Castle of Glass

di Tera_Saki
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** A normal life ***
Capitolo 2: *** How to lose all ***
Capitolo 3: *** An empty heart ***
Capitolo 4: *** When all cracks ***
Capitolo 5: *** All I need ***
Capitolo 6: *** His son ***



Capitolo 1
*** A normal life ***


 

1 – A normal life

 

Il tuo respiro, regolare e lento, è l'unico suono in quella notte di primavera, un soffio leggero che si mescola con l'aria tiepida di aprile. Tieni gli occhi celesti fissi nel vuoto, quasi a sfidare il soffitto della stanza con la tua indifferente apatia. Il canto di un grillo spezza quel silenzio, ma il tuo sguardo resta fermo, anche quando un soffio di vento entra dalla finestra spalancata e senti sulla pelle un brivido di freddo.

-Perchè diavolo non hai fatto niente?! Non hai sempre detto di possedere le teconologie più avanzate della Città dell'Ovest?-

-Vegeta, è mio figlio, dannazione! Come... come puoi anche solo rinfacciarmi una cosa del genere?-

Scendi dal letto, e procedendo a tentoni ti dirigi al piano di sotto. Al penultimo gradino, però, inciampi, cadendo scompostamente a terra, e una fitta di dolore percorre il tuo braccio quando il polso destro si piega malamente sul pavimento. Soffochi un gemito, pregando di non aver svegliato i tuoi genitori.

-L'nfezione ha colpito la retina di entrambi gli occhi, danneggiando in particolare quello sinistro. Non c'era niente che potessi fare-

Superi barcollando un lungo corridoio, ma quando raggiungi l'ingresso della palestra ti blocchi. Fai scorrere i polpastrelli delle dita lungo lo stipite di metallo della porta automatica, e un nostalgico sorriso affiora sulle tue labbra al ricordo delle intere giornate che tu e tuo padre avete passato lì dentro.

Vegeta ha sempre voluto fare di te il guerriero perfetto, quello che lui non aveva saputo esserte. Tu volevi solo renderlo orgoglioso.

-Devi accettare che non potrà più fare le cose che faceva prima. Sarà tutto diverso-

Appoggi la schiena contro il muro, e ti lasci scivolare stancamente a terra. Rivolgi uno sguardo vuoto alla casa in penombra, e una lacrima riga in silenzio la tua guancia sinistra.

-Vuol dire che Trunks non sarà più in grado di combattere?-

-Vuol dire che non avrà più una vita normale, Vegeta-




NOTE: Vediamo qui i pensieri di Trunks, mentre ricorda una conversazione, udita probabilmente per caso, fra i suoi genitori. Ne approfitto inoltre per ringraziare felinala per la sua recensione, e RicciRosa 15, Elsira, e tsubasa83 per aver inserito la storia fra le seguite.

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Capitolo 2
*** How to lose all ***


2 – How to lose all

 

-Attento, c'è un gradino-

Senti la mano leggera di tua madre sulla tua spalla, la sua voce che, calma, ti guida. Allunghi la mano verso il muro, e tenti un piccolo passo in avanti, avvertendo il vuoto sotto il tuo piede. Superato il gradino, rilasci un profondo respiro, cercando di arginare un'ondata violenta di nausea.

-Va bene, Trunks. Siamo arrivati-

Le dita che stringono la tua spalla tremano, ma nella sua voce c'è solo il calore di un'incoraggiamento, non sai se per lei o per te -Puoi togliere la benda-

Porti la mano dietro la testa, e sciogli con lentezza il nodo della stoffa, lasciando che scivoli morbida sul volto fino a terra. Tua madre trattiene il respiro.

Apri gli occhi, ma è il buio più profondo ciò che ti si spalanca di fronte. Porti la mano destra al volto, e con le dita tremanti sfiori la pelle attorno all'orbita. Il singhiozzo soffocato di Bulma risuona nel bagno come uno colpo improvviso.

Non puoi più vedere, ma lo sai. Lo sai com'erano i tuoi occhi.

Tenti un sorriso -Non sono un bello spettacolo, vero?-

-Tersoro...- la sua voce si spezza -mi dispiace-

La immagini lì, al tuo fianco, che non riesce neanche a guardarti in faccia. Immagini i tuoi occhi, due masse lattiginose spalancate nel vuoto.

-Non fa niente...-

Non riesci a finire la frase. L'abbraccio con cui ti stringe è il più doloroso che tu abbia mai sentito, intriso di affetto e lacerante senso di colpa. Il suo familiare profumo ti rempie le narici di un sentore pungente di nostalgia e rimorso.

Tuo padre ti ha sempre allenato per essere un guerriero, e tu hai sempre creduto di esserlo. Ma questa volta hai perso, nel modo più assoluto e doloroso possibile, sconfitto da un nemico invisibile che ti ha tolto molto più di ciò che avevi da perdere.

La tua voce è atona mentre una domanda scivola fuori dalle tue labbra, e puoi sentire l'abbraccio di tua madre irrigidirsi, il suo respiro che si spezza d'improvviso.

-Credi che papà mi vorrà ancora bene?-


NOTE: ho pubblicato questa sera perchè domani sarò via tutto il giorno e non volevo farvi aspettare fino a domenica. Questo episodio non ha una collocazione cronologica precisa, potete pensarlo come un semplice ricordo oppure come seguente al primo capitolo, in cui Trunks avrebbe avuto ancora parzialmente la vista.
 

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Capitolo 3
*** An empty heart ***


3 – An empty heart

 

-Facciamo la fusione-

-Ma Trunks, l'abbiamo eseguita due volte ieri...-

-Facciamo la fusione- ripeti come se non lo avessi sentito.

Goten sosopira -Non lo so...-

Senti il suo sguardo addosso, la sua incertezza bruciare sotto la pelle, e la tua voce si affievolisce -Ti prego-

Percepisci un lampo di dolore nei suoi occhi, e anche nel tuo cuore qualcosa si incrina.

-Va bene- cede, nella voce una sfumatura intensa di tristezza -sei pronto?-

Quando i vostri corpi si uniscono una smorfia arrogante si fa strada sul volto di Gotenks, che lascia l'abitazione di Goten, dirigendosi veloce verso la città. Atterra nello spiazzo di una piccola villetta, proprio di fronte al suo proprietario -Ciao Gohan!- esclama.

Il ragazzo aggrotta le sopracciglia, confuso -Che ci fate qui? Goten?-

-Combatti con me-

-Ma cosa...?- fa appena in tempo a scostarsi di lato per evitare la sfera d'energia che il ragazzino gli scaglia contro.

-Combatti!-

-Cosa diavolo state dicendo?-

Il pugno con cui lo colpisce Gotenks è saturo di frustrazione e rabbia, impregnato di un'aggressività disperata. Gohan schiva e para i colpi sempre più violenti e sconnessi del piccolo Sayan, mentre la preoccupazione si mischia alla confusione.

Irritato dalla mancanza di reazione da parte del più grande, Gotenks scatta all'indietro -Sei debole- soffia con rancore e rabbia nella voce -inutile anche solo per allenarsi-

-Trunks, sei tu?-

Il Sayan gli rivolge un ultimo sguardo quasi disgustato, poi con uno scatto irato si dirige verso le montagne. Atterra in una foresta, e con un ringhio inizia a scagliare sfere di energia intorno a sé, schiacciato dal vuoto doloroso che sente crescere nel petto. E quando la rabbiosa ferocia di Gotenks si placa e la fusione si scioglie, ti accasci esausto accanto a Goten.

-Perché lo fai, Trunks?- ti chiede.

Abbassi lo sguardo -Perché ci vedo- mormori -quando siamo Gotenks io ci vedo-

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Capitolo 4
*** When all cracks ***


4 – When all cracks

 

Allunghi la mano sinistra in avanti, fino ad incontrare una superfice liscia e fredda al tocco. Porti l'altra mano verso il tuo viso, alla cieca, e lasci che i polpastrelli scorrano sulla pelle morbida della guancia. Riesci quasi a sentire ancora il dolore dello schiaffo di tuo padre pochi giorni prima. È stato violento, certo, come tutti i contatti fisici che hai con Vegeta, ma in quel colpo inferto d'impilso hai percepito più che rabbia e fastidio. Ed è stata l'unica cosa in grado di placare le tue grida isteriche e gli insulti sconclusionati.

Scendi ancora, percorrendo la linea sottile della mascella e poi più in giù, fino ai lembi di una profonda cicatrice poco sopra la clavicola.

-Dopo l'operazione torneremo a divertirci insieme come prima, Trunks-

Il pugno che si abbatte sullo specchio di fronte è impregnato di una potenza rabbiosa, cieca quanto le tue pupille lattee. Lo specchio si frantuma, e scheggie taglienti lacerano la pelle delle nocche, ma non ti importa. Non ti importa più.

-Andrà bene, vedrai-

Colpisci il vetro ancora e ancora, fino a quando senti il tuo ansimare soffiato rimbombare nelle orecchie, sempre più rabbioso e cattivo.

Barcolli all'indietro, improvvisamente stordito. Il dolore è feroce, graffiante come il ringhio intrappolato nella tua gola, e quando il sangue inizia a gocciolare a terra e le dita prendono a tremare, ti appoggi pesantemente contro il muro.

-Ti aspetterò qui fino a quando ti sveglierai di nuovo-

Il sangue continua a colare sui frammenti di specchio conficcati nella carne, e stringi il pugno solo per sentire il familiare sapore ferroso in bocca. L'ondata di disgusto che ti invade dopo sa di rimpianto e vuota compassione.

Hai lasciato che una stupida sconfitta cancellasse tutto, trasformandoti nello spettro di ciò che eri. Tuo padre ti ha insegnato ad essere forte, e l'hai deluso. Hai deluso tutti: tua madre, Vegeta, Goten, perfino Goku.

Stringi le braccia al petto.

 

Ma che cosa sono diventato?

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Capitolo 5
*** All I need ***


5 – All I need

 

Atterri malamente, slogandoti quasi la caviglia nell'appoggiare il piede a terra. Sbuffi, dandoti mentalmente dello stupido. Ho di nuovo sbagliato a calcolare la distanza.

-Hey, Trunks! Cosa ti porta qui?-

Aggrotti appena le sopracciglia, voltandoti nella direzione della voce -Goku?- riprendi l'equilibrio -sei proprio tu?-

-Puoi scommetterci- risponde avvicinandosi, e lo ringrazi mentalmente per aver aumentato l'aura come gli avevi chiesto -Dimmi, come vanno le cose?-

-Bene- rispondi solo -stavo cercando Goten-

-Prima si stava allenando con suo fratello. Seguimi-

Non riesci a trattenere una fitta di nervosismo mista ad imbarazzo mentre gli cammini accanto. Solo il ricordo del vostro ultimo incontro riesce a stringerti lo stomaco.

“Mi dispiace tanto, Trunks”

Avevi fissato il vuoto dove avrebbe dovuto trovarsi con occhi spenti, come se non lo avessi neanche sentito.

“Non avrebbe dovuto andare così”

Goku stava cercando di consolarti, ma nella sua voce avevi colto una leggerezza che ti aveva fatto infuriare.

L'avevi aggredito, attaccandolo con la ferocia di un animale. Lui non aveva reagito, e tu non avevi fermato i tuoi pugni nemmeno quando avevi percepito il suo sangue sulle dita. Un ghigno soddisfatto era nato sulle tue labbra spaccate, martoriate da morsi e ferite autoinflitte, e per un attimo ti eri sentito leggero,vincitore.

Poi, inorridito, ti eri bloccato, improvvisamente consapevole di ciò che stavi facendo.

Tu non avevi vinto proprio niente, eri solo un debole. Uno schifossissimo, debole Sayan, che insieme agli occhi aveva perso anche il senno.

-Scusa- esali in fretta, le parole improvvisamente bollenti -Per l'altro giorno-

-Non fa niente, davvero-

Il silenzio accompagna di nuovo i vostri passi, fino a quando senti urla e schiamazzi provenire dalla radura. Corri senza esitazioni verso il tuo migliore amico, e avverti l'espressione di Goku farsi perplessa.

-Ma come...?- puoi intuire il resto della domanda.

Goten, però, ti prende una mano -Vieni con me, ti devo far vedere un posto-

Prima che Goku possa dire altro, decolli al fianco di Goten, grato che suo padre non possa vedere le tue guance imporporarsi. Non ho bisogno dell'aura di Goten per vederlo.


NOTE: Credo si sia capita la domanda che voleva fare Goku. E la risposta è ovvia: Goten e Trunks, perchè sì. Invece, riguardo la leggerezza che irrita tanto Trunks, potete pensarla come la sua interpretazione errata del tono pacato di Goku.
Vorrei approfittarne per ringraziare tantissimo beacapp e yanarienn per aver inserito la storia nelle seguite, e _Mikol_ per averla inserita fra quelle da ricordare. Un ultimo grande bacione va a felinala che continua instancabilmente a recensire ogni capitolo.
Al  prossimo aggiornamento.

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Capitolo 6
*** His son ***


6 – His son

 

-Ancora-

-Ma papà.... sono ore che ci alleniamo-

-Ancora, ho detto. Non osare discutere-

Rilasci un sospiro esusto, ma con fatica ti rimetti in piedi, rassegnato a ripetere l'esercizio. In fondo gli l'hai chiesto tu a tuo padre di allenarti. Non pensavi accettasse a dire la verità, ma ancora una volta ti ha confermato quanto poco vi conosciate, perchè ha acconsentito alla tua richiesta senza ribattere.

-Avanti, colpisci-

Carichi un pugno, ma Vegeta lo para con facilità, incalzandoti subito dopo con una serie di colpi molto ravvicinati, che a stento riesci a bloccare. Tenti di sorprenderlo con un calcio laterale, ma ancora una volta la tua mossa viene intercettata prima che tu possa completarla, e, ormai sbilanciato, ricevi un pugno allo stomaco tanto potente da lasciarti boccheggiante.

-Ma cosa diavolo stai combinando?-

Sputi un grumo di saliva a terra -Non lo so! Non so dove devo colpire, non ci vedo!- sbotti al limite dell'irritazione, guardando furioso nella sua direzione. Con uno sbuffo ti lasci cadere a terra, passandoti le dita fra i capelli, e avverti in bocca l'amaro sapore dell'inferiorità e della vergogna.

Non avrà più una vita normale.

Digrigni i denti, serrando la mascella con tanta forza da sentirne lo scricchiolio.

-Vuoi arrenderti?- ti chiede Vegeta, nella voce un'inflessione strana, una gelida impassibilità che addosso a lui non hai mai sentito.

La tua risposta è immediata -No-

-E allora alzati- ti issi di nuovo in piedi, e stabilite nuovamente le posizioni riprendete il combattimento.

Ma è solo sentendo il suo corpo muoversi di fronte al tuo, guidare i tuoi movimenti, spostarsi in modo da farti rimanere sempre in equilibrio nonostante tutto, che capisci. Capisci che tuo padre è l'unico dopo la malattia che ti stia trattando come un ragazzo normale. È l'unico ancora capace di vedere in te suo figlio Trunks.

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