Daddy's Lil Monster

di Damon_White
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo passo ***
Capitolo 2: *** Il bambolotto ***
Capitolo 3: *** Ossessione ***
Capitolo 4: *** Gossip ***



Capitolo 1
*** Primo passo ***


Dormivo tranquillo nella bibliotaca dell'istituto consapevole di dover andare a lezione, di cambiare e divantare quello che i miei genitori hanno sempre desiderato dal loro figlio. Mi hanno tolto le auto, distrutto la vita e mandato in un college, tutto questo per "mutare", così da rappresentare al meglio la mia famiglia.

Forse dovrei alzarmi e smetterla di lamentarmi.

Sospiro al solo pensiero di quello che mi aspetta fuori da questa bibliotaca: ragazzi che si credono attraenti guidando, come bambini, macchine comprate dai loro paparini miliardari. Ragazze che si credono le più belle, le più intelligenti ma se gli chiedi chi era stato Galileo Galilei ti rispondono: "quello con la mela in testa" e tu non puoi fare altro che ritirarti e cercare di farti una ragione.

Poso nuovamente la testa sul tavolo di legno sperando che qualcosa possa cambiare, o almeno migliorare questo degrato di società.

Pur sapendo di essere solo, siccome gli studenti sono a lezione e la biblitecaria è andata a bere un caffè, sento qualcuno tossire in modo innaturale, come se volesse attirare la mia attenzione. Forse se faccio finta di dormire il tipo se ne andrà, non ho nessuna voglia di conversare con gente, anche perchè qui l'unica persona interessante e con una propia personalità è il bidello. Gli altri sembrano fatti con copia e incolla.

Il tipo diventa insistente e posa vicino alla mia testa una pila di libri, provocando un certo rumore. Infine mi arrendo, alzo la testa e guardo il...ragazza? Pensavo avessi a che fare con un tipo, non con una ragazza.

-Sei nel mio posto.-mi guarda con sguardo acido.

Del tipo: ci sono 510261 posti liberi e tu ti ostini a voler stare sull'unico posto occupato?!

Mi alzo ma non per farla sedere, ma bensì per dare un calcio alla sedia allontanandola il più possibile.-Prego, siediti.-la incoraggio.

Fa quello che non mi sarei mai aspettato: prende un'altra sedie e si siede al posto dove ero seduto io prima...ragazza veramente interessante.

Forse per curiosità o magari per passare il tempo mi siedo di fronte a lei, guardandola leggere uno dei tanti libri che si era portata. Devo dire che così a prima vista sembra essere una ragazza con la testa sulle spalle. Dal modo impeccabile di portare la divisa si direbbe che ci tenga a mostrare la perfezione, almeno in esterno. Il fatto che legga Harry Potter mi fa pensare che sia una ragazza a cui piace leggere più volte la sua saga preferita, visto che gira pagina ogni 30 secondi, come se sapesse già cosa ci sia scritto.

Esteticamente è carina come ragazza, niente trucco, occhiali spessi che coprono due occhi marroni, capelli leggermente ricci castani e uno sguardo curioso che non esita a sbirciare nella mia direzione.

Dopo minuti di silenzio rompo il ghiaccio, raro da perte mia iniziare una conversazione a meno che non sia una persona che conosco già, ma lei mi rende curioso.-Quindi signorina Granger, come mai non si trova a lezione?-

Anche a me è capitato di leggere uno dei tanti libri del maghetto più famoso del mondo ma non mi è mai piaciuto leggere una storia che non sia la mia.

Rimane come mervigliata nel sentire con che denominazione mi sono rivolto. Posa lentamente il libro sul tavolo e mi regala la sua più totale attenzione.-Stessa cosa potrei domandare a lei...-con gli occhi cerca qualcosa sul mio corpo che la aiuti a indirizzarla verso un mio probabile nome.-Mr J.-conclude accennando un piccolo sorriso quasi impercepibile.-Oh, scusi, dimenticavo che lei è come gli altri bellocci della scuola, con un solo neurone che nemmeno usano.-

Mr J, eh? Ho un tatuaggio tra i tanti con la lettera J, iniziali del nome di mio zio.

Dovrei essere contento che dinnanzi ai suoi occhi appaio bello oppure sentirmi offeso perchè mi ha dato de paleolitico?

Mi avvicio a lei con la testa.-Vede signorina, non conta quanti neuroni abbia una persona, ma bensì quanti ne usa.-

Non dice nulla, continua a guardami con quel accenno di sorriso mostrato anche prima.

-Non mi ha ancora risposto alla domanda signorina.-

Posa il gomito sul tavolo e a seguire la testa sul palmo.-Non vedo perchè dovrei, nemmeno lei ha risposto alla domanda che le ho fatto.-

Dondolo all'indietro con la sedia e inizio a ridere, una risata spontanea.-Senza peli sulla lingua vedo.-

Mi risponde con un certo sorriso: gli angoli della bocca si arricciano verso l'alto e intorno agli occhi si formano piccole rughette comunemente note come "zampe di gallina" che spariscono una volta con il sorriso.

Mi faccio serio e questa cosa la ragazza la capisce subito, facendo scomparire ogni segno di sorriso. Mi guarda aspettando una mia mossa, qualcosa che spiegasse il mio cambiamento di umore così spontaneo.

Mi alzo e cammino avanti indietro, elaborando un buon discorso per farle capire che parlare con me è il peggior peccato che puo mai commettere in vita sua.

-Se lei incontrasse una persona pericolosa, ci parlerebbe?-

Non risponde immediatamente, mi guarda e pensa. Noto una certa preoccupazione a rispondere. Ma tanto so già che risponderai di no.

-Si.-decisa.

Questa risposta è veramente insolita...ora ricordo il motivo per cui ho iniziato questa folle conversazione con lei.

Cammino verso di lei e gli tendo la mano.-Allora mi dia la mano...-La paura questa ragazza non l'ha mai espressa, è sempre rimasta serie e calma. Prende la mano senza esitare e io altrettanto la alzo, posandola davanti a me.

Dalla fondina nascosta sotto la giacca estraggo una magnum 44 che punto alla tempia della giovane Hermione.

-Cambierebbe risposta alla mia domanda signorina?-

-No.-E' impressionante quanto sia imprevedibile questa ragazza. Ha una pistola puntanta alla testa e lei usa comunque il tono forte e sicuro invece di piangere e chiedermi di non amazzarla.

Ruoto la testa all'indietro e mi lascio alle risate, questa ragazza mi fa morire. Tiro su la testa e assumo un'espresione minacciosa.-Bang!-spingo il grilletto e lei d'istinto chiude gli occhi convinta che facessi sul serio, ma non succedde niente...mica sono pazzo.

-Stavo scherzando.-la guardo negli occhi dove leggo paura ma un pizzico di divertimento, anche se poco.

Da lontano sento dei passi, deve essere la bibliotecaria che si è decisa di tornare a lavorare. Rimetto al suo posto la pistola, sarebbero guai se qualcuno scoprisse che posseggo un'arma del genere. Me ne vado, forse in camera a dormire o magari a lezione

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Capitolo 2
*** Il bambolotto ***


Uscito dalla biblioteca mi imbatto in Didi Smith, mia amica fidata, pazza almeno quanto me, se non un filo di più.

-Dove eri finito? A lazione ti cercavano.-una cosa seccante, dal mio punto di vista, è la voce acuta  che ha. Certe volte è anche divertente e spassosa ma altre volte ti viene voglia di puntargli la pistola contro e sparare.

Alzo un sopracciglio.-Da quando tu vai a lezione?-

Mi sorrise e allegramente lancia lo zaino alle sue sorti, si siede nel prato di fronte a noi e iniza a mettersi il rossetto.

Sospiro e mi stendo di fianco a lei. Mi girava l'idea di andare a lazione, magari prendo ancora 3 ore di apprendimento e forse an...

-Prima di venire sbattuta fuori dalla classe ho sentito che George organizza un'uscita per andare fuori in città stasera.-

Chiudo gli occhi.-Vuoi che ci andiamo anche noi, giusto?-

Si posa sopra di me e con quel suo sorrisetto sexy ma folle mi da la risposta che sapevo avrebbe detto.-Propio così.-

Uscire? Forse farei meglio a restare qui e prendermi gli appunti di oggi, dovrei pensare più seriamente all'idea di studiare invece di fare cazzate, eppure non ci riesco.

Di nascosto Didi fa scivolare la sua mano dentro la mia giacca, estraendo la pistola. Questa ragazza con una pistola in mano è una delle cose più pericolose.

Improvvisamente si alza saltellante in piedi.-Ho un regalino per te.-dice contenta.

La guardo e questo mi basta per capire che ne ha combinate un'altra delle sue. A prima vista può sembrare carina e stupida ma dentro è molto più sadica e schizzofrenica, non esiterebbe nemmeno un istante a legarti e torturarti per il solo gusto di farlo...per questo andiamo così d'accordo.

Sospiro e la seguo senza dire niente, voglio solo che questa cosa finisca, non mi va di entrare in un altro casino.

Entriamo nella cantina della scuola, buio pesto, nemmeno l'ombra di luce. 
Accende un interruttore e la cosa che mi salta subito all'occhio è la persona legata alla sedia sistemata in mezzo alla stanza.

-Chi è?-chiedo andando incontro alla vittima.

Ragazzo della mia stessa età, capelli bianco platino e con tratti asiatici.

Didi si mette di fronte a lui e con il rossetto disegna sulla sua faccia un largo ed inquietate sorriso.-Non pensi che ora sia più divertente?-

La sposto bruscamente e rivolgo le mie attenzioni al ragazzo, ha paura...molta paura, suda e trema...lol.

Sorrido e mi ci siedo in braccio.-Allora, dimmi: cosa hai fatto alla mia principessa per essere ridotto così?-

Nessuna risposta.

Mi alzo e lo guardo deluso, pensavo fosse un chiacchierone non una mummia.

Ritento con le maniere buone, magari se insisto mi parlarà.-Non essere timido, non ti uccido mica, al massimo ti farò molto male.-

Didi conferma le mie parole annuendo. Lei sa meglio di chiunque quello che sono in grado di fare se una cosa non è come la voglio, sono pazzo ma riesco ad essere anche peggio.

Il ragazzo non apre nemmeno bocca, resta legato e si guarda intorno cercando una modalittà di uscire e scappare propio come un topo in gabbia.

Vedere quel bambolotto di stoffa stare lì e non parlare, ridere o urlare mi fa salire il nervoso, è preferibile cambiare visuale e chiedere delle informazione in più a Didi.

-Perchè mi hai portato da questo pupazzo?-mi sto innervosendo e questa non è una buona cosa.

Smette di scrivere al telefono per parlarmi.-E' figlio di un militare, l'anno scorso ha mandato 20 ragazzi all'ospedale in una rissa...pensavo che ti potesse interessare un tipo del genere...ma...-si ferma per fare la melodrammatica pur sapendo quanto lo odio.

Con uno sguardo la faccio continuare.-Ma ha deciso di smettere di lottare.-

La felicità mi assale, amo quelle persone cattive che si convincono di poter diventare in qualche modo buone per avere uno spazio in paradiso con Dio. Ooh, mi divertirò a portare alla realtà questo smarrito.

-Quindi vuoi fare il buono...-mi tolgo la giacca buttandola per terra, cammino lentamente sotto lo sguardo terrorizzato del ragazzo e mi fermo dietro la mia vittima posando aggresivamente le mani sulle sue spalle, facendolo sussulare.-Sarai il mio piccolo giocattolo. Ti guarirò per farti tornare come prima.-al solo pensiero del divertimento che mi aspetta inizio a ridere così forte da versare lacrime.

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Capitolo 3
*** Ossessione ***


Ho passato il resto delle ore a togliermi dalla testa l'eco della risata del ragazzo; così folle da perderci la testa. Non sono riuscita nemmeno a leggere il mio libro preferito, ho dovuto abbandonare, riuscivo solamente a sentire la sua risata: nient'altro. Non ho mai incontrato in vita mia una persona così...come posso descriverla...diversa? Penso che "diversa" sia la parola adeguata a lui. Una persona non-diversa non porterebbe mai una pistola dietro...non la punterebbe mai alla testa ad una persona, eppure quando lo ha fatto ho sentito una scarica d'adrenalina mai percepita. Non avevo paura, non l'ho mai avuta...

Oddio, Belle, cosa stai pensando? Non farti viaggi mentali, devi lasciare stare il povero ragazzo.

Ma allora cos'è questa sensazione di sapere di più di lui? Sento il desiderio di sapere ogni cosa sul suo conto: nome, cognome, data di nascita, famiglia...ogni cosa! Magari se mi intrufolo di nascosto nella stanza del preside riesco a....No! Quello che sto concependo è sbagliato, non è da me pianificare queste cose!

Per tutta la lezione di chimica non ho avuto modo di ascoltare una parola di quello che spiegava il professore, ho scritto e dato a indovinare quale fosse il suo nome. Per fortuna la lezione è stata l'introduzione di un capitolo che io ho già studiato.

Senza accorgermi la campanella è suonata e la classe si è svuotata; resto solamente io.

Predo tutto ed esco.  Avevo in mente di andare in camera mia a provare a leggere, magari il suono della sua risata mi avrebbe lasciata in pace...ma nulla va come i piani.

Mi passa davanti; il diavolo mi passa davanti agli occhi. E' proprio come questa mattina, non è cambiato nulla se non qualche ferita alle nocche. E' affiancato da due suoi amici, una femmina che conosco per fama: Didi Smith. "Bella quanto dannata" queste sono le parole che usano i ragazzi per descriverla.Il secondo è un ragazzo dai strani capelli bianchi e con evidenti lividi e tagli sulla faccia. Penso che si chiami Johnny, coreano ma nato e cresciuto qui. So poco della gente, preferisco studiare e imparare cose utili nella vita piuttosto che sapere tutto quello che fanno i "popolari" della scuola.

Guardo la giacca di Mr J. So solo io e forse i suoi due amici di quello che si cela al suo interno. Sono a conoscenza che lui porta tranquillamente una pistola sotto la giacca ma per qualche strano motivo non lo voglio dire a nessuno...il nostro piccolo segreto.

Mi riconosce tra la folla e mi sorride per poi sparire. Ok, ha qualcosa di affascinante, qualcosa di diverso da tutti i ragazzi. Voglio sapere soltanto il nome, mi basta quello. Non c'è nulla di male nel voler sapere il nome...giusto?

Con lo zaino in spalla mi incammino verso la segreteria al piano terra, lì sicuramente troverò il suo dossier e qualche informazione.

Per fortuna noto che Barbara, la segretaria, è assente...forza Belle, è il tuo momento!

-Ciao Belle, posso aiutare?-oddio, chi è?

Mi giro spaventata ma mi tranquillizzo appena vedo che è Barbara.-Ah..avrei bisogno di un dossier...-ti prego, non fare altre domande, non voglio mentire perché non so farlo.

La donna mi sorride gentilmente.-Per te questo e altro.-che sollievo.-Dimmi, chi cercavi?-

Mi sposto per lasciare spazio alla segretaria. Come posso descriverlo? Carino, folle, con una risata talmente contagiosa che ti rimane impressa nella mente? Ah, e con una pistola sempre a portata di mano.-Beh, vedi, è alto, capelli castani...ha molti tatuaggi sul braccio sinistro...-che descrizione stupida, ci saranno centinaia di ragazzi del genere.

Stranamente Barbara capisce di che persona si tratta ed estrae il dossier.-E' lui?-apre il fascicolo e nel momento in cui i miei occhi vedono la sua foto un largo sorriso si crea.

-Si, grazie.-

Barbara me lo porge un tantino confusa.-Non avrei mai pensato che ti interessasse un ragazzo così banale come lui.-banale è l'aggettivo meno adatto per lui. E' tutto tranne banale.

Alzo le spalle sempre con il sorriso sulle lebbra, non riesco a togliermelo, sono troppo contenta di poter conoscere finalmente tutto...cioè il nome del ragazzo.

In camera butto lo zaino e mi fiondo sul letto a leggere il dossier ma mi blocco e lo richiudo. Sto sbagliando. Non dovrei leggere cose private di una persona che a malapena conosco, queste cose le fanno le persona cattive, senza coscienza, che lo fanno con il solo scopo di divertirsi...io non sono così.

Con tutta la volontà che ho in corpo provo ad allontanare il documento, ma una parte irrazionale, una piccola porzione del mio cervello mi ripete di farlo. Mi tenta a conoscere ogni suo dettaglio scritto su quei pezzi di foglio...la tentazione di fare qualcosa che pur sapendo che è sbagliata ne senti il bisogno e la causa è solamente sua.

Chiudo gli occhi e la sua immagine prende vita nella mia testa. Seduto con le gambe sul tavolo gioca con la pistola ridendo liberamente. Con la sua solita camicia rossa abbottonata male e i jeans sbiaditi dà l'idea di una persona normale ma mai fare l'errore di giudicare qualcuno per l'apparenza. Si alza e con una camminata elegante ma allo stesso tempo intimidatoria vieni da me, puntandomi senza mezzi termini la pistola in mezzo alla fronte. Intanto che compie tale gesto sorride sadico. Pur vedendo tale sorriso la paura non mi assale, sono perfettamente calma...chissà se nella vita reale avrò questo comportamento.

Torno alla realtà e apro il documento...studierò ogni parola!

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Capitolo 4
*** Gossip ***


Ho passato le ultime ore della giornata in cerca di ogni dettaglio rivolto a quel ragazzo. La cosa è degenerata; dal solo nome sono arrivata a scoprire i suoi voti nelle scuole madie. Nemmeno la sua famiglia mi è rimasta all'oscuro.

Ha una sorella maggiore di 25 anni, Noemi Rosa Andrea Elizabeth Santas, nata nella capitale Colombiana, Bogotà. I genitori abitano a San Diago, dove, il padre è un Broker abbastanza famoso mentre la madre, ex ballerina di flamenco fa la casalinga. Tutta la sua famiglia sembra essere molto ambiziosa, potente e con un certo impatto nella vita del figlio, che però non vuole seguire le ormi del padre. Fin dalle elentari si è distinto dagli altri ragazzi, scappando dalla supervisione delle insiegnanti e andando a nascondersi nei posti più impensabili per un bambino. La sua, "diversità", si manifestò nel secondo anno delle superiori, quando, dopo una forte discussione con un suo compagno, lo prese per i capelli e gli fece sbattere la testa contro il muro, diventando così agressivo con molta gente. 

Rigurdo le storie amorose non ne ha avute molte, la più recente risale a 2 anni fa, con una certa Alex Hill. Ho cercato qualcosa a suo riguardo e non sembra essere certamente una ragazza modello. E' stata arrestata per spaccio, vandalismo, corse illegali e molto altro...eppure sembra un angelo di ragazza.

La vita del misterioso ragazzo incontrato in bibliotaca è a dir poco impressionante. Ci sono cose che nessun ragazzo avrebbe mai fatto o che farebbe mai. La sua vità è il mio libro e lo voglio leggere.

Sento la porta aprirsi, e con fretta chiudo le pagine di internet sul suo conto. La mia compagna di dormitorio entra allegra come sempre.

Roxanne è una di quelle persone che desidera così tano piacere agli altri che senza rendersene conto cambia ogni giorno. Agli inizi del college era una persona sognatrice, aspettava il suo principe azzurro come una bambina, ora l'unica cosa che aspetta è di indossare i suoi tacchi 18 e andare a qualche festa. Però, del resto, è una persona simpatica.

-Ciao Belle!-mi saluta buttando la borsa ai margini del suo letto.

Non oso nemmeno chiedere dov'è stata, visto che sono le 11 di sera, perché ho paura della risposta. Si fa troppo influenzare dalla gente, ha iniziato anche a non venire più a lezione, solo perchè lo fanno anche i tipi "popolari".

-Ciao Roxanne.-ricambio il saluto alzandomi per andare a raccogliere i vari fogli contenenti inforazione di voi sapete chi dal mio lettto.

Non faccio in tempo a raccogliere l'ultimo che la mia compagna si butta sul mio letto e prende il foglio prima di me.

-Non sapevo che ti fossi presa una cotta per un ragazzo.-dice iniziando a leggere il foglio.

Faccio una smorfia; non mi sono presa nessuna cotta, è solo a puro scopo intellettuale.-Non ho nessuna cotta.-mi affretto a nascondere dentro una cartellina i fogli raccolti.

Cambia posizione a pancia in su, iniziando a muovere i piedi.-A me sembra di si. Tralasciando il fatto che tra tutti i ragazzi del college ti sei scelta proprio Teddy, il più noioso.-

Mi siedo ai margini del letto leggermente curiosa del perché lo avesse chiamato con quel nomignolo.-Perché lo hai chiamato così? Sapevo che si chiamasse...-mi interrompe, come fa di solito.

-Se iniziassi a dire tutta la sfilza di nomi che ha consumerei metà della mia vita e poi ormai tutti lo chiamano così.-non ha tutti i torti, sono molti i suoi nomi, proprio come la sorella.-Comunque...come mai ti sei presa una cotta per lui?-

Sospiro arresa.-Non mi sono presa una cotta. Se qualcuno fa delle ricerche per puro scopo intellettuale non vuol dire che si è preso una cotta.-

Lei nemmeno mi ascolta e continua per la sua strada.-Cioè, per carità, è carino ma è troppo noioso e normale.-Seria? Sei seria? Normale, lui? Sotto la giacca tiene una pistola pronta a spararti in testa...questo non è normale.-Ero sicura che ti piacesse il ragazzo che è con noi a fisica, quello seduto in seconda fila.-

-No, Paul è solamente un mio compagno, poi è pure fidanzato.-

-Ah, già. Ma non hai paura di Didi? Ceh, lei è perennemente attaccata a lui, penso stiano addirittura assieme.-

Cerco di intromettermi nel suo ragionamento completamente folle su un argomento che nemmeno esiste visto che io non nutro nessun sentimento riguardo il ragazzo in questione se non curiosità, ma lei non sembra lasciarmi spiccicare parola e continua a parlare.

-Nessuno può battere Didi, nemmeno Abby, capo delle cheerleaders nonché la più bella. Quella ragazza ha qualcosa in più, un tratto che a noi altre ragazze manca...forse tu la batti in intelligenza.-

La correggo.-Io la batto in intelligenza!-

Ride e continua.-Ovvio. Ma ciò che voglio dire è che quella ragazza è un diavolo vestito da donna mentre tu sei un piccolo angioletto perfetto e fragile...ti mangia viva.-

Pensa di farmi paura, ma non lo vuole capire che io non mi voglio mettere contro nessuno, tantomeno contro Didi. Apro bocca per dire finalmente la mia versione ma mi blocca ed inizia nuovamente a farsi i suoi di ragionamenti.

-Ho saputo che Johnny Gat, quel figo dai capelli bianchi e con quei piccoli occhi neri a mandorla, quello dal fisico Wow...-

-Vai al punto.-quando inizia a parlare di ragazzi non la finisce più.

-Sembra sia diventato stretto amico con Teddy. Questo pomeriggio si è presentato in aula con il volto pieno di lividi e tagli, si dice in giro che sia stato aggredito da un cane, ma non penso sia la verità.-

Mi chiedo ancora oggi come faccia a sapere tutte queste cose delle altre persone e il bello è che lo dice con disinvoltura. Riguardo Johnny la cosa mi rende un tantino agitata. L'ho visto con i miei occhi quando sono uscita da chimica, era con Teddy e Didi nel corridoio e non era affatto ridotto bene. Per quanto riguarda il fatto del cane penso sia solo una cavolata, nessuno si può ridurre così da un cane...penso centri il suo amico, aveva le nocche delle mani ridotte leggermente male.

Intanto Roxanne si alza dal mio letto, mi porge il foglio e si va a cambiare, intenzionata ad andare a dormire, cosa che farò io non appena nasconderò il foglio.

Mi cambio e rapida mi infilo a letto, abbastanza stanca se devo essere sincera.

-Notte.-dico chiudendo la luce.

-Notte.-

Chiudo gli occhi e attendo di dormire, non prima che la mia mente mi ricordi il suono della sua risata...dopo che ci fai l'abitudine è rilassante. 

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