I think about your voice a lot. di comefosseunchiodofisso (/viewuser.php?uid=960387)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1 ***
Capitolo 1
Era martedì. Un giorno come un altro. Tutta la BAU (Unità di Analisi Comportamentale), sentiva la mancanza di quella sagoma alta, potente, mascolina di Derek. Mancavano le sue occhiate complici, i suoi abbracci, le forti pacche sulle spalle che regalava. La sua derterminazione, quel sorriso bianco, smagliante e sincero, la corazza della squadra. Mancava quello scudo che li ha tenuti al sicuro per tanti anni.
Era da un po' che non c'era nessun caso su cui indagare, perciò erano giorni vuoti, monotoni in cui la squadra siedeva nelle proprie scrivanie in silenzio.
-Buongiorno a tutti- strillò Hotchner -Vorrei presentarvi una persona...- lasciò cadere la frase, si fece da parte e scoprì una ragazza dietro di lui. -Lei è Edith Anderson. Sarà la partner di Reid- disse tutto in un fiato, senza espressioni in volto, come suo solito esprimersi, lasciando tutti un po' scossi. -Ah, e... trattatela bene. Non fatela scappare subito con... i vostri soliti atteggiamenti.- disse con una punta di sarcasmo.
Tutti ridacchiarono. Sapevano di cosa parlava Hotch.
Edith era vestita molto curata: pantaloni rosa antico larghi in fondo, ma stretti in vita, con sotto dei tacchi a spillo beige chiaro, come la camicia a maniche lunghe che indossava e che aveva messo dentro ai pantaloni. I gioielli non erano esagerati, ne tantomeno il suo trucco. Mostrava un carattere molto calmo. In parte insospettì la squadra, ma dovevano comunque studiarla.
Dentro quella sala si potevano percepire poche come: il mormorio degli agenti, i passi di Hotch allontanarsi e delle sedie strisciare sul pavimento. Si stavano tutti alzando, e le andarono incontro: c'è chi si presentò con una stretta di mano, ad esempio Emily e Rossi, mentre Garcia la abbracciò affettuosamente e Reid la salutò con un sorriso.
-Mh, Edith- incominciò Reid, verso la ragazza di fronte a lui -Colei...-
-...che lotta per la felicità- conclusero insieme. Lei gli sorrise, che si era fermato a guardarla, ovviamente non direttamente negli occhi. Spencer non era il tipo: "quelli come lui", così si descriveva egli stesso, restavano in disparte. Passavano inosservati, per lo più come acqua che scorre sotto i ponti. Silenziosamente, senza dare nell'occhio.
-Quei due hanno già trovato un argomento su cui parlare- disse divertita Emily a Rossi.
-Quella ragazza è... strana-
-Da cosa deduci questo?-
-Lei mi sembra poco forte per poter sopportare quello che viviamo noi. E poi di solito le ragazze si ammaliano subito di Reid e tutte le volte lui si trova con il respiro pesante e il cuore che batte forte se si tratta di ragazze. Invece con Edith...-
-Dobbiamo solo conoscerla Rossi, stai tranquillo-
-Ragazzi- iniziò Hotch. -Abbiamo un caso-
Edith sussultò; era d'altronde la sua prima volta. Seguì Reid nella sala principale e si guardò intorno.
Garcia informò gli agenti ed espose la foto di due adolescenti trovati senza vita in un cassone a Chicago. Si misero tutti sull'aereo e partirono, tranne Garcia che rimase, come sempre, a Quantico.
Andarono tutti sulla scena del crimine: quei due adolescenti, tra i diciassette e i venti anni, erano stati rapiti e uccisi nel giro di due settimane in quella cittadina. Karl Twin e John Faith, due vicini di casa. I due corpi sono stati trovati dentro ad un cassonetto della spazzatura. Hotch e Rossi restarono dove furono trovati i corpi, Emily e Jj si sarebbero occupavate delle famiglie mentre Spencer e Edith entrarono nella casa di uno dei due adolescenti per poter trovare degli indizi. Raggiunsero la stanza da letto dell'adolescente Karl.
-Che disordine- farfugliò Reid.
-Evidenti segni di un combattimento- iniziò Edith. -Karl non si è arreso-
Reid annuì a Edith, continuando a cercare qualche probabile indizio. C'erano piccole tracce di sangue sulla scrivania e sulla moquette, e subito ne presero dei campioni per farne un'analisi.
-Edith!- chiamò Reid, che era chinato con le gambe di fianco al letto del ragazzo.
-Ci sono due zaini- Reid si girò per guardare Edith. Uno lo guardò Reid mentre l'altro lo guardò Edith.
-Questo è di John- disse lei, con il mano la sua carta d'identità.
-Questo di Karl- rispose lui - Ma non c'è nulla che possa aiutarci-
Nel frattempo fuori, c'erano i genitori di Karl e John. Emily si stava occupando della famiglia di John, mentre Jj era con la famiglia di Karl.
-Salve- salutò, Emily, la famiglia Faith -Posso porvi delle domande?-
I genitori erano visibilmente scossi. Come biasimarli, ma annuirono e decisero di dare una mano. Prima lo facevano, prima si poteva prendere l'S.I.
-Vi ringrazio- disse dolcemente Emily -Vorrei iniziare col chiedervi com'era John. Le sue abitudine, le sue amicizie. Quello che vi viene in mente. Tutto quello che sapete ci è importante.-
-John...- iniziò il padre. -Era un ragazzo gentile, educato. Non ha mai avuto persone che lo odiassero. Non ha nemmeno mai avuto problemi di droga; faceva sport, precisamente rugby nella squadra del paese-
-Ultimamente ha parlato con qualcuno che non conosceva? Oppure ha litigato con qualcuno?-
-No- rispose il padre mentre che pensava. -Non che io sappia-
-Okay. E, come si è svolta la serata? Quando siete tornati a casa e tutto il resto.-
-Eravamo fuori a cena. Avevamo lasciato John a casa di Karl. Erano migliori amici. Volevamo passare una serata solo noi due. Ma appena siamo rientrati a casa...- la voce del padre era sempre più scossa, e le lacrime della madre non smettevano di rigarle il viso.
Emily ringraziò i genitori e raggiunse Reid e Edith dentro alla casa. Intanto Jj fece le stesse domande ai genitori di Karl, ricevendo le stesse risposte che ricevette Emily.
-Garcia ci sei?- erano tutti alla stazione di Chicago e Hotch chiamò Garcia per poter avere qualche informazione in più.
-Sempre qui capo-
-Cercaci Karl Twin e John Faith. Il loro passato, il loro presente. Studi, posti che visitavano. Tutto. Poi chiama quando scopri qualcosa.- poi si rivolse ai due partner -Cosa avete trovato in casa dei ragazzi?-
-Nella stanza da letto di Karl c'erano segni di lotta- iniziò Reid.
-E tracce di sangue- concluse Edith. -Abbiamo già mandato le fialette con il sangue in analisi.-
-C'erano entrambi gli zaini dei ragazzi, sono di là sul tavolo-
-Voi invece cosa avete visto dove c'erano i corpi?- chiese Emily.
-I due corpi erano abbracciati l'un l'altro, non sappiamo se accidentalmente oppure no- rispose Hotch.
-Sono stati uccisi con un'arma da taglio, probabilmente un pugnale- disse Rossi -I corpi li hanno portati via per poterli esaminare-
-Buon lavoro, ma continuiamo a indagare- disse Hotch serio.
-Andiamo a mangiarci qualcos...-
Rossi fu interrotto da una chiamata-
-Garcia, dicci tutto- rispose Hotch.
-Ho notizie- disse la sua voce, che riempiva il silenzio alla stazione di Chicago. -John e Karl sono giocatori di Rugby. A scuola hanno avuto molti problemi ultimamente con i soliti bulli. Li hanno picchiati perchè... si stavano baciando-
-Coppia omosessuale- sentenziò Hotch a Garcia.
-Bingo.-
-Grazie Garcia, ti...-
Emily sbattè il pugno sula scrivania.
-Ragazzi... vi ricordate di quel killer con disturbi di personalità, a causa di una grave confusione sessuale? Vi ricordate anche da dove veniva?- fece un attimo di pausa -Chicago.-
-Si Emily, ma è morto- rispose quasi sarcastico Rossi.
-Non suo fratello.-
Ciao a tutti! :)
Come state?
Beh, questo è il primo capitolo. Spero vi piaccia; è la prima volta che scrivo qualcosa di poliziesco ahah. Alcune cose: so che la squadra può non essere corretta, ma ho messo nella squadra coloro che formerebbero la mia "squadra preferita". Poi, ogni volta che descriverò come sono vestite le ragazze, allegherò qua sotto il link del mio set di Polyvore (app che consiglio a chi piace la moda), così avrete anche un'idea più limpida e definita. Non so che altro dirvi... spero vi sia piaciuto, e se è così, oppure se avete qualunque altra cosa da dirmi, ditemelo pure! Sono curiosa di sentire che cosa pensate!
Ciao bellissimiiii :))
set vestito polyvore: http://www.polyvore.com/wanna_lay_with_you_til/set?id=205652028
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Capitolo 2 *** Capitolo 2 ***
Garcia informò che una settimana prima dell'uccisione di Karl e John, ci fu stato un altro omicidio uguale, identico, a quello di cui si stava occupando la squadra. Mandò tutte le informazioni sui due ragazzi alla BAU che prima di pranzare di riunirono per esaminare; ma anche da lì trovarono poco e niente. I due ragazzi erano omosessuali, trovati morti quattro ore dopo che la notizia colpì la polizia del quartiere, e che i
due giovani furono trovati abbracciati di fianco ad un mazzo di fiori, sul ciglio di un vicolo cieco. Mentre la squadra stava pranzando, Reid spiegò a Edith come andò dopo aver preso quel killer con disturbi di personalità. Le spiegò che lo presero, e lo uccisero perché continuava a tenere in ostaggio uno dei ragazzi che aveva intenzione di uccidere e minacciava di uccidere uno della squadra. Ma la mattina dopo, in ufficio, si trovarono una lettera scritta a mano, e recitava:"Ora che mio fratello è stato ucciso, proseguirò io le sue azioni. Buona ricerca BAU."
-E come sapete che è suo fratello?-
-Perché lui ci è sfuggito. Ed era un
complice- rispose Reid. Sospirò. -Quella sera il killer sapeva che
lo avremmo cercato e fermato. Fece perciò il lavaggio del cervello a suo fratello . Ce lo disse lo stesso killer, subito dopo che il fratello riuscì a sfuggirci.-
Edith rimase in silenzio. -Garcia sa dove può essere?-
-Non lo so... ora finiamo di mangiare, poi ci rimettiamo subito al lavoro- Reid vide Edith scossa. -Ehi tranquilla. Lo prenderemo.-
-Lo so, non è quello...- sospirò Edith. -Però tranquillo. Non preoccuparti.-
Spencer arricciò il naso. -Se hai bisogno di parlare...-
-So di poter contare su di te- concluse Edith. -Grazie Reid.-
-Garcia?- chiamò Rossi. -So che hai molto da fare, ma intanto...-
-Ditemi- disse vivace Garcia.
-Mitica- sospirò Rossi. -Cercaci Tim Layton-
-Ma è...-
-Proprio lui- concluse Rossi. -Hotch!-
-Dimmi-
-Ti ricordi il killer? Il suo marchio?-
-Si, metteva i ragazzi abbracciati. Infatti è per questo
che Emily se ne ricordò-
-E poi?- spronò Rossi, di rimando.
-I fiori- spalancò gli occhi Hotch. -I fiori, c'erano
anche questa volta. Come ho potuto non dare importanza a quel mazzo di fiori-
-Ragazzi- interruppe tutto Reid. -Le tracce trovate sui ragazzi e il
sangue non sono solo di Karl, John e Tim...-
-E chi c'è ancora?-
-Un certo Harry Pearl. Vi mando la sua foto immediatamente.-
Garcia, che era ancora in linea, cercò subito questo
Harry.
-Ragazzi, è un tossico-dipendente. Non ha né un telefono, ne una casa-
-E come lo rintracciamo?- chiese Jj.
-Dobbiamo prima trovare Tim- rispose Edith.
-Garcia, trovalo- ordinò Hotch.
-Il problema di questo simpaticone, è che non ha telefoni
né tanto meno una residenza. Ora provo a cercare se ha qualche carta di credito. Guardo anche i suoi precedenti e provo a capire dove possa essere adesso-
-Sei favolosa Garcia- disse Rossi.
-Ah ragazzi, comunque ho trovato Tim. Il suo telefono si sta muovendo in direzione di casa sua. Abita vicino all'Hyde Park-
Hotch e Rossi andarono verso l'abitazione di Tim. Arrivati davanti alla sua porta, Hotch le diede un calcio ed entrarono.
-Agenti federali!- disse Hotch puntando la pistola in faccia a Tim. Era
proprio lui: non era cambiato molto. Si vedeva che era lui: stessi occhi marroni e stanchi, stessi capelli unti e lunghi. Solo che si contavano qualche ruga in pù. -Tim Layton, sei in arresto- disse Hotch, legandogli i polsi con delle manette. -Hai il diritto di stare in silenzio. Portatelo via.-
-Dove saranno mai?- farfugliò lui, evidentemente ubriaco.
Rossi e Hotch si guardarono, anche un po' consapevoli che trovare Harry non sarebbe risultato così facile.
I due agenti tornarono nella stazione di Chicago, e incominciarono a pensare ad un modo per far parlare Tim.
-Tim ha un disturbo psichico della condotta anti-sociale e della
personalità, i quali possiamo distinguere in gruppi: A,
B, C e NAS- cominciò Reid. -Potremmo classificare Tim nel gruppo B, nel quale nuota nel più totale egoismo e narcisismo.-
-Che tecnica ci consigli di usare per potergli strappare qualche informazione?- gli chiese Jj.
-Non so, nelle sue fantasie sadiche lui si sente potente, quindi suppongo che sia meglio adularlo, perché lui è il dominatore- rispose Reid.
-Reid, pensi di poter cavartela?- lo spronò Hotch.
-Pensi di potertene occupare tu?-
-Non so... io...- balbettò insicuro Reid. -Reid- iniziò Hotch. -Entra e fai quello che meglio sai fare: fai sentire gli altri importanti.-
Reid si sentì lusingato, ma sapeva che questo significava anche che lui non era di carattere fote. Deglutì ed entrò nella stanza. Lo guardarono tutti dal vetro oscurato della sala. In prima fila c'era Edith, che si sentiva disorientata senza il suo partner e in ansia per Reid. Quella chiacchierata sarebbe valsa oro.
-Ciao Tim- iniziò Reid-
-Mh, hanno mandato quello fragile a parlare con me- disse con tanto sarcasmo Tim. Reid si sentì offeso, insicuro, e subito iniziò a balbettare.
-Tim...- iniziò Reid. -Ci serve sapere dov'è Harry.-
-Secondo te, vengo a dirlo ad uno come te?-
-Tim, noi siamo colpiti da come stai lavorando- mentì Reid, per farlo sentire importante. -Nemmeno io, il cervellone del gruppo,
sono riuscito a trovare qualcosa che potesse aiutarci.-
Tim si mosse sulla sedia.
-Segno che si sente a suo agio. Bravo Reid.- sussurrò Rossi.
Edith sospirò, ancora ansiosa.
-Beh, ci avete provato. E ci siete anche quasi riusciti a strapparmi
qualcosa. Ma tutto quello che posso dirvi è: dove saranno mai.-
Reid, scorraggiato uscì dalla stanza. Appena uscì, alzò le spalle.
-Ho provato ma...-
-Tranquillo, hai fatto tutto quello che potevi fare. Tim
è un osso duro. Ora chiamiamo Garcia e sentiamo se ha qualcosa da dirci.- lo rassicurò Hotch. -Garcia, ci sei?- -La maga della tecnologia è a vostra disposizione.-
-Trovato qualcosa?-
-Harry ha dei precedenti che farebbero paura persino a voi: è stato arrestato cinque volte per guida in stato di ebrezza, due volte per abuso di minori e tre volte che tentati omicidi, a cui è riuscito tutte le volte ad uscirci salvo. Non ha carte di credito, non ha nulla a cui si può; fare
riferimento, però fino a quattro giorni fa lavorava, ma ora l'hanno licenziato, dal meccanico vicino a West Side in cui lavorava.-
-Andiamo a vedere se c'è ancora, e andiamo a chiedere al proprietario se riesce a darci qualche informazione su di lui.- disse Hotch a Rossi ed Emily. -Jj, tu avvisa la stampa di non spargere tanto la voce, dato che Harry è quello recessivo, e appena verrà a sapere qualcosa si organizzerà per fuggire. Garcia?- -Si?- rispose pronta.
-Continua a scavare.- disse autoritario. -Reid, Edith, voi starete qui in stazione e provare a capire cosa significa "dove saranno mai?". Quel bastardo deve essere da qualche parte.-
Annuirono tutti, sotto ai comandi dell'agente Hotch.
Jj chiamò immediatamente la stampa, Garcia riattivò le sue dita veloci, mentre Edith e Reid si sedettero per capire quale indizio ci fosse in quella apparentemente facile frase.
-Per quanto sia dominante, Tim non è un tipo complicato e intelligente.-
-Da cosa lo deduci?- chiese Reid a Edith, non capendo dove volesse arrivare.
-Le sue frasi sono molto lunghe, e ciò significa che esprime emozioni false. Gesticola poco; ha sentenze non vere. Poi sa che tu e lui non eravate da soli. In una situazione più intima probabilmente sarebbe stato più aperto, più vero. Ha una competitività eccessiva, esagera nel parlare di sé. Si vede che è sicuro di sé, data la sua postura eretta. Più volte ha anche cercato il contatto visivo. Si sente, si, superiore. Ma abbiamo visto che è stato molto sulla difensiva. Cosa che caratterizza un insicuro.- finì Edith.
-Quindi per capirlo...-
-...è facile.- conclusero insieme.
-Esatto!- esultò; Reid. -Come ho fatto a non capirlo
prima?!-
-Basta contare le lettere di ogni parola: dove, quattro lettere;
saranno, sette lettere; mai, tre lettere. 473.- contò
Edith.
-Cosa pensi che sia?-
Ciao a tutti :))
Come state? Ecco il secondo capitolo! Spero vi possa piacere. Sono stata contentissima di tutte le visite che ho avuto (nulla di enorme, però sono felice lo stesso) e quindi volevo ringraziarvi, del fatto che abbiate anche solo letto.
Mi piacerebbe sapere che ne pensate; se avete da dirmi qualcosa,
potete, non mi offendo ahah. Ci vediamo presto.
Ciao bellissimiii :)))
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