Paranoiac

di DhakiraHijikatasouji
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Giorno uno ***
Capitolo 3: *** Giorno due ***
Capitolo 4: *** Giorno tre ***
Capitolo 5: *** Giorno quattro ***
Capitolo 6: *** Giorno cinque ***
Capitolo 7: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


PROLOGO

Entrarono dentro e la porta cigolava dato che la casa era stata abbandonata da tre anni.
-Mettiamocelo un po' di olio a 'sta porta!-
Ed ecco Kanon che cominciava a protestare già da quando avevano messo piede in quella enorme casa! Ovviamente aveva ragione, quel cigolio era insopportabile.
-Questo posto è veramente polveroso...-
-Ovvio se è stato abbandonato per tre anni!-
-Però è carino, non è male-
A Saga invece piaceva molto, bastava solamente pulire un po' e la casa sarebbe tornata come nuova.
-Guardiamo un po' in giro-
Propose Aiolia. Andarono a vedere un po' dappertutto per conoscere meglio la casa. C'erano un sacco di stanze!
(ATTENZIONE NOTA: QUANDO C'E' SCRITTO "CORRIDOIO DI DESTRA (O SINISTRA) SI PARTE DAL CENTRO DEL PIANO-SALA)
 Videro il bagno che si divideva in due parti. Appena entravi, c'era la parte della lavanderia ed infondo un'altra porta che conduceva al bagno vero e proprio. Uscirono e si diressero verso il corridoio di destra. Entrarono nella prima stanza che era la cucina. C'era il lavandino, le credenze ed un piccolo tavolo di legno. Dietro la porta che confinava la cucina, c'era un'enorme tavola piena di sedie, una piccola TV e il telefono. Si diressero all'altra parte del corridoio dove c'era una porta in stile giapponese, una di quelle scorrevoli. Vi entrarono ed infatti era tutto in stile orientale: il piccolo tavolo a terra, i due cuscini, una TV, cassetti ed una credenza di legno scuro. Salirono le scale che si trovavano davanti all'entrata principale e andarono a sinistra dove c'era una camera da letto.
-Questa la prendo io!-
-E va bene Milo, continuiamo il nostro giro ora-
Anche Aiolos aveva preferito accompagnarli per curiosità e per seguire il fratello che l'aveva pregato di venire. Poi andarono a destra dove, dopo una stanza chiusa, c'erano altre due porte orientali. Quella era un unica stanza che aveva due porte, ed era un'altra camera da letto.
-Io dormo qui!-
Aiolia si fece vedere alzando la mano. E prenotata pure quella. Le altre due porte che si trovavano all'altro lato del corridoio, erano chiuse pure quelle. Nell'altro, invece, quello che superava la porta della stanza di Milo, aveva tutte e quattro le porte bloccate.
-Ma c'è una porta che non sia chiusa!?-
Fece Kanon esasperato ed incollirito.
-Troveremo le chiavi, adesso però è ora di andare a letto-
Propose Saga.
-Giusto, ci faremo una doccia e tutti a nanna-
E Aiolos gli dava corda!
-Ma io non voglio dormire-
Protestava Aiolia che voleva stare un altro po' in giro per casa.
-Tu dormirai senza tante storie, a proposito, io dormirò con te anche se c'è un solo letto singolo. Ma tu e Kanon dove dormirete?-
Disse guardando il maggiore.
-Ho trovato anch'io strano che questa casa, per quanto grande, non abbia altre camere da letto-
Anche questa è stata un'altra giusta riflessione da parte di Kanon che in effetti non aveva per niente torto!
-Noi dormiremo con Milo, ho visto che nella sua stanza c'era un grande tappeto e delle coperte in un mobile-
Esatto, Saga aveva intenzione di dormire sul pavimento, sopra un tappeto, accanto a letto di Milo. Tornarono di sotto per andare al bagno in modo da potersi fare l'attesa doccia per poi dormire. Suonò il telefono che si trovava nel salone della grande tavola e presero tutti uno spavento enorme.
-Porcaccia ladra! Era il telefono!-
Kanon balzò in aria parlando sempre con i termini più raffinati.
-Dillo che ti sei preso paura-
Lo stuzzicò il maggiore.
-E' vero e allora?-
-Ragazzi smettetela, adesso vado a rispondere, voi intanto andate!-
Dallo spavento che aveva preso, anche Milo era abbastanza indiavolato.
***
-Buonasera, qui Milo, chi parla?-
-Oh Milo, com'è la tua nuova casa?-
Era la mamma, ahbeh, strano che il suo interessamento per te ti faccia prendere infarti pazzeschi! Vero?...Già...
-E' polverosa ma grande e carina-
-I tuoi bagagli dovrebbero arrivare domani-
-Grazie, posso chiederti una cosa? Ho trovato delle porte chiuse a giro per casa, hai delle chiavi?-
-Ah chiavi? Non credo. Tua zia credeva di essere perseguitata, chiudeva anche le porte della sua casa! Puoi anche chiamare un addetto a questo. Bene, ciao!-
 -...Ciao-
Poi raggiunse gli altri facendosi la doccia e andando a letto accompagnato dai gemelli. Prima che salissero le scale, però, sentirono un rumore dietro di loro. Si voltarono e si tranquillizzarono al vedere che era solo l'appendi-abiti caduto per terra.
-C'è qualcosa che non succeda all'improvviso in questa casa? E poi, come ha fatto a cadere?-
Eh già, Kanon detestava farsi vedere che si era spaventato.
-Boo-
Milo fece spallucce. Saga si avvicinò ad esso. Tra i cappotti pieni di polvere, trovò una chiave.
-Che ci faceva qui?-
Domandò logicamente.
-Domani scopriremo dove va, ora è meglio andare a letto-
Si avviarono verso la stanza come gli altri due fratelli nella loro. Prima di spengere la luce, chiacchierarono un po'.
-E' il diario più palloso che abbia mai letto!-
Saga si voltò vedendo che il gemello aveva in mano il suo diario dei segreti. Glielo strappò di mano.
-Mollalo, chi ti ha detto che lo potevi leggere!?-
-Io-
Logicamente. Milo rise, si trovava bene con i suoi amici.
-C'è un momento nel quale non litighiate?-
Domandò tanto per curiosità.
-No, nemmeno alla toilette si riesce a stare tranquilli!-
Kanon ci tenne a specificarlo. Un'altra risata partì dalle labbra di Milo che se la stava spassando. Poi il suo sguardo ritornò serio, appoggiò la testa sul cuscino con le mani dietro la nuca.
-Ragazzi, secondo voi dove va infilata la chiave?-
-In cu...!-
-Kanon!-
Lo riprese Saga prima che dicesse una cosa...maleducata.
-Cioè...boo, in una di quelle porte chiuse sicuramente-
-Domani vediamo, notte-
-Notte-
Fu tutto silenzioso...fino a un certo punto. Si sentiva gocciolare: plip, plop, plip, plop. Poi una cosa che cadeva, come l'appendi-abiti di poco fa. Una faccia apparve all'improvviso e scomparve. Milo aprì gli occhi, era solo un incubo. Saga e Kanon dormivano profondamente accanto a lui.
-...Un sogno?-
Lì loro si destarono.
-Che c'è, Milo?-
Domandò Saga preoccupato.
-Niente, ho fatto un sogno...o meglio, un incubo-
-Ricordiamoci domani che oltre a scoprire dove va la chiave, di comprare anche una lucina notturna-
Disse Kanon guardando in un punto a caso della stanza buia.
-Cosa c'era nel sogno?-
-Oh Signore!-
Disse Kanon mettendosi le mani nei capelli guardando in alto, sapeva che sarebbe durato un po' e, a parte il fatto che a lui non interessava, aveva anche sonno.
-Era buio, sentivo gocciolare e poi qualcosa è caduto, subito dopo è apparsa una faccia gialla, senza né occhi, né naso-
A quel punto rabbrividì.
-Non era nulla-
Cercò di tranquillizzarlo, Saga.
-Avrei sete, vado a prendere un po' d'acqua dalla cucina-
Milo pensò che era un metodo per calmarsi, perchè sudava freddo e aveva ancora paura.
-Vengo con te-
-Anche io-

Non è solo un senso di colpa...
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Nota dell'autrice: So che ho messo i contenuti forti che forse non ci saranno perchè non so se riesco a mettere le immagini. Una storia non è horror se non ci sono le immagini, dico bene? Vi consiglio di leggerla al buio...in caso non ci saranno le immagini, forse leggerlacon poca illuminazione vi aiuterà a spaventarvi in qualche modo. Ciao ciao...By Hijikatasouji <3.

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Capitolo 2
*** Giorno uno ***


Day One

Uscirono, faceva quasi paura, era tutto buio e i pavimenti cigolavano a ogni passo. Arrivati in cucina, Milo si sporse per bere dalla cannella del lavello.
-AAAAHHHH!!!-
All’improvviso scacciò un grido agghiacciante.
-MILO!!!-
I due gemelli accorsero e videro il compagno che aveva dei capelli neri tra le mani. Come è possibile che ce ne fossero? Nel lavandino, poi.
-Che schifo!-
Giustamente non era un bello spettacolo, nemmeno per Kanon, vedere capelli neri insanguinati uscire dal lavello.
-Perchè sono usciti da lì?-
Domandò il maggiore.
-Ah, non lo chiedere a me-
Ovviamente Milo non ne sapeva nulla, era una novità anche per lui!
-Controlleremo l'acqua domani, adesso torniamo nella nostra stanza-
Propose Saga tranquillo. Uscirono dalla cucina vedendo due ombre nere davanti a loro che li guardavano dall’entrata.
-AAAAHHHH!!!-
-Tranquilli ragazzi, siamo io ed Aiolia. Abbiamo sentito Milo urlare e allora siamo corsi a vedere che succede-
Li “rassicurò” Aiolos.
-Vi accompagnamo nella vostra camera-
Si incamminarono verso le scale, appena stettero per aprire la porta, quando quella dall'altra parte del corridoio, si aprì da sola.
-Ragazzi, avete visto pure voi?-
Cercò di parlare Aiolia improvvisamente paralizzato.
-S...sì. Ma come ha fatto? Era chiusa!-
Fece notare Kanon.
-Andiamo a dare un'occhiata-
E adesso gli altri ebbero la conferma che Milo era impazzito: ti si apre una porta da sola e tu ci entri? Mah! Entrarono, videro degli scaffali con dei libri. Al centro della sala, una sedia con sotto un'enorme macchia.
-Io ho due teorie-
Disse Kanon all’improvviso dando la conferma agli altri che stava per sparare una cazzata.
-Quali?-
-Qualcuno ha pisciato sotto la sedia, o ha pisciato la sedia-
Scappò una risata a tutti ma preferirono rimanere calmi.
-Non vedo nulla di strano...aspettate! Una nota!-
Saga trovò un foglietto tra gli scaffali e lesse:
Stanno cercando di intrappolarmi
loro mi odiano
non riesco a proteggere me stessa
la password è Saeki
sono sicura che non dimenticherò il mio nome.
-Milo, per caso tua zia era...un po' matta?-
Domandò Kanon dichiardo di non aver capito una mazza da quel foglietto.
-Un pochino...forse-
-Lo decifreremo a tempo debito, ora tutti a nanna-
Era da tre ore che Saga cercava di prendere sonno e di convincere gli altri a coricarsi. Uscirono. Al centro, tra i due corridoi, sentirono uno squirting che veniva dalla porta dalla quale erano usciti. Dopo tre, ne uscì una persona piena di sangue che non si sapeva se strisciasse o gattonasse. Aveva un sorriso assassino in faccia. Fece un verso che incuté paura ai cinque ragazzi pietrificati da quella visione. Quella cosa prese a camminare verso di loro, lentamente. Non aveva buoni propositi. Entrarono nella stanza di Milo e dei gemelli ma la bestia era veloce e li raggiunse. Raggirandola, riuscirono a scappare fuori verso la porta di ingresso ma era chiusa a chiave.
-Come mai non si apre!-
Kanon era disperato.
-Non lo so!-
Saga lo era ancora di più.
-Nascondersi è l'unica soluzione!-
Propose Aiolos, e aveva ragione. Si dispersero per la casa. Saga e Kanon si nascosero con Milo nell'armadio della lavanderia dove c'erano le termiti. Dovettero resistere se volevano sopravvivere. Gli altri due fratelli si separarono, Aiolia andò nei cassetti enormi della loro stanza. Aiolos, nell'armadio. Sentirono i versi della bestia e gli squirt che facevano le sue mani a contatto con il pavimento. Ma non vennero trovati…o almeno non tutti.
Il mattino seguente...
-Co...cosa?...E' mattina?...Mi sono addormentato-
Milo fu il primo a svegliarsi e fu felice di accorgersi di essere ancora vivo. Saga e Kanon erano a un centimetro da lui addormentati l’uno su l'altro. Li scosse delicatamente, però era euforico per essere riuscito a passare la notte. I due si destarono.
-Milo...che vuoi?-
Kanon era ancora rincoglionito e rispondeva con la voce ancora impastata dal sonno.
-E’ mattina è mattina, il mostro non c'è!-
-Siamo riusciti a passare la notte?-
-Io non del tutto dato che mi stavi appiccicato e più caldo non poteva fare! Poi con quel cristiano là fuori, non ne parliamo!-
Ed ecco che cominciava la litigata!
-Oh poverino!-
-Ragazzi basta, usciamo-
Provarono ancora e ancora ad aprire la porta ma era irremovibile. Andarono, allora, a fare colazione. Ma Aiolos mancava all'appello.
-Dov'è Aiolos?-
Saga era preoccupatissimo quanto Aiolia che era già in cucina a sedere sul tavolo con la testa bassa a disegnare con il dito qualcosa di irriconoscibile.
-Non lo so, sono preoccupato, non l'ho più visto da ieri notte-
Giustamente!
-Non disperare, tuo fratello è un tipo coraggioso e forte sarà a vedere il giardino al chiuso sul retro. Abbiamo trovato una chiave ieri, andiamo a vedere cosa apre-
Propose Milo cercando di confortare l’amico. Salirono il piano superiore andando nel corridoio di sinistra, quello che aveva tutte le porte chiuse. La chiave andava nell'ultima a sinistra. Entrarono, c'era il parquet con un grande tappeto rosso al centro. Tre manichini all'angolo, due specchi, un'armadio e oggetti vari.
-Guardate! Una nota sullo specchio!-
Saga andò subito a toglierla per leggerla.
-Ma se non abbiamo ancora decifrato la prima!-
Fece notare Kanon giustamente, forse non erano pronti per la seconda.
Tutte le cose belle sono false
la bellezza è lì per nascondere qualcosa.
-Sarà un indizio-
Aiolia poteva avere ragione.
-Sì ma per cosa? Ah...un'altra chiave!-
Milo trovò una chiave. Tornarono al piano di sotto per andare in giardino a cercare Aiolos. Era un po' buio, le piante non avevano una buona salute. C'era un pozzo e tutti decisero di guardarci dentro per vedere quanto era profondo.
-Vedo qualcosa!-
Aiolia indicò una cosa che gli sembrava affiorare dall’ombra.
-Tiriamola su, almeno vediamo cos'è!-
Saga prese la corda e cominciò a tirare. Dei capelli, una testa...AIOLOS!!! La corda era legata attorno al suo collo e i suoi occhi erano senza vita. Aiolia rimase impietrito al vedere il corpo esanime del fratello. Il viso era bianco, la gola rossa, gli occhi spalancati, umidi e neri. Cadde in ginocchio tirando pugni al prato piangendo.
-Saga...-
Kanon sperava ancora in qualche segno che faceva capire che Aiolos era vivo. Saga piangeva non avendo il coraggio di guardare il suo migliore amico in quello stato. Scosse la testa per dire che era troppo tardi.
-Non ho più un fratello, NON AVRO' PIU' UN FRATELLO!!! Un fratello che mi faccia compagnia, che mi dia consigli...no, io non l'ho più! Non lo vedrò più sorridere come faceva ieri. Solo ieri eravamo ancora insieme, vi rendete conto?! SOLO IERI!!!-
Aiolia gridò al cielo la sua disperazione. Milo gli chiuse gli occhi.
-Credo che questo sia solo l'inizio ragazzi, quel mostro ha un obbiettivo. Ognuno cerchi di proteggersi il meglio che può e non lasciatevi trovare stanotte-
Milo era serio come mai nella sua vita.
-Facciamo un minuto di silenzio in ricordo del nostro amico-
Dentro di sé Saga pensava ad un sogno perduto, che non si sarebbe mai realizzato. Per Aiolos provava più di una semplice amicizia, ed aveva deciso di dirglielo, di dirgli che lo amava ma ormai non poteva più. Adorava quei occhi verdi che ogni giorno gli lanciavano un qualche sguardo fugace, con quel sorriso che gli faceva imporporare le guance. Ricordava quella sera, quando entrambi stavano facendo una passeggiata in una giornata promettente di pioggia parlando del più e del meno. Quando alla fine cominciò a piovere, dovettero correre a trovare un riparo velocemente, perché già erano zuppi dalla testa ai piedi. Infine trovarono una tettoia dove potettero ripararsi. I capelli scomposti, gli occhi lucidi e tante risate. Aveva deciso. Glielo avrebbe detto finalmente.
-Aiolos…-
Non sapeva se continuare, ma ormai era fatta! Lo sguardo dell’uomo che amava era puntato su di lui.
-Io…-
No, non ce la faceva. E se non lo avrebbe corrisposto? La loro amicizia sarebbe stata rovinata!
-Io credo di aver perso le chiavi nella corsa, aspettami!-
Fece finta di correre via quando in realtà le chiavi ce le aveva in tasca, e tornò trionfante. In un certo senso si sentiva bene, forse era stato meglio così.
Si presero le mani. Aiolia ancora piangeva.
-"non mi abbraccerà più, non lo sentirò più parlare..."-
Dopo che aveva perso i suoi genitori, gli rimaneva solo suo fratello. Ora nemmeno lui.
Finirono, Saga mise una mano sulla spalla di Aiolia.
-Mi dispiace per Aiolos, era il mio migliore amico…-
Esso lo abbracciò cercando di trovare conforto in una persona che aveva la stessa età del fratello.
-E' facile per te dirlo, tu hai ancora Kanon!-
Il minore rivolse lo sguardo altrove quando il suo doppio gli lo guardò.
-Lo so, ma anche la perdita del migliore amico vuol dire tanto, quasi come quella di un fratello. Ascolta, quando avevo delle discussioni con Kanon, ne parlavo ad Aiolos, ma, intendiamoci, non volevo che mi desse ragione...-
-Bugiardo...-
Disse Kanon tossendo nel mentre per non far sentire la parola.
-Zitto tu, bensì volevo che mi aiutasse a risolvere la faccenda. Adesso che non c'è più, dovrò risolvere i miei problemi da solo ma la vita va avanti. Dai, Aiolos non vorrebbe che tu piangessi, non pensarci più, piuttosto, cerca che non succeda nulla a te stanotte, ok?-
-Ma allora perché anche tu piangi?-
-Non è niente-
Saga si asciugò velocemente le lacrime.
-Ragazzi venite! Ho trovato una chiave!-
-Che hai il metal detector al posto degli occhi!?-
Alla fine, insomma, le chiavi le aveva trovate tutte Milo.
-Era sotto questi fiori artificiali! Chissà perchè la zia l'ha nascosta qui...-
***
Andarono di nuovo nel corridoio di sinistra al piano superiore della casa. La chiave andava nella porta infondo a destra. Entrarono, sembrava quasi un'aula di scuola. C'era l'armadietto, dei cassetti, due sedie e due armadi. In una credenza, Milo trovò un'altra chiave.
-Ce ne sono talmente tante, che credo di averne una pure sotto il naso-
Kanon non aveva tutti i torti.
-Per quale stanza è?-
-Andiamo a cercare-
Propose Saga. Si diressero al piano di sotto, però le stanze erano quasi tutte aperte. A quelle due o tre chiuse, non entrava. In una di esse videro una cassaforte che aveva una password.
-Saga ricordi quel biglietto che hai trovato?-
Gli disse Aiolia ricordandosi improvvisamente.
-Sì...ah, c'era scritto "la password è Saeki", il nome della zia di Milo-
Svelò Saga.
-Che aspetti!? Scrivi!-
Lo intimò Kanon.
-Lo scrivo, lo scrivo...ecco fatto!-
-Un'altra chiave-
-Mava!-
Kanon non ne era affatto sorpreso. Nel piano superiore, a sinistra, non c'era nessuna porta da aprire con la chiave che avevano trovato nella cassaforte. Nel corridoio di destra, invece, la trovarono. Entrarono, c'era un computer, la TV, una libreria e un divanetto verde. Pure il computer era bloccato con una password. Riprovarono Saeki ma nulla da fare, non era quella. Uscirono con ancora l'altra chiave in mano ma non sapevano dove andasse. Suonò il campanello. Lì, la porta si aprì ma non era perchè doveva essere suonato il campanello, ma perchè la barriera non faceva scappare gli obbiettivi della bestia. Entrò un ragazzo dai capelli color verde acqua scuro, serio ma molto affascinante.
-Scusatemi, è questa la casa di un certo...Milo?-
-Sì sono io, chi sei tu?-
-Camus Miura, abito dall'altra parte della strada. Sembra che abbiano portato per sbaglio i tuoi bagagli da me-
-Ah, mi dispiace di averti infastidito-
-Non importa. La persona che portava il bagaglio sembrava non essersene accorto. Questa valigia è molto pesante, se mi lasci entrare, te la porto io-
-Che gentelman!-
Si intromise Kanon.
-No, non dovresti...posso portarlo da solo-
-Per favore, non preoccuparti, sono abituato al lavoro fisico-
-Bene, allora entra-
Gli amici guardarono Milo un po' storto. Come mai era improvvisamente gentile con una persona che conosceva solamente da cinque minuti? Forse perchè si era comportato gentilmente con lui, o forse perchè era bello, mah! Andarono nella stanza della cassaforte dove c'erano due divani verdi.
-Eccoci qui-
-Grazie mille, mi piacerebbe ringraziarti, vorresti per caso un po' di thè?-
-Va bene, grazie-
Dopo il thè...
-Ma tu cosa fai qui?-
-Per una serie di ragioni, ma è per convalescenza-
Convalescenza? Da una malattia?-
-Non è qualcosa di serio...-
-Conoscevi Saeki?-
-Sì, era mia zia. E' morta adesso-
-Ah...mi dispiace per la tua perdita. Ma sei il nipote di Saeki? Non le somigli molto-
-Davvero? Strano, i miei amici dicono che le somiglio tanto-
-No - no affatto – no-
Dissero gli amici scuotendo le teste.
-Ah bhèèè...Saeki era abbastanza strana, vedi?-
-Come strana?-
-Non farti una cattiva idea, ma...urlava in modo strano e se ne andava in giro di notte...era abbastanza conosciuta qui-
-Lo vedo...era malata mentalmente-
-Adesso dovrei andarmene...grazie per il thè. Comunque chiamami se hai bisogno di qualcosa-
Annuì. Camus se ne andò.
-Sembrava amichevole, vero Milo?-
Kanon cominciò a punzecchiarlo con il dito.
-Smettila di sfottere!-
-Già, piuttosto aiutiamolo a mettere a posto i bagagli-
***
Andarono a letto. Suonò il telefono. Milo si svegliò di colpo.
-Non c'è mai una notte che si riesca a dormire-
Si lamentò Kanon.
-Ragazzi, questo è il segnale, preparatevi. Andiamo a rispondere-
Saga mise una mano sulla spalla di Milo fermando il suo passo.
-no, Milo-
-Saga se rimaniamo qui, il mostro ci inseguirà comunque ed in più col telefono che squilla!-
Milo aveva ragione. Fece un sospiro.
-Andiamo allora-
Quando uscirono, videro Aiolia che stava già scendendo le scale. Lo raggiunsero.

Non è solo un senso di colpa...

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Capitolo 3
*** Giorno due ***


Day Two

Quando Milo arrivò alla cornetta, la alzò. Cominciarono dei rumori acuti con note diverse. Nessuno parlava dall'altra parte del telefono.
-AAAHHHH!!!-
Uscì un foglio che aveva dei capelli incollati sopra con il sangue.
-Di nuovo! Che schifo! Dal fax poi!-
Kanon non aveva nemmeno il coraggio di guardarli. Sentirono chiudere la porta dietro di loro. Un verso inquietante, si voltarono. Il sorriso assassino della bestia spuntò dal buio. La sua faccia senza pelle era quasi alle ossa. Milo, Saga e Kanon corsero nell'armadio nella stanza dove c'erano i tre manichini. Stranamente si addormentarono e anche quella notte passò. La mattina seguente, siccome Milo e company si erano addormentati un'altra volta, si svegliò. Si destarono pure i gemelli.
-Anche questa volta siamo sopravvissuti. Andiamo da Aiolia-
Disse Saga e presero a cercarlo in tutta la casa ma nulla.
-Ragazzi e se...-
Milo cominciava ad avere un brutto presentimento.
-Non pensarci nemmeno!-
Saga lo zittì immediatamente, non voleva sentire parlare di altri morti.
-Ma perchè quella specie di zombie si trova qui? E perchè ci insegue per ucciderci?-
Kanon si faceva proprio delle belle domande! Tutto cominciò a trasformarsi in un mistero ancora più grande del previsto.
-Sono sicuro che la mamma non mi crederebbe e non mi lascerebbe tornare a casa-
Milo già dubitava di sua madre che soffriva di isteria e poteva risultare più pazza della zia in certe occasioni.
-Non dire stupidaggini-
Saga invece credeva che una mamma non avrebbe lasciato morire suo figlio in una casa stregata.
-E se fosse così? Dobbiamo aspettare finché non se ne va? Nasconderci fino ad allora?!-
Il minore stava cominciando ad impazzire sul serio. Il suo carattere contenuto stava venendo meno.
-Calmati Kanon. Non siamo ancora certi della risposta che ci può dare la madre di Milo-
Saga cercava di tranquillizzare il fratello, ma non ci era riuscito poi così tanto.
-Ma anche se ci dirà di sì, quel mostro non ci lascerà mai andare!?-
-Lo so, Kanon. Dobbiamo scoprire qual'è il suo obbiettivo e accontentarlo se possibile-
-Continuiamo a cercare Aiolia. Prima, però, voglio sapere dove va a finire questa chiave. Tanto quel mostro uccide durante la notte, se Aiolia è ancora vivo, può aspettare altri 20 minuti-
Giustamente...ma se invece...
Andarono al piano di sopra, di fronte alla stanza di Aiolia, un'altra porta si aprì grazie all'oggetto di metallo. C'erano due divani, librerie vuote, una lampada, un tavolino e un mobiletto con oggetti vari. Guardarono un po' in giro. Saga si avvicinò allo scaffale.
-C'è qualcosa nel retro!-
La prese, era un'altra nota.
Silenzio felicità pace
le vedo tutte in sequenza
ma è la felicità che non riesco ad avere
cerco di indossarla ma è vuota.
-Cerco di indossarla...venite con me!-
Kanon d'improvviso cominciò a correre seguito dagli altri due. Uscirono e andarono nella stanza dei manichini. Su quest'ultimi c'erano tre vestiti: blu, rosa e verde. In quello al centro (rosa) c'era una chiave nella tasca.
-Benfatto Kanon-
-Modestamente...-
Già...davvero modesto! La chiave apriva la porta a sinistra del corridoio della medesima direzione al piano inferiore. C'era un pianoforte.
-Mia zia mi ha insegnato ad usare il pianoforte. Vedete questo spartito? Era la sua canzone preferita-
Premette i tasti e ne uscì una melodia triste.
-Il suono è strano...sento come qualcosa di metallico-
Notò Milo.
-C'è qualcosa tra le corde del piano...un'altra chiave!-
-Oh Cristo!-
Kanon non ne poteva davvero più! Uscirono, suonò il campanello. Dietro la porta c'era Camus con un cesto con delle pere dentro.
-Ciao Camus, che c'è?-
-Un amico mi ha dato delle pere. Sono troppe perchè io le mangi da solo, ne volete un po'?-
-Grazie mille, amo le pere!-
-No, a te piace il cetriolo! Ahahaha!!!- Si intromise Kanon, ma Milo non ci fece caso tanto per non fare figuracce.
-Tieni-
Gli passò il cesto.
-Ti senti bene, Milo? Sei un po' pallido-
-Digli che hai le tue cose, funziona sempre...- Gli sussurrò all'orecchio Kanon. Milo fece una smorfia tra il contrariato e l'incredulo, ma poi ignorò quello che aveva detto e riprese a parlare con Camus.
-Davvero?-
-Sì, forse è quella malattia, vuoi che ti porti all'ospedale?-
-No, non è quel tipo di...malattia ecco! "Sono sicuro che non mi crederebbe riguardo al mostro" Non ho dormito molto, tutto qui, non devi preoccuparti-
-Scusami, ora devo andare ma ricorda che puoi dirmi qualsiasi cosa!-
Chiuse la porta sotto lo sguardo dispiaciuto di Milo.
-Com'è Miura?-
Lo riprese a stuzzicare Kanon.
-Kanon ba...-
-Carino-
-COOSAAA!!!??-
Fece stupito Saga.
-Visto? Che ti avevo detto?-
Andarono a cercare Aiolia ma di lui ancora nulla.
-Cavoli! Fra poco bisogna andare a letto!-
Disse Milo preoccupato.
-No, BISOGNA ORA andare a letto! Speriamo che Aiolia sia salvo-
-Ragazzi...voglio restare sveglio stanotte, forse quel mostro viene solamente quando dormo-
I gemelli non lo lasciarono di certo solo!
-Anche noi-
-Bene!-
 

Non è solo un senso di colpa...
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Nota dell'autrice: Salve MINICHIBI, dove sarà il nostro Aiolia? Beh...boh. Se lo volete sapere continuate per favore a leggerla se vi piace. Fatemi sapere se al buio vi ha fatto paura perchè sarebbe meglio leggerla così. By Hijikatasouji <3

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Capitolo 4
*** Giorno tre ***


Day Three

-Sono così stanco...ma non posso addormentarmi-
Milo non si reggeva più in piedi, ma il mostro era lì fuori e non poteva permettersi di dormire.
-Proviamo a camminare per restare svegli-
Propose Saga, ed uscirono dalla stanza camminando un po' a giro quando sentirono una melodia che conoscevano. Era la stessa che aveva suonato Milo il giorno scorso. Andarono nella stanza del piano dove la musica cessò. Si avvicinarono ad esso con passi lenti e tremanti.
-Ho sentito il piano...che significa? Non può essersi suonato da solo... AAAAHHHH!!! Non posso muovermi!-
Una mano insanguinata aveva afferrato la gamba di Milo e la stava stringendo con forza. Saga e Kanon provarono a scuoterlo ma quando si liberarono, il mostro uscì fuori da sotto il piano.
-No! Stai lontano!-
Sentirono un tuono, stava cominciando un temporale. Presero a correre. Saga e Milo si nascosero nella stanza dove avevano trovato l'ultima nota lasciata dalla zia. Kanon invece  da un'altra parte. Quando il minore entrò nel suo nascondiglio, vide Aiolia che era impiccato ad una lampada nelle stesse condizioni di Aiolos la notte prima. Cacciò un urlo e fu questo la sua rovina: dal buio del corridoio il mostro lo raggiunse col suo sorriso assassino assalendolo. La mattina seguente Milo si svegliò ma non era felice come al solito.
-Basta! Non ce la faccio più! Chiamiamo mia madre e ce ne torniamo a casa, non ce la faccio a restare in questo posto un altro minuto in più!-
-Dobbiamo trovare Kanon e Aiolia!-
-Dividiamoci i compiti, tu vai a cercarli ed io vado a chiamare mia madre-
Annuì e si diressero ognuno nelle sue direzioni.
                                                                                                                     ***
-Sì chi è? Milo è così presto, che cosa vuoi?-
La mamma era abbastanza scocciata per essere stata svegliata il mattino presto.
-Scusa...ma posso tornare a casa per un po'?-
-Di cosa stai parlando? E' successo qualcosa?-
-Non è un grande fatto ma ci sono stati alcuni problemi...mi piacerebbe tornare, per favore- 
-E' troppo tardi adesso! Non so cosa è successo, ma no! Quella è casa tua adesso! Non chiamarmi per questa roba così presto di mattina! Ciao...CIAO!!!-
Tuuuuuuuuuuuuu. La mamma aveva riattaccato e lui non sapeva a chi rivolgersi. Decise di andare a cercare Saga. Provando la nuova chiave, entrò in una stanza che era buia. Accese la luce e rimase pietrificato a vedere Aiolia e Kanon impiccati (ad una certa distanza). Saga era in ginocchio davanti ai due con una faccia afflitta. Si sentiva morto anche lui, come se anche il suo cuore non battesse più. Infatti si sentiva soffocare mentre guardava il volto di Kanon: bianco e senza espressione. Un senso di colpa lo pervase ricordando che non aveva mai trattato il gemello con affetto, piuttosto con astio e ignoranza. Per questo si sentiva soffocare ed un'aura nera lo avvolse. Nella mente di Saga scorrevano delle immagini, immagini che non lo avrebbero mai abbandonato. Quando Kanon sorrideva, ma non ad una persona qualunque, a lui. Quando gli faceva quelle battute che non avrebbe più sentito, quando aveva potuto vedere che a volte, anche il cuore del fratello riusciva a sciogliersi in gesti di affetto per lui. Per tutto quel tempo...Kanon aveva cercato di guadagnarsi un po' del suo amore e non ci era riuscito e lui lo aveva capito solamente adesso. Adesso che lo vedeva senza vita davanti ai suoi occhi. Gli sembrava quasi di vedere la sua anima uscire dal corpo.
-Kanon perdonami-
Lo spirito sorrise e sparì. Anche Milo non poteva fare a meno di piangere.
-Saga...-
-Milo, non riusciremo mai ad uscire di qui quindi facciamo prima a rassegnarci all'idea di morire-
La voce di Saga era diversa: era spaventosa e roca.
-Saga ma che stai...-
Con una velocità fulminea, Saga prese le spalle dell'amico e non sembrava più lui. Gli occhi erano due piccoli punti neri, e le labbra, un sorriso pazzoide.
-Tanto prima o poi dobbiamo morire tutti!-
Detto questo, scappò. Milo riguardò i due amici ormai senza vita.
-Aiutateci, vi prego-
Sentì qualcosa, era un rumore di qualcosa che cadeva. Una bambola di porcellana si era rotta. Andò un po' a giro per la stanza. Nel cestino vide un pezzo di carta, lo aprì e lo lesse.
Pensavo che nell'oscurità
avrei potuto trovare la luce
ma non c'è via di ritorno
Capì, si diresse nella stanza dove c'era una lampada. La accese spengendo prima la luce che illuminava tutta la stanza.
-C'è qualcosa sotto la lampada...una chiave!-
Con quella, ebbe accesso ad una stanza matrimoniale. Nel cassetto vicino al letto trovò un'altra nota.
Quando guardi nell'abisso
anche l'abisso guarda dentro di te
Andò nel giardino avvicinandosi al pozzo.
-Qualcosa brilla là sotto...è una chiave?-
Si sporse troppo da cadere sotto. Qualcosa aveva attutito la caduta. Abbassò lo sguardo e vide che era il corpo di Aiolos. Muovendosi, sentì che gli aveva rotto la spina dorsale. Si alzò chiedendo scusa, quasi come se stesse per piangere. Il muro del pozzo era abbastanza fragile e quindo cercò di creare un passaggio spaccandolo con una grande pietra lì vicino. Camminò per il percorso buio quando sentì un verso terrificante, era quello del mostro.
-Oh no, è anche qui!!!-
Prese a correre più in fretta che poté. Dovette nuotare anche per attraversare una grande pozza che gli faceva venire in mente le immagini del mostro ogni volta che lo aveva visto in precedenza, quando aveva ancora degli amici. Era rimasto Saga ma era impazzito per la morte del fratello e fuggito. Quando scoprì di essere ritornato nel punto di partenza, svenne arreso all'idea della fine.
-Milo!!! Milo!!!-
Una voce lo chiamava.
-Ca...Camus-
-Stai bene? Sto buttando giù una corda per te, aspetta un attimo-
Una volta fuori...
-Sembra che tu non ti sia fatto nulla di grave ma dovresti andare all'ospedale. Ma...dove sono i tuoi amici?-
A quella domanda lo sguardo di Milo divenne triste, la sua felicità di avere Camus accanto scomparve. Decise di mentirgli per il momento.
-Sono tornati alle loro case ed adesso sono da solo-
-Comunque scusami se mi sono introdotto nel giardino ma non rispondevi al campanello così sono entrato e...-
-...-
-Milo?-
-WAAAAAAAHHHAAAAAHH!!!-
Un fiume di lacrime uscì dai suoi occhi azzurri.
-Milo cosa c'è che non va?-
-Ne ho abbastanza!!! Odio questo, voglio andare a casa!!!-
Andarono nel salotto dove l'ultima volta avevano preso il thè e decise di dirgli tutto.
-Un mostro?...C'è un mostro nella casa? Davvero?-
-Fin dal giorno in cui mi sono trasferito, qualcosa di umano ci ha perseguitato e i miei amici sono stati le vittime dei suoi attacchi notturni. Anche nella caverna sotto il pozzo stava provando ad uccidermi, non solo, ci sono stati capelli insanguinati nel lavandino o che uscivano dal fax e piani che si suonavano da soli...non ce la faccio più!!!-
-E' abbastanza difficile da credere-
-Ma è VERO!!! Non potrei mai mentirti riguardo questo!-
-Ok, ho capito. Stai a casa mia per oggi-
-Veramente?-
-Ho vissuto qui per cinque anni e non ho mai incontrato un mostro, dovresti star bene. Mentre tu dormirai stanotte, io darò un'occhiata alla casa e mi prenderò cura di qualsiasi cosa bizzarra veda-
-Non c'è bisogno di...-
-Non essere redicolo, va bene. Cerca di riposarti per oggi-
La porta li lasciò uscire di casa tutti e due, come mai? Comunque la casa di Camus era bella, troppo grande per una sola persona...come del resto la sua. Si sedettero al tavolo a parlare.
-La tua camera è veramente pulita-
-Grazie, comunque vorrei chiederti qualcosa...hai menzionato di avere una malattia, che tipo di malattia è?-
-...Depressione, prendo degli antidepressivi-
-Quindi devi davvero rilassarti, lascia il mostro a me-
-Grazie mille-
-Comunque riguardo Saeki, mi piacerebbe che tu mi raccontassi di lei. E' morta a causa di una malattia? Mi sembra strano dato che l'ultima volta che l'ho vista sembrava in salute-
-...Mia zia...si è uccisa...in quella casa-
-E' stato suicidio? Non lo sapevo...Sai perchè?-
-Si è sposata circa dieci anni fa e ha cominciato a vivere in quella casa. Ha fatto fatica a rimanere incinta ma poi c'è riuscita dopo cinque anni. Lei e suo marito erano veramente felici ma...il bambino è nato morto. Mia zia si dava sempre la colpa e mio zio si era stancato di sopportarla e ha lasciato la casa. Da allora ha cominciato a diventare sempre più strana, ha cominciato a dire che era sempre giudicata. Mia mamma ed io eravamo la sua sola famiglia. Mia mamma ha una terribile isteria e ha sempre avuto dei pregiudizi riguardo sua sorella minore. Mia mamma chiamava mia zia pazza e anche un'assassina, non voleva avere nulla a che fare con lei. Ero spaventato da mia mamma così ho ignorato tutto anche se sapevo che mia zia stava soffrendo. Se fossi stato più coraggioso, non sarebbe mai successo. Quel giorno sono andato in quella casa senza che mia mamma lo sapesse. Ero preoccupato per mia zia. Si era impiccata al secondo piano, ho gridato quindi la corda si è rotta e lei è caduta sul pavimento. Mia mamma non voleva la casa, non voleva nemmeno che ricordassi mia zia. Quando mi hanno diagnosticato la depressione, mia madre mi ha detto di andare lì che era una buona casa per i pazzi. Sono sicuro che intendesse che anch'io avrei potuto morire. Mi dispiace, ho detto troppo, so che non è una storia piacevole-
-Tutto ok, hai passato avvenimenti difficili, per favore prenditi cura di te-
Si alzò dalla sedia.
-Vado a controllare nella casa. Dormi quando vuoi, io tornerò appena ti sarai addormentato, prendi pure il mio letto-
-No, non dovrei...posso usare il sofà-
-Non essere redicolo, qualcuno così bello non può dormire sul sofà...oh emm...-
Le guance gli diventarono rosse d'improvviso. Poi se ne andò dopo aver dichiarato che sul sofà ci avrebbe dormito lui.
" E' davvero carino, mi fa sentire bene parlare con lui..."
                                                                                                                           ***
Quando Camus fece il suo ingresso nella stanza buia, erano quasi le due del mattino. Si avvicinò al letto di Milo.
-Sta dormendo profondamente, questo è un bene. Non sembra che ci sia nulla di sbagliato in quella casa, andrò a dormire anch'io-

Non è solo un senso di colpa...
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Nota dell'autrice: Salve MINICHIBI ed ecco un nuovo capitolo. Ebbene sì, anche Kanon ci ha lasciati e immagino i vostri "ooooh", già, tutti amiamo Kanon. Ciao ciao...By Hijikatasouji.
 

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Capitolo 5
*** Giorno quattro ***


Day Four

Un'immagine in bianco e nero. Era sua zia appesa ad una corda senza più vita. Poi un rumore!
-Ahh!-
Milo si risvegliò, non sembrava per niente la casa di Camus bensì...la sua! Era tornato nella sua casa, nel suo letto, nella sua stanza, nel suo incubo.
-...perchè...?! Perchè sono tornato? Potrebbe essere stato Camus? Mi ha portato qui? No!!! Non voglio star qui per un altro secondo! Voglio tornare a casa di Camus!-
Uscì dalla sua camera, quando stette per arrivare all'ingresso, il mostro gli comparve davanti.
-No...stammi lontano!!! STAMMI LONTANO!!!-
Cominciò a correre quando arrivò nella stanza stile giapponese che aveva la TV e i cuscini. Si chiuse in un armadio.
-Per favore, stammi lontano...non ho fatto nulla, non è colpa mia!-
Nel nascondiglio trovò qualcosa simile ad un libro.
-Saga's diary...E' il diario di Saga!-

Lunedì 27 ottobre, ore 7: 30 a.m
Caro diario,
oggi andremo a vivere per cinque giorni nella casa del nostro amico Milo. Ci saranno anche Aiolos e Aiolia con noi. Non vedo l'ora di vedere come sarà! Kanon sta facendo la sua valigia mentre io l'ho finita da un pezzo. L'autobus passerà alle 8:00 quindi spero che si sbrighi. Adesso ti devo lasciare, ci sentiamo stasera.
Ciao ciao.
Ps: Ho deciso, confesserò Aiolos quello che provo per lui.

Ore 8: 30 p.m
La casa di Milo è bella, grandissima ma ha molte porte chiuse. Abbiamo già prenotato la nostra camera che è la stessa di Milo dato che non ce ne erano altre...strano. Ora andiamo a farci una doccia e poi a letto perchè il viaggio è stato abbastanza lungo.

Ore 10: 30 p.m
Dopo che Kanon ti ha rubato e ti ha letto, sono qui a scrivere queste righe mentre lo guardo dormire. In realtà gli voglio un gran bene ma non so come dirglielo anche perchè nella vita l'ho ignorato spesso e me ne faccio colpa. D'ora in poi ti nascondo almeno non ti legge più....Aspetta...ho sentito un rumore. Nah sarà qualcosa che è caduto come stranamente succede in questa casa. Oggi è caduto l'attaccapanni e c'era una chiave nel cappotto, domani scopriremo a cosa serve.

Martedì 28 ottobre, ore 8: 00 p.m
Oggi sono successe un sacco di cose, tristi per la maggior parte. Abbiamo trovato Aiolos morto impiccato alla corda del pozzo. Aiolia si è disperato anche se ho cercato di calmarlo. Anche io se perdessi Kanon sarebbe la stessa cosa, forse impazzirei. Significa molto per me anche se ancora non gliel'ho detto.  La notte precedente Milo aveva sete e così siamo andati a prendere dell'acqua ma nel lavandino c'erano capelli neri che ne uscivano. Poi abbiamo visto una persona piena di sangue che ha cominciato ad inseguirci, io, Kanon, Milo e Aiolia siamo sopravvissuti...Aiolos no...sto ancora piangendo di nascosto, non voglio che qualcuno mi veda. Poi abbiamo conosciuto un certo Camus Miura, simpatico anche se impassibile. Insieme a questo, abbiamo scoperto altre chiavi e abbiamo aperto altre stanze trovando un foglio che aveva lasciato la zia di Milo. Adesso sto aspettando il mio turno per fare la doccia e poi riandremo a letto in attesa che il mostro si faccia rivedere. Perchè sicuramente sarà così.

Mercoledì 29 ottobre, ore 9: 30 p.m
Ieri notte è squillato il telefono...strano a quell'ora. Ci alziamo per andare a rispondere. Arrivati al telefono, esso ha fatto un rumore acuto continuo fino a che non sono spuntati dei capelli insanguinati dal fax. Un verso strano, ci voltiamo e il mostro ha rifatto la sua comparsa cominciando ad inseguirci però riusciamo a scamparla. Oggi abbiamo cercato Aiolia ma di lui nessuna traccia. Abbiamo raccimolato qualche chiave e qualche nota che ci dava indizi su dove trovarle. Con una di quelle, siamo arrivate nella stanza del pianoforte che Milo sapeva suonare grazie agli insegnamenti della zia. Ci suona una melodia e così troviamo un'altra chiave dentro il piano. Ora sono in camera e sto per spengere la luce...notte.

Giovedì 30 ottobre, ore 9:00 a.m
Ieri sera il pianoforte ha cominciato a suonare da solo e siamo scesi a vedere quando da sotto di esso è comparso il mostro che cercava di uccidere Milo ma siamo riusciti a fuggire. Adesso sono in ansia per Kanon perchè non si è nascosto con noi e ancora lo dobbiamo trovare.

Ore 8:00 p.m
Kanon è morto.


Nelle ultime parole la grafia non era più la stessa...
Finisce di leggere che aveva le lacrime agli occhi. Non sapeva perchè, ma dopo averlo letto, sentiva che voleva urlare, aveva paura. Il mostro però non lo trovò nemmeno stavolta ed arrivò alla mattina seguente. Uscì dal nascondiglio.
-Perchè Camus mi ha portato qui? Senza nemmeno dirmi nulla-
Aveva ancora una chiave in tasca.
-Ah me ne ero dimenticato, forse apre la porta che è sotto le scale-
Infatti ce ne era una da quelle parti, era quella più antica di tutta la casa. La aprì e vide che davanti a lui si estendeva una scala che andava verso il basso. A sinistra c'era una stanza ma era così buia che non riusciva a vedere nulla, forse c'era una torcia da qualche parte. La trovò dentro un baule di legno. Dentro la stanza, la piccola luce non illuminava gran parte delle cose, anzi quasi nulla. Dopo poco riuscì a scorgere due figure al centro della stanza: non toccavano terra ed erano sanguinanti. Alzò di poco la torcia per riuscirne a vedere il viso. Erano Saga e Kanon. Come mai il fratello era stato portato lì? Forse non era stato il mostro...forse...era stato il maggiore ma perchè? Dall'occhio di Milo scese una lacrima ed un sorriso gli comparve in volto.
-Ora Saga anche la tua anima riposerà in pace-
Gli parve di vedere lo spirito di quest'ultimo che sorrideva teneramente mentre abbracciava il fratello come un bambino da consolare. Sentì Kanon che con la mente gli disse che gli voleva bene. A quella frase, altre lacrime presero a scendere dagli occhi cobalto di Milo. Poi scomparvero nel buio. Andò a giro per la stanza notando molti animali di pezza. Dopo poco vide una scritta sul muro...era difficile da leggere...2436. Era il codice del computer! Salì su per le scale del sotterraneo e arrivò ad esso. C'era solo un file.
-"Diary"?-
Era quello di sua zia.

"Ho visitato un ginecologo oggi, il dottore mi ha sorriso e mi ha detto che apparentemente sono incinta di due mesi. Ero così felice che senza pensare alle conseguenze, ho chiamato mio marito a lavoro e per fortuna lui era felice quanto me. Lo dirò anche a mia sorella, presto.

Sono andata da lei oggi e gli ho detto delle notizie. Mi ha accusato di avere un bambino solamente perchè sennò il mio ricco marito mi avrebbe lasciato. Non so da quando ce l'ha con me forse dalla morte di mamma e papà. Ma a pensarci bene devo anche esserle grata per avermi cresciuto meglio di chiunque. Ho lasciato la casa di mia sorella delusa ma il piccolo Milo mi si è avvicinato e mi ha detto "congratulazioni".

Ho fatto un sacco di animali di peluche recentemente. Sto facendo anche dei vestiti per il bambino. Se esso sarà un maschio potrebbe non volerli gli animali di pezza. Li darò ai bambini del vicinato.

Non ho sentito niente per un po'. Il bambino non si stava muovendo più. Non ho mai sentito il suo primo pianto, assomigliava a suo padre. C'è stato un funerale ed una cremazione.

Sono spaventata dal parlargli. Sono terrorizzata di essere accusata come una killer. Mia sorella mi ha riso al telefono. "Ah bene una ragazza ottimista come te non potrebbe comunque essere una madre"

Mi ha lasciato. Non ce la faceva più a stare con me, ha detto. Voleva crescere una famiglia felice. Così se ne è andato. Tutto quello che mi rimane è la casa.

I vicini, la TV e i miei animali di pezza dicono che sono un'assassina. Tutti mi odiano.

Sono spaventata. Tutti vogliono uccidermi. Ho chiuso casa e nascosto le chiavi. Ho chiamato mia sorella e mi ha detto che sono una pazza che dovrebbe morire. Anche Milo mi ha detto che dovrei morire ed anche io penso che dovrei farlo.

Sono caduta e mi sono rotta una gamba. Degli uomini in blu e bianco mi hanno portata in manicomio. Oggi sono uscita da quella costruzione. Devo sbrigarmi altrimenti mi cattureranno ancora. Vado a cercare quella corda nascosta nel magazzino."

Finì di leggere e capì molte più cose. Capì che no, lui non le aveva detto di morire ma l'aveva spinta a farlo non dicendo nulla per salvarla dalle minacce di sua madre.
-...zia...non ho mai voluto che tu morissi...-
Suonò il campanello.
-Camus...-
-Ciao, Milo. Non è successo niente, presumo-
-...tu non mi credi, vero?-
-Eh?-
-Non sono molto sorpreso che tu non mi creda...ma...!! PERCHE' DOVEVI ESSERE COSI' CATTIVO DA PORTARMI QUI MENTRE DORMIVO!? Dimmi se sono un disturbo, potresti solo dirmelo ma questo è troppo crudele. Dentro stai ridendo di me per aver detto cose strane perchè sono depresso! E fai finta di voler essere d'aiuto!-
-Milo, calmati! Non ho idea di cosa...-
-Cosa?!! Ti stai ancora prendendo gioco di me!?-
-CALMATI, PER FAVORE!!! Non mi hai detto che te ne andavi a casa da solo la scorsa notte?-
-Eh?-
-Non ti ricordi? Mi hai svegliato la scorsa notte e hai detto che saresti stato bene-
Flash back
Era notte fonda a casa di Camus. Ad un certo punto Milo si alza dal letto dirigendosi verso la porta. Il giovane si svegliò.
-Milo...Qual'è il problema? Devi usare il bagno?-
-Starò...bene adesso, andrò...a casa-
-Così all'improvviso!? E' tardi, dovresti restare! Anche se è soltanto dall'altra parte della strada-
-Va bene, dopotutto è la mia casa-
Apre la porta e se ne va.
-Ma sei sicuro? Vabbè, se lo dici tu!-
Fine Flash back
Milo fece tre passi indietro.
-No...non può essere...! Non l'ho fatto!  Ho dormito per tutta la notte!-
-Milo...c'è qualcosa che vorrei dire riguardo questo mostro, e questi eventi-
-Cosa?-
-Io non credo che tu stia mentendo, però...se sei stato attaccato dal mostro, dovrebbero esserci delle tracce. Non ho trovato nulla mentre guardavo attorno. Ho controllato anche il pozzo e non c'era niente. Così ho pensato...potrebbe essere il mostro e gli eventi che hai vissuto essere il frutto di allucinazioni o sensi di colpa?-
Milo fece qualche altro passo indietro dopo che Camus ebbe detto che forse era come sua zia.
-No...non è vero...non possono essere allucinazioni-
-Non credo che ci siano altre spiegazioni e non per disturbarti ma se hai delle allucinazioni devi andare all'ospedale, non voglio che tu finisca come Saeki-
-Vattene ora...farò da solo...-
-Dimmi per favore...cosa pensi davvero?-
-Non riesco neanche a considerare che questa sia solo una fantasia. Non dirlo se non l'hai visto tu stesso!!! C'è davvero un mostro!!!-
-Milo...-
-Vattene! Vai fuori! Non voglio vedere nessuno!-
-Scusami...se succede qualcosa...arriverò correndo-
Poi uscì dalla porta lasciandolo completamente solo con i suoi pensieri. Pensava che quella cosa non era un mostro, che esisteva davvero. Dopo un po' squillò il telefono e Milo dovette andare a rispondere, era la madre.
-Sì?-
-Milo, stai bene? Che cos'era l'ultima chiamata? Cosa è successo?-
-...!-
-Milo, cosa c'è? Stai piangendo?-
-Mamma aiutami per favore!!! C'è un mostro in questa casa!!! Sta cercando di uccidermi!!! Sei l'unica a cui posso chiedere aiuto, aiutami per favore! Vienimi a prendere, voglio tornare a casa-
-Haha...AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA!!!-
-Mamma?!-
-Io lo SAPEVO che tu eri pazzo!!! Come lo era lei, con tutti questi sensi di colpa-
-M...mamma...-
-Ho sempre pensato che tu eri come lei, così debole e influenzabile. E anche tu saresti finito per diventare pazzo. Non chiamarmi più!!! Non voglio avere nulla a che fare con i pazzi! Vai ad impiccarti come ha fatto lei!-
Dopo quest'ultimo insulto, riattaccò e Milo non sapeva più a chi rivolgersi. Nessuno credeva in lui, nelle sue parole. Esso sapeva benissimo di non essere pazzo, lo aveva visto davvero come aveva visto i suoi amici morti una notte dopo l'altra.

Non è solo un senso di colpa...
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Nota dell'autrice: Salve MINICHIBI, siamo quasi giunti alla fine di questa avventura! Il problema è che Milo si sta isolando e adesso è da solo...ce la farà? A presto...By Hijikatasouji <3

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Capitolo 6
*** Giorno cinque ***


Day Five

Mentre era a letto sentiva come qualcosa. Sembravano dei respiri fatti a fatica, come se si avesse un fastidio alla gola.
-Sarà il mostro?-
Non se ne curò molto inizialmente perchè era impegnato a pensare a quando aveva ancora degli amici. Ricordava la prima sera quando Saga e Kanon si litigavano il diario del maggiore. Stranamente gli mancava sentire le loro parole e i loro litigi. Una lacrima gli rigò il volto, si credeva responsabile di tutto quello che era accaduto. Se non avesse portato in quel posto maledetto i suoi amici, forse sarebbe morto solo lui. Il cuore gli piangeva ancora di più quando pensava che avrebbe anche dovuto ringraziarli: lo avevano protetto da quella bestia per quattro notti consecutive con il loro sacrificio anche se non spontaneo. Dopo un altro po' di lacrime, decise di alzarsi dal letto pronto per rifare un'altra corsa. Quel rumore proveniva dalla stanza dalla quale era spuntato il mostro la prima volta. Una volta entrato dentro, vide di nuovo la scena di tre anni fa...sua zia impiccata e grondante di sangue. Era appunto lei la causa di tutto quello che era successo o forse non era lei, ma Milo. Era colpa sua e lo sapeva perchè era mancato a sua zia nel momento del bisogno e non se lo sarebbe mai perdonato.
-Ahh...no...non può essere...-
Ad un certo punto la corda si spezzò come era successo tre anni prima ma quella volta Saeki rimase immobile, ora invece assomigliava ad uno zombie.
-Devo correre, devo nascondermi...-
Prese a correre più veloce che poteva. Sapeva di essere vicino ad un obiettivo, ora che sapeva chi era il mostro. Scese le scale e andò nella stanza dove c'erano i peluche.
-E' un vicolo cieco, non c'è nessun posto dove nascondersi!-
Si trovava vicino al tavolo al centro della stanza e, da quella prospettiva, non c'era un nascondiglio adatto. Poi si voltò, troppo tardi, il mostro stava avanzando a lenti passi verso di lui. Temeva la fine.
-...no...stai lontano...-
Fece due passi indietro e nel farlo urtò contro il tavolo che lasciò cadere un orsetto di pezza sulla quale zampa c'era scritto "Milo".
-Ahh...questo orso di peluche...-
Flash Back
Milo si trovava fuori dalla porta dato che era un ragazzo curioso. Era da sua zia quel giorno perchè da lei avevano ricevuto un invito a casa sua perchè doveva comunicare loro una notizia importante.
-Perchè continui a raccontarmi ogni piccola cosa!? Non m'interessa del tuo bambino!-
La mamma odiava la zia, di conseguenza non sopportava ogni volta che gli parlava della sua gravidanza.

-Mi dispiace, sorella. E' solo che volevo dirlo a qualcuno, così...a chi altri avrei potuto...? Il mio bambino sembra in salute anche se sono troppo anziana per averlo così ero ansiosa riguardo come sarebbe andata ma...-
-Hmph...ti piace vantarti, vero? Dato che hai sposato un uomo ricco e vivi in così TANTA armonia. A differenza di te, io sono una donna molto impegnata! Non rompermi con il tuo nosense!-
Si alzò dal divano e se ne andò in un'altra stanza. Approfittando che non c'era la madre, Milo (di età 14 anni) fece il suo ingresso da un'altra porta. Si avvicinò alla zia.
-Zia...-
-Oh Milo, è passato tanto tempo, hai finito la scuola per oggi-
-Sì, e il tuo bambino sarà un maschio o una femmina?-
-Ancora non lo so, ma ho come il presentimento che sarà femmina così sto facendo degli animali di peluche. Ma se sarà un bambino non credo che gliene importerà molto...-
-Non credo, se li fai tu, chiunque li apprezzerebbe-
-Davvero? Grazie. Farò un animale di pezza anche per te, Milo. Ah, ma...forse sei un po' troppo grande, stai per andare al liceo e poi essendo un maschio...-
-No, mi piacerebbe un sacco averlo zia...! Lo faresti davvero?-
-Ma certo! Te ne farò uno carino e te lo porterò-
M: oh, ma...se la mamma lo scopre? Penso che si arrabbierebbe molto-
-Andrà tutto ok, sono sicura che accetterà un regalo al mio amato nipote-
-Grazie...zia...-
Fine flash back
-Giusto, questo orsetto di pezza era da mia zia...per me. Lo stavo aspettando ma non più dopo che il bambino della zia è morto-
Era semplicemente sconvolto.
-Zia...mi spiace...Quando stavi soffrendo di più, non ti ho aiutato. Ero spaventato da mia madre...ti ho lasciato morire, zia...ma...ma...! Ti ho sempre amato zia. Volevo incontrare il tuo bambino...e mi hai insegnato tante cose-
Le lacrime cominciarono a scendere copiose sul suo volto, non poteva perdonarsi di essere stato così insensibile.
-Deve essere stato difficile e doloroso per te. Mi odi, vero? E sei arrabbiata perchè io ti ho lasciato morire. Io...per te, zia...farei qualsiasi cosa...-
Il mostro si avvicino ancora di più.
-Ti voglio bene...zia...-
Il mostro lo colpì e tutto divenne buio. L'ultima cosa che vide fu il volto di sua zia sul quale albergava quel sorriso pazzo. Pensava che se lo avesse ucciso, aveva fatto bene, se lo meritava per quello che aveva fatto. Poi...una voce...
-Milo...Milo!.-
Aprì gli occhi. Si trovava nella stanza dei peluche sdraiato sul pavimento. Di fronte a lui, Camus che lo osservava visibilmente preoccupato.
-Milo! Per fortuna, ti sei ripreso! Scusa, ero così preoccupato...non hai di nuovo risposto al campanello così sono entrato e...Un'ambulanza sarà qui presto. Sono così felice che sei rinvenuto! Ti ho scosso ma non ti svegliavi-
Dagli occhi di Milo uscirono lacrime ma non erano di tristezza come quelle di poco fa.
-Ho ricordato...Ho dimenticato così tanto ma ho ricordato, qualcuno di veramente importante. Ero debole e non ho potuto fare niente per aiutarla ma...le volevo bene. Sono così felice...adesso starò bene. Ho ricordato anche che pure io posso essere amato-
Da allora, le strane cose hanno smesso di accadere nella casa. Milo era stato esaminato all'ospedale e gli hanno diagnosticato la schizzofrenia. Ancora non sapeva se era reale o solo un'allucinazione. Ma adesso non gli importava più di tanto.

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Nota dell'autrice: Salve MINICHIBI, io tremavo mentre la correggevo al buio con il temporale fuori. L'avete letta come vi ho consigliato? Bene, bravi. A presto...By Hijikatasouji <3
 

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Capitolo 7
*** Epilogo ***


EPILOGO

-Emm...ok credo di non aver dimenticato niente-
Ebbene sì, Milo stava ritornando a casa dalla madre. Suonarono al campanello e Camus fece il suo ingresso.
-Camus! Cosa c'è?-
Disse sorpreso.
-Ho sentito che te ne stai andando così sono venuto per incontrarti...devi tornare dai tuoi genitori?-
-Sì, devo recuperare i rapporti con mia madre e starle accanto dato che la sua isteria sta peggiorando-
-E' così triste che ci salutiamo così presto-
Milo sorrise.
-Non preoccuparti. Una volta che io e mamma staremo meglio, tornerò qua di sicuro-
-Davvero?-
-Sì!-
-Fantastico, ti accompagno alla stazione, non passano molti taxy qui-
Tese una mano verso la maniglia della porta.
-Camus...-
Si voltò di scatto, sentì un calore provocato dalle labbra del ragazzo posate sulle sua. Dopo un attimo di incredulità, chiuse gli occhi e si lasciò andare anche lui. Quando si separarono, Camus gli rivolse un ultimo sguardo sorridente prima di uscire dalla casa senza aggiungere parola. Milo, felice, si rivoltò verso la casa.
-Tornerò presto, zia-
Prese i bagagli ed uscì pure lui. Aveva imparato tante cose da quell'esperienza. Si guardò indietro e sorrise nel vedere gli spiriti dei suoi amici che gli sorridevano: Kanon gli fece il pollice in su e Milo ricambiò, mentre Aiolos prese tra le mani il viso di Saga e lo tirò a sè baciandolo e Milo non poté fare a meno che ridere a vedere le guance imporporate e gli occhi sgranati di Saga. Sapeva che adesso doveva dare più attenzione ai sentimenti delle persone, il problema adesso era se sapeva dare attenzione ai propri dato che un nuovo amore stava per sbocciare.

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