Utsukushī ketsueki fuyu

di Hephily
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Vampire knight-La Leggenda ***
Capitolo 2: *** Dormitorio Luna - una Strana Melodia ***
Capitolo 3: *** Leggende, Disegni e...Zero ***
Capitolo 4: *** Morsi Diversi ***
Capitolo 5: *** Merodi e Kaname - Erena in Pericolo! ***
Capitolo 6: *** Quello che fu un tempo - Quello che ora è ***
Capitolo 7: *** Primi Chiarimenti ***
Capitolo 8: *** Primi Sospetti - Le Parole di Shu ***
Capitolo 9: *** Si trovano le prime risposte - La cosa più imperdonabile del mondo ***
Capitolo 10: *** Problemi Interni ***
Capitolo 11: *** Il vero volto del nemico ***
Capitolo 12: *** Primi Problemi Risolti ***
Capitolo 13: *** Primi Ricordi - Le Mamme danno sempre un aiuto! ***
Capitolo 14: *** I Piani di Shu! ***
Capitolo 15: *** Paure - La prima mossa di Shu ***
Capitolo 16: *** Iniziano i giochi - Salviamo Erena ***
Capitolo 17: *** Shu e Rido -La battaglia è solo a metà ***
Capitolo 18: *** La prima Vendetta - Primo sigillo Spezzato! ***
Capitolo 19: *** Battaglia Finale -Nuovo Inizio ***



Capitolo 1
*** Vampire knight-La Leggenda ***


Una semplice rossa melodia.
Una rosa di sangue.
Un inverno rosso.
Tre doti macabre e bellissime.
Ogni mille anni rinascono nel nostro mondo.
Sangue che scorre nelle vene delle prescelte, sei così potente, così diverso,  ed così irresistibile, ambito da molti.
Una semplice rossa melodia.
Una rosa di sangue.
Un inverno rosso.
Un antico nemico ritornerà, vorrà prendersele.
Tutte e tre dovranno essere unite per sconfiggerlo, ma mai sole saranno.
Guidate da un sentimento comune, mai sole saranno.
Sangue irresistibile, dolce e succoso.
Sangue che scorre nelle loro vene, ascolta questa mia profezia…
Sei una maledizione così e bella e dolce che le potrà condurre all’inferno o al paradiso.
Ma loro son così ardite da riuscire a sconfiggere il nemico.
Una semplice rossa melodia.
Una rosa di sangue.
Un inverno rosso.
Son tre caratteristiche  macabre e bellissime son la loro condanna.
*******
 
L’accademia Cross era una scuola privata, divisa in Day class e Night class.
La cosa mi faceva ridere, noi vampiri convivevamo con gli esseri umani.
 Eppure l’idea mi piaceva. magari trovavo qualche bella preda a cui succhiare il sangue che scorreva nelle sue vene, l’idea mi eccitava molto.
- Siamo arrivati? – Chiesi al mio autista impaziente di scendere.
- Siamo quasi arrivati, signorina  Ketsueki. - Rispose Tsuki guardandomi dallo specchietto. 
 - Per caso siete agitata, o è una mia impressione?- Chiese il mio autista.
- Eh? No figuriamoci, c’è odore di sangue, e non mi controllo, lo sai come sono. – Ribattei leccandomi le labbra.
- Non vorrà farsi richiamare già il primo giorno? – Disse lui facendo un mezzo sorriso.
- No figurati Tsuki, ti prometto che farò la brava. - Dissi mentre giocavo con la carta.
- Perfetto siamo arrivati, signorina Ketsueki. -
- Per favore non mi chiamare con il cognome sai che lo detesto. - Dissi tagliandomi il polso con la carta, il profumo del mio sangue si era sparso nell’automobile.
- Sign- Volevo dire Merodi vi metterete in pericolo!- Esclamò lui girandosi verso di me.
- Non ti preoccupare. – Dissi scendendo dalla mia limousine. Presi le mie valige, e cominciai a salire le scale verso il cancello dell’accademia.
 All’entrata c’erano due persone: la prima era una ragazza magra, slanciata, con i capelli castani scuro e gli  occhi un po’ rossi tendenti al castano, portava l’uniforme dell’accademia e la fascia del guardiano.
 Quella fascia la detestavo con tutta me stessa. Alla sua sinistra c’era un ragazzo dai capelli coloro albino, e gli occhi color malva, era abbastanza alto, come minimo era uno e settantacinque di altezza. Gli occhi di noi tre si incrociarono, e in quel momento ero pronta ad attaccare senza motivo.
- Ma Salve! - Esclamò un uomo con il codino correndo verso di me.
- Ehm. -  Dissi io portandomi sulla difensiva.
- Direttore Cross con calma non spaventi la nuova arrivata. - Disse la ragazza dai capelli castani.
- No, non mi ha spaventato, piuttosto lo trovo come dire strano ecco è  la parola esatta. - Risposi, ma notavo che il ragazzo albino mi fissava e non sopportavo questa cosa.
- Sento odore di sangue, qualcuno si è tagliato, il profumo è strano … come se stesse emettendo una melodia, è cosi il buono quel sangue. - Disse lui senza fare caso a me.
- Z-zero che vai a dire, abbiamo una nuova arrivata! – Alzò in quel momento la voce la ragazza.
- Non farci caso Merodi, oppure come vuoi che ti chiamo signorina Ketsueki? - Chiese il direttore, mentre si metteva davanti a me.
- No odio quel cognome, Merodi va benissimo. – Risposi fredda mentre lo congelavo con lo sguardo.
- Bene, ora ti presento mia figlia Yuki, lei ti porterà nella dormitorio luna, spero che ti piacerà stare qui. – Ribatte lui sorridendo e salutandomi con la mano.
Lo salutai, dopo poco Yuki prese una delle mie valige aiutandomi a portarla, mentre Zero andava a fare un giro di perlustrazione. Mentre camminavo con la figlia del direttore verso il dormitorio luna, il luogo nel quale avrei incontrato i miei “ amici “ vampiri, c’era una cosa che non capivo, quel ragazzo albino, aveva  sentito il mio sangue nonostante la ferita si fosse chiusa e l’aveva paragonato ad una melodia.
Era strano, molto strano. Insomma il sangue non crea melodie, crea soltanto un bellissimo sapore e odore che fa impazzire tutti noi vampiri.
 

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Capitolo 2
*** Dormitorio Luna - una Strana Melodia ***


Stavo sorridendo, per la frase che aveva detto quel ragazzo albino.
Era ridicolo, il mio sangue creava delle melodie?
Non era possibile, quel ragazzo avrà sognato ad occhi aperti.
Forse voleva fare un complimento sul mio sangue, quanto era buono, così dolce e succulento.
Avevo provato quasi tutti i tipi sangue, ma me ne mancavano alcuni.
Ma il punto era un altro, nonostante la mia ferita si fosse rimarginata, il mio sangue era stato percepito da quel vampiro. E dopo poco aveva detto che era come una melodia.
 Buffo, non trovavo altre parole adatte a quella situazione.
- Scusa la domanda, perché ridi?  - Chiese Yuki, molto probabilmente era confusa sul mio comportamento.
- Il tuo amico fa delle battute bellissime! Secondo te il sangue dei vampiri può emettere una melodia? - Chiesi mettendomi una mano per coprirmi il viso, mi stavo vergognando a ridere in quel modo.
- Dipende da che vampiro sia, almeno credo, aspetta tu sei un vampiro! Ora capisco il motivo per il quale  Zero andava avanti e indietro, prima del tuo arrivo. - Rispose la castana agitando le mani.
- Sei buffa come guardiano, comunque sei stata gentile ad accompagnarmi e prendermi la valigia. – Dissi io accennando un sorriso.
Era la prima volta che ero gentile con una ragazza umana.
Non che odiassi gli esseri umani, però essendo un vampiro tutti avevano paura di me.
Salutai Yuki sorridendo mentre lei andava verso l’uscita del dormitorio.
Guardai la porta davanti a me, era marrone scuro con delle rifiniture in ferro nere. Poi senza alcun indugio aprii la porta entrando nel dormitorio luna.
- Hanabusa! Ti ho detto di sistemare quella maledetta stanza! – Urlò un ragazzo dai capelli arancioni.
- Ma sono tutti pezzi rari che ha rotto Kaname, non posso buttarli , sono importanti per me! - Rispose a tono il biondo dagli occhi azzurri.
- Che modo di accogliere un vostro parente. – Mi intromisi io, incrociando le braccia sotto il seno e ridendo divertita.
Tutti i vampiri seduti intorno al tavolo si alzarono, non sapevano del mio arrivo eppure c’era qualcosa che li disturbava.
Forse era la mia presenza o avevano avvertito il mio sangue?
- Chi è quella? - Chiese una ragazza seduta vicino a un vampiro di nome Senri Shiki.
 lui lo conoscevo,era un modello, insomma chi non lo conosce?
- Non so, Rima, ma se vuole la guerra avrà la guerra da me! - Esclamò una ragazza dai capelli lunghi.
- Non è venuta qui per combattere Ruka, calmati. - Disse ad un tratto un ragazzo mentre scendeva le scale.
I miei occhi si incantarono vedendo quel vampiro.
Era molto alto, forse più di me. Aveva gli occhi color marrone cioccolato, ma di sicuro appena sarebbe spuntata la luna si sarebbero colorati di un bel rosso sangue acceso, i capelli erano color castano scuro ed erano lisci ed erano medio lunghi.
Indossava una camicia nera sbottonata, che lasciava intravedere il suo collo e i pettorali,  i pantaloni erano bianchi e ai piedi aveva delle scarpe nere.
- Capo dormitorio Kuran! Pensavamo che eravate nella vostra stanza. – Disse il ragazzo biondo con gli occhi verdi.
- Aidou con la tua testa non devi pensare, piuttosto ti hanno fatto qualcosa? - Chiese dolcemente Kaname Kuran venendo verso di me.
- No, figuriamoci neanche si aspettavano il mio arrivo. – Risposi imbarazzata, quando il ragazzo si mise davanti a me, sentivo il viso andarmi in fiamme.
- Buon per loro che saranno i tuoi nuovi compagni, ora te li presento:  Atsuki Kain, Hanabusa Aidou, Rima Toya, Ruka Souen, e Shiki. -
- A loro li presenti con il cognome e me solo con un: “ lui è Shiki “ grazie cugino. – Disse Senri mangiando dei mikado.
Mi misi a ridere, erano tutti divertenti tranne Ruka, non capivo il perché ma percepivo il suo odio verso di me.
Kaname mi porse gentilmente la mia uniforme della Night Class.
Notai che tutti quanti obbedivano ai suoi ordini.
- Aidou, non ti dispiace avere una donna in camera vero. -
- Basta che non è una maniaca dell’ordine, non deve toccare le mie cose. – Disse lui sbuffando.
- C-cosa dormire nella stanza di un ragazzo! – Esclamai a quel punto. – Non si sa mai che lui è un maniaco del sangue e lo vuole bere! – Dissi senza riflettere bene su quello che avevo detto.
- No non sei il mio tipo ideale di donna, tranquilla, però un pensieri.. - Non riuscì a finire la frase perchè Kaname gli diede uno schiaffo.
Portai  una mano sulla bocca, per un attimo ebbi paura. Prima Kaname era gentile, dolce, non capivo perché avesse colpito quel povero ragazzo.
Così non ci pensai due volte e presi le difese di Aidou.
-N-non dovevi colpirlo, stava dicendo solo quello che pensava!- Dissi alzando la voce verso il Capo dormitorio.
- Ma come osa quella ragazzina!? - Intervenne Ruka a difendere Kaname, si notava da lontano che lo amava.
- Ruka stai al tuo posto. - Si risolve Kuran a lei.
 – Non ti devi preoccupare, ha ragione Merodi, ho esagerato con il povero Aidou. - Disse lui.
Come conosceva il mio nome?
Non mi ero nemmeno presentata, forse leggeva nel pensiero.
Mentre abbassavo la mano, a causa della mie unghia lunghe finì per farmi un taglio alla mano mentre pian piano iniziava a cadere un po’ del mio sangue.
- Che profumo delizioso, sembra una melodia. - Disse Shiki incantato.
Poco dopo la ferita si richiuse, Kaname mi guardava, non con odio.
I suoi occhi diventarono rossi.
-Bene, se Aidou non ti vuole in stanza, dormirai nella mia.- Rispose lui fasciandomi la mano. - Così dovrebbe andare, stai attenta con le tue unghie.-
- Cosa? Kuran, perché la fai dormire con te, cioè spero non nel tuo letto! - Intervenne Ruka gelosa.
- Smettila Ruka! Tra poco dobbiamo andare a lezione, preparatevi e tu seguimi, ti faccio preparare un letto. - Rispose lui accompagnandomi nella stanza.
Mentre camminavamo mi mostrò tutto il dormitorio e infine la sua stanza.
 Aprì la porta e mi fece segno con la mano di entrare.
Ero terrorizzata, insomma cosa voleva farmi quel bellissimo vampiro?
 La sua stanza era piena di libri, al lato della finestra c’era una scrivania con sopra degli scacchi.
- Allora, Merodi. - Disse lui e per questo mi prese un colpo, la vetrina esplose per mano dei miei poteri.
-S-Scusa non volevo.-
-Non preoccuparti ti ho chiamato mentre eri distratta.- Rispose lui accarezzandomi la testa.
- Ho sentito il tuo profumo di sangue già da dentro la limousine, il tuo sangue ha un profumo così dolce..- Disse lui sedendosi sul divano.
Poi d’un tratto qualcuno busso alla porta ed entrò.
Era una ragazza, non come le altre che ho visto, lei era alta, slanciata, con le forme abbastanza evidenti. I capelli erano lunghi e sciolti di colore nero mentre gli occhi erano celesti come il cielo di mattina.
- Erena, che fai qui? - Chiese lui Kaname girandosi verso di lei.
- Ho sentito un profumo di sangue, pensavo fosse il tuo. - Rispose la ragazza facendo un passo avanti.
- Non eri a spiare Zero. – Disse Kuran abbozzando un sorriso.
- Scherzi? Io lo odio quel vampiro di tipo D, e poi è grazie a te che non è diventato uno di livello E, e poi lo odio con tutta me stessa! - Esclamò lei diventando rossa, dopo poco si girò verso di me.
- M-merodi. – Chiese lei balbettando.
A quel punto la domanda mi venne spontanea.
- Come conosci il mio nome? Come fate a saperlo voi due ? – Chiesi spaventata agitandomi.
- Aspetta e calmati, è stato il tuo sangue a dirmi chi sei. – Disse prendendomi una mano per calmarmi.
- Ok, qualcosa non quadra, siete in due a dire che il mio sangue parla, che emette melodie, siete dei vampiri strani. – Dissi io in preda ad un attacco di panico.
Kaname guardava la scena senza dire una parola, ero sicura che nascondeva qualcosa dietro quello sguardo dolce, sensuale e soprattutto passionale.
- Erena, preparati tra poco abbiamo lezione, vado anche io nell’altra stanza così mi cambio. - Disse lui entrando nella stanza dove dovevo dormire anche io.
Erena mi saluto con un sorriso mentre io restavo ferma nella stanza.
Ero scioccata? Andava bene come parola?  Forse no, perché ero più che scioccata, insomma in un giorno più persone mi avevano detto che il mio sangue emetteva una strana melodia.
Mentre mi preparavo indossai la mia uniforme bianca con calze e le scarpe nere.
Ero davanti alla porta pronta per uscire e andare a lezione.
Kaname era dietro di me, non mi ero accorta del suo arrivo, e quando lo percepii sentii un brivido salirmi per la schiena.
 ******
( Pov Erena )

Ero appena rientrata nel dormitorio luna, dopo la mia solita passeggiata.
Come al solito Zero mi aveva scoperto mentre lo spiavo, non capivo come facesse a scoprirmi ogni volta.
Però sta volta si era comportato in maniera diversa, non mi ha scacciata come al solito! Si è messo a parlar e con me!
Ero al settimo cielo per quello, insomma! Zero mi aveva parlato e mi aveva chiesto come stavo!
Ok, stavo delirando un po’ troppo, era meglio darmi un contegno o se no gli altri mi avrebbero scoperto.
- Buonasera a tutti. – Salutai mentre entravo dentro e chiudevo la porta.
- Finalmente sei tornata piccola Erena! – Disse in quel momento Ichijou accogliendomi con un sorriso.
-  Ciao Ichi-san! E si sta volta ho camminato di più – Risposi io sorridendo, lui era uno dei pochi miei compagni con il quale andavo d’accordo.
- E di un po’ hai spiato di nuovo Zero? – Chiese in quel momento Ruka fulminandomi con lo sguardo.
Ecco, Ruka come al solito era di cattivo umore anzi oggi era di pessimo umore, molto probabilmente Kaname avrà rifiutato di nuovo il suo sangue.
- Si, Ruka continua a fantasticare, lo sai benissimo che non è così! – Risposi io cercando di non balbettare, se lo avessi fatto mi avrebbero scoperto.
- Su, voi due non litigate, allora Erena hai visto qualcuna di interessante? – Chiese Hanabusa appoggiandomi un braccio intorno alle spalle.
Era sempre il solito.
- Ma la vuoi smettere di fare sempre le stesse domande! – Disse a quel punto Kain, buttando gli occhi al soffitto per l’esasperazione.
Io mi misi a ridere vedendo quei due battibeccare, poi ad un tratto sentii un odore particolare.
Era dolce, intenso e stava giocando con il mio istinto vampiresco.
- Vado a salutare Kaname-chan! – Dissi io correndo per le scale.
- Non puoi chiamarlo così! – Mi urlò Ruka alzando la voce.
- Non ti darà ascolto lo sai. – Disse Shiki mentre mordeva un mikado datogli da Rima.
- Dannata mocciosa! – Imprecò Ruka andandosene poi nella sua stanza.
Mentre salivo le scale, sentivo l’odore diventare più forte, era eccitante! Dannazione se lo era.
“ Sarà molto probabilmente Kaname, questo corridoio conduce alla sua stanza … Ma! Non è possibile, ho sentito il nome Merodi insieme ad una melodia dolce e malinconica! No, non è possibile di certo a giocarmi questo brutto scherzo era stata la mia sete. “ Pensai dentro di me, ma quella melodia si continuava a ripetere.
“ No! Di sicuro sarà la voglia del sangue di Zero a giocarmi questo brutto scherzo! “ Così per mettere a tacere la mia mente mi morsi il polso ed incominciai a nutrirmi con il mio stesso sangue.
Non era una cosa comune, ma era l’unico modo per tenere a bada la mia sete.
Dopo poco smisi e continuai a camminare verso la camera di Kaname, appena arrivata la davanti, senza bussare entrai.
- Erena che ci fai qui? – Chiese Kaname, non era solo, insieme a lui c’era una ragazza. Era da lei che veniva quell’odore così delizioso.
- Volevo salutarsi. – Risposi sorridendo.
- Non stavi spiando Zero? – Chiese lui mentre sul suo viso appariva un sorriso.
- Kaname! Dimmi che scherzi! – Dissi io ad alta voce, cavolo mi aveva scoperta alla grande.
Poi ad un tratto sentii qualcosa di strano, la melodia che mi rimbombava nelle orecchie aveva appena detto un nome, Merodi!
- M-Merodi. – Dissi mentre guardavo la ragazza assumere una espressione preoccupata.
- Come fate a conoscere il mio nome? – Chiese lei iniziando ad agitarsi.
Non so perché lo feci, ma per calmarla le presi la mano. Era strano, quando la guardai dritta negli occhi percepii il senso di disagio, ma vidi anche qualcos’altro che non riuscì ad identificare.
- Voi due siete proprio pazzi. – Disse lei mentre continuava a guardare me e Kaname.
- Erena vai a preparati, tra poco abbiamo lezione. – Disse Kaname sorridendo.
- Vado! – Dissi io uscendo dalla porta e correndo in camera mia.
Mi preparai in due minuti e dopo poco scesi le scale arrivando dagli altri.
- Oggi sei di umore troppo felice. – Mi fece notare Ruka.
- Si lo so, problemi? – Chiesi io pronta a lanciarle qualcosa in testa.
Non che la odiassi, ma nei miei confronti si comportava sempre in maniera fredda ed isolata e la cosa mi dava fastidio.
- Avanti non litigate voi due! – Disse a quel punto la voce di Kaname, era arrivato da poco e con lui c’era anche Merodi.
- Va bene Kaname. – Rispose Ruka mentre si apprestava a fare quello che il capo dormitorio aveva detto.
- Come vuoi tu Kaname-Chan. – Dissi io mentre aprivo le porte del dormitorio.
- Allora Merodi, qual è la tua prima impressione su di noi? – Chiese Ichijou mentre le si avvicinava.
- Buona, tralasciando il fatto che tutti dite che il mio sangue emette una melodia. – Rispose lei mentre camminava affianco a Shiki e Rima.
Poi ad un tratto sentii delle urla provenire da fuori le mura che isolavano il dormitorio.
- Oh no, ci risiamo. – Disse Kain mentre si portava la cartella alla schiena.
-  Come ci risiamo? – Chiese Merodi, iniziando a guardarsi intorno.
- Ecco i nostri fan! – Rispose Hanabusa pronto a sparare con la sua “ pistola ” ai cuori delle sue fan.
“ Zero! “ Pensai dopo aver sentito la sua voce e quella di Yuki.
- Andiamo su! – Mi disse Kaname sorridendomi, molto probabilmente lui sapeva già tutto dei miei sentimenti per Zero, ma non mi preoccupavo, mi fidavo ciecamente di lui.
- Si! – Risposi io mentre lo affiancavo assieme a Merodi, lei si era avvicinata a me per chiedermi spiegazioni.
Dopo poco varcammo la soglia del cancello e quando udii quella voce pronunciare un “ Andate via o vi uccido! ” Con un tono duro il mio cuore iniziò a battere più velocemente.
Zero, era sempre bello sentire la sua voce.

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Capitolo 3
*** Leggende, Disegni e...Zero ***


Tutti quanti eravamo davanti al cancello luna, aspettando che si aprisse.
Dall’altro lato si sentivano le urla delle ragazze, desiderose di vedere i loro idoli.
Stavo perdendo il controllo, non sopportavo le urla di quelle ragazzine.

- State ferme al vostro posto signorine! – Intimò la voce di una ragazza, avevo riconosciuto la voce era Yuki.
- Yuki! Tu vuoi tenerti tutti i ragazzi per te! Per questo fai guardiana! - Esclamò un’altra sua compagna
- Non è per questo che lo faccio!  E state al vostro posto, aiutami Zero! - Disse rivolgendosi al ragazzo albino.

Dall’altra parte io ero affianco a Kaname e ad Erena.
Erena aveva un sorriso diverso da quello di prima, mentre Kaname era tranquillo.
Io invece ero spaventata, e non poco.

- Su non temere, non ti faranno del male. - Disse Kaname guardandomi dolcemente.
Il cancello si aprì e noi vampiri uscimmo dal dormitorio luna, per andare a fare lezione.
Tutte le ragazze iniziarono a strillare.

Sentivo quelle urlare i lori nomi, mentre camminavamo. E loro come povere sciocche si scioglievano ai nostri piedi.
- Allora chi vuole un bel Bang, dal bellissimo Aidou? - Chiese lui facendole arrossire.
- Io! Io! Io!- Gridavano tutte le ragazze.
- E allora bang! Bang! Bang ! - Cominciò  Aidou facendo quasi svenire le ragazze.
- Hanabusa, smettila. - intervenne Kain prendendolo dall’uniforme e trascinandolo via.
Camminavo affianco a Erena, poi girandomi notai Yuki parlare con Kaname, molto tranquillamente.

Erano così naturali, forse lei un po’ meno per il fatto che era diventata rossa, ma intorno a lei vi era una aura di tranquillità.
 Invece Zero guardava con odio il capo dormitorio Kuran, non capivo il perché, che si odiassero a tal punto?
Ruka, invece aveva gli occhi puntati su di me e Erena, non capivo il perché quella ragazza mi odiasse.
 Dopo che tutte le ragazze furono andate al dormitorio sole, per non so quali motivi persi la calma.

Davanti a me c’erano alcuni alberi messi in fila, li disintegrai solo con lo sguardo.
 Tutti quanti si girarono, per capire che fosse successo.
Eppure c’era qualcosa in me che non andava, non mi ero mai comportata così.
Mi sentivo un vampiro fuori dal mondo dei vampiri in quell’attimo.
Kaname si girò e mi guardò, non con uno sguardo di rimprovero, ma tranquillo capendo che c’era qualcosa che non andava. Aveva capito tutto con un semplice sguardo.

- Merodi sta tranquilla. - Disse Erena prendendomi dal braccio, non mi opposi e lasciai che la rabbia defluisse.
- S-si scusa non volevo. – Risposi ancora con un cenno di nervosismo nella voce.
- Su andiamo in classe e per oggi ti siedi affianco a me ok? - Replico lei facendomi un sorriso, notai che stranamente aveva i capelli legati questa volta.
Arrivati nella classe, vidi che ognuno di loro si sedeva dove voleva.
 Non sapendo dove mettermi occupai, senza saperlo, il posto di Ruka che era quello affianco a Kaname.
Lui non ci fece caso, ma non mi toglieva gli occhi di dosso.

Stavo cominciando ad agitarmi.
- Hai occupato il mio posto lo sai vero? – Ecco, la voce di Ruka, questa non ci voleva.
- Ruka,ti sei alzata di cattivo umore, lasciala stare .- Intervenne Erena in mia difesa.
- Sta zitta ragazzina impicciona! Vattene da un'altra parte dannata…! - Alzò un di troppo la voce Ruka.
- Ruka smettila, ci sono tanti posti, non farti riconoscere già il primo giorno. - Disse Kaname mentre leggeva un libro.
- K-Kaname ! si vado ti chiedo scusa Kaname. - Rispose lei con una voce da cane bastonato.

Ad un tratto si apri la porta dell’aula, quello che entrò era il nostro insegnante di etica, aveva una benda sull’occhio, i capelli blu, e una giacca marrone lunga, portava dei semplici pantaloni e una camicia un po’ sbottonata.
Sembrava un bel tipetto quel professore, ma ci guardava con odio.

Dopo poco capì che faceva parte dell’associazione Hunter.
Perché mandare un cacciatore di vampiri qui. Che voleva da noi? Insegnarci etica oppure sterminarci?
- Allora miei cari vampiri, vedo che abbiamo una nuova alluna, pure lei vampiro, non la smettete di moltiplicarvi vero? Mi presento sono il professor Yagari. - Chiese lui abbozzando un sorrisetto.
Senza rifletterci due volte lo stavo per uccidere. Dopo poco mi guardò e rimase scioccato, però non ne capì il motivo.
- Questo è uno scherzo! - Esclamò lui.  – Bene vi racconto una leggenda. -
- Odio le leggende. – Rispondemmo allo stesso tempo io e Hanabusa mettendo la testa sul banco.
- Bene avete mai sentito parlare dei Vampiri di classe S? - Chiese lui e tutti i vampiri si guardarono.
- Ne ho sentito parlare, sono messi allo stesso livello di quelli A, tranne due che rinascono ogni mille anni. - Rispose Kaname appoggiato alla finestra.

Mi chiesi se era allergico ai banchi di scuola, però non mi lamentai della vista che avevo davanti ai miei occhi.
- Ottimo, Kaname, si vede che sei un sangue puro che deve essere sterminato come gli altri. - Rispose l’insegnante cercando uno scontro.
- Ma come si permette quello a parlare al nobile Kuran! -  Replico infastidita Ruka.
La luna era alta nel cielo, e tutti gli occhi dei vampiri erano diventati rossi.
Vidi il mio riflesso nella finestra non avevo mai avuto degli occhi così rosso acceso prima d’ora.
Mi stavo facendo paura da sola. Erena si avvicinò piano  a me.
- Hai dei strani occhi sai, però sono belli. - Disse lei sorridendomi, quella ragazza aveva sempre il sorriso stampato sul volto.
- Sono semplici occhi da vampiro. - Replicai mettendomi la mano sugli occhi per coprirli.
- Perché li copri? Non c’è motivo, gli altri occhi da vampiro sono diversi  dai tuoi si, ma ogni vampiro è unico nel suo genere, bisogna mostrare fieramente chi siamo e come siamo. – Insistette lei continuando ad avere quel sorriso sulle labbra.

La guardai ancora, quella ragazza mi aveva spaventato , mi stava facendo salire una paura, incredibile.
Sorrisi però nonostante tutto, almeno mi ero fatto una specie d’amica, poi il mio sguardo andò ai due guardiani che facevano la ronda di notte.
Zero guardava verso gli alberi, invece Yuki aveva lo sguardo su Kaname.
- È  carino Zero non trovi? – Disse lei improvvisamente,  perché mi aveva fatto quella domanda?
- S-si più o meno, non è il mio tipo. - Risposi guardando il professor Yagari, ero preoccupata perché quello sembrava un mostro nel vero senso della parola.
- Bene, che ne dite se di questa leggenda ve ne parlo ancora?  Si dice anche che dopo la loro rinascita, intendo i due livelli S , insieme a loro nasca un altro vampiro,  esso è il loro nemico che deve essere battuto, ma stavolta per sempre, oppure sarà il loro nemico ad avere il loro sangue e diventare più forte e così la storia si ripeterà all’infinito, finché una delle due parti non cadrà. - Disse il professore, mi stava dando sui nervi.
- Penso che la lezione può finire per adesso non crede Yagari. -  Lo interruppe Kaname di colpo ,quella leggenda gli stava dando fastidio.
Infatti  dopo un po’ uscì dalla classe, ed Erena lo segui senza dire una parola. Mi ero ritrovata sola, avevo gli occhi puntati su di me.
Stavo andando in panico.
- Ragazzi comincio a sentire freddo, Hanabusa smettila di giocare con il ghiaccio! - Urlò Rima fulminandolo con lo sguardo.
- Ma io non sto facendo niente, sono tranquillo, sempre a me mi date la colpa. - Brontolò il povero Aidou.

Scappai velocemente dalla classe, tremavo tutta e nel tentativo di scaldarmi un po’ mi sfregavo le mani sulle braccia.
 La temperatura stava diminuendo a vista d’occhio, ci mancava solo che la scuola diventava un cubetto di ghiaccio.
- Merodi stai bene? - Chiese Erena vedendomi con il fiatone dopo la corsa.
- S-si sto bene, grazie, quella leggenda mi ha fatto paura, anzi fa paura il professore non la leggenda.- Risposi preoccupata mentre seguivo Erena.
- Kaname è molto arrabbiato ha rotto una finestra. - Disse lei preoccupata. – Non aveva fatto mai così prima d’ora. -
- Penso di capirlo, sentire dire che ci sono vampiri di classe S che superano quelli di livello A per lui è un colpo. - Risposi un po’ convinta.
- No, non penso sia quello, non è un tipo che si fa intimidire facilmente, piuttosto ti va di fare un giro per l’accademia? - chiese lei gentilmente.
- A quest’ora? Ma non è pericolo? – Chiesi, non è che avevo paura però dopo quello che era successo, forse non mi potevo controllare.
- Sei un vampiro non devi avere paura! - Esclamò lei dandomi un colpo nella spalla. – Su andiamo divertiamoci un po’.  - Continuò a parlare tirandomi dalla mano.

Trasgredivo sempre le regole, ma questa volta qualcosa mi fermava.
Uscimmo dalla struttura di corsa senza farci vedere dal capo dormitorio.
*********

( POV’S Erena )

Merodi era una ragazza magra e abbastanza alta, doveva essere uno e settanta circa di altezza, se ci penso arriva al petto di Kaname.
 Oh vampirello mio ma cosa vado a pensare.
I suoi capelli erano color argento tendenti al grigio.
 Aveva gli occhi color sangue però era una gradazione di rosso particolare, non troppo scura, non troppo chiara ma nemmeno troppo accesa, se qualcuno mi avesse chiesto di darle un nome avrei detto che era un misto tra rosso e bordeaux scuro e rosso acceso con delle piccole sfumature di rosso qua e la.

Prima di andare a fare un giro, ci cambiammo per non dare nell’occhio con l’uniforme.
Vidi uscire Merodi dalla stanza che condivideva con Kaname, indossava un vestito rosso sfumato con delle strisce nere, sotto portava una camicia bianca con delle maniche a palloncino, alle gambe portava un paio di calze nere e scarpe del medesimo colore, mentre sulle mani vi erano dei guanti neri fermati con dei lacci rossi, erano bellissimi.

“ Molto probabilmente sarà il suo colore preferito” pensai in testa mia, continuavo a fissarla.
Sembravano due opposti, lei argentea e io nera, lei aveva degli occhi rossi mentre io celesti, io avevo le lentiggini e lei no. Tutte queste differenze mi piacevano sentivo che tra me e lei sarebbe nata una grande amicizia.
- Merodi, sei pronta? – Le chiesi, mentre iniziavo a giocare con il mio ciondolo.
- Si,stavo cercando la mia collana,non la trovo più. – Rispose lei mentre guardava da per tutto.
- Quale collana? Non ti ho visto in classe con la collana magari l’avrai persa o dimenticata da qualche parte. - Dissi cercando di tranquillizzarla.
- Si forse hai ragione domani mattina cerco meglio, possiamo andare a fare questo giro. - Rispose lei aprendo la finestra del secondo piano.

Poteva uscire dalla porta principale, perché uscire dalla finestra?
Ma non ci diedi troppo conto, infondo cos’ è la vita senza rischi?
Misi in tasca dei fogli e una penna, volevo vedere se sorrideva a questa mia sorpresa.
Dopo poco saltammo giù e iniziammo a saltare sugli alberi sfidandoci a fare acrobazie.

Era fantastico, sentire il vento scompigliarmi i capelli e l’adrenalina salirmi in corpo.
- Dove ci fermiamo? – Chiese ad un tratto Merodi saltando da un ramo all’altro.
- Ancora quattro o cinque alberi e siamo arrivati! – Risposi io saltando e afferendo un ramo con la mano, poi mi iniziai a dondolare e alla fine feci una capriola in aria atterrando un po’ più avanti a Merodi.
- Acrobata sta attenta! – Mi Disse lei sorpassandomi e compiendo un salto simile al mio.
- Ahahah, certo  parlò l’imitatrice. – Risposi io raggiungendola, poi le afferrai la mano e scendemmo dall’albero.
Eravamo arrivate al laghetto della scuola, quello era uno dei miei posti preferiti.
- Niente male come posto. – Disse lei guardando le varie statue che circondavano la piscina d’acqua.
- Grazie, ora siediti voglio farti vedere una cosa. – Dissi io sedendomi ed uscendo dalle tasche i fogli e la penna.
- Oh va bene, come mai mi hai portato qua? – Chiese lei mentre si sedeva e guardava il mio operato.
- Questo qui è un posto magico, secondo te perché  Yagari l’ Hunter ci ha parlato di quella leggenda? – Chiesi io mentre continuavo a disegnare.
- Non lo so, forse voleva uccidere uno di noi e per farlo aveva bisogno di un pretesto, io però non ho capito una cosa della leggenda. Cioè la fine … ecco era strana. – Disse Merodi iniziando a giocare con l’acqua.
- In un certo senso  ha senso, cioè una delle due parti deve perdere per forza, e da quello che ho capito i livelli S hanno perso  e vinto  alternandosi con il nemico. Ma, penso,  che ora siano giunti ad uno scontro decisivo e quindi chi vince avrà tutto chi perde perirà. – Risposi io ultimando il mio lavoro.

Era una collana a forma di cuore con un vampiro sopra. Il vampiro lo avevo fatto nero con delle sfumature bianche, mentre il cuore era rosso.
- Oddio che bello! – Disse Merodi guardandolo impressionata.  – Sai disegni veramente bene! – Mi disse sorridendo, era il primo sorriso che le vedevo fare.
- Ora guarda. – Dissi io poi infilando la mia mano nel foglio, per poi ritrarla con il ciondolo in mano mentre il foglio ritornava bianco.
- No! Questo è il tuo potere? – Chiese lei mentre guardava il ciondolo tra le mie mani.
Sorrisi, come era mia abitudine fare e glielo misi al collo, le stava davvero bene .
- Questo è il mio regalo di benvenuto.  – Dissi io, poi guardai il mio ciondolo, era un cuore blu con un vampiro argento sopra.
- Sembriamo gemelle così. – Disse Merodi ridendo a crepa pelle.
- Hai ragione!  - Le feci eco io iniziando a ridere con lei.
Dopo esserci riprese iniziammo a parlare di tante cose,  mentre io disegnavo e davo vita ai miei disegni, Merodi restava incantata.
- Ma poi tornano nel foglio? – Chiese lei tendendo il suo ciondolo tra le mani.
- Si, ma solo se lo decido io. – Risposi e per darle conferma,  presi una farfalla che avevo disegnato e la rimisi al suo posto.
- E con le persone?  Cioè puoi mettere anche quelle dentro? – Chiese lei mentre sfiorava l’acqua con le punte delle dita.
- Ancora non ci ho provato, ti confesso. – Risposi io mentre  riponevo tutto nelle mie tasche.
Si era fatto abbastanza tardi e dovevamo ritornare al dormitorio.
Mentre ci preparavamo sentimmo delle  voci provenire dai cespugli, mi girai e quello che vidi mi fece perdere un battito del io cuore…
 “ Zero … Cosa ti hanno fatto? “



ANGOLO AUTRICI:

Salve a tutti, cari fans di vampire knight, nei primi due capitoli mi sono dimenticata di presentarmi. Quindi salve! sono KiyuChan, in passato AnormalityGirl, avevo un altro account che per vari motivi, ho cancellato, sono ritornata a scrivere nel fandom, perchè mi mancava, avevo tante idee nella mente, che in qualche modo volevo farle vivere, in qualche storia, e ho deciso di farlo in vampire knight. il merito non è solo mio, come potete vedere la storia è scritta da quattro mani, ovviamente anche Happy_Ely contribuisce più di me, oltre a fare il suo pov, mi beta la storia e qualche giorno mi ammazzerà, molto presto. inoltre volevo ringrazie le ragazze che hanno messo tra preferiti e ricordati questa storia, quindi ringrazio dal profondo del cuore :
Inori346, che ha messo la storia tra le preferite, poi ringrazio Calaena Sarddothien e infine ringrazio nuovamente Inori346 e Valepassione95 che hanno messo la storia tra le ricordate. grazie ancora. se vi piace la storia potete recensire, chiedendo qualcosa o facendomi notare errori, o altro. accetto ogni tipo di recensione. Vi aspetto nel prossimo capitolo baci e a presto miei cari amici vampiri. Un saluto da KiyuChan e da Happy_Ely

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Capitolo 4
*** Morsi Diversi ***


Vidi uscire dai cespugli, il ragazzo albino che piaceva a Erena, perché era palese che le piaceva.
Era pieno di ferite, dalle quali usciva molta sangue.
Il mio controllo sulla sete stava vacillando.
Qualcosa o qualcuno si era scagliato contro Zero, e lui di sicuro si era battuto in tutti i modi per respingerlo. Ma alla fine, da quello che vedevo Zero aveva avuto la peggio.

- Zero che ti è successo? - Chiese preoccupata Erena andando a soccorrerlo.
- C-ci sono dei vampiri, sono diversi da quelli che uccido neanche la Bloody rose funziona. - Rispose con l’affanno.
- Chi sono questi? Cosa vogliono da te. - Continuò a chiedere Erena cercando di curarlo.
- N-non lo so Erena ma dobbiamo andare via,adesso! - Esclamò lui cercando di tirarla con le poche forze che aveva.
- Merodi, corri! - Urlò lei rivolgendosi a me.
Mentre loro si allontanavano, io involontariamente avevo ghiacciato la piscina con il braccio dentro.
 Erena vedendo il mio problema tornò indietro, cercando di aiutarmi a liberare il braccio dalla piscina ormai ghiacciata.
Ma il suo aiuto non riusciva a liberarmi, avevo troppa paura  e non smettevo di tremare.
La paura si era impossessata di me e io non riuscivo ad allontanarla.

- Dai Merodi,liberati! - Urlò lei tirando con tutta la forza il mio braccio.
- Va via Erena, non preoccuparti per me! - Esclamai cercando di farla andare via.
- Non ti lascio qui non te lo permetto, non posso andarmene! - Disse lei tirandomi dai fianchi, con le unghia mi graffiò profondamente facendo gocciolare il mio sangue.
Nonostante stesse usando tutta la sua forza, era tempo sprecato, perché ormai i vampiri che avevano attaccato Zero stavano per arrivare.
Sentivo l’odore dei vampiri, si stavano avvicinando sempre di più, perché molto probabilmente avevano sentito l’odore del mio sangue.
Noi potevamo morire li, Erena e Zero se ne dovevano andare subito, non avrei sopportato il fatto di non essere riuscita a proteggere una persona a me cara.
- Ho detto mettiti in salvo, va via! - Intimai ad Erena, i miei occhi si fecero più rossi per farle capire che doveva andarsene.
Mi guardò negli occhi e scappò velocemente.
- Mettiti in salvo ti prego! - Esclamò lei correndo con Zero appoggiato a lei.

Tirai un sospiro di sollievo, almeno lei era al sicuro.
Ora dovevo trovare un modo per liberarmi, ma allo stesso tempo dovevo sfruttare questo potere, che non sapevo di avere, dovevo difendermi in tutti i modi per guadagnare tempo.
Vidi muoversi i  cespugli e questo non mi tranquillizzò affatto, per giunta ero sola con un braccio ghiacciato non era il  massimo.
- Chi c’è là!? - Chiesi con un’aria minacciosa, dovevo prendere tempo e spaventare i miei nemici era una delle prime cose che mi era venuta in mente. Ancora ero irrequieta, captavo ogni singolo movimento che mi circondava.
- Salve signorina, cerco una ragazza, molti dicono che il suo sangue emette una melodia la conosce? – Chiese ad un tratto una voce a me sconosciuta mentre dei passi si avvicinavano a me.
Aspettavo un passo falso, di quel vampiro e lo avrei attaccato.
- Non so di cosa parla. - Dissi cercando di sembrare il più calma possibile, percepivo la sua aura dietro di me.
- Davvero, penso che mi puoi dare una mano cara Merodi. Il signor Shu Buraddo sarà felice di avere il vostro sangue! - Urlò lui scagliandosi contro di me, a quel punto creai una lastra di ghiaccio appuntita e presi in pieno il vampiro.
Il sangue che iniziò a colare dal corpo di quel vampiro colorò di rosso il ghiaccio che avevo creato.
Non sapevo se avrei potuto continuare a difendermi creando lastre di ghiaccio, il potere non lo controllavo per niente e l’odore del sangue di quei vampiri mi stava facendo perdere il controllo.

Dopo poco guardai la piscina e la feci esplodere.
 Ero libera, ma sentivo le forze venirmi meno.
Inizia a combattere con quelle poche forze che mi restavano.
Ad ogni vampiro che cadeva a terra, gli succhiavo il sangue.
Lo bramavo come un drago brama il suo tesoro.
Alla fine ero tutta sporca di sangue, non avevo mai ucciso così prima d’ora.
Mi facevo paura da sola.
 Ma quelle creature non finivano mai di attaccarmi.
Non sapevo se Erena e Zero si fossero messi in salvo.
Non sapevo niente di niente.
L’unica mia certezza era che quella molto probabilmente sarebbe stata la mia tomba.
Il sangue che bevevo mi dava forza, ma ero stanca allo stesso tempo.
 Mi accasciai pian piano a terra.
 Vidi il vampiro l’ennesimo vampiro venirmi a dosso ma poi arrivò un ragazzo, uccise quel vampiro solo con una mossa, e prima di cader a terra udì una voce dire:  - Sei un disonore per i vampiri! –

La voce era la sua, Kaname mi aveva salvato.
Dopo poco sveni sbattendo bruscamente la testa nel pavimento della piscina.
Passarono delle ore, non sapevo di preciso quante fossero.
Sentivo delle persone parlare attorno a me, ma non riuscivo a svegliarmi.
- Si riprenderà vero Kaname? - Avevo riconosciuto la voce nonostante gli occhi chiusi, era Erena si era messa in salvo.
- Sta tranquilla, piccola Erena, non devi avere paura. - Rispose il capo dormitorio, erano vicini al mio letto.
- È colpa mia, non avrei dovuto proporgli di fare quel giro, lei l’ho aveva detto che c’era qualcosa di strano! Ma io non le ho dato conto! -  In quel momento Erena entrò nel panico, si stava agitando. –  Sento il suo sangue che crea una melodia malinconica, Kaname. – Continuò lei mentre si stringeva le mani.
- La sento anche io, Erena sta tranquilla, rilassati. - Disse Kuran accarezzando la testa della piccola Erena.
Mi svegliai di colpo, avevo il vestito sporco di sangue, non mi ricordavo che fosse successo.
Erena vedendo che mi ero risvegliata, non ci pensò due volte ad abbracciarmi.
- E-Erena, che ti prende? – Chiesi, abbracciandola per calmarla.
- Come non ti ricordi? Dei vampiri ci hanno attaccato, e tu mi hai fatto scappare. - Mi spiegò lei agitata.
- Si ora ricordo, sarà stata la botta in testa che avrò preso, quando sono svenuta. - Risposi, guardai Kaname, aveva uno sguardo che non riuscivo a capire. Aveva gli occhi puntati su di me ed erano rossi, aveva sentito il mio sangue. 
Rivolsi lo sguardo verso gli occhi di Erena, anche lei aveva gli occhi rossi e non celesti come il cielo.
- Ho sentito il tuo sangue che piangeva. - Disse lei, era ritornata con la storia che il mio sangue emetteva melodia.
- Ma sto bene, adesso, dovresti riposare Erena. -  Replicai rassicurandola e accennando un sorriso.
- Ti devo la vita.  mi hai salvato da quei vampiri, grazie. - Ribatte lei, mentre si alzava dal mio letto, poi vide lo sguardo di Kaname che diceva di andare a riposare.

Lei lo capiva solo dagli occhi a quel bel vampiretto.
Mi salutò nuovamente e chiuse la porta.
Ero imbarazzata, ero sola con Kaname nella sua stanza, e non sapevo cosa dire.
- K-Kaname, grazie mi hai salvato, se tu non fossi arrivato in quel momento, io ero m.. -  Non avevo finito di dirgli quello che pensavamo che lui mi accarezzò dolcemente la testa, non era affatto arrabbiato.
- Non c’è bisogno che mi ringrazi, anche se eri in pericolo hai pensato alla piccola Erena, mi basta questo. - Disse lui sedendosi nel letto, ero diventata nuovamente rossa.
“Va bene ti ho detto grazie, tu mi hai detto grazie ma che vuoi da me adesso? ” Pensai tra me e me. Che vuole farmi?
Stavo andando di nuovo in panico.
- Tu credi alla leggenda di Yagari? - Mi chiese il bel vampiro, ero rimasta sorpresa di quella domanda.
- Non so, mi sembra una storia così tanto per raccontarla, Kaname.. - Risposi con una voce piccola. Mi guardò negli occhi. – C-conosci un signore che si chiama Shu Buraddo? – Chiesi timidamente.
- Mi sembra familiare questo nome, perché me lo chiedi? – Rispose lui con un’altra domando, sganciandosi un po’ la camicia, si intravedeva il collo.
Il mio corpo cominciò a pulsare, che aveva in testa Kaname.
- Q-quel vampiro prima di attaccarmi, conosceva il mio nome, e mi ha detto che il suo signore Shu Buraddo, era felice di avere il mio sangue. - Gli spiegai senza far notare che volevo altro sangue.
- Dovresti riposare, hai avuto una brutta esperienza, ci penseremo domani. – Disse lui dandomi un bacio sulla  fronte.
Ero rimasta scioccata e il mio viso era diventato rosso, stavo andando in escandescenza, e sentire il profumo del suo sangue non aiutava affatto.
- Provalo se è questo che ti turba tanto. - La sua frase mi sorprese, aveva capito che volevo provare il suo sangue.
Ma non potevo, non era da me chiedere del sangue, a un vampiro come lui, un sangue puro, mi stavo vergognando.
- No, non posso fare questo gesto, sei un sangue puro, e non è corretto chiedere una cosa del genere a un vampiro come te. - Risposi abbassando lo sguardo.
- Ti sto dando il permesso, oppure proviamo avvicenda il nostro sangue. - Disse lui, era una richiesta esplicita, mi stava chiedendo di fargli assaggiare il mio sangue, proprio il mio sangue.
- Non ha niente di speciale il mio sangue, non vedo il motivo che tu debba berlo. - Replicai senza farlo arrabbiare.
Guardai i suoi occhi, erano così attraenti, era come se mi avesse ipnotizzata.
Mi mise la mano sul collo, spostò i capelli e si avvicinai a me, senza avere paura.
Sentivo il suo fiato su di me, era così intenso non avevo paura, anzi era come se mi stesse proteggendo.
La sua lingua era calda, mi aveva leccato il collo per ammorbidirlo. Subito dopo sentii i suoi canini da vampiro penetrare la mia carne e iniziare bere il sangue.
 Era così piacevole non mi faceva male, era strano che qualcuno voleva il mio sangue.
 *************
( POV’S Erena )

Merodi mi aveva salvato, mi aveva ordinato di scappare e così ero riuscita ad evitare quei vampiro.
 Inoltre aveva salvato anche Zero in un certo senso, ordinandoci di scappare.
Aveva avuto un grandissimo coraggio e per questo l’ammiravo tantissimo.
Zero aveva riportato varie ferite gravi, volevo andare a vedere come stava ma forse era meglio domani.
 Non volevo che Kaname mi vedesse uscire nuovamente dal dormitorio, mi avrebbe sgridato questa volta.
Mentre camminavo per andare nella mia stanza, mi fermai un attimo davanti alla finestra.
Poi sentì il profumo delizioso di quel sangue, era così buono, la sete mi stava mandando in tilt.

I miei pensieri andarono a Zero, lui ci aveva avvertito del pericolo e aveva combattuto prima contro quei  vampiri.
Amavo quel ragazzo e qualcosa di irrefrenabile, come un antico istinto  mi diceva di andare a vedere come stava, non riuscivo a non pensarci.
Inizia a girare per il dormitorio, cercando di calmarmi in qualche modo, la sete non faceva altro che aumentare.
Mi appoggia ad una parete, stanca per l’affanno che la sete mi stava facendo venire e senza controllare che non ci fosse nessuno alzai la manica della maglietta e morsi il mio braccio.
Iniziai a succhiare il mio stesso sangue, mentre nella mia testa il volto di Zero si faceva largo.
Era un gesto inusuale per un vampiro, ma per continuare ad andare avanti dovevo farlo, bere il mio sangue mi dava la forza necessaria per studiare e fare attività fisica.
- Z-Ze-Ro. – Mormorai mentre mi mordevo il braccio, chiusi gli occhi e cercai di pensare a lui.
Pensai ai suoi occhi color malva acceso, pensai alla sua pelle nivea e ai suoi capelli color argento.
Pensai al suo corpo, nascosto perennemente dalla divisa, Zero doveva avere un bel fisico dopo tutto.
Poi, dopo essermi saziata, mi riabbassai la manica e andai verso la sala comune.
Stando attenta e non farmi vedere uscii dalla porta, ormai era l’alba. Molto probabilmente, quei vampiri non mi avrebbero attaccato di giorno, così senza fare rumore iniziai a correre verso la camera di Zero.
Non sapendo che Ruka mi aveva visto. 

Per raggiungere la camera di Zero taglia per i campi di rose, attraversando i roseti mi tagliai qua e là, ma per fortuna erano tagli superficiali.
Dopo poco giunsi davanti alle porte del dormitorio maschile, tutti stavano ancora dormendo.
Aprii piano la porta e la richiusi subito dopo, non dovevo assolutamente svegliare qualcuno.
Salii piano le scale e andai verso la camera di Zero.
In quei tempi ci eravamo avvicinati un pochino, infatti ogni tanto io lo andavo a trovare nella sua camera.
La porta era semisocchiusa, così senza annunciarmi entrai.
Lo vidi steso atterra, con la schiena poggiata sul divano, aveva solo i pantaloni addosso, si teneva una mono sul volto, come a reprimere qualcosa.
- Zero come stai? – Chiesi ricordando come i vampiri ci avessero aggredito, e lui per difendermi si era messo davanti a me.
- Erena che ci fai qua? Kuran ti ucciderà se lo viene a … - Non finì la frase, si portò una mano alla gola.
- Vuoi che ti porti le pasticche? – Chiesi avvicinandomi a lui.
- N-No io le odio. – Rispose lui cercando di alzarsi, ma ricadde subito dopo.
La sete lo stava divorando. Era strano vederlo in quelle condizioni, non si era nemmeno curato le ferite.
Così presi il Kit medico e  dopo aver inumiditi il disinfettante, mi misi a cavalcioni su di lui e iniziai a disinfettargli le ferite.
- Vattene! – Disse Zero tendendosi la gola.
- NO! Guarda in che condizioni sei! – Risposi alzando la voce. – Ti prego Zero, fatti curare. – Aggiunsi poi addolcendo il tono della mia voce.
Così iniziai a pulirli le ferite, per fortuna erano quasi tutte superficiali. Dopo che le ebbi il ripulite iniziai a bendarle.
Era strano, solo nei miei sogni più intimi avevo sfiorato la sua pelle, e ora lo stavo facendo.
- Da quando hai imparto a medicare le persone? – Chiese ad un tratto lui portando una mano sulla mi spalla.
- Mio zio mi ha insegnato qualcosa. – Risposi io mentre finivo il bendaggio.

Restammo in silenzio per un lasso di tempo che mi parve lunghissimo,  io tenevo lo sguardo basso.
Ero sicura che mi avrebbe scacciato, ma  quando alzai lo sguardo  su di lui i miei occhi non videro i suoi color malva, videro gli occhi rossi da vampiro.
- Ere… Scappa… Io non mi riesco a tratten…ere. – Disse Zero allontanandomi da lui, ma io mi opposi.
- Zero non ti lascio in queste condizioni! – Dissi io avvicinandomi a lui.
- Perdonami… - Disse semplicemente lui mordendomi al collo.
Senti i suoi canini violare la mia pelle e andare in profondità,  sentivo il sangue venire succhiato via da me.
- Ze…Ro… - Cercavo di articolare le parole ma non ci riuscivo.
Sentivo le forze venirmi meno, quello non era il morso che mi ero sempre sognata.
Quel morso era diverso da quello che Kaname aveva dato a Merodi, il loro era più dolce e passionale, mentre il nostro era più violento e duro.
Ma nonostante tutto, non mi opposi.
Amavo troppo Zero, e per me quel morso valeva tantissimo.
Pian piano sentii gli occhio chiudermi e l’oscurità avvolgermi.  


Angolo Autrici:
Salve Vampiretti bellissimi, come state!? noi benissimo, siamo ritornate con un nuovo capitolo,  Happy_Ely, ha aggiunto il suo pov che ancora devo leggere, spero che la storia mi piace almeno questo capitolo e anche gli altri intendo, spero che recinsite, facendoci sapere cosa ne pensate. ovviamente Happy_Ely si è gasata per il mio pov. Ok basta non vi trattengo leggete e fateci sapere. un morso da Merodi e Erena, baci baci  vampiretti.

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Capitolo 5
*** Merodi e Kaname - Erena in Pericolo! ***


Merodi e Kaname - Erena in Pericolo


( POV’S KANAME )

Era la prima volta che assaporavo quel tipo di sangue era così buono, dolce e lei era così indifesa.
Volevo farlo mio a tutti i costi, ma non volevo attaccare una bella vampira come lei.
Mentre dormiva le accarezzai il viso, quanto era  vulnerabile in quello stato, presi il lenzuolo a la coprì, non volevo disturbare il suo sonno.
Ormai era giunta l’alba, un nuovo giorno attendeva Merodi.
Non capivo perché non avesse voluto bere il mio sangue, mentre io potevo bere il suo.  Molto probabilmente essendo un puro sangue, si vergognava.
“ Il vampiro che ti ha attaccata ti ha detto il nome del nemico di tutti noi. ” Pensai tra me e me, guardandola dormire.
-  Nessuno ti torcerà un capello, senza che io lo voglio, te lo prometto. – Dissi quasi in un sussurro.

Me ne andai nella mia scrivania, dovevo cercare delle informazioni su il nostro caro, nemico,  vampiro Shu Buraddo, sapevo che si sarebbe fatto vivo, ma non così velocemente..
- K-Kaname, posso parlarti?- Chiese Ruka entrando nella mia stanza, ci mancava solo lei.
- H-ho sentito il sangue di Merodi, il suo profumo. – Iniziò lei, guardando la stanza dove dormiva.
- E allora, che ti importa a te? – Chiesi, seccato della sua presenza, mentre leggevo il libro che parlava di Shu Buraddo.
- Si hai ragione non dovrebbe importarmi di lei, ma non capisco perché ci tieni tanto! - Esclamò lei stringendo i pugni.
- Non dovrebbe importarti neanche questo lo sai, ora se permetti ho delle ricerche da fare, vattene.. – Dissi mentre la mia pazienza giungeva al limite.
- M-ma Kaname! - Continuò lei a replicare, mi stava facendo aumentare il nervosismo.
 La guardai, e dopo poco ruppi il pavimento del mio ufficio insieme a quello della stanza dove dormiva Merodi.
- Ah! – Sentimmo io e Ruka provenire nella stanza,  io mi avviai in quella direzione mentre Ruka se ne andò spaventata e arrabbiata allo stesso tempo.
Appena entrai vidi Merodi a terra, era buffa la posizione nella quale si trovava: incastrata tra le lenzuola mentre cercava di liberarsi.
Non riuscendoci si arrabbiava anche.
Mi avvicinai a lei facendole ombra, sentendo la mia presenza si girò verso di me.
- K-Kaname. - Disse lei sorpresa di vedermi, aveva gli occhi che li brillavano come le stella quando c’è la luna piena.
- Ti ho svegliato,non volevo disturbarti. - Risposi dolcemente mentre l’aiutavo a liberarsi.
- H-ho sentito tremare  il pavimento, e s-sono caduta. - Replico lei balbettando con la sua voce melodiosa.
- Scusami, Ruka mi ha fatto arrabbiare. – Dissi mentre mi avvicinavo a lei.
Merodi mi arrivava all’altezza del petto, i suoi occhi erano di un incantevole e intrigante color rosso, come il colore delle rose che dovevano sbocciare nel periodo della fioritura.
- Ruka, è innamorata di te lo sai, vuole darti il suo sangue. - Rispose lei mentre abbassava lo sguardo, ma la sua affermazione non mi stupì più di tanto, sapevo com’era Ruka, lei mi voleva da quando eravamo bambini.
- Sei sveglia. - Replicai accarezzandola il viso, guardai di nuovo il suo collo, era così sensuale.
Il vestito che portava, le stava alla perfezione, era così bella.
Mi guardò negli occhi, come se volesse qualcosa da me.
- Kaname, io non mi ricordo che ho fatto mille anni fa, neanche quando sono nata. - Disse spontaneamente, le cose stavano peggiorando.
Eppure mentre bevevo il suo sangue avevo visto tutta la sua vita.
- Faremo ricerche sul tuo passato, quando vorrai. - Le risposi avvicinandomi alle sue labbra.
 Ero accecato da lei in tutti i sensi.
Ma prima che potessi fare qualcosa la porta si aprì, qualcuno ci aveva interrotto, e io non ero per niente Felice.
- Nobile Kaname, ho saputo adesso che c’è stato un attacco di alcuni vampiri state bene? - Intervenne Ichijou. Lui era il vice capo dormitorio, quella notte era stato fuori da suo zio detto “ il venerabile “.
 Guardai male il biondo dagli occhi verdi, mi aveva interrotto.
- S-salve, Ichijou. - Disse Merodi allontanandosi da me.
- Ciao Merodi, sei sempre timida, con me. – Rispose lui sorridendo, mentre Merodi arrossiva vistosamente.
- Lasciala tranquilla, i vampiri non hanno attaccato me, ma lei sono arrivato giusto in tempo. - Intervenni per non farla diventare ancora più rossa.
- Dovremmo stare attenti, piuttosto i guardiani non avevano il compito di sorvegliare la scuola? Dovevano fare la ronda! – Esclamò il vice capo dormitorio.
- Non lo so dov’erano,l’importante che Erena e Merodi sono salve, parlerò di questo al direttore Cross. – Risposi a Ichijou, senza fargli capire, che un antico nemico era ritornato. – Piuttosto dovresti fare una comunicazione a tutti i vampiri. - Continuai a parlare a Ichijou, intanto Merodi era sparita.
Non capivo dove era andata, ma per il momento dovevo parlare con Ichijou.
- Va bene, Nobile Kaname, tra mezz’ora li raduno tutti. - Disse Ichijou andandosene abbastanza tranquillo.

Tornai nel divano a leggere il libro su Shu Buraddo. Ero strano quel libro,  descriveva il vampiro come un uomo dai capelli neri come il piumaggio dei corvi, lunghi e ondulati,  i soliti denti da vampiro erano appuntiti e quando mordeva le persone diventavano di sabbia, gli erano occhi rosso sangue acceso.
“ Come quelli di Merodi. ” Pensai tra me e me, era abbastanza alto quanto me il fisico era scolpito e muscolo, mi sembrava mio zio Rido Kuran.
Ma non era lui, per fortuna.
 Girai la pagina e vidi due ritratti di due ragazze, mentre guardavo le vampire le pagine improvvisamente presero fuoco.
- Dannazione! – Imprecai, la pagina che mi serviva aveva preso fuoco.
Soltanto due lettere erano rimaste.
Una E ed una R, poteva appartenere sia a  Merodi che ad Erena, tutte e due possedevano la R e la E nei loro nomi.
Ma la cosa che mi preoccupava era la leggenda.
Dovevo cercarla in qualche libro scritto mille anni fa, oppure dovevo cercare qualcuno che aveva visto la guerra tra quei tre vampiri.
Chi aveva perso l’ultima battaglia era molto facile da capire.
Shu Buraddo.

Aveva perso, anche se le pagine erano andate perse, c’era scritto che l’ultima guerra era stava vinta dalle due vampire raffigurate nelle pagine che erano andate a fuoco.
Ma la vera domanda era chi aveva scritto il libro?
Era una scrittura bellissima, semplice e fluida.
Tutto mi ricordava Merodi.
 Mi stavo involontariamente innamorando di lei.
Mi coricai nel divano e portai la mia mano nei capelli, con l’altra sganciai la camicia, era come se quell’indumento mi stesse soffocando.
Chiusi gli occhi per farli riposare un po’, avevo letto troppo, mentre posai il libro sopra la pancia.
Erano passati pochi minuti da quando avevo chiuso gli occhi, pian piano la porta si era aperta.
Avevo udito il rumore dei passi, era Merodi, andava piano per non svegliarmi.
L’avevo riconosciuta dal suo profumo dolce e sensuale. Si era chiusa in camera, molto probabilmente per cambiarsi.

- Merodi. - L’ha chiamai, volevo vederla avevo un forte desiderio di lei.
- K-Kaname, scusa non volevo svegliarti! - Esclamò lei inginocchiandosi vicino a me.
Gli sorrisi, non mi aveva fatto svegliato, era stato un mio capriccio.
 Si era cambiata di vestito, ora ne indossava uno rosso lungo con delle ricamature, rialzate con delle balze, sotto aveva dei pantaloni neri, sembrava che avesse indossato l’uniforme della scuola.
- Non mi hai svegliato tranquilla, volevo solo chiederti una cosa. - Risposi ancora coricato.
Lei mi guardo dolcemente ma anche impaurita, la stanza cominciò a tremare.
Non era mia intenzione farla spaventare. Gli accarezzai la testa per farla stare tranquilla ed in un’ istante lei si calmò.
- Sai per caso a chi appartiene questo libro? - Chiesi mostrandole il libro.
- N-non lo so, sembra molto vecchio come libro come fai ad averlo? – Rispose mentre prendeva il libro dalla pancia.
 L’ho osservò accuratamente, vidi i suoi occhi diventare di nuovo rossi, più rossi di ieri.
- S-sembra scritto da un vampiro che ha seguito da vicino la guerra tra quei tre vampiri. - Disse lei leggendo le prime righe del libro. - È scritto in prima persona! - Esclamò lei, sedendosi tra me e il tavolino che avevo.
- Non l’avevo notato. – Dissi fingendo, guardai il suo collo.
 Il mio corpo cominciò a pulsare, ma non potevo rifarlo, potevo ucciderla e io non volevo perderla.
- L’ultima battaglia dice che è stata persa da Shu Buraddo. - Si ricordò il nome del vampiro, e lanciò il libro contro la vetrina.
Era spaventata, e mentre si girava verso di me iniziò a tremare.
 Mi alzai dal divano e le presi le mani dolcemente, e la tirai verso di me mentre mi coricavo sul divano con lei di sopra.
Si sentiva così indifesa, la strinsi forte a me. Si tranquillizzò e chiuse gli occhi per riposare.
 Accarezzai i suoi capelli, sembravano profumare di rose, che crescevano nel roseto.

- Kaname. - Disse lei alzandosi e mettendosi a cavalcioni sopra di me.
La guardai attentamente, aveva i capelli che le coprivano in occhio, con la mano glieli spostai.
- Che ti succede? Ti fa paura questo Shu? – Chiesi mentre le accarezzavo il viso.
- Sentire il suo nome … mi fa paura … non lo conosco nemmeno e prima non ho mai provato una paura così grande. - Replico lei guardandomi il collo.
Questa volta non doveva rifiutare il mio sangue, glielo avrei ordinato.
- Bevilo, devi farlo e un ordine. – La intimai e guardandomi incerata si avvicinò al mio collo.
- Non posso farlo, tu sei un puro sangue di livello A, io non so di che livello sono perché non mi ricordo. - Rispose lei mentre si alzava, ma in quel istante gli presi le mani e la riportai nella posizione di prima.
- Ho detto fallo! - Alzai un po’ la voce, non volevo spaventarla ma volevo che lei provasse il mio sangue.
Si avvicinò al mio collo pian piano. Sentivo il suo respiro era agitata.

– Devi farlo, perché lo vuoi veramente.. - Risposi.
Ad un tratto sentii la sua lingua, era calda e timida, subito dopo sentii i suoi canini mordermi e iniziare a succhiare il mio sangue.
Non sentivo nessuno dolore.
 Era molto attenta a non farmi male, si alzo dopo cinque minuti e notai che le sue labbra erano sporche del mio sangue, una delle maniche le si era abbassato fino al metà braccio, ma nonostante tutto non si riusciva a intravedere il suo corpo.
 Guardai le sue labbra e non ci pensai due volte, la baciai dolcemente, assaporando anche il mio sangue, ancora sulle sue labbra.
 *************
( POV’S ZERO )

Avevo bevuto il sangue di Erena, non me lo sarei mai perdonato.
Non ero riuscito a fermare quel dannato istinto da vampiro e avevo ceduto.
Ero un mostro! Avevo fatto del male ad Erena.
In fondo tenevo a lei, anche se la trattavo male.
Era venuta fin qui a curarmi, sapendo che Kaname l’avrebbe punita sapendo che era con me, e io cosa avevo fatto per ringraziarla?
Avevo ceduto ad uno dei più sporchi ed infidi istinti dei vampiri, l’avevo morsa.
Dopo che l’avevo morsa, si era addormentata da poco.
Pensai al suo sangue, era così buono così dolce. Il mio istinto da vampiro mi diceva di provarlo di nuovo, ma questa volta resistetti.
Mentre la guardavo pensai a quei vampiri, erano così strani, non erano i soliti livelli E, loro non attaccavano in quel modo,  inoltre la mia pistola era completamente inutile, non ero riuscito a proteggere Erena.
Mi stavo vergognando, io un Hunter che non riesce a proteggere qualcuno, anche se in questo caso si trattava di un vampiro, non ero riuscito a proteggere Erena.
“ Che sciocco e stupido che sono! ” Pensai dentro di me.

- Z-zero. – Disse in quel momento la voce di Erena. La guardai, stava dormendo nel mio letto.
Era meglio svegliarla, doveva tornare subito al dormitorio luna, non poteva stare fuori a quest’ora o Kuran se ne sarebbe accorto.
- Z-Zero, sei bellissimo. – La guardai nuovamente, non capivo se mi stava prendendo per i fondelli o stava blaterando nel sonno.
- M-Merodi attenta! – Urlò lei mentre si agitava sotto le coperte.
- Erena, che ti prende calmati! – Disse mentre l’abbracciavo.
- Devo vedere Merodi … Voglio sapere come sta ti prego! Dov’è!? So che l’hanno portava via! - Stava dicendo cose senza senso. Non aveva mai reagito così, nelle poche volte che l’avevo trovata a dormire nei roseti. Da quando quella ragazza, dal sangue che creava melodie, era giunta all’accademia, tutto stava iniziando a cambiare.
Mi chiesi se quella ragazza, Merodi,  conoscesse Erena da tanto tempo, quando le avevo viste mi erano sembrate così unite.

- Zero…! Stai bene, ti sono passate le ferite? - Chiese Erena riprendendosi dalla trans nella quale era caduta.
- Certo,le tue cure mi hanno guarito. – Risposi mentre la tenevo ancora stretta tra le mie braccia, lei non disse niente, sembrava che quella situazione le piacesse. – Dovresti tornare al dormitorio però. – Dissi io, facendole capire che ormai era un nuovo giorno.
- Si, ma volevo stare con te ancora un po’. - Confessò lei mentre i capelli neri le coprivano il viso.
- Ho lezione di mattina, devo andare. – Risposi, mentre mi alzavo, ma prima di andare a prepararmi le diedi un bacio, quasi vicino alle labbra  e lei arrossì, non l’avevo mai vista così prima d’ora.
La strinsi forte un’ultima a me mentre lei non accennava a muoversi.
Non se ne voleva andare.
Per questa volta avrei potevo saltare la scuola, in realtà  non mi ero ripreso del tutto.
- Ti va di fare un giro? - Chiese lei appoggiata sul mio petto.
- Adesso vuoi fare un giro? Non sarebbe pericoloso dopo che ti hanno attaccato insieme a Merodi? - Replicai facendole capire la situazione.
- No, ormai è l’alba chi ci può attaccare? Con tutti i ragazzi umani che ci sono, andiamo dai. - disse lei tirandomi per un braccio.
- Sai che se ci vedono assieme … - Iniziai io, volevo farle capire a tutti i costi che non poteva girare a quell’ora.
- Lo so, ma io voglio correre questo rischio … - Rispose lei sorridendo.
Ecco, un’altra cosa di lei che non riuscivo a capire, il suo perenne sorriso sul volto. Come faceva ad averlo in ogni situazione?
- Avanti Zero! Tu devi mangiare qualcosa e io pure. – Disse lei mentre mi trascinava fuori dalla stanza.

Ebbi solo il tempo di prendere la mia maglietta e infilarla mentre scendevo le scale, come faceva ad essere così energica anche se aveva dormito solo un ora non lo capivo.
- Che vuoi da mangiare? – Chiesi mentre controllavo che in cucina non ci fosse nessuno.
- Mhh, non saprei. – Rispose lei portandosi un dito sulla guancia ed assumendo una espressione che mi fece ridere.
- Ei chi c’è in cucina? – Chiese una voce sconosciuta.
Merda i miei compagni non erano ancora andati a lezione, se avessero visto Merodi sarebbero scattati i pettegolezzi.
- Vieni andiamo via di qua! – Dissi prendendola per il polso e uscendo dalla porta sul retro.
- Addio alla colazione! – Disse lei iniziando a sghignazzare.
- Zitta e corri! – Dissi io aumentando il passo e andando verso i roseti, li saremmo stati al sicuro da occhi indiscreti.
 Dopo dieci minuti di corsa arrivammo ai roseti e così ci fermammo per prendere fiato.
- Tutto ok? – Mi chiese, molto probabilmente era preoccupata per le miei ferite.
- Si, tranquilla va tutto bene, tu piuttosto come stai? – Le chiesi io, indicando il morso ancora evidente sul suo collo.
- Va meglio, la gola non mi fa male. – Rispose lei mentre iniziava a girare per i roseti.
- Erena … - Iniziai io, volevo scusarmi per quello che avevo fatto e chiederle di dimenticare tutto.
- Tranquillo, non importa per il morso. – Disse lei anticipando i miei pensieri,  ma la cosa non mi fece tranquillizzare per niente.
- Non volevo morderti in quella maniera. – Risposi io mentre nella mia mente riecheggiavano le sue urla.
- Zero … ti ho detto che per me va bene … - Iniziò lei, ma la interruppi prendendole il polso.
- Non va tutto bene, io ti ho morso, ti ho fatto del male perché non sono riuscito a controllare la sete. Ti ho fatto del male! – Sbottai tutto di un fiato.

La guardai attentamente, era così bella, i suoi occhi quando erano normali erano di un bellissimo color cielo.
- Zero … ascolta, non importa se mi hai morso, per me va bene che mi mordi quando non riesci a controllare la tua sete. – Rispose lei abbracciandomi e spiazzandomi.
A lei andava bene?
- Non sei un mostro, tutti quanti abbiamo dei bisogni da rispettare,  per noi è la sete … io ti voglio bene Zero, e se per aiutarti dovrai bere il mio sangue mi va bene … - Disse lei mentre si stringeva a me, come se cercasse un appiglio per non cadere in un burrone.
Non l’avrei mai permesso  che cadesse.
- Erena non sei obbligata. – Dissi io, un conto era che mi curava le ferite, mentre un altro era che io bevevo il suo sangue.
-  Zero … io voglio che tu beva il mio sangue! – Disse lei  mentre alzava lo sguardo verso di me.
I nostri occhi sci scontrarono, e io mi persi in quel azzurro così intenso.
Non ci vidi più e la baciai. In quel momento non eravamo nessuno, eravamo solo due entità che si stavano baciando.
La strinsi più forte a me, non volevo perderla, non volevo allontanarla come avevo fatto negli ultimi tempi.

Erena era importante per me e non solo per il fatto della sete. Lei era importante perché anche se di nascosto lei veglia su me.
Io, da stupido che ero sempre l’avevo sempre respinta  e mai l’avevo ringraziato come dovevo.
Ma ora le cose sarebbero cambiate, non l’avrei lasciata più sola, l’avrei protetta a costo della mia vita da chiunque le avesse voluto fare del male.
- Zero … - Disse lei ansimando e con il viso tutto rosso.
- Erena … - Dissi io, mentre le accarezzavo il viso.
- Io … Ti … - Non finì la frase che un rumore alle nostre spalle ci fece girare di scatto.
Erano quei vampiri che avevamo affrontato la notte precedente. Cosa volevano da noi? Cosa volevano da Erena?
- Il signore Shu Buraddo sarà felice di rivederla, ha detto che le mancava tanto la ragazza dagli occhi color cielo e il sangue di rosa. – Disse uno di quelli iniziando a camminare verso di noi.
Istintivamente estrassi la Bloody Rose e sparai un colpo di avvertimento, stranamente questa volta il colpo fece effetto.
- Erena inizia a correre… - Le sussurrai mentre le prendevo la mano.
Iniziammo a correre il più veloce possibile, attraversando il bosco per cercare di seminare quei vampiri.
Per rallentarli sparavo vari colpi, ma più colpi sparavo più vampiri apparivano.
- Zero dobbiamo chiedere aiuto a Merodi e Kaname. – Disse in quel momento Erena mentre schivava un colpo di un vampiro.
Non che l’idea mi piacesse tanto, ma quella era la soluzione migliore al momento.
- Va bene, andiamo al dormitorio luna! – Dissi mentre stringevo ancora più forte la sua mano.
Senti che lei ricambiava la stretta.
Iniziammo a correre il più velocemente possibile, per arrivare al dormitorio luna, non sapendo che in quel momento tutti i vampiri della Night class si erano riuniti nella sala comune.
Da quel giorno in poi tutto sarebbe cambiato, ormai la guerra stava per iniziare. 


ANGOLO AUTRICI:

salve vampiri bellissimi!ogni giorno torniamo con un capitolo molto avvincente! oggi io e Happy_Ely eravamo gasata, volevamo un po' di romanticismo tra queste coppie! è finalmente abbiamo un capitolo tra di loro! bene vampiretti. non voglio trattenervi con questo capitolo, ma non ci sta solo romanticismo. sapremo qualcosa sul nemico e soprattutto qualcosa si caccia nei guai, come si suol dire posto sbagliato al momento sbagliato!
Bene cari vampiri, mi dileguo insieme a Happy_Ely nella notte più buia. un bacio da Merodi e Erena. baci baci

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Capitolo 6
*** Quello che fu un tempo - Quello che ora è ***


Quello che fu un tempo - Quello che ora è

Ero ancora sopra Kaname intenta a baciarlo.
Non capivo cosa mi fosse preso in quel momento.
 Ero al settimo cielo, tra le sue calde braccia.
 Dopo poco mi appoggiai sul suo petto e chiusi gli occhi,  Kaname non disse niente, più che altro mi coccolava.
- Dormi Merodi nessuno ti darà fastidio.-  Disse sussurrando all’orecchio.
La sua voce era calda e sensuale.

 Il mio amore per lui continuava a crescere, giorno dopo giorno. Era strano, ma io avevo il presentimento di conoscerlo già da prima.
- Nobile Kaname,ho radunato tutti vampiri come avete chiesto ! - esclamò Ichijou  spalancando la porta. –Scusatemi non volevo interrompervi. - Disse imbarazzato Ichijou.
-N-no figurati, non hai interrotto nessuno.- Risposi con un sorriso malandrino.
Vidi l’espressione incavolata di Kaname, non gli piaceva essere disturbato o interrotto troppe volte.
- Scendo subito. - Replicò seccato, per l’interruzione da parte del biondino.
 Mi sistemai per bene, così da non dare l’impressione che avessi combinato qualcosa.
 Kaname era già andato nella sala principale dove c’era riuniti tutti i vampiri.
Lo sentivo parlare dalla stanza.
La sua voce era così bella, così fresca.
 
Corsi anche io per vedere, Ruka subito mi notò e mi guardò con il solito sguardo di odio.
- Avete sentito dell’attacco di quei vampiri, da adesso vi ordino di proteggere Merodi e Erena. - Disse con sguardo serio Kaname.
 Non capivo il suo gesto, mi sapevo difendere da sola.
- Si posso difendere benissimo da soli. - Disse Ruka guardando da un'altra parte.
Kaname si girò verso di lei, e con una sola occhiataccia la mise in riga.
- Ruka, obbediscimi altrimenti ordino a Hanabusa di congelarti.- Intimò Kuran, era stufo del suo comportamento.
Non tolleravo che Kaname si comportasse così con gli altri vampiri, gliene avrei parlato quella sera stessa.

Poi ad un tratto, sentii le voci di alcuni miei compagni dire cose poco carine verso me ed Erena.
- Secondo me, quelle due hanno fatto qualcosa al nobile Kuran, non ha mai reagito in questo modo. - Disse un vampiro di classe nobiliare.
 Volevo ucciderlo. Non avevo fatto niente a Kaname, né io e né Erena.
 La situazione stava degenerando per colpo dalle frase di Ruka, non riuscivo a sostenere come Kaname la situazione.
- Adesso basta, quello che vi ho dato è un ordine, o lo rispettare o farò in modo tale che voi non possiate  più frequentare questa scuola ! – Disse Kaname, perdendo definitivamente la pazienza, rompendo i vetri del dormitorio. Tutti i vampiri, si ammutolirono e ragionarono, capendo che dovevano la loro posizione a lui.
- K-Kaname. - Dissi con una voce sottile, era davvero furioso.
Ma prima che potessi calmarlo, la porta si spalancò di colpo facendo una grande rumore.
Per la paura strinsi il braccio di Kaname, non so avevo percepito qualcosa.
- Kanachan! - Urlò Erena con il fiatone, da dove arrivava?
- I vampiri di questa notte, sono entrati nelle scuola ci stanno attaccando. - Disse Zero mentre la teneva per mano Erena.
- Guardate!  Queste due ci portano solo dei guai. - Disse Ruka guardando male entrambe.
- Kaname, aiutaci! - Disse Erena venendo verso di me. – Merodi, dobbiamo intervenire come mille anni fa aiutami ti prego! - Esclamò la nera, che stava dicendo?
Non la capivo più, non mi ricordavo cosa avessi fatto mille anni fa.
- Merodi! Shu Buraddo ci vuole morte per un fatto accaduto mille anni fa! – Disse Erena cercando di aiutarmi a ricordare. 
- Kuran, non ti ho mai chiesto una mano, ma adesso si, Erena e Merodi sono in pericolo, dobbiamo portarle via di qui. -  Disse Zero, mentre guardava Kaname.

Erena, intanto cercava di farmi ricordare, ma mi parlava di cose strane non riuscivo a capire quello che mi diceva, era tutto strano per me.
Vidi Kaname uscire dalla porta per affrontare quei vampiri, dietro di lui c’erano, Kain, Aidou, Shiki, Rima, Seiren e Ruka.
Tutti gli altri vampiri poi lo seguirono compreso il ragazzo albino lo seguì.
Lui specialmente voleva difendere Erena.
- Merodi, non ti ricordi di mille anni fa? – Chiese Erena prendendomi le mani, in istante i miei diventarono rosso acceso anche se era mattina.
- Merodi, Shu Buraddo ci vuole morte! Dobbiamo combatterlo! - Esclamò con tono serio Erena.
Sentire il nome, mi fece perdere il controllo.
Scesi le scale con aria violenta, senza accorgermene ruppi tutti vasi e i quadri che c’erano nella sala. Erena era dietro di me, prese un foglio e ne estrasse due pugnali.
Intanto la night class stava combattendo  con i vampiri comandati da Shu Buraddo.
- Oh eccole le nostre prede, Erena e Merodi, Shu Buraddo attende il vostro sangue. - Disse un vampiro che si avvicinò a noi. – Chi si vuole sacrificare per prima? Forse questa volta farete al contrario. – Chiese con sarcasmo  quel vampiro era sempre più vicino a noi.
- Non ti permettiamo di attaccarci! – Rispose con convinzione Erena mentre si metteva sulla difensiva, con i pugnali, che voleva fare in quel momento? I pugnali non erano altro che semplici schizzi.
Io invece non riuscivo ad attaccare qualcosa mi bloccava.

Vidi quel vampiro sporco di sangue e cadere a terra, dietro di lui c’era Kaname, aveva la mano sporca di sangue dopo aver trafitto quel vampiro.
Il mio corpo comincio a pulsare più forte.
Quel sangue mi fece perdere il controllo, i miei canini da vampiro uscivano soli. Ero fuori controllo e cominciai ad attaccare senza rifletterci due volte.
- Merodi attenta! - Urlò Erena, mentre si difendeva da altri vampiri, ma non ascoltai  le sue parole, non ascoltavo nessuno.
Era come se loro non esistevano.
Non ascoltavo nemmeno Kuran.
Tutti quei vampiri a terra prima che morivano succhiavo il loro sangue, avevo sete, bramavo ancora di più il sangue di quelli che mi volevano attaccare.
 Non avevo paura di avvicinarmi a loro.
- Merodi, basta! Fermarti stai sprecando energie che potrebbero servirti!- Urlò Erena,non la stavo ad ascoltare, non volevo ascoltare.
- Non preoccuparti per me! - Risposi leccandomi le labbra piene di sangue.
Era divertente succhiare il loro sangue, ma ad un tratto cominciai a sentirmi fiacca, tremavo e  non riuscivo a tenermi in piedi, non ero più la stessa vampira di prima.
Non avevo più la forza di prima, non capivo cosa mi stesse prendendo.

Facevo fuori troppi vampire, ma come ne uccidevi uno ecco che ne sbucavano dal nulla altri.
Era impossibile andare avanti a combattere qualcuno doveva fermarsi prima o poi.
Ma non io e i miei amici.
 Tutti si impegnavano a respingere gli attacchi.
 Nessuno si fermava, tutti avevano obbedito all’ordine di Kaname.
Iniziai a creare lastre di ghiaccio per difendermi, era l’unica cosa che potevo fare.
Non sapevo cosa mi spingeva a essere così violenta.
Cosa mi sta succedendo?
 Vedevo tutto sfuocato, qualcosa o qualcuno cercava di possedermi.
Mi sentivo così fiacca.
Rivolsi lo sguardo in basso, qualcosa mi aveva trafitto al fianco, perdevo sangue, sangue che serviva a quel dannato che mi metteva così paura, eppure mentre combattevo la paura mi spariva.
- E buffo essere attaccata alla spalle così, non credi Shu? - Dissi io respirando a fatica, aveva usato un’arma che mi toglieva tutta l’energia, era entrato nella scuola ci aveva trovato, ma quello non era il suo vero corpo, né stava controllando un altro.
– Ma non ti permetto di prendere il sangue mio e di Erena! - Esclamai creando una lastra di ghiaccio altissima, avevo trafitto quel corpo posseduto da Shu.
- Merodi! - Urlò Erena mentre correva verso di me.
Quelle furono le ultime cose che sentì prima di cadere a terra priva di sensi.


( POV’S ERENA )

Era come il sogno che avevo fatto.
Qualcuno l’aveva ferita e io non riuscivo a proteggerla.
Era la stessa situazione di mille anni fa, lei si era sacrificata per me, per farmi vivere la vita al meglio nonostante la mia età, nonostante tutto lei continuava sempre a salvarmi.
I ricordi  della nostra guerra mi tornarono alla mente.
Mi ricordai di Shu Buraddo.

Lui, un tempo nostro compagno di giochi, accecato dall’ invidia, dalla bramosia e dall’odio ci voleva uccidere ora.
Tutto si stava ripetendo, ma molto più velocemente di prima, io e Merodi avevamo impiegato anni per trovare e Shu, e poi eravamo state uccise da lui e dal suo alleato.
Ma, grazie al nostro sangue, eravamo rinate mille anni dopo come lui.
Ma ora non avevo più senso per me combattere se non avevo affianco la mia amica.
 Cadì a terra, non riuscivo più a difendermi, i miei pugnali erano stati spezzati, ma mia amica veniva portata da Ichijou, priva di sensi, sentivo la melodia di sangue piangere.
 
Urlava perché eravamo cadute nello stesso tranello.
Io sapevo  cosa desiderasse Merodi, lei voleva vivere con il suo uomo e non morire per rinascere mille anni dopo. Desideravo quello, vivere la vita da vampiro al meglio.
- Erena! - Senti la voce di Zero chiamarmi.  Sparava a quei vampiri che mi stavano attaccando. – Erena alzati non ti permetto di  fare così! - Urlò con tutta la voce che aveva in gola.
Non riuscivo ad alzarmi.
Non volevo, non avevo le forze.
 Guardavo tutti gli altri combattere gli ultimi vampiri.
Anche Yuki combatteva lei era una guardiana, il suo compito era questo.
- Erena non puoi farmi questo. - Disse Zero prendendomi per un braccio e sollevandomi.
-  Tutti dentro il dormitorio! – Disse a quel punto Kaname, tutti ubbidirono e Zero mi trascinò dentro.
Ero caduta in un stato di trans, sentivo cosa mi dicevano, ma non volevo svegliarmi.
Ero rimasta pietrificata. – Non sei la Erena che conosco,tu non ti arrendi mai. - Continuò Zero appoggiando la testa sul mio seno.

Stava per piangere, anche lui piangeva, piangeva come Merodi,  come tutti quanti.
Il mio sguardo era rivolto nel soffitto, alzai la mano e la appoggiai nella testa di Zero, accarezzandola.
- Z-Zero, sono inutile, non mi sono difesa, ho lasciato che Merodi,mi salvasse nuovamente. - Dissi in stato di trans.
- Non è vero, tu sei forte!tu hai sempre il sorriso stampato nel viso che mi piace tanto!- Esclamò lui.
Mi aveva portato verso la mia camera, sotto ordine di Kaname.
Sentivo la maglietta bagnata delle sue lacrime.
- Se ero forte, avrei salvato Merodi. - Replicai avevo lo sguardo perso nel buio.
- Forte non vuol dire essere bravi a combattere, forte vuol dire non arrendersi mai di fronte alla battaglia! - Disse Zero, quelle sue parole mi fecero riacquistare il senno che avevo perso.
– Erena ti prego reagisci. – Disse lui alzando il viso per poi baciarmi dolcemente.

Non riuscì a dire più niente, quel bacio che mi aveva dato di nuovo la forza.
 Mi aveva detto tutto, lui mi amava, ma anche se non lo diceva, me l’aveva dimostrato.
Oh dolce Zero, hai un animo puro, nonostante la tua vita sia stata così infelice.
 Tu mi rendi felice ogni volta che ci vediamo, Zero ti prego stai con me per sempre.
Zero alzò lo sguardo verso di me.
- Erena, io ti.. - lo stava dicendo veramente desideravo quella frase come non mai. – Amo. - Finì la frase e continuò a baciarmi.
Sentivo la presenza di Kaname fuori dalla porta.

 Sapevo che mi avrebbe rimproverata, ma percepivo in lui la tristezza, gli avevano ferito Merodi, la sua dolce Merodi dagli occhi rossi.
Perché si, loro due erano marito e moglie mille anni fa, ma Shu uccise Merodi, mentre Kaname fu ferito gravemente e perse la memoria di lei.
- Z-Zero. - Dissi io abbracciandolo più forte che potevo, mi aveva salvato da quello che sarebbe stato l’oblio.
- Non farmi più spaventare ti prego. - Rispose lui dolcemente accarezzandomi il viso.
Dopo un po’ entrò Kaname, era giù di morale, lui non l’ho era mai stato.
Si vedeva da lontano, almeno per me, che a Merodi ci teneva tanto, forse aveva ritrovato, l’amore da come lo definivano gli umani.
- Merodi dov’è? - Chiesi preoccupata. – Come sta? - Continuai a farli domande.
– Kanachan, dov’è Merodi!? - Urlai per farmi sentire da lui, non sopportavo che mi nascondeva delle cose, a cui tenevo tanto.
- Merodi è in un posto sicuro adesso, non tornerà presto all’accademia, ora va a riposare Erena.- Disse lui con aria fredda.
Ma prima che potesse uscire via dissi: - Shu Buraddo è legato a me e Merodi da un legame di sangue indissolubile! –
- Cosa? – Chiesero Kaname e Zero in contemporanea.
- Mille anni fa io e Merodi e Shu eravamo fratelli, purtroppo crescendo il sentimento che provava Shu per noi era diverso dal nostro, e accecato dalla brama di averci entrambe … uccise delle persone a noi care, io e Merodi lo cercammo e quando giungemmo alla battaglia finale, lui e Rido ci sconfissero. Il nostro sangue ci permette di rivivere ogni mille anni, e ogni mille anni io e Merodi siamo tornate per sconfiggerlo, ma questa volta sarà la nostra ultima  volta. – Dissi io guardando il pavimento. – Se non lo sconfiggiamo, il mondo che conoscevamo finirà . – Dissi infine mentre Alzavo lo sguardo.

Zero mi aveva poggiato una mano sulla spalla e mi teneva stretta a lui, mentre Kaname si avvicinò a noi.
- Raccontaci tutto quanto. – Disse semplicemente.
 Ero preoccupata per Kaname, come avrei potuto dirgli che mille anni fa lui e Merodi si erano sposati? .
 Ichijo dove l’aveva portata?
Perché nascondermi dov’era la mia amica a cui tenevo tanto?
Perché, nostro fratello Shu si era innamorato di noi due?
Era da un millennio che mi interrogavo su questo dilemma, finalmente avrei trovato una risposta.
 
 

 
 

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Capitolo 7
*** Primi Chiarimenti ***


PRIMI CHIARIMENTI
 




( POV ‘S  ICHIJOU )

Erano passati alcuni giorni, da quando i  vampiri avevano attaccato Erena e Merodi.
Merodi ancora non si svegliava, non dava nemmeno segni di vita.
Gli mettevo sempre sul comodino un  vassoio con qualcosa da mangiare nel caso in cui si fosse svegliata.
 Mi sedevo vicino al suo letto per controllarla.
Aveva perso molto sangue durante lo scontro e al momento il suo respiro era molto fiacco, quasi non si sentiva, dovevo mettere una mano vicino a lei per vedere se era ancora viva.
Merodi era sotto la mia responsabilità e se le fosse successo qualcosa, il nobile Kaname non me l’avrebbe mai perdonato.
 Si era innamorato seriamente quella volta.

- Merodi, non puoi lasciare Kaname così. - Dissi io, magari a furia di parlare mi avrebbe sentito e si sarebbe svegliata. – Sai oggi Kaname, ti ha portato delle rose, dice che gli ricordano te, per il loro colore. -  Continuai mentre la continuavo ad osservare, ma niente.
Perché lui non aveva accettato che tu ed Erena vi eravate innamorate di un altri e non di lui?
 Uccidervi per un così inutile motivo! Non lo meritavate.  
Che vuole Shu ancora  da voi?

Gli accarezzavo dolcemente il viso, Merodi ti prego, non abbandonarci ora.  
- Si è svegliata? - Chiese aprendo la porta Shiki.
 -No, così la vedi e la vedrai ancora per un po’. - Risposi a Shiki rivolgendogli uno sguardo preoccupato.
- Kaname mi ha mandato  per darti il cambio, puoi andare se vuoi, ci penso io. - Replicò Shiki sedendosi nella poltrona vicino al letto di Merodi.
- Rimango, quattro occhi sono meglio di due, non si sai mai. - Dissi ritornando a guardare la figura di Merodi.
 Che buffo era così innocua mentre dormiva, invece mentre combatteva sembrava un’altra ragazza.
La sete di sangue l’aveva cambiata, e i suoi occhi rossi durante lo scontro lo erano diventati ancora di più, era strano vederla in quelle condizioni.
Kaname mi aveva spiegato tutta la storia, era stata lei a morire per prima poi Erena.  
Ma adesso Kaname, ti salverà, non sei più sola.

- Guarda che a furia di osservarla di certo non si sveglia. - Mormorò Shiki mangiando un mikado. Stavolta non c’era Rima che lo imboccava. – Dovremmo aspettare che si svegli sola. –Aggiunse poi posando la scatoletta.
- Sono già da quattro giorni che non si sveglia, neanche il suo respiro tra poco si sente. - Dissi coprendo Merodi cercando di tenerla il più caldo possibile.
- Se vuole si sveglia, oppure ci pensa Kaname. - Rispose Shiki cercando di sdrammatizzare un po’ la situazione.
- Ka..na. - Sentimmo  un filo di voce io e Shiki, apparteneva a Merodi, ci avvicinammo ancora di più per assicurarci che non stavamo sognando.
La sua voce era fragile, non sentivamo quasi niente. – S-shu, n-non toccare mio m-marito! –  Ci guardammo negli occhi io e Shiki, non stavamo capendo niente.
 Merodi era sposata? Con chi? La confusione nella mia testa stava aumentando.
- Meglio avvertire Kaname che dici? - Chiesi a Shiki, mettendo una mano nel letto.
- E devo lasciarti solo? Kaname mi uccide, devo solo avvertirlo in caso di urgenza. - Rispose lui guardandomi.
- Questa è un urgenza si sta svegliando e la prima persona che vorrà vedere di certo non siamo io e te ma bensì Kaname, riesco a gestirla, tanto verrà Kain prima o poi. –  Replicai facendoli pressione per andare dal nobile Kaname.
- Ok corro subito. - Prese la giacca e corse verso la porta. Mi fidavo di Shiki.
- Er-ena. –

Diceva  qualcosa di strano non la capivo, era in stato di trans o no?  
Stava sognando o ricordando qualcosa molto probabilmente.
Sei difficile da capire in questi casi Merodi.
Ad un certo punto mi prese la mano.
- Merodi? Che vuoi fare? - Mi strinse la mano in modo affettivo, era fredda.
Molto fredda nonostante tutte le coperte che gli avevo messo. – Stai ricordando qualcosa vero? Cerca di dirmi qualcosa, Kaname sarà presto qui. - Dissi provando a rassicurarla.
- Ka-name salvati! – Quella frase mi fece venire un senso di paura.
- Il nobile Kuran è salvo, ti sta aspettando sai? - Replicai, tenendole la mano, forse stava rivivendo la battaglia.
- No! Kaname è stato ferito non è salvo! Mi stai dicendo una bugia! - Si mise ad urlare mentre la stanza cominciò a tremare.
Non era nuovamente in lei. La guardai meglio, aveva aperto gli occhi, ed erano neri,che gli stava succedendo adesso?
- Il nobile Kuran sta per arrivare, non temere, lui ti viene a fare visita! – Esclamai, mi avvicinai per provare ad abbracciarla, ma il risultato fu che mi scaraventò al muro. – Hay,M-Merodi rientra in te! - Dissi alzandomi da terra. – Kuran sta arrivando non ti sto mentendo lui è vivo. - Non sapevo più che dirle, stava ancora tremando tutta la stanza e anche la casa. Tremava più forte di prima. E forse anche quei vampiri ci avrebbero sentito. E io non potevo difendere Merodi in quelle condizioni.

- Ichijou che sta succedendo!? - Chiese Aidou entrando dalla finestra.
- Merodi non è in se, non riesco a controllarla, ma perché sei entrato dalla finestra? - Chiesi, ci stava la porta.
- Fuori ci sono lastre di ghiaccio alte  che coprono quasi tutte le entrate, l’unica finestra ancora non ghiacciata era questa, che gli prende? - Chiese lui guardandola in quella situazione.
- Non so, dice che Kaname è ferito e non mi crede, non mi fa neanche avvicinare. - Risposi io ancora scosso dalla botta. Provai ad avvicinarmi ancora, alla fine creo una muro di ghiaccio dalla mia parte.
- Merodi, sono Aidou, Kaname è vivo mi ha detto che è qui vicino. - Disse Aidou avvicinandosi cautamente.
- NO! Il mio Kaname è stato ferito gravemente! - Rispose lei piangendo.
 La situazione ci stava sfuggendo di mano, non riuscivamo a calmarla.
Era incontrollabile.

Cercavamo  di avvicinarsi a lei, ma ad ogni tentativo lei ci sbatteva contro il muro, di questo passo ci avrebbe uccisi involontariamente.
Ogni botta era sempre più forte. La sua forza triplicava sempre di più. Era insostenibile quella situazione. Eravamo a terra senza forza.
- Ichijou, non mi va di morire così, preferisco gli schiaffi si Kaname. -  Disse Aidou sorridendo.
- Dov’è Kaname? - Chiesi tenendomi una mano sul fianco.
- Stava arrivando, questo posto è piuttosto lontano dall’accademia. - Rispose Hanabusa cercando di rialzarsi.
 Sentivo dei rumori da sotto, che i vampiri ci avevano trovato? Eravamo spacciati in questo caso.
- Ichijou senti anche tu? Non siamo in grado di difenderla, siamo privi di forze! - Replico Aidou appoggiandosi alla sedia.
- Crea qualcosa con il ghiaccio non devono entrare. - Risposi alzandomi faticosamente.

Aidou fece come gli ho detto, ma era troppo tardi la porta si apri di colpo.
Eravamo nei guai se erano quei vampiri.
 Non riuscivo a vedere nulla, poi ad un tratto sentimmo una voce.
- Ragazzi dove siete? - Senti la voce, era quella di Kain.
 Che fortuna era lui.
Erano arrivati, uscimmo a fatica da dietro la porta. – Ho dovuto sciogliere tutto quel ghiaccio. - Disse lui aiutandoci a sorreggerci, di li a poco arrivarono Zero ed Erena.
- Kain aiutaci a far sciogliere di nuovo il ghiaccio. – Disse Erena mentre mi sorreggeva.
- Che ci fai qua Zero? – Chiese Aidou mentre Zero lo portava sotto.
- Ti salvo la pelle, o preferisci diventare un ghiacciolo? – Chiese Zero mentre iniziava a scendere le scale con Kain davanti per sciogliere il ghiaccio.
- Merodi, basta calma! - Era la voce del nobile Kaname, si affrettò ad avvicinarsi a lei con velocità, si mise nel letto dove dormiva Merodi. – Calmati, qui ci sono io. - Disse il nobile Kaname abbracciandola.
- Ka-name. - Disse lei, subito dopo tutto la stanza non tremava più, il ghiaccio era sparito. Tutto si era calmato.
- Si sono Kaname, non ti lascio più sola promesso. - Rispose lui accarezzandole i capelli. Vidi in lei un cambiamento, i suoi occhi tornarono rossi. Ci guardò tutti, non capiva niente.
- Che è successo? Perché siete feriti ragazzi? - Chiese lei. In quel momento non era lei,  non poteva ricordarsi tutto.
Non l’aveva fatto apposta a ferirci.
 
Era spaventata, e ciò che le dicevamo, lei le prendeva come bugia.
Ha passato una vita brutta insieme ad Erena.
- Ragazzi potete andare, fra poco fate salire Erena, lasciateci soli. - Disse il nobile Kuran. Noi obbedimmo senza fiatare, scendemmo sotto, la casa era sotto sopra.
- Erena ha detto, Kuran che tra poco puoi salire. -  Disse Shiki, era sopra con noi.
- Si è svegliata? Devo raccontargli tante cose. – Vedevo la sua felicità, era sollevata della notizia.
 Merodi si era svegliata, non nel migliore dei modi ma si era svegliata.
- Si è svegliata abbastanza turbata, devo dire, mi fa male tutto il corpo. - Risposi mettendomi nel divano.
- Ti curo io nel mentre aspetto. - Replico Erena prendendo il kit di pronto soccorso.
Zero intanto si era appoggiato alla finestra e guardava la piccola Erena mentre mi fasciava la ferita. Tra loro due molto probabilmente era successo qualcosa.
- Dimmi una cosa, Shu perché si era innamorato di voi? - Chiesi guardandola mentre mi curava.
- Non saprei darti una ragione valida, era l’unico uomo di famiglia, dopo la morte di nostro padre, voleva entrambe, era morboso nei nostri confronti, all’inizio avevamo pensato che fosse solo troppo protettivo perché ora era lui il capo famiglia, ma poi … - Rispose lei fasciandomi un braccio.

Aveva lasciato la frase in sospeso, quindi c’era altro nel loro passato.
- Posso farti una domanda? Merodi era sposata con qualcuno? - Chiesi ad Erena, lei si fermò e mi guardò stupita della mia domanda.
Che lei sapesse qualcosa del marito di Merodi? Non me la stava raccontando giusta Erena.
- Erena dovrai dirglielo prima o poi. – Disse Zero avvicinandosi, poggiando una mano sulla spalla di Erena.
- Merodi e-era sposata con Kaname, ma Shu lo attacco gravemente e gli cancellò tutta la memoria. – Rispose lei mentre stringeva la mano di zero.
Ero rimasto sconvolto, Kaname aveva una moglie, Shu l’aveva ferito e lui non si ricorda niente?
 Se avrebbe ricordato tutto, non osai immaginare  quali pene avrebbe passato Shu.

 
( POV’S KANAME )

Ero arrivato appena in tempo.
“ Cosa poteva succederti se quei vampiri ti avessero di nuovo attaccato oppure se direttamente Shu, con il suo corpo ti avrebbe trovato? Non me lo sarei mai potuto perdonare. Hai avuto coraggio a scatenarti in quel modo. Ho avuto timore di perderti, eri fuori controllo dolce Merodi. ”
- K-Kaname, ho fatto un brutto sogno. - Disse lei staccandosi dal mio petto.
- Che sogno hai fatto? - Chiesi io accarezzandole il viso, mi manca sentirla vicino a me.
- H-ho sognato che Shu ti aveva ferito gravemente. - Replico lei abbassando lo sguardo.
- Era solo un sogno, io sono qui con te. - Dissi facendola coricare, mi misi con la testa sopra il suo seno, volevo sentire il cuore battere.
- Kaname, quel sogno era reale però. - Continuò a parlare. Non mi interessava in quel momento di Shu, volevo stare con lei quella notte.
- Ma sto bene, Shu non mi ha ferito sto bene. -
- Non ora, mille anni fa, Shu ti ha ferito stavi rischiando la vita. - Replico lei, quelle sue parole mi stavano facendo venire dei dubbi, non capivo.
- E-eri sp.. - Non riuscì a finire la frase, mi mise la mano sopra i capelli.

Non sapevo in quel momento cosa voleva dire.
Finalmente si stava ricordando della sua vita?
Oppure si ricordava solo qualche frammento per lei importante.
 La sentivo agitata, e il suo cuore batteva forte.
Mi sollevai da sopra di lei, per portarmi vicino alle sue labbra, volevo solo lei in quel momento.
Merodi prese l’iniziativa e mi baciò.
Sembrava un bacio bramato da molto tempo, era così travolgente, sentivo che le mancava qualcosa.
E quel qualcosa era nascosto in quella frase che voleva dirmi, ma si tratteneva.
Ad un tratto sentì il viso bagnato, che gli prendeva?
Stava nuovamente piangendo, sentivo le sue lacrime sopra di me.
Mia dolce Merodi, che ti prende perché piangi così?
 Sono qui vicino a te. Cosa ti preoccupa così tanto?

- Merodi, perché piangi? - Chiesi guardandola dagli occhi, lei abbassò lo sguardo.
- Non ti ricordi niente di me? - Chiese lei, che voleva dire, mi sorprese quella domanda.
Io conoscevo già Merodi mille anni fa?
- No, dolce Merodi, non so cosa vorresti dire. - Mi guardò negli occhi, li vedevo tristi, ma sembravano occhi che stavano sperando qualcosa di buono
- Mi c-chiamavi sempre Dolce Merodi. - Rispose lei intimidita, mi stava nascondendo qualcosa, non capivo se era bene o male.
Nascondeva le cose bene.
Mise le mani dentro la giacca che aveva indossato durante la battaglia.
Uscì fuori una catenina. – Non tela ricordi questa? - Chiese lei.
- No purtroppo non mi ricordo, c’entra Shu vero. – Dissi io,  volevo aiutarla ma non sapevo cosa significasse quella catenina. La vedevo confusa.
- Non ho le forze per farti ricordare quella parte della tua vita che ti manca. -  Disse lei, si avvicinò al mio collo, aveva sete, non mi opposi lei era l’unica persona che poteva bere il mio sangue per me.

Dopo poco, sentii che lei mi metteva la catenella al collo.
Toccai la catenella e poi sentì il ciondolo, lo guardai e miei occhi si fermarono su di esso.
- Merodi, dimmi la verità, non voglio che mi tiene le cose nascoste. - Risposi prendendola dalle mani, era bello stringere quelle mani, mi trasmettevamo una sensazione di piacere immenso.
- T-tu sei colui che ho s-sposato! – Esclamò lei abbracciandomi e piangendo allo stesso tempo.
Mille anni fa avevo sposato la ragazza che adesso stringevo tra le braccia e amavo, e non ricordavo niente di lei.
Non ricordavo questa parte della mia vita.
La strinsi forte a me, non volevo farla scappare, la volevo veramente anche se non mi ricordavo della nostra vita passata, io l’amavo, mi sono innamorato di lei dal primo momento che aveva messo piede qui.
- Shu quel maledetto mi ha cancellato i ricordi di te, ora capisco perché sentivo piangere il tuo sangue, quella melodia. - Dissi baciandola nuovamente.

“ Te la farò pagare Shu per quello che mi hai fatto a me e a chi tenevo di più veramente. ”
Mi fermai di colpo, avevo una domanda da fargli.
Lei mi guardò aveva la camicia da notte sbottonata davanti, in fondo era mia moglie, anche se avevamo perso degli anni, Merodi era sempre mia, potevo guardarla quanto volevo.
- Quel libro antico che hai letto, l’avevo scritto nell’ultima battaglia che avevamo vinto, ho scritto io quel libro prima di dormire per altri mille anni. - Mi confessò lei stringendomi. – Lo chiesi al mio autista di fartelo portatelo prima del mio risveglio, per farti ricordare. - Disse lei appoggiata al mio petto.
-Si ricordo, ho trovato il libro dietro la porta, mi chiedevo cosa ci facesse lì. - Risposi cercando di ricordarmi della nostra vita passata insieme.
- Ora sai che quella leggenda si riferisce a me, ad Erena e a Shu, ma non mi ricordo altro, non mi ricordo perché siamo in conflitto non mi ricordo di niente! - Esclamò lei,stava entrando nuovamente in panico, non si stava più controllando. Cominciava a tremare come prima.
 - Erena, mi ha detto tutto ciò di voi, non devi preoccuparti, tu piuttosto devi riposare adesso, ti serviranno energie per la tua, anzi la nostra battaglia, perché non ti lascerò combattere da sola né tu né Erena sarete sole. - Risposi io rassicurandola, sentivo quel suo profumo, nuovamente.

Era lo stesso della prima volta quando rimanemmo soli nella mia stanza.
Il mio corpo stava cominciando a pulsare, avevo bisogno di lei, del suo sangue, e soprattutto del suo corpo. Cominciavo a non trattenermi più. Intravedevo il suo corpo.
- Voglio chiedere ad Erena, di raccontarmi tutto, mi serve ne ho bisogno. - Disse lei provando a scendere dal letto, ma la trattenni dalla mano.
Non volevo che se ne andasse, doveva stare con me in quel momento.
– Kaname, che ti prende? - Chiese lei guardandomi, i suoi occhi mi facevano perdere il controllo, volevo assaporare di nuovo il suo sangue.
- Sta qui con me, non andare sotto. - Risposi facendola coricare nel letto.
 Mi avvicinai al suo collo, avevo di nuovo quell’istinto, bramare il suo dolce sangue.
Spostò i suoi bellissimi capelli, per farmi intravedere il collo, non si oppose anche se era stanca e senza forze, lei voleva che bevevo il suo sangue.

Leccai il suo collo, e poco dopo i miei canini da vampiro succhiavano il suo sangue.  
Non mi fermai solo a bere il suo sangue.
Quella notte solo io e lei sapevamo cosa stavamo facendo e le stelle insieme alla luna ci facevano da testimone.
Mia dolce Merodi, non ti perderò nuovamente oramai sei solo mia.

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Capitolo 8
*** Primi Sospetti - Le Parole di Shu ***


Primi Sospetti -Le Parole di Shu!

Come potevo pensare che mio fratello gemello mi avrebbe trovato così presto?
“ Molto probabilmente era per il nostro legame di sangue … è stato questo fattore che ti ha portato fin qui? ” Pensai dentro di me,  ma sta volta non potrà togliermi di nuovo la felicità che avevo ritrovato.
 Adesso mi ricordavo tutto quanto, posso anzi possiamo batterlo.
- Perché ti sei avvicinata a Shu, poteva ucciderti con una semplice mossa… - Disse Erena ancora spaventata per il gesto che avevo fatto poco fa, di certo non era l’unica a essere in quello stato.
 In particolare Kaname era diventato nervoso, ma nonostante il peggio fosse passato non riuscivo a dirgli nessuna parola per calmarlo.
- Non so cosa mi sia preso, era come se qualche cosa controllava il mio corpo, ma non ti preoccupare sorellina, ora tutto e passato. - Risposi cercando di rassicurarla.

Ma infondo, non sapevo il motivo per il quale ero andata verso di Shu, poteva uccidermi davanti a tutti, come tanto tempo fa.
- Dovremmo attuare un piano prima che lui ci attacchi, potrebbe trovare degli alleati e allora le cose si metterebbero male per noi. - Intervenne Zero entrando dalla porta e guardandoci in un modo che non aveva mai fatto prima.
- N-non penso che riesca a trovare degli alleati molto velocemente almeno che non li abbia da prima, ma non so cosa stia aspettando per attaccarci. -  Borbottò Erena con una voce sottile.
- Sta aspettando quella notte di mille anni fa, cade nel giorno in cui dovevo sposarmi, la luna rossa. -
- Si mi ricordo quella sera ero con il mio amato. - Ribatte lei guardando fuori dalla finestra. La mia sorellina aveva sofferto molto per la perdita del suo uomo.
Guardai  Zero, non sapevo come interpretare il suo sguardo, era geloso o era preoccupato? In certi momenti quel ragazzo era difficile.
Quella settimana diventò molto pesante, non solo per gli altri ma anche per me, non riuscivo più a controllarmi: alcune volte stavo male, altre non potevo toccare gli oggetti che li rompevano.
Non riuscivo a fare niente.

Volevo sempre più sangue era come se la mia gola si seccasse subito.
- Su prova a bere questa. - Disse Zero appoggiandomi il bicchiere sul tavolo con accanto la pastiglia. La odiavo faceva schifo.
- Non la voglio, mi fa schifo e neanche mi calma, preferisco bere il mio sangue che quella cosa che artificiale! - Esclamai buttando il bicchiere a terra. - C- cosa mi prende?  Non ho mai reagito così, scusa Zero… Non volevo. - Dissi vergognandomi di ciò che avevo fatto e mettendomi una mano sul volto per coprire gli occhi.
- Ormai ci sono abituato con Aidou, lo fa spesso e volentieri. – Rispose l’albino raccogliendo il bicchiere di vetro e portando i resti in cucina.
- Ti sei mai chiesto, come mai ci sei anche tu dentro questa storia? - Chiesi guardandolo attentamente.  –Cioè come mai proprio tu un livello D sei coinvolto con una storia di vampiri di livello S? -
- Parli come Kaname, detesto questo modo di parlare. - Rispose a tono sembrava irritato dalla domanda.
- Non nominarmi mentre non ci sono, lo odio. - Intervenne Kaname entrano dalla porta.
-Adesso ci sei quindi può nominarti Kanachan! -  Rispose Erena cercando di non farli litigare. –  Smettetela di fare i bambini voi due. - Continuò dandogli un colpo nelle spalle ad entrambi

- Hay! - Esclamai improvvisamente stringendo la pancia con le mani per i dolori.
- Sorellona che hai?! - Chiese preoccupata Erena avvicinandosi a me.
- N-non lo so, mi tira tutto e ho di nuovo sete. -
- Ti avevo detto di bere quella medicina! - Alzò un po’ la voce Zero.
- Stiamo calmi, uscite ci penso io, attenti che nessuno senta il mio sangue. - rispose Kaname sedendosi vicino a me, intanto Erena aveva preso Zero ed erano scesi giù.
- K- Kaname non posso farlo. -  Dissi io cercando di fargli capire che non era una buona idea.
- Non preoccuparti. - Disse mettendo il collo vicino alla mia bocca.
In quel momento non capivo più niente i miei denti di vampiro si ritrovarono dentro il suo collo, e lui non si oppose ma era felice di quel gesto lo percepivo dal suo sangue.
 -Che ti sta prendendo eh?  Non riesci più a controllarti? - Chiese lui con quel suo tono dolce e rassicurante. Non risposi ero concentrata a bere il suo sangue.
Ma in fondo aveva ragione non sapevo cosa mi stesse prendendo.
 - Sai benissimo che se fai un altro gesto come l’altra volta non te lo perdonerò mai . - Mi fermai un attimo guardai per un istante colui che tanto amavo.
- Non so che mi sia preso, scusami, il mio corpo rispondeva da solo, non lo farò mai più scusami. - Dissi appoggiandomi al suo petto.
La sete che avevo stava passando.

Kaname mi teneva stretta a se, come se fosse l’ultimo giorno che saremo stati insieme. Ma non sarà così,  questa volta saremo statti insieme per sempre.
Mancava meno di due settimane a quel giorno, ma molto probabilmente  Shu non avrebbe rispettato quella data. Sicuramente avrebbe attaccato prima, ma ora sapevo come agire e come comportarmi.
Ripensai al suo sguardo quando si era posato su di me.
Perché lui non era come nostra madre che rispettava ogni decisione mia? Perché si accaniva così tanto e perché non voleva che io o Erena ci sposassimo con gli uomini che amavamo? Shu perché sei cambiato?  
- Meglio che dormi non credi? – Disse Kaname mentre mi accarezzava i capelli.
- Non ne ho voglia, non ho tempo di dormire, se questi saranno i miei ultimi giorni con te allora me li voglio godere. - Risposi accarezzandogli il viso.
- Non saranno gli ultimi, staremo per sempre insieme… - Non finì di dire quelle dolci parole che Erena era entrata spaventata nella stanza.
- Ci stanno attaccando dei vampiri … dei vampiri ci stanno attaccando! - Urlò in preda al panico.

Io e Kaname ci alzammo subito dal letto, perché attaccarci così presto, mancavano più di dieci giorni alla luna rossa, che voleva Shu?
- Su ragazze venite fuori dalla tana! Il vostro fratellino non vuole uccidervi ora, vuole solo parlavi tranquillamente! – Esclamò lui da fuori la porta, sapevo che dietro a quelle parole c’era altro.
- Non andiamo, non mi piace cosa dice. - Disse Erena tenendosi dal braccio di Zero.
- Dovremmo andare, abbiamo tutta la casa circondata, ci serve un piano, adesso. – Dissi io cercando di capire quanti vampiri avessero circondato la casa.
- No, vuole che noi lo attacchiamo, vuole lo scontro adesso, tu ed Erena non andrete da lui.- Era la prima volta che sentivo queste parole da Kaname.
- Kaname tranquillo, non ci farà niente. – Dissi io, volevo vederlo in faccia, volevo parlargli.
- Hanno alzato bandiera bianca. – Disse Zero mentre spostava le tende per vedere la situazione fuori.
 Presi Erena dal braccio e la portai sotto, tramava come una foglia quando il vento la butta giù dall’albero.
- Su sorelline care, non fatevi pregare come sempre, uscite fuori. -
- Siamo qui. - Dissi aprendo la porta con dietro Erena.
- Oh eccole qui le mie due sorelline preferite. -
- Perché lui ne ha altre? - Rispose Erena guardandolo attentamente. – Che vuoi da noi, e che ci fanno tutti questi vampiri qui? - Chiese mia sorella vicino a me.
- Non li mandati io, avranno sentito qualche cosa di invitante che vorrebbero uccidere o mangiare. –

Quella frase per un istante fece immobilizzare il mio corpo, non ero mai stata così impaurita.
- Merodi ti ricordi quando nostro padre voleva che ci sposassimo? Infondo eravamo gemelli, ero felice della decisone presa con te, essendo Erena ancora piccola non la potevo sposare, tu eri la donna che volevo. - Disse lui guardandomi e avvicinandosi attentamente, sapevo che Kaname non sarebbe stato contento se lui avesse fatto qualcosa a me, avrebbe attaccato di punto e in bianco.
- Non toccare Merodi te lo proibisco! - Intervenne Erena mettendosi davanti a me.
“ NO! Erena non farlo! ” Pensai dentro di me, volevo gridarglielo ma le parole mi morivano in bocca.
- Tu hai preso un brutto vizio fin da piccola! Difendere tua sorella quando aveva torto, ecco perché è nata questa guerra! Solo colpa di Merodi! – Disse Shu mentre accarezzava il viso di Erena, quanto lo odiavo in quel momento, avrei voluto dargli un pugno e scacciarlo via, ma le sue parole mi avevano di nuovo bloccato, era come se il mio corpo non sapesse come reagire.
- Non è vero non è colpa sua!  Lei voleva una vita che non fossero legate a queste tradizioni della nostra famiglia! - Rispose Erena andando su tutte le furie e allontanando la mano di Shu con uno schiaffo.
- Ho detto stai zitta! - Disse furioso Shu prendendo Erena per un braccio e buttandola a terra.
“ Bastardo! ”  Provai a dire qualcosa ma non ci riuscivo.

Non riuscivo a difendere la mia sorellina, non riuscivo a fare niente e non capivo il perchè.
Subito dopo sentii delle mani stringere il mio corpo.
- Finalmente dopo tanto tempo ti ho di nuovo tra le mie braccia. - Avvertii il suo fiato sul mio corpo, vedevo lo sguardo di Kaname, era molto nervoso qualcosa lo stava tenendo fermo dal colpire Shu.
- L- lasciami subito, non hai il permesso di toccarmi! – Dissi mentre lui mi mise la mano sulla pancia.
- Non ti posso lasciare andare ora sei mia ti porterò via da questo posto, dove non ti trovi bene. -
- Mai questo è il mio posto e io resto qua! - Esclamai dandogli una gomitata nella pancia per poter fuggire dalle sue braccia.
- Grr, che tu sia maledetta Merodi! - Disse lui tenendosi la mano nella pancia.
- Vattene via di qui, non sei il benvenuto! - Intervenne Kaname stringendomi tra le sue braccia, intanto zero aveva preso in braccio Erena, si era fatta male per la caduta.
- Ti toglierò tutto ciò che hai e che presto avrai e che neanche Merodi neanche lo sa, non le rivedrai! - Rispose lui, che voleva dire con quelle parole?
Kaname mi guardò attentamente, e Shu scappò via con i suoi seguaci.
- Stai bene, mia dolce Merodi? - Chiese Kaname dolcemente.
- S-si ho avuto solo paura, non riuscivo a muovermi, non sapevo difendermi, perdonami. - Dissi quasi in lacrime tra le braccia di Kaname.
Con lo sguardo cercai Erena e Zero, ma non li vidi erano già rientrati nella villa.
 

( POV’S ERENA )

“ Quel maledetto mi ha stesso con un colpo solo, me la pagherà questa volta seriamente lo distruggo! ”  Pensai dentro di me mentre stringevo la maglietta di Zero.
- Perché non sono forte? – Chiesi senza nemmeno accorgermene, ero incazzata nera come al solito non ero riuscita a proteggere la mia sorellona.
- Tu sei forte, solo agisci troppo di impulso. – Disse Zero mentre apriva la porta con un calcio e con un altro la richiudeva.
Eravamo entrati nella sua, anzi forse avrei dovuto dire nostra camera, mi ero praticamente trasferita da lui.
Con delicatezza Zero mi appoggiò sul letto e poi prese il kit medico.
- Vediamo un po’ la ferita che ti sei fatta. -  Disse lui mentre prendeva la garza e il disinfettante, teneva gli occhi bassi e non capivo il perché.
Zero aveva un comportamento strano da quando io e Merodi quella mattina avevamo parlato del nostro passato e dei nostri fidanzati. “ Zero non mi dire che tu sei geloso di un uomo che ora non c’è più… ” Pensai dentro di me.
- Non mi sono fatta niente, un piccola botta tranquillo. – Dissi io alzando le mani e agitandole, non volevo che si preoccupasse.
- Erena … Non mentire l’odore del tuo sangue si sente ad un miglio di distanza, Shu ti ha ferito  con le unghia e ti ha fatto sanguinare il fianco, me ne sono accorto. – Disse Zero mentre iniziava a sbottonarmi la camicia.
- Non è vero! Zero è solo una piccola botta! Su non fare così… - Dissi io in preda al panico, perché cavolo quel ragazzo mi faceva arrossire e scopriva tutto quello che avevo.
- Non dirmi che ti imbarazzi a farti spogliare da me… - Disse in un sussurro con voce roca accanto al mio orecchio.
- Ma che vai a dire!?  - Dissi io diventando rossa in viso ricordando quello che la notte succedeva e diventando ancora più rossa in viso.
- Bene allora fatti medicare. – Disse finendo di aprire la camicia e lasciandomi in gonna e reggiseno, poi iniziò a guardare il mio fianco.

Cavolo aveva ragione, Shu mi aveva ferito mentre mi spingeva a terra.
Lo vidi mordersi il labbro e poi iniziare a pulire la ferita. “ Zero ….” Dissi il suo nome  nella mia testa mentre cercavo di sopportare il dolore che il disinfettante procurava.
- Tu lo amavi tanto? – Chiese poi mentre finiva di curarmi la ferita.
- Si, ci siamo amati tanto. – Risposi io mentre alzavo lo sguardo al soffitto, non volevo che mi vedesse con gli occhi lucidi.
- E se lui fosse ancora vivo … - Iniziò Zero, ma non riuscì a finire la frase che io gli presi il viso tra le mani.
- No, Zero lui è morto e non tornerà mai più… lo so…  soffro ancora parlano di lui perché era una persona alla quale volevo molto bene, ma ormai lui non c’è più da tanto tempo … gli vorrò sempre bene, ma ormai il mio cuore, la mia mente e il mio corpo  ed io vogliamo stare con te. -  Dissi io cercando di trattenere le lacrime.
- Erena … perdonami se ti ho fatto pensare a cosa brutte, mi spiace …ma armai tu sei importante per me e io non voglio perderti… - Disse  Zero posando una mano sulle mie.
- Nemmeno io ti voglio perdere… - Dissi avvicinandomi a lui e baciandolo.
- Ragazzi… non vorrei disturbarvi ma… ok…Torno più tardi. – Disse Ichijou mentre di corsa chiudeva la porto tutto rosso.
- La prossima volta mettiamo il cartello occupato non disturbare. – Disse Zero che ancora guardava in direzione della porto per essere stato interrotto.

Io inizia a ridere, in fondo aveva ragione, non era bello essersi interrotti durante un bacio.
- Su, sta notte sono tutta tua  pensa. – Dissi io accarezzandogli il volto.
Lui sorrise e dopo avermi dato un veloce bacio continuò a medicarmi la ferita.
Poi dopo essermi rimessa la camicia uscimmo fuori dalla stanza e andammo verso le scale.
- Ichichan che cosa ci volevi dire e ti prego non pensare male. – Dissi io avvicinandomi a lui.
- Ah  piccola Erena tranquilla, comunque Kaname ci ha riuniti tutti di sotto, vuole comunicarci qualcosa di molto importate. – Rispose Ichijou ancora rosso in viso per quello che aveva visto prima.
- Bene andiamo! – Dissi io sorridendo e prendendo la mano di Zero e scendendo le scale.
- Ei aspettatemi! – Disse il biondino seguendoci a ruota, poi dopo poco arrivammo nel salone dove tutti ci stavano aspettando.
Notai che tutti quanti si girarono quanti verso me e Zero, iniziai a tremare leggermente.
In quel momento Zero mi strinse a se e iniziò a lanciare varie occhiatacce contro tutti quelli che ci guardavano male.
- Bene, ora che siamo tutti possiamo iniziare la riunione. – Disse Merodi seduta vicino a Kaname.

Notai lo sguardo di Ruka diventare ancora più arrabbiato e tra me e me sorrisi di gusto.
- Come avete visto, ormai la villa non è più un posto sicuro, dobbiamo cambiare casa. – Disse Kaname iniziando a guardare tutti negli occhi.
- Non sarebbe più ovvio che solo una se ne andasse. – Disse in quel momento Ruka girando lo sguardo verso la finestra.
- No! Ruka lo sai bene il perché, Merodi ed Erena sarebbero esposte troppo al pericolo. Ci sposteremo tutti quanti. – Disse Kaname mentre lanciava una occhiataccia a Ruka per la sua insolenza.
- Penso che siamo tutti d’accordo, ma ora la questione è dove andremo? – Chiese Kain mentre iniziava a chiudersi la giacca.
- Ancora non lo abbiamo deciso, ma quando saremo li ci dovremmo comportare come degli esseri umani e non dovremmo usare i nostri poteri, solo in caso di difesa. – Disse Merodi mentre stringeva la mano di Kaname.
- Potremmo… - Iniziai a dire io ma poi mi bloccai per lo sguardo che Ruka mi rivolse, era piano di odio e non capivo il motivo.
- Io conosco un posto che potrebbe essere perfetto per nasconderci. – Disse in quel momento Zero, mentre con uno sguardo fulminava Ruka.
- E dove in un covo per gli Hunter? – Chiese Ruka mentre si alzava.
- Si, è una casa che noi Hunter utilizziamo come base, è abbastanza lontana dalla scuola e inoltre è l’unico posto in cui Shu non ci andrebbe a cercare. – Rispose  Zero.
- È vero! Inoltre se limitiamo l’uso dei nostri poteri quel luogo sarebbe perfetto per nasconderci. – Aggiunsi io mentre stringevo a me il braccio di Zero.
- Bene è deciso, prendete le vostre cose, partiremo subito. – Disse Kaname mentre si alzava con Merodi.
- Ma Kaname è ancora giorno. – Disse Rima guardando dalla finestra.
- Come ha detto Merodi ci dobbiamo comportare da umani, quindi ci muoveremo di giorno. – Dissi io sorridendo e salendo su, poi guardai Kaname, mi sorrise come per ringraziarmi e alla fine insieme a Zero andammo verso la nostra stanza.
   

Angolo Autrici:
Hello Fans! siamo tornate con un nuovo capitolo, si lo so, mi vorrete tirare tanti pomodori, oppure delle rose con delle spine? a voi la scelta, ma un consiglio non tiratemi niente, abbiate pietà di me, mi sono messa a giocare con un gioco, e mi sono dimenticata la fiction, perdonate questa povera smemorata. comunque tralasciando questo problemi, ho ricevuto da una lettrice delle fan art per adesso ne metto una poi nel prossimo capitolo metto la seconda. Rinnovo nuovamente i miei ringraziamenti per coloro che hanno messo la storia tra ricordate, preferite e ringrazio Inori per le sue FanArt bellissime, io e Ely andiamo in overdose appena le vediamo, questo ci dimostra quanto la nostra storia piaccia a voi. adesso buona lettura cari vampirelli! ci vediamo nel prossimo capitolo! un bacio.


 

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Capitolo 9
*** Si trovano le prime risposte - La cosa più imperdonabile del mondo ***


Si trovano le prime risposte - La cosa più imperdonabile del mondo



( POV’S ERENA )

Uffa!
Possibile che quei due ancora non scendono?
Erano passate quattro o cinque ore da quando Kaname e Merodi si erano rinchiusi nella stanza e non erano ancora scesi.
Camminavo avanti e indietro per la stanza, stavo diventando nervosa.
 Zero e Ichijou mi guardavano impauriti, riuscivano a vedere un aura di preoccupazione intorno a me.

- Erena, abbiamo appena finito di sistemare, non rompere anche tu qualcosa. - Disse Ichijou sorridendo insieme a Zero.
Li avrei uccisi a quei due che confabulavano.
Che mi interessava della stanza che era sistemata?
Avevo i miei pensieri rivolti a Merodi e a Kaname, che non scendevano, e non sapevo  cosa stessero combinando.
- Vedi che saranno per i fatti loro, non scenderanno mica subito eh. - disse Zero guardandomi con un sorriso malizioso. 
Lo odiavo quando lo faceva, non doveva farlo! Perché dentro di me iniziavano a crearsi pensieri poco casti e questo non era buono per il mio povero auto controllo.
- Caro dolce Zero, loro due non fanno quello che pensi. - Intervenni in loro difesa anche se, non sapevo la verità.
- Merodi non lo farebbe ma Kaname … Ci metto la mano sul fuoco che lui, avete capito no? -  Intervenne Ichijou imbarazzato, stava immaginando qualcosa.
- Qualcosa mi dice che ti imbarazza dirlo. - Replico Zero per farlo innervosire.
- E sentite voi basta, quello che fanno i due sposini sono cavoli loro, ma voglio che scende Merodi. - Dissi puntando i piedi in avanti.
Stava passando un’altra ora, e mi stavo agitando ancora di più.

– Ma perché non scendono!? - Gridai in preda al nervoso di aspettare.
- Chi deve scendere? - Chiese una persona dietro di me, sorrisi.
Mi girai verso di lei, era proprio la mia Merodi, aveva una veste da notte  con sopra una vestaglia, si era cambiata prima di scendere.
Non ci pensai due volte ad abbracciarla.
- Mi hai fatto spaventare o temuto il peggio! - Risposi quasi con le lacrime agli occhi, dietro di lei vidi Kaname, era serio ma vedevo che in realtà era felice. – Stai bene vero? Ti sei ripresa? - Chiesi mentre la controllavo in tutto il corpo, si mise a ridere.
- Erena sto bene calmati, Kaname mi ha dato un po’ del suo sangue, sto benissimo ora. - Disse Merodi con un sorriso sulla bocca, era il suo primo sorriso vero.
- Mi sa che ti ha dato altro.. -  Intervenne Hanabusa seduto nel divano, Kaname lo guardò male, era pronto a dargli uno dei suoi schiaffi. – Cioè ti ha dato altro sangue intendo eh. - Si corresse subito diventando rosso.
- Merodi si è ripresa perfettamente, non ha più nessuna ferita. - Disse Kaname accarezzandole la testa.

“ Qui gatta ci cova, avevano fatto qualcosa loro due,  soprattutto Kaname! “ Pensavo nella mia testa.
- Erena, mi devi raccontare tutto, mi ricordo solo di Kaname, ma non di Shu e di quello che successe mille anni fa, non ricordo la mia famiglia. - Disse Merodi prendendomi dalle mani.
- Facile, tu, Shu e Erena, eravate dei fratelli. - Intervenne Zero.
Non aveva mai fatto così, qualcosa gli dava fastidio.
Forse voleva rimanere solo con me.
- Come ha detto Zero, noi tre siamo fratelli, siccome Shu era l’ultimo uomo della famiglia, il suo proteggerci si trasformò in amore, ma poi divenne ossessione nei nostri confronti e per questo ci desiderava sempre di più. - Spiegai guardandola negli occhi.
- Scusa è il nostro cognome quindi qual è? Buraddo? Non sto capendo niente. - Rispose lei confusa, mentre ogni tanto rivolgeva lo sguardo a Kaname e diventava rossa.
- Il cognome originale della nostra famiglia lo porti tu, io sono nata due anni dopo di voi. - Dissi cercando di capire il significato dei loro sguardi.
- Tu sei la mia piccola sorellina! - Esclamò lei stringendomi forte.

Era tornata la Merodi di prima, era lei di nuovo, come quando eravamo piccoli.
- Invece Shu cambiò totalmente nome e tutto il resto, quando seppe che tu e Kaname vi dovevate sposare, lui non era felice, si oppose in ogni modo, scatenando liti continue in tutta la casa. - Risposi guardando Kaname, c’entrava anche lui.
- Si mi ha detto che ero sposato con lei, ma non mi ricordavo niente, per colpa di quel bastardo. - Intervenne Kaname sedendosi vicino a Merodi.
- Aspetta Kaname tu eri sposato con Merodi!? - Domandò Aidou guardandolo stupito.
- Si, loro due già si conoscevano tanto tempo fa, come io mi dovevo sposare con il ragazzo che amavo. - Dissi cercando di farglielo capire.
Zero si girò verso di me con uno sguardo scioccato.

- Scusa, tu e Merodi vi dovevate sposare. Merodi si è sposata e il tuo amato? - Chiese Zero avvicinandosi a me, lui poteva capire, aveva perso come me le persone che amavo di più al mondo.
- Rido Kuran, che era alleato di Shu in quel periodo, lo uccise sotto i miei occhi. - Confessai senza aver timore. – Mi ha difeso prima di morire, ha dato la sua vita per me, lui per me era tutto, in quel tempo. - Dissi rivolgendo lo sguardo a Zero, per me adesso Zero era tutto, era quello che desideravo: trovare qualcuno che mi facesse stare felice.
- Ora mi è chiaro tutto, cioè ricordo qualcosa, ma non tutto, stavolta elimineremo Shu per sempre! -Esclamò con grinta Merodi, non aveva mai fatto così, prima che si ricordasse della nostra vita.
- Ho una sorellina che bello! - Disse lei abbracciandomi, che strana sensazione, la sua melodia era felice, aveva ritrovato la sua pace interiore? Kaname l’aveva aiutata davvero.
- Ehi voi due finito tutto, voglio che vi risposate. - Dissi sorridendo, Merodi era diventata rossa. Dopo tanti anni rivedere chi ami doveva essere una sensazione bellissima.
- N-non dire stupidate Erena. - Balbettava Merodi rossa in viso. – Però non voglio addormentarmi nuovamente per altri mille anni, per poi non ricordarmi chi sono. - Confessò lei stringendo le mani del suo amato.

- Voi due non vi addormenterete più, è una mia promessa. - Disse Zero sorridendomi.
 Oh Zero sei davvero così premuroso nei miei confronti e anche in quelli di Merodi. 
Non vuoi che mi addormento per sempre.
Neanche io lo voglio, perché intendo trascorrere la mia vita insieme a te per sempre, costruirci una famiglia, sposarci, avere dei bambini, questo mio sogno lo voglio realizzare con te al mio fianco.
- Stavolta do ragione a Zero, finita la battaglia voi sarete con noi per sempre. - Disse Kaname notavo la sua felicità, notavo tutto di loro due.
Era come mille anni fa quando si sono sposati e io ero al loro affianco, eravamo felici.
- Non voglio interrompere niente, ma mi servirebbe una stanza, avrei bisogno di dormire. - Intervenne Zero, inaspettatamente, aveva bisogno di sangue sicuramente, non avrebbe mai fatto così.
- Ichijou, Aidou scusatemi non era mia intenzione uccidervi. - Disse Merodi rivolgendosi a loro due notando le bende.
- Figurati a tutti capiterebbe, non eri in te, tranquilla Merodi. - Rispose Ichijou sorridendole.

 Aidou invece annui solo, era rassegnato, quel povero ragazzo le prendeva da tutti. Perfino da una donna.
 In questa casa eravamo al sicuro per il momento, ero convinta che Shu, nostro fratello,  stesse progettando qualcosa.
Perché attendere ad attaccarci che aveva in mente? Voleva farci cadere in qualche trappola? Dovevo cercare di entrare nella sua mente, adesso toccava a me difendere Merodi e farle vivere la vita che desiderava insieme a Kaname.
- Non te lo permetterò.. - Disse lei guardandomi, aveva capito tutto di quello che pensavo.
- Tu non capisci, mi hai sempre difeso e ci hai sempre rimesso la vita, e in ogni combattimento sei sempre più stanca. -  Dissi cercando di farla capire che non doveva farmi cambiare idea.
- Non mi interessa, sono tua sorella maggiore, o insieme combattiamo o ti incateno a letto e o non ti faccio partecipare alla battaglia. - Replico lei, mi guardò negli occhi aveva una fiducia in me, non voleva che combattevo sola.
Ha ragione la battaglia e di tutte e due, ma io la difenderò costi quel che costi.

- Si è la nostra battaglia ce la faremo! - Esclamai fiduciosa, sapevo che questa volta potevamo vincere.
- Voi non siete sole, ci siamo noi e gli altri vampiri a proteggervi, chi tocca un vampiro e come se toccasse tutti i vampiri che voi frequentate, la battaglia è di tutti. - Udì quelle parole uscire dalla bocca di Zero, mi infusero ancora più coraggio.
Mi mise la mano nella spalla e mi guardò negli occhi.
Subito dopo salì in stanza era stanco, ma so che aveva qualcosa che non andava.
- Merodi dovresti riposare ancora un po’ andiamo. - Disse Kaname, portandola su.
Merodi stava aiutando Aidou a costruire intorno la casa una barriera di ghiaccio enorme, così da poter star tranquilli e riposare.
Dopo poco tutti se ne andarono nelle loro stanze a riposare.
Merodi era in braccio a Kaname, era troppo stanca aveva usato i suoi poteri per aiutare Aidou.
 Aspettai che tutti se ne andarono per intrufolarmi nella stanza di Zero.



( POV’S ZERO )

Non riuscivo più a stare sotto, la sete stava di nuovo aumentando, avevo bisogno di sangue.
Non resistevo più era impossibile per me, guardavo  Erena e bramavo il suo sangue.
 l’unica soluzione era quella di andare via, per non perdere il controllo.
Non volevo farle del male, di nuovo.
 Mi misi nel letto e sganciai la camicia, stavo morendo di caldo.
Poi la porti si aprì.

- Zero sei sveglio? - Chiese la piccola Erena, affacciandosi dalla porta.
- Non dovresti entrare nella mia stanza. - Risposi sgarbatamente, non volevo che mi vedesse in quelle condizioni.
- Non mi interessa io entro lo stesso. - Disse lei da piccola testarda.
- Ormai sei già dentro. -
- Mi sono preoccupata per te, che hai? - Domandò lei guardandomi il petto.
- Niente sono stanco, va a letto non preoccuparti per me. - Replicai girandomi nel letto.
Non volevo farle del male.

Era difficile per me accettare l’idea di averle bevuto il sangue. Soprattutto ora che so che lei è un vampiro di livello S.
Mi stavo vergognando per lei.
 Come poteva stare con un vampiro di livello D che perde il controllo facilmente?
Glielo dovrei chiedere prima o poi, ma dovevo avere il coraggio.
- Hai visto Kaname e Merodi, erano felici. - Disse lei cercando di cambiare discorso per farmi parlare.
- Si li ho visti, ma prima non percepivi niente, prima che scendessero? - Chiesi guardandola dalla coda dell’occhio.
- No, cosa dovevo percepire, volevo solo vedere Merodi come stava. -
- Niente, magari mi sono sbagliato, avrò dedotto male. - Continuai a guardarla.
 Era così bella, non riuscivo a sottrarre i miei occhi dalla sua bellezza.
Lei per me era tutto, sapeva farmi stare bene.
 
o amavo Erena e dovevo difenderla.
Magari finito tutta questa battaglia, le avrei chiesto di sposarmi.
No che vado a pensare, non si sposerebbe mai con uno come me.
- Zero voglio dormire con te stare. - Disse lei coricandosi nel letto vicino a me.
 Non dissi una parola al riguardo, non gli vietai di fare questo gesto, anzi ero ben contento, anche se non lo dimostravo.
- Tanto ti ci sei messa nel letto. -  Risposi a lei guardandole il collo, non mi stavo più trattenendo da un momento all’altro potevo morderla e bere il suo sangue.

Lei sorrise, poi pian piano si avvicinò a me.
- Erena… - Cercai di avvertila, ma lei mi ignorò.
Si avvicinò a me, poggiando la testa sul mio petto, mentre intrecciava le sua gambe con le mie.
D’istinto la portai più vicino a me, avrei tenuto a bada la sete per potermi godere quel momento.
Le accarezzai la schiena, indossava ancora la camicia di scuola. Scendendo arrivai alle sue gambe, non aveva la gonna, erano lisce al tatto.
“ Un attimo … “ Mi disse una voce nella mia testa, perché non aveva la gonna?
- Erena … - Dissi mentre la guardavo negli occhi.
- Non ho portato il pigiama, quindi per ora dormo così anche perché c’è caldo. – Disse diventando rossa in viso.
Non gli avrei detto niente, in quella stanza c’era troppo caldo.
Lei si strinse di più a me, dandomi un bacio sul collo.

-Oggi siamo intraprendenti. – Sorrisi malizioso, perché quella ragazza mi mandava in tilt e riaccendeva in me la sete?
Poi ad un tratto, sentì un leggero spostamento. Erena si era messe a cavalcioni su di me.
Mi alzai sui gomiti e la guardai, perché era così provocante?
Lei sorrise e mi baciò, ricambiai il bacio senza pensarci un attimo, la strinsi più forte a me in modo tale che i nostri corpi aderissero perfettamente.
Quando ci staccammo io mi avvicinai al suo collo, non potevo più trattenere la sete.
Erena non mi respinse, anzi mi avvicinò a lei ancora di più.
Le leccai il collo e poi la morsi, iniziando a bere il suo sangue. Poi venne il suo turno, non sapevamo che gli occhi nemici ci stavano guardando.
In quel momento a nessuno dei due importava, eravamo solo io ed Erena.
Sapevamo che stavamo facendo la cosa più imperdonabile del mondo, ma andava bene così perché eravamo io e lei.

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Capitolo 10
*** Problemi Interni ***


Problemi Interni

( POV'S ICHIJOU )

Quando Kaname mi aveva chiesto di andare a chiamare Erena e Zero non pensavo di trovare quei due in quello stato.
Ma infondo ero felice per la piccola Erena, finalmente poteva stare con chi voleva.
- Kaname cosa volevi dirmi? – Chiesi mentre entravo nella sua stanza.
- Uffa! Ichijou non so cosa portare! – Disse in quel momento Merodi mentre cammina per tutta la stanza prendendo abiti dall’armadio.
- Su Merodi, calmati siccome il luogo dove ci andremo è una baita meglio portasi abiti comodi e pesanti, ormai inizierà a cadere la neve. – Risposi io cercando di tranquillizzarla.
- Merodi su, finisci di preparare la valigia io intanto parlo con Ichijou di alcune cose. – Disse Kaname mentre mi faceva segno di entrare nel suo studio.
- Va bene amore mio. – Rispose Merodi mentre si calmava e iniziava a mettere tutte le cose in valigia.
- Allora Kaname di cosa volevi parlarmi. – Chiesi dopo essere entrato nello studio.
- Ichijou, hai notato come Shu ha abbracciato Merodi e le sue parole. – Iniziò Kaname mentre si appoggiava alla scrivania.
- Si, tu pensi che si riferisca… - Lasciai la frase in sospeso,  non avevamo elementi su cui basarci e conoscendo un po’ il nostro nemico, molto probabilmente lo aveva detto per farci entrare in crisi.
- Non lo so, ma dobbiamo aspettare ancora un po’ io non percepisco niente di preciso, potrebbe essere solo una sensazione, ma per il momento voglio che tu segua Merodi quando io non ci sono. – Disse Kaname mentre  si avvicinava alla finestra.
- Va bene Kaname, ma Erena? – Chiesi io, non avrei mai permesso che qualcuno le facesse qualcosa.
- Veglia anche su di lei, anche se penso che Zero non la lascerebbe per nessun motivo da sola. – Rispose Kaname girandosi verso di me.
- Va bene, veglierò su entrambe. – Dissi io mentre sorridevo, volevo bene ad Erena e poi dopo aver scoperto che lei e Merodi erano sorelle non avrei permesso a nessuno di fare del male ad entrambe.
- Ora su, vai a prepararti, tra poco l’autista di Merodi ci verrà a prendere, ricorda agli altri di indossare abiti da campeggio, non dobbiamo dare nell’occhio. – Disse Kaname aprendo la porta dell’ufficio.
- Va bene, come vuoi tu Kaname. – Risposi io uscendo dalla porta,  poi salutai Merodi e andai nella mia camera, presi una valigia e inizia a mettere le mie cose la dentro.
Quella guerra l’avremmo vinta noi.
Dopo poco usci dalla mia stanza con la valigia in mano, mentre scendevo le scale sentii delle voci provenire dalla stanza di Aidou e Kain, sperai con tutti il cuore che quei due non stessero litigando come al solito.
 

( POV'S AIDOU )

- Kain insomma! Spiegami perché dobbiamo andare in un posto senza ragazze! - Dissi al limite dell’esasperazione.
- Il Nobile Kaname ha deciso così, non mettere in discussione le sue decisioni. – Rispose lui mentre finiva di fare i bagagli.
- Ma quel luogo è una base Hunter! – Dissi io alzando le braccia al cielo, non sarei mai entrato in un luogo del genere.
- Hanabusa finiscila o vuoi che Kuran ti dia uno dei suoi schiaffi. – Disse in quel momento Ichijou mentre entrava dalla porta.
- Grazie al cielo qualcuno che ragiona, Ichijou mi sa che dobbiamo legare Hanabusa per portarlo con noi. – Disse Kain mentre prendeva la sua valigia e andava verso la porta.
- Aidou su ragiona, Zero ha ragione Shu non verrà mai a cercarci li, ora prendi le tue cose e andiamo di sotto. – Disse Ichijou mentre scendeva insieme a Kain.
- E va bene, ma solo perché è una scelta del nobile Kaname. – Dissi io affrettandomi a seguirli.
- Di un po’ Ichijou, Erena e Zero si sono messi assieme? – Chiesi dopo un po’ mentre raggiungevamo le scale.
Non che avessi qualcosa contro Erena, anzi le volevo bene,  ma volevo avere la conferma dei miei sospetti, in fondo quei due non lo avevano annunciato a tutti che si erano fidanzati.
- A quanto pare si, ma dubito che la piccola Erena  lo dirà subito a tutti noi. – Rispose Ichijou mentre scendeva le scale.
- Mentre Merodi che ne pensa? – Chiesi di nuovo io, potevo capire perché Erena esitasse nel dire una cosa del genere a tutti noi.
Aveva paura che Ruka iniziasse a fare i suoi soliti commenti o anche peggio.
- Merodi è felice per la sorella,  ma alla fine penso che sia più presa da Kaname. – Rispose Kain mentre posava la valigia a terra, eravamo appena arrivati nel salone e con noi c’erano anche Shiki e Rima.

 
( POV'S KAIN )

Hanabusa sarà sempre il solito, farà sempre le domande meno opportune.
- Allora chi manca all’appello ?  - Chiesi dopo un po’ notando Merodi e Kaname arrivare poco dopo.
- Ruka sta scendendo, quindi mancano mia sorella e Zero. – Rispose Merodi posando la valigia a terra.
- Quei due ci porteranno solo guai, meglio che restino qua. – Disse Ruka arrivando poco dopo e appoggiandosi alla parete.
- Ruka non dire certe cose! – La ammonì io. Non che non le volessi bene, ma negli ultimi tempi Ruka aveva iniziato a dire troppo cose su Erena e Merodi.
Va bene, per Merodi potevo capirla, infondo lei era innamorata di Kaname e sapere che lui era sposato con Merodi le aveva procurato un gran dolore, ma non per questo doveva prendersela con Erena.
- Sta zitto Kain! – Disse lei guardandomi con odio. 
“ Non sai fare altro che questo vero Ruka? Guardarmi con odio ogni volta che cerco di proteggerti. ” Pensai nella mai testa mentre il mio corpo emetteva solo una alzata di spalle.
Ormai c’ero abituato, Ruka aveva occhi solo per Kaname mentre per lei io ero solo qualcuno con cui sfogarsi.
- Forza ragazzi non litighiamo. – Disse in quel momento Ichijou cercando di calmare la tensione.
Ma ormai il danno era fatto.
- Ruka perché hai questo odio nei confronti di mia sorella?  - Chiese in quel momento Merodi  stringendo i pugni.
- Dovresti educare meglio tua sorella, per il vostro livello è un disonore sapere che lei sta con un livello D e poi dovresti dirle che bere il suo stesso sangue non è una cosa normale per noi vampiri. – Disse Ruka con un  tono strafottente.
- Mia sorella è libera di innamorasi di chi vuole. – Disse Merodi andando davanti a Ruka.
- Forza non litigate voi due, Ruka chiedi scusa per quello che hai detto e tu Merodi perdonala, oggi ha la luna storta.  – Mi intromisi io prendendo per un polso Ruka e portandolo lontano da Merodi.
- Io non le chiederò mai scusa, sua sorella è un oltraggio alla nostra razza, si è innamorata di un Hunter! – Disse Ruka girandosi verso Merodi poi alzò lo sguardo, io lo segui e vidi che Erena e Zero erano sulle scale.
- Ruka basta stai esagerando! – Disse Shiki in quel momento poi aggiunse : - Oggi hai la luna più storta del mondo quindi facci un favore stai zitta e non creare guai. –
- Shiki ha ragione, non lo capisci che se iniziamo a litigare ci indeboliremo è il nemico ne approfitterà per attaccarci. – Disse Rima affiancando Shiki.
Noi tutti le volevamo bene, ma quella volta non avrei permesso che insultasse Erena o Merodi.


( POV'S SHIKI )

Ruka, perché fai così? Lo so ti è sempre piaciuto mio cugino Kaname, ma ora devi accettare il fatto che lui abbia una moglie e che a te ti veda come una cara amica.
- Rima siamo sempre stati divisi da quando è arrivata Erena e poi quando è arrivata Merodi ci siamo divisi sempre di più! – Disse Ruka andando su tutte le furie.
- Ruka, se ti ho causato tanti problemi perdonami non volevo. – Disse in quel momento la voce di Erena, quando si era avvicinata al gruppo?
- Non me ne faccio niente delle tue scuse. – Disse Ruka uscendo dalla porta e sbattendola forte.
- Erena lasciala stare. – Dissi io girandomi verso di lei per poi trovarmi un mikado davanti agli occhi.
Rima era sempre la solita.
- Tranquilli ragazzi non la odio. – Rispose lei sorridendo.
- Io la ammazzo a quella la! Come si permette di dirti tutte quelle cose! – Disse Merodi con il piede di guerra pronta a seguire Ruka e a dirgliene quattro.
- Tranquilla sorellona, ormai ci ho fatto l’abitudine. – Disse Erena mentre si appoggiava a Zero.
- Forza andiamo. – Disse Kain prendendo le sue cose più quelle di Ruka.
- Quanto durerà questo viaggio? – Chiesi poi mentre mi giravo verso Zero, non mi faceva ne caldo ne freddo la sua presenza, mentre Hanabusa si era arrabbiato un sacco, ma alla fine lo aveva accetto.
- Se non troviamo traffico dovremmo arrivarci verso le tre del pomeriggio, se no arriveremo per le quattro. – Rispose Zero mentre stringeva a se Erena.
Erano proprio una bella coppia quei due.
-  Shiki non ti fermare a pensare o se no ci perdi. – Disse Rima mentre mi metteva un altro mikado davanti alla bocca.
Lo morsi e affrettai il passo mettendomi sotto il suo ombrello, lei odiava il sole diceva che si scottava ogni volta che usciva senza ombrello.
 Appena arrivati al cancello vidimo Yuki davanti alla macchina che ci avrebbe scortato alla baita.
- Yuki ti avevo detto di restare qua! – Disse in quel momento Kaname mentre si avvicinava a lei insieme a Merodi.
- lo so Kaname, ma non voglio che vi succeda qualcosa e poi il preside mi ha ordinato di venire con voi. – Rispose lei mentre salutava tutti quanti.

 
( POV'S RIMA )

E così il preside Cross sapeva di tutta quella storia.
C’era da immaginarselo,  dopo tutto quello che era successo, i vari combattimenti lo avevano allertato e per questo si sarà messo a fare ricerche a avrà capito la situazione.
Infondo quello svampito di un preside era intelligente alcune volte.
- Bene, se è tutto qui allora io direi di entrare in macchina. – Dissi prendendo Shiki per un braccio e entrando dentro, appena entrata notai Ruka seduta su un sedile vicino al finestrino.
Io e Shiki ci posizionammo accanto a lei, mentre Kain insieme ad Aidou si misero alla sua sinistra.
Merodi e Kaname si sedettero in un altro posto, mentre Yuki si sedette vicino a Ichijou, Erena e Zero.
Poi il maggiordomo di Merodi accese la macchina e partimmo.
Durante il viaggio era sceso il silenzio più totale, Yuki aveva chiesto il motivo e Ichijou glielo aveva appena finito di spiegare.
- Mi annoio. – Disse in quel momento Shiki posando la testa sulle mie gambe.
- Dormi. – Risposi io prendendo altri mikado.
- Non mi va. – Disse lui alzando lo sguardo sul soffitto della macchina.
- Allora tieni e mangia. – Dissi dandogli un altro mikado.
Shiki non cambierai mai.

 
( POVS' YUKI )

Il preside Cross mi aveva spiegato perché in quel periodo erano successi tutti quei  combattimenti.
Merodi ed Erena erano due vampiri di livello S, questi vampiri erano considerati al pari dei sangue puro anche se alcuni li mettevano in un gradino più alto.
Però questa cosa non pesava a nessuna delle due, anzi loro si comportavano come qualsiasi  vampiro di livello B.
Ichijou mi aveva spiegato il malumore generale che c’era in macchina, come al solito Ruka aveva scatenato tutto quanto.
Non era giusto che se la prendesse con Merodi ed Erena, loro due non avevano scelto questa vita, anzi ero sicura che loro due volessero vivere una vita tranquilla con le persone che amavano .
Sapere della loro storia mi aveva rattristato tantissimo, ma finalmente entrambe avevano trovato due persone che le amavano e che le avrebbero protette per molto tempo.
Alla fine la guerra l’avremmo vinta noi.

 
( POV’S RUKA )

Quanto odiavo Erena e Merodi! Nessuno mi poteva capire.
Prima era arrivata quelli ragazzina dal sorriso sempre sul volto e aveva stretto un legame troppo forte con Kaname.
Poi era arrivata la ragazza dal sangue che emetteva melodie e mi aveva rubato definitivamente Kaname, per giunta con il tempo si era scoperto che lei era la moglie del nobile Kaname.
Un’altra cosa che mi dava fastidio era che quelle due erano sorelle, erano due vampiri di livello s che andando contro il loro fratello e non rispettando le tradizioni di noi vampiri avevano causato tutto questo disastro.
Le odiavo con tutta me stessa, perché mi aveva portato via tutto.
Perché il destino ha voluto giocarmi questo brutto scherzo?
Sento Kain che mi mette un mano sulla spalla per farmi calmare, ma io non mi voglio calmare.
Io voglio solo  che quelle due ragazze non siano mai arrivate nelle nostre vite.
 
 
 
Angolo Autrici:

Ehi vampirelli belli, siamo tornate più spietate che mai! muahaha, no scherzo, siamo buone, in regalo per voi abbiamo deciso di pubblicare due capitoli oggi, quindi adesso vi pubblico questo e appena finisco pubblico l'altro, siii! ok, sinceramente ci siamo date alla pazza gioia oggi! quindi vi lascio con questo capitolo almeno per adesso. Rinnovo i nostri ringraziamenti per tutti coloro che seguono la storia e che la mettono tra ricordate, preferite e seguite, ma soprattutto Inori346 che ci manda stupende FanArt tra poco moriremo dalla felicità, buona lettura!

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Capitolo 11
*** Il vero volto del nemico ***


Il Vero Volto Del Nemico


( POV’S SHU )

Era impossibile, perché non riuscivo a trovare le mie sorelle?
Era ovvio, avevano trovato un nascondiglio perfetto per nascondersi e organizzarsi.
Essendo ritornato nel mio corpo,  sono più forte che mai.
 Le batterò e il loro saranno per sempre mie.
 Le mie due amate però vogliono scappare da me, povere sciocche ancora non l’hanno capito che il loro destino è stato segnato.
“ Merodi ed Erena, non mi batterete mai, il vostro sangue sarà mio.” Penso dentro di me, ma prima devo trovarle.
Conoscevo la persona adatta per rivelarmi il luogo in cui si erano nascoste.
I miei scagnozzi erano stati decimati, ma per fortuna ora aveva un asso nella manica.
È vero, tra gli sciocchi ne esistono di più sciocchi.

- Allora vuoi dirmi dove sono, oppure preferisci morire? - Chiesi all’autista di Merodi.
- Non ti dirò mai dove si trova la signorina Ketsueki. - Rispose il caro Tsuki, non aveva paura di morire, peggio per lui.
- Bene, dovrò utilizzare le maniere forti a quanto vedo. - Cominciai a mostrare i miei canini da vampiro. – Ti ricordi qual’e il mio potere? -
- Fai diventare le persone sabbia, fallo pure ma non tradirò la fiducia di Merodi! -  Esclamò con grande grinta, difendeva quella traditrice a tutti i costi.
- Hai ragione se ti uccidessi, non potrai dirmi dove sono nascoste. - Mi avvicinai a lui e gli misi la mano nel cuore. – Sono pronto a strapparti il cuore e mangiarlo, e poi cadrai senza forze, e morirai lentamente. - Dissi facendolo spaventare.
- Non potete farlo! Basta che mi lasciate libero, vi dirò dov’è Merodi. - Si arrese lui davanti a me. –Perdonatemi signorina. – Disse in un sussurro.
- Certo ti lascerò libero lo prometto. - Dissi incrociando le dita dietro la schiena.  – Bene allora dove si trova? - Chiesi nuovamente, ma questa volta la risposta era tutt’altra.
- In una villa non lontana da qua, si raggiunge facilmente dai boschi,  dopo essere uscito vedrà un campo di rose, dietro di esso c’è la villa. - Confessò lui amareggiato, quanto mi dispiace per lui.
- Bene, sei stato molto bravo, ti lascio libero. - Dissi sghignazzando vedendolo alzarsi per andare via, subito lo raggiunsi e lo colpì alle spalle con un pugnale.
- Sei davvero uno sciocco a fidarti, di un nemico di Merodi. –  Cadde a terra, che dolce quel profumo di sangue, ma io volevo quello di Merodi e di Erena, loro per me erano importanti.
 Abbandonai quella casa semi distrutta, non mi serviva più ormai avrei avuto di nuovo con me le mia amate sorelline, quindi saremmo potuti ritornare nella vecchia tenuta di famiglia.

Presi la strada che mi aveva detto quel povero sciocco.
In tutti gli anni che ha servito la mia famiglia non ha mai capito la mia vera natura, che la sua anima possa riposare i n pace.
Dopo un po’ vidi il campo di rose.
Tutto questo mi ricordò Merodi e quel puro sangue che aveva sposato senza il mio consenso, sapevo che era ancora vivo, ma lui non aveva nessun ricordo di lei.
Invece la povera Erena, aveva visto morire davanti ai suoi occhi il suo futuro marito.
“ Che cosa brutta, morire prima del matrimonio. ” Pensai tra me e me mentre attraversavo il roseto.
Dovevano sposare me.
 Io ero l’unico vero uomo che dovevano sposare, così da poter continuare la generazione della nostra famiglia.
Una volta morta Merodi, avrei sposato Erena, era tutto organizzato.
Invece Merodi aveva deciso di innamorarsi di Kaname Kuran quel dannato puro sangue.
Lei era sempre così, si ribellava a ogni ordine che ci impartiva nostro padre.
Ed Erena aveva preso  da lei, perché la vedeva coma una figura da imitare.
Peccato avrei dovuto sposarle molto prima, così non si  sarebbero innamorate di nessuno e avremmo evitato questa guerra che riprende ogni mille anni.

- Stupide rose. - Borbottai, odiavo quelle rose.
 Le odiavo a causa di quel Kuran, mi aveva preso Merodi, ma stavolta  se io non potrò averla, non l’avrà nemmeno lui, la ucciderò davanti ai suoi occhi.
Lo stesso vale per Erena. Il suo amato Zero non vedrà mai più la piccola Erena, gliela porterò via per sempre.
Arrivai alla  villa, non c’era nessuno di guardia.
Guardandomi intorno le vidi.
Dormivano vicine sopra una panchina, era il momento per avvicinarmi a loro ora che non c’era nessuno.
- Come siete belle, ogni mille anni cambiate sempre aspetto. - Sussurrai accarezzando il viso alle mie amate.
“ Erena i tuoi capelli neri mi ricordano la mamma, il suo nero era raro come il tuo. ” Pensai nella mia testa mentre baciavo una ciocca di quei capelli.
Girai lo sguardo verso Merodi, sembrava che dormiva profondamente.
- Eccoti qui, vuoi ancora sfuggirmi vero, peccato stavolta la battaglia la  perderai tu. - Dissi sorridendo, mi avvicinai a lei e le accarezzai la mano, era calda.
“ Che succede? Che strana sensazione ho di lei, cos’è questa forza che soccorre dentro di te? “ Avevo percepito qualcosa dentro di lei, ma non sapevo cosa era.
- Kaname.. -  Disse Merodi, puoi dormire ma non devi sognare quel sporco puro sangue che ti ha portato via da me.
- Zero.. - Disse Erena, stringe dosi di più al braccio di Merodi.

Mia piccola Erena, il  tuo Zero non ti avrà mai, perché voi sarete mie per sempre.
Mentre accarezzavo il viso di Merodi, sentivo una forza provenire da lei, mentre da Erena non proveniva niente di strano a prima vista, era tranquilla.
 Perché lei fin da piccola era sempre stata tranquilla.
Notai aprirsi una porta del giardino, mi nascosi velocemente per evitare lo scontro, volevo ucciderli, ma la vendetta era un piatto che bisognava gustare freddo.
Dannati Kaname Kuran e Zero Kiryu.
Povero la sua famiglia era stata sterminata da Shizuka Hiou, la dolce Shizuka mia compagna di gioventù che mi aveva aiutato con i miei piani. Mi faceva sorridere il pensiero che avesse ucciso la famiglia di Zero.
- Guardale sempre che dormono. - Mormorò Zero avvicinandosi ad Erena, lui non doveva toccarla per nessun motivo.
- Si condivido, Merodi su svegliati. - Disse quel Kaname accarezzandole il viso alla mia Merodi non si doveva permettere.
- Kanachan, zitto stiamo dormendo. – Rispose la mia piccola Erena, la sua voce era armoniosa. – Ormai mi avete svegliato che volete. – Chiese poi lei ancora addormentata.
Era sempre più bella e a tutti i costi doveva essere mia insieme a Merodi.
- Dormire fuori non va bene, lo sapete. - Replico Zero guardandola negli occhi.
Lo odiavo, dovevo essere io al suo posto.
- Merodi dorme più del dovuto a quanto pare. - Disse lui osservando Merodi.

Mi ritornò in mente le sensazioni che avevo avuto quando le avevo preso la mano: aveva una forza che non era sua era qualcosa che pulsava dentro di lei, come se avesse un secondo cuore.
- Sarà stanca, lasciate riposare mia sorella. - Rispose Erena abbracciandola.
 Vidi Merodi aprire gli occhi erano puntati verso la mia direzione, che mi avesse visto prima o sentito?
- Ben svegliata mia amata. - Intervenne Kaname dandole un bacio sulla fronte, eppure perché lui non sentiva quello che avevo sentito io?
 Era il momento di intervenire.
- Ho fatto un sogno, Shu ci aveva trovato e ci diceva che eravamo belle e che la battaglia la perdevo io. - Disse lei, mi aveva sentito ma non mi lascai prendere dal panico.
Entrai in scena e applaudendo  alla sua affermazione.
- Mi stupisci sempre di più cara Merodi. - Dissi avvicinandomi a loro.
- S-Shu, t-tu come hai fatto … - Balbettava Erena.
- No piccola Erena non spaventarti. - Dissi guardandola profondamente negli occhi.

Zero si mise davanti a lei. - Zero non avrai mai più Erena, perché in questa ultima battaglia la perderai. - Vidi i suoi occhi pieni di rabbia e stringere i pugni, era pronto a scatenarsi.
- Finalmente ti rivedo Shu. - Intervenne improvvisamente Kaname. - È bello sapere cosa mi hai fatto, te la farò pagare. - Disse lui, i suoi occhi diventarono rossi sembravano quelli di Merodi, che lei avesse dato il suo sangue a lui?
- Kaname, ciò che ti ho fatto mille anni fa te lo rifarò, ma solo con un cambiamento, Merodi morirà, non vincerà questa battaglia. - Cercavo qualcosa per far rispondere Merodi, ma era tranquilla, non dava neanche ascolto a cosa le dicevo, perché? Non aveva più paura di me.
- Sai mi chiedo come sei arrivato fin qui, il mio sangue non crea melodie da poterti aiutare. - Finalmente udivo la sua voce.
- Merodi, non rispondere alle provocazioni. - Disse Erena tenendola dalla mano.
- Già mi ero dimenticato, il tuo autista Tsuki, ti ha tradito dicendomi dove ti nascondevi, è stato gentile a dirmelo, dopo lo ucciso, non sai quanto mi dispiace. - Risposi eppure questa cosa non la sconvolgeva, non gli interessava della vita del suo unico amico.
- S-sei crudele S-Shu. - Intervenne spaventata Erena.
- Disonesto prendertela con i più deboli! - Esclamò Zero stando vicino a Erena.
-Mi viene, solo da ridere Shu, dovresti sapere, Tsuki custodisce un segreto, un vampiro come lui non può morire, se nel suo corpo scorre metà del mio sangue. - Disse Merodi facendo un sorriso malizioso.
 
Che intendeva dire? Non sapevo questa cosa.
- Sai mentre tu sei qui, il caro Tsuki in questo momento è dietro di te. - Continuò a parlare. Quella maledetta di mia sorella gemella aveva previsto tutto.
- Sei un disonore per noi vampiri, soprattutto tu che sei un livello S. - Disse Kaname avvicinandosi a me. Non avevo fatto paura di lui, né di Merodi, né di Erena e neanche di quel vampiro di livello D che non valeva niente.
- Merodi non mi avrebbe mai fatto uccidere. - Senti una voce dietro di me, era quella di Tsuki, si mise davanti a me sorridendo, quel sorriso non mi convinceva non dovevo abbassare la guardia.
- Merodi ferma non ti avvicinare. - Disse Erena tenendola dal  braccio, che ingenua l’avrei uccisa se si fosse avvicinata a me.
- Non vincerai mai questa battaglia, perché è arrivata la tua fine! Noi siamo mille, mille come gli anni che passarono dall’ultima battaglia e tu sei uno, sei solo. - Mi sussurrò all’orecchio Merodi, la sua dolce voce, era bellissima ancora di più se faceva in questo modo, il mio corpo cominciò a pulsare, lei mi faceva questo effetto.
- Ricordati che io e te siamo gemelli, so cosa pensi,  so ogni tua mossa, prendila come una minaccia. - Vidi i suoi occhi diventare ancora più rossi di quanto non lo fossero prima.
- Shu te la faremo pagare per ciò che ci hai fatto passare! - Esclamò Erena alzandosi e prendendo la sua falce, la chiamava Athena.
La sua arma di combattimento la ricordavo benissimo, come ricordavo il suo modo di ragionare.
- Staremo a vedere, chi vincerà io o voi, Kaname, ti porterò via ciò che ami di più. - Stavo provocando Kuran, ma lui non rispondeva alle mie provocazioni anzi aveva quel sorriso che mi urtava i nervi.
 Me ne andai via, ormai sapevo dove erano, avrei mandato altri scagnozzi per prendere Erena e Merodi.  
Sapevo che il giorno della battaglia finale si stava avvicinando.
Questo inverno si sarebbe dipinto di rosso, come mille anni fa.
 


Angolo Autrici:
Salve, cari fans come va? ci scusiamo del ritardo per il capitolo. ma eravamo molte impegnate. Happy con la scuola e invece io ero partita per dei problemi, ma dettagli, adesso siamo qui con un nuovo capitolo. Ma inoltre dobbiamo ringrazie Inori346 per la sua splendida FanArt che ci ha fatto. Grazie di cuore! nel prossimo capitolo la vedremo!Yeeeeee! vi lascio con questo nuovo capitolo dove finalmente scoprirete qualcosa del nostro caro Shu! buona lettura! Merodi & Erena

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Capitolo 12
*** Primi Problemi Risolti ***


Primi Problemi Risolti!


( POV’S KANAME )

Eravamo ancora nella limousine diretti al covo degli Hunter, durante il tragitto Merodi si era addormentata sopra la mia spalla.
A Ruka non gli piaceva per niente la relazione tra me e lei.
Eppure doveva conviverci, da piccole non avevano mai litigato così come adesso.
- Odiosa bambinetta.. – Sentii la voce di Ruka che sussurrando tra i denti si lamentava.
- Almeno sono più giovane di te cara Ruka. - Rispose Merodi aprendo un occhio e guardandola.
- Smettetela voi due! Qui dentro già è stretto, se vi ci mettete pure voi due a litigare io muoio di claustrofobia! – Intervenne Aidou con una delle sue battute.
- Da quando un vampiro muore per degli spazi chiusi? Questa mi è nuova… - Blaterò Zero, mi stupivo sempre di più su quel ragazzo. La maggior parte delle volte non andavamo d’accordo ma lui ha trattato sempre bene Erena difendendola in ogni occasione, avrei dovuto cominciare  a farmi un’idea diversa su di  lui.

 “ Magari quando la battaglia sarà finita. ” pensai tra me e me.
- Facciamo un bel giochino, così passiamo tempo e a qualcuno si calmeranno i nervi. - Ribatte Merodi mettendo una mano nella mia gamba. 
Ruka la guardò si stava agitando nuovamente.
 - Allora, io congelo questa collana dentro una lastra di ghiaccio, chi la riesce a prendere senza distruggerlo avrà in premio un mikado. - Continuò Merodi guardandosi in giro.
Un mikado come ricompensa l’unico che avrebbe accettato era Shiki.
- E io che speravo in tante belle ragazze. - Rispose Aidou buttando gli occhi sul soffitto della macchina.
- Hanabusa!  -  Dissero Ruka e Kain insieme, per un istante i loro sguardi si incrociarono e Ruka era arrossita,  era la prima volta che la vedevo in quello stato, poi sentii Merodi ridacchiare affianco a me.
- Sono carini non trovi? Mio dolce Kaname. - Mi guardò con quei suoi occhi rossi che, come al solito, mi incantarono.
Non riuscivo a stargli lontano, se non avessi perso la memoria di tutto quello che avevamo passato insieme a quest’ora avremmo formato una famiglia.

Ma questa era una cosa che pensavo solo io, forse Merodi non era ancora pronta.
 Girai lo sguardo e vidi Erena che si dilettava a disegnare, mi era sempre piaciuto il suo potere.
- Si, sono carini certe volte. - Risposi accarezzandole il viso.
Poco dopo si girò verso gli altri per giocare, adoravo Merodi anche se non lo facevo notare da tutti.
Misi il braccio intorno al suo collo e lei arrossì di colpo e si girò verso gli altri.
- Su ancora la collana è li dentro e nessuno riesce a prenderla. - Sbuffo lei mettendo un adorabile broncio.
- Lo sciolgo perché mi sta stufando questo gioco, come si fa prendere la collana se non lo rompi! - Esclamò fuori di se Kain perché non riusciva a vincere.
- Rima, dobbiamo trovare un modo per vincere il mikado. - Intervenne Shiki con aria decisa.
- Oh santissimo vampiro, Shiki non potevi dormire ancora un po’ tu  e i mikado pure. - Disse Rima guardando Shiki per come si stava concentrando a vincere il mikado.
Erano buffi in quel momento, non li avevo mai visti così uniti. 

Dopo poco vidi la collana sparire dalla lastra di ghiaccio.
- Non per rovinarvi la concentrazione ma qualcuno ha preso la collana. - Dissi guardando il povero Shiki in preda al panico, aveva perso il suo mikado.
- Chi è stato che mi ha rubato il mikado!? - Chiese nervoso, lui e i mikado avevano una storia d’amore molto complessa per i miei gusti.
- Sono stata io. - Intervenne Erena con la collana in mano.
- Ehi ma come hai fatto cioè la lastra è ancora lì. - Guardò esterrefatto Aidou, si lui ancora non sapeva del potere di Erena.
- Brava la piccola Erena, hai vinto il mikado. - Disse Ichijou sorridendo. Potevo contare su di lui riguardo alla situazione  di Merodi, non mi avrebbe mai tradito.
- Brava sorellina, tieni il mikado però diamolo  a Shiki, che almeno ci ha provato. - Rispose Merodi alzandosi per dare il mikado a Shiki.
In quel momento la limousine frenò di colpo e Merodi cadde davanti a me, la presi al volo stringendola dalla pancia, e quel gesto mi fece ricordare le parole di Shu, anche se non sapevo se erano vere ma dovevo stare attento.
- Tutto bene? - Chiesero tutti, tranne Ruka a lei non gli importava di Merodi, la odiava e basta.
- S-si tutto b-bene. - Rispose lei mettendo le mani sopra le mie.
- Tsuki che succede? - Chiese lei girandosi.
- Nulla di preoccupante, siamo arrivati alla baita, ho solo preso una pietra sta tranquilla. - Rispose Tsuki, a quanto pare Tsuki aveva cresciuto Merodi e lei gli aveva dato metà del suo sangue per ringraziarlo di ciò che aveva fatto. Inoltre mi aveva portato anche quel libro. Era uno dei servitori di cui ci potevamo fidare veramente.
- L’ho sempre detto che tu ci farai ammazzare tutti. - Disse Ruka guardandola.

Le sue frasi erano sempre più pungenti, non volevo pensare che proprio lei potesse  tramare qualcosa contro Erena e Merodi.
Ma stavolta si accaniva troppo su Merodi.
- Smettila adesso! Stai superando il limite, con queste liti! - Imprecai difendo Merodi.
Ruka stava veramente esagerando, dovevo accettare che ero sposato con Merodi da tanto tempo. E amavo solo lei, doveva smetterla con questi atteggiamenti di gelosia.
- Ma è la verità! Da quando è arrivata abbiamo subito attacchi di continuo, solo perché lei non ha voluto rispettare una tradizione della sua famiglia! E a causa sua se siamo arrivati fino a questi livelli! - Disse con tono arrabbiato, era incontrollabile Ruka in questi casi.
- Allora devi essere anche arrabbiata con me! Dato che sono suo marito! – Gridai verso di lei, ero andato su tutte le furie. Non potevo permettere che accadesse qualcosa adesso.
- No me la prendo solo con lei, poteva benissimo dormire altri mille anni invece di risvegliarsi e rovinare la vita degli altri! - Tutti la guardarono scioccata, non aveva mai reagito così.
- Ritira subito quello che hai detto! - Imprecai verso  Ruka.
- Mai è la verità! - Obbiettò su quello che avevo detto.
- N-non ti preoccupare, Kaname, ha ragione Ruka non dovevo f-farti ricordare di me, magari potevi essere felice con lei, no? - Intervenne Merodi con una voce sottile, aveva cambiato umore nuovamente. –  A-anzi non dovevo venire q-qui a combinare guai! - Disse scappando velocemente dalla limousine, vidi correre Ichijou dietro di lei.
- Merodi! - Gridarono Zero e Erena cercando di seguirla con gli occhi.
- Ruka.. - Disse Kain guardandola.
- Dobbiamo trovarla a tutti i costi. - Disse Yuki vicino a Aidou, scese dalla macchina e andò con Ichijou.

Non me lo sarei mai perdonato se gli fosse capitato qualcosa adesso, non avrei perdonato nessuno. Uscimmo dalla limousine per andare nel covo e molti presero le loro valige per entrarle in quella che sarebbe stata la nostra casa per un po’ di tempo.
- Kuran, la tua amata tornerà stai calmo. - Erano le prime parole di rassicurazione che sentivo da Zero.
- Esatto ha ragione Zero, Merodi torna lei è così, anche se sinceramente non ha mai reagito piangendo. - Rispose Erena, anche lei si era accorta che c’era qualcosa che non quadrava in Merodi.
- Avete notato qualcosa in lei di diverso? - Chiesi a loro, magari sapevano se le parole di Shu erano vere o meno.
- No, sta bene, avrà questi sbalzi perché è stanca. - Disse Erena, guardandomi incuriosita, sapeva benissimo che qualcosa non andava in Merodi.
- Bene, possiamo sistemarci qui, le stanze sono poche ma dovremmo starci tutti più o meno. - Ribatte Zero cambiando discorso. – Alcuni staranno stretti altrimenti vi arrangiate a sistemarvi o di meglio da fare. -
- Si, si sappiamo qual è il tuo meglio da fare. - Intervenne Aidou facendo una battutina delle sue e scatenando qualche risata.

In quel momento volevo parlare con Ruka, perché reagiva così, si stava scaldando  troppo.
- Kain, dov’è andata Ruka devo parlarle. -  Chiesi a Kain, sapeva benissimo cosa volevo, non chiese cosa  volevo fare, mi indicò con il dito che Ruka era nella stanza.
 Andai subito da lei e chiusi la porta.
- Kain non chiudere la port.. - Si girò e trovo me, magari non voleva vedermi, ma non mi interessava doveva ascoltarmi.  – Oh sei tu, hai trovato la tua amata? - Chiese con un tono da strafottente.
- Tanto non ti importa, piuttosto spiegami perché ti accanisci così tanto contro di lei? - Chiesi cercando avere una risposta da lei, una risposta vera.
- Per vari motivi, non ti importano. - Rispose con aria fredda e distaccata.
- Mi importano se in quei vari motivi centro io, non ti capisco, eppure da piccole andavate d’accordo , ti sei dimenticata di lei? - La guardai cercando di farla ragionare.
- No, non mi sono dimenticata, eravamo piccole e con la testa fra le nuvole, per questo andavamo d’accordo. - Ribatte lei mettendo uno dei suoi vestiti nel letto.
- Non eravate proprio piccole, hai rimosso tutte le giornate passate insieme a lei? Solo perché lei alla fine si è  innamorata di me? - Si fermò di colpo e si girò nuovamente verso di me. Notai qualcosa che non andava in Ruka, aveva gli occhi lucidi.
- N-no in realtà non è perché si è innamorata di te, lei è sempre stata circondata da tutti! Certe volte volevo la sua vita, è un vampiro di livello S dopo tutto! Ha una vita che la invidio, a te vicino, l’uomo che io ho amato dopo che lei si è addormentata per mille anni, da quando lei non c’era tu ti eri avvicinato a me, eravamo uniti, invece adesso non c’è più quel rapporto, neanche con lei! Non gli ho mai parlato, mi accanisco così perché lei non si ricorda di me, capisci ero una delle sue amiche! - Disse in un pianto Ruka, alla fine era dispiaciuta di quello che aveva fatto ultimamente.

- Dovresti parlare con lei, non si ricorda tutta la sua vita, e non ho mai smesso di volere bene a qualcuno di voi, lo dovresti sapere, sai come ti considero. - Risposi rassicurandola, non avevo mai dubitato della fedeltà di Ruka, la consideravo una delle migliori, ma certi suoi atteggiamenti non li sopportavo.
- F-forse hai ragione, dovrei parlare con lei, è c-colpa mia se adesso non è qui con noi, scusami, ti prometto che sarò al vostro fianco in questa battaglia. - Disse con aria decisa.
- E poi qualcuno ha solo occhi per te. - Dissi con un sorriso malizioso, lei diventò subito rossa aveva capito di chi parlavo.
- K-kaname, che vai a dire, lui non mi vuole, smettila. - Rispose girandosi, era tutta rossa, almeno aveva capito, che qualcuno la voleva veramente.


( POV’S ZERO )

Bene, questa era l’unica cosa che ci mancava, Merodi ha deciso di sparire, proprio ora non doveva farlo? Soprattutto era colpa di Ruka, lei doveva andare a cercarla e a chiarire con lei.
- Zero, non la troveremo con questo buio. - Disse Erena vicino a me.
- Sapete benissimo che Kaname, ci ammazza tutti quanti. - Rispose Ichijou. – E poi se veramente quelle parole di Shu sono vere, adesso rischia molto Merodi. – Aggiunse poco dopo guardandosi attorno.
- Che parole? - Chiese sorpresa Erena, lei non aveva sentito cosa aveva detto suo fratello.
Se veramente Merodi era in dolce attesa, Shu avrebbe fatto ciò che gli veniva meglio, uccidere Merodi insieme al futuro figlio di Kaname.
Questo ancora si doveva vedere, lei non aveva detto niente a nessuno, magari neanche se lo sentiva o non lo notava.
- Shu ha fatto capire che forse Merodi… - Ichijou lasciò la frase in sospesa ma Erena aveva capito, era meglio stare zitti su questa situazione.
- Cosa?! Me lo avrebbe detto a quest’ora, cioè almeno credo. - Replico Erena guardandomi impaurita, pensava che forse anche lei era nella stessa situazione, ma non percepivo niente.
- Tua sorella non si confida sempre, solo con Kaname. - Dissi guardandola seriamente.
- Neanche con Kaname si confida, se volete saperlo, il nobile Kaname, mi ha chiesto di vegliare sia su Merodi sia su Erena. -  Rispose il biondino guardando dietro un cespuglio.
- A Erena ci penso io, non ho bisogno del tuo aiuto e o di quello di Kuran. - Imprecai facendogli capire che sapevo badare benissimo alla mia ragazza.
- Sapevo che avresti risposto così, infatti non ho detto che mi metto in mezzo, veglio soltanto. So delle tue capacità e che non perderai Erena dalla tua vista. -
- La volete finire voi due, so badare benissimo a me stessa, non ho bisogno delle guardie del corpo! -Esclamò Erena, infastidita perché la trattavamo come una bambina piccola.

 Ichijou e io la guardammo con un piccolo sorriso.
 - E non fate quel sorriso malizioso, so difendermi! – Disse mentre le sue guance si imporporavano  di rosso.
- Si infatti per questo Shu ti ha scaraventato a terra. – Dissi cercando di farla ragionare.
- Ehi che vorresti dire? Mi ha preso alla sprovvista. - Rispose incavolata guardandomi con aria furiosa pronta a scagliarsi contro di me.
- Su piccioncini non litigate, Zero vuole solo difenderti,non te lo dice per male, lui ti ama. – Arrossì di colpo era la prima volta che un vampiro mi faceva diventare rosso davanti a una ragazza, cioè davanti la mia ragazza.
- Ok basta Ichijou, le questioni d’amore le risolvo con lui in privato, ora troviamo mia sorella. - Disse Erena, aveva appena fatto una frase a doppio senso e non se n’era accorta.
 Cercavamo Merodi da tutte le parti, ma niente anche se conoscevo questo posto come le mie tasche non la trovavamo.
Dove si era cacciata quella ragazza?
Kaname ci avrebbe preso a schiaffi o ucciso, era molto più probabile la seconda.
Ad un tratto sentii muoversi qualcosa dai cespugli, non potevamo sapere cos’era con questo  buio pesto, poteva essere qualunque cosa, persino un lupo.

- Chi va la?! - Chiese con tono acuto Erena prendendo la sua arma.
- Buona mettila giù non vorrai mica tagliarmi la testa con quell’arma. – Per un pelo era Yuki.
- Yuki, che fai qui? - Chiesi guardandola aveva i capelli pieni di foglie.
- Ho seguito Merodi e la direzione portava fino qui. - Disse lei togliendosi tutte le foglie impigliate.
Subito ci guardammo tutti e tre negli occhi, se Merodi era passata di qui l’avremmo vista. Qualcosa non mi convinceva.
- Che c’è perché mi guardate in quel modo? - Chiese la castana impaurita, per un attimo dubitai che lei era la vera Yuki. La presi per un braccio, sapevo un segreto che solo io avevo scoperto e per assicurarmi che era lei, gli calai giù una manica del vestito.
- Zero! - Dissero insieme Erena e Yuki.
- Scusa ma ultimamente dubito di tutti. - Controllai se aveva quella voglia a forma di rosa sulla spalla. Ci impiegai un po’, non vedevo bene con quel buio.
- Zero copri subito Yuki o giuro che stanotte ti uccido!- replico Erena gelosa.
- Su piccola Erena, non fare la gelosa. - Si girò verso Ichijou con un sguardo minaccioso, era la prima volta che la vedevo gelosa in questo modo.
- Si sei tu la vera Yuki. - Dissi coprendola. – Visto sei contenta? Non ho guardato niente in particolare, gelosa. - Continuai il discorso allontanandomi da Yuki.
- Scusa Erena, sai Zero è stupido certe volte dovresti saperlo. - Ribatte Yuki sorridendo insieme a Erena, mi stavano facendo impazzire quelle due, quando erano in coppia sapevano come farmi innervosire.
- Dovremmo continuare a cercare Merodi, non stare qui. - Disse poi Yuki stringendo i pugni.
Yuki stranamente era legata a Merodi le voleva bene quindi non la conosceva poco.
- C-che fate qui a quest’ora? - Disse una voce sottile, ci girammo tutti e quattro e con occhi stupiti, ci trovammo Merodi davanti.
- Sorellona, stai bene per fortuna, ti stavamo cercando, Kaname ti aspetta. - Disse Erena avvicinandosi a lei piano piano.
- Kaname? Lui sta meglio senza di me, non credete anche voi? - Chiese con una strana aura intorno. Che stava blaterando? Kaname sarebbe diventato un vampiro spietato.
-Non è vero, Kaname ti sta cercando e vuole che torni tra le sue braccia.- Disse Ichijou era l’unico che poteva farla ragionare.
-È vero, Kaname è preoccupato, ha parlato anche con Ruka, per farvi tornare amiche.- Intervenne Yuki prendendole dalla mano.
- R-Ruka sta bene con Kaname, non c’entra nulla con me, gli ho rovinato la vita, è colpa mia se adesso siamo tutti in questa situazione. - Rispose lei era in preda al panico e da un momento all’altro poteva reagire in un brutto modo.
- No, tu stai bene con Kaname, è stata la mia reazione ha farti finire scappare, perdonami Merodi. - Intervenne una voce alla nostre spalle.
- Ruka! - Esclamò Ichijou, quali erano le intenzioni di Ruka adesso? Non riuscivo a fidarmi pienamente di lei.
- Ho sbagliato ad accanirmi così con te, Kaname mi ha raccontato tutta la storia, non sapevo niente di te, anche se eravamo amiche. - Disse Ruka avvicinandosi a lei. Merodi la guardò e i suoi occhi diventarono rossi.
- Ruka, non mi ricordo di te perdonami. -  Disse lei in preda alle lacrime e inginocchiandosi.

Bene ora toccava un giro di lacrime da parte di tutti, la prima era Erena aveva le lacrime facili, però questa volta gliele avrei asciugate io.
- N-Non mi ricordo di nessuno, ricordo poche cose di Kaname, n-non so chi sono. –
Notai Yuki piangere come una fontana.
 Io sapevo trattenere le lacrime ero un uomo, un uomo non piangeva di fronte a tutti,  dicevo tra me e me.
- Non è vero tu sei Merodi Ketsueki e sei un vampiro di livello S. - Disse Ruka abbracciandola, era il primo gesto gentile che avevo visto da parte di Ruka.
Poco dopo notai Ruka sorpresa, che avesse percepito qualcosa?
Ci guardò tutti, lei sapeva qualcosa.
Tornammo al covo, Kaname e gli altri ci aspettavano. Per nostra fortuna avevamo evitato di essere uccisi.
Intanto vedevo Ichijou e Ruka parlare di qualcosa, molto probabilmente Ruka aveva percepito qualcosa di strano in Merodi.
- Allora che si mangia per cena? – Chiese Aidou guardandomi mentre si sedeva.
- Non sono il cuoco, se proprio vuoi mangiare qualcosa alzati vai a fornelli e cucina. – Risposi io fulminandolo con lo sguardo.

Avevo già cucinato una volta per lui e mi era bastata.
- Su Zero, o vuoi che usi contro di te Erena? – Chiese Aidou prendendo Erena per le spalle  e mettendosela davanti a se, mentre tutti gli altri si davano una manata in faccia per la sua stupidità.
- Io cosa c’entro? – Chiese lei abbozzando un sorriso cercando di rimanere calma.
- Aidou te lo ripeto, se vuoi mangiare cucina da solo. – Dissi io restando sulla mia posizione.
- Sei sicuro?  Sai che lei rischia tanto con me. – Disse Aidou mettendo uno sguardo serio.
- Forse il contrario. – Risposi io mentre tutti iniziavano a sghignazzare.
- Che cugino stupido che ho. – Disse Ruka alzando gli occhi al cielo, lei e Merodi erano sedute vicine.
- Ruka sta zitta! Sto contrattando per la cena. – Disse Aidou infuocandosi per  quello che Ruka aveva detto.
- Aidou se hai fame sai che posso cucinare anche io, o puoi prendere le pastiglie no? – Chiese a quel punto Erena  cercando di liberarsi  dalla presa di Hanabusa.
- Ah si? Cucineresti per me piccola Erena? Guarda Zero! La tua ragazza è meglio di te, ma perché ti sei messa con uno come lei e non con uno come me? Insomma io ho più cose da offriti … - Non gli permisi di finire la frase che gli diedi un pugno in faccia.
- Lascia stare la mia ragazza. – Dissi io, ero incazzato nero, come si permetteva quel mezzo damerino a dire quelle cose.
- Ah! Dannato Zero! Giuro che ti ammazzo. – Disse il biondino rialzandosi, pronto a combattere contro di me.
Se voleva una sfida l’avrebbe avuta, non mi sarei tirato indietro.

Stavamo per combattere quando qualcuno mi tirò indietro, mentre Hanabusa veniva preso da Kain.
- Basta così! Yuki ti prego cucina tu io e Zero andiamo a prendere la legna. – Disse in quel momento la voce di Erena poi aprì la porta e la richiuse velocemente.
- Per me quei due possono mangiare la cena fredda. – Sentii dire da Hanabusa una volta che io ed Erena fummo fuori.
- Hanabusa! – Gridarono in coro tutti quanti.
- Io lo ammazzo a quel mezzo damerino. – Dissi a denti stretti pronto a rientrare dentro al covo per dargliene quattro.
- Zero. – Provò a chiamarmi Erena mentre ancora mi trascinava verso il magazzino della legna.
- Io non sono il suo cuo… - Venni interrotto da un bacio di Erena, mi aveva fatto appoggiare al muro e poi mi aveva baciato.

Ricambiai il bacio e la strinsi ancora di più a me, come avrei fatto a vivere senza di lei non lo so.
- Ora ascolta, io mi sono innamorata di te perché tu sei tu, Aidou non è il mio tipo ok? – Disse poco dopo mentre eravamo abbracciati.
- Va bene, se volevi calmarmi ci sei riuscita. – Dissi io accarezzandole i capelli.
- Ho i miei metodi caro. – Rispose lei con un sorriso malizioso sulle labbra.
- Mentre io ho i miei. – Dissi io prendendola in braccio e invertendo le posizioni.  – E per la cronaca io posso offrirti più cose in tutti i sensi di quel mezzo damerino. -  Aggiunsi poi  baciandola subito dopo per evitare che potesse darmi un pugno in testa per il doppio senso che avevo detto.
- Questo lo so. – Disse lei mentre mi baciava sentii poi una delle sue mani stringermi i capelli.
- Oggi siamo in vena eh? – Dissi io sorridendo sulle sue labbra dopo il bacio.
- Zitto e baciami. – Disse Erena diventando rossa per quello che avevo detto.
- A TAVOLAAAA! - Disse in quel momento la voce di Ichijou, stranamente non ci era venuto a cercare, forse voleva evitare altre male figure con noi due.
- Vuoi andare o  restiamo qua soli soletti? – Chiesi io mentre le baciavo il collo.
- Vorrei rimanere, ma voglio evitare i commenti degli altri  e poi possiamo continuare dopo la nostra partita. – Rispose lei mentre io iniziavo a ridere.
Quando Erena iniziava a parlare in quel modo non riuscivo a trattenermi, era fantastica.
- Prendiamo la legna? – Chiese poi lei mentre la facevo scendere a terra.
- Si, la prendo io. – Risposi io mentre iniziavamo a prenderla, almeno avremmo evitato i commenti di Aidou per un po’.
- Siamo a casa! – Disse Erena mentre chiudeva la porta.
- Sorellina ora mi devi spiegare perché ci avete messo tanto tempo. – Disse a quel punto Merodi spuntando dalla cucina con un grembiule rosso.
- Perché il magazzino era grande e abbiamo perso tempo a  trovare la legna. – Disse Erena mentre posavamo la legna vicino al camino.
- Certo, tu non me la puoi fare, e quelle labbra screpolate? – Chiese Merodi avvicinandosi a sua sorella e accarezzandole il volto.
Ci aveva scoperti alla grande.
- Freddo! – Rispose Erena diventando rossa.
- Sei calda sorellina, mica hai la febbre? – Disse a quel punto Merodi mentre le guance di Erena erano diventate rosse.
- No, che dici! – Disse Erena mentre diventava ancora più rossa.
Sua sorella era diabolica in quel momento.   – Per guarire Erena deve fare molto movimento, Zero perché …- Hanabusa non finì la frase perché per qualche strano motivo la legna era finita sul suo piede.
- Merodi la stai torturando troppo tua sorella Erena. – Disse in quel momento Yuki, salvandola dalle  grinfie di Merodi.
- E va bene, su tutti a tavola che si mangia. – Disse in quel momento Ruka mentre portava a tavola la cena.
Durante la cena, scherzammo tutti quanti come se fossimo un vecchio gruppo di amici che si riuniva per una rimpatriata.
Era strana quella atmosfera, non  c’ero più abituato.
- Zero a cosa stai pensando? – Chiese a quel punto Ichijou vedendo che ero assorto nei miei pensieri.
- Uhm niente, stavo solo pensando… - Iniziai io ma venni interrotto da Kain che disse: - Aidou stiamo cenando non fare le tue solite battute. – Avevo capito a cosa si riferiva Kain e per questo gli fui grato.
- Uffa, non apprezzate l’umorismo. – Disse Aidou mettendo il broncio.
- Io mi chiedo come farà quando avrà una ragazza? – Si chiese Ichijou assumendo un aria pensierosa.
-  Non riuscirà mai ad avere una ragazza. – Dissi io  mentre bevevo l’acqua.
- Zero non  dirlo nemmeno! Io potrei avere tutte le ragazze di questo mondo!  - Disse Aidou puntandomi il dito contro.
- Aidou puoi ripetere per favore? – Chiese a quel punto Kaname mentre stringeva la mano di Merodi.
- Kaname non fraintendermi, non volevo insinuare  niente lo giuro! – Disse Aidou mentre agitava le mani e faceva sbellicare  di risate noi.
- Ragazze che ne dite di farci una bella doccia? – Chiese a quel punto Rima mentre si alzava dal tavolo.
- Per me va bene, quindi voi uomini pulite qua sotto, ragazze andiamo. – Disse Merodi schioccando un bacio a Kaname e prendendo Erena per un braccio.
- Ei non vale così! – Disse Shiki mentre cercava di fermare Rima.
- E no caro, noi cuciniamo e voi pulite. – Disse lei mentre saliva le scale con le ragazze.
- Ci hanno incastrato alla grande, ora iniziamo a pulire forza. – Disse Kaname mentre si alzava dalla sedia e prendeva il piatto.

Intanto al piano di sopra, le ragazze non facevano altre che muoversi avanti e indietro.
- Allora… Erena cos’è quel segno sul tuo collo? – Chiese Merodi mentre guardava la sorella.
- Eh? Questo niente! – Disse Erena comprendono con una mano.
- Quello è un succhiotto! -  Dissero Rima e Yuki prendendo Erena e tenendola ferma.
Erena era diventata rossa, poi guardò sua sorella che scoppiò a ridere.
- Non sei arrabbiata? – Chiese lei mentre stringeva le braccia intorno al torace.
- Cosa dovrei dirti?  È normale una cosa del genere, però la prossima volta camuffalo meglio, se la mamma fosse qua  direbbe che tu e Zero ci date dentro. – Rispose Merodi iniziando a ridere e coinvolgendo le altre.
Poi mentre le altre ridevano, Ruka andò verso la doccia.
Intanto noi ragazzi avevamo finito di sparecchiare la tavola e ci eravamo messi comodi sui divani.
- Comunque penso che  qua non corriamo rischi. – Disse in quel momento Ichijou mentre ravviva il fuoco.

Nessuno di noi però poté dire qualcos’altro che ad un tratto sentimmo delle urla provenire dal piano di sopra.
- Che è successo? – Chiese Shiki mentre si alzava dal divano per andare verso le scale.
- Spera solo che non siano i nostri nemici. – Dissi io mentre lo seguivo.
- Ragazze cosa … - Kain non riuscì a finire la frase, nessuno di noi riuscì a dire una parola.
Le ragazze erano davanti a noi con solo l’asciugamano a coprirle.
- Cosa è successo? – Chiese a quel punto Kaname mentre guardava Merodi.
-  Dentro la doccia … un mostro... – Risposero tutte quante  indicando il bagno.
- Ragazze non vorrei dirvi niente, ma questo qua è solo un geco. -  Disse Kain prendendolo per la coda.
- Portalo via, ora, subito. – Disse Ruka  mettendosi dietro Rima con Erena.
- Vi fa paura un essere così piccolo? – Chiese Ichijou mentre lo guardava attentamente.
- No, fa solo schifo! – Disse Erena ancora nascosta dietro Merodi.
- Ecco fatto è andato via. – Disse Kain mentre apriva la finestra e posava il geco fuori per poi richiuderla.
- Bene,  la prossima volta buttateci una voce, invece che gridare come se vi stessero attaccando. – Dissi io mentre guardavo Erena riprendere il suo colorito normale.
- Ragazzi… - Disse in quel momento Yuki diventando rossa.
- Andate giù! – Gridarono tutte le altre ricordandosi di avere solo un asciugamano addosso.
Così noi ragazzi scendemmo e ritornammo a sederci sui divani.
Alla fine verso l’una di notte noi ragazzi andammo nelle nostre stanze, mentre le ragazze erano già andate a dormire prima.
Avevamo parlato del problema di Merodi e di come poter difendere il covo se il nemico ci avesse trovato.
Mentre entravo nella mia stanza  notai che Erena dormiva profondamente.
Mi avvicinai a lei e le diedi un bacio, poi scostai le coperte e mi infilai sotto di esse.
Non la volevo svegliare per nessun motivo, lei aveva bisogno di riprendere le forze, nelle ultime notti non aveva dormito molto per vari moti nei quali ci entravo pure io.
Almeno per quella notte avremmo dormito e basta.
 

Angolo Autrici:

Nuovamente ciao!come state? noi benissimo, ecco l'altro capitolo che vi ho promesso, vi premetto che non ho letto la parte di Zero, il nostro Zero-chan! ok la devo finire, ma questa fiction, mi fa sia ridere che quasi piangere! non lo so, ma non ho mai amato cosa scrivevo, questa per boh mi piace, vi lascio leggere in pace. ci si vede vampirelli belli. Un bacio da Erena e Merodi. Ringrazio a tutti!

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Capitolo 13
*** Primi Ricordi - Le Mamme danno sempre un aiuto! ***


Primi Ricordi - Le Mamme danno sempre un aiuto!


* Flash Back Merodi *

- Allora tesori miei, quando avrete raggiunto la maggiore età, vi sposerete. Così la nostra tradizione continuerà a essere viva. - Disse un uomo alto, molto bello e con degli occhi rossi splendenti.
- Certo papà sposerò Merodi! Io e te staremo insieme per sempre. - Rispose Shu abbracciando la sua gemella.
- G-già è vero staremo sempre insieme, papà ma la sorellina quando nasce? Voglio vederla! - Esclamò Merodi mentre ricambiava l’abbraccio del gemello.
- Molto presto tesori miei, adesso siamo invitati a cena da un puro sangue, dovete prepararvi. - Rispose il padre.
- È quel sangue puro che ho visto l’altra volta? - Chiese Shu guardando la sua amata sorellina.
- Si, è Haruka Kuran, anche lui ha  un figlio è più grande di poi ma vi toglierete pochi anni. - Rispose il padre mentre si metteva una giacca.
 

* Ritorno alla realtà *

Ah!
 Maledetti ricordi, proprio adesso dovevano tornarmi in mente?
Il modo in cui Shu mi aveva abbracciato nel ricordo era lo stesso dell’ultima volta.
Non riuscivo proprio a comportarmi come una vera umana, era difficile per me dormire la notte, anche se avevo affianco Kaname, era molto difficile perché tutti i miei ricordi passati o dimenticati ritornavano a galla.
Guardai il mio compagno dormiva tranquillo, ma quella era solo apparenza un uomo del suo calibro non poteva essere così tranquillo in una situazione del genere.
Sapevo che dietro al suo comportamento c’era qualcosa.
Così senza fare rumore mi alzai dal letto e  scesi in salotto per sedermi nel divano e pensare un po’ a quello che poteva accadere da un momento all’altro.
Con gran sorpresa mi ritrovai Ichijou seduto a guardare fuori.
- Ichijou non riesci a dormire? - Chiesi avvicinandomi a lui.
- No, neanche tu a quando vedo, qualcosa ti turba? - Rispose lui con un’altra domanda.
- Non proprio, non riesco a chiudere occhio, e da tanto tempo che non dormo tranquillamente. - Dissi sedendomi vicino alla poltrona.
- Non ti piace questa situazione a quanto percepisco, ne vuoi parlare? - Replico lui guardandomi con quei suoi occhi verdi.
- Kaname mi sembra abbastanza tranquillo, non reagisce, cioè dopo che Shu mi ha preso in quel modo mi aspettavo che si comportasse diversamente, tipo che rompesse una finestra o un mobile. - Risposi stringendo i pugni sulle mie gambe.
- Ha rotto una finestra se vuoi saperlo, Aidou l’ha riparata con il ghiaccio. - Ichijou conosceva meglio di me Kaname, non mi ricordavo proprio niente di lui solo piccoli particolari.
- Abbiamo una finestra di ghiaccio, wow che cosa carina. - Dissi per sdrammatizzare quel momento.

La mia memoria mi giocava brutti scherzi, come non potevo ricordarmi delle cose passate, cosa mi stava succedendo?
- Merodi so che quello che dirò potrà prenderti di sorpresa, ma quella frase di Shu ci ha lasciati sorpresi. - Replico Ichijou, in modo implicito mi aveva detto la fresa che Shu aveva detto durante l’ultimo attacco, ora capisco il perché del loro comportamento.
- Se lo vuoi sapere la risposta è no, anzi non lo so per certo, ma se è vero non mi tiro indietro da una battaglia. – Risposi io, non era cambiato nulla in me,  dentro di me non avvertivo una nuova vita.
- Quindi rischieresti la vita tua e quella di un futuro erede? - Chiese una voce dietro di me.
- K-Kaname. – Ribattei io girandomi verso di lui, stava ascoltando tutta la conversazione già da prima.
- Non te lo permetto se la tua intenzione è quella. - Disse con un’aria decisa guardando anche Ichijou.
- Ha ragione il nobile Kaname, dovresti starne fuori, possiamo pensarci noi. - Intervenne il nipote del Venerabile, era sempre d’accordo con Kaname per ogni cosa che diceva.
- Non è detto che io sia in attesa, non avverto niente dentro di me, poi ho già un piano per combattere Shu, posso farcela e i vostri pareri non sono rilevanti, ormai ho deciso. - Risposi con aria decisa, sapevo che questo mio comportamento avrebbe fatto andare Kaname su tutto le furie, ma non potevo permettere che molti di loro venissero coinvolti, rischiavano troppo.
- Ragiona, non puoi dire così! Tutti quanti ti abbiamo seguita fino a questo punto non per motivi superficiali ma perché sei una persona alla quale teniamo molto! Poi metti caso che la perdi la battaglia? Come faresti anzi come farà Kaname? Ed Erena vuoi veramente lasciarla sola? Vuoi abbandonarci tutti!? - Impreco Ichijou cercando di farmi ragionare, ma era inutile ormai la mia decisione l’avevo presa.
- Riuscirete a sopravvivere come avete fatto nei mille anni nei quali dormivo!  -

 Avevo sbagliato a dire quella frase a dire, lui non me l’avrebbe mai perdonato per nulla al mondo.
- Se questo quello pensi allora non dovrei stare ancora qui con te. - Rispose il mio amato, salendo di nuovo in stanza.
 Che avevo combinato?  Stavo mandando tutto a rotoli, solo per uno stupido orgoglio che ho sempre avuto sin da quando ero piccola.
“ Aveva ragione Shu in questo caso, la colpa di questa battaglia era solo mia. ” Pensai tra me e me, guardando Ichijou.
Si era fatta l’alba e tutti si erano alzati, loro si comportavano come persone normali stavano seguendo il piano che avevo detto prima.
- Giorno sorellona! - Gridò nelle mie orecchie Erena.
- Giorno Erena. - Risposi con un tono freddo, non era da me risponderle così ma stavo andando in escandescenza.
 Andai in cucina per stare un po’ sola e mangiare qualcosa, ma sentivo parlare mia sorella con Ichijou insieme a tutti gli altri.
- Che succede Ichijou, che ha mia sorella? - Chiese Erena preoccupata, davo troppe preoccupazioni alla mia sorellina la quale mi sopportava sempre.
- Kaname e tua sorella hanno litigato, ma tranquilla è una cosa da niente, sai come sono due coniugi no? Ogni tanto hanno delle incomprensioni. - Rispose il biondino rassicurandola un pochino.
- Quindi i due si sono litigati o lasciati, magari ho anche io la probabilità di stare con lei! - Esclamò Aidou per ridere, tutti lo guardarono, ma alla fine si misero a ridere per la sua stupida battuta.
- L’ho sempre detto, tu non avrai mai una donna, me lo sento. - Intervenne Zero.
- Scusa ma non stavi dormendo tu che fai qui? Scio! torna a dormire, sparisci Hunter che non sei altro. - Rispose Hanabusa facendo segno di sparire.
- Qualche giorno lo uccido a questo stupido, è insopportabile quando fa così. - Ribatte l’albino affianco a Erena.

“ Eppure mia sorella era nata dopo molti anni e non ha visto molte cose tra me e Shu, l’ho trascinata in un grosso guaio. ”  Pensai di nuovo nella mia testa.
“ Aveva ragione se avessi rispettato la decisione di mio padre, non saremmo arrivate alla battaglia con Shu. Magari sarei stata felice con lui, forse avremmo avuto una famiglia… ” Pensai tra me e me guardando la stanza dove si era recato Kaname.
“ Stupida Merodi! Che cosa vai a pensare! Shu non è l’uomo che ti ha fatto battere il cuore! NO! Quello è Kaname! ”Mi ero pentita per quello che avevo appena pensato,  avevo  fatto credere di non volerlo più, ma in realtà non era così! Io volevo Kaname più di qualsiasi altra cosa!
- Non è arrabbiato con te. - Disse una voce vicino a me.
- Lo credi davvero? Se veramente avremo un erede ora, Shu sarà più spietato che mai. - Risposi guardando quella persona affianco a me.
- Vuole solo farti ragionare, non sei sola, lo sai benissimo anche tu, se veramente sei in dolce attesa dovresti starne fuori. - Replico Ruka.
- R-Ruka, ma non posso, vi ho messo io in ballo.-
- E allora se siamo in ballo, balliamo no? - Ribatte sorridendo, a furia di sorridere Erena stava contagiando tutti.
 - Non ti preoccupare ti coprirò le spalle durante la battaglia, ma credo proprio che tu sia in dolce attesa, l’altra volta ho percepito qualcosa in te, una nuova forza.- Quelle parole mi stupirono tanto.
- Perché non lo sento? Non lo percepisce Kaname, lui dovrebbe essere il primo a percepirlo, me lo avrebbe detto. - Risposi mettendo una mano nella pancia.
- La luna si è cominciata a tingere di rosso, siamo quasi arrivati a quel giorno, presto nevicherà, e la neve si sporcherà di rosso. - Dissi guardando Ruka, mi aveva messo una mano sulla mia spalla per confortarmi. Potevo fidarmi di Ruka.

Era l’ora di pranzo e Kaname non era sceso dalla nostra stanza, solo Ichijou e Shiki erano entrati, magari non mi voleva vedere nemmeno.
- Dai muoversi tutti a pranzo o Aidou si mangia tutto! - Gridò Kain per farli scendere.
- Non è vero non mi mangio tutto, Kain non raccontare frottole! - Rispose a tu per tu, diventando rosso.
- Peggio disprezzi chi ti cucina, e magari butti pure il cibo! - Intervenne Zero facendolo innervosire di più.
- Smettetela voi due siete peggio dei bambini, povera me con chi mi tocca convivere per adesso. - Disse Erena mettendosi una mano nella faccia, segno di esasperazione.
Intanto avevo notato che Kaname, Ichijou e Shiki erano scesi, si misero a sedere ognuno nel proprio posto, mancavo solo io, era il posto vacante vicino a Kaname, non sapevo se mi voleva ancora accanto.
- Manca solo Merodi, dove sarà? - Chiese Ichijou cercando di far intervenire Kaname.
- Era in cucina con Ruka, non so poi dove sia andata. - Rispose Erena, guardando lo sguardo di Kaname. Ero messa dietro la parete della cucina, sapevo benissimo che Kaname, avevo lo sguardo rivolto verso di me. Lui aveva gli occhi dappertutto.
- Se vuole viene a mangiare. - Intervenne Kuran con una risposta secca, tutti lo guardarono scioccati, non aveva mai reagito così.
- Allora gli porto un piatto in cucina. - Disse Yuki alzandosi.
- No, stai ferma lì e non ti muovere pensa per te. - Impreco Kaname con aria fredda e mangiando.
Nessuno di loro in quel momento parlò, nella stanza calò il silenzio, si sentivano solo i grilli.

La giornata non poteva andare peggio.
Il primo che finì di mangiare fu proprio lui, il mio compagno, entrò nella cucina per posare il piatto e si fermo a guardarmi.
I nostri sguardi si incrociarono, non so per quanto tempo ci fissammo,  ma in quel momento mi passò per la mente la nostra notte, di colpò diventai rossa, stavo andando in escandescenza.
Il suo sguardo passo al mio ventre. Aveva un unico pensiero fisso, doveva scoprire se erano vere o no le parole di Shu.
Non riuscivo a dirgli quello che volevo mi ero bloccata e abbassai lo sguardo.
- K-Kaname.. - Dissi con voce sottile, ma lui se ne andò, avevo sprecato il tempo che era rimasto in cucina.
Niente, non potevo risolvere questa cosa con lui se non avessi ammesso di aver sbagliato, gli dovevo parlare assolutamente.
 Non potevo stare lontana da lui per molto tempo.
La giornata stava passando così velocemente, che già la luna era in alto nel cielo, era metà rossa e metà bianca, quello mi faceva capire che quel giorno si stava avvicinando.
 Mi misi nel divano difronte al camino, ero al caldo, mi coprivo dal freddo.
Non capivo cosa mi stesse prendendo, mi sentivo mancare qualcosa in me.
Subito dopo mi scesero delle lacrime che mi rigarono il viso.
Non ero la solita Merodi, questa era una Merodi che stava affrontando la battaglia in un altro modo.
Ero diventata fragile, fragile come un calice di cristallo che si poteva rompere.
Misi la testa sul cuscino e chiusi gli occhi per farli riposare. Non riuscivo nuovamente a dormire. Molti miei ricordi ritornavano nella mia mente..
 

 
* Flash Back *

- Questa è la famiglia Kuran, il più grande è Kaname, primogenito del casato dei Kuran. - Disse nostro padre Reiji.
- Benvenuti nella nostra casa. - Rispose Kaname prendendomi la mano, guardai Shu, non sapevo come poteva reagire. – Tranquillo Shu, non te la rubo tua sorella. - Disse Kaname, guardando Shu che era geloso, nessuno mi doveva toccare.
- H-hai una casa bella accogliente, nobile Kuran. - Risposi diventato rossa e guardandolo negli occhi.
Che occhi incantevoli che aveva, qualcosa stava cambiando.
Guardavo come a Shu non piacesse il modo con cui mi trattava Kuran, ma eravamo ospiti non potevamo litigare con dei nostri simili.
Noi siamo di livello pari al puro sangue, anche se alcuni ci mettevano in un gradino più elevato, lo diceva sempre nostro padre.
Eravamo entrati nella sala da pranzo, era enorme quasi quanto casa nostra,  il camino era stupendo, adoravo il fuoco che bruciava la legna.

Eravamo tutti seduti per cenare, almeno c’ero io, alla mia destra Shu e alla mia sinistra Kaname.
- Haruka, sai benissimo che ti aiuterò in ogni battaglia. - Sentivo la voce di nostro padre, parlare con il padre di Kaname. – Rido, non avrà nessuna probabilità di batterci se siamo uniti. -
- Grazie Reiji per offrirci il vostro aiuto, non sapremo mai quando attaccherà, siamo sempre attenti e la sera evito di fare uscire i ragazzi. - Ero molto attenta a cosa dicevano quei due.
Ma guardavo molto la stanza così bella e calda. – Ho deciso di fare un regalo a uno dei tuoi figli, voglio che lo tengono loro nel caso che io e Juri non c’è la faremo. –
 Guardai il padre di Kuran alzarsi per andare vicino al camino, c’era un piccolo spazio, dove nascondeva qualcosa, qualcosa di potente.
Mi alzai di corsa per guardare cosa fosse, ero davanti a Haruka. Lui si girò e mi guardò sorridendo.
- Tieni questa appartiene a te. - Disse dandomi una spada.
Era rossa, rosso come il sangue.
- La dovrai usare solo se le cose si metteranno davvero male, puoi bagnarla con il tuo sangue, lei conoscerà se sei tu la vera proprietaria. - Presi quell’arma in mano e lo guardai pieno di fiducia.


* Ritorno alla Realtà *

Mi girava la testa con tutti quei ricordi, non stavo capendo proprio, niente.
Conoscevo già i Kuran da tanto tempo, ma perché darmi un’arma così potente, se non sapevo come usarla? E adesso dov’è andata a finire?
Non volevo più pensare a niente, volevo riposare.
Ad un certo punto sentì dei passi, se era Shu ci aveva trovato ma non avevo le forze per combattere. Tenevo gli occhi chiusi, dovevo stare calma.
Senti delle mani infilarsi sotto le coperte, per poi prendermi in braccio, non avevo il coraggio di aprire gli occhi, non sentivo nessun profumo. Alla fine qualcuno mi appoggio delicatamente nel letto.
- Non avrei mai smesso di amarti, anche se mi hai risposto in quel modo. - Quella frase terminò in un bacio passionale, l’avevo riconosciuto subito, mi
misi a piangere.
Lo sapevo che non potevo stargli lontano. Il mio cuore batteva fortissimo.

- P-perdonami, tesoro, non ho pensato che anche tu sei nella battaglia.- Dissi abbracciandolo, sentivo il suo calore sopra il mio corpo. Era come quella notte. – So che è una richiesta insolita, ma ho set.. - Non mi fece finire di parlare, pensava solo a baciarmi.
- Non hai bisogno del mio permesso, se lo vuoi prendilo. - Rispose togliendosi la camicia, e mettendo un piumone sopra di noi, per coprirci.
Avevo così sete che malapena riuscivo a controllarmi, sentivo le sue mani calde sopra la mia pancia, per un attimo mi ero fermata. Mi stava succedendo qualcosa a per quello che Kaname aveva fatto.
- Avremo un erede mia amata. - Disse lui sorridendo.
Lo guardai per un istante, perché non notavo questo cambiamento in me? Ma se Kaname diceva la verità, io ci credevo.

 
(POV’S ERENA )

E così la luna era a metà del suo lavoro, stava arrivando quel giorno, lo attendevo.
Per una volta potevo farmi valere.
 E non farmi vedere da Shu, come la sorella che non sapeva difendersi.
Mi preparavo mentalmente e fisicamente, stando attenta a non farmi notare da nessuno, altrimenti non sapevo dove sarebbero arrivate le urla di mia sorella.
 Lei era quella che mi poteva rimproverare più degli altri, sembrava nostra madre, aveva il suo stesso comportamento.
Mi ricordava molto spesso lei, per questo la seguivo in ogni sua decisione.
 Lei era come un vampiro modello da seguire. Ma non mi dispiace essere in questa battaglia, ero con lei e questo mi bastava.
Avremmo vinto noi!
Ero decisa su tutto quello che facevo e pensavo.

- La smetti di allenarti di nascosto o vuoi farti rimproverare da tua sorella? - Disse con gran sorpresa Zero. Lo sapevo che mi avrebbe scoperto, non riuscivo a nascondere niente a lui.
Era sempre dietro di me, a controllarmi e io non me ne accorgevo, questo era un dettaglio che dovevo curare per la battaglia.
- Devo allenarmi, la luna è quasi rossa mancano pochi giorni. - Risposi rompendo un legno con la mia falce.
- Tua sorella ti farà combattere poco e lo farò anche io come Kaname lo farà con Merodi. - Aveva perfettamente ragione in questo caso. Nessuno di loro due mi avrebbe fatto combattere seriamente. 7
Soprattutto Zero, si sarebbe messo davanti a me ad ogni movimento che avrebbe fatto Shu.
- Su basta così per stasera, devo riposarmi andiamo Zero. - Lo presi dalla camicia e lo tirai verso la nostra stanza. Dire che andavo a fuoco quando ero con lui era dire poco.
- Qualcuno vuole passare una notte con me a quanto pare. - Rispose Zero facendo una risata che mi fece  diventare rossa.
- Si può darsi. - Dissi baciandolo sul collo.

Passammo quella notte tra baci e carezze e molto altro ancora.
Aveva ragione Merodi, se ci avesse visto nostra madre avrebbe detto che di davamo dentro seriamente.
Era mattina presto e Zero non era più nel letto da un bel po’. Cominciai a vestirmi, così da non dare sospetti agli altri.
- Ah! - Sentì un urlo provenire da giù.
Pensai subito un altro geco, non potevo scendere se era uno di quei mostri, santo vampiro che paura quella sera.
Ma non mi interessava scesi con le prime quattro cose messe, per coprirmi un po’ quello che avevamo fatto  io e Zero i vestiti miei avevano deciso di nascondersi per bene.
- Che succede? - Chiesi scendendo di corsa le scale.
Vidi mia sorella imbraccio a Kaname, per un minuto mi ricordai dei miei genitori, anche mio padre prendeva in quel modo nostra madre.
 - Qualcuno qui è felice, da cosa è dovuta questa felicità? - Chiesi incuriosita anche io volevo sapere, perché erano felici, cioè sapevano ridere nonostante eravamo quasi in battaglia.
 -Non è dovuta a niente, è Kaname, che deve fare queste cose. - Disse lei tenendosi la gonna evitando che gli altri la guardassero. Mi fermai un attimo, sentivo una presenza dietro di me.
- Ti ho beccato Zero! - Esclami girandomi e buttandoli il dito contro al petto.

“ Perché sei solo con i pantaloni e sei senza maglietta? Vuoi procurarmi un infarto? ” Pensai nella mia testa quando lo vidi.
- Copriti, non mi piace che Aidou ti guarda dove non deve. - Rispose lui guardandomi la camicia sbottonata. Mi ero dimenticata di abbottonarmi.
- Non si può dormire in quella stanza! - Urlò Ruka con i capelli tutti in disordine.
- Che succede? - Le chiese Merodi scendendo dalle braccia di Kaname.
- Aidou russa di continuo, Rima fulmina in continuazione Shiki perché mangia la notte e Kain si muove nel letto! - Disse con aria furiosa.
- Aspetta mi sono perso qualcosa.. - Intervenne Zero. – Tu dormi con Kain? - Chiese con un sorriso malizioso che fece diventare rossa Ruka.
- S-si dormo con lui..Come voi quattro dormite insieme. - Rispose tutta rossa e imbarazzata. Ero felice che Ruka si stava avvicinando a Kain, erano perfetti quei due insieme.

 Mi girai verso Zero, mi guardava dalla testa ai piedi non mi staccava gli occhi di sopra.
Erano tutti così naturali nonostante la battaglia era dietro la porta.
Vedevo Kaname che si prendeva cura di mia sorella.
“ Aspetta ora che ci penso Kaname e Zero diventeranno cognati ! “ Pensai tra me e me sorridendo.
- Perché sorridi? - Chiese mia sorella, mannaggia intuisce tutto quello che che penso.
- So cosa sta pensando, che io e Kuran saremo cognati se ci sposiamo. - Intervenne Zero mettendomi la mano nei fianchi.
- Non dire se, voi siete già cognati! - Esclamai felice. La reazione di Kaname me l’aspettavo ma non quella di Zero.
- No povero me, non ci penso nemmeno ad avere legami con uno di lui. - Rispose Zero appoggiando la testa sulla mia spalla.
- Ho fame, la potete finire di blaterare! - Disse nervoso Aidou seduto nel divano.
- Aidou, hai braccia, mani, gambe e piedi, ti alzi e ti cucini! - Impreco Zero su quel biondo un po’ viziatelo. Quei due mi facevano ridere sempre.
- Devo usare Erena per convincerti? – Chiese Aidou avvicinandosi a noi.
- Col cappio Hanabusa! – Dissi io nascondendomi dietro a Merodi,  poi abbracciai da dietro la mia sorellona.
- Aidou, prima o poi Zero ti ucciderà. – Disse Kaname mentre si abbottonava la camicia.
- Mi sa che pure questa volta devo cucinare anche io. – Disse Yuki dopo essersi stiracchiata per bene.
- No! Non se ne parla, questa volta ti aiuto io. – Dissi io sempre abbracciata a mia sorella.
- No Erena, tranquilla c’è la posso fare. – Disse lei per riassicurarmi, ma ormai avevo deciso, avrei cucinato io quella volta.

Così lasciai mia sorella e andai verso la cucina, ma mentre camminavo un  dolore improvviso alla testa mi fece fermare.
- Erena? – Chiese Zero accanto a me.
- Sto be..ne. – Risposi io tenendomi la testa fra le mani, il dolore non accennava a diminuire, in quel momento iniziai a tremare e le gambe mi cedettero.
Per fortuna Zero era vicino a me e mi prese al volo.
- Erena! – Disse mia sorella avvicinandosi a me.
- Ha la febbre alta. – aggiunse Zero mentre mi teneva una mano sulla fronte.
- Come può essere? Prima era sana come un pesce … - Disse Yuki mentre si portava le mani alla bocca.
Iniziai  a tossire in quel momento, mi coprii la bocca con una mano e quando la riallontanai vidi il sangue su di esse.
- Oh no… - Disse Merodi portandosi le mani al viso.
- Che cosa ha Erena? – Chiese in quel momento Rima tenendo la mano di Shiki.
- Non è nie… - Non riuscii a finire la frase che di nuovo tossi e sputai sangue, le palpebre si facevano pesanti non riuscivo a tenerle aperte.
- Erena resta sveglia! – Disse la voce di Zero, ma io non ci riuscivo.
In quel momento svenni e i ricordi presero il sopravvento su di me.
 
* Nella mente di Erena *


- Dottore cosa ha la mia bambina? – Chiese mia madre in quel momento.
- Purtroppo è una malattia che può venire quando i genitori sono fratelli, la piccola non è abbastanza forte e il fatto che sputi sangue fa pensare che non potrà vivere a lungo, vede la malattia fa creare delle sacche di sangue nel corpo, queste da microscopiche diventano grandi e il corpo non le può sopportare allungo quindi le deve espellere  via, per questo la piccola sputa sangue,  ma non si preoccupi se prenderà questa medicina la piccola starà bene, ormai siamo riusciti a debellare questa malattia. – Rispose il dottore dando delle strane pasticche a mia madre.
- La ringrazio per tutto. – Disse mia madre sorridendo e stringendo le pillole all’altezza del petto.
- Sorellina come stai? –  Era la voce di Shu, mio fratello mi era venuto a trovare insieme alla mia sorellona.
- Meglio, mi spiace di avervi fatto preoccupare così tanto. – Risposi io  mentre cercavo di alzarmi dal letto ma ero troppo debole.
- Non ti preoccupare sorellina, noi ci saremo sempre per te. – Disse Shu dandomi un bacio sulla guancia.
***********
In quel momento i ricordi cambiarono, ora non mi trovavo più nella mia stanza, ero in una chiesa sconsacrata,  era la nette nella quale mia sorella si era sposata di nascosto con Kaname.
Io ero la sua damigella insieme a Ruka e Rima e alla sorella di Kaname.
C’erano anche Ichijou, Shiki, Kain, Aidou e lui… il mio amato.
Dopo che Merodi e Kaname si erano baciati per suggellare il matrimonio, tutti quanti iniziammo ad applaudire, ero felice per la mia sorellona.
Poi ad un tratto un rumore, la porta si aprì e vidi Shu correre verso Merodi e Kaname, ma prima che potesse arrivare da loro due io mi misi in mezzo, ma lui mi superò facilmente ferendomi e buttandomi a terra.

L’ultima cosa che vidi fu Shu avanzare verso mia sorella e Kaname.
Poi non vidi più niente e  intorno a me c’era solo il buoi.
Poi sentii una voce alle mie spalle,  mi girai e vidi una figura bianca incappucciata.
Ottimo la morte era venuta a prendermi, mi girai verso di lei, non avevo intenzione di morire in quel momento, non dopo aver ritrovato i miei amici, mia sorella e Zero.
- Sei cresciuta bambina mia. – Disse a quel punto la figura incappucciata di bianco – Quanto avrei voluto vederti crescere e vederti felice insieme al tuo amato. – Continuò  mentre posava una mano sulla mia guancia per impedire alle lacrime di scendere.
- Ma…Mam…Mamma! – Dissi io buttandomi fra le sue braccia e iniziando a piangere senza contenermi.
- Su, non  devi piangere così, sono qui con te. – Disse mia madre mentre mi accarezzava i capelli.
- Ma… Mamma tu sei stata uccisa da Rido! – Dissi piangendo mentre vedevo la ferita che Rido Kuran le aveva inferto nel ventre.
- Avrà anche ucciso il mio corpo, ma il mio spirito ancora esiste, sono sempre con te, con Merodi e anche con vostro fratello Shu. – Disse mia madre accarezzandomi i capelli.
- Ascolta bambina mia, se tu e tua sorella volete ricordare dovete accettare il dolore che avete subito e perdonare vostro fratello, purtroppo lui si è perso. – Disse mia madre accarezzandomi i capelli.
- Lui è solo un mostro ora. – Dissi io stringendo i pugni.
- No! Non lasciare che l’odio accechi il tuo cuore, devi ricordare anche i momenti felici passati con lui. – Disse mia madre stringendomi a se.

In quel momento mi ritornarono in mente i giochi che facevamo da bambini, o quando durante le lezioni Shu ne faceva di tutti i colori per farmi ridere insieme a Merodi o quando io ero costretta a rimanere a letto a causa della mia malattia, lui improvvisava sempre qualcosa per  farmi ridere.
- Lui non è cattivo, ha solo interpretato male le parole che io e vostro padre gli dicevamo spesso. – Disse mia madre mentre mi accarezzava i capelli.
- Mamma… come possiamo  vincere la guerra? – Chiesi a quel punto io, mentre la fissavo negli occhi.
- Sai già la risposta bambina mia. – Rispose lei mentre mi asciugava le lacrime.
- E come faremo io e Merodi a ricordarci il nostro passato? – Chiesi poi mentre lei mi guardava.
- Le vostre armi contengono la risposta. – Rispose lei mentre si allontanava da me.
- No! Ferma non ci lasciare! – Dissi cercando di fermarla.
- Non mi ho mai lasciato nemmeno per un istante da quando non ci sono più, una cosa di a tua sorella che sono felice per lei e Kaname e che loro figlio cresca forte e sano!  – Rispose lei mentre spariva  sorridendo e io cadevo in un baratro profondo.
 
* Ritorno alla realtà *

-  Zero … sei tu? – Chiesi mentre aprivo piano gli occhi, mi girava ancora la testa ma adesso stavo meglio.
- Erena! Ragazzi si è ripresa! – Disse in quel momento Aidou mentre Zero mi accarezzava il viso.
- Erena! – Disse mia sorella abbracciandomi subito, io ricambiai la stretta.
- Basta tu devi riprendere la medicina! E non accetto un no come risposta! – Disse mia sorella sull’orlo di un pianto isterico.
- Sorellona … mi soffochi così! – Dissi io mentre cercavo di tranquillizzarla,  poi dopo che mi ebbe lasciato andare, grazie all’intervento di Kaname, fu il turno di Zero.
- Ok, ragazzi sto bene, ho avuto una piccola ricaduta prometto che prenderò la medicina. – Dissi dopo essermi subita una sgridata generale da parte di tutti.
Cavolo li avevo fatti preoccupare.
- Domani chiederò a Tsuki di prendere la medicina, e tu mia cara …  non fami preoccupare di nuovo così tanto. – Disse mia sorella riabbracciandomi per la centesima volta.
-  Promesso… Ah sorellona,  mentre ero incosciente ho incontrato la mamma. – Dissi io abbozzando un sorriso.
- COSA!? – Gridò Merodi, rischiando di farmi perdere l’udito.
- Si, mi ha spiegato un paio di cose, e inoltre ha detto di riferiti che è felice per il bambino che tu e Kaname avrete e che … - Mi interruppi un secondo. – Aspetta se lo ha detto lei… - Dissi io mentre mia sorella diventava rossa.
- Questo vuol dire che sarò zia! – Dissi io mentre l’ abbracciavo.
- Ora tu dimmi come mamma sa tutte queste cose. – Disse Merodi mentre sul suo viso appariva un sorriso.
- È la mamma. – Risposi io vaga mentre entrambe iniziavamo a ridere senza un motivo.
Mamma dovunque tu sia, grazie di tutto.


Angolo Autrici:
Hola vampirelli belli, e siamo qui con nuovo capitolo! sì, non la smettiamo di scrivere! ve l'ho detto questa storia ci prende troppo, appena scriviamo, vogliamo scrivere ancora di più, siamo fatte cosi! mi faccio un piccolo spoiler, tra poco la Fiction finirà, si ci mancherà anche a noi, ci siamo affezzionate tanto. Però chi lo sa magari ci rivredete con una nuova Fiction! adesso vi faccio leggere. a dopo e grazie a tutti i lettori!
 
 

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Capitolo 14
*** I Piani di Shu! ***




( POV’S SHU )

Maledetto Kaname Kuran, mi hai portato via ciò che di più caro avevo al mondo!
Bastardo, non gliela avrei mai perdonato!
 “ Non ti sei mai dimenticato di lei, eri troppo tranquillo! Avevi pianificato tutto già da tempo, ma ora te la farò pagare. Ti porterò via ciò che più tieni al mondo, cioè Merodi e quella creatura che sta crescendo in lei. Sapevi già tutto, per questo ti sei impegnato dove non dovevi. Ti detesto! Sei riuscito a farla innamorare di te, lei doveva essere mia e quel figlio doveva essere nostro! Tutti i momenti passati insieme con lei.  Non potevi stare al tuo posto, era da quando abbiamo messo piede a casa tua che lei si era innamorata di te. Ma tranquillo una volta che lei avrà perso la battaglia, io stesso la purificherò con la sua spada, gli basterà una goccia del suo sangue e del mio… e lei di dimenticherà di te e di tutto quello che ha passato con te. Stavolta non la rivedrai mai più. ”
Pensai mentre prendevo la spada che aveva dato il nobile Haruka a mia sorella.
Non l’avrebbe mai cercata, poiché non ricordava nulla della sua vita passata.
Si era dimenticata anche di me, e degli anni che avevamo trascorso da veri amanti.
 Non gliel’ho mai perdonato.
Guardai la luna fuori, era quasi completa mancavano solo tre giorni, il freddo cominciava a farsi sentire, la battaglia era alle porte.

Ero sicuro della mia mossa, loro non si aspettavano che io avrei fatto risorgere il nemico di Kaname dalle sue ceneri.
- Perché ci hai messo così tanto?  - Chiese l’uomo con i capelli lunghi e di color castano scuro.
- Ho avuto altro che fare, se vuoi saperlo, non era arrivato il momento della tua rinascita. - Risposi guardandolo alzarsi da quella bara.
- Sento ancora i dolori che mi hanno procurato quei due, anzi quella. - Si riferiva a Merodi, era lei che gli aveva inflitto il maggior danno e il colpo finale.
- Stare in quella bara ti fa diventare più scemo ma adesso alzati e andiamo, manca poco alla battaglia e di certo non voglio perdermela a causa tua. - Risposi seccato, ero troppo preso dal riavere mia sorella con me al mio fianco.
- Chissà quanto sono cresciuti i miei nipoti cari, tu sai qualcosa, raccontami che hanno fatto? - Mi stava facendo odiare ancora di più Kaname e quella sciacquetta di Yuki. Ma Yuki non sapeva di essere un vampiro la avrei usata come vittima di guerra allora.
- Sono cresciuti, soprattutto Kaname, si è fatto più furbo non si è mai dimenticato di Merodi, me l’ha fatto credere sempre. - Risposi sedendomi nella poltrona. Ancora questo posto profuma di lei, di quel tempo che abbiamo vissuto insieme.
- Vado a stiracchiarmi un po’ magari trovo qualche vittima che mi dia una grande forza. - Disse Rido andandosene via per un po’.
Potevo riposare tranquillamente e mentre pensavo su come potevo vincere la  battaglia, mi addormentai nella poltrona elaborando qualcosa.

* Flash Back Shu *

- Grazie, mi hai regalato un vestito magnifico, lo avevo sempre sognato! - Disse Merodi dandomi un bacio di sfuggita.
- Vuoi provarlo, o aspetti qualche cena di noi vampiri? - Chiesi accarezzandole il viso, l’amavo tanto , eravamo fatti l’uno per l’altro. La stringevo forte a me, sentivo il suo cuore battere e il calore del suo corpo sopra di me.
- S-Shu, sei cosi caldo, sicuro di stare bene? - Chiese lei con quella sua voce melodiosa.
- Certo che sto bene, cosa vai a pensare, ti sto solo abbracciando a me. - Dissi baciandole il collo. – Siamo soli a casa, e poi siamo nella nostra stanza tranquilli, di cosa ti spaventi? - Continuai a baciarla passionalmente come fanno i veri innamorati.
 Lei ricambiò il bacio, erano così morbide le sue labbra. 
Poi ad un tratto sentimmo la porta aprirsi, ma questo non ci evitò di continuare il nostro bacio.
- S-scusate, non volevo disturbarvi. - Era la nostra piccola sorellina Erena.
- N-no tranquilla, non ci hai disturbato. - Disse Merodi prendendo in braccio la piccola di casa.
- Mamma e Papà sono usciti con i Kuran e io ero in stanza sola, quindi sono venuta qui, non volevo disturbarvi. - Rispose lei abbracciandosi a sua sorella maggiore.
Quando le guardavo sembrano madre e figlia. Merodi assomiglia a nostra madre, sapeva prendersi cura di Erena.
- Ma non ci hai disturbato, non ti sentire in colpa.-  Replico la mia amata accarezzandole la testa.
- Ha ragione la sorellona, stavamo solo parlando, di quanto tu sei una gioia per noi. - Le dissi facendola sorridere un po’, era la piccola di casa e noi eravamo come i suoi secondi genitori.

* Ritorno alla realtà *
 
Quanto era bello assaporare le sue labbra.
Eravamo una splendida coppia.
Finché lei non si mise in testa che quello che facevamo era tutto sbagliato. 
“ Perché sei cambiata così di punto in bianco? ” Pensai tra me e me guardando una vecchia foto di famiglia.
Poi ad un tratto la risposta mi apparve mentre fissavo la mia piccola sorellina.
 
* Flash Back Shu *

- Oggi facciamo un picnic? – Chiese la piccola Erena mentre si arrampicava sulle mie ginocchia per essere presa in braccia.
- Oggi è una splendida giornata, che ne dici Shu? – Disse Merodi avvicinandosi a noi due, quel giorno indossava un semplice vestito rosso con un fiocco dietro la schiena, i capelli erano  legati in un morbida treccia e come scarpe aveva gli stivali rosso scuro.
- Ti prego! Ti prego fratellone! – Disse Erena mentre mi si abbracciava al collo, lei indossava lo stesso vestito di Merodi, i suoi capelli erano tutti sciolti e come scarpe aveva delle ballerine blu.
Non potevo resistere alle loro richieste, le avrei sempre accontentate perché loro erano tutto per me.
Così dopo esserci preparati il pranzo andammo fuori in giardino, Erena era impaziente di arrivare al salice vicino al laghetto, era il suo posto preferito.

Così mentre lei correva io e Merodi camminavamo lungo il vialetto, tenendo sempre un occhio su nostra sorella.
- Allora mia amata, qualcosa ti turba?  - Chiesi poi mentre vedevo lo sguardo di Merodi assorto.
- No, nulla mio caro, ma Erena dov’è? – Rispose lei mentre si guardava in torno, nostra sorella era scomparsa.
- Erena! – La chiamai io a gran voce, ma non ricevetti nessuna risposta.
- Shu e se le fosse successo qualcosa? – Chiese a quel punto Merodi mentre la paura prendeva il sopravvento su di noi.
- No, ci starà facendo solo uno scherzetto, sarà qua! – Dissi io mentre l’abbracciavo,  dovevo calmarla ad ogni costo.
- Ecco! La ci sono la mia mamma e il mio papà! – Disse a quel punto la voce di Erena, subito io e Merodi alzammo lo sguardo e vidimo la nostra sorellina in braccio ad un ragazzo.

Solo anni dopo avrei  iniziato ad odiarlo profondamente.
- Erena! O santo vampiro stai bene per fortuna! – Disse in quel momento Merodi correndo verso nostra sorella.
- Sorellona! Sto bene, mi sono solo sentita male. – Rispose lei mentre sorrideva, ma non era il suo solito sorriso.
- La piccola aveva avuto un capogiro e prima che cadesse a terra sono riuscito a prenderla. – Disse il ragazzo dagli occhi color celeste, i suoi capelli erano color castano chiaro, all’incirca poteva avere l’età mia e di Merodi.
- Grazie per averci riportato nostra sorella, come ti chiami. – Chiesi io mentre mi avvicinavo.
- Lui e Okami! – Disse Erena sorridendo  al ragazzo.
- Erena quante volte ti ho detto che non puoi assegnare soprannomi alle persone senza il loro permesso! – Disse Merodi mentre rimproverava la piccola di casa.
- No, tranquilla non è successo niente, comunque io sono Daisuke, abito nella villa al di la del lago e mi trovavo qua per una passeggiata che si è prolungata molto. – Rispose il ragazzo ,mentre sorrideva.
- Io sono Shu e lei è la mia gemella Merodi, la piccola Erena l’hai già conosciuta. – Dissi io mentre una strana sensazione cresceva in me, ma a quel tempo non ci feci caso, ero troppo preso da Merodi e da Erena.
- Piacere mio, vorrei trattenermi, ma ora devo andare a casa mia, i miei genitori si staranno preoccupando, alla prossima Merodi, Shu e alla prossima piccola Erena. – Rispose il ragazzo consegnando la mia sorellina alla mia amata.
-  E stato un piacere e grazie ancora per aver aiutato nostra sorella, Erena come si dice? – Disse Merodi mentre la prendeva in braccio.
- Grazie Okami! – Disse mia sorella dando un bacio sulla guancia a Daisuke.

Il ragazzo sorrise e poi se ne andò scomparendo dentro la foresta.
Ad un tratto sentii Erena iniziare a tossire violentemente, mi girai verso di lei, prima stava bene  e ora tossiva come se stesse male.
Ma fu soltanto quando si tolse la mano dalla bocca che vidi il sangue e la mia sorellina svenne tra le braccia di Merodi.
- Erena! – Gridò lei mentre io lasciavo cadere il cesto del pranzo e insieme a Merodi iniziavo a correre verso casa nostra.
Alla fine, dopo che il medico ebbe visitato nostra sorella scoprimmo che soffriva di una rara malattia.

* Ritorno alla realtà *

 Ora ripensandoci meglio, forse era stata quella malattia uno dei fattori che aveva fatto cambiare idea a Merodi.
- Oh ti sei svegliato finalmente, dormivi così profondamente  che sembravi quasi un vampiro. -  Disse Rido guardandomi con quel suo sorriso, aveva qualcosa in mente quando sorrideva, ormai lo conoscevo bene.
- A cosa stai pensando? - Chiesi mentre lo guardavo, era vicino alla spada di Merodi.
- Ti va bene se inizio ad attaccarla io? Così ti rendo il lavoro più facile. - Rispose lui, perché attaccare prima Merodi, se lui voleva solo uccidere Kaname?
- Non è un problema chi attacchi per primo, il problema è quel dannato di tuo nipote Kaname, la difenderà ad ogni costo. - Replicai diventando furioso, più nominavo quello sporco puro sangue più la mia pazienza diminuiva .
- Sembri molto nervoso, hai scoperto qualcosa che non ti va a genio? - Perfetto aveva toccato un tasto il tasto dolente della situazione.
- Due casati, tra i più forti, si sono uniti quella dannata notte e adesso ci sarà uno sporco traditore tra di loro. - Gli avevo fatto capire che presto sarebbero diventati genitori, quei due maledetti.
- Vuoi punirli per questo,  sai desideri così tanto quella ragazza come un bambino desidera la caramella. - Rispose lui, ma in fondo sapevo che lui desiderava la morte di Kaname quanto me.
Desideravo solo che la ragazza che un tempo amavo,  nascesse di nuovo affianco a me dimenticandosi di tutti gli altri.
Solo io potevo comprenderla, amarla e rispettarla e  non lui.

La stessa cosa valeva per Erena, anche se in fondo era colpa sua la volevo comunque al mio fianco.
 Era appena passato un altro giorno, stavo organizzando tutto nei mini dettagli, così da poter vincere la battaglia definitivamente e prendere il loro sangue.
 Intanto Rido aveva  radunato tutti i suoi scagnozzi, avremmo  vinto quella battaglia, loro erano in pochi rispetto a noi, li avremmo schiacciati. 
 Come potevano dei semplici vampiri come loro, battere dei vampiri come me e Rido? Era praticamente impossibile.
- Alla fine li hai trovati? - Chiese Rido prima di mordere il collo di una delle sue vittime, da quando aveva radunato il nostro esercito con lui c’erano anche molte donne, conoscendolo era nella sua natura fare così.
- No, non so dove si siano cacciati. - Dissi pulendo la spada, doveva risplendere per quel giorno.
- Non ti viene proprio in mente niente vero? – Disse lui dopo aver scaraventato il corpo della sua vittima a terra mentre si trasformava in sabbia.  Se sapeva dov’erano perché non me lo diceva invece di usare stupidi enigmi che mi facevano perdere solo tempo?
- Avevo pensato alla chiesa sconsacrata dove si erano sposati, ma arrivato lì non c’ era nessuno. - Risposi seccato della situazione.
- Non ti è mai venuto in mente che possano essere nella vecchia residenza Kuran, dove si svolse quella battaglia? - Quelle parole mi fecero riflettere, era l’unico posto che non mi era venuto in mente.  

La vecchia residenza Kuran.
 “ Quanti ricordi di quella casa, fu trasformata in un covo di Hunter, dopo la battaglia che Rido ebbe con suo fratello. ” Pensai dentro di me ricordando quella battaglia.
Ecco perché non riuscivo più a trovarli.
- Non ci avevo pensato, questa nostra informazione ci permetterà di colpirli quando meno se lo aspettano, ma come l’hai capito che erano lì? - Chiesi mentre faceva avanti e indietro nella stanza.
- Ho pensato, che tra di loro c’è Zero, lui è un Hunter e solo uno come lui poteva suggerire un bbase segreta dell’associazione,  Kaname avrà subito accettato l’idea per prendere tempo, mentre loro si riposavano noi li cercavamo in luoghi dove non  avrebbero messo mai piede. - Rispose Rido mentre iniziava a mordere unì’altra donna.
Effettivamente il suo ragionamento non faceva una piega, ormai Erena stava con Zero, il suo caro Daisuke era morto molto tempo fa.
La cosa mi faceva ridere, mia sorella minore si era innamorata di quel vampiro, più grande di lei, quando era molto piccola e ora stava con un Hunter,  un nemico della sua stessa razza.

Questa indisciplina l’aveva presa da Merodi, anzi entrambe l’avevano preso il loro carattere da nostra madre.
- Dimmi un po’ Shu, e se il piano dovesse fallire? – Chiese a quel punto Rido mentre buttava a terra il corpo ormai tramutato in sabbia di quella donna.
- Il piano è così perfetto che non fallirà e comunque io avrei un piano di riserva. – Risposi mentre mi abbottonavo la camicia.
- Ah ho capito, la cara Shizuka Hiou non ti manca? – Chiese Rido mentre si sistemava allo specchio.
- Ti confesso, un po’ si era una cara amica. – Risposi io mentre entrambi iniziavamo a ridere.
 Ormai mancava poco, la luna di sangue stava per arrivare.
Merodi, Erena state tranquille, presto vostro fratello vi verrà a prendere e starete per sempre con me!

 

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Capitolo 15
*** Paure - La prima mossa di Shu ***


" Paure - La Prima Mossa di Shu "



( POV’S MERODI )

Perché proprio adesso tutti i ricordi riaffioravano nella mia mente? Non poteva restare sopiti ancora per un po’?
Mi provocano un dolore enorme.
Anzi era questa guerra a provocarmi  un dolore enorme.
Camminavo avanti e indietro in tutta la casa, ormai la luna di sangue era vicina, ero ancora più agitata e questo non andava bene, nelle condizioni in cui mi trovavo dovevo restare calma, molto calma.
Ad un tratto sentii un corpo caldo avvicinarsi a me, lo riconobbi subito.
“  Kaname mio, staremo per sempre insieme. ” Pensavo nella mia testa mentre mi lasciavo cullare  dal suo abbraccio.
- Signorina Merodi. - Era la voce del mio autista.
- Si? Tsuki è successo qualcosa, ti vedo preoccupato .- Dissi guardandolo, non me la raccontava giusta.
- So che magari non dovrei dirvelo, ma ero alla ricerca della vostra spada come mi avevate chiesto, ma ho brutte notizie da darvi. - Rispose Tsuki, quelle parole non mi piacevano.
 Shu gli aveva fatto di nuovo qualcosa?
- Tsuki cosa sta succedendo? - Chiese Kaname con un tono duro, di sicuro era innervosito per quello che Tsuki aveva detto.
- Vostro fratello Shu, ha trovato la spada, in più ha fatto rinascere Rido Kuran. - Continuò il mio autista.
Shiki e Kaname si guardarono.

Non andava bene questa situazione, lui era risorto.
- Che vorresti dire!? - Si agitò Shiki alle parole di Tsuki.
- L’ho visto nella vecchia residenza Ketsueki, erano insieme. Stavo per entrare, per cercare la spada,  quando sentì le loro voci! - Esclamò lui.
Ho sempre creduto a Tsuki, non mi avrebbe mai mentito, e ne tanto meno fatto uccidere.
- Impossibile come ha fatto quel dannato! - Imprecai con tutta la rabbia che cercavo di reprime dentro di me.
- Non ci voleva, sorellona come faremo? Rido, sai cosa ti ha fatto lui prima di morire … - Già, Erena aveva ragione, era stata la battaglia contro Rido a recarmi i maggiori danni, e era proprio a causa sua che i genitori di Kaname erano morti.
- Stiamo tranquilli c’è la faremo, non temere. - Dissi appoggiando una mano nella sua spalla.
Non c’è l’avremo fatta, ne ero più che sicura, non avevo nessun piano.
E le forze mi venivano sempre meno.
- Mio padre, maledetto è tornato in vita per vendicarsi di te Kaname. - Disse Shiki, adesso anche Shiki era nei guai.
Era come se tutti i nostri ricordi più brutti tornassero per vendicarsi. Non riuscivo più a muovere le gambe sentivo stringermi la pancia.
- Sorellona, cosa ti prende! - Mi chiese Erena guardandomi in faccia, aveva notato qualcosa in me con andava.
- S-Si sto bene Erena, ho solo bis… - Non finì di parlare che le forze mi abbandonarono.


* Flash Back Merodi *

- Sorellona dove vai a quest’ora? - Chiese Erena coricata nel letto.
- Vado a vedere Kaname, cioè ci siamo dati appuntamento. - Sentivo le mie guance andarmi a fuoco.
- Ma Shu, s-sai che non è d’accordo. - Disse lei guardandomi mentre mi vestivo.
Quella sera avevo deciso di mettermi un vestito bianco con un fiocco nero dietro, e con degli stivali bianchi con dei piccoli fiocchi.
- Sorellona sei bellissima, vorrei essere come te sai. - Mi confesso Erena mentre mi aiutava a fare il fiocco del vestito.
- C-Cosa? Tu stai bene così, sei la mia sorellina. - Le dissi accarezzandole la testa, era mi abitudine fare così con lei, era la mia piccola sorellina.
- Si hai ragione! - Rispose sorridendomi, quando sorrideva intorno a me brillava tutto.
 - Ti copro io con Shu, così puoi stare quanto vuoi con Kaname. - Era la solita si faceva in quattro per me. La abbracciai e poi aprii la finestra per uscire senza farmi vedere da nessuno.

Ero diretta al lago dove mi aspettava Kaname, appena arrivata al lago non lo vidi.
- Perfetto sono arrivata in ritardo. - Dissi ad alta voce.
Mi guardavo intorno per cercarlo, finché non mi sentì delle mani sui fianchi.
- Pensavo ti eri dimenticata di me. - Rispose Kaname baciandomi dolcemente il collo.
- M-Mi stavo preparando, e poi scappavo dalla finestra. - Lo guardai in quei suoi occhi rossi, era così dolce mi faceva sentire bene.
- Ti sei preparata così carina per me. - Sentivo il mio fiocco slacciarsi era opera sua.
- K-Kaname sto diventando rossa se continui a farmi questi complimenti. - Dissi abbracciandolo, quanto lo amavo, ero disposta a tutto per lui.
- Ho una piccola casa non lontano da qui, ci andiamo? - Tanto se gli rispondevo di no, lui mi avrebbe tirato con forza. Perché dirgli di no se lo amavo?


* Ritorno alla realtà *

- Si sta svegliando. - Sentivo una voce vicino alle mie orecchie.  - Sorellona stai bene vero? – Disse Erena mettendomi una mano sulla fronte.
- Kaname non qui! - Urlai di colpo alzandomi e vedendo lo sguardo di mia sorella rimasta sorpresa.
- Qualcuno ha fatto qualche sogno molto perverso. -  Disse Aidou, lo stavo per congelare vivo.
- Aidou… - Rispose Kain mettendosi una mano in faccia.
- Tutto bene sorellona? Mi sei caduta di sopra. - Mi chiese Erena abbracciandomi.
- Scusa non volevo, mi sentivo le forze mancarmi e la memoria sta tornando. - Risposi mettendo una mano sulla testa.
- Tranquilla non mi hai fatto niente. - Replico rassicurandomi un po’.
Guardavo Kaname, chissà se lui si ricordava quella volta insieme.
Dopo aver rassicurato tutti sulle mie condizioni, tutti ripresero quello che stavano facendo prima.

Kaname si era seduto affianco a me, appoggiai la testa sopra la sua spalla. Non fece altro che accarezzarmi per farmi stare bene.
- Kaname, ti ricordi di quella volta al lago? - Dissi diventando rossa, lui mi prese il viso e mi guardò con quei suoi occhi, così belli e magnetici che ogni volta che li guardavo mi innamoravo di lui.
- Non ho mai dimenticato ogni momento trascorso con te. - Mi diede un bacio, sentivo il corpo andare in escandescenza.
- Sorellona, ti ricordi quando ti chiamavo mamma? - Chiese Erena sedendosi a terra accanto a me, era uscita per prendere una boccata d’aria e guardava la foresta di fronte a me.
- N-No certe cose non riesco a ricordarmele, mi vergogno per questo. - Risposi prendendole la mano.
- Non ti devi vergognare, non è colpa tua lo sai benissimo. - Disse guardandomi con quei suoi occhi blu cielo, aveva gli occhi di papà, mentre i suoi modi di agire senza riflettere li aveva presi da nostro madre. Da me aveva solo ereditato, la testardaggine.
Mancava solo un giorno alla battaglia finale, ma mi sentivo qualcosa che non andava, come se Shu non avrebbe mai rispettato quel giorno.
Sapevo che avrebbe attaccato tutti noi, eravamo pochi, e il consiglio non ci avrebbe mai aiutato.

Alcuni di loro erano anche contro le mie idee, la pensavano proprio come Shu.
E non potevo mai sapere se proprio loro si univano con lui e Rido.
Poi c’era anche la situazione di Yuki, che ancora non sapeva la sua vera natura.
Era proprio vero il passato ci stava tormentando per bene. 
La mia battaglia con Erena, Shiki e Kaname con Rido, e infine Yuki che aveva ancora il suo vampiro sigillato.
Come potevamo risolvere tutte queste cose?


* Flash Back *

- Padre mi avete chiamato? - Chiesi rivolgendo lo sguardo verso i miei.
- Stasera ci sarà una cena, al raduno dei vampiri, dovresti prepararti già da ora. - Rispose mio padre.
Nel mentre pensavo che potevo vedere Kaname e stare con lui.
- Non voglio liti, abbiamo una reputazione, cerca di mantenere la calma il più possibile. - Guardai mia madre per avere un consenso, nel mentre mio padre si era chiuso dentro il suo studio.
- Su tesoro, stai calma, vedrai che risolveremo questa situazione. - Si lei capiva tutto ciò che mi passa in testa.
- Mamma sono pronta! - Gridò Erena spalancando la porta del salone. Aveva un vestito blu  bellissimo, da far invidia a tutte le ragazze che avrebbero partecipato alla serata.
- Ma ti sei preparata tre ore prima! - Esclamai guardandola scioccata, nostra madre sorrideva quando iniziavamo a fare discussioni di questo tipo eravamo sempre comiche.

- Tu sorellona quando ti prepari, ti metti un vestito nuovo eh eh eh? - Cominciava a stuzzicarmi dandomi gomitate.
- Dai Erena, tra poco divento rossa, smettila mi vado a preparare. - Dissi cercando di evitare ogni discorso inerente a Kaname.
- Spero che ti metti quel vestito, per stasera .- Intervenne Shu avvicinandosi a me.
- Oh che fratellone geloso, ma sì Merodi è tutta per te. - Disse mia sorella spingendomi tra le braccia di Shu, lei sapeva mantenere i segreti, e in questo caso ci stava riuscendo bene.
- Ti sei fatta male? - Chiese Shu tenendomi stretta a lui, quel suo profumo era incantevole, ma che vado a pensare.
- Tutto bene, Erena ringrazia che sei vestita elegante altrimenti ti ghiacciavo! - Esclamai con aria minacciosa.
- Certo, certo sorellona, tanto avrei vinto io. - Rispose con quell’aria da superiorità. Adoravo quando scherzavamo in questo modo.


*Ritorno alla realtà *

Ah! La mia povera testa, stava seriamente per scoppiarmi, non riuscivo più a stare calma, stavo diventando come una bomba ad orologeria pronta a saltare in aria.
Mi avvicinai a Erena per vedere cosa stava facendo con la sua falce.
- Erena, ti ricordi il raduno dei vampiri, mi dici cosa successe? - Chiesi magari lì c’era qualche indizio che mi facesse ricordare qualcosa.
- Ah!mi fai paura quando mi spunti così da dietro! -Esclamò lei quasi impaurita.
- Sei un vampiro non dovresti aver paura. -Dissi facendo un sorriso da maligna sorella.
- Spiritosa, comunque che io mi ricorda, non è successo niente di grave, cioè Shu non vi ha beccato. - Replico lei, aspetta che stavamo facendo?
- In che senso non ci ha beccato? Non mi ricordo. - Dissi guardando Zero che aveva lo sguardo dove non doveva, si mia sorella sarà grande quanto vorrà, ma ai miei occhi lei sarà sempre una bambina e Zero non poteva guardare il suo seno in quel modo.
- Eravate molto avvinghiati in procinto di baciarvi da selvaggi! - Esclamò lei con una faccia da perversa, Aidou la stava contagiando.
 Che vergogna, mi misi le mani sulle guance, stavo andando in escandescenza  mentre Zero ed Erena ridevano.
- Di cosa parlate? - Intervenne Kaname mentre alzava lo sguardo dal suo libro.

- Che al raduno dei vampiri hai messo mia sorella all’angolo e la stavi… - Le mise la mano sulla bocca, non riuscivo più a sentire altre cose private di me e Kaname.
- Ah si mi ricordo, l’ho messa all’angolo e la stavo baciando come hai detto … selvaggiamente. - Si erano messi d’accordo quei due, li volevo ammazzare.
- Menomale che di me e Zero non potete dire niente. - Replico sicura di quello che stava dicendo.
- Ah si per questo ti stava guardando il seno. - Dissi guardandola con un sorriso malizioso.
- Zero Kiryou come ti azzardi a guardare dove non dovevi per giunta davanti a tutti! -Esclamò alzandosi verso di lui.
- Non per dirti ma hai un ragno, non guardavo il tuo… - Niente non finì la parola che le urla di Erena, si sentirono per tutta la casa.
 Cercava in tutti i modi di “ trovare ” il ragno che non aveva, era solo una scusa per non farsi picchiare da lei solo dopo  si accorse che non aveva niente.
- Zero ora ti picchio seriamente! - Urlò lei avvicinandosi con aria minacciosa a Zero.  
Ero vicino a Kaname, quando cominciai  di nuovo a non sentire il mio corpo muovermi, riuscì a mettere una mano sul braccio di Kaname.
- Tesoro che hai? - Chiese lui allarmato.


* Flash Back *

- Siamo qui riuniti a celebrare questo matrimonio di due giovani ragazzi. - Era la voce del venerabile, e questa era una vecchia chiesa sconsacrata.
Mi guardavo intorno durante il matrimonio stavo tremando, finché Kaname non mi prese per la mano.
- Sta tranquilla, tra poco saremo marito e moglie. - Disse lui sorridendomi, ero sicura di cosa facevo, vidi lo sguardo di mia madre felice, peccato che mio padre ormai non c’era più.
- Allora Kaname Kuran vuoi prendere Merodi Ketsueki come tua legittima moglie? - Chiese il Venerabile guardando Kaname.
-Si lo voglio.- Era la risposta che aveva dato e che attendevo da sempre.
- Tu Merodi vuoi prendere Kaname Kuran come tuo legittimo sposo? – La risposta era ovvia, pensai tra me e me.
- Si lo voglio! - Risposi felice.
Il Venerabile non ebbe neanche il tempo di dire: “ puoi baciare la sposa ” che mi ritrovai tra le braccia di Kaname a baciarlo.
 Tutti stavano applaudendo e la luna rossa era alta nel cielo.

C’erano tutti i nostri amici, Yuki, Seiren, Rima, Ruka, Aidou, Ichijou, Shiki , Kain e poi non poteva mancare mia sorella Erena insieme al suo ragazzo Daisuke, e nostra madre.
Ma ad un tratto tra tutti quelli applausi, vidi il portone aprirsi, Shu era appena arrivato.
- Che scortese da parte tua non invitare tuo fratello! -Esclamò lui con quel suo sorriso minaccioso.
- S-Shu. - Dissi quelle parole facendo cadere il mazzo di rosse, quelle che preferiva Kaname.
- E così hai deciso di fare di testa sua sposare uno che non ti ama, non ti rispetta e non solo si prende gioco di te! - Si stava avvicinando sempre di più.
- Ti sbagli, Kaname non è come pensi, ti stai facendo un opinione sbagliata! - Imprecai con aria furiosa, Kaname mi prese per il braccio tirandomi dietro di lui, tutti gli altri si misero davanti a noi per difenderci.
- Non sei nessuno per rovinare questo momento !- Intervenne Yuki mostrando i suoi occhi rossi.
- Stai zitta tu, non devi immischiarti! - Disse spingendola a terra bruscamente.
- Basta Shu, devi essere felice per tua sorella, tuo padre non voleva questo! -Era la voce di nostra madre, guardavo quella situazione, non potevo attaccare mio fratello anche se si stava comportando male.
- Ecco da chi ha preso Merodi da te! – Disse Shu usando il suo potere contro nostra madre.
- Mamma! – Gridò Erena mentre prendeva la sua falce.
- Che scena commovente, si dovrebbe essere felici in questo giorni, invece mi sa proprio che si trasformerà in una tragedia, quasi quasi mi dispiace! -

Intervenne una persona, l’avevo riconosciuta era Rido.
- Maledetto! - Gridai facendomi avanti, aveva ucciso i nostri padri e non riuscivo ad accettare che lui fosse ancora vivo.
- No, Merodi questa è una questione mia e di tuo padre.- Disse mia madre mettendomi la mano davanti per fermarmi.
Vidi combattere mia madre contro Rido, anche la madre di Kaname la stava aiutando, dovevamo agire a tutti i costi.
Cominciò una dura battaglia, noi combattevamo contro i sottoposti di Shu e Rido.
Ad un tratto vidi le nostri madri essere trasformate in sabbia, non ci vidi più per la rabbia e mi scagliai contro Rido, nel mentre gli altri tenevano occupato Shu.
Era un colpo dietro l’altro, fin quando decisi di colpirlo dove poteva far male.
Lo infilzai con una lastra di ghiaccio dritto al cuore.
Il mio abito si era sporcato di sangue, avevo segnato quel giorno come la battaglia sacra.
Quando cercai mia sorella era troppo tardi, lei era a terra mentre il suo ragazzo era morto vicino a lei.
- Maledetto! - Cominciai ad avanzare verso Shu  con aria minacciosa, non riuscivo più a controllarmi.
Presi la spada che avevo ricevuto come dono e mi avventai su di lui.

Era una guerra aperta , non feci intervenire Kaname, non era mia intenzione coinvolgerlo. Sapevo che lui era forte ma non fino a questo punto.
- Se morirò, ti trascino via con me! - Dissi facendogli un taglio sul fianco.
Mi prese con una mossa e mi strinse a lui, nuovamente ero tra le sue grinfia, ma era l’unica occasione per poter finire questa situazione.
 - Kaname, prenditi cura di mia sorella avrà bisogno di te! - Furono le mie ultime parole rivolte al mio amato.
 Presi la spada, l’alzai in alto infilzandola nel mio corpo trapassando quello di Shu.
Cademmo a terra.
- Alla fine ti ho portato via con me, fratello. - Furono le ultime parole che uscirono dalla mia bocca.


* Ritorno alla realtà *

Avevo ricordato la mia prima morte, durante il giorno del mio matrimonio. Avevo visto le persone a cui tenevo sparire davanti ai miei occhi, mia madre, Daisuke erano morti, per mano di Shu e Rido, e adesso si stanno ripetendo le cose.
Era come quella volta.
 Ad un tratto sentii delle mani calde sulla mia pancia, chi era? 
- Quindi tu sei qui dentro e sei un maschio o una femmina? - Qualcuno stava parlando con la mia pancia. –Guarda già vedo un rigonfiamento, che carino. - La sua voce era così familiare.
- Erena, ma cosa stai facendo, che mal di testa.- Dissi guardandola.
-Hai dormito per due ore profondamente, e mi sono messa a parlare con quello che sarà tuo figlio. - Era elettrizzata, peggio di me.
Ma sapeva che, prima di vedere suo nipote, dovevamo portare a termine questa battaglia.

 
( POV’S ERENA )

Mia sorella dormiva così profondamente da non accorgersi che le avevo disegnato la faccia.
Insomma, quale occasione migliore per farle un bello scherzetto e poi avevo anche un ottima scusa per giustificarmi.
Era da tempo che non riuscivo a farla sorridere come una volta.
Eppure eravamo entrambe felici, ma lei non riusciva a ridere.
“ Si è portata questo peso dentro per tanto tempo, ma ora lo porterà insieme a me! ” pensai dentro la mia testa.
 Doveva dividerlo con me, ormai ero abbastanza forte per combattere al suo fianco, non sarei stata nelle retrovia come le volte precedenti.
Ora che ci pensavo,  Merodi era l’unica della famiglia a portare il cognome Ketsueki.
Era dal giorno del suo matrimonio che io non portavo più il cognome di famiglia, più precisamente lo avevo cambiato dopo che Kaname mi portò con se.
Aveva eseguito le parole di Merodi, così mi aveva detto quando  mi ero ripresa.
Merodi aveva scelto così, io per lei dovevo vivere mentre lei si sarebbe riaddormentata per altri mille anni, ancora non capivo come Kaname avesse eseguito quell’ordine.

Però, poi dopo qualche tempo io mi addormentai come aveva fatto mia sorella.
La guardai, dalla sua espressione capivo che era triste anche se lo riusciva a nascondere agli altri, io invece non ci cascavo, la conoscevo troppo bene e sapevo che ogni notte lei versava sempre una lacrima a causa mia e di Shu.
“ In fondo, se io non avessi avuto la mia malattia, forse non ti saresti iniziata a porre tutte quelle domande … ”  Pensai dentro di me.
- Erena, che hai fatto a tua sorella? - Chiese Zero scioccato, lo fulminai con lo sguardo, mia sorella non doveva scoprire cosa gli avevo disegnato in faccia, se lo avesse scoperto, Zero poteva rimanere in astinenza di coccole per un bel po’.
- Scusa, cosa mi hai fatto? - Rispose lei cercando qualche specchio, già se lo immaginava, almeno credo.
- Povera Merodi,  chissà come ti hai sopportato tua sorella quando eravate bambine. -Replico Zero sghignazzando un po’ come era di solito fare.
- Ma lei era la mia mamma, era ovvio che mi sopportava! -Esclamai facendo fare un sorriso a mia sorella. Ma sapevo che quel sorriso era forzato.
- Qualcuno può andare a prendere la … Merodi chi ti ha disegnato la faccia? – Chiese a quel punto Ruka mentre entrava dentro il salotto.

“ Santo vampiro, sono morta! ” Pensai tra me e me mentre mi alzai per cercare una via di uscita, “ anche se mia sorella è incinta non mi risparmierà per niente al mondo, sta volta di sicuro mi congelava e per sempre. ”
- Cosa mi ha disegnato? – Chiese Merodi mentre si alzava dal divano e andava davanti allo specchio della saletta.
- Io vado a prendere la legna! – Urlai mentre aprivo la finestra per svignarmela.
- ERENAAAA! – Grido mia sorella mentre ghiacciava la finestra.
- Su sorellona sono solo dei disegni innocenti, si tolgono subito! – Dissi io mentre cercavo una via di uscita.
Poi ad un tratto sentii qualcosa sfiorarmi i capelli, mi girai e vidi un punta di ghiaccio conficcata nella parete, o mamma, l’avevo fatta incazzare alla grande.
- Erena … quante volte ti ho detto che non mi devi disegnare la faccia come una maschera di carnevale! – Disse lei mentre lanciava altri pugnali di ghiaccio dietro di me mentre io correvo in tutto il salone per schivarli.
- Oh dai sorellona non ho fatto  niente di che! – Dissi io mentre mi nascondevo dietro il divano.
- Giuro ti metto in punizione a vita, non potrai più dormire con Zero! – Disse mia sorella mentre mi raggiungeva dietro il divano e io riprendevo a correre.
- Ei! – Disse Zero dopo l’affermazione di mia sorella.
- Preferisco essere congelata per tutto il pomeriggio che non dormire più con lui! – Dissi io mentre mi giravo verso mio sorella.

Ci guardammo per un tempo indefinito e poi entrambe scoppiamo a ridere, lasciando uno Zero basito e una Ruka divertita, lei si ricordava perfettamente  delle litigate mie e di mia sorella.
- Non cambierete mai voi due. – Disse lei mentre si girava per andare in cucina da Kain, quei due si erano molto avvicinati in questo periodo.
- Ok, ora o tu vai a prendere la legna mentre io mi tolgo il tuo disegno o giuro che applico la punizione che ti ho detto! – Disse mai sorella mentre mi abbracciava forte.
Ricambiai l’abraccio  e poi sfiorando per caso la sua pancia sentii il piccolo ridere.
- Ok, vado ma tu non ci pensare nemmeno! Io dormo con Zero! – Dissi mentre uscivo dalla porta e davo un bacio di sfuggita a Zero.
- Aspetta vengo con te! – Disse lui mentre prendeva la pistola.
- No, tranquillo sono dietro la casa, resta qua che è meglio, tornerò tra dieci minuti. – Dissi io mentre ero sulla soglia della porta.
- Sicura? – Chiese lui mentre mi accarezzava il viso, quanto era dolce quando faceva così.
- Sicura. – Risposi io sorridendo, poi gli diedi un altro bacio e andai fuori chiudendo la porta.
Ormai  la temperatura era scesa notevolmente, presto sarebbe  caduta la neve.
Iniziai a camminare per andare nel bosco a prendere la legna, una volta entrata i ricordi mi assalirono.


* Flash Back *
 
- Mamma! Papà! – Gridai mentre li cercavo, come al solito io avevo corso troppo e li avevo lasciati indietro.
- Uffa, devo andarli a riprendere. – Dissi scocciata mentre mi incamminavo indietro.
Poi ad un tratto sentii un forte capogiro alla testa, la presi fra le mani e mi appoggiai ad una roccia li vicino.
Faceva un male tremendo, era come se qualcuno mi stesse picchiando.
- Ai … - Dissi stringendo ancora di più la testa fra le mani, il dolore continuava ad aumentare.
- Ei piccola tutto ok? -  Chiese una voce alla mie spalle, con fatica mi girai e vidi un ragazzo venire verso di me, poteva avere all’incirca l’età di Merodi e Shu, aveva gli occhi celeste e i capelli erano castano chiaro. Il suo aspetto mi ricordava tanto quello di un lupo.
- Mi fa male la testa. – Dissi andando verso di lui, ma il dolore alla testa mi offusco per un attimo la vista facendomi perdere l’equilibrio.
Però non caddi a terra, mi ritrovai tra due braccia.
Con fatica aprii gli occhi e vidi il ragazzo, mi aveva preso  prima che io cadessi a terra.
I nostri occhi si incrociarono,  e dentro di me sentii uno strano calore all’altezza del petto. A quel tempo ero ancora troppo piccola per capire il sentimento che stavo provando, ma da quel giorno in poi la mia prima vita si era legata a quella di Daisuke.


* Fine flash  back *

- Okami, perché ti avevo dato quel soprannome? – Chiesi ad alta voce mentre guardavo il cielo, come se Daisuke potesse ascoltarmi.
Poi ripresi il mio giro nel bosco e mentre prendevo la legna altri ricordi mi assalirono.

 
* Flash Back *

Tutti quanti stavamo applaudendo, finalmente mia sorella e Kaname erano marito e moglie.
Ero così felice per mia sorella, aveva trovato una persona fantastica con cui condividere la vita.
Poi ad un tratto qualcuno  apri la porta, e in quel momento vidi Shu davanti alla porta, senti Daisuke stringermi a se, mentre io e lui ci posizionavamo davanti a Merodi e Kaname per proteggerli insieme ai nostri amici.
Ma non potemmo fare molto contro lui e Rido Kuran.
- Erena stai bene? – Chiese Daisuke mentre mi raggiungeva, ero appena stata scaraventata contro la parete da Rido.
- Si … DAISUKE SCAPPA! – Urlai in quel momento mentre Rido ci raggiungeva, avrebbe preso me, ma Daisuke si mise in mezzo a me e Rido, parando il colpo con il suo corpo.
Daisuke sputo sangue quando Rido estrasse il suo braccio dal suo corpo. Rido si lecco le dite mentre Daisuke si accasciava sulle ginocchia.
- DAISUKE! – Dissi io abbracciandolo prima che cadesse.

No, non poteva essere, lui non stava morendo.
-  Ere … Tra … quilla … io sto… - Non fini la frase che iniziò a tossire.
- Non sprecare le tue forze, tranquillo non è niente … guarirai … - Dissi io cercando di trattenere le lacrime.
- Erena … ormai il mio tempo è finito … - Disse Daisuke mentre si staccava da me.
- No! Ti prego non  mi lasciare! – Dissi mentre le lacrime scendevano lungo il mio viso.
-  Ricordalo sempre … io ti amerò e sarò sempre vicino a te … - Disse lui mentre pian piano i suoi occhi iniziavano a chiudersi.
- Dai… - Non finì di parlare che lui mi aveva messo una mano sul volto e si era avvicinato a  me.
- Grazie per aver dato un senso alla mia stupida ed inutile vita …. – Disse baciandomi, quello fu il nostro ultimo bacio.
Daisuke morì tra le mie braccia, mentre Rido Kuran continuava a ridere.

* Fine Flash Back  *

- Daisuke perché ti sei messo in mezzo! – Gridai mentre davo un pugno ad un albero.
Poi senti un movimento dietro di me, mi girai di scatto pensando che fosse Zero, ma quando i miei occhi videro Daisuke venire verso di me il mio cuore perse un battito.
- Ciao Erena. – Disse lui mentre si avvicinava a me.
Non riuscivo a muovermi, avevo paura, tanta paura. Il mio cuore diceva che lui non era il vero Daisuke, che era solo una copia e la mia mente dava ragione al cuore.
- Perché sei così? Che hai? – Disse lui mentre mi prendeva una ciocca di capelli e la baciava.
Non riuscivo ad articolare le parole, ero bloccata in tutti i sensi.
-  Ah si, forse perché io sono morto. – Disse Daisuke mentre  alzava lo sguardo su di me, i suoi occhi erano neri, non celesti.
Lui non era Daisuke!

Il falso Daisuke  mi guardò a lungo poi, mi diede uno spintone tale da farmi sbattere contro una roccia.
- AHHH! – Urlai forte per la botta che avevo preso.
Poi sentii qualcosa bloccarmi gambe  e braccia, erano delle liane.
- Inizia a pregare che la tortura finisca presto cara Erena. – Disse il falso Daisuke mentre con una mano mi sfiorava il volto.
- LASCIAMI ANDARE! – Gridai io mentre lo colpivo con una testata alla testa, in  quel momento le liane sparirono e io ne approfittai per scappare via.
Iniziai  a correre seguita da lui, non potevo andare verso il nostro nascondiglio, dovevo affrontarlo, ma come?
Io mio corpo mi impediva di fare qualsiasi mossa contro di lui, anche se non era Daisuke.
- Sta un po’ ferma! – Disse lui mentre mi saltava a dosso, cademmo a terra.
Cercai di rialzarmi ma non ci riuscì, ero immobilizzata a terra.  Il falso Daisuke mi girò, in modo tale che i nostri sguardi si incrociassero ancora, poi sentii un pugno allo stomaco.

Trattenni a stento le urla, il dolore era atroce.
- Urla!  - Disse lui iniziando a picchiarmi.
No, lui non era Daisuke, lui era solo uno che ci somiglia, il vero Daisuke non mi avrebbe mai fatto del male.
-  Ho detto urla! – Disse mentre mi i colpi iniziavano ad essere più forti e a quel punto non riuscì più a trattenere le urla.
- Urla! Fatti sentire! Fai venire qua i tuoi amici e tua sorella! Devono vedere di cosa sono capaci loro. – Disse Di nuovo aumentando la potenza dei suoi colpi.
- Ze…ro …aiuto … - Dissi prima di gridare di nuovo per poi svenire.
Ormai la guerra era iniziata.




ANGOLO AUTRICI:
ciao cari lettori!eh si siamo aggiunti quasi alla fine lo so, mi dispiace anche per me, questo capitolo conosceremo ancora di più i tre fratelli, in più sapremo chi è questo Daisuke, eh si! Shu inzia a muoversi! chissà cosa succedderà nell'altro capitolo. a presto belli!

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Capitolo 16
*** Iniziano i giochi - Salviamo Erena ***


Iniziano i giochi - Salviamo Erena !


(Pov’s Zero )

Era molto strano che Erena non fosse ancora tornata, non ci voleva così tanto a prendere della legna, a meno che non si sia persa o sentita male.
Non sapevo più cosa pensare, e Merodi non era di grande aiuto.
Era la più nervosa di tutti noi messi insieme. Continuava a fare avanti e indietro per il salotto.
- Vedi! Zero è colpa tua dovevi andarci tu! Non dovevi farla andare sola ! – Bene, ci mancava solo questo, se la prende con me.
- Ma se lei ha detto che non aveva bisogno, che vuoi da me! - Risposi girando lo sguardo da un’altra parte.
- Quando una donna dice che non c’è bisogno e perché in realtà  c’è ha bisogno! - Aveva alzato la voce, per me Kaname la stressava troppo.
- Si ok la smetto, ho sbagliato dovevo andare con lei. - Dissi cercando di chiuderla lì la discussione, con Merodi non si scherzava in questi casi.
Però aveva ragione, non dovevo lasciarla andare sola e adesso la colpa di tutta questa storia era mia e solo mia.
 Erano passate due ore da quando Erena era sparita, la situazione non andava bene.
- Se non torna entro venti minuti, io vado fuori a cercarla che si chiaro! - Esclamò Merodi fuori di se.
- Su dolce Merodi, Erena  è abbastanza grande sa badare a se stessa, non trattarla come se fosse ancora una bambina. - Intervenne Kaname, in questo caso aveva ragione, la mia Erena era abbastanza grande, sapeva benissimo cosa faceva, la maggior parte delle volte invece le altre volte dovevamo correre in suo aiuto.

Eravamo tutti in salotto ad aspettare..
- Quanti minuti sono passati? - Chiese Aidou, continuava a muovere nervosamente la gamba.
- Solo quindici secondi, sei proprio impaziente Hanabusa. - Ripose Yuki preparando la sua falce, mi ricordava tanto quella di Erena, chissà se l’aveva portata dietro con se per salvarsi da qualche guaio, lo spero con tutto il cuore.
- Perché non passano questi venti minuti, mi sto stufando senza far niente. - Cominciava già a lamentarsi quel biondino. Le occhiatacce di Kaname, servivano ben poco.
- Basta, ghiacciolino andiamo, non mi va di aspettare! - Merodi si era alzata dalla poltrona come una furia ed era davanti alla porta. Nessuno la poteva fermare.
- Aspetta Merodi non fare mosse azzardate. - Disse Kain prendendola da un braccio.
- Ha ragione Kain, non puoi andare c’è troppo buio. – Replicarono Yuki e Shiki prendendola dall’altro braccio. Questa scena Erena se la sta perdendo.
- Merodi hanno ragione i ragazzi, aspetta non puoi andare così e per giunta da sola. - Intervenne subito Kuran, mettendo la mano nella pancia cercando di tirarla a se, per farle cambiare idea.

Neanche ebbi il tempo di dire qualcosa che vidi tutti quasi fulminati e con il ghiaccio sui piedi.
Tutti erano stati colpiti tranne Kaname, rivolsi lo sguardo verso Rima.
- Non guardate me, io non c’entro nulla con i fulmini stavolta. - Disse lei con aria disinvolta.
- Adesso toglietevi dai piedi! - Mai toccare la pancia di Merodi quand’era furiosa, lo dovrò appuntare da qualche parte, prima che accade di nuovo.
Aprì la porta con tanta disinvoltura,  che per un attimo non parve la Merodi di sempre, poi si immobilizzò vedendo davanti a lei una sagoma. Era alta quanto la mia Erena. Sembrava proprio lei.
- Merodi dove vai? -Chiese la strana sagoma.
Erena era strana, lei non avrebbe mai chiamato Merodi per nome, che avesse sbattuto la testa?
Vidi come Merodi stava perdendo seriamente il controllo, sapeva benissimo che qualcosa non andava.
– Mia sorella non mi avrebbe mai chiamato con il mio nome. - Disse creando una lastra di ghiaccio e infilzando quella sagoma - Vado a cercare mia sorella! -

Ero davvero rimasto scioccato da quello che in pochi minuti aveva fatto Merodi, ma la seguì fuori dalla porta.
Non mi piaceva affatto l’idea che Erena potesse essere caduta o magari rapita proprio da Shu.
Se l’avessi persa in questo modo, non mi sarei mai perdonato fino agli ultimi giorni della mia vita. 
“ Sono stato proprio uno stupido , un idiota, un cretino, un coglione a lasciarla andare da sola! ” Ripetevo in continuazione nella mia testa.
L’avevo lasciata andare via così come se nulla fosse per giunta sapendo i pericoli che correva ero proprio un emerito coglione.
Se Merodi non ci avesse messo tutti in allarme a quest’ora eravamo ancora tutti quanti dentro al covo mentre Erena poteva essere stata rapita.
 Neanche mi ero accorto della sua assenza, che bel fidanzato che sono!  E se non ci tenessi così tanto a lei? No, che andavo a pensare?
Amavo e continuo ad amare Erena, ci tenevo a lei.
 Forse la situazione che si era creata non mi aveva fatto notare la sua mancanza, perché in un certo senso la sentivo accanto a me.

Perdonami Erena se non mi sono accorto della tua assenza nonostante le ore passassero.
- Smettila di darti la colpa, mi dai fastidio. - Disse Kaname affianco a me. Cos’è adesso percepiva come mi sentivo?
- Cosa? Non mi sto dando la colpa di niente, e poi fatti gli affari tuoi. - Risposi a tono guardando in avanti.
- Non sai fingere è questo il tuo problema, percepisco la tua preoccupazione anche se siamo lontani. - Replico lui, se stava provando a fare l’amico giuro che l’avrei ucciso prima che nasceva suo figlio.
- Non farmi prediche, poi perché ti interessa aiutarmi, stammi lontano, non ho bisogno di te. - Dissi guardando delle strane orme di scarpe.
- Non voglio aiutarti, ma sappi che per puro caso saremo cognati e per far felice Merodi mi tocca andare d’accordo con te, quindi evita di darti la colpa è stata di tutti noi, non c’è ne siamo accorti, perché eravamo felici. - Che cosa carina, cercava di farmi stare su di morale.
- Però perché Merodi ci ha fatto caso, mentre io no? Sono il suo ragazzo, dovrei essere preoccupato più di lei. - Risposi calmandomi un po’.
- Perché Merodi ha un rapporto diverso con Erena, capisce a prima vista quando qualcosa non va in lei, Merodi è come una seconda madre per  Erena, è naturale che lei si sia subito preoccupata.-  Ribatte guardando la sua amata.

- La finite voi due di blaterare… oh già andate d’accordo cognatini belli, meglio mi fa piacere. - Guardammo Merodi , non aveva nessuna espressione, anzi non capivo se rideva per felicità o rideva perché stava perdendo la calma.
- Queste orme sono di Shu, solo lui ha questo tipo di scarpe. - Merodi riconosce tutto non le sfugge nulla.
- Shu ci ha trovato? Come ha fatto?! -Chiesi agitandomi, se veramente Shu ci aveva trovato perché aspettava ad attaccare.
“Aspetta, Fermati Zero! Fai un passo indietro. ” Pensai nella mia testa. Perché rapire Erena che non c’entrava niente? Solo una poteva essere la risposta:  – Merodi, Shu voleva farti uscire allo scoperto, la preda fin dall’inizio eri tu, ecco perché prendere Erena, sa benissimo quanto tieni a lei, e sapeva benissimo che… -
- Che Merodi sarebbe uscita senza rifletterci, perché lei non si sa controllare, siamo caduti nella trappola. - Finì la frase Kaname, era giunto alla mia stessa conclusione.  
- Non ho pensato alle conseguenze! Dannata me! Ora si che siamo nei guai! - Stava cadendo di nuovo nell’oblio della disperazione.
- Non è vero, hai fatto quello che dovevi fare, ci saremo caduti tutti nella trappola. - Kaname cercava di incoraggiarla come poteva.
- Ha ragione Kuran, non devi scoraggiarti, l’avrebbe fatto anche Erena, lo sai benissimo anche tu. - Dovevo farlo, dovevo aiutarla in qualche modo.
- Hai ragione, anzi avete ragione, siamo caduti tutti nella trappola ma adesso dobbiamo andare nella tana del nemico. - Disse con aria decisa, non sapevo se stava facendo la cosa giusta, vidi Kaname mettere una mano nella spalla, segno che anche lui era d’accordo.

Così non ci pensai due volte, controllai la pistola e poi guardai Merodi negli occhi dicendole di fare strada.
Dovevamo salvare Erena in un qualsiasi modo.  Non mi importava se andavo verso la morte, non mi importava per niente, se sarei riuscito a salvare Erena allora la morte poteva anche prendermi, ma Erena non la doveva minimamente sfiorare.
Amore mio, tieni duro noi siamo qui pronti a salvarti, ti salverò! Lo giuro!

******************


(Pov’s Erena )

Maledetto, Shu!
Che lui sia dannato per sempre! Mi ha ingannato prendendo le sembianze di Daisuke, sapeva che non sarei riuscita ad attaccarlo, e così sfruttando questo elemento era riuscito a rapirmi e facendo mettere in azione i meccanismi del suo diabolico piano.
“ Maledetto! Shu ti odio! Ti odio! Perché devi rovinare la vita di Merodi e quella mia? Perché!? ”  Pensai dentro di me mentre alzavo gli occhi per vedere dov’ero.
Mi aveva portato nella nostra vecchia casa, ormai quella casa non era più quella di una volta: era cupa, deserta, in rovina e maltratta. Se mamma e papà avessero visto le condizioni della casa si sarebbero dispiaciuti più di quanto non lo erano già.
La casa era così cupa che i pochi ricordi felici della casa mi fanno venire un nodo alla gola, non solo Shu ha distrutto la nostra famiglia ma anche i luoghi a noi cari.

- Allora ti do due opportunità o mi dici dove si trova Merodi con le buone o uso le maniere forti. – Ecco, era apparso come suo solito e con quella voce odiosa mi impartiva gli ordini, dannato.
- E io ti dico bla bla bla, non te lo dirò mai! - Esclami con aria strafottente, non mi interessava quello che mi avrebbe potuto fare,  se la mia famiglia fosse stata al sicuro, per me andava bene pure la morte.
- Abbiamo pure preso il carattere di Merodi facendo così, mi sembri la sua copia sai. - Disse prendendomi dal viso. “Schifoso come ti permetti a toccarmi con quelle mani che hanno ucciso il mio Daisuke e nostra madre? ” Pensavo tra me e me.
- Si vede che era un ottimo elemento da poter imitare, non credi? - Ribattei senza avere paura. Quanto lo volevo uccidere, dannate le corde che mi tenevano ferme, mi stringevano in tutto il corpo.
- Era una cattivo elemento, non dovevi prendere da lei. – Disse lui mentre continuava ad accarezzarmi il viso.
- Levami le tue luride mani dal mio viso! – Sibilai a denti stretti mentre cercavo di liberarmi.
- Prima eri più mansueta, perché non torni la bambina ubbidiente che amava il suo fratellone?  - Chiese lui mentre mi accarezzava le labbra  con l’indice e l’anulare.
- Ho aperto gli occhi, quella bambina e cresciuta e ha capito cosa era giusto o sbagliato! – Dissi io mordendogli le dita.

Shu fece una smorfia di dolore, poi mi prese il viso con una mano e mi diede un bacio.
Iniziai a divincolarmi ancora di più per farlo andare via, non doveva baciarmi lui non aveva il permesso di farlo!
- Che ti prende? Non ti piacciono più i miei baci? – Chiese mentre con la mano mi accarezzava il collo e pian piano iniziava a scendere sul mio corpo.
- Non mi sono mai piaciuti! – Dissi io incrociando lo sguardo con il suo.
Dentro di lui lessi soltanto disperazione, pazzia, oblio ma anche tristezza e voglia di essere amato.
La mamma aveva ragione, Shu non era del tutto cattivo, lui era come diviso dentro di se. Una parte di me mi urlava di ucciderlo mentre l’altra mi diceva di aiutarlo, mi diceva che lui non era perso ma che si poteva fare ancora qualcosa.
I miei pensieri vennero interrotti da un suo schiaffo.
Mi aveva colpito e la guancia doleva tantissimo, ma non dissi niente, continuai a fissarlo in silenzio mentre lui continuava a colpirmi.
- Non saremmo in questa situazione se non fosse per colpa di nostra sorella! Di Kuran! Dei tuoi amici e del tuo fidanzato Zero! Perché ti sei messe con uno come lui? Perché non sei tornata da me? – Disse mentre mi dava alcuni baci sulle guance, stava applicando la tortura psicologica.
Ma io dovevo resistere! Non dovevo cedere!

- Perché … Zero è la persona con cui ho condiviso tantissime cose, è la persona con cui ho fatto l’amore, è la persona che mi ha aiutato quando ho toccato il fondo ed è colui che io ho scelto di amare! – Risposi mentre il nodo alla gola continuava a cresce e gli occhi pian piano si inumidivano.
Shu mi picchiò di nuovo, facendomi sputare sangue. L’avevo fatto incavolare tantissimo.
- Ho capito, ma sappi una cosa colei che era tua sorella ora non lo è più, saranno tutti caduti nella mia trappola! – Disse lui mentre iniziava a ridere e si allontanava da me.
- Era? Lei è ancora viva, e lo sarà per molti anni!  - Gridai mentre sentivo gli occhi pizzicare ancora di più.
 - Tu l’amavi! Perché dici che è morta!? - Iniziai ad alzare la voce, non potevo permettere di fargli pensare che Merodi fosse morta.
-So come ragiona la tua cara, dolce e sorellina, per questo sarà caduta nella trappola come un pesce, si avevi ragione l’amavo, ma dopo quello che mi ha fatto, il mio amore si è trasformato in odio! - Rispose rompendo il tavolo di famiglia con un pugno.
- C-Cosa? Non è vero stai mettendo, non puoi aver fatto una cosa del genere a lei, non dovevi! - Non ci potevo credere, non dovevo crederci, lei non sarebbe mai caduta in una trappola, non si sarebbe mai fatta battere da una trappola stupida.
- Questo voglio vedere nel tuo bel viso, la disperazione, la solitudine e la tristezza. - Sentivo le sue parole entrare nella mia testa, non potevo crederci, lei non si faceva ingannare così.

Ma in quel momento, dopo quello che aveva detto Shu, tutte le mie difese crollarono e lascai che le lacrime rigassero il mio volto.
“ Merodi… Ti prego non morire! ” Urlai dentro di me mordendomi il labbro per evitare di fargli sentire i miei singhiozzi.
 - Te la ricordi questa? - Chiese prendendo in mano una spada che ai miei occhi sapevo benissimo a chi apparteneva.
- Hai preso la spada di Merodi, come ti sei permesso?! -Imprecai verso di lui, anche se avevo la voce rotta dal pianto ero infuriata.
 Perdonatemi  Merodi, Kaname e soprattutto tu Zero, se non mi fossi trovata in questo guaio voi sareste al sicuro, sentivo le lacrime che rigarmi il viso.
- Esatto con questa spada finirà la tua vita, sei pronta a morire? - Che domande stupide fai Shu, perché ti stai accanendo così tanto verso di me?
Ma certo, tu mi odi perché sono nata. Tu mi odi per la mia malattia, era stata quella a far traboccare il vaso di pandora e a far allontanare definitivamente Merodi da te.
“ Zero e Daisuke aiutatemi vi prego. ”
Vidi quella spada avvicinarsi a me con tanta potenza e chiusi gli occhi dalla paura.
- Finché avrò le ultime forze non ti permetterò di fare del male a mia sorella! – Gridai pensando a i due uomini che amavo .

Aprì gli occhi e vidi Merodi davanti a me, era ferita, ma nonostante tutto è riuscita ad arrivare qui, intorno a noi c’era del ghiaccio, mi aveva di nuovo salvato.
- Maledetta Merodi! - Urlò lui verso mia sorella, erano uno di fronte all’altro.
- Ci siamo anche noi! - Sentivo la voce di tutti ragazzi  erano venuti in mio soccorso.
Ragazzi vi voglio un bene dell’anima.
- Dopo mi merito la ricompensa. - Era la voce di Zero dietro di me che mi slegava.
In qualche modo mi fece ridere. – Se sopravviviamo, sarai adeguatamente ricompensato. – Dissi io mentre lui mi prendeva in braccio.
Vidi Aidou creare un muro di ghiaccio e poi Merodi e Kaname condurci verso l’ala est delle nostra casa per nasconderci.
Ormai lo scontro era iniziato.
 

Angolo Autrici:

Salve cari vampirelli, scusate il ritardo, si lo so è passato un mese da quando non aggiorno, mi sono presa una bella vacanza perdonatemi, sono sempre più annoiata, che non ho la voglia di scrivere, ma oggi sono tornata a scrivere, ed eccomi qui. Vi do anche una bella notizia abbiamo deciso di allungare la storia di tre capitoli. spero che sarete felici. Aspetto una vostra recensione! A presto vampirelli! un bacio da Erena e Merodi.

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Capitolo 17
*** Shu e Rido -La battaglia è solo a metà ***


Shu e Rido - La battaglia è solo a metà !


( Pov’s  Merodi )

Eravamo arrivati giusto in tempo.
Non riuscivo ad immaginare cosa sarebbe potuto accadere a mia sorella se fossimo arrivati un minuto dopo.
 Non avevo mai visto Shu in questo stato.
Essere di fronte a lui, guardarlo negli occhi …  non ero sicura di come sarebbe finita quella situazione, di certo lui è diventato più forte.
E io non ho la stessa sua potenza.
 Eravamo fritti. Ne ero certa.
- Grazie sorellona, mi hai salvato. - Disse Erena entrando nella stanza. – Ho visto la morte davanti a me per un attimo. -  Disse Erena mentre abbozzava un sorriso.
Aveva varie ferite sul corpo e un numero spropositato di lividi.
Dannato Shu! Come ha potuto picchiare nostra sorella?

- Sta tranquilla ora siamo tutti insieme, non devi più temere nulla, uniti vinceremo. - Erano le parole incoraggianti di Zero.
Guardai gli sguardi di tutti loro.
 Avevano fiducia l’uno l’altro, avevano fiducia in Kaname, Zero, Erena e perfino in me.
“ Oh ragazzi, non siete mai cambiati nonostante gli anni passati.  Vi prometto che noi vinceremo questa battaglia e per sempre.  ” Pensai dentro di me.
- Merodi che facciamo? Siamo circondati. - Disse Yuki guardano dalla finestra. “ Yuki è giunto il momento che tu conosca la tua vera natura. ” Pensai tra me e me.
- Erena. - Mi girai verso di lei.  - Nasconditi con Yuki, fai in modo che lei ritorna alla sua vera natura, poi prendi tutti questi quadri e crea un esercito. - Era la cosa giusta da fare in quel momento. Yuki ci serviva a tutti costi.
- E tu che farai? - Chiese Kain barricando la finestre.
- Senti dolcezza se tu muori non posso provarci con la ragazza di Kaname, sei il mio passatempo! - Esclamò Aidou.
“ Hanabusa sarai anche viziato, ma hai un cuore grande, ti prometto che non morirò, almeno spero. ”
- Io mi occupo di mio padre insieme a Rima, voi occupatevi di Shu. - Intervenne Shiki affianco a Rima. Ognuno di loro, dava una mano come poteva.
- Se permetti, io e Kain ci uniamo a te. - Mi voltai di scatto “ Ruka che vuoi fare? Shu ti metterà fuori gioco molto facilmente, perché stai facendo così? ” Pensai dentro di me mentre incrociavo il suo sguardo. 

- Su sorellina cara, esci non farti sempre desiderare! - Urlò Shu, sentivo i suoi passi avvicinarsi.
Avevamo pochi minuti, i miei amici e la mia famiglia non dovevano essere qui con me, dovevano scappare! Ma non c’era nessuna via di uscita.
- Ci serve un piano adesso. - Disse Zero, controllando la situazione fuori. – Merodi questa è casa tua dovresti conoscerla meglio di tutti noi. –  Aggiunse poi richiudendo velocemente la porta.
“ Lo so Zero hai perfettamente ragione, ma non ricordo quasi nulla di questa casa. Come faccio ad aiutarvi? Shu si sta avvicinando sempre di più a noi e io sto mettendo la loro vita in pericolo! ” Pensai di  nuovo dentro di me mentre guardavo la stanza nella quale ci trovavamo.


* Flash Back  *

- Sorellona, hai visto il passaggio segreto che ci ha costruito papà per qualche evenienza? - Chiese mia sorella, aprendo il passaggio.
- Davvero? Sarebbe ottimo per fuggire, da qualcuno… - Risposi scendendo dal letto per andare a vedere il modo di aprire il passaggio.


* Ritorno alla realtà *

Per una volta i ricordi sono d’aiuto, in questo caso.
 La casa è parecchio abbandonata è cambiato tutto.
- Merodi…  non nasconderti, non sappiamo più piccoli… Ti ricordi che giocavamo a nascondino? - Sentivo ogni porta rompersi, prima della nostra stanza c’erano altre tre camere, avevo ancora tempo, potevo salvarli.
- Trovato! -Esclamai aprendo il passaggio. – Muovetevi, entrate qui, seguite il corridoio e vi troverete fuori nel giardino. - Dissi cominciando a spingerli dentro il passaggio.
- Io sto con te, non me ne vado da qui, lo sai benissimo anche tu. - Intervenne Kaname prendendomi la mano.
Non volevo mettere di nuovo in pericolo Kaname, non volevo perderlo di nuovo.
Shu poteva ferirlo gravemente e questa volta non dovevo permetterlo.

Lo spinsi dentro e chiusi il passaggio con le lacrime agli occhi. “ Scusami amore, ma non devi più soffrire per me. ” Pensai nella mia testa, era giusto così.
Sentivo i pugni di Kaname sbattere nella parete.
“ Perdonami. ” Dissi dentro di me mentre mi giravo verso la porta.
- Merodi ti prego apri! - Imprecava sbattendo pugni in continuazione, mi girai verso il passaggio li erano al sicuro.
Poi ad un tratto, sentii una presenza dietro di me. Sapevo benissimo chi era, l’uomo che si era alleato con Shu, colui che aveva ucciso Daisuke e che aveva ferito gravemente Erena, colui che provava piacere a far del male ai suoi cari, il vampiro più pericoloso di tutti quanti.
- Rido! - Alzai la voce, girandomi subito vedevo proprio lui.
Colui che mi ha portato via tutte le persone che amavo più di me stessa.
- Come siamo sveglie Merodi cara, dimmi sono passati tanti anni come stai? - Chiedere come stavo, molto generoso da parte sua.
- Ti sei unito di nuovo a Shu, si vede che dalla lezione che ti ho dato non hai imparato nulla. - Risposi con spavalderia.

 Non avevo più paura di lui sapevo benissimo i suoi punti deboli, conoscevo tutto di lui.
- Ottimo Rido, hai trovato la mia preda preferita, sai mi chiedo come tu sei scappata dalla trappola. -Intervenne Shu entrando dalla porta.
Maledetto, stavamo tutti rischiando.
Sapevo il rischio che correvo, quella stanza poteva diventare la mia tomba da un momento all’altro.
 Ma per fortuna non sono cascata nelle sua trappola.
Shu  si stava avvicinando a me e non mi piaceva la situazione, ero sola contro loro due.
- Non ci casco nella tua trappola, ormai so come ragioni e so le tue possibili azioni. - Dissi guardandoli entrambi.

Shu si era avvicinato a me fin troppo, era vicino alle mie labbra, quando stavamo assieme lui le baciava sempre,  così passionalmente che tutte le vampire mi invidiavano, ma dopo aver conosciuto Kaname… i suoi baci non mi saziavano più.
- Merodi, non ti dirò di ripensarci magari possiamo cominciare di nuovo anzi no! Non ti dirò neanche una frase dolce, ma voglio ancora assaporare quelle labbra che una volta  erano mio. - Replico lui provando a baciarmi nuovamente, girai la faccia prima che lui potesse farlo.
- Non appartengono più a te, e non hai il diritto di toccarmi. - Risposi agitandomi, se perdevo il controllo era finita.
Sferrai un pugno verso di lui, mi prese velocemente stringendomi a se. – Lasciami maledetto! -Urlai con la forza che avevo.
- Non ti lascio per niente, Rido occupati degli altri mentre io sto tranquillo con la mia dolce Merodi. - Ribatte toccandomi i capelli, sentivo le sue mani intorno al corpo. Non doveva toccare mio figlio, non doveva proprio.
- Shu smettila, non devi fare così! I nostri genitori non volevano questo! - Imprecai cercando di recuperare il vecchio Shu.
- I nostri genitori, bla bla bla, non mi importa di quello che dicevano, noi dovevano seguire la tradizione! - Si stava infuriando e io non riuscivo a farlo calmare.
- Sai mi è venuta una grandiosa idea, intanto ucciderò quella creatura che porti nel tuo grembo, e poi purifico te, così rinasci e staremo sempre insieme. - Mi toccava il collo, sentivo le sue mani fredde sopra di me, lui era freddo, il suo carattere, il suo tono di voce, tutto ciò che riguardava lui era freddo.
- Shu ti prego possiamo ricominciare, tutto da capo, noi tre come una vera famiglia, senza più ostilità. - Risposi con le lacrime agli occhi, non riuscivo più a sentire le sue mani su di me, e ne tanto meno vederlo in questa situazione, perché in fondo era colpa mia, questa storia era tutta colpa mia solo mia.

 Se lo avessi sposato,  se fossi rimasta con lui tutta questa storia non sarebbe mai iniziata, i miei sarebbero ancora qui  con noi, i genitori di Kaname pure, Erena avrebbe avuto ancora Daisuke e i miei amici non avrebbero sofferto tanto.
Ero solo una stupida egoista, avevo coinvolto le persone che più amavo in un suicidio.
- Cosa? Ricominciare tutto da capo? Mai! Devi passare quello che ho passato io, disperazione, collera, rabbia, tristezza e solitudine, le devi vivere anche tu, devi vivere il dolore che mi hai causato! -Urlò dandomi un colpo e facendomi sbattere sulla parete, cascando poi a terra.
- Si quello sguardo voglio vedere su di te, quello del dolore che stai provando! - Disse prendendomi il viso tra le sue mani. “ Smettila Shu, smettila di trattarmi così, ti prego nonostante tutto io ti voglio bene. ” Pensavo nella mia testa.
- Come trovi piacere a farmi del male, tu mi amavi. - Risposi con una voce sottile allungando la mano verso di lui.
- Hai detto bene ti amavo, ora ti odio e ti odierò per sempre, finché non vedrò il tuo nome nella tomba dove giacerai! - Rispose calpestandomi la mano. - Cosa c’è? Vuoi gridare dal dolore, magari il tuo Kaname verrà a salvarti o Rido l’avrà fatto fuori. - Continuava a fare peso sulla mia mano.
Il dolore non riuscivo a sostenerlo, “ Kaname mio perdonami. ” Pensai nella mia testa. Avevo chiuso gli occhi per quel tempo che sopportavo il dolore che mi infliggeva Shu.


* Nella mente di Merodi *

Mamma e papà, perdonatemi per quello che ho fatto, se ora non ci siete più e solo colpa mia.
Se sposavo Shu, se non lo tradivo, se vi obbedivo, non si sarebbe creata questa guerra, perdonatemi. Non sono una figlia degna di  portare il cognome Ketsueki.
- Ma non è vero niente di quello che stai dicendo. - Disse una voce profonda.
- Ha ragione papà, siamo fieri della tua scelta, sapevamo la reazione di Shu, e nessuno di noi vuole vederti, soffrire, hai sempre avuto la forza di decidere per te e finalmente hai la famiglia che vuoi tu. - Replico la donna, si erano i miei genitori.
- Ma Shu ora mi odia,e io non so che fare, non so proteggermi. - Mi sentivo inutile.
- Non è vero, sei forte e riuscirai a vincere, noi crediamo in te Merodi.- Replicarono i miei prima di andare via.
Avevano ragione non potevo farmi battere da Rido e Shu, in questo modo.


* Ritorno alle realtà *

Il dolore alle mani era una cosa stupida.
Il dolore più grande era quello che doveva sopportare Kaname, Erena, Zero e tutti gli altri, se io perdevo, loro soffriranno a causa mia e non potevo permetterlo!
- Adesso basta Shu! Non mi sconfiggerai molto facilmente! - Imprecai su di lui e alzandomi. – Non ti permetterò mai e poi mai di farla franca! - Dissi dandoli un pugno nella pancia scaraventandolo sulla parete e facendolo finire fuori dalla stanza.
- Grr.. maledetta! - Disse  lui scagliandosi su di me.
Non ti permetterò di vincere.
Voglio vivere la mia vita affianco a Kaname !

 
( Pov’s Kaname )

Perché Merodi?
 Perché mi hai spinto, non puoi fare tutto da sola.
Devi contare anche su di noi.
Su di me, soprattutto su di me, ti ho sempre aiutato.
E poi metti anche a rischio lui, nostro figlio.
Se gli accadesse qualcosa, né io e né tu c’è l’ho perdoneremo  mai. Fatti aiutare per una buona volta, non ti costa nulla.
- Se mia sorella non si fa aiutare, e perché non vuole far soffrire nessuno. - Disse Erena, aveva capito tutto.
- Quindi Kaname è mio fratello? - Chiese Yuki dopo aver appreso la sua vera natura. – E io sono un vampiro. -
- Non preoccuparti piano piano tutti i ricordi ti verranno in mente. - Disse Zero impugnando la sua pistola.

Fuori c’era un esercito costruito da Rido e da Shu.
La battaglia era cominciata.
- Ci sono riuscita! - Esclamò con aria soddisfatta Erena.
Grazie al suo potere avevamo un esercito, e tutto questo grazie.. all’aiuto di Merodi.
“ Allora per questo ci hai fatto scappare? Per prendere del tempo. E far si che Erena riuscisse nel suo intento. ” 
Uscimmo fuori, finche una figura troppo familiare non si mise davanti a noi.
Vidi Shiki irrigidirsi, mentre Rima e Ruka si mettevano davanti a Yuki ed Erena, Ichijou aveva preso la sua spada, Kain e Hanabusa erano dietro di me e al mio fianco c’era Zero.
- Ecco il mio caro nipote e il mio adorato figlio Shiki. - Mannaggia a lui e alle sue comparse inaspettate.
- Non riuscirai a farci fuori, noi vinceremo! – Disse Erena coraggiosa superando tutti e mettendosi davanti a noi.
Era cresciuta in questo ultimo periodo, e aveva preso un coraggio che neppure Merodi non riusciva a crederci.
- Stai zitta tu e togliti da piedi! - Rispose provando a dare un colpo a Erena ma, non ci riuscì, Shiki l’aveva difesa con il suo potere. Avere un sangue solido era davvero utile in quella situazione .
- Non toccare ciò che non ti appartiene! - Impreco Rima scagliando uno dei suoi Fulmini.
Così la guerra iniziò.

Ognuno di noi dava il meglio di se per combattere e restare in piedi.
Nessuno di loro voleva perdere. E neanche io volevo perdere!
- Rido questa è una questione nostra! - Dissi scagliandomi verso di lui.
 Amavo Merodi e dopo averla ritrovata non potevo perderla.
Io e Rido iniziammo a combattere mentre i ragazzi insieme ai dipinti  contro i livelli E.
Mentre combattevo la mia mente era annebbiata da una solo domanda: dov’era Merodi?
Speravo con tutto il cuore che non si fosse arresa, perché non ci avrei mai creduto. No, la mia Merodi non poteva cedere.
- Maledetto Rido, vendicherò mia madre! - Ribatté Erena mentre parava un colpo di Rido con la sua falce.
Zero era accanto a lei a coprirgli le spalle, con la pistola sparava a tutti i livelli E  che si avvicinavano verso di lei.
Erena si era messa tra me e Rido, non capivo il perché.

Poi ad un tratto vidi Rido scagliare Erena contro Zero ed entrambi sbatterono contro una delle pareti della casa, per un attimo tutti i quadri portati in vita da Erena aveva rischiato di sparire.
- Erena!  Zero! – Gridò Yuki mentre si avvicinava a loro.
- Stiamo bene. – Disse Zero mentre si alzava con Erena. Per fortuna erano riusciti ad attutire il colpo.
- Kaname che facciamo… non so come sia possibile ma mio padre è ancora più forte… - Disse Shiki mentre mi affiancava.
Aveva ragione, suo padre era molto forte,  e noi eravamo in inferiorità numerica.
- Kaname attento! – Disse in quel momento Ruka mentre con i suoi poteri colpiva un vampiro che stava per venire verso di me.
- Mettiamo in cerchio! Erena tu al centro, cerca di evocare più quadri che puoi! – Gridai mentre uccidevo un livello E.
- Kaname non ci posso riuscire se non vedo il quadro! – Gridò lei mentre con un colpo di falce tagliava la testa di un vampiro.
Yuki era dietro di lei e con la sua falce  le dava manforte.
- Erena ci riuscivi! I tuoi poteri non sono ancora  al massimo! Concentrati! – Gridò Hanabusa, mentre infilzava un vampiro di livello E che stava per colpire Zero.
- Questo è solo perché cucini bene e perché non posso vedere Erena triste! – Disse il biondo mentre ritornava a combattere.
Zero sorrise ed iniziò a combattere insieme a lui.

Pian piano eravamo riusciti a metterci a cerchio, Erena stava cercando di risvegliare i suoi potere. Non era una  cosa semplice. Il blocco che le era stato imposto era forte quanto quello di Yuki.
I vampiri continuavano ad aumentare, mentre i quadri sparivano, Erena cercava di farli rinascere subito.
- Dopo crearli! – Disse in quel momento mentre alzava lo sguardo verso Zero e me.
Cosa voleva fare?
- No…. Non usare il tuo sangue! – Gridò in quel momento Zero mentre si girava verso di lei, ma era troppo tardi, Erena aveva fatto sanguinare il suo braccio e con il sangue creava i combattenti.
In quel momento le sorti della battaglia si invertirono,  grazie al sangue di Erena stavamo mettendo  sotto scasso Rido e il suo esercito. Ma più il tempo passava e Merodi non si mostrava.
Poi ad un tratto sentii un boato.

Tutti quanti ci girammo e in quel momento vidimo Merodi e Shu combattere tra di loro.
Shu aveva scaraventato Merodi a terra e ora le teneva un piede sul ventre. “ Dannato Bastardo!  ” Dissi mentre correvo verso Merodi.
Merodi resisti! Sto per arrivare amore mio! Tieni duro.
- Muori Merodi! – Disse in quel momento Shu mentre la stava per colpire con la sua spada ma io mi misi in mezzo e riuscì a deviare il colpo.
- Kaname! – Disse Merodi mentre mi prendeva il viso tra le mani, per fortuna lei stava bene.
- Tranquilla dolce Merodi, l’importante e che tu stia bene. – Dissi io mentre le accarezzavo il viso.
-  Sorellona! – Disse Erena mentre ci raggiungeva con gli altri.
- Ragazzi state bene? – Chiese Ruka mentre si abbassava all’altezza di Merodi insieme ad Erena.
- Si, Erena! – Disse Merodi vedendo la ferita di suo sorella .
- Non è niente! Come state voi tre? – Chiese Erena mentre ci squadrava con i suoi occhi.
- Bene, ora che facciamo? Se loro due combattono assieme siamo messi male! – Disse Rima mentre creava  una scarica  di fulmini contro Rido.
- Che scena sdolcinata! – Disse in quel momento Shu mentre Rido lo affiancava .
- Non ti sembra familiare? – Chiese Rido, mentre un sorrisetto gli si dipingeva sul volto.
- Mille anni fa… una cosa del genere…  tutti loro erano riuniti, solo l’hunter è di troppo… mi ricordi come hai ucciso Daisuke? – Chiese Shu mentre anche lui iniziava a ridere sadicamente.
- Ah sai… gli strappato il cuore con le mie mani e farò lo stesso con L’Hunter … - Rispose il padre di Shiki mentre iniziava a ridere.
- Oh sarà veramente bella la scena me la voglio godere e voglio che Erena segui tutto, deve essere la più vicina. – Disse Shu mentre iniziava a ridere.
- Ho una idea, prima moriranno i ragazzi mentre con le ragazze… intendi tu… - Disse Rido mentre si leccava il labro inferiore. Che essere spregevole.

Eravamo circondati, e il sarcasmo dei nostri nemici non faceva altro che far aumentare l amia rabbia.
Come potevano dire quelle cose? Shu che razza di fratello era?
Guardai Zero stringere Erena a se, era un modo per rassicurarla, ma vedevo come Erena tremasse.
Aveva paura  come del resto l’avevamo tutti noi.
- Kaname… - Disse Merodi mentre mi stringeva la mano.
- Merodi… - Dissi io mentre la stringevo a me.
Tutti quanti ci stavamo preparando al peggio, Rido e Shu ci stavano sconfiggendo non coi fatti ma con le parole.
- BASTA! – Gridò in quel momento Erena facendo voltare tutti i presenti. – Basta… basta parole… basta pensieri… basta pensare che loro sono troppo forti… - Disse mentre delle lacrime iniziavano a rigarle il volto. – Basta fingere di essere felice o di essere tristi… la battaglia è appena iniziata, le sorti non si decidono con le parole! SI decidono con i fatti! Voi due dite di essere meglio di noi? Dimostratelo!  - Disse Erena mentre re impugnava la sua falce.

In un certo senso quel suo discorso ci aveva dato una qualche speranza.
- E da quando sei così spavalda? – Chiese Shu mentre la guardava.
- Da quando ho capito che posso contare su tutti i miei amici. – Rispose lei lanciando un fendente con la falce.
- Dividiamoli! Soli sono deboli! – Disse in quel momento Kain mentre creava delle palle di fuoco e le lanciava verso Rido.
Hanabusa e Merodi crearono delle lastre di ghiaccio mentre  per bloccare Rido mentre io e Shiki tenevamo impegnato  Shu.
Ruka e Rima aiutavano Erena e Zero a combattere contro Rido.
Vidi Shu correre verso Merodi,  mentre correva lo colpii con i miei poterei.
Il campo di battagli era diviso in due.
Io e Merodi contro Shu.
Erena e Zero e i nostri amici contro Rido.
In quel momento eravamo solo a metà  della vera battaglia.
 


Angolo Autrici:

Eccoci qui con nuovo capitolo! siamo quasi giunti alla fine non ci posso credere, anzi non ci voglio credere. Per me è una cosa triste mi sono legata troppo a questa storia che non vorrei finirla. Ma ovviamente ogni storia deve avere un finale.  Sii un finale bello deve essere, pero che questo capitolo vi appassiona e vi piaccia! recensite se potete. Baci da Merodi e Erena

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Capitolo 18
*** La prima Vendetta - Primo sigillo Spezzato! ***


La prima Vendetta - Primo sigillo Spezzato !



( Pov’s Rido )

“ Che patetici pensate davvero che dividendoci saremmo stati più deboli? ” Pensai mentre ridevo di gusto.
Le parole dette da Erena gli avevano dato quella debole speranza, che situazione  interessante. È strano come delle semplici parole, dette così, siano riuscite a ridargli forza.
“ Poveri illusi ” Pensai facendo un sorriso.
Era tutto come mille anni fa.
Uccidere Daisuke, i genitori di Erena e Merodi, e ora poter uccidere i loro amici mi rendeva felice, sprizzavo felicità da tutti i pori.
Mi asciugai con il braccio il sangue che mi colava dalla bocca. Era solo un graffio.
- Sei diventata più brava adesso. - Dissi scansando uno dei tanti colpi che Erena cercava di infliggermi con la falce.
- Questo è solo un assaggio di quello che ti ho farò! - Rispose avvicinandosi velocemente a me.
 I suoi colpi erano sempre più forti.
- Rima potrai provarci quanto vuoi ma non potrai mai attaccarmi alle spalle. - Dissi saltando per schivare uno dei suoi fulmini.
- Maledetto Rido! - Imprecò con rabbia scagliandomi su di me i suoi fulmini.

In questo modo avrei perso l’equilibrio. Quei fulmini erano troppo potenti.
- Ti abbiamo messo alle strette! - Disse con aria soddisfatta.
Maledetta! Voi non vincerete così facilmente non mi batterete mai!
Guardavo com’era messo Shu, lui se la stava cavando, non aveva tutti questi problemi.
- Figliolo caro non vorrai uccidere tuo padre. - Dissi mentre controllavo le possibili mosse di mio figlio.
- No padre, non sarò io a sconfiggerti. - Rispose lui usando come frusta il suo sangue.
 Che potere sciocco e inutile aveva mio figlio.
Inutile proprio come lui.
- Figlio non supererai mai tuo padre! - Mi scaraventai su di lui, dovevo metterli fuori gioco, in qualche modo o il tempo che avrei avuto per agire si sarebbe ridotto di molto.
- ERENA! - Urlò una voce, molto astuti fare una cosa del genere in combattimento.

Vidi Merodi correre verso di me mentre Shu combatteva contro Kaname.
Di quel passo Shu si sarebbe fatto battere.
 Kaname aveva una forza superiore a quella sua.
Notai che Merodi sempre più affaticata, che stesse battendo la fiacca?
Oppure era quel suo sigillo che aveva avuto fin da piccola a farle dare il massimo nella battaglia?
- Chi abbiamo qui, la dolce Merodi, hai lasciato tuo marito a combattere da solo, che c’è non hai paura che possa morire? - Dissi beffandomi di loro.
- Riderai ancora per poco, perché ti cancelleremo dalla faccia della terra! -Esclamò scagliandomi una lastra di ghiaccio enorme.
“ Bastarda era una distrazione per far andare Erena da Kaname. ” pensai dentro di me.
L’aveva fatta franca questa volta.

“ Maledetta devi morire soffrendo. ”
- Non puoi prenderti gioco di Rido! - Imprecai su di lei sferrando un pugno ma lo riuscì a bloccare con una facilità fuori dal comune, anche se era stanca riusciva benissimo a difendersi.
 Qualcosa in lei non andava, conoscendola mi avrebbe attaccato subito, forse stava pensando a qualche tattica. Che cosa gli girava per la testa  non lo sapevo.
- Già, ma sbagli io posso prendermi gioco di te, come voglio e quando voglio! - Scaglio verso di me dei pugnali di ghiaccio ricoperti di fulmini, c’era di sicuro Rima dietro a queste cose ma non era possibile Rima aveva seguito Erena, la vampira dal segreto oscuro aveva sviluppato un nuovo potere.
 - Shiki ora! - Sentivo che dava ordini a Shiki.
 
Si faceva pure comandare quel povero stolto di mio figlio.
Mi bloccò stringendomi con quel sangue solido che creava.  
Quei pugnali erano un’altra distrazione.
- Pensate di tenermi legato con questi stupidi trucchi da bambini?! - Gridai cercando di liberarmi, la presa di Shiki si faceva sempre più forte.
- Cos’è Merodi quell’oscuro segreto che tieni dentro di te non ti fa continuare a combattere? - Sapevo benissimo cosa stava succedendo al corpo di Merodi, l’ho sempre saputo.
 Entrambe le sorelle avevano sigillato i loro poteri, così da poterli sfruttare al minimo e non al massimo.
L’unico difetto di Merodi era quello di perdere il controllo e la sua forza vitale cominciava a scendere sempre più, fino a collassare.
- Quel mio segreto rimarrà con me! - Si avvicinò minacciosamente a me che aveva intenzione di fare quella sciagurata.
 - Shiki stringi di più, finché le vene non gli scoppieranno! - Notai i suoi occhi diventarono di un rosso acceso, come quel rosso di mille anni fa, era fuori di se, ma in quel modo sarebbe diventata più debole, la sua forza vitale sarebbe crollata.

Che stupida, era davvero sicura di potermi battere.
- Sciocca sei una povera sciocca, non mi fai paura! - Era vicina a me, ma che voleva da me.
 Sentivo il suo respiro sopra il mio collo e subito dopo i suoi canini mordermi. Maledetta era questo il tuo scopo.
- N-Non vincerai così facilmente, non è bevendomi il sangue che vincerai ! – Imprecai per il dolore che stavo sopportando era una maledetta come sua sorella.
- Hai un sangue buono, ma non devo essere io a finirti ma mia sorella, tu hai ucciso Daisuke e tu soffrirai sotto le mani di Erena. - Furono le parole più dure che lei abbia detto.
 Senti poi liberarmi. Shiki aveva lasciato la presa.
- Te lo ripeto non devo essere io a finirti, sono solo il complice della tua morte. - Cominciò a frustarmi con il suo sangue.
Riuscivo ben poco a difendermi, Merodi aveva quasi esaurito la mia forza, ma mi bastava poco per riprendermi.

Basta succhiare un po’ di sangue di livello S e quello di Erena faceva a caso mio.
- E no caro tu da lei non ci vai. - Senti un colpo di pistola sfiorarmi il braccio, Zero Kyriu me la pagherai.
- Come difendiamo quella povera insula vampira, sei sceso troppo in basso caro Zero. - Dissi sferrando uno dei miei colpi, colpendolo  nello stomaco. - Esatto quello è il tuo posto, stare lì a terra, e morirai per mano mia. - Un altro ragazzo di Erena che moriva per mano mia. Che goduria provavo.
- Sai mi chiedevo com’è mangiare la terra. - Continuavo a spingere la sua testa con il piede verso il terreno. - Allora non ho sentito ne vuoi ancora un po’ perché ti piace? - Continuavo sempre di più.
- Lascia Zero! - Fui colpito da uno dei fulmini di Rima, maledetta lei.

 
( Pov’s Erena)

Maledetto che non sei altro Rido!
Dannato figlio di quella buona donna di tua madre! Lurido  bastardo che non sei altro! Come puoi toccare una persona a me cara?
Non puoi toccare Zero! Te la farò pagare cara.
- Sorellina non devi distrarti in un combattimento! - Senti un colpo profondo alla schiena.
-Sei uno sporco bastardo! Colpirmi alle spalle è sleale! - Dissi alzandomi di scatto.
- Ma io non sono mai stato leale, con nessuno di voi due. - Lo prenderei a bastonate, ma non era compito mio ucciderlo.
Aveva ragione mia sorella, non potevo competere con la sua forza.

 Solo Merodi poteva riuscirci, se solo riuscisse a sbloccare il sigillo che ci avevano imposto da piccole, io ci ero quasi riuscita, ora toccava a lei.
- Che stai pensando? -Chiese Kaname eravamo schiena contro schiena, dovevamo alternarci.
- Non riesco a dare il meglio contro Shu, non ho la stessa sua potenza. - Risposi schivando uno degli attacchi di Shu, sapeva creare sfere di oscurità.
- Merodi deve sbloccarsi, i suoi poteri sono sigillati come quelli miei ecco perché non riesce a dare il massimo ma se lei sbloccasse i suoi poteri potrebbe collassare.- In quel istante respinsi  una sfera di Shu andando a sbattere contro un albero.
- Cosa? Non sapevo questa cosa, non la ricordavo. - Ne ero certa, io avevo la mia malattia e Merodi aveva questo problema, Shu era l’unico che non aveva niente.
Forse è questo motivo che mi ha legato così tanto a Merodi. 
- Erena attenta! – Ero di nuovo tra le grinfie di quel bastardo di Shu.
- Lasciami i capelli! - La sua presa si faceva sempre più forte.
E io non riuscivo a liberarmi.

Che stupida che sono stata.
Kaname non sapeva come liberarmi, un passo falso e mi avrebbe ucciso.
- Cosa c’è Kaname non sai come reagire? - Sentivo la mano di Shu sul mio fianco,  mi avrebbe ucciso davanti a tutti.
Ero finita. Era davvero finita per me, addio al sogno di crearmi una famiglia felice con Zero, addio all’idea di poter avere una vita normale con mia sorella.
Per giunta, stava nevicando come mille anni fa. La neve che cadeva sopra di noi so stava tingendo di rosso cremisi.
- LASCIA MIA SORELLA! - Era mia sorella, era di nuovo venuta a salvarmi.
Shu aveva lasciato la presa e io corsi lontana da lui, mi voltai velocemente, mi impietrì per quello che vidi:  la mano di Merodi aveva trapassato il fianco di Shu.
- Hai una persona da vendicare! - Disse mia sorella togliendo con ferocia la mano e leccando il sangue di Shu.
Era fuori controllo, prima o poi il sigillo sarebbe esploso Merodi avrebbe avuto un collasso e io sperai con tutti il cuore che Merodi riuscisse a fermarsi in tempo, non volevo perdere di nuovo mia sorella.

Feci un cenno con la testa e andai verso Zero.
- Zero tutto bene? – Dissi mentre mi avvicinavo a lui.
 - Non ti perdonerò mai per quello che hai fatto a Daisuke e ne tanto meno per quello che hai fatto a Zero! -  Gridai rivolta a Rido mentre iniziavo ad attaccarlo con la mia falce, ogni taglio che gli proccuravo per me era una soddisfazione.
 Ma soddisfazione più grande doveva ancora a arrivare, avrei ucciso Rido nello stesso modo in cui lui aveva ucciso Daisuke, lo avrei fatto soffrire come aveva fatto soffrire Zero.
Lo avrei eliminato dalla faccia della terra per vendicare tutte le persone a me care.
- Erena, so difendermi. – Disse Zero mentre mi raggiungeva.
“ Zero, so che ti sai difendere, ma io devo vendicare Daisuke e devo proteggerti, mi si spezzerebbe il cuore sapendo che non sono riuscita a difenderti.”
Guardavo mia sorella,si stava impegnando un  sacco per difendere suo marito e per vendicare il suo passato.
E lo stesso dovevo farlo io, dovevo essere forte. 

Anzi ero forte, avevo avuto un’ottima insegnante e per questo motivo dovevo usare i miei poteri al meglio.
- No ferma, non puoi usare  di nuovo il tuo sangue per evocare altri mostri! - Disse Zero cercandomi di fermarmi.
- No tranquillo non serve per evocarli, serve a me questa volta. - 
Sentivo dentro di me una forza incredibile, come se i miei genitori, Daisuke, Zero, Merodi  e i miei amici mi prestassero la loro forza, sbloccare il sigillo dentro di me era la cosa giusta.
- Te la vedrai con un Erena che non hai mai visto. -
- Che povera stolta, pensi che i tuoi colpi mi possono far paura!? - Illuso, non pensare di potermi battere, non mi servono le parole a me servono i fatti.
- Sciocco, non sottovalutarmi! - Cominciaci a scagliare diverse ondate di luce oscura.
 I vampiri di livello E veniva bruciati.

Volevo finirlo poco a poco, vedere il suo dolore nel suo volto, volevo assaporami la vendetta su Rido.
- Ragazzi andate ad aiutar Kaname e Merodi, ho la situazione sotto controllo! – Gridai mentre paravo un colpo di Rido e lo attaccavo di nuovo.
- Erena.. - Disse Zero mentre uccideva un livello E che mi stava per attaccare alle spalle.
“ Mi dispiace Zero, ma se quello che penso su mia sorella è vero … HO bisogno che tu le copra le spalle. ”
Guardai Zero, i nostri occhi si incrociarono.
- Ho capito hai ragione! – Disse lui mentre correva verso Kaname, non prima di aver eliminato alcuni vampiri che si stavano avvicinando a me.
“ Il solito Zero. ” Pensai mentre riprendevo a combattere.
- Che bel coraggio, ti vuoi battere senza che i tuoi amici ti aiutano, che gesto da onorare è questo se vuoi ti batto le mani. - Disse sarcasticamente Rido, quanto lo odiavo.
- Non ho bisogno della loro presenza, perché loro mi danno la forza anche da lontano loro hanno fiducia in me come io ho fiducia in loro! - Cominciai a scagliare lame di luce oscura su di lui, ogni suo ghigno di dolore, mi recava forza.

In un primo momento riuscivo a tenerlo in pugno,  lo avevo messo con le spalle al muro tagliandoli ogni via di fuga.
- Sai cara Erena… - Iniziò lui mentre in suo sorriso si ampliava.
Quel sorriso non mi piaceva per niente, cosa stava architettando quel dannato sadico?
- Cosa dovrei sapere? – Dissi Io mentre tenevo la falce alta in posizione di difesa.
- Il vostro sonno sta per giungere di nuovo. – Disse lui mentre si scagliava su di me.
Parai il suo colpo ma caddi a terra, la falce era lontana da me.
Come poteva dire una cosa del genere, lui non sapeva come eravamo fatte io e Merodi. Non lo sapeva !
Ma dentro di me si faceva strada una bruttissima sensazione.
- Che hai? – Chiese Rido mentre mi pestava lo stomaco.
- Dananato… - Imprecai mentre lui continuava a tenermi a terra.
- Morirai. – Disse semplicemente mentre si preparava a colpirli con il suo braccio.
- Non la toccherai bastardo! – Disse Zero mentre lo colpiva con un colpo della sua pistola.

Fu questioni di attimi.
Rido si sbilanciò indietro e io ne approfittai per trapassagli il petto con la mia mano e prendergli il cuore.
Con un colpo secco lo estrassi dal suo corpo e poi lo  strinsi tra le mie mani fino a  distruggerlo.
Zero si avvicinò a me e insieme assistemmo alla morte di Rido Kuran.
Ora mancava solo Shu  e finalmente  la nostra  vita sarebbe stata libera dalle loro ombre per sempre.



Angolo Autrici:

Salve cari lettori, scusateci per non aver aggiornato subito, ma Ely ha avuto problemi con la connessione e non mi ha potuto mandare il capitolo. Non uccideteci. Però siamo qui, quindi su su calmi! Siamo giunti al penultimo capitolo, il prossimo sarà quello decisivo. Spero che questo capitolo vi attira. Recensite voglio sapere che ne pensate! Un bacio Merodi  e Erena.

 
 

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Capitolo 19
*** Battaglia Finale -Nuovo Inizio ***


Battaglia Finale - Nuovo Inizio!


( Pov’s Shu )

Quello stupido di Rido si era fatto battere così facilmente dalla mia debole sorellina Erena e da quel vampiro di livello D.
“Stupidi sciocchi non mi batterete così facilmente, mi mancava poco per purificare Merodi e poi sarebbe stata mia, mia per sempre.”
Pensai dentro di me, non dovevo permettere che Kaname si mettesse di nuovo in mezzo.
Questa volta lo avrei eliminato per sempre, nessuno doveva più pronunciare il suo nome.
Doveva essere dimenticato da tutti specialmente da Merodi, lei era la prima che doveva dimenticarlo.
- Merodi stai bene? – Il fatto che la mia dolce gemella si indebolisse ogni volta che cercava di attaccarmi mi rendeva ancora più felice.
- N-Non ti preoccupare Kaname, riuscirò a vincere. - Rispose lei, la sua era voce stanca ed affannata, stava per collassare davanti a tutti.
“Dannata anche se ti stai spingendo al limite riesci lo stesso a ferirmi, e quest’ultima ferita che mi hai procurato era solo un avvertimento, come se mi volessi dire di finirla… Stupida! Non i fermerò davanti a niente! Io resisterò finché tu non sarai di nuovo mia”

-Non dovresti distrarti in un combattimento!- Sentì un pugno sulla mia pancia, dannata che non sei altra Erena. Feci un ghigno di dolore. – Buffo mi dai consigli a me sul non distrarmi nel combattimento e poi ti distrai tu! -Continuava ripetutamente a colpirmi, non riuscivo a contrattaccare come volevo, potevo solo difendermi.
Ha sbloccato i suoi poteri e ora anche lei poteva superarmi nel combattere, come potevo fare? “Adesso sono solo, veramente solo” pensai dentro di me.
Che mi stava succedendo? Non era da me pensare queste cose, non potevo pensarle, come facevano loro.
Però a guardarli, si aiutavano avvicenda, sono uniti, e si incoraggiano, quasi li invidio, hanno trovato chi li ama veramente.
NO! Non sono come loro non posso pensare queste cose come loro.
Merodi non è felice con loro, lei vuole solo me, devo salvarla assolutamente dalle loro grinfie.
- Chissà cosa stai pensando Shu?- Chiese mia sorella, avvicinandosi minacciosamente a me, che voleva farmi.
-Sto pensando che tu non ti trovi bene con loro, e che ti porterò via con me, e staremo di nuovo insieme, perché so quello che vuoi!- Imprecai su di lei attaccandola, non si difese minimamente. Era stesa a terra, è il momento per usare la spada, e purificarti, ti terrò sempre con me.
Impugnai la spada.

-Fermo! Non te lo permetto!- Senti qualcuno prendere la spada con il sangue solido, poteva essere solo lui, il figlio di Rido.
-Maledetto Shiki!- Gridai con tutto me stesso.
Nessuno doveva impicciarsi in questa situazione, adesso basta, mi sono stufato, dovete starne fuori! Voi stupidi vampiri mi state annoiando!- Dissi scagliando una delle sfere di oscurità molto forte. Perfetto erano tutti fuori gioco, nessuno adesso si sarebbe messo tra me e Merodi.
Presi nuovamente la spada assicurandomi che tutti fossero svenuti per la mia potenza, li chiusi dentro le sfere d’oscurità così da non poter intralciarmi.

-Adesso sorellina quello che mi serve è un po’ del tuo sangue.- Dissi avvicinandomi per prenderle del sangue.
Ero vicino a lei, presi la sua mano è svenuta anche lei, perfetto nessuno mi avrebbe fermato era il momento.
In quell’istante sentì due cuori che battevano forte. Che stavo facendo? Stavo per uccidere la sua creatura, così mi avrebbe odiato ancora di più.
Perché volevo farle del male? Come sono arrivato a tutto questo?
Sarei diventato lo zio di questo bambino che sarebbe nato, sarà felice Merodi di diventare mamma, perché lei era semplicemente perfetta.
Che vado a pensare? No, questo bambino è solo frutto di un traditore doveva morire, non doveva vedere la luce della luna, non doveva nascere per nessuna ragione al mondo.
Lui era solo una cosa inutile che non serve, come suo padre.
Scagliali con ferocia la spada sul ventre, quando qualcosa la bloccò.
-N-Non ti permetto di far del male a mio figlio!- Imprecò Merodi creando un blocco di ghiaccio sulla spada, così da non poterla trafiggere.
-C-Cosa?- Mi diede un  calcio nel petto e mi fece volare a terra. -Maledetta! Non potrai sconfiggermi, sei sola nessuno ti aiuterà!- Mi alzai velocemente creando delle sfere oscure intorno a me.
Un passo falso e le avrei scagliate su di lei.

-Non sono sola, ho Kaname, i miei amici, mia sorella e soprattutto ho i nostri genitori che mi aiutano!- Dalla sua bocca uscivano stupide parole, la sua testa non ragionava più.
-I nostri genitori non ti aiutano, perché non volevano tutto questo, non hai continuato la nostra tradizione dei livelli S!- Ero in posizione d’attacco, potevo batterla, ne ero più che sicuro.
-Non mi interessava seguire le tradizioni dei livelli S, da quando ho conosciuto Kaname tutto è cambiato, non devo essere legata a te perché lo voleva il consiglio!- Eppure aveva ragione su quello che diceva, ognuno è libero di amare chi vuole e di avere una vita propria, perché seguire queste tradizioni?
Basta questa situazione doveva finire, la mia parte buona si stava ribellando e prendendo possesso del corpo, non dovevo permetterlo.
-Sei solo una sciocca ragazzina non capirai mai cos’hai perso stando con Kaname!- Dissi attaccandola ma riuscì a schivare i miei colpi.
Che stava succedendo?
La sua velocità aumentava sempre di più. La guardai per un’istante.

-Si esatto il sigillo, ho sbloccato il sigillo!- I suoi occhi cambiarono, aveva un occhio rosso fuoco e un occhio rosso come la luna, si stava facendo del male.
Non volevo che arrivasse a questo.
-S-Smettila ti fai solo del male!- Dissi parando uno dei suoi colpi, era più forte di quanto pensassi, mi stava superando in potenza.
-Non mi faccio del male, faccio una cosa giusta tu me la pagherai tanto per il male che mi hai causato! - Rispose sferrandomi uno dei suoi pugni.
Con il sigillo sbloccato era difficile attaccarla, non faceva altro che creare lastre di ghiaccio per impedirmi ogni via di fuga, era al solito.
Sapeva come mettere i nemici alle strette.
Corsi velocemente verso la spada per prenderla, e attuare il mio piano.
-Possiamo sempre ragionare!- Dissi impugnando la spada, sapevo come giocare la carta. -Sai non vuoi vedere i tuoi amici morire vero?- Chiesi alzando le sfere d’oscurità davanti a lei, vedendo i suoi amici in pericolo si sarebbe arresa.

-C-Cosa? Come hai potuto maledetto!?- Ribatte con grande ferocia.
-Mai far arrabbiare il vampiro che dorme, lo dovresti sapere benissimo anche tu non credi?- Tenevo le sfere sotto il mio comando, potevo ucciderli soffocandoli.
-E ora come farai? Adesso sei sola, nessuno ti può aiutare, visto Kaname si è arreso, non ti ama così tanto da poterti difendere!- Vidi nel suo viso la tristezza che stava salendo, era fatta.
-Non è vero Kaname mi ama!- Povera Merodi credeva veramente che questo vampiro l’amava, figuriamoci.
-Ti sbagli! Se ti amava ti avrebbe difeso da tutti, invece guarda cos’ha fatto ti fa combattere al suo posto, è questo lo definisci marito!- Replicai stringendo la sfera di Kaname.
-No, lascialo! Tu non vuoi lui, vuoi me, prendi me, ma lascialo andare, lo amo troppo per vederlo soffrire!- Ribatte lei stringendo i pugni.
Amava così tanto quello sporco traditore che non mi permetteva di ucciderlo.

-E va bene lo lascio andare, ma tu vieni qui vicino a me e ti prometto che lo lascio andare via.- Non avrei mai lasciato andare via Kaname, doveva morire davanti a lei.
-V-Va bene, sarò tua.- Rispose avvicinandosi a me, finalmente era tra le mie braccia.
Non potevo permettere che se ne andava di nuovo.
-Perfetto adesso vedrai morire Kaname e tutti i tuoi amici, anche Erena morirà.- Dissi stringendo le sfere. Era fatta avevo vinto contro tutti loro.
Nessuno poteva battermi adesso.
-NO! Avevi promesso, che non lo avresti ucciso, lascialo andare!- Imprecò  muovendosi per liberarsi dalla mia presa.
-Avevo le dita incrociate, non ti ho promesso un bel niente sappilo, adesso morirà per un tuo semplice sbaglio!- Ribattei stringendo sempre di più le sfere, vedevo nei loro occhi chiedere aiuto. Peccato nessuno potevi aiutarli.

-Maledetto, me la pagherai!- Impreco dandomi una gomitata nello stomaco.
Maledetta, per Kaname avrebbe fatto di tutto anche farsi uccidere, stupida perché ti comporti in questo modo!?
-Lascialo andare subito!- Ribatte lei cercando un modo per salvare i suoi amici.
 Ma era impossibile.
-Guarda come stanno per morire soffocati, che goduria!- Mi misi a ridere, sono contento di quello che stavo facendo.

-M-Merodi non preoccuparti, sai benissimo che ti amerò sempre!- Come riusciva a parlare nonostante la sfera non le permetteva di fare niente. – Non devi preoccuparti per nulla ragione al mondo, non è colpa tua!-
La stava incoraggiando a fare qualcosa, quelle parole nascondevano qualcosa, che solo loro due riuscivano a capirsi.
-Kaname! Ti salverò, salverò tutti voi!- Disse Merodi guardando ogni angolo, stava cercando qualcosa.
Riusciva benissimo a creare piani in poco tempo.
I suoi occhi diventarono come prima, sarebbe morta se continuava a sfruttare i suoi poteri in questo modo.
-Cosa vorresti fare? Non puoi liberarli da un potere come al mio.- Risposi guardandola attentamente.
-Sicuro? Sai il ghiaccio può ghiacciare tutto, posso liberarli da lì dentro non ci vuole tanto!- Che cosa? Come ha potuto fare una cosa del genere.
Com'è riuscita? Bastarda non ti permetterò di vincere per così poco.
Mi girai velocemente e tutte le sfere erano ghiacciate pronte a esplodere.

-Per questo siamo una squadra! Anzi una famiglia la definisco, questa è una famiglia per me e non ti permetto di distruggere il mio sogno.- Disse Erena andando affianco alla sorella.
-Pensavo che ci sarebbero stati problemi grossi, però ho trovato anche io una famiglia.- Intervenne Aidou.
-Sono d’accordo con il biondino, per me loro sono una famiglia.- Ribatte Zero.
Maledetti loro non capiscono cosa sia la famiglia, cos’è la vera famiglia.
-E poi nessuno mi può separare da Merodi, in qualche modo riuscirò sempre ad averla con me.- Ribatte Kaname andando affianco a lei.
-Ragazzi dobbiamo coprire Merodi finché non riesce a recuperare le energie!-Ribatte la sorella di Kaname, quella maledetta ci mancava solo lei a impicciarsi con queste cose.
-Te la vedrai con me.- Disse lo sporco traditore, accettavo benissimo la sua sfida, non mi batterà facilmente e tanto meno loro non vinceranno mai.
Devo essere io a vincere non loro, dovevo portare tutto come tanti anni fa, era il mio obbiettivo.
-Certo Kaname quando vuoi.- Cominciai ad attaccarlo ripetutamente senza dargli tempo di attaccarmi o difendersi.
Anche i suoi amici fecero una brutta fine, peccato che l’unico problema è lui, è sempre più. Ma so come batterlo.

 ******

( Pov’s Kaname)

Maledetto che non era altro, la sua intenzione era quella di far stancare Merodi per attaccarla.
Giuro che perirai per ciò che hai fatto alla mia amata, non ti lascerò fare del male a chi amo veramente più al mondo.
Come riusciva a far del male a Merodi? Perché non capiva che facendo così, faceva del male a sua sorella, anche se stavano insieme, Merodi e Erena gli volevano bene lo stesso.
Arrivare a questo solo perché lo voleva il consiglio, era davvero crudele il modo in cui Shu trattava le sue sorelle, anche se l’amava doveva rispettare le loro scelte.
-Kaname che facciamo?- Chiese Erena dietro di me.
Merodi era senza forza, aver sbloccato il sigillo in lei, le aveva causato danni enormi.
Ma inoltre poteva far male a nostro figlio, non se ne stava accorgendo del dolore che poteva infiggerli.
Ma era pur vero che lei era l’unica a sconfiggere Shu, anche se tenevo testa a lui, Merodi sapeva come poterlo mettere fuori gioco.

-Non lo so, Erena siamo rimasti solo io e te.- Guardavo Shu che non si avvicinasse a noi due, e né tantomeno che si avvicinava a Merodi proprio ora che non si può difendere.
-Che problema avete non sapete come fare? Oppure nelle vostre vene scorre la paura?- Quanto mi irritava il suo modo di fare, volevo ucciderlo.
Ma prima dovevo toglierli dalle mani la spada che apparteneva alla mia ragazza.
-Non è come pensi! Noi riusciremo a batterti costi quel che costi!- Disse con gran forza Erena, non si tirò indietro per nessuna ragione al mondo, aveva un coraggio enorme da vendere a tutti quanti. Grazie a lei sono anche cresciuto anche io, stavo perdendo le speranze quando non sapevo come trovare Merodi.
Però lei mi ha dato una grande forza e non mi ha mai fatto smettere di sperare che un giorno, potevo riabbracciare la mia amata.
-Che parole stupide escono dalle tua bocca sei tale e quale a tua sorella!- Attaccò la sorella con una grande velocità, che aumentava sempre di più era difficile seguirlo.

-Ho preso dalla migliore a quanto pare, non ho preso da uno come te!- Disse Erena difendendosi con la sua falce.
Dovevo solo sperare che Merodi si riprendesse subito.
Non potevo far nulla in quel momento.
-Tu non hai preso niente da Merodi, non sarai mai come lei!- Shu colpi un fianco di Erena facendola cadere a terra.
-Fuori uno, manchi solo tu, sporco traditore che non sei altro!- Si girò violentemente verso di me, era il momento di attaccarlo, dovevo farlo stancare finché potevo.
-Non ho paura di te e mani ne ho avuta!- Imprecai attaccandolo con furia, i miei poteri contro di lui era inefficaci.
Anche se distruggevo la terra sotto di lui, era sempre inutile, forse sono spacciato.

-Sento il profumo della tua paura da qui, nessuno ti crede.- Rispose attaccandomi con le sue sfere oscure, erano sempre più forti e difficili da contrastare. -Cosa c’è non riesci a tenermi testa? Ti sei già stancato di combattere? Strano ti facevo più forte Kuran.-
Lo odiavo non sopportavo una tale provocazione, nessuno poteva parlarmi in questo modo.
-So combattere non pensare che hai vinto così facilmente!- Dissi usando delle travi di legno con la telecinesi.
-Pensi che delle travi di legno mi possano fermare?- Ribatte lui ferendomi un braccio con la spada. maledetto la ferita era troppo profonda di questo passo non si rimargina più. -Oh che buon profumo ha il tuo sangue, vorrei assaggiarlo sai.- Leccò la spada davanti ai miei occhi.
-Non è con quel poco di sangue che riuscirai a vincere sappilo!- Replico guardando dove fosse Merodi, era sparita, come poteva essere?
La tenevo sotto controllo eppure, non c’è. Che aveva in mente di fare?

-Kuran non devi distrarti!- Senti un colpo oltrepassarmi il fianco e poi qualcosa che usciva dal fianco destro.
Mi misi inginocchio per era finita, il sangue stava sporcando tutta la neve sotto di me.
-Oh che peccato dopo che mi stavo divertendo tu già stai morendo? È vero questa spada fa miracoli sai.- Mi prese dai capelli e tirò la testa all’indietro.
Voleva mirare a tagliare la mia testa.
-Dopo che mi avrai ucciso, pensi che Merodi starà con te? Pensi che ti amerà?- Chiesi guardando le sue mosse.
-Certo, tu morirai e si dimenticherà di te, anzi le farò dimenticare di te con le mie mani, sai questa spada fa miracoli, e poi tra poco collasserà e tu non potrai fare niente per aiutarla.- Quelle parole mi davano sui nervi proprio.
Come riusciva a fare questo, proprio non potevo capire. Vidi Aidou alzarsi, che voleva fare.

-L-Lascia s-stare il nobile Kuran!- Aveva un braccio rotto eppure scagliò contro Shu delle sfere di ghiaccio.
Fecero volare la spada più lontano possibile dalle mani di Shu. -Non hai il permesso di uccidere il nobile Kuran!- Disse Aidou avvicinandosi, non riusciva neanche a camminare dalle ferite che gli aveva inferto.
-E tu pensi di fermarmi con così poco!?- Sollevò Aidou con i suoi poteri. -Ti posso uccidere, tanto tu non mi servi, e non servi nemmeno a loro, perfino quello che consideravi tuo amico non ti vuole.-
Non era vero, anche se con i miei amici non ero gentile, mi preoccupavo per loro.
Cercavo in tutti i modi aiutarli anche se non lo davo a vedere.
-Dici solo bugie, conosco Kaname da più tempo di te! E so il suo carattere non è come credi tu!- Imprecò su Shu, aveva ragione Merodi sul fatto di Aidou che lui non mi avrebbe mai tradito.
 -Kaname ha un carattere che può sembrare cattivo, ma non lo è si è sempre preoccupato di tutti.- Anche io mi ero comportato male diverse volte con Aidou, ma lui mi era sempre stato vicino, perfino quando non avevo più Merodi affianco a me, mi aveva aiutato molto, e anche gli altri mi aiutarono.

-E tu pensi che queste parole possono farmi cambiare idea nell’uccidere un mio nemico?
Ti sbagli, nessuno mi fermerà, anzi Aidou fammi sapere come sarà l’inferno dato che ci andrai subito!- Si scaglio con ferocia sopra di Aidou, chiusi gli occhi.
Non volevo vedere un mio amico morire.
-N-Non ti permetto di toccare ciò che per me è importante!- Quella voce quella frase, non poteva essere che lei, la mia amata.
Aprì subito gli occhi, dovevo essere sicuro che era lei.
-Bastarda! Come sei riuscita a riprenderti velocemente?-Il suo sguardo era davvero furioso pensava veramente che Merodi si facesse battere così facilmente. -La spada come l’hai presa?!-
Mi stava per far pena, era arrivato il momento della sua fine e cosi doveva essere.
Non doveva esistere più nessuna traccia di lui e né tantomeno di quello che aveva fatto.

-Mi è bastato poco per recuperare le energie, e mentre tu stavi combattendo mi sono nascosta per aspettare il momento giusto, e te la farò pagare per quello che hai fatto a Kaname e Erena e anche agli altri!- Guardai Merodi, non era la stessa, i suoi occhi si fecero più rossi.
Si stava facendo troppo male, non volevo che moriva davanti a me.
No non volevo per niente che succedesse una cosa de genere davanti ai miei occhi.
-Merodi fa attenzione! Ti prego.- Dissi alzandomi con fatica.
-Kaname, ti ringrazio ma ora è compito mio difendervi, ti prometto che non morirò che non sarà tutto vano quello che farò.-
Non mi assicuravano per niente quelle parole. -Intanto lascia stare Aidou!- Imprecò scagliando del fulmini sopra Shu che lasciò la presa subito.

-Merodi ascoltami se continui così potresti farti seriamente male, e non sarai tu a vincere ma Shu, ti prego non fare di testa tua, una mossa falsa e potrebbe accadere di tutto.- Dovevo evitare che si facesse del male sia lei che nostro figlio.
-Ecco Merodi ascolta il tuo dolce Marito, non devi farti male, possiamo ricominciare tutto da capo.- Disse Shu ridendo con malignità, non lo sopportavo proprio.
-Merodi non devi dare ascolto a nessuno dei due, devi credere a quello che hai fatto e a quello che farai! Non devi permettere a nessuno di mettere piede nella tua strada!- Intervenne Aidou con  la voce affannata.
Che le stava consigliando? La stava mandando a morte certa.
Non doveva dirle questo.

-Oh guarda il biondino che da consigli su come affrontare le cose, sei patetico!- Rispose Shu. -Sai biondino non ti sopporto più, è giunta l’ora di farti stare zitto!-
Scagliò contro di lui un’enorme sfera os
cura.
-AIDOU!- Gridai con tutta la mia forza. Non potevo credere che Aidou moriva, non riuscivo a crederci.
Mi alzai velocemente per andare verso di lui. Aidou non devi morire, per nessuna ragione al mondo.
-Adesso mi hai stancato Shu, questa volta sarà la tua fine!- Vidi Merodi attaccare Shu velocemente.
Non riuscivo a seguirli di quanto erano veloci. E non vedevo neanche chi poteva avere la meglio, non potevo non intervenire.
Era da codardi non saper prendere una posizione.
Guardai con quanta forza Merodi si impegnava per ottenere la vita che ha sempre desiderato.

Aveva ragione Aidou, non deve permettere a nessuno di mettere piede nella sua strada.
Vidi i corpi giacenti dei miei amici a terra, si erano impegnati duramente per questo scontro.
Tutti loro volevano una vita felice e ci stavano riuscendo ad averla.
-Sorellina cara, cosa ti succede non riesci più a starmi dietro?- Merodì faceva fatica a combattere era sull’orlo di collassare da un momento all’altro.
-N-Non mi arrendo così facilmente!- Sputò del sangue dalla bocca.
Fu il primo segno che il suo corpo non riusciva più a reggere questa forza.
-Su lo sai anche tu che stai per morire se non la smetti di combattere, ti conosco fin troppo bene.- Guardai Merodi, stringeva sempre di più i pugni, aveva in mente qualcosa dovevo aiutarla.

-Lasciala stare e con me che te la devi vedere!- Se la facevo riposare poteva farcela di sicuro.
Combattere dandoci i turni, era l’unico modo per far riposare Merodi.
-Due contro uno così non vale siete veramente dei cattivi bambini.- Disse Shu ricevendo un colpo da Merodi che lo mise inginocchio.
Parla lui di lealtà, non ha fatto altro che attaccare alle spalle.
Guardavo Merodi che respirava con fatica.
Shu non era più in grado di muoversi, tutte le ferite inferte lo portarono quasi alla morte.
Il sangue le usciva dalla bocca.

-Mi dispiace ma la tua fine è arrivata ora!- Una lastra di ghiaccio si sovrappose tra me e Shu.
Non riuscivo a vedere come andava la situazione, perché devi fare tutto da sola?
Il ghiaccio mi permetteva poca visuale.
Presi un palo della luce e cominciai a batterlo sul ghiaccio con la speranza che si rompeva.
Riuscì a vedere ben poco.
-È così è giunta la mia fine vero Merodi?- Vidi Shu sofferente, si meritava questo è altro.
-S-Si è giusto che va così fratello.- Anche dopo tutto il male che le aveva inferto  Merodi lo chiamò fratello.
Vidi la spada di Merodi oltrepassare il cuore di Shu, era finita davvero.
Subito dopo Merodi svenne per l’eccessivo uso dei suoi poteri.
L’ultima cosa che fece e toccare le mani ti suo fratello e stringerle per l’ultima volta.
Era davvero finita avevamo vinto.

Potevamo vivere finalmente felici.
Era giunta l’alba ormai e Merodi non aveva ripreso conoscenza.
-C-Che è successo? Dove siamo? -Chiese Yuki alzandosi da terra. -E tutto finito?-
-Si Yuki è tutto finito abbiamo vinto.- Risposi prendendo il corpo di Merodi.
-Che male alla testa, aspettate dov’è Shu giuro che lo faccio fuori!- Esclamò Aidou mettendosi in posizione di combattimento.
Mi fece ridere con la sua battuta.
-Shu non c’è più e lo dobbiamo solo a Merodi è riuscita a liberarci da questo guaio.- Risposi guardando la mia amata.
-Kain ti prego svegliati non farmi preoccupare Kain.- Vidi Ruka scuotere il corpo di Kain era il solito a fare gli scherzi.

-Bu! Hai avuto paura che ero morto vero?- Guardo Ruka negli occhi. Li vidi felici a quei due.
-Sei uno stupido non devi farmi preoccupare in questo modo!- Rispose Ruka abbracciandolo, fece un ghigno di dolore per le ferite riportate.
-Sorellona!svegliati ti prego!- Intervenne Erena guardando il corpo di Merodi privo di sensi.
Guardai Zero che aiutava gli altri ad alzarsi.
Era giunto il momento di andarmene via con Merodi e aspettare che si risvegliasse.

-Tranquilla Merodi si riprenderà.- Rispose Zero avvicinandosi a Erena.
-Zero.- Dissi con un tono serio.
-Kuran.- Mi guardò seriamente.
-Da oggi tu sarai il capo dormitorio della Night Class, voglio che ti prendi cura degli altri in mia assenza, e soprattutto che ti prendi cura di Erena.- Sapevo che quelle parole erano difficili da capire per alcuni di loro.
-C-Che vorresti dire?- Chiese Erena guardandomi preoccupata.
-È arrivato il momento di andarmene e portare Merodi in un posto sicuro, Zero saprà prendersi cura di ognuno di voi.- Replicai guardando tutti negli occhi, era l’unica cosa giusta da fare.

-Vengo con voi, nobile Kaname.- Intervenne Aidou mettendosi davanti a me.
- Anche io vengo con te Kaname, voglio recuperare il tempo perso con voi.- Disse Yuki, feci ceno con la testa che ero d’accordo.
Mi voltai verso il bosco e iniziai a camminare con in braccio Merodi. Aidou e Yuki mi seguirono.
Gli altri invece rimasero lì a guardarci andare via.
Finalmente avevo un lieto fine con la mia amata Merodi.
Potevo benissimo contare su Zero, sarà un ottimo capo dormitorio.
E avrà una famiglia con Erena, come del resto anche io avrò la mia con Merodi.


Angolo Autrice:

Sera ragazzi mi scuso per il ritardo di tanti mesi, ma ho avuto dei problemi. Ma adesso come vedete sono tornata! Mi dispiace comunicarvi che questo è l'ultimo capitolo. Così finisce la fiction. Spero ce vi piaccia! Perdonatemi se ci sono errori ma sono stanchissima, oggi è stata una giornata pesante! Recensite voglio sapere che pensate dell'ultimo capitolo! Baci e a presto vampiretti!

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