Nel segno del Cavaliere Lunare

di Mr_Prow
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Quando ci vuole ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Salve.
Ti starai chiedendo di chi sia questo telefono e perché abbia scelto un modello così sconosciuto per farmi conoscere a voi. Prima di tutto perché è quello che si abbina meglio al mio look anticonformista e secondo… Ah, si, non lo sapevi? E’ proprio così. Tu -  che hai ritrovato il mio telefono sopra il muretto del recinto della signora Johnson -  non sei un mal capitato qualunque. Ebbene, non sei né un “Prescelto” né uno di quelli che “dovrei conoscere meglio di te stesso“ come dicono in certi film.  Neppure conosco il tuo nome per intero,a dirla tutta, seppur  mi abbiano dato solo delle iniziali: S.P.
Ti ho sorpreso? Beh, forse in futuro ti ci abituerai. Dipende se Lui questa volta abbia preso quello giusto. Non temere, non c’è nulla di cui preoccuparsi… Per ora.
Ti starai chiedendo chi io sia e non è una risposta facile, credimi. Nemmeno io lo so per certo, ma c’è questo Lui o Lei o qualcosa che regna su certe cose. Dice di essere un Dio, ma gli credo ben poco. Per la vita che ho dovuto affrontare mi è difficile credere che esista qualcosa del genere, però, sai, mi fido di lui. Mi ha aiutato e gli sono debitore. Sai, fino a qualche tempo fa ero in un vicolo tra la 24esima e la decima disteso per terra tramortito da spasmi e convulsioni, quasi il diavolo negli occhi sono riuscito a vedere; ebbene Lui mi salvò, diciamo che mi ridiede la vita in qualche maniera.
Ma adesso basta, mi sto perdendo in troppe chiacchiere di cose che meno sai meglio è. Vedi di non perdere il telefono, non ti conviene. Ti tengo sott’occhio, amico. Lui mi ha detto delle cosucce sul tuo conto. Di quelle faccende con la famiglia, degli arresti domiciliari e, già che si parla di conti, anche dei “piccoli” risparmi che tieni in banca. Se non mi credi, vai a controllare. 
Pochi minuti dopo...
Credo che col mezzo milione ci si possa fare per qualche mesetto una bella vita da riccone, grazie per il regalo di compleanno, è il migliore e non mi sarei mai aspettato invita mia una cosa del genere. Sai, all’orfanotrofio non erano molto ricchi e come regali ci dovevamo far bastare quello che si trovava nei cassonetti dietro il Giokit’s Toys, hai presente quelli?  Erano stracolmi a Natale di giocattoli riportati in negozio da quei bambini viziati che non ricevettero il regalo voluto. Eppure erano divertenti, ma che ne devono capire quei bimbominkia.
In ogni caso, ci si sente, Mr. SPakkio Man. A breve avrai delle istruzioni da seguire. Resta in contatto.

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Capitolo 2
*** Quando ci vuole ***


Per le strade trafficate del Weenty’s Street, passeggiava un ragazzo con un paio di occhiali da sole dalla montatura color viola. Erano palesemente degli occhiali presi dal mercatino cinese di turno che vende materiale scadente e che, probabilmente, non erano stati neanche comprati per quei pochi spiccioli che potevano valere.
Quel giorno era in pantaloncini bianchi e camicia colorata. Colori molto vivaci: verde, viola, blu e rosso. Già, un vero e proprio pugno sugli occhi, ma era così che amava vestirsi.
Il ragazzo nel suo passo lungo masticava una chewing-gum, mentre leggeva un ampio giornale isolandosi apparentemente dall’ambiente circostante. Al suo passaggio dal fruttivendolo venne a mancare una mela un istante dopo. Il venditore non ebbe il tempo di accorgersi del furto dato chè il landrucolo si nascondeva dietro quel suo giornalaccio. Anzi, il tempo di supporre sull’avvenuto che già quello si trovava di fronte alla bottega dei dolci, situata dall’altra parte dell’incrocio poco più avanti.
Così, indisturbato, proseguì per il suo cammino immerso tra i titoli degli articoli che quelle pagine offrivano accompagnate da un morso qui e uno sgranocchio lì su quella succulenta mela.

“Violenta, sfregia e uccide la ragazza. Infine si uccide.”
“Ex-moglie uccisa dal marito geloso. Lui trovato sotterrato”
“XI secolo: ancora alto il tasso di donnicidi, mondo moderno o “primitivo”? ”

Tsè, sempre la stessa pacchia, ogni giorno. Mi chiedo se questa gente abbia mai letto nei giornali le stesse cose che poi avrebbe copiato per filo e per segno. Ma che domande? Ovvio che no. Al giorno d’oggi non legge il giornale praticamente nessuno, solo la gente che li scrive o che li pubblica o che li distribuisce,come il sottoscritto d’altronde. Mmhh… e questo?

Sotto la sezione riguardante le notizie assurde ve n’era una davvero assurda:
“Uomo ritrova un telefono. Denuncia chi lo ha smarrito < E’ un pazzo psicopatico. >"
 
Che testa di ca**o. Il preavviso non gli era bastato e ora mi tocca sporcarmi le mani. Di nuovo! Che imbecille. Sia questo qui, che anch’ io.

In una camera d’appartamento, assente di una qualsiasi luce, si udiva il rumoroso trafugare di qualcuno molto impaziente di trovare qualcosa. Solo delle striscioline di raggi solari provenienti dalle persiane dell’unica finestra presente, illuminavano un armadione in legno dello stesso colore del muro bianco in cui era incastonato. Intorno solo disordine, abiti coloratissimi e mazze volanti o a terra.  
 
Cosa ti aspettavi che fosse? Qualcuno di intelligente, con un po’ di zucca in testa?
Mi aspettavo che non fosse come quei tizi che rappresentano nei film americani… hai presente quando un personaggio va nel panico e non capisce più niente e urla stronzate che potrebbero avere senso se fossero accompagnate da qualche nome… e magari anche da qualche congiunzione? E poi chi lo ascolta non riesce a capire nulla nonostante la spiegazione sia evidente? E tu che stai lì a guardare il film inizi a maledire l’idiota che ha scritto quelle scene?  Ecco…
Non pensi che forse chi ti sta dicendo di fare queste cose ti stia prendendo per il culo? Pensaci bene, ogni volta ti mette in grossi guai…
Stai zitto! Ti rendi conto di cosa stai dicendo? E’ stato lui a salvarmi. Mi ha dato un’altra possibilità… e devo riscattarmi. Devo…
… servirlo. Come se fossi uno schiavo. Non è normale. Non sei questo e non devi esserlo.
Devo ricambiare! Guarda, stai iniziando ora te a dire cose senza senso. Meglio che ti stia zitto e che te ne vada.
Sono la voce nella tua testa. Hai presente? Forse è vero quello che dicono gli altri di te e cioè che tu sia pazzo.  Fosse per me, me ne sarei andato e sarei emigrato nel cervello di un altro.
...peggio di Will e Grace. Senti, non puoi comprendere la situazione, dopotutto sei solo un nuovo arrivato. Capirai più avanti dagli altri. Te ora prova a fare silenzio, farò altrettanto, così saremo tutti contenti.
Dopo una lunga revisione della camera e il caos più totale sul pavimento, non restò al disperato personaggio che tentare cercando sull’armadio illuminato.
“Bastardo, ho cercato d’appertutto. Credevo di non dover arrivare a te, ma sei l’unico rimasto. Se non hai quello che cerco, prendo il comodino della nonna e te lo rilancio fin quando non mi diventi segatura”.
Aperte le due ante a forza come se fosse l’entrata di una taverna Western, si mostrò uno scatolone chiuso senza alcun nastro sigillante in mezzo.  Il giovane scapestrato prese il contenitore e lo appoggiò sul letto alle sue spalle. Aprì il pacco frettolosamente e svolazzando l’oggetto impolverito, fece una smorfia con una certa insoddisfazione mentre lo fissava.

Meh… avevo scommesso di non riprovarlo entro la fine del mese. Ma va be, quando ci vuole, ci vuole.

Le strisce di luce provenienti dalla finestra adesso focalizzavano l’ombra di un abito in cui al contorno sbrilluccicavano dei puntini da un tinta decisamente intuibile: un chiaro viola elettrico.


 

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