False Love

di ShannaInLuv
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Come avere rovinata la vita in dieci secondi (prologue) ***
Capitolo 2: *** La mia stupidissima scuola spettegola sulla mia altrettanto stupidissima relazione ***
Capitolo 3: *** Mia cugina rischia di scatenare una crisi familiare. ***



Capitolo 1
*** Come avere rovinata la vita in dieci secondi (prologue) ***


Titolo: False Love
Autore: Shanna_RenicoBOO
Fandom: Harry Potter

Genere: Malinconico e comico in alcuni punti, romantico.

Rating: Giallo.

Avvertimenti: Nope.
Personaggi: Famiglia Potter, famiglia Weasley, famiglia Malfoy, nuovo personaggio.
Coppie: Rosius, Jaminique, AlbusxOc, accenni ScorpLily

Note:Ehilà, prima cosa: questo capitolo è stato betato da Littles_ che ci tengo a salutare e a ringraziare. poi, saluto tutti e spero questa storia vi piaccia :) E devo informare che è ispirata a Nisekoi, che è un manga giapponese davvero fantastico, a chi è amante dei manga e non l'avesse ancora letto ve lo consiglio! Questa storia vedrà come protagnoisti Scorpius e Rose e James e Dominique. Tanto emeno protagonista non sarà Al ( Merlino, lo adoro). Che dire, spero che vi piaccia e che passiate in tanti e mi accompagnerete in questa storia piena di colpi di scena! Commentate ;)
 
False Love
Chapter 1: Come avere rovinata la vita in dieci secondi (prologue)



Il sole splendeva, gli uccellini cinguettavano e si prospettava essere una bella giornata. Okay, no. Quella era in effetti la peggior giornata della mia vita, anche più di quando dissi a mio padre che il mio migliore amico era il figlio di mezzo dei Potter e lui fece una scenata dentro i Tre Manici di Scopa. Anche quando il suddetto padre mi invitò alla festa di Hogsmade, durante il mio quarto anno, a cui io ci portai Albus, e lui fece passare un brutto quarto d'ora al mio migliore amico.
No, quel giorno, era decisamente peggiore.
Punto.
Il fatto era che sin da quando mi ero svegliato di mattina e avevo notato i miei capelli erano più sparati del solito, avevo capito che sarebbe stata una giornata orrenda. Non chiedetemi come faccia io a predire lo svolgimento della giornata dai miei capelli, lo faccio e basta, la Cooman ne andrebbe fiera.
Adoravo la Cooman, e non soltanto perché passava la sua vita a predire la fine dei Potter, James Sirius incluso – e vedere la Cooman in Sala Grande a predire grande sventura su James Sirius Potter facendolo sbiancare; era davvero appagante.
Comunque, tornando a noi, ero sicuro che sarebbe stato un brutto giorno, anche perché noi Malfoy eravamo invitati alla festa dei quarant'anni di Harry Potter, che si festeggiava in un locale del Mondo Magico a cui avrebbe partecipato mezza popolazione. 
Draco Malfoy, mio padre, aveva semplicemente deciso di andarci poiché lavorava al Ministero ed era suo dovere, e perché se si fosse perso la più grande festa di sempre, sarebbe stato lo zimbello di tutti. E papà odiava questo genere di cose, era così perfezionista e pompato, a volte.
In ogni caso, era il 31 Agosto e l'indomani ci sarebbe stato anche il ritorno a Hogwarts, che aspettavo con trepidazione: diciamocelo, stare tre mesi in compagnia prolungata di mio padre può essere talmente nocivo che neanche i dolcetti alla crema di mia madre riescono ad aiutare.
Sapevo quindi che sarebbe finito male, quel giorno, ma non pensavo così male. Intendiamoci, già che Ron Weasley non avesse lanciato una Fattura Orcovolante made in Ginny a mio padre era una cosa buona, diciamo che si limitavano a guardarsi in cagnesco tutte le volte che i loro sguardi si incrociavano ed era un mistero di come Hermione Granger e Ginny Weasley non avessero la bocca slabbrata dati i larghi sorrisi tiratissimi.
Era finita male, sì, ma sorprendentemente non era colpa degli adulti e neanche dei Tiri Vispi Weasley.
Era qualcosa di molto peggio.

 

***

 
La festa era bella, appurai. Il grandissimo locale di nome Wizard Closer - che nome assurdo, - era addobbato da striscioni e luci festive, non troppo vistose ma con numerose decorazioni provenienti dal negozio di George Weasley. Avevano addobbato perfino con qualche ragno incantato e qualche zucca magica che brillava e cantava “Happy Birthday”. 
Seriamente?
Comunque, non riusciva a vedere granché le decorazioni dato che la sala era gremita di persone, anche tutte ammassate tra loro nel tentativo di ballare qualche canzone di non so quale pazzo, vecchio e sconosciuto cantante Magico.
Non appena io e la mia famiglia arrivammo, individuai Albus Potter che stava seduto a gambe incrociate sul bancone parlando con Lysander Scamandro e una massa di capelli rossi fiammeggianti.
Rose Weasley. Storsi il naso. Non che la odiassi come mio padre odiava suo padre ma era decisamente insopportabile, sempre con la mano alzata, sempre con il sorriso in bocca e anche a Quidditch riusciva ad essere abile. Io e lei non avevamo parlato molto dal secondo anno, quando eravamo ancora bimbi innocenti, poi ognuno aveva preso la sua strada e avere un migliore amico in comune - Albus - non ci impediva di ignorarci vistosamente per tutto il nostro soggiorno a Hogwarts.
<< Papà, vado da Al >> sibilai quasi senza respiro data la numerosa gente e, quando diedi di gomito tra la gente appiccicata come riso scotto, riuscii a infilarmi in un buco e a strisciare verso la direzione ove avevo visto Al.
Dopo quasi un quarto d'ora, mi staccai dalle ultime due persone e sbucai davanti ad Albus, la Weasley e Lysander, mi piegai in due per avevo il fiatone. Ero piuttosto ridicolo direi.
Mi drizzai e inarcai il sopracciglio nel mio usuale modo conosciuto e fissai il mio migliore amico: << Davvero c’era bisogno di invitare tutta questa gente? >>
Albus fece spallucce e tornò a bere qualcosa di irriconoscibile, mentre Rose Weasley fingeva di non avermi né visto e né sentito, troppo interessata alle sue unghie.
<< Tieni, Scorp. >> Lysander mi porse un bicchiere pieno di liquido argenteo. Lo ringraziai e sorrisi imbarazzato. Poi, non appena lo Scamandro si voltò, feci scivolare il bicchiere sul tavolino dietro di me.
Regola numero uno: non accettare qualsiasi cosa provenga dai Weasley-Potter o dagli Scamandro. I primi erano sempre pronti ad ammazzarmi (una volta mi avevano rifilato delle pasticche Vomitose, dicendomi che erano Pasticche contro il mal di testa) e i secondi perché erano semplicemente fuori di testa.
Talmente fuori di testa che dicevano che a far muovere le bollicine dentro la Coca Cola Babbana erano i Gorgosprizzi e non l'anidride carbonica, perciò preferivano non berla.
Ma questa, per Lorcan e Lysander, era la normalità.
<< Comunque è una bella festa, >> precisò Albus, voltandosi verso di me e lasciando ondeggiare i piedi nel vuoto, con un sorriso più tirato, se possibile, di Hermione Granger poco prima, come per giustificare il padre o chiunque altro pazzo che aveva organizzato una festa del genere.
Devo dire che nella famiglia Potter-Weasley Albus era uno dei pochi che si salvava, l'altra era la sua sorellina Lily Luna.
Era assolutamente adorabile, quella piccolina; aveva soltanto un anno in meno di noi ma sembrava più piccola per la timidezza. Era un po' goffa e quando arrossiva le si coloravano le guance di un rosa incredibile. I suoi capelli erano lisci come seta (okay, sembravano, non ho mai avuto il piacere di toccarli) e i suoi occhi nocciola erano come il colore del caffè, che io amavo. Aveva poche lentiggini, in confronto agli altri Weasley dai capelli rossi e questo la rendeva assolutamente perfetta.
Okay, dite pure che sono pazzo. Credo di essermi innamorato di lei l'anno scorso, e Albus lo sapeva sin dall’inizio, così dopo avermi lavato la testa per bene poiché era la sua sorellina, aveva lasciato perdere, dicendo che dopotutto io andavo meglio del corvonero Seamus Cardle.
Inoltre, aveva aggiunto qualcosa su una questione familiare dei ruoli, del fatto che a lui spettasse il compito di proteggere Rose mentre la protezione di Lily aspettava a James - quindi me la sarei dovuta vedere con il suddetto.
Inutile dire che non ci avevo capito granché, allora.
<< Scorpius, >> strillò dolcemente Harry Potter dando di gomito a un Dean Thomas piuttosto ubriaco per poi dirigersi verso di noi sorridente. Più che un sorriso sembrava una paralisi facciale e con quei capelli brizzolati tirati all'indietro e quello smoking nero dalla camicia rossa senza cravatta che spuntava dalla giacca, era davvero inquietante. << Come va? >>
<< Benissimo, signore. E... auguri! >>
Harry fece un gesto con la mano e sorseggiò dello spumante o qualsiasi altra robaccia fosse, mentre in sottofondo erano partite le Sorelle Stravagarie. Perfetto, potevo anche ammazzarmi con un bacio del Dissennatore, ora. 
<< Rose, cara, tuo padre vorrebbe vederti. Deve comunicarti una cosa importante >> annunciò catturando finalmente l'attenzione di Rose che balzò giù dalla sedia su cui era accovacciata per poi seguire lo zio.
Harry Potter si bloccò a metà strada, voltandosi e sorridendomi in maniera terrificante - davvero terrificante - dicendomi: << Anche tuo padre vuole vederti, Scorpius >>
Io mi scambiai un'occhiata con Albus, il quale alzò le spalle, seguendomi tra la folla, cercando di non perdere di vista Harry Potter per evitare di finire in uno girovagare tra la calca come in un labirinto magico.
Giungemmo quindi a un'area che doveva essere riservata, perché coperta con delle tendine ed era anche piuttosto libera. Harry vi entrò dentro invitandoci ad entrare; mi sorpresi nel notare che, in effetti, era un ampio spazio completo di minibar con numerose sedie e poltroncine decisamente comode.
Sul serio? Dovevano restare lì, seduti e distanziati uno dall'altro, a sorseggiare quella robaccia mentre noi dovevamo stare tra la folla sentendo la puzza dell’ascella sudata di qualche persona sfrenata –o nel peggiore dei casi ubriaca- che ci viene addosso dopo una lunga ballata?
Questo è razzismo contro noi giovani. 
Storsi il naso ed evidentemente mia madre capì visto che mi rivolse uno sguardo addolcito con un sorrisetto smielato. In ogni caso, in quel momento la sala da vip era sgombra, eccetto per i miei genitori, quelli della Weasley e di Harry Potter.
<< Ciao Mal- Malf- ... Scorpius >> si arrese infine Ron, guardandomi con un sorriso psicopatico che doveva sembrare cordiale. Okay, che diamine aveva quella famiglia?
<< Ehm, salve… >> mormorai, ad entrambi i Weasley presenti - Hermione e Ron -, per poi tornare a guardare mio padre con confusione stampato sul volto.
Hermione si schiarì la voce e poggiò con mani tremanti un bicchiere stracolmo di sostanza - Fanta? Sprite? Burrobirra? - sul tavolino minuscolo di fronte al divanetto rosso su cui era seduta e ci sorrise, un po' meno psicopatica.
<< Di recente, ragazzi, ci sono state delle incursioni di vandalismo al Minisero dove noi cinque- >> disse indicando se stessa e gli altri adulti presenti: << ...lavoriamo. Sono dei malviventi difficili da catturare con la magia che si stanno divertendo a... farci scherzi e atti vandalici, >> soggiunse la Granger con una smorfia: << che stanno decisamente rovinando la nostra reputazione e il Ministero stesso. >>
Papà alzò gli occhi al cielo, come faceva quando si scocciava dei giri di parole e voleva andare al sodo. Io già sapevo che quella non sarebbe stata una bella notizia grazie ai miei capelli mattutini.
<< Insomma, Granger, >> sbottò adirato: << dobbiamo mostrare che le nostre tre famiglie sono le più forti di tutto il Mondo Magico e che ci devono temere. >>
<< Malfoy, non farla così imperialista >> sbuffò Ron Weasley.
<< Perchè, Weasley sai che significa? >>
<< Taci, Malfoy, brutto- >>
<< E non è così che risolveremo le cose! >> strillò Hermione, decisamente adirata, scoccando una lunga occhiataccia a mio padre e tirando uno scappellotto a Ron che, a giudicare dal suono che emanò, sembrò fare piuttosto male.
<< Ragazzi, >> sussurrò flebile mamma, prendendo la parola per la prima volta: << ci sono i giornalisti, se continuerete così questa banda prenderà piede per deriderci ancora. >>
Papà e Ron ebbero la decenza di ascoltare mia madre senza replicare, scoccandosi un ultima e lunghissima occhiataccia per poi voltarsi come scottati. Io, dal canto mio, non ci stavo capendo molto, e neanche Albus a giudicare dalla sua espressione sbalordita con tanto di occhioni verdi sgranati, tantomeno Rose e gioii che per una volta Rose Weasley non era la saputella del momento.
<< Quindi, >> continuò Harry Potter gioviale - stava ridendo? - ondeggiando sulle scarpe di pelle di drago nera che costavano più o meno quanto quelle di mio padre (cioè molti galeoni d'oro): << abbiamo deciso di unire le nostre tre famiglie >> trillò, generando un lamento basso e rauco da parte di Ron, alla sua destra seduto accanto alla moglie.
<< C-cioè? >> balbettò Rose.
<< Dato che Scorpius è già il migliore amico di Albus, e sembra essere un'amicizia forte, che quindi unisce i Potter ai Malfoy, abbiamo deciso di incatenarci anche i Weasley... >> spiegò Harry.
Oh, no, devo fare finta di essere amico di quella là e di tutta la combriccola Potter-Weasley? 
Io odiavo James e Fred, soprattutto! Con i loro scherzi e sì, da quando mi avevano fatto Evanescere i pantaloni a Quidditch.
D'accordo che loro facevano scherzi a tutti ma sembravano che ci prendessero gusto con me in particolare, probabilmente perché ero un Serpeverde e un Malfoy.
<< Quindi?... >> incalzai io, impaziente, traendo un lungo sospiro.
Oh, capelli miei, perché non mi tradite, qualche volta?
Mio padre sospirò e il sopracciglio si mosse in un tic, come quando avvertiva che Albus rimaneva a cena o come quando ci andavo io da lui. Poi, elargì un sorriso inquietante molto simile a quello di Harry Potter poco prima - okay James Potter, cosa hai messo nel calice dei nostri genitori? Che sostanza è? -.
<< Tu e la Weasley, >> disse forzatamente, come se ogni parola gli stesse portando via anni di vita. O peggio, denaro. Mio padre era piuttosto tirchio, << dovete.... >>
<< Dobbiamo? >>
<< Dovete far finta di essere fidanzati, fino ai M.A.G.O, almeno. >>
Guardai mio padre, lo fissai intensamente, per una decisa di secondi, aspettando che cambiasse espressione e si mettesse a ridere urlando te-l'ho-fatta-Scorp! Rendendo ciò il più bel Pesce d'Aprile di sempre, nonostante fossimo ad Agosto, ma si sapeva, che mio padre era svitato, quindi sarebbe andata bene, alla grande.
Però l'espressione di mio padre non cambiava e mi costrinsi a guardare mia madre, che sorrideva dolcemente, dispiaciuta, con le sopracciglia finissime incurvate un’espressione rattristita.
Scoppiai a ridere, letteralmente. Nel silenzio più assoluto, si sentì soltanto la mia risata gracchiare per un minuto buono, e poi, quando mi fermai asciugandomi l'occhio sinistro da una lacrima, mi resi conto che gli adulti mi stavano guardando male. Davvero male.
Se gli sguardi uccidessero, sarebbero già incarcerati ad Azkaban.
<< Non era uno scherzo... vero? >> sussurrai, facendo morire il sorriso dalle mie labbra. Hermione Granger contrasse la mascella. 
<< È per un bene superiore, giusto per mostrare che le nostre famiglie siano davvero legate. In modo che ci pensino due volte prima di farci scherzetti. >>
Guardai mio padre. << E tu hai accettato per mantenere la fama del Ministero? >> sputai, acido. Tipico di lui, pensava soltanto a lui, se stesso e sé medesimo.
<< Oh, papà! >> fu Rose a strillare isterica, battendo i piedi a terra: << Come hai potuto?! >> era decisamente sull'orlo di una crisi di nervi. Ma non ne ero contento, perché eravamo entrambi nella stessa merda.
Ron Weasley sospirò. << Scusa Rose, ma è importante. Dovrete fare solo finta, che vi costa? >>
<< Costa! >> ribattemmo io e Rose in maniera spezzante.
Astoria fece un sorriso. << Visto? Andate già d'accordo! >>
Ti prego mamma, risparmiacelo.
<< Col cavolo, miseriaccia! >> strillò Rose risentita: << Perché io? >> sputò battendo forte i piedi quasi a distruggere il pavimento. << Perché non Lily? >>
Questo me lo chiedevo anch'io. Perché non Lily? Lì sì che sarei stato pienamente d'accordo! Povero me.
<< Perché... deve essere una Weasley, tesoro… >> balbettò Harry Potter.
<< E allora perché non Roxanne, Molly, Lucy o Dominique! >> continuò a urlare tanto che vidi mio padre tirare fuori la bacchetta e fare un Muffliato.
<< Lucy ha solo undici anni! >> protestò Ron.
<< E Dominique non ne sarebbe stata in grado. Non dopo che- >> Harry si bloccò di botto e si scurì in volto, attirando tutta l'attenzione su di sé. Poi fece un vago cenno della mano e dirottò l'argomento. << Ci fidiamo di te, sei perfetta, Rosie. >>
<< Rosie un cazzo! >> sibilò lei a braccia conserte.
<< Rose, il linguaggio! >> la rimproverò Hermione, incredula che la sua figlia perfettina acquisisse un vocabolario così rozzo. Un punto a Rose Weasley, comunque.
Il gruppo cadde nel silenzio più assoluto e io mi sentii talmente disperato da non riuscire più a parlare né a protestare. Mi arresi semplicemente.
La mia vita da Scorpius era finita, ora stavo per diventare Scorpius-il-ragazzo-più-chiaccherato-di-tutta-Higawrts-che-stava-con-Rose-Weasley.
<< A un patto >> non seppi nemmeno come mi era uscita quella frase, va bene essere traumatizzati ma tutti sapevano che con Draco Malfoy non si scendeva a patti. Infatti, il sopracciglio di papà scattò all'insù.
<< Ti comprerò la nuova Firebolt. E tutto ciò che vorrai. Inoltre avrete accesso a tutti i soldi che vorrete. >> mi precedette papà.
Questo sì che era sorprendente, papà doveva essere più disperato del previsto. Come sopracitato, mio padre era tirchio.
<< Abbiamo possibilità di rifiutare? >> rantolò Rose e io la guardai, era improvvisamente pallida, quasi cerulea come mio padre.
<< No. >> ribatté Ron.
Poi Harry sorrise affabile e ci mise in mano due bicchieri di pregiatissimo champagne, indicandoci con il mento l'uscita dello spazio vip.
<< Felice fidanzamento, Rose, Scorp! >> affermò.
Okay, sentire che Harry Potter - che non mi sopporta, intendiamoci - mi chiami con il diminutivo del mio nome era scioccante ma mai quanto il suono delle parole Scorp-Rose-Fidanzamento; erano completamente fuori rotta una dall'altra!
<< Dobbiamo soltanto dirlo ai giornalisti! >> trillò mamma, improvvisamente entusiasta - per aver salvato quasi il Ministero. Oppure per il fidanzamento, anche se finto, del figlio? Chi lo sa. 
Sentii Albus sussultare accanto a me e quando lo guardai vidi che stava emettendo dei singhiozzi silenziosi, che potevano tramutarsi in risate sguaiate di lì a poco. Lo guardai estremamente male e Rose gli rifilò un fortissimo pizzicotto sul braccio.
<< Non c’è niente da ridere! >> lo ammonii, sibilando silenziosamente come una serpe, mentre seguivamo i nostri genitori.
Albus quasi si strozzò con la saliva, dal ridere - e ben gli stava. << Oh, sì che lo è! >> ribatté serafico: << Sarà tutto molto, molto divertente. >>
Bastardo. 
È da annotare, Albus Potter è un assoluto Bastardo - sì con la B maiuscola, se lo merita!
In quel momento eravamo giunti accanto a un piccolo palco, dove salimmo tutti e io, anche se per poco, mi sentii piuttosto popolare. Non che la cosa mi dispiacesse ma non era quello il genere di attenzioni che volevo.
<< Salve a tutti! Come sapete oggi è il mio compleanno, ma ho anche una notizia da darvi. La mia piccola Rosie si è fidanzata ufficialmente. >>
Un piccolo coro di “ooh” successe quelle parole e vidi la Weasley che incassava la testa fra le spalle e diventava scarlatta in volto e sulle orecchie.
<< Con chi? >> urlò Lily.
<< Piccola Rosellina e soltanto ora dovevo saperlo? >> sbottò James incredulo.
<< Non è Davies, vero? >> domandò Fred.
<< Perbacco! Un nuovo membro! >> si aggregò Roxanne.
<< Spero sia una cosa seria, finalmente Rose. >> Lucy le rivolse una lunga occhiata criptica.
<< Sarà un figo pazzesco… >> mormorò Molly.
<< Mai quanto me, ah ah! >> ridacchiò Louis.
<< Rose, razza d'idiota, perché non me l'hai detto per prima?! >> urlò una risentita Dominique.
<< Sono così contenta! >> esultò Victoire.
<< Vai così, Rose! >> tifò Teddy.
Harry interruppe quel coro di voci con lo schiarirsi della sua voce e mi guardò, poi sospirò al microfono magico: << Ecco, la persona con cui Rosie si è finalmente fidanzata è... >> sorrise mellifluo. Brutto. Bastardo. << Scorpius Malfoy. >>
La sala ammutolì all'istante e io sentii l'odio schiacciarmi fino a stendermi a terra, guardai i visi paonazzi dei nonni Molly e Arthur Weasley, gli sguardi basiti dei cugini di Albus. Il volto sorpreso di Lily - quant'era bella! - e l'ira funesta di Molly, che scappò via.
Oh, cazzo. Mi ero scordato di lei…
<< E come la metti con Molly? >> sussurrò velenoso al mio orecchio Albus, il solo a trovarci qualcosa di divertente in quella situazione di merda.
Lo guardai nervoso e scrollai le spalle. Ero stato con Molly qualche tempo prima, poi ci eravamo mollati perché io ero assolutamente innamorato di Lily. Ma Molly, invece, era assolutamente innamorata di me e non perdeva occasione per corteggiarmi, scambiarmi avances nei corridoi o semplicemente respirare la mia stessa aria.
Era una fissata ma mi dispiaceva che fosse venuta a saperlo così.
Ed era anche bella, chiaro, però io amavo Lily. Pardon - ora avrei dovuto essere innamorato pazzo di Rose.
<< Scherzi?! >> tuonò Hugo. << Ma se fino a l'altro ieri Rose commentava su quanto fosse inutile al mondo un altro Malfoy. >>
Guardai Rose e inarcai un sopracciglio come a dire se era serio suo fratello, lei incurvò le sopraccigli come per scusarsi e io assunsi un'espressione scocciata per troncare lì l’argomento.
Okay, io e la Weasley avevamo appena avuto un discorso silenzioso, passo avanti, no?
<< Ma che dici, Hugo! >> si affrettò a dire Rose, guardando nervosa Rita Skeeter seduta a un angolo, che prendeva appunti con gli occhi assottigliati. << Noi ci amiamo! >> trillò falsamente.
<< Sto per vomitare. >> intervenne James e per una volta ero d'accordo con lui, seppur dovetti ribattere e, rigido come un manico di scopa mi avvicinai a Rose, cingendola con un braccio.
<< Che fai, idiota? >> sibilò lei.
<< Cerco di fare l’innamorato! >> sussurrai di rimando, piuttosto scocciato e assunsi quel sorriso che tanto giudicavo alla Harry Potter, quello inquietante. Stavo diventando matto pure io.
<< Non sembrate tanto innamorati... >> commentò Rita Skeeter dal basso e io immaginai di prenderla a pugni. Oppure mi sarei fatto insegnare da Al la sua celebre fattura Orcovolante.
<< M-ma certo! >> squittì Rose, stringendosi al mio abbraccio e lanciando una lunga occhiata al padre Ron che era rabbrividito, insieme ai genitori, per l'affermazione della Skeeter. O forse perché ci stavamo abbracciando, Merlino. Dov'era finito il nostro ignoriamoci e basta? Era finito nel cesso, ecco dove.
<< Fantastico! >> trillò Rita, anche se sembrava scettica ancora un po'. E ci credo!: da quando i Weasley e i Malfoy andavano d'amore e d'accordo?
Soprattutto, io e Rose?
<< Perfetto, buon proseguimento della serata! >> liquidò Harry Potter.
E, tanto per mettere la ciliegina sulla torta, mi ero scordato anche di un'altra, ultimissima ma importantissima cosa. La ragazza della promessa.
Sentii il mio medaglione pesarmi al collo.
Cazzo.

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Capitolo 2
*** La mia stupidissima scuola spettegola sulla mia altrettanto stupidissima relazione ***


Note:Perdonatemi l'aggiornamento ultra tardo, ma ho avuto problemi col betaggio. Infatti, Littles_ non penso che potrà farlo più, impegnata com'è T_T Quindi: qualcuno ha tempo di betare un mio capitolo alla settimana? Inviatemi un MP se siete interessati. Anyway, ecco il secondo capitolo (già scritto da un pezzo) e volevo avvisare che ne ho scritti altri, devo solo revisionarli. Comunque, parlando dei POV's, qualcuno ha qualche suggermiento? Sondaggio: introduco i POV's di Albus, Dominique e James?
Spero che recensiate in tanti, anche solo una cosa tipo " ehi ciao, bella storia." giusto per sapere se vi è piaciuta davvero oppure no :) Ringrazio che l'ha fatto .Vi lascio al capitolo!

 

False Love
Chapter 2: La mia stupidissima scuola spettegola sulla mia altrettanto stupidissima relazione. 
 
Era un pomeriggio soleggiato, soleggiato e... caldo, sì molto caldo. Io portavo una camicetta a quadri dentro ai pantaloni babbani lisci e scuri, ricordo che mi arrampicai oltre una staccionata, che doveva essere più o omeno il doppio della mia altezza, che era notevolmente bassa, quindi per chiunque altro bambino quella staccionata sarebbe stato una cosa difficile, per me, invece, era un'impresa.
Arrancai su per la collina, con il medaglione stretto in mano. In realtà era un medaglione grande quanto una mia mano e mezza, almeno quella di allora lo era. Aveva una forma di una picca ed era color argento con  ghirigori d'oro. A dir la verità, quel medaglione l'avevo rubato dal cassetto della scrivania di mio padre. Non molto giusto, in effetti.
Quando salii in cima alla collina, fissai sbalordito quella figura davanti a una roccia incisa. Ed ecco che la mia memoria cominciava a vacillare, non ricordo le incisioni sulla roccia, non ricordo il viso della bambina, tantomeno di che colore abbia avuto gli occhi  e i capelli. Ricordo soltanto che la trovavo bella - bella da mozzare il fiato. E che faceva parte delle fantasie di un bambino di sei anni.
Allungai il medaglione, con un probabile viso d'ebete e vidi il sorriso della bambina che sussurra: " Facciamolo. "
Io annuii e mi avvicinai un po' di più a lei, ora sentii un profumo delizioso ma che non riuscivo a ricollegare a qualcosa, allungai la manina stretta sul medaglione e la bambina sconosciuta allungò la sua, per inserire la chiave argentea per aprirlo e per ficcarci dentro un fogliettino con su scritto Sposiamoci. Poi richiudemmo il medaglione.
<<  Anche se ci separiamo, >> avevo annunciato solennemente, partecipando alla recita.
La bambina proseguì. << Un giorno ci rincontreremo e manterremo fede alla promessa qui dentro. >>
<< Io lo prometto, >> soffiai. << In qualità di Scorpius Malfoy. >>
<< Io lo prometto, >> imitò lei con un sorriso. << In qualità di- >>
E poi vuoto.

 
***
 
Mi svegliai di sopraffatto e col respiro corto. Era da tanto tempo che non facevo quel sogno di quel giorno ma... ma perchè continuava a fermarsi, dannazione, a quando lei mi diceva il suo nome?
Vorrei ricordarlo, davvero, ma proprio non ci riesco, è come se una parte del mio cervello avesse rimosso l'aspetto e il nome della Ragazza della Promessa. La chiamo così, io.
Ed è anche assurdo che, nonostante siano passati dieci anni io corra ancora dietro a quella promessa. Però era importante, seriamente, non so perchè.
Lanciai uno sguardo all'orologio babbano che mi aveva regalato Al, era una scatoletta piatta con davanti un led verde che segnava l'orario e andava a cose che si chiamavano batterie, delle piccole rotondità allungate che fornivano energia.
Sì, durante le lezione di Babbanologia solitamente dormivo.
Erano le sei del mattino e il mio treno per Hogwarts sarebbe partito alle undici, il che significava che potevo alzarmi benissimo alle dieci e mezza, lavarmi, vestirmi, fare colazione e smaterializzarmi con papà e mamma direttamente sul binario nove e tre quarti.
Mi sembrava una cosa piuttosto logica, almeno finchè la porta della mia stanza si aprì di scatto, seguito da un ripetente ticchettio di tacchi e, dopo un secondo, ero completamente accecato dalla luce del sole, poichè mia madre aveva aperto le spesse tende e aperto la finestra, da cui, precisamente, entrò un uccellino e si posò sul mio baule a terra, cinguettando fastidiosamente.
Non appena mi riapproriai della mia vista, osservai mia madre piuttosto contrariato, e sbuffai sonoramente tanto per sottolineare la sua fastidiosa presenza. Ma mia madre non capì un bel niente, perchè la sua bocca carnosia si aprì in un sorriso splendente e battè le mani, all'improvviso, facendomi quasi crepare di cuore.
Dammi tregua,mamma, mi sono appena svegliato!
<< Buongiorno, Scorpius! >> trillò lei.
<< Buongiorno a te, mamma. >> risposi sarcasticamente. Ovviamente non notò anche quello, o almeno, fece finta di non notarlo, perchè noi Malfoy sapevamo ignorare bene quando volevamo e, va bene che mamma era una Greengrass in fondo, ma ero pittosto sicuro che dopo aver sposato papà e aver passato quasi vent'anni con lui, la sua stronzaggine era cresciuta a dismisura, diventando quindi una perfetta mogliettina Malfoy.
Lei continuò a guardarmi con quel sorriso stampato in bocca, assomigliava incredibilmente a quello della sera prima. Evidentemente a mamma non gli era passata ancora l'adrenalina del giorno prima; speravo solo che non le sarebbe rimasto quel sorriso a vita. Sarebbe stato terrificante.
<< Su, alzati, altrimenti perderai il treno. >> berciò candidamente lei.
Ma era scema ? Insomma, mi diceva che stavo perdendo il treno alle sei del mattino quando, per prepararmi e tutto ci avrei impiegato al massimo mezz'ora e ci saremmo Smaterializzati lì in, quanto, dieci secondi ?
<< Mamma, ti prego, sono le sei! >> feci notare, sperando che quella pazza avesse scambiato le sei con le dieci, non so come.
<< Lo so. >> trillò lei, afferrando poi il lembo del lenzuolo e tirandomelo via come se niente fosse, gettandolo poi a terra. Subito, il nostro elfo domestico Tibbi comparve e si affrettò ad acciuffare il lenzuolo per terra per portarlo in lavanderia. << Però ti devi preparare, non vorrai fare brutta figura con la tua nuova fidanzata, no? >>
Appunto, non le era ancora passata.
<< Finta, mamma. >> precisai con un sospiro. << Finta fidanzata, okay?  >> raggelai al solo pensiero che Rose Weasley fosse diventata la mia ragazza per quel... per... insomma! Perchè i grandi non sapevano sbrogliarsi le situazioni da soli?
Era sempre compito nostro fare le cose più sporche. Prendiamo, a caso, qualcuno di molto famoso che sin dalla tenera età degli undici anni ha dovuto fronteggiare dei problemi per conto degli adulti con il suo gruppo di amici. E certo che poi se li andavano a cercare, anche, i guai, ma non era quello il punto.
E sì : stavo parlando di Harry Potter e della sua combricola!
Non mi sembra tanto strano che lo stesso Harry Potter che ha dovuto sbrogliare certi affari - come non so, salvare il mondo magico? - stesse scaricando la patata bollente di un paio di teppistelli a noi, la prossima generazione.
Siamo soltanto povere vittime, ecco cosa.
Tagliando corto del mio monologo interiore, constatai che mia madre mi stava ancora fissando e non aveva cambiato espressione nemmeno d'un particolare; questo era inquietante.
<< Preparati, Scorpius. >> mi raggelò nel suo modo gentile di far capire all'altro che è soltanto un verme e lei è la regina. << Tuo padre e io dobbiamo darti delle direttive. >> poi tornò sempre la pazza svitata, ma almeno non era più la regina svitata. << Sono così contenta che tu abbia finalmente una ragazza! >> squittì e detto questo si chiuse la porta alle spalle lasciandomi completamente solo.
Ok, tralasciando il  fatto che mia madre era completamente andata per la mia presunta relazione dopo tanto tempo - perchè io non le avevo detto di Molly. Altrimenti, papà, sapendo che era una Weasley si sarebbe tagliato le vene e dipinto i capelli di blu. E d'accordo che anche Rose è una Weasley, almeno l'aveva scelta.
Mi alzai, non mancando di fare numerosi sbuffi e mi infilai il mio medaglione al collo. Mi infilai velocemente la camicia e i pantaloni della divisa, strinsi bene la cinta e inficcai dentro la valigia il maglioncino a mezze maniche del completo di Hogwarts - quello no, faceva ancora troppo caldo. Poi infilai il mantello nero e vi appuntai sopra la spilla da Prefetto.
Proprio così, io Scorpius Hyperion Malfoy ero Prefetto del sesto anno dei Serpeverde, ed ero dannatamente sadico quando si parlava di togliere dei punti ai Tassorosso.
Ghihi.
Infilai la mia bacchetta in tasca e mi guardai - finalmente - allo specchio per sistemarmi i capelli; che erano una merda di piccione, ma questo già lo sapevo, constatando che mi aspettavano giorni bui sul mio cammino. Da quel giorno, mi sarei dovuto abituare ai miei capelli merdosi del mattino.
Li sistemai velocemente, non ingellandoli troppo o altrimenti sarei uscito la fotocopia di mio padre, solo molto più bello e meno attempato, anche.
<< Scorpius Hyperion Malfoy! Ti assicuro che se non scendi entro un paio di minuti- >> sentii urlare mia madre e quando lei - che sicuramente era la prima a vergognarsi dello schifoso nome che lei e papà mi avevano affibiato - usava il secondo nome, potevi starne certo che era davvero arrabbiata.
Scesi quindi di sotto il prima possibile, vedendo così mia madre sospirare di sollievo. Mi preparai al discorso ambito.
 
***
 
... che poi non era un granchè. Insomma, consisteva nel fatto di trattare bene Rose , fare amicizia con Rose, passare del tempo con Rose come fanno i fidanzati e, soprattutto, non smascherare la finta relazione ! E poi? Ah, un sacco di altre cose che comprendevano Rose.
Erano cose che sapevo già, comunque.
In ogni caso sarebbe stato facile, pensai, passare un paio d'ore insieme e poi dileguarmi con la scusa dello studio, del Quidditch e della stanchezza. Per avere una relazione vera invece quella situazione non era un problema, non ero mai stato particolarmente donnaiolo e potevo sfruttare quell'occasione per avvicinarmi a Lily Luna, conoscerla un po' meglio.
Ecco, dovevo vedere il lato bello della situazione. Capito capelli miei ?
Agguantai il carrello con sopra il mio bagaglio e spinsi con tutta la forza andandomi a schiantare - trapassare, contro il muro del binario nove \ dieci e spuntare così al binario nove e tre quarti.
Il treno sbuffava fumo bianco come tutti gli anni e si accingeva a partire, erano le undici meno dieci e di lì a poco sarei stato sul treno direzione Hogwarts.
E dire che ero sveglio dalle sei di quella mattina.... trattenni uno sbadiglio perchè sennò mia madre mi avrebbe approprinquato non so quale altra stranezza.
Camminai con i miei genitori al mio fianco, spingendo il carrello con il mio gufo e il mio bagaglio, il gufo si chiamava Artemis e in quel momento fece un suono gutturale molto simile al gufare. Ecco, Artemis non gufava, lui emetteva soltanto versi gutturali, era uno strano gufo, in effetti.
<< Draco, Astoria, Scorpius! >> esclamò davanti a noi Theodore Nott con la mano sulle spalle di suo figlio, che per fortuna da lui non aveva ereditato i denti storti e il viso equino, - soltanto i capelli biondi- ma il viso tondo e gli occhioni verdi di sua madre Daphne.
<< Ciao, Theo. >> salutò papà, io mi limitai un cenno a Steve, il figlio della coppietta, un anno più piccolo di me e smistato, ovviamente, a Serpeverde.
<< Ho saputo della relazione! >> cinguettò Daphne, deliziata. Okay, che problema di nascita c'era in queste Greengrass? Io roteai gli occhi e sbuffai sonoramente.
<< Vero? >> strillò mamma. << Finalmente Scorpius si è deciso! >>
<< Ma, insomma, Draco a te va bene? >> domandò Theodore Nott.
Oh-oh, ora voglio ridere io.
Draco contrasse la mascella e disse a denti stretti. << Va benissimo. Rose è una persona... deliziosa. >>
Da quanto la Weasley era diventata Rose?
Theodore lo guardò come se fosse pazzo, come se stesse sottolineando che quella era figlia della Granger e di Ron Weasley, cui non tollerava neanche il nome, figurarsi la parentela.
<< Oh, sì. Rose è deliziosa! >> aggiunse mamma, ma lei lo pensava davvero. Andiamo, lei avrebbe trovato delizioso anche Voldemort!
<< Beh, io vado. >> tagliai corto. Salutai un ultima volta i miei genitori e mia madre mi strinse in uno di quei abbracci soffocanti, come se avessi ancora undici anni e quello fosse il mio primo giorno anzichè averne sedici e stare per iniziare il sesto anno.
Mio padre mi cinse in un abbraccio davvero molto rigido e soffiò all'orecchio un suo mi raccomando. Probabilmente se avessi mandato a monte qualcosa mi avrebbe diseredato.
Poi mi diressi con Steve verso il centro del treno, dove solitamente ci sedevamo e fu allora che Jennifer Zabini, alias Jen, mi si parò davanti e mi sbattè in faccia un articolo di giornale. Io frenai di botto e la guardai storto. Jen era impeccabilmente pronta per andare a Hogwarts, con la sua divisa verde e argento - in quel momento non portava il mantello - e aveva la spilla da Prefetto appuntata sul maglioncino grigio.
Insomma, soltanto un malato avrebbe dato la spilla da prefetto a Jen, ma avevo pensato che in effetti la McGrannitt avesse ereditato la pazzia di Silente.
<< Quando avevi intenzione di dirmelo, Scorp? >> cinguettò falsamente, faceva così quando era adirata per qualcosa. Sentì Steve trattenere un sospiro, perchè sapeva benissimo che era meglio non fare incavolare la Zabini.
<< Con Weasley! Intendiamoci - non ho niente in contrario con loro. Soltanto... stai bene? Tuo padre non ti ha avadakedaverizzato ? >>
Steve ghignò. << Draco è d'accordo. >>
<< Sul serio? >>
<< Serio. >>
Lanciai un'occhiata infastidita i miei amici e sbuffai ancora una volta in quella giornata, proseguendo il mio lungo cammino. Dov'era Al?
<< Oh, guarda. C'è Albus. >> esclamò Jen, sussultanto e indicando davanti a sè un Albus vestito alla babbana, con una felpa verde e dei jeans che sembravano davvero stupendi da indossare ma che mio padre non mi avrebbe mai permesso di indossarli. Albus stava parlottando con suo padre, affianco c'era James, che vidi saltare letteralmente sul treno e salutare sua madre. Poi salì anche Lily e il mio cuore fece una capriola, com'era carina!
Di fianco alla famiglia Potter c'era la famiglia Weasley, con Rose che parlava con suo padre e alzava gli occhi al cielo, mentre Hugo seguiva Lily sul treno.
<< C'è la tua fidanzata. >> osservò Steve.
Grazie, Steve.
Ci avvicinammo alle due famiglie e quando mi vide Albus fece un sorriso da parte a parte e mi battè una mano sulla spalla, per poi salutare Steve e Jen.
Poi guardai Rose e indulgiai su di lei. Stavo riflettendo sul modo con cui dovevo salutarla quando lei alzò la mano, rossa in viso e accennò un sorriso.
Sembrava dolce.
<< Ma che carini, sono riservati! >> trillò Hermione, lanciando un'occhiata strana a Rose.
Io mi limitai a ricambiare il sorriso e ad andare a piazzarmi accanto a Rose, mentre Ron Weasley mi diceva: << Ti carico io i tuoi bagagli, Malfoy. >> era brusco il suo tono, ma doveva sembrare una cortesia o era soltanto un patetico tentativo di leccarmi il culo?
Entrambi, forse.
Jen afferrò la mano di Rose e gliela strinse forte. << Piacere, Rose. Posso chiamarti Rose, vero? Non ci siamo mai parlate molto, tu ed io. Beh, ora che esci con Scorpius sembrerebbe strano se ti chiamassi per cognome. Sai, Scorpius è come un fratello per me! >>
Okay, qualcuno la freni.
Rose la guardava allibita e la vidi piuttosto sollevata quando Albus afferrò Jen per un braccio e la incitò di salire sul treno. Sia benedetto Albus Potter.
Mi schiarii la voce, allungando la mano. << Andiamo, Weasley ? >> poi mi corressi, sembrava piuttosto strano se la chiamassi ancora per cognome nonostante ci frequentassimo. << Andiamo, Rose ? >> ripetei.
Lei guardò incerta la mia mano ma l'afferrò, alla fine. Era calda e la mia gelata, poi Rose salutò con la mano i genitori e gli zii.
Salimmo sul treno di Hogwarts e, momentaneamente mi misi nello stesso scompartimento di Albus, Rose e James.
Il treno sbuffò e le porte si chiusero, James si sbracciò dal finestrino per salutare i suoi genitori, poi, dopo che furono scomparsi si dileguò dai suoi amici del settimo anno.
E io rimasi solo con Albus e Rose.
Alzai gli occhi al cielo e distesi le gambe sul sedile davanti, che era quello dov'era seduto Al.
<< Questa storia è una rottura. >> sussurrai, lanciando occhiate torve agli studenti che passavano per il corridoio e ci lanciavano occhiate furtive, successive con risoliti e gridolini eccitati. Ma non avevano nulla da fare che girovagare per i corridoi e additarci, non volevano che ne so, stare seduti ?
<< A chi lo dici. >> sussurrò Rose amareggiata.
In quel momento arrivò Lily. E il mio cuore fece una capriola, indossava l'uniforme di Grifondoro e portava i capelli rossi legati in una coda, con qualche ciuffo sulla fronte. I suoi capelli erano liscissimi e bellissimi. Arrossì immediatamente e mi salutò con un cenno della mano.
<< Ciao, Scorpius. >>
<< Ciao Lily. >> mormorai, senza che il mio cuore smettesse di fare capriole. Ma quant'era carina ? Sì insomma, aveva gli stessi capelli di Rose e le stesse lentiggini ma... non c'era paragone, insomma.
Lily era cento volte più bella di Rose.
<< Rose, Domi ti cerca. >> rivelò. Rose annuì di botto e si alzò, entusiasta d'aver trovato qualcosa di meglio da fare che starsene lì con me. Poi Lily indulgiò su di me e mi sorrise.
Oddio.
E se ne andò.
Guardai Albus che aveva un sopracciglio inarcato e mi guardava con un cipiglio strano, tanto per puntualizzare era la faccia da Stai-sbavando-di-mia-sorella-controllati.
<< Dovremo dirlo a Lily che è una relazione finta. >>
<< Perchè? >> ghignò Albus. << Sai che se lo scoprisse James saremo finiti perchè lo saprebbe tutta la scuola, vero? >>
<< Lily non lo andrebbe a sbandierare. >> sbottai infastidito. Quanta poca fiducia aveva in sua sorella?
E va bene che James era un troglodita idiota ma Lily non gliel'avrebbe detto di certo. Lily era così perfetta.
Albus roteò gli occhi e ghignò ancora. << Sarebbe comunque meno divertente. >>
Stavo per insultarlo, stavo davvero davvero per farlo, se non avessi visto un'ombra sospetta passare per i corridoio. Ed era sospetta decisamente perchè chi si aggirava per il treno con un impermeabile e un cappello il primo giorno di Settembre?
Aggrottai le sopracciglia e Albus se ne accorse. << Hai visto? chi è ? >> e si alzò, dirigendosi fuori dal corridoio. Ecco che la parte ficcanaso ereditata senza dubbio da suo padre usciva fuori. Siccome pensavo che era un malvivente e un killer assassino, lo seguii, tanto per non lasciarlo da solo in caso stesse per morire.
Ci fermammo nello spiazzo che c'era prima dei bagni e lì vedemmo la figura incappucciata, ora libera dal cappello mostrava una riccia matassa di capelli biondi, parlottare. Affianco alla figura - senza dubbio una donna - con affianco un block notes volante e una piuma incantata sche scriveva.
<< ... Rose Weasley e Scorpius Malfoy abbiano una finta relazione... >> stava borbottando.
<< Skeeter! >> ruggì Albus, con rabbia perchè non sopportava quella donna. Decisamente, chi sopportava quella donna? Rita Skeeter aveva lavorato con Ginny Potter per qualche tempo, durante le telecronache di Quidditch, perciò Rita Skeeter conosceva la famiglia Potter molto bene.
La giornalista sussultò e si voltò verso di noi, aggiustandosi gli occhiali e sorridendo zuccherosamente - vomitevolmente - ad Albus e lanciandomi un'occhiata storta a me.
<< Che ci fai qui? >>
<< Voglio smascherarti! >> strillò Rita, puntandomi un indice contro, la sua unghia era smisuratamente lunga e laccata di rosso. Disgustosa. << E' ovvio che stai intraprendendo una finta relazione, ma mi chiedo perchè, e questo sarà lo scoop del secolo! >>
Lo diceva da anni, che era lo scoop del secolo.
<< Finta? Che dici, Rita! Scorpius e mia cugina si amano davvero. >> incalzò Albus col tono arrabbiato e incredibilmente serio. Wow che bravo attore.
Peccato che io amassi Rose quanto amassi Hagrid e le sue stupide lezioni di cura delle creature magiche. Ovvero zero.
Rita Skeeter fece scattare un finissimo sopracciglio sll'insù e mi guardò secca.
In quel momento, dal bagno, uscirono Rose e Dominique Weasley - voglio ignorare cosa stavano facendo in bagno - e Rose mi guardò dubbiosa come se pensasse che la stessi spiando. Dominique ci ignorò e scappò nei corridoio.
Porco Merlino, no!
<< Rose! >> esclamai agguantandola per un braccio e tirandola verso di me, così da metterle un braccio intorno alla vita e schiacciarmela addosso. La sentii sussultare e io arrossii vistosamente. << Dove sei stata? Lo sai che mi manchi troppo se te ne stai lontana! >> sbottai terribilmente zuccheroso,
Già detto? Lo ripeto: vomitevole.
Rita ci guardò e sbuffò, fermando la sua penna ed entrando nell scompartimento vip. Quando fu scomparsa Rose si staccò da me e mi guardò torva.
<< Penso che stiano crescendo dei problemi. >> sghignazzò Albus. Rose quando si rivolse a lui aveva un cipiglio davvero arrabbiato, nonostante Al non faccia altro che prenderci in giro e io stavo soltanto cercando di salvare la pellaccia a noi, dato che se andasse qualcosa storto i Weasley, i Malfoy e i Potter ci spellerebbero vivi dentro un calderone e recitanto un rito satanico a cui avrebbero partecipato anche Lily e Hugo, i quali avrebbero avutotivo esempio e si sarebbero dati all'alcool e alla droga. Cosi i nonni Weasley sarebbero impazziti e avrebbero ucciso i mei nonni - perchè li odiavano - e quindi si sarebbe scatenata una Guerra Magica e sarebbero morti tanti innocenti, tra cui Steve, Jen e i cugini Weasley.
Mi auguro soltanto che in tutto questo venga ucciso anche James Potter.
... Okay, la mia mente stava iniziando ad acquistare quella sfumatura di insanità mentale ereditaria dei nostri genitori. Forse, a causargli quest'insanità era stata la partecipazione alla Guerra Magica, il che probabilmente significa che se ce ne sarebbe stata un'altra come sopracitato, la prossima generazione sarebbe stata vittima della nostra insanità.
<< ... ma è terribile! >> strillò Rose, catapultandomi nella realtà e facendomi pensare quanto mi ero perso intento ai miei sproloqui mentali. << Dobbiamo assolutamente cerca di essere una coppia perfetta, okay ? >> stavolta mi stava guardando. Senza rabbia e senza scocciatura.
Normalmente.
<< S-sì, ecco. Ma sono comunque dell'idea che non convinceremo i nostri amici, quelli che frequenteremo tutti i giorni. >> aggiunsi, facendo annuire sia Albus che Rose.
<< Possiamo dirlo a qualcuno. >> osservò Albus.
<< Possiamo davvero? >> sospirò Rose.
<< Puoi dirlo a Dominique, Rose, visto che è la tua migliore amica. E noi lo diremo a Steve e Jen. >>
Un momento. Perchè Al Potter parlava con i noi come se ci fossimo entrambi in questa situazione m,entre in realtà lui non c'entrava niente ?
Ecco il ficcanaso Potter.
Passarono due ragazze di Tassorosso, che guardarono me e Rose con malizia, per salutarla con un << Ciao, Rosie. >>e fecero per chiudersi in bagno.
Punto primo: Perchè le ragazze si chiudevano in bagno a coppia?
Punto secondo: Perchè in questa scuola non esiste altro che spettegolare? Insomma, studiare no, eh?
 
<< Sarà difficile. >> completò Rose e non seppi che darle ragione.

 

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Capitolo 3
*** Mia cugina rischia di scatenare una crisi familiare. ***


 
False Love
Chapter 3:Mia cugina rischia di causare una crisi familiare

Rose's POV
 
Ero stata contenta di tornare a Hogwarts, perchè, se tutto quel dramma fosse successo durante l'estate, sarei dovuta stare tutto il tempo con quel Malfoy, uscendo con lui e rovinandomi l'estate, oltre che la fama, eccetera. Invece, a Hogwarts, Scorpius Malfoy era facilmente ignorabile per il fatto che ero tremendamente impegnata se volevo mantenere la mia media di Eccezionale alta ( no, non era vero. Mi risultava disgustosamente facile, senza il minimo sforzo). Quindi potevo tranquillamente snobbarlo un po' di più senza che nessuno mi rompesse le scatole, senza che nessuno sospettasse nulla e non dicese << Ehy, ma tu e Mallfoy? >>. Potevo anche passare del tempo con lui, quando in realtà stavo con Al, come succedeva solitamente quando mi sedevo al tavolo dei verde-argento.
Una persona ordinaria non avrebbe fatto storie, una persona normale avrebbe capito quanto in realtà impegnati fossimo io e Malfoy.
Ma James Potter non era ordinario e nè tantomeno normale, con il suo ficcare il naso ovunque, chiara eredità dalla progenie di Harry Potter. E, tanomeno, non capiva perchè io e Malfoy ci snobbassimo per lo studio.

<< Ehy, Rossa. Non sembri proprio in confidenza con Malfoy. >> disse a un tratto smettendo di abbuffarsi di patate a guardandomi con occhi indagatori, mentre una patata gli scivolò via dalla bocca, mezza masticata, per andarsi a riposare nel piatto tra le altre patatine.
Che schifo. Per favore, James, torna ad abbuffarti di patate al roast beef come se fossero le ultime della terra e fatti gli affaracci tuoi. Avevo sempre dubitato l'appartenenza di James alla famiglia. Insomma, dai racconti di mamma e papà, zio Harry non era esattamente così.
E poi James aveva i capelli castani, gli occhi nocciola, carnagione abbronzata e niente lentiggini come nonno James ( perchè questo giro di nomi?! ), quindi poteva benissimo essere stato adottato.
Si, era decisamente così.

<< Non è vero. >> rantolai, osservando il mio pollo arrosto insistemente, come se mi stessi per dichiarare a lui da un momento all'altro.
<< Si che lo è. Non vi parlate praticamente mai. >> borbottò James sulla difensiva, non perchè gli importasse veramente qualcosa ma sicuramente perchè doveva ficcare il suo naso ovunque e perchè erano anni che pretendeva un buon motivo per picchiare il migliore amico del suo fratellino Al.
Rose sospitò, alzando gli occhi al cielo. << James. Io e Scorpius ci parliamo. >> bugia. << E io gli voglio bene. >> infinita bugia. << Passiamo un sacco di tempo insieme anche se non lo sai. >> altra bugia. << E' che siamo impegnati per gli studi. >>  ennesima bugia. Wow, non avevo mai sparato tante cazzate in una botta sola in vita mia. Quello era più tipico da James.
James scrollò le spalle e bevve uun bicchiere intero di acqua senza sosta, poichè tutto l'effimero ben di dio era bloccato nella sua gola. Si era otturato. James, vuoi che prendo l'arnese della tazza per sturarti?
<< Andiamo,James, lascia stare Rose. >> sussurrò Lily, alla mia sinistra, che non aveva spiccicato parola sino ad allora. La guardai e la vidi rossa in viso, non che fosse una novità. Lily arrossiva sempre, ormai quelle gote colorate facevano parte di lei e della sua pelle pallida. Lily si portò una ciocca di capelli corti dietro l'orecchio e mi sorrise rassicurante, tornando a mangiare educatamente.
Lily era la classica persona affidabile e sincera ma che arrossiva a tutto spiano ed era troppo carina ed educata per dirti che con quel vestito sembravi una strega di Nocturn. In realtà Lily aveva un gentilezza eccessiva, quasi insopportabile.
Ecco, anche Lily potrebbe essere stata adottata. Era senza dubbio simile alla zia Ginny ma , andiamo, non era difficile trovare irlandesi con i capelli rossi, perchè diciamocelo, il carattere di Lily non era quello di zia Ginny.
Zia ti minacciava con una fattura Orcovolante, era un po' pettegola, picchiava, strillava, picchiava, usciva con mille ragazzi, picchiava, ti faceva la predica, picchiava...
Invece Lily era gentile, arrossiva, non usciva con nessun ragazzo che non fosse mio fratello Hugo ( quindi suo cugino), arrossiva, ti faceva regalini per gli onomastici, arrossiva....
Insomma, era piuttosto sicura che anche Lily fosse stata adottata, in un orfanotrofio in Irlanda.
<< Rose. >> sussultai a quel suono. Era disgustoso come pronunciava il mio nome, con quella R vezzeggiata e molleggiata da perfetto aristocratico e la S strascicante. E pronunciava la O troppo chiusa!
Alzai gli occhi seccata verso Malfoy e trattenni uno sbuffo soltanto perchè c'erano i miei cugini al tavolo, e James.
Vidi il sorriso strambo sul volto di Malfoy, gli occhi erano stralunati, quasi incrociati e mi ricordò terribilmente Malfoy Senior quando mi aveva detto, circa una settimana prima, che dovevo fidanzarmi con suo figlio.
Faceva paura. Penso che di Draco Malfoy al mondo ne bastasse uno, un secondo era troppo.
Scorpius Malfoy aprì la bocca per parlare ma fu Al, al suo seguito a dare una pacca sulla spalla dell'amico e circondarlo con un braccio, con un ghigno in faccia.
<< Scorpius ti deve chiedere una cosa. >> disse.
Io guardai dubbiosa Scorpius, giocherellando alla cieca con la mia forchetta, infilzandola nel cibo dentro il mio piatto. Wow, ero veramente interessata a quello che mi potesse dire Malfoy. Ovviamente era sarcasmo.
<< No. >> rantolò Malfoy, era pallido? << Ieri sera, quando mi hai strattonato qui in Sala Grande mi hai fatto perdere una cosa. >> disse, vagamente inafastidito. In realtà sapevo che si stava astenendo dal urlami contro.
<< Io te l'ho fatta perdere? >> indagai con un ringhio, sperando che James e Lily non se ne accorsero.
Malfoy pompò con la testa su e giù, affermando quanto ciò già detto e io mi limitai a fissarlo con un sopracciglio alzato talmente tanto che Draco Malfoy sarebbe orgoglioso di me.
<< Quindi, dovrete cercarlo, Soli-soletti. >> cantilenò Al. Okay, perchè quel ragazzo era così sadico ? Perchè era mio cugino e il mio migliore amico? Perchè era un Serpeverde schifoso?
Perchè era stato adottato,anche lui, senza dubbio.
In conclusione Harry e Ginny avendo paura che Ginny potesse partorire un piccolo mostro dalle sembianze di Voldemort ( data l'ex connessione dei due), avevano deciso di adottare i tre bambini, cercandoli a lungo e molto più simili a loro. Ma James era un'eccezione perchè non somigliava a nessuno dei due.
Che cosa avranno trovato di bello in James quando l'avevano scelto?
Insomma, generalmente quando una bambina va in un canile e vede un dolce cucciolo dagli occhi teneri, un futuro cagnoli affettuoso, allora strilla eccitata e punta il dito contro di lui. << Voglio quello! >>
La stessa cosa deve aver fatto zia Ginny, strillando eccitata il dito e puntandolo verso James.
<< No, me lo trovi tu. Me lo hai fatto cadere. >> rincarò Scorpius Malfoy, colorando la sua pelle quasi color topo con un colore più acceso.
Lasciai andare la forchetta nel piatto e sbuffai, poggiando il mio mento sul palmo, il gomito puntato sul tavolo mentre lo ascoltavo blaterare. << E cosa avresti perso? >>
<< Il mio ciondolo! Quello che porto sempre! >>
Perchè portava un ciondolo?
<< C-ciondolo? >> balbettò accanto a me Lily, io la guardai e la vidi rossa, con le mani unite all'altezza del colletto della divisa. Scorpius Malfoy la guardò e la sua faccia si rilassò decisamente nel vederla.
Sì, Lily faceva quest'effetto.
<< Lo hai visto? Lo conosci? >>
Lily scosse la testa, serrando le labbra e accaparrando la sua roba per andarsene via. Malfoy tornò a guardarmi.
<< Trovamelo. >>
<< Trovatelo da solo. >> ribattei.
Malfoy mi guardò come se mi volesse uccidere, io sbuffai ma guardai James che mi guardò e sollevò le sopracciglia come volesse direi hai visto ?
E, ricordandomi di quanto odiavo gli adulti ( e James), mi alzai dal mio tavolo e scoccai un ultima occhiata ai due Serpeverde. << Okay, domani lo cerchiamo. >> sottolineai il noi della frase. Non volevo perdere tempo da sola in quelle assurdità, e volevo far pensare alla gente che io e Scorpius stavamo un po' soli.
James tornò a mangiare come un maiale a digiuno.
<< A domani. >> lo liquidai. Guardai verso la porta della Sala Grande e fu in quel momento che vidi Dominique Weasley, mia cugina e migliore amica entrare.
Sorrisi e alzai la mano, per richiamarla da noi, quando la vidi scrutare nervosamente il nostro tavolo e tirarsi indietro, di nuovo fuori dalla porta, aperta. Si nascose dietro la parte chiuse della porta, poi mi guardò e mi fece un gesto con la mano.
Perchè Dominique stava evitando la Sala Grande? No, un momento, Domi non stava evitando la Sala Grande, bensì i Grifondoro! E lei era Grifondoro!
<< Rose, ti accompagno. >> strinse i denti Scorpius, sfiorandomi con delicatezza il  braccio come un galantuomo londinese.
De-plo-re-vo-le.
<< No, guarda, Scorpius. >> dissi cercando di essere tremendamente dolce. << C'è Domi. Vado con lei se non ti dispiace. >>
Al suono di quel nome, James s'arrestò dall'ingozzarsi per esplodere poi in un colpo di tosse che sambrasse stesse per morire. Io non lo aiutai, ovviamente, nè tantomeno lo fece Al, ma Fred agitò la bacchetta e lo aiutò.
Gli occhi di James erano stralunati, si voltò appena per vedere da sopra la sua spalla Domi semi nascosta dietro la porta, poi tornò a fissare il piatto senza mangiare.
Okay, era arrivata alla conclusione che Domi stesse evitando James.
Perchè?
<< Nessun problema, tesoro. >> disse Scorpius Malfoy, incredibilmente sollevato. Io lo salutai e baciai Al sulla guancia, saettando via veloce come il vento.
 

***

 
Ovviamente non trovammo nulla. Nessunissimo stupido medaglione. Ero abbastanza scioccata perchè quell'idiota aristocratico non sapeva nemmeno tenersi le cose per sè, e le andava a perdere in giro per Hogwarts.
Ci mettemmo tre giorni a perlustrare tutto il castello, per ogni angolo, ogni classe e ogni scaffale delle aule. Le uniche stanze che non controllammo erano quelle dei Corvi e dei Tassi, cosaper'altro inutile, perchè si sapeva che i primi erano troppo impegnati a tenere il naso nel libro per accorgersi di trovare qualcosa e i secondi erano troppo buoni per tenersi qualcosa trovato.
Chiedemmo perfino alla McGrannit, la quale ci guardò sbattendo le palpebre e, dopo che aveva ascoltato tutto il nostro discorso su quanto fosse importante per noi quel medaglione, aveva accennato appena un sorriso, commentando con un:
<< Allora è vero. State insieme? Lumacorno mi deve cinque galeoni. >>
A parte il fatto che avevo appena scoperto che la nostra professoressa di Trasfigurazione, nonchè capo della Casa di Grifondoro,  nonchè attuale Preside di Hogwarts, stesse facendo delle scommesse su di noi e che fosse interessata ai pettegolezzi; c'era una seconda cosa che mi aveva scioccata. Ovvero: perchè Albus Silente, ex preside di Hogwarts, sghignazzava dietro di lei?
E, perchè, Phineas Black, un altro ex preside stava guardando il mio presunto fidanzato con un ghigno malefico mischiato a un broncio? << Malfoy,eh? Con la Weasley? >>
Severus Piton, altro ex Preside, ( ma la professoressa non si sentiva a disagio con tutti quei morti appesi dietro di lei che le parlavano tutto il giorno? ), ci aveva guardato scoccandoci un'occhiataccia della serie spero-che-non-girovagate-di-notte-altrimenti-vi-sospenderò. E sembrava avercela parecchio con me.
<< L'ha visto o no? Il medaglione? >> grugnì Malfoy, senza tatto. La McGranitt si destò e ci riguardò, facendo ondeggiare la mano in aria verso di no.
<< No. Buona fortuna cari. Io ho da fare. >>
Aveva da fare, ci avrei scommesso. Sicuramente si era andata a riscuotere il premio della scommessa con Lumacorno.
Dopo tre giorni di ricerca vana, mi ero davvero seccata, così, quella domenica, che avevo gil giorno libero, decisi di non andare in sala Grande per fare colazione e di cercare per conto mio il medaglione di Malfoy.
Ovviamente ero figlia di Hermione Granger e Ron Weasley, due tra i tre più ficcanaso della storia, e non riuscire a trovare una ferraglia arrugginita come quel medaglio del signorino aristocratico era una bazzecola. Solo, non volevo Malfoy ronzarmi attorno.
E, infatti, alla fine lo trovai. Ce l'aveva Pix e stava gracchiando per i corridoio con in mano quel coso, sventolandolo a chicchessia. Finchè non si bloccò davanti a me e gracchiò più forte.
<< Buongiorno, Donnola. >> gracchiò sbattendomi quasi in faccia il medaglione. Se non fosse stato un fantasma e il mio pugno lo avesse trapassato, gliene avrei dato volentieri uno.
<< Pix, >> cercai di essere ragionevole. << Dove hai trovato quel medaglione? >>
Pix restò zitto per un attimo, guardando il medaglione e assumendo un sorriso furbesco, lo roteò su un dito. Essendo un fantasma, più precisamente poltergeist, come fare ad afferrare le cose?
<< E' tuo Weasley? >>
<< E' di un caro amico, >> ribattei, schiacciando un piede avanti minacciosa e allungando la mano. Pix assottigliò gli occhi di rimando e io lo imitai, assumendo un'aria minacciosa. O almeno ci stavo provando.
<< Non te lo do! >> Pix mi fece la linguaccia e fece per squagliarsela con il medaglione, io riuscii a sfilare la bacchetta dalla tasca in tempo per erigere una abrriera magica anti-poltergeist in modo che Pix ci sbattesse contro e rimanesse intrappolato in quel quadrato dov'eravamo io e lui.
<< Pix, >> lo ripresi, grunendo. << Dammelo. Ora. >>
Pix mi guardò furioso e fece per aprire bocca, quando io mi raddreizzai e con calma e misi le mani sui fianchi. La mia espressiione si rilassò decisamente e lo spiritello mi guardò confuso.
<< Oh, guarda. Ciao Barone sanguinario! >> gracchiai civettuola. Ovviamente non era vero, il Barone non era neanche lontanamente nei paraggi, ma questo bastò ugualmente a far strizzare gli occhi a Pix e farlo iniziare a muoversi agitato in cerchio. Lasciò cadere il medaglione a terra  e sbattè ripetutamente con la barriera, quasi piagnucolando.
<< Dov'è? Dov'è? >> ripeteva.
Io afferrai il medaglione e feci evanescere la barriera, facendo schizzare via definitivamente lo spiritello. Mi rigirai il medaglione tra le mani.
Ce l'avevo fatta.
Ovviamente.
Scrutai meglio la serratura e la sua forma stravagante. Mi ricordò qualcosa ma non seppi esattamente cosa.
Vabbè, pazienza.


 
***

 
Sbattei il medaglione in faccia a Malfoy verso le dieci del mattino di quello stesso giorno, appurando infastidita che il biondino era accasciato per metà sul tavolo da pranzo delle Serpi, mezzo addormentato.
Io mi svegliavo alle sette del mattino per  cercargli quello stupido coso, e lui alle dieci osava essere ancora assonnato?
Miseriaccia.
Mi sedetti senza invito davanti a lui ed Al, in mezzo tra la Zabini e Nott, afferrando un croissant alla crema e addentandolo. Nessuno fece troppo caso al fatto che io sia al tavolo verde-argento.
Albus mi scoccò un'occhiata e mi saluto bofonchiando. Quando Malfoy si riprese, osservò incredulo il medaglione e si affrettò a infilarselo, per poi nasconderlo sotto la maglietta.
<< Ma-dai! Dove l'hai trovato? Come ? Sei fantastica, Weasley. >> esclamò su di giri.
Fantastica? Addirittura?
<< Beh, alla fine, se ci tenevi tanto. >> buttai lì. E poi ero semplicemente figlia di due ficcanaso, ( non ero adottata,io. ) trovare qualcosa era semplicemente una bazzecola, dopo che i miei avevano trovato gli Horcrux.
Mi voltai intorno, cercando di scorgere Dominique da qualche parte, ma non la vidi. Al tavolo Grifondoro,però, c'erano James e Fred che farugliavano tra loro. Alla fine, Domi aveva insistito che andava tutto bene che non stesse evitando i Grifondoro.
Ma non ero stupida, decisamente.
Ora che la questione del medaglione di Malfoy era sepolta, potevo tranquillamente parlare con lei, chiedendole perchè evitasse i Grifoni e cercando in generale il colpevole del disagio della mia migliore amica.
 
Dopo pranzo, mentre uscivo dalla Sala Grande, liquidandomi da tutti i miei cugini e da Malfoy, incontrai Dominique. O meglio, sbattei contro Dominique.
Il suo mento - era abbastanza più alta di me, lei - sbattè contro la mia fronte, strappandomi di bocca un urlo quasi caprino. La mia mano scattò sulla fronte. << Ahi. >> ululai toccandomi il punto urtato.
Dominique annaspò, sfiorandosi lievemente il mento. << Scusa. >> annaspò di nuovo, i suoi occhi azzurri dardeggiarono attraverso la striscia lasciata dalla porta quasi chiusa. Ero certa che stesse guardando un certo tavolo, casualmente rosso e oro.
<< Cerchi qualcosa? >> domandai, guardinga, dimenticandomi definitivamente del dolore. Dominique fece scattare o sguardo verso di me.
Sembrava nervosa. Aveva i capelli biondi arruffati, lievi borse sotto gli occhi, la cravatta allentata, la camicia stropicciata, il golfino fuori posto.
Era abbastanza irritante il fatto che Domi fosse uno splendore anche conciata così, ma decisi di surclassare, dato che sembrava davvero disperata. E era una delle mie migliori amiche.
Dominique mi agguantò una mano e mi sospinse di lato, per spostarci dall'entrata della Sala Grande, lei, se poissibile, si appiattì contro il muro.
<< Ascolta, Rose, è importante. >> sussurrò come se fosse una ladra che cerca di entrare in un appartamento. << C'è James là dentro? >>
<< James? Nostro cugino intendi? >>
Dominique annuì. Ma io non ne avevo la più pallida idea, insomma, non è che stessi costantemente a monitorare i movimenti di quel babbeo di mio cugino. E la maggior parte delle cose che faceva o diceva mi risultavano seccanti, perciò, come poteva importarmi se era o no nella mia stessa stanza?
In ogni caso, non ricordavo di aver sentito la sua fastidiosa presenza, ricordo che c'era Hugo, quello sì, e Lily. E purtroppo per me Malfoy.
Spalancai la bocca per rispondere quando, un armadio di un metro e ottantacinque si piazzò dietro le mie spalle. Fu allora che vidi il volto di Dominique diventare ceruleo, le sue iridi azzurre dilatarsi e il suo corpo fremere.
<< Ciao Rosie. Ciao Dom. >> salutò l'ultima voce che, probabilmente, mia cugina volesse sentire.
Mi voltai di scatto e incrociai gli occhi ancora lucidi, i capelli castano-bronzo arruffati, e la divisa completamente fuori posto. Conoscevo quel babbeo e sapevo che si era appena svegliato. Alle due del pomeriggio!
Dominique soffocò un gemito.
<< Ciao James. >> buttai lì, per non essere troppo sgarbata. Non penso che ci avrebbe fatto troppo caso, comunque, neanche se avessi preso a insultarlo voracemente, era troppo addormentato. Ci rivolse un segno distratto con la mano e aprì pigramente i battenti della Sala Grande, tuffandovici dentro.
A quel punto, mi voltai verso Dominique, le sopracciglia incurvate  e in una posizione che mi ricordò maledettamente nonna Molly.
<< Tu mi spieghi cosa è successo. Perchè è palese che tu stia evitando James. Almeno da quando siamo a Hogwarts. >> decretai infine, vedendo Dominique irrigidirsi e gioendo per la mia caparbia intelligenza.
Non era un male essere figlia di Hermione Granger, a volte. Solo a volte però,eh.
Dominique si schiarì la voce e si guardò alle spalle. Cos'aveva paura, che saltasse fuori Nick-Quasi-Senza-Testa e origliasse ?
<< Non qui, >> precisò lei, tirandomi per un braccio e muovendoci da lì. Incamminandoci verso il settimo piano.
Dopo una manciata di minuti, in cui Dominique non si decideva a parlare, le diedi di gomito, inforcando bene  il suo braccio. La mia cugina per un quarto Veela alzò lo sguardo, completamente disorientata, su di me.
Capii che era un problema serio. Glielo lessi negli occhi.
<< Domi, che succede? >>
Dominique sospirò, passandosi una mano tra i suoi capelli argentei e lisciandoseli. Le sue dita scesero tranquillamente per tutti i capelli, sottili come spaghetti e lisci come la seta.
Se lo avesse fatto Rose, le sue dita sarebbero rimaste incastrate in quella criniera rossa, completamente indomabile.
<< E' che... ecco... ho combinato qualcosa di grosso, stavolta. E sono preoccupata. >> confidò.
Io accennai un sorriso, per tirarle su il morale. << Andiamo, Domi. Tu non puoi combinarle più grosse di Jamie, o di Fred, e nemmeno di Roxanne. Insomma, ti ricordi quella volta che andammo al magizoo, a otto anni, e James si portò dietro un uovo di drago? Come fece ancora non lo so. >> risi, lasciando che Dominique si facesse trasportare dalla mia risata. Per un attimo la fece, poi dopo essersi asciugata un occhio, tornò seria e puntò lo sguardo a terra, iniziando a strascicare i piedi come un barbone di Londra.
<< Non ho parole per quella volta ma... credimi, Rose. Questa volta l'ho fatta più grossa di James. >>
Inarcai un sopracciglio. Doveva essere un disastro, se era così. Deglutì. << Cosa hai fatto ? >>
Dominique si fermò, eravamo arrivate al terzo piano, ora. Appoggiò i gomiti sulla balaustra e affondò la faccia tra le mani, urlando sommessamente e mugolando come fosse una bambina di due anni.
<< Dominique, avanti, parla! >> sbottai seccata. Tutta questa suspence non faceva per me, io volevo i fatti.
Dominique sollevò il capo e mi guardò, per l'ennesima volta, mordicchiandosi poi un labbro. << E' successo quest'estate. Prima del compleanno di zio Harry. >>
<< E' perchè non me ne hai parlato prima?! >> strillai, facendo svegliare di soprassalto alcuni quadri che mi guardarono torva. Dominique mi intimò di stare zitta. Col cavolo!
Mi sentivo tradita; come poteva la mia migliore amica non avermi detto un suo problema per quasi due mesi? Due mesi, santo Godric!
<< E' difficile! >> protestò lei.
Incrociai le braccia sotto il seno e sbuffai. << Va' avanti. Ingrata. >> sottolineai.
Dominique mi guardò veramente dispiaciuta e tutta la mia rabbia sembrò scemare. Poi deglutì. << Potrei aver baciato un cugino. >> susurrò impercettibile. Ma io la sentii lo stesso.
E pietrificai dopo alcuni secondi che la mia mente aveva elaborato quei dati scandalosi.
<< Potresti o l'hai fatto ? >> ci tenni a precisare, la mia voce ridotta a un sussurro stridulo. Ormai neanche più i quadrci ci sentivano.
Dominique pietrificò. << Ho. Ho baciato un cugino. >>
A questo punto, pensai che la mia vita stava diventando troppo complicata - e disperata - perciò potevo fissare un appuntamento di sola andata con la torre di Astronomia.
<< Chi? >> domandai.
<< Ecco... >> balbettò mia cugina.
<< Chi ? >> strillai, allora, come un'oca morente. Okay, non era decisamente il massimo strillare a quel modo, rischiando la voce ma, non mi sembra poi così errato che io abbia reagito a quel modo. Dai, seriamente? Dominique che bacia...
<< James. >> rivelò, a denti stretti Dominique.
...James. Dominique che bacia James. Oddio!
Strabuttai gli occhi e spalancai la bocca per ribattere, ma la gola mi si seccò e il fiato non usciva. Infine gracchiai un << Perchè ? >> poi, senza darle tempo di risposta, rimbeccai con un << Eri ubriaca? >>
<< No. >> confessò lei.
<< Per una scommessa? >> sperai.
<< No. >>
<< Ti stava stuprando? >> tentai allora.
<< No! >> annaspò lei, diventando completamente rossa. Poi gonfiò le guancie con fare faniullesco e fece spallucce. << E' solo che a volte potrebbe essere... carino. No, ok. Bello. Bello da mozzare il fiato. >>
Spalancai la bocca, la mia voce stava assumendo un tono isterico e in quanto all'isteria ci stavo andando molto vicino. << Carino ? Bello ? Domi, ma tu odi James. Noi due odiamo James. James è un cretino, strafottente, egoista, egocentrico, eccentrico, casinista... >>
<< Adorabile, anche. E tenero. >> azzardò timidamente Dominique. Non l'avevo mai vista così.
<< ... ed è  nostro cugino. >> completai, guardandola, ora, con sfida.
Dominique sbuffò. << Lo so, va bene? Lo so di essere stata un idiota. Comunque non ti preoccupare, è tutto sotto controllo. Solo, non riesco a non pensare al volto di zio Harry che mi guarda come un mostro. >>
<< Zio vi ha visti ? >> strepitai. Dominique annuì. << Ommiodio! >>
<< E mi evita, zio intendo. >> Dominique soffocò. << Ho rovinato la famiglia! >> singhiozzò, lasciandosi andare contro la balaustra. Io la osservai, così distrutta e indifesa. Non era quella la Dominique Weasley che conoscevo; quella con cui ero diventata migliore amica era dinamica, inarrestabile, strafottente e completamente diversa da qualsiasi cosa sia ora.
Mi avvicinai a lei e le feci una carezza sul braccio, poi l'abbracciai e Dominique si tuffò nel mio abbraccio, piangendo sopra la mia spalla.
<< Tranquilla, Domi. Non hai rovinato niente. Zio Harry capirà. Ormoni impazziti, no? >>
Dominique tirò sù col naso e annuì. Poi mugugnò: << James semplicemente lo ignora. Dopo che l'ho baciato e ho intravisto zio che ci vedeva, sono scappata. Dal giorno dopo mi trattava come se non lo avessi mai baciato. Il solito tono strafottente con me. Ma io sono scappata da lui. Sempre. >> blaterò.
Accidenti che idiota, James. Come puoi fare così? Perchè era ovvio - almeno lo speravo - che non aveva dimenticato il bacio. Ma, insomma, era figlio dell'uomo più ficcanaso del mondo, un pizzico di curiosità sul perchè sua cugina lo avesse baciato no, eh?
Come già detto, James non era un idiota. E non era nemmeno il mio vero cugino. Decretato e accettato.
<< Ma non fa niente, davvero. >> cercò di rassicurarmi Dominique, forse avevo assunto una faccia un po' strana, buffa, come quelle che facevo di solito quando mi imbambolavo a pensare.
<< Erano solo ormoni, giusto? >> Dominique forzò un sorriso, anche io lo forza.
Spero per te che siano davvero gli ormoni, Domi. Lo spero bene.



AngolinoAutrice(?)
Allooora come va?
Ringrazio chiunque abbia letto fino ad ora e chi ha recensito. Grazie infinite!
Questo è un capitolo importante, almeno dal punto di vista Jaminique. Il capitolo importante dal punto vi vista Scorose sarà il prossimo. E, probabilmente, chi ha letto \ visto Nisekoi saprà o intuirà cosa starà per succedere. Diciamo che il ciondolo c'entra qualcosa.
comunque, spero di nn sviluppare male la Jaminique, dato che è la prima volta che ci scrivo su. Vediamo, ho ottenuto dei  per il pov di Albus. Chi altri lo vuoleeee?
Vi lascio un pezzo di trailer del capitolo 4:

" << Aspetta... stai parlando del ciondolo? >> domandò Albus, poi scoppiò a ridere, senza degnarsi di trattenersi. Allora io assunsi un'espressione pacata, diffidente e tremendamente omicida verso il mio migliore amico.
<< E' importante, Al. >>
<< Oh, sì... sì,certo. >> giuro che ammazzerò quel Potter prima o poi; anzi li ammazzerò entrambi, lasciando solo la mia adorata Lily in vita.
Oddio! Lily! Lily aveva in mano una chiave. Una piccola chiave, ornata, di colore argento. Sembrava tanto una possibile...
Che Lily fosse la ragazza della promessa?!"

Spero via abbia incuriosito, bacio.

Shanna.

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