Tempesta Improvvisa

di Viky_8
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Il college è sempre stato il mio obiettivo.

Lasciare casa per cavarmela da sola,crescere,e diventare finalmente indipendente.

Creare il mio futuro con le mie stesse mani.

Non sono mai stata una persona sicura di sè.

Avevo paura di cadere,e non avere nessuno che mi tendesse una mano per rialzarmi.Poi ho capito che da quel momento in poi mi sarei dovuta rialzare da sola.

Anche con le ginocchia sbucciate sarei andata avanti,ad ogni costo.

Nonostante i dossi nella mia vita sono riuscita a ripartire sempre più veloce di prima.

E non mi sarei più fermata.

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Capitolo 2
*** 2 ***


Il rumore di passi si faceva sempre più vicino,mentre il mio battito accelerava.Ero nervosa,come lo ero stata per tutta la vita fino a quel momento.

"Si?" chiese una ragazza con dei bellissimi capelli neri dopo aver aperto la porta.

"Sono Madison,questa dovrebbe essere la mia stanza" spiegai sistemando lo zaino sulle spalle,cercando di sembrare più normale e tranquilla possibile.

"Ah certo!Piacere!" sorrise facendomi spazio per entrare.

Davanti a me si presentava una stanza enorme dalle pareti bianche pervasa da un dolce odore di vaniglia.Dopo tutto non era male,sicuramente superava le mie aspettative non molto alte su una normale stanza di college.

Il rumore della porta che si chiudeva mi fece distogliere lo sguardo vago.

"Io sono Holland!Piacere!" disse la mora porgendomi la mano.Anche la ragazza,come la stanza,mi fece subito una buona impressione.Le sorrisi di rimando ed andai a posare i bagagli al centro della stanza.

"Quello è il tuo letto".Indicò il letto opposto a quello sul quale si andò a sedere mentre pronunciava quelle parole.

"Di dove sei?" 

"Portland!" risposi.

"Non conosci nessuno?"

"Purtroppo" sorrisi amaramente mentre,seduta sul pavimento,prendevo i vestiti dalla valigia.

"Siamo in due allora!". La stanza silenziosa era inondata dalle nostre risate.

Per essere il primo giorno stava cominciando bene,e ne ero felice.Lasciare la mia città,la mia famiglia e gli amici era stato molto difficile,ma la prospettiva di un'indipendenza,una vita tutta mia mi allettava.Volevo studiare e avere un bel futuro,da sempre.

Non ero una persona troppo ambiziosa,o perlomeno lo ero solo su poche cose.Ero una ragazza poco sicura di se,ma certa dei suoi sogni.

"Quando hai finito ti va di fare un giro in città?".La voce di Holland mi destò dal dubbio di dove mettere i jeans.

"Certo!" risposi senza pensarci.Non vedevo sinceramente l'ora,credo ci sarei andata uno di quei giorni anche se lei non me lo avesse chiesto,ma andarci in compagnia era molto più piacevole.

Sistemai i pantaloni nell' armadio e accovacciandomi presi il restante dei bagagli.

Mi ero portata molte cose.Gli ultimi giorni a casa li avevo passati a discutere con mia madre per ciò che mi sarebbe servito,e forse era una sola la volta in cui ci siamo trovate d'accordo.Facevo parte di quella parte di adolescenti,ragazze soprattutto,che non partiva senza aver preso tutto.L'idea di lasciare a casa qualcosa che poi mi sarebbe servito mi terrorizzava,e io odiavo dimenticare le cose.Amavo avere tutto sotto controllo.

Le tempeste arrivano così senza preavviso,e le tempeste non portano mai nulla di buono.

Persa nei miei pensieri alzai gli occhi al cielo sedendomi pesantemente sul letto.

"Finito?" domandò Holland posando il cellulare sul comodino e alzando la testa dal cuscino.

Annuii silenziosamente sistemandomi i capelli.

"Tutto bene?" continuò.

"Si, sono solo un po' stanca" sospirai.

"Se vuoi facciamo un'altra volta" propose accigliandosi preoccupata.

"Assolutamente!Voglio uscire!" ripetei scuotendo la testa.

Le labbra di Holland si incurvarono fino a diventare un sorriso.

 

Pochi minuti dopo stavo seguendo Holland verso l'uscita e a seguire il parcheggio,fino a ritrovarci davanti ad un auto grigia che immaginai fosse la sua viste le chiavi che teneva in mano.

"Tu guidi?" iniziò la conversazione Holland accendendo il motore.

"Ancora no,mi resta solo l'esame pratico." spiegai allacciandomi la cinta.

La ragazza al voltante fece cenno di avermi capita con la testa,senza mai distogliere lo sguardo dalla strada.Questa cosa mi tranquillizzava parecchio,sembrava una persona seria al volante e non avrei dovuto avere preoccupazioni.

"Conosci già la città?".Mi incuriosii il modo in cui imboccava le strade con troppa sicurezza per essere in una città sconosciuta.

"Si" sorrise nostalgica.

"Sono nata a Vancouver,ma la famiglia di mio padre è di qui,perciò sono stata qui molto,molto spesso.L'estate,l'inverno.Ho deciso di venire a Seattle anche per questo motivo." aggiunse fermando la macchina.

L'enorme scritta "Fran's" appariva davanti a noi. Dall'esterno sembrava un locale molto interessante e il profumo che emanava non era da meno.Parcheggiammo vicino al locale e ci avvicinammo.Ispirai profondamente chiudendo gli occhi dopo aver chiuso lo sportello.

"Cioccolata" pronunciò Holland mettendo le chiavi in borsa.

"Davvero?!" quasi urlai dall'eccitazione.

Non aspettai altre conferme oltre al suo sorriso e mi affrettai ad entrare.Un odore delizioso pervadeva tutto il locale.

"Ti piace?" rise Holland arrivando di corsa dietro di me.

"Eccome !" risi prendendo posto.

"Cosa farai dopo il college?" chiese con i gomiti posati sul tavolino e gli occhi fissi nei miei.

"Scrittrice".Secca e pulita.Sin da piccola era quello che avrei voluto fare.

"Mi piace scrivere!" conclusi dopo aver lasciato la frase incompleta.<>

"Medico".

Non feci in tempo a dirle altro che un ragazzo ci portò le ordinazioni.

Immersi il volto nel vapore caldo che emanava la bevanda respirando a pieni polmoni.

"Delizioso" sentenziai dopo averlo assaggiato.

"Lo penso anch'io!" concordò Holland.

Era una ragazza bella,in tutti i sensi.Era intelligente e si poneva degli obiettivi da raggiungere.In certi aspetti mi assomigliava,e dire che mi trovavo bene con lei non era nulla.Poco dopo mi accorsi di aver dimenticato la borsa con il portafoglio nella macchina,così chiesi ad Holland se potesse darmi le chiavi.

"Tesoro!".Una voce troppo maliziosa si sentì a pochi metri dietro di me.

Mi voltai stringendo le chiavi nella mano.

"Che fai qui sola?Vieni con me!" sorrise beffardo facendosi sempre più vicino.

Quel contatto ravvicinato e quella persona poco raccomandabile vicina a me cominciarono a rendermi nervosa.Emanava uno sgradevole odore di alcol e fumo che mi nauseava.

"Allora?"

"Lasciami" ghignai voltando la testa quando poggiò la sua mano sul mio mento.

"Non ci penso proprio".Si stava chiaramente divertendo.

La sua voce diventava sempre più fastidiosa e stridula.

Lo guardai fisso negli occhi,con il maggior disprezzo e odio che avessi in corpo quando mi costrinse a voltarmi.

"Fai la brava!" alzò il tono.

L'ultima cosa che vidi prima di chiudere gli occhi era la sua mano protesa verso di me.

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Capitolo 3
*** 3 ***


Rumori indistinti si facevano strada nelle mie orecchie.

Gli occhi erano ancora chiusi per la paura e solo poco dopo,quando ci fu silenzio,li aprii.

Il sole illuminava la sagoma del mio presunto salvatore.Capelli arruffati e occhi scuri.

Tatuaggi.Lineamenti marcati.

"G-grazie!" borbottai a testa bassa tenendo lo sguardo fisso sulle scarpe.

Non ha risposto.In pochi secondi era davanti a me che camminava dandomi le spalle.

In quel pomeriggio di settembre il parcheggio era vuoto.

Ho pensato più di una volta,che se non fosse arrivato quel ragazzo avrei fatto una brutta fine.Tutto così all'improvviso.

Durante il viaggio di ritorno al locale la mia mente era offuscata e ho impiegato forse troppo tempo a tornare vista la faccia preoccupata che mi stava aspettando.

"Tutto bene?!Ci hai messo molto!" quasi urlò Holland preoccupata alzandosi lievemente dalla sedia.

"S-si!Tutto bene!" mentii.Non me la sentivo di farla preoccupare,in fin dei conti era andato tutto bene.

Dopo averla tranquillizzata pagammo e ritornammo nel campus.

La stanchezza del viaggio iniziava a farsi sentire e per poco non mi sono addormentata nella macchina.Sentivo le palpebre pesanti,un bel sonno era quello che mi aspettava.Il pigiama rosa non era il massimo,ma era il più decente che avevo.Non mi sono mai preoccupata di chi avrebbe potuto vedermi mentre ero a casa e speravo di non doverlo fare neanche lì.

Il rumore fastidioso della sveglia continuava ad assillarmi.Ancora ad occhi chiusi mi allungai per prendere il cellulare dal comodino e farla smettere.Il primo giorno di lezioni era arrivato così presto che ancora stentavo a crederci.Mi alzai e strusciando i piedi scalzi mi diressi nella direzione di Holland.

"Holland,è ora di alzarsi!" dissi con la voce ancora bassa cercando di svegliarla.

Mugolò qualcosa di incomprensibile e solo poco dopo la vidi stiracchiarsi nel letto.

"Io vado a farmi una doccia" annunciai lasciando la stanza e dirigendomi nei bagni femminili,stropicciando l'occhio destro.

L'acqua tiepida scorreva veloce sul mio corpo.L'odore del bagnoschiuma alla fragola era delizioso.Sarei voluta rimanere li per più tempo ma per evitare qualsiasi ritardo cercai di fare il più in fretta possibile.Pettinai i capelli ancora bagnati e gocciolanti e uscii.

Una figura conosciuta mi dava le spalle appena sotto la soglia della camera.

"Ah Mad!Loro sono mio fratello Kyle e Carter" spiegò Holland quando mi vide.

In quei pochi secondi in cui la sua voce si faceva più chiara i due ragazzi si voltarono nella mia direzione.Il fratello di Holland non le assomigliava molto,aveva i capelli più chiari ed era più alto di lei.Mentre Carter...Carter lo riconobbi subito.Era lo stesso quadro astratto del giorno prima,gli stessi lineamenti,le stesse linee di inchiostro nero sulla pelle,i ciuffi arruffati sfuggiti alla spazzola.

"P-piacere!" risposi a voce bassa evitano i loro sguardi.Avevo ancora addosso il pigiama e il mio volto stava iniziando a prendere fuoco.

Sentii una risata soffocata provenire da Kyle e sorrisi istintivamente nonostante fossi sempre più in imbarazzo.

"Noi andiamo,ci vediamo a pranzo!" salutò Kyle.

"A dopo!" rispose Holland chiudendo la chiusura del suo zaino.

Cercando di non sembrare scortese alzai la testa e sorrisi di mia volta quando sentii una voce roca.

"Bello il pigiama" rise debolmente.

Non feci in tempo a voltarmi che Carter mi sorpasso con un sorriso malizioso sulle labbra.

Rimasi spiazzata.

Appena ebbe chiuso la porta mi affrettai a  cambiarmi,con il volto in fiamme,cercando di calmarmi un po'.

"Sei tutta rossa!" confermò Holland ridendo.

"Non è niente!" risposi ancora irritata dall'affermazione di Carter.Sapevo che non era di certo il pigiama migliore del mondo,ma dirlo così esplicitamente no!Presi la borsa e uscii seguita dalla mia compagnia di stanza.

Lo stress si andò consumando pian piano che camminavo.Il vocio si fece sempre più forte dal momento nel quale mi separai da Holland.

L'aula era gigantesca,file di banchi uno dietro l'altro,la lavagna posta al centro,enorme ed impotente,la completava.Scelsi il posto più solitario di tutti,e aprii il quaderno pronta ad una nuova lezione.

 

Se fossero stati commestibili,quella folla di ragazzi,avrebbero mangiato anche i tavoli.

La fila per servirsi era a dir poco infinita.Riuscii ad intravedere Holland solo dopo essermi fermata ad osservare per un bel po' tutti i tavoli intorno a me.

"Buongiorno!" salutai facendomi vedere.

Holland e Kyle mi sorrisero,mentre Carter se ne stava a fissare chissà dove.Mi chiedevo se non avesse minimamente notato il mio arrivo o era intenzionato a non salutare.

 "Lascio la borsa qui,vado a prendermi qualcosa da mangiare"

"Starai via per un po' allora!" rise Holland lanciando un'occhiata veloce alla fila.

Più che una decente fila indiana sembrava un branco di animali,per mia fortuna la commessa mi avvisto in fretta,ma con la stessa velocità fui spintonata indietro.Mi alzai sulle punte per sforzarmi inutilmente di arrivare al mio vassoio e quando poggiai i talloni a terra sfinita sentii qualcosa dietro di me.

L'enorme figura di Carter mi sovrastava, il suo braccio arrivò diretto al vassoio e lo afferrò saldamente.

"Grazie" dissi quando lo protesse verso di me.

Non rispose neanche quella volta.Non capivo cosa avesse che non andava,lo stavo ringraziando.Avevo sentito la sua voce solo per deridermi,e non lo trovavo affatto divertente.

Più il tempo passava più diminuivano le persone all'interno della mensa.Carter andò via poco dopo avermi dato il vassoio mentre Kyle accompagnò me e Holland fino alla nostra camera.

Quel pomeriggio avevo già programmato di restare nel campus a sistemare le ultime cose al contrario di Holland che avendo già sistemato tutto aveva deciso di andare a trovare i nonni .

 

Erano le quattro del pomeriggio passate quando sentii bussare alla porta.

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Capitolo 4
*** 4 ***


La figura non troppo robusta di Kyle avanzava nella camera.

"Scusami,devo riprendermi la felpa da Holland" spiegò avvicinandosi all'armadio.

"Fai con calma" sorrisi chiudendo la porta.

Ero stranamente nervosa di trovarmi sola in una stanza con un ragazzo perciò inchiodai lo sguardo a terra e tornai in fretta a stendermi sul letto.

Ripresi in mano "Muoio dalla voglia di conoscerti",di Aidan Chambers,e poggiai la schiena contro il cuscino.

Rileggevo in continuazione la prima frase lanciando ogni tanto qualche occhiata a Kyle,che sembrava disorientato davanti all'armadio.

"Qualcosa non va?"

"Non la trovo" rise grattandosi la testa.

Infilai velocemente il segnalibro a pagina centoventiquattro e lo posai sul lenzuolo bianco.

"Com'è fatta?" chiesi poggiando i piedi scalzi a contatto con il pavimento freddo.

"Viola.Ne avrei sicuramente vista una identica dato che è propria dell'università" spiegò piegandosi in ginocchio per controllare i reparti inferiori.

"Aspetta..." mormorai guardando in alto.

"Credo di averla vista metterla dentro una di quelle ieri sera" aggiunsi.

Mi alzai sulle punte e allungai la mano il più possibile ma senza risultato,era troppo alto.Lo sentii ridere sottovoce e in pochi istanti riuscì a tirare giù la scatola senza sforzo.

"Eccola!" gridò entusiasta.

Mentre osservava la felpa e la rigirava tra le sue mani cercai di alzare la scatola da terra per rimetterla al suo posto.

"Lascia fare a me" intervenne  rubandomela dalle mani e facendo a cambio con la felpa.

Ci fu un piccolo contatto tra noi,le sue mani grandi e calde vennero a contatto con le mie,imbarazzandomi.

 "Grazie" concluse posando i talloni a terra.

"Nulla!" risposi porgendogli ciò per cui era venuto.

Con un gesto della mano si congedò e presto i suoi passi non potevano più essere sentiti.

Tirai un sospiro e ripresi la lettura che avevo interrotto solo dopo aver controllato l'ora sul telefono.

"Muoio dalla voglia di conoscerti" portò via un bel pò del mio tempo,ricordo di aver continuato la lettura fino alle otto di sera,e Holland non era ancora tornata.Erano  le cinque di mattina quando aprii gli occhi.Mi accorsi di essermi addormentata con il libro tra le mani la notte precedente solo lo quando lo vidi con le pagine stropicciate buttato a terra.

Avevo bisogno di una doccia fredda per svegliarmi e a seguire un buon caffè non sarebbe stato male.
 

Ero troppo occupata a sistemare i bottoni della mia camicia rossa che non mi accorsi di lui se non dopo averlo strattonato.

"Guarda dove vai" ringhiò Carter con la sua voce roca.Non ebbi neanche il tempo di chiedergli scusa vista la velocità con cui era scomparso tra i corridoi .

Scrollando le spalle entrai nella mensa pronta a fare colazione.Caffè e cornetto al cioccolato bianco.Prima di morderlo ispirai fortemente,con gli occhi chiusi, l'odore dolce del cornetto appena sfornato.

"Come siamo mattutini".Vidi chiaramente Kyle arrivare e prendere posto di fronte a me.

Con il cornetto ancora tra i denti lo salutai con un cenno della mano,abbassando il volto.

Scoppiò in una fragorosa risata battendo le mani sul tavolo.

"Come sei buffa!" dichiarò continuando a ridere.Non capivo se era un insulto o qualcosa del genere,mi affrettai solamente a finire il boccone.

"Come mai già sveglia?" chiese poi,placate le risate,ma ancora con il sorriso sulle labbra.

"Ieri sera mi sono addormentata presto" spiegai dando un altro morso.

"Stavi leggendo?"

Annuii sorpresa che lo avesse notato.

La conversazione fu interrotta dall'arrivo -non passato inosservato- di Carter.

"Hey!" lo salutò Kyle con un cenno della testa.

Dopo essersi semplicemente scambiati un'occhiata,il nuovo arrivato prese posto.

"Mia sorella dorme ancora?"riprese Kyle nella mia direzione.

"Credo di si "

"Sarà meglio che vada a controllare,ci vediamo dopo" concluse prima di congedarsi verso il dormitorio.

L'atmosfera si fece pesante quando presi coscienza di essere rimasta sola con Carter.Non guardava mai nella mia direzione e non sembrava aver voglia di fare conversazione.

Quando finii il cornetto mi accorsi di avere i suoi occhi puntati su di me.Con i gomiti sul tavolo,proteso in avanti,mi fissava senza alcuna vergogna.

"C-cosa c'è?" chiesi imbarazzata distogliendo lo sguardo dal suo,che non riuscivo minimamente a sostenere.Non sentendolo rispondere,con timore,mi voltai.

Era ancora lì,fermo.

"Sei sporca" dichiarò schiettamente continuando comunque a tenere lo sguardo fisso su di me.

Sentivo chiaramente il volto diventare sempre più caldo e istintivamente abbassai la testa strofinando un tovagliolo sulla bocca.Mi avrebbe sicuramente deriso,di questo ero sicura.

Il rumore brusco della sedia che strusciava a terra annunciò che si era stancato di stare li e senza fiatare seguì l'esempio dell'amico.

Non capivo se Carter avesse qualcosa contro di me per un particolare motivo,per antipatia,o era semplicemente così con tutti.Il suo atteggiamento nei miei confronti era tutt'altro che amichevole,come un lupo in difesa del suo territorio.

Diedi uno sguardo veloce all'ora e mi alzai anch'io.La prima lezione era letteratura.

Il fatto di essermi ritrovata Carter davanti dopo pochi minuti averlo visto andare via fu una grossa sorpresa.Ad osservarlo da dietro si notava quanto fosse veramente alto e robusto.Le mani in tasca e il cappuccio in testa,trascinando i piedi.

"Mi stai seguendo?".Impuntai i piedi a terra.Si era voltato improvvisamente,e i suoi occhi puntavano i miei duramente.

"No..." borbottai abbassando la testa intimidita.

Non ebbi il piacere di sentirgli dire qualcos'altro.Aveva ripreso a camminare dopo aver sbuffato pesantemente,non preoccupato del fatto che io potessi sentirlo.Svoltammo per un paio di volte negli stessi corridoi e i miei sospetti crollarono quando lo vidi entrare nell'aula di letteratura.

Non avrei mai immaginato che un tipo come lui avrebbe potuto interessarsi a certi argomenti.

Quando varcai la soglia lo notai subito.

Ultima fila,come mi aspettavo,seduto scomposto e sguardo distaccato.

Mentre prendevo posto nella fila centrale arrivò anche la professoressa,che posando i libri pregava tutti di fare silenzio.

 

"Studiate ora che siete in tempo o vi ritroverete sommersi proprio prima degli esami!" pronunciò per la terza volta prima di togliersi gli occhiali e rimetterli nella loro custodia.

Con il libro sotto braccio mi alzai diretta al mio armadietto per il cambio dell'ora quando una spinta mi portò a battere contro lo spigolo dell'ultimo banco.

"Mi dispiace molto!".Urlava la voce sempre più debole di una ragazza che correva via.

Il fastidio cominciò  a farsi sentire quando la mia attenzione non era più concentrata su di lei.

Mentre con una mano tenevo i libri con l'altra tenevo stretta la pelle sotto la maglia cercando di placare il dolore in qualche modo forse sconsiderato,borbottando.

"Faresti meglio a metterci del ghiaccio" consigliò una voce fredda che mi passò accanto pochi secondi dopo.

Carter stava scendendo gli scalini con atteggiamento annoiato e i piedi poco saldati a terra.

Rimasi li a guardarlo allontanarsi per un pò finchè non fui del tutto sicura che fosse stato lui a dire quelle parole.Mi aveva vista?

Per quanto io non avessi avuto la possibilità di fare amicizia con lui,di entrare nella sua cerchia di amicizie,o di avere una conversazione normale con lui,aveva ragione.

 

Uscii di fretta dall'aula bianca pervasa dall'odore di medicinali camminando a passo svelto per i corridoi,fino ad incontrare Holland e Kyle.

"Mad!Stavamo giusto parlando di te!" strillò lei venendomi incontro.

Incarnai le sopracciglia e piegai leggermente le labbra in un sorriso curioso e allo stesso tempo compiaciuto.

"Ti va di fare un giro in città oggi?" propose tutta eccitata.

"Certo" risposi prontamente,allettata dalla proposta.

"Allora ci vediamo in camera dopo le lezioni,a dopo!" pronunciò in tutta fretta scomparendo tutto d'un tratto non lasciandomi tempo di rispondere.

Senza rendermene conto avevo cominciato a sorridere guardando la sua figura farsi sempre piu distante.

"Negli ultimi giorni sorride spesso..." mormorò Kyle alle mie spalle,facendomi voltare nella sua direzione.

"Mi fa piacere che siate diventate amiche!" sorrise a trentadue denti.

Quelle parole mi colpirono parecchio.In un certo senso,mi era sembrato di percepire della malinconia nelle sue parole,ma il suo sorriso sembrava estremamente sincero.

"Ci vediamo più tardi allora" concluse poggiandomi una mano sulla spalla e sorpassandomi.

Annuii,e rimasi ad osservare anche lui mentre andava via,quando suonò la campana.

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