We Can't!

di AnnaHoran
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Same things ***
Capitolo 2: *** Black ***
Capitolo 3: *** 3. Moments ***
Capitolo 4: *** TRAILER PUBBLICATO!!! ***
Capitolo 5: *** Surprise ***



Capitolo 1
*** Same things ***


 

E' lunedì, ciò vuol dire andare a scuola.

Appena la sveglia suona, la spengo e mi alzo dal letto per poi andare a prepararmi nel bagno.

Lavata e vestita vado in cucina a fare colazione e lì trovo mia madre che mi prepara la colazione e mio padre che legge il giornale con una tazza di latte davanti.

"Buongiorno amore!"-Mi saluta mia madre.

"Buongiorno tesoro"-Mi saluta mio padre.

"Buongiorno"-Li saluto andando verso di loro per baciarli sulle guance.
"Eccoti la colazione, dopo fila a scuola."-Mi dice mia madre dandomi una leggera pacca sul sedere ridendo. Non noto niente di divertente ma sorrido lo stesso. 

Mi siedo e faccio colazione. Dopo prendo lo zaino, il cellulare, li risaluto ed esco da casa.

Mentre sono in cammino verso la scuola qualcuno mi chiama da dietro. Mi giro e noto Ashley venire verso di me.

Lei è la mia migliore amica e ha la mia stessa età. Siamo amiche dall'asilo e siamo inseparabili. 

Andiamo insieme a scuola e, entrati in classe, ci sediamo al solito posto.

E' l'ora di chimica e l'ora successiva è di letteratura. La giornata non può iniziare meglio di così. Sono le mie due materie preferite, sopratutto la seconda.

La giornata passò velocemente e dopo scuola io e Ashley ci riuniamo con il resto del gruppo.

I membri del gruppo sono come me: educati, studiosi e hanno la mia stessa età e andiamo d'accordo.

"Hei Allison!"-Mi saluta Michael venendomi incontro abbracciandomi.

Lui è il mio migliore amico. E' un ragazzo bruno, occhi marroni ed è un ragazzo dolcissimo ma non è per niente adatto nelle questioni pericolose. Una volta lui m'invitò ad un appuntamento e mentre stavamo camminando c'erano due ragazzi che ci ricattarono, volevano i nostri telefonini altrimenti ci sparavano. Io ero, ovviamente, impaurita e restai immobile per la paura, il mio corpo non rispondeva più, mentre Michael si fece prendere dalla paura più della mia e come un bambino scappò lasciandomi da sola con quei due delinquenti. Alla fine lui tornò a casa con il suo prezioso telefonino mentre io mi ritrovai a casa senza un telefono. E da quel momento giurai di non uscire più con lui da soli.

"Ciao Michael!"-Lo saluto saltandogli addosso.

"Tutto okay? Com'è stata la giornata?"-Mi chiede mentre torniamo dagli altri.

"Per fortuna tutto bene"-Lo rispondo.

Saluto gli altri e ci mettiamo a parlare del più e del meno.

"Allora stasera usciamo?"-Chiede Alex.

"Non lo sappiamo"-Risponde Betty.

"Ma vi avevo detto di farmelo sapere oggi dopo scuola!"-Si lamenta Alex quasi arrabbiata.

"Scusate ma di che uscita state parlando?"-M'intrometto. Come al solito io ero allo scuro di tutto.

"Non te ne ha parlato Ashley?"-Mi chiede Alex

"Mi sono dimenticata scusa."-Si scusa Ashley guardandomi con uno sguardo implorante.
"Okay, okay. Allora?"-Dico impaziente.

"Avevo pensato di uscire stasera ma loro non lo sanno, tu ci sei?"-Mi chiede. Non sono mai uscita prima d'ora solo con i miei amici di sera. Non noto niente di spettacolare. E' buio e quindi non vedi niente. L'unico posto dove si va sono locali, discoteche, bar e posti simili e la cosa non mi entusiasma molto. Anche perchè sono una ragazza a cui gli piace la tranquillità e le cose fatte con calma e quindi un bar di notte dove tutti gridano, ubriachi non è il mio genere, figuriamoci una discoteca. Spero di non metterci mai piede.

"Allora?"-Insiste Alex riportandomi sul pianeta Terra.

"Ehm, non penso che sia possibile."-Gli rispondo.

"Dai ragazzi! Non siamo mai usciti insieme di notte perché non farlo adesso? E' quasi estate e quindi il caldo si farà sentire e stare per strada non è poi così tanto male."-Insiste lei.

"Scusa ma da quando in qua sei una ragazza che esce di notte?"-Chiede curiosa Betty.
"Da quando ho capito che stiamo sprecando i momenti più belli della nostra vita."-Risponde lei seria.

"In che senso?"-Chiede Ashley. In realtà non sto capendo nemmeno io

"Andiamo! La chiamate vita quella facciamo noi? Sappiate che pensare solo ed esclusivamente allo studio non lo è di certo. Gli altri gruppi escono, la sera si vanno a divertire mentre noi ce ne stiamo a casa. Non volete divertirvi un po?"-Spiega lei.

Non ha tutti i torti ma non siamo ragazzi a cui piace stare per strada e questo lei già lo sa.

"Ma anche noi usciamo."-S'intromette Michael.

"Si ma solo il pomeriggio e gli unici posti dove andiamo sono solo biblioteche, bar e qualche passeggiata per la città. Io vorrei uscire anche la sera e andarci a divertire, fare cose come se non ci fosse un domani."-Dice. Nessuno risponde e allora continua. -"Perché dobbiamo farci conoscere come i secchioni della scuola? Perché non possiamo divertirci come tutti? Non è mica illegale camminare di sera per strada con i tuoi amici e andare a prendere qualche aperitivo e magari fare altre conoscenze."-Dice.

"Lo sai che i nostri genitori non ci faranno uscire di sera."-Dice Michael.

"I vostri no, i miei si."-Dice Alex.

"Con questo che intendi dire?"Gli chiedo.

"Che non farò più parte del vostro gruppo, non voglio ritrovarmi ormai adulta e pensare che non ho fatto cose solo perchè il mio gruppo era un branco di fifoni e di sfigati."-Dice per andarsene.
"Non lo pensavi prima questo e sappi che questo branco di sfigati, come dici tu, ti hanno sempre accolta a braccia aperte e ti sono sempre stati accanto."-Urla Betty mentre Alex si allontana sempre di più.

"Ma chi la capisce!"-Dice Betty arrabbiata battendo forte il piede a terra per la rabbia.

"Mi chiedo solo chi gli ha fatto cambiare idea su di noi."-Dico curiosa.

"Non lo so, spero solo che non sono i cugini Wilson."-Dice con aria preoccupata Betty.

"I Wilson?"-Chiedo.

"Si, non li conosci? Sono in questa scuola da poco dopo che sono stati espulsi in varie scuole."-Mi risponde Betty.
"E' un gruppo di ragazzi da non frequentare di certo."-Continua Michael con aria impaurita. Non è una novità.

"Non li ho mai visti."-Dico.

"Forse non c'hai fatto caso, meglio."-Continua Betty sorridendo.

"Come hai fatto a non notarli? Tutta la scuola praticamente gli stanno alla larga!"-Dice Michael quasi urlando.

"Ovviamente tranne le troiette."-Continua Betty guardando in cielo.

"Perchè? Sono dei bei ragazzi?"-Chiedo curiosa.

"Bhe non ci si può lamentare sopratutto uno, mi sembra che si chiama Klaus."-Dice Betty pensandoci su.

"Statene alla larga okay? Non voglio essere messo in mezzo in queste cose, lo sapete."-Dice Michael ancora impaurito.
-"Oddio Michael mi sembri una femminuccia!!"-Si lamenta Betty.

Rido fin quando non mi arriva una chiamata e rispondo e subito stacco. E' mia madre che mi ha chiesto il motivo del mio non arrivo a casa. Vedo l'orario e siamo stati ben mezz'ora fuori scuola a parlare e non mi sta venendo una gran fame.

"Ragazzi io vado, a domani."-Annuncio salutando Betty e Michael con un bacio sulla guancia.

Torno a casa e subito mi metto a mangiare per poi andare in camera mia a mangiare.

Dopo finito di studiare non ho niente da fare e allora mi metto a vedere un film. Il mio preferito. I passi dell'amore. Dopo aver letto i suoi libri e aver visto i suoi film almeno un centinaio posso finalmente dire, amo Nicholas Sparks!! Lo reputo una persona eccezionale.

Mentre il film inizia mi procuro un pacchetto di fazzoletti sapendo ormai come andrà a finire. Mi ritroverò io davanti ad un computer a piangere come una fontana.

Queste sono le mie giornate. Scuola, studio, film o libri e dormire. Devo dire la verità? Anche io sto iniziando ad essere un po stufa di queste cose abitudinari.

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Capitolo 2
*** Black ***


La sveglia inizia a suonare, la spengo e mi siedo sul letto.
Accendo il telefono e noto un messaggio da Ashley.

Da: Ash
"Notizie bomba!"

A: Ash
"Ovvero?"

Da: Ash

"Ti dico tutto a scuola, muoviti xx"


Vado in bagno e inizio a prepararmi. Mi lavo e mi lavo i denti. Mi metto una felpa bianca con la scritta Nike blu con sotto un jeans non troppo stretto e delle converse bianche. Mi pettino i capelli per poi raccoglierli un alta coda di cavallo e con il ciuffo che scende sull'occhio destro quasi da coprirlo, come sempre d'altronde.
Esco dal bagno e vado a fare colazione in cucina e i miei genitori sono sempre nella stessa posizione di ogni mattina. Mio padre sulla sua solita sedia a capo tavola a sinistra a leggere un giornale e mia madre che mi prepara il latte.
Li saluto, mi siedo e incomincio a mangiare.
Chiamo Ashley per sapere se questa mattina andremo con l'autobus o a piedi e mi dice che sta venendo e l'aspetto ormai pronta.
"Amore tra poco viene il tuo 17esimo compleanno."-M'informa mio padre.
"Già."-Dico abbastanza stranita del suo comportamento.
"Cosa vorresti che ti facessimo io e la mamma?"-Dice per poi avere una pacca sulla spalla da mia madre che gli fa uno sguardo suicida.
"Ehm, non saprei. Lo sapete non sono una ragazza che chiede, ho già tutto quel che mi serve."-Dico sorridendo e aggiustandomi il ciuffo davanti agli occhi.
"Amore non hai proprio niente da chiedere?"-Mi chiede mia madre.
"No, per adesso non desidero niente."-Dico anche se so che sto mentendo. Vorrei andare al concerto dei One Direction. Un gruppo musicale che mi piace da tanti anni. Non gli ho detto nulla ai miei genitori perché non verranno qui a Parigi.
"Potete farmi.."-Inizio a dire e sul volto di mia madre si accende quella speranza e si crea un sorriso.
"..qualcosa d'abbigliamento."-Concludo e quel sorriso diventa triste.
"Ah, okay."-Dice abbassando la testa. Mi dispiace vederla così ma davvero non voglio niente che non sia un biglietto per il concerto dei miei idoli.
Ashley arriva ed io li saluto per poi uscire di casa. Saluto ad Ashley ed entriamo nell'autobus sedute vicine come al solito.
"Allora?"-Chiedo ormai sulle spine.
"Cosa?"-Chiede. Come cosa?
"La notizia bomba!"Dico quasi urlando.
"Oh! Ehm.."-Dice per poi guardarsi intorno come se stesse cercando qualcuno.
"Allora?"-Chiedo impaziente.
"Okay, okay. Eccolo, vedi quel ragazzo con la giacca di jeans con gli occhiali neri seduto vicino il finestrino laggiù?"-Mi chiede guardandolo solo. Cerco di seguire il suo sguardo ed è un bel ragazzo.
"Okay, allora?"-Chiedo non capendo.
"Quell'essere perfetto caduto dal cielo ieri mi ha salutata mentre stavo andando a fare la spesa!!"-Dice a bassa voce mettendosi dopo la mano sulla bocca per non urlare.
"Ah, wow."-Dico fingendomi sorpresa.
Non è una novità che ogni ragazzo la saluta. E' praticamente perfetta. Bionda, occhi azzurri, alta e con un fisico perfetto. Tanto che gli hanno offerto di farsi fotografare per far pubblicità a un capo d'abbigliamento quest'estate.
"C'è qualcosa che non va? Non ti vedo elettrizzata."-Dice un po triste.
"No, no tutto okay."-Dico sorridendo. -"Già sai come si chiama?"-Gli chiedo fingendomi interessata.
"Come posso dimenticarmi del suo nome. Jack."-Dice guardandolo con occhi a cuoricino.
"Ah, bel nome."-Dico.
"E non solo il nome, lo dovresti vedere alzato. Quando l'ho conosciuto aveva una maglietta bianca e si vedevano tutti i pettorali!"-Dice quasi urlando.
"Wow"-Dico fingendomi elettrizzata ancora una volta.
Sinceramente di un ragazzo non vedo il fisico o la bellezza, a me interessa la sua intelligenza e che mi faccia stare bene. Il resto non m'importa. Almeno non come Ashley.
Quando scendiamo dall'autobus m'incammino per entrare a scuola ma Ashley mi ferma per il polso e mi porta i cancelli della scuola come se stesse aspettando qualcosa. Forse ho capito chi.
"Non mi dire che stai aspettando a quello."-Dico mettendomi una mano sulla faccia esasperata. Ashley ride.
Io guardo l'orologio impaziente per entrare sperando di non fare tardi.
"Eccolo, eccolo."-Dice "picchiandomi" sulla spalla elettrizzata.
Vedo un ragazzo venire verso l'entrata, è con un gruppo di ragazzi, probabilmente suoi amici. Ha i capelli abbassati color biondo cenere, un bel colore a dire il vero, occhi azzurri, abbastanza alto, muscoloso, lo si può notare dalle braccia e dal fisico abbastanza muscoloso. Ha uno sguardo da duro e ha molti tatuaggi e piercing. Ecco un esempio di ragazzo non adatto a me.
All'improvviso si gira verso di me e provo grande un'imbarazzo perché avevo gli occhi fissi su di lui per guardarlo. Mi fa un'occhiolino ed entra a scuola. Rimango pietrificata con ancora l'imbarazzo addosso.
"Hai visto? Mi ha fatto l'occhiolino!!"-Urla. In realtà sembra che me l'abbia fatto a me ma non mi applico tanto, non m'interessa.
"Già e adesso entriamo."-Dico subito entrando mentre Ashley mi segue sbuffando.
"Dai, è bello vero?"-Mi chiede mentre percorriamo il corridoio.
"Già."-Dico non prestandogli attenzione per essere concentrata a trovare l'aula per non sbagliare aula come capita spesso per essere troppo distratta. Già, è capitato.
Ashley continua a parlare finchè non entriamo in classe e posso badare solo e soltanto al professore che spiega.
Alla mensa Ashley coglie l'occasione di parlarmi ancora di questo Jack e non la smette di cercarlo ma per fortuna vengono Betty e Michael che si uniscono al nostro tavolo e Ashley gli racconta di questo Jack anche a loro.
"Eccolo!!"-Dice Ashley quasi urlando.
Ci giriamo per guardarlo e Betty e Michael rimangono a bocca aperta.
"Piace anche a voi? Io sinceramente non vedo niente di elettrizzante."-Dico guardando in cielo e dando un sorso al mio succo.
"Ash non è per te."-Dice Betty distogliendo lo sguardo da lui e guardando Ashley abbastanza seria.
"Perché? Già lo conosci? E' tuo amico?"-Gli chiede Ashley.
"Per fortuna no. E' uno di quei Wilson che ti ho parlato."-Dice Betty volgendosi a me.
"Cavoli!"-Dico a bocca aperta quasi urlando.
"Davvero?"-Urla Ashley.
"Ragazze io già vi ho detto che se volete essergli amiche io non.."-Inizia a lamentarsi Michael fin quando gli volgiamo uno sguardo omicida tutte e tre noi e lui si sta zitto abbassando la testa e tornando a mangiare come se non fosse niente. Bello quando ci capiamo al volo!
Betty c'informa che sta venendo verso di noi e di non guardarlo e così ci giriamo tutti e continuiamo a mangiare come se non fosse niente.
Passa dietro di me e camminando mi accarezza i capelli.
Rimango di sasso. Non riesco più a muovermi. La paura mi pervade. Però quel tocco è stato qualcosa di .. non lo so. Come se mi avesse mandato una scossa elettrica. Forse perché nessun ragazzo mi ha toccata così. Come se mi avesse emanato un senso di paura. Anche se pochi sono i ragazzi che mi hanno toccata, questo senso di "paura" non l'avevo mai provata con nessuno. Non ci penso e lascio perdere.
Gli altri rimangono a bocca aperta ma io gli dico che non è niente e che non l'avrà fatto apposta. Mentre ci alziamo per andare a buttare gli avanzi mi ritrovo davanti al cestino con lui.
Ci guardiamo. Provo a distogliere lo sguardo ma non ci riesco. Come se quei suoi occhi fossero per i miei una calamita. Mi fa l'occhiolino e io, per fortuna, riesco a non guardarlo più. Butto gli avanzi nel cestino e torno dai ragazzi senza guardarlo.
I ragazzi non si sono accorti di nulla perchè stavano parlando fuori l'aula della mensa per fortuna, altrimenti mi avrebbero raccomandato le stesse cose.
Andiamo a fare lezione e quando siamo usciti da scuola ci fermiamo a parlare.
"E' strano stare senza Alex vero?"-Dico malinconica.
"Già, non è la stessa cosa senza di lei."-Dice Betty.
"Chissà che farà."-Dico. Lei andava d'accordo solo con noi, spero per lei che non sarà stata dura cercare degli amici.
"Forse lo so."-S'intromette Michael. Lo guardiamo e sembra ipnotizzato. Io e Betty proviamo a seguire il suo sguardo per capire chi sta guardando e non possiamo credere ai nostri occhi. 
Sta insieme ai Wilson. Non posso credere che con tanti ragazzi che ci sono in questa scuola lei abbia fatto amicizia proprio con loro.
Lei ci guarda. Sembra imbarazzata e allora abbassa lo sguardo e se ne va con il resto del gruppo mentre uno, se non sbaglio proprio quel Jack, gli mette un braccio attorno al collo.
Rimaniamo pietrificati. Non possiamo credere ai nostri occhi. Il silenzio regna tra di noi.
"Non posso crederci."-Riesce a dire Betty.
"Sicuri che era Alex? Sicuramente sarà qualcun'altra ragazza che sembra lei."-Dico continuando a non crederci.
"No, no. Era proprio lei."-Dice Michael guardandomi.
"Vogliamo andarle a parlare?"-Chiedo.
"No! Lei ha scelto così e così dev'essere e poi dobbiamo rispettare le sue scelte."-Dice Betty senza pensarci due volte.
"Okay."-Dico abbassando la testa. Spero che non si farà mettere i piedi in testa da quelli e che rimarrà la stesa Alex di sempre. Ma non penso. Alex non lo permetterebbe mai. Se la saprà cavare, come ha sempre fatto fin'ora.
Ci salutiamo per poi prendere strade diverse.
Mentre vado a casa non riesco a non pensare ad Alex ma sopratutto a quel ragazzo. Jack.
Mi viene in mente quando i suoi occhi erano nei miei e i miei nei suoi. Oppure quando mi ha sfiorata. Perché mi sono sentita strana? Spero che non significhi niente.

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Capitolo 3
*** 3. Moments ***




Come tutte le mattine la sveglia suona e io mi dirigo verso il mio armadio prendendo i vestiti necessari per oggi. Trovo difficoltà. In questo momento realizzo di non avere tanti panni da mettermi. Almeno due giorni alla settimana esco con la stessa roba. A me non m'interessa niente, per carità, ma forse della roba nuova non mi farebbe male.
Scelgo la roba del giorno scorso, ovvero maglietta bianca con una camicia rossa e bianca sopra a quadri e con un pantalone bianco e con le mie solite Converse rosse.
Vado in bagno e mi vesto. Cazzo ho il ciclo!! Addio pantalone bianco!
Corro nella mia stanza aprendo ancora una volta l'armadio e prendendo un'altro pantalone, questa volta color rosso. Non mi piace tanto. Faccio fatica a ricordare chi me l'avesse regalato. Io di certo non l'ho comprato. Non resto ancora a pensare lì imbambolata e rivado in bagno.
Pronta esco a fare colazione. Stamattina i miei genitori non ci sono. Strano. Forse sono usciti prima.
Mi faccio la colazione e mentre il latte si riscalda chiamo ad Ashley per sapere a che punto sta. Ci mette tempo a rispondere. E' nel sonno profondo peggio delle altre volte.
Sono arrivata a 5 chiamate e senza risposta. Gli invio messaggi ma non risponde. Controllo il suo ultimo accesso su Whatsapp. Ovvio che non si sveglia! Ha staccato alle 4.30!
Chiamo mia madre, forse spera in un mio buongiorno. Anche lei non risponde. Ma cos'è oggi? L'anti-Allison Day?
Ad un certo punto, presa con le chiamate tra mia madre ed Ashley, sento una puzza di bruciato. Faccio fatica a capire da dove proviene e dopo realizzo. Si sta bruciando il bollitore del latte!!
Corro a toglierlo da sopra il fuoco ma mi dimentico di prendere un panno per non scottarmi e allora, scottandomi, lo butto nel lavello. Ciao ciao colazione.
Stamattina sembra che qualcuno mi stia buttando gli occhi addosso e spero che ci siano delle telecamere qui intorno.
Mando a fanculo tutto e continuo a chiamare a mia madre. Nel frattempo noto che l'autobus non è ancora arrivato. Strano. Sono le 7.39 dovrebbe già essere passato. Boh.
Tra il silenzio sento una suoneria di un telefono. Mi è familiare quella suoneria. Sembra la stessa suoneria del cellulare di mia madre e allora spero che non abbia dimenticato il suo cellulare qui.
Seguo il suono e mi conduce nella sua camera da letto. Apro la porta e trovo mio padre e mia madre dormire.
Perchè dormono? Forse oggi hanno deciso di non andare a lavorare? Perché mai? Non è da loro.
Decido di non svegliarli e di continuare a chiamare Ashley e dopo vari squilli finalmente si degna di rispondermi.
"Hey Allison è successo qualcosa?"-Mi chiede subito. Ha la voce rauca, si è appena svegliata. Sono arrivata al punto che devo fare anche da sveglia ora? 
"Successo qualcosa? Ti sei dimenticata che dobbiamo andare a scuola?"-Dico quasi urlando ma non troppo per non svegliare i miei genitori.
"Cosa? Spero che tu stia scherzando."-Dice ridendo.
"Mi spieghi cosa c'è da ridere? Comunque, la prossima volta che decidi di non andare a scuola sei pregata di avvertirmi il giorno prima! Mi hai fatto perdere anche l'autobus!"-Dico seria.
"Hai perso l'autobus forse perché non è proprio passato."-Dice continuando a ridere. Strano che non passi l'autobus. Forse ci sarà uno sciopero.
"Mi spieghi cosa c'è da ridere?"-Dico non capendo.
"Allison ma t'è fuso il cervello?"-Dice continuando a ridere.
"Perché scusa? Se stai cercando di non farmi andare a scuola non ci riuscirai."-Dico.
"Ally non dobbiamo andare a scuola perché.."-Dice ma io la fermo.
"Perché? C'è qualche manifestazione?"-Dico. Impossibile che io non lo sappia. Di solito sono sempre attenta.
"Allyson è sabato!"-Dice iniziando a ridere istericamente. COSA?
"C-Cosa?"-Dico balbettando facendo fatica a crederci.
"Già."-Dice continuando a ridere.
"Bhe, ora vai a dormire."-Dico staccandogli il telefono in faccia mentre continuava a ridere. Non ci posso credere! Ho combinato tutti questi casini per niente!
Poso, o meglio, butto il cellulare sul tavolo e mi siedo su una sedia posandomi entrambe le mani in faccia.
Adesso capisco perché l'autobus non è passato, i miei genitori dormono, Ashley stava dormendo.
Povera Ashley, lei odia essere svegliata di sabato. Non lo tollera per niente.
Mi alzo e inizio a ripulire il macello che ho combinato per poi andare in bagno e a mettermi i panni per casa.
Il sonno mi è passato e non ho niente da fare e così vado in camera mia. Mi siedo sul letto, prendo il pc e sono indecisa sul vedere un film o una puntata di una serie
- Mentre leggi ascolta la canzone ' One Direction : Moments ' -
 
I miei programmi vengono spazzati via da un suono di una notifica su Instagram. E' una ragazza che ha messo mi piace ad una foto. Una vecchia foto direi. Lì avevo 6 anni ed ero in California con i miei cugini. Ovviamente ero sempre vicina a Landon, il mio cugino preferito. Piuttosto più ch'è un cugino era come un fratello maggiore che non ho mai avuto e il mio migliore amico, senza togliere niente a Michael ovviamente.
Tutti ci prendevano in giro proprio per questo. Io per lui ero la sua sorellina e lui per me il mio fratellone e questo ci portava a stare sempre insieme e i nostri genitori ci prendevano in giro chiamandoci fidanzatini. 
Lui è molto più grande di me. Abbiamo 5 anni di differenza. Io ho 19 anni, appena fatti, e lui adesso ne dovrebbe avere 24.
Ricordo di avere una scatola con tutte le nostre foto. Decido di cercarla.
Dopo averla cercata per tutta la camera la trovo infondo al mio armadio.
Sicuramente vi starete chiedendo perché mai la tenevo conservata in un posto così nascosto. Bhe, l'ho nascosto lontano da mia madre così non poteva mettere in confusione la roba dentro oppure rovinare la scatola.
La scatola è esattamente come me la ricordavo. Non la prendo da un bel po. E' gialla, bhe, gialla e azzurro, bhe, verde! Semplicemente perché quando decisi di colorarla di giallo Landon la voleva colorare di azzurro e così mentre io la coloravo di giallo in un lato lui all'altro lato la colorava di blu.
Quando vidi cosa aveva combinato non mi arrabbiai perché non era venuto tanto male. Il verde non è male. La scatola è coperta da cuori ritagliati rossi. Bhe, rossi e blu. Insomma, viola! Vi lascio immaginare perché. Ci sono anche delle dediche scritte in piccolo. Faccio fatica a capire cosa sta scritto, Landon aveva proprio una pessima scrittura. Chissà se anche adesso. Ti voglio bene rompi balle. I suoi genitori non volevano che dicesse le parolacce e allora invece di dire 'palle' diceva 'balle' e io morivo dal ridere.
Apro la scatola e trovo tantissime foto. Alcune sono addirittura in bianco e nero.
In tutte le foto di gruppo io stavo sempre vicino a lui. Noto alcune foto che non ricordavo la provenienza. Altri si.
Mi ricordo perfettamente di quel giorno.
Avevo un mal di testa atroce e stava durando per 3 giorni. Stavo sul divano di casa mia. Landon era venuto a farci visita e appena vide io sul divano star male si stese vicino a me e se non sbaglio si addormentò pure.
Trovo altre foto. Con il tramonto. Sia io che Louis amavamo fare foto con dietro il tramonto.
Trovo un'altra foto con i nostri palloncini sempre con il tramonto dietro. Ricordo che la volevo a tutti i costi questa foto. La trovavo bellissima. Ricordo che Landon non trovava un significato per questa foto e non la voleva fare ma alla fine l'avevo convinto ed ecco qua.

Mi disse che il palloncino più grande rappresentava lui e il palloncino più piccolo rappresentavo io. Dopo li lasciammo andare e stavano sempre vicini e lui disse che saremo sempre stati come quei due palloncini, inseparabili. Già, invece guardaci ora Landon. Tu in qualche parte del mondo e io qui.
Trovo un'altra foto. Questa era improvvisata.
Eravamo andati al mare con mio zio, nonché suo padre e aveva appena acquistato una nuova macchina fotografica e mentre Landon mi stava facendo vedere l'orizzonte mio zio scattò una foto per vedere come uscivano le foto con il tramonto. 
Prendo una foto tra le mani. Mi vengono i brividi.
Ricordo che eravamo a mare con i nostri genitori e mia madre aveva la macchina fotografica di mio padre e mentre io e Landon stavamo giocando lei ci scattò questa foto. Questa è la mia foto preferita.
Non ero tanto d'accordo farla. Landon voleva che prendevo una rincorsa per poi saltargli addosso e mi promise che non mi avrebbe fatto male e che mi avrebbe presa. Mi fidavo ciecamente di lui e allora lo feci e come previsto non mi fece niente. Anzi, fu bellissimo. Per una volta ero più grande di lui.
 
- Spegni la musica -
 
All'improvviso mia madre si precipita in camera abbastanza preoccupata ma appena mi vede sul letto guarda in cielo e chiude gli occhi respirando fortemente.
"Mamma tutto okay?"-Chiedo preoccupata del suo comportamento.
"Si amore, perché mi hai chiamata stamattina?"-Mi chiede.
"Oh bhe, una lunga storia, ti spiego dopo. Non è niente di grave tranquilla."-Dico sperando di calmarla.
"Ah okay. Pensavo che ti fosse successo qualcosa."-Dice venendo vicino a me.
"Ah, scusami se ti ho fatto preoccupare."-Dico.
"Fa niente amore. A te tutto okay?"-Mi chiede accarezzandomi i capelli.
"Si, si. Stavo guardando un po delle vecchie foto."-Dico indicando delle foto che ho in mano.
"Ah. Belle vero?"-Mi chiede spostando delle foto sul mio letto per sedersi.
"Si."-Dico continuando a guardarle.
"Ti ricordi.. bhe, eri piccola non penso che te la ricorderai."-Mi dice prendendo una foto da dentro alla scatola.
"Non me la ricordo tanto ma è stupenda."-Dico. 
"Già. Ce l'aveva scattata Landon. Ero sicurissima che fosse uscita male e invece non è niente male."-Dice sorridendo.
"Infatti."-Dico sorridendo.
"Hai studiato già?"-Mi chiede. Rieccola. Se non chiede dello studio non è lei.
"E' sabato, vorrei un po riposarmi."-Dopo mi pento subito di quello che ho detto.
"Riposarti? Amore, ricorda ogni minuto senza st.."-Inizia a dire.
"..senza studio è un minuto sprecato."-Dico insieme a lei. Me lo ripete da quando ero piccola e penso che non me lo smetterà mai di ricordarmelo.
Per mia madre lo studio viene prima di tutto. A volte penso se veramente s'interessa dei miei sentimenti, di come sto o solo ed esclusivamente allo studio.
"Vabbè, ti lascio tra i tuoi ricordi. Io vado a fare colazione."-Dice per poi darmi un bacio sulla fronte e andandosene chiudendo la porta.
Decido di posare la scatola a terra sotto il mio letto, mi scoccio di posarla dentro il mio armadio, e prendo i libri per studiare.

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Capitolo 4
*** TRAILER PUBBLICATO!!! ***


Salve a tutti! Vi volevo informare che ho pubblicato sul mio canale di Youtube il trailer della storia ' We Can't '. Andatelo a vedere, condividetelo, mettete un bel ' mi piace ' e iscrivetevi al mio canale per poter essere avvisati alla pubblicazione dei miei prossimi traler.
Un grazie infinite a chi lo farà e sopratutto a chi sta seguendo la mia storia capitolo dopo capitolo.

Il link del trailer è qui sotto.
https://youtu.be/DZdg_-8kRt4

Ps. Se alcuni video, tra cui anche questo, non si dovrebbero vedere sul cellulare andatelo a vedere sul computer.
Un abbraccio e ancora grazie a chi ogni giorni mi permette di pubblicare nuovi capitoli.
 

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Capitolo 5
*** Surprise ***


 

Ed ecco che è iniziata la solita routine. Mi alzo per andare a scuola, mi vesto, faccio colazione e aspetto ad Ashley per uscire.

La domenica l'ho trascorsa come tutte le domeniche: studiare, film, libri o dormire. 

Quando Ashley bussa alla mia porta esco salutando i miei genitori e iniziamo ad andare a scuola iniziando a parlare, come al solito, del più e del meno.

Arrivati a scuola salutiamo gli altri, entriamo e iniziamo subito a fare lezione.

1° ora Biologia, non male se non passassimo l'ora a rispiegare le stesse cose per quelli che non hanno ancora capito e ovviamente il professore sceglie me per spiegare l'argomento.

L'ora, per fortuna, passa in fretta e iniziamo subito con la prossima ora .. inglese.

"Hei! Hai visto Alex stamattina?"-Mi chiede Ashley correndo verso di me e parlando a bassa voce.
"Ehm no, non la vedo da venerdì a scuola."-Dissi posando i miei libri nel mio armadio.
"Oh."-Disse abbassando lo sguardo.
"Perché? Ha combinato qualche guaio?"-Chiedo preoccupata. Con i suoi nuovi amici è tutto così imprevedibile.
"Beh, Michael l'ha vista baciarsi con il ragazzo dell'autobus."-Dice aspettando impaziente una mia reazione.
"Ah, beh .. spero solo che non si cacci in qualche guaio. A parte questo può baciare chi vuole no?"-Dico con calma per poi guardare lei e ritornare a dare attenzione ai miei libri.
"Certo."-Dice.
"Sei gelosa per caso?"-Chiedo sorridendo. Non può essere gelosa di qualcuno che non conosce affatto.
"Io? No! Macché!"-Dice andandosene.
"Certo, certo .. e io sono scema."-Urlo per farmi sentire prendendola in giro.
"Perché saresti scema?"-Dice una voce dietro di me. La voce è maschile, non è Michael. Velocemente mi giro indietro spaventata ed eccolo. L'ultima persona che avrei mai voluto avere a che fare.
"Ehm .. una lunga storia."-Dico chiudendo l'armadietto per poi dirigermi verso la mia classe.
"Comunque, piacere Jack Scott."-Si presenta porgendomi una mano che io non stringo affatto. 
"Piacere."-Dico per poi entrare in classe e poter realizzare che ..
"Scusa, devo entrare anch'io."-Mi dice mantenendo la porta per entrare e io "scappo" al mio solito posto.

Come non detto. Ero convinta di essermi liberata e invece no.

Quest'ora sembra non passare mai. Ovvio, ho gli occhi di quel Jack puntati verso di me. Non posso non farci caso, è proprio davanti a me e infatti non ho seguito alla perfezione la spiegazione.

Quando finalmente la campanella suona scappo fuori dall'aula per non incontrarlo e invece..

"Signorina Carter, può venire qui un'attimo?"-Mi chiama la professoressa d'inglese seduta dietro la sua scrivania.
"Mi dica signora Green."-Dico. Cosa vorrà mai? Sono andata male in un compito? Perché s'è così non so come la prenderebbe mia madre.
"Ha qualche impegno nelle ultime settimane?"-Mi chiede col suo solito sorriso cordiale.
"No, perché?"-Chiedo impaziente.
"Un'alunno ha seri problemi con la mia materia, tu di questa classe sei la più brava e mi chiedevo se mi volevi aiutare."-Mi spiega calma.
"Certo .. ehm, a chi dovrei aiutare precisamente? Mica a Robert Spaine?"-Chiedo. Lui è il peggiore della classe, suppongo addirittura della scuola, e non ce la farei a stargli al passo.
"No, no. Lui sta avendo degli aiuti fuori la scuola e sta anche migliorando, o almeno ci prova."-Mi sorride e lo faccio anch'io. -"Dovresti aiutare al signorino Scott."-Continua.

Al solo sentire di quel nome mi spavento. Non è un bravo ragazzo e di certo non potrei mai aiutare uno come lui.

"Ciao."Saluta lui dietro di me venendo verso di noi con un sorriso malizioso. Lo guardo spaventata.
"Ehm .. non saprei se.."-Provo a dire di non aver tempo per lui e invece la professoressa mi ferma.
"Mi servirebbe davvero un'aiuto. Nessuno sembra avere tempo."-Continua.
"Quelli del grado superiore non possono aiutarlo?"-Chiedo.
"Si ma non sono brave. Per questo ho chiesto a te."-Dice.
"Professoressa io.."-Provo a dire ma lei continua a fermarmi.
"Ovviamente questo ti darebbe un punto in più nella mia materia, se non due."-Continua sorridendomi. Cavoli, e adesso?
"Beh .. che voto ha?"-Chiedo sistemandomi lo zaino sulla spalla.
"Due."-Risponde lei abbassando la testa.
"C..Cosa?"-Dico incredula. Come faccio ad aiutarlo?
"Eh già."-Dice lui alzando il sopracciglio sinistro e sorridendo. Cos'ha da ridere?
"Professoressa vorrei aiutarlo ma non saprei come, pensavo che avesse quattro o cinque."-Dico.
"Lo so, quest'anno non vorrei bocciare nessuno."-Dice la professoressa.
"Posso provarci ma non le prometto niente."-Dico chiudendo gli occhi sperando che si aprisse un vortice sotto ai miei piedi.
"Grazie signorina Carter."-Dice lei alzandosi e stringendomi la mano.
"Di niente."-Dico.
"Fatemi sapere come va okay? E grazie ancora."-Dice per poi andandosene lasciandoci da soli.
"A casa tua o a casa mia?"-Mi chiede. Mi giro verso di lui.
"Ehm..ti farò sapere."-Dico.
"Dammi il tuo numero così ci sentiamo."-Dice.
"No, ehm..c'incontriamo a scuola."-Dico per poi andandomene.
"Dai, non ti darò fastidio."-Dice.
"Preferirei di no."-Continuo girandomi verso di lui per poi scappare fuori verso il mio armadietto dove trovo Ashley posare le sue cose.
"Non sai cos'è successo."-Dico aprendo l'armadietto e posando i libri.
"Cosa?"-Chiede impaziente.
"Indovina a chi dovrò aiutare in inglese?!"-
"Ehm..Robert Spaine?"-
"No, peggio."-Dico. In verità preferivo Robert che Jack.
"Oddio! Peggio di Robert? Non c'è nessuno!"-Dice quasi urlando.
"Jack."-Dico.
"Jack?"-Dice curvando le sopracciglia non capendo. -"Oddio! Quel Jack?"-Mi chiede a bocca aperta.
"Proprio lui."-Dico.
"Povera te."-Dice sorridendo.
"Non c'è niente da ridere!"-Dico mettendo i libri che mi servono per l'ora successiva nello zaino.
"Scusa."-Dice trattenendo una risata.

Mi giro e lo trovo appoggiato ad un armadietto che mi fissa mentre parla con un ragazzo. Ci fissiamo fin quando non distolgo lo sguardo e vado dritta in classe evitando ogni singolo rapporto con lui.

La giornata finalmente finisce e io e il mio solito gruppo ci fermiamo fuori scuola a chiacchierare.

"Avete saputo a chi deve aiutare Allison in inglese?"-Mette l'argomento in mezzo Ashley.
"Robert Sp.."-Inizia a dire Michael e Betty.
"Non è lui."-Dico subito. -"Peggio."-Continuo.
"Non c'è ness.."-Iniziano a dire Michael e Betty all'unisono. Ma dicono tutti le stesse cose?
"Jack."-Dico infine stanca.
"No! Dovevano indovinare loro!"-Si lamenta Ashley.
"Chi Jack?"-Mi chiede Betty.
"Quello che ha rubato il cuore ad Ashley?"-Chiede Michael sorridendo.
"Ehi! Non è vero! Nessuno ha rubato il cuore di nessuno!"-Quasi urla Ashley.
"Si, proprio lui."-Rido per poi avere uno sguardo suicida da Ashley.
"Oh, oh."-Canzona Betty davanti a me fissando qualcosa dietro di me.
"Che c.."-Dico.
"Professoressa."-Mi chiama una voce dietro di me. Ormai la sua voce è inconfondibile. Mi giro lentamente sistemandomi lo zaino sulla spalla.
"D..Dimmi."-Dico impaurita. Perché ho così paura di lui? Semplice, non è bravo ragazzo.
"Allora? Quando ci vediamo?"-Chiede.
"Lunedì."-Dico nella speranza di far passare più giorni possibili prima di vederci.
"Così tardi?"-Chiede sorridendo. Mi sa che ha capito che sto mentendo.
"Si, ehm..avrei da fare e.."-Inizio a dire ma mi ferma.
"Beh, non saprei come la potrebbe prendere la Green, ma comunque.."-Dice per poi andarsene ma io lo chiamo. Non posso permettermi di avere un rimprovero per colpa sua.
"Okay, okay. Mercoledì?"-Chiedo. Domani vorrei poter pensare a cosa mi aspetterebbe il giorno dopo e sarei più pronta.
"Perché non oggi o domani?"-Mi chiede sorridendo.
"O mercoledì o niente."-Dico senza pensarci.
"Ehi, ehi, calma tigre."-Dice sorridendo e mettendosi le mani avanti. -"Okay, a mercoledì. A casa mia o a casa tua?"-Mi chiede.

Non potrei mai farlo venire a casa mia. Non saprei come la prenderebbe mia madre se portassi a casa un ragazzo pieno di tatuaggi e piercing e con una maleducazione fuori dal mondo. 

"Casa mia non è possibile, non saprei.."-Inizio a dire e come mi aspettavo mi ferma.
"Vieni a casa mia allora."-Dice sorridendomi. Imbarazzata mi giro verso i miei amici che sono silenziosi e ben attenti alla conversazione.
"
Ehm.."-Dico.
"
Tranquilla, non ti farò niente."-Dice.
"Okay."-Dico. -"Sai, potremmo anche studiare al parco."-Dico. Che lampo di genio!
"
C'è confusione lì e.."-Inizia a dire e questa volta sono io a fermarlo.
"
No, c'è un parco a non più di due isolati da qui ed è tranquillissimo, perfetto per studiare."-Dico.
"
Va bene, allora ci si vede."-Dice per poi andandosene.
"
Ciao."-Dico girandomi verso i miei amici che erano tutti a bocca aperta.
"
Ah! Posso avere l'onore di sapere il tuo nome ora?"-Mi chiede sorridendomi venendo da me.
"
Allison."-Dico guardando in basso sistemandomi il ciuffo davanti agli occhi.
"
Allison cosa?"-Chiede.
"
Carter."-Dico.
"
Bel nome, alla prossima Allison."-Dice pronunciando lentamente il mio nome. Non rispondo e mi giro completamente verso i miei amici.
"
Wow!"-Urlo Betty.
"
Voglio morire."-Dico mettendomi entrambe le mani in faccia. Non posso crederci di aver accettato. Cosa mi aspetterà mai da oggi?

M'incammino verso casa. Non potevo sopportare altri commenti del tipo <>, <> e altro.

Busso il campanello e, come sempre, mia madre mi apre la porta.

"Ciao amore."-Mi abbraccia. Cos'ha bevuto?
"Ciao mamma."-Dico sorpresa della sua reazione così affettiva verso di me.

Poso lo zaino a terra e vado in cucina, seguita da mia madre, a prendere una lattina di Coca-Cola e vado in salotto.

"Tutto bene a scuola?"-Mi chiede con un sorriso a trentadue denti. Cosa mi sta nascondendo.
"Si, niente di nuovo."-Dico. Gli vorrei dire della storia di Jack domani, ora sono stanca e vorrei solo mettermi nel letto e dormire come se non ci fosse un domani.
"
Dai! Nemmeno un'impreparato?"-Quella voce. Impossibile non riconoscerla.

Mi giro di scatto e sta lì seduto sul divano a guardarmi con un sorriso.

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