summer love

di Keshi_B
(/viewuser.php?uid=949536)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo uno ***
Capitolo 2: *** Capitolo due ***



Capitolo 1
*** capitolo uno ***


Ed ecco partire la sveglia, che con il suo suono mi frastorna, ma mi riporta alla realtà, manca solo una settimana alla fine della scuola, e il terzo anno è andato.
Mi alzo, sento il corpo umido per via del sudore e decido di farmi una doccia.
Mi guardo allo specchio... Soliti capelli tinti di bianco, soliti occhi neri e solite labbra... Insomma, la solita Maya Woolf.
Metto dei pantaloncini corti e la maglia della mia band preferita, i Pink Floyd. Ormai in pochi li conoscono nella nostra generazione, ma dio se li amo.
Mi trucco e dopo poco sono sul mio motorino diretta a scuola, e sento il vento che, anche se caldo e appiccicoso, mi muove i capelli che escono dal casco.
La strada non affollata è in riva al mare, lo splendido mare di Palm Springs, California!
Mentre osservo la strada e sento l'aria salina penso al perché io non abbia un ragazzo... So che è strano pensarlo... Ma brutta non sono brutta, certo, neanche bella, media, diciamo.
Uscire esco sempre con Ella e Lily, le mie migliori amiche.
Non ho uno dei caratteri migliori, mi arrabbio anche per le piccolezze... Ma amo leggere, curo molto bene il mio guardaroba, amo la spiaggia, a scuola non vado troppo bene, ma nonostante tutto, diciassette anni e non ho un ragazzo... E sinceramente non mi interessa averlo.
Arrivata a scuola Ella e Lily mi vengono incontro, belle come sempre, Lily mi chiede se mentre entriamo in classe le faccio due trecce, così prendo i suoi capelli verdi tra le mani e inizio a fare delle trecce. Nel frattempo, mentre Ella cerca nel suo zaino degli occhiali mi spiegano che dopodomani ci sarà il concerto scolastico, la solita noia, ma più tardi suoneranno anche band locali scolastiche, così decidiamo di andar a sentirli, ma prima avremmo sicuramente sbirciato nelle aule prove scolastiche.
Una volta arrivate in classe il prof di storia inizia a spiegare per bene il programma del concerto, ma non presto molta attenzione, sì, amo la musica, ma non mi interessava ascoltare.
Dopo varie ore incessanti di lezioni finalmente arriva la ricreazione.
Io e le altre andiamo a spiare le varie band, Ella già sapeva nomi e cognomi di tutti, erano cinque band, e si sarebbero esibite tutte.
Chiaramente Lily amava i Mad Air, la band di Alex, il suo ragazzo, stavano insieme da circa un anno, non erano definibili come una coppia perfetta, ma si amavano, e ciò bastava.
"Guarda il ragazzo a destra in fondo, la terza band, si chiamano Killer Dog, il ragazzo con i capelli neri e gli occhi verdi, non ti toglie gli occhi di dosso, si chiama Ethan, dovresti parlargli Maya!" Guardai Ella, mi appoggiai alla sua spalla rattristata, spostandole leggermente i capelli rosa "Ella, non guarda me, ma sta guardando te..." Dissi parzialmente convinta della mia risposta, ma poi notai che guardava seriamente me... "Oddio Ella! Guarda me! Avevi ragione!" Poco dopo Ethan uscì, e passandomi vicino mi sussurrò "Bella maglia, ma la prossima volta abbinaci scarpe uguali! Sennò continuerò a guardarti ridendo ragazzina" arrossì e notai che entrambe le scarpe erano nere, ma di marche differenti.
Le mie amiche sentirono, e ridacchiarono, e poi  Ella confermò che secondo lei gli piacevo, ma insomma, era impossibile, neppure lo conoscevo quel bastardo.
Poco dopo tornai in classe, e quando finirono le lezioni tornai a casa, ripensai ad una scena successa poco prima che finisse la ricreazione, Ella e Ethan che parlavano, e lei ridacchiava. Che bastardo, ci stava provando con lei.
Ella non mi disse però di cosa avevano parlato, o ciò che lui le aveva detto.
Arrivata a casa collegai il telefono alle casse, mi buttai sul letto e mi rilassai qualche minuto, ero stanchissima.
Chiesi ad Ella e Lily se volevano andare in spiaggia, entrambe accettarono, quindi mi misi il costume, un vestitino bianco leggero e i miei occhiali da sole. Mi buttai sul letto aspettando che arrivassero a suonarmi alla porta di casa, come sempre, per poi andare tutte quante in spiaggia a piedi.
Scesi giù per le scale, salutai mamma e papà e uscì dalla villa, casa mia.
Poco dopo eravamo in spiaggia.
Ma lì, vicino Ella e Lily vidi Ethan. "Maya!" urlarono entrambe abbracciandomi, mentre Ella mi sussurrò all'orecchio "vedi, oggi quando parlavo con lui, e sapendo che saresti voluta uscire, l'ho invitato"
Lo guardai, dio che addominali... Ma è un presuntuoso! Arrogante pure. Mi misi seduta sul telo, proprio accanto lui mi fecero sedere eh.
Ma io lo ignorai.
"Allora, dicci Ethan, suoni la chitarra, quale band ascolti?" Disse Ella ammiccandomi "Secondo me ascolta band di merda" sputai fuori acida sotto voce.
"Beh, se i Metallica, Pink Floyd, Nirvana e molte altre band le reputi di merda allora credo che te la tiri troppo Maya" Lo guardai male, e per evitare di sputargli chiesi a Lily, che stava vicino me, di fare cambio di posto, vedendo quanto ero irritata e diciamo isterica acconsentì, ma poco dopo mi ricattò, lasciandomi sola con Ethan, portando Ella a fare una passeggiata, alla quale io non fui invitata, o meglio, il mio auto invito fu respinto.
Almeno ero a un posto di distanza da quel essere, finché lui non si avvicinò, lo lo guardai minimamente, continuai a stare stesa pancia sotto come se stessi dormendo, ma il suo obbiettivo sicuramente era farmi innervosire, sicuramente mi avrebbe lanciato della sabbia o cose simili, lo sentì alzarsi in piedi, accovacciarsi difronte me e chiamarmi, alzai la testa, era difronte me, bello come non mai, ma lo odiavo. "Mi chiedevo se ti andava di fare il bagno..." Disse arrossendo leggermente "solo se mi permetti di annegarti" dissi ridacchiando e cercando un buon approccio per una volta. "Taci, non ci riusciresti, sei troppo deboluccia" e in tono dolce e amichevole aggiunse "sottiletta". Mi porse la mano, la afferrai, e mi alzai... Dopo poco realizzai... "Bastardino, mi hai dato della senza tette!?" "Probabile" disse lui ridacchiando, gli infilai un piede tra i suoi, e lo vidi cadere a terra. Non si mosse. Gli diedi un colpetto leggero con un piede "mh, magari sei morto" non si mosse. Mi abbassai e dissi "senti brutto stronzo, mi stai mettendo in imbarazzo, alzati." Anche se la spiaggia era quasi vuota ero in imbarazzo.
Gli diedi un colpetto con la mano, ma lui me l'afferrò, mi butto a terra, e un attimo dopo era sopra di me, io ero stesa a terra, lui sopra di me, che mi immobilizzava il bacino con le sue gambe e i polsi a terra con le sue mani "se vuoi che ti liberi chiedi scusa per come mi hai chiamata, senza tette." "Sputai in alto, e lo centrai dritto in faccia, sulle labbra, sorrisi compiaciuta "Ti chiederò scusa solo se lo farai tu. Bastardino." Ma lui si lecco le labbra, si chinò lentamente verso le mie labbra, il cuore mi batteva a mille "Beh, che pensavi!? Io non ti chiederò scusa, senza tette." E poi si alzo. 
Rimasi immobilizzata per qualche secondo a terra, il suo alito, menta e cannella, era a due millimetri dalle mie labbra, non potevo ancora crederci. Ero un misto tra odio e non so, passione. Senza che me ne accorgessi poco dopo ero incollo a lui, mi aveva presa su da terra, e mi teneva come si vede nei film, mi sentivo una principessa. Volevo urlargli di mettermi giù, ma ero come immobilizzata, persa a fissare i suoi occhi, proprio mentre mi sentivo frastornata e confusa da tutto ciò sentì lo schiaffo gelido dell' acqua inondarmi, dalla punta dei piedi fino la testa. Mi aveva lasciata cadere, in un modo poco nobile, l'acqua era abbastanza alta, si toccava, ma sarebbe arrivata alla mia gola. Mi distesi sul fondo per qualche secondo, forse più del dovuto, lasciai che l'acqua gelida mi rinfrescasse, sentì mancarmi l'aria, ma non volevo uscire, non ancora, ero come incollata con i miei pensieri al fondale, forse passò avvero un po' troppo... Troppo che quando riaprì gli occhi ero tra le braccia di Ethan, che bianco in viso mi sosteneva, e preoccupato mi guardava "Maya va tutto bene?" "Oh, si, scusami... È stato lo sbalzo dal caldo al freddo Ethan" ancora però ero tra le sue braccia, non volevo uscirne, mi girava la testa, ma stavo bene lì. "Come ti senti ora?" "Credo bene, grazie..." Dissi con voce confusa e indecisa, mi aggrappai più forte a lui, non mi sentivo affatto bene, non so, ma mi girava la testa "Non sembri stare tanto bene, ti porto a casa?" "Mh, avvisa Ella e Lily, va bene" 
Mi prese in collo, e iniziò a camminare fino casa, ero davvero stanca morta, ricordo che gli diedi le indicazioni per casa mia, suonò varie volte, nessuno aprì. "Maya non stai tanto bene, se vuoi ti porto a casa mia" confusa accettai, e qualche secondo dopo mi addormentai incollo a lui.
Quando mi svegliai ero su un letto, e Ethan era sul ciglio, non si era accorto che mi ero svegliata, suonava una canzone con la chitarra, conoscevo perfettamente il testo di quella canzone, Nothing Else Matter, dei Metallica, non ero molto brava a cantare, ma lo feci lo stesso, lui appena sentì la mia voce sbagliò corda, sussultando, appoggiò la chitarra a terra, e velocemente si sedette vicino a me "scusa non mi ero accorto fossi sveglia, perdonami se ti ho dato noia, vuoi qualcosa da bere? Come ti senti?" Era tutto rosso in faccia, era timido "Mi sento meglio, grazie, mi piaceva quella canzone, che ne dici se mi dai un bicchiere d'acqua e poi continui a suonare?" 
Sorrise leggermente rosso in faccia "vieni, ti prendo in collo, ti porto sotto, bevi e poi torniamo sopra, e suonerò per te."
Lasciai mi prendesse in collo, strinsi le mie braccia a lui, e scese le scale bianche, attraversò la sala, davvero carina, c'era un tappeto rosso, pavimento bianco, un tavolino piccino in vetro nero sul tappeto, un divano bianco e davanti la tv.
Poi arrivò in cucina, mi mise seduta sul tavolo e presi la parola "I tuoi non ci sono?" "In realtà non vivo con loro, ho diciotto anni, mi hanno comprato questa mini villa e vivo qui..." Prese un bicchiere da un mobile bianco e lo riempì d'acqua, me lo porse, bevvi e gli ridiedi il bicchiere vuoto, ringraziandolo.
"Se vivi da solo... Quindi i vestiti, costume compreso, me li hai cambiati tu?" Dissi arrossendo, avevo degli slip e basta, niente reggiseno, solo una lunga felpa verde, in casa sua era quasi rigido, l'aria condizionata usciva sparata dal condizionatore.
Anche lui divenne rosso e parlò quasi balbettando "sì, ma ho tenuto gli occhi chiusi, qui in casa è rigido e con dei vestiti bagnati ti saresti ammalata, scusa, ho davvero tenuto gli occhi chiusi" lo guardai un po' triste e dissi "tanto anche se guardavi non ci sarebbe stato un gran che, come dici tu... Sono una sottiletta" 
Arrossimo tutti e due, poi lui prese la parola "scusami se sono stato un po' bastardo, comunque non lo dicevo per offenderti" Sorrisi leggermente, e capì che forse se non avevo un ragazzo era anche per il mio aspetto infantile, senza tette.
Mi prese in collo e poco dopo eravamo in camera sua, prese la chitarra, e iniziò a suonare, ma non riuscivo a capire, davvero avere o no un seno è così evidente in una relazione!? Non dovrebbe contare il carattere!? E divenni triste, forse mi uscì una o più lacrime, senza accorgermene ero in camera con un ragazzo, e stavo piangendo.
Quando se ne accorse posò la chitarra, e gli spiegai i miei ragionamenti.
"Non sei mai stata fidanzata quindi?" "No" risposi abbassando lo sguardo "quindi non hai mai dato un bacio?" "No" risposi tristemente, sempre fissando in basso, mi sembrava una tortura, tutte quelle domande. Lui mi prese e mi abbracciò, dopo qualche secondo le nostre labbra erano unite, in un bacio, avevo le guance che andavano in fiamme, ma ricambiai quel bacio, che durò abbastanza. "Ora almeno sei stata baciata, e anche se non hai tanto seno, sei carina" sorrisi stranamente stupita e proprio sul più bello venni svegliata, era il campanello, era tutto un sogno, mi ero addormentata subito dopo aver scritto a Ella e Lily il messaggio e aver letto la loro risposta, ed essermi preparata.
Ad avermi richiamata dai miei sogni fu appunto il campanello di casa, erano arrivate, e ora saremmo andate in spiaggia. Presi il telefono e controllai i messaggi, Ella mi aveva scritto "oh, oggi ho invitato Ethan alla spiaggia con noi".

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo due ***


Presi il telefono e controllai i messaggi, Ella mi aveva scritto "oh, oggi ho invitato Ethan alla spiaggia con noi".
Scesi giù per le scale urlando, non potevo crederci! 
Doveva essere un semplice pomeriggio tra ragazze, alla spiaggia, ma a quanto pare Ella voleva cambiare i piani.
Arrivata in fondo alle scale, prima di aprire la porta, esitai... Avevo paura di ciò che mi sarei trovata davanti. 
Volevo bloccare il tempo, imprigionarlo, e far si che non ci fosse un seguito, o meglio, non quel seguito. Non Ethan. 
Tutto tranne lui.
Afferrai la maniglia della porta, e con decisione l'aprì, Ella e Lily, carine come sempre, avevano portato le tavole da surf, fin da piccola adoravo fare surf così entusiasta dissi "aspettatemi, vado a prendere anche io la mia tavola", mi girai, magari sarei potuta scappare, arrivare in camera e gettarmi dalla finestra, poi fare un finto passaporto, una nuova e falsissima carta d'identità e scappare in Messico, dimenticavo solo una cosa, ormai Ella e Lily erano come sorelle, e casa mia era come casa loro, entrare in casa mia non era strano a loro, anzi, lo fecero senza domandare, poi la mia mente cambiò visuale, Ethan, non l'avevo notato, magari non era venuto, a metà scale mi girai, sperando di non vederlo.
Lily e Ella erano esattamente a un centimetro da me, io inchiodai e come nel domino cademmo tutte e tre, e lì, in quel momento, sentì una risatina, maschile, Ethan.
Mi tirai in piedi il più velocemente possibile, ero rossa stavo per prendere parola, ma Lily mi precedette "Maya, si può sapere che ti prende!?" "Magari si è sentita abbaiata dalla mia bellezza" beh, avete presente quel tipo di ragazzo carino, che sa perfettamente di esserlo!? Ecco, Ethan lo era, ma più che esser abbaiata dalla sua bellezza, e saltargli addosso come ogni ragazzina di scuola io avrei preferito spaccargli un vaso in testa, fiori compresi. Fissai Ethan nel peggiore dei modi, ma non risposi, afferrai Lily e Ella e accelerai, superate le scale entrai in camera mia e chiusi a chiave la porta "Ragazze, ma si può sapere perché l'avete invitato!? Io lo odio quello, è presuntuoso, si crede chissà chi, lo odio."
Sentì un urlo provenire dal piano di sotto "Hei Barbie, guarda che ti sento" emisi un ringhio, e ignorai la sua risposta. 
Non ero affatto una Barbie.
Ella sorrise e prese la mia tavola da surf, poi mi diede un bacio sulla guancia e aggiunse "Maya, sai che ti voglio tanto bene, non uccidetevi" "e poi sareste così carini insieme" aggiunse Lily fantasticando.
Le fissai di sottecchi molto male, Ella ignorò il mio sguardo, mi soffermai a fissare Lily e dissi acidamente "scordatelo."
Uscimmo dalla camera, Ethan era seduto in terra, fuori dalla camera, e teneva la sua tavola da surf in mano, picchiettandoci sopra con le dita, producendo un ritmo, per me, alquanto fastidioso.
Così mi chinai, e schiaffai la mia mano sulle sue dita, in modo da fermare il suo stupido e fastidioso ticchettio "fammi un favore, Ethan, smettila, mi stai dando noia." E dopo aver detto ciò mi risollevai, ridacchiò "Ah, Barbie, sei proprio una scocciatura" si alzò e poi riprese a ticchettare mentre scendeva le scale, per un po' lasciai perdere, ma non ne potevo più, afferrai un libro che era sulla mensola vicino la porta e glie lo lancia contro con forza, beccandolo proprio alle parti basse.
Fece uno strano verso, dolorante, ridacchiai, prese il libro, notò dov'ero arrivata e poi acidamente disse "Mh, che libro di merda, tanto va a finire che" non gli feci finire la frase, mi misi a urlare come una pazza isterica e iniziai a schiaffeggiarlo "okay, okay, calmati Barbie, non ti dirò chi dei due protagonisti morirà" lo fissai male. Mi aveva detto come finiva.
Ora lo odiavo definitivamente.
Che bastardo.
Lily e Ella mi fissavano, sbalordite e al tempo stesso divertite, bisbigliarono tra di loro e poi dissero all'unisono "che coppietta, stareste proprio bene insieme" la mia voce e quella di  Ethan si mischiarono, entrambi eravamo in disaccordo, poi mi girai e gli dissi "Smettila di sovrastare la mia voce, bastardo." "Che rottura che sei." Lo fissai molto male.
Ci rimasi leggermente male, ma cercai di non darlo a notare, così sbuffai e affrettai il passo, aprì la porta di casa e uscì, feci uscire Lily, poi Ella e quando Ethan stava uscendo gli feci lo sgambetto, non cadde, purtroppo. "Questa me la paghi cara ragazzina" disse bisbigliando sotto voce. 
Ci incamminammo, io, Ella e Lily ci tenevamo a braccetto, avevo messo la musica, e stavamo cantando, adorai quel momento, finché qualcuno non lo rovinò "Avete fatto voi tre davanti di schiamazzare!?" Ci girammo tutte insieme, lo fissammo, io mi limitai a fargli il ditaccio, Lily non disse o fece niente... Ma Ella, la più permalosa ed espansiva... Oh, lei si che fece qualcosa. Iniziò a insultarlo, e come ciliegina sulla torta gli sputò. 
Ethan sbraitò e urlò "Avete proprio rotto, appena arriviamo in spiaggia io vado dai miei amici." "Fa come ti pare" dissi sbuffando.
Poco dopo eravamo alla spiaggia, e come nel mio sogno mi ritrovai a stare vicino ad Ethan, che non trovando i suoi amici rimase con noi.
Lo ignorai. Stavo stesa pancia in giù mentre Ella e Lily mi mettevano la crema, facendo le sceme, mentre io ridevo.
Poco dopo, sempre come nel mio sogno, loro due andarono a fare una passeggiata.
E se c'era una cosa che proprio non volevo fare, era restare sola con lui. Presi il telefono, misi le cuffiette e iniziai a sentire la musica. Niente. Niente di niente. Dopo venti minuti ancora non era successo niente.
Così decisi di alzarmi, avvisare Ethan e andare in acqua.
Ma i miei piani non andarono proprio così.
Ethan, dio, appena mi girai lo notai, era mille volte meglio che nel sogno, evidentemente non me ne ero accorta, ma si era bagnato capelli e corpo, ora i suoi capelli neri ricadevano umidi, aveva gli occhi chiusi, stava forse dormendo, il corpo perfetto era incorniciato da milioni di goccioline, che facevano risaltare i suoi addominali, notai un piccolo tatuaggio sotto le costole, non capivo bene cosa fosse, e mentre lo studiavo sentì la sua voce "Barbie, Barbie, per quanto tempo ancora hai intenzione di sbavarmi addosso!?" Lo fissai male, mentre lui aveva un' espressione sia divertita che compiaciuta.
"Non ti stavo fissando. Volevo dirti che vado un po' a fare surf." Annuì, mi girai, e pochi secondi dopo che stavo camminando diretta verso il mare con l mia tavola sotto braccio notai lui, la sua tavola, esattamente al mio fianco "Ci sono proprio belle onde oggi, mi chiedevo perché non venire con te a fare un po' surf e magari vederti cadere" "Guarda che io non cado." Mi stava davvero antipatico, avrei dimostrato che ero più brava di lui.
Corsi, sentì l'acqua bagnarmi i piedi, e poco dopo arrivare alla pancia, avevo avvistato proprio una bella onda, Ethan era rimasto indietro, sentivo il suo sguardo su di me, stesi la tavola, la misi sotto me e salì. Ero in piedi, stavo cavalcando un' onda, mille goccioline d'acqua mi bagnarono, azzardai, andai sulla cresta dell' onda per dimostrare che sapevo surfare molto bene, feci un piccolo salto, amavo fare surf, e poi rapidamente riscesi l'onda, lasciandomi accompagnare da essa, verso riva, mi misi a cavalcioni sulla tavola, fissai Ethan e urlai "Dai, vediamo se sai fare di meglio, schiappa!" Mi guardò, guardò il mare, feci lo stesso, vidi una bella onda, facile da cavalcare, ma lui non partì, passò poco, quando avvistai un' onda bella grande, difficile da cavalcare, mi girai, era partito, stava correndo, si mise sulla tavola e poco dopo era in cima all' onda, scese di poco, entrò nel tunnel creatosi, e dopo che l'onda si dissolse nel mare lo rividi, era riuscito a percorrere tutto il tunnel, senza esser inghiottito o cadere, wow, andai da lui, nuotando sopra la mia tavola, ci ritrovammo uno difronte l'altra, che dire, era stato sexy, e sapeva fare surf molto bene. "Mh... Devo ricredermi, sei molto bravo ragazzo." Dissi sottovoce lui mi fece l'occhiolino, salì sulla mia tavola "anche tu non sei stata niente male, Barbie" sbuffai "Smettila di chiamarmi Barbie! Non sono una Barbie" notai la distanza minima che si era creata tra noi, qualche centimetro in più e sarei stata corpo a corpo con lui "okay, come vuoi, bellezza" arrossì bruscamente, bellezza, mi aveva realmente chiamata così, cercai di nascondere il rossore, guardando in basso, ma fu, inutile.
Sentì un suo dito sotto il mio mento "guardati bambolina, sei tutta rossa." Spostai il viso lateralmente, per distogliere il suo sguardo, stavo avampando, si era fatto più vicino a me, molto vicino, sentivo il calore del suo corpo.
Allungò il suo viso, mise le sue labbra a pochi millimetri dal mio collo, stavo stremando, era odioso, ma irresistibile, però lo odiavo.
"Se ti lasci baciare, poi sarai mia. È un contratto." Non riuscivo a muovermi, nè avanti nè indietro. Immobilizzata, forse perché volevo essere sua. Ma che dico!? È impossibile, però forse un po'... Le sue labbra erano molto vicine al mio collo, sentivo il suo fiato "Allora bambolina, ci stai? Se ti bacio poi mi divertirò con te" magari qualche lezioncina non mi avrebbe fatto mica male, magari accettare non era poi così tanto sbagliato. Sentì le sue labbra sul mio collo, sentì un calore molto piacevole, aveva dischiuso le labbra, e la sua lingua vagava per il mio collo, sentivo mancarmi l'aria. "Ultima offerta piccola, ci stai, sì o no?" 
Involontariamente un sì, più simile a un gemito, uscì dalle mie labbra, si avventò su di me, e mi baciò.
Poco dopo eravamo in spiaggia, come se niente fosse, poco prima avevamo parlato. Non ero la sua ragazza, solo la sua apprendista.
Ora eravamo nuovamente stesi sui teli, come prima, ora avevo il suo numero, ma lo spazio tra noi, la freddezza... Uguale a prima.
Ma ora non potevo tirarmi indietro.
Il mio stupido orgoglio, non sono una bambina.
Mi girai a pancia in su, fissai il cielo, era davvero bello, uno splendido celeste, Ella e Lily ancora non erano tornate, se volevo agire dovevo farlo ora, presi coraggio e parlai "Quindi, Ethan, ora... Che si fa?" 
Lui mi guardò, e poi prese parola "Beh, ora sei mia." Ella e Lily riapparvero, erano quasi arrivate, prima che loro arrivassero Ethan aggiunse "non farne parola con nessuno, del patto. Ti aspetto dopo cena, passo a prenderti a casa tua, e ti porto da me, piccola." Arrossì e poi annuì. Arrivarono Ella e Lily, ci guardarono, e poi Lily disse "allora, come va piccioncini?" La squadrai "non stiamo insieme, lo detesto." Dissi, senza accorgermi che ero arrossita leggermente. Ella e Lily si stessero, e di misero a pancia in giù, con le facce sprofondate nei cuscini. Sentì un pizzicotto sul sedere, Ethan. Mi girai con aria interrogativa "Sei arrossita, e questa è solo parte della punizione, in acqua sei stata troppo indecisa, più tardi te ne farò pentire, piccola." Mille brividi mi percorsero.
Ero rossa, uguale ad un pomodoro, lasciai sprofondare la faccia nel cuscino, aspettando l'ora di tornare a casa. 
Quando essa arrivò ci separammo tutti, ognuno a casa.
Aprì il portone, i miei erano al lavoro, controllai l'ora, erano già le 19.40 e alle 21.00 Ethan sarebbe passato.
Mi fiondai sotto la doccia, e una volta uscita, indecisa su cosa mettere chiesi a Ella, facendo lo sbaglio di raccontarle tutto, tramite i messaggi.
Poco dopo indossavo il mio intimo più sexy, dei pantaloncini corti e una magliettina nera.
Aprì il frigo, presi della pizza e chiamai mamma "hei tesoro! Com'è andata la giornata?" "Bene mamma, senti, volevo chiederti un favore, posso dormire da Ella?" Mentì. Ethan mi aveva detto che sarei rimasta da lui tutta la notte, ma mamma non avrebbe mai detto sì a una cosa del genere.
Mamma acconsentì, sapendo che sia lei che papà sarebbero tornati alle 23 non avrebbero scoperto il mio piano.
Mi buttai sul divano, mentre mangiavo la pizza, accesi la tv, niente di interessante.
Finì la pizza, buttai il piattino di carta, e mentre stavo per salire le scale per andar a prendere un libro, il campanello suonò.
Ethan era arrivato.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3480066