The girl that saved them

di Anto love Anto
(/viewuser.php?uid=796715)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La ragazza che non aveva paura di nulla... ***
Capitolo 2: *** La demone che venne morsa... ***
Capitolo 3: *** Ricordi ***
Capitolo 4: *** La demone della scuola. ***
Capitolo 5: *** La demone che aveva talento ***
Capitolo 6: *** La ragazza dei misteri ***
Capitolo 7: *** Il fratello della demone ***
Capitolo 8: *** Sorpresa ***
Capitolo 9: *** Gelosia ***
Capitolo 10: *** Scappatella ? ***
Capitolo 11: *** Rivelazioni ***



Capitolo 1
*** La ragazza che non aveva paura di nulla... ***


La ragazza che non aveva paura di niente...

 

Alberi e alberi circondavano questo posto, non avevo nessuna idea di dove sarei andata a vivere ma soprattutto non avevo idea con chi sarei andata a vivere ma speravo con tutto il cuore che non fossero esseri demoniaci, oltre a me li odiavo ma il mio odio era concentrato sui vampiri, non riuscivo a sopportarli, mio padre aveva detto che qualunque cosa fosse successa non dovevo farmi vedere nella mia forma naturale, più facile a dirsi che a farsi. Ero in un auto guidata da un'autista a dir poco muto, né io né lui avevamo aperto bocca durante questo tragitto.

-Cortesemente mi potrebbe dire dove ci staremo dirigendo ?-chiesi sfilando una cuffia dall'orecchio e guardando l'autista, lui per tutta risposta non rispose ma fece un ghigno perfido, patetico, me la sarei cavata, non avevo bisogno di aiuto. Purtroppo per sfortuna mia dovevo indossare un braccialetto contenitivo che serviva per frenare la mia trasformazione, ma c'erano cose come il cambio del colore degli occhi che neanche quel tipo di braccialetto potevano controllare, dipendeva molto dal mio umore se mi arrabbiavo diventavano rossi, se ero rilassata erano verdi smeraldo, ma di solito erano di un azzurro molto chiaro.

La macchina frenò quindi scesi e aprì il bagagliaio per prendere la valigia e quando la richiusi la macchina sfrecciò sulla stradina di rose, raggiunsi un portone gigantesco, presi il batacchio ( E' la maniglia ad anello ) e bussai.

Non accennava ad aprirsi così appoggiai la mano al portone e si aprì, non avevo fatto pressioni o altro, una volta dentro il portone si chiuse alle mie spalle, non mi ricordavo che fosse già Halloween, anche l'arredo casa era grigio, erano fissati di brutto con l'orrore in questa casa.

-C'è un'anima viva in questa casa ?- dissi continuando a camminare fino a quando non m'imbattei in un ragazzo appisolato sul divano, almeno non avrò a che fare con persone brutte in questa casa.

Lo toccai per svegliarlo ma mi accorsi che era freddo come il ghiaccio, ti prego dimmi di no, non poteva essere un vampiro, cercai di ignorare questa mia scoperta e lo scossi.

Fece per toccarmi ma ho sempre avuto dei riflessi pronti per questo gli presi il polso, era davvero gelido.

-Chi sei ?- chiese meravigliato da quella velocità, di solito i vampiri sono molto più veloci degli umani ma non sono più veloci dei demoni.

-No tu chi sei ?- chiesi rimanendo impassibile e togliendo la mano dal suo polso.

-Questa è casa mia e le domande le faccio io.- avvicinandosi al mio collo con un ghigno al volto, mi allontanai continuando a non mostrare emozioni.

-Sono Urara ma probabilmente avrò sbagliato casa...-dissi facendo per andarmene ma il vampiro con una velocità che non mi aspettai mi appiccicò al muro con lui appiccicato stile panino.

-Sai sono molto assettato.- mi guardò negli occhi o almeno ci provò avevo degli occhi molto penetranti erano poche le persone che riuscivano ad avere un contatto visivo con me, spostando il suo sguardo sul mio collo. Il mio umore cambiò conseguentemente con i miei occhi che diventarono rosso fuoco.

-Non mi toccare stupido vampiro.- dissi con voce ferma, lui alzò lo sguardo su di me guardandomi e potei notare dallo sguardo che si stupì vedendomi con gli occhi rossi e la voce ferma.

-Ayato !- urlò un ragazzo con gli occhiali, il ragazzo si staccò da me e io ritornai con gli occhi azzurri.

-Sei fortunata tavoletta.- disse il ragazzo che dovrebbe chiamarsi Ayato, tavoletta un cazzo non so con chi cavolo esce ma da quel che si vede e dal numero che si vede sul reggiseno io sono una terza e pure abbondante, bah sarà per il felpone che indossavo, intanto mi spostai.

-Chi sei ?-disse il tipo con voce gelida.

-Urara Yamato- dissi guardandolo.

-Che ci faresti qui ?- chiese di nuovo il tizio.

-Non è ho la più pallida idea.-pensai e poi dissi -Cerco casa Sakamaki.-dissi guardandolo.

-Shuu, tu ne sai qualcosa ?- chiese il tipo ad un altro tipo biondo per terra con le cuffie nelle orecchie chiaramente rilassato dalla musica.

-Deve essere l'ospite del tale della chiesa.- disse Shuu.

-Chi ci ha offerto lo spuntino ?- chiese un tipo dal capello sulle 23 (No non vuol dire che ha un irrefrenabile voglia di mettere cappelli alle 11 di sera ma è particolarmente inclinato.)

Fece per avvicinarsi ma mi scansai evitando che mi toccasse. Un altro con un peluche stretto al petto comparì nella stanza.

-Senti cappello con i canini non toccarmi.- dissi guardandolo alzando un sopracciglio.

-Come sei scontrosa Bitchi-Chan.- disse il cappellino con i canini.

-Ehm, non sono una puttanella, non ho bisogno del tuo “fantastico” soprannome.-dissi ormai seccata e sarcastica.

-Togliti, lei è mia.-disse Ayato, alzai gli occhi al cielo.

-Io non sono di nessuno.- alzai un po' di più la voce e scandii bene le parole per farmi sentire da tutti incrociando le braccia sotto il seno.

-E lei chi è ?- sbucò il sesto tizio dai capelli bianchi con sfumature violacee, complimenti alla mamma di sicuro prima si sarà divertita un sacco.

-E' la sposa sacrificale non dobbiamo ucciderla o ferirla gravemente.- disse il tizio biondo, mi scappò un ghigno, semplicemente non mi potevano uccidere, li avrei già uccisi se non fosse per questo braccialetto, quindi mio padre mi ha venduto a dei vampiri, poteva semplicemente dirmi che voleva essere ucciso prima del tempo non bastava questo infantile stratagemma, ma nonostante avrei giurato di non averli mai visti in vita mia mi sembravano famigliari.

-Non vorrei concludere così in fretta questa conversazione mi ferisce profondamente il cuore ma potreste essere così gentili da mostrarmi la mia camera ?- chiesi prendendo la mia valigia.

-Sì vieni.-disse il tipo con gli occhiali, presi la valigia, feci le scale e aprì una porta.

Almeno la camera non era male, era arredata con molto blu e le pareti gialle, certo un pugno in faccia per chi abbina i colori ma a me piaceva.

-Dovrai abituarti a dormire di giorno e stare sveglia la notte, verrai a scuola con noi due volte a settimana...- disse il tipo con gli occhiali ma lo interruppi -Senti ho capito, adesso i vampiretti mi farebbero la cortesia di presentarsi ?- dissi in tono molto sarcastico sentendo altre presenze nella camera.

-Non accetto ordini da un'umana.- disse di risposta

-Devo tirare i dadi quando vi vedo o preferisci essere chiamato con il tuo vero nome vampiretto ?- chiesi con un ghigno in faccia.

-Io sono Reiji secondogenito, lui è Ayato.- indicò il tipo rosso che avevo già visto prima.

-Lui è Kanato.- indicò il tipo con il peluche stretto al petto.

-Quello con il cappello è Raito.- disse mentre l'interpellato mi fece l'occhiolino.

-Quello è Subaru.- indicò il tipo con i capelli bianchi

-E infine c'è Shuu.-indicò il tipo biondo con gli auricolari.

Mi lanciò un occhiata gelida e se né andò seguito dagli altri mentre chiuse la porta.

Con un sospiro mi stesi sul letto, presi il telefono e misi Yiruma, adoravo il suo modo di suonare il piano era rilassante come una dolce ninna nanna.

E ben presto le braccia di Morfeo mi avvolsero.

 

 

 

Angolo autrice: TADAAAA, ho fatto un'altra storia ma su Diabolik Lovers, sempre con una demone perché secondo il mio punto di vista sarà molto più interessante, commentate e ditemi cosa caspita ne pensate di questa storia.

Vi lascio la foto di Urara sotto.

I'M OUUUUT, BYEEE

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** La demone che venne morsa... ***


La demone che venne morsa...

Mi svegliai con le cuffie alle orecchie che ancora riproducevano musica, così spensi il telefono e lo misi dentro al cassetto che avevo vicino al letto, non avrebbero mai cercato lì dentro e decisi di cambiarmi visto che oltretutto non mi ero ancora cambiata prima, così decisi di mettermi una camicia tartan e dei semplici pantaloncini per poi cominciare a disfare la valigia e alla fine metterlo sopra l'armadio, ma appena ebbi finito sentii una presenza come se qualcuno mi stesse guardando, sapevo chi era.

-Cosa vuoi Ayato, non hai nient'altro da fare oltre a spiarmi ?-chiesi chiudendo l'armadio e guardandolo dritto negli occhi, come sospettavo non riusci a tenere il contatto visivo.

-Come facevi a sapere che ero lì ? Non ho emesso rumori...-chiese guardando il mio braccialetto, mi ero scordata che ogni tanto emanava una luce quando era a contatto con altri spiriti demoniaci non era molto luminosa ma non passava inosservata.

-Intuito...-dissi coprendo con la mano il braccialetto e guardandolo mentre si avvicinava, non potevo usare niente a mia difesa, quel fottuto braccialetto bloccava ogni mia mossa difensiva, cosa prevedeva mio padre quando me l'ha messo ? Voleva farmi uccidere da degli stupidi vampiri ?

-La prima volta sarà con me .-disse schiacciandomi contro il muro e prima che me ne accorsi mi morse, non dava dolore, o almeno io non lo sentivo ma mi procurava rabbia, molta rabbia.

Sentii come se l'aria mi avvolse, lo vedevo sfuocato ma non stavo svenendo ne stavo per piangere, si stacco dal mio collo e potetti vedere il ghigno sul suo volto.

-E' delizioso.- disse, fece per mordermi ma gli detti un pugno in pancia che lo fece piegare dal dolore, nonostante il braccialetto avevo ancora la mia forza.

-Questo è il prezzo da pagare per il mio sangue.- dissi con un sorriso sulle labbra mentre uscì dalla stanza.

Andai in cucina cercando da mangiare, nonostante potessi stare senza mangiare per mesi senza aver nessun disturbo, non potevo comportarmi così anche qui dovevo far finta di essere “un'umana” in fondo, un'umana che può far male a dei vampiri ma sempre un'umana.

Cercai di fare una torta e la infornai aspettando che si cuocesse mentre canticchiavo una canzone.

-Sei brava a cantare Bitchi-Chan.-disse Raito facendomi smettere subito.

-Te lo già detto non sono una puttanella, smettila di chiamarmi così.-dissi guardandolo di sbieco.

-Io faccio ciò che voglio B-I-T-C-H-I-Chan- disse lui guardandomi interessato, sapevo cosa voleva ma il problema era che io non glielo volevo dare.

-Non con me capello con i canini.- dissi mettendo le bracia sotto al seno.

Tolsi la torta dal forno e l'appoggiai al bancone ma non feci in tempo a prendere un coltello che per la seconda volta in una fottutissima giornata mi sentì effetto panino tra il muro e una persona.

Mi guardò negli occhi per qualche secondo mentre io ricambiavo lo sguardo facendo vedere che non ero né impaurita né imbarazzata.

-Togliti Raito.- dissi ma non mi ascoltò e guardo il mio collo.

-Non l'hai ancora avuta la prima volta Bitchi-Chan ?- chiese Raito toccando il mio collo. Non feci in tempo a rispondere che lui mi aveva già morsa. Questa volta diede un po' di fastidio ma era sopportabile.

-Mmh, sei deliziosa.- disse per poi continuare a mordere, gli schiacciai il piede e si staccò mentre me ne andai fuori dalla cucina.

Più il tempo passava più odiavo i vampiri.

Ero andata a prendere il telefono e gli auricolari per andare fuori a stare in santa pace, ma questo mio piano ebbe un imprevisto.

-Dove vai ?- mi chiese Kanato stringendo il suo peluche al petto.

-Fuori a prendere una boccata d'aria, hai bisogno di qualcosa ?-gli chiesi senza neanche girarmi completamente.

-Fammi bere il tuo sangue.- disse avvicinandosi

-Fammici pensare... No- dissi andandomene.

Ma Kanato non era del mio stesso parere e non so come mi ritrovai al muro.

-Fottetevi, quanti cazzo di muri ci sono in questa casa ?-pensai adirata mentre il vampiro succhiava indisturbato il mio sangue. A quel punto feci l'unica cosa sensata che potetti fare.

Feci cadere il peluche, non ce la facevo a fargli male, sembrava un bambino indifeso.

Questo lo fece disorientare da me e io potei andare fuori in pace, restai fuori e non mi  accorsi che presto mi addormentai.

ANGOLO AUTRICE: Ed eccoci arrivati al secondo capitolo, Urara purtroppo è stata morsa... Non vi preoccupate presto (O tardi) vedremo come varrà come demone e come faremo il cul... Ah aspe la regia non vuole che io dica parolaccie, I'm sorry, vi amo all, ci vediamo al prossimo capitolo.
Sotto vi lascio i vestiti con cui si era vestita.
I'M OUUUUUUTTT BYEEE



La maglia tartan *-*


I pantaloncini 



 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Ricordi ***


Ricordi...

 

Vidi una bambina con dei capelli molto scuri avvicinarsi ad un altro bambino dall'espressione triste, il bambino aveva le gambe strette al petto e lo sguardo triste.

La bambina si sedete vicino al bambino e lo guardò senza dire nulla, poi lui alzo lo sguardo su di lei e disse -Edgar è morto.-detto questo il bambino tolse lo sguardo da lei e lei lo abbracciò senza dire niente, probabilmente sapeva che scusarsi non serviva a niente, non avrebbe portato il suo amico indietro e lei semplicemente non lo usava.

-Ascolta la musica, aiuta certe volte.-disse la bambina mettendogli gli auricolari alle orecchie, schiacciando il bottone, era un MP3, dandogli un bacio sulla guancia e andandosene.

Mi svegliai nella mia camera con il braccialetto che emanava una forte luce verde, non poteva essere...

-Non ci sono dubbi, sei una demone.- disse una voce a me sconosciuta, mi girai per quanto possibile visto che ero ancora mezza sdraiata e vidi un demone, o almeno pensavo che fosse quello, non aveva la pelle bianca come i vampiri, ma olivastra e non era sicuramente un essere umano, il braccialetto non si sarebbe illuminato.

-Chi sei ?-chiesi guardandolo, il colore degli occhi erano troppo accesi per esseri umani.

-Una persona che si chiede perché una dannata demone abiti con dei vampiri e perché non li abbia ancora uccisi...-disse sedendosi sul mio letto.

-Nessuno ti ha mai detto di farti i cazzi tuoi ? Solo per dire...-dissi alzandomi dal letto e avvicinandomi all'armadio per cercare dei vestiti da mettere.

-Non lascio una demone così bella a dei semplici vampiri come i Sakamaki.-disse il ragazzo guardandomi.

-Aw, ma che galantuomo.-dissi sarcastica mentre sceglievo i vestiti.

-Che fai ?-mi chiese, alzai gli occhi al cielo.

-Non sono un personaggio degli anime, io mi cambio- dissi prendendo dei vestiti

-Davanti a me ?- chiese con tono quasi divertito.

-Scordatelo, dovresti andartene, io per loro mi starei svegliando e quel trucchetto alla porta non durerà a lungo.- dissi risedendomi nel letto.

-Prima di andarmene devo dirti che quel braccialetto contenitivo limita solo una parte dei tuoi poteri, per esempio puoi ancora spostare le cose e farle sparire.-disse il demone.

-Sono cose basilari, non mi serviranno.-dissi guardandolo.

-Ah e puoi spezzare quei tipi d'incantesimo e ricrearli a tuo piacimento.-disse lui.

-Cose molto utili...-dissi prima che continuasse.

-Sempre meglio di essere come un'umana, ci vediamo presto, Piccola.-disse prima di sparire nel nulla, sono diventata l'affare di tutti da quando sono qui e questa cosa non mi va propriamente a genio.

Mi vestii e quando mi assicurai di essere pronta, spezzai l'incantesimo con uno schiocco di dita.

Stavo leggendo un libro quindi non mi ero accorta che era entrato qualcuno.

-Se resterai qui, morirai.-mi disse Subaru.

Tolsi lo sguardo dal libro che stavo leggendo e lo rivolsi a lui, che sembrò stupito dalla mia assoluta indifferenza.

-Lo so, non c'è bisogno che me lo dica.-dissi continuando a leggere.

-Non hai paura della morte ?-mi chiese, chiusi il libro e rivolsi la mia attenzione a lui.

-Ascoltami, io non ho paura di niente, la paura serve solo a offuscare la mente.- dissi, si stupì, probabilmente qualunque essere umano avrebbe detto di sì, ma ecco la differenza i demoni se non hanno bisogno di qualcosa la eliminano, compresi i sentimenti.

Il vampiro stava per andarsene ma poi si bloccò a pochi passi dalla porta e mi porse un pugnale.

-Questo pugnale riesce a uccidere i vampiri, qui la cosa è semplice: O ci uccidi o ti uccidiamo.-disse, povero vampirello voleva che lo uccidessi ? Non l'avrei fatto, non ora.

Appena presi il pugnale ebbi una specie di visione: C'era quella bambina, stava guardando una cosa, c'era un bambino dai capelli bianchi che era davanti ad una donna, il bambino aveva un pugnale in mano, doveva uccidere quella donna.

-Non posso madre, io non posso.- disse il bambino.

-Allora vai via.-disse quella che si presumeva la madre

La visione terminò e lo vidi, era lui il bambino, voleva che un'altra persona terminasse il lavoro che lui non era riuscito a fare.

Lanciai il coltello che si fermò a pochi millimetri dalla sua testa, sapevo che non l'avrei ucciso, non ancora. Aveva gli occhi sgranati, anche lui sapeva che non l'avrei ucciso.

-Perché non l'hai fatto ?- mi chiese stupito di quanta precisione avessi usato.

-Non lo farò, tu non l'hai fatto con tua madre, perché io dovrei farlo con te ? Non userò un pugnale né nessun'altra arma per ucciderti, è chiaro ?-gli chiesi riprendendo il pugnale

-Come fai a sapere..- lo interruppi bruscamente -Lo so e basta, non ti interessa.-gli dissi gettando il pugnale sul letto. Lui ribaltò la situazione e fui io quella intrappolata nel muro e mi morse, questa volta faceva più male ma il dolore si poteva sopportare, quando ebbe finito mi guardò e lì li dissi incurante del fatto che per loro ero un'umana -Attento giovane demone, tu e i tuoi fratelli vi state spingendo un po' oltre.- lo dissi con una freddezza tale da spiazzarlo, lo spinsi via da me e me ne andai.

Stavo scendendo, ero stufa di stare in quella casa, quando un vampiro bello quanto odioso mi chiamò.

-Tavoletta, muoviti, Reiji vuole vederti.-disse Ayato, con un sospiro risalii e seguì Ayato.

Aprì la porta e trovai Reiji a bere del thè, a giudicare dall'odore.

- Volevi vedermi ?- chiesi impaziente di andarmene.

-Devi nutrirti altrimenti ti dissangueremo troppo in fretta.-disse poggiando la tazza sul tavolino.

-Altro ?-gli chiesi, guardandolo seccata.

-Sì, il tuo sangue.- disse e prima che me ne accorgesse mi aveva già morsa, stesso punto di Subaru ma faceva meno male, presi la tazzina colma di thè e quando ebbe finito gliela versai a dosso.

-Buona fortuna ad asciugare le macchie.- dissi e me ne andai.

Dovevo stare tranquilla e rilassarmi ma in questa casa era a dir poco impossibile, inoltre ero sempre più arrabbiata.

Andai in camera e per sfogarmi presi a pugni il muro, ma non ero contenta non ce la facevo a calmarmi.

-Gli umani dicono che piangere è un buon modo per sfogarsi.-disse quel demone di stamattina.

-Non sono un'umana, io non piango.-dissi girandomi a guardarlo.

-Potresti provarci.-disse il demone sdraiandosi sul mio letto.

-Quello è il mio letto, togliti.-dissi divertita dalla situazione, insomma sto parlando con un demone e ci sono sei vampiri che adesso potrebbero entrare da un momento all'altro, non potrebbero aver sentito quello che avremmo detto per via dell'incantesimo che lui ha messo, ma potrei immaginare la reazione di Ayato vedendomi con lui.

-Ma sto così comodo.-disse sistemandosi sul letto.

-Starai molto comodo anche lottando con un vampiro ?-chiesi stuzzicandolo sedendomi sul letto e stringendo le gambe al letto.

-Tanto non possono entrare.-disse con nonchalance, per poi aggiungere -Parlare con me ti fa anche bene, non sapevo che il verde fosse così bello.-disse sorridendomi.

-Verdi ? Non dovrebbero esseri azzurri ?- chiesi guardandomi allo specchio, si erano verde smeraldo, un giorno mio padre mi disse: I tuoi occhi hanno tre colori diversi e cambiano a seconda dell'umore che hai: Rosso fuoco, Celeste molto chiaro e verde smeraldo, il rosso indica che sei arrabbiata, il celeste è il tuo colore naturale e il verde è quando sei rilassata.

Probabilmente con lui adesso mi stavo rilassando, lo avevo appena incontrato e già mi sentivo così.

-Perché mi guardi cosi ? Non è che ti sarai già innamorata di me ?-chiese lui con un ghigno in faccia prendendomi in giro.

-Ma ti pare ? Non mi innamorerei di te manco se mi pagassi, tze guarda cosa mi fa dire questo tipo.-dissi trattenendo le risate dalla faccia fintamente triste che aveva fatto.

-Ma io ti amavo, avevo già comprato l'anello e organizzato il matrimonio.-disse tristemente mettendosi la mano davanti alla faccia.

-Ma smettila.-dissi ridendo, sì forse questo demone mi faceva stare molto meglio di quanto fossi stata qui in due giorni.

-Lo sai che sei più bella quando ridi ?-mi chiese sorridente.

-Sei un adulatore del cazzo.-dissi lanciandogli un cuscino.

-Amami, sai quante ragazze vorrebbero essere al tuo posto in questo momento ?-chiese lui dandosi delle arie.

-Meno di zero ?-chiesi facendo finta di pensare.

-Ti piacerebbe eh ? Sei soltanto gelosa.-disse lui lasciandomi il cuscino che gli avevo lanciato.

-Certo sto morendo di gelosia, non riesco a sopportarlo.-ironizzai mentre mi stendevo sul letto.

-Ancora non mi hai detto il tuo nome...-disse guardandomi.

-Mi chiamo Urara e tu adulatore come ti chiameresti ?-chiesi guardandolo alzarsi e andando verso il centro della stanza.

-Mi chiamo Akira, bella demone, sogni d'oro.-disse prima di sparire, ebbi appena la forza di sciogliere l'incantesimo e poi sprofondare nelle braccia di Morfeo.


ANGOLO AUTRICE: WATTTTTTTA, QUESTA E' LA TERZA VOLTA CHE CARICO' QUESTO CAPITOLO, NON LO RICARICO PIU'.
AVETE CONOSCIUTO IL BELLISSIMO AKIRA IL MIO SECONDO PERSONAGGIO OC.
Che accompagnerà le giornate della nostra sensibile e dolce protagonista.
Raito: Sensibile e dolce, HAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA. NO. Al massimo rude e sarcastica fino al midollo e poi lo sappiamo alla fine si metterà con me.
Ayato: Ti piacerebbe, è ovvio che si metterà con me, sono il favorito del fandom.
Shuu: Il primo ricordo l'ha avuto con me, è chiaro che si metterà con me.
Akira: AH! Tacete è più che logico che Urara si metterà con me.

Io: Tacete che dovete entrare in scena *schiocca le dite facendoli sparire*.
Comunque vi volevo rigranziare per le (Sì, stanno aumentanndo) 189 visite, grazie tanto, ma commentate voglio sapere i vostri pareri >.<
Oltretutto volevo ringraziare Olivier_Rei, finexshade e eleso_ per le recensioni grazie mille, spero di rivedervi tra qualche ora, credo...
Whatever per la terza (e ultima!) volta vi rilascio la foto di Akira sotto.
I'M OUUUUUUUUT, BYEEEEEEEEE.






 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** La demone della scuola. ***


La demone della scuola...

 

 

Stavo ancora sognando quella bambina ed era con un bambino con un peluche, era Teddy, il peluche di Kanato e stavano giocando quando arrivò una donna, che con forza prese con forza Kanato ma la bambina non glielo lasciò fare, prese il polso del bambino e lo portò dietro di lei.

-Come ti permetti ?-chiese la donna pronta a darle uno schiaffo ma la bambino fece un semplice gesto della mano la fece volare per poi precipitare qualche metro più in là, la bambina urlò -Lascia stare Kanato, strega.-disse la bambina per poi prendere il peluche che intanto era caduto a terra e porgerlo al suo proprietario.

La scena cambiò e fece vedere la bambina con un scatola dietro la schiena e stava parlando un bambino dai capelli rossi, e lui gli chiese -Cos'hai dietro la schiena ?- sporgendosi per vedere cosa aveva, la bambina arretrò di un passo e disse -Chiudi gli occhi Raito.-disse la bambina, il bambino chiuse gli occhi e lei aprì la scatola per poi tirarne fuori un capello e metterlo sopra la testa del bambino, il bambino aprì di scatto gli occhi e fece per toccare il cappello ma la bimba lo fermò e gli porse uno specchio, per poi dire -Volevo farmi perdonare per l'altra volta e così ho pensato di farti un regalo, se non ti piace...-la bambina venne interrotta dal bambino che la interuppe -Grazie May.-disse prima di abbracciare la bambina.

 

Mi svegliai prima del solito e quindi decisi di farmi un bagno caldo, visto che avevo tempo e andai in bagno con l'asciugamano in modo da non imbarazzarmi se uno di quei vampiri mi avesse visto nuda, non era il caso, per niente.

Quando ebbi finito, ritornai in camera e vidi una persona che non ci doveva proprio essere, almeno non conciata così.

-Ehi Bitchi-Chan, mi chiedevo dove fossi, forse Ayato ha torto non sei per niente una tavoletta.-disse con un ghigno sulle labbra mentre si leccava le labbra e mi mise un braccio attorno ad i fianchi, io intanto pregavo che Ayato non entrasse in quel momento, non in quello.

-Mi spieghi che ci fai qui ?-gli chiesi fulminandolo con lo sguardo.

-Ero venuto a darti l'uniforme e a prendere la colazione, ma sai, adesso non è solo il sangue che voglio prendere.-disse guardandomi e avvicinandosi sempre di più alle mie labbra. Sentì la porta sbattere, ero nella fottutissima merda.

-Lei è mia.-ringhiò Ayato.

-Non è solo tua, chiaro ?-disse Raito togliendo il braccio dalla mia vita.

-Toglietevi dal cazzo, io non sono di nessuno tanto meno sono di un branco di vampiri ? Chiaro ? E ora se volete scusarmi dovrei vestirmi.-dissi, mi guardarono stupiti dalla mia reazione.

I vampiri se ne andarono e io potei vestirmi, mi ricordo che avevo portato uno zaino e dei quaderni con un astuccio, così presi quello e per precauzione mi portai un cambio un po' più sportivo.

Vidi un biglietto sul tavolo: 18.35 pronta.

Controllai le ore sul telefono erano le 18:39.

Scesi e mi ritrovai Reiji a fine scalinata -Che c'è ?-chiesi alzando il sopracciglio.

-Sei in ritardo.-disse scrutandomi con lo sguardo.

-Sì di 5 minuti.-dissi alzando gli occhi al cielo.

-Muoviti.-disse accompagnandomi alla limousine.

Mi sedetti tra Ayato e Raito, senza fiatare.

Arrivammo a scuola e a due passi da una classe, Ayato mi disse -Prova a parlare di noi o a scappare da noi e sei morta.-disse guardandomi.

-Certo, perché io vado a dire “Ehi, non fidatevi dei fratelli Sakamaki perché sono vampiri succhiasangue” Ma ti pare ? Non sono stupida.-dissi guardandolo, lui sparì.

Raggiunsi la classe e l'insegnante mi presentò alla classe, sorrisi quando vidi Akira non sapevo che facesse questa scuola.

-Lei è Urara Yamato, starà con noi per un po'.-disse sorridendo dolcemente.

Falsa dolcezza, si poteva notare.

-Puoi sederti vicino a Akira Hayama, cara.-disse sorridendo, troppa gentilezza forzata.

Ignorando le occhiate curiose e i mormorii mi andai a sedere vicino a lui.

-Vai anche a scuola, adesso ?-mi sussurrò con un ghigno in faccia.

-A quanto pare...-dissi, tirando fuori un quaderno e l'astuccio.

Sapeva infatti che non poteva parlare troppo, Ayato mi controllava visto che era dietro di me e quindi dovevo fingere indifferenza e lui non doveva accennare cose sulle visite, passarono almeno 30 minuti quando la prof. mi chiamò.

-Urara, visto che ti devi ambientare perché non verresti a fare un problema di fisica ?-disse la professoressa, lo sapevo io che non era reale con quei sorrisi, voleva farmi ambientare alle figuracce, voleva.

-Certo.-dissi alzandomi, grazie a Dio aveva già scritto il problema.

Mi dette il gessetto quando arrivai davanti alla lavagna, sentivo i mormorii alle mie spalle, ma non me ne fregava niente.

Eseguii il problema senza intoppi, sapevo che era giusto

-Finito.-dissi ridandole il gessetto, poi mi fermai.

-Non serviva darmi un problema di terza per farmi fare un brutta figura, la prossima volta esegua meglio la figuraccia da far fare.-dissi per poi ritornare al mio banco, seguita da altri mormorii mentre l'insegnante taceva e arrossiva

-Sei stata brava Piccola.-mi disse Akira.

-Grazie, quella lì credeva di farmela, neanche mi può mandare in punizione, brutta Putroccola.-dissi scrivendo qualcosa sul quaderno.

Akira stava per scoppiare a ridere, io gli diedi una gomitata nelle costole, ma venne fuori una specie di schiamazzo e gli altri studenti si girarono verso di noi, mentre noi due stavamo per scoppiare a ridere dalle facce che avevano fatto tutti.

In quel momento suonò la campanella e l'insegnante se ne andò.

-Poco appariscente mi dicevano.- lo guardai, scoppiando a ridere.

-Non è colpa mia se mi fai ridere.- disse ridendo.

-Sì ma contieniti.- dissi smettendo di ridere.

Tre ragazze vennero verso di noi e si presentarono.

-Ciao sono Megumi.-disse una ragazza, con dei capelli neri mogano.

-Sono Rachel.-disse un'altra ragazza dai capelli chiari con un piercing al naso.

-Raphael.-disse l'ultima ragazza dai capelli dai capelli mossi e scuri.

-Ciao sono Urara.-dissi stringendo la mano a tutte.

-Da dove vieni ?-chiese Rachel

-Da Tokyo.-dissi sorridendo.

-Dio, i tuoi occhi sono così chiari, usi le lenti ?-chiese Raphael

-No, sono naturali.-dissi.

-Vuoi due state insieme ? Sembrate già conoscervi e sembrate parecchio intimi-chiese Megumi indicandoci.

-No io e questa scema non stiamo insieme anche se non mi dispiacerebbe affatto.-disse lui, baciandomi una guancia e andandosene, guardai Ayato e lo beccai a guardarmi, sapevo che era geloso ma non sapevo come fermarlo senza dare nell'occhio.

-Siete così carini insieme e poi ti sei presa i più belli, è naturale visto che sei bellissima.-disse Raphael.

-Non ho niente da invidiare, e poi perché hai usato il plurale ?-chiesi alzando un sopracciglio.

-Sei quella che abita con i Sakamaki, no ?- chiese Megumi, ma perché nessuno si faceva mai gli affari suoi ?

Annuii annoiata, parlammo del più e del meno, loro mi raccontavano della loro vita e io della mia o almeno una parte, poi parlammo della scuola e mi raccontarono che c'erano dei corsi di canto e composizione e di ballo.

Stavamo ancora parlando quando una ragazza mi chiamò.

-Tu devi essere quella nuova.-disse questa, si vedeva dal suo sguardo voleva spaventarmi.

-E allora ? Cosa vuoi ?-chiesi mostrando indifferenza.

.Non devi fare la gatta morta con i Sakamaki e Hayama, chiaro ? Tu con loro non c'entri nulla.-disse lei cercando di essere autoritaria.

-Brutta bestia l'invidia, eh ? Adesso te lo dirò chiaramente, prova di nuovo ad avvicinarti così e ti mando all'altro mondo, chiaro ? Tu e le tue stronzate con me non funzionano.-dissi facendola digrignare i denti.

-Come ti permetti brutta mocciosa ? Non sai con chi hai a che fare.-disse avvicinandosi a me.

-Di sicuro non sono brutta visto che ragazzi dei tuoi sogni si sono avvicinati a me e non poco e sì so con chi ho a che fare, una ragazza che si crede Miss. Universo ma non sa che il mondo non gira intorno a lei, e che tu ci sia o no il mondo va avanti cara, solo per avvisarti.-dissi, ormai la tipa era rossa di rabbia mentre le mie amiche sghignazzavano.

Quella stupida stava per avvicinarsi ma Ayato la fermò.

-Jasmine, come va ?-disse Ayato sorridendo a la stronza.

-Bene tesoro.- disse la stronza, più si avvicinava a Ayato più volevo ucciderla.

-Vedo già che hai conosciuto Urara.-disse Ayato spostando il suo sguardo su di me.

-Sì, è molto dolce.-disse quella gatta morta lanciandomi un'occhiataccia mentre io le facevo il dito medio sorridendo.

-Peccato perché te la devo proprio rubare.-disse prendendomi per il polso e trascinandomi fuori.

Mi trascinò fino ad una stanza deserta e poi chiuse la porta.

-Molto carina la tua amica, simpatica soprattutto...-ironizzai passando una mano tra i capelli

-Hai fegato a risponderle così, non sai chi è.-disse Ayato guardandomi.

-E' una simpaticissima vampira, non mi può fare del male.-dissi guardando Ayato.

-Quella non è una comune vampira è una mezzosangue.-disse Ayato, io intanto stavo per scoppiare a ridere.

-Quale specie ?-chiesi, se mi diceva vampiro-demone gli avrei riso in faccia, vampiro avvisato...

-Vampiro-demone.-disse seriamente, scoppiai a ridere.

-Quella ? Demone ? Ti prego, al massimo sarà un tipo C.-dissi smettendo di ridere.

-Credici invece, a proposito...-si avvicinò a me e mi inchiodò al muro

-Da quanto tempo tu e quel demone vi conoscete ?- chiese Ayato.

-E a te cosa dovrebbe importare ?-chiesi alzando un sopracciglio.

-Mi importa perché tu sei mia e io non condivido le mie cose.-disse lui prima di mordermi il collo, questa volta rispetto alla prima faceva male.

-Cazzo Ayato, fai male.-dissi cercando di togliermelo di dosso, finalmente si tolse.

Non ce la facevo più ad essere vittima dei vampiri era stancante.

ANGOLO AUTRICE : TADAAAAAA, IL QUARTO CAPITOLO E' SERVITO, AMATEMI.
Ok, in realtà dovevo aggiornare alle 14:00 spaccate visto che ho tipo... 3 capitoli pronti (?)
Ma poi ho avuto da fare, e quindi alle 20:00 avrei aggiornato ma mia madre si è ricordata che andiamo al ristorante, l'ultima volta che sono andata al ristorante era più o meno un anno fa... Tra tutti i santissimi giorni che potevamo andare al ristorante, mamma ha prenotato proprio oggi.
Va beneee, comunque vi ringrazio tantissimo se siete ancora qui a leggere i miei disagi.
Ayato: Ehi scrittrice, puoi togliere di mezzo Akira ?
Io: Ma se è uno dei personaggi principali ? 
Ayato: Cambia la trama, quel tipo deve stare lontano da lei.
Tu: Geloso allora e geloso anche adesso... Amico non lo farò il caso è chiuso.
Raito: Ma...
Tu: Niente ma, in scena. *schioccò le dita* 
Comunque le visite stanno crescendo, grazie mille ragazi, seriamente !
Vorrei ringraziare anche Olivier_Rei e finexshade per aver commentato, grazie.
E ora la foto di questi scassaovaie... volevo dire simpaticissimi personaggi.
I'M OUUUUUUT, BYEEEEEEEE.



Megumi.



Rachel 




Raphael




Allora per la strega che è Jasmine volevo mettere Yui, sì quella ragazza mi ha sempre rotto le ovaie ma visto che sono buona, la rispiarmerò (Per ora.)

Jasmine

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** La demone che aveva talento ***


La demone che aveva talento...

 

Passò un'altra ora e io non aprì bocca durante tutta la lezione mentre Akira mi lanciava degli sguardi di sfuggita.

Quando la campanella suonò Akira mi prese per il polso e mi trascinò fuori.

-Mi spieghi che hai ?-chiese lui guardandomi negli occhi, non riuscii a reggere lo sguardo.

-Non ho niente, sto benissimo.-dissi non guardandolo neanche.

-Stai mentendo.- disse lui alzandomi il mento e costringendomi a guardarlo.

-Te lo dico dopo, adesso non posso, mi osservano.-sussurrai, mi lasciò andare e io me ne tornai in classe.

Mi sedetti ma le ragazze mi raggiunsero poco dopo.

-Ehi, cosa c'è ?-chiesi mentre le ragazze si guardarono tra loro.

-Eri interessata alle classi di canto e composizione e ballo, così pensavamo di fartele vedere.-disse Rachel.

-Sì, andiamo prima in quella di ballo ?-chiesi, non vedevo l'ora, non avrei pensato a nessuno di loro se avrei ballato.

-Sì.- disse Megumi.

-Allora mi devo cambiare o resto in divisa ?-chiesi, non sapevo se dovessi cambiarmi.

-Cambiati è meglio.-disse Raphael

Andai in bagno e mi cambiai e poi le raggiunsi in corridoio.

-Andiamo ?-chiesi retorica

-Certo, andiamo.-disse Megumi, la seguii e entrammo in una stanza abbastanza grande.

-Prima però devi fare dei provini per entrare.-disse Rachel sorridendomi.

In mezzo alla stanza c'era una signora dai capelli scuri e lo sguardo severo.

-E tu dovresti essere la nuova arrivata.- mi disse l'insegnante di ballo.

-Sì, sono io, sono venuta qui per frequentare le lezioni.-dissi semplicemente.

Lei si sedette su una sedia e mi disse semplicemente -Stupiscimi.-

Mi misi sul palco e chiesi a Megumi se potesse mettere una base sotto.

(E' la prima nel video)
https://youtu.be/FpaEadDyr8A

Quando ebbi finito sentii scosciare di applausi, sorrisi e feci un inchino, per poi scendere dal palco.

-Sei dentro Yamato.- disse la professoressa-

-Grazie.-dissi io raccogliendomi i capelli.

Mi misi a terra con gli altri e poi la nostra professoressa ci comunicò un esercizio.

-Formerò dei gruppi da due e dovrete fare una coreografia da soli, avrete una settimana di tempo, sarà più che sufficiente.-disse, non sapevo con chi sarei stata in gruppo e sinceramente non sapevo ancora cosa fare.

Mentre componeva i vari gruppi, io pensavo al genere, potevamo toccarmi qualunque tipo di genere ma io non sapevo ancora quale, finalmente il mio turno.

-Yamato con Hayama farete una coreografia Hip-Hop ma allo stesso deve essere sensuale, non deludetemi.-disse lei per poi ordinarci di alzarci, facemmo riscaldamento e poi ognuno doveva andare sul palco e fare stile libero, improvvisare.

La campanella suonò e seguii le ragazze nell'aula di composizione e canto.

-Tu devi essere la nuova arrivata.- disse il professore.

-Sì sono io.-dissi stringendo la mano al professore.

-Ho visto la tua esibizione nell'aula di danza, voglio vedere se sei brava anche nel canto.-disse lui.

-Ehm certo, cosa vuole che le canti ?-chiesi posizionandomi dove c'era il microfono e aggiustando l'altezza.

-Hai delle canzoni originali ?-chiese il professore.

-Certo.-dissi, si stupì della mia risposta come se non se lo aspettava.

-Allora potresti cantarmi qualcosa al piano, lo sai suonare ?-chiese lui.

-Sì lo so suonare il piano.- dissi dirigendomi verso il piano con il microfono.

Cominciai a suonare e poi anche a cantare per poi perdermi nelle parole.

https://youtu.be/1W_w6d-8N8I
 

Quando ebbi finito notai più di una semplice folla, c'erano un sacco di persone lì e potei notare i Sakamaki e quella simpaticona di Jasmine.

-Mi aspettavo che fossi brava ma non così brava.- disse il professore.

-Grazie.-dissi sorridendo e ricevendo gli applausi.

-Quindi mi chiedevo se potessi partecipare allo spettacolo di fine anno e componessi le canzoni del tuo gruppo.- disse il professore

-Sarebbe un piacere.-dissi, ero contentissima, non riuscivo a crederci che avrei composto delle canzoni per uno spettacolo.

Raggiunsi le ragazze e Megumi mi abbracciò contenta.

-Sei stata fantastica, sei stata tu a scrivere quella canzone bellissima ?- chiese lei staccandosi da me.

-A quanto pare sì.- dissi, ero in estasi, non riuscivo proprio a crederci.

-E meno male che non avevi niente da invidiare, sei bella, talentuosa e intelligente.-disse Rachel.

-Seriamente non vi prendo in giro non ho davvero niente da invidiare.-dissi quando qualcuno mi spettino i capelli e mi attirò a se.

-Sei stata brava, mi dici cos'altro sai fare Piccola ?- mi chiese Akira sorridendomi.

-Awww, la chiamata piccola...-dissero le ragazze.

-Certo, io adesso devo andare ci vediamo.-dissi sorridendo mentre presi il mio zaino e feci per raggiungere i Sakamaki ma qualcuno mi prese il polso.

-Ti avevo avvertito di non fare la gatta morta con Hayama.-disse Jasmine.

-E io ti avevo detto che del tuo parere non me ne faccio niente.- togliendo il polso dalla sua mano.

Lei fece per rifilarmi uno schiaffo ma le bloccai il polso.

-Non. Toccarmi.-dissi ero furiosa e non me ne fregava niente se intorno a noi c'erano degli umani, l'avrei uccisa.

Qualcuno mi prese dalle spalle e mi attirò a se.

-I tuoi occhi, controllati sei in una scuola di umani, non puoi dare spettacolo.-mi disse Akira,

-Mi pare che quello che dia spettacolo sia tu, guardati intorno.-dissi, infatti tutti ci stavano guardando.

Mi staccai da lui e raggiunsi i Sakamaki in limousine.

Arrivammo a casa e io mi precipitai in camera mia senza chiudere bene, grosso errore.

-Sei stata brava oggi.-mi disse Shuu, non mi aspettavo neanche di ricevere un complimento in quella casa, tanto meno da lui.

-Grazie, non sapevo che ti interessassi di altra musica oltre a quella classica...-dissi sorpresa, soprattutto perché sembrava quel tipo che non cercava contatti in nessuno.

-Dipende da come viene suonato uno strumento.- disse avvicinandosi, sapevo che voleva fare, prendersi la sua parte.

Mi prese per un polso e affondò la testa tra le mie ciocche, riuscivo a sentire la musica, era un suono famigliare, i miei pensieri furono interrotti dal suo morso, non faceva male ma sentivo il morso ed era fastidioso.

-Emani un profumo famigliare.-disse prima di andarsene.

Odiavo a morte i vampiri e odiavo a morte mio padre.

Perché ? Perché mio padre mi aveva mandato qui ? Perché mi aveva messo un braccialetto contenitivo che poteva togliere solo lui ? Cosa gli avevo fatto di male ? Ma soprattutto perché avevo quei ricordi che mi legavano a loro ?

-Cosa succede Piccola ?- alzai lo sguardo e mi ritrovai Akira che mi guardava preoccupato.

-Sono solo stanca, sono stanca di indossare il braccialetto e sono stanca di essere usata come bevanda da quei vampiri.-dissi tristemente, se avessi potuto toglierlo, avrei riavuto la mia libertà.

Lui mi abbracciò senza dire niente, volevo rimanere così, forse sembrerò troppo romantica ma al momento non mi importa, voglio stare così.

E prima che me ne accorsi mi addormentai.



ANGOLO AUTRICE: Finalmente ho aggiornato, scusate se non ho potuto prima ma avevo molto da fare, avevo il trasloco, l'inizio della scuola ecc.
WHATEVER I'M FUCKING DONE, CREDO CHE PER UN PO' MI METTERO' A STUDIARE E...
*squilla il telefono*
Io: Pronto ?
Neko-Chan: Hai aggiornato Destin ?
Io: Ehm... no ? Non ho tempo sto aggiornando una storia su Diabolik Lovers e allo stesso tempo facendo matematica
Neko-Chan: MUOVITI AD AGGIORNARE DESTIN CHE HAI SUPERATO LE MILLE LETTURE.
Io: SERIO ? E' FANTASTICO DOMANI SCRIVO. 
Neko-Chan: Domani non è il tuo compleanno ?
Io: Sì è il mio compleanno e allora ?
Neko: Domani non toccherai il computer, hai 6 ore di scuola, ti devi riabituare all'orario, le prime due ore sono di educazione fisica, il pomeriggio dormirai e la sera avrai una pizzata con le amiche, al massimo giocherai ad Eldarya.
Io: Oh, capito... Ma la pizzata la facciamo sabato, domani voglio stare a guardare anime e a mangiare cioccolata e bere Coca Cola.
Neko: Ti ricordo che martedì hai fisica e matematica, non devi fare la nottata.
Io: CAPITO.
Neko: Bene, ti controllo...
Io: Seh, dicono tutti così.

ESATTO IL 19 SETTEMBRE E' IL MIO COMPLEANNO ED HO L'ORARIO PIU' SCHIFOSO DEL MONDO, MA DEVO ADEGUARMI.
CREDO...
Ah, vi volevo chiedere una domanda: Visto che non avrò più tempo per aggiornare come in estate volete uno spoiler alla fine di ogni capitolo ? Potete dirmelo per messaggio privato visto che non VOLETE commentare.
Oggi niente immagini.
I'M OUUUUUUUUUT, BYEEEEEEEEE.

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** La ragazza dei misteri ***


La ragazza dei misteri...

 

Quella bambina era in mezzo a due altri bambini che parve stessero litigando.

-Tu non la porterai via è chiaro ? Lei resterà con noi.- disse un bambino che mi parve Ayato.

-Perché dovrei ascoltarti ? Tu per me non sei nessuno, avrei più diritto io a stare con lei.-disse il bambino prendendo per il braccio la bambina.

-Non toccarla.-disse il mini Ayato prendendola per la vita.

-Toglietevi.- disse la bambina, aveva carattere, almeno non si faceva padroneggiare da nessuno...

-Ma May...-dissero in coro i bambini per poi fulminarsi con lo sguardo a vicenda.

-Smettetela di litigare, siete noiosi, potrei stare metà giornata con Akira e l'altra metà con te, non viene spesso e quindi potrei passare anche del tempo con lui- disse lei alzando gli occhi al cielo.

-Giuro che dopo resto con te.-disse la bambina guardandolo negli occhi, il bambino abbassò lo sguardo borbottando qualcosa.

-Ehi Akira.-disse la bambina abbracciandolo quando si voltò verso di lei.

-Dimmi.-disse il bambino dalla pelle olivastra ricambiando l'abbraccio.

-Tu resterai con me anche senza sapere di essere il mio guardiano ?-disse bambina affondando la testa sul suo petto.

-Certo, ti pare che ti lasci sola con i Sakamaki ?-disse il bambino guardandola.

-Grazie Akira.- disse la bambina.

 

Mi svegliai da quei sogni, c'era anche Akira ? E che cos'era quella storia del guardiano ? Non ci capivo più niente.

Mi accorsi che Akira aveva dormito con me e che ormai il sole era già tramontato,questo presagiva che i simpaticoni sarebbero arrivati da un momento all'altro.

-Akira svegliati.- dissi scuotendolo mentre lui si stiracchiava.

-Oh ciao Piccola.-disse lui sorridendomi.

-Akira, i Sakamaki arriveranno da un momento all'altro, te ne devi andare.-dissi preoccupata, non volevo che avesse problemi problemi per colpa mia.

In quel istante sentì bussare alla porta, era uno di loro.

-Bitchi-Chan svegliati.-disse Raito alla porta, ecco appunto.

-Dai muoviti Akira.-dissi guardandolo, non potevo farlo durare a lungo, avrebbero capito che la camera non era semplicemente chiusa a chiave, se per caso Raito avesse toccato il pomello, una scarica elettrica gli avrebbe percorso tutto il braccio, l'avrebbe sentito e gli avrebbe fatto male e si sarebbe chiesto come un'umana avrebbe fatto quello.

-Come ti ha chiamato ?!-chiese Akira, i suoi occhi erano rossi, brutto presagio.

-Bitchi-Chan si può sapere quanto dormi ?- chiese Raito, Dio, non lo sopportavo quando faceva così.

-Scusa Akira.-dissi, lui mi guardò stranito, ma prima di aprir bocca lo feci sparire.

-Arrivo.-dissi per poi scendere dal letto, mi raccolsi i capelli, sciolsi l'incantesimo e aprì la porta.

-Dimmi.- dissi, d'un tratto mi sentivo strana, probabilmente sarà un impressione.

Mi spinse contro il muro e mi morse al collo, mi sentì come il sangue ribollire e sentivo uno strano formicolio al polso destro, lo guardai e vidi una croce...

Mi stavo trasformando in una demone.

Raito si staccò e io dovetti tenere il polso abbassato per non far vedere il tatuaggio, lo scansai e andai in cucina, guardai la finestra e vidi che era luna nuova, il periodo più “attivo” per noi demoni, grazie al braccialetto però non mi sarei potuta trasformare almeno che uno dei simpaticissimi vampiri in questa casa non mi avrebbe fatto arrabbiare, questo significava che dovevo stare attenta a non usare i poteri, trasformarmi e quindi controllarmi non usare la forza ne il teletrasporto e assolutamente non correre, più facile a dirsi che a farsi.

Mi sciacquai il viso e ritornai in camera, magari comporre farà bene.

Mi diressi verso camera mia, aprì l'armadio e presi la chitarra, degli spartiti e il mio quaderno per i testi e mi sedetti sul letto.

Cominciai a buttare giù qualche idea, mancava ancora un po' alla fine dell'anno quindi probabilmente prima dello spettacolo avremo il tempo di fare una canzone.

Stavo scrivendo il testo quando un vampiro bello quanto odioso fece la sua comparsa in camera mia.

-Cosa vuoi Ayato ?-dissi senza staccare gli occhi dal block notes appoggiato selle mie gambe strette al petto.

-Perché sento il fetore di Akira e cosa staresti facendo ?-chiese lui guardandomi, forse perché è qui praticamente sempre e inoltre ci ho dormito insieme ?

-Sto componendo e non ho la più pallida idea del perché tu senta l'odore di Akira.-mentì continuando a scrivere.

-Menti.- disse continuando a guardarmi.

-Perché dovrei mentirti ? Non ho motivazioni per farlo.- dissi continuando a mentire, non ho mai detto così tante bugie in vita mia fino a quando sono entrata in casa Sakamaki.

-Perché ?- mi chiese, tolsi lo sguardo dal block notes e lo rivolsi a lui.

-Perché, cosa ?- chiesi

-Perché non vedo paura nei tuoi occhi ? Perché vedo solo freddezza e ostilità, come fai a non avere paura dei tuoi aguzzini, ti potremmo fare male o uccidere in qualunque momento.- disse, nel suo sguardo vedevo dubbi e preoccupazione, di cosa era preoccupato ?

-Perché dicono che la paura porti gioia all'aguzzino, e poi siete le ultime persone di cui dovrei avere paura, per principio non mi dovreste uccidere.- dissi indifferente e poi potrei ucciderti anche in questo momento caro Ayato, perché dovrei avere paura di te ?

-Perché sei così convinta di questo ?-chiese continuando ad avvicinarsi.

-Semplice, avere una preda a portata di mano è molto più facile che andarla a cercare, è semplice logica.-dissi scrollando le spalle.

Vicino alla casa stavano arrivando...lupi, erano tanti ed erano diretti qui, cosa volevano ?

Ad un tratto mi ritrovai bloccata tra il letto e lui in stile panino, questa posa cominciava a stancarmi.

Fece per mordermi ma lo fermai spingendolo così che cadde mentre io me ne andai.

Cosa ci facevano dei lupi mannari qui ?

Cominciai a girare per la casa, cercando un posto dove restare in pace a scrivere, e andai in una stanza in cui era situato il piano.

Cominciai a suonare Kiss the rain, una delle mie composizioni preferite di Yiruma, mi dava pace e tranquillità, molto rare in questa casa e mi faceva sentire libera, non era una libertà che si poteva descrivere, si doveva provare.

Finì il brano e mi girai verso la presenza che era in quella stanza.

-Che c'è ?-chiesi diretta a Shuu, sembrò svegliarsi quando gli chiesi quella domanda.

-Ero venuto a vedere chi suonava il piano.-disse indifferente fissandomi.

Mi alzai e mi sedetti vicino a lui per poi prendere una sua cuffia per poi appoggiare la testa sulla sua spalla.

Sembrò irrigidirsi per poi rilassarsi subito dopo, lo guardai di sbieco e vidi un sorriso ma non ci badai molto e mi rilassai completamente.

Però la loro presenza era sempre più vicina, cosa avrei fatto ? Ma soprattutto cosa avrei fatto se mi fossi trasformata ?

Mi alzai e me ne andai in salone dove trovai Reiji, strano di solito era in camera sua.

Stava leggendo un libro ed era seduto sulla potrona.

Feci per andarmene ma la sua voce mi interruppe.

-Da quando hai un tatuaggio ?- mi chiese guardando il mio polso.

-E' temporaneo, l'ho fatto oggi usando una carta speciale, per domani dovrebbe andarsene.-dissi la classica bugia, ormai la sapevo a memoria, mio padre mi ha sempre detto di usare questo sugli umani ma poco cambiava se lo dicevo ad un vampiro.

-E spiegami un'altra cosa, da quanto non mangi o bevi ?- chiese, cazzo mi ero dimenticata che dovevo mangiare o bere regolarmente.

-Da oggi, ho già bevuto, probabilmente non mi hai vista...-dissi indifferente, mi scrutò con lo sguardo e fece per aggiungere qualcosa ma dei lupi sfondarono la porta.

Come immaginavo...

Gli altri si materializzarono in pochi secondi, visibilmente arrabbiati da quella situazione.

Un uomo a me famigliare apparve dal nulla, con un aria alquanto seccata.

-Prendetela.- disse, il suo sguardo si posò sui vampiri, era disgustato, quando si posò su di me sembrava quasi... deluso.

Un lupo si avventò verso di me ma lo schivai facilmente, per poi dirigermi verso l'uomo.

-E' per conto suo ?- chiesi, annuì, cosa voleva ? E perché in una notte di luna nuova ?

-Portami da lui.- dissi, mi mise un braccio intorno alla vita ed entrambi sparimmo.

Ci materializzammo nel bosco e ad un tratto una figura alquanto famigliare apparve ad i miei occhi.

-Non mi saluti ?- chiese ghignando, alzai gli occhi al cielo.

 

 


ANGOLO AUTRICE: WATTAAAAAA, IL SESTO CAPITOLO DI QUESTA STORIA E' APPRODATO SANO E SALVO SUL SERVER DI EFP !
Chi cavolo sarà sto qui ? Ma soprattutto inciderà sulla storia ?
Allora il tipo è un tipo importante per la protagonista, ma non sarà fondamentale per la storia, infatti andrà via tra poco, non prima di aver shakerato per bene la protagonista e la storia e farà anche una breve apparizione su un altro capitolo, forse 2-3 capitoli dopo di questo.
Avete visto il ricordo di Akira ? Vi soddisfa ? 
Se solo sapeste cosa gli farò fare il prossimo capitolo...
Bene, credo di aver finito, soprattuto perché devo ancora finire i compiti che non si risolvono da soli...
Giù vi lascio la foto del tatuaggio di Urara.
ALLA PROSSIMA ! CIRICIAO GENTE !










Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Il fratello della demone ***


Il fratello della demone.

 

-Cosa vuoi ?- dissi, che diavolo ci faceva mio fratello qui ? Non aveva niente da fare che rompere ?

-Non posso andare a trovare la mia dolce sorellina ?- disse sarcasticamente, una cosa che odiavo era il suo sarcasmo, era fastidioso quasi quanto il mio.

-Tu ? Venirmi a trovare ? Di tua spontanea volontà ? No, c'è qualcosa dietro...- insinuai, lui alzò le spalle e io feci per andarmene, se non voleva dirmi niente me ne sarei andata.

-Aspetta stupida...-disse lui, ci godeva a darmi a fastidio...

-Cosa ?- chiesi ormai esasperata.

-Voglio vedere dove vivi e che tipo sono i tuoi vampiri.-disse, aspetta cosa ?

Sapeva che avrei dovuto vivere con dei vampiri e non me l'ha detto ?

Al limite della sopportazione mi teletrasportai a casa ma feci un grave errore...

Dovevo teletrasportarmi in camera mia non in salone, ormai i lupi se ne erano andati e a parte il disordine e qualche goccia di sangue per terra era tutto apposto.

Stavo per salire le scale ma una voce mi fece distrarre.

-Dove diavolo sei stata ?- chiese Reiji, Dio li dovevo pure affrontare.

-Affari miei, non rompere.-dissi, sei paia di occhi mi stavano scrutando e io non avevo ne voglia ne tanto meno tempo per questi tizi e così cominciai a salire le scale incurante degli sguardi.

-Sono anche affari nostri, che avremmo fatto se fossi morta ?- chiese Raito, nei loro occhi vedevo preoccupazione e rabbia, la seconda emozione potevo giustificarla, ma la prima ?

-Ne avreste cercato un'altra ? Fosse così difficile, bastava che abbindolaste un altro vecchio o al massimo usavate il cabia...-mi fermai di colpo, stavo per dire un incantesimo noto solo a i demoni ed i vampiri e se l'avessi pronunciato non sarebbe successo proprio qualcosa di bello.

Sospirai e feci per tornare in camera ma una mano gelida mi prese il polso... brutta mossa.

Si staccò immediatamente, la mia pelle da demone al contrario dei vampiri era bollente e un vampiro non poteva tenere in mano questa temperatura figuriamoci un umano.

-Ci vediamo dopo...-dissi e me ne andai in camera, volevo solo dormire anche se non ne avevo bisogno.

Aprì la porta e mi ritrovai mio fratello davanti agli occhi, doveva dirmi qualcosa.

-Allora cosa vuoi dirmi.- chiesi, alzò lo sguardo su di me e mi tirò un pacchetto. Cercai di aprirlo e esplose producendo vapore.

-Che significa ?- chiesi.

-Il vero pacchetto arriverà quando io ti dirò la cosa che ti devo dire.- disse indifferente.

-E allora ? Cosa mi devi dire ?- chiesi.

-Te lo dirò domani scema, oggi ti lascio in pace.- disse lui.

Alzai le spalle e aprì l'armadio per prendere lo zaino, dove avevo lasciato il mio telefono e quando mi girai lo trovai spaparanzato sul MIO letto.

-Togliti.- dissi, ghignò poi prese il mio telefono, si mise le mie cuffie e lo accese.

-Oh, come siamo sentimentali, hai una mia foto insieme a te come blocco screen ?- chiese prendendomi in giro, in realtà mi era mancato, non parlavamo più come una volta e adesso litigavamo e basta.

-Non hai gli occhi ?- chiesi sarcasticamente, mi sdraiai vicino a lui e presi un auricolare.

-Mi dispiace.- disse, lo guardai alzando un sopracciglio.

-Che cosa ti dispiace ?- chiesi.

-Mi dispiace che tu viva con dei vampiri e che io non possa fare niente per quel braccialetto, so che vorresti scappare, mi dispiace che tu non abbia più la tua libertà, mi dispiace...- lo interruppi abbracciandolo, sapevo che lo pensava davvero, si vedeva da i suoi occhi.

-Ehi Caleb, non fa niente ormai... mi sono rassegnata.- dissi, mi abbracciò dispiaciuto.

-Che cazzo ?!- sbottò Akira, oh no, di male in peggio.

-Tu chi sei ?- chiese mio fratello, Dio no.

-No tu chi sei ? E staccati da lei.- disse Akira, credo di non aver mai voluto così tanto che mio fratello non fosse così provocatore.

-E se non volessi ?- disse, ecco appunto.

Mi staccai da lui e scesi dal letto.

-Akira non...- cercai di spiegare ma lui mi squadrò dall'alto al basso con sguardo deluso.

-Ringrazia ci sia lei altrimenti ti avrei già ucciso...- disse Akira, i suoi occhi erano diversi dal solito verde, erano grigi.

-Ti scoccia che abbia scelto me ? Sai com'è non so come si ci provi a vedere la ragazza che si ama nelle braccia di qualcun altro...- disse Caleb, stupido provocatore.

Akira fece per scattare ma gli presi il polso in tempo...

-Akira, non farlo, non ne vale la pena...-dissi, si girò verso di me, avevo lo sguardo verso il basso ed ero piuttosto “buia” in faccia.

Mi squadrò per poi sparire lasciando la mia mano vuota, mi passai una mano tra i capelli e fulminai mio fratello con lo sguardo.

-Calma sis, sai che adoro provocare le persone che si prendono una cotta per te, è cosi da anni.- disse scrollando le spalle.

-Fottiti.-dissi salendo sul letto e prendendo il block notes.

-Aw, la mia sorellina è cotta di quel demonuccio.- disse lui con voce smielata saltandomi a dosso.

-Che rompiovaie che sei ! Io non sono innamorata proprio di nessuno.- dissi arrossendo.

-Guarda, la mia piccola Urara come arrossisce.- disse lui prendendomi per le guance.

-Caleb, potrei stare da sola ? Sai com'è domani ho scuola e vorrei dormire...- dissi, volevo dormire...

-Non hai bisogno di dormire, ti sei calata troppo nel personaggio, ripigliati.- disse lui dandomi dei piccoli schiaffi.

-Caleb...- dissi lamentandomi.

Lui scosse la testa e con uno schiocco di dita sparì.

Mi addormentai poco dopo...

 

Mi svegliai in un giardino pieno di fiori, ero da sola, mi alzai e cominciai a camminare per cercarmi di orientarmi in quello strano posto.

Alzai lo sguardo e vidi il cielo...viola.

Di fronte a me apparì una fata dei boschi che era seduta sul prato, stava ammirando il cielo.

-Oh, sei arrivata, ciao May.- disse la fata, May ? Impossibile non potevo essere io.

-Io non sono May, sono Urara.- dissi guardandola, che diavolo mi stava succedendo ?

-Se ti stai chiedendo dove tu possa essere, sei tra il mondo umano e quello demoniaco.- disse la fata sorridendomi.

-Mi sono teletrasportata qua ? Non può essere ho il braccialetto.- dissi guardandomi al polso sinistro, ma lì non avevo niente, ero libera.

-Diciamo che lo hai fatto, ma hai usato i sogni, di solito chi usa questo passaggio è un demone molto potente, ma visto che sei qui ti spiego il perché dei tuoi ricordi riguardanti i Sakamaki.- disse la fata.

-Ti ascolto.- dissi sedendomi.

-Tu sei una demone molto speciale, non sei finita in villa Sakamaki per caso è tutto frutto di un collegamento.- disse la fata.

-Com'è possibile che una demone possa avere un contatto con un vampiro, la nostra specie li odia.- dissi, lei sorrise comprensiva.

-Cara May, tu, i Sakamaki e Akira siete la fine del fiore di sangue, il fiore di sangue è un legame che c'è tra demoni e vampiri di solito scade nell'amore e vedo che con te sta già succedendo.- disse la fata, amore ?

-Amore ? No non credo, io non sono innamorata di nessuno.- dissi, o almeno è quello che penso, non sono innamorata di nessuno, vero ?

-Sappiamo entrambe che ti stai innamorando dei tuoi sette guardiani.- disse la fata, no non poteva essere, loro erano i miei guardiani, forse Akira, ma dei vampiri ? No, impossibile...

-Quei vampiri sono molto più forti di quanto tu possa pensare.- disse la fata, per poco non le scoppiai a ridere in faccia, dei vampiri più forti di una demone ? Magari di un mezzodemone ma non di un demone.

-Non fraintendere non sono più forti di un demone forte, ma la loro forza è grande abbastanza da indebolire un demone medio.- disse, alzai lo sguardo, era seria.

-Quindi questo vuol dire che verranno invitati alla notte di Walpulgirs, nel mondo demoniaco.- dissi, se è così allora avevo ancora un asso nella manica, dovevo scoprirne di più.

-Sì, ma attenta quando ti consegneranno l'invito perché sarà in loro presenza...- disse la fata, scrollai le spalle, mi inventerò qualcosa al momento.

D'improvviso cominciò a girarmi la testa, probabilmente la nostra connessione stava per terminare.

-Alla prossima piccola May .- disse la fata prima di vedere tutto nero.

 

Come in un incubo mi svegliai di soprassalto con la testa che mi doleva, un emicrania mi mancava, completiamo definitivamente la sfiga...

Sentivo ancora gli effetti da demone, Dio ecco cosa odiavo della luna piena, era come una sbornia e faceva a dir poco schifo soprattutto se indossavi un braccialetto contenitivo.

Mi alzai dal letto e aprì la porta per andare in bagno ma sei figure imponenti mi bloccarono il passaggio.

-Oh no, di nuovo...- dissi alzando gli occhi al cielo, oggi era la volta buona che mi smascheravano.

-Dove sei stata con quel tipo ?- chiese Kanato, ma saranno affari miei ?

-Da nessuna parte.- dissi indifferente, non avevo paura di loro, cadesse il mondo non avrei mai avuto paura di nessuno.

-E chi era quell'uomo ?- chiese Raito.

-Nessuno di tua importanza Raito, anzi della vostra, il mio sangue ormai appartiene a voi, ma io no, e ora se vorreste scusarmi vorrei andare in bagno.- dissi spingendoli e andando in bagno.

Quando finì uscì e andaì in camera per prepararmi per la scuola e misi i libri e i quaderni in cartella, insieme ad i miei spartiti e il mio block-notes nello zaino.

Uscì dalla stanza, scesi e feci per aprire la porta ma una mano mi prese il polso.

-Mi devi spiegare con chi eri ieri.- disse Subaru, alzai gli occhi al cielo per la seconda volto in quella sera.

-Con nessuno, togliti di mezzo.- dissi io, feci per andarmene ma un rumore attirò la mia attenzione

-I miei più sinceri complimenti, sai tirare dei pugni.- dissi sarcasticamente, quel pugno se sferrato contro di me non mi avrebbe fatto un livido.

-Come osi stupida umana ?- chiese Subaru, questa storia dell'umana mi stava cominciando a stancare.

-Ci vediamo quando sarai cresciuto, stupido vampiro.- dissi io rispondendo alla sua domanda.

Stavo per andarmene ma mi prese per il polso e mi morse.

Gli tirai subito una ginocchiata in pancia che lo fece piegare in due.

-Non mi toccare !- dissi sbottando, mi guardò e sgranò gli occhi, mi ero stancata dei vampiri che mi vedessero cambiare colore degli occhi.

Me ne andai e mi sedetti in limousine pronta per andare a scuola dove li vidi tutti incluso Subaru che mi fulminò con gli occhi.

-Che ti è successo agli occhi ?- chiese Kanato, mi rilassai e i miei occhi cambiarono subito colore.

-Di che parli ?- dissi facendo la finta tonta.

-Non è la prima volta che i tuoi occhi cambiano colore.- disse Rieji, e neanche l'ultima.

-L'avete notato solo voi.- dissi io indifferente.

Per tutto il tempo non parlammo e io intanto pensavo a quello che aveva detto la fata, ero davvero May ? E anche se così fosse, cosa mi legava a dei vampiri ?

Arrivammo e io scesi dalla macchina e mi diressi a scuola, quando un braccio avvolse le mie spalle.

Spinsi mio fratello da me, sapevo che era lui.

-Ah e così quelli sono i tuoi vampiri, carini.- disse mio fratello, certo carinissimi.

-Come vuoi, io devo andare in classe, vedi quello con i capelli rossi e gli occhi verdi e quello con i capelli viola ?- chiesi senza voltarmi.

-Sì.- disse io fratello voltandosi.

-Bene, quelli sono i vampiri che sono in classe mia, ti conviene non scherzare con loro.- dissi entrando in classe e mettendo lo zaino sopra il banco di Jasmine.

-Cercherò di non fare casini, altro ?- chiese Caleb, scossi la testa, mi dette un bacio sulla guancia e se andò.

Appena mi sedetti arrivò quella simpaticona di Jasmine.

-Guarda chi c'è, la mia amata gattamorta.- disse Jasmine, ah beh non ero io quella che si stava limonando un ragazzo.

-Senti non ho tempo per le tue cazzate, devo ancora finire una canzone, evapora.- dissi ad alta voce facendo ridacchiare mezza classe.

Prese il foglio, lo strappò in mille pezzi e lo buttò nel cestino.

-E adesso cosa fai ?- chiese Jasmine ghignando, sorrisi intenerita dalla sua stupidità.

-Oh povera bimba, ti aspetti che pianga ? Che mi arrabbi ? E poi quel foglio non era tuo ?- chiesi ridacchiando, non avevo tirato niente dallo zaino ed ero seduta sul suo banco.

-Brutta stronza, quello era la mia canzone per oggi.- disse lei provando a tirarmi uno schiaffo, le fermai il polso e le risi in faccia.

-Non giocare con me, konketsu-gi.- dissi io lasciando il suo polso e presi il mio zaino, lei sgranò gli occhi e io mi sedetti al mio posto e aprendo il mio zaindo prendendo il mio block-notes e i miei spartiti.

Arrivò Akira e mise lo zaino vicino al mio banco per poi uscire, misi le mie cose in cartella e corsi fuori dalla porta ma qualcuno mi prese il polso.

-Non lo seguire.- disse Ayato.

-Devo chiedergli una cosa, arrivo tra un attimo.- dissi io senza neanche guardarlo.

-Tu sei mia, chiaro ? Io non ti condivido con nessuno, quindi vedi di muoverti.- disse lui, mi vennero i brividi, feci per andare ma prima di correre mi girai e gli sorrisi.

Corsi verso il tetto della scuola e lo vidi seduto a strimpellare con la chitarra.

-Cosa vuoi ?- disse lui con un tono duro, fece male.

-Quel che hai visto ieri non è come sembra.- dissi io, lui si girò dalla mia parte.

-Vuoi forse dirmi che quel ragazzo non ti stava abbracciando ? Vuoi forse dirmi che quel demone non ti guardava nel modo in cui ti guardo io e in cui ti guardano tutti i Sakamaki ?- disse lui alzando la voce, sobbalzai e sgranai gli occhi, questo significava che loro, potessero essere innamorati di me ? No, impossibile.

-No, perché è mio fratello, non provo niente per lui, non capisci che se volessi ferirti lo avrei fatto in maniera peggiore e non mi sarei sprecata a cercarti, se non ci tenessi a te non me ne sarebbe fregato niente.- dissi tutto d'un fiato, stavo per andarmene, ma mi abbracciò da dietro in modo da farmi fermare.

-Scusa, è solo che sono geloso e ho paura di perderti.- disse lui, questo mi fece sorridere.

-Senti non vorrei interrompere questo momento ma dobbiamo inventarci qualcosa per il ballo che dovremmo presentare oggi.- dissi io.

-Andiamo a casa mia ? Così inventiamo la coreografia ma c'è un piccolo dettaglio.- disse lui, inarcai un sopracciglio.

-E sarebbe ?- chiesi stranita.

-E' nel mondo demoniaco.- disse infine lui nascondendo la testa nel mio collo, mi morsi il labbro.


ANGOLO AUTRICE : HALO MIEI LETTORI !
Sì lo so, il capitolo lo dovevo portare prima ma per colpa della scuola che è davvero difficile, non ce l'ho fatta.
PASSIAMO AL CAPITOLO...
Caleb è un personaggio molto passeggero cioè non è un vero e proprio personaggio, è più o meno un personaggio di contorno, uno che compare e se ne va.
Non mi dilungo a prima di sloggiare vorrei citare delle personcine.
ShikyoOotsutsuki: Grazie mille per il commento, lo apprezzo molto.
elykyo: ADORO I TUOI COMMENTI, grazie tante anche per averle messe tra i seguiti.
finexshade: Grazie ancora per il commento.
Adesso sloggio e sotto vi metto l'immagine di Caleb e la fata.
I'M OUUUUUUUUUUTTTTT, BYEEEEEEEEEEEEE.






LA FATA DEI BOSCHI.





CALEB.








 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Sorpresa ***


Sospirai e abbassai il capo, per qualche strano motivo avevo sempre odiato recarmi nel mondo demoniaco, la gente era simpatica ma...io lo odiavo.

-Sì, ma potremmo farlo al cambio dell'ora ? Non voglio andarci ora.- dissi, Akira alzò le spalle e mi sorrise.

Andammo in classe e appena entrammo tutti si voltarono a guardarci.

-Oh, ma guarda la coppietta felice, quindi pensate di entrare così ? Senza neanche bussare ?- chiese la professoressa, no però posso buttarti giù senza neanche provarci.

-Prof, ha forse il ciclo ? Ho forse è già entrata in menopausa ? Le posso prestare un assorbente se vuole, oppure ha bisogno di scopare ?- dissi con un sorriso sarcastico, tutta la classe scoppiò a ridere e lei arrossì.

-Come osa ? Come osa non portarmi rispetto ?- chiese la professoressa.

-Perché dovrei portarle rispetto ? Lei non l'ha fatto con me, come pensa che io le porti rispetto ? E' anche con le mani legate, fino a prova contraria chi è stata quella che ha cercato di sputtanarmi il primo giorno ?- chiesi, lei abbassò la testa e io mi andai a sedere, se voleva rispetta doveva guadagnarselo.

-Non credi di essere stata troppo cattiva ?- chiese Akira, io scossi la testa.

-Da quando dire la verità vuol dire essere cattivi ?- chiesi io.

Per tutto il tempo non ci parlammo soprattutto perché avevo gli sguardi di Ayato e Kanato su di me.

Quando suonò la campanella scattammo dalle sedie e ci teletrasportammo verso il portale terrestre per il mondo demoniaco.

-Sei pronta ?- chiese Akira, annuì. Misi un dito in una fessura e senti' come se il dito mi si tagliò, faceva sempre male, se un umano avesse messo la mano lì, sarebbe morto all'istante, era un dolore insopportabile e il cuore si sarebbe fermato per il dolore.

Il portale sì apri e entrammo dentro, sentì un gran caldo, avevo sempre odiato il caldo di quel posto, scoccai le dita e al posto degli abiti della scuola indossavo dei pantaloncini e una canottiera.

Qua la luna durava fino al giorno seguente della notte di Walpulgirs per questo avevo ancora i poteri da demone.

Akira mi condusse fino a casa sua e appena arrivai rimasi a bocca aperta.

-Chiudi la bocca o ti entrano le mosche.-disse Akira, lo ignorai e mi guardai la casa era... bellissima.

-Vieni qui scema, dobbiamo sbrigarci.- disse Akira, lo seguì, e appena entrammo non potei fare a meno di notare quanto fosse pulita e accogliente questa casa.

-La tua casa è fantastica...- dissi guardandomi intorno.

-Già, mi ricordo che io e un'amica venivamo spesso qui, nonostante i suoi vampiri non lo permettessero.- disse, alzai il sopracciglio.

-Chi era ?- chiesi incuriosita.

-Si chiamava May.- disse lui guardando altrove, spalancai gli occhi, venivo qui ? Non mi ricordo niente di questo.

Entrammo in una sala enorme e cominciammo a buttare giù qualche idea per il ballo.

Cominciammo a completarlo e in mezz'ora lo finimmo.

-Piccola, muoviti sono le 20:00.- disse lui, scoccai le dita e i miei vestiti ritornarono ad essere l'uniforme.

Uscimmo e volammo fino al portale demoniaco per la terra.

Facemmo la stessa procedura e ritornammo sul tetto della scuola e Akira ritornò in classe.

Ad aspettarci ci fu Reiji totalmente serio e con le braccia conserte.

-Dove cazzo sei stata ? E per di più senza difese...- disse Reiji.

-Non sono una bambina e inoltre so difendermi.- dissi io, mi prese per un polso, ma mi staccai subito.

-LASCIAMI IN PACE.- sbottai, feci per andarmene ma lui mi prese il polso e mi abbracciò di botto, ero più bassa di lui, quindi la posizione era un po' ridicola.

-Non farlo di nuovo, non scomparire così. Ci siamo preoccupati, evita.- sussurrò lui.

-Scusa.- dissi io affondando la faccia nel suo petto.

Lentamente mi staccai e mi diressi a lezione, appena aprì la porta, vidi la professoressa con le orecchie fumanti.

-Entra adesso ? Le do due...- interuppi la prof. con un gesto.

-Ero con Reiji Sakamaki, dovevo chiedergli una cosa.- dissi io, lei mi squadrò male e poi mi mandò a sedere.

-Stai bene ?- mi chiese Akira, annuì, mi passai una mano tra i capelli e sospirai.

-Oggi parleremo di spiritualismo.- disse la prof, mi girai verso Akira e lui scrollò le spalle.

-Secondo voi chi sono le maggiori figure ?- chiese la professoressa, oggi avrei riso.

-I vampiri, i demoni e gli spiriti.- disse un compagno, almeno lo sanno.

-Come sono i vampiri ? Cioè come gli immaginate ?- chiese la prof., non lo so, un esempio, forse, sarebbero i Sakamaki, ma cioè sto solo puntando a caso.

-Secondo me sono brutti.- disse Tsuyoshi, io e Akira ci guardammo per poi scoppiare a ridere, bruttissimi, ci coprimmo la bocca per non fare più rumore di quanto stavamo già facendo.

-Yamato e Hayama, cosa avreste tanto da ridere ?- chiese la prof., dovetti contenermi per non ridere.

-Le ho appena raccontato una battuta prof, non si preoccupi.- disse Akira, annuì sorridendo falsamente.

-E i demoni ?- chiese la prof, secondo me anche loro sono brutti.

-Loro sono sicuramente brutti e secondo me anche stupidi, insomma guardi come sono descritti.- disse Tsuyoshi, ma se ti batto a occhi chiusi ?

-Siamo stupidi Akira e anche brutti.- dissi io, portai la faccia al banco per non soffocare dalle risate.

-Dio non respiro.- dissi io alzando lo sguardo e appena incrociai lo sguardo di Akira, risi di nuovo.

-E hanno le corna.- disse Kayla

-Siamo cornuti amico.- dissi io, oramai avevamo le lacrime agli occhi da quanto ridevamo.

-State ridendo da mezz'ora si può sapere di cosa voi stiate ridendo ?- chiese la prof.

-Niente prof.- dissimo in unisono mentre sorridemmo.

-Smettetela di mentire.- disse la professoressa.

-Oh, ma noi non le abbiamo detto che fosse bella.- dissi io sarcastica, tutta la classe scoppiò a ridere e lei se ne andò di corsa.

-Urara, vieni.- disse mio fratello.

-Dove devo andare ?- chiesi io.

-Dobbiamo andare da Alì.- disse mio fratello, scossi la testa, io non ci andavo da quello lì.

-Tu ci vai, io non ci vado da Alì.- dissi, non sarei mai più andata da quell'uomo.

-Bitchi-Chan.- mi sentì chiamare, ma lui voleva morire, mio fratello era molto più cattivo di me e al contrario di me, non perdonava.

-Come cazzo hai chiamato Urara ?- chiesero in coro Caleb e Akira, spalancai gli occhi e mi alzai dal mio posto.

-Akira, riesci a distrarre la prof. ?- chiesi preoccupata.

-Io non ti lascio con Raito Sakamaki, resto qui.- disse Akira, mi girai verso di lui.

-Ti prego Akira, non voglio che ci sia una carneficina di vampiri e umani.- dissi io, lui mi guardò e poi mi diede un bacio sulla fronte.

-Forse Raito ha ragione, sei davvero una puttanella.-disse Jasmine.

-Aspetta, adesso tu portami un mappamondo e indicami dove cazzo io abbia chiesto la tua opinione.- dissi, detto questo andai da mio fratello in corridoio

-Senti Caleb, lasciali in pace, sono solo vampiri.- dissi io, lui sembrò non ascoltarmi, era deciso a colpire.

Caleb colpì e io fui abbastanza veloce da spingere Raito e parare il colpo con il palmo aperto, d'improvviso il braccialetto sembrò restringersi e io andai in ginocchio piegata dal dolore, se quel colpo avrebbe colpito Raito, lui sarebbe morto all'istante. E per quanto irrealistico questo potesse essere, io non lo volevo.

-Cazzo, quanto fa male...- sussurrai, d'un tratto vidi i miei sette guardiani intorno a me.

-Non può essere ancora viva.- disse Subaru.

-Urara, stai bene ?- chiese Akira, annuì, faceva solo male ma non credo che avessi ferite, ma il braccialetto continuava a restringersi.

-Cazzo, il polso...-dissi, Reiji mi prese il polso e fece per toccare il braccialetto.

-Non lo toccare.-dissi, era ancora piena di energia e non sapevo cosa gli sarebbe successo.

-Non fare la bambina, devi toglierlo.-disse lui, io ti ho avvertito.

Lo toccò e subito staccò la mano, come se lo avesse scottato, quando rialzò il dito,notai che fumò.

-Cosa ti avevo detto ? Testa dura, voi vampiri non mi ascoltate mai.- dissi io generalizzando.

-Che ne sai tu dei vampiri ?-disse Ayato avvicinando il viso al mio.

-Più di quanto tu ne possa saper sui demoni.-dissi io a denti stretti.

-Akira, mi accompagni ? Dobbiamo andare in sala.- dissi io, lui scosse la testa.

-Tu non vai da nessuna parte, sei appena stata colpita.-disse Akira, alzai gli occhi al cielo.

-Me la cavo, non vado giù per un colpo di Caleb.- dissi io, mi guardarono tutti straniti.

-Urara, non puoi continuare a fare finta di niente, devi ascoltarci.-disse Shuu.

Scossi la testa e mi alzai per poi andare in sala, le lezioni erano iniziate da un pezzo e io ero in ritardo.

Con uno schiocco di dita mi cambiai e misi qualcosa di più sportivo.

-Aspetta Urara.- urlò Akira, mi girai verso di lui.

-Senti, siamo in ritardo, andiamo.- dissi, entrammo in sala e tutti ci guardarono.

-Allora siete pronti o volete anche l'invito ?- chiese la professoressa.

Ci mettemmo sopra il palco e chiedemmo di mettere “Good Kisser” di Usher.

-Voi vi esibirete allo spettacolo di fine anno, sarete nell'ultimo spettacolo, sarete la punta.- disse la prof. esaltata.

-Grazie professoressa.- dissimo in coro.

-Siete una bellissima coppia.- disse la professoressa, ci guardammo negli occhi per poi arrossire e guardare dall'altra parte.

-No prof, noi non stiamo insieme, siamo solo...amici.- dissi guardando il basso.

-Ah, allora voi due dovete darmi la vostra definizione di amicizia, perché non ho mai visto degli amici che si guardano in modo così speciale, che hanno un'armonia perfetta e stanno sempre insieme.- disse la professoressa, arrossì e mi morsi il labbro.

Ad un tratto si ghiacciò tutto e rimanemmo intatti io, Akira e Jasmine. Cosa stava succedendo ?


ANGOLO AUTRICE: HOLA CHICAS CHE LEGGONO E QUELLE CHE LEGGONO E COMMENTANO.
DOVEVO AGGIORNARE PRIMA MA LA SCUOLA E' STRA IMPEGNATIVA E NON HO TEMPO PER SCRIVERE IL CAPITOLO.
Anyway, siamo arrivati alle 1790 visualizzazioni, ed è fantastico grazie mille !
Vi lascio e ci vediamo al prossimo capitolo.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Gelosia ***


Scusate ma non ho messo il link del ballo tra Urara e Akira, eccolo qui:

https://youtu.be/Y-Ta6sFj8eQ

Gelosia

Vidi Caleb apparirmi davanti agli occhi, con una chiavetta in mano e delle bende nell'altra...

-Caleb, mi dici cosa ci fai con queste cose ?-chiesi, lui semplicemente si avvicinò e mi fasciò il polso sinistro, mi mise la chiavetta dentro la tasca dei pantaloni.

-Non era diretto a te, mi dispiace che ti sia successo questo.- disse Caleb per poi abbracciarmi.

-NON TOCCARLA.- dissero 7 voci, Caleb si staccò lentamente con un ghigno sul volto.

-Gelosi, per una persona che non vi appartiene.-disse Caleb, Subaru fece per tirargli un pugno ma Caleb lo parò senza nessuno sforzo.

-Vampiri, tutti uguali.-disse annoiato per poi schioccare le dita, Subaru volò per poi schiantarsi al suolo.

-Caleb, questa non ti sembra la magia di Muriel ?- chiesi io, sapevo che Subaru si sarebbe ripreso, ma feci uno sforzo enorme per non andarlo ad aiutarlo.

-Muriel ? Adesso che me lo fai notare... Il ghiaccio è il suo elemento, dopotutto.-disse guardandosi intorno.

-Sbagliato, il mio elemento è il freddo.-disse Muriel, mi girai e mi lo ritrovai a pochi centimetri dalla mia faccia a guardarmi le labbra e il mio sguardo ricadde sulle sue, ma la sua mano mi prese il mento.

-Che c'è Urara ? Ti mancavano i miei baci ?- sussurrò, lo spinsi via da me. Mi guardai intorno e guardai i loro occhi. Gelosia e rabbia.

-Aggressiva, come quella volta che...- lo interruppi subito, fulminandolo.

-Taci Muriel, dimmi perché sei qui ?- chiese mio fratello, lui mi guardò sorridendo per poi rispondre.

-Per consegnare gli inviti di Walpulgirs e per... tua sorella.-disse Muriel, sospirai, sapevo quel che mi aspettava appena tornata a casa.

-Non so chi tu sia ma vedi di toglierti dalla testa Urara... lei è mia.-disse Akira, cosa ?

-Nei tuoi sogni, lei è mia, demone.- disse Ayato. Alzai gli occhi al cielo.

-Muriel, consegna e ritorna a fare quello che vuoi ma sta lontano da Urara, chiaro ?- chiese mio fratello.

Muriel schioccò le dite e tutti gli inviti andarono alle persone non ghiacciate ma non a me.

-Muriel, cosa vuoi ?- chiesi seria, lui fece un ghigno e mi prese per la vita.

-Te e sarai mia, io non ti condivido, chiaro ? Non sono venuto sulla terra per niente e farò di tutto per averti.- disse prima di baciarmi, avevo gli occhi spalancati, ma ritornai ad i miei sensi e lo spinsi debolmente.

Lui sparì lasciando la lettera e presto tutto si scongelò ma io uscì dall'aula sconvolta.

Perché mi aveva baciato ? Perché era ritornato nella mia vita ? Io l'avevo...dimenticato.

-Come hai osato tradirmi ?- chiese Kanato.

-Io non ti ho tradito, perché noi non stiamo insieme.- dissi io, me ne andai ma presto sentì una forte presa sul mio collo, non è così che muore una demone.

-Meriti di morire, non è vero Teddy ?- disse Kanato, stringendo, alzai le spalle.

-Non morirò così, puoi stringere più forte ma non morirò, fratellino.- dissi io, lui staccò la mano e io me ne andai definitivamente.

-Chi sei veramente ?- disse lui.

Andai all'aula di canto e presi un computer su cui misi la chiavetta che mi aveva precedentemente dato Caleb.

Ascoltai la base e mi misi a scrivere il testo in fretta e furia, quando finì arrivò la classe arrivò e Megumi mi consegno l'invito di Walpulgirs, senza saperlo.

Venni scossa da qualcuno quando il prof. mi stava chiamando per far sentire la canzone...

-Urara, ti senti bene ?- chiese il professore, una meraviglia, Muriel è ritornato nella mia vita, Kanato ha cercato di uccidermi, mi beccherò un interrogatorio a casa e sono sicura che io e Akira litigheremo, per il resto è una favola.
-Sì, prof. ho la base in chiavetta, posso attaccarla al computer ?- chiesi io, annuì e la attaccai al computer.
https://youtu.be/UC9C5OR9kTI

Mentre cantavo non riuscivo a staccare gli occhi dai Sakamaki, soprattutto perché la canzone era diretta a loro.

-Ottimo Urara, posso chiederti una cosa ?- chiese il professore, annuì.

-Ti va di cantare con Akira lo spettacolo di fine anno ?-chiese.

-Per me va bene.- dissi io andandomi a sedere.

-Perché tutte le attenzioni ricadono su di lei ? Lei non merita questo.- disse Jasmine, mi ero stancata di questa mezza demone.

-Senti Jasmine, tu non sai un fottuto cazzo su di me, quindi vedi di chiudere quella fogna, grazie. Correggimi se sbaglio ma non sei tu a limonare e ad andare a letto con tutta la scuola ?-chiesi io.

La vidi arrossire pesantemente e brontolare qualche parola, mi alzai in piedi per prendere il microfono e lo posizionai davanti alla sua bocca.

-Parla più forte principessa.- dissi io ridicolizzandola.

Tutta la classe si mise a ridere e vidi pure il professore cercare di non ridere.

-Ti odio !- urlò lei.

-Il sentimento è reciproco tesoro.- dissi io annoiata.

Se ne andò e vidi i Sakamaki seguirla.

Continuammo la lezione finché non suonò la campanella.

Ecco, ora ero decisamente fottuta.

 

Eravamo appena arrivati a casa e stavo correndo verso camera mia, avevo già subito 5 morsi , il mio collo stava acclamando pietà e mi stavano crescendo i canini, oltretutto i miei occhi erano rosso cremisi, dovevo calmarmi e controllarmi. Il braccialetto era incrinato e adesso dovevo cambiarlo ma non sapevo come.

Arrivai in camera mia e chiusi la porta a chiave, perché ? A chi ho fatto di male per meritarmi questo ? Cosa non ho fatto per stare in questo incubo ?

ANGOLO SCRITTRICE: Ed ecco il nono capitolo della storia. 
SPERO CHE VI PIACCIA, VORREI SAPERE COSA NE PENSATE QUINDI COMMENTATE. 
Vi lascio l'immagine di Muriel e anche l'immagine di Urara se ve la siete dimenticata. 
Baci e alla prossima. 

MURIEL



URARA

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Scappatella ? ***


SCAPPATELLA ? 


Akira apparse in camera mia e mi squadrò, per poi tenere lo sguardo fisso sul braccialetto.

-Sei una scema, come puoi fermare un incantesimo di un demone con un braccialetto contenitivo ? Potevi morire, non lo capisci ? Cosa ti è saltato per la testa ?- disse abbracciandomi di botto, ricambiai e mi venne voglia di piangere ma non lo feci, i demoni non piangono.

-Non ho riflesso, non volevo che uccidesse Raito.-dissi, mi guardò e sospirò

-Dimmi Urara, ti stai legando a quei vampiri ?- chiese Akira, ovviamente, sono i miei fottutissimi guardiani e vi conosco da quando sono piccola.

-Sì ma non nel modo in cui tu credi.- dissi guardandolo negli occhi, lui annui e si sdraiò sul letto.

-Domani mattina andiamo a scuola, non serve che ti metta l'uniforme, dobbiamo preparare la coreografia e le canzoni, inoltre dobbiamo scrivere una canzone insieme e farla autorizzare al prof di musica.- disse Akira, annui e andai a prendere dei fogli e degli spartiti.

-Prima di cominciare vado a cambiarmi, odio l'uniforme scolastica.- dissi io, andando verso l'armadio e prendendo dei vestiti, mi diressi verso il bagno.

Mi cambiai e mi sciolsi i capelli per coprirmi i morsi, Akira non gli aveva ancora visti, fortunatamente e per non farli scoprire, li coprì.

Uscì dal bagno e stavo per aprire la mia porta quando la mano di Reiji mi prese il polso.

-Sai Urara, sei una bambina cattiva.- disse lui, era senza occhiali e porca puttana, era bellissimo.

-Perché ?- chiesi ingenuamente, mi squadrò e mi dette una carezza sulla guancia.

-Ci sono troppe persone che ti vogliono e devono capire che tu sei solo mi--nostra.-disse Reiji, giurai di averlo visto arrossire.

-Reiji tu...- mi interruppe con un bacio, mi baciò passionalmente e ricambiai ma mi ricordai che c'era Akira lì dentro, non volevo fargli questo, mi staccai da lui.

-Reiji, noi non...-mi interruppi, stavo provando dei sentimenti per i miei guardiani e non potevo permetterlo e inoltre un demone non si può innamorare di un vampiro.

-Sei soltanto una stupida umana, una fottuta umana che è dannatamente bella e che...- si interruppe e guardò da un'altra parte.

-Sono stanca Reiji, devo andare a dormire...- mentì e aprì la porta per poi chiuderla, cazzo.

-E' successo qualcosa ?- chiese Akira, mi sentì male, stavo mentendo a uno dei demoni più buoni che abbia mai avuto.

-No, scusami, continuiamo ?- chiesi stanca, dovevo pensare a qualcos'altro...

-Sei sicura che vada tutto bene ?- chiese, annuì e mi leccai il labbro, c'era ancora il suo sapore.

Mi sedetti sul letto e cominciammo a comporre, dopo ore di lavoro mettemmo giù gli spartiti, le matite e le penne.

Ci mettemmo a parlare e ridere, con lui ero molto più tranquilla rispetto a tutti gli altri, perché mi fidavo ma purtroppo quel bacio non riuscivo a dimenticarlo.

-Dobbiamo andare.- disse Akira, mi alzai e presi gli spartiti, dove misi nella mia cartella

-Vado un attimo a fare una cosa, mi aspetti ?- chiesi, lui annuì e uscì dalla finestra, io scesi giù e presi dei biscotti dallo scaffale in cucina, non che mi servissero visto che per l'appunto non mangiavo ma la precauzione è molto meglio della cura.

-Che stai facendo ?- chiese una voce alle mie spalle, non ebbi neanche bisogno per capire chi fosse... Raito.

-Ho fame e sono scesa per prendere qualcosa.- dissi, ad un tratto le sue braccia mi si allacciarono in vita.

-Mmh capisco... Senti...- disse con voce distaccata, mi girai e lo guardai negli occhi.

-Sì ?- chiesi, il suo sguardo non riuscì a incontrare il mio.

-Io... ti volevo ringraziare per oggi, non credo che sarei riuscito a sopravvivere.- disse lui con molta fatica, gli sorrisi e lo vidi arrossire e nascondere il suo viso dentro l'incavo del mio collo.

-Non fa nulla Raito, io non volevo che tu morissi.- dissi sussurrando l'ultima parte, le sue braccia strinsero più forte la mia vita.

-Sai Urara...- disse, era la prima volta che diceva il mio nome, alzai il sopracciglio.

-Sei diventata molto speciale per tutti noi.- disse lui, non potei fare a meno di sorridere e gli accarezzai i capelli.

-Raito, buonanotte.- dissi togliendomi da lui, avevo la maglietta sopra l'ombelico e lui si era praticamente attaccato alla pancia e adesso che ci eravamo staccati sentivo un po' di fresco.

-Buonanotte, Urara.- disse, gli sorrisi e tornai di sopra con i biscotti.

Andai velocemente in bagno e mi lavai i denti e la faccia.

Misi lo zaino in spalla e saltai dalla finestra e raggiunsi Akira, in cielo spiccava già il sole ed era abbastanza intenso.

-Vieni ?- disse, lo abbracciai e mi ritrovai a scuola nel giro di pochi millisecondi.

Entrai a scuola e mi diressi verso l'aula di danza, dove erano già seduti tutti e mi misi a terra seguita da Akira.

Una ragazza ci fermò e ci chiese se avessimo dei spartirti da consegnare, la professoressa aveva detto che dovevamo darli direttamente a lei.

Le dessi dei spartiti già usati, lei si trasformò in Jasmine e mi rise in faccia.

-Quanto puoi essere stupida ? Povera illusa, pensavi davvero di potermi battere, guarda cosa faccio ad i tuoi bei spartiti.- disse per poi strapparmeli in faccia e buttare i pezzi al vento.

Io e Akira ci guardammo e la sorpassammo per non riderle in faccia.

-Ma hai visto quanto era fiera e sicura ?- dissi tra le risate mentre ci dirigevamo in sala danza.

-Come se fossimo così stupidi da darle i nostri spartiti, intelligenza sotto i piedi.- disse ridendo, mi mise il braccio sopra le spalle e entrammo in sala.

Appena varcammo la porta vidi mio fratello a flirtare con Jasmine, la scena era a dir poco patetica.

-Ecco la zoccola.- disse appena mi vide, mio fratello si voltò e io gli feci un occhiolino sorridendo.

Jasmine lo vide e lo baciò davanti a me, lui ricambiò e mentre loro stavano limonando mi fece il dito medio.

Presi la bottiglia d'acqua dal mio zaino, la aprì e mi diressi verso di loro, ovviamente avevano entrambi gli occhi chiusi ma non per molto.

Buttai l'acqua a dosso a Jasmine e si staccò subito da Caleb, io risi e lui sembrava divertito.

-Ops, scusa, non volevo.- dissi sarcasticamente, mio fratello e Akira risero e lei cercò di avventarsi su di me ma le presi il polso.

-Cosa vorresti fare, vorresti picchiarmi ?- dissi ridendo di lei, i suoi occhi cambiarono e diventarono rosso vivido.

-Oh povera cucciola, qualcuno si è arrabbiato ?- dissi, non mi preoccupavo a fatto, il braccialetto perdeva valore quando ero in pericolo.

Arrivarono la professoressa di danza e le umane e Caleb dopo avermi dato un bacio in fronte se ne andò.

-Urara mi faresti vedere i tuoi spartiti ?- chiese la professore.

Tirai fuori i veri spartiti dal mio zaino e glieli diedi.

-Lurida figlia di...- cercò di dire Jasmine ma la interuppi.

-Pensi che sia così stupida da darti i miei spartiti ? Peccato che non parteciperai allo spettacolo, volevo vedere quanto tu sia mediocre di fronte ad un pubblico,oltre al baciare.- dissi per poi andare vicino al mio gruppo.

Dopo aver dato uno sguardo al miei spartiti, la prof. mi chiese quali canzoni avrei lasciato neutre.

Cominciammo a provare coreografie su coreografie, fino a che ne trovammo due giuste per noi.

-Ho i piedi che chiedono pietà.- si lamentò Megumi.

-Confermo.- disse Rachel.

-Io in realtà ho ancora voglia di ballare.- disse Raphael, le due ragazze la fulminarono e lei si nascose dietro di me.

-Andiamo a provare canto ? Tra poco devo andare a casa oppure mi dovrò subire una ramanzina.- dissi e anche dei morsi e sinceramente vorrei evitare, soprattutto perché non sanno che io sia a scuola.

-Magari vivessi anch'io con i Sakamaki.- disse Rachel con occhi sognanti, no, non lo vorresti.

-Ma come mai vivi con loro ?- chiese Megumi, la guardai per poi farle un sorriso.

-Diciamo che sono ritornata nella mia casa d'infanzia...- dissi, mi guardarono come se avessi detto una cosa straordinaria.

Andammo in sala canto a fare le basi, andai verso la drum pad e la launchpad.

La professoressa di ballo torno e diede una copia alle altre e a me gli spartiti e i testi.

Cominciarono a suonare e accordammo i beat per poi registrare il tutto.

Il professore approvò e si congratulò per il nostro duro lavoro

Andai a prendere lo zaino e salutai le ragazze per poi andare a cercare Akira, lo vidi in sala di ballo a parlare con mio fratello.

-Conto su di te, dalle questo pacchetto quanto prima.- disse mio fratello, mi avvicinai e toccai la spalla di Akira.

-Che succede ?- chiesi, mi sorrisero e Caleb si voltò verso di me.

-Sorellina, non posso trattenermi nel modo degli essere umani a lungo, lo sai com'è dall'altra parte, vedi di fare la brava e di leggere la lettera, non saltare i pasti, so che non hai mangiato da tanto, purtroppo non mi vedrai alla notte di Walpurgirs, nostro padre ha voluto che io vada a studiare alchimia e devo partire il prima possibile ma chiamami e sarò subito da te, sai come funziona, la vita da principe reale.- disse Caleb, lo abbracciai forte, mi stava già mancando.

-Mi mancherai fratellino.- dissi sottovoce, come se fosse un nostro segreto.

-Mi mancherai anche tu sorellina.- disse lui per poi scompigliarmi i capelli, mi staccai da lui e appena chiusi gli occhi e gli riaprì lui era già sparito.

Mi girai verso Akira con un sorriso e gli chiesi se potessimo andare.

-Andiamo.- uscimmo ma una capigliatura viola mi fece sbarrare gli occhi.

Presi per il polso Akira e lo trascinai sotto il sottoscala.

Feci per parlare ma una voce mi zittì.

-L'hai vista ?- chiese Subaru.

-No, sembra letteralmente scomparsa ma sento il suo profumo, quella scema dovrebbe esser qui in giro.- disse Raito.

-Speriamo solo che non la trovi Ayato.- disse Subaru, sussultai rumorosamente e sentimmo dei passi avvicinarsi, Akira mi prese velocemente la mano e sparimmo.

Ci ritrovammo in camera mia e la mia prima reazione fu una risata.

-Dio santo, me la sono scampata in tempo.- dissi ridendo, guardai per un istante Akira e scoppiamo a ridere.

-Prima di andare devo darti questo.- disse dandomi un sacchetto e un pacchetto.

-Mi hai comprato del cibo ?- chiesi ingenuamente.

-Sì. Non saltare i pasti.- disse, annuì distratta, si avvicinò e mi diede un bacio sulla guancia per poi andarsene, mi sdraiai sul letto e mi girai il pacchetto tra le mani.

Lo avrei aperto quando sarei stata veramente da sola.

-Cosa contiene quel pacchetto ?- chiese una voce, mi girai e vidi Muriel appoggiato al muro.

-Cosa ci fai qui ?- chiesi, mi squadrò per poi avvicinarsi, cosa voleva ?

-Non si risponde ad una domanda con un'altra domanda.- disse lui continuando ad avvicinarsi.

-Non ne ho la minima idea, è di mio fratello, adesso mi dici cosa ci fai qui ?- chiesi, sentivo un dolore al petto ma lo ignorai.

-Non posso venire a visitare la mia principessa ?- chiese Muriel, sentì un calore arrivare alle guance, perché ? Perché mi fai questo ?

-Io... Io non voglio perderti, non ce la faccio.- disse, cosa non riesce a fare ?

-Di che stai parlando ?- chiesi, guardò dall'altra parte e poi mi guardò dritto negli occhi, i suoi occhi erano fottutamente belli, il cuore cominciò a battere come se stesse per uscire dal petto. Non poteva, non poteva farmi ancora questo effetto.

-Io, non riesco a star senza di te, ci ho provato ma sei il mio fottuto pensiero fisso, dalla mattina alla sera, io credo di essermi innamorato di te.- disse Muriel, sussultai e in quel momento la porta si aprì rivelando sei vampiri, dal loro sguardo capì una cosa: Morte.

Ad un tratto una luce spuntò da non so dove e ci imprigionò completamente per poi comparirmi il buio.

Ma più che altro mi stavo preoccupando per i Sakamaki, cosa sarebbe successo se avrebbero affrontato un Demone vampiro ?

ANGOLO AUTRICE: *viene inseguita dalle torcie* OKAY, OKAY, SORRATEMI, LO SO CHE SONO IN RITARDO MA... DAMN
Per farmi perdonare vi ho messo 3 momenti pucciosi, adesso voglio i biscotti. 
Reiji: AH ! IL PRIMO BACIO E' MIO. 
Raito: Ti devo forse ricordare chi è stato il suo primo bacio ?
Akira: Nessuno di voi due... 
ANYGAYYYYY, SPERO CHE IL CAPITOLO VI SIA PIACIUTO E TANTI BACI ARCOBALENOSI. 
BYEEEEEEEEEEEE

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Rivelazioni ***


Mi ritrovai a casa mia, nel palazzo reale, in uno dei corridoi principali, mi alzai e mi guardai in giro non vedendo Muriel...

-Principessa, finalmente !- disse una voce, mi nascosi dietro a Reiji e gli chiesi di non spostarsi.

La guardia passò senza calcolare i vampiri, escludendomi quindi, nonostante mi avesse vista ero stata abbastanza veloce da nascondermi.

-Urara di che stanno parlando ?- chiese Shuu, sospirai e feci per spiegarglielo ma mio padre si intromise.

-Figlia mia, come sono felice di vederti.- disse mio padre, Reiji mi prese velocemente la vita e sentì lo sguardo assassino degli altri su di noi.

-Padre, che succede ? Perché ?- chiesi, questa era opera sua, se voleva convocarmi lo avrebbe fatto senza coinvolgere tutti e sei i vampiri.

Mio padre ci fece segno di seguirlo, e ci recammo nello scantinato, vidi Akira ad aspettarci e la mia curiosità crebbe sempre di più.

-Urara, sai cosa succede ?- chiese, all'improvviso capì tutto, mio padre voleva rivelare la verità, lo sapeva, lo aveva sempre saputo.

-Ne ho una vaga idea.- dissi, mio padre si avvicinò, mi liberò dal braccialetto contenitivo e mi dette una pastiglia rosso sangue, sapevo cosa c'era dentro. La ingoiai velocemente e tossì poco dopo.

-Ti avevo detto di non abituarti al sangue, sapevi che quando lo ingerisci dopo un certo quantitativo di tempo stai male. Testona.- mi rimproverò mio padre, sì, anche noi demoni avevamo bisogno di sangue, ovviamente non per tenerci in vita, una certa dose ci bastava per anni ma quando mettevi il braccialetto, dovevi ingerirlo al più presto oppure avresti cercato delle fonti, distruggendo vite. Noi, prediligevamo il sangue vampiresco, ecco uno dei tanti motivi per cui i vampiri ci odiavano.

-Sangue ?- chiese ingenuamente Raito, sono sicura che loro, non ci erano ancora arrivati, probabilmente erano a conoscenza del fatto che io non fossi ma non sospettavano minimamente che fossi una demone.

-Vi racconterò come stanno veramente le cose: Vedete, voi otto fate parte del fiore di sangue, questo è un accordo tra demoni e vampiri per non uccidersi a vicenda, il problema è che voi siete legati dalla nascita...- mio padre venne interrotto da Akira.

-Ma noi non ci conosciamo dalla nascita, l'unica demone che accomuna me e i Sakamaki è...- si interruppe e poi mi guardò per poi realizzare.

-Sì Akira, il motivo per cui in tutti questi anni voi vi siete separati è stato per Cordelia, voleva uccidervi ma May lo ha impedito, usando un incantesimo troppo potente per la sua età, non uccise Cordelia per pietà, non era lei che doveva ucciderla ma nascose i ricordi legati a voi per proteggere se stessa.- raccontò mio padre.

-Fammi indovinare: Karlheinz è venuto a conoscenza di tutto questo e ha fatto di tutto per farmi ritornare a casa Sakamaki.- dissi, lui annuì.

Una risata rimbombò nella stanza e fui colpita dalla asprezza della sua voce.

-Urara ? May ? Sì, si somigliano ma lei non è May e non la sarà mai.- disse Subaru.

-Subaru, ti ricordi quel giorno in cui ti vidi tirare i pugni al muro perché il giorno ti dissi che non lo sapevi fare ? Non lo sapevi mai fare bene, volevi saperti difenderti e difendermi dalle persone come Karlheinz, avevi ridotto camera tua come uno strazio e ti aiutai a sistemarla ma l'hai fatto altre volte ignorando il fatto che io sapessi difendermi da sola.- dissi guardandolo negli occhi.

-Oppure quel giorno ? Sapevi che c'ero perché ti avevo accompagnato, e lei ti ha dato quel pugnale e pregato di ucciderla ma tu non ce la facevi, perché l'amavi, non volevi sentirti più sbagliato di quello che già eri.- dissi finendo, questi erano dettagli che solo noi due sapevamo.

Staccò lo sguardo dal mio, e sorrisi sapendo di aver centrato il colpo.

-Hey, ci vediamo direttamente a casa ? Devo andare a prendere una cosa.- dissi rivolta a Reiji, lui mi guardò stranito ma staccò il braccio da me.

-Dove vai ?- mi chiese.

-A prendere una cosa, non ci metto niente.- dico, annuì.

-Tornerai entro il mattino ?- chiese, sapevo che quella cosa non sarebbe finita entro il mattino.

-Credo, al massimo entro il pomeriggio.- decisi di dirgli la verità.

Uscì dalla stanza ma Ayato mi raggiunse...

-Che c'è ?- chiesi, i suoi occhi vagarono sul mio corpo, merda, avevo dimenticato che non ero proprio vestita in maniera decorosa.

-E quindi sei andata in giro vestita così, ti piace proprio avere gli occhi su di te.- disse, alzai gli occhi al cielo ignorando le sue parole.

-Pensi che sia divertente cercarti ? Sei sparita senza lasciare traccia, avresti potuto ferirti.- continuò il suo rimproverò.

-Ayato, ti sono mancata così tanto ?- chiesi colpendolo di sorpresa, balbettò per poi arrossire. Risi e gli detti un bacio sulla guancia per poi sussurrargli all'orecchio.

-Tranquillo, non me ne andrò mai via da te.- dissi per poi andare, più passava il tempo più facevo uno strano effetto a tutti.

_-_-_

Era praticamente ora di cena ed ero ancora nel mondo demoniaco, odiavo farlo ma non avevo scelta oppure avrei ucciso i Sakamaki o qualunque persona mi avrebbe irritato.

-Fatto.- disse la guardia dandomi l'oggetto, detto questo mi perforò l'ombelico e lo mise a mo' di piercing.

-Potrai toglierlo quando vorrai ma dovrai tenerlo per ventiquattro ore o...- lo interuppi sapendo già la procedura.

-So come funzionano gli oggetti contenitivi, grazie mille per il favore.- dissi.

-Di nulla principessa, grazie per il regalo.- disse alzando il sacco pieno di monete d'oro.

Passai il passaggio e mi ritrovai sulla terra, decisi di andare a casa, ormai era tardi.

-Ve lo dirò un'ultima volta: datemi i vostri soldi o vi uccido.- disse una voce a me familiare, mi girai e vidi Jasmine cercare di derubare due bambini.

Mi avvicinai e la presi per il collo facendo scappare i bambini, dopodiché la spinsi facendola cadere a terra.

-Stupida mezzademone.- dissi senza preoccuparmi di lei, lei mi saltò addosso ma la tolsi da me facilmente.

-Come ti permetti ?- chiese, continuai a camminare senza curarmene, che parli da sola.

Una artigliata mi colpì il collo e lì non ci vidi più.

Mi ritrovai in camera mia, avevo un forte dolore al collo, il morso non era dei ragazzi, era di Muriel.

-Ti senti bene ?- mi chiese Shuu.

-Non tanto, cosa è successo ?- chiesi speranzosa di non aver combinato niente di grave, in cuor mio però sapevo esattamente cosa fosse successo.

-Jasmine è morta, quando siamo arrivati era in un bagno di sangue e il suo collo era stato morso ripetutamente, le sue iridi erano diventato bianche e stava diventando a poco a poco trasparente- disse indifferente, come se questa scena non gli avesse colpito.

-Muriel mi aveva già portata via ?- chiesi.

-Sì, quel bastardo ti ha portata via, abbiamo cercato dappertutto ma non ti trovavamo, ti ritrovammo poco dopo in camera.- spiegò, tipico di Muriel, ti farà dannare per poi portarti nel posto più semplice, sapendo che non avresti mai cercato lì.

-Ovviamente, il morso non l'avrai notato.- dissi, avevo i capelli sciolti e di conseguenza non si poteva vedere.

-Quale morso ?- chiese, spostai i capelli e li feci vedere il morso, era tra il collo e la spalla ma l'unica parte che mi faceva male era il collo, ci era anche andato leggero.

-E' strano...- disse guardando il collo, essendo un morso di un demone vampiro, il loro è doppiamente doloroso e prelevano una grossa quantità di sangue, molto più di quello che un comune vampiro fa. Il colore per un po' di giorni diventavo completamente nero, non mi è dato sapere il perché.

-Lo so.- dissi rimettendo i capelli a posto e coprendo il morso.

Si avvicinò a me e mi spinse, facendomi cadere sul letto, si abbassò e mi morse sulla pancia scoperta.

-Shuu, potresti morire, sai cos'è questo.- dissi riferendomi al piercing.

-Ho sete e non mi va giù che quel bastardo ti abbia morso, non vi va giù che lui ti abbia solo sfiorato.- disse continuando a mordermi.

Sentì il sangue ribollirmi ma dovetti controllarmi, si staccò e mi vide con gli artigli e le zanne, stavo respirando a fatica e gli occhi erano rosso fuoco.

Sì avvicinò di più accarezzandomi la guancia, quando sentimmo suonare alla porta.

Scendemmo e vidimo quello che apparentemente era una coppia di genitori che parlavano con Reiji.

-Si può sapere dove è mia figlia ?- sbottò l'uomo, il padre di Jasmine, oltretutto quel bastardo che aveva provato a uccidere Muriel.

-A fare compagnia a Cordelia.- dissi indifferente, l'uomo mi squadrò e alzò un sopracciglio.

-E dove si trova questa donna ?- chiese ingenuamente l'uomo.

-Nell'aldilà. Ecco dove si trova.- dissi, vidi che l'uomo cominciò ad arrabbiarsi.

-Mi stai prendendo in giro ?- chiese cercando di essere tranquillo.

-No, io sono seria e ti dirò di più, sono stata io ad ucciderla.- dissi tranquillamente, vidi le sue iridi diventare nere e lì fece per darmi un colpo.

Ma gli tirai un calcio, facendolo appiccicare al muro, la mia mano era rivolta a lui e la misi a pugno, stringendola sempre più forte, i demoni potevano uccidersi tra loro strozzandosi.

-Per favore, non uccidere mio marito.- disse la donna vedendo l'uomo che faceva fatica a respirare.

-May...- disse Reiji, la mia mano si aprì e lui cadde per terra tossendo.

-Prova di nuovo a venire qui a sbraitare e ti giuro che raggiungerai tua figlia molto presto.- dissi, l'uomo mi guardò male e fece segno alla moglie di andarsene.

-Ci rivedremo presto, ragazzina..- disse lui.

-Disse così anche l'altra volta, se non fossi intervenuta, sarebbe morto per mano di Muriel, ricorda ?- chiesi ghignando, lui se né andò indignato insieme alla moglie.

-Che rapporto c'era tra te e quel demone ?- chiese Raito, lo guardai e capì che si stesse riferendo a Muriel, mi morsi il labbro.

-Tra noi non c'è nessun tipo di rapporto particolare.- dissi, lui mi guardò con un sopracciglio alzato.

-Davvero ? Allora perché quella volta ti ha baciato ?- chiese lui arrabbiato e prendendomi per un braccio, cercai di calmarmi .

-Non né ho idea.-dissi io soffiando tra i denti, strinse la presa.

-Non mentirmi !- sbottò e nonostante fossi arrabbiata, mi controllai.

-E' la stessa ragione per la quale tu mi hai baciato !- dissi io spingendolo da me e andandomene.


ANGOLO AUTRICE:SALVIA PEOPLE SIMPATICHE !
Come state ? Bene ? Sono contenta, finalmente ho aggiornato. 
Muriel: Grazie al cazzo, non l'hanno visto guarda ! 
Non rompere le ovaie, grazie >.<
Muriel: Piccolo spoiler: Nel prossimo capitolo ci saremmo principalmente io e May e saprete un po' della nostra storia. 
Già, Muriel in questa storia sarà fondamentale ma... 
Akira: NON SPOILERARE. NON RIVELIAMO COME ANDRA' A FINIRA LA STORIA. 
Ah già. 
Un'ultima cosa: 
Niente è come appare. Ricordatevelo.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3522328