Power Rangers Wild Power

di Flaxx
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** capitolo 1 Il cubo ritrovato ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2: Il cubo, i nuovi J humans e i nuovi pericoli. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3: La vittoria dei Rangers. La comparsa del Wild Trio megazord. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4: Il pericolo si materializza. ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Joshua Andres era uno dei più piccoli e incompresi viaggiatori ed esploratori della storia, già da piccolo. Il suo tratto familiare era tipico di quello di una classica famiglia immigrata, padre messicano, ad Angel Grove, la città famosa per aver ospitato e fatto vivere i primi guardiani della terra, i Power Rangers. Non c'era nulla di strano in quella famiglia, tranne un carattere estremamente estroverso, la sorella maggiore, Beverly Anne Andres, per amici Bev, un padre scomparso di malattia, Louis Andres e una madre italo americana, Agostina. La passione di Joshua era semplice, la storia, i miti, cercare di scrivere qualcosa di epico, insomma di unico. Con i soldi dell'eredità del nonno, la sua parte, invece di comprare gioielli per la famiglia, o lasciarli spendere a loro ecco una delle sue mosse matte, viaggiare, Aveva 18 anni, era libero di fare quello che voleva. Attraverso documenti, lasciati chissà come al nonno, ecco che tradusse qualcosa riguardo la magia del cubo, il mondo J-Human. Si volle istruire su quello, su quelle supposizioni del mondo, la cosa fu come il tassello numero uno di un domino distruttivo, con rapporti per la famiglia.

Il mondo che stava studiando era come un'utopia, tutti erano uguali, a parte che, come per uno show per bambini, o più semplicemente una fantasia bambinesca, il corpo era umano, di questi individui, ma la testa e le zampe, e la coda anche, da animali. Aveva tradotto qualcosa come libri e libri, leggende e supposizioni. La cosa più evidente era il rapporto tra loro e un mistico ed enorme cubo, che donava pace a quel mondo. Quando alcuni pezzi scomparvero, uno in particolare, una squadra di tre, rinoceronte, lupo ed alligatore, furono incaricati di viaggiare per capire che fine avesse fatto, trovarlo, chi era il traditore e riportare il cimelio a casa. Non tornarono mai più, fu una delusione totale, però erano di esempio, padri di famiglia che erano scomparsi per fare qualcosa di unico. Dovremo ritornare a Joshua. Studiava e studiava, pire le mappe dei vari territori e infine, sepper stanco di supposizioni, ecco l'illuminazione, mistica, che lo porto ad un ultimo dei suoi viaggi in una delle terre desolate, un canyon profondo e pericoloso, dove ad una delle più ignote altezze giaceva forse il più grande tesoro delle sue ricerche, il cubo, scomparso. Prese i suoi bagagli e pagando viaggiò in aereo, non sapendo che la sorella, altri suoi amici, fingendosi amanti dell'avventura, erano partiti con lo stesso aereo, a sua insaputa. Avrebbero documentato il suo viaggio disparato, note per demolire la speranza di continuare a pagare ed infine avrebbero smantellato la sua utopia, l'eremita avrebbe smesso di fare i suoi viaggi.

 

 

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Capitolo 2
*** capitolo 1 Il cubo ritrovato ***


C'era chi sperava in un viaggio tranquillo, a parte che il modello era quello turistico, di aereo. Aveva sorvolato la zona, secondo disposizioni delle mappe di Joshua, per poi fermarsi nel piccolo aeroporto, nel pieno deserto delle montagne.

“Come mai siete voluti venire?” Joshua si era accorto degli intrusi, con bagagli a spalla non ingombranti. “Sorella mi deludi sempre. Ora credi di farmi finire di fare quello che liberamente sto cercando di fare, ovvero scoprire la mia verità e non spendere in vestiti o nei vostri affari di famiglia?”

“Credi che mi sarei fatta questo viaggio per questo? Sono curiosa, sai il cubo, il fatto che nessuno l'abia mai trovato.” Beverly, una ragazza dai capelli ricci cotonati, neri come il carbone, era lì con un gruppetto che osservata, pochi amici, tutti vestiti troppo leggeri per quello che stava per succedere.

“Allora sei diventata la mia assistente, tu e loro. Non voglio fare polemiche, darò io gli ordini.” Aveva un bel carattere, oltre al fatto che, vestito da avventuriero, sfoggiava anche set e set di corde, appese.

La scampagnaata era infinita, la mappa era quasi inesistente, anche se quello che sembrava un baratro infinito era lì a loro portata. Era calcolato tutto.

“Secondo informazioni ad una certa altezza qui sotto si dovrebbe trovare il cubo, insomma quello che sto cercando. Ora faremo una cosa, rischiando di farci male. Io mi butterò nel vuoto con la sola corda calcolata alla vita e una trasmittente all'orecchio. Avete quell'armamentario come ricevitore. Io andrò più in basso e la sola corda è quella che mi terrà, ben tenuta da sostegni. Fin qui sono stato chiaro?”

“Ma così, senza fare nulla, insomma ci accampiamo aspettiamo te e via?” Beverly o teneva al fratello o era il piano per fare in modo di fermarlo del tutto, gli amici erano ammutoliti, era una specie di leader, pure una sua amica, timida dai capelli rossi lisci era ferma e imbambolata (il gruppo era di quattro, due maschi e due femmine)

“Non sono stato chiaro. Io ho fatto teoricamente dei calcoli dell'altezza. Mi butto di sotto e se scopro che è vero che si trovi lì allora lo recupero e lo porto nel sacco che mi porterò dietro.”
Uno di quegli che era venuto appresso, dai capelli ricci lo guardò, aveva timore, almeno sembrava.

“Quindi tu con coraggio vuoi buttarti di sotto solo sapendo quello?”

“Posso sapere il tuo nome?” Joshua lo aveva visto, con quel giallo che rifletteva pure col sole più cuocente.

“Matt.”

“Bene. Ebbene sì. Voglio solo che qualcuno controlli che tutte quelle corse legate una con l'altra non si sleghino, se no volo di sotto e sono sicuro che potrei essere almeno a 150 metri dall'abisso.”
Sembrava che il gruppo avesse due cardini, la rossa, il cui nome era Kitty sembrava voler la pace, timida nel suo modo di fare, Paco invece sembrava cercare qualcosa di saggio ma nulla. Beverly era contraqpposta a Joshua, cercando aiuti anche in Matt che era lì a controllare le corde. Joshua prese un capo di essa, lo legò bene alla via con dei gangi, quasi si tuffasse di schiena.

“Non lo fare fratello non sai se funzionerà.”

“Io mi fido beverly controlla l'apparecchio, ci sentiremo tra un po'” e così si buttò volando nel vuoto dell'aria, la corda legata bene e sostenuta da una specie di ancora da terra continuava a muoversi. Joshua vedeva le crespature come a cercare qualcosa e alla fine come un lampo, proprio all'altezza che aveva scoperto. Tastò, la corda era giusta, circa 16 metri di cavo, nel terreno, scoprendo qualcosa che era esterno, e lo sbucciò come per un pacco. Era un cubo scintillante.

“Qui aquila al gruppo di bimbi sperduti mi sentite?”

“Smettila di prendermi in giro pure da lì. Hai trovato?”

“Ovviamente, è dentro il sacco, ora, cercherò di tirarmi su, tanto che ero anche considerato il gorillino quando salivo a ginnastica, però se qualcuno vuole può aiutarmi pure da lì, magari faccio prima.”

Era un'impresa incredibile, Joshua da sotto e gli altri da sopra. Dopo venti minuti SI vide il braccio del ragazzo. Tutti erano in eccitazione quando fu in piedi sulla roccia.prese il cubo.

“Signori, ecco il mitico cubo, ora ritiriamo tutto e andiamo. So dove deve andae a finire.”

“E no, siamo una squadra quindi ora è nostro.”

Tutto quel baccano fece risplendere iil cubo con una voce da chissà.

“Avete trovato il mio cubo, siete i prescelti.”

Un lampo accecante e scomparvero per finire da qualche parte, solo Joshua cercò di vedere ma era come il nulla illuminato.

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 2: Il cubo, i nuovi J humans e i nuovi pericoli. ***


Joshua fu il primo a cercare di riprendersi, notando che quella luce si stava trasformando in un ambiente. Davanti a tutti una figura, umana, però aveva una testa da grande Balena.
"Bene il primo di tutti. Mi aspettavo da te questo atteggiamento" Joshua era confuso, strabuzziandosi gli occhi, come a non crderci, era un J-human, vestito candido con un bastone da pastore.
"Un J-human" disse quasi svenendo, era il sogno, della sua vota soprattutto. L'ambiente era come un tempio e quella figura stava lì. I cubi erano diventati di più messi in uno scaffalino con un la sola immagine del falco per ora, però era lì. Anche gli altri erano svegli ora, Beverly cercava di capire se era un'illusione data da qualcosa, Kitty guardò Joshua e gli altri.
"Non è una illusoria. Sono Shack, il guardiano antico dei poteri. Ora siete in un tempio anche se non del tutto della mia terra che il vostro amico ha chiamato J-human è solo per convenienza dato che gli stranieri non sono ammessi. Posso sapere come avete a che fare con il cubo?"
Kitty era muta, sbalordita andando ad avvicinarsi, con sicurezza a Joshua. "Ti posso credere, finalmente, allora è vero tutto."
"Sì, Kitty giusto?" Aveva annuito la ragazza. Il vecchio aveva chiesto e così con coraggio si fece avanti. "Sono stato io, sono Joshua e questi ragazzi che sono con me sono la mia compagnia. Beverly, mia sorella e i suoi amici, Matt, Paco e Kitty. Ho scoperto del cubo traducendo un diario e mi sono buttato all'avventura."
"Istinto selvaggio, ecco perchè il cubo ti ha scelto, ma anche gli altri." Fece dei passi cercando di sentire le loro auree. "Vedo potenziale per il vero pericolo, peccato che esso è nascosto a tutti tranne che a te Hawk." SI avvicinò a Matt, era il più vicino del gruppetto. "Qui abbiamo un coraggioso elemento, lo sento. Dentro di te c'è quello che sembra un fuoco, un leone pronto a colpire. E' tempo di avere quell'istinto" Lo colpì con il suo bastone, facendo scaturire una luce che lo  avviluppì. Dopo poco il corpo era uguale treanne che testa e mani erano da leone, e una coda da re della foresta. "Ora sei entrato nel mondo J-Human. "Gli altri erano spaventati ma non sembravano intimoriti, Il leone inizialmente era stranito, ma si sentiva bene. "Questa energia non l'ho mai sentita, cosa avete da aver paura?"
Il vecchio andò da Paco allora "Bene qui abbiamo saggezza, paura ma pura intelligenza. Non hai voluto fermare un potenziale morto però hai voluto avere la tua." Stesso atteggiamento e anche Paco divenne un animale, un elefante. "Qui invece per le dame abbiamo la gentile e agguerrita tigre del gruppo, candida come la neve ma agguerrita" ALla fine la ragazza fu trasformata dopo la luce in una tigre bianca.
Si sentivano bene stranamente, Beverly era ancora intontita ma titubante "Non ci provare con me e cosa hai fatto ai miei amici."
"Nulla" innocente il vecchio "il loro vero istinto. Tu invece sei forte, tipico di uno squalo. Non avere paura solo adesso ti sentirai strana ma capirete."
Alla fine pure la sorella fu colpita e nella sua forma animale, da squalo con una pinna sulla schiena. Joshua, a parole del vecchio aveva già la forma animale senza aiuti,e furono condotti verso i cubi. "Ecco  i vostri cubi. La vostra terra è in pericolo, forme oscure vogliono deformarla a loro potere e siete solo voi a poter fare la differenza. Qui avete poco tempo. Il cubo vi aiuterà in tutto."
Altro Flash e si trovarono in una foresta, straniti per quella forma. Videro gente scappare, sembrava per loro invece alcuni stavano bruciando degli alberi. Joshua vide il disastro sentendosi quasi male. "Chi può fare questo a questa terra."
Il leone con coraggio si avvicinò a Joshua "Amico falco, come ha detto il vecchio, la risposta è là" indicando un mostro stile Trent che sparava fiamme.
"Fermo lì albero. Ora basta" I quattro si fecero avanti.
"Animali, qui. che sorpresa. cosa volete mostri."
"E parli tu. Distrugegre una foresta. Non ti permetteremo di farla franca. Joshua per ora ci pensiamo noi.Sei scioccato spero che il tuo lato selvaggio esca fuori."
Il quartetto, spinto da una forza incredibile di fece coraggio e i cubi divennero diversi, a pi facce disegnate, cosa che fece trasalire l'elefante. "I poteri j-human, dobbiamo fare qualcosa."
In coro ci fu un sì e poi, stile cubo di rubick girarono un lato del cubo, fino a compimento di un disegno particolare. "Istinto selvaggio." in coro.
Attorno a loro una forma 3d di un cubo colorato si fece strada, trasformandoli con delle tute bianco per la tigre, verde per l'elefante, blu per lo squalo e giallo per il leon, con i disegni sulla tuta dei loro animali.
"Potere degli oceani, Wild Shark" la blu.
"Potere della Savana, Wild Leon" il giallo.
"Potere delle foresta, Wild Phant" il verde.
"Potere delle nevi, Wild Tiger." La bianca.
" Power rangers Wild Power" tutti in coro.

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Capitolo 4
*** Capitolo 3: La vittoria dei Rangers. La comparsa del Wild Trio megazord. ***


I ragazzi si sentivano carichi, infliggendo da subito botte agli sgherri del trent, vestiti di blu scuro con facce da polipo. Si sentivano carichi come non mai, agili e forti.

“Diventiamo più selvaggi... richiamo dello spirito selvaggio” come per una formula i quattro rangers ebbero subito un potenziamento, artigli per Wild Leon e Wild Tiger, con cui colpire con artigliate d'aria, zampe potenti da elefante per Wild Phant e una mossa coreografica per Wild Shark, con tutto nel terreno e ricomparendo nel mezzo del nemico usando mosse acquatiche, pure che non ci sia stata neppure una goccia d'acqua. Ovviamente il trent era di tutt'altra pasta colpendo, almeno tentando, i ranger, che stavano già assaporando di essere colpiti, anche se non volevano. Joshua si prese coraggio, lo videro davanti a loro.

“Adesso basta hai fatto abbastanza, hai cercato di bruciare la foresta e ora di colpire i miei amici. Basta!” Dalla carica l'enegia j-human uscì fuori con la tuta rossa comparsa, dopo il cubo tridimensionale, il falco comparire e formare al centro il suo simbolo, e ovviamente l'elmo come gli altri.

“Potere dell'aria, Wild Hawk. Lasciatelo a me, ora mi sono veramente arrabbiato. Richiamo dello spirito selvaggio” da dietro di lui come un mantello di piume fi formò volando e colpendo gli sgherri con i suoi colpi. Il trent infastitito cercò di abbattere il pennuto.

“Non ce la farai. Hawk sword” comparve in mano una spada con la lama allungabile, il primo tocco era grave ma usando un albero come slancio si abbattè sul nemico.

Era sconfitto, morto, quando qualcosa lo fece divenire gigante.

“Problema enorme, potrà fare più danni così” Joshua cercò di pensare poi sentì come un cubo, a forma di falco. “Gli animali. Siete con me?”

Il gruppo sembrava vedere in lui una guida, pure la sorella, annuendo. Gli animali morfotronici presero forma, inglobando i rangers, dentro a una postazione a cubo con uno dentro piùù picolo, come per guidarlo. “Paco pensa alle fiamme.”

Joshua era un leader perfetto, tigre e leone si fecero avanti e lo stesso falco e squalo. Improvvisamente videro dei quadrati, tre. Si buttarono, d'istinto ma solo i cubi 1,2 e 3 entrarono prendendo una forma a colonna e poi con una specie di spada che si conficcò al centro si formò un megazord.

“Wild trio megazord assemblato.”
“Uffi volevo farne parte io” Wild tiger dentro il suo zord.

Il nemico fu abbattuto in fretta dalla finisher, una spadata.

 

Fuori dalla trasformazione nella foresta il gruppo era ancora confuso, pensava che non fosse successo nulla, una pura e semplice illusione, ma vera.

“Che disastro, come potremo vivere così, siamo con i nostri animali però anche esternamente.” Kitty la tigre mentre giocava con i mini zord stava cercando di non pensare ma nulla.

Joshua era come in colpa. “Ci penserò io, un po' è colpa mia, mi avete sseguito e ora siete così.”

“Così si parla amico” Il leone strinse, abbracciando l'unico umano.

“Chissà cosa intendeva il vecchio con il fatto che il cubo pensava a tutto” l'elefante era pensieroso.

La risposta venne subito, quando i cubi danzarono come per la trasformazione, solo in testa, riconvertendo i corpi a umani.

“Siete tornati quelli di prima. Più o meno.” Joshua capì che era opera del cubo.

Tutti guardarono solo le code erano rimaste. Era come una festa.

Joshua si avvicinò al gruppo. “Credo che sia l'inizio di una grande avventura.”

Tutti annuirono, un po' liberati dal pensiero della forma animale, guardando quello umano del tutto, era come una guida per loro.

“Fratello sarai bravo come leader ma non mi piace come ti vesti.”

“Parla lo squalo.... scusa non volevo.”

“Dimmelo ancora...” gli altri risero a quell'inseguimento.

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Capitolo 5
*** Capitolo 4: Il pericolo si materializza. ***


Joshua ebeb da subito un brutto presentimento sul fatto delle forme animali, al ritorno in città, dopo viaggi pagati e spiegazioni dei bagagli persi. Tornato a varcare la piazza doveva nascondere tutto, soprattutto il fatto che i quattro con lui, compresa la sorella, fossero diversi ora, e non lo avevano ancora discriminato. Matt sentì il bisogno di appendersi sull'albero della piazza, con la targhetta sopra 'per il verde questo è solo l'inizio'. Il suo corpo divenne per quel poco tempo quello animale, cosa da arrivare a correre ai ripari.

“Scendi prima di farti male.”

Su tutti ci furono questi sintomi, più o meno 'simpatici', la sorella con la fontana, e via con la sua versione da squalo, sempre per quei pochi secondi, Paco che inciampando stava quasi sclerando dal dolore e la sua versione animale venne fuori, mentre Kitty, che ovviamente non poteva essere meno, bevendo una bevanda buona divenne la tigre bianca per poco tempo.

A casa sua, una piccola villa che aveva subito restauri fatti male, doveva fare un discorso a tutti, peccato che gli altri cercavano un posto per dormire o stare comodi.

“Quello che temevo si è verificato, la vostra trasformazione J-human è forse istintiva, se vedete qualcosa che vi piace, o che odiate. Kitty hai un palato adesso più preciso, Paco, il tuo senso di nervosismo potrebbe portare all'elefante, Bev non dico nulla sul fatto che tra poco stavi per farti scoprire dentro una fontana, manco hai visto il mare, e lo stesso tu Matt. Qui c'è da lavorare tanto. Io non so come fare.”

Paco, indubbiamente da subito contro Joshua si fece avanti.

“E tu, invece. Ci vuoi aiutare? Non hai un problema come il nostro adesso. Sei possessore e invasore di un qualcosa che non ti serve: Il tuo cubo. Sai cosa ti dico. Non ti serve.” Di forza lo tirò via dalle sue mani. “Non sei un j-human. Non ti viene da combattere per qualcosa di nuovo e utile, per questa città soprattutto.”

 

Una base strana con un trono guarda da un grande schermo la terra.

“Signore qui è dove abbiamo perso Trent. Questa terra. Dobbiamo diffondere paura e tristezza in questo mondo.”

“Lo so generale Scorn” la figura, umanoide con punte ovunque, e gialla era a bere qualcosa come del vino strano da un calice. Si riferiva poi ad un altro, simile a quella che sembrava una figura femminile, simile a bolle verdi attaccate.

“Che problema c'è? Questa terra non ha più guardiani. Sarà un caso. Ci vado io, per servirvi.” Inchino da parte di uan figura mostruosa e alta con curve e un giavellotto.

 

“Non capisco perchè ci voglia aiutare.” Paco continuava a cercare di capire, cubo in mano.

“Tu hai la sensibilità di un elefante in una cristalleria” stranamente Beve aveva intuito e si era messa davanti all'amico. “Mio fratello è fatto così. Non ha remore su quello che fa. L'ho sempre ostacolato. Non sai le battaglie morali e poi le cene tra compleanni e feste. Mai abbattersi, come in quel lancio. Tu avevi paura per lui e invece guarda, si è buttato verso il basso solo per le sue convinzioni.”

Un leggero terremoto scosse la pavimentazione, oltre al fatto che le code si issarono.

“Brutto segno, e Joshua non ha il suo cubo. Paco che tu voglia o no mio fratello è dei nostri.”

 

La città stava subendo moralmente attacchi da quel mostro, con fiamme e paura.

“Non ti permetterò di fare altro mostro!” Joshua si mise a difesa, mettendosi in posa di difesa, anche se la sua forza era inutile, troppo difficile quella battaglia, venendo sbatacchiato a destra e a manca.

“Cosa credi di poter fare, inutile umano.”

“Io sono di questa terra e non permetterò che succedano queste cose.”

Una risata grassa da parte del mostro poi vedendo un gruppo arrivare.

“Se volevi farti male fratello bastava dirlo. Tu mostro non sai a cosa stai andando contro.”

Paco diede il cubo al ragazzo per terra.

“Forse sarà un errore ma voglio fidarmi. Sei tu il leader che ha unito gli animi l'altra volta. Lo dovrai essere ancora.”

In fila tutti e cinque guardarono il nemico "Istinto selvaggio." in coro, muovendo il cubo.

La trasformazione partì, facendoli trasformare nei ranger.

“Potere dell'aria, Wild Hawk.” il rosso.

"Potere degli oceani, Wild Shark" la blu.
"Potere della Savana, Wild Leon" il giallo.
"Potere delle foresta, Wild Phant" il verde.
"Potere delle nevi, Wild Tiger." La bianca.
" Power rangers Wild Power" tutti in coro.

Il nemico fece luminare il suo giavellotto. “Bene stupidi in costume colorato. Sarà un piacere.” Tirò un colpo laterale viola che arrivò a voler colpire i ranger, che con una capriola mancarono quel gentile colpo.

“Farai meglio a non sottovalutarci”.

Partì il primo attacco dei ranger, il rosso con la Hawk Sword e gli altri di forza, facendo fare una reazione al nemico.

“Arrivano i rinforzi, Mumble” tirò delle monete strane per terra da dove uscirono i nemici già visti un passato nella foresta, i blu strani.

“Richiamo dello spirito selvaggio”

Partirono i vari attacchi in gruppi, tra la zampata dell'elefante, al colpo dello squalo, alle artigliate del leone e della tigre e un colpo inedito del rosso che come una turbina colpì volando i nemici.

Unico rimasto il mostro con giavellotto. “Ora sono incavolato.” Usò il suo colpo di arma viola, bloccato dall'intero gruppo.

“Ora. Cube laser” i ranger presero un'arma con sopra due piccoli cubi, uno rosso e uno blu. Spostarono il rosso dietro, facendo comparire una pistola e colpendo il nemico. Il nemico cadde indietro e altri colpi di cube laser, del rosso e del verde. “Ora, cube sword” spostarono nuovamente i cubi, portando in avanti il rosso, che fece uscire una lama, poi con un salto sincrono colpirono, formando una strana unghia animale colorata con unghie dei loro colori. Alla fine il nemico fu a pezzi, del tutto.

Nella strana baseù nemica quello sul trono si era leggermente incavolato.

“Altro che terra indifesa. Scorn vai sulla terra. Fai quello che sai fare.”

“Sì” inchino e usò un teletrasporto.

Comparve affianco al nemico.

“Il nostro signore ti da una seconda possibilità. Fanne buon uso” inserì una moneta strana nel corpo del nemico caduto, da una fessura sulla spalla.

Esso si rialzò diventando gigante. “Grazie Scorn.”

I ranger videro il pericolo gigante, alzarsi e distruggere un palazzo.

“Gli zord.”

“Wild Hawk, pronto” il red rangers dentro, girando il cubo per muoverlo.

“Wild Shark, pronta” la blue ranger fece la stessa cosa, e lo stesso gli altri.

“Wild Lion.”

“Wild Phant.”

“Wild Tiger.”

Il nemico alzò l'arma in cielo. “Pensate di spaventarmi con i vostri animaletti cubici?”

La nube di lame, dopo che esse furono distrutte dai cubi animali fu spazzata via dallo zord rosso.

Il blu e giallo tennero fermo il nemico, con le bocche degli animali, mentre gli altri fecero la combinazione zord.

“Wild trio megazord assemblato.”

“Calcio dell'elefante.”

Lo zord partì dall'alto colpendo con un colpo di calcio il nemico sconfiggendolo.

 

Nella villa si misero a sedere, Paco si mise davanti Joshua. “Ti devo delle scuse. Non avrai una trasformazione fisica ma sei uno di noi, e lo ha fatto capire un certo squalo saggio.”

“Nessun problema, capisco che i problemi ci siano. Non importa che io non abbia quella trasformazione fisica, l'importante è che siamo un gruppo. Davvero Bev ha difeso me?”

“Non dire sciocchezze non lo farei mai. E tu elefante è meglio che stai zitto prima di pentirti.”

“Ho detto la verità..” Neanche a dirlo fu inseguito per l'intera casa dallo squalo, con le risate degli altri.

 

 

 

 

 

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