kamen no omoide

di bilo99
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Campanello ***
Capitolo 2: *** Accademia ***
Capitolo 3: *** Profumo di sangue ***
Capitolo 4: *** Frammenti ***
Capitolo 5: *** Occhi inquisitori ***



Capitolo 1
*** Campanello ***


 
Era ormai il tramonto, il cielo si tingeva di varie sfumature calde dal rosso, al giallo e arancio,

tutti colori che si riunivano in uno e il sole ben presto sarebbe stato inghiottito dall’oscurità della n
otte.
 
 Il gruppetto di giovani vampiri si dirigeva con passo tranquillo verso la vecchia e maestosa accademia,

mancavano da un po’ e probabilmente avrebbero trovato qualcosa di diverso.

 
A capitanare il gruppo vi erano i due fratelli purosangue, che chiacchieravano del più e del meno

con il resto della compagnia.
 
Non faceva freddo, dopotutto era da poco tempo Settembre, ma c'era un bel venticello e una

folata portò via il cappello della giovane purosangue che, senza perdere tempo, lo rincorse.
 
Dovette svoltare un bel po` di vicoletti, ma poi si ritrovò in una  piazzetta dall'aspetto medievale, tutti i negozi

erano chiusi, e in giro non vi era anima viva, se non qualche gatto nascosto, o probabilmente,

qualche vampiro nelle vicinanze.
 
 Ormai distingueva bene ogni tipo di odore grazie al suo olfatto più sviluppato rispetto agli umani.
 
 Si guardò intorno alla ricerca dell'oggetto perduto, ma senza trovarlo.
 
Controllò sugli alti e frondosi alberi, sotto le panchine anch'esse in stile rustico, composte da doghe di legno

chiaro e la struttura laterale in ferro battutto laccato di nero e lavorato a forma di semi spirale,nella fontana di

forma circolare priva d'acqua per l'ora tarda, nei cespugli  di bacche selvatiche,

persino sui tetti e qui rischiò pure di  cadere....ma...nulla....sembrava scomparso.
 
Allora, rassegnata, decise di tornare indietro per non far preoccupare gli altri, soprattutto il suo amato fratello,

sapeva come poteva essere protettivo in certe occasioni nei suoi confronti.
 
Mentre s'accingeva a ritornare su i suoi passi, senti una voce dolce e calda
 
- Ehi, ha perso qualcosa signorina?
 
Si fermò sul posto e si voltò alzando lo sguardo color ciliegio in direzione della voce,

rimase stupita per la persona che si trovava su
 
 un piccolo ponticello, in mattoni color ocra, che collegava le due parti più alte della citta`, dove, ben ricordava, si

appostavano gli Hunter per sorprendere i level E.
 
Un ragazzo alto più o meno quanto lei, dai capelli come l'ebano e gli occhi color amaranto, quegli occhi

esprimevano tanta dolcezza, decisione, ma la giovane poté intravedere anche una vena di tristezza.
 
Gli ricordava un po' lo sguardo di suo fratello, ma non cosi dolce.
 
 Il ragazzo indossava una maglia nera, probabilmente a giro maniche o a maniche corte, non si capiva molto

bene, poiché era coperta da una giacca lunga rossa dalle maniche corte,

l'interno era di più colori sfumati, quasi a ricordare un arcobaleno.
 
Indossava un paio di pantaloni blu e scarpe da passeggio di colore scuro, portava un braccialetto dorato con

incastonato un rubino rosso acceso, che tanto ricordava l'occhio di un vampiro pronto ad assalire la propria

preda, ma la cosa che colpì di più la ragazza era un campanellino dorato, simile a quello dei gatti,

che il ragazzo portava al collo con una catenina sottile argentata.
 
Aveva un leggero sorriso ad incorniciargli il volto, che esprimeva assoluta dolcezza, e reggeva tra le mani il

cappello bianco della ragazza.
 
- Credo che questo le appartenga signorina
 
il ragazzo nel frattempo l'aveva raggiunta e, cordiale, glielo porse. 

La ragazza sorrise un po` timida e lo prese chinando leggermente il busto in avanti in segno di gratitudine
 
- E` sola signorina?
 
le chiese il ragazzo sistemandosi una ciocca di capelli alquanto ribelle.
 
La giovane ci mise qualche minuto a rispondere sbattendo più volte le palpebre,

si ricordò in quel momento del gruppo che aveva lasciato indietro, di sicuro si sarebbero preoccupati.
 
- u-uh....no, ecco, i miei amici mi stanno aspettando...
 
Affermò un po’ nervosa portando una ciocca di capelli dietro l’orecchio.

Il ragazzo la guardò con dolcezza e le disse, sfiorandole delicatamente la spalla con una mano:
 
- allora farebbe meglio a tornare da loro, sta calando il buio, sa, di notte può essere pericoloso.
 
La ragazza lo sapeva bene, dopotutto ci era vissuta.

Aveva visto con i suoi occhi i level E, era stata anche più

volte attaccata e di certo non voleva rivivere le stesse situazioni, anche se adesso era una purosangue.
 
In lontananza arrivarono alle orecchie dei due giovani delle voci, era  il gruppo di vampiri, che, visto il tempo

impiegato dalla  purosangue per tornare, era andato a cercarla.
 
- sono venuti loro……
 
la ragazza rise appena portando, in modo elegante, una mano davanti alle labbra, sperava che almeno Aidoh non

le avrebbe fatto una ramanzina, ma sapeva bene che ci si poteva aspettare di tutto dal biondo.
 
I compagni, raggiuntala, la tempestarono di domande e lei spiegò di stare bene, che non le era successo nulla.
 
- hai trovato il cappello vedo, mia piccola Yuki
 
intervenne Kaname ammiccando un sorriso ricco di mistero. La ragazza annui, arrossendo appena, per poi

raccontare come lo avesse trovato.....
 
- il merito è di questo ragazzo che me lo ha riportato.
 
Il purosangue alzò un sopracciglio confuso per poi guardare preoccupato la ragazza
 
- quale ragazzo?
 
la giovane si voltò indicando un punto dietro di lei
 
- ma come? Non lo vedi? Sto parlando di questo raga.....ma.....era qui...........
 
Il ragazzo dai capelli dell'ebano era scomparso cosi come era apparso, si era volatilizzato lasciando la ragazza 

non poco sorpresa e a dire la verita` anche un po` delusa.
 
Avrebbe voluto ringraziarlo per bene, facendolo conoscere anche agli amici......non gli aveva chiesto nemmeno

quale fosse il suo nome
 
- Noi non abbiamo visto nessuno
 
intervenne Takuma con il suo solito sorriso gentile e cordiale poggiandosi alla spalla di Shiki che aveva la testa
 
da tutt'altra parte, infatti la sua espressione era assente.

Lui, Rima e Takuma si erano aggregati poco tempo dopo la partenza al gruppo.
 
 Rima era  di fianco a Shiki con un sacchetto di cioccolatini, mentre Aidoh e Ruka litigavano per un bagaglio del

Nobile Kaname, kain cercava in tutti i modi di calmarli, ma senza successo.
 
- Che strano......
 
Kaname le poggiò una mano gentile sulla spalla, per poi rassicurarla
 
- Non preoccuparti Yuki, adesso andiamo, non vorremmo far aspettare il direttore vero?
 
La ragazza annui sorridendo e insieme continuarono il proprio cammino verso l'accademia, ma il pensiero di quel

ragazzo.....e dei suoi occhi cosi belli non l'abbandonò e la sensazione di udire ancora il suono del suo

campanello era forte.
 
Con questi pensieri nella testa seguiva il fratello in silenzio, ma sorrise pensan
do che finalmente avrebbe rivisto la

sua adorata scuola, i suoi compagni,  il direttore….. e......Zero.
 













Angolo autrice

Salve a tutti!  ^^

è la prima che scrivo  una storia su Vampire Knight, spero  vi piaccia.

Ho lasciato anche un disegno del ragazzo incontrato in questo capitolo, spero sia di vostro gradimento.

Mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensate, sono ben accette anche critiche.

Ringrazio tutti coloro che leggeranno o che lasceranno un commento ^^

Al prossimo capitolo.


 



 
 

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Capitolo 2
*** Accademia ***


Finalmente il gruppo di vampiri raggiunse l'accademia Cross, che era li, maestosa come sempre,

tutti i danni erano stati riparati.
 
Ormai era calata la notte e appena varcata la soglia dei cancelli il gruppo si ritrovò davanti il direttore in lacrime,

che subito corse ad abbracciare, con i suoi soliti modi molto affettuosi, la giovane purosangue che

felice di vederlo ricambiò la stretta.
 
- Oh mia piccola Yuki mi sei mancata cosi tanto!!
 
la ragazza sorrise
 
-anche lei direttore.....ma mi sta soffocando
 
dopo che la ragazza riuscì a scrollarselo di dosso, quest'ultimo  si rivolse al purosangue
 
- Kaname, spero tu non l'abbia fatta soffrire...
 
l'interpellato negò con il capo e disse con un lieve sorriso stampato sulle labbra
 
- non avrei mai potuto farle del male, non c’è bisogno di chiederlo
 
il Direttore annui, ma poi, con la sua solita espressione continuò affermando
 
- si, hai ragione, ma sai com'e`, un padre si preoccupa sempre per il proprio figlio
 
- ha ragione......
 
il Direttore poggiò una mano sulla spalla del purosangue e sorridendo riferì
 
- beh, accomodatevi pure, ben tornati!
 
Cross li scorto`, raccontando delle varie cose successe dopo la loro partenza, dei level E e dei nuovi iscritti gesticolando come

un matto e indicando a destra e a manca mimando alcune scene, che lo fecero apparire non poco
 
buffo agli occhi dei vampiri.
 
 Al dormitorio Luna, dove ormai regnava il silenzio, il gruppetto corse all'interno delle familiari mura, mentre, i due purosangue

si fermarono con il direttore per discutere delle posizioni e dell'uscita della classe.

Avrebbe funzionato tutto come all'inizio, ma naturalmente una differenza ci sarebbe stata.....
 
- Direttore.....adesso chi prenderà il mio posto come guardiano?
 
chiese la giovane purosangue curiosa giocherellando con un anello che portava all’indice.
 
 Il direttore sorrise all'interrogativo e le rispose:
 
- è già presente un nuovo guardiano, ma in questo momento è assente per una
 
missione importante. A breve farà ritorno, per ora c’è un sostituto che aiuta.....
 
la purosangue lo interruppe suscitando un' espressione non proprio contenta di Kaname.
 
-Zero?
 
il Direttore annui accarezzandogli dolcemente la testa
 
-si, lui svolge ancora il suo compito, anche se dopo la vostra partenza non era più molto
 
impegnativo, beh dopotutto le ragazze erano tranquille, e mantenere l'ordine non era poi cosi difficile, però credo proprio che

lui e il suo partner dovranno darci dentro da domani.
 
E detto ciò rise divertito seguito a ruota dalla ragazza, anche se, e ciò non sfuggi a Kaname, la sua risata non era molto

allegra com'era abituato a sentirla.
 
- Beh, io vi saluto, per stasera, capirete bene, le lezioni non si svolgeranno, quindi sentitevi pure liberi.
 
Detto ciò se ne andò e i due purosangue lo salutarono con un gesto della mano ed entrarono nel proprio dormitorio.
 
I due fratelli, come da regolamento, avevano due stanze separate, ma più grandi delle altre essendo purosangue.
 
Yuki entrò nella propria stanza trotterellando come una bambina notando le meravigliose tende blu scuro,

come il limpido cielo di quella meravigliosa notte, un grande  letto, che subito testo`, una scrivania in legno di quercia

con sopra vari fogli, una penna antica adagiata in un calamaio e un vasetto di vetro rosato, da cui traspariva il gambo di  una
 
 graziosa rosa rosso  sangue, quasi a ricordare il finir della stagione.

Ai due lati del letto vi erano due comodini ,anch'essi in legno di quercia intarsiati, su cui si poggiavano lastre di marmo nero che

andavano a rispecchiare  l'atmosfera romantica della notte, con sopra delle eleganti abat-jour dalla base nera a forma di
 
 gambo di rosa con tutte le rispettive ed eleganti foglie e dai paralumi arancio chiaro, agghindati con perline
 
 di varie misure e colore  alternate. Nella camera era presente anche un bagno privato, le pareti decorate con
 
 piastrelle in marmo di color avorio ,  un lavabo in ceramica nera incastonato in un pregiato mobiletto,
 
 al di sopra del quale vi era un grande specchio con una preziosa cornice e gli altri servizi igienici ben si adattavano al tutto.
 
 Aveva tutte le comodità necessarie e ne era piacevolmente sorpresa, il Direttore aveva davvero pensato ad
 
 ogni cosa. L'armadio si trovava dal lato opposto alla finestra e come il resto dei mobili era in legno di faggio a tre
 
ante, colmo di vestiti eleganti e non, vi erano anche scarpe e vari accessori, dopotutto il Direttore la conosceva
 
bene, sorrise vedendo la divisa della Night Class, non voleva aspettare la sera successiva per indossarla, quindi la prese e

corse in bagno a cambiarsi.
 
Una volta pronta si guardò allo specchio per sistemarsi il fiocco e, senza fare rumore, apri la finestra e con un agile salto usci

dalla stanza e s’inoltrò tra gli alberi.

Le piaceva l'aria frizzantina della notte, e le piaceva osservare il cielo stellato e  la luna, che sembrava talvolta cosi vicina,

talvolta cosi lontana, quasi d’istinto allungò una mano verso di essa, come a volerla toccare.
 
 Avrebbe tanto voluto avere vicino a se quella luce splendente, soprattutto nei momenti di sconforto, quando Kaname non

poteva essere presente, ma non era colpa sua, essere purosangue aveva i suoi pro e i suoi contro….a suo parere questi ultimi

 erano molti di più.
 
Mentre era assorta nei suoi pensieri sentì una voce alle sue spalle, una voce che le suscito` emozioni già provate non poco

tempo  prima.
 
- è un piacere rivederla signorina
 
La giovane si voltò di scatto e sgrano` gli occhi sorpresa, era il ragazzo che le aveva ritrovato il cappello.....
 
Per quale ragione era li?
 
- ciao....
 
lui sorrise cordiale avvicinandosi alla ragazza che però lo squadrò da capo a piedi
 
- salve di nuovo, quindi è lei una dei vecchi studenti di cui parlava il Direttore Cross
 
la ragazza annui, poi sorridendogli chiese, visto che non aveva avuto occasione in precedenza
 
- il mio nome è Yuki Cro....ehm...kuran, tu chi sei?
 
il ragazzo si lasciò andare ad una leggera e bassa risata cristallina per poi rispondere:
 
- io sono Daisuke, Daisuke e basta
 
la ragazza lo fissò confusa incrociando le braccia al petto, tutte le persone avevano un cognome
 
- come sarebbe a dire Daisuke e basta?
 
- è una lunga storia
 
rispose subito il ragazzo veloce, incrociando poi le mani dietro la schiena e fissando la sfera lattea nel limpido cielo notturno
 
- va bene........beh, vorrei ringraziarti ancora per avermi aiutata con il cappello
 
disse la purosangue facendo un leggero inchino
 
- non c’è bisogno di ringraziarmi, stia tranquilla
 
sorrise lui e la giovane di rimando rispose
 
- dammi pure del tu
 
lui annui grattandosi appena la testa, leggermente imbarazzato
 
- come preferisci, allora sei della Night Class?
 
lei annui, poi chiese curiosa:
 
- tu sei un allievo dell'accademia vero?
 
il ragazzo sorridendo rispose:
 
- si, Day Class
 
la ragazza sgranò gli occhi, ricordava bene che gli alunni della Day Class non dovevano stare di notte fuori dal
 
dormitorio per non rischiare la vita, e ora che i vampiri erano tornati, la regola doveva rientrare rigidamente
 
in vigore.

Ma prima che la purosangue potesse dire qualcosa al ragazzo, un proiettile a lei familiare ed evitato per un pelo, colpi un

albero dietro di lei.
 
- stagli lontana, vampira!
 
dei brividi le percorsero la schiena  al suono di quella voce cosi familiare ma anche cosi fredda, era tanto, troppo che non
 
provava quella sensazione tanto angosciante ma anche tanto eccitante, si, si sentiva cosi quando udiva qualunque parola

uscire dalle labbra della persona che l’aveva minacciata.
 
Puntò lo sguardo sul padrone della voce e vide il prefetto Zero Kiryu  afferrare per il polso il ragazzo e
 
 portarlo dietro di se, in un gesto di protezione, puntando poi la sua fidata Bloody Rose contro la purosangue e fissandola con

uno sguardo ricolmo d’odio
 
- Zero......Zero ti prego ascolta.....
 
fece per fare un passo avanti speranzosa, ma il prefetto alzò di più l'arma assottigliando lo sguardo, sino a rendere le sue

meravigliose iridi color lavanda due fessure
 
- fai un altro passo e giuro che non esiterò a spararti un colpo dritto al cuore maledetta succhia sangue.
 
la ragazza rimase immobile, quasi sotto shock, non si sarebbe mai aspettata che il suo quasi fratello le
 
 avrebbe puntato contro quell'arma.....ma forse avrebbe dovuto aspettarselo, dopotutto se ne era andata, lo aveva lasciato.
 
 Fece un passo indietro e abbassò lo sguardo mortificata
 
 
- Zero, per favore abbassa l'arma, non c’è bisogno
 
Daisuke aveva allentato quell'aria tesa che si era venuta a creare, prese delicatamente il polso dell' Hunter e gli
 
fece abbassare l'arma. Il prefetto sbuffò appena e depose la pistola  all'interno della fodera nella giacca.
 
- come vuoi, ma se ti si avvicina di nuovo....
 
il ragazzo gonfiò una guancia e aggrottò le sopracciglia portando entrambe le mani ai propri fianchi
 
- Zero!
 
l'interpellato rise appena e gli scompigliò i capelli con un gesto affettuoso.Yuki fissò i due sbalordita e forse con una punta di
 
 gelosia, non aveva mai visto Zero cosi affettuoso con qualcuno, nemmeno con lei si era mai comportato cosi.
 
Cosa aveva quel ragazzo di diverso? Forse però era proprio Zero ad essere cambiato interiormente.
 
- ma guarda chi si rivede, come stai Kiryu?
 
Il prefetto estrasse nuovamente la pistola e la puntò contro il nuovo arrivato
 
- ne è passato di tempo Kuran
 
il purosangue fissava l'Hunter e viceversa, era una vera e propria guerra di sguardi. Kaname, avendo notato che la dolce

sorellina non era più al dormitorio era andato a cercarla, non che fosse  preoccupato all’inizio, ma sentita la presenza di Kiryu

non poté fare a meno di  correre da lei e assicurarsi personalmente che stesse bene.

Dopotutto conosceva fin troppo bene l’odio carnale che il prefetto provava nei confronti dei vampiri, ma soprattutto nei
 
confronti dei purosangue, ragione più che sufficiente per degli accertamenti
 
- fratello....va tutto bene non preoccuparti
 
Riferì afferrandogli il braccio d’istinto. Kaname sorrise alla ragazza e le accarezzò il viso
 
- se lo dici tu va bene mia piccola Yuki....ma non posso sopportare l'idea che ti si punti contro un'arma
 
Zero osservò appena la scena per niente contento quasi disgustato, non che fosse geloso, ma proprio non poteva sopportare

la vista dei due insieme in quel modo, troppi ricordi, troppo dolore. Poi, deciso, si girò verso il ragazzo rimasto in silenzio e gli

prese il polso sospirando irritato
 
- andiamo, direi che qui non c'è nulla da fare
 
Daisuke sospirò, sapeva della storia del prefetto, ne avevano parlato a lungo, ma comportarsi cosi non era da
 
lui, lo Zero che aveva imparato a conoscere era diverso, sotto quella
 
dura scorza di Hunter ricolma d'odio vi era una personalità gentile e buona.
 
- Zero, aspetta....chi è quel....
 
Zero non lo fece finire di parlare e senza voltarsi rispose con tono visibilmente irritato e infastidito:
 
- nessuno che tu debba necessariamente conoscere, credimi. Più gli stai lontano meglio è
 
il purosangue sentendosi chiamato in causa si ritrovò sulle labbra un sorriso quasi ironico
 
- non sapevo fossi tanto maleducato Kiryu, non si presentano nemmeno più le persone adesso?
 
il prefetto ringhiò per il nervoso e più irritato di prima per la sola presenza dell’odioso purosangue poggiò una mano sulla spalla

del ragazzo, stringendola in segno di protezione
 
- quel succhia sangue fastidioso e irritante è Kaname Kuran, quell'altra noiosa invece è un'altra succhia sangue ed è

Yuki Kuran, ma da quanto ho capito, purtroppo l'hai già conosciuta.
 
Yuki si sentì leggermente offesa per l’appellativo datole dal prefetto e per questo mise il broncio incrociando leggermente

irritata le braccia e puntando un piede a terra. Sembrava davvero una bambina capricciosa.
 
Dopo aver presentato contro voglia i due al ragazzo fece il contrario
 
- lui è Daisuke, non ha un cognome, non sa nulla della sua vita, il Direttore lo ha portato qui poco dopo la
 
vostra partenza. Lui è il terzo guardiano, per ora è anche il sostituto del secondo
 
Daisuke abbassò` lo sguardo sospirando, non gli piaceva sentir parlare di se`, Zero parve accorgersene e disse:
 
- ora se non vi spiace noi andremo, è tardi, domani sarà una giornata impegnativa a causa vostra
 
Detto ciò il prefetto portò, stanco e scocciato, via il ragazzo, lasciando interdetti i due fratelli.
 
- Kiryu non cambierà mai….
 
disse Kaname non trovando esauriente la risposta dell'argenteo, infatti, rimase con l’amaro in bocca e con un’espressione

contrariata sul volto. Ma poi, guardando la sorella si rilassò leggermente
 
- ti sbagli nobile fratello, Zero, anche se in piccola parte , è cambiato......forse per quel ragazzo....
 
la giovane sospirò con un filo di tristezza abbassando lo sguardo e fissandosi le scarpe, non sapendo dove altro guardare e il

fratello le prese dolcemente il viso sorridendole
 
- Yuki.... non rattristarti, sai che se sei triste tu lo sono anch'io, e poi per quel Kiyu non vale la pena struggersi,

lo sai bene com’è fatto la ragazza annuì, ma non le era facile, lei gli voleva molto bene,
 
e soffriva quando si comportava in quel modo
 
- allora non pensiamoci più…..
 
detto questo tornarono al proprio dormitorio. Ma la giovane pensava ancora alle parole di Zero.
 
Un terzo guardiano........perché?
 
ce n'era davvero bisogno? E chi era il secondo? Tante domande
 
affollavano la mente della giovane purosangue, ma ne era sicura, avrebbe trovato le risposte.....
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 3
*** Profumo di sangue ***


Era ormai giunta mattina, i caldi raggi del sole filtravano attraverso le spesse tende  di colore rosso, illuminando lievemente l'interno

della buia stanza e andando a colpire il giovane volto del  ragazzo dai capelli color dell'ebano, che aperti i profondi occhi amaranto,
 
 posò lo sguardo sullo schermo della sveglia e, vista l'ora, la disattivò prima che potesse suonare.
 
Si alzò dal letto stiracchiandosi appena e sbadigliando, non aveva dormito molto, ultimamente non faceva altro che avere incubi che,

appena sveglio, dimenticava.
 
Risistemate le coperte celeste pastello, si avvicinò all'armadio in legno di faggio di media grandezza e prese la divisa della Day Class per

prepararsi alla nuova giornata.
 
La indossò  sistemando per  bene la cravatta rossa e ordinò i capelli con un pettine tenendo a bada alcune ciocche ribelli, che quel giorno di

stare in ordine proprio non ne volevano sapere. 
 
Terminati  i preparativi, fini di  riordinare la stanza sospirando appena, era solo, non sapeva dire se la cosa gli facesse piacere o meno.

La situazione aveva i suoi pro e i suoi contro, ma non si lamentava,
 
dopotutto altri ragazzi avrebbero voluto avere una stanza tutta loro.  
 
Usci dalla stanza lasciandosi alle spalle quel piccolo pensiero e poggiato alla parete trovò il prefetto Zero Kiryu a braccia conserte, anche

quella mattina lo stava aspettando.
 
Sorrise al ragazzo dagli occhi lilla e allegro lo salutò con un cenno di mano e poi gli si avvicinò
 
- buongiorno Zero, passata bene la notte?
 
l'argenteo lo fissò appena sbadigliando e passandosi una mano tra i capelli,  per poi affermare stanco:
 
- non molto dato il precedente spiacevole incontro serale
 
il ragazzo sbuffò appena ripensando alla sera precedente. E pensare che quasi lo aveva pure già
 
 dimenticato!
 
- Zero.......non ritirare fuori quella storia, non è successo niente, non mi hanno fatto nulla, non preoccuparti
 
cosi tanto......e poi quella ragazza non mi sembra tanto..........
 
vide gli occhi del prefetto farsi più scuri, probabilmente per il dolore di vecchi ricordi e avrebbe dovuto capirlo.........
 
- scusa..........non avrei dovuto....
 
non disse altro, non volle continuare per non infierire ulteriormente, sapeva quello che Zero aveva passato,
 
avevano avuto varie occasioni, da quando si erano incontrati la prima volta, per parlare.
 
Lui si era aperto con il prefetto e questo lo aveva capito e si era aperto a sua volta, non voleva ferirlo.
 
Spedito, a testa china e un po` rigido, superò l'argenteo e si diresse in classe.
 
- ehi....Daisuke, aspetta!
 
Zero segui il ragazzo e, entrati in classe, andarono ai propri posti , anche in quell'occasione erano insieme,
 
l'argenteo non lo aveva mai lasciato solo, gli era sempre accanto in qualunque momento e a volte sembrava
 
anche geloso, ma quella era solo un impressione a parere del ragazzo....
 
- Mi spiace Zero, scusa......davvero......
 
disse il più piccolo poggiando il viso sul dorso della mano leggermente sconsolato.
 
L'argenteo scosse la testa e gli accarezzò i capelli in modo affettuoso
 
- non preoccuparti, non è successo nulla
 
l'altro annui e, dopo pochi minuti, entrò il professore ed ebbero inizio le lezioni.................
 
            
                                                                     *******
 
 
 
La giornata scolastica passò velocemente e arrivò il fatidico momento della tanto attesa uscita della Night Class.

Le ragazze erano piuttosto agitate e più eccitate del solito per la notizia del loro ritorno e per questo i due guardiani facevano fatica più del

solito a tenerle a bada, ma ognuno con metodi nettamente diversi.

Zero urlava a destra e a manca sgolandosi non poco per farsi ascoltare, a quanto pare le sue occhiatacce in quella situazione non facevano molto effetto,

mentre invece Daisuke sembrava più tranquillo e chiedeva gentilmente alle ragazze di restare calme per non creare problemi
 
e le sue parole, stranamente, sembravano avere un certo effetto sulle galline schizzate, cosi etichettate dall'argenteo.
 
I cancelli finalmente si aprirono e i vampiri sfoggiarono tutta la loro bellezza e eleganza in una lunga sfilata, tra le ragazzine urlanti e pronte ad

assalirli per la troppa astinenza, sembrava che alcune fossero addirittura svenute per la vista della loro "magnificenza".
 
Zero fissò male il vampiro dagli occhi azzurri e dai capelli biondi che, come sempre, si metteva in mostra,
 
non lo sopportava proprio e il sentimento era reciproco.

La sua intolleranza nei confronti del biondo aumento`, pero`, quando questo si avvicinò al secondo guardiano puntandogli l'indice contro
 
- e tu chi saresti?
 
il ragazzo sbatte un po' le palpebre per assimilare la domanda, poi sorridendo  rispose:
 
- io sono il nuovo guardiano
 
il biondo lo fissò dalla testa ai piedi alzando poi un sopracciglio e poggiando in un gesto elegante una mano sul proprio fianco
 
- non ti ho mai visto, sei nuovo dell'accademia?
 
l'altro  annui portando una mano dietro la testa
 
- eppure hai qualcosa di familiare...........
 
il vampiro gli poggiò una mano sulla spalla e proprio in quel momento il prefetto gli afferrò fulmineo il polso allontanandolo in malo modo

 dall'altro
 
- ti pregherei di non toccarlo.......
 
il biondo lo fissò irritato con una smorfia di disappunto
 
- non gli ho fatto niente! Certo che l'erba cattiva non cambia mai eh!
 
il prefetto non rispose e guardò per un attimo Daisuke come a voler dirgli qualcosa
 
-Zero, non mi mangia mica......
 
su quello l'argenteo non era esattamente d'accordo, aveva indubbiamente qualcosa da ridire......
 
- Buonasera anche a te Kiryu
 
ed ecco ciò  che avrebbe volentieri evitato di vedere almeno per una dannatissima sera.....quella coppia di insopportabili e arroganti

purosangue.
 
- Kuran........conosci il regolamento, dovresti tenere lontani i tuoi cagnolini!
 
Aidoh stava per ribattere, ma un gesto della mano da parte del purosangue lo zitti e fece un passo indietro
 
- non mi sembra ci sia qualcosa di male nel voler conoscere qualcuno Kiryu
 
lo fissò glaciale e il suo sguardo cadde su Yuki che era rimasta dietro al fratello, avrebbe volentieri preso la
 
sua Bloody Rose in quel momento, ma la mano gentile di Daisuke sul suo braccio lo fece desistere.
 
- Zero, non fare il bambino, non hai motivo per  prenderla!
 
aveva ragione, avrebbe causato solo problemi in quel modo. Si tranquillizzò` e, rassegnato, si pose di lato intimando ai vampiri di passare.
 
- credo che dobbiate andare, non vorrete fare tardi alle vostre prime lezioni spero.......
 
Kaname non rispose e continuo il suo cammino capitanando, con accanto la sorella, il gruppo di vampiri.
 
I guardiani mandarono le ragazze nelle proprie stanze in modo da non correre pericoli e poter iniziare la
 
ronda notturna...............
 
 
                                                                                  *******
 
 
Ormai era calata la notte e i vampiri seguivano tranquillamente le lezioni, ma la piccola purosangue non riusciva a non pensare a Zero, non

voleva essere odiata, ma non poteva dargli torto.... poi, pero`, pensava che essere vampira era nella propria natura, quindi lei non aveva

colpa dell'odio dell'Hunter........ma allora perché`Zero si ostinava ad odiarla? Va bene, era una purosangue, ma era pur sempre stata la sua
 
migliore amica, la sua sorellina........una persona importante per lui.......
 
queste erano le domande che tormentavano la giovane, mentre distrattamente osservava il paesaggio notturno
 
al di fuori della finestra, con il mento poggiato elegantemente sul dorso della mano.

 Il purosangue più grande l'osservava preoccupato, non voleva che a causa
 
di Kiryu lei soffrisse ancora, non voleva perdere di nuovo la cosa più preziosa che gli rimaneva, si, poteva sembrare egoista, ma dopotutto chi

al mondo non lo era? Chi non voleva tenersi strette le cose più  importanti per se? Aveva aspettato tanto per riaverla e ne era valsa la pena.
 
Mentre anche lui rifletteva sulla sua sorellina, portandosi pensoso una mano al mento, nell'aria si diffuse un
 
 dolce odore di sangue, che non passò per nulla inosservato ai vampiri, ma soprattutto ai fratelli Kuran.
 
Kaname diede il compito a Takuma  di tenere a bada la classe e, seguito a ruota dalla sorella, si diressero al
 
 cortile dall'altro lato dell'accademia. sapeva perfettamente a chi era dovuto la diffusione di quell'odore..........
 
                                   
                                                                                *******
 
 
Calata la notte i due guardiani controllarono minuziosamente ogni angolo dell'accademia scovando non poche ragazze intente a fotografare o

cercare di entrare nel dormitorio degli aitanti vampiri.
 
Era una faticaccia tenerle a bada, quelle pazze erano capaci di scavalcare il muro di cinta del dormitorio dei vampiri pur di vederli, ma i due si

sostenevano a vicenda e non sentivano il peso della ronda più del dovuto.
 
Dopo aver mandato per l'ennesima volta una studentessa nella propria stanza,
 
si fermarono davanti ai cancelli d'entrata ad ammirare il bellissimo cielo stellato. Il guardiano più piccolo si poggiò ad una parete portando le

braccia incrociate dietro la schiena e l'argenteo lo imitò mettendosi, pero`, a braccia conserte.

Zero lo vedeva spesso con lo sguardo rivolto al meraviglioso manto blu notturno che dall'alto sovrastava tutto, ma non sempre riusciva a

capire cosa gli passasse per la testa.

Un po' titubante provò a chiedere:
 
- Daisuke, pensi mai al tuo passato?
 
il ragazzo senza distogliere lo sguardo gli rispose:
 
- in realtà si, ma ormai non gli do più molto peso........perché` ogni volta che provo a ricordare vedo solo il
 
buio e ho un terribile mal di testa, quindi non mi sembra valga la pena, se e` destino i ricordi prima o poi
 
torneranno, non credi?
 
l'argenteo annuì, sperava solo che questo, in futuro, non avrebbe comportato dei problemi, soprattutto per la salute dell'amico, un'esperienza

simile già una persona l'aveva vissuta, ma questa era talmente attaccata al suo passato da voler riaverne ogni pagina, ogni minimo dettaglio...
 
- davvero non vuoi cercare? Capire chi eri, cosa ti è successo?
 
il ragazzo sorrise e  guardandolo  dolce affermo`:
 
- va bene cosi per ora, sono felice della vita che ho adesso qui, all'accademia, con te, il direttore.........
 
Zero sorrise per la dolcezza e la sincera amicizia del ragazzo, non aveva mai trovato una persona cosi, altre persone, in apparenza lo

sembravano, invece lui lo era davvero, lo dimostravano tante azioni.....
 
- Zero, sei pallido...... ti senti bene?
 
Il prefetto annui per non farlo preoccupare, sapeva quanto il più piccolo potesse sentirsi in colpa, anche se non avrebbe dovuto.

Ma in effetti qualcosa c'era che non andava....la sete tornava a farsi sentire.
 
- Zero, siamo amici, non mentirmi, te ne prego. Me ne accorgo se stai male....ho imparato a conoscerti.....
 
L'argenteo sorrise, come sempre il piccoletto non si arrendeva, ma non voleva che portasse un peso tanto
 
grande, non voleva che succedesse la stessa cosa che era accaduta con Yuki......anche se era diverso, anche se lui non era lei.........
 
- è sempre la stessa situazione, non struggerti per me Daisuke, non ne vale la pena.
 
Il ragazzo lo guardò severo poggiando le mani sui propri fianchi, sembrava quasi lui il più grande
 
- Zero! Non provare mai più a dire una cosa simile! Tu sei importante per me e non solo.....ci sono altre
 
 persone che ti amano, quindi smettila di trattenerti, non servirà a farti sentire meglio, anzi, sarà ancora peggio...........sai che se può aiutare va

più che bene, sono consapevole fin troppo della tua situazione e se posso, con questo semplice e piccolo gesto, prendere un po` di quel

dolore....di quellasofferenza  che ti porti dentro.....allora sarò felice di aiutarti. Quindi non fare il bambino e sentiti pure libero di agire!
 
Il suo piccolo discorso lo fece sorridere, mostrava molta più maturità di quanto ci si potesse aspettare da un ragazzo della sua età e sapeva

che, se nonavesse fatto come detto, il piccoletto gli avrebbe fatto discorsi infiniti e gli avrebbe dato mille ragioni per le quali avrebbe dovuto

farlo.
 
- ok, ma se qualcosa non dovesse funzionare promettimi  che mi fermerai
 
disse il prefetto serio più che mai e il ragazzo sorrise dolcemente e lo guardò socchiudendo gli occhi
 
- non mi farai del male, ti conosco, mi fido di te!
 
Allora Zero si avvicinò al compagno, gli spostò il colletto della camicia allentando il nodo della cravatta, lasciando libero il candido collo

e inclinandolo leggermente iniziò a leccarne una zona e dopo qualche minuto affondò i lunghi e appuntiti canini nella tenera carne, dopo

qualche minuto iniziò a succhiare cercando di fargli meno male possibile.
 
Il ragazzo gemette appena per il fastidio iniziale, ma poi incitò l'argenteo a bere carezzandogli appena la schiena, e in risposta il prefetto lo

poggiò al muro e passò una mano nei suoi capelli setosi stringendone piano alcune ciocche avvicinando di più il collo in modo da prelevare

una maggiore quantità di sangue, continuò a succhiare per un bel po` e Daisuke sentiva le forze  abbandonarlo e chiuse gli occhi,
 
ma sapeva che era normale....e non si sarebbe tirato indietro per nessuna ragione...........
 
 
                                                                                 *******
 
 
I due purosangue, guidati dal sempre più forte odore di sangue, arrivarono davanti ai cancelli dell'istituto e rimasero sorpresi per ciò che si

ritrovarono davanti.
 
Zero Kiryu reggeva tra le braccia il nuovo guardiano e le sue labbra, i suoi canini erano sul suo collo.
 
Accortosi della presenza dei due si staccò dall' amico e si voltò
 
- vedo che la bestia che è in te, ancora una volta, si è svegliata, mi chiedo come abbia fatto a sopravvivere
 
fino a questo momento.......forse prendendo sangue di vittime innocenti?
 
intervenne il purosangue guardando con astio il prefetto e Yuki lo fissò come a chiedergli di non dire certe cose.
 
- questi non sono affari tuoi Kuran!
 
rispose gelido Zero fissandolo con le iride color rosso sangue
 
- il fatto che tu ti sia cibato del sangue di uno studente della Day Class è di mio interesse.

L'armonia dell'istituto deve restare intatta. Stai regredendo sempre di più in bestia Kiryu, te ne rendi conto?
 
Yuki si rattristò ripensando alla situazione di Zero, dopotutto gli voleva ancora bene.
 
- tranquillo Kuran, non corro questo pericolo, non più`, non prenderò di certo il sangue della tua preziosa
 
 Yuki, se è questo che ti preoccupa. Se avessi saputo......no lo avrei mai fatto nemmeno in precedenza.

E se proprio vuoi saperlo ho bevuto con il suo consenso, non gli avrei mai fatto del male!
 
Kaname era sollevato dalle sue parole su Yuki, almeno lei era al sicuro, poi osservò meglio il ragazzo stretto tra le braccia del prefetto, aveva

qualcosa di familiare, forse lo  aveva già visto da qualche parte,  non ne era sicuro. A riportarlo alla realtà fu la voce della dolce sorella.
 
- quindi sa di noi vampiri......e ti ha dato il suo sangue.....
 
la ragazza era visibilmente scossa, ma sinceramente Zero non ne capiva il motivo.
 
- come può avertelo permesso? E` alquanto inverosimile
 
Il prefetto alzò un sopracciglio e squadrò i due
 
- stai forse insinuando che stia mentendo Kuran?
 
Quel purosangue era davvero fastidioso, dove voleva arrivare?
 
- tu che dici?
 
disse quasi ironico con un sorriso privo di divertimento dipinto sul volto
 
- vuoi la guerra? Sono piuttosto irritato stasera.....
 
detto ciò si preparò a prendere la sua fedele arma, ma un mugugno lo distolse dall'azione e volse il viso verso il compagno
 
- Daisuke! Ti senti bene!?
 
il ragazzo annui mettendosi in equilibrio con l'aiuto del prefetto  e alzò lo sguardo sui due fratelli con un dolce e caldo sorriso.
 
-per quanto io sia riuscito a sentire.......posso assicurarvi che ho detto io a Zero di bere il mio sangue, non è
 
la prima volta, quindi non ho problemi. A dire il vero era proprio lui che si era rifiutato, ma ho insistito
 
 perché è mio amico e gli voglio bene. Mi spiace se vi abbiamo distratto dalle lezioni, non era nostra intenzione, potete stare tranquilli e tornare pure ai

vostri doveri, come del resto anche noi, alcuni studenti della Day Class potrebbero essere ancora in giro.
 
Kaname rimase colpito dal sorriso del ragazzo, era cosi dolce, ma si poteva chiaramente intravedere anche una vena di malinconia.

Ne era sicuro ora, quel sorriso, quegli occhi....lui li aveva decisamente già visti.
 
- capisco.....allora se è cosi non vi bloccheremo ulteriormente, tornate pure ai vostri compiti e noi torneremo ai nostri
 
Zero rimase per un attimo sorpreso, com'era possibile che il purosangue avesse cambiato idea cosi velocemente? Non era il tipo da

rinunciare alle proprie convinzioni e decisioni......ma in fondo era un bene,meno spargimenti di sangue e più quiete per tutti.
 
- controlliamo nella boscaglia vicino al dormitorio Sole.....
 
Daisuke annui sorridendo e segui il prefetto, ma la voce di Kaneme lo fece fermare un attimo
 
- Daisuke....giusto? Stai attento e riposati, deve aver preso molto sangue.....
 
il ragazzo sorrise in direzione del purosangue per poi dire
 
- non si preoccupi signor Kuran, sto bene, ma seguirò il suo consiglio
 
l'altro sorrise appena sentendo però una strana sensazione farsi spazio nel suo cuore, senza capirne il motivo.

Yuki si avvicinò al guardiano e gli avvolse al collo  un fazzoletto di stoffa bianco ricamato di media dimensione
 
- cosi almeno non uscirà altro sangue, sai, gli studenti della Night Class....
 
il ragazzo annui, poi disse ridendo appena
 
- beh, scusate, ma è meglio che vada, altrimenti Zero mi farà una lunga ramanzina. E` stato un piacere incontrarvi
 
Fatto un lieve inchino con il busto corse nella direzione in cui il prefetto era sparito, lasciando soli i due purosangue.
 
- Nobile fratello.....e` un ragazzo simpatico, non credi?
 
disse Yuki sfoderando uno dei suoi migliori sorrisi e il fratello alzando gli occhi al cielo sorrise appena.
 
- si.....e penso che lo rivedremo molto presto mia piccola Yuki
 
detto ciò si avviò per tornare dagli altri membri della Night Class, seguito  dalla sorella minore.
 
Sapeva già che li avrebbero tempestati di domande per la loro prolungata assenza, ma di certo era sicuro che Takuma avrebbe escogitato un

sistema per calmare le acque.........
 
 
 
 
 

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Capitolo 4
*** Frammenti ***



Era una buia notte senza stelle, nel cielo brillava solo la pallida luna.
 
Tutto era immerso nell'oscurità, ma un bagliore in lontananza cominciava ad

espandersi.
 
Non era luce.....no.....ma lo sfavillio di un fuoco ardente.
 
Tutto bruciava incessantemente e  il fumo rendeva l'aria densa ed irrespirabile.......
 
un corpo, immobile, ormai gelido, era riverso sul pavimento in una
 
pozza scarlatta.
 
Avvicinò la mano tremante.......era sangue.......cos'era successo? Chi
 
o cosa aveva strappato la vita da quel corpo....con quale diritto? Un
 
velo di rabbia avvolse il suo cuore e una fitta di dolore s'impadronì del suo
 
 essere...... Strinse i denti, colpì più volte il pavimento ghiacciato,
 
stille salate minacciavano di rigargli il volto.
 
Dei passi riecheggiavano in quel luogo ormai macchiato di rosso, una risata arrivò  

tagliente alle sue orecchie.
 
Odiava quel suono, odiava quella voce, odiava tutto di quell'essere.
 
Si, essere, un essere rivoltante, disgustoso.....non poteva essere
 
denominato diversamente.
 
Corse via sconvolto in preda al panico .....perché scappava? Non aveva

scampo........ma poteva combattere, reagire.....invece scappava come un

vile codardo.
 
Perché non chiamava aiuto? Ormai "dormivano" tutti......già dormivano.....che modo

squallido di giustificare ciò che non era stato capace di fare.....
 
Correva senza sosta e, arrivato ad una vecchia porta di legno di faggio, un tempo

decorata finemente, ma ormai rovinata
 
 ed annerita dalle fiamme, l'aprì velocemente, ritrovandosi in un lungo ed oscuro

corridoio, in fondo al quale un cancello in ferro battuto  faceva da barriera a quella

che sembrava essere la meta del suo cercare.
 
 A fatica lo aprì e  ne varcò la soglia, sentiva il cuore battere a mille, il sangue

scorrere veloce nelle vene, le membra scosse da continui brividi
 
e la vista annebbiata dal forte odore che impregnava le mura.
 
I passi si avvicinavano sempre di più, sentì il cancello spalancarsi con violenza e

alzò lo sguardo spaventato ed iracondo, ciò che però vide gli fece gelare il sangue e

per un attimo sentì il cuore  fermarsi......iridi rosso scarlatto lo fissavano......lo

scrutavano fin dentro l'anima......
 
Si sentiva soffocare....non poteva più fuggire.....era davanti a lui.....poteva sentire il

suo alito caldo e umido sul
 
collo....il suo ringhio basso quasi animalesco........ un colpo......due colpi......tanti
 
altri.....uno dopo l'altro.....sempre più forti.....sentiva gli artigli di quel mostro

sprofondare con rabbia nella
 
 carne, poteva sentire l'odore pungente del proprio sangue....ormai solo il buio lo circondava,
 
ma riuscì ad intravedere una mano che si avvicinava pericolosamente al suo viso e

una voce riecheggiava nella sua mente.......
 
           
                                             -....ora sei mio.....-
 
 





 
Un urlo squarciò il silenzio della notte.
 
Aveva il viso imperlato di sudore, il respiro irregolare il battito accelerato.....
 
Si coprì gli occhi con le mani tremando come una foglia, era alquanto scosso.
 
Un altro.......un altro dei suoi soliti incubi.....non ne poteva davvero
 
 più! Non riusciva mai a dormire per una notte
 
 intera, se chiudeva gli occhi gli tornavano sempre in mente le scene
 
sanguinarie viste in sogno.
 
Non riusciva a capirne il senso, tutte quelle "visioni" non gli appartenevano........

eppure gli mancava il respiro......faceva cosi male proprio come se qualcuno gli

avesse trafitto il cuore con mille spilli affilati.......come se quegli artigli li avesse

davvero sentiti sulla sua pelle.... come se quell'odio, quella paura, quel dolore,

quella....delusione? Si, forse anche quella, fossero davvero
 
 suoi....sembrava quasi aver vissuto quel sogno.....
 
Dopo il ritorno dei vampiri, frammenti di quegli incubi cruenti, che, tempo addietro lo
 
 avevano tormentato, erano tornati vividi nella sua mente, ciò lo turbava e non poco.

Possibile che il suo stupido cervello non potesse starsene buono almeno la notte!?

Aveva  di sicuro qualcosa che non andava...
 
Un improvviso bussare interruppe il filo dei suoi pensieri, si sistemò come poté,

dandosi poi dei piccoli buffetti sulle guance per riprendere un minimo di autocontrollo

e corse ad aprire la porta.
 
Era Zero.
 
- Ehi, che succede?
 
il ragazzo dai capelli color dell'ebano lo guardò interrogativo incrociando le braccia al

petto
 
- A cosa ti riferisci? Sto bene....
 
l'argenteo lo guardò scettico e si portò una mano su di un fianco, chi voleva prendere

in giro? Persino la sua
 
voce lo tradiva. Era leggermente più acuta e incrinata, impossibile da confondere,

almeno per lui.
 
- Hai urlato, ti è successo di nuovo?
 
Il ragazzo abbozzò un piccolo sorriso poggiandosi allo stipite della porta, non poteva

nascondere nulla a Zero,
 
 lo sapeva bene, ma non voleva dargli altre preoccupazioni, in quel momento, più

che mai, non nè aveva proprio bisogno.
 
- Si, solito sogno, ormai ci sono abituato, anche se...è sempre alquanto

spaventoso....è come se fosse davvero
 
 accaduto a me. Ma non penso...ci sono più particolari, ma il concetto è sempre

quello
 
Il prefetto poté ben notare negli occhi dell'amico un velo di tristezza....inquietudine,

gli si stringeva il cuore
 
 nel vedere una delle persone a lui più care soffrire in silenzio, non voleva facesse

cosi, dopotutto ci era passato
 
 e aveva capito che mentire a se stessi, trattenersi, era la cosa più sbagliata che si

potesse fare.
 
- Ehi.....sappi che, vero o non vero, tuo o non tuo.....se avrai bisogno di aiuto io ci

sarò, puoi parlarmene se vuoi
 
il più piccolo gli regalò un dolce sorriso per poi sbadigliare portandosi una mano a

coprire la bocca, dopotutto era ancora notte.
 
Dopo aver fatto un ultimo giro di controllo, dove i due avevano mandato a fatica delle

ragazze nel loro
 
 dormitorio, si erano concessi un po’ di tempo per riposare, altrimenti di sicuro non

avrebbero retto alle stressanti, ma soprattutto noiose, lezioni diurne.
 
- Tu sei riuscito a chiudere occhio Zero? sono già due notti che non riposi come si

deve, una certa persona  non ne sarebbe contenta, se fosse qui ti sgriderebbe!
 
Disse alquanto divertito Daisuke, che, nel frattempo, punzecchiava l'amico su di un

fianco, sviando bellamente
 
 il discorso,  con un certo sorrisetto che  l'argenteo ben conosceva......aveva capito

da tempo che, quando il più piccolo voleva farlo  imbarazzare, sorrideva in quel

modo così provocatorio, ma, a parer suo, anche un po' "maligno".
 
- Ah-ah, spiritoso, voglio vedere te quando ti troverai incastrato nella mia situazione!
 
Zero iniziò a solleticargli affettuosamente i fianchi per vendetta, e,
 
tra le varie risate, il ragazzo dagli occhi amaranto disse:
 
- Oh tranquillo piccolo Zero, non avrai mai la gioia di vedermi in questa situazione,

devi sapere che sono veloce a sviare i discorsi cosi risulto un tipo distaccato e

disinteressato
 
L'argenteo continuò con la sua piccola tortura facendo praticamente piegare in due

l'amico dalle risate.
 
- Io direi maleducato, non disinteressato!
 
Il ragazzo più piccolo sbuffò sorridendo per poi aggiungere con tono ironico:
 
- Ha parlato mr. simpatia adoro gli abbracci e vestirmi da gatto!
 
Il prefetto rimase un attimo interdetto, ma poi assottigliò lo sguardo e schiocco le dita
 
- Adesso sei morto!
 
Iniziò cosi una lotta con i cuscini ricca di risate, un colpo allo stomaco per Zero, uno

al braccio, poi dritto al viso per Daisuke e persino sulla testa e così via.
 
Ridevano, scherzavano gioiosamente, cosa che di rado accadeva e in passato

ancora meno.
 
Uno aveva migliorato l'altro, erano cresciuti insieme. Da quando Yuki Cross era

diventata......no....tornata ad
 
 essere Yuki  Kuran, Zero si era sentito perso, solo. Aveva perduto suo fratello e la

persona più preziosa che avesse al mondo.

Cosa gli restava? Nulla, assolutamente nulla. Le crisi, in più non aiutavano, si

sentiva a pezzi, nel corpo, nello spirito, ma soprattutto nel cuore.
 
 Era stata una pedina nelle mani di Kaname kuran, utile a proteggere la bella

principessina, era considerato
 
 persino indegno di vivere, qualche volta, trovandosi solo nella sua stanza, seduto

nell'oscurità, con la sua
 
 Bloody Rose stretta in una mano, aveva ben pensato di mettere fine alla sua misera

esistenza.
 
Ma poi....con il suo arrivo, con l'arrivo di quel ragazzo.....dallo sguardo spento e

perso, dalla memoria bloccata, qualcosa era cambiato in lui.
 
Doveva ammetterlo, a primo impatto gli ricordò un po Yuki, quindi si sentì a disagio,

non voleva che la storia si
 
 ripetesse, non voleva soffrire ancora, ma poi, passando del tempo con lui,
 
sotto ordine del direttore, parlandogli, facendosi ascoltare e ascoltandolo, capì

quanto in realtà si sbagliasse.
 
Vide e apprezzò ogni lato di quel dolce, a volte tenero, gentile, forte, ma fragile

ragazzo, fu quando poi lo vide crollare.... che  promise a se stesso di proteggerlo e

di stargli accanto, finché lo avesse desiderato, a qualunque
 
 costo. Non era Yuki, Non sarebbe mai stato Yuki, lui....era una delle poche cose più

belle in assoluto che gli fossero mai capitate nella vita.
 
I due ridendo ancora, ma in modo moderato, caddero stesi sul letto spazioso sfiniti,

si erano lasciati andare,
 
la tensione presente in quei giorni parve spezzarsi, finalmente entrambi sembravano

più rilassati.
 
- La prossima volta voglio la rivincita!
 
Disse Daisuke con un sorriso divertito sulle labbra, che subito fu ricambiato

dall'argenteo.
 
- Ma certo, dubito però che riusciresti a battermi
 
il ragazzo scoppiò a ridere, quella era una sfida e lui non rifiutava mai le sfide.
 
- Questo lo vedremo!
 
Scoppiarono di nuovo in una fragorosa risata, pensando a quanto fosse infantile
 
ciò che stessero facendo, ma non gli dispiaceva poi cosi tanto, l'importante, per

entrambi, era distrarsi da quanto accaduto in quei giorni.
 
- Beh, penso che sia meglio che vada, è piuttosto tardi, ci vediamo tra poco
 
detto questo l'argenteo si alzò stiracchiandosi, ma prima che potesse giungere alla

porta d'ingresso, fu bloccato dalla mano del più giovane.
 
- Zero....senti, non è che....che potresti restare qui?
 
Il prefetto lo guardò stupito, si ricordò dei primi giorni del suo arrivo......
 
sorrise intenerito e annuì, si sedette sul letto e gli scompigliò i capelli facendolo

sorridere di rimando.
 
- Va bene, ma solo per questa volta
 
l'altro annuì contento ed entrambi si stesero, riuscendo finalmente a chiudere occhio.
 
 
                                                       ***                                                                                           
 
 
Giunto finalmente il giorno, tutti gli studenti della sezione diurna si accinsero a

raggiungere le proprie classi,
 
si levò nell'aria il solito ciarlare frenetico delle ragazze sui troppi impegni, sugli

insegnanti e soprattutto
 
sui ragazzi della classe notturna, ma scappava anche qualche commento sui pochi

ragazzi della Day Class.
 
Le lezioni procedettero velocemente, senza alcun intoppo, mancavano ormai pochi

minuti al suono dell'ultima campanella.

Il ragazzo dagli occhi amaranto se ne stava tranquillo, seduto al suo posto, con un

braccio sul banco e il mento poggiato sul palmo di una mano. Il suo sguardo era

rivolto alla finestra,
 
 osservavano il cielo dalle tinte tendenti al rossiccio, sembrava guardare

minuziosamente ogni dettaglio del
 
paesaggio che si stagliava all'orizzonte, ma in realtà la mente del giovane era

totalmente altrove.
 
In quei giorni aveva iniziato a pensare davvero al suo passato, ricordava ben poco,

frammenti senza un filo logico, immagini cruente, altre che gli scaldavano il cuore.

Sentiva un senso di angoscia alternarsi ad uno di pace e tranquillità, a questo punto

qualcosa voleva capire!
 
Chiuse per un attimo gli occhi, pensando a quei pochi indizi che aveva:
 
una donna davvero incantevole fasciata in un abito bianco, lungo ed elegante, un

uomo dallo sguardo pieno
 
di mistero sembravano felici, ridevano gioiosi,  sembravano amarsi, una villa, una

grande e sfarzosa villa, un sotterraneo, una  bara bianca......sangue, grida, lacrime,

fumo, fiamme, versi lugubri e occhi scarlatti.....
 
All'improvviso si affacciò nuovamente nella sua mente l'immagine di due grandi mani

avvicinarsi al suo volto,
 
e tre semplici ma crudeli parole sussurrate in modo gelido....."ora sei mio..."
 
Spalancò di scatto gli occhi sussultando come se qualcosa lo avesse punto, sentì

nuovamente il battito
 
 accelerare, il respiro pesante......OK! Basta! Doveva darsi una calmata, era solo un

dannatissimo sogno!
 
non era reale! Cos' era lui? Una di quelle ochette mezze matte? No signore! Doveva

mantenere la calma, strinse i pugni fino
 
a far sbiancare le nocche e chiuse nuovamente gli occhi arrabbiato con se stesso,

prese un bel respiro e riacquistò la calma e il suo solito dolce sorriso. Sentì poi una

mano posarsi gentile sulla sua spalla, voltò
 
 appena il capo e vide Zero con un'espressione seria, ma i suoi occhi tradivano

preoccupazione.
 
- Daisuke, la campanella è suonata.....
 
Sgranò gli occhi, non l'aveva proprio sentita! Doveva prestare più attenzione a ciò

che gli accadeva in torno, per un guardiano era fondamentale.
 
- Oh...uh....scusami Zero, non me ne sono reso conto, ero sovrappensiero
 
Zero aumentò la presa sulla sua spalla e puntò lo sguardo nel suo
 
- Questo lo avevo notato, stai bene?
 
Daisuke sospirò e si alzò prendendo le sue cose, poi rivolse uno sguardo gentile

all'argenteo avviandosi all'uscita.
 
- Sicurissimo! Ti preoccupi troppo Zer.....
 
prima che potesse finire di parlare si ritrovò seduto a terra coprendosi il naso con

una mano, era andato a sbattere come un citrullo contro lo stipite della porta.
 
Zero trattenne una risata e poi raggiunse l'amico aiutandolo a mettersi in piedi, poi

controllò se stesse bene,
 
per fortuna non si era rotto il naso, nemmeno un filo di sangue, ma di cosa era fatto

quel ragazzo? Di ferro?
 
- E poi dici che non devo preoccuparmi! Di solito non sei sbadato
 
" come lo era Yuki" avrebbe voluto aggiungere, ma evitò il discorso " noiosa

bisbetica maledetta succhia sangue"
 
- Ahhh....è stata solo una distrazione!
 
Disse il più piccolo gonfiando una guancia, sentendo una risatina del prefetto.
 
Dopo questa scena, per nulla divertente a parere di Daisuke, ma che sembrava far

sbellicare Zero,
 
uscirono dirigendosi ai cancelli del Dormitorio Luna, data l'imminente uscita dei

ragazzi della Night Class.
 
 
 
                                                                ***                                                                  
 
 
Quando i cancelli del Dormitorio Luna si spalancarono, subito gli affascinanti vampiri

iniziarono la loro abituale
 
sfilata salutando e sorridendo alle ragazze urlanti che agognavano un qualunque

contatto con i bellissimi e affascinanti  ragazzi, quasi irreali agli occhi delle ingenue

fanciulle, all'oscuro della vera natura che si celava
 
dietro i loro bei visi. A mettersi in mostra, come sempre c'era Aidoh  che ammiccava

a ogni gallinella,
 
"povere ingenue", pensò il prefetto con un sorriso, non ben definibile, stampato sul

volto, mentre con delle
 
occhiate fece subito tacere ed allontanare delle ochette. Daisuke con i suoi modi

gentili le fece calmare, ma
 
naturalmente non smettevano di guardare i vampiri con sguardo adulatorio.
 
La giovane purosangue, affiancato il fratello,  posò lo  sguardo sul prefetto, che,

però, voltato il capo nella sua
 
direzione, la guardò in un modo così freddo da farle gelare il sangue nelle vene.
 
I suoi occhi si riempirono di dolore ed il purosangue più grande parve accorgersene

e squadrò, per un attimo, male l'hunter senza farsi notare.
 
- Yuki, stai bene?
 
la ragazza annuì distrattamente, ma seguì il fratello  senza fiatare. Voleva parlare

con Zero, ma sapeva che
 
il ragazzo non l'avrebbe degnata nemmeno di uno sguardo.....dopo tutto ciò che era

successo, come biasimarlo!
 
Sospirò amaramente, per poi posare lo sguardo sul guardiano più piccolo, annusò

l'aria e sentì uno strano
 
ma intenso profumo, dolce ma piccantino allo stesso tempo......zenzero e papavero

pensò, si, di sicuro doveva
 
essere così. Rimase piacevolmente sorpresa, possibile che quel profumo cosi

invitante venisse da quello strano,
 
ma allo stesso tempo, interessante ragazzo? Era un profumo che l'allettava non

poco, ma poi si ricordò di Zero,
 
se avesse solo osato toccare il guardiano più piccolo, lui, di sicuro, l'avrebbe

scorticata viva.
 
Velocemente i vampiri giunsero alla propria classe e le ragazzine urlanti si

dileguarono, lasciando finalmente liberi i due  guardiani.
 
 
 
                                                               ***                                                                    
 
 
Dunque giunse la notte, la candida luna brillava alta nel cielo in tutto il suo

splendore, rendendolo ancora più
 
 scuro. Pareva quasi un'immensa cupola dove miriadi di stelle stavano perfettamente

incastonate, un gioiello raro e prezioso ricolmo di scintillanti diamanti.
 
Una leggera brezza soffiava scompigliando le fronde degli alti alberi, tutto taceva,

nessuno osava rompere quel silenzio suggestivo, quella quiete spiazzante.
 
Lievi luci venivano dalla classe notturna, dove si svolgevano con estrema lentezza le

noiose, ma essenziali lezioni, indispensabili per ogni vampiro.
 
Yuki Kuran se ne stava apparentemente tranquilla seduta al proprio banco, ma era

nervosa, scalpitava,
 
non riusciva proprio a stare ferma. A differenza sua, il capostipite dei vampiri se ne

stava tranquillo, quasi
 
rilassato, seguiva la lezione senza muoversi di un centimetro. La giovane lo

ammirava, avrebbe tanto voluto
 
il suo autocontrollo, la sua sicurezza, la sua eleganza, suo fratello era il perfetto

modello da seguire.
 
Dopo un po’ ci fu una pausa, la castana ne approfittò per fare due passi, giusto per

sgranchirsi un po’ le gambe.
 
Camminando in tranquillità osservò il paesaggio, arrivò vicino alla grande fontana

laccata di bianco, gli era proprio mancato quel posto, era bello essere tornati.
 
Distogliendo lo sguardo dalla volta celeste notò Daisuke mandare via, gentilmente,

delle studentesse delle
 
 classe diurna, gli si avvicinò poggiandogli una mano su di una spalla, il ragazzo

sobbalzò e si voltò di scatto, fissando la giovane con occhi spalancati.
 
- Yu....Yuki.....mi hai fatto prendere un colpo!
 
la ragazza subito si scusò portando le mani davanti a se in segno anche di resa
 
- Ehm, mi spiace, non volevo spaventarti.....
 
il ragazzo sospirò appena per poi sorridere gentile
 
- Non importa, ma per favore...non spuntarmi più alle spalle in quel modo
 
Yuki sussultò al tono duro e serio del ragazzo, totalmente in contrasto con il sorriso

gentile sul suo giovane
 
volto, una voce quasi adulta, pensò la ragazza, autoritaria. Notò poi il suo sguardo,

era cosi freddo, un brivido le percorse la schiena, dov'era finito il ragazzo gentile di

pochi giorni addietro?

come poteva cambiare atteggiamento così velocemente? Eppure 

sorrideva.....sorrideva così dolcemente....
 
- Beh, come procedono le lezioni?
 
Ecco! Nuovamente il suo tono era mutato, adesso era dolce e cordiale, il suo

sguardo dolce, quasi fraterno la scrutava curioso.
 
La giovane si ridestò e sorrise appena, nascondendo i suoi pensieri a quegli occhi

cosi profondi e luminosi,
 
qualcosa in lui l'attirava...e non poco......
 
- B-bene, sono un po’ noiose, ma...ma procedono bene, le tue? cioè.... le lezioni della Day Class le frequentavo
 
anch'io, ma forse potrebbero essere cambiate
 
il giovane sorrise e disse alzando lo sguardo alla volta celeste incrociando le braccia

dietro la schiena:
 
- Beh....da quello che so sulla "vecchia" Day Class.....no, non è cambiato poi molto, ci sono nuovi professori, ma nulla di più
 
La ragazza annuì sorridendo, di nuovo sentì quel l'intenso profumo, deglutì appena e

si girò di spalle, sentiva
 
gli occhi andare a fuoco, possibile che quell'aroma la mandasse così tanto in tilt!?

No, lei era una purosangue,
 
non poteva in alcun modo desistere! Un solo suo morso lo avrebbe

trasformato......non voleva e non doveva
 
fare del male a nessuno, se lo era ripromesso, quindi prese un bel respiro

calmandosi, stava per voltarsi, quando sentì un tocco gentile e leggero sulla propria

spalla.
 
- Yuki, non ti senti bene?
 
Sussultò appena e si voltò sorridendo
 
- Si! Sto benissimo!
 
Notò un altro cambiamento radicale nel ragazzo, perché i suoi occhi erano

spalancati? perché sembrava
 
spaventato? In quelle iridi amaranto poté ben leggere un puro terrore.
 
In un attimo tutte le immagini del sogno gli tornarono alla mente, tutto per lei....tutto

per colpa sua.....perché?
 
Perché lei aveva gli occhi come quella bestia....
 
ma non era una bestia no? Cioè lei era una dolce ragazza, gentile, non lo aveva

attaccato!
 
Ma i suoi occhi sono sanguigni.....
 
perché sembrava voler convincere se stesso? Perché quella vocina che aveva nella

testa voleva distruggere ogni sua convinzione?
 
- D-Dausuke....per favore, calmati.....non voglio farti del male!
 
Il ragazzo la guardò negli occhi, erano color ciliegio, preoccupati, premurosi. Chiuse

le sue iridi amaranto, sentì
 
man mano il battito cardiaco diminuire, il leggero tremolio che pian piano si stava espandendo per tutto
 
il corpo si acquietò, inspirò ed espirò più volte per poi aprire gli occhi e sorridere in

direzione della purosangue
 
- Scusami Yuki....ma devo controllare un'altra zona....
 
subito Daisuke cerco di andare via, ma la giovane non sembrava della stessa

intenzione, infatti subito
 
cercò di bloccarlo, ma dovette immediatamente arretrare per una presenza per nulla

amichevole.
 
Con un rumore metallico, stridente, nella mano del ragazzo era comparsa una strana

ma meravigliosa
 
spada dalla lama lunga e sottile rosso sangue circondata da rovi spinati color pece,

la punta affilata sembrava
 
coperta da una macchia scura. L'elsa era decorata finemente con fili in acciaio

laccati in nero, con alcuni
 
cristalli cremisi, più in alto vi era una croce bianca circondata da piccole rose, la

punta era coperta da un
 
 piccolo ed elegante fiore scarlatto, ma la cosa che colpiva più di
 
tutte era il bocciolo sanguigno posto al centro del tutto.
 
La ragazza era scioccata, da dove era spuntata quell'arma?! E poi lei non voleva

attaccarlo.......ma ciò che più
 
di tutto non riusciva a spiegarsi era il perché di una presenza ostile, era un'arma......
 
- Per favore allontanati
 
il ragazzo aveva il viso girato di lato, gli occhi coperti dalla lunga frangia e il braccio

teso a tenere la spada di
 
sbieco. La sua voce era rabbiosa, ma il suo tono era basso, quasi sussurrato,

freddo, anzi gelido, ma calmo,
 
la ragazza si era messa sulla difensiva indietreggiando appena.
 
- Daisuke! Cos'hai!?
 
il ragazzo non rispose, semplicemente alzò il volto, lasciando intravedere gli occhi

amaranto spenti, privi di qualunque sentimento.
 
- D-Daisuke......ascolta! Io....io non avevo intenzione di.....
 
la giovane fu interrotta da una voice adirata da entrambi ben conosciuta. La voce di

Zero.
 
- Daisuke! ......Yuki!
 
l'argenteo fissò male la purosangue, ma non la degnò di molta attenzione, posò

invece lo sguardo sull'amico
 
e, sorridendo dolce, cosa che Yuki non avrebbe mai ritenuto possibile, gli parlò.
 
- Ehi, Daisuke.....avanti, abbassa l'arma. Nessuno ti vuole aggredire,

te l'ho promesso, nessuno ti farà del male. Ricordi quella promessa vero?
 
Si, la ricordava bene, ma qualcosa gli impediva di muoversi, qualcosa gli diceva di

tenere la spada sguainata,
 
di non abbassare la guardia......perché? Era tra amici......
 
nessuno può davvero considerarsi amico......
 
ma era Zero, lui era suo amico......
 
chi glielo assicurava che non lo avrebbe tradito?
 
Ne era sicuro. Si fidava di Zero Kiryu.
 
I suoi occhi riacquistarono la precedente vitalità, la spada si dissolse e un gentile

sorriso gli si dipinse sulle labbra.
 
- Ricordo quella promessa, ho fatto anch'io lo stesso a te
 
detto questo si girò verso Yuki chinando leggermente il busto in avanti.
 
- Scusami Yuki, non volevo spaventati in questo modo
 
la ragazza sorrise portandosi una mano dietro la testa.
 
- Ma no, va tutto bene! È stata anche colpa mia....non ho saputo controllare il mio

istinto subito, ma....ma non ti avrei mai fatto del male!
 
Zero la squadrò dalla testa ai piedi, aveva dei dubbi in proposito, di lei non si fidava

più e non voleva si
 
avvicinasse troppo all'amico, anche se poteva sembrare egoista.
 
- Lo so Yuki, non preoccuparti. È stata la mia reazione troppo esagerata.....
 
non riuscì a dire altro, un terribile mal di testa lo colse d'improvviso,  sentì

nuovamente il respiro mancare ed
 
 un forte capogiro lo fece cadere al suolo, ma, per fortuna, Zero lo prese al volo in

tempo.
 
- Daisuke! Ehi!
 
Yuki si coprì la bocca con le mani e spalancò gli occhi, cercò di avvicinarsi, ma

l'argenteo, preso il ragazzo
 
in spalla, si avviò verso il dormitorio, ma si fermò per un attimo dicendo alla giovane

con tono freddo:
 
- Torna in classe, Kuran sarà preoccupato
 
detto questo andò via definitivamente.
 
 
 
 
                                                           ***                                                               
 
 
Tornata in classe la ragazza si scusò con il professore, riferendo di aver avuto un

contrattempo, tornò al suo posto e capì immediatamente, dallo sguardo del fratello,

che avrebbe dovuto dare spiegazioni più convincenti.
 
La lezione continuò senza problemi.
 
 
 
 
                                                           ***                                                                        
 
 
 
Ormai era quasi l'alba, il prefetto aveva portato Daisuke nella sua stanza, durante il

tragitto notò con tristezza che alcune lacrime avevano bagnato il volto del ragazzo.
 
Dopo essersi assicurato che stesse bene, si diresse nello studio del direttore Cross,

bussò alla porta lignea e,
 
ad un "Avanti" l'aprì, trovando il direttore seduto come al solito alla sua scrivania,

intento a firmare scartoffie varie.
 
- Oh ciao piccolo Zero! Andato bene il vostro giro di ronda?
 
Disse con la sua solita espressione allegra e bambinesca, ma il prefetto non era in

vena di scherzi ed il direttore parve accorgersene quasi subito.
 
- È forse successo qualcosa di grave?
 
Zero si poggiò allo stipite della porta, incrociando le braccia al petto e guardando

serio Kaien Cross.
 
- Si tratta di Daisuke, ha fatto di nuovo quel sogno, in più è apparsa.....non completa,

ma era lei.....
 
Cross poté ben notare con quanto dolore e tristezza il prefetto avesse pronunciato

tali parole, sapeva quanto
 
tenesse a quel ragazzo, quanto avessero legato, quanto fossero simili.
 
- Capisco.....allora è iniziato....ma purtroppo sai che per ora non
 
possiamo fare molto, questo mi addolora. Pian piano sono certo che
 
capirà.....
 
Zero si avvicinò balla scrivania battendo con rabbia i palmi delle mani sul bordo di

quest'ultima
 
- È proprio questo il problema! Se capisse.....se ricordasse ogni cosa......la sua reazione.....
 
Kaien sospirò per poi guardare in modo paterno il ragazzo, congiungendo le mani e

posandoci sopra il mento.
 
- Zero, ascolta, noi gli siamo vicini, sai qual è la difficoltà, non possiamo rischiare.....
 
- Si sentirà tradito, io....lo so bene.....
 
rispose di rimando l'argenteo abbassando gli occhi.
 
- Zero......tu non hai colpa e lo sai, sei suo amico, lo conosci, non sarà così, fidati di

me.
 
Zero strinse i pugni, era furioso, lo sapeva, era tutta colpa di quei vampiri.....di quelle

creature immonde......
 
se non fossero tornati......
 
- È sempre colpa loro......perché.......se non avesse avuto a che fare con loro tutto

questo non sarebbe accaduto!
 
E lei dovrebbe dirmi per intero ciò che sta succedendo!
 
Kaien scosse piano il capo, capiva bene la rabbia di Zero, ma non era colpa della

Night Classe
 
- Zero non è cosi.....un giorno ti spiegherò tutto, quando ci sarà anche il terzo

guardiano
 
Zero annuì non molto convinto e piuttosto contrariato e scontento.
 
Salutò il direttore ed usci velocemente, non lo avrebbe abbandonato, lo avrebbe

aiutato a capire cosa stesse succedendo, con questi pensieri si diresse verso la sua

stanza, per riposare un po’ durante quelle poche ore che mancavano al nuovo

giorno.
 
















 
 
 Angolo Autrice
 
 Salve, mi scuso per il terribile ritardo, spero che questo capitolo possa piacervi. A

presto.
 
 

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Capitolo 5
*** Occhi inquisitori ***


La Luna ben presto fu sostituita dal Sole, i caldi raggi passavano a malapena dalle spesse tende scure, tutto taceva nel Dormitorio Luna, dove, all'interno  di una particolare stanza, stavano discutendo due
vampiri:
 
Il più grande se ne stava poggiato ad una delle pareti lattee, quella munita di finestra, con lo sguardo curioso puntato in quello della sua interlocutrice, il secondo, o meglio la seconda, era seduta, con le gambe accavallate, sulla scrivania in faggio rosso pregiato.
 
- Mia piccola Yuki, allora, volevi parlarmi?
 
la giovane annuì sicura, dopo ciò che era accaduto, sentiva il bisogno di aprirsi con il fratello maggiore.
 
- Vedi Kaname......ieri sera....durante la pausa, ho incontrato Daisuke.....
 
Kaname le sorrise incrociando le braccia al petto, parlava del nuovo guardiano, il ragazzo dagli occhi amaranto che tanto lo avevano colpito, esprimevano gentilezza, dolcezza, ma traspariva anche un sottile filo di malinconia, forse il ragazzo non ne era nemmeno realmente a conoscenza.
 
- Continua…. è successo forse qualcosa?
 
Yuki sospirò, quella notte la cosa che maggiormente l'aveva colpita, oltre allo sguardo del ragazzo, era statala spada che impugnava in modo cosi naturale, con sicurezza.
Non c'era che dire, era una spada davvero bella, adorava le rose, quindi era un punto in più a favore dell'arma, ma i rovi scuri, che parevano muoversi, l'avevano un po’ impressionata, come ciò che aveva sentito......
 
- Io......non pensavo di incontrare proprio lui.....ecco, ho sentito il suo profumo, era così invitante......
 
non mi era mai successo. Se non mi fossi resa conto in tempo di ciò che volevo fare inconsciamente.... Kaname...io...io lo avrei morso!
 
Il purosange per un attimo rimase sorpreso, come poteva essere? La sua adorata Yuki aveva rischiato di azzannare uno studente della Day Class....non poteva crederci! Cercò di riacquistare il suo solito autocontrollo dopotutto chiunque poteva sbagliare no? Lei, la sua dolce sorellina non aveva fatto nulla di male, si era fermata, doveva esserne fiero! Ma.....poi si rese conto di ciò che stava pensando, si meraviglio di se stesso, ok, lei si era fermata, ma ciò nonostante non avrebbe dovuto farsi trascinare. Se lo avesse morso ci sarebbero stati non pochi problemi....
 
- Yuki.....hai resistito, te ne dò atto, ma devi stare attenta. Non vuoi fare del male a nessuno vero?
 
la ragazza annuì, non avrebbe mai potuto! Stava male solo a pensarci.
 
- Non me lo sarei mai perdonato......però....Kaname, il ragazzo si è spaventato.....aveva un'arma, non che sia
 
sbagliato data la presenza di vampiri nel collegio, ma.....quell'arma aveva qualcosa di strano!
 
Kaname poté ben notare nella voce della fanciulla una nota di paura, come poteva un'arma intimorirla tanto?
 
- In che senso?
 
chiese avvicinandosi alla scrivania e sedensosi sulla morbida sedia dai cuscini rossi vellutati e le componenti in legno intarsiato laccato in oro.
 
- Era una spada rossa piena di rose, c'era anche una croce e...e poi dei rovi neri.....emanava un' aura strana,
 
inquietante, quasi come se....volesse proteggere Daisuke, quasi come se davvero avesse vita propria!
 
Kaname non aveva mai sentito di armi simili, le armi antivampiro erano si, particolari e lui lo sapeva bene, ma addirittura vive......non era possibile.
 
- Piccola mia, ne sei sicura?
 
La purosangue annuì, ne era certa al cento per cento!
 
- Se potrà farti stare più tranquilla, alla prossima ronda cercherò di saperne di più
 
disse sorridendo in modo dolce alla giovane, che, ricambiato il sorriso, gli schioccò un leggero bacio sulla guancia e corse allegra e pimpante nella sua stanza, lasciando solo il purosangue con i propri pensieri. Aveva tutta l'intenzione di scoprire il più possibile su ciò che preoccupava la sua Yuki......
 
 
                                                                                                                                                                                                                                         
 
 
Aprì lentamente gli occhi, notando intorno a se solo il buio. Tastò la superficie su cui era steso supino, sentendo le morbide coperte, sembrava essere nella sua stanza, ma come c'era arrivato?
Fece mente locale:
era il suo turno di ronda, aveva incontrato Yuki e poi? Ah già.... aveva notato i suoi occhi....beh, era pur sempre una vampira, ma lo doveva ammettere, aveva temuto la ragazza per qualche istante, quel dannato sogno lo stava condizionando e non poco!
Aveva rischiato di colpirla, già una volta gli era successo, ma molto tempo addietro. Ricordava la voce di Zero, lo rassicurava....e cosa era successo dopo? Non riusciva a ricordare.
 
Si tirò a sedere e una fitta alla testa lo colse di sorpresa, si tenne le tempie per qualche secondo e, quando il dolore si acquietò, scostò le coperte e si alzò, era persino stato cambiato, si imbarazzò appena a quel pensiero, chi era stato? Lo avrebbe poi chiesto. Pian piano, tendendo la mano davanti a se riuscì a raggiungere la finestra, afferrate poi le tende, aprendole in uno scatto, subito una luce accecante lo colpì in volto.
 Capiva i vampiri in quel momento, il sole mattutino, dopo ore di completa oscurità, poteva essere davvero fastidioso.
Si sentiva stranamente affaticato, sbuffò appena, non aveva nè la voglia, nè la forza di andare a lezione. Si diede una sistemata, indossando poi la divisa, aveva intenzione di chiedere una giustificazione al direttore per saltare, almeno quel giorno, le ore di studio, il suo malessere infatti non accennava a diminuire, quindi gli sembrava la cosa più giusta e sensata da fare in quel momento.
 
Uscito dalla stanza, si diresse a passo svelto verso l'ufficio di Kaien Cross, che non distava poi molto dai dormitori diurni. Una volta arrivato dinanzi alla grande pota in legno, dal pomello dorato, bussò
tre volte, attendendo la voce allegra dell'uomo, che non tardò ad arrivare.
 
- Avanti!
 
Aperta la porta il ragazzo strabuzzò per un attimo gli occhi, il direttore portava un grembiule rosa pastello con tanto di merletto abbinato, una scopa ed una paletta tra le mani. La stanza era piena di oggetti per bambini:
 una culla in legno antico con una tendina leggera azzurrina, con all'interno un piccolo cuscino bianco e una copertina del massimo colore, ma con dei ricami rosa, un seggiolone lilla e giallo, sulla scrivania un biberon, un ciuccio, tre confezioni di pannolini, pacchi con vestiti di piccola taglia, un peluche a forma di orsacchiotto beige, spazzole in setola e altri oggetti ancora.
 
Ma che stava succedendo?!
 
- Ehm.....direttore?
 
L'uomo girò il volto verso Daisuke, sorridendo come un bambino, aveva un'espressione alquanto......preoccupante.
 
- Oh! Ciao Daisuke caro! Stai bene? sei molto pallido!
 
il ragazzo abbozzò un piccolo sorriso, guardandosi ancora attorno.
 
- Beh.....insomma......ma....Direttore, come mai tutti questi oggetti?
 
Lo sguardo di Cross si illuminò improvvisamente, come se stesse aspettando solo quella domanda, e, preso il peluche orso disse:
 
- Questi? Beh, a breve arriverà la figlia di un mio caro, vecchio amico, aveva degli impegni urgenti, dunque
 
mi sono offerto di badare alla piccola! Sto un po' ordinando Ahhhh non è fantastico?
Una dolce e piccola creaturina starà qui con noi!
 
Non vedo l'ora che arrivi! E mi aspetto che tu e Zero mi diate una mano!
 
Il ragazzo non sapeva se essere felice, preoccupato o scioccato, accennò un sorriso, in fondo non sarebbe stato così terribile no? Almeno a lui piacevano i bambini, ma.....a Zero? La reazione dell' hunter lo preoccupava.....e non poco!
 
- L'aiuteremo come possiamo Direttore
 
l'uomo parve commosso, poi chiese al giovane:
 
- Comunque, eri venuto a chiedermi qualcosa?
 
Daisuke annuì avanzando di qualche passo verso l'uomo, poi parlò:
 
- Vede direttore, stranamente questa mattina non mi sento particolarmente in forma, poteri saltare le lezioni solo per questa volta?
 
L'uomo, preoccupato, subito poggiò le mani sulle spalle del ragazzo e annuì.
 
- Nessun problema, tu riposati, penso io ad avvertire i professori e Zero, mi raccomando, non andrtene in
 
giro, Ri-po-so. Chiaro?
 
Daisuke annui, sorridendogli poi lo salutò ed uscì dalla stanza, dirigendosi verso il giardino.
 
Si sedette sotto un grande albero e poggiò la schiena contro il ruvido tronco, adorava stare li in tranquillità, godersi la brezza leggera mattutina, osservare i cespugli di rose variopinti, sentire il cinguettio degli uccelli.....
tutto ciò lo rilassava, chiuse gli occhi con un sorriso leggero stampato sulle labbra e si lasciò trasportare dalle sensazioni piacevoli che il luogo gli donava, cadendo nuovamente tra le braccia di Morfeo.
 
 
                                                                                                                                                           
                                                                                              
 
Seduto al suo solito posto, in quella stanza, le cui pareti quasi sembravano soffocarlo, il prefetto Zero Kiryu dava colpetti con le dita sul lungo banco in legno intarsiato.
Era stanco di quella noiosissime lezioni, in più Daisuke non era nemmeno venuto, il Direttore era passato, appena iniziata la giornata scolastica, in classe dicendo che aveva avuto un malore e che per quel giorno non avrebbe seguito le lezioni.
Gli toccava subire quel flagello da solo! Le ragazze, poi, avevano iniziato a mormorare qualcosa sulla questione squadrando sospettose Zero che, in tutta risposta mandava loro occhiate omicide per zittirle.
 
Non vedeva l'ora che quella maledetta campanella suonasse, in modo che potesse andare a trovare l'amico.
 
Ciò che era successo la notte prima......era colpa di quei vampiri, Daisuke stava benissimo prima che arrivassero.....o almeno cosi credeva....
 
Finalmente le sue preghiere furono esaudite, al suono squillante della campanella, subito corse fuori, ignorando bellamente ciò che il professore stesse dicendo, doveva sbrigarsi, altrimenti quelle pazze si sarebbero buttate a capofitto sui ragazzi della Night Class quando avrebbero varcato la soglia dell'imponente cancello laccato in nero.
 
A passo svelto si diresse verso la stanza del ragazzo, bussò più volte, senza però, ricevere alcuna risposta, allora aprì la porta e rimase sorpreso nel trovarla vuota.
Dov'era finito?
 
                                                                                                                                                 
                                                                                            
 
Camminava ormai da tempo, non sapeva quanto, percorreva quel lungo corridoio buio, tenendo una mano tesa a tastare la parete per capire dove andare, ma non c'erano curve, ne scalini.
 
Camminò ancora per un bel po', sino a vedere, assottigliando lo sguardo, un barlume di luce candida in lontananza, più si avvicinava, più avvertiva un piacevole tepore scaldarlo.
 
Finalmente giunto alla fine del corridoio, ne varcò la soglia, senza la minima esitazione, la calda luce lo investì e per non restarne accecato dovette chiudere gli occhi.
 
Quando avvertì il fastidio diminuire li riaprì, restano piacevolmente sorpreso:
 
una meravigliosa distesa verdeggiante, delimitata da una bassa cinta di mattoni in pietra, l'uno addossato all'altro, che pian piano si chiudeva a semi cerchio. Alberi alti e frondosi, ricchi di frutti e fiori di ogni genere e colorazione, si stagliavano davanti i suoi occhi, cespugli ricchi di rose rosse, bianche, rosa e blu, circondavano il tutto.
Vi era poi un piccolo pozzo in pietra antica, sistemato tra alcuni alberi più piccoli, alcune panchine erano disseminate lungo il contorno in pietra, ma la cosa più bella, che fece dipingere un sorriso sulle sue labbra, fu un grande gazebo, realizzato in fine marmo bianco, una grossa cupola, sorretta da pilastri alti e intarsiati, componevano l'elegante opera.
Piante rampicanti erano avvolte attorno alle colonne, con vere rose a decorarle, la grande cupola, era contornata da un susseguirsi di campanule blu, che davano un tocco magico alla maestosa costruzione.
 
Raggiunse la suddetta, posando una mano su di un pilastro, godendo della leggera brezza primaverile, che gentile gli scompigliava i capelli. D'improvviso sentì una graziosa risatina dietro di se, ah...quanto amava la sua voce, cosi carica di amore, cosi vellutata, solo una parola pronunciata dalle morbide labbra, gli faceva dimenticare ogni cosa, esisteva solo e soltanto lei, tutto il resto era nulla.
 
Solo con lei, il suo cuore saltava di gioia. La creatura più bella che avesse mai visto in tutta la sua vita.
 
Questa, con un gesto elegante lo sorpassò, piroettando allegramente, con un dolce sorriso sulle labbra.
 
- Visto? Oggi c'è il sole, io amo la luce del sole, è cosi calda......ma non posso starci troppo, quindi questo è il luogo perfetto, qui sono protetta.
 
Troppo bella, troppo delicata, quasi come una bambola di porcellana. Quando la stringeva a se, aveva quasi paura di spezzarla.
 
- Ehi, ti sei incantato? Mi fissi come se non mi conoscessi affatto, stai bene?
 
Già era rimasto incantato dalla sua effimera bellezza, dal suo viso delicato, dalle sue invitanti labbra, dai suoi grandi occhi profondi....tutto di lei emanava perfezione. La brezza dispettosa le sfiorava i lunghi capelli setosi,vederla li, davanti  a se, mentre si teneva le ciocche scure ribelli, la sua risata cristallina gli riempiva la testa, gli sembrava quasi un sogno.
 
Stava per dire qualcosa, pendeva dalle sue labbra, aspettava con impazienza che pronunciasse una qualsiasi parola, ma sentire quella melodiosa voce gli era negato, da cosa? Da chi? Non lo sapeva.......tutto sbiadisce, tutto scompare e il buio lo inghiotte, senza poter urlare.......
 
 
Aprì gli occhi di scatto, aveva sognato? Sembrava tutto così reale.......chi era quella donna? Era una donna, giusto? Non ne era sicuro, era tutto confuso, ma allo stesso tempo nitido......era tutto così strano......
 
Si alzò spolverandosi un po' i vestiti e, stiracchiandosi appena, iniziò a passeggiare senza una meta precisa,
 
per schiarirsi le idee.
 
                                                                                                                                        
 
                                                                                         
 
 
Era stanco di quelle gallinelle, perché diavolo non la smettevano di urlare! Un Kyaah di qua, un Kyaah di là.....ma che aveva fatto di male! Tutto solo per essere arrivato due secondi più tardi, ma che avevano un orologio incorporato!?
 
Doveva resistere, era questione di pochi minuti, poi sarebbe tutto finito, o meglio, sperava fosse cosi.
 
I cancelli, nemmeno quella sera, tardarono ad aprirsi.
 
- Buona sera belle fanciulle! Anche oggi site splendide!
 
Ecco, il solito spaccone! E le ragazze gli stavano pure dietro urlando il suo nome come delle pazze assatanate.
 
- Hanabusa smettila, non cambierai mai vero?
 
Kain cercava di tenerlo a bada con scarso successo, era proprio incorreggibile il biondino.
 
- Rassegnati Kain, Aidoh è un testone
 
asserì Ruka scocciata, Shiki e Rima parlavano a bassa voce, era praticamente impossibile sentirli, Takuma, invece, stranamente non disse nemmeno una parola, fissando con interesse, un taccuino che teneva tra lemani, non badando agli sguardi delusi di alcune fanciulle, desiderose di incrociare i suoi meravigliosi occhi smeraldini.
 
Infine, come la ciliegina sulla torta, apparvero anche i due purosangue, belli, eleganti, dal portamento regale come sempre, le ragazze aumentarono il volume delle grida, quasi perforando i timpani del povero disciplinare, che, infuriato le sgridò per bene alzando la voce, facendo si che si calmassero.
 
- Ehi Kiryu! Dov'è il tuo amichetto? È forse scappato per il tuo caratteraccio?
 
Disse il vampiro biondo con un tono che irritò non poco il prefetto che, per non cedere alla sua provocazione, prese un bel respiro profondo e disse, con tono talmente tagliente, da fargli gelare il sangue nelle vene.
 
- Non si è sentito bene, punto.
 
Kain, prima che Aidoh potesse provocare ulteriormente Zero, lo portò via, nonostante le varie proteste.
 
Yuki, che aveva ascoltato in silenzio pensò che l'assenza del ragazzo potesse essere dovuta a quanto accaduto la notte trascorsa e si sentì terribilmente in colpa, Kaname se ne accorse, conosceva bene la ragazza, sapeva quanto potesse essere sensibile e le prese la mano in segno di conforto.
 
La giovane, al contatto con il palmo caldo del fratello, volse il viso nella sua direzione e gli sorrise, dopodiché continuarono il loro tragitto. Zero li fissò appena, ma non si soffermò oltre.
 
Notando poi le ragazze, ancora impalate a fissare il punto in cui i ragazzi erano scomparsi, come fossero assorte, il prefetto, per farle allontanare, lanciò loro uno sguardo più gelido degli altri e disse un'unica e semplice parola:
 
- Sparite....
 
In un attimo tutte le ragazze si dileguarono senza lasciare traccia.
 
 
 
                                                                                                                                               
 
                                                                                       
Ormai tutti gli studenti della Day Class dormivano profondamente, probabilmente Zero stava facendo il suo solito turno di ronda, forse avrebbe dovuto raggiungerlo, ma ancora non se la sentiva.
 
Aveva tanti pensieri per la testa, adesso un sogno totalmente diverso dagli altri, forse avrebbe capito qualcosa in più, doveva solo concentrarsi.
 
Mentre seguiva quei pensieri, controllò varie zone del collegio, fino a raggiungere un pianerottolo, ma avendo la testa altrove, non vide gli scalini.....cadde come una pera cotta, senza poter far nulla, perché colto alla sprovvista, investì qualcuno, ma non riuscì a capire chi fosse.
 
Ruzzolò con lo sconosciuto o la sconosciuta per tutta la rampa di scale, sino a sbattere contro una parete,dotata di finestra.
 
Teneva gli occhi serrati, aspettò qualche minuto, dopotutto era troppo tardi per impedire l'impatto, dunque, non gli restava che aprire gli occhi e scusarsi con la persona travolta. Sperava non fosse una ragazza della Day Class.....sarebbe stato più imbarazzante di ogni altra cosa.
 
Dunque aprì lentamente gli occhi amaranto e, alzato un po' lo sguardo, incontrò due occhi seri ma allo stesso tempo preoccupati, di una tonalità più chiara dei suoi, più profonda, uno sguardo penetrante......notò la divisa della Night Class, poi puntò di nuovo lo sguardo sul volto della sua "vittima" capelli castano scuro lunghi fino al collo, alto, decisamente più di lui.....
 
O Santo.....Santissimo.....Benedettissimo Kaien Cross.......aveva praticamente sballottato per le scale il capo dormitorio della Night Classe, capostipite dei vampiri, purosange tra tutti i purosange, Kaname Kuran!
 
Si sentì totalmente in imbarazzo, in quel momento sarebbe voluto sprofondare sotto terra.
 
- Stai bene? non ti sei fatto male, vero?
 
Daisuke rimase un attimo intontito, si era nuovamente perso negli occhi del purosangue, erano molto belli, magnetici avrebbe aggiunto, uno sguardo capace di capire qualunque cosa, ma non lasciava trasparire i propri pensieri, davvero incredibile.....
 
- Ehi.....
 
il ragazzo si ridestò, distogliendo poi subito lo sguardo da quello del più grande ed annuì distrattamente.
 
 
- Mi hai colto di sorpresa, è raro sai?
 
Daisuke abbozzò un piccolo sorriso imbarazzato, non credeva fosse possibile
 
- Mi spiace, ero distratto e....probabilmente sono inciampato...tu....non ti sei ferito vero?
 
che domanda stupida! Si stava rendendo ridicolo, era un vampiro! Mica si faceva male per così poco!
 
Ma il purosangue parve apprezzare la preoccupazione del ragazzo, sorrise, tutti si preoccupavano perché era
 
un purosangue, una persona di alto rango sociale, invece, quel ragazzo glielo stava chiesto così, come se fosse una persona normale, gli fece davvero piacere quel piccolo gesto che, magari, per altri poteva sembrare banale.
 Kaname gli carezzò un attimo i capelli per tranquillizzarlo, notò come fossero morbidi e ben curati, un po' insolito per un ragazzino, doveva tenere al suo aspetto.
 
Daisuke arrossì appena, non si aspettava quel gesto da parte del vampiro.........poi, in un lampo, si ricordò di essere ancora a terra, beh, ad essere precisi si trovava praticamente addosso al ragazzo più grande.
 
Subito si spostò, alzandosi poi in piedi e tendendo una mano a Kaname, con un dolce sorriso sulle labbra, il purosangue accettò l'aiuto e tornò in posizione eretta.
 
- Come mai in giro a quest'ora? Se posso chiedere.....dovresti essere a lezione
 
Kaname lo sapeva, ma aveva promesso a Yuki di sapere di più su quanto accaduto, quindi decise di parlare con il ragazzo dinanzi a se.
 
- Si, dovrei, ma avevo una cosa più urgente da fare
 
Daisuke alzò un sopracciglio, chissà di che parlava.....Kaname parve capire i suoi pensieri e subito continuò
 
- Volevo parlare proprio con te, possiamo andare in un posto più appartato? Sai, "le pareti hanno orecchie"
 
Daisuke rimase sorpreso, di cosa voleva parlare? Non ne aveva idea, ma accettò la cosa e lo portò nella sua stanza, chiudendosi  poi la porta alle spalle.
 
- Prego, accomodati pure
 
disse cordiale il più piccolo, Kaname annuì e si sedette sul letto accavallando le gambe in modo elegante.
 
 Daisuke si accomodò sul davanzale della finestra, trovava comoda la posizione, dato che poteva poggiare la schiena e tenere le gambe più rilassate.
 
- Allora? Di cosa volevi parlare?
 
Kaname lo guardò un attimo intensamente, dei brividi percorsero tutta la schiena del ragazzo, senza capirne effettivamente il motivo preciso.
 
- Di quanto successo la notte scorsa, Yuki mi ha raccontato un po' la situazione
 
Daisuke sospirò guardandolo negli occhi dispiaciuto, non era sua intenzione creare problemi, e sperava che il purosangue lo capisse.
 
- Mi spiace per quanto accaduto, non avrei mai voluto puntare contro Yuki un' arma. Ho esagerato, solo che....
 
Kaname lo guardò curioso e chiese:
 
- Solo che?
 
- Mi sono impressionato guardando i suoi occhi, non quelli che ha normalmente.....mi spiego?
 
Disse Daisuke cercando di non dare un'impressione sbagliata, Kaname annuì, non c'era nulla di male nell'avere paura, ma il purosangue voleva sapere anche un'altra cosa.....
 
- E cosa mi dici della spada?
 
Daisuke sussultò, che voleva sapere della sua arma?
 
- È una spada normalissima, particolare negli elementi che la compongono, ma nulla di speciale, è con me da quando ho memoria, non so dirti altro, mi spiace.
 
Kaname annuì, ma ciò che Yuki gli aveva riferito era un po' diverso....
 
- Capisco, ma....Yuki mi ha detto che avvertiva qualcosa di strano nella tua arma, quasi fosse viva
 
Lo sguardo del purosangue era diventato ancora più intenso, quasi pesante, il ragazzo iniziava a sentirsi a disagio, tanto è vero che abbassò la testa.
 
- Non so di cosa stia parlando, è solo una spada!
 
Non stava mentendo, davvero non sapeva a cosa stesse facendo riferimento. Ma......il purosangue non sembrava molto convinto.
 
- Eppure, l'istinto di un vampiro non sbaglia mai......
 
Kaname si avvicinò lentamente al ragazzo, che, inconsciamente, si appiattì di più alla parete e, poggiate le mani di lato al suo viso, bloccandogli ogni possibile via di fuga, in modo che non potesse distrarsi, inclinandosi leggermente in vanti, portando il viso a pochi centimetri da quelli del ragazzo, continuò dicendo:
 
- Cos'è che nascondi?
 
Daisuke sentiva un nodo in gola ed un'ansia che saliva sempre di più. Perché si sentiva cosi? Voleva si allontanasse, si sentiva soffocare in quella stanza, continui brividi gli percorrevano la schiena, ma non poteva scappare...
 
- Io....io non nascondo nulla. Davvero non so cosa tu stia dicendo, per favore non insistere
 
Kaname incatenò il suo sguardo a quello del più piccolo, una sensazione familiare lo pervase, simile a quella che provava quando stava insieme a Yuki, ma allo stesso tempo era diversa. Inconsciamente avvicinò il viso al collo del ragazzo, ma resosi conto che stava invadendo fin troppo il suo spazio, si allontanò sorridendogli.
 
- Scusami, non volevo metterti a disagio, magari davvero Yuki si sarà sbagliata. Spero di poter parlare ancora con te.
 
Improvvisamente tutta la tensione che opprimeva il ragazzo parve sciogliersi ed un sorriso spontaneo si dipinse sulle sue labbra.
 
- Certo. Sarà un piacere. Buona notte...Kaname.
 
Il purosangue ricambiò il sorriso del ragazzo con uno piccolo ma gentile.
 
- Buona notte anche a te Daisuke.
 
Detto ciò uscì dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle, incamminandosi lungo uno dei corridoi, ma prima che potesse raggiungere gli altri vampiri sentì la presenza del prefetto Zero Kiryu dietro di se. Si voltò appena nella sua direzione e gli sorrise sardonico.
 
- Cosa c'è Kiryu, adesso ascolti anche le conversazioni altrui?
 
Ma Zero non aveva proprio voglia di scherzare, se ne stava poggiato ad un pilastro con le braccia incrociate e uno sguardo truce in volto.
 
- Molto spiritoso Kuran, dove hai lascito la tua preziosa principessa? Cos'è hai cambiato interesse?
 
In tutta risposta il purosangue sorrise di più, ma senza vero divertimento ed assottigliando lo sguardo disse:
 
- E se anche fosse? Cosa faresti…Kiryu
 
Una profonda rabbia gli montò dentro, odiava quel purosangue, non gli avrebbe permesso di rovinare la vita di Daisuke come aveva fatto con Yuki, anche se con lei, in generale, era un’altra storia, era la sua disgustosa natura infondo.
 
- Ti ucciderei. E sta volta non esiterei, nemmeno un istante. Per Yuki mi sono fermato, trattenuto, ma adesso…è tutto diverso. Daisuke NON è lei
 
Kaname rise appena tornando sui suoi passi.
 
- Ma che paura disciplinare.....
 
Zero continuò a guardarlo in cagnesco stringendo i denti. Non sarebbe finita li.
 
- Stagli lontano Kuran!
 
Il purosangue, nonostante avesse udito la voce dell'altro, non si soffermò, raggiunse l'entrata del Dormitorio Luna e si rifugiò nella sua stanza, chiudendosi la porta alle spalle. Aveva avvertito Takuma che quella sera, molto probabilmente non avrebbe condotto i vampiri al dormitorio per una questione da risolvere, anche se era tutt'altro cherisolta.
 
Si poggiò di schiena ad una delle pareti della stanza ed un sorriso leggero gli si dipinse sulle labbra,
 
Yuki aveva ragione, quel ragazzo era particolare, aveva qualcosa che lo intrigava e non poco.
 
Capiva la reazione della ragazza, aveva ben notato anche lui il suo dolce profumo, con una leggera punta piccantina, quasi poté immaginare il sapore del suo sangue....
 
Si coprì il volto con una mano, ma a cosa pensava? Possibile che lo destabilizzasse a tal punto?
 
Doveva scoprire di più su quel ragazzino, sentiva di non avere tutto sotto controllo e questo, non era accettabile per una creatura del suo calibro.
 
Si stese sul morbido materasso a due piazze e si coprì gli occhi con un braccio. Quella storia non sarebbe finita cosi, avrebbe giocato ogni carta a sua disposizione pur di approfondire la questione e non si sarebbe di certo tirato indietro per un “ordine” del prefetto.
 
 
Puntò lo sguardo verso la grande finestra semi coperta dal pesante tendaggio e si lasciò trasportare dalla fluida corrente dei propri pensieri.
 
Quale sarebbe stata la sua prossima mossa?
 
 
 

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