Daughter of Hecate

di FigliadiEcate
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Corsa ***
Capitolo 2: *** campo mezzzosangue ***
Capitolo 3: *** 1 giorno al campo ***



Capitolo 1
*** Corsa ***


Il cuore mi batte forte mentre corro verso la collina. 
Il mostro è dietro di me sento il suo fiato sul collo. 
Eppure continuo a non capire.
 La giornata era iniziata così bene, avevo fatto colazione con mamma e papà dato un bacio a viola e a Marti le mie sorelline di quattro anni. Due gemelle vispe e furbe.Marti aveva piagnucolato un po quando mi ero allontanata. Poi avevo spettinato i capelli a mio fratello maggiore Alessandro.Ero andata a scuola con i miei migliori amici .Ylenia mi aveva salutato con un urlo e Andrea e Federico con un'alzata di spalle prevedendo uno sclero femminile.
Era stata una giornata meravigliosa...ma poi,poi ero tornata a casa. Era tutto sparso per la casa,come se qualcuno fosse entrato a distruggerla.
Mia mamma mi abbracciò e mi disse di non preoccuparmi che loro sarebbero stati bene.
Poi mi disse che lì non era più un posto sicuro per me.
Mi guardò negli occhi-Myriam-disse-ti vogliamo bene.Corri appena uscita da casa non voltarti per nessuna ragione e soprattutto non fermarti. C'è un signore in un furgone,non badare al suo aspetto vai con lui.
Mi abbracciò un ultima volta e io corsi lungo la strada.
Non mi fermai. Entrai nel furgone senza guardare il conducente....guardandolo appena di lato vidi occhi disseminati su ogni centimetro di pelle. Ma da ingenua pensai fosse uno scherzo della mia mente...stava andando tutto bene finché,in prossimità della collina,qualcosa ribaltò il furgone. Era un enorme, mastodontico cane nero come un ombra. L'uomo mi indicò la collina come a dire "vai devi andare. Subito."
Quindi ora corro.
La milza mi sta per esplodere ma corro.
La vista mi si annebbia.
Corro.
La voce di mamma "corri Myriam devi correre".
Cado a terra.
Vedo papà che legge il giornale.
 Ho la maglietta ridotta a brandelli.
Marti e Viola che ridono.
Devo alzarmi. 
Alessandro che legge manga.
Ci provo. Nulla da fare.
I miei amici che sorridono per una foto.
 Un ragazzo con una spada...aspetta..una spada?!il mio cervello deve essere fuso.
Oppure mi vuole uccidere. Mi copro la testa. Il ragazzo colpisce il mostro che svanisce. Mi sento sollevare.
"Andrà tutto bene ti vogliamo bene"
 Buio.





ANGOLO AUTRICE :
Okay ecco io....non ho niente da dire in mia discolpa.
Erano mesi che volevo registarmi e scrivere una storia mia e non avevo mai avuto il coraggio. 
Sono gradite recensioni...ma per tutti i gloriosi dei siate buoni con me è la mia prima fanfiction.
Questa storia è dedicata al mio branco che ha ascoltato la storia per primo.
E alle mie amiche giulia e a robbyzinicolans la ragazza che mi ha fatto conoscere e amare Harry Potter.
I prossimi capitoli saranno più lunghi 
Evviva i dolci blu!

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Capitolo 2
*** campo mezzzosangue ***


Mi svegliai in un posto sconosciuto. Ero stesa su un letto da infermeria. Mi guardai il braccio che era percorso da lunghi graffi. All’improvviso sentii una presenza accanto a me. Un ragazzo con i capelli scuri e gli occhi neri. Saltai lontano.
“Tranquilla-fece-qui sei al sicuro. Benvenuta al campo mezzosangue.”
Ma io mi ero alzata troppo velocemente e tutto girava.
 
Quando socchiusi gli occhi vicino al mio letto c’erano due volti. Uno era femminili circondato da ricci biondi con nel mezzo due occhi grigi. L’altro volto era maschile e aveva dei magnifici occhi color del mare.
Quando il ragazzo si avvicinò per guardarmi meglio sentii un odore di salsedine. Poi si rivolse alla ragazza che intanto si era messa seduta a leggere.
“Secondo te-chiese-di chi è figlia?”
“Margaret-pensai-mia madre si chiama Margaret
“Non lo so-disse lei-probabilmente qualcosa di potente…di che colore ha gli occhi?”
“Cangianti da quel che ho visto”- rispose lui
“Non saprei…Afrodite o Iride ma tutto è relativo. Ora andiamo prima di svegliarla”
Scivolai di nuovo tra le braccia di Morfeo. Sognai…
 
Ero al buio e non potevo muovermi. Sentivo una voce che cantava. Era dolce e suadente. Una bella voce…la voce di una madre che canta al suo bambino...Ma la voce sembrava raccogliere tutto il male dentro di se pronta a rigettarla sul mondo intero. La sensazione di calore e sicurezza scomparve sostituita dalle urla di bambini mai nati.
 
Mi svegliai urlando….un ragazzo mi sorrideva. Era quello del mio primo risveglio. Quello che aveva ammazzato il cane.
“Ciao-mi disse-Chirone vuole vederti. Riesci ad alzarti o cadi?”
“Chirone…che nome assurdo…dove sono finita tra patiti dell’Olimpo?”
Scansai la coperta e mi alzai.
Il ragazzo mi accompagnò fino ad un edificio di stampo greco. Un uomo sulla sedia a rotelle giocava a carte con uno degli alcolisti anonimi . O almeno così pensai perché l’uomo non era un uomo.
L’ uomo mi disse delle cose...ricordo che pensai che stesse scherzando.
“Mia cara…sai chi sono i tuoi?”
“Si…Margaret  e Peter  Fog”
“Bene. Vedi cara ragazza…in realtà solo uno dei tuoi è realmente tuo genitore naturale…perché l’ altro è un olimpionico”
“Olimpionico cosa è un olimpionico???”
“ un…un che cosa?”
“ Un olimpionico-mi disse il ragazzo-un abitante dell’Olimpo. Un dio”              
“Ma gli dei…non esistono”
“E io cosa sarei? Ti sembro un satiro?”-disse l’alcolista
“Lei è un dio?”
“Ti sembra così strano ragazzina?”
“Si”
“Hai coraggio. Bene. Quelli coraggiosi muoiono prima”
“Cara ragazza- riprese Chirone- la verità è questa”
“Bene posso reggerlo. Tutto ciò in cui credo è sbagliato.Meraviglioso”
“Anche tu sei un dio?”
“Non esattamente”-rispose
Si alzò in piedi rivelando una parte inferiore da cavallo.
Questo  era troppo. Scappai verso il molo.
Il ragazzo mi era corso dietro.
“HEY-disse- va tutto bene?”
NO no nulla va bene la mia vita è una bugia non so di chi sono figlia ed ho una gran voglia di prendere a calci nel podex il cosidetto dio degli alcolisti.
è vero- dissi invece-siamo figli di dei?”
“Si”
“Chi è il tuo genitore divino?”
“Nemesi-disse lui- dea della vendetta. è il lato oscuro della giustizia”
“Come ti chiami figlio di Nemesi?”
“Jake e tu?”
“Myriam”
“Piacere di conoscerti Myriam. Ti accompagno nella casa di Ermes. Attenta oltre a essere il dio dei viandanti è anche quello dei ladri. Devi riposarti.Stasera scoprirai chi è tuo padre. O tua madre”
 
Il campo era enorme. Mi sembrò di vedere dei cavalli. Buono. Amo andare a cavallo. Cattivo. I cavalli sono pegasi.
Mi sistemai nella casa di Ermes e conobbi gli Stoll. Dei tipi apposto se non fosse per i mille scherzi che riescono a  fare in due ore scarse.
La sera mi accompagnarono a cena. Anche io bruciai la mia parte di cibo agli dei. Al mio genitore.
Mostrati ti prego.
La notte cantammo intorno al fuoco che era molto animato.
All’improvviso si fermarono fissando qualcosa sulla mia testa.
Erano tre simboli: una torcia una chiave e un serpente
Chirone fermò chi continuava a cantare
“Ave Myriam-disse-figlia di Ecate”
 
ANGOLO AUTRICE:
Grazie persone semidei per aver letto fino a qui spero che il capitolo non vi abbia fatto schifo che il capitolo vi sia piaciuto.
Spero di non avervi disgustato.
Al prossimo capitolo
le cose in corsivo sono pensieri e sogni!

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Capitolo 3
*** 1 giorno al campo ***


Mi dirigo verso quella che ora sarà casa mia.
Casa mia.
“Casa dolce casa”-sospira  Lou che è la mia capocabina. Ma non è solo questo è mia sorella.
Come tutti i ragazzi che mi sono attorno.
Mi avvicino alla mio nuovo alloggio.
“Wow”-dico perché  è l’ unica cosa che può veramente esprimere la bellezza di questo edificio ,costruito con pietre su cui ci sono incise parole in greco antico
“Non leggerle ad alta voce-mi blocca Lou-sono magiche. Ecate è la dea della magia e della foschia. E tu sei una dei suoi figli. Perciò non farlo. Potresti causare seri danni”
Allora la seguo nella capanna numero 20.
Wow
Sono senza parole. L’interno è molto accogliente e i letti con le coperte viola si tengono in aria grazie alla magia.
Per terra ,sui letti e su ogni superficie piana ci sono libri.
Libri di magia ovviamente.
Vicino ad ogni letto c’è un comodino e sopra di esso c’è una sfera di cristallo.
“Benvenuta nella nostra umile dimora”-mi dice legandosi i capelli ramati scuro.
Anche io ho i capelli così. Solo che mentre io li ho ricci lei li ha lisci come spaghetti.
“Umile?-dico-amo questo posto.”
Lei mi sorride.
“Bene. Allora andiamo a dormire”
Tutti i ragazzi si cambiano e si mettono a dormire, così lo faccio anche io.
“Buonanotte”
Lou spegne la luce.
Ma non siamo al buio. Sul soffitto brillano milioni di stelle.
Lou si accorge che continuo a guardare il soffitto così si avvicina.
“Bello no?La prima volta che l’ho visto non riuscivo a togliergli gli occhi di dosso”
Le sorrido ma non sono convinta. Sono preoccupata per i miei.
“Tranquilla i tuoi stanno bene”-mi dice
“Come sai che sono preoccupata?”
“La tua aurea è pericolosamente gialla”
Perfetto. Almeno se sarò triste i miei fratelli se ne accorgeranno.
Poi mi saluta e va a dormire. Il letto vola e muovendosi mi culla.
Scivolo in un sonno senza sogni.
 
Il giorno dopo mi sveglio solo perché tutti i ragazzi mi sollevano con i loro poteri ed è molto divertente.
Mi vesto e poi tra risate e schiamazzi vengo trascinata verso il padiglione.
Adoro i miei fratelli.
La casa di Ecate sembra una grande famiglia felice.
Dopo la colazione Lou mi porta da Jake per cercare un arma adatta a me.
Lui vedendomi sorride.
“ E così sei una figlia di Ecate…io lo sospettavo ma Percy non ne era convinto.”
Entriamo dentro all’armeria però nessuna spada mi sembra adatta.
Sono troppo corte o pesanti. Ne prendo un'altra e faccio cadere un intera fila di corazze quando lo vedo. È un arco bellissimo di legno intagliato.
Lo prendo.
Jake mi passa la faretra.
“In genere i figli di Ecate  non usano l’arco-dice-ma non fa niente puoi essere la prima. Questo è  ὁμίχλη nebbia”
Lo prende e si trasforma in un bracciale di legno con intagliato un arco e il mio nome
È bellissimo.
“Ti piacciono i cavalli?”
“Ho fatto equitazione per cinque anni”
“Bene-mi dice-allora c’è un posto che devi vedere”
Lo seguo fino alla scuderia e all’interno vedo cavalli di ogni colore e stazza. Ma non è finita qui. Perché ogni cavallo ha sulla schiena un paio di enormi ali.
Sono bellissimi.
Mi avvicino verso i cavalli e accarezzo la testa di un pegaso bianco come il latte.
Sorrido.
Guardo con la coda dell’occhio Jake. Sorride anche lui.
“Voglio fare pratica con l’arco ”-dico
“Ti accompagno ma ti avverto non è la mia arma migliore”- dice ridacchiando.
Così andiamo a fare pratica.
Tocco il mio bracciale che si trasforma subito nell’arco.
Me lo sento bene fra le mani. Sembra un naturale prolungamento del braccio.
Mi posiziono e sto per scoccare la prima freccia quando vedo il manichino accanto al mio bucato da tre frecce perfettamente al centro di esso dove dovrebbe essere il cuore. Accanto a me c’è una ragazza con lunghi capelli biondi ,e un arco dorato in mano.
“Esibizionista” - sbuffa  Jake.
La ragazza si gira mi guarda e sorride.
“Ciao – mi dice- tu sei la nuova vero? Io mi chiamo Charlotte e sono figlia di Apollo.Ciao Jake.”
Jake sbuffò ancora.
“Hai mai usato l’arco prima di ora?”-mi chiede la ragazza.
“In realtà no- le dico sinceramente- ma sentivo che mi stava chiamando.”
“Beh allora che aspetti a provare?”
Allora respiro e guardo il bersaglio. Prendo la mira e scaglio la prima freccia.
Per la prima mezz’ora i miei risultati sono scarsi e Charlotte mi aiuta dandomi suggerimenti. Ogni  tanto  prova ad aprire una conversazione con Jake ma lui la ignora bellamente.
Poi inizio a migliorare e allora Charlotte se ne va. Alla fine riesco a colpire al centro il bersaglio e mi giro trionfante verso Jake che mi guarda stupefatto.
Ormai è tardi quindi andiamo a cena e mentre sto con la mia cabinami diverto un sacco.
Andiamo a dormire e quando mi butto sul letto noto un pacchetto sul mio lettop. Lo apro e la c’è una collana a forma di torcia. Il fuoco è verde e probabilmente è uno smeraldo. È bellissima. La metto al collo e sorrido chiedendomi di chi sia il regalo. Che sia di mia madre? Non ci spero troppo. Mi metto a dormire e immancabilmente inizio a sognare.
 
Mi trovo in una stanza fiocamente illuminata. Ci sono lunghe ombre sul muro e un ragazzo è disteso per terra.
Ha mani e piedi incatenati  e sembra molto ferito.
C’è una ragazza al lato della stanza ed è seduta su una sedia.
“Liberami- implora il ragazzo- Lilith tu non sei come lei. Possiamo scappare insieme.Possiamo se tu vuoi.”
“Sta zitto Alec. Zitto non un’altra parola. Lei sta tornando.”
All’improvviso vedo un’ombra ingrandirsi e la ragazza si inginocchia.
“Bentornata madre”-dice.
L’ombra allunga le sue mani e sfiora il ragazzo che inizia ad urlare.
 
Mi sveglio nella mia cabina.
 
 
 
 
 
Angolo autrice:
chiedo umilmente venia per essere sparita ma i professori avevano deciso di interrogarmi tutti lo stesso mese…sono sicura che esiste un girone dell’inferno anche per loro.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto anche se in realtà non succede niente.
Chi sarà l’ombra?Avete capito chi è? Spero di no altrimenti vuol dire che sono molto banale.
Vi piace Charlotte ?
Ora vado ad aggiornare l’altra storia che visto che sono idiota ho lasciato in sospeso.
Bacioni!
 
 
 
 
 
 

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