White Eagles

di Kokky
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Silence in black and white ***
Capitolo 2: *** Northen lights ***
Capitolo 3: *** Blowing in the wind ***
Capitolo 4: *** A bond with darkness ***
Capitolo 5: *** The toll of a bell at sunrise ***



Capitolo 1
*** Silence in black and white ***


SPOILER ULTIMI CAPITOLI!!

 

 


Silence in black and white

 

Hinata dormiva, stesa sul lettino d’ospedale asettico. Un sorriso aleggiava sul suo volto, liberatorio e sincero – uno di quelli che Neji non aveva mai visto sul viso della cugina, uno di quelli che aveva bramato.

Il silenzio, dall’invadenza piacevole, si stendeva e si stiracchiava attorno a loro, una coperta calda in cui ci si nascondeva. Il silenzio che era fatto di falsa morte, e del biancore freddo di quelle stanze.

L’ansia che faceva contrarre le dita di Neji, l’ansia che gli stringeva la gola e non lo faceva respirare, l’ansia che non scemava era intrappolata sotto la pelle, nel buio di quel fine pomeriggio.

Avrebbe voluto sentire qualcosa, oltre il respiro fievole di Hinata. Un suo sospiro sincero alla vista del cugino, o qualcos’altro di soffice e leggero, che avrebbe sciolto facilmente quella preoccupazione cristallizzata.

Ma lei dormiva, beata nel sogno della sua dichiarazione, e lui, sveglio nella propria emozione, poteva solo aspettare il ritorno alla vita.

 

«Ma perché l’ha fatto?», sussurrava su quell’aria densa di sentimenti, col pugno stretto sulla propria fronte.

«Perché lo ama», rispose una volta Sakura, squadrandolo con i suoi occhi smeraldini che affondavano nel dolore, assorbito lì nell’ospedale; con lo sguardo che supplicava qualcosa. «E l’amore l’ha fatta muovere, semplicemente».

Giusto, quella era una buona motivazione.

Vide Sakura rassettare le coperte di Hinata, le stesse che lui non aveva il coraggio di toccare. La guardò controllare i valori di sua cugina, sorriderle un poco, aprire la finestra chiusa e poi andare, con soffice leggerezza.

Neji lasciò sciogliere le dita dalla morsa del pugno e le smosse un po’, con insoddisfazione.

Nel silenzio buio dell’ospedale, fra le luci illusorie che brillavano nel corridoio lì accanto e lo splendore di Hinata, che dormiva e dormiva pacifica, Neji avrebbe preferito non sapere. Per continuare ad illudersi che, un giorno, la cugina avrebbe aperto il suo cuore a lui, proprio a lui, con una sincerità disarmante.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

N/A:

Io credo che non c'è nulla da dire. Ohhh Neji mio ç_ç Ohh flash fic penosa ç_ç

Per chi li vuole vedere, come me, ci sono accenni NaruSaku nello sguardo di Sakura. E boh, basta.

Il titolo della raccolta è il nome del pairing NejiHina, il titolo della flash proviene dalla community 2x5obsession.
E basta, recensite numerosi. Alla prossima flash fic! Kò.

 

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Capitolo 2
*** Northen lights ***




Northen lights

 

 

Hinata leggeva il suo libro di astronomia, che Kiba e Shino le avevano regalato per il suo tredicesimo compleanno. Guardava, con gli occhi bianchi pieni d’entusiasmo, le galassie dalle colorazioni varie e forme particolari.

La sua curiosità aumentò quando, sfogliando attentamente il libro, notò le aurore polari. Le tonalità verdi e azzurre si mescolavano a uno sporadico rosso, creando qualcosa di unico ed inspiegabile.

Hinata spalancò la bocca, sorpresa, e le sue guance si arrossarono di contentezza. Avrebbe voluto essere lì, sul ghiaccio e la neve del polo, ad avere come cielo quell’aurora, quegli sprazzi colorati e splendenti.

Un mondo particolare sulla propria testa, perfetto.

 

Hinata poi, leggendo le note a lato, aveva scoperto che esse erano prodotte da un’interazione: particelle d’energia che scontravano degli atomi neutri, lì nell’atmosfera. Era il vento solare a soffiare sulla Terra quella magia policroma.

Pensava che, forse, Naruto sarebbe potuto essere il suo sole, e lei quegli atomi che aspettavano tranquillamente un vento di cambiamento. E il loro incontro avrebbe portato a qualcosa di bellissimo, come l’aurora.

 

In realtà, Hinata non sapeva di essere spiata. Neji, dietro la carta di riso del muro, osservava Hinata-sama, con l’anima tesa verso di lei. Avrebbe voluto toccarle i capelli che stavano crescendo, diventando sempre più lunghi e lucenti. Avrebbe voluto sospirare sulla sua pelle candida, sui suoi occhi di luna, sulle labbra vermiglie. Avrebbe voluto essere il suo sole.

Invece, stranamente, era la stessa Hinata-sama una stella, la personale di Neji, che ne era attratto come se avesse un inspiegabile campo gravitazionale.

E, dopo aver letto di nascosto il libro di Hinata-sama, un giorno avrebbe voluto interagire con lei e provocare un’esplosione di colore – un’aurora.

Ma, senza coraggio per spezzare legami bianchi e illusori, fingeva ancora di essere un astro nascente che non propendeva verso il suo sole.

 

 

 

 

 

 

 

 





N/A:

Nuovamente Hinata che ama Naruto ._.

Spero di riuscire a fare almeno una NejiHina corrisposta, in questa raccolta xD. Comunque il paragone con l’aurora mi piace un casino, e devo dire che l’ultimo pezzo con Neji ha qualcosa di poetico e bello – personalmente. Perciò ne sono soddisfatta ^^

Più che altro, nella flash ci sono due elementi principali del mio Neji: il contemplare Hinata da lontano e il suo freno che si impone, perché sono cugini e perché… semplicemente non andrebbe bene.

 

Ringrazio chi ha recensito con all mai art *__*! Non mi aspettavo così tante recensioni, e leggerne due poco dopo aver postato mi ha fatto venire un infarto xD Era da un sacco di tempo che non mi recensivano subito, lo stesso giorno in cui postavo *^*

Neji4ever: Anche io continuo a sperare, cara compagna! +_+ la speranza è l’ultima a morire, si sa J Ce la possiamo fare! Grazie mille *^*

CloudRibbon: Soffriamo insieme ç_ç Ma Kishi ci starà a sentire, ehhh! Sì, sono come li vedo io, questi personaggi… Grazie per la recensione *__*!

Lonely Angel: Io ti amo, sappilo u_ù Bene, ora che lo sai, passiamo alla recensione: eh sì, è così, un contrasto doloroso, soprattutto per noi fanghèrl T_T … ma vedremo, se i sentimenti sono proprio quelli che ho descritto, tutto andrà per il meglio +_+ Grazie cara *ò*

Ryanforever: Ehh già >_< Povero Neji, povera Sakura. Ma sono certa che si risolverà, soprattutto per Saku. Grazie mille +_+

Lalani: Che bello studio della flash, Lalani! *_* Ti ringrazio per le tue parole acute, davvero. Spero che anche questa ti stuzzichi, anche se è… soft +_+ Grazieee ^^

Kaho_chan: Sapevo che saresti arrivata ♪ W i bannerini della Kokkai! xD Come sei poetica, ti quoto con adorazione, nee-san cara. Il nostro Neji, il nostro Neji. Grazie nee-san. Un giorno voleranno come aquile, sì!

 

E… a presto, miei cari. Kò la bianca ♪

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Capitolo 3
*** Blowing in the wind ***


Questa è semplicemente alla mia nee-san bianca,

un’aquila che libra nel cielo: Leti.


 

Blowing in the wind

 

 

Il tempo scivolava via dalle sue mani, mentre il vento imperversava su Konoha.

Hinata si chiedeva quanti istanti fossero davvero passati, se erano milioni di anni luce – come sembrava a lei – o semplicemente giorni e notti che si succedevano. La percezione di quella vita che correva e rallentava era particolare, variava.

Portava con sé le stagioni e le notizie che viaggiavano rapide, portatrici di gioia o dolore.

Naruto-kun era ancora in cerca di Sasuke-kun. Sakura-chan era ancora fra quei due. Quel tempo batteva il ritmo e Hinata cambiava.

 

Adesso, con il vento fra i capelli nuovamente corti, si chiedeva cosa fossero i sentimenti di fronte all’immensità del tempo. Eppure, proprio quest’ultimo era una fittizia invenzione umana.

Era l’eternità – l’eternità che spaventava tutti quanti, tutti gli esseri umani.

Hinata sapeva che almeno un pezzetto di essa, una piccola parte da conservare in un barattolo di vetro, la si trovava nell’amore sincero.

Piegò le labbra in una smorfia, socchiuse i suoi occhi bianchi e si alzò da lì, dalla rupe che vantava la vista di Konoha, per scendere con i suoi diciassette anni verso casa.

 

Riconosceva la villa Hyuga – la propria casa – nell’austerità del candore dei muri spessi, nell’aria che si percepiva e faceva piegare gli altri con terrore; in quella sensazione di tacita paura, la stessa che provava di fronte a suo padre Hiashi sin da bambina, proprio quella che sua sorella Hanabi non riusciva a sopportare, stizzosamente.

Camminò fra i corridoi vuoti, senza alcuna meta. Sapeva che, da qualche parte in quella enormità, suo padre stava parlando con l’Hokage – era venuta Tsunade-sama in persona, la questione era importante. La guerra sembrava durare troppo per i loro gusti, e Naruto-kun non si trovava.

Una leggera apprensione, dettata dall’abitudine e dal sentimento piacevolmente rimasto, le salì al petto, ma cercò di scacciarla via. Voleva avere un attimo di pace da quel vento di tempesta.

Stiracchiò il collo nudo e pallido, controllò con cautela il corridoio successivo, avanzò e poi uscì fuori, arrivando nel giardino.

Il vento non smetteva di soffiare, nemmeno lì sotto nella valle, e si insinuava fra le mura di villa Hyuga. Hinata scostò i ciuffi corvini dagli occhi, con un gesto meccanico.

“Hinata-sama…”, chiamò una voce alla sua sinistra.

Si voltò subito, nel silenzio pacato che le era tipico. “Neji nii-san, buongiorno”, sussurrò placidamente, facendo un piccolo sorriso.

Neji socchiuse gli occhi bianchi – due specchi d’avorio – e piegò leggermente le punte della bocca all’insù, come risposta. Poi si acquietò e cercò le parole giuste da dire, senza alcun risultato. Non sapeva come parlare a Hinata-sama.

“Sai, Neji nii-san, oggi pensavo… che l’eternità è così vicina, alle volte. A portata di mano. Però dimentichiamo che è il nostro cuore a condurci proprio lì, nella condizione d’eternità”, mormorò Hinata-sama sofficemente, mentre il vento rischiava di coprire le sue parole.

Neji annuì silente, tentando di dare forma a quella confusione che aveva dentro di sé. Le si avvicinò, sovrastandola come un’ombra bianca, e tese una mano verso di lei.

Hinata-sama guardò le sue dita affusolate, simili alle proprie ma più virili.

Il problema di Neji era che, quando voleva dire qualcosa, rischiava di usare le parole sbagliate – era già successo in passato. Con i discorsi si poteva finire in un baratro di sbagliata comprensione.

E allora, lasciando da parte qualunque pensiero, l’abbracciò. Un tocco spigoloso, inaspettatamente: ruvido come il sentimento che gli traboccava dal corpo.

“Domani dovrò partire, Hinata-sama…”, borbottò al suo orecchio.

Lei sospirò solamente: “Ti aspetterò qui, Neji nii-san, così che quando tornerai potrò dirti bentornato”.

E quelle parole morbide, crema di latte sulla pelle di Neji, erano un colpo secco e deciso nel vento, uno schioccar di fronde che sapeva d’eternità.

 

 

 

 I’d come for you
no one but you,
yes, I’d come for you
But only if you told me to
I’d fi
ght for you
I’d lie, it’s true
Give my life for you
You know I’d always come for you

 

I’d come for you – Nickelback

 

 

 

 

 

 

 

 

N/A:

Da Kokkai Bianca Seduta dallo sguardo torvo e l’animo candido a Lettuce Grigia Cangiante dalle parole magiche e l’arte risolina! XD

Futuro ipotetico, dove i sentimenti di Hinata, col tempo, cambiano, sfumano, si allontanano. Neji è super puccioso, sììì <3. Oltre questo, come sempre, non ho altro da dire ò_ò. Recensite?

Cmq *_* Grazie per tutte queste recensioni, sì.

Non ho tempo per ringraziare personalmente, sappiate solo che vi adoro dal profondo del cuore, davvero <3. Neji4ever, Kaho_chan, Lalani, Lonely Angel, Midblooder_The_Joker e ryanforever.

Grazie çOç

 

E ora volo via a fare fisica, vostra (?) Kòkkeggiante Kokò.

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Capitolo 4
*** A bond with darkness ***


Per risollevare il morale di Beatrice:

giallo scuro in the middle of a heartbeat.


 

 

A bond with darkness

 

 

Quando calava il buio assoluto sulla bianca villa Hyuga e le piccole luci delle stanze venivano soffocate dalla coltre notturna, il pavimento di legno scricchiolava sotto i passi di Neji. Il suo era un tocco leggero, che solo alle volte lasciava sfuggire un soffice gemito alla pavimentazione.

Cercava di sbrigarsi, Neji, per poter correre fra le braccia tese ad aspettarlo di Hinata. Spalancate nella luce fioca che lasciava accesa solo per lui.

 

Neji affondava nella morbidezza di Hinata, nel suo balsamo latteo. Annusava la sua pelle pallida, tesa sotto le sue labbra; carezzava i capelli corvini con curata lentezza, dimenticava il rancore covato per anni in quel languore lieve.

L’odio si era trasformato, con Naruto-kun; si era sciolto al sole, insieme al ghiaccio di Neji, e da esso era sorto il geniale Hyuga, deciso e orgoglioso del proprio essere.

Hinata, che aveva sempre guardato nascostamente, adesso era fra le sue braccia; non c’era più niente da spiegare.

Sentirono, mentre si tenevano stretti in quel caldo abbraccio, uno scricchiolio di legno davanti alla porta.

«E’ la cameriera che va dal giardiniere…», mormorò Hinata sulla sua clavicola.

Lui fece solo una leggera smorfia: il suo disprezzo gonfio d’orgoglio era stato attenuato da Hinata stessa, col tempo.

E la notte era la pista per la danza degli amanti.

 

Scivolando sulle lenzuola spiegazzate, con un fioco lume in un angolo della stanza, Neji si fuse con Hinata. Mescolando la propria carne simile, il sangue, le ossa, gli occhi nivei; le parole e i sussurri, che si scontravano con la loro pelle candida; mescolando le anime stesse, il glaciale fuoco che scorreva nelle vene.

Hinata si aggrappò a quel calore liquido, quella presenza così piacevole che la circondava con le sue braccia.

Poggiò le sue labbra turgide sulle palpebre chiuse di Neji, a consacrarlo.

 

Neji si sedette composto sul letto largo, con la schiena poggiata al muro. Pensava.

Vedeva il suo futuro, le parole accusatrici, gli occhi bianchi serrati su di loro. Vedeva lei piegata da quella sofferenza.

«Se ci scoprisse… prima di essere Neji e Hinata, noi siamo Hyuga. Siamo incatenati a questa vita», sussurrò qualche istante dopo, senza guardarla.

Ne vale la pena?
Hinata non pose quella domanda, raggelata dalla consapevolezza. Sapeva che non sarebbe andata a finire bene… che lei non era così importante per lui, che non era un tesoro prezioso per cui rischiare. Lei che era stata etichettata un’inetta.

Le sue fisime adesso erano reali, tangibili e quasi visibili nell’oscurità della notte. Non bastava la presenza possente di Neji accanto a sé, lui che ora guardava il fioco lume.

«Ma ne vale la pena», le disse.

La squadrò: Hinata aveva gli occhi sbarrati dallo stupore, fatto trapelare inconsciamente; il suo corpo morbido riposava sotto il lenzuolo leggero, percorso dal respiro affannato.

Si chinò su di lei, nuovamente alla ricerca di quel calore che avrebbe sciolto entrambi.

Ma Hinata, arrossendo, lo bloccò con la mano. Solo un istante, solo un millesimo di secondo per potergli mormorare: «Cambieremo il nostro destino, Neji».

 

Il nostro destino.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

N/A:

Devo confessarlo: rileggere questa flash fic mi emoziona davvero. Sarà perché è la prima volta che scrivo di loro che fanno l’amore. Che bello, seriamente >w<.

E’ sempre un probabile futuro, può anche essere collegata alla scorsa, ovviamente con uno sbalzo di tempo.

Ah sì, l’imperfetto usato nel primo pezzettino significa ovviamente un’azione ripetuta, pff. Perciò Neji solitamente va da Hinata. *_*!

 

Lasciando da parte queste robe (kawaii!), ringrazio tantissimo chi ha recensito:

Kaho_chan: Ma come devo fare con te, nee-san mitica ç_ç ogni volta con le tue recensioni! Vedi? Ho sfruttato la parola balsamo in questa flash apposta, eh! Ghgh. Perché sì, il nostro Neji e la nostra Hinata sono così, ed è un sogno bellissimo. Grazieee >w<

Ryanforever: Grazie mille *_* Sì sono così, o almeno noi li vediamo così!

Neji4ever: Ohh, grazie *ò* Sono felice che ti piaccia così tanto la mia raccolta, bene bene! Beh è il pairing che mi ispira di tutto e di più +_+

Lalani: Grazie *_* Mi stai seguendo nelle fic su Naruto, sei davvero gentilissima. Sì, me l’hanno già detto, riesco a rendere ogni shot su loro due biancherrima. Un po’ assurda come cosa, eppure è così *_* Grazie mille davvero!

Midblooder_the_Joker: Eh sì, Hinata piace moltissimo anche a me *_* soprattutto per la sua dolcezza. Grazie!

Lonely Angel: Awww, grazie çOç che bello ricevere commenti come il tuo, davvero! Sono felice che la flash sia venuta così bene, davvero! E w questi due, insomma >w< Anche io urlo quando si tratta di loro XD

CloudRibbon: Je t’aime, ma petite amie. No, non parlo francese (magari ho fatto anche qualche errore nella frase precedente), ma stava così bene… le tue parole sul mio stile mi hanno mandato in brodo di giuggiole, >w<, Awww, ti adoro tantissimo, grazieee!

 

Tornerò con l’ultima flas fic! Ma sarà davvero l’ultima? Pff.

Bene, a presto! Kò

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Capitolo 5
*** The toll of a bell at sunrise ***



The toll of a bell at sunrise

 

Neji piegò la propria schiena al grande falco, chinò il corpo lasciandolo scoperto al becco feroce del rapace; e dentro di sé l’orgoglio si accartocciò per un istante, per quella vita che sarebbe stata tutto, se solo si sarebbe lasciata afferrare.

Hiashi-san, mi doni la mano di sua figlia Hinata-sama.

E quello che c’era nella stanza di riso bianco, quel falco che sogghignava su Neji, e Neji che diventava l’ombra candida di se stesso... quella era la scena della tronfia superbia spezzata.

Neji non poteva far altro che piegarsi di fronte al proprio destino – allo stesso che lo aveva fatto nascere fra le braccia di Hizashi, che lo aveva marchiato a vita, rendendolo schiavo. Anche se la sua natura fiera disprezzava ciò che stava facendo, la sua anima non poteva smettere di nutrirsi d’amore, ed il suo nutrimento era Hinata.

Perciò pagava l’amore prostrandosi.

Hiashi-san, mi doni la mano di sua figlia Hinata-sama.

Il falco socchiudeva i propri occhi bianchi, accecanti di acutezza, ragionando sulla proposta. Lasciava che il silenzio riempisse d’ansia Neji, godeva di quella pressione che il nipote provava.

E l’aquila, Neji, si vedeva circondata da serpenti – indifferenza, odio, risposta negativa; disprezzo, testardaggine... –, costretta a quella posa innaturale da chi gli stava sopra.

«Hiashi-san», osò interrompere l’aquila. Aveva alzato lo sguardo perlaceo, assottigliato dal crescente desiderio di avere una risposta. Hinata aveva detto che avrebbero cambiato il loro destino... Hinata che arrossiva ogni giorno e che soffriva del silenzio di suo padre.

Neji aveva deciso di farlo, di cambiare – perché si poteva, glielo avevano insegnato; e lui poteva divenire tutto ciò che voleva.

«Hiashi-san, se non vuole rispondermi adesso, mi congedo, poiché devo allenarmi con Hanabi-sama», soffiò l’aquila, nascondendo perfettamente l’urgenza del suo animo.

In quella casa, dovevi saper mentire.

Hiashi vide Neji risollevarsi da quella posa scomoda, lo osservò scrollarsi dalle piume l’ansia e la sofferenza; libero come non era mai parso. L’aquila sembrava essere ormai al di sopra di quel cielo nuvoloso.

«Pensavo... che sì, Neji, è l’ora di dimostrare chi sei al mondo: il migliore erede Hyuga», disse imperiosamente Hiashi, alzandosi dalla sua postazione e raggiungendolo.

L’aquila si librò davvero sopra le nuvole, allora.

 

L’alba colorava il giardino di villa Hyuga con il suo rossore pallido, smorto in confronto alle guance di Hinata.

«Ce l’hai fatta... hai sconfitto il tuo destino», sussurrò lei, schiudendo gli occhi nivei.

«In realtà l’ho solo modellato a mio piacere», disse orgogliosamente lui.

Nascosero il proprio viso dal sole, rifugiandosi nell’ombra della camera. Neji le carezzò i capelli, piegandosi sul suo viso e baciandola.

«E presto saremo liberi», balbettò Hinata sul suo petto, sorridendo.

Come due aquile.

 

 

Si sposarono all’alba, con i fili della notte ancora sfilacciati nella trama del giorno e la rugiada che imperlava l’erba.

I due sposi erano bellissimi, nel loro candore libero: due aquile pronte a spiccare il volo, lì sopra le nuvole della tempesta.

E la campana dolcemente suonava il loro amore, scandendo quella nuova vita.

 

 

 

 

 

 

 

 




 

N/A:

Intanto: mi manca l'angst ç_ç Però devo dire che collegare le fic della raccolta, come se fossero pezzi di un'unica storia, è stato piacevole; avere un lietissimo fine è stato ancora meglio.

Tornerò con l'angst, sicuramente, ma godiamoci questa raccolta così - bianca, pura, felice.

Mi è piaciuto usare la metafora - falco: Hiashi, aquile (molto riferito al nome della coppia, pff): i due amanti. Sono molto acuti, gli Hyuga. O così io li vedo.

Ringrazio chi ha messo in preferiti e in seguiti. E chi ha recensito più di chiunque altro *_*:

ryanforever: Sì, è proprio come dici tu. Si sostengono a vicenda <3 Aww che bello! Grazie mille per la grande recensione *ò*

CloudRibbon: Ti amo çOç Bene, se hai capito che ti amo, siamo a metà dell'opera XD Sì, Kishi potrebbe BENISSIMO fare quel bell'epilogo +_+ (se no farà una brutta fine *-*). Beh, ho capito cosa volevi dirmi :) In pratica riesco a... fare l'impossibile. Grazie davvero per tutti i tuoi mitici complimenti, non li merito *///*

Joe: Ehhh sì, w le flash fic <3! Anche io le adoro *_* e adoro come te Neji anche le NejiHina non corrisposte! E i Green Day ç_ç Ma ci andremo, seeeee! Grazie.

Kaho_chan: Dimmi qual è la song che citi, nee-san! >_< Per favore. E comunque sì, è come dici tu - li immagino così, che cercano d'uscire dalla plastica soffocante della casata. E nel letto a coccolarsi *ç* E grazie tantotantotanto, nee-san, perché mi segui.

Lalani: Mi spiace, ma sappi che tornerò su di loro! Non si sa mai. E poi li amo >w< Grazie per la recensione: loro sono così, o almeno io alla fine li dipingo in questo modo.

Lonely Angel: Awwww, grazie per la recensione lunghissima! *ò* Che bello <3 Sono felice di farli IC, è un grande piacere, una soddisfazione. Spero che accadrà ciò che desideriamo, davvero >_

Killer Queen 7: Sì. Giallo scuro intenso, una tempera con cui colorare la scena arf *ç*! Ti ringrazio. Sono felice di averti risollevato, Bea, è sempre un piacere.

 

E così, vado. Tornerò? Boh, chissà, credo proprio di sì, almeno su loro due - ho tanto da narrare, non mi stancherò mai del NejiHina. Ho ancora voglia di tracciarli in queste pagine.

Arrivederci, caVi bianchiH.

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