanti avevano infettato con i loro sentimenti anche la sua bella Kerad, allontanandola da lui ancora di più. Mentre si rigirava nel letto, gli venne in mente un’idea folle, forse poteva uscire di lì. Si alzò, si avvicinò alla barriera trasparente che lo separava dalla libertà e cominciò a batterci la testa, prima piano, poi sempre più forte. I suoi valori vitali cominciarono a cambiare, scattò l’allarme, Roby accorse velocemente, lo portò subito in infermeria e gli prestò i primi soccorsi.
            -Tredil, non comprendo molto bene gli atteggiamenti di voi esseri viventi, ho visto che ti sei autoinflitto i colpi alla testa, perché?-
            -Perché adesso io me ne andrò di qui-
Fece per alzarsi dal lettino ma Roby lo bloccò senza il minimo sforzo ed in poco tempo lo legò perché non potesse muoversi.
            -Resterai qui finché non sarai guarito, avverto subito Astrid-
            -Tu stupido pezzo di metallo! Sono un grande guerriero Niano e tu non puoi tenermi qui contro la mia volontà, tu sei inferiore a me!-
            -L’ordine di Astrid è molto chiaro, devi rimanere in osservazione, sei un pericolo per la base ed i suoi occupanti-
Arrivarono Astrid e Nied al capezzale di Tredil che sembrava impazzito, continuava a gridare.
            -A che punto è Zarel?- Chiese Astrid preoccupata.
            -Dice che non basterà il suo antidoto, devi fare una fusione e capire cosa non va…- rispose Nied.
            -Sarà bene che cominci subito, non posso vederlo in queste condizioni-
Appoggiò le sue mani sul viso contratto del soldato Niano, prima che cominciasse la fusione lui disse:
            -Non puoi fare niente per me, non puoi condizionarmi…tu non dovevi nemmeno essere…nemmeno essere tra i prescelti!-
            -Non fare resistenza è per il tuo bene-
Entrò nella sua testa senza fatica, ma trovò un groviglio disordinato di sentimenti e pensieri negativi. Le sembrava di assistere ad una tempesta dell’anima con tanto di fulmini e tuoni che coprivano i pensieri positivi che lei voleva far emergere. La missione originaria che lui doveva compiere non era sottomettere i terrestri. La Terra non doveva essere l’obiettivo ultimo ma Marte, quella era la terra promessa, la nuova patria da difendere. Il dovere primario di Tredil, il soldato, era proteggere gli altri prescelti. Astrid gli passò i suoi pensieri positivi sui terrestri e gli lasciò una promessa: avrebbe affrontato degli umani, non ologrammi ma veri e propri avversari che meritavano una punizione. Del resto New York ne era colma, come anche di persone che meritavano di essere libere. Scavò ancora a fondo per capire cosa avesse innescato in lui un comportamento così violento. Quel comportamento non era naturale, non era stato torturato dal suo mentore come Beal e Lisad per diventare aggressivo. Inoltre non capiva perché queste proteine virali continuavano ad essere prodotte in assenza del virus. Dopo qualche minuto di intenso sforzo mentale, Astrid capì che il problema non era nella psiche ma era un vero e proprio problema fisiologico. Si staccò da Tredil che si era finalmente assopito e si rivolse a Nied.
            -Ho una teoria, non serve un antidoto…pensavo…non è che qui siamo in presenza di cellule tumorali innescate dal virus?-
            -E’ vero! Potrebbe essersi integrato erroneamente ed aver reso cancerose alcune cellule nervose! Guarderemo subito i marker tumorali, questo spiegherebbe la produzione massiva delle proteine virali senza il virus!-
Quella sera Astrid andò nella sua stanza felice di aver finalmente risolto un problema complicato, subito dopo la raggiunse il suo compagno.
            -Hai finito presto stasera…- Commentò Astrdi con un mezzo sorriso.
            -Sì, volevo stare di più con te…poi Gead è bravissima, ha trovato la sua vocazione, posso lasciarla anche da sola qualche volta-
            -Avete parlato?-
            -Sì…i Niani sono proprio strani. Mi ha chiesto scusa del suo comportamento, ha detto che avevo ragione su tutto, che vuole dedicarsi agli studi soltanto e che l’amore non fa per lei…-
            -Credo che ci sia rimasta male…ma…-
            -Ma non ci possiamo fare nulla…le passerà-
Astrid finalmente si era tolta quel peso dal cuore. Era stato sciocco da parte sua non dire di Frel subito, aveva sicuramente fatto più danni così. Però era davvero fastidioso il pensiero di un’altra che baciava il suo Donnie.
            -Come bacia Gead?-
La tartaruga in quanto genio aveva la risposta pronta.
            -Maluccio, si vedeva che è una principiante…-
            -Non so perché…ma ci leggo una presa in giro…-
            -Sei l’unica che io abbia mai baciato…prima di Gead…forse non so giudicare…-
            -Spiritoso…-
            -E Frel?- Chiese Donnie malizioso.
            -Non male invece, per essere un principiante…-
            -Ah ma bene!-
La prese di peso se l’appoggiò sulla spalla e cominciò da darle tante piccole pacche sul di dietro come si danno ai bambini capricciosi, mentre lei rideva e gridava di lasciarla in pace.
 
Zarel invece viveva un piccolo dramma tutto suo. Non riusciva a togliersi dalla testa Kerad, tanto che gli era praticamente impossibile lavorare, dormire e mangiare. Quella mattina il biologo Niano era davanti alla sua colazione e la fissava come se non fosse cibo ma un qualcosa che proprio non poteva ingerire. Mikey lo osservava da giorni.           
            -Perché non mangi?- Chiese Mikey in tono fraterno.
            -Non ho fame…-
            -Sono giorni che digiuni…vuoi che ti cucini qualcosa di diverso?-
            -No grazie…-
            -Cosa posso fare per te?-
            -Niente…-
            -E’ per Kerad?-
            -Non ti riguarda…non puoi capire-
            -Forse parlarne ti aiuterà a liberarti…-
            -Lei non mi vuole…ho provato a parlarle…se ne sta chiusa nella sua stanza…non vuole vedere nessuno…-
            -Ma…è sempre stato così? Voglio dire…sei innamorato di lei anche da prima dell’infezione?-
            -Non ricordo…-
            -Non ricordi?-
            -Forse da sempre…-
            -Così va meglio, è più romantico…ma potresti farmi leggere la tua mente?-
            -E perché mai?-
            -Per vedere se è amore…-
            -E tu saresti il massimo esperto in materia tra i terrestri?- Disse Zarel sarcastico.
            -Modestamente sì! Oppure Astrid…o Donnie-
            - Astrid sarà tanto potente come dite, ma ha avuto difficoltà a salvarci dai virus…-
            -Non me ne intendo di virus, ma lei può fare tanto per te, vai a chiederle aiuto-
            -Mi ha già guardato nella mente con Mead e Farad…non può fare niente per me…-
            -Allora fammi provare!-
            -Tu! Uno stupido terrestre!?-
            -Questa parola! L’avete sicuramente anche nella vostra lingua Niana, è la parola che vi viene meglio non è vero?
            -Di cosa stai parlando?-
            -“Stupido”, Hegdy l’ha imparata subito, forse la conosceva già appena nata, deve essere nei vostri geni di Niani superiori!-
            -Scusami Mikey…non volevo offenderti…sono molto triste, ieri sono andata da lei…e mi ha detto che non starebbe mai con me …anche solo per la mia stupida voce stridula …-
            -E’ la cosa più stup…più idiota che abbai mai sentito! Mi sta proprio antipatica Kerad…-
            -La simpatia non è una sua qualità, ma ne ha molte altre!-
            -Fammi un esempio-
            -E’ la cosa più bella che abbia mai visto in tutta la mia vita…ma non l’hai vista?-
            -Non basta…anche voi invecchiate…-
            -Sì, e allora?-
            -Non sarà più bella quando sarà vecchia…e quindi smetterai di amarla?-
Zarel appoggiò la sua mano sul mento, non ci aveva pensato anche perché non aveva mai visto un Niano vecchio. Si facevano tutti ibernare, anche lo stesso Redol forse aveva quattrocento-cinquecento anni ma ne aveva vissuti solo cinquanta circa.
            -Com’è una Niana vecchia?- Chiese Zarel come se Mikey potesse rispondere.
            -E’ vero, tu non ce l’hai la nonna o la bisnonna…perché non chiediamo a Leiad-
            -Perché è così importante? Io…-
Mikey lo prese per un braccio e lo trascinò fino alla camera di Leiad, lei spesso faceva colazione lì da sola.
            -Leiad sono Mikey con Zarel, possiamo parlarti un attimo?-
            -Certamente, avanti-
Zarel e Mikey entrarono, Leiad stava facendo degli esercizi di streching e la videro ricomporsi in modo elegante da una posizione da contorsionista.
            -Come posso esservi d’aiuto?-
            -Zarel non ha mai visto una Niana vecchia…tu hai qualche ricordo?-
            -Mikey? Perché mi fai una domanda così assurda?-
            -Perché le ho chiesto se gli piacerebbe ancora Keard anche da vecchia…-
            -Voi terrestri siete strani…ma è vero i nuovi Niani non pensano mai alla vecchiaia…io ho dei ricordi della mia bisnonna e del mio bisnonno. In un certo senso siamo più fortunati di voi umani, le scaglie coprono le rughe, ma i colori sono più spenti, Keard non sarebbe più così brillante un giorno. Sei sicuro Zarel che non sei ancora ipnotizzato?-
            -Se così fosse, perché Astrid non mi libera?-
            -Perché non ha esperienza, forse dovrebbe fare una fusione con te e Kerad…penso che glielo suggerirò-
            -Non potrebbero farlo subito? Zarel sta male non mangia da giorni…- Disse Mikey preoccupato.
            -Ho bevuto un succo di suliegie…- Disse Zarel.
            -Se ti sembra sufficiente!- Commentò Leiad ridendo.
            -Ok basta così, vieni con me!- Mikey lo riafferrò per un braccio e lo condusse da Astrid che stava parlando con Mead. Le due belle Niane stavano organizzando l’incontro tra i giovani prescelti ed i terrestri senza tetto.
            -Astrid, tu e Kerad dovete aiutare Zarel, sta veramente male…fate la fusione tutti e tre insieme…dovete farlo subito!-
            -Va bene Mikey…lo sai che è una buona idea, chi te l’ha suggerito?-
            -Senza Nome-
            -Può funzionare, ma dovrò toglierle la tiara…chiama Lisad e mia mamma, voglio solo femminucce intorno a me quando faremo la fusione-
            -Sono sicuro che non riuscirà ad ipnotizzarmi!- Disse Mikey con tono di sfida.
            -Non è questo il momento di fare prove inutili, fai come ti ho detto per favore, se vuoi in seguito con calma faremo questo test su di te-
            -Va bene…me ne vado…-
Kerad non si oppose e fu felice quando le tolsero la tiara ma non immaginava nemmeno lontanamente cosa l’aspettasse. I tre Niani si presero per mano, Roby, Lisad e Leiad erano presenti per controllare che la Niana di cristallo non tentasse con l’aiuto di Zarel di sopraffare Astrid. Quando furono uniti nella fusione fu subito chiaro che Zarel tentava di leggere la mente di Kerad per capire cosa pensasse realmente di lui. Astrid li lasciò fare cosicché fu testimone in diretta di un tentativo di ipnosi inverso. La Niana di cristallo era così nauseata dei continui tentativi di Zarel di farsi accettare che stava tentando di farsi addirittura odiare. Astrid bloccò Kerad ed annullò tutte le influenze ipnotiche che agivano sul povero Niano ed azzerò così i suoi sentimenti. In pratica lo riformattò come un computer, era sempre Zarel, lo aveva reso se stesso e libero. A quel punto li separò, voleva che entrambi avessero la loro privacy sentimentale.
            -Allora Zarel come ti senti?- Gli chiese Astrid.
            -Bene! Ho fame, se volete scusarmi…-
Roby in un attimo aveva reinserito la tiara a Kerad che se ne tornò mestamente nella sua camera, come se andasse in esilio volontario. Non c’era stato alcun tentativo da parte sua di ribellione, forse non voleva seguire il disegno di Redol, forse c’era ancora speranza.
 

 

 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
La povera Gead è rimasta delusa ma forse era scontato e forse ho idealizzato troppo Donnie. Che posso farci, me lo immagino così: sincero, corretto e fermo nei suoi buoni propositi. Comunque un bacetto a Gead gliel’ho concesso, non mi sembrava giusto che Astrid fosse stata baciata da un altro e Donnie nulla…così è più equo XD XD XD.
Tredil poveretto invece non ha più il virus ma queste proteine che gli hanno fatto il lavaggio del cervello sono ancora nel suo sangue…lo so che forse non ci avete capito nulla, soprattutto perché il mio stile a volte è proprio ingarbugliato, ma è qualcosa di teoricamente possibile (salvo un virus che ti fa il lavaggio del cervello), se poi avete capito vi meritate davvero una laurea ad honorem in biologia molecolare.
La forza ipnotica di Kerad aveva reso schiavo Zarel il biondo con la voce stridula…parentesi: ragazzi! L’altra settimana ho incontrato davvero un bel biondin con la voce stridula…ho pensato subito a Zarel…comunque dicevo, una volta liberato dall’ipnosi è andato a mangiare come nulla fosse…questi prescelti sono un po’ freddini…
Nel prossimo capitolo i nuovi prescelti incontreranno i senzatetto, vi dico solo che non potete perdervi questo ed i prossimi capitoli perché forse è la parte che mi è venuta meglio...
 
 
Ciaux
Altair
 
 

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Capitolo 37
*** Margaret e James, una storia da ricordare ***


Era come il primo giorno di scuola per alcuni dei prescelti, infatti avrebbero avuto la prima esperienza di vita umana in assoluto. Astrid, Lisad e Frel li avrebbero accompagnati, solo Tredil e Keard dovevano rimanere su Marte, il primo stava facendo una cura chemioterapica e l’altra non se la sentiva ancora di incontrare i terrestri. Così Ulil, Farad, Gead e un gioviale Zarel attraversarono per la prima volta il Tartunnel.
            -Come è brutta New York- commentò Zarel.
            -Capisco il tuo punto di vista, ma siamo nelle fogne, questo è il rifugio delle tartarughe- rispose Frel, mentre Lisad ed Astrid sghignazzavano.
Quando finalmente misero il naso fuori dal tombino videro il cielo azzurro infilzato dai grattacieli newyorkesi, il rumore delle auto e umani multicolore che camminavano di fretta sul cemento grigio dei marciapiedi.
            -E’ proprio come nei film, proprio come te l’aspetti- disse Farad a bocca aperta.
Arrivarono alla mensa dei poveri osservando il nuovo mondo finalmente da vicino e soffermandosi ad ogni vicolo. Una volta giunti alla mensa dei poveri, Mead gli corse incontro festosa e li abbracciò, era felice che vedessero tutto il suo lavoro e contava anche su Farad per dare un po’ di sostegno psicologico a quei poveri disperati.
            -Bene ragazzi disponete tovaglioli e bicchieri sui tavoli, i nostri ospiti stanno arrivando-
Ulil, Gead e Zarel avrebbero distribuito il cibo, Farad doveva controllare i tavoli, mentre Astrid, Lisad e Frel davano una mano in cucina, ma soprattutto avrebbero supervisionato le azioni dei nuovi prescelti. L’ordine era leggere più menti possibili mentre con gentilezza servivano le vivande.
Piano piano la grande sala cominciò a riempirsi di gente di tutte le età, c’erano soprattutto anziani ma anche intere famiglie con bambini. Ai Niani di vecchia generazione si strinse il cuore, anche Farad sembrava in qualche modo comprendere la situazione, mentre gli altri si limitavano a servire il cibo meccanicamente. Mead camminava in mezzo ai tavoli salutando tutti e cercando di alzare il morale, era davvero bravissima nelle relazioni sociali di ogni tipo. Era capace di passare dal barbone di strada alle ricche signore dell’alta società, dalle quale riusciva sempre ad ottenere donazioni cospicue per i suoi senza tetto. Ormai lei e Rel vivevano più sulla Terra che su Marte, dove si recavano solo per i loro doveri di prescelti, si sentivano senza dubbio più terrestri che Marziani.
Mentre Farad chiedeva ai senza tetto se tutto andasse bene e se il cibo era gradito, toccava mani, braccia e teste leggendo in fondo a quei cuori provati. Come Mead cercava di migliorare il loro umore, fino a che non capitò un vero osso duro. In un angolo sedeva una donna molto anziana, aveva un cappello da uomo sui capelli bianchissimi, mangiava senza parlare con nessuno. Farad non era riuscita a sfiorarla, allora si sedette a canto a lei sempre a debita distanza, rimase lì in silenzio, voleva aspettare che fosse lei a parlare per prima.
            -Bè cosa vuoi?- disse la vecchia.
            -Niente…ero stanca di servire, mi sono seduta…-
            -Come ti chiami? Non ti ho mai vista-
            -Mi chiamo Farad-
            -Che nome strano…-
            -E tu come ti chiami?-
            -…Margaret-
            -Che bel nome-
            -Il tuo invece è proprio brutto, forse i tuoi vecchi ti odiavano!-
Farad rimase sorpresa per la cattiveria della frase, ma si riprese subito.
            -Non li ho mai conosciuti-
            -Ah…brutta cosa…-
            -Sì…non so nemmeno da dove vengo…non so chi sono…-
Quel pensiero le era venuto così, forse leggendo tutte quelle menti sofferenti che avevano più esperienza di vita di lei.
            -Sono sicura che te la passi bene, sei una modella che è venuta a farsi un po’ di pubblicità?-
            -No…sono venuta a dare una mano a Mead, siamo amiche-
            -Non ti avevo mai visto-
            -Infatti è la prima volta-
            -Che lavoro fai?-
            -Sono una psichiatra-
            -Una ragazza così giovane e bella che fa un lavoraccio come quello?…non ne avevo mai conosciute come te e ne ho conosciute tante di psichiatre e psichiatri-
            -Sono molto precoce, mi hanno cresciuto solo perché diventassi una grande psichiatra, già fin da piccola-
            -Suona come sfruttamento minorile…anche a me è successo un qualcosa di paragonabile…la mia vecchia mi mandò a lavorare come serva in casa di certi ricconi…avevo solo undici anni-
            -Non andavi a scuola?-
            -No…mia madre diceva che ad una donna non serve a nulla l’istruzione e che più siamo stupide e più gli uomini ci vogliono-
            -Che concetto da cavernicoli-
            -Credo che mia nonna le abbia detto la stessa cosa e così via di generazione in generazione…sì forse è davvero da cavernicoli…ma io non avevo altra scelta se volevo mangiare…ho lavorato per gli Evans, forse li hai sentiti rammentare, sono una ricca famiglia di New York, sono sempre sui giornali scandalistici. Per fortuna all’inizio furono così gentili con me. Il loro figlio era sempre malato e prendeva lezioni private, per cui mi permisero di studiare con lui…è grazie a loro se ho avuto un’istruzione decente…-
            -Come si chiamava quel ragazzo?-
            -James… bellissimo… aveva tredici anni quando l’ho conosciuto. Era pallido come la neve, con quei capelli neri e gli occhi castani dolcissimi…anche io ero molto carina ai tempi, avevo dei lunghi capelli biondi lisci e dicevano che i miei occhi ricordavano il mare in tempesta…fu inevitabile, ci innamorammo…non ricordo esattamente quando…ma ovviamente appena i suoi se ne accorsero ci vietarono di studiare insieme…però cercavamo di vederci in tutti i modi di nascosto, era un gioco non farsi beccare, eravamo dei ragazzini…non facevamo nulla di male- Margaret sorrise e sospirò, poi riprese a parlare.
            -Con la crescita e grazie ad una cura James diventò forte e sano, per cui quando fu il momento partì per il college…lo mandarono ad Oxford in Inghilterra…pensavo che sarei morta…il giorno prima che partisse ci vedemmo di nascosto…avevo solo sedici anni…lui mi baciò…non era come adesso che le ragazzine sanno già tutto a quell’età…ai miei tempi non sapevamo un bel nulla ed eravamo molto più romantici…però conoscevamo l’importanza di un bacio-
Farad rimase colpita da quella frase, doveva sapere assolutamente tutto di questa donna, per fortuna Margaret non smise di parlare, per qualche motivo si stava aprendo a lei. Mead non era mai riuscita ad avvicinarla né a parlarci, tanto meno a fare la fusione, sperava proprio nell’innocenza ed ingenuità di Farad. Affidarle quel compito senza nemmeno prepararla era il modo migliore per approcciare quella vecchia acida.
            -Fu il bacio più bello che io possa ricordare…mi promise che sarebbe tornato da me, una volta adulto avrebbe avuto il coraggio di rivelare ai suoi il nostro amore…mi dette un piccolo anello di argento che aveva comprato per me e un giorno sarebbe stato sostituito da un anello di fidanzamento vero e proprio. Però gli anni passavano, James tornava solo per le feste comandate e mi evitava. Avevo sentito parlare di una ragazza inglese molto ricca, addirittura di stirpe regale che sembrava interessata a lui, ma erano chiacchiere di servitù a cui non volevo dare retta. Io sapevo che mi amava, lo vedevo da come mi guardava, lo sapevo che aveva paura dei suoi ed in particolar modo del nonno…un despota figlio di una grandissima…vabbè hai capito…insomma…la sua famiglia mirava in alto, se lui avesse sposato l’inglese ereditiera sarebbero stati nominati baronetti dalla regina d’Inghilterra in persona. Fatto sta che un Natale la famosa inglesina…si chiamava Elisabeth come la regina…venne davvero a passarlo qua in America…e ci comunicarono che erano fidanzati ufficialmente… dettero una grande festa…anche io partecipai…come cameriera…cercai di parlargli, ma non aveva il coraggio nemmeno di guardarmi…si sposarono un anno dopo in Inghilterra…non ricordo di aver pianto così tanto in vita mia…-
            -E tu non ti sei più innamorata?-
            -Era lui il mio principe azzurro…come potevo?…però mia madre mi costrinse a fidanzarmi con il figlio del maggiordomo…diceva che avrei fatto una bella vita perché i padroni avevano grande rispetto per lui…ed infatti non mi mancava nulla…ma in realtà mi mancava tutto perché non potevo avere il mio amore…ci sposammo, credo di essere stata la sposa più triste mai vista…anche James era presente, lui ed Elisabeth erano tornati a vivere in America…l’unica cosa che ricordo bene della mia cerimonia furono i suoi occhi mesti mentre mi augurava ogni felicità…-
            -Che storia triste…è per questo che sei così acida?-
            -No ragazzina…siamo solo all’inizio…la vita non è fatta solo di romanticherie e sciocchi sogni infranti…il peggio deve ancora venire. Mio marito voleva assolutamente un primogenito…doveva succedergli nella sua funzione di maggiordomo…anche se eravamo alla fine degli anni cinquanta in certi ambienti queste cose avevano ancora senso…ma non rimanevo incinta…ed anche James ed Elisabeth non avevano figli, si diceva che lei fosse sterile…come di me…a quei tempi davano spesso colpa alle donne, non pensavano che potesse essere colpa degli uomini…-
            -Tuo marito era sterile?-
            -Sì…comunque dopo anni che ormai mi ero arresa alla mia triste vita, successe una specie di miracolo. Una sera avevo finito di riordinare la cucina, quando mi accorsi che c’era qualcuno che mi osservava dall’ingresso, lì la luce era spenta…avevo paura, allora presi un coltello e gli gridai di farsi vedere…venne sotto la luce…era James… senza una parola ci abbracciammo e ci baciammo come desideravamo da non so quanti anni…da allora ci incontravamo appena avevamo un attimo di tempo e sempre il giovedì sera quando mio marito andava a giocare a poker fino alle ore tarde…-
            -Ma Elisabeth?-
            -Lei e James dormivano in stanze separate…probabilmente avevano una specie di accordo…ognuno faceva quello che voleva, ma in apparenza dovevano sembrare una coppia felice…la famiglia di lui aveva tantissimi soldi e la famiglia di lei il titolo, era una specie di accordo…James mi ha chiesto scusa non so quante volte…mi disse che non aveva avuto il coraggio di dire di no…suo nonno l’aveva costretto a sposare Elisabeth…ma mi amava da sempre…-
            -Che codardo!- Disse Farad con trasporto.
            -…se commenti ancora non ti racconto la storia!-
            -Scusami…-
            -Era un amore clandestino, ma i primi tempi ero così felice…mi riempiva di regali che non potevo mostrare a nessuno…poi mio marito cominciò ad essere sospettoso…so che ebbero una discussione…che finì stranamente senza troppi problemi…pochi giorni dopo mio marito aveva una splendida Mercedes nuova…per lui valevo quanto una macchina.
Dopo qualche anno successe qualcosa che non avevamo previsto…rimasi incinta di James…lui andò nel panico totale…voleva che abortissi…ma io non volevo…era la nostra creatura…per qualche tempo non mi rivolse parola…capivo che non sarebbe stato il massimo, ma io ero sposata, potevo tenerla, non ci sarebbe stato nessuno scandalo…poi un giorno mi ritrovai a parlare con tutta la sua famiglia e perfino Elisabeth…lei era sterile...quei vigliacchi volevano portarmi via la mia bambina… volevano un erede…in pratica mi rapirono con il consenso di mio marito…fu riempito di soldi e divorziò da me…mi tennero nascosta per tutti i nove mesi…mentre Elisabeth mostrava una finta gravidanza…-
            -Ma tu non ti sei opposta?-
            -…cosa ti avevo detto dei commenti?-
            -Sì…scusami…-
            -Avevano dato dei soldi anche alla mia famiglia, praticamente i miei mi avevano venduto, non fecero mai niente per aiutarmi…James mi disse che nostra figlia avrebbe avuto una vita perfetta così…ed io non seppi dirgli di no…avrei fatto qualsiasi cosa per il suo amore…per la sua approvazione…ma quando nacque la mia bambina me la strapparono via e persi la testa…mi usavano come balia…mi prendevano il latte…come si fa con gli animali…non mi permettevano di tenerla in braccio…andrai in crisi depressiva…ho cercato varie volte di togliermi la vita…alla fine mi tenevano isolata in una stanza d’ospedale…legata a letto…sono stati giorni orribili-
Margaret si mise le mani sugli occhi, ma non versò una lacrima, sicuramente le aveva finite tutte.
            -Appena fu possibile, perché mia figlia non prendeva più il latte, mi riempirono di farmaci e mi chiusero in un manicomio, cercando di farmi dimenticare chi ero…James non lo vidi più…mia figlia…la portarono in Inghilterra-
            -Non sai come si chiama?-
            -Ricordo che la chiamarono Lavinia…aveva gli occhi ed i capelli di suo padre…era stupenda…-
            -Non dovrebbe essere difficile trovarla, il loro cognome è famoso…-
            -L’ho fatto…l’ho trovata quando sono uscita dal manicomio venti anni fa…ma Elisabeth ottenne dal tribunale una sentenza per la quale non potevo avvicinarmi a loro o finivo in prigione…-
            -Tu sai dove vive?-
            -Sì…a New York…è per questo che sono qui…sogno un giorno di incontrarla per caso, chi farebbe caso ad una barbona?  Potrei osservarla di lontano…so che ha una figlia…ho visto le foto sui giornali, la loro è sempre una famiglia influente, fa gossip…la mia nipote mi somiglia tantissimo…se mi vedesse…forse mi riconoscerebbe…o forse no…sono troppo vecchia…ho ottantacinque anni…non ho più la mia bellezza…-
Farad non riusciva più a trattenere le lacrime, con una scusa si allontanò facendo finta di avere bisogno del bagno, si ricompose e tornò da Margaret.
            -Dobbiamo trovarle, devono sapere!-
            -A cosa servirebbe? Non sanno chi sono, credono che la loro sia una famiglia felice, non sanno degli inganni, degli intrighi…tutta la loro vita è una menzogna…ma sapere la verità sarebbe peggio…in fondo hanno una vita perfetta…chi sta meglio di loro?-
Farad mise la sua mano su quella di Margaret e volle vedere quel mondo triste e terribile che si celava sotto la dura scorza di una vecchia acida. Appena cominciata la fusione poté osservare tutto il sentimento che la donna aveva provato per James e poi qualcosa che superava le sue aspettative: l’amore di una madre per la propria figlia. Per la sua creatura aveva sopportato tutto quel dolore, per darle una vita migliore. Vide anche il profondo desiderio di parlarle almeno una volta, di abbracciare lei e la nipote. Poi si dovette staccare perché non riusciva più a contenere tutta quella sofferenza, era davvero tanto, nemmeno Mikey aveva sofferto così. Margaret aveva vissuto tutta la sua infelice esistenza senza avere vicino le persone più care. Sapeva che l’unico modo per farla stare meglio era soddisfare il suo desiderio e disse:
            -Tu rivedrai Lavinia e tua nipote, te lo prometto!-
            -Non fare promesse che non puoi mantenere!-
            -Certo che posso…appena avrò trovato il modo ti verrò a cercare… è una promessa!-
            -Farad tu sei molto gentile…ti ringrazio di avermi ascoltato, era tanto che non ne parlavo con qualcuno…non ho mai raccontato tutto questo agli psichiatri che mi hanno seguito…tanto lo sapevo che la famiglia di James li pagava per tenermi reclusa…nessuno mi ha mai veramente ascoltato come hai fatto tu…per me hai già fatto tanto…-
            -Fosse l’ultima cosa che farò, ma tu conoscerai tua figlia!-
Margaret le sorrise, poi se ne andò senza aggiungere altro.
 
Mentre i nuovi prescelti facevano le esperienze più toccanti che la loro mente potesse mai immaginare, su Marte Mikey, Beal, Raph, Leo e Leiad erano nella stanza ologrammi. Il sensei delle tartarughe non era ancora tornato dal suo viaggio in Giappone e quindi i suoi allievi avevano intenzione di ricrearlo in base ai loro ricordi. L’ologramma di un ratto troppo cresciuto apparve in mezzo alla stanza.
            -Ehm…non gli manca qualcosa?- Disse Leo.
            -Sì il kimono!- disse Beal.
Immediatamente il tipico vestito giapponese si materializzò su Splinter, che cominciò a parlare.
            -Miei cari figli, Big Bear e quel bel pezzo di figliola di Leiad…-
            -Pezzo di figliola?- Commentò Leo, tutti si guardarono sorpresi.
            -Sì! Non è una bellezza? Adesso il grande Mikey ci darà una dimostrazione della sua bravura…- disse Splinter con voce seria ed impostata.
            - Mikey? Tu ne sai qualcosa?- Raph si avvicinò al fratello minaccioso.
            -Non toccare il grande guerriero ninja! Ma prostrati alla sua magnificenza- disse il falso Splinter.
            -Prostrami un corno!-
Appena Raph cercò di colpire la tartaruga in arancio, il ratto gli si parò davanti, in poco tempo lo atterrò proprio come avrebbe fatto il vero Splinter, con eleganza e con l’aiuto del solo bastone da passeggio.
            -Che diamine sta succedendo? Eppure tutti noi abbiamo inserito i dati su Splinter nel computer degli ologrammi!- Disse Raph fuori di se’.
            -Bè… li ho cancellati con l’aiuto di Roby…ho lasciato solo i miei pensieri…non è divertente?- Rispose Mikey birichino.
            -No, non lo è!- Diceva Raph, ma tutte le volte che cercava di colpire il fratello il falso Splinter lo atterrava. Mikey, Leo, Beal e Leiad non si reggevano più dal ridere, invece la tartaruga in rosso si stufò ed abbandonò il campo di battaglia.
            -Raffino? Dov’è finito il tuo senso dell’umorismo?- Gli gridava Mikey, mentre l’altro si allontanava grugnendo. Raph uscì all’aperto e si avviò verso il bosco, voleva stare da solo, era stato tanto bene senza gli altri nel rifugio e si chiedeva perché mai fosse tornato su Marte. Dopo qualche minuto che camminava vide i Cervizek che pascolavano tranquilli, li raggiunse e trovò Kerad che accarezzava un piccolo.
            -Ciao Kerad come stai?-
            -Ciao Raph, non male…-
            -Non sei andata anche tu sulla Terra?-
            -Non mi sento pronta…ma ci andrò presto…tu perché sei qui?-
            -Volevo allenarmi con gli altri…ma mi è passato la voglia…-
            -Ti ricordi che mi avevi promesso una passeggiata da soli?-
            -Sì certo…va bene se la facciamo adesso?-
            -Perfetto!-
            -Mi hanno detto che non parli molto…anche io sono di poche parole…- Disse Raph con un mezzo sorriso.
            -Parlo poco perché tutti ormai mi odiano e so che mi giudicherebbero…ma sono sicura che tu non lo farai-
            -Non è facile…sei la figlia di Redol…per quanto ne sappiamo potresti volerci tutti morti-
            -E’ vero sono sua figlia, ma non significa che sono d’accordo con lui-
            -Astrid mi ha detto che non sai ancora da che parte stare…-
            -Non è così…io non voglio fare del male a nessuno, soprattutto a te…-
            -E perché? Nemmeno mi conosci…-
            -Non lo so…chiamalo istinto…voi tartarughe siete coraggiose. Senza Nome ci ha parlato di quello che avete fatto per Astrid e gli altri, sono rimasta molto colpita-
            -Sono sincero Kerad…mi hanno detto che cosa sai fare senza il controllo della tiara che ha fatto Donnie per te…-
            -In questo momento la indosso non posso farti del male, nemmeno condizionarti…non avrai paura di me?-
            -No…certo che no…-
Kerad sospirò e poi disse:
            -Perché non cambiamo discorso, parlami dei terrestri…è vero che non sono tanto diversi da noi?-
            -Sì Keard. So che vi hanno modificato…tu e gli altri prescelti siete più freddi anche degli stessi Niani, ma alla fine non c’è tanta differenza…siamo tutti nella stessa barca…-
            -Mi hanno detto che tu sei molto passionale…-
Raph inghiottì, temeva di trovarsi di nuovo nella classica situazione imbarazzante, pensò -ma cosa gli faccio alle donne! Anzi alle Niane- cercò allora di sdrammatizzare dicendo:
            -Così tanto passionale…che su Ni mi rinchiuderebbero in manicomio!-
Kerad ridacchiò ed accorciò le distanze.
            -Ma tu e Astrid…?-
            -Io ed Astrid cosa?-
            -Siete mai stati insieme?-
            -No… ci siamo accorti tutti subito che Donnie era il suo preferito…-
            -Voi terrestri non fate la fusione totale…in teoria potreste avere più compagne…
            -In teoria sì…ma…-
            -Questa cosa mi affascina molto, invece trovo che la fusione totale sia una forzatura-
            -Vuoi dire che tu non la faresti?-
            -Credo di no…-
Raph si sentiva in forte imbarazzo, non capiva se Kerad si stava mostrando disponibile per una relazione libera o se era una trappola e non sapeva quale delle due opzioni lo spaventasse di più. Invero poteva essere ancora più pazza di Lisad.
            -Perché ti interesso Kerad?-
            -Sei sempre così? Vai sempre dritto al punto tu?-
            -Non capisco cosa vuoi da me…-
            -Voglio conoscerti…-
Kerad si avvicinò ancora di più a Raph, gli passò le mani sul piastrone come se studiasse di che materiale fosse fatto, poi gli mise le braccia intorno al collo.
            -Non so se è una buona idea…- Commentò Rph nel più completo imbarazzo.
            -Di cosa hai paura? Sei tu l’esperto…sei stato con Lisad…-
            -Già, Lisad mi ucciderebbe se vedesse in che situazione sono, ti conviene lasciarmi stare-
            -Ma è tutto ok, le ho chiesto il permesso…-
Raph allontanò Kerad in modo brusco.
            -Che cosa? Lei ti ha dato permesso?-
            -Sì… ha detto che non state più insieme e se voglio uscire con te non ci sono problemi. Non dirà nulla e sono sicura che non ti riempirà di botte-
            -Lei non decide per me!-
            -E’ esattamente quello che voleva dire-
            -No, non è così! Lei vuole avere l’ultima parola su tutto!-
            -Quindi siccome lei ha detto che puoi uscire con me…adesso non vuoi?-
            -Esattamente…cioè…non lo so!-
Raph era decisamente confuso, non sapeva più cosa volesse in realtà.
            -Scusami Kerad…facciamo un’altra volta-
La Niana rimase con un palmo di naso, i terrestri erano davvero complicati. La tartaruga in rosso se ne tornò alla base, preferiva essere deriso da chi veramente gli voleva bene.
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Come al solito ho messo troppi personaggi…ma spero che la storia di James e Margaret vi piaccia. Forse ho esagerato a metterla tutta in un solo capitolo, ma orami è andata così…comunque non si esaurisce in qui, avremo ancora modo di rivedere Margaret. Intanto dovevo sdrammatizzare un po' prendendo in giro Raph, come al solito. Non me ne vogliano le fan del rosso, è proprio perché mi piace un sacco che lo prendo di mira. Come vedete la bella Kerad ha già tentato un primo approccio, come andrà a finire? Si conosceranno “biblicamente” Kerad e Raph? Si accettano scommesse!
Alla prossima
 
Ciaux
Altair
 

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Capitolo 38
*** Lavinia la ricca ereditiera e Mauro il giardiniere ***


I nuovi prescelti erano rimasti colpiti dall’esperienza coi terrestri ed erano rimasti ad elaborare tutte le nuove informazioni ognuno nella propria stanza per diverse ore. Più di tutti Farad sentiva il dovere di impegnarsi per aiutare Margaret, aveva analizzato bene la struttura cerebrale della donna; ricongiungersi alla figlia era l’unica cura. Quella mente vecchia e stanca non aveva più molta plasticità mentale, sarebbe stato difficile anche condizionarla, azione questa che detestava esattamente come Astrid. Farad infatti riteneva che non fosse giusto cancellare i brutti ricordi o far cambiare artificialmente l’opinione ad una persona, perché il dolore fa parte della crescita e della maturazione dell’individuo stesso. Inoltre una psichiatra Niana che fosse veramente competente prima di tutto doveva essere in grado di aiutare il malato con la psicoterapia. Il condizionamento e la cancellazione della memoria dovevano essere l’ultima spiaggia. Sentì bussare alla porta ed un miagolio metallico le fece subito capire chi la cercava.
         -Farad, siamo io e Hedgy, possiamo?- Chiese Mikey.
         -Venite pure-
La Niana era sdraiata sul letto supina e muoveva le gambe su e giù mentre rifletteva, Mikey aveva notato spesso in lei questo atteggiamento fanciullesco, era davvero graziosa.
         -Cosa fai di bello?- Chiese la tartaruga con un sorriso a trentasette denti.
         -Stavo elaborando i dati raccolti alla mensa dei poveri…sapessi che storia triste mi hanno raccontato...-
         -Mi ha detto Astrid che hai fatto parlare una vecchia signora che non aveva mai aperto bocca prima…-
         -Sì… Mead mi ha confessato che voleva che me ne occupassi…mi ha messo alla prova…-
         -Mi hanno detto anche che vuoi trovare la figlia di questa signora, ti do una mano?-
         -Davvero lo faresti?-
         -Certo!  Se andiamo da Donnie troviamo subito tutte le informazioni, oppure possiamo chiedere a Roby-
         -Chiediamo a Roby, così non fa domande…-
Il robot arrivò subito e si mise a disposizione.
         -La contessa Lavinia Evans nata il 21 maggio 1959 da James ed Elisabeth Evans, vive a New York in 402 Park Avenue, ha una figlia di venticinque anni, è divorziata…-
         -Dobbiamo trovare un luogo che lei frequenta sempre, dove la madre Margaret possa incontrarla. Vorrei anche visionare la sua vita per capire fino a che punto le due si possano parlare, se è il caso che sappia la verità o no- Disse Farad in tono serio e professionale.
         -Non pensi che dovrebbe sapere tutta la storia?-
         -Mikey… a volte…fa troppo male…-
         -Lavinia ha l’abitudine di andare a fare jogging nel parco con il canelupo Penelope-
         -Come fai a sapere questi dettagli Roby?-
         -Lavinia, anche se ha più di cinquanta anni, è sempre in riviste scandalistiche per le sue avventure con vari uomini famosi, motivo della fine del suo matrimonio-
         -Grazie Roby. E’ chiaramente un comportamento spiegabile con la sua storia affettiva…il padre sarà stato molto attaccata a lei fin da piccola, l’avrà viziata e riempita di attenzioni, nessun uomo sarà mai stato all’altezza…-
         -Se lo dici tu ci credo…- Commentò Mikey. Farad le sembrava un’altra persona quando si calava nei panni di psichiatra.
         -Astrid aveva ragione, ho imparato più in un giorno a contatto con i terrestri che nei miei ventidue anni di imprinting. Comunque vedrò presto se quello che penso è vero, andremo a cercarla e le leggerò la mente. Avrò bisogno di Hedgy, dovrà distrarre il cane-
Mikey, Farad ed Hedgy arrivarono in un attimo sulla Terra, avevano un piano ben congegnato per avvicinare Lavinia. Mikey era di guardia all’abitazione, avrebbe segnalato quando la ricca ereditiera fosse uscita con il cane, in poco tempo sarebbe giunta al parco dove l’aspettavano Farad e Hedgy.
Dopo un’ora che Mikey faceva finta di leggere un giornale, vide una donna bionda ossigenata con una tutina bianca super attillata che usciva dal portone della casa degli Evans con un grosso canelupo. Il fisico sembrava quello di una ventenne ed il volto molto tirato tradiva una giovinezza piuttosto artificiale. Lavinia scrutò Mikey da capo a piedi, nella sua forma umana era un bel giovane prestante, gli fece l’occhiolino e cominciò a correre. La tartaruga rimase un secondo perplessa e poi avvisò subito la Niana.
         -Bene Hedgy, sai cosa devi fare!- Disse Farad.
         -Hedgy bravissima-
La Vattina si nascose dietro un cespuglio e balzò fuori appena Lavinia e Penelope furono abbastanza vicine per vederla. Hedgy non dovette far molto per attirare l’attenzione del canelupo che cominciò a rincorrerla scaraventando a terra Lavinia. Farad era lì a pochi passi, andò subito a soccorrerla e mentre l’aiutava ad alzarsi fece la fusione. Poté subito constatare quello che immaginava: suo padre James l’aveva viziata in tutti i modi, mentre Elisabeth, la madre adottiva, l’aveva sempre trattata con freddezza. Se il padre non era presente, Elisabeth la maltrattava e spesso l’aveva rinchiusa in uno sgabuzzino quando faceva le bizze, per questo motivo aveva sviluppato la paura del buio. La sua vita non era stata affatto perfetta come sperava Margaret, si era sempre sentita inadeguata. Poco più che ventenne aveva subito operazioni di chirurgia estetica perché la madre l’aveva convinta di essere brutta. Lavinia nonostante la sua vita piena di scandali ed i soprusi era una madre dolcissima, aveva un bellissimo rapporto con la figlia come se volesse darle tutto l’amore materno che a lei era mancato. Elisabeth e James erano morti da anni, di loro aveva pochi ricordi felici, invece aveva impressi nella sua memoria tutti i loro litigi. Erano ferite ancora aperte perché percepiva che la causa era lei, ma non era mai riuscita a comprendere cosa facesse di sbagliato. Poi Farad focalizzò su un ricordo molto forte, il padre parlava al telefono:
         -E’ inutile che chiami qui, non posso fartela vedere…sei pazza, perché vuoi rovinarle la vita dicendole la verità?-
         -Papy chi è al telefono?-
         -Nessuno…amore mio-
Scoprì che James si era suicidato proprio il giorno della telefonata, lei aveva solo quindici anni quando lo aveva trovato morto avvelenato alla sua scrivania con in mano una foto di una donna sconosciuta. Non poteva che essere Margaret. La famiglia Evans aveva fatto credere alla stampa che fosse stato un attacco di cuore, ma Lavinia sapeva che il padre aveva amato quella donna e conservava gelosamente quella foto tra i suoi gioielli.
Farad si staccò da lei, entrambe barcollarono e caddero a terra, Mikey fu subito lì e le aiutò ad alzarsi.
         -State bene? Cosa è successo?-
         -Un giramento di testa…ma tu giovanotto non eri vicino casa mia poco fa? Non è che mi segui?- Disse Lavinia maliziosa.
         -No… Michael è il mio fidanzato mi stava aspettando- Disse Farad prontamente.
         -Tu saresti?- Chiese Lavinia.
         -Farad…piacere-
         -Lavinia…piacere…grazie Michael, Farad…ora scusatemi…devo cercare il mio cane…Penelope? Penelope?-
La donna si allontanò.
         -Perché mi hai chiamato Michael? Anche Michelangelo è un nome da terrestri! Non lo sapevi?-
         -Scusami Mikey…avevi questo nome e questo aspetto quando andasti alla mostra di quadri di Isabel il giorno che vi siete ritrovati?-
         -Sì…non chiamarmi mai più Michael!-
Quando un giocherellone come Mikey diventava serio faceva ancora più effetto, era un contrasto stridente il suo bel sorriso luminoso che scompariva dietro le linee scure della fronte accigliata e le labbra serrate.
         -Non succederà più…te lo prometto…-
Ma in un attimo era tornato il sole.
         -Allora cosa hai scoperto?- Chiese Mikey.
         -Che Lavinia deve sapere tutta la storia…ha sofferto tutta la sua vita…sapeva che c’era qualcosa che non tornava ma nessuno le ha mai detto la verità…ha una foto di sua madre Margaret…l’aveva tra le mani suo padre quando si è suicidato…-
         -Fermati un attimo, non conosco tutta la storia non ci sto capendo nulla!-
Farad senza pensare appoggiò la sua mano su una guancia di Mikey, gli trasmise i pensieri di Margaret e figlia. Una lacrima rigò il viso della tartaruga fino a toccare la pelle calda della Niana. Mikey barcollò un attimo, lei lo sostenne.
         -Dimentico sempre che hai il cuore troppo tenero…- Disse Farad sorridendo.
         -Sto bene…sto bene…-
         -Caro Mikey, sai cosa ho “visto”? Che anche l’amore di una madre è molto forte, in certi casi è il sentimento più forte…-
         -Vedo che stai davvero imparando molto…ma adesso cerchiamo Margaret dobbiamo prepararla…-
Un miagolio alle spalle gli ricordò che in quella missione erano in tre.
         -Eccoti Hedgy…ora possiamo andare davvero- Disse Mikey.
         -Hedgy bravissima…terrestre…peloso…stupido-
         -Quello era un cane come Pedro-
         -Cani…stupidi-
         -Cattiva Hedgy!-
         -Lascia stare Mikey, ormai quella parola non gliela togli più di mente e poi lei è una mezza Vtozit…sono molto più intelligenti dei cani terrestri- Disse Farad ridendo.
Mentre si avviavano verso il centro per i senza tetto di Mead, discutevano su come si sarebbero comportati con la barbona. La Vattina procedeva fiera davanti a loro e con nonchalance presero la metro come lo facessero tutti i giorni. Mikey aveva scordato quanto fosse divertente starsene in mezzo agli umani senza che gridassero e scappassero spaventati. Hedgy si arrotolò sulle gambe di Farad, come se fosse a casa sul divano.
         -Poveretti non potrebbero mai immaginare chi siede loro accanto…- Disse Mikey.
         -Un giorno dovranno accettarci per forza…è un po’ da ottusi pensare che con tutte le galassie che ci sono e così tanti sistemi solari ci possa essere vita solo su Terra. E poi perché dovremmo essere per forza uguali agli umani?…ma del resto loro fanno fatica anche quando c’è un po’ di differenza nel colore della pelle, figuriamoci se uno ha le squame!-
Naturalmente parlavano ad alta voce nella metropolitana affollata, ma nessuno fece caso a loro, solo una bambina li guardava ridendo e gli chiese:
         -Da dove venite voi?-
         -Veniamo da Marte, lo conosci?- Rispose Farad.
         -Sì certo!-
         -Bene lì c’è casa mia!-
         -E perché sei venuta qui invece di stare a casa tua? Ci stavi male? I tuoi genitori ti sgridavano?-
         -Ehm…no…sono qui in vacanza…-
         - Che colore strano ha il vostro gattino, è un marziano? -
         -Sì, però è una gattina ed è molto affettuosa…se non la fai arrabbiare-
La bimba voleva accarezzare Hedgy ma, quando la mezza Vtozit aprì i suoi occhi di acciaio, esitò.
         -Andiamo Farad è la nostra fermata, ciao bella bimba, buona giornata-
         -Ciao marziani-
         -E’ sì i bambini sono molto più intelligenti degli adulti- Commentò Farad scrutando la bimba da lontano.
Finalmente giunsero da Mead, la quale era molto agitata, dei teppisti avevano picchiato dei barboni e la mensa era diventata un ospedale provvisorio.
         -Menomale siete qui, potete aiutarmi con le cinture Enerzoniche?-
         -Non abbiamo molta esperienza, ma quanto sono gravi?- Chiese Farad.
         -Per fortuna solo qualche percossa e bruciature leggere, non c’è nessuno ferito gravemente ma alcuni sono sotto shock, come Margaret…sono due ore che sta seduta immobile e guarda il muro. Ti prego Farad valle a parlare-
         -Subito Mead-
La psichiatra Niana si sedette accanto a Margaret e fece esattamente come la prima volta, rimase in silenzio.
         -Hai trovato mia figlia?-
         -Sì…è una donna bellissima-
         -Lo so…un po’ troppi uomini però…-
         -E’ una reazione alla sua infanzia con un padre che la viziava…e che se ne è andato troppo presto…-
         -Ho saputo che era morto di cuore…-
         -No Margaret non è andata così…-
         -Che vuoi dire?-
         -Ho saputo da un fonte sicura…che…si è suicidato…-
La barbona guardò Farad con sorpresa mista a dolore e poi disse:
         -Ha fatto bene ad uccidersi! Quel bastardo era solo un codardo, non meritava di vivere!-
Poi abbracciò Farad e si mise a piangere, nonostante tutto quello che gli aveva fatto rimaneva il suo principe azzurro.
         -Anche lui ha sofferto tutti quegli anni, non ha avuto la forza di starti accanto…ma tu vuoi vedere ancora tua figlia?-
Margaret annuì senza proferire parola. Allora Farad continuò a parlare:
- Quasi tutti i pomeriggi va a correre con il suo cane Penelope nel parco …-
         -Penelope? Mia madre si chiamava così…che coincidenza…sì l’andrò a vedere tutti i giorni…grazie Farad-
         -Margaret come stai… ieri sera cosa ti hanno fatto? Sei ferita?-
         -Hanno dato fuoco ai cartoni dove noi dormiamo…mi fa male una gamba-
Farad controllò subito e trovò un’ustione non troppo grave. Mentre continuavano a parlare gliela curò con la cintura. Non la guarì del tutto, altrimenti non avrebbe saputo come spiegare il miracolo. Mikey guardava Farad di lontano con ammirazione, oltre che bella ed intelligente stava diventando anche una persona di cuore, forse lo era sempre stata.
 
Anche Ulil, il geologo con il pollice verde, era rimasto impressionato dall’esperienza dei senza tetto, aveva avuto una conversazione con un giardiniere ormai in pensione. Il barbone gli aveva raccontato dei suoi anni di gloria, di quando era stato perfino alla Casa Bianca. Mauro, un italo-americano, era diventato famoso per la sua capacità di far crescere le piante ovunque e per la sua arte di creare cespugli ed alberi con le forme più belle. Il Niano aveva fatto una fusione per carpire tutti i segreti del vecchio ma si era imbattuto inevitabilmente nella sua vita privata. Era caduto in disgrazia a causa della moglie che lo aveva ridotto sul lastrico e poi aveva chiesto il divorzio. Avevano un figlio che viveva in Europa e con il quale non aveva più rapporti da anni. Ulil non pensò assolutamente come Farad a riunire i due, ma si concentrò sul fatto che il terrestre voleva sentirsi utile e quindi doveva assolutamente portarlo su Marte.
         -Ulil, ma cosa ti è venuto in mente? Perché vuoi portare un umano qui?- diceva Astrid.
         -Sarebbe utilissimo, ha un’esperienza incredibile sulle piante, mi aiuterebbe a farle crescere ovunque su Marte!-
         -Non hai fatto la fusione? Non sai tutti i suoi segreti?-
         -Astrid mi meraviglio di te. Proprio tu ci hai insegnato che non basta la teoria ci vuole la pratica, mi potrebbe insegnare sul campo-
         -Non possiamo portare qui i terrestri come se fossero animali da compagnia!-
A quel punto Ulil per la prima volta fece un’espressione del volto che esprimeva cruccio e disse:
         -Non ritengo Mauro un animale da compagnia, ho molto da imparare da lui e so che ne sarebbe felice. La sua vita su Terra gli ha dato solo dolori, da noi lavorerebbe facendo quello che più ama al mondo. Inoltre lo cureremmo come negli USA non succederebbe mai, visto che è tutto privato e lui non ha un soldo…-
         -Non mi dire che hai il cuore tenero…-
         -Hai detto tu che i sentimenti migliorano le capacità psichiche e poi sarebbe davvero di grande aiuto!-
         -Dovremo metterlo al voto, non posso decidere solo io- rispose Astrid sorridendo soddisfatta, il suo piano stava funzionando.
         -Mi sembra giusto- Rispose l’ignaro Ulil.
Fu indetta una riunione. Tredil, Kerad e Mikey non potevano votare ma potevano esprimere il loro pensiero.
         -Allora Niani, anzi marziani, noi siamo il nucleo da cui un giorno potrebbero originarsi lo Stato Supremo ed il Consiglio Scientifico di Marte. E’ molto importante che fin da adesso impariamo a discutere tra noi dei problemi che man mano si porranno, l’evoluzione della nostra società ce lo impone. Vorrei che Ulil vi ponesse un quesito, ne discuteremo, se qualcuno vuole dire qualcosa lo potrà dire e poi voteremo. Sappiamo già da Tredil che lui si oppone con tutte le sue forze alla richiesta, ma non è ancora guarito quindi il suo voto non sarà determinante…prego Ulil, a te la parola- Astrid aveva cercato di essere più formale possibile, ma non ci si vedeva molto alla guida di uno stato.
         -Molto bene, Mauro è un giardiniere, tutti i suoi cari o sono morti o l’hanno abbandonato. E’ ancora vivo solo perché Mead si è occupata di lui. Da quello che ho potuto leggere in lui è un genio, potrebbe far crescere una rosa su una roccia. Ama il suo lavoro più di qualsiasi altra cosa al mondo ed ha un piccolo orto sotto il ponte dove vive al momento. Purtroppo viene saccheggiato continuamente e non gli basta per vivere, soprattutto in inverno quando nevica. Sono sicuro che potrebbe aiutarci a rendere Marte ancora più ospitale per le piante. Si intende tantissimo di concimi ed ha un’ottima base di chimica. Aveva perfino inventato un concime tutto suo, ma la moglie gli ha venduto il brevetto, altrimenti ora sarebbe miliardario. Potrebbe fare molto per noi e noi potremmo curarlo. E’ vecchio ha un po’ di acciacchi, vorrei che Nied gli facesse un check up completo, ha sempre una brutta tosse. Quello che vi chiedo è di farlo venire a vivere qui su Marte-
Ci fu un mormorio generale, Mikey chiese la parola.
         -Non ha nessun figlio o figlia? E la moglie?-
         -Ha un figlio che vive da qualche parte in Europa, nemmeno sa dove e sembra che la sua ex moglie li abbia messi l’uno contro l’altro, non si parlano da una vita-
         -Non dovrebbe venire qui su Marte, ma fare pace col figlio…- commentò Mikey.
         -Ha provato a riappacificarsi ma non ci è riuscito-
         -Non possiamo permettere un viavai di umani per il Tartunnel, se verrà qua non deve sapere come e dovrà restare qui e non tornare mai più su Terra se non per casi eccezionali- sentenziò Astrid.
         -Mi sembra giusto. A lui non importerebbe nulla di tornare su Terra, vuole solo fare il giardiniere fino a che avrà vita…l’ho letto chiaramente nella sua mente, altrimenti non l’avrei mai proposto. Sono sicuro che non ci darebbe problemi, è vecchio e stanco, la minore gravità di Marte gli permetterebbe di fare cose qui che su Terra non può compiere…vi prego non ho mai visto tanta tristezza e rassegnazione in vita mia-
         -Tu non hai molta esperienza mi sembra…- commentò Frel.
         -E’ vero, ma provo molta pietà per quel vecchio e vorrei fare qualcosa per aiutarlo, con la consapevolezza che abbiamo tanto da imparare…sarebbe uno scambio equo e lui non sarebbe mai un pericolo-
         -Devi tenere presente anche che dovrà accettarci, non sa che siamo lucertoloni troppo cresciuti e tartarughe parlanti- commentò Donnie.
         -Se non ci accetterà cancellerò la sua memoria e lo riporterò su Terra, il mio livello di forza psichica è considerevole e poi si tratta di un terrestre, sarà facile…-
         -Qualcuno ha dei commenti da fare?- Chiese Astrid.
Kerad alzò la mano per prendere la parola:
         -Sono sincera, non mi piace l’idea di avere un umano qui nel giardino della base, ma possiamo sempre provare, lo cureremo e se dà problemi lo riportiamo su Terra-
         -Ne parli come se fosse un animale da cortile…secondo me dobbiamo lasciarlo sulla Terra e fargli fare pace col figlio- commentò Mikey.
         -Lo so che non ci crederai, ma lui preferirebbe lavorare in un giardino, l’ho letto chiaramente nella sua mente. Pensa che sua figlio sia egoista come sua madre. Ha fatto quello che ha potuto per riconciliarsi ma ha ricevuto solo porte in faccia. Ora vorrebbe solo sentirsi utile, non vuole altro dalla vita. Aiutarci a colonizzare Marte, renderlo più abitabile e più appetibile per i Niani della base è una missione fondamentale che aiuterebbe anche ad evitare una guerra, è un gesto eroico! Cosa potrebbe volere di più?- Disse Ulil quasi con trasporto.
         -Altri commenti costruttivi?- Chiese Astrid.
         -Dovremmo far decidere a lui- disse Farad e aggiunse -non dobbiamo votare perché lui resti qui per forza, dobbiamo votare perché sia libero di scegliere. Starà un po’ con noi e poi deciderà e vedremo se sarà così necessario condizionarlo o cancellargli la memoria. In fondo se è un vecchio innocuo che cosa potremmo mai temere da lui? Penseranno che sia pazzo se si metterà a raccontare di noi agli umani, ho visto come ragionano e come possono essere ottusi-
Tutti rimasero colpiti dall’intervento di Farad e alla fine fu quasi unanime il voto per far venire Mauro su Marte, solo Leiad e Gead votarono di no.
         -Mamma perché hai votato contro?- Chiese Astrid.
         -Il contatto con gli umani è pericoloso…non sono pronti…non sono contraria in assoluto, ma penso che sia troppo presto, spero che vada tutto bene-
Mikey si avvicinò a Farad, era rimasto sorpreso dell’intervento.
         -Hai fatto un discorso figo prima…-
         -Ho convinto anche te?-
         -No, credo che sia sbagliato allontanarlo dai suoi affetti, sono sicuro che potrebbe tornare a parlare col figlio…però è più giusto lasciar scegliere a lui…secondo me appena ci vede torna a piedi sulla Terra!-
         -Potrebbe essere…soprattutto se vede te!-
         -Non direi, sono bellissimo, come il sole! Non sei tu quella che mi vuole baciare a tutti i costi?-
Il colore rosso era mitigato dalla pelle color cioccolata di Farad, ma Mikey pensò davvero che lei fosse arrossita.
         -Ecco…non importa che tu mi piaccia, l’importante è che tu sappia baciare bene!-
Farad se ne andò lasciando Mikey tutto solo con un triste sorriso sul viso, non era poi così immune al fascino di quella Niana, ci rimase male ma non disse nulla.
 
 
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Sto cercando di pubblicare il più velocemente possibile per cui eccomi di nuovo qua!
Farad in uno slancio di generosità e con l’aiuto di Mikey ha ideato un piano per far incontrare Margaret e Lavinia…ormai mi conoscete e sapete bene che si incontreranno e più o meno andrà tutto bene...più o meno…ad ogni modo la storia di Margaret continua.
In questo capitolo ho voluto dare un po' più importanza al geologo Ulil. Così forse qualcuno si ricorderà chi è XD XD ;-D
 
Non perdetevi la prossima avventura!
Ciaux
Altair

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Capitolo 39
*** Di nuovo in missione sulla Terra ***


Era stato diagnosticato un tumore al cervello di Tredil provocato dal retrovirus di Redol, lo stavano curando ma sembrava non reagire molto bene. Era ancora nel campo di forza e legato al letto perché le idee omicide verso i terrestri restavano e lo avrebbero fatto finché non fosse guarito completamente. Quando Nied giunse in infermeria trovò Tredil svenuto, chiamò subito a raccolta tutti i biologi e medici compresa Leiad.
         -Dobbiamo intervenire ed eliminare il cancro, le cure non stanno funzionando, quelle porzioni del cervello di Tredil ormai sono perse, permettetemi di agire chirurgicamente con il microlaser. Con l’aiuto di Zarel e Donnie renderemo il microlaser specifico solo per le cellule cancerose che non reagisco alle cure. La perdita di memoria non sarà così grave come temete, se continuiamo così il male si estenderà ancora di più e sarà ancora peggio intervenire dopo…-
Nied era la massima esperta in chirurgia, Leiad l’appoggiò subito e così decisero per l’operazione. Il laser sarebbe stato pronto entro pochi giorni. Gead voleva partecipare alla sua costruzione.  
         -Non ti dà fastidio la mia presenza costante dopo quello che ti ho detto…?- Le chiese Donnie.
         -Non sono una terrestre, non ho risentimento, hai ragione tu non sono innamorata di te…è ammirazione e…invidia nei tuoi confronti. Non temere mi sento già molto meglio. La cosa migliore che posso fare è imparare da te-
Gead sembrava molto tranquilla, in realtà prima si era sentita molto stupida e poi si era rassegnata, trovava molto sollievo nel fare il suo lavoro e concentrarsi su di esso era tutto quello che voleva.
         -Ti ringrazio, ma preferirei che tu lavorassi alla formula, manca veramente poco a realizzare un Tartunnel molto potente. Potremmo anche aprire un varco per quando ci sarà l’appuntamento con la base di Ni. Forse non avremo l’energia per passarci attraverso, ma potremo comunicare direttamente con loro…allo stesso tempo dobbiamo salvare Tredil e adesso che posso contare su di te possiamo portare avanti due progetti contemporaneamente-
Gead lo guardò con gratitudine, la considerazione di Donnie era comunque una consolazione.
         -Donnie conta pure su di me!-
 
Sulla Terra intanto Leo era tornato alla sua amata routine, capitava solo ogni tanto al rifugio per vedere come stava Raph, temeva che stesse troppo da solo. Lo trovò seduto sul divano che mangiava patatine.
         -Ti fa male stare tutto il giorno così in panciolle a mangiare quelle porcherie!-
         -Stavo aspettando il tg, stanno accadendo dei fatti strani, non hai sentito?- Rispose Raph senza staccare gli occhi dal video.
         -Ti riferisci a tutta quella serie di arresti da parte di trafficanti di droga?-
         -Sì quelli, sembra che ci sia dietro una gang, non sanno quanti siano, si firmano con un simbolo cinese “Lan Mao” che significa gatto blu, ti ricorda nulla?-
Proprio in quel momento partì un servizio speciale: era stato catturato un famoso contrabbandiere di droga americano, era stato trovato nel suo lussuosissimo appartamento legato con i suoi uomini. Accanto ai malviventi erano sparse sul pavimento varie prove dei loro traffici ed il simbolo cinese del gatto blu realizzato con una bomboletta spray.
         -Pensi…che ci sia Jia dietro tutto questo? E che il gatto sia Hedgy?- Chiese Leo.
         -Penso proprio di sì! Mikey le aveva fatto promettere di rimediare a tutti suoi errori e così è stato, forse c’è dietro tutta la sua famiglia…dobbiamo dirglielo subito…e poi magari Jia gli fa scordare Isabel…-
         -Raph non credo che funzionerebbe…ma gli farà senz’altro piacere sapere che Jia sta bene e che ha mantenuto la promessa-
         -Però non siamo sicuri al cento per cento che sia veramente lei-
         -Facciamo venire Mikey qui, lo scopriremo insieme-
Entrambi andarono al portale, ogni scusa era buona per riunirsi e fare i giustizieri, aprirono una connessione, Roby apparve immediatamente dall’altra parte.
         - Raph, Leo cosa posso fare per voi?-
         -Ci mandi Mikey? Dobbiamo parlare con lui-
         - Sarà fatto-
In pochi minuti Roby tornò con Mikey su una spalla che si agitava.
         -Che stai facendo ammasso di ferraglia Niana? Stavo così bene sdraiato al sole, mettimi giù-
         -Non stava facendo nulla di rilevante così ve l’ho portato subito-
         - La mia pennichella è qualcosa di molto rilevante! Non puoi capirlo perché sei un robot!-
         -E’ consumo di ossigeno, zuccheri e grassi senza alcuno scopo, dai dati del computer risulta che hai dormito regolarmente stanotte-
         -Ma fa bene alla mente!-
         -Insomma Mikey ci vuoi ascoltare? Abbiamo notizie di Jia! Non ti interessa?- Commentò Raph malizioso.
         -Jia? Sta bene?-
         -Sì, credo che con l’aiuto della sua famiglia stia facendo arrestare tutti i contrabbandieri di droga d’America…o quasi…-
         -Come sapete che è stata lei?-
         -Si firma con un simbolo cinese, un gatto blu…pensavamo…magari ti va di rivederla…-
         -No ragazzi…non è detto che sia lei …-
         -Perché non proviamo a cercare informazioni su questo gatto blu con cui firma la gang e vediamo se c’è lei dietro, hai nulla da fare stasera? E Donnie?-
         -Io niente, però Donnie sta costruendo un microlaser per curare Tredil, non può lasciare, perché appena sarà pronto devono operare. Astrid non ho capito cosa doveva fare…potrebbe venire Lisad-
         -Lisad? A che serve? Abbiamo bisogno di qualcuno che faccia ricerche al computer per rintracciare Jia…- commentò Raph.
         -Guarda che anche Lisad lo sa fare! E poi per colpa tua non può più uscire per New York con noi! Non potreste fare pace?- Disse Mikey irritato.
         -No! scordatelo-
         -Ci parlo io! Magari non fate pace ma fate una tregua momentanea- Commentò un Mikey speranzoso.
         - Ok, ma devo parlarci per forza?-
         -Fate come vi pare, se vuoi glielo dico che non siete obbligati a parlare, così forse sarà più probabile che venga-
         -Va bene Mikey, sbrigati però!-
In realtà anche Roby poteva benissimo fare delle ricerche su internt per loro, ma la tartaruga in arancio voleva assolutamente trovare il modo di far riappacificare Raph e Lisad, ogni scusa poteva essere buona per farli incontrare. Mikey trovò subito la fiera soldatessa Niana, era sul prato della base che si esercitava da sola, eseguiva dei kata, l’aiutavano a calmarsi.
         -Ciao Lisad…ho una richiesta da farti…ma tu devi rispondere sì-
         -No!-
         -Ok… ho formulato male la domanda…ti posso chiedere una cosa per favore?-
         -Sì-
         -Verresti sulla Terra a darmi una mano per trovare Jia?-
         -La terrestre che hai liberato?-
         -Sì-
         -E’ nei guai?-
         -Non lo so, ma sembra che se ne vada in giro a far arrestare i trafficanti e firma con un segno cinese che significa gatto blu…non so se è lei…ma se lo fosse è in pericolo!-
         -Saremo noi soli o vengono anche le altre tartarughe?-
Mikey si guardò i piedi come un bambino che l’ha fatta grossa.
         -Verrebbero anche Leo e… Raph…-
         -Allora non se ne parla!-
         -Ti prego ha promesso che non ti parlerà…Donnie è occupato con il microlaser…abbiamo bisogno di qualcuno che sappia usare bene il pc…e che sappia combattere…Astrid non può…c’è bisogno di una Niana forte come te, Frel non è all’altezza-
         -In effetti è migliorato molto ma è ancora scarso…hai idea di cosa ci aspetta?-
         -Non so in che guai si sia cacciata Jia…ma non posso abbandonarla…-
         -Dì un po’, ti piace quella terrestre?-
         -E’ carina…ma non è per questo, le ho detto io di rimediare alle sue malefatte, se si fa del male sarà colpa mia…-
         -Mi sembrerebbe giusto invece, ricordi cosa ha fatto a quei ragazzini?-
         -I Niani non augurano la morte a nessuno o sbaglio!-
         -Non sbagli…ma se se la cercano…- Disse Lisad facendo spallucce.
         -Scuse! Hai paura di Raph!-
         -Come sei infantile!-
         -Dai ti prego, più passa il tempo e più Jia rischia la vita e poi se “li finisce” tutti lei i malviventi noi cosa facciamo?-
         -Sembra che parli di dolciumi…e va bene! Ma non sarò costretta a parlare con Raph!-
         -Tranquilla non insisterò per niente, starò zitto come una mosca, non dirò nulla nulla, più silenzioso di un muto, sarà come se non fossi neanche presente, non vi accorgerete nemmeno…-
         -La pianti? Altrimenti non vengo!-
In pochi minuti Lisad era nel rifugio delle tartarughe che faceva ricerche incrociate su internet, aveva scoperto che il gatto blu era il simbolo di un’antica famiglia cinese: i Lan Mao. Poteva trattarsi davvero di Jia, perché una leggenda sui Lan Mao parlava di una maledizione che legava quella famiglia ad un ramo reale dell’antico imperatore cinese Xia Shang Zhou, probabilmente la famiglia di Xia Yun.
         -Vedi che sono fissati con la sfiga? Ce l’hanno nel sangue! Hanno il gatto blu come simbolo!-
         -Piantala Mikey, è il gatto nero che porta sfortuna non blu! Adesso però siamo ancora più certi che si tratti di Jia…come facciamo a rintracciarla?- Commentava Lisad mentre ancora smanettava sul computer.
         -Ci vorrebbe Donnie…- commentò Raph.
         -Ah ma allora voi cominciare subito a litigare!- Rispose scocciata Lisad.
         -Buoni voi due, non vi dovete parlare!- Disse Leo, poi aggiunse -quale potrebbe essere il prossimo passo di Jia?…sta dietro ai trafficanti di droga…ha preso un pezzo grosso…cercherà gente del solito calibro…Xia Yun li conosceva sicuramente tutti…mi è venuta un’idea! Abbiamo bisogno del FIR nero di Donnie. Mikey tu sai come funziona vero? Ricordo che hai registrato di nascosto un messaggio per Yal –
         -Sì Leo è un gioco da ragazzi!-
         -Bene…vai a prendere il FIR ed Hedgy, ho un piano!-
Xia Yun si trovava nel penitenziario Sing Sing nello stato di New York, poteva uscirne fuori se avesse voluto, aveva agganci in alto, ma la divinità gatto blu aveva parlato e la voleva punire, quindi aveva accettato la sua condanna. Con il suo carattere da leader nato si era già fatta il suo gruppo di prigioniere che le obbedivano e la proteggevano, ma in quel momento era sola ed aveva una foto della sua famiglia, la osservava con le lacrime agli occhi. Vide un piccolo insetto nero che entrava dalla finestra, dagli occhietti uscì una luce che prima scansionò tutta la stanza e poi accertatasi che non c’era nessuno a parte Xia Yun proiettò un ologramma. Alla donna prese un colpo e rimase a bocca aperta. Un gattino blu si materializzò e disse:
         -Yun…ascolta…M’ky…obbedire!-
L’immagine di Mikey si materializzò dietro ad Hedgy.
         -Ciao Xia Yun, come but…cioè volevo dire, ho una missione importante da compiere, è la divinità che lo chiede, devo sapere chi sarà la prossima vittima di Jia, la proteggeremo noi da ogni male e la riporteremo in Cina-
         -Ma tu sei Michelangelo…ti aiuterò…non solo perché me lo chiede la divinità…sapevo che dietro gli arresti c’era Jia…ci sono due possibili candidati sono Jack Huston detto il “Tagliagole” e il temibile The King di cui nessuno sa il nome, ma so dove puoi trovarli entrambi. Li tenevamo d’occhio, non abbiamo mai voluto interferire con i loro piani per non cominciare una guerra tra trafficanti…Jia si è messa in un grosso guaio…ne deve uscire al più presto o verrà uccisa-
Xia Yun si alzò in piedi, il FIR le puntò un raggio per registrare, lei fornì tutti i dati di cui era a conoscenza e dette anche dei nomi di fonti attendibili a cui rivolgersi.
         -Grazie Xia Yun-
         -Adesso va’ tartaruga coraggiosa e salva Jia…è una ragazza in gamba-
Il FIR volò rapido fino al rifugio e tramite il collegamento wireless scaricò tutti le informazioni nel computer di Lisad.
         -Ragazzi ci siamo, ora dobbiamo solo cercarla prima che agisca- Disse Leo.
         -Come faremo a sapere chi fermerà per primo?- Chiese Mikey.
         -Non è difficile, perché hanno arrestato da poco il Tagliagole! Lo stanno dicendo proprio ora al notiziario!- intervenne Raph.
         -Questo significa che presto toccherà a The King! Jia ha sicuramente dei complici, non è possibile che agisca da sola- Commentò Leo.
         -Forse non ha bisogno di noi…se la sta cavando benissimo da sola…- Disse Raph.
         -Non dire stupidaggini- Mikey zittì il fratello con decisone ed aggiunse -Dalle informazioni di Xia Yun possiamo anche capire dove si è nascosta, non è vero?-       
-Sì, nella registrazione dice che loro avevano un rifugio segreto dove fuggire se tutto fosse andato storto, secondo me è lì in questo momento- disse Lisad.
         -Allora voglio andare da lei, presto dimmi dov’è- Commentò Mikey impaziente.
         -Devi stare, attento potrebbero pensare che sei un nemico e farti fuori, verremo con te…hey dove vai?- Chiese Leo.
Mikey aveva visto l’indirizzo sullo schermo del computer ed era partito in quarta seguito da Hedgy, tutti gli corsero dietro, ma era dannatamente veloce.
         -Gli piace davvero questa Jia!- commentò Raph.
         -Sembrerebbe-  disse Leo.
         -Povera Farad, facevo il tifo per lei…- aggiunse Lisad.
         -Farad?- Dissero in coro Raph e Leo.
         -Sono sempre insieme…ma in effetti giocano come due bambini…forse sono solo amici…e poi voi maschi volete sempre chi non potete avere!-
Né Leo, né Raph osarono replicare, non conveniva con Lisad e dovevano pensare a quel pazzo di Mikey che si stava per cacciare in un grosso guaio.
 
La tartaruga in arancio si trovò nella zona vecchia del porto, l’indirizzo corrispondeva all’attracco di una nave che sembrava abbandonata. Con un salto afferrò una cima, con agilità arrivò sul ponte e si nascose in una scialuppa. C’erano delle guardie, le aggirò senza farsi vedere ed entrò sotto coperta, ma non sapeva dove dirigersi. Sentì delle voci e si nascose in uno sgabuzzino, purtroppo parlavano in cinese ma gli parse di sentire il nome “Jia”, allora le seguì. Usando la cintura camminava sul soffitto, Hedgy attaccata al suo guscio. Le due guardie arrivarono ad una porta per sostituire dei colleghi che andavano in pausa. Mikey involontariamente aveva trovato una nuova funzione della cintura che gli aveva fatto assumere il color metallo della nave e si era perfettamente mimetizzato. Appena fu il momento ideale scese a terra, colpì le guardie e aprì la porta. Jia era nella stanza, era nel letto in camicia da notte ed accese la luce.
         -Michelangelo? La divinità…-
Jia scese dal letto e si prostrò davanti ad entrambi.
         -Ci risiamo, ti prego Jia non fare così, mi metti in imbarazzo…-
         -A cosa devo la tua gradita visita?-
         -Alzati…altrimenti non ti rispondo!-
         -Come desideri-
         -Sono venuto per fermarti, so che vuoi far arrestare The King ma è pericoloso!-
         -Sei venuto per salvarmi?-
         -Sì Jia, quello che stai facendo è folle, ha detto Xia Yun che rischi di essere uccisa se continui così-
         -Non ha importanza, devo compiere il mio destino…tu mi hai detto…-
         -Hai già fatto abbastanza, ti prego rinuncia…-
         -E’ troppo tardi la trappola è già scattata, non posso tirarmi indietro-
         -Xia Yun dice che The King è il più pericoloso e adesso che il Tagliagole è stato arrestato sa che lo cerchi!-
         -Lo so…è stato più difficile giungere a lui, non ci sono riuscita prima…è troppo protetto…dovrò ucciderlo, non si farà mai prendere…per lui il piano è diverso!-
         -Non voglio che muori per colpa mia…-
         -Perché ti importa tanto di me? Hai detto che non so come faccio a guardarmi allo specchio ogni mattina…-
         -Tu hai già rimediato al male che hai fatto…eri costretta a fare del male da quella storia della maledizione…e poi mi ricordi una persona-
         -Chi è questa persona?-
         -Era la mia fidanzata…aveva i capelli neri neri come te e a volte portava un vestitino cinese identico al tuo…è morta…non voglio che muoia anche tu…-
         -Sei davvero molto dolce…ma io non sono lei, non devi rischiare la tua vita per me-
         -Permetti almeno che ti dia una mano, faremo arrestare The King!-
         -M’ky…aiutare ..Jia- Disse Hedgy.
         -Vedi? La divinità vuole che ti aiuti-
         -Non posso mettere la tua vita in pericolo, tu sei un essere buono…devo fare ancora molto per purificare la mia anima-
         -La mia gattina non è un divinità! Sono tutte fandonie, ti prego non rischiare la tua vita per una sciocchezza!-
         -Non essere plasfemo!-
         -Ho capito, non posso farci nulla, sono le tue credenze…ma posso darti una mano?-
         -Non voglio, Mikey adesso vai…è il mio destino…-
         -Il tuo destino?-
Si sentì un suono e poi la cintura di Mikey parlò:
         -Mikey, Mikey! Stupido idiota mi rispondi? Dove diamine sei? Il segnalatore della cintura non è acceso, lo vuoi accendere?-  Diceva Lisad con voce alterata.
         -Ops! adesso è acceso, venite pure sono con Jia-
Leo, Raph e Lisad entrarono nella camera. Jia squadrò la Niana ricoperta di squame da capo a piedi.
         -Chi è questa, la tua fidanzata?-
         -No è la fidanzata di Raph!- Rispose pronto Mikey.
         -Cosa stai dicendo deficiente! Ricordi cosa mi avevi promesso?!- Sbraitò Lisad.
         -Ehm…ho promesso che non avrei detto nulla…però Raph e Lisad stavano insieme poi nessuno ha capito perché si sono lasciati, compresi loro e…-
         -MIKEY NON GLIENE FREGA NULLA A JIA!-
         -Va bene Raph non urlare però!-
         -Perdonaci l’intrusione Jia…Mikey voleva aiutarti…- disse Leo.
         -Non ne ho bisogno, è già tutto pronto e non posso tornare indietro. Per favore andate, non voglio che a Mikey succeda qualcosa…-
         -Tu hai parlato di destino cosa intendevi?-
         -Non preoccuparti Mikey, ti prego va’ con i tuoi amici…prometto che quando tutto questo sarà finito me ne andrò in Cina-
Jia si riavvicinò a Mikey e lo baciò una seconda volta, quando si staccò lui la trattenne e le disse:
         -Non farlo, sarà pericoloso! Non posso permettere che tu muoia di nuovo…-
         -Mikey…io non sono…-
         -Lo so…ma me la ricordi e questo mi basta, ti prego…non andare…-
         -Non posso è il mio destino, tu mi hai indirizzato sulla strada giusta…vai…non ti dimenticherò mai…-
Lisad appoggiò una mano sulle spalle di entrambi e dopo un attimo di esitazione disse:
         -Mikey…lascia che segua il suo destino…-
         -Ma…-
         -Fa’ come ti dico…mi conosci bene, anche io non mi arrendo mai…ma ci sono dei casi in cui bisogna lasciar andare…-
         -Capisco…stai attenta Jia…torna viva in Cina…addio…-
         -Grazie Mikey addio…- Jia sembrava molto stanca aveva bisogno di riposare.
Leo e Raph erano stupiti ma seguirono in silenzio Lisad e Mikey fino al rifugio.
         -Mikey…ma come mai siamo venuti via? Non volevi aiutare la tua amica?- Chiese Raph, ma subito gli rispose Lisad.
         -Non ti sei accorto che ho toccato Jia? Le ho letto la mente, sappiamo esattamente cosa farà…tra qualche ora incontrerà The King…si fingerà una escort…e lo ucciderà…ma se non faremo qualcosa morirà perché andrà all’appuntamento da sola…è convinta che sia questa la sua fine, pensa che sia il suo destino…ha fatto un sogno dopo che l’avete salvata e si è convinta che deve morire!-
         -Certo che questi cinesi sono strani forte, vero? Impediremo che accada, voglio che torni sana e salva a casa sua e pensi ad essere felice…a volte non capisco la gente che vuole essere infelice per forza…ma non fatemi parlare che ho promesso…- Commentò Mikey.
Raph e Lisad sbuffarono e si girarono da parti opposte. Mikey per una volta tanto lasciò perdere, sapeva che ci voleva ben altro che una predica per quei due, erano troppo cocciuti, se ne andò a cercare qualcosa da mangiare.

 

 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Eh sì, la storia di Jia non è finita…mi affeziono molto ai miei personaggi e Jia aveva ancora tanto da dire e da fare e poi se inventavo nuovi personaggi era peggio, no? ;-P Vabbè scherzi a parte, i nostri eroi ritornano nuovamente sulla Terra a fare i giustizieri e di Jia che ne sarà? Morirà davvero? E’ quello il suo destino? E Mikey? Che farà?
Alla prossima
 
Ciaux
Altair

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Capitolo 40
*** Il destino di Lan Mao Jia ***


Jia indossava il suo vestitino rosso tradizionale cinese, aveva un’acconciatura molto tipica con fermagli dorati e pendagli rossi che ondeggiavano ogni volta che muoveva con grazia il suo viso delizioso. Scese da un suv ed entrò con passo sinuoso nell’albergo di lusso, fu perquisita e scortata dagli uomini di The King fino all’ascensore.
         -Caspita che bambola- disse una delle guardie.
         -Sta’ zitto non è roba per te, scommetto che nemmeno capisce cosa diciamo!- Gli rispose un collega. Ma Jia nemmeno li considerava, era assolutamente concentrata sul suo compito. Arrivati all’ultimo piano entrò in una suite di lusso, un uomo di quarant’anni brizzolato con una camicia bianca aperta e jeans attillati l’aspettava seduto ad una tavola apparecchiata per due-
         -E’ vero quello che mi hanno detto, sei bellissima…-
         -Tu uomo molto gentile- rispose Jia stentando un inglese molto semplice.
         -Vieni accomodati…ma la conosci la mia lingua?-
         -Capisco tutto, pallo poco…- fece una risatina e si sedette con grazia, era tutto calcolato.
         -Perfetto! La donna ideale! Un mio carissimo amico mi ha parlato benissimo di te, dice che sei molto brava nel tuo lavoro-
         -Sì, tutto velo- ma in realtà pensava- aspetta che ti abbia infilzato con il mio spillone per capelli nel cuore e vedrai se non so far bene il mio lavoro-
         -Ti piace New York?-
         -E’ bellissima…tante luci…tanti diveltimenti-
         -Sai chi sono io?-
         -Tu uomo d’affali molto potente, magali tu celchi moglie…-
         - Perché no…sei molto bella, ci penserò-
Jia non aveva assolutamente fame ma si sforzò un minimo perché il suo interlocutore non si accorgesse che era molto tesa. Intanto faceva finta di ascoltare le solite idiozie da uomini pieni di sé: lui il grande avventuriero era stato ovunque, aveva combattuto dei cannibali in Africa, salvato donzelle indifese in Malesia ed era molto ma molto intelligente. Invece la guerriera cinese pensava solo al momento in cui l’avrebbe zittito per sempre. Finita la cena, il malvivente si fece portare lo champagne per brindare al loro incontro e poi disse qualcosa che allarmò Jia non poco.
         -Sai, sembra che qualcuno stia attentando alla mia sicurezza…ma non temere ho preso le mie precauzioni, in tutte le stanze ho fatto piazzare le telecamere e siamo sorvegliati a vista…non ti spiace se la nostra privacy verrà filmata? In fondo sarà divertente…-
         -Mio signole, quello che è gladito a voi lo è anche a me-
Jia sapeva che doveva essere rapida e che poi sarebbe stata uccisa, non sarebbero servite le telecamere a salvarlo dal suo destino.
         -Molto bene, sei davvero un bel bocconcino ubbidiente-
Dopo aver bevuto, si alzò dal tavolo, la prese signorilmente per mano e la condusse nella sua lussuosa stanza. Il letto era a baldacchino ed una finestra grande quasi come la parete dava sulle luci di New York. Jia aveva la tachicardia, tra poco lui sarebbe stato vicinissimo a lei, lo avrebbe colpito al cuore trafiggendolo dal lato della schiena. Nessuno poteva immaginare che tra i suoi capelli avesse un pugnale sottilissimo di avorio. Jia si avvicinò alla finestra, era lontana dalla porta di entrata, questo le avrebbe dato più tempo per agire.
         -Oh le luci di New Yolk-
The King le si avvicinò, l’afferrò con impeto premendola contro il vetro e cominciò a baciarle il collo come se volesse mangiarsela. Jia liberò la mano destra sfilò lo spillone di avorio dai capelli ma quando era pronta a colpirlo si sentì uno schianto, qualcosa di grosso aveva infranto il vetro e rotolava sul pavimento. Si girarono a guardarlo, da un grosso guscio verde uscirono due braccia, due gambe e la testa sorridente di Mikey.
         -Ciao re dei miei stivali, come butta?-
         -Michelangelo cosa fai qui sei impazzito? Vattene ti prego!-
         -Tu conosci quella cosa…e che fine ha fatto il tuo accento cinese?- Disse The King.
         -Sono Jia della famiglia guerriera dei Lan Mao e tu sei morto!-
Mikey si buttò su The King e lo volò in terra per allontanarlo da lei.
         -No! Tu non devi uccidere, tu devi tornare in Cina sana e salva!-
In quel momento si sentì un gran scalpitio dietro la porta, le guardie del corpo del trafficante stavano per fare irruzione.
         -Vieni con me ci penseranno i miei fratelli e Lisad a finire il lavoro, presto!-
         -No, lui deve morire!-
Jia fece per colpire The King che era ancora steso per terra ma arrivarono le guardie e cominciarono a sparare, fu costretta a ripararsi dietro il letto, mentre Mikey scansava magistralmente i colpi o li deviava coi nunchacku. Anche Leo, Raph e Lisad fecero irruzione dal buco che aveva fatto Mikey e cominciarono a lottare contro le guardie.
         -Mikey sei peggio di me! Non potevi aspettarci!?- Gli gridò Raph.
         -Non potevo, un attimo dopo e Jia avrebbe ucciso The King-
         -Perché sei venuto? Perché?- Chiese Jia.
         -Non voglio che muori…ho capito cosa volevi fare!-
Il trafficante riprese i sensi, riuscì a mettere a fuoco Mikey di schiena, preso dalla rabbia tirò fuori la sua pistola, partì un colpo, Jia si buttò in mezzo e fu colpita in pieno.
         -Nooo Jia! Maledetto bastardo!-
Mikey lanciò un nunchacku proprio in testa a The King che cadde a terra svenuto.
         -Presto Mikey, chiama la tua moto e portala su Marte!- Gridò Lisad mentre atterrava le guardie. Mikey tamponò alla meglio la ferita di Jia, richiamò il suo mezzo che in un attimo si staccò da terra e raggiunse l’ultimo piano del grande palazzo. In poco tempo erano nel rifugio, mentre Mikey attivava il portale, già chiamava Roby, sarebbe arrivato istantaneamente.
         -Perché Jia? Non morire ti prego, non devi morire per colpa mia!-
         -Sarà un grande onore morire per te-
La ragazza aveva quel vestitino rosso cinese ed i suoi capelli, che si erano sciolti dall’intricata pettinatura, erano coperti di sangue, Mikey ci vedeva Isabel morente in mezzo alla strada.
         -Tieni duro stavolta non morirai!-
Passò rapido attraverso il portale, consegnò Jia a Roby che con i suoi razzi propulsori la portò velocemente in infermeria, dove Nied era già pronta a curarla. Mikey si avviò lento per il corridoio, sapeva che appena arrivato avrebbe saputo il responso, il cuore gli batteva forte. Sapeva bene che Jia non era Isabel, ma il solo fatto che un po’ gliela ricordava era molto importante per lui. Arrivò all’infermeria, non aveva corso ma gli mancava il fiato, entrò e si diresse verso il lettino dove avevano steso Jia. Nied era lì, girata verso la sua paziente, Mikey le mise una mano sulla spalla e riuscì a dire solo.
         -Nied?-
         -Sta bene tranquillo! Sei arrivato in tempo, guarirà in due giorni!-
         -Grazie! Tu sei il miglior medico del mondo!-
Abbracciò forte forte la Niana e cominciò a piangere a dirotto.
L’operazione per salvare Tredil era in corso, Farad era nell’infermeria come gli altri per sapere come sarebbe stato l’esito, però non poté fare a meno di guardare Mikey seduto a lato di Jia. La Niana aveva una strana sensazione, un forte impulso ad andarsene via piangendo ma tenne duro. Non riusciva a sentire la loro conversazione, ma non volle disturbarli e rimase appoggiata al muro in silenzio.
         -Allora come ti senti oggi?- Chiese Mikey.
         -Molto meglio…grazie…- Rispose Jia.
         -Volevo aggiornarti sulla situazione…i miei fratelli e Lisad hanno conciato per le feste quei malviventi…The King è morto colpito da un proiettile vagante dei suoi…era davvero destino che morisse quel giorno!-
         -Grazie di tutto…di aver fermato il trafficante, di avermi salvato la vita, te ne sono debitrice…ora appartengo a te-
         -Cosa dici!? Tu hai salvato la mia, siamo pari! Non sei di nessuno solo di te stessa! Ma sei fissata con questa storia! E poi mi spieghi una cosa? Come mai non hai paura di me…mi hai pure baciato due volte…non ti faccio schifo nemmeno un po’?-
         -No, ti conosco da sempre…-
         -Cosa vuoi dire?-
         -Mia nonna mi ha raccontato che quando sono nata l’indovino del mio paese aveva visto il mio futuro: all’età di ventisei anni avrei incontrato la divinità, il gatto blu e un essere puro di cuore ma dall’aspetto spaventoso mi avrebbe aiutato a compiere il mio destino…poi sarei passata a miglior vita. Non ho mai capito nulla di questa storia, l’avevo pure dimenticata e quando ho visto la tua gattina qualcosa è scattato in me ed ho sognato mia nonna che mi raccontava ancora una volta questa storia…ho compiuto ventisei anni proprio ieri e credevo che “passata a miglior vita” volesse dire che sarei morta-
         -Ehm a parte che non sono così spaventoso…però credo che adesso sia chiaro che non dovevi morire…ma scusa una cosa…che giorno era ieri?-
         -Il 19 luglio-
         -Che cosa?-
         -Cosa c’è Mikey? Sembri sconvolto-
         -E’ la data in cui è morta la mia Isabel…-
         -Vedi i nostri destini erano legati…se vuoi resterò sempre con te…sarò la tua Isabel…-
         -Jia…tu sei bellissima, coraggiosa, intelligente, ma non posso chiederti questo, so che non lo vuoi veramente…so che c’è qualcuno che ti aspetta in Cina…lo hai lasciato perché il tuo dovere ti chiamava…ma ti manca da morire, vero?-
         -Tu come fai a saperlo?-
         -La mia amica Lisad ha un potere…legge la mente…ha visto cosa avresti fatto ieri sera ed ha visto in te l’amore per il tuo Xiao…non potrei mai dividervi, non era questo il mio compito…dovevo salvare la tua vita e la tua anima e lo stesso dovevi fare tu con me…ho sempre rimpianto di non esserci stato per la mia Isabel, ma ieri c’ero per te…non me la porterà indietro, ma mi fa stare bene, mi sento più leggero, come se mi fossi tolto un peso, quindi sono io che ti ringrazio-
         -Oh Mikey, tu sei l’essere più incredibile che abbia mai conosciuto-
Si abbracciarono, il cuore di Farad perse un battito, non sapeva cosa succedeva, quell’immagine le aveva fatto del male, ma da vera Niana stoica rimase appoggiata a quel muro, che per fortuna la sosteneva dal cadere a terra.
Nied, Zarel e Leiad uscirono dalla sala operatoria, Roby trasportò Tredil nel lettino dentro il campo di forza.
         -Allora come è andata?- Chiedeva Kerad, era stranamente molto preoccupata, non sembrava lei.
         -Questa operazione non basta, dovremo sottoporlo a delle cure specifiche e forse dovranno seguire altre operazioni…- disse Nied molto seria.
         -E’ perché siamo su Marte? Perché non abbiamo gli strumenti?- Chiedeva Kerad in preda al panico.
         -Comportati da vera Niana!- le disse Zarel e poi aggiunse - no, non dipende dal fatto che ci mancano gli strumenti. Il virus ha infettato un po’ tutto il corpo di Tredil, ha piccoli carcinomi a livello degli organi principali…è stato lo stesso meccanismo avvenuto nel cervello…-
         -E voi ve ne siete accorti solo adesso?-
         -Si sono manifestati solo di recente, credo che si siano formati tutti insieme. Non avevo mai visto qualcosa del genere, ci vorrà tempo, ma lo guariremo non preoccuparti- la rassicurò Leiad- tu stagli vicino, sono sicura che lo aiuterà a guarire più facilmente-
         -Potrò entrare dentro il campo di forza?-
         -Sì, ti accompagnerà Roby tutte le volte che vorrai- disse Astrid che essendo biologa e non medico aveva atteso come gli altri fuori dalla sala operatoria, mentre Roby era stato dentro tutto il tempo ed aveva fatto da infermiere.
         -Hai visto Kerad com’è in pena per Tredil…l’avresti mai detto?- Commentò Gead parlando sottovoce con Ulil, il quale rispose:
         -Devo dire che sono sorpreso, pensavamo tutti che gli interessasse il terrestre di nome Raph…c’è sotto qualcosa…-
         -Forse ha un piano di riserva contro di noi che comprende Tredil e lo vuole sano- commentò Frel.
         -Siete tremendi! Cosa se ne fa di un moribondo? Non ha più speranze di riuscire in nulla, non potrebbe essere che le importa davvero?- Commentò Farad che era stravolta anche per motivi suoi. Gli altri la guardarono sorpresi ma non dissero nulla. Farad se ne andò dalla stanza, aveva bisogno di aria e decise di andare sulla Terra a vedere come se la cavava la sua amica Margaret.
La barbona aveva preso l’abitudine di sedere su una panchina del parco alla stessa ora tutti i giorni per vedere sua figlia che correva con Penelope. Il canelupo Penelope si chiamava come quella donna crudele che era stata sua madre, questo fatto la divertiva tantissimo e se ne stava lì seduta a ridacchiare. Del resto era tranquilla, nessuno faceva caso a lei, era solo una vecchia pazza, non faceva male a nessuno. 
         -Ciao Margaret come stai?-
         -Farad! La mia psichiatra preferita, vieni accomodati sta per arrivare, hai visto quanto è bella? Due giorni fa c’era anche mia nipote! Le ho viste entrambe che correvano insieme…sono veramente stupende…anche se Lavinia starebbe molto meglio con i suoi capelli neri naturali…-
         -Sono felice di trovarti così bene…-
         -E’ merito tuo…hai esaudito il mio desiderio…sono così felice…-
         -Non vorresti parlarle, dirle tutto?-
         -No, non voglio affliggerla, sarebbe uno shock troppo grosso, mi basta vederla in salute…poi deve essere una madre bravissima, chiacchierava con mia nipote e sembravano molto affiatate…è una gioia per questi vecchi occhi-
         -Quindi non vuoi che te la presenti?-
         -Perché la conosci?-
         -Quando l’ho incontrata nel parco il suo cane l’ha fatta cadere a terra ed io l’ho aiutata ad alzarsi e ci siamo presentate-
         -No, lascia stare non importa, va bene così…non saprei nemmeno cosa dirle…-
In quel momento Lavinia sbucò da dietro il vialetto ed in poco tempo si avvicinò alla panchina, riconobbe Farad e si fermò un attimo.
         -Ciao…Farad…giusto?-
         -Sì ricordi bene, come stai Lavinia?-
         -Oggi bene e tu?-
         -Tutto ok, ti posso presentare la mia amica Margaret?-
La donna per l’occasione si era ripulita e pettinata, non sembrava una barbona.
         -Piacere Margaret, sono Lavinia. Viene spesso qua, la vedo tutti i giorni-
Sua figlia l’aveva notata.
         -Piacere Lavinia…mi piace il parco…-
         -Eppure mi ricorda tanto qualcuno…ma ci siamo incontrate da qualche parte?-
         -No… non credo proprio…-
         -Chissà forse in qualche negozio. Ora scusatemi devo andare, perdo il ritmo, buona giornata-
Lavinia riprese a correre col suo cane, le due donne rimasero in silenzio finché non sparì dalla loro vista.
         -Pensavo che sarei morta di cuore quando mi ha parlato…- Disse Margaret.
         -Non volevo metterti in imbarazzo, ma adesso ti ha conosciuto e secondo me ha visto la somiglianza con tua nipote-
         -Potrebbe essere…-
         -Ti va di pranzare insieme?- Chiese Farad.
         -Non posso, non ho abbastanza soldi….-
         -Scherzi? Offro io! Ti devo chiedere una consulenza!-
         -Cosa? Tu a me?-
         -Sì…è importante…sai non è facile essere obiettive con noi stessi…tu hai un’esperienza pluriennale nel campo dei sentimenti per cui sei la persona migliore a cui potrei mai rivolgermi-
         -Va bene, se posso esserti di aiuto, mi puoi offrire il pranzo-
         -Bene, andiamo ho un languorino…-
         -Anche io-
La donna e la Niana si avviarono poco fuori dal parco.
         -Vieni Farad, conosco una tavola calda dove si mangia da dio ma si spende il giusto. Ci ho lavorato tanti anni fa come cameriera prima di diventare una senza tetto, in tutti questi anni non è mai cambiato nulla, il gestore è davvero in gamba ed anche i suoi figli-
Entrarono nel ristorante ed un cameriere di una certa età gli andò in contro.
         -Margaret? Sei tu?-
         -Ciao Joseph, ma servi ancora tu ai tavoli?-
         -Sì, adesso sono il capo cameriere e responsabile della sala, venite, questo è il tavolo migliore-
         -Ti presento Farad è una mia carissima amica-
         -Enchantee madam-
Farad gli sorrise, ovviamente sapeva anche il francese. Quando si furono sedute, Margaret non riuscì a trattenersi oltre.
         -Allora chi è il fortunato?-
         -Non lo so se è fortunato… non so nemmeno cosa penso di lui…si chiama Michelangelo-
         -Che bel nome! Era un grande scultore e pittore del Rinascimento italiano vero? Ma quindi è un italiano? Stai attenta sono tutti dongiovanni…-
         -No…non è italiano ed è un ragazzo dolcissimo…la sua fidanzata è morta da più di tre anni, forse quattro e non ha più avuto nessuna da allora…-
         -Davvero? Esistono ancora uomini così?-
         -Cosa vuoi dire?-
         -Oggigiorno uomini e donne sono così insensibili. Passano da un partner all’altro senza guardarsi indietro, senza sapere quanto è bello il corteggiamento e le difficoltà che un tempo incontravano gli amanti …perché vedi sono molto vecchia e prima era difficile che uomini e donne potessero incontrarsi liberamente e altrettanto liberamente scegliessero il proprio partner…io stessa ho sposato un uomo che non amavo-
         -Quindi Mikey è speciale?- Chiese Farad con stupore.
         -Sì certo che lo è! Senza dubbio…ma è molto difficile arrivare a lui…vedi, sicuramente ha idealizzato la sua fidanzata morta…gli sembrerà sempre migliore di tutte le altre ragazze…-
         -E’ sicuramente un’idealizzazione difensiva…ha subito una regressione…è tornato all’immaturità che aveva prima di incontrarla e questo suo idealizzarla è una sublimazione che non gli fa sentire l’interesse per nessun’altra e…-
         -Sì…paroloni ma credo che sia quella la situazione…-
         -Ma se supera il trauma forse…-
         -Resta l’idealizzazione…-
         -Allora non ho speranze?-
         -Mi sembra che ti interessi davvero…-
         -Credo di sì…poco fa l’ho visto che abbracciava una bellissima ragazza che credo gli ricordi la sua Isabel…-
         -Si abbracciavano o si baciavano? E sei sicura che stiano insieme?-
         -Si abbracciavano…ma so che lei lo ha baciato…forse ora si sono messi insieme-
         -Michelangelo ti conosce bene?-
         -Sì…gli ho anche chiesto di baciarmi…-
         -Voi ragazze moderne non perdete tempo, vero? E quindi sa già che ti piace?-
         -Non proprio…anzi una volta per rabbia gli ho detto che è brutto…ma non è brutto…gli ho chiesto di baciarmi perché non so cosa significhi, non ho mai avuto nessuno…-
         -Una ragazza stupenda come te ancora vergine? Sono sconvolta! Credevo che non ne esistessero più della tua età!-
         -Ho fatto una vita un po’ particolare…i miei tutori mi tenevano sotto sorveglianza…studiavo e basta-
         -Povera piccola, in confronto la mia adolescenza è stata stupenda! Ma senti cara…tu e Mikey vi vedete spesso, siete amici?- Rispose Margaret.
         -Sì…dicono che siamo molto infantili…ci divertiamo spesso insieme…di solito siamo inseparabili…-
         -Vedi mia cara, prima devi essere sicura se lo vuoi come amico o no…poi se vuoi altro da lui non puoi comportarti come stai facendo…-
         -Perché cosa faccio di sbagliato?-
         -Intanto se gli interessa quella ragazza vuol dire che è guarito…ma credimi nessuno sostituirà veramente questa Isabel, lui deve andare oltre, ci vuole qualcosa di completamente diverso dalla sua ex morta…comunque volevo dire che tu sei sempre con lui, sei scontata, fallo stare un po’ da solo con se stesso, fagli capire quanto sei importante…se tiene a te e ti vuole come amica si comporterà in un certo modo, altrimenti in un altro!-
         -Ed io come faccio a sapere cosa vuole da me?-
         -Quando lui verrà a cercarti tu dagli un ultimatum…-
         -Sei sicura?-
         -Se si lascia scappare una ragazza in gamba come te è un idiota e non ti merita di certo!-
         -Va bene…ci proverò…ma sarà dura…ci sto così bene con lui, è così divertente!-
         -Male che vada resterete amici…io non ho potuto avere nemmeno questo da James…-
La donna sospirò ed abbassò lo sguardo.
         -Oh Margaret scusami non volevo intristirti…-
         -Va tutto bene! Non preoccuparti, sono passati così tanti anni, il tempo un po' le guarisce le ferite, è vero….ma tu fammi contenta e fammi sapere come va a finire!-
         -Ci puoi contare Margaret-

 

 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Dico spudoratamente che a me piace molto questo capitolo XD mi sono divertita molto a scriverlo, sicuramente non è il miglior capitolo che abbia mai scritto ma alla fine quello che conta è l’effetto che ha avuto su di me immaginarlo e metterlo nero su bianco.
Quindi Mikey ha salvato Jia in tempo e si sente come se si fosse un po' riscattato, come se avesse salvato un po' anche la sua Isabel, guarirà finalmente una volta per tutte?
Farad si è scoperta gelosa di Mikey e Jia, con l’aiuto di Margaret studierà un altro piano questa volta per accalappiare il nostro ingenuo e spensierato Mikey
Se vi piace anche il Fantasy non perdetevi il prossimo capitolo…
Ciaux
Altair

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Capitolo 41
*** Leggende Niane... ***


I mesi erano passati inesorabili ed era giunto il tanto atteso giorno del contatto con la base. Donnie e Gead avevano migliorato a tal punto il Tartunnel che non occorreva più il FIR per comunicare, avrebbero aperto completamente il portale ed avrebbero conversato con i Niani in tempo reale.
         -Scusate…come mai adesso siete sicuri che troveremo l’esatto punto dove arriverà la base Niana e invece la prima volta l’abbiamo mancata?- Chiese Frel.
         -Perché il primo salto che dovevano compiere non era mai stato fatto da nessun Niano prima e poi c’era il rischio che arrivassero proprio dove sarebbe passata una cometa, hanno calcolato il salto praticamente all’ultimo momento. Invece il secondo salto è quello che avete fatto sempre voi prescelti con le capsule per arrivare qua, quindi conosciamo alla perfezione le coordinate, avremo la precisione del metro addirittura!- Disse soddisfatto Donnie.
A parte Tredil che era ancora sotto osservazione, erano tutti presenti ed emozionatissimi, c’erano le quattro tartarughe e perfino il vecchio prescelto Vertel. Finalmente era arrivato il momento giusto, Donnie accese il portale e ne ricostruì uno identico di energia ad anni luce lontano da lì. L’immagine dello spazio profondo si materializzò dentro il portale ma non c’era nessuna traccia della base.
         -Forse sono in ritardo?- Chiese Beal.
         -Strano… ma possibile…- rispose Donnie.
Dopo mezz’ora ancora non succedeva nulla.
         -Non possono essere così in ritardo o non sono partiti o qualcuno li ha fermati…- commentava Gead.
         -Redol! E’ stato sicuramente lui!- Gridò Frel.
         -Calma non saltiamo a conclusioni affrettate…chiudo il portale, lo riaccenderemo tra un po’…- disse Donnie.
         -Tutto questo è troppo strano, manda il FIR, dobbiamo sapere se la base è ancora intorno a Ni!- Affermò perentoria Astrid.
         -Ottima idea, dobbiamo escludere tutte le possibilità- Commentò Donnie.
Fu aperto un piccolo varco nel Tartunnel ed il FIR passò attraverso come aveva fatto sempre, non restava che aspettare una settimana.
         -Sono molto preoccupata dobbiamo prepararci al peggio…-
         -E se invece semplicemente fossero in ritardo? Può succedere….- commentò Mikey che voleva tranquillizzare la sua sorellina Astrid.
         -Tra qualche ora riaprirò il portale per vedere se hanno eseguito il salto, lo farò regolarmente per i prossimi giorni, è possibile che abbiano avuto qualche contrattempo, mentre è molto poco probabile che non ci abbiano aspettato- disse Donnie, era seriamente preoccupato.
         -Bene, visto che non abbiamo nulla da fare chi viene ad allenarsi con me?- Chiese Raph. Splinter non era ancora tornato dal Giappone, ma adesso nella stanza ologrammi era a disposizione una riproduzione molto realistica e fedele del sensei. Quasi tutti i praticanti di arti marziali avevano preso l’abitudine di ritrovarsi ed allenarsi insieme, quel giorno però né Lisad né Farad risposero alla chiamata ed uscirono a fare una passeggiata. Tutti gli altri invece chi come spettatori, chi per allenarsi seguirono Raph.
         -Farad perché non partecipi all’allenamento?- Chiese Lisad.
         -Non mi va…-
         -Strano, so che ti piace molto e sei molto brava per una che ha fatto solo imprinting…-
         -Grazie Lisad…ma oggi non sono dell’umore…-
         -E’ per Mikey?-
         -Perché dici così?-
         -Non sono nata ieri, si vede benissimo che ti piace-
         -Forse…ma tanto lui ora sta con Jia…-
         -Ma no, cosa dici! Lei è tornata in Cina!-
         -So che si sentono…ed andrà a trovarla…-
         -Certo perché sarà suo testimone di nozze!-
         -Che cosa?-
         -Non hai parlato con lui?-
         -No…non volevo stargli tra i piedi credevo…-
         -Credevi male! Jia si sposerà col suo amore di una vita Xiao!-
         -Davvero? E come l’ha presa Mikey?-
         -Benissimo! Ha detto che Jia è uno schianto ma ha visto attraverso di me il suo sentimento per Xiao, ha detto che dovevano stare insieme, lui non vuole sostituire Isabel…non sarebbe stato giusto…hai ancora una speranza!-
         -Tu lo credi davvero? Quando gli ho letto la mente sembrava impossibile…tu però hai letto la sua da poco!-
         -In realtà gli ho comunicato solo i dati che ho preso da Jia, non ci ho proprio pensato…poi fa male leggere i suoi pensieri, avverti sempre quel dolore costante a causa di Isabel…-
         -Vedi non gli è ancora passata…-
         -Perché non sei un po’ positiva? Tu sei anche meglio di Isabel!-
         -Lo pensi sul serio?-
         -Sì, lei era troppo musona e solitaria! Tu sei socievole ed ami le arti marziali esattamente come lui, siete razionalmente più compatibili!-
         -Sai…ho capito che con i terrestri questo non significa proprio niente…comunque vedremo…Margaret mi ha consigliato di stargli un po’ alla larga per vedere come reagisce…e se mi cerca devo dargli un ultimatum…-
         -Tattica interessante…ma non so se funzionerà…-
         -Lo dici perché tu ti comporti così con Raph da mesi e non funziona?-
         -Che diamine dici! A me non me ne importa un fico secco di quello!-
         -Sarà…comunque se quando si avvicina tu lo rimandi via di certo non otterrai nulla…non trovi?-
         -Appunto! Se lo volessi veramente non lo manderei via, non ti pare?-
         -Ha una logica…ma non so quanto conti in amore…-
         -Senti un po', ora sei diventata la massima esperta?-
         -Ho studiato molto i comportamenti amorosi…quando non sono coinvolta è facile dare giudizi…-
         -Senti, basta blaterare a vanvera, ti va di esercitarci noi due?- Chiese Lisad con un sorriso beffardo.
         -Volentieri, tu cosa usi di solito?-
         -La lancia laser e tu?-
         -Quelli che ormai chiamo i Sai Niani...-
         -Come quelli di Raph?-
         -Uffa ora non posso nemmeno usare le armi che usa lui?-
         -Sì…certo che puoi…che ne dici se proviamo la nuova opzione della cintura che non ci fa sentire dolore quando ci colpiamo?-
         -Volentieri, così mi posso impegnare sapendo che non ti faccio del male…-
         -Bisogna vedere se riesci a colpirmi pivellina!-
Le due Niane materializzarono le proprie armi e cominciarono a combattere in modo agguerrito, avevano bisogno di sfogarsi, se ne resero conto sul momento. Hedgy intanto le osservava attenta, aveva notato che Farad si comportava in modo strano con Mikey e non capiva perché, ma sapeva che doveva rimediare in qualche modo.
 
Kerad aveva assistito per un po’ ai combattimenti, aveva guardato Raph che si faceva bello davanti a lei, poi però il suo pensiero era andato a Tredil. Si sentiva così strana, provava quello che ormai aveva ben identificato come rimorso. Era anche colpa sua se il soldato Niano rischiava di morire. Anche se non ne capiva il senso, sembrava che andare a trovare i malati li aiutasse nella guarigione, allora decise di recarsi in infermeria e chiamò Roby per entrare nella zona di quarantena. Una volta dentro, fece come aveva visto fare agli altri, si sedette vicino al soldato Niano gli prese la mano e cominciò a parlargli.
         -Perdonami Tredil… se puoi…non volevo farti del male, non mi controllavo…Redol mi ha ordinato così…ma non sono più sicura che sia la cosa giusta da fare. E’ così bello vivere qui, anche se sono prigioniera mi trattano così bene…in pratica posso fare quello che voglio e…poi non mi va di provocare altro male…-
Tredil aprì gli occhi, pensò di avere una visione o di essere morto.
         -Questo è il paradiso dei terrestri?-
         -Tredil! Ti sei ripreso…come sono felice…no siamo su Marte, non sei morto!-
         -Credevo di sì…che bello vederti…-
         -Perdonami è tutta colpa del virus se hai il cancro, è colpa mia!-
         -Tu non lo hai fatto di proposito-
         -E’ vero…ma è comunque colpa mia…perché sono figlia di Redol…non dovevo accettare…non ho potuto dirgli di no…-
         -Ti ha condizionato?-
         -Non lo so, è così potente…non ricordo molto, non credo che mi sia tornata tutta la memoria, forse non tornerà mai più-
         -Sai se morirò?…cosa hanno detto i medici?-
         -Hanno detto che ci vorrà tanto tempo ma ti cureranno, mi occuperò io di tutto il resto…-
         -Vuoi dire che mi verrai a trovare?-
         -Tutti i giorni-
         -Come fanno i terrestri?-
         -Sì…ma tu li odi ancora?-
         -Non posso farci niente, quel pensiero non se ne va mai…ma riconosco che non è tutto farina del mio sacco…adesso ne sono consapevole..-
         -Gli altri nuovi prescelti sono stati su Terra e ne hanno conosciuti alcuni…ne parlano benissimo…certo i terrestri hanno dei pensieri un po’ malati…ma Frel dice che siamo noi quelli strani…comunque proprio oggi verrà uno di loro, il giardiniere di nome Mauro, ricordi? L’ha conosciuto Ulil, dicono che ci insegnerà tante cose, non faremo una fusione, ci aiuterà nella cura delle piante di Marte a voce. E’ in periodo di prova, se vorrà potrà rimanere, altrimenti ritornerà al suo pianeta-
         -Ma dico, sono impazziti? Questi terrestri se ne vengono qui come se fosse un posto di villeggiatura. Non va bene così!- Disse Tredil alterato.
         -Non ti agitare, non ti fa bene, ti racconterò come si comporta. Ha detto Astrid che non potrà andare e venire quando vuole, dovrà decidere se stare su Terra o Marte. Forse avrà la libertà di tornare di tanto in tanto su Terra quando sarà affidabile -
         -Tu sei d’accordo con loro?-
         -La cosa un po’ mi spaventa…ma sono molto curiosa, vedremo! Adesso riposati e non pensare ad altro che a guarire, vuoi che ti porti qualcosa, una bevanda calda?-
         -No…ti prego resta un po’ qui con me-
         -Va bene…vuoi che ti racconti una storia?-
         -Che storia?-
         -Ho visto che i terrestri lo fanno per passare il tempo, conosco un vecchia leggenda Niana ti va di sentirla?-
         -Sì…-
Roby era nell’infermeria e stava registrando tutto, avrebbe riportato le informazioni ad Astrid, nessuno sapeva se quei due erano ancora soggetti pericolosi. Kerad si appoggiò allo schienale della sedia e cominciò il suo racconto:
 Un tempo su Ni c’erano molti boschi di alberi altissimi-simili a quelli presenti su Terra- Dentro vi vivevano molti animali in libertà -certo non era un posto affollato come una foresta terrestre- alcuni inoffensivi, altri pericolosi, per questo nessuno si avventurava lì di notte. La nostra storia in particolare si riferisce ad un fatto accaduto nel villaggio di Rotrevix in un tempo in cui sapevamo a malapena a cosa servissero i cristalli di Enerzon. Li usavamo per accendere il fuoco, qualcuno li usava come armi, ma solo poche menti molto potenti riuscivano a servirsene in modo efficiente -le cinture non erano ancora state inventate- Quelli in grado di usare quel forte potere erano un’elite che comandava sugli altri. Nel villaggio di Rotrevix, proprio dove cominciava quella che chiamavano la Foresta delle Ombre, c’era una miniera di cristalli Enerzon, praticamente tutti gli abitanti lavoravano lì, era la prima fonte di guadagno e sostentamento per tutti. La vecchia del villaggio, ed era davvero in su con gli anni…-sai a quei tempi non esisteva l’ibernazione ed il ciclo vitale era completo, un continuo ricambio di generazioni si susseguivano proprio come adesso fanno su Terra. Ma dicevo-…la vecchia era anche il capo del villaggio perché aveva una grande capacità di controllo sui cristalli. Purtroppo si raccontava che era malata al cuore da una vita perché sua nipote era stata rapita dagli spiriti della Foresta delle Ombre. La vecchia che si chiamava Tinad, narrava che un giorno sarebbe arrivato un Niano coraggioso che avrebbe affrontato gli spiriti e gli avrebbe riportato la sua cara nipote Zefirad.
         -Dove ho già sentito questo nome?- Chiese Tredil.
         -Conosci qualcuno che si chiama così?-
         -Credo di sì…comunque non importa continua pure, si fa interessante-
Tinad aspettava l’arrivo di questo guerriero seduta vicino alla finestra da anni ormai, tanto che i suoi figli si dovevano occupare del villaggio perché lei non riusciva più a fare altro che sedere e aspettare. Un giorno però si sparse la voce che stava arrivando un forestiero, un viandante che era passato dal villaggio vicino. Si diceva che avesse dei poteri SovraNiani perché il suo mezzo si muoveva con l’aiuto dei cristalli che lui sapeva dominare perfettamente. Arrivato a Rotrevix lo accolsero con calore e Tinad lo volle subito incontrare.
         -Benvenuto forestiero qual è il tuo nome?-
         -Mi chiamo Remedol sono di passaggio, onorevole veneranda-
         -Io sono Tinad, sarai nostro gradito ospite. Si narra che un giorno un forestiero coraggioso passerà dal nostro villaggio e sarà colui che ritroverà mia nipote Zefirad. Dovrà essere un guerriero con forti poteri perché avrà bisogno di ogni mezzo per contrastare gli spiriti della Foresta delle Ombre. Se riuscirà nell’intento sposerà la mia amata Zefirad e governerà su Rotrevix con la mia benedizione.
Remedol conosceva i pericoli della foresta, ma non credeva agli spiriti e quindi accettò di andare a cercare la ragazza che si diceva avesse scaglie di cristallo e fosse bellissima.
         -Ma è una storia su di te?- Chiese Tredil.
         -Credo che ci sia lo zampino di mio padre…ma questa leggenda non se l’è inventata lui…chiedi pure ai vecchi prescelti, la conoscono anche loro, in particolare Beal se la ricorda tutta a memoria come me!-
Così il guerriero Niano si avventurò nel bosco con viveri ed armi, ma era il periodo del grande freddo e cominciò a nevicare. Remedol però non si scoraggiò aveva molti cristalli con sé, gli stessi abitanti di Rotrevix lo avevano rifornito con una bella scorta e quindi non temeva niente e nessuno. Vagò per giorni da solo tra quegli alberi maestosi fino a che si ritrovò davanti la pianta secolare più grande che avesse mai visto. Era così grande che qualcuno ci aveva costruito su delle case ed era possibile perfino accedere dentro il tronco dove occhieggiavano delle strane luci. Nascose il suo mezzo e con i suoi cristalli in una borsa, si avvicinò con cautela. Attraverso un foro nel tronco vide qualcosa che nemmeno nei sogni aveva mai potuto rimirare. Dentro c’era un’intera città illuminata, i cristalli erano ovunque e tanti Niani con vestiti magnifici passeggiavano per i viali intagliati nel legno. Tutti indossavano almeno un cristallo ed erano come circondati da un alone luminoso. In particolare vide una Niana pallidissima con i capelli azzurrini. Lo spirito vide Remedol e si avvicinò a lui lentamente.
         -Ma sembra che parli di Astrid…- Intervenne nuovamente Tredil.
         -Non mi interrompere…la storia è così…-
Appena la bella Niana lo raggiunse, gli disse:
         -Forestiero come sei giunto qui? Come ti chiami?-
         -Sono Remedol, sono venuto in cerca di Zefirad la nipote della veneranda Tinad, capo del villaggio Rotrevix. Tu chi sei?-
         -Sono lo spirito delle nevi, noi non siamo Niani comuni e tu non puoi entrare qui, vattene prima che ti vedano-
         -Zefirad è qui?-
         -Sì…lo spirito del vento se ne è innamorato quando era ancora una ragazzina e l’ha rapita…abbiamo cercato di convincerlo a restituirla ai suoi genitori, ma non ci siamo mai riusciti…egli come il vento è molto sfuggente e vive sul ramo più alto della pianta sacra, non lascerà che gliela porti via, tu sei solo un semplice Niano, ti ucciderà se ti trova-
         -Ti prego di aiutarmi è la mia promessa sposa e sua nonna soffre molto la sua mancanza, si narra che lo spirito delle nevi a volte è benevolo, non è come gli altri…-
         -Tu dici il vero, ma non posso molto contro lo spirito del vento-
         -Ti chiedo solo di aiutarmi a trovarlo, lo affronterò da solo-
         -Sei molto coraggioso…ti aiuterò, ma quando affronterai lo spirito del vento non ti salverò, tua e solo tua sarà la responsabilità di quello che accadrà. Se sopravvivrai non dovrai mai rivelare cosa hai visto qui, altrimenti farò cadere la neve eterna sul villaggio e morirete di fame-
         -Hai la mia parola che cercherò solo di salvare Zefirad e me ne andrò-
         -Vedo che il tuo cuore è sincero, seguimi-
Gli pose un piccolo cristallo sulla fronte e anche Remedol cominciò a brillare come gli altri, si sentì molto più forte e coraggioso. Lo spirito delle nevi lo condusse fuori dal villaggio di legno e con dei balzi leggeri cominciò a risalire il tronco della grande pianta sacra. Remedol per un attimo si sentì insicuro ma poi provò a saltare, quel cristallo gli dava la stessa agilità e la capacità di camminare sulla parete verticale. In poco tempo arrivarono alla cima, la Niana dai capelli azzurrini gli indicò la casa dello spirito del vento, era un intreccio incredibile di rami poco distante da loro.
         -Ricordati, quando incontrerai i suoi occhi non distogliere il tuo sguardo per nessun motivo o ti ucciderà senza nemmeno che te ne accorga, ricordati è come il vento, dovrai essere rapido. Tu hai un forte potere, governi i cristalli molto bene per essere un normale Niano, ma lui è più forte di te, non sperare di batterlo, salva Zefirad e scappa fuori dalla foresta, è la tua unica possibilità-
         -Se lo colpisco posso ucciderlo?-
         -Non posso dirtelo, voi Niani comuni non potete sapere come o se potete uccidere noi spiriti…dammi retta, prendi la fanciulla e scappa-
Lo spirito delle nevi si dissolse in fiocchi candidi e Remedol rimase da solo. Il nostro valoroso guerriero si avvicinò con circospezione e poté guardare attraverso un’apertura l’interno della casa. Una bellissima Niana color cristallo era chiusa dentro una gabbia, era seduta e piangeva. Remedol rimase abbagliato dalla sua bellezza e realizzò che la povera fanciulla aveva passato tutta la sua vita in prigione, doveva fare subito qualcosa. Con l’aiuto del cristallo scalò le mura di legno dell’abitazione e raggiunse una finestra, entrò dentro, si nascose in un angolo buio ed osservò.
         -Smetti di piangere non servirà a nulla…devo uscire c’è bisogno di me per spostare le nuvole ad est, ritornerò tra non molto e tu sarà bene che sorrida o ti chiudo al buio con gli spiriti dei sogni spaventosi-
Zefirad mise le mani davanti agli occhi e continuò a piangere.
Quando Remedol fu sicuro che lo spirito se ne fosse andato, uscì allo scoperto e richiamò l’attenzione della fanciulla.
         -Zefirad mi chiamo Remedol, mi manda tua nonna Tinad-
         -Tu conosci mia nonna?-
         -Sì, sono venuto a salvarti-
         -Fai presto, lo spirito tornerà tra poco!-
Con balzi atletici e grazie al cristallo arrivò agilmente all’apertura della gabbia, la liberò, la prese in braccio e scese a terra, rapidi uscirono dalla casa. Purtroppo lo spirito era già di ritorno e li colse in flagrante.
         -Dove stai andando con la mia fidanzata?-
         -Non è la tua, è la mia fidanzata! Sua nonna me l’ha promessa in sposa-
         -Dice la verità! Se mi salverà e mi porterà a casa farò tutto quello che vorrà!-
         -Taci Zefirad tu sei mia!-
Lo spirito si avventò su Remedol, ma lui fu molto agile e lo schivò stando molto attento a non perdere mai il contatto con i suoi occhi. Poi mentre aspettava che lo caricasse di nuovo preparò dietro al braccio un’arma, un pugnale di cristallo. Quando lo spirito gli arrivò addosso con violenza, Remedol lo infilzò e casualmente gli staccò dal collo un ciondolo con una pietra azzurra. Lo spirito del vento perse il suo bagliore e Zefirad gridò:
         -Presto prendi il ciondolo, senza di esso non è più lo spirito del vento-
Remedol raccolse il cristallo azzurro e disse:
         -Cosa succede se lo indosso?
         -Diventerai tu lo spirito del vento, io adesso sono un semplice Niano…il mio nome è Purel-
         -No, non lo fare! Perderai memoria di te e non potremo tornare al villaggio!- Disse Zefirad.
         -Ma sarai invincibile…nessuno sarà mai come te…- Disse Purel l’ex spirito del vento.
         -Perché mi dici queste cose?-
         -Perché non voglio più essere lo spirito del vento…voglio l’amore di Zefirad, la riporterò al villaggio e la sposerò!-
         -Che sciocchezza perché non avere entrambi?- Disse Remedol.
         -No, non farlo non sarai più tu! Non potrai tornare al villaggio!- Gridò Zefirad disperata.
Ma Remedol voleva tutto, si mise il ciondolo e diventò potentissimo, dimentico di tutto cominciò a volare muovendo violentemente nuvole, foglie, rami e tutto quello che si trovava sulla sua strada. Approfittando del fatto che lo spirito era distratto, Purel prese per mano la ragazza e si avviò verso delle scale intagliate nella corteccia per scendere a terra.
         -Dobbiamo fare in fretta, presto si ricorderà di noi, dobbiamo uscire dalla foresta-
         -Perché fai questo?-
         -Perché sono innamorato di te da quando ti ho visto, ma ho capito cosa dovevo fare quando lui mi ha tolto il ciondolo, non mi interessa il potere, io voglio te Zefirad-
Arrivati a terra trovarono il mezzo di Remedol, per fortuna aveva lasciato qualche cristallo e Purel che aveva anche lui un certo potere, fu in grado di pilotarlo. Saltarono su e rapidamente arrivarono fino ai margini del bosco, ma il nuovo spirito del vento era dietro di loro.
 Kerad si fermò, Tredil le chiese:
         -Cosa successe poi?-
         -Ci sono due finali…o meglio Beal ne conosceva uno diverso dal mio…-
         -Dimmi entrambi-
         -Quello che conoscevo io finiva che lo spirito del vento li raggiunse, uccise Purel e riportò Zefirad nel bosco…quella di Beal invece dice che lo spirito delle nevi dai capelli azzurrini ebbe pietà di Zefirad e bloccò lo spirito del vento con un muro di ghiaccio, i due fuggitivi arrivarono sani e salvi al villaggio, Purel fece la fusione totale con Zefirad…tu quale preferisci? No! non me lo dire subito, pensaci-
Tredil era stanco, Kerad lo baciò sulla fronte e lo lasciò riposare.

 

 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Mentre Farad attua il suo piano per far ingelosire Mikey, Kerad si comporta da terrestre e va a trovare Tredil, il soldato Niano malato di cancro. Non ho mai scritto racconti Fantasy prima di questo capitolo, spero vi sia piaciuto. Se qualcuno di voi ha letto la storia precedente “Storia di una Niana” vi ricordo che Beal una volta dice che Astrid assomiglia allo spirito delle nevi…già allora pensavo a questo racconto…mi raccomando non lo dimenticate troppo, tra qualche capitolo ne riparleremo.
Se volete sapere che fine ha fatto la stazione spaziale dei Niani non perdetevi il prossimo capitolo
 
Ciaux
Altair

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Capitolo 42
*** Il ritorno del FIR: mobilitazione generale ***


Donnie era molto preoccupato, da giorni provava ad attivare il Tartunnel, ma dall’altro capo della galassia non c’era traccia della base Niana. Anche se i progressi sul tunnel erano stati incredibili, non erano sufficienti e la probabilità che Redol avesse sabotato il viaggio epico dei Niani era sempre più alta.
         -Tra due giorni tornerà il FIR e forse ci capiremo qualcosa, ma fino ad allora non smetterò di accendere il portale e vedere se la base ha fatto o no il secondo salto-
         -E’ tutto quello che possiamo fare al momento Donnie…troveremo il modo di contattarli, vedrai!-
Astrid ed il genio in viola cercavano di non farsi prendere dal panico, ma erano certi che qualcosa non andasse. Per questo con l’aiuto di Roby stavano preparando da tempo un piano B che non avevano ancora rivelato a nessuno e che li faceva sentire un po’ più tranquilli.
I marziani quindi continuavano come nulla fosse la loro vita operosa per rendere Marte ancora più vivibile e bello. Il giardiniere Mauro era arrivato da pochi giorni sull’ex pianeta rosso e si sentiva sperduto. Aveva urlato come un pazzo quando Mikey aveva cercato di presentarsi e la stessa scena si era ripetuta quando aveva scoperto che i Niani erano lucertoloni metallici troppo cresciuti. Ulil era risuscito a calmarlo e lo aveva distratto mostrandogli le incredibili specie marziane. Infatti il pover’uomo passava la maggior parte del tempo nella serra. Le poche volte che usciva in giardino si guardava sempre intorno in modo circospetto perché temeva che Mikey sbucasse fuori all’improvviso e cercasse di fare amicizia.
         -Perché ha paura di me? Cosa faccio di male?- Si lamentava Mikey.
         -Devi avere pazienza è un uomo di una certa età…dagli tempo, ancora non siamo riusciti a fargli le analisi. Ho paura che muoia di cuore per tutte le emozioni che ha avuto…- commentava Nied.
         -Gli unici che per ora Mauro tollera sono Ulil e Kerad…quando l’ha vista in forma Niana tutta scintillante è rimasto senza parole, non ha bisogno nemmeno di usare le sue doti ipnotiche quella strega…- Commentò Frel, non la poteva vedere.
         -Kerad si sta comportando in modo esemplare e va regolarmente a trovare Tredil, forse è anche quello il motivo per cui sta reagendo molto bene ai trattamenti…guarirà molto presto- Disse Nied.
         -E’ un complotto, stanno sicuramente pianificando qualcosa insieme…-
         -Frel vuoi darti una calmata? Roby li tiene sotto controllo, ho ascoltato le registrazioni e non parlano mai di conquistare Terra, anzi sembra che Kerad non voglia assolutamente fare del male a nessuno, sa che Redol l’ha condizionata…- Replicò Astrid.
         -Potrebbero comunicare con la telepatia…-
         -Keard non può visto che indossa la tiara ideata da Donnie…-
         -Vedremo Astrid…vedremo…- Rispose Frel poco convinto.
Mauro aveva preso coraggio, era uscito all’aperto per ammirare l’insolito panorama e stava osservando il suliegio.
         -E’ incredibile! Che cielo strano, che piante particolari e che ciliegie! Grosse quasi come susine…e sono buonissime…-
         -Le piacciono? Sono una mia idea-
L’umano non si voltò ma disse:    
         -Sei la tartaruga vero? Ma perché insisti? Ho paura di te…-
         -Non sono pericoloso, chiedilo a tutti…anche Ulil te lo avrà detto di sicuro…-
         -Me lo ha detto, ma non posso farci nulla…non è normale che una tartaruga sia più alta di me…e parli…dammi un po’ di tempo Michelangelo-
         -Come vuole Mauro…cercherò di non disturbarla più…-
La tartaruga in arancio se ne andò a testa bassa nel bosco, Hegdy lo seguiva come la sua ombra.
         -M’ky…triste…-
         -Sì sono triste, Mauro mi vede come un mostro e Farad mi evita…non so cosa gli ho fatto, non riesco nemmeno a parlarle-
         -M’ky…stupido…insistere…Fara’-
         -Sai dov’è finita?-
         -Mea’…Fara’…Terra-
         -L’ha chiamata Mead ed è andata sulla Terra?-
         -Bravissimo M’ky-
Mikey corse alla base.
         -Roby tu che sai tutto, perché Farad è andata sulla Terra?-
         -Sembra che Margaret, la senza tetto, sia all’ospedale, Farad ha portato anche Zarel per aiutarla-
         -Grazie, sei il robot migliore del mondo-
         -Prego Mikey, non so dirti però se sei la migliore tartaruga del mondo-
         -Certo Roby che lo sono! Comunque complimenti se continui così riuscirai a fare pure le battute!-
         -Che sei la tartaruga migliore del mondo è una battuta?-
         -Ho creato un mostro! Fa già lo spiritoso-
 La tartaruga stava per usare il Tartunnel quando questo si accese da solo, suonò l’allarme, il FIR era tornato. Tutti quelli che erano nella base, a parte Mauro, accorsero per vedere le informazioni che portava. L’insetto nanotecnologico sembrava difettoso, volava a scatti si fermò a terra. Donnie disse:
         - FIR! Contatto! Proiezione ultimi dati!...ti prego-
All’inizio il FIR sembrava non riuscisse ad eseguire i comandi, poi finalmente accese gli occhi e proiettò l’immagine di Yal.
         -Astrid, Leiad, Niani e terrestri! Redol ha attaccato la base prima che potessimo partire con un gruppo di Niani che non fanno parte della popolazione ibernata! Non sappiamo da dove siano usciti fuori! Temo che siano figli suoi e di Zefirad, una Niana che credevamo morta tanti anni fa. Penso che si sia rifugiata su Ni con i suoi figli, c’è una miniera di cristalli ancora attiva, presumo abbiano vissuto lì in ibernazione…ora lei ed il suo piccolo esercito hanno appena preso i membri dello Stato Supremo e del consiglio Scientifico, non sono sicuro ma credo che abbiano migliorato il tunnel spaziale…Redol è un genio e riesce sempre a trovare soluzioni incredibili spremendo con il suo potere le menti degli altri…siete in pericolo, sono sicuro che tra breve potrà venire da voi a conquistare prima Marte e poi Terra! Non so se ci rivedremo, cercherò di vendere cara la pelle, non saprà mai i miei segreti, morirò prima…comunque non mi arrendo…spero non sia un addio questo ma un arrivederci…Leiad…-
Yal non poté finire la frase, il FIR si spense, Leiad cominciò a piangere.
         -No Yal…maledetto Redol, cos’altro mi porterai via?-
         -Mamma non ti disperare, è in gamba se la caverà ne sono sicura! Adesso però dobbiamo reagire. Ulil riporta Mauro su Terra, Mikey cerca Farad, abbiamo bisogno delle sue doti di combattente, mentre…chi non sa combattere e non se la sente resterà su Terra con Mead-
         -Io resterò e combatterò Redol!- Disse Kerad. Astrid le si avvicinò e fece una fusione, la bella Niana aveva sviluppato risentimento nei confronti del padre, poteva essere di qualche aiuto.
         -Va bene puoi rimanere-
         -Ma non possiamo…magari non è guarita…-
         -Basta Frel ho visto dentro di lei. Adesso dobbiamo pensare ad organizzarci, ci collegheremo con Terra e chiederemo l’aiuto di Karai, di Vertel ed Eugene-
         -Redol estorcerà di sicuro agli scienziati le coordinate del nostro Tartunnel. Per questo lo bloccheremo finché non saremo pronti a ricevere il loro attacco- disse Donnie.
         -Dobbiamo per forza affrontarlo?- Chiese Ulil.
         -Non c’è altra scelta…prima o poi dovremo, sa molto di noi ma fortunatamente non sa tutto…- rispose Donnie.
         -Se Yal non si fa prendere!- commentò Leiad.
         -Ma Yal non sa di Vertel e Karai!- Disse Astrid e poi aggiunse- non c’è tempo da perdere, io e Donnie ve lo abbiamo nascosto per motivi di sicurezze…c’è una replica della base su Marte a coordinate che vi saranno rese note appena sarà il momento-
         -Cos’è? Non ti fidi di noi?- Chiese Lisad che si era ripresa da poco dalla notizia sconvolgente.
         -E’ stato un caso, Donnie voleva testare la nuova SL3D automatica e ci è venuta l’idea di provarla a distanza.  All’inizio erano solo alcune mura, poi quando abbiamo capito che forse Redol aveva attaccato la stazione orbitante, abbiamo deciso di fare una replica della base. Quando la struttura era quasi pronta Kerad si è ammalata a causa del retrovirus e non mi è sembrato proprio il caso di parlarne, adesso basta chiacchiere, sapete cosa fare!-
 
Nel mentre Farad aveva trascinato Zarel sulla Terra perché Mead l’aveva chiamata per un’emergenza: Margaret aveva avuto un attacco di cuore ed ora si trovava all’ospedale. La Niana color cioccolata al latte correva per il corridoio ospedaliero seguita a fatica dal povero medico Niano, raggiunsero la stanza indicata e senza farsi vedere entrarono dentro.
         -Margaret come stai?-
         -Farad? Sei venuta…sto bene…-
         -Cosa è successo?-
         -E’ l’età cara mia, non mi è rimasto molto tempo…ma chi sta pagando per me?-
         -Mead sta pensando a tutto, rilassati, ha dei fondi di riserva per questi casi-
         -Non deve spendere quei soldi per me-
         -Ho una soluzione, vedi questo bel giovane? Si chiama Zarel è un medico bravissimo, ti guarirà lui-
         -Piacere di conoscerti Margaret-
         -Pensavo che mi avessi portato Michelangelo…ma comunque piacere di conoscerti Zarel-
         -Ti guarirà e tu potrai uscire di qui-
         -Non voglio guarire-
         -Cosa vuoi dire?-
         -Ho visto mia figlia, mi ha pure parlato è molto più di quanto potessi desiderare, mi sta bene andarmene adesso…forse potrò finalmente ricongiungermi al mio James, mi manca così tanto…-
         -Ma Lavinia deve sapere la verità!-
         -Perché? Vuoi che sappia che la sua vera madre non l’ha potuta tenere…perché suo padre e la sua stessa famiglia l’hanno rinchiusa e torturata per una vita? Che la madre adottiva l’ha sempre odiata perché non era sua? Che tutta la sua vita è una menzogna? Non me la sento di farle questo…-
         -Lei lo sa che la sua vita è sbagliata, ma crede che sia solo colpa sua!-
         -E tu che ne sai?-
         -Sono psichiatra e psicologa, la sua vita contraddittoria lo testimonia!-
Ovviamente Farad non poteva dirle che aveva letto la mente di Lavinia e che questa aveva sofferto tutta la vita senza sapere perché la madre adottiva la odiasse.
         -Non sarà mai come il dolore di sapere che non è stata veramente amata…-
         -Lo sa già!-
         -Non importa, non voglio e tu devi rispettare la mia volontà, questa non è la tua vita-
         -Farad non farla agitare…- disse Zarel che ormai sapeva tutta la storia e cercava in tutti i modi di non farsi coinvolgere.
         -Ti prego Zarel, fai almeno una diagnosi-
Il medico Niano passò il raggio scanner sulla donna che non si accorse di cosa stava succedendo, poi toccò la mano di Farad.
         -Il cuore è ridotto molto male ed anche il suo fegato, è anziana…sai la vita di una barbona è molto dura…con la cintura possiamo solo posticipare di poco la sua morte, ci vorrebbe un intervento molto complesso, dovremmo portarla su Marte…-
         -Farad non ti devi preoccupare per me, sono felice di andarmene…porto un peso così gravoso…non ne posso più-
         -Se dicessimo a Lavinia solo una parziale verità?…tipo che tu credevi fosse morta e che James pensava fossi morta anche tu? Così non si sentirà abbandonata da nessuno dei due!-
         -E come la convinciamo? E’ una storia così assurda! Lascia in pace mia figlia…-
         -Se ti riconoscesse lei?-
         -E’ impossibile!-
         -Vedremo…-
Farad chiese a Zarel di prolungare anche di poco la sua vita. Il medico Niano passò il raggio della cintura senza dare spiegazioni e Margaret non ne chiese. Mentre si stavano salutando, si sentì un gran rumore nel corridoio ed un bell’uomo biondo sbucò dalla porta.
         -Mikey che ci fai qui? Sempre il solito casinista- Disse Farad.
         -Oh ma allora lui è Michelangelo! Certo però sei circondata da dei bei biondoni!- Disse Margaret che già si sentiva meglio dopo il trattamento.
         -Piacere Margaret…stai bene! Meno male! Scusatemi se vi disturbo ma devo parlarvi subito di una cosa molto importante…da soli…-
         -Va bene Mikey, tanto dobbiamo andare…ritornerò presto a trovarti Margaret-
         -Grazie di essere venuti, ma me ne andrò presto di qui è inutile che sprechi i soldi di Mead inutilmente…se Dio vorrà mi troverai al solito posto Farad-
La Niana l’abbracciò ed uscì con i due biondoni dalla stanza.
         -Allora Mikey che succede?-
         -Non so da che parte cominciare, vi prego fate una fusione mirata-
Si presero per mano e in un attimo sapevano tutto. Farad cercò di leggere di più della mente di Mikey ma lui si staccò subito, aveva imparato a dosare le informazioni. In poco tempo erano arrivati al rifugio delle tartarughe dove trovarono Raph, Leo, Mead e Rel che comunicavano con Marte dal Tartunnel.
         -Ho già avvertito Karai, si sta organizzando. Anche Vertel è già stato informato e sta cercando Eugene, ha detto che potenzierà i suoi cyborg più fidati, quelli che anche se liberi dal suo condizionamento gli sono ancora fedeli-
         -Bene Leo, appena possibile vi darò le coordinate della nuova base…Mead, Rel, Zarel, Gead e Nied non siete guerrieri non me la sento di obbligarvi a restare su Marte…- Astrid si interruppe sperando di essere contraddetta.
         -Possiamo usare le armi anche noi e poi avrete bisogno di medici! Io resto qua e chi non lo farà è un codardo! Tutti noi possiamo combattere, possiamo usare le navette, sono molto sicure!- Disse Nied.
         -Anche io parteciperò ma dobbiamo lasciare qualcuno su Terra perché stia al Tartunnel…Mead potrebbe farlo!- Disse Rel coraggiosamente.
         -No Rel non ti lascio! Vengo anche io su Marte, noi useremo le capsule, ci sarà bisogno di tutti, se perdiamo è inutile scappare su Terra, anzi non dobbiamo facilitargli l’accesso-
         -Concordo con Mead e sono sicura che lo pensi anche tu Zarel, perfino Kerad ha deciso di combattere con noi- disse Gead ed anche il medico Niano annuì.
         -Bene ragazzi, chi non sa combattere userà le capsule. Avremo bisogno anche della Tartacapsula che è su Terra, ma non passa dal portale…- disse Donnie.
         -La porto io! Vengo subito! Farad vieni con me?- gridò entusiasta Mikey.
         -Ecco…-
         -Vai Farad non voglio che viaggi da solo, ci vediamo tra pochi giorni, su cosa aspetti?!- Disse Astrid strizzandole l’occhio.
         -Possiamo fare un salto iperspaziale per venire subito- disse Farad.
         -No è rischioso siamo troppo vicini. Non preoccupatevi terremo bloccato il Tartunnel non potranno passare finché non vogliamo noi!- Specificò Donnie.
Mikey trascinò letteralmente Farad verso la vecchia officina di Donnie nelle fogne, fece per prenderla in braccio per farla salire sulla Tartacapsula ma lei si ribellò.
         -Sono anche io un guerriero, non ti azzardare a trattarmi come una femmina debole ed indifesa-
         -Scusami…- Mikey soffocò una risata poi disse- ma piloto io!-
         -Faremo a turno!-
         -Ok, ma prima io-
La Tartacapsula uscì rapida fuori dalle fogne, passò in un attimo alla velocità 3000 km al secondo, dopo pochissimo fu nello spazio dove rimase dieci minuti giusto il tempo per ricaricare i cristalli, poi sfrecciò vicino alla Luna come una cometa impazzita, ora andava ad un decimo della velocità della luce.
         -Wow Mikey sei proprio un pazzo!-
         -Sono bravo quanto Lisad, cosa credi!-
         -Sono sicura che lei non la pensa così-
Risero per qualche minuto, poi si zittirono, sarebbero stati per quasi quattro giorni a stretto contatto soli nello spazio ed entrambi ne erano un po’ spaventati. Farad cercò di rimandare una discussione inevitabile facendo finta di dormire, fino a che si assopì davvero.
Mikey si era quasi pentito di aver coinvolto Farad nel viaggio. Gli era venuto il dubbio che forse lei semplicemente non volesse più stare con lui. In fondo ne aveva tutte le ragioni, era così bella, intelligente, inoltre aveva dimostrato una maturità che lui nemmeno immaginava e tanto cuore. Lui invece era solo una sciocca tartaruga infantile. Mentre la osservava con ammirazione, non poté fare a meno di notare un ricciolo che le stava proprio vicino ad una narice e le faceva sicuramente il solletico. Farad aveva fatto un paio di smorfie nel sonno per scacciarlo ma quando ispirava quello tornava in posizione e così via. Mikey non poté fare a meno di ridere e spostò il ciuffo ribelle carezzando delicatamente il bel viso di Farad. La Niana si svegliò di soprassalto.
         -Che succede? Quanto ho dormito?-
         -Solo otto ore non preoccuparti…-
         -Ma è tantissimo! Perché non mi hai svegliato prima?-
         -Eri così serena, mi dispiaceva…-
         -Che scemo! Ho dormito più che abbastanza, ora puoi riposare-
         -Non mi va… vorrei stare sveglio un altro po’-
Farad era in imbarazzo perché si era accorta che lui le aveva carezzato il viso ma non osava chiedere perché, cercò un argomento di conversazione.
         -Allora se sopravviviamo a Redol, te ne andrai a fare il testimone al matrimonio di Jia?-
         -Sì…-
         -Sono rimasta sorpresa, credevo vi sareste messi insieme…-
         -No cosa dici, per lei sono un essere strano che doveva aiutarla a compiere il suo destino…sai che quando l’ho salvata da quel trafficante era il giorno esatto in cui è morta Isabel…quattro anni fa?-
         -Parli di anni terrestri-
         -Sì-
         -E’ passato così tanto tempo?-
         -Non me ne ero reso conto perché le stagioni sono più lunghe su Marte e non mi ero accorto che adesso sulla Terra è luglio anzi quasi agosto…comunque mi sono sentito come se avessi aiutato un po’ anche Isabel…Jia ora potrà stare col suo Xiao, perché mai mi sarei dovuto mettere in mezzo?-
         -Che vuoi dire? I tuoi sentimenti non contano?-
         -Non volevo dire questo…comunque non sono innamorato di Jia, mi rende più felice aiutarla che renderla prigioniera a tenermi compagnia…-
         -Già…per quello ci sono io-
Farad si tappò la bocca, l’aveva detto con tono rassegnato.
         -Cosa vorresti dire?-
         -Niente Mikey, fai finta di nulla, anzi cambiamo proprio argomento. Quant’era che non usavi la capsula? Vedo che ti piace pilotarla-
         -Tu sei arrabbiata con me, non è vero?-
         -No… non sono arrabbiata-
         -Allora perché mi eviti?-
         -Non ti evito-
         -Sì invece! E’ tanto che non andiamo al lago termale!-
         -E’ inverno su Marte-
         -Non importa, l’acqua è molto calda, ci sono sempre andato anche con la neve! E poi la mattina a colazione non ti siedi più vicino a me e nemmeno a pranzo. Te ne stai lì a confabulare con Lisad, di che parlate?-
         -Di nulla, cerco di farla riappacificare con Raph, ma è dura…-
         -No, non parlate solo di questo! Dimmi la verità, noi siamo amici, magari posso aiutarti-
Farad trovò subito un’ottima scusa che l’avrebbe aiutata a rimandare la discussione.
         -Lisad dice che sono troppo infantile, che dovrei maturare e stare con te non mi aiuta-
         -Ma…credevo che ti facesse piacere…ridiamo sempre tanto insieme…è così divertente…-
         -Certo… ma è anche infantile, poi dovrei dedicarmi di più agli studi. Penso che se tutto andrà bene e ci sarà un domani passerò molto tempo su Terra da Mead. Ho imparato così tanto da Margaret, non puoi averne un’idea-
         -Non vuoi più che siamo amici?-
         -Non fare il bambino, mi risulta che tu abbia quasi trent’anni terrestri! Possiamo essere amici senza vedersi così spesso-
         -Mi sei mancata in questi giorni…non voglio che diventi più matura…-
         -Veramente è quello che mi hai chiesto di fare, sto imparando cos’è l’amore e l’importanza di un bacio, me ne ha parlato pure Margaret-
         -Quindi vuoi ancora baciarmi…-
         -Perché? Te ne importa qualcosa? Sono solo la tua compagna di giochi…il bacio è solo una scusa per tenermi legata a te…ovviamente sempre a debita distanza! Non sarò mai all’altezza, l’amore è un qualcosa di complicato, nessuno lo capirà mai veramente. Mi dici come faccio a capire l’importanza di un bacio con la teoria? Non ci arriverò mai! E poi a volte mi chiedo se lo voglio davvero! Hai presente Margaret? L’uomo che amava gli ha tolto la figlia appena nata, l’ha fatta rinchiudere in manicomio e le ha impedito di vederla! Sai cosa mi ha detto quella pazza quando sono andata all’ospedale? Che non vede l’ora di morire così finalmente si potrà ricongiungere a lui! Ti rendi conto? Se è questo l’amore non mi interessa, non almeno dal punto di vista personale. Sarà sempre un oggetto dei miei studi, ma non fa per me, no grazie ci rinuncio! Sei libero dal tuo patto! Non mi importa di baciarti, non stavo con te per quello! Stavo con te perché sei divertente, perché non mi annoio mai, perché mi rendi felice-
Mikey rimase colpito per quel commento ma non riuscì ad aprire bocca, Farad era un fiume di parole che aveva rotto gli argini.
         -Invece per te cosa sono? Il tuo tappa buchi, il tuo premio di consolazione, la poveretta che non capisce nulla di sentimenti, quella a cui dall’alto della tua pluriennale esperienza amorosa puoi dispensare perle di saggezza e verità assolute! Per dio! Come faccio a capire un bacio se non l’ho mai dato? Come imparano gli altri? Per errore! Capito? Baciano le persone sbagliate! Pazienza non è la morte! Se non ti metti in gioco non impari mai! Questo ho capito!-
Mikey mise il pilota automatico, prese il bel viso tra le sue mani, appoggiò delicatamente le sue labbra accennate su quelle morbide e tremanti di Farad. Quando si staccò piano piano lei sussurrò:
         -Mikey…-
La Niana aveva chiuso gli occhi, aveva uno sguardo così dolce, le sue labbra chiedevano di più, allora la baciò con tutto l’ardore che aveva in sé, fu più di mille parole sdolcinate ed inutili.

 

 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Finalmente abbiamo notizie dai Niani e purtroppo non sono buone, Redol ha attaccato la base orbitante intorno a Ni con un piccolo esercito fatto di figli suoi e di questa Zefirad la sua compagna di malefatte, ma vedrete più avanti. Niani e tartarughe si organizzano per difendere Marte e la Terra, vedremo anche vecchie conoscenze. Grazie alla stampante 3D Donnie ha ricreato, in una zona di Marte sicura e riparata, una replica della base marziana dove rifugiarsi in caso Redol passasse attraverso il Tartunnel con il suo esercito. E che dire di Mikey e Farad? Era ora succedesse qualcosa, ma Mikey sarà veramente guarito? Lo vedrete prossimamente.
Ciaux
Altair
 
 

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Capitolo 43
*** La minaccia Redol si fa sempre più concreta ***


Redol finalmente sedeva al posto d’onore, dove di solito era Brexol, il presidente dello Stato Supremo. Indossava il Digimental ed aveva appena finito di condizionare tutte le più alte cariche di stato, compresi i membri del Consiglio Scientifico. Zefirad la sua compagna sedeva alla sua destra, Meredol alla sua sinistra: una “trinità” del male del mondo dei Niani.
         -Finalmente ho il potere! Lo sapevo che non ci sarei mai riuscito senza le maniere forti-
         -Allora perché mi hai fatto aspettare tutto questo tempo confinata su Ni? Sai quanto è desolato, non voglio tornarci mai più- Disse Zefirad con il broncio.
         -Non eravamo pronti mia adorata. Ti prometto che non ci tornerai in futuro, governeremo sui Niani e sui terrestri. L’unica che forse poteva contrastarmi se ne è andata, ma non la passerà liscia, la scoveremo sul quel sasso desolato che i terrestri chiamano Marte e la schiacceremo come un insetto-
         -Padre…però non siamo riusciti a trovare Yal…- Intervenne Meredol con voce titubante.
         -Non avevi detto che era tutto sistemato?-
         -Credevo anche io, ma quello nella sua nicchia di ibernazione era un ologramma…ci è sfuggito!-
         -Hai fatto controllare bene?-
         -Sì, è sparito, nessun rilevatore lo registra in tutta la base, ma ho trovato un suo messaggio nel computer…-
         -Uno stupido messaggio e cosa diceva?-
         -“Preferisco morire che sottomettermi al tiranno Redol…” Disse Meredol abbassando il capo.
         -Solo questo?-
         -No ecco… il resto non è importante!-
         -Dimmelo! Voglio sapere ogni dettaglio anche se a te sembra irrilevante!-
         -Va bene…se insisti…diceva “Preferisco morire che sottomettermi al tiranno Redol, a quell’arpia di Zefirad e a quel coglione di Meredol”-
Redol fece una grassa risata.
         -Yal è sempre il solito! Ha proprio ragione! Sei un coglione!-
         -Padre…verrà un giorno…-
         -Sì certo, verrà…intanto pensiamo alle cose serie! Yal è solo, non sarà un problema e poi è talmente pazzo che forse si è suicidato davvero-
         -Ora che gli organi maggiori dello stato ti ubbidiscono qual è il passo successivo?- Li interruppe Zefirad. Come nella leggenda Niana degli spiriti della Foresta delle Ombre, la compagna di Redol aveva scaglie di cristallo e l’aspetto angelico. Al contrario la sua voce non era gentile ma fioca, quasi sibilante.
         -Da quello che ho letto nelle menti degli scienziati questo Donnie ha inventato un portale per creare un tunnel spaziale, i nostri scienziati hanno migliorato ancora questa invenzione ma non è sufficiente per raggiungere Marte o Terra…- Disse Redol.
         -Quindi come faremo?- Chiese Zefirad.
         -Sono sicuro che i nostri possano fare meglio di quel regredito terrestre, porterò al massimo le loro capacità e miglioreremo la formula per l’energia, è l’unico neo di tutta l’invenzione-
         -Facendo così potresti ucciderli, poi come faremo senza scienziati?-
         -Ti fai dei problemi mia adorata? Ne abbiamo quanti ne vogliamo nel freezer!-
         -Quale freezer?-Disse Meredol.
La grassa risata di Redol risuonò nuovamente nella sala del congresso.
         -Farò finta che tu non capisca perché sei della nuova generazione…sto parlando degli altri scienziati in ibernazione!-
         -Quelli del Consiglio Scientifico sono i migliori che abbiamo…-
         -Zefirad, fidati di me, farò con cautela, non li terminerò tutti-
La famigliola inquietante lasciò la sala del congresso, mentre i membri dello Stato Supremo e del Consiglio Scientifico si riprendevano dalla fusione con Redol. Ormai le più alte cariche di Ni avevano idee ispirate dal dio Marte, il bel pianeta blu adesso era terra di conquista. Quando tutti furono tornati ai loro alloggi, un’ombra si staccò dal soffitto.
         -Quell’idiota di Meredol non ha controllato accuratamente la sala del congresso, nella confusione era difficile notarmi, ma è proprio un coglione!-
Yal aveva sempre l’abitudine di parlare da solo. Scese agilmente a terra, senza farsi vedere arrivò nell’alloggio di Leiad e si nascose nella stanza segreta. Doveva trovare il modo di avvertire Astrid e gli altri. L’unica speranza era andare al ponte nove ed aspettare il FIR, i prescelti l’avrebbero mandato di sicuro appena si fossero accorti che la base non aveva fatto i salti iperspaziali. Purtroppo temeva che avrebbe dovuto aspettare un anno terrestre, perché era più probabile che mandassero l’insetto nanotecnologico solo al secondo salto mancato. Nel frattempo doveva sopravvivere e spiare Redol. Si sdraiò sulla piccola brandina che aveva usato anche Frel, quando vide su una mensola un luccichio. Si alzò e prese l’oggetto, era un piccolo riproduttore di ologrammi. All’inizio pensò che non fosse il caso, poi non resse alla sua curiosità da scienziato e lo accese; l’immagine di Astrid bambina si proiettò nello spazio angusto, poi apparve Sol sorridente, poi la sua adorata Leiad quando ancora non aveva subito la chirurgia, bloccò l’immagine.
         -Quanto sei bella…certo proprio il mio migliore amico dovevi scegliere…non ho avuto nemmeno la possibilità di corteggiarti…chissà, forse avresti scelto me…se fossi stato un pessimo amico…ma come potevo…meglio non pensare troppo…la tua immagine forse mi impedirà di impazzire nell’attesa di rivederti…-
 
Nei giorni successivi Redol stava spremendo il più possibile gli scienziati fuori dall’ibernazione. Passava nei loro alloggi a controllare che lavorassero ed uno in particolare, il migliore di tutti, lo aveva già condizionato bene perché avesse come unico interesse: il tunnel.
         -Allora Quorel non vorrai mica arrenderti, vali forse meno di quel terrestre dotato di guscio?-
         -No Redol, ma ci vuole tempo e poi è una sua invenzione, dovremmo comunicare con lui, sono sicuro che insieme ce la potremmo fare-
         -Sai bene che non possiamo collaborare con loro, dobbiamo conquistarli, sono dei selvaggi-
         -E’ vero sono selvaggi e li odio con tutto le mie forze…ma quel Donnie ha realizzato qualcosa di incredibile…non dobbiamo sottovalutarli…-
         -Non lo farò, non temere, ma tu devi fare la tua parte-
Redol si avvicinò a Quorel, gli mise le mani sulle tempie e cominciò ad amplificare le sue capacità, avrebbe migliorato le prestazioni ma a spese delle sue cellule neurali. Lo scienziato si mise subito a lavoro come se fosse posseduto. Era velocissimo nell’eseguire passaggi logici ed anche i suoi movimenti erano accelerati, avrebbe lavorato così per ore. Alle spalle del pazzo criminale apparve Zefirad, silenziosa come una vipera.
         -Allora come procede?-
         -Presto avremo il nostro supertunnel mia adorata. Abbiamo anche le coordinate precise di quello su Marte, ci sarà molto utile perché una volta agganciato useremo anche le riserve di energia dei prescelti-
         -Non pensi che potrebbero fermarci? Cercheranno sicuramente di contattare la base con quell’insetto quando vedranno che non ha compiuto i salti iperspaziali-
         -Vedrai li prenderemo di sorpresa, sono in pochi e non possono sapere cosa abbiamo in mente! Senza contare che Kerad potrebbe essere riuscita nella sua missione, vedrai quando andremo lì sarà solo per fare una parata e festeggiare la nostra vittoria-
         -Ad ogni modo noi saremo pronti a tutto!-
Yal si era nuovamente mimetizzato con il soffitto della base e si muoveva indisturbato. Aveva capito benissimo cosa il suo peggior nemico avesse in mente, ma sabotare il supertunnel non sarebbe stato facile. Al momento non era saggio prendere iniziative, rischiava di essere scoperto, prima doveva avvertire Astrid e gli altri. Rimase immobile, qualcuno stava arrivando.
         -Madre…lui non mi apprezza perché non ho i poteri ipnotici come Kerad e nemmeno la sua forza psichica, ma nessuno degli altri figli ha poteri ereditati da lui…allora perché…- Disse Meredol quasi piagnucolando.
         -Smettila di lamentarti, tu sei qui con noi, gli altri sono soldati non ti basta?- Rispose Zefirad.
         -Sì però…-
         -Vedrai ti apprezzerà…-
         -Io credo che non apprezzi nemmeno te…credo che volesse quella Leiad al suo fianco…-
         -Non dire sciocchezze! Quella sciocca smorfiosa non lo avrebbe mai aiutato come ho fatto io! E poi quella non è un soldato preparato come me, sa solo fare due o tre mossettine e si crede una valorosa guerriera, proprio come sua madre-
         -Ma…era molto potente e la stessa Astrid sembra che non sia il fallimento che pensavamo tutti…-
         -Nessuno è come Redol, nessuno potrà mai contrastarlo, mettitelo bene in testa!-
         -Nessuno un par de ciufoli- pensava Yal mentre faceva la carta da parati -vedrete come vi concerà per le feste lei e tutti i prescelti marziani! Ma guarda Zefirad è proprio uguale a Kerad, speriamo che non le somigli troppo, speriamo che qualsiasi sia la missione che aveva in mente sia fallita. Certo però con tutti i figli che hanno avuto…e se non erro erano almeno una trentina quando hanno invaso la base...ma nessuno di loro ha ereditato il grande potere psichico di Redol…deve essere colpa di quella testa di gallina di Zefirad. Tanto il suo compagno è intelligente tanto lei è stupida, ecco perché i figli gli vengono delle schiappe cerebrolese. Invece chissà che figli intelligenti sarebbero venuti a me e Leiad…vabbè inutile fantasticare qui ci vuole un goccio per tirarsi su-
Yal si stava dirigendo alla sua stanza, voleva assolutamente recuperare il suo sidro di bacche, gli sarebbe stato utile per sopportare l’attesa. Per fortuna non c’era un’anima in giro, i Niani si affidavano sempre troppo ai loro sistemi di sicurezza. Anche per Redol ed i suoi era stato facile prendere la base. Certo nessuno si aspettava che quel criminale albino avesse un piccolo esercito e che avrebbe disattivato con facilità tutti i robot guardiani. Yal pensava che avessero usato un accesso segreto, il piano era stato ben congegnato e ideato forse da secoli. Arrivato al suo alloggio controllò che non ci fossero trabocchetti. Frel gli aveva insegnato una bella lezione. Quando si erano introdotti nell’alloggio di Redol, aveva rischiato di cadere in trappola e farsi affettare da un terribile rettile robot.
         -Se non ci fosse stato quell’insegnante convertito a guerriero di Frel non sarei sopravvissuto-
Tremava ancora al pensiero. Fortunatamente era tutto regolare, niente trappole. Lo stavano sottovalutando come sperava. Prese alcuni cristalli e la sua bottiglia blu con il sidro, stava per rientrare nel corridoio quando sentì delle voci, si appiattì nella sua stanza e si mimetizzò.
         -Hai visto cosa è successo a Quorel …gli si è fuso il cervello da quanto si è spremuto…-
         -Però hanno fatto un altro passo avanti, quella formula per il supertunnel è stata migliorata ancora, non manca molto ormai e molto presto potremo sottomettere i terrestri!-
         -Lo so…ma non deve morire più nessuno dei nostri…mi farò sentire! Possiamo farcela lo stesso a completare la formula, ci metteremo più tempo ma le vite dei nostri scienziati sono importanti-
         -Dammi retta, non farti sentire da Redol…-
         -No invece mi sentirà…ne parlerò prima con Zefirad…diciamo che ho una certa influenza su di lei-
         -Ma sei impazzito? Lei e Redol fanno la fusione totale, ti scoprirà!-
         -Non la fanno più da un pezzo…-
         -Non importa, non ci vuole niente per lui, gli basta leggerle la mente anche sbadatamente, Zefirad sarà bella ma a forza psichica…lascia molto a desiderare…-
         -In qualche modo mi farò sentire-
Yal scuoteva la testa quel poveretto sarebbe stata la prossima vittima di Redol. Appena il corridoio fu libero, tornò alla stanza di Leiad. Si infilò dentro l’appartamento appena in tempo, prima che delle guardie potessero vederlo. Entrò nel nascondiglio segreto, accese il riproduttore di ologrammi e bevve un po’ di sidro, doveva centellinarlo, sarebbe stata un’attesa molto lunga.
 
Dall’altra parte della galassia e più avanti nel tempo, la Tartacapsula procedeva senza intoppi nel nulla stellato dello spazio. All’interno però non mancavano le difficoltà, dopo il bel momento ero seguito un po’ di imbarazzo e con la scusa dei turni i due viaggiatori avevano parlato pochissimo. Mikey finalmente si era accorto di quanto fosse preso da Farad, la trovava assolutamente stupenda ma non voleva forzare la situazione.
         -…ma adesso...cosa faremo?- Chiese Farad.
         -Non lo so esattamente zucchero…non mi tiro indietro ma vorrei andarci molto piano…-
         - …zucchero?-
         -Sei dolcissima…una cosa da terrestri…-
         -Mi piace…-
         -Facciamo un gioco?-
         -Sì esattamente quello che pensavo io…- Farad colpì la sua fronte con la mano e così produsse uno schiocco involontariamente.
         -Bello questo gioco lo faccio anch’io!-
Mikey la imitò riproducendo lo stesso suono.
         -Visto come sono stato bravo?-
         -Quando fai lo scemo del villaggio non so se ridere o piangere-
         -Scherzavo-
L’avvicinò a sé e la lasciò senza fiato di nuovo.
         -Dolcezza…non mi ero reso conto di quanto tu mi potessi mancare…mi sono ritrovato a parlarne con Hedgy! Perfino lei sapeva come avrei dovuto comportarmi…-
         -Vuoi dire che ti ha detto di baciarmi?-
         -No…mi ha detto che dovevo insistere e parlarti…-
         -La mezza Vtozit ti ha consigliato di venire a cercarmi ed intavolare una discussione? E cosa altro ti ha detto?-
         -Ma no niente…ha visto solo che mi mancavi, forse non sa nemmeno cosa vuol dire parlarsi…comunque adesso che ci siamo chiariti…ti chiedo solo di aspettare a fare la fusione totale…so che in certe situazioni non è facile trattenerla, me lo ha detto Donnie…però… -
         -Tu…mi stai parlando di fusione totale?- Chiese Farad strabuzzando gli occhi.
         -Non intendevi…cioè fammi capire…non vuoi una storia seria con me?-
         -Credo di sì…-
         -Credo?-
         -Ecco….-
         -Lo sapevo ci sto ricascando di nuovo! Non posso crederci!- Disse Mieky portandosi le mani alla faccia.
         -Cosa vuoi dire?-
         -Anche Isabel era insicura…-
         -Io non sono Isabel! Non te lo scordare mai-
         -Va bene…non ti arrabbiare…-
         -Sono sincera quando ti dico che mi piaci da morire e sono felice insieme a te, ma sono molto giovane, non voglio legarmi subito…-
         -Infatti non ti chiedo la fusione totale, ma se vuoi qualcos’altro oltre il bacio da me senza sentimento te lo puoi scordare!-
         -Sbaglio o questo è un comportamento che non corrisponde a quello attuale tra i giovani terrestri?-
         -Cosa vuoi dire?- Chiese Mikey.
         -Ti comporti come un uomo del medioevo!-
         -Sì sono vecchia maniera, va bene? Cosa ci posso fare? Non avrei fatto tutte queste storie prima di baciarti!-
         -Margaret aveva proprio ragione…-
         -Riguardo a cosa?-
         -Le ho parlato di te, della tua storia d’amore…dice che sei speciale-
         -Lo dici come se fosse un difetto…mettila come vuoi…sono così, anzi volevo proprio sposare Isabel prima di avere qualsiasi rapporto, ma non me ne ha dato il tempo…-
         -Vuoi dire che si è approfittata di te?-
         -Diciamo che ha cominciato lei…-
         -Raph invece… mi hanno detto…che prende sempre l’iniziativa…-
         -Allora perché non vai da lui?-
Mikey aveva cambiato tono e la guardava con disappunto.
         -Ma io…- Farad rimase senza parole.
         -Senti non rimpiango di averti baciato, ma forse hai ragione, meglio lasciar perdere. Dimentica che ti ho parlato di fusione totale, dimentica che volevo cominciare una storia con te, sicuramente non sono pronto, non capisco cosa mi sia preso…forse pensavo che avessi capito cosa volevo dirti, pensavo che fossi maturata…io scherzo per esorcizzare il dolore, le difficoltà e perché dire qualche stupidaggine ogni tanto fa liberare la mente …ma tu forse non mi prendi davvero sul serio-
         -Mi dispiace…tu hai fatto un grande sforzo per me…ti sei rimesso in gioco…ma io non immaginavo questa mia reazione…ho paura- Disse Farad dispiaciuta ed imbarazzata.
         -Di cosa hai paura?-
         -Non lo so esattamente, questi sono sentimenti nuovi per me…quando mi hai rammentato la fusione totale mi sono chiesta se è veramente quello che voglio-
         -Lo sapevo…era quello che temevo…forse uno dei motivi per cui non avevo il coraggio di avvicinarmi troppo a te…tu vuoi un Niano…vuoi avere dei piccoli normali…è la solita storia…-
         -Non ci avevo pensato ai piccoli-
Farad fece uno sguardo tenero e prese il viso di Mikey tra le sue mani.
         -Cos’è la normalità? Una parte di me è terrestre non te lo ricordi? E noi Niane troviamo voi tartarughe davvero attraenti. Credimi non è questo il problema, sono solo un po’ spaventata. Mi hanno detto che il mio cervello è stato modificato perché non provasse troppi sentimenti, invece credo che adesso ci sia un oceano di emozioni dentro di me…quando mi baci mi manca il respiro, ho paura che più andiamo avanti e più rischierò l’attacco cardiaco!-
Mikey prese le mani di Farad e le baciò entrambe sui palmi facendole venire i brividi.
         -E’ solo questo il problema, la paura delle emozioni?-
         -Credo di sì-
         -E se facessimo l’amore adesso? Pensi che non moriresti di cuore? E se dicessi che non provo nulla per te? Sarebbe più facile per te?-
         -Mikey…non ti so rispondere…forse morirei di cuore in tutti e due i casi…infatti adesso mi hai spaventato!-
Farad cominciò a tremare, quasi cercava di divincolarsi.
         -No piccola non fare così, faremo tutto con i tuoi tempi, ho aspettato tanto, cosa vuoi che sia-
Lei si tranquillizzò e si fece abbracciare, poi lui disse:
         -Perché non riposi un po’? Adesso è il mio turno vegliare, ti proteggo io-
Mentre finiva la frase qualcosa urtò la capsula.
         -Che diamine succede?-
         -Possibile che il radar non abbia rilevato niente prima che ci colpisse?- Disse Farad.
         -Forse è un pezzetto di roccia molto piccolo…abbiamo perso energia, il sistema dà errore…chiamiamo Donnie presto! Grazie al Tartunnel possiamo parlare in tempo reale-
         -Non funziona, devono averlo bloccato per fermare quel malefico di Redol-
         -Mandiamogli un messaggio, dovremo aspettare quaranta minuti per la risposta, i danni non sembrano gravi, manteniamo la rotta senza problemi, vedrai ce la caveremo-
Mikey era il solito ottimista, ma solo all’apparenza. Dentro di sé era spaventato ma non voleva assolutamente che Farad entrasse nel panico.
 
Mentre Roby trasferiva i cloni marziani, macchinari ed oggetti di tutti i giorni nella nuova base, Donnie stava fissando ancora la formula migliorata da Gead. Sapeva che poteva fare ancora di più. La Niana gli aveva dato la giusta ispirazione ma voleva essere lui per primo a migliorare il Tartunnel e prendere di sorpresa Redol. Ad un certo punto vide che gli era arrivato un messaggio dalla Tartacapsula, l’aprì subito, era un filmato di Mikey:
         -Donnie qualcosa ci ha urtato, alcuni sistemi del computer danno errore, né io né Farad sappiamo aggiustarlo, ti ho inviato i dati così puoi dirci cosa possiamo fare…sai ci siamo baciati… potrebbe diventare tua cognata, fai qualcosa ti prego!-
         -Oh Mikey! Ma quanto sarai scemo!-
Dopo quaranta minuti, arrivò la risposta da Marte.
         -Tranquilli niente di grave, vi ho mandato le istruzioni. In pratica dovete riprogrammare il radar e renderlo più sensibile anche a piccole porzioni dei meteoriti. Ho visto che avete perso molta energia, probabilmente quello che avete sentito è solo uno dei tanti frammenti che vi hanno colpito, molti sono piccoli come granelli di sabbia ma la Tartacapsula è meno solida delle altre capsule, questi urti vi stanno risucchiando l’energia. Vi suggerisco appena avrete sistemato il radar di entrare in ibernazione, è solo una precauzione, così avrete tutta l’energia che vi serve. Vi ripeto è solo una precauzione, arrivereste qua senza problemi comunque. Tutto chiaro? Ah per la cronaca non importa che Farad diventi mia cognata per aiutarvi ad uscire dai guai…ma comunque sappi che mi farebbe tanto piacere-
Donnie gli fece l’occhiolino, la comunicazione finì.
         -Mio fratello è un genio! E poi così non avrò la tentazione di saltarti addosso-
         -E’ incredibile come riesci a scherzare anche nelle difficoltà-
         -Soprattutto nelle difficoltà-
         -Senti Mikey…-
         -Dimmi, cosa c’è?-
         -Possiamo farci ibernare abbracciati?-
         -Non rischiamo qualcosa?-
         -No possiamo assumere le posizioni che vogliamo, ma ho tanta paura di non risvegliarmi…vorrei che mi tenessi stretta anche poco prima che perdiamo i sensi-
         -Ascoltami bene, se Donnie dice che non ci sono problemi io gli credo ciecamente, altrimenti sarebbe venuto lui di persona a prenderci, ma ti abbraccerò lo stesso, è una cosa così romantica!-
Si strinsero forte forte, poi il computer rilasciò il sonnifero e piano piano cominciarono a perdere ogni sensibilità, naufragarono nel sonno senza sogni dell’ibernazione.

 

 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Ecco Redol finalmente! Un cattivone con tutti i crismi :-). Con l’aiuto della compagna Zefirad e del figlio Meredol, anzi di una trentina dei suoi figli si è impossessato della base orbitante di Ni. Per fortuna Yal, il medico amico di Leiad, non si è fatto trovare impreparato e resterà in attesa del FIR (Flying Insect Recorder) per comunicare con i nostri eroi, in pratica è un flashback.
Ma torniamo al presente. Farad e Mikey sono nello spazio per portare la Tartacapsula su Marte, entrambi non possono scappare e prima o poi dovranno affrontare le loro paure.
Non perdete il prossimo capitolo.
 
Ciaux
Altair

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Capitolo 44
*** Redol finalmente ***


 
La Tartacapsula entrò nell’atmosfera di Marte, i due amanti si svegliarono come si erano addormentati, abbracciati stretti stretti.
         -Siamo a casa!-
         -E’ incredibile mi sembra di essere appena entrato in ibernazione!- Disse Mikey.
         -Abbiamo scelto la modalità in cui il cervello non è attivo…è quella che consuma meno energia- Rispose tecnica Farad.
         -Però non sento la sensibilità alle gambe, alle braccia e alla faccia, è normale?-
         -Sì tranquillo per quando si aprirà la capsula saremo in piena forma-
Atterrarono sul giardino di fronte la base, due Cervizek scapparono spaventati. Lisad era lì che li aspettava. I due neoamanti balzarono fuori separatamente ma appena furono di fianco l’uno all’altro si presero subito per mano.
         -Sapessi Lisad! Ce la siamo proprio vista brutta- Disse Mikey.
         -Ma bene! Vedo che però l’esperienza vi ha uniti parecchio…o è la tua tattica che ha funzionato ragazzina-
         -Quale tattica?- Chiese Mikey.
         -Cosa vuoi Lisad? Perché non pensi per te?- Rispose scocciata Farad.
         -Ti ha evitato il più possibile, così poi tu l’avresti cercata!-
Farad la guardò fulminandola e strattonò via Mikey.
         -Non starla a sentire è gelosa…le piace Raph ma non riesce ad averlo tutto per sé…il suo problema principale è lei stessa, si vergogna di tenere a lui, come se fosse una debolezza!-
         -Vedo che siamo diventati esperti in amore, ma cos’è questa storia della tattica? Mi hai evitato apposta?- Chiese Mikey.
         -In pratica…sì…ricordi quello che ti avevo detto? Ragionate per contrasti, vi accorgete che tenete a qualcosa quando la perdete…ma se non ve ne frega nulla nemmeno ci fate caso…-
         -E’ quasi sempre vero…non dovrei più meravigliarmi, ma donne e Niane ne sanno una più del diavolo!-
         -E ti dispiace?-
         -Dipende…quando ce l’avete con me sì…ma sei così bella che ti perdonerò tutto!-
Mikey l’abbracciò e stava per baciarla quando Lisad li interruppe.
         -Frenate gli ardori! E non andate ad infrattarvi! Devo riferirvi la situazione. La base adesso è vuota, dobbiamo aprire il Tartunnel per comunicare con Karai e Leo, dovrebbero venire su con il loro esercito. Arriveranno presto anche Vertel e Eugene, stanno potenziando tutti i cyborg che se la sentono di aiutarci -
         -Raph dov’è?- Chiese Farad.
         -E’ già dentro che ci aspetta con Donnie, Leiad ed Astrid-
         -E gli altri dove sono?-
         -Sono alla nuova base, mentre non c’eravate abbiamo trasferito tutto là, faremo entrare i soldati di Redol nella vecchia base, non avranno via di fuga e li cattureremo tutti!-
         -Speriamo bene!- Rispose in coro Mikey e Farad.
Quando giunsero davanti al portale, Leo e Karai stavano passando attraverso e l’avrebbero fatto anche i loro guerrieri ninja, ma il portale smise di funzionare, sparì l’immagine del rifugio, suonò un allarme: Redol aveva agganciato il Tartunnel, la guerra stava per cominciare. La prima immagine che le tartarughe ed i loro amici videro fu quella di un soldato Niano che buttava un oggetto, il quale cadendo a terra produsse una sorta di luce lampeggiante. Hedgy scappò via spaventata, i prescelti presenti svennero subito, mentre le tartarughe e Karai persero la vista. Alcuni soldati di Redol entrarono sperando di avere vita facile, ma i terrestri anche senza poter vedere avevano preso a difendersi con l’aiuto di tutti gli altri sensi.
         -Che cos’è quella luce? E perché non vedo più niente adesso? Astrid! Leiad? Dove siete mi sentite?- Gridava disperatamente Donnie.
         -I vostri sporchi giochetti non vi serviranno a nulla!- Gridava Raph mentre ad occhi chiusi muoveva i sai vorticosamente parando i raggi laser e prendendo a calci tutti i malcapitati che percepiva. Leo e Karai erano schiena a schiena che si difendevano da un nemico invisibile, Mikey stava tentando di scappare per avvertire gli altri, poi sentirono una voce roca e sibilante.
         -Prendeteli vivi e portateli alla base-
I soldati erano troppi, riuscirono a stordire i terrestri e li trasportarono oltre il Tartunnel, il contatto interstellare sparì.
                                                
Astrid aprì gli occhi a fatica, aveva un forte dolore alle tempie, riconobbe le pareti bianche e asettiche, erano nella base orbitante intorno a Ni. Sì guardò intorno, erano tutti insieme nella stessa grande stanza: Mikey teneva tra le sue braccia Farad svenuta, Karai e Leo confabulavano tra di loro, Leiad si stava riprendendo in quel momento e Donnie era accanto a lei con le mani sul viso.
         -Amore stai bene?- Disse Astrid.
         -Ci sono riusciti prima di me…hanno migliorato la formula- Rispose disperato Donnie.
         -Potevo essere morta e tu pensi alla formula?-
         -Ci hanno solo stordito non volevano ucciderci. Avevi perso solo i sensi o controllato i battiti…- poi rimise la testa tra le mani e aggiunse: -Non sono poi così in gamba…-
         -Smettila di dire idiozie! Hai sentito cosa ha detto Yal? Redol spreme le menti degli scienziati fino alla morte, chissà quanti ne ha fatti fuori prima di arrivare alla soluzione!-
         -Veramente solo sei!-
L’immagine di Redol apparve su un grande schermo. Il fatto che fosse albino non mitigava il suo aspetto aggressivo ed il ghigno malefico sul suo viso di rettile.
         -Così tu sei il famoso Redol!- Disse Astrid.
         -Ammazza quanto è brutto!- Disse sottovoce Mikey.
         -E tu? Si può sapere come fai ad essere la numero 1? Non eri un fallimento con troppi sentimenti e zero forza psichica? Cosa ti è successo?- Chiese Redol beffardo.
         -Ho saputo essere un leader giusto, tutto qui…- Rispose Astrid.
         -Sciocchezze! Lo so che mi hanno nascosto le tue capacità! Volevo vedere se sai mentire! Ma del resto non ti servirà a niente, per quanto tu possa essere forte psichicamente non potresti mai battermi, sei ancora troppo giovane…- Redol osservò uno ad uno i suoi prigionieri e disse:
-Siete ancora vivi grazie al mio buon cuore e perché potreste essermi tutti molto utili! E tu giovane ed acerba Astrid, vorrei proprio sapere come sai che spremo gli scienziati, quando te l’avrebbe detto Yal?-
         -Abbiamo avuto varie conversazioni con lui prima che tu attaccassi la base, gli ho chiesto cosa sai fare, lo sapeva che saresti tornato…non ha mai creduto che tu fossi scappato-
         -Puoi risparmiarti le bugie, presto saprò tutto quando vi avrò torchiato a dovere! Godetevi qualche ora di libertà ancora, molti Niani vi vogliono morti, dovrò calmare un po’ gli animi, dopo vi dedicherò tutto il tempo che meritate!-
Redol chiuse la trasmissione.
         -E’ un bugiardo, siamo ancora vivi solo perché gli serviamo, ma quando non gli serviremo più ci farà fuori. Anzi! Dovrà fare fuori anche i membri dello Stato Supremo e del consiglio Scientifico perché si opporranno sicuramente a qualsiasi esecuzione…anche se sono condizionati sono sempre Niani evoluti e con una forza psichica sopra la media- commentò Leiad.
         -Dobbiamo agire al più presto! Mikey come sta Farad si è ripresa?- Chiese Astrid.
         -Sì…- Poi rivolta alla sua Niana preferita disse dolcemente -calma zucchero, sei solo svenuta…noi tartarughe e Karai siamo diventati ciechi…è stato orribile…però ora stiamo bene!-
         -Quella luce aveva un effetto psicotronico negativo, su noi terrestri ha avuto conseguenze solo sulla corteccia visiva, mentre in voi Niani su tutte le aree cerebrali…forse ho capito come fare per proteggerci…- Donnie si stava spremendo al massimo, doveva subito trovare una soluzione a tutto.
         -Bene amore non preoccuparti di questo ora…venite tutti qui vicino a me -
         -Dobbiamo proprio?- disse Raph che aveva capito le intenzioni di Astrid.
         -E’ indispensabile…- Astrid appoggiò una mano sulla spalla della tartaruga in rosso e continuò nella sua mente -…se vogliamo uscire vivi di qui-
Fecero tutti insieme una fusione, Redol in teoria non poteva sapere fino a che punto i terrestri potevano essere compatibili mentalmente con i Niani.
         -Dobbiamo parlarci solo così, come avete potuto notare ci controllano. Mamma te la senti di provare a fare uno schermo mentale? Forse possiamo proteggere le menti di tutti da Redol per un po’. E forse possiamo contare sull’aiuto di Yal…forse non l’hanno preso …- Pensò Astrid.
         -Se uniamo le forze ce la possiamo fare, anche Farad ha una forza psichica grande e Lisad non è male- rispose Leiad.
         -Grazie tante, ma i terrestri?- Commentò Lisad.
         -Cosa possiamo fare noi?- Chiese Karai che aveva sentito parlare della fusione ma non poteva nemmeno lontanamente immaginarne come funzionasse.
         -Saremo in grado di proteggere anche voi non temere…Astrid dobbiamo assolutamente farci ricevere dallo Stato Supremo ed il Consiglio Scientifico-
         -Sì madre…-
 Le Niane si concentrarono al massimo, Astrid e Leiad fecero da catalizzatore, unirono tutte le menti, provarono a vedere oltre le mura tutta la base orbitante e tra lo stupore di tutti ci riuscirono. Memorizzarono ogni angolo, ogni corridoio, l’unica cosa che non potevano fare era uscire fisicamente dalla loro prigionia. Poi le menti Niane crearono uno scudo protettivo per tutti, compresi i terrestri come Karai che era un’umana e non aveva mai fatto una fusione prima. Ci fu uno scambio rapido di informazioni. Il piano per uscire di lì fu ideato in decimi di secondo e fu chiaro a tutti. Quando finalmente si staccarono, Leo, Raph, Mikey e Karai si addormentarono istantaneamente, era stato troppo per loro, Donnie invece ebbe solo un leggero giramento di testa. Lisad non aveva voluto sbirciare i sentimenti di Raph e lo aveva bloccato perché non le sembrava giusto che lui vedesse i suoi, ma non erano mai stati così uniti.
         -E’ stato assolutamente fantastico! Tu sei…- poi Lisad appoggiò la mano sul braccio di Leiad -sei la leggendaria Leiad?? Non è vero? Ci hai fatto tutti fessi! Sono senza parole, Yal ti ha mutata in modo incredibile è un genio!…oh povera cara… avrai sofferto le pene dell’inferno… -
         -E’ stata la decisione giusta-
         -Non credevo che avrei mai conosciuto una leggenda…quanti anni fa sei nata?- Chiese Farad che si unì all’ennesima fusione.
         -Quasi cinquecento anni fa…come Redol…dopo non è nato più nessuno con i nostri poteri…bè a parte Astrid, ma il popolo Niano non lo sa…-
         -Non potevo nemmeno immaginare quale fosse il vostro potere, è incredibile! Abbiamo visto l’intera base e cosa facevano tutti gli altri, ma Yal dov’è?- Chiese Farad.
         -E’ nascosto nel mio alloggio in una stanza segreta, per fortuna è vivo ed in salvo, non so come abbia fatto in tutto questo tempo!- Rispose lieta Leiad.
         -Perché è un tipo in gamba! Te lo avevo detto, potremo contare su di lui- disse Astrid che si era unita alla muta conversazione.
         -Come facciamo ad avvertirlo ci hanno tolto le cinture- si lamentava Lisad.
         -Non preoccuparti passiamo all’azione- madre e figlia si guardarono con intesa.
Hedgy correva a perdifiato verso la nuova base, dopo qualche minuto realizzò che ci avrebbe impiegato una vita per cui decise di usare il suo collare, Astrid le aveva insegnato a comunicare, contattò contemporaneamente tutte le cinture disponibili su Marte.
         -Pericolo…ta’tunnel…pericolo-
         -Hegdy? Sei tu? Che creatura sorprendente! Ti troviamo subito!- disse Frel che in un lampo rintracciò il segnale della Vattina e prese una capsula. In pochi secondi trovò la povera bestiola che miagolava e continuava a ripetere:
         -Ta’tunnel…pericolo…ta’tunnel-
Frel le poggiò una mano sul musino ed osservò le immagini che l’animaletto aveva visto.
         - Oh Mawrt Vartav (equivalente Niano di porchissima vacca ma più offensivo per la vacca)!
In un lampo fu alla nuova base, chiamò a raccolta tutti i Niani meno Tredil che era ancora sotto osservazione in infermeria nel campo di forza.
         -Redol è arrivato qui? Hanno migliorato la formula di energia prima di noi!- Fu il primo dettaglio sul quale focalizzò Gead.
         -Cosa facciamo adesso? Non devono scoprire il nostro nuovo rifugio!- Disse Ulil.
         -Andrò io con la capsula a vedere cosa è successo, non muovetevi per nessun motivo, sono il responsabile della sicurezza e devo assumere il comando. Sarò di ritorno tra poco, vado solo a vedere, restate in allerta- Disse Beal e mentre stava per prendere una capsula Frel gli si parò davanti.
         -E’ troppo pericoloso andrà Roby, quando sarà vicino alla base si connetterà col computer centrale ed avrà la completa visione di tutto -
Roby non aspettò il commento di Beal perché era un concetto logico che non aveva bisogno di ulteriori spiegazioni, in un lampo arrivò alla vecchia base, sondò l’interno e realizzò che era ormai deserta. Li avevano presi tutti. Grazie alla sua connessione al computer poté registrare esattamente tutto quello che era successo e come i soldati Niani erano riusciti a sopraffare Astrid e gli altri. Appena fu tornato indietro proiettò di fronte a tutti gli eventi avvenuti da poco.
         -Avete visto cosa hanno usato? Non avevo mai visto un oggetto simile in azione!- Disse Frel.
         -Quell’arma produce un raggio psicotronico negativo che blocca le funzioni primarie di tutte le cortecce celebrali…a quanto pare solo ai Niani, i terrestri erano ancora in piedi dopo l’esposizione, credo di aver capito che erano ciechi…come facevano ancora a combattere?- chiese Gead pensando però che nessuno potesse rispondergli.
         -I miei amici hanno un’ottima preparazione, vedevano con agli altri sensi, ma i soldati erano troppi…per fortuna erano soldati Niani, sono sicuramente tutti vivi- commentò Frel e poi aggiunse:
         -Dobbiamo aprire una connessione con Terra, i soldati di Karai saranno ancora lì e molto presto dovrebbe arrivare anche Vertel ed i suoi-
I Niani si recarono tutti nella stanza del Tartunnel, ne avevano una replica anche nella nuova base. Gead lo attivò per la prima volta.
         -Non c’è il rischio che aggancino anche questo con il loro tunnel?- Chiese Frel.
         -E difficile ma possibile, dobbiamo far arrivare i rinforzi da Terra e chiuderlo subito- rispose Gead che per fortuna al momento poteva sostituire Donnie.
         -Andrò io e radunerò le forze disponibili datemi due ore di tempo!- Disse Beal.
         -No tu devi rimanere qui, sei l’unico vero soldato rimasto, andrà Mead! Te la senti? Devi solo contattare Vertel se non è già nel rifugio delle tartarughe. Noi restiamo qui a difesa della base- disse sicuro di sé Frel.
         -Hai ragione…allora Mead?- Beal si era fatto prendere dal panico già due volte di troppo, non era da lui.
         -Sì sono pronta sbrighiamoci-
Appena aprirono il Tartunnel si trovarono di fronte i soldati di Karai in attesa, uno di loro chiese:
         -Cosa è successo?-
         -E’ lunga da spiegare ma Karai, le tartarughe e alcuni di noi sono stati presi da Redol. Vertel ed Eugene sono arrivati?- Chiese Frel che sembrava più adeguato al comando di Beal.
         -Sì sono qui, presto fateci entrare tutti-
In poco tempo la nuova base si riempì di soldati ninja e cyborg, il Tartunnel fu chiuso, spento e bloccato appena l’ultimo terrestre ne aveva varcato la soglia.
         -Come faremo ad aiutarli?- Chiese Eugene una volta che gli fu spiegata la situazione.
         -Non possiamo andare da loro con il Tartunnel perché non abbiamo l’energia sufficiente, dobbiamo aspettare che siano loro a riaprire il varco, questo Donnie lo sa di sicuro- spiegò Gead.
         -Quindi dovremo andare alla vecchia base…- commentò Eugene.
         -Faremo dei turni per vedere se il Tartunnel si attiva, saremo pronti ad intervenire- Aggiunse Frel.
         -Non possiamo fare altro siamo nelle mani di Astrid e Donnie- commentò infine Beal.
Eugene prese il comando dell’operazione, i primi a fare il turno sarebbero stati i cyborg mentre, nella foresta vicino alla vecchia base si sarebbero accampati i ninja di Karai con Frel. Beal e gli altri Niani avrebbero aspettato alla nuova base pronti ad entrare in azione in ogni momento con le capsule. Roby era il jolly, in pratica, potendo rimanere sveglio per ore, sarebbe stato nella vecchia base connesso al computer per tutto il tempo. Nessuno però si fidava di Kerad e fu rinchiusa insieme a Tredil nel capo di forza nella zona infermeria.
         -Cosa succederà se morirete tutti e nessuno ci trova?- Disse Tredil che aveva ancora l’istinto di unirsi a Redol.
         -Non preoccuparti siamo Niani e non vogliamo la vostra morte, se nessuno di noi tornerà entro un certo tempo il campo di forza si disattiverà e voi sarete liberi…ricordati Tredil… Redol li uccide i traditori- disse Nied con voce calma, ma gli occhi tradivano la sua rabbia per tutto quello che stava succedendo.
         -Potrei esservi utile, vi prego perché non mi credete?- Diceva Kerad in pena.
         -Perché sei la figlia di quel mostro! Astrid non è qui e gli altri concordano con me!- disse Frel, la odiava con tutte le sue fibre.
         -Perdonami Frel per quello che ti ho fatto non ero in me, ti prego fai la fusione, guarda i miei pensieri, non posso nuocerti, l’invenzione di Donnie me lo impedisce…ti supplico…-
         -Non servono a niente le tue moine, ora forse la pensi così, ma quando ti troverai davanti tuo padre? Come reagirai?-
         -Non lo ucciderò, questo puoi starne certo, ma non gli obbedirò…anzi posso contrastarlo col mio potere ipnotico, potrò sfruttare l’amore tra padre e figlia…gli dirò di non farci del male. Se vi condizionerà non potrete resistere al suo potere, nessuno di noi può!-
         -Ti sbagli Astrid lo può battere!- Disse Frel.
         -Nessuno può resistere a mio padre…nessuno!-
Frel non volle insistere, era meglio che lei la pensasse così, il nemico meno sapeva, meglio era.
         -Ti prego Frel fai la fusione con me, il mio potere ipnotico può salvarci! Dovete liberarmi…-
Kerad non aveva sfoderato le sue squame di cristallo, ma il suo viso perfetto aveva un’espressione dolcissima, avrebbe sciolto il cuore di qualsiasi uomo o tartaruga o Niano, invece Frel più lo guardava e più il suo odio cresceva. Spinto da un istinto violento e poco Niano, la prese per il collo e la portò fuori dal campo di forza.
         -Cosa stai facendo sei impazzito?- Gridarono Tredil e Nied.
         -Tu, tu, maledetta! Per colpa tua ho fatto la figura dell’idiota davanti ad Astrid. E tuo padre è un pazzo, mi ha portato via Tianad, ha ucciso Nil e tutti gli altri. E’ sangue del tuo sangue deve pagare in qualche modo!-
         -Fermati Frel! Tianad amava Miol non te! E Kerad non ha nessuna colpa! Ti comporti da terrestre violento! Lasciala!- gli ordinò Nied e aggiunse -se non la lasci chiamo subito Beal!-
         -Perdonami Frel non volevo, mi ha condizionata, hai visto tu stesso! Quel virus era molto potente ci ha condizionato tutti…forse non merito la tua considerazione…forse mi merito di morire…ma guarda dentro di me! Posso esservi utile, posso rimediare a tutto il male che ho fatto! Tu non credi alla redenzione?-
Frel si fermò, non tanto per le parole ma perché Kerad stava piangendo per la prima volta in vita sua, la lasciò andare, lei cominciò a tossire e cadde a terra in ginocchio.
         -Scusami…non volevo ucciderti…non so cosa mi è preso-
La aiutò a rialzarsi, le asciugò una lacrima guardandola ancora incredulo.
         -Nied dammi una mano, voglio fare la fusione anche con te, sei più forte di lei e di me psichicamente, voglio vedere cosa pensa con la tua protezione-
I tre Niani si presero per mano e le unirono al centro in modo che tutti fossero connessi. Kerad era sinceramente dispiaciuta e si lasciò leggere. Videro tutto di lei, anche la sciocca fissazione di voler per forza conquistare Raph, ma videro anche quanto fosse triste e consapevole della cattiveria del padre. Aveva cominciato ad odiarlo, perché si era servito di lei ed aveva fatto del male a tanti. Kerad non era pazza, rifuggiva la violenza come qualsiasi Niano sano e non era solo bella e superficiale ma aveva un animo gentile. Non accudiva Tredil per impressionare gli altri o perché ne fosse attratta, ma perché si sentiva in colpa e voleva essere utile. Kerad vide quanto fosse coraggioso Frel, ma anche che la odiava profondamente e che era innamorato di Astrid senza speranza, non poté vedere molto altro perché la tiara le limitava le capacità. Quando si staccarono Nied disse:
         -Io le credo…ma del resto credevo già ad Astrid…per me può aiutarci-
         -Frel tu…mi odi così tanto…mi perdonerai mai?-
         -Vedremo…-
Frel si allontanò da loro scuro in volto, quella fusione lo aveva messo un po’ sottosopra e lo scatto d’ira che aveva avuto era stato davvero strano per lui. Del resto la sua vita era stata un inferno da quando aveva messo piede sulla Terra. Non era più lo stesso prescelto che era partito da Ni qualche anno prima.
 
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Siamo tornati sulla stazione spaziale di Ni. Redol ha catturato i nostri eroi: Astrid, Leiad2, Lisad, Farad, Karai e le nostre tartarughe sono prigioniere. Nel mentre Frel si scopre leader ed organizza la difesa di Marte. Tutti i vecchi nemici e gli amici di sempre parteciperanno a questa battaglia, ma non è una battaglia qualunque, Redol è un’intelligenza superiore, nei prossimi capitoli vedrete le sue intenzioni.
 
Alla prossima
 
Ciaux
Altair
 
 

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Capitolo 45
*** Il coraggio di Yal (attenzione un po' truce!) ***


 

 
Yal era nella stanza segreta nell’appartamento di Leiad, sapeva dell’attacco a Marte ma non aveva capito dove tenessero i prigionieri. Seduto sulla brandina, si arrovellava il cervello da ore. Non poteva usare il computer della stanza di Leiad altrimenti lo avrebbero scoperto subito, sarebbe dovuto andare in giro per i corridoi per carpire le informazioni come aveva fatto negli ultimi mesi. Fino ad allora era sopravvissuto grazie ai cristalli e a quel po’ di cibo del suo orto nella serra, anche se aveva rischiato di farsi scoprire tutte le volte. Stava per uscire dal nascondiglio, quando gli arrivò un’immagine mentale, un flash che lo fece barcollare e sedere nuovamente.
         -Yal siamo Astrid e Leiad, Come stai? Hai saputo di noi?-
         -Stare al chiuso per troppo tempo da solo non mi ha fatto molto bene! Ora ho pure le allucinazioni!-
         -Non sei pazzo! So che sarai sorpreso di questo, ma io ed Astrid unite possiamo comunicare telepaticamente anche senza contatto fisico!
         -Ma è roba dell’altro mondo! Siete fantastiche! Come lo avete scoperto?-
         -Non c’è tempo per le spiegazioni, ci devi tirare fuori di qui! E subito!-
         -Farò l’impossibile, comunicami la vostra posizione, mi muovo immediatamente…Oh Mawrt Vartav! Siete dall’altro capo della stazione spaziale! Ci vorrà un secolo… ma vi libererò-
         -Ci sono anche alcuni terrestri con noi, c’è anche Donnie!- Disse Astrid.
         -Non è certo la migliore delle occasioni per conoscerci, ma sarà un piacere incontrarlo! Non disperate, arrivo!-
Yal era preoccupato, ma anche felice di poter rivedere finalmente Leiad. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per lei. Uscì dal suo appartamento e mimetizzandosi col soffitto si diresse verso la zona di detenzione.
Finalmente dopo qualche ora di sonno ristoratore i terrestri si ripresero. Al loro risveglio trovarono le Niane che si tenevano tutte per mano, comunicavano tra di loro in silenzio.
         -Però non sarebbe male se tutte le donne facessero così per ciabattare di cose inutili! Ci sarebbe molto meno baccano nel mondo!- Commentò Raph.      
         -Alcuni terrestri sono proprio dei regrediti!- Gli rispose Lisad.
         -Farete mai pace voi due?- disse Astrid così scocciata che li zittì entrambi.
         -E ora cosa succederà? Leiad tu conosci Redol, quanto ci farà aspettare?- chiese Karai, come Lisad e Raph non poteva stare lì senza fare niente.
Astrid fece cenno ai terrestri di entrare a fare parte della catena e unirono le mani al centro.
         -Io e Leiad abbiamo comunicato con Yal, arriverà presto per farci uscire!-
Proprio in quel momento la porta si aprì e dei soldati armati entrarono, con loro c’era Meredol il figlio di Redol, il quale disse:
         -Senza Nome, il grande Redol vuole parlarti-
         -Cosa mi vuol dire che gli altri non possono ascoltare?-
         -Non sono tenuto a risponderti, prendetela!-
Le tartarughe erano pronte a scattare, ma Leiad fece un cenno.
         -Ti seguirò, non servono le maniere forti-
Fu condotta fuori con il completo disappunto da parte degli altri.
         -Perché ci ha fermati, cosa ha in mente?- Chiese Raph.
         -Non so cosa voglia da lei Redol, ma Leiad potrebbe convincerlo a farci parlare con i membri dello Stato e del Consiglio- Disse Astrid.
         -A cosa servirebbe? Sono tutti condizionati- Replicò Leo.
         -Io e mia madre possiamo salvarli dal condizionamento e poi distrarremmo l’attenzione dei Niani, voi potreste uscire di qui indisturbati-
         -Io credo invece che quel Yal ci debba liberare subito, dobbiamo scappare e salvare tua madre da quel mostro- disse Raph che non sopportava più di stare rinchiuso.
Leiad fu scortata nella camera di Redol e la cosa le fece accapponare la pelle. Sapeva del suo apprezzamento ben manifesto per il gentil sesso, ma non se la sentiva di sfruttare questa sua debolezza, le faceva troppo ribrezzo.
         -Bene mia cara, accomodati-
Redol aveva fatto apparecchiare la tavola con cibi Niani che Leiad non mangiava da una vita.
         -Dove hai trovato questi alimenti? Mia madre mi aveva rivelato che sono ormai estinti-
         -Quando si è un personaggio pubblico importante come me si può avere questo ed altro. Ho fatto riclonare alcune piante e animali solo per me-
         -E’ un abuso di potere e di spreco di energia-
         -Adesso grazie a quel ridicolo terrestre con il guscio abbiamo energia illimitata- Disse Redol non certo per giustificarsi.
         -Come vedi i terrestri non sono animali sottosviluppati, come osi tu decidere del loro fato!?-
         -Ancora questa storia! Vedi tu e gli altri Niani giovani siete troppo teneri, se non li conquisteremo, il nostro popolo morirà in questa gabbia ambulante per insetti!-
Redol si mise a sedere e cominciò a mangiare incurante dello sguardo di Leiad, la quale rimase in piedi e non toccò cibo.
         -Voi non avete visto com’è Marte adesso! Siete entrati come dei barbari e ci avete rapito, non vi siete nemmeno disturbati a guardare il nostro operato, il pianeta ora è abitabile!-
         -Non fare la sciocca ingenua, Marte non ci basterà mai! Nessuno di noi vuole invecchiare e tutti noi vogliamo fare figli! Saremo troppi un giorno per quel ridicolo sasso rosso!-
         -Non è più rosso, adesso è di uno splendido violetto brillante, è vivo ora! Come abbiamo reso abitabile Marte, potremo farlo con tanti altri pianeti! Non occorre invadere Terra. Nel database ci sono tanti altri pianeti da esplorare e ora col tunnel spaziale possiamo arrivare ovunque senza far rischiare la vita ai prescelti!-
         -Certo lo faremo senz’altro, ma la Terra è unica nel suo genere ed è così giovane, ci ospiterà per migliaia e migliaia di anni!-
         -Ma è già abitata!-
         -Forse alcuni di loro sono intelligenti ma la maggior parte degli animali che popolano Terra sono degli esseri inferiori, sono fonte di cibo. Non uccideremo nessun umano se non si opporranno a noi e sarà un colonia ricca di risorse!-
         -Non possiamo sfruttarli, non è da Niani un pensiero così, tu sei pazzo!-
         -Cara Leiad2 quando ti avrò condizionato sarai più gentile ed affettuosa con me. Ho scoperto che tua figlia Astrid è ricca di talenti, chi era il padre, lo hai scoperto?-
         -No, ma spero tanto che non sia tu!-
         -Come fai a dirlo? E’ così pallida, deve essere per forza mia figlia!-
         -Non ti obbedirà mai!-
         -Pazienza, potremmo avere altri figli nostri…-
         -Che cosa? Non ci pensare nemmeno per un istante!-
Redol si avvicinò, le prese la mano e la baciò alla terrestre facendo il galante.
         -Non mi toccare essere ributtante!-
Allora lui divertito cercò di avvicinarla a sé, ma non aveva fatto i conti con lei prima d’ora. Leiad prese la mano di Redol, gliela girò sulla schiena e lo mise in ginocchio. Al grido di dolore di Redol le porte si aprirono, quattro soldati entrarono e bloccarono Leiad su una sedia.
         -Zefirad ti ha sottovalutato, sei una vera guerriera!-
         -Maledetto codardo! Non ce l’hai il fegato di combattere!-
         -Sono uno scienziato, queste barbarie le lascio agli altri!-
         -Anche io sono una scienziata, ma è da tanto che mi alleno per conciarti per le feste!-
         -Che sciocchezze! Tra poco mi adorerai e mi darai subito una prova del tuo amore unendoti a me, ovviamente dopo il condizionamento-
         -Preferisco morire! E Zefirad che dirà? A lei non hai pensato?-
         -Come sai di me e di Zefirad?! Ho capito Yal è vivo e vi ha contattato, deve essere nella base quel verme traditore! E Meredol è il solito incapace! Zefirad sa darmi solo figli inetti. Scommetto che Kerad ha fallito la missione. Ma lo vedrò presto. Soldati tenetemela ferma-
         -Fermo! Non farlo, perché tutto questo male? Perché? Cosa ti hanno fatto i terrestri? Perché non ne discutiamo con il Consiglio e lo Stato Supremo, troveremo una soluzione-
         -Che sciocchezza, loro credono di comandare, ma solo io ho il potere supremo! Ed io voglio la guerra!-
Redol avvicinò le sue mani alla fronte di Leiad ma appena cercò di entrare nella sua testa qualcosa lo sbalzò fuori. Il tiranno non poteva credere a quello che aveva visionato.
         -Come è possibile? Come ci sei riuscita?!- Chiese Redol incredulo di non poter leggere la mente di Leiad.
         -Non te lo dirò mai! Nemmeno se mi torturi a morte!-
         -E’ stata Astrid? E’ così potente?-
         -No, non è stata lei!-
         -Non ti credo…potrebbe essere pericolosa. Guardie presto setacciate tutta la base e trovate Yal, deve essere mimetizzato in qualche modo! E prendetemi Astrid, subito!-
         -Forse se ti torturo non mi dirai nulla, ma cosa farai quando torturerò Yal e gli altri Niani sotto i tuoi occhi?-
         -Tu non puoi essere così crudele!-
         -Perché no! Se ce ne sarà bisogno torturerò Astrid!-
         -E se fosse anche tua figlia? Il dubbio ce l’hai!-
         -E’ mi figlia?-
         -Potrebbe esserlo, te l’ho detto non so chi è il padre-
         -Non importa, il fine giustifica i mezzi!-
         -Tu sei l’essere più crudele e ripugnante che io abbia mai incontrato in tutta la mia vita, nemmeno certi terrestri arrivano al tuo livello!-
         -E’ carino detto da te! Vedrai! Un giorno mi accetterai e faremo tanti figli potenti, sarà pure divertente, mi sei sempre piaciuta, sei tutta tua madre…anche lei non mi ha mai voluto…e allora gli ho portato via anche il suo Sol!-
         -Maledetto! Lo so che sei stato tu! L’ho sempre saputo! Vedrai pagherai per questo! Stare con i terrestri mi ha resa più vendicativa, non te la caverai con una lobotomia! Ti farò soffrire quanto hai fatto soffrire me!-
         -Tua madre era molto più dolce e docile, ma mi accontenterò anche di te!-
Nel mentre Astrid e gli altri erano in pensiero, Redol stava trattenendo sua madre più di quello che avevano sperato e Yal non si era ancora fatto vivo.
         -Devono averlo preso…doveva essere già qui…- disse Astrid disperata, poi guardò Donnie, era seduto in un angolo che ancora si rimuginava ossessivamente sul perché non era riuscito a completare la formula per il tunnel spaziale prima dei Niani.
         -“D” si può sapere cosa ti prende? Non c’è tempo per stare a pensare a queste sciocchezze dobbiamo uscire subito di qui, quel mostro ha preso mia madre, non sappiamo cosa le farà!-
Donnie la guardò senza una parola, allora lei gli tirò un man rovescio.
         -Reagisci! Abbiamo bisogno di te, subito!-
         -Perdonami amore, ecco io sono un po’ confuso…-
Astrid gli toccò una spalla e pensò -So che hai qualcosa nascosto nel tuo guscio tiralo fuori! E tiraci fuori di qui!-
Donnie aveva riposto al sicuro dentro il carapace l’arma di Sol che Leiad gli aveva regalato. Era una specie di spada bilame retrattile che poteva impugnare come il bo.
         -Puoi aprire la porta, possiamo uscire di qui, sappiamo dove sono le nostre armi ed i soldati non sono preparati come noi-
 Donnie si alzò in piedi, chiamò tutti a raccolta e fecero un’altra breve fusione. Leo suggerì un piano che piacque molto a Raph. Non dovettero aspettare molto, le guardie erano di ritorno per prelevare una prigioniera da torturare.
 
Nel mentre, altri soldati perlustravano la base con gli scanner delle cinture, Yal non aveva possibilità di scampo, fu localizzato mentre era a poca distanza dalla prigione dove tenevano i suoi amici.
         -Eccolo! Scendi subito e tieni le mani lontano dalla cintura, ti vediamo benissimo!-
Yal fu costretto a scendere o lo avrebbero tramortito con i raggi paralizzatori in dotazione di serie, i Niani raramente uccidevano.   
         -Ci avete messo un bel po’ a trovarmi è un bel pezzo che scorrazzo per la base e sputo nel vostro rancio!-
         -Fai meno lo spiritoso, Redol ti aspetta con una bella sorpresa-
Yal fu portato nella camera di Redol dove trovò Leiad legata ad una sedia.
         -Leiad…cosa le hai fatto bastardo!-
         -Ancora niente! Volevo divertirmi un po’ con te prima!- Disse Redol con sorriso sprezzante.
         -Non sapevo che fossi dell’altra sponda, ma non c’è trippa per gatti qui. A me non piacciono per nulla i maschi, con te nemmeno se mi condizioni, sai com’è, ho buon gusto! E tu fai proprio schifo-
         -Sempre il solito spiritoso! Portatemelo!-
Yal fu condotto vicino a Redol che fece subito una fusione, il suo potere psichico era immenso e lesse tutto, purtroppo anche quello che era meglio che non sapesse.
         -Così Astrid è potente quanto me? E tu sei la leggendaria Leiad! Non posso crederci! Ti ho avuta qui per tutto il tempo e non potevo saperlo! Sarà ancora più bello avere discendenti con te e saranno potenti al cento per cento! Certo li dovrò condizionare subito da piccoli perché non mi spodestino…- Redol rimase in silenzio un attimo, stava già fantasticando su cosa avrebbe fatto in futuro, poi alzò lo sguardo verso le sue vittime.
         -Yal sei davvero un genio della chirurgia molecolare, hai fuso i geni di Leiad con quelli di Sol come se fosse davvero loro figlia! Devo ammetterlo quando ti hanno accolto nel consiglio Scientifico non ero d’accordo, ho votato a sfavore, ma hai davvero tutte le carte in regola-
         -Mi dispiace Leiad ho fatto quello che ho potuto…- Rispose Yal abbattuto.
         -E’ solo colpa mia…ha capito che avevamo comunicato con te e che eri ancora nella base…- Disse Leiad ed aggiunse -è troppo forte…non potevi nulla contro di lui…-
         -Mia cara Leiad saprai anche che è follemente innamorato di te…caro Yal se sopravvivi a quello che ti farò potrai assistere ai nostri incontri amorosi, sarà ancora più divertente per me- Disse Redol.
         -Perché non mi uccidi subito, non ti servo più, hai tutto quello di cui hai bisogno, sono solo un peso, consumo molto, sporco e non sono molto di compagnia- Rispose Yal.
         -Fai lo spiritoso anche in queste circostanze? Il tuo coraggio è ammirevole, vediamo però quanto resisterai alle mie torture!-
         -Non puoi torturarlo! Sei un Niano, nessuno lo farà per te è qualcosa di troppo atroce, non siamo preparati- Gridò Leiad.
         -E tu chi credi abbia torturato Beal quando lo preparavamo ad essere un vero soldato spietato? Ho svegliato dall’ibernazione un Niano ancora più antico di me e poi su sua indicazione ho fatto costruire un robot che può torturare. Legate Yal alla parete e portatemi il Traxyc 6.
         -C-cosa vuoi fargli?-
         -Dimmi come hai fatto a creare la barriera mentale ed arrenditi a me o lo vedrai soffrire!-
         -Tu non puoi farlo davvero sei un Niano, noi non tolleriamo la violenza nemmeno tu sei abituato a vederla infliggere…- La voce di Leiad rasentava la supplica.
         -Lo dici tu! Mi sono divertito un mondo a vedere soffrire Beal e Lisad. Lo trovo un passatempo impagabile-
         -Tu sei pazzo! Non farlo ti prego!- Disse Leiad.
         -Ti arrenderai a me?-
         -Non posso farlo…-
         -Non preoccuparti per me Leiad me la caverò…ho una soglia del dolore molto alta, anzi sono anche un po’ masochista, mi strappo le scaglie da solo quando non so che fare!-
         -Stupido di un Yal è inutile che fai l’eroe, ti toglierò quel sorrisino sprezzante dalla faccia vedrai!-
Fissarono Yal ad una parete sollevandolo da terra e bloccando i suoi arti. Anche la sua coda fu ancorata al muro perché non si potesse difendere in nessuno modo, poi entrò un robot, era una specie di cubo nero che galleggiava nell’aria.  Appena l’oggetto si posò a terra di fronte a Yal si scompose in sei braccia con sei differenti strumenti di tortura fissati su un piedistallo. Leiad guardava la scena terrorizzata, non sapeva cosa fare, cercava di liberarsi ma era tutto inutile.
         -Vedi mia cara è da una vita che Yal soffre per te, cosa vuoi che sia se un po’ di tortura fisica, il motivo è sempre lo stesso, sei sempre tu…sei la causa di tutto. Ho visto quanto ti ama teneramente da sempre e sapessi che Niano leale è! Quando ha visto che il suo migliore amico ti amava e tu ricambiavi non si è messo in mezzo. Poi ti è stato vicino anche quando hai subito la dolorosa chirurgia biomolecolare, ha sofferto con te e con quanto amore ti ha accudita. E’ sempre stato lì al tuo fianco e ora tu permetti che soffra ancora, in un modo che un Niano tollera appena-
         -Ti scongiuro…se c’è rimasto qualcosa di Niano in te…non fargli del male…perché non torturi me?-
         -Perché ti voglio preservare in forma per me, non voglio ucciderti, mi servi e poi così è molto più divertente. Allora farai come ti dico?-
         -Non posso…Yal perdonami non posso…- Rispose Leiad con le lacrime agli occhi.
         -Molto bene Traxyc 6 procedi: livello 1A-
         -Ehy! Cosa vuol farmi quell’attaccapanni per maniaci-
Traxyc 6 allungò uno dei suoi bracci fino ad una gamba di Yal e la colpì con una scarica elettrica.
         -Stupido trespolo!-
         -Hai ancora il senso dell’umorismo ma presto ti passerà! Traxyc 6: livello 2A!-
Il robot lo toccò di nuovo ma la scarica era ancora più alta, Yal trattenne un grido e fece una smorfia.
         -Sei davvero coraggioso…Traxyc 6 livello 3A-
         -No ti prego! Fermati!- Disse Leiad.
         -Allora ti arrenderai a me?-
Leiad non rispose.
         -Molto bene Traxyc 6 livello 4A-
Il robot riavvicinò l’elettrodo a Yal e la scarica fu ancora maggiore. il Niano stavolta si mosse convulsamente e gli scappò un lamento.
         -Non ridi più vero? Leiad non ti chiedo chissà cosa, prometto che non ucciderò nessuno dei Niani e dei terrestri a cui tieni, ma tu mi dovrai ubbidire e sostituirai Zefirad al mio fianco-
         -Non farlo Leiad! Preferisco morire che saperti tra le sue braccia! Sei un codardo! Deleghi sempre agli altri, perché non vieni tu a torturarmi! Non ce la fai vero? Sei un bastardo cacasotto!-
         -Non dovevi farmi arrabbiare sciocco, Traxyc 6: livello 3C!-
Un secondo braccio con una lama si mosse nello stesso punto doveva aveva rilasciato la scarica ed incise scaglie e carne, questa volta Yal cacciò un grido.
         -Adesso sì che va bene, Traxyc 6 livello 3C quattro volte in punti diversi-
Il robot ferì Yal a ripetizione sull’altra gamba, sulle braccia e sul busto, ma scaturì solo un po' di sangue, i tagli erano eseguiti in modo tale perché il torturato non morisse subito dissanguato. Yal cercò disperatamente di non gridare ma non era mai stato ferito prima, non tollerava quel dolore, la sua voce alterata torturava le orecchie di Leiad.
         -No fermati…lasciami tempo per pensare ti prego!- Disse Leiad disperata.
         -Così prolunghi troppo la tortura, ma farò come dici, vi lascerò un po’ di privacy e poi devo andare, ho un impegno-
Redol uscì dalla stanza sghignazzando, Leiad era in lacrime.
         -Non devi mollare! Non potrei mai sopportare che ti metta le mani addosso e poi lo sai che ucciderà comunque chi vuole! Non puoi farci niente…- Disse Yal.
         -Ho guadagnato tempo, sono sicura che Astrid farà qualcosa, i suoi amici terrestri sono davvero in gamba vedrai! Ci salveranno!-
         -Lo spero Leiad…-
Leiad era legata alla sedia ma si trascinò fino alle gambe di Yal ed appoggiò la sua guancia alla sua caviglia.
         -Resisti ti prego…e perdonami per tutto il male che ti ho provocato in questi anni…-
         -Non è colpa tua, non si può decidere di amare qualcuno, non ho mai preteso questo, voglio solo che tu sia felice-
         -Non ti merito…-
         -Non dire così! Ricordati che… se cambi idea sono disponibile!-
Yal cominciò a ridere ma i tagli si fecero sentire.
         -Buono! Sta' fermo! Sei incorreggibile-
Con la guancia bagnata di lacrime fece una carezza alla caviglia di Yal e rimase lì appoggiata, per qualche secondo il Niano dimenticò il dolore.

 

 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Vorrei ricordare che a parte i prescelti che possono assumere aspetto umano tutti gli altri Niani sono lucertoloni…immaginateli però molto umanizzati con visi simili ai nostri e con criniere di spine o veri e propri capelli, ma tutti ricoperti da scaglie: Yal è quasi nero, Leiad è grigia metallizzata, Astrid un grigio metallizzato chiarissimo quasi bianco, Redol è bianco, Lisad è color bronzo, Beal è rosso ruggine, Nied è dorata come Zarel, Kerad ha scaglie di cristallo, gli altri sono varie sfumature di grigio che poi è il colore più comune.
Redol è proprio un cattivone…ci va pesante sul povero Yal…il povero medico biomolecolare se la sta vedendo brutta…vi sembrerò sciocca ma mi fa un po' impressione averlo torturato…vediamo cosa succederà nel prossimo capitolo…
 
Ciaux
Altair

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Capitolo 46
*** Una giusta decisione ***


Mikey correva a perdifiato nei corridoi della stazione spaziale Niana tenendo Farad per mano, dietro Donnie e Karai gli coprivano le spalle.
            -Presto dobbiamo raggiungere il portale- Diceva Donnie.
            -Non siamo stato incredibili? Quei bietoloni non se lo immaginavano che Donnie fosse armato e che bastasse chiudere gli occhi per non essere colpiti dal loro ridicolo raggio!- Commentava Mikey.
            -Siete davvero dei guerrieri formidabili…ho chiuso gli occhi ma non ero in grado di lottare come voi- aggiunse Farad.
            -Non chiacchierate e serbate il fiato! Ci seguono ancora!- Disse secca Karai.
            -Donnie porta Farad e Karai con te, li fermo io i soldati! Non sanno nemmeno combattere me la caverò!- Disse Mikey
            -Non ci penso nemmeno, resto anche io!- Replicò Farad.
            -Non sai combattere ad occhi chiusi, ti prego vai con Donnie e Karai dovete aprire il portale e portare su’ i ninja, vi raggiungo in un attimo!-
Mikey si fermò, erano riusciti a recuperare le armi ed ora roteava i suoi nunchaku mentre aspettava i soldati Niani. Quando se lo trovarono davanti uno di loro stava per lanciare di nuovo l’oggetto lampeggiante, ma fu colpito ad una mano dalla tartaruga in arancio che con un gesto fluido gli rubò anche gli occhiali di protezione.
            -Wow fighi questi occhiali, ora si che sarà facile!-
In poco tempo aveva steso i poveretti colpendoli alla testa, prese a tutti gli occhiali e corse dietro ai suoi.
Redol ritornò nella sua stanza e vide la scena strappalacrime: Leiad appoggiata ad una gamba di Yal che piangeva.
            -Tempo scaduto, ora si ricomincia, a meno che tu non ti decida a collaborare- Disse Redol che in fondo si stava divertendo a torturare Yal.
            -Se io mi arrendo cosa farai?- Chiese riluttante Leiad.
            -A parte farti diventare la mia sposa?-
            -Parlo di mia figlia, dei prescelti e dei terrestri…-
            -Li condizionerò e vivremo tutti insieme felici e contenti su Marte e su Terra. Che te ne pare non è un bel quadretto?-
            -E’ una cosa orribilmente patetica! E te lo stai ancora a sentire?-
            -Taci Yal, non parlo con te!-
            -E non ucciderai nessuno? Mi prometti che non ucciderai neppure i terrestri?-
            -Ora mi chiedi troppo…-
            -So che sei abbastanza potente per evitare spargimenti di sangue…-
            -Vuoi dire che se prometto, tu ti concederai a me?- Chiese Redol speranzoso.
            -Devi anche mantenere la promessa, dovrai fare un patto con me sottoscritto da fusione-
            -Leiad non farlo! E’ troppo potente, sicuramente non terrà fede al patto anche se siete legati mentalmente!- Gridò Yal.
            -Non posso lasciarti morire così…-Disse Leiad rassegnata.
            -Saremo tutti schiavi e tu vivrai con lui per sempre…no non posso permetterlo!-
Yal si dimenava come un matto, cercava di liberare le braccia ma erano fissate con un materiale metallico molto resistente al muro.
            -Allora Leiad cosa hai deciso?-
            -Accetto… ma lascialo subito libero e fammi vedere mia figlia, poi sarò tutta tua-
            -Credi che sia stupido? E’ chiaro che hai un piano, ho capito bene che la tua riposta è no. Si vede non ti importa molto di Yal, non mi serve più vivo. Traxyc 6 prepara livello massimo con rimozione degli arti ed infine della testa!-
            -No aspetta, davvero farò come dici…non mi vuoi adesso?-
            -Leiad non lo fare, ti prego voglio il livello massimo, voglio morire…se gli dirai di sì mi uccidi…è la stessa cosa!-
            -Togli la barriera mentale subito o lo faccio terminare seduta stante- Disse Redol.
            -Non posso farlo da sola-
            -Non ti credo! Traxyc 6 livello massimo esegui!-
Leiad si spostò proprio di fronte al robot.
            -Fermo Traxyc 6 contrordine! Togli ti di lì Leiad!-
Il Robot aveva acceso un altro arto meccanico con la punta rovente. Redol fece per spostarla ma lei lo ferì con gli aculei.
            -Ah maledetta!-
            -Fa male vero bastardo?-
            -Ora imparerai le buone maniere! Traxyc 6 livello 2A-
Il robot la colpì con una scarica, Leiad represse un lamento ma non si mosse.
            -No, lasciala stare! La violenza porta violenza se uscirò vivo di qui ti ucciderò con le mie stesse mani maledetto!-
            -Yal stai diventando come un terrestre! E tu Leiad spostati o riceverai lo stesso trattamento di Yal-
            -Fa’ come dice, spostati!- Disse Yal.
            -No!-
            -Molto bene! Guardie!-
Entrarono nuovamente i soldati Niani, Leiad tentò di ferirli con gli aculei ma riuscirono a spostarla.
            -Tenetela ferma e che guardi! Traxyc 6 livello 2F!-
Il robot sollevò nuovamente il braccio con la cima arroventata, si avvicinò a Yal, il quale sentì il calore sempre più vicino fino a diventare un dolore sempre più insopportabile, Leiad cominciò a gridare, la porta si aprì: Raph, Leo, Leiad e Astrid entrarono con le armi sguainate, un sai colpì il braccio rovente del Traxyc 6.
            -Presto fermate i terrestri!-
Redol scappò verso una botola e sparì di nuovo.
            -Quel bastardo riesce sempre a farla franca!- Disse Yal.
            -Raph, Lisad inseguitelo ci penso io a questi quattro gatti! Astrid libera Leiad- Leo aveva di nuovo le sue katane, affettava le armi dei nemici ed i poveretti erano talmente lenti che nemmeno riuscivano a vedere da dove arrivassero i fendenti. Astrid liberò Leiad e gli diede la sua spada di cristallo. Appena ebbe in mano la sua arma la Niana corse da Yal, fece un salto atletico e liberò prima un polso, poi gli mise la sedia sotto le gambe, liberò anche gli altri arti e la coda. Il poveretto si accasciò su di lei e caddero a terra.
            -Scusa Leiad ho le gambe di burro e poi sono ingrassato ultimamente!-
            -Oh Yal ti va sempre di scherzare…-
            -Piuttosto Leo e Astrid avranno bisogno di una…mano…no hanno già fatto tutto da soli…ma siete incredibili!- Disse Yal incredulo.
            -No, sono i vostri soldati che sono terribili guerrieri- rispose Leo con un mezzo sorriso.
            -Hanno imparato sicuramente solo per imprinting…ma adesso non perdiamo tempo. Mamma, dobbiamo radunare lo Stato Supremo e il Consiglio Scientifico con il Digimental- Disse Astrid felice di aver salvato Yal e la madre.
Intanto Raph e Lisad inseguivano Redol, scivolarono lungo la botola e si ritrovarono incastrati nel condotto faccia a faccia.
            -Non ti approfitterai della situazione?- Disse Lisad.
            -Non ci penso nemmeno e poi sei insecchita troppo, ti preferisco più pienotta-
            -Maleducato! Ma…sei l’unico che ha notato che sono dimagrita…-
            -Sei bellissima lo stesso…scherzavo! Andiamo presto, sento ancora i suoi passi è vicino-
Lisad rimase senza parole e corse al fianco di Raph per un corridoio buio fino ad arrivare ad un piccolo hangar con una navetta.
            -Presto quel bastardo se la batte!-
Lisad scagliò la sua lancia e ferì ad una gamba Redol che cercava di arrivare al mezzo. Un robot che era immobile ad una parete si accese e si scagliò su Lisad, Raph si mise in mezzo e bloccò le lame robotiche con i sai.
            -Ferma Redol, a questo pezzo di ferraglia ci penso io!-
            -Grazie…dove credi di scappare codardo!-
            -Non osare toccarmi sono il capo del Consiglio Scientifico-
            -Molto bene vieni con me, dovrai rendere conto anche a loro!-
Lisad gli puntò la lancia, Redol aveva le mani alzate ma la scrutava serio, cercava un punto dove fare la fusione senza che lo ferisse.
            -Lo so che vuoi condizionarmi ma non ti servirà a nulla, anche io ho la schermatura mentale, non sei più il più forte di tutti-
            -Non importa sciocca prescelta, i miei soldati sono ovunque ed ho attivato anche tutti i robot non riuscirete a farla franca-        
Mentre Lisad teneva sotto controllo Redol, Raph se la vedeva con il robot, quest’ultimo aveva l’aspetto di un lucertolone ed aveva tirato fuori delle unghie resistentissime che i sai riuscivano a contrastare a malapena.
            -Allora Raph quanto ci metti? Non possiamo aspettare all’infinito!-
            -Sempre la solita prepotente!-
La tartaruga in rosso cominciò a pensare: - cosa farebbe Donnie adesso…ma si cercherebbe la fonte di energia e di controllo!-
Raph si avvicinò al muro, evitò dei colpi abbassandosi e le lame del robot rimasero impigliate in una grata. Fu allora che la tartaruga gli arrivò alle spalle, infilzò coi sai la testa ed un punto della schiena doveva vedeva una sorta di sportello. Il Robot si spense istantaneamente.
            -Bene ci voleva tanto? Adesso andiamo- poi Lisad provò a contattare Astrid con la cintura.
            -Mi ricevi? Allora che succede? Avete radunato lo Stato Supremo ed il Consiglio Scientifico?-
            -Ci stiamo provando! Donnie ha aperto il tunnel, i ninja di Karai sono già dentro che combattono i soldati, mentre i cyborg di Vertel ed Eugene si stanno occupando dei robot. Avete preso Redol?-
            -Sì arriviamo!- Rispose Lisad soddisfatta.
Leiad aveva curato un po’ alla meglio i tagli di Yal e scortati da Leo ed Astrid si stavano avviando alla sala del congresso. Tutta la stazione spaziale era un campo di battaglia, anche se la maggior parte dei soldati erano dei pessimi combattenti, i robot lucertola invece erano molto forti e impegnavano parecchio i cyborg di Vertel. I membri di Stato e del Consiglio si erano rifugiati nei loro alloggi credendo che i terrestri li avrebbero uccisi tutti, qualcuno meditava il suicidio. Astrid e Leiad temevano una reazione estrema, il Digimental era essenziale per comunicare a tutti i Niani di stato che non correvano alcun rischio. Quando le due Niane erano finalmente giunte davanti alla sala del congresso, Zefirad con alcuni soldati scelti si pararono davanti.
            -Dove credete di andare?-
            -Immagino che tu sia Zefirad…Kerad ti somiglia molto, ma è migliore di te, sta dalla nostra parte!- disse Astrid.
            -L’avete condizionata! Come avete fatto con il virus?- Disse Zefirad con la sua voce sibilante.
            -L’abbiamo curata e non l’abbiamo condizionata, con chi credi di avere a che fare, siamo i prescelti!-
            -Prescelti o non prescelti la pagherete. Purtroppo non possiamo sparare nella stazione spaziale, per cui vi ucciderò alla vecchia maniera!-
Zefirad aveva una spada Niana simile a quella di Leiad ma senza i cristalli Enerzon eterni e si avventò su Astrid, la quale parò agilmente il colpo con la sua spade laser.
            -Tu sai combattere?-
            -Sapessi quante cose so fare!- Rispose Astrid.
            -Astrid lasciala a me!- Disse Leiad e sguainò la sua arma di cristallo.
            -Tu sei Senza Nome anche detta Leiad 2? Mi hanno parlato di te-
            -Se sapessi mia cara…il tuo caro Redol ti voleva mollare per Leiad poco fa!- Disse Yal imitando una voce femminile.         
            -Taci idiota, non ti credo!-
            -Il tuo maritino mi ha fatto torturare davanti a lei perché si concedesse…una cosa patetica e disgustosa, perfino tu puoi capirlo!- Rispose Yal.
            -E’ impossibile! Fatti sotto Senza Nome-    
            -Chiamami Leiad è il mio vero nome!-
            -Che cosa? Non essere ridicola di Leiad ce ne è solo una e adesso è morta grazie a Redol. Per cui taci e combatti!-
Leiad cominciò ad attaccare ferocemente Zefirad, tanto che fu costretta a chiedere aiuto ai suoi soldati. I poveri guerrieri in erba erano rimasti bloccati nel vedere Leo con le due spade sguainate che gli gridava contro:
            -Cowabanga! Ora ci penso io a sistemare questi lucertoloni che giocano alla guerra-
Yal si mise al riparo mentre Astrid e Leo con le doppie katane cominciarono a far arretrare sei guardie tutte insieme.
            -Ma stanno usando anche loro la cintura?- Chiese la tartaruga ad Astrid.
            -Sì Leo-
            -Come fanno ad essere così scarsi? Perfino i teenager delle bande del Bronx sono temibili a confronto-
            -Credo che tu li spaventi un po’- disse Astrid ridendo.
            -Ma loro si sono visti? Hanno certi ghigni!-
Intanto Leiad se la vedeva con Zefirad che non era niente male e se la cavava molto meglio dei figli soldato.
            -Mi hanno detto che sei stupida ed hai una forza psichica ridicola, ma vedo che sai combattere-
            -La vera Leiad non sarebbe così offensiva ed avrebbe più rispetto del suo avversario-
            -Un tempo ero così e credevo che si potesse risolvere tutto parlando, ora non ne sono così sicura!-
            -Cosa avete fatto alla mia Kerad?-
            -Sta benissimo! Ti dovresti vergognare come madre, la volevate mandare su Terra a morire!-
            -Cosa stai dicendo! Redol non farebbe mai una cosa del genere, era un piano perfetto!-
            -Hai idea di quanti Niani ha ucciso?-
            -Tu menti! Erano dei prescelti incapaci!-
            -Non dire idiozie, Meredol ha sabotato anche la penultima spedizione!-
            -Ma lì non c’erano figli miei!-
            -Sei proprio la degna compagna di quel mostro!-
Leiad si era stufata di giocare, la sua preparazione, grazie ai terrestri, era migliore di quella di Zefirad. Disarmò la Niana di cristallo, la prese per il collo ma non la strangolò, le passò invece tutte le immagini di quello che era successo in precedenza, di sua figlia Kerad che stava bene e di Marte, lo splendido pianeta ormai violetto. La Niana di cristallo cominciò a piangere.
            -Tu dicevi il vero…Redol non mi ama…-
            -Mi dispiace Zefirad…ti ha usato…eri così presa da lui che non ti ha dovuto nemmeno condizionare…-
            -Figli miei fermi, arrendetevi!-
            -Ehm, è tardi li hanno già stesi…ma stanno bene non preoccuparti, una botta in testa in più non li può peggiorare!- Disse Yal che tirava un sospiro di sollievo, non ne poteva più di tutta quella violenza.
            -Zefirad dobbiamo riunire Consiglio e Stato Supremo, ferma i tuoi soldati ed i robot-
            -Non ce ne è bisogno, i vostri hanno vinto…i terrestri hanno fatto fuori anche molti dei nostri robot…volevo almeno provare a fermare Astrid…-
Finalmente arrivarono alla sala del congresso, nei corridoi c’erano molti soldati Niani disarmati e legati, qualcuno ferito ma non era morto nessuno, invece brandelli metallici dei robot erano sparsi un po’ ovunque. Leiad indossò il Digimental e chiamò a raccolta tutti i membri del Consiglio Scientifico e dello Stato Supremo. Astrid fece arrivare da Marte tutti i Niani e perfino Hedgy, dovevono essere tutti presenti. Lisad e Beal tenevano Redol al centro della sala del congresso, stava per cominciare una sorta di processo, Meredol era legato e rassegnato in un angolo.
            -Onorevoli membri dello Stato Supremo e del Consiglio Scientifico, i terrestri non vi faranno alcun male, anzi ci hanno aiutato a fermare Redol. Costui vi ha condizionato tutti e vi ha reso ostili verso il pianeta Terra. Sono qui con mia figlia Astrid per liberarvi. Io sono Leiad, quella che voi chiamate la leggendaria! Sono stata mutata da Yal per poter tornare in segreto nel Consiglio e salvare i Niani da Redol. Astrid è figlia mia e di Sol, non è mia nipote-
Ci fu un mormorio generale poi una voce si levò e disse:
            -Dimostralo!-
Era Tredil che non era ancora guarito e veniva guardato a vista da Roby. Redol lo guardò e vide Kerad vicino a lui.
            -Kerad figlia mia! Ti prego fai qualcosa aiutami! Vogliono uccidermi! E voi tutti Niani se avremo a che fare con i terrestri verrete uccisi anche voi!-
            -Padre non farò niente, meriti una punizione, ma so che non ti uccideranno, vero Leiad?-
            -La tentazione è forte mia cara, ha torturato Yal sotto i miei occhi, ha cercato di uccidere mia figlia con tutti i prescelti ed ha ucciso il mio amato Sol. Si è macchiato di crimini come i terrestri più spietati…è pazzo…ma sarei peggio di lui se lo uccidessi…quindi decideremo insieme la giusta punizione…ma devo rispondere a Tredil e lo farò rispondendo a tutti voi. Astrid vieni facciamo la fusione, Donnie vieni anche tu devono vedere che voi terrestri non siete tanto diversi da noi. Anche questa nobile tartaruga ninja può fare la fusione-
Ci fu un mormorio esteso a tutti i presenti.
            -Donnie può fare la fusione? E da quando?- Chiese Leo.
            -Da qualche mese, lo sapevo anche io- disse compiaciuto Mikey.
            -Come dicevo i terrestri non sono tanto diversi da noi e quindi dobbiamo rispettarli, come del resto abbiamo sempre fatto con tutte le forme viventi, perché l’animo del Niano non è un animo violento ed ha rispetto assoluto per la vita. Ma venite cari, mostriamogli cosa sappiamo fare-
Astrid, Leiad e Donnie si presero per mano fusero le loro menti e le aprirono a tutti i presenti, terrestri compresi, raccontarono tutta la vera storia dall’inizio, tutto fu rivelato, tutto quello che Niani e terrestri dovevano sapere ed il condizionamento di Redol fu spazzato via, come nuvolette leggere da un forte maestrale. Il tiranno provò con tutte le forze a reagire a quella forza mentale ma Astrid e Leiad insieme erano troppo per lui. Però vide che non volevano condizionarlo, volevano che pagasse in qualche modo, renderlo un altro era una via d’uscita troppo facile, aveva fatto troppo del male. Leiad in quel momento riacquistò tutti i suoi poteri e fu riconosciuta da tutti i Niani. Quando la fusione finì ci fu il processo a Redol.
            -Ho agito per il bene dei Niani, Marte non è abbastanza grande, non ci basterà mai-
Brexol, il capo dello Stato Supremo, la massima carica politica di Ni, rispose:
            -Terra è già occupata e sovrappopolata! Non possiamo andare e distruggere anni di evoluzione. Possiamo ricreare condizioni di vita ideali in qualsiasi pianeta non troppo ostile e sappiamo che ce ne sono molti nella nostra galassia! Adesso col tunnel spaziale possiamo andare quasi ovunque, non sarà necessario sprecare vite Niane. Infatti prima vi manderemo delle sonde e poi procederemo con la colonizzazione. Come ultimo atto prima di essere deposto dalla mia carica chiedo l’esilio di Redol su Ni, potrà usare le ultime risorse dei cristalli, ma gli verrà tolta la possibilità di fuggire, non avrà nessun mezzo e vivrà ibernato finché dureranno i cristalli e fino a quando vivrà il nostro pianeta-
            -Ma questa è una condanna a morte!- Ribatté Redol.
            -Non saremo noi ad ucciderti sarà la nostra stella Niha e ci vorranno ancora più di cento anni, quando finirà di espandersi ed inghiottirà il suo sistema, morirai come sarebbero morti i Niani se non avessimo inventato la tecnologia. Una morte onorevole e naturale. Sei un soggetto troppo pericoloso, non possiamo lobotomizzarti o ibernarti a vita e correre il rischio di averti con noi-
            -Vi prego…abbiate pietà…fatemi stare con lui e lasciateci invecchiare insieme su Ni- disse Zefirad in lacrime.
            -Dopo quello che ti ha fatto vuoi ancora stare con lui?-Commentò Leiad.
            -Voi lasciatelo solo con me e non vi preoccupate!-
            -No vi prego, va benissimo l’ibernazione fino alla morte naturale! Vi prego abbiate pietà! Non la sopportavo quando mi obbediva figuriamoci ora!-
Zefirad si fece seria e disse:
            -Chiedo allora di essere ibernata con lui fino alla morte naturale di Ni-
Redol la guardò con stupore forse la guardò per la prima volta in vita sua. Lo Stato Supremo ed il Consiglio Scientifico fecero uscire tutti dalla sala, avrebbero usato il Digimental, dovevano decidere tutti insieme, compresi Yal e Leiad.
Dopo quasi un’ora di consiglio, terrestri e Niani tornarono nella sala per sentire il verdetto.
Brexol prese la parola:
            -Abbiamo deciso all’unanimità che Meredol figlio di Redol e Zefirad verranno curati e condizionati, a meno che non vogliano seguire la stessa sorte di Redol-
            -Onorevole Brexol va benissimo essere curato, non ne potevo più di quei due!-
            -Molto bene Meredol. Invece condanno Redol a vivere il resto della sua vita su Ni, senza mezzi di trasporto, però con la scelta di potersi ibernare in qualsiasi momento. Zefirad potrà decidere se essere curata come Meredol o seguire il suo compagno-
            -Vivrò il resto dei miei giorni su Ni- Disse fiera Zefirad.
            -Ma tu odi Ni…- disse Redol.
            -Lo so che sei un mostro e sei infedele…ma non posso più vivere lontano da te…preferisco morire un giorno su Ni in tua compagnia che stare senza di te…-
Redol era senza parole, forse non sarebbe stata la punizione così terribile che credeva, non avrebbe mai più avuto il potere, ma forse avrebbe avuto qualcosa di più importante che la sua grandissima capacità intellettiva non aveva mai compreso prima. Tutti i Niani e terrestri trovarono la pena adeguata, la sua vita non sarebbe stata facile su quel pianeta desolato e soprattutto non avrebbe potuto più nuocere a nessuno.
 
 

 

 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Come sempre c’è un lieto fine, anche se spesso nella vita reale non c’è…le nostre tartarughe sono state determinanti, senza di loro Astrid ed i prescelti non sarebbero mai potuti arrivare questo punto: Redol è sconfitto ed i Niani potranno raggiungere Marte e colonizzarlo senza che la Terra subisca alcuna guerra planetaria. Leiad finalmente ha recuperato i suoi poteri ed è stata riconosciuta per quella che è e cioè Leiad la Leggendaria colei che possiede il potere psichico più grande e a questo punto anche più di Redol, Astrid ovviamente non è da meno…ma la storia ancora non è finita, manca pochissimo, ma ci sono un paio di faccende in sospeso…
 
Ciaux
Altair

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Capitolo 47
*** Festeggiamenti marziani ***


Kerad era sulla sponda del lago termale di Marte, aveva appena detto addio a suo padre e sua madre, ma in fondo era serena perché sapeva che avrebbero vissuto in pace, senza nuocere più a nessuno. Odiava infatti tutto quello che loro avevano fatto e non voleva assomigliargli, aveva chiesto perfino che Leiad le togliesse il suo potere ipnotico, la tiara non serviva più.
         -Allora Kerad vieni in acqua con noi?- Le chiese Tredil, tutti i prescelti erano a bagno nelle acqua calde e violette a festeggiare. Astrid e Donnie avevano organizzato una specie di pic-nic con cibo cucinato da Roby e Mikey. Erano presenti tutti quelli che avevano partecipato alla liberazione della stazione orbitante, Niani e terrestri insieme.
         -Arrivo! Prima devo parlare con Leiad, un attimo-
Kerad si avvicinò alla leggendaria Leiad.
         -Mi puoi liberare adesso da quel potere? Vorrei stare in mezzo ai prescelti sapendo che non mi temeranno…-
         -Scelta saggia la tua, ma se un giorno ce ne fosse bisogno potrai riaverlo indietro-
         -Fa lo stesso…se ritieni che possa servire alla comunità…-
         -Mi dispiace per te…per la sorte di Redol e Zefirad…non credevo l’avrei mai detto…ma comunque sono i tuoi genitori-
         -Non ti dispiacere, non mi hanno cresciuto loro, non sentirò molto la loro mancanza, ma sono felice che non li abbiate giustiziati, è stata una condanna giusta-
         -Mi fa piacere Kerad. Astrid aveva ragione a fidarsi di te, ma avvicinati, ti libero una volta per tutte-
Con un gesto gentile Leiad pose le sue mani sulle tempie della Niana di cristallo e bloccò il suo potere, non ci volle molto e lei non oppose la minima resistenza. Leiad tolse la tiara dalla testa di Kerad.
         -Adesso va’ e festeggia con gli altri-
La Niana dalle scaglie di cristallo entrò nelle acque calde del lago e Tredil le fu subito vicino, Frel li guardava di lontano.
         -Allora Tredil hai pensato al finale della fiaba?-
         -Ma dici quella degli spiriti della Foresta delle Ombre?-
         -Sì, voglio vedere se preferisci il mio stesso finale…non ci hai pensato?-
         -Un po’…ma li riassumi per me?-
Frel si era avvicinato, Kerad si rivolse a lui.
         -Vieni Frel voglio farti lo stesso quesito, conosci la fiaba antica di cui stiamo parlando?-
         -Sì la conosco, vi ho sentito quando ne parlavate tu e Beal e la ricordavo vagamente, me l’hanno raccontata quando ero molto piccolo-
Kerad si rivolse quindi ad entrambi per sapere quale finale preferissero:
         -La storia quindi riguardava questo Remedol che accetta la richiesta del capo del villaggio, la vecchia Tinad, di andare nel bosco e salvare Zefirad dagli spiriti che l’hanno rapita. Lui trova il grande albero e, aiutato dallo spirito della neve, giunge dove la fanciulla viene tenuta in prigione dallo spirito del vento, quello che un tempo era il giovane Purel. Quindi quale finale preferite:
1. Remedol, che aveva preso il cristallo con il potere del vento, raggiunge Zefirad e Purel, uccide quest’ultimo e torna nel bosco con la fanciulla e diventa per sempre lo spirito del vento.
Oppure:
2. Lo spirito delle nevi crea una barriera di ghiaccio che ferma Remedol e permette a Purel e Zefirad di arrivare al villaggio dove fanno la fusione totale felici e contenti. 
Allora che ne pensate?-
Tredil con fare da sbruffone disse:
         -Ma è ovvio la prima opzione, vorrei essere Remedol, si tiene la ragazza ed il potere!-
         -E tu Frel?-
         - Preferisco il secondo finale, preferisco essere Purel non avrà i poteri dello spirito del vento ma potrà amare Zefirad…poi intendiamoci, non è male essere il capo di un villaggio-
         -Continuo a pensare che sia migliore il primo, e tu Kerad quale preferisci?- Chiese Tredil.
         -Prima non ero sicura, poi ho ripensato al verdetto per i miei genitori…anche mia madre si chiama Zefirad…concordo con Frel, preferisco l’amore senza dubbio ed inoltre ho imparato che il troppo potere è solo fonte di cattiveria ed odio-
         -Non sei molto furbo Tredil, le Niane nella storia si identificano con Zefirad, non credo che gli piaccia stare una vita in gabbia con un pazzo che se ne va e viene a suo piacimento…proprio come il vento. Bene ora che ho vinto che premio mi spetta?- Disse Frel sorridente.
         -Ma che c’era un premio in palio?- Commentò Tredil scocciato.
         -Veramente non ci avevo pensato…perché no? Però Frel…so che non ti piaccio, per cui non ti interesserà un appuntamento con me…giusto?-
         -Non volevi uscire con Raph?-
         -E’ un bel tipo, ma non credo che siamo compatibili…e poi mi ha già rifiutata…-
         -Cosa? Un’opera d’arte come te?- Disse Tredil a bocca aperta.
         -“Opera d’arte” non è un po’ riduttivo?- commentò Frel.
         -Non pensavi anche tu la stessa cosa e che fossi completamente vuota? Oltre ovviamente ad essere la principessa del male perché figlia di Redol?- Rispose Kerad incrociando le braccia.
         -Quando ho fatto la fusione mi sono reso conto che forse non è così…va bene accetto di uscire con te, vedremo…-
Tredil si allontanò da loro borbottando e mandandoli a quel paese, gli era andata male, ma non si sarebbe arreso. Farad aveva visto la scena e gli disse:
         -Perché voi maschietti vi fissate tutti sempre sulla stessa femmina? Lo sai che è un comportamento che hanno anche gli umani? E’ come una gara stupida! Se fossi in te non ci penserei troppo a Kerad, presto verranno risvegliati tutti i Niani e verranno su Marte, perché perdere tempo dietro ad una sola? Tra poco avrai tutte le Niani che vuoi-
         -Sai Farad hai proprio ragione, vado a mangiarmi un bel manicaretto di Roby!-
Gead se ne stava tranquilla seduta nell’acqua calda parlando con Ulil e Zarel, erano ben lontani da fare discorsi puerili, discutevano invece della rivoluzione che ci sarebbe stata. Già il giorno seguente avrebbero cominciato la costruzione delle città, ad ogni Niano sarebbe toccato un territorio simile a quello di provenienza su Ni. Chi era nato sui monti avrebbe avuto la sua dimora sui rilievi marziani, chi viveva vicino al mare di Ni, vicino a quello marziano e così via. La nuova base costruita per il piano di riserva da Donnie ed Astrid sarebbe stata affidata allo Stato Supremo ed al Consiglio scientifico, mentre quella vecchia sarebbe servita ai prescelti, ai terrestri che volevano restare su Marte e a tutti quei giovani che avrebbero sostituito man mano nel tempo le cariche più importanti della politica e della scienza. Avrebbero quindi costruito una sorta di università.
Leo era appoggiato ad un albero che chiacchierava amorevolmente con la sua Karai, mentre non lontana Astrid era sdraiata sull’erba con il suo Donnie.
         -Allora ti sei ripreso? Non ti avevo mai visto nel pallone come quando Redol ci ha imprigionato…- Disse Astrid dolcemente.
         -Mi sono sentito un completo incapace…loro ci sono riusciti prima di me…-
         -A che prezzo? Sono morti sei scienziati…se ti sembra poco…ma poi hai visto che miglioramento avevano fatto?-
         -Sì, dopo la sentenza di Redol ho cercato Quorel…ma ho scoperto che è stato il primo scienziato a cui è stato fuso il cervello…quelli che avevano collaborato con me sono stati tutti uccisi…comunque in pratica io e Gead eravamo sulla strada giusta, ci saremmo arrivati presto-
         -Credo che potrai essere orgoglioso, voi due siete stati a livello di sei scienziati ed erano i migliori di Ni…se penso alla fine orribile che hanno fatto…ma godiamoci questo ultimo giorno di riposo, da domani non avremo un attimo di tempo libero-
         -Oggi ci meritiamo davvero questo momento, speriamo che i tuoi ninja non vorranno venire tutti su Marte- disse Leo a Karai.
         -No non preoccuparti, hanno le loro famiglie sulla Terra, non ci pensano nemmeno a lasciare le loro case, sono molto onorati di aver servito una causa così importante, farebbero qualsiasi cosa per noi, ma non abbandonerebbero mai completamente la loro vita-
         -Meglio così! E poi Marte per me è solo un luogo di vacanza dove venire quando non ne posso più di New York…bè almeno per ora, chissà come diventerà quando i Niani verranno ad abitare tutti qui- Disse Leo.
         -Non siamo tantissimi come voi, siamo circa mezzo miliardo e non tutti vorranno uscire completamente dall’ibernazione, quindi forse ci saranno tante costruzioni ma pochi Niani in giro, almeno per qualche secolo…ti basta?- Disse Astrid sorridendo.
         -Sì quel paio di secoli che non guastano…ma senti Astrid c’è modo di sapere quanto vive una tartaruga?- Chiese Leo.
         -Forse dovremmo chiederlo a Yal…e anche a Nied e Leiad, sono sicura che potrebbero dire la loro…ma adesso questo pensiero mi angoscia un po’, ne possiamo riparlare tra qualche giorno?-
         -Certamente…però è qualcosa che ci interessa in prima persona Astrid…dovremo affrontarlo prima o poi- commentò Donnie che temeva di non vivere abbastanza per stare con lei anche in vecchiaia.
         -Va bene ne parleremo presto, ma possiamo festeggiare ora? Volete qualcosa da bere? Vado da Roby per un drink al succo di suliegia, ne volete?- Chiese Astrid.
         -Quei frutti che ti ha fatto inventare Mikey?- Rispose Leo.
         -Sì sono squisiti, dovete sentirli, vado subito a prenderli!-
Astrid si recò verso il grande tavolino che Roby aveva allestito, vide Yal, ma proseguì senza parlarci, per quel giorno voleva solo ridere e scherzare, ci sarebbe stato tempo per parlare di cose serie.
Yal si godeva il sole marziano sulla riva del lago termale e guardava Mikey che giocava con Hedgy, finalmente i due si erano conosciuti e si erano piaciuti subito.
         -Hai visto quanto è intelligente? Anche tu hai avuto un Vtozit?- Chiese la tartaruga in arancio.
         -No, ma i miei sì, ho un ricordo tramandato da loro, erano delle bestioline molto intelligenti e affettuose, se non le facevi arrabbiare troppo!-
Leiad si avvicinò a loro con Eugene, voleva che discutesse con Yal per la ricostruzione del corpo umano, ne avevano parlato solo attraverso le registrazioni del FIR.
         -Yal? Hai gia conosciuto Eugene?-
         -Sì certo! Ti ringrazio ancora vecchio mio, avete salvato la stazione spaziale dai robot impazziti di Redol!-
         -E’ stato un piacere…- Rispose timido Eugene.
         -Come sei pacato per essere un terrestre! Al tuo posto avrei cominciato a fare mille domande chiedendo anche quando cominciamo gli esperimenti!- Commentò sorpreso Yal.
         - Non voglio essere insistente e non sono uno scienziato, ma so che non deve essere un gioco da ragazzi…-
         -No, infatti non lo è, non è detto che il tuo DNA sia adatto per fare qualcosa del genere, a volte i cloni degenerano e non sai il motivo. Per cui prima dovremo fare dei test e poi ti potrò comunicare se è possibile ricreare il tuo corpo o parti del tuo corpo, ma ti prometto che ce la metterò tutta. Lo faccio volentieri ed è una sfida che voglio vincere, sarà utile anche per i Niani-
         -Non so come ringraziarti Yal…-
         -Come ti dicevo è un piacere!-
Leiad li guardava felice, non poteva credere che il suo incubo fosse finito. Veder torturare Yal era stato così doloroso che non sapeva come aveva fatto a non morire di crepacuore, il suo vecchio amico era molto importante per lei, non aveva mai capito quanto.
Grazie alle cinture che facevano da traduttore universale l’interazione tra Niani e terrestri stava andando abbastanza bene, i ninja ed i cyborg ormai erano abituati alle tartarughe ed era possibile vedere anche gruppi misti di persone chiacchierare tranquillamente. Soprattutto mangiavano tutti insieme le prelibatezze di Mikey e Roby, quest’ultimo faceva da cameriere e cuoco contemporaneamente.
Gli unici solitari che non partecipavano volentieri erano Lisad e Raph che senza premeditarlo si erano ritrovati nella foresta, entrambi a cercare un po’ di silenzio.
         -Ma di’ un po' mi pedini?- Chiese Lisad.
         -Veramente no…c’era troppo baccano, ho assaggiato cosa ha cucinato Mikey, ma non mi andava di star lì a sentirli discutere, avevo bisogno di camminare un po’. Tu piuttosto cosa ci fai qui? Non ti piace parlare di cose inutili come tutte le Niane e le umane?-
         -Che c’è di male a chiacchierare? Però oggi anche per me c’è troppa confusione…-
         -Ho visto che non hai mangiato nulla…stai male?-
         -Non lo so, a volte non ho fame…-
         -C’è qualcosa che ti preoccupa?-
         -Cos’è il terzo grado? Sto bene! Perché non te ne vai un po’ per conto tuo e mi lasci in pace!- Rispose Lisad scocciata.
         -Non ci vedo nulla di male a preoccuparsi un po’ per te-
         -Non ce ne è bisogno!-
Lisad incrociò le braccia e si girò di spalle.
-Va bene, va bene però mi volevo sedere qui su questa erbetta morbida, vattene tu! Dove sta scritto che tu puoi restare ed io devo andare? Mica è tuo il bosco!-
Fecero silenzio per un attimo, il fluire di un ruscelletto lontano sostituì la conversazione, poi Raph aggiunse:
-Sei sempre la solita, non accetti mai un aiuto e se cerco di essere carino con te mi tratti male! Ti sembra giusto?-
Raph sedé a terra ed appoggiò la guancia sulla sua mano forte, sembrava un ragazzino troppo cresciuto col broncio, Lisad si intenerì e si sedette al suo fianco.
         -Grazie di avermi coperto le spalle ed avermi protetto dal robot…Raph-
Lui rimase un attimo sorpreso e poi a mezza voce disse.:
         -Non c’è di che, tu avresti fatto lo stesso, anche se mi odi-
         -Io non ti odio…-
         -Ah no?-
         -No, tengo molto a te, però mi fai sempre arrabbiare, non è possibile una convivenza con te-
         -Ma se sei tu che mi istighi, hai quel modo di fare così da prepotente!-
         -Anche tu!-
Lisad stava di nuovo per ricominciare a litigare, ma se ne rese conto e per una volta non volle infierire.
         -Però è vero, è anche colpa mia…-
         -Credo che segnerò questo giorno sul calendario!- Commentò Raph incredulo.
         -Non scherzare…è per questo che non possiamo stare insieme litighiamo sempre, tu mi fai agitare!-
         -Anche tu…ma secondo me non ci sfoghiamo nel modo giusto!-
Raph in quei giorni era arrivato da solo ad una conclusione tutta sua e sperava di aver capito il loro problema.
         -E quale sarebbe il modo giusto?-
         -Te lo mostro, ma tu dovrai lasciarmi il tempo di spiegarmi e soprattutto tieni giù quegli aculei…-
Raph aveva mutato la sua espressione e la guardava dolcemente, le fece una carezza leggerissima su una guancia, quasi senza pensare Lisad rispose:
         -Va bene…-
La Niana aveva capito, non si tirò indietro, si mostrò in forma umana, Raph si avvicinò a lei e cominciò baciarla prima piano piano, poi in modo sempre più coinvolgente. Lei stava ricambiando con passione, allora lui le tolse lentamente i vestiti che si dissolsero perché erano ologrammi. La rabbia ed il risentimento si trasformò in qualcosa altrettanto forte ma ardeva senza consumarli. Furono sempre più vicini, non poterono resistere l’uno all’altro, divennero una cosa sola dopo tanto tempo, ma con naturalezza. Non era cambiato nulla tra loro anche nell’intimità. Si staccarono ansimanti, la rabbia era sparita.
         -Non sai quanto mi è mancato…- Disse Raph.
         -Fare sesso con me?-
         -Averti fra le braccia e sentirti mia…cosa posso fare per convincerti che ti voglio? Che le altre non mi interessano? Dimmelo lo farò, ti prego dimmelo-
Raph la riprese tra le sue braccia e la teneva così stretta che quasi non poteva respirare.
         -Ecco io…non lo so…-
         -Ci deve essere un modo…-
Lisad era rimasta senza parole, Raph non era poetico e romantico, ma quando era il momento dava tutto se stesso e lei non aveva la forza di dirgli di no. Al momento era confusa, non sapeva più a cosa credere.
         -Sei sicuro che Kerad non ti piaccia?…ho visto che la guardavi…- Chiese Lisad guardando a terra.
         -Voglio solo te…-
         -Ma non…-
         -Ci ha provato con me, ma l’ho respinta…chiediglielo o meglio guarda la sua mente se non mi credi…le avevi dato il permesso di avere una storia con me…non ce l’ho fatta…mi hai spezzato il cuore, ho pensato che non ti importasse nulla di me…andare con lei non mi sarebbe servito a niente perché tu non saresti stata gelosa…-
         -So che tu mi vuoi bene ma…-
         -Lisad io ti amo…l’ho capito veramente quando sei stata male, quando tremavi tra le mie braccia ed io non potevo fare nulla. Avrei voluto essere al tuo posto, non potevo tollerare che soffrissi così! E tu? Cosa hai provato quando mi hanno portato su Marte moribondo? Astrid mi ha detto che ti hanno dovuto sedare, che volevi andare sulla Terra per vendicarmi…-
         -E’ vero…non avrei sopportato la tua morte…sarei morta anche io…-
         -Allora mi ami?-
         -Sì Raph, ti amo…-
Abbracciò la sua Lisad e cominciò a piangere come un bambino, lei sorrise e lo baciò teneramente.
         -Sei così dolce a volte che quasi non ti sopporto, ma allo stesso tempo mi fai commuovere e non posso che amare anche questo lato di te- Disse Lisad.
         -Non sono riuscito a trattenermi…mi vergogno da morire…non dirlo ai miei fratelli, non mi lascerebbero vivere in pace-
         -Non preoccuparti…sarà il nostro segreto se vuoi…ma loro lo sanno che in fondo sei un gran tenerone…-
         -Adesso che faremo? Se non vuoi fare la fusione totale non importa, voglio stare con te…-
         -Verrai su Marte?-
         -Dormirò con te su Marte, staremo molto tempo insieme, ma …-
         -Ma ti allenerai su Terra con Splinter, non potrei mai dividerti dalla tua famiglia…non ti impedirei mai di stare con i tuoi fratelli…avrò i miei doveri di marziana e quindi credo che non ti ruberò tutto il tempo-
         -Tu non mi rubi tempo, ho osservato Leo e Karai, hanno trovato un accordo perfetto, ci riusciremo anche noi-
         -Ti prometto che ce la metterò tutta…è poi così importante fare la fusione totale?- Chiese Lisad.
         -No che non lo è, lascio a te la libertà di scegliere, faremo come vuoi tu…ma non mi lasciare mai più, è stato il periodo più brutto della mia vita-
La Niana era sbalordita, non poteva credere che Raph si arrendesse a lei così.
         -Tu non mi credi vero?- Disse Raph.
         -Ecco io…-
         -Puoi leggere la mia mente se vuoi è tutta tua!-
         -Anche la mia è tutta per te…-
Lisad non aspettò un attimo si fuse a lui e gli aprì anche la sua mente, fu molto intenso, era tutto vero. Raph la sommerse con un sentimento tale che innescò in lei una fusione totale, e fu tutto energia, l’energia più grande dell’universo, ma senza morte e distruzione. Ormai non potevano più separarsi, erano legati per sempre.

 

 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Siamo quasi alla fine e piano piano i nodi vengono al pettine.
Lo so che lo avevate già capito: Raph e Lisad erano destinati a stare insieme fin dall’inizio, ma era troppo semplice così! E poi entrambi sono delle teste calde, non è facile la convivenza… ora però hanno fatto la fusione totale e saranno legati praticamente per sempre.
Ad ogni modo non posso mettere la parola fine e se avrete un po' di pazienza tutto sarà più chiaro.
Alla prossima
 
Ciaux
Altair

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Capitolo 48
*** I tempi sono maturi (perfino per Mikey...) ***


Erano passati giorni dalla sconfitta di Redol e su Marte era un viavai di Niani freschi di ibernazione giunti per imparare ad usare le risorse marziane. In particolare la SL3D, il macchinario inventato da Donnie, era determinante perché serviva per costruire le nuove abitazioni. La tartaruga genio e Gead si erano ritrovati ad insegnare a quelli che in pratica erano muratori Niani.
         -Non è difficile, dovete inserire i dati dei progetti nel computer della SL3D e fornire i materiali. E’ importantissima la preparazione della mistura di terreno marziano, collante e polvere di cristalli Enerzon. Dovete inoltre essere sicuri che non manchi mai, altrimenti la macchina lavora a vuoto e poi si blocca. Quando avrete a disposizione dei robot inserite i dati nel loro hard disk, tutto qui. Chiaramente i simboli del computer della SL3D sono stati tradotti in Niano-
I Niani lo guardavano con sguardo vacuo, Donnie prese Gead da una parte.
         -Siamo sicuri che non siete voi i sottosviluppati? Non mi sembrano molto svegli i vostri muratori Niani…-
         -Non hanno un livello psichico molto alto e poi vengono fuori da un’ibernazione molto lunga si devono un attimo riprendere- Rispose Gead imbarazzata.
         -Sarà…ma a me i muratori terrestri mi sembrano molto più brillanti di loro, dei geni a confronto!-
         -Dagli tempo…e poi è strano per loro prendere ordini da una tartaruga-
         -Ma bene! Sono pure razzisti!-
         -Vedrai andrà sempre meglio, si devono abituare, alcuni di loro hanno visto solo la stazione spaziale in tutta la loro vita, hanno imparato per imprinting tutto quello che sanno…ecco perché si guardano intorno spaesati con quello sguardo da ebeti…-
         -Va bene glielo concedo…speriamo che tu abbia ragione-
Astrid, Nied, Zarel, Ulil e Leiad erano invece preoccupati per la reazione della flora e la fauna marziana dopo l’arrivo dei Niani. Il ciclo vitale sul pianeta violetto aveva da poco raggiunto una sorta di equilibrio molto precario.      
         -Sarà fondamentale un’educazione all’ecologia ed al rispetto dell’ambiente animale e vegetale. I Niani della vecchia generazione lo sanno bene, ma quelle nuove, nate sulla stazione spaziale, non sappiamo come reagiranno…- commentava Leiad.
         -Beal, Frel e Mead si occuperanno dell’educazione di base. Faranno una preparazione per imprinting e insegneranno a grandi e piccoli il rispetto per Marte- suggerì Ulil.
         -Bene! Lo proporrò allo Stato Supremo ed al Consiglio Scientifico…Astrid ti posso parlare in privato un attimo?- Chiese Leida alla figlia.
         -Sì…certo…-
Gli altri continuarono a discutere su come era meglio impostare l’imprinting per le lezioni.
         -Che cosa hai? Ti vedo un po’ strana- Chiese Leiad.
         -Non lo so, non mi sento molto bene e sono sempre nervosa, forse è tutto questo stress per organizzare l’arrivo dei Niani, sono giorni che non ci riposiamo un momento…-
         -Abbi un po’ di pazienza, Eugene ed i suoi hanno distrutto tutti i robot Niani e dobbiamo fare tutto noi fino a che non ne costruiscono di nuovi…-
         -Parlo anche dell’organizzazione, perché il Consiglio Scientifico non ci dà una mano?-
         -Hanno detto che vogliono riprendersi dallo shock…-
         -Oh poverini! Gli ci vorrebbe un po’ di vita da terrestri, vedresti come trotterebbero poi!-
         -Non dovrei essere io la zitella acida?- Chiese Leiad in risposta al comportamento strano della figlia.
         -Non direi, ti ho visto spesso confabulare con Yal…da soli e tenendovi romanticamente per mano…-
Leiad arrossì violentemente e disse a voce bassissima.
         -Da quando abbiamo fatto la fusione ed ho riacquistato i miei poteri mi sento diversa…ora mi alzo la mattina e mi riconosco nello specchio, forse ho fatto pace con il mio corpo e non so come dirtelo…ma Yal non è niente male…ovviamente io ho amato tuo padre…ma è come se avessi voltato pagina…non lo so…forse non sono più quella di prima…insomma ho deciso di dargli una chance-
         -Oh mamma, non sai quanto mi fai felice! Lui ha sofferto così tanto per te…ma non lo fai per sdebitarti vero?-
         -No, non lo farei mai! L’avrei fatto tempo fa se avessi voluto, adesso è cambiato tutto…-
         -Io credo che Sol sapesse che Yal ti amava…prima di morire ti ha consegnato a lui, sapeva che avrebbe fatto di tutto per te…secondo me hai la sua benedizione da una vita…-
         -Astrid…non ci avevo mai pensato…-
         -Io l’ho capito subito quando ho visionato per la prima volta la registrazione di Yal…infatti ho cercato di spingerti sempre ad andare avanti e superare il trauma della morte di mio padre Sol, sono così felice che finalmente lui possa stare con te-
         -Anche io…non ricordavo più quanto fosse bello essere innamorati…ma senti cara perché non vai a riposarti un po’, anzi prima vai da Nied e fatti un po’ di analisi forse sei solo sotto stress-
         -Va bene mamma…-
La sera finalmente Donnie si sdraiò accanto alla sua Astrid, non si erano visti tutto il giorno.
         -Allora come stai?-
         -Non lo so non mi sento tanto bene…- Rispose Astrid di malumore.
         -Senti…da giorni non facciamo più la fusione totale…sei sicura che va tutto bene tra noi?-
         -Non mi sento in forma…tutto qui-
         -Me lo diresti se ci fossero problemi?-
         -Certo!-
         -E se non producessi più gli ormoni del legame? Se non mi amassi più?-
         -Ho fatto le analisi è tutto regolare, non preoccuparti…dormiamo ti prego sono sfinita-
         -Va bene…-
Donnie la baciò sulla fronte ma era preoccupato, con l’età era diventato apprensivo, quando era un teenger non era così, se lo ricordava bene.
 
Farad si stava allenando con Mikey, durante il viaggio nello spazio si erano avvicinati molto, ma nei giorni successivi la Niana lo aveva un po’ allontanato perché la curiosità incredibile per i costumi sessuali terrestri era stata sostituita da un timore che non sapeva spiegare. La tartaruga in arancio però non sembrava metterle fretta ed erano tornati a ridere e scherzare come un tempo.
         -Allora prova a roteare i nunchaku come faccio io, così brava…continua, non ti distrarre…attenta!-
Si sentì un tonfo come di zucca vuota, Farad si era colpita in testa.
         -Ahi! Ma questi attrezzi sono letali non per l’avversario, ma per chi li usa!-
         -E’ solo questione di allenamento, guarda!-
Mikey cominciò a fare i movimenti più rapidi mai visti, con un salto si mise in verticale con una mano sola mentre con quella libera faceva roteare il nunchaku. Farad si spazientì e gli mostrò in modo evidente la scollatura per distrarlo, Mikey non solo si colpì in testa ma cadde rovinosamente a terra.
         -Hey ma così non vale! Perché ti comporti in questo modo? E non vuoi nemmeno che ti sfiori?-
         -Ecco io…-
Mentre Farad cercava una giustificazione arrivò Roby e le comunicò:
         -Farad, ci ha contattato Mead dalla Terra, Margaret è finita di nuovo in ospedale, dice che devi andare al più presto è molto grave!-
         -Vuoi che venga con te?-
         -No Mikey, non servi, chiederò aiuto a Zarel so che non è impegnato al momento-
Non guardò nemmeno lo sguardo deluso della tartaruga e si diresse in laboratorio per cercare il Niano medico.
Farad e Zarel giunsero prima che poterono all’ospedale, ma non li lasciavano passare, Margaret era in rianimazione, si sedettero in sala di attesa ed aspettarono pazienti per almeno un’ora.
         -Senti Zarel, dobbiamo entrare, possiamo salvarla!-
         -Ne dubito Farad, era ridotta veramente male, avrebbe bisogno di un trapianto cardiaco e di fegato, possiamo fare qualcosa solo se la portiamo su Marte e poi non voleva essere curata…-
Mentre il Niano spiegava la situazione, vide quella che per lui era la creatura più bella che avesse mai visto: una ragazza bionda con gli occhi chiari usciva dal reparto di rianimazione in compagnia di una donna più adulta con i capelli neri.
         -Farad? Cosa ci fai qui?-
         -Lavinia? Non ti avevo riconosciuta con questa pettinatura. Sono venuta per Margaret, come sta?-
         -Non ce l’ha fatta…-
         -Cosa? E’morta? Ma quando?- Chiese Farad disperata.
         -Poco fa…ero nel parco con mia figlia Angelica, ci siamo fermate per salutarla… e lei si è sentita male, l’abbiamo portata subito all’ospedale, abbiamo contattato una certa Mead della mensa per i senza tetto…perché non sapevamo chi altro chiamare…era sola al mondo…-
Farad cominciò a piangere:
         -No non era sola al mondo, aveva una figlia ed una nipote…non le ha mai conosciute…-
         -Tu cosa sai di questa storia?- Chiese Lavinia.
         -Forse non è mio dovere dirvelo…ma…-
         -Margaret era mia madre vero?- Rispose Lavinia.
         -Tu come lo sai?-
         -Me lo sentivo…quando me l’hai presentata mi sembrava di averla già vista, per qualche motivo ci ho pensato a lungo ma non mi veniva a mente niente…poi per caso sono andata a prendere dei gioielli per una cena di beneficenza e mi è capitata tra le mani una vecchia foto…l’aveva  mio padre…ma non era di mia madre Elisabeth…era un’altra donna…l’ho guardata bene e poi il giorno dopo l’ho portata con me al parco dove immancabilmente c’era Margaret…volevo parlarle ma mi tremavano le mani…ho lasciato passare qualche giorno poi mi sono fatta coraggio, le ho parlato e le ho fatto vedere la foto…si è messa a piangere e mi ha raccontato tutto…sono rimasta sconvolta…non volevo più parlarle…ma ogni giorno lei era lì che mi aspettava, senza dirmi una parola, mi guardava correre e basta-
         -Non è stata colpa sua! So tutta la storia!- Disse Farad.
         -Perché non mi ha cercata subito?-
         -Non voleva farti soffrire e poi c’è una sentenza del tribunale che ha ottenuto tua madre adottiva, se si fosse avvicinata l’avrebbero chiusa in prigione…-
         -Non lo sapevo…Margaret non me l’ha detto!-
         -Non voleva che tu odiassi i tuoi genitori…anche se l’hanno chiusa in manicomio e ti hanno portato via da lei… non voleva che tu odiassi tuo padre…lei lo ha amato per tutta la sua vita…-
Lavinia cominciò a piangere, Angelica si avvicinò per confortarla.
         -Mamma va tutto bene, l’hai perdonata in punto di morte…l’hai resa felice!-
         -Tu l’hai perdonata?- Chiese Farad.
         -Sì le ho detto che era tutto a posto e che preferivo sapere la verità, perché lo vedevo che mi voleva bene ed ora capisco tante cose…non ero io ad essere sbagliata…sono stati i miei genitori ad aver sbagliato con me in tutti questi anni…-
Lavinia piangeva a dirotto e tra un singhiozzo a l’altro aggiunse:
         -Ma lei non sa che ora so tutto! E’ morta pensando che la ritenessi responsabile…-
         -Non piangere…invece è meglio così…non voleva che tu sapessi tutta la verità, sono sicura che è morta felice- Disse Farad.
         -Sei tu che l’hai aiutata a trovarmi, non è vero?-
         -Sì…scusami Lavinia, mi sembrava un’ingiustizia così grande…-
         -Ti ringrazio Farad, sono molto provata, ma è una vita che mi sento così fuori posto, i miei nonni, mia madre…mi trattavano in modo così freddo…solo mio padre mi è stato sempre vicino…è il motivo per cui si è suicidato non è vero? Per quello che ha fatto a me e mia madre!-
         -Sì Lavinia…vi amava ma non aveva la forza di fare la cosa giusta…non è in alcun modo colpa tua tutto questo-
Mentre Farad e Lavinia si parlavano, Zarel si era presentato ad Angelica e le faceva le condoglianze, i due si guardavano come incantati. Quando tutto fu chiarito, Farad salutò Lavinia con la promessa di rimanere in contatto, poi si girò e vide i due piccioncini.
         -Zarel? Cosa fai? Dobbiamo andare…-
         -Sì Farad…un attimo…quando potrò rivederti Angelica?-
         -Posso darti il mio numero…chiamami tra qualche giorno…-
         -Ora che ci penso… ci vedremo presto, verremo al funerale di Margaret-
         -Ci conto…- Rispose Angelica con un sorriso dolcissimo.
Zarel le baciò la mano e se ne andò di malavoglia con Farad.
         -Ma dico sei impazzito? E’ un’umana!- Commentò Farad.
         -E’ l’umana più bella che abbia mai visto…e poi è così dolce-
         -Oh per la cromosfera di Niha! Cosa hai in mente?-
         -Vorrei frequentarla…-
         -E cosa pensi che farà quando vedrà che sei un lucertolone dorato?-
         -Non lo so…anzi lo so, non dovrà scoprirlo per forza, mi farò mutare completamente da Yal! Diventerò umano!-
         -Tu sei pazzo! Dicono che è dolorosissimo! E non è mai stato fatto prima!-
         -Non faresti qualsiasi cosa per Mikey?-
         -Perché lo rammenti?-
         -Non è il tuo ragazzo?-
         -Forse…non lo so…è divertente…mi piace passare il tempo con lui-
         -Se lo ami sei proprio una stupida a trattarlo così!
         -Così…come?-
         -Come se non fosse importante! Io farei qualsiasi cosa per Angelica!-
         -Ma se l’hai appena conosciuta! Non farmi ridere-
         -Anche a me sembra incredibile…ma so che lei è la persona per me!-
         -Non credo a queste sciocchezze! Chi non ha sofferto non può amare, l’amore ha bisogno di maturità e tu hai avuto una vita facile, sei ancora immaturo!-
         -Lo vedremo! Farò di tutto per stare con lei, vedrai!-
Appena giunsero su Marte, Zarel si fiondò da Yal, il quale era intento a fare i test sulle cellule di Eugene.
         -Yal…ti disturbo?-
         -Dipende, se quello che hai da dirmi è interessante o no, altrimenti levati di torno, sono molto impegnato!-
         -Mi trasformeresti in umano?-
         -Scusa ripeti? Così sbaglio un’altra volta a cambiare il terreno di coltura delle cellule? Ma sei fuori?-
         -E’ interessante o no?-
         -Sì lo è… forse non hai sentito: Ma sei fuori?-
         -No! Mi sono innamorato di un’umana!-
         -So che è un evento che può succedere, i terrestri sono i nostri vicini…ma non immaginavo così presto…da quanto la conosci? E lei ricambia?-
         -L’ho incontrata poco fa e mi ha dato il suo numero di telefono…per i terrestri significa che vuole che la ricontatti…le interesso!-
         -Ascoltami bene giovine…e ti parlo di esperienza decennale ma che dico quasi secolare…sono loro che comandano! Se non le piaci anche da umano sei fritto! Mica ti potrei rimutare di nuovo! E poi non so nemmeno se ti posso far diventare umano! Ma la cosa più importante e che non devi dimenticare mai è che uno deve essere sempre fedele a se stesso! Se lei non ti vuole come sei, non ti vorrà mai anche se fai i salti mortali!-
         -Come faccio? Non posso farle vedere come sono e poi dirle: forse un giorno potrò essere umano tutto il tempo…-
         -Prima conoscila, vedi se ne vale la pena, se tiene a te almeno in forma umana…poi ritorni da me e ne parliamo, va bene?-
         -Grazie Yal sei grande!-
Zarel se ne andò tutto felice camminando come sollevato metri da terra, sembrava proprio un terrestre. Yal lo guardò scuotendo la testa.
         -Questa gioventù è proprio fuori di testa! Già è difficile con le Niane e lui se ne va a cercare una che non è neppure del suo pianeta-
Poi rimase un attimo in silenzio a pensare e disse rivolgendosi alle cellule in coltura:
         -In fondo i prescelti li preferisco così, pazzi come cavalli, prima erano davvero noiosi!-
 
Farad andò in cerca di Mikey, ma non rilevava la sua cintura e non era nel bosco, allora per fare prima chiamò Roby.
         -Tu che sai tutto, sai dov’è andato Mikey?-
         -E’ nella sua stanza, ha detto che non si sentiva bene, devo fargli sapere qualcosa da parte tua?-
         -No grazie…vado a parlargli…-
         - A me sembrava molto giù-
         -Da quando riconosci gli stati emotivi?-
         -Mikey ha insistito perché Donnie scaricasse questi dati nel mio hard disk, posso riconoscere le espressioni facciali sia Niane che terrestri, sarai felice di sapere che sono quasi identiche-
         -E’ sempre il solito tenerone!-      
         - Non lo devi trattare con indifferenza, è molto sensibile-
         -Hai ragione Roby…ehy ma tu cosa ne sai? Non è un po’ troppo per un robot-
         -Ho sentito usare quella frase in una situazione analoga, ho dato solo un suggerimento logico-
         -Forse ha ragione Mikey un giorno imparerai anche cosa sono i sentimenti…-
Farad si allontanò un po’ sconcertata, quel mattacchione dal bandana arancio sapeva vedere sempre le potenzialità degli altri, era proprio speciale, bussò alla porta della sua stanza.
         -Mikey so che sei lì, ti posso parlare?-
         -Non lo so, non ne ho molta voglia…e non mi servi adesso-
         -Non fare il bambino, non potevo portare anche te all’ospedale! Già in due eravamo troppi…è morta Margaret…-
Mikey aprì subito la porta e la prese tra le sue braccia.
         -Lavinia l’aveva riconosciuta, le ho raccontato tutta la storia…- Disse Farad tra le lacrime.
         -Finalmente ha saputo la verità…-
         -Avevi ragione tu…doveva sapere…ho notato che Lavinia non era più bionda ossigenata ma aveva il suo nero naturale, come se cominciasse di già ad accettarsi…-
         -La verità fa male, fa paura, ma raramente va nascosta-
         -…mi mancherà così tanto Margaret…però almeno è morta sapendo che sua figlia l’ha perdonata…-
         -Tutto questo grazie a te zucchero…-
Mikey l’abbracciava così teneramente che Farad si sentiva sciogliere, doveva assolutamente staccarsi e quindi disse:
         -Ti devo dire un’altra cosa, stavolta su Zarel! Non immagineresti mai-
         -Hai deciso che deve essere lui il tuo fidanzato?- Chiese Mikey preoccupato.
         -No, ma cosa dici! Quando parla mi dimentico pure che è un maschio! Volevo dire che si è innamorato di un’umana! All’ospedale abbiamo incontrato la figlia di Lavinia, Angelica…dovevi vedere come si guardavano lei e Zarel…gli ha dato il numero di telefono e lui verrà con me al funerale di Margaret!-
         -Zarel ti ha detto che è innamorato o l’hai capito da sola? Non è facile interpretare voi nuovi prescelti!-
         -L’ha detto lui! Ora è da Yal per chiedergli se puoi diventare completamente umano per stare con lei!-
         -E può?-
         -Non ne ho idea, ma non ti sembra pazzesco!?-
         -No che non lo è…è innamorato!-
         -Ma se la conosce da poche ore!-
         -Lui era stato ipnotizzato da Kerad, lo sa cosa è amore e cosa non lo è…-
         -Perché secondo te lui ha imparato subito ed io invece ho dovuto aspettare mesi per un bacio?-
         -E ancora devi imparare! Ti ho baciato troppo presto…- Disse Mikey irritato.
         -Come troppo presto…-
         -Tremi come una foglia se ti abbraccio troppo a lungo…o non sono la persona per te o è troppo presto…sai vorrei tanto sapere la risposta…non voglio che mi prendi in giro tenendomi come un fesso ad aspettare…e poi magari dopo un bel po’ mi dici che ti sei sbagliata…-
         -Vuoi arrivare subito al sodo? E’ questo che vuoi?-
         -Forse non hai capito…non ti ho chiesto di farlo qui, ora, subito. Voglio sapere se mi vuoi! Se ho qualche speranza!-
         -Non lo so!-
         -Ho capito…- Mikey abbassò lo sguardo un attimo e poi la guardò dritto negli occhi -…ma in fondo tutto questo è servito…ora so che posso innamorarmi di nuovo…sono sopravvissuto alla morte di Isabel…posso sopravvivere ad un rifiuto…adesso vattene e cercati qualcun altro per i tuoi esperimenti…non sono più disponibile-
Farad si ritrovò fuori in un lampo, Mikey l’aveva spostata con leggerezza e l’aveva letteralmente appoggiata fuori. Si sentì come immondizia. Rimase lì seduta come se davvero aspettasse il camion degli spazzini e poi quando fermò il treno di pensieri sentì un colpo sordo, ascoltò con la cintura; Mikey stava piangendo. Farad finalmente capì che aveva fatto del male ad una creatura sensibile e generosa, solo perché aveva paura di innamorarsi, perché aveva visto la vita infelice di Margaret e la sofferenza di Mikey per la perdita di Isabel. Si alzò e bussò alla porta.
         -Mikey?-
         -Vattene lasciami stare!-
         -Vorrei parlarti…-
         -Hai già detto tutto…-
         -Voglio che tu faccia la fusione con me, devi vedere cosa provo...poi ti lascerò in pace-
Aprì la porta e la fece entrare.      
         -E’ vero sono una bambina piccola quando si tratta di sentimenti, ma ti prego voglio che tu veda i miei pensieri, così potrai giudicare tu se vale la pena perdere tempo con me…-
Mikey acconsentì con un cenno della testa, Farad gli mise le mani sulla fronte e gli aprì la sua mente. Che amasse Mikey non c’era dubbio, ma la paura era tanta e la bloccava completamente.
         -Non devi aver paura io non ti abbandonerò…-
         -Ma se morirai? O sei io morirò?-
         -Non ci succederà nulla! E comunque è preferibile provare cos’è l’amore anche per poco tempo che non provarlo affatto, credimi so di cosa parlo…abbi fiducia in me-
Farad si staccò dalla fusione, lo abbracciò e lo baciò, si sdraiarono di fianco sul letto, Mikey cominciò a carezzarla per rassicurarla.
         -Sei bellissima… non mi stancherei mai di toccarti e baciarti…e poi sei così buona e dolce-
         -Tu mi fai sciogliere Mikey…-
Farad aveva smesso di tremare, si perse in quegli occhi azzurro cielo e si lasciò guidare piena di fiducia. Finalmente Mikey poté lasciar andare tutto quel sentimento, quella voglia di lei che aveva represso fino ad allora, fecero finalmente l’amore come due adulti che ne conoscevano bene il significato.
 

 

 

 

 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Piano Piano le tessere del puzzle tornano al loro posto. Mikey è ormai guarito dall’amore per Isabel e può finalmente tornare ad essere innamorato. Adesso però è Zarel ad essere nei guai, si è innamorato di una terrestre e non sarà certo facile farsi accettare…un conto sono le tartarughe un conto noi umani, non abbiamo le scaglie e di solito i rettili non ci piacciono molto ;-P
Ancora un paio di capitoli e poi potrò mettere la parola fine
 
Ciaux
Altair

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Capitolo 49
*** Una nuova vita ***


Astrid stava camminando tranquillamente nel bosco, il sole filtrava tra le fronde, le farfalle Isabella, quelle battezzate da Mikey, le svolazzavano intorno, era tutto fiorito, come un’esplosione di primavera inaspettata, sembrava che tutti i fiori si fossero sincronizzati e si fossero schiusi tutti nello stesso istante. La Niana si guardava intorno in estasi e sentiva una pace ed una tranquillità che non ricordava di aver mai provato. Poi vide Donnie che si avvicinava da lontano, sorrideva dolcemente ma più lui si avvicinava più Astrid sentiva un’inquietudine crescerle dentro. Quando Donnie fu molto vicino non sorrideva più, tirò fuori l’arma bilama di Sol e la colpì all’addome, Astrid cadde a terra sospirando.
            -Perché?-
Aprì gli occhi di scatto, quell’incubo la torturava da diversi giorni. Si alzò senza fare il minimo rumore e se ne andò dalla camera senza che Donnie la potesse udire. Non riusciva a parlarne con lui e stargli vicino, le dava un senso di inquietudine che non sapeva spiegarsi.
Dal canto suo Donnie era molto preoccupato, aveva notato il comportamento strano di Astrid, non riusciva più a parlarle, quando arrivava nella loro camera lei dormiva già e la mattina quando si alzava lei era già andata via. E se osava avvicinarsi a lei durante il giorno gli rispondeva male e si rifugiava in laboratorio dove stava per ore, con la scusa che doveva aiutare Yal per la clonazione del corpo di Eugene. Donnie si decise a parlarne ancora una volta con Leiad.
            -Sono molto preoccupato…credo che Astrid non mi ami più…e non abbia il coraggio di dirmelo…ti prego parlale…-
            -Ci ho provato, anche a me non dice molto, secondo me è solo un periodo. Prova a parlare con Lisad, sono molto amiche…e poi lei è molto insistente, mentre io preferisco che venga lei spontaneamente a parlarmi-
Donnie quel giorno mollò tutto nelle mani di Gead e andò a cercare Lisad, la trovò che lottava scherzosamente con Raph.
            -…scusate se vi disturbo…spero non di non interrompere qualcosa di…privato…-
            -Ma no, figurati Donnie, lo abbiamo già “fatto” varie volte, stavamo solo giocando un po’-
Sia Donnie che Raph abbassarono lo sguardo, non erano più verde smeraldo ma rosso rubino e non aprirono bocca per il totale imbarazzo.
            -Allora Donnie che volevi?- Chiese Lisad con un sorriso sbarazzino.
            -Ti posso parlare un attimo di Astrid?-
            -Oh sì…ma non so se posso dirti tutto…-
            -Ma allora sai cosa sta succedendo! Ti prego dimmelo, non mi ama più? C’è un altro?-
            -No, non credo proprio…mi ha solo detto che …ecco…come posso spiegartelo…gli dai sui nervi, ha bisogno di starti lontana per un po’ e che le passerà…-
Lisad si tappò la bocca, aveva detto troppo, non doveva intromettersi in modo così indelicato, ma a volte proprio non riusciva ad usare il tatto necessario.
            -Cosa significa? E’ qualcosa da Niani che un terrestre non può capire?-
            -Mi dispiace non so che dirti…anche a me sembra strano…e non è stato neppure facile parlarle, l’ho dovuta torchiare parecchio, è molto nervosa…e se lo dico io puoi crederci!-
Donnie era fuori di sé, andò in laboratorio dove Astrid ultimamente si rintanava con varie scuse, trovò Nied e Yal che lavoravano al progetto per Eugene.
            -Dov’è Astrid?-
            -E’ uscita, ha detto che non ne poteva più di stare rinchiusa…è davvero nervosina…non vorrei essere nelle tue squame…ma è sempre stata così?- Chiese Yal.
            -Veramente no…dice Lisad che non mi sopporta…che vuole starmi lontana per un po’…sapete se si è innamorata di qualcun’altro? Vi prego…ditemelo se lo sapete…è Frel?-
Nied posò le piastre che aveva in mano, si avvicinò a Donnie e guardandolo dritto negli occhi gli disse:
            -No Donnie non c’è un altro…Frel si vede con Kerad, sai chi disprezza compra, vale anche per noi Niani…ma perché non vai a cercarla, parlale, sono sicura che risolverete presto-
La tartaruga genio cercò la sua Astrid con la cintura e la rilevò nel bosco con Hedgy. In poco tempo la raggiunse. Era seduta a terra con la Vattina in braccio, piangeva e le parlava come se potesse capirla a pieno.
            -Non so cosa mi prende, perché odio Donnie?…la sua vicinanza è diventata una tortura…come faccio a dirglielo…-
            -Don’…ama…’Strid-
            -Lo so…-
Hedgy sembrava capire davvero, Donnie si intromise nella strana discussione:
            -E’ per questo che devi dirmelo! Devi dirmi se non mi ami più, non tenermi a distanza senza una spiegazione…ti prego amore…facciamo una fusione così potrò vedere cosa succede-
            -Non posso e non voglio fare una fusione!-
            -Ma perché?-
            -Non lo so!-
            -Non è una risposta sensata! C’è un altro? Se ami un altro capirò…ma ti prego non posso vivere così…-
            -No Donnie non c’è nessuno. Me ne rendo conto che non ha molto senso…
            -Sono io che faccio qualcosa di sbagliato? Sono stato troppo occupato a causa del tunnel e poi con la colonizzazione? Ti sei sentita sola? Ti ho trascurato?-
            -No, non sei tu…c’è qualcosa che non va in me…nemmeno mi capisco più. Non faccio altro che sognare che tu mi uccidi colpendomi con l’arma di Sol all’addome, mi sveglio terrorizzata ogni mattina…-
            -Perché non me lo hai detto?-
            -Non riesco…non riesco a starti vicino…-
Astrid appoggiò le sue mani al viso e continuò a piangere disperata.
            -Forse dovresti parlarne con Nied, fai un check up completo, forse è qualcosa di fisiologico…nel frattempo se vorrai potrai dormire da sola…ti prego affrontiamo questa situazione insieme, parlami-
            -Sì ma non avvicinarti troppo…-
            -Nemmeno la mia vicinanza tolleri…dobbiamo andare subito da Nied, ci aiuterà-
            -Ti prego voglio stare qui da sola, ci andrò, te lo prometto…va’-
Donnie le si avvicinò, la prese per le spalle, voleva scuoterla come per toglierle di dosso l’astio contro di lui, ma lei reagì in modo furioso.
            -Non toccarmi! Cosa ti avevo detto!-
Lo colpì con uno schiaffo, lui la guardò con stupore misto a dolore.
            -Scusami non volevo!- Disse Astrid con sguardo sconvolto.
Scappò via piangendo seguita dalla fedele Hedgy, sempre vicina nei momenti di tristezza. Donnie tornò da Nied e Yal, era sconvolto, ma avrebbe affrontato la cosa come sapeva fare meglio, con la scienza, si era convinto che il problema fosse fisiologico. Forse c’era stato uno sbalzo ormonale dovuto alla loro unione, un qualche effetto collaterale che non potevano prevedere perché erano una coppia fuori dal comune e provenivano da pianeti diversi. Arrivò nel laboratorio e vide Yal che saltellava per la stanza e ballava con Nied, insomma dava di matto, il che non era strano visto il personaggio, ma stava decisamente esagerando.
            -Cosa diamine succede? Sei impazzito?- Chiese Donnie irritato.
            -Funziona! Funziona! E’ vitale, sta crescendo! Sono un dannato genio delle biotecnologie!-
            -Ce l’hai fatta? Hai clonato il corpo di Eugene?-
            -Sì sta funzionando! Il campione si sta sviluppando! Ha solo un minimo di sistema nervoso per assicurargli l’innervazione del tronco e degli arti, non è un essere cosciente, ma è sano e tra pochi giorni potremo fare il trapianto!-
            -Yal sei incredibile…ce l’hai fatta! Congratulazioni!-
            -Dobbiamo contattare Eugene deve venire su per qualche giorno per prepararsi all’operazione. Roby vieni subito!-
Il robot arrivò in pochi secondi.
            -Dimmi Yal, cosa posso fare per te?-
            -Contatta Eugene su Terra, digli che deve trasferirsi su da noi, digli che presto avrà un corpo tutto suo!-
            -Eseguo subito, ne sarà estremamente felice-
Donnie guardava la gioia sprizzare da tutti i pori, o meglio dalle scaglie di Yal, ma non poté trattenersi da dire.
            -Pensi che potrai aiutare anche me? Credo che Astrid abbia qualche problema ormonale, forse la nostra unione col tempo le dà dei problemi. Abbiamo un livello di ossitocina/T’zwrtoid altissimo e le nostre fusioni totali erano ancora più potenti ultimamente perché sono in grado anche io di compierla…-
Yal lo guardò concentrato appoggiando una mano sul mento. Era uno scienziato molto particolare, aveva un atteggiamento sicuramente originale e riusciva ad uscire dagli schemi con facilità. Era riuscito a fare l’impossibile, la stessa metamorfosi di Leiad era qualcosa di veramente eccezionale che molti altri scienziati di Ni non sarebbero mai riusciti a realizzare. Dopo un tempo relativamente breve la lampadina si accese.     
            -Donnie quando è l’ultima volta che avete avuto una fusione totale o comunque un rapporto non protetto?-
            -Yal non siamo compatibili…comunque è stato di sicuro un mese e mezzo fa!-
            -E quando ha cominciato a manifestare questi comportamenti?-
            -Credo da un mese…ma…-
            -Anche le Niane, comprese le prescelte (con geni terrestri) hanno un ciclo di ventotto-trenta giorni con ovulazione a metà ciclo e c’è l’impianto dell’ovulo fecondato dopo circa cinque giorni…proprio come le umane, Nied ne eri al corrente?-
            -Sì certo, siamo incredibilmente simili, però la nostra gravidanza dura dieci mesi invece di nove-
            -Ma le tempistiche ed i sintomi che ha detto Donnie non ti suggeriscono nulla?-
            -Sì ovvio. Potrebbe essere un problema di comunicazione con l’ospite perché ha pochissimi geni terrestri. Dobbiamo subito fare il test per il T’broid…non ci ho pensato quando le ho fatto le analisi l’altro giorno, credevo che fosse un problema riguardante solo gli ormoni del legame-
Donnie aveva comunque delle basi di biologia, non si lasciò confondere dai due scienziati e commentò:
            -T’broid è l’analogo dell’ormone beta HCG terrestre. Vuoi dire che mi odia perché è incinta?-
            -E’ un’ipotesi…-
Donnie non sapeva se piangere o ridere chiamò subito Roby, il quale ritornò velocemente felice di essere utile.
            -Roby chiama subito Astrid dille di Eugene e falla venire qui, non dirle che ci sono anche io, è molto importante per la sua salute, dovremo farle un prelievo senza il suo consenso-
            -Subito Donnie- Poi rivolto a Yal aggiunse: -Eugene arriverà tra un paio di giorni, non è a New York, vi esprime tutta la sua gratitudine-
Detto questo sfrecciò rapido alla ricerca di Astrid. La Niana dai capelli azzurrini arrivò dopo poco, aveva un aspetto sofferente ma era lieta per Yal, Donnie era nascosto dietro un’incubatrice.
            -Complimenti lo sapevo che ce l’avresti fatta, era solo questione di tempo, sono sicura che funzionerà e che Eugene avrà finalmente una vita normale-
Roby si avvicinò a lei ed a tradimento le prese un campione di sangue, per fortuna ne serviva molto poco, la reazione di Astrid fu violenta tirò fuori le sue katane laser.
            -Cosa stai facendo? Chi te lo ha ordinato? Stai indietro!-
Donnie uscì dal suo nascondiglio e si avvicinò a lei disarmato e con fare pacato disse:
            -Calmati amore, dobbiamo farti delle analisi…-
            -Cosa ci fai tu qui? Mi tendete una trappola?-
            -Calmati Astrid, non fare la paranoica, potresti essere incinta! Non sappiamo come potrebbe reagire il tuo fisico alla presenza di ormoni terrestri in circolo nel tuo sangue…potrebbe anche essere molto pericoloso…- disse Nied.
            -Incinta? Ma non è possibile, la probabilità è bassissima, i geni terrestri…sono simili ma…-
            -Ricordati che Donnie è comunque un rettile, è molto più vicino a noi degli umani. I nostri studi e le nozioni che conosciamo sono più incentrate sugli umani. Non potevamo immaginare che su terra esistessero organismi così evoluti come le tartarughe ninja e poi dimentichi l’effetto del mutageno…e che tu hai dei geni umani, anche se non a livello dell’apparato riproduttivo-
            -Ma…avevo fatto uno studio…pensavo che ci volesse un intervento esterno-
            -Lo sapremo molto presto…coraggio piccola- disse Yal.
Furono i minuti più lunghi della loro esistenza, Astrid era seduta ancora con la bocca aperta, solo alla notizia il suo nervosismo era diminuito alquanto e tollerava il suo compagno che camminava avanti ed indietro per la stanza. Nied finalmente mostrò il responso sullo schermo del computer.
            -Congratulazioni sarete padre e madre-
Donnie senza pensare abbracciò Astrid che ricambiò senza protestare, erano entrambi felicissimi.
            - Ovviamente Astrid dovrà essere seguita costantemente perché c’è il rischio che rigetti il feto o i feti…-
            -Come i feti?- Chiese Donnie stupito.
            -Possiamo anche avere due piccoli per volta senza che siano gemelli omozigoti-
            -Potremmo avere gemelli eterozigoti?...ma perché Astrid è arrabbiata con me e perché non vuole fare la fusione?-
            -E’ una difesa, perché rischia di coinvolgere nella fusione anche i piccoli, l’istinto lo impedisce fino a che la madre non si accorge di essere incinta e a quel punto può controllare il fenomeno senza fare danni. Certi pensieri da adulti possono traumatizzare i nascituri…poi il fatto che è arrabbiata…bè può succedere…in modo inconscio associa il suo stato particolare ed inspiegabile a te…ho visto casi di nervosismo nei primi mesi…poi la madre realizza che è tutto ok e si tranquillizza…forse- spiegò Yal che alla fine aveva più esperienza di tutti perché le prescelte e Leiad non avevano mai avuto una gravidanza, mentre lui come medico aveva seguito molte nascite oltre alle clonazioni.
            -Ma tu mi odi ancora?-
            -Oh Amore…mi sento strana, ma ora so che non ti odio, anzi non ti ho mai amato come adesso-
Donnie abbracciò la sua Niana preferita e si baciarono dopo un mese di lontananza.
Nei giorni successivi Astrid fu monitorata da Nied e sembrava che tutto procedesse per il meglio. Mikey se ne andava per tutta la base ricordando a tutti che sarebbe diventato zio e teorizzando come sarebbero venuti i piccoli. Farad aveva preso molto bene la notizia, come del resto Lisad e Raph anche se temevano che in futuro avrebbero messo al mondo tanti rettilini scorbutici.
            -Nascerà una nuova specie! E senza intervenire con la biologia molecolare, siamo davvero molto simili, la nostra origine è comune, forse proveniamo tutti da uno stesso pianeta originario- diceva Nied.
            -Può essere spiegato anche con la semplice circolazione nello spazio di molecole come gli amminoacidi e le basi azotate del DNA tramite le comete, oppure semplicemente le molecole fondamentali della vita si sono originate in più luoghi a causa di una stabilità energetica simile in ambienti simili a Ni, Terra ed ora Marte- commentò Astrid.
            -Ragazzi non voglio essere un guastafeste…nessuno ci potrà mai dire la verità e possiamo palarne in tante occasioni…ma ora dobbiamo prepararci all’operazione su Eugene, vorrei che foste tutti concentrati. Nied è il chirurgo migliore per cui eseguirà il trapianto, mentre Leiad, Zarel, Roby ed io saremo a sua completa disposizione durante l’operazione, vorrei che adesso vi concentraste su questo- Disse un Yal stranamente serio.
 
Il giorno fatidico era arrivato, Eugene era sdraiato sul lettino, tra poco avrebbero rimosso il suo cervello e lo avrebbero trapiantato in toto in un nuovo corpo. Rischiava anche la morte, ma avrebbe fatto di tutto per tornare a sentire, vivere, amare come gli altri. Nel suo corpo freddo di cyborg si sentiva infelice, le sue emozioni erano come bloccate, aveva meditato spesso il suicidio. Yal ed i Niani gli avevano dato una speranza. Forse quel tentativo sarebbe fallito, forse non si sarebbe più risvegliato, ma era comunque un passo avanti per tutti quelli che come lui avevano perso la loro umanità o parte di essa. Leiad lo addormentò dolcemente e Roby lo portò nella sala operatoria.
Sentì un leggero calore sulla sua mano, aprì gli occhi, ma la luce era abbagliante, sentì dire.
            -Oscurate la finestra-
Il calore sulla mano sparì, piano piano mise a fuoco il viso sorridente di Vertel.
            -Sono…sono vivo?-
            -Sì Eugene…hai sentito il calore del sole?-
            -L’ho sentito...-
Guardò la sua nuova mano, contrasse i muscoli e la chiuse, cominciò a piangere, il senso del tatto gli era mancato così tanto, gioiva come un bimbo il giorno di Natale.
            -L’operazione è andata molto bene, Nied ha delle mani d’oro, è migliore del computer. Però fai con calma, non sei più abituato al corpo di carne e ossa, devi prendertene cura, non sei più invincibile, anche se adesso ci sarà il dolore a ricordartelo- gli disse Yal, anche lui era commosso.
            -Grazie Yal, grazie Nied…mi avete ridato la mia vita-
            -Ti abbiamo restituito gli anni persi a fare lo schiavo, hai il fisico di un ventenne, approfittane- Yal gli fece l’occhiolino. Anche Vertel sorrideva bonario.
            -Ragazzo mio, finalmente potrai lasciarti alle spalle tutto il dolore, anche quello che ti ho procurato io stesso…e mi potrai perdonare-
            -Vertel ti devo la vita, ti ho perdonato molto tempo fa-
            -Dovrai restare qui su Marte per almeno una settimana poi potrai tornare su Terra. Tornerai a trovarci di tanto in tanto, solo per dei controlli, ma stai reagendo bene e non ci saranno mai problemi di rigetto perché il tuo corpo attuale è un clone delle tue stesse cellule- spiegò Yal.
Nei giorni successivi Eugene aveva mosso i primi passi, non era facile camminare con il nuovo corpo, aveva un baricentro diverso, pesava meno e la muscolatura era minima. Mikey gli aveva fatto spesso compagnia e si allenavano insieme perché raggiungesse una buona forma fisica prima di tornare sulla Terra.
            -Se vuoi, puoi stare qui tutto il tempo che vuoi, anche Vertel si trasferirà molto presto…-
            -Ti ringrazio amico mio, ma preferirei tornare alla mia vita normale e credo che mi farà bene stare lontano da lui-
Mikey per una volta capì al volo e non indagò oltre.
            -Come sta Astrid? Mi hanno detto che è incinta, chissà come è felice- Chiese Eugene.
            -Sì ma è anche nervosissima, vedessi come tratta quel poveretto di Donnie, ma almeno hanno fatto pace, poi mio fratello è così felice che non ci fa nemmeno caso-
            -E la colonizzazione? Non vedo tanti Niani in giro…-
Farad si aggiunse alla discussione e disse:
            -Ne sono già arrivati a migliaia ma restano chiusi in casa. Si stanno preparando psicologicamente al nuovo mondo, alcuni hanno tipo un mal di terra o forse dovrei dire mal di Marte. I piccoli sono più coraggiosi e curiosi infatti Beal, Frel e qualche volta Mead si occupano di loro. Gli viene insegnato a convivere con gli animali marziani e a rispettare tutti gli esseri viventi in genere, sanno anche chi sono i terrestri, anche perché hanno mandato l’ennesima sonda dalla Terra. Al momento le stiamo dirottando tutte nelle zone ancora desertiche. Ovviamente gli umani hanno capito che ora ci sono ossigeno ed acqua su Marte. Però non se lo spiegano e sappiamo che tra qualche anno manderanno una vera e propria spedizione con astronauti. Lo Stato Supremo dovrà decidere cosa fare concretamente, ovviamente non gli faremo del male…-
            -Io ed io miei fratelli pensavamo di sabotare tutte le missioni spaziali, i Niani ritengono che i terrestri non siano ancora pronti…- Disse Mikey.
Allora Eugene intervenne a difesa dei suoi simili: 
-Dateci un po’ di fiducia…non siamo pericolosi al momento, la nostra tecnologia è ridicola in confronto a quella dei Niani, magari vedendo voi smetteremo di fare le guerre. Anche se all’inizio tutti i terrestri vi vedessero come una minaccia questo ci unirebbe tutti…quando siamo davanti a qualcosa di più grande di noi tendiamo ad agire in modo sorprendete…-
            -Sai Eguene la penso esattamente come te, vedremo…tanto prima o poi i tuoi simili dovranno sapere. Astrid ci ha fatto riflettere su di voi e vi vediamo solo un po’ meno evoluti di come lo siamo noi, dovete solo maturare - disse Farad mentre con il braccio destro cingeva il collo del suo terrestre preferito, lei e Mikey erano finalmente una coppia. Senza più Redol in circolazione Marte era un posto sicuro, li aspettava un futuro radioso
 

 

 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Astrid è miracolosamente incinta…non ho potuto resistere alla tentazione, anzi in realtà già nel prequel avevo deciso per la gravidanza, ma i tempi non erano maturi ed ho rimando a questo sequel. Eugene non è più un cyborg, grazie a Yal è tornato ad essere umano e potrà avere una vita normale.
Siamo quasi alla fine, non perdetevi il prossimo capitolo dal titolo…Epilogo!
 
Ciaux
Altair

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Capitolo 50
*** Epilogo ***


E’ sorprendente come uno scienziato così brillante e serio nei suoi ragionamenti possa diventare in un attimo un padre affettuoso e giocherellone.  Non è più fissato con gli esperimenti come prima, dice che un giorno scoprirà il segreto dei cristalli Enerzon eterni, so che ci riuscirà, fa sempre quello che promette. Ma oggi è un giorno speciale, siamo al lago termale, Donnie gioca con i nostri piccoli, la saggia Hedgy ci guarda dalla riva. Sol (gli abbiamo dato il nome del mio defunto padre), il maschietto, assomiglia fisicamente di più a Donnie, non ha un vero e proprio guscio, ma dei lastroni sul petto e sulla schiena, come un’armatura. E’ sorprendente come ricordi le antiche tartarughe Niane. Il mio Sol ha solo un accenno di aculei sulla testa, niente coda ed è color argento come me. Greenmoon, la femminuccia, mi somiglia molto, la coda è corta ma presente, ha lunghi aculei per capelli, non ha il guscio e le sue scaglie sono verde metallico più chiaro del colore smeraldo di Donnie. Entrambi hanno ereditato i geni per rendere retrattili scaglie, aculei, piastroni e coda, per cui possono trasformarsi in umani e sono pallidi come me. Hanno entrambi gli occhi verdi, che poi è la somma del mio color acciaio di Niana ed il castano di Donnie. Insomma sono bellissimi. Mikey si presta spesso a fare il babysitter e spera presto di avere dei piccoli anche lui da Farad. Vorrebbero che fossero verdi tartaruga, dice che così sarebbero dei veri marziani.
Da quando abbiamo messo piede su Terra e poi siamo venuti su Marte le nostre vite hanno avuto una svolta, abbiamo capito che non c’è fine alla nostra evoluzione e a quella dei terrestri. Raph e Mikey hanno incominciato a sviluppare telepatia come Donnie, ma non si esercitano abbastanza.
Lisad è incinta, anche lei ha un maschio ed una femmina, da quando hanno fatto la fusione totale lei e Raph litigano di meno, ma non sono cambiati poi tanto. Leo e Karai vivono felici su Terra, Yal ha un progetto in mente perché abbiano un figlio loro che abbia i geni per riassorbire a piacimento le scaglie ed il guscio, per poter vivere tra gli umani. Inoltre siamo praticamente certi dall’analisi dei telomeri (le porzioni finali dei cromosomi) che le tartarughe vivono più o meno come i Niani. Per questo Donnie ha costruito una sorta di capsula per la notte per gli umani, migliorando un progetto Niano. Questa invenzione serve per rallentare l’invecchiamento, così Karai potrà vivere insieme a Leo più a lungo possibile. Anche Mead e Rel vivono ormai su Terra ed hanno deciso di avere figli lì, vogliono farli crescere tra gli umani. il Consiglio Scientifico è convinto che sia un esperimento per l’integrazione, un giorno, tra i terrestri, ma credo che ormai i fidanzatini d’Egitto si sentano più umani che Niani.
Beal e Nied vogliono aspettare ancora ad avere dei piccoli, la vita dei Niani è molto lunga, hanno tutto il tempo, come del resto Ulil e Gead che sono votati alla scienza e non sembrano interessati nemmeno ad una relazione.
Frel finalmente ha trovato la sua dolce metà, Kerad, la Niana più bella di Marte. Non hanno ancora fatto la fusione totale, ma la faranno presto, se non vuole che gliela portino via. Tredil invece ha seguito il consiglio di Farad ed è diventato un vero dongiovanni, racconta a tutte la solita storia un po’ romanzata di quando ha affrontato i temibili terrestri. Come gli avevo promesso ha provato il brivido di una vera lotta, una sera ha fatto la ronda con le tartarughe, ma non specifica mai che gli umani in questione erano solo un gruppetto di teenager del Bronx di New York.
Zarel è riuscito a conquistare la sua bella Angelica, ma la prima volta che ha scoperto che è un lucertolone dorato è svenuta. Sono stati mesi separati senza vedersi, né sentirsi, poi lei lo ha cercato e lo ha accettato com’è, Mikey aveva visto giusto anche questa volta.
Eugene ha venduto la casa in campagna dei suoi, ha fatto un corso per diventare chef e se ne è andato vivere a Londra dove ha aperto un ristorante. Dalle ultime notizie che ci sono arrivate sembra che abbia un compagno, ha quindi superato l’amore non ricambiato per Vertel. Dal canto suo Vertel ora vive su Marte, ma torna spesso su Terra per occuparsi del suo laboratorio per gli arti artificiali, un giorno diventerà un laboratorio per arti clonati: dopo il successo dell’esperimento di clonazione di Yal ora tutto è possibile.
Yal e Leiad sono ormai una coppia consolidata, sono molto felici, lui è uno spasso e lei si diverte come una ragazzina. Stanno per avere un piccolo loro, sembra sarà un maschietto, che non è niente male visto che mia mamma ha più di quattrocento anni, anche se vissuti la maggior parte in ibernazione. Hanno deciso di chiamare il frutto del loro amore Donatello.
Per il resto tutto procede bene, abbiamo già costruito centinaia di città ed i Niani si sono abituati a finalmente a Marte ed anche il giardiniere umano Mauro non ha più paura di noi e di Mikey.
Sono un’inguaribile romantica e mi piace pensare che tutti vivano felici e contenti, ma torno un attimo sulla Terra anzi che dico, su Marte, devo richiamare la mia famiglia:
         -Donnie? Sol? Greenmoon? Dobbiamo prepararci, tra poco arrivano gli umani!-
         -Uffa mamma ancora cinque minuti!-
         -Donnie! Non fare storie, sei più infantile dei nostri piccoli!-
La paternità lo ha reso più scherzoso e rilassato, mentre sono diventata io quella apprensiva.
Escono dall’acqua in fila indiana, devono asciugarsi e vestirsi in modo adeguato, tra poco atterrerà la prima spedizione da Terra. I poveri terrestri non sanno minimamente cosa li aspetta. Sol si avvicina e mi chiede:
         -Poi ci andiamo dopo da nonno Splinter? Ha promesso di insegnarmi una mossa nuova di ninjutsu, non vedo l’ora!-
         -Sì amore, quando avremo finito coi terrestri, vai a prepararti, su’-
         -Anche io voglio diventare un guerriero ninja, vengo anche io!-
         -Certo Greenmoon, verrai anche tu-
Siamo tutti riuniti in uno spiazzo molto grande, dove abbiamo dirottato la preistorica navetta terrestre che sta atterrando a velocità un po’ troppo rapida. Donnie ci rassicura che non si romperà in mille pezzi, anche se sembra molto fragile. Finalmente il mezzo terrestre “ammarta” rimbalzando, non hanno ancora imparato ad atterrare decentemente. Lo sportello si apre con un cigolio metallico che sa di vecchio. Alla nostra vista gli astronauti nelle loro tute scomode strabuzzano gli occhi fino quasi a farli uscire dalle orbite. Leiad, orami a capo dello Stato Supremo, si fa avanti e gli dice in perfetto inglese:
         -Non temete terrestri, vi accogliamo in pace-
 
 

 

 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Questo è davvero l’ultimo capitolo e probabilmente l’ultima storia che scriverò sulle tartarughe, confesso che mi mancheranno ma hanno ormai assolto il loro compito. Nel 2014 ho cominciato a scrivere la prima storia dopo un periodo molto difficile, infatti le tartarughe hanno aiutato anche me! Grazie a loro riuscivo a chiudermi in un mondo migliore dove i buoni ed i cattivi sono ben distinti e dove il lieto fine è assicurato. Dopo aver visto tutte le stagioni delle TMNT del 2003 comprese quelle mai trasmesse in Italia, ho sentito che mi mancavano e trovare una parte di loro qui su EFP è stata una consolazione. Ma adesso, nonostante le difficoltà non manchino (e purtroppo non lo faranno mai), è il momento di salutare quei quattro fantastici esseri, anche perché adesso anche io sono mamma (come Astrid e Leiad!) e non ho più molto tempo da dedicargli. Ad ogni modo saranno sempre i miei supereroi preferiti.
Ringrazio tanto voi lettori (anzi lettrici, gli ometti scarseggiano…) che mi avete seguito fin qui, ormai avete capito che sono un’adulta, per molti di voi era difficile seguire le mie storie, per cui vi faccio i miei complimenti. Ringrazio anche chi ha letto per caso e poi non ha continuato perché non gli è piaciuta la storia o come scrivo…perfino chi non aveva voglia di leggere perché i capitoli erano troppo lunghi o chi sta leggendo solo il finale…a voi tutti, anzi tutte e tutti, grazie.
In bocca al lupo alle giovani scrittrici e ai giovani scrittori, non mollate, fatelo prima di tutto per voi.
 
Buona scrittura e lettura
 
Ciaux
Altair
 
P.P.S. Se però le mie storie vi piacciono…sto ancora pubblicando l’ultima mia creazione nella sezione Fantascienza, è il sequel di “Senza Nome: le origini” dal titolo “Senza Nome e la Trixtar”…ahimè anche in quel caso temo che sarà l’ultima storia di fantascienza pura.

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