I guardiani delle pergamene

di CreepyLavender
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I bibliotecari ***
Capitolo 2: *** La rinnegata dei monti ***



Capitolo 1
*** I bibliotecari ***


La bibliotecaria sedeva al suo scrittoio, intenta a studiare un manoscritto antico. Nonostante la lingua del manoscritto fosse straniera i suoi occhi scrutavano ogni parola e non si lasciavano scappare nemmeno una sillaba; la sua conoscenza era talmente ampia da cavarsela egregiamente anche con le espressioni più complicate.

La notte era ormai agli sgoccioli e la giovane era così immensa nelle sue ricerche da non sentire la fatica del sonno, ma ciò non era una novità: da quando ne aveva memoria, la bibliotecaria passava intere giornate su tomi di magia, storia dei regni e pozioni, e il suo studio delle lingue era talmente minuzioso da renderla fluente nella lingue elfica, nanica e dragonica. Aveva inoltre intrapreso da poco uno studio sulle lingue fatate, ma non era avvezza alla conoscenza di fate e non poteva quindi praticare molto.

 

Quando i primi bagliori dell'alba comparvero sul legno della scrivania la ragazza alzò gli occhi, chiuse la pesante copertina e la ripose nella sezione “Storia degli umani”. Creature strane, gli umani; senza poteri ma con una capacità di sopravvivenza degna di nota.

La porta della biblioteca si aprì e comparve un ragazzo alto e biondo.

-Nerine, sei rimasta in piedi anche stanotte! Mi chiedo come tu faccia a non ammalarti.

-Ho i miei metodi, Gentian- rispose la giovane.

I due gestivano insieme la biblioteca ormai da molti anni, quando erano arrivati a Vallebuia per studiare e apprendere i segreti del mestiere. Nerine arrivava infatti da una famiglia di mezzelfi dediti all'alchimia, Gentian faceva parte di una potente famiglia di maghi delle isole Kalidhric. Il duo era ben voluto dalla popolazione per la loro gentilezza e disponibilità oltre che per la loro preparazione, che gli aveva conferito una grande stima anche da parte dei potenti.

 

La giornata trascorse in modo tranquillo, ma al calare del sole qualcuno si presentò: un elfo grigio, avvolto in un mantello nero, salutò con un inchino e scrutò i giovani con i suoi occhi cerulei, poi parlò:

-Mi è stato riferito che questa sia la migliore biblioteca della valle, la più ampia e fornita. Mi auguro di trovare ciò che cerco.

Nerine lo scrutò a sua volta. - Siamo qui per servirla.

-Sono alla ricerca di un libro sulla storia del regno, con urgenza.

La ragazza lo condusse allora alla sezione indicata, seguita da un Gentian sempre più dubbioso.

Gli elfi grigi sono i custodi della cultura della loro razza, raramente chiedono aiuto.

Trovato il tomo adatto, la bibliotecaria lo porse nelle mani dell'elfo, che prese posto nello scrittoio più vicino e incominciò la sua ricerca. La notte sarebbe stata più lunga del previsto.

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Capitolo 2
*** La rinnegata dei monti ***


La serata procedeva, l'elfo sedeva con il naso tra le pagine e i due giovani si dedicavano ad attività come la catalogazione dei libri e il riordino degli scaffali. Mentre Gentian sbrigava le sue faccende, controllando l'elfo con la coda dell'occhio, Nerine faceva finta di lavorare con scartoffie varie, passando in realtà la maggior parte del tempo guardando fuori dalla finestra. Era solita perdersi nei ricordi, pensare, rimuginae su fatti; soprattutto pensava alla famiglia che non vedeva da molto tempo.

La ragazza era nata tra i Monti Naibari da una famiglia molto potente, ed era cresciuta in un luogo in cui la popolazione viveva a stretto contatto con neve, inverni rigidi e bestie selvatiche come i lupi. Appartenendo ad una classe sociale elevata, Nerine aveva avuto modo di frequentare istitutori privati grazie ai quali era entrata a contatto con la lettura, arrivando presto a capire che il mondo che la circondava la faceva sentire stretta: feste, banchetti, comportamenti standardizzati; tutto ciò la incatenava e lei non avrebbe mai potuto accettare una vita negli schemi, lei che preferiva passare giornate intere nella sua stanza piuttosto che indossare sorrisi per compiacere i lord di turno. 
Il problema sorse quando suo padre iniziò a ricevere individui, figli dei lord del nord, pronti a chiedere la sua mano: ciò la gettò in uno stato di sconforto così profondo che la ragazza smise anche di mangiare e dormire, torturata come era dal pensiero di dover sposare un uomo e consacrarsi ad una vita che lei non voleva. Nerine voleva essere indipendente, sentiva un bisogno di libertà talmente forte da non riuscire nemmeno lontanamente a immaginare un'esistenza incatenata! Fu in una di quelle notti insonni che decise di scappare. 
Indossò un mantello nero, prese un cavallo e cavalcò verso est più veloce che poteva, in piena notte, sperando che una nevicata nascondesse l'impronta degli zoccoli. Senza quasi mai fermarsi, in pochi giorni arrivò a Vallebuia senza che nessuno l'avesse riconosciuta: probabilmente agli occhi degli altri poteva sembrare una donna appartenente a un gruppo di raminghi, individui emarginati dalla società in quanto considerati ladri. Al suo arrivo iniziò a costruirsi una vita, cercando un luogo dove stare e un lavoro, fino a quando non aveva conosciuto Gentian, un giovane arrivato da poco come lei e spaesato allo stesso modo. Da quel giorno lui era diventato la sua famiglia, e vivevano insimbiosi come fossero fratello e sorella. Nerine non vide più la sua famiglia biologica, era ormai diventata una rinnegata che aveva distrutto il loro nome. 

Un rumore la distolse dai suoi pensieri: Gentian era quasi inciampato a causa della stanchezza. La ragazza rise sotto i baffi, come del resto faceva quando il suo migliore amico accusava una tale stanchezza mentre lei sarebbe tranquillamente stata in piedi tutta la notte. I due erano completamente diversi, ma forse era proprio la loro abissale differenza a renderli così affiatati.

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