Una nuova famiglia

di mavima
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione ***
Capitolo 2: *** Una nuova famiglia ***
Capitolo 3: *** La piccola Stella ***
Capitolo 4: *** Un amore travagliato ***
Capitolo 5: *** Francesca ***
Capitolo 6: *** La carriera non è tutto ***
Capitolo 7: *** Una giornata particolare ***
Capitolo 8: *** Le prove della vita ***
Capitolo 9: *** E tutto finisce....bene! ***



Capitolo 1
*** Introduzione ***


                                               Introduzione

 

 

Recentemente mi è venuta voglia di rileggere questa storia, scritta ormai quasi due anni fa.

Stranamente mi è piaciuta!

Normalmente la "io del presente" non va mai d'accordo con la "io del passato"e, se tanto mi da tanto, credo che non andrà d'accordo neanche con la "io del futuro".... e invece...

SORPRESA: mi sono rinnamorata di questa storia!

 

C'è però sempre un MA...

MA non mi è piaciuto il primo capitolo...

 

Quando avevo iniziato a scrivere questa storia non avevo previsto che sarebbe continuata per un po' di capitoli...perciò ho scritto il capitolo: "Una nuova famiglia"come se fosse destinato a concludersi e un po' con lo stile della sceneggiatura.

Ne sono scaturite una serie di scene non ben collegate fra di loro.

Il risultato è che questo capitolo risulta un po' frammentario e non ben in armonia con lo stile degli altri.

Proverò a riscriverlo...

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Capitolo 2
*** Una nuova famiglia ***


 

 

 

Capitolo 1

 

L'autunno è ormai arrivato, Sara e Lorenzo vivono ancora in mansarda.

Dopo il periodo turbolento della malattia di Sara, felicemente conclusosi con il matrimonio, i due si gustano questa nuova vita fatta di momenti straordinariamente semplici e quotidiani, temendo di perdere questa conquistata pace con qualsiasi cambiamento.

Ogni tanto vanno a vedere qualche alloggio...ma gli trovano subito dei difetti, godendo in realtà dell'affetto e del calore di casa Martini.

Sara si è ripresa molto bene anche grazie alle vacanze di completo relax al mare, invece Lorenzo è ancora preoccupato per la salute della moglie. Nonostante che gli esiti degli ultimi controlli siano molto buoni, è ancore scioccato dal ricordo di quando la aveva rianimata sulla spiaggia.

Sara si sente benissimo e vorrebbe già non prendere più precauzioni per non rimanere incinta e lasciare fare alla natura.

Lorenzo l'ha convinta a prendere la pillola, dopo molte insistenze: "C'è un momento per ogni cosa ...perchè corri sempre...sono solo tre mesi che hai avuto l'intervento al cuore...devi avere un po' di pazienza poi avremo tutti i bambini che vorremo, perchè dobbiamo correre dei rischi inutili?"

Sara:"Io sono abituata a correre anche se non corro più...e poi tu sei troppo...razionale...devi farti un po' più guidare dal destino..."

Lorenzo: "Ti prego Sara lasciamolo riposare un po' questo destino...non è il caso di sfidarlo in continuazione..."

Lorenzo inizia a baciarla riuscendo a rasserenare un po' la moglie.

Piove a dirotto e si sente il picchiettare della pioggia sul tetto della mansarda,, è notte fonda, quando suona il cellulare di Lorenzo . Sbatacchiando un po’ dappertutto riesce ad afferrarlo. Lo chiamano in clinica per un' urgenza : una bambina con sospetta peritonite. Si veste frettolosamente , bacia Sara sulla fronte e si precipita fuori.

 

Francesca è distesa sul lettino del pronto soccorso . Lorenzo la riconosce subito e le chiede :

“Che cosa è successo piccola?” ma la bambina non risponde ed ha uno sguardo assente . Oscar chiama Lorenzo e gli mostra un’ecografia . I due medici decidono di intervenire subito, con una operazione d’urgenza. Lorenzo guarda ancora Francesca, sorridendole e facendole dei buffetti sulle guance…alla fine la bimba accenna un sorriso.

Lorenzo sta terminando l’intervento di Francesca con Oscar. Fa un piccolo sospiro e dice “Ecco fatto…. tra poco ti sveglierai Francesca , verrò a trovarti dopo!”. Poi si dirige fuori dalla sala operatoria con Oscar per cambiarsi. Mentre i due si tolgono mascherina e indumenti sterili, Lorenzo fissa Oscar e gli dice: “Sara vuole un figlio!”.

Oscar: “ E tu non lo vuoi?”.

Lorenzo: “Certo che lo voglio , ma ho ancora troppa paura , mi viene sempre in mente Sara distesa sulla spiaggia che non respira più ….”

Oscar : “Ma Sara potrebbe benissimo affrontare una gravidanza…e poi per farti stare ancora più tranquillo, si potrebbe programmare un cesareo…ma sei sicuro che non sia già incinta?"

Lorenzo: “ Sì , l’ho convinta a prendere la pillola!”.

Oscar: “Conoscendo Sara , sono sicuro che avremo un nuovo piccolo Martini, tra non molto!”. Lorenzo sorride e chiede ad Oscar: “ Sai che cosa è successo a Francesca? Non mi sembra più la stessa bambina…”

Intanto è arrivato il mattino in casa Martini, Sara ha trovato un biglietto sul letto dove Lorenzo la avvisa di essere stato chiamato d'urgenza dall'ospedale. Scende in cucina con l’intento di preparare la colazione per tutti . Sente squillare il telefono… “Qui casa Martini”( fa un piccolo sbadiglio)  - Dall’altra parte : “Buongiorno  c’è la Professoressa  Sara Levi?”

  • "Sì sono io …cioè no, professoressa no..”

  • "E’ lei Sara Levi? E’ il provveditorato , volevamo comunicarle la sua immissione al ruolo per la cattedra di educazione fisica presso il liceo…(è il liceo frequentato dai ragazzi Martini).

Sara, Libero , Enrica , Ave , Tommy , Elena e Bobò sono a colazione . Sara racconta della telefonata : “ Hem …non credevo , dopo tanto tempo…beh  dopo la laurea in scienze motorie, avevo fatto un concorso … e oggi mi hanno chiamata ….sarò la vostra nuova prof. di educazione fisica !”

Tommy (scherzoso): “ Nooo pure la matrigna prof !” -  Bobò ed Elena in coro: “Noi non ti conosciamo!”  Sara rivolgendosi a Tommy : “ Ti ho detto che non mi devi chiamare matrigna!” e iniziano a tirarsi dei cereali.


 

Lorenzo si dirige verso la camera di Francesca , che è ancora sotto l’ effetto dell’anestesia .

Vicino a lei è seduta una suora. Lorenzo  tranquillizza la donna dicendole che l’intervento è perfettamente riuscito . La suora spiega a Lorenzo che Francesca ha perso sua mamma l'estate precedente, in un incidente stradale . Da allora la bambina parla pochissimo e spesso si rifiuta di mangiare.

Lorenzo è visibilmente scosso, bacia Francesca sulla fronte. la bambina apre gli occhi e accenna un sorriso .


 

Libero ad Enrica: “ Meno male questo impiego per Sara, per lei sarebbe stato troppo faticoso riaprire il bar ….meglio che lo rilevi Stefano! 

 

Sara telefona a Lorenzo: “Ciao amore ho una notizia sensazionale….mi ha chiamato il provveditorato agli studi , domani devo prendere servizio come nuova professoressa di educazione fisica al liceo dei ragazzi ….proprio lì pensa…beh…loro sono un po’ meno contenti…tu tutto bene? La bambina con la peritonite, come sta?” .

Lorenzo: “ Ma è fantastico! Ero preoccupatissimo che prima o poi volessi riaprire il bar….devi stare un po’ tranquilla ancora per qualche mese…mi raccomando Sara non ti inventare qualcosa di strano anche a scuola …non si sa mai con te!.. La bambina sta bene, l’intervento è stato senza complicazioni….solo che la bambina ……è Francesca ed in più ho scoperto che è rimasta sola, ha perso sua madre quest'estate…"

Sara: "La bambina che hai operato questa notte è Francesca? Vengo subito lì!"

Lorenzo: "Aspettami, ti vengo a prendere."

Sara e Lorenzo si prenderanno cura della piccola Francesca per tutti i giorni del ricovero, ma giunti a due giorni prima della dimissione, vedendo la piccola così triste al pensiero di tornare in istituto, chiedono ed ottengono il suo affido.


 

Intanto Giada si è ritrasferita a Roma e Tommy ha ripreso a frequentarla. Il suo rapporto con la ragazza sembra ripercorrere i binari di quello di suo padre con sua madre:  un qualcosa di voluto, ma in cui i sentimenti veri si sono affievoliti. Ogni volta che ha un vero problema si confida con Elena e vorrebbe, ma non riesce a non essere geloso di lei . Il reprimere questi sentimenti, ricorda la fase nascente dell’amore di suo padre per Sara.

Sara si accorgerà di avere dimenticato diverse pillole, inconsciamente vorrebbe non prenderle più…e quindi la sera , quando è l’ora della pillola, viene sempre distratta da qualcosa. Nello stesso tempo non vuole andare contro la volontà del marito e capisce la sua preoccupazione,  le sue paure e le sue ferite ancora aperte. Non affronta la situazione e  dice tra sé e sé che non capiterà nulla…

Sarà ovviamente una professoressa particolare , più vicina ai ragazzi che ai suoi colleghi…sempre un po’ sopra le righe, sempre coinvolgente e piena di entusiasmo.

 

Una mattina Sara, a colazione è presa da una forte nausea, si alza da tavola e corre in bagno a vomitare. Lorenzo pensa ad una forma influenzale e la prega di rimanere a casa, ma Sara gli risponde che deve assolutamente andare a scuola per ultimare i preparativi per la festa di Natale della scuola.

 Libero, Enrica ed Ave invece si guardano e capiscono già tutto….Sara è incinta!

In palestra Sara sviene , i ragazzi Martini sono preoccupatissimi, pensando ad un nuovo disturbo al cuore. Sara si riprende subito, ma Tommy, contravvenendo alla volontà di Sara, avvisa suo padre. Lorenzo sconvolto accorre, e la porta in clinica.

Dai primi accertamenti sembrerebbe solo un calo di pressione. Mentre Sara è distesa in camera, con Lorenzo al suo capezzale, entra Oscar raggiante ed esclama: “ Sono arrivati i risultati delle analisi …tutto a posto, o  quasi …aspettate un bambino!”.

Lorenzo guarda Sara esterrefatto, ma ben presto l’espressione di sorpresa si trasmuta in espressione di gioia - Sara , facendo una smorfietta timorosa: “ Devo averne dimenticata qualcuna”. Lorenzo le risponde sorridendo: “Quasi tutte direi !” - Sara: “Sei arrabbiato?”- Lorenzo: “No, sono felice! Davvero !” e la bacia.


 

Sono i primi giorni di Giugno, Sara ha ormai un pancione di 8 mesi. Lorenzo organizza una vacanza in Sardegna prima della nascita della bambina (femmina, secondo l’ultima ecografia ). 

Lorenzo in clinica saluta Oscar: “ Ci vediamo tra quindici giorni !” – Oscar: “ Sì Lorenzo, ma prendi questo…questo e….questo…per precauzione…non si sa mai con voi due!”- E gli passa dei ferri chirurgici sterili imbustati, guanti monouso, filo per sutura, disinfettante, prendendoli dallo armadietto del suo ambulatorio. Lorenzo lo ringrazia un po’ esitante.

Sara sta preparando la valigia in camera sua quando arriva Ave (con il suo accento veneto): “ Sara, cara riposati tanto, che con questo pancione ne hai bisogno…e poi con tutto quello che hai passato…senti cara…non si sa mai, porta via queste tutine che g’ho cucito ‘sta notte per la putea…che se decidesse di nascere abbia almeno due vestitini…e anche questi pannolini qui…una mamma deve essere sempre preparata!” – Sara l’abbraccia rimanendo un po’ pensierosa.

Sono a bordo di una grande monovolume: Lorenzo, Sara, Francesca, Tommy (non ha voluto invitare Giada), Elena ( non ha voluto Giulio), Bobò , con la sua fidanzatina Alice.

Tutti cantano felici e spensierati , dirigendosi verso il traghetto per Civitavecchia.

La villa affittata da Lorenzo si trova a mezz’ora di strada sterrata dalla statale : è bellissima , una casa sulla spiaggia con nulla intorno, a parte qualche pecora , dune sabbiose, fenicotteri e qualche palude. Il mare è cristallino, l’abitazione ha tutte le pareti bianche ed è arredata in stile coloniale.

Tutti si gettano a fare un bagno in quel mare meraviglioso…

Dopo il tramonto Lorenzo e Tommy  organizzano un barbecue sulla spiaggia. Terminata la cena Sara , Lorenzo, Bobò e la sua fidanzata rincasano. Tommy ed Elena rimangono vicino ad un falò, ridono insieme, ripercorrono esperienze passate. Poi si ripete quello che era successo a Lorenzo e Sara al rifugio in montagna : Tommy dice che è meglio andare a dormire, poi torna indietro e bacia Elena . I due fanno l’amore.

Intanto a casa tutti sono andati  a dormire. Sara inizia ad essere insofferente, si rigira nel letto. Ha il viso chiaramente dolorante.

Lorenzo: “Sara, tutto bene?”

– Sara: “Non proprio, ho tanto male, non so, forse non ho digerito la cena” . Ma non finisce di parlare che iniziano le prime contrazioni. Lorenzo cerca di chiamare soccorsi con il telefonino. Ma non c’è campo. Poi si china verso Sara e si rende conto che la bambina sta ormai per nascere.

“Per fortuna che dovevamo  fare un cesareo programmato! Va beh abbiamo superato situazioni più difficili”-

Sara: “ E adesso? …Però sei tu che hai organizzato la vacanza…hai che male cavolo!”

Lorenzo prende in braccio Sara e la appoggia sul tavolo della cucina, le piega le ginocchia, facendole appoggiare i talloni sul bordo del tavolo.

Tommy ed Elena rincasano in quel momento e vedono la scena. Tommy: “Che succede pa’?” -  Lorenzo  : “Sta per nascere…! Elena prendi due cuscini dal nostro letto per Sara …e tu Tommy passami la mia valigetta, ci sono dei guanti monouso e una busta di ferri sterili…Tommy te la senti di farmi da secondo?”

Tommy: “ Certo pa’”- Mentre i due si stanno lavando le mani nel lavandino della cucina e indossano i guanti sterili Sara grida: “Lorenzooo!”

Lorenzo si avvicina, Sara: “ Adesso tu mi inietti un cavolo di anestetico e me la tiri fuori !” Lorenzo: “ Ma Sara, ormai la nostra bambina sta per nascere, non si puo’ più…ormai dipende tutto da te…vedrai andrà tutto bene…” e le da un bacio sulla fronte”

Poi ,rivolgendosi a Tommy: “ Le donne durante il travaglio dicono di tutto, non ci fare caso!”- Sara ha Elena alle sue spalle che l’assiste, Lorenzo e Tommy sono ai piedi di Sara, sulla scena del parto. Lorenzo incita Sara a spingere con il sopraggiungere delle contrazioni. Dopo poche spinte la bambina nasce.

Tommy è emozionato e per nulla impressionato dalla visione del parto. Lorenzo avvolge la bimba in un asciugamano: “Benvenuta piccolo amore mio!”- Poi Tommy , su indicazioni del padre taglia il cordone ombelicale. Lorenzo mette la bambina nelle braccia di Sara, che piange per l’emozione.

Lorenzo: “Adesso Tommy, passami quella fialetta di anestetico,  quella siringa monouso e ago e filo per sutura….dobbiamo sistemare qualche lacerazione”

Tommy guarda il padre un po’ intimorito

Lorenzo: “ Con l’anestesia locale non sentirà nulla!”

Sara: “Cavoli Lorenzo aih…!”

Lorenzo: “Quasi nulla …l’anestetico deve ancora fare effetto!”.

Sara viene trasferita in camera e mentre allatta la bambina , vengono svegliati Francesca, Bobò ed Alice, che emozionantissimi accorrono a conoscere la nuova arrivata.

Tommy: “ Sai pa’ è stato…bellissimo …e ho capito una cosa…lo so che è strano, ma è così, ne sono certo…voglio fare il medico anch’io”

Lorenzo stupito: “ Ma ti rendi conto che dovrai studiare tantissimo?”

Tommy: “ Non me ne frega niente…studierò.. so che voglio questo…adesso lo so!” Lorenzo lo abbraccia .

 

Al ritorno a Poggiofiorito i nonni e Ave sono schierati fuori dal cancello di casa, che attendono il ritorno di tutta la brigata e della neonata. Finalmente l’auto sopraggiunge. Tutti scendono allegri e chiassosi.  Sara è raggiante con la sua bambina in braccio e racconta, pavoneggiandosi un po’:

 -“ E…sì è nata sul tavolo della cucina…come nei film western…ma è stato molto naturale  un’esperienza fantastica…meno male il tuo corredino Ave …non so come avrei potuto fare senza…!” – Lorenzo e Tommy si guardano facendo un sorrisetto ironico….Lorenzo: “Scusate devo andare un momento in clinica a ringraziare Oscar….anch’io non so come avrei fatto se Oscar non mi avesse dato il necessario per il parto d’urgenza!”

 


 

 

 

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Capitolo 3
*** La piccola Stella ***


Sono passati ormai tre mesi dalla nascita della piccola Stella e l’Estate sta cedendo il passo alla riapertura delle scuole.  Stella è  serena e coccolata da tutta la famiglia Martini. Non appena la piccola emette un gemito, tutti accorrono preoccupati e iperprotettivi,  come se non avessero mai avuto  a che fare con un neonato in vita loro.
 Libero, Enrica ed Ave fanno a gara per prenderla in braccio, quando ha qualche colichetta e si contendono la carrozzina per portarla a fare un giro nel parco.
Una  mattina , mentre Lorenzo si sta preparando per andare in clinica, Sara sta cambiano il pannolino a Stella.  La piccola gorgheggia felice, spalancando gli stessi occhi blu dei genitori e cercando di afferrare con i piedini le farfalline della giostrina, posta sul  fasciatoio.
Sara: “ Mi ha chiamato la preside della scuola per sapere se rientrerò a Settembre, o se prolungherò la maternità di qualche mese…tu che ne pensi?”
Lorenzo è come se avesse ricevuto una doccia fredda ,  ma cerca di camuffare i suoi sentimenti e fingendosi calmo risponde: “Sara amore, fai come credi , certo Stella ha solo tre mesi …perché non te la godi ancora un po’?”
Sara: “ Ma questa sagometta  potrebbe andare al nido mezza giornata e in  quei pomeriggi in cui io sarò impegnata a scuola …figurati, i nonni faranno a gara per poterla tenere con loro …si tratterà solo di stabilire i turni per non farli litigare!”
Lorenzo sospirando : “Hai già deciso tutto vero?”, poi , prendendo in braccio Stella: “Quindi non ci rimane che cercare un nido degno di questa principessa e ….dare la notizia ai nonni ….ma questo lo farai tu amore mio ….perché si è fatto tardi e perché non oso immaginare la reazione di Libero, quando saprà che Stella andrà al nido…ora devo proprio scappare” .
 Lorenzo bacia  Sara e Stella ed esce frettolosamente, afferrando la sua borsa da medico.
Sara un po’ perplessa prende in braccio Stella e scende per la colazione, intimorita dalle parole del marito.
Enrica: “ Buongiorno, Sara, Buongiorno Stella, vieni qua dalla tua nonna/pro-zia!”
Sara: “Buongiorno a tutti ! Dov’è Francesca?”
Libero: “E’ fuori che gioca con Destino”.
Sara esce per andare a salutare Francesca, mentre Ave e Libero cercano di attirare l’attenzione di Stella (che è sempre in braccio ad Enrica) facendo smorfie e scuotendo giochini.
Sara, rientrando con Francesca: “ Oggi vado a fare un giro per   trovare un nido dove iscrivere Stella, vorrei rientrare a scuola…” ( le esce un sospiro…..dopo aver sputato il rospo!)
Tutti la guardano esterrefatti, poi Ave trova il coraggio di parlare( in veneto naturalmente!): “ La putea così piccola…che zè pure nata prematura”
Libero : “ Voi giovani sapete quello che dovete fare, e dovete decidere da soli, ma così presto…!”
Enrica : “ Ma potremmo noi guardare la bambina, mentre sei a scuola”,
Sara : “ Già vi chiederò di badare a lei nei pomeriggi in cui avrò delle riunioni …al nido poi socializzerà con gli altri bambini”
I nonni/zii alzano le spalle, non volendo contraddire Sara, ma accettando le sue intenzioni di malavoglia.
 
Arriva il primo giorno di inserimento al nido per la piccola Stella, tutti sono agitatissimi.
Lorenzo continua a domandare a Sara se ha preparato i giochini preferiti di Stella, i pannolini, i cambi e  il suo latte nei biberon.
Sara fa avanti e indietro cercando di raggruppare tutto l’occorrente.
Finalmente, dopo aver salutato tutti , salgono in macchina con Stella e Francesca. La prima tappa è la scuola elementare di Francesca e poi proseguono verso il nido.
Sara ha in braccio la piccola, mentre Lorenzo è carico di ….tutto: ciucci ,biberon, giochini, borse con i cambi!
L’insegnante: “ Finalmente arriva Stella” e, prendendola in braccio, continua “ Mi dispiace, ma qui al nido abbiamo già tutto quello che occorre, dovrete riportare a casa tutte queste cose!”
Lorenzo e Sara sbiancano.  Sara: “ Ma non le darete neanche il mio latte?” L’insegnante: “ No, qui i bambini vengono nutriti con il latte in polvere!”
Lorenzo e Sara salutano la piccola e come cani bastonati si dirigono verso l’uscita, ma quando stanno quasi al portone d’ingresso, sentono Stella piangere.
Senza dire  nulla , Lorenzo poggia tutto per terra e torna indietro, correndo con Sara.
Poco dopo Lorenzo e Sara si sono ripresi la loro bambina . Non appena fuori , vedono Libero , Ave ed Enrica che erano venuti a controllare che la piccola stesse bene.
Sara: “Non ce l’abbiamo fatta a lasciarla!”
Libero: “ Meglio così, tanto ci siamo noi…è tardi , andate pure a lavoro, che a Stella ci pensiamo noi…”. Poi prende frettolosamente la bambina , senza dare la possibilità ai genitori di replicare.
Lorenzo e Sara si guardano e ridono , fidandosi molto di più di lasciare la figlia con i nonni!
 

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Capitolo 4
*** Un amore travagliato ***


Dopo il rientro dalla vacanza in Sardegna Tommy è profondamente cambiato. La scuola è riiniziata e lui studia con  impegno e  dedizione, spinto dal progetto di diventare anche lui un medico.
Tutti i professori sono piacevolmente stupiti per i risultati straordinari ottenuti dal ragazzo. Lo studio è per lui anche un alibi per sottrarsi a Giada. Non trova il coraggio di lasciarla, pur sapendo ormai di amare Elena.
Trova sfogo ai suoi turbamenti emotivi, disegnando nel locale preso in affitto per lui da Sara. Solo lì, dipingendo e stordendosi con musica ad alto volume,  gli pare di percepire di nuovo qualche particella di eternità, conquistata l’Estate prima. Il ritorno alla realtà è sempre durissimo, gli sembra sempre di avere un peso che gli comprime il torace e che a volte pare togliergli il respiro.
Elena, dal canto suo, sa e ha sempre saputo di amare Tommy , ma cerca di sfuggire a questi sentimenti, convinta che Tommy non lascerà mai Giada per il suo senso di responsabilità verso di lei .
Giada ha un passato travagliato: Elena  sa che Tommy, pur amando lei, non le farà rivivere un altro abbandono. Lasciare Giulio vorrebbe dire avere più tempo per pensare.
Vivono la loro vita rassegnati, convinti che  non ci sia una via di uscita.
 
Una notte la piccola Stella si mette a piangere. Lorenzo si sveglia, mentre Sara, esausta per la scuola e per le sue nuove responsabilità di madre(deve seguire con attenzione anche Francesca, arrivata da poco nella famiglia Martini), continua a dormire profondamente,  russicchiando anche un po’. Lorenzo, dirigendosi verso la culla: “Ehi piccola, sei in anticipo”, guardando Sara che dorme: “Il ristorante è ancora chiuso”. Poiché la piccola non smette di piangere la prende in braccio dicendo: “ Dai andiamo a guardare le tue colleghe stelle, così magari la fame ti passa!”. Scende le scale, ma quando arriva davanti alla porta-finestra, che da verso il giardino si blocca, scorgendo Elena e Tommy intenti a parlare fuori. Per far acquietare la bambina, decide di scaldarle un biberon con il latte di Sara (la moglie si tira il latte e lo prepara in dei biberon da dare alla piccola, quando è a lavoro).
Dopo aver mangiato voracemente, Stella si riaddormenta.  Lorenzo la depone nella carrozzina e non può far a meno di sentire il dialogo dei ragazzi.
Tommy:  “Scusami, se sono venuto a svegliarti…a volte non riesco a resistere a me stesso….avevo bisogno di parlarti, non ce la faccio più…questo senso di vuoto che mi opprime…e i ricordi che mi perseguitano e tu che non ci sei  e se ci sei , non sei lì per me….e io che non posso fare niente…Giada così fragile….non sta neanche bene, è sempre più magra, l’aver ritrovato Daniel forse non le basta più. Il suo passato la lacera e io non so più amarla…!”. Gli occhi gli si riempiono di lacrime per quello sfogo, che probabilmente non aveva previsto.
Elena: “Io non vivo…sopravvivo. Ormai sono rassegnata all’idea che dovrò sempre rinunciare a te. Ti amo per quello che sei, un ragazzo che non vorrebbe fare del male a nessuno. Ho dovuto abituarmi a vivere così. Cerco di non farmi troppe domande….non ce la faccio più a soffrire. Che cosa pensi di fare con Giada?”
Tommy: “ Continuerò così…non me la sento di abbandonarla anch’io…poi il tempo passerà e dopo la maturità credo che cercherò di iscrivermi  a medicina negli Stati Uniti. Magari nel frattempo lei starà un po’ meglio…magari si innamorerà di un altro”. 
Elena: “ Non si ama per pietà!”
Tommy: “Io non la sto amando, le sto rimanendo vicino…”
Elena raggruppa le poche risorse emotive rimaste e senza dire altro sommessamente torna a dormire. Tommy in lacrime rientra in cucina. Lorenzo lo abbraccia e gli dice: “C’è sempre una via di uscita, non puoi rinunciare ad essere felice a sedici anni, devi avere il coraggio delle tue azioni. Così non  aiuti neanche Giada…credi che non se ne accorga che non la ami più? Forse sta male anche per questo. Coraggio, devi fare qualcosa!”
Padre e figlio tornano a dormire. Le parole di Lorenzo danno un po’ di sollievo a Tommy. Al mattino il ragazzo ha deciso di lasciare Giada. Si sente leggero come non si sentiva da mesi, a colazione gli scappano anche dei sorrisi.
Come ogni mattina Elena e Tommy e Bobò,  uscendo, incontrano Giulio e Giada per raggiungere il liceo tutti insieme. Giulio chiede ad Elena di distaccarsi dal gruppo per parlare. Incredibilmente Giulio lascia Elena.
 Il ragazzo partirà per Parigi con il progetto Erasmus ed essendosi accorto già da tempo della sua freddezza, preferisce troncare la loro relazione. Elena si sente sola, ma stranamente sollevata ed in pace con se stessa.
Più avanti Tommy cerca le parole per lasciare Giada, ma questa, quando il ragazzo non ha ancora iniziato a parlare, si piega sulle ginocchia e quasi sviene.
 Tommy: “Che cosa ti succede?”
Giada: “Era un po’ che volevo dirtelo….credo di essere incinta, è molto che non ho più il ciclo e mi sento sempre debole”
Tommy si sente di nuovo mancare  il terreno sotto i piedi e si sente in un vicolo cieco. Poi ritrova un po’ di ragionevolezza e pensa di correre in clinica dal padre con Giada, per raccontargli tutto.
Come sono cambiate le cose da quando non lo chiamava neanche papà!
Giada inizialmente non vuole, anche perché non ha ancora detto niente a casa del suo sospetto.
Tommy: “ E’ una situazione che in ogni caso dobbiamo affrontare, se sei incinta devi fare degli esami e poi non è normale che tu stia sempre male. Mio padre comunque è tenuto al segreto professionale, non dirà niente a nessuno, se tu non lo vorrai!”
Giada si convince. Arrivati in clinica Tommy chiede subito di parlare con il padre.
 I ragazzi devono aspettare un bel po’, perché Lorenzo è già in sala operatoria. Finalmente l’intervento termina.
Lorenzo: “Ragazzi che ci fate qui? C’è qualche problema?”
Tommy: “Possiamo parlarti in privato?”
Lorenzo: “Certamente, andiamo nel mio studio!”
Giada scoppia in lacrime e Tommy racconta al padre tutto ciò che era successo qualche ora prima.
Lorenzo: “Avete fatto bene a venire qui! Adesso cerchiamo di capire quello che sta accadendo. Giada sei molto magra, ma tu mangi ogni tanto?”
Giada: “ Ogni tanto…”
Lorenzo: “Ogni tanto non basta, sei molto sottopeso. Adesso ti farò un prelievo e farai il test di gravidanza, ma sono quasi sicuro che tu non sia incinta. Secondo me non hai più il ciclo perché il tuo fisico non ha abbastanza nutrimento, comunque, qualunque sia la causa di tutto questo, tu  non sei sola!”

Lorenzo accompagna Giada al laboratorio analisi poi torna nel suo studio a parlare con Tommy.
Lorenzo: “ Credo che Giada sia anoressica, dovrò parlare con i suoi genitori adottivi e tu mi aiuterai  a convincerla. L’anoressia è una malattia terribile. Giada dovrà essere seguita da persone competenti.Tu non puoi fare niente per lei, se non dirle la verità appena possibile. Le menzogne non hanno mai fatto guarire nessuno, anzi magari facendo così la stai privando di un amore vero. Tutti abbiamo diritto ad avere un amore vero!”
Più tardi, mentre Lorenzo sta visitando Giada , arrivano i risultati delle analisi, che confermano la sua diagnosi.
Qualche giorno dopo Tommy dirà tutta  la verità sui suoi sentimenti a Giada.
La ragazza dopo un momento di abbattimento iniziale, deciderà di curarsi in un centro specializzato. La verità, inizialmente è difficile da digerire, ma poi rende la vita più leggera.
 
Tommy ed Elena ?  Non si diranno nulla , perché non ci saranno parole da dire, si guarderanno solo con quegli sguardi che hanno l’ eternità dentro.
 Si ameranno senza tante parole.

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Capitolo 5
*** Francesca ***


Lorenzo e Sara sono  veramente cambiati, dopo il matrimonio.  Lorenzo è diventato scherzoso ed è solito sdrammatizzare ogni situazione.  Sara , sia per il suo nuovo ruolo di insegnante, sia per la maternità, è molto attenta ai ragazzi e a volte sembra leggere il loro pensiero.
Una mattina in mansarda, mentre Sara sta allattando Stella, Lorenzo si sta preparando per andare in clinica.
Lorenzo: “ Come siete belle, vi guarderei per ore….facciamo un altro bambino?!”
Sara ridendo: “ Sai , Maria mi aveva detto che i dolori del parto si dimenticano, io invece me li ricordo tutti, dal primo all’ultimo, dalla prima contrazione ai punti di sutura! Quando me li sarò dimenticati… forse!”
Lorenzo scherzando, dandole un pizzicotto su un fianco: “ Quindi vorresti dire che non sono un bravo ostetrico eh?”
Sara ridendo: “ No, no sei bravissimo….beh forse come chirurgo sei meglio però….magari ….la prossima volta… tra molto tempo….in clinica, con l’ epidurale sarebbe un po’ meno doloroso!”
Lorenzo, sempre scherzando: “ Ma che clinica, ma che epidurale….ho in mente qualcosa di eccezionale per la nascita  di Coso!”
Sara: “Coso?”
Lorenzo: “ Nostro figlio no! Dunque, potremmo farlo nascere in montagna, su al rifugio…. tu dovresti avere solo l’accortezza di aspettare una tempesta di neve. Poi, siccome bisogna fare spazio ai giovani, ti assisterà Tommy….vuole diventare un medico! Io però ti terrò la manina se vuoi!...Sei contenta vero?”
Sara: “ Che ideona, allora corro subito a fare un bagno nel fiume Lete!”
Lorenzo, fingendo disprezzo: “ Il fiume dell’oblio….nooo… sei diventata una profia senza speranza, fai  riferimenti letterari, mentre parli ed il guaio è che io ti amo!”
Sara tornando seria: “ Anch’io ti amo. Comunque sono una profia di ginnastica, dai!  A proposito di figli ….che ne diresti se l’affido di Francesca si trasformasse in un’adozione?”
Lorenzo: “ Direi che è fantastico!”
Sara: “ Dovremmo chiedere un colloquio all’assistente sociale che ha seguito  Francesca, per sapere qual è la procedura. Oggi è il mio giorno libero, tu come sei messo?”
Lorenzo: “ Un intervento alle otto, poi una visita…alle undici potrei prendere due ore di permesso ”
Sara: “ Mi vieni a prendere alle undici allora?”
Lorenzo: “Sì”.
In quel momento entra Francesca tutta trafelata: “Non posso andare a scuola oggi, sto malissimo, più male di quando mi hai operata alla pancia”, girandosi verso Lorenzo.
Sara: “La faccenda è seria quindi” e strizza un occhio a Lorenzo.
Lorenzo: “Addirittura! Che cosa ti senti? Beh controlliamo che cosa c’è che non va”.  Solleva la bambina dalle ascelle e la distende sul lettone.
Poi prende il termometro e lo stetoscopio dalla sua borsa.  Le misura la febbre, le controlla la gola, le ausculta  i polmoni dalla schiena, le palpa l’addome…senza riscontrare niente!
Lorenzo: “Sembrerebbe tutto a posto, a parte le unghie da tagliare!”
Sara: “Ma non è che tu hai quella malattia per cui bisogna stare a casa a riposarsi, guardare i cartoni animati in televisione e mangiare un bel bombolone alla crema per farsi passare il mal di testa?”
Francesca: “Credo proprio di sì”
Lorenzo: “Io questa malattia non la conosco, ma forse ce l’ho anch’io. E’ contagiosa?”
Sara spingendolo fuori: “No, non è contagiosa, vai che fai tardi, in clinica ti aspettano e poi ricordati dell’appuntamento delle undici, vai da solo e poi telefonami”.
Lorenzo bacia Sara, Francesca e la piccola Stella e se ne va.
Più tardi Francesca è davanti al televisore sul divano, con Destino accanto. Passa Ave: “ Fai scendere il cane dal divano!”.
Passa Libero “Bella di nonno, non stai bene, Destino vieni qua vicino a Francesca, falle compagnia!”
Sara affida la piccola Stella ai nonni, che escono tutti e tre con la carrozzina per fare la spesa e poi un giro nel parco, così rimane da sola con Francesca.
Si siede anche lei sul divano e mentre con le forbicine le taglia le unghie,  dice: “ Francesca, vuoi che telefoni alle tue maestre, così ci facciamo dare i compiti?”
Francesca sospira e risponde: “ Oggi a scuola c’erano le prove dello spettacolo di fine anno”
Sara: “ Tu perché non sei voluta andare?”
Francesca, col visino corrucciato: “Ma non potevo andare, le maestre hanno detto che dovevamo invitare anche i genitori , o i parenti per fare un balletto tutti insieme. E io chi avrei dovuto invitare?”
Sara: “Noi, no! Me e Lorenzo”
Francesca: “Le maestre non hanno detto di invitare degli amici”
Sara: “Io e Lorenzo  vorremmo diventare i tuoi  genitori se per te va bene, anche se in realtà è come se lo fossimo già”
Francesca rasserenandosi : “ Sì, per me va bene!... domani alle 17 ci sono le prove con i genitori, c’era l’avviso sul diario, era quella pagina che ti ho detto che mi si era strappata…” e abbassa la testa.
Sara: “ Francesca le bugie non bisognerebbe dirle, ma quando uno non ce la fa proprio a dire la verità, una ogni tanto si può anche dire.
 Basta che prima o poi, uno dica la verità…. e tu adesso la verità me l’hai detta! E  scommetto che ora ti senti meglio vero?”
Francesca fa cenno di sì e Sara l’abbraccia.
Intanto Lorenzo è a colloquio con l’assistente sociale: “ Dottor Martini, la procedura per l’adozione non sarà una passeggiata. Il tribunale dei minori dovrà compiere delle ricerche per verificare che la bambina non abbia parenti prossimi in vita, prima di dichiararla adottabile. Lei e sua moglie dovrete avere dei colloqui con uno psicologo, per avere l’idoneità ad adottarla. In più dovrete essere sposati da almeno tre anni.  Vedo qui che siete sposati da un anno e mezzo, ma questo non è un problema…tanto prima che saranno terminate tutte le pratiche, passeranno altri due anni.”
Lorenzo: “Come due anni! Francesca ha già perso i suoi genitori naturali, ha bisogno di sapere subito chi le farà da padre e da madre per gli anni futuri e  quale sarà la sua famiglia!”
Assistente Sociale: “In realtà queste procedure, così lunghe e complicate, servono a tutelare i minori…la capisco, ma tanto la bambina è già con voi, voi siete già il suo nuovo papà e la sua nuova mamma.
 Francesca è stata fortunata, nonostante ciò che le è capitato. Ci sono lunghe liste per adottare i bambini sotto i tre anni, ma gli istituti religiosi e le case famiglia sono pieni di bambini con più anni.
 Ci vorrà un po’ , ma andrà a finire tutto bene.”
Lorenzo: “ Ma sia noi che lei vogliamo avere la certezza che  rimarrà con noi! Comunque , se le leggi sono queste….avviamo tutte le pratiche necessarie!”
Lorenzo un po’ deluso, telefona alla moglie: “Ciao, come va Francesca con la malattia del bombolone alla crema?”
Sara: “ Ora sta molto meglio, ho scoperto tutto, poi ti spiego…ma tu non sei di turno domani pomeriggio ,dopo le diciassette vero?”
Lorenzo: “ No, esco dalla clinica alle sedici”
Sara: “FIUU, meno male, dobbiamo andare a fare le prove del balletto di fine anno alla scuola di Francesca! Che cosa ti ha detto l’assistente sociale?”
Lorenzo: “Balletto? Tutto bene, solo che le pratiche richiederanno più tempo di quello che speravamo….comunque l’importante è che Francesca stia con noi no?”
 
La festa di fine anno alla scuola elementare di Francesca, sarà riuscitissima. La bambina arriverà con tutta la numerosa famiglia Martini. Sara, grazie alla sua passione per il ballo, spiccherà su tutte le altre mamme per la sua bravura. Anche Lorenzo, un po’ goffamente, cercherà di dare il meglio di sé nel balletto. Spontaneamente e con la naturalezza dei bambini , Francesca inizierà a chiamare Lorenzo e Sara, papà e mamma.
Un pomeriggio suona il telefono in casa Martini. Risponde Sara. Dall’altra parte c’è l’assistente sociale, che le chiede di recarsi da lei ,con Lorenzo, per un colloquio.
Il giorno dopo la coppia ha un’amara sorpresa. Assistente sociale: “ Vi ho chiamati, perché voglio informarvi, che il tribunale dei minori, facendo delle ricerche, ha scoperto che Francesca ha un padre naturale vivente.
La madre di Francesca ha avuto la bambina quando era molto giovane e non ha informato il vero padre della gravidanza. Noi abbiamo già parlato con questo signore di Francesca. Legalmente, se lui decidesse, potrebbe chiedere un test del DNA e avrebbe tutto il diritto di fare un’istanza di riconoscimento della bambina.
Non è detto che decida di farlo, anche perché il padre di Francesca è sposato ed ha altri figli e non sospettava minimamente di avere un’ altra figlia. Per ora non si è pronunciato.
 Ci ha solo chiesto di conoscere la bambina e di vedere come vive e con chi vive.”
Sara sconvolta: “ Chiariamo questa faccenda il prima possibile, chieda per cortesia a questa persona di venire a cena a casa nostra domani sera. Diremo a Francesca che è un vecchio amico”
La sera seguente tutti sono tesi e si preparano a ricevere quello che Francesca crede essere un vecchio compagno di scuola di Zio Lele.
Finalmente suona il campanello. Il vero padre di Francesca è un uomo pacato e socievole, che si trova a vivere una vera tempesta interiore.
Durante quella cena Francesca, guidata da uno strano sesto senso, parlerà e parlerà per ore, riuscendo a difendere la sua permanenza in casa Martini.
Racconterà a quello strano signore di quando aveva conosciuto la mamma (Sara) sulla spiaggia, di come l’aveva soccorsa chiamando il papà (Lorenzo)con il suo telefonino.
Gli trasmetterà il suo stupore di quando aveva rivisto il papà in clinica e della sorpresa di essere stata operata proprio da lui. Gli comunicherà le emozioni di quella notte in Sardegna, quando l’avevano svegliata ed aveva visto che la sua sorellina era nata. E poi ancora gli racconterà della festa a scuola per filo e per segno. 
Gli altri componenti della famiglia assisteranno a questo monologo , integrando solo alcune parti del racconto.
A fine serata il vero padre di Francesca se ne va riappacificato con se stesso. È sicuro che la scelta migliore per Francesca è lasciare le cose come esattamente sono.
Saluta tutti educatamente, con un velo di malinconia per non aver potuto crescere quella bambina straordinaria , che ormai fa parte  di un’altra famiglia.
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 6
*** La carriera non è tutto ***


L’Estate è di nuovo vicina, la piccola Stella ha quasi un anno.  Lorenzo, dopo il trasferimento del dottor Feroci è diventato il nuovo primario di chirurgia di Villa Aurora.
Molti ospedali pubblici e privati gli hanno offerto allettanti e più remunerati incarichi, ma il medico, geloso della sua nuova intimità familiare, ha sempre rifiutato senza pensarci un solo attimo.
Anche a Sara è stata data la possibilità di diventare allenatrice della squadra giovanile di atletica, ma anche lei si è sottratta, amando alla follia la sua nuova vita fatta di piccole cose, stretta dall’affetto dei suoi cari.
Sia Lorenzo che Sara non rimpiangono la vita di prima, quella delle pubblicazioni sulle riviste scientifiche o sportive,  ma anche quella della solitudine.
Ora che Lorenzo è primario, non fa più i turni in clinica, lavora dalle 8 alle 16, solo qualche volta viene chiamato per degli interventi di urgenza.
Arrivato a casa , si cambia ed esce a passeggio per Poggiofiorito con Sara, Stella,  Francesca.  Lungo la strada spesso viene fermato da qualche vicino che gli chiede di misurargli la pressione o qualche consiglio per un’influenza .  Lui, sapendolo, non esce mai senza la sua borsa da medico ed è sempre disponibile, soprattutto con gli anziani.  Spesso si offre di fare loro  il prelievo del sangue e  di portare le provette in clinica.
 Sovente ripensa alla vita di prima, a New York, quando, uscito dalla sala operatoria si dileguava, lasciando l’incombenza di incontrare i parenti dei pazienti ai suoi collaboratori.
Durante queste visite da medico condotto, Sara e Francesca non fanno altro che chiacchierare allegramente, raccontando tutti gli aneddoti della loro vita e Stella parla anche lei….. a suo modo!
Spesso la famigliola esce da quelle case, avendo ricevuto in cambio qualche dolce o qualche bottiglia di vino o di liquore, e raggiunge il parco, dove Francesca gioca con i suoi compagni di scuola.
Lorenzo e Sara vorrebbero di nuovo andare in vacanza, con tutti i ragazzi, nella villa in Sardegna, dove è nata Stella, ma devono rimandare il viaggio al mese successivo, perché la famiglia Martini attende la visita di Achille (il padre di Lorenzo) e di Betty( la sua seconda moglie, dopo la morte della madre di Lorenzo).
 
La mattina del loro arrivo, tutti sono in fermento: Libero continua a cucinare un’infinità di pietanze deliziose, Enrica cerca di riordinare un po’ la casa, Sara e Ave stanno facendo il bagnetto a Stella, Bobò, Elena e Tommy giocano alla Playstation e Lorenzo ….insegue Francesca con una siringa in mano, cercando di iniettarle il vaccino per l’allergia.
La ragazzina corre per tutta casa urlando: “Mi fai male! No non voglio…” e Lorenzo: “Ma manco te ne accorgerai …è meno di un pizzichino…dai Francesca, non mi fare arrabbiare!”
 In realtà non è affatto arrabbiato, anzi è intenerito dal capriccio della bambina.
Interviene Libero: “ Ma Francesca devi fidarti di tuo padre, se ti dice che non ti farà male, non ti farà male….e poi ti ricordi l’anno scorso che eravamo tutti preoccupati…che avevi gli attacchi d’asma di notte e che non riuscivi a dormire…”  Ma la ragazzina non sente ragioni ed intanto si è rifugiata in giardino, nella cuccia di Destino.
Lorenzo si aggira sconsolato per il salotto.  Elena: “Ho un’idea!” –“Francesca corri…ci sono i  One Direction in TV!”
Francesca cade nella trappola e corre davanti al televisore.  Lorenzo, rivolgendosi a Tommy: “Bloccala, lasciami la parte alta di un  braccino scoperta!”
Tommy la afferra e la stringe a sé, impedendole qualsiasi movimento. Francesca: “Traditore…tanto glielo dico che tu ed  Elena vi baciate in bocca!”-
 Tommy: “ Dai, che ti togli il pensiero e che sarà mai una punturina …e poi io ed Elena non abbiamo segreti…comunque scusa sorellina!”
Lorenzo sorride per le parole di Tommy, poi in un attimo riesce a fare il vaccino a Francesca, la quale non ha neanche il tempo di accorgersi dell’iniezione.
Francesca, gettando le braccia al collo di Lorenzo: “Scusami Papà!”- Lorenzo: “Non  importa…dai, ma il prossimo mese niente storie… promesso… eh! Altrimenti il vaccino te lo farà il pediatra della clinica”
Francesca: “Quello che mi stritola le guance per farmi i pizzicotti?”- Lorenzo: “Esattamente quello!” Francesca corre via.
 Lorenzo rivolgendosi a Tommy: “ Pensaci bene….!” - Tommy: “ A diventare medico o ad avere dei figli?” – Lorenzo: “ Tutte e due le cose!”. Tommy ed Elena sorridono.
In realtà il medico non si è ancora abituato a sentirsi chiamare papà da Francesca e si è letteralmente sciolto. In quel momento ha la piena consapevolezza di non poter essere più felice di così.
Se potesse, vorrebbe congelare quell’attimo ….quella casa con tutti i suoi affetti dentro, pauroso che qualcuno o qualcosa possano sottrargli anche un solo frammento di questa nuova vita.
Arriva Sara con Stella in braccio: “Ehi  cosa succede qui? Sono terminate le guerre puniche? – Lorenzo: “ Ma dove è finita quella sciroccata che avevo sposato? Adesso pure i riferimenti storici ….booh!
Comunque sì le battaglie sono terminate, almeno fino a quando arriverà la mia matrigna….”- Sara: “ No, anche tu…non usare quel termine! Che cos’hai contro le matrigne?”
Tommy: “Quando conoscerai Betty ne riparleremo, non è una donna di buon carattere, fidati!”
 
Suona il campanello, ecco sopraggiungere Achille, il padre di Lorenzo, un omone mansueto di oltre 150 kili e dietro di lui Betty, una donna già anziana, alta e magra, con i capelli biondi, tinti, raccolti a chignon.
Achille andando verso Sara, Stella e Francesca: “Finalmente vi conosco, come siete belle….fatevi abbracciare!” – Betty arcigna, rivolgendosi a Sara: “ Piacere di conoscerti!.... Non sei poi chissacchè!
 Dalle foto del matrimonio avrei detto che eri meglio!” – Sara: “ Lei invece Signora è esattamente come me l’avevano descritta !”
Ave: “Piacere, io sono Ave!”- Betty: “Lei è una parente?” – Ave: “ Non proprio, sono più un’amica, diciamo!”- Betty: “Beh, allora che cosa aspetta? Vada a casa sua!”
Enrica , capendo che le prossime vittime di Betty sarebbero stati i ragazzi , fa l’occhiolino a Lorenzo e a  Libero e dice: “ Non trovi Lorenzo, che Betty potrebbe avere quella malattia rara,
 di cui mi parlavi la settimana scorsa?”
Libero: “ Sì quella , che se parli troppo il cuore ti cede e puoi anche morire”-
Lorenzo, facendo finta di visitare il collo di Betty: “ In effetti la conformazione della trachea è quella….Betty, quando torni negli Stati Uniti dovresti farti fare dei controlli….
qui, in questo paese arretrato e sottosviluppato, te lo sconsiglio!... Nel dubbio è meglio però che  non parli fino al tuo ritorno!”
Betty rimarrà in silenzio per tutto il resto della serata e così la serata trascorrerà piacevolmente.
 
Achille durante la cena: “ Il prossimo anno ragazzi frequenterete già il penultimo anno del liceo….se pensate ad iscrivervi in un’università degli States, dovete già prepararvi alle selezioni.
Tu  Tommy , so che quest’ anno hai avuto degli ottimi risultati….potresti anche ottenere una borsa di studio”-
 Tommy: “ So che voglio fare medicina, ma non ho ancora deciso se qui in Italia o no”
Intanto Lorenzo ha un tuffo al cuore e pensa: “ Lo sapevo che era troppo bello per essere vero….ci sono voluti diciassette anni per avvicinarci e subito veniamo allontanati,
 ma lui deve vivere la sua vita…è giusto che sia così”
Bobò: “ Io e Alice abbiamo già deciso, ci iscriveremo ad Astronomia a Bologna…. e poi mio padre ha sei figli…… non potrebbe permettersi la retta di un’università americana…”
Achille: “E tu Elena che programmi hai?”-  Elena rimane in silenzio e poi dopo un po’ bofonchia: “ Ma forse Lettere o Filosofia….”
 Ma si rende conto che pronunciare le parole Lettere o Filosofia non ha lo stesso impatto che pronunciare le parole Medicina o Astronomia.
Elena  dice tra sé e sé che sicuramente tutti penseranno che è una ragazza senza qualità.
 D’altro canto non può farci nulla e non riesce ad essere diversa: lei è brava con le parole, si perde nei suoi pensieri, leggere le scatena emozioni.
A scuola è mediocre in tutto, eccelle solo nella produzione scritta. Per lei scrivere è naturale come camminare.
 La ragazza pensa: “ Finirò a vivere una vita mediocre come i miei voti e che non ho scelto, perché a nessuno interesserà la mia laurea in Lettere.
 Intanto continuerò a scrivere storie che mai nessuno leggerà e che non mi daranno  da vivere….”
 
Quando gli ospiti se ne sono andati  Tommy parla con il padre in giardino: “Non so se andrò a studiare in America, secondo me l’importante è impegnarsi al massimo …..indipendentemente se negli Stati  Uniti, o qui in Italia…..e poi so che se tornassi in America , lontano da tutti voi non sarei più  felice e non riuscirei più ad impegnarmi così” Lorenzo: “Hai ragione Tommy” e lo abbraccia tirando un respiro di sollievo.
Più tardi Tommy va a trovare Elena nella sua camera, dove dorme con Francesca. Si sdraia vicino a lei , la abbraccia e le sussurra: “ Eri strana questa sera….che cosa ti succede?”
Elena: “ Tu, Bobò, Alice sapete già tutto….che facoltà sceglierete…che lavoro vorrete fare nella vita….io non sono brava in niente”
Tommy: “ Tu sei brava in un sacco di cose…sei brava a scrivere…sei brava a descrivere le emozioni…sei brava con le parole….sei unica…. Elena…. e io ti amo!”-
 “Tu questi racconti devi provare a spedirli a qualche casa editrice, almeno provaci!” – Elena: “Ma tu andrai a studiare negli Stati Uniti?”- Tommy: “Certo che no!” poi la abbraccia e la bacia teneramente.
 
Intanto Sara si sta svestendo davanti  allo  specchio e sbuffa: “Uffa, quella cornacchia di Betty ha ragione….guarda che fianchi mi sono  venuti…. è una tragedia!”
In effetti, dopo la maternità Sara si è leggermente arrotondata e anche a Lorenzo è cresciuta un po’ di  pancetta. – “E poi tu non vuoi neanche  farmi correre….uffa!”
Lorenzo le si avvicina, la abbraccia da dietro e le risponde: “Non trovi che il destino sia stato già molto generoso con noi?
 Non sai quante persone incontro nel mio lavoro, che lottano per un’ora di vita in più… e tu ti preoccupi dei fianchi un po’più tondi….e poi la tua silhouette un po’ più rinascimentale mi fa impazzire”
 e inizia a baciarla sul collo accarezzandole i fianchi. – Sara: “Ma se gli ultimi esami di controllo al cuore andranno bene, mi farai riiniziare a correre un po’?” –
Lorenzo: “ Un po’ Sara….solo un po’ però….e poi  che ne diresti di lasciare perdere la panna a colazione per qualche tempo?”
I due iniziano a baciarsi e si adagiano sul letto.
 
 
Qualche tempo dopo Elena tornando a casa trova una lettera nella buca delle lettere. Una casa editrice ha deciso di pubblicare alcuni suoi racconti.
 A volte i sogni (molto raramente) si realizzano e creano anche dei profitti!
 
 
 

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Capitolo 7
*** Una giornata particolare ***


Manca ormai solo una settimana per la partenza per la vacanza in Sardegna, quella mattina Sara avrebbe avuto l’ultima visita di controllo dopo l’intervento al cuore.
 Scende in cucina insieme a Lorenzo , dove tutta la famiglia è riunita per la colazione.
Libero: “Buongiorno ragazzi, arrivate giusto in tempo per i cornetti caldi!”
Sara, sedendosi e afferrandone uno: “Grazie, volentieri!”
Lorenzo, togliendole il cornetto dalle mani: “Faremo colazione più tardi, Sara non ti ricordi che devi  fare il prelievo per  l’esame del sangue?”
Sara sbuffando: “Ah, già!”
Francesca: “Poverina!”
Libero : “Non vi preoccupate per le bambine , io accompagnerò Francesca al centro estivo ed Enrica ed Ave si occuperanno di Stella”
Lorenzo : “Grazie zio… dai Sara, salutiamo tutti ed andiamo…. prima iniziamo e prima finiamo!”
La coppia esce frettolosamente e più tardi, arrivata a villa Aurora….
Lorenzo: “ Buongiorno Gloria, oggi c’è con me Sara per l’ultimo Day hospital….è già arrivato Oscar?”
Gloria: “Buongiorno Sara….no, non ancora!”
Sara: “ Ciao Gloria come va?”,
 ma viene interrotta da Lorenzo: “Quando arriva, digli di raggiungerci in sala prelievi!” e trascina via Sara.
Lorenzo: “Siediti lì e tirati su la manica!”
Sara con l’aria un po’ preoccupata: “Agli ordini!”
Lorenzo, mettendole il laccio emostatico al braccio: “ Scusa, sono un po’ frettoloso, ma se riusciamo a fare tutti gli esami questa mattina , poi potrei accompagnarti a casa per pranzo e  tornare in clinica per le visite prenotate. Così uscirei  un po’ prima e poi andremmo a prendere Francesca al centro estivo e  dopo tutti insieme passeremmo in agenzia viaggi a ritirare i biglietti del traghetto e a dare il saldo per la casa…..
ma che hai?.... Sei pallida?..... Ahhh…ti fa impressione il prelievo….”
Le da un bacio sulle labbra: “ Non guardare …. fai un bel respiro lungo..... fai un bel respiro lungo …..fatto!”
Sara espirando : “ Sì, se sopravvivo, potremmo fare tutte queste cose….ma ora andiamo a fare colazione vero?”
In quel momento entra Oscar: “ Ciao… già all’opera…. bravi…chi ben incomincia…”
Sara: “Ciao Oscar il vampiro mi ha già dissanguata….ora andiamo a fare colazione tutti insieme?”
Oscar: “Se vuoi Sara puoi prenderti una bevanda calda alla macchinetta qua fuori…poi dobbiamo andare, ci aspettano per l’ecocardiografia!”
Lorenzo: “Le prendo un cappuccino e arriviamo!”
Sara viene sottoposta all’ ecocardiografia e  all’elettrocardiogramma sotto sforzo.
 Poi si dirige con Lorenzo nello studio di Oscar, dove i due  medici faranno una valutazione conclusiva della malattia di Sara.
Oscar: “Tutto stra-bene, ti dichiaro guarita!”
Sara: “Posso riprendere a fare attività fisica allora?”
Oscar: “ Sì come una persona normale…..non come un’ atleta!”
Lorenzo: “Hai capito? Senza esagerare!”
Sara: “Okay…..senza esagerare!”
Lorenzo, rivolgendosi a Sara: “Amore passo un attimo da un paziente e poi ti raggiungo alla reception per accompagnarti a casa…a più tardi Oscar!”
Lorenzo esce e Oscar coglie l’occasione per parlare con  Sara: “ ….Sara, io ho detto che la tua convalescenza è finita, ma non potrei dire altrettanto di Lorenzo….la tua malattia è stata scioccante per lui….non lo fare preoccupare….dagli ancora un po’di tempo!”
Sara: “Grazie Oscar, seguirò i tuoi consigli…. l’ho fatto soffrire molto vero?”
Oscar: “ Sì”
Sara: “Non volevo…”
Oscar: “ Lo so”
Alla reception  Sara raggiunge Lorenzo e lo bacia, stringendolo forte.
 
Quella stessa mattina Stefano si trovava  nell’ ex bar di Sara, che lui aveva rilevato. Vittorio se ne era andato a lavorare a Londra e lui non aveva avuto ancora il tempo di trovare un altro barista. Era un po’ scocciato di dover stare lì, con il rischio di incontrare Sara. Dopo l’intervento  era andato a trovarla e i due si erano promessi che sarebbero rimasti buoni amici….ma poi non l’aveva più cercata, sapendo di soffrire nel vederla con Lorenzo. Sara si sentiva in colpa nei suoi confronti, perciò  diceva tra sé e sé che era meglio non fare nulla per prima….quando sarebbe stato pronto l’avrebbe contattata lui.
Stefano sta scaricando delle casse di bibite quando  la sua attenzione è richiamata da una vecchia due cavalli che si è fermata davanti al bar. Vede uscire una bellissima ragazza dall’auto, leggermente claudicante. Ha i capelli lunghi lisci e  rossi, un incarnato etereo, con qualche lentiggine e degli stupendi occhi verdi, molto grandi, un po’ a mandorla e molto espressivi. Indossa una lunga gonna colorata(un po’ stile Pippi Calzelunghe)e degli anfibi neri.
Con un po’ di difficoltà la ragazza esce dalla macchina e sbuffando : “Quel malheur !”
Stefano si avvicina: “ Posso aiutarla? Ha dei problemi con l’auto?”
La ragazza, con un dolce accento francese: “Dicevo…che sfortuna! La mia vecchia amica questa mattina non ne vuol sapere proprio di accompagnarmi a lavoro….non mi guardare così…sono zoppa perché ho una gamba finta!”
Stefano: “Io veramente guardavo tutt’altro…uhm vediamo…”
Apre il cofano dell’auto: “Sei un’auto affascinante come la tua proprietaria”
La ragazza: “Vuoi dire che sono una vecchia cariola?”
Stefano: “ Voglio dire che te e la tua auto siete due tipe particolari…particolari belle”-
“Temo che dovremo chiamare un carrattrezzi….si è rotta la cinghia dell’alternatore!”
La ragazza porgendo la mano: “Piacere sono Marguerite”
Stefano: “ Io sono Stefano… entra nel mio bar… ti offro da bere e chiamiamo un meccanico”
Marguerite: “ Sono già le sette e trenta, io sono la maestra del centro estivo….alle otto arrivano i bambini!”
Stefano: “Posso accompagnarti  io, lasciami le chiavi…chiamerò  il carrattrezzi dopo…a che ora esci da scuola?”
Marguerite: “ Ma tu sei così gentile con tutti?”
Stefano: “ No , solo con quelle rosse, carine e simpatiche….allora…. ti accompagno io?”
Marguerite: “ Mi faresti un enorme piacere….”
Stefano: “ Andiamo allora!”
In macchina
Stefano: “Come mai sei a Roma…sei  francese  vero?”
Marguerite: “All’università ho conosciuto un italiano. Dopo la laurea ci siamo trasferiti insieme in Italia. Io ancora non avevo trovato lavoro, lui invece lavorava per una multinazionale…un tipo importante insomma.
Un anno fa abbiamo avuto un incidente in moto. Tutti e due più la moto siamo caduti sulla mia gamba….e così l’ho persa. Dopo qualche mese si è innamorato di un’altra, ma non aveva il coraggio di lasciarmi….credo si sentisse in colpa per l’incidente.  Solo che…. io li ho scoperti e così me ne sono andata”
Stefano: “ E lui ti ha cercata?”
Marguerite, ridendo: “Ma magari, non se ne è  accorto ancora adesso, che me ne sono andata …ero diventata un soprammobile!”-
“ E tu, perché sbuffavi già alle sette e trenta del mattino?”
Stefano : “La donna di cui ero innamorato…in realtà amava un altro e sotto, sotto io l’ho sempre saputo!”
Marguerite: “Non era il sogno giusto allora….hai mai sentito parlare di un sogno in cui c’è un amore non corrisposto…c’est impossible….non è possibile…non ti devi stancare di cercare il tuo sogno….quello giusto!”
Stefano tra sé e sé: “ Forse il mio sogno giusto sei tu….è la prima volta che non ho pensato a Sara per più di un’ora,  dopo che lei mi ha lasciato”
Poi ad alta voce: “ A che ora passo a prenderti  questa sera mademoisselle?”
Marguerite: “Alle 17 e 30 mon cher ami! Grazie”
Intanto  erano arrivati davanti al centro estivo
Stefano: “ A dopo allora”
Marguerite: “A dopo, grazie!”
 
Lorenzo verso le quattro del pomeriggio torna a casa, entrando dalla cucina e trova Stella nel seggiolone, che sta mangiando la mela grattugiata per merenda . Sara gli va incontro nascondendo qualcosa dietro la schiena.
Lorenzo la bacia e poi cerca di capire che cosa sta nascondendo…..e scorge una scatola di wafer al cioccolato: “T’ho beccata, ma non ti eri messa a dieta per la prova costume?”
Sara: “ Lasciami stare, ancora aspetto la colazione di questa mattina!”
Lorenzo: “ Andiamo a prendere  Francesca allora?”
Poi si china per prendere Stella nel seggiolone….ma la bimba gli sputa tutta la pappetta di mela sulla camicia.
“Chi sa da chi hai preso?”
Sara: “Chissà! Ahahahah!!!”
 
Arrivati al centro estivo l’insegnante  fa incontro alla coppia: “ Buongiorno, sono Marguerite  Blanchard , l’insegnante di Francesca, prima di chiamare la bambina  volevo raccontarvi quello che è successo oggi.
Dopo pranzo i bambini giocavano in giardino. Martina ha chiesto a Francesca se suo padre era quel dottor Martini che aveva operato sua nonna. Francesca ha risposto di sì. Alessandro, un altro bambino, ha detto che era una bugia, perché Francesca  non faceva di cognome Martini. Allora lei gli ha allungato un pugno….io vi racconto questo, non per il pugno…che secondo me il bambino ha anche un po’ meritato…ma… perché mi sono stupita della reazione di Francesca….è una bambina così tranquilla e gentile con tutti…sono preoccupata che ci sia rimasta molto male….”
Sara: “Noi la stiamo adottando, forse lei non ce l’ha fatta a dire la verità….”
Marguerite: “L’avevo immaginato…statele  vicino, povera bambina!”
Lorenzo e Sara si guardano preoccupati. Francesca gli corre incontro, facendo finta di nulla.
All’uscita Sara vede la macchina di Stefano,  poi  vede Marguerite salirci sopra ed è proprio contenta di vedere i due  insieme.
La famigliola va agenzia di viaggio,  poi a mangiare un gelato e  rientra a casa.
 
Stefano: “Com’è andata la giornata?”
Marguerite: “ C’è stato qualche problema, ma nel complesso bene…e la mia vecchia amica come sta?”
Stefano: “Sarà pronta per domani pomeriggio, ovviamente servizio taxi assicurato anche per domani, se sei d’accordo”
Marguerite: “Grazie”
Stefano: “No, grazie a te!”
Marguerite: “Di che cosa?”
Stefano: “Di essere capitata nella mia vita”
“Volevo invitarti a cena a casa mia….ma mi rendo conto che per te sono uno sconosciuto…allora ho
 pensato ….perché  non andiamo a mangiare qualcosa nel mio bar?”
Marguerite: “Volentieri”
Arrivati al bar
Stefano: “Balliamo?”
Marguerite: “Ma io ho una gamba artificiale…come faccio a ballare?”
Stefano: “ Evidentemente non hai mai incontrato il cavaliere giusto! Non esiste un sogno, senza il cavaliere giusto!”
I due ballano spensierati ,ridendo e parlando.
Marguerite: “ Grazie!”
Stefano: “Di cosa?”
Marguerite: “Di essere capitato nella mia vita!”.
 
Lorenzo, Sara e le due bambine rientrano a casa.
Ave: “Ciao ragazzi, tutto bene? Cominciavamo a stare un po’ in pensiero….e queste signorine come stanno?”
Sara: “Benissimo….ci siamo fermati a prendere un gelato….che poi io non dovrei, perché sarei a dieta…va beh! Lasciamo stare….abbiamo il tempo di lavare le bambine prima di cena?”
Enrica: “Sì, Tommy, Elena e Bobò devono ancora arrivare…”
Sara e Lorenzo salgono al piano superiore e infilano nella vasca da bagno Francesca e Stella. Con l’accappatoio le trasferiscono in braccio , vocianti, nella cameretta ( ora che Stella non si sveglia più di notte dormono insieme, mentre Elena si è trasferita nel garage, di Anna).
Mentre Sara le veste con i pigiamini, pronte per cena e nanna Lorenzo: “ Franci, ti devo iniettare la penultima dose di vaccino per l’ allergia. Vado a prendere la fialetta in frigo….mi raccomando, non iniziare a correre per tutta casa!
Francesca: “Okay!”
Lorenzo torna su con la fialetta in mano, mentre Sara scende con Stella , per iniziare a imboccarle la pappa: “Ci vediamo tra poco….ci sono le milanesi con le patatine, solo che io…ho detto ad Ave di prepararmi il petto di pollo ai ferri con l’insalata…è dura restare in forma!”
Francesca è seduta sul letto e guarda Lorenzo aspirare con la siringa la fialetta e poi buttare fuori l’aria dall’ago. L’ansia le sale sempre più, il respiro diventa affannoso, sente il cuore pesante pulsarle nel petto, le mani le sudano. Lorenzo inizialmente non si accorge di nulla e continua a parlare delle prossime vacanze, poi si gira con la siringa in una mano e il batuffolo di cotone con il disinfettante nell’altra. Vede Francesca che si regge la  testa tra le mani. Poggia,  dopo averle rimesso il tappo, siringa e batuffolo sul comodino.
“Franci che cos’hai?” e le si siede vicino tirandole su il mento.
“Sei bianca come un lenzuolo, distenditi sul letto….se no svieni” e l’aiuta ad adagiarsi sul letto.
Francesca: “Sono una cretina, ho paura di tutto da quando….ma tu hai mai paura?”
Lorenzo: “No il cretino sono io che non mi sono reso che il tuo non era solo un capriccio, ma una fobia…comunque avere paura non è da cretini…è umano. Due anni fa io non riuscivo più a fare il mio lavoro, non riuscivo più ad operare…poi grazie all’amore della mamma  ho superato quel momento”
Francesca: “Come hai fatto?”
Lorenzo: “Lei rischiava di morire e io ho ripensato  che tempo prima mi aveva detto che, se avesse dovuto mettere  la sua vita nelle mani di qualcuno, l’avrebbe messa nelle mie…e poi avevo il terrore di perderla…sapevo che solo io potevo fare quell’operazione….e così …ho trovato il coraggio di riprendere in mano il bisturi , per amore suo…solo con l’amore si vincono le paure”
Francesca: “Io ho sempre avuto paura delle punture, la mia prima mamma, quando dovevo fare i vaccini,  mi stringeva forte, forte….lei non era come voi …era sempre un po’nervosa. I soldi non ci bastavano mai, lei puliva uno studio di avvocati e faceva qualche altro lavoretto. Si vantava che la nostra Panda aveva imparato  ad andare senza benzina….ma ogni tanto ci toccava andare a piedi, perché non avevamo più neanche dieci euro da metterle nel serbatoio. Il Sabato era il giorno più bello perché gli avvocati le pagavano la settimana. La mamma allora comprava due pizze surgelate, due coca cola e continuava a dire che nessuno mangiava bene come noi…”
Lorenzo sorride, Francesca continua il suo racconto: “ Un pomeriggio sono tornata a casa e davanti la porta ho trovato la nostra vicina, che mi ha detto che dovevo andare a casa sua perché mia mamma aveva avuto un incidente e stava in ospedale. L’ho trovato strano, perché fino a quel giorno, non mi aveva mai rivolto la parola. Il giorno dopo è venuta l’assistente sociale che mi ha detto che mia mamma era andata in cielo.”
Lorenzo si inizia a commuovere , Francesca continua a parlare: “Al funerale cerano le vicine, io, l’assistente sociale e le mie maestre…sulla lapide non c’era neanche la sua foto e neanche un vasetto per i fiori…ho pensato che tanto non mi ci avrebbero più riportata e così è stato”
Lorenzo: “Ti prometto che ti ci porterò e faremo mettere una bellissima lapide, con tanti fiori…”
Francesca sorride e continua il suo racconto: “Quella sera mi hanno portata all’istituto di suore….e lì non mi parlava più nessuno…era come se non esistessi. Nessuno mi chiedeva niente….della scuola, se stavo bene, se stavo male, se desiderassi qualcosa….le suore parlavano solo del Signor Dio”
Lorenzo: “ Signor Dio?”
Francesca: “ Al Signor Dio piacerebbe questo….il Signor Dio vorrebbe quest’altro…devi pregare il Signor Dio.”
“Allora io ho chiesto alle suore che necessità aveva il Signor Dio di prendere la mamma  a una bambina…lo capisco anch’io che sono piccola che non si prende la mamma a una bambina che ha solo lei…soprattutto se intorno hai tantissima gente che è già morta”
Lorenzo sorride, Francesca continua: “ Non l’avessi mai detto, si sono arrabbiate a morte….come se il Signor Dio fosse loro parente….e poi mi hanno detto che loro erano sposate con lui…..ma come ….uno che non vuole neanche il divorzio può avere tutte quelle mogli?”
“Poi un pomeriggio stavo malissimo, mi faceva male la pancia e la gamba e non riuscivo neanche a muovermi”
Lorenzo: “L’appendice si era infiammata”
Francesca: “L’operatrice mi aveva dato una medicina effervescente, ma io stavo sempre più male….poi è arrivata la notte e io ho pensato adesso mi metto a urlare…quando urli poi nei film muori…così o non sentirò più male, o tornerò  con mia madre…allora la suora ha chiamato l’ambulanza”
“Al pronto soccorso ho rivisto Oscar che si è arrabbiato con la suora perché avevano aspettato tutto quel tempo a chiamare il 118….gridava che bisognava chiamare Lorenzo….che dovevano  fare in fretta….poi  mi ha fatto una puntura….ma stavo troppo male per avere paura….dopo non ho sentito più male”
Lorenzo: “Sarà stato un antidolorifico da cavallo!”
Francesca:  “Quando ti ho visto, pensavo di essere già morta… proprio tu…”
Lorenzo: “Beh lì Signor Dio 1000 punti a favore….!”
Francesca ridendo: “ Sì lì è stato un grande a farci rincontrare…tu mi sorridevi e io non ero più abituataal fatto che qualcuno potesse sorridermi. Quando mi sono risvegliata dall’operazione ho visto quella che allora era solo Sara. Lei ha fatto quello che avrebbe fatto mia madre: mi accarezzava, mi ha rinfrescata, è uscita ed è tornata con un pigiamino nuovo….la sera è voluta rimanere lì con me…anche se tu le chiedevi di tornare a casa a riposarsi”
Lorenzo: “ Signor Dio altri 1000 punti!”
Francesca: “Il resto te lo ricordi no?”
Lorenzo: “Sì”
Francesca: “Oggi ho dato uno schiaffone a un mio compagno , che diceva  che non sono figlia vostra…perché era vero…e se domani arriva l’amico di Lele e vuole portarmi via….perché quello è mio padre vero?”
Lorenzo: “ Sì, ma ha già detto che ti lascerà con noi….ci vorrà solo un po’ di tempo” e la stringe forte a sé.
Francesca: “Dai, fatti coraggio, fammi ‘sto vaccino…è già da un po’ fuori-frigo, non voglio più avere l’asma!”
Lorenzo: “ Aspettami qua”.  Scende al piano di sotto. Sara sta ancora imboccando Stella: “Hai gli occhi rossi…c’è qualche problema con Francesca?”
Lorenzo: “ No solo che abbiamo bisogno di te…tutti e due!”
Libero: “Vai Sara…ci penso io a Stella”
Arrivati in cameretta, Sara si siede sul lettino di Francesca, la fa sedere sulle sue gambe …con una  mano le tiene la testa sul suo petto, con l’altra le tiene su la manica della maglietta.
Lorenzo riprende la siringa e passandole il batuffolo sul braccio: “ Fai dei bei respironi lunghi…e pensa a qualcosa di bello….”
Francesca : “A che cosa devo pensare?”
Lorenzo: “A quello che vuoi ….ho già finito!”
Poi scendono giù per la cena …..allegramente si mettono tutti a tavola…ma suona il telefono.
Sara: “ Vado io! Tanto io non devo mangiare le patatine fritte…”
Dopo poco ritorna urlando: “ Il giudice ha deliberato l’adozione, domani dobbiamo andare a firmare i documenti!”
Lorenzo: “Grande rimonta di Signor Dio:  5000 punti!”
Sara: “Che cosa dici?”
Lorenzo:  “Niente, niente!”
Il padre di Francesca aveva formalmente rinunciato al riconoscimento e aveva chiesto al giudice di accelerare i  tempi dell’adozione, nell’interesse della bambina.  Il giudice, vista la situazione particolare, aveva derogato anche al fatto che Lorenzo e Sara  non erano sposati da più di tre anni.
 
La sera in cameretta, Sara: “Franci puoi scegliere se aggiungere il cognome Martini al tuo o se vuoi solo fare di cognome Martini….domani andremo all’anagrafe e ti faremo rilasciare una nuova carta d’identità per minori…scegli liberamente”
Francesca: “Voglio chiamarmi solo Francesca Martini…..voi non sapete come sono i ragazzini di terza elementare…lo noterebbero subito se avessi due cognomi e soprattutto poi scoprirebbero che Stella e Tommy ne hanno solo uno….sono stufa di dover raccontare la mia storia….la racconterò solo a chi voglio!
Voglio andare a scuola qui a Poggiofiorito il prossimo anno…al parco ho conosciuto già tutti. E poi Marguerite mi ha detto che il prossimo anno insegnerà lì , in quarta, sapete… lei è super-abile!”
Sara: “Super-abile?”
Lorenzo: “Ho notato che ha una protesi alla gamba…”
Francesca: “Ecco appunto ….come la definireste voi una che va più veloce degli altri, ma con una gamba finta?”
Sara: “Non fa una piega!”
Francesca: “ Lei ci fa fare un sacco di cose interessanti ….domani disegneremo le emozioni!”
Lorenzo : “ Parleremo  allora con  Super- teacher!”
   

E finalmente scende una notte di riposo in quella giornata particolare....

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Capitolo 8
*** Le prove della vita ***


Alla prima cena di Marguerite e Stefano ne seguiranno molte altre. Sembra quasi che il destino voglia restituire ai due ciò che gli aveva sottratto: spensieratezza, gioia, intesa, ma soprattutto un amore vero.
Dopo qualche giorno dal loro incontro,  la coppia si lascia andare al primo bacio, ma Stefano non si spinge più in là.  Pur desiderando molto Marguerite, preferisce aspettare,  ha paura di rovinare tutto.
Teme la possibile fragilità di Marguerite dopo la recente fine della sua relazione, ma soprattutto  dopo l’incidente subito.
Anche Marguerite vorrebbe abbandonarsi a Stefano, ma è spaventata dalla presenza della sua protesi. Dopo l’incidente non aveva avuto più rapporti intimi con il suo ex-fidanzato e gli sembra impossibile di poter essere ancora attraente senza una gamba.
Finalmente una sera accade che…
I due bevono un po’ di più, dopo una buona cenetta e tante risate a casa di Stefano. Sul divano iniziano a baciarsi finché Stefano prende in braccio Marguerite e la porta in camera, adagiandola sul letto.
 Inizia a spogliarla…prima la maglietta, poi la gonna, la biancheria e poi ….la protesi, che cade a terra come una piuma, come se l’amore e la passione della coppia ne avessero alleggerita la sostanza.
Stefano: “Non ho mai desiderato nessun’altra  come te…, sei la donna più attraente del mondo e io sono l’uomo più felice del mondo”
Marguerite lo bacia e ride, ride e lo bacia, non riuscendo a dire una parola per la gioia….con la testa finalmente sgombra da tanti pensieri.
Una mattina Stefano, davanti al bar,  vede Sara passare con il passeggino e finalmente si rende conto di non soffrire più per lei.  Si sente pronto a parlarle, come se fosse stata sempre solo un’ amica…
gli sembra addirittura impossibile di aver amato un’ altra che non sia Marguerite: “Come si chiama questa bambina con questi due fanali azzurri?”
Sara: “Ciao Stefano….quanto tempo…lei si chiama Stella, come stai?”
Stefano: “Ora bene ….non sai quanto bene….”
Sara: “Sono felice per te….veramente tanto”
 
E’ il giorno della partenza per la vacanza in Sardegna. Lorenzo ha affittato un pulmino nove posti, perché anche la vettura monovolume è diventata inadeguata all’allargata famiglia Martini.
Tommy vede Elena trascinare a fatica uno zaino per le scale: “Ehi Elena lascia fare a me….deve essere molto pesante”
Elena: “No, non molto….ma io sono così stanca”
Tommy, baciandola: “Ma stai bene?”
Elena: “ Sì, sì sto bene….sono solo stanca”
Enrica: “Stai sempre alzata fino a tardi a scrivere….meno male che andrete un po’ al mare”
Lorenzo: “ Sbrigatevi che perdiamo il traghetto…..e soprattutto basta portare giù roba da caricare…non so più dove metterla”
Sara con le mani piene di borsette e borsine: “Come sei concreto….rilassati…ci starà tutto”
Anche questo viaggio verso l’isola trascorrerà allegramente per Sara, Lorenzo, Tommy, Elena, Stella, Francesca, Bobò e Alice.
Arrivati nella villa al mare, Sara corre subito in cucina e guardando il tavolo sul quale aveva partorito l’anno precedente: “Come sono contenta di essere così non-incinta quest’anno!”
Lorenzo prendendola in giro: “Ma dai che….. mi ha detto Oscar che il prossimo anno mi metterà  nella valigetta il necessario per  l’epidurale….non fare tante storie!” e ride.
I giorni seguenti passeranno tra bagni, passeggiate, gite sul gommone e cene nella grande cucina della villa.
Una delle ultime sere prima del ritorno a Roma, Elena e Tommy stanno apparecchiando la tavola...ad un certo punto Elena cade a terra: “Sono inciampata”
Sara: “Non sei inciampata…ti ho vista cadere così…apparentemente senza un motivo”
Lorenzo: “ Vieni …ti  misuro la pressione… magari con tutto il caldo in spiaggia”
Elena si siede sul divano.
Lorenzo: “No  la pressione è normale….quando torniamo a Roma, facciamo qualche esame in clinica signorina…ma ti era  già capitato?”
Elena: “Sì qualche volta……… sono solo molto stanca”
Lorenzo rimane un po’ preoccupato e più tardi Sara, quando sono  lontani dagli altri, gli dice: “Si sarà affaticata l’ultimo periodo di scuola”
Lorenzo: “La stanchezza non fa cadere per terra così….non è svenuta…è caduta per terra ….e poi tutta questa spossatezza  a neanche diciassette anni  non me la spiego”
Sara:  “Che cosa pensi che sia?”
Lorenzo: “Potrebbero esserci mille cause…ma finché non faremo degli accertamenti medici, non si può dir niente”.
 
I Martini sono ritornati a Roma la sera precedente.
Lorenzo bussa alla porta di Elena: “Elena preparati, questa mattina ti ricordi che verrai in clinica con me?”
Elena: “Perché?….solo perché sono caduta, mi sembra esagerato….e poi devo mettere a posto tutti i miei bagagli”
Lorenzo facendo finta di essere arrabbiato: “I bagagli possono aspettare…io no…è un ordine!  Perché nessuno in questa famiglia mi dice sì …e basta”
Sara: “Ti conviene assecondarlo….avrà già fatto circondare la casa, ne so qualcosa….”
Tommy: “Vengo anch’io!”
Libero: “Appena puoi telefonaci subito Lorenzo…ma non è il caso che veniamo anch’io ed Enrica?”
Lorenzo: “Non ti preoccupare zio, basterà Tommy a farle compagnia…sono solo alcuni controlli… te la riporteremo a casa subito”
 
In clinica Lorenzo fa accomodare i ragazzi nel suo studio e va a parlare con Oscar.
Oscar: “Bentornato Lorenzo, tutto bene?”
Lorenzo: “Grazie!...Oscar, vengo subito al sodo: sono preoccupato per Elena!”
Oscar: “Perché?”
Lorenzo: “Perde l’equilibrio, è caduta per terra senza un motivo, si lamenta sempre che è stanca…temo qualcosa di neurologico…la sclerosi multipla”
Oscar: “Hai già telefonato a Lele?”
Lorenzo: “No….mi auguro di essermi sbagliato, prima facciamole una risonanza”
 
Alla reception
Oscar: “Ciao Elena, come ti senti…tutto bene?”
Elena: “Solo un po’ di stanchezza…”
Lorenzo: “Adesso faremo una risonanza, tu Tommy aspettaci qui”
Durante l’esame i due medici si guardano afflitti, appaiano subito delle lesioni al midollo, che indicherebbero la malattia.
Oscar: “Telefono a Lele a Parigi, tu Lorenzo avverti  Libero ed Enrica….ormai non ci resta che dirlo a tutta la famiglia”
Più tardi Lorenzo nel suo studio parla con Elena, Tommy, Enrica e Libero: “La risonanza ci indica che Elena è affetta da sclerosi multipla. So che è una malattia che spaventa….ma  con i progressi che ha fatto la medicina, ormai siamo in grado di controllarne, quasi di arrestarne il processo….e di assicurare una buona qualità di vita. Dobbiamo solo essere tempestivi nelle cure…per questo ti ricovereremo. Domani ti faremo un prelievo del fluido cerebrospinale, in modo da capire lo stato di avanzamento della malattia”
Elena scoppia a piangere, Tommy e i nonni cercano di consolarla, ma lei grida: “Io non farò proprio niente, io non voglio finire su una sedia a rotelle, non voglio vivere una vita così, preferisco morire”
Lorenzo: “Ma chi ti ha detto che finirai su una sedia a rotelle….e poi se anche fosse, la vita…. val la pena sempre di viverla, no?”
Tommy: “Ma a me non ci pensi?”
Elena: “Che te ne farai più… di una come me ?”
Tommy: “Non ti permetto neanche di attribuirmi pensieri del genere….che cosa pensi di me? Io voglio stare con te e basta. Se mi capitasse qualcosa per te non sarebbe la stessa cosa?”.
Il ragazzo cerca di abbracciarla, ma Elena lo allontana.
Enrica: “Parla così perché è sconvolta”
Elena: “Andate via tutti…non vi voglio più sentire  parlare….andate via!”
I Martini tornano a casa sconsolati
 
Il giorno seguente Elena è distesa su un lettino, su un fianco , rannicchiata ,con la schiena scoperta, per il prelievo del fluido cerebrospinale. La ragazza si agita e Lorenzo non riesce ad inserire l’ago dell'anestesia locale.
Oscar cerca di tranquillizzarla, ma Elena continua a piangere e a divincolarsi, dicendo che è tutto inutile.
I due medici decidono di rinviare l’esame. Lorenzo uscendo si scontra quasi con Marguerite: “ Che ci fa qui ?”
Marguerite: “E’ per la riabilitazione….ho dovuto imparare a camminare con la mia nuova amica in ferro e plastica….adesso sono quasi a fine corso”
Lorenzo: “Forse lei può aiutarmi…..” e le racconta di Elena.
Marguerite si offre di cercare di far ragionare la ragazza.
Entra nella stanza dove Elena è ancora sul lettino.
Marguerite: “Piacere, sono l’insegnante di Francesca, mi chiamo Marguerite”
Elena: “Quindi lei è Super-teacher? Sa Franci la chiama così….”
Marguerite: “Sì sono io….. senti….senza tanti giri di parole….. ti informo che sono una persona felice anche senza una gamba…e non pensare che sono un’eroina…la vita a volte ci rende eroi per caso….
ma forse secondo te dovrei uccidermi….senza la mia gamba la mia vita non vale più nulla vero….? Arrivederci  mon  amie, sarò pure Super-teacher, ma certi capricci, proprio non li sopporto!”
Elena rimane scossa…ma incredibilmente inizia a vedere la situazione in un altro modo. Intanto Lorenzo ed Oscar rientrano.
Elena: “Scusate, farò l’esame…potete solo far entrare Tommy….ho bisogno di averlo vicino”
Lorenzo, tirando un respiro di sollievo: “lo chiamo subito…è qua fuori”
Dopo il prelievo, mentre Elena sta per essere riportata in stanza, dal fondo del corridoio si sente la voce di Lele: “Non ti preoccupare amore mio andrà tutto bene….”
Lele saluta e ringrazia Lorenzo e Oscar.
Lorenzo accarezzando Elena sulla testa: “Ora vi lascio un po’ tranquilli….tanto con te, Lele ci parliamo dopo….Elena devi rimanere a letto per alcune ore….ricordati”
Lele saluta il cugino e poi rivolgendosi alla figlia: “Noi Martini siamo abituati a combattere….non ci fa paura nulla vero?”
Elena: “ Sì papà”.
 
 
 
 

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Capitolo 9
*** E tutto finisce....bene! ***


Stefano quella mattina  era stato svegliato da degli strani rumori in bagno….come se Marguerite stesse aprendo una confezione di qualcosa. Poi aveva sentito più volte scorrere l’acqua ed infine l’aveva udita esclamare: “Mon Dieu”.
Le aveva chiesto che cosa stesse succedendo e Marguerite: “Rien, mi sono macchiata e ora mi devo cambiare di nuovo”.  Ma poi era uscita, l’aveva salutato e non aveva indossato un altro vestito.
 Ormai vivevano insieme e di solito era lui a svegliarla: “Che strano…. avrà avuto fretta stamattina, speriamo che la due cavalli non la lasci di nuovo per strada….meglio che mi alzi, nel caso che mi chiami”.
Trova il bagno un po’ in disordine…: “Marguerite aveva proprio fretta, lei  è così ordinata…”.
  Si accorge che il dentifricio è irrimediabilmente finito, allora inizia a frugare sotto il lavandino , gli pare di afferrare una scatoletta che potrebbe essere un dentifricio nuovo…la tira su…e ha un brivido….sulla confezione c’è scritto: Clearblue- test di gravidanza!
Si siede su uno sgabellino, apre la confezione….sullo stik due striscioline formano una croce.
 Legge sulla confezione…una strisciolina = non incinta…due striscioline = incinta.
INCINTA!
Si veste in fretta e furia e corre fino al fioraio all’angolo. L’uomo sta ancora aprendo il negozio.
Stefano: “ Presto, mi dia un enorme mazzo di margherite…sto per diventare padre!”
Corre fino alla macchina, poi guida canticchiando fino alla scuola di Poggiofiorito, che ospita il centro estivo.
I bambini sono in giardino. Marguerite è di schiena, che sta spiegando le regole di un gioco.
Stefano, porgendole il mazzo di fiori e inginocchiandosi: “ Marguerite, musa della mia vita, vuoi sposarmi? Voglio fare di te una  donna onesta”
Francesca: “Perché è disonesta?”
Stefano: “ E’ disonesta se non mi dice di sì!”
Marguerite: “Sì”
Stefano la bacia e poi girandosi verso i bambini: “Naturalmente voi siete tutti invitati!”
 
Quella stessa mattina Elena si era svegliata con un mal di testa abbastanza forte.
Lorenzo, la sera precedente, le aveva chiesto più volte di avvisarlo nel caso le fosse venuta l’emicrania, ma lei voleva rimanere da sola e se avesse ammesso di non stare bene,  qualcuno della famiglia si sarebbe trattenuto con lei.
 Così, anche quando era finito l’effetto dell’anestesia,  aveva detto di stare benissimo e si era sforzata di essere allegra e scherzare con tutti quelli che l’erano andata a trovare: suo padre, Bobò e Alice, i nonni.
Tommy era rimasto con lei tutto il pomeriggio. Dopo cena erano tornati anche Lorenzo e Sara.
Quest’ultima aveva ancora vivo il ricordo del suo risveglio post- operatorio, in cui c’era stata la dichiarazione di Lorenzo….. ma anche tanta spossatezza, debolezza e necessità di quiete.
Lorenzo: “Ora se vuoi puoi alzarti…sicura di non avere mal di testa? Hai gli occhi un po’ segnati…”
Elena, facendo finta di sdrammatizzare: “ Ci credo, mi hai conficcato dieci centimetri di ago nella schiena….e ora magari me ne vuoi conficcare un altro, per un mal di testa che non ho!”
Lorenzo sorridendo: “ Guarda che esiste anche la terapia orale! Sicura che stai bene?”
Elena: “Sto bene, sto bene, ma ora vorrei dormire un po’”
Sara allora l’aveva accompagnata in bagno, l’aveva aiutata a lavarsi e cambiarsi.
 Elena si  sentiva senza forze e l’avrebbe preoccupata di dover compiere da sola  tutte quelle operazioni come pettinarsi, prendere oggetti, riporli.  
Perciò aveva gradito l’aiuto materiale di Sara molto di più di tutti quei discorsi consolatori, che le avevano fatto durante la giornata.
 Poi la coppia se ne era andata, portando via anche Tommy.
Sentiva l’indolenzimento della rachicentesi salire lungo la colonna vertebrale, fino alla testa ,sempre di più, mano a mano che gli effetti dell’anestesia svanivano.
Era riuscita a dormire poco,  perché ripensava a quello che era successo durante la giornata.
Il discorso di Marguerite l’aveva colpita. Era stata la parola capricci a farle cambiare idea e accettare di sottoporsi ad indagini e terapie.
“Non voglio essere capricciosa con le persone che amo….voglio solo dare spazio al mio dolore.
 Sono tutti così pressanti nel voler trovare le soluzioni, ma io non ho avuto neanche il tempo di rendermi conto di quello che mi sta capitando. Voglio soffrire tranquilla e da sola.
Devo poter incassare il colpo, prima di decidere che non è poi tanto forte.
Marguerite sì, ha dovuto accettare di aver perso una gamba, ma non dovrà vivere nella paura di poter peggiorare…..non c’è cosa peggiore dell’incertezza…potrei vivere un’esistenza quasi normale….o essere completamente dipendente dagli altri”
Poi le era tornato in mente quando, prima della rachicentesi,  era entrato Tommy..….lei era seduta sul lettino, con i capelli biondi e ricci raccolti in una coda morbida su un lato ,buttata sul davanti.
  L’oro dei suoi capelli era l’unica nota allegra di quella situazione. I due ragazzi si erano abbracciati forte.
 Poi Lorenzo aveva detto: “ Sfruttiamo Tommy, visto che c’è: rimani seduta sul lettino abbracciata a lui, chinati in avanti, curvando la schiena più che puoi”.
Tommy l’aveva sorretta , mentre delicatamente le accarezzava la nuca e aveva pensato: “Sarò io un giorno a curarti e ti rimarrò sempre accanto…la sclerosi non potrà mai vincerci….”
Lorenzo, invece, in quel momento avrebbe voluto non essere un chirurgo e soprattutto non essere lì,   per poter lasciare fare a qualcun altro.
Aveva pensato che, negli ultimi due anni, troppo spesso aveva dovuto mettere le mani sulle persone che amava.
Adesso si trovava lì, con quella schiena di ragazzina nuda davanti, che sbucava dal camice dell’ospedale, lasciato aperto dietro.
 “Questi due ragazzi dovrebbero essere in giro per Roma o su un muretto a chiacchierare con i loro amici… e invece…. mi tocca infilare un ago, tra la terza e la quarta vertebra, alla ragazza di mio figlio …”.
 Quando quelle piccole gocce di liquor erano uscite dal piccolo serbatoio, del sottile e lungo ago, Oscar le aveva raccolte in una provetta.
Con loro, era uscita  per sempre,  da quella schiena, un po’ di spensieratezza adolescenziale.
Elena, grazie all’anestesia locale, non aveva sentito dolore, solo un po’ di fastidio e di formicolio alle gambe. Poi si era detta: “Me le devo ricordare tutte queste sensazioni….per poterle scrivere”
Era abituata a reagire alle situazioni scrivendo.
 
…..E adesso si stava svegliando.
Con la coda dell’occhio vedeva che Lorenzo era già lì.
Lorenzo: “Allora, sei riuscita a dormire?”
Elena alla fine lo aveva ammesso: “Non molto….ho mal di testa…sono indolenzita dalla schiena fino alle tempie”
Lorenzo: “ E’ frequente  dopo una rachicentesi…….perché non me l’hai detto?....ti vado a prendere delle gocce di Novalgina”
 Mentre Lorenzo era uscito per reperire il medicinale, Elena sente dei passi lungo il corridoio….dopo qualche istante vede entrare sua madre Alice, che cammina, appoggiandosi ad una stampella:
“Elena, amore mio” dice, commuovendosi e buttandole le braccia al collo
Elena: “Mamma…te l’ha detto papà?”
Alice fa cenno di sì con la testa.
Elena: “Come mai quella stampella? Tu stai bene?”
Alice: “La sclerosi non è ereditaria….ma c’è una predisposizione genetica….quindi , avendo io la malattia….tu avevi più probabilità di svilupparla….”
Elena: “ Perché non l’hai mai detto a nessuno? Neanche a papà….”
Alice: “Quando  mi sono accorta di essere malata ero in viaggio per lavoro….ero ancora sposata con tuo padre e voi eravate piccoli….sono caduta in una terribile depressione, non volevo più nessuno intorno.
Non accettavo la malattia, credevo che vi sarei stata di peso….e questo non potevo accettarlo.
 Ho deciso di scomparire per un po’. Poi il po’ è stato più lungo del…previsto.
Quando ero pronta a ritornare…ormai avevo perso Lele….. certo…. pensava che io l’ avessi abbandonato…. e voi….che nel frattempo eravate cresciuti senza di me.
E poi, le poche volte che ho trovato il coraggio di vedervi …ho potuto costatare che ormai io ero tagliata fuori dalla vostra vita…..mi ero esclusa da sola….perché non ero stata in grado di condividere il mio dolore con  le persone che amavo.
Quando tuo padre mi ha telefonato e mi ha raccontato della tua reazione alla malattia, ho capito che stavi per compiere lo stesso errore che ho fatto io….non farlo Elena…non chiuderti in te stessa…permetti a chi ti vuole bene di rimanerti vicino!”
In pochi minuti Elena aveva potuto rispondere a domande, che si era posta centinaia di volte negli ultimi anni , senza trovare una risposta.
 
L’indomani arrivano i risultati delle analisi. Fortunatamente la sclerosi non è a un livello avanzato, con le cure necessarie, Elena potrà vivere una vita pressoché normale.
Alice ritorna a Monaco, dove ormai si è stabilita. Elena convince Bobò a riallacciare i rapporti con la madre e si dice tra sé e sé che , se non avesse avuto  la sclerosi, non sarebbe mai riuscita a capirla: “Forse era destino che avessi questa sofferenza per poter ritrovare mia madre”.
Anche Lele torna a Parigi.  A fine settimana Elena può fare rientro a casa.
I nonni con Enrica preparano un ricco pranzo per festeggiare la ragazza. Lorenzo, Sara e Tommy vanno a prenderla in clinica.
Grazie alle cure, Elena è di nuovo in forze e dopo le ottime lasagne di nonno Libero, i ragazzi escono per andare in centro con gli amici.
Lorenzo, Sara, le due bambine e Destino decidono di passare il pomeriggio in spiaggia.
Francesca si mette a giocare con Destino e i suoi vecchi amici, Stella è tutta presa da secchiello e paletta e gioca con la sabbia.
Sara: “Ma se prenotassimo in montagna per Marzo….c’è ancora la neve per Marzo?”
Lorenzo: “Ma manca ancora un sacco di tempo a Marzo…perché dovremmo prenotare?”
Sara: “Perché….sai quando la sera stiamo vicini….poi ci baciamo…poi…”
Lorenzo: “Poi facciamo l’amore…e allora…che c’ entra con la montagna?”
Sara: “Pensa che io ero appena riuscita a perdere i chili che avevo preso….eppure”
Lorenzo: “Eppure cosa….non ci capisco più niente!”
Sara: “Perché sai ….. PERSONA….il semaforo rosso, verde o giallo…”
Lorenzo: “Ah sì , quell’aggeggio infernale che usi per non rimanere incinta…che dovrebbe indicarti il periodo fertile….quello che, dopo sei giorni consecutivi di rosso, stavo per buttare dalla finestra…..ma che c’entra con la montagna?”
Sara: “Ma tu quindi in caso di necessità…mi potresti fare un’epidurale?”
Lorenzo, cominciando a capire: “Vorresti dire che, prima di tornare a casa,  sarebbe meglio passare in farmacia a comprare un test di gravidanza?”
Sara: “Ehm sì, devo aver fatto un po’ di confusione con i colori….magari io mi ricordavo che la lucina era verde….ed invece era gialla…o rossa….forse era rossa”
Lorenzo: “Sai una cosa?”
Sara: “Cosa?”
Lorenzo: “Sapevo che avresti fatto confusione con i colori….è per questo che te l’ho fatto usare quel marchingegno…in realtà volevo un altro bambino….poi però… dopo la nascita di  COSO  dobbiamo rivedere la questione controllo delle nascite….non siamo stati un granché fino ad adesso”
Sara: “Okay”
Lorenzo: “Beh….meno male che…”e tirando fuori un mazzo di chiavi dalla tasca aggiunge: “ Meno male che, con il mio magnifico stipendio… equivalente a un decimo, di quello che guadagnavo negli Stati Uniti….  ho contratto un mutuo di vent’anni, per comprare la villetta degli amici di Enrica…. quella attaccata alla casa di Libero……”
Sara: “Avremo una casa tutta nostra…..ma è……….superfantasmagorico!.... Non ti preoccupare per il mutuo….con il mio strepitoso stipendio, equivalente a metà del tuo….. ce la faremo benissimo!”
Lorenzo: “Sai volevo farti una sorpresa e poi saremmo stati troppi a casa dello zio…..Lele e Bianca  e il piccolo, ritorneranno a Roma….mio cugino, vuole seguire Elena più da vicino….”
Sara: “Anche Maria e Marco ritorneranno a breve…..mio fratello è stato trasferito in una redazione qui”
Lorenzo: “Noi Martini…più che una famiglia allargata, siamo un’invasione di cavallette….”
Lorenzo e Sara si baciano
Lorenzo: “Per la montagna però non se ne fa niente…..vorrei provare un’ esperienza nuova….una sensazione mai provata con te…..qualcosa di normale….un parto in sala parto, con ostetrica e ginecologo e io che faccio solo il papà….non ci muoviamo più da Roma finché non nasce COSO”
Sara: “Tanto non ci riuscirai a lasciar fare gli altri, lo so già…ti fidi solo di te stesso….e io mi fido solo di te…”
Lorenzo: “In effetti, quando è nato Tommy, ho mandato via il primario di ginecologia e ho eseguito io il cesareo….beh ci proverò”
In quel momento sentono Stella piangere a squarciagola. La piccola, cercando di salire gli scalini che portano verso le cabine, è caduta e si è fatta un brutto taglio sulla fronte.
Lorenzo prendendola su : “Stellina, stai tranquilla….ci pensa il tuo papà…adesso andiamo in clinica e ti sistemerò questa brutta ferita…”
Sara: “Ma non avevi detto che volevi fare solo il papà?…Lo farà il medico del pronto soccorso….”
Lorenzo: “No, meglio di no….è un taglio difficile da suturare…potrebbe rimanerle una brutta cicatrice, meglio che lo faccia io ….”
La volontà può poco contro il proprio destino….
 
Dopo qualche tempo Stefano e Marguerite si sposano.  La festa si terrà nel parco della villa in campagna di Stefano.
 Oltre alla nonna di Stefano e ai genitori di Marguerite, vi parteciperanno anche i bambini del centro estivo.
Ad allietare gli sposi, i parenti e i giovani ospiti, ci sarà un magnifico spettacolo circense, con pagliacci, acrobati e giocolieri….
 
…..E vissero tutti abbastanza felici…con i problemi della vita quotidiana, ma giorno per giorno e soprattutto insieme!
 
Sono giunta ormai alla fine della mia storia… ringrazio coloro che le hanno dedicato del tempo recensendola, o solamente leggendola. Per me è stato bello scriverla ed è stato un privilegio passare del tempo con voi, anche solo virtualmente…….
CIAO E  A PRESTO!
 
 
 
 
 

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