Una settimana alla Nelson e Murdock di kamy (/viewuser.php?uid=60751)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap.1 Monday ***
Capitolo 2: *** Cap.2 Tuesday ***
Capitolo 3: *** Cap.3 Wednesday ***
Capitolo 4: *** Cap.4 Thursday ***
Capitolo 5: *** Cap.5 Friday ***
Capitolo 6: *** Cap.6 Saturday ***
Capitolo 7: *** Cap.7 Sunday ***
Capitolo 1 *** Cap.1 Monday ***
Cap.1
Monday
Foggy
si portò la fetta
di torta al rabarbaro alla bocca e le diede un morso, chiuse gli occhi
e
deglutì rumorosamente. Allungò le gambe, facendo
tremare il suo ventre rigonfio
e si abbandonò sulla seggiola che scricchiolò.
Alcune briciole gli rotolarono
sul doppio mento, altre gli aderirono alle guance. Il vento che entrava
dagli
infissi cigolanti gli faceva ondeggiare i capelli lunghi.
“Te
la stai proprio
godendo?” si sentì domandare da Matt.
“Amo
i compensi che
riceve la Nelson and Murdock, socio” sussurrò.
Matt
avanzò ticchettando
il bastone e sorrise.
La
luce del sole si
rifletteva nelle lenti rosse dei suoi occhiali da sole.
“Non
mi hai sentito
entrare?” domandò Daredevil. Raggiunse una
scrivania, appoggiò il bastone
accanto il computer e si andò a sedere su una poltrona
dietro di essa.
“Sei
tu quello che sente
tutto” rispose Foggy. Si mise l’intera torta in
bocca, mentre Matt montava il
proprio portatile sulla scrivania.
Foggy
si sporse in
avanti, rimettendo i piedi per terra e piegando le ginocchia in fuori.
“Hai
mai pensato che se
mettessi delle lenti nere, invece che rosse, non vedresti
più il mondo in
fiamme?” chiese.
Matt
scosse il capo e
iniziò a digitare sui tasti in braille del proprio portatile.
“Mi
dispiace. Ci ho
provato. Sei di cattivo umore?” domandò.
Foggy
sospirò.
“Nemmeno
la signora
delle torte può rincuorarmi quando è
lunedì. È una noia andare a fare bisboccia
la domenica senza di te, perciò il giorno dopo è
ancora più dura tornare al
lavoro” spiegò.
Matt
si massaggiò il
collo, sentendolo scricchiolare.
“Il
lunedì è sempre
stato un problema per te” ribatté.
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Capitolo 2 *** Cap.2 Tuesday ***
Cap.2
Tuesday
Foggy
si sedette sul
divanetto accanto a Matt e gli posizionò un cerotto sulla
fronte insanguinata.
“Socio,
sono contento
che finalmente tu abbia deciso di raccontarmi alcuni di
questi… casi che segui
diversamente” sussurrò.
Matt
inarcò un
sopracciglio.
“Ora
inizi a
considerarli anche tu un prolungamento del nostro fare gli
avvocati?” domandò.
La
luce perenne dei
cartelloni pubblicitari illuminava il salotto.
“Non
proprio. Il fatto
che sono un avvocato non devo nasconderlo a Karen”
ribatté Foggy. Si voltò e
frugò nella cassetta del pronto soccorso, appoggiata sul
divano insieme a loro.
“Forse
avrei dovuto fare
il macellaio. Il mio socio al massimo poteva essere sadico, ma solo
verso gli
animali. No, aspetta, poteva capitarmi un cannibale. Ecco, quello forse
era
peggio…”. Continuò a parlare per
qualche minuto, Matt si concentrò sulle voci
in strada, udiva rumori di macchine, clacson e segreterie telefoniche.
“Il
numero da lei
chiamato non è…”. “Siamo al
verde!”. “Entro fine mese…”.
Si deconcentrò dai
vari discorsi e tornò alla voce di Foggy.
“Dai,
nessuno ti benda
meglio di me. Sono meglio della tua infermiera”. Si stava
vantando il suo
socio.
Matt
accentuò il
sorriso.
“Oggi
ti sento più
rilassato di ieri” sussurrò.
Foggy
finì di bendargli
l’abrasione alla spalla.
“È
martedì e finalmente
abbiamo dei ventilatori portatili in ufficio”.
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Capitolo 3 *** Cap.3 Wednesday ***
Cap.3
Wednesday
"Oggi
si muore di caldo" si lamentò Foggy.
Si portò la bottiglia di birra alle labbra, sentendola
gelida sulla lingua e
sul palato.
Matt
si allentò il nodo della cravatta e si appoggiò a
una parete di legno, sfiorando con il gomito il bancone, su cui erano
appoggiati delle brocche colme d'acqua e dei bicchieri di plastica a
testa in
giù.
Foggy
strinse con entrambe le mani la stecca e si
voltò. Vide la bandiera americana sgualcita e annerita sopra
il bancone e si
voltò, si piegò in avanti e il suo ventre
premette contro il tavolo da
bigliardo. Mandò una palla in buca, la camicia rosa che
indossava gli aderiva
alla pelle.
"Se
qui ci fossero i condizionatori, farebbe meno
caldo" gli rispose Matt.
Foggy
scoppiò a ridere.
"Qui
persino le tubature non vanno. Ti devo
ricordare che nell'acqua ci sono dei batteri così grossi che
li posso vedere a
occhio nudo?" domandò.
Matt
inarcò un sopracciglio.
"Temo
di non poterli vedere" ribatté
ironico.
"In
ogni caso, oggi è il giorno più caldo
dell'anno" brontolò Foggy. Si deterse le labbra con la
lingua e vide una
palla da bigliardo bianca e arancione rotolare sfiorando una palla
verde.
"Lo
hai detto anche mercoledì scorso"
ribatté Matt.
Foggy
scrollò le spalle.
"Evidentemente
tutti i mercoledì con te sono
bollenti" si lamentò.
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Capitolo 4 *** Cap.4 Thursday ***
Cap.4
Thursday
Foggy
sorseggiò il contenuto della
tazza di caffè, abbassò lo sguardò e
si allontanò la tazza dalle labbra.
“Questo
caffè è orrendo” brontolò.
Si appoggiò contro la parete lercia del vicolo e si
voltò verso Matt.
“Mai
quanto quello che beveva Frank”
rispose quest’ultimo, dando una serie di calci a vuoto. Foggy
guardò la figura
dell’amico illuminata dalla luce del lampione.
“Certo
che io devo sembrare davvero
un tenero orsacchiotto rispetto a quel soldato”
sussurrò con voce più rauca.
Matt
rimise il piede a terra e diede
una gomitata al nulla.
“Per
lui io sono un bambinetto in
pigiama rosso che non ha mai fatto la guerra. Preferisco te, almeno non
mi
leghi in giro” si lamentò.
Foggy
gettò il resto del caffè per
terra, si piegò e mise la tazza accanto al termos.
“Però
è più bello, vero?” chiese.
Matt
si avvicinò a Foggy e gli baciò
la guancia.
“Tu
mi lasci decisamente meno
insoddisfatto” gli sussurrò
all’orecchio.
Foggy
ridacchiò, arrossendo.
“Adoro
il giovedì notte” bisbigliò.
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Capitolo 5 *** Cap.5 Friday ***
Cap.5
Friday
“Non
mi piace per niente il nome che
hanno dato a quelli che tentano di fare i vigilantes” si
lamentò Foggy. Salì su
una sedia e montò una tapparella bianca che si era smontata.
Matt
ticchettò con il bastone per
terra, accanto alla sedia.
“A
me non piace ci siano quelli che
vogliono imitare Daredevil” si lamentò.
Ascoltò il corridoio e si deterse le
labbra con la lingua.
<
Speriamo non entri Karen >
rifletté.
La
tapparella era annerita dalla
polvere in più punti.
“Sì,
però adoratori del diavolo
dovrebbe essere più il nome da dare a chi fa parte del tuo
gruppo” brontolò
Foggy.
Il
rumore della plastica della
tapparella che sbatteva contro il vetro risuonava
tutt’intorno.
“Io
non ho un gruppo… E non voglio
che degli uomini inesperti si facciano ammazzare”
sibilò Matt.
L’altro
avvocato sospirò, vedendo
che la tapparella era storta.
“Penso
che io e la tua ex infermiera
saremmo più adatti a quel nome. Anche se ciò non
toglie che sia orribile” si
lamentò. La raddrizzò, sorrise ed
annuì.
“Ti
sei drogato di caffè o c’è un
motivo particolare perché sei così su di
giri?”. S’informò Matt. Foggy
ridacchiò, strofinò le mani tra loro e con un
saltello scese dalla sedia.
“È
venerdì. Voglio godermi il fine
settimana” spiegò.
Matt
roteò gli occhi dietro le lenti
degli occhiali rossi.
“Questa
volta, però, non andare a
ballare. O lunedì sarai di nuovo nervoso” lo
ragguardì.
Foggy
gli diede una pacca sulla
spalla.
“Ci
andrei solo se venissi anche tu,
socio” ribatté.
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Capitolo 6 *** Cap.6 Saturday ***
Cap.6
Saturday
Foggy
alzò lo sguardo, sentiva lo
scrociare della pioggia risuonare tutt’intorno, facendo
tremare il tendone
sopra di lui. La porta a vetri del locale dietro di lui
sbatté, facendolo
voltare.
Foggy
notò Matt e lo raggiunse.
Sorrise e guardò la pioggia cadere copiosa, riversarsi sulla
strada, rendendo
sfocate le luci delle macchine e dei lampioni.
“Attento,
Matt” disse.
Daredevil
inarcò un sopracciglio.
“A
cosa?” domandò.
Foggy
gli mise una mano sulla spalla
e Murdock sorrise.
“Lì
dentro tra una birra e l’altra
mi stavi guardando con aria felice. Potresti sembrare davvero coinvolto
con me”
disse il collega.
Matt
ascoltò il rumore delle
macchine reso ovattato da quello della pioggia.
“…
E sono cose che i ragazzi
cattolici non devono fare”. Aggiunse Foggy.
Matt
si deterse le labbra con la
lingua e sorrise.
“Anche
i ragazzi cattolici si
divertono il sabato sera, alle volte” ribatté.
Appoggiò la testa sulla spalla
di Foggy che aumentò la stretta sulle sue spalle.
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Capitolo 7 *** Cap.7 Sunday ***
Cap.7
Sunday
“Ehy,
Matt, mi spieghi perché
preferisci me a Karen?” domandò Foggy, appoggiando
la testa sul petto nudo
dell’altro.
Matt
sentì i capelli di Foggy sotto
le dita, percepì il suo respiro e si concentrò
sulle sue parole.
“Per
lo stesso motivo per cui non la
preferisci tu. Non dice molto” rispose.
Foggy
fece una risata roca.
“Ok.
Vogliamo parlare di gente
tosta?” chiese. Il suo alito puzzava di martini.
“Lo
sai che, se non dormi, domani
mattina non ce la farai a stare sveglio?” chiese Murdock.
Foggy si mordicchiò
il labbro.
“Abbiamo
quasi litigato. Quindi ho
diritto di sapere perché poi hai preferito tornare da
me” disse con tono
polemico.
Matt
si piegò in avanti, flettendo
l’addome muscoloso e gli diede un bacio sulla testa.
“Perché
preferisco un avvocato
cicciottello con la fissa per i salumi a donne stupende come Elektra o
uomini
fascinosi come Frank, anche se quest’ultimi mi
attirano?” chiese.
“Ecco,
vedi, sminuiscono di molto il
mio orgoglio virile” brontolò Foggy, sporgendo il
labbro inferiore.
Matt
sorrise.
“Perché
tu sei un bravo ragazzo. Sei
buono e mi permetti di esserlo a mia volta. Loro invece amano uccidere,
gli
sale l’adrenalina e trascinano anche me in un turbinio di
sangue” spiegò. Foggy
sbadigliò.
“Ora
sì che posso dire che è stata
una domenica, anzi una settimana, soddisfacente”
sussurrò. Chiuse gli occhi e
sorrise, addormentandosi su Matt.
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