Sguardi che dicono tutto

di piccola_Calliope
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Non ci posso credere ***
Capitolo 3: *** Non combinare casini ***
Capitolo 4: *** Un licenziamento ingiusto ***
Capitolo 5: *** Tu sei il mio incubo ***
Capitolo 6: *** Coglioni come me ***
Capitolo 7: *** Mamma ti prego ***
Capitolo 8: *** Professor Castelli ***
Capitolo 9: *** Sognami stanotte ***
Capitolo 10: *** Mia sorella ***
Capitolo 11: *** Mi pento ***
Capitolo 12: *** Pensavo a te ***
Capitolo 13: *** Davvero Alessandro ***
Capitolo 14: *** L'amore con te ***
Capitolo 15: *** Un carissimo amico ***
Capitolo 16: *** Innamorato pazzo ***
Capitolo 17: *** Innamorato pazzo ***
Capitolo 18: *** Profondamente deluso ***
Capitolo 19: *** Non parto più ***
Capitolo 20: *** Io adesso sono con te ***
Capitolo 21: *** Cattiva copia ***
Capitolo 22: *** Il mio uomo ***
Capitolo 23: *** Visibilmente mia? ***
Capitolo 24: *** Completamente ***
Capitolo 25: *** L'incastro perfetto ***
Capitolo 26: *** Un giorno ti sposerò ***
Capitolo 27: *** Uno dei giorni più belli ***
Capitolo 28: *** Un giorno importante ***
Capitolo 29: *** L'ecografia ***
Capitolo 30: *** Un giorno perfetto ***
Capitolo 31: *** Epilogo ***
Capitolo 32: *** Marco Castelli (Storia) ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


                                 
Prologo 

POV. GLORIA
Per l'ennesima volta ero lì di fronte allo specchio a ripetere, le possibili domande e le mie risposte, era l'ultimo esame prima della laurea magistrale in lettere, si quegli orrendi cinque anni passati sui libri, piangendo, disperandomi e quant'altro si sarebbero conclusi presto. La mia tesi era quasi a metà, mancava il voto in quel esame e poi avrei consegnato il libretto.
-Come ti senti tesoro?-entra Greta la mia migliore amica in bagno.
Io e lei ci eravamo conosciute cinque anni fa in quel appartamentino, che ci aveva visto condividere gioie e dolori, io inizialmente ero chiusa, restia, avevo avuto una migliore amica che mi aveva letteralmente spezzato il cuore e non mi fidavo più di nessuno...
Ma Greta è stata la mia eccezione, era facile fidarsi di quel visino tenero e di quelle guanciotte da strapazzare di baci.
-A che pensi? Hey Glo-mi richiama lei schioccandomi le dita davanti al viso.
-A quanto sei un'amica fantastica-le sorrido.
-Non dirlo più cosi all'improvviso, sei pochissime volte cosi affettuosa, avresti potuto provocarmi un infarto-ride di gusto.
-Stupida-rido anche io.
Lei si era laureata lo scorso anno e aveva da poco iniziato a lavorare come infermiera.
Io anche avevo fatto qualche lavoretto come supplente alle superiori, ma nulla di troppo serio.
-Andrà bene?-le chiedo.
-Lo stenderai il prof-mi fa l'occhiolino.
-Allora mi vesto-sorrido.
-Vuoi che ti prepari il caffè?-mi domanda.
-No se ingerisco qualcosa vomito-esclamo, ero davvero troppo in ansia.
Dopo di che mi dirigo in camera mia e apro il mio armadio, scelta ardua, l'outfit per il ultimo esame, ricordo ancora il primo esame universitario della mia vita, indossavo un'adorabile camicetta turchese e dai pantaloni aderenti neri con delle deliziosissime ballerine di pelle nera.
-Io opterei per il vestito rosso, ti sta cosi bene-mi suggerisce Greta.
Lo tiro fuori e lo osservo era un semplicissimo vestito a maniche corte, stretto nel petto e leggermente a palloncino giù.
-Con le perle di tua nonna-mi sorride.
Si quella parure sarebbe stata magnificamente su quest'abito.
-Con le mie decoltè nere-mi fa l'occhiolino.
-Come farei senza di te?!-esclamo.
Due secondi dopo compare con in mano le sue scarpe fortunate, le ha indossate il giorno della sua laurea.
-Andrà bene-mi ripeto come un mantra, ho affrontato vari esami universitari, si qualche volta ho ottenuto dei pessimi risultati, ma poi mi sono sempre rialzata e sono migliorata, andrà bene oggi, ne sono certa.
Indosso quello che la mia migliore amica mi ha suggerito, un filo di mascara e una leggerissima passata di rossetto rosso.
-Come sto?-affermo raggiungendola in cucina.
-Sei magnifica tesoro, andrà tutto bene, in bocca al lupo-mi bacia la guancia.
-Crepi-sorrido anche se sono tesissima.-Vado-affermo.
-Ciao tesoro-mi saluta Greta.
Raggiungo l'ascensore con una faccia bianchissima come se stessi andando al patibolo.
-Carissima Gloria buon giorno-mi saluta la nostra simpaticissima vicina di casa.
-Salve-le sorrido.
-Esame?-mi domanda.
-L'ultimo-affermo tesa come la corda di un violino.
-Andrà bene bellezza-mi sorride.
Dopo essere uscita la saluto e raggiungo in religioso silenzio l'auto.
Mi metto al volante, faccio un bel sospiro e mi decido a mettere in moto.
Non deve temere questo esame, andrà tutto bene.

POV. ALESSANDRO
-Buon giorno professor Vinci-entro sorridendo nel ufficio del mio ''collega'' nonché superiore, ero il suo assistente e quando sarebbe andato in pensione io sarei diventato professore, erano anni che lo seguivo e lo ammiravo quel posto era mio di diritto.
-Carissimo Alessandro-mi saluta sorridendo.
-Gli ultimi esami della sessione autunnale-affermo.
-Alessandro caro prima che raggiungiamo gli studenti, dovrei dirti una cosa-afferma.
-Mi dica professore-sorrido.
-E' da parecchio che seguo una ragazza, vorrei proporle il posto come mio secondo assistente, credo sia un soggetto più che valido-mi dice e mi sento crollare il mondo addosso, una ragazzetta presuntuosa che si sta per laureare che mi deve rubare il posto che agogno da anni?
-Non credo sia...-il professore mi interrompe.
-Tu non credi perchè hai paura che ti rubi il posto che desideri da quando ti conosco, ma lei merita e non poco, voglio che la interroghi tu-afferma fissandomi, io sorrido, la metterò in difficoltà e si scorderà il mio posto.-Ma Alessandro non ti dirò chi è te ne renderai conto da solo, almeno spero-dice, voleva mettermi alla prova, avrei scovato quella ladruncola, costi quel che costi.
-Sarà un'onore poter interrogare la mia prossima collega-gli faccio un occhiolino, nemmeno la conoscevo ma odiavo questa ragazza.
-Raggiungiamo i ragazzi-mi dà una pacca sulla spalla e usciamo dal suo ufficio.
Una calca di studenti ci attende, tra le ragazze riconosco qualcuna che è venuta a letto con me, purtroppo non sono cosi professionale come lo stimato professor Vinci crede...
Sono stato con parecchie mie e sue alunne.
Una di questa mi fa l'occhiolino, sono delle sciocche se sperano che avranno dei favori.
-Buon giorno-li saluta il professore.
-Facciamo l'appello-dico io.
C'è qualche assente, meglio cosi, ci sbrigheremo prima.
Spero solo che la ragazza che ha puntato il professore non sia una di quelle che è venuta a letto con me.
Il professore si occupa dell'interrogazione dei ragazzi, io delle ragazze cosi scoverò la ladruncola.

POV. GLORIA
-Questa attesa è snervante-sbuffo.
-Ma poi perchè le ragazze vengono interrogate da quello stronzo dell'assistente?-dice una ragazza.
-Che tipo è?-domando, il mio destino era nelle mani di quel ragazzo, più che ragazzo uomo...Uomo decisamente affascinante.
-Un figo pazzesco-esclama la ragazza seduta accanto a me.
-Non intendevo quello-dico.
-Oh dovete sapere che giochini sa fare a letto-ride un'altra.
-A letto?-io e un altra ragazza spalanchiamo letteralmente la bocca.
-Bhe per la fortuna di quelle che sono potute entrare nel suo letto-ride sempre la ragazza, che canta la bravura del professore a letto.
-Interessante-dico io, eccolo qui il classico assistente, che sicuramente poco sa, ma sceglie il voto in base alla tua prestazione sessuale...
-Io non ci sono andata a letto con lui e tu?-mi chiede la ragazza che si è sorpresa tanto come me.
-Nemmeno e non ci tengo-affermo.
-Ma a quanto pare fa passare solo quelle che gli hanno...-la interrompo.
-No ti prego non dire altro, non può bocciarmi, ho studiato troppo e non può bocciarmi perchè non sono entrata nel suo letto-affermo convinta.
-Forti Gloria-chiama.
Io faccio un respiro profondo e lo raggiungo.
-Salve-gli sorrido, di sicuro non andrò a letto con lui, ma posso fare la carina per addolcirlo.
Lui mi scruta, ha uno sguardo penetrante è dir poco, è una di una bellezza sovrannaturale, alto, fisico parecchio muscoloso, i bottoncini della sua camicia azzurra fanno tremendamente forza...
Labbra lucide probabilmente molto morbide al tatto, occhi penetranti di un marrone scuro davvero sensuale, anzi se colpiti dal sole gli occhi tendono a cambiare e divenire nocciola, barba incolta di un giorno e capelli tra il castano scuro e il nero, tagliati perfettamente, con un po' di cera o gel che gli dona la giusta lucentezza.
-Se ha smesso di scrutarmi potrebbe anche passarmi la carta d'identità e iniziare con l'argomento a piacere-sbotta,classico, tanta bellezza non può essere accompagnata a gentilezza e intelligenza.
-Non la scrutavo-dico.
-Mi osservava allora-mi sorride e il suo sorriso è meglio di tutto il resto. E' senza dubbio un sorriso radioso ma da furbo...E questa sua furbizia mi spaventa.
-Inizio con l'argomento a piacere allora-gli sorrido e mi sistemo una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

POV.ALESSANDRO
Gloria Forti.
Era lei.
Era lei quella che il professore aveva adocchiato.
Mi erano bastate poche frasi per capirlo, discuteva del argomento a piacere con una tale passione...
Dovrò distruggerla, parla elegantemente in maniera più che decorosa, è sicuramente preparatissima su tutto il programma.
-Va bene cosi, inizierei con le domande adesso-le sorrido, sono pronta a distruggerla, fin quando avrò il potere non la farò laureare presto.
Lei mi sorride e di nuovo si sistema una ciocca di capelli dietro l'orecchio, l'aveva fatto anche prima di iniziare a decantare il suo argomento a piacere.
Ha dei lineamenti molto delicati, è una ragazza graziosa senza dubbio ma insulsa ai miei gusti.
Inizio con la prima domanda, lei mi sorride nuovamente e parte spedita...
Immaginavo che qui riuscisse a rispondere, immaginavo che la sua preparazione fosse più che elevata.
Procedo con le domande, risponde egregiamente a tutte, non so che fare per metterla in difficoltà...
E già passata la mezz'ora il suo esame sta anche durando parecchio.
Poi sono colpito da un lampo di genio...
-Un ultima domanda-sorrido, questa domanda sarà fatale sono sicura cadrà.
-Certo vada-mi sorride dolcemente, è convinta di passare.
Pronuncio lentamente le parole di quelle domande e la vedo sbiancare, non la sa...
-Scusi può ripetere?-mi domanda, sistemandosi nuovamente i capelli.
-Certamente-sorrido e ripeto la domanda, godendomi la sua espressione preoccupata e la mia soddisfazione crescere.
-Ecco io...-giocherella con le dita sul tavolo, è nervosa.
-Qualche problema?-le domando fintamente preoccupato.
Lei mi fissa negli occhi, leggo la sua disperazione, sa perfettamente che questa domanda vale molto e si sta giocando la laurea...
-Signorina si sente poco bene?-le domando sorridendo più che soddisfatto.
Inizia a parlare, più che altro inizia ad arrampicarsi sugli specchi, io la ascolto e godo nel vederla sbagliare, lei sta per piangere glielo leggo negli occhi, assisterò anche una pietosa scena di lei che mi supplica per darle anche un miserissimo 18, osservo il suo libretto ci sono una sfilza infinita di 30 e lode...E' molto brava, bravissima direi...
Purtroppo io sono più bravo di lei e con un trucchetto l'ho fatta cadere, ma meritava 30 e lode anche oggi, anzi se fosse esistita una valutazione più alta sarebbe stata data a lei, ma oggi non è il suo giorno fortunato.
-Basta cosi-esclamo.
Lei è bianchissima in viso, quel abito e rossetto rosso stonano con il suo biancore.
-Guardi la vedo un po' incerta, una ragazza preparata avrebbe risposto senza problemi a questo tipo di domanda...Credo che dovremo rivederci al prossimo appello-pronuncio quella frase felice come non mai, ho distrutto il mio nemico.
-E' l'ultima materia prima della laurea-dice lei.
-Lo noto e proprio per questo con rammarico la rimando-le faccio un sorriso di circostanza.-Sono convito che la prossima volta andrà magnificamente-le passo il libretto e il documento, chiamo la prossima interrogata.-Fortuna...-un pugno sulla cattedra però mi interrompe.
-Lei voleva bocciarmi professore-afferma la signorina Forti, non è più cosi bianca...Nei suoi occhi noto un fuoco che pochi minuti prima non avevo notato.
-Guardi signorina fino a poco tempo fa io mi trovavo al suo posto e so cosa si prova, non boccerei mai qualcuno per dispetto, la sua è un'accusa infondata-dico.
-Si professore lei voleva bocciarmi, sappiamo entrambi che sono andata benissimo se non fosse stato per quella domanda, lei l'ha fatto apposta, mi ha fatto cadere-mi fulmina.-Mi sta bocciando ingiustamente, io voglio essere interrogata nuovamente dal professor Vinci-afferma, mette in dubbio la mia autorità...Non solo vuole rubarmi il posto ma è anche presuntuosa, che fine ha fatto la ragazzetta che tremava?
-Che succede qui?-interviene il professor Vinci, se la interroga lui sono rovinato.
-Voglio che mi interroghi lei-afferma la presuntuosetta.
-Cosa è successo Alessandro?-mi chiede il professore.
-Ho rimandato la signorina e lei non lo accetta-fulmino quell'odiosa ragazza.
Il professore legge il referto in cui sono presenti le domande che ho fatto, leggendo l'ultima mi fissa.
-Professor Vinci la prego mi interroghi nuovamente lei-lo supplica la vipera.
-Professore non ha risposto ha una domanda di vitale importanza, la signorina deve presentarsi al prossimo appello-ribadisco.
-Ma mi faccia il favore-sbuffa lei.
-Non mancarmi di rispetto ragazzina!-la fulmino, mi alzo e fronteggio il suo sguardo.
-Alessandro non facciamo questo genere di sceneggiate, siamo in sede d'esame-mi rimprovera il professore.
-Mi può interrogare?-domanda ancora la viperetta.
-La tua presunzione non ti porterà lontana-affermo.
-Perchè la tua?-mi domanda dandomi del tu.
-Non puoi darmi del tu!-la ammonisco.
-Avrai pochi anni più di me e quando ti porti a letto quelle come me non penso ti fai dare del lei almeno che non ti piace giocare al dominatore- afferma...Brutta stronza.
-Alessandro?-il professore mi guarda con aria interrogativa, questa ragazzina sta rischiando di farmi perdere il posto.
-Ma come ti permetti? Presuntuosa, maleducata e pronta a calunniare il professore che ti ha rimandato, sono scioccato, si professore la interroghi cosi si renderà conto della sua scarsa preparazione-dico nervoso, mi era rimasto solo di fare la vittima.-Hai sbagliato persona! Hai messo in dubbio la professionalità di un professore!-la fulmino.
-E tu hai messo in dubbio le mie capacità!-quasi urla.
-Signorina Forti!-la rimprovera il professore.
La Signorina Forti tira una sua collega, una ragazza che è stata a letto con me...
-Dillo, dillo che sei stata a letto con lui-dice alla ragazza.
-Ma con chi? Cosa stai dicendo?-afferma la ragazza, mi ha protetto, merita di sicuro un bel voto lei.
-Professor Vinci, sono profondamente offeso da questo davvero-dico esasperato.
-Signorina Forti si presenti al prossimo appello-interviene il professore e la mia gioia si moltiplica.
-Professore ma lei mi conosce sa quanto mi impegno in ciò che faccio, non può davvero dirmi questo-la piccola Gloria adesso è disperata.
-Chiedo di più... Voglio che lei segua le lezioni del professor Castelli perchè la interrogherà nuovamente lui!-afferma il professor Vinci. La piccola ladruncola è stata sottomessa a me.
-Andrò fuori corso-singhiozza Gloria.
-Arrivederci signorina Forti ha dato fin troppo spettacolo-il professor Vinci torna al suo posto.
-Fortuna Lucia-chiamo io.
Gloria resta lì a fissarmi.
-Devi andare, ci vediamo a lezione lunedi-le faccio l'occhiolino.
Lei stringe i pugni e va via....

POV. GLORIA
Non ci posso davvero credere, oggi doveva essere un giorno di festa invece quel Alessandro Castelli ha rovinato tutto!
Voleva bocciarmi si, l'aveva fatto apposta...
Appena fuori dal università chiamo la mia migliore amica.
-30 e lode?-mi domanda felice.
-Mi hanno bocciato Gre-dico in lacrime.
-Si bello scherzo-ride.
-Gre è vero, ho capitato l'assistente più stronzo della terra-singhiozzo.
-Oddio ma davvero?-mi domanda.
-Si-dico.-Brutto bastardo-sbuffo.
Angolo autrice
Salve care, ringrazio tutte coloro che sono giunte fin qui...
Chi seguirà o recensirà la mia storia.
Alloraaaa Alessandro proprio stronzetto eh?
Vi posso assicurare che Gloria ne combinerà proprio delle belle ;)
Sarà una commedia romantica che spero vi allieterata le giornate.
Se volete lasciate qualche recensione ;)
Vi lascio il mio contatto facebook:https://www.facebook.com/profile.php?id=100012044805367
E il link dell'altra mia storia in corso:http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3463446&i=1
Tanti saluti piccola_Calliope

 

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Capitolo 2
*** Non ci posso credere ***


                                       
Non ci posso credere

POV. ALESSANDRO
Erano le 16:00 passate quando avevamo finalmente concluso con tutti gli esami.
-Te ne eri accorto vero?-mi chiede il professore, mentre stiamo uscendo dal edificio.
-Cosa?-domando.
-Che Gloria era la ragazza che tenevo d'occhio da tanto tempo-afferma.
Io non so cosa rispondere, non so se dire la verità o fare il finto tonto.
-La sua bravura non passa inosservata-affermo e decido di non mentire, il professore aveva una certa fiducia in me...
-Hai fatto quella domanda proprio per farla cadere vero?-mi domanda.
-Professore io...-qui non so che dire, non penso che dire la verità possa aiutarmi.
-E' scorretto quello che hai fatto, però la mia assistente non sarebbe dovuta cadere in una domanda simile, quindi hai fatto bene-mi sorride.
-Non la prenderà più come assistente?-domando fin troppo entusiasta.
-Non è ancora pronta, ma al prossimo appello sono sicuro che sarà impeccabile-afferma.
-Ah certo-dico.
-Alessandro la prossima volta non voglio che la metti in difficoltà volontariamente, per la voglia di far cadere il tuo nemico, sei ambizioso, ma sai ha ragione Gloria la sua presunzione non la porterà da nessuna parte ma nemmeno la tua, non farmi pentire della scelta fatta qualche anno fa-mi dice.
-Non la deluderò professor Vinci-affermo.
-Un'altra cosa, cerca di non sedurre le alunne, sono stato giovane anche io, ho visto ragazze avvenenti anche io, ma sono sempre stato professionale, so benissimo che ti intrattieni con qualcuna di loro e ti pregherei di smettere-mi ammonisce.
-Sarà fatto-affermo, non lo credevo cosi sveglio il caro professor Vinci.
-Almeno che non pensi possa essere qualcosa di serio-mi dice.
-Non si offende se le dico che non sono fatto per i rapporti seri? Comunque eviterò di intrattenermi con le alunne-dico.
-Non hai incontrato quella giusta, per quello non sei fatto per le cose serie-afferma lui sorridendo.-Adesso caro Alessandro vado che mi aspettano a casa mia moglie, mia figlia e il mio cane-mi da una pacca sulla spalla e va via.
Anche io decido di tornare a casa e passare la restante giornata a poltrire sul divano, ero stanchissimo.
Apro il portone del mio appartamento e a differenza del professor Vinci io non trovo nessuno.
Va bhe non è un problema, in 28 anni non ho mai desiderato avere una moglie, dei figli o dei cani...
Adoro la mia solitudine.
Mi libero di quel completo fin troppo scomodo, per sostituirlo con una tuta e una maglia e poi mi rilasso sul mio divano.

POV. GLORIA
Arrivata a casa non trovo nessuno, Greta era di turno...
Mi libero dei tacchi, mi butto sul divano e ricomincio a piangere, avevo cosi tanti progetti dopo quest'esame, ma Alessandro quel assistente stronzissimo, ha distrutto tutto.
Sento il lontananza il mio cellulare squillare...
E' mia madre.
-Mamma-rispondo.
-Com'è andata tesoro? Quando arrivi con il treno? Papà è andato a comprare i dolci-afferma allegra.
Io singhiozzo.
-Piccola che succede?-mi domanda.
-Mi hanno rimandata-dico.
-Tesoro smettila di scherzare, stasera vuoi che la mamma ti prepara il suo polpettone?-mi domanda.
-Mamma dico davvero, il professore ha fatto di tutto per mettermi in difficoltà, non mi laureerò a Dicembre-affermo.
-Ma come piccola?-mi domanda.
-Non mi ha interrogato il prof, ma l'assistente, che voleva bocciarmi dal primo istante in cui mi sono seduta-dico.
-E non potevi farti interrogare dal prof?-mi chiede lei.
-Non ha voluto-sospiro.
-Ma che stronzi-afferma rabbiosa mia madre.
-Andrò fuori corso e mi laureerò probabilmente verso marzo se non direttamente l'estate prossima-sbuffo sonoramente.
-Va bhe piccola non preoccuparti-dice lei, grazie a Dio i miei non erano genitori opprimenti, credevano in me e soffrivano con me quando qualcosa mi andava male.
-Mamma penso di rimanere qui considerando che lunedi dovrò seguire le lezioni di quello stronzo del prof-sbuffo, quanto lo odiavo quel Alessandro Castelli.
-Va bene tesoro ci sentiamo più tardi allora e stai tranquilla, tu sei forte e non sarà uno sciocco professore a rovinarti-afferma dolcemente, vorrei tanto poterla abbracciare un secondo.
In quei cinque anni quello che mi era mancato di più di Napoli era proprio la mia famiglia, mio padre cosi burbero ma allo stesso tempo dolcissimo, mia madre cosi paziente, premurosa e dolce e il mio fratellone, aveva solo un anno più di me, ma mi proteggeva e mi diceva sempre che ero la sua piccola e mi faceva sentire tale, lui viaggiava molto e nemmeno quelle poche volte che tornavo a Napoli lo incontravo, per adesso si trova a New York e non so cosa sta facendo, sicuramente starà inseguendo qualche ragazza.
Quanto mi manca Cristian...
Decido di farmi una doccia e di mettermi a letto, Greta sarebbe rientrata dopo le 21:00.
Erano le 22:00 quando il portone di casa si apre.
-Vestiti e usciamo-urla Greta dalla cucina.
Io mi copro il viso con un cuscino e nemmeno rispondo.
-Non coprirti il viso con un cuscino so che lo stai facendo-afferma aprendo la porta di camera mia.
-Non sono in vena di uscire-affermo.
-Vuoi passare il venerdi sera, il sabato e la domenica rintanata a letto?-mi domanda sedendosi sul letto.
-Voglio morirci in questo letto-sbuffo.
-Tesoro lo so che avevi tantissimi progetti, che per te quest'esame era importantissimo, ma il mondo non finisce qui, esci da quel letto, indossa un bel vestito, truccati ed esci a divertirti, al prossimo appello andrà alla grande-dice lei convinta, Greta era cosi, positiva, vedeva il bicchiere sempre mezzo pieno invece io ero più realista, anzi per lei ero proprio pessimista, ma io ero fatta cosi non potevo farci nulla.
-Dove vorresti andare?-le domando, liberandomi del cuscino sulla mia faccia.
-A trovare ragazzi non credi che sia tanto che non faccio sesso?-mi chiede aprendo il mio armadio.
-Greta Dio Santo!-esclamo.
-Da quando mi ha lasciato quel bastardo non sono più uscita con nessuno-afferma.-Carino questo me lo presti?-mi domanda osservando con gli occhi a cuoricino un mio vestitino verde scuro tempestato da brillantini.
-Voglio morire-esclamo.
-Sei catastrofica, indossa questa-mi lancia una di quelle tute intere, eleganti che vanno molto di moda, questa era davvero molto bella, era semplicissima, fine, di un nero leggermente opaco.
-Gre ti scongiuro fammi restare qui-quasi la supplico.
-Preparati forza-lei esce con in mano il mio abito verde.
-Si comunque prendi il vestito come se fosse tuo-le urlo.
-Lo so tesorino-mi urla lei di rimando.
Io decido di indossare quello che lei mi ha lanciato in faccia, non avevo voglia di cercare altro, tiro fuori dei sandali rossi con il tacco vertiginoso, una pochette dello stesso colore, un filo di matita nera e un po' di rossetto rosso.
Mi metto in salotto e attendo la mia migliore amica, che esce dalla sua camera qualche minuto dopo, indossa il mio abito, le decoltè nere che mi aveva prestato quella mattina, i suoi meravigliosi capelli rossi, avevano dei boccoli nelle punte, lucidalabbra color pelle e uno smokey eyes verde che si abbinava perfettamente con tutto.
-Andiamo splendore-mi prende per mano e mi costringe ad uscire da casa.

POV. GRETA
Gloria era più che avvilita a causa di quel esame, l'avevo trovata a letto come quando si era lasciata con il suo ex e questo era davvero grave, lei si comportava cosi solo quando stava davvero male.
Volevo farla uscire e svagare, alla fine era solo un esame che al prossimo appello avrebbe superato brillantemente.
-Non puoi capire che stronzo quello-sbuffa mentre guido verso un localino carino.
-Tesoro gli assistenti hanno il brevetto per la stronzaggine-affermo, anche a me poco prima della laurea era capitato un assistente stronzissimo che mi aveva rimandato.-E' successo anche a me, ma guardami adesso, faccio il lavoro dei miei sogni-esclamo contenta, si fare l'infermiera era il mio sogno, fin dal liceo adoravo le materie scientifiche, mi avevano rapito il cuore, le trovavo cosi interessanti.
-Con che presunzione poi...-vedo Gloria stringere i pugni.
-Sarà il solito cesso represso-affermo.
-Non parliamone più ti prego-sbuffa lei.
Arriviamo in un localino, lontano dal centro di Roma gestito da un amico di un mio collega, era sempre molto frequentato, il posto perfetto, per trovare qualche ragazzo carino per far distrarre la mia migliore amica e passarmi il tempo io.
-Quanto odio la confusione quando sono cosi giù di morale-sbuffa Gloria mentre stiamo per entrare nel locale.
-Dov'è finita la regina delle discoteche?-le chiedo ridendo, Gloria in discoteca era una vera pazza un tempo, ballava notti intere senza fermarsi un attimo, era quasi sempre l'ultima ad andare via...Diciamo che crescendo questo suo lato folle è un po' svanito.
-E' morta tempo fa, voglio bere qualcosa di forte-afferma e senza dire altro si dirige verso il bancone.
-No dai balliamo-la tiro a centro pista.
Lei inizialmente non si muove e sbuffa, ma poi appena parte la canzone giusta, inizia a scatenarsi...
-Eccola qui la mia regina-rido di gusto.
Anche lei ride e sembra molto più serena, all'improvviso io mi rendo conto che dal bancone un figo pazzesco ci fissa.
Alto, muscoloso, barba incolta di un giorno, capelli perfettamente tagliati tra il nero e il castano scuro, camicia bianca aperta fino al terzo bottone e jeans aderenti.
-Non puoi capire che figo pazzesco che ci sta fissando-dico alla mia migliore amica.
-Prendilo tu, non fa per me, non mi va-dice.
-Tesoro con uno cosi ti va e come se ti va-la faccio voltare nella direzione del misterioso ragazzo.
-Non ci posso credere-afferma Gloria.
Il ragazzo nel vederla sorride apertamente...

POV.ALESSANDRO
Io ero un tipo abbastanza abitudinario, il venerdi sera frequentavo il solito locale, dove a fine serata non tornavo mai solo, il sabato cena con gli amici e poi pub e la domenica chiuso in palestra, il mio weekend era uguale ormai da quasi 5 anni.
Quel venerdi diventa un po' più divertente nel momento in cui nel mio solito locale vedo entrare la signorina Gloria Forti mano nella mano con una rossiccia.
Le osservo, si mettono a ballare e ridono come delle scalmanata, classico atteggiamento da ragazzina...
Ad un certo punto la sua amica mi nota, mi fissa e dice qualcosa a lei...
Due secondi dopo gli occhi di Gloria si posano su di me, io sorrido apertamente appena la vedo e le alzo il bicchiere a mo' di saluto.
La vedo sbuffare.
Non è felice di vedermi, come farà a seguire i prossimi due mesi di lezione con me?
La sua amica non mi toglie gli occhi di dosso.
Lei invece mi ignora, non adoro essere ignorato, se a farlo poi è un insulsa ragazzina.
-Ha un bigliettino?-domando al banconista.
-Si certo-mi risponde.
-Può passarmelo? Con una penna cortesemente-dico.
-Ecco a lei-mi passa cosa gli ho chiesto.
Io scrivo un bigliettino per la cara Gloria.
-Potrebbe portarlo a quella ragazza bruna accanto alla rossa con il vestitino brillantato?-chiedo.
-Certamente-il ragazzo mi sorride e porta il bigliettino a destinazione.

POV. GLORIA
-Tesoro che succede?-mi domanda Greta, mentre io fisso ancora quello stronzo di Alessandro Castelli.
-Quel figo pazzesco lo sai chi è?-domando un puntino acida.
-Non mi dire che è lo stronzo?-Greta spalanca letteralmente la bocca.
-Esatto-sbuffo e mi rimetto a ballare ignorandolo, dopo che lui ha alzato il bicchiere nella mia direzione a mo' di saluto.
-Ma che figo-esclama Greta.
-Greta ti prego-sbuffo.
Lei non smette di fissarlo un secondo.
-Non fissarlo, che lo fai montare-la rimprovero.
-Scusami ma non ho mai visto tanta bellezza concentrata in un solo corpo-esclama lei sbavando...
-Stai per sbavare Greta-affermo alzando un sopracciglio.
-Mi scusi, questo è per lei-il ragazzo che poco prima si trovava al bancone mi consegna un bigliettino.
Sta per allontanarsi ma io lo fermo.
-Da parte di chi?-domando.
Lui non risponde ma guarda lo stronzo.
Io allora senza nemmeno leggerlo, mi volto verso Alessandro e con sorriso malefico lo strappo.
-Riportagli questo-consegno i pezzetti di carta al ragazzo.
-Ma nemmeno hai visto cosa ti ha scritto-afferma Greta.
-Uno come quello non merita considerazione, un invertebrato, un coglione, presuntuoso, si sente Dio sceso in terra solo perchè bello da mozzare il fiato-vedo Greta fare strani gesti con la testa.
-Non si preoccupi signorina la sua amica non è cosi furba da capire che le sta indicando la mia presenza alle sue spalle...Quindi non dà un taglio a quella sua linguaccia-dietro di me sento la voce dello stronzo.
-Ho solo detto quello che penso-affermo voltandomi.
-Bello da mozzare il fiato?-ride di gusto.
-Non si fissi ad una sciocchezza simile, si concentri su altro-sorrido malefica.
-Coglione? Presuntuoso? Invertebrato? Su cosa mi devo concentrare?-mi domanda sorridendo.
-Su ogni singolo insulto che le ho rivolto-rispondo e mi volto, per me il discorso era chiuso.
-Vedo che la delusione per l'esame di stamani è andata subito via-mi dice lui.
-Mi perdoni professore ho dimenticato un insulto-lo fisso in quegli occhi straordinari, perchè deve essere cosi dannatamente bello?.
-Mi dica signorina Forti-sorride.
-Stronzo-sbotto.
-Si rende conto che io potrei bocciarla per il resto dei suoi giorni?-mi domanda ridendo.
-Solo perchè rispetto alle altre che sono pronte a soddisfare le sue voglie sessuali io le sbatto la verità in faccia?-domando.
-Hai davvero una linguaccia-ride.
-Ricominciamo a darci del tu?-domando.
-Sei cosi sfrontata e presuntuosa-afferma.
-Un po' come te-sorrido.
-Signorina Forti avrebbe dovuto leggere il mio bigliettino-sorride.
-Ci ridiamo del lei...Mi scusi professore ma non volevo leggere qualche cavolata-rispondo.
-Magari avrei potuto suggerirle la risposta alla domanda in cui lei oggi è caduta-mi fa l'occhiolino.
-Non ne ho bisogno-dopo aver detto questo rispondo alla domanda di questa mattina, correttamente questa volta ne sono certa.
Lo vedo sorpreso.
-Sorpreso Alessandro?-domando soddisfatta.
-Non puoi chiamarmi Alessandro-mi ammonisce.
-Sennò che fai? Mi punisci?-chiedo ridendo.
-Sei una ragazzina-afferma.
-Detto da te che sei un donnaiolo incallito è un complimento-rispondo.
-Smettila di insultarmi rischi grosso-mi ammonisce.
-Dovrei avere paura?-domando fissandolo.
-Mi sto annoiando-sbuffa Greta.
-Anche io Greta, andiamo a prenderci qualcosa da bere-prendo per mano la mia migliore amica.
-Vuole portarti a letto-afferma Greta appena siamo lontane da Alessandro.
-Ma che dici?-affermo schifata.
-E tu anche-ride lei.
-Ma quando mai, smettila-la spintono scherzosamente.
-Tu lo prendi tesoro mio, la sua attenzione era tutta su di te e poi quando gli hai risposto alla domanda che ti ha fatto cadere stamattina l'hai completamente conquistato-mi spiega.
-Greta tu guardi troppe commedie romantiche-con in mano la mia birra mi volto e vedo il professorino stretto a una biondina tettona.-Guarda-lo indico.
-Guarda mentre balla con lei chi fissa-ride Greta, e in effetti Alessandro mi fissava.
Due secondi dopo vedo la lingua del professorino entrare in quella della biondina, ma i suoi occhi sono sempre su di me.
-E' una sfida la sua-ride Greta.
-Ammettilo saresti voluta essere al posto della biondina-rido.
-Tu prima di me bellezza-mi fa l'occhiolino Greta.
Restiamo un altro po' a chiacchierare e lanciare qualche sguardo al professorino e alla sua accompagnatrice e poi verso 1:30 andiamo via.

POV. ALESSANDRO
La bionda che avevo conquistato quella sera, giaceva stesa accanto a me sul letto, era una tipa violenta, mi aveva lasciato un morso vistoso sul collo.
Probabilmente mi sarebbe comparso un livido.
Indosso i boxer e vado a bere un sorso d'acqua.
Sul tavolinetto in salotto noto un libro....
Lo apro e trovo la risposta che Gloria quella sera in un locale pieno di confusione, mi aveva dato.
-Perfettamente giusta-affermo.
''-Sorpreso Alessandro?-mi domanda soddisfatta''
Quando era tornata a casa, era andata a cercare la risposta e l'aveva studiata, aveva ragione il professor Vinci era un soggetto più che valido.
Quasi quasi mi ero pentito di averla rimandata...
-Hey perchè non torni a letto?-la bionda si avvicina a me e mi bacia il collo.
-Hey perchè non torni a casa tua?-le chiedo scortese.
-Hey brutto stronzo-la bionda mi spintona.
-Senti zuccherino sparisci-sbuffo e mi butto sul divano.
La bionda prende un posacenere di grande valore e lo butta a terra.
-Ma sei pazza?-le chiedo urlando.
-A me non mi usi e poi mi saluti con un hey perchè non torni a casa-dice nervosa.
-So fare di peggio-nervoso vado in camera prendo i suoi vestiti e solo in intimo la spintono fuori da casa mia e le consegno gli abiti.
-Brutto stronzo-urla fuori dal portone.
-Ma guarda questa!-affermo nervoso osservando il mio posacenere, ormai distrutto.

POV. GLORIA
Quel sabato mattina io e Greta lo avevamo passato facendo shopping, visto che lei aveva il turno di notte...
Il pomeriggio l'ho dedicato invece al ripasso.
Di sera controllando il sito mi rendo conto che il programma del professor Castelli non è presente...
Allora in un pezzetto di carta mi segno la sua email e gliene invio una.
''Salve professor Castelli. Mi perdoni l'ora e mi scusi per il disturbo, ma notando che sul sito non è presente il suo programma, vorrei sapere che libri acquistare per integrare le mie conoscenze con ciò che lei richiede.
Attendo sua risposta.
Cordiali saluti.
Gloria Forti''
Fredda e professionale, si con quel professore dovevo essere cosi, il mio comportamento della sera prima è stato inopportuno, come ho detto a Greta quel tipo non merita importanza, io dovrò tollerarlo i due mesi di lezioni, poi mi farò interrogare e sparirà dalla mia vita.

POV.ALESSANDRO
La domenica è il giorno sacro della palestra, dopo aver trascorso una faticosa giornata lì, rientro, mi faccio una bella doccia e poi mi metto a controllare la posta elettronica...
Con mio sommo piacere trovo un email di Gloria Forti.
Un email fredda e professionale, come quelle che ricevo ogni giorno da parecchi studenti...
Che fine ha fatto il suo spirito, come dire...Focoso?
Decido di risponderle.
''Signorina Forti, mi sorprende trovarla cosi dimessa nei miei confronti...
Dov'è finita la ragazza ''focosa'' del venerdi sera? Quella pronta a chiamarmi con epiteti più che eleganti del tipo coglione, stronzo o invertebrato. Dov'è finita la ragazza con i rossi tacchi vertiginosi?
Addirittura mi ha scritto cordiali saluti e fino a venerdi sera mi ha dato del tu e chiamato per nome...
E' forse bipolare cara Gloria? ''
Sto tutta la sera ad aggiornare la posta ma non ricevo risposta.
-Ragazzina presuntuosa!-sbuffo richiudendo con una mossa violenta il mio portatile.

POV. GLORIA
Mi aveva risposto domenica sera, senza minimamente fornirmi le informazioni che gli avevo chiesto.
Aveva ripreso a stuzzicarmi...
Quel lunedi mattina alle 8:00 sono già seduta in prima fila.
Lui alle 8:22 fa il suo ingresso ventiquattrore, completo nero elegante ed espressione serissima; sembra quasi un altro.
-Buongiorno-afferma osservando i suoi alunni, fin quando il suo sguardo per un minimo secondo si posa su di me.
Accende il proiettore e poi inizia con la sua spiegazione.
Scioccante l'argomento trattato è proprio la maledetta domanda che mi ha fatto rimandare...
Spesso durante la spiegazione i suoi occhi si incontrano con i miei.
Io prendo quanti più appunti possibili.
E mi sorprendo parecchio, l'avevo giudicato male, credevo che fosse uno di quegli assistenti che poco sa, invece lui è molto preparato e ci mette passione in ciò che fa...Un po' come me.
E' quasi piacevole la sua lezione.
Finita la lezione varie ragazze si avvicinano a lui per chiedere chiarimenti, più che altro per far vedere a lui le loro vertiginose scollature, che ridicole.
Quando le ochette si allontano io mi avvicino per chiedergli nuovamente il titolo dei libri da integrare a quelli già studiati.
-Salve professore-affermo.
-La sua maleducazione signorina Forti è inaudita non ha risposto al email-risponde.
-Lei è più maleducato di me in quanto io le ho chiesto un informazione e lei mi ha risposto con le solite prese in giro, volte a stuzzicare una sua alunna-affermo.
-Stuzzicare? Secondo lei perchè la stuzzico?-ride.
-Mi dica lei-rispondo.
-Non crederà che io la voglia portare a letto con il mio modo di fare?-mi domanda non smettendo di ridere un secondo, probabilmente con il suo atteggiamento spera di ferirmi, facendomi capire che uno come lui, bello e popolare non andrebbe mai a letto con me, con una ragazzetta insulsa...
-Bhe se questo è quello che lei vuole fare sono solo problemi suoi perchè io non andrei mai a letto con un uomo come lei, non si offenda come ha già sentito pronunciare dalla mia bocca la trovo molto affascinante ma oltre questo non trovo altro e non mi sono mai piaciuti gli uomini insipidi-dico questo sorridendo, vittoriosa.-Ah professore la prossima volta si scelga un amante meno violenta, il fondotinta non copre i lividi provocati dai morsi-gli faccio un occhiolino e lo lascio lì completamente sorpreso.
Angolo autrice
Salve care :) ecco un nuovo capitolo...Ringrazio tutte coloro che hanno messo la storia tra le seguite/ricordate/preferite.
Come vedete Alessandro e Gloria sono tipetti molto particolari, ma nemmeno Greta scherza.
Se vi va fatemi sapere che ne pensate della storia. Il vostro giudizio per me è più che importante.
Tanti saluti piccola_Calliope

 

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Capitolo 3
*** Non combinare casini ***


                                  
Non combinare casini

POV.ALESSANDRO
Ero scioccato dall'intraprendenza e dal modo di fare di quella ragazza...
Sistemo le mie cose il più veloce possibile e la rincorro.
-Signorina Forti-la chiamo, sperando si fermi, ma da quello che ho imparato una come lei non sottosta agli ordini.
Infatti si volta un istante per vedere chi la sta chiamando e poi prosegue imperterrita.
-Signorina Forti-insisto.
La vedo fermarsi e riesco a raggiungerla.
-Cosa vuole ancora?-domanda indispettita.
-Lei si rende conto di quello che mi ha appena detto?-le domando sorridendo.
-Cosa le ho detto? Che è un uomo insipido?-mi domanda proiettando i suoi occhi nei miei e devo ammettere che i suoi sono bellissimi occhi, di un castano davvero affascinante.
-Non penso d'essere insipido-sbotto.
-Mi faccia indovinare lei si crede un uomo passionale? Solo perchè ogni notte il suo letto è scaldato da una ragazza diversa?-mi domanda.
-Abbassa la voce Gloria-la ammonisco, poteva sentirci qualcuno e io ero pur sempre un professore.
-Io vado professore-lei riprende a camminare.
-Vieni-la afferro da un braccio e me la trascino dietro.
-Stiamo dando spettacolo-sbuffa.
-Domani tutti penseranno che sei venuta a letto con me-rido.
-Io negherò fino alla morte e se non dovessero credermi dirò che a letto sei pessimo-affermo.
Io scoppio a ridere...
-Non puoi parlarmi cosi lo capisci?-dico.
-Tu non puoi afferrarmi e portarmi fuori come se fossi una delle tue donne bello mio-mi fulmina.
-E' assurdo ci ho messo quasi 4 anni a farmi portare rispetto e poi arriva una ragazzina sfrontata che mi chiama bello mio-la fulmino anche io.
-Alessandro sei tu che mi provochi-sbuffa lei, sistemandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio, avevo capito che lo faceva quando era nervosa o perdeva la pazienza.
-Non puoi chiamarmi Alessandro. Non puoi darmi del tu. Non puoi insultarmi. Devi portarmi rispetto. Sono un tuo professore-affermo bloccando il suo corpo tra la mia auto e il mio corpo.
Lei mi spintona.
-Per me può anche andare bene, ma quando le chiedo che libri integrare mi risponda con i titoli e non con sciocche email, quando la vedo in un locale non mi alzi il bicchiere ma faccia finta di non conoscermi, non faccia allusioni in mia presenza sulla sua vita sessuale e se le dico qualcosa che non le piace non mi rincorra. Io le porterò rispetto, la considererò un professore se lei mi considererà una studentessa. Un uomo che rincorre una ragazzina insulsa perchè le ha detto che è insipido, o alza il bicchiere in un locale a mo' di saluto mentre vede una sua studentessa ballare con la sua migliore amica o risponde con stupidissime email non è un professore, ma solo un uomo che vuole divertirsi e non merita d'essere considerato professore o di aver portato rispetto-afferma.
Mi costa ammetterlo ma lei ha ragione...Io sono il professore e sono il primo che non si è comportato come tale.
-Mi costa ammetterlo ma ha ragione signorina Forti-affermo.
-Benissimo adesso mi scusi ma devo andare-mi spintona via.
Cosa mi era preso? Mi ero davvero comportato come un ragazzino...
La rincorrevo, la provocavo e non lo avevo mai fatto con nessuno, nemmeno con tutte quelle studentesse che mi ero portato a letto.
Da domani si cambia musica dovrò ritornare il professionale Alessandro Castelli.

POV. GLORIA
Forse finalmente aveva capito, che doveva lasciarmi perdere...
Ognuno doveva stare al suo posto.
Io studentessa e lui professore, nessuna battutina, nessuno darsi del tu, nessun insulto. Professionalità e basta.
Mentre mi dirigo verso casa mi squilla il cellulare.
E' Cristian mio fratello.
-Sister-urla contento al telefono.
-Cristian-sorrido, quanto mi mancava il mio fratellone.
-Come ti va la vita?-mi domanda.
-Se ti dico una merda mi credi?-sbuffo.
-Che succede piccola?-mi chiede.
-Hai presente tempo fa che ti avevo detto del mio ultimo esame prima della laurea? Sono stata bocciata-sbuffo al ricordo di quella mattinata tremenda.
-Oh my God. Why?-mi domanda.
-La smetti di parlare cosi?-rido.
-Scusa stando qui a New York parlare cosi mi viene naturale-dice.
-Io rivoglio il mio fratellino con l'accento napoletano-rido.
-Presto torno tesoro-afferma.
-Che bello, ho una gran voglia di riabbracciarti-affermo.
-Anche io, comunque perchè ti hanno bocciato?-mi domanda nuovamente.
-Perchè mi ha interrogato l'assistente che è un vero stronzo!-ripenso ad Alessandro, cioè al professore...
-Lo odi proprio eh?-ride Cristian.
-Odiarlo è dire poco-sbuffo.
-Se ci fossi stato io lì gli avrei spaccato la faccia-afferma.
-Tranquillo, nonostante il fatto che lui mi abbia bocciato mi sono fatta valere-sorrido ripensando i vari insulti che avevo dedicato a quel odiosissimo prof.
-Brava baby-afferma lui.
-Tu che combini?-domando.
-Solite cose-ride.
-Cambi letto ogni notte?-domando.-In questo assomigli proprio ad Alessandro-affermo.
-Alessandro?-domanda.
-Il professore, lo stronzo, l'assistente-affermo correggendomi.
-Alessandro...Gloria ti piace?-mi domanda Cristian.
-Piacere?-scoppio a ridere.-Dovresti vederlo-sbuffo.
-Bruttino?-mi domanda.
Qualcosa dentro di me urla...''E' un figo pazzesco''.
-Zitta-urlo.
-Zitta?-domanda mio fratello perplesso.
-Nulla, è un tipo normale-affermo.
-Devo riattaccare adesso, ci vediamo presto baby, non combinare casini-afferma Cristian.
-Ciao fratellone-riattacco.
Quando rientro a casa di Greta nemmeno l'ombra.
-Uff-sbuffo, mi sarebbe piaciuto poter chiacchierare un po' con lei.
Trovo sul tavolo in cucino un post-it.
''Torno tardi tesoro, ci vediamo direttamente domani.
Gre :*''
-Torno tardi?-affermo...Che diavolo avrebbe fatto?
Forse sarebbe andata a cena dai suoi...
O forse sarebbe uscita con qualche collega.
-E io adesso che faccio?-sbuffo.
Si mi capitava spesso di parlare da sola...
Mi butto sul divano e osservo il soffitto.

POV. ALESSANDRO
Arrivato a casa, lancio la ventiquattrore sul tavolo, mi libero della cravatta e di tutti gli altri indumenti esclusi i boxer e mi butto sul divano, ultimamente il lavoro mi sfiancava e non poco.
Sarei potuto andare in palestra ma ci avevo passato un intera giornata ieri.
Magari mi sarei potuto fare un pisolino, ma il cellulare inizia a squillare...
Ed ogni progetto viene rovinato, era mia madre.
-Mammina-affermo rispondendo.
-Cucciolotto-esclama lei tutto contenta.
-A cosa devo la tua chiamata?-chiedo.
-Come a cosa la devi? Volevo sentire il mio bambino-afferma.
-Ho 28 anni mamma-rispondo.
-Lo so ma per me sarai sempre il mio bambino-dice lei iniziando a singhiozzare.
-Mamma ti prego non iniziare-sbuffo, me ne ero andato di casa da 4 anni e lei ogni volta che mi sentiva riprendeva a singhiozzare.
-Ascolta cucciolotto c'è qui zia Gertrude e vorrebbe sapere se ti sei fidanzato?-mi domanda.
-Sono sicuro che a zia Gertrude non importa della mia vita sentimentale, piuttosto sei tu che vuoi saperlo e visto che non vuoi chiedermelo a tuo nome per l'ennesima volta ti inventi che lo vuole sapere zia Gertrude-dico, ormai conoscevo perfettamente mia madre e i suoi trucchetti, una volta ha osato anche combinarmi una cena con la figlia della vicina se c'è una cosa che mia mamma vuole fare e quella di sistemarmi, diventare nonna e portare i nipotini a spasso.-E comunque no sono ancora felicemente single-affermo sorridendo.
-Ma come single?-sento la voce di mia madre cambiare, si stava innervosendo.
-Fai bene Alessandro-sento di sottofondo mio padre che mi appoggia.
-Taci Orlando sai bene che posso richiedere il divorzio-lo ammonisce mia madre.
-Non litigate vi prego-sbuffo.
-Tesoro ma quando hai intenzioni di sistemarti? Stai invecchiando-dice.
-Mamma fino a due secondi fa non ero il tuo bambino?-affermo alzando un sopracciglio.
-Ascolta Alessan...-la interrompo.
-Mamma devo andare un bacio, salutami papà-senza farle dire altro riattacco.
Lei e la storia del fidanzamento mi stressava e non poco.
Spengo il cellulare e mi addormento sul divano.
''-Ma lo sai che questa camicia ti dona?-mi domanda Gloria accarezzandomi le spalle avvolte in una camicia grigia.
-A te dona tutto invece-inizio a baciarle il collo.
-Alessandro-ansima mentre mi accarezza i capelli.
-Gloria-intrappolo le sue labbra con le mie.''
Due secondi dopo apro gli occhi e sono più che agitato...
Ma che cavolo sognavo?...
-Non si può dormire nemmeno in pace-sbuffo.
Riaccendo il cellulare e mi arriva il messaggio di un mio amico che mi comunica di una festa in un locale.
Perfetto è quello che ci vuole per distarsi e divertirsi un po'.

POV. GLORIA
Passo l'intero pomeriggio a poltrire e fare zapping in tv, quando afferro il mio cellulare e girovago su facebook,mi arriva l'invito ad un evento...
E' una festa questa sera.
-Menomale, almeno farò qualcosa-dico alzandomi.
Sarei andata a quella festa.
''Ti perderai une festa stratosferica :P''
Mando un messaggio a Greta.
'' Io sono con delle mie colleghe, è l'addio al nubilato di una di loro. Non combinare casini.''
-Tutti con questi casini oggi-sbuffo.
Per quella serata decido di indossare un abitino nero aderente con il corpetto, dove al centro si trovano dei bottoncini, brillantati, delle decoltè argento e faccio uno chignon ai capelli.
Mi reco al luogo della festa, era abbastanza confusionario, non ero mai stata lì e quasi mi pentivo di esserci andata. Non conoscevo nessuno e non avevo nemmeno fatto caso a chi mi aveva invitato dei miei amici di facebook.
-Ottima idea Gloria-mi dico tra me e me.
Decido di prendermi qualcosa da bere e di tranquillizzarmi.
Mentre aspettavo il mio cocktail qualcuno mi posa la mano sul sedere.
-Hey bellezza-afferma quel qualcuno.
-Brutto cretino-mi volto e gli do uno schiaffo.
Ma due secondi dopo spalanco letteralmente la bocca.
-Tu sei una condanna-un furioso Alessandro si accarezza la guancia che ho appena colpito.
-Non volevo io-affermo mortificata, ma poi ricordo perchè l'ho fatto.-Che ci posso fare se mi hai toccato il sedere? Idiota-sbuffo.
-Eccola che ricomincia con gli insulti-sbuffa lui.
Io lo osservo stasera era più bello del solito, camicia grigia aderente e pantalone nero, il grigio gli donavo e non poco.
-Hai smesso?-mi chiede.
-Di fare cosa?-domando.
-Di osservarmi in quel modo è fastidioso-sbuffa.
-Ma chi ti osserva-affermo nervosa e bevo il mio cocktail tutto d'un sorso.
-Vacci piano, l'acool non è acqua-mi ammonisce.
-Non sono problemi tuoi-lo fulmino e mi allontano da lui.
L'alcool mi rende più disinibita, mi metto a ballare ed anche se son sola, mi diverto un mondo, un ragazzo mi circonda la vita e mi attira verso di lui.
-Scusa-lo spintono via, non volevo di certo rimorchiare tipi.
Mi volto e vedo Alessandro che mi fissa.
Decido di dirigermi verso di lui.
-La smetti?-domando.
-Di osservarti? No!-risponde senza che io gli possa dire cosa doveva smettere di fare...
-E perchè?-domando.
-Perchè sei una ragazzina capricciosa e ti metterai nei casini, quel ragazzo non aveva buone intenzioni-mi rimprovera.
-Oh che carino ti preoccupi per me? Ma fammi il favore se quel ragazzo era male intenzionato tu come le abbordi le tizie? Offri loro semplicemente da bere?-domando nervosa, il suo modo di fare mi indisponeva.
-Non le tiro a ballare con me quando non vogliono, non le costringo a fare ciò che non vogliono-dice.
-Tu le stordisci con il tuo sguardo e le costringi a venire a letto con te-sputo.
-Non stordisco proprio nessuno!-sputa antipatico.
-Idiota, insipido-sbotto.
-Ma insultarmi è il tuo hobby preferito? E poi posso sapere perchè sono insipido?-domanda nervoso.
-Perchè tu sei insipido sei un uomo che vede ma che non sa guardare, vede un bel corpo ma non guarda ai sentimenti della ragazza che il giorno dopo abbandona in un letto, vede il piacere che una donna può donargli ma non guarda come si sentirà lei trovandosi sola in un maledetto letto...-affermo fin troppo nervosa.
-Ti è per caso successo?-domanda ridendo.
''Era stata la notte più bella della mia vita.
Avevo fatto l'amore con il mio fidanzato.
Luca mi aveva adorata quella notte, era stata una notte magnifica.
Mi sveglio ma lui accanto a me non c'è.
-Luca-lo chiamo.
Poi però noto sul suo cuscino un post-it.
( E' stato bello, ma finiamola qua)''
Io nemmeno rispondo ad Alessandro e decido di andare via, non ha più senso restare a quella stupida festa.
-Gloria-mi richiama.
-Ho mal di testa vado a casa-affermo.
Esco dal locale e una ventata fresca mi colpisce le spalle nude.
-Pessima idea non portarsi una giacca-mi rimprovero.
Inizio a camminare alla ricerca di un taxi.
-Pessima idea non essere venuta con la mia macchina-sbuffo.
Quella strada era davvero poco trafficata, mi siedo su un muretto e spero che un taxi passi il prima possibile.
Mi riperdo nei ricordi della prima notte d'amore passata con Luca...
''-Dimmi che non è solo sesso-sussurro mentre mi toglie il reggiseno.
-Io ti amo Gloria-mi sorride.''
Luca era stato il mio unico ragazzo siamo stati insieme 3 mesi e quando mi ero convinta ad andare a letto con lui, il giorno dopo mi aveva lasciato con un post-it e lo stesso giorno l'ho incontrato con un'altra e avevo capito tutto...
Luca voleva solo portarmi a letto, non mi aveva mai amato, ero solo un gioco, un passatempo.
-Hey principessina che ci fai qui sola soletta?-mi domanda un ragazzo visibilmente ubriaco sedendosi accanto a me sul muretto.
-Sto andando via-mi alzo.
Lui mi tira nuovamente giù accanto a lui, ammetto di iniziare ad avere un po' paura.
-Che belle gambe-il tizio mi accarezza la coscia, lasciata scoperta dal mio abitino troppo corto.
-Sta arrivando il mio ragazzo, non ti conviene giocare con il fuoco-scaccio via malamente la sua mano.
-Non fare la difficile zuccherino-tenta di baciarmi ma io come posso lo spingo.
-Coglione lasciala-Alessandro lo colpisce. Grazie a Dio.
-Chi cazzo sei tu?-domanda il ragazzo ubriaco ad Alessandro.
-Uno che se non te ne vai ti spacca la faccia-Alessandro lo fulmina.
Non ho mai avuto cosi tanta paura come in quel momento, quando vedo il ragazzo allontanarsi scoppio a piangere.
-Gloria-Alessandro mi accarezza una spalla.
Io senza pensarci troppo lo abbraccio, lui mi stringe a se.
-Tranquilla-afferma.

POV. ALESSANDRO
Ero andato a quella festa per togliermi quel sogno dalla testa, entro e vedo da lontano una ragazza al bancone che da dietro era davvero sexy allora decido di avvicinarmi e scherzosamente di toccarle il sedere, la tizia si infuria e mi dà uno schiaffo...
E chi mi ritrovo davanti? Gloria...
Battibecchiamo e si allontana, balla...
E' molto sensuale mentre lo fa, l'avevo già notata il venerdi in cui l'avevo incontrata con la sua amica.
Questa sera non sono l'unico a notarla, molti ragazzi l'avevano puntata, uno l'attira a ballare, ma lei delicatamente lo spintona via e poi viene da me, battibecchiamo di nuovo quando nei suoi occhi per in micro secondo leggo qualcosa di diverso...
-Ti è per caso successo?-le domando ridendo.
La vedo zittirsi e perdersi nei suoi pensieri...
Qualcuno deve averla abbandonata in un letto sola il giorno dopo...
Va via...
Ma io decido di seguirla, quello non è un luogo raccomandabile per una ragazza sola.
E lei ho il pensiero che non sia una che riesca a tirarsi fuori dai guai.
Infatti dopo averla cercata per un po' nei pressi del locale la trovo accanto ad un ragazzo che con la forza cerca di baciarla.
Mi avvicino e lo allontano da lei...
Il cretino reagisce male, ma capisce che deve andare via.
Gloria deve essersi spaventata perchè è da cinque minuti stretta a me a piangere.
-Vieni andiamo da me-dico e inizio a camminare controllando che lei mi segua.
Entriamo in macchina e lei si osserva allo specchietto ha tutto il trucco colato a causa delle lacrime, osservo la mia camicia e vedo vistose macchie di mascara.
Apro il cruscotto.
-Puoi usare quelli-affermo e le indico dei fazzolettini.
Lei li prende e come può si sistema mentre io in silenzio guido verso casa.
-Ti ho sporcato la camicia-afferma all'improvviso.
-E' una macchia che va via-dico.
-Alessandro grazie-la sua voce si incrina nuovamente.
-Gloria non piangere più-d'istinto le accarezzo la mano.
Lei è sorpresa di quel gesto, sento i suoi occhi puntati addosso.
Io la scosto, anche io ero sorpreso di me stesso, ma forse era il vederla fragile e impaurita che mi fa avvicinare a lei.
Arriviamo a casa mia e lei è dubbiosa, non sa se salire.
-Non ti mangio signorina Forti-le sorrido.
-Mi sa che stasera siamo tutto tranne che studentessa e professore-afferma seguendomi.
-Lo siamo mai stati?-domando e mi mordo la lingua, ma che dannazione dico?
-Io nemmeno capisco perchè siamo venuti da te-afferma.
-Perchè non sapevo dove altro portarti-dico.
Lei sorride, perlomeno è più tranquilla.
-Magari a casa mia-afferma.
-Ah giusto-dico, non ci avevo pensato.-Vuoi che ti accompagni?-le domando.
-Ho bisogno di lavarmi il viso e di un bicchier d'acqua dopo mi accompagni-dice.
-Giusto-dico.
Entriamo in casa mia e lei osserva attenta ovunque.
-Curiosa?-le domando ridendo.
-Classico arredamento puramente maschilista-sbuffa.
-Ricominci? Avevo goduto immensamente durante i momenti di tregua-sorrido.
-Goduto immensamente?-mi domanda alzando un sopracciglio.
-Non ci sono doppi sensi-alzo le mani in segno di resa.
Entrambi scoppiamo a ridere.
-Sei più tranquilla-affermo.
-Alessandro grazie davvero, se non ci fossi stato tu, non so cosa mi sarebbe potuto succedere-afferma divenendo di nuova cupa in viso.
-Sciacquati il viso, sembri un panda-la spintono verso il bagno.

POV. GLORIA
Alessandro mi aveva letteralmente salvato quella sera, se non ci fosse stato lui non so cosa mi sarebbe potuto succedere, devo smetterla d'essere cosi incosciente.
Mi sciacquo il viso e lo raggiungo, lo trovo in salotto con il petto scoperto...
-Che che che ci ci fa fa fai con quel pe pe pe petto di di fu fu fuori?-balbetto a quella straordinaria visione, una scultura...
-Sei andata in iperventilazione?-ride di gusto lui.
-Ri ri ri co pri ricopriti-balbetto ancora.
-Mi devo cambiare, sul tavolo trovi il bicchiere d'acqua-mi informa e si dirige verso quella che deve essere la sua camera da letto.
Io vado in cucina e bevo quel acqua come poco prima avevo fatto alla festa con il cocktail, guardo l'orologio sono le 4:00 passate.
-Si è fatto parecchio tardi-afferma Alessandro raggiungendomi con indosso una tuta e una maglietta.
-Posso prendere un taxi per tornare a casa, hai già fatto abbastanza-dico.
-Resta qui, ho un divano parecchio comodo o se preferisci io dormo sul divano e tu nel mio letto-dice.
-Non credo sia il caso-affermo.
-Hanno dormito varie tue colleghe qui-sorride malizioso.-Bhe non proprio dormito-ride.
-Non ricordarmelo ti prego-sbuffo.
-Dai Gloria non mi fiderei dopo quello che è successo a mandarti sola in taxi e domani c'è lezione, siamo stanchi entrambi-afferma e ammetto che ha ragione.
-Il divano andrà bene, puoi darmi qualcosa di più comodo per dormire?-domando.
-Ti presto una mia maglia e prendo le coperte-afferma.
Stavo per dormire sul divano dello stronzissimo professore che venerdì mi ha bocciato, non avevamo detto che dovevamo essere professionali? Addio professionalità.
Lui è di ritorno con tutto l'occorrente.
-La mia maglia sarà di sicuro più lunga di quel abitino, cambiati in bagno-me la passa.
Io mi cambio e quando ritorno lui ha già sistemato tutto.
-La cucina sai dov'è, la mia camera è quella se hai bisogno mi chiami notte-afferma.
-Notte e grazie di tutto davvero-dico.
-Guarda che domani ritornerò lo stronzissimo prof e tu la odiosa signorina Forti-mi sorride.
-Affare fatto-sorrido anche io.
Un secondo dopo si dirige verso la sua camera...
Io mi metto sul divano e tutto profuma di lui, di quel profumo di muschio bianco..
Chiudo gli occhi e rivedo quel ragazzo che mi attira a sé senza che io lo voglia, non riesco a dormire...
Gironzolo per casa di Alessandro.
Ha poche foto in giro, sono tutte con la sua famiglia.
Nessuna donna, nessun segno di un amore...
La porta della sua camera è socchiusa mi avvicino e lo trovo addormentato con addosso la tuta di poco prima, il cuscino per terra i capelli scompigliati e la bocca semichiusa è ancora più bello mentre dorme.
Sbatto accidentalmente il mignolino contro la porta.
-Dannazione-esclamo.
-Gloria-borbotta lui.
Due secondi dopo accende la lampada sul comodino.
-Che succede?-mi chiede.
-Il divano è un po' scomodo-affermo.
-Allora vieni qui, io mi metto sul divano-si alza e afferra il suo cuscino.
-E se dormissimo tutti e due qui? In realtà non voglio dormire sola-dico e mi costa tanto ammettere d'aver paura.
Lui sorride.
-Vieni qui, dormiamo insieme a patto che tu non tocchi me e io non tocco te-ride.
Io mi infilo nel suo letto e ci distanziamo cosi da non poterci toccare.

POV. ALESSANDRO
Dall' età di 17 anni da quando ho fatto sesso la prima volta non ho mai e dico mai dormito con una donna, non ho mai avuto una storia seria, io ci credo nel amore, ma semplicemente penso di non essere fatto per queste cose.
E ora dopo 10 anni mi trovo a dover dormire con una ragazza.
Avevo letto il suo spavento negli occhi ecco perchè l'avevo assecondata.
La osservo, si è addormentata quasi subito evidentemente si sente a sicuro.
Ha ragione Gloria io vedo ma non guardo...
Guardandola meglio vedo quanto è bella e quanto avevo visto solo che fosse una ragazzina pronta a rubarmi il posto di lavoro.
A quel pensiero mi addormento anche io.
Il mattino seguente, è il trillo del mio cellulare a svegliarmi.
-Uffa-sento una voce femminile...E sento un corpo molto vicino al mio.
Apro gli occhi e mi ritrovo Gloria stretta a me, aveva una mano sul mio fianco e io una sul suo..
-Gloria-sussurro.
-Alessandro rispondi al telefono-borbotta.
-Ci stiamo toccando-sussurro.
Lei apre gli occhi osserva la nostra posizione e urlando si allontana.
Io afferro il mio cellulare è il professor Vinci.
-Dimmi che hai la febbre-è furioso.
-No perchè?-dico stralunato.
-Perchè è mezzogiorno e tu due ore fa avevi una lezione a cui non ti sei presentato-mi urla al telefono.
-Mezzogiorno?-osservo incredulo il telefono.
-La lezione-urla Gloria.
-Chi è? Quella voce la conosco! Una studentessa! Alessandro-urla il professor Vinci furioso come non mai.
-Non è una studentessa-affermo.
-Alessandro ti alzi abbiamo perso la lezione forza-Gloria corre per casa e urla.
-Alessandro vieni il prima possibile nel mio ufficio-riattacca.
-Merda-urlo e mi copro il viso con il cuscino.
Angolo autrice.
Salve care :) ecco un nuovo capitolo...
Ecco che la storia si fa sempre più movimentata, Alessandro e Gloria sono tutto tranne che prof e studentessa...
Vi piace questa strana coppia? Mi piacerebbe leggere qualche vostro commentino in più in quanto in questa fase sono importanti le vostre recensioni, per capire se la storia piace.
Tanti saluti piccola_Calliope

 

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Capitolo 4
*** Un licenziamento ingiusto ***


                         
Alessandro
                                                Gloria
Un licenziamento ingiusto

POV. GLORIA
-Dannazione avevo lezione, avevamo lezione-affermo correndo per tutta la casa di Alessandro.
-La smetti di urlare? Mi sono bastate le urla di Vinci-sbuffa lui.
-Che ti ha detto Vinci?-conoscevo pochissimo Alessandro, ma sembrava leggermente preoccupato.
-Niente che ti riguardi, rivestiti, ti accompagno a casa e poi devo andare da lui-afferma chiudendosi in bagno.
-Il solito acido-sbuffo.
Infilo velocemente il mio vestito, con la paura che Alessandro possa aprire la porta del bagno e trovarmi in quello stato.
Avevamo dormito insieme...
E ci eravamo ritrovati fin troppo vicini, fin troppo stretti l'uno nel altra.
-E' il mio professore-mi dico.
Immaginare la stessa scena con lo stimato e anziano professor Vinci mi fa quasi sbiancare.
-Andiamo-dieci minuti dopo Alessandro esce dal bagno perfettamente vestito.
-Dovrei darmi una controllatina-dovevo avere i capelli fin troppo arruffati.
-Non abbiamo tempo-Alessandro afferra la mia borsetta e mi trascina fuori.
-Oggi sei più odioso del solito-sbuffo mentre le porte del ascensore si chiudono.
Lui non risponde, si qualcosa deve preoccuparlo.
-E' successo qualcosa con Vinci?-insisto, può essere successo solo questo, si probabilmente anche la mia presenza lo infastidiva....Ma non al tal punto di renderlo di cattivo umore.
-Prova a farti un po' di fatti tuoi-risponde senza guardarmi, fissando le porte del ascensore.
-Odioso!-sbuffo sonoramente.
Io volevo essere gentile, nel informarmi su cosa gli stesse accadendo, dopotutto la sera prima mi aveva salvato da quel balordo, però lui era intrattabile.
-Accelera il passo-si lamenta.
Allora io decido di togliere i tacchi e accelerare, volevo liberarmi anche io di lui e della sua presenza.
-Potevi anche tenerle le scarpe-afferma entrando in macchina.
Io senza dire altro gli indico la via di casa.
-Non stiamo lontani-afferma.-Potevo portarti lì ieri sera-afferma stringendo nervosamente il volante.
-Già sarebbe stato meglio-sbotto più acida di lui.
Il tragitto in macchina ringraziando Dio e breve ed in silenzio.
Arriviamo sotto il mio palazzo e lui ferma la sua auto.
-Arrivederci professor Castelli-affermo fredda, sbattendo nervosamente lo sportello del auto.
Lui sfreccia via velocemente.
Quando apro il portone di casa trovo Greta seduta sul divano ancora in pigiama, oggi è probabilmente il suo giorno libero. Si è martedi, esattamente il suo giorno libero.
-Quando ti ho scritto ci vediamo domani, non intendevo dire che dovessi proprio rivederti il giorno dopo, dove sei stata? Dove hai dormito?-mi chiede, come se fosse mia madre, Greta era cosi, tendeva sempre ad essere iperprotettiva, sarebbe stata un'ottima madre un giorno.
-Versione breve o lunga?-domando sedendomi accanto a lei.
-Cosa hai combinato Gloria?-mi domanda guardandomi male.
-Mi annoiavo, mi hanno invitato ad un festa in un luogo in cui non ero mai stata, ho deciso di andarci, in taxi, lì ho incontrato Alessandro...-a quel nome mi blocca.
-Alessandro? Lo stronzo?-mi chiede.
-Si-sbuffo.-Abbiamo litigato, me ne sono andata, il posto era davvero pessimo, abbastanza isolato, un taxi non passava mai, mentre aspettavo un tizio completamente ubriaco mi si è avvicinato e mi voleva baciare contro la mia volontà..-Greta mi blocca nuovamente.
-Gloria Dio santo-Greta si alza furiosa...Tra le due lei è quella responsabile e io quella un po' incosciente.
-Alessandro grazie a Dio mi ha salvato, io ero parecchio scossa, mi ha portato da lui...E poi visto che era tardissimo mi ha proposto di dormire sul suo divano, ma io non volevo dormire sola e cosi gli ho proposto di dormire insieme, nello stesso letto, ci siamo addormentati e svegliati tardissimo stamattina, abbiamo saltato la lezione e lui mi sa che ha litigato con Vinci-finisco di spiegare.
-Dormito nello stesso letto?-Greta sconvolta si siede di nuovo accanto a me.
Io ripenso a come ci siamo trovati stamattina, io avevo una mano posata sul suo fianco e lui altrettanto, una mia gamba era quasi fra le sue e i nostri visi vicinissimi.
-Terra chiama Gloria-Greta mi schiocca due dita davanti il viso.
-Ci siamo svegliati appiccicati-affermo.
-Appiccicati come?-Greta è sempre più sconvolta.
-Una mia gamba quasi fra le sue, visi vicinissimi...-Greta mi blocca.
-E' il tuo prof-ride di gusto.
-Lo so, ma infatti figurati dimenticheremo questa cosa-affermo.
-Ciò non toglie che sei un incosciente, poteva succederti di tutto, menomale che c'era lui-mi rimprovera Greta.
-Lo so per ciò che ha fatto non smetterò di ringraziarlo-dico, Alessandro mi aveva letteralmente salvato.
-Ma con che figo pazzesco che hai dormito-ride Greta.
-L'ho visto a petto nudo e stavo per rischiare un infarto-affermo, ripensando a quella visione.
-Non pensare troppo al tuo prof-ridendo Greta mi dà un pizzicottino sul naso.-E smettila di farmi preoccupare-mi ammonisce.
-Si mamma-la abbraccio.

POV. ALESSANDRO
Quel risveglio era stato più che strano...
Non mi ero mai ritrovato con una donna in quel modo e mi faceva un effetto improbabile....
Pensare che lei era la fastidiosa ragazzina che mi avrebbe rubato il posto.
Infatti quando busso alla porta di Vinci e vedo il suo viso scurissimo non si prospetta nulla di positivo.
-Professore-sorrido, spero non mi cacci.
-Alessandro sai cosa significa essere chiamato dal capo del rettorato, perchè il mio assistente non c'era?-è furioso come mai lo avevo visto.
-Mi perdoni professore-sono mortificato, ero sempre stato impeccabile.
-Eri con una ragazza Alessandro, non perdono nulla-quasi urla e io temo il peggio.
-Guardi che le posso spiegare tutto...-mi interrompe.
-Non devi spiegarmi nulla, era una studentessa-mi fulmina.
-Ma non ci ho fatto nulla lo giuro-affermo e sto dicendo la verità, io e Gloria abbiamo solo dormito.
-Sei licenziato Alessandro-afferma duro.
-Come scusi?-sono scioccato.
-Alessandro ultimamente mi hai deluso parecchio e non voglio averti più fra i piedi, troverò altrove un assistente migliore-dice.
-Chi Gloria Forti?-adesso sono io ad alzare la voce.
-Non sono affari tuoi, fuori-mi indica la porta.
-L'ho sempre stimata professor Vinci, credevo che un uomo come lei mi avrebbe dato la possibilità di spiegare, ma vedo che si ferma a ciò che vuole credere, sono sempre stato impeccabile sul lavoro...Si è vero cedo volentieri al fascino femminile, trovo eccitante il portarmi a letto le studentesse ma le avevo promesso che non sarebbe più accaduto, e io mantengo sempre le mie promesse-dico questo e sbatto la porta del suo ufficio.
Avevo appena perso il lavoro dei miei sogni...
In un modo o in un altro Gloria era riuscita a portarmelo via.
Tornato a casa, mi butto sul divano e passo le seguenti tre ore cosi fin quando non suona il campanello.
Mi alzo, apro e mi ritrovo di fronte mia madre.
-Amore-mi bacia la fronte.
-Mamma non è giornata-sbuffo.
-Hai un visino cupo, che ti succede?-mi domanda.
Io mi siedo sul divano e sospiro pesantemente.
-Lascia perdere-non volevo farla preoccupare con la storia del lavoro, mi sarei arrangiato e ne avrei trovato un altro.
-Amore che hai? A mamma puoi dire tutto-mi accarezza la mano.
-Tranquilla-le sorrido.
-Una ragazza?-mi domanda.
-Mamma lasciamo perdere, vuoi che ti prepari un caffè?-le domando.
-Si tesoro-risponde.
Io mi alzo e mi dirigo verso la cucina.
-Come mai sei qui?-domando.
-Volevo vedere il mio cucciolotto-afferma, io sorrido, mia madre mi amava in maniera esagerata.-Cucciolo ma chi è Gloria?-domanda.
-Gloria?-ritorno in salotto.
-Guarda-mi passa una spilla d'argento con scritto ''Gloria''.
-Una ragazza-rispondo rigirandomi la spilla fra le mani.
-Ti piace?-mi domanda mia madre con gli occhi a cuoricino, lei desidera vedermi fidanzato il prima possibile.
-Ma che-mi metto la spilla in tasca.
Dopo essermi liberato di mia madre, decido di mandare un email alla signorina Gloria.

POV.GLORIA
-Gloria posso sapere cosa stai cercando?Hai creato un caos in camera tua-afferma Greta.
-La mia spilla portafortuna-dico disperata.
Quella spilla me l'aveva regalata mio padre, l'ha fatta fare apposto per me, ci tenevo enormemente ed era il mio portafortuna.
-Ma magari l'avrei messa in qualche borsa-dice Greta.
-Se non la trovo sono rovinata-mi butto sul letto piagnucolando.
Il bip del mio computer attira la mia attenzione.
Una nuova mail.
-Vedi chi è-dico a Greta.
-Uh la la una nuova mail da Alessandro Castelli-dice lei fischiettando.
-Chi?-mi catapulto velocemente davanti al pc.
-Leggi-afferma Greta.
Io apro immediatamente l'email.
''Per la sua enorme gioia signorina Forti, il professor Vinci mi ha licenziato.
Ah presenti questa mia email a chi di competenza per fare ricorso.
Meritava 30 e lode, l'ho bocciata volontariamente, perchè il professor Vinci la voleva come assistente.
Con profondo odio.
Alessandro Castelli.''
-L'ha licenziato-affermo scioccata.
-Ti ha bocciato apposta lo stronzo-afferma Greta.
-Ma non può licenziarlo-dico alzandomi.
-Gloria il professore ti vuole come assistente-afferma contenta Greta.
-Devo fare qualcosa-dico sedendomi sul letto.
-Si tesoro fare ricorso e prenderti il posto che ti spetta-sorride Greta.
-No Alessandro è stato licenziato ingiustamente-affermo.
-Ma se quello è uno stronzo-dice Greta.
-No Greta, l'ha sicuramente licenziato a causa mia-dico.
-Ed ha fatto bene, ti ha sabotato-insiste lei.
-Non per quello-dico.
-E per cosa?-chiede lei interdetta.
-Vinci deve avermi sentito stamattina ed ha creduto che per l'ennesima volta Alessandro sia stato con una studentessa, ma non è cosi, il suo licenziamento è ingiusto-le spiego.
-Ma tu stai male, ti sei liberata del tuo nemico e ti preoccupi?-mi domanda scioccata.
-Si-dico.
Il mattino seguente come volevasi dimostrare a fare lezione non trovo lo stronzissimo professor Castelli, ma il professor Vinci.
A fine lezione mi avvicino.
-So signorina Forti che mi deve parlare, andiamo nel mio ufficio-esordisce lui prima di farmi dire qualunque altra cosa.
Io silenziosa lo seguo nel suo ufficio.
-Accetto il suo ricorso-afferma sedendosi di fronte a me.
-Io non voglio fare ricorso-dico.
-E vuole aspettare la prossima sessione?-mi domanda sconcertato.
-Aspetterò che il professor Castelli mi interroghi-dico seria.
-Il professor Castelli è stato licenziato-dice lui.-E io desidererei averla come mia...-lo blocco.
-Alessando la scorsa notte era con me-affermo e il professore mi guarda allibito.
-Siete fatti della stessa pasta-afferma duro.
-Si sbaglia professore, io detesto il professor Castelli, lo trovo presuntuoso, fin troppo sicuro di sé è stato crudele con me...Ma è un elemento valido, spiega con passione ed è preparatissimo, non può desiderare assistente migliore. La scorsa notte ci trovavamo insieme perchè ci siamo incontrati in un locale, un ragazzo male intenzionato mi si è avvicinato e voleva costringermi a fare cose contro la mia volontà, il professor Castelli, mi ha salvato, vedendomi scossa mi ha portato a casa sua, per farmi tranquillizzare, era molto tardi, abbiamo deciso di dormire lì, ma non abbiamo fatto sesso. Le dico tutto questo a mio discapito, perchè se tornerà potrebbe bocciarmi nuovamente, ma il suo licenziamento è ingiusto-affermo.
Vedo il professore fissarmi e non proferire parola.
-La mia proposta è più che valida, dopo la sua laurea la vorrei vedere lavorare per la mia cattedra, per il resto tra poco chiamerò Alessandro-mi sorridere.
-Sarò felicissima di lavorare con lei e il professor Castelli-sorrido.
-Complimenti signorina Forti-il professore mi porge la mano io la stringo.
Sarei comunque diventata la sua assistente un giorno...Ma no eliminando il mio nemico. Volevo sul mio libretto trovare un 30 e lode con accanto la firma di Alessandro Castelli.

POV. ALESSANDRO
Avevo passato 24 ore buttato sul divano a ingurgitare patatine, dire che ero depresso era dire poco, io amavo il mio lavoro come un uomo ama la propria donna, come una madre ama il proprio figlio.
La mia vita senza quel lavoro era nulla. Mi ero sempre concentrato sulla mia realizzazione, non concedendomi altro, non concedendomi una fidanzata, una famiglia, un hobby che mi rubasse tempo.
Senza quel lavoro Alessandro Castelli non era nulla.
All'improvviso suona il mio campanello, sarà di sicuro mia madre.
Mi alzo apro e mi trovo di fronte il professor Vinci.
-Professore-affermo sorpreso.
-Alessandro caro-mi sorride.
Io lo faccio passare.
-Mi perdoni per il disordine-affermo ricordando le pessime condizioni del mio salotto.
Lui sposta dei pacchetti di patatine e si siede.
-Ho sbagliato-dice.
-A fare cosa?-domando speranzoso, sembravo una ragazzetta che aspettava il primo bacio.
-A licenziarti...
Sei disposto a...-lo fermo.
-Immediatamente si-sorrido, io sarei tornato subito a lavoro.
Lui scoppia a ridere.
-Non ho mai conosciuto un uomo che amasse il suo lavoro più di una donna-afferma.
-Professore io adoro le donne, ma il mio lavoro è tutto-dico sedendomi accanto a lui.
-Lo dimostra il come ti sei ridotto-afferma guardando disgustato i milioni di pacchi di patatine.
-Come ha cambiato idea?-domando.
Lo vedo afferrare la spilla di Gloria e rigirarsela nelle mani.
-Dovresti ringraziare la proprietaria di questa spilla-afferma.
-Perchè?-chiedo sconcertato.
-Mi ha detto tutto e nonostante il tuo ritorno possa ritorcerle contro, ti ha voluto...E io ho voluto lei, Alessandro non ti servirà bocciarla milioni di volte lei sarà la mia assistente-afferma.-Datti una ripulita figliolo, a domani-dice questo e va via.
Mi lascia lì interdetto a pensare, Gloria, era andata da lui a salvare il mio posto di lavoro.
Mi faccio una doccia, indosso un maglioncino a righe bianche e nere ed un paio di jeans, metto la sua spilla in tasca e decido di andare a casa sua.
In poco tempo mi ritrovo di fronte al palazzo in cui l'avevo accompagnata ieri.
Mi avvicino al citofono e individuo il campanello con su scritto ''Forti/Leozzi''
Suono..
-Chi è?-afferma una voce femminile che non appartiene a Gloria.
-Il fioraio-invento lì per lì.
-Ok-la voce apre.
Io salgo al secondo piano e trovo l'appartamento, busso e mi ritrovo davanti la sua amica dai capelli rossi.
-Non sapevo che il professor Castelli avesse un fratello gemello-afferma fulminandomi.
-Posso?-domando.
-Prego-lei si sposta e mi fa passare, ma sento a pelle di non farle particolarmente simpatia.
-Cercavo Gloria-dico.
-Pensa un po' credevo che dietro la schiena nascondessi davvero un mazzo di fiori-afferma fulminandomi nuovamente.
-Alessandro comunque-le porgo la mano.
-Greta-me la stringe.-Gloria hai visite-urla.
-Posso sedermi sul divano?-domando.
-Prego-afferma Greta non togliendomi gli occhi di dosso.
Due secondi dopo con indosso solo un asciugamano arriva Gloria, io non riesco a staccarle gli occhi di dossi, io sono pur sempre un uomo e lei una ragazza con un bel fisico...
-Alessandro-sbarra gli occhi.
Io ho la gola asciutta, dovrebbe vestirsi..
-Bhe ti sembra il modo di accogliere un professore?-dico acido, ma dentro di me spero che non si vesta mai...
-Professore? Ti ha riassunto?-afferma contenta.
-Vestiti-sbotto e mi impongo di non fissarla.
-Potevi dirmi che visita era-afferma Gloria a Greta.
-E io che ne sapevo che comparivi mezza nuda?!-risponde Greta, aveva un bel caratterino la rossa, quasi più pungente di quello di Gloria.-Ascoltami-Greta si siede accanto a me.
-Dimmi-affermo.
-Ho visto come guardi Gloria, se pensi di farla soffrire, se pensi solo di portartela a letto per poi lasciarla il giorno dopo sola in un letto, scordatela! Ha già sofferto, ha già conosciuto uno stronzo come te-afferma seria...Greta voleva terribilmente bene a Gloria.
-Eccomi-Gloria rientra con indosso un pantaloncino blu e una canotta fuxia, la situazione non è cambiata di molto, ha sempre troppi centimetri di corpo scoperto.-Greta che gli stavi dicendo?-domanda Gloria.
-Ma nulla facevamo conoscenza-sorride Greta.
-Già-sorrido anche io, assecondandola.
-Allora ti ha riassunto?-mi domanda di nuovo Gloria.
-Si, perchè l'hai fatto?-domando.
-Mettiamola cosi non mi piace vincere facile-ride e si siede accanto a me sul divano.
-Io vado in camera mia-afferma Greta, allontanandosi.
In lontananza la vedo farmi il segno del collo tagliato, quel gesto mi costringe a ridere.
-Potrei bocciarti ancora milioni di volte-affermo.
-Quando mi promuoverai sarà più bello-sorride.
-Potrei non promuoverti mai-sorrido anche io.
-Non ti libererai di me, un giorno lavoreremo fianco a fianco-mi fa l'occhiolino a quelle parole, io ricordo il nostro risveglio...
-Sarà un incubo-sbuffo.
-Sei venuto qui a ringraziarmi immagino-afferma.
-Secondo te davvero uno come me, potrebbe mai ringraziare una ragazzina presuntuosa come te?-le domando.
-Dovresti-dice, mettendo sul il broncio...
Qualcosa al interno di me urla..''BACIALA ALESSANDRO''.
-Sono venuto a portarti questo-le do la spilla.
-Oh la mia spilla portafortuna-urla tenendola stretta tra le mani.-Grazie Alessandro non sai quanto ci tengo-detto questo mi abbraccia.
E il mio cuore quando lei si mette a cavalcioni su di me e mi abbraccia inizia a fare capriole...
Ma che mi succede?...
Io poso le mani sulla sua schiena, per ricambiare l'abbraccio e sento che lei …
-Non indossi il reggiseno-dico allontanandola da me.
-Ma che guardi?!-arrossisce.
-Lo sento-dico.
-Lo senti?-domanda sempre più rossa.
-Dio Gloria-mi stava facendo entrare nel pallone.
E in più era ancora sulle mie gambe in una posizione fin troppo intima...
-Siamo professore e studentessa, scendi dal mio corpo-quasi urlo...
Ma mi rendo conto che la sua vicinanza ha provocato qualcosa...
-No non scendere-non voglio farglielo notare...
Ma se mi sta sopra è peggio.
-Dio-sbuffo.
La spingo sul divano e mi metto un cuscino sulle gambe, non mi ero mai trovato in una situazione cosi ridicola, solo per un abbraccio mi eccitavo? Ero forse tornato ragazzino?
-Ma che hai?-domanda.
-Perchè non ti copri un po' di più? E perchè non mi stai lontana con quel corpo?-sbraito e sembro quasi una donnina isterica.
-Oh-Gloria arrossisce paurosamente.
-Dannazione che figura-mi copro il viso con le mani.
-Ehm io...Bhe...-Gloria si alza dal divano.
-Devo andare al bagno-affermo.
-Che devi fare in bagno?-domanda Gloria spalancando gli occhi.
-Gloria mi devo sciacquare il viso, dannazione-esclamo e mi alzo con il cuscino ancora sulle gambe.
Quando richiudo la porta del bagno sento Gloria scoppiare a ridere.
Mi sciacquo il viso e cerco di calmarmi.
-Alessandro dannazione non sei un ragazzino-mi rimprovero guardandomi allo specchio.
Quando decido di andare via, trovo Gloria in salotto che cerca di non ridermi in faccia.
-Non faccio sesso da due giorni è successo per questo, sei pur sempre una donna ma ciò non toglie che sei una mia studentessa-dico serio.
-Non ti sei mai fatto problemi ad andare con le alunne-era forse un invito ad andare anche con lei?
-Non illuderti con te non ci verrei-dico facendo l'occhiolino.
-No tesoro sono io a non voler venire con te-mi fa l'occhiolino.
-Da domani io sono il professor Castelli sia chiaro-dico serio.
-Come posso dimenticare quello che...-sta per ridere, io la interrompo.
-Gloria non ci provare-la ammonisco.
-Non pensarmi troppo Alessandro-sussurra con voce fin troppo maliziosa al mio orecchio.
-Io non ti penso-dico e richiudo la porta...
Questa Gloria mi farà perdere la testa.
Angolo autrice
Salve carissime lettrici :)
Nuovo capitolo...
Che mi dite di questi due?? Io li adoro proprio mi fanno morire ahahah.
Spero che voi siate della mia stessa idea.
Vi invito ancora a recensire, poichè capisco se vi piace o meno la storia.
Tanti saluti piccola_Calliope

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Capitolo 5
*** Tu sei il mio incubo ***


                                   
Tu sei il mio incubo

POV. GLORIA
-E' andato via?-mi domanda Greta uscendo dalla sua camera.
-Si-io non smetto ancora di ridere per ''l'incidentino'' di Alessandro.
-Ma che hai da ridere?-mi domanda alzando un sopracciglio.
-Non puoi capire-non smettendo di ridere mi butto sul divano.
-Fammi capire-mi raggiunge.
-Alessandro mi ha ridato la spilla portafortuna, dovevo averla persa a casa sua e io di slancio l'ho abbracciato, lui ha notato che io ero senza reggiseno e si...-non riesco a continuare sto ridendo troppo.
-Eccitato?-conclude la mia amica spalancando gli occhi.
-Esattamente-continuo a ridere come una scalmanata e lei inizia insieme a me.
-Il perfetto Alessandro Castelli che si eccita per niente vah-ride di gusto Greta.
-Lui dice perchè in astinenza da due giorni dal sesso ma io penso che lui sia attratto da me-sorrido.
-E ti vanti di questo?-mi chiede Greta.
-Va bhe lui è attratto da tutto il genere femminile-dico.
-Pensi che anche io gli avrei fatto lo stesso effetto?-mi domanda lei.
-Sicuro-rispondo.
-Credilo-mi sorride.
-Perchè?-chiedo.
-E' attratto da te Gloria io te l ho detto già la sera che lo abbiamo incontrato al locale, lo intrighi, io mi sarei anche potuta sedere nuda su di lui ma non gli avrei fatto lo stesso effetto-mi dice.
-Nuda sul professor Castelli-riprendo a ridere come una scema.
-Potresti provare, ma rischi di mandarlo in ospedale-anche Greta riprende a ridere.
-Comunque sapessi che me ne importa del fatto che lui sia attratto da me-dico...Alla fine era vero Alessandro Castelli era attratto da moltissime donne.
-A te piace?-mi domanda Greta.
-Va beh si fisicamente è il mio tipo anzi fin troppo-sorrido.
-Tesoro fisicamente quel Castelli è il tipo di tutte-ride Greta.
La vedo armeggiare con il cellulare.
-Voglio dire-gira il cellulare e mostra una foto di Alessandro Castelli a petto nudo.
-Oh Dio mio-esclamo e le stacco il telefono dalle mani, era andata sul suo profilo facebook, io ancora non ci avevo pensato.
-Eccola un'altra che si eccita per un non nulla-ride.
-No, ma che eccitare-le consegno nuovamente il telefono.
-Davvero ben messo il sexy prof-Greta fissa ancora la sua foto.
-Il mio fratellino è più bello-dico.
-Vorrei proprio vederlo questo fratellino-afferma Greta.
-Non ho sue foto qui e purtroppo lui non ha facebook, ma presto tornerà a Napoli e gli farò un servizio fotografico per fartelo vedere-dico.
-Comunque fisicamente vi attraete entrambi...Potreste provare...-la interrompo subito, lei è una di quelle troppo romantiche, che vede cuore e amore ovunque.
-No Greta, non possiamo provare, ma hai presente di chi stiamo parlando? E' presuntuoso, fin troppo sicuro di se, antipatico e chi più ne ha ne metta-affermo.
-Tesoro credi d'essere uno stinco di santo? Sei più acida, presuntuosa , antipatica di lui se ti ci metti-mi sorride Greta.
-Ecco siamo uguali e quelli uguali mica possono stare insieme-dico.
-Gli opposti si attraggono ma amano i propri simili-mi sorride maliziosa Greta.
-Fammi capire fai il tifo per quel professorino da quattro soldi?-le domando.
-Questa cosa mi ritorcerà contro quando non potrò dormire per le vostre urla-ride di gusto Greta.
-Dovresti andare a lavorare-sbuffo.
-Si vado vado-ride e si dirige verso il portone di uscita.

POV. ALESSANDRO
Professionalità e distanza, si devo ripetere queste due parole come un mantra..
O rischio di impazzire.
Ho passato l'intera notte a sognare Gloria su di me come il pomeriggio trascorso, ho sognato che mi baciava il collo che sussurrava il mio nome con voce roca, che mi strappava i bottoni della camicia...
No non posso continuare cosi, lei è una ragazza come tutte le altre.
Entro in aula, monto il proiettore e vedo comparire Gloria, ha una gonna sopra il ginocchio e io fisso le sue gambe.
-Alessandro smettila-mi rimprovero.
Lei si siede in prima fila.
Io inizio a presentare la lezione senza guardarla...
Poi la osservo un secondo e questa è la fine...
Sta mordicchiando la matita...
-Perchè Dante voleva...
Dannazione la matita-affermo.
-Prof cosa voleva Dante?-mi domanda un ragazzo ridendo.
-Voleva attraverso una matita, scrivere...-e continuo a dire idiozie vagamente intelligenti.
Osservo nuovamente Gloria e adesso non morde più la matita ma le sue labbra.
-Dante nei confronti di Beatrice...
Dio che labbra-esclamo.
-Labbra?-mi domanda una ragazza.
-Si Dante pensava che Beatrice avesse delle labbra magnifiche-sorrido, sento gli occhi di Gloria su di me.
Riprendo la lezione e mi riprometto di non guardare Gloria nemmeno un secondo, rischio di finire male...
Accidentalmente però la guardo e la vedo accavallare le gambe...
La gonna si solleva notevolmente e vedo troppi centimetri della sua pelle.
Chissà cosa si prova ad avere quelle gambe allacciate ai fianchi.
-Beatrice..-mi blocco non so che dire.
-Professore che le succede?-e proprio lei a chiedermelo.
Io sento fin troppo caldo, sto per morire, me lo sento, non mi sono mai sentito cosi, ma che mi succede? Sto forse diventando pazzo...
-Ragazzi non mi sento tanto bene, continuiamo la lezione domani-affermo spegnendo il proiettore, avevo bisogno di una doccia gelata o di sano sesso con qualcuno che non si Gloria, devo togliermela dalla testa.
Mentre sistemo dei fogli lei si avvicina a me e il mio cuore inizia a battere notevolmente veloce, ho paura che mi esca dal petto, ma che effetto mi fa?
-Che hai oggi?-mi chiede sorridendo.
-Che ha oggi professor Castelli, è cosi che deve formulare la domanda signorina Forti-affermo.
-Che ha oggi professor Castelli?-mi domanda e io in un micro secondo mi rendo conto della sua camicetta che fa un demoniaco gioco di vedo e non vedo del suo reggiseno in pizzo rosa.
-Rosa-affermo.
-Rosa?-mi domanda interdetta.
-Ho detto rosa?-domando, facendo il finto tonto.
-Non sta tanto bene professore-dice lei.
-Ho bisogno di andare a casa assolutamente-afferro le mie cose e senza nemmeno salutarla vado via.
Devo stare lontanissimo da lei, si è una ragazza, una bella ragazza è normale che io sia attratto da lei, ma di lei non mi attrae solo il fisico, il suo modo di fare è micidiale, ammetto avrei voluto sbatterla contro un muro e baciarla per ore quando il giorno del esame aveva osato sfidarmi.

POV. GLORIA
Stavo tornando a casa con la macchina di Greta quando sento un botto e la macchina improvvisamente si ferma.
Scendo ed esce dal cofano un puzzolente fumo nero.
-Oddio e adesso?-mi domando.
Greta mi uccide se le ho rotto l'auto.
Mi rendo conto d'essere nella via del appartamento di Alessandro.
Faccio qualche passo e trovo il suo palazzo, ho un assoluto bisogno del suo aiuto.
Due minuti dopo sto suonando il suo campanello.
Lui apre la porta.
-Basta-urla e mi chiude la porta in faccia.
-Che maleducato-sbotto.
Busso rumorosamente.
-Cosa vuoi Gloria?-mi chiede da dentro.
-So che non ami vedermi però ho davvero bisogno del tuo aiuto-dico e spero di convincerlo, vedo già la mia testa tagliata da Greta.
-Che ti succede?-apre la porta.
Io lo spintono ed entro in casa sua.
-Come se fossi a casa tua ti raccomando-sbuffa lui.
Vado in camera sua e apro il suo armadio, il suo profumo al muschio mi investe e per un micro secondo mi destabilizza.
-Ma come ti permetti?-mi domanda nervosissimo.
-Questa andrà bene-gli lancio una tuta che sembra parecchio vecchia.
-Gloria-lui mi attira lontano dal suo armadio facendo aderire la mia schiena al suo petto scultoreo, il mio cuore perde un battito.
Io mi stacco da lui.
-Cambiati devi riparare l'auto di Greta-gli sorrido esco dalla sua camera chiudendo la porta e sedendomi sul divano.
Qualche minuto dopo lui esce con addosso ciò che io avevo scelto.
-Andiamo su-affermo.
-Gloria io ti detesto-afferma.
-La cosa è reciproca-sorrido.-Te ne intendi d'auto?-gli domando.
-Quanto basta-risponde scostante.
-Scusa se ti ho disturbato è solo che Greta ci tiene parecchio a quest'auto e rischio di morire se la porto con qualche danno-gli spiego.-Forse non ti sentivi nemmeno tanto bene dopo stamattina-affermo.
-Ho preso un'aspirina va meglio-dice.
Raggiungiamo in silenzio l'auto, Alessandro sinceramente sembra un po' strano.
Ancora in silenzio si mette a controllare l'auto mentre io mi siedo su un muretto e giocherello con i piedi con i sassi che ci sono per terra.
-L'olio lo cambiate mai?-mi chiede.
-Cos'è l'olio?-domando.
-Benissimo-sbuffa.-Torno subito-lo vedo tornare verso casa sua.
Poco dopo ritorna con una bottiglietta.
Lo vedo ancora armeggiare nel auto.
-Prova a vedere se va-dice.
Io entro in macchina e la metto in moto.
-Parte-urlo entusiasta.
-Perfetto-risponde lui chiudendo il cofano.
-Sei il mio salvatore-sorrido.
-Pensa un po' tu sei il mio incubo-afferma.-E poi perchè siamo ritornati a darci del tu?-mi domanda.
-Perchè fuori dal università siamo Gloria e Alessandro e poi tra poco saremo colleghi-sorrido.
-Sempre se non ti bocci nuovamente-sorride anche lui, finalmente, era stato troppo strano in quella giornata.
-Alessandro so che non sono fatti miei ma qualcosa non va?-domando.
-No a domani-detto questo si allontana.
Non nego d'esserci rimasta male, ma d'altronde ha ragione siamo pur sempre professore e studentessa e noi non ci stiamo nemmeno molto simpatici, quindi è giusto che lui non voglia rendermi partecipe di ciò che gli accade.
Torno a casa con la macchina di nuovo perfettamente funzionante.

POV. GRETA
Ero in servizio e tra meno di un'ora avrei smontato, quella giornata era stata fin troppo frenetica, ero stanchissima.
-Hey Gre c'è un ragazzo che ha bisogno di punti in testa-mi dice una mia collega.
-E devo farlo io?-domando.
-Sei quella più forte di stomaco-ride la mia collega.
Io raggiungo la saletta del pronto soccorso e mi rendo conto che non sono mai stata cosi felice di dare dei punti a qualcuno.
Il ragazzo era davvero bellissimo, fisico scolpito, canottierina nera, jeans aderenti giubbotto di pelle...
Capelli corti castani, barba curatissima.
Un gran bel ragazzo davvero. Anche se ha una leggera somiglianza con qualcuno...
-Salve-dico.
-Finalmente qualcuno che si occupa di me-sorride ma ha un espressione dolorante.
-Cosa è successo?-domando avvicinandomi a lui e alla sua vistosa ferita.
-Un idiota fuori dal aeroporto voleva derubarmi io ho reagito ed eccomi qui-spiega sbuffando, aveva un forte accento inglese.
-Non è italiano?-chiedo.
-Italianissimo, ma vivo da parecchio fuori da qui-dice.
-Stia fermo la raccomando-lo ammonisco.
Io silenziosamente inizio a dedicarmi alla sua ferita, ma all'improvviso il ragazzo mette una mano sul mio sedere accarezzandomelo, io mi scosto.
-Ma che fai?-domando infastidita.
-Sai com'è hai un bel sedere, l'accarezzartelo rende meno crudele il trattamento che mi stai riservando-mi sorride, è davvero bello, ma ciò non toglie che non può prendersi determinate libertà.
-Senti io cercherò di finire in fretta ma non permetterti mai più...-lo ammonisco.
-Ragazzo geloso che ti aspetta a casa?-mi domanda.
-Non penso che io debba informarti-senza rendercene conto ci stavamo dando del tu, va bhe eravamo più o meno coetanei.
-Sai solitamente sono abituato che le ragazze caschino ai miei piedi-afferma.
-Forse dove sei stato finora funziona cosi, ma qui no-affermo.-Ho finito-dico allontanandomi.
-Non scappare, non te lo tocco più quel bel sederino-sorride.
-Ma non ti fa male la testa?-chiedo alzando un sopracciglio.
-La visione di una bella infermierina me lo fa passare-continua a sorridere, proprio non riesco a capire a chi somiglia.
-Ti prendo i documenti-mi dirigo nella saletta dove l'hanno registrato.
Vedo i documenti sul tavolo, li afferro apro la carta d'identità e quasi non mi prende un colpo.
''Cristian Forti nato a Napoli''.
-E' il fratello di Gloria-affermo scioccata.
-Posso prendere un antidolorifico all occorrenza?-mi chiede lui.
Io non riesco a parlare lo fisso in silenzio, il famoso bellissimo fratello di Gloria era davanti a me e aveva osato accarezzarmi il sedere...
Oddio.
-Che ci fai in Italia? A Roma poi-dico.
-Che ti frega?-mi domanda ridendo.
-Sei qui per...-non se dire che conosco sua sorella, anzi che vivo con sua sorella.
-Sono qui per la mia sorellina-afferma.-Posso avere i miei documenti?-dice leggermente inacidito.
-Io sono la coinquilina di Gloria-affermo, tanto l'avrebbe comunque scoperto.
Lui mi guarda sconcertato...
-Allora era destino che ci conoscessimo-ride di gusto.-Comunque finalmente conosco la famosa Greta-mi sorride e poi mi porge la mano.
-E io il famoso Cristian, toccatore di sederi-gli stringo la mano.
-Sarà divertente la nostra convivenza-ride.
-Cosa?-domando a bocca letteralmente spalancata.
-Non ho dove andare, Gloria mi ha sempre parlato di un comodissimo divano, lì da voi-mi fa l'occhiolino.
-Non esiste-sbuffo, non avei diviso la mia casa con quello lì, ero contenta che finalmente Gloria potesse riabbracciare il suo fratellone, ma lui doveva stare lontano da me.
-Anzi sai che ti dico ti aspetto qui cosi mi dai uno strappo, mi gira un po' la testa e tornare a casa con un infermiera mi fa sentire più sicuro, potrai prenderti cura di me-sorride e lo vedo sedersi in un angolino.

POV. CRISTIAN
Il viaggio era stato uno schifo, non avevo riposato per niente, poi appena arrivato a Roma quel tizio mi ha aggredito...
La giornata è migliorata alla vista del infermierina che mi ha messo i punti.
Greta la migliore amica di mia sorella, se lo avessi saputo prima certo avrei evitato di toccarle il sedere, ma proprio non ho resistito, Cristian Forti è cosi, incontrollabile.
Adesso la stavo aspettando.
-Non ho l'auto, serviva a tua sorella, dovremo tornare con un taxi-dice raggiungendomi.
-L'importante è che ho qualcuno che si prende cura di me-sorrido malizioso.
-Cammina-sbuffa lei, caratterino pungente la rossa.
Nel taxi non mi rivolge la parola e nemmeno mi guarda, deve essersi offesa parecchio di quella toccatina di sedere.
Raggiungiamo quello che presumo sia il palazzo in cui vive con Gloria.
-Mia sorella è in casa?-domando.
-Sicuramente-risponde.
Saliamo in ascensore, sempre lo stesso silenzio...
Oltre che pungente anche leggermente antipatica.
Apriamo la porta e mia sorella è stesa sul divano a guardare il televisore, sorrido, quanto mi era mancata.
-Glo ci sono visite-esordisce Greta.
-Non dirmi è Ales..-si volta mi vede, si blocca dal pronunciare quel nome mi corre incontro.-Cristian-urla mentre mi salta letteralmente fra le braccia.
-Piano piano ha dei punti in testa il tuo adorato fratellino-interviene Greta.
-Si giusto ascolta mia infermierina-dicendo cosi mi becco uno strano sorrisino da parte di mia sorella e un'occhiataccia dalla rossa.
Ci sarà da ridere da questa convivenza, ne sono sicuro.
-Mi sei mancata piccolina-riabbraccio mia sorella.

POV. ALESSANDRO
Mi trovavo di Mercoledi sera in un locale alla ricerca della ragazza perfetta da portarmi a letto.
Preferibilmente non bruna...
Non lontano da me c'è una biondina niente male che mi fissa.
Io alzo il bicchiere a mo' di saluto, lei mi sorride e accarezza i suoi riccioli biondi con fare provocante.
-Perfetta-sussurro.
Poco dopo mi avvicino a lei.
-Balliamo?-le chiedo.
-Solitamente io prima mi presento-mi sorride.-Piacere Ariel-dice porgendomi la mano.
-Alessandro, adesso balliamo-la trascino con me a centro pista.
La bionda non perde tempo inizia a strusciarsi poco pudicamente sul mio corpo...
Perfetto è la classica ragazza facile, di quelle con cui ci fai sesso e ti dimentichi subito come si chiamano.
-Ascolta la musica mi annoia, andiamo da me?-le sussurro.
-Subito-mi sorride.
Uscito dal locale, inaspettatamente lei mi spinge contro il muro e mi bacia con ardore.
-Hai delle labbra sublimi-sorride dopo avermi baciato.
Io sorrido e la conduco verso la mia auto.
Arrivati da me lei non mi dà nemmeno il tempo di chiudere la porta che mi bacia con lo stesso ardore di poco prima, velocemente si libera della mia camicia bianca.
-Che petto scultoreo-inizia a baciarlo, assatanata la tipa, sorrido.
La prendo in braccio al altezza dei miei fianchi e la trascino in camera mia.
-Ti ho puntato dal primo secondo in cui hai messo piede nel locale-ammette non smettendomi di baciare.
Stranamente io sono poco partecipe alla cosa...
Lei velocemente senza che io faccia nulla si libera del suo vestitino e del intimo è completamente nuda davanti a me e a me non fa nessuno effetto.
Sono fin troppo passivo che non mi rendo conto che si sta liberando dei miei pantaloni, mentre la sua lingua rincorre la mia in maniera forsennata.
Sta per liberarsi dei boxer quando si rende conto che io...Bhe io e il mio amico dei piani inferiori non siamo per niente partecipi e io non so perchè, ho una ragazza nuda davanti che vuole fare sesso...
-Dovrei sentirmi offesa-afferma.
-Non so che...-Dio sono in imbarazzo non mi è mai successa una cosa del genere.
-Bho possiamo sempre fare qualcosa-maliziosa riprende a baciarmi...
Ma niente mi rendo conto di una cosa, io non voglio fare sesso, non sono minimamente eccitato perchè non mi va.
-Ascolta Aria-la stacco da me.
-Ariel mi chiamo-sbuffa.
-Si Ariel senti guarda...-non so che dire.
-Assurdo mi porti a casa tua e poi? Poi non succede nulla-nervosa si riveste.
Io indosso dei pantaloni di tuta.
-Non so cosa mi sia successo-le dico giustificandomi.
-Hai in testa un' altra, ecco che ti è successo, non scomodarti ad accompagnarmi-infila i suoi tacchi e va via...C'è rimasta parecchio male.
In effetti anche io, dannazione io non ho mai fallito in quel senso.
Che figura...
Il mattino seguente arrivo in ufficio di cattivo umore.
Di umore nerissimo.
Non so cosa mi stia succedendo, ma devo risolvere il problema il prima possibile.
Stavo leggendo delle mail quando bussa alla mia porta socchiusa Gloria, il mio umore peggiore.
-Non ho tempo da dedicarla signorina Forti-sbuffo.
-Avrei bisogno di una correzione per quanto riguarda la tesi-dice ed entra nel mio ufficio.
-Il professor Vinci oggi è libero, ma domani sono convinto le darà una mano-dico senza nemmeno guardarla.
-Io vorrei che la leggesse lei-chiude la porta...
-Non sopporto le persone insistenti signorina Forti-affermo e la guardo per la prima volta oggi, appena i suoi occhi incontrano i miei l'adrenalina attraversa tutto il mio corpo e il cuore prende a battere in quel modo che solo quando c'è lei fa cosi.
Lei si siede ed inizia a discutere sulla sua tesi, io mi incanto nel osservarla, bella ed intelligente, con le mie stesse passioni per la letteratura...
Di lei è questo micidiale, il modo di fare, l'intelligenza, si senza dubbio anche la bellezza, ma non solo.
Io ho bisogno di togliermi un dubbio cosi mi alzo, mi avvicino a lei, le tolgo i fogli dalle mani, la faccio sollevare e con una mossa rapida la faccio sedere sulla scrivania...
-Alessandro che fai?-mi fulmina e mi spintona.
-Non fare forza con me-le blocco i polsi e mi avvicino pericolosamente a lei.
-Giuro che urlo-afferma.
-Non te lo permetterò-non le faccio dire altro che le mie labbra sono sulle sue.
Lei inizialmente e rigida e poco partecipe, ma poi appena la libero dalla mia presa sui suoi polsi, mi accarezza il petto e mi getta le braccia al collo accarezzandomi i capelli.
Fa in modo che io sia tra le sue gambe e le allaccia intorno al mio corpo...
Io a quel suo movimento ansimo...
E mi rendo conto che Aria..Ariel...come diavolo si chiama ha ragione, ho in testa lei, desidero lei e fin quando non mi toglierò questo sfizio...
Impazzirò.
Angolo autrice
Ciao bellissime :) ecco il  nuovissimo capitoloooo.....Allora Alessandro sta letteralmente impazzendo ahahaah e Gloria proprio non lo lascia stare.
Ma secondo voi tra entrambi c'è solo attrazione fisica?? 
E poi che mi dite di Cristian? L'esuberante fratellone di Gloria, vi posso assicurare che anche lui ne combinerà parecchie.
Ho visto con enorme piacere che siete parecchie a seguire sia questa che l'altra mia storia in corso, ma proprio perchè siete tante, vi vorrei un pò più partecipe, immagino che le storie vi piacciano, però sentirvelo dire è tutta altra storia.
Tanti saluti piccola_Calliope

 

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Capitolo 6
*** Coglioni come me ***


  •                  
  • Alessandro                                                    Gloria
                    

    Greta
                                                             Cristian
    Coglioni come me

    POV. GLORIA
    Ci stavamo baciando e questa non era una cosa normale, non poteva essere...
    All'improvviso lo spintono e lo allontano parecchio da me.
    -Ma che diavolo ti prende?-domando indispettita.
    -Non mi sembra che fossi cosi poco partecipe-mi sorride malizioso.
    -Non permetterti mai più-gli do uno schiaffo in pieno viso.
    -Gloria che prende a te?-mi domanda afferrando il mio polso che l'aveva colpito.
    -Queste cose non devono succedere-proietto i miei occhi nei suoi.
    -Ascoltami Gloria...-lui allenta la presa sul polso.
    -Sentiamo che devi dire?-domando inacidita.
    -Tra me te c'è un attrazione abbastanza forte e dovremmo risolvere il problema-mi dice.
    Risolvere il problema? Questa poi.
    -E come vorresti risolvere questo problema?-chiedo scendendo dalla scrivania in cui lui mi aveva adagiata e sistemandomi come meglio posso.
    -Ecco io penso che potremmo...-si gratta nervosamente la fronte.-Potremmo andare a letto insieme-dice.
    Io scoppio a ridere, quest'uomo è a dir poco ridicolo.
    -Vorresti trattarmi come tutte le altre? Portarmi a letto, toglierti lo sfizio e far finta che non sia successo nulla il giorno dopo?-chiedo stringendo i pugni, mi stavo innervosendo e non poco.
    -Ascolta...-era a disagio e faceva bene, ma che diavolo mi stava chiedendo?
    -Non starò mai ad una cosa del genere...-sbotto.-Ami tanto la letteratura, parli spesso di Dante e sai come Dante amava la sua Beatrice? Platonicamente, invece tu qui ti concentri solo sul sesso, consideri l'attrazione fisica tra due persone un problema...Ma te ne rendi conto?-chiedo furiosa.
    -Per me è un problema, perchè in tua presenza mi distraggo, vedo le tue gambe accavallarsi, le tue labbra mordicchiare una matita e non capisco più nulla e poi peggio ancora quando parli, Dio quando parli e dici delle cose intelligenti e interessanti mi sento proprio impazzire e questo è un problema, perchè ieri notte ho provato a stare con un altra e ho fallito perchè sei un chiodo fisso Gloria, dal primo istante in cui il giorno del tuo esame hai osato sfidarmi-mi urla contro.
    -Mi fai schifo-lo spintono afferro la mia borsa e vado via.
    Non voglio nemmeno seguire la sua lezione.
    Rientro a casa e mio fratello sul divano ancora beato dorme, vedo anche la porta di Greta chiusa, probabilmente anche lei sta dormendo.
    Ma io devo parlarle, ho bisogno della mia migliore amica.
    Entro e la trovo avvolta nelle coperta, mi avvicino cauta e le scuoto leggermente il braccio.
    -Gre-la chiamo, ma lei si gira dal altro lato.
    Io la scuoto un altro po', non voglio farle avere un risveglio brusco, però ho bisogno assolutamente di parlare con lei.
    -Gretina svegliati-le sussurro, lei borbotta qualcosa di incomprensibile.
    Io allora le tolgo le coperte, se non si sveglia con le buone dovrò azionarmi con le cattive.
    -Dannazione Gloria Forti-sbotta.
    -E' importante devo parlarti-dico sedendomi accanto a lei.
    Lei fissa l'orologio.
    -Tu dovresti essere a lezione e io dovrei dormire perchè mi aspetta un turno di notte-sbotta.
    -Non puoi capire cosa è successo con Alessandro-esclamo.
    -Che ha fatto quel idiota da rovinare il mio sonno?-mi chiede inacidita, bhe posso capirla, non si è sicuramente svegliata dolcemente con il canto degli uccellini.
    -Non so da dove iniziare-dico.
    -Prima inizi e prima forse potrò tornare a dormire-mi dice.
    -Mi ha baciato-dico.
    -Che?-mi chiede spalancando la bocca letteralmente.
    -Si mi ha preso in braccio, adagiato con irruenza sulla scrivania del suo ufficio e baciato-affermo e sospiro a quel ricordo, ha delle labbra dannatamente sensuali e bacia da Dio e io come una cretina ci sono stata alla grande.
    -Ci sei stata?-mi chiede.
    -Bhe si-arrossisco e ricordo il gemito fatto da Alessandro quando ho allacciato le me gambe intorno al suo corpo.
    -E adesso?-mi domanda Greta un po' interdetta, scendendo giù dal letto.
    -Non puoi capire cosa ha detto dopo-sbuffo.
    -Cosa?-mi domanda sempre più incuriosita la mia migliore amica.
    -Ha detto che l'attrazione tra me e lui è un problema e lo dobbiamo risolvere-rido nervosamente ricordando le parole di quel idiota.
    -Non dirmi come immagino-dice Greta.
    -Andando a letto insieme-affermo fissandola.
    -Plausibile-sbuffa lei.
    -Mi ha detto che per lui è un bel problema, le mie gambe, le mie labbra e non so quale altra parte del mio corpo lo distragga...E poi mi ha detto che ieri sera ha provato a stare con un altra e non ci è riuscito...Scusami Greta ma che significa che non ci è riuscito?-domando ingenuamente.
    Greta si butta accanto a me sul letto scoppiando a ridere sonoramente.
    -Greta ti prego-la scuoto per farla smettere.
    -Non puoi chiedermi che significa che non ci è riuscito-ride e asciuga le lacrime.
    -Grandissima esperta illuminami allora, scusa se in vita mia sono stata a letto con un solo ragazzo una sola volta-sbuffo.
    In quel istante apre la porta mio fratello, che senza nemmeno guardarmi fulmina la mia migliore amica.
    -Una gallina che starnazza mi ha svegliato-sbuffa sonoramente.
    -Senti un po' idiota non provare mai più ad entrare in camera mia-Greta si alza, gli va incontro e cerca di buttarlo fuori.
    -Sei una gallina-la spinge via ed entra.
    -Ma che diavolo vuoi?-urla Greta, stava per uscirle il fumo dalle orecchie, avevo già capito ieri sera che qualcosa tra mio fratello e lei non andasse bene, ma non capivo proprio cosa.
    -Come vanno i punti?-domando a Cristian.
    -Senti a causa della gallinella non ho sentito granchè-fulmina ancora Greta.-Ma quel poco che ho sentito non mi piace per niente-mio fratello mi fissa.
    -Che hai sentito di preciso?-domando in imbarazzo, bhe io di queste cose ''intime e private'' non ho mai discusso con Cristian.
    -Oltre che idiota anche impiccione interessante davvero-Greta non smette di fulminarlo.
    -Posso sapere che vi è successo?-domando, e cerco come posso di cambiare argomento.
    -Gloria chi è questo tizio?-mi domanda Cristian.
    -Ma i fatti tuoi?!-interviene Greta.
    Mio fratello allora poco delicatamente mi prende per mano e mi trascina fuori dalla camera di Greta.
    -Con quella gallinella non si può parlare-sbuffa, Greta e Cristian hanno una cosa in comune, se svegliati bruscamente non si possono trattare.
    -Mi hai davvero stancato brutto cretino-Greta ci segue e urla contro Cristian.
    -Potete concentrarvi su di me? Dopo vi uccidete ok?-dico sedendomi sul divano.
    -Io vorrei concentrarmi su di te, ma qualcuno me lo impedisce-Cristian riprende a guardare male Greta.
    -Gloria ma prima stavamo parlando io e te-sbotta offesa Greta.
    -Ma che devi dirle tu? Forza illustrami perchè noi uomini non ci riusciamo? Visto che te la ridi tanto-afferma Cristian serio e Greta diventa più rossa di un peperone.
    -Non penso che il nodo cruciale della storia sia questo-intervengo io, in soccorso della mia migliore amica adesso visibilmente a disagio.
    -Gloria io penso che tu non debba avere niente a che fare con questo ragazzo-mi dice Cristian.
    -No, si certo, l'avevo pensato anche io-dico.
    -Ma a te Alessandro piace-sbotta Greta.
    -Si ma Alessandro è un cretino interessato al sesso anche peggio di Luca-dico.
    -Il tuo ex è venuto a letto con te e ti ha lasciato?-mi domanda Cristian.
    -Ti prego Cri non parliamone-nonostante sia passato del tempo, questa cosa ancora mi fa soffrire.
    -Come vuoi comportarti con Alessandro?-mi domanda Greta.
    -Deve evitarlo-Cristian ammonisce sia me che Greta.
    -Allora tutte le donne che provano attrazione per te dovrebbero evitarti, d'altronde Cristian tu non fai la stessa cosa che fa Alessandro o che ha fatto Luca?-domando a mio fratello.
    -Io non voglio vederti soffrire-mi dice accarezzandomi il viso.
    -Non pensi quante ragazze soffrono con il tuo comportamento?-gli domando, lui abbassa lo sguardo a disagio.-Comunque tranquilli Alessandro resterà solo il mio professore-mi alzo dal divano.-Adesso scusatemi ma voglio stare un po' sola in camera mia-detto questa li lascio lì sul divano.

    POV. CRISTIAN
    Vedo Gloria un po' intristita recarsi verso la sua camera.
    -E' il professore stronzo?-domando a Greta.
    -Si-mi risponde lei, osservando anche lei Gloria.
    -E' stata molto male a causa di Luca? Io non sapevo nulla-affermo davvero dispiaciuto, avrei tanto voluto stare il più possibile vicino a mia sorella, ma i miei viaggi, mi lasciavano davvero poco tempo da dedicare alla famiglia.
    -E' stata uno schifo-afferma Greta.
    Tra me e Greta cala il silenzio.
    -Carino il tuo pigiamino con le ranocchie-intervengo al improvviso io.
    -Ma zitto idiota-Greta per la centesima volta in quella mattinata mi fulmina.
    -Mi faccio una doccia-mi alzo e vado verso il bagno, lasciando Greta stesa sul divano che per adesso era il mio letto.
    Dovevo cercarmi un lavoro qui a Roma e una casetta, volevo stare per un po' più vicino a mia sorella, si avevo deciso, mi sarei messo in cerca già da oggi.
    Esco dal bagno con indosso solo l'asciugamano e trovo Greta che traffica in cucina, sta preparando la colazione, per lei e noto con piacere anche per me, Gloria ha fatto colazione prestissimo,l'altro piatto può essere solo mio.
    -La mia infermierina mi prepara la colazione?-domando.
    Lei si volta, mi vede più scoperto che coperto e le casca la tazzina per terra.
    -Oh mamma-esclama.
    -Ti sei tagliata?-mi avvicino, non vorrei che qualche pezzetto di vetro l'abbia tagliata.
    -Sta' tranquillo, va' a vestirti, copriti, c'è freddo-Greta sta pronunciando frasi sconnesse e mi sta volutamente ignorando.
    -Mi ignori?-le chiedo ridendo.
    -Lo dico per te di coprirti, non vorrai un febbrone credo-dice sempre senza guardarmi.
    -Mi vesto cosi mangiamo, ah io il caffè lo prendo amaro-dico e poi esco dalla cucina riprendendo a ridere.

    POV. GLORIA
    Mi ero rinchiusa in camera mia, mi ero liberata degli abiti che un ora prima avevo indossato e mi ero fiondata sul mio letto con addosso una vecchia tuta e una canottierina.
    Chiudo gli occhi e ripenso al bacio di Alessandro, ecco per noi ragazze, oh almeno per noi ragazze romantiche un bacio non è qualcosa che possa passare inosservato...
    Io da quando sono bambina, sogno il principe azzurro con il cavallo bianco, ma dopo l'enorme delusione ricevuta da Luca mi sono adeguata a capire che forse quello che cerco io non esiste, sono sempre in attesa di qualcosa di straordinario, ma non l'ho ancora incontrato.
    Alessandro è lontanissimo dal principe azzurro anni luce, il mio principe azzurro deve essere un tipo gentile, educato, intelligente, pacato...
    Alessandro non è gentile, è burbero, prepotente, antipatico fin troppo narciso.
    Alessandro poi non è interessato ad una storia, vuole una notte di sesso per togliersi lo sfizio, per risolvere il problema.
    Si anche io sono attratta da lui, la sua bellezza è innegabile, ma ciò non toglie che per me può anche essere il più bello del mondo, ma se non mi fa sentire una principessa, la sua principessa, sparisce.
    Da domani le cose cambieranno io e Alessandro ci comporteremo davvero come professore e studentessa, sarò io a mantenere le distanze e quando diventeremo colleghi, manterremo la professionalità di due colleghi, poco mi importa del suo problema...
    Questi saranno affaracci suoi.
    Mi alzo dal letto e apro il mio armadio, in fondo a tutti gli scatoli di scarpe si trova il mio diario segreto con dentro i miei pensieri di un tempo e le foto con Luca.
    ''Caro diario, Luca mi ha baciato...
    Dio mio.
    Non riesco davvero a dire altro.
    Luca è magnifico.
    E' stato dolce e premuroso.
    Mi ha carezzato prima il viso e poi delicatamente ha posato le sue labbra sulle mie.''
    Sfoglio qualche pagina e sono piene zeppe di foto mie e di Luca...
    Sorridiamo, ci baciamo, ridiamo, siamo felici...
    E poi raggiungo l'ultima pagina in cui si trova il post-it con cui mi ha lasciato.
    Senza volerlo una lacrima mi riga il viso.
    Luca mi ha letteralmente spezzato il cuore, mi ha fatto credere che il principe azzurro esistesse per poi rovinare tutto.

    POV. ALESSANDRO
    A lezione Gloria non si era presentata...
    Infatti non avevo avuto nessun tipo di problema, sono riuscito a spiegare egregiamente, senza nessun tipo di distrazioni.
    Mentre ero in macchina pronto a rientrare a casa ripenso a ciò che è accaduto...
    Al intensità del nostro bacio e poi al mio e suo comportamento.
    E' vero ero stato davvero un idiota a definire davanti a lei la nostra attrazione un problema...
    E poi le ho chiesto di andare a letto con me in quel modo...Mai nessuna ragazza mi aveva fatto comportare cosi, è Gloria che mi stordisce e mi fa fare cose che non voglio fare, mi fa dire cose inadatte.
    Per certi versi aveva fatto bene a darmi un ceffone...Lei è una brava ragazza, non è la classica ragazza facile che spesso e volentieri mi porto a casa.
    Devo scusarmi, un giorno io e Gloria saremo colleghi e non posso permettermi di avere questo tipo di tensione, oppure non voglio che lei rinunci al posto d'assistente a causa mia.
    Parcheggio sotto il suo palazzo come qualche giorno fa e raggiungo il suo appartamento.
    Busso e mi viene ad aprire, un ragazzo alto e davvero ben messo.
    -Salve-affermo, non avevo idea di chi fosse, forse il fidanzato di Greta.
    -Lei è?-mi domanda.
    -Alessandro Castelli-affermo.
    Lui mi sorride.
    -Prego si accomodi-si scosta per farmi passare, due secondi dopo afferrandomi dal colletto della camicia mi sbatte contro la porta.
    -Ma che diavolo fa?-domando cercando di liberarmi, lui era ben messo ma io anche.
    -Senti coglione, lascia perdere mia sorella-mi fulmina.
    -Si può sapere cos'è tutto questo caos?-Gloria esce dalla sua camera, io la guardo un istante.-Cristian lascialo-Gloria ammonisce il tizio che deve essere realmente suo fratello.
    Appena mi libera io lo spintono.
    -Non provocarmi coglione-afferma il tizio.
    -Coglione ci sarai tu-lo fulmino.
    -Smettetela-ci rimprovera Gloria.
    -Ho messo in chiaro le cose io sorellina-dice il cretino.
    -Io sono venuto per parlare con te-la guardo.
    -Andiamo in camera mia-dice.
    -Lo fai parlare con te?-domanda il tizio leggermente indignato.
    -Cristian stai a cuccia eh!-lo ammonisce Gloria.
    -Ti controllo brutto cretino-Cristian mi fulmina un istante prima che Gloria richiuda la porta dietro di noi.
    -Cos'è vuoi supplicarmi di risolvere il problema?-mi domanda buttandosi sul letto.
    -Bel tipo tuo fratello-affermo sistemandomi la camicia.
    -Se ti avesse spaccato la faccia sarei stata più che contenta-mi fulmina.
    -Gentilissima davvero-afferro la sedia della scrivania e mi accomodo.
    -Cosa vuoi?-mi chiede acida, potevo capirla.
    -Magari un caffè-sorrido e spero di ''addolcirla'' un po'.
    -Non sei venuto qui per farti offrire un caffè, quindi dimmi realmente cosa vuoi-sbotta.
    Io osservo la sua camera è molto carina, semplice...
    Sul comodino un agenda da cui fuoriesce una foto che attira la mia attenzione.
    E' Gloria abbracciata ad un ragazzo.
    -Alessandro-mi richiama e rendendosi conto di cosa ha attirato la mia attenzione, sistema la foto al interno del agenda.-Non credo sarai qui per farti i fatti miei-mi fulmina.
    -Ex fidanzato?-domando indicando con lo sguardo l'agenda.
    -Alessandro che ci fai qui?-mi domanda per la millesima volta.
    -Voglio scusarmi Gloria, non dovevo comportarmi come stamattina, scusami davvero-dico guardando i suoi stupendi occhi.
    -Sei rinsavito menomale-sbuffa.
    -Non avrei dovuto perdere il controllo, non avrei dovuto baciarti e non avrei dovuto dire quelle cose, scusa davvero-ripeto.
    -Bene-afferma.
    -Non voglio che ci sia tensione tra me e te o che tu possa un giorno rifiutare il posto che il professor Vinci ti ha offerto a causa mia-le dico.
    Lei ride di gusto.
    -Fammi capire ti credi cosi importante per me?-mi domanda, non smettendo di ridere.
    -Assolutamente no-affermo serio.
    -Allora non avresti nemmeno dovuto pensare una cosa del genere, non perderei il mio futuro posto di lavoro per un cretino simile-afferma dura.
    -Gloria ho riconosciuto il mio errore mi sono scusato, potresti smetterla di insultarmi-dico.
    -No! Non saranno le tue scuse a farmi cambiare idea sulla tua persona Alessandro, ti ho già detto che per me tu sei uno che non sa osservare, guardare, vedere...
    Tu vedi solo quello che ti conviene come la maggior parte degli uomini incluso il mio adorato fratello, vedi lui sarebbe pronto a picchiarti se tu riprovassi a comportarti come questa mattina, ti ucciderebbe se oseresti mettere le tue mani sul mio corpo ma poi lui è identico a te, abbandona le ragazze il giorno dopo in un letto da sole...
    Le fa piangere, le fa sentire inutili e non abbastanza esattamente come fai tu!
    Se solo si mettesse al posto di tutti i padri o fratelli che devono asciugare le lacrime provocate da coglioni come voi la smetterebbe di spezzare il cuore delle ragazze a destra e a manca, sai Alessandro non so se tu vorrai avere figli un giorno, ma pensa tua figlia trattata esattamente come tutte le ragazze che ti porti a letto, pensa lei al posto di ogni minima ragazza che finisce nel tuo letto per una notte-afferma dura.
    -E' un ragionamento sicuramente intelligente...-mi interrompe.
    -Ti ha attirato la foto di me e quel ragazzo vero?-la vedo aprire l'agenda, mi passa delle foto.-Lo vedi quel ragazzo lì? E' stato il mio primo fidanzato è stato il mio primo amore...Ho donato tutto a lui e con tutto intendo anche il mio corpo e sai cosa mi è successo dopo averci fatto sesso perchè alla fine quello era, non c'era un minimo d'amore da parte sua, lui mi ha lasciato con un post-it...Ero un gioco, ero la sfizio di una notte e mi rifiuto di non insultare, quelli come te, come Luca o mio fratello perchè non siete uomini...Un uomo combatte per una sola donna, un uomo ama una sola donna, non gioca a fare il Casanova...-mi strappa le foto dalle mani.-Può anche andare professor Castelli, dimenticherò quello che è successo tra me e lei non si preoccupi-afferma fredda indicandomi con la mano la porta.
    Io mi alzo e senza dire altro sto per andare via, ma mentre metto la mano sulla maniglia mi volto e vedo Gloria con gli occhi lucidi sistemare quelle foto.
    Mi avvicino e le strappo dalle mani quelle foto.
    -Che diavolo fai?-mi domanda.
    Io senza dire altro le strappo.
    -Ma che fai Alessandro?-urla,cercando di togliermi le foto dalle mani.
    Quando diventano una serie di pezzettini di carta informe le getto per terra.
    -Ma come ti permetti bastardo!-lei mi spinge con violenza e ha gli occhi rigati dalle lacrime.
    -Ti serve guardare quelle foto? Piangerci sopra, odiarlo e amarlo ancora di più? No non ti serve, non piangere e non fare la vittima perchè un uomo ti ha usato, si è vero io, tuo fratello, quello nelle foto siamo dei coglioni, dei bastardi che vanno a letto con chiunque, pensa un po' dela ragazza che è stata ieri a casa mia non ricordo se si chiama Aria o qualcos'altro...Ma Gloria dannazione, pensi che tutte le donne siano come te? Che piangano ritrovandosi sola in un letto il giorno dopo aver concesso il proprio corpo a quello che considerano l'amore della loro vita? No Gloria non sono tutte come te, perchè se fossero tutte come te io mi innamorerei perdutamente di una come te, il problema è che ci sono coglioni come noi che però vengono assecondati, da ragazze facili, da ragazze che senza problemi si strusciano con l'obiettivo di finire a letto con quelli come noi...
    Quella di ieri sera mi ha rimproverato perchè non sono riuscito a soddisfarla...
    Gloria non sono tutte come te! Tu hai le palle di darmi uno schiaffo di dirmi che ti faccio schifo tu! Non tutte...Quella di ieri mi ha detto che mi ha puntato dal primo momento in cui mi ha visto entrare nel locale...Gloria hai super ragione, il mondo è pieno di coglioni come me, ma veniamo assecondati, se non fossimo assecondati ameremmo tutti quelle come te e nessuno dovrebbe piangere dopo essersi ritrovata sola in un letto, perchè io Gloria non sparirei nel bel mezzo della notte, se trovassi una donna che mi farebbe venir la voglia di restare inchiodato in quel letto con lei anche solo a sentirla respirare, anche solo per poterle accarezzare i capelli, quindi si prenditela con quelli come noi...Ma prenditela anche con quelle che non sono come te....
    E ti prego non piangere più per il tuo ex perchè la verità anche se dura è che non ti ha mai amato, perchè se ti avesse amato non ti avrebbe mai lasciato nel peggiori dei modi-detto questo lasciando lei interdetta esco dalla sua camera.
    Al uscita mi scontro con Cristian, suo fratello.
    -Pessima mossa origliare-lo guardo male.
    -Complimenti-mi dice.
    -Per cosa?-domando.
    -Per quello che hai detto-afferma.
    -Pura verità-dico.
    -E' vero noi siamo dei coglioni ma fin quando saremo assecondati non smetteremo mai d'esserlo-dice.
    -O fin quando non incontreremo quella giusta-sospiro.-Ciò non toglie che facciamo soffrire parecchie persone...-sbotto.
    -E dovremmo pensarci-dice lui.-Comunque scusa per prima, piacere Cristian-mi porge la mano sorridendo.
    -Il mio nome già lo sai-sorridendo ricambio la sua stretta.
    -Una sera di questa ti offro una birra-mi fa l'occhiolino.
    Angolo autrice
    Ciao belle :) nuovo capitolo...
    Che mi dite?? Cristian e Alessandro diventeranno amici? E poi cosa ne pensate del ultimo dialogo tra Gloria e Alessandro?
    Spero che il capitolo vi piaccia.
    Tanti saluti piccola_Calliope

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    Capitolo 7
    *** Mamma ti prego ***


                                    
    Mamma ti prego

    POV. GLORIA
    Alessandro mi aveva letteralmente lasciato interdetta con le sue parole...
    Esco dalla mia camera e trovo mio fratello che lo saluta sorridendo.
    -Fammi capire non volevi ammazzarlo fino a qualche minuto fa?-gli domando alzando un sopracciglio.
    -E' un ragazzo intelligente-afferma buttandosi sul divano Cristian.
    -Fratellino regalami un abbraccio-affermo buttandomi accanto a lui sul divano.
    -Secondo me gli piaciucchi oltre l'attrazione fisica-afferma Cristian stringendomi.
    -Mi basta già Greta con i suoi romanzi d'amore non iniziare anche tu-sbotto.
    -Greta fa romanzi d'amore?-ride Cristian.
    -Posso sapere che è successo tra te e la mia migliore amica?-domando.
    -Niente-lui accende la tv.
    -Non cambiare discorso-la spengo.
    -Ma nulla diciamo che al pronto soccorso abbiamo avuto un problemino-dice.
    -Cristian che tipo di problemino?-domando.
    -Le ho toccato il sedere-sussurro.
    -Cosa?-chiedo.
    -Dai hai sentito-sbotta lui.
    -Ripeti Cristian Forti-ordino.
    -Le ho toccato il sedere-ripete.
    Io scoppio a ridere.
    -E lei?-domando non smettendo di ridere, immaginavo la scena e immaginavo la probabile reazione della mia migliore amica.
    -Si è infastidita-dice Cristian.-Ma io che ne sapevo che era la tua amica?-mi domanda, volendosi difendere.
    -Perchè se lo avessi saputo non glielo avresti toccato?-rido di gusto.
    -Forse a casa-Cristian scoppia a ridere insieme a me.
    -Cristian lei non è come le altre, non fare il cretino-ammonisco Cristian, non volevo che Greta soffrisse, aveva già avuto un ex fidanzato stronzo.
    -Si si tranquilla-mi sorride dolcemente.-Ora leviamo questo broncio su-mi solleva dal divano.
    -Che dobbiamo fare?-chiedo interdetta.
    Lui accende la radio a tutto volume.
    -Ti ricordi quando eravamo piccoli? Amavamo ballare-Cristian ridendo inizia a muoversi.
    Io lo osservo e sorrido.
    -Che fai lì impalata?-mi chiede.
    Io inizio a volteggiare.
    -Non siamo più bambini Gloria-mi attira a se.
    -Non vorrai mica fare uno di quei balletti acchiappo ragazze con tua sorella?-rido.
    -Cosa sono i balletti acchiappo ragazze?-ride anche lui.
    -Quelli tutti struscia struscia-rido ancora più con gusto.
    -Balla scema-mi fa girare.

    POV. GRETA
    Rientro a casa prima del dovuto, una mia collega che avevo coperto qualche giorno fa doveva ridarmi le ore e cosi, oggi sono potuta andare via prima, apro la porta e trovo, Cristian a petto nudo che fa volteggiare Gloria.
    -Abbiamo aperto una discoteca qui?-domando.
    I fratelli Forti si voltano e mi fissano.
    -Vieni balliamo-Gloria mi trascina.
    -Vorrei togliere il giubbotto-affermo.
    Cristian si muove da solo, non fa quasi caso a noi...
    E' Dio...
    Dire che è sensuale è un'utopia.
    Infatti Gloria cerca di farmi muovere ma i miei occhi sono inchiodati su suo fratello che è illegale.
    -Ma balla su-Gloria si lamenta.
    -Oltre che gallina sei anche un pezzo di legno?-mi domanda ridendo il bellissimo Cristian.
    -Sono solo stanca-sbuffo.
    Lui con una mossa rapida mi attira a se e io finisco contro il suo petto scultoreo, sento le guance avvampare.
    -Via questo ingombro-senza che me ne renda conto lui mi ha già tolto il giubbotto.-Una mano qui-afferra una mia mano e la mette sulla spalla e l'altra la stringe alla sua.
    Inizia a fare qualche passo e trascina anche me, troppo bloccata dalla sua vicinanza dal suo corpo caldo, delicatamente inserisce una sua gamba fra le mie.
    -Eccolo il balletto struscia struscia-afferma ridendo Gloria.
    -Che?-domando.
    -Nessuna distrazione, look me-afferma proiettando i suoi sensuali occhi castani nei miei.
    Due secondi dopo mi fa volteggiare e sbattere nuovamente sul suo petto, quando avevo aperto la porta di casa, stanca dalle ore di lavoro di sicuro non mi aspettavo questo...
    -Bravi i miei ballerini-ridendo Gloria batte le mani.
    -Parla con mia sorella-mi sussurra Cristian prima di staccarsi da me.
    -Mi faccio una doccia e poi parliamo-sorrido a Gloria.
    -Gelata la doccia-ride lei di gusto.
    Io le lancio un cuscino, Cristian si infila una maglia.
    -Stasera cucino io-sorride Cristian.
    -Sai cucinare?-domando sorpresa ho sempre trovato sexy gli uomini che sanno cucinare.
    -Mio fratello ha fatto un milioni di lavori-risponde Gloria.
    -Non è che rischio di trovare del veleno nel mio piatto?-chiedo.
    -Probabile gallinella-ride Cristian.
    Dopo la doccia raggiungo Gloria in camera sua.
    Era stesa sul letto, sul comodino c'era il suo vecchio diario segreto.
    -Che succede?-le domando.
    -Alessandro è venuto qui, ha strappato le mie foto con Luca-afferma sospirando.
    -Ha fatto quello che io volevo fare da parecchio tempo-dico.
    -Mi ha detto che è un coglione, che ha sbagliato a comportarsi cosi con me, mi ha spiegato del perchè lui sia uno di quei tipi che vanno con molte ragazze, perchè c'è gente che lo asseconda ragazze come quella con cui è stato ieri sera che senza problemi si gettano fra le sue braccia, mi ha detto che il mondo è pieno di coglioni come lui ma è anche vero che ci sono ragazze diverse da me...-mi spiega.
    -Ha ragione-ammetto.
    -Si ha ragione ma è un circolo vizioso, fin quando ci saranno ragazze che asseconderanno uomini cosi sarà pieno di uomini cosi ma fin quando ci saranno uomini cosi che asseconderanno le donne facili ci saranno donne facili-dice...
    -Un rimedio deve per forza esserci-dico.
    -Lui ha detto che forse la donna giusta può far cambiare idea a quelli come lui o Cristian-afferma Gloria.
    -Ha ragione, intelligente il ragazzo-sorrido.
    -L'ha detto anche Cristian, c'è feeling tra di voi-mi sorride Gloria.
    -Senza offesa tesoro, tuo fratello è un cretino-dico.
    -Ti ha toccato il sedere-scoppia a ridere.
    -Te l'ha raccontato?-domando scioccata, suo fratello era uno senza peli sulla lingua.
    -Gre sai Cristian 3 anni fa doveva sposarsi-afferma seria Gloria.
    -Sposarsi?-domando scioccata.
    -Si aveva 23 anni e stava insieme a Benedetta da quando ne avevano 16...
    Benedetta era la sua migliore amica, la sua amante, la donna della sua vita, il giorno delle nozze non si è presentata, mio fratello l'ha attesa all altare fino alle 23:00, lei non ci è mai andata a casa gli ha lasciato una video cassetta, in cui si scusava, ma lei si sentiva oppressa da quel rapporto e voleva viaggiare...3 mesi dopo abbiamo ricevuto la notizia che era incinta di un cubano, da quel giorno mio fratello ha fatto una valigia ed è andato via...-afferma.
    -Scioccante-dico letteralmente a bocca aperta.
    -Cristian ha amato è stato male e adesso pensa solo a divertirsi...-mi dice.
    -Ma perchè voleva sposarsi cosi giovane?-chiedo.
    -Voleva comprare una casa in Australia e aprire un attività con lei, mio fratello volevo avere tantissimi figli...Ma evidentemente Benedetta era oppressa, la stronza-Gloria stringe i pugni.
    -Mi dispiace per Cristian-affermo.
    -Già-afferma Gloria.
    -Hey è pronto per mangiare-afferma Cristian aprendo la porta.
    Io lo osservo un secondo e lo immagino al altare fino alle 23:00 ad attendere una sposa che non arriverà...
    Ci alziamo e raggiungiamo la cucina.
    -Che mangiamo?-domanda Gloria.
    -Scaloppine al limone-sorride lui.
    -Speriamo di non finire all ospedale-dico ridendo.
    -Ti leccherai i baffi gallinella-mi dà un pizzicotto sul braccio.
    -Ahi-sbuffo.
    Lui mi sorride...
    -Si si finitela voi due ho fame-urla Gloria ridendo.

    POV. GLORIA
    Il mattino seguente ero fissa ad osservarmi allo specchio.
    -Vuoi uno strappo al università?-domanda Greta aprendo la porta della mia camera.-Wow-esclama osservandomi.
    -Che ho?-chiedo.
    -Sei molo bella stamattina-mi sorride la mia migliore amica.
    Avevo indossato un maglioncino bianco, una gonna rossa a palloncino e delle decoltè dello stesso colore.
    -Sono normale-affermo.
    Esco dalla camera con lei e troviamo Cristian coperto solo dai boxer steso ad occhi chiusi sul divano, vedo Greta diventare rossisima.
    Io mi abbasso e bacio la fronte di mio fratello.
    -Vuoi tanto bene a Cristian eh-afferma mentre raggiungiamo l'auto.
    -Lo adoro-sorrido.
    -Come ti comporterai con Alessandro?-mi domanda.
    -Penso che farò finta di nulla, prenderò appunti e poi andrò via-dico.
    -E questo abbigliamento come me lo spieghi?-mi domanda ridendo.
    -Non ha nulla di speciale questo abbigliamento-affermo.
    -Se lo dici tu-Greta sorride.
    Poco dopo sono di fronte al università.
    -Grazie per il passaggio ciao-bacio la guancia della mia migliore amica e scendo dal auto.
    Mi sistemo la gonna e mi decido ad entrare.
    Raggiungo l'aula e come sempre mi posiziono in uno dei primi posti.
    Tiro fuori il mio taccuino per gli appunti e la mia matita, saluto qualche collega e aspetto l'arrivo del professore.

    POV. ALESSANDRO
    Mentre stavo parcheggiando la mia auto nel posteggio del università riservato ai docenti, pensavo a Gloria, speravo venisse a lezione...
    Si forse le stavo dando troppa importanza, ma ieri aveva perso la lezione a causa mia e non mi andava bene.
    Entro nel aula e la trovo lì a chiacchierare amichevolmente con un collega.
    Il ragazzo guarda la scollatura del suo maglioncino.
    -Buongiorno-affermo.
    Tutti si voltano a guardarmi, anche il cretinetto concentrato sul seno di Gloria, lei mi guarda un istante negli occhi e poi distoglie subito lo sguardo.
    -Grazie per la presenza-dico questo e guardo negli occhi Gloria.
    -Ma prof non ci ha mai ringraziato-afferma il solito cretino che si divertiva ad interrompere le mie lezioni, con superflue osservazioni, avrebbe pagata cara questa sua sfacciataggine al esame.
    Gloria apre il taccuino e continua a non guardarmi, allora io mi adopero a montare il proiettore.
    Avrei parlato con lei alla fine della lezione.
    Durante la spiegazione, lei non mi guarda minimamente...
    Si limita a segnare gli appunti, ho capito la sua decisione, vuole ignorarmi, fare finta che non sia successo nulla e fingere d'essere professore e studentessa, ma sappiamo bene che questa è una finzione, perchè tra di noi, tra i nostri sguardi scorre altro.
    A fine lezione come una furia, fa ingresso nel aula mia madre.
    -Cucciolo-afferma fin troppo ad alta voce.
    Vedo Gloria sorridere un istante...
    -Mamma-la guardo malissimo, non poteva mettermi in imbarazzo sul mio posto di lavoro.
    -Ciao belli-mia madre saluta i miei alunni.
    -A domani ragazzi e scusate mia madre-congedo i ragazzi e trascino mia madre accanto a me.-Dimmi ti sei bevuta il cervello?-le chiedo nervoso.
    -Amore non sei contento di vedere mamma?-mi domanda baciandomi la fronte.
    -Dimmi che hai un motivo valido per essere qui-sbotto.
    Vedo Gloria avvicinarsi.
    -Salve signora-Gloria sorride a mia madre.-Professore mi scusi se la disturbo, ma volevo sapere che fine aveva fatto la mia tesi?-mi domanda.
    -Ah si Gloria è qui con me-apro la ventiquattrore e le passo i fogli che ieri aveva lasciato nel mio ufficio.-E' ottima-le sorrido.
    -Grazie-afferra i fogli e senza dire altro esce dal aula.
    Mia madre silenziosa la osserva.
    -Mamma che vuoi?-le domando nuovamente.
    -Quella ragazza aveva la spilla che c'era l'altro giorno a casa tua...-afferma.-Gloria-pronuncia il suo nome.
    -Ok mamma che vuoi?-le domando per l'ennesima volta.
    La vedo afferrare la borsa e correre fuori.
    -Mamma-la richiamo.
    -Gloria-sento la voce di mia madre chiamare la signorina Forti.
    Afferro la ventiquattrore e la raggiungo.

    POV. GLORIA
    L'avevo ignorato per tutta la lezione e avevo fatto bene...
    Si avevo fatto bene.
    Stavo per uscire dal università quando mi sento chiamare, mi volto e vedo sua madre che si sbraccia e mi chiama.
    -Signora cosa succede?-le domando.
    -Mi hai fatto correre-mi sorride.
    -Di cosa ha bisogno mi dica-affermo sorridendo, mi faceva simpatia la donna, era molto bella e giovanile, aveva gli occhi di Alessandro.
    -Mamma che diavolo fai?-domanda Alessandro raggiungendoci.
    -Gloria bellissima-sua madre mi accarezza le spalle, io sorrido decisamente perplessa.-Dimmi che non sei andata a letto con mio figlio-afferma.
    Io spalanco gli occhi e guardo Alessandro.
    -Mamma smettila andiamo via-lui cerca di trascinarla.
    -Rispondimi Gloria ti prego-quasi mi supplica la donna.
    -Non sono andata a letto con sua figlio-affermo.
    -Oh che meraviglia-la donna mi abbraccia, è fin troppo particolare questa donna, stona con il comportamento sempre impeccabile di Alessandro.
    -Mamma ti prego-lui si passa nervosamente una mano fra i capelli.
    -Sei invitata a cena da noi stasera-dice la donna.
    -Come scusi?-domando interdetta, questa cosa non mi sembrava proprio normale.
    -Mamma ti prego la smetti di fare la stupida?!-Alessandro sembrava esasperato.
    -Io mi chiamo Silvia-mi porge la mano.
    -Lei il mio nome già lo sa-sorrido anche se sono ancora perplessa.
    -Gloria ascolta io penso che tu e mio figlio non siate solo studentessa e professore perchè la tua spilla era in casa di mio figlio...Ma tu sei una santa perchè non sei andata a letto con mio figlio come tutte le altre e vorrei averti a cena a casa mia, ti prego accetta-afferma.
    -Gloria ascolta...-Alessandra cerca di dire qualcosa, ma io lo interrompo.
    -Accetto-sorrido, questa donna mi piaceva.
    -Che cosa magnifica-Silvia mi abbraccia nuovamente.
    -Mi vieni a prendere tu?-domando ad Alessandro.
    Lui annuisce.
    Ore 19:45...
    -Ripetimi perhcè hai accettato?-mi domanda Greta mentre io mi stavo sistemando allo specchio.
    -Perchè la signora Silvia mi ha fatto simpatia-sorrido.
    -Io non ti capisco davvero-sbuffa.
    -Ma cosa vuoi capire tu gallinella?-domanda Cristian a Greta mentre è steso sul mio letto.
    -Stasera avete casa libera, vedete di non farla saltare in aria-li ammonisco.
    -Io probabilmente uscirò-afferma Cristian.
    -Bene-sbotta Greta.
    -Come sto?-domando sorridendo ad entrambi.
    Avevo scelto un abitino nero semplicissimo senza spalle e avevo alzato i capelli in uno chignon, indossando dei vistosi cerchi color bronzo.
    -Una figa galattica sorellina-ride Cristian.
    -Che modo di parlare da idiota-sbotta Greta.-Comunque bellissima tesoro-mi sorride.
    -Bene-sorrido.-Vado-bacio prima la fronte di mio fratello e poi la guancia di Greta.-Mi raccomando-li ammonisco un secondo prima di chiudere il portone.

    POV. ALESSANDRO
    Mia madre era un disastro, questo era ufficiale...
    Aveva invitato Gloria a cena, fornendo una motivazione davvero idiota e Gloria, scioccandomi aveva accettato, adesso ero sotto casa sua ad attenderla.
    La vedo arrivare...
    Lei apre il mio sportello.
    -Non ti farò guidare-dico sconcertato.
    -Fuori-dice perentoria.
    -Per fare?-chiedo.
    -Esci Alessandro-afferma.
    Io la assecondo e scendo dal auto.
    Lei toglie il cappottino e fa un giro su stessa.
    -Come sto?-mi domanda.
    -In che senso?-chiedo.
    -Alessandro buongiorno, come sto per una cena con i tuoi, abito troppo corto, troppo scollato?-mi chiede.
    Io la osservo è bellissima, quel abito fascia in maniera più che adeguata le sue forme e non ha nulla che non va.
    -Sei perfetta, perchè ti preoccupi tanto del parere di miei? Non sei mica la mia ragazza-affermo.
    -Che non sia mai ti prego,voglio solo non deludere tua madre che mi fa simpatia-dice questo si richiude il cappottino e si va a sedere.
    -Per questo hai accettato? Perchè ti fa simpatia mia madre?-domando.
    -Non volevo essere scortese-risponde.
    -Sei la prima ragazza che porto a casa-dico.
    -Non sono la tua ragazza-afferma sorridendo maliziosa per un istante.
    -Che non sia mai ti prego-rido.
    La vedo sistemarsi il rossetto.
    -Smettila, sei perfetta, mia madre ti adorerà e a mio padre piacerai da impazzire-affermo.
    -E a te piaccio?-mi chiede.
    Io mi volto un secondo a guardarla, cosa mi aveva chiesto?...
    -Domanda a trabocchetto?-chiedo.
    Lei ride.
    -Gloria ci riusciremo ad essere professionali io e te un giorno?-chiedo.
    -Credo di no, ma non mettiamoci nessuna etichetta, ci odiamo, non andiamo d'accordo e tu dovrai esaminarmi tra al incirca un mese e poi saremo colleghi, tutto quello che succede ce lo facciamo andare bene-dice.
    -Ok-rispondo.
    Cala il silenzio tra noi due...
    Appena arrivati prima di bussare io avverto Gloria...
    -I miei sono tipi particolari-dico.
    -Ho già avuto un assaggio con tua madre-afferma sorridendo.
    Due secondi dopo mia madre ci abbraccia e bacia.
    -Come sei bella, fai un giro su te stessa-mia madre fa girare Gloria.-Ma l'hai vista Ale?-mi chiede.
    -Si mamma-rispondo.
    -Piacere di conoscerla Gloria io sono Orlando il padre di Alessandro, mia moglie mi ha parlato un pomeriggio di lei-mio padre le porge la mano che Gloria prontamente stringe.
    Ci sediamo a tavolo e la cena procede bene fin quando finito il dolce mia madre inizia con le domande...
    -Sei fidanzata Gloria?-le chiede.
    -No-risponde lei.
    -Mamma non iniziare-la ammonisco.
    -Gloria ti infastidisco?-le domanda mia madre.
    -Assolutamente no-Gloria le sorride.
    -Alessandro smettila di rompere-mi rimprovera mia madre.-Gloria come mai non sei andata a letto con mio figlio? E' molto bello-mia madre mi sorride.
    -Semplice, io odio suo figlio-afferma Gloria.
    -Perchè?-chiede mio padre, che solitamente non fa mai domande.
    -Mi ha bocciato ingiustamente al mio ultimo esame prima della laurea, solo perchè il professor Vinci mi voleva come sua seconda assistente-spiega.
    -Complimenti non hai tralasciato nulla-sbuffo.
    -Alessandro sei davvero un cretino-mi rimprovera mia madre.
    -Grazie mamma-sbotto.
    -Lo pensavo anche io io Silvia, ma poi mi è bastato seguire una lezione di suo figlio per capire che non è cosi-io a quella affermazione guardo Gloria.
    -Come mai?-chiede mia madre.
    -Suo figlio è brillante, intelligente, adora il suo lavoro e trasmette la sua passione a gli altri, pochi ci riescono-afferma Gloria.
    -Tu ci riesci-dico. E sento mia madre che ci osserva con gli occhi a cuoricino, ho capito, lei vuole che io mi innamori di Gloria...
    -Gloria meraviglia, vieni con me-mia madre la prende per mano.
    Io e mio padre le seguiamo.
    -Apri gli occhi figliolo-mi dice prima di raggiungerle.
    -Su cosa?-domando.
    -Bella, brillante e con un bel caratterino, il mondo non è pieno di donne cosi-dice.
    -Incominci anche tu con la storia che devo farmi una famiglia?-sbuffo.
    -No ti ho solo detto di aprire gli occhi-afferma.
    Le raggiungiamo e vedo mia madre con in mano l'album delle mie foto da bambino.
    -Non esiste mamma, è sempre una mia studentessa-sbotto.
    -Io voglio proprio vederla-ride Gloria.
    Mia madre apre l'album e mostra le varie foto.
    -Ma che faccino pacioccone-afferma Gloria sorridendo.
    -Si era un patatino-sorride mia madre.
    Io sbuffo sonoramente.
    -Abbiamo lezione domani, dobbiamo andare-dico.
    -Oddio-Gloria ride di gusto.
    Io mi sollevo giusto per vedere che foto ha scatenato tutta questa ilarità.
    Ero io arrampicato su un albero con delle strisce nere sul volto.
    -Cosa volevi fare?-mi domanda Gloria.
    -Niente-sbuffo.
    -Non credi che mio figlio sia super dotato?-domanda ridendo mia madre mostrandogli una mia foto al mare completamente nudo.
    Gloria ride di gusto, io la guardo per un istante e di impulso sorrido anche io...
    -Oh mio Dio no questa non posso guardarla-Gloria si tiene la pancia per le risate.
    Io guardo la foto ero io con mio cugino vestito da principessa.
    -No rischio di morire-Gloria non smette di ridere tanto che coinvolge i miei genitori.
    Io con un movimento brusco chiudo l'album.
    -Dobbiamo andare-affermo.
    -Preparo il caffè e poi andate-mi sorride mia madre.-Orlando vieni con me-sorride a mio padre.
    -Cara ma io veramente...-mia madre interrompe le lamentele di mio padre.
    -Orlando vieni con me-ordina mia madre e in silenzio mio padre la segue.
    Io e Gloria restiamo soli, ma io nemmeno la guardo.
    All'improvviso me la ritrovo seduta sulle mie gambe.
    -Che ci fai qui?-chiedo.
    -Brontolone-mi sorride.
    -Cosa?-domando.
    -Sei un brontolone-mi sorride e mi passa una mano fra i capelli.
    -Gloria che fai?-le domando ipnotizzato da lei, dalla sua mano fra i miei capelli e dal suo sorriso.
    -Niente volevo venirti vicino brontolone-continua a sorridermi e il mio stomaco sembra svuotarsi...
    -Se mia madre ci trova cosi la manderai in estasi, hai capito che vuole farci mettere insieme?-dico.
    -Non ci riuscirà-Gloria mi accarezza il labbro inferiore.
    -No infatti è impossibile-accarezzo il viso di Gloria.
    Angolo autrice
    Ciao bellissime <3
    Nuovissimo capitoloooo, allora Alessandro e Gloria si allontanano ma poi sempre vicini si ritrovano...
    Che mi dite della signora Silvia? Ahahah un gran donna.
    In questo capitolo abbiamo scoperto anche qualcosina in più su Cristian, non trovate che con Greta sia uno spasso? Spero di leggere qualche vostra recensione.
    Tanti saluti piccola_Calliope

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    Capitolo 8
    *** Professor Castelli ***


                                  
    Alessandro
                                          Gloria
              
    Cristian                                         Greta
    Professor Castelli

    POV. SILVIA
    -Guardali non sono stupendi?-domando ad Orlando attirandolo vicino a me, osservando dalla cucina Gloria sulle gambe di Alessandro.
    -Lei è una ragazza molto intelligente ed intraprendente penso sia quella giusta per Alessandro-mio marito sorride.
    -Già-sorrido anche io.
    Li ascolto e i due affermano che il mio piano fallirà, che loro non si metteranno mai insieme, peccato che se lo stiano dicendo a pochi centimetri di distanza, dalle labbra l'uno dell'altra.
    -Nostro figlio è cotto anche se non l'ammette-afferma Orlando.
    -Già-sorrido e avvicino a me Orlando dandogli un leggero bacio a stampo.
    Stavamo insieme da 26 anni e ci amavamo ancora come il primo giorno si è vero io sono un po' egocentrica, tendo a comandare nel nostro rapporto, ma Orlando è il compagno perfetto per me.

    POV. GLORIA
    Non so cosa mi era preso, non so perchè mi ero seduta sulle sue gambe e perchè lo stavo accarezzando ma volevo farlo, forse quel intimità legata ad una cena di famiglia, forse aver visto le sue foto da bambino...Non so perchè ero lì adesso, ma non c'era luogo differente io cui desideravo essere.
    -Oggi un tuo collega ti ha guardato il seno-afferma Alessandro.
    Io scoppio a ridere.
    -Che centra adesso?-domando.
    -Io volevo dirtelo-dice.
    -Ti ha dato fastidio?-chiedo stranamente speranzosa.
    -No perchè dovrei?-chiede.
    -Infatti-affermo.
    -Anche io ti ho guardato il seno-sorride.
    -Certo per il tuo ''problema''-sbotto.
    -Esatto-continua a sorridere.
    -Hai rovinato il momento-mi alzo e mi siedo di nuovo lontano da lui.
    -Che momento?-mi domanda interdetto.
    -Nulla Alessandro, voglio andare a casa ho mal di testa-dico distogliendo lo sguardo dal suo.
    -Aspettiamo il caffè-dice.
    Poco dopo Silvia e Orlando ci raggiungono.
    -Gloria tesoro ti va di vedere la vecchia camera di Alessandro?-mi domanda sorridendo Silvia.
    -Meglio di no, ha ragione suo figlio siamo pur sempre studentessa e professore-affermo.
    -Mamma a Gloria fa male la testa, lo prendiamo un altra volta il caffè-dice.
    -Come se tu la riporterai qui-sbotta la madre.
    -La verrò a trovare io-sorrido a Silvia.
    -Che cara ragazza che sei-la donna mi abbraccia.
    -E' stato un piacere conoscerti-il signor Orlando mi dà due baci sulla guancia.
    -Ciao mammina-Alessandro bacia la guancia della madre.
    -Papà-i due si scambiano una pacca sulla spalla.
    Indossiamo i nostri cappotti e in silenzio religioso raggiungiamo l'auto.
    -Peccato che tu non abbia voluto vedere la mia camera, ci avresti trovato dentro l'armadio un calendario di Pamela Anderson-afferma Alessandro ridendo durante il tragitto.
    -Tipico maschile-sbuffo.
    -Ah Gloria voglio specificarti che quel vestito da principessa era un gioco io non sono...-lo interrompo.
    -Tranquillo-affermo.
    -Gloria che ti succede?-mi domanda.
    -Niente-rispondo guardando fuori dal finestrino.
    -La mia presenza ti repelle cosi tanto?-chiede serio.
    -Indovinato-sbotto.
    -Io non capisco perchè un secondo io e te riusciamo ad andare d'accordo e altri mille li passiamo cosi-sbuffa.
    -Due persone che si odiano li passano cosi i loro secondi insieme-affermo.
    -Gloria che hai?-mi domanda di nuovo.
    -Ho detto nulla-affermo accendendo la radio.
    -Immagino che il discorso sia chiuso-afferma.
    Io nemmeno rispondo, grazie a Dio poco dopo arriviamo sotto casa mia.
    -Bene-dico.
    -Buonanotte Gloria, comunque ai miei genitori sei piaciuta tantissimo-sorride, il suo sorriso è bellissimo, ma come sempre è il sorriso di un uomo freddo...No freddo perchè non sia passionale anzi su questo punto di vista è più che passionale, ma freddo perchè i suo sentimenti sono assopiti.
    -Buonanotte professor Castelli-scendo dal auto.
    Ma due secondi dopo lui mi raggiunge.
    -Professor Castelli? Che significa?-mi blocca il polso.
    -Come si chiama lei?-proietto i miei occhi nei suoi.
    -Gloria adesso perchè mi dai del lei? Me lo spieghi? Mi farai impazzire-si passa nervosamente una mano fra i capelli.
    -Non è importante se io le dia del lei o del tu...Io e lei non siamo niente-dico.
    -Davvero? Niente?-domanda alzando notevolmente la voce.
    -Si niente-rispondo.
    -Perchè niente allora era seduto sulle mie gambe e mi accarezzava poco fa?-quasi urla, ha perso la pazienza, si allenta la cravatta.
    A quella sua domanda io non so che rispondere, ha ragione, non c'è uno specifico perchè del mio comportamento.
    -Niente perchè non mi rispondi?-domanda continuando con quel tono di voce alto.
    Tanto che una secchiata ghiacciata ci travolge.
    -Che diavolo è?-esclama Alessandro.
    Io alzo lo sguardo e noto la mia vicina di casa del 3 piano con il secchio in mano.
    -Oh Gloria sei tu? Non pensavo fossi tu con il tuo ragazzo, ma è tardi e le urla hanno svegliato il mio nipotino che dormivo-mi urla la donna.
    -Non si preoccupi-le sorrido.
    Ero bagnata fradicia e non solo io, Alessandro accanto a me era combinato anche peggio.
    La camicia bianca bagnata aderisce perfettamente al suo petto mettendo in mostra i suoi pettorali perfetti.
    -Sei un disastro, è colpa tua-sbuffo.
    -Ora torna a darmi del tu-sbuffa anche lui.
    -Cammina-lo tira da un braccio.
    -Che vuoi?-mi domanda.
    -Non penso che tu voglia prendere la febbre, devi asciugarti, ti presto qualcosa di Cristian e poi sparisci-affermo.

    POV. GRETA
    -Cosi tu esci?-chiedo a Cristian pochi secondi dopo che Gloria è andata via.
    -Hai un'idea migliore?-mi domanda Cristian.
    -Io guarderà un film-affermo alzando le spalle.
    -Un dvd?-chiede, io annuisco.-Che film hai?-domanda.
    Io mi dirigo vicino alla tv dove conserviamo i dischetti e inizio a controllare la nostra raccolta di film.
    -Allora l'esorcista-dico.
    -Non voglio guardare un horror-sbuffa.
    -Hai paura?-domando ridendo.
    -No non voglio ritrovarmi te spiaccicata addosso a me per la troppa paura-ride.
    -Idiota-sbuffo.- 1492?-domando.
    -Davvero tu e mia sorella guardate uno di quei film pallosi sulla scoperta dell'America?-chiede alzando un sopracciglio.
    -E' interessante-dico.
    -Ti prego-sbuffa.
    -Bridget Jones?-domando sorridendo.
    -Non guarderò mai il film di quella sfigata-afferma.
    -Ma povera Bridget-la difendo, ogni donna in fondo era un po' come Bridget Jones.
    -Prossimo film?-chiede.
    -Se scappi ti sposo?-chiedo e cade il silenzio.-Ops-affermo, penso che questo film gli faccia pensare alla sua storia.
    -Ops?-chiede.-Mia sorella ha spiattellato tutto-afferma serio.
    -Mi dispiace-dico.
    -Si è normale, dispiace a tutti-afferma duro.-Mia sorella poteva tenere certe cose private per sè-sbotta.
    -Tu le hai detto di avermi toccato il sedere-sbotto e cerco come posso di difendere la mia migliore amica.
    -Davvero? Stai paragonando le due cose?-mi guarda malissimo, è la prima volta in questi 3 giorni che Cristian mi guarda cosi.
    -Non c'è da vergognarsi su quello che ti è successo-dico.
    -Infatti non mi vergogno, ma non racconto in giro che la mia sposa è scappata...Non perchè io mi vergogni perchè io ho amato sinceramente la mia ex, ma perchè odio quando la gente mi guarda come tu stai guardando me-afferma.
    -Come ti sto guardando?-chiedo.
    -Con pena-sbuffa.
    -Non è vero-dico.
    -Allora perchè mi hai detto che ti dispiace?-domanda.
    -Perchè se fossi stata al tuo posto mi sarebbe piaciuto avere qualcuno che mi avesse detto mi dispiace, ma nessuno potrà mai comprendere il tuo dolore-affermo guardandolo fisso negli occhi.
    -Io esco-afferra il suo giubbotto di pelle.
    -Dove vai?-domando.
    -Lontano da qui-sbuffa.
    -Aspetta-afferro il mio cappottino e lo segue.
    -Dimmi perchè stai venendo con me-afferma mentre entriamo in ascensore.
    -Potresti perderti non sei mai stato a Roma-dico, ma in realtà nemmeno io so perchè ho scelto di seguirlo.
    -Tesoro ho vissuto in città ben più grandi-dice.
    -Non chiamarmi tesoro-sbotto.
    -Scusa gallinella-sorride.
    -Anche peggio-sbuffo.
    -Mi porti in un bel localino?-mi domanda.

    POV. CRISTIAN
    Se scappi ti sposo...
    Uno sciocco film che mi aveva fatto ripensare a Benedetta e mi aveva fatto capire che Greta era a conoscenza di tutto, a causa della lingua luna di Gloria.
    Mia sorella non era stata in grado di mantenere questo segreto.
    E ora Greta mi stava seguendo...Chissà perchè.
    Dopo un po' di camminata raggiungiamo un localino non male.
    -Non male come scelta gallinella-sorrido, meglio distrarsi e non pensare al mio disastroso passato.
    -Cristian-mi ferma poco dopo la nostra entrata.
    -Che c'è?-chiedo.
    Mi guarda negli occhi per momenti indecifrabili, come se volesse dirmi qualcosa...
    Ha degli occhi davvero bellissimi.
    -Gara di shortini?-mi domanda ridendo.
    -Un infermierina fa queste cose?-chiedo ridendo anche io.
    -E vinco sempre, raggiungiamo il bancone su-mi prende per mano.
    Al settimo shortino Greta inizia a dare i numeri...
    Si toglie il cappotto e si lega la camicetta sull'ombelico, scoprendo una porzione della sua pancia.
    -Che caldo che fa...Lo pensi anche tu fisichetto scolpito?-mi chiede.
    -Come mi hai chiamato?-chiedo ridendo, era ubriaca.
    -Fisichetto scolpito-mi sorride ammiccando.
    -Andiamo a casa Greta?-le chiedo.
    -A casa? No io voglio ballare-si allontana da me e sale sul cubo insieme ad altre ragazze.
    -Greta scendi su-le ordino, era meglio andare a casa.
    Greta invece di sottostare ai miei ordini inizia a ballare, si accarezza i capelli con fare sensuale, gira intorno al palo non staccandomi gli occhi da dosso, ammetto che l'infermierina oltre ad avere un bel sedere si muove da Dio.
    Molti ragazzi la notano, uno la raggiunge sul cubo.
    -Non ti voglio a te sei brutto io ho il fisichetto scolpito con me-Greta mi sorride.
    -Greta andiamo-la richiamo.
    Lei mi fa segno con il dito di avvicinarmi.
    -Vieni qui-afferma.
    -Per portarti giù vengo lì guarda-salgo sul cubo.
    -Finalmente-lei si avvicina a me e si muove sinuosa accanto al mio corpo.
    Ammetto che il trattamento è piacevole, ma domani quando Greta ricorderà tutto vorrà uccidermi.
    -Andiamo a casa su-la prendo in braccio e scendo dal cubo.
    -Uhhh sei Tarzan che prende Jane-ride.
    -Ti prego Greta non bere mai più-rido, dava letteralmente i numeri.
    -Cristian quella Benedetta è stata una coglione come si fa a non voler sposare te? Ma ha visto quanto sei bello? Secondo me quella è proprio scema-afferma.
    -Grazie per il complimento-sorrido.
    -Mettimi giù Tarzan-io fuori dal locale l'accontento.-Ma io ti piaccio un pochettino?-mi domanda.
    -Andiamo a casa-le rimetto il cappottino.
    -Ma che noia uffa uffa-urla.
    -Dai Greta-me la trascino dietro mentre lei continua a cantare o a pronunciare frasi sconnesse.

    POV. GLORIA
    Apro la porta del mio appartamento e non trovo nessuno, che cavolo io non volevo restare sola con Alessandro, ancora...
    -Ma Greta e Cristian?-domanda.
    -Presumo siano usciti-sbuffo.
    -C'è qualcosa tra di loro?-mi domanda ridendo.
    -Ti ricordo che mio fratello è un coglione come te, che va a letto con le ragazze e poi le abbandona quindi no non c'è nulla e se prova a mettere le mani su Greta sarò costretta a tagliargli le palle-affermo.
    -Violenta la ragazza-sorride.
    -Ti prendo qualcosa cosi ti cambi in bagno-dico.
    -Gloria ascolta non è che potrei farmi una doccia?-mi domanda.
    -Ti prendo anche un asciugamano-affermo.
    Preso tutto l'occorrente lo accompagno in bagno.
    -Allora li trovi bagnoschiuma e shampo, qui ti metto asciugamano e abiti-detto questo esco dal bagno.
    Io decido di andare in camera mia e cambiarmi...
    Mi ero appena tolta il vestito quando sento dei stranissimi rumori in cucina, indosso la mia camicia da notte e corro in cucina dove trovo Greta in braccio a Cristian che canta.
    -Cristian-esclamo.
    -Hey tesoro mio, guarda come è bravo tuo fratello, è un cavaliere-sorride Greta, totalmente ubriaca.
    -E' ubriaca-esclamo.
    -Ha voluto fare una gara di shortini-afferma Cristian.
    -Ascolta Gloria questa maglia...-in quel istante esce Alessandro dal mio bagno con indosso solo un asciugamano nella vita e io rischio di avere 10 infarti di seguito....
    -Uh la la-esclama Greta.
    -Che ci fai lui qui nudo?-domanda Cristian.
    -Non sono nudo-risponde Alessandro.
    -Adesso si-è una frazione di secondo che Greta scende dalle braccia di Cristian e fa cascare l'asciugamano di Alessandro.
    -Oddio-io mi copro subito gli occhi.
    -Oh mamma-sento esclamare Greta.
    -Greta copriti gli occhi-urla Cristian.
    Due secondi dopo sento la porta del bagno richiudersi.
    -E' andato via?-domando.
    -Ma che peccato-sbotta Greta.
    -Oh che peccato-Cristian imita Greta e la cosa mi fa sorridere...
    -Sei geloso mio cavaliere?-domanda Greta accarezzando il viso di Cristian.
    -Ha bisogno di una doccia gelata la tua amica-afferma Cristian.-Avete fatto sesso sorellina?-mi domanda Cristian.
    -Direttissimo come sempre fratellino, comunque secondo te se fossimo stati insieme mi sarei coperta di fronte alle sue beltà?-domando.
    -Grandi beltà-esclama Greta.
    -Ho visto di meglio-sbotta Cristian.
    -Davvero interessante il vostro discorso-Alessandro ci raggiunge nuovamente.
    -Perchè hai indosso dei miei vestiti?-chiede Cristian.
    -Poi ti spiego Cri-affermo.
    -Io vado credo sia meglio-dice Alessandro.
    -Si infatti-esclamo.
    -Quando ci vediamo per la birra?-domanda Alessandro a Cristian.
    -Lasciami il tuo numero-Cristian afferra il cellulare e i due si scambiano il numero.
    -Ci vediamo domani a lezione?-mi domanda Alessandro di fronte al portone.
    -Non mancherò professor Castelli-affermo.
    -Ricominci con il lei?-chiede.
    -Notte-gli richiudo la porta in faccia.
    -Vai ad aiutare la tua amica, poi mi spieghi cosa è successo-dice Cristian.
    Io raggiungo Greta in bagno.

    POV. ALESSANDRO
    Greta mi aveva messo a disagio, oddio togliermi l'asciugamano davanti a tutti, davanti a lei poi...
    Che figura, ultimamente mi scordo spesso che lei è una mia studentessa, che a breve dovrò esaminarla...
    Questa situazione mi sta sfuggendo di mano, a lei no, anche se lei viene a sedersi sulle mie gambe, subito dopo riacquista il controllo mentre io degenero...
    Lei riesce a chiamarmi professor Castelli io non riesco più a chiamarla signorina Forti, io non riesco più a considerarla una mia studentessa.
    Arrivato a casa mi libero degli abiti di Cristian, la maglietta era una taglia più piccola e stavo scomodo.
    Mi butto sul letto con addosso solo i boxer e sento il profumo di Gloria poiché avevo scelto il suo bagnoschiuma alla pesca per lavarmi...
    Non bastano i continui pensieri che faccio su di lei.
    Adesso il mio corpo è ricoperto del suo profumo, chiudo gli occhi e mi viene in mente lei con quella camicia da notte di seta rosa...
    Possibile che Gloria fosse sempre bellissima?...

    POV. GRETA
    Mi sveglio con un emicrania paurosa...Non berrò mai più.
    Aperti gli occhi una seria di immagini della sera precedente mi vengono in mente.
    -Oh santo Dio-esclamo.
    Mi alzo e senza guardare Cristian steso sul divano raggiungo la camera della mia migliore amica.
    Trovo Gloria con gli occhi aperti a fissare il soffitto.
    -Il fatto che tu fissi il soffitto non è una cosa buona-affermo.
    -Ho fatto un brutto sogno-afferma.
    Io mi metto sotto le coperte accanto a lei nel letto.
    -Racconta-le sorrido.
    -Alessandro-sbuffa.
    -Che hai sognato?-chiedo.
    -Oddio-si copre il viso con le mani.
    -Dai dimmi-libero il suo viso.
    -Eravamo insieme qui lui era appena uscito dalla doccia, io indossavo questa camicia da notte ed ero in cucina a preparare il caffè quando lui mi raggiunge, mi spinge contro il tavolo e mi bacia con passione, fin troppo passione-sbuffa.
    Io scoppio a ridere.
    -Grazie davvero-mi dà un pizzicotto sul braccio.
    -Gloria Alessandro è messo bene più che bene, oddio cosa ho fatto ieri sera-non riesco a smettere di ridere.
    -Io mi sono coperta gli occhi-afferma la mia migliore amica.
    -Hai fatto male, malissimo-affermo.
    -Tu l'hai guardato?-chiede ridendo.
    -Non sai che vista-entrambe non smettiamo di ridere.
    -Mio fratello si è infastidito delle tue esclamazioni su Alessandro-afferma Gloria.
    -Davvero?-domando sorpresa, questa cosa non la ricordavo.
    -Si-Gloria sorride.
    -Non produrre strani filmini nel tuo cervellino-la ammonisco.-Avrò detto tantissime cavolate a tuo fratello-sbuffo.
    -Lo chiamavi mio cavaliere-Gloria ride di gusto.
    -Io mi ricordo che in discoteca gli ballavo intorno come quelle cretinette che solitamente frequenta-adesso sono io a coprirmi il viso con le mani.
    -Greta davvero?-domanda Gloria sorpresa.
    -Si-sbuffo.
    -E mio fratello non ti è saltato addosso?-domanda.
    -Se sono qui con te no-sbuffo.
    -Sei seccata?-chiede ridendo.
    -No ma che-continuo a sbuffare.
    -A te mio fratello piace-sorride lei tutta contenta.
    -Togliti quest'idea-la ammonisco.
    -Si a te Cristian piace-io le tappo la bocca.
    -Vuoi che quel cretino lo senta?-domando.
    -Allora è vero-Gloria non smette di sorridere.
    -A te piace Alessandro-adesso sono io quella che sorride soddisfatta.
    -Ti prego non nominarmelo-Gloria sbuffa.
    -Alessandro dalle grandi beltà-sia io che Gloria riprendiamo a ridere.
    -Alziamoci su, ho lezione-afferma Gloria.
    -Con grandi beltà?-le chiedo ridendo.
    -Smettila-ride anche lei.
    Angolo autrice.
    Belle mie salveeee :)
    Ecco il nuovo capitolo, io amo Greta è ufficiale questa ragazza è uno spasso ahahahah ma cosa ha combinato? Ha mostrato le GRANDI BELTA' del professor Castelli ahahahah.
    Gloria e Alessandro per l'ennesima volta si allontanano, sono proprio due pazzi...
    Al prossimo capitolo bellezze :*
    Tanti saluti piccola_Calliope

     

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    Capitolo 9
    *** Sognami stanotte ***


                                     
    Sognami stanotte

    POV. GRETA
    Gloria era da poco uscita per andare a lezione, io esco dalla sua camera e trovo Cristian sveglio, con indosso solo dei secondo me troppo stretti boxer a righe, mi siedo accanto a lui.
    -Non vorrai assalirmi come questa notte-afferma non staccando il suo sguardo dalla televisione.
    -Ti ho assalito?-domando scioccata.
    -Si stanotte-mi guarda un istante e poi riprende a guardare Masha e Orso.
    -Ma guardi Masha e Orso? Alla tuà età-affermo alzando un sopracciglio.
    -Meglio di te che assali gli uomini indifesi di notte-afferma.
    -Cristian che ho fatto?-gli domando afferrando il suo volto dal mento.
    -Davvero non ricordi?-domanda sorpreso.
    -No-ingoio nervosamente.
    -Sei venuta qui, mi hai tirato i capelli, gesto davvero poco carino secondo me per svegliare un uomo che dorme...-lo interrompo.
    -Non divulgarti in cretinate, dimmi che ho fatto-affermo preoccupata.
    -Io ti ho chiesto cosa volevi e tu non hai risposto ma hai posato le tua labbra sulle mie, baciandomi con ardore e passione come se non ci fosse un domani-afferma avvicinandosi al mio viso e sorridendo maliziosamente.
    -Ho davvero fatto questo?-chiedo coprendomi la bocca con una mano inorridita.
    -E' un vero peccato che tu abbia dimenticato un bacio come questo-afferma allontanandosi dal mio viso.
    -Cristian ascolta io non volevo...E' stata colpa dell'alcool-mi giustifico.
    -Non ti facevo cosi passionale infermierina-ride di gusto lui.
    -Tutta colpa del alcool giuro-affermo, sento la terra mancarmi sotto i piedi, cosa diavolo ho fatto?!
    -Poi mi hai anche detto che io sono meglio di Alessandro-sorride.
    -Meglio di Alessandro? Ne dubito scusa-scoppio a ridere ripensando al discorso di poco prima fatto con Gloria.
    -E perchè scusa?-domanda inacidito.
    -Credo che tu abbia visto Mr. Grandi Beltà-continuo a ridere.
    -Mr. Grandi Beltà-Cristian mi fa il verso.
    -Ti senti sminuito? Certo è normale, voi uomini quando vedete che esiste qualcuno di decisamente migliore di voi state male, su dai-gli accarezzo una spalla.
    -Io ho le grandi beltà come le chiami tu esattamente come Alessandro ti dirò anche meglio-afferma.
    Io continuo a ridere.
    -Su Cristian non offenderti-affermo.
    -Stupida gallina-sbotta.
    -Adesso non offendere me se soffri di conflitti di inferiorità dovuti a Mr. Grandi Beltà-affermo.
    -Io non ho nessun conflitto-sbotta alzandosi.
    -Io penso che sulla terra non ci sia nessuno meglio di Mr. Grandi Beltà-rido.
    -Si vede che hai poca esperienza nel campo-risponde lui.
    -Perchè tu?-chiedo non smettendo di ridere, anzi mi fa proprio male la pancia dalle risate.
    -No io no-sbotta.
    -Tu no cosa?-non riesco a smettere di ridere.
    -Non ho esperienza di Grandi beltà-sbuffa.
    -Ecco quindi non puoi dirmi se esiste qualcosa di meglio di Alessandro-affermo.
    -Mi hai stancato lo sai?-sbuffa.
    -E perchè?-scoppio di nuovo a ridere.
    -Perchè sei una cretina-risponde.
    -Hai il ciclo Cristina?-gli domando accarezzandogli il viso.
    -Cristina?-chiede spalancando gli occhi.
    -Visto Alessandro, dubito che gli altri uomini possano essere considerati virili-rido.
    -Ma smettila aveva delle dimensioni nella norma, ora su finiamola-dice sbattendo anche la tazza.
    -Ti stai arrabbiando?-chiedo sogghignando.
    -No-risponde.
    -Ciao Cristina vado a farmi una doccia-affermo ridacchiando.
    -Greta-mi richiama.
    Io mi volto e lo vedo abbassarsi i boxer.
    -Oh santo cielo-esclamo coprendomi gli occhi.
    -Oh santo cielo per cosa? Per le mie grandi beltà o perchè mi sono tolto i boxer di fronte a te?-chiede il cretino.
    -Oh santo cielo-ripeto.
    -Ma per cosa?-mi domanda.
    -Cristian rimettiti i boxer-urlo.
    -Vedo che hai ricominciato a chiamarmi Cristian, quindi il santo cielo è per le mie grandi beltà-afferma.
    -Rimettiti i boxer-affermo.
    -Fatto-afferma.
    -Io non mi fido, vado in bagno senza scoprirmi gli occhi-affermo.
    -Ah Greta stanotte non mi hai assalito ho inventato tutto-lo sento ridere.
    -Cosa hai detto?-mi volto e poco mi importa che sia nudo.
    -Che ho inventato tutto-afferma con noncuranza.
    Io mi avvicino a lui mi tolgo una pantofola e inizio a colpirlo.
    -Ahi mi fai male-urla lui coprendosi il volto.
    -E comunque le tue non sono grandi beltà ma microscopiche beltà-affermo mentendo...Non sono per niente microscopiche.
    -Mi hai stancato adesso-lui mi carica sulle sue spalle forzute.
    -Fammi scendere idiota-i colpi delle mie pantofole adesso giungono sul suo sedere scolpito.
    Arriviamo in bagno e lui con poca delicatezza mi posiziona dentro la doccia.
    -Affogati dentro questa doccia gallina-apre il getto dell'acqua ghiacciata.
    -Idiota-urlo.

    POV. ALESSANDRO
    Avevo passato l'intera notte a pensare a Gloria...
    Era un pensiero fisso ormai, non sapevo più come togliermela dalla testa.
    Poi quando questa mattina la vedo entrare in aula, una morsa mi attanaglia lo stomaco...
    Ma cosa mi sta succedendo?
    Cerco di non distrarmi per tutta la spiegazione e grazie a Dio non guardando Gloria ci riesco, spiego eggreggiamente.
    A fine lezione però decido di avvicinarmi a lei.
    -Non abbiamo nulla da dirci-afferma afferrando la sua borsa.
    -Che fai stasera?-chiedo e mi sorprendo io stesso, ma che diavolo è uscito dalla mia bocca?!
    -Perchè?-mi chiede Gloria sollevando un sopracciglio.
    -Potremmo...-non so che dire.
    -No guarda non sono interessata a sapere cosa potremmo fare, tanto penso che nella tua testolina alla fine di questa serata io e te siamo a rotolarci in un letto e no grazie non sono interessata-afferma e inizia ad allontanarsi.
    Io la seguo, è ufficiale ho perso la testa, faccio delle cose che non controllo.
    -Potremmo giocare-dico.
    -A Monopoli?-mi chiede ridendo di gusto...
    -No stasera andiamo in un locale e tu fai la cretinetta con un tizio, domani andiamo nello stesso locale e io mi comporto da uomo serio non soltanto interessato al sesso con un' altra ragazza-dico e non so nemmeno che diavolo ho detto...Devo fare una visita a quel amico di mio padre psichiatra.
    -E che gioco è questo?-mi chiede lei.
    -Un gioco cretino, scusa-affermo allontanandomi.
    -Ci sto-afferma.
    -Che hai detto?-chiedo voltandomi.
    -Giochiamo su-afferma.
    -Perchè stai accettando?-le domando.
    -Tu perchè me l'hai chiesto?-mi chiede.
    -Ascolta non si risponde ad una domanda con un'altra domanda-dico.
    -Rispondimi Alessandro-mi ordina.
    -Per stare insieme-lei è spiazzata e io anche, ma perchè dico cose che non penso?
    -Ci vediamo alle 22 sotto casa mia-afferma.
    -Alle 22?-domando.
    -Non ho intenzione di cenare con te-dice, mi sorride e poi si allontana.
    Ritorno a casa più confuso che altro...
    Appena mi allento la cravatta e mi sdraio sul divano per rilassarmi squilla il mio cellulare.
    Mia madre...
    -Mamma-sbuffo.
    -Si risponde cosi a tua madre?-mi domanda.
    -Ciao ragione dei miei giorni, che c'è?-chiedo.
    -Alessandro che hai?-mi domanda lei.
    -Nulla mamma-rispondo.
    -Hai litigato con Gloria?-mi chiede.
    -No stasera usciamo insieme-mi lascio sfuggire.
    -Davvero?-il tono di mia madre è più che felice.
    -Si ma non farti filmini-sbuffo.
    -Ascolta Alessandro io non so perchè tu abbia la repulsione nei confronti del amore e anche della famiglia ma io e papà ieri sera ti abbiamo visto con Gloria, eravate stupendi insieme, lo eravate ancor di più quando lei ha posato le sue gambe sulle tue e ti ha accarezzato...C' è qualcosa tra di voi e noi crediamo che lei non sia come tutte le altre con cui sei abituato ad uscire...Quindi pensaci bene eh...E più di tutto immaginati vecchio e solo in un enorme casa-mi dice.
    -Si grazie mamma, ho sonno, mi riposo un pò-riattacco senza aspettare che lei dica altro.
    Chiudo gli occhi e mi addormento come un sasso.
    ''Ero steso sul divano con un fastidioso mal di schiena.
    -Devo buttare questo divano-affermo.
    -Tesoro è da tanto che te lo dico, vuoi un caffè?-mi chiede Gloria sorridendo.
    -Angelo mio-le bacio leggermente le labbra e lei sorridendo mi passa il caffè.
    -Papà, papà Marco mi ha tirato i capelli-la mia piccolina mi corre incontro.
    -Marco si fa?-chiede Gloria al mio ometto.
    -Uffina-sbuffa la mia piccola.
    -Giada tutto bene?-chiede Gloria accarezzando il viso della piccola.
    -Papà difendimi tu-afferma Marco, io sorrido.''
    Mi sveglio e mi guardo intorno, il silenzio più totale...Non c'era nessun Marco e nessuna Giada pronti a chiamarmi papà e non c'era nemmeno Gloria con un caffè in mano.
    -Io papà...Impossibile-affermo.
    Ero felice in quel sogno...
    Avevo una moglie innamorata e due figli bellissimi.

    POV. GLORIA
    Mentre a piedi mi dirigevo a casa inizia a squillare il mio cellulare, era mia madre.
    -Mamma-rispondo allegra.
    -Tesoro come va?-mi chiede.
    -Tutto bene e voi?-domando.
    -Bene bene, papà è sempre il solito testardo che non vuole buttare quella vecchia poltrona che gli fa venire il mal di schiena ma per il resto tutto apposto-risponde lei.
    -Sono contenta-affermo sorridendo, quanto mi mancavano i miei, uno di questo fine settimana sarei dovuta scendere a Napoli.
    -Cristian come si comporta?-mi domanda mia madre.
    -Battibecca un po' con Greta ma tutto sommato, va tutto bene-affermo.
    -Povera Greta, quando tuo fratello ci si mette, so che è davvero insopportabile-dice lei e due secondi dopo scoppiamo a ridere.-Ma tesoro un fidanzato??-mi chiede.
    -Mamma lo sai che mi concentro molto sullo studio, non voglio distrazioni-affermo.
    -Ma ormai tesoro manca poco alla fine e poi inizierai a lavorare per il professor Vinci, potresti iniziare a pensare per te-dice.-Lo sai pure Loretta tua cugina si sposa, delle cugine sei rimasta solo tu senza marito-afferma, i miei genitori sono di vecchio stampo, ci tengono ad avere la figlia femmina ''maritata'' con un buon partito e volevano anche presto diventare nonni.
    -Mamma stasera esco con un ragazzo-dico e due secondi dopo mi mordo la lingua.
    -Vero e com'è? Bello? Ricco? Educato? Lavora?-mi fa mille domande in un secondo.
    -Tutte quante si-rispondo.
    -Bello ricco educato e che lavora? Amore mio sposalo-afferma mia madre in estasi.-Ti rispetta?-mi chiede.
    Io ripenso al ''problema'' di Alessandro, se solo mia madre sapesse.
    -Siamo al inizio mamma-affermo.
    -Perchè il prossimo weekend non venite a Napoli tu lui, Cristian e Gretina? E' tanto che non vedo quella cara ragazza-dice.
    -Poi vediamo, adesso devo riattaccare un bacione a te e papà-affermo e riattacco senza farle dire altro.
    Apro il portone di casa e trovo seduti sul divano in un silenzio tombale e con una faccia nerissima Cristian e Greta.
    -Che vi è successo?-chiedo sedendomi in mezzo a loro.
    -Mi ha inventato una cavolata-sbotta Greta.
    -Dice che ho delle beltà microscopiche-interviene Cristian.
    -Cosa?-domando guardandolo e ridendo.
    -Si perchè devi sapere che quel cretino di tuo fratello si è tolto i boxer di fronte a me-sbraita Greta.
    -Era per dimostrarti che c'è gente anche meglio di Alessandro, cretina-urla Cristian.
    -Alessandro resta sempre il migliore- Greta lo fulmina.
    -Davvero avete discusso per questo? E poi tu davvero ti sei tolto i boxer davanti a lei?-domando alzando un sopracciglio.
    -Difendeva ad Alessandro-sbuffa mio fratello.
    -No abbiamo discusso anche perchè mi ha inventato che io stanotte mi sono alzata e l'ho assalito-dice Greta.
    -Assalito?-domando.
    -Si l'ho baciato con passione mentre gli tiravo i capelli, che cretino-sbotta la mia migliore amica.
    Io scoppio a ridere quei due erano davvero uno spasso.
    -La smetti di chiamarmi cretino?-Cristian dà un colpo di cuscino in faccia a Greta.
    -Impossibile cretino, prova a prendermi adesso-Greta si alza e inizia a correre per la casa mentre Cristian la rincorre.
    -Mi sembra che qui abiti gente di 25 e 26 anni non bambini del asilo-urlo bloccando Greta.
    -Ha iniziato lui-urla lei.
    -Ha iniziato lei-urla Cristian.
    -Esco con Alessandro-affermo e vediamo se la smettono.
    -Davvero?-mi sorride Greta.
    -Attenta che le sue enormi beltà non ti calpestino-afferma Cristian e sia io che Greta facciamo una faccia disgustata.
    -Questa è davvero pessima-Greta gli dà un pizzicotto sulla spalla.
    -Brutta gallinella-Cristian gli dà un pizzicotto sul sedere.
    -Ma hai percaso una fissa con il mio sedere? Lo tocchi sempre-afferma Greta.
    -Smettetela-urlo.
    -Perchè esci con Alessandro?-mi domanda Greta.
    -Se ne uscito con una strana proposta-affermo.
    -Tipico di ogni maschio, cretino-Greta sottolinea l'ultima parola e guarda male Cristian.
    -Provate a ricominciare e giuro che vi faccio male-intervengo.
    -Che proposta sorellina?-mi domanda Cristian.
    -Ha detto che stasera io devo comportarmi come le cretinette che vanno a letto con lui e lui domani sera si comporta come l'uomo perfetto non interessato al sesso-spiego.
    -Uscite quindi anche domani?-sorride maliziosa Greta.
    -Cosa cosa? Come le cretinette che vanno a letto con lui? Non lo farai Gloria-mi ammonisce Cristian.
    -Testa di zucca c'è Alessandro con lei, le impedirà di mettersi nei guai-interviene Greta.
    -Grazie per il testa di zucca strega-sbuffa Cristian.
    -Siete impossibili davvero-dico alzandomi dal divano.
    -Gloria ti prego sta' attenta-mi ammonisce Cristian.
    -Tranquillo-gli bacio la guancia.

    POV. ALESSANDRO
    Alle 22:00 sono sotto ad aspettare Gloria...
    Lei poco dopo entra in macchina.
    -Oggi non devo controllare come sei vestita?-le chiedo ridendo.
    -Oggi è una sorpresa anche per te-mi fa l'occhiolino.
    -Allora vuoi qualche indicazione su come comportarti?-le domando ridendo.
    -Tranquillo so perfettamente cosa fare-mi fa nuovamente un occhiolino.
    -Bene-affermo.
    Arriviamo al locale e finalmente Gloria si toglie il cappotto, indossa un aderente gonna nera, decisamente molto corta e un top rosso con qualche brillantino.
    -E' di suo gradimento?-mi domanda.
    Io la guardo negli occhi e non proferisco parola.
    -Si-sorride, ha capito cosa volevo dirle con uno sguardo.-Se domani però vuoi conquistare una ragazza e non sembrare uno solo interessato al sesso, vedi di dirglielo quando la trovi bellissima-afferma.
    -Secondo te ti trovo bellissima?-le chiedo.
    -I tuoi occhi dicono di si-mi sorride.
    -Prendiamo qualcosa da bere-affermo.
    Ci sediamo in un tavolinetto e ordiniamo due cocktail, lei si guarda intorno.
    -Qualche preda interessante?-le domando.
    -Nulla di particolarmente allettante-risponde.
    -Certo non c'è niente meglio del sottoscritto-affermo sorridendo.
    -Credici-sbotta lei.
    -Se non trovi nessuno con cui poter fare la cretinetta io mi propongo-sorrido.
    -Chissà perchè io non dubitavo di una cosa del genere-dice ridendo.
    -Gloria ma tu vuoi sposarti?-le chiedo all'improvviso.
    -Certo-afferma.
    -E vuoi avere dei figli?-le domando ancora.
    -Almeno due-sorride.
    -Classica ragazza sognatrice-sbotto.
    -Sognatrice?-chiede.
    -Si sono cose che ormai si sono perse, pochi si sposano e pochi mettono figli al mondo-affermo.
    -Per colpa di quelli come te, ho trovato la preda-afferma e si alza.
    Si allontana e la vedo dirigersi verso un biondino, abbastanza muscoloso...
    Non male, ma ho visto ragazzi più belli tipo me.

    POV. GLORIA
    -Ciao-mi avvicino al tizio.
    -Hey ciao-il tipo mi scruta attentamente, ha gli occhi chiari è davvero un bel ragazzo, certo non bello come Alessandro...Ma che diavolo penso?
    -Ti ho notato da quando sei entrato qui-gli accarezzo il petto.
    -Io purtroppo non ti ho notata, ma sono fortunato mi hai notato tu-mi sorride, mi sa un po' di cretino.
    -Vuoi ballare?-domando.
    -Beviamo qualcosa insieme prima, che desideri?-mi chiede.
    -Ordina tu per me-gli accarezzo nuovamente il petto.
    -Ok gattina-lui posa una mano sul mio sedere, mi volto verso Alessandro che guarda con cipiglio la scena, magari riesco a far ingelosire l'impassibile professor Castelli.
    -Come ti chiami?-domando.
    -Alessandro-afferma e io sorrido allora è un incubo.-Tu gattina?-mi domanda.
    -Jessica-invento.
    Sorseggiamo i nostri cocktail e parliamo del nulla, non fa altro che elogiare i suoi muscoli e la sua auto, è davvero un cretino.
    -Adesso possiamo ballare-mi prende per mano e mi porta a centro pista.
    POV. ALESSANDRO
    Era annoiata, la conoscevo da poco però se qualcosa non le piace o non la appassiona ha quel espressione vuota...
    Quel ragazzo non le piaceva, non la stava intrattenendo in giusto modo, ad un certo punto lo vedo prenderla per mano e condurla al centro pista.
    Iniziano a ballare e lui la fa volteggiare, adesso lei ride...
    Lui non stacca la mano dal suo sedere...
    Che sciocco è anche cafoncello nei modi di fare, si vede lontano un miglio che vuole portarsela a letto, non è nemmeno furbo.
    Lei gli accarezza spesso il petto, ha dei muscoli notevoli il tizio...
    Lui introduce una gamba in mezzo alle sue...
    Sta iniziando a spingersi oltre...
    Gloria si allontana leggermente e lui la attira nuovamente a se posando adesso le sue viscide labbra sul suo collo.
    Gloria non è felice di questo contatto.
    Lui adesso si sta avvicinando al suo viso...Gloria si volta e rifiuta il suo bacio.
    Io mi alzo e li raggiungo penso che sia arrivato il momento di smetterla di giocare.
    -Hey andiamo-afferro Gloria e la avvicino a me.
    -E tu chi sei?-il tipo mi guarda male.
    -Uno che ti rompe il setto nasale se provi di nuovo a baciare la mia ragazza-Gloria mi guarda sorpresa.
    -Senti coglione lei ci ha provato con me-afferma il tizio.
    -La punirò per questo ma tu togliti dai piedi e non provare a chiamarmi coglione di nuovo-lo spintono, Gloria in silenzio mi prende per mano e mi allontana da lui.
    -Vai a casa a scoparti la tua puttana-mi dice, Gloria sbarra gli occhi letteralmente scioccata.
    -Come l'hai chiamata scusa?-lo afferro dal colletto.
    -Pu..-non lo faccio finire che gli sferro un pugno.
    -Alessandro no-Gloria mi trascina via.
    Il tizio sputa un dente.
    -Ti è caduto un dentino coglione-affermo ridendo.
    -Andiamo via-Gloria inizia a trascinarmi via.
    -Sta' attento la prossima volta a pronunciare la parola puttana, coglione-sottolineo l'ultima parola, prendo per mano Gloria e mi allontano con lei.
    -Dimmi ti sei bevuto il cervello? Hai picchiato quel tizio-afferma Gloria mentre usciamo dal locale.
    -Hey Alessandro-qualcuno mi chiama e mi volto, non ho il tempo di dire altro che qualcuno mi colpisce sul viso.
    -Cazzo-sbotto.
    -Alessandro-Gloria si avvicina a me.
    -Questo era per il dentino del mio amico coglione-afferma un tizio allontanandosi.
    -Maledizione-mi tocco il labbro sanguinante.
    -Maledizione a te che hai picchiato quel tizio-sbotta Gloria.
    -Ti ha chiamato puttana-dico.
    -Ma quello è un cretino nemmeno mi pesa un suo insulto-mi dice.
    -Non doveva farlo, io se avessi una mia donna, non permetterei a nessuno di chiamarla puttana-affermo.
    -Ma io...-la interrompo posando un dito sulle sue labbra.
    -Non sei la mia donna si-dico.

    POV. GLORIA
    Stavamo entrando a casa di Alessandro, volevo accertarmi che arrivasse a casa senza combinare altri casini.
    -Mi ha spaccato il labbro quel coglione-afferma guardandosi allo specchio appena entrati.
    -Prendi del disinfettante e del cotone, ti medico-dico raggiungendolo in bagno.
    -In alto nel armadietto-afferma.
    Io prendo l'occorrente e mi avvicino a lui.
    -Grazie comunque, per avermi difeso-sorrido.
    Lui è seduto sul water e io sono in piedi di fronte a lui, inaspettatamente mette le mani dietro la mia schiena e posa il viso sulla mia pancia stringendomi, io sorrido e gli accarezzo i capelli.
    -Ho avuto paura che quel cretino avesse potuto farti del male-dice.
    -Sotto sotto lei professor Castelli mi vuole bene-affermo sorridendo.
    -E ho avuto paura che tu lo baciassi-dice guardandomi negli occhi.
    -Perchè?-domando quasi sussurrando.
    -Non volevo che lo facessi...Al solo pensiero ho una fitta qui-si accarezza lo stomaco...Il mio cuore prende a battere ritmicamente.
    -Alessandro...-affermo.
    -Ho visto che quello che faceva lui non ti faceva piacere e se lo faccio io?-si alza in piedi.
    Mi attira al suo corpo e inizia a ballare, posa delicatamente una mano sul mio sedere, poi mi fa volteggiare e rimette la mano lì dove si trovava prima, mi guarda negli occhi...Delicatamente introduce una gambe fra le mie e mi stringe di più a se mentre io gli accarezzo il collo...Poi lui si abbassa e mi bacia il collo...La sua barba incolta da un giorno mi pizzica il collo.
    -Io ti do fastidio?-mi domanda.
    Io non rispondo...
    -Gloria sei bellissima-afferma avvicinandosi alle mie labbra.
    Io mi volto e le sue labbra finiscono sulla mia guancia.
    -E' meglio se vado-affermo staccandomi.
    Lui mi sorride.
    -Telefono-afferma.
    Io glielo passo, lo vedo registrare un contatto.
    -Mandami un messaggio appena sei a casa-mi sorride.
    Durante il tragitto non faccio altro che pensare a lui e a quello che è successo in bagno...Tra me e lui c'era qualcosa...Qualcosa di elettrico...
    Arrivo a casa e cerco il suo contatto.
    Provo con Alessandro ma non c'è
    Allora provo con Professor Castelli ma nemmeno.
    Provo Castelli Alessandro e neanche questo contatto c'è.
    -Mi ha preso in giro-sbuffo.
    Poi noto un contatto che prima non era presente...
    Sorrido...
    ''Sognami stanotte''
    Era cosi che si chiamava il contatto.
    Angolo autrice
    Belleeee mieee salve :) Nuovissimo capitolo.
    Io amo Cristian e Greta ahahahah non vi fanno morire dal ridere anche a voi??
    E di Alessandro che mi dite?? Lasciate qualche recensione se vi va.
    Tanti saluti piccola_Calliope

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    Capitolo 10
    *** Mia sorella ***


    Mia sorella
    POV. GLORIA
    Formulo un messaggio per il professor Castelli...
    -Professor Castelli-sussurro, da quando lo conosco tutto ho fatto tranne che considerarlo professore, è successo di tutto tra di noi da quel esame...
    Rileggo un ultima volta il messaggio e lo invio.
    ''Egregio professor Castelli, come sempre noto che lei è molto fantasioso, con difficoltà ho trovato il suo contatto, e mi duole comunicarle che lei non sarà l'oggetto dei miei sogni.
    Detto questo, sono a casa, le auguro una buonanotte :P''
    Mentre mi sto infilando il pigiama, arriva la sua risposta.
    '' Carissima signorina Forti, immagino che lei conosca perfettamente la lingua italiana, come ben legge nel contatto la mia non è un opzione quanto un ordine, un imperativo.
    Gloria sognami stanotte!''
    Leggo quelle parole per almeno dieci volte e poi decido di mettermi a letto, per la stanchezza presto le braccia di Morfeo mi accolgono.
    '' Ero nel aula magna del università con indosso un magnifico abito grigio...Era lungo, ricco di decorazioni luccicanti e aveva una vistosissima gonna in tulle...
    C'ero solo io, io e il mio straordinario abito.
    All'improvviso nella sala si diffonde una canzone romantica, una di quelle che si ballano ai balli scolastici...
    E poi compare lui, Alessandro, che mi sorride.
    -Signorina Forti mi concede questo ballo?-mi domanda porgendomi la mano.
    -Nessun ordine?-chiedo ridendo.
    -Solo se vuole-mi sorride.
    Io prendo la sua mano e lui attira il mio corpo al suo, è un ballo dolce, un ballo in cui i nostri sguardi non si staccano l'uno dall'altra.
    Mi fa volteggiare parecchie volte, fin quando la musica si interrompe, io sorrido ad Alessandro.
    Lui si inginocchia davanti a me.
    -Che succede?-domando.
    Lo vedo estrarre dalla giacca del suo impeccabile completo una scatoletta di velluto blu.
    Lentamente la apre fissandomi.
    -Gloria, hai reso la mia vita una poesia da quando ti conosco...
    Mi concedi di diventare tuo marito? Di amarti per sempre e formare una magnifica famiglia, con una grande casa, tanti bambini e due cani?-mi domanda.
    Io per la sorpresa mi copro la bocca con le mani e sento le lacrime rigarmi il viso.
    -Perchè piangi amore mio?-mi chiede.
    -Perfchè è si, mille volte si-sorrido lo afferro dal colletto dalla camicia e lo bacio con passione.''
    A quel punto mi sveglio sudata e con il cuore che va a mille.
    -Io non sposerò mai il professor Castelli-sospiro.
    Il mattino seguente mi sveglio presto e mangio uno yogurt fissando il vuoto in silenzio.
    -Che ti succede?-mi domanda Cristian, passandosi una mano fra i capelli scompigliati.
    -Nulla-rispondo guardando ancora il vuoto.
    -Com'è andata ieri?-mi domanda iniziando a preparare il caffè.
    -Tutto regolare-dico.
    -Che significa tutto regolare?-mi chiede.
    -Tutto regolare Cri-sbotto.
    -Nervosetta smattina-afferma.
    In quel istante si apre la porta, Greta aveva fatto il turno di notte.
    -Mi faccio una doccia e vado a letto-afferma.
    -Potresti anche dire buongiorno-sbotto.
    -Tesoro hai il ciclo?-mi chiede ridendo e raggiungendoci in cucina.
    Appena vede Cristian lo fulmina e guarda subito me.
    -La serata di ieri?-domanda.
    -Tutto regolare-affermo nuovamente.
    Vedo Cristian che versa il caffè in due tazzine.
    -Io non voglio in caffè-lo informo.
    -Infatti non è per te, ma per Greta-afferma lui guardandola un istante.
    Io sorrido sotto i baffi, questi due non me la raccontano per niente e dico per niente giusta...
    -Per me?-domanda Greta sorpresa.
    -Io vado a farmi una doccia-decido di lasciarli soli.

    POV. GRETA
    Era stata una notte più che faticosa.
    Arrivo a casa con il solo desiderio di farmi una bella doccia e di poltrire nel letto tutta la giornata, appena arrivo raggiungo Gloria in cucina e vedo Cristian come sempre mezzo nudo con solo i boxer di fronte ai fornelli.
    -Io non voglio il caffè-afferma Gloria.
    -Infatti non è per te, ma per Greta-dice lui e mi guarda un istante negli occhi.
    -Per me?-domando più che sorpresa.
    -Io vado a farmi una doccia-afferma Gloria sorridendo.
    -Non ti va?-mi domanda Cristian.
    -Si grazie-affermo e afferro la tazzina.
    -No aspetta-lui mi toglie la tazzina dalle mani.
    -Non sarà uno dei tuoi giochetti? Sono davvero stanchissima-sbotto.
    Lui mette un suo dito sulla sua guancia.
    -Cosa vuoi?-domando scioccata.
    -Un bacetto-sorride e io perdo milioni di battiti, anzi perdo il cuore, quanto è bello mentre sorride.
    -E perchè dovrei?-domando ridendo.
    -Perchè io ti chiedo scusa per quello che ho fatto ieri e ti ho fatto il caffè-afferma con una faccia da cucciolo.
    Io sorrido, mi sollevo sulle punte e gli bacio la guancia, lui mi attira al suo corpo mezzo nudo e come sempre posa una mano sul mio sedere.
    -Come rovinare un momento romantico-sbotto togliendo la sua mano dal mio sedere.
    -Romantico?-mi domanda sorridendo e io divento rossissima.-Tranquilla respira-lui se la ride di gusto.
    -Volevo dire, carino, tenero, cerca di capirmi sono più che stanca-affermo.
    Lui continua a ridere.
    -Se non la smetti di ridere litighiamo ancora-sbuffo.
    -Dovrei farti una domanda-afferma mentre sorseggia il suo caffè.
    -Dimmi Cristian-affermo.
    -Ma davvero le mie beltà sono...-la mia fragorosa risata la interrompe.
    -Te l'ho detto che soffri di conflitti di inferiorità-affermo.
    -Dai Greta-sbuffa.
    -Esattamente cosa vuoi sentirti dire?-gli domando.
    -Cosa ne pensi delle mie beltà-dice.
    -Ma davvero?-alzo un sopracciglio.
    Annuisce convinto.
    -Ma dai è imbarazzante-sbuffo.
    -Se è imbarazzante, non sono cosi microscopiche-ride convinto.
    -No ok, non sono microscopiche-sbuffo e lo lascio solo in cucina.
    -Evvai-esulta contento.
    -Sciocco-sbuffo io.

    POV. CRISTIAN
    Stavo giocando alla Wii con Gloria, quando Greta coperta da un miserissimo asciugamano e dai rossi capelli completamente bagnati esce dal bagno.
    -Greta-esclama Gloria.
    Io non riesco a parlare, non esce nulla dalla mia bocca se non un sospiro...
    -Ho dimenticato i vestiti-dice Greta.
    -Hai fatto bene-affermo.
    -Cosa?-mi chiede.
    -No niente-riprendo a guardare la Wii, sento Gloria accanto a me starnazzare.
    -Io ti consiglierei di coprirti presto, sai com'è-Gloria continua a ridere.
    -Ah si dimenticavo l'esistenza del maniaco di tuo fratello-sbuffa lei.
    -Non sono un maniaco-urlo e sposto la testa di Gloria per osservare meglio lo spettacolo che Greta mi stava offrendo.-Wow-sospiro.
    -Ti piace?-mi domanda Gloria.
    -Dico l'hai vista?-domando.
    -Si l'ho vista-sorride Gloria.
    -Si ma non pensare che voglio sposarla eh, è una bella ragazza e si sono attratto da lei fisicamente ma ora non esagerare eh-ammonisco mia sorella.
    -Non esagero tranquillo-ride ancora.
    Poco dopo Greta ci raggiunge coperta da una tutona come minimo due taglie più grandi.
    -Che meraviglia-sbotto infastidito, mi piacerebbe sempre vederla più sexy, anche se devo ammettere che a Greta sta bene tutto.
    -Scusa?-domanda lei.
    -Ma tu ti diverti a camminare per casa con questa tenuta antisesso?-domando.
    -A chi dovrei fare sesso? A te?-domanda ridendo.
    -Eccoli che riprendono a battibeccare-sbuffa Gloria.
    -Non a me tesoro, al genere maschile se un uomo ti vede cosi come spiegartelo non gli si...-Gloria interviene tappandomi la bocca.
    -No Cristian no-mi ammonisce.
    -In questa casa ormai non si fa altro che parlare di beltà continuamente-afferma Greta buttandosi sul divano.
    Io afferro un cuscino e la colpisco sul viso.
    -Gallinella odiosa-rido di gusto.
    -Non iniziate vi prego-urla Gloria.
    Greta repentina mi si lancia addosso io la afferro, vuole sgraffiarmi il viso, ma io la faccio cadere nuovamente sul divano e cado con lei...Su di lei...
    I nostri visi sono vicinissimi.
    I nostri occhi non si staccano e quelli di Gloria sono su di noi.
    Potrei baciarla...Si la distanza che c'è tra di noi, mi permetterebbe con facilità di baciare Greta, ma ho l'impressione che questo sia un errore, infatti poco dopo lei mi spintona.
    -Sei pesante-sbuffa.
    Io sorrido e Gloria ci guarda attentamente.

    POV. ALESSANDRO
    Era arrivato il momento di incontrare nuovamente Gloria, mentre sono sotto il suo palazzo, mi guardo allo specchietto, il labbro spaccato è più che vistoso, maledetto cretino che ha osato colpirmi.
    Mi volto verso il portone del palazzo di Gloria e la vedo arrivare, oggi ha in testa una di quelle fasce con un fiocco viola e dal suo cappottino si intravede anche una gonna viola, il mio cuore prende ad accelerare e quando lei entra in macchina con me, aumenta ancora di più quando il suo profumo di pesca mi investe le narici.
    -Con quel fiocchetto sembri una bambina del asilo-affermo ridendo.
    -Grazie-sbotta lei.
    Metto in moto.
    -Stasera ho scelto un locale diverso, dove ci sono meno ragazze facili-dico.
    -Un locale dove io e te passeremo per una coppietta-afferma, io la guardo un istante.
    -Basta guardarci per capire che non lo siamo-dico.
    -Ah si questo senza dubbio-afferma.
    -Ti sento nervosa, è successo qualcosa?-le chiedo.
    -E' la tua presenza che mi rende cosi-sbotta.
    -Mi hai sognato stanotte?-le domando.
    -Figurati, ti ho detto che non sarebbe accaduto-afferma guardando fuori dal finestrino, peccato che il suo tono di voce non mi convinca particolarmente.
    Arriviamo al locale e come la sera precedente ci sediamo in un tavolo, lei ha indossato un abito viola senza spalle, che le sta divinamente, Gloria si veste molto bene, l'ho notato dalla prima volta in cui l'ho vista.
    -Vuoi qualche indicazione in quanto al comportamento da tenere?-mi domanda sorridendo.
    -Sei bellissima-mi lascio scappare.
    -Si giusto questo devi dirlo-mi sorride, però le sue guance si imporporano di rosso.
    -Comunque cosa devo fare? Mi dica prof-le sorrido.
    -Allora...-si passa un dito sulle labbra come a riflettere e io la trovo tremendamente sexy.-Non fare complimenti banali, non essere troppo diretto, stuzzicala ma non in maniera volgare, falle molte domande, interessati alla sua vita e ti prego non toccarle il sedere-afferma.
    -A te l'ho toccato-scoppio a ridere.
    -Se per questo con me hai fatto tutto quello che non dovevi fare-dice.
    -Non ti ho fatto complimenti banali, si forse bellissima non è originale, forse per non essere banale avrei potuto dirti, che sei attraente, avvenente, meravigliosa, aggraziata, stupenda, splendida, magnifica, incantevole ma alla fine tutte queste parole hanno un comune significato bellissima-sorrido e due secondi dopo mi mordo la lingua...Ma cosa le dico?!
    Lei non parla e le sue guance diventano ancora più rosse.
    -Non parlo dei complimenti-sussurra.
    -Sono stato troppo diretto?-domando.
    -Mi hai detto di voler risolvere il tuo problema venendo a letto con me, non credi che questo sia essere abbastanza diretti?-domanda guardandomi male.
    -Un po', ma non sono stato volgare su-dico.
    -Non molto-risponde.
    -Va bene prof stasera mi comporterò bene-le sorrido.
    -Notato qualcuno di interessante?-chiede.
    Io mi guardo intorno, tutte le ragazze mi sembrano cosi poco avvenenti e attraenti rispetto a lei.
    -Nessuno-rispondo.
    -Ha dei gusti sopraffini professor Castelli?-mi chiede ridendo.
    -Giudica da sola, mi piaci tu-dico e vorrei prendermi a pugni, la devo smettere, devo mettere un filtro tra il cervello e la bocca.
    -Allora non ha dei gusti cosi sopraffini-afferma.
    -Perchè?-le chiedo.
    -Sono una comune ragazza, non sono brutta, ma nemmeno bellissima come spesso tu...-la interrompe.
    -Gloria non farti ripetere nuovamente quanto tu sia bellissima...Non dubitarlo mai, lo sei e anche tanto-affermo.
    -Ok-dice.
    -Mi sto annoiando, balliamo-la prendo per mano.
    -Alessandro ma questi sono balli per coppiette-dice.
    -E allora?-chiedo trascinandomela dietro.
    -Non penso sia il caso-dice.
    -Parli troppo-affermo e la attiro contro il mio corpo.

    POV. GLORIA
    Lui che mi attira contro il suo corpo, una musica romantica come sottofondo del nostro ballo...
    E' tutto come il mio sogno. I nostri occhi che si incatenano, lui che mi fa volteggiare, lui che mi sorride e non si stacca da me.
    Mi perdo talmente tanto nell'immaginazione e nel ricordo di quel sogno che quando la musica cambia io resto ancora stretta a lui.
    ''-Gloria vuoi sposarmi?-mi domanda Alessandro.''
    -Si, mille volte si-urlo abbracciandolo.
    -Perchè mi stai abbracciando? E poi perchè mille volte si?-mi chiede alzando un sopracciglio.
    -Ho detto una cosa del genere?-affermo staccandomi da lui e sentendo la pressione salire notevolmente, che brutta figura.
    -Ho trovato la mia preda-afferma Alessandro.
    Io mi volto nella direzione del suo sguardo e noto una brunetta non male che sorseggia un cocktail al bancone.
    -Vado-si stacca da me e si avvicina a lei.
    Una strana sensazione mi investe...
    Lo vedo avvicinarsi a lei e poco dopo stringersi la mano.
    Guardo quella scena in silenzio mentre altri corpi nella pista da ballo si accalcano.
    La musica cambia e io invece che sedermi e assistere lo spettacolo decido di ballare e divertirmi.

    POV. ALESSANDRO
    Mi ero dovuto obbligatoriamente staccare da Gloria, eravamo troppo vicini e tra di noi c'era qualcosa...Qualcosa di strano, di speciale, noto al bancone una brunetta non male e decido di avvicinarmi...
    -Mi stavo domandando cosa ci faceva qui da sola questa bella ragazza-dico sedendomi nello sgabello vicino.
    -Mi domanda quando voi uomini la smetterete di abbordare cosi le ragazze in un bar-si volta e mi osserva, ha gli occhi verdi e un viso davvero delicato, non male davvero.
    -Alessandro-sorridendo gli porgo la mano.
    -Belinda-mi sorride anche lei stringendola.
    -Posso offrirti qualcosa Belinda?-le chiedo.
    -Non verrò a letto con te Alessandro-afferma.
    -Non è una cosa che desidero in questo momento-le sorrido.
    -Ballavi con un altra ragazza pochi secondi fa-dice.
    Io mi volto a centro pista e vedo Gloria, che balla e si diverte...
    -Mia sorella-dico.
    -Ah davvero?-mi domanda ridendo Belinda.
    -Tu figlia unica?-le chiedo.
    Annuisce.
    -Non ti somiglia molto-afferma osservando Gloria.
    -Lei assomiglia al papà e io alla mamma-sorrido.
    -Di che ti occupi?-mi domanda.
    -Professore universitario e tu?-domando.
    -In cerca della via giusta da seguire-afferma.
    -Cosa ti piace fare?-le domando, Belinda sembrava una tipa interessante senza dubbio.
    -Dipingere, ma i miei quadri purtroppo non piacciono a nessuno-sospira.
    -A me piacerebbero, se son belli come te-affermo, lei sorride.-E' banale lo so-sorrido.
    Lei scoppia a ridere.
    -Offrimi un altro cocktail su-afferma sorridendo.
    -Con piacere-sorrido anche io.
    Mi volto verso Gloria e la vedo ballare con un tizio.
    -Gloria-sussurro.
    -Tua sorella?-chiede Belinda.
    -Riesce sempre a cacciarsi nei guai, la lascio sola un attimo e la ritrovo avvinghiata ad un tizio-stringo i pugni, questa sera quello a fare conquiste dovevo essere io, non lei nuovamente.
    -Quel labbro spaccato causa sua?-mi chiede Belinda, che è molto perspicace.
    -Si-sospiro.
    Non riesco a staccare gli occhi da Gloria che balla con quel tizio.
    -Sei un fratello molto geloso-sorride Belinda.
    -Più che geloso protettivo...-quella morsa allo stomaco della sera prima riprende a darmi fastidio, mi sento cosi ogni volta che Gloria è con qualcun altro e non so perchè....
    -Sei carino sai-sorride Belinda.
    -Solitamente le donne mi definiscono in altro modo, carino mai-sorrido.
    -Carino perchè vorresti provarci con me, ma la preoccupazione nei confronti di tua sorella, ti blocca, è senza dubbio una cosa carina, sei spontaneo-sorride ancora, è molto bella...Peccato non sappia che Gloria non è realmente mia sorella, ma una mia studentessa capricciosa.
    -Gloria-urlo.
    Lei si volta e ci raggiunge.
    -Dobbiamo andare?-mi chiede.
    -Sorellina vorrei presentarti Belinda, Belinda lei è mia sorella Gloria-dico, Gloria mi guarda negli occhi interdetta dal etichetta che le ho dato.
    -Piacere-porge la mano a Belinda.
    -Fai preoccupare tanto tuo fratello, era quasi pronto a picchiare il tizio che ballava con te-le sorride Belinda.
    -Oh davvero il mio fratellone-Gloria mi accarezza il viso e io sto quasi per chiudere gli occhi nel sentire quella mano che mi accarezza.-Ho scordato del tuo labbro spaccato, come va?-mi accarezza il labbro e io vorrei baciarla ora qui seduta stante.
    -Bene-sussurro, spero che Belinda non si accorga del mio turbamento, nel avere Gloria cosi vicino.
    -Fratellone sono stanca, posso sedermi sulle tue gambe? Visto che non ci sono sgabelli vicini-afferma e due secondi dopo è sulle mie gambe, afferra le mie braccia e le fa passare sulla sua vita, posandole sul suo ventre e accarezzandole con le sue dita affusolate.-Io e Alessandro ci vogliamo terribilmente bene devi sapere Melinda-Gloria sorride a Belinda.
    -Veramente sarei Belinda-precisa la ragazza.
    -Scusami-Gloria sorride falsa, lo sta facendo apposta.-Ale andiamo a casa? Ho mal di testa-si lamenta.
    Io vorrei dirle no solo per non staccarmi da lei e dalla sua pelle e da questo contatto cosi intimo...
    -Ok-affermo, lei poco dopo scende dalla mie gambe.
    -Mi piacerebbe rivederti-mi sorride Belinda.
    -Ma noi...-interrompo Gloria, che sta per dire qualche ideozia.
    -Dammi il tuo numero-sorrido a Belinda.
    Ci scambiamo il numero e prima che io vada via lei mi bacia la guancia.

    POV. GLORIA
    Sua sorella, davvero? Sua sorella? Vuole andare a letto con sua sorella? Mi ha fatto innervosire non poco il fatto che mi abbia etichettato cosi...
    Si vedeva lontano un miglio che non eravamo fratello e sorella, solo quella Melinda o Belinda come diavolo si chiama non se né accorta e ha osato anche baciargli la guancia, si sono pure scambiati il numero...
    -Potevi evitare di salirmi addosso-sbotta Alessandro mentre raggiungiamo l'auto.
    -Ma è un gesto comunissimo tra fratello e sorella-affermo nervosa.
    -Ti dà fastidio-ride lui.
    -Cosa?-domanda.
    -Belinda-risponde.
    -Ma che figurati-dico entrando in macchina.
    -E' molto bella vero?-chiede.
    -Ne ho viste di più belle-affermo.
    -Tipo te no?-domanda.
    -No tipo me, ma ne ho viste di più belle-affermo.
    -E' anche una tipa interessante, è senza lavoro, figlia unica e ama dipingere-afferma quindi aveva seguito ciò che gli aveva detto, gli aveva fatto delle domande sulla sua vita.
    -Ci uscirai di nuovo?-domando.
    -Forse si-afferma.
    -Tu non esci mai con la stessa persona, perchè con lei si?-domando, allarmandomi e non poco.
    -Potrei mettere la testa apposto-afferma con noncuranza.
    -Con lei? E perchè con me no?-chiedo anzi quasi urlo.
    -Perchè con te?-chiede ridendo.
    Io non rispondo, sbuffo per tutto il tragitto, davvero vuole rivederla? Davvero vuole mettere la testa apposto con lei? Cosa ci ha visto di cosi interessante e particolare?
    Arriviamo sotto il mio palazzo.
    -Domani non ci vedremo-afferma sorridendo.
    Io presa da un impeto di follia mi slaccio la cintura e salgo a cavalcioni sul suo corpo.
    -Gloria co co co cosa fa fai?-mi domanda balbettando.
    Io gli passo una mano fra i capelli e lui chiude gli occhi beandosi di quel contatto, poi gli lascio un bacio quasi a fior di labbra.
    -Pensaci bene prima di etichettarmi come sorella la prossima volta-dico questo e scendo dal auto, lasciandolo letteralmente a bocca aperta.
    Angolo autrice
    Ciao belle mie :) ecco il nuovo capitolo, tante di voi si aspettavano il bacio tra Ale e Gloria, ma non c'è stato, ci siamo andati vicini però eh ahahah, vi comunico che il prossimo sarà un capitolo in parte come dire stravolgente ahahaha.
    Ahhh e cosa ne pensate di Belinda? Non andrà via con facilità come personaggio.
    Aspetto qualche vostra recensione se vi va, di lasciarne.
    Tanti saluti piccola_Calliope

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    Capitolo 11
    *** Mi pento ***


                
    Cristian
                                                       Greta
                   
    Alessandro
                                                    Gloria
    Mi pento
    POV. CRISTIAN
    Mi stavo preparando qualcosa da mangiare, poi avrei passato il mio sabato sera di fronte alla tv, si sarei potuto uscire, ma conoscevo davvero poche persone...E non mi andava per niente di andare locali, locali per trovare compagnie, meglio un bel sabato di fronte ad un bel film d'azione.
    Avevo quasi finito di cucinare quando arriva Greta...
    Aveva indosso un semplice ma cortissimo abito verde, dei tacchi a spillo... Aveva qualche boccolo qua e là fra i capelli, poco trucco e una passata di rossetto rosso.
    -Esci?-le domando.
    -Si-sorride.
    -Bene-sorrido anche io.
    -Tu no?-mi domanda.
    -Sinceramente non mi va-rispondo, prendendo il piatto con la frittatina e dirigendomi in salotto.
    -Uno come te non esce?-mi domanda Greta seguendomi.
    -Non mi va-ripeto.
    -E che farai?-mi domanda.
    -Un bel film-sorrido.
    -Potresti venire con me potremmo trovare un localino carino-dice.
    -Potresti restare con me qui-sorrido.
    -Mi vorresti?-mi chiede.
    -Allora volere è un parolone, certo mi farebbe piacere avere qualcuno disposto a guardare un film con me-affermo ridendo.
    -Mi cambio-Greta mi sorride.
    -Si infatti eviterei quel vestitino sexy-le faccio l'occhiolino.
    -Mi trovi sexy?-mi domanda sorridendo.
    -Non ti dirò quello che penso di te, nemmeno sotto tortura-affermo.
    -Nemmeno tu lo sai-alza le spalle.
    -Ti sbagli cara, da ubriaca hai detto molto-rido di gusto.
    -Ero ubriaca-specifica.
    -Cambiati gallinella su-dico e preparo il dvd.
    Cinque minuti dopo Greta mi raggiunge con addosso un pantaloncino grigio e una canotta dello stesso colore, ancora il trucco sul viso e una coda di cavallo.
    -Decisamente più comoda-afferma buttandosi sul divano.
    -Come se fossi a casa tua-affermo.
    -In teoria lo sono-ride.
    -Mangiamo su-le passo la sua porzione di frittata.
    -Hai diviso la frittata?-mi domanda sorpresa.
    -Non c'è altro a casa, credo vorrai mangiare-dico.
    -Ci metto sopra la maionese-afferma entusiasta.
    -Davvero?-domando un po' disgustato.
    -Certo-sorride contenta.
    Due secondi dopo mi raggiunge con il tubicino di maionese.
    -Ne vuoi un po'?-mi domanda.
    -Proviamo-asserisco.
    -Ci penso io-prende la mia porzione di frittata e con la maionese ci disegna una faccina con la linguaccia.
    -Io penso alla tua-afferro la sua porzione e senza che lei se ne accorga disegno una cosa.
    -Cristian ora questi la mangi tu!-mi dà un pugno sulla spalla.
    -Che ho disegnato?-domando ridendo.
    -Io mangio la tua-afferra la mia porzione di frittata e la morde, mentre a me lascia quella con sopra disegnata una ''grande beltà.''
    -Che capolavoro non credi?-le chiedo ridendo.
    -Ma tu pensi solo ad una cosa?-mi domanda.
    -Solitamente questo è un pensiero fisso delle donnine represse come te, un desiderio ardente-rido di gusto.
    -Sei disgustoso-afferma salendomi a cavalcioni addosso, ricoprendomi il viso di maionese.
    -Pessima mossa-io la imprigiono sul divano e la cospargo dove capita di maionese.
    -Ma dai puzzerò cosi-urla cercando di liberarsi.
    Siamo cosi irruenti da cadere per terra, io con la schiena sul pavimento e lei su di me.
    Ha un po' di maionese sul naso che io con un bacio elimino, lei resta in silenzio lo stesso faccio con quella sul suo collo.
    Lei mi guarda negli occhi e quello che ho fatto io lo fa anche lei sul mio collo...
    -Mi faccio una doccia-improvvisamente si alza e si distacca da me.
    Io mi rimetto seduto sul divano...
    Ha fatto bene ad andare via, la cosa ci stava sfuggendo di mano.

    POV. GLORIA
    Apro il portone di casa e trovo Cristian e Greta addormentati vicini, abbracciati sul divano...
    Sorrido a quella scena, fra quei due stava nascendo qualcosa, ne ero sicurissima, prima o poi Greta sarebbe diventata mia cognata.
    Prendo una coperta e li copro...
    Raggiungo la mia camera mi libero dai tacchi, mi siedo sul letto e ripenso alla serata appena trascorsa con Alessandro...
    Non so per quale motivo, mi rimetto le scarpe, indosso la giacca, prendo le chiavi del auto di Greta e mi ritrovo sotto casa sua.
    Sospiro e scendo dal auto.
    -Che diavolo fai Gloria?-mi domando mentre sto suonando il campanello di casa sua.
    -Che ci fai qui?-mi domanda Alessandro con indosso una tuta blu e una maglia dello stesso colore.
    -Posso entrare?-domando.
    -Accomodati-dice scostandosi per farmi passare.-Qualcosa da bere?-mi domanda.
    -Che ci faccio qui?-chiedo.
    -Immagino che lo sappia tu-mi risponde.
    -Lo so ma non mi piace-dico.
    -Gloria io penso che tu debba andare a casa e farti una bella dormita-dice.
    -Mi stai cacciando?-domando.
    -Gloria ascolta...-lo interrompo.
    -Preferivi forse la compagnia di Belinda?-chiedo.
    -Che centra adesso Belinda?-domanda sorpreso.
    -Vuoi mettere la testa apposto con le?-gli domando.
    -Potrebbe essere-sorride.
    -Allora io te la farò perdere per me-due secondi dopo le mie labbra sono sulle sue.
    Lui si stacca subito.
    -Gloria che fai?-mi chiede.
    -Non domandare-lo bacio nuovamente.
    -Dio Gloria...-sussurra.
    Io allaccio le mie braccia dietro il suo collo e lui mi stringe a se.
    -Gloria ascolta...-io tappo la sua bocca con un dito.
    -La smetti d'essere logorroico?-domando.
    -Non sono logorroico-dice.
    -Se ti ci metti si-sorrido.
    -E' che forse tu...-lo interrompo con le mie labbra sulle sue, ero venuta fin qui per questo, per le sue labbra sulle mie, non per altro, ero venuta qui in piena notte solo per lui...
    -Io non mi fermo più-afferma guardandomi negli occhi.
    -Ti stai fermando troppo spesso!-lo rimprovero.
    Lui scoppia a ridere e poi mi bacia nuovamente....Mi butta sul divano e lui è su di me, che mi bacia il collo, le labbra, il viso, mi sembra di sentire le sue labbra calde ovunque...
    -Davvero sul divano?-ansimo.
    -Non ti piace?-chiede con voce rotta dall'eccitazione.
    -Tu mi piaci da impazzire-dico attirandolo di nuovo sulle mie labbra.
    -Anche tu da impazzire, da sognarti la notte-sussurra.
    -Sognarmi?-chiedo.
    -Shhh non parliamo-mi dice quando si toglie la maglia e io mi beo della visione di quel fisico....-Mi guardi estasiata-ride.
    -Ho motivo per farlo-bacio il suo petto ovunque mentre lui ansima.
    -Il mio ego cresce se mi dici cosi-ride.
    Due secondi dopo mi solleva ancora e poco dopo sono gettata su una superficie morbida molto più vasta del divano, il suo letto.
    -Questo vestitino mi sta snervando-dice ricercando la cerniera.
    Però poco dopo sento un rumore di rottura.
    -Alessandro-urlo.
    -Te lo ricompro giuro-afferma mentre lo trascina via.
    -L'hai davvero strappato?-chiedo.
    -Vuoi davvero litigare adesso?-domanda.
    -Si-affermo, ma due secondi dopo le sue labbra sono sulle mie.
    -Signorina Forti si goda il momento-ride sulle mie labbra.
    -Se lo goda anche lei professor Castelli-affermo accarezzandogli i capelli.
    -Sei cosi bella-sussurra baciandomi la scollatura del seno.
    -La tua tuta-ansimo.
    -Perchè non la togli tu?-mi domanda inchiodandomi con lo sguardo.
    Io velocemente mi libero della sua tuta, poi con poche mosse ci liberiamo del intimo e lui entra in me, io per l'eccitazione conficco le mie unghie nella sua schiena.
    -Dannazione Gloria-sussurra baciandomi.
    -Scusami-sussurro, baciandogli la fronte dolcemente.
    E' qualcosa di strano, di unico quello che Alessandro dentro di me mi fa provare, ero stata solo con Luca, questa in vita mia era la seconda volta che stavo con qualcuno...
    Con Luca ero felice, ero innamorata, con Alessandro è tutta un'altra storia, mi fa sentire venerata, desiderata...
    Spesso durante l'amplesso mi sussurra un sei bellissima o un sei splendida.
    Raggiungiamo il culmine insieme ed è qualcosa di straordinario.
    Finito il tutto io sono da un lato del letto e lui da un altro...
    -Vieni qui-Alessandro mi attira al suo corpo e ci copre.

    POV. ALESSANDRO
    Gloria era venuta qui, era arrivata con un desiderio preciso me...Lo leggevo nei occhi...
    E cosi eravamo finiti a baciarci, spogliarci e rotolarci fra le lenzuola...
    Lei però è la prima a cui ho concesso di rimanere qui, di dormirmi sul mio petto e di farmi accarezzare dal suo respiro caldo, lo stare con lei è stato anche meglio delle aspettative...
    Lei era passione pura.
    Passione nello studio.
    Passione nel modo d'essere.
    Passione a letto.
    Accarezzando i suoi capelli sparsi tra le lenzuola e il mio petto mi addormento, le prime luci del alba mi costringono ad aprire gli occhi, sento stranamente freddo e non per il fatto che abbia dormito nudo, ma per il fatto che Gloria non giaceva più accanto a me, mi alzo infilo i boxer e la trovo in salotto a scrivere un post-it.
    -Non è carino lasciare qualcuno con un post-it-esordisco.
    Lei di schiena sentendo la mia voce salta in aria, si è spaventata.
    -Hai il vestito rotto, ti presto una maglia-dico.
    -Non c'è bisogno-accartoccia il post-it.
    -Apri la mano Gloria-la ammonisco.
    -Sono sciocchezze-sorride.
    -Quando si tratta di te non sono mai sciocchezze, dammi il bigliettino-apro la mano attendendo che lei lo posi lì.
    -Ma tranquillo Alessandro-continua a sorridermi, ma è nervosa.
    -Solitamente sono io quello che scappa, oggi mi sarei svegliato trovando un post-it, ironia della sorte-sorrido.
    Lei mi dà il post-it.
    ''Io non sono cosi, non sarei dovuta venire e più di tutto quello che è successo questa notte non sarebbe dovuto accadere...
    Mi pento.
    Scusa.
    In compenso avrai risolto il tuo ''problema''.''
    -Stavi ancora scrivendo, dovevi aggiungere qualche altra idiozia?-chiedo.
    -Idiozie?-domanda.
    -Io non sono cosi....Cosi come scusa?-domando.
    -Non vado a letto con il primo che capita, non vado a letto con uno con cui non ho una relazione-spiega senza guardarmi negli occhi.
    -Quello che è successo stanotte non sarebbe dovuto accadere...Mi pento, ti penti?-le domando.
    -Si perchè...-la interrompo.
    -Zitta ti prego-vado in camera mia.-Non ho detto che potevi andare via-la trovo di fronte al mio portone.-Metti questa-le passo una maglia.
    -Io non penso...-la interrompo nuovamente.
    -C'è freddo, copriti-affermo.
    -Grazie-indossa la mia maglia.
    -Facciamo finta di niente ok?-le chiedo, lei se ne pente quindi per me è lo stesso. Non la vedo rispondere.-Me ne pento anche io, sei pur sempre una mia studentessa-affermo.
    -Non hai mai avuto questo tipo di scrupoli-dice.
    -Ti giuro che non mi sarei pentito, se ci saremmo svegliati stamattina, avremmo riso, fatto colazione e magari finito di nuovo a letto...Perchè sai Gloria sei l'unica donna con cui ho dormito e sei l'unica con cui riandrei altre mille volte, perchè oltre al sesso, c'è intesa, ma mi pento, perchè sono stato con una ragazzina che la prima cosa che ha fatto dopo essere stata con me è stato scrivere un post-it con scritto mi pento...Quindi adesso mi faccio gli scrupoli e quindi adesso facciamo finta di nulla-dico duro, Gloria mi ha deluso, mi sono fermato qualche volta ieri notte, proprio perchè lei è diversa da tutte, non che io la voglia sposare, ma ho instaurato un rapporto differente con lei, è il sesso ha rovinato tutto.
    -Ci vediamo a lezione-afferma lei.
    Io le chiudo la porta in faccia.
    Decido di fare una doccia, di passare un po' di disinfettante nei segni delle sue unghie sulla mia schiena e di prepararmi per la mia giornata in palestra, avevo bisogno di scaricare le energie negative di quelle giornata.

    POV. GRETA
    Qualcosa di fastidioso e pungente mi accarezza il collo...
    La luce del sole mi costringe ad aprire gli occhi, il collo mi fa malissimo, mi rendo conto di non aver dormito in camera mia, ma sul divano in salotto, un corpo caldo è steso accanto al me e quello che mi punzecchiava il collo era la barba di Cristian...
    Lui aveva la fronte appoggiata ad una mia guancia, il mento sul mio collo e una sua mano giaceva sul mio fianco, in più eravamo anche coperti, che lui nella notte si fosse svegliato e invece che andare a letto ha preferito coprirci e dormire insieme? Ieri sera stavamo per baciarci, la cosa ci sta leggermente sfuggendo di mano.
    -Cristian-sussurro per svegliarlo.
    Due secondi dopo il portone di casa si apre ed entra Gloria con indosso una maglia bianca da uomo sopra il vestitino, viola, ha un volto stravolto.
    -Gloria-affermo.
    Cristian apre gli occhi, si scosta e osserva la sorella.
    Gloria si dirige verso di noi si siede sul tavolinetto e ci osserva in silenzio...
    -Bhe noi abbiamo dormito insieme perchè noi bhe...-Cristian sta cercando di giustificare il nostro comportamento.
    -Lo so che avete dormito insieme, vi ho coperto io-dice Gloria.
    -E' successo qualcosa?-le domando accarezzandole la mano.
    -Sono stata con Alessandro-afferma, io spalanco letteralmente gli occhi.
    -Si lo sappiamo sei uscita con lui...-inizia Cristian ma io lo interrompo.
    -Cristian-lo osservo e cerco di fargli capire il tutto.
    -Stata?-domanda scioccato alzandosi dal divano.
    -E' arrabbiato con me-sospira Gloria.
    -E perchè mai?-domando ancor più sconcertata, lui voleva tanto andare a letto con la mia migliore amica, cosa l'ha fatto arrabbiare?!
    -Me ne sono pentita, lui lo sa ed è arrabbiato, ha detto che con me ci sarebbe stato altre mille volte-spiega.
    -Vuole avere una relazione con te?-domando sconcertata, non ci stavo capendo molto di quella storia.
    -Mi faccio una doccia-afferma Gloria.
    -Gloria-la richiama Cristian.
    Lei si volta, i fratelli Forti si osservano.
    -Vieni qui-Cristian l'abbraccia, io sorrido, Cristian è di una dolcezza unica con sua sorella.

    POV. GLORIA
    Ero stesa sul mio letto quando entra Cristian.
    -Hai intenzione di stare a letto per sempre?-mi domanda.
    -Voglio stare un po' sola-dico.
    -Dai non hai spiegato nulla nemmeno a Greta, si meritava una spiegazione dettagliata-dice sedendosi ai piedi del letto.
    -Non voglio parlarne-affermo e davvero non volevo parlare di ciò che era successo.
    Ero stata con il professor Alessandro Castelli, poi quando questa mattina mi sono ritrovata stretta a lui, il panico si è impossessato di me, mi sono alzata e stavo letteralmente fuggendo via se non fosse che lui se ne è accorto. E poi che cosa squallida che stavo facendo, me ne stavo andando via lasciandogli un post-it...
    L'unica cosa che non ho capito, è stata l'arrabbiatura di Alessandro e quelle cose dette....Sarebbe stato con me altre mille volte? Aveva senso la domanda di Greta, volevo iniziare una relazione con me?...
    -Perchè non mi dici qualcosa?-mi accarezza la gamba Cristian.
    -Ti piace Greta?-gli domando, anche se la mia vita sentimentale era incasinata, avevo fatto caso a quello che succedeva a quei due...
    -Non stavamo parlando di te?-mi domanda.
    -Si si sfuggi dal rispondere-dico.
    -Dovresti parlare con Alessandro secondo me, con la scusa di riportargli la maglia-mi dice.
    Non è una cattivissima idea, dovevamo chiarire qualche punto, io dovevo togliermi quel dubbio...
    -Ogni tanto ti rendi utile-sorrido.
    -Sorellina però non farti coinvolgere troppo, io devo ancora capire cosa vuole Alessandro da te, non voglio vederti soffrire-mi dice.
    Io mi lancio di slancio ad abbracciarlo.
    -Ti voglio bene Cristian-affermo.

    POV. ALESSANDRO
    In palestra avevo cercato come potevo di distrarmi, di non pensare a quella notte appena trascorsa eppure non ci sono riuscito, Gloria era un pensiero fisso, lo era prima che ci stessi insieme figuriamoci adesso è come aver assaggiato qualcosa di afrodisiaco e volerne sempre di più.
    All'uscita della palestra trovo una biondina, che spesso mentre facevo gli esercizi non mi aveva tolto gli occhi di dosso.
    -Ciao-mi sorride.
    -Ciao-le sorrido anche io, devo scordare Gloria, devo togliermela dalla testa.
    -Ti ho notato dentro-mi dice la tizia.
    -Ho visto-continuo a sorridere.
    -Significa che anche io sono stata notata da te?-mi domanda la tizia accarezzandomi il petto.
    -Probabilmente-mi avvicino a lei.-Casa mia?-le domando ad un centimetro dalle labbra.
    -Si-posa le sue labbra sulle mie.
    La tizia in macchina non fa altro che baciarmi e cerca anche di togliermi la maglia...
    -Come ti chiami?-le domando all'improvviso, non sapevo nemmeno il suo nome.
    -Alissa-risponde.
    -Alissa-ripeto.
    -E tu?-mi chiede.
    -Alessandro-rispondo.
    Poi la nostra conversazione si conclude perchè la tizia riprende a baciare il mio viso, le mie spalle, il mio petto...E' davvero ''assatanata'' .
    Arriviamo dentro l'ascensore del mio palazzo e non posso liberarmi di lei e della sua lingua che prepotente si mette a rincorrere la mia, Gloria bacia in tutto altro modo è delicata ma allo stesso tempo passionale, restia a farti vedere che ti desidera ma allo stesso tempo tremendamente vogliosa...Usciti dal ascensore è la sua voce quella che mi chiama...
    -Alessandro-è un sussurro.
    Io mi stacco da Alissa e la trovo di fronte alla mia porta.
    Resto interdetta nel osservarla.
    -Ti ho portato questa-in una busta mi passa la maglia, non stacca gli occhi da Alissa che mi stringe a se come fossi una sua proprietà.
    -Ti ringrazio-affermo.
    -Buon proseguimento di serata-afferma Gloria, osservando Alissa.
    -Sarà una serata magnifica-afferma la tizia baciandomi il collo.
    -Gloria-la richiamo.
    -Devo andare-afferma.
    Ci guardiamo negli occhi, il mio corpo è stretto ad un altra, il mio collo è lambito da labbra vogliose che non sono quelle di Gloria, Gloria è di fronte al ascensore, sospira...Siamo divisi ma i nostri sguardi riescono a dire tutto, riescono a dire, che lei vorrebbe stringermi ancora esattamente come io stringerei lei ancora per ore...
    I nostri sguardi dicono tutto.
    Dicono tutto quello che noi non sappiamo pronunciare.
    -A domani-le sorrido.
    -A domani-afferma prima di entrare in ascensore.
    -A me quando ci pensi?-mi chiede Alissa.
    -Adesso-le bacio la labbra.

    POV. GLORIA
    Entro nel ascensore furiosa, ma cosa credevi Gloria? Che il signor Castelli avrebbe messo la testa apposto con te? Che avrebbe iniziato una relazione seria con te?
    -No Gloria-affermo ad alta voce.
    Alessandro non cambierà mai, Alessandro voleva avermi e mi ha avuto adesso ha risolto il problema e potrà stare con chiunque...
    Si potrà stare con tutte le ragazze del mondo, ma con me ha chiuso!
    Per me sarà il professor Castelli e basta...E poi un giorno mio collega, questa volta si! Questa volta io manterrò le distanze e ho fatto bene a pentirmi...
    Anche se giuro quando mi ha guardato quel istante anche se non ha parlato, mi ha detto cosi tante cose che avrei preso quella biondina per i capelli e sarei saltata fra le sue braccia.
    Angolo autrice
    Belle mie salve :)
    Nuovissimo capitolo...Gloria ha come dire fatto una ''follia''...
    Che ne pensate di questi due?? E di Cristian e Greta?? Spero di leggere qualche vostro commento.
    Tanti saluti piccola_Calliope

     

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    Capitolo 12
    *** Pensavo a te ***


                                         
    Pensavo a te

    POV. ALESSANDRO
    -Chi era quella tizia?-mi domanda Alissa la biondina mentre appena entrati in casa ci baciamo.
    Io ripenso allo sguardo di Gloria...
    Ripenso alle sue labbra corrucciate nel vedermi stretto ad un altra.
    -Lasciamola perdere-sorrido ad Alissa, se iniziavo a pensarla era la fine.
    -Qualche ex?-insiste la tizia.
    -Vuoi stare con me?-le domando.
    -Certo che si-riprende a baciarmi con foga, ma io mi stacco da lei.
    -Allora non domandarmi più nulla inerente a quella ragazza-dico serio.
    -Certo cioccolatino-mi ribacia con ardore, passione, lussuria.-Dov'è la tua camera?-mi chiede tra un bacio e l'altro.
    -Ti ci porto io-la alzo all'altezza della mia vita, come avevo fatto con Gloria la sera prima...
    E la porto in camera mia, la butto sul letto e riprendiamo a baciarci.
    In quella camera aleggia ancora il profumo di Gloria, quel forte ma allo stesso tempo delicato profumo di pesca.
    -Sei un po' distratto cioccolatino-mi sussurra la tizia mentre mi sfila la maglia.
    -Tranquilla-poso ancora le mie labbra sulle sue.
    Labbra che non mi piace assaporare...
    -Hai un fisico straordinario-la tizia mi mordicchia la spalla.
    Ripenso allo sguardo estasiato di Gloria, dopo che mi sono tolto la maglia...Sorrido.
    -Mi aiuti con il vestitino?-mi chiede Alissa.
    Io ripenso al vestito di Gloria che ho strappato perchè troppo desideroso di lei.
    -Senti Alissa no-mi metto a sedere distanziandomi dal suo corpo.
    -Va beh me lo tolgo io-afferma ricercando la cerniera dietro la schiena.
    -Lascia il vestito addosso, ti chiamo un taxi-affermo rimettendomi la maglia e dirigendomi in salotto.
    -Ma scusa perchè?-mi domanda rincorrendomi.
    -Perchè tutta la voglia è passata-dico.
    -A causa della tizia che c'era fuori il tuo appartamento?-mi chiede.
    -Penso che sia meglio se tu aspetti il tuo taxi fuori-dico aprendo il portone di casa, volevo liberarmi in fretta di lei.
    -Un vero gentiluomo-mi guarda malissimo.
    -Ciao Alissa-affermo chiudendo il portone da cui lei è appena uscita.
    Mi butto sul divano affranto, sospiro pesantemente, io credevo che dopo Gloria, sarei riuscito ad andare con chiunque invece...Invece non ci riesco, perchè voglio di nuovo lei.
    Afferro il cellulare e chiamo mia madre.
    -Cucciolotto-afferma lei tutta contenta.
    -Ho litigato con Gloria-sbuffo.
    -E per te questa cosa è importante?-mi domanda lei prona a cantare forse l'alleluia.
    -Sono di cattivo umore-continuo a sbuffare.
    -Oh che meraviglia-afferma felicissima.
    -Meraviglia?-domando.
    -No tesoro sono triste che tu sia triste, hai parlato con Gloria? Hai cercato di farci pace?-mi domanda.
    -Mi ha fatto arrabbiare lei-dico ripensando a quel suo mi pento.
    -E perchè?-mi chiede mia madre e io come le spiego cosa è successo?
    -Mamma preferirei...-mi interrompe.
    -Comprale dei fiori-afferma.
    -Dei fiori?-chiedo.
    -Si voi uomini se dovete farvi perdonare qualcosa o volete fare pace con noi donne dovete comprarci dei fiori-mi dice e la sento sorridere.
    -Ma non credo che Gloria sia un tipo a cui piacciano i fiori-dico.
    -E' una donna Alessandro-mi ammonisce mia madre.
    -Allora forse proverò con i fiori...-dico.
    -Fammi sapere come va ti raccomando e comportati bene con quella dolce ragazza-dice.
    -Non è cosi dolce-scoppio a ridere, Gloria è tutto tranne che dolce, ha un caratterino fin troppo acceso.
    -Dopo un bel mazzo di rose rosse lo diventerà-dice mia madre.

    POV. GRETA
    Erano quasi le 23:00 quando rientro in casa dal turno del pomeriggio e trovo Cristian indaffarato in cucina.
    -Che ci fai qui?-gli chiedo.
    Lui di schiena sentendo la mia voce si spaventa.
    -Ti stavo preparando la cena-mi sorride.
    -La cena?-domando sorpresa, Cristian più giorni passava, più era una sorpresa, aveva un carattere per certi versi particolare, difficile prevedere la sua prossima mossa.
    -Sfoglia con i funghi-esce dal forno una sfoglia profumatissima e dal appetibile aspetto.
    -Perchè?-domando interdetta, erano strane queste premure.
    -Tu mangi male Greta a causa del tuo lavoro, sono convinto che spesso e volentieri salti dei pasti, è importante avere un'alimentazione corretta di conseguenza, ti ho preparato qualcosa di squisito da mettere sotto i denti dopo una lunga giornata lavorativa-mi sorride e io perdo mille battiti, ha un sorriso meraviglioso, lui fisicamente è già meraviglioso, ma quando sorride le stende tutte e poi anche quando cucina è qualche giorno che mangio ciò che prepara lui e devo dire che è decisamente bravo.
    -Gra gra grazie-balbetto.
    -Si ma non ti ci abituare-mi fa l'occhiolino.
    -Che non sia mai-sorrido.
    -Sei sempre una gallinella-ride di gusto.
    E poi posa sul tavolo un piatto di quella succulenta sfoglia.
    -Mi faccio una doccia, dopo mangio-affermo.
    -E dopo va' da Gloria, prova a parlarci tu, con me non parla molto-afferma.
    -Sei carino quando ti preoccupi per tua sorella-sorrido spontaneamente.
    -Io sono legatissimo a lei e non voglio che per nessun motivo soffra-mi spiega.
    -Certe volte mi dispiace essere figlia unica...Mi sarebbe piaciuto avere un fratello cosi protettivo-continuo a sorridere.
    -No tesorino se tu fossi stata mia sorella, non sarei stato carino come lo sono con Gloria, con te sarei stato un demonio-ride di gusto.
    Io gli do un pugnetto sulla spalla.
    -Vai a farti la doccia sento un leggerissimo feto di sudore-si butta sul divano ridendo.
    -Feto?-domando sorpresa, mi annusoe mi rendo conto che non è vero, non puzzo per niente.-Brutto cretino-afferro il legno della scopa e mi avvicino a lui.
    -Non farmi male-inizia a correre per il salotto.
    -Io ti distruggo se ti prendo-urlo.
    -Ricordati della splendida sfoglia che ti ho preparato-continua a correre e ridere.
    -Io ti ammazzo Cristian Forti-continuo ad urlare.
    Sto per catturarlo quando...
    -Ma che succede qui?-Gloria esce dalla sua camera e il colpo per Cristian lo prende lei.-Che dolore-si accarezza la testa dolorante.
    -Sorellina-Cristian si avvicina di corsa a lei.
    -Oddio tesoro scusami-affermo mortificata.
    -E' colpa tua-Cristian mi guarda male.
    -E' tutta colpa tua idiota-sbraito io.
    -Sei tu quella manesca in questa casa-mi fulmina.
    -E tu l'idiota che mi provoca-sbuffo.
    -La smettete? Ho una commozione celebrale io e voi litigate-sbuffa Gloria.
    -Ti prendo il ghiaccio-afferma Cristian.
    -No lo prendo io-dico.
    -Lo prendo io-dice e tutti e due allora corriamo fino al freezer e ci spintoniamo per chi debba prendere il ghiaccio per primo.
    -E' ufficiale io vivo con due idioti-afferma Gloria.-Ohi ohi che dolore-si lamenta.
    Io mordo la spalla di Cristian e prendo il ghiaccio che prontamente porto alla mia migliore amica.
    -Scusami tesoro eccoti il ghiaccio-dico.
    -Si si ok-sbuffa lei.
    -Tu sei un pericolo pubblico davvero!-mi fulmina Cristian.
    Io scoppio a ridere, lui si toglie la maglia e le mie risate cessano, di fronte a uno spettacolo come quello si può solo sbavare.
    -Mi resterà il segno infermierina dei miei stivali-sbuffa sonoramente.
    Io riprendo a ridere con piacere.
    -Vieni con me-Gloria mi prende per mano e mi conduce in camera sua, addio alla mia doccia rilassante e alla fetta di quella squisita sfoglia.
    -Vuoi parlare di Alessandro vero?-le domando appena siamo sole.
    -Si-sbuffa.-A quest'ora starà introducendo le sue beltà nelle virtù di una stupidissima biondina-sbuffa sonoramente.
    -Sei gelosa-affermo ridendo.
    -E' con un'altra ti rendi conto? Dopo che ieri è stato con me adesso è con un'altra-dice nervosa.
    -Gloria sapevi benissimo che Alessandro era un donnaiolo-le dico, per quanto mi dispiaccia che a lei piaccia quel donnaiolo ma è cosi.
    -Uffa uffa-sbuffa.
    -A te piace parecchio-affermo seria.
    -No-continua a sbuffare lei.
    -Gloria-la guardo negli occhi.
    -Un pochettino forse-ammette diventando rossa.
    -Un pochettino tanto-rido di gusto.
    -Ma ti rendi conto? Era con un'altra-ricomincia a sbuffare.
    -Tesoro purtroppo Alessandro è un idiota-le accarezzo la mano.
    -In realtà tutti gli idioti li conosco io-afferma.
    -E anche io-dico.
    -No tu no, hai conosciuto mio fratello-Gloria sorride.
    -Tuo fratello è il capo degli idioti-dico ripensando alla lotta con la scopa di poco prima.
    -Vi piacete anche se non ve lo dite-ride di gusto Gloria.
    -Convinta tu-affermo sbuffando.
    -A te Cristian piace come a me piace un pochettino Alessandro-dice.
    -No Gloria ti sbagli-affermo.
    -Perchè non sono convinta dalle tue parole?-mi domanda.
    -Perchè hai la testolina malata e con il colpo in testa di poco prima ho contribuito anche io-rido.
    -Perchè Alessandro è cosi? Mi fa innervosire cosi tanto-dice coprendosi il volto con il cuscino.
    -Gloria secondo me gli piaci anche tu, solo che lui è abituato a ben altro ed è difficile capirlo per lui-affermo e sono convinta di ciò, il fatto che Alessandro abbia detto a Gloria che ci sarebbe stato ancora e ancora con lei mi ha convinto di ciò, Alessandro non è un tizio che va con la stessa ragazza due volte, se vuole ancora Gloria un motivo ci sarà, non è soltanto uno sfizio sessuale.
    -Io non penso-afferma Gloria.
    -Va bhe tu sei la sorella di Giacomo Leopardi, sei il pessimismo fatto persona, figuriamoci se la pensi come me-affermo ridendo e anche lei scoppia a ridere.-Gloria ti posso fare una domanda?-dico, lei annuisce.-Ma Alessandro a letto è bravo? Cioè voglio dire con quelle gran belle beltà-rido di gusto.
    Gloria mi dà un colpo di cuscino sul viso.
    -Sei peggio di Cristian quando ti ci metti-ride.
    -Allora?-insisto.
    -Si è bravo si!-sbuffa Gloria.
    -Lo sapevo-mi alzo e mi metto a saltare per tutta la sua camera.
    -Smettila Greta-mi ammonisce.
    -E ci credo che ti piace-continuo a ridere.
    Lei mi lancia il cuscino addosso, ma poi inizia a ridere con me.

    POV. ALESSANDRO
    Sto sistemando il proiettore per la lezione quando entra Gloria e la mia attenzione si indirizza su di lei.
    Indossa una gonna rossa a palloncino e una graziosissima camicetta bianca a pois rossi.
    Mi guarda un istante e poi per il resto della lezione il suo sguardo non si posa nemmeno per sbaglio su di me.
    A fine lezione la vedo uscire velocemente dall'aula e senza sistemare il proiettore la rincorro.
    -Gloria-la chiamo, ma lei continua a camminare imperterrita.-Che testarda-affermo tra me e me.
    Accelero il passo e la raggiungo, la blocco da un polso.
    -Professor Castelli desidera?-mi domanda serissima.
    Qualcosa dentro di me urla TEEEEE.
    Io scuoto la testa per scacciare via quei pensieri.
    -Mi eviti?-le domando.
    -Scusi ma vado di fretta e ho altro da fare piuttosto che dare importanza a cose cosi poco rilevanti-dice.
    -Gloria sei cosi odiosa quando fai cosi-sbuffo.
    -La ringrazio professor Castelli detto da lei è un complimento-mi guarda malissimo.
    -Non mi hai dato del lei quando era giusto che lo facessi e adesso questo tuo comportamento stona-la rimprovero, mi dà del lei dopo che siamo stati insieme.
    -Ha ragione sarei dovuto essere più professionale ai tempi, ma adesso posso rimediare ai miei errori-dice.
    -Gloria la smetti?-mi stavo innervosendo.
    -Professor Castelli mi scusi ma adesso devo andare-volta le spalle.-Ah ho aggiunto qualcosa di nuovo alla tesi le invierò una mail che spero corregga al più presto, arrivederci-mi fa un piccolo sorriso, falsissimo, di quelli che si fanno al professore antipatico e va via.
    -Maledizione-sbuffo appena rimango solo.
    Alle 18:00 in punto sono fuori casa di Gloria, suono il campanello e mi viene ad aprire Cristian.
    -Cristian-gli sorrido.
    -Dovrei spaccarti la faccia sei stato con mia sorella-afferma.
    -Vogliamo litigare?-gli domando.
    -Hai un bel mazzo di rose rosse in mano, non ti picchierò-mi sorride.
    Si scosta e mi fa entrare.
    -Cos'è questo caos?-chiedo sentendo una forte musica proveniente dalla camera di Gloria.
    -Mia sorella, oggi è davvero intrattabile-sbuffa.
    Io sorrido...Sono io a renderla più intrattabile del solito, non so perchè questa cosa mi fa sentire...Stranamente felice.
    -Posso andare? Vediamo se posso risolvere il problema-sorrido.
    -Vai-Cristian sorridendo mi dà una pacca sulla spalla.
    Apro la porta della camera di Gloria e la trovo ad occhi chiusi, con indosso un cortissimo pantolincino grigio e una canottina fuxia che salta sul letto con la musica a tutto volume...
    Inizio a dubitare che questa ragazza abbia realmente 25 anni.
    In silenzio la osservo un po' fare la ''pazza'' e sorrido è cosi buffa.
    Ad un certo punto si mette anche a canticchiare....
    A quel punto scoppio a ridere, lei apre gli occhi e mi vede.
    -Alessandro-urla sorpresa, scendendo dal letto.
    -Davvero maturo signorina Forti-continuo a ridere di gusto.
    -Che ci fai qui?-mi domanda abbassando la musica.
    -Spero che le rose ti piacciano-sorridendo le porgo il mazzo di rose rosse che avevo comprato sotto consiglio di mia madre.
    Lei le afferra e le annusa.
    -Carine-ammette, ma sempre troppo fredda.
    -Ho un altro regalo-dico passandole una busta.
    Qui la vedo più sorpresa...
    -Cos'è?-mi chiede afferrando la busta.
    -Apri no?-sorrido.
    Apre la busta e fuoriesce l'abito viola che la avevo comprato, due notti fa, io avevo rotto il suo e venendo qui quest'abito in vetrina ha attirato la mia attenzione.
    -Alessandro-afferma.
    -Diciamo che per un vestito viola che viene rotto da uno stupido ne arriva uno nuovo, comprato sempre dallo stesso stupido-le sorrido.
    Non era proprio come il suo, forse questo era un po' piè elegante ma secondo me a lei sarebbe stato magnificamente, finalmente mi sorride.
    -Non ti saresti dovuto disturbare-mi dice.
    -Sono sincero non volevo comprarlo, non volevo rimediare al vestito rotto di due notti fa, ma poi venendo qui, l'ho visto e mi sei venuta in mente tu e l'ho comprato-le dico.
    -E' molto bello-mi sorride.
    Io nella prima volta in vita mia mi sento in imbarazzo con una ragazza.
    -Professor Castelli, si tolga la giacca e le scarpe-mi sorride.
    -Per fare cosa?-le domando perplesso.
    -Fidati di me-mi continua a sorridere.
    Io faccio quello che mi dice e la vedo salire di nuovo sul letto in piedi.
    -Mi conceda questo ballo-ride e mi porge la mano.
    -Davvero dobbiamo ballare su un letto?-le domando ridendo.
    -Per una volta la smetta d'essere l'impeccabile Alessandro Castelli-mi sorride.
    Io afferro la sua mano e salgo sul letto accanto a lei.
    Lei posa una mano sulla mia spalla, una mia mano la poggia su un suo fianco e l'altra l'intreccia alla sua libera, piano e piano e impacciati come non mai a causa delle coperte iniziamo a ballare sul suo letto.
    -Non ho mai ballato un lento su un letto-scoppio a ridere.
    -Io e Cristian quando eravamo piccoli lo facevamo sempre-mi sorride Gloria.
    I nostri occhi si inchiodano e continuiamo a ballare, nemmeno facciamo caso d'essere su un letto in questo momento ci sono solo i suoi occhi nei miei, in questo momento ci siamo solo io e lei che balliamo.
    Improvvisamente Gloria perde l'equilibrio e cade sul letto trascinandomi su di lei.
    I nostri visi sono vicinissimi e il mio cuore non smette proprio di andare più veloce.
    -Quanto sei bella-affermo.
    Lei mi accarezza il viso e mi sorride.
    -Non ci ho fatto niente con quella ragazza ieri-dico.
    -E perchè?-mi domanda lei non smettendo di sorridere.
    -Pensavo a te-ammetto.
    Lei mi regala un sorriso dolcissimo e poi le sue meravigliose labbra sono sulle mie, il mio cuore fa venti capriole di seguito, anche io le accarezzo il delicato viso, il nostro bacio non è come quello dell'altra notte, questo è un bacio che in vita mia non ho mai dato un bacio casto, fine, delicato, è un sfiorarsi, un respirare dolcemente dalla bocca dell'altra.
    Sono incantato dal movimento della sua mano sul mio viso, sono incantato dalle sue labbra che toccano le mie e dai suoi occhi luminosi...Gloria mi incanta e in questo momento non c'è posto migliore in cui vorrei essere.
    E la cosa che più mi preoccupa è che non ho voglia di fare sesso, ma mi basta non saperla più arrabbiata con me e sfiorare le sue carnose labbra.

    POV. CRISTIAN
    Mi domando cosa stiano facendo quei due da più di mezz'ora in camera di Gloria, non sento urla quindi non si stanno uccidendo, non sento rumori molesti quindi non stanno facendo sesso, sento solo la musica che scorre....
    -Chi era prima?-mi domanda Greta uscendo dalla sua camera dopo il pisolino pomeridiano.
    -Alessandro-dico.
    -Gradi beltà?-mi domanda illuminandosi.
    -Si-sbuffo io.
    -Cos'è ti dà fastidio che lo chiami cosi?-domanda ridendo sedendosi accanto a me.
    -Assolutamente no-dico, anche se in realtà mi infastidisce un po'.
    -Ma cosa sta facendo con Gloria?-mi chiedo.
    -Si stanno ascoltando la musica-affermo più che sorpreso.
    -La musica?-mi chiede scettica Greta.
    In quel istante suona il mio cellulare, è mia madre.
    -Tesoro-afferma contenta.
    -Ciao mamma-sorrido, è un po' che non la sento.
    -Come stai? Mangi?-mi chiede.
    -Si mamma-sorrido, mia madre è sempre stata molto apprensiva sia con me che con Gloria.
    -E tua sorella?-mi domanda.
    -Sta più che bene-rispondo.
    -Menomale, si sente ancora con quel ragazzo?-mi chiede.
    -Quale ragazzo? Alessandro?-domando.
    -Si chiama cosi? Ci è uscita l'altra giorno-mi dice mia madre.
    -Si Alessandro, comunque si si, si sentono, sono insieme adesso-affermo.
    -Oh che bello non vedo l'ora che tua sorella si sistemi-dice mia madre.
    -Mamma non correre, Alessandro è un ragazzo un po' particolare-dico.
    -Come particolare? Cristian non farmi preoccupare-dice.
    -Tranquilla mamma lo controllo io-la rassicuro.
    -Cri perchè questo venerdi tu Greta, Gloria e questo ragazzo non ci raggiungete a Napoli?-mi chiede.
    -Mamma è un'idea grandiosa-dico entusiasta.
    -Allora vi aspetto eh, ti raccomando mangia, un bacio grosso amore di mamma-mi saluta mia madre.
    -Ho un piano-affermo guardando Greta.
    -Del tipo?-mi domanda Greta.
    -Questo fino settimana scendiamo a Napoli tutti e quattro-dico.
    -Alessandro anche?-domanda sorpresa Greta.
    -Si dobbiamo dare una smossa a quei due si vede che vogliono stare insieme, oggi lui è venuto qui con un mazzo di rose rosse, Greta devi sapere che quelli come noi se lo fanno è solo perchè alla ragazza in questione ci tengono-dico.
    -Oh che meraviglia-Greta fa un saltello.-Sono cosi felice per Gloria-afferma, mia sorella è davvero fortunata ha una migliore amica che le vuole molto bene.
    -Ci stai?-le chiedo.
    -Ma certo-risponde.
    -Ma Gloria non deve sapere che Alessandro verrà con noi, organizzo tutto io e ci penso io a convincerlo-dico.
    -Perfetto-sorride Greta.
    -Batti cinque-le porgo la mano e lei subito batte la sua sulla mia.
    Dopo di che mi alzo e apro la porta di Gloria.
    -Sai Alessandro pensavo che...-mi interrompo trovando Alessandro steso sua mia sorella intento a baciarla.
    -Wow-sussurra Greta dietro di me.
    -Alessandro sai pensavo che potremmo farci quel famoso aperitivo ti va?-domando.
    -Cristian bussare no vero?-mi domanda Gloria fulminandomi.
    -Si ok possiamo andare-Alessandro si stacca da Gloria in completo imbarazzo.
    Mezz'ora dopo siamo seduti al bar.
    -Scusa per oggi-dice.
    -Perchè?-chiedo.
    -Mi hai trovato cosi con tua sorella immagino che..-lo interrompo.
    -Tranquillo-sorrido.
    -Sul serio?-mi domanda, io annuisco.-Bene-mi sorride anche lui.
    -Io sono tranquillo perchè vedo che mia sorella ti piace, oltre il sesso...-dico, lui cambia espressione, immagino sia spaventato dalla cosa, e proprio per questo bisogna insistere adesso.-Dovrei chiederti una cosa-dico.
    -Dimmi-afferma un po' preoccupato, forse pensa che gli faccia qualche domanda inerente alla notte che lui ha trascorso con Gloria.
    -Che programmi hai per questo fino settimana?-chiedo.
    -Nulla di speciale perchè?-domanda.
    -Mia madre ha invitato a Napoli, me, te Greta e Gloria-sorrido.
    -E perchè anche me?-mi domanda perplesso.
    -Gloria le ha parlato di te, ti va di venire?-chiedo.
    Lui ci riflette qualche istante ma poi sorridendo annuisce.
    -Però non dobbiamo dire nulla a Gloria ok?-chiedo.
    -Perchè?-domanda.
    -Fidati di me è meglio cosi-sorrido.
    -Va bene-sorrido anche lui.
    Angolo autrice
    Salveeeee carissime :)
    Nuovo aggiornamento...Alessandro sta decisamente cambiando, non trovate?? 
    E tutti poi li vogliono insieme, Cristian, Greta e le due mamme...Ci sarà da ridere con questi due ancora ahahah, come del resto anche con Cristian e Greta che sono troppo carini :3
    Un mega bacione belle mie :*
    Tanti saluti piccola_Calliope

     

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    Capitolo 13
    *** Davvero Alessandro ***


                                       
    Davvero Alessandro

    POV. GLORIA
    Greta come un uragano entra in camera mia.
    -Dimmi tutto-afferma entusiasta sedendosi sul letto accanto a me.
    -Non so nemmeno io che è successo-dico.
    -Io ho visto delle labbra che baciavano le tue-dice.
    -Oddio-mi copro il viso con il cuscino, ripensando a quei dolci baci che c'erano stati tra me e Alessandro.
    -Sei cotta-sorride Greta e mi dà un pizzicotto sul fianco.
    -Non esagerare ora-mi scopro il viso.
    -Esagero, esagero-ride.
    -Mi ha comprato questo vestito-gli mostro il carinissimo abitino viola che Alessandro mi ha comprato.
    -Che gusti raffinati che ha mister grandi beltà-ride Greta.
    -Dai non chiamarlo cosi-sbotto.
    -E come dovrei chiamarlo? Amoruccio di Gloria?-mi domanda ancora ridendo.
    -Mamma mia-sospiro e mi ributto sul letto.
    -Mi sembri una ragazzetta che ha a che fare con la sua prima cottarella-mi dice la mia migliore amica.
    -Mi succedono cose strane quando Alessandro è nei paraggi-affermo e tutto ciò che dico è vero, Alessandro mi ha letteralmente scombussolato la vita, per l'ennesima volta non dovevamo provare ad essere professionali? Perchè non ci riusciamo mai?
    -Ti piace Gloria è semplice-afferma Greta.
    -E cosa faccio?-chiedo.
    -Tu piaci a lui guarda-la mia migliore amica mi dà un pizzicotto sul naso.
    -Ma lui...-Greta mi interrompe.
    -Lui avrà bisogno di maggior tempo per capire che gli piaci da morire-mi sorride dolcemente Greta.
    -Speriamo che Cristian non combini impicci-affermo preoccupata dall'uscita di Cristian e Alessandro.
    -Tranquilla-Greta mi sorride.
    -Voi due non state tramando nulla vero?-domando.
    -Ma che piccolina-Greta mi scompiglia i capelli.

    POV. ALESSANDRO
    Dopo l'uscita con Cristian raggiungo casa mia, mi tolgo tutti gli indumenti tranne i boxer, mi butto sul letto, osservo il soffitto e sorrido...
    Mi sono sempre chiesto cosa si provasse ad essere felici? Ma tremendamente felici...Immagino che i miei sentimenti di questo momento siano la felicità...
    Chi è felice non smette di sorridere e io non ci riesco.
    -Oh Gloria, Gloria cosa mi stai facendo?-domando e sorridendo mi copro il viso con un cuscino.
    In vita mia non avevo mai provato qualcosa di simile...
    Il mio sonno di quella notte è tormentato, sogno Gloria stretta tra le braccia di un altro uomo, impegnata a ballare un sensuale tango.
    Infatti il risveglio non è sereno come il precedente...Quel ragazzo aveva un viso conosciuto, ma non ricordavo esattamente dove l'avessi incontrato e chi fosse, eppure aveva a che fare con Gloria...
    Mi volto verso il comodino dove vedo il mio cellulare lampeggiare.
    Un nuovo messaggio dalla ''Signorina Forti''.
    ''Buongiorno :) ''
    Le rispondo.
    ''Gloria ho 28 anni, non ti manderò il buongiorno accompagnato da uno stupidissimo smile...''
    ''Mi scusi egregio professor Castelli :P''
    ''A dopo :P''
    ''La linguaccia la manda?''
    ''Ahahaha a dopo Gloria''.
    Non messaggiavo con una ragazza forse dai tempi del liceo, quando una ragazzetta era innamorata di me e non faceva altro che contattarmi con stupidissimi sms, l'inquietudine data da quello strano sogno, sparisce con quei messaggini.
    Arrivato in facoltà mi reco in aula dove trovo già Gloria, che indossa degli aderenti jeans che fasciano in maniera perfetta le sue forme e una camiccetta bianca, le sorrido.
    -Buongiorno a tutti-esclamo.

    POV. GLORIA
    Oggi Alessandro era più bello del solito, o erano forse i miei occhi a vederlo più bello...
    L'ho pensato l'intera serata dopo l'accaduto dello scorso pomeriggio, non c'era lussuria in quei nostri baci, ma una tenerezza che forse solo Luca mi aveva donato ai tempi...
    Alessandro si faceva cullare da me e sembrava quasi incantato...
    Ieri era successo qualcosa di magico tra me e lui.
    Seguire la sua lezione oggi mi sembra impossibile, lui è cosi bello mentre si passa una mano fra i capelli, o mordicchia il cappuccio della penna...
    -Prof mi scusi-lo interrompe una tizia, con un top più che succinto.
    -Mi dica-Alessandro gli sorride.
    -Potrebbe spiegare nuovamente l'ultimo concetto, sa non sono riuscita a prendere appunti-sorride la tizia.
    -E perchè non ha preso appunti?-chiede serio Alessandro.
    -Professore lei le distrae le pollastrelle qui dentro-afferma un altro mio collega.
    Alessandro a quella battuta ride, ma davvero? Si sente compiaciuto da ciò?
    Trascorro il resto della lezione a copiare le sue slide.
    A fine lezione lui mi fa segno di avvicinarmi.
    -Desidera?-domando un puntino inacidita.
    -Signorina Forti devo parlarle della tesi, venga nel mio ufficio-afferma mentre una serie di miei colleghi ci passano vicino.
    Io in silenzio seguo Alessandro nel suo ufficio.
    -Ha corretto le ultime pagine che le ho inviato?-gli domando appena siamo soli.
    -Perchè mi dai del lei?-mi domanda chiudendo la porta e spingendomi contro...Intrappolandomi con il suo corpo.
    -Devo fare qualche correzione?-domando spintonandolo via.
    -Gloria che ti prende?-domanda.
    -Allora?-domando.
    -No la tesi è perfetta, ora mi dici cosa ti succede?-mi domanda nuovamente, avvicinandosi.
    -Nulla, posso andare?-chiedo.
    -No che non puoi andare-afferma, allentando un po' il nodo della cravatta, si stava forse innervosendo un pò.
    -Non dobbiamo dirci altro posso andare!-mi stavo innervosendo io adesso però, non volevo stare con un cretinetto che si compiaceva per il fatto che distraesse le sue studentesse con il suo fisico avvenente.
    -Fino a stamattina andava tutto bene, che è successo?-mi blocca con il suo corpo contro la scrivania.
    -Dovremmo fare finta che non ci siano stati-dico.
    -Cosa?-domanda e leggo maggiore nervosismo di poco prima nei suoi occhi.
    -Lo sai bene-dico.
    -I baci di ieri?-mi domanda avvicinando il suo volto al mio, tanto da farmi ingoiare nervosamente.
    -Si-dico.
    -Possibile che ogni volta fai una cosa e poi ti penti?-mi domanda.
    -Io faccio quello che vo...-le mie parole muoiono sulle sue labbra contro le mie.
    Io subito circondo il suo collo con le mie braccia lui spinge qualche pratica che ha sul tavolo per terra e mi adagia sulla scrivania, questi baci non sono come quelli di ieri, sono passionali ardenti, tanto che le mani di Alessandro si avventurano sui bottoncini della mia camicetta, apre i primi quattro quando la porta del suo ufficio si spalanca.
    -Davvero interessante-afferma il professor Vinci.
    Alessandro si mette di fronte a me.
    -Professore-dice in imbarazzo mentre io chiudo la camicetta.
    -Salve-sorrido al professore sicura d'essere rossissima, che figuraccia.
    -Gloria Forti con Alessandro Castelli-il professore scoppia a ridere.
    Io guardo Alessandro.
    -Il rossetto-sussurro.
    -Cosa?-mi domanda.
    -Il rosso fragola non ti dona Alessandro è questo quello che sta cercando di dirti Gloria-afferma il professore divertito.
    Io in silenzio afferro la borsa e passo un fazzoletto ad Alessandro.
    -Ho detto ad Alessandro che alla prossima studentessa che si fosse intrattenuta con lui lo avrei licenziato-dice il professore.-Mossa davvero poco furba da parte tua Alessandro portarla in ufficio-continua lui guardando male Alessandro.
    -Ma io...-il professore mi fa segno di tacere.
    -Gloria non è come le altre-dice Alessandro.
    -Oh davvero?-chiede il professore ridendo.
    -Davvero-afferma Alessandro convinto e spero con tutto il cuore che non lo stia dicendo solo perchè non vuole perdere il posto, ma perchè un po' ci crede anche lui.
    -Gloria non odiavi il qui presente professor Castelli?-mi chiede.
    -E' cambiato qualcosa-sorrido ad Alessandro.
    -Dovrei credervi?-ci domanda il professore.-Certo Gloria che se tu non fossi un'uscita occasionale io non potrei impedire ad Alessandro di uscire con la sua ragazza-afferma il professor Vinci.
    -Non è la mia ragazza, ma non è una notte e via-dice Alessandro convinto.
    -Vi state frequentando quindi?-chiede il professor Vinci e io annuisco.-20 e 30 a casa mia, siete invitati a cena-ci sorride il professore.
    -Ci saremo-sorride Alessandro.
    -Alessandro sistema l'ufficio-guarda i fascicoli per terra.-E tu Gloria hai la camicetta abbottonata male-mi sorride e poi esce dal ufficio.
    -Voglio sparire-affermo sedendomi e coprendomi il viso.
    Alessandro scoppia a ridere.
    -Ma tu ridi?-chiedo nervosa.
    -E cosa devo fare?-si siede accanto a me.
    -Come facciamo adesso?-domando in ansia.
    -Ci comportiamo come sempre-mi sorride lui.
    -E cioè?-domando.
    -Ci stuzzichiamo e battibecchiamo come sempre e se ci vogliamo baciarci ci baciamo-mi sorride.
    -Come la fai semplice-affermo.
    -E' semplice Gloria-avvicina la mia sedia alla sua.-Per esempio adesso io vorrei baciarti e lo farò-posa le sue labbra sulle mie.
    Quando ci stacchiamo non facciamo altro che sorriderci.
    Io gli accarezzo delicatamente il viso.
    -Stasera andiamo a cena da lui quindi?-chiedo.
    -Si-Alessandro mi dà un piccolo bacio a stampo.
    -Va bene-adesso sono io a baciare le sua labbra.
    -Ti sistemo la camicetta-afferma ridendo.
    -Posso farlo io-dico.
    -Voglio farlo io-mi bacia nuovamente con la passione di poco prima, tirandomi sulle sue gambe.
    -Non voglio che rientri Vinci-affermo staccandomi da lui.
    -Vieni qui-Alessandro mi fa sedere sulle sue gambe comodamente, mi sbottona la camicetta, mi accarezza dolcemente la pelle lasciandomi un piccolo bacio accanto al ombelico e poi richiude il tutto.-Adesso è di nuovo impeccabile signorina Forti-mi sorride.
    Io gli bacio le labbra.
    -Vai a casa o non rispondo di me-mi sorride con lussuria e dolcezza allo stesso tempo, quest'uomo è un attentato per il mio cuore.
    -A stasera-prendo la borsa ed esco dal suo ufficio.

    POV. ALESSANDRO
    Ero sotto casa di Gloria ad attenderla per andare a cena dal professor Vinci, ripensando a ciò che ci era accaduto riprendo a ridere, nella prima volta in vita mia ero stato in imbarazzo a farmi scoprire con una ragazza, ma allo stesso tempo mi era piaciuto...Mi era piaciuto che ci avessero beccato, che come due ragazzini ci sentissimo in imbarazzo e avessimo ovunque i segni di quei nostri baci passionali.
    All improvviso il mio sportello si apre.
    -Scendi su-afferma Gloria.
    -Devo controllare come sei vestita?-le chiedo, ripensando alla cena con mia madre, in cui si era comportata cosi.
    -Come sto?-si toglie il cappotto è ha addosso l'abito che le ho regalato io, il mio cuore fa 30.000 capriole.
    -Splendida-affermo, Gloria mi sorride.
    -Non ti posso baciare professor Castelli-mi dice.
    -E perchè mai?-domando.
    -Mi toglieresti questo meraviglioso rossetto viola prugna-ride e poi entra in macchina.
    Durante il tragitto lei accende la radio e canticchia qualche parola delle canzoni che conosce, è cosi bella e spontanea e mi sta modificando totalmente la vita, ma per il momento a me va bene cosi.
    -Ma alla fine non mi hai mica detto cosa avevi oggi-affermo all'improvviso.
    -Che avevo?-fa finta di niente lei.
    -Per cosa eri arrabbiata-dico.
    -Non ti importa-sbuffa.
    -Mi importa e come, perchè centravo io-affermo.
    -Mi ha dato fastidio che tu ti compiacessi del fatto che per il tuo aspetto distrai noi studentesse-afferma con una visino da cucciola.
    -Gloria-la chiamo.
    Lei mi guarda negli occhi.
    -Vieni qui-si avvicina al mio viso.
    -Poco mi importa del tuo rossetto-le bacio le labbra, ma solo per un secondo visto che ero alla guida.-Io voglio distrarre solo te-le accarezzo la mano che giace sul suo sedile.
    -Che significa?-mi chiede speranzosa.
    -Che è la prima volta che in vita mia mi sento cosi, andiamo piano, ma andiamo-le sorrido.
    -E dove andiamo?-mi chiede ridendo.
    -In questo momento stiamo andando all'inferno, il professor Vinci, ci farà mille domande-dico.
    -E noi risponderemo a tutto-mi sorride.
    Arriviamo a casa del professor Vinci e Gloria di fronte al portone mi prende per mano.
    -Per essere maggiormente credibili-mi sorride.
    -Va bene-sorrido anche io.
    -Benvenuti carissimi-afferma il professor Vinci accogliendoci.
    -Alessandro-Odette sua moglie mi viene ad abbracciare.
    -Odette lei è Gloria-affermo.
    -Ciao splendore-Odette bacia le guance di Gloria.
    -E' una mia studentessa cara, ma futura assistente-afferma il professor Vinci.
    -Sediamoci a tavola su-afferma Odette.
    Gloria osserva attenta i vari particolari di quella casa, la casa del professor Vinci è davvero molto bella ed elegante, l'ha arredata sua moglie che ha grande gusto.
    -E le sue figlie?-chiedo.
    -Lontano da te grazie a Dio-risponde il professor Vinci.
    -Perchè?-domanda Gloria.
    -Perchè il signorino ha avuto una notte di passione con mia figlia Melissa, mia figlia maggiore-afferma Alberto Vinci.
    Gloria mi guarda un istante e poi stacca la mia mano dalla sua.
    -Gloria sei la ragazza di Alessandro?-domanda Odette.
    -Si-rispondo io.
    -No-risponde Gloria.-Ci stiamo frequentando-specifica.
    -Bhe si-dico.
    -Siete carinissimi, finalmente forse metterai la testa apposto Alessandro-sorride Odette.
    -Io me lo auguro vivamente-afferma Alberto Vinci.
    Ci sediamo a tavola ma Gloria sembra un po' scocciata.
    -Qualcosa non va?-le domando.
    -Tutto apposto-risponde.-Complimenti Odette l'antipasto è squisito-sorride alla moglie del professor Vinci.
    -Tutte avrei pensato come possibili fidanzate di Alessandro ma non te Gloria-sorride il professore.
    -Ma guardi nemmeno io mi immagino come sua possibile fidanzata-dice Gloria e mi guarda un istante male.
    -Gloria-la richiamo.
    -Qualcosa non va?-domanda Odette.
    -No nulla-risponde Gloria.
    -Ti ha infastidito il sapere che sia stato anche con mia figlia?-le domanda il professore.
    -Io penso che l'argomento Melissa possa anche essere chiuso-intervengo, avevo capito anche io che Gloria si stava indisponendo per questo e non volevo che la cosa peggiorasse.
    -E' troppo scomodo no?-mi domanda Gloria.
    -Gloria poi ne parliamo-le dico, eravamo pur sempre a casa del nostro principale.
    -Ma tesoro non preoccuparti delle vecchie fiamme di Alessandro, l'importante è che nella sua vita ci sia tu adesso-le sorride Odette e io le sono grato.
    -Infatti-affermo.
    -Si infatti-Gloria continua a guardarmi male.
    -Mi dispiace Alessandro-afferma Alberto Vinci.
    -Nulla-dico, avrebbe potuto evitare.
    Gloria per tutta la serata risponde a monosillabi, io le accarezzo una gamba e lei si allontana da me.
    -Cara il dolce ti piace?-le domanda Odette e lei annuisce.
    -Potresti anche dire si-sbotto nervoso, il suo comportamento mi stava indisponendo.
    -Qualche problema?-chiede guardandomi male.
    -Si è una serata che per una sciocchezza ti comporti cosi-sbuffo.
    -Sciocchezza? No tesoro scusa se non mi va a genio che il ragazzo con cui mi frequento sia stato con un milione di donne, se mai ti porterò a casa mia dovrò preoccuparmi anche a presentarti le mie cugine e le mie zie con il terrore che tu possa saltare loro addosso-sbotta nervosa.
    -Ma davvero Gloria?-domando più nervoso di lei, mi stava offendendo.
    -Davvero Alessandro-afferma.
    -Ha ragione Odette non dovrebbero interessarti tutte le mie donne del passato ma il fatto che tu sia la prima a cui ho dato un peso differente-le dico.
    -Ragazzi calmatevi su-ci sorride Odette.
    -Era tutto buonissimo, io vado a casa, vi ringrazio, tu resta qui e non provare ad accompagnarmi-afferma alzandosi.
    -Ma dove vai sola?-le chiedo seguendolo.
    Lei afferra il cappottino, apre la porta e ci troviamo di fronte Melissa.
    -Alessandro-afferma vedendomi, la figlia del professor Vinci.
    -Melissa?-le chiede Gloria.
    -Si perchè?-domanda lei.
    -Vaffanculo Alessandro-sbotta Gloria.
    -Gloria ti prego-afferro il mio cappotto e la seguo.
    -Alessandro va' dentro, va' dal tuo principale e da sua figlia che è davvero carina-dice.
    -Gloria ti stai arrabbiando senza motivo-dico.
    -Senza motivo? Per me un motivo c'è-alza la voce.
    Vede un autobus e fa segno cosi questo si fermerà e lei potrà salire.
    -Nemmeno sai dove va quest'autobus-dico.
    -L'importante è che sia lontano da te!-sale sul autobus.

    POV. GRETA
    Avevo passato il mio giorno libero interamente con Cristian ci eravamo dati alle folli pulizie, ci eravamo fermati soltanto quando era arrivata Gloria e ci aveva raccontato cosa le era successo con il professor Vinci e mister grandi beltà.
    Erano le 20:00 Gloria era appena uscita di casa e io e Cristian avevamo appena finito le pulizie, esausti ci buttiamo sul divano.
    -Sono stanchissimo, tu sei una strega mi hai fatto lavorare troppo-si lamenta Cristian.
    -Questa casa aveva bisogno di una bella pulita-dico.
    -Gloria a causa del suo amoruccio se l'è scampata-sbuffa.
    -Prenditela con lei e Alessandro-rido di gusto.
    -Io me la prendo con te invece-mi dà un pizzicotto sul braccio.
    -Mi fai male-gli do un pugnetto sul petto.
    -Non iniziamo cosi o finiamo male-ride.
    -Ho una fame-sbuffo.
    -Vuoi che ti cucini qualcosa?-chiede.
    -No chef chiamo per una pizza ti va?-domando.
    -Una pizza io e te come due fidanzatini?-chiede ridendo.
    -Non ti allagare troppo Cristian Forti-gli do un pizzicotto sulla spalla.
    -Io voglio una pizza al salame piccante-afferma.
    -Classico di voi uomini-sorido e poi afferro il cellulare per chiamare la pizzeria.
    Cinque minuti dopo suona il campanello.
    -Wow le pizze sono arrivate immediatamente-Cristian sorride.
    -Apro io-affermo.
    -Va bene gallinella-dice, io gli faccio una linguaccia.
    Apro la porta e mi ritrovo davanti una ragazza bionda che mi sorride.
    -Mi sa che non sono le pizze-urlo a Cristian.
    -Desideri?-chiedo alla biondina.
    Cristian mi raggiunge e resta impalato dietro di me, sbianca in viso.
    -Che hai Cristian?-chiedo.
    -Benedetta-sussurra guardando la ragazza.
    -Benedetta?-domando sorpresa, questa era la ex di Cristian?
    -Ciao Cristian-la bionda gli sorride.
    Cristian la guarda un ultimo istante poi lo vedo correre verso la camera di Gloria e chiudersi a chiave.
    -Posso entrare?-mi chiede la bionda.
    -Se devi-affermo.
    La ragazza entra e si siede sul divano io la osservo, è molto carina, alta, magra, sorriso cordiale, capelli biondi lisci e occhi castani con leggere sfumature sul verde.
    -Io penso che Cristian non voglia parlarti-affermo, volevo che se ne andasse.
    -Sei la sua ragazza?-mi domanda.
    -No-rispondo.
    -E quindi sei?-mi chiede lei con tono antipatico.
    -Sicuramente una persona migliore di te-affermo anche io antipatica, lei sorride.
    -Il tuo giudizio non è importante-afferma, è odiosa questa ragazza.
    -Senti perchè non vai via?-le domando aprendo di nuovo il portone.
    -Non sei nessuno per Cristian di conseguenza non puoi decidere se mandarmi via o meno-dice.
    -Sono la proprietaria di questa casa però quindi puoi uscire Benedetta-dico indicandole con lo sguardo la porta.
    Lei si alza e si mette di fronte a me.
    -Di' a Cristian che ci rivedremo-afferma e poi esce.
    Io vado a bussare alla porta di Gloria, dove si trova Cristian.
    -E' andata via-affermo.
    Cristian apre la porta, ha gli occhi lucidi e un viso tristissimo.
    -E' andata via-ripeto per poi abbracciarlo.
    -Non ci posso credere-sussurra stretto a me.
    -Che antipatica che è-affermo ridendo e spero che rida anche lui.
    Lui infatti si fa una fragorosa risata.
    -Che voleva?-mi chiede.
    -Te-rispondo.
    -Ritornerà vero?-mi domanda ancora.
    -Mi ha detto di si-affermo.
    -E' come se uno dei miei peggiori incubi fosse diventato realtà-sospira.
    -Andrà tutto bene-gli accarezzo la spalla.
    Lui afferra e bacia la mia mano.
    -Grazie Gretina-sorride dolcemente e il mio cuore fa le capriole.
    Immagino che questa Benedetta sarà davvero un grosso impiccio nelle nostre vite.
    Angolo autrice
    Belle mieeeeeeee salve :)
    Nuovissimo capitolooo...Alessandro e Gloria sono alle prese con la loro frequentazione davvero poco tranquilla e ritorna Benedetta, l'ex di Cristian...Che ne pensate?? Aspetto qualche vostro commentino se vi va di lasciarne.
    Tanti saluti piccola_Calliope

     

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    Capitolo 14
    *** L'amore con te ***


                                     
    L'amore con te

    POV. GLORIA
    Ho sbagliato? Mi sono comportata male? Sono stata infantile? Si possibile, ma non so cosa mi sia preso...
    Sapere dell'esistenza di un'altra donna di Alessandro, dell'ennesima, mi ha dato alla testa...
    Si forse è vero dovrei considerare il fatto che io adesso faccio parte della sua vita, che sono la prima che forse lui reputa più importante, ma non posso farci nulla, ha avuto troppe donne...
    E se la cosa tra di noi dovesse essere seria? Dovrò sempre avere paura che passeggiando magari mano nella mano con lui mi possa spuntare qualche sua vecchia fiamma che lo guardi con sguardo languido?! Proprio come ha fatto quella rossa lì...La figlia del professor Vinci, Melissa, ma poi Santo Dio, non si ferma di fronte a nulla, qualsiasi donna per lui va bene, l'importante è che vengano soddisfatti i suoi desideri sessuali.
    Arrivo di fronte casa mia e nel gradino del mio cancelletto noto Benedetta l'ex di Cristian...
    -Benedetta-affermo sorpresa, era da qualche giorno prima dello sventato matrimonio con Cristian che non la vedevo.
    -Ciao Gloria-si alza e mi sorride, è identica a tre anni fa, biondissima e bellissima.
    -Che ci fai qui?-domando decisamente stupita.
    -Ti aspettavo-mi continua a sorridere.
    -Per cosa?-chiedo leggermente acida, era pur sempre la donna che aveva fatto soffrire terribilmente il mio adorato fratello.
    -Ho rivisto Cristian-afferma.
    -Cosa vuoi da noi?-chiedo.-Tuo figlio?-domando, si le sue ultime notizie la vedevano incinta di 3 mesi...
    La vedo abbassare lo sguardo.
    -Benedetta scusa ho avuto una giornata stancante, vorrei tanto raggiungere il mio letto, non ho tempo per te e il tuo vittimismo-affermo cercando nella borsa le chiavi di casa.
    -Alan-sussurra.
    -Cosa?-domando.
    -Mio figlio si chiamava Alan-afferma.-E' morto due mesi dopo la sua nascita, in un incidente stradale con il padre-la vedo stringere con la mano destra una medaglina.
    -Mi dispiace molto-affermo, quel bambino e il suo compagno non meritavano certo di morire.
    -Vorrei tanto poter parlare con Cristian-mi dice afferrando una mia mano nella sua.
    -Cristian ti ha cacciato?-le chiedo.
    -La tua coinquilina l'ha fatto-mi risponde.
    -Cristian come ha reagito?-domando ancora.
    -Si è chiuso in una camera-mi dice.
    -Allora non vuole vederti Benedetta, se mio fratello avesse voluto parlarti, l'avrebbe fatto-dico.
    -E' importante Gloria-mi dice.
    -Era importante per lui sapere che non volevi sposarlo e non aspettarti al infinito in chiesa-dico.
    -Ho sbagliato ma posso rimediare-insiste.
    -Benedetta devo andare, mi dispiace moltissimo per il tuo compagno e tuo figlio, ma lascia perdere me e mio fratello-detto questo apro il cancelletto e la lascio lì ad osservarmi.
    Aperto il portone di casa trovo Greta seduta sul divano.
    -Ti aspettavo-afferma alzandosi.
    -Devi dirmi che è venuta l'ex di mio fratello? Era qui sotto-dico.
    -Quella stronza-afferma leggermente rabbiosa Greta.
    -Cristian?-le chiedo.
    -E' in camera tua-mi informa.-Non l'ha prese bene-mi dice.
    -Vado da lui e poi parliamo-le sorrido e mi dirigo verso la mia camera.
    Apro la porta e trovo Cristian in silenzio steso sul mio letto.
    -Hey Cris-lo chiamo.
    Lui si alza e mi viene ad abbracciare.
    -Non credevo di poterla rivedere-sussurra.
    -Sta' tranquillo-lo stringo a me come posso, immagino il suo stato d'animo forse mi sentirei anche io cosi rivedendo un giorno Luca.
    -Mi ha letteralmente spiazzato-afferma sedendosi sul mio letto.
    -Era qui sotto, vuole tanto parlarti-dico raggiungendolo.
    -Parlare per dire cosa?-interviene Greta.
    -Il suo bambino è morto-dico guardando Cristian.
    -Suo figlio?-domanda lui sorpreso.
    -E' morto due mesi dopo la sua nascita in un incidente stradale con il padre-spiego.
    -E' venuta a fare la vittima, classico di quelle come lei-commenta Greta.
    -Greta dai-la ammonisco.
    -Mi dispiace molto-afferma Cristian.
    -Mi ha detto che vorrebbe rimediare al tuo cuore spezzato-dico.
    -E come?-chiede ridendo Greta.
    -Greta ho davvero apprezzato il tuo aiuto poco fa, ma scusa ti prego di non commentare nemmeno la conosci-la rimprovera Cristian.
    -Hai ragione vado a dormire è meglio-Greta dice questo ed esce dalla mia camera sbattendo la porta.
    -Lei è cosi, non lo fa con cattiveria-spiego a Cristian.
    -Lei non conosce Benedetta-afferma lui serio.
    -Nemmeno tu la conoscevi, non sapevi che il matrimonio era il suo ultimo desiderio-dico in difesa della mia migliore amica.
    -Vuoi litigare Gloria?-mi chiede.
    -Ascolta Greta...-Cristian mi interrompe.
    -Greta ha ragione, meglio andare a dormire-dice questo e mi lascia sola in camera.
    Io raggiungo Greta in camera sua, la trovo stesa sul letto a leggere un giornaletto di moda.
    -Hey-affermo sedendomi ai piedi del letto.
    -Tuo fratello è un coglione-sbotta.
    -E' molto scosso, ha trattato un po' male anche me-le dico.
    -Vuole forse correrle dietro?-domanda.
    -Non credo, ma Benedetta per lui è stata importantissima-le spiego.
    -Che sciocco-sbuffa lei.
    -Greta che ti succede?-domando, era strano questo suo interessamento.
    -Non uscirtene con la storia che io reagisco cosi perchè sono cotta di tuo fratello-mi ammonisce.
    -Non lo dirò-sorrido.
    -Spero che rifletta bene prima di correre nuovamente dietro a quella gallinella bionda-mi dice.
    -Gretina questa si chiama gelosia-scoppio a ridere.
    -Non dire idiozie-mi colpisce sul viso con un cuscino.
    -Ho litigato con Alessandro-esordisco.
    -Come mai?-mi domanda.
    -Perchè è andato a letto con la figlia del professor Vinci-affermo e sento di nuovo la rabbia montarmi.
    -Di quel professore che ti vuole come assistente?-mi chiede Greta.
    -La figlia del suo capo-specifico.
    -Ma non sa proprio tenerselo nei pantaloni-commenta Greta.
    -Esattamente-sbuffo.
    -Anche la tua è gelosia-mi sorride la mia migliore amica.
    -Ha avuto cosi tante donne-affermo.
    -Se a te piace e la cosa diventerà seria, dovrai convivere con ciò-dice lei.
    -Non credo potrò abituarmi mai ad una cosa del genere-rispondo.-E poi lo vedi nemmeno mi chiama per chiarire-sbuffo nervosissima.
    -Lui non hai mai avuto una ragazza, deve capire come comportarsi-lo difende Greta.
    -Vado a letto è meglio-affermo.-Notte-mi avvicino alla mia migliore amica, le bacio la guancia e poi esco dalla sua camera.
    -Notte Cris-affermo osservando mio fratello steso sul divano, intento ad osservare il soffitto.
    -Notte-risponde.

    POV. CRISTIAN
    Credevo che guardando il soffitto e contando le pecorelle mi sarei addormentato più velocemente, ma no questo è impossibile.
    Rivedere Benedetta mi ha completamente spiazzato.
    Tutto mi aspettavo dalla vita ma non di poterla rivedere.
    ''-Cristian io non credo che verrà-afferma mio padre seduto accanto a me nel gradino della Chiesa che avevamo scelto per sposarci.
    -Io resto-affermo.
    -Sono le 23:00 figliolo-insiste lui.
    -Non mi ha sposato-scoppio a piangere, mio padre mi abbraccia.''
    Il giorno peggiore della mia vita è stato quello, l'ho attesa cosi tanto e lei non è mai venuta...
    ''Arrivo a casa, quella casa che dividevo con Benedetta, chiuso il portone inizio a cercarla.
    -Benedetta-la chiamo.-Benedetta dove sei?-domando e sento la mia voce echeggiare...
    Ero solo, lei non c'era, raggiungo la nostra camera e sul letto trovo la sua vecchia videocamera con una cassetta inserita.
    ''Premi play''
    Si il post-it attaccato ad essa recitava questo.
    Io premo play e guardo il video.
    -Ciao Cris-Benedetta mi sorride.-Scusami...Scusami se non sono venuta, ma la verità è che il matrimonio non fa per me, quando mi hai chiesto di diventare tua moglie ho iniziato ad avere paura, ho accettato solo per non ferirti, ma stamattina appena ho indossato l'abito da sposa ho capito che non voglio sposarmi e la cosa più triste è che ho anche capito di non provare più lo stesso per te da vario tempo, ho bisogno di viaggiare e riprendermi la mia vita.
    Perdonami se puoi ti voglio bene-Benedetta mi manda un bacio.
    Io con rabbia scaglio la videocamera contro il muro e mi libero di quello sciocco cravattino da sposo.''
    Io amavo perdutamente Benedetta, da quando aveva le trecce bionde e l'apparecchio, era stata la mia migliore amica e poi con il suo modo d'essere e la sua gentilezza mi aveva fatto innamorare...
    Volevo sposarmi e avere tantissimi figli, quando le ho chiesto di diventare mia moglie immaginavo una casa piena zeppa di bambini, pronti a chiamarci mamma e papà e noi felici, ma questo era il mio sogno non il suo.
    ''-Lo sai in paese qualcuno ha avuto notizie di Benedetta-afferma mia madre rientrando dal mercato.
    -Cosa hanno detto?-le chiedo.
    Lei si avvicina a me e mi accarezza il viso.
    -Tesoro mio-sussurra.
    -Mamma cosa hanno detto?-le domando ancora.
    -E' a Cuba, incinta da tre mesi di uno del posto-afferma lei.
    -Cris-Gloria accanto a me, mi accarezza la mano.''
    Quella notizia mi ha ulteriormente distrutto il cuore...Lei sarebbe diventata mamma, lei portava nel grembo un figlio di un altro uomo.
    ''-Cris ti prego non andare-afferma Gloria in lacrime.
    -Ho bisogno di cambiare aria piccoletta-stringo a me mia sorella.
    -Ti voglio bene fratellone-dice lei stringendomi come meglio può.''
    E cosi ero andato via, un borsone con pochi vestiti, i risparmi di tutti i miei lavori e via...In America.
    Avevo imparato a stare bene, a non pensarla più, a non soffrire...E lei cosa fa? Bussa di nuovo alla mia porta, facendo crollare il castello di sicurezze che con tanta dedizione ho costruito.
    -Non è giusto-sussurro.

    POV. ALESSANDRO
    Arrivo a casa più che nervoso, io Gloria davvero non la capisco, lei è l'unica a cui ho dato un peso differente nella mia vita, l'unica con cui mi piace uscire anche senza farci obbligatoriamente sesso e lei cosa fa? Lei si arrabbia se compare una Melissa, si ok, forse è giusto che lei si arrabbi...
    Ma deve capire che lei è diversa per me, che lei fa parte della mia vita adesso ed è la più importante tra tutte le ragazze che in vita mia ho avuto, si è vero sono state molte...
    Ma per adesso io non so per quale motivo riesco a pensare solo ed esclusivamente a lei.
    Quel mattino raggiungo il mio ufficio di pessimo umore.
    -Bel tipo la signorina Forti-afferma il professor Vinci nel vedermi.
    -Già-sbotto io.
    -Mi avete convinto-dice.
    -Di cosa?-chiedo interdetto.
    -Del fatto che per te lei non sia uno sfizio-afferma.
    -Ho convito lei professore ma non la diretta interessata-sbotto.
    -Sono convinto che Gloria ti piaccia proprio per questo, perchè non è una ragazza facile-dice lui.
    -La realtà è che non lo so cosa mi piace, da quando la conosco la mia vita è cambiata...Penso a lei costantemente e le altre nemmeno le vedo e non so cosa significhi, perchè non mi è mai capitata una cosa del genere-spiego.
    -Hai una bella cotta Alessandro-il professor Vinci sorride.
    -In vita mia non ho mai voluto entrare in cose del genere-dico.
    -C'è sempre una prima volta, te l'ho detto dovevi conoscere la ragazza giusta-il professor Vinci continua a sorridere.
    Io ricambio il suo sorriso, d'altronde ha ragione, dovevo conoscere una ragazza stramba come Gloria per farmi come dire...Ipnotizzare.
    -Non fartela scappare, la sua rabbia è dettata proprio dal fatto che tu gli piaci molto-Alberto Vinci mi dà una pacca sulla spalla e poi esce dal ufficio.
    Io vado in aula e come sempre la trovo seduta nei primi posti.
    Ci guardiamo un istante e lei ha uno sguardo truce.
    -Buongiorno a tutti-io sorrido.
    Lei sbuffa e tira fuori il quaderno per gli appunti.
    Durante la lezione non faccio altro che guardarla, tanto che lei varie volte sbuffa infastidita.
    Finita la lezione le parlerò.
    -Per oggi è tutto grazie-affermo salutando i miei studenti.
    Vedo Gloria che rassetta le sue cose e mi avvicino, poco mi importa che gli studenti mi vedano...Tanto ormai il professor Vinci è a conoscenza di tutto.
    -Hey Gloria-affermo.
    -Salve professor Castelli-esordisce lei.
    -La smetti?-domando.
    -Di fare cosa? Di parlarle? Questo subito sto andando via-dice continuando a guardarmi malissimo.
    -Vieni nel mio ufficio dobbiamo parlare-dico.
    -Io non ho assolutamente nulla da dirle-mi risponde.
    E detto questo si allontana e poi esce dal aula.
    -E' impossibile questa ragazza-affermo tra me e me.
    Vado in ufficio oggi era il giorno del mio ricevimento studenti.

    POV. GLORIA
    Continuavo a sbagliare?
    Sono seduta al bar accanto all'università e non faccio altro che pensare al viso di Alessandro...
    Forse sono stata troppo dura, forse avrei dovuto seguirlo nel suo ufficio e sentire cosa voleva dirmi.
    Sono troppo testarda, è inutile.
    Pago il caffè, prendo la mia borsa è decido di tornare all'università, oggi era l'orario di ricevimento di Alessandro, lo avrei trovato lì, avremmo potuto parlare.
    Mi avvicino al suo ufficio e noto che la porta è socchiusa e grazie a Dio non c'è fila, mi avvicino sto per bussare quando sento una voce, la sua voce...
    -Ciao Melissa-esordisce lui.
    -Alessandro-afferma la ragazza ed è la stessa voce della Melissa di ieri sera.
    -Se cerchi tuo padre credo che tra poco sarà qui-afferma lui.
    -Cercavo te in realtà-afferma la gattamorta.
    -E cosa desideri?-domanda lui.
    -Ah beh quello che desidero non è detto che lo possa ottenere-afferma lei sghignazzando.
    -Come posso aiutarti?-chiede ancora Alessandro.
    Perlomeno lui si stava comportando bene, con professionalità..
    -La brunetta che ieri era con te...E' la tua ragazza?-domanda quel odiosa tizia.
    -Ci stiamo frequentando-risponde lui.
    -Alessandro Castelli che si frequenta con una ragazza?-Melissa scoppia a ridere.
    -Cosa c'è che non va?-domanda lui.
    -Tu non sei quel tipo-afferma lei.
    -Si può sempre cambiare nella vita-dice lui.
    -Avresti potuto scegliere me per mettere la testa apposto-dice lei.
    -E sai perchè invece ho scelto Gloria? Perchè lei è diversa da tutte le altre, lei mi fa sentire diverso, lei mi fa stare bene e in questo momento ti giuro preferirei battibeccare con lei piuttosto che annoiarmi con le tue stupide chiacchiere-Alessandro afferma questo e il mio cuore perde mille battiti, ha detto delle cose bellissime...-Scusa ma adesso andrò a prendere un caffè se vuoi aspettare tuo padre, ti prego di sederti su quella scrivania-dice questo Alessandro.
    Io mi nascondo dietro uno scaffale e poco dopo lui esce diretto nel corridoio dove si trovano le macchinette e pochi minuti dopo esce la rispettabile figlia del professor Vinci con una minigonna inguinale.
    -Che troia-esclamo tra me e me.
    In quel momento un lampo di genio mi colpisce, entro nel ufficio di Alessandro e nella sua ventiquattrore cerco le chiavi di casa sua.
    -Trovate-affermo trionfante.
    Dopo di che sempre attenta a non farmi beccare esco dal ufficio.

    POV. ALESSANDRO
    Ero distrutto, era stata una giornata più che pesante, nel pomeriggio parecchi laureandi si erano presentati da me per farsi correggere la tesi...
    Erano le 21:00 passate...Avevo preso una pizza che probabilmente avrei mangiato sul divano e poi sarei crollato addormentato.
    Arrivo di fronte al portone di casa e lo trovo semichiuso.
    -L'ho lasciato aperto?-mi domando, forse stamattina distrattamente l'ho davvero lasciato aperto, poteva cosi entrare chiunque...I ladri ad esempio.
    Apro il portone, ma immagino che da qui non siano proprio passati i ladri.
    Il mio salotto ha ovunque delle candele profumate.
    Chiudo il portone e mi tolgo il cappotto.
    -Mamma sei tu?-domando, solo lei aveva le chiavi oltre me.
    Mi dirigo verso la cucina e le candele continuano...
    -Mamma-la richiamo.
    -Alessandro-qualcuno mi chiama ma questa non è mia madre, ma Gloria.
    -Gloria-affermo sorpreso, mi volto e la trovo di fronte a me, lei indossa un cortissimo abitino nero, sta molto bene, è forse più bella del solito.
    -Salve professor Castelli-afferma maliziosa, si avvicina a me e mi toglie la giacca.
    -Come sei entrata? Che ci fai qui?-chiedo interdetto, non riuscendo a staccarle gli occhi di dosso.
    -Ti ho rubato le chiavi-sorride.
    -E perchè sei qui? Non sei arrabbiata con me?-domando.
    -Non più-si alza sulle punte e mi bacia le labbra, Dio come mi erano mancate le sue labbra in quelle ore.
    -Cosa ti ha fatto cambiare idea?-domando interdetto.
    -Tu-sorride.
    Mi afferra dalla cravatta e mi trascina dietro di lei.
    -Questa è violazione della privacy-affermo.
    -Ti dispiace?-mi domanda.
    -Nemmeno un pò-sorrido.
    Mi spinge contro il divano.
    -Cosa vuoi farmi Gloria?-domando malizioso.
    -Intanto dovresti mangiare qualcosa di più salutare di una pizza-afferma.
    -Hai preparato tu?-chiedo.
    -Si-sorride.
    Poco dopo la vedo infatti apparecchiare il tavolinetto del salotto, poi prende i cuscini e li sparge a terra, si toglie i tacchi e si avvicina a me, togliendomi la cravatta.
    -Meglio cosi no?-domanda sorridendo.
    -Decisamente-sorrido.
    -Accomodati-mi indica i cuscini a terra.
    Poco dopo mi raggiunge con un piatto fumante di tagliatelle al sugo.
    -Saranno squisite-sorrido.
    -Spero ti piacciano-sorride anche lei.
    Cosi iniziamo a cenare non staccando gli occhi l'uno dall'altra...
    Il primo è seguito da delle ottime cotolotte alla milanese e infine da una squisita torta al cioccolato.
    -Non ho mai mangiato cosi bene in casa mia-sorrido.
    -Ci voleva una donna allora-sorride lei.
    Dopo aver sparecchiato mi raggiunge.
    -Sai oggi pomeriggio oltre ad aver cucinato ho anche fatto shopping-afferma.
    -Hai comprato il vestitino?-chiedo.
    -Qualcosa di meglio-la vedo armeggiare con la cerniera dietro la schiena e poi il vestito si affloscia ai suoi piedi, svelando il suo meraviglioso corpo ricoperto da un completino di pizzo nero.
    -Decisamente meglio-affermo attirandola verso di me.
    -Cosa vuole professor Castelli?-mi domanda ridendo.
    - Fare l'amore con te-sussurro.
    Lei sorride e ricongiunge le nostre labbra.
    -Ma sarai stanco-afferma.
    -No per questo no-alla mia affermazione scoppia a ridere.
    -Seguimi-mi ordina.
    Io in silenzio la seguo verso la mia camera da letto.
    -Si liberi degli indumenti esclusi i boxer e si stenda in posizione prona-afferma Gloria.
    Io eseguo immediatamente i suoi ordini.
    -Adesso le farò un massaggio cosi si rilasserà-afferma.
    -Ma che fine ha fatto la Gloria che stamattina era furiosa?-chiedo interdetto.
    -Silenzio professore-afferma lei perentoria.
    Poco dopo sento le sue mani sulla mia schiena che delicate mi massaggiano e le sue mani vengono poi sostituite dalle sue labbra.
    -Gloria-sussurro.
    -Si-risponde.
    -Ti voglio adesso, non posso più resistere-affermo.
    -Anche io ti voglio Alessandro-dice.
    Io allora la stendo sul letto e la bacio, mai avrei immaginato rientrando in casa di trovarla qui, cosi bella, dolce e sensuale, Gloria è una di quelle donne che si possono reputare perfette...Intelligente, sveglia, brava a cucinare, dolce e sensuale, la moglie perfetta.
    E io sento che continuando cosi potrei anche fare una pazzia del genere...
    Lo sposarmi non mi disgusta come un tempo, anche se è presto parlare d'amore o cose del genere, però Gloria mi fa stare bene.
    Quando entro in lei le sue unghie come la prima volta si conficcano nella mia schiena e poi è un susseguirsi di ansimi e gemiti fin quando insieme raggiungiamo l'apice e poco dopo lei si accoccola sul mio petto.
    -Ti ho sentito parlare con Melissa-afferma.
    -Allora ecco perchè tutto questo-sorrido.
    -Scusa se non ti ho voluto parlare stamattina-dice.
    -Va bene cosi, l'importante è che in un modo nel altro hai sentito quello che volevo dirti-le sorrido mentre giocherello con le sue dita, posate sul mio petto.
    -Anche io sto bene con te Alessandro-afferma sorridendo, io le bacio dolcemente le labbra.-E cosi ti piace battibeccare con me-dice ridendo.
    -Diciamo che preferisco questo, preferisco decisamente stare cosi-sorrido malizioso.
    -Non avevo dubbi-mi dà un pugnetto sul petto.
    -Ha origliato signorina Forti quindi-affermo.
    -Ho sbagliato lo so-mette su un broncio tenerissimo.
    -Quanto sei bella-le bacio le labbra.
    -Ho voglia di torta-afferma.
    -Di torta?-chiedo.
    -Si quella al cioccolato che c'è in cucina...Tu la vuoi?-mi domanda.
    -Io voglio di nuovo te e non penso mi stancherò mai-sorrido.
    -Allora la torta può aspettare-afferma baciandomi le labbra e costringendomi a sorridere.
    -Signorina Forti ma cosa mi sta facendo?-sorrido.
    Angolo autrice
    Mie belle eccomi qui <3 
    Il capitolo si è fatto attendere un pò ma finalmente eccolo qui.
    Che mi dite? Che ve ne pare? Alessandro è confuso ma allo stesso tempo certo che Gloria è diversa...
    E del mio piccolo Cris che mi dite? Spero di leggere qualche vostro commento.
    Tanti saluti piccola_Calliope

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    Capitolo 15
    *** Un carissimo amico ***


                                         
    Un carissimo amico 

    POV. ALESSANDRO
    Da quella notte sono passati 3 giorni, 3 giorni in cui io e Gloria non eravamo stati per niente insieme, mi aveva detto che suo fratello aveva dei problemi con un ex e voleva stargli vicino...
    Mi sono dovuto accontentare di vederla di sfuggita a lezione.
    Ma stasera saremmo partiti per Napoli lei ancora non sapeva che sarei andato anche io, Cristian mi aveva dato appuntamento sotto casa loro alle 17:00.
    -Alessandro ciao-afferma Gloria aprendo il cancelletto.-Perchè quelle valigie?-domanda interdetta.
    -Il tuo professorino viene con noi-afferma Cristian.
    -Con noi?-chiede ancora interdetta guardandomi negli occhi.
    -Non sei felice?-le chiedo.
    -Ma quando vi siete messi d'accordo tu e mio fratello?-domanda guardando entrambi con cipiglio.
    -Io sapevo tutto-afferma Greta.
    -Anche tu?-Gloria guarda scioccata la sua migliore amica.
    -Comunque il giorno che vi ho sgamati a sbaciucchiarvi sul divano-afferma ridendo Cristian.
    -E se io non fossi felice della sua presenza?-domanda Gloria a Cristian.
    -Andrò via-affermo serio, io vorrei tanto passare questi giorni con lei a Napoli, ma se lei è contraria io me ne tornerò a casa.
    -Sono felicissima-mi sorride.
    -Cristian che dici entriamo in macchina cosi questi due si danno un bacio?-domanda Greta al fratello di Gloria.
    -Si gallinella-afferma lui sorridendo.
    -Ricominci?-domanda Greta guardandolo male.
    -Andata in macchina su-li ammonisce Gloria.
    Quando loro ancora battibeccando entrano in macchina, Gloria svelta si avvicina a me.
    -Sei felice?-le domando.
    Lei nemmeno mi risponde che poso le sue labbra sulle mie, Dio quanto in quei tre giorni mi era mancata è allucinante, non mi erano mai mancati i baci di una ragazza o suoi sorrisi.
    -Napoli ti piacerà-afferma contenta prima di entrare in macchina.
    -Mi piaci tu è questo quello che conta-affermo e non mi importa se esagero, io sono felice di ciò che sento, di ciò che mi fa sentire Gloria.
    -Avete ispezionato le vostre bocche? Possiamo partire?-domanda ridendo Cristian, appena io e Gloria siamo entrati in macchina.
    -Ma quanto sei squallido?!-sbuffa Greta.
    -Gallinella non è che tu vuoi ispezionare la mia?-domanda Cristian ad una Greta che diventa rossissima.
    Vedo Gloria accanto a me irrigidirsi.
    -Cri-sussurra.
    -Dimmi-sorride lui.
    -Benedetta-continua a sussurrare Gloria.
    Tutti guardiamo di fronte a noi e vediamo una ragazza bionda che ci fissa, che fissa particolarmente Cristian.
    -E' l'ex di Cristian?-domando a Gloria.
    -Scusate un attimo-Cristian scende dall'auto.
    -Eccola qui la stronza-afferma nervosamente Greta.

    POV. CRISTIAN
    -Di partenza?-mi domanda Benedetta.
    -Tu non sei ancora partita per l'inferno?-domando nervoso, rivederla mi rendeva inquieto...
    -Cris-si avvicina a me.
    -Cosa vuoi Benedetta? L'altro giorno alla tua visione sono scappato, ma adesso sono proprio curioso di sapere che diavolo vuoi-affermo serio guardandola in quegli occhi che ho a lungo amato.
    -Rivoglio te-afferma come se mi stesse dicendo che ha comprato un nuovo vestito.
    -Sei ridicola-scoppio a ridere.
    -Cristian ho sbagliato immensamente con te, ma ho capito che per te provo un sentimento unico-cerca di carezzarmi il viso.
    -Non toccarmi mi fai schifo!-alzo notevolmente il tono.
    -Cristian se solo ci provassimo sono convinta che questa volta andrebbe bene-mi sorride.
    -Sono un ripiego Benedetta? Mi dispiace per la tua perdita ma non ti credo! Sei scappata il giorno del nostro matrimonio-urlo, quel ricordo mi fa davvero perdere le staffe.
    -Avevo paura, mi sentivo oppressa-ha gli occhi lucidi.
    -Ma hai minimamente immaginato come mi sarei sentito io non sentendo mai partire la marcia nunziale perchè la mia sposa è partita per la Cuba?-chiedo furioso.
    -Dovevo dirtelo prima-sussurra.
    -Già-affermo.
    -Ma sono qui adesso io ho distrutto il tuo cuore e io posso ricostruirlo-mi accarezza le spalle.
    -Non devi toccarmi-la spintono via.
    -Cristian io ti amo-afferma scoppiando a piangere.
    -Benedetta tu ami solo te stessa! E' la solitudine quella che ti preoccupa...-dico questo e torno verso l'auto.
    -Non ti lascerò andare via, non voglio perderti-mi urla.
    -Mi hai perso 3 anni fa-affermo e poi rientro in macchina.
    Tutti tacciono.
    -Partiamo?-chiedo sorridendo.
    Non sto bene, non sono felice, ogni volta che il cammino di Benedetta si combinerà con il mio io mi sentirò sempre uno schifo, ma la mia vita è andata avanti e non permetterò a Benedetta e ai suoi capricci di ributtarmi nel baratro.
    -Tutto apposto?-mi domanda Greta timorosa.
    -Magnificamente-affermo osservando Benedetta che asciugandosi le lacrime scappa via.
    -Andiamo Cris-sento le mani di Gloria sulle mie spalle.
    Un secondo dopo metto in moto.
    -Alessandro non parli?-chiedo ridendo.
    -Non so che dire-afferma.
    -Non devi dire nulla riguardo a quella, devi dirmi se sei contento di partite con noi?-chiedo e mi costringo ad essere forte a non crollare, a non rattristarmi.
    -Certo-afferma Alessandro e noto dallo specchietto che sorride a Gloria, sono una bella coppia, spero che presto si convincano a stare insieme seriamente.
    Sento gli occhi di Greta su di me.
    -Che hai?-le chiedo voltandomi accanto a me, dove si trova lei.
    -Nulla-afferma.
    -E' tutto apposto Gretina-poso una mano sulla sua coscia.
    -Non ti minaccio di tagliarti quella mano solo perchè hai rivisto quella-afferma Greta e io scoppio a ridere...Greta è una forza della natura, oltre ad essere bella, ha un bel caratterino, si sa far rispettare, è buona e simpaticissima, riesce ad essere simpatica e buffa nella sua antipatia e sono felice, felicissimo di portarla a casa mia.

    POV. ALESSANDRO
    Non avevo idea della storia di Cristian, non sapevo che lui fosse stato vicinissimo al matrimonio...
    Quella donna l'ha distrutto, è questo quello che l'amore fa? Ti illude di poter possedere un immensa felicità per poi fartela sparire? Per poi farti solo sentire il silenzio di una marcia nunziale che non suona...
    Cristian faceva il forte, ma si leggeva nei suoi occhi la tristezza e immagino che Greta l'abbia capito...Greta come può gli sta accanto, per me quei due nascondono qualcosa.
    Sarebbero davvero una bella coppia...
    Dopo due ore di viaggio Gloria si era addormentata e giaceva con la testa su una mia coscia, la osservo dormire è cosi bella, cosi pura, cosi semplice...Con lei non ho paura che la marcia nunziale non possa suonare, io sono convinto che la vedrei lì stretta a suo padre pronta a venirmi incontro e a giurarmi amore eterno.
    Cristian dopo un po' si ferma ad un autogrill.
    -Ho fame le donzelle dormono, andiamo a prendere qualcosa?-mi chiede.
    -Si-rispondo.
    Scendiamo dal auto e ci dirigiamo verso l'autogrill, in fila alla panineria prima di noi c'è un uomo che poco dopo viene raggiunto da una donna bionda con in braccio un adorabile bambina dalle guanciotte rosa.
    -Papi-urla la piccola.
    -Amore mio-sorride suo padre.
    -Tesoro-la donna accarezza la spalla del marito e lui poco dopo ricongiunge le loro labbra in un casto ma allo stesso tempo tenerissimo bacio, io sorrido a quella scena.
    -Quando ho chiesto a Benedetta di sposarmi, sognavo anche io una cosa del genere-afferma amareggiato Cristian.
    -Scusa se te lo dico amico ma è stata una stronza, doveva dirti che non condivideva lo stesso sogno-affermo.
    -Già-dice.
    Paghiamo i nostri panini e ci sediamo su un muretto fuori dall'autogrill.
    -Non ci pensi più al matrimonio?-gli chiedo.
    -No-afferma.
    -Nemmeno se dovessi incontrare qualcuno disposto a farti cambiare idea?-domando.
    -Non credo esista qualcuno cosi-afferma.
    -Greta non ti piace?-gli chiedo.
    -Greta?-domanda perplesso.
    -Si lei, sareste una bella coppia-dico.
    -Greta-afferma sorridendo.
    -Ti piace?-domando.
    -Tu ci pensi al matrimonio?-mi domanda sviando la mia domanda.
    -Ultimamente si-sorrido e ripenso allo splendido sorriso di Gloria.
    -Per mia sorella?-mi chiede.
    -Tua sorella mi ha cambiato la vita-dico.
    -Mi sa che diventeremo cognati-afferma ridendo Cristian.
    -Andiamo a far mangiare le donzelle-affermo sorridendo.
    Infatti poco dopo raggiungiamo le ragazze in macchina.
    -Che avete fatto?-domanda Greta.
    -Mangiato gallinella-dice Cristian dandole un pizzicottino sul naso.
    -E a noi non avete pensato?-borbotta Greta.
    -Anche io ho fame-si lamenta Gloria.
    -Non conosco i tuoi gusti, ho optato per il classico prosciutto e formaggio-le passo un panino.
    -Grazie-sorride.
    -E io che mangio?-urla Greta.
    -Io i tuoi gusti li conosco, panino con la frittata-Cristian gli passa un panino.
    Greta borbottando lo morde.
    -Cristian-afferma sorpresa.
    -Si ci ho fatto mettere la maionese, mi ricordavo che ti piacesse-sorride.
    Greta lo guarda interdetta.
    -Questi due non la raccontano giusto vero?-mi chiede sussurrando Gloria.
    Io annuisco.
    Poco dopo entrambi ci addormentiamo io sulla sua spalla e lei sulla mia testa.

    POV. GLORIA
    Ero molto felice per la presenza di Alessandro, non mi aspettavo di poter passare un fine settimana con lui nella mia città, in questi giorni in cui ci eravamo visti solo a lezione io volevo tanto chiederglielo, ma non volevo essere pressante e avevo paura di un rifiuto e invece lui a mia insaputa aveva già deciso di venire...
    -Siamo a casa-urla Cristian parcheggiando di fronte ''Villa Maddalena'' casa mia...
    -Non urlare idiota-borbotta Greta aprendo gli occhi.
    -Mi fa male il collo-si lamenta Alessandro mentre si stiracchia ed è bellissimo, con i capelli scompigliati e il viso ancora stanco.
    -Buongiorno-affermo allegra.
    Tutti e quattro scendiamo dall'auto e mia madre corre ad aprire il cancello.
    -Mammina-Cristian si avvicina a lei, la prende in braccio e la volteggiare.
    -Cristian mettimi giù-urla lei.
    -Sei sempre il solito-sorrido io.
    Poco dopo vedo comparire mio padre.
    -Principessa-esclama lui vedendomi, io corro fra le sue braccia.
    Sento Alessandro e Gloria che ci guardano un po' perplessi.
    -Non baci la tua mamma?-mi domanda mia madre appena si libera dalle grinfie di Cristian.
    -Mammina-l'abbraccio.
    Anche mio padre e Cristian si salutano.
    -Greta-mia madre sorride alla mia migliore amica.
    -Signora Giovanna quanto tempo-Greta abbraccia mia madre.
    -Ma perchè tu conosci mia madre?-chiede Cristian a Greta.
    -Ti ricordo che sono la migliore amica di tua sorella-risponde lei.
    -Scusa dimentico sempre questo particolare-afferma Cristian, dandole un pizzicotto al braccio.
    -Smettila su-lo ammonisce mia madre.-E tu sei?-domanda guardando Alessandro.
    -Alessandro Castelli-lui sorridendo gli porge la mano che mia madre prontamente stringe.
    -Per te è?-chiede mia madre a me.
    Io guardo Alessandro un attimo negli occhi.
    Noi non stavamo insieme e io non potevo definirlo mio fidanzato.
    -Un mio carissimo amico-affermo sorridendo.
    -Piacere Romualdo-anche mio padre si presenta ad Alessandro.
    -Entriamo in casa su-afferma mia madre.
    Appena varco la porta di casa mia Titti la mia gattina viene a strusciarsi sulle mie gambe, io la prendo fra le mie braccia.
    -Piccola Titti-affermo contenta.
    -E' tua?-chiede Alessandro, io annuisco.
    -Quel gatto odioso è ancora vivo?-domanda Cristian fulminando la mia adorabile gattina nera, lei e Cristian non hanno mai avuto un bel rapporto perchè una notte Titti ebbe la fantastica idea di fare i bisognini sulla coperta di mio fratello, il mattino dopo per Cristian fu un terribile risveglio.
    -Le porti ancora rancore?-domando ridendo.
    -Cosa ha fatto questa adorabile creatura a quel cretino di tuo fratello?-chiede Greta accarezzando la mia piccola.
    -Una notte ha fatto i bisognini sulla coperta di Cristian il mattino seguente lui ha toccato qualcosa di molto profumato-affermo e tutti tranne Cristian ridiamo di gusto.
    -Ma povero-lo prende in giro Greta.
    -Sta' zitta gallinella o potrei farti anche io trovare qualcosa sul letto stanotte-la fulmina Cristian.
    -Cristian smettila-lo rimprovera mia madre.-Gloria tu e Greta dormite nella tua camera insieme, Cristian tu starai nella tua e Alessandro dormirà nella camera degli ospiti-ci informa mia madre.
    -La ringrazio per l'ospitalità-Alessandro sorride a mia madre.
    -Ti accompagno-lo prendo per mano e lo trascino su per le scale.
    -Un amico non dovrebbe essere preso per mano-si stacca da me subito appena entriamo nella camera.
    -Come dovevo etichettarti?-domando.
    -Vai a letto con tutti i tuoi amici?-mi domanda guardandomi male.
    -Alessandro noi non stiamo insieme, sei un mio carissimo amico-dico.
    -Vorrei riposarmi, da solo-afferma indicandomi con lo sguardo la porta.
    -Sei tremendo-sbuffo ed esco dalla camera.

    POV. GRETA
    Vedo rientrare nera in viso Gloria.
    -Problemi?-le domando.
    -Alessandro si è offeso perchè ho detto che era un mio amico-afferma sedendosi sul letto.
    -In effetti potevi evitare-affermo.
    -Ti ci metti anche tu?-mi domanda guardandomi male la mia migliore amica.
    -Voi siete più che amici-cerco di farle capire.
    -Voglio dormire un po', riposiamoci-Gloria taglia il discorso.
    In pieno pomeriggio senza bussare Cristian irrompe in camera mia...
    -Sei un troglodita-sbotto io.
    -Non urlate vi prego-si lamenta Gloria che apre lentamente gli occhi.
    -Io e Alessandro facciamo qualche tiro di pallacanestro vi va?-domanda Cristian.
    -Tu e Alessandro sparatevi-sbotta acida Gloria.
    -Magari ci veniamo a prendere un po' il sole-affermo.
    -Hai sbagliato tu sorellina, no Alessandro stavolta-afferma Cristian per poi uscire dalla camera.
    -L'amicizia tra quei due mi snerva-sbuffa Gloria.
    -Andiamo a prendere il sole su-la prendo per mano.
    Poco dopo siamo stese su due sdraio mentre i ragazzi non lontano da noi fanno qualche tiro a canestro.
    Cristian era scostante e pedante molte volte ma era stato carino con me quella notte in viaggio, aveva comprato un panino con la frittata e ci aveva fatto mettere la maionese perchè ricordava che a me piaceva.
    -Tuo fratello è stato carino con il panino oggi-affermo.
    -Mio fratello ti piace parecchio-afferma ridendo Gloria.
    -Ma smettila cretina-le pesto il piede.
    Due secondi dopo entrambe scoppiamo a ridere, quando ci voltiamo verso i ragazzi però le risate cessano entrambi si sono tolti la maglia.
    -Oh mammina-esclama Gloria.
    -Santo cielo-sussurro io.
    Certo non era cosa di tutti giorni assistere a due bei ragazzi sudati a torso nudo che giocano a basket.
    -Ma tu Alessandro l'hai già visto cosi, anzi più nudo di cosi-affermo ridendo.
    -Ma che centra e anche tu l'hai visto più nudo di cosi, gli hai fatto cadere l'asciugamano-dice Gloria.
    -Bhe in effetti anche tuo fratello ho visto più nudo di cosi-affermo ricordando che spesso e volentieri per casa gira solo con i boxer e poi lui aveva insistito per mostrarmi le sue beltà.
    -Sarà il sudore e la palla da basket a mandarci in tilt-ride Gloria.
    -Quanta gioventù-afferma la madre di Gloria all'improvviso.
    -Mammina-Gloria le sorride.
    -Dimmi che Alessandro non è solo un amico-la signora Giovanna si siede accanto a noi.
    -E' messo bene signora Giovanna-rido di gusto.
    -Lo vedo-esclama Giovanna.
    -Che vedi mamma?-domanda Gloria alzando un sopracciglio.
    -Un dio greco-sospira la madre di Gloria.
    -Ma la smettete di guardarlo tutte?-sbuffa lei alzandosi.-Alessandro-lo raggiunge.
    -Anche mio figlio non scherza vero?-mi domanda Giovanna.
    -E' un un be be bel rag ragazzo-balbetto io diventando rossa, è pur sempre sua madre.
    -Mi piacerebbe vederlo fidanzato con una come te-mi sorride Giovanna.-E mi piacerebbe vedere Gloria sposata con quel gran pezzo di ragazzo-alla sua affermazione su Alessandro scoppio a ridere.

    POV. ALESSANDRO
    -Che vuoi?-domando acido quando vedo Gloria avvicinarsi.
    C' ero rimasto male dal suo considerarmi solo un amico...
    Si è vero non ero il suo ragazzo ma poteva etichettarmi diversamente, magari come il ragazzo con cui si frequenta.
    -Perchè non ti copri?-mi domanda.
    -Come scusa?-chiedo interdetto.
    -Mettiti la maglia-acida mi lancia la canotta in faccia.
    -Sto giocando-sbotto.
    -E tu stai rompendo le scatole sorellina-interviene Cristian.
    -Alessandro ha finito di giocare-afferma Gloria.
    -E sentiamo perchè?-chiedo sempre più acido.
    -Perchè vieni con me-Gloria recupera la mia maglia e prendendomi per mano mi trascina dentro casa.
    -Io volevo giocare ancora-mi lamento.
    -Sta' zitto-sbuffa lei.
    -Gloria non darmi ordini!-la ammonisco.
    Saliamo nella camera degli ospiti, la mia camera per questi giorni.
    -Qui è meglio-afferma contenta.
    -Cosa è meglio?-domando, Gloria stava avendo uno strano comportamento.
    -Le altre non ti vedono-afferma soddisfatta.
    -Le altre?-chiedo sempre più perplesso.
    -Si mia madre e Greta non fanno altro che dire quanto sei bello bla bla bla...Qui non potranno vederti più-afferma.
    -Sei gelosa?-domando e solo immaginando un suo si, mi sento felicissimo.
    -Bhe sai ecco...-la interrompo.
    -Si o no?-chiedo.
    Lei si alza e si avvicina a me.
    -Sei cosi bello-mi accarezza il petto ancora scoperto.
    -Non è una novità, altre me l'hanno detto-affermo.
    -Vuoi sapere se sono gelosa?-chiede, io annuisco.-Si Alessandro non tollero che altre ti guardino-afferma.
    Io non le faccio dire altro che le mie labbra vogliose sono sulle sue.
    -Non sei più arrabbiato?-mi domanda tra un bacio e un altro.
    -Si ma non ti resisto-la spingo contro il letto.
    Sto per toglierle la maglia quando la porta si apre.
    -Immaginavo-afferma una voce maschile.
    Io mi volto e mi ritrovo di fronte il padre di Gloria.
    -Papà-afferma sorpresa Gloria.
    Io afferro la canotta e la indosso subito, non mi sono mai sentito cosi a disagio.
    -Gloria tesoro perchè non vai da qualche parte?-chiede il padre.
    -Papà cosa devi dire ad Alessandro? Io ho 24 anni sono liberissima di fare ciò che voglio-afferma lei.
    -Gloria tesoro vai-il padre le sorride.
    -Se ti fa qualcosa butta un urlo-Gloria mi bacia la guancia e poi esce dalla camera lasciandomi solo con il signor Romualdo.
    -Mi scusi non dovevo permettermi di avere certi atteggiamenti con sua figlia in casa sua-affermo.
    -Mia figlia è la mia principessa, una ragazza, seria, studiosa, intelligente, molto bella senza dubbio...-dice.
    -Si molto intelligente io sono..-mi interrompe.
    -Lo vedo come la guardi, volevo conoscerti mia moglie non faceva altro che dire tua figlia ha un fidanzato, che bello presto si sposerà...Volevo conoscerti per eliminarti dalla vita di mia figlia, sai un padre è gelosissimo della sua bambina...Poi oggi ti ho visto, educato a modo...E la guardi non solo con desiderio carnale ma con dolcezza...Oggi quando lei ti ha etichettato come amico, ho visto un uomo deluso...Tu ci tiene a mia figlia, io non voglio che la sposi domani, ma voglio avvertirti Alessandro, sei hai intenzioni serie continua nella vostra conoscenza, sennò sparisci dalla sua vita, mi è bastato il suo ex fidanzato che l'ha fatta piangere immensamente-afferma guardandomi negli occhi.
    -Sua figlia è una ragazza, sveglia, intelligente, con un immensa voglia di vivere e poi si è bellissima, io mai avrei immaginato di potermi interessare ad una ragazza come sua figlia, ma Gloria mi piace, mi fa stare bene... Non le prometto un matrimonio ma le prometto che non la farò soffrire-affermo serio.
    -Bene-mi dà una pacca sulla spalla.
    Angolo autrice
    Ciao belle :) Nuovo capitolo...Alessandro va sempre di più verso Gloria...
    E finalmente sono a Napoli dai genitori di Gloria e Cristian e Alessandro ha già avuto un incontro particolare ahahahaaha.
    Lasciate qualche commento se vi va e passate dalla mia nuova storia ''Tu sei impossibile!''
    Tanti saluti piccola_Calliope

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    Capitolo 16
    *** Innamorato pazzo ***


                                      
    Innamorato pazzo

    POV. ALESSANDRO
    Alle 20: 30 in punto siamo seduti a tavola, per la cena della famiglia Forti.
    -Allora Alessandro non ci hai mica detto di cosa ti occupi-esordisce la signora Giovanna, la madre di Gloria.
    -Mamma bhe lui è il professore che mi ha bocciato all'ultimo esame-afferma Gloria leggermente in imbarazzo.
    -Lo stronzo-esclama la signora Giovanna e io alla sua esclamazione sorrido. In effetti ero stato davvero stronzissimo con Gloria, l'avevo ingiustamente bocciata, però se non l'avessi fatto forse, adesso non saremmo a questo punto.
    -Non si preoccupi Giovanna, l'abbiamo tutti etichettato cosi-sorride Greta, per rassicurarla di non aver fatto una brutta figura.
    -E scusa tu perchè ci esci insieme?-domanda Giovanna leggermente perplessa alla figlia.
    Osservo le due donne Forti che si guardano e noto la loro terribile somiglianza, si Gloria e sua madre si somigliano moltissimo hanno gli stessi capelli, lo stesso taglio degli occhi, Gloria ha preso davvero pochissimo del padre, mentre Cristian è un miscuglio di entrambi.
    -E' successo mamma-risponde Gloria.
    -Io penso che si sia messo di mezzo il destino-sorrido.
    -Ma tutto questo romanticismo amico?-domanda ridendo Cristian.
    -Tu come sempre fai un intervento fuori luogo-Greta la fulmina.
    -Ma la smetterete mai voi due?-domande Gloria rivolgesi al fratello e alla sua migliore amica, che battibeccavano continuamente.
    -Ma fatemi capire a casa vostra accade questo sempre?-domanda il signor Romualdo ridendo.
    -Perennemente papà-esclama Gloria.
    -Greta tesoro, parla con me e non con quel troglodita di mio figlio, tu a lavoro come va?-domanda Giovanna.
    -Perfettamente Giovanna-sorride Greta.
    -Sai mamma io e la gallinella ci siamo incontrati lì-sorride soddisfatto Cristian.
    -Giovanna io detesto suo figlio-sbuffa Greta.
    -E voi due non battibeccate mai?-domanda Romualdo guardando me e Gloria.
    Io e Gloria ci guardiamo negli occhi e poi scoppiamo a ridere.
    -Continuamente-risponde lei.
    -Ma ho notato che sapete anche come fare pace-all'affermazione di Romualdo io mi affogo con l'acqua, immagino si riferisca a ciò che visto questo pomeriggio.
    -Perchè papi?-domanda Cristian, guadagnandosi una mia occhiataccia.
    -Cristian mangia!-lo ammonisce Gloria.
    -Avete fatto sesso sotto il mio tetto?-domanda improvvisamente Giovanna e questa volta quella ad affogarsi è Gloria, io credevo che solo mia madre fosse insopportabile e terribilmente imbarazzante, ma la madre di Gloria non scherza, un incontro tra le nostre madri sarebbe davvero pericolosissimo.
    -Sorellina-Cristian le sorride malizioso.
    -Ma oggi pomeriggio sei mancata pochissimo è davvero questa la...-Greta si tappa la bocca prima di dire qualcosa di scomodo.
    -La durata?-chiede ridendo Giovanna.
    -Cara-il marito l'ammonisce.
    Io avvampo, stanno parlando di me e delle mie prestazione sessuali, ci sta che Greta ogni tanto faccia qualche battuta sulle mie beltà, che lei poco tempo fa aveva messo a nudo, ma che la madre di Gloria parli della mia durata mi sembra terribilmente fuori luogo.
    -Ti vantavi tanto e in fondo tutto fumo e niente arrosto-ride di gusto Cristian.
    -Ma la smettiamo?-urla Gloria con una vocetta isterica.
    -Hai bisogno di qualcosa di forte figliolo-afferma il signor Romualdo versandomi del vino nel bicchiere.
    Grazie a Dio quella cena imbarazzante si conclude presto dopo il sorbetto al limone.
    -Signora Giovanna, vorrei chiederle un favore-affermo poco prima di alzarci da tavola.
    -Tutto quello che vuoi tesoro-mi sorride lei.
    -Mamma-Gloria l'ammonisce.
    -Vorrei vedere qualche album di foto di Gloria da piccola, sa Gloria ha avuto il piacere di guardare le mie-sorrido a Giovanna.
    -Te lo scordi-risponde Gloria.
    -Ma con piacere tesoro-sorride tutta contenta Giovanna.-Greta non vuoi vedere anche tu qualche foto del troglodita?-chiede.
    -Ma certo-risponde entusiasta Greta.
    -Mamma io non sono un troglodita-sbuffa Cristian.
    -Lo sei fidati-gli sorride Greta.
    Poco dopo io Giovanna e Greta siamo seduti sul divanetto in salotto, mentre Cristian e Gloria ci stanno dietro come due gufi e il signor Romualdo osserva divertito la scena dalla sua poltrona in pelle beige.
    -Sono cosi curioso-affermo.
    -Me la paghi questa-sbuffa Gloria.
    -Gloria ma non essere antipatica, tu hai visto le foto di Alessandro è giusto che anche lui veda le tue-mi difende Giovanna, penso che anche lei abbia subito il mio fascino, come tutto le donne, la mia non è presunzione, ma è semplicemente questo l'effetto che faccio alle donne, le strego.
    Giovanna apre l'album e subito compaiono due foto di neonati, una di Cristian totalmente nudo che scatena l'ilarità di Greta e una di Gloria.
    -Mamma ma dai-si lamenta Gloria.
    -Ma che male c'è immagino che Alessandro sappia come sia fatta una donna lì giù-afferma Giovanna con disinvoltura, mettendomi di nuovo in imbarazzo si Giovanna era decisamente peggio di mia madre.
    -Lo sa perfettamente, per quante ne ha viste-sbuffa Gloria, io per un istante la guardo male.
    -Che significa scusa?-domanda Romualdo.
    -Papà vuoi un disegnino?-domanda Cristian e questa sua domanda fa scoppiare tutti a ridere.-Comunque tu smettila di ridere-Cristian tira una ciocca di capelli a Greta.
    Le foto a seguire sono alcune buffissime e altre molto belle, Gloria era una graziosissima bambina dai grandi occhioni tra il verde e il nocciola, quegli occhioni sono una delle cose più belle che ha e una delle prime cose si notano in lei.
    Improvvisamente si giunge alle foto dell'adolescenza, dove campare un Gloria non cosi bella, con l'apparecchio e gli occhialoni, ha l'aspetto della classica sfigata per eccellenza.
    -Sei tu?-domando scoppiando a ridere.
    -Che problemi hai?-Gloria mi fulmina.
    -La mia Gloria non era molto bella da adolescente-dice Giovanna.
    -Lo noto-continuo a ridere.
    -Idiota-Gloria mi dà un pugno sulla spalla.
    Qualche foto più avanti compare Cristian vestito da metallaro.
    -Oddio-affermo.
    -No fermi tutti-Greta scoppia a ridere.
    -Era un periodo-sbuffa Cristian.
    Greta dalla risate si piega in due.
    -Greta-la richiamo vedendo il viso di Cristian diventare rossissimo, per la rabbia.
    -Ma l'hai visto?-chiede con le lacrime agli occhi per le troppe risate.
    -Scoverò anche io qualche tua foto compromettente gallinella, ci puoi giurare-sbuffa Cristian furioso.
    -Dai piccolini non litigate-interviene Giovanna, prendendo un po' in giro Greta e Cristian.
    Proseguiamo con le foto fin quando non compare Gloria credo 18enne fasciata in uno stupendo abito verde acqua stretta a quel ragazzo che avevo già visto, si doveva essere Luca il suo ex fidanzato.
    Io guardo Gloria un istante e la vedo stringere la mascella.
    -Credevo avessi buttato quelle foto-afferma serissima.
    -Scusa tesoro-si giustifica la madre.
    Vedo Gloria con furia afferrare quella foto e andare in cucina.
    -Era il suo ragazzo-mi sussurra Giovanna.
    -Si lo sapevo-le sorrido.
    -Si è comportato molto male con la mia piccola-sospira.
    -Sa anche questo-interviene il signor Romualdo.-Perchè lui non ripetere lo stesso errore, l'ho già avvertito-mi guarda negli occhi.
    -Io tratterò sempre con rispetto Gloria-affermo.
    -Grazie-Giovanna dolcemente mi sorride.
    Sfoglio l'ultima pagina del album e compare un altra foto scomoda...
    -Come siamo eleganti-afferma Greta vedendo la foto di Cristian, con il completo da sposo.
    -Potevi buttare anche questa-afferma duro guardando la madre.
    -Perchè?-domanda Greta, non aveva capito...
    -E' il giorno del mio matrimonio-afferma serio Cristian guardandola negli occhi.
    -Ah ops-sussurra dispiaciuta Greta.
    Cristian senza dire altro sale al piano superiore.
    -Giovanna Cristian ha rivisto Benedetta-afferma Greta.
    -Cosa?-domandano sorpresi in coro i coniugi Forti.
    -Si mamma, Benedetta ha cercato di nuovo Cris-esordisce Gloria rientrando dalla cucina.
    -E lui?-domanda preoccupata la signora Giovanna.
    -Non l'ha presa bene-spiega Gloria.
    -Povero tesoro mio-sospira Giovanna.
    -Quella ragazza gli ha rovinato la vita-Romualdo stringe i pugni, quest'uomo teneva moltissimo ai propri figli, mi sarebbe piaciuto un giorno se mai fossi diventato padre, essere come lui.
    -Ha perso il compagno e il bambino-continua Gloria.
    -E che pensa? Che il mio Cristian sia un ripiego?-quasi urla la signora Giovanna, e ha tutte le ragioni del mondo.
    -E' una stronza-sbuffa Greta.
    -Lasciamolo sbollire, sono convinta che a Cristian non interessi più in quel senso Benedetta, diamogli il tempo di riprendersi dal averla vista di nuovo-afferma Gloria.
    I coniugi Forti all'affermazione della figlia annuiscono.
    -Ci facciamo un giro nei dintorni?-mi domanda Gloria sorridendo.
    Io annuisco e la raggiungo.

    POV. GRETA
    Ero in cucina per prendere un bicchier d'acqua quando dalla finestra che dà sul giardino vedo Cristian seduto fuori su un divanetto a dondolo.
    Decido di raggiungerlo.
    -Cristian-sorridendo mi siedo accanto a lui.
    Lui mi guarda un istante e poi riprende a guardarsi le scarpe.
    -I lacci delle tue scarpe sono più interessanti di me?-domando ridendo, sperando di tirarlo un po' su di morale, dopo quella foto si era incupito.
    -Lo vedi quel albero?-indica un albero non lontano da noi.
    -Si certo che lo vedo-rispondo.
    -Su quel albero ci sono incise due iniziali, la B e la C, racchiuse in un cuore-sospira.
    -Ascolta Cristian io penso che tu...-mi interrompe.
    -E' stato di fronte a quel albero che mi sono inginocchiato per chiederle di sposarmi-afferma guardandomi un istante negli occhi.
    Io osservo in silenzio quel albero e immagino con quanta dolcezza Cristian abbia chiesto a Benedetta di sposarlo...
    Cristian finge d'essere duro..
    Gioca in difesa perchè ha paura che giocando in attacco qualcuno gli possa fare un fallo.
    Ma si vede, si percepisce...La sua dolcezza.
    Io lo osservo e poi prendo la sua mano fra le mie.
    Lui è sorpreso dal mio gesto, ma un secondo dopo mi sorride.
    -Io credo che tu non fossi destinato a stare con lei...E poi Cristian tu non devi recriminarti nulla, sono convinta che sei stato perfetto e lei quella che ci ha perso-gli sorrido.
    -Sei sicura?-mi chiede.
    -Certo-gli accarezzo il viso.
    -Oltre che l' infermierina per le ferite del corpo, puoi curare anche un cuore distrutto?-mi domanda guardandomi negli occhi e il mio cuore prende a battere forsennatamente.
    Io non rispondo a quella sua strana domanda e continuo a carezzargli il viso.
    -L'amore è una presa in giro-Cristian si scosta dalla mia carezza.
    -Lo pensi solo perchè hai conosciuto la persona sbagliata-affermo convinta.
    -Secondo te esiste la persona giusta?-mi domanda.
    -Basta cercarla-affermo.
    -A me non mi va-risponde burbero lui.
    -Magari ti è vicina e nemmeno lo sai-dico e due secondi dopo mi mordo la lingua, ma che ho detto? Ho forse ipotizzato che la persona giusta per Cristian possa essere io?
    Lui alle mie parole mi guarda sorpreso.
    Sono secondi interminabili quelli in cui i nostri occhi si osservano.
    Improvvisamente Cristian solleva una mano e mi carezza la guancia e poi mi sorride.
    -Sei delicata come una farfalla-afferma.
    -Come?-domando sorpresa.
    Due secondi dopo non so come, non so perchè ma le labbra di Cristian sono sulle mie..
    Io rispondo immediatamente al bacio e come se questo fosse il bacio che aspettavo da una vita.
    Il bacio perfetto.
    Lui è dolce e passionale allo stesso tempo, morde, coccola, succhia le mie labbra, ci baciamo per istanti lunghissimi, fin quando io in corto d'ossigeno mi devo staccare.
    Guardo Cristian perplessa, ma allo stesso tempo felice.
    -Cris-lo chiamo.
    -Non doveva succedere-dice questo e poi scappa dentro, lasciandomi lì sola e perplessa.

    POV. CRISTIAN
    -Cristian ma che diavolo fai?-mi domando rientrando in camera.
    Ho baciato Greta...
    E mi sono fatto trasportare fin troppo, le sue labbra erano cosi dolci che proprio non riuscivo a staccarmi.
    E poi cosa le avevo detto? Che era delicata come una farfalla? Ma che mi era preso?
    -Cristian sei un coglione-mi ripeto mentre cammino per il perimetro di tutta la mia camera.
    Dopo Benedetta mi ero ripromesso nessun coinvolgimento con le donne, nessuna doveva essere più importante di una nottata di sesso, ma io con Greta non ci ho fatto sesso, si non nego che l'idea varie volte mi abbia sfiorato la mente, ma lei era diversa dalle altre, lei non era una che si concedeva da una notte e poi spariva dalla tua vita...
    Lei era una che sognava quello che sognavo io 3 anni fa, matrimonio e figli.
    Io non ero fatto per quelle cose, o almeno, io non volevo più quello.
    Eppure perchè continuo ad avere il cuore che batte all'impazzata? Dopo Benedetta nessuno mi aveva fatto battere il cuore...
    Mi butto sul letto e mi copro il viso con un cuscino, mi sento un ragazzino alle prese con la prima cotta.
    Due secondi dopo qualcuno bussa alla mia porta.
    -Avanti-sussurro.
    Ma non entra nessuno, allora mi volto verso la porta e vedo un bigliettino per terra...
    Mi alzo e lo leggo.
    ''Tranquillo, come se non fosse successo nulla.
    Greta.''
    Veloce apro la porta e vedo lei che chiude la sua...
    Io ripenso alle sue labbra sulle mie, a quel bacio che c'era stato e spontaneamente sorrido.
    Poi rileggo il bigliettino e penso che lei abbia ragione, io la farei soffrire...
    Lei non lo merita.

    POV. GLORIA
    Io e Alessandro stiamo passeggiando mano nelle mano per le stradine nei paraggi di casa mia.
    -Lo sai che mi saresti piaciuta anche con gli occhialoni e l'apparecchio-afferma lui all'improvviso.
    -Perchè non ti credo?-domando ridendo.
    -Gloria tu vai oltre il sesso che diamocela tutta tra me e te è magnifico, comunque tu vai oltre l'attrazione fisica...Tu occupi i miei pensieri-afferma stringendo ancor di più la mia mano.
    -E' una mezza dichiarazione professor Castelli?-domando sorridendo.
    -Non corriamo-mi sorride.
    -Tranquillo-ricambio il suo sorriso.
    -Mi hai sempre parlato poco di Luca-afferma.
    -Cosa vuoi sapere?-chiedo.
    -Quello che tu vuoi dirmi-afferma.
    -Ho sempre avuto una cotta per Luca, da sempre, da tempi immemori, nei miei diari segreti adolescenziali lo dipingevo come il principe azzurro per eccellenza, io ero innamorata di lui, del suo modo di masticare la gomma, del suo modo di giocare a calcio ed esultare dopo un goal, della camminata che aveva mentre passeggiava nei corridoi del liceo...Un giorno Luca si accorge di me e diciamo che la nostra storia è nata cosi, come qualcosa di naturale, siamo passati dal chiacchierare al baciarci e al camminare mano nella mano, io ero al settimo cielo, felicissima, un giorno dopo tre mesi decido di donargli il mio corpo...-a quel ricordo stringo i pugni, Alessandro mi osserva in silenzio.-Il mattino dopo ho trovato un post-it in cui mi lasciava-concludo la narrazione.-Diciamo che io e mio fratello abbiamo avuto un destino simile, siamo stati lasciati senza che il diretto interessato ce lo dicesse, lui ha trovato un video io un post-it, Luca voleva solo portarmi a letto, voleva togliersi uno sfizio-affermo dura.
    -Io non posso dirti che non ti avrei lasciato con un post-it perchè come ben sai ho fatto peggio con altre donne, ma ti giuro che non lo farò mai adesso, non ti lascerò mai un post-it, troverai sempre me, anche se dovremo litigare-Alessandro mi carezza il viso e le sue parole mi fanno scoppiare a piangere.-Perchè piangi?-mi domanda preoccupato.
    Io mi stringo a lui.
    -Che succede Gloria?-insiste.
    -Sei una bella persona Alessandro, una bella persona davvero-gli carezzo il viso.
    -Sei tu che mi fai essere cosi-mi sorride dolcemente.
    Io due secondi dopo mi metto sulle punte per ricongiungere le nostre labbra.
    Poco dopo in silenzio, mano nella mano e sorridendoci riprendiamo a passeggiare.
    Alle 2:00 del mattino in punto io e Alessandro siamo di fronte alla mia camera da letto.
    -Ti sognerò stanotte-mi sorride.
    -Potrei venire da te-gli carezzo il petto coperto da una leggera camicia bianca.
    -Non farti venire strane idee, tuo padre mi ucciderà-afferma lui.
    -Paura professor Castelli?-domando ridendo.
    -Voglio essere rispettoso, una volta tornati a Roma, ti giuro che passeremo un giorno a letto insieme-mi bacia le labbra.
    -Vuoi rapirmi?-chiedo ridendo ancora.
    -Sarà un dolce rapimento, ti desidero cosi tanto che quando ti avrò per me ti farò impazzire-mi sussurra facendomi avvampare.
    -Notte-gli bacio ancora le labbra.
    -Ciao-sorridendo lui mi carezza il viso e poi lo vedo dirigersi verso la camera degli ospiti.
    Io entro in camera e non smetto di sorridere, accendo la luce e trovo Greta seduta sul letto sveglia e con gli occhi fissi a guardare il vuoto.
    -Hai presente le bambole nei film horror? Sei identica-affermo.
    -Cristian mi ha baciato-dice.
    Io la guardo sorpresa.
    -Davvero?-domando sorridendo.
    -Dopo è scappato-sbuffa.
    -Scappato?-chiedo perplessa andandomi a sedere accanto a lei.
    -Si e io poi gli ho scritto in un biglietto che avremmo potuto fare finta di nulla-afferma sbuffando.
    -Allora ti piace mio fratello-scoppio a ridere.
    -Ma certo che mi piace, dannazione e quelle sue labbra-sospira con aria sognante.
    -Guarda che tu piaci a lui, dagli tempo, se Alessandro Castelli uno scapolo incallito ha capito che gli piaccio io...Mio fratello che sotto sotto è un romanticone presto capire d'essere cotto della sua infermierina-affermo faccendo un occhiolino.
    -Dici?-domanda Greta.
    -Dico dico, basta che poi per casa non vi mettete a giocare mezzi nudi al infermiera e il paziente-rido di gusto.
    -Ma quanto sei cretina?-Greta mi fulmina.
    -Ammettilo è una tua fantasia erotica-non riesco a smettere a ridere.
    -A te Alessandro ti fa davvero male-afferma Greta.
    -Quanto mi piace-sospiro io e ripenso al sorriso di Alessandro, al suo modo di passarsi una mano fra i capelli, al suo modo di allentare la cravatta quando è nervoso...
    -Si vede, si vede-sorride Greta.
    -Greta ma io e te diventeremo cognate-affermo contenta.
    -Non correre-dice la mia migliore amica.
    -Ma che bello-la strapazzo di abbracci.
    Poco dopo indossata la mia camicia da notte di seta azzurra, sto per aprire la porta della camera.
    -Dove stai andando?-mi domanda Greta.
    Io la guardo con un sorrisino malizioso.
    -Mi domando io perchè te lo chiedo, da Alessandro-afferma.
    -Notte cucciola-ridendo le mando un bacio con la manina ed esco dalla camera.
    Ma un secondo dopo mi scontro con mio padre.
    -Papino-affermo sorridendogli.
    Lui mi osserva in silenzio.
    -Dove stavi andando?-mi chiede.
    -Volevo un po' d'acqua-sorrido.
    -Le scale per la cucina sono dall'altro lato-afferma.
    -Ma che sbadata credevo di essere a casa a Roma-mento spudoratamente, mi arrampico sugli specchi.
    -Conosco perfettamente casa tua a Roma e la cucina non è in questa direzione-afferma.
    Io a disagio mi guardo i piedi nudi.
    -Stavi andando da Alessandro-afferma.
    -Un salutino e sarei tornata in camera mia-metto su il musino da cucciola per discolparmi.
    -E lui ti avrebbe lasciato andare?-mi domanda mio padre alzando un sopracciglio.
    -Ma certo-affermo ma dentro di me spero proprio di no, io volevo fare l'amore con Alessandro.
    -Io non ho visto nulla-vedo mio padre silenzioso dirigersi verso il bagno.
    Io lo rincorro e gli schiocco un grosso bacio sulla guancia.
    -Mi farete morire presto tu e tuo fratello-afferma.
    -Ti amiamo tanto papà ricordalo sempre-sorrido e poi vado verso la camera di Alessandro.
    Apro la porta e lo trovo beatamente addormentato, lo osservo, indossava solo i boxer, il cuscino come la coperta erano per terra, aveva tutti i capelli scompigliati, la bocca semichiusa ed era splendido.
    Mi avvicino e gli carezzo il viso, sembrava stanco, non l'avrei svegliato.
    Il suo cellulare sul comodino improvvisamente si illumina, un nuovo messaggio.
    Afferro il telefono e noto con rabbia che si tratta di Melissa Vinci.
    ''Sono sola nel letto, vorrei tanto che tu fossi qui a farmi compagnia''
    -Brutta zoccola-sussurro.
    Controllo che Alessandro non si sia svegliato e rispondo al messaggio.
    ''Crepa cogliona''
    Sorrido soddisfatta.
    ''Come scusa?'' Risponde la scema.
    ''Io sono innamorato di Gloria, devi lasciarmi perdere! Cerca qualcun altro che ti scaldi le lenzuola.''
    Aspetto quasi dieci minuti e non ricevo risposta, soddisfatta metto il telefono al suo posto, sfioro delicatamente le labbra di Alessandro con le mie e torno in camera mia.

    POV. ALESSANDRO
    Il rumore di stoviglie al piano inferiore mi costringe ad aprire gli occhi.
    Guardo l'ora sul telefonino sono le 8:30...
    C'è un messaggio di Melissa.
    ''Crepa tu e quella cretina.''
    Leggo perplesso il messaggio e apro la chat...
    Qualcuno questa notte aveva messaggiato al mio posto e dal contenuto dei messaggi posso immaginare chi sia stato.
    Una volta vestito scendo al piano inferiore dove trovo Gloria che dà una mano a sua madre per preparare la colazione.
    -Buongiorno-esordisco.
    -Ciao tesoro-mi sorride Giovanna.
    Gloria mi sorride.
    Quando sua madre si allontana per andare a chiamare il marito, io blocco con il mio corpo Gloria verso il bancone in cui sta spalmando della marmellata sulle fette biscottate.
    -E' cosi io sarei innamorato di te-sussurro sul suo collo.
    Lei si gira..
    -Innamorato pazzo-mi sorride e io la trovo bellissima, mi si riempe il cuore solo nel vederla sorridere.
    -Quando saremo soli avrai una punizione per quello che hai fatto-sussurro avvicinandomi alle sua labbra.
    -Non vedo l'ora-sorride maliziosa.
    -Comunque Melissa ci augura di morire-sorrido.
    Lei mi spalma un po' di marmellata sulle labbra.
    -Poco ci importa a noi-sorride e poi lecca via la marmellata con le sue labbra e io la bacio con passione.
    -Vedo che la temperatura è alta di prima mattina in questa casa-afferma Romualdo.
    Io e Gloria ci stacchiamo rossissimi in volto, per essere stati beccati per l'ennesima volta.
    Angolo autrice
    Belle mie salve :) Nuovo capitolo.
    Primo bacio tra Cristian e Greta...
    E poi Gloria ed Alessandro sempre più vicini nonostante, le loro mamme imbarazzanti e le spasimanti di Alessandro come sono messe apposto da Gloria ahahahah.
    Spero che il capitolo vi piaccia.
    Tanti saluti piccola_Calliope

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    Capitolo 17
    *** Innamorato pazzo ***


                                      
    Ragazze ho ripubblicato il capitolo perchè molte vi siete lamentate di non vederlo. Ho perso anche le vostre recensione, se vi fa piacere potete lasciarle nuovamente, comunuqe il prossimo aggiornamento sarà martedi probabilmente.

    POV. ALESSANDRO
    Alle 20: 30 in punto siamo seduti a tavola, per la cena della famiglia Forti.
    -Allora Alessandro non ci hai mica detto di cosa ti occupi-esordisce la signora Giovanna, la madre di Gloria.
    -Mamma bhe lui è il professore che mi ha bocciato all'ultimo esame-afferma Gloria leggermente in imbarazzo.
    -Lo stronzo-esclama la signora Giovanna e io alla sua esclamazione sorrido. In effetti ero stato davvero stronzissimo con Gloria, l'avevo ingiustamente bocciata, però se non l'avessi fatto forse, adesso non saremmo a questo punto.
    -Non si preoccupi Giovanna, l'abbiamo tutti etichettato cosi-sorride Greta, per rassicurarla di non aver fatto una brutta figura.
    -E scusa tu perchè ci esci insieme?-domanda Giovanna leggermente perplessa alla figlia.
    Osservo le due donne Forti che si guardano e noto la loro terribile somiglianza, si Gloria e sua madre si somigliano moltissimo hanno gli stessi capelli, lo stesso taglio degli occhi, Gloria ha preso davvero pochissimo del padre, mentre Cristian è un miscuglio di entrambi.
    -E' successo mamma-risponde Gloria.
    -Io penso che si sia messo di mezzo il destino-sorrido.
    -Ma tutto questo romanticismo amico?-domanda ridendo Cristian.
    -Tu come sempre fai un intervento fuori luogo-Greta la fulmina.
    -Ma la smetterete mai voi due?-domande Gloria rivolgesi al fratello e alla sua migliore amica, che battibeccavano continuamente.
    -Ma fatemi capire a casa vostra accade questo sempre?-domanda il signor Romualdo ridendo.
    -Perennemente papà-esclama Gloria.
    -Greta tesoro, parla con me e non con quel troglodita di mio figlio, tu a lavoro come va?-domanda Giovanna.
    -Perfettamente Giovanna-sorride Greta.
    -Sai mamma io e la gallinella ci siamo incontrati lì-sorride soddisfatto Cristian.
    -Giovanna io detesto suo figlio-sbuffa Greta.
    -E voi due non battibeccate mai?-domanda Romualdo guardando me e Gloria.
    Io e Gloria ci guardiamo negli occhi e poi scoppiamo a ridere.
    -Continuamente-risponde lei.
    -Ma ho notato che sapete anche come fare pace-all'affermazione di Romualdo io mi affogo con l'acqua, immagino si riferisca a ciò che visto questo pomeriggio.
    -Perchè papi?-domanda Cristian, guadagnandosi una mia occhiataccia.
    -Cristian mangia!-lo ammonisce Gloria.
    -Avete fatto sesso sotto il mio tetto?-domanda improvvisamente Giovanna e questa volta quella ad affogarsi è Gloria, io credevo che solo mia madre fosse insopportabile e terribilmente imbarazzante, ma la madre di Gloria non scherza, un incontro tra le nostre madri sarebbe davvero pericolosissimo.
    -Sorellina-Cristian le sorride malizioso.
    -Ma oggi pomeriggio sei mancata pochissimo è davvero questa la...-Greta si tappa la bocca prima di dire qualcosa di scomodo.
    -La durata?-chiede ridendo Giovanna.
    -Cara-il marito l'ammonisce.
    Io avvampo, stanno parlando di me e delle mie prestazione sessuali, ci sta che Greta ogni tanto faccia qualche battuta sulle mie beltà, che lei poco tempo fa aveva messo a nudo, ma che la madre di Gloria parli della mia durata mi sembra terribilmente fuori luogo.
    -Ti vantavi tanto e in fondo tutto fumo e niente arrosto-ride di gusto Cristian.
    -Ma la smettiamo?-urla Gloria con una vocetta isterica.
    -Hai bisogno di qualcosa di forte figliolo-afferma il signor Romualdo versandomi del vino nel bicchiere.
    Grazie a Dio quella cena imbarazzante si conclude presto dopo il sorbetto al limone.
    -Signora Giovanna, vorrei chiederle un favore-affermo poco prima di alzarci da tavola.
    -Tutto quello che vuoi tesoro-mi sorride lei.
    -Mamma-Gloria l'ammonisce.
    -Vorrei vedere qualche album di foto di Gloria da piccola, sa Gloria ha avuto il piacere di guardare le mie-sorrido a Giovanna.
    -Te lo scordi-risponde Gloria.
    -Ma con piacere tesoro-sorride tutta contenta Giovanna.-Greta non vuoi vedere anche tu qualche foto del troglodita?-chiede.
    -Ma certo-risponde entusiasta Greta.
    -Mamma io non sono un troglodita-sbuffa Cristian.
    -Lo sei fidati-gli sorride Greta.
    Poco dopo io Giovanna e Greta siamo seduti sul divanetto in salotto, mentre Cristian e Gloria ci stanno dietro come due gufi e il signor Romualdo osserva divertito la scena dalla sua poltrona in pelle beige.
    -Sono cosi curioso-affermo.
    -Me la paghi questa-sbuffa Gloria.
    -Gloria ma non essere antipatica, tu hai visto le foto di Alessandro è giusto che anche lui veda le tue-mi difende Giovanna, penso che anche lei abbia subito il mio fascino, come tutto le donne, la mia non è presunzione, ma è semplicemente questo l'effetto che faccio alle donne, le strego.
    Giovanna apre l'album e subito compaiono due foto di neonati, una di Cristian totalmente nudo che scatena l'ilarità di Greta e una di Gloria.
    -Mamma ma dai-si lamenta Gloria.
    -Ma che male c'è immagino che Alessandro sappia come sia fatta una donna lì giù-afferma Giovanna con disinvoltura, mettendomi di nuovo in imbarazzo si Giovanna era decisamente peggio di mia madre.
    -Lo sa perfettamente, per quante ne ha viste-sbuffa Gloria, io per un istante la guardo male.
    -Che significa scusa?-domanda Romualdo.
    -Papà vuoi un disegnino?-domanda Cristian e questa sua domanda fa scoppiare tutti a ridere.-Comunque tu smettila di ridere-Cristian tira una ciocca di capelli a Greta.
    Le foto a seguire sono alcune buffissime e altre molto belle, Gloria era una graziosissima bambina dai grandi occhioni tra il verde e il nocciola, quegli occhioni sono una delle cose più belle che ha e una delle prime cose si notano in lei.
    Improvvisamente si giunge alle foto dell'adolescenza, dove campare un Gloria non cosi bella, con l'apparecchio e gli occhialoni, ha l'aspetto della classica sfigata per eccellenza.
    -Sei tu?-domando scoppiando a ridere.
    -Che problemi hai?-Gloria mi fulmina.
    -La mia Gloria non era molto bella da adolescente-dice Giovanna.
    -Lo noto-continuo a ridere.
    -Idiota-Gloria mi dà un pugno sulla spalla.
    Qualche foto più avanti compare Cristian vestito da metallaro.
    -Oddio-affermo.
    -No fermi tutti-Greta scoppia a ridere.
    -Era un periodo-sbuffa Cristian.
    Greta dalla risate si piega in due.
    -Greta-la richiamo vedendo il viso di Cristian diventare rossissimo, per la rabbia.
    -Ma l'hai visto?-chiede con le lacrime agli occhi per le troppe risate.
    -Scoverò anche io qualche tua foto compromettente gallinella, ci puoi giurare-sbuffa Cristian furioso.
    -Dai piccolini non litigate-interviene Giovanna, prendendo un po' in giro Greta e Cristian.
    Proseguiamo con le foto fin quando non compare Gloria credo 18enne fasciata in uno stupendo abito verde acqua stretta a quel ragazzo che avevo già visto, si doveva essere Luca il suo ex fidanzato.
    Io guardo Gloria un istante e la vedo stringere la mascella.
    -Credevo avessi buttato quelle foto-afferma serissima.
    -Scusa tesoro-si giustifica la madre.
    Vedo Gloria con furia afferrare quella foto e andare in cucina.
    -Era il suo ragazzo-mi sussurra Giovanna.
    -Si lo sapevo-le sorrido.
    -Si è comportato molto male con la mia piccola-sospira.
    -Sa anche questo-interviene il signor Romualdo.-Perchè lui non ripetere lo stesso errore, l'ho già avvertito-mi guarda negli occhi.
    -Io tratterò sempre con rispetto Gloria-affermo.
    -Grazie-Giovanna dolcemente mi sorride.
    Sfoglio l'ultima pagina del album e compare un altra foto scomoda...
    -Come siamo eleganti-afferma Greta vedendo la foto di Cristian, con il completo da sposo.
    -Potevi buttare anche questa-afferma duro guardando la madre.
    -Perchè?-domanda Greta, non aveva capito...
    -E' il giorno del mio matrimonio-afferma serio Cristian guardandola negli occhi.
    -Ah ops-sussurra dispiaciuta Greta.
    Cristian senza dire altro sale al piano superiore.
    -Giovanna Cristian ha rivisto Benedetta-afferma Greta.
    -Cosa?-domandano sorpresi in coro i coniugi Forti.
    -Si mamma, Benedetta ha cercato di nuovo Cris-esordisce Gloria rientrando dalla cucina.
    -E lui?-domanda preoccupata la signora Giovanna.
    -Non l'ha presa bene-spiega Gloria.
    -Povero tesoro mio-sospira Giovanna.
    -Quella ragazza gli ha rovinato la vita-Romualdo stringe i pugni, quest'uomo teneva moltissimo ai propri figli, mi sarebbe piaciuto un giorno se mai fossi diventato padre, essere come lui.
    -Ha perso il compagno e il bambino-continua Gloria.
    -E che pensa? Che il mio Cristian sia un ripiego?-quasi urla la signora Giovanna, e ha tutte le ragioni del mondo.
    -E' una stronza-sbuffa Greta.
    -Lasciamolo sbollire, sono convinta che a Cristian non interessi più in quel senso Benedetta, diamogli il tempo di riprendersi dal averla vista di nuovo-afferma Gloria.
    I coniugi Forti all'affermazione della figlia annuiscono.
    -Ci facciamo un giro nei dintorni?-mi domanda Gloria sorridendo.
    Io annuisco e la raggiungo.

    POV. GRETA
    Ero in cucina per prendere un bicchier d'acqua quando dalla finestra che dà sul giardino vedo Cristian seduto fuori su un divanetto a dondolo.
    Decido di raggiungerlo.
    -Cristian-sorridendo mi siedo accanto a lui.
    Lui mi guarda un istante e poi riprende a guardarsi le scarpe.
    -I lacci delle tue scarpe sono più interessanti di me?-domando ridendo, sperando di tirarlo un po' su di morale, dopo quella foto si era incupito.
    -Lo vedi quel albero?-indica un albero non lontano da noi.
    -Si certo che lo vedo-rispondo.
    -Su quel albero ci sono incise due iniziali, la B e la C, racchiuse in un cuore-sospira.
    -Ascolta Cristian io penso che tu...-mi interrompe.
    -E' stato di fronte a quel albero che mi sono inginocchiato per chiederle di sposarmi-afferma guardandomi un istante negli occhi.
    Io osservo in silenzio quel albero e immagino con quanta dolcezza Cristian abbia chiesto a Benedetta di sposarlo...
    Cristian finge d'essere duro..
    Gioca in difesa perchè ha paura che giocando in attacco qualcuno gli possa fare un fallo.
    Ma si vede, si percepisce...La sua dolcezza.
    Io lo osservo e poi prendo la sua mano fra le mie.
    Lui è sorpreso dal mio gesto, ma un secondo dopo mi sorride.
    -Io credo che tu non fossi destinato a stare con lei...E poi Cristian tu non devi recriminarti nulla, sono convinta che sei stato perfetto e lei quella che ci ha perso-gli sorrido.
    -Sei sicura?-mi chiede.
    -Certo-gli accarezzo il viso.
    -Oltre che l' infermierina per le ferite del corpo, puoi curare anche un cuore distrutto?-mi domanda guardandomi negli occhi e il mio cuore prende a battere forsennatamente.
    Io non rispondo a quella sua strana domanda e continuo a carezzargli il viso.
    -L'amore è una presa in giro-Cristian si scosta dalla mia carezza.
    -Lo pensi solo perchè hai conosciuto la persona sbagliata-affermo convinta.
    -Secondo te esiste la persona giusta?-mi domanda.
    -Basta cercarla-affermo.
    -A me non mi va-risponde burbero lui.
    -Magari ti è vicina e nemmeno lo sai-dico e due secondi dopo mi mordo la lingua, ma che ho detto? Ho forse ipotizzato che la persona giusta per Cristian possa essere io?
    Lui alle mie parole mi guarda sorpreso.
    Sono secondi interminabili quelli in cui i nostri occhi si osservano.
    Improvvisamente Cristian solleva una mano e mi carezza la guancia e poi mi sorride.
    -Sei delicata come una farfalla-afferma.
    -Come?-domando sorpresa.
    Due secondi dopo non so come, non so perchè ma le labbra di Cristian sono sulle mie..
    Io rispondo immediatamente al bacio e come se questo fosse il bacio che aspettavo da una vita.
    Il bacio perfetto.
    Lui è dolce e passionale allo stesso tempo, morde, coccola, succhia le mie labbra, ci baciamo per istanti lunghissimi, fin quando io in corto d'ossigeno mi devo staccare.
    Guardo Cristian perplessa, ma allo stesso tempo felice.
    -Cris-lo chiamo.
    -Non doveva succedere-dice questo e poi scappa dentro, lasciandomi lì sola e perplessa.

    POV. CRISTIAN
    -Cristian ma che diavolo fai?-mi domando rientrando in camera.
    Ho baciato Greta...
    E mi sono fatto trasportare fin troppo, le sue labbra erano cosi dolci che proprio non riuscivo a staccarmi.
    E poi cosa le avevo detto? Che era delicata come una farfalla? Ma che mi era preso?
    -Cristian sei un coglione-mi ripeto mentre cammino per il perimetro di tutta la mia camera.
    Dopo Benedetta mi ero ripromesso nessun coinvolgimento con le donne, nessuna doveva essere più importante di una nottata di sesso, ma io con Greta non ci ho fatto sesso, si non nego che l'idea varie volte mi abbia sfiorato la mente, ma lei era diversa dalle altre, lei non era una che si concedeva da una notte e poi spariva dalla tua vita...
    Lei era una che sognava quello che sognavo io 3 anni fa, matrimonio e figli.
    Io non ero fatto per quelle cose, o almeno, io non volevo più quello.
    Eppure perchè continuo ad avere il cuore che batte all'impazzata? Dopo Benedetta nessuno mi aveva fatto battere il cuore...
    Mi butto sul letto e mi copro il viso con un cuscino, mi sento un ragazzino alle prese con la prima cotta.
    Due secondi dopo qualcuno bussa alla mia porta.
    -Avanti-sussurro.
    Ma non entra nessuno, allora mi volto verso la porta e vedo un bigliettino per terra...
    Mi alzo e lo leggo.
    ''Tranquillo, come se non fosse successo nulla.
    Greta.''
    Veloce apro la porta e vedo lei che chiude la sua...
    Io ripenso alle sue labbra sulle mie, a quel bacio che c'era stato e spontaneamente sorrido.
    Poi rileggo il bigliettino e penso che lei abbia ragione, io la farei soffrire...
    Lei non lo merita.

    POV. GLORIA
    Io e Alessandro stiamo passeggiando mano nelle mano per le stradine nei paraggi di casa mia.
    -Lo sai che mi saresti piaciuta anche con gli occhialoni e l'apparecchio-afferma lui all'improvviso.
    -Perchè non ti credo?-domando ridendo.
    -Gloria tu vai oltre il sesso che diamocela tutta tra me e te è magnifico, comunque tu vai oltre l'attrazione fisica...Tu occupi i miei pensieri-afferma stringendo ancor di più la mia mano.
    -E' una mezza dichiarazione professor Castelli?-domando sorridendo.
    -Non corriamo-mi sorride.
    -Tranquillo-ricambio il suo sorriso.
    -Mi hai sempre parlato poco di Luca-afferma.
    -Cosa vuoi sapere?-chiedo.
    -Quello che tu vuoi dirmi-afferma.
    -Ho sempre avuto una cotta per Luca, da sempre, da tempi immemori, nei miei diari segreti adolescenziali lo dipingevo come il principe azzurro per eccellenza, io ero innamorata di lui, del suo modo di masticare la gomma, del suo modo di giocare a calcio ed esultare dopo un goal, della camminata che aveva mentre passeggiava nei corridoi del liceo...Un giorno Luca si accorge di me e diciamo che la nostra storia è nata cosi, come qualcosa di naturale, siamo passati dal chiacchierare al baciarci e al camminare mano nella mano, io ero al settimo cielo, felicissima, un giorno dopo tre mesi decido di donargli il mio corpo...-a quel ricordo stringo i pugni, Alessandro mi osserva in silenzio.-Il mattino dopo ho trovato un post-it in cui mi lasciava-concludo la narrazione.-Diciamo che io e mio fratello abbiamo avuto un destino simile, siamo stati lasciati senza che il diretto interessato ce lo dicesse, lui ha trovato un video io un post-it, Luca voleva solo portarmi a letto, voleva togliersi uno sfizio-affermo dura.
    -Io non posso dirti che non ti avrei lasciato con un post-it perchè come ben sai ho fatto peggio con altre donne, ma ti giuro che non lo farò mai adesso, non ti lascerò mai un post-it, troverai sempre me, anche se dovremo litigare-Alessandro mi carezza il viso e le sue parole mi fanno scoppiare a piangere.-Perchè piangi?-mi domanda preoccupato.
    Io mi stringo a lui.
    -Che succede Gloria?-insiste.
    -Sei una bella persona Alessandro, una bella persona davvero-gli carezzo il viso.
    -Sei tu che mi fai essere cosi-mi sorride dolcemente.
    Io due secondi dopo mi metto sulle punte per ricongiungere le nostre labbra.
    Poco dopo in silenzio, mano nella mano e sorridendoci riprendiamo a passeggiare.
    Alle 2:00 del mattino in punto io e Alessandro siamo di fronte alla mia camera da letto.
    -Ti sognerò stanotte-mi sorride.
    -Potrei venire da te-gli carezzo il petto coperto da una leggera camicia bianca.
    -Non farti venire strane idee, tuo padre mi ucciderà-afferma lui.
    -Paura professor Castelli?-domando ridendo.
    -Voglio essere rispettoso, una volta tornati a Roma, ti giuro che passeremo un giorno a letto insieme-mi bacia le labbra.
    -Vuoi rapirmi?-chiedo ridendo ancora.
    -Sarà un dolce rapimento, ti desidero cosi tanto che quando ti avrò per me ti farò impazzire-mi sussurra facendomi avvampare.
    -Notte-gli bacio ancora le labbra.
    -Ciao-sorridendo lui mi carezza il viso e poi lo vedo dirigersi verso la camera degli ospiti.
    Io entro in camera e non smetto di sorridere, accendo la luce e trovo Greta seduta sul letto sveglia e con gli occhi fissi a guardare il vuoto.
    -Hai presente le bambole nei film horror? Sei identica-affermo.
    -Cristian mi ha baciato-dice.
    Io la guardo sorpresa.
    -Davvero?-domando sorridendo.
    -Dopo è scappato-sbuffa.
    -Scappato?-chiedo perplessa andandomi a sedere accanto a lei.
    -Si e io poi gli ho scritto in un biglietto che avremmo potuto fare finta di nulla-afferma sbuffando.
    -Allora ti piace mio fratello-scoppio a ridere.
    -Ma certo che mi piace, dannazione e quelle sue labbra-sospira con aria sognante.
    -Guarda che tu piaci a lui, dagli tempo, se Alessandro Castelli uno scapolo incallito ha capito che gli piaccio io...Mio fratello che sotto sotto è un romanticone presto capire d'essere cotto della sua infermierina-affermo faccendo un occhiolino.
    -Dici?-domanda Greta.
    -Dico dico, basta che poi per casa non vi mettete a giocare mezzi nudi al infermiera e il paziente-rido di gusto.
    -Ma quanto sei cretina?-Greta mi fulmina.
    -Ammettilo è una tua fantasia erotica-non riesco a smettere a ridere.
    -A te Alessandro ti fa davvero male-afferma Greta.
    -Quanto mi piace-sospiro io e ripenso al sorriso di Alessandro, al suo modo di passarsi una mano fra i capelli, al suo modo di allentare la cravatta quando è nervoso...
    -Si vede, si vede-sorride Greta.
    -Greta ma io e te diventeremo cognate-affermo contenta.
    -Non correre-dice la mia migliore amica.
    -Ma che bello-la strapazzo di abbracci.
    Poco dopo indossata la mia camicia da notte di seta azzurra, sto per aprire la porta della camera.
    -Dove stai andando?-mi domanda Greta.
    Io la guardo con un sorrisino malizioso.
    -Mi domando io perchè te lo chiedo, da Alessandro-afferma.
    -Notte cucciola-ridendo le mando un bacio con la manina ed esco dalla camera.
    Ma un secondo dopo mi scontro con mio padre.
    -Papino-affermo sorridendogli.
    Lui mi osserva in silenzio.
    -Dove stavi andando?-mi chiede.
    -Volevo un po' d'acqua-sorrido.
    -Le scale per la cucina sono dall'altro lato-afferma.
    -Ma che sbadata credevo di essere a casa a Roma-mento spudoratamente, mi arrampico sugli specchi.
    -Conosco perfettamente casa tua a Roma e la cucina non è in questa direzione-afferma.
    Io a disagio mi guardo i piedi nudi.
    -Stavi andando da Alessandro-afferma.
    -Un salutino e sarei tornata in camera mia-metto su il musino da cucciola per discolparmi.
    -E lui ti avrebbe lasciato andare?-mi domanda mio padre alzando un sopracciglio.
    -Ma certo-affermo ma dentro di me spero proprio di no, io volevo fare l'amore con Alessandro.
    -Io non ho visto nulla-vedo mio padre silenzioso dirigersi verso il bagno.
    Io lo rincorro e gli schiocco un grosso bacio sulla guancia.
    -Mi farete morire presto tu e tuo fratello-afferma.
    -Ti amiamo tanto papà ricordalo sempre-sorrido e poi vado verso la camera di Alessandro.
    Apro la porta e lo trovo beatamente addormentato, lo osservo, indossava solo i boxer, il cuscino come la coperta erano per terra, aveva tutti i capelli scompigliati, la bocca semichiusa ed era splendido.
    Mi avvicino e gli carezzo il viso, sembrava stanco, non l'avrei svegliato.
    Il suo cellulare sul comodino improvvisamente si illumina, un nuovo messaggio.
    Afferro il telefono e noto con rabbia che si tratta di Melissa Vinci.
    ''Sono sola nel letto, vorrei tanto che tu fossi qui a farmi compagnia''
    -Brutta zoccola-sussurro.
    Controllo che Alessandro non si sia svegliato e rispondo al messaggio.
    ''Crepa cogliona''
    Sorrido soddisfatta.
    ''Come scusa?'' Risponde la scema.
    ''Io sono innamorato di Gloria, devi lasciarmi perdere! Cerca qualcun altro che ti scaldi le lenzuola.''
    Aspetto quasi dieci minuti e non ricevo risposta, soddisfatta metto il telefono al suo posto, sfioro delicatamente le labbra di Alessandro con le mie e torno in camera mia.

    POV. ALESSANDRO
    Il rumore di stoviglie al piano inferiore mi costringe ad aprire gli occhi.
    Guardo l'ora sul telefonino sono le 8:30...
    C'è un messaggio di Melissa.
    ''Crepa tu e quella cretina.''
    Leggo perplesso il messaggio e apro la chat...
    Qualcuno questa notte aveva messaggiato al mio posto e dal contenuto dei messaggi posso immaginare chi sia stato.
    Una volta vestito scendo al piano inferiore dove trovo Gloria che dà una mano a sua madre per preparare la colazione.
    -Buongiorno-esordisco.
    -Ciao tesoro-mi sorride Giovanna.
    Gloria mi sorride.
    Quando sua madre si allontana per andare a chiamare il marito, io blocco con il mio corpo Gloria verso il bancone in cui sta spalmando della marmellata sulle fette biscottate.
    -E' cosi io sarei innamorato di te-sussurro sul suo collo.
    Lei si gira..
    -Innamorato pazzo-mi sorride e io la trovo bellissima, mi si riempe il cuore solo nel vederla sorridere.
    -Quando saremo soli avrai una punizione per quello che hai fatto-sussurro avvicinandomi alle sua labbra.
    -Non vedo l'ora-sorride maliziosa.
    -Comunque Melissa ci augura di morire-sorrido.
    Lei mi spalma un po' di marmellata sulle labbra.
    -Poco ci importa a noi-sorride e poi lecca via la marmellata con le sue labbra e io la bacio con passione.
    -Vedo che la temperatura è alta di prima mattina in questa casa-afferma Romualdo.
    Io e Gloria ci stacchiamo rossissimi in volto, per essere stati beccati per l'ennesima volta.
    Angolo autrice
    Belle mie salve :) Nuovo capitolo.
    Primo bacio tra Cristian e Greta...
    E poi Gloria ed Alessandro sempre più vicini nonostante, le loro mamme imbarazzanti e le spasimanti di Alessandro come sono messe apposto da Gloria ahahahah.
    Spero che il capitolo vi piaccia.
    Tanti saluti piccola_Calliope

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    Capitolo 18
    *** Profondamente deluso ***


                               
    Prondamente deluso

    POV. GLORIA
    Mio padre aveva beccato ancora me ed Alessandro, in atteggiamenti come dire...Intimi.
    -Facciamo colazione su-sorrido.
    Alessandro con lo sguardo basso mi segue.
    -Tuo padre è una persecuzione-mi sussurra.
    -E' geloso della sua bambina-affermo sorridendo.
    Vedo Alessandro che osserva attentamente ogni movimento di mio padre per poi rubarmi un bacio a stampo quando lui è di schiena.
    -Monello-sorrido io.
    -Monellissima tu-mi sorride.
    Io lo trovo splendido, ha un sorriso straordinario che dedica a me, in questi giorni il nostro rapporto sta notevolmente migliorando...
    -Buongiorno-sorridendo entra Greta in cucina.
    -Buongiorno cara-mio padre le sorride.
    Lei viene a sedersi accanto a me.
    -Non voglio vedere tuo fratello-borbotta.
    -Come mai?-domanda Alessandro.
    -Fatti i fatti tuoi-gli faccio una linguaccia.
    Sbuffando lo vedo sorseggiare il suo caffè.
    -Sta tranquilla su-accarezzo la mano della mia migliore amica.
    Spero che mio fratello comprenda presto che Greta è la ragazza adatta a lui, non voglio che la mia migliore amica soffra o si sente a disagio come in questo momento.
    Poco dopo Cristian entra in cucina...
    -Oddio è qui-sussurra tesa Greta.
    -Tranquilla-cerco di rassicurarla.
    -Buongiorno a tutti-Cristian sorride.
    Due secondi dopo i suoi occhi si posano su Greta...Lei diventa rossa e prende a sorseggiare un po' di succo per distrarsi.
    -Cristian siediti-gli dico, cosi vediamo se posso distogliere la sua attenzione dalla mia migliore amica.
    -Che è successo fra quei due?-mi domanda sussurrando Alessandro.
    -Finalmente siamo tutti qui-sorridendo mia madre rientra in cucina.
    -Tesoro, Gloria hai presente il mio amico Gennaro?-mi domanda mio padre.
    -Si quello che ha la barca stupenda?-domando entusiasta.
    -Ho parlato con lui e se volete stamattina può farvi fare un giro in barca-sorride mio padre.
    -Io non so se posso-afferma Cristian, codardo...
    Io e Cristian dobbiamo assolutamente fare un discorsetto, lui vive con noi, non può di certo evitare Greta per sempre, per un ''errore'' commesso da lui poi.
    -Mi offendo se non vieni-afferma Alessandro.
    -Ho cose da sbrigare-risponde mio fratello.
    -Le sbrigherai di pomeriggio-lo fisso negli occhi e lui comprende che io so tutto di quel bacio e disapprovo il suo atteggiamento, non per nulla siamo fratello e sorella.
    -Ok-risponde.
    -Vi divertirete, ma non vi consiglio di fare il bagno, siamo già a metà ottobre-afferma mia madre.
    -Greta mi passi il bacio?-domanda Cristian.
    -Cosa?-domando interdetta.
    -Il burro scusa il burro-afferma Cristian visibilmente in imbarazzo e Greta rossissima accontenta la sua richiesta.
    -Che succede qui?-domanda mia madre, mia madre è troppo sveglia, nulla passa inosservato agli occhi della signora Giovanna Forti.
    -Che deve succedere mammina?-domando sorridendo, vedo come posso salvare quei due da un discorso imbarazzante.
    -Tra Cristian e Greta-afferma lei.
    -Signora Giovanna non succede nulla-la mia migliore amica le sorride.
    -Infatti mamma-gli dà manforte Cristian.
    -Romualdo ha avuto un'ottima idea a regalarci questa gita in barca-sorride Alessandro e capendo che qualcosa non va, mi aiuta a cambiare discorso.
    -Spero che vedendo mia figlia in costume non ti si accendano di più i bollenti spiriti-afferma mio padre facendo affogare con il caffè Alessandro.
    -Amico mio a mio padre non sfugge nulla-afferma ridendo Cristian.
    -Hai ragione figliolo, infatti prima che esci di casa dobbiamo fare un discorsetto io e te-dice mio padre. Lui deve aver capito che qualcosa tra Cristian e Greta si era incrinato...O li aveva forse anche visti baciarsi.
    -Che discorso caro?-domanda mia madre.
    -Nulla-mio padre accarezza la mano di mia madre.

    POV. CRISTIAN
    Dopo la colazione mentre sto preparando le cose per la gita in barca mio padre mi raggiunge in camera.
    -Dimmi tutto papà-affermo mentre continuo a sistemare le cose che dovrò portarmi.
    -Ti ho visto con Greta-afferma.
    -Immaginavo-dico.
    -La vuoi evitare? L'hai baciata tu figliolo-mi dice.
    Io mentre piego una maglia mi fermo un attimo a ripensare a quel bacio...A quanto fossi stato felice nel sentire le labbra di Greta sulle mie.
    -Papà io la farei soffrire-affermo.
    -Ti ostini a pensarlo tu-dice lui.
    -Papà dopo Ben...-mi interrompe.
    -Dopo Benedetta hai chiuso il tuo cuore si..Lo so, nemmeno posso immaginare il tuo dolore figliolo, ti ho visto quel giorno uscire di casa felicissimo perchè avresti sposato la donna che amavi, ti ho visto scoppiare a piangere di fronte alla chiesa quando dopo tutte quelle ore di attesa hai capito che lei non sarebbe mai venuta...Ti ho visto diventare un altro, chiuderti...Ma l'altro giorno quando ti ho visto, ti ho visto scherzare con Greta ho rivisto Cristian. Il Cristian di una volta e quando ti ho visto baciarla, ho capito che lei per te era importante, che lei poteva farti credere nuovamente in qualcosa a cui non credi più, ma se la eviti se la allontani, perderai forse la possibilità di essere realmente felice di nuovo-mi dice lui dandomi una pacca sulla spalla.
    -Ti piace Greta?-gli domando sorridendo.
    -Moltissimo-sorride lui.
    -Papà ho bisogno di tempo, ho paura di farla soffrire e lei non lo merita-affermo serio.
    -Prendi tutto il tempo che desideri figliolo-mi dà un'altra pacca sulla spalla.
    -Grazie papà-lo abbraccio.
    -Di nulla figliolo-afferma lui.
    -Papà ma Alessandro ti piace?-chiedo ridendo.
    -Tanto ma non dirlo a tua sorella o a lui, mi piace pensare che abbiano un po' paura di me-ride di gusto e due secondi dopo esce dalla mia camera.

    POV. GRETA
    Il ritrovarmi Cristian di fronte dopo quel bacio stamattina era stato un colpo, il mio cuore aveva preso ad accelerare notevolmente.
    Poi lui sembrava volermi evitare, non voleva venire a fare la gita in barca con noi, forse per non passare troppo tempo con me, non nego che questo mi abbia in parte ferito, io gli ho detto che potevamo fare finta nulla, sarei stata più felice se avesse ricominciato a chiamarmi gallinella, piuttosto che tacere o scegliere di evitarmi.
    Alla fine aveva deciso di venire..
    -Come ti senti?-mi domanda Gloria.
    -Non lo so, esattamente-rispondo.
    -Un po' confusa?-mi chiede.
    -Possibile-rispondo.
    -Dai tempo a Cristian e andrà tutto bene-sorride.
    Ci voltiamo verso i ragazzi che si erano tolti la maglia...
    -Gloria-richiamo la mia migliore amica.
    -Si-risponde lei non staccando gli occhi da Alessandro.
    -La smetteranno di farci quest'effetto mai?-domando sospirando di fronte a tutta quella bellezza, quei due ragazzi erano davvero stupendi.
    -Credo di no-scoppia a ridere Gloria.
    -Ma tu nella tua testa non la senti?-chiedo.
    -Cosa?-domanda perplessa Gloria.
    -La canzocina-affermo.
    -Quale?-domanda ancora più perplessa la mia migliore amica, guardandomi con un sopracciglio alzato.
    -You're so sexy, sexy, sexy.
    I need your love, i need no esitation.
    You're so sexy, sexy, sexy. 
    Feel me now and stop conversation.-affermo. (https://www.youtube.com/watch?v=R24gGr3wlvs)
    Gloria riprende a guardare i ragazzi e i loro petti scultorei e scoppia a ridere.
    -L'aria di Napoli a te fa male-ride di gusto.
    -Signorina Forti perchè non viene qui?-domanda Alessandro.
    -Arrivo-Gloria mi fa l'occhiolino e poi si accomoda sulle forzute gambe di Alessandro.
    -Gallinella tu resti impalata lì?-mi chiede all'improvviso Cristian.
    -Cosa?-domando sorpresa.
    -Vieni qui-mi chiama Cristian.
    Io sorridendo lo raggiungo, aveva ripreso a parlarmi.

    POV. GLORIA
    Il giro in barca è parecchio piacevole, Alessandro non fa altro che baciarmi e scattare foto, Cristian e Greta hanno ripreso a scherzare tanto che sono finiti a prendersi a colpi di infradito.
    -Professor Castelli è cosi rilassato- affermo sorridendo mentre Alessandro guarda estasiato il mare.
    -Rimarrei qui per sempre-afferma.
    -Con me?-domando.
    -Solo con te-un secondo dopo le sue labbra sono di nuovo sulle mie per scambiarci un altro intenso bacio.
    Quella sera avevamo poi scelto di recarci in pizzeria cosi da far assaggiare ad Alessandro la pizza napoletana e poi avevamo deciso di concludere la serata in un locale di un amico di Cristian.
    -Non lo ricordavo cosi questo locale-affermo entrando e notando quanto nel tempo le pareti bianche siano diventate di un lucente blu e quanto l'arredamento sia più moderno.
    -E' migliorato molto-sorride Cristian.
    -Un bellissimo posto-Greta è entusiasta.
    -Gallinella non ci interessava sapere cosa tu ne pensassi-afferma ridendo Cristian.
    -Non ricominciare Cristian-lo ammonisce la mia migliore amica.
    -Il classico localino adatto alle ragazzine come voi-afferma ridendo Alessandro guardandomi.
    -Hai ragione vecchietto-gli faccio una linguaccia.
    -Balliamo?-mi chiede prendendomi per mano.
    -Perdonami Alessandro ma lei balla con me-Greta senza fare dire altro a me ed Alessandro mi trascina a centro pista.
    Io e Greta come sempre iniziamo a scatenarci.
    -Mio fratello non ti toglie gli occhi di dosso-le sussurro.
    -Nemmeno Alessandro-anche lei mi sorride di rimando.
    -Alessandro non ti toglie gli occhi di dosso?-le domando con cipiglio.
    -Scema non li toglie a te-ride lei di gusto.
    Mentre balliamo ho come l'impressione che qualcuno ci guardi con insistenza, ma questi non sono Cristian ed Alessandro.
    -Tesoro che ti succede?-mi domanda Greta, vedendomi forse diventare improvvisamente seria.
    -Nulla-le sorrido.
    Poco dopo siamo tutti e quattro seduti al tavolo a sorseggiare i nostri cocktail e ridere di gusto.
    -Mi piacerebbe vederti presto senza questo vestito-mi sussurra Alessandro all'orecchio baciandomi il collo.
    -Scemo-gli do un pizzicotto sul gomito.
    Improvvisamente un cameriere si avvicina a me.
    -Gloria Forti?-mi domanda.
    -Si perchè?-chiedo leggermente perplessa, io non conoscevo quel ragazzo.
    -Per lei-mi sorride e mi porge una rosa blu con un bigliettino.
    -Da parte di chi?-chiedo.
    -Legga il biglietto-il cameriere mi fa l'occhiolino e si allontana.
    -Da parte di chi?-domanda serissimo Alessandro.
    -Geloso?-chiedo sorridendo, mi lusingava questa sua attenzione, Alessandro stava cambiando.
    -Leggi il biglietto Gloria-afferma più serio di prima.
    Io apro il bigliettino e leggo cosa c'è scritto...
    ''Come sempre, brilli più di ogni altra stella...
    Stellina mia sei meravigliosa come un tempo.''
    A quelle parole sbianco, tanto che Alessandro mi strappa il foglietto dalle mani.
    -Chi è?-mi domanda.
    -Hey Glo-Greta mi carezza la mano.
    Io guardo verso il bancone da dove il cameriere era venuto...Alla ricerca di colui che aveva inviato quel messaggio
    -Gloria-Alessandro mi richiama.
    -Sorellina che hai?-mi domanda Cristian preoccupato.
    -Chi ti chiama stellina?-mi chiede Alessandro.
    -Stellina?-domanda sorpresa Greta, io la guardo negli occhi, lei sa già chi è...
    -Chi è?-adesso Alessandro domanda alla mia migliore amica spiegazioni.
    ''Io e Luca eravamo stesi sul prato nel giardino di casa mia io gli carezzavo il petto, mentre lui guardava le stelle.
    -Sei più bella di una stella amore mio-afferma lui.
    Io lo guardo e sorrido, poi poso le mie labbra sulle sue.
    -Da oggi in poi sei la mia stellina-mi sorride dolcemente mentre mi sistema una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
    -Amore mio-lo bacio nuovamente.''
    -Alessandro ascolta...-sto per dirgli chi mi ha mandato quel bigliettino ma vengo interrotta.
    -Stellina-sento alle mie spalle.
    Vedo Alessandro voltarsi e guardare in cagnesco Luca Giri il mio ex, io lentamente mi volto e dopo quai 3 anni me lo ritrovo di fronte, il mio cuore perde un battito, per la rabbia, per l'emozione...
    -Luca-sussurro, era strano pronunciare il suo nome di nuovo.
    -Sei splendida-mi sorride lui.
    Alessandro si alza e lo afferra per il colletto.
    -Amico calmo-Cristian cerca di allontanarlo.
    -Sei il suo ragazzo?-domanda Luca ad Alessandro.
    -Certo-afferma Alessandro.
    -In realtà è un mio amico-intervengo io.
    Vedo Alessandro che si volta verso di me e mi guarda sorpreso...
    -Sei un amico non ho motivo di scaldarti tanto-Luca sorride e spintona Alessandro per allontanarlo.
    -Ragazzi non litigate per favore-sussurro io, non volevo vederli picchiarsi.
    -Un amico?-mi domanda Alessandro ridendo nervosamente.
    -Alessandro ascolta...-lui nemmeno mi fa finire di parlare che esce dal locale.
    -Andiamo a casa!-Cristian mi afferra dal braccio.
    -Cris calmo-cerca di tranquillizzarlo Greta.
    -Stellina ci rivedremo?-mi domanda Luca guardandomi negli occhi.
    -No coglione!-afferma perentorio Cristian, trascinandomi via.

    POV. ALESSADRO
    Un amico...Era cosi che nuovamente Gloria mi aveva etichettato. Un amico...
    Davanti a lui, davanti al suo grande amore io ero un amico, avevo accettato che davanti ai suoi genitori mi etichettasse cosi, spiegare la nostra storia sarebbe stato imbarazzante, ma davanti a quel bastardo che l'aveva fatta soffrire, non posso accettarlo...
    Mi reco a casa come una furia, è l 1:00 passata ma poco mi importa mi metto a suonare il campanello, il signor Romualdo in vestaglia poco dopo viene ad aprirmi.
    -Che succede Alessandro?-domanda preoccupato, vedendo forse il mio viso cupo.
    -Me ne torno a casa mia-senza dire altro corro nella camera degli ospiti dove inizio a preparare il mio borsone.
    Poco dopo il signor Romualdo mi raggiunge.
    -Alessandro cosa è successo?-mi domanda nuovamente.
    -Sua figlia mi ha deluso-affermo guardandolo negli occhi.
    -Perchè?-domanda.
    Io nervosamente ficco le mie cose nella valigia e non rispondo, non è a lui che devo spiegare qualcosa e non sono io quello in torto.
    Gloria ha sbagliato.
    Poco dopo dal piano di sotto sento le voci di Cristian, Gloria e Greta e un secondo dopo Gloria fa irruzione nella mia camera.
    -Te ne vai?-domanda guardando sorpresa la valigia.
    -Pretendi che io resti?-chiedo nervoso.
    -Non è successo nulla-afferma lei.
    -Nulla? Gloria io dico di essere il tuo ragazzo di fronte a quel coglione del tuo ex ragazzo che ti ha lasciato con un post-it la mattina dopo aver fatto l'amore con te e tu cosa fai? Mi definisci un tuo amico? Ci sta che di fronte ai tuoi passi per l'amico ma non di fronte a lui, Gloria per me non sei un'amica!-urlo, stavo letteralmente perdendo la pazienza, non mi ero mai trovato in una situazione simile.
    -Stai esagerando-sbotta lei.
    -Esagero? Gloria tu non mi hai parlato per un giorno solo perchè hai scoperto che sono andato a letto con la figlia di Vinci, ma loro , tutte le donne che ho avuto, sono il passato e tu sei il presente e io mai ti avrei sminuito di fronte a loro, quando tu hai mandato il messaggio a Melissa del fatto che fossi innamorato di te non ho battuto ciglio non ho mandato un messaggio in cui dicevo no guarda Melissa Gloria è una mia amica, Gloria io stavo cambiando la mia vita per te, ma ora vedo bene che tu sei fin troppo attaccata al passato-chiudo la valigia.
    -E vai via?-mi chiede.
    -Non ha senso restare qui! Sono venuto per te, ma adesso non voglio averti di fronte nemmeno un secondo-affermo.
    -Addirittura?-scoppia a ridere nervosamente.
    -Gloria sei davvero una stronza-afferro la valigia e la sorpasso.
    Lei mi rincorre per le scale.
    -Non andare a casa Alessandro, possiamo chiarire-mi dice.
    -Ma che cazzo chiariamo? Volevi veder cambiare l'impeccabile Alessandro Castelli? Ci sei riuscita! Io mai mi sarei sognato di potermi sentire cosi idiota per una ragazza, cosi inferiore di fronte ad un coglione come il tuo Luca...Ma sta succedendo e per questo sai cosa ti dico? Corri dal tuo Luca, io non voglio sapere nulla di te. Più nulla. Ti esamino quando torni a Napoli, presenterò io un ricorso per la tua interrogazione della scorsa volta, dirò che ho commesso un errore cosi non avrai nulla a che fare con me e chiederò a Vinci di farci lavorare il minor tempo possibile insieme-affermo.
    -Alessandro...-cerca di dire qualcos'altro ma la realtà dei fatti è che non sa che dire.
    -Alessandro non puoi andartene non troverai nulla che ti porterà a Roma-afferma Cristian.
    -Fatti miei-detto questo esco da casa Forti.
    Profondamente deluso...
    Da Gloria, dal suo atteggiamento superficiale nei mie confronti.
    Da me che mi sono fatto coinvolgere troppo in questa storia.

    POV. GLORIA
    Guardo scioccata Alessandro richiudere la porta di casa mia...
    -Bella stronza sorellina davvero-mi fulmina Cristian.
    -Hai sminuito Alessandro di fronte a Luca?-mi domanda mio padre.
    -Povero ragazzo-afferma mia madre.
    -Hai fatto una grandissima cazzata Gloria, Alessandro è complicato, ma adesso comportandosi cosi te l'ha proprio urlato in faccia che sei importante per lui-afferma Greta.
    -Ok ho sbagliato lo so-sentendomi accusata da tutti scoppio a piangere.
    Cristian senza nemmeno guardarmi mi passa accanto e si va a chiudere in camera sua.
    -Non te l'ho detto in questi giorni, ma Alessandro mi piace molto, lo vedo un ragazzo apposto e tu l'hai ferito figlia mia...-mio padre afferma questo e anche lui accompagnato da mia madre va in camera.
    Io mi siedo al primo gradino e riprendo a piangere.
    -Un bel pasticcio davvero-afferma Greta sedendosi accanto a me.
    -Io non credevo che Alessandro reagisse cosi-dico.
    -Nemmeno io, ma penso che si sia sentito deluso da te e allo stesso tempo molto geloso-dice lei.
    -Come ho potuto sminuirlo davanti a Luca?-mi chiedo e chiedo a Greta sperando che lei abbia una risposta.
    -Non lo so-mi risponde la mia migliore amica.
    -E' stato strano rivedere Luca, mi ha scombussolato, non so cosa mi sia successo, Alessandro non mi perdonerà mai-affermo fra i singhiozzi.
    -E' inutile piangere sul latte versato, appena torniamo a Roma provi a parlarci e cerchi di risolvere come puoi la situazione, ora andiamo a nanna-Greta mi prende per mano.
    -Pensare che per adesso siamo stati cosi bene insieme-affermo.
    -Gloria ti sei comportata molto male ma se provi a parlargli con il cuore in mano forse ti capirà-dice Greta.
    -Lo spero-mi asciugo le lacrime.
    Entrate in camera il mio cellulare squilla, è un messaggio.
    -Magari è lui-sorride Greta.
    Io afferro il cellulare ma non è Alessandro..
    ''Vorrei vederti domani stellina.
    L.''
    -E' Luca-affermo.
    Angolo autrice
    Salve mie belle :)
    Nuovo capitolo, il rapporto tra Cristian e Greta non sembra essersi incrinato particolarmente dopo il loro bacio, mentre per quanto riguarda Ale e Gloria, molte di voi aveva ipotizzato che quei bei momenti fossero la quiete prima della tempesta, ecco la tempesta. Luca Giri. L'ex di Gloria..
    Che dite voi? Secondo voi la reazione di Alessandro è esagerata?
    Tanti saluti piccola_Calliope

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    Capitolo 19
    *** Non parto più ***


          
    Alessandro
                                                   Gloria
          
    Luca
                                                         Melissa
    Non parto più

    POV. GLORIA
    Tutta la notte non faccio altro che girarmi nel letto non riesco proprio a dormire, mi viene ancora in mente il viso deluso di Alessandro o lo sguardo di Luca e la sua voce che ancora una volta sussurra quel ''Stellina.''
    Mi alzo afferro il mio cellulare e vado in giardino.
    Il cielo è colorato di un tenero rosa il colore classico dell'alba....
    Rileggo almeno dieci volte il messaggio di Luca e poi decido di chiamarlo, non mi importa che è troppo presto...
    Dopo qualche squillo risponde.
    -Chi diavolo è?-borbotta, io nel sentire quella voce perdo un battito.
    -Non dovresti essere cosi scortese con me-affermo.
    -Gloria-afferma e lo sento sorpreso.
    -Ricordi perfettamente la mia voce allora-dico.
    -In realtà ho guardato chi fosse il pazzo che rompeva a quest'ora ma anche se non avessi guardato io avrei riconosciuto la tua voce, l'avrei riconosciuta sempre e ovunque-afferma.
    -Perchè mi sa di frase d'effetto per fare colpo?-domando.
    -Mi conosci bene stellina, sai che per fare colpo utilizzo frasi del genere, ma con te no e lo sai-ride.
    Io resto in silenzio qualche secondo.
    -Devo averti rovinato il sonno se hai deciso di chiamarmi a quest'ora, tu ami dormire-afferma sghignazzando.
    E mi sorprende il fatto che ricordi qualcosa di me oltre la voce...
    Il fatto che mi piaccia tanto dormire.
    -Gloria come mai mi hai telefonato?-lo sento serio.
    -Ci vediamo al solito bar alle 9:00-dico.
    -Ci sarò, adesso fammi dormire un altro po' stellina-detto questo riattacca.
    -Cosa stai facendo Gloria?-mi domando.
    -Stai probabilmente seguendo l'istinto-sento la voce di mio madre dietro di me.
    -Mamma-affermo sorpresa.
    -Che è successo eh?-mi chiede sedendosi sul dondolo accanto a me.
    -Ho appena chiamato quel fottuto bastardo del mio ex-dico sorpresa da me stessa. L'ho davvero fatto, ho davvero chiamato quel ragazzo che tempo fa mi ha spezzato il cuore.
    -E oltre ad aver seguito l'istinto c'è un motivo di fondo?-mi chiede guardandomi negli occhi.
    Io non so che dire mi osservo i piedi in silenzio.
    -Senti ancora qualcosa per lui-e quella di mia madre non è una domanda.
    -Alessandro-sussurro.
    -Gloria devi scegliere quello che ti rende felice, se pensi di voler dare a Luca un'altra possibilità, fallo, io disapproverei e anche papà, ma noi vogliamo vederti felice-mi carezza una gamba.
    -Intanto voglio vederlo mamma, poi...-non dico altro, mi fermo, non riesco a contemplare una cosa del genere, io che do una seconda possibilità a Luca? E per cosa poi? Perchè mi ha chiamato stellina e si ricorda che amo dormire?
    -Riposa un po' immagino avrai dormito poco-mia madre mi bacia la fronte e poi rientra lasciandomi sola con i miei immensi pensieri.
    Decido di chiamare Alessandro, sono un po' in pensiero per lui, è andato via in piena notte in una paese che non conosce perfettamente.
    Il telefonino è staccato.
    Spero che non gli sia successo nulla e che sia giunto a Roma.

    POV. GRETA
    Gloria era da poco uscita dalla camera, io mi alzo e senza bussare entro in quella di Cristian, lo trovo completamente addormentato...Continuo a pensare che lui sia di una bellezza indescrivibile.
    -Cristian-lo chiamo, scuotendogli il braccio.
    -Ho sonno-borbotta.
    -Cristian è importante-gli scuoto il braccio un po' più forte.
    -Gallinella fammi dormire-continua a borbottare.
    -Sono preoccupata per Gloria, ti prego apri gli occhi-sussurro.
    Lui apre gli occhi. E io perdo un battito con quel faccino da pesce lesso addormentato, sembra urlare un ''fammi le coccole ora''
    -Greta sono nudo-afferma, rovinando il mio momento di contemplazione del suo splendido viso.
    -Ma ti sembra il momento di fare una battuta del genere?-lo guardo male.
    -Greta non è una battuta, non ho i boxer, quando sono a casa solo mi piace...-lo interrompo.
    Vedo i suoi boxer per terra li afferro e glieli lancio.
    -Indossali non guardo-affermo coprendomi gli occhi, rossissima, in questa stanza c'è molto caldo, la sua vicinanza non mi aiuta per niente, poi.
    -Sono indeciso, non riesco a capire se sono più rossi i tuoi capelli o le tue guanciotte-afferma.
    -Sei vestito?-chiedo.
    -Vai apri gli occhi-afferma.
    Io inizio a camminare per tutta la sua camera.
    -Sono preoccupata per Gloria, ho paura che faccia qualche idiozia-affermo mangiucchiandomi le unghie.
    -Ha litigato con Alessandro e quella è già un'idiozia, ma non credo possa fare peggio di cosi, sono convinto che appena ci alzeremo ci chiederà di tornare immediatamente a Roma per fare pace con il suo professorino-sorride.
    -Si è alzata poco fa e ha afferrato il cellulare e se avesse chiamato Luca?-domando.
    -E se avesse chiamato Alessandro?-chiede lui.
    -Cristian tu non capici-mi siedo nuovamente sul letto.-Luca è il primo amore di tua sorella, quello che non si dimentica...Lei potrebbe fare qualche idiozia me lo sento-dico.
    -Guarda che anche io ho avuto un primo amore-borbotta offeso.
    -Cristian dobbiamo fermare Gloria-affermo.
    -Ma da cosa?-sbuffa.
    -Da Luca, non può farlo-sospiro.
    -Mia sorella è una Forti e non lo farà-dice lui convinto.
    -Tua sorella non è cosi forte come credi, io l'ho vista spezzarsi come un fiore quando Luca le ha fatto quello che ha fatto-dico.
    -Proprio per questo non perdonerà quel bastardo, gallinella hai rovinato il mio sonno per nulla-sbuffa lui.
    -Possibile che tu davvero non capisca?-alzo il tono.
    -Greta non accadrà nulla sul serio-mi sistema una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
    -Io...-lui posa un dito sulle mie labbra.
    -E tu un primo amore l'hai avuto?-mi domanda.
    Io ipnotizzata dal suo dito sulle mie labbra annuisco in silenzio.
    -Ti ha fatto soffrire?-mi chiede.
    Io mi stacco da lui.
    -Ti ho ricordato qualcosa di brutto?-mi domanda.
    -Mi ha lasciato per un'altra-affermo.
    -Vedo che siamo messi bene tutti, abbiamo incontrato una massa di stronzi-Cristian ride di gusto.
    -Scemo-gli do un pizzicotto sulla spalla.
    -Ti ho fatto sorridere e non ti ho fatto pensare a quel coglione del tuo ex-sorride.
    -Certo signor Forti che sotto sotto lei è dolce e si preoccupa per me-sorrido.
    -Io mi preoccupo infinitamente per te-si avvicina a me...
    Il mio cuore perde mille battiti, sta per baciarmi nuovamente?
    Purtroppo però veniamo interrotti, qualcuno apre la porta.
    Io desideravo ardentemente le sue labbra sulle mie, potremo anche fare finta che non sia successo nulla tra di noi, ma per lui non è il nulla.

    POV. CRISTIAN
    Io e Greta stavamo per baciarci, lo ammetto, starle lontano per me era difficile, dopo quel bacio poi...
    Io volevo baciarla, volevo fare l'amore con lei, svegliarmi con i suoi rossi capelli sul petto, sentire il suo profumo sul mio corpo...
    Ma proprio nel momento migliore qualcuno ci interrompe...
    -Esco con Luca-afferma Gloria.
    Io e Greta ci voltiamo verso la porta.
    -Che ci fate voi due insieme?-ci domanda guardandoci.
    Io sbuffando afferro una maglia e mi copro, poi vado incontro a mia sorella.
    -Ti sei forse bevuta il cervello?-domando, Greta aveva ragione, mia sorella avrebbe commesso un errore.
    -Io te l'avevo detto-afferma Greta sbuffando.
    -Taci gallinella, Gloria non puoi uscire con quello-ammonisco mia sorella.
    -Io devo parlare con lui-afferma raggiungendo Greta sul mio letto.
    -Per farti dire cosa? Che ha sbagliato? Che ti ama ancora e vuole un'altra possibilità? Gloria io so poco della vostra storia ma ti posso assicurare che quello lì non cambierà!-affermo duro.
    -Ha perfettamente ragione-Greta mi dà manforte.
    -Ma cosa ne sapete voi?-domanda Gloria alzando la voce.
    -Ti sei bevuta il cervello si!-rido nervosamente.
    -Io e Luca dobbiamo chiarire-continua Gloria.
    -Ed Alessandro?-domanda Greta.
    -Alessandro riprenderà la sua vita da Don Giovanni, figurati-afferma Gloria.
    -Ma che stai dicendo? Gloria tu per Alessandro sei importante! E se dai un'altra possibilità a Luca lo perderai per sempre, pensaci bene prima di darti un colpo di zappa sui piedi-dico e raggiungo anche io le ragazze sul letto.
    -Importante?-Gloria scoppia a ridere.-Io sono solo un giochetto sessuale-afferma.
    -E per Luca cosa sei stata?-afferma dura Greta guardando negli occhi la sua migliore amica.
    -Greta non puoi dire questo-afferma visibilmente offesa Gloria.
    -Io non ti riconosco Gloria-dico.
    Ed è vero, non riesco davvero a capire cosa le sia preso. Fino a due giorni fa lei odiava profondamente il suo ex e adesso? Adesso vuole parlarci, vuole forse dargli una seconda possibilità...
    Fino a due giorni fa la vedevo felice stretta ad Alessandro adesso dice che per Alessandro è un giochino sessuale, quando tutti sappiamo che non è cosi, Alessandro ha dato un peso maggiore a Gloria!
    -Alessandro non se lo merita-dico.
    -Che hai detto?-Gloria mi guarda male.
    -Adesso sei presa dalla foga del momento, l'ex stronzo che torna da te, ma quando capirai che Luca è rimasto il bastardo di 3 anni fa, Alessandro non ti vorrà più, quindi si va pure da Luca-faccia alzare mia sorella e la spintono fuori.-Non voglio parlarti Gloria-dico e richiudo la porta.
    -Non sarai stato troppo duro?-mi domanda Greta.
    -Io non la capisco-affermo.
    -Luca la stordisce-Greta sospira.
    -Alessandro non merita questo trattamento-dico.
    -Dispiace molto anche a me-afferma Greta.
    -Come può perdonare Luca?-chiedo nervoso.
    -Tu perdoneresti mai Benedetta?-mi domanda Greta.
    E io taccio. Sono sincero non so cosa dire.
    -Ecco vedi...-detto questo si alza ed esce anche lei dalla mia camera.

    POV. GLORIA
    Alle 9:15 sono seduta ad un tavolo del locale che avevo indicato a Luca ed agitatissima lo attendevo, tutta questa agitazione poi perchè?
    -Ti è sempre piaciuto essere in anticipo-sento la voce di Luca dietro di me.
    Mi volto lentamente e me lo ritrovo davanti, l'ho sempre trovato bellissimo, i suoi capelli rossastri/castani ribelli, quel sorriso simpatico e i suoi piccoli ma allo stesso tempo dolcissimi occhi verdi, si ero stata innamoratissima di lui...
    Io sospiro.
    -Mi accomodo?-mi domanda.
    -Certo-rispondo.
    Lui si accomoda davanti a me e mi fissa in silenzio.
    -Perchè mi fissi?-domando.
    -Perchè non ti ricordavo cosi tremendamente bella-mi sorride dolcemente, mi regala uno di quei sorrisi che ai tempi mi facevano battere il cuore a mille e anche adesso non mi lasciano indifferente.
    -Sei il solito Luca-affermo, lui è sempre stato cosi, il classico ragazzo che sa di piacere e sfrutta questa cosa come meglio può.
    -Caffè?-mi chiede, io annuisco.
    Poi mentre attendiamo i caffè continuiamo ad osservarci in silenzio.
    -Tu come mi trovi?-domanda lui.
    -Identico a tre anni, forse hai qualche chiletto in più-dico.
    -Vuoi dire qualche muscoletto in più-scoppia a ridere.
    Quanto mi era mancato il suono della sua risate, nelle fredde notti invernali passate a piangere per lui.
    -Gloria posso farti una domanda?-chiede, proiettando i suoi occhi nei miei.
    -I vostri caffè-il cameriere ci interrompe.
    -Dimmi-affermo.
    -Quel tizio di ieri chi è?-mi chiede riferendosi ad Alessandro.
    Io taccio e in un secondo mi passano davanti agli occhi varie scene passate con Alessandro, lui che mi boccia, lui che mi salva da quel tizio che voleva baciarmi contro la mia volontà, lui che mi bacia sulla sua scrivania, io e lui che facciamo l'amore, io e lui che danziamo sul mio letto e infine io e lui felici in barca o in giro per Napoli prima di rivedere Luca.
    -Il tuo ragazzo?-insiste Luca.
    -Luca perchè siamo qui?-domando io.
    -Perchè volevamo rivederci-afferma.
    -Io non voglio rivederti-affermo seria.
    -Eppure sei qui, eppure mi hai chiamato all'alba-dice lui.
    -Luca ma ti rendi conto che mi hai spezzato il cuore?-domando innervosendomi ricordando il post-it sul suo cuscino, la notte dopo aver fatto l'amore.
    -Ero un ragazzino, un coglione, ho sbagliato Gloria, devi perdonarmi per questo-mi carezza la mano, io non mi scosto.
    -Quando hai capito di aver sbagliato?-domando.
    -Un anno fa quando mi hanno spezzato il cuore-dice.
    Io scoppio a ridere, mi sembra quasi impossibile che ad uno come lui si possa spezzare il cuore.
    Lo vedo estrarre qualcosa dalla sua giacca e posarla sul tavolo.
    -Ti ho scritta questa lettera un anno, non te l'ho mai spedita, proprio perchè so che rumore fa una porta che ti si chiude in faccia e non volevo sentire ancora quel rumore...Non volevo che tu stessi male a causa mia ancora, ma ieri quando ti ho visto, ho rivisto noi, i nostri mesi di felicità e non sono riuscito a starti lontano, non sono riuscito a fingere che tu non fossi stata importante per me-mi dice.
    -Cosa dovrei fare con questa lettera?-chiedo.
    -Leggerla-mi sorride.-Ma non ora, da sola-si alza.
    -Tu vai via? Io oggi pomeriggio riparto per Roma-affermo.
    -In bocca al lupo per tutto allora Gloria-si avvicina a me mi bacia la fronte e poi lo vedo andare via...
    Afferro la lettera e noto con sorpresa che era davvero pronta per essere spedita, c'era il francobollo e noto con ancora più sorpresa il mio indirizzo di Roma, nessuno aveva il permesso di poterglielo dare...Ero stata chiarissima ai tempi. Luca doveva sapere pochissimo sulla mia vita.
    Non mi spiego come lui l'abbia trovato.
    Metto la lettera nella borsa e torno a casa.
    Trovo Greta in giardino che beve un thè.
    -Hey-mi siedo accanto a lei sul dondolo.
    -Cosa ti ha detto?-mi domanda senza nemmeno fissarmi.
    -Mi ha dato una lettera-affermo.
    -L'hai letta?-chiede.
    -La leggerò-dico.
    -Vai pure allora-afferma un po' acida, io so che vuole il mio bene, ma il mio bene non è impormi di non vedere Luca.
    -Ti voglio bene Greta-le bacio la fronte e poi vado in camera mia.
    Mi libero del abitino che avevo indossata per l'incontro, infilo una vecchia tuta e una maglia, mi butto sul letto e inizio a girarmi tra le mani la lettera di Luca.
    La apro e dopo un ultimo sospiro la leggo...
    '' Ciao stellina, mi auguro con tutto il cuore che leggendo che questa lettera te la mandi Luca Giri tu non l'abbia gettata, ma la stia tenendo fra le dita e la stia leggendo, ti prego leggila fino in fondo, poco mi importa se dopo la getterai, la brucerai o farai la qualunque, la cosa che più mi importa adesso è la sua lettura.
    Probabilmente questa lettera è del tutto inaspettata, mai e poi mai avresti pensato di poter ricevere notizie da ''quello stronzo del tuo ex''.
    Gloria ho deciso di scriverti questa lettera perchè voglio chiederti scusa, scusa per ogni lacrima che ti ho fatto versare, scusa per le sofferenze che ti recato...
    Mi hanno spezzato il cuore, ed è proprio vero che fin quando non lo si prova sulla propria pelle, non si capisce il dolore altrui, solo ora riesco a capire quanto male deve averti fatto quel post-it.
    Mi sono innamorato follemente di una ragazza, bella, alta, bionda, perspicace, l'ho amata in silenzio per molto tempo, un po' come te con me...Fin quando un giorno lei mi ha notato, mi ha sorriso ed è iniziata la nostra storia...
    Poi una mattina io decido di portarle la colazione a letto, vicino al caffèlatte c'era una scatoletta di velluto rossa, volevo sposarla Gloria, stavo insieme a lei da 4 mesi ma te l'ho detto ero follemente innamorato, avrei voluto passare ogni giorno con lei...
    Lo sai cosa ha fatto Gloria? Mi ha urlato contro d'essere un pazzo, ha fatto le valigie ed è uscita da casa mia e dalla mia vita in un battibaleno...
    E mentre piangevo per il dolore che la porta che si chiudeva mi ha provocato, ho pensato a te e al fatto che io come un codardo, un bastardo ti abbia lasciato con un post-it...
    Gloria devi sapere che non eri un gioco, devi sapere che nonostante sia stato un figlio di puttana sei stata importante, fare l'amore con te è stato splendido è forse stata la prima volta in cui ho fatto l'amore.
    Ma a quei tempi non mi sentivo pronto per l'amore e per tutto ciò che quello comportava e ti ho lasciato andare perchè non ho saputo apprezzarti.
    Ma sappi che sei splendida Gloria, che adoravo il tuo modo di fare, adoravo i tuoi sorrisi, il tuo modo di baciarmi o di addormentarti accanto a me perchè il film che stavamo guardando ti annoiava.
    Ciao Stellina mia e perdonami se puoi.
    Tuo Luca.''
    Alla fine di quelle righe mi ritrovo a singhiozzare quanto in quei tre anni avrei voluto sentirgli dire qualcosa di simile, quanto avrei voluto le sue scuse....
    Scendo in salotto dove trovo tutti, mia madre che con un cucchiaio fa assaggiare la salsa a mio padre, Greta che sfoglia una rivista e Cristian che guarda la tv.
    -Non parto più-affermo con la lettera di Luca ancora in mano e gli occhi probabilmente rossi per le lacrime.
    -Cosa?-domanda sorpresa Greta.
    -Che hai detto?-chiede serissimo mio padre.
    -Prevedibile-sbuffa Cristian.
    -Ho bisogno di restare qui, di chiarire alcune cose-affermo.
    -Con Luca?-domanda mio padre guardandomi negli occhi.
    -Ed Alessandro?-Greta si solleva nervosa dal divano.
    -Devo prima di tutto pensare a me-dico.
    -Ti sbagli figlia mia, Alessandro merita una spiegazione-afferma serio mio padre, guardando adesso la tv e non me, devo averlo deluso, ma poco mi importa adesso, io devo davvero pensare a me.
    -Greta partiamo subito-afferma duro Cristian, guardandomi per un istante male.
    -E la salsa?-domanda mia madre.
    -Un' altra volta mammina-Cristian le sorride.
    Mi passa accanto e mi guarda quasi schifato.
    -Non guardarmi cosi-lo ammonisco, lui è mio fratello, deve capirmi.
    -Stai sbagliando Gloria-dice questo e poi va in camera a prendere probabilmente i suoi bagagli.
    Greta viene accanto a me e invece di guardarmi male o giudicarmi mi abbraccia.
    -Nonostante tutto sono sicura che andrà tutto bene-mi sussurra e poi raggiunge Cristian.

    POV. ALESSANDRO
    Apro la porta di casa, lascio la valigia all'entrata e corro a gettarmi sul divano, avevo avuto una notte insonne e un viaggio scomodissimo in un autobus, l'unico posto disponibile.
    Controllo la posta, tutte bollette.
    Decido di liberarmi della maglia e della tuta, vado in camera a prendere qualcosa di pulito per potermi fare una doccia, chiudendo l'armadio noto sulla cassettiera il reggiseno di pizzo nero di Gloria.
    ''-Mi hai fatto proprio una bella sorpresa-affermo baciandole la mano che mi carezzava il petto.
    -Avevo voglia di fare pace con lei professor Castelli-mi sorride lei.
    -E perchè non mi lasci un regalino?-le chiedo ridendo.
    -Lo vedi quel reggiseno? E' tuo-due secondi dopo le nostre labbra si ricongiungono.
    -Regalino malizioso-sorrido io.''
    Quel reggiseno si trovava lì da una settimana da quando mi aveva fatto la sorpresa dopo la cena a casa di Vinci che ci aveva fatto litigare, si trova lì dall'ultima volta che siamo stati insieme.
    Lo afferro e lo metto dentro una borsina, dovrò ridarglielo.
    So già questa storia come finirà, se c'è una fortuna nell'avere una madre come la mia è che ho una cultura infinita sui film e commedie romantiche e so che quando l'ex torna nulla vince sull'altro, su un altro come me poi, il Don Giovanni, lo scapolo d'oro per eccellenza...
    Ho visto Gloria come mi guardava dopo aver visto quello lì, il suo sguardo era spento, diverso, annoiato, la curiosità nei miei confronti era cessata.
    Io non potrò essere mai come il suo grande amore, Luca sicuramente avrebbe voluto una famiglia numerosa, mentre io fino a tempo fa detestavo il matrimonio, ma Gloria mi aveva cambiato, tutte queste cose non mi disgustavano più adesso...
    Con rabbia sferro un pugno contro il muro.
    Gloria mi ha deluso, la ritenevo più matura, evidentemente mi sono sbagliato.
    Mi ficco sotto la doccia e cerco di cancellare da me il suo profumo, il suo sorriso, i suoi capelli che mi sfiorano il petto...
    Quando pulito e rivestito mi butto sul divano, squilla il mio cellulare, è Cristian.
    -Hey-rispondo leggermente seccato, era pur sempre il fratello di Gloria.
    -Devo parlarti, sono da un'ora a Roma, dammi l'indirizzo-sembrava abbastanza teso, decido di dargli l'indirizzo.
    Venti minuti siamo seduti uno accanto all'altro sul mio divano.
    -Che è successo Cristian?-domando.
    -Bhe tu e Gloria...-lo interrompo.
    -Cristian non farmi discorsi inutili, ti prego va' al sodo-affermo.
    -Ha rivisto Luca e non è partita-dice serio e per la sensazione che sento subito dopo avrei preferito un discorsetto di preparazione.
    Poso una mano sullo stomaco diventato improvvisamente vuoto.
    -Che ti succede?-mi chiede Cristian.
    -Nulla ho fame-sorrido, non voglio fargli sapere cosa mi succede.
    -Sei diventato improvvisamente bianco, non ti senti bene?-domanda.
    -Sarà la stanchezza per il viaggio-dico.
    -Hai capito cosa ti ho detto?-domanda Cristian.
    Io mi alzo, vado in camera da letto e prendo la borsina con il reggiseno di Gloria, scrivo un post-it e lo infilo all'interno.
    -Lascialo in camera di Gloria-dico, passandogli la borsina.
    -Solo questo?-chiede.
    -Solo questo, adesso scusa ma vorrei mangiare e andare a letto-affermo.
    -Se vuoi parlare ci sono-Cristian mi dà una pacca sulla spalla.
    -Notte Cris-gli sorrido, come a volerlo rassicurare, da cosa poi...Nemmeno io lo so.
    -Notte-dice questo e va via.
    -Non torna più-affermo tra me e me...
    Afferro il cellulare, lo accendo e trovo una sua chiamata, una sola chiamata, deve avermi pensato tantissimo...
    Compongo un numero e due ore dopo mi ritrovo dentro il corpo di Melissa Vinci che ansima il mio nome.
    -Ti volevo da cosi tanto-afferma.
    -Anche io piccola-le bacio nuovamente le labbra.
    Angolo autrice
    Salve carissime <3
    Nuovo capitolo, purtroppo la tempesta continuaaaaa, che ne pensate della lettera di Luca? E secondo voi cosa avrà scritto Alessandro nel post-it lasciato nella borsina con il reggiseno di Gloria? Lasciate qualche commento se vi va.
    Tanti saluti piccola_Calliope

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    Capitolo 20
    *** Io adesso sono con te ***


                                    
    Io adesso sono con te

    POV. GRETA
    Ero seduta sul divano ed attendevo Cristian che aveva deciso di andare a parlare con Alessandro, voleva comunicare la folle decisione di sua sorella.
    Finalmente la porta si apre e lui rientra.
    -Allora come l'ha presa?-chiedo, ero dispiaciuta per Alessandro, in fondo lui aveva dimostrato di tenerci a Gloria, era lei che non capivo molto adesso.
    -Mi ha dato questa borsina e mi ha detto di metterla in camera di Gloria, ho notato che contiene un reggiseno-risponde Cristian.
    -Hai notato o hai volutamente guardato?-domando.
    -Al tatto ho sentito che era un reggiseno-spiega.
    -Al tatto-affermo alzando un sopracciglio.
    -Comunque che significa questa cosa per te?-chiede.
    -Non ne ho idea, io quei due proprio non li capisco-sbuffo, era esasperante questa loro storia, non si capisce se si vogliono, se vogliono stare insieme...Sono un mistero quei due.
    Cristian viene a sedersi accanto a me.
    -Non l'ha presa benissimo comunque, lui non ha detto molto ma si vedeva-afferma.
    -Per me si stava innamorando e tua sorella ha rovinato tutto-dico.
    -Ti prego non farmi ricordare quanto mia sorella sia stata una cogliona-sbotta lui.
    -Ma Cristian non comportarti male con lei, la fai soffrire, se le vuoi bene devi cercare di accettare le sue scelte anche se pessime-dico.
    -Io vorrei che fosse felice e Luca l'ha già fatta soffrire-Cristian stringe i pugni.
    -Ma lo sai che sei proprio una bella persona?-dico di getto.
    -E perchè?-mi domanda sorridendo.
    -Perchè tu fingi d'essere duro, ma sei dolce e protettivo caratteristiche che non si trovano facilmente in un ragazzo al giorno d'oggi-affermo, anche se mi sto sbilanciando troppo, dopo quel bacio io vedo Cristian con occhi diversi, è più forte di me.
    -Ed a te questi ragazzi cosi piacciono?-domanda.
    -A chi non piacerebbero?-sorrido.
    Lui si ferma a fissarmi, più che altro si imbambola e mi fa sentire in soggezione, Cristian ha uno strano modo di guardarmi, è come se volesse scrutarmi dentro.
    -Mangiamo qualcosa-afferma all'improvviso alzandosi e andando in cucina.
    -Perchè non prepariamo insieme quella squisita sfoglia ai funghi che hai fatto tempo fa?-chiedo.
    -Va bene-mi sorride e il mio cuore perde un battito, ho già detto che lui ha un sorriso splendido?
    Ci mettiamo al lavoro, ma io sono un disastro in cucina e sono più di impiccio che altro, faccio anche cascare un uovo per terra.
    -Dannazione-affermo osservando l'uovo per terra.
    Cristian intento a preparare il forno, si volta, osserva me, poi l'uovo e scoppia a ridere.
    -Greta Leozzi sei un disastro-ride proprio di gusto.
    -Io e la cucina non andiamo d'accordissimo-affermo.
    -L'avevo notato-sorride lui.
    -Scusa sono stata d'impiccio-affermo mettendo su il broncio che metto sempre quando non so fare o non riesco a fare qualcosa.
    A Cristian svanisce il sorriso e sento i suoi meravigliosi occhi castani sulle mie labbra.
    In silenzio si avvicina a me.
    -Cosa sta succedendo?-chiedo non staccando gli occhi da lui che si dirige verso di me.
    Lui mette una mano dietro la schiena e mi attira al suo corpo, il mio corpo aderisce completamente contro il suo.
    -Cri Cri Cristian co cosa fa fa fai?-domando balbettando.
    Due secondi dopo le sue invitanti labbra sono sulle mie vogliose, questa volta il bacio è ancora più devastante del precedente, Cristian sembra ardere...
    Mi alza e mi adagia sul tavolo sporco di uova e farina e bacia con avidità il mio collo.
    -Non sono riuscito a trattenermi-sussurra.
    Io allaccio le mie gambe alla sua vita e lui geme...
    Cosa sta succedendo? Cosa stiamo facendo?
    Riprende a torturare le mie labbra e questa volta quella ad ansimare sono io, basta un leggero contatto con lui per mettere in allerta tutti i miei sensi.
    Delicato scende nuovamente sul mio collo, bacia, lecca, mordicchia un punto in cui la pelle è più delicata, io chiudo gli occhi e mi beo di quelle attenzioni, Cristian è passione pura, le sue mani sul mio corpo mi mandano in estasi, le sue labbra sono un peccato mortale.
    Io gli sollevo leggermente la maglia, voglio sentire, la sua pelle, voglio carezzare i suoi fenomenali addominali, ma improvvisamente Cristian si stacca.
    -Dannazione no-sbotta.
    -Cristian che succede?-chiedo.
    E senza dire altro si ripulisce veloce con una manata la maglia sporca di farina afferra la giacca di pelle e va via.
    Io resto ancora interdetta qualche istante su quel tavolo...
    E poi senza un motivo ben chiaro scoppio a piangere.
    Perchè è andato via? Perchè continua ad allontanarsi da me, quando mi dimostra che mi vuole?

    POV. GLORIA
    Cristian era arrabbiato con me, il mio comportamento l'aveva deluso, mio padre mi parlava a monosillabi anche lui non era fiero di come io mi fossi comportata, l'unica a sorridermi e a non farmi sentire sbagliata è mia madre.
    Sono in giardino e mi rigiro fra le mani ancora la lettera di Luca, l'ho letta cosi tante volte da saperla a memoria...
    -Gloria tesoro-mia madre mi raggiunge.
    Io le sorrido.
    -Io mi domando cosa tu ci faccia ancora qui, se ritieni di voler dare una seconda a possibilità a Luca va' da lui no?-chiede.
    Io la osservo qualche istante in silenzio e poi corro dentro a prendere la mia giacchetta.
    ''Villa Giri'' erano anni che non venivo qui che non vedevo la maestosa villa in cui Luca abitava...
    Suono timidamente il campanello e sua madre poco dopo mi apre la porta.
    -Gloria-afferma sorpresa.
    La madre di Luca è una donna simpaticissima e molto estroversa, ero stata poco con sua figlio ma con lei avevo legato subito, era una di quelle persone che si fanno voler bene immediatamente.
    -Salve-le sorrido.
    -Oh cara-di slancio mi abbraccia.-E' cosi tanto che non ti vedo, sei diventata una donna bellissima-mi carezza il viso.
    -Trovo molto bene anche lei-continuo a sorriderle.
    -Vuoi un thè, un caffè? Vieni entra-si scansa per farmi passare.
    -In realtà cerco Luca-affermo.
    -Tesoro Luca non vive più con noi da due anni, se vuoi ti do il suo indirizzo-afferma.
    -Gentilissima-le sorrido.
    -Non vuoi nulla?-mi domanda.
    -Solo sapere dove posso raggiungere Luca-dico.
    Lei sorridendo mi passa il bigliettino in cui aveva indicato l'indirizzo che mi interessava.
    -Spero di rivederti presto cara-mi carezza nuovamente il viso e poi apre la porta.
    Venti minuti dopo sto suonando al campanello dell'appartamento di Luca.
    Lui poco dopo mi apre con indosso solo un paio di boxer, io perdo un battito è pur sempre il primo ragazzo con cui ho fatto l'amore e se un tempo ero attratta da lui, adesso che è un uomo decisamente più muscoloso come ha detto lui, è normalissima questa mia reazione.
    -Ti stavo aspettando,mamma mi ha avvisato-mi sorride.
    -Cosi?-domando leggermente interdetta.
    -Ho da poco finito di fare la doccia-spiega con noncuranza.
    -Si ma non dovresti aprire la porta cosi-dico.
    Lui mi afferra per un braccio e mi trascina al interno della sua casa, un appartamento molto grazioso, la cosa che trovo davvero bella è il fatto che la sua casa sia vissuta, si vede, ci sono foto ovunque, non è impeccabile e fredda come quella di Alessandro.
    -Gloria come sempre straparli-sorride e mi perdo ad ammirare quel sorriso, lo stesso sorriso che ai tempi del liceo osservavo in silenzio e ne agognavo uno per me...
    ''-Gloria Forti-stavo uscendo da scuola e all'improvviso mi sento chiamare.
    Mi volto e quella voce melodiosa che aveva appena pronunciato il mio nome era quella di Luca Giri, la mia cotta stratosferica.
    -Ci ci ciao-lo saluto balbettando e sono sicurissima di avere un sorriso da ebete.
    -Hai perso questo-mi passa il libro di storia.-Ho visto che andavi di fretta e ti è uscito dalla borsa ecco anche perchè so il tuo nome, l'ho letto-e finalmente mi sorride, finalmente mi regala il sorriso che io ho sempre desiderato da quando il primo giorno l'ho visto varcare la porta di questa scuola.''
    -Che succede Gloria?-Luca mi schiocca un dito davanti agli occhi, mi ero completamente persa nei ricordi.
    -Posso?-chiedo indicando il divano.
    -Certo che puoi-sorride ancora...
    Io mi siedo e nella parete non lontana da noi noto una nostra foto ai tempi delle superiori.
    -Quella foto-indico sorpresa l'immagine, era la stessa foto che giorni fa io avevo buttato.
    -Un bel ricordo no?-si siede accanto a me, ancora troppo svestito.
    -Una maglia no Luca?-domando.
    -Ti distraggo?-ride di gusto.
    -Luca-brontolo.
    Luca non era cambiato era lo stesso stupido che adorava farmi i dispetti, era lo stesso ragazzo simpatico con la battutina pronta.
    -Mi metto una maglia-mi sorride.
    Mentre lui va in camera sua io mi avvicino a quella foto e la osservo, ero cosi felice, cosi gioiosa di poter essere lì con lui a quei tempi.
    -Eri bellissima quella sera-afferma all'improvviso.
    -Io ho gettato la mia copia-affermo.
    -Tranquilla è giusto cosi-dice.-Qualcosa da bere?-domanda cortese.
    -Ho letto la lettera-affermo.
    Lui mi guarda negli occhi in silenzio per qualche istante e poi mi sorride.
    -Mi dispiace per come sia finita la tua storia-dico.
    -Io credo molto al destino, evidentemente doveva andare cosi, evidentemente io merito di meglio-i miei e i suoi occhi sono incatenati.
    -Di che ti occupi? Non ci siamo sentiti e visti per cosi tanto tempo-domando curiosa.
    -Sono un architetto-sorride.-Da poco ma sono un architetto-afferma contento, il suo sogno.
    -Hai realizzato il tuo sogno-gli sorrido.
    -E tu?-chiede.
    -Sto per laurearmi in lettere-dico.
    -Il tuo sogno-afferma sorridendo, se c' è una cosa che ho sempre amato di lui immensamente è il fatto che lui sorrida spesso.
    Mi siedo nuovamente sul divano e lui nuovamente mi raggiunge.
    -Che ne pensi della lettera?-chiede.
    -Avrei voluto sentire quelle parole tanto tempo fa-dico.
    -Sono ottuso stellina, avevo bisogno di sbattere contro un muro per comprendere il mio errore-dice.
    -Sei stato molto male?-chiedo e distolgo l'attenzione dal fatto che sentirmi chiamare stellina mi fa battere ancora il cuore all'impazzata.
    -Non è stato un bel periodo, come immagino quello che tu hai passato dopo la mia trovata di averti lasciato con un post-it-afferma.
    -Ho avuto senza dubbio periodi migliori-gli sorrido.
    Lui mi fissa in silenzio e poi delicatamente posa una sua mano sulla mia guancia.
    Io beata da quel contatto chiudo gli occhi.
    -Sei cosi bella-afferma.
    Io non so per quale motivo ma di slancio l'abbraccio, era da quando l'avevo rivisto al pub che volevo sentirmi vicina a lui, che volevo perdermi fra le sue braccia e sentire il suo dolce profumo.
    -Stellina mia-sussurra.
    Ci stacchiamo e senza un perchè un secondo dopo le nostre labbra si ricongiungono, è un bacio dolce, lento, delicato, il classico bacio da Luca.
    Il mio cuore perde mille battiti è cosi strano sentire di nuovo il suo sapore, è cosi strano sentire dopo cosi tanto tempo di nuovo la consistenza delle sue labbra sulle mie, è cosa ancora più strana è il sentire il suo sapore dopo Alessandro.
    Come a leggere i miei pensieri si stacca da me...
    -Quel uomo chi è per te Gloria?-chiede.
    -E' il mio professore, siamo stati insieme-dico.
    -Come coppia?-domanda.
    Io non so bene cosa rispondere a ciò, non abbiamo mai detto di essere una coppia ma ci comportavamo come tali e fino a qualche giorno fa io ero felicissima di potermi stringere a lui.
    -Ci stavamo provando-dico.
    -E lui dov'é?-chiede Luca.
    -A Roma-dico.
    -E non ti manca?-mi chiede.
    -Luca io adesso sono con te-affermo senza pensare.
    Vedo Luca aprirsi in un sorriso a 32 denti e poi le sue labbra sono di nuovo sulle mie.
    Poco dopo il suo bacio diventa ardente, passionale, tanto da sentire le sue mani togliermi la giacchetta.
    -Luca-mi stacco da lui.
    -Se non vuoi mi fermo subito-afferma.
    Per un secondo mi viene in mente Alessandro e il viso adirato di ieri notte...
    -Gloria tranquilla io capis...-lo interrompo con le mie labbra sulle sue.
    Lui mi solleva all'altezza della vita e mi porta immagino in camera sua, infatti poco dopo sono distesa su un letto dalla coperta di un delicato bianco.
    Lui svelto si libera della mia maglia e si dedica con dolcezze al mio seno, io accarezzo la sua pelle delicata e gli lascio un vistoso morso sulla spalla.
    -Che monella che sei-ride di gusto.
    Velocemente si libera di ogni mio indumento e in silenzio osserva il mio corpo nudo, tanto da mettermi in imbarazzo.
    -Sei splendida-mi bacia dolcemente le labbra.
    E poi ha inizio la danza più antica del mondo, Luca è dentro di me, premuroso, dolce, esattamente come la prima volta in cui eravamo stati insieme.
    Una volta raggiunto l'apice ci scambiamo un altro tenero bacio e lui poco dopo si addormenta stringendomi contro il suo corpo.
    Io invece passo tutta la notte a guardare il soffitto.
    All'alba mi alzo per rivestirmi, non so bene come mi sento, ma so che essere stata con Luca di nuovo non è stata una grande idea.
    -Vai via?-chiede con la voce impastata dal sonno.
    -Torno a Roma-affermo.
    -A Roma? No Gloria resta ti prego-sussurra e sembra sincero, sembra che davvero mi voglia qui.
    -Ho la mia vita lì-rispondo continuando a rivestirmi.
    -Allora vengo con te-dice.
    Io scioccata lo guardo negli occhi e non sta mentendo, è davvero pronto a venire con me.
    -Luca questa cosa è successa, andiamoci piano-rispondo.
    Lui scoppia a ridere, ma la sua è una risata nervosa.
    -Cos'è una vendetta?-chiede.
    -Una vendetta?-domando.
    -Per quello che ti ho fatto ai tempi, adesso abbiamo fatto l'amore e scappi tu?-chiede.
    -Luca è successo tutto troppo in fretta, ho bisogno di riflettere e voglio tornare a Roma-rispondo.
    -Devi tornare da lui?-chiede.
    -Luca non farmi tutte queste domande-sbotto nervosa.
    -Devo fartele! Per me questa volta non è stato uno sfizio, non è stata una notte di solo sesso...-risponde più nervoso di me.
    Io mi avvicino e gli bacio la fronte.
    -Dammi tempo-dico questo e poi corro fuori dal suo appartamento.

    POV. ALESSANDRO
    In piena notte mi sveglio, mi giro e trovo Melissa addormentata beatamente accanto a me, mi alzo, infilo i boxer e vado in cucina, sono stato con un'altra dopo Gloria per la prima volta, da quando l'avevo conosciuta non ero riuscito a stare con altre, invece questa volta era accaduto, ci ero riuscito, forse mi aveva aiutato la rabbia.
    Prendo un bicchier d'acqua mi siedo al tavolo e immagino Gloria, che mi viene incontro, mi sorride, mi bacia...
    E' diventata un incubo e anche se sono stato con un'altra non riesco a non pensarla, anche poco fa dopo aver raggiunto il culmine del piacere ho pensato a lei e al fatto che una cosa del genere la possa far arrabbiare e io adoro le sue guance che si gonfiano e diventano rossissime quando la faccio arrabbiare, proprio come quando davanti a tutti il giorno del suo esame ha detto che io andavo a letto con le studentesse...
    -Che folle la mia Gloria-affermo...
    E due secondi dopo non solo mi do del pazzo per aver parlato da solo, ma mi do del pazzo perchè ho detto che è mia...
    Gloria non è mia.
    Stringo con rabbia il bicchiere che ho tra le mani.
    -Hey che succede?-Melissa mi raggiunge con una mia camicia addosso.
    -Vai a letto-affermo freddo.
    -Gloria che fine ha fatto?-chiede lei.
    -Non hai sonno?-domando acido.
    Lei si avvicina mi toglie il bicchiere dalle mani, beve l'ultimo sorso d'acqua, poi mi prende per mano e mi trascina a letto nuovamente, si struscia un po' come un gattina in calore segno che ha voglia di nuovo di fare sesso.
    -Ho sonno-affermo all'improvviso.
    -Ok Alessandro-sbotta lei girandosi dall'altro lato.
    Resto tutta la notte sveglio ad osservare il mio soffitto e a pensare a Gloria...
    Il mattino seguente quando avevo da poco preso sonno vengo raggiunto da Melissa con un vassoio con caffè e biscotti.
    -Colazione a letto-sorride lei.
    -Melissa abbiamo solo scopato-affermo freddo come un killer.
    Lei si siede sul letto e sospira.
    -Sei uno stronzo lo sai?-chiede.
    -Me l'hanno detto in molte-dico.
    -Io credevo...-la interrompo.
    -Che potessimo avere una relazione seria?No tesoro avevo voglia di scopare e per evitare di provvedere da solo alla mia voglia ho chiamato te-sorrido.
    Due secondi dopo uno schiaffo mi colpisce in pieno viso.
    -Fottuto bastardo-Melissa scoppia a piangere e poco dopo la vedo uscire da casa mia.
    E' tutta colpa di Gloria.
    Do un pugno al vassoio che cadendo per terra fa si che la tazzina contente il caffè si rompa, vado per raccogliere il vetro e mi taglio.
    -Dannazione-sbotto.
    Poco dopo decido di chiamare il professor Vinci per comunicargli che non avrei fatto lezione, non ero del umore adatto, Gloria era riuscita anche a farmi mettere da parte il mio lavoro, la cosa più importante per me.
    Dieci minuti dopo mentre ero intento a medicarmi la ferita suona il campanello, vado ad aprire e mi ritrovo davanti una furiosa Silvia Castelli.
    -Che succede mamma?-domando.
    -Cosa hai fatto alla mano?-chiede, adesso visibilmente preoccupata.
    -Nulla-rispondo.
    -Mi ha chiamato Vinci dicendo che non saresti andato a lavoro, non è da te cosa è successo?-mi domanda mia madre.
    Io mi siedo sul divano e rifletto sul come rispondere, ma poi non trovo cosa migliore che la verità...
    -Ho litigato con Gloria e sono a pezzi-ammetto.
    Mia madre viene a sedersi accanto a me e mi carezza il viso.
    -Tesoro mio-sussurra.
    -Tornerà con il suo ex mamma-dico rabbioso.
    -Come?-urla lei scioccata.
    -Si mamma hai capito-affermo, incredulo anche io ancora...
    -Tesoro-mia madre continua a carezzarmi il viso.
    -Io ti giuro mamma che a lei ho dato un peso diverso, non l'amavo però lei...-stringo i pugni con rabbia.
    -Amore è lei la sciocca-afferma mia madre.
    -Perchè questa cosa non mi fa sentire meglio?-domando.
    -Perchè è normale, stavi iniziando a provare qualcosa-mia madre sorride.
    -Immagino che tu sia felice, tuo figlio non è cosi impassibile-affermo seccato.
    -Tesoro sono felice perchè finalmente hai iniziato ad aprire il tuo cuore, ma sono tristissima perchè ti vedo cosi-mi stringe tra le sue la mano non ferita.

    POV. GLORIA
    Arrivo a casa e trovo Greta con indosso gli abiti di ieri seduta sul divano e con gli occhi gonfi, era stravolta.
    -Tesoro-corro da lei e le carezzo il viso.
    -Sei tornata-afferma sorpresa.
    -Che è successo Greta?-le chiedo.
    Lei non mi risponde si alza e si dirige verso il bagno.
    -C'è una cosa per te in camera tua-dice prima di chiudersi lì dentro.
    Io vado in camera mia preoccupata, forse il suo stato è dato da ciò che si trova in camera mia, prendo la borsina e ne fuoriesce il reggiseno che avevo regalato ad Alessandro con un post-it.
    -Un post-it-sbuffo.
    Lo afferro e lo leggo.
    '' Il desiderio di un corpo, arde, brucia fin quando non si consuma.
    L'amore, non si consuma, l'amore non si arrende con facilità, l'amore lotta, resiste ad ogni intemperia .
    Il tuo nei miei confronti era desiderio carnale la voglia di '' farti'' il professorino che sta con tutte è stata troppo forte.
    A me questo non serve più, regalalo a Luca, spero che fottendo il vostro amore ritorni.
    Da ora e per sempre, professor Castelli.''
    -Brutto stronzo-sbotto.
    Prendo la borsa ed esco di nuovo di casa...
    Vado all'università ma Alessandro non si era presentato cosi decido di recarmi a casa sua.
    Suono il campanello senza dargli tregua, lui poco dopo viene ad aprirmi.
    -Non ti aspettavo cosi presto, scopato abbastanza?-mi domanda.
    -Brutto coglione-lo spingo dentro.
    -Il limite, vieni anche ad insultarmi-ride.
    -Carino il post-it-sbotto.
    -Mi hai detto che ti piacciono parecchio, mi sembra che il tuo Luca dopo averti scopato per benino te ne abbia lasciato uno-sorride e io ferita dalle sua parole gli do uno schiaffo.-E' la verità per quello mi hai dato uno schiaffo-dice.
    -Tu non sai nulla-urlo.
    -No infatti non so nulla e non voglio sapere nulla, sei una ragazzina Gloria, ti ho decisamente sopravalutata-afferma.-Adesso la pregherei signorina Forti di uscire da casa mia, non abbiamo più nulla da dirci, come le ho già detto parlerò con Vinci non avrà bisogno di essere esaminata nuovamente, potrà lavorare alla cattedra del professor Vinci come sua unica assistente-afferma.
    -Come unica assistente?-chiedo.
    -Chiederò il trasferimento in un'altra università-afferma.
    -Per me?-domando.
    -Non crederti cosi importante, sei stata una scopata come un'altra-sorride.
    -E allora perchè te ne vai?-gli chiedo costringendolo a guardarmi.
    Lo vedo fissarmi un istante le labbra, è combattuto lo leggo nei suoi occhi e non l'ho mai visto cosi, quello che ho davanti non è l'impassibile professor Alessandro Castelli che ho conosciuto tempo fa.
    -Perchè non voglio vederti-mi allontana da lui con una spinta.
    -E allora sono importante-affermo.
    -Si ok! Non sei una scopata come un'altra non lo sei mai stata ma cosa cambia questo? Nulla! Sei stata con Luca, il tuo viso lo sta urlando...E io una donna cosi non la voglio e poi Gloria non mi vorrai nemmeno tu sono stato con Melissa stanotte, ho scopato con lei per non pensare a te!-afferma nervoso.
    Io lo osservo in silenzio...
    -Non guardarmi vattene, vattene via!-dice indicando la porta.
    Io senza dire nulla esco dal suo appartamento, con il cuore che batte come non mai, sono dannatamente confusa.
    Angolo autrice
    Salve :) Non uccidetemi ahahah, Gloria è stata con Luca si, Gloria è terribilmente confusa...
    Alcune di voi si aspettavano forse un pò più di burrasca...
    Ma credo che forse più avanti ci sarà, si lo so, sono monellissima ahahahah
    Allora allora...Alessandro sta cambiando sempre di più per Gloria, ah spero che il suo comportamento un pò volgarotto di questo capitolo non vi abbia infastidito.
    Comunque Gloria non è l'unica Forti combattuta e confusa, anche Cristian lo è parecchio e vi comunico che Benedetta non è uscita dalla sua vita, tornerà presto.
    Volevo anche informarvi che per chi avesse seguito ''Per farti sorridere'' ho pubblicato il prologo della storia si intitola ''Che non potrà finire mai...''
    Tanti saluti piccola_Calliope

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    Capitolo 21
    *** Cattiva copia ***


                                                                
    Cattiva copia

    POV. GLORIA
    Rientro in casa né di Cristian, né di Greta nessuna traccia, mio fratello sarà probabilmente a fare un giro, mentre Greta sarà a lavoro.
    Decido di dare una sistemata alla mia valigia del weekend a Napoli e poi farmi una bella doccia, non ero nemmeno arrivata che mi ero recata da Alessandro.
    Lui volevo andare via, lui voleva cambiare lavoro, la causa ero io.
    Dovrei sentirmi forse lusingata da questo, ma non lo sono, non lo sono per niente, perchè sono confusa...Vorrei avere certezze che non ho, purtroppo.
    Mi siedo sul letto e sospiro, ho un groviglio in testa.
    Un nuovo messaggio su cellulare attira la mia attenzione.
    ''Sto arrivando.''
    Era Luca...
    Decido di chiamarlo.
    -Che significa che stai arrivando?-domando, senza nemmeno salutarlo.
    -Che ti ho lasciato andare una volta, adesso non accadrà di nuovo-afferma serio.
    -Luca ascolta...-mi interrompe.
    -Non voglio sentire altro, a dopo-afferma e riattacca.
    Luca tra poco sarebbe arrivato qui...
    Non nego che questa sua voglia di cercarmi, di venirmi dietro, mi faccia sentire in parte felice, ma se ripenso allo sguardo di Alessandro di poco prima mi sento in colpa.
    Afferro il bigliettino che si trovava con il mio reggiseno e lo rileggo varie volte...
    Recitava che il desiderio di un corpo è differente dall'amore, è forse ha ragione, forse io desideravo il suo corpo, un bel uomo intelligente affascina, forse io sento ancora qualcosa per Luca, forse lo amo, non l'ho mai dimenticato e per questo sono caduta nelle sue braccia di nuovo.
    Getto il bigliettino di Alessandro nell'immondizia e vado a farmi una doccia.
    Ero appena uscita dalla doccia quando sento un campanello suonare.
    Metto l'accappatoio e vado ad aprire, mi ritrovo davanti Luca...
    -Nemmeno tu dovresti aprire la porta in questo stato-sorride malizioso.
    -Immaginavo fossi tu-rispondo.
    -Non sei molto felice di vedermi stellina-afferma, spingendomi leggermente per poter entrare.
    Io lo osservo, posare un borsone e sedersi sul mio divanetto.
    -Perchè hai un borsone?-chiedo.
    -Non me ne andrò Gloria, è te che voglio-afferma guardandomi intensamente negli occhi.
    -Luca è complicato-affermo raggiungendolo lì sul divano.
    -No stellina, è più semplice di quanto credi-si avvicina a me e inizia a baciarmi il collo.-Lasciati andare è andrà tutto bene-sussurra.
    Io mi faccio cullare dai suoi baci, dalle sue mani che svelte si infilano sotto l'accappatoio.
    -Luca-sussurro eccitata.
    -Sono qui amore-mi cattura le labbra, mentre si libera dell'accappatoio.
    Io mi stacco da lui e lo guardo un istante negli occhi, mi aveva chiamato amore..
    -Luca-sussurro.
    -Amore-mi sorride ripetendo nuovamente quella parola.
    E il mio cuore si riempe di gioia, sentirmi chiamare cosi da lui ancora, vederlo sorridere, sentirlo sul mio corpo, mi rendeva felice.

    POV. CRISTIAN
    Avevo passato tutta la notte in giro, senza una meta, avevo passeggiato, ero entrato in qualche localino notturno per una birra...
    Era successo di nuovo, non avevo resistito alle labbra di Greta e l'avevo baciata ancora...
    E lo sapevo non mi sarei fermato, sarei andato oltre, ma una volta andato oltre, cosa sarebbe successo? L'avrei fatta soffrire, perchè io non cercavo una relazione stabile, mentre lei è la classica ragazza che vuole sposarsi e formare una famiglia.
    Greta era una brava persona e io non volevo essere causa di dolore per lei, ecco perchè avrei cercato presto un appartamentino per me...
    Dovevo lasciarla libera, libera di incontrare qualcuno degno di amarla e renderla felice, io non potevo, per me sarebbe stata qualche notte di sesso e non meritava questo trattamento.
    All'alba mi siedo su una panchina al parco...
    E chiudo per qualche istante gli occhi, avevo davvero molto sonno, già il viaggio di ritorno a casa mi aveva stancato, il non dormire per una notte intera mi aveva letteralmente distrutto.
    Improvvisamente sento che qualcuno si siede accanto a me, apro gli occhi e mi ritrovo accanto Benedetta.
    -Non è possibile-sbuffo acido, alzandomi.
    -Cris-lei mi afferra per il polso.
    -Benedetta non voglio parlarti-sbotto acidissimo.
    -Ti prego-sussurra.
    -Cosa dobbiamo dirci?-domanda.
    -Vieni siediti-mi trascina nuovamente sulla panchina.
    -Se ti dico che non sono per niente felice di averti accanto mi credi?-domando.
    -Si e mi spezza il cuore sentirtelo dire-cerca di carezzarmi la mano che io scosto.
    -Non hai pensato al mio cuore ai tempi-affermo.
    -Sono stata sciocca, te lo ripeterò ogni giorno se dovesse essere utile-mi dice.
    -Utile per cosa?-chiedo guardandola un istante negli occhi.
    -Per farti capire quanto per me sei importante-afferra la mia mano e la stringe fra le sue.
    -Lasciami la mano-affermo burbero.
    -Hai paura lo so-mi carezza il viso.-Ma come ti ho già detto, io ti ho distrutto, io ti ho fatto smettere di credere nell'amore e io posso salvarti-mi sorride.
    -Sei solo una stronza Benedetta-mi scosto bruscamente dalla sua presa e mi alzo nuovamente dalla panchina.
    -Sei accecato dalla rabbia-afferma.
    -E lo sarò per sempre! E sai perchè? Perchè io ti amavo Benedetta, ti amavo immensamente, eri il mio angelo, mi sarei fatto uccidere per te, vedevo al supermercato una madre che sorrideva al suo bambino e immaginavo te con nostro figlio, Benedetta ti amavo immensamente, ma poi mi hai spezzato il cuore e mi hai accecato dalla rabbia, un giorno mi sveglia e venni a sapere che tu aspettavi un figlio da un altro, ti sei mai chiesta come io stessi? No Benedetta, quindi non puoi tornare adesso da me-le urlo contro e le poche persone che si trovavano al parco, si voltano a guardarci.
    -Mi dispiace cosi tanto-sussurra.
    -Non cercarmi più Benedetta-affermo duro.
    La vedo scoppiare a piangere, e il mio cuore si stringe in una morsa, nonostante tutto il male che lei mi abbia fatto, non voglio vederla cosi, non voglio vederla piangere...
    -Vorrei poter rimediare-sussurra.
    -Benedetta finiamola qui, ognuno per la sua vita-affermo.
    Vedo lei che si avvicina a me e mi abbraccia.
    -Ti amo Cristian-sussurra.
    Il mio cuore a quelle sue parole si blocca...
    Ha detto di amarmi.
    -Benedetta devo andare-la scosto da me.
    Lei si ferma a fissarmi, poi si solleva sulle punte e mi lascia un tenero bacio sulle labbra.
    -Non ti lascerò andare-detto questo la vedo asciugarsi le lacrime e riprendere a correre.
    Io mi accarezzo le labbra interdetto e poi decido che giunto il momento di tornare a casa.
    Apro la porta di casa e quello che vedo mi immobilizza.
    Mia sorella completamente nuda stesa sotto Luca, sul divano in cui io dormo.
    -Gloria-urlo coprendomi gli occhi.
    -Cazzo-borbotta Luca.
    -Vi siete messi qualcosa?-chiedo.
    -Si-afferma Gloria.
    Io apro gli occhi e trovo Luca con i boxer seduto sul divano e accanto a lui Gloria con l'accappatoio.
    -Posso capire?-domando guardando male entrambi.
    Vedo Gloria guardare per un istante Luca che le sorride.
    -Io devo fare una doccia- Gloria scappa in bagno.
    -Rivestiti coglione-affermo appena io e Luca siamo soli.
    -Ascolta Cristian immagino...-lo interrompo.
    -No Luca non immagini quanto mi stai sul cazzo-affermo.
    -Io...-lo interrompo nuovamente.
    -Non mi sembra di averti detto che potevi parlare-dico.-Luca io non so che subdolo piano tu abbia, ma non devi far soffrire mia sorella, o ti uccido e non scherzo...Io non capisco perchè tu sia tornato nella sua vita che era perfetta, prima di te, aveva incontrato un uomo secondo mio modesto parere perfetto per lei, ma se ti ha scelto immagino che un motivo ci sia, ma se verserà una lacrima a causa tua contatta già le onoranze funebri-lo fulmino.
    -Io ho intenzioni serie con Gloria-afferma guardandomi negli occhi.
    -Evitate di scopare sul mio letto-sbuffo.
    Poco dopo ci raggiunge Gloria, adesso completamente vestita.
    -Vorrei fare una doccia-afferma Luca.
    -Vieni ti prendo le cose che ti serviranno-dice Gloria e Luca il coglione la segue.
    Io vado in cucina a bere un sorso d'acqua e poco dopo Gloria mi raggiunge.
    -Non volevo che ci trovassi cosi-afferma mortificata.
    -Mi sarebbe piaciuto non trovare lui-affermo acido, la mia acidità oggi superava il limite.
    -Ascolta Cri..-la interrompo, oggi non avevo voglia di sentir parlare nessuno.
    -Ho già parlato con lui, mi ha detto che ha intenzioni serie, io non condivido la tua scelta, ritengo che Alessandro sia decisamente migliore ma, sei mia sorella è per me la prima cosa che conta, è la tua felicità-le dico questo e due secondi dopo Gloria viene a stringersi contro il mio petto.

    POV. GRETA
    Rientro in casa a pomeriggio inoltrato, era stata una giornata pessima, il pensiero di Cristian mi aveva tormentato.
    Il ricordo delle sue labbra mi aveva reso irrequieta.
    Apra la porta di casa e seduto sul divano a guardare la tv trovo Luca Giri.
    -Che che ci ci ci fa fai qui?-domando balbettando.
    -Se cerchi Cristian è in cucina e Gloria è in camera sua ad occuparsi della tesi-mi informa.
    -No io vorrei sapere cosa fai qui tu!-affermo acida.
    -Che domanda sciocca Greta, sono qui per Gloria-risponde senza staccare il suo viso dal televisore, Luca non è mai cambiato, il solito cafone, antipatico, io non ho mai capito cosa amasse tanto Gloria in lui e di certo non potevo capire perchè gli era permesso rimanere qui.
    Improvvisamente vedo Cristian uscire dalla cucina e il mio cuore perde mille battiti al secondo...Velocemente mi ripassano in mente le scene della sera prima.
    -Ciao Greta-afferma non staccandomi gli occhi di dosso, ancora quegli occhi che mi volevano scrutare erano su di me, eppure lui continuava ad allontanarmi.
    -Cristian-affermo e cerco come meglio posso di non fargli capire quanto la sua presenza mi destabilizzi.-Cosa fa lui qui?-domando.
    -Gloria-afferma Cristian alzando le spalle con noncuranza.
    -Greta ascoltami...-interrompo Luca.
    -Non voglio sentirti Luca-affermo.
    -Io vado a fare una doccia-afferma Cristian.
    Io e Luca restiamo soli e ci guardiamo in cagnesco.
    Io e Luca ci siamo visti solo una volta ai tempi della sua relazione con Gloria e non ci eravamo stati molto simpatici da subito. Io lo trovavo insignificante, il classico sbruffone troppo convinto.
    Vado a sedermi sul divano e noto sul tavolinetto un giornale di annunci di case.
    -Menomale, stai cercando un appartamento-affermo.
    -Quel giornale è di Cristian, adesso io vado dal mio amorino-si alza e si dirige verso la camera di Gloria.
    Io afferro il giornale e leggo un annuncio cerchiato.
    ''Monolocale appena ristrutturato e ben fornito da servizi.
    Si trova al secondo piano di una palazzina del 1970.
    Adatta per una sola persona.
    Spese condominiale incluse nel affitto di 400€.''
    Era di Cristian, Cristian voleva andare via...
    Furiosa senza bussare o chiedere permesso apro la porta del bagno.
    -Greta dannazione-Cristian si copre la nudità con un asciugamano.
    Non nego che il vederlo nudo davanti mi destabilizzi, ma sono troppo arrabbiata per pensare a questo.
    -Vai via?-chiedo mostrandogli il giornale.
    -Dormire su un divano tutta la vita non è comodo-sbotta.
    -Te ne vai per colpa mia?-domando guardandolo negli occhi.
    -No Greta-afferma serio.
    -Se hai paura che io ti salti addosso, non accadrà più-dico.
    -Il problema è questo, non sei tu che mi salta addosso-dice, sorprendendomi, che voleva dire?
    -Che significa scusa?-domando.
    -Che vorrei finire di fare la doccia in pace-sbotta acido.
    -Crepaci dentro quella doccia-affermo nervosa buttando il giornale per terra e uscendo dal bagno sbattendo la porta.

    POV. GLORIA
    Ero in camera mia a rileggere per l'ennesima volta ciò che avevo scritto della mia tesi, Alessandro aveva trovato tutto impeccabile...
    A quel pensiero mi perdo nel ricordo del giorno di quel esame che mi ha sicuramente cambiato la vita.
    -Per cosa sorridi stellina?-persa nei pensieri non mi ero resa conto del arrivo di Luca.
    -Immaginavo il giorno della laurea-gli mento.
    Lui si siede sul letto ed attira la mia sedia con le ruote davanti a lui...
    -Piccola-mi carezza il viso, io gli sorrido.
    -E' cosi strano averti qui-affermo.
    -Lo so-dice.
    -Quel letto su cui sei seduto è stato testimone di tutte le lacrime che ho versato per te-ammetto.
    -Lacrime che non verserai mai più-afferra una mia mano e la stringe fra le sue.
    Io gli sorrido e poi lo abbraccio, ho bisogno di sentirmi protetta, di sentirmi coccolata da lui...
    -Gloria ascolta-lui si stacca da me e mi fissa.
    -Dimmi-affermo.
    -Ci riproviamo? Questa volta seriamente, io ho capito di non poter essere felice se non con te, Gloria io voglio stare con te-afferma proiettando i suoi stupendi occhi nei miei.
    -Si Luca-lo stringo a me, felice.
    -Ti prometto che non soffrirai mai più amore mio-sussurra.
    -Sei splendido-affermo carezzandogli il viso e poi bacio le sue labbra.
    -Io penso che potremmo cercare un appartamentino per me e te-dice.
    -Vivere insieme?-chiedo sorpresa, non credevo che Luca fosse tanto determinato.
    Lui annuisce sorridendo.
    -Fammi laureare e poi ci pensiamo-gli carezzo nuovamente il viso.
    -Avrai a che fare ancora con Alessandro?-domanda e io a quel nome sento una morsa allo stomaco.
    -Del mio ultimo esame si occuperà lui-spiego.
    -Se dovesse bocciarti giuro che sono pronto ad ucciderlo-afferma Luca.
    E io ripenso ancora a quel giorno, il giorno del mio ultimo esame, dove ero convinta di passare, dove le ragazze che insieme a me ansiose aspettavano facevano commenti sul sexy prof e poi il suo sguardo, il suo modo di fare burbero, il suo volermi bocciare per forza.
    -Non mi boccerà-affermo.

    POV. ALESSANDRO
    Avevo passato quella giornata dopo l'incontro con Gloria buttato sul divano, non avevo pranzato ed adesso che erano le 20:00 passate non avevo voglia di cenare.
    Io davvero non capisco perchè io mi senta cosi...Cosi vuoto.
    Forse dovrei comprarmi un cagnolino, magari in giorni del genere potrebbe essere di compagnia.
    Annoiato e privo di motivazione decido di fare una doccia e poi di andare a dormire.
    Il mattino seguente, mi reco presto all'università ho un assoluto bisogno di parlare con Vinci.
    -Alessandro caro tutto bene?-mi chiede lui vedendomi entrare.
    -Devo parlarle-affermo serio.
    -Che succede?-domanda leggermente preoccupato.
    Io gli passo dei fogli che lui afferra e legge attentamente.
    -Davvero Alessandro?-domanda.
    -Davvero professor Vinci-rispondo.
    -Vuoi andare a fare un master in 'Inghilterra?-chiede guardandomi negli occhi.
    -Ho bisogno di cambiare aria, questo master mi sarà decisamente d'aiuto nella mia carriera-dico.
    -Rinunci alla mia cattedra?-chiede ancora.
    -Non mi sento più stimolato da questo lavoro-affermo e mento, io amo questo lavoro, da quando al primo anno conobbi il professor Vinci agognavo il suo posto e con la mia determinazione c'ero riuscito, lui entro due anni sarebbe andato in pensione e sarei diventato professore, ma...
    Qualcosa nella mia vita era cambiato ed adesso avevo davvero bisogno di cambiare aria.
    -Hai desiderato questa cattedra da quando alla fine di settembre 7 anni fa facesti il tuo ingresso in questa università come matricola...Ed adesso io dovrei credere all'idiozia che mi stai inventando?!-afferma.
    -Professor Vinci ho davvero bisogno di cambiare aria-dico.
    -Immagino sia successo qualcosa con la signorina Forti-dice...
    -Gloria non è cosi importante-sbotto.
    -Uno come te metterebbe da parte il lavoro solo per la donna che gli ha fatto perdere la testa-afferma il professor Vinci ed io a quella sua affermazione con rabbia stringo un pugno.
    -Sono semplicemente molto interessato al master-cerco di contenermi.
    -E Gloria?-domanda.
    -Gloria non c'è più nella mia vita-dico.-A questo proposito l'ultimo foglio che vede è una mia ammissione per quanto riguarda l'errore commesso durante il suo esame, io penso che lei straordinariamente potrebbe interrogarla e farla laureare a Dicembre, come la signorina Gloria aveva scelto-dico.
    -Gloria non avrà nessuno sconto di pena-vedo il professor Vinci gettare quel foglio.
    -Ma professore-lo richiamo.
    -Gloria ai tempi non sapeva quella domanda e la mia assistente deve essere molto più preparata, la bocciatura è stata senza dubbio per lei costruttiva-afferma.-E poi con una dichiarazione del genere metti una macchia sulla tua carriera e non mi sembra il caso di rovinarla-dice.
    -Capisco, di questo la ringrazio-affermo.
    -Alessandro per il momento non firmerò questi fogli, voglio che tu rifletta bene-dice questo e poi esce dall'ufficio.
    Io afferro la mia ventiquattrore e mi reco nell'aula in cui avrei tenuto la mia lezione.
    Entro e vedo Gloria seduta ai primi posti come ogni giorno, ma oggi non mi guarda, sfoglia qualcosa al cellulare, io saluto tutti e lei continua a non guardarmi mentre io sento il cuore esplodere in petto.
    Inizio a spiegare e Gloria non stacca gli occhi dal suo quadernone dove attenta prende gli appunti.
    La lezione velocemente finisce, non ho il tempo di voltarmi che Gloria è già sparita decido di seguirla in silenzio...
    All'entrata con mia enorme sorpresa c'è il suo ex ad attenderla.
    -Stellina-sento lui.
    Vedo lei che gli corre incontro e gli dà un bacio a stampo.
    Nemmeno riesco a descrivere come mi sento, è qualcosa di mai provato prima, qualcosa di molto intenso che mi strugge.
    -Non immaginavo ci fosse un altro-sento dietro di me la voce del professor Vinci, mi volto e lo vedo osservare Gloria stretta a Luca.
    -Il meraviglioso ex-affermo.
    -Alessandro tornerà da te-dice il professore.
    -Io non la riprenderei-sbotto.
    -Il tuo sguardo dice altro-afferma il professore.-Alessandro è facile tornare con un ex, ma allo stesso tempo quando si capisce che non è tutto bello come lo era stato un tempo, si ritorna dove si era stati veramente bene e immagino che Gloria tornerebbe da te, immagino che nonostante i vostri caratteracci voi due siate stati bene-mi dà una pacca sulla spalla e si allontana.
    All'improvviso Gloria si volta e mi osserva, anche Luca si volta e mi fulmina, io decido di camminare a testa alta e di passargli accanto.
    Quando sono accanto a loro sento un mano sul mio braccio, mi volto e vedo che il proprietario è Luca.
    -Scusami?!-lo guardo male.
    -Luca andiamo a casa-lo ammonisce Gloria.
    -Devi trattare con rispetto la mia ragazza-afferma lui...La sua ragazza, erano davvero tornati insieme.
    -Le ho mancato di rispetto signorina Forti?-domando a Gloria, con un tono glaciale e lei sussurra un no.-Posso andare adesso?-domando guardando Luca.
    -Hai una faccia da...-Gloria cerca di trascinarlo via.-Io e Gloria andremo a vivere insieme, saremo felici, cerca di promuoverla a quel esame cosi potremo goderci la nostra vita, poco mi importa di cosa hai rappresentato per lei in passato, adesso sei solo il suo professore-dice il coglione.
    Io non dico nulla mi volto verso Gloria che come una vigliacca abbassa lo sguardo e si osserva i piedi.
    -Un tempo io conobbi Gloria Forti, Forti non era solo il suo cognome, ma una sua caratteristica lei era forte, non si arrendeva e non avrebbe mai abbassato lo sguardo...Quella che ho oggi davanti è solo la cattiva copia di quello che eri un tempo, per il resto Luca non preoccuparti, promuoverò senza dubbio la tua ragazza e poi me ne andrò in Inghilterra-dico questo liberandomi della sua presa e recandomi verso la mia auto.
    Appena sono solo dentro la macchina do un violento pugno al volante, Gloria e Luca andranno a vivere insieme...
    Gloria mi ha preso in giro.
    Angolo autrice
    Bellezze salve :) 
    Nuovo capitolo, che va di male in peggio ahahaha, perdonatemi belle mie <3
    Comunque Gloria dà una seconda possibilità a Luca e Cristian vuole cambiare casa...
    Cosa vi aspettate dai prossimi capitoli?
    Tanti saluti piccola_Calliope

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    Capitolo 22
    *** Il mio uomo ***


                                       
    Il mio uomo

    POV. GLORIA
    Umiliata, si era cosi che mi sentivo, Alessandro, con le sue parole fredde, con il suo atteggiamento mi aveva umiliato, mi aveva detto che la Gloria Forti che oggi si ritrovava davanti era solo la brutta copia.
    -E' un coglione quello-borbotta Luca mentre andiamo in macchina.
    -Luca sono stanca portami a casa-rispondo io.
    Non ero solo stanca dalle lezioni, ma stanche di sentire anche lui, lui e il suo volermi unicamente sua, di lui e del suo modo di ''marcare il territorio''.
    E poi oltre che umiliata mi sentivo triste, perchè Alessandro oltre al sexy professore strafottente, oggi sembrava un uomo ferito, ferito da me e dal mio atteggiamento.
    -Non penserai a quello?-mi domanda Luca carezzandomi il viso.
    -Ho solo un odioso mal di testa-gli sorrido e gli mento, sotto sotto Alessandro ha ragione, sto diventando la brutta copia di me stessa.
    -Sono sicuro adesso che Alessandro ti starà lontano-afferma vittorioso.
    -Sei felice di questo-affermo.
    -E' normale, io ti voglio solo per me-mi sorride.
    -Avrei voluto che questa determinazione l'avresti mostrata ai tempi in cui mi hai lasciato con un post-it-affermo tagliente e fin troppo nervosa.
    -Gloria ascolta...-Luca sta per iniziare a giustificarsi, inutilmente..Non voglio assolutamente sentirlo.
    Ho bisogno di stare sola.
    -Luca accosta l'auto-affermo perentoria.
    -Come scusa?-chiede sbalordito.
    -Voglio scendere-dico seria.
    -Ma perchè?-chiede.
    -Voglio stare sola-affermo.
    -E per qualche motivo?-Luca si irritava con facilità, era sempre stato cosi, un tipo ''focoso''.
    -Accosta la macchina-sbotto.
    Lui sbuffando si ferma e io senza dire altro scendo dall'auto.
    -Gloria questo è un comportamento davvero immaturo-urla Luca dal finestrino, facendo voltare quelle poche persone accanto a me.
    Io non do peso alle sue parole e inizio a camminare, mi sentivo oppressa anche da lui, forse avevo sbagliato ad accettarlo con tanta velocità nuovamente nella mia vita. Dovevo riflettere bene invece di ritrovarmelo costantemente intorno.
    Lui parlava di convivenza, io nemmeno ci pensavo.
    Mentre mi dirigo nuovamente verso l'università, mi passa accanto con la sua bella auto Alessandro.
    Ci guardiamo un minimo istante, il suo sguardo è fuoco, poi dà un po' più di gas e si allontana di me.
    Io mi siedo in un gradino all'università e penso, penso che nella mia vita è davvero successo di tutto in pochissimo tempo, la conoscenza di Alessandro, quel odio che si era trasformato in altro, in quello strano rapporto e poi Luca, che torna, che mi chiede scusa, che mi rivuole nella sua vita a tutti i costi e Alessandro di nuovo lontano da me.
    Andrà a vivere in Inghilterra...
    -Signorina Forti-una voce conosciuta attira la mia attenzione, mi volto e mi ritrovo accanto il professor Vinci.
    -Salve professor Vinci-gli sorrido cordialmente.
    -Pensierosa?-mi domanda.
    -Stanca più che altro-mento, non posso certo dirgli che posso alla mia vita terribilmente incasinata.
    Lo vedo sedersi vicino a me.
    -Sai cosa vuole fare Alessandro vero?-sospira e nella prima volta in vita sua mi dà del tu.
    Io annuisco.
    -Io non sono d'accordo-afferma guardandomi negli occhi.
    -Alessandro ha grande stima di lei, penso possa chiedergli di rimanere-affermo.
    -Quando si vuole scappare da una donna non c'è stima che regga-dice non staccando il suo sguardo serissimo da me.
    -Alessandro non sta scappando da me-dico.
    -Gloria tornando con il tuo ex fidanzato l'hai ferito, Alessandro non è uno che con facilità esprime i propri sentimenti ma io lo conosco bene-dice.
    -Professor Vinci io dovevo pensare alla mia felicità-affermo dura.
    -Sei realmente felice?-mi chiede.
    Io a quella sua domanda distolgo lo sguardo.
    -Pensaci bene Gloria, prima che sia troppo tardi e la tua felicità si trovi in Inghilterra-dice questo e va via.

    POV. ALESSANDRO
    Arrivo a casa, mi libero di quell'odiosa cravatta e mi getto sul divano...
    Demoralizzato e stanco, è cosi che mi sentivo.
    Gloria era felice con Luca, gli sorrideva dolcemente, lo baciava con amore...
    Io ero sempre scappato da quel odioso sentimento, ho sempre fatto bene.
    Gloria è diversa dalle altre, unica nel suo modo di fare, donna e fragile, fuoco ed acqua...
    Gloria riusciva a tenermi stretto a lei anche solo con un sorriso, ma forse io rispetto a lei ero andato troppo avanti, avevo corso...
    Lei non ci ha pensato due volte nel ributtarsi nelle braccia dello stronzissimo ex che nonostante l'abbia ferita, è sempre il suo grande e primo amore.
    Vinci vuole tenermi qui, sicuramente perchè sono un ottimo elemento nella sua cattedra...Ma io voglio cambiare aria e vita.
    Voglio dimenticare Gloria e quello che in questo poco tempo mi ha dato e fatto sentire, io sono sempre stato attento a mostrare poco le mie emozione ,poche volte mi sono messo in gioco, ma con lei...
    Con lei è stato tutto diverso, non riuscivo ad accettare di vederla furiosa con me, volevo che mi sorridesse, volevo che mi baciasse, volevo che mi stringesse a se, che scherzasse con me...Semplicemente, probabilmente la volevo con me.
    Ma evidentemente volevo troppo.
    Suona il mio cellulare, lo afferro, la chiamata è da parte di Belinda.
    Sono sorpreso, da quella sera in discoteca in cui io e Gloria ci siamo finti fratello e sorella, non l'ho ne vista, ne sentita.
    -Pronto-rispondo.
    -Mi sembra che tu mi avessi detto che avresti voluto sentirmi, pessimo modo di farlo-Belinda ride di gusto e la sua battuta mi fa sorridere, che era un tipo intraprendente l'avevo capito dal primo istante.
    -Scusami sono stato incasinatissimo a lavoro-mento, non l'avevo sentito per Gloria che mi aveva fatto perdere la testa.
    -Una cena per farti perdonare ti va?-domanda.
    Io rifletto qualche istante, una serata in ottima compagnia sicuramente mi avrebbe distolto per un po' dai miei pensieri.
    -Con piacere-affermo.
    Belinda mi indica l'indirizzo e l'ora.
    Decido di dare una ripulita a casa prima di uscire, negli ultimi giorni era diventata un porcile, ma proprio quando afferro scopa e paletta qualcuno suona al campanello.
    Apro di malavoglia vedendo dal occhietto di chi si trattava.
    -Non voglio avere a che fare nulla con te-affermo duro.
    -Posso entrare?-mi domanda Melissa.
    Io mi scosto e la faccio entrare.
    -Ci siamo lasciati male l'ultima volta, ti ho detto che abbiamo solo scopato, ti ho trattato uno schifo, perchè sei qui?-domando.
    -Alessandro tu mi piaci-afferma guardandomi negli occhi.
    -In effetti sono un bel uomo, piaccio a parecchie donne-sorrido e lascio la porta ancora aperta, non ho nulla da dirle.
    -Non mi piaci poco-afferma lei sedendosi sul divano.
    -Melissa è meglio che tu vada-cerco d'essere gentile, voglio che vada via, non la voglio intorno.
    -Alessandro ti conviene venire qui-sorride.
    Io sbatto la porta nervoso e la raggiungo.
    -Melissa non farmi essere scortese-borbotto.
    -Alessandro sarò rapida, o io e te iniziamo una relazione oppure ti farò licenziare da mio padre, sai che posso-sorride malefica.
    Io scoppio a ridere.
    -Fai come vuoi, io tra un mese andrò a lavorare in Inghilterra poco mi importa di te e tuo padre-affermo, lei è sbalordita.
    -Come in Inghilterra?-domanda ancora con la bocca letteralmente spalancata.
    -Lontano da te-continuo a sorridere vittorioso.
    -Lontano da Gloria-afferma acida.
    -Cazzi mie-sbotto.
    Lei ride di gusto, tanto che i suoi perfetti capelli rossi si scompigliano.
    -Sei ridicola-borbotto.
    Lei senza nemmeno ascoltarmi si alza e si dirige verso la cucina, io la seguo, la vedo prendere un bicchier d'acqua.
    -Non sei a casa tua-affermo acido.
    -Gloria ti ha completamente rincitrullito Alessandro-afferma lei serissima.
    -Melissa va' via-sono perentorio.
    -Trattarmi male ti fa sentire meglio?-chiede.
    -Melissa lì c'è la porta-con la mano le indico il portone di casa.
    -Io potrei aiutarti-mi carezza il viso.
    -A fare cosa?-domando.
    -A dimenticarla-sorride.
    Io con un gesto brusco la allontano da me.
    -E' stato solo sesso Melissa, splendido sesso senza dubbio, ma non è stato altro-affermo duro.
    -Invece Gloria cos'era?-chiede guardandomi con aria di sfida.
    -Nulla che io debba spiegare a te e adesso per la millesima volta ti pregherei di andare via-mi avvicino al portone e lo apro.
    -Scortese-sbuffa lei.
    -Melissa tranquilla troverai un buon partito che ti sposerà-affermo sarcastico.
    -Io lo troverò sicuramente, di uomini belli che mi vengono dietro ne ho a palate, ma tu, tu resterai solo-detto questo sculettando sui suoi tacchi va via.
    Io per la seconda volta in pochi minuti sbatto il portone di casa.

    POV. CRISTIAN
    Questa mattina mi ero alzato e silenzioso mi ero introdotto in camera da Greta, l'avevo osservata dormire, avevo uno di quei pigiamini antisesso colorati e con animaletti sparsi ovunque, i capelli rossissimi sparsi sul cuscino, la bocca semi aperta ed un respiro leggero.
    Mi ero chiesto osservandola cosa si provasse a dormire con lei dopo aver fatto l'amore, a svegliarsi accanto a lei che sicuramente avrebbe iniziato ad urlare perchè in ritardo...
    A quel pensiero mi era scappato un sorriso, ma poi avevo ricordato che non volevo, che non volevo chiudermi in un rapporto che forse mi avrebbe distrutto di nuovo. Cosi nello stesso modo in cui ero entrato, ero uscito...
    Ed adesso mi trovavo sotto il portone di una carinissima palazzina pronto a visitare un appartamentino.
    -Signor Forti?-mi chiede una donna sulla quarantina molto avvenente racchiusa in un elegante tubino nero.
    -Si-sorrido.
    -Sono Rossella la sua agente immobiliare-sorridendo mi porge la mano che io stringo.-Entriamo?-mi chiede.
    Io annuisco ed in silenzio la seguo.
    -E' un appartamento delizioso-mi sorride cordiale.
    Noto al suo dito una vistosa fede d'oro giallo.
    -E' sposata?-domando di getto.
    La vedo imbarazzarsi.
    -Perchè questa domanda?-chiede.
    -No mi scusi, non dovevo e non volevo metterla in imbarazzo-che idiota che ero stato, come al solito non avevo utilizzato il filtro cervello-bocca.
    -Comunque sono sposata da 11 anni-sorride e ha gli occhi che brillano, segno che ami ancora il marito come il primo giorno.
    -Un tempo dovevo sposarmi anche io-affermo nuovamente senza pensare.
    La donna mi guarda con quello sguardo che odio, pietà, compassione...
    Apre l'appartamento ed io sono scioccato.
    -Benedetta-affermo sorpreso.
    -Cristian-è altrettanto sorpresa ma mi sorride.
    -Marco che ci fai qui?-chiede Rossella, al ragazzo accanto a Benedetta.
    -Faccio vedere la casa alla signorina-spiega con noncuranza.
    -Per questa casa ha priorità il signor Forti-Rossella fulmina il povero Marco.
    -La casa è grande, davvero bellissima, Cris prendiamola insieme-afferma di slancio Benedetta.
    -Benedetta non mi sembra il caso-affermo.
    -Ma perchè?-chiede lei.
    -Lo sai perchè!-mi stavo innervosendo.
    -E' una casa abbastanza grande da permetterci di avere i propri spazi e poi se ti preoccupa la mia presenza, sappi che io mi frequento con un altro, non ti salterò addosso di notte-afferma e io scoppio a ridere.
    Benedetta mi aveva spezzato il cuore, si era comportata davvero da stronza, ma non era cambiata, era la solita, diretta e decisa.
    -Vuole dare un'occhiata?-mi domanda Rosella.
    -Cris è davvero bellissima-afferma Benedetta.
    -Rossella mi faccia vedere questa casa su-affermo.
    Con Rossella visito l'appartamento, è davvero bello e si molto grande...
    -Vuole prenderla con la sua amica?-mi domanda Rossella in ascensore.
    -Lei è la donna che avrei dovuto sposare-affermo.
    -Oh-esclama Rossella.
    -Ci penserò comunque-le sorrido.
    Usciti dal palazzo trovo Benedetta seduta su un muretto lì vicino.
    -Il mio numero lo ha quindi scelga bene-Rossella mi sorride, mi porge nuovamente la mano e poi si allontana, salutando con un cenno del capo Benedetta.
    -E' una bella casa-affermo sedendomi accanto a lei.
    -Si è luminosissima-sorride, a Benedetta la casa piaceva parecchio.
    -Ti frequenti con un altro? Fino a due giorni fa hai detto di amarmi-affermo.
    -Geloso?-chiede ridendo.
    -No-le faccio l'occhiolino ed era la verità non ero per niente geloso.
    -Devo andare avanti e dimenticarti-afferma.
    -E avermi per casa ti aiuterà?-chiedo ridendo.
    -Signor Forti mi conosce sa quanto io sia testarda-mi sorride.
    -Ci sto-sorrido anche io.
    -Vivremo insieme?-domanda sorpresa.
    -Io posso portarmi chi voglio-affermo.
    -Affare fatto-sorridendo mi porge la mano.
    -Spero di non pentirmene-borbotto.
    Lei mi fa l'occhiolino.
    -Posso chiederti una cosa?-mi domanda.
    -Vai-affermo.
    -Mi abbracci?-domanda.
    -Questa convivenza non si prospetta positiva-scoppio a ridere, ma di slancio l'abbraccio, mi era mancata...-Mi sei mancata Benny-sussurro.
    -Era un secolo che non mi chiamavi Benny-sorride dolcemente.
    Ma la mia testa vola altrove...
    Vola da un rossa con un pigiamino improponibile di fronte ad ogni uomo.

    POV. GRETA
    Quella mattina mi ero svegliata di cattivissimo umore, Cristian mi baciava, mi faceva sentire che mi voleva e poi scappava da me...
    Era il mio giorno libero, avrei voluto parlare con Gloria, ma lei aveva lezione e passava sempre più tempo con quel cafone di Luca...
    Cristian doveva essere uscito prestissimo.
    Avevo passato una pessima giornata di fronte alla tv.
    Stavo preparando la cena quando Cristian rientra in casa...
    Il mio cuore perde un battito anche solo nel vederlo posare la chiave nel cestello e passarsi una mano fra i capelli.
    -Ciao Gre-mi sorride ma è teso.
    -Ceni qui? Tua sorella e Luca non ci sono-affermo fredda.
    -Cosa hai preparato?-chiede.
    -Un po' di pasta al pomodoro-affermo, senza guardarlo, anche se la sua presenza si faceva sentire, il suo profumo mi aveva investito le narici.
    -Mi lavo le mani e ti raggiungo-dice.
    Poco dopo ci sediamo a tavola, io guardo la tv e cerco di non guardarlo.
    -Sei arrabbiata con me?-domanda lui all'improvviso.
    -Non sei cosi indispensabile nella mia vita-sbotto.
    -Però sei acida con me oggi, parecchio-afferma.
    -Ricordami quando sono stata carina con te-lo guardo male per un istante.
    -In effetti nemmeno quando mi hai messo i punti lo sei stata-scoppia a ridere, la sua risata cristallina mi contagia.-Sei più bella mentre ridi-mi sorride.
    Io bevo un sorso d'acqua o rischio di andare in iperventilazione, il suo sguardo è fin troppo destabilizzante.
    -Cosa hai fatto oggi?-chiede.
    -Una giornata di relax-affermo.-E tu?-era mancato un intera giornata.
    Lui si affoga con l'acqua.
    -In giro avevo cose da sbrigare-risponde, ma mi sa di bugia...
    Il resto della cena passa in silenzio, parliamo solo per commentare qualche notizia al tg.
    Io dopo cena mi metto a lavare i piatti...
    -Dai faccio io...-Cristian mi arriva dietro e la mia schiena si scontra con il suo petto, provocandomi un brivido.
    -La la lascia pe pe per perdere-balbetto.
    -Hai già cucinato-risponde lui.
    Io mi volto ed il mio viso è vicinissimo al suo...Sento il suo respiro battermi sul viso.
    -Li lavo io-afferma non staccando gli occhi dalle mie labbra.
    Io presa d'impeto mi alzo sulle punte e ricongiungo le nostre labbra, lui non è per niente sorpreso, anzi risponde in maniera immediata al bacia, mi solleva al altezza dei suoi fianchi e mi adagia sul tavolo con ancora la tovaglia....
    Io gli allaccio le gambe intorno ai fianchi inchiodandolo contro di me.
    I nostri baci sono fuoco pure, sento il sangue scorrere alla velocità della luce dentro le vene.
    Ci stacchiamo, io sorrido, sto per baciarlo di nuovo, ma lui si volta....
    -Andrò a vivere con Benedetta-sussurra.
    Io lo spingo lontano.
    -Cosa?-chiedo.
    -Ascolta Greta...-lo interrompo.
    -Mi fai schifo-scendo dal tavolo e mi sistemo la maglia che lui aveva leggermente sollevato.
    -Greta non siamo fatti per stare insieme-sbotta nervoso.
    -Ti innervosisci tu? Mi baci e poi scappi Cristian! Non è normale-sbraito.
    -Mi hai baciato tu adesso-afferma.
    -Cristian non mi sembra ti facesse schifo-continuo ad urlare.
    -C'è attrazione fisica tra me e te, ma non voglio che io e te andiamo a letto insieme, perchè poi io non ti richiamerei e tu ci soffriresti ed io non voglio-afferma.
    -Quindi vai a vivere con la tua ex?-scoppio a ridere.
    -E' stato un caso-risponde.
    Io mi avvicino a lui e gli do uno schiaffo in pieno viso, lui abbassa lo sguardo.
    -Vattene ora!-affermo, non volevo vederlo ancora, non volevo sentire ancora idiozia, che mi avrebbero ferito, perchè per me Cristian in poco tempo era diventato qualcosa, non so bene cosa, ma nessun uomo riusciva a provocarmi quello che lui riusciva a provocarmi.
    Lui non dice nulla, si allontana da me prende il suo borsone, ci mette le ultime quattro cose che giacevano sul divano e va via, lasciando la sua chiave nel cestello.
    Io un secondo dopo scoppio a piangere.

    POV. GLORIA
    Tornata a casa Luca si era fatto trovare steso sul mio letto ed un enorme mazzo di rose sulla mia scrivania, mi aveva chiesto scusa in mille modi...Alla fine io l'avevo perdonato, non era mica colpa sua se io sono convinta e non sono pienamente felice della mia vita.
    Adesso stavamo uscendo per cena, voleva trattarmi come una principessa aveva detto....
    -Luca non voglio farti spendere molto-affermo mentre siamo in macchina.
    -Questo è altro per te-mi afferra la mano e la bacia.
    Io gli sorrido e guardo fuori dal finestrino.
    Arriviamo al ristorante e come immaginavo è uno di quei ristoranti per ricconi.
    -Luca davvero mi sembra eccessivo-affermo.
    -Andiamo amore-mi sorride dolcemente.
    Mi prende per mano e mi guida al interno del locale.
    -I signori hanno un tavolo?-ci domanda un cameriere.
    -I signori Giri-Luca mi sorride e mi stringe la mano...
    Il tavolo era a nome dei signori Giri e non del signor Giri, come se io e lui fossimo sposati...
    Dovrebbe rendermi felice, farmi sorridere, Luca mi vuole cosi immensamente nella sua vita tanto da forse volermi sposare un giorno, ma questo gesto mi sembra una cretinata assurda...
    Il cameriere ci conduce ad un tavolo io guardo il tavolo accanto al mio e mi sento raggelare...
    Alessandro con Melinda.
    -Gloria-la tizia mi sorride allegra.
    Alessandro si volta e mi fulmina e Luca fa lo stesso con lui.
    -Ancora tu-borbotta Luca.
    -Luca sta' tranquillo-lo ammonisco.-Ciao Melinda-faccio un sorriso forzato a quella che si trovava al tavolo con il mio uomo...
    No fermi tutti! Avevo davvero pensato che Alessandro fosse il mio uomo, dopo tutto quello che gli avevo combinato?!
    -Belinda-Alessandro acido mi corregge.
    -Ma avete litigato?-ci domanda Belinda sorridendo.
    -Purtroppo si-afferma Alessandro.
    -Diciamo che mio fratello si è comportato male-affermo.
    Alessandro ride di gusto.
    -Sarei davvero io quello che si è comportato male sorellina?-domanda.
    -Sorellina?-domanda Luca spaesato.
    -Ragazzi non date spettacolo-ci ammonisce Belinda.
    -Vi frequentate?-domando a Belinda.
    -E pure che fosse? Tu non sei felice con quello?-domanda fulminandomi Alessandro.
    -Senti vedi che...-interrompo Luca con il suo fare minaccios.
    -Luca taci!-sbotto.
    -Si metti apposto il cagnolino-Alessandro ride di gusto.
    -Cosa hai detto?-Luca si alza e si avventa contro Alessandro.
    -Santo cielo-urlo vedendo quei due a terra.
    -Alessandro-Belinda lo richiama.
    -Smettetela-urlo io in preda ad una crisi isterica.
    Alessandro e Luca però continuano imperterriti a menarsi.
    -Fa' qualcosa-mi urla Belinda.
    Grazie al cielo due uomini della sicurezza intervengono e li dividono.
    -Brutto coglione-urla Luca.
    -Coglione ci sarai tu!-urla Alessandro con un labbro spaccato, scalciando.
    -Siete due bambini-urlo io.
    Il proprietario del ristorante ci raggiunge.
    -Vi pregherei di continuare i vostri diverbi fuori dal mio locale e non farvi vedere mai più!-ci fulmina.
    Io prendo Luca per mano e me lo trascino via.
    -Non dovevi picchiarlo-sbotto.
    -Difendilo sempre, mi ha chiamato cagnolino-borbotta.
    -Sei un idiota-urlo.
    -Invece lui è un vero uomo giusto?-domanda.
    -Luca che confronti stupidi che fai-borbotto.
    -Ogni cosa che io faccia o dica è stupida, la verità è che tu non mi guarderai mai e dico mai come guardi lui-afferma.
    -Te la puoi tenere guarda-borbotta Alessandro dietro di noi all'improvviso,asciugandosi con un fazzoletto il sangue che fuoriesce dal labbro.
    -Gloria tu mi vuoi?-mi domanda Luca.
    -Sei già entrato nel suo letto una volta figurati se non ti vuole ancora-borbotta Alessandro.
    -Non sei tenuto a giudicare una storia in cui non centri niente!-gli urlo contro e lo spintono.
    -Non centro nulla? Gloria come devo fare? Come se ogni volta che ti vedo vorrei baciarti? Come se non riesco a saperti cosi lontana da me? Ti vorrei in giro per casa mia a combinare guai, ti vorrei nel mio ufficio all'università, pronta a sederti sulla mia scrivania per baciarmi, ti vorrei nella mia vita e non posso accettare che tu non mi voglia-mi urla contro, lasciandomi scioccata...
    -Ma non è solo tua sorella?-domanda Belinda.
    Alessandro sorride.
    -Grazie a Dio no o sarei impazzito d'amore per mia sorella-mi sorride.
    Amore...ha detto amore...
    Angolo autrice
    Ciao care :) lo so sono mancata da qui per molto tempo, l'università però non dà scampo, cercherò di aggiornare ogni qual volta mi sarà possibile però. Giurooooo.
    Allora nuovo capitolo (finalmente si ahahah) che ne dite del mio Ale? Non è un amore <3 
    Diciamo che se le cose tra Gloria ed Ale sembrano spianarsi quelle tra Cristian e Greta, peggiorano, lui andrà a vivere con Benedetta...
    Aspetto qualche vostro commentino, se vi farà piacere lasciarne.
    Tanti saluti piccola_Calliope

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    Capitolo 23
    *** Visibilmente mia? ***


                                  
    Visibilmente mia?

    POV. ALESSANDRO
    -Mi avete preso in giro allora-sbotta Belinda.
    Ho stra parlato, si ho stra parlato, ho detto tutte quelle cose a Gloria...Cose che probabilmente non si merita, perchè come sempre rincorrerà quel cafone del suo ex.
    -Gloria-sussurro a volerla richiamare, vorrei che mi dicesse qualcosa, vorrei che eliminasse questo mio senso d'imbarazzo.
    La vedo guardarmi ancora completamente scioccata per poi voltarsi verso Luca...Ancora verso di lui...
    -Luca andiamo-lo prende per mano e si allontana.
    Io stringo i pugni nell'assistere a quella scena, per l'ennesima volta io andavo incontro a Gloria, ma lei non veniva incontro a me, anzi si allontanava.
    -Posso capire?-domanda Belinda, appena restiamo soli.
    -Facciamo due passi?-chiedo.
    Lei annuisce e mi si affianca.
    -Io e Gloria la sera che ti abbiamo conosciuto stavamo giocando e tu ti sei trovata nel mezzo dei nostri giochi...Stavamo facendo uno stupidissimo gioco o scommessa, non so esattamente cosa, essendo un Don Giovanni, per una sera mi sarei dovuto comportare bene ed approcciarmi ad una donna non solo per potermela a letto-spiego.
    -Assurdo-sbuffa Belinda.
    -Ma da subito ho capito che non eri una sciocca guarda, quello che penso di te, non fa parte di un ruolo, davvero credo che tu sia interessante come donna-affermo, ed era vero, avevo trovato Belinda interessante sin dalla prime parole che aveva pronunciato.
    -Perchè fratello e sorella?-chiede.
    Sto per rispondere, ma mi interrompe.
    -Non potevi spiegare in altro modo la tua gelosia nei suoi confronti-fa una risata nervosa.
    -Io sono il professore di Gloria-affermo.
    -Guarda che storiella stupida, professore e studentessa-sbuffa.
    -Belinda io non ti ho preso in giro-affermo serissimo, voglio che lei mi creda.
    Lei si volta e mi sorride, non sembra arrabbiata.
    -La ami-afferma.
    -No ascolta...Le parole che ho detto prima...-mi interrompe nuovamente.
    -Non è per le parole Alessandro, mi è bastato anche vedere come tu la guardassi mentre andava via...-si siede su un muretto ed io mi metto accanto a lei.
    -Dire che l'amo è azzardato, è vero lei è diversa da tutte, il suo sorriso mi fa sciogliere il cuore, adoro le sue guanciotte che diventano rosse se si arrabbia, è caparbia, intelligente, perspicace, è l'unica in cui in vita mia va bene anche solo dormirci accanto, l'unica che il saperla arrabbiata con me, mi provoca ansia-affermo.
    -Non sei innamorato?-chiede ridendo Belinda.
    -Sono sulla buona strada forse-scoppio a ridere anche io, chi l'avrebbe mai detto che quando ho visto quella ragazzina aggredirmi il giorno del suo esame, sarebbe cambiata totalmente la mia vita.
    -E' un peccato che lei non se ne sia accorta-afferma Belinda.
    -Non posso competere con il grande amore, Luca è stato il suo primo ragazzo, quel amore che non dimentichi mai-sospiro amareggiato.
    -Anche io ho avuto un primo amore, ma questo non vuol dire che io ci voglia tornare insieme, se dovesse ritornare-sorride.
    -Te l'ho detto Gloria è diversa-scoppio a ridere nuovamente.
    -Per me tornerà da te-Belinda mi dà una pacca sulla spalla.
    -Andrò via presto, voglio andare a fare un master in Inghilterra-le dico.
    -O lei verrà con te o tu resterai, ne sono convinta-mi sorride.
    -Vorrei avere la tua convinzione-sbuffo.
    -Diciamo che io conosco meglio di te le donne-mi fa l'occhiolino.
    Io scoppio a ridere, Belinda è una persona davvero piacevole, peccato che la mia testa sia completamente altrove, a quella ragazza che è andata via con quella specie di ragazzo...
    -E' un peccato che io...-Belinda mi interrompe.
    -Concedimi un abbraccio ed un'amicizia-mi sorride e scende dal muretto allargando le braccia.
    Io le sorrido e poi la stringo a me.
    Rientrato a casa, mi siedo sul divano e ripenso a Gloria, è diventata il mio pensiero fisso ormai, non riesco a fare altro che pensarla, non riesco a trovare qualcosa di migliore da fare che immaginarla che corre per casa mia e poi viene da me a riempirmi di baci...
    -Ma lei ha Luca-dico tra me e me, furioso.
    Preso dalla rabbia do un calcio al tavolinetto facendomi anche male.
    Afferro il cellulare e le mando un messaggio...

    POV. GLORIA
    Luca aveva in tutti modi cercato di parlare durante il tragitto dal locale a casa, ma io non volevo parlare, non avevo nulla da dire.
    Avevo una terribile confusione in testa...
    Arrivati a casa ancora in silenzio ci dirigiamo in camera da letto.
    Io mi siedo sul letto, Luca si chiude in bagno.
    Alessandro mi aveva totalmente stravolto con le sue parole, aveva parlato d'amore, mi aveva fatto capire che per lui ero qualcosa di importante e gli mancavo...Io Gloria Forti, mancavo nella sua vita, mancavo nella vita del sexy prof strafottente, quello che mi ha rimandata solo perchè non voleva che gli rubassi il posto d'assistente...
    Luca poco dopo mi raggiunge.
    -Dormiamo?-chiede.
    -Io vado al bagno-detto questo afferro il mio pigiama e sono pronta ad uscire dalla camera.
    -Perchè non ti cambi qui?-chiede lui.
    In effetti in quei giorni eravamo stati varie volte a letto insieme, mi aveva vista nuda, ma stasera, io mi sentivo in imbarazzo, è come se sentite le parole di Alessandro non volessi mancargli di rispetto.
    Non dico nulla ed esco dalla camera, mi volto un istante e vedo Luca sferrare un pugno contro la parete...
    Quando torno in camera, trovo Luca addormentato, mi metto accanto lui ed inizio a fissare il mio soffitto, perchè si sa quando si hanno dei pensieri e non si riesce a dormire, non c'è cosa migliore che guardare il soffitto.
    La vibrazione del mio cellulare, attira la mia attenzione...
    Un messaggio.
    Alessandro.
    ''Mi dimenticherò di te.
    Andrò a letto con un altra donna, un altro corpo mi farà provare piacere.
    Il tuo corpo diventerà solo un ricordo, la tua caparbietà sarà una caratteristica superflua, di fronte ai mille pregi della donna che un giorno amerò, che un giorno sposerò, che un giorno mi farà diventare padre, perchè se c'è una cosa che ho capito grazie a te è proprio questo, sono stanco del ordine del mio appartamento, voglio disordine, voglio urla di bambini che mi chiamano papà e voglio una moglie che nonostante sia stata una giornata da schifo mi sorrida e mi faccia sentire felice.
    E tutto questo non me lo darai tu! Perchè io non ti voglio più!''
    Rileggo il messaggio varie volte...
    -Luca-lo scuoto da un braccio per farlo svegliare.
    -Che diavolo succede?-borbotta lui con la voce ancora impastata dal sonno.
    -Luca devo dirti una cosa-mi alzo dal letto.
    -Amore possiamo parlarne domani mattina?-mi domanda con ancora gli occhi chiusi.
    -Luca è finita-affermo.
    Vedo Luca sbarrare gli occhi...
    -Cosa di preciso?-domanda fulminandomi.
    -Il nulla che c'è tra di noi, perchè diciamoci la verità non c'è nulla, si ok qualche notte di sesso ma basta, è il nulla-affermo convinta.
    Luca scoppia a ridere.
    -Puoi prendere le tue cose ed andare-apro la porta della mia camera.
    -Mi cacci in piena notte?-domanda ancora ridendo.
    -Un po' come te con quel dannato post-it no? Solo che io le cose te le sto dicendo in faccia, siamo stati bene in questi giorni ma è meglio troncarla qui-detto questo, mi sento più libera...
    Vedo Luca alzarsi ed armeggiare con la sua giacca.
    -Troncare tutto?!-sorride e mi consegna una scatoletta di velluto rossa.
    -Cosa significa?-domando stupefatta.
    -Significa che io ci credevo a noi! Non è una proposta di matrimonio, ma avrei voluto che indossassi quel anello, avrei voluto che ti sentissi totalmente mia-afferma amareggiato.
    Io guardo la scatoletta allibita tutto mi aspettavo tranne questo...
    -Mi dispiace molto Luca-afferro la sua mano e vi deposito la scatoletta senza aprirla.
    -Nemmeno lo guardi?-mi chiede.
    -Luca se vuoi puoi fermarti sul divano-dico.
    -E' per quello!-la sua non è una domanda, ma una costatazione bella e buona.
    -Luca...-mi interrompe.
    -Luca Luca, sai solo dire questo? Ti farà soffrire Gloria e ti pentirai amaramente di avermi cacciato!-alza notevolmente la voce.
    Io non dico nulla, decido di andare in cucina e di lasciarlo preparare il suo borsone.
    Venti minuti dopo mi raggiunge, vestito e con le sue cose pronte.
    -Te ne pentirai lo sai?-mi chiede.
    -Di cosa dovrei pentirmi?-domando io.
    -Di avermi lasciato andare, io ti avrei reso felice-afferma.
    -Ne sei certo?-chiedo.
    -Convintissimo, mi lasci per un idiota-sbuffa.
    -Luca va via!-affermo indicandogli il portone.
    -Se avessi uscito questo caratterino ai tempi che ti ho scopato e lasciato con un post-it forse ti avrei tenuto accanto a me-ride malefico.
    Io mi avvicino a lui e gli do uno schiaffo, quello che si meritava e non gli ho mai dato.
    -Fuori da casa mia-affermo perentoria.
    -Ti auguro di vivere un inferno con il professorino-detto questo va via sbattendo la porta.
    Io bevo un bicchier d'acqua e poi torno in camera mia...
    Poco dopo si introduce nel mio letto Greta.
    -Gre-sorrido.
    -E' andato via?-domanda la mia migliore amica.
    -Si-affermo.
    -Per sempre?-chiede ancora.
    -Non tornerà-sorrido, sono libera, io non volevo veramente Luca nella mia vita...
    -Questo cuscino puzza di lui-afferma Greta con una faccia disgustata.
    E io scoppio a ridere.
    -Anche Cristian è andato via-sussurra.
    -Cristian?-chiedo sorpresa, in effetti in quei giorni avevo davvero visto poco il mio adorato fratellino, ma ho pensato che ciò accadesse a causa dei nostri impegni.
    -A vivere con Benedetta-Greta afferma questo e poco dopo sento un singhiozzo.
    -Perchè piangi?-chiedo.
    -Perchè tuo fratello mi bacia, mi fa sentire che mi vuole, mi ha detto che si sente attratto da me, ma non vuole avere relazioni, perchè lui ha sofferto troppo e non vuole che lo stesso accada a me e per questo è andato a vivere con la troia della sua ex-Greta è esasperata.
    -Greta scusa non ci sono stata-la abbraccio.
    -Hai avuto parecchi casini-lei mi stringe a se e scoppia a piangere.
    -Mio fratello è davvero un idiota-stringo i pugni, non può permettersi di trattare cosi la mia migliore amica.
    -E' una caratteristica saliente dei fratelli Forti-afferma.
    -Che vorresti dire?-la stacca da me.
    -Bhe fino a poco fa nel tuo letto dormiva quel cafone di Luca Giri-si asciuga le lacrime e scoppia a ridere di gusto.
    -Il mio fratellino mi sentirà-affermo.
    -Ma poi quella Benedetta...-Greta stringe i pugni.
    -Guardate la mia Gretina gelosa-le do un pizzicotto su un fianco.
    -Avrei voluto conoscere un tizio meno stronzo però-sbuffa lei.
    -Hey è il mio fratellino-sbotto ridendo.
    -Glo-mi richiama Greta.
    -Dimmi-le sorrido.
    -Mi sei mancata, quel Luca aveva il potere di cambiare anche te-la mia migliore amica mi abbraccia nuovamente.
    -Ti prometto che taglierò le palle di Cristian Forti e te le regalerò come portachiavi-rido di gusto.
    -Non farlo!-sbotta Greta.
    -E perchè mai?-domando ridendo.
    -No dico, hai visto tuo fratello? E' un tale figo, non puoi rovinare nessuna parte del suo corpo-afferma lei, Greta era totalmente cotta di mio fratello e sono convinta che anche a Cristian piaccia, bisogna solo farlo ragionare.
    -Hai ragione e poi proprio quella parte-rido di gusto.
    -Gloria-urla indignata la mia migliore amica.
    Ridiamo di gusto entrambe.
    -Alessandro?-chiede.
    -Me lo riprendo-sorrido, si farò di tutto per essere io quella che lui sposerà, amerà e lo farà diventare padre.
    Il mattino seguente mi reco prestissimo in facoltà e vado nell'ufficio del professor Vinci, nemmeno busso...
    -Gloria-afferma lui sorpreso.
    -Devo parlarle-mi siedo di fronte a lui.
    -Che succede? Mi sembri parecchio preoccupata-afferma.
    -Lei non deve far partire Alessandro per nessun motivo al mondo-affermo e mi rendo conto d'essere parecchio agitata, tanto che saltello sulla sedia, a questa immagine il serissimo professor Vinci scoppia a ridere.
    -Vedo che hai riflettuto-sorride.
    -Si ma non so come farmi perdonare-affermo affranta.-Mi scusi a lei questo non interessa-mi rendo conto di aver fatto una pessima figuraccia.
    -E se io ti dessi una mano?-domanda.
    -Sarebbe un angelo professor Vinci-sorrido cordiale.
    Lo vedo estrarre un cartoncino nero da un cassetto.
    -E' un galà in maschera questa sera, una festa universitaria per i professori...Alessandro verrà, Gloria vedi quello che puoi fare, qui c'è un invito-mi sorride.
    Io mi alzo e vado a baciargli le guance.
    -Gloria-il professore dal tono è in imbarazzo.
    -Mi scusi ma questo bacio se lo meritava proprio-gli sorrido.
    -Alessandro sarà un uomo davvero fortunato ad averti accanto, a stasera-mi sorride.
    Io felicissima per il suo aiuto esco dall'ufficio e mi scontro con...
    -Professor Castelli-sussurro, il mio cuore perde un battito, Alessandro è bellissimo, fasciato nel suo elegantissimo abito blu.
    -Salve-mi guarda con sguardo corrucciato.
    Ci guardiamo qualche altre istante e poi lui senza dire altro, entra nel ufficio di quel sant'uomo del professor Alberto Vinci.

    POV. ALESSANDRO
    Stupido galà in maschera...Non volevo proprio esserci, ma Vinci aveva insistito.
    -Sei bellissimo stasera-afferma Melissa carezzandomi la spalla.
    -Melissa-sbuffo, io questa ragazza proprio non la capivo, la trattavo male, facevo di tutto per allontanarla ma lei mi ronzava sempre intorno.
    -Ti piace il mio vestito?-fa un giro su se stessa.
    -Un comune vestito grigio-sbuffo.
    Sorseggiavo il mio drink quando la mia attenzione viene attirata da qualcosa, anzi in questo caso qualcuna in cima alle scale...
    Una ragazza alta, dal portamento fine, un abito nero, aderente e con uno spacco vertiginosissimo degno di tutta la mia attenzione, i capelli castani raccolti in una semplice acconciatura con i boccoli ed una mascherina nera di pizzo.(http://www.costumilingerie.it/media/catalog/product/cache/1/image/625x794/9df78eab33525d08d6e5fb8d27136e95/a/b/abito-lungo-nero-elegante-da-sera.jpg)
    -E quella chi è?-domanda Melissa sconcertata.
    -Interessante no?-mi domanda il professor Vinci dandomi una pacca sulla spalla.
    -Chi è papà?-domanda indispettita la piccola Vinci, odiosa quella ragazza, com'ero riuscito a portarmela a letto?
    Più guardavo la ragazza ''misteriosa'' più mi sembrava di conoscerla...
    -Non le riesci a staccare gli occhi di dosso-sorride Vinci.
    -Lei la conosce?-domando.
    -Benissimo-sorride soddisfatto lui.-Perchè non vai a fare la sua conoscenza?-Vinci mi dà un'altra pacca sulla spalla.
    -Ma papà-si lamenta Melissa.
    -Dio mio figlia mia un po' di dignità! Alessandro non ti vuole!-sbotta Alberto Vinci e io sorrido a quella scena.
    -Vado-sorrido e mi dirigo verso la ragazza...-Salve-le sorrido, lei non dice nulla, mi guarda negli occhi...Quegli occhi...Tra il verde ed il castano...
    Mi sorride e non ho più dubbi...-Gloria-sussurro.
    Lei non mi dice nulla si allontana da me...Sai che novità.
    Vari professori le si avvicinano, ma lei non presta attenzione a nessuno...
    Io davvero non capisco cosa ci sia venuta a fare qui.
    Il professor Vinci, mi sorride, lo raggiungo.
    -Posso sapere cosa ci fa qui la signorina Forti?-domando acido.
    -La signorina Forti-ride di gusto Vinci.
    -Cosa c'è da ridere?-domando.
    -La signorina Forti è una donna dalle mille sorprese e da una bellezza senza misure...Starei attento Alessandro, quello spacco ha attirato fin troppa attenzione-afferma Vinci.
    -Poco mi importa, ha un fidanzato a casa, se lui la fa uscire cosi problemi suoi-sbuffo.
    -Mai avrei creduto di poterti vedere cosi-sorride Vinci.
    -Cosi come?-domando.
    -Geloso e preso da una donna, donna che è visibilmente tua poi-afferma riprendendo a sorseggiare il suo drink.
    -Visibilmente mia?-chiedo.
    Vedo Vinci sorridere...
    -Non ti annoierai mai con lei Alessandro-afferma.
    -Salve a tutti-mi volto all'istante quando sento la voce di Gloria.
    Si trova sul palchetto dell'orchestra con un microfono in mano.
    -Se mi è permesso vorrei dire due parole-sorride ed io la trovo bellissima...Il suo sorriso mi fa sorridere, che sciocco che sono diventato.-Vorrei raccontarvi una storia-il suo sguardo si incatena al mio.-Era un giorno importante, il giorno del mio ultimo esame prima della laurea, avevo ripassato tutto ed anche mentre mi acconciavo i capelli continuavo a ripassare, avevo indossato il mio portafortuna, la collana di perle di mia nonna e mi ero recata all'università. Ero preoccupatissima, inoltre il parlottio dei miei colleghi mi aveva messo ansia, c'era uno stronzissimo assistente-a quelle parole sia io che Vinci ci guardiamo e sorridiamo.-Il fato ha voluto che mi interrogasse lui...Fece di tutto per mettermi in difficoltà, voleva bocciarmi e lo fece senza problemi, facendomi cadere in una domanda...Quello che provai per lui fu odio puro nonostante lo trovassi terribilmente affascinante, quello senza dubbio fu per me un giorno pessimo, mi sentii una fallita...E lo odiai, lo odiai tremendamente se ne avessi avuto la possibilità lo avrei strozzato, ma poi lo conobbi meglio, vidi le sue foto da bambino quando per scherzo con il cugino si vesti da principessina ed in quello strafottente sexy prof vidi altro, vidi un uomo, burbero, cinico si...Ma dolce quando vuole, romantico, passionale...Ci baciammo e fu fuoco, finimmo a letto insieme e fu passione pura...Ma io lo ferii tornai con il mio ex fidanzato...Lo ferii al tal punto da scegliere di voler abbandonare il suo lavoro qui per trasferirsi in Inghilterra. Poi ieri notte mi arrivò un suo messaggio in cui c'era scritto che io ero riuscita a fargli capire che era stanco del ordine del suo appartamento, voleva disordine, il disordine che possono provocare dei bambini, dei figli, vuole amare, vuole sposarsi, vuole una moglie che lo faccia sentire sempre felice e vuole dimenticarsi di me. E allora io capii, capii che oltre ad averlo odiato mi innamorai di lui, del suo essere burbero, del suo essere cinico, del suo essere stronzo, del suo essere imperfetto...Mi innamorai di ogni cosa di lui...E sono qui a chiedergli perdono...E a dirgli che non potrei accettare un'altra donna accanto a lui, che non voglio che si dimentichi di me...Perchè io lo amo e non posso dimenticarlo-vedo Gloria scostarsi la mascherina per asciugarsi una lacrima...Si era commossa e io sentivo il cuore esplodere per le cose che aveva detto. Mi amava...
    Gloria amava me. Il suo sexy strafottente prof...
    Ed io? Io amavo lei...La mia odiosa ma bellissima studentessa.
    -Che ci fai ancora qui?-domanda Vinci.
    Io gli sorrido e raggiungo con una corsa Gloria sul palchetto.
    Lei mi guarda disorientata...
    -Ti amo-le sorrido e poi catturo le sue labbra e mi sento felice come non mai, è il primo ti amo che pronuncio e non esiste parola più melodiosa di questa detta alla persona giusta.
    Sento gli applausi che partono dalle varie persone presenti in quella sala, ma poco mi importa, perchè io ho la mia Gloria che mi ama e poco mi importa di tutto il resto.
    -Andiamo a casa?-chiede Gloria sorridendo.
    -Non vedo l'ora di toglierti questo vestito-le sussurro all'orecchio.
    E lei scoppia a ridere, ridere con quella sua risata melodiosa che io le ho provocato...
    La prendo per mano e la porto via con me, la porto ufficialmente nella mia vita.
    Arrivati nel mio appartamento ci avventiamo uno sulle labbra dell'altra.
    -Mi sei mancato-sussurra Gloria.
    -Hai avuto chi ti ha soddisfatto in questi giorni-affermo acido staccandomi da lei.
    -Alessandro-sbuffa.
    -Si ok mi ami, dobbiamo chiarire un paio di cosette, poi non hai detto che ami tutto di me, ama anche questo-sbuffo togliendomi la cravatta e allontanandomi da lei.
    -Vuoi davvero litigare adesso?-domanda lei.
    -Che male c'è?-chiedo sedendomi sul divano.-Vieni qui e parliamo-affermo.
    Due secondi dopo mi si para davanti Gloria, con indosso solo un completino intimo nero di pizzo.
    -Vuoi davvero litigare adesso?-domanda con sguardo malizioso.
    -Pessima mossa signorina Forti-sorrido.
    -Non volevi togliermi questo vestito?-chiede.
    Io alzo e attiro il suo corpo al mio.
    -Litighiamo dopo-sussurro e riprendo a baciarla.
    Lei svelta si libera di giacca e camicia, io poi la alzo all'altezza della mia vita e la porto in camera mia...
    Nel momento in cui ci uniamo mi sento completo, felice...
    Innamorato.
    -Amore-sussurro.
    Lei mi carezza il viso e mi sorride dolcemente e mi sussurra vari ti amo...
    -Sei mia?-chiedo.
    -Tua-sussurra prima di intrappolare le mie labbra.
                                                                                             
    Angolo autrice
    Salve belle <3
    Ecco il nuovo capitolooo e qui ci vuole un bel FINALMENTE ahahahah finalmente quei due testardi hanno fatto qualcosa di buono, ma non vi aspettate solo rose e fiori ahahahah. Piaciuto questo capitolo? Mi piacerebbe davvero leggere le vostre opionioni, quindi lasciate qualche commentino suuuuuu
    Vi lascio il link di una mia storia, dove vi garantisco grosse risate, passate se vi va : http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3584657
    Tanti saluti piccola_Calliope 

     

     

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    Capitolo 24
    *** Completamente ***


                                     
    Completamente

    POV. GLORIA
    Era successo, avevo confessato ad Alessandro quello che sentivo per lui, gli avevo finalmente detto che l'amavo che mi aveva stravolto la vita e che accanto io volevo lui e non Luca, si Luca è stato ''importante'' è stato quel primo amore, che non dimentichi, che nonostante tutto ti aiuta a crescere, ma Alessandro, bhe lui è tutta un'altra storia.
    Mi sveglio prima di lui e mi perdo nell osservarlo dormire, gli carezzo il viso e non trovo nulla di più bello di questo momento, io stretto nelle braccia dell'uomo che amo.
    -Cosa fai?-borbotta lui con la voce impastata dal sonno.
    -Ti ammiro-affermo.
    Lui apre gli occhi e quegli affascinanti occhioni castani si puntano su di me.
    -Mi ammiri?-mi sorride.
    -Come sei bello-poso le mie labbra sulle sue.
    -Siamo in vena di complimenti signorina Forti?-domanda lui ridendo.
    -Se vuoi ti insulto-metto su il broncio e gli do un pugnetto sul petto scoperto.
    Lui ride di gusto e mi stringe di più a se.
    -Tutto questo è irreale, ma tu riesci davvero a credere a quello che ci è successo? Ti ho rimandato al tuo ultimo esame, ci siamo odiati da subito, io non mi sono mai sentito pronto per avere una relazione stabile e tu, l'unica che non vedevo accanto a me sei diventata il centro del mio mondo-afferma.
    -Il centro del tuo mondo eh professor Castelli-affermo felice di sentirlo parlare cosi, l'essere il motivo per cui lui ha scelto di avere una relazione stabile può solo rendermi felicissima.
    -Non ricordarmi che sono un tuo professore-afferma lui.
    -L'esame non potrà farmelo lei professor Castelli-dico.
    -Decisamente no le metterei un 30 e lode immeritato-ride di gusto.
    -Immeritato?-lo fulmino.
    -Non valuterei la sua dialettica, ma altro lo sa meglio di me signorina Forti-il mio fidanzato continua a ridere con piacere.
    -Ma sei il mio fidanzato?-domando all'improvviso alzando notevolmente la voce.
    -Mi piacerebbe molto che tu mi considerassi cosi-mi sistema una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
    -Tu mi consideri cosi?-domando.
    -Probabilmente ti ho sentito mia da quando ti ho rimandato e tu hai gonfiato le guance furiosa-sorride.
    Io mi avvento su quelle labbra che adoro, potrei anche morire cosi, nelle sue braccia mentre le mie labbra accarezzano le sue.
    -Immagino che mia madre farà una festa tremenda alla notizia-scoppia a ridere.
    -Anche mio padre, gli sei piaciuto sai?-dico.
    -Non si direbbe, tuo padre riusciva a mettermi sempre in imbarazzo-afferma.-Comunque noi a casa tua non ci torniamo più-dice.
    -E perchè?-domando interdetta.
    -Non voglio incontrare nessun altro ex che ti voglia portare via da me-afferma dandomi un pizzicotto sul sedere.-A tale proposito...-il suo viso diventa decisamente serio.
    -Non vorrai mica litigare?-domando.
    -Dovrei farti pagare il tuo atteggiamento, hai scelto di stare con quello lì-sbuffa.
    -Ma adesso sono nuda nel tuo letto completamente persa di te-sussurro prima di posare le mie labbra sulle sue.
    Lui in fretta si stacca.
    -Non provare a sedurmi...Ci sono stato male-afferma serio.
    -Ho sbagliato, ma sbagliando ho capito che volevo solo te nella mia vita Alessandro e te lo giuro per quanto mi è possibile non ti libererai mai di me, ti pentirai forse di avermi voluto accanto-dico carezzandogli il viso.
    -Perchè non riesco a tenerti il broncio? E' l'amore che fa quest'effetto? Rende cretini?-domanda.
    Io non gli rispondo e ancora una volta lo bacio e questa volta lui non mi sfugge ma anzi inizia a carezzare il mio corpo, nei punti più sensibili, facendomi venire una voglia matta di lui, di unire i nostri corpi...
    -Sono pazza di te Alessandro-sussurro prima che lui si unisca a me.
    -Anche io-sorride e poi diventiamo un corpo solo.
    Raggiungiamo l'apice insieme come già più di una volta è successo, con Alessandro è tutto cosi bello, immenso, potente, distruttivo...
    Lui mi ha totalmente cambiato la vita.
    Dopo aver raggiunto l'apice giaciamo, appiccicati l'uno all'altra in silenzio.
    -Cristian sarà contento anche credo-afferma lui all'improvviso.
    -Cristian-urlo io alzandomi e infilando velocemente l'intimo.
    -Posso sapere cosa ti è successo? Perchè ti stai rivestendo?-domanda Alessandro alzando un sopracciglio.
    -Tu devi essere tra un po' a lavoro e io devo risolvere un problema con quel idiota di mio fratello-affermo saltellando per la sua camera, cercando di infilarmi il vestito.-E' andato a vivere con la sua ex-sbraito, ripensando alle lacrime della mia migliore amica.
    -Ci vai con quel vestito da tuo fratello?-chiede lui.
    -No il mio amore mi accompagna a casa-mi avvicino a lui e gli do un altro bacio a stampo.
    -A patto che facciamo la doccia insieme-sorride malizioso.
    -Alessandro faremo tardi lo sai meglio di me-lo ammonisco.
    -Via il vestito-mi osserva lussurioso.-Non costringermi a strapparlo, immagino sia costato parecchio-afferma.
    -Sei un despota-sbuffa.
    -Sono sempre il suo professore signorina Forti-ride di gusto, mentre si alza a letto, mostrandosi in tutta la bellezza del suo fisico mozzafiato.
    -Sei odiosa-sbuffo mentre velocemente mi libero del vestito e corro ad incollarmi al suo corpo.
    Come immaginavo siamo finiti a fare l'amore anche nella doccia, senza dubbio questa è stata una delle docce più lunghe e piacevoli della mia vita.
    -Vinci si arrabbierà-affermo in macchina.
    -Vinci capirà, è un uomo anche lui-il mio fidanzato ride di gusto.
    -Oggi sei troppo di buon umore-osservo, sono io ad avere quest'effetto benefico sullo strafottente prof.
    -Tutto questo esercizio fisico-ride di gusto.
    -Idiota-gli do un pugno sulla spalla.
    Lui afferra la mia mano e la bacia.
    -Sei tu che rendi la mia vita magnifica-sorride con la mia mano ancora sulle sue labbra.
    Io gli carezzo il viso e mi metto ad osservare il paesaggio fuori dal finestrino.
    -Sei arrabbiata con Cristian perchè non ha scelta Greta vero?-domanda Alessandro.
    -Greta ci tiene a lui-affermo.
    -Anche lui, ma è spaventato-dice.
    -Lo so perfettamente e proprio per questo devo intervenire, pensa che belle le nostre uscite a quattro-sorrido.
    Lui ride di gusto ed io ancora una volta mi perdo nel osservarlo, smetterò di trovarlo cosi bello un giorno? Smetterò di sentire il mio cuore battere come un matto al suono della sua risata?
    -Ale perchè non hai un migliore amico?-domando all'improvviso, in effetti oltre ad una fidanzata nella sua vita mancava un migliore amico.
    -Non sono mai stato uno incline ai rapporti umani, sei tu che mi hai cambiato la vita-mi sorride.-Comunque mio cognato mi fa davvero simpatia, potrei reputarlo un giorno migliore amico-afferma e il mio cuore si riempe di gioia nel sentirgli dire mio cognato in riferimento a mio fratello, lui mi fa sentire sua e io oggi sono tanto felice, che urlerei al mondo intero che l'amore è una cosa meravigliosa.
    -Ti amo-gli salto letteralmente addosso facendolo sbandare leggermente.
    -Sei un disastro amore mio-sorride e i miei occhi li immagino letteralmente a cuoricino, mi ha chiamato amore mio...
    Sono completamente innamorata dello strafottente prof che mi ha rimandato al mio ultimo esame.
    Arrivo a casa sorridendo come un ebete, ma si può nascondere una felicità simile?
    -Greta-la chiamo, ma non ricevo nessuna risposta immenso sia a lavoro.
    Vado in cucina e sul frigo trovo sotto la calamita di Peppa Pig un bigliettino...
    '' Immagino tu abbia passato la notte con il tuo bel professorino...
    E penso che abbia usufruito della sue grandi beltà...
    Ti comunico bella mia che fin quando io rimarrò single in questa casa non potrai usufruirne, non voglio sentire urla di piacere!!!!!!!
    Ahahaha
    Sono felice per voi.
    A stasera.''
    Rileggo il bigliettino una seconda volta e scoppio a ridere.
    Afferro il mio telefonino e chiamo quello scellerato di mio fratello.
    -Hey-risponde lui.
    -Voglio il tuo indirizzo-affermo perentoria.

    POV. CRISTIAN
    Mi sveglio nella mia stanza, nella mia nuova casa, una stanza sfoglia con pochi mobili e valige sparse qua e là...
    Non ho dormito molto. Sarà l'aver cambiato casa, l'aver cambiato letto...
    La verità è un altra però, ho pensato tutto il tempo a Greta.
    Greta la conosco da poco eppure mi ha dato cosi tanto e da quando ci siamo baciati è un chiodo fisso, ieri sera prima di andare a dormire, ho intravisto dalla porta del bagno il corpo di Benedetta, era nuda...
    E non ho provato desiderio, nulla, mi sono rintanato in camera mia a pensare a quella rossa che mi ha fatto letteralmente perdere la testa, con quei suoi modi di fare da acidella...
    Squilla, il mio cellulare è Gloria...
    Dannazione ho dimenticato di avvertirla, ho dimenticato di dirle che ero andato via...
    -Hey-rispondo a disagio, mi aspetta una sfuriata ne sono sicuro.
    -Voglio il tuo indirizzo-ordina.
    Io le dico dove vivo e due secondi dopo lei riattacca.
    -Sta arrivando-affermo.
    Mi alzo infilo una maglia e vado in cucina, cucina dove trovo Benedetta come una maglietta e le mutandine, quante notti avevo posseduto quel corpo...E ora, ora nel vederla cosi non provo niente...Posso ammetterlo, mi sono finalmente liberato del fantasma di Benedetta, non l'amo più e forse sono riuscito ad andare avanti dopo la storia del matrimonio.
    -Sta arrivando mia sorella-esordisco.
    -Buongiorno-mi sorride radiosa.
    -Ciao-le sorrido anche io.
    -Ti ho preparato il caffè, lo prendi sempre amaro giusto?-mi domanda...Ricordava una cosa cosi sciocca...Questo forse un tempo mi avrebbe reso molto felice, adesso mi rende malinconico perchè forse è vero che Benedetta mi ama ancora ed io non sono pronto a darle altro che una convivenza tranquilla e forse un'amicizia. Annuisco alla sua domanda.-Dormito bene?-mi chiede.
    -Tutto bene si-rispondo.
    -Gloria viene a vedere il tuo nuovo appartamento?-mi domanda ancora.
    -Immagino sia arrabbiata perchè è stata molto impegnata per ora e io non l'ho nemmeno cercata per dirle che cambiavo casa-dico.
    -Gloria ti adora le passerà-Benedetta mi carezza la mano e io la scosto, non voglio illuderla, deve capire che non sento nulla per lei.
    Lei guarda la mia mano che si allontana dalla sua e ha un attimo di smarrimento, ma poi mi sorride di nuovo e mi serve il caffè.
    Io bevo velocemente il caffè e la lascio sola in cucina, meno tempo passiamo insieme meglio è.
    Improvvisamente dalla mia camera sento il campanello suonare, Gloria è arrivata.
    Apro la porta e vedo Gloria che guarda Benedetta con disapprovazione.
    -Pensi che girando per casa mezza nuda mio fratello ti rivoglia nella sua vita?-domanda acida come non mai.
    -Gloria lascia perdere Benedetta-la ammonisco, Benedetta ha sbagliato, mi ha trattato uno schifo, ma non merita d'essere trattata da schifo se il primo a non trattarla male sono io.
    -Oh il mio fratellino disperso-afferma sarcastica Gloria.
    -Vi lascio-Benedetta in imbarazzo si dirige verso la sua camera.
    -Ti sei svegliata con il piede sbagliato?-domando a Gloria appena siamo soli.
    -Ti sembra logico vivere con lei?-alza notevolmente la voce.
    -Non sono un bambino, non puoi venire qui a rimproverarmi-mi siedo sul divano.-E non urlare-affermo.
    -Cristian dannazione è irreale questa cosa-mia sorella è parecchio nervosa.
    -Mi spieghi perchè sei cosi nervosa? Si ok non te l ho detto, ma non c'è bisogno di fare cosi-dico.
    -Non approvo la tua scelta-afferma.
    -E' la mia vita Gloria-dico.
    -Non accetto come ti comporti con Greta, non puoi baciarla, illuderla e poi scappare da Benedetta, Greta è molto sensibile ed io non voglio che soffra-dice serissima.
    -Ti ha detto tutto?-domando, non credevo che Greta lo dicesse a Gloria.
    -Io e Greta siamo come sorelle-afferma Gloria.
    -Io non sono fatto per stare con Greta, l'hai detto anche tu lei è molto sensibile, merita un uomo migliore, è un bene che io stia lontano da lei-dico.
    -A te piace?-mi domanda mia sorella.
    -Che differenza fa?-domando.
    -Sei tu che ti ostini a credere di non poter essere un uomo migliore, Greta ci tiene a te, vi siete dati tanto in poco tempo e so perfettamente che tu senti lo stesso-Gloria mi stringe le mani nelle sue.-Non toglierti la possibilità d'essere felice Cris-afferma.
    -Non sono fatto per Greta-scosto le sue mani dalle mie.
    -Ti ostini a crederlo-dice lei.
    -E' la verità, io non sono fatto per le relazioni durature-dico e per quanto Greta mi piaccia molto io non mento, non sono più fatto per le storie stabili.
    -Anche Alessandro la pensa cosi e sai cosa è successo questa notte? Alessandro mi ha chiesto d'essere la sua ragazza e siamo felici-Gloria sorride.
    -Davvero stai con Alessandro?-domando sorpreso e felice per la mia sorellina, lei merita accanto un uomo migliore di quel Luca.
    -Si ed anche lui credeva di non essere fatto per le relazioni stabili e poi mi ha incontrato ed ha cambiato idea e sono convinta che anche tu possa cambiare idea se solo concedessi a te e Greta una possibilità-afferma Gloria.
    -Dammi tempo ok?-non voglio più parlare di questo.
    -Spero che quando tu sarai pronto Greta non stia nella braccia di qualcun altro-afferma.
    -Sono felice per te ed Alessandro-la abbraccio e chiudo definitivamente il capitolo Greta.
    Poco dopo ci salutiamo e in salotto mi raggiunge una Benedetta adesso vestita di tutto punto.
    -Ha ragione tua sorella-esordisce.
    -Su cosa?-domando.
    -Non toglierti la possibilità d'essere felice, se Greta ti fa provare qualcosa, ti fa sentire vivo dopo la delusione che io ti ho dato, lotta per lei, per voi, ma sopratutto per la tua felicità, io ho capito troppo tardi d'amarti...
    Ho sofferto tanto nella mia vita, ho perso mio figlio e non auguro a nessuno il mio stesso dolore e Cristian ti prego impegnati per essere felice! Non sprecare nemmeno un secondo di questa vita, se vuoi Greta nella tua vita corri da lei...-mi sorride.
    Io senza dire nulla corro ad abbracciarla, accecato dalla mia rabbia non ho pensato a quante cose brutte lei abbia dovuto superare, ha perso un figlio, un compagno e adesso forse ''sta perdendo anche me''.
    -Io Benedetta ti starò accanto nonostante tutto-le sorrido.
    -Si ma adesso queste sono le chiavi della mia macchina, la tua bella rossa ti aspetta-inizia a spintonarmi verso il portone di casa.

    POV. ALESSANDRO
    Arrivo in ufficio non riuscendo nemmeno per un secondo a smettere di sorridere, trovo lì Vinci che appena mi vede mi sorride.
    -E' andato tutto bene?-domanda.
    -Benissimo e devo ringraziare lei professor Vinci per aver fatto venire Gloria al galà-gli sorrido.
    -Alessandro sono davvero felice per te, ti conosco da tanto tempo e non ti ho mai visto cosi felice, ti meriti questa felicità, ti meriti questa donna, finalmente hai capito che non c'è piacere a vivere soli nel ordine-sorride e mi dà una pacca sulla spalla.
    -Già-sorrido.-Gloria è il toccasana della mia vita, è qualcosa di inaspettato che mi ha letteralmente migliorato-affermo.
    -Del suo esame mi occuperò io, tu sei troppo coinvolto-ride di gusto.
    -Sappiamo entrambi che per quanto io possa essere coinvolto, Gloria merita quel trenta e lode che lei le metterà-affermo.
    -Lo so non ha caso l' ho scelta come mia assistente, prima che tu decidessi di rimandarla-mi sorride e poi esce dall'ufficio.
    Io prima di dedicarmi al ricevimento degli studenti, decido di chiamare mia mamma.
    -Cucciolo-afferma lei felice rispondendo.
    -Grandi novità mammina-affermo contentissimo.
    -Cosa succede?-domanda curiosa.
    -Bhe devi sapere che il tuo adorato figlioletto non è più single-dico.
    -E con chi ti saresti fidanzato?-afferma scettica, di sicuro non si aspetti che il mio amore sia Gloria...
    -Gloria mammina-affermo sorridendo soddisfatto.
    -Chi?-urla lei.
    -Gloria sai quella ragazza per cui tu facevi il tifo-rido di gusto.
    -Gloria? Ma che notizia straordinaria-urla super felice.
    -Sono felice ed innamorato mamma-sospiro con aria sognante.
    -Verrete a cena stasera?-mi chiede.
    -Si mamma, verrò a cena con la mia fidanzata-è tutto cosi strano questo per me, strano ma allo stesso tempo meraviglioso.
    -Adesso farò schiattare tutte le zie anche tu presto ti sposerai-afferma soddisfatta.
    -Mamma non correre, quale matrimonio?-domando, ecco a mia madre non si può dire nulla che parte con i viaggi mentali.
    -Il tuo e di Gloria, sei cosi innamorato che sono sicura la sposerai presto-afferma tutta contenta, già me la immagino a saltellare sul divano.
    -Mamma io e Gloria stiamo insieme da ieri-la ammonisco.
    -Orlando tuo figlio si sposa-urla mia madre a mio padre.
    -Mamma-la rimprovero, ho sempre pensato che mia madre avesse qualche rotella fuori posto, ma oggi sta superando il limite.
    -Si sposa?-sento mio padre completamente scioccato.
    -Si è fidanzato con Gloria, quella ragazza che ci piaceva tanto-afferma lei davvero troppo felice, non oso immaginare quando le dirò un giorno che Gloria aspetto un bambino.
    -Ma che dannazione penso?!-affermo ad alta voce, mi sono fatto prendere dalla foga di mia madre.
    -Cosa succede tesoro?-domanda lei.
    -Niente mamma, ti prego stasera a cena evita di mettere in imbarazzo Gloria con storie di matrimoni e cose varie-la ammonisco, non voglio che Gloria si senta oppressa.
    -Oh quanto mi piace questa ragazza-afferma lei con aria sognante.-Tutti schiatteranno, mio figlio ha una fidanzata splendida e io lo sapevo, io lo sapevo che avresti scelto lei-continua il suo monologo.
    -Mamma ho da fare a stasera-senza farle dire altro riattacco.
    Accendo il mio computer ed urlo un avanti al primo studente che desidera parlarmi...
    Entra la mia Gloria.
    -Gloria-affermo sorpreso di vederla cosi presto e con quel visino corrucciato.
    -Sono arrabbiata-senza preavviso viene ad accucciarsi sulle mie gambe e il mio cuore prende a battere forsennatamente.
    -Che succede?-le carezzo il viso.
    -Mio fratello è davvero un cretino, vuole lasciare andare via Greta-sbuffa.
    -Magari potrei parlarci io, raccontandogli cosa è successo a me, potrei convincerlo-le dico, non mi andava di vedere il mio amore cosi arrabbiato.-Amore-le bacio il naso.
    Lei si stringe a me.
    -Mi sei mancato-sussurra.
    -E' grave considerando che ci siamo lasciati si e no da un ora-scoppio a ridere.
    -Io non ti sono mancata?-domanda guardandomi malissimo.
    -Se ti dico no cosa succede?-le chiedo ridendo, in realtà sono diventato dipendente da lei dopo ieri notte...
    -Ti taglio le palle professor Castelli-mi fulmina.
    -Irruenta la mia fidanzata-le bacio le labbra.
    -Ti sono mancata?-chiede nuovamente staccandosi velocemente da me.
    -Sono dipendente da te Gloria Forti-affermo proiettando i miei occhi nei suoi.
    Lei mi carezza il viso e mi sorride.
    -Si parlaci tu con Cristian comunque-afferma.
    -Stasera andiamo a cena da mamma-le dico.
    -Le hai detto di noi?-domando.
    -Si e non puoi capire quanto lei sia felice-sorrido.
    -Come noi del resto-la mia fidanzata posa le sua labbra sulle mie.
    -Ho voglia di te-sussurro.
    -Ora?-domanda spalancando i suoi meravigliosi occhioni verdi.
    -Ora-affermo iniziando a slacciarle la camicetta.
    -Ci sono dei ragazzi fuori-afferma.
    -E quindi?-chiedo.
    -Potrebbero sentirci-cerca di allontanare le mie mani dal suo corpo.
    -Tu eviterai di urlare come tuo solito e siamo apposto-intrappolo le sue labbra.
    -Alessandro ti prego-cerca di sfuggirmi ma io la fermo contro il tavolo.
    -Ho sempre sognato fare sesso con una mia studentessa sulla mia scrivania-sussurro mentre le bacio il collo.
    Lei mi allontana.
    -Tu con me ci fai sesso?-domanda fulminandomi.
    -L'amore con te ci faccio solo l'amore-sussurro e poi catturo le sue labbra, lei lega le sue braccia dietro il mio collo...
    -Sei ingiusto, mi tenti-sussurra mentre si libera della mia cravatta.
    -Non urlare piccola ti raccomando o mi cacciano-le dico.
    -Mi ha tentato? Adesso si prende le conseguenze professor Castelli-sorride malefica.
    Io veloce mi libero della sua camicetta e le bacio il seno e lei si morde il labbro per non gemere ed ansimare.
    -Quanto sei bella amore mio-sussurro.
    Un secondo dopo non so cosa accade ma qualcuno spalanca la porta...
    -Alessandro-sento la voce di Alberto Vinci.
    Gloria si stacca da me e si copre il seno, coperto ancora dal reggiseno di pizzo grazie a Dio.
    -Pro pro professor Vinci-balbetto.
    Gloria afferra velocemente la camicetta e si ricompone rossa come un peperone in viso.
    -Siete una bella coppia sono felice per voi, ma dannazione contenetevi-sbuffa.
    -Mi scusi sono imperdonabile-affermo con lo sguardo basso.
    -Sapevo che permettere al mio assistente di avere una relazione con una studentessa era un pericolo-ride di gusto Vinci.
    -Io è meglio se vado-afferma Gloria in imbarazzo.
    -Sembrate due ragazzini, rossi in viso e con lo sguardo basso-Vinci non smette di ridere.
    -Ti passo a prendere dopo-dico a Gloria.
    Gloria veloce si dirige verso la porta.
    -Gloria-Vinci la richiami.
    -Mi scusi professore, verrò il meno possibile qui, mi perdoni davvero-il rossore non abbandona il bel viso della mia fidanzata.
    -Non volevo rimproverarti, ma dirti che hai dimenticato qualcosa-afferma Vinci.
    -Oddio ho dimenticato a salutarla, arrivederci professor Vinci-afferma lei.
    -Hai dimenticato il bacio al tuo fidanzato prima di uscire-sorride Vinci.
    -Non mi sembra il caso-afferma Gloria.
    -Ho visto il tuo reggiseno di pizzo, un bacio casto non mi scandalizzerà, Alessandro muore dalla voglia di baciarti, un bacio e poi sparisci-afferma lui.
    Tutti e tre ci guardiamo e scoppiamo a ridere.
    -A dopo amore-sussurro prima di dare un piccolo bacio a stampo a Gloria che poi scappa via.
    -Sei proprio cotto-sorride Vinci.
    -Completamente-sorrido anche io prima di afferrare la cravatta e ricompormi prima di accogliere il prossimo studente.
    Angolo autrice
    Ciao belle mieee :) Che succede qui?? Abbiamo il professor Castelli cotto della sua Gloria e Gloria completamente persa del suo strafottente prof...
    Nel prossimo capitolo ci sarà la cena dalla mamma di Ale che vi aspettate? E non dimenticate che Cristian sta andando dalla sua bella rossa.
    Tanti saluti piccola_Calliope

     

     

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    Capitolo 25
    *** L'incastro perfetto ***


                                   
    L'incastro perfetto

    POV. GRETA
    Stanca mi aggiravo per i corridoi del ospedale, in quei giorni ero davvero intrattabile e mi affaticavo con facilità...
    E tutto questo solo perchè? Mi ero come sempre fatta prendere troppo dal ragazzo sbagliato...
    Cristian era bello, sensuale, simpatico, protettivo, un ottimo cuoco e se continuavo trovavo solo pregi...
    Ma aveva preferito tornare con quella galinella della sua ex che l'aveva fatto soffrire.
    Anche Gloria era tornata con Luca, ma lei poi aveva capito che Alessandro per lei era importantissimo e non ci aveva pensato due volte ad andarselo a riprendere, beh questa fortuna a me non capiterà, non arriverà Cristian che mi dirà che mi vuole nella sua vita che anche io sono riuscita a colpirlo tanto da desiderare di iniziare quest'avventura con me.
    -Greta sei davvero assente per ora-afferma una mia collega all'improvviso.
    -Ho altri problemi e non riesco ad esser serena sul lavoro-affermo.
    -Problemi di cuore?-mi chiede sorridendo.
    -Purtroppo si-sospiro.
    Vado al pronto soccorso ed entro nello stanzino in cui avevo medicato Cristian, in cui quel bellissimo e sfacciatissimo ragazzo aveva osato toccarmi il sedere...
    Avrei dovuto tenerlo lontano da me, non permettergli di baciarmi, di farmi stare bene...
    Passo la mia ora successiva ad assistere il medico di turno al pronto soccorso che si dispera con un bambino che ha ingoiato l'anello di fidanzamento che il padre voleva regalare alla sua fidanzata, perchè il demente del padre aveva nascosto un solitario in una torta al cioccolato...
    -Ne ho visti pochi di cretini cosi-afferma il dottore.
    -Io sono d'accordo con lei-rispondo.
    Alle 21:00 esco finalmente dall'ospedale, non vedo l'ora di potermi fare una bella doccia calda, bere una tazza di latte e poi infilarmi a letto, ho un enorme desiderio di dormire.
    Era il piano per una serata perfetta se non fosse che seduto sul cofano della mia auto trovo Cristian Forti, decisamente troppo illegale con quel maglioncino bianco e quel giubbotto di pelle.
    Io mi fermo a debita distanza e lo osservo decisamente sorpresa. Cosa vorrà?
    Lui forse sentendosi osservato si volta e mi guarda...Prima in maniera serissima per poi sorridermi.
    Io mi dirigo verso di lui e apro la macchina con tranquillità ignorando il mio cuore che batte come un matto.
    -Mi ignori?-mi chiede lui all'improvviso.
    -Cristian sono davvero stanchissima vorrei tornare a casa-sbotto.
    -Non vuoi nemmeno sapere che ci faccio qui?-chiede ancora.
    -Che vuoi?-domando sbrigativa.
    -Non so da dove iniziare...-si guarda i piedi in imbarazzo.
    -Ne parliamo un altra volta ok?-apro lo sportello del auto.
    -Te lo giuro mi ero preparato un discorso stupendo, l'ho ripetuto cosi tante volte, ma adesso che tu mi guardi io non riesco a ripeterlo-afferma avvicinandosi a me.
    -Che discorso?-domando.
    Lui mi guarda negli occhi per poi calare lo sguardo.
    -Benedetta è incinta?-domando all'improvviso.
    Ho sparato l'unica cosa che mi renderebbe particolarmente triste e che forse lui avrebbe problemi a comunicare.
    -Dio no-scoppia a ridere.
    -E allora che succede? Non farmi venire l'ansia-sbotto acida.
    -Io sono davvero un disastro-afferma lui sospirando.
    -Mi piacerebbe davvero stare qui a sentirti lamentare di una vita che non è perfetta o dei tuoi innumerevoli difetti ma vedi io sono davvero stanchissima e non c'è cosa in questo momento che mi possa distorcere dal desiderio di raggiungere il prima possibile il mio letto-affermo dandogli una pacca sulla spalla, non trovavo il senso di questa sua ''visita'' e davvero volevo andare via, il mio cuore poteva fare tutte le capriole che voleva ma ciò non toglie che lui appena finirà di parlare con me tornerà a casa da quella gattamorta di Benedetta.
    -Cosa ti piace di me?-mi domanda.
    -Come scusa?-chiedo alzando di qualche decibel la voce.
    -Cosa ti piace di me?-domanda nuovamente con noncuranza, come se mi stesse chiedendo se quel maglione gli sta bene.
    -Cristian ora voglio andare-mi stavo spazientendo.
    -Sono un disastro Greta-dice ancora.
    -Mi fa piacere per te-sbotto più acida che mai.
    -Però sai se qualcuno mi chiedesse cosa mi piace di te io saprei rispondere-dice e io resto un istante interdetta.
    -Che hai detto?-domando.
    -Che so quello che mi piace di te-afferma sorridendo.
    -Cosa ti piace di me?-chiedo con il cuore che batte all'impazzata. Perchè mi stava dicendo tutte quelle cose...?
    -Questa domanda l'ho fatta prima io-sorride.
    -Cristian-affermo esasperata.
    -Vieni-mi prende per mano.
    -Dove andiamo? Che facciamo?-domando.
    -Balliamo-sorride.
    -Balliamo? Qui? Senza musica? Siamo in uno squallido parcheggio d'ospedale-sbotto.
    -Vuoi ballare con me?-mi domanda Cristian.
    -Cristian-sospiro.
    -Mi piace il suono del mio nome pronunciato da te-mi stringe a se.
    -Cristian-sospiro nuovamente.
    -Vedi mia dolce Greta io sono un disastro...Volevo dirti tantissime cose, avrei dovuto comprarti un mazzo di fiori e forse avrei dovuto aspettarti sotto casa e non qui, ma vedi io te lo devo dire...-dice iniziando ad ondeggiare.
    -Ma perchè stiamo ballando?-domando.
    Lui scoppio a ridere e la sua risata cristallina mi fa sorridere.
    -Cristian-lo richiamo.
    -Vuoi un po' di musica?-mi chiede.
    -Cristian puzzo d'ospedale, ho i capelli scompigliati, non ho un filo di trucco e quindi somiglierò ad uno zombie-sbuffo.
    -Vuoi un po' di musica?-domanda di nuovo ignorando le mie lamentele.
    -Balliamo ok-rispondo.
    Lo vedo armeggiare con il cellulare e poi una melodia ha inizio...
    Cristian sussurra le parole della canzone.
    -Mi sono innamorato di te, perchè non avevo niente da fare, il giorno volevo qualcuno da incontrare, la notte volevo qualcosa da sognare.
    Mi sono innamorato di te, perchè non potevo più stare solo, il giorno volevo parlare dei miei sogni, la notte parlare d'amore.
    Ed ora che avrei mille cose da fare io sento i sogni svanire ma non più pensare a nient'altro che a te.
    Mi sono innamorato di te e adesso non so neppur io cosa fare il giorno mi pento d'averti incontrata, la notte ti vengo a cercare.-mi stringe a se e mi fa volteggiare, da fuori sembreremo due sciocchi, ma io in questo momento mi sento tutto tranne che sciocca, mi sento protetta e...Amata...
    -Cristian-sussurro.
    -Non dovevo forse rubare le parole a Luigi Tenco ma sai descrive cosi bene cosa mi succede-sorride.
    -Ti sei innamorato di me?-domando con il cuore in gola.
    -Inevitabilmente-sorride.
    -Mi ami?-domando sorreggendomi a lui, non credevo poter sentire una cosa del genere detta da lui quando quella mattina mi ero svegliata, non immaginavo di ballare nello squallido parcheggio dell'ospedale una delle più belle canzoni di Luigi Tenco.
    -Dal primo giorno forse, Greta tu mi hai cambiato la vita e io si sono un disastro ho fatto una delle più brutte dichiarazioni della storia ma vedi io da quando ti conosco mi sento diverso, felice...E ti ho allontanata perchè ho paura, paura di farti male ma vedi io ho bisogno di te nella mia vita e non sarà facile perchè forse qualche altra volta avrò paura e ti allontanerò ma se tu un minimo senti quello che sento io ogni volta che chiudo la porta riaprila, perchè io credo che io e te possiamo completarci-afferma con gli occhi lucidi...
    Io mi appoggio alla macchina, questo non è il Cristian Forti che ho conosciuto io quello che mi chiamava gallina o non perdeva occasione per farmi un dispetto non è lo stesso Cristian, ma questo qui è decisamente letale.
    -Non posso crederci-sussurro.
    -Se non vuoi stare con me io ti capirò ma vedi rincontrando Benedetta ho capito che io sono andato oltre, oltre grazie a te, ai tuoi capelli rossi, alle tue guanciotte rosse, ai tuoi occhi verdi, ai tuoi sorrisi, alle tue urla, ai tuoi modi di fare e a quella tua passione spropositata per la frittata con la maionese-sorride.
    Io senza dire altro mi getto su di lui e catturo le sue labbra.
    Questo è il miglior bacio della mia vita, un bacio ricco d'amore...Cristian Forti si è innamorato di me.
    Devo ammettere che questi fratelli Forti devono sbattere la testa contro un muro per capire l'errore che stanno commettendo, esattamente come Gloria stava lasciando andare via Alessandro, Cristian stava lasciando andare via me, ma poi alla fine entrambi sono tornati dove era giusto.
    Continuiamo a baciarci come se non ci fosse un domani ci stacchiamo solo per recuperare un po' d'ossigeno.
    -Vorrei tanto fare l'amore con te-sussurra Cristian tra un bacio ed un altro.
    -Andiamo a casa-sorrido.
    -Ma non eri stanca?-domanda.
    -Per questo no-sorrido e poso le labbra su quelle del mio fidanzato. Il mio fidanzato, mi immagino con i capelli scompigliati, il sorriso da ebete e gli occhi a cuoricino ma sono infinitamente felice.

    POV. GLORIA
    -Perchè sono agitata?-domando ad Alessandro sulla soglia della porta della casa dei suoi.
    -Forse perchè oggi rispetto a quella volta sei la mia fidanzata-mi sorride lui.
    -Ripetilo, questa parolina detta da te ha un suono celestiale-sorrido mentre gli lascio un bacio sulla guancia.
    -Perchè mi baci sulla guancia?-domanda lui alzando un sopracciglio.
    -Siamo a casa dei tuoi-lo ammonisco.
    -Davvero?-chiede lui.
    -Davvero-suono il campanello.
    Un esuberante e felice Silvia viene ad aprirci.
    -Meraviglie-afferma con un tono di voce decisamente alto.
    -Silvia-le sorrido e lo porgo la scatola di cioccolatini che le avevo preso.
    -Tesoro non dovevi-Silvia mi cattura in un abbraccio.
    -Ciao mamma ci sono anche io-Alessandro afferma.
    -Ciao cucciolo-Silvia stritola la guancia ad Alessandro che sbuffa.
    -Mamma Santo Dio-il mio fidanzato accanto a me sbuffa potentemente.
    -Cucciolo-lo prendo in giro.
    Lui mi dà una sculacciata.
    -Alessandro Castelli a casa mia tieni le mani apposto-lo ammonisce la madre.
    -Io lo dico sempre che suo figlio non si sa comportare-affermo dando corda a Silvia.
    -Oh si è un cafone, io mi sono impegnata per farlo crescere carino ed educato ma niente-sbuffa Silvia.
    -Sei un cafone tesoro-prendo in giro Alessandro, la rughetta che si forma sulla sua fronte quando è infastidito mi diverte troppo.
    -Orlando non vede l'ora di vederti-afferma Silvia.
    Infatti senza dire altro mi trascina in cucina dove Orlando sorridendo ci attende.
    -Cara Gloria-mi sorride, poi si avvicina a me e mi bacia le guance.
    -Signor Castelli-sorrido anche io.
    -Chiamami Orlando ti prego-mi dà una lieve pacca sulla spalla.
    -Ciao papà-afferma Alessandro dietro di me.
    -Mi ero quasi dimenticato che ci fossi anche tu-Orlando ride di gusto mentre Alessandro stringe gli occhi in due fessure.
    -Non essere geloso, io riesco a mobilitare l'attenzione di tutti i Castelli-gli sussurro all'orecchio.
    -Di tutti tranne me-sbuffa acido.
    -Come sei acido amore-lo abbraccio da dietro.
    -Perchè non riesco a stare arrabbiato con te?-domanda carezzandomi le mani.
    -Oh ma che belli-afferma Silvia con gli occhi a cuoricino.
    Ci sediamo a tavola e Silvia non fa altro che farmi domande di ogni tipo dal se so cucinare al se so rappezzare un calzino, Alessandro vedendomi in imbarazzo ride di gusto.
    Io gli sferro un calcio sotto il tavolo.
    Lui invece mette una mano nel mio interno coscia.
    Io cerco di toglierla ma lui stringe la presa ed inizia a farmi una fastidioso/delizioso massaggio, che mi rende irrequieta.
    -Gloria che ti succede?-mi domanda Silvia.
    -Nulla nulla-affermo mentre Alessandro che non la smette con il suo massaggino se la ride sotto i baffi.
    Orlando deve aver capito qualcosa perchè sorride complice al figlio, dannati Castelli.
    Cerco di cacciare la mano di Alessandro ma sfugge al mio controllo un gemito, Silvia allora inaspettatamente prende un bicchier d'acqua e lo getta in faccia al figlio.
    -Sei un porco Alessandro Castelli!-sbraita lei.
    E io scoppio a ridere, Silvia è una donna straordinaria alla sua età voglio essere anche io cosi esuberante ed eccentrica.
    -Gloria perdona mio figlio! Alessandro certe cose si fanno a casa, maiale, il mio bambino-Silvia si alza con fare decisamente teatrale.
    -A casa faccio di peggio mammina-Alessandro le fa l'occhiolino e io mi sento sprofondare.
    -Gloria e tu permetti di farti fare di tutto?-domanda e io mi sento avvampare, no questa è decisamente pessima come domanda.
    -Io..-non so davvero che dire.
    -Mamma secondo te mi dice no il mio amoruccio?-chiede ridendo Alessandro.
    -Ma potrei lasciarti in bianco per i prossimi 2 mesi-sbotto acida.
    -Giusto Gloria!-Silvia mi sorride soddisfatta.
    Le cene in questa casa sono cosi imbarazzanti non oso immaginare quando le nostre famiglie si incontreranno.
    -Amore anche tu andresti in bianco-sorride malizioso Alessandro.
    -Ma una donna può tutto voi uomini siete dipendenti dal sesso, tuo padre voleva uccidersi quando lo lasciai in bianco per una settimana-Orlando diventa rossissimo, questa donna è un portento riesce a mettere in imbarazzo chiunque non ha per niente peli sulla lingua.
    -Silvia lei è davvero un bel tipo-affermo io.
    -Ti ringrazio cara, anche tu mi piaci però impara a tenere a bada i bollenti spiriti del mio cucciolotto-mi fa l'occhiolino.

    POV. CRISTIAN
    Greta mentre guidavo la sua macchina per tornare a casa non si era staccata da me, mi aveva tempestato di piccoli baci ed io non vedevo l'ora di poter fare l'amore con lei, le avevo detto cosa provavo e sono davvero felice e lei lo era anche più di me, avevo visto quanto era sorpresa, non si aspettava sicuramente che io mi dichiarassi a lei...
    Ma io l'avevo capito, avevo capito di non poter più stare senza di lei e stavo rischiando di perderla, me l'aveva fatto capire Gloria, se non mi sarei mosso avrei potuto rischiare di vederla stretta a qualcun altro e questa è una cosa che io non potevo permettermi, io sento che Greta è la mia ultima e unica occasione per essere felice.
    -Greta-la chiamo e lei mi guarda con amore, le carezzo il viso.-Sento che tu sei la mia unica possibilità per essere davvero felice-affermo.
    Lei si stringe di più a me.
    -Ti amo anche io, non mi sembra di avertelo detto prima, mi sono innamorata anche io di te-afferma per poi lasciarmi un bacio a mezza luna.
    Il mio cuore nel sentire quel ti amo si sente ulteriormente pieno di gioia, sono felice, felice come non mai, Benedetta in passato mi aveva reso felice, ma Greta, Greta è tutta un'altra storia...
    Arriviamo a casa sua e non ho nemmeno il tempo di chiudere la porta che lei si avventa sulle mie labbra e con una mossa rapida mi toglie il giubbotto di pelle.
    -Impaziente-rido di gusto.
    -Ti desidero dal primo giorno che ti ho visto-affermo staccando di poco le labbra dalle mie.
    -Anche io, anche io-le tolgo il giubbotto e subito la maglia scoprendo il suo prosperoso seno coperto da un reggiseno di pizzo bianco.-Quanto mi piace il pizzo-sussurro baciandolo il collo.
    -Quanto mi piaci tu-sussurra Greta.
    -Gloria?-domando.
    -Da Alessandro-sussurra lei mentre mi carezza i capelli.
    -Soli?-chiedo.
    -Soletti-sorride e poi mi cattura le labbra.
    Io la stendo sul divano e mi tolgo il maglione, voglio sentire la mia pelle contro la sua...
    A quel contatto pelle contro pelle entrambi ansimiamo.
    -E' tanto che non vado con un uomo non vorrei che tu...-la interrompo con un bacio.
    -Fossi deluso?-domando, lei annuisce.-Greta tu mi fai impazzire-sorrido e catturo nuovamente le sue labbra.
    Lei poi prende a baciare, mordicchiare e carezzare il mio petto.
    -Ho sempre sognato farlo con un infermiera-sussurro.
    Lei mi tira dai capelli e mi costringe a guardarla in viso.
    -Cristian-sbotta con disappunto.
    -Ho sempre sognato fare l'amore con l'infermiera che mi ha rubato il cuore-sorrido e lei fa lo stesso.
    -Sei un ruffiano-poi cattura nuovamente le mie labbra.
    -E tu sei bellissima-le accarezzo il fondoschiena.
    Presi dalla passione dei nostri baci non ci rendiamo conto che qualcuno apre la porta.
    -Wow-urla un sorpreso Alessandro.
    -Oddio-mi volto e vedo Gloria che gli copre gli occhi.
    -Non dovevi tornare tardi?-sbotta acida Greta.
    -Stavi per...Con mio fratello-Gloria è scioccata.
    -Belle tette Greta-afferma Alessandro con gli occhi ancora coperti da Gloria.
    -Come scusa?-domando io.
    -Come scusa?-domanda acida Gloria.
    -Dovete seriamente parlare delle mie tette adesso?-sbotta Greta.-E poi se mi ha visto le tette non c'è problema io ho visto il suo...-Greta diventa rossa.
    -Non me lo ricordare-sbotto acido.
    -Sei geloso?-chiede Greta pavoneggiandosi.
    -Guardatela come le fa piacere-sbuffo.
    -Eh certo-Greta mi cattura le labbra.
    -Scusate-interviene Gloria.
    -Amore stanotte dormi da me-afferma Alessandro.-Lasciamo campo libero a questi due, hanno arretrati-Alessandro ride di gusto.
    -State insieme?-domanda Gloria speranzosa.
    -Non si capisce?-sorride Greta.
    -E bravo il mio fratellino-Gloria saltella.
    -Sorellina ti voglio bene anche io, ma adesso...-inizio a spintonare Alessandro e Gloria fuori.
    -Il preservativo Cristian-afferma, facendomi scoppiare a ridere.
    -Usalo anche tu-rido di gusto, era assurda questa cosa.
    Chiudo la porta.
    -Dove eravamo rimasti?-domanda voltandomi verso Greta.
    -Signor Forti conviene spostarsi a letto-sorride.
    Arriviamo in camera sua e dopo esserci liberati di tutti gli indumenti dolcemente entro in lei ed è tutto cosi splendido...
    Infinitamente splendido.

    POV. ALESSANDRO
    -Ti piacciono le tette di Greta?-domanda Gloria appena entriamo in macchina.
    -Sono notevoli-rido di gusto.
    Lei mi da un pugno sulla spalla.
    -Oggi mi stai particolarmente antipatico-sbotta.
    -Quando poco fa a tavola ti accarezzavo non ti stavo cosi antipatico-continuo a ridere.
    -Sei stato un cafone, davanti ai tuoi, che figura-sbuffa lei.
    -Ma dai quello che è andato peggio sono io mi ha buttato un bicchiere d'acqua in faccia-affermo.
    -Io se fossi stata lei ti avrei dato un ceffone-afferma.
    -Sei arrabbiata?-domando.
    -Un po'-sbuffa.
    -E perchè?-chiedo carezzandole il viso.
    -Perchè sei un cretino-lei scaccia la mia mano.
    -E quindi questo bimbo adesso resterà scontento?-domando mettendo su il broncio.
    -Ti ho promesso due mesi in bianco-afferma lei convinta.
    -Ma questo bimbo cosi diventa tanto triste-continuo con il broncio.
    -Il bimbo deve imparare a comportarsi-sbuffa Gloria e nonostante io continui a parlarle lei non mi risponde.
    Saliamo in silenzio a casa.
    -Vorrei una tua maglia-afferma.
    -A me piace quando dormi senza niente-sorrido malizioso.
    -Stanotte potrai provvedere autonomamente al tuo piacere Alessandro Castelli-sbotta acidissima.
    Io la afferro e l'attiro contro il mio corpo.
    -Fa' l'amore con me-sussurro baciandole il viso.
    -Giochi sporco-sussurra.
    -Ti voglio amore mio-le tolgo il cappottino.
    E lei poco dopo mi bacia le labbra.
    Finiamo svelti sul letto ad unire i nostri corpi...
    Una volta raggiunto l'apice, lei si accoccola accanto a me ed io adoro il suo corpo che si posiziona perfettamente accanto al mio, l'incastro perfetto.
    -Hai visto alla fine anche Cristian e Greta si sono messi insieme, ci sei riuscita-affermo.
    -Si che bello-afferma felice.
    -La mia piccola cupido-le carezzo la schiena.
    Lei riprende a baciarmi il collo.
    -Mia mamma direbbe che sei una donna di poco polso in questo momento-rido di gusto.
    -Brutto stronzo-sta per darmi un pugno sul petto che io blocco.
    -Vieni a vivere con me-affermo.
    -Come?-domanda sorpresa.
    -Questa casa è grande per una persona sola, Cristian e Greta avranno bisogno dei loro spazi e poi a me piace averti vicina ogni notte, mi piace svegliarmi con te che mi sorridi e fare tardi perchè facciamo l'amore nella doccia, mi piacerebbe arrivare a casa e trovare le tue cose sparse per case e più di tutto trovare te-sorrido, stiamo insieme da si e no due giorni è vero, però i sentimenti sono in ballo da prima e io ho perso troppo ad essere infelice voglio recuperare tutto il tempo perso.
    -Mi vuoi qui con te?-mi domanda lei.
    -Si amore-le sorrido.-Tu che dici?-domando.
    -Certo che voglio vivere con te-mi cattura le labbra in un bacio stupendo come ogni bacio con la mia Gloria.
    Angolo autrice
    Ciao belle :) Ecco il mio regalino di Nataleee un nuovo capitolo.
    Si parla poco di Ale e Gloria, ho incentrato il capitolo sulla dichirazione di Cristian, si può dire che tutti finalmente sono felici 
    E non dimentichiamo che Alessandro ha detto a Gloria di andare a vivere con lui <3
    Spero che il capitolo sia di vostro gradimento.
    Buone feste mie dolcissime lettrici.
    Tanti saluti piccola_Calliope

     

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    Capitolo 26
    *** Un giorno ti sposerò ***


          
    Gloria
                                          Alessandro
        
     Greta
                                        Cristian 
    Un giorno ti sposerò

    POV. GLORIA
    Avevo passato una notte insonne, era arrivato il giorno del mio ultimo esame e come sempre prima di un esame non riuscivo proprio a dormire...
    E poi diciamocela tutta non ho chiuso occhi perchè mio fratello nella camera accanto ha fatto urlare per tutta la notte, di piacere la mia migliore amica, sono davvero due svergognati.
    Dalla dichiarazione di Cristian era passata una settimana, io avevo comunicato a Greta la mia scelta di andare a vivere con Alessandro e infatti in questi giorni ho sempre dormito da lui, visto che gran parte delle mie cose adesso si trovavano nel suo appartamento, solo che ieri avevo deciso di tornare nella mia vecchia casetta perchè Alessandro mi avrebbe fatto venire ancor più ansia...
    Questa settimana di convivenza era stata bellissima, facevamo l'amore ogni notte, bhe anche il pomeriggio e se capitava anche la mattina, ecco diciamo che Alessandro è decisamente insaziabile, come del resto mio fratello con Greta, non bastano i turni sfiancanti in ospedale, ma mio fratello si ostina a farle fare moltissima attività fisica, appena io avevo detto che cambiavo casa lui non ci aveva pensato due volte a riprendere le sue cose da casa di Benedetta e riportarle qui, del resto non poteva fare altro o Greta l'avrebbe decisamente picchiato.
    Greta e Cristian sono davvero una bellissima coppia.
    Al suono della sveglia io mi alzo e corro al bagno cosi da farmi una doccia, come 3 mesi fa ripasso gli argomenti mentre mi preparo...
    Finita la doccia indecisa su cosa indossare osservo il mio armadio.
    -Indecisa sul outfit?-mi domanda all'improvviso Greta.
    -Schifosi non mi avete fatto chiudere occhio, dannazione contenetevi-sbotto e gli lancio una maglia in faccia.
    -E' tuo fratello che...-la interrompo.
    -Proprio perchè è mio fratello non dire altro-rido di gusto.
    -Allora hai scelto cosa indossare?-mi chiede nuovamente la mia migliore amica.
    -Che ne dici?-esco un semplicissimo abitino verde con maniche a tre quarti a cui abbinare una graziosa cinturina. (http://image.nanopress.it/donna/fotogallery/1200X0/155309/vestiti-inverno-2013-abito-verde-in-jersey.jpg)
    -Perle della nonna e le mie decoltè portafortuna?-domanda sorridendo.
    -Assolutamente si-sorrido anche io, la scorsa volta credevo che proprio quei due portafortuna mi avessero portato sfortuna in realtà sono stata fortunatissima, ho conosciuto Alessandro, la cosa più bella che in vita mia è capitata.
    -Sorellina caffè?-sento Cristian urlare dalla cucina.
    -No se lei ingerisce qualcosa rischia di vomitare-mi precede Greta, oramai mi conosceva perfettamente.
    Finisco di prepararmi e li raggiungo in cucina.
    -Come sto?-domando facendo un giro su me stessa.
    -Sei bellissima tesoro-mi sorride dolcemente Greta.
    -Bella sorellina-anche Cristian mi sorride.
    Io mi avvicino ad entrambi e bacio la guancia di Greta e la fronte di Cristian.
    -Allora io vado-affermo.
    -In bocca al lupo-affermano in coro.
    Arrivo al università e poco dopo il mio arrivo il professor Castelli e il professor Vinci escono per fare l'appello, Alessandro è bellissimo come ogni giorno fasciato in un elegante completo grigio, Vinci mi sorride, Alessandro nemmeno mi guarda, mi ha detto che sarebbe stato freddo, non avrebbe voluto rischiare di perdere le staffe e correre a baciarmi in mezzo a tutti i miei colleghi, ci saremmo dovuti contenere fino alla mia laurea che sarebbe avvenuta tra poco più che un mese e poi saremmo stati liberi di scambiarci qualche tenerezza anche a l'università, più che altro non avremmo più dovuto fingere di essere solo allieva e professore.
    -Buongiorno a tutti ragazzi-afferma Vinci.
    -Facciamo l'appello-dice Alessandro e per un micro secondo il suo sguardo si posa su di me.
    -Procedi Alessandro-afferma Vinci prima di allontanarsi.
    Alessandro chiama i miei colleghi.
    -Forti Gloria-in quel istante finalmente mi fissa ed io mi sento fremere...Ma quanto dannazione è bello il mio uomo?
    -Presente-gli sorrido.
    Poco dopo anche lui si allontana e due mie colleghe con il cognome che inizia per A vengono chiamate.
    -Mamma io Castelli lo odio-afferma una ragazza accanto a me.
    -Ma come si fa ad odiare uno cosi?-afferma un'altra con aria sognante.
    -Mi ha bocciato tre volte di seguito posso odiarlo-si lamenta la ragazza accanto a me.
    -Allora non l'hai soddisfatto a letto-ride un'altra ragazza.-Castelli è incline a mettere bei voti a chi se la cava a letto-continua la tizia, facendomi leggermente innervosire, se la scorsa volta avevo paura di Alessandro del fatto che mi potesse bocciare proprio perchè non l'avevo soddisfatto sotto le lenzuola, adesso ho paura di non riuscire a contenermi di fronte a queste gallinelle che parlano del mio uomo.
    -Figurati che mi hanno detto che una pazza ha osato dirlo davanti a Vinci che lui era incline a questo tipo di relazioni-dice la ragazza che prima aveva affermato che con aria sognante non si poteva odiare il professor Castelli.
    -Si dice comunque in giro che lo stronzo si sia fidanzato con una studentessa, la cretina si è dichiarata ad un galà per professori-afferma quella che detesta Alessandro, insultando me e lui.
    -Deve saperci davvero fare a letto, a me dopo un bel servizietto non mi ha mica chiesto di fidanzarsi-ride quella squallida ragazza che decantava le doti sessuali del mio ragazzo.
    -Tu che pensi?-mi domanda la tizia che lo odia.
    -L'importante è passare, poco mi importa cosa faccia Castelli fuori da qui-affermo.
    -Nemmeno tu ci sei stata allora-afferma la sgualdrina.
    -Sai io ho una dignità, non ci sarei mai stata con la speranza di prendere un bel voto! Io passo i miei pomeriggi a studiare piuttosto che a pensare possibili posizioni da realizzare con un mio professore, tesoro immagino che quando un giorno morirai le tue gambe urleranno alleluia per essersi rincontrate dopo tanti anni-affermo, si ho sbagliato sono stata, acida un po' squallida con la battuta della gambe ma dannazione lei è stata con il mio uomo!
    -Senti idiota-la tizia mi afferra dal braccio.
    -Problemi?-domando.
    -Come ti permetti a parlarmi cosi?-mi domanda.
    -Mi permetto, ti vanti tanto d'esserti fatta Castelli, bhe buon per te, ma io mi vanterei di avere un cervello piuttosto che gli uomini che sono entrati nel mio letto utilizzandomi come giocattolino sessuale-affermo fulminandola con lo sguardo.
    La tizia, mi dà uno schiaffo.
    -Forti-in quel momento esce Alessandro per chiamarmi, era arrivato il mio turno.
    -In bocca a lupo cervellona-afferma la sgualdrina che mi ha appena schiaffeggiato.
    Avrei voluto urlarle contro che Castelli è mio che ogni notte l'amore lo fa con me! Che io sono la sua donna e lei è una povera sfigata che ha goduto solo per un momento delle beltà del mio uomo, ma non posso e giuro, giuro che quando sarò assistente di Vinci le boccio tutte quelle che hanno osato fare sesso con il mio uomo.
    -Ti strapperei i capelli ma sono troppo signora per farlo-sorrido e mi dirigo verso Castelli.
    Lui non mi dice nulla e io mi accomodo di fronte a Vinci, mentre Alessandro chiama un'altra ragazza.
    -Che è successo alla sua guancia signorina?-domanda Vinci.
    -Piccolo incidente di percorso-mi carezzo la guancia fulminando Alessandro.
    -Argomento a piacere signorina Forti-mi sorride Vinci.
    Io parto spedita e rispondo ad ogni domanda che Vinci mi pone...
    -Un ultima domanda-mi sorride ancora Alberto Vinci.
    -Vada professore-gli sorrido anche io.
    E mi pone quella domanda, la domanda che Alessandro mi ha posto facendomi volontariamente cadere, la stessa domanda che arrivata a casa dopo la bocciatura ho studiato e gli ho riferito la risposta la stessa sera in discoteca...La domanda da cui ha avuto inizio tutto.
    Sorrido a Vinci e rispondo...
    Vinci dopo poche parole mi ferma.
    -Io le darei un 30 e lode se per lei va bene-mi sorride calorosamente.
    -Accetto-sorrido.
    Il mio percorso di studi si era appena concluso, lacrime, gioie e dolori, erano appena terminati...
    Alessandro mi osserva un secondo e mi sorride, ma io non gli sorrido, io sono arrabbiata con lui! Vinci mi stringe la mano e mi lascia andare...
    Esco e chiamo Greta.
    -30 e lode?-mi domanda allegra la mia migliore amica.
    -Questa volta si-affermo sorridendo.
    -Tesoro mio tra un mese ti laurei-urla gioiosa.
    -Tra un mese mi laureo-affermo contenta.
    Una volta riattaccato chiamo mia madre.
    -Dimmi che è andata bene-afferma mia madre in ansia.
    -Mamma tra un mese mi laureo, 30 e lode-urlo felice saltellando fuori l'università, tanto che vari ragazzi si voltano a guardarmi.
    -Io e papà siamo stra felici-afferma contenta la mia dolce mamma.
    Quando riattacco vedo la ragazza che prima mi ha dato uno schiaffo fumare...
    -Ti è andata bene?-mi domanda ridendo.
    -Egregiamente-sorrido soddisfatta.
    -Mi complimento con te cervellona, io spero mi interroghi Castelli cosi potrà magari ricordargli cosa c'è stato tra di noi e ottenere lo stesso risultato tuo con maggiore piacere-sorride maliziosa.
    Io guardo il mio libretto...
    Tutti gli esami erano stati dati.
    Ormai nessuno poteva mettere in dubbio niente e se qualcuno avrebbe messo in dubbio qualcosa sarei stata pronta a farmi esaminare anche dal magnifico rettore ma io il sorrisino soddisfatto sulla faccia di quella sgualdrina lo devo togliere.
    -Vieni con me-la prendo per mano.
    -Che vuoi?-mi domanda scostandosi.
    -Ti faccio vedere una cosa-sorrido compiaciuta.
    -Gini-Alessandro stava chiamando un altra mia collega.
    Quando mi avvicino a lui...
    -Ha bisogno di qualcosa signorina Forti?-mi domanda.
    -Di te amore-detto ciò poso le mie labbra sulle sue...
    Alessandro resta immobile anche se prima che io mi stacchi ,solo per un istante intreccia la mia lingua alla sua.
    -E' il mio uomo tesoro-sussurro alla sgualdrina scioccata.
    Poco dopo me ne vado...

    POV. ALESSANDRO
    Gloria è impazzita...
    Mi ha baciato davanti a tutti, Vinci mi guarda con disapprovazione questa volta sono sicuro mi licenzia...
    Finiti gli esami infatti chiude la porta del ufficio, è furioso.
    -Cosa è preso alla tua ragazza?-domanda nervoso.
    -Non lo so, non mi risponde al telefono, professore sono mortificato-non so davvero che dire, Vinci ha perfettamente ragione.
    -Io non sono arrabbiato perchè state insieme, come più di una volta ti ho detto sono molto felice di questo, ma adesso rischiamo che qualcuno faccia ricorso sul voto di Gloria e di conseguenza io avrò qualche problema a prenderla come mia assistente, io non capisco cosa le sia passato per la testa, siete stati nascosti per parecchio tempo, adesso improvvisamente deve urlarlo al mondo intero che sei il suo ragazzo?-chiede nervoso scostandosi la cravatta.
    -Io non so-non so davvero che dire, Gloria è sempre stata responsabile...
    Mentre stiamo verbalizzando gli esami, bussa alla nostra porta il magnifico rettore della facoltà di lettere dell'università di Roma.
    -Professor Marino-afferma Vinci.
    -Vinci, Castelli-ci saluta.
    Si accomoda nella sedia, della scrivania di fronte alla mia.
    -Castelli ha una relazione con una studentessa?-domanda, le notizie volano in fretta.-La figlia di un mio amico, è stata esaminata quest'oggi e mi ha riferito l'accaduto e sono stato costretto a presentarmi qui-afferma serissimo.
    -Si io ho una relazione con una studentessa, è la mia fidanzata-affermo prendendomi tutte le responsabilità.-Se deve cacciarmi...-Vinci mi interrompe.
    -Io l'ho sempre coperto, ero a conoscenza di tutto, deve cacciare anche me-Vinci mi difende e mi sorprende, quando 7 anni fa iniziai a provare stima per quest'uomo non mi sbagliai, Vinci è davvero un uomo degno di grande stima.
    -La signorina Forti ho visto è un elemento decisamente validissimo della nostra facoltà ed ho anche visto che lei ha avviato le pratiche per averla come sua seconda assistente-afferma il professor Marino.
    -Si la Forti è sempre stata degna della mia attenzione quest'oggi ha sostenuto un esame impeccabile-afferma Vinci.
    -La relazione è iniziata?-mi domanda il rettore.
    -Siamo fidanzati da qualche settimana, ma il nostro chiamiamolo flirt ha avuto inizio più di tre mesi fa-affermo.
    -La ragazza aveva già sostenuto tutti gli esami tranne questo-afferma il rettore.
    -Io la bocciai ingiustamente-ammetto.
    -Per quale motivo?-chiede sorpreso il professor Marino.
    -Perchè Vinci mi aveva detto che lei sarebbe stata la sua seconda assistente e ho temuto per il mio posto di conseguenza mosso da invidia bocciai la ragazza-ammetto, tanto vale dire tutta la verità, d'altronde Gloria non gode di nessun favoritismo a causa della nostra relazione.-La signorina Forti sarebbe stata un 30 e lode anche a quei tempi-affermo.
    -Sapeva anche questo lei Vinci?-domanda il rettore al professor Vinci.
    -Purtroppo si-Vinci mi fulmina probabilmente non voleva che io lo dicessi.
    -Dovrei cacciarvi entrambi e invalidare l'esame di quest'oggi della signorina Forti-afferma il rettore e io raggelo.-Ma non lo farò in quanto siete tutti e tre, tre validissimi elementi della facoltà, di conseguenza ci comporteremo cosi, durante la sessione di laurea di Gloria Forti voi due non potrete far parte della commissione e io personalmente mi occuperò della discussione della signorina Forti,voi potrete assistere da spettatori, non voglio obbiezioni, ho fatto fin troppa grazia-afferma serissimo.
    -Per noi va bene, anzi professor Marino la ringraziamo-afferma Vinci.
    -Castelli mi auguro di essere invitato al suo matrimonio con la signorina Forti, perchè voglio ben sperare che dopo tutto questo caos lei la sposi-il professor Marino mi sorride e poi ci saluta.
    -Ci siamo salvati per poco-afferma Vinci tirando un sospiro di sollievo.
    -Gloria entrerà terribilmente in ansia per questa cosa-affermo.
    -Gloria doveva pensarci prima di baciarti davanti a tutti!-mi ammonisce Vinci.
    Rientro a casa e spero di trovarla e capire cosa le è preso e sapere anche perchè quella ragazza l'ha schiaffeggiata...Immagino che le cose siano collegate, apro la porta, la chiamo ma di Gloria nemmeno l'ombra...
    Vado in cucina e trovo un biglietto sul tavolo.
    Brutto segno.
    ''Vinci mi ha chiamato...
    Ho fatto un bel casino e mi prendo le conseguenze, domani mi presenterò all'ufficio del professor Marino e gli farò leggere la tesi e spero sia di suo gradimento, mi dispiace avervi fatto escludere dalla commissione.
    Ciò non toglie però che sono furiosa con te Alessandro...
    Sono stata cosi infantile e mi sono presa uno schiaffo a causa tua e oggi dannazione avrei voluto festeggiare, mentre invece ho passato un pomeriggio in lacrime.
    Non mi cercare oggi, voglio stare sola...
    Gloria.''
    Rileggo quel biglietto almeno dieci volte e poi afferro le chiavi della mia auto e mi dirigo verso l'appartamento che divideva con Greta, solo lì poteva essere...Che diavolo era successo? Io non conosco la ragazza che l'ha schiaffeggiata, perchè c'entro io? Non so cosa sia successo ma non voglio saperla arrabbiata, non voglio sapere che lei abbia pianto, oggi doveva essere un giorno di festa...
    -Credevo non venissi più-è cosi che mi saluta Greta appena apre la porta.
    -Ma che ha?-domando.
    -Non l'ha detto a nessuno, si è chiusa in camera sua con la musica depressa, che le hai fatto?-mi domanda.
    -Ti giuro niente-affermo.-Vado da lei-detto ciò mi dirigo verso la sua camera da dove proviene la voce di Max Pezzali...
    Apro la porta e la trovo sul letto stretta al cuscino con gli occhi gonfi a causa delle lacrime.
    -Amore mio-affermo.
    Lei mi guarda un istante negli occhi e poi si volta...
    -Che succede?-le chiedo avvicinandomi.
    -Va' via-borbotta.
    -Mi dici cosa ti ho fatto?-le chiedo carezzandole il viso.
    -Vattene-scaccia la mia mano.
    -Gloria ti prego-sussurro.
    -Non voglio parlarti-mi dà le spalle.
    -Perchè quella ragazza ti ha schiaffeggiato?-domando.
    -Colpa tua-risponde.
    -Cosa ho fatto?-chiedo.
    -Ti sei fatto fare un...-si interrompe.
    -Gloria no! Io quella ragazza non la conosco, l'ho vista per la prima volta oggi te lo giuro...-affermo.
    -Perchè davvero ricordi tutte quelle che ti hanno...Dannazione mi fai schifo-afferma amareggiata, con le lacrime che le rigano il viso.
    -Gloria si ok hai ragione sono stato con tantissime donne e mi disgusto da solo quando ci penso! Ti giuro che odio il mio vecchio me e lo odio ancora di più perchè ti faccio stare cosi ma Gloria...Tu mi hai cambiato, tu mi hai fatto capire cos'è l'amore, cosa voglio nella mia vita e mai dico mai tornerei a quella vecchia vita nemmeno se tu mi lasciassi, beh se tu mi lasciassi io ti rincorrerei perchè sono dipendente da te, ti amo immensamente, ti rendi conto quello che sei riuscita a farmi? Prima di incontrarti mai avrei pensato di poter impazzire d'amore per qualcuno, ma sei arrivata tu e mi hai cambiato la vita e se mi immagino un giorno senza te mi sento perso, oggi quando non ti ho trovato e ho trovato quel biglietto mi sono sentito morire, Gloria io ti voglio in ogni mio giorno, oggi mi sarei fatto licenziare per te, perchè Gloria non smetterò mai e dico mai di ripetertelo, ti amo e anche se ho avute mille donne nessuna è come te...-sono disperato, non voglio perderla, deve capire quanto la amo e quanto le donne di prima per me non contino nulla...
    Si volta e mi guarda ha smesso di piangere.
    -Te le sei scritto a casa queste cose?-domanda.
    -Le penso ogni secondo di ogni santo giorno amore mio-le carezzo le mani e lei non si scosta.
    -Non meriti il mio perdono-borbotta, ma sento che si è addolcita.
    Sono colpito da un lampo di genio...
    -Sei il primo mio pensiero che al mattino mi sveglia, l'ultimo desiderio che la notte mi culla, sei la ragione più profonda di ogni mio gesto, la storia più incredibile che conosco-canticchio con Max Pezzali quelle dolci parole.
    Gloria sorride.
    -Sei stonato-borbotta.
    -Gloria ti amo e un giorno ti sposerò-affermo e la vedo spalancare gli occhi sorpresa.
    -E' un un una pro pro propo propos proposta?-balbetta.
    -No quella sarà indimenticabile amore mio e ti farò indossare un bel brillante nel anulare, ma è una promessa-sorrido.
    Due secondi dopo le gracili braccia di Gloria mi sono intorno al collo.
    -Meriteresti che non ti parlassi ma ti amo troppo-sorride e posa le sue labbra sulle mie.

    POV. GRETA
    -Lo faranno secondo te?-domando a Cristian mentre siamo stesi vicini vicini sul divano.
    -Dovremo subire in silenzio stanotte Gloria ha sentito te-ride di gusto il mio fidanzato.
    -E' colpa tua-sbotto.
    -Più che colpa merito amore, merito mio-ride ancora di gusto.
    -Le urla di tua sorella considerando che Alessandro ha quelle grandi beltà si sentiranno fino in Giappone-rido di gusto e vedo Cristian corrucciarsi.-Come devo fare con il mio gelosone?-domando.
    -Magari non farmi ingelosire-risponde lui.
    -E perdermi il tuo visino corrucciato?-chiedo.
    -Sei una gallinella odiosa-sbuffa.
    -Ma tu mi ami lo so-continuo a ridere.
    -Ma chi me l'ha fatto fare-borbotta.
    -Dillo che sono la cosa più bella che ti è capitata in vita tua?-domando e inizio a sbaciucchiarlo.
    -Si si convinta-borbotta.
    -Alessandro avrà anche della grandi beltà ma le tue sono decisamente meglio-affermo ridendo e anche Cristian scoppia a ridere.
    -Sei la cosa più bella che in vita mia sia capitata-sorride.
    -Guardiamo un film o usciamo?-chiedo.
    -Se sentiamo rumori molesti usciamo-Cristian ride.
    La nostra storia si era avviata da una settimana ma andava tutto a gonfie vele, Cristian era il fidanzato perfetto, passionale a letto e tenero fuori dalle lenzuola, mi faceva sempre trovare un pasto succulento appena staccavo da lavoro o a volte veniva a prendermi e sul sedile del auto mi faceva trovare un fiore...
    Immaginavo che Cristian fosse dolce ma non cosi...
    Cristian è perfetto e mi fa sentire una principessa.
    Non credevo di poter incontrare un uomo cosi che mi facesse letteralmente perdere la testa, ma Cristian, è unico...
    Inoltre è riuscito anche a farmi tollerare la presenza di Benedetta nella sua vita...Si lei è stata la sua ex, è stata importante per lui, ma lui mi dimostra di avere occhi solo per me e io non la temo, anzi mi dispiace della sua vita ''disastrata'' spero che presto riesca ad essere felice anche lei, si merita anche lei di incontrare un amore come il mio.
    -Hey andiamo a cena tutti e quattro?-domanda Alessandro all'improvviso.
    -Si un'uscita di coppia-affermo entusiasta, da quando conosco Gloria ho sempre sognato organizzare un'uscita di coppie e qui non siamo solo amici ma anche cognati...Tutto in famiglia vah.
    -Gloria sta bene?-domanda Cristian.
    -Abbiamo fatto pace-sorride Alessandro.
    -Mi devo preparare-affermo staccandomi a malincuore dal corpo mozzafiato del mio fidanzato.
    -Va' da Gloria-afferma Alessandro.
    Io raggiungo la mia migliore amica ed in mezz'oretta ci prepariamo anche se dare una sistemata agli occhioni rossi e gonfi di Gloria era stata un impresa...
    Appena arrivati al ristorante osservo Alessandro come coccola Gloria...E non mi sarei mai immaginato che quel professorino sarebbe diventato l'uomo della vita della mia migliore amica.
    -Alessandro sei proprio innamorato eh-affermo sorridendogli.
    -Infinitamente-lui sorride a Gloria.
    -Anche se mi fa arrabbiare-borbotta Gloria e lui le schiocca un bacio sulla guancia.
    -Guarda che anche io sono infinitamente innamorato di te-interviene Cristian.
    -Lo so-gli carezzo il viso.
    -Cristian queste donne ci hanno letteralmente rincitrullito-afferma Alessandro ridendo.
    -A me va bene cosi-Cristian sorride.
    -A te no?-domanda acida Gloria.
    -Si amore mio a me va benissimo cosi-Alessandro la bacia.
    Cristian bacia anche me...
    Angolo autrice
    Salve bellezze ;) 
    Ecco un nuovo capitolo, allora ci tengo a precisare che questa è una storia che nella realtà il magnifico rettore non si scomoda sicuramente per cose del genere...In passato ho ricevuto delle critiche dovute al fatto che la storia non abbia sempre un corrispettivo nella realtà...Bhe nelle storie può accadere di tutto, quindi possiamo scomodare anche il magnifico rettore che concede la ''grazie'' a quei tre...Spero questo sia chiaro. La vita reale è diversa dalle storie.
    Detto ciò spero che il capitolo sia di vostro gradimento, abbiamo un Alessandro sempre più innamorato, che io personalmente adoro e spero anche voi <3
    Non so esattamente quanto manca alla fine di questa storia, devo sviluppare qualche idea ancora...
    Tanti saluti piccola_Calliope

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    Capitolo 27
    *** Uno dei giorni più belli ***



    Uno dei giorni più belli 

    POV. ALESSANDRO
    30 giorni erano passati da quando l'uragano Gloria Forti aveva fatto irruzione nel mio ordinatissimo appartamento.
    Domani Gloria si sarebbe laureata...
    E dire che in questi giorni era intrattabile, era dire poco, ma io ero immensamente felice, mi piaceva svegliarmi con i suoi capelli in bocca, o le sue gambe tra le mie, mi piaceva la domenica osservarla a dilettarsi per farmi avere un pranzetto con i fiocchi, mi piaceva lei che cantava sotto la doccia anche se terribilmente stonata e mi piacevano tutti quegli oggettini rosa che aveva sparso per casa, accusandomi di avere una casa davvero spenta, il rosa l'avrebbe resa, accogliente ed allegra.
    Ogni giorno mi chiedo, come io abbia potuto sopravvivere senza Gloria accanto a me...Come io abbia potuto vivere senza qualcosa di cosi forte e straordinario, come l'amore.
    Quel pomeriggio Vinci mi dà la grazia di uscire prima da lavoro, quella sera sarebbero giunti in casa nostra i coniugi Forti e avrebbero conosciuto i miei genitori e Gloria era tesissima, aveva paura che le nostre due madri si sarebbero ''scannate''. Io invece credo che essendo entrambe due donne esuberanti sarebbero andate d'accordissimo, già me le vedo a complottare contro di noi.
    Apro la porta dell'appartamento quando vengo investito dalle urla della mia fidanzata.
    Mi reco in cucina e trovo Greta che cerca di tranquillizzare una Gloria ricoperta di farina.
    -Posso sapere che succede?-domando.
    Le due si voltano e Gloria scoppia di nuovo in lacrime.
    -Sono una pessima donna-sbraita e poi corre via.
    Io guardo la scena decisamente scioccato fin quando non vedo la porta del bagno chiudersi violentemente.
    -Posso sapere che le succede?-domando.
    -Ha avuto dei problemi in cucina-risponde Greta.
    -E per questo ha dato di matto?-domando perplesso.
    -E' stressata Ale, poi ci teneva tanto a fare bella figura con i suoi e con i tuoi, voleva preparare una cena con i fiocchi e le è capitato di tutto, si è bruciato l'arrosto, la panna non monta...-afferma Greta.
    -Ordineremo qualcosa-dico.
    -Spiegalo a lei-risponde Greta alzando le spalle.
    -Cristian?-chiedo.
    -E' andato a rimediare una bella torta, almeno il dolce c'è, io mi occupo di finire le tartine per l'antipasto, tu caro professorino, penserai al primo e al secondo-afferma Greta.
    -Vado da Gloria-dico e mi dirigo verso il bagno, dove immagino la mia piccola in un lago di lacrime.
    Busso e quello che ricevo in cambio è un ringhio.
    -Tesoro aprimi per cortesia-busso nuovamente.
    -No sono una donna di merda-urla lei.
    Io sorrido, avevo ormai capito che Gloria è una di quelle donne che se messe sotto pressione danno di matto, non oso immaginare cosa si sia messa a fare il giorno che all'esame la bocciai.
    -Non sei una donna di merda, sei solo terribilmente stressata, domani ti laurei-le dico.
    -Io non discuterò quella tesi di merda-sbraita la mia ragazza.
    -Mi apri e ne parliamo?-tento di forzare la porta.
    -Sono una fallita-urla Gloria e poi riprende a singhiozzare.
    -Io tu e Vinci ci siamo dedicati con enorme passione a quella tesi è una delle migliori discusse da quando mi sono laureato io, domani spaccherai-cerco di rassicurarla.
    -La prima cena a casa nostra con tua madre e io che faccio? Non riesco a cucinare-continua ad urlare.
    -Mia madre ti adora già solo per il fatto che una cosa del genere sia potuta avvenire, figurati se le frega che mangiamo-le dico.
    -A me frega! Volevo impressionare i miei suoceri-sbraita.
    -Non apre?-Greta si avvicina a me.
    -Non so che fare-affermo togliendomi la cravatta, mi stavo innervosendo.
    -Ci penso io-Greta mi fa l'occhiolino.
    Un secondo dopo mi raggiunge con una forbice in mano.
    -Che vuoi fare?-domando decisamente perplesso.
    -Fidati-mi sorride.-Gloria tesoro lo senti questo rumore?-fa finta di tagliare qualcosa.-Immagina questa forbice sul unico abito Chanel che hai e che custodisci con amore...Apri la porta o giuro che quel vestito sarà utilizzato come straccio dopo che ci facciamo la doccia-urla Greta.
    Due secondi dopo magicamente la porta si apre.
    -Ti adoro-le sorrido grata.
    -Trucchetti da donna, pensa ero indecisa se minacciarla con l'abito o con il tuo amichetto lì sotto, sono cose a cui lei tiene immensamente-Greta ride di gusto.
    -Posa quelle forbici Greta-le ordino.
    -Siete contenti?-sbraita Gloria.
    -Amore ascoltami, capita a tutti una giornata no, questa è la tua giornata no, Greta si è occupata delle tartine, Cristian è andato a prendere una bella torta e io chiamo il mio ristorante di fiducia che fa anche catering e mi faccio portare un bel primo e secondo, tu adesso ti prepari e io vado a prendere i tuoi alla stazione ok?-domando.
    Gloria mi sorride, poi si avventa su di me e mi riempe di baci.
    -Sei un uomo fantastico-afferma stringendomi a se.
    -E tu sei leggermente bipolare-rido di gusto.
    Salutate Gloria e Greta e chiamato il ristorante, monto di nuovo in macchina diretto alla stazione, devo prelevare i miei suoceri, non avrei immaginato che io Alessandro Castelli un giorno avrei avuto dei suoceri...Gloria mi ha totalmente stravolto il mondo, ma sono immensamente felice.
    Appena posteggio e scendo dall'auto vedo Giovanna che si sbraccia.
    -Giovanna-le sorrido.
    Lei proprio come la figlia mi stringe a se con ardore.
    -Sono cosi felice di vederti-afferma entusiasta.
    -Anche io sono felice di vederla-continuo a sorriderle.
    -Alessandro è un vero piacere rincontrarti-Romualdo mi porge la mano.
    -Un onore per me-sorrido anche a lui.
    Mi dà una pacca sulla spalla e poi entriamo in macchina.
    -E la mia bambina com'è? Agitata? Domani si laurea-Giovanna inizia a singhiozzare, ecco Gloria da chi ha preso questo umore instabile.
    -Parecchio nervosetta si-rispondo, ripensando alla scena di poco fa.
    -Romualdo ci pensi? La nostra bambina si laurea-Giovanna adesso piange con i lacrimoni, sorrido.
    -Tesoro tranquilla-il marito le carezza la spalla.
    -Giovanna lei somiglia molto a mia madre, spero voi due riusciate ad andare d'accordo-affermo.
    -Ha messo al mondo te andrò d'accordissimo con questa donna-Giovanna mi sorride.
    -Tuo padre invece com'è? Andrà d'accordo con me?-mi domanda Romualdo.
    -Mio padre è un uomo tranquillissimo va d'accordo con tutti-rispondo.
    Accompagno i genitori di Gloria a casa e poi scappo al ristorante a ritirare le ordinazioni per la serata.

    POV. GLORIA
    -Alessandro non si merita una svitata come me come fidanzata-affermo mentre osservo Greta che si dedica alle tartine.
    -Piccola Alessandro è innamorato perso e penso che se tu non fossi stata cosi svitata forse non ti avrebbe amato tanto-la mia migliore amica mi sorride.
    -Anche Cristian è innamorato perso di te-sorrido.
    -Vatti a vestire, tra poco arrivano i tuoi-mi ammonisce e io corro in camera a prepararmi.
    Poco dopo infatti sento la voce di mia madre, lascio l'arriccia capelli e corro in salotto, dove trovo i miei genitori.
    -Principessa-mio papà mi sorride dolcemente.
    -Amore-mia mamma piagnucola.
    Io corro incontro a loro e li stringo entrambi a me.
    -Ci vediamo dopo-Alessandro mi fa l'occhiolino ed esce di casa.
    -Ma sei pallida tesoro-inizia mia madre.
    -Mamma ti prego-rido.
    -Salve-Greta viene a salutarli, avevo quasi dimenticato che questi erano i suoi suoceri.
    -Gretina-mia madre lascia andare me per stringere lei.
    -Ti tocca-rido di gusto.
    Poco dopo le 20:00 giungono a casa nostra Silvia e Orlando.
    -Spero vadano d'accordo-stringo la mano di Alessandro.
    -Andrà tutto bene-mi sorride.
    Alessandro va ad aprire.
    -Cucciolotto di mamma-Silvia inizia a strapazzare le guance di Alessandro.
    -Figliolo-Orlando gli dà la solita pacca sulla spalla.
    -Buonasera-sorrido ai miei suoceri.
    Silvia mi abbraccia immediatamente e Orlando mi bacia le guance.
    -Volevo presentarvi i miei genitori-affermo.-Silvia e Orlando loro sono mia madre Giovanna e mio padre Romualdo, mamma papà loro sono Silvia e Orlando i genitori di Alessandro-dico.
    Mia madre e la madre di Alessandro si abbracciano e iniziano a farsi mille complimenti, mentre mio padre e Orlando si mettono a parlare di calcio come se si conoscessero da una vita.
    -Strabiliante-affermo sorpresa.
    -Te l'avevo detto io, preoccupiamoci piuttosto dell'alleanza che può nascere tra mia madre e la tua-afferma Alessandro.
    Ci sediamo a tavola e tutto sembra andare per il meglio.
    -Ma quindi Greta la miglior amica di Gloria è fidanzata con tuo figlio?-domanda Silvia a mia madre.
    -Si-mia madre risponde contenta, facendo l'occhiolino a Greta.
    -Tutto in famiglia vah-afferma Silvia.
    -In teoria si-intervengo io.
    -Voi volete sposarvi presto?-domanda Silvia, Greta si strozza con l'acqua.
    -Mamma ti prego non iniziare-Alessandro l'ammonisce.
    -Come minimo vogliono sposarsi presto, io sono un uomo all'antica e pretendo che i figli dei miei figli siano concepiti sotto il vincolo del matrimonio, già è tanto che io abbia accettato queste pseudo convivenze, anche Alessandro e Gloria si sposeranno presto non è vero?-interviene mio padre.
    Adesso è il mio fidanzato che si strozza con l'acqua.
    -Sono perfettamente d'accordo con lei Romualdo, non vedo l'oro di avere un nipotino-afferma saltellando sulla sedia Silvia.
    -E' un incubo-sussurro ad Alessandro.
    -Speriamo sia un maschietto-afferma contento Orlando.
    -Apriamo le scommesse?-domanda ridendo Cristian.
    -Cristian non fare lo spiritoso, hai sentito papà, anche tu devi sposarti e presto-fulmino mio fratello.
    -Che problema c'è? Io la sposerei anche domani la mia Greta-Cristian sorride.
    -Bravo amore mio-mia madre gli fa un applauso.
    -Alessandro perchè non sei come Cristian?-Silvia guarda male il figlio.
    -Noi vorremmo concen...-Silvia interrompe Alessandro.
    -Non dirmi quella cazzata che volete concentrarvi sulla carriera, poi sarete vecchi per correre dietro un bambino tu hai già 28 anni quasi 29 ti stai avvicinando ai 30-afferma Silvia.
    -Il mio Cristian invece a soli 26 anni ha la testa proiettata verso il matrimonio, lo sai Silvia carissima lui a 23 anni voleva sposarsi ma è andata male-afferma dispiaciuta mia madre.
    -Mamma ti prego-Cristian la fulmina.
    -Meglio cosi-ci scherza su Greta.
    -Meglio cosi?-domanda Cristian alzando un sopracciglio.
    -Adesso sei mio-Greta gli sorride e regala a Cristian un casto bacio.
    -Ma quanto sono belli-mia madre piagnucola.
    -Vogliamo un bacio anche di Alessandro e Gloria-afferma Orlando.
    -Si forza datevelo anche voi un bacetto, siete sempre cosi composti in pubblico-insiste Silvia.
    -Papà?-domando, so che mio padre non ama vedere la sua bambina baciare un altro uomo.
    -Evitiamo la lingua-risponde.
    -Caro-mia madre lo ammonisce.
    Io sorrido e Alessandro posa le sue labbra sulle mie, Dio quanto lo amo, me ne rendo conto sempre di più ogni secondo che passa.
    -Ti amo immensamente-gli sussurro quando lui si è staccato da me.
    -Anche io piccola-mi sorride.
    -Troppe gioie-mia madre piange a lacrimoni.
    Tutti nell osservarla scoppiamo a ridere.
    Passo la notte insonne, mentre Alessandro accanto a me dorme beatamente, domani mi laureerò, domani il mio percorso di studi avrà ufficialmente fine, tutti i miei sacrifici dietro ai libri si concluderanno.
    -Non riesci a dormire?-mi domanda improvvisamente Alessandro.
    -Scusa amore ti ho svegliato?-chiedo.
    -Ti giravi spessissimo-mi sorride ancora con gli occhi chiusi.
    -Come ci si sente?-domando.
    -Laureati?-mi domanda aprendo i suoi bellissimi occhi castani.
    -Tu vecchietto sei già laureato-gli sorrido.
    -La notte prima la mia laurea mi sono ubriacato-scoppia a ridere.
    -L'impeccabile Alessandro Castelli la notte prima delle discussione si è ubriacato?-domando sorpresa.
    -Un usanza dei miei colleghi che si erano già laureati-risponde.
    -Ma il giorno dopo come stavi?-domando.
    -Una merda, ho vomitato 10 minuti dopo la proclamazione, però ricordo esattamente quel istante, la sensazione provata quando mi hanno proclamato dottore...Mi sono rivisto in un istante tutti gli anni di studio passare davanti, ho pensato che domani la mia vita sarebbe cambiata che oggi diventavo definitivamente un adulto e poi nel secondo in cui hanno annunciato la mia valutazione, ho guardato i miei genitori e li ho visti fieri di me e quello, quello è stato davvero un bel momento-mi racconta sorridendo.
    -Il più bello della tua vita?-chiedo.
    -Uno dei più belli, per il momento il più bello in assoluto è stato il mio primo incontro con te-mi stringe a se.
    -Sei un uomo fantastico-gli carezzo il braccio che mi tiene stretta a lui.
    -Non mi hai mica detto a chi hai dedicato la tesi signorina-afferma.
    -Ai genitori no?-rispondo.
    -Anche io ho fatto cosi-sorride.-Adesso dormi-mi bacia le labbra e poi riprende a dormire.
    Il mattino seguente sono più agitata che mai.
    -Andrà male, andrà male-continuo a ripetere.
    -Tesoro andrà tutto bene-Greta cerca di tranquillizzarmi.
    -Tu sei bravissima, spaccherai-mia madre mi sorride.
    -Deluderò tutto-ricomincio a piangere.
    -Se vuoi che il trucco tenga devi smetterla di piangere-mi ammonisce Greta.
    -Ok faccio la brava-faccio un bel sospiro.
    Venti minuti dopo sono pronta, avevo scelto una di quelle tute eleganti, rossa con un particolare sul seno, una rosa, (http://www.palatucci.it/wp-content/uploads/2015/05/url-45.jpeg) una giacchetta e delle decoltè nere, Greta mi aveva fatto qualche boccolo qua e là e aveva applicato un trucco fine e leggero.
    -Sei bellissima-Greta mi sorride.
    -Una gran gnocca sorellina-Cristian mi fa l'occhiolino.
    -Sei una principessa stupenda tesoro mio-mio padre mi carezza la mano.
    -Meravigliosa-mia madre si asciuga le lacrime
    Alessandro era già all'università in quanto faceva parte della commissione della seduta prima della mia.
    Arriva il mio momento, il momento in cui dovrò discutere la tesi, ho scelto di scrivere una tesi su Dante Alighieri.
    Il rettore legge il titolo e poi apre la tesi soffermandosi sulla dedica.
    -A Giovanna e Romualdo, i miei genitori a cui devo tutto.
    Ad Alessandro l'amore che ho sempre sognato di incontrare-il rettore la legge ad alta voce, cosa decisamente atipica in quanto non vengono mai lette le dediche degli studenti.
    Mi volto verso Alessandro e vedo forse nella prima volta da quando lo conosco i suoi occhi lucidi.
    Discuto la tesi e il rettore non smette di sorridermi, passano venti minuti e c'è finalmente la proclamazione.
    -Dichiaro con il potere conferitemi dottoressa in Lettere Moderne Forti Gloria con la votazione di 110 con lode-afferma il rettore e io scoppio a piangere, mi volto verso i miei genitori e ha ragione Alessandro questo è davvero un bel momento, perchè negli occhi dei miei genitori leggo il loro orgoglio per me.
    Poco dopo posso correre ad abbracciare i miei cari e Alessandro che dopo avermi rubato un bacio appassionato mi incorona con l'alloro.
    -Sono fiero di te amore mio-mi stringe a se.
    -Siamo tutti fieri di lei-aggiunge mio padre.

    POV. ALESSANDRO
    Non immaginavo che Gloria mi dedicasse la sua tesi, questa cosa mi ha piacevolmente sorpreso, ad oggi posso affermare che non immagino una vita diversa da questa, una vita senza la mia Gloria e tutte le sue stranezze che adoro.
    -Colpito dalla dedica?-mi domanda mentre siamo al ristorante per festeggiarla.
    -Non me l'aspettavo signorina Forti devo ammetterlo-le sorrido.
    -Hai ragione il momento della proclamazione è davvero un bel momento, secondo però all istante in cui ti ho incontrato-afferma carezzandomi il viso.
    -Sono davvero felice d'averti rimandato a quel esame-sorrido.
    -Io un po' meno ma va bene-mi bacia.
    -Ho assistito a troppi baci-interviene suo padre ridendo.
    -Mi scusi-alzo la mano in segno di resa.
    -Come mai avevi gli occhi lucidi?-mi domanda Gloria.
    -Ero davvero molto emozionato, forse nemmeno quando mi sono laureato io ero cosi emozionato, vedere te agitata ma allo stesso tempo cosi brava, sentire quella dedica...E' stato un insieme d'emozioni-spiego.
    -Castelli mi è diventato davvero romantico-afferma ridendo Gloria.
    -Solo con te amore mio, ti darei un altro bacio, ma ne riparliamo quando siamo soli a casa-sorrido e Gloria con me.
    -Un brindisi alla mia bellissima e bravissima nuora-annuncia mia madre.
    -Un brindisi alla meravigliosa donna che ho accanto-Gloria mi sorride dolcemente.
    -Se permettete un brindisi alla mia brillante figlia-afferma Romualdo e tutti scoppiamo a ridere.
    -Va bhe dai abbiamo capito, un brindisi a me-detto questo da Gloria finalmente facciamo questo brindisi.

    POV. GRETA
    Io e Cristian andiamo via prima dalla festa per Gloria.
    -Non capisco perchè siamo dovuti andare via prima-affermo mentre siamo in macchina.
    -Perchè devo farti una sorpresa-Cristian sorride.
    Io e Cristian stiamo insieme da un mese e va tutto a gonfie vele, Cristian è il compagno perfetto è quel tipo d'uomo che riesce ad essere, tuo migliore amico, tuo amante, tuo compagno e io non avrei mai immaginato di poter incontrare un uomo cosi, che mi amasse profondamente come Cristian ama me, qualcuno che mi facesse letteralmente perdere la testa come Cristian ha fatto con me.
    -Che sorpresa? Io non le amo particolarmente però se me le fai tu sono tranquilla-affermo.
    -Sono convinta ti piacerà pomodorina-mi risponde lui.
    -Non chiamarmi pomodorina-mi acciglio, quel sopranome è davvero odioso, me l'ha dato Cristian per via del colore dei miei capelli.
    Lui mi stringe la mano e mi sorride.
    Arriviamo di fronte casa nostra.
    -Sai che sorpresa-esclamo.
    -Pomodorina non fare la scontrosa-mi ammonisce Cristian.-Adesso ti bendo e le cose cambieranno-mi sorride e poco dopo mi benda.
    -Vedremo-affermo.
    Mi prende per mano e ci introduce immagino nel nostro palazzo, poi sento le porte del ascensore chiudersi.
    Poco dopo Cristian armeggia con il portone di casa nostra.
    -Siamo a casa-esclamo.
    Cristian mi indirizza verso quella che credo sia la cucina...E mi sbenda.
    C'è la luce spenta e non posso vedere niente.
    -Aspetta-Cristian accende una candela e la posiziona sul tavolo.
    Io resto letteralmente a bocca aperta, sul tavolo ci sono dei petali che disposti formano una scritta e al centro di esso una scatoletta di velluto rossa.
    ''Will you marry me?''
    -Cristian-esclamo sorpresa con gli occhi che pizzicano.
    -Stiamo insieme da pochissimo è vero, ma io ti amo e voglio sposarti-mi sorride.
    -Io anche-affermo correndo verso di lui.
    Lui mi solleva e mi fa volteggiare.
    -Speriamo che stavolta la sposa si presenti-ride di gusto.
    -Scemo-gli do uno schiaffetto.
    Cristian mi posa per terra, afferra la scatoletta e si mette in ginocchio.
    -Allora signorina Greta mi fa l'onore di diventare mia moglie? Di trascorrere la sua vita per sempre con me?-mi domanda.
    -Infinitamente si-gli sorrido, lo afferro dal colletto della camicia e lo bacio.

    Angolo autrice
    Mi scuso per l'immenso tempo passato tra un aggiornamento e un altro...L'università mi ruba davvero tantissimo tempo, ho mille idee, manca il tempo per metterle in atto, un pò di pazienza e ogni storia sarà conclusa.
    Allora ecco qui il capitolo nuovo, Glorietta si è laureata...
    Abbiamo finalmente avuto l'incontro tra le famiglie che come immaginavate è stato particolare ahahaha.
    Ma cosa più importante il  mio dolce Cristian ha chiesto a Greta di sposarla *.* 
    Spero che il capitolo sia di vostro gradimento.
    Per chi mi segue in altre storie oggi troverete anche l'aggiornamento di ''Che non potrà finire mai'' mentre per quanto riguarda ''Indimenticabile'' e ''Tu sei impossibile'' troverete l'aggiornamento nei prossimi giorni.
    Ahhh vi lascio il link del prologo di una nuova storia (lo so 5 storie da seguire sono tante) è una mia rivisitazione della bella e la bestia:http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3653467&i=1
    Tanti saluti piccola_Calliope

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    Capitolo 28
    *** Un giorno importante ***


                                                              
    Un giorno importante 
    6 mesi dopo
    POV. GLORIA
    Come ogni giorno ormai mi sveglio prima di Alessandro, lo trovo accanto a me beatamente addormentato...
    Lo osservo e penso a quanto quest'uomo mi abbia cambiato la vita a quanto lui l'abbia resa magnifica.
    Mi alzo e preparo la colazione.
    Erano passati sei lunghissimi mesi e tutto andava a gonfie vele, avevo iniziato a lavorare, io e Alessandro eravamo alla ricerca di una casa più grande, litigavamo spesso, ma era previsto, con due caratteri come i nostri, però non possa giorno in cui nonostante i litigi chiariamo e finiamo a far l'amore.
    Per poco qualche settimana fa non ci ha anche beccati Vinci mentre nel ufficio eravamo stati presi da quella nostra voglia irrefrenabile.
    -Buongiorno-Alessandro sentendo rumore dei piatti mi raggiunge.
    -Ciao tesoro-gli sorrido e lui viene a posare immediatamente le sue labbra sulle mie.
    -Ancora pensierosa?-mi chiede, si in effetti in quei giorni ero stata decisamente pensierosa...Sospettavo una cosa e oggi con Greta avrei avuto la conferma.
    -Nulla di che-sorrido ad Alessandro.
    -Domani il tuo fratellino si sposa, questa volta la sposa arriverà?-chiede ridendo.
    -Pessima battuta idiota-gli do un pizzicotto sul sedere.
    -Le piace il mio sedere signorina Forti?-chiede ridendo il mio fidanzato.
    -E comunque Greta arriverà -affermo.
    -Lo so-mi sorride.-Mi faccio una doccia vieni con me?-mi chiede con sguardo malizioso.
    -Farai tardi a lavoro, io ho il giorno libero ma tu no-dico.
    -Ci vieni o no?-mi domanda ridendo.
    -Dai io penso alla col...-mi interrompe con uno dei suoi baci passionali.
    -Andiamo-mi prende per mano e ci dirigiamo in bagno.
    Come spesso capita facciamo l'amore dentro la doccia e lui poi corre a destra e manca perchè in totale ritardo.
    -A stasera tesoro-mi lascio un ultimo bacio e scappa via.
    Io lavo i piatti e attendo Greta trepidante...
    Infatti poco dopo suona il campanello.
    -Profumi di sesso-sbuffa Greta.
    -Greta Dio mio-scoppio a ridere.
    -Che ci posso fare io se ho i sensori ormai? Tuo fratello con questo matrimonio nemmeno mi tocca più, secondo me non vuole sposarmi più-afferma.
    -Sei pazza vero? Ieri sera mi ha chiamato e tra un po' piangeva per quanto è innamorato. E' cotto di te amica mia-le sorrido.
    -Pure io sono cotta di lui-Greta ha gli occhi a cuoricino.
    -Ma non sei agitata? Domani ti sposi-affermo, se immagino me al suo posto io sarei una corda di nervi.
    -Ancora no, ma più tardi so che darò di matto-afferma.-Comunque amica ecco ciò che mi hai chiesto 3 test di gravidanza-mi sorride e mi passa il sacchetto della farmacia.
    -2 settimane di ritardo è tanto no?-domando.
    -Se sei incinta abbiamo perso il professorino-scoppia a ridere.
    -E se non lo volesse?-domando preoccupata, la mia più grande paura è proprio questa...
    -Alessandro non vuole un figlio con te? Alessandro secondo me vuole sfornare una squadra di calcio-Greta ride ancora di gusto.
    -Preparati mio fratello non è meno propenso-le sorrido.
    -Ben venga non vedo l'ora di avere dei bambini che somiglino a tuo fratello coi capelli color carota-si vede lontano un miglio che Greta è totalmente innamorata di mio fratello e non potevo desiderare compagna migliore per il mio adorato fratello, ma adesso non è a questo che devo pensare, ma a quei tre test che devo fare...
    Si è da una settimana abbondante che sospetto d'esser incinta, da quando mi sono accorta del ritardo...
    Ho letto su una rivista che certe cose una donna se le sente e io sento d'essere incinta.
    -Ho paura-affermo.
    -Andrà tutto bene-Greta mi rassicura.
    Faccio il primo test, io e Greta sedute sul divano in silenzio attendiamo l'esito.
    -E' passato il tempo-mi informa la mia migliore amica.
    -Non posso guardarlo-affermo io, in totale ansia.
    -Ci penso io?-chiede.
    Io annuisco.
    Greta afferra il test e controlla l'esito.
    Mi sorride.
    -Positivo amica mia-mi viene ad abbracciare.
    Positivo? Aspetto davvero un bambino sento il cuore scoppiare...
    Aspetto un bambino.
    Un figlio mio e di Alessandro.
    A quel test ne seguono altri due positivi.
    -Sono incinta Greta-affermo scoppiando a piangere.
    -Ma non sei felice?-chiede Greta sorpresa.
    -Immensamente-affermo tra i singhiozzi.
    -Allora piango anche io-abbracciandoci io e Greta piangiamo, lei domani si sposerà e io presto sarò mamma, ora resta solo dirlo ad Alessandro...

    POV. CRISTIAN
    -Questa cravatta mi sta strozzando-dico ad Alessandro che mi guarda divertito.-Voglio vedere te quando ti sposerai, ridi ridi caro cognato-lo spintono.
    -Cristian riesci a mettermi ansia-sbuffa mia sorella.
    -Mi hai detto che stava arrivando, perchè sta ritardando?-domando.
    -Senti sono arrivata da 10 minuti, l'ho salutata e mi ha detto ci vediamo tra poco secondo te non viene?-sbuffa ancora lei.
    -Dio che ansia-cammino per tutta la navata della Chiesa che io e Greta avevamo scelto per prometterci amore eterno.
    -Tesoro sono convinta che Greta stia per arrivare tranquillizzati-mia madre mi carezza il viso.
    -Stare tranquilli è una parola-affermo io.
    Mi giro verso l'entrata e vede Benedetta entrare con un elegantissimo abito verde, i rapporti tra me e lei erano decisamente migliorati, anche Greta la guarda con meno astio, quindi per noi era stato un piacere invitarla.
    Si avvicina a me.
    -Come vedi oggi sono stata puntuale-mi sorride.
    -La mia sposa però si fa attendere-affermo stringendo i pugni, ho davvero un ansia tremenda, ho paura di non vederla arrivare, ho paura di perderla. Io non potrei accettare nuovamente un rifiuto...Poi Greta è mille volte più importante di Benedetta per me.
    -Arriverà-Benedetta mi bacia la fronte e si va ad accomodare.
    -Secondo me non mi sposa più-sto per scoppiare a piangere.
    Gloria mi guarda con tenerezza e si avvicina a me.
    -Andrà tutto bene-mi abbraccia.
    -Greta mi ha detto il tuo segreto-la stringo di più a me, è un giorno importante per entrambi, lei dovrà dire ad Alessandro che presto diventerà papà e io devo sposare la donna che amo.
    -Segreto?-Alessandro deve aver sentito.
    -Non origliare cognato-gli faccio l'occhiolino.
    -Eccola-urla mia madre.
    -E' venuta-affermo.
    -Non piangere però-mi sorride Gloria.
    Mi sistemo al mio posto e sento partire la marcia nunziale.
    Mi volto e vedo la mia bellissima futura moglie...
    Greta è bellissima, ha i capelli sciolti solo con qualche boccolo, il velo e un abito semplicissimo ma allo stesso tempo molto fine, ha una gonna morbida e una decorazione sul seno...
    Mi arriva accanto e mi sorride.
    -Ti sto consegnando il pezzo più grande del mio cuore-mi sussurra suo padre, poco dopo mi dà una pacca sulla spalla, un bacio sulla fronte alla figlia e si allontana.
    Greta ha gli occhi lucidi.
    -Ci sposiamo-mi sussurra.
    -Ti amo-le sussurro io.
    Non riesco a seguire tutta la Messa sono completamente distratto dalla mia bellissima fidanzata, rispondo solo quando mi viene chiesto...
    Ma l'ultima parte la sento bene.
    -Con il potere conferitemi vi dichiaro marito e moglie; lo sposo può baciare la sposa-afferma il parroco.
    -Siamo sposati-sorrido e bacio Greta.
    Sento un applauso partire, mi volto verso Gloria che stretta ad Alessandro piange, guardo mia madre con mille fazzoletti in mano...
    -Sono diventata la signora Forti-afferma Greta prima di posare ancora le sue labbra sulle mie.
    Usciamo felici come non mai dalla Chiesa e il riso con i petali di rose bianche ci investono.
    -Evviva gli sposi-urla Gloria.

    POV. GRETA
    Io e Cristian siamo davvero marito e moglie.
    -E chi se l'aspettava che saremmo finiti cosi-affermo poco dopo essere entrati in macchina.
    Cristian afferra la mia mano sinistra e l'appoggia sulla sua cosi da far combaciare le nostre fedi.
    Facciamo le foto di rito e poi arriviamo al ristorante in cui si sarebbe tenuto il ricevimento.
    Ci divertiamo, mangiamo, balliamo, scherziamo.
    Quando improvvisamente Cristian si alza in piedi e si fa dare il microfono.
    -Volevo ringraziare tutti per la vostra presenza qui, volevo ringraziare tutti per aver condiviso la nostra gioia, ma più di tutto volevo ringraziare mia moglie, una donna straordinaria...
    Dovete sapere che io vista la prima volta non volevo saperne di matrimonio...Ma non avevo fatto bene i conti, non avevo fatto i conti con una gallinella dai capelli color carota che mi avrebbe stravolto la vita.
    Si tutto pensavo la prima volta che la vidi ma non questo, non immaginavo che avrei sposato quell'infermiera acida...
    Tutto avrei immaginato che sposare la donna che mangia frittata con la maionese...
    E per questo vorrei cantare una canzone per lei, sono stonato lo so, però la mia dichiarazione l'ho fatta cantando e quindi anche da sposato voglio cantarle una canzone-Cristian mi sorride e io gli mando un bacio.
    Lui fa un bel sospiro e poi inizia a cantare
    -Più ti guardo e meno lo capisco, da che posto vieni, forse sono stati tanti posti tutti da straniera. Chi ti ha fatto gli occhi e quelle gambe ci sapeva fare, chi ti ha dato tutta la dolcezza ti voleva bene.
    Quando il cielo non bastava, non bastava la brigata, eri solo da incontrare ma tu ci sei SEMPRE STATA, quando si allungava l'ombra, sopra tutta la giornata, eri solo più lontana, ma tu ci sei SEMPRE STATA-in lacrime mi alzo e gli vado incontro, gli tolgo il microfono, lo bacio e su le parole di Ligabue, il mio cantante preferito balliamo, il primo ballo da marito e moglie.
    -Ti amo immensamente-sussurro e lo stringo a me.

    POV. ALESSANDRO
    Cristian e Greta avevano da poco tagliato la torta, quando Cristian si alza nuovamente in piedi e attira l'attenzione su di sè....
    -No ti prego cognato, non deliziarci più con le tue doti canore-affermo io ridendo.
    -Veramente caro cognato, volevo solo dire che la mia adorata sorellina ha un annuncio molto importante da fare e mi ha chiesto di attirare l'attenzione-Cristian sorride.
    -Che annuncio?-domando sorpreso alla mia bellissima fidanzata.
    Gloria non mi dice nulla e si avvia verso il microfono.
    -Che succede?-domando preoccupato ai due freschi coniugi Forti.
    -Ascolta-Greta mi sorride dolcemente.
    -Già che succede qui?-domanda adesso mio suocero.
    -Papà un po' di pazienza-afferma Cristian.
    Io osservo Gloria, rossa in viso, con quel acconciatura elaborata e quel bellissimo abito lungo variopinto...
    E' agitata, vedo le sue mani tremare e si morde spesso il labbro.
    -Sta per dire qualcosa che non mi piacerà?-domando ancora a Greta.
    -Sta' tranquillo-Greta continua a sorridere.
    -Mi sembra irreale questa cosa, ogni volta che devo dirti qualcosa di importante, finisco per farlo in pubblico, come quando ti ho dichiarato il mio amore, di fronte a mezza facoltà di lettere in un galà, ora per il matrimonio di mio fratello e della mia migliore amica sono qui a dirti una cosa forse ancora più importante...
    Parto con il dire che ti amo immensamente e ti ringrazio per ogni momento passato con te, ti ringrazio anche quando litighiamo e mi urli contro che sono un immatura, ti amo davvero tanto Alessandro, mi hai cambiato la vita, l'hai resa migliore e sei un uomo unico-Gloria ha gli occhi lucidi e io vorrei andare lì ed abbracciarla, ma lei afferra nuovamente il microfono ha quindi altro da dirmi.-Proprio come mio fratello non immaginava di poter sposare quell'infermiera acida, io non potevo immaginare di poter amare cosi tanto quello stronzissimo professore che mi boccio all'ultimo esame prima della laurea...
    Alessandro quando ti vedo, io vedo la pace, vedo la gioia, vedo te che sei il mio amore immenso...
    E da ieri vedo anche altro...
    Vedo noi in una casa grande, con un cane, un bellissimo giardino pieno di fiori e dei bambini che ci somigliano...-Gloria si asciuga una lacrima.-Adesso Greta ti darà una cosa-mi sorride.
    -Cosa?-io sono interdetto.
    -Tieni-Greta mi sorride e mi passa una scatola per gioielli, quella adatta ad un bracciale...
    -E' un regalo?-domando ancora a Greta.
    -Aprilo no?-insiste Cristian.
    Lo apro e trovo un test di gravidanza...
    Sbianco.
    -Che significa?-domando sentendomi pizzicare gli occhi.
    -Che diventeremo presto mamma e papà-afferma Gloria adesso vicino a me.
    Io mi alzo, la prendo in braccio, la stringo a me come più posso e la faccio volteggiare.
    Io papà...
    -Non ci posso credere-sussurro.
    -Sei felice amore mio?-mi domanda Gloria.
    -Ecco il mio secondo giorno più bello dopo l'incontro con te-stringo le mani della mia magnifica fidanzata, futura madre di mio figlio...
    Mio figlio.
    -Avevo sognato tutto questo te lo giuro-detto questo le bacio le labbra.
    -E cosi divento nonno-afferma Romualdo.
    -Ti stai facendo vecchietto papà-ridendo Cristian gli dà una pacca sulla spalla.
    -Ti amo-mi sussurra ancora Gloria.
    Io la stringo ancora a me e già mi perdo ad immaginare il nostro bambino...
    Mio figlio. Nostro figlio. Il frutto di questo folle amore che ci ha colpito.
    -Mia madre morirà-affermo e Gloria scoppia a ridere.
                                                           
    Angolo autrice
    Ciao belle mie :)
    Ecco il nuovo aggiornamento, dove vediamo il dolce matrimonio tra Cristian e Greta e l'annuncio di Gloria ad Alessandro, saranno genitori <3 
    Mancano due capitoli e l'epilogo e la storia si concluderà :(
    Però promesso tornernò con una nuova storia prossimamente professore/alunna, perchè adoro questo tipo di storie.
    Tanti saluti piccola_Calliope

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    Capitolo 29
    *** L'ecografia ***


                                                                          
    Chiamatelo clan, chiamatela rete sociale, chiamatela tribù, chiamatela famiglia. Comunque la chiamiate, chiunque siate, ne avete bisogno.

    (Jane Howard)

    L'ecografia
    5 mesi dopo
    POV. ALESSANDRO
    Ore 6:05 del mattino.
    Apro gli occhi, mi volto e osservo Gloria, Gloria è quel suo magnifico pancione.
    Oggi scopriremo il sesso del bambino.
    Io spero tanto che sia un maschio, ma poco mi importa se dovesse essere una femminuccia, io desidero intensamente questo bambino da Gloria, non vedo l'ora di diventare padre...E non è importante che sia maschio o femmina, è importante che sia nostro figlio, frutto del nostro amore immenso.
    Non vedo l'ora di vedere crescere questo bambino, immagino già Gloria, mamma e io già l'amo ,so che l'amerò ancor di più nel vederla coccolare il nostro bambino.
    Gloria mi ha cambiato la vita.
    Gloria mi ha insegnato a viverla, mi ha dato una ragione, la nostra famiglia.
    Le carezzo il pancione un istante e mi dirigo in cucina, quella mattina ero d'esami e Vinci contava sulla mia puntualità.
    Poco dopo in cucina vengo raggiunto da Gloria.
    -Tesoro potevi ancora restare a letto, ti avrei portato io la colazione-le sorrido.
    Lei si avvicina a me e senza dire nulla posa le sue labbra sulle mie.
    -Ciao campione del papà-carezzo di nuovo il pancione della mia amata.
    -Non sai se è un maschietto-sbuffa Gloria.
    -Certe cose i papà se le sentono-sorrido.
    Gloria si ferma a fissarmi.
    -Ho qualcosa che non va?-domando.
    -Sei bellissimo-mi carezza la guancia.
    -Mai quanto te amore mio-catturo ancora le sue labbra.
    Io spero che non finisca mai, che non si spenga mai questo forte amore che ci lega, mi auguro anzi ci auguro che si rafforzi sempre più ogni giorno che passi.
    -Siete tutta la mia vita-affermo.
    -Vorrei stringerti forte a me ma il nostro campione non me lo permette-Gloria ride.
    -Allora anche tu pensi che sia un maschietto-rido di gusto.
    -Non lo so-sorride.
    -Lo chiameremo Marco...Si noi avremo due figli Marco e Giada, io ho sognato tutto questo Gloria, l'ho sognato quando non lo credevo possibile,invece presto tutto questo accadrà-stringo le sue mani.
    -Professor Castelli si vada a fare la doccia o farà tardi agli esami-Gloria mi stampa un ultimo bacetto e poi inizia a sorseggiare la sua tazza di latte.
    Quando sono pronto, vado in salotto e trovo Gloria stesa sul divano a guardare Tom e Jerry e ride come una bambina all'ennesimo dispetto che quel simpatico topolino fa al gatto.
    -Ti amo-le bacio la fronte.
    -C vediamo alle 15:00 di fronte allo studio della dottoressa, ti raccomando-mi dice.
    -Arriverò anche prima di te-le bacio le labbra ed esco per andare a lavoro.

    POV. GLORIA
    Come tutte le mattine Alessandro esce di casa per andare a lavoro e ci lascia soli.
    -Papà è uscito amore-carezzo il mio pancione.
    Oggi avremmo scoperto il sesso del bambino, in realtà dovevamo scoprirlo alla scorsa ecografia ma purtroppo era girato e non aveva permesso alla dottoressa di indicare il sesso.
    Sono aperte scommesse...
    I genitori di Alessandro ritengono che sia una bellissima bambina, lui come anche Cristian pensano sia un maschietto già si vedono a fare partite di calcetto in giardino, mio padre crede siano dei gemelli in quanto nella nostra famiglia ci sono stati già parti gemellari, mia madre è indecisa e Greta non vuole pronunciarsi.
    A me non importa il sesso, voglio solo che il mio bambino stia bene e nasca senza complicazioni, poi l'amerò esattamente allo stesso modo se dovesse essere un bambino o una bambina.
    -Mamma deve farsi una doccetta, ma proprio non ci riesce-sbuffo.
    Si ultimamente fare qualsiasi cosa mi pesava ed ero ancora al 5° mese, mi aspettano ancora 4 lunghissimi mesi di gravidanza.
    Uscita dalla doccia, indosso l'accappatoio e mi dirigo in cucina per bere un bicchier d'acqua, quando sento suonare il campanello...
    Vado ad aprire è Greta.
    -Buongiorno-la mia migliore amica mi saluta allegra.
    -Hai fatto sesso?-le domando ridendo, Greta di prima mattina non era cosi allegra almeno che il mio fratellino non si fosse dedicato a lei.
    -Smettila scema-ride.
    -Triplo orgasmo?-domando ridendo.
    -C'è mio nipote qui non dire queste cose di cui lui non deve sapere nulla-mi carezza il pancione.
    -Giorno libero?-domando.
    -Certo devo venire al ecografia-sorride.
    Si butta sul mio divano.
    -Cris?-domando.
    -Ancora a letto sai dopo un triplo orgasmo-ride di gusto.
    -Presumo che presto diventerò zia anche io-sorrido.
    -Cristian vuole prima trovare un lavoro stabile lo sai-dice.
    -Lo so, vuoi un caffè?-domando.
    -Ci penso io, tu asciugati subito i capelli o prenderai freddo-mi ammonisce.
    -Va bene mamma-le sorrido.
    Mi dirigo verso il bagno e asciugo i miei capelli.
    -Alessandro com'era stamattina?-mi domanda Greta raggiungendomi.
    -Felice come tutte le mattine-rispondo
    -Ma tu ci pensi un anno fa queste cose non le avresti nemmeno immaginate? Io sposata tu presto mamma-afferma.
    -Sono cose belle no?-domando sorridendo.
    -Fantastiche-sorride.
    Quella mattina la passiamo di fronte al televisore in quanto io con questo pancione ho voglia di fare davvero poco.
    Alle 15:00 dopo un pranzetto leggere raggiungiamo lo studio della dottoressa dove già trovo Cristian, i miei suoceri e i miei genitori.
    -Alessandro?-domando.
    -Sono qui amore-compare dietro di me.
    Io gli sorrido, lui mi prende per mano ed entriamo.
    -Siamo in parecchi-ride la dottoressa vedendo tutta quella flotta.
    -Famiglia numerosa e un po' invadente-scherzo io.
    -Invadente?-domanda Cristian indignato.
    -Io ho il diritto di sapere il sesso di mio nipote-afferma mio padre.
    -Tesoro non siamo invadenti-mi rimprovera mia madre.
    -Il mio cucciolo diventa papà-piagnucola Silvia.
    -Oh non vedo l'ora di poter comprare mille tutine al mio nipotino-esclama Greta con aria sognante.
    -Sarà una bellissima bambina-sorride Orlando.
    La dottoressa ci osserva e scoppia a ridere.
    -Ci scusi-afferma mortificato Alessandro.
    -Vi farei entrare tutti ma purtroppo solo un altra persona può entrare oltre mamma e papà-ci dice la dottoressa.
    -Scegli tu tesoro-mio padre mi sorride.
    -Non mi sembra giusto scegliere uno dei nonni, per questo vado sul neutrale zia Greta-sorrido.
    -Mi consideri neutrale?-ride Greta.
    -Accomodatevi-sorride la dottoressa.
    Alessandro allenta la sua cravatta è un po' teso.
    -Amore-gli carezzo la mano.
    -Sono un po' in ansia-afferma.
    -Gloria è normale guarda, i papà sono sempre cosi-mi informa la dottoressa.
    -Cosi come?-domanda Alessandro.
    -Apprensivi e ansiosi-sorride.
    -Cristian è già cosi non oso immaginare quando diventerà papà-afferma Greta ridendo.
    -Iniziamo?-domanda la dottoressa.
    -Certo-risponde Alessandro con fin troppa enfasi.
    La professoressa mi passa il gel sul pancione e poco dopo vedo l'immagine del nostro bambino proiettarsi sullo schermo.
    -Oggi si fa guardare-afferma la dottoressa.
    -E cos'è?-domanda Greta in ansia.
    Io afferro la mano di Alessandro e la stringo.
    -Una bellissima bambina-la dottoressa ci sorride.
    -Io lo sapevo-Greta fa un saltello.
    Io mi volto ad osservare Alessandro e a gli occhi lucidi, non smetto mai di pensare che quest'uomo è meraviglioso.
    -Giada-sussurra.
    -Si amore è Giada-sento anche io gli occhi pizzicare.
    Conclusasi l'ecografia tutti e tre usciamo dallo studio e in sala d'attesa troviamo i nostri pazienti in ansia.
    -Ditemi che è un maschio-afferma Cristian.
    -No sarà una bellissima bambina-dice Silvia.
    -Si un adorabile bambina dalle guanciotte rosse-sorride Orlando.
    -Sono due ve lo dico io-interviene mio padre.
    -Fatelo dire a loro-mia madre alza la voce, era molto impaziente, si vedeva.
    -Lo dici tu?-domando ad Alessandro.
    -Tra 4 mesi arriverà...Diciamolo insieme-Alessandro mi sorride.
    -Giada-diciamo in coro, felici come non mai, presto saremo genitori di una bambina stupenda.
    -Lo sapevo, lo sapevo-Silvia fa un applauso.
    -Oh figliolo-Orlando abbraccia Alessandro.
    -Avevo già comprato la divisa da calcetto per bambino-si lamenta Cristian.
    -Ma smettila scemo-Greta gli da un pugnetto sulla spalla.
    -Tesoro mio-mio padre mi abbraccia.
    -Una bambina-mia mamma inizia a piagnucolare.
    -Adesso dobbiamo aprire scommesse su a chi somiglierà-dice Cristian.
    -Di sicuro alla mia piccola-afferma fiera mia madre.
    -Secondo me un mix-dice mio padre.
    -Anche secondo me somiglierà a Gloria-afferma Greta.
    -Sarà identica al mio bambino-Silvia carezza il viso di Alessandro.
    -Si cognato sarà identica a te-Cristian da una pacca ad Alessandro.
    -Secondo me somiglierà a me-sorride Orlando.
    E tutti scoppiamo a ridere.
    Quella sera dopo cena raggiungo Alessandro a letto che è intento a leggere qualcosa al computer.
    -Ma che stai leggendo?-domando curiosa.
    -Come difendere la nostra bambina da una grande minaccia-dice.
    -E sarebbe?-domando.
    -I ragazzi-dice lui come se fosse ovvio.
    Io scoppio a ridere...
    -Gloria davvero, mia figlia non dovrà avere contatti con il sesso maschile-dice serissimo.
    -Povera la mia Giada, dovrà lottare con il suo papà gelosone-sorrido.
    -I ragazzi vogliono solo fare una cosa, ma non con la mia bambina, assolutamente no-afferma.
    -Anche tu volevi fare solo quello all'inizio con la mamma-rido di gusto.
    -Shhh Giada piccola mia non dargli ascolto-parla con il pancione.
    -Sarai un papà meraviglioso, un po' geloso ma pur sempre meraviglioso-sorrido.
    Lui mi sorride e poi cattura le mie labbra.

    POV. GRETA
    -Hai speso mezzo stipendio nelle tutine per Giada-afferma ridendo Cristian
    -La mia nipotina-affermo con gli occhi a cuoricino, io adoro i bambini e la figlia di Gloria sarà per sempre un pezzetto del mio cuore, anzi lo è già.
    -Non oso immaginare quando avremo un figlio nostro-Cristian mi attira versa il suo corpo.
    -Non vedo l'ora che accada-gli carezzo il viso.
    -Io voglio sfornare una squadra di calcio-afferma ridendo.
    -Tu come sempre esageri-rido di gusto.
    -Che ne dici se iniziassimo a provarci?-mi domanda.
    Io rido, io e Cristian facciamo l'amore ogni notte, ma abbiamo tassativamente detto no a bambini per il momento, perchè Cristian vuole prima trovare un lavoro stabile e non fare per sempre il cameriere in un locale.
    -Greta sono serio...E se provassimo?-domanda serio.
    -Vu vu vu vuoi un bam bambino adesso?-domando balbettando.
    -Si alla fine lavoro da due mesi in questo bar lo stipendio è buono, possiamo permettercelo-sorride.-E io lo desidero cosi tanto-dice.
    -Ma dici davvero?-chiedo ancora.
    -Si Greta io voglio un figlio, un bambino coi capelli color carota che corra per casa-sorride.
    E io mi fiondo su di lui.
    -Ti amo cosi tanto-dico prima di catturare le sue labbra.
    -Allora possiamo provarci?-domanda iniziando a togliermi la maglia.
    Io scoppio a ridere.
    -Proviamo-lo bacio.
    Lui mi alza all'altezza della sua vita e si dirige verso la camera da letto, dove ancora una volta diventiamo un tutt'uno...
    Due corpi che sperano presto d'essere in tre.
    Angolo autrice
    Buonasera <3 
    Nuovo capitolo, è breve rispetto agli altri ma ormai siamo sul finire.
    Arriverà presto Giada e anche Greta e Cristian stanno provando ad avere un bambino.
    Il prossimo sarà l'ultimo capitolo, poi ci sarà l'epilogo. Lasciate qualche commentino se vi va.
    Tanti saluti piccola_Calliope

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    Capitolo 30
    *** Un giorno perfetto ***


                                                                           
    Un giorno perfetto

    4 mesi dopo
    POV. ALESSANDRO
    Avevo appena concluso la mia lezione, adesso dovevo aiutare Vinci a fare non so cosa in ufficio...
    Nella pausa chiamo la mia dolce metà, ormai impossibilitata a venir a lavoro con quel pancione.
    -Tesoro-pronuncio appena risponde alla mia chiamata.
    -Ale-sbuffa, Gloria ultimamente è davvero stanca, il nono mese è arrivato e le pesa fare qualunque cosa, mi dispiace tanto vederla cosi affaticata e spossata, io come posso l'aiuto.
    -Che fai?-le chiedo.
    -Indovina? Sono sul divano a ingozzarmi, sto diventando enorme-piagnucola al telefono.
    -Sei sempre bellissima, ti dirò anzi ancor più bella-affermo e sorrido, si per me Gloria è una donna bellissima e ora che nel suo grembo si trova la mia principessina ancor di più.
    -Lo dici solo perchè porto in grembo tua figlia-la sento ridere.
    -E se stasera ti portassi a cena fuori?-domando.
    -Ale ti prego, non ho nulla da mettere e qualunque cosa metto mi sta male, non riesco a stare in piedi per molto tempo e mi sento cosi goffa, evitami questo-dice.
    -Vorrei passare una serata diversa con la mia bellissima fidanzata-affermo.
    -Dovevi pensarci prima-ride.
    -Allora facciamo cosi, stasera cucino io per te, esigo avere con te una cenetta romantica-affermo, avevo bisogno di dirle una cosa importante e volevo che ci fosse la giusta atmosfera.
    -Come desidera professor Castelli-la immagino stesa sul divano, con quel sorrisetto malizioso che sempre fa quando mi chiama cosi.
    -A stasera tesoro-dico.
    -A stasera-riattacca.
    -Organizzato tutto con Gloria?-mi domanda Vinci alle mie spalle.
    Io sorridendo annuisco.

    POV. GLORIA
    -Papà ci prepara una cenetta romantica stasera-carezzo il mio pancione.
    Ero al nono mese di gravidanza, presto Giada sarebbe nata, inondandoci di felicità, Alessandro era al settimo cielo, da quando sapeva il sesso, aveva dipinto una stanzetta interamente di rosa, comprato mobili dello stesso colore e mille tutine, lo stesso aveva fatto Greta, mia figlia ancor prima di venire al mondo si trovava piena di vestitini.
    Io non vedevo l'ora che nascesse, il mese più complicato era stato proprio questo, non riuscivo a muovermi, mi stancavo con poco e poi il mio corpo era completamente diverso, non vedo l'ora di poter stringere mia figlia e riacquistare un po' di autostima, ora capisco tutte quelle donne che durante la gravidanza si sentono poco femminili, io mi sento esattamente come loro, Alessandro mi guarda con amore e mi fa sentire bellissima, Alessandro è un uomo magnifico, mi fa sentire la regina del suo cuore e mi ama, mi ama immensamente, lo sento in ogni cosa che fa, in ogni sorriso che mi regala, in ogni dolce carezza, in ogni suo gesto.
    -Siamo cosi fortunate Giadina, il tuo papà è un uomo fantastico-continuo a carezzare il pancione.
    E la mia piccola Giada come a voler esprimere il suo accordo con ciò detto poco prima dà un piccolo calcetto.
    -Siamo sveglie allora signorina-sorrido.-Non vedo l'ora di stringere la tua manina amore-affermo.
    Suona nuovamente il telefono.
    -Zia Greta-rispondo allegra.
    -Cosa fanno le mie due donne bellissime?-domanda la mia migliore amica, nonché cognata.
    -Facciamo due chiacchiere-sorrido.
    -Cosa stai dicendo alla mia nipotina?-domanda.
    -Che ha un papà stupendo-affermo.
    -Ma ha anche una mamma magnifica-afferma.
    -Grazie Gre-sorrido.
    -E due zii da urlo-ride di gusto.
    -Senza dubbio-rido anche io.
    Mi faceva davvero piacere sentire Greta cosi allegra quella mattina, per lei quei quattro mesi non erano stati un gran periodo, con Cristian non riuscivano ad avere un figlio...
    Non riusciva a restare incinta e cosi il medico aveva consigliato loro di iniziare una serie di accertamenti medici per capire quale fosse il problema, Greta non voleva rattristare nessuno ecco perchè si teneva tutto dentro, però qualche giorno fa mentre sistemava delle nuove tutine nel armadio di Giada, l'ho trovata piangere, Greta ha sempre desiderato una grande famiglia e non riuscire a realizzare questo sogno la ferisce.
    Io a volte mi sento anche in colpa, io tra poco sarò madre e lei che lo desidera tanto non può al momento.
    Vorrei aiutarla ma purtroppo non posso far altro che starle vicino.
    Anche Cristian è molto nervoso in questo periodo, tempo fa ha detto ad Alessandro di sentirsi responsabile, ritiene di aver lui il problema.
    Io auguro presto ad entrambi l'arrivo di un bambino si meritano questa felicità.
    -Ma allora? Il professorino non ti ha chiesto di sposarlo?-domanda Greta.
    -No Greta-sbuffo, quasi ogni giorno mi faceva quella domanda, riteneva infatti che io e Alessandro dovessimo sposarci presto e criticava il mio fidanzato che non mi aveva ancora fatto nessuna proposta.
    -Io davvero non lo capisco il professorino-sbuffa.
    -Greta non è il momento di pensare al matrimonio-dico.
    -Ma sotto sotto so che ti preoccupa il fatto che non te l'abbia chiesto-afferma.
    -Con te che me lo ricordi ogni giorno-sbuffo pesantemente, in effetti questo suo chiedermelo continuamente mi aveva fatto venire delle insicurezze, Alessandro prima di conoscere me non credeva assolutamente al matrimonio, ma lui stesso mi ha detto che stando con me ha cambiato idea, quindi presumo che non mi abbia fatto nessuna proposta solo perchè sono rimasta incinta e vuole che prima nasca Giada.-E se non volesse sposarmi? Se stesse con me solo perchè l'ho incastrato?-inizio a piagnucolare, tutta colpa di Greta e dei miei ormoni sballati.
    -No tesoro hai ragione tu probabilmente non è il momento migliore, facciamo nascere la piccola-la mia migliore amica è una folle, prima mi mette il pensiero cattivo in testa e ora mi rassicura, utilizzando le mie parole.
    -Sei odiosa-scoppio a ridere.
    -Mi sento cosi irrequieta per ora-afferma.
    -Come mai?-domando.
    -Non so a volte vorrei piangere altre rido senza un motivo, sarà che sono preoccupata per...-tace.-Va bhe lasciamo perdere-la immagino a sorridere, a fare quel sorriso falso, per darsi forza, povera la mia dolce Greta, come vorrei che fosse un po' più serena.
    -Uscite con Cristian stasera?-domando cambiando discorso, non volevo si intristisse.
    -Cristian per ora torna a casa sempre stanchissimo-afferma.
    -Perchè non organizzi una bella cenetta romantica?-le chiedo.
    -Ho il turno di pomeriggio oggi, forse un'altra volta-dice.
    -Sono convinta che a Cristian piacerà, lui adora le sorprese-affermo.
    -Tu e il professorino fate qualcosa?-chiede.
    -Vuole cucinare per me stasera-dico.
    -Allora stasera ti fa la proposta-scoppia a ridere.
    -Greta non ricominciare-la ammonisco.
    -Fatti carina allora-dice.
    -Difficile con questo pancione-sbuffo.
    -Ma smettila che sei bellissima-afferma.
    -Si metterò qualcosa di carino dai-dico.
    -Mamma ho una voglia di cupcake con crema alle more-afferma all'improvviso.
    -Ti prego non parlare di cibo, mi viene da vomitare-sbuffo.
    -In effetti anche io stamattina non mi sentivo benissimo, proprio non capisco a cosa sia dovuta questa voglia cosi improvvisa-afferma.
    -Perchè sei fuori di testa-scoppio a ridere.
    -Possibile ci sentiamo domani bacini e se c'è la proposta immediatamente chiamata-dice.
    -Non ci sarà nessuna proposta, ciao pazza-riattacco.

    POV. CRISTIAN
    Avevo appena finito di servire un tavolo quando vedo entrare Alessandro al bar.
    -Cognato-gli sorrido.
    -Me lo porti un caffettino?-domanda.
    -Ti raggiungo-gli sorrido, prendo due caffè e mi siedo al tavolo con lui.
    -Come va?-mi domanda.
    -Come sempre-affermo, ho avuto periodi della mia vita decisamente migliori, io e Greta desideravamo tanto avere un bambino, ma proprio questo non voleva venire e cosi capitava che litigavamo e io mi sentivo cosi in colpa ero convinto d'esser io il problema, domani mi sarei fatto le dovute analisi e avremmo visto.
    -Io penso che dovreste smettere di provare, rilassarvi un po', penso che verrà quando sarà giusto-dice Alessandro.
    -Non offenderti Ale ma è facile dire questo, diventerai papà a breve-dico.
    -Ma io e Gloria non lo abbiamo cercato è venuto da se, forse vai sotto pressione e bhe...-io e Alessandro scoppiamo a ridere.
    -Diciamo che quando vado sotto pressione non funziona bene-ridiamo entrambi di gusto.-Come va con la mia sorellina?-domando decidendo di cambiare discorso.
    -Splendidamente-risponde lui sorridendo, è cosi innamorato di Gloria, non potevo pretendere compagno di vita migliore per la mia sorellina.
    -Greta mi ha detto che si lamenta un po' dei chili di troppo-dico.
    -Io la trovo magnifica-sorride.
    Io mi rattristo nuovamente, quando ho sposato Greta, ho da subito immaginato come sarebbe stato vederla con il pancione, vederla stringere nostro figlio...
    -Cri-Alessandro mi dà una pacca sulla spalla.
    -Ho immaginato Greta con il pancione, mi sembra un'immagine cosi lontana-affermo amareggiato.
    -Accadrà, io ne sono convinto-Alessandro mi sorride calorosamente.

    POV. GLORIA
    Passo l'intero pomeriggio a coccolarmi, una bella vasca, i boccoli fatti con la piastra e una buona mezz'ora a truccarmi.
    Volevo essere bella per Alessandro quella sera, si forse Greta mi aveva condizionato un po' mi illudevo che quella fosse la sera in cui mi avrebbe chiesto d'esser sua per sempre.
    -E' una cosa sciocca Gloria, lui ti ama, avrete presto una magnifica bambina e tu ancora pensi che lui non ti voglia con sé per tutta la sua vita?-rimprovero la mia immagine allo specchio.-Sei una donna immatura-sbuffo.
    Mi alzo e vado ad aprire l'armadio.
    -Giadina cosa mette mamma, il vestito verde o quello color mora?-domando alla mia bambina carezzandomi il pancione.
    Mora...
    ''Mi sento cosi irrequieta per ora.''
    ''Mamma ho una voglia di cupcake con crema alle more.''
    ''Anche io stamattina non mi sentivo benissimo.''
    -Possibile che?-mi domando sorridendo.
    Giada scalcia come a voler dir di si.
    -Dobbiamo chiamare la zia Greta-quasi urlo.
    -Perchè urli?-mi domanda Alessandro all'improvviso, nemmeno mi ero resa conto del suo arrivo.
    -Perchè devo assolutamente chiamare Greta, anzi no devo andare da lei-quasi urlo.
    -Ma che succede?-domanda Alessandro interdetto.
    -Devo andare da Greta-ripeto.
    -E la nostra cenetta?-chiede, con il suo faccino da cucciolo.
    Mi sollevo sulle punte e gli bacio le labbra.
    -Dopo, adesso ho qualcosa di davvero importante da fare-dico.
    Improvvisamente però una fitta mi spinge ad urlare.
    -Amore che hai?-domanda Alessandro.
    Un'altra fitta e poi sento qualcosa di molto bagnato sui miei piedi.
    Io e Alessandro guardiamo la stessa cosa e poi ci guardiamo in viso.
    Alessandro sbianca, mi si son rotte le acque.
    -Che significa?-domanda.
    Un'altra fitta mi spinge ad urlare ancora.
    -Alessandro Giada sta nascendo-dico.
    -Ora?-domanda.
    -No domani mattina, prendi il borsone e andiamo ora-urlo.
    -In ospedale?-domanda il mio fidanzato.
    -E dove?-domando urlando a causa di un'altra fitta.
    -E se chiamo un dottore?-chiede Alessandro.
    -Ma sei scemo? Dobbiamo andare in ospedale ora!-urlo.
    -In ospedale si, sta nascendo mia figlia, divento papà-urla.
    -Alessandro-urlo, si era fatto prendere dal panico, nemmeno io che dovevo partorire, mi stavo comportando come lui.
    Finalmente prende il borsone e con grande difficoltà, raggiungiamo l'auto, avevo delle fitte davvero intense.
    -Questi dolori mi stanno uccidendo-affermo.
    -Prendi la mia mano, stringila quando stai male-dice Alessandro.
    All'ennesima fitta, stringo la sua mano con tutta la mia forze e insieme urliamo.

    POV. ALESSANDRO
    -Sua moglie è pronta vuole entrare?-mi domanda un infermiera.
    -Entro?-domando a Greta che aveva finito da poco di lavorare e stava aspettando con me la nascita di Giada.
    -Devi-mi sorride.
    Dopo aver indossato la cuffietta, il camice e tutto l'occorrente, seguo l'infermiera in sala parto.
    -Non è che svieni?-mi chiede Gloria.
    -Non è importante-le sorrido e le carezzo la mano.
    Lei poco dopo riprende ad urlare.
    -Il prossimo lo partorisci tu-urla.
    La dottoressa ci sorride.
    Senza che me ne renda conto, senza capire come e perchè, sento piangere una bambina.
    -Siete genitori di una bellissima bambina-l'infermiera avvicina a Gloria un piccolo batuffolo rosa con un ciuffetto di capelli castani.
    Io e Gloria ci guardiamo e scoppiamo a piangere.
    Nostra figlia.
    Il miracolo di una nuova vita si è appena consumato davanti a me, quella nuova vita è mia figlia.
    -Non è bella?-domanda Gloria tra le lacrime.
    -Come te amore mio, come te-le bacio la fronte e poi accarezzo quella piccola manina, che si chiude sul mio indice.-Nostra figlia-sussurro asciugandomi con l'altra mano le lacrime che libere escono.
    -Nostra figlia amore mio-Gloria mi sorride dolcemente.-Sei un papà-mi bacia la fronte.
    -E tu una mamma bellissima-dico.
    ''-Forti Gloria-chiamo l'ennesima studentessa, da esaminare.
    Vedo una moretta con indosso un graziosi abitino rosso, guardarmi, esita qualche istante, poi si avvicina.
    -Salve-mi sorride fin troppo calorosamente, voleva forse corrompermi con un sorrisetto?!
    Ci guardiamo entrambi, è una bella ragazza, ha due occhi verdi molto intriganti, lei mi scruta attentamente...
    -Se ha smesso di scrutarmi potrebbe anche passarmi la carta d'identità e iniziare con l'argomento a piacere-sbotto come a volerla innervosire di proposito, mi piace stuzzicare le belle ragazze.
    -Non la scrutavo-afferma.
    -Mi osservava allora-le sorrido e la vedo estasiarsi alla vista del mio sorriso, so il potere che ho sulle donne.
    -Inizio con l'argomento a piacere allora-mi sorride e si sistema una ciocca di capelli dietro l'orecchio.''
    -Questo è il momento migliore della mia vita-sorrido posando una mano su quella di Gloria e Giada.
    -Come la chiamiamo questa bella bambina?-domanda la dottoressa.
    Io e Gloria ci guardiamo negli occhi e ci sorridiamo.
    -Giada Castelli-affermiamo insieme.
    -Giada Castelli-ripete la dottoressa sorridendoci.

    POV. GLORIA
    Dopo un'ora abbondante finalmente io e Giada eravamo pulite e sistemate nella camera, Alessandro ci raggiunge subito.
    Entra e subito osserva la sua bambina nella culla.
    -Non l'hai ancora presa in braccio-dico.
    -Io non so come si fa...E se le faccio male?-domanda.
    E il mio cuore si riempe di gioia, come può un uomo essere cosi bello fuori e dentro?
    -Perchè sorridi? Ti prendi gioco della mia incapacità?-sbotta.
    -Sorrido, perchè sei un uomo meraviglioso-gli sorrido e gli afferro la mano.
    Lui si china a baciarmi le labbra.
    -Grazie amore mio-dice.
    -E di cosa?-domando.
    -Di questa immensa felicità-afferma.
    -Giada vuole che il suo papà la prende tra le braccia-dico.
    Alessandro sospira.
    -Ci provo-mi sorride.
    Poi scosta la copertina bianca e prende tra le sue forti braccia la piccola Giada, nostra figlia.
    Ha gli occhi nuovamente lucidi.
    -Chi l'avrebbe mai detto che il professor Castelli è cosi tenero-sorrido nel osservare le mie due ragioni di vita.
    -Ma la vedi quanto è bella?-mi chiede.
    -Ha la tua fossetta sul mento-affermo.
    Lui mi sorride.
    -Giada piccola di papà, ciao-le bacia la fronte.
    Adesso sono io a sentire gli occhi pizzicare.
    -Sei nata del giorno perfetto lo sai? Devi sapere che io amo tanto ma davvero tanto la tua mamma e oggi volevo chiederle una cosa importantissima, però tu ci hai interrotti, però penso che non potessi trovare momento migliore per chiederle questa cosa.-Alessandro bacia ancora la fronte di Giada per poi rimetterla nella culletta...Si avvicina a me mi afferra la mano e dalla tasca dei suoi pantaloni esce una scatoletta di velluto blu.
    La apre davanti ai miei occhi contiene un solitario.
    -Gloria Forti vuoi sposarmi?-mi domanda sorridendo.
    ''-Un ultima domanda-il mio esame era andato alla grande, Castelli mi sorride prima di pormi l'ultima domanda.
    -Certo vada-gli sorrido felicissima, presto mi sarei laureata.
    Lui mi osserva un istante poi lentamente pronuncia delle parole che mi uccidono, io non conosco la risposta.
    -Scusi può ripetere?-chiedo interdetta.
    -Certamente-mi sorride e ripete la domanda.
    -Ecco io...-prendo a giocherellare con le dita sul tavolo, non so davvero che dire.
    -Qualche problema?-mi domanda secondo me fintamente preoccupato, sta provando piacere a mettermi in difficoltà.
    Io non so che fare, sono disperata.
    -Signorina si sente poco bene?-mi domanda con un sorrisetto malefico.
    Inizio a dire cose senza senso, provo a rispondere, non posso permettermi ora una bocciatura.
    -Basta cosi-esclama all'improvviso.
    Mi sento morire.
    -Guardi la vedo un po' incerta, una ragazza preparata avrebbe risposto senza problemi a questo tipo di domanda...Credo che dovremo rivederci al prossimo appello-pronuncia soddisfatto e nemmeno finge, lo stronzo.
    -E' l'ultima materia prima della laurea-sono pronta a supplicarlo.
    -Lo noto e proprio per questo con rammarico la rimando-dice e finge, finge spudoratamente, mi passa il libretto.-Sono sicuro che la prossima volta andrà magnificamente-mi passa il documento e poi riprende l'elenco-Fortuna-chiama la ragazza successiva a me.
    Io do un pugno sulla cattedra e lui mi fissa.
    -Lei voleva bocciarmi professore-affermo ora furiosa.
    -Guardi signorina io fino a poco tempo fa mi trovavo al suo posto e so cosa si prova, non boccerei mai qualcuno per dispetto, la sua è un accusa infondata-dice.
    -Si professore lei voleva bocciarmi, sappiamo entrambi che sono andata benissimo se non fosse stato per quella domanda, lei l'ha fatto apposta, mi ha fatto cadere-lo fulmino.-Mi sta bocciando ingiustamente, io voglio essere interrogata nuovamente dal professor Vinci-affermo fiera.
    Vinci sentendo schiamazzo si gira nella nostra direzione.
    -Che succede qui?-domanda.
    -Voglio che mi interroghi lei-affermo.
    -Cosa è successo Alessandro?-domanda Vinci al odioso Castelli.
    -Ho rimandato la signorina e lei non l'accetta-l'odioso Castelli mi fulmina.
    Vinci legge il referto su cui sono riportate le domande che mi sono state fatte.
    -Professor Vinci la prego mi interroghi nuovamente lei-insisto.
    -Professore non ha risposto ha una domanda di vitale importanza, la signorina deve presentarsi al prossimo appello-lo stronzo insiste.
    -Ma mi faccia il favore-sbuffo.
    -Non mancarmi di rispetto ragazzina!-Castelli mi fronteggia.
    -Alessandro non facciamo questo genere di sceneggiate, siamo in sede d'esame-Vinci lo ammonisce.
    -Mi può interrogare?-domando ancora.
    -La tua presunzione non ti porterà lontana-afferma lo stronzo.
    -Perchè la tua?-domando, mordendomi la lingua un secondo dopo, mi sono innervosita talmente tanto da dare del tu ad un mio professore.
    -Non puoi darmi del tu!-mi ammonisce lo stronzo.
    Quest'uomo mi fa perdere letteralmente la pazienza, adesso gli assesterò un bel colpo.
    -Avrai pochi anni più di me e quando ti porti a letto quelle come me non penso ti fai dare del lei a meno che non ti piace giocare al dominatore-affermo fulminandolo, ben ti sta brutto stronzo.''
    -Alessandro si-sorrido e catturo le sue labbra, felice come non mai.

    POV. GRETA
    Finalmente possiamo visitare Gloria e la piccola Giada, io e Cristian entriamo e troviamo Alessandro che coccola la sua bambina e Gloria con un vistoso solitario che li osserva estasiata.
    -Vedo non solo la mia bellissima nipotina, ma anche un solitario-affermo.
    -Non ti sfugge nulla-Gloria mi sorride.
    -Vi sposate?-domanda Cristian sorpreso.
    Alessandro annuisce.
    -Lo sapevo io che era il giorno della proposta-faccio un saltello.-E adesso caro cognato fammi tenere fra le braccia la mia bellissima nipotina-affermo.
    Alessandro sorridendo mi passa Giada, la osservo è cosi bella e delicata.
    -Alessandro ti somiglia-afferma Cristian.
    -Assomiglia anche al mio amore-Alessandro è cosi felice, spruzza felicità da tutti i pori.
    -Siete cosi belli-affermo, sorridendo alla mia migliore amica.
    -Greta-Gloria mi chiama.
    -Amore della zia-bacio la fronte di Giada.
    -Greta-Gloria mi richiama.
    -Dimmi tesoro-affermo sorridendo.
    -Quando hai avuto l'ultimo ciclo?-mi chiede.
    -Ma che domande sono?-domando sorpresa.
    -Gloria stai bene?-domanda ridendo Cristian.
    -Avevi nausea stamattina?-mi chiede ancora Gloria e Alessandro le sorride complice.
    -Si perchè?-domando.
    Gloria mi sorride dolcemente.
    -Io non vi capisco-sbuffa Cristian.
    Io osservo Gloria e capisco...
    -Gloria-sussurro mentre sento gli occhi pizzicare.
    -Ultimo ciclo?-domanda di nuovo.
    Faccio due conti.
    -Ho un ritardo-affermo, vedo Cristian accanto a me sbiancare.
    Alessandro gli dà una pacca sulla spalla.
    -Non è sicuro Cri, non è sicuro...-affermo.
    -Non hai mai avuto un ritardo amore mio-vedo gli occhi di Cristian farsi lucidi.
    -Si-urlo.
    E la piccola Giada mi scoppia a piangere tra le braccia.
    -Oddio che pessima zia sono e che pessima madre sarò, faccio piangere i bambini-inizio a piangere anche io.
    Alessandro sorridendo riprende Giada tra le sue braccia che si calma subito.
    -Tranquilla Gre-mi sorride.
    -Devi fare un test, un ecografia qualcosa, siamo un dannato ospedale, devo sapere se diventerò papà-afferma Cristian.
    -Un ecografia da una mia collega-dico.
    Io e Cristian corriamo in sala ecografia con una mia collega.
    Mi passa il gel e poi il roll, mi volto verso lo schermo e quello che vedo è inequivocabile.
    -Allora?-domanda Cristian.
    Io scoppio a piangere.
    -Nemmeno stavolta?-domanda Cristian intristendosi.
    -Auguri Greta-mi sorride la mia collega.
    -Se ti fa gli auguri, significa che...-Io mi lancio letteralmente su Cristian e lo bacio.
    Saremmo stati genitori.
    Angolo autrice
    Ciao mie belle :) dopo tanto è arrivato questo aggiornamento, l'ultimo capitolo prima del' epilogo :'( quanto mi mancherannooooooo.
    E' arrivata la piccola Giada, promesso nel epilogo ci sarà anche Marco <3
    Spero che il capitolo sia di vostro gradimento, lasciate qualche commento se vi va.
    Tanti saluti piccola_Calliope 
          GIADA CASTELLI.

     

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    Capitolo 31
    *** Epilogo ***


                                                                     
    Epilogo 

    Il 25 Dicembre di 5 anni dopo.
    POV. ALESSANDRO
    Apro gli occhi grazie alla tenera luce del sole che mi colpisce il viso, mi volto e trovo accanto a me stretta la mia bellissima moglie...La mia dolce Gloria.
    Mi perdo nel osservarla, sono passati 6 lunghi anni da quando ci siamo conosciuti e lei è più bella del primo giorno.
    Anche lei apre gli occhi.
    -Perchè mi guardi?-domanda.
    -Perchè sei bellissima-sorrido.
    Lei si solleva un po' giusto per baciare le mie labbra.
    -Buon Natale amore mio-le sorrido.
    -Anche a te professorino-si stringe ancor di più a me.
    Stiamo cosi abbracciati in silenzio per qualche istante...
    Fin quando...
    -Marco smettila-urla Giada la mia principessina.
    -Mamma-urla Marco.
    -3 2 1-afferma ridendo Gloria.
    Un secondo dopo la porta si apre e i nostri due bellissimi bambini entrano nella nostra camera.
    -Papà-Giada si lancia letteralmente addosso a me.
    -Che succede amore mio?-le domando sistemandolo una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
    -Marco mi tira i capelli-piagnucolando mi abbraccia.
    -Mamma non è vero-afferma il piccolo Marco mentre stringe la sua mamma.
    -Marco oggi è Natala e bisogna comportarsi bene quindi adesso chiedi scusa alla tua sorellina-lo rimprovera Gloria.
    -Sei un vermiciattolo puzzolente-lo insulta Giada.
    -Non insultarlo-la ammonisco sorridendo.
    -Mamma sei l'unica femmina che mi piace-borbotta Marco.
    -Chiedi scusa a Giada su-ripete Gloria.
    -Scusa Giada-sussurra il mio campione.
    -Ti perdono-la mia dolce principessina gli sorride e lo abbraccia.
    Marco prima è restio ma poi la stringe a sé.
    Sono cosi belli, Giada è un adorabile bambina di 5 anni con un esagerata parlantina, un sorriso contagioso e un gran cuore, Marco ha 3 anni e mezzo, è un bambino fin troppo curioso e dispettoso, tormenta dalla mattina alla sera la sorellina, però sotto sotto le vuole molto bene, quando nessuno lo vedo le dà qualche bacino o lo abbraccia.
    -Mamma possiamo aprire i regali?-domanda Giada.
    -Assolutamente no, dobbiamo aspettare zio Cri, zia Greta e Marta-dico.
    -Ma uffa-borbotta Marco.-Viene qui un altra femmina, viene la carotina-scende dal lettone.
    Io e Gloria scoppiamo a ridere, dobbiamo risolvere questo problema del odio di Marco nei confronti delle donne e dobbiamo farlo smettere di chiamare la sua cuginetta carotina, la piccola ci resta sempre male.

    POV. CRISTIAN
    Apro la porta della camera da letto ed esattamente come mezz'ora fa trovo Greta e Marta stretta l'una all'altra che dormono, può esistere spettacolo più bello di questo?
    Poso il vassoio sul comodino e sveglio le mie due donne dai lunghi capelli rossi.
    -Puffetta-carezzo il nasino di Marta, so che è un punto molto sensibile.
    Infatti lei inizia subito ad arricciarlo e poi apre gli occhi.
    -Papino-sorride.
    -Svegliamo mamma?-le chiedo.
    Lei sorride e bacia la sua mamma sulla guancia.
    -Mammina devi svegliarti-le dice la mia piccola.
    -Altri 5 minuti-borbotta Greta.
    -Mamma sveglia ora!!-Marta si mette a saltellare sul letto.
    Greta apre gli occhi.
    -Ho portato la colazione a letto alla regina e alla principessa del mio cuore-sorrido e mi accomodo accanto a loro a letto.
    -Che bravo il mio papino-Marta mi bacia la guancia.
    -Amore-Greta mi sorride ed io le rubo un tenero bacio.
    Marta è il nostro piccolo miracolo d'amore, non credevamo davvero di poter diventare genitori, Marta è arrivata quando avevamo perso le speranze, fra un mese avrebbe compiuto 5 anni, era passato cosi in fretta il tempo...
    -Oggi andiamo da zio Ale?-domanda con aria sognante la mia bambina.
    Si mia figlia era letteralmente innamorata dello zio Ale che le faceva fare l'elicottero, stava sempre a ripetere ''lo zio Ale è cosi muscoloso''.
    -Non iniziare a fare il geloso-rido di gusto Greta.
    -Ma ti sembra normale che mia figlia ami di più suo zio?-sbotto.
    Greta e Marta si guardano e scoppiano a ridere, sono due diavoletti dai capelli rossi.
                                                                                                                            ***
    In casa Castelli si era appena celebrato il lungo pranzo di Natale adesso si trovavano tutti in salotto pronti ad aprire i regali, Marta, Giada e Marco erano felicissimi, saltellavano, cantavano e si spintonavano tra loro.
    -Ti prego mamma dimmi che Babbo Natale mi ha portato la bambola che tanto volevo-afferma la piccola Marta.
    -Scarta il regalo e vedrai-Greta le sorride.
    Marta scarta velocemente il suo regalo, trovando la bambola che tanto aveva desiderato.
    -Si evviva-urla entusiasta.
    -Senti-Marco tira la mano del padre.
    -Dimmi campione-Alessandro si abbassa alla sua altezza e gli sorride.
    -Mi hai promesso la bici, hai detto che hai parlato con Babbo Natale-afferma con aria minacciosa quel dolce nanetto.
    -Tu ti sei comportato bene?-interviene Gloria.
    -Sempre-risponde Marco, mentendo, tutti erano consapevoli di quanto lui fosse dispettoso, teneramente dispettoso.
    -E allora vai a vedere se c'è la bici-Alessandro fa l'occhiolino al figlio.
    Marco scarta il grande pacchetto destinato a lui e trova la bici.
    -Mi porti al parco papà?-domanda felice.
    -Domani-sorride Alessandro.
    -Tesoro vai ad aprire il tuo regalo-Gloria incoraggia Giada.
    -Io mi accontento di qualunque cosa Babbo Natale mi abbia portato-sorride la piccola.
    Giada apre il suo regalo e ci trova un tavolo per disegnare con album e colori vari, Giada adorava disegnare e non avendo espresso nessun desiderio i suoi genitori avevano pensato che quello fosse il regalo più giusto.
    -E' bellissimo-la piccola inizia a saltellare contenta.
    Alessandro e Gloria si sorridono contenti.
    -Babbo Natale ha portato un regalo anche a papà-afferma Gloria.-Giada prendi quel pacchetto lì?-domanda Gloria alla figlia.
    La piccola corre a prendere il pacchetto e lo porta al suo papà.
    -Che sarà mai?-domanda lui sorridendo.
    Apre il pacchetto sembra la classica confezione di un bracciale, sembra quasi identica a quella che Gloria aveva usato per mettere il test di gravidanza prima del arrivo di Giada.
    Lui guarda la moglie un po' interdetto.
    Gloria gli sorride dolcemente.
    Lui apre il pacchetto e trova un altro test di gravidanza con un biglietto.
    ''E siamo a 3...
    Ti amo.''
    -Siamo a 3?-domanda Alessandro sorpreso ma allo stesso tempo stra felice.
    -Si tra 8 mesi si-gli sorride Gloria.
    Alessandro si alza e abbraccia la moglie.
    -Ma che brutto regalo?-Marco afferra disgustato il test di gravidanza.
    -Quello è il tuo fratellino-gli sorride Gloria.
    -Cosa?-domanda Marco alzando un sopracciglio.
    -Presto avrete un fratellino o una sorellina-Gloria sorride ad entrambi i suoi figli.
    -Che bello-Giada saltella contenta.
    -Mamma ti raccomando digli che comando io-afferma Marco minaccioso.
    Tutti scoppiano a ridere di gusto.
    -Certo che voi ci date proprio dentro-afferma Cristian.
    -Perchè ci danno dentro? Come nascono i bambini?-domanda Giada.
    Gli adulti si guardano tra di loro e scoppiano a ridere, ma Alessandro sbianca, già immaginando possibili uomini con cattive intenzioni avvicinarsi alla sua principessina.
    Angolo autrice
    Io tristissimaaaa, è finita, però è finita benissimo.
    Lo so l'epilogo è corto e forse tutte vi aspettavate di vedere il matrimonio di Gloria e Ale, ma troppe storie ho concluso con matrimoni, volevo qualcosa di diverso per loro, uno squarcio della loro vita quotidiana con i loro fantastici figli <3 
    Il mio Marcolino che bambino magnifico <3 <3 
    Vi ringrazio per la grande pazienza mostrata in questo lungo percorso, vi ringrazio per i vostri messaggi e recensioni <3
    Spero continuerete a seguirmi in altre mie storie, non è detto che non torni con qualche altro sexy prof ahahaha.
    Vi bacio tutte.
    Tanti saluti piccola_Calliope
    Giada Castelli
    Marco Castelli
    Marta Forti

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    Capitolo 32
    *** Marco Castelli (Storia) ***


    Mie care, Marco Castelli mi ha colpito troppo quel adorabile nanetto <3
    Ho deciso di postare il prologo di una sua storia da adulto.
    Vi lascio il link 
    http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3690469

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