IL CORAGGIO DI TORNARE

di LinenGrain1
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PROLOGO ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 1 ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 2 ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 3 ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO 4 ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO 5 ***
Capitolo 7: *** EPILOGO ***



Capitolo 1
*** PROLOGO ***


PROLOGO
Quanto le era mancata quella stanza, la sua stanza. Non era affatto diversa da come se la ricordava se non per quel lieve odore di stantio che aleggiava nell’aria; le pareti chiare contrastavano con le lenzuola blu cobalto che rivestivano il letto e accanto alla finestra vi era una bacheca coperta da un sottile strato di polvere, all’interno della quale si potevano distinguere fotografie che la ritraevano insieme ai suoi amici. Proprio di fronte, sulla scrivania, era posato il suo computer ormai di un modello obsoleto. D’altronde era stata assente per molto tempo. Dopo essere entrata nella stanza e aver appoggiato le valige vicino al letto, avvicinandosi alla finestra per aprirla non aveva potuto fare a meno di notare quella fotografia: era posizionata proprio al centro e la ritraeva abbracciata ad una bella ragazza dai capelli rossicci e gli occhi verdi. Si fermò a ricordare a quante volte si era persa in quegli occhi e a quante volte le era capitato di pensare che fossero il posto più sicuro del mondo. Karma era la sua migliore amica da sempre, non aveva memoria del tempo senza di lei. Riusciva solamente a ricordare ogni momento che avevano passato insieme, soprattutto nell’ultimo periodo prima della sua partenza, da quando avevano finto di essere una coppia a tutti i problemi che ne erano scaturiti, alla fatica che aveva fatto per farsi perdonare la notte passata con Liam, a quando si era resa conto di essersi innamorata di lei e alla fatica per dimenticarla. Ma soprattutto all’ultimo bacio che si erano scambiate, quel bacio datole da Karma in piscina che aveva di nuovo rovinato tutto convincendola a partire in tour con Reagan per l’estate, tour dal quale fino ad ora non aveva mai trovato il coraggio di tornare. Ancora dopo tutto quel tempo non capiva come le era potuto succedere di innamorarsi della sua migliore amica, ma adesso che era tornata doveva fare i conti con i suoi sentimenti. Sapeva che non sarebbe stato affatto semplice ma ormai non si poteva più nascondere. Era andata a vivere con suo padre per un paio d’anni, anni in cui non si era fatta viva con nessuno a parte Shane, d’altronde era l’unico ad esserle sempre stato vicino. Ed anche grazie a lui aveva deciso di tornare per frequentare l’ultimo anno di scuola insieme ai suoi amici di sempre, nonostante questo le facesse molta paura.

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Capitolo 2
*** CAPITOLO 1 ***


«Amy!!!!!! Dormigliona giù dal letto! Non penserai mica di poltrire tutto il giorno!» Shane entrò nella stanza urlando a quel che sembrava solamente un cumulo di coperte. Ed ecco che come per magia spuntò la testa di Amy, e quest’ultima saltò in piedi e corse ad abbracciarlo «Shane quanto tempo!»
«Non di certo per colpa mia tesoro» replicò ricambiando l’abbraccio «Ma ora siediti e raccontami tutto»
«Che c’è da dire...»
«Che c’è da dire mi chiedi? Sei partita senza avvisare nessuno e quattro settimane dopo ho ricevuto una tua chiamata nella quale mi hai detto che non saresti più tornata e avresti vissuto con tuo padre!» l’espressione e il tono di Shane lasciarono trapelare tutto il suo risentimento verso l’amica.
«Shane, mi dispiace» rispose lei «Non so che altro dire, Karma mi ha dato quel bacio in piscina e il giorno dopo nemmeno se lo ricordava e io...»
«Non se lo ricordava... O fingeva di non ricordarselo?» la interruppe Shane. Amy lo guardò con un’espressione confusa e lui riprese «Sai, ho sempre pensato che Karma fosse una stronza senza scrupoli e mi sono sempre chiesto cosa tu e Liam trovaste in lei di così tanto interessante... Ma in effetti credo fosse troppo eccessivo paragonare la sua profondità a quella di una pozzanghera... L’ho vista stare davvero male per te in questi anni, e come dire, si insomma... Non sembrava una “rottura tra amiche”. Sai, domani a scuola prevedo una giornataccia per te. Forse avresti dovuto parlare con Karma prima di ritrovarci tutti insieme. Se non altro per avvisarla del tuo ritorno.»
 
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Driiiiiiiiiin!
Amy aprì gli occhi, era lunedì. Non aveva mai temuto niente nella sua vita quanto la sveglia quella mattina. Sapeva che di lì a poco avrebbe dovuto affrontare tutto il suo passato. «Dormigliona è ora di alzarsi!» Lauren era entrata nella stanza. Nonostante la distanza erano riuscite a mantenere quel bel rapporto che a fatica avevano creato. «Ora mi alzo Lauren, ci vediamo giù per colazione.»
«D’accordo, ti lascio ai tuoi pensieri allora! Ma muoviti, non voglio fare tardi il primo giorno.» disse Lauren uscendo dalla stanza di Amy. Quest’ultima si alzo lentamente dal letto, si vestì e corse di sotto per la colazione. Il nervoso tuttavia le impedì di mangiare granché.
Avevano appena parcheggiato nel parcheggio della Hester High School quando Amy, scendendo dall’auto, notò un gruppetto di ragazzi proprio davanti all’entrata ed ebbe un tuffo al cuore. Sperava di avere più tempo ma evidentemente si sbagliava. In un attimo sentì due occhi verdi puntati su di lei e vide quella che un tempo era la sua migliore amica dirigersi a grandi passi nella sua direzione, sotto lo sguardo sorpreso di tutti i loro amici.
«Karma...» Non fece in tempo a dire altro prima di essere colpita da uno schiaffo in pieno volto. D’istinto gli occhi le si riempirono di lacrime, ma non a causa del dolore fisico... Lo sguardo pieno di odio che Karma le stava riservando le faceva infinite volte più male. «Non ti devi nemmeno azzardare a pronunciare il mio nome dopo quello che mi hai fatto passare. Sei sparita senza nemmeno darmi una motivazione, hai fatto in modo che non potessi rintracciarti neanche volendo. E dicevi di essere la mia migliore amica. Non ti perdonerò mai.» disse Karma, allontanandosi per tornare dai suoi amici. Amy restò immobile e le lacrime cominciarono a cadere. Conosceva bene Karma, ma una reazione del genere da parte sua non se la sarebbe mai aspettata. Davvero aveva sofferto così tanto per la sua assenza? Avviandosi verso la sua classe ripensò alle parole di Shane del giorno prima.

 

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Capitolo 3
*** CAPITOLO 2 ***


“Amica mia,
ti ricordi quando a 5 anni pensavamo al nostro futuro?
Quando sapevamo che comunque sarebbe stata la nostra vita sarebbe stata insieme?
Quando sognavamo di vivere una di fianco all’altra con i nostri mariti?
Eravamo certe che saremmo state migliori amiche per sempre.
Quanto vorrei avere ancora quella certezza, quanto vorrei che tu potessi capirmi…
Non so se nella vita ti è mai capitato di provare per qualcuno quello che io ho provato per te, ma forse no, altrimenti non mi odieresti così.
Vorrei poter tornare indietro al primo anno, alla prima volta che ci hanno scambiate per una coppia e dire a tutti che non lo eravamo.
Vorrei non averti dato ascolto quando mi hai chiesto di continuare a fingere, ma sembrava che per te la popolarità fosse tutto, mentre per me il “tutto” sei sempre stata tu…
Avrei dovuto capirlo prima… Capire il motivo della mia costante gelosia nei tuoi confronti…
E invece è finita che per assecondarti sono rimasta io quella fregata…
So di avere sbagliato Karma, e ti chiedo di perdonarmi, te lo chiedo con tutto il cuore. Ho sbagliato a fuggire da te, dai nostri problemi. Ma tu sei sempre stata egoista nei miei confronti. Per te contavano solo la popolarità e Liam Booker. Mi hai sempre detto che non era un problema il fatto che io fossi innamorata di te, ma non ti sei mai chiesta se per me lo fosse. Non potevamo superare tutto insieme se tu continuavi a minimizzare la cosa e pensare a te stessa, quindi ho dovuto farlo da sola. E farlo da sola vicino a te era impossibile, ogni volta che mi allontanavo o provavo ad uscire con qualcuno tu diventavi possessiva e gelosa, ti ricordi la cena con Reagan?
E poi quel bacio in piscina di cui il giorno dopo neanche ti ricordavi…
Mi sarei fatta troppo male a continuare a starti vicino dopo che mi hai detto che non era significato nulla e che non potevi darmi ciò che avrei voluto.
Ora sono tornata e vorrei di nuovo la tua amicizia, vorrei ancora le stesse cose per noi. Ora so di poterti volere bene come me ne vuoi tu… Ma nonostante tutto non servirà a niente, perché tu mi odi per aver fatto, per una volta, quello che faceva stare bene me. Non sono io quella egoista Karma, pensaci…
Io sono qui se tu lo vuoi… Mi sei mancata da morire, vorrei solo poterti abbracciare, tornare ad essere migliori amiche senza imbarazzi, tutto come prima… E sono pronta ad aspettarti se è quello che, in fondo, vuoi anche tu…
Posso dimenticare l’odio, la rabbia, la sofferenza, l’amore… Posso farlo, se mi stai accanto.”
 
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«Karma, ti prego fermati!» la rossa si voltò, incrociando lo sguardo stanco e sciupato di una Amy che attraversava di corsa il cortile della scuola per raggiungerla. «Che cosa vuoi?»
«Voglio che mi ascolti! Sono settimane che sono tornata e non mi hai ancora rivolto la parola se non per insultarmi, io non ce la faccio più così» il suo tono di voce lasciava trapelare tutta la sua disperazione. «Sarebbe bastato non andarsene!» Replicò Karma.
Amy si aspettava una risposta del genere, la conosceva fin troppo bene. Frugò nella sua borsa fino ad estrarre la lettera che aveva scritto qualche giorno prima e gliela consegnò.
«Giuro che se la leggerai ti lascerò in pace»

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Capitolo 4
*** CAPITOLO 3 ***


“…Things get damaged
Things get broken
I thought we'd manage
But words left unspoken
Left us so brittle
There was so little left to give

Angels with silver wings
Shouldn't know suffering
I wish I could take the pain for you…”

 
Precious – Depeche Mode

 
 
 
Correva.
 
“Le cose si danneggiano”
 
diceva la canzone riprodotta dal suo lettore mp3
 
“Si rompono… Pensavo che ce l’avremmo fatta… Ma le parole inespresse ci hanno lasciati così freddi… Ci era rimasto così poco da dare…”
 
-Parole inespresse, così poco da dare- Ripeteva tra sé. E ancora correva.
 
“Vorrei poter sopportare il dolore per te”
 
Si fermò. Pianse. D’istinto portò la mano in tasca, dove aveva riposto la lettera di Amy dopo averla letta. Era ancora lì. Ripensò alle parole scritte dalla bionda; le aveva dato dell’egoista. Come darle torto? Lo era stata.
-Parole non espresse- Pensò di nuovo. E come avrebbe potuto esprimerle? Come avrebbe potuto se lei era la prima a non volerlo accettare? Tutti erano entusiasti della sua omosessualità, e allora perché le riusciva così difficile ammettere a se stessa di provare qualcosa per la sua migliore amica?
Ci aveva pensato tanto da quando lei se ne era andata lasciandola sola. Aveva pensato al loro rapporto, rendendosi conto che non era mai stata tanto felice quanto lo era stata nel periodo in cui “fingeva” di avere una relazione con Amy.
-Vorrei poter sopportare il dolore per te-
«Vorrei poterti perdonare…» sussurrò Karma tra sé e sé. Le lacrime continuavano a scorrerle sulle guance. Tutte le cose che si era sempre tenuta dentro premevano contro il suo petto per uscire. Prese il telefono e iniziò a comporre un messaggio.
 
< Vorrei potermi perdonare Amy… Vorrei potermi perdonare per non avere avuto il coraggio di provarci con te. Per non avertene parlato quando ne avevo la possibilità. Negavo a me stessa i miei sentimenti perché non li volevo accettare. Sapevo che avrebbero rovinato tutto. Ma quando sei partita hai lasciato un vuoto enorme dentro di me. Ero distrutta. Sono venuta a casa tua a cercarti e tua madre mi ha detto che te ne eri andata… “Ma come tesoro, non ti ha avvertita?” Mi sono sentita mancare l’aria. Ti ho cercata in ogni modo ma era impossibile rintracciarti. Ero triste, arrabbiata, frustrata. Ho passato anni terribili qui senza di te, anni a chiedermi dove fossi e con chi. E nonostante tutto il tempo che è passato quando ti ho rivista il mio cuore si è fermato. Ho capito che provavo per te qualcosa di davvero forte, e che non aveva nulla a che vedere con l’amicizia. Forse il mio evitarti di queste settimane non è dovuto al fatto che sono arrabbiata con te, ma che sono arrabbiata con me. Perché finalmente potrebbe andare tutto bene tra di noi, e invece ora sei tu a non potermi dare ciò che vorrei e che non ho saputo apprezzare quando era mio... >
 
Finalmente si decise a premere il tasto di invio. Passo qualche minuto prima che il telefono le squillò.
 
«Pronto Amy finalmente! Ti prego, mi dispiace, lascia che ti spieghi»
«Io lo sapevo, l’ho sempre saputo! Non poteva essere la reazione di un’amica quella che hai avuto alla sua partenza, ma Karma, sei impazzita per caso???» la rossa restò spiazzata, la voce dall’altra parte era quella di…
«Shane??? Che diamine ci fai con il telefono di Amy?»
«Ti impedisco di farla stare male ancora! Karma io sono tuo amico ma sono anche amico suo e insomma, ragiona! Come pensi che si sentirebbe a leggere il messaggio che le hai mandato? Per fortuna l’ho visto prima io e sono potuto intervenire, altrimenti avresti fatto un bel casino… Che cosa ti dice la testa???» replicò Shane «Sta salendo, ti saluto. Pensaci.» attaccò.
«Shane con chi parli?» la bionda entrò nella stanza.
«Oh nessuno, avevano sbagliato numero»
«E tu rispondi al mio telefono? Dai fammi vedere!» tolse il cellulare dalle mani dell’amico e rimase impietrita quando vide sul display l’ultima chiamata effettuata. Alzò gli occhi verso di lui, che la guardò con fare colpevole. Scosse la testa e uscì di corsa dalla stanza. «Amy aspetta»…

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Capitolo 5
*** CAPITOLO 4 ***


Alzò gli occhi e osservò la casa di quella che un tempo era la sua migliore amica. Aveva il fiatone e non riusciva a capire cosa l’avesse spinta lì. Una sensazione strana si impossessò di lei. Decise di seguire il suo istinto e suonò alla porta: dovette attendere solo una manciata di secondi che le parvero un’eternità.
«Amy che cosa…?» Karma venne interrotta.
«Cosa facevi al telefono con Shane dal mio cellulare?» In effetti Amy non si era nemmeno preoccupata di questo. E se non fosse stata lei a chiamare? Ma che senso avrebbe avuto?
«Io… Ho bisogno di capire Karma»
Seguì un attimo di silenzio, durante il quale la mente di entrambe era piena di pensieri. La rossa decise di optare per la verità
«Avevo bisogno di parlarti… HO bisogno di parlarti. Ora ti dirò tutto e ti prego di non interrompermi, è già abbastanza complicato» sentiva un nodo alla gola, come se le parole non volessero uscire dalla sua bocca.
«Ti ho mandato un messaggio, ma quell’impiccione di Shane l’ha letto prima di te e l’ha cancellato… Speravo che lo leggessi, di persona è ancora più difficile. Comunque non importa, non posso sprecare anche questa occasione.»
«Quando mi hai baciata la prima volta “per finta” ho provato una sensazione strana. Avevo già baciato altre persone ma quello è stato… Wow… E ho pensato che fosse perché eri la mia migliore amica e non avevo mai baciato una ragazza. Quanto ti ho vista con Reagan ero gelosa, ma non l’ho mai ammesso nemmeno a me stessa. Tutti avevano accettato fin troppo bene il fatto che potesse piacermi una ragazza, ma io no e sai perché? Perché si trattava di te. Avevo paura che avremmo rovinato tutto… Insomma, quante coppie si lasciano? E se fosse capitato a noi che cosa ne sarebbe stato della nostra amicizia? Avevo una paura terribile di perderti, e ora non riesco nemmeno a parlarti. Non sono arrabbiata con te, come ti ho fatto credere fino ad ora… E’ me stessa che non riesco a perdonare per non averti vissuta, perché ho sempre provato qualcosa per te, e quel bacio in piscina ne è stato la prova. L’alcool mi ha solo dato il coraggio di fare ciò che altrimenti non avrei mai fatto»
Smise di parlare e il silenzio calò di nuovo. Non avrebbe saputo decifrare l’espressione di Amy, in anni e anni di amicizia non gliel’aveva mai vista. Gli occhi di entrambe si stavano riempiendo di lacrime, anche se evitavano di guardarsi. Karma prese l’iniziativa, allungò un braccio verso l’amica per una riappacificazione, ma la bionda l’allontanò, si voltò di scatto e corse via.
La rossa rientrò in casa, corse in camera sua e lasciò libero sfogo a tutte le lacrime che aveva trattenuto negli ultimi giorni. Pensò che forse aveva ragione Shane, era meglio non dire nulla.
Quella sera fece fatica ad addormentarsi.
 
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Si svegliò di soprassalto in un lago di sudore. Non ricordava cosa stesse sognando, ma sicuramente non era nulla di buono. Pensava potesse avere a che fare con la visita di Amy della sera prima. Guardò la sveglia, segnava le 6:59. Sarebbe suonata nel giro di un minuto. La spense. Non aveva voglia di sentirla. Si alzò e mandò un messaggio a Shane.
 
< Devo parlarti >
 
< Passo a prenderti tra mezz’ora >
 
La risposta non tardò ad arrivare. Karma pensò che Shane, con tutti i suoi difetti, era davvero un amico. Si era sempre fatto trovare quando lei aveva avuto bisogno.
Si preparò in fretta e lui non tardò.
«Per fortuna sei qui» lo abbracciò.
«So già tutto. Amy era distrutta ieri sera quando si è presentata da me» il suo tono era pungente, ma ricambiò comunque l’abbraccio.
«Lo so, ho fatto una cazzata, ma cosa potevo fare? Non riuscivo più a tenermelo per me e non volevo che lei pensasse che la odiassi. Sono sempre la solita egoista» piangeva, e Shane le accarezzo la testa. Sciolsero l’abbraccio e si incamminarono verso la scuola.
«Ormai quel che è fatto è fatto, non ci pensare troppo. Però ora non la pressare, dalle tempo, ti assicuro che ne ha bisogno. Quando vorrà ti cercherà lei»
«D’accordo, ma tu stalle vicino»
«Conta pure su di me Karma»

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Capitolo 6
*** CAPITOLO 5 ***


Aprì gli occhi, si stiracchiò e guardò fuori dalla finestra. Dal cielo di un bianco grigiastro cadevano un’infinità di fiocchi di neve, che ormai iniziavano ad accumularsi sui prati e per le strade. Era il primo giorno delle vacanze invernali ed Amy era molto sollevata da questo. Terminata la festa di quella sera organizzata da Lauren per il suo compleanno, non avrebbe rivisto Karma per almeno due settimane.
Non riusciva ancora a credere a quello che l’amica le aveva confessato, non riusciva ancora a fare chiarezza dentro di sé. Pensava davvero di essere andata oltre, ma sentirle dire quelle parole l’aveva spiazzata. Avrebbe dato qualsiasi cosa per sentirle anni prima e ora perché ci stava pensando così tanto? Probabile che non si fidasse più di Karma?
Scese le scale e trovò un biglietto sul tavolo della cucina. Sua madre e Lauren sarebbero state fuori tutto il giorno per i preparativi della festa.
Prese un bicchiere di succo e si buttò sul divano, convinta che avrebbe passato la giornata a oziare guardando la sua serie TV preferita. Le ci volle pochissimo tempo per rendersi conto che non era lo stesso senza Karma, quelle in genere erano le loro giornate preferite. Insieme.
Prese il cellulare e compose un messaggio.

< Mi manca la mia migliore amica… >

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Era appena uscita dalla doccia, prese il telefono e vide il numero di Amy. Il cuore accellerò, non si sentivano da quando le aveva confessato tutto. “Mi manca la mia migliore amica”.
Forse si sarebbe aspettata qualcosa di diverso, ma già il fatto che le avesse scritto era un inizio.

< Sono libera questo pomeriggio, ti va se vengo da te? >

Compose la risposta in men che non si dica e attese con ansia.

< Si… >

L’agitazione aumentò. Si vestì in fretta e raggiunse la casa della sua migliore amica, suonò il campanello e attese.
Amy aprì la porta quasi subito, indossava i pantaloni grigi della tuta, una maglietta bianca abbastanza larga e aveva i capelli raccolti. A Karma sembrò terribilmente bella anche così.
«Ciao Karma, allora vuoi… Vuoi entrare…? O preferisci che usciamo?» La bionda evitava il contatto visivo.
«Ehm… Fa molto freddo fuori e sta ricominciando a nevicare, forse potremmo guardare un film?»
«Certo, entra pure» 
Varcarono la soglia entrambe molto tese. Si sistemarono sul divano e scelsero un film. Quel silenzio per loro innaturale venne presto spezzato da battute e risate che sembrarono cancellare gli ultimi anni trascorsi. Stavano prendendo in giro l’attore protagonista quando la corrente saltò lasciandole al buio.
Di scatto Amy prese il braccio di Karma. Il buio non le era mai piaciuto, e lei lo sapeva. Per questo subito la rossa strinse nella sua quella mano che l’aveva afferrata. Quasi senza volerlo le loro dita si intrecciarono.
Amy aveva dimenticato quel contatto. Ebbe la sensazione che le mani di Karma fossero fatte apposta per essere intrecciate alle sue. Sorrise e non passò inosservata.
«Cosa ti fa sorridere?»
«Io… Non… Niente!!!» arrossì Amy imbarazzata, e sentendo le guance andarle in fiamme lasciò la mano della rossa, la quale la guardò stranita.
«Scusami… Non pensavo fosse un problema» sorrise tristemente Karma alzandosi. La bionda la imitò ma fu fermata
«Rimani pure qui… Cerco di far tornare la corrente.» 
Amy si bloccò quasi offesa, ma guardando l’amica allontanarsi giurò di aver visto vicino ai suoi occhi un bagliore molto simile a quello di una lacrima che la fece sentire molto triste.

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Uscì dalla porta sul retro e trovò il contatore. Notò che era tutto a posto, ma l’intero quartiere era al buio. Il problema era più esteso del previsto. Pensò che doveva essere stato provocato dalla neve che cadeva sempre più fitta e aveva ormai ricoperto strada e auto.
Si sedette sugli scalini a guardarla cadere, non le andava di rientrare e ritrovarsi di nuovo sola con Amy. L’inizio della serata le aveva fatto sperare che fosse tutto a posto tra loro, ma era evidente che non fosse così.
La mancanza di corrente elettrica inoltre non rendeva le cose più facili.

“Devo dimenticarla e ricostruire la nostra amicizia”

Pensò tra sé e sé.
Una mano si posò sulla sua spalla. Era lei.
«Posso sedermi?» attese una risposta che non arrivò, ma si sedette comunque.
«Karma è strano il nostro rapporto, vero? Voglio dire, non stiamo insieme, non siamo amiche… Siamo gelose l’una dell’altra… Continuiamo a farci male per che cosa? Che cosa siamo? Me lo sono chiesto spesso. Quando mi hai confessato i tuoi sentimenti io l’ho presa molto male. Pensavo di averti dimenticata, ma mi sono resa conto che gli anni che sono stata via non sono serviti a niente. Non ti ho affatto dimenticata, ho cercato di convincermi che tu non fossi realmente interessata a me, che non fossi sincera. Tutto questo perché provo ancora qualcosa di molto forte per te e ho paura di soffrire ancora e…» Karma le mise un dito davanti alla bocca obbligandola a fermarsi. La sua mano percorse piano tutto il profilo di Amy, fino ad arrivare ad intrecciarsi con la sua. I loro sguardi si incrociarono e si sorrisero.
«Anche io ho paura Amy… Sono terrorizzata. Terrorizzata dall’idea di perderti, di stare male, o peggio ancora di far stare male te. Ma sono sicura che me ne pentirei per il resto della vita se permettessi a queste mie paure di fermarmi» si avvicinò lentamente all’amica
«Per questo ti chiedo di essere coraggiosa. Sii coraggiosa insieme a me, non mi fermare…»
Spostò una ciocca di capelli biondi dal volto di Amy prima di lasciare che le loro labbra si toccassero.
«Karma…?»
«Si…?»
«Vuoi venire alla festa di Lauren con me…?»
«Pensavo mi chiedessi di essere la tua ragazza…»
«Ehm, scusa. Vuoi venire alla festa di Lauren con me, come mia ragazza?»
«Assolutamente si! Anche se, senza offesa, le dichiarazioni non sono proprio il tuo forte»
Risero.

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Capitolo 7
*** EPILOGO ***


EPILOGO
Spense la luce e si mise sotto le coperte. Si voltò ad osservare la chioma rossa della sua migliore amica che dormiva nel letto accanto e si perse nei suoi pensieri. Era stata dura, ma ce l’avevano fatta. La loro vita stava procedendo esattamente come l’avevano sognata fin da bambine. Era il quarto anno che dividevano la stanza del campus e le cose andavano a gonfie vele. Niente più litigi o gelosie, niente più problemi, niente più segreti. Erano passati 5 anni ormai dal loro primo vero bacio, e nonostante questo se lo ricordava come se fosse successo solo pochi istanti prima. Ed ogni volta che ci pensava provava le stesse emozioni. Da quel bacio era cominciato tutto, era cominciata la loro storia. L’ultimo anno delle superiori era stato un anno indimenticabile per tutti i loro amici. Shane era finalmente riuscito ad accettare Noah senza riserve e a vivere serenamente il loro rapporto, da quel momento non si erano più lasciati. Dalla convivenza di Liam e Lauren erano nate un’intesa e una complicità che li avevano portati dall’odiarsi all’aggiudicarsi il titolo di re e reginetta del ballo e di miglior coppia del liceo. Liam era inoltre riuscito a diventare un artista come aveva sempre desiderato, e Lauren lo seguiva in giro per il mondo. Ma per lei e Karma quell’anno era stato di più. Loro due se lo sarebbero portato dentro per sempre. Erano finalmente riuscite a dichiararsi l’una all’altra e a viversi quella che entrambe avrebbero sempre ricordato come la storia più importante della loro vita. Purtroppo il primo anno di università aveva cambiato le cose e le aveva allontanate, portandole a lasciarsi poco prima dell’inizio del secondo semestre. Nonostante questo erano rimaste in rapporti più che ottimi, ed erano comunque riuscite a realizzare i loro obiettivi. Sarebbero state compagne di stanza all’università per un altro anno, e dopo avrebbero comprato casa l’una accanto all’altra. Sorrise, e in quel momento notò che Karma era sveglia e la stava guardando.
«Cosa ti fa sorridere?» domandò la rossa.
«Io… Non… Niente!!!»
«Amy questa scena l’ho già vissuta e all’epoca non volevi dirmi di provare qualcosa per me. Sei innamorata di me per caso? Perché se così fosse potresti dirmelo, lo capirei sai… So di essere irresistibile!»
«Quanto sei scema!» rispose la bionda lanciando il suo cuscino in faccia all’amica mentre entrambe ridevano di gusto
«Dai, dimmi cosa ti fa sorridere» il tono, di nuovo serio, non ammetteva repliche
«Pensavo che la nostra vita sta andando esattamente come ce l’eravamo immaginata» rispose la bionda. «Sono felice. E sono felice soprattutto di poter condividere tutto questo con te.»
«Sono felice anche io, e questa volta so che sarà per sempre.»
«Già… Per sempre.»
«Ora dormi, domani non voglio fare tardi alla prima lezione per svegliarti!»
«Simpatica…» risero di nuovo.
«Buonanotte Amy»
«Buonanotte Karma»

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