Ingordo

di Grimilde Deveraux
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo - La lettera dei desideri ***
Capitolo 2: *** Scelta OC ***
Capitolo 3: *** Funerale, Hogwarts vent'anni prima ***
Capitolo 4: *** 1. Forse non è uno scherzo ***
Capitolo 5: *** 2. Deboli ***
Capitolo 6: *** 3. Richard ***



Capitolo 1
*** Prologo - La lettera dei desideri ***


Un grosso gufo grigio scuro si posò sul davanzale della sua finestra guardandolo con i grandi occhi color ambra.

Hector lo guardò per un istante poi non avendo mai visto quell’animale tornò a sfogliare il libro di Rune antiche che stava cercando di studiare, aveva un tema da scrivere per la fine della settimana e onestamente non ci aveva mai capito molto di quella materia e se non voleva prendere l’ennesima T forse era meglio darsi da fare.

Non passarono che un paio di minuti e il misterioso pennuto volò sul tavolo davanti a lui continuando imperterrito a fissarlo, non aveva ancora emesso un solo suono da quando era arrivato nella sala comune e per certi versi lui ancora si chiedeva come avesse fatto ad entrare; fu solo quando cercò di ignorarlo di nuovo che l’animale, probabilmente infastidito da tanta ignoranza gli beccò e molto poco gentilmente, il braccio sopra il maglione della divisa  mostrandogli poi la zampa a cui era legata una piccola pergamena chiusa con un nastro nero.

Ancora indeciso Hector rimase immobile, ma ad un nuovo movimento del becco dell’uccello allungò la mano afferrando il biglietto e srotolandolo per leggerne il contenuto.


Hector David Lattimer i tuoi desideri sono stati esauditi; so che il tuo cuore brama molto più di quello che tu stesso puoi avere e per questo ho deciso di aiutarti, scrivi i tuoi desideri sul retro di questa pergamena e legala di nuovo alla zampa del gufo, entro due giorni tutto ciò che avrai desiderato sarà tuo.” 

Davanti a quelle parole Hector si fece una bella risata, ma che cavolo di scherzo era? Forse uno dei suoi amici voleva divertirsi alle sue spalle, stava quasi per gettare via la pergamena quando altre parole comparvero sul fondo del foglio:

Ridi eh…beh prova tu stesso se non mi credi e se è uno scherzo, alla fine non avrai niente da perdere 

convinto da quell’ultima frase Hector girò il foglio e prendendo penna ed inchiostro scrisse le prime quattro cose che gli passavano per la mente, era un ragazzino di 16 anni, che ci si poteva aspettare da lui?

Quando ebbe finito legò di nuovo la pergamena alla zampa del gufo e questi senza battere ciglio si voltò uscendo dalla finestra da cui era entrato e spiccando il volo nella notte; mentre Hector tornava al suo libro al limitare della foresta proibita un uomo alto vestito di scuro alzò un braccio per farvi poggiare il gufo che tubò allegro per essere tornato dal suo padrone:<< Ottimo lavoro Perla, vediamo che cosa ha desiderato il nostro giovane amico… >> e sciogliendo il nastro dalla zampa del pennuto cominciò a leggere la piccola lista, Hector ancora non lo sapeva, ma la sua vita stava per cambiare.

 

Grimilde's note

So che come prologo non è molto, ma andando avanti si capirà un po’ di più.

Mi servirebbero più o meno 10 OC (dal V anno in su per motivi che poi capirete), potete mandarne 2 a testa e sceglierò quelli che mi sembreranno più adatti alla storia; alcuni saranno buoni altri decisamente no.

Potete scrivermi da che parte preferite stare oppure posso scegliere io a seconda della mia ispirazione; se volete partecipare le schede vanno mandate entro il 23 luglio e successivamente pubblicherò la scelta dei personaggi.

 

Piccole note: il biglietto che ha ricevuto Hector non verrà inviato solo a lui o almeno all’inizio sì, ma potrebbe essere inviato anche ad altri personaggi successivamente o essere stato inviato a qualcuno prima di lui.

Ho bisogno di un paio di personaggi da entrambe le parti (possibilmente uno per parte) che facciano il doppiogioco.

 

Di seguito vi lascio la scheda da compilare;

se vi interessa mandatemi una recensione con sesso, anno e casa dell’OC; per eventuali relazioni a parte Hector e l’uomo misterioso proprietario di Perla ne parleremo quando arriveranno i personaggi.

A presto spero, baci

Grimilde

 SCHEDA

  • Nome:
  • cognome:
  • soprannome:
  • età:
  • sesso:
  • stato di sangue:
  • casa e anno:
  • aspetto fisico:
  • prestavolto:
  • aspetto caratteriale:
  • famiglia:
  • eventuali desideri nascosti o che vuole realizzare:
  • il suo peggior difetto:
  • il suo pregio:
  • ruolo all’interno della scuola:
  • animali:
  • genere di persone con cui potrebbe andare d’accordo:
  • genere di persone con cui decisamente non andrebbe d’accordo:
  • segreti:
  • altre notizie importanti (quello che pensate debba sapere assolutamente):
  • relazione (può essere compilata anche in seguito se volete aspettare la scelta degli OC):
Personaggi:

Hector David Lattimer, 16 anni Corvonero
A suo parere è un Corvonero mal riuscito in quanto non ha la classica intelligenza tipica dei suoi compagni o almeno lui ne è convinto.

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Uomo della foresta (nome ancora ignoto)
La sola cosa che si sa di lui per ora è che si è proposto di realizzare i desideri di Hector

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Capitolo 2
*** Scelta OC ***


Scelta OC

Scelta OC

 

Alla fine per cause di trama ho scelto 9 personaggi ma non è detto che andando avanti la cosa non cambi, ringrazio tutti per quelli che mi avete mandato e spero di rendere al meglio quelli scelti, per qualsiasi cosa non esitate a contattarmi e farmelo sapere, entro un paio di giorni se tutto va bene o al massimo nel fine settimana pubblicherò il primo capitolo che è già in lavorazione.

A presto,

Grimilde.

 

Leonard Romulus Moore, 17 anni Serpeverde, caposcuola

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Lilith Jean Moore, 16 anni Corvonero

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Zajin Blake, 17 anno Serpeverde

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Calipso Jerrd, 15 anni Corvonero, capitano della squadra

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Crystal Hawins, 15 anni Corvonero, prefetto

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Seraphina Morvant, 15 anni Serpeverde, prefetto e cacciatrice

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Josephine Jennifer Bennett, 17 anni Grifondoro, caposcuola

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Ludowika Addis Burke, 16 anni Serpeverde

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Olden Abner Collins, 17 anni Serpeverde, capitano della squadra, battitore e prefetto

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Ho aggiunto un paio personaggi secondari che non interagiranno molto ma che sono utili al fine della storia

 

Grayson Alexander Conrad, 11 anni, ex Tassorosso (deceduto anni prima in circostanze misteriose)

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Bruce Milton, 17 anni Corvonero

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Se compariranno altri ve lo farò sapere.

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Capitolo 3
*** Funerale, Hogwarts vent'anni prima ***


Novembre 2000

La preside McGrannit guardò la piccola bara al centro della sala grande mentre gli stendardi delle quattro case listati a lutto sovrastavano tutti gli studenti che se ne stavano immobili in religioso silenzio, davanti a tutti la famiglia del defunto che sembrava ancora incredula per quanto era successo.

La preside guardò di nuovo il fratello maggiore del morto, Richard era forte e non piangeva, probabilmente il suo orgoglio di Grifondoro gli impediva di mostrare le proprie emozioni davanti a tutta la scuola, ma il suo cuore sanguinava per la perdita del suo adorabile fratellino o almeno questo pensava l’anziana preside.

Alzandosi poi dal suo scranno si avvicinò al podio per iniziare il suo discorso e rendere l’ultimo saluto a Grayson Conrad e ai suoi 11 anni.




Grimilde's Note
No, non è la scelta degli OC, anche se ho quasi finito la fase di selezione e sto preparando il primo capitolo, questo è un po' un antefatto che verrà fuori più avanti nella storia ma di cui volevo informarvi perchè così si capiranno meglio alcuni riferimenti o notizie che salteranno fuori più avanti.
Ci vediamo presto...

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Capitolo 4
*** 1. Forse non è uno scherzo ***


Cap. 1 – Forse non è uno scherzo

Agosto 2000

Gli occhi azzurri del bambino si spalancarono di gioia quando vide il grosso pennuto grigio che suo padre gli stava porgendo:<< Per il tuo ingresso ad Hogwarts, Grayson >> il bambino allungò una mano per accarezzare le piume dell’animale e questo immediatamente si mise a tubare felice:<< Come si chiama? >> domandò di nuovo guardando il padre:<< Non ha ancora un nome perché devi darglielo tu ma sappi che è una femmina >> il bambino tornò a concentrarsi sul gufo che ora fermo sul tavolo lo guardava con evidente curiosità:<< Perla, mi piacerebbe chiamarti Perla >> mormorò all’animale mentre dietro di lui suo fratello maggiore fece una smorfia sentendo quel nome per poi tornare a guardare il foglio di pergamena che gli era arrivato solamente quella mattina all’alba con solo poche parole scritte con un inconfondibile inchiostro rosso sangue: “È il momento di saldare i debiti” non era il primo avvertimento che Richard riceveva, ma la sua natura di Grifondoro orgoglioso e, a volte, decisamente troppo buonista gli impediva di dar troppo credito a quella minaccia; era estate ed era insieme alla sua famiglia, avrebbe risolto i suoi problemi una volta a scuola.

 

 

Ottobre 2020

Vorrei essere popolare, avere bei voti in modo da far contenti i miei, avere una ragazza e vorrei entrare nella squadra di Quidditch di Corvonero come cacciatore, non penso di essere bravo come cercatore anche se mi piacerebbe

 

Leggendo il breve messaggio scritto da Hector un sorrisetto acido si dipinse sulle labbra dell’uomo che poi tornò a guardare il gufo:<< Un po’ sbrigativo il nostro giovane amico…banale per certi versi e io che credevo che i Corvonero fossero un po’ più ambiziosi… >> poi tornando a guardare il cielo privo di stelle si alzò avvicinandosi alla libreria che occupava tutta una parete della casa, aveva un lavoro da fare.

 

Il mattino dopo furono i raggi del sole che gli battevano insistentemente sul viso a fargli aprire gli occhi, doveva essersi dimenticato di puntare la sveglia la sera prima, poi lanciando uno sguardo all’orologio sul comodino sospirò felice di essere ancora in tempo per le lezioni, già non aveva finito il compito ci mancava solo che arrivasse in ritardo!

Un’ora dopo quando varcò le porte della sala grande Hector si diresse velocemente alla tavolata dei Corvonero cercando di farsi notare il meno possibile, non era un tipo anonimo o asociale, aveva molte conoscenze sia all’intero della sua casa che fuori, ma non era esattamente il genere di ragazzo che poteva definirsi popolare.

Alzando poi gli occhi verso il fondo del tavolo la sua attenzione fu catturata come sempre da una chioma di capelli dorati dove una giovane dagli occhi azzurri continuava a passarvi le mani quasi con noncuranza.

Mentre come suo solito Hector si perdeva a guardare Calli Jerrd, una piccola mano calda gli scompigliò i capelli facendolo voltare verso due grandi occhioni da cerbiatta:<< Buongiorno pigrone! Ancora perso dietro la tua acida principessina? >> Hector fece una smorfia:<< Buongiorno Crystal, già così simpatica di prima mattina? >> la ragazza fece una smorfia, voleva bene ad Hector ma quando si trattava di Calipso Jerrd quel ragazzo non sentiva ragioni e sinceramente a lei quell’acida principessina spaccona e so tutto io dava decisamente sui nervi, forse anche per il fatto che era la sua principale avversaria per il premio di, come lo aveva scherzosamente soprannominato Hector, secchiona dell’anno!

Stava quasi per rispondere all’amico quando qualcosa di argenteo catturò la sua attenzione facendole alzare gli occhi verso l’altro lato del tavolo:<< Lily, stai bene? >> e guardando l’espressione afflitta della sua amica Hector fece per allungare una mano e chiederle di nuovo se stava bene, ma Lilith la ritrasse come scottata alzando poi gli occhi scorrendo velocemente la tavolata dei Serpeverde:<< Va tutto bene. Sto bene >> e come se non fosse successo niente allungò una mano per prendere un po’ di succo di zucca.

<< Allora signor sono perso di miss so-tutto-io-Jerrd mi vuoi dire che hai? Sei piuttosto silenzioso stamattina >> e con il suo solito buonumore perenne Crys tornò all’attacco dell’amico che era insolitamente taciturno e perso nei suoi pensieri:<< Come? >> domandò allora lui che con la mente altrove continuava a rigirare il cucchiaio nella sua tazza di te e latte:<< Che cavolo hai Hect? Sembri ancora più troll del solito stamattina >> indeciso se parlare alle due ragazze del messaggio ricevuto la sera prima Hector scosse la testa, in fondo a chi importava di uno stupido scherzo?

 

Mentre il giovane Corvonero era perso nei suoi pensieri un dolce profumo di fiori catturò la sua attenzione immediatamente seguito dalla voce di Calli:<< Spero tu sia pronto per le selezioni di domani Lattimer, non sarebbe carino vedere il mio ragazzo che cade dalla scopa ancora prima di affrontare una vera partita non credi? >> Lily, Crys ed Hector alzarono la testa di scatto a quelle parole:<< Il tuo cosa? >> domandò Lily i cui capelli stavano già sfumando dall’argento al rosso:<< Il mio ragazzo metamorfa, perché hai qualcosa in contrario? >> e con il suo solito sorrisino tagliente Calipso chiuse la bocca di Lily tornando poi a concentrare tutta la sua attenzione su Hector:<< Ci vediamo dopo pranzo al campo per un allenamento extra, vedi di non fare tardi >> e dandogli un veloce bacio a fior di labbra si voltò tornando verso i suoi compagni pronta per andare a lezione.

<< Tu ci devi una spiegazione, che cos’è successo tra te e miss odiosa? Da quanto sei il suo ragazzo? >> e partendo in quarta come sempre Crystal incrociò le braccia sul petto con un’espressione decisamente arrabbiata in faccia:<< Cosa? Non lo so Crys, ieri sera quando sono andato a letto tutto era come sempre, Calli mi odiava e io non ero…>> << Ehi Lattimer tu e Calli venite alla gita ad Hogsmeade del prossimo fine settimana? >> e Bruce Milton, Corvonero del settimo anno, prefetto, portiere ed uno degli affiliati al gruppetto di Calipso lo salutò come se fossero sempre stati grandi amici:<< Veramente io… >> cominciò Hector che era ancora bloccato dal bacio di Calli di poco prima:<< Oh andiamo avrete tutto il tempo per imboscarvi anche al villaggio, ci divertiremo >> poi dandogli una vigorosa pacca sulla spalla aggiunse ridendo sguaiatamente:<< Calli ha detto che vuoi fare le selezioni per la squadra…con la tua corporatura saresti un cercatore perfetto, piccolo e veloce >> poi continuando a ridere da solo salutò avviandosi verso l’uscita.

Crystal fece di nuovo per aprire bocca e chiedere spiegazioni, ma con una veloce occhiata all’orologio Hector si defilò con la scusa di non voler arrivare in ritardo a lezione e nella foga del momento prese Lily per mano tirandosela dietro fino all’aula di Rune Antiche.

 

<< Se vuoi far fuori quel pivello faresti prima con la bacchetta amico >> e sorridendo sotto i baffi un giovane moro con la cravatta grigioverde slacciata, un pezzo di biscotto tra le labbra e l’altro in mano guardò il giovane dai riccioli neri che sedeva accanto a lui e che stringeva talmente forte il coltello ancora sporco di burro da farsi sbiancare le nocche:<< Fatti gli affari tuoi Blake >> mormorò a denti stretti poi lasciando cadere la posata allontanò il piatto da sé:<< Mi è passata la fame >> Zajin Blake sorrise guardando il compagno di casa:<< Oh andiamo Moore! Ti basta vedere uno che gira intorno a tua sorella per non mangiare! Sei davvero terribile >> e continuando a mangiare la sua colazione fece finta di non notare l’occhiata omicida dell’altro; Leonard Moore era un tipo strano, stava sempre sulle sue e non faceva alcuno sforzo per trovarsi degli amici, fin dal primo anno era stato per conto suo e lui si era immediatamente incuriosito ed ora, a distanza di sette anni, avevano quello strano rapporto che anche se non era una vera e propria amicizia era la cosa che gli si avvicinava di più.

<< Te lo ripeto Blake fatti gli affari tuoi >> poi prendendo i propri libri si alzò avanzando a grandi passo fino alla porta d’ingresso per poi scendere verso i sotterranei per la lezione di pozioni senza aspettare il compagno.

 

<< Dobbiamo fare qualcosa Perla…il nostro giovane Leonard comincia ad innervosirsi, diamogli qualcosa per gratificarlo >> e accarezzando il capo del pennuto posato sul piccolo trespolo accanto al suo tavolo scarabocchiò in fretta un breve messaggio allungando poi la mano verso il gufo:<< Fai in modo che lo riceva al più presto >> e guardando il gufo volare via dalla finestra il suo sguardo fuggì sulla sciarpa rosso e oro che stava gettata in un angolo su una mensola a prendere polvere, dio quanto la odiava!

 

Intanto Hector e Lilith erano arrivati alla loro lezione e, mentre prendeva posto in uno degli ultimi banchi per evitare di attirare l’attenzione della professoressa Hector si soffermò per un istante a guardare la sua amica, c’era qualcosa di strano in Lily ultimamente era più taciturna del solito e spesso nemmeno si arrabbiava più quando Crys li trascinava in una delle sue infinite discussioni o si lamentava costantemente di Calipso, proprio come quella mattina Lily era rimasta in silenzio a giocare con la sua omelette, l’unica cosa che sembrava averla scossa era stata la vicinanza della Jerrd ma sparita Calli tutto era tornato alla normalità:<< Ehi Lily, va tutto bene? >> la ragazza alzò gli occhi incrociando quelli dell’amico ma prima che potesse aprire bocca la professoressa Finn entrò in classe sbattendo sulla cattedra un enorme faldone di pergamene, i loro compiti si ricordò Hector con tristezza.

<< Deludenti, siete come sempre deludenti >> cominciò a cantilenare l’insegnante mentre le pergamene tornavano magicamente sui banchi dei loro proprietari:<< Continuo a chiedermi che cosa fate durante le mie lezioni perché lo sapete bene – e lì alzò un braccio indicando la porta dell’aula – quella porta è sempre aperta, nessuno vi obbliga a restare qui ma se lo fate dovete impegnarvi, molti di voi hanno passato gli esami per un pelo l’anno scorso e vi ricordo che il prossimo anno non sarete così fortunati >> ci fu un attimo di silenzio nel quale Hector alzò il capo per vedere che cosa stava facendo la Finn quando vide una pergamena svolazzare verso di lui e posarsi sul suo banco proprio accanto al compito di Lily:<< E? Come diavolo hai fatto a prendere E? Dicevi che non avevi fatto… >> cominciò lei ma la professoressa, magicamente comparsa dietro le loro spalle la bloccò:<< Se aspira ad un voto più alto dovrebbe impegnarsi di più signorina Moore >> poi fissando Hector con quei suoi occhi ambra resi ancora più enormi dalle spesse lenti degli occhiali aggiunse:<< Quanto a lei signor Lattimer è stato una piacevole sorpresa, finalmente ha deciso di applicarsi e sfruttare le sue potenzialità >> ancora immobile davanti al voto scritto sulla cima del tema accanto al suo nome dovette ricordarsi di respirare, lui quel compito non l’aveva nemmeno iniziato! Figurarsi consegnarlo prima della scadenza e prendere Eccezionale; aveva già in mente di implorare l’insegnante per non avere l’ennesima T e una punizione per non aver fatto il suo dovere ma a quanto pareva non era così…rispondendo educatamente alla professoressa prese il libro dalla cartella fingendo di ascoltare la lezione, con quello i desideri che aveva consegnato al gufo salivano a tre: Calli che lo chiamava fidanzato, i voti perfetti e Bruce Milton che lo invitava a fare parte della sua cricca, restavano solo le selezioni dell’indomani e…ma in fondo potevano essere tutte coincidenze no?

 

Intanto qualche aula più in là durante una delle solite soporifere lezioni di Storia della Magia:<< Crystal… >> nessuna risposta:<< Crys…>> provò di nuovo:<< Crystal >> al terzo richiamo Crys si voltò indispettita verso la sua compagna di banco:<< Cosa c’è Ser? >> la rossa sorrise brevemente facendo poi un cenno con la testa verso il vecchio professor Ruf che, imperterrito come al solito, continuava a blaterare date, nomi e fatti come un’enciclopedia:<< Non dirmi che stavi davvero ascoltando? >> tornò poi alla carica rivolgendo di nuovo gli occhi verdi verso l’amica:<< Beh sì >> replicò Crys asciutta ritornando a prendere appunti sulla pergamena:<< Crys… >> di nuovo la Hawins si voltò scocciata:<< O mi dici cosa c’è o chiuda la bocca Ser >> l’altra sorrise determinata:<< A dire il vero pensavo me lo dicessi tu, ho visto la tua amica Calli baciare Hector stamattina >> gli occhi di Crystal corsero veloci all’odiata compagna di classe che prendeva appunti mentre parlottava con una vicina di banco che sembrava come al solito pendere dalle sue labbra:<< Non c’è niente da dire, non so cosa sia successo ed Hect dice di non saperne niente, indagherò >> poi decretando per il momento chiusa la conversazione tornò ai suoi appunti, di nuovo messa alle strette Seraphina si ritrovò a guardare fuori dalla finestra perdendosi nel cielo grigiastro di quel tiepido fine ottobre, la festa di Halloween si stava avvicinando e come accadeva spesso la sua mente tornava a quel pomeriggio, alla pioggia che scendeva come se fosse il diluvio universale e alla voce decisa del suo capitano di allora, Evan Philip, che le ripeteva sempre la stessa frase:<< Qui dentro chi decide sono io e non tu mezzacosa >> fino a quel giorno aveva sempre visto il suo capitano come un ragazzo deciso e determinato, aveva anche pensato di avere una piccola cotta per lui ma dopo quell’appellativo, nessuno usava più il termine mezzosangue con disprezzo ma ciò che lui intendeva con quelle parole era ancora peggio, tutti ad Hogwarts sapevano che lei era cresciuta senza madre, ma usare questo per insultarla era davvero ipocrita, un sorrisino debole le sfiorò le labbra…Evan Philip aveva avuto la sua lezione alla fine…

 

<< Ser, la lezione è finita, andiamo? >> voltandosi verso Crystal sbatté un istante le palpebre alzandosi in fretta e raccogliendo i libri:<< Sì, scusa ero sovrappensiero >> l’amica sorrise:<< L’avevo notato, ancora a pensare a Collins? >> Seraphina la guardò come se fosse pazza:<< Cosa? Ma che stai dicendo? >> << Beh gira voce che foste voi due in lizza per il posto di capitano quest’anno ma che lui l’ha spuntata perché è – lì Crystal fece un’espressione come a dire insomma hai capito no? – beh perché è Olden Collins >> Ser la guardò scuotendo il capo:<< Collins ha avuto il posto perché è più grande, è un maschio ed Evan Philip era un arrogante borioso maschilista come lui, ma fortunatamente è al settimo anno e l’anno prossimo avrò campo libero >> mentre camminavano per raggiungere i sotterranei per l’ora di pozioni l’oggetto della loro discussione si parò davanti a loro guardando Ser con il suo solito sorriso smagliante:<< Hawins >> salutò per poi voltarsi lentamente verso Seraphina:<< Morvant >> << Collins >> gli rispose calma ed impassibile:<< Domani dopo le lezioni avrei bisogno del tuo aiuto >> il sorrisetto di Ser gli fece capire di aver scelto le parole sbagliate:<< Olden Collins che chiede aiuto? >> lui arricciò il naso in quella smorfia tipica degli altezzosi ragazzini ricchi che Crystal proprio non sopportava, Olden non era un ragazzo cattivo o sgarbato, solo tremendamente arrogante e sicuro di sé:<< Beh eri la seconda scelta come capitano dei Serpeverde, quindi non vedo a chi altri dovrei chiedere >> poi tornando serio aggiunse:<< Domani Grifondoro e Corvonero faranno le selezioni per i nuovi membri della squadra, sarebbe interessante vedere chi sceglieranno no? >> Seraphina continuò a guardarlo come se fosse stato un pesce rosso in una boccia:<< Ancora non capisco a che ti servo io >> lui rise avvicinandosi pericolosamente al suo viso:<< Da solo darei troppo nell’occhio mentre con una bella ragazza accanto potrei… >> << Sono una cacciatrice e tu sei un battitore, nessuno è così idiota da pensare altro Collins >> poi superandolo aggiunse seccata:<< E adesso scusami ma mi stai facendo fare tardi >>  

 

Torre di Astronomia, stanotte.

 

Quattro parole, quattro fottute parole.

Il messaggio non recava nient’altro e ancora nervoso per la scena a cui aveva assistito quella mattina Leonard strinse il pugno attorno al sottile pezzo di carta, stava quasi per gettarlo nel fuoco della sala comune quando un lieve tubare dietro la sua testa gli fece alzare lo sguardo su una deliziosa civetta delle nevi che lo guardava nervosa arruffando le penne, senza parlare Leonard si infilò la mano in tasca estraendone un biscotto che l’animale afferrò nel becco scuotendo le penne felice per poi tornare a fissarlo con i grandi occhi paglierino:<< Cosa c’è ancora? >> domandò allungando una mano per accarezzarle la testa, in risposta Atena gli picchiettò con il becco la mano che ancora stringeva il messaggio:<< Sì, sì ho capito >> poi facendo comparire carta e penna scrisse la sua risposta dando il messaggio al gufo che, felice di aver compiuto la sua missione se ne svolazzò via in un turbinio di piume grigie.

 

Grimilde’s

Lo so, non è molto come primo capitolo e mancano ancora dei personaggi che inserirò più avanti, non perché non ci siano ma perché sto vedendo bene come inserirli al meglio, sto ancora creando relazioni e correlazioni nella mia testa e mi ci vuole ancora qualche giorno, chiedo scusa.

Ad ogni modo so di aver aggiunto ancora più dubbi di prima ma prometto che pian piano verranno svelati tutti e che tutto avrà un senso.

Non so di preciso quando riuscirò ad aggiornare perché la prossima settimana sarà densa di impegni, diciamo che massimo 10/12 giorni dovrei riuscirci.

 

A presto e, visto l’orario, buonanotte.   

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Capitolo 5
*** 2. Deboli ***


Cap. 2 Deboli...

Era quasi mezzanotte quando Leonard, con la scusa del suo turno di ronda come caposcuola, raggiunse la torre di Astronomia, il cielo era limpido per essere ottobre e, cosa ancora più strana si vedevano chiaramente le stelle, sembrava quasi un cielo di fine giugno…

Improvvisamente il cielo si dissolse come fumo davanti ai suoi occhi:<< Incredibile? Non credi che sia un aggettivo un po’ infantile per un trucco del genere? >> Leonard si voltò di scatto a quella voce roca e un lieve movimento gli fece intuire che non era più solo:<< Vuoi aprire la bocca e mettere in fila due parole che abbiano senso Leonard o devo passare tutta la sera a leggere i tuoi stucchevoli e patetici pensieri? >>  << Non osare…sai che non… >> ma di nuovo l’orribile sensazione di essere violato prese possesso di lui mentre l’uomo nell’ombra invadeva i suoi pensieri ed immagini di lui e Lily e della loro litigata della notte prima si facevano largo nella sua mente:<< Patetico, davvero patetico >> poi l’uomo uscì dall’ombra e Leonard si trovò a specchiarsi negli occhi più azzurri e chiari che avesse mai visto:<< E tu vorresti farmi credere che puoi diventare qualcuno? Che mi puoi essere utile? Sei solo un ragazzino che insegue l’impossibile >> << E chi sarebbe meglio di me? Hector Lattimer? >> domandò pieno di astio all’uomo che, nonostante in quel momento gli puntasse una bacchetta alla gola e violasse i suoi pensieri e i suoi segreti ogni volta che erano vicini, considerava una sorta di mentore:<< Credevi che non avrei riconosciuto i segnali? Andiamo fidanzato con la più popolare della scuola è stupido anche per un bamboccio come lui >> << La scelta è caduta sulla signorina Jerrd per puro caso, sarebbe potuto toccare a chiunque, perfino alla tua cara sorellina… >> a quelle parole Leonard fece per scattare in avanti ma un veloce getto di luce lo spinse indietro contro il muro del torrione e un secondo lo sfiorò ferendolo al braccio e lacerando la camicia della divisa:<< Non dimenticare con chi stai parlando Leonard, non dimenticare a chi devi portare il tuo rispetto e chi devi ringraziare per quello che hai >> poi prima che lui potesse aprire bocca per rispondere l’altro concluse amaro:<< 1500 galeoni è stato il tuo prezzo non lo dimenticare >> << Che cosa vuoi? Perché mi hai fatto venire? >> l’uomo si voltò a guardare la foresta proibita per un istante poi tornò a rivolgere la sua attenzione a Leonard:<< Una volta mi hai detto di voler imparare ad essere un Legilimens >> poi facendo spallucce aggiunse:<< Spero che tu sia un Legilimes migliore di quanto lo sei come Occlumante perché in quello fai davvero pena >> di nuovo Moore fece per ribattere ma il suo maestro invase la sua mente e il viso di Lily mentre lo guardava quella mattina a colazione dal tavolo dei Corvonero gli spaccò il cuore a metà:<< Ripeto, patetico. Concentrati Leonard o penserò di aver perso tutto il mio tempo con te >>

 

Il giorno dopo a colazione nella sala grande si respirava aria di attesa, a turno tutte le squadre di Quidditch, a parte i Tassorosso che non avevano posti vacanti, avrebbero avuto le selezioni e, per quanto riguardava i Corvonero ciò avrebbe significato vedere Hector scendere in campo.

<< Pronto Lattimer? >> e la voce di Calipso lo fece voltare verso la biondina che si stava sedendo accanto a lui:<< Cosa sei venuta a fare? >> le domandò poi atono, non l’aveva più incrociata dal loro allenamento pomeridiano il giorno prima ma in quel caso Calli si era comportata semplicemente da capitano e non da fidanzata quindi lui in quel momento era ancora più confuso di prima:<< Voglio averti in squadra e sono venuta ad augurarti buona fortuna, che cosa credevi? >> e poggiandogli una mano sulla coscia si sporse verso di lui baciandogli l’angolo della bocca:<< Vola come hai fatto ieri e questo è solo l’inizio di quello che avrai >> << Calipso io… >> << Calli è sufficiente >> gli sussurrò all’orecchio avvicinandosi più di quanto fosse lecito:<< Calli – continuò Hector deglutendo – che cos’è successo? Fino a due giorni fa non mi potevi vedere e mi schiantavi al primo muro libero in ogni momento e invece adesso… >> la risata cristallina di lei non fece che renderlo ancora più inquieto:<< Ma posso ancora schiantarti contro il primo muro libero Lattimer, solo per fare altro stavolta! >> il discorso sarebbe anche continuato se Lilith, Seraphina e Crystal non fossero arrivate sedendosi davanti ai due piccioncini:<< Ti viene naturale fare la gatta morta o hai frequentato qualche corso particolare Jerrd? >> domandò Crys acida vedendo che come al solito Hector si stava perdendo dietro alla ragazza, Calli non si scompose minimamente sorridendo serafica con quella sua vena di malizia e perfidia nei begli occhi azzurri:<< Cosa c’è sei invidiosa Hawins? Sai se dedicassi a te stessa metà del tempo che dedichi a screditare me forse non saresti ridotta come… >> ma prima che potesse finire la frase Crys si era già alzata, la bacchetta in mano pronta a lanciare un incantesimo:<< Signorina Hawins >> e la voce del professor Paciock a pochi passi da loro la bloccò:<< Signore… >> e Crystal si voltò chinando il capo mesta:<< Che cosa pensava di fare con quella bacchetta? >> << Io…veramente io…Calipso…non… >> alzando gli occhi su Calipso il professore la squadrò per un lungo istante:<< La sua versione signorina Jerrd? >> i presenti guardarono Calli sfoderare il suo più convincente visetto d’angelo:<< Credo che in parte sia colpa mia professore, stavo parlando con Hector e involontariamente potrei aver detto… >> il professore di Erbologia annuì:<< La sua confessione è ammirevole signorina Jerrd, tuttavia la bacchetta che tiene in mano mi fa credere che fosse pronta a controbattere l’attacco della sua compagna quindi mi vedo costretto a punire entrambe >> alla parola punire Crystal si voltò scioccata:<< Ma professore non ho…non è successo… >> << Anche se non è successo niente le sue intenzioni erano innegabili signorina quindi mi vedo costretto a ricordare ad entrambe dove vi trovate e il comportamento che si esige da voi, domani dopo il tramonto verrete con me nelle serre, ci sono alcune Mandragore che devono essere rinvasate – poi sorridendo aggiunse – e per questa volta non vi tolgo punti >> detto questo l’uomo lasciò la tavola dei Corvonero con una infuriata Crys e un’insolitamente sorridente Calli:<< Cos’è adesso sei felice di essere finita in punizione con me Jerrd? >> domandò la Hawins nervosa:<< Oh tu non immagini nemmeno che cosa provo piccola Hawins quindi non ci provare nemmeno >> infine tornato a concentrarsi su Hector aggiunse sfiorandogli i capelli e la nuca:<< Ci vediamo dopo futuro cercatore >> quando Calli ebbe lasciato il tavolo Lily alzò gli occhi sul suo migliore amico perplessa:<< Farai il provino per il cercatore? >> non l’aveva mai detto a nessuno ma quello era il suo sogno nel cassetto, solo non aveva mai avuto il coraggio di provarci, Hect fece spallucce:<< Calli e Bruce sono convinti che sarei un ottimo cercatore ma sai meglio di me che sono negato Lily, finirò per fare il cacciatore se tutto andrà bene >> << Allora splendore vieni con me dopo le lezioni? >> tutto il gruppo si girò e Ser incrociò il sorriso divertito e gli occhi furbi di Olden Collins che la fissava pacifico con quella divisa perfetta che gli cadeva meglio che al più navigato dei modelli:<< Ma non ti arrendi mai Collins? >> lui si chinò per avvicinarsi al viso della ragazza:<< Non quando ne vale la pena chérie – sorrise di nuovo con quella sua faccia da schiaffi – e tu ne vali decisamente la pena>> poi tornando dritto aggiunse:<< Ti aspetto dopo pranzo all’ingresso >> e lasciando Ser immobile mentre cercava di ribattere qualcosa che lo mettesse a tacere si allontanò andando a sedersi vicino a Leonard Moore, Zajin Blake e una bella biondina che stringeva la mano di Zajin sorridendogli e scuotendo il capo per quello che lui stava dicendo.

<< Collins non molla…per me ha una cotta per te Ser >> commentò Crystal tornata di nuovo di buon umore vedendo l’amica diventare rossa quasi quanto i suoi capelli:<< Cosa? Quel pallone gonfiato? Preferirei uscire con un drago piuttosto, un bel Dorsorugoso, un Nero delle Ebridi, tutto sarebbe meglio che uscire con Olden Collins! >> tutti scoppiarono a ridere poi Ser si alzò salutando:<< Sarà meglio che vada, ci vediamo stasera >> Crys sorrise:<< Dillo che corri a prepararti per Collins… >> << Dillo che vuoi finire in infermeria Crystal Hawins >> la prese in giro mentre lasciava il tavolo avviandosi verso la porta principale per poi dirigersi verso la sua sala comune.

 

<< Ore piccole? >> domandò Olden quando raggiunse gli amici e vide Leonard che si stropicciava gli occhi:<< Farti gli affari tuoi Collins? >> replicò l’altro acido:<< Ci siamo alzati con il piede sbagliato? Stanotte non ti ho sentito rientrare, fatto il giro lungo per la ronda? >> continuò il primo come se nulla fosse:<< Te lo ripeto Collins fatti… >> ma prima che potesse terminare la frase un piccolo frammento della sua lezioncina serale gli si parò davanti agli occhi e vedendo il sorrisetto divertito di Olden si bloccò stringendo i pugni:<< Sì, hai ragione non sono affari miei Capo >> Leonard rimase bloccato ancora per un istante poi scuotendo la massa di riccioli neri aggiunse:<< Ecco bravo, ora scusatemi ma me ne vado prima che questi due mi facciano dare di stomaco >> e lanciando un’occhiata a Zajin e alla ragazza seduta accanto a lui si voltò uscendo dalla Sala Grande.

<< Ma che cos’ha? >> domandò la giovane in questione guardando prima Zajin e poi Olden, fu quest’ultimo a risponderle:<< Non ha niente, Leonard è fatto così, se si alza con la luna storta non c’è niente che gliela faccia cambiare >> << Così lo fai sembrare un orco, diciamo solo che è uno a cui piace stare per conto suo >> replicò Zajin guardando l’amico e, conoscendo Moore un po’ meglio dei loro compagni di classe Olden non replicò, forse era meglio usare quella versione della storia.

<< Ad ogni modo stavamo dicendo Lulù >> e Zajin si voltò verso la ragazza sapendo bene che quel soprannome l’avrebbe fatta infuriare:<< Lulù? Leonard ha ragione, siete da voltastomaco >> e alzandosi a sua volta Olden uscì.

Rimasti soli Ludowika guardò il fidanzato:<< Hanno ragione, sei terribile a volte >> lui sorrise:<< Solo a volte? >> lei sorrise dolce prendendolo palesemente in giro:<< Volevo essere gentile >> poi vedendo la chioma rossa di Seraphina Morvant che si stava all’uscita della Sala Grande lasciò la mano di Zajin facendo per alzarsi:<< Ehi, dove vai? >> le domandò lui afferrandole il polso:<< Contrariamente all’opinione comune e alla tua non sei il centro del mondo Blake, vado a salutare un’amica >> Zajin lanciò un’occhiata a Seraphina che stava sparendo oltre la porta principale:<< Cosa vai a fare dalla Morvant? >> Ludo si alzò scrollandosi di dosso la mano del ragazzo:<< È mia amica e non devo dare spiegazioni a te mio caro >> poi baciandogli velocemente una guancia si avvicinò velocemente alla ragazza toccandole una spalla per salutarla e avviandosi verso la sala comune con lei.

 

<< Tutti pronti? Avete controllato le vostre scope? >> e il capitano dei Grifondoro guardò i giovani che davanti a lui si stavano preparando per i provini mentre Olden li osservava dalle tribune, i Grifoni erano quelli messi peggio quell’anno: due cacciatori e il portiere avevano finito la scuola l’anno prima e il loro cercatore si era infortunato ad una gamba prima dell’inizio della scuola e ne avrebbe avuto ancora per un buon mese senza poter volare, decisamente una bella prospettiva e una squadra in meno da temere, non che i Tassorosso avessero mai rappresentato un problema serio per loro ma Olden non era Evan e lui non sottovalutava i nemici o peggio ancora gli indifesi come faceva il suo predecessore, aveva visto a cosa poteva portare quella leggerezza.

<< Non dovevi aspettarmi all’ingresso? >> e la voce di Ser lo fece voltare mentre il suo solito sorrisetto gli saliva alle labbra:<< Sono le tre, credevo mi avessi dato buca splendore e poi i nostri cari Grifondoro stanno dando il peggio di loro è uno spettacolo che non mi voglio perdere >> << Sempre una spanna sopra gli altri vero Collins? Ti meriteresti una bella lezione e… >> a quell’aspro rimprovero Olden abbassò gli occhi sulla morettina seduta due file davanti a lui e che rispondeva al nome di Josephine Bennett, caposcuola e Grifondoro del settimo anno:<< Josephine…come mai sei qui fuori a quest’ora? Vuoi assistere al patetico spettacolo dei tuoi compagni? >> le rispose Olden a tono sottolineando il nome della ragazza e sapendo bene, fin dal primo anno, che lei lo odiava:<< Sei sempre il solito…Collins sei… >> e cercando di non estrarre la bacchetta per dare una lezione a quel pallone gonfiato Jo si voltò di nuovo tornando a guardare gli allenamenti dei suoi compagni di casa mentre l’attenzione di Olden tornava a concentrarsi su Seraphina che lo guardava a sua volta con le braccia incrociate e un’espressione scocciata in viso:<< Vuoi restare lì con quella bocca spalancata ancora per molto o facciamo quello per cui mi hai trascinato qui? >> gli domandò poi sedendoglisi accanto e cominciando a concentrarsi sui giocatori che stavano volando nel campo.

Mentre lei continuava ad osservare quei puntini rossi che svolazzavano impazziti Olden si perse dietro il suo delicato profilo contornato da quella massa di boccoli color rubino che lo attraevano più di una calamita, sapeva che non poteva e che era dannatamente sbagliato quello che stava pensando, ma Seraphina Morvant era stata il suo punto debole da quando l’aveva vista varcare le porte della sala Grande il giorno dello Smistamento e nel giro di pochi secondi il Cappello Parlante l’aveva collocata tra i Serpeverde, con il tempo poi aveva imparato ad apprezzarla sempre di più fino a ritrovarsi al punto patetico in cui trovava ogni scusa buona per stuzzicarla o girarle semplicemente intorno; il fatto che ora lui era il capitano dei Serpeverde gli rendeva solamente il compito più facile, fece per aprire bocca e dire qualcosa quando un piccolo pezzo di pergamena gli si materializzò accanto e prendendolo il giovane riconobbe l’inconfondibile grafia  l’inchiostro color sangue, alzò la testa guardandosi intorno e una civetta grigia dagli occhi d’ambra che svolazzava attorno ad una delle scale che portavano agli spogliatoi gli fece capire che era il suo turno.

 

<< Olden… >> la voce scura lo bloccò non appena scese le scale immergendosi nell’ombra dello stadio:<< Signore >> rispose lui restando voltato:<< Abbiamo un discorso in sospeso noi due Olden >> il giovane chinò il capo per poi voltarsi e rialzarlo sorridendo e fissando gli occhi azzurri dell’uomo:<< Cos’è adesso Leonard non è più il tuo preferito? Non ha rispettato le tue aspettative? Devo dire che Hector Lattimer però è un bell’affronto, è una cosa voluta? >> << Come sempre le tue doti di Legilimens sono invidiabili, degno erede di… >> << Io non sono mio padre, io non sono come… >> l’uomo fece spallucce, sapeva quanto ad Olden pesasse il rapporto con la sua famiglia e soprattutto con suo padre che se n’era andato nel freddo di una cella di Azkaban qualche anno prima, ma in fondo entrambi sapevano che:<< Le tue doti le hai ereditate da lui e io ti sto solo insegnando a sfruttarle al meglio >> poi giocherellando con la propria bacchetta l’uomo aggiunse:<< Ad ogni modo non è per questo che ti ho cercato, ho bisogno del tuo aiuto per convincere una persona >> << Chi? >> non era insolito che il loro maestro si avvalesse di loro per aggiungere ignari giovani alle sue file, giovani che per un motivo o per un altro finivano per avere con quell’uomo un debito più grande di quello che potessero mai ripagare, lo sapevano lui come lo sapeva Leonard e, ultimamente, lo stava scoprendo anche Calipso Jerrd.

<< La risposta alla tua domanda sta seduta sugli spalti in attesa del tuo ritorno, la signorina Morvant sarebbe un acquisto eccellente >> a quelle parole ad Olden si mozzò il respiro:<< Seraphina non… >> sentendolo chiamarla per nome il maestro sorrise:<< Giusto…Seraphina…quasi me ne scordavo… >> poi sogghignando concluse:<< La tua piccola amata Seraphina…beh quindi mi stai solo rendendo le cose più facili >> << Ser non è adatta a… >> << Lei è perfetta, pura e candida come una colomba ma pronta a buttarsi nel fuoco pur di avere ciò che brama il suo piccolo cuoricino >> poi guardando le mani strette a pugno di Olden aggiunse:<< Anche tu una volta eri come lei, anche tu mi hai chiesto un favore molto tempo fa, devo ricordarti che prima o poi verrà il momento di riscuotere? >> << Avevi promesso >> gli ricordò Olden cercando di giocarsi il tutto e per tutto, non gli importava di quello che succedeva a lui ma se si parlava di Seraphina era tutta un’altra storia; quella ragazza era l’unica persona al di fuori della sua famiglia di cui gli importasse davvero e non avrebbe lasciato che…

<< Collins? >> la voce di Ser gli fece alzare gli occhi spaventato, nessuno doveva sapere che…ma guardandosi intorno si ritrovò di nuovo solo nel corridoio mentre lei si avvicinava:<< Collins va tutto bene? I Grifondoro hanno finito e la Jerrd sta schierando i suoi giocatori, credevo che…>> poi accorgendosi di quanto Olden fosse pallido Seraphina alzò una mano per toccargli la guancia e poi la fronte:<< Stai bene Collins? >> c’era un’inclinazione diversa nella sua voce e per un attimo il cuore di Olden perse un colpo:<< Sì, va tutto…>> ma mentre alzava una mano per passarsela sul viso si accorse dell’ennesimo pezzo di pergamena che aveva in mano, lo aprì piano con un po’ di timore e quelle parole gli gelarono il sangue.

<< È il momento di saldare i debiti >> e la voce di Ser lo riportò alla realtà:<< Che frase stupida ma chi ti ha scritto una cosa del genere? >> Olden accartocciò il biglietto mettendolo in tasca:<< Niente, è solo uno stupido scherzo di qualche ragazzino, gente che non sa cosa vuol dire mettersi contro Olden Abner Collins>> bofonchiò poi cercando di ritrovare il suo solito tono di voce sicuro e sprezzante ma guardando il piccolo sorriso di Ser forse non gli era riuscito così bene come credeva!

Grimilde's

Lo so il capitolo è breve, ma purtroppo mi hanno cambiato i turni al lavoro e quindi sono stata un po' incasinata ma in questi giorni andrò avanti con il seguito perché ho già in mente cosa fare; questo pezzo mi serviva per mettere le basi per ciò che succederà in seguito.

Al massimo entro la fine della settimana (penso anche prima) ci sarà il seguito; per adesso mi metto in ginocchio ad implorare il vostro perdono per il ritardo!

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Capitolo 6
*** 3. Richard ***


Grimilde's
Questo capitolo è corto ed è una sorta di flashback ma è per spiegare un po' meglio quello che sta succedendo e quello che ha dato inizio a tutta questa storia.
A breve torneremo al presente e continueremo la storia...a presto



<< Ehi Conrad cos’è quell’aria cupa? Credevo fossi uscito con Marianne Worrik >> Richard alzò il viso verso il suo migliore amico che lo guardava sorridendo dalla poltrona accanto al camino della sala comune dei Grifondoro:<< Dovevo ma quel rompiscatole di mio fratello aveva bisogno di una mano per studiare e visto che lui è il piccolo adorabile Grayson Marianne si è offerta di dargli una mano e abbiamo passato tutto il pomeriggio tra Wingardium Leviosa e incantesimi di appello! >> poi con la voce più acida che riuscisse a trovare Richard lasciò sprofondare il suo metro e novanta sul divano allungando le gambe fino al bracciolo opposto:<< Tuo fratello? Vuoi dire che tuo fratello ha rovinato il tuo appuntamento? >> domando l’altro cercando di non scoppiare a ridere:<< Esatto Patrick il mio dolce adorabile inutile fratellino tassorosso ha rovinato il mio appuntamento e io non posso lamentarmi o aprire bocca perché se lo facessi i miei genitori correrebbero qui a proteggere il loro dolce adorabile pargolo! Dio quanto lo detesto! >> Patrick sorrise facendo spallucce:<< È strano sai…tu il grande Richard Conrad, il figo di Grifondoro, capitano di Quidditch, prefetto e tutto quello che vuoi messo all’angolo da un tappetto tassorosso di undici anni, non trovi che la cosa sia un po’ comica amico? >> gli occhi cerulei di Richard serpeggiarono di una fiamma d’odio sopito:<< Sarà comico quando Grayson capirà che cosa vuol dire mettersi contro di me >> Patrick tacque nonostante ritenesse altamente strano che Richard odiasse suo fratello a tal punto, ma in fondo avevano 16 anni e gli adolescenti tendono sempre ad ingrandire ogni cosa.

 

Quella sera steso sul suo letto Richard si passò una mano nei capelli neri mentre con la bacchetta faceva svolazzare davanti agli occhi il piccolo foglio di pergamena che gli era arrivato alla fine dell’estate, aveva stretto quel patto due anni prima pochi giorni prima di fare le selezioni per la squadra di Quidditch e da quel momento la sua vita era cambiata radicalmente, non che prima fosse stato invisibile o imbranato, era un Conrad e come suo padre amava ripetere non c’era niente che loro non potessero fare ma dopo aver scritto quell’elenco di desideri tutto per lui era diventato facile come schioccare le dita, aveva tutto e tutti ai suoi piedi e non avrebbe perso ciò che si era guadagnato per niente al mondo!

Se c’era un debito che doveva pagare beh la cosa era semplice, lo avrebbe pagato e si sarebbe tenuto il suo potere e la sua gloria.

 

I giorni passarono ma nonostante i suoi continui tentativi Grayson era sempre accanto a lui quasi qualcuno glielo avesse attaccato con la colla e lui non sapeva più come mandarlo via senza essere scortese, non poteva trattare male il suo fratellino se voleva evitare guai e punizioni ma cominciava davvero ad essere al limite della sopportazione.

La notte della festa di Halloween Richard approfittò della piccola festa illegale che i suoi compagni di casa avevano organizzato nel dormitorio di quelli del settimo anno per sgattaiolare fuori dopo il coprifuoco e raggiungere la Torre di Astronomia, aveva un appuntamento a cui decisamente non poteva mancare.

Era quasi arrivato in cima alle scale quando una vocina acuta lo fece bloccare:<< Rick…dove stai andando? >> Richard imprecò piano stringendo pugni e denti:<< Torna nel tuo dormitorio Grayson, che cosa fai in giro, sono un prefetto potrei toglierti punti, avanti >> non era quello il momento di avere il suo fastidioso fratellino per i piedi:<< Nemmeno tu dovresti andare in giro, mamma dice sempre che le regole vanno rispettate e… >> ormai giunto sulla balconata immersa nel cielo stellato Richard guardò velocemente l’orologio, mancava poco al suo appuntamento:<< Che cosa sei venuto a fare qui, non dovresti fare… >> << Vuoi andartene una buona volta? Vuoi lasciarmi in pace moccioso? >> << Ma Richard io voglio solo… >> brontolò il più piccolo:<< Richard Conrad… >> a quella voce cavernosa che chiamava il suo nome Richard si voltò verso il buio sul fondo della Torre:<< Maestro >> e chinò velocemente il capo:<< Hai portato un cagnolino da compagnia? >> domandò ancora la voce mentre Grayson guardava il fratello cercando di capire che cosa stava succedendo:<< Non l’ho portato, non riesco a togliermelo di torno >> replicò Richard freddo senza nemmeno voltarsi a guardare Grayson:<< Interessante scelta di parole ragazzo, davvero interessante >> poi uscendo dall’ombra l’uomo puntò gli occhi scuri su Grayson continuando però a parlare con Richard:<< Ciò che hai chiesto ha un prezzo Richard lo sia, niente a questo mondo è gratis e ora è il momento che il tuo debito venga saldato, hai tergiversato anche troppo >> il ragazzo annuì:<< Cosa devo fare signore? Che cosa posso fare per ripagare la vostra generosità? >> il braccio dell’uomo si alzò e il dito indice della sua mano si puntò verso Grayson:<< Dimostrami che non ho perso il mio tempo, dimostrami che ciò che ti ho dato e la tua vita sono più importanti di qualsiasi cosa >> per un istante il sangue di gelò nelle vene di Richard:<< Non capisco maestro, che cosa volete che io… >> << Lui è ciò che ti rende debole, è ciò che ti impedisce di arrivare dove vuoi e di tenerti quello che ti sei guadagnato, lui è ciò che ti farà cadere. Liberati di lui >> per un attimo il respiro gli si mozzò in gola mentre con la coda dell’occhio guardava il suo fratellino che, accanto a lui, era sbiancato ed aveva iniziato a tremare come una foglia:<< Io non sono un assassino >> replicò Richard, non perché avesse cambiato idea su suo fratello ma perché semplicemente non aveva intenzione di sporcarsi le mani con il sangue di nessuno:<< No? Ne sei sicuro ragazzo? >> domandò il maestro deridendolo:<< Io non sono un assassino >> ripeté di nuovo Richard convinto, la voce tagliente come una lama:<< Allora preparati a perdere tutto quello che hai, preparati a risprofondare nel baratro dal quale ti ho tirato fuori >> fu questione di un istante, davanti agli occhi gli comparvero i ricordi di com’era la sua vita prima di entrare nella squadra di Quidditch, prima di ricevere la spilla da prefetto:<< Non era brutta la tua vita prima, penso che potrai abituartici di nuovo, che cosa dici? >> non gli servì altro, la decisione nella sua mente si formulò come una condanna a morte ma il suo cuore l’aveva già decisa nel momento stesso in cui il maestro aveva fatto per la prima volta quella richiesta.

Quasi senza rendersene conto estrasse la bacchetta e si voltò verso Grayson che ora lo guardava con i grandi occhi azzurri uguali ai suoi sbarrati dalla paura:<< Non così Richard…la magia lascia tracce >> gli ricordò il maestro con un sorriso maligno:<< Cosa? Dovrei…dovrei… >> ma mentre parlava la sua mano aveva già afferrato il braccio del fratello avvicinandolo alla sporgenza della balconata:<< Rick…Rick ti prego… >> gli occhi di Richard divennero lucidi:<< Devo farlo >> <> << Tu rovinerai la mia vita, rovinerai i miei sogni se non lo faccio >> poi chiudendo gli occhi mollò la stretta lasciando cadere il corpo di suo fratello nel vuoto voltandosi poi verso il suo maestro che lo guardava con espressione soddisfatta:<< Ingordo. Sei davvero così ingordo da sacrificare la vita del tuo unico fratello >> << Ho fatto quello che dovevo fare per salvare me stesso >>

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