So messed up

di anarchist
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


note: Anarchist is back in town with a new story- or something like that. Stavolta è una long (per vostra gioia) quindi durerà di più, molto di più. O almeno credo. Era da giorni che rimuginavo su questa idea e quindi quale modo migliore per metterla in pratica? Ho buttato giù il prologo, trama e tutto il resto e sono tornata qui a rompervi il cazzo con l'inizio di un qualcosa di nuovo da aggiornare. Ora smetto di cianciare e vi lascio al prologo, ci si vede. 

Disclaimer: I personaggi di Supernatural non mi appartengo e non scrivo a scopo di lucro. 

 

Prologo- L'arrivo

Fine giugno

Castiel Novak è occupato a godersi lo spettacolo che vede fuori dal finestrino- migliaia di alberi, dalle diverse sfumature di verde, gli slittano davanti agli occhi. Ama la natura, la ama più di qualsiasi altra cosa al mondo. Il ragazzo è così assorto nei suoi pensieri, come succede spesso ultimamente, che non si accorge che la macchina si è fermata. 

"Cassie, tesoro, siamo arrivati." La voce di suo fratello maggiore, Gabriel, lo riporta alla realtà. Castiel si stiracchia appena e scende dalla macchina malandata del fratello. Di fronte a lui si erge una struttura fatta interamente di legno, e sulla facciata principale vi è una scritta parecchio rovinata.

"Camp Chitaqua, mh? Chi mai chiamerebbe un campo estivo con questo nome?" Sbotta il più piccolo e riceve in risposta un'occhiataccia dal fratello. Castiel non è molto convinto che quel campo estivo vada bene ma hey, Gabriel ci è stato ogni estate e gli è andata bene quindi tentar non nuoce.

"Beh zuccherino mi dispiace informarti ma dovremmo passare tutta l'estate qui, quindi vedi di adattarti." E lo sguardo che gli rivolge il fratello maggiore non gli piace per niente.

'Che stronzo'

Una volta prese le borse si avviano all'interno della struttura in legno e si fermano in una specie di Hall, o per lo meno a Castiel sembra una Hall.

"Gabe." Una voce pacata echeggia alle loro spalle e Gabriel spalanca gli occhi, si volta verso il misterioso interlocutore e gli salta praticamente addosso; delle volte, pensa il corvino, mio fratello è proprio un'idiotaanzi facciamo sempre.

"Gabriel Novak scendi subito!" Quell'uomo lo scaraventa a terra e Castiel trattiene le risate, nessuno si era mai permesso di trattare così suo fratello; beh ovviamente nessuno tranne lui.

"Oh scusami grande capo ma andiamo! E' il mio ultimo anno qui, fammi divertire."

'E' sempre il solito coglione'

Castiel, per l'ennesima volta perso nei suo pensieri, urta contro qualcosa di fin troppo solido e cade atterra; un dolore acuto gli percorre tutta la schiena e lo fa gemere dal dolore. Ha dato una bella botta.

"E sta' atten- oh piccoletto ti sei fatto male?" E quella voce, Castiel pensa sia quella di un angelo, lo fa sentire leggero; alza gli occhi blu e lo vede.

"Yu uh Terra chiama Houston, ci sei?" Il ragazzino annuisce e si fa dare una mano per rialzarsi, lo sconosciuto gli mette un braccio intorno alla vita e gli permette di appoggiarsi a lui.

"Sei qui da solo?" Castiel, che ancora non riesce a proferire parola, scuote il capo e fa abbozzare un sorrisetto- e porca miseria che sorrisetto- a quel bellissimo sconosciuto.

'Riprenditi.'

"Cassie santissimo cielo!" La voce, di tre ottave più alta, di Gabriel lo distrae e lo riporta definitivamente alla realtà. Anche se il ragazzino non presta molta attenzione alla loro conversazione, perché troppo preso a gemere dal dolore, spera di non essersi rotto niente anche se ci crede poco. Bell'inizio delle vacanze.

"Uh ciao anche a te, Gabriel."

Un momento. Il bellissimo sconosciuto è amico di suo fratello?

Castiel ha dolori per tutta la schiena, essi sono in parte causati dalla caduta ed in parte causati da altro; ma a quell'altra- o meglio a quelle altre faccende non vuole proprio pensarci. Gabriel lo ha trascinato lì non per pensare ma per divertirsi. Il maggiore lo libera dalla presa di Dean e lo strattona verso di se, il ragazzo giura di aver visto il fratello incenerire il biondo lentigginoso con uno sguardo omicida. 

"Dean cos'hai fatto a mio fratello?" E Dean alza prontamente le mani in segno di resa e con un sorriso cerca di difendersi; Gabriel gli crede, anche se  duole ammetterlo, perchè sa che quello stronzo di Dean non farebbe mai male a nessuno. O almeno a chi non se lo merita. Comunque Castiel ha urgente bisogno di fare un viaggetto in infermeria e  prima che il fratello lo trascini verso i piani alti , il corvino giura  di aver visto Dean ammiccare nella sua direzione. 

  "Beh ci si vede in giro, piccoletto." Sussurra il biondo ed uno strano sorriso si impadronisce delle sue labbra. Dean è sicuro che se ne sarebbero viste proprio delle belle al campo quell'anno.  

 

 

Angolo autrice: 

Due paroline e poi me ne vado, giuro. 

1) Nel prossimo capitolo- o in generale nei prossimi introdurrò la storia dei vari personaggi. 

2) Avete capito chi è il grande capo, no?

3) Nella storia saranno presenti tematiche delicate come la violenza domestica e, probabilmente, anche l'abuso. Siccome è la prima volta che scrivo di queste cose cercherò di farlo nel miglior modo possibile e, ovviamente, starò anche attenta a non urtarvi particolarmente. Sono tematiche delicate apposta. (Saranno presenti ma non voglio fermarmici a lungo, sono cose che rimangono sullo sfondo ma sono comunque importanti.)

4) Saranno presenti un bel po' di personaggi (che non renderò del tutto essenziali ma hey ci saranno comunque). 

5) Ora me ne vado!

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***



Note: ecco a voi il primo capitolo. Eravate in ansia, eh? Scusate se ci ho messo un po' ma il mio pc ha dato problemi. Ciancio alle bande che oggi voglio essere breve quindi vi lascio alla storia, spero vi piaccia!
P.s 
Ringranzio una mia cara amica, la mia beta di fiducia, che mi corregge i capitoli. Cosa farei senza di lei! (Non ha efp quindi non posso taggarla) 


Capitolo 1

Castiel è seduto su una delle brandine dell'infermeria ed è da solo. L'infermiera Josie Sands, soprannominata Abaddon*, torna nella stanza bianca ed asettica e gli sorride smagliante. 
"E così tu saresti il fratello di Gabriel, eh? Ti immaginavo più basso." Castiel non sa cosa dire, questa è una di quelle situazioni in cui si sente a disagio- soprattutto perchè sa che fra poco, dopo che gli avrà alzato la t shir scolorita, la cara Josie se la darà a gambe. 
"Dove ti fa male?" Il ragazzino impallidisce e tende le braccia in avanti, come se volesse proteggersi cercando di creare uno scudo. 
"Non mi tocchi, la prego." E Josie legge terrore nei suoi occhi blu quindi decide di lasciar perdere, perchè chissà cosa è capitato a quel Castiel per farlo reagire così. 
"Può  chiamare mio fratello?" La rossa annuisce ed esce dalla stanza- e Dio solo sa il sollievo che prova Castiel quando sente chiudere la porta.

Gabriel, con un leccalecca in bocca, girovaga per il campo in cerca di qualcosa da fare- o meglio di qualcuno da farsi. 
'Che mi prendesse un colpo chi è quel
gnocco?'
Si poggia dietro ad una colonna del portico e lo spia, spia quel ragazzo misterioso; ma è proprio in quel momento che la cara vecchia
Abaddon arriva alle sue spalle, Gabriel le sorride dapprima sghembo ma poi la sua espressione cambia- in realtà si spegne, il suo volto diventa incolore. Gabriel, dopo aver ascoltato Josie, corre in infermeria dal suo fratellino. 
'Cassie sto arrivando'

Castiel scova uno specchio in mezzo a quello spazio bianco- i muri sembrano infiniti e lo disorientano. Si toglie la t shirt scolorita e rabbrividisce alla vista del suo corpo. Centinaia di lividi sono sparsi sul petto e Castiel lo sa, lo sa che sono presenti anche sulla schiena. Un conato di vomito lo investe e si trattiene dal non vomitare- ogni volta reagisce così, quella vista è troppo per lui. 
"Cassie" Gabe spalanca la porta dell'infermeria e richiama la sua attenzione, la voce del fratello maggiore è ridotta ad un qualcosa di rotto- Gabriel è spezzato quanto lui. 
"G-gabe." Il ragazzino scoppia in lacrime e si siede sul pavimento altrettanto bianco, si chiude in se stesso e poggia la fronte sulle  ginocchia. Il maggiore si catapulta vicino a lui e gli cinge le spalle con un braccio. 
"Lo so che è difficile ma ti ho portato qui apposta, ti farà bene tutto questo. Se non vuoi far sapere agli altri dei lividi non fa niente. Ti medico io." 
'Grazie Gabe'
Castiel alza lo sguardo verso il fratello e capisce che, anche se ha solo pensato quella frase, Gabe sa bene quanto gli sia grato. I due si alzano ed il maggiore si avvicina ad un mobiletto di ferro, lì dentro vengono tenute le varie medicine e pomate. Gabriel prende degli antidolorifici ed una pomata anti infiammatoria per la botta alla schiena,  Castiel nel frattempo lo guarda con occhi assenti- non è realmente presente in quella stanza, lui non è mai presente in realtà.

 

Passata qualche ora Castiel scopre che i dormitori maschili e femminili si suddividono in:
-Matricole 
-Veterani e Veterane
Che poi il ragazzino non si spiega per quale motivo i più grandi si chiamano veterani, voglio dire non hanno mica combattuto una guerra. 
Il dormitorio per le matricole è leggermente fatiscente ma tutto sommato è carino, è interamente fatto di legno ed alcune parti sono ricoperte dal muschio; Castiel si fa coraggio ed entra. Quello che gli si presenta davanti è un corridoio infinito, o almeno così sembra, e sulle pareti vi sono le varie porte delle camere. Con il borsone sulle spalle fa qualche passo e si gira verso sinistra. Per sua fortuna la sua stanza è vicina all'entrata ed uscita di quel posto. 
Inserisce la chiave nella toppa e gira un paio di volte, appena aperta la porta si meraviglia di quanto sia grande la stanza- l'ambiente è davvero spazioso e luminoso, proprio come piace a lui. Castiel fa qualche passo avanti e lascia il borsone per terra per poi buttarsi sul letto, da quando è arrivato  è stato talmente occupato che ha perso la cognizione del tempo. Fa navigare lo sguardo in cerca di un orologio ed appena lo trova impallidisce, l'affare elettronico segna le sette di sera.
"Come passa in fretta il tempo." Così Castiel decide di andare in esplorazione prima di cena.

 

"D-dean santo Dio smetti-uhm smettila!" E Dean ama quando lo pregano di smettere ma tanto lui non lo fa comunque. 
"Sei sicura? Perchè a me sembra che ti piaccia." La tipa con cui si sta intrattenendo, una matricola, lo sta letteralmente pregando con lo sguardo di continuare- e come darle torto. 
"Dean?" Qualcuno bussa alla porta del biondo ed entrambi sbiancano, Dean si riveste in poco tempo e fa nascondere la ragazza dentro l'armadio.
"Arrivo."
"Sammy." Il biondo lentigginoso rimane sorpreso di trovare lì il fratello. Sam fa un passo avanti e lo stringe a se e Dean ricambia la stretta- quanto gli sono mancati gli abbracci del fratello minore.
"Che cosa ci fai qui?" Chiede un euforico Dean che ha concluso l'abbraccio in fretta, il biondo non è amante dei sentimentalismi e segni d'affetto in generale; Il moro sorride e fa spallucce.
"Sorpresa! Mi sono iscritto per stare un po' con te perchè a casa mi annoiavo, Bobby non fa altro che rompere le palle." 
"Papà non è ancora tornato, vero?" Il sorriso di Sam si spegne e si tramuta in qualcosa di più strano, Dean giura di aver scovato rabbia mal celata negli occhi chiari del fratello. 
"No."
"Immaginavo. Uhm senti che ne dici di andare a cena?" Sam annuisce e gli sorride e Dean, dimenticandosi della ragazza, chiude la porta e fa qualche passo verso il corridoio. 
'Porca puttana la matricola!'
"Sam ho dimenticato il cellulare in camera, vai avanti tu che ti raggiungo subito." E torna di corsa in camera per mandare via la ragazza.

Gabriel sta giocando a carte con un suo vecchio amico, Balthazar, quando vede arrivare il tipo misterioso di prima. 
"Hey amico mi scusi un attimo?"  Senza dargli tempo di rispondere
Gabriel si alza e ci va a sbattere contro- usare una delle mosse più vecchie del mondo è sempre stato il suo forte. 
"Scusami tanto! Sono proprio uno sbadato a volte." E forse è stato per il suo ammiccare troppo ma giura di aver visto il ragazzo arrossire pesantemente.
"Non preoccuparti."
"Uhm ok. Comunque io sono Gabriel e tu saresti?"
"Sam." Sam, Sam è davvero un nome che piace a Gabriel, o per lo meno lo intriga parecchio. Chissà quali doti  nasconde quel Sam. 
"Beh Sam, il piacere è tutto mio."
E Sam trova strano il sorriso di quel ragazzo, ammicca troppo per i suoi gusti.

È giunta l'ora di cena e Castiel è tra i primi nella mensa. Anche lì, constata il corvino, i tavoli sono divisi in matricole e veterani. Castiel prende un vassoio e si inizia a servire e poi, una volta finito, prende posto. 
Continua ad osservare la gente che arriva finchè, ad un tratto, arriva Dean. Il ragazzino dagli occhi blu si perde ad osservalo, forse anche troppo insistentemente, e si accorge che il biondo sta ricambiando il suo sguardo. 
"Posso avere la vostra attenzione?" Qualcuno inizia a parlare a voce alta, o forse usando un microfono, e si presenta a tutti. 
"Mi chiamo Chuck Shurley anche se qui mi chiamano grande capo, voglio spendere due parole per le nuove matricole. Quest'oggi inizia il vostro percorso di crescita e, soprattutto, di sopravvivenza; voglio soltanto darvi un consiglio che spero seguirete. Qui non sopravvive il più grosso ma il più intelligente, ricordavetelo sempre. Per oggi è tutto, Chuck vi saluta gente!" E così com'è apparso nella stanza scompare. 
"Sempre chiaro e conciso, quel bastardo!" Sente urlare ironicamente da qualcuno nella sala e Castiel sorride. Rimane parecchio colpito da quelle parole e decide di costudirle gelosamente nella sua mente. 

 

Finita la cena Castiel decide di fare due passi fuori, vuole sfruttare il fatto che fa buio tardi per farsi un giro nel bosco. Scende lentamente le scale del portico ma quand'ecco che inciampa e cade sulla ghiaia. 
'Siamo a due botte oggi'
"Hey ti sei fatto male?" Dean corre verso di lui e lo aiuta ad alzarsi- Castiel ce lo vede bene  nelle parti del buon samaritano o del sexy samaritano. 
"Sto ben-ah la caviglia." Il biondo gli cinge la vita e lo fa appoggiare a lui. Il ragazzino lo guarda con gli occhi blu più scuri del solito e Dean pensa, stranamente, che Castiel sia carino- anzi bello, davvero bello. 
"Vieni ti porto in infermeria."
"No, ti prego."
" E se ti fossi slogato la caviglia, uh? Non ci pensi?" Dean lo guarda accigliato ed alza un poco la voce- e questo fa tremare Castiel, il piccoletto è spaventato. 
"I-io ho bisogno di mio fratello. Portami da mio fratello." Ma il biondo scuote la testa e, assicurandosi che Castiel sia stabile, inizia a muovere qualche passo verso il dormitorio dei veterani.
 

Castiel si trova sul letto di Dean, la caviglia fasciata da una fasciatura [nda: scusate il gioco di parole ahaha]  improvvisata ma efficace.
"Ti dispiace se fumo?" Esordisce Dean e Castiel scuote la testa, il biondo si accende una sigaretta e ne aspira una lunga tirata. 
"Vuoi?"
"Di solito non fumo ma ok, va bene." 
Dean gli passa una sigaretta e l'accendino e, casualmente, le loro mani si sfiorano lasciando entrambi senza parole. 
"Mh ecco non vorrei sembrare indelicato ma ho visto un paio di lividi sul tu-tuo torace e, se non ti dispiace, vorrei sapere come te li sei fatto."

E Castiel si sente di nuovo intrappolato dai pensieri e comincia, dolorosamente, a ricordare. 



Angolo autrice:
Spendo altre due paroline per questo primo capito:
1) Non mi soddisfa molto ma è di vitale importanza per introdurre le varie storie e  vicende dei personaggi. 
2) Ho voluto inserire Abaddon perchè quella stonza è una dei miei cattivi preferiti!
3) Il grande capo non è altro che Chuck- o meglio Dio ahahah. 
4) C'è anche lo zio Balth!
5) Nel prossimo capitolo inserisco la storia di Cas ed anche quella di Dean e Sam. 
6) Che fine ha fatto John Winchester?
7) La smetto ok. Alla prossima!

p.s
Scusate se non ho ancora risposto alle recensioni ma non ho molto tempo ugh. Comunque boh mi emoziono e sono felice che vi stia piacendo! Ora vado davvero, giuro. 

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


note:  sono tornata! Mi scuso per l'enorme ritardo ma sono in vacanza e sono parecchio occupata (spero mi capiate), inoltre sono due cazzo di settimane che lavoro a questo capitolo e  sono riuscita a finirlo solo stasera. Roba da matti. Comunque aggiornerò molto a caso quindi potrei sparire per altre due settimane o, chi lo sà, tornare prima. Detto questo vi lascio al capitolo che come al solito spero vi piaccia, a presto! (Come al solito ringrazio la mia beta di fiducia)
p.s il capitolo riprende dalla fine del capitolo scorso. 

I pensieri di Dean sono quelli in neretto (l'unico pensiero è quello alla fine ma comunque volevo avvisarvi per i capitoli futuri)

 

 

"Sai cosa posso farti, vero?" Sente un sussurro nel suo orecchio ed il bambino chiude gli occhi, li stringe così forte da farsi male. 

"Ti farò male così lentamente che dovrai pregarmi di smetterla." E Castiel smette di opporsi, smette di lottare- perchè sa che è del tutto inutile, e quindi si fa torturare da quel mostro.
 

"Cas tutto bene?" Dean, terrorizzato, lo scuote leggermente e lo richiama a gran voce. Il ragazzino riapre gli occhi blu- e Dean le nota, nota le lacrime che inondano gli occhi di Castiel. 

"I-io sto bene." Castiel non cerca neanche di sorridere perchè sa che, da un po' di tempo a questa parte, non sa più come si fa; Dean apre la finestra e getta sia la sua che la sigaretta del corvino. Muore dalla voglia di chiedergli cosa si sia ricordato ma non vuole forzarlo, anche perchè se fosse una cosa grande non la direbbe mai a lui- Dean è solo un semisconosciuto per lui. 

"Non voglio forzarti, ok? Se non vuoi dirmi la provenienza di quei lividi non importa. Basta che tu ora stia bene." Ed il biondo accenna un sorriso sincero che Castiel apprezza. 



Dean accompagna Castiel al dormitorio delle matricole, il ragazzino zoppica e lui non se la sente proprio di mandarlo da solo.  Castiel è appoggiato alla porta ed accenna un sorriso, leggermente forzato, verso Dean; il biondo lentigginoso si gratta la nuca imbarazzato ed alza gli angoli della bocca, poi riprende a parlare. 

"Ti auguro una buonanotte." E proprio mentre sta per andarsene Dean si blocca. 

  "Grazie Dean." Lo avevo ringraziato. Dean si sente così strano dopo quel grazie, si sente leggero e con un peso in meno sullo stomaco- forse perchè sa di aver fatto del bene per qualcuno.  Sì è sicuramente per quel motivo. 

Castiel si chiude la porta alle spalle con una sensazione nuova , sente questo piacevole fastidio allo stomaco che lo fa spaventare. Alla fine, però, decide di ignorare tutto e si mette a dormire. 

"Buonanotte anche a te, Dean." 

'Un attimo...Dean mi ha chiamato Cas?'

 

Qualche giorno dopo 

"Pronto?"

-Bobby hey, sono Sam.-

"Oh ciao Sam. Va tutto bene lì?"

-Uhm beh sì. Dean sta bene, o almeno a me sembra che stia bene.- 

"Stai attento che non faccia stronzate."

-Non ti preoccupare. Ci sono io qui.-

"Lo s- io lo so che ci sei tu lì, Sam. Ma sai com'è tuo fratello, no? Tende a tenersi tutto dentro mentre il dolore lo lacera.  Ti chiedo solo di tenerlo d'occhio. Tutto qui."

-Lo farò, te lo prometto.- 

"Sam io- ti voglio bene ragazzo."

-Te ne voglio anche io, Bobby.-

Bobby attacca, dopo averlo salutato, e Sam sospira appena. Delle volte pensa che sia lui il maggiore e Dean il minore- i ruoli si scambiano a seconda delle situazioni critiche che vivono o hanno vissuto, e Sam pensa sia frustrante. Frustrante per il fatto che non si sta godendo del tutto l'adolescenza ma sa che, alla fine, gli va bene così; perchè sa che farebbe di tutto pur di far stare bene suo fratello. 

Il ragazzo picchietta un dito sul mento cercando qualcosa da fare e poi, annoiato e stufo di starsene in camera, va alla postazione di tiro con l'arco. Il moro ha sempre desiderato imparare quindi quale modo migliore per non farlo adesso?

 

Dean passeggia indisturbato per il Campo canticchiando qualche canzone, esce dall'enorme edificio in legno e sorride appena vede il fratellino allenarsi a tiro con l'arco. 

"Winchester." Quel rompipalle di Novak, il maggiore dei due, gli sorride sghembo e lo saluta con un cenno del capo.

"Gabriel. Qual buon vento ti porta qui?" 

"Mh sai ho appena messo gli occhi su un bocconcino niente male." Dean ridacchia ed inarca le sopracciglia curioso, non è la prima volta che Gabriel Novak punta qualcuno a Camp Chitaqua- anche lui, come Dean, preferisce le matricole. Maschi però. 

"E chi sarebbe il fortunato?" E Gabriel lo indica con il capo. E' suo fratello Sam. Dean sbianca e spalanca gli occhi. 

"S-sam." 

"Lo conosci?"

"E' mio fratello minore." E lo sguardo che gli rifila Dean non promette nulla di buono. 

 

Castiel zoppica fuori dalla sua camera, il viso pallido e le occhiaie marcate, che sembra un mostro. Ha passato una nottata da incubo, è rimasto sveglio fino alle sei immerso nei spiacevoli ricordi di un passato non troppo lontano. Castiel si odia perchè pensa troppo e, purtroppo, quell'enorme flusso di pensieri lo soffoca sempre. Dovrebbe divertirsi di più ma proprio non ce la fa. 

"Ciao." Castiel, ovviamente preso dai suo pensieri, non si accorge del ragazzino che gli si è piazzato davanti. 

"Mh ciao." Castiel non è molto bravo a socializzare- non lo è mai stato in realtà. Una volta, in prima elementare, ha provato a socializzare con un bambino che poi ha fatto piangere; da quel giorno si è sempre sentito in colpa nei confronti di quel poveretto. 

"Mi chiamo Samandriel, e tu?" Il biondino, leggermente più piccolo di lui, gli sorride raggiante e lo fa sentire leggermente a disagio. Non è molto abituato a fare amicizie ma, per una volta, vuole comunque tentare. 

"Sono Castiel." 

"Ti va di cercare qualche attività?" Gli propone Samandriel e Castiel  gli sorride appena, in fondo avere un amico non gli farebbe male. 
 

"Ciao Cassie. Sei qui da qualche giorno e già ti sei dimenticato di tuo fratello?" Gabriel gli fa il solletico e lo abbraccia di slancio. In quei giorni sono stati entrambi impegnati, chi per un motivo chi per un altro ed a Gabriel è mancato stare un po' con il fratello. 

"Gabe lasciami!" Urla Castiel con urla ed il fratello sorride sghembo continuando, imperterrito, a dargli fastidio. 

Di lì a poco inizia il falò che Chuck organizza, ogni singolo anno, per i nuovi arrivati. Castiel si siede vicino a Samandriel e suo fratello. Nell'altra parte del cerchio che si è venuto a creare ci sono degli amici di Gabriel, Dean Winchester ed il fratello. Castiel sorride a Dean ma quest'ultimo non lo nota- Dean è troppo occupato a flirtare con una veterana, Lisa Braeden. 

'Perchè mi sento così strano? Che sia gelosia quella che provo?' 

"Buonasera a tutti." Chuck sorride a quelli che con gli anni considera figli- quasi tutto ovviamente, qualcuno gli sta sulle palle e, a quanto pare, la cosa è reciproca. 
"Hey grande capo non è che ci devi fare uno dei tuoi discorsi?" Scherza uno dei veterani, Benny Lafitte, ed un paio dei suoi amici gli ridono dietro. Chuck rotea gli occhi al cielo- ecco lui è tra quelli che non sopporta e la cosa, come ho già detto in precedenza, è reciproca. 
"Sentite divertitevi e basta."

"Qual è il tuo fumetto preferito?" Gli chiede Samandriel mentre si trovano in riva al lago, Castiel fa spallucce ed addenta un marshmallow.
"Non ne ho uno. Sono più un appasionato di musica, sai amo da morire il punk." 
Si erano allontanati dal baccano generale per avere un po' di pace così si erano diretti sulla riva del lago, completamente al buio, a mangiare marshmallows.
Samandriel annuisce ed addenta, anche lui, un marshmallow. Passano un po' di tempo a ridacchiare ed a scherzare e Castiel, che non si è mai sentito così, pensa che gli faccia proprio bene ad avere un amico.

"Hey frocetti, andate da qualche altra parte." Esordisce una voce maligna alle loro spalle. Castiel si volta verso l'interlocutore e si alza in piedi, non tollera che qualcuno gli parli in quel modo.
"Come scusa?" 
"Oh hai capito benissimo, frocetto." E da lì non ci vede più, si avvicina al tizio e gli tira un pugno al viso ma l'altro, per sua sfortuna, lo precede e gli tira un destro dopo l'altro e lo stende.
"Castiel!" Samandriel urla terrorizzato e si fionda sull'amico sanguinante. Castiel fa qualche smorfia e geme dal dolore.

'Oh ma che bello, altri lividi.'
È tutto quello che pensa prima di perdere i sensi. 

 

"Cassie, tesoro." 
"Ma cosa cazzo è successo?" Castiel si sveglia di colpo e scatta a sedere sul materasso. Si trova su una brandina dell'infermeria e ci sono un po' di occhi puntati su di lui, questa cosa lo destabilizza e non poco.
"Castiel, ciao. Ti ricordi di me?" E l'infermeria di qualche giorno prima, Abaddon, gli punta una luce negli occhi. 
"Spegni quel coso!" Sbotta il corvino ricadendo sulla brandina. Ora, ordinando i suoi pensieri, ricorda cosa è successo la sera prima. I vari flash dell'accaduto emergono nella sua mente.
"Che ore sono?" 
"Sono le dieci del mattino. Cassie mi hai fatto preoccupare, anzi ci hai fatto preoccupare." E Castiel inarca le sopracciglia confuso. Chi avrebbe dovuto far preoccupare se li dentro lo conosco, si e no, due persone? 
"Oh amico! Ti sei svegliato." Un meraviglioso e sorridente Dean Winchester entra nell'infermeria e si avvicina alla sua brandina. Dean, dopo aver sentito la notizia, ha abbandonato Lisa ed è corso in infermeria; qui ha vegliato su Castiel insieme a Gabriel, Chuck ed Abaddon. 
 

"Io e tuo fratello abbiamo vegliato su di te. Ci hai fatto prendere un colpo, Cas!

'Mi ha chiamato Cas, di nuovo.'

"Mi dispiace tanto ma un tizio ha infastidito me ed un mio amico e- aspettate! Dov'è Samandriel?" Castiel si agita e prova a scendere dalla brandina, il ragazzino è preoccupato per il suo amico- Samandriel è un tipo fragile, se gli avessero fatto del male Castiel non se lo perdonerebbe mai. 

"Samandriel sta bene, non devi preoccuparti." Chuck lo ferma e gli fa cenno di rimettersi sulla brandina. 

"Chi è Samandriel?" Chiede Dean con un pizzico di gelosia nella voce che, per sua sfortuna, non passa inosservata ai presenti. 

"E una matricola." Ma a Dean quella risposta non basta, ha bisogno di molto ma molto di più per sentirsi tranquillo. 

'E se non fossero solo amici? E se fossero molto di più?'

 

 

 

 

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