Noblesse

di queenjane
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Like Gods ***
Capitolo 2: *** End ***
Capitolo 3: *** Lucky Girl ***
Capitolo 4: *** RAIN ***



Capitolo 1
*** Like Gods ***


 
I minuscoli e preziosi oggetti sulla mia toilette testimoniano la crescita della mia prosperità..in modo netto, preciso, ineludibile.

Quando ero una ragazzina, avevo a malapena un pettine, una brocca sbreccata e questo era quanto, per guardare il viso, i folti capelli scuri e i grandi occhi dovevo ricorrere alle pozzanghere o all’acqua del pozzo, a  rischio e pericolo di essere brontolata che troppo mi ero trattenuta, mia madre pensava solo a lavorare, mettere  insieme O il pranzo O la cena, rimarcando le mie scarsezze..

Quando era giovane e fiera (in un passato così lontano che pareva leggenda, tanto era precocemente invecchiata per gli stenti) era stata a servizio dell’ultimo discendente dei reali Valois, che un tempo avevano governato la Francia, generando due figlie, io, Jeanne, e Rosalie..

Poi lui era morto, lasciandoci in eredità un grande nome ma nessun mezzo, una immensa  povertà e neanche un tetto sulla testa,
per non parlare di una rendita..


Mi è sempre piaciuto sognare in grande per allontanare lo spettro del freddo, della fame, tanto lavoro e poco cibo e ogni mezzo era lecito per giungere allo scopo ..


Ascoltavo rapita le storie su Jeanne d’Arc, che aveva salvato la Francia dall’occupazione inglese, morendo poi sul rogo, una fanciulla povera e ignorante che era diventata una guerriera, guidando un esercito..
 Ammiravo  la prodezza di Jeanne Poisson, questo il suo nome da nubile, poi  famosa con il nome di Madame Du Pompadour, amante di Luigi XV.. 
Una borghese e poco più diventata marchesa.. anche se molti sostenevano che aveva condotto alla rovina la Francia..

Mi sono data da fare, ho cercato di risalire dal fango per giungere agli agi e al benessere, ero la discendente degli antichi RE di Francia, mica di uno spazzino..
E ho fatto quanto dovevo, quello che volevo, cercando di abbattere i rimpianti, obliare la povertà..


Se Madame Du Barry, la figlia di una sarta e (pare) di un sacerdote, una popolana che faceva il più antico mestiere del mondo, diventata contessa grazie a un matrimonio di comodo, aveva scaldato le lenzuola di Luigi XV che avrei fatto io ..


Allargo lo sguardo, il sole batte sugli intarsi d’argento e tartaruga delle mia spazzole, sui cristalli ove custodisco le ciprie, i trucchi, oggetti delicati e rutilanti come i candelabri ..
Il prezioso letto a baldacchino, dalle suntuose lenzuola di seta e  damasco, i mobili policromi..
costruiti dai migliori ebanisti..
Per non parlare degli specchi in cui mi rimiro, Jeanne Valois, maritata al conte Nicolas De La Motte, che mangiano in strepitosi piatti con le decorazioni floreali di Sevrès o Meissen, camminano sui tappeti di Aubosson, le pareti del loro salotto ornate di strepitose boiseries.
Un elenco che è una soddisfazione.

Indecisi se mangiare cacciagione o delicate zuppe o pasticci di carne (nel dubbio scegliamo tutto) e che bevono vini prestigiosi ..

Vi è da sentirsi come DEI, che bevono nettare e mangiano ambrosia, sul palcoscenico di Versailles, come osservò un filosofo inglese, Hume, quando visitò la reggia di Versailles..  
                                                                                             

 

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Capitolo 2
*** End ***


Una cena en plein air, nell’estate 1784, nel mese di luglio .
Sotto la cuspide del cielo estivo, sfumato nel tramonto, albicocca e arancia e pesca, un tratto di azzurro ..
Argenterie e calici suntuosi, come tutto il menu, dalla prima alla ultima portata.
Sorrido a mio marito Nicolas, complice e marionetta, che ha cercato una vita migliore come me, senza riposo,affidandosi poi alle mie mani sapienti .. o forse no.
Il cardinale  di Rohan, nostro ospite,  si tuffa nel cibo, avido, nemmeno fosse l’oro di Creso, la sua BENEVOLENZA HA FATTO SI’ che Nicolas fosse arruolato nella Guardia reale, ci ha concesso doni e ricchezze..
Ma tutto ha un prezzo, annoto  tra me scrutando le sue labbra che si tuffano avide su un calice, sempre avido, vizioso e viziato sempre ho tenuto alto il suo interesse..
Rohan, che vuole la regale approvazione di Antonietta, gonfio e sicuro di sé, che ha creduto a lettere contraffate, che LEI vive ritirata, dedita ai suoi piaceri, l’adulazione spinge il Cardinale a nuovi traguardi, è sciocco e scadente come un monile di vetro, ma finchè non si rompe va bene..
Nelle sue illusioni, regala soldi che io ben stringo, alla fine è un lavoro tenere le fila...


La credulità dell’animo umano, come la marchesa che mi ha raccolto dalla strada, la sua fine ben triste (scorda i particolari ..)
Fingo di essere una casa fanciulla, una colomba..
Una variazione sulla noia..
Rohan vuole incontrare la Regina, organizzeremo un incontro, fasullo, tra me e Nicolas, sulle orme del matrimonio di Figaro, la commedia ribelle ora di moda,
Le mie labbra, che il belletto tinge di color corallo, si stendono in guisa di sorriso…
Un gioco di dadi.
La rabbia..
Bevo per stare tranquilla, la ribellione e l’inquietudine mi attraversano come un veleno.
La fanciulla di tanto tempo fa è scomparsa dietro gli argenti ed i  giochi del potere, braccia  raminghe... ed imbrogli.
E il silenzio della notte ci avvolge.
Vi sarà un incontro nel boschetto di Venere e una rosa da ofrire  e un intrigo.
Una moda, un massacro, senza ritorno..
Dopo, invoco il nome di mio marito, una partita senza vincitori, una commedia..
Ma non è uno scherzo ..
È la mia vita, l’avidità e una meravigliosa collana di brillanti, mi meraviglio della mia audacia.
Il freddo e la fame e i sassi gettati sono lontani ricordi, ORA, tranne che più ottengo, più voglio avere..
Un gioco di sorte, dadi e mare.
La ragazza è diventata una donna bruna, sottile, avida di gloria, forse dimenticata dal mondo..
E così non sarà..
Brindo alla stagione estiva e all’avidità, una solida certezza.
E il tramonto cade .. perfetto.

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Capitolo 3
*** Lucky Girl ***


No, non era abbastanza, che non sono affatto in Paradiso..

Sulla candida pelle del seno spicca la V di voleuse, ladra in francese, come sono stata giudicata alla fine del processo.
Doveva essere sulla spalla, ho lottato come una leonessa per impedirlo, in fondo sono stata una ribelle, irrefrenabile e con una brama infinita di avere tanto più avevo,
Un desiderio, sterminato come il nuovo continente che Cook ha scoperto nel 1778, l’Australia..


Mi hanno sbattuto in prigione, mi era sfuggito di mano tutto, l’incontro nel boschetto di Venere,  le lettere e le manovre nei confronti del cardinale di Rohan, volere sempre di più  e le bugie ..

Le lettere, avere avuto  la famosa collana dei diamanti e una ricchezza senza misura.. due avidi gioiellieri, una regina assente e processo, una ladra, un’impostora, che ha raccontato e inventato dettagli veri o fasulli, alla fine credibili, al diavolo se sono veri,conta quello che la gente vuole sentire e leggere.

.. la cattura, la buia e fetida cella, con la paglia sporca e il buio, dopo che hanno arrestato il cardinale nella luminosa Galleria degli Specchi.. Una ironia,  diciamo, un tiro mancino degli Dei ..

Ho sbagliato il mio azzardo, facendo leva su persone inaffidabili, vi ho riflettuto nelle lunghe ore vuote.
Mi hanno condannato alla fustigazione, alla marchiatura e al carcere a vita, il Cardinale è stato prosciolto..
Ha dovuto fare pubblica ammenda per la sua “criminale temerarietà” che lo ha condotto a credere che la regina lo abbia incontrato di notte, ma è libero..


Anche io sono stata liberata, di notte, in gran segreto, un misterioso benefattore che in cambio ha chiesto che scrivessi le mie memorie, rafforzando quanto avevo detto al processo per difendermi..
Una relazione saffica con Maria Antonietta, la mia vita a puntate, in memorie che mi procurano molti soldi..

Ce ne andremo presto in Inghilterra, sussurra Nicolas, le monete che gli scorrono tra le mani a coppa, quando lo osservo con gli occhi resi foschi per la pena, magari arrossati dal vino che bevo per placare le ansie..

I passi risuonano nelle ampie sale di questo nascondiglio, anzi un carcere, che non possiamo uscire, povero illuso che ti illudi che ce ne andremo, rincominciando altrove, forse in Inghilterra, meglio l’Australia per sicurezza..
Tra tutti, Nicolas è il solo che mi è rimasto accanto, nonostante quello che sono..

Gli sono grata e so che non ci lasceremo più, LUI sarà sempre con me..
Nonostante  i peccati, invidia verso chi aveva di più e io nulla, superbia che nessuno in tutto il mondo mi era pari, lussuria senza amore, accidia a iosa, gola nel mangiare senza freni, per non tacere dell’ira  e dell’avarizia..
In fondo, sono fortunata, che ho Nicolas, in questa vita e oltre..
E nelle sere il profumo di gelsomino simbolo di amore e amabilità.

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Capitolo 4
*** RAIN ***


Il lampo di paura negli occhi di Nicolas . presto spento, dopo i miei abbracci e i miei baci.
Tanto più che si avvicina la fine meno sono le parole..

Ora lo so, i lussi poco contano rispetto alla stagione dell’amore e Nicolas mi ha amato a suo modo, crudele verso tutti tranne che me..
Una specie di fenice, la sua fedeltà che risorge sempre, per me e con me, tra le pietre e le foglie, immutabile come le stagioni,
un orgoglioso rimando.

La nostalgia verso un passato che non mi appartiene, il mio orgoglio, un demone.. che danza sui passi della solitudine,imperfetto e devastante, di una severa bellezza.
Sempre io ..
NOI..
Piove, una sera di opaca nebbia e fumo..
Sconfitta .. Rassegnazione..
Ma il mondo sempre parlerà di me.






La sorte di Jeanne Valois fu oggetto di infinite congetture, la sua morte come la sua VITA fu un mistero..
Per alcuni perì in incendio nel convento di Saverne, altre cronache la videro perire a Londra, un incidente, un suicidio ..
Per altre cronache sopravisse alla Rivoluzione, trovando rifugio in Russia, sotto mentite identità, solo  le cicatrici rivelarono  il suo passato, morì in Crimea nel 1826..
O forse no, la morte era passata prima sulla sua fronte..
Quello che è dato sapere, è che nel mese di luglio 1792 la sentenza di condanna  emessa avverso Jeanne venne annullata  dal Tribunale di Parigi, un affronto verso la Monarchia, un segno di ostilità ..
Va osservato che nel processo tenutosi contro di lei nel mese di ottobre 1793 la ci-devant  Reine de France, Antonietta Capeto, negò di avere conosciuto Jeanne ..
Napoleone Bonaparte disse poi che lo scandalo della collana fu tra gli eventi che determinarono la Rivoluzione Francese.
Il cardinale di Rohan morì poi in esilio, un sopravissuto.

Ancora parliamo di loro.

In beloving Memory of a precious Person.
Now and Forever.

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