The misconceptions of me

di Vortex
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


1# Veleno 

I veleni su Killua non sortivano alcun effetto. Merito di un crudele allenamento, certo, che rimaneva pur sempre utile, però. Peccato che nessun addestramento lo avesse preparato a Gon. Quel ragazzo era per lui il veleno più letale e l’antidoto più efficace al tempo stesso. E Killua lo aveva capito dal modo in cui era diventato dipendente dalla sua presenza, dal fatto che si sentisse sempre un po’ più debole, quando non gli era affianco.
La prima regola da sapere riguardo ai veleni, era che nel momento in cui comincia a girarti la testa, e senti una morsa alla bocca dello stomaco, ormai sei spacciato. Killua si diceva di essere morto mille volte, e di essere rinato altrettante solo per potersi fare del male ancora, e ancora, e ancora.




Note di Vortex: Salve! Approdo anche qui, finalmente ma chi lo ha detto. Ho in mente questo progetto enorme di realizzare una serie da 200 prompt, tutti su Gon e Killua, iniziando con questa raccolta di drubble da 50, spero di poter essere all'altezza...
Non esitate a farmi sapere cosa ne pensate con una recensione qua sotto, mi farebbe molto piacere! ^^
Alla prossima.

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


2# Candela 

Nel momento in cui quel carcerato propose il gioco della candela, Killua non potè fare a meno di pensare che Gon avrebbe sicuramente perso. Anche se aveva dimostrato di sapersela cavare bene, fino a quel momento, per vincere contro gente che truffava di professione, l’unico modo era assicurarsi che non sarebbero più stati in grado di respirare. Per lo meno così gli era stato insegnato.

E mentre vedeva la fiamma della candela farsi flebile a causa degli aliti di vento, Killua quasi si compiaceva nel constatare di averci visto giusto. Per lo meno finché Gon non spiazzò tutti quanti, abbandonando il proprio cerino per spegnere quello dell’avversario con un soffio.
Killua quasi non cadde all’indietro per la sorpresa.

Interessante...

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


3# Computer


Sull’isola Balena la tecnologia non era molto usata. E dire che, forte del fatto di appartenere alla nuova generazione, Gon era convinto di saper usare un computer perfettamente. In famiglia era sempre lui quello a cui spettavano le mansioni di quel tipo, del resto per Mito-san già era tanto esser riuscita a comprare un portatile decente, per quanto riguardava la nonna, invece, non c’erano proprio speranze.

<< Maddai, non mi dire che davvero non sai come si fa! >> con un’unica esclamazione, le illusioni d’onnipotenza di Gon andarono in frantumi.

<< Eh? Ehm... certo, figurarsi... ma Killua, cos’è l’html? >>



Note di Vortex: Ok. Questa è ufficialmente una cosa delle cose più stupide che io abbia mai scritto, ahahah!
Il fatto è che il prompt mi ha costretta, su, un isolano naturalista come Gon non ce lo vedo per niente come super hacker, invece Killua ha un fratello tanto tecnologico... era plausibilissimo u_u

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


4# Letto


<< Killua, non riesco a dormire... >> la voce di Gon costrinse Killua a ridestarsi.
<< Prova a contare le pecore. >> biascicò l’albino, mentre si rigirava tra le coperte. Peccato che l’altro non volesse demordere, esprimendo la sua volontà di ricevere compagnia alzandosi dal letto e raggiungendo quello di Killua. << Guarda che non funziona. >> protestò con le sopracciglia aggrottate. << Che vuoi da me? >> chiese allora Killlua, il timbro impastato dal sonno.
<< Ecco... lasciami dormire con te. >>
Bastò quella frase e una serie di lamentele, da parte di entrambi, per farli ritrovare, qualche minuto dopo, ranicchiati l’uno contro l’altro nel piccolo spazio concesso da quel letto a piazza singola, con il rammarico di Killua, il quale si dovette appiattire il più possibile contro il muro, preoccupato di nascondere il motivo di tanta recalcitranza.
Se solo Gon avesse potuto udire il suo cuore galoppare all’impazzata...




Note di Vortex: Sempre qui a rompere le balls ahahah!
Allora, un po' per volta e con molta lentezza, ci stiamo avvicinando ai momenti romantici *-* 
I miei pimpi crescono! 
Detto questo, ne approfitto per spammare un po'. In pratica, per chi non lo sapesse, ho aperto un blog dove archivio tutto il mio materiale. Bene, ci sono contenuti che magari non posso pubblicare qui su EFP, perciò se vi va, passate a dare un'occhiata.Qui è dove ho pubblicato una fic a fandom HXH, così restiamo in tema ahahah!

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


5# Pennarello 

Era partito tutto da un semplicissimo pennarello nero. Uno stramaledettissimo pennarello nero.
Tra lo sghignazzare di Gon e Killua e le risate malcelate di Kurapika, Leorio non aveva potuto far altro che rimirarsi allo specchio, con il volto impiastricciato. Quando Kurapika aveva tirato fuori quel pennarello, si era subito accorto dello sguardo complice che aveva attraversato i due dodicenni del gruppo. << Perchè non giochiamo? >>, avevano detto, << Chi perde deve fare una penitenza! >>, avevano detto.
Erano sempre stati sulla stessa lunghezza d’onda, Leorio lo aveva capito nel momento in cui Killua aveva smesso di usare lo skateboard per correre con Gon, durante l’esame per diventare Hunter. Tra loro c’era un’intesa che andava oltre le parole.
Ma perchè doveva essere sempre lui a rimetterci?!
<< Ridatemi quel pennarello, voi due! >>



Note di Vortex: E la fiera dell'idiozia continua!
Niente, mi piacciono un sacco i personaggi di Leorio e Kurapika, mi dispiace tantissimo che compaiano sì e no per la maggior parte della storia, soprattutto il povero Leorio è quello che viene più snobbato di tutti. Quindi, eccoveli! Marginali come al solito, ma almeno li ho nominati, dai ahahah!
Vorrei scrivere qualcosa anche su di loro, in futuro, vedremo...

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


6# Laccio 



La signora del mercato da cui l’aveva preso, gli aveva assicurato che quel laccio avrebbe preservato il legame con la persona a cui lo avrebbe donato. Gon non sapeva dire se fosse stato merito del sottile Nen che avvolgeva quell’oggetto, o più semplicemente di una bella favola detta per indurlo a comprarlo, ma decise di crederci. Forse fu per questo che non potè trattenersi dallo stringere quel laccio tra le dita, mentre guardava Killua dormire assieme a sua sorella.
Addio se l’erano già detti, e Gon sapeva di doversene andare in fretta, perché il suo cuore si sarebbe frantumato, altrimenti. Decise, allora, di lasciargli un breve biglietto, con il laccio poggiato sopra, prima di uscire per cercare Jin, voltando le spalle alla persona per lui più importante al mondo.

Quando questo laccio si spezzerà, esprimi un desiderio, mi troverai al tuo fianco.





Note di Vortex: a rieccomi!
Oh, finalmente ci stiamo dirigendo verso sponde dal sapore più romantico :3
Non temete, presto o tardi affronteremo tutto quello che c'è da affrontare u_u

Detto questo, ne approfitto per farmi un attimo un po' di pubblicità. Sul mio blog, è uscita una nuova shot, se vi va, fate un salto.

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


7# Siringa  


<< Gon, dai, non guardare l’ago, ci sono qua io. >> Killua stava tentando ormai da una buona mezz’ora di tranquillizzare il povero Gon, il quale, non appena si rendeva conto di avere una siringa a pochi centimetri di distanza, non riusciva a trattenersi dall’usare il Ren per impedire all’ago di trapassargli la pelle.
Il fatto è che le paure di Gon sono sempre state molto irrazionali. E non importava che avesse rischiato più e più volte la vita, che si fosse fatto saltare per aria una mano o che si fosse ridotto a un vegetale rinsecchito, quella maledetta siringa lo terrorizzava.
<< Dopo tutto questo, merito un premio, bello grosso anche. >> commentò, stritolando la mano di Killua, sudando freddo per non impedire all’infermiera di fare il proprio dovere.
<< Tranquillo, ho già un’idea per quando saremo arrivati a casa... >> il ghigno di Killua a tale affermazione lo fece raggelare sedutastante.
A conti fatti, sarebbe stato meglio rimanere in silenzio...




Note di Vortex: Chiedo venia! Sto pubblicando così tardi perché mi ero scordata completamente che fosse domenica, oltre al fatto che sono stata impegnata a fare cose tutto il santo giorno...
Niente, sono una stronza, lo so.
Per oggi mi levo subito dai cosiddetti ahahahah!

 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


8# Diamante


Tempo addietro, Killua aveva sentito Bisky confabulare in preda ai suoi soliti deliri; da quel che aveva capito, il potenziale che c’era in Gon, era come un diamante grezzo, e a onor del vero, al tempo, Killua non si era prodigato molto nel comprendere davvero cosa intendesse dire, bollando quella metafora a semplice eccesso di follia dovuto alla vecchiaia.

Ma poi si era reso conto di come Gon avesse un modo tutto particolare di riflettere la luce, della sua purezza, di come fosse bellissimo e quasi inscalfibile.

La notte, mentre gli dorme affianco, Killua non riesce a smettere di pensarci. E anche se c’è una parte di oscurità in lui –e lo avevano decisamente appurato, dalla morte di Kaito- continua a splendere abbastanza da non fargli perdere la speranza. Gon è il diamante che Killua vorrebbe stringere a sè per sempre.




Note di Vortex: Ciao!
Allora, finalmente iniziano i salti temporali! Questa raccolta si articola su due piani temporali diversi, ovvero il prima (dal loro primo incontro, fino alla separazione) e il dopo (dal momento in cui rincontrano in poi) che è inventato da me, perché il signor Togashi non intende andare avanti per il momento...
Quindi, per rendere il tutto più comprensibile, sappiate che quando uso il passato mi riferisco al "prima" e quando uso il presente mi riferisco al "dopo". Questa cosa è molto importante per la piega che prenderanno più in là gli eventi. Ricordatevi sempre che in questa versione il "dopo" arriva qualche anno più tardi, quando i protagonisti sono ormai grandicelli eh!

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


9# Cuscino

<< Cavolo Killu... >> il sorriso di Gon affievolì fino ad appassire completamente. L’altro non appena notò il cambiamento nel ragazzo, raggelò sul posto. << Che c’è, Gon? >> domandò, con una sfumatura di preoccupazione nella voce.

<< Abbiamo davvero esagerato, questa volta... >> esordì, allora Gon, gli occhi sgranati e l’espressione corrucciata di chi sa di aver sbagliato. << Chi pulirà questo macello...? >> aggiunse poi, accompagnando le parole con un gesto del palmo rivolto al soffitto.

Killua, che si stava già preparando a dover affrontare chissà quale ostacolo, rimase di stucco per cinque secondi buoni, entro i quali nemmeno potè elaborare una risposta. Fece cadere a terra il cucino ormai distrutto che stringeva tra le mani, con conseguente tonfo sordo. Si guardò intorno spaesato, anche, prima di ruggire un sonoro << Tu, idiota! Hai perso! >> reso nervoso dalla paura inutile che aveva provato.

<< Non ci penso nemmeno! Giochiamocela a sasso-carta-forbici! >>

<< Te lo scordi. >>

Effettivamente, non era stata una buona idea giocare alla battaglia dei cuscini con il Nen. Affatto.



Note di Vortex: Lo so, ero sparita, mi dispiace tantissimo. Purtroppo non sono periodi molto tranquilli questi, ci sono sempre mille problemi a cui far fronte e sinceramente non ho avuto la minima voglia di mettermi al computer per scrivere questi mesi. Ero mentalmente esaurita. Fortunatamente questa estate mi sta facendo riprendere, Al momento ho una connessione che fa veramente schifo, quindi non so nemmeno quando riuscirò a connettermi...
Comunque voglio portare avanti questo progetto, non merita di essere abbandonato.
Detto questo, ne approfitto per ricordarvi del mio blog, dove si trovano tutte le mie fic, pure quelle che non stanno su efp: http://suicidalwillow.blogspot.it/

 

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


10# Grigio 


Killua Zoldyck, dodici anni e una vita monocromatica alle spalle.
Se avesse dovuto definire il mondo che lo circondava, avrebbe usato una scala di grigi. Si definiva minimalista, anche, più per deformazione ambientale che per proprio gusto. E non aveva alcun desiderio, alcun sogno, non aveva nulla se non l’omicidio. Il grigiore strantio di una vita già decisa lo aveva soffocato al punto da spingerlo a scappare, da ferire sua madre. Ma fu così che scorse Gon, tra tutti gli altri. Attorno a lui i colori brillavano sempre un po’ più forte, si diceva Killua, come se le emozioni e i desideri prendessero vita.
Nel momento in cui dovettero separarsi, per Killua fu quasi come dover tornare ad essere una bambola di pezza, senza volontà e senza sogni. Ma stringendo la mano di Alluka, decise che avrebbe conservato un po’ di quei colori che Gon gli aveva donato, in attesa di rincontrarlo. Gli voltò così le spalle, senza neanche poter piangere. Aspettando che il grigio tornasse a tormentarlo.



Note di Vortex: Ecchime. Visto che ho perso tempo, ho deciso di velocizzare un po' le cose, altrimenti qua a 200 col cavolo che ci arriviamo. Anyway la racconta finirà a 50, poi si riprende dal 51esimo prompt con la prossima, e farò una serie per raggrupparle tutte, così dovremmo raccapezzarci qualcosa.
Questo momento è situato proprio quando Gon e Killua si separano, alla fine dell'anime. Che tristezza... Vabbè, ma tanto nella mia versione della storia si rincontrano e vanno a vivere insieme, so... Menomale che esistono le fanfiction ahahahah!
Vi avverto che per colpa dell'ordine dei prompt i prossimi capitoli saranno un po' angst, ma non temete, la gioia tornerà appena sarà possibile!

 

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


11# Tristezza  


Quand’era stata la prima volta che si era scoperto pronto a dare qualunque cosa, pur di capire che stesse accadendo nella sua testa?
Le tenebre, dentro Killua, esistevano, anche se Gon aveva fatto di tutto per dimenticarsene. E non pensava che potesse esistere una tristezza simile, finché non aveva osservato impotente i suoi demoni tentare di divorarlo vivo, come topi rabbiosi e insaziabili. Non c’era nulla che potesse fare, non c’era un nemico contro cui combattere, c’erano solo lui, e Killua, e la propria frustrazione.

Killu... non sai quanto è difficile, a volte, essere la luce di qualcuno. Sorridere alla persona di cui ci si fida di più al mondo, senza sapere quando la sua tristezza tornerà a farla appassire.

<< Non dovresti stare così vicino a mio fratello. Il suo dolore lo rende bellissimo, ma è proprio per questo che ti farà impazzire. >>

<< Dici? Be’ che importa, anche così non mi dispiace affatto. >>
  •  
  • Non puoi salvare le persone. Puoi solo amarle.
[Friedrich Nietzsche]

 



Note di Vortex: SCUSATEMI IL PROMPT. Mi dispiace, lo so, è una roba tristissima, depressa, ecc...
Esigenze di challenge. Non potevo non metterci la citazione finale, spesso ci saranno cose di questo tipo d'ora in avanti, aiutano a piangere ahahahah.
Ah, il tizio che parla con Gon è Illumi, in caso non fosse chiaro, è un po' geloso del suo fratellino, già. 
E niente, grazie di aver seguito fin qui, alla prossima.

 
 

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


12# Ansia



<< Come chi vive nell'ombra, tu provi piacere soltanto quando le persone muoiono. >>

Le parole di Illumi erano spietate e gli penetravano il cervello con un’intensità sconcertante. Avrebbe voluto semplicemente urlargli che non era vero, che si sbagliava, ma per qualche motivo che non riusciva a identificare, si limitava a fissare il pavimento lucido.

<< Se rimarrai con lui, un giorno avrai il desiderio di ucciderlo. >>

D’un tratto, Killua sentì le guance bruciare e gli occhi pungere e capì che, se avesse ricordato come fare, sarebbe scoppiato a piangere. Non era sicuro che fosse perché aveva smesso di respirare, o per il senso d’angoscia che gli riempiva il petto e gli graffiava la gola. Sapeva solo che non riusciva a fermare il vorticare dei pensieri nella sua stessa testa, e che se avesse ucciso Gon, una parte di sè sarebbe morta con lui.
E come da copione, intuì cosa doveva fare per tirarsi fuori da quella situazione, come aveva fatto già più e più volte nel corso della sua breve e triste vita.


[ Un cadavere stramazza al suolo tra fiotti di sangue e sguardi spaventati.
Un cuore ancora pulsante, stretto tra le dita che l’hanno reciso.
Le campane dell’angoscia suonano l’ennesimo requiem.
Applausi per favore.]





Note di Vortex: Qui il tutto si svolge nella prima stagione, quando devono superare l'ultima prova per diventare hunter e Illumi se esce con in suo bel discorsetto a Killua (le parole sono proprio le sue, se la traduzione è corretta) e il ciccino decide di sfoggiare le proprie abilità di killeraggio. 
Volevo informarmi che probabilmente il prossimo aggiornamento sarà domenica o lunedì perché non avrò il pc con me, lo so, siete tutti contenti per questo ahahah!
Comunque io torno sempre, sappiatelo, anche se mi prendo le pause alla fine mi ritrovate sempre qua. Detto questo, lasciate pure un commento, mi farebbe tanto piacere. Alla prossima!

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


13# Solitudine 



Ricordava le volte che avevano riso insieme, come se il resto del mondo non fosse neanche esistito. Ricordava gli allenamenti sfiancanti, quelle volte che per raggiungere il letto, si erano trascinati a vicenda lungo il pavimento, e la puzza di sudore non voleva saperne di sparire dai loro vestiti laceri. Ma soprattutto ricordava il modo che Gon aveva di farlo sentire un po’ più umano, un po’ meno solo, anche.

Avrebbe mentito a se stesso, dicendo di essere felice, però, perché quando stringeva la mano di Alluka c’era qualcosa che non andava. Non sapeva neanche cosa fosse, la solitudine, prima di conoscerlo, perciò non poteva smettere di desiderarlo. Certe volte era pronto a giurare di aver visto la sua sagoma comparire sulla porta, per poi affogare nel senso di vuoto dato dalla perdita.



 
  • Il fatto è che a volte mi manchi così tanto che ho paura di non farcela.
[Jack Twist, Brokeback Mountain]







Note di Vortex: dovete perdonare l'assenza di questi giorni. Purtroppo non sto al massimo della forma questi giorni perché soffrendo di ipotensione il caldo che sta facendo mi butta davvero troppo giù. Quando mi sento un po' meglio, giuro che mi faccio risentire. 
E niente, la drabble si ambienta nel periodo in cui Killua sta con Alluka e si fa i fattacci suoi mentre Gon se ne gira col padre. Mi chiedo se scopriremo mai come è andata davvero la storia, visto che Togashi c'ha una voglia e una costanza che sono anche peggio delle mie ahahahah!
Alla prossima!

 

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


14# Ira 

Non c’era che rabbia, negli occhi di Gon.

<< È facile per te, Killua, riesci a restare così calmo. Be’ del resto, per te non significa nulla. >> nessuno gli aveva mai detto che le parole possono distruggere le persone. O forse, e più semplicemente, non gli era più importato. Forse aveva voluto ferire Killua per renderlo un po’ più simile a sè, un po’ più arrabbiato, un po’ più suo...

E allora Killua, per la prima volta dopo aver conosciuto Gon, avvertì la disperazione stridergli nelle orecchie, graffiargli la gola. Non poteva fare nulla per lui, e non riusciva a perdonarsi per questo.

La stanza in cui si trovavano, conservava il lieve aroma primaverile che aleggiava nel palazzo prima dell’attacco di Netero, ma Killua non riusciva a smettere di pensare all’odore di carne guasta.

Non c’era che rabbia, tra loro.





Note di Vortex: Eccomi! Mamma mia, una cosa orribile. Siamo alla battaglia finale contro le formichimere, quando Gon vede Neferpitou e decide che vuole ammazzarla/o per vendicare Kaito. Che episodi angoscianti... mi dispiace, i prompt sono quelli che sono.
Però il prossimo capitolo sarà un po' più tranquillo, questo per fortuna posso anticiparvelo. E niente, alla prossima gente ;)

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


15# Irritazione 



<< Guarda che in realtà è semplice. >> asseriva convinto, Gon. << Devi immaginarti... come se ci fosse una cascata d’acqua dentro di te. >> diceva, mentre la sua aura tornava alla forma originaria. << E poi immagina di farla uscire! >> se fosse stato tipo da usare onomatopee, avrebbe rafforzato il concetto. E quasi sicuramente, Killua lo avrebbe picchiato.

<< Va bene, non fissarmi, mi metti a disagio. >> doveva ammettere che l’impulso di piazzargli un bel pugno a cancellare quel sorrisetto soddisfatto, era piuttosto forte.
Il punto è che non era stata una genialata, quella di tentare di imparare l’En da soli. A maggior ragione quando era stato proprio Killua a proporlo. Era più bravo a mantenere il Ren di Gon, ma a quanto pare il moro aveva trovato il modo di dargli filo da torcere.

Aspetta solo che capisca come fare...






Note di Vortex: Salve. Finalmente un capitolo leggero, ci voleva una boccata d'aria prima del prossimo, da lì in po potete anche rilassarvi, l'angst puro sta finendo ahahah!
Che poi, a me l'angst piace, solo che fa troppo caldo, ho voglia di gente felice.
Detto questo, vi prego, sentitevi liberi di scrivermi, mi farebbe piacere.
Alla prossima!

 

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


16# Angoscia


C’era un cassetto, nella coscienza di Killua, sepolto tra uno strato di polvere e consapevolezze accatastate. Un cassetto che sarebbe dovuto restare chiuso.

<< Killu... >>

La stanza fu pervasa da un’aura omicida, una bolla di petrolio nero che quasi impediva a Gon di respirare. Inghiottiva le parole, penetrava le sensazioni, uccideva i pensieri, si domandò se non avrebbe ucciso persino lui.

<< Killua, che succede? >>

Pezzi di ricordi caduti sul pavimento. Angoscia. Angoscia. Angoscia.
Ma Killua non rispose, si limitò a sgranare gli occhi che aveva serrato, prima di affondare le mani nervose tra i capelli argentati. Lo spettacolo della disfatta. L’ansia dell’impotenza. << Sarà tutto finito. >> le gocce di pioggia picchiettavano contro la finestra. << Un giorno. >>
Piangeva.

<< Tutto. >>

 

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