Asuna e Kirito: la fine e un nuovo inizio

di chiara_beri
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Asuna e Kirito: la fine e un nuovo inizio ***
Capitolo 2: *** Un anno dopo... ***



Capitolo 1
*** Asuna e Kirito: la fine e un nuovo inizio ***


È passato un anno da quando l’incubo è finito… davvero finito.
Io e Kirito eravamo riusciti a finire il gioco e poi… sono stata imprigionata in un altro… prima un gioco tremendo e sanguinoso, poi un gioco dove facevano esperimenti sugli umani.
È passato un anno da quando mi sono risvegliata in quella notte nevosa. È passato un anno da quando Kirito mi ha salvata per la seconda volta.
Stiamo frequentando la stessa classe al liceo per sopravvissuti di SAO… è stato difficile all’inizio.
Non è facile riabituarsi alla routine quotidiana… è bello non dover più combattere per sopravvivere, ma devo ammettere che è strano… ma la cosa più difficile è dimenticare… dimenticare le persone che sono morte davanti ai nostri occhi, gli amici che se ne sono andati tra le nostre braccia… dimenticare le cose terribili che ci sono successe e che abbiamo fatto… soprattutto per Kirito, per lui che ha ucciso per finire il gioco, lui che ha ucciso e ferito per proteggermi.
Certe cose non si possono dimenticare in un batter d’occhio… anzi, credo che non si possano dimenticare, punto.
La notte del mio risveglio, l’unica persona a cui pensavo era lui… non ci eravamo mai visti di persona, ma al pensiero che stava per venire da me non riuscivo ad essere agitata, riuscivo solo a pensare che volevo abbracciarlo, che volevo sentire il calore della sua mano nella mia, volevo sentire la dolcezza di un suo bacio… tutte emozioni che nel gioco potevamo solamente immaginare.
Appena lo vidi cercai di parlargli… gli volevo dire che mi era mancato, che lo amavo… volevo ringraziarlo per aver rischiato così tanto di nuovo… sapevo che si era scontrato con quell’uomo viscido che mio padre mi voleva far sposare quando sarei stata abbastanza grande… quell’uomo viscido e crudele che mi aveva rinchiusa in una gabbia, in cima ad ALO… non riuscì però a dire nulla… la mia gola non emetteva il minimo suono.
Ma lui aveva capito, guardandomi negli occhi aveva capito tutto ciò che in quel momento volevo dirgli ma che non riuscivo a dire… e io, guardando l’espressione che aveva in viso, capì che provava la stessa cosa… provava esattamente tutto ciò che provavo io.
Quella sera la sua espressione era un misto di mille emozioni… la felicità perché mi ero svegliata, la disperazione che in quei mesi aveva provato, l’inquietudine perché non poteva proteggermi da tutto… ma soprattutto l’amore, l’amore in condizionato che provavamo l’uno per l’altra…
I suoi sentimenti erano uno specchio dei miei.
Quando ero in ospedale per la riabilitazione, veniva tutti i giorni a trovarmi per farmi compagnia e per aiutarmi con gli esercizi… camminavamo per il verde cortile dell’edificio bianco e triste, ma che con Kirito vicino era un posto tutto sommato gradevole… camminavamo a braccetto come una vecchia coppia sposata e parlavamo come tali.
Pensavamo a quanto fosse verde il prato e ripensavamo ai momenti felici che avevamo passato in SAO… è stato un gioco tremendo e sanguinoso, ma ci ha fatto crescere… ci ha fatto passare anche momenti piacevoli, abbiamo conosciuto nuovi amici, ci siamo conosciuti… guardando il prato verde del cortile con un albero in mezzo avevamo ripensato alla prima volta che ci eravamo davvero visti…
Quella volta Kirito era sdraiato sotto un albero e, non co ancora come, mi aveva convinta a rilassarmi un po’ e poi, dopo che mi ero addormentata, era rimasto al mio fianco per proteggermi da eventuali attacchi…
Con la mente ripercorrevamo tutti i passi della nostra storia…
Ci eravamo conosciuti del tutto casualmente… eravamo diventati amici e poi ci eravamo innamorati.
Non sapendo che cosa ci sarebbe successo e volendo prendere una pausa, ci siamo sposati e poi abbiamo avuto una ‘’figlia’’… siamo stati costretti a separarci lottando per tornare uno dall’altra, e non ci eravamo arresi sapendo che ci saremmo riusciti… e infatti eravamo tornati insieme dopo momenti pieni di sconforto e lacrime… di rabbia e disperazione.
Dopo un anno siamo innamorati come i primi giorni, se non di più. Viviamo ogni minuto che passiamo insieme come se fosse il più prezioso del mondo e per noi lo è… per noi che abbiamo dovuto soffrire così tanto per essere felici, ogni momento è prezioso, perché la felicità può essere distrutta in qualsiasi momento.
Può succedere qualsiasi cosa in qualsiasi momento che può distruggere tutta la gioia che proviamo e che ci siamo così duramente guadagnati.
Ora però siamo felici, siamo davvero felici.
≪ Asuna! Sei sveglia? ≫ mi chiede Kirito facendosi sempre più vicino.
Io apro gli occhi e metto la mano sulla fronte per coprirli dal sole cocente di oggi.
≪ Si, tutto a posto. ≫ rispondo io sorridendo.
≪ Ti ho svegliata? ≫
≪ No, stavo solo pensando…≫
≪ A cosa? ≫
≪ Stavo solo pensando che sono felice… davvero felice. ≫ gli rispondo con un grande sorriso.
≪ Anche io. ≫ mi dice lui avvicinandosi al mio volto e dandomi un dolce bacio sulla bocca.
≪ Andiamo a fare una passeggiata? ≫
≪ Certo! ≫ rispondo subito io.
È una bellissima domenica di sole e stiamo trascorrendo uno dei giorni delle vacanze estive, al mare, solo noi due.
L’idea è stata di Kirito… infatti lui sa bene quanto mi piaccia nuotare e da quanto tempo non andavo al mare… ad un mare vero.
Quella mattina era venuto davanti a casa mia e mi aveva fatto preparare una borsa in quattro e quattro otto e subito eravamo noi due sulla sua moto diretti verso il mare.
Dopo un lungo e rinfrescante bagno ad osservare i pesci e a giocare con l’acqua, avevamo pranzato con delle cose che lui aveva preparato.
≪ Non so cucinare… non bene quanto te almeno, ma spero che queste cose ti piacciano…≫ mi aveva detto porgendomi un gesto dalla quale potevo scegliere ciò che più m’ispirava.
≪ Volevo farti una sorpresa portandoti al mare, così non ti ho chiesto di preparare nulla e…≫
≪ Grazie mille! ≫ gli avevo detto subito interrompendolo… non era nel suo carattere chiedere scusa preventivamente di qualcosa e non volevo che si sforzasse… potevo solo immaginare quanto impegno ci aveva messo a cucinare il cibo che stavo per mangiare, ed era stato un gesto davvero dolce.
Dopo il pranzo ci eravamo sdraiati sotto l’ombrellone… lui mi accarezzava i capelli mentre io sentivo il suo respiro dal petto su cui ero appoggiata. Sentivo il battito regolare e calmo del suo cuore.
Avevamo passato un bel po’ di tempo in quella posizione, senza mai pensare che il silenzio fosse imbarazzante o che ci stessimo annoiando.
Dopo un altro bagno, io mi ero messa al sole per asciugarmi e Kirito era andato a fare una passeggiata.
Ora il sole stava quasi tramontando e stavamo passeggiando tranquilli guardando il mare che rifletteva i raggi ormai rosso-arancioni del sole e ascoltando il dolce suono delle onde che s’infrangono sulla riva.
L’acqua tiepida ci sfiora i piedi facendomi il solletico.
Kirito fischietta una dolce melodia seguendo il ritmo del mare.
Come vorrei che tutto questo potesse durare per sempre… come vorrei poter sentire quel fischiettio ogni giorno di ogni settimana di ogni mese di ogni anno della mia vita… vorrei poter sempre stringere quella sua mano forte e calda e sentire il battito del suo cuore appoggiata al suo petto.
È tutto ciò che desidero… stare con lui.
≪ Asuna…≫
≪ Si? ≫ chiedo io voltandomi improvvisamente verso il ragazzo con i capelli neri che stava al mio fianco.
≪ Vorrei chiederti una cosa…≫
≪ Dimmi pure…! ≫ gli dico con un sorriso incoraggiante.
≪ Sto per farti una domanda che un tempo ti ho già fatto. Una domanda a cui hai già detto si. Ma questa volta la domanda, anche se la stessa è per motivi diversi… non completamente, ma quasi. Quando in SAO, te l’ho chiesto, era per prenderci una pausa dalla guerra che stavamo combattendo, volevo allontanarti dalla prima linea per proteggerti perché mi piacevi… ti amavo si, ma mai quanto ora. Quindi, ciò che ti sto per chiedere, questa volta non è per proteggerti e basta, non è perché ho la costante paura che tu possa essere uccisa da un altro giocatore o da un mostro… questa volta la domanda è solo per un motivo. È solo perché ti amo nel modo più sincero e profondo che io conosca. Ti amo completamente e non posso fare a meno di te… lo dirò una volta sola… ho bisogno di te e non posso più pensare di vivere senza di te…≫
Mi dice Kirito mettendosi in ginocchio e guardandomi negli occhi… i suoi occhi sono come una pozza nera… sono scuri e profondi e in quegli occhi si nascondono mille problemi, mille avventure, ma anche tanto amore… tutto questo un ragazzo normale non poteva provarlo… nessun’altro ragazzo aveva mai passato tutto ciò che aveva passato lui e nessuno poteva capirlo.
≪ Asuna Yuuki… vuoi sposarmi? Questa volta nella realtà. ≫
sapevo perfettamente che prima o poi me lo avrebbe chiesto, ma non pensavo qui e adesso… volevo avere il tempo di preparare una risposta adeguata… ma non ce l’ho e l’unica cosa che ora mi viene in mente è:
≪ SI! ≫ dico ad alta voce saltando al collo di Kirito.
≪ Certo che voglio sposarti Kazuto Kirigaya! ≫
Lui si alza e mi abbraccia come non aveva mai fatto prima.
Finalmente sarò sua e solo sua. Starò davvero per sempre con lui.
Avremo una famiglia… una famiglia vera.
Da quel giorno alla spiaggia sono passati due anni… abbiamo finito le superiori e il giorno del diploma, Kirito è andato coraggiosamente a chiedere a mio padre se poteva avere la mia mano.
Mio padre ha accettato solo dopo averci fatto passare un week end insieme con lui e mia madre nella nostra casa di montagna.
Due giorni pieni d’ansia, ma bellissimi dopo la quale mio padre si è convinto di che tipo di ragazzo fosse Kirito.
Ora sono qui, che mi guardo allo specchio.
Il mio vestito è bianco con delle rose rosse sulla gonna e una dietro che chiude i lacci del corsetto.
Dopo due anni è arrivato il gran giorno, il giorno in cui mio padre è più nervoso di una stilista durante la sua prima sfilata… la sua unica figlia sta per diventare di un altro uomo, sta per andarsene da sotto la sua ala protettrice.
Mia madre non bada al nervosismo del marito… è troppo occupata a piangere.
Percorro la navata con passo sicuro… davanti a me c’è Kirito, bello come non mai, vestito di nero…
Arriva il momento delle promesse.
≪ Prometto di stare con te per sempre, nel bene e nel male, qualsiasi cosa succeda. Ti aiuterò nei momenti difficili e gioirò con te nei momenti felici. Percorrerò con te le difficoltà e le passeremo insieme, qualsiasi esse siano. Questo sarà per sempre… ≫ diciamo entrambi e finalmente c’è il fatidico bacio.
Usciamo dalla chiesa per mano.
Davanti a noi ci sono anche i nostri amici conosciuti su SAO… Klein, con un completo tradizionale rosso.
Silica, anche lei vestita di rosso ma con qualche tocco da idol… Lisbeth, vestita di rosa e tutti gli altri… io vestita di rosso e bianco e Kirito vestito di nero…
Anche se passano gli anni e per quanto noi ci sforziamo di dimenticare, non dimenticheremo mai del tutto.
SAO ha forgiato le nostre personalità, ci ha dato la possibilità di essere chi siamo oggi e di conoscerci… nonostante i nostri sforzi, non ci dimenticheremo mai di SAO, di quegli anni di paura e dolore ma anche di quegli anni di felicità… sarà sempre nei nostri cuori in un modo o nell’altro.
Noi siamo riusciti ad andare avanti… abbiamo messo sotto una luce diversa le nostre esperienze traendone le cose positive… siamo felici, e lo saremo per sempre.
 
 
Ciao a tutti! Questa è la mia seconda fanfiction… però non c’entra nulla con la prima e questa è solo una one shot che mi è venuta in mente durante ‘’un’interessantissima’’ lezione di matematica… non ha molto senso, o meglio… non mi fa impazzire.
Spero che a voi piaccia almeno un pochino.
Grazie mille per averla letta e… se avete voglia recensite!!!
Grazie ancora!
                                                               -Claire
 
 
 
 
 

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Capitolo 2
*** Un anno dopo... ***


Sento piangere... no, per favore. Non ancora! Un pianto disperato... adesso vorrei solamente dormire. Ma non posso ignorare questa disperazione, questo pianto. Fanno effetto anche su di me. Però sono troppa stanca per alzarmi, non riesco neanche a concepire l'idea. Tutto il mio corpo si ribella alla mia pazza idea di muovere anche solo un muscolo.

«amore, mi dispiace ma è il tuo turno. » dico allora sperando con tutto il cuore che mi abbia capita o meglio, che mi abbia sentita.

«certo tesoro, tranquilla. » risponde mio marito alzandosi lentamente dal letto e andando silenziosamente, verso la culla della nostra bambina.

Ad un tratto c'è il silenzio, o meglio, si sente solamente un leggero mugolio.

Grazie al cielo! È davvero difficile resistere al pianto della mia piccola Yui, ma a volte sono talmente stanca che davvero non ce la faccio.

Per fortuna Kirito riesce sempre a tranquillizzarla, se così non fosse io non avrei un momento di pace e impazzirei subito.

Non riesco a resistere all'impellente bisogno che mi pervade e così alzo lo sguardo. Un sorriso si dipinge sul mio volto. Uno di quei sorrisi che riesce a fare solamente una mamma vedendo il proprio marito con in braccio la sua marmocchia. Si fanno le coccole a vicenda.

È un'immagine così dolce che potrei stare ore a guardarli.

Kirito sente che lo fisso e mi guarda. Sorride anche lui, in modo indescrivibilmente dolce.

Siamo così felici. Non ci sono parole per esprimere la nostra gioia. O meglio, ce ne sono due: "insieme" e "Yui".

Si, perché stiamo insieme e insieme abbiamo avuto una bellissima bambina.

Kazuto rimette nella culla la bambina e poi torna a letto. Mi abbraccia forte e mi bacia.

«non ti ringrazierò mai abbastanza per tutto questo. Non saprei come fare se non ci fossi tu. » gli dico in un improvviso momento di nostalgia, ma in senso buono.

«nemmeno io. Penso che l'unico modo per ringraziarci a vicenda sia stare insieme sempre, qualsiasi cosa accada. Supportarci, come abbiamo promesso nel giorno in cui ci siamo sposati. »

E così torno indietro nel tempo... a circa un anno fa.

La cerimonia è stata fantastica e tale è stato il ricevimento.

Abbiamo passato una giornata fantastica con parenti e amici. Kirito è piaciuto subito a tutti e penso di aver fatto una buona impressione anche io, questo è quello che mi ha detto.

Abbiamo passato una luna di miele tranquilla prendendo in affitto, per due settimane, un piccolo cottage al lago. Bellissimo! Molto simile alla casa che avevamo in SAO.

La casa era in mezzo al bosco e con una passeggiata si arrivava al villaggio, un villaggio posto circolarmente sulle rive di un lago limpido e profondo.

Quando ci siamo sporti per guardare l'acqua per un momento mi sono aspettata che uscisse un enorme pesce colorato. Quando non è successo in un certo senso ci sono rimasta male, anche se è stata una delle mille conferme del fatto che non fossimo più in quel gioco.

Abbiamo passato due settimane a fare passeggiate nel bosco, gite in barca e pic-nic. Le persone di quel villaggio erano tutte molto simpatiche e ci hanno trattati benissimo.

Una sera il capo villaggio ci ha anche invitati a cena! Non vedo l'ora di tornare per far vedere a tutti la nostra piccola Yui.

Ci continuavano a dire: «vogliamo un piccolo bebè! Mandateci le foto poi! » o « sfornate un bambino! Di sicuro sarà bellissimo e diventerà una bellissima persona, visti i genitori. »

Scherzavamo tanto su questo fatto ma in fondo io e Kirito volevamo davvero far crescere la nostra famiglia. A chi non ci conosce così bene, come i miei compagni di università, o come i compagni di Kirito, almeno all'inizio, erano molto stupiti di quanto fossimo andati avanti veloci nella nostra relazione. Ma nessuno, nelle nostre famiglie, ha provato mai a dirci qualcosa.

Cioè, insomma. In fondo ci siamo già sposati in passato e abbiamo anche avuto una "figlia". Certo, era una figlia virtuale, ma le volevamo davvero bene e lei ne voleva a noi.

Kirito è riuscito a riprodurla anche nel nuovo ALO, ma ormai non facciamo più parte integrante del gioco. Vogliamo ancora bene alla nostra Yui virtuale, ma abbiamo avuto bisogno di qualcosa di vero che ci tenesse con i piedi per terra.

Così, tre mesi dopo la nostra luna di miele, ho scoperto che avremmo potuto realizzare il nostro sogno.

Quando ho detto a Kirito che ero in attesa all'inizio non ci ha creduto.Quando però è riuscito a concepire l'idea, non solo ha fatto sapere la notizia a mezzo mondo reale, ma ha sparso la notizia ovunque anche su ALO.

Abbiamo festeggiato sia nel mondo reale che in quello virtuale. Siamo stati doppiamente felici.

Dal momento in cui abbiamo scoperto che stavamo dando forma alla nostra famiglia, gli incubi che ancora ci tormentavano di notte hanno cominciato a diradarsi fino a scomparire dopo la nascita di Yui.

Ormai ha tre mesi e non ci posso pensare perché sono passati davvero velocemente, troppo velocemente.

E' lei che ci sta tenendo con i piedi per terra. Da quando è nata non vediamo più SAO e ALO come qualcosa di assolutamente negativo. Anzi!Ora riusciamo solo a pensare che sia stata un'esperienza positiva. Brutale certo, ma positiva. Ci ha fatti conoscere e ci ha fatti arrivare fino a dove siamo ora.

Ormai richiamiamo solo ricordi felici come la casetta nel 22°piano di Aincrad dove oltretutto abbiamo incontrato Yui, o anche più semplicemente la sera in cui Kirito è venuto a cena da me e, beh, non aveva capito niente! E poi ovviamente ci sono tutti i momenti felici passati con i nostri amici che continuiamo a vedere e che non perderemo mai, proprio perché solo loro sanno che cosa abbiamo passato e le nostre esperienze comuni ci rendono ancora più legati.

Yui aiuta a tenere insieme tutta questa felicità nata da tanto dolore. Riesce sempre a strappare un sorriso a tutti.

Sia io con Kirito che io e Kirito con i ragazzi ci siamo sempre supportati ed aiutati a vicenda, ma Yui ci aiuta ad affrontare qualsiasi cosa ogni singolo giorno.

Grazie a lei siamo felici come non lo siamo mai stati.

Siamo molto giovani, ma siamo perfettamente consapevoli delle scelte che abbiamo fatto.

«ti amo alla follia. » dico a Kirito.

«anche io Asuna. »

Ecco un'altra cosa che a tutti sembra assolutamente strana. Ci chiamiamo a vicenda con i nomi del gioco.

O meglio: i compagni di università di Kirito, e i miei, pensano che quello che uso io sia solamente un soprannome o nomignolo.

Ma è bizzarro anche per chi sa chi siamo. Voglio dire, chi si chiamerebbe anche nella realtà con il nome che aveva in un gioco che avrebbe potuto facilmente ucciderlo?

Domanda molto più che lecita in effetti. Ma la risposta è molto semplice: SAO e ALO ci hanno forgiati. Hanno fatto in modo che diventassimo come siamo oggi e inoltre senza SAO e le nostre avventure ad Aincrad non ci saremmo mai conosciuti e io sarei finita con quel viscido e cattivo uomo che avrei dovuto sposare.

Anche se sono nomi simbolo di tristezza e sofferenza, questi nomi ci rappresentano.

Ma poi è anche una questione di abitudine. Abitudine che non abbiamo in realtà mai provato a cancellare. Soprattutto perché abbiamo comunque tenuto questi nomi anche nella nuova versione di ALO.

È un po' come quando cominci a chiamare un tuo compagno per cognome e poi ti sembra strano chiamarlo per nome e viceversa.

Tornando alla realtà... Kirito mi bacia e, tenendomi stretta appoggia la testa sul cuscino.

Io sorrido e cerco di fermare il flusso dei pensieri che improvvisamente mi ha assalita, così, dopo qualche altra immagine felice che compare come se avessi un proiettore in testa, mi addormento.

 

Sento una piccola manina morbida sul mio viso e lentamente apro gli occhi. Rannicchiata di fianco a me c'è la mia bimba che dorme come un ghiro.

È così piccola ed innocente. È tenerissima e mi viene sempre voglia di mangiarla!

Sorrido e sto ferma a guardarla mentre dorme. Non vorrei essere da nessun'altra parte in questo momento.

La mia ranocchietta si muove, allora comincio a farle le coccole per fare in modo che dorma ancora un po'. Appena sono sicura che sia di nuovo tranquilla, prendo cautamente il cellulare dal comodino e guardo l'ora.

Mi viene un infarto quando mi rendo conto che sono le 11 del mattino. Per carità, è domenica, ma è comunque davvero tardi.

Probabilmente Kirito sarà in giro per casa a sistemare qualcosa... il mio tuttofare. Continuo imperterrita a guardare la mia piccolina, quando cominciano ad arrivarmi una marea di messaggi con gli auguri. Ed è così che mi ricordo che è il mio compleanno.

Ringrazio tutti mano a mano che mi fanno gli auguri e poi penso a come potrei passare questa giornata.

Nel momento stesso in cui comincio a trastullarmi per vedere dove andare con una bambina di soli tre mesi che non deve fare altro che dormire e mangiare, Kirito entra in camera.

«buongiorno piccola! E buon compleanno! » fa a gran voce.

Gli strappo il cuore dal petto e glielo mangio. Lo guardo con sguardo truce.

«scusa... non pensavo stesse ancora dormendo. Buongiorno piccola! E buon compleanno! » dice questa volta a bassa voce.

Controllo Yui e poi, vedendola che ronfa ancora bella tranquilla, sorrido a mio marito – mi fa ancora strano dirlo! - che si avvicina e mi bacia dolcemente.

«buon compleanno... ormai sei vecchia. Hai già 20 anni! » dice questa volta con tono seducente.

Faccio una piccola smorfia di disappunto ma non resisto e lo bacio.

In questo momento da una parte vorrei che Yui fosse nella culla, ma dall'altra il suo corpicino attaccato a me, mi fa sentire bene.

«ora ti lascio. Devo finire una cosa. Torno una volta che si è svegliata. »

Detto questo, dopo un altro bacio, esce dalla stanza. Io rimango a guardare la porta e poi torno a guardare Yui.

Fino a qualche tempo fa mi chiedevo come si potesse stare a fissare un bimbo che dorme. Cioè, mi sono sempre piaciuti i bambini, ma stare ore a guardarli mi sembrava da pazzi.

Adesso invece capisco, anche molto bene. Guardare un bambino che dorme mette pace e tranquillità, per un momento si ritrova la propria innocenza e ci si sente felici e spensierati.

Va beh, poi, ovviamente, viene a galla l'istinto di prenderle la gamba cicciotta e mangiarla, ma questi sono solamente dettagli!

Sorrido ancora, come una povera ebete.

Rimango a fissarla per circa mezz'ora quando alla fine decide di svegliarsi. Si stiracchia e comincia a mugolare. Si stropiccia gli occhietti e poi si accoccola di nuovo al mio fianco.

Io mi alzo e la prendo in braccio per darle da mangiare. Una volta finito, vado in sala dove trovo Kirito al computer.

Appena mi vede si alza e viene a salutare per bene tutte e due.

«wow! Kirigaya Kazuto che studia già a quest'ora del mattino! » lo prendo in giro appena dopo aver ricevuto un suo bacio.

Lui fa una smorfia e risponde: «Yuuki Asuna, non sei divertente quando provi a fare battute. »

Ci facciamo l'occhiolino a vicenda e finiamo la finta faida appena iniziata.

Giochiamo un po' con la nostra Yui e poi la faccio addormentare. Dopodiché io e Kirito cominciamo a pensare a cosa fare durante la giornata.

«prima di tutto devo fare le pulizie. Poi devo mettere a posto camera nostra e lavare i panni poi... »

«ok, volevo che fosse una sorpresa ma... non voglio che continui. Non ti dico niente. Voglio solo trovarti pronta tra mezz'ora per uscire.»

«ma ho appena fatto addormentare Yui, se usciamo si sveglia. »

«tu non ti preoccupare per lei. Ho già programmato tutto. »

Faccio per ribattere ma Kirito, come un bambino, si tappa le orecchie e si gira dall'altra parte. Così decido di andare a farmi una doccia. Dopo essermi lavata mi vesto e mi trucco leggermente come mio solito.

Torno in salotto e trovo la zia di Kirito che mi viene incontro abbracciandomi e augurandomi buon compleanno.

Con sguardo confuso guardo Kirito che prontamente mi dice: «piccola, è da tre mesi che non ti stacchi dalla nostra bambina se non per le lezioni, quando non le segui da casa. Quindi, oggi si esce e non ammetto repliche. È il tuo compleanno ed è da un tanto che non passiamo un po' di tempo insieme. »

Di nuovo sto per ribattere ma poi penso a ciò che ha appena detto e in effetti mi manca passare del tempo con lui senza Yui.

Faccio le solite raccomandazioni alla zia, raccomandazioni inutili visto che è più esperta di me. Do un leggero bacio sulla fronte a Yui cercando di non svegliarla e, a malincuore, la lascio.

Ci mettiamo in macchina e dopo una ventina di minuti scopro che la destinazione è il mare. Il posto in cui mi ha chiesto di sposarlo per la seconda volta.

Mentre siamo in macchina ci teniamo per mano, cantiamo e parliamo soprattutto dell'università, come farebbero due ragazzi qualunque.

Arrivati, andiamo subito a mangiare in un ristorantino sulla spiaggia. Prima del dolce Kirito tira fuori, da non so dove, un mazzo di rose rosse e bianche e io lo abbraccio con tutta me stessa.

Mi ha sempre sorpresa ad ogni mio compleanno, ma questo è quello più bello in assoluto.

Passiamo il pomeriggio a passeggiare sulla spiaggia con il vento tra i capelli e le nostre mani strette una nell'altra.

È bello ogni tanto ritornare nella nostra intimità. In quel piccolo mondo formato solamente da me, Kirito ed il nostro amore.

Arriva il tramonto e ritorno indietro nel tempo... a quando mi ha chiesto di sposarlo 3 anni fa.

E mentre ci ripenso, il flashback diventa reale.

Kirito mi fa fermare e si mette in ginocchio davanti a me e comincia a guardarmi intensamente.

«amore mio, sono passati 3 anni da quando, in questo stesso giorno, ti ho chiesto di sposarmi. Forse questa è una cosa che dovrei fare il giorno dell'anniversario, ma oggi mi sembra più significativo perché in SAO non ti ho davvero chiesto di sposarmi. Era più una cosa del tipo: facciamola perché non sappiamo quanto rimarremo insieme. Quello che voglio dire con questo – prende una scatolina e la apre. Dentro c'è un bellissimo anello. - è che io non tornerei mai indietro. Ti chiederei altre cento volte di sposarmi. »

«e io altre cento volte ti risponderei di si. »

Sorride.

«tu e Yui siete la cosa più bella che mi sia mai capitata in tutta la mia vita. Anche se qualche volta in SAO e ALO l'ho pensato, adesso non vorrei mai non essere entrato nel gioco quel giorno in cui tutto è cominciato. E questa è una cosa che ripeterò sempre. Non si può cambiare il passato, ma possiamo goderci il presente e rendere sempre più bello il futuro. Grazie per esserci sempre stata per me e come ti dissi una volta: la mia vita ti appartiene. Ti apparterrà sempre. Non mi hai salvato solo in SAO o in ALO... mi salvi ogni giorno sorridendomi appena mi sveglio e vivendo con me. Non potrei desiderare qualcosa di meglio. In SAO mi hai salvato fisicamente, in ALO il pensiero di doverti trovare ha fatto in modo che non mi arrendessi mai. Adesso mi salvi fisicamente quando eviti che mi scotti con i fornelli e moralmente. Che altro dire... ti amo. »

Detto questo mi prende la mano e mi mette il nuovo anello. Poi lo guarda e tutto felice esclama: «oh! Questo si che ti rende giustizia! Altro che quella pietra che ti ho regalato 3 anni fa. »

«sai che non mi è mai interessato l'anello... - comincio. Lo bacio e poi continuo il mio discorso. - da quando ci siamo sposati siamo sempre stati insieme e ci siamo già sposati in passato, anche se solo simbolicamente. Io posso aver salvato te, ma tu hai salvato me. Oltre che in SAO e che in ALO anche qui, nella vita vera. Mi sento esattamente come te, ma la mia sensazione è tre mila volte amplificata. Mi hai salvata più volte ti quanto tu possa immaginare e... ti amo davvero tanto! »

Ci abbracciamo forte e poi ci mettiamo a guardare il tramonto.

Ad un certo punto sento delle voci. Mi giro e mi salgono le lacrime agli occhi.

Ci sono tutti: Klein, Agil, Silica, Lisbeth e Leafa. Ci stanno venendo incontro e a gran voce continuano a dire: Buon Compleanno Asuna!!!

Ci raggiungono e c'è un grande abbraccio collettivo durante la quale io scoppio definitivamente a piangere. Ringrazio tutti e poi, in fila, ci mettiamo a guardare il tramonto insieme. Sorridiamo e per un momento sento la magia che c'è ad ALO e un'immagine di noi in quel mondo magico ritorna alla mente.

 

Angolo dell'autrice:

Ragazziiiii! Abbiate pietà di me, per favore! Sinceramente non so come sia venuto questo sequel. Spero non sia troppo sdolcinato o qualcosa del genere... nel caso datemi consigli ma cercate di non insultare, per favore...

Ah! Scusate se in alcune parti mi sono dilungata molto ma... non ne ho potuto fare a meno!

Poi volevo comunicarvi una cosa...

Se anche questa parte vi è piaciuta, avrei una mezza idea di cominciare a fare proprio una storia/spin-off in cui parlerei della vita universitaria e di tutti i giorni di Asuna e Kirito senza passare da anno ad anno ma facendo proprio qualcosa di più dettagliato.

Ditemi che cosa ne pensate e vedrò che cosa fare!

Spero davvero che vi sia piaciuta anche questa parte e che non vi abbia delusi. So che non è come la prima ma... spero comunque che sia di vostro gradimento!

Abbiate pietà di me!

 

HaNi_SeHun *.*

 

P.S. Siate indulgenti in caso di errori grammaticali ma non ho riletto perché sono impaziente di sapere che cosa ne pensiate. Domani rileggerò per bene e farò eventuali correzioni! Grazie!

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