Lo strano sentimento di All Might

di RoisXIII
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo pensiero ***
Capitolo 2: *** Guai in vista ***
Capitolo 3: *** Smash e affetto ***
Capitolo 4: *** Qualcosa di nuovo ***
Capitolo 5: *** La calma prima della tempesta ***
Capitolo 6: *** Verità ***
Capitolo 7: *** Decisioni d'amore ***
Capitolo 8: *** Perdere il controllo ***
Capitolo 9: *** Complicazioni ***
Capitolo 10: *** Perché voglio salvarti ***
Capitolo 11: *** Per il suo bene ***
Capitolo 12: *** All Might e Midoriya ***
Capitolo 13: *** Extra ***



Capitolo 1
*** Primo pensiero ***


Erano le cinque del mattino quando All Might andò a prendere Midoriya a casa. Come al solito, la madre del ragazzo lo fissò male e all'eroe vennero in mente le parole che gli disse qualche settimana prima: "Non sono d'accordo nel lasciarti allenare mio figlio, ma se è per la sua sicurezza, allora, te lo concedo. Presta attenzione alle mie parole: se gli dovesse capitare qualcosa di brutto, credimi, te la farò pagare. Chiaro?". Era stata chiarissima, ma non si doveva preoccupare di niente. Lui, l'oramai ex Simbolo della Pace, avrebbe protetto il suo pupillo anche a costo della propria vita.
Arrivò Midoriya, energico e allegro come sempre, e i due uscirono di casa, dopo aver salutato la donna.

"Oggi andremo ancora alla spiaggia?" domandò il ragazzo controllando di avere tutto nello zaino.
"Non oggi. Ho intenzione di farti fare un nuovo tipo di esercizio. Sei pronto?"
"Certo!"
"Eh eh. Lo sapevo, ragazzo mio."
All Might tirò fuori dalla tasca dei pantaloni una foto tutta spiegazzata e la fece vedere all'allievo. Esso mostrava una radura piena di massi e  alberi a terra.
"Hai presente la pioggia dell'altro giorno? Ha causato una frana e questo è il risultato. Oggi andremo lì e tu dovrai distruggere tutti i massi e spostare gli alberi. Sai, in quella radura crescono dei fiori bellissimi. Bene. Andiamo!"

Arrivati sul posto, il ragazzo iniziò a rompere i massi.
"Smash! Aaaah smash!"
Nell'aria si sentivano solo quelle parole.
Midoriya sta diventando forte, constatò All Might, appoggiato pigramente a un albero. Di questo passo, sarebbe diventato un ottimo Simbolo della Pace.
Il ragazzo si fermò un attimo e l'uomo poté vedere le gocce di sudore scivolargli  delicatamente lungo le guance.
Mi piacerebbe tantissimo asciugargli il viso da tutte quelle gocce, pensò. 
Balzò in piedi, coprendosi la bocca e dando le spalle al ragazzo. Cosa gli era appena passato per la mente?
"All Might? Va tutto bene?"
L'uomo si girò e divenne tutto rosso. Il suo pupillo si era tolto la maglietta, rilevando una serie di muscoli e addominali.
Ancora una volta si girò: "Scusami un attimo, ragazzo mio. Io torno subito. Vado a controllare una cosa. Tu continua con l'allenamento."
Si intrufolò in mezzo al bosco e sparì dalla vista del ragazzo.
Si appoggiò a un albero e chiuse gli occhi. Cosa gli era preso? Perché aveva pensato una cosa del genere?

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Capitolo 2
*** Guai in vista ***


All Might continuava a rimuginare su quello che era appena successo. In tutta la sua vita, anche prima di ricevere l’One for All, non gli era mai capitato una cosa del genere, nemmeno con un ragazzo carino come Midoriya. Smettila!, si disse. Non sei in te. Riprenditi.
Chiuse gli occhi e liberò la mente da ogni pensiero, cullato dai suoni della natura. Così va molto meglio.
                                                                                                                                                                                              
Rimase da solo per diverso tempo, finché la terrà non iniziò a tremare. Un terremoto? Aprì subito gli occhi e si allontanò dagli alberi. La terra tremò nuovamente e sentì qualcuno gridare.
“Questo è… Midoriya! Oh, no! Ragazzo mio, sto venendo a salvarti”.
Partì di corsa verso il suo adorato allievo.
 
Giunto alla radura, vide il ragazzo era a terra e si teneva un braccio stretto vicino al petto. Stava per andare da lui, ma si fermò quando si accorse che il giovane non era da solo. Subito l’ex eroe si nascose in un cespuglio e osservò le due persone. Uno era grande e grosso, l’altro basso e magrissimo.
“Io ti conosco, moccioso” disse quello grosso. “Tu sei quello che è arrivato primo nella corsa ad ostacoli al festival dello sport. Com’è che ti chiami?”.
“Midoriya Izuku” rispose il suo compagno. “La tua Unicità assomiglia molto a quella del Simbolo della Pace, anzi, ex Simbolo della Pace. E sai una cosa?”
“Noi odiamo All Might. Quel maledetto, anni fa, ci fece arrestare perché prendemmo qualche ostaggio per avere dei soldi. Ci eravamo ripromessi di vendicarci, ma ora che lui non c’è più e tu hai quasi il suo stesso potere, eh eh, abbiamo deciso di prendercela con te”.
Il maestro si ricordò di loro. Quello grosso aveva il potere di causare terremoti, mentre quello magro poteva evocare l’acqua.
Questo è un guaio. Midoriya è in pericolo ed è pure ferito. Devo per forza agire, costi quel che costi.
Si trasformò nella sua forma muscolosa e si lanciò contro i due malviventi.
I due, dopo la sorpresa iniziale, cercarono di schivare l’attacco, ma vennero colpiti lo stesso.
“Non temere, ragazzo. E sai perché? Perché ci sono qua io”.

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Capitolo 3
*** Smash e affetto ***


“Ahi, che esile botta. Allora è proprio vero che ti sei rammollito. Bene. Prima faremo fuori te, poi il moccioso. Vi farò scomparire in una profonda voragine. Ah ah ah!”
Merda. Non ho proprio tempo. Devo sbrigarmi a batterli.
“A-All Might…”
“Non ti preoccupare, ragazzo mio. Ti salverò”. In un modo o nell’altro.
L’ex eroe schivò tutti gli attacchi d’acqua e i buchi nel terreno, ma si accorse con orrore che la parte destra del suo corpo era tornata nella sua forma originaria.
No, no, no! Aspetta ancora un po’, ti prego.
Un getto d’acqua lo investì in pieno, mandandolo al limite della radura.
“Ti serve una rinfrescatina, All Might? O magari hai bisogno di una pausa. Visto che sei così stanco, che ne diresti di rimanere fermo e guardarci mentre torturiamo e facciamo fuori il ragazzino?”
I due uomini si avvicinarono a Midoriya, in faccia un’aria vittoriosa e divertita.
L’uomo dell’acqua creò nella propria mano una bolla e con essa coprì il naso e la bocca del ragazzo. Questi cercò di spostarsi, ma quello dei terremoti lo strinse forte.
“Mmmmm, MMMMMMM”.
La bolla venne spostata, e il giovane tossì e cercò l’aria.
Nuovamente la bolla gli si avvicinò al viso e subito provò a prendere quanta più aria possibile.
La tortura continuava e continuava, senza dare segni di finire. E intanto il ragazzo continuava a soffrire.
 
Maledizione. MALEDIZIONE! Non posso perdere qualcun altro di importante per me! Maestro, cosa posso fare per salvarlo?
“Direi che può bastare. È arrivato il momento di ucciderlo. Ma prima, andiamo a vedere come sta il nostro amato eroe”.
All Might alzò la testa e vide i due uomini spostarsi verso di lui.
Devo riuscire a trasformarmi anche solo per pochi secondi. Avanti!
“Lasciate in pace All Might. Detroit SMAAAASH!”
Midoriya li aveva colpiti!
I due uomini vennero colpiti e spediti in mezzo agli alberi.
Il ragazzo, invece, cadde a terra, respirando affannosamente. Lo aveva salvato, di nuovo. Aveva usato il braccio feriti per proteggerlo da quei criminali.
“Sono così fiero di te, Midoriya. Spettava a me il compito di proteggerti, e invece… Invece l’hai fatto tu con me. Grazie, ancora una volta”.
Midoriya gli sorrise, dicendogli che non era vero.
 
“Tu! Dannato ragazzino. Questa ce la paghi!” ruggì l’uomo della terra, comparendo nel loro campo visivo.
“Adesso basta con i giochetti. Vi uccideremo in questo stesso istante!” continuò l’altro.
Midoriya era spaventato. Non aveva più energie in corpo, poiché le aveva spese tutte in quell’unico, disperato attacco.
“Questo non succederà!” gridò All Might, ritrasformato nella sua forma muscolosa e alzandosi in tutta la sua grandezza. “Sarete voi a cadere!”
Si lanciò verso i criminali e li colpì con un potentissimo “Carolina Smash”.
I due vennero catapultati lontano, molto lontano.
 
Un fumo coprì la radura e All Might tornò normale.
Finalmente è finita. No. Dov’è Midoriya?
Lo cercò con lo sguardo e lo trovò steso a terra. Oh, no!
Subito andò da lui e controllò le sue ferite. Il braccio aveva una strana posizione, e non provocata dall’One for All. Continuava a tossire, forse un po’ d’acqua gli era finita nei polmoni.
Lo prese tra le braccia e decise che l’avrebbe portato da Recovery Girl.
Aveva promesso alla madre del giovane che lo avrebbe protetto, e invece eccolo lì, ferito, dopo essere quasi morto. Aveva fallito il suo compito come mentore.
Proprio in quel momento Midoriya lo abbracciò forte con il braccio sano, piangendo.
“Non ti devi preoccupare delle mie ferite. La colpa è solamente mia. Mi hai salvato da quei malviventi. Ti voglio bene, All Might”.
L’eroe, in qualche modo, ricambiò l’abbraccio. “Anche io, ragazzo mio, anche io”.
Sentì qualcosa riscaldargli il cuore. Qualcosa di molto caldo e che dava un senso di benessere.
Per lui provava affetto o qualcosa di più?

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Capitolo 4
*** Qualcosa di nuovo ***


All Might non riusciva a stare fermo. Continuava a fissare l’edifico della U.A., ansioso di sapere se Midoriya si era ripreso. Ma c’era anche un altro pensiero che lo tormentava: l’incontro con la madre dell’allievo.
Stupido. Stupido. E ancora stupido. Se avessi prestato attenzione, molta più attenzione, avrei evitato di portarlo in braccio, ferito, fin qui.
Gli tornò alla mente l’abbraccio tra loro due. Un semplice e puro abbraccio tra maestro e allievo. O qualcosa di più?
“Smettila!”.
Si prese la testa fra le mani e si appoggiò alla parete. Continuava a rivedere la scena dell’abbraccio, ma più cercava di eliminarla, più quella rimaneva e si faceva sentire.
Restò in quella posizione e con quel ricordo nella mente per diverso tempo.
 
“Mi avevi promesso che l’avresti protetto da qualsiasi pericolo, All Might”.
L’ex eroe aprì gli occhi e si ritrovò davanti il volto infuriato della madre di Midoriya.
“Spiegami perché Izuku è rimasto ferito!”.
“Ho avuto uno strano… pensiero e mi sono dovuto allontanare da suo figlio”.
“E che cos’era questo pensiero?”
Nessuna risposta.
“Allora?”
Ancora nessuna risposta.
Qualcosa di piccolo colpì l’uomo in fronte. La donna aveva usato la sua Unicità per attirare un sassolino, dopodiché lo aveva lanciato contro di lui.
“Signora Midoriya… La prego…”
“No! Mio figlio ha rischiato di morire solo perché ti sei allontanato per un tuo “strano pensiero”. Dimmi tutto, forza!”
Uno sguardo focoso aveva preso possesso dei suoi occhi.
Non posso dirle la verità. Devo inventare una scusa, sperando che ci caschi. Mi dispiace tanto, però.
“Mi è passato per la mente che qualcuno ci stesse spiando, così, con una scusa sono andato a controllare. Ho girato un po’ per la zona, quando c’è stato il terremoto. Subito mi sono diretto verso il ragazzo, ma quanto sono arrivato, mi spiace, era già stato ferito. Ho cercato di proteggerlo, ma non sono riuscito a resistere molto. I criminali, come ben saprà, hanno cominciato a torturarlo, ma io ero troppo debole per fare qualcosa. Dopo un po’, i due mi si sono avvicinati e proprio in quel momento, con grande forza, Midoriya gli ha attaccati, salvandomi la vita. Sembrava tutto finito, ma…”
“Va bene. Ho sentito abbastanza”.
La donna prese un fazzoletto dalla tasca e si asciugò una lacrima.
All Might sentì una morsa stringergli il petto. Stava facendo soffrire ingiustamente la madre del ragazzo. Che razza di eroe fa soffrire le persone. I criminali o i mostri fanno qualcosa del genere. Io sono un mostro.
“Signora Mdioriya… Io… Posso chiederle come sta?”
“Se intendi Izuku, sta bene. Si è appena addormentato”.
“E lei, invece?”.
“Frustata, ma contenta. Comunque, mi aspetto che d’ora in poi tu lo tenga bene d’occhio. Sia mentre è al dormitorio sia nelle ore di lezione, ma più di tutti durante i vostri allenamenti. Chiaro?”
Ancora una volta si vedeva quel fuoco, e ancora una volta All Might promise.
 
Seguì con lo sguardo la signora Midoriya uscire dalla scuola, dopodiché si diresse in infermeria.
 
Fuori dalla porta incontrò Recovery Girl, la quale lo stava aspettando.
“Ti lascio da solo con lui solo per cinque minuti. Allo scadere del tempo, se necessario, ti manderò via io”.
L’uomo stava per aprire la porta, quando la vecchietta gli mise una mano sulla schiena.
“Se c’è qualcosa che ti preoccupa, scellerato di un eroe, sentiti libero di parlarne pure con me. Ok?”
Senza aspettare la risposta, lo lasciò da solo.
Sei perspicace come sempre, Recovery Girl. Hai già intuito che qualcosa affligge i miei pensieri. Ma credo proprio che terrò la cosa per me.
 
Appena entrò nell’infermeria, sentì il battito accelerare.
Midoriya, il suo adorato allievo, stava dormendo beatamente nel letto, e il braccio era ingessato.
Gli si avvicinò e gli passò una mano tra i capelli, spostandola poi sulla guancia.
Era proprio un ragazzo coraggioso, spavaldo  e piagnucolone ma coraggioso. Sì, sarebbe diventato un ottimo Simbolo della Pace.
Tolse la mano dalla guancia, ma continuò a osservare il viso del ragazzo. Aveva dei lineamenti delicati e le sue labbra sembravano così morbide al tatto. Infatti, passò proprio un dito su di esse. Erano veramente morbide!
Il cuore aumentò ancora di più il battito e sentì uno strano ronzio alle orecchie.
Con un movimento meccanico, All Might chiuse gli occhi e avvicinò il viso a quello di Midoriya, dopodiché le sue labbra toccarono quelle del ragazzo. Restò così per circa sette secondi, e poi, molto lentamente, le allontanò, sempre tenendo gli occhi chiusi.
“All Might?”
Aprì gli occhi, un brivido lungo la schiena.

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Capitolo 5
*** La calma prima della tempesta ***


“All Might?”
Dopo aver baciato Midoriya, All Might aveva sentito chiamarsi.
Il sangue gli si gelò nelle vene e lungo la schiena sentì un brivido. Si allontanò subito dal ragazzo e, chiusi gli occhi e inchinandosi, iniziò una serie di “mi dispiace”.
Quando non ricevette risposta, aprì gli occhi e si alzò. Midoriya stava ancora dormendo.
Si guardò intorno. A parte loro due, nella stanza non c’era nessun altro. Tirò un sospiro di sollievo.
“Cosa hai fatto?”
Scoppiò ad urlare e si girò verso il ragazzo.
Stava dormendo, e intanto parlava nel sonno.
Mi sono spaventato per niente. Sarà meglio che vada, prima di avere un attacco di cuore.
Dopo aver accarezzato i capelli dell’allievo, All Might uscì dalla stanza.
Non si era accorto, però, che Midoriya non stava dormendo.
 
All Might passò il resto della giornata nell’ufficio del preside a rilasciare i dettagli dell’incontro con i due criminali. Tsukauchi Nomasa, l’ufficiale di polizia e suo migliore amico, prese nota di tutto e lo informò che si sarebbe recato immediatamente sul posto.
“All Might” lo chiamò il preside. “Hai detto veramente tutto?”
L’uomo lo guardò e mentì ancora una volta. “Certamente. Non nasconderei mai nulla a Tsukauchi o a lei”.
“Però qualcosa ti preoccupa”.
Prima Recovery Girl, adesso lui. Possibile che tutti gli sapessero leggere la faccia?
“Ho messo in pericolo la vita di un mio studente. Poteva essere ucciso”.
“Ma non è successo perché hai agito subito. Devi stare tranquillo. Adesso vai a riposare, ne hai bisogno”.
Salutò il preside e uscì dall’ufficio.
 
Passò tutta la notte a ripensare al bacio dato a Midoriya.
Gli era piaciuto? Sì.
Si era pentito? No.
Era innamorato di lui? Sì. No. Forse. Non no sapeva.
Non puoi esserti innamorato di lui! Sei troppo grande e lui è solo un bambino.
Si tirò la coperta fino alle labbra e iniziò a morderla.
“Basta!”
Si alzò e si mise davanti allo specchio del bagno.
“All Might” disse rivolto al proprio riflesso. “Adesso sciacquati la faccia con l’acqua fredda, fatti una camomilla e rimetti a dormire. Ti preoccuperai di queste cose al risveglio. Dopotutto, domani è un altro giorno”.
 
L’indomani, dopo una bella colazione, All Might fece un giro per la scuola. Essendo domenica, c’erano poche persone in giro, perlopiù insegnanti. La maggior parte degli studenti, probabilmente, sarà andata a fare un saluto ai propri famigliari.
Chissà se Midoriya è ancora qua…
Si fermò e si tirò uno schiaffo. Oh, andiamo! Voglio solo vedere se si è ripreso completamente.
 
Lo trovò che stava per entrare nella sua stanza del dormitorio maschile.
“Midoriya! Ti sei ripreso?”
Il ragazzo si voltò verso di lui e abbassò gli occhi.
Il sorriso dell’uomo sparì e subito gli chiese “Ragazzo mio, cos’hai? È successo qualcosa?”
Ci mise un po’ per rispondere. “Dobbiamo parlare, All Might”.
“Di cosa?”
“Non qui. Qualcuno potrebbe sentirci. Vieni dentro”.
Entrarono nella stanza e All Might poté vedere un letto a castello, due scrivanie e due armadi. Il ragazzo si sedette sul letto di sotto, ben rifatto e senza piegature. Quello di sopra, invece, era tutto in disordine. Chissà chi ci dorma.
“Non preoccuparti, All Might. Kacchan è andato ad allenarsi. Non tornerà prima di mezzogiorno”.
Katsuki Bakugo era il suo compagno di stanza? Immagino che Bakugo non sia stato felice di saperlo.
Midoriya lo invitò a sedersi vicino a lui. Rimasero per un po’ in silenzio.
“Cosa ti turba, ragazzo mio? Forse l’incontro con quei due criminali? Tranquillo, Tsukauchi mi ha detto che sono riusciti ad arr… Eh?”
Il ragazzo si era girato verso di lui e stava piangendo. “Perché l’hai fatto?”
L’uomo non capiva. A cosa si stava riferendo?
“Perché mi hai baciato ieri?”

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Capitolo 6
*** Verità ***


“Perché mi hai baciato?”
Quelle parole gli piombarono addosso come un macigno.
Midoriya lo sapeva! Com’era possibile? Eppure stava dormendo. O no? Si ricordò che stava parlando nel sonno.
Possibile che stava fingendo? Calma, All Might. Puoi uscire da questa situazione in un modo molto semplice. È arrivato il momento di recitare!
L’uomo scoppiò a ridere e vomitò sangue. “Ma che cosa dici? Sei proprio il re del paese del Nonsense. Non avrai mica ricevuto un colpo in testa? Se è così, bisogna dirlo subito a Recovery Girl”.
Si stava alzando, ma il ragazzo gli afferrò la maglietta.
“Non ho preso nessun colpo alla testa e non sono il re del paese del Nonsense” era veramente arrabbiato. “Ieri sei venuto in infermeria, mi hai passato un dito sulle labbra e mi hai baciato. Non era un sogno. Voglio sapere il perché di quel gesto. E già che siamo, il perché del tuo strano comportamento”.
All Might rimase di stucco. Midoriya non aveva mai alzato la voce contro di lui.
“Dammi una risposta!”
“Mi dispiace, ragazzo mio, ma non lo so neanche io. Credimi, vorrei tanto saperlo”.
Il ragazzo gli lasciò la maglietta, si alzò e si mise davanti a lui, piangendo e guardandolo furente.
“Bugiardo” sibilò. “BUGIARDO!”
 
L’uomo sentì il proprio cuore andare a pezzi. Non stava mentendo. Non sapeva veramente spiegare quel suo comportamento.
“Midoriya… Io non sto mentendo. Te lo giuro”.
“Smettila di mentire. E Va bene. Non voglio più vederti e già che ci siamo, tu non mi devi più rivolgere la parola al di fuori delle tue lezioni”.
“Ho promesso sia a te che a tua madre di proteggerti e di allenarti. Così infrangerei la promessa. Cosa dirà poi tua madre?”
Il ragazzo guardò in basso e strinse i pugni. “Di questo non ti devi preoccupare. Per un po’ non dovrò lasciare per nessuna ragione i dormitori se non per andare a lezione. In più, alcuni professori terranno d’occhio il perimetro interno della scuola, mentre la polizia quello esterno. Non vogliono che ricapiti il mio stesso incidente. Quindi puoi lasciarmi da solo tranquillamente”.
“Ragazzo mio, io…”
“Ehi, Deku. Spero proprio di incontrare i criminali che ti hanno messo in ginocchio. Così posso far vedere a tutti che il più forte sono… Uhm?”
All Might si trasformò subito nella sua forma muscolosa e mostrò il suo sorriso più brillante. “E non sentirti giù, ragazzo mio. Le sconfitte fanno parte di un eroe. E ora scusami, ma ho del lavoro da fare. Riprenditi bene, Midoriya. Bakugo, ragazzo mio! Continua così, ma non scatenarti troppo, ok? Buona domenica ad entrambi”.
Il tempo di uscire dalla stanza che tornò normale. Si chiuse la porta alle spalle e si incamminò verso una direzione ignota.
 
“Bugiardo. Bugiardo. Bugiardo. Sei un bugiardo, All Might!”
L’uomo si svegliò e scoppiò ad urlare. Era tutto sudato e si teneva una mano sul cuore.
Rilassati. Hai avuto solo una giornata terribile. Adesso sdraiati e rimettiti a dormire.
“Solo una giornata terribile? Midoriya mi ha dato del bugiardo e ha detto che non devo più avvicinarmi a lui! Come faccio a rimettermi a dormire? Devo risolvere questa situazione”.
Si alzò e decise di recarsi nella stessa spiaggia dove tempo prima aveva allenato il ragazzo per ottenere l’One for All.
 
Dopo circa tre ore dal suo arrivo, decise di inviare un messaggio al suo allievo: “Midoriya, ragazzo mio! Ho bisogno di parlarti urgentemente. Ho capito il perché del mio strano comportamento. Ti prego, vieni alla spiaggia”.
Attese.
Controllò i messaggi.
Niente.
Si fece un giretto.
Controllò nuovamente i messaggi.
Un messaggio non letto.
Lo aprì speranzoso.
Stupida pubblicità. Sto aspettando un messaggio importante!
Si sedette sulla spiaggia e fissò l’oceano.
Controllò ancora una volta i messaggi.
Un altro messaggio non letto.
L’aprì… era da parte di Midoriya!
Si alzò e lo lesse: “Ti ho detto di non parlarmi, All Might. Non mi interessa più del tuo comportamento. Lasciami dormire!”
Decise di chiamarlo. Anche se lui non voleva, doveva farlo, era suo diritto in quanto maestro.
Il cellulare squillò per diverso tempo prima che il ragazzo rispose.
“Ti ho detto di lasciarmi stare. Cosa vuoi ancora?”
“Ragazzo mio, ti prego, vieni qui alla spiaggia. Devo assolutamente dirti cosa mi sta succedendo, visto che riguarda te”.
Silenzio.
“E come faccio? Ti ricordo che mi è vietato lasciare il dormitorio”.
“Ho già trovato un modo per farti venire. Tu devi solo fidarti, va bene?”
“E sia. Ma solo per questa volta”.
L’uomo sentì il cuore riscaldarsi. Aveva deciso di fidarli di lui!
 
Sentì un auto in lontananza e poco dopo fece la sua comparsa Midoriya. Il veicolo riprese poi la corsa.
“Ragazzo mio, sei venuto. Grazie”.
“Come hai fatto a convincere il preside?”
“Gli ho promesso che avrei fatto qualcosa per lui. Comunque, credo di aver capito cosa mi sta succedendo”.
“Credi? Avevi detto che lo sapevi”.
L’ex eroe annuì e gli disse che doveva fare una cosa per esserne sicuro.
Midoriya lo guardò scettico, ma divenne diffidente quando lo vide avvicinarsi.
“Cosa pensi di fa…!”
All Might gli aveva preso il mento e lo baciò, ancora. Si staccò un attimo, lo fissò negli occhi e gli diede un altro bacio.
Sì, adesso ne era certo. Lui, l’ex Simbolo della Pace, era innamorato di Midoriya.
Anche il ragazzo capì come stavano le cose e si scansò.
“Midoriya… Hai capito anche tu. Scusa. È successo così su due piedi. Ma alla fine l’abbiamo capito entrambi: io ti amo, ragazzo mio”.
L’allievo scoppiò a piangere e diede le spalle all’eroe.
Dopo un tempo che parve interminabile, si girò e lo fissò dritto negli occhi. “Come pensi che mi senta, All Might? Non sono ancora pronto per tutto questo”.
“Cosa intendi dire?”
“All Might, io… anche io sono innamorato di te!”

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Capitolo 7
*** Decisioni d'amore ***


All Might non sapeva cosa dire. Midoriya era innamorato di lui, quindi ricambiava i suoi stessi sentimenti, giusto?
Ma gli aveva anche detto di non volerlo più vedere e che lui non doveva più parlargli.
Possibile che…
“Ragazzo mio, tu non vuoi tutto questo. Tu non hai mai voluto provare qualcosa nei miei confronti e credevi che col tempo sarebbe sparito. Invece, quando ti ho baciato la prima volta…”
“Il sentimento è rimasto ed è pure aumentato. Avevo capito che tu provavi qualcosa per me. Ed è per questo che ti ho detto di starmi lontano. Speravo che così si sarebbe spento, il tuo e il mio” concluse il ragazzo, asciugandosi gli occhi.
Midoriya gli si fece vicino e lo fissò. “E adesso come dovremo comportarci? Io non so se lo voglio, sono confuso. E tu lo vuoi?”
È ancora presto per dirlo. L’ho capito solo da poco che sono innamorato di lui. Lo voglio o no?
“Non lo so. Tutto questo ti ha fatto del male fisicamente. Insomma, hai passato la giornata in infermeria perché quei criminali ti hanno fatto del male. E perché ti hanno ferito così facilmente? Perché io mi ero allontanato! Mi sento in colpa per questo. Credimi, vorrei tornare indietro del tempo e cambiare tutto questo, ma non i miei sentimenti per te. Ma non so nemmeno io se lo voglio. Cavoli, che razza di ex eroe sono? Dovrei avere la mente lucida e le idee chiare, invece… Senti, il preside verrà a prenderti fra un’oretta, che ne diresti di rimare qua a vedere l’oceano?”
Il ragazzo annuì e si sedette sulla sabbia, seguito puoi dall’uomo.
 
Quando sentirono un auto avvicinarsi, si alzarono in piedi e si fissarono, senza però dire niente.
“È meglio che tu vada” disse All Might, rompendo il silenzio.
Midoriya non aprì bocca ma si portò molto vicino all’uomo. Gli prese il volto e lo baciò.
Quando si staccò, lo fissò un attimo e corse verso l’auto.
All Might si portò una mano alla bocca. Cosa significava quel gesto?
Guardò un’ultima volta l’oceano e si diresse verso la sua abitazione.
 
Giunto a casa, All Might si lavò e stava per andare a letto quando gli arrivò un messaggio sul cellulare. Era da parte di Midoriya.
Con il cuore in gola l’aprì e lo lesse: “Non farti tante illusioni. Quel bacio te l’ho dato perché volevo che entrambi fossimo sicuri del nostro sentimento. Domani, finita l’ora di lezione, ti dirò quello che ho deciso. E spero anche in una tua decisione. Buona notte”.
All Might sorrise. Lui aveva già deciso, e ne era completamente sicuro.
 
All Might non si era ancora abituato a fare le lezioni nella sua forma normale. Se uno degli studenti si fosse ferito durante le simulazioni, visto che era già successo in passato, cosa avrebbe fatto?
Meno male che non è ancora accaduto.
Salutò gli studenti della 1°A. Tenya Iida si inchinò per salutarlo, mentre Bakugo, come al solito, se ne uscì senza dire nulla. Loro erano completamente opposti: uno era disciplinato e l’altro…
Bakugo è anche l’opposto di Midoriya.
Non si era scordato del messaggio e infatti lo chiamò: “Ehm, Midoriya. Ti dispiacerebbe rimanere un attimo qua. Devo parlarti di una cosa”.
Il ragazzo annuì e salutò gli amici.
L’ex eroe prese il respiro e iniziò a parlare, ma l’allievo lo interruppe.
“Io lo voglio. Voglio questo sentimento e voglio te, All Might. Non mi importa se tutto ciò è insolito o sbagliato. All Might, io… Io ti amo!”
L’uomo sorrise e lo abbracciò forte. “Anche io, ragazzo mio, ti amo”.
Si fissarono e si baciarono, un lungo e romantico bacio.
Si staccarono un attimo, si sorrisero e ripresero.
 
Quella notte All Might non riuscì a prendere sonno. Era troppo contento.
Lui e Midoriya erano diventati una coppia e niente e nessuno li avrebbe separati. Moriva dalla voglia di vedere il suo ragazzo.
Mi fa ancora strano dirlo. Ah ah! Mi sembra di essere un teen-ager. Be’, non sono nemmeno vecchio, quindi penso che vada bene.
Si costrinse a dormire e finalmente entrò nel mondo dei sogni.
 
Da quel momento, All Might e Midoriya, quando ne avevano l’occasione, passavano il tempo insieme. Tra abbracci e baci, i due diventavano sempre più uniti.
 
Erano passati già tre mesi dal famoso incidente con i due criminali e finalmente Midoriya poteva andare dove voleva.
Meno male che è libero. Adesso possiamo vederci tranquillamente ogni volta. Ah, ragazzo mio, sono fortunato ad averti.
Midoriya gli aveva scritto di incontrarsi domenica a casa sua, assicurandolo che sua madre non sarebbe stata in casa.
L’uomo attese con impazienza quel giorno.
 
Giunse la domenica e All Might si preparò con cura. Non voleva di certo presentarsi da Midoriya vestito male. Che impressione avrebbe fatto?
Prese l’auto e si diresse verso la casa dell’allievo, ma parcheggiò un po’ distante. Non doveva farsi scoprire, o sarebbero stati grossi guai.
Per la seconda volta suonò il campanello e Midoriya venne ad aprirgli, invitandolo ad entrare.
“Sei qui, All Might” gli sorrise e lo baciò.
“Ma certo, ragazzo mio. Non potevo rifiutare il tuo invito! Dopotutto, io non voglio ferirti, e sai perché? Perché ti amo!”
E si trasformò nella forma muscolosa. Prese il ragazzo e lo tenne sollevato in aria, dopodiché lo baciò. Appena lo rimise a terra, ritornò normale.
“Vuoi qualcosa da bere o da mangiare?”
“No, no. Non voglio niente, grazie. Allora, uhm, perché mi hai chiesto di venire?”
Midoriya divenne tutto rosso. “Ti va di vedere la mia camera?”.
L’uomo annuì e seguì il ragazzo davanti ad una porta. Appesa c’era una targhetta con scritto “Izuku” e agli angoli superiori c’era una decorazione che rappresentava i ciuffi in piedi dell’ex eroe.
Appena la porta si aprì, gli si presentò una stanza che aveva tutte le pareti tappezzate di poster raffigurante lui nei suoi anni d’oro. Sulla scrivania, invece, c’era invece una sua action figure.
Mi sembra di essere in un museo dedicato completamente a me.
Fece un giro della camera e si soffermò davanti a uno scaffale. Lì, ben impilati, c’erano dei quaderni che partivano dal numero uno fino al tredici. Ricordò che in ognuno di loro c’erano le caratteristiche di tantissimi eroi.
Stava per prenderne uno, quando il campanello squillò.
“Io vado a vedere chi è. Torno fra qualche minuto”.
 
“Eccomi qua. Era il postino che doveva consegnare un pacco”.
All Might gli sorrise e rimise al posto uno dei quaderni.
“Cavoli, quante note che hai preso. Direi che hai ottime capacità visive. Complimenti!”
Il ragazzo ricambiò il sorriso. “Oh, ma non stiamo in piedi. Vieni, sediamo sul letto”.
Entrambi si sedettero e parlarono un po’ degli appunti sugli eroi.
“All Might, sai, sono contento di averti al mio fianco. All’inizio avevo paura, ma adesso mi sento tranquillo!”
“Midoriya, io per te ci sarò sempre, costi quel che costi”.
“Chiamami pure Izuku quando siamo da soli”.
“Se per te va bene, Izuku” e gli fece l’occhiolino.
Scoppiarono a ridere e si baciarono.
“Comunque, come ho detto prima, sono veramente contento di averti al mio fianco. Io ti amo tanto e vorrei passare il resto dei miei giorni con te”.
“Ma, Midor…ehm, Izuku, e se qualche ragazza rivelasse il proprio amore per te?”
“Non mi importerebbe, perché io amo te! Non guarderò mai nessuno come guardo te, te lo prometto. Io starò sempre vicino a te e non ti tradirò mai. Tu sei speciale per me, All Might”.
All Might si commosse. Non aveva mai sentito parole più belle di quelle.
Prese il ragazzo per le spalle e lo baciò, ma questa volta provò ad aggiungere anche la lingua. In un primo momento Midoriya rimase come pietrificato, ma subito tornò in sé e lo lasciò fare, unendosi poi anche lui.
Ci stiamo baciando alla francese? Non ci posso credere, è ancora meglio di quelli che di davamo. Mi sento la mente annebbiare, però è una bella sensazione.
Lo fece finire sdraiato e continuò a baciarlo. Gli slacciò il primo bottone.
Devo fermarmi. Sto andando troppo oltre. Fermati, dannazione, fermati!
Non riuscì a fermarmi e slacciò anche il secondo. Stava per fare la stessa cosa al terzo quando…
“Izuku! Sono tornata!”
Sia All Might che Midoriya si bloccarono.

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Capitolo 8
*** Perdere il controllo ***


“Izuku! Sono tornata!”
All Might e Midoriya si fissarono. L’uomo aveva le mani sopra i bottoni dei pantaloni del ragazzo, mentre quest’ultimo era tutto rosso in faccia. Non dovevano farsi vedere dalla donna.
Merda. Adesso devo uscire da qui senza farmi vedere.
Si guardò intorno e puntò dritto alla finestra. L’aprì e controllò la distanza tra il terreno e la stanza. Troppa distanza. Dovrei trasformarmi e ciò comporterebbe due rischi: qualcuno potrebbe vedermi uscire dalla stanza di uno studente o potrei tornare normale nel momento peggiore e finire spiaccicato sull’asfalto.
Deglutendo, si voltò verso il ragazzo. Si era già riallacciato i pantaloni e stava tornando al colore naturale della pelle.
Peccato, era molto carino. Vomitò sangue e si insultò da solo. Doveva rimanere concentrato.
“Izuku? Sei in camera tua?” la voce della donna era sempre più vicina.
“Non ti preoccupare, All Might. Ho un’idea. Appena vedi che mia madre è in camera sua tu esci dalla porta di ingresso. Ci sentiamo poi stasera! Ciao”.
Midoriya uscì, socchiudendo la porta. L’uomo si nascose dietro e si preparò.
“Mamma! Scusami, avevo su le cuffie. Sei tornata presto”.
“I nonni dovevano andare in un incontro. Che carini. Stai bene, Izuku? Mi sembri un po’ agitato”.
“Ho visto un film dell’orrore e ho ancora la paura addosso. Ah ah. Oh, giusto! È arrivato un pacco per te. Vieni, l’ho messo nella tua stanza”.
Astuto per essere così giovane. Hai pensato proprio tutto. Sono fiero di te.
Li sentì camminare nel corridoio, dopodiché entrare in una porta.
È la mia occasione.
Uscì in punta di piedi, si diresse verso l’ingresso, recuperò le scarpe e aprì la porta e si ritrovò fuori.
Ce l’aveva fatta!
 
Stava lavando i piatti quando gli squillò il telefono.
“Pronto?”
“Sono il preside. Ti ho chiamato perché devi venire subito del mio ufficio. È urgente”.
Qualcosa doveva ver allarmato il preside. Si asciugò le mani e si preparò per uscire.
 
“Izuku?”
Il ragazzo era seduto fuori dall’ufficio e aveva un’aria preoccupata.
“Alcuni vicini ti hanno visto uscire di casa e hanno chiesto a mia madre perché eri da noi” parlava a voce bassa ma tremante. “Ha detto che eri passato per una cosa di scuola, ma poi, quando è venuta da me…”.
L’uomo deglutì. Aveva capito il perché della chiamata. Era nei guai.
Passò una mano tra i capelli dell’allievo e gli sorrise. “Tranquillo, ragazzo mio. Niente e nessuno ci impedirà di vederci”.
Bussò e aprì la porta.
Nell’ufficio vi erano il preside e la madre di Midoriya. Salutò educatamente e si sedette vicino a alla donna.
“La signora Midoriya mi ha informato che sei stato a casa sua senza che lei lo sapesse, uscendo poi di nascosto. Il giovane Midoriya ha detto che eri passato per chiedergli di riprendere l’allenamento. La signora non ci ha creduto, perché al suo arrivo le aveva detto di aver visto un film. Qual è la verità?”
L’uomo abbassò gli occhi. Non poteva di certo dire che lui e Izuku stavamo insieme e che stavano per avere un incontro molto romantico.
 “Ho detto io a Midoriya di mentire alla madre. Avevamo deciso di incontrarci perché dovevo dirgli una cosa importante sul suo futuro. Come sapete, ho scelto il ragazzo come nuovo Simbolo della Pace ed è per questo che dovevo metterlo a conoscenza di alcuni segreti, che non posso rivelarvi. Ecco, questa è la verità”.
Inventata naturalmente all’ultimo secondo.
“Io sono soddisfatto” decise il preside. “Dopotutto, chi siamo noi per giudicare l’ex Simbolo della Pace che insegna al nuovo Simbolo della Pace?”
La signora Midoriya sospirò e annuì. “Proverò a credere a questa storia”.
Si alzò, lì salutò entrambi e uscì.
“Spero che questi “segreti” non vengano mai alla luce, All Might. Sarebbe veramente un guaio. Puoi andare”.
Avrà capito qualcosa?
 
Appena uscito, l’ex eroe tirò un enorme sospiro di sollievo e si diresse verso il cortile.
“All Might!” lo chiamò Midoriya sbucando da dietro un angolo. “È andato tutto bene?”
L’uomo annuì e abbracciò l’allievo, dopo aver controllato che non ci fosse nessuno nelle vicinanze.
“Ragazzo mio, vieni un attimo”.
Camminò velocemente lungo i corridoi, seguito dall’allievo. Delle volte svolta, altre volte tornava indietro perché c’era qualcuno che si stava avvicinando.
Uscirono fuori e si diressero verso l’U.S.J. (the Ultimate Space for Jams), ma in lontananza videro No. 13.
“Izuku, ti chiedo subito scusa” e lo spinse in mezzo ai cespugli.
“No. 13! Come stai?”.
“Sto bene. Finalmente l’U.S.J. è di nuovo utilizzabile. Da domani gli studenti potranno usufruire della struttura per le prove di soccorso. E ora scusami, ma devo andare. Buona giornata”.
Appena sparì dalla vista, l’ex eroe andò a recuperare Midoriya nei cespugli e insieme ripresero la camminata.
 
Non è cambiato niente da com’era prima. Anche se questa volta non c’è niente di distrutto.
Prese Midoriya per mano e lo condusse verso una barca nella zona piscina. Vide il ragazzo sorridere. Lì aveva sconfitto alcuni criminali.
“Ci siamo quasi, ragazzo mio. Aspetta solo un secondo”.
Si trasformò nella sua forma muscolosa, lo prese in braccio e saltò sulla barca. Toccato il pavimento, ritornò normale.
Lo condusse all’interno e si sedettero su un divanetto.
“Non ho mai avuto modo di vedere l’interno dell’imbarcazione” disse Midoriya, forse per rompere l’imbarazzo presente nell’aria.
“Nemmeno io. Sai, quando frequentai la scuola, quest’area era diversissima. Potrei dire meno tecnologica. Ma mi piace com’è adesso”.
Il ragazzo si fece più vicino e lo abbracciò, venendo subito ricambiato.
Si fissarono e si baciarono, aggiungendo subito la lingua. Qualche volta si staccavano per riprendere fiato e poi continuavano.
Questi baci diventano sempre più belli. Vorrei non smettere mai di baciarlo.
All Might portò Midoriya sulle sue gambe, dopodiché gli toccò la pelle della schiena. Era incredibilmente liscia.
Mi sento ancora la mente annebbiarsi. È questo l’effetto dell’amore?
Gli tornò nella mente la scena di lui che gli slacciava i bottoni dei pantaloni.
Aprì gli occhi e spostò in malo modo il ragazzo. Dopodiché si alzò e si prese la testa fra le mani.
Stai correndo troppo. Calmati e respira.
“All Might? Va tutto bene?”
L’uomo si voltò verso di lui e notò che gli usciva un po’ di sangue dal labbro.
Oh, no. Devo avergli fatto male quando l’ho spinto via.
Nella mente gli comparve una scena di lui mentre gli succhiava via il sangue. E ciò gli portò uno strano desiderio.
Resisti, dannazione. RESISTI!
Fallì nel resistere. Infatti prese il ragazzo per le spalle e si mise a succhiargli via il sangue. Lo spinse delicatamente sul divanetto, facendolo finire sdraiato.
È così bello. Lo amo troppo.
Si mise quasi sopra di lui e continuarono a baciarsi. Come quella mattina, All Might si mise a slacciarli i bottoni.
Questa volta nessuno ci interromperà.
Finalmente gli slacciò tutti i bottoni e stava per infilare dentro la mano, quando Midoriya lo fermò.
“Non ancora, All Might. Ti prego, aspettiamo ancora un po’. Non sono ancora pronto per questo”.
Lentamente All Might tornò lucido e divenne tutto rosso  per la vergogna. Si coprì gli occhi e chiese scusa all’allievo.
“Perdonami, Izuku! Non volevo arrivare fino a quel punto. Non so cosa mi sia preso. Mi dispiace”.
Il ragazzo gli mise una mano sulla schiena. “Non ti preoccupare. Un giorno comunque arriveremo fino in fondo”.
L’uomo annuì e lo abbracciò.
Ho perso per due volte il controllo. Due volte nella stessa giornata! Devo darmi una regolata.
Midoriya gli diede un bacio sulla guancia, invitandolo a continuare, senza però esagerare.
 
Quella notte All Might non fece sogni molto tranquilli. Continuava a sognare che perdeva il controllo e faceva del male a Midoriya. Cercava in tutti i modi di resistere, ma falliva sempre.
All’ennesimo sogno, decise di passare la notte in bianco e il mattino seguente era uno straccio.
Devo risolvere questa soluzione. Non posso continuare in questo modo.
Uscì di casa e si diresse verso la U.A., consapevole del proprio aspetto.
 
Entrò nella sala professori e subito Aizawa Shota gli venne incontro.
“Ti dispiacerebbe venire un attimo fuori?”
Uscirono fuori e il primo a rompere il silenzio fu l’ex eroe: “Cosa posso fare per te, Eraser?”
“Dimmi, All Might, cosa ci facevate tu e Izuku Midoriya da soli sulla barca nell’U.S.J.?”

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Capitolo 9
*** Complicazioni ***


“Allora? Perché voi due eravate lì da soli?”
Dannazione. Come fa Eraser a saperlo?
Gli venne in mente che magari il collega li stava pedinando o che qualcuno li doveva aver visti. Comunque sia, erano nei guai.
Devo pensare a una scusa. Potrei dire la stessa cosa che ho detto alla signora Midoriya e al preside. Ma ci crederà?
“Ti conviene darmi una risposta, All Might, se no devo fare rapporto al preside”.
“Cosa? No, no, no. E va bene! Te lo dirò, ma non qui. Dobbiamo andare dove nessuno possa sentirci”.
E così il traditore non scoprirà nulla.
 
Arrivarono nella sala in comune dei dormitori della 1°A, e lì si sedettero.
Anche se non siamo mai andati d’accordo, so che posso fidarmi di lui.
“Come ben saprai, sono venuto a insegnare alla U.A. per cercare un mio successore e alla fine l’ho trovato: Izuku Midoriya. Ma naturalmente questo deve rimanere tra noi”.
“Va' avanti”.
“Come futuro Simbolo della Pace deve venire a conoscenza di certi segreti. Ed è per questo che siamo andati all’U.S.J., era l’unico posto che ritenevo sicuro per parlare”.
Eraser lo guardò fisso negli occhi. “Oh, e c’era bisogno di tenersi per mano? O di prenderlo in braccio?”
L’ex eroe provò a dire qualcosa, ma gli uscirono parole incomprensibili.
Il collega si alzò in piedi. “La prossima volta cerca un posto senza telecamere. Sei stato fortunato che nell’imbarcazione non ce n’erano”.
Si diresse verso la porta, ma si fermò un attimo. “Da questo momento vi terrò d’occhio e dirò al preside di non farvi incontrare dopo la scuola. Sarebbe un guaio se qualcuno vi vedesse insieme”.
Appena uscì, All Might vomitò sangue. “Merda”.
 
Come il giorno prima, All Might andò nell’ufficio del preside.
“Arriviamo dritti al dunque, All Might. Posso capire che devi preparare il ragazzo, ma questi incontri tra voi due stanno causando un po’ di problemi. Iniziano a girare delle voci e molti studenti si sono lamentati dicendo che questo è favoritismo. Posso capire che nessuno deve sapere del tuo successore, ma questo è troppo. Stiamo già affrontando problemi con il traditore nascosto nelle nostre fila, se aggiungiamo anche questo… Qualcuno potrebbe capire tutto”.
All Might annuì. Capiva fin troppo bene la situazione. Avevano trasformato la scuola in una sorta di college non solo per proteggere gli studenti dai criminali ma anche per rivelare il traditore.
“Quindi, cosa dovrei fare con Midoriya?”
“Smetterla di vederlo dopo le lezioni. Aspetta, fammi finire. Non dico per sempre, ma solo per qualche mese. È l’unico modo”.
“Capito. È tutto? Arrivederci”.
“La prossima volta vedrò di portare un po’ di tè”.
Un po’ di tè? La prossima volta? Se non sto attento, probabilmente succederà.
 
E così, per diverso tempo All Might e Midoriya non passarono mai del tempo da soli. Le uniche volte che si vedevano o che parlavano erano durante le lezioni.
All Might sentì sempre più un vuoto nel cuore, ma strinse i denti e continuò ad andare avanti.
 
La lezione di quel giorno prevedeva la simulazione di una rapina con ostaggi. Quattro studenti avrebbero fatto la parte dei rapinatori, cinque gli ostaggi, due gli eroi e i restanti sarebbero rimasti ad osservare.
“Vediamo un po’… Midoriya e Bakugou farete voi gli eroi. Mi raccomando, tenete in mente due cose: gioco di squadra e plus ultra!”
Come c’era da aspettarselo, Bakugou partì subito all’attacco, ignorando Midoriya.
Quel ragazzo! È davvero forte da solo, ma dovrebbe imparare a fare il gioco di squadra.
“Bakugou, ragazzo mio, non fare tutto da solo! Così rischi di mandare all’aria il salvataggio. Devi pensare a un modo per proteggere gli ostaggi”.
“Lascio a Deku quel compito. Io mi occupo dei criminali”.
Bakugou stava per causare un’esplosione, ma Midoriya lo precedette. “Aaaah Smash!”
Colpì tutti e quattro i nemici, mandandoli al tappetto.
“Ehi, Deku. Chi ti ha detto di metterti in mezzo? Il tuo compito era un altro; quello di eliminare i nemici era il mio!”
“Non ci sei solo tu. Non sei l’unico più forte qui, Kacchan”.
“Le vuoi prendere?” e provocò una piccola esplosione sulla mano.
“Che paura! Fatti sotto. Io sono pronto”.
Si lanciarono l’uno contro l’altro, ma All Might, trasformato nella sua forma muscolosa, si mise in mezzo e, prendendoli per il polso, li tenne sollevati in aria.
“Basta! Siete aspiranti eroi, non bambini. Si può sapere che vi è preso?”.
Li mise giù e ritornò normale. “E va bene. Alla fine della lezione vedremo di risolvere la questione. Ok? Prossimi eroi: Uraraka e Iida”.
Guardò un’ultima volta Midoriya. Era arrabbiato.
Cosa ti è preso, Izuku? Non è da te metterti contro un compagno.
 
“Siete andati bene, tutti tranne Midoriya e Bakugou. Potete andare”.
All Might fissò i due ragazzi. “Allora, avete qualcosa da dire su quanto è successo?”
Bakugou brontolò e guardò da un’altra parte; Midoriya abbassò gli occhi e strinse i pungi.
“Non siamo mai da soli sul campo. Anche il mimino errore può causare ingenti danni. Kacchan deve capirlo o sarà classificato quasi come un criminale”.
“Come ti permetti, Deku! Non mettermi a confronto con quei deboli. Vuoi proprio finire ammazzato, eh!”
“Puoi andare, Bakugou. Ma cerca di raffreddare i tuoi bollenti spiriti. Un atteggiamento del genere ti porterà soltanto alla rovina”.
Bakugou li lasciò da soli, farneticando qualcosa sul fatto che non succederà mai.
“E ora veniamo a te. Che ti è preso prima?”
Il ragazzo non rispose subito. “Mi dava fastidio il comportamento di Kacchan”.
“Non ti sei mai comportato così. Cosa ti turba, Izuku?”
“Niente. Sto bene”.
Sta mentendo.
“Izuku, non devi tenerti tutto dentro. Ti stai facendo del male da solo. Avanti, sfogati con me” e gli mise una mano sulla spalla.
Midoriya gli spostò la mano e lo guardò con sguardo furente. “Non chiamarmi Izuku. Ho detto che non ho niente. Lasciami in pace!”
“Izuku…”.
L’allievo prese da terra lo zaino e corse via.
Cosa ti è preso? Perché questo tuo atteggiamento?
 
Appena All Might entrò in sala professori, sentì i colleghi lamentarsi di Midoriya.
“Sta peggiorando ancora. I suoi voti sono calati”.
“Non sta quasi mai attento e fa sempre tardi a lezione”.
“A volte proprio non si presenta”.
“Fallisce sempre le prove pratiche e litiga con i compagni”.
“Si può sapere che gli è preso?”
“È l’ultimo della classe. Peccato, sembrava così promettente”.
Izuku è l’ultimo della classe? Ora che ci penso, è da un po’ che si comporta in modo strano. Oh, che cosa ti sta succedendo?
“All Might” gli si avvicinò Eraser. “Dovrei parlarti del tuo allievo. Immagino che tu abbia già capito il motivo. Bene. Andiamo fuori”.
 
“Quindi Midoriya sta andando male?”
“Se continua di questo passo verrà bocciato o espulso” confermò Eraser.
“Capisco. Ma perché si comporta così?”
“Speravo me lo dicessi tu. Però, mi sono fatto una teoria. Tutto è iniziato da quando il preside ti ha chiesto di sospendere i vostri incontri. Da quel momento è cambiato”.
Ragazzo mio…Vorrei fare qualcosa per te.
“Possiamo fare qualcosa?”
“Noi niente, ma tu sì. Vai a parlare con lui da solo. È da qualche parte in città”.
Detto ciò, Eraser si allontanò.
“Aspetta un attimo! Mi è stato vietato di parlagli”.
“Per questa volta chiuderemo un occhio. Vedi di farlo tornare come prima. Ciao”.
Non ti preoccupare, ci penserò io! Izuku tornerà quello di prima.
Prese le proprie cose dalla sala professori e uscì per andare dal ragazzo. Sapeva esattamente dove cercarlo.
 
“Vattene via, All Might”.
“Scherzi? Oggi l’oceano è bellissimo, proprio come te, Izuku”.
“Smettila, sei ridicolo”.
Ridicolo?
All Might si trasformò, lo prese per le spalle e lo voltò verso di sé. “Ascoltami bene, ragazzo. Stai prendendo una brutta piega. Gli insegnanti non fanno altro che lamentarsi di te. Si può sapere che ti prende? Parla con me, dannazione!”
“Ah, adesso vuoi parlare? E in tutto questo tempo, invece? Non ti sei mai fatto sentire. Non rispondevi nemmeno ai miei messaggi”.
I suoi messaggi…
L’ex eroe non voleva evitarli, ma era costretto. Eraser continuava a tenerlo d’occhio e non poteva farsi scoprire.
Tolse le mani dalle sue spalle e ritornò normale. “Non mi era permesso. Adesso ti racconto tutto”.
 
“Ok. Ma di notte potevi inviarli, tanto mica eri sorvegliato”.
Non gli era mai venuto in mente di fare così.
“Sono un idiota. Non ci ho mai pensato. Scusami”.
Midoriya scoppiò a piangere.
“Hai idea di come mi sono sentito per tutto questo tempo? Il cuore continuava a farmi male e tu, nonostante lo sapessi, non hai mai fatto qualcosa. Dici di amarmi, ma secondo me non è così! Sei un imbroglione”.
All Might gli tirò uno schiaffo. “Non sono un imbroglione. Il mio amore pe te è sincero. Credimi, io ti amo veramente, Izuku”.
Il ragazzo si asciugò gli occhi, ma continuò a piangere. “Ma non hai mai fatto niente”.
L’uomo voleva spiegargli bene la situazione, ma non poteva dirgli del traditore.
“Izuku… Ci sono cose che tu non puoi sapere. Cose che riguardano noi professori in prima persona. Se potessi, ti racconterei tutto. Tu devi solo fidarti di me”.
“Perché dovrei? Gli imbroglioni non devono avere mai la fiducia degli altri”
L’ex eroe stava per perdere la pazienza. Si ritrasformò, sollevò il ragazzo e, ignorando le sue lamentele, entrò in acqua. Si diresse dove l’acqua era più profonda e, dicendogli di trattenere il fiato, si immerse.
Lì lo abbracciò forte e lo baciò. Midoriya cercò di divincolarsi, ma poi si arrese all’abbraccio.
 
“Accidenti. Siamo tutti bagnati. Ah ah ah! Sarà meglio asciugarsi, o ci prenderemo il raffredore”.
Midoriya lo ignorò. “Questo non cambia le cose. Non temere, cercherò di tornare come prima. Ma la questione tra noi due non è finita. Sei un idiota, All Might”.
E se ne andò.
Hai ragione. Sono un idiota, ma per fortuna che ho il cervello.
Infatti aveva già escogitato un modo per salvare l’amato da se stesso. Doveva solo metterlo in pratica, cosa molto difficile vista la situazione.

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Capitolo 10
*** Perché voglio salvarti ***


All Might non aveva tempo da perdere. Doveva salvare Midoriya da se stesso. Il piano già lo aveva, ma non sapeva come metterlo in atto.
Stupido divieto! Se solo non ci fosse... Un attimo!
Si guardò intorno e non vide nessuno.
Ma certo! Se non mi faccio vedere, posso parlare con lui.
Doveva però mantenere la calma e aspettare. Lì non c'era nessuno perché Eraser gli aveva dato il permesso, ma valeva solo per questa volta.
Se mi beccano, posso sempre dire che ero preoccupato per Izuku, visto che sono un suo insegnante. Sì, penso che possa andare.
Tutto allegro, se ne tornò a scuola.

"Hai parlato con lui?"
"Aaah! Mi hai fatto spaventare, Eraser!"
"Ritornerà sui suoi passi o lo dovremo  espellere?"
"Quanta fretta. Mi ha detto che migliorerà".
"Sono proprio curioso di vedere che Simbolo della Pace sarà".
"Shhhh! La cosa è top secret. Nessuno deve saperlo".
"Come vuoi. Da adesso ti è di nuovo vietato incontrarlo dopo le lezione. Oh, e ricordati che possiamo scoprirti senza difficoltà se fai di testa tua. Ciao".
Sul volto di All Might comparve un enorme sorriso.
Grazie, Aizawa. Il tuo aiuto è stato prezioso.
Il collega lo aveva avvisato delle telecamere. Adesso all'ex eroe non restava altro che scoprire la posizione esatta.

Passò due interi giorni a cercare dei punti ciechi, ma non ne trovò nessuno. I bagni probabilmente non ne avevano di telecamere, ma di sicuro qualcuno li avrebbe visti entrare o uscire.
Stava per avere una crisi di nervi. Izuku  aveva bisogno d'aiuto e lui faticava a farlo.
Doveva farsi aiutare da qualcuno. Sì, ma da chi? Eraser era meglio di no, aveva già fatto troppo. Forse il preside? No, era occupato a scoprire il traditore. Non poteva di certo chiederlo agli altri insegnanti, visto che il nemico era proprio tra loro.
"Sei libero. Puoi tornare da Eraser-head. Ricordati di fare attenzione. Buona lezione".
Si voltò. C'erano Recovery Girl e Kirishima, intenti a parlare fuori dall’infermeria.
Recovery Girl e il giovane Kirishima... Ma certo!
Appena il ragazzo se ne andò, All Might si avvicinò subito alla donna.
"In infermeria non ci sono le telecamere e la stanza è insonorizzata. Puoi usarla per parlare con il tuo pupillo, ma solo se ci finisce".
L'uomo rimase a bocca aperta.
"Cos'è quella faccia? Sarò pure vecchia, ma ci vedo ancora bene. Salvalo, così farai la prima cosa giusta".
Le sorrise. "Sei fantastica, Recovery Girl! E ora scusami, ma devo andare a fermare il giovane Kirishima. Ciao!"

Trovò l'allievo davanti alla porta della sua classe.
"Giovane Kirishima! Avrei un favore da chiederti. Posso?"
"Un favore? Per lei questo e altro!" rispose con grande entusiasmo.
Espose al ragazzo l'idea che gli era venuta in mente.
"Che ne dici?"
"Non lo so. Fare del male a Midoriya per mandarlo in infermeria... Non mi piace molto. Però ha detto che è per il suo bene".
"Se non vuoi farlo, non fa niente. Penserò a qualcos’altro".
"Aspetti! Midoriya è un mio amico e per gli amici si fa di tutto. La aiuterò, All Might. Posso farlo con Uraraka e Iida? Loro due hanno stretto un ottimo legame con Midoriya e sono altrettanto preoccupati".
"Ma certo! Ma non si deve far sapere agli altri, ok?"
Kirishima annuì e lo salutò, e poi si diresse verso la classe.
Kirishima, ragazzo mio, la tua lealtà verso gli altri ti porterà lontano. 

All Might stava camminando nel cortile quando Kirishima gli venne incontrò.
"Sensei! Midoriya è in infermeria. Abbiamo fatto in modo che si rompesse il braccio. Però ci dispiace per avergli fatto male".
L'uomo gli mise una mano sulla spalla, consolandolo e dicendogli di non preoccuparsi, che Midoriya avrebbe capito tutto.
Lo salutò e si diresse in fretta in infermeria.

Bussò alla porta ed entrò.
Appena chiuse la porta, Recovery Girl gli sbatté il proprio bastone sulla testa.
"Stupido di un eroe! È così che lo vuoi salvare? Mandandolo ferito in infermeria? Ma ti pare il caso?"
"Abbassa la voce! Era l'unico modo. Sta bene?"
"Sta riposando. Vai pure da lui. E cambia metodo di insegnamento! Io vi lascio soli".
Quando la donna uscì, l'uomo andò a controllare l'allievo. Vedendolo con il braccio ingessato, gli sembrava di essere tornato indietro nel tempo.
"Proprio come l'incidente con i due criminali, adesso sei qui per colpa mia, con la stessa ferita".
"Prima mi ignori e adesso mi fai finire in infermeria. Davvero molto bravo".
"Izuku! Mi dispiace tantissimo. Era l'unico modo per parlarti senza essere visti. Il mio primo piano prevedeva di portarti via con la forza. Detto così, sembra un rapimento. Ah ah ah!"
"Io non voglio parlare con te".
"Invece lo farai, ragazzo mio".
"Perché ti ostini tanto? Perché non mi lasci da solo?"
"Perché voglio salvarti. Sì, voglio salvarti dal dolore che ti stai portando dentro. E sai perché? Perché ti amo!"
Midoriya si coprì la bocca con una mano, scoppiò a piangere e si voltò dall'altra parte. 
All Might lo abbracciò, stando attento al braccio ingessato.
"Non fermarti. Liberati da tutte le tue lacrime".
Stettero così per una decina di minuti.

"Dimmi tutto, Izuku. Arrabbiati con me. Lamentati. Sono qui per questo".
Midoriya lo guardò dritto negli occhi, dopodiché abbassò la testa, senza smettere di abbracciarlo.
"Credevo che tu ti fossi stufato di me. Vedevo che durante le lezioni, tu... Tu non facevi altro che ignorarmi. Sorridevi sempre agli altri, mai a me. Quando ti chiamavo di notte o ti mandavo un messaggio, tu non rispondevi.  Quando poi l'altro giorno mi hai spiegato la situazione, mi sono sentito tradito! Avresti dovuto avvisarmi subito all’inizio, invece non l'hai fatto!"
Si asciugò ancora gli occhi e riprese fiato.
"Senza dimenticare il fatto che non hai minimamente pensato che potevi inviarmi qualche messaggio. Altri lo avrebbero fatto, ma tu no. Tu proprio non ci sei arrivato. Ti credevo intelligente e furbo, invece sei solo uno stupido e inutile ex eroe!" aveva alzato la voce e tremava. "Adesso lasciami andare, All Might! Ho parlato con te come volevi e ora vattene da qui".
Ma l'ex eroe non lo lasciò andare. Anzi, lo strinse ancora di più in un abbraccio. Il ragazzo continuava a insultarlo, ma lo lasciava fare perché aveva ragione.
Continua così, Izuku. Non smettere.
 
Poco dopo il ragazzo smise di parlare. Respirava con affanno .
“Izuku, qua ti ho dato il nostro primo bacio. Ricordi?” e gli passò un dito sulle labbra, proprio come quella volta.
“Come allora, sei sveglio, anche se adesso non stai fingendo di dormire. Non dimentichiamoci i baci alla spiaggia e tutti quelli che vennero dopo. E il tempo passato nella tua stanza e su quella barca, quando ho perso il controllo e… Be’, hai capito. Durante questo tempo di divieto, non ho mai smesso di pensare a te, infatti anche il mio cuore soffriva, ma tenevo duro. È vero, sono uno stupido e inutile ex eroe per non aver pensato di scriverti, ma sono il tuo stupido e inutile ex eroe! Ma adesso sto facendo di tutto pur di salvarti, perché ti amo e non voglio vederti soffrire. Odiami pure se serve per aiutarti”.
Midoriya si arrese e si lasciò andare all’abbraccio. Era esausto. Alzò la testa e lo baciò, ma fu un bacio breve.
Significa che mi ha perdonato?
All Might lo liberò dall’abbraccio e lo mise bene a letto, dopodiché gli spettinò i capelli, dicendogli di risposare. Il ragazzo però gli prese la maglietta e lo fece avvicinare.
Senza dire niente, lo baciò nuovamente e questa volta il bacio durò più a lungo.
 
Direi che mi ha perdonato. Ma potrebbe ricominciare tutto da capo.
All Might decise: era il momento di affrontare il preside. Doveva cancellargli il divieto e lasciargli rivedere l’allievo ogni volta che voleva. Dopotutto, il ragazzo sarebbe diventato il nuovo Simbolo della Pace e questo il direttore non poteva dimenticarlo!
“Il preside vuole vederti nel suo ufficio”.
“Eraser! Dannazione, ma lo fai apposta a spaventarmi?”
“Non so di cosa tu stia parlando. Comunque ti sta aspettando. Non farlo aspettare”.
L’ex eroe sorrise, in volto un’aria determinata. Era giunto il momento.

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Capitolo 11
*** Per il suo bene ***


All Might entrò nell’ufficio del preside senza bussare e di gran furia. Gli importava poco dell’educazione, perché in gioco c’era Midoriya e l’amore  verso di lui.
Il preside alzò il muso e fece un mezzo sorriso. “Ti stavo aspettando. Accomodati pure.”
L’uomo si sedette, appoggiò i gomiti sulle ginocchia e incrociò le dita.
Prese un bel respiro. Era arrivato il momento di affrontarlo.
“Prendi una tazza di tè. Quanti cucchiai di zucchero vuoi?”
“Signor preside, vorrei poter rivedere Izuku Midoriya come prima. Non me lo può negare, perché è mio dovere! Come faccio io, l’ex Simbolo della Pace, a preparare il ragazzo per coprire il ruolo di nuovo Simbolo della Pace? Non è ancora pronto ad affrontare i peggiori criminali nascosti là fuori. È questo che vuole? Farlo morire nel suo primo combattimento?”
“All Might.”
“Non posso lasciare che le cose restino così! È in gioco la sua vita.”
“All Might, lasciami parlare.”
“Non posso permettermi di vederlo morire. Cosa direbbe poi sua madre? Io devo assolutamente vederlo dopo la scuola!”
“Abbassa la voce, ti si sente fin da fuori.”
E con questa frase fece il suo ingresso Eraser.
“Tu che ci fai qui?”
“Ho detto io a Eraser-head di venire qui. Prego, accomodati pure. Prendi pure una tazza di tè”.
Ma che sta succedendo?
“Signor preside, ho parlato con Tenya Iida, Eijirou Kirishima e Ochako Uraraka su quanto successo a Izuku Midoriya nella simulazione di combattimento. Vuole vedere il filmato?”
Oh, oh. Qui si mette male…
 
Il video mostrava i tre ragazzi nelle vesti di criminali fuori controllo e Midoriya interpretare l’eroe; il resto della classe faceva la parte dei cittadini.
Era arrivato il momento di fermare i criminali, e l’eroe si era lanciato contro i tre criminali. Quest’ultimi, dando sfogo alle proprie Unicità, contrattaccarono, colpendolo senza pietà e senza lasciargli il tempo di pensare. Uraraka aveva toccato Kirishima, facendo sì che diventasse leggero, dopodiché Iida lo aveva preso e, tramite la sua agilità, portato alle spalle di Midoriya, il quale parò l’attacco con il braccio, causandosi la ferita.
 
“Direi che possiamo anche spegnere.”
“Ottimo gioco di squadra. Avete istruito proprio bene questi studenti. Ma arriviamo al nocciolo della questione. Kirishima ha sì ferito Midoriya, ma non come c’era da aspettarsi in una simulazione.”
Il cuore di All Might prese a battere a mille.
“Mi sembra evidente, signor preside, che il ragazzo l’abbia ferito di proposito. Tu ne sai qualcosa, All Might?”
Merda. L’ha forse scoperto? No, è impossibile. Ho prestato molta attenzione quando mi sono messo a parlare con Kirishima.
“Perché ne dovrei sapere qualcosa? Magari non lo voleva fare. L’hai detto tu stesso, Eraser, che nella classe si sono accese diverse rivalità e quanto accaduto può essere causato da ciò inconsciamente.”
“Può essere, ma la situazione è diversa. E tu lo sai bene che lo è.”
“Lo so bene? Ma che dici?”
“All Might, Eraser-head ha ragione, e lo sai anche tu. Fuori dalla loro classe c’era una telecamera e ti ha inquadrato mentre chiedevi qualcosa al ragazzo.”
L’ex eroe sentì su di sé lo sguardo del collega. Lo aveva pure avvisato di prestare attenzione, e invece…
Non mi sono accorto di niente! Adesso sono proprio nei guai, ma almeno il giovane Kirishima e gli altri due sono al sicuro, almeno credo.
“Non ti preoccupare, i tre ragazzi non verranno puniti” confermò Eraser, capendo i suoi pensieri.
Detto ciò, l’ex Simbolo della Pace spiegò il perché del suo gesto. Disse che era molto preoccupato per l’allievo, che non poteva lasciarlo da solo in quello stato e che ha chiesto l’aiuto dei tre studenti per il suo bene, chiedendo scusa per averlo fatto ferire.
“Dovevo anche scusarmi per non avergli detto niente riguardo al divieto.”
All Might si alzò e si trasformò nella forma muscolosa, dopodiché si inginocchiò, proprio come aveva fatto con la madre di Midoriya. “Fatemi rivedere il ragazzo dopo le lezioni. Tengo molto a lui. Ho promesso a sua madre che mi sarei dedicato alla sua crescita in quanto nuovo Simbolo della Pace, ma per colpa di questo divieto ho infangato la promessa. Non posso permettermi di continuare così. Vi prego, se non volete farlo per me, fatelo per il giovane Midoriya! Ho già perso qualcuno di importante, non voglio che lui sia il prossimo. Ci tengo molto a quel ragazzo, perché io lo…”
Si fermò perché sentì qualcosa di bagnato scivolargli lungo le guancie e atterrare sulle mani. Stava piangendo. Ed era anche nella forma normale. Quando era ritornato normale?
Il preside gli disse di alzarsi ed Eraser gli lanciò un fazzoletto.
“Vai a fare una passeggiata, All Might, noi intanto decidiamo cosa fare.”
 
Stavo per rivelare che io amo Izuku. Meno male che lacrime mi hanno salvato. Chissà cosa decideranno.
Si alzò in piedi. Non doveva preoccuparsi più di tanto, perché avrebbe visto il giovane in qualche modo.
Si sedette poi su una panchina e aspettò.
In lontananza vide Kirishima, Iida e Uraraka salutare qualcuno, ovvero Midoriya.
Izuku! Starà meglio?
Non aveva il braccio ingessato, quindi Recovery Girl aveva usato la propria Unicità su di lui.
L’eroe vide che i tre ragazzi erano in colpa per quanto accaduto, ma il giovane, anziché essere arrabbiato, sorrideva.
Sei proprio un bravo ragazzo. Sono così fiero di te.
L’ex eroe voleva andare da lui e abbracciarlo, ma non poteva. A momenti lo avrebbero richiamato e inoltre l’amato era insieme ai compagni.
Resistette quindi all’impulso, e attese pazientemente la decisione.
 
Eraser lo andò a chiamare e insieme si diressero dal preside.
“Ti sei ripreso? Bene. Abbiamo preso una decisione. Eraser-head, lascio a te l’onore.”
“Puoi tornare a rivederlo dopo la scuola, ma non subito. Inizierai nel week-end. Però, dovrete stare lontano dalla scuola e da tutti gli altri. Già tutti conoscono la tua vera forma, se ti vedessero con lui, finirebbe in pericolo.”
All Might vomitò sangue e gli ringraziò. “Grazie! Sono felice di averlo sentito. Quindi, accettate Midor… No. Accettate Deku come nuovo Simbolo della Pace?”
Il preside annuì, ma Eraser disse: “Prima voglio vederlo crescere, poi sì, lo accetterò. Chissà, magari diventerà un Simbolo della Pace migliore di te.”
“Probabilmente sì, lo sarà.”
 
Appena arrivò a casa, All Might scrisse subito a Midoriya, informandolo dei fatti. Il ragazzo gli rispose in fretta: “Davvero? Sono contentissimo! Mi dispiace solo che non possiamo vederci da soli fino a sabato. Ma recupereremo il tempo perduto. Ti amo!”.
Leggere quel “ti amo” rallegrò l’uomo, ma si riscosse subito. Il ragazzo aveva ragione: dovevano recuperare il tempo perduto. Non solo sulla loro storia, ma anche sull’allenamento. Prese un foglio e si mise a scrivere un programma, proprio come all’inizio di tutta la loro avventura.
 
Finalmente arrivò sabato e All Might scrisse a Midoriya di aspettarlo a casa, perché doveva chiedere una cosa alla madre.
 
“Prego, accomodati pure” gli disse la signora Midoriya. “Izuku sarà qui a momenti.”
Si accomodarono in salotto e attesero il ragazzo, che non tardò ad arrivare.
Subito l’ex eroe raccontò alla donna gli eventi accaduti in quel periodo, ma non disse niente né del traditore né della ferita durante la simulazione.
“Quindi, signora Midoriya, è per questo che non mi sono potuto dedicare come promesso al ragazzo. Non posso dirle bene il motivo, ma spero che capisca.”
“Capisco. Non ti preoccupare, non mi metterò più in mezzo a voi due. Ma hai detto che dovevi chiedermi una cosa importante.”
L’uomo annuì. “Midoriya, come futuro Simbolo della Pace, deve essere molto forte e preparato psicologicamente. Visto che abbiamo perso tempo prezioso, dobbiamo recuperare tante cose. Ed è per questo che ho pensato di farlo allenare tantissimo in questi due giorni. Le volevo chiedere” fece una pausa e prese un bel respiro. “Le volevo chiedere il permesso di lasciare dormire il giovane Midoriya a casa mia questa sera!”

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Capitolo 12
*** All Might e Midoriya ***


Nella stanza era calato il silenzio. All Might aveva chiesto alla donna il permesso di far dormire Midoriya a casa sua.
“Io, come posso dire, non lo so.”
L’ex eroe le sorrise. “Non si preoccupi. Non gli capiterà niente, e questa volta ne sono certo. Non sarò da solo a sorvegliarlo, perché ci sarà un’altra persona con noi. Facciamo così: noi adesso andiamo ad allenarci e lei intanto decide. Torneremo dopo aver cenato, va bene?”
La donna annuì e il ragazzo andò a prepararsi.
Spero in un sì. Izuku deve imparare ancora un sacco di cose e abbiamo poco tempo.
Midoriya ritornò indossando una tuta, dopodiché uscirono.
 
“All Might, chi è l’altra persona?”
L’uomo iniziò a tremare. “Mi dispiace, Izuku. Devi prepararti a un allenamento di puro inferno. Non volevo farlo, ma ho dovuto. Sei rimasto indietro e allora… Ma vedrai che con te non sarà aggressivo, credo. Però tu hai una corporatura diversa, quindi… Tranquillo, non sarà per sempre.”
“Mi stai facendo paura. Chi è questa persona?”
“L’hai conosciuto nel tuo tirocinio: Gran Torino.”
Midoriya strabuzzò gli occhi. “Il signor Torino mi allenerà?”
L’ex eroe annuì. “È stato lui a insegnarti a usare l’One for All senza romperti niente. Io ho fallito anche in quello. Con lui imparerai molto bene tutto quanto. Diventerai fortissimo.”
Il ragazzo si fermò di botto. “Stai dicendo che… No, non puoi farlo!”
Anche All Might si fermò. “Che cosa non posso fare?”
“Non puoi abbandonarmi ancora! Io ho bisogno di te.”
“Cosa? Ah, scusami. Non mi sono spiegato bene. Volevo dire che per un po’ sarà Gran Torino a occuparsi della pratica, mentre io di altri insegnamenti. Io comunque assisterò ai tuoi allenamenti, non voglio di certo abbandonarti!”
Dopo aver controllato bene la zona, abbracciò l’allievo.
“Dobbiamo andare” disse All Might dispiaciuto.
 
“Era ora! Si può sapere perché ci avete messo così tanto?”
All Might e Midoriya avevano raggiunto Gran Torino in una spiaggia isolata da tutti e tutto.
“Scusi, signor Torino. Ho fatto tardi a cambiarmi.”
Il vecchio eroe fece un gesto di noncuranza e diede così iniziò all’allenamento. All Might intanto si era seduto su uno scoglio.
Midoriya fece prima un po’ di riscaldamento, poi esercizi per potenziale le braccia e le gambe, e infine un combattimento. Venne colpito molte volte perché non riusciva a seguire la velocità del maestro.
Povero Izuku. Ho tanta voglia di intervenire, ma non posso. È per il suo bene tutto questo. Devo resistere, devo tenere a freno il mio amore.
Finalmente, dopo moltissimi tentativi e botte, il ragazzo riuscì a colpire Gran Torino.
“È un inizio. Ma devi impegnarti di più! Facciamo una piccola pausa.”
Il vecchio eroe si avvicinò all’ex eroe. “Toshinori, che tipo di legame c’è tra voi due?”
“Che tipo di legame? Direi un legame affettuoso tra maestro e allievo. Perché?”
Gran Torino annuì e si girò, ma prima di andarsene disse: “Io non approvo la cosa, ma se voi due siete felici, be’, non dirò e non farò niente per fermarvi, anche se lui ha solo quindici anni.”
All Might vomitò sangue e intanto sorrise. Anche se non lo approva, ci lascia continuare il nostro amore. Però vorrei tanto sapere come fa a saperlo…
 
Per tutto il giorno Midoriya e Gran Torino combatterono e il ragazzo lentamente migliorava. All Might era veramente fiero di lui.
“Direi che per oggi può bastare. Io me ne torno a casa, ci vediamo domattina. Sii puntuale. E tu, All Might, vedi di insegnargli bene le cose, non devo fare tutto io. Buona serata!”
Appena il vecchio eroe se ne andò, l’uomo abbracciò Midoriya.
“Mi riempi di gioia, ragazzo mio. Ah, Gran Torino sa della nostra storia.”
“Veramente? E come ha fatto a scoprirla?”
“Non me l’ha detto, ma poco importa. Giusto? Su, andiamo a mangiare qualcosa.”
 
È arrivato il momento di sentire la decisione. Io spero in un sì, così io e Izuku potremo passare una notte insie… Basta! Non hai proposto la cosa per l’amore, ma per il suo bene. Datti una regolata.
Suonarono il campanello e la signora Midoriya li fece entrare.
Dopo essersi accomodati, All Might le chiese che cosa aveva deciso.
“Prima di tutto, Izuku, tu te la senti?”
“Certo. So che con All Might sarò al sicuro.”
La donna sospirò e andò nella stanza del figlio, per poi uscire con una borsa.
“Allora tieni. Ti ho preparato tutto il necessario per la notte. All Might, te lo affido. Posso fidarmi?”
“Sì. Mi prenderò cura di suo figlio. E ora andiamo, Midoriya, fintanto che non c’è quasi nessuno in giro. Passi una buona giornata, signora.”
“Buonanotte, mamma” e le diede un bacio sulla guancia.
 
Arrivati a casa dell’ex eroe, Midoriya appoggiò la borsa sul divano e disse che avrebbe dormito lì.
“Prendi pure il mio letto, Izuku. Dormo io sul divano.”
Ma il ragazzo insistette e alla fine l’uomo dovette arrendersi.
Appena si furono sistemati, All Might raccontò a Midoriya il combattimento tra il precedente possessore dell’One for All e l’All for One.
 
“E questo è tutto. Domani ti racconterò invece la mia storia. Si è fatto tardi. Sarà meglio prepararci e andare a dormire.”
Midoriya annuì e tirò fuori spazzolino, dentifricio e pigiama.
 
All Might si svegliò nel cuore della notte. Doveva andare urgentemente in bagno.
Sto proprio invecchiando.
Indossate le ciabatte, l’uomo, per non svegliare il ragazzo, non accese la luce del corridoio e si diresse verso il bagno.
Aprì la porta, ma: “A-All Might!”
Cacciò una specie di urlo. In bagno c’era già Midoriya e si stava tirando su i pantaloni. Con movimenti maldestri chiuse la porta.
Sta’ calmo. Non è successo niente. Queste cose possono capitare a chiunque.
Ma non riusciva a rimanere calmo e il cuore gli batteva a mille. Si appoggiò al muro e cercò di pensare ad altro.
Sentì lo sciacquone azionarsi e l’acqua del rubinetto scorrere. Appena il ragazzo uscì, entrambi divennero rossi in viso.
“Scusa per aver aperto la porta, Izuku.”
“Tranquillo. A volte succede. Uhm, buonanotte.”
 
Dopo la piccola disavventura con il bagno, All Might se ne tornò a letto.
Devo dire che Izuku ha proprio un bel fisico. Mi piacerebbe passare la mano su tutta la sua pelle per vedere se è morbida.
Gli tornò in mente quando aveva perso per due volte il controllo. Doveva darsi una regolata.
Dopo vari tentativi riuscì a prendere sonno, ma qualcuno entrò nella sua stanza.
“Izuku? Cosa c’è?”
Il ragazzo gli si avvicinò, ma perdeva sangue dall’addome.
“All… Might” e si accasciò al suolo.
L’ex eroe corse da lui, cercò il battito ma non sentì nulla. Il suo Izuku era morto.
Scoppiò ad urlare.
 
“All Might! All Might!”
Qualcuno lo stava scuotendo. Aprì gli occhi e si ritrovò davanti il volto preoccupato di Midoriya. Si mise seduto e gli controllò l’addome. Niente sangue. Aveva fatto un incubo.
“Va tutto bene?”
All Might lo abbracciò forte, felice di aver fatto solo un incubo. L’allievo ricambiò l’abbraccio.
“Ho sognato che tu morivi. Sembrava così reale. Scusami per averti svegliato.”
Midoriya gli prese il viso e lo baciò.
“Io non riesco a prendere sonno e nemmeno tu, All Might. Che ne dici, continuiamo quello che stavamo facendo sulla barca?” e lo baciò di nuovo.
L’uomo ricambiò subito e i due finirono sdraiati sul letto.
Continuarono a baciarsi e ad accarezzarsi, finché All Might non abbassò un po’ i pantaloni di Midoriya.
“Scusami, non volevo.”
Il ragazzo gli sorrise e si spogliò. “Mi sento pronto per questo. Avanti, continuiamo.”
L’ex eroe lo guardò sorpreso. Cosa doveva fare? Continuare o finire la cosa lì?
Izuku ha detto di essere pronto, quindi devo procedere?
Decise di provare e i due passarono una magica notte insieme.
 
Il mattino seguente, All Might svegliò Midoriya con un bacio.
“Buongiorno.”
“Buongiorno, All Might.”
E i due si baciarono.
 
 
Nota dell’autrice:
Buongiorno. Volevo scusarmi per non aver messo qualcosa in più sulla loro magica notte, ma guardandomi bene il regolamento ho letto che è vietato mettere descrizioni  di natura sessuale tra un minorenne e un adulto, tralasciando che questa è una storia con il bollino giallo. Quindi mi scuso se rimarrete delusi dalla cosa. Grazie per la lettura.
Comunque, questo non è l’ultimo capito, bensì il penultimo. L’ultimo sarà un extra, ma non posso dirvi niente.

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Capitolo 13
*** Extra ***


Un uomo con i capelli di un biondo pallido, occhi incavati, qualche ruga sul viso e una corporatura molto magra, stava guardando una notizia dell’ultima ora alla televisione.
“Un gruppo di criminali ha fatto irruzione in una banca, prendendo una cinquantina di ostaggi in tutto. La polizia può solo allontanare gli spettatori, mentre gli eroi sorvegliano la zona e pens…”
L’uomo abbassò il volume quando sentì aprirsi la porta.
“Sono a casa.”
“Sono qui in cucina. È stata una giornata impegnativa?”
Nella stanza fece il suo ingresso un giovane uomo. Aveva i capelli un po’ spettinati e verdi e qualche lentiggine sul viso.
“Abbastanza. E tu?”
“Ti ho comprato una cosa. Aspetta un attimo.”
Si alzò e tirò fuori una torta dal frigo. Era tutta di cioccolato e nel mezzo c’era l’immagine di All Might con scritto: “Buon compleanno”.
“È bellissima! Grazie. Ma non dovevi. Ah ah.”
“Volevo prepararla io, ma sai che sono scarso a fare i dolci. Non dovevo? Ragazzo mio, oggi compi trent’anni!”
Il giovane uomo sorrise. “Possiamo mangiarla dopo essere ritornati a casa?”
“Ma certo. Aspettami fuori, vado a rimetterla in frigo e a prepararmi.”
Intanto il telecronista continuava a parlare: “Sembra che ci siano poche speranze per gli ostaggi. Un momento! È qui! Sembra impossibile, ma sta succedendo davvero! È appena entrato veloce come un fulmine nella banca… stanno uscendo alcuni ostaggi… Guardate! I criminali hanno perso i sensi. Ce l’ha fatta anche questa volta. Deku, il Simbolo della Pace, ha salvato ancora una volta la vita a degli innocenti.
 
L’uomo e il giovane arrivarono al cimitero e andarono a portare omaggio a una tomba. Sulla lapide c’era inciso: “Qui giace Gran Torino, uno degli eroi più valorosi dell’epoca passata”.
“Sono passati cinque anni dalla sua morte, ma mi sembra di sentirne ancora la presenza.”
“Ah ah. Sarà il suo fantasma.”
“Speriamo di no. Era un bravo maestro e mi manca tantissimo.”
“Ma se tremavi ogni volta che parlavi di lui o quando lo vedevi. Manca molto anche a me.”
“Ti ha allenato molto bene, Deku.”
“All Might, chiamami Izuku. Deku è quando indosso le vesti di eroe.”
“Ma davvero? Allora tu chiamami Toshinori. Forza, è ora di andare. Sarai stanco dopo aver salvato tutti quegli ostaggi. E c’è anche la torta da mangiare.”
 
Arrivati a casa, mangiarono la torta e si sedettero sul soggiorno a vedere un po’ di televisione.
“Ah, già. Oggi ho incontrato Kacchan. È diventato molto forte, ma il suo carattere non è cambiato poi di molto dai tempi della scuola. Appena mi ha visto ha detto: “Deku? Se ti metti in mezzo t’ammazzo!”. Ah ah.”
“Sempre il solito. Sai invece chi ho visto io? Todoroki, Yaoyorozu e i loro tre figli. I due gemelli hanno uno l’Unicità del fuoco e l’altra del ghiaccio, mentre il fratellino ha quella della creazione. Ciò mi fa pensare a una cosa: quando inizierai a cercare il prossimo successore di One for All?”
“Sì. Ho scelto nostra figlia come successore. Che ne dici?”
“Hai scelto Nana? Per me va benissimo.”
Avevano adottato Nana quando era appena nata. Sua madre morì durante il parto, mentre del padre non c’erano notizie. Le diedero quel nome in memoria della maestra di All Might.
“Adesso dov’è?” chiese Midoriya.
“È a giocare con la figlia di Iida e Uraraka. Ho già messo da parte qualche fetta di torta per lei.”
In lontananza si sentì un esplosione.
“Devo andare. Scusa, Toshinori, ma la torta la finirò dopo.”
All Might annuì e gli andò a prendere il costume, identico a quello di quando era ragazzo.
Gli sorrise. “Fatti valere, Deku, Simbolo della Pace”.
Si baciarono e Midoriya partì verso l’esplosione.
Sei proprio il più grande Simbolo della Pace. Hai superato persino Shimura e me. Sono così fiero.
Si asciugò una lacrima e guardò l’orologio. Era l’ora di andare a prendere Nana, colei che in futuro porterà il titolo di Simbolo della Pace.
 
 
Nota dell’autrice:
Ed eccoci giunti alla fine della storia. Ringrazio tutti voi per averla seguita. Scusate se i capitoli era un po’ brevi e se c’erano troppi colpi di scena. Questo è un capitolo extra e spero che vi sia piaciuto.
Ma passiamo alle cose serie. Forse domani pubblicherò una One shot, ma non so dirvi se è sicuro al 100%. Sabato andrò al mare, quindi fino alla fine di luglio non pubblicherò niente.
Ma non temete! Ad agosto pubblicherò un’altra storia a capitoli.
Ricordate una cosa: Plus ultra!

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