L'isola delle lucertole di kamy (/viewuser.php?uid=60751)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap.1 Lourth organizza un programma televisivo ***
Capitolo 2: *** Cap.2 Pesca ***
Capitolo 3: *** Cap.3 Notte sull'isola ***
Capitolo 4: *** Cap.4 Droghe paralizzanti ***
Capitolo 5: *** Cap.5 Ice e Snow ***
Capitolo 6: *** Cap.6 La fuga ***
Capitolo 7: *** Cap.7 Lion ***
Capitolo 8: *** cap.8 L'incontro con Lion ***
Capitolo 9: *** Cap.9 No hope, no glory, no happy ending ***
Capitolo 10: *** Cap.10 Alla prossima ***
Capitolo 1 *** Cap.1 Lourth organizza un programma televisivo ***
Ringrazio
anche solo chi legge.
Partecipa
alla fanfiction challenge II:
Personaggi:Whils,
Bills
Prompt: Eh, siamo in
ritardo...DI NUOVO!
L’isola
delle lucertole
Cap.1
Lourth organizza un programma televisivo
Bill-ssama
si mise su un fianco, dimenò la coda e affondò il
muso aguzzo nel
cuscino. Piegò le zampe e miagolò, i baffi gli
tremarono e le orecchie violacee
lunghe due mani gli finirono davanti al viso.
Whils
sospirò guardando l'orologio da taschino, lo ripose alzando
il capo e
intrecciò le braccia dietro la schiena,
"Le
consiglio di alzarsi, Bills-sama, o la bomba-sveglia le
esploderà
addosso" disse calmo.
Bills
strinse gli occhi, infilò il capo sotto il cuscino sentendo
il calore
sotto le coperte.
Whils
sospirò, fece tre passi indietro chiudendo gli occhi e
sporgendo le
labbra a cuore. Una sfera sopra Bills esplose con un gran rumore che
rimbombò
nella stanza, frammenti di sassi brillanti di rosso si sparsero per il
luogo
rimbalzando su altri masso rotondi che esplosero a loro volta causando
una
serie di flash e rumori.
Bills
saltò in aria, riatterrò sulle zampe con gli
occhi sgranati. Abbassò
il capo guardando che era a un letto di distanza dal suo talamo,
galleggiante
in aria. Deglutì e precipitò, sbattendo a terra
con una testata.
"Mnh,
l'appuntamento?" biascicò.
Whils
socchiuse gli occhi facendo tre passo avanti.
"Eh,
siamo in ritardo... DI NUOVO" disse. Strinse le braccia
dietro la schiena, si chinò.
"Quindi
si sbrighi, Bills-sama".
Bills
si alzò in piedi, si voltò e si mise a correre
verso l'uscita. Whils
lo raggiunse, lo afferrò per la coda sollevandolo, furono
avvolti da una
fiammata violacea e si teletrasportarono.
“Benvenuti
sul pianeta dei Kahioshin” disse Lourth. Incrociò
le gambe e
guardò Re Kahio del Nord dimenare le antenne. Gli altri tre
Re Kahio alzavano e
abbassavano tre ventagli grossi due volte il suo petto. Kahioshin il
sommo si
sedette sulla sua sfera e sgranò gli occhi, guardando la
pila di fotografie che
mostravano una serie di ragazze in bikini.
“Vendere
così il nostro pianeta”. Gemette il Kahioshin
più giovane.
Kahioshin il vecchio infilò le foto in una serie di pagine
di un giornaletto e
lo gettò a terra. Si alzò, si voltò e
prese la sfera tra le mani.
“Quei
due stanno nuovamente litigando. Quel Vegeta è
insopportabile!”
gridò. Kahioshin dell’est si abbassò,
osservò il principe dei saiyan tirare un
pugno a Goku. Guardò l’altro saiyan parare con il
gomito ed entrambi colpirsi
con una ginocchiata in contemporanea. L’aura vermiglia di
Goku faceva brillare
la pelliccia dorata del suo sesto livello e quella bluastra di Vegeta
faceva sembrare
più chiara la pelliccia nerastra del suo di livello sesto.
“Si
ostina a volerlo battere, ma tanto il mio ragazzo è il
più forte”
borbottò Re Kahio. Si piegò, offrì un
piatto con sopra un budino giallo-trasparente
a Bills-sama.
Il
dio della Distruzione si piegò in avanti e si
leccò il muso.
Whils
si avviò verso un lungo tavolo dalla tovaglia candida
e sorrise guardando
la decina di ciotole e la trentina di piatti con dentro delle cibarie
violacee.
Prese delle bacche da un arrosto di maiale viola grondante grasso
violetto.
“Un
patto è un patto” disse Lourth. Un tentacolo di
energia violacea partì
da sotto il suo trono fatto di marmo con una serie di pezzi di scacco
intarsiati sulla sua superfice e colpì un albero. Una
trentina di fatine
verdine si alzarono sul cielo coperto da una serie di lune biancastre.
“Si
meritano una punizione” borbottò Paikuan.
Lourth
si avvicinò un
bicchiere di coca-cola in cui galleggiavano degli scarafaggi dei vari
colori
dell’arcobaleno e si portò la cannuccia alle
labbra. Se la portò alle labbra e succhiò
uno scarafaggio giallo grande come l’unghia del suo mignolo.
Balzar miagolò, i
baffi gli tremarono e dimenò la coda. Saltellò,
le zampe bianche pelose si
sporcarono di fango e raggiunse il trono.
Porse un vassoio d’argento con sopra una pizza fumante
ricoperta di sangue
rappreso.
“E
l’avranno. Una settimana privati dei loro poteri su
un’isola deserta”
borbottò Kahioshin il sommo.
Lourth
allargò le
braccia, aprì le mani e chinò di
lato il capo.
“Benvenuti
all’isola delle lucertole” sussurrò.
**************************
Vegeta
dimenò la coda nera, ghignò e abbassò
il capo. Il simbolo reale
della casata dei Vegeta brillava dorato sulla sua fronte, il petto
muscoloso si
alzava e abbassava affannosamente.
“Avanti colpiscimi
Kakaroth, voglio
vedere se ci riesci” . Lo incitò. Goku si
strappò la maglietta blu lacera
ricoperta di buchi e sangue, era umida di sudore e la lasciò
cadere a terra. Lo
stomaco di entrambi i saiyan fecero una serie di rumori simili a
grugniti.
“Vegeta,
io ho fame. Smettiamo! Voglio piattoni di pasta con la salsa e
bistecche perfettamente rosolate con patate, magari con un
po’ di sale e
rosmarino” si lamentò. Schivò una serie
di ki-blast, le gocce di sudore s’imperlarono
nella sua pelliccia dorata. Guardò l’altro
caricare un Bin Bang Attack e caricò
una Kamehameha, le onde si scontrarono a vicenda. Un paio di alberi si
sradicarono precipitando a terra, il terreno tremò e alcune
rocce esplosero.
“Colpo
del drago!” gridò il Son. “Pugno della
fenice!” urlò Vegeta. Una
fenice nera apparve alle spalle del principe dei saiyan e dal pugno di
Goku
apparve un drago dorato. Le due tecniche si scontrarono, ci fu
un’esplosione di
luce e i due saiyan precipitarono a terra. Rotolarono, aprirono due
solchi nel
terreno e tornarono normali. Una serie di scintille bianche e nere
ondeggiarono
tutt’intorno e i due gemettero di dolore. Goku si
rizzò in piedi, ansimando,
Vegeta strinse gli occhi e tossì.
“Pari
di nuovo” biascicò con voce roca l’eroe
della Terra.
“Riproviamo”
ribatté Vegeta.
Son
gattonò fino a lui e il
principe dei
saiyan si alzò seduto. Furono avvolti da una luce
bluastra.
Goku
si piegò e
tossì, sputò un grumo di muco e la sostanza
bluastra premette sui suoi muscoli
tesi.
Vegeta
sentì dei pesi sulla schiena e
mugolò. Goku gemette, si massaggiò
il petto e fu colto da un capogiro.
“Ch-che
succede?” chiese Vegeta. Sentì la gola
bruciare, gli occhi gli si arrossarono e
boccheggiò.
Goku
si
grattò dietro la
testa. Entrambi i saiyan furono teletrasportati.
******************
Goku
scese giù dalla palma, gli stivali gli affondarono nella
sabbia dorata
e si passò la mano tra i capelli neri a fiamma.
“La
montagna oscura l’altro lato, ma urca sembra
un’isola, ma più grande di
quella di genio” spiegò. Si grattò il
petto nudo, si massaggiò il collo e piegò
a destra e a sinistra il capo facendolo scricchiolare.
“Kakaroth,
questo non mi dice dove siamo finiti” ringhiò
Vegeta. Strinse i
pugni e conficcò le unghie nella pelle, dimenando la coda
dalla pelliccia
marrone.
< Non
sappiamo neanche se è ancora la Terra. Ho incontrati
infiniti posti
come questo sasso nell’universo > pensò. Si
girò di scatto, indicò Goku e gli
mise l’indice sotto il naso.
“E’
colpa tua! Devi aver perso il controllo del tuo drago!”
gridò.
Goku
si
abbassò e i suoi occhi neri si rifletterono in quelli
d’ossidiana dell’altro.
“O
è un sogno o qualcuno ci ha fatto qualche scherzo”
rispose Goku.
Sorrise, chiuse gli occhi e si mise la mano dietro la testa.
“Non
può essere un sogno, perché nei miei sogni tu non
ci sei, o sarebbero
incubi. Più che uno scherzo mi sembra una trappola. Dieci a
uno che è un'altra
idea di Lourth” borbottò Vegeta. Si
voltò e raggiunse la palma. Si girò, si
appoggiò al tronco e incrociò le braccia,
sbuffando.
“Prima
o poi ce la paga” borbottò.
Il
principe dei saiyan
chiuse gli occhi,
alzò il capo e contrasse i muscoli. Abbassò le
mani, il respiro gli divenne
irregolare, strinse i denti, la mascella gli fece male e
rabbrividì.
“Cos…
cosa diamine…” ringhiò.
Goku
lo raggiunse, piegò di lato il capo e
sbatté le palpebre.
“Problemi,
Vegeta?” chiese. Socchiuse un occhio e sgranò
l’altro, leccandosi
le labbra. Guardò l’altro ruggire, alzò
le spalle e si voltò.
“Ti
precedo io” disse. Spiccò un balzo, cadde a terra
e affondo nella
sabbia. Gemette di dolore, si mise in ginocchio e sputò
ripetutamente,
sbattendogli occhi.
“Urca,
che male! Non riesco a volare” si lamentò.
Udì Vegeta urlare, uno
stormo di uccelli si alzò gracchiando dagli alberi oltre la
decina di palme e i
loro versi risuonarono tutt’intorno.
Vegeta
sentì
le tempie pulsare, il viso
era arrossato e madido di sudore.
“E’
una sorta di maledizione! Non possiamo mai allenarci o combattere in
pace!” gridò. Abbassò il capo e
sbuffò.
Continua
…
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Capitolo 2 *** Cap.2 Pesca ***
Ringrazio anche solo chi legge.
Cap.2 Pesca
“Siamo
bloccati” sussurrò Goku. Alzò il capo,
l’odore di salsedine gli punse le
narici, il vento gli fece aleggiare i capelli neri a cespuglio intorno
al suo
viso facendo muovere le foglie della palma. Infilò le mani
nella sabbia e
socchiuse gli occhi.
“Probabilmente
hai ragione, è opera di Lourth”. Aggiunse con voce
rauca.
“Non
perdere
tempo come un babbeo. Dobbiamo trovare il modo di lasciare questo
posto!”
ordinò Vegeta. Si voltò e sollevò un
sopracciglio, guardando Goku osservare il
cielo stellato.
“Le
nostre
mogli saranno preoccupate. E anche il piccolo Vetrunks. Ti
muovi?!” domandò
alzando la voce il principe dei saiyan.
“Rilassati.
C’è la stessa barriera che ha usato Freezer
ultimamente, non possiamo lasciare
questo posto neanche usando metodi alternativi ai poteri”
sussurrò Goku. Si
alzò in piedi, avanzò e si sedette sulla
battigia. Infilò le mani nella sabbia
bagnata e la compattò creando una collinetta.
“Addio
ai
tuoi ragionamenti da uomo adulto” sibilò Vegeta.
Chiuse gli occhi, inspirò ed
espirò passandosi la mano sul viso. Abbassò la
mano e vide Goku mettere una
pietra sulla sommità della sua torre di sabbia.
“Schiarisciti
le idee e pensa a come sventare il complotto”
ribatté Vegeta. Si arrampicò
sulla palma, tirò una serie di calci alle foglie, si
sentirono degli schiocchi
e le guardò precipitare a terra, ci furono dei tonfi e la
sabbia si alzò.
“Conosco
un
solo modo per schiarirmi le idee” disse Goku. Si
sfilò i vestiti rimanendo
ignudo, si mise a correre e si tuffò in acqua. Il principe
dei saiyan conficcò
le foglie nella sabbia e unì le cime creando una cupola. La
guardò franare e
sospirò, indietreggiò e si massaggiò
il collo. Uno schizzo d’acqua lo colpì in
pieno, digrignò i denti e si voltò di scatto
tenendo i pugni chiusi.
“Vegeta,
vieni anche tu a farti una nuotata!”. Lo invitò
Goku. Vegeta si girò, lo guardò
e avvampò. Si voltò, corrugò la fronte
e sbuffò.
“Sei
nudo,
idiota” ringhiò.
“Dai
Vegeta!
Giochiamo un po’!” gridò il Son.
Schizzò nuovamente l’acqua e Vegeta
sbuffò.
“Tu
giochi un
po’ troppo. Hai abusato spesso del supersaiyan God da quarto
livello contro
Baby. Se non avessi sabotato ogni suo attacco saresti stato battuto
ugualmente”
si lamentò.
“Dai, che quella
volta ti sei vendicato di
tutto ciò che ti ho combinato negli anni. Però mi
dispiace di averti colpito,
non eri totalmente in te” ribatté Vegeta. Si
sedette sui sassi levigati,
immergendosi nell’acqua. Vegeta si spogliò,
rimanendo in boxer e si voltò.
Entrò in acqua, incrociò le braccia e si sedette
accanto a lui.
“Contento?”
domandò. Goku ridacchiò e piegò di
lato il capo.
“Ti
vergogni
a stare nudo?”. Lo punzecchiò.
“Ti
ricordo
che sono un saiyan con conoscenze mediche. Ho ancora le siringhe di
Nameck e
posso usarle contro di te” ringhiò il principe dei
saiyan. Goku si sporse e
indicò una biscia d’acqua nera che emanava un
bagliore violaceo nuotando a
quattro braccia da loro.
“E
io ti
lancio addosso quella cosa che striscia” sussurrò.
*********************
Freezer
scattò un paio di foto ai boxer blu a cuoricini amaranto che
Vegeta indossava.
Cell gli mise una mano sulla spalla e annuì, le iridi rosa
gli brillarono.
“Nemmeno
i
mal di pancia che Kid Bu ha causato a Ub mentre erano un
tutt’uno erano epici
come questo momento” sancì. Janenba
tirò un pugno sul capo di entrambi,
evitando le aureole che aleggiavano sopra le loro teste.
Grugnì, gettò indietro
la testa e lanciò un verso stridulo. Freezer
digrignò i denti e si massaggiò la
calotta ossea violacea.
“D’accordo,
d’accordo, ora andiamo a omaggiare il grande
Lourth” si lamentò.
“Figliolo,
togliti quelle cuffie!” si sentì gridare Re
Yammer. Il demone Saike sospirò e
si tolse le cuffie. Affondò in una delle poltroncine
vermiglie che ricoprivano
il terreno del pianeta dei Kahioshin, l’erba ondeggiava mossa
dal vento.
“Me
lo
merito di ascoltare un po’ di musica dopo aver rimontato qui
il maxischermo” si
lamentò.
*******
“Non
credevo
…”. Disse Goku, ansimò sbattendo un
paio di volte gli occhi.
“…
che anche
tu …”. Tossì un paio di volte, le iridi
erano arrossate e le gocce d’acqua
scendevano lungo il viso.
“
… sapessi
trattenere …”. Boccheggiò,
spalancò la bocca e ingoiò delle boccate
d’aria.
“…
per tutte
questo tempo il respiro sott’acqua”. Concluse il
Son, Vegeta sbatté i piedi
allargando le braccia rimanendo a galla.
“Anche
se
siamo senza poteri abbiamo una resistenza non umana” disse.
Scosse il capo, una
serie di goccioline si staccarono dai suoi capelli a fiamma neri dalle
ciocche
grandi tre dita.
“Però
non
abbiamo possibilità di pescare niente in queste
condizioni”. Aggiunse. Goku
sorrise, chiuse gli occhi e negò.
“Guarda”
disse. Nuotò fino a riva, uscì fuori
dall’acqua e vi immerse solo il
fondoschiena, l’acqua gli sbatteva contro i glutei.
Dimenò la coda, un pesce
abboccò e Goku sollevò la coda. Staccò
il pesce e lo sbatté ripetutamente
contro una roccia sulla sabbia. Vegeta impallidì,
deglutì un paio di volte e
negò con il capo.
“Pazzo
suicida! Hai idea quanto fa male quello che hai fatto! Non te ne frega
niente
della tua coda?!” gridò con voce stridula.
Nuotò fino a riva, gattonò sulla
battigia sentendo le gambe tremare e deglutì un paio di
volte. Osservò Goku
pescare altri due piedi, si sedette e rabbrividì guardando
il Son pescarne
altri due.
“Urca,
a me
non fa male. E di solito quelli che pesco sono dieci volte
me” spiegò Goku. Il
viso di Vegeta divenne bluastro e scosse il capo. Le labbra di entrambi
erano
violacee e una serie di piccoli calli erano comparsi sotto i loro
polpastrelli
rendendoli grinzosi e semi-trasparenti.
“Secondo
me
ti manca qualche venerdì” borbottò il
Briefs.
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Capitolo 3 *** Cap.3 Notte sull'isola ***
Ringrazio anche solo chi legge.
Scritta sentendo My funny friends and me versione ita.
Cap.3 Notte sull’isola
“La tua idea geniale ci è costata cara!”
gridò Vegeta. Goku gonfiò le guance e strinse gli
occhi, appoggiando il capo sulle braccia incrociate.
“Uffa, mica te l’ho detto io di cercare le pietre
per accendere il fuoco in boxer” borbottò.
Vegeta rabbrividì, strisciò più in
basso graffiandosi la schiena nuda contro la sabbia nascondendosi sotto
la coltre di foglie di palma.
“Sì, ma grazie a quelle scimmie che ci hanno
rubato i vestiti ora tu devi rimanere nudo e in boxer”
borbottò il Briefs. Tirò su con il naso
sentendolo pizzicare e avvertì Goku sbuffare.
“La luna mi ricorda Chichi, voglio tornare a casa”
borbottò. Si voltò, seguì lo sguardo
di Vegeta e lo osservò guardare due stelle rossastre.
“Pensi a Vegeta-sei, vero?” chiese. Vegeta si morse
l’interno della guancia ed espirò dalle narici, il
fiato si condensò davanti al suo viso.
*******
Billsama si sdraiò a faccia in giù sul divano
trasversalmente, dimenò la coda e alzò e
abbassò i piedi oltre il bracciolo rosso.
Strisciò in avanti mettendosi in ginocchio e si
arcuò all’indietro guardando Freezer seduto
accanto a lui.
“Che noia, voglio più azione” si
lamentò.
“Mi creda Bill-sama, ho fatto di tutto per fargli passare
quelle fisime” sussurrò Freezer.
“Fratello, alzati e vieni a darmi una mano! Al padron Lourth
sono finite le tartine all’aglio venusiano con contorno
d’indici arrostiti!”. Si sentì gridare
Cooler.
“Non gridare lucertola! Sto cercando di guardare lo
schermo!” gridò Kahioshin il sommo. Il Kahioshin
più giovane chinò il capo e sospirò.
“A me sembra che si sia creato il programma televisivo
preferito e non che stia cercando davvero di dare un insegnamento a
quei due” sussurrò.
*******
“Prima di conoscerti per me lì non c’era
niente” disse Goku. Arrossì e si grattò
la testa, facendosi ricadere una ciocca nera grande cinque dita davanti
al viso. Vegeta scoppiò a ridere, Goku si voltò
verso di lui e deglutì.
-Ha una risata roca e fredda … triste- pensò.
“Questo succede a essere saiyan cresciuti su un sasso
sperduto. Il destino di molte terze classi, in fondo” disse
Vegeta con tono acido.
“S … scusa, non volevo dire qualcosa di
male” borbottò il Son. Strinse le gambe e si mise
a faccia in giù, nascondendosi il viso tra le braccia.
“Tutto sommato non ha importanza. Il nostro pianeta natale
è andato distrutto” disse Vegeta e la voce gli
divenne roca. Si voltò su un fianco e ticchettò
sulla spalla del più giovane.
“Kakaroth, non ti preoccupare”. Aggiunse. Goku
voltò il capo e incontrò gli occhi del principe.
“Com’era?” domandò. Vegeta
socchiuse gli occhi, le iridi di ossidiana brillarono di riflessi
vermigli e la coda gli strinse i fianchi.
“Come vuoi che fosse? Tutto bettole, edifici dove grossi
scimmioni si accalcavano e deserto” borbottò I
muscoli del suo corpo si fecero tesi e il battito cardiaco gli
accelerò.
“L’hai girato tutto?” chiese il Son.
“Mi era vietato uscire dal palazzo che sorgeva al centro ed
esplose quando ero piccolo. Grazie a una serie di tecnologie il palazzo
possedeva un giardino che era una piccola giungla. Ogni tanto scappavo
per andare … in giro” mormorò Vegeta.
Ghignò, socchiuse gli occhi e abbassò lo sguardo.
“Nessuno mi ha mai beccato” si vantò.
“Urca, grandioso” sussurrò Goku. Vegeta
si appoggiò una mano sul petto e mise il mento di fuori.
“Rendevo orgogliosa mia madre. E Nappa non poteva obbligarmi
agli allenamenti a cui voleva sottopormi mio padre. Da solo ero
decisamente più capace. Sono andato una volta al grande
lago, acqua dolce, ma l’estensione dei nostri mari. Per non
parlare degli scontri con i nobili. Tutti i saiyan amano la battaglia
sin da quando sono neonati” disse. La voce divenne dura e i
muscoli del petto si erano gonfiati.
“A mio padre piaceva combattere o … essere un
assassino?” domandò Goku e la voce gli
tremò. Vegeta lo fissò negli occhi e si
leccò le labbra, la sabbia gli sbatté contro la
guancia abbronzata.
“Entrambe le cose, come a tutti i saiyan nel momento in cui
il loro sangue si risveglia alla ferocia, ma … era un
po’ come te. Si affezionava alle persone e … ai
marmocchi”. Ammise Vegeta. Goku ghignò,
incrociò le braccia e schioccò la lingua sul
palato.
“Perché conoscevi una terza classe?”
domandò. Il Briefs si girò dandogli la schiena e
ringhiò, una vena gli pulsò sulla fronte spaziosa.
“Era da Bardack, un degno generale, unico saiyan ad aver
fatto una scalata sociale che spesso andavo. Lo chiamavo zio ed era lui
a mettermi strani grill in capo, alle volte”
sussurrò. Strinse gli occhi e abbassò il capo,
strisciando la guancia sulla sabbia.
“Ora dormi!” ordinò. Goku sorrise,
dimenò la coda e chiuse gli occhi. Regolò il
respiro e si addormentò. Vegeta si addormentò a
sua volta, tenendo strette le braccia incrociate al petto.
Bulma si
sfilò la mascherina di stoffa azzurra semi-trasparente e la
lasciò cadere a terra. Alzò e abbassò
le braccia pallide, sporse di lato il fianco piegandosi e i seni le
tremarono.
“La mia
odalisca preferita” sussurrò con voce calda il
principe dei saiyan. Le baciò il collo niveo e
rabbrividì, inspirando il profumo di fragole di lei.
Vegeta socchiuse gli occhi sentendo qualcosa di umido gocciolargli
sulla spalla, qualcosa gli stringeva contro i muscoli a tartaruga del
suo ventre. Socchiuse gli occhi, sbatté un paio di volte le
palpebre e sbadigliò.
-Mi sto rammollendo, da mercenario mi sarei svegliato subito-
pensò. Sentì qualcosa premergli contro i glutei,
sgranò gli occhi e abbassò il capo. La bava del
Son gli colò lungo il braccio giù dalla spalla e
le braccia dell’amico si strinsero più forte
intorno a lui.
“Chichina” biascicò Goku, nel sonno.
“Kakaroth!” gridò Vegeta. Gli
tirò una gomitata, Goku gemette, lo lasciò andare
e si voltò a faccia in giù. Vegeta
gattonò allontanandosi, strisciò fuori dalle
foglie e sentì l’altro russare. Si alzò
in piedi, ansimò e sbatté un paio di volte gli
occhi.
“Oltraggioso! Sei un babbeo! Un imbecille!”
gridò. Lanciò un sasso a un calcio, le dita del
piede si arrossarono e urlò per il dolore.
“Cretino! Idiota! Pezzo di ignobile creatura
scema!” ululò.
*******
“Queste foto sono meravigliose!”
strillò Zarbon. Saltellò sul posto, le iridi gli
brillavano e la treccia gli oscillava dietro la schiena. Sauzer si
abbassò e sorrise.
Guardò la foto di Goku addormentato con la bocca aperta, la
sua saliva colava sul principe assopito che il Son stringeva a
sé.
“Come ci sei riuscito mio caro? C’era la coperta a
nasconderli” sussurrò. Zarbon gli fece
l’occhiolino e strinse a sé la macchina
fotografica.
“E’ una macchina appositamente modificata da
Dodoria, si possono rimuovere gli elementi di fastidio. Ne stanno
vendendo a centinaia” spiegò con voce trillante.
*******
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Capitolo 4 *** Cap.4 Droghe paralizzanti ***
Ringrazio
anche solo chi legge.
Scritta sentendo Il sentiero, una soundtrack del film: La strada per
Eldorado.
Cap.4
Droghe paralizzanti
Vegeta sentì la schiena dargli una serie di fitte, gemette e
socchiuse gli
occhi. Strinse più forte le caviglie di Goku, lo
trascinò lasciando una scia
nella sabbia nella parte superiore, indietreggiò affondando
nell’acqua. Diede
un altro strattone e fece finire nell’acqua Son. Goku
sgranò gli occhi,
alzandosi a sedere, si piegò in avanti e tossì
ripetutamente. Sputò, scosse il
capo e gli occhi gli divennero vermigli.
“Che è successo?!” strillò.
Vegeta
incrociò le braccia, ridacchiò e alzò
il capo.
“Vendetta” sibilò.
Goku
sporse il labbro inferiore e sbatté le mani
nell’acqua.
“Non è giusto! May mi stava chiamando
papà e Chichi mi stava cucinando i suoi
deliziosi manicaretti vestita solo con la nuvola speedy!” si
lamentò. Si mise
in piedi, sbatté il piede sui sassi schizzando acqua, si
voltò e avanzò fino a
riva.
“Dobbiamo fare un giro di perlustrazione
dell’isola. Non abbiamo acqua da bere
e queste palme non hanno le noci di cocco. Moriremo di fame e di sete,
inoltre
se scoppia una tempesta non abbiamo un riparo”
spiegò il Briefs.
Goku
batté un paio di volte le palpebre, starnutì e si
voltò tirando su con
il naso. Vide Vegeta starnutire a sua volta e lo osservò
affiancarglisi.
“E poi come ci vedono le navi se non siamo sulla
spiaggia?” domandò. Vegeta si
grattò la guancia e sospirò.
“Non ci vedono senza una segnalazione. Non siamo riusciti
neanche ad accendere
il fuoco per cucinare ieri e abbiamo mangiato i pesci crudi,
è difficile che ci
riusciremo oggi” disse.
Goku
si strofinò le mani tra loro, l’acqua gli
scivolava sul corpo
abbronzato.
“Possiamo scrivere S.O.S. nella sabbia con il tronco di una
palma” propose.
“Ti calerebbe l’ernia a sollevare una palma e al
momento, senza poteri, non
possiamo neanche sradicarla. Inoltre ci sono pochissimi sassi e se non
tolgono
la barriera nessuna nave potrà venire”
spiegò Briefs.
*******
“Ahi, le sanguisughe li
stanno
cercando di mangiare” disse la Re Kahio di sesso femminile.
Si nascose il viso
tra le mani paffute.
“Goku fino a ora ha preso in faccia una decina di
rami” disse Paikuhan. Offri
un pacchetto di patatine a Whils che negò con il capo.
“Si potrebbero avere direttamente in una
ciotolina?” domandò gentilmente, i
capelli bianchi gli oscillarono sopra il capo.
“Certamente”. S’intromise Kiwi.
< E’ il giorno più bello della mia vita,
sarebbe stato meglio se anche
Vegeta fosse stato chiappe al vento, così la sua umiliazione
sarebbe stata
completa > pensò.
“Secondo me dovremmo richiamarli. Stanno collaborando, non
potrebbe finire qui
la punizione?” domandò il Kahioshin più
giovane.
“No, no. Stanno litigando più di prima, se li
richiamiamo adesso la situazione
sarà solo peggiorata” rispose Kahioshin il sommo.
*******
“La nostra via, un mondo fantastico, un giardino
infinito” canticchiò Goku.
Vegeta
si massaggiò l’ematoma sulla guancia, si
staccò una crosta di sangue
rappreso dal mento.
“Smettila di cantare, mi dai sui nervi”
ringhiò.
Goku
si grattò il taglio sul petto, sentendolo pulsare e si
leccò le
labbra.
“Posso fischiare?” chiese. Sbatté con il
piede contro una radice, gemette di
dolore e una serie di tagli si aprirono sulla pelle.
“No” rispose secco Vegeta.
Il
principe dei saiyan si tolse alcune foglie dai capelli neri a fiamma.
“Non posso mica ballare. Dai, fammi almeno
canticchiare”. Lo implorò Goku, una
foglia umida gli finì sulla schiena coprendola tutta
facendolo rabbrividire.
“Lasciami in pace, guadare quel fiume è stato un
inferno” borbottò il principe
dei saiyan. Avanzò lateralmente con le braccia allargate
lungo un crinale
scosceso, i sassi appuntiti gli graffiarono i dorsi dei piedi facendoli
sanguinare.
“Tu non te le sai godere le avventure” lo
rimproverò Goku. Si sentì il
gracchiare di un uccello, Goku si voltò in quella direzione,
ma vide una parete
di fogliame.
“Tsk. Preferirei essere a
casa, qui
rischiamo la morte per fame e sete” ringhiò Vegeta.
“Vegeta, non è strano che sia tutto
così silenzioso? Ai Monti Paoz c’è
più
rumore”. S’intromise Goku, Vegeta sentì
i piedi affondare nel fango e la
corteccia di un albero gli graffiò la pelle della gamba.
“Non è l’unica cosa strana. Qui
è tutto così fitto che la luce dovrebbe
filtrare quasi per niente, invece non è per niente
buio” sussurrò. Sentirono
dei tonfi dietro di loro e dei fruscii ai loro lati. Si udì
un sibilo, Vegeta
si voltò e vide una freccetta da cerbottana.
“Attento, Kakaroth” disse, spingendo il Son. La
freccetta gli penetrò nel petto
all’altezza del cuore, sgranò gli occhi e il suo
corpo s’irrigidì. Cadde con un
tonfo a faccia in giù, gli occhi gli divennero vitrei e le
iridi grigie.
Goku
si piegò, prese il corpo inerme dell’amico in
braccio e si mise a
correre.
Son
schivò un paio di freccette, si chinò scansandone
una terza che si
conficcò in un albero, i rami gli sbattevano contro il corpo
riempendo di tagli
ed ematomi sia lui che il saiyan immobilizzato. Gli occhi di Vegeta era
diventanti bianchi e il suo corpo collassò, i suoi muscoli
si rilassarono.
“Vegeta, ce la caveremo” sussurrò.
Un’onda lo colpì alla gamba, l’osso gli
cedette e il sangue gli ricoprì la pelle squarciata.
Gridò rischiando di cadere
in avanti, balzò sull’altro piede e
proseguì saltellando. Un’onda lo colpì
anche all’altra gamba, il son si diede la spinta cadendo e
precipitò a faccia
in giù, sbatté con la schiena e gemette di
dolore. Chiuse gli occhi, ansimò e
si diede la spinta con i reni, muovendo le spalle e strisciò
più avanti. Una
bastonata lo colpì in testa, la vista si oscurò e
vide una serie di barlumi
argentati. Una mano gelida lo afferrò al mento e gli
premette sulle guance, si
sentì uno scricchiolio e le ossa della mascella si
slogarono.
La
creatura gli verso un liquido in bocca, un rivolo sfuggì
dalle labbra di
Son, l’aggressore lo riprese strofinando la superfice della
ciotola sulla sua
guancia e versò il restante contenuto della ciotola nella
bocca socchiusa del
principe dei saiyan.
Goku
avvertì un calore alle membra, mugolò chiudendo
gli occhi, il capo gli ricadde di lato e perse i sensi.
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Capitolo 5 *** Cap.5 Ice e Snow ***
Ringrazio
anche solo chi legge.
Cap.5 Ice e Snow
Vegeta
sbatté un paio di volte gli occhi, mugolò e si
leccò le labbra secche e screpolate.
I muscoli gli formicolavano intorpiditi, fu colto da una serie di
capogiri e
sentiva il capo pulsare. Avvertì una forte nausea, il petto
gli bruciava e le
tempie gli dolevano, ingoiò avvertendo un sapore acido in
bocca. Socchiuse gli
occhi, le iridi erano liquide e vide una figura sbiadita. Il sole gli
sbatteva
negli occhi facendogli vedere tutto giallo dorato e l’ombra
del selvaggio
nerastra. Abbassò il capo, la luce dorata del sole
illuminava il suo corpo
muscoloso ricoperto da una serie di simboli. Avvampò vedendo
che non indossava
i boxer e deglutì. Si mise seduto, rovesciò le
ciotole di legno con dentro i
colori sul terreno macchiandolo di una serie di chiazze colorate. Si
diede la
spinta, ricadde seduto sull’altare di pietra su cui era
sdraiato. Un copricapo
di canne tenuto insieme con un nastro di stoffa gli cingeva il viso,
delle
macchie vermiglie erano dipinte sulle sue guance e una striscia blu gli
percorreva il mento.
“Sei
uno di
quelli che mi tengono prigioniero?” chiese con voce rauca.
Strinse gli occhi,
la testa gli girò nuovamente e il capo gli ricadde
all’indietro. I capezzoli
erano circondati da dei cerchi di tintura verde e una zampata
bordò era
impressa sotto il suo ombelico.
“Capisci
la
mia lingua?” domandò, sentì la gola
bruciargli. Osservò il capo in ombra e
pelato dello sconosciuto annuire.
“Siete
cannibali? Mi avete conciato così per un qualche
rito?” chiese con voce rauca. Ricadde
sdraiato e boccheggiò, le guance in fiamme, il capo
s’immerse nel cuscino di
erba e licheni umidi. La figura negò un paio di volte.
Vegeta si diede la
spinta, rotolò a terra e si diede la spinta rimettendosi in
piedi. Avanzò,
ricadde di lato finendo addosso a una vasca rigeneratrice, la
guardò corrugando
la fronte. Si girò e sgranò gli occhi,
impallidendo.
“Fre…Fre…Freezer!”
urlò. La figura dalla pelle rosata prese con la zampa,
dalle unghie nere laccate aguzze, la collana di pietre rosso sangue che
indossava e la tirò.
“Guarda
meglio” soffiò. Sporse le labbra dipinte di rosso
dal rossetto, le
iridi viola le tremarono e i seni prosperosi le tremarono. Vegeta
deglutì un
paio di volte, indietreggiò e osservò
l’abito nero lasciarle scoperte le gambe
con un lungo spacco.
“Sono
sua sorella Ice, gemella di Snow, figlia del grande re Cold.
Prigioniera qui da molti anni per opera di Cooler”
spiegò. La luce del sole si
rifletteva sulla calotta d’osso vermiglio sul capo e sulle
corna nere ai lati
del capo. La challengel sorrise mostrando i denti aguzzi e si
portò indice e
medio alle labbra.
“O
mi segui con le buone o sarò costretta a
costringermi” sussurrò. Vegeta
si piegò, prese una ciotola e gliela lanciò
addosso, lei spostò il capo
schivandola.
“Non
mi avvicinerò a te” sibilò Vegeta. La
coda di lei scattò, gli
attorcigliò le caviglie e lo strattonò. Il
principe dei saiyan cadde a terra,
sbatté la testa e gemette di dolore. La coda si
attorcigliò intorno al suo
collo e strinse. Vegeta ansimò, l’aria gli
mancò e la vista si oscurò.
“Come
vuoi” sussurrò Ice. Vegeta dimenò i
piedi, calciò le ciotole, si
macchiò le gambe e i piedi di vari colori e alcune gocce gli
schizzarono sul
viso.
“Strinse
con le mani la
coda, strattonò
ansimando. Tossì, ansimò e il corpo fu scosso da
una serie di tremiti.
“La
… lascia … mi” biascicò.
Piegò il capo e addentò la coda, sentì
il
sapore metallico del sangue. Ice strillò e lo
lasciò andare, sgranò gli occhi e
indietreggiò.
“Come
osi offendere la grande Ice. Ora che mi appartieni!”
strillò lei.
Vegeta si rimise in piedi, passò dietro l’altare
boccheggiando.
“Appartengo?”
domandò. Ice gli guardò il basso ventre facendolo
avvampare e
si leccò le labbra.
“Sarai
il mio futuro marito, prigioniero” sussurrò.
Vegeta strinse i pugni
e urlò, il viso gli divenne vermiglio e spalancò
la bocca continuando a urlare.
*******
Goku
si mise a correre nella direzione dell’urlo, il copricapo con
le corna
di bufalo gli ricadde in avanti. Se lo tolse e lo gettò a
terra, i piedi gli
pulsavano stretti da delle fasce blu.
“Se
gli hanno fatto del male!” gridò.
“Ti
prego, non fuggire, ti faranno del male” lo
supplicò una challenge.
Teneva le mani unite e la calotta blu rifletteva la luce del sole.
“Ti
ho già detto che sono sposato Snow!”
urlò Goku. La lucertola
singhiozzò, gli occhi dalle iridi azzurre erano liquide e
rabbrividì.
“Anche
mia madre Icicla lo era, ma mio padre Re Cold …”
balbettò. Goku si
girò a destra, a sinistra e accelerò. Vide Vegeta
correre e lo raggiunse, gli
afferrò il braccio. Vegeta tremando si voltò e lo
spinse, ansimando.
“Sono
io, calmo” disse il Son. Vegeta lo guardò,
sbatté un paio di volte
gli occhi e annuì deglutendo.
“C’è
la sorella di Freezer ed è più pazza di lui! Non
credevo potesse
esistere niente del genere, quella mi vuole sposare!”
gridò Vegeta. Goku indicò
l’altra sorella e Vegeta si nascose dietro le sue spalle.
“Siamo
nello stesso guaio, io ho l’altra sorella”
borbottò Goku. Vegeta gli
afferrò il braccio e si mise a correre, Goku lo
seguì correndo a sua volta e
passarono oltre tre casupole di paglia.
“Corri,
prima che anche Ice salti fuori dalla finestra”
ordinò il principe
dei saiyan.
*******
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Capitolo 6 *** Cap.6 La fuga ***
Ringrazio
anche solo chi legge.
Cap.6 La fuga
Vegeta
lasciò andare il braccio di Goku e continuò a
correre. Il battito cardiaco di
entrambi era irregolare e accelerato, i loro visi arrossati, i loro
corpi
ricoperti di sudore, i muscoli di tesi di tutti e due scattavano. Goku
ansimava, Vegeta aveva gli occhi sporgenti, l’adrenalina
pompava dentro tutti e
i due saiyan facendoli tremare.
Goku
evitò
un attacco energetico a destra, Vegeta ne schivò uno sopra
la sua testa. La
terra si alzava creando dei polveroni vermigli, un albero ricadde con
un tonfo
colpito da un’altra onda. Si sentiva delle grida,
s’intravedevano una trentina
di paia di occhi rossi tra gli alberi e i cespugli e dei versi striduli.
“Forza
mia
orda, riportateceli!” si sentì gridare Ice. Un
colpo passò radente al fianco di
Goku, Vegeta saltò evitando una serie di freccette che si
conficcarono nel
terreno.
“Se
ci
prendono che ci fanno?” chiese Goku. Un ramo lo
colpì al petto facendolo
tossire, continuò a correre tenendosi la parte colpita con
una mano.
“Zitto
e
corri! Io non glielo chiedo!” urlò Vegeta.
Abbassò il capo, sorrise vedendo una
buca, afferrò il braccio di Goku e saltò.
Tappò la bocca a Goku e atterrò
accanto a lui, lo tirò dietro una roccia e si
acquattò, lo spintonò e lo fece
finire sotto di sé costringendolo ad acquattarsi a terra.
Entrambi ansimavano,
sentivano il corpo bruciare e il battito cardiaco era accelerato.
Sentirono i
versi e i passi allontanarsi, sorrise e lasciò andare Goku.
Si sdraiò accanto a
lui e gli avvicinò le labbra all’orecchio.
“Il
piano è
arrivare alla spiaggia e farcela a nuoto. Se passiamo sotto la barriera
riusciremo a scappare” spiegò il Briefs
bisbigliando.
-Meno
male
che alzando tutto quel fumo nemmeno loro vedevano dove andavamo-
pensò.
“Penso
sia
troppo lontana la prossima costa” sussurrò Goku.
“Altre
idee?”
chiese il Briefs. Inspirò ed espirò con il naso,
chiuse gli occhi e il suo
corpo si rilasso.
“Sei
tu
quello dei piani” biascicò il Son. La luce
vermiglia del tramonto scomparve
dietro le montagne e la luce biancastra della luna li
illuminò, i corpi di
entrambi cominciarono a tremare e il fiato si condensò
davanti ai loro visi. Si
sentì un ruggito, Goku si voltò e
sgranò gli occhi vedendo una tigre dalla
pelliccia giallastra avanzare verso di loro. Le unghie aguzze della
creatura si
conficcavano nel terreno a ogni passo, teneva le orecchie abbassate, la
pelle
del muso ritirata per mostrare i denti e dimenava la coda. La dentatura
lattea
era illuminata dalla luce della luna.
-Dea
Selene,
grande luna, perché mi hai abbandonato?- pensò
Vegeta. La bestia balzò e Vegeta
rotolò di lato evitando gli finisse addosso.
L’animale si girò e scattò verso
Goku che con le mani e i piedi si diede la spinta saltando indietro,
indietreggiò a gattoni tenendo la fronte corrugata.
****
“Se
diventa
troppo pericoloso li voglio richiamati indietro”
borbottò Bils. Lourth annuì,
accavallò le gambe e mise le mani sui braccioli.
“Ovviamente
questo mi porterebbe un grave svantaggio economico”
sussurrò. Billsama dimenò
la coda, abbassò le orecchie e soffiò dal naso.
“Posso
permettermelo” rispose. Si alzò su una zampata
tenendo piegata l’altra e piegò
il capo a destra.
“Che
cosa
vogliono fare?”. Si sentì la voce del Re Kahio
più alto.
“Vegeta
lo
sta distraendo, ma stavolta invece della sfera Genkidama, Goku sta
preparando
un colpo diverso” spiegò Re Kahio del nord.
“Sono
ore
che schivano senza attaccare. Per me crolleranno a breve”
disse Cell.
“Io
scommetto tutto sulla tigre”. Si sentì la voce di
Bojack.
“Ormai
è l’alba
e sono ancora vivi. Spero che tu perda” ribatté
Zangya.
“Allora,
appena avrà racimolato i soldi, convincerò
Kahioshim il Sommo a richiamarli”
rispose con voce suadente Lourth.
“Certo
che
Vegeta è capace di dare il nervoso persino a una tigre.
E’ così entusiasmante”
disse Whils. Si portò il calice di vetro alle labbra e
sorseggiò il cocktail
giallo, sentì il sapore di banana in bocca.
****
Il
corpo del
principe dei saiyan era coperto di sangue, strinse più forte
il collo della
creatura tra le braccia, facendo aderire le sue gambe ai fianchi della
bestia.
L’animale dimenò le spalle, cercando di farlo
cadere e ruggì. Rotolò a terra,
Vegeta strinse gli occhi gemendo e mantenne la presa. La tigre
saltò e andò a
sbattere di schiena contro la roccia, l’impatto fece perdere
i sensi al
principe dei saiyan che lasciò andare la presa cadendo a
terra con un tonfo. La
tigre gli fu sulla schiena e gli addentò la spalla,
conficcando i denti nella carne
con uno schizzo di sangue. Goku le saltò addosso e le
conficcò nella giugulare
una pietra aguzza aprendole il collo. Si rimise in piedi ansimando, le
mani
erano sporche di sangue, prese l’animale e lo fece rotolare
via.
“Così
impari”
sussurrò con voce flebile. La schiena era ricoperta di
tagli, i capelli a
cespuglio era arruffati e sporchi di sangue, la tempia sinistra gli
doleva. Si
girò verso Vegeta, s’inginocchiò
accanto a lui e gli premette le mani sulla
ferita alla spalla.
“Scusa
se ci
ho messo tanto per fabbricare l’arma”
mugolò.
Ice
atterrò
silenziosamente accanto a lui, gli tirò una gomitata al
collo e lo fece
ricadere in avanti privo di sensi.
“Dovrò
curarvi, Io e mia sorella non possiamo sposare carne
avariata” sussurrò.
*******
“Ma
hanno ingaggiato addirittura i produttori di Jurassic park?”
chiese uno
spiritello.
“Lourth
è un professionista” rispose un altro spiritello.
I loro corpi
biancastri avevano la forma di nuvolette ed aleggiavano.
“Non
è un film” sussurrò con voce stridula
il Kahioshin più giovane. Chiuse
gli occhi, sospirò e si nascose il viso con la mano.
“Goku,
tieni duro, presto vi tireranno fuori da
quell’inferno” mormorò.
*******
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Capitolo 7 *** Cap.7 Lion ***
Ringrazio anche solo chi legge.
Scritta sentendo Celtic music Ancient Storm di Adrian von Ziegler.
Cap.7
Lion
Goku
allargò le gambe, sentiva delle fitte ai fianchi, i punti
dove la
pelle era graffiata pulsavano, croste di sangue rappreso si staccarono
e
avvertì il resto del corpo formicolare. Socchiuse gli occhi,
vide delle ombre nerastre,
sbatté un paio di volte gli occhi, intravide delle canne
giallastre sfocate.
Mugolò, si portò una mano alla testa e se la
massaggio.
“Dove
…” sussurrò con voce rauca. Strinse gli
occhi, si leccò le labbra
secche lasciando dei rivoli di saliva biancastra ai lati della bocca.
Si diede
la spinta e si alzò seduto.
“Dove
mi trovo?” domandò con tono roco.
Guardò una parete di canne
giallastre davanti a lui.
“In
trappola come topi”. Sentì la voce di Vegeta
rispondergli. Sorrise, si
voltò e vide il principe dei saiyan seduto in terra, con le
braccia incrociate
e la schiena appoggiata alla parete.
“Sono
felice che tu stia abbastanza bene da brontolare” rispose.
Gattonò
fino al principe dei saiyan e si mise in ginocchio davanti a lui.
“Dove
siamo?” chiese. Vegeta piegò di lato il capo e i
capelli a fiamma
strofinarono contro le canne.
“Di
nuovo prigionieri delle lucertole” spiegò.
“Vacci
piano con il termine lucertola”. Goku strinse i pugni
sentendo una
voce sconosciuta provenire dall’altra parte della stanza.
“Sarei
più gentile se non finissi prigioniero tutte le volte che
t’incontro”
si lamentò Vegeta. Goku si voltò e
sgranò gli occhi, spalancando la bocca.
“E’
uno di loro!” gridò. Guardò il
changeling davanti a lui.
“E’
solo Lion” sibilò Vegeta. Incrociò le
gambe e sbuffò.
“Una
piaga tale che persino Cooler non l’ha voluto tra i
piedi”. Aggiunse.
L’altro prigioniero scoppiò a ridere, passandosi
la zampa sopra la calotta d’osso
sul capo.
“Non
mi ha cacciato lui. Ho seguito la meravigliosa Snow su
quest’isola che
rende immortali” spiegò.
“Urca,
perfetto! Allora sposala tu!” strillò Goku.
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Capitolo 8 *** cap.8 L'incontro con Lion ***
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Capitolo 9 *** Cap.9 No hope, no glory, no happy ending ***
Ringrazio anche solo chi
legge.
Partecipa fanfiction
challenge II:
"In fondo l'ho sempre
pensato.... questo mondo fa
schifo." - Light Yagami (Death Note).
Remake
di
Giochi.
Cap.9
No
hope, no glory, no happy ending
“Se
fosse
per me, io sarei più che pro” disse Lion. Si
passò la zampa tra i capelli e
alzò lo sguardo, osservando la paglia che copriva un'intelaiatura di canne di
bambù legata in una serie di ciuffi da delle corde. Goku si
sdraiò e rotolò sul
terreno, dimenò le gambe sbuffando sonoramente.
Piegò di lato il capo, afferrò
un legnetto di legno e se lo mise sopra le labbra, premendoci il naso
contro.
“Urca,
non
voglio essere prigioniero di gente che cattura i suoi stessi
alleati” borbottò.
“In
realtà
farei parte della squadra che fa la guardia alla prigione,
però …”. Iniziò a
rispondere il changellin. L’uscio si aprì di colpo
con un tonfo e Ice avanzò,
la luce del sole entrò dietro di lei. Vegeta strinse gli
occhi sentendoli
bruciare, riparandosi con un braccio.
“Verrà
giustiziato per aver cercato di aiutarvi” sibilò.
“Non
puoi
fare del male a qualcuno solo perché assiste un
amico!” gridò Goku. Avanzò
verso di lei, Ice sgranò gli occhi.
“Come
osi …”
ringhiò. Le iridi color ametista le brillarono di una luce
vermiglia.
“Attento
Kakaroth!” gridò il principe dei saiyan.
Saltò, afferrò il braccio del Son e lo
tirò, quest’ultimo gli cadde addosso ed entrambi
finirono a terra con un tonfo.
Un raggio laser rosso fu emanato dagli occhi della changellin e
volò sopra le
loro teste. Goku rotolò di lato, si diede la spinta e si
rialzò. Ice saltò
atterrò sulla spalla di Vegeta. Le unghie nere e aguzze
della zampa della
creatura affondarono nella pelle abbronzata della spalla. La coda
colpì
l’addome di Goku mandandolo a sbattere contro il muro di
bambù con un tonfo. La
guerriera si voltò e lanciò un’onda
vermiglia con l’indice. Il suo colpo
trapassò al petto Lion, quest’ultimo
sgranò gli occhi le cui iridi divennero
bianche, cadde a terra vomitando sangue e precipitò su un
fianco privo di vita.
Vegeta colpì con una gomitata la caviglia di Ice, la
lucertola saltò giù da
lui. Vegeta rotolò e strisciò verso
l’amico.
“Assassina!”
urlò Goku.
“No!”
ululò
il principe dei saiyan. Ice lo raggiunse con un colpo di coda al viso
facendogli scricchiolare la mascella. Vegeta volò
lateralmente staccandosi dal
terreno, ricadde sul terreno strisciando la pelle nuda riaprendo una
serie di
ferite e seminando una scia di croste di sangue rappreso.
Mugolò di dolore,
strinse gli occhi e digrignò i denti.
“In
fondo
l’ho sempre pensato… questo mondo fa
schifo” sibilò.
“Sei
come
tuo fratello! Pensi di poter giocare con la vita! Questa volta
però hai giocato
con il fuoco … me la pagherai!” ululò
Goku. Strinse i pugni rialzandosi in
piedi, le vene gli pulsarono sui palmi e sgranò gli occhi,
le iridi nere erano
liquide e il bianco degli occhi era arrossato. Ice circondò
i polsi di Vegeta
con la coda e lo issò, gli cinse l’addome con un
braccio. Il principe dei
saiyan scalciò urlando, la changellin gli afferrò
con la coda e la strinse.
Vegeta mugolò di dolore sentendo delle fitte alla spina
dorsale e la vista si
appannò.
****************************************************************************
“Basta,
ora
non mi diverto più” borbottò Bills. Si
alzò in piedi, mise le zampe dietro la
schiena unendole e avanzò con la schiena china. Whils si
voltò, staccandosi
dallo schienale vermiglio che contrastava con la sua pelle azzurra.
Vide
l’altra divinità alzarsi in volo e sistemarsi a
testa in giù, le orecchie
penzolanti strisciavano contro l’erba e dimenò la
coda coprendo a ogni
movimento due pianeti sullo sfondo diversi.
“Pensavo
che
lo spettacolo fosse di suo gradimento, Billsama”
sussurrò. Conficcò il suo
bastone a terra e si alzò in piedi.
“Allora
penso che sia tempo di concluderlo. Ho visto ciò che
m’interessava” disse
Lourth. Strinse nella mano un pedone degli scacchi di marmo, questo si
frantumò
trasformandosi in una sabbiolina candida che scivolò dalle
sue dita
ammucchiandosi vicino al suo piede.
“Contento?”
domandò Kahioshin il Sommo guardando il Kahioshin
più giovane.
“Finalmente,
ridategli i poteri!”. Festeggiò
quest’ultimo.
****************************************************************************
I
capelli di Goku si tinsero d’oro, le iridi nere gli divennero
verde-acqua e la
pelle emanò un bagliore dorato. Mise le mani accanto al
fianco e le unì,
avvertì un calore provenire dalle dita che si ricoprirono di
sudore e la
prigione s’illuminò di luce azzurrina.
“Che
cosa
significa?!” gridò Ice. L’onda
energetica le colpì il viso, la testa si annerì
raggrinzendosi, l’impattò le recise la pelle e la
trachea, il capo si staccò
dal collo e precipitò a terra con un tonfo. La carcassa
finì sul terreno cadendo
nella direzione contraria. Vegeta si diede la spinta spiccando il volo,
levitò
fino al tetto e lo sfondò. Si voltò,
abbassò lo sguardo e dimenò la coda
facendo cadere una serie di peli marroncini.
“Andiamocene,
questo posto mi dà il voltastomaco” ordinò,
sibilando.
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Capitolo 10 *** Cap.10 Alla prossima ***
Ringrazio anche solo chi legge.
Partecipa alla fanfiction challenge II:
Personaggi:
Vegeta, Goku.
Prompt:
“Sono il principe dei Saiyan, stupida terza
classe!”.
“Urca!
Comincia ad essere ripetitivo!”.
Scritta sentendo Time di Inception.
Cap.10 Alla prossima
Goku masticò il senzu, sentì il sapore del
fagiolo invadergli la bocca, chiuse gli occhi rabbrividendo.
Avvertì un senso di calore all’altezza del petto e
nei punti feriti, la pelle si rimarginò e le ferite
scomparvero. Il sangue pompò più velocemente nel
suo corpo, il vento gli fece aleggiare i ciuffi di capelli larghi tre
dita intorno al viso. Inspirò ed espirò,
riaprì gli occhi e sorrise. Le fronde degli alberi
frusciavano mosse dal vento e i soffi facevano piegare anche i ciuffi
d’erba.
“Credo che quello che è successo questa settimana
sia meglio non raccontarlo in giro o le nostre mogli non ci faranno
più allenare insieme” disse il Son. Il principe
dei saiyan socchiuse gli occhi, si voltò ed
espirò dalle narici.
“Tsk, spera che il namecciano non canti”
sibilò. Appoggiò la schiena alla corteccia
dell’albero dietro di lui, tenendo le braccia incrociate.
Goku allargò le braccia e ridacchiò.
“Su, andiamo. Junior sa tenere i segreti. E Urca, senza di
lui saremmo ancora senza vestiti” ribatté. Vegeta
si voltò di scatto dall’altra parte e chiuse gli
occhi. Il Son abbassò le braccia, corrugò la
fronte e raggiunse l’amico.
“Piuttosto, sicuro che quello che è successo non
ti ha lasciato problemi?” domandò. Gli stivali blu
gli affondavano nel fango, mosse su e giù le spalle
ritmicamente.
“Mi hai preso per un debole?! Sono il principe dei saiyan,
stupida terza classe!” gridò il Briefs. Goku si
grattò una guancia abbronzata.
“Urca, cominci a essere ripetitivo”
borbottò. Vegeta avvertì delle fitte al petto,
dimenò la coda e si staccò dall’albero.
Si girò, dando le spalle all’eroe della Terra e
avanzò. Strinse con le mani le braccia, sentiva il tessuto
dei suoi guanti lattei sotto i polpastrelli e la pelle pulsare nei
punti in cui premevano le dita.
“In ogni caso, sono un po’ geloso. Lion era amico
tuo prima di me”. Si lamentò Goku. Vegeta
ghignò e spiccò il volo.
“Ci vediamo settimana prossima per combattere?!”
gridò Goku.
“La prossima volta ti sconfiggerò,
Kakaroth!” urlò in risposta il principe dei saiyan.
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