Pokemon: The Striaton Battle

di Justice Gundam
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ritorno a Levantopoli ***
Capitolo 2: *** Cieca ambizione ***
Capitolo 3: *** Pronti alla sfida ***



Capitolo 1
*** Ritorno a Levantopoli ***


Pokemon: The Striaton Battle 
 
Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam
 
 
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Disclaimer: Pokemon e tutti i marchi registrati ad esso collegati non appartengono a me, ma a Nintendo, Game Freaks e alla Pokemon Company International. Questa fanfiction è stata scritta a puro scopo ricreativo, senza fini di lucro. L'autore non riceve introiti dalla stesura di questo testo.
 
Beh, credo che così vada bene, no?
 
Quella che state leggendo è una breve storia che ho pensato di scrivere come, diciamo così, esercizio di stile. L'ispirazione mi è venuta dall'episodio "La Palestra di Levantopoli è in pericolo", che a mio parere è stato uno degli episodi più deboli di una serie che già di per sè ha una pessima fama tra i fan dell'anime. Ho pensato... e se ci fosse stata anche Burgundy quando Spighetto ha ricevuto la sfida di quella pazza montata di Frida? Sinceramente, non credo che se ne sarebbe stata zitta...
 
E da qui è nata l'idea per questa fanfiction, che nella cronologia della mia saga si piazza subito dopo la fine di "Best Wishes Reload". Sarà un'occasione per Burgundy per dimostrare la sua abilità? E magari fare qualche passo avanti con l' "odiato" Spighetto? Hehehee... sì, ho pensato anche ai fan della Sommeliershipping, e spero che venga qualcosa di gradito!
 
Detto questo... vi lascio alla mia storia! Spero che, per quanto breve - non credo che ci vorranno più di 5-6 capitoli - sia comunque interessante e divertente.
 
Buona lettura!
 
 
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Capitolo 1 - Ritorno a Levantopoli
 
 
Il continente di Unima. Un luogo pieno di misteri e di avventure, di luoghi leggendari e Pokemon affascinanti, paesaggi maestosi e una grande diversità di ambienti, culture e punti di vista. E' in questo continente che, soltanto qualche giorno fa, si era conclusa una battaglia che aveva deciso le sorti della Lega Pokemon locale, e forse delle Leghe Pokemon di tutti gli altri continenti - il Team Plasma, l'organizzazione criminale guidata dal malvagio Ghecis che si nascondeva dietro il re-marionetta N, aveva minacciato di costringere tutti gli allenatori a liberare i loro Pokemon. Solo Ghecis e i suoi collaboratori più stretti avrebbero tenuto i loro Pokemon, e grazie a questo avrebbero potuto prendere il potere ovunque. A questo scopo, Ghecis aveva cresciuto N allo scopo di fare di lui il prescelto di Zekrom, il dragone nero degli Ideali... e con il supporto di quel Pokemon Leggendario, il Team Plasma sarebbe diventato inarrestabile. 
 
Ma grazie all'intervento di Ash e dei suoi amici, il folle piano di Ghecis era naufragato. La giovane Touko, la giovane esordiente che Ash aveva preso come sua allieva, si era dimostrata degna di essere la prescelta di Reshiram, il dragone leggendario della Verità, e aveva sconfitto N in un epico scontro nel suo castello. Ash stesso si era misurato con Ghecis in un terribile scontro finale che aveva lasciato l'intero continente con il fiato sospeso... e nonostante la potenza di Genesect, il terribile Pokemon cibernetico creato dal capo ricercatore Acromio come Pokemon speciale per Ghecis, Ash aveva vinto e liberato Unima dall'incubo del Team Plasma.
Ognuno aveva fatto la sua parte per salvare Unima dal disastro... e tra questi, un giovane e brillante allenatore di nome Spighetto, Capopalestra della città di Levantopoli assieme ai suoi fratelli Maisello e Chicco, oltre che intenditore di Pokemon di classe A, abilissimo nel valutare il legame che intercorre tra un Pokemon e il suo allenatore, e nel comprendere i sentimenti e i pensieri dei Pokemon.
 
Spighetto era stato un degno avversario per Ash, Misty e Touko quando il terzetto di amici si era fermato alla Palestra di Levantopoli, e aveva deciso di unirsi al gruppo per imparare di più sui Pokemon e fare maggiore esperienza come intenditore. E fin da subito, il giovane intenditore dai capelli verdi si era dimostrato un ottimo compagno di viaggio, sempre pronto a mettere la sua saggezza e la sua abilità come allenatore in aiuto dei suoi compagni. 
 
In quel momento, il giovane intenditore e i suoi due fratelli si trovavano assieme ad un binario del treno, in una piccola stazione poco lontano da Forte Verdepoli, il luogo dove si era tenuto il campionato di Pokemon di quell'anno. Si erano fermati per qualche giorno, in modo da dare una mano con la ricostruzione, ma ormai la situazione era quasi del tutto tornata alla normalità, e i tre fratelli Capipalestra avevano pensato che fosse il caso di tornare alla loro palestra / ristorante e riprendere la loro attività. 
 
"Aaaaah, e finalmente si torna alla cara vecchia Levantopoli!" affermò con soddisfazione Chicco, il minore dei tre fratelli. Capelli rossi dalla pettinatura che ricordava una fiamma, vestito come il cameriere di un ristorante di classe, Chicco era specializzato in Pokemon Fuoco, e dei tre fratelli era, come forse ci si poteva aspettare, il più impulsivo e diretto. "Non so voi, fratelli, ma non vedo l'ora di tornare alle nostre mansioni di tutti i giorni. Certo, è stato eccitante dare una mano per sconfiggere il Team Plasma, ma adesso spero soltanto che ora che la crisi è passata, tutto torni più o meno com'era prma."
 
"Dopo un evento così importante, fratellino... è difficile che tutto torni esattamente come prima." affermò Maisello con un sorriso paziente. Maisello era il più grande dei tre, e aveva i capelli blu a caschetto, che richiamavano il colore del suo elemento preferito - l'Acqua. Come probabilmente si addiceva al fratello maggiore, era il più maturo e posato dei tre fratelli, e il suo stile di combattimento si basava sulla calma e sull'analisi dell'avversario, cogliendo i punti deboli e muovendosi per sfruttarli il più possibile. "Certo, ognuno cerca di riprendere la sua vita com'era prima di questo imprevisto... ma le azioni del Team Plasma hanno lasciato un segno profondo in tutti noi, e ci hanno fatto capire che dobbiamo sì tenere ai nostri Pokemon, ma anche e soprattutto ricordare che tra noi e loro ci deve essere un rapporto di fiducia ed ugualianza."
 
"Vero. E poi, la repentinità e la brutale efficacia con cui il Team Plasma ci ha aggredito significa che non possiamo abbassare la guardia, e faremmo meglio a tenerci pronti ad ogni possibile evenienza." rispose Spighetto. "Il Team Plasma è stato soltanto un sintomo di un male diffuso, che serpeggia in maniera infida nella società e nel mondo dei Pokemon, e che dobbiamo cercare di contrastare con tutti i mezzi a nostra disposizione. Ma... per adesso, immagino che non ci sia niente di male nel prendersi un po' di tempo per rilassarsi e riflettere su ciò che è accaduto."
 
"Vero... e poi, abbiamo il nostro lavoro al ristorante che ci attende!" rispose Chicco. Uno sbuffo acuto avvertì i tre fratelli che il loro treno era arrivato, e il giovanotto dai capelli rossi fece un cenno a Spighetto e Maisello. "Vediamo di non perdere il treno, okay? Non sarebbe molto simpatico se dovessimo tardare ancora a riaprire il ristorante!"
 
Il treno per Levantopoli, in arrivo sul binario a cui i tre fratelli stavano aspettando, si fermò con uno sbuffo di vapore, e le porte si aprirono, in modo da far scendere  passeggeri, e permettere ad altri di salire. Spighetto, Chicco e Maisello si misero in fila con gli altri e, portando con sè i loro bagagli, salirono sul vagone... senza accorgersi della persona che li stava osservando da distanza di sicurezza, calandosi un paio di occhiali da sole sugli occhi, e calandosi un cappuccio rosso sulla testa per nascondere i suoi bei capelli viola.
 
"Eccolo lì, il signorino Spighetto... se ne va con i suoi fratelli come niente fosse, e non sa che finalmente è giunto per lui il momento della resa dei conti!" sussurrò tra sè la ragazzina dai capelli violetti che aveva puntato Spighetto e i suoi fratelli fin da prima che facessero il loro ingresso nella stazione dei treni di Forte Verdepoli. Burgundy Sauvignon, intenditrice di Pokemon di classe B (da poco promossa dalla classe C), ed autoproclamata rivale di Spighetto, aveva atteso fino a quel momento per avere la possibilità di prendersi la sua rivincita... e ora che la crisi era cessata, e finalmente poteva concentrarsi sulla loro rivalità, aveva tutta l'intenzione di chiudere i conti una volta per tutte con l'intenditore di Levantopoli!   
 
"Tsk... ma tu guarda che individuo!" borbottò tra sè Burgundy. "Non si preoccupa neanche di deludere le aspettative di una tenera e dolce fanciulla come me! E quindi, visto che lui se n'è dimenticato, tocca alla sottoscritta farsi tutto il viaggio fino a Levantopoli e ricordargli che mi deve ancora la rivincita! Beh, poco male. Sarà sicuramente un viaggio divertente, e non vedo l'ora di godermi l'espressione sulla faccia di quell'antipatico quando mi presenterò davanti a lui!"
 
Sghignazzando tra sè, senza badare alle espressioni sbalordite di coloro che stavano guardando verso di lei, Burgundy salì sul vagone dietro a quello in cui stavano salendo Spighetto e i suoi fratelli, gettando una rapida occhiata al ragazzo dai capelli verdi che in quel momento era sulla scaletta. Doveva riconoscere che era carino, almeno a guardarlo così... e che nonostante lei fosse spesso stata brusca con lui, lui non era mai stato niente meno che assolutamente gentile e disponibile. E anche quando lei stava cercando un modo per migliorare ed essere promossa ad intenditrice di classe B, lui aveva fatto tutto quello che era in suo potere per aiutarla. Anche se a lui non veniva niente in tasca... 
 
"Beh... sì, devo ammettere che il signorino Spighetto non è poi tanto male, tutto sommato." brontolò la bambina dai capelli viola, mettendo il suo bagaglio accanto ad un sedile, e poi sedendosi a sua volta. "E' abbastanza carino... quano tiene il becco cucito... e devo ammettere che gli sono grata per avermi aiutato... ma questo non significa che ci andrò piano con lui! Questa è una questione di onore per la sottoscritta, Burgundy Sauvignon!" Si sentì avvampare un po' le guance, ma si disse che era tutta colpa del caldo improvviso che si sentiva all'interno della carrozza del treno. Doveva concentrarsi sulla battaglia che l'avrebbe attesa una volta giunta a Levantopoli. Questa volta, lei lo sentiva, sarebbe stata la sua più grande occasione. Finalmente avrebbe fatto vedere a quel bellimbusto di cosa era capace... e si sarebbe finalmente presa la sua rivincita per tutte quelle volte in cui lui l'aveva guardata dall'alto in basso!         
 
"Aspetta che arriviamo a Levantopoli, signorino!" borbottò Burgundy, stizzita con sè stessa per essersi permessa una distrazione così frivola. Certo non era una condotta che si confaceva molto ad un'intenditrice di Pokemon di classe B! "Ti lascerò in braghe di tela! Ti umilierò così tanto che ti dimenticherai di tutte le volte che mi hai battuto..."
 
 
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Qualche tempo dopo...
 
"Aaaah, mi fa piacere essere finalmente di ritorno alla cara vecchia Levantopoli!" esclamò allegramente Chicco, stiracchiandosi mentre scendeva dal treno. "Ragazzi, non vedo l'ora di tornare al nostro caro vecchio ristorante!"
Spighetto e Maisello raggiunsero il fratello sul binario, contenti anche loro di essere tornati alla loro città natale. La giornata era assolata ed allegra, con un cielo azzurro pieno di nuvole bianche che annunciavano tempo sereno anche per i giorni successivi, e la piccola stazione di Levantopoli era gramita di persone che accoglievano chi stava arrivando, che andavano a prendere un treno per conto loro o che arrivavano in quel momento... e i negozietti che gremivano la stazione rendevano ancora più allegra l'atmosfera. Sì, era bello tornare a casa propria dopo tanto tempo passato a viaggiare. Era bello vedere luoghi nuovi, conoscere nuove persone e Pokemon, ed imparare nuove usanze... ma dopo tutto questo tempo, faceva piacere anche tornare a casa e riposarsi un po', per poi tornare al lavoro di ogni giorno.
 
Spighetto rimase per un po' a guardarsi attorno, godendosi la vista di quella stazione a lui così familiare, dei volti noti che avevano fatto parte della sua infanzia, e del luogo in cui era cresciuto. "Hai ragione, fratello. Levantopoli non è cambiata molto, in questi tempi, ma fa sempre piacere rivederla. Comunque, prima di fare qualsiasi altra cosa, penso che dovremmo tornare alla nostra Palestra e lasciare i nostri bagagli. Dobbiamo riaprire il ristorante e cominciare ad organizzare tutto per stasera."
 
"Spighetto ha ragione. Non appena sapranno che siamo tornati, il ristorante riceverà di nuovo un bel po' di clienti." affermò Maisello, portando con sè uno dei loro bagagli. I tre fratelli presero le loro cose e cominciarono a farsi lentamente ed educatamente strada tra la folla, ricevendo i saluti e alcune acclamazioni da parte di alcuni passanti che li avevano riconosciuti per quello che erano... ignorando del tutto la figura dai vivaci capelli viola che cercava di seguirli, pur essendo ostacolata dalla ressa! 
 
"Argh! Che diamine... ma che razza di maniere, questi volgari maleducati!" protestò la bambina, sgusciando tra le persone in maniera non troppo elegante. "Hey, spostatevi! Io ho un appuntamento con i Capipalestra, accidenti! Avanti, spostatevi!"
 
Sfortunatamente per lei, la folla non sembrava prestarle troppa attenzione... e con sua somma irritazione, la bambina dai capelli viola, dopo aver cercato inutilmente di tenere d'occhio i tre fratelli Capipalestra che si stavano allontanando, Burgundy si rassegnò e cercò di sgusciare fuori dalla folla, per cercare la Palestra di Levantopoli per conto suo...
 
 
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Spighetto, Chicco e Maisello si sarebbero aspettati di tutto... ma quello che avevano davanti agli occhi in quel momento aveva lasciato anche il calmo ed educato Spighetto ad occhi sgranati, in un misto di sgomento, sorpresa ed indignazione.
 
"Ehm... potremmo... sapere qual è il significato di tutto questo?" chiese infine, rivolto ad una delle persone che in quel momento stavano lavorando attorno alla Palestra. Sembrava che fosse stato messo su un cantiere attorno al ristorante, temporaneamente chiuso per assenza dei proprietari... Qualcuno aveva fatto mettere delle transenne e delle reti in plastica per impedire a chiunque di avvicinarsi, e alcuni operai avevano già cominciato a scavare tutt'attorno, come se fosse stato in progetto di fare dei lavori di ampliamento... e tutt'attorno si vedevano dei cartelli che delimitavano la zona come cantiere, con diversi Machoke e Gurdurr che trasportavano carichi qua e là come se non pesassero nulla! Numerosi abitanti di Levantopoli si erano riuniti tutt'attorno, guardando con altrettanta rabbia ed incredulità ciò che stava accadendo. Da quando in qua qualcuno aveva la "brillante" idea di demolire una Palestra e farci quello che voleva? L'atmosfera di allegria era venuta meno, sostituita da un silenzio attonito.
 
Maisello si fece avanti, parlando con calma e fermezza ad uno degli operai che in quel momento si avvicendavano attorno alla Palestra, portando con sè una carriola piena di mattoni. "Mi perdoni, signore... non vorrei in alcun modo interferire con il vostro lavoro, e immagino che voi non stiate facendo altro che il vostro dovere, ma... come proprietari di questa Palestra, vorremmo sapere per quale motivo state facendo questi lavori, che noi non abbiamo nè richiesto nè autorizzato." disse, guardando il lavoratore dritto negli occhi, mentre vicino a loro, le operazioni proseguivano a ritmo imperterrito. Spighetto si stava guardando attorno con fredda decisione, mentre Chicco dava l'impressione di stare per esplodere da un momento all'altro...
 
E infatti, poco dopo, il più impulsivo dei tre fratelli cominciò subito a dare voce alle sue opinioni!
 
"Che... che... CHE ACCIDENTI SIGNIFICA TUTTO QUESTO?" esclamò il giovanotto dai capelli rossi, la cui pettinatura stava cominciando ad assomigliare ad una vera fiamma! "Chi si è permesso di farci questo scherzo? Questa è la nostra Palestra! E' rimasta chiusa per qualche giorno intanto che noi eravamo a Forte Verdepoli... chi ha deciso che doveva essere demolita senza neanche avvertirci? Eh? Qualcuno me lo vuole spiegare?"
 
"Ci dispiace..." disse il lavoratore con un pizzico di esitazione, appoggiando a terra i suoi strumenti. "Noi... noi siamo stati ingaggiati per fare dei lavori per questa Palestra, e... ecco, non abbiamo deciso noi di..."
 
"Oh, chi si vede. I fratellini di Levantopoli. L'ho deciso io, se permettete."
 
Una voce femminile, dal tono altezzoso ed arrogante, rispose alla domanda di Chicco, e la responsabile arrivò da un lato, attirandosi dietro gli sguardi stupefatti dei tre fratelli Capipalestra e degli abitanti di Levantopoli. Una donna alta e dall'aspetto attraente ed aristocratico, ma dai modi alquanto arroganti, che si stava facendo largo tra la folla come se fosse lei la padrona della città, guardando dall'alto in basso i tre fratelli Capipalestra. 
 
Spighetto sbattè gli occhi, guardando la donna con fare dubbioso. Aveva lunghi capelli color lavanda che le coprivano tutta la schiena, e gli occhi azzurri che luccicavano come ghiaccio. Sull'occhio destro portava quello che sembrava essere un pezzo di una maschera, a forma di ala di farfalla, bianco con delle decorazioni rosse e verdi sulle punte. Il suo abbigliamento era decisamente inusuale, e consisteva di un vestito intero di colore azzurro sul petto e sulle braccia, le cui maniche si estendevano sino a formare dei guanti che le coprivano le mani. Il resto del vestito era di colore blu scuro, e terminava in quelli che apparivano come un paio di pantaloncini corti. Indossava inoltre un paio di stivali bianchi dal tacco alto che le arrivavano fin quasi alle anche, e una cintura bianca, decorata con gioielli in oro, oltre che un paio di orecchini triangolari. Nella mano destra, teneva una sorta di frustino da equitazione, che stava agitando con aria da dominatrice... quasi fosse uno scettro che usava per comandare a bacchetta chiunque le stesse davanti.
 
"Mi scusi, signorina... ma non credo di averla mai vista da queste parti." affermò Maisello, ancora non del tutto sicuro di cosa pensare di quella donna che si era presentata in quel modo, e che ora si parava davanti a loro con fare da maestrina. "Potremmo... sapere il suo nome, da dove viene, e se lei ha qualcosa a che fare con... quanto sta accadendo nella nostra Palestra?"
 
La giovane donna giocherellò brevemente con il suo frustino, squadrando i tre fratelli come se volesse essere sicura che capissero chi era che comandava... poi, sorrise con protervia e rispose.
 
"Il mio nome è Frida." affermò. "E sono qui per informarvi che, da questo momento in poi, la Palestra di Levantopoli appartiene a me."
 
 
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CONTINUA...
 
 
Note dell'autore: Ed ecco a voi il primo capitolo. Chiedo scusa se Burgundy non si è fatta vedere granchè, ma stavo cercando di attenermi al ruolo di intermezzo comico che lei ha nella serie Best Wishes. In compenso... si farà vedere e sentire nel prossimo capitolo, quindi abbiate giusto un po' di pazienza.
 
Non credo di avere altro da dire, perciò vi dico, arrivederci e spero di aggiornare presto qualche altra mia storia!         
 

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Capitolo 2
*** Cieca ambizione ***


Pokemon: The Striaton Battle
 

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

 

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Capitolo 2 - Cieca ambizione

 

"Il mio nome è Frida. E sono qui per informarvi che, da questo momento in poi, la Palestra di Levantopoli appartiene a me."

Inutile dirlo, questa affermazione lasciò completamente allibiti i tre fratelli, che rimasero in scioccato silenzio per diversi secondi dopo quell'annuncio. Cosa diavolo stava accadendo? Spighetto era appena tornato dal suo lungo viaggio in giro per Unima... e quella strana tipa arrivava da chissà dove a dire che la Palestra che loro avevano mandato avanti con devozione ed impegno per tutto quel tempo non era più loro? Che razza di scherzo era mai questo?

"Cosa vorrebbe dire con questo, signorina Frida?" chiese infine Maisello, mantenendo la calma... ma chiunque lo avesse guardato con un pizzico di attenzione avrebbe percepito la rabbia che si agitava sotto la superficie. "Sta dicendo che vorrebbe prendersi la nostra Palestra? E per quale motivo, se mi è consentito chiederlo?"

"Diciamo che si tratta di ragioni d'affari." rispose la donna di Sinnoh con una certa spocchia. "Si dà il caso che io sia la proprietaria di una catena di ristoranti abbastanza nota lì a Sinnoh, e sto pensando di espandere il mio business in altri paesi. Guarda caso... la vostra città sarebbe un buon inizio, ma il vostro ristorante potrebbe farmi concorrenza. Quindi, ho deciso di proporvi un affare... voi rinunciate alla proprietà sul vostro ristorante e sulla vostra Palestra, e io non solo vi pagherò profumatamente, ma vi permetterò di lavorare per me come cuochi ed attendenti di Palestra."

"Non se ne parla nemmeno!" esclamò impulsivamente Chicco, che dei tre fratelli era quello dal sangue più caldo! "Non accetteremo mai di consegnarle il nostro ristorante e la nostra Palestra!"

Spighetto si schiarì la voce e rispose, parlando con calma e decisione. "Signorina Frida... credo di parlare anche a nome dei miei fratelli quando le do questa risposta." affermò. "Non accettiamo la sua proposta. La Palestra di Levantopoli è il frutto del lavoro e dell'impegno di noi tre fratelli, e prima di noi, dei nostri nonni e dei nostri genitori. Non abbiamo nessuna intenzione di lasciare che tutto questo vada perduto semplicemente per assecondare i suoi capricci e la sua vanità."

"Quello che dice mio fratello Spighetto mi trova perfettamente d'accordo." continuò Maisello. "La sua proposta è respinta, mi dispiace. Se vuole espandere il suo business qui ad Unima, sono sicuro che avrà altre possibilità di farlo."

Tuttavia, Frida non era il tipo da accettare un no come risposta. Con un gesto quasi noncurante del braccio, la donna si riavviò i lunghi capelli blu-violetti e fissò maliziosamente il trio di Capipalestra. "Oh? Quindi, sarebbe questa la vostra risposta?" disse con tono manipolatore. "Vi consiglierei di pensare bene a quello acui state rinunciando... il vostro piccolo ristorante da quattro soldi non è per niente competitivo. Una volta che ad Unima cominceranno a diffondersi le grandi catene come la mia, finirete per svanire nel dimenticatoio. Se invece accettaste di lavorare per me, avrete la possibilità di continuare a lavorare alla vostra specialità, verreste pagati meglio, e anche se doveste rinunciare alla vostra posizione di Capipalestra di Levantopoli, potrete comunque occupare una posizione di rilievo sotto la nuova gestione."

"Grazie, ma non credo che lei stia facendo tutto questo per beneficienza." rispose Chicco, deciso a non lasciare il lavoro della loro vita in mano a quella donna. "E comunque, non credo che abbiamo bisogno della sua carità. Continueremo a servire pranzi e cene di qualità, e riusciremo a  mandare avanti il nostro ristorante come sempre!"

Sfortunatamente, Frida aveva ancora qualche carta da giocare... e dopo aver dato una rapida occhiata a Chicco, decise di giocarla. "Allora... devo arguire che rifiutate la mia offerta per manifesta mancanza di coraggio?" chiese, godendosi l'espressione di Chicco che passava dalla tensione alla rabbia vera e propria! Ormai li aveva in pugno...

"Cosa vorrebbe dire con mancanza di coraggio, signorina Frida?" chiese Spighetto corrugando la fronte. Il giovane intenditore dai capelli verdi rifiutava di farsi coinvolgere nel gioco di quella donna...

"Non è così, dunque? Siete pronti a difendere la vostra Palestra, anche con una battaglia di Pokemon, se necessario?" chiese Morana. Era sicura che ormai aveva uno di loro in pugno. "Perchè... è questo che vi propongo. Una sfida di Pokemon. Se vincerete voi, io lascerò perdere e cercherò un altro modo per espandere la mia catena di ristoranti in questo paese. Altrimenti, il vostro ristorante verrà assorbito dalla mia compagnia e diventerà la mia prima sede ad Unima. Che ne dite di questa proposta? Non mi sembra tanto male, tutto sommato!"

Ovviamente, nè Maisello nè Spighetto sembravano condividere l'opinione di Frida. "Lei... lei avrà voglia di scherzare, immagino, signorina!" rispose il ragazzo dai capelli blu. Sentiva che stava cominciando a perdere la pazienza con quella donna. "Ci sta chiedendo di scommettere tutto sull'esito di uno scontro di Pokemon? Questo è irrispettoso sia nei nostri confronti che in quelli dei nostri Pokemon..."

"D'accordo, signorina, se l'è cercata lei! Noi accettiamo!" esclamò impulsivamente Chicco, puntando con decisione l'indice contro Frida... la quale non si scompose neanche e si limitò a sorridere soddisfatta. Quel camerierino aveva addentato l'esca con tutto l'amo... e, inutile dirlo, la cosa non aveva incontrato l'approvazione dei suoi fratelli maggiori.

"Come? Ma... Chicco, sei sicuro di quello che dici?" chiese Spighetto, sperando di indurre il fratello minore a riconsiderare la sua scelta... cosa che purtroppo non avvenne con grande gioia di Frida.

"Ce la possiamo fare! Non fare il guastafeste, fratellone!" esclamò Chicco di rimando, i capelli che sembravano quasi agitarsi come una fiamma vera!

Maisello non ci stava a lasciare che questa follia continuasse. "Insomma, Chicco, riflettici un po'. Lo sai che se dovessimo perdere, ci verrebbe portato via tutto." affermò. "Non possiamo rischiare tutto soltanto per il capriccio di una sola persona."

"E che altro possiamo fare? Restare qui impalati e lasciare che una sconosciuta venga qui ad insultarci? A sminuire il risultato delle nostre fatiche? Mi spiace, ragazzi, ma non posso permetterle di dire quello che vuole! E' una questione di amor proprio! E comunque, sono sicuro che non perderemo! I nostri Pokemon sono forti e ben addestrati, e noi non siamo certo dei novellini! Possiamo battere questa presuntuosa, e lo sapete anche voi!"

"Ma..." cercò di obiettare Spighetto. Rendendosi poi conto che ormai la sfida era stata lanciata, e quello che era fatto era fatto, il giovanotto dai capelli verdi tirò un breve sospiro e si rivolse nuovamente alla donna di Sinnoh, sperando di non fare il passo più lungo della gamba. "E va bene. A questo punto, immagino che non abbiamo molta scelta. Un confronto di Pokemon, lei dice?"

"Certamente. La mia intera squadra di sei Pokemon contro quella di uno di voi... mentre gli altri se la vedranno con i miei uomini." affermò Frida soddisfatta. "Se riuscirete a superare la prova, allora potrete tenere il vostro ristorante, altrimenti diventerà legalmente mio. Ci affronteremo tra cinque giorni, giusto per darvi il tempo necessario a prepararvi e ad organizzarvi, dopodichè ci vedremo nella vostra Palestra per finalizzare il passaggio di proprietà. Questo è quanto."

"Hey, un momento! Come sarebbe a dire, questo è quanto?"

Spighetto trasalì leggermente quando una voce femminile a lui ben nota si intromise nella conversazione... e un istante dopo, un certo ciclone dai capelli viola che rispondeva al nome di Burgundy Sauvignon si fece strada tra la folla incredula come un Bouffalant alla carica, marciando con decisione fino al terzetto di fratelli!

"Chi è questa donna, e come si permette di venire qui e comportarsi come se fosse lei la proprietaria?" esclamò indignata la piccola intenditrice di classe B. "E poi, cos'è questa storia che hai accettato, caro il mio signorino Spighetto? Lo sai bene che sono io la tua rivale, e non permetto che sia qualcun altro a sconfiggerti prima di me!"

"Ah... ehm... Signorina Burgundy, è una sorpresa per me vederla qui, ma anche un grande piacere!" rispose Spighetto dopo un attimo di esitazione dettata dalla sorpresa. "Cosa l'ha spinta a seguire le mie orme fino alla mia città natale? Immagino che lei volesse un'altra sfida, conoscendola."

L'espressione convinta di Burgundy passò subito ad una imbarazzata e stizzita, e la bambina dai capelli viola guardò dalla parte opposta, facendo una buffa faccetta offesa! "Ma cos...? Ma... ma... ma che ti salta in mente, signorino Spighetto? Sempre a darti tutte queste arie! Non credere di essere tanto importante, io passavo di qui solamente... per caso, sì, è così! Per puro esemplice caso... e non ho potuto fare a meno di sentire questa tipa schizzata che se n'è uscita fuori con questa ridicola idea di prendersi la vostra Palestra e il vostro ristorante! E magari si è pure messa in testa di battere il signorino Spighetto prima di me! Eh, no, signorina, la informo che io non le lascerò fare quello che vuole! Glielo giuro sul mio onore di intenditrice di Pokemon di classe B!"

Frida non mostrò di essere minimamente impressionata dalla presentazione di Burgundy, e la fissò con un sorrisetto spocchioso disegnato sul volto. "Hm? E chi sarebbe questa mocciosa con i denti ancora sporchi di latte?" chiese altezzosa. "Torna a casa a giocare con le bamboline, marmocchia."

"CHI SAREBBE LA MARMOCCHIA? PROVA A RIPETERLO SE NE HAI IL CORAGGIO!" ringhiò Burgundy con i denti trasformati in zanne triangolari e gli occhi comicamente dilatati! Chicco e Maisello si affrettarono ad afferrarle le braccia prima che Burgundy potesse scagliarsi contro Frida, che restava ferma dov'era con aria di sufficienza... ma poi, rapidamente come si era arrabbiata, Burgundy si calmò e si mise un pugno davanti alla bocca per schiarirsi la voce. "Ah-ehm... comunque, come stavo dicendo... come principale rivale del signorino Spighetto, credo di avere anch'io qualcosa da dire riguardo questa particolare situazione. E per questo motivo... chiedo di partecipare anch'io a questa sfida! Combatterò al fianco del mio più grande nemico per il mio ed il suo onore! Allora, che cosa ne dici, spilungona? Accetti la sfida o ti tiri indietro?"

"Quella ragazzina ha grinta da vendere, questo glielo devo riconoscere..." affermò Maisello.

Chicco scosse la testa. "Per me è completamente matta... e lo dico io che ho perso contro di lei!"

Frida sembrò pensarci un po' su... poi, senza mai perdere la sua irritante aria di superiorità, raggiunse Burgundy e le premette un dito sulla punta del naso come se volesse spingerla via. "E va bene, bimba, anche se non credo che sarà un granchè, accetto la tua sfida." affermò. "Dopotutto, una come te non farà una gran differenza. Vorrà dire che darò prova della mia maestria con i Pokemon sconfiggendo te e i tre Capipalestra."

"Hmph..." grugnì Burgundy, dimenticandosi del tutto delle regole del galateo per l'irritazione. "Io non ne sarei così sicura, mia cara mademoiselle! Anche il signorino Spighetto mi ha riconosciuta come sua rivale, e le assicuro che se lei mi sottovaluta, se ne pentirà amaramente!"

Frida continuò a sorridere, ma una piccola vena pulsante di irritazione affiorò sulla sua fronte. "Stai... cercando di minacciarmi, bambina?" chiese con acredine.

Burgundy si piegò un po' in avanti, sfoderando il sorrisone più falso e commerciale che le potesse venire! "Le intenditrici di Pokemon non minacciano mai, mademoiselle! Chiedono le cose... S'il. Vous. Plait!"

Le due contendenti restarono a fissarsi minacciosamente negli occhi, con tanto di scariche elettriche che crepitavano tra i loro occhi, e l'atmosfera attorno a loro si fece improvvisamente pesante ed opprimente, al punto che sopra di loro si addensarono alcune nuvolette temporalesche che emisero qualche rombo di tuono!

"Non so di quale delle due dovrei avere più paura..." commentò impressionato Chicco.

Spighetto, diplomatico come sempre, decise che era il caso di disinnescare un po' la situazione, prima che una delle due facesse qualcosa di cui si sarebbe potuta pentire. "Okay, okay, signorine... non credo che ci sia alcun problema che mademoiselle Burgundy vuole partecipare a sua volta in questa contesa. D'accordo, mademoiselle Frida... quand'è così, ci incontreremo nella nostra Palestra tra cinque giorni, per il confronto decisivo. Non mancheremo."

"Buon per voi... anche se questi cinque giorni, in effetti, non sono altro che un giusto periodo di preavviso. Sono convinta che in ogni caso, la mia vittoria sia assicurata... ma non preoccupatevi, perchè vi saprò trovare dei buoni psti di lavoro nel mio nuovo ristorante! Certo... non si può dire altrettanto di quella volgare scimmietta dai capelli viola che vi trascinate dietro! Hohohohohooooo!"

"Chi sarebbe la scimmietta? Ma ti sei guardata allo specchio, strega? E non ridere troppo, che ti si stacca l'intonaco dalla faccia!" esclamò indignata Burgundy, sbracciandosi come una forsennata! Frida non le diede retta e se ne andò con il naso in aria, facendosi aria con un ventaglio finemente ricamato e orlato in argento che aveva tirato fuori chissà da dove, sotto gli occhi di tutti i cittadini di Levantopoli che guardavano con sentimenti contrastanti, ma mai positivi, la scena. La maggior parte di loro non riuscivano a credere che qualcuno avesse la faccia tosta di presentarsi lì e decidere di punto in bianco di far chiudere la Palestra a cui loro erano così affezionati, solo perchè le era venuto il capriccio di farci un ristorante... "Ugh, ma guarda un po' quella... chi si crede di essere? Viene qui e pretende di fare tutto quello che vuole soltanto perchè ha un sacco di verdoni! Ah, ma questa non la passa liscia! Gliela faccio vedere io, a quella lì! Nessuno prende in giro me, o il mio più grande rivale! E sarò io a sconfiggere Spighetto, l'ho detto una volta e lo ribadisco adesso!"

Maisello fece una breve, educata risata a mezza bocca, ma si riportò immediatamente alla realtà. In effetti, non potevano dire che si trovassero in una buona posizione. "Va bene, va bene... scherzi a parte, fratelli... mademoiselle Burgundy... questo potrebbe essere un problema. Chicco ha ragione a dire che i nostri Pokemon sono bene allenati, e abbiamo con loro un legame saldo e sicuro. Ma non sappiamo bene quanto sia abile la nostra sfidante. E' per questo che dicevo che era meglio essere prudenti, Chicco, e non accettare così impulsivamente le sue provocazioni."

"Okay, okay... immagino che avrei potuto accendere il cervello, prima di aprire la mia boccaccia, ma non potevo lasciare che quella donna ci mancasse di rispetto!" rispose Chicco, ammettendo tra sè che in effetti era stato un po' troppo frettoloso ed impulsivo.

Spighetto prese la cosa con la sua solita filosofia. "Immagino che a questo punto, quello che è fatto è fatto. Non te la prendere, Chicco, posso capire perchè ti sei sentito offeso. Quella donna... non badava esattamente alle regole del galateo, temo di dover dire!"

"E' un pallone gonfiato che crede di poter venire qui e fare quello che vuole!" esclamò Burgundy, dandosi un pugno sul palmo di una mano in segno di determinazione. "E io non gliela faccio passare liscia! Ma l'avete sentita? Mi ha dato della mocciosa! Hmph! Quella donna non sa con chi ha a che fare! Allora, signorino Spighetto e fratelli, che aspettiamo? Dobbiamo prepararci per bene! Quando arriverà tra cinque giorni, dobbiamo travolgerla! La umilieremo! La faremo pentire di aver messo la punta del naso fuori da Sinnoh, bien sur! Cominciamo pure ad allenarci!"

Spighetto esitò un istante, sentendosi un po' a disagio tra l'entusiasmo dimostrato da Burgundy, e i suoi concittadini che guardavano attoniti. Alcuni si erano riscossi abbastanza dalla sorpresa da esclamare frasi di incoraggiamento subito dopo la breve arringa di Burgundy... "Ehm... che posso dire, il suo aiuto e la sua determinazione sono indubbiamente molto apprezzati, mademoiselle Burgundy." affermò il giovane intenditore dai capelli verdi. "Ma... è sicura che sia il caso di lasciarsi coinvolgere? Comprendo il suo desiderio di dimostrare la sua abilità nei miei confronti, ma volevo essere sicuro che lei sapesse quello che sta facendo."

"Ugh... sei sempre il solito, signorino Spighetto..." brontolò tra sè la ragazzina. Era proprio lui così duro di comprendonio, o era lei che non si spiegava? "Senti un po', non ti sfiora il dubbio che qualcuno potrebbe essere preoccupato, e volerti dare una mano... AH! Ma che cosa sto dicendoooooo!"

Burgundy si afferrò la testa con le mani e cominciò a scuoterla freneticamente come se volesse mandare via dalla sua mente dei pensieri sgraditi... e i tre fratelli di Levantopoli la guardarono come se all'improvviso le fossero spuntate le ali! Immediatamente, cercando se non altro di salvare le apparenze, la bambina dai capelli viola incrociò le braccia sul petto e alzò il naso in aria, sperando che non si vedesse il rossore sulle sue guance! "Uffaaaa! Visto cosa mi fai fare, Spighetto? Mi fai dire le cose più sconclusionate! Io sono qui perchè sarebbe uno schiaffo al mio orgoglio se la Palestra di Levatopoli diventasse di quella tipa schizzata prima che io mi sia presa la mia rivincita su di te! Noi siamo alleati per lo stesso scopo, niente di più! E non chiedere altro, che mi faresti fare confusione e basta!"

"In realtà, io non vedo dove ci sia da fare confusione..." mormorò Chicco massaggiandosi la fronte per evitarsi un mal di testa colossale! "Comunque, quello che conta è che abbiamo un'alleata, quanto meno."

"Anche se... non credo di capire del tutto il motivo della sua animosità, mademoiselle Burgundy, sono comunque contento di poter contare sul suo aiuto!" affermò Spighetto, accettando con il suo classico tono educato e formale la proposta della sua rivale. "In tal caso, fratelli... credo che la prima cosa da fare sia verificare le nostre capacità e i Pokemon che possiamo schierare in campo quando verrà il giorno della sfida. Dovremo mandare in campo i nostri Pokemon più forti, se vogliamo avere una possibilità."

"Indubbiamente. I nostri Panpour e Pansear dovranno essere al massimo della forma. E dovranno partecipare anche i Pokemon che teniamo in riserva - il mio Slowking e lo Heatmor di Chicco." affermò Maisello. "E la signorina Burgundy, a proposito? Lei, che Pokemon può schierare in campo?"

"Oh, finalmente qualcuno che mi fa una domanda sensata!" affermò la bambina dai capelli viola. "Allora, ho dalla mia parte il mio Dewott, il mio Sawsbuck, il mio Stoutland, il mio Whimsicott ed il mio Darmanitan! Con una squadra del genere, vedrete che quella pazzoide di Sinnoh se ne andrà a casa con la coda tra le gambe!"

"Allora, non credo che ci sia altro da dire. Cominceremo ad allenarci subito, e faremo in modo di essere pronti ad affrontare qualsiasi cosa la signorina Frida ci manderà contro!" affermò con sicurezza Chicco. Poi, dopo un attimo di esitazione, il giovane cameriere dai capelli rossi abbassò lo sguardo e si sfregò la nuca in segno di imbarazzo. "Anche se... se devo essere sincero, non sono sicuro al cento per cento che riuscirò a dare una mano. Le mie credenziali come allenatore di Pokemon non sono esattamente il massimo."

"E' anche a questo che serviranno questi giorni, no?" rispose Spighetto con tutta tranquillità. "Consolideremo tutti la nostra preparazione, e affronteremo questa sfida al meglio delle nostre possibilità! Non siete d'accordo anche voi, Maisello? Mademoiselle Burgundy?"

Burgundy incrociò le braccia sul petto e tenne il naso in aria con un sorriso sgargiante sul viso, e Maisello annuì sicuro. "Siamo d'accordo, oserei dire, fratello." affermò il ragazzo dai capelli blu. Poi, si rivolse ai cittadini di Levantopoli che erano rimasti lì attorno, preoccupati per il fatto che il ristorante / Palestra a cui loro erano tanto affezionati potesse scomparire ed essere assorbito nel business di quella strana donna nel giro di cinque giorni. "Signori e signore, i miei fratelli ed io siamo molto contenti della vostra preoccupazione ed apprezziamo le vostre premure. Ma vi possiamo assicurare che si riveleranno infondate. Non abbiamo nessuna intenzione di lasciare la Palestra nelle mani della signorina Frida. Tra cinque giorni a partire da adesso, sosterremo lo scontro che deciderà il futuro della nostra Palestra, e faremo in modo di vincerlo."

"Non fatevi prendere il ristorante da quella pazzoide!" esclamò un ragazzo tra la platea.

"Ce la farete, ragazzi, ne siamo sicuri!" fece eco una giovane donna.  

"I fratelli di Levantopoli non saranno battuti dalla prima che passa!"

"Forza, Spighetto!"

"Forza, Chicco! Forza, Maisello!"

Per quanto all'inizio fosse contenta di sentire che gli abitanti di Levantopoli fossero così sicuri della vittoria di Spighetto e dei suoi fratelli, cominciò ad adombrarsi man mano che il tempo passava, e nessuno diceva nulla per fare il tifo per lei! La bambina dai capelli viola grugnì infastidita, e una venuzza pulsante affiorò sulla sua fronte, mentre gettava un'occhiataccia obliqua alla folla. "Tsk... grazie mille, branco di ingrati! La sottoscritta si offre spontaneamente per dare una mano al suo rivale più odiato e permettere alla sua Palestra di andare avanti, e questi babbei neanche mi guardano! Bella gratitudine!"

"Sono convinto che i nostri concittadini non vogliono essere degli ingrati, mademoiselle Burgundy." intervenne educatamente Spighetto, facendo alla sua rivale un cenno di assenso. "Semplicemente, sono preoccupati per noi, e non vorrebbero che il nostro ristorante e la nostra Palestra, entrambe istituzioni a cui loro sono molto affezionati, sparissero nel nulla da un momento all'altro. Sono convinto che alla fine, i nostri concittadini siano grati a lei come lo siamo io e i miei fratelli."   

"Sigh... sempre con queste parole accomodanti, eh?" sospirò Burgundy, maledicendo tra sè il fatto che, per quanto ci provasse, non riusciva nemmeno un po' ad odiare Spighetto. Quando aveva perso contro di lui per la prima volta, Burgundy aveva provato astio e desiderio di rivincita... e ciò nonostante, man mano che passava del tempo e finiva, per caso o per sua scelta, ad accompagnarsi a lui sempre più spesso, Burgundy veniva sempre più colpita dal suo comportamento. Era un ragazzo saggio, gentile e disponibile... e proprio questo, da un lato faceva arrabbiare Burgundy, che avrebbe preferito potercela avere con lui con tutte le sue forze; e dall'altro stava lentamente ma inesorabilmente modificando l'opinione iniziale negativa che lei si era fatta quando lui l'aveva battuta in uno scontro in Palestra. Ormai, Burgundy doveva ammettere che la loro rivalità si basava più che altro sul fatto che il suo orgoglio le impediva di lasciar perdere tutto e parlare a Spighetto in termini più amichevoli...

Ma non sarebbe stata Burgundy se non avesse avuto la sua giusta dose di pepe in corpo, giusto? Dopotutto, la loro rivalità era stata soltanto messa da parte per quell'occasione, e una volta che Frida fosse stata rispedita a Sinnoh con le pive nel sacco ed un pugno di mosche... Burgundy avrebbe ripreso a perseguire la sua rivincita nei confronti di Spighetto, e questa volta, era sicura che avrebbe vinto!

"E va bene, signorino Spighetto. In fondo, sono una persona generosa, e non sono venuta qui per farmi lodare, ma per dare una mano!" affermò Burgundy. "Allora, cominciamo i nostri allenamenti o no? Il giorno della sfida si avvicina ad ogni secondo che passa!"

"Certamente." rispose tranquillo Spighetto. "Va bene, fratelli, come dice mademoiselle Burgundy, è il momento di fare il punto della situazione. Diamo un'occhiata ai nostri Pokemon, e vediamo che cosa si può fare per migliorare le nostre possibilità."

"Ricevuto!" rispose Chicco, un attimo prima che i tre fratelli e la loro insolita ed inaspettata alleata rientrassero nella Palestra di Levantopoli, decisi a vincere quella sfida a tutti costi.

 

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"AAAAAAAARGH! MA GUARDA QUELLA MOCCIOSA! Che faccia tosta! Che insolenza! Che maniere da contadina!"

Questo sfogo furibondo era quello che riecheggiava nei corridoi dell'albergo di lusso, proprio nel centro di Levantopoli, che Frida aveva scelto per il suo temporaneo soggiorno ad Unima. La ricca imprenditrice di Sinnoh non aveva preso bene l'intervento di Burgundy, ed ora stava sfogando tutta la sua ira, a discapito delle orecchie di coloro che si trovavano vicino alla sua suite!

In effetti, dire che si trattava di un albergo di lusso era un po' un'esagerazione, considerate le ridotte dimensioni di Levantopoli e dello stesso hotel, ma era comunque una sistemazione comoda e comfortevole - per una come Frida, era davvero il minimo indispensabile per un soggiorno decente.

"Grrr... ma come si è permessa quella di mancarmi di rispetto? Io la spremo come un limone! La strizzo come uno strofinaccio! La appiattisco come una frittata!" esclamò Frida, continuando a passeggiare su e giù per la stanza pestando i piedi! Le sue guardie del corpo - due omoni dalle spalle larghe, vestiti di un completo nero con tanto di occhiali da sole che li facevano sembrare dei perfetti men in black - stavano assistendo alla scenata della loro padrona senza dire una parola, con l'aria di due che ormai erano abituati a queste storie, e ormai non ci facevano più caso.

Frida si fermò e riprese fiato, sentendosi spompata per lo sfogo... e uno dei suoi uomini si schiarì la voce e si rivolse a lei con vaga preoccupazione. "Abbiamo saputo che i Capipalestra di Levantopoli e un'intenditrice di Pokemon di classe B che è in rapporti di amicizia con uno di loro... hanno rifiutato l'affare." affermò. "Quindi, il tutto sarà deciso con un incontro di Pokemon, immagino."

Frida si calmò di colpo, e fece cenno ai suoi uomini di seguirla nella stanza attigua. "Certamente! Con i miei Pokemon di tipo Ghiaccio, sono sicura che la Palestra di Levantopoli cadrà presto nelle mie mani!" affermò, aprendo la porta e facendoli entrare tutti in una stanza la cui temperatura era sensibilmente più bassa rispetto a quella del resto della suite... grazie ai quattro Pokemon che attendevano al suo interno, e che in quel momento stavano facendo un po' di allenamento tra di loro. A spiccare su tutti era un poderoso Abomasnow che stava facendo pratica su delle statuine di ghiaccio che i suoi compagni avevano creato, spezzandole tutte con un solo, deciso colpo. Era un Pokemon che ricordava uno strano incrocio tra uno yeti e un abete dei boschi del nord, alto più di due metri, e ricoperto da una pelliccia bianca ed irsuta che diventava verde sugli arti, e i suoi occhi erano violacei e relativamente piccoli.

Un Mamoswine dalle zanne ricurve si trovava poco distante, a fare pratica con un Pokemon che ricordava niente più che un grosso pezzo di roccia nero e fluttuante ricoperto da una fitta lastra di ghiaccio, modellata in modo da formare un'armatura tutt'attorno a lui. Un paio di spuntoni simili a corna ornavano la parte superiore del Pokemon, che aveva gli occhi azzurri e una bocca perennemente chiusa in una sorta di ghigno sardonico. Si trattava di un Glailie, un Pokemon originario del continente di Hoenn, in grado di congelare l'aria e variare le condizioni atmosferiche della zona in cui viveva.

Infine, il quarto Pokemon era, al contrario degli altri tre, un Pokemon di piccole dimensioni dall'aspetto agile ed astuto - un Weavile, un Pokemon di tipo Ghiaccio / Buio che assomigliava ad una sorta di felino o di faina con la pelliccia nera, con una gemma gialla circolare sulla fronte, la coda a due punte, orecchie appuntite, una larga cresta sul capo e una più piccola intorno al collo, a mò di collare, di un vivace colore rosso acceso. Le zampe anteriori erano dotate di tre artigli acuminati e uncinati.

"I miei piccoli sono preparati. Non c'è caso che quel terzetto di ragazzini e quella marmocchia che sta con loro riusciranno a fermarli." disse Frida, giocherellando con il suo frustino mentre ammirava gli allenamenti dei suoi Pokemon. "Ma... giusto per essere sicura che non ci saranno sorprese... avete fatto venire le mie armi segrete, giusto?"

"Non mancheremmo mai di fargliele avere disponibili, signorina Frida." disse l'altra guardia del corpo con un piccolo inchino. "Potrà vedere da lei quanto sono efficaci."

Frida sogghignò leggermente, guardando verso il lato opposto della stanza nella quale si trovavano i suoi Pokemon... verso due Pokemon dall'aspetto inusuale che sembravano essere fermi in meditazione, nell'aria gelida della stanza. Uno di loro sembrava un grosso mammifero dal dorso coperto di spuntoni grandi come pugnali ed altrettanto affilati... mentre l'altro sembrava un crostaceo dall'aspetto selvaggio, con le chele esageratamente lunghe e grosse...

"Eccellente. Non vedo l'ora di vedere le loro facce quando si renderanno conto di quanto sono surclassati, quei camerierini da strapazzo..."disse tra sè Frida, pregustando la vittoria. "L'unica cosa che mi dispiace è di dover aspettare cinque giorni per poter avere il loro ristorante. Ma sarà un'attesa che varrà la pena, dico bene?"

"Abomasnow!" tuonò lo Abomasnow della donna. Gli altri Pokemon si misero sull'attenti, come se aspettassero ordini... e i due Pokemon misteriosi in fondo alla stanza sembrarono particolarmente ansiosi di dare prova di sè stessi!

 

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Nel frattempo, in una stanza dedicata agli allenamenti nella Palestra di Libecciopoli...

I Pokemon di Chicco e Maisello erano schirati assieme a quelli di Spighetto e Burgundy, mentre gli allenatori spiegavano loro qual era la situazione - accanto al Pansear di Chicco e al Panpour di Maisello, si trovavano un Heatmor, un Pokemon simile ad un grosso e panciuto formichiere, rosso a righe gialle sull'addome, con il muso lunghissimo ed affusolato, e una lingua fatta di fiamme vive che guizzava dentro e fuori dalla bocca sdentata; e uno Slowking, un Pokemon simile ad uno Slowpoke bipede, essendo una buffa creatura dalla pelle rosa e dal muso tondo, per certi versi simile ad un ippopotamo, con una vivace gorgiera a strisce bianche e rosse attorno al collo, e sulla testa una corona a forma di conchiglione che gli mordeva la scatola cranica, senza però riuscire a fargli male.

"Ecco i nostri Pokemon più forti. Devo ammetterlo, è un po' che non abbiamo più dovuto mandare in campo Slowking ed Heatmor." affermò Maisello. "Ma in una situazione come questa, bisogna fare del proprio meglio."

"Slooooow..." rispose Slowking in tono quasi assonnato. Facendo un cenno di assenso, Heatmor si disse pronto a fare quello di cui c'era bisogno per salvare la Palestra.

"Per questo, ragazzi... dobbiamo impegnarci al massimo ed allenarci per essere in forma il giorno della sfida." disse Spighetto ai suoi Pokemon - Pansage, Crustle e Stunfisk. Il Pokemon simile ad una sogliola ridacchiò quasi beffardamente, ma si fece subito serio e caricò le sue pinne anteriori di elettricità. Accanto a loro si trovavano i Pokemon di Burgundy, in particolare il suo possente e fedele Stoutland. "Ve la sentite, ragazzi? Saranno cinque giorni molto duri, di quelli che si ricordano per tutta la vita."

"Ma una cosa ve la dico, noi sconfiggeremo quella strega di Sinnoh! Parola di Burgundy Sauvignon, che possa tornare ad essere di classe C se non è vero!" esclamò Burgundy con decisione. Stoutland espresse il suo assenso con un paio di latrati profondi, Darmanitan si percosse il petto con i pugni, e Whimsicott fluttuò in aria, agitando vivacemente le sue corte braccia.

"Whimsicott!" squittì il grazioso Pokemon simile ad una pecorella, come per chiedere quanto sarebbero cominciati gli allenamenti.

Chicco non ebbe esitazioni. "Cominciamo subito, amici!" esclamò il ragazzo dai capelli rossi. "Allora, ecco che cosa faremo..."      

 

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CONTINUA...

 

Note dell'autore: Finalmente riesco ad aggiornare questa storia! Mi rendo conto che i capitoli non si stanno rivelando troppo lunghi, ma credo che il prossimo sarà già più o meno come uno di quelli di Best Wishes Reload.

E con questo capitolo, Burgundy ha finalmente incontrato Frida... e le prime impressioni sono state del tutto negative! La Palestra di Libecciopoli è in pericolo, ma Burgundy non si lascerà strappare di mano una vittoria su Spighetto tanto facilmente... e infatti, eccola qui a cercare di collaborare con i ragazzi del più famoso ristorante di Libecciopoli.

Ho cercato di dare una motivazione abbastanza plausibile a Frida, piuttosto che il "mi annoiavo, e volevo farmi due risate" dell'anime. Spero che vada meglio così.

E quindi... Frida ha due armi segrete? Di cosa potrà trattarsi?

Vedremo tutto questo più avanti, e nel frattempo... assisteremo agli allenamenti di Burgundy e dei tre fratellini di Libecciopoli,  e ai problemi che verranno fuori! Riusciranno a superarli e a vincere questa sfida? Lo sapremo presto nel prossimo capitolo di The Striaton Battle!

A presto, e recensitemi se potete!

 

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Capitolo 3
*** Pronti alla sfida ***


Pokemon: The Striaton Battle
 

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 3 - Pronti alla sfida

 

"Sear! Sear! Pansear!" gridò a squarciagola il Pansear di Chicco, continuando a fare prove con le nuove mosse che aveva imparato. Gli allenamenti erano stati molto duri ed intensi, ma avevano dato i loro frutti... e in quel momento, la scimmietta dalla pelliccia scarlatta stava dando prova di sè, usando l'attacco Acrobazia ed eseguendo un salto con avvitamento a mezz'aria, prima di discendere con potenza e velocità contro Panpour, il Pokemon di Maisello.
La scimmia azzurra, senza scomporsi, alzò le braccia e parò l'attacco di Pansear, spingendolo via un attimo dopo... ma Pansear non si fece cogliere di sorpresa ed eseguì un'agile capriola a mezz'aria, atterrando poi in piedi mentre Panpour preparava un altro attacco.

"Prego, Panpour... adesso usa il tuo attacco Idrovampata." disse Maisello con un gesto elegante della mano. La scimmietta azzurra si piegò in avanti appena un po'... e dal ciuffo a forma di getto d'acqua che aveva sulla testa schizzò fuori un vero getto d'acqua bollente che descrisse un ampio arco in aria prima di ricadere verso Pansear. Ma la scimmietta elementale rossa si era aspettata questa mossa, e riuscì a scansarsi con un'agilissima capriola all'indietro, evitando il getto d'acqua calda che colpì il pavimento della stanza d'allenamento, sollevando una nuvoletta di vapore bianco.

"Heh... come puoi vedere, fratellone, non sono più il piccolino della famiglia!" esclamò Chicco con un ghigno di sicurezza. "Forza, Pansear, continua così! Ora usa il tuo nuovo attacco... Laccioerboso!"

"Pansear!" esclamò Pansear, i cui occhi si illuminarono di un vivace colore verde. Due liane di energia spuntarono dal terreno accanto ai piedi di Panpour e si protesero verso di lui, cercando di farlo inciampare...

"Un trucco niente male, fratello. Ma anch'esso ha i suoi punti deboli." rispose tranquillo il ragazzo dai capelli blu. "Ora usa Geloraggio, Panpour!"

"Pan!" esclamò il Pokemon d'Acqua, senza mai perdere la sua espressione calma e sorridente. Dal suo ciuffo partì un raggio bianco-azzurrino di energia gelida, e Panpour colpì  le liane che si protendevano verso di lui, congelandole.

Ma questo aveva dato a Pansear un po' di tempo, e Chicco lo sfruttò saggiamente per potenziare l'attacco e la difesa del suo Pokemon. "Hm... accidenti, e va bene! Pansear, usa Granfisico!" esclamò. La scimmietta rossa si mise in posa da culturista, mostrando i bicipiti (per quel poco che aveva), e il ciuffo di pelliccia simile ad una fiamma che gli cresceva sulla fronte si illuminò, segno che si era riscaldato ad una temperatura quasi incredibile! Un'aura luminosa scarlatta brillò per qualche secondo attorno al Pokemon, prima di essere assorbita dal suo corpo, e Pansear sembrò rinvigorito da questa mossa.

"Panpour, prego... usa Acquadisale." ordinò Maisello. La scimmietta elementale azzurra non se lo fece ripetere, e soffiò contro Pansear un rapidissimo fiotto d'acqua salata che l'avversario riuscì a malapena ad evitare... e anche così, non del tutto, visto che uno schizzo di acqua salata lo raggiunse al torace, facendogli strizzare un occhio per il dolore improvviso. Tuttavia, Pansear era riuscito a portarsi nella posizione giusta per sferrare un attacco, e Chicco non si fece scappare quell'occasione.

"Adesso, Pansear! Colpisci con Ombrartigli!" esclamò Chicco. Pansear, chiamando a raccolta tutta la sua agilità e velocità, scattò verso Panpour, e questa volta la scimmietta azzurra non fu abbastanza pronta da schivare il colpo! Un fendente precisissimo lo raggiunse al fianco, tracciando dietro di sè tre scie di luce purpurea, e Panpour lanciò un'esclamazione di dolore e disappunto prima di cadere in ginocchio, respirando con affanno.

Maisello stesso era rimasto alquanto sorpreso da quella mossa del fratello minore, e per un paio di secondi, la sua serenità imperturbabile svanì, sostituita da un'espressione di incredulità. Pansear si rimise in guardia, mostrando un'espressione fiera per essere riuscito finalmente a sferrare un colpo serio contro Panpour dopo tante volte in cui lui e Chicco erano stati battuti da Panpour e Maisello.

"Bel colpo, Pansear. Devo ammettere che non mi aspettavo questa mossa." affermò Maisello. "Devo dire che tu e i tuoi Pokemon siete migliorati parecchio, Chicco. Tra poco, non potrò più dire di essere il più forte dei tre fratelli di Levantopoli."

"Io sono sempre stato il più debole di tutti noi... e la cosa mi faceva rabbia, lo ammetto." affermò il ragazzo dai capelli rossi, mettendosi in posa con tanto di fiamme rosse di convinzione che ardevano dietro di lui. "Ma la nostra passione ardente e la nostra determinazione hanno permesso a me e ai miei Pokemon di diventare più forti e di mantenere sempre saldo il nostro legame. Nonostante qualche intoppo, lo ammetto..."

"Pansear..." mormorò Pansear, alzando le spalle mentre ripensava ad un momento in cui il legame tra di loro si era indebolito... dopo che un allenatore era arrivato alla Palestra di Levantopoli e aveva sconfitto Pansear nonostante avesse usato un Pokemon di tipo Erba contro di lui, Chicco era stato preso dalla frustrazione e aveva detto qualche parola di troppo a Pansear, facendolo deprimere. Erano state le parole di Maisello, che aveva sostenuto Chicco dopo una frustrante serie di sconfitte, a fare sì che il ragazzo dai capelli rossi si ricordasse dell'importanza del rapporto con i propri Pokemon e si risollevasse da quel periodaccio.

"Mi fa piacere che tu e Pansear siate di nuovo amici... e soprattutto, che adesso vi sentiate più sicuri delle vostre possibilità." affermò il maggiore dei tre fratelli di Levantopoli. "Avremo bisogno di questa convinzione fra tre giorni, se vogliamo fare sì che il ristorante della nostra famiglia non finisca nelle mani di quella donna ambiziosa."

"Già... mi dispiace di avervi messi nei guai con la mia lingua lunga." rispose Chicco, facendosi imbarazzato. "Non riesco a fare a meno di pensare che se avessi pensato un attimo prima di aprire questa boccaccia, magari non saremmo in questa situazione."

"Non te la prendere, fratello. Acqua passata, ormai." si sentì la voce di Spighetto. Il ragazzo dai capelli verdi aveva appena finito un match di allenamento con Burgundy, il cui Stoutland era riuscito a dare un notevole filo da torcere a Stunfisk. "Vedo comunque che gli allenamenti sono serviti a molto. Pansear e Panpour sono diventati molto più abili dall'ultima volta che sono stato qui."

"Hmm... sì, devo dire che non sono da sottovalutare." affermò Burgundy, cercando di atteggiarsi a snob! "Voglio dire, avevo battuto il signorino Chicco l'ultima volta che sono venuta in questa Palestra, ma se ci battessimo ora... sono convinta che mi darebbe un attimo più di filo da torcere."

"Se vuole, signorina Burgundy, possiamo fare un bello scontro di allenamento, qui e adesso!" affermò il ragazzo dai capelli rossi, facendo un passo avanti. Chicco non era certo il tipo che si tirava indietro quando c'era una sfida... e aveva tutta l'intenzione di pareggiare la sconfitta che aveva ricevuto per mano della bambina dai capelli viola! "Che ne dice? Io e il mio Heatmor contro lei e il suo Stoutland! Sarà un modo per vedere quanto siamo migliorati tutti e due, dall'ultima volta!"

"Ooooh, è una sfida, monsieur?" esclamò Burgundy, con un ghigno di sicurezza. "Allora temo che dovrò dirti che andrà come la volta scorsa!"

"Spighetto, fratello... credo che adesso sia il caso di spostarsi un po'." affermò Maisello, affiancandosi al fratello di mezzo e facendogli cenno di mettersi a distanza di sicurezza. Pansage a Panpour si erano già spostati, in modo da dare ai contendenti abbastanza spazio... e una fiammata di sfida si accese attorno a Burgundy e Chicco, mentre Stoutland guardava stupefatto, con un grosso gocciolone di sudore che scendeva dalla sua nuca!

"Stoutland..." mormorò il gigantesco cane barbone, non comprendendo del tutto i modi di fare della sua allenatrice e del ragazzo dai capelli rossi.

"E' una mia impressione, o la temperatura della stanza si è alzata sensibilmente?" chiese Spighetto impassibile.

"Allora, cominciamo subito!" affermò Chicco, prendendo la sua Pokeball ancora chiusa. Pansear fece un cenno con la testa e fece il segno dell'okay al suo allenatore, che scagliò la sua sfera e fece uscire da esso un Pokemon simile ad un formichiere panciuto con il corpo coperto da una corta pelliccia rossa e striature gialle e un muso grigio affusolato dalla cui bocca guizzava una lingua fiammeggiante. La sua coda era un tubo rosso che faceva entrare aria, e le sue mani erano armate di lunghi artigli gialli, ed ornate da delle specie di braccialetti grigi a macchie nere.

"Heatmor!" esclamò il Pokemon Formichiere. Si mise in guardia, sfoderando i suoi poderosi unghioni, e fece cenno a Stoutland di farsi avanti, mentre entrambi i contendenti si preparavano alla prima mossa.

"E' l'ora dell'assaggio! Comincia tu, Stoutland! Usa Cuordileone, s'il vous plait!" esclamò Burgundy, facendo un gesto teatrale ed elegante con il braccio. Il gigantesco cane fece un cenno con la testa e si impennò, pronto a combattere. Una luce rossa sferica si accese per qualche secondo sul suo petto, e Stoutland si sentì pervadere da una scarica di energia corroborante per qualche istante, prima di atterrare sulle zampe anteriori e mettersi nuovamente in guardia. Tuttavia, anche Chicco aveva pensato a potenziare il suo Heatmor prima che la sfida iniziasse...

"Heatmor, comincia con Unghieaguzze... e poi, parti subito con Lacerazione!" esclamò il giovanotto dai capelli rossi. Il Pokemon Formichiere cominciò immediatamente ad affilarsi le unghie le une sulle altre, sollevando un penetrante stridio metallico, poi si lanciò contro lo Stoutland di Burgundy e cercò di colpirlo con un fendente.

Ma Burgundy non rimase certo a guardare. "Tutto qui? Guarda un po' cosa sa fare il mio Stoutland!" esclamò la giovanissima intenditrice di Pokemon. "Forza, Stoutland, usa il tuo attacco Ritorno!"

"Stout!" abbaiò l'enorme cane. Scattò verso il suo avversario con una velocità notevole, per un Pokemon di quelle dimensioni, e prima che Heatmor potesse colpire con i suoi unghioni, lo centrò in pieno con tutto il suo peso, e dei cuoricini rosa si dipartirono dal punto d'impatto! Heatmor emise un'esclamazione di disappunto e venne scaraventato a terra, ma si rialzò prontamente e si rimise in guardia.

"Va bene, lo ammetto, sei migliorata... ma immagino che questa non l'aspetti!" esclamò Chicco, ancora sicuro di sè. "Forza, Heatmor, usa il tuo attacco Turbofuoco!"

Il formichiere di fuoco prese fiato e scagliò contro Stoutland una fiammata che il Pokemon cane, che si stava ancora rimettendo in guardia dopo il poderoso attacco sferrato, non ebbe tempo nè modo di evitare. La fiammella cadde sul terreno a pochi centimetri dalle zampe di Stoutland e creò un vortice di fuoco che si sollevò attorno a Stoutland, scottandolo e costringendolo a ritirarsi con un ringhio. Burgundy strizzò un occhio e strinse i denti - adesso il suo Pokemon era bloccato e non poteva più uscire da lì.

"Nostro fratello è molto deciso, vedo." affermò Maisello, non nascondendo di essere abbastanza impressionato dai miglioramenti che il minore di loro tre stava dimostrando. "E' ormai passato, direi, il tempo in cui dubitava delle sue capacità."

"Sono d'accordo, fratello. Sento una disposizione vincente in lui. Il sapore di questa sfida è... deciso e piacevole, anche se forse manca qualche particolare che renderebbe il gusto ancora più gradevole. Ma dopotutto, è una questione di piccoli passi... e nostro fratello ha dimostrato di avere tutte le capacità e la volontà per emergere nel nostro campo." rispose Spighetto. Tra sè, tuttavia, il ragazzo dai capelli verdi immaginava che Burgundy non avrebbe tardato a farsi risentire...

Per qualche istante, la bambina dai capelli viola era rimasta in dubbio, cercando di pensare a cosa fare mentre il suo Stoutland cercava come poteva di resistere nel bel mezzo del vortice di fuoco. Ma per fortuna, non le ci volle molto per farsi venire un'idea, e in breve tempo, la sua espressione di sorpresa passò ad una di decisione.

"Se la mettiamo così, allora... presto, Stoutland, usa Fossa!" esclamò Burgundy, rimproverandosi mentalmente per non averci pensato all'istante. L'enorme cane San Bernardo scavò rapidamente con le sue robuste zampe e riuscì a creare una galleria che usò per passare sotto il turbinante muro di fuoco e avvicinarsi rapidamente ad Heatmor... ma questa volta, Chicco sembrava essersi aspettato quella mossa. Anzi...

"Esattamente quello che mi aspettavo!" commentò Chicco. "Forza, Heatmor, è il momento di usare Marchiatura!"

Stoutland aveva appena iniziato ad uscire dal tunnel, che Heatmor spiccò un salto, evitando per pochi centimetri l'impetuosa carica dell'avversario, che emerse rapidamente, mancò il bersaglio e guardò verso l'alto con disappunto, giusto in tempo per vedere il formichiere di fuoco che incombeva su di lui, avvolto da una luce rossa che non prometteva nulla di buono!

"ADESSO!" esclamò Chicco con un teatrale gesto del braccio. Heatmor si precipitò verso l'avversario, e la luce rossa che lo avvolgeva si trasformò in un'abbagliante fiammata che scatenò un'ondata di vento caldo che investì tutta la stanza, facendo venire il fiato corto ai presenti! Heatmor si schiantò addosso a Stoutland, e il gigantesco cane emise un lungo ringhio di dolore prima di essere costretto a terra dalla forza dell'impatto, con una grossa scottatura sulla schiena, mentre il Pokemon di Chicco eseguiva una capriola all'indietro e atterrava senza alcuna difficoltà vicino al suo allenatore. "Sì, immaginavo che la signorina Burgundy avrebbe utilizzato Fossa per sfuggire al Turbofuoco di Heatmor." affermò Chicco, indicando con lo sguardo il vortice di fuoco che ormai si stava esaurendo. "Tutto quello che dovevo fare era tenermi preparato al contrattacco che sarebbe arrivato di lì a poco."

"Hmph... c'est remarquable, mon ami..." rispose Burgundy, cercando di parlare un francese forbito che la facesse sembrare di livello un po' più alto. "Ma... non credere che basti questo per sconfiggere il mio Stoutland! L'umiliazione di aver perso con il signorino Spighetto ci ha dato la forza di superare qualsiasi avversità per dimostrare che non siamo più deboli come eravamo una volta!"

"Stout, stoutland!" ringhiò l'enorme cane, alzandosi in piedi e rimettendosi in guardia nonostante il dolore della scottatura. Era stato un colpo davvero potente... ma Stoutland non si era ancora dato per vinto!

"Avanti, Stoutland, ora attacca con Fangosberla!" esclamò di colpo Burgundy. Stoutland reagì con rapidità, e con una mossa di una zampa anteriore, sollevò del fango da terra e lo schizzò con potenza e precisione in faccia ad Heatmor! Il pokemon Formichiere emise un acuto stridio di disappunto e barcollò all'indietro, temporaneamente accecato, ed esposo a qualsiasi mossa Burgundy e il suo Pokemon Generosità avessero intenzione di usare. "Bravo, Stoutland, ed ora... ua Facciata!"

"Attento, Heatmor! Quella mossa è più potente quando chi la usa soffre di una condizione!" Chicco avvertì il suo Pokemon di Fuoco, che si sfregava gli occhi con le zampe nel tentativo di liberarsi dal fango e tornare a vedere come prima. Ma a quel punto, il Pokemon Generosità era già lanciato, e sferrò un devastante attacco contro Heatmor, colpendolo furiosamente con le zampe anteriori e terminando poi con una poderosa testata! Il Pokemon Formichiere venne di nuovo scaraventato a terra e rimase stordito per un attimo... e questa volta, ci mise un po' più di tempo a rialzarsi, scuotendo la testa con espressione stordita.

"Come puoi vedere, garcon... questa battaglia è tutt'altro che finita!" esclamò Burgundy, il cui Stoutland stava riprendendo fiato dopo quel poderoso attacco. La bruciatura faceva molto male, ma era convinto di poter ancora combattere. "Forza, Stoutland, continua così! E adesso usa Sgranocchio!"

Chicco sembrò per un attimo non raccappezzarsi su cosa fare, mentre Stoutland si impennava e si scagliava su Heatmor per infliggergli un morso poderoso... ma subito dopo, il giovanotto dai capelli rossi sfoderò di nuovo il suo ghigno audace e puntò il palmo di una mano contro Stoutland. "Non ancora, signorina! Non le ho ancora fatto vedere l'asso nella manica del mio Heatmor! Forza, amico mio... travolgi Stoutland con Frustadifuoco!"

"Cosa? Frustadifuoco? Che mossa è questa? Non l'ho mai sentita..." esclamò sorpreso Spighetto. Anche Maisello e Burgundy restarono esterrefatti davanti al nome di quella mossa che non avevano mai sentito prima. E la loro sorpresa non fece altro che crescere ancora di più quando la lingua fiammante di Heatmor si allungò di colpo, creando una sorta di frusta infuocata nell'aria... e il formichiere scosse la testa con decisione sferrando un poderoso fendente che raggiunse Stoutland al fianco, infliggendogli un durissimo colpo! Nonostante la stazza, Stoutland venne spostato di fianco dal tremendo impatto e barcollò, dando a Burgundy la terribile impressione che non sarebbe riuscito a restare in piedi...
E invece, contro ogni aspettativa, ci riuscì! Heatmor stava ritirando la sua lingua quando si vide arrivare addosso il Pokemon Generosità con la fauci spalancate, che poi lui chiuse sul braccio del formichiere. Stoutland mollò la presa quasi subito... ma solo per sferrare una raffica di altri morsi al torace e ai fianchi del Pokemon Formichiere, ogni morso più doloroso del precedente... e alla fine, concluse con un potente morso alla spalla destra dell'avversario, che riuscì a malapena a tenersi in piedi. I due Pokemon si separarono, restando a qualche passo di distanza l'uno dall' altro e respirando affannosamente, sotto gli sguardi impressionati di tutti i presenti... compresi Chicco e Burgundy, loro stessi increduli che fossero stati in grado di combattere fino a quel punto.

"Stoutland...?" chiese Burgundy, apparendo preoccupata per il suo Pokemon. Non lo aveva mai visto combattere con tanta decisione, e adesso aveva paura che si potesse fare male se si fosse intestardito a lottare. Considerato che Stoutland aveva una dolorosa scottatura sulla schiena per il precedente attacco Marchiatura, e che non era quello l'unico colpo che aveva preso, la bambina dai capelli viola aveva le sue ragioni. "Stoutland, forse è meglio smetterla qui. Non voglio che tu ti ferisca solo per vincere una battaglia..."

"Hai combattuto bene, Heatmor, ma adesso può bastare." affermò Chicco. Raggiunse il suo Pokemon e gli mise una mano sulla spalla, facendo in modo che il Pokemon Fuoco si rilassasse e tirasse un sospiro di sollievo.

"Heatmor? Heat... mor!" affermò. Si capiva dal tono di voce che non gli dispiaceva interrompere lo scontro, che si era rivelato molto più stancante ed intenso di quanto lui avesse previsto...

"Credo... credo che possiamo finire qui. Non è il caso di far strapazzare troppo i vostri Pokemon quando mancano pochi giorni alla grande prova." consigliò Maisello.

"Stout... stoutland, stout?" abbaiò Stoutland, rivolgendo alla sua allenatrice uno sguardo interrogativo. Burgundy sorrise orgogliosa e gli fece un cenno affermativo con la testa, cosa che il gigantesco cane accettò scodinzolando allegramente. Si avvicinò alla sua allenatrice... e le stampò una leccata sul viso, riempiendole la faccia di bava!

"AAAAARGH! Un momento, Stoutland, questo non è... ugh!" esclamò la ragazzina, cercando disperatamente di mantenere una parvenza di eleganza anche mentre il suo Pokemon cane le inzaccherava tutta la faccia! "Uuuuugh... questo non è nè fine, nè educato..."

Spighetto ridacchiò bonariamente e si tirò fuori di tasca un fazzoletto per poi porgerlo alla sua rivale. "Sono sicuro che Stoutland non voleva imbarazzarla, mademoiselle Burgundy. Ha voluto solo esprimerle la sua gratitudine e il suo entusiasmo per una battaglia ben condotta." affermò. Cercando di fare una faccia offesa e di non far vedere che stava arrossendo, Burgundy afferrò il fazzoletto, lo usò per pulirsi la faccia, e poi, come niente fosse, vi si soffiò il naso!     

"Grazie per avermelo fatto notare, signorino Spighetto, non ci sarei mai arrivata..." borbottò Burgundy, facendo una faccetta comicamente offesa. La bambina dai capelli viola passò il fazzoletto a Chicco, che lo prese tra due dita con faccia schifata e lo gettò pari pari in un cestino della spazzatura! "E va bne, va bene, inutile fare tanto la bisbetica... immagino che sia stato un buon allenamento, e ho potuto vedere a che punto sono come allenatrice. Sono convinta... che quando quella presuntuosa di Sinnoh si farà rivedere, la cacceremo via con la coda tra le gambe! Altro che ristorante, dovrà andare a vendere hotdog ai giardini pubblici di Canalipoli!"

"Il suo entusiasmo ci dà fiducia che tutto andrà per il meglio, mademoiselle Burgundy. E il suo aiuto, come ho detto, è stato bene accetto in un momento così critico per la nostra Palestra." affermò Spighetto, dando un'occhiata agli altri suoi Pokemon che si allenavano poco più lontano. Crustle e Stunfisk si stavano provando in alcune mosse che avevano da poco imparato, scambiandosi frenetiche raffiche di colpi per poi separarsi di colpo e riprendere fiato. Anche loro stavano mettendocela tutta in vista dell'inevitabile scontro che sarebbe avvenuto tra qualche giorno...

"Crrrustle, crustle!" esclamò Crustle, con la voce che sembrava roccia che si sgretolava. Fece cenno a Stunfisk di farsi avanti con una zampa artigliata, e il Pokemon simile ad una sogliola elettrica sghignazzò beffardo prima di scagliare un attacco Scarica contro il paguro gigante, creando un anello di energia elettrica attorno a sè e facendolo espandere in modo da colpire ciò che gli stava attorno. Crustle si chiuse rapidamente in difesa e attutì il colpo, ma si sentì comunque percorrere da una fastidiosa scarica elettrica che lo lasciò stordito per un secondo. Rispondendo velocemente, Crustle percosse il terreno con le chele, scatenando un attacco Battiterra che percosse Stunfisk e lo costrinse ad indietreggiare e proteggersi con le pinne.

"Vedo che anche Stunfisk e Crustle si impegnano molto. Sì... penso proprio che abbiamo delle concrete possibilità di uscirne vincitori." affermò Maisello, annuendo con fare approvante davanti all'impegno che i due Pokemon ci mettevano. Poi, il giovane dai capelli blu diede un'occhiata all'orologio. "Beh... sono quasi otto ore che lavoriamo sodo, e ormai sono quasi le otto di sera. Direi che per oggi può bastare, siete d'accordo anche voi?"

"Sì, mi sta bene. Abbiamo fatto un bel po' di allenamento, oggi, e anche i nostri Pokemon hanno il diritto di riposarsi." commentò Chicco.

Spighetto fece un cenno affermativo con la testa. "Sì, sono d'accordo anch'io. Crustle, Stunfisk... credo che per oggi potete anche fermarvi. Non vogliamo che voi vi stanchiate troppo."

"Stunnnfisk..." affermò il Pokemon simile ad una sogliola, fluttuando a pochi centimetri dal terreno con un elegante movimento del suo corpo piatto. Le sue pinne si illuminarono di energia elettrica per un istante, prima che lo stravagante Pokemon Terra/Elettro tirasse un sospiro e ridacchiasse in faccia a Crustle, che serrò gli occhi con aria falsamente infastidita. Ormai, il Pokemon paguro era abituato al carattere beffardo del suo compagno di squadra e non ci badava più di tanto.

"Signorino Spighetto, siamo sicuri che quei due se la caveranno, quando sarà il momento di collaborare?" chiese Burgundy, guardando i due Pokemon che si guardavano come se volessero prendersi in giro a vicenda.  "Non lo so... a me sembra di sentire un sapore un po' acidulo tra quei due!"

"Non credo sia il caso di preoccuparsi troppo, mademoiselle Burgundy." rispose tranquillo il giovanotto dai capelli verdi. "Stunfisk ha un carattere un po' originale, questo non lo posso negare, ma lui e Crustle sanno come lavorare in coppia e saranno pronti a coprirsi a vicenda se sarà necessario."

"Pansage!" esclamò il piccolo Pansage, prima di sfregarsi il mento con una mano e dare voce ad un pensiero che da un po' lo assillava. "Pan pan, pansage, pan?"

"Se sappiamo quali Pokemon userà madame Frida?" ripetè Spighetto. Anche se rimaneva dal tutto calmo e tranquillo, si vedeva che questa era una domanda che anche lui si era posto. "In realtà... a parte il fatto che utilizza Pokemon di tipo Ghiaccio, non sappiamo nulla della sua squadra, e non penso che fosse ragionevole aspettarselo, del resto. Sicuramente avremo a che fare con qualcosa per cui non possiamo prepararci, quindi... l'unico consiglio che posso dare è di essere pronti di pensiero, e cercare di comprendere i punti deboli dei nostri avversari il prima possibile."

"La stai facendo un po' facile, signorino... prima che noi abbiamo la possibilità di capire con cosa abbiamo a che fare, quella lì si sarà già portata in vantaggio." rispose Burgundy... per poi affrettarsi a specificare. "Sia ben chiaro che io non penso che perderermo, il mio orgoglio non mi permette di darla vinta a quella presuntuosa! Ma... dico soltanto che abbiamo un problema in più, tutto qui."

Spighetto non si mostrò preoccupato. "Certo, questa è una problematica che dovremo affrontare. Ma non credo che faccia bene preoccuparsi di certi problemi prima del tempo." rispose. "Una cosa che ho imparato, come intenditore di Pokemon, è che per quanto la previdenza sia sempre utile, non lo è l'ansia da competizione. Per questo bisogna sapere quando è il caso di prendere delle precauzioni, e quando invece è solo un assillo inutile. In questo caso non abbiamo modo di sapere cosa userà madame Frida contro di noi, quindi... l'unica cosa che possiamo fare è prepararci al meglio delle nostre possibilità, e restare tranquilli."

"Crrrrustle, crustle!" esclamò Crustle raggiungendo il suo allenatore, e accoccolandosi un po' sulla gamba dei suoi pantaloni. Spighetto si chinò per accarezzare il Pokemon paguro, che ripetè il proprio nome con voce tranquilla.

"Vede, mademoiselle Burgundy? Anche i nostri Pokemon sentono un sapore che trasmette ottimismo e fiducia." disse il giovanotto dai capelli verdi. "E credo che la cosa migliore da fare, per stasera, sia una cena in compagnia. E' il modo migliore per rilassarsi e lasciar scivolare via ogni negatività."

"Sono d'accordo! Anzi, perchè non facciamo una piccola gara?" esclamò Chicco, sempre entusiasta all'idea di una sana competizione. "Ognuno di noi cucinerà qualcosa per stasera, e vediamo chi di noi prepara il piatto migliore! Ovviamente, partecipa anche lui, signorina Burgundy, vero?"

La bambina dai capelli viola sgranò gli occhi sbalordita quando il più giovane dei tre fratelli le appoggiò una mano sulla spalla...e Pansage, Panpour e Pansear cominciarono ad applaudire in segno di assenso! "Che... che... CHE COSA? Un momento, un momento! E adesso chi l'ha deciso che devo cucinare anch'io? Io sono un'intenditrice di Pokemon, non una cuoca!" esclamò imbarazzata.

"Non vogliamo certo costringerla, signorina Burgundy." rispose Maisello, sperando che la loro ospite non si fosse offesa per la proposta di Chicco. "Era soltanto un modo per passare una serata un po' diversa... e rilassarci dopo questa giornata di duri allenamenti. Mi sembra che anche i suoi Pokemon approvino."

"STOUT!" abbaiò entusiasta Stoutland, per poi voltarsi verso Burgundy e guardarla con fare quasi supplichevole, come se stesse pregandola di accettare... e davanti a questo, la giovanissima intenditrice si ritrovò a non avere molta scelta se non accettare!

"Ugh... e va bene, immagino che non mi farà male mettermi alla prova..." cominciò a dire, prima di sorridere orgogliosa e incrociare le braccia sul petto, improvvisamente entusiasta. "Se riuscirò a vincere, sarà un modo per dimostrare al signorino Spighetto qui presente che non c'è nessun campo in cui io, la sottoscritta Burgundy Sauvignon, non sono in grado di superarlo, bien sur! Accetto la sfida, mon ami!"

"Bene, allora... prepariamoci, laviamoci le mani, e troviamoci in cucina!" concluse Spighetto con un vivace cenno del capo... prima di tirare fuori dal nulla un cappello da cuoco e un grembiule bianco, e indossarli in una frazione di secondo! Il ragazzo dai capelli verdi si mise in posa elegante, tenendo in una mano un mestolo pieno di curry che era saltato fuori da chissà dove... e un background rosa con tanto di scintille luminose si accese dietro di lui! "La nobile arte della cucina richiede pazienza, fantasia e soprattutto passione! E con i nostri Pokemon al nostro fianco, nulla di tutto questo ci manca!"

"Siamo o non siamo i fratelli di Levantopoli?" esclamò con convinzione Chicco.

"PAAAAAN!" esclamarono tutte assieme le tre scimmiette elementali, saltando tutte assieme e alzando le braccia verso il cielo!

"Hey, un momento! Non avete ancora fatto i conti con la sottoscritta!" si intromise Burgundy. "Vi faccio presente che se si parla di passione, pazienza e creatività non sono seconda a nessuno!"

"Stout..." mormorò Stoutland con una grossa gocciolona di sudore sulla testa. Sulla pazienza, aveva i suoi dubbi...

Il più pacato Maisello restò un po' in disparte rispetto al gruppo, ma non nascose la sua approvazione davanti all'entusiasmo dimostrato dai suoi fratelli e dalla loro inaspettata alleata. Il ragazzo dai capelli blu annuì soddisfatto, perdendosi per un attimo nei ricordi di quando lui e i suoi fratelli avevano messo in atto quell'idea della Palestra-ristorante... e di quando avevano iniziato ad allenarsi con Panpour, Pansage e Pansear.

 

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Pochi minuti dopo, nelle cucine della Palestra di Levantopoli...

"E... adesso, viene il momento del colpo da maestro!" esclamò Chicco, impegnato ai fornelli, con un grembiule bianco sul quale era disegnata una fiamma rossa indossato sopra i suoi vestiti tradizionali. Il suo Pansear era accanto a lui, mentre il ragazzo dai capelli rossi muoveva una padella nella quale si stava cucinando una omelette dall'aspetto decisamente invitante... e quando Chicco si voltò verso di lui, il Pokemon di Fuoco si fregò le mani , ansioso di dare prova di sè. "Okay, Pansear, è il momento! Quando ti do il via, usa pure il tuo attacco Bruciatutto!"

"Pansear!" rispose la scimmietta di fuoco. Chicco attese qualche secondo, muovendo attentamente la padella... e poi, con un cenno della testa, la mosse rapidamente verso l'alto e fece volare in aria le omelette che stava cucinando. Pansear alzò la testa di scatto, prese la ira e scagliò il suo attacco Bruciatutto, in forma di una fiammata che uscì dalla bocca della scimmietta scarlatta e investì per una frazione di secondo le omelette, abbrustolendole quel tanto che bastava prima che Chicco le riprendesse al volo e desse una rapida occhiata. Erano cucinate al punto giusto, a giudicare dal colore e dalla consistenza, e Chicco si permise un cenno soddisfatto della testa.

"Perfetto! Ottimo lavoro come sempre, Pansear! Lo dico sempre, io, che quando ci mettiamo, formiamo una coppia imbattibile anche in cucina!" esclamò.

"Sear!" rispose Pansear. Spiccò un bel salto, e arrivò a dare il cinque al suo allenatore, prima che le omelette partissero per arrivare in tavola.

Spighetto, invece, era alle prese con un'insalata... il che voleva dire, una grande terrina piena di verdure di vario tipo, accuratamente disposte e attentamente condite in modo tale da formare una presentazione attraente e spettacolare. Carote tagliate per lungo, cipolle affettate, lattuga, pomodori, un po' di sedano e anche del mais, il tutto guarnito con ciuffi di spinaci e condito con quel tanto che bastava di sale, aceto, olio e giusto qualche goccia di limone. Pansage stava dando una mano con le decorazioni, spostando ciò che andava mosso e facendo sì che nulla fosse fuori posto.

"Perfetto, Pansage, credo che così possa andare bene." affermò il ragazzo dai capelli verdi, ammirando la loro opera. Il piatto si presentava in maniera davvero incredibile, degna di un maestro chef! "La presentazione, il condimento, l'affiancamento di sapori... credo proprio che possiamo essere soddisfatti, almeno per questa volta."

"Sage!" assentì la scimmietta verde indicando l'orologio sul muro. Da quando avevano iniziato a preparare le verdure, erano passati circa dieci minuti... avevano fatto prima della volta precedente!

"Ottimo lavoro, fratellino! Quell'insalata ti è venuta proprio bene!" affermò Maisello, portando a sua volta la pietanza che aveva cucinato - una grossa trota al forno, condita con erbe aromatiche e abbrustolita al punto giusto. Il profumo che emanava era gradevole ed invitante, e anch'essa, come anche quelle di Chicco e Spighetto, dava l'impressione di essere stata cucinata da un vero maestro. Il giovanotto dai capelli blu indossava anch'egli un grembiule bianco, con una goccia d'acqua blu disegnata sopra, e il suo Panpour lo accompagnava, sgranchendosi le braccia.

"Grazie, fratello. Anche il tuo piatto mi sembra delizioso." rispose Spighetto. "E... sai per caso dov'è mademoiselle Burgundy? E' un po' che non la vedo..."

"Io l'ho vista pochi minuti fa in quell'angolo della cucina..." affermò Maisello, guardando in direzione del lato opposto della stanza, oltre una pila di piatti e bicchieri che erano stati ordinatamente disposti vicino ad un piano cottura. Guardando un po' meglio in quella direzione, Spighetto vide il Whimsicott di Burgundy che si affaccendava a portare degli ingredienti... e soprattutto, che c'era qualcuno che lavorava alacremente ai fornelli. E non c'era bisogno di troppa fantasia per indovinare che cosa stesse preparando.

"Hmm... zucchero, panna montata e glassa. Ho l'impressione che mademoiselle Burgundy abbia intenzione di fare un dolce." affermò Spighetto. "Molto interessante. Sarò curioso di vedere come va."

Nel frattempo, la diretta interessata era impegnata a fare l'equilibrista, cercando di gestire quattro o cinque cose nello stesso momento mentre cercava di impastare, riscaldare il forno e preparare la guarnizione al tempo stesso! Non c'era molto della calma e della sicurezza che i tre fratelli di Levantopoli avevano dimostrato...

"Ugh... accidenti, ancora un po' e ci siamo... grazie, Whimsicott, questo mi serviva..." affermò la ragazzina, afferrando rapidamente una bustina di zucchero. Finalmente, l'impasto era pronto, e non serviva altro che metterlo in forno. "Ecco fatto! Phew... è stata dura, ma adeso è tutto pronto! Hehehee... sono sicura che quando il sgnorino e i suoi fratelli vedranno la MIA torta, resteranno sbalorditi! Non sei d'accordo anche tu, Whimsicott?"

Il Pokemon Erba/Folletto sembrò indeciso per un istante, mentre guardava il risultato non troppo elegante degli sforzi di Burgundy: per essere l'impasto di un dolce, non aveva esattamente un aspetto troppo regolare... tuttavia, Whimsicott doveva ammettere che la sua allenatrice aveva ragione su un punto: Spighetto e i suoi fratelli sarebbero rimasti senz'altro sorpresi dal piatto da lei preparato.
Certo, tutto stava nel vedere se sarebbero stati sorpresi in bene o in male...

"Whimsi... cott!" affermò Whimsicott con voce melodiosa, sfregandosi la testa con una delle sue corte braccia. Sapendo quanto orgogliosa potesse essere la sua allenatrice, forse non era il caso di sgonfiare il suo entusiasmo proprio adesso...

 

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Finalmente, dopo tanto lavoro, i tre fratelli e Burgundy erano in grado di godersi i risultati della loro fatica... anche se vedere i loro piatti in quel momento avrebbe certo dato una strana impressione: accanto alle omelette di Chicco, all'insalata di Spighetto e alla trota al forno di Maisello, la torta preparata da Burgundy non faceva esattamente una gran figura, con quella crema colorata messa su in maniera apparentemente casuale, e quella forma non esattamente elegante - una parte del dolce era lievitata più dell'altra, facendo in modo che diventasse asimmetrico.

"Hmph... certo, certo, ridete pure! Quando la assaggerete, vedrete se non è buona come quello che avete cucinato voi, signorini!" commentò accigliata Burgundy, tenendo le braccia conserte e il naso in aria. Spighetto, che sedeva vicino a lei a tavola, aveva però l'impressione che la sua rivale fosse delusa dai risultati ottenuti, e cercasse di nasconderlo e darsi un tono con quel suo modo di fare un po' presuntuoso.

Forse era il caso di rassicurarla un po'... e Spighetto era convinto di sapere quale fosse il modo giusto.    

"Nessuno di noi oserebbe mai mancare di rispetto al suo impegno, mademoiselle Burgundy. In effetti... spero che lei non se la prenda a male se mi offro di assaggiare un po' del dolce che ha preparato lei." affermò con espressione accomodante. Burgundy lo guardò dubbiosa, corrugando la fronte in un'espressione di sospetto... e Spighetto prese un piccolo coltello da dolci e tagliò un pezzo dalla torta, per poi assaggiarlo.

Per fortuna, il sapore della torta era molto meglio del suo aspetto... Spighetto stesso non se lo aspettava. "Hm... è buona. Decisamente buona." commentò, sorprendendo la sua rivale... che però cercò di non darlo a vedere e mantenne la sua espressione vagamente irritata.

"Hm? Ho sentito bene, signorino Spighetto?" chiese la bambina dai capelli viola. "Mi stai dicendo... che ti piace la torta che ho fatto?" Nonostante i suoi tentativi di sembrare accigliata, Burgundy non riuscì ad impedirsi di arrossire un po'...  

"Non oserei mai mentire su una cosa che per lei è così importante, mademoiselle Burgundy." la rassicurò Spighetto. Burgundy voltò la testa dall'altra parte, fingendosi irritata, ma la sue guance si colorarono un altro po'... "Certo, si può dire che la presentazione è migliorabile, e che forse si potrebbe lavorare un po' sulla lievitazione, ma sul gusto non ho assolutamente nulla da eccepire."  

Burgundy si portò una mano alla bocca in un momento di emozione che non riuscì a nascondere dietro la sua maschera di orgoglio, e per qualche secondo restò in silenzio, imbarazzata. Cercando in qualche modo di preservare la sua dignità - o almeno, questo era quello che sembrava a lei - Burgundy si schiarì la voce e rispose al commento di Spighetto. "Questa è... tutta normale amministrazione per me!" affermò. "Posso fare di meglio! E la prossima volta lo farò!"

"Ne sono contento!" rispose Spighetto con un cenno della testa. "Bene... detto questo, credo che sia il caso di cominciare. Fratelli... mademoiselle Burgundy... sediamoci pure, e buon appetito!"

"Pan, pan!" esclamò allegramente il Pansage di Spighetto, applaudendo e sedendosi assieme agli altri Pokemon attorno alle ciotole di cibo di vario tipo che i fratelli di Levantopoli avevano preparato per tutti loro. Si sentirono gli auguri di buon appetito, mentre ognuno prendeva una porzione di tutto ciò che era stato cucinato, e la cena iniziava in allegria!

 

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La cena era stata piacevole per tutti, e in quel momento, i ragazzi si stavano godendo un po' di calma, passeggiando per il cortile della Palestra-ristorante di Levantopoli mentre il cielo continuava ad imbrunire e le prime stelle apparivano in cielo. I tre fratelli avevano pensato di fare un po' di movimento assieme ai loro starter, mentre Burgundy e il suo Stoutland passeggiavano da un'altra parte del grande giardino, la bambina dai capelli viola persa nei suoi pensieri.

Burgundy accarezzò il suo Pokemon Generosità, che guaì gentilmente e strisciò la testa contro la spalla della bambina, in modo da metterla un po' più a suo agio. Era una situazione ben strana, quella in cui lei si trovava in quel momento... e Burgundy sentiva in quel momento il bisogno di parlarne con il suo fedele Pokemon.

"Sai, Stoutland... quando abbiamo inizito il nostro viaggio, tutto quello che volevo fare era vincere le otto Medaglie della Lega di Sinnoh, e partecipare al torneo annuale. Un po' come fanno tanti allenatori da queste parti, no?" chiese retoricamente la piccola intenditrice. "Credevo di essere partita bene... ma quando sono arrivata qui a Levantopoli, non sono riuscita a fare nulla contro Spighetto. E' stata una sconfitta umiliante."

"Stoutland..." affermò il gigantesco cane, annuendo lentamente. Era già parte della squadra di Burgundy quando lei aveva sfidato Spighetto per la prima volta, anche se all'epoca era ancora un piccolo e grazioso Lillipup, e aveva visto bene quanto surclassata fosse stata la sua allenatrice. Il suo Oshawott, in parte anche a causa del suo elemento, non aveva avuto possibilità contro il Pansage di Spighetto.

Burgundy alzò gli occhi al cielo e strinse una mano a pugno. Anche se era passato del tempo, e i rapporti tra lei e Spighetto erano migliorati notevolmente, il ricordo di quella sconfitta riusciva ancora a farla infervorare. "E allora ho deciso! Ho deciso che avrei superato Spighetto, in qualsiasi modo! Che lo avrei sconfitto e gli avrei fatto conoscere la stessa umiliazione che avevo provato io! E' per questo che quando ho scoperto che Spighetto era un intenditore di Pokemon... ho deciso di diventarlo anch'io! Dovevo sconfiggerlo in un campo in cui lui era già un esperto, in modo da umiliarlo ancora di più! Ma quando l'ho incontrato di nuovo, mentre era in viaggio con Ash e i suoi compagni... si è dimostrato ancora una volta più bravo di me."

Burgundy si voltò e fece qualche passo in tondo, ricordando gli eventi che l'avevano portata ad unirsi al gruppo di Ash quando il Team Plasma aveva trafugato il teschio di un Dragonite dal Museo di Zefiropoli. "Poi... sono successe varie cose... il Team Plasma... i tornei di Don George... poi ho seguito il signorino Spighetto fin sulla Spada della Valle... ho incontrato quell'intenditore di classe S, e sono stata accettata come sua allieva... e poi ci siamo trovati ad accompagnare Ash e Touko in quell'assurda impresa per recuperare quella pietra magica e fermare i piani del Team Plasma... e ora sono qui a Levantopoli, a cercare di aiutare il mio più grande rivale ancora una volta! Questa volta, a non farsi soffiare la Palestra da quella pazzoide! Certo... non immaginavo che sarebbe andata così... che avremmo finito per arrivare così lontano e prendere parte ad eventi così importanti..."

"Tutto bene, mademoiselle Burgundy?" le arrivò, non del tutto inaspettata, la voce di Spighetto. La bambina dai capelli viola e il suo Stoutland si voltarono con calma verso il giovane intenditore e il suo Pansage. "Scusi se la disturbo... l'avevo vista lì in disparte, e avevo l'impressione che ci fosse qualche problema."

"Oh? No, signorino Spighetto, nulla di tutto ciò... stavo solo pensando a tutto quello che è successo da quando sono partita per il mio viaggio e l'ho incontrata qui, nella sua città natale. Certo che... è già passato un sacco di tempo da allora, no?" rispose lei, mettendosi le mani sulla nuca e guardando verso il cielo.
Spighetto annuì lentamente, facendosi pensieroso. "Più di un anno, in effetti." precisò. "Abbiamo tutti fatto un sacco di esperienze, in questi ultimi tempi. Direi che... adesso non siamo più le persone che eravamo all'inizio."

Burgundy si accigliò visibilmente. "Hmph... già, potrà anche essere vero... ma in tutto questo, ancora non riesco a superarti, vero?" brontolò la ragazzina. Non aveva più l'astio che le era proprio all'inizio del viaggio... ma si sentiva che era un po' frustrata. "Sarò anche migliorata, ma... tu sei sempre più bravo di me in tutto, eh?"

"Non è proprio così, mademoiselle Burgundy. Ci sono molte cose in cui lei mi può dare dei punti." spiegò pacato il ragazzo più grande. Quando vide l'espressione confusa sul volto della sua rivale, Spighetto si affrettò a spiegare. "Ci sono molte cose di lei da cui io potrei prendere esempio. Ognuno di noi ha le sue qualità, dopo tutto, ed è proprio questa diversità a rendere il mondo un posto così bello e vario... e questo vale sia per noi uomini che per i Pokemon con cui condividiamo la nostra via!"

"Pansage!" rispose Pansage con un cenno affermativo.

"Hmmm..." Burgundy sospirò e guardò per un attimo verso il terreno, prima di guardare di nuovo verso il suo rivale. "E allora sentiamo, monsieur... quali sarebbero le qualità che io avrei e tu no?"

"Una cosa, prima di tutto... ammiro molto la sua spontaneità, la sua generosità, e soprattutto, la sua determinazione." rispose prontamente Spighetto, lasciando un po' interdetta la ragazzina dai capelli viola. "Lei si è offerta di sua volontà di aiutare me e i miei fratelli in questo momento così delicato, e non si fa calpestare da nessuno. Questa è una cosa che ammiro molto di lei."

"L'ho fatto perchè tu sei il mio rivale, dopotutto, e non mi andava che quella lì mi rubasse l'onore di sconfiggerti... e poi, quella lì mi ha anche offeso! Hmph! Mi ha dato della mocciosa... come se lei fosse chissà che gran donna!" brontolò Burgundy tenendo le braccia conserte. "E comunque... beh... ecco, non mi sembrava giusto che quella donna saltasse fuori dal nulla e vi rubasse la Palestra per fare quello che lei vuole! Queste cose mi fanno saltare i nervi, lo giuro!"

Spighetto e Burgundy si sedettero su una panchina, e i loro Pokemon si rilassarono vicino a loro. Era stata una giornata piuttosto faticosa, e in quel momento, entrambi sentirono un certo torpore attraversare loro i muscoli e la spina dorsale. "Ad ogni modo... grazie, Spighetto." disse Burgundy, pensando che a quel punto poteva anche permettersi di abbassare un po' la guardia. Dopotutto, era grata a Spighetto per averla aiutata in tutto quel tempo, anche se lo considerava ancora un rivale da superare. "Anche se... ti considero ancora un rivale da superare, mi ha fatto piacere sentire queste cose da te."

"E' quello che penso, mademoiselle Burgundy." rispose il giovane intenditore di classe A. "Trovo che lei... sia una persona molto interessante con cui passare il tempo, e come le ho detto, ammiro molto le sue qualità. Sono cose da cui posso imparare qualcosa."

"Si dice spesso... che quando due allenatori di Pokemon si incontrano, c'è sempre uno scambio di esperienze." rispose Burgundy.

Spighetto annuì lentamente. "E' così. E sono contento di averla incontrata, mademoiselle Burgundy. Se adesso sono la persona che sta davanti a lei, lo devo anche a lei e al suo aiuto." affermò.

Burgundy guardò verso il terreno, incredula e commossa. Aveva sentito bene? Spighetto le stava dicendo tutto questo? Accidenti, e lei che aveva provato tutta quell'animosità per lui... adesso si sentiva così sciocca e ridicola, se ci pensava su. Più tempo passava conlui, più si rendeva conto che persona saggia e gentile lui fosse... e sentiva che qualcosa dentro di lei cominciava ad agitarsi. Era quella che tutti definivano una cotta? Ma... non era il caso di parlarne adesso con Spighetto, avevano delle cose più importanti su cui concentrarsi.

"Grazie, Spighetto... anche tu non sei affatto male, lo devo ammettere." rispose Burgundy dopo un po' di silenzio imbarazzato. "Allora... mancano ancora tre giorni allo scontro, vero? Bene, abbiamo ancora abbastanza tempo per prepararci... e quella donna avrà pane per i suoi denti!"      

"Su questo la posso rassicurare, mademoiselle Burgundy." rispose Spighetto. "Faremo tutti del nostro meglio. Per la Palestra, per i nostri Pokemon che si impegnano così tanto per noi... e per noi stessi, ovviamente."

Nulla più venne detto, mentre Spighetto e Burgundy sedevano in calma e in silenzio, contenti della compagnia l'uno dell'altra...
        

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CONTINUA...

 

Note dell'autore: Okay, ci siamo! Questo è stato un capitolo di allenamento, e ho tentato di approfondire un po' lo studio dei personaggi. In particolare, ho cercato di dare un po' più di dignità a Burgundy, senza però ignorare la sua comicità di fondo.

La battaglia con Frida si sta avvicinando... e comincerà nel prossimo capitolo! Cercherò di scriverlo al più presto, ma credo che dovrete aspettare il mese prossimo per leggerlo, a causa dei miei impegni.

Al prossimo capitolo, e a presto!
 

 

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