A piccoli passi

di Sherry
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 - Fright of Passage ***
Capitolo 2: *** On the Hills ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 - Frozen ***
Capitolo 4: *** Milady ***
Capitolo 5: *** The Eel Effect ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 - Fright of Passage ***




 

 “Giusto perché tu lo sappia, Astrid, addestrare draghi non è l’unica cosa a cui penso”
 








Hiccup POV
 

Non so ancora spiegarmi con che coraggio io le abbia fatto questa ammissione. Tanto valeva dirle: “ehi, ti amo da tipo quando avevo sei anni, vorrei che fossi mia per sempre”. 

Vorrei sotterrarmi.

Per fortuna, sembra che lei non abbia capito a cosa mi riferivo… o se anche l’ha capito ha saputo mascherare bene. 

Il mio problema è che sono cotto. Cotto a puntino.

E assolutamente non adatto a stare con una ragazza fantastica come lei. Astrid è…è tutto. E’ bella, forte, testarda, coraggiosa, sincera…io invece, sono solo io. Un ragazzo mingherlino non degno di stare al suo fianco.

Vorrei avere il coraggio di parlare con lei di questi miei pensieri, ma credo che in cambio riceverei soltanto un pugno amichevole sulla spalla. 

I miei pensieri vagano, e come sempre tornano a quel lieve bacio a stampo che ci siamo dati - o meglio, che lei mi ha dato -  come premio per aver sconfitto la Morte Rossa. 

Ci penso, ci ripenso, e mi do del cretino, per non essermi lasciato andare ed essere rimasto fermo come uno stoccafisso. Chissà cosa avrà pensato lei di me? Che non mi piace?

Beh, in quel caso non sa quanto si sbaglia.

C’è anche da dire che io non è che sia particolarmente sveglio, o coraggioso, per questo genere di cose.

Astrid mi ha dato un altro bacio, alla fine dei giochi del disgelo, come premio per essere “rimasto me stesso”. 

Chissà che cosa avrà voluto dire.

Certo è che se basta perdere ad una competizione per avere un suo bacio…sono contento di restare un perdente.

Tuttavia i mesi sono passati dopo quell’episodio, e Astrid non ha più cercato nessun tipo di contatto fisico con me.

Forse è in imbarazzo, per essersi lasciata andare a un momento di debolezza, si sarà fatta prendere dalla compassione per un povero perdente come me e ora si sentirà in colpa.
Forse ci ha ripensato e ha deciso di non essere interessata a me in quel senso… forse farei meglio  a lasciarla andare, dopotutto lei merita di meglio.

Ma non posso ignorare quello che provo, quello che sento.

Il mio cuore si ferma ogni volta che la vedo. Passo i miei secondi liberi a immaginare di poterla accarezzare, abbracciare… e anche baciare. E ricordo tutte le sensazioni che ho provato quando mi ha baciato come se fosse stato ieri.

No, non posso ignorare tutto questo.

Ma, allora… che fare? 

 

 

 

Astrid POV

 

Hiccup mi stupisce sempre. Ha davvero detto che pensa ad altro oltre che ai draghi?

Tra l’altro, aveva una faccia buffissima mentre lo diceva… come se si fosse imbarazzato per qualcosa. Trattengo una piccola risata al ricordo, mentre mi perdo, come sempre, nei miei macchinosi pensieri.

Ma è mai possibile, dico io, che quel ragazzo non capisca?

L’ho baciato due volte - tre se contiamo il bacio sulla guancia - e lui ancora non si fa avanti. Non mi ha chiesto spiegazioni, non mi ha più cercata…non un abbraccio, non una carezza.

Che il problema sia che non gli piaccio?

Eppure credevo… forse è meglio se per un po’ mi dimentico di lui.

Sì, forse è la cosa migliore.

 

 

Angolo dell’autrice:

Ciao a tutti!
Come avrete forse notato, questo capitolo si intitola con il nome dell’episodio da cui è stato preso. Vi ho aggiunto anche un’immagine, presa sempre dallo stesso episodio. 

In questa storia ci saranno capitoli, come questo, basati su episodi delle serie e altri capitoli di mia invenzione.

Ci lasciamo, in questo capitolo, con i due protagonisti ancora parecchio confusi sui loro sentimenti, su ciò che davvero vogliono e, soprattutto su cosa vuole l’altro.

Ovviamente, nel corso della storia, i due cresceranno e ne vedremo delle belle.

Se ne avete voglia, lasciatemi un piccolo commento… anche solo per dire che avete letto questa fanfic e che è una schifezza… :D

Alla prossima!

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Capitolo 2
*** On the Hills ***


 

Capitolo 2 - On the Hills





Era una splendida giornata a Berk. Il sole era alto nel cielo, non pioveva, grandinava o nevicava, e tutti sembravano sereni e pacifici. 

Abbastanza improbabile come scenario per la fredda e desolata Berk.

Era dunque la giornata ideale per andare a esplorare i dintorni dell’isola in volo.

Hiccup si svegliò di buon umore e dopo essersi stiracchiato corse a salutare il suo fidato compare.

Sdentato lo stava già aspettando, e come lo vide iniziò a saltellare a destra e a sinistra, eccitato come non mai per il volo che di lì a poco avrebbero compiuto. Aveva proprio voglia di sgranchirsi le ali…

“Calmo, calmo bello…” rise Hiccup, facendogli una carezza sul dorso. Stava giusto per salire in groppa al suo drago quando sentì un colpo di tosse richiamarlo all’attenzione.

“Dove credete di andare voi due?” sorrise Astrid. 

“Ah, ciao Astrid! Sdentato ed io pensavamo di andare a esplorare un po’ i dintorni…” le rispose pacato Hiccup. “Vorresti venire con noi?”

Hiccup aveva passato la notte precedente a rimuginare sul suo rapporto con Astrid, prendendo infine una decisione: voleva essere suo amico. Non poteva costringerla ad amarlo, come lui amava lei, pertanto si sarebbe accontentato della sua vicinanza come amica. Non che non avrebbe sofferto per questo, ma in fondo credeva che fosse meglio così. Lei meritava di meglio, punto e basta.

“Perchè no” rispose lei, destandolo dai suoi pensieri. Gli sorrise, e aggiunse che sarebbe andata a prendere Tempestosa. 

 

Dopo un’ora abbondante di volo ed acrobazie, i due cavalieri trovarono un’isola su cui fermarsi a riposare. Sembrava un’isola come tante, con il prato verde e le colline, le foreste e i ruscelli. 

Qualche Terribile Terrore volava distratto nelle aree circostanti. 

Si posarono sul prato, pronti per fare merenda.

“Allora…come mai avete deciso di esplorare i dintorni?” chiese Astrid, con una punta di curiosità. Credeva che ci fosse sotto qualcosa, ed aveva ragione.

“Ecco… vorrei provare a cercare altre Furie Buie. Non dirlo agli altri, però… non vorrei illuderli. Credo che Sdentato sia uno degli ultimi rimasti, e mi piacerebbe se potesse trovare altre Furie Buie come lui, con cui fare amicizia” rispose. Era terribilmente serio mentre pronunciava queste parole, ed Astrid non osò controbattere.

“Te lo prometto, sarà un nostro segreto” concluse con un sorriso.

Hiccup si girò a guardare il suo drago e lo trovò intento a giocare con Tempestosa.

“Guardali” disse Hiccup trattenendo una risata.

Sdentato aveva iniziato a rincorrere Tempestosa, saltellando ed emettendo suoni simili a delle fusa. Tempestosa giocava con lui, facendo versi di apprezzamento. Poi, nel rincorrersi i due draghi si inciamparono uno sull’altro, e iniziarono a rotolare giù per la collina.

Hiccup e Astrid si misero a ridere e si guardarono sconsolati, salvo poi vedere che la cosa ai due draghi era piaciuta tanto da voler ripetere l’esperienza. Li videro risalire di corsa la collina e rotolare giù due, tre, quattro volte.

“Ma che ci troveranno di tanto divertente?” chiese Astrid, ancora ridendo.

“Mmh…non saprei” rispose Hic “ma potremmo provare a scoprirlo!”

La prese per mano e corse in cima alla collina. Una volta giunto sul punto più alto, si sdraiò e iniziò a rotolare, proprio come avrebbe fatto un bambino di quattro anni. 

Una volta giunto in fondo si alzò con un esulto e urlò: “E’ bellissimo!!!!”
Astrid si mise a ridere, e decise di mettere da parte l’orgoglio per una volta, per far spazio al divertimento. Si lanciò giù dalla collina anche lei, invasa dalle risa.

Una volta giù, Hiccup le offrì una mano per alzarsi.

Ripeterono il gioco un paio di volte, finché non si trovarono a lanciarsi giù dalla collina insieme, scontrandosi più volte e finendo in fondo con Astrid sdraiata e Hiccup sopra di lei.

Tutto parve congelarsi in quell’istante.

I due ragazzi erano vicinissimi, bastavano pochi millimetri e Hiccup avrebbe potuto baciarla.

E ne fu tentato anche. Così, mentre si avvicinava per accorciare quella distanza, si ricordò della promessa che si era fatto di restarle soltanto amico. 

Si riscosse, e si alzò da lei, dandole poi la mano per aiutarla ad alzarsi.

Astrid si sentì confusa. Hiccup aveva avuto un’occasione d’oro, e si era tirato indietro. Allora, aveva ragione quando pensava di non piacergli…

Sentì un gran nervoso montarle in corpo e le venne voglia di spaccare tutto con la sua ascia. Come faceva ad essere tanto stupido? Perché non capiva che a lei Hiccup piaceva davvero?

“Scusa” mormorò imbarazzato Hiccup, scompigliandosi piano i capelli.

Lei lo guardò, e finalmente capì.

Il problema non era che lei ad Hiccup non piacesse… Era solo che lui non era ancora pronto.

E la rabbia, così come era arrivata, svanì in un secondo.

“Non ti preoccupare” rispose lei. “Dovremmo tornare verso Berk, si sta facendo tardi”

 

Una volta rientrato in casa, Hiccup si lanciò sul suo letto a peso morto. Si stava dando mille volte del codardo, convincendosi sempre più di aver sprecato l’occasione della vita. E che se anche prima ci fosse stata qualche possibilità che Astrid fosse interessata a lui, ora di sicuro non ne aveva più alcuna. E, stavolta per davvero, avrebbe dovuto accontentarsi della sua sola amicizia.

 

Astrid si sciolse i capelli e, come spesso faceva, mentre li pettinava iniziò a pensare alla giornata passata. Aveva davvero sperato con tutto il cuore che Hiccup prendesse coraggio e la baciasse su quel prato. Ma poi aveva capito, realizzato, che il ragazzo non era ancora pronto a lanciarsi in un rapporto sentimentale con lei, forse per paura di perdere la sua amicizia. E a lei, questo, andava bene. Voleva rispettarlo, e una volta pronto lei sarebbe stata al suo fianco, pronta per lui. 

Doveva solo attendere ancora qualche tempo.

 

Angolo dell'autrice:
Ecco qui il nuovo capitolo. Come avrete intuito, questo non si basa su un episodio esistente, ma è frutto della mia immaginazione. 
Spero vi sia piaciuto, anche se io non ne sono completamente soddisfatta.
Vorrei ringraziare Hicastrid14, NightFury007 e Hiccstrid per aver commentato il capitolo precedente! Troppo buoni :D
Vi aspetto per il prossimo capitolo, che invece sarà preso da un episodio della serie!
Un abbraccio e aspetto i commentini!

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 - Frozen ***


Capitolo 3 - Frozen

 

Poteva un semplice abbraccio scuotere così tanto nel profondo?

 

Astrid POV

Ero preoccupata, non potevo nasconderlo.

Avevamo subito quell’attacco dai Pungirapido, ed è stato tutto così veloce. Tutti bloccati, tranne i pochi di noi che sono riusciti a mettersi in salvo.

E Hiccup…chissà dove era andato a finire.

Poi, finalmente, dopo ore di ansie e preoccupazione, eccolo che spunta insieme a Gambe di Pesce.

Gli corro incontro, non riesco a resistere. Prima che possa decidere se è una buona idea o meno lo stringo in un abbraccio.

E mi abbraccia anche lui.

Ok, la cosa è strana. 

Lui non si lascia mai andare quando sono io a fare la prima mossa, mai. Si fa prendere dalla timidezza e rimane congelato. 

Eppure, stavolta, mi stringe a sua volta.

E il mio cuore perde un battito.

 

 

Hiccup POV

Quando sono atterrato a Berk insieme al mercante Johann ho capito subito che qualcosa non andava. 

Cercavo dappertutto, ma non c’era anima viva… e io iniziavo ad essere preoccupato. 

Dov’erano finiti i ragazzi? 

Dove era finita lei?

Poi l’incontro con Gambe, e la corsa verso il rifugio.

E Astrid, che come una furia mi travolge nel suo abbraccio.

Stavolta, mi ero preoccupato davvero per lei, per tutti. E per rilassarmi e tirare un sospiro di sollievo, la stringo a mia volta.

E come la stringo a me, sento prepotente il suo profumo entrarmi nelle narici. 

Astrid profuma di bosco, e di fiori di campo. E credo di non poterne più fare a meno, ora che l’ho scoperto.

Poi, così come si è avvicinata, Astrid si stacca con un sorriso. 

 

 

Extra:

Era calata la notte, ma qualcuno non riusciva a dormire.

Erano state troppe le emozioni di quella giornata.

Hiccup ripensò a quell’abbraccio che si erano dati, il primo vero da quando erano diventati amici. Okei, il contatto fisico non era mancato ma… quel giorno era diventato qualcosa di consapevole.

Quanti secondi devono passare, perché un abbraccio tra amici diventi qualcosa di più? 

Hiccup non sapeva rispondere. Non era nemmeno certo che fosse durato così tanto, quell’abbraccio… 

 

Sapeva soltanto che avrebbe voluto stringerla ancora, e ancora, e non avrebbe più voluto lasciarla andare.


Angolo dell'autrice:
Ciao a tutti! Scusate se questo aggiornamento si è fatto attendere, ma sono stata in vacanza per un paio di giorni.
Altro capitolo basato su un episodio realmente esistente, e il nostro fesso preferito sta cominciando a capire!
Non sono riuscita a mettervi l'immagine all'inizio, ma per chi la volesse vedere vi basta cliccare su questo link: 
http://vignette4.wikia.nocookie.net/howtotrainyourdragon/images/4/41/Hiccup_and_Astrid_sharing_a_hug_Frozen.jpg/revision/20141126152617

Per premiarvi dell'attesa, aggiorno oggi entrambe le fanfiction! Per chi non l'avesse ancora letta, l'altra la trovate qui: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3502186&i=1

Un grande ringraziamento va a tutti quelli che hanno letto i capitoli precedenti e a chi ha lasciato una recensione :) vi adoro!
Vi lascio con una piccola anticipazione del prossimo capitolo, spero vi incuriosisca! :P
A presto
Nel prossimo capitolo...

“Figliolo, dobbiamo parlare”

Ecco, quando tuo padre inizia così, di solito, non può essere niente di buono.

“Hai compiuto sedici anni, è ora che io ti spieghi un po’ di cose…”

 

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Capitolo 4
*** Milady ***


Capitolo 4 - Milady

 

“Figliolo, dobbiamo parlare”

Ecco, quando tuo padre inizia così, di solito, non può essere niente di buono.

“Hai compiuto sedici anni, è ora che io ti spieghi un po’ di cose…”

Hiccup trasalì.

Suo padre non stava per fargli quel discorso, vero?!

 

“Stai diventando grande, e devi imparare a rapportarti con gli altri in maniera adulta. Soprattutto con le ragazze” concluse Stoick.

Hiccup iniziò a sudare freddo. No, proprio non voleva parlare con suo padre di QUELLA cosa.

“S-senti papà…” provò a interromperlo Hiccup, senza sapere in realtà come svincolare da quell’imbarazzantissimo discorso.

“No, Hiccup lasciami parlare. Un giorno sarai capo e un capo deve sapere come rivolgersi alla sua gente”.

Ok, Hic iniziava a non capire.

“Devi imparare le buone maniere, figliolo. Soprattutto con le signore! O non troverai mai una compagna”

“Ho già paura di scoprire cosa mi stai per dire…” ironizzò il ragazzo.

Stoick lo guardò serio.

“Per esempio, quando ti rivolgi a una ragazza, dovresti chiamarla Milady”

 

 

 

Hiccup vide Astrid che spazzolava Tempestosa, e pensò che forse quella poteva essere una buona occasione per sperimentare quello che gli aveva spiegato suo padre…

“B-buongiorno milady” disse titubante.

Astrid sgranò gli occhi, non sapendo se ridere o meno. Guardò Hiccup: avevo lo sguardo abbassato, era leggermente arrossito e si stava stritolando una mano. Non poteva prendersi gioco di lui, o ci sarebbe stato male per sempre.

“Buongiorno cavaliere” rispose lei, tranquilla. I suoi genitori le avevano spiegato molto tempo prima come funzionavano le “buone maniere” vichinghe.

Hiccup sollevò lo sguardo e si spettinò i capelli con una mano.

“E’ veramente ridicolo, non trovi?” cercò di ridacchiare lui. “Chiamarti milady…”

“Mh, io la trovo una cosa molto dolce, invece” rispose sinceramente lei.

Astrid si aprì in un sorriso tranquillo, e Hiccup rimase senza fiato.

Era veramente bellissima.

 

In fondo, se a lei piaceva essere chiamata milady… perché non accontentarla.

 

 

 

Epilogo

“Sai, mio padre ha deciso bene di farmi “quel” discorso” ammise Hiccup, arrossendo e abbassando gli occhi.

Astrid non riuscì a trattenersi. Scoppiò in una grossa risata, poi gli si avvicinò e gli diede un amichevole pugno sullo stomaco.

“E così sei diventato un ometto eh?” rispose ironica, continuando a ridere.

“Già” borbottò Hiccup, scrollando le spalle. 

Almeno lei lo trovava divertente.


Angolo dell'autrice:
Eccomi con l'aggiornamento anche di questa fanfic! 
Non si sono ancora avvicinati del tutto ma, come dice il titolo, a piccoli passi ce la faranno!
Spero vi piaccia, questo è un inframezzo un po' scemo che avevo in mente da un po'.
Grazie a tutti per aver letto e recensito!
Al prossimo capitolo!

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Capitolo 5
*** The Eel Effect ***


Capitolo 5 - The Eel Effect

 

Erano settimane che Hiccup e Astrid non si parlavano quasi.

Da quando lei si era ammalata insieme a tutti gli altri membri del villaggio, la situazione era degenerata. Il perchè? E’ presto detto. Durante quell’incredibile influenza i gemelli, che si erano riscoperti particolarmente svegli ed intelligenti, avevano osato dire ciò che nessuno aveva ancora pronunciato.

“Ragazzi” aveva esordito Testa Bruta “c’è qualcosa che non mi quadra”

“Hai perfettamente ragione, sorellina mia” aveva proseguito Testa di Tufo “qui gatta ci cova!”

“E’ evidente che Hiccup e Astrid non sono solo amici” aveva continuato Bruta.

“Perchè non si mettono insieme?” aveva infierito Tufo.

Il tutto, ovviamente, alla presenza di Moccioso, Gambe di Pesce e - dulcis in fundo - Astrid.

La stessa Astrid che si sentiva debole come non lo era mai stata, che l’unica persona che avrebbe voluto accanto a sé si era persa chissà dove con gli ingredienti per la pozione curativa.

Il problema era che i gemelli avevano ragione. Lei era stanca, e molto anche. Stanca di aspettare l’eterno indeciso, stanca di dover sempre fare la prima mossa.

Poi, quando Hiccup era tornato, il sollievo non era bastato a farle sparire quella sensazione di nervoso che le faceva così tanto prudere le mani. Perché sapeva, oh se lo sapeva, che i gemelli avevano ragione.

Così i giorni si erano susseguiti rapidi uno dopo l’altro, sempre pieni delle loro solite avventure, ma era percepibile nell’aria che qualcosa non andava. Hiccup cercava di coinvolgerla sempre di più, mentre lei rispondeva a monosillabi o trattandolo con freddezza, per poi andarsi a sfogare nella foresta a suon di asciate contro gli alberi.

Poi, una sera, la svolta.

 

Astrid sedeva in cima al dirupo sul mare, guardando la luna. Hiccup l’aveva vista allontanarsi e, subito, aveva deciso di seguirla. 

Quando la trovò rimase colpito dalla sua bellezza, come molto - forse troppo - spesso gli capitava ultimamente.
La luce della luna creava un gioco di riflessi sui capelli e sulla pelle della ragazza, tanto da renderla di una bellezza quasi eterea.

Con coraggio, il ragazzo si avvicinò.

“Ehi Astrid” cominciò titubante. La bionda rispose con un verso di frustrazione. Perché il ragazzo non riusciva a capire che aveva bisogno di stare lontano da lui? 

“Che vuoi?” gli rispose freddamente. 

Hiccup ci rimase male, e molto anche. 

“Scusami tanto eh” rispose lui irritato “ero venuto a chiederti scusa per qualcosa che evidentemente ho fatto, ma tolgo il disturbo!” concluse, alzando un po’ la voce.

“Ecco lo vedi?!” continuò Astrid urlando “non sai neanche perché sono così irritata!!”

“Più che irritata, mi sembri arrabbiata!” replicò lui, urlando ora ad una tonalità di voce tale che lo potevano sentire in tutta Berk. Entrambi erano arrabbiati, e neanche loro sapevano perché. 

Le guance arrossate, il fiato corto e gli occhi che sembravano dovessero sprizzare fulmini.

Neanche si erano accorti di essersi alzati e disposti in posizione difensiva, l’uno di fronte all’altro, così vicini che sarebbe bastata una spinta per farli cadere entrambi. 

Hiccup le mise le mani sulle guance costringendola ad incatenare i suoi occhi con quelli di lui.

“Per il martello di Thor, Astrid… dimmi che ti ho fatto!!!”

Passarono alcuni minuti, nei quali Astrid non seppe più cosa rispondere. Un po’ gli occhi verdi di lui alla luce della luna la confondevano e ammaliavano, un po’ non avrebbe mai ammesso la verità: che era arrabbiata con lui semplicemente perché non erano una coppia. 

Poi, non vedendo nessuna reazione, Hiccup decise di reagire. 

Velocemente, e con energia, attaccò le sue labbra a quelle della ragazza. 

SI baciarono come non si erano mai baciati prima. Le labbra di lui viaggiavano veloci e fameliche, assaporandola quasi con violenza. Aveva bisogno di sfogare quelle settimane lontano da lei, che le  era mancata così tanto. Le lingue giocarono veloci, le braccia di Astrid andarono a stringere le spalle di Hiccup, mentre quest’ultimo infilava le mani nei capelli della ragazza, scompigliandoglieli. 

Quando si separarono, entrambi erano rimasti senza fiato.  

“Ecco… io…” iniziò Hiccup, titubante “scusami. Per…qualsiasi cosa ti abbia fatta arrabbiare”

Astrid appoggiò la fronte su quella del ragazzo, chiudendo un attimo gli occhi.

“No, Hiccup, scusami tu. Mi sono comportata da sciocca” rispose lei “non accadrà più.”

Si sedettero, per godere un po’ della brezza notturna. 

La luna li illuminava placida, mentre i due ragazzi si tenevano per mano guardando il mare, la testa di Astrid abbandonata sulla spalla di Hiccup.

 

 

 

 

 

Angolo dell’autrice:

Eccoci con un nuovo capitolo, questa volta un po’ diverso dagli altri. Io credo che a quei due ci volesse una forte scossa per potersi avvicinare ancora di un altro passo… Non mi è piaciuto farli litigare, però forse ne è valsa la pena, no?

Resta ancora qualche piccolo passo da fare per arrivare alla fine di questa fic…resistete!!!

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