(KHR) Domino Arc II saga della Caos

di stardust94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Target 1 ***
Capitolo 2: *** Target 2 ***
Capitolo 3: *** Target 3 ***
Capitolo 4: *** Target 4 ***
Capitolo 5: *** Target 5 ***
Capitolo 6: *** Target 6 ***
Capitolo 7: *** Target 7 ***
Capitolo 8: *** Target 8 ***
Capitolo 9: *** Target 9 ***
Capitolo 10: *** Target 10 ***
Capitolo 11: *** Target 11 ***
Capitolo 12: *** Target 12 ***
Capitolo 13: *** Target 13 ***
Capitolo 14: *** Target 14 ***
Capitolo 15: *** Target 15 ***
Capitolo 16: *** Target 16 ***
Capitolo 17: *** Target 17 ***
Capitolo 18: *** Target 18 ***
Capitolo 19: *** Target 19 ***
Capitolo 20: *** Target 20 ***
Capitolo 21: *** Target 21 ***



Capitolo 1
*** Target 1 ***


Target 1
Benvenuta Firenze!
 
Appoggiai la testa al finestrino chiudendo gli occhi per riaprirli circa due secondi dopo. Cera una quiete incredibile, che si mischiava alla mia agitazione.
Guardai Renji
Dormiva tranquillo con le braccia incrociate al petto, vestiva con una maglietta nera a maniche lunghe e un paio di pantaloni viola.
A lato del sedile la sua giacca che gli aveva regalato Luka, il cappotto che era solito indossare era pieno di buchi causa: I colpi subiti nel ultima battaglia 

Sorrisi osservando il suo volto addormentato per qualche minuto, gli occhi erano chiusi mentre i capelli bianchi erano celati dal berretto, sbadigliai e mi appoggiai con la testa contro la sua spalla e i piedi contro il finestrino.
Ero stanca e dovevo assolutamente dormire un po, chiusi gli occhi chiedendomi cosa sarebbe accaduto durante questo viaggio.

- Hei svegliati Yori - 

Disse una voce al mio orecchio, aprì svogliatamente gli occhi raddrizzandomi, quando incontrai quelli viola e rossi di Renji sorrisi 
- Buongiorno...Siamo arrivati? - domandai sbadigliando lui annuì 
- Dai andiamo - disse rimettendosi la giacca, ci alzammo per poi dirigerci verso la porta.

Faceva piuttosto freddo per questo, indossavo un maglioncino blu scuro e un paio di jeans a vita bassa neri, sopra avevo il piumino bianco. 
Varcai la porta del aereo seguendo Renji, riprendemmo le valige e cominciammo a dirigerci verso la città 
- E se chiamassimo un taxi? - suggerii stringendomi nelle spalle e rabbrividendo leggermente, per le basse temperature 
Renji andò ad una cabina telefonica mentre io mi appoggiai sotto una tettoia.
- Italia - dissi tra me e me, mentre guardavo il cielo plumbeo e le nuvole cariche di pioggia. Alla fine arrivò la macchina Renji salì e io feci lo stesso, il taxi partì subito alla volta della città.

Firenze era universalmente riconosciuta come città dell'Arte, con un inestimabile patrimonio di architetture, dipinti, sculture, memorie storiche e scientifiche, che formavano il tessuto cittadino, come in un pulsante museo diffuso.

Il cuore di Firenze era Piazza della Signoria col maestoso Palazzo Vecchio, con la galleria di capolavori scultorei nella Loggia dei Lanzi la vicina Galleria degli Uffizi uno dei musei d'arte più rinomati al mondo.
Poco lontano si trovava il centro religioso della cattedrale di Santa Maria del Fiore con la maestosa cupola che, ai tempi del Granducato si diceva che con la sua ombra arrivasse a coprire tutta la Toscana; l'enorme Duomo era magnificamente corredato dal Campanile di Giotto, uno dei più belli d'Italia, e dal Battistero di san Giovanni, con le celebri porte bronzee tra le quali spiccava la dorata Porta del Paradiso.

Il fiume Arno, che passava in mezzo alla città, occupava un posto nella storia fiorentina alla pari con la gente che ci viveva.
traversammo il Ponte Vecchio ammirando le caratteristiche botteghe di gioielli.

Alla fine raggiungemmo il piccolo appartamento. 
- Eccoci - disse Renji offrendosi di portare le valige - dai che aspetti ad entrare? - domandò mentre mi guardava 
Sorrisi aprendo la porta ed entrammo.

L'appartamento non era molto grande ma piuttosto accogliente per quello che costava anche fin troppo. Era diviso in: una piccola cucina con un mobile ad "isola" e una grande finestra che dava sul giardino, notai subito un tavolo interno, di quelli che trascini e apri, molto comodo in effetti.

Poi cera una piccola sala con un divano e un caminetto, a lato vi era la porta che portava al bagno dove stavano un lavandino il water e una doccia, l'essenziale per vivere.

Al piano di sopra vi erano la camera e un piccolo studio. 
- Un solo letto - disse Renji aprendo la porta 

Mi voltai verso di lui leggermente preoccupata - c-come? - dissi costatando che in effetti cera un letto solo per giunta matrimoniale.

Arrossì di colpo e feci per dire qualcosa, ma Renji entrò nella stanza osservandola.
- Non è male - 
Disse stravaccandosi sul letto con le braccia dietro la testa, probabilmente non si sarebbe fatto alcun problema a dormire con me, cosa che a differenza sua mi agitava parecchio.

- Sei sicuro che vada bene? - domandai al limite del imbarazzo avvicinandomi al letto, lui aprì appena un occhio per poi chiuderlo di nuovo e restare in silenzio. 

Segno evidente che non era imbarazzato, mi sdraiai alla sua destra dandogli le spalle e pregai di addormentarmi subito, fortunatamente così accadde presi sonno rapidamente dimenticandomi l'imbarazzo e non mi svegliai fino al giorno successivo.

La mattina seguente Renji si alzò prima di me, aprì gli occhi sbadigliando per poi dirigermi verso il bagno lui uscì in quel momento e credetemi...Se ci fosse stato un momento peggiore per uscire lo aveva trovato.

- Renji! - dissi coprendomi di colpo gli occhi 

Era a torso nudo con indosso un paio di pantaloncini neri però lo ribadisco...Era a torso nudo! 
- P-potresti vestirti? - domandai cercando ogni modo possibile per non guardarlo. 

Lui sbuffò appena indossando la maglietta poi si diresse in cucina, spostai la mano dalla faccia ero tutta rossa e il cuore mi batteva a mille.

Decisa a dimenticare il tragico incidente mi buttai sotto la doccia, l'acqua scivolava sul mio corpo e mentre lambiva la mia pelle mi toglieva anche la stanchezza.
Uscii e indossai la salvietta per poi appoggiarmi al muro prendendo il cellulare e scrissi un messaggio a Ruby.

 
" Hei ciao come stai? noi bene. Più tardi ti mando un paio di foto. "

Digitai invio e aspettai la sua risposta che non tardò ad arrivare
" Fantastico! come è stata la notte con Renji? :3 "

Arrossì di colpo, quella domanda aveva un nonché di malizioso e provocante.
 Sbuffai rispondendo al messaggio
" Niente di che -.-
Per caso è opera tua lo scherzo del letto? "

Non rispose per un po poi arrivò un altro messaggio
" Beccata lo confesso! però ti o fatto un favore...Non credi? :3"

Resistetti al idea di sbattere a terra il telefonino e sbuffai, questa Ruby me l'avrebbe pagata cara.
Cominciai a digitare sulla tastiera del cellulare la mia risposta aggiungendo anche una foto della città

Volevo cambiare argomento ma ormai era troppo tardi, quella curiosa di Ruby ci aveva preso in pieno.
" Scommetto che non ti sei ancora dichiarata che aspetti?! >.<"

Sbuffai per poi appoggiare il telefono e sciogliere delicatamente i capelli dal asciugamano, mi rivestì e mi diressi in cucina.

Renji era ai fornelli cosa che mi stupì parecchio 
- Sai cucinare...Non lo sapevo - dissi appoggiandomi alla mensola 
Lui si voltò e mi guardò mentre rigirava una sorta di micro frittata per due 
- Quando abiti da solo ti tocca imparare - disse mentre impiantava la frittata per poi appoggiare i piatti sul tavolo.

Mi sedetti di fronte a lui e assaggiai portando un pezzetto di frittata alla bocca - buona - esclamai sorpresa 
Lui mangiò in silenzio senza dire una parola, cosa che mi mise ancora più in imbarazzo. Alla fine si alzò ritirando i piatti e sorrise appena 
- Io esco - disse andando verso la porta per poi aprirla e uscire lasciandomi da sola.

Decisi di scrivere ancora a Ruby, così presi il telefono e digitai.
" Dovrei dichiararmi? non so tu che faresti?"

Domandai sospirando. 
In effetti mi ero accorta di provare emozioni diverse quando stavo con lui, di solito i maschi non mi facevano così effetto, per lo meno non mi mandavano completamente in panico come quando stavo con Renji.
Sospirai quando arrivò la risposta di Ruby che mi mise ancora di più in confusione
"Segui il tuo cuore"
Diceva il messaggio della mia amica.
 
Sospirai e guardai verso la finestra, aveva cominciato a nevicare. Alla fine un po per distrarmi e un po per curiosità avevo messo il piumino ed ero uscita volevo fare un giro della città.
***
Raggiunsi un grande parco e mi appoggiai con la schiena contro il muretto mentre massaggiavo ancora con Ruby. 
Ero certa che un po di aria fresca mi avrebbe fatto bene, non sapevo a cosa stessi andando incontro.

- Ma guarda. Il mondo è piccolo! - disse una voce che avevo già sentito alle mie spalle, mi voltai ma non feci in tempo a dire o fare nulla 
Cercai di allontanarmi il più in fretta possibile.
Ovviamente lui non me lo permise Mi aveva afferrato un polso, togliendomi le vie di fuga. 
Ok le cose iniziavano a mettersi male Molto male.

Lo guardai decisamente disgustata, eravamo in un parco in mezzo a tante persone non si sarebbe mai permesso di cominciare una battaglia.

Quanto mi sbagliavo

In un istante scomparimmo ritrovandoci in una sorta di vecchia fabbrica abbandonata, rise e mi sbatté contro il muro facendomi battere violentemente la testa. 
Ringhiai mentre Eren sorridendo, mi bloccava i polsi con le mani 
- Sei davvero una bambina, pensavi che ti avrei lasciata in pace? - disse mentre con un calcio lo distanziavo per poi attivare il mio cambio forma.

Ora indossavo il kimono blu scuro i capelli erano raccolti in alto, con un grande fiocco bianco mentre in mano tenevo il ventaglio pronta a combattere. 
Lui rise divertito. 
E Io lo attaccai. Non mi piaceva essere presa in giro.

Dovevo ancora fargliela pagare per come aveva trattato Renji, al solo pensiero la mia fiamma divampò più forte, tentò di colpirmi con un calcio che schivai per poi creare alcuni spuntoni di ghiaccio che lo colpirono trapassandolo.
Ringhiai in fondo era questo il mio punto debole.
"Per quanto un illusione sia perfetta...Resta un inganno della mente"

Mi tornarono in mente le parole di Mukuro mentre Eren mi arrivava alle spalle bloccandomi 
-Maledetto!- 
Ringhiai dimenandomi, lui rise di gusto mentre, mi graffiava il collo con la mano facendo scivolare un rivolo di sangue, gemetti cercando di resistere al dolore, avrei voluto trovarmi in qualsiasi posto meno che in quello, meno che in compagnia di Eren.

Strinsi i denti e generai un altra illusione mi lasciai avvolgere dalla fiamma della Nebbia che mi fece scomparire, il guardiano o meglio Ex guardiano di Abisso scoppiò a ridere e scomparve mentre il vento gelido si portava via le sue parole

 " La battaglia è appena cominciata Yori-chan"

La mia illusione scomparve e io caddi a terra per lo sforzo, qualcosa non andava sentivo il corpo bruciare e non riuscivo a restare sveglia. 
Più mi sforzavo di restare cosciente più i miei sensi si indebolivano, i suoni mi sembravano distanti, sentivo il sapore del sangue in bocca mentre lo tossivo, guardai la mia mano che a causa del dolore risultava sfocata, dovetti trattenere i brividi che mi pervadevano in tutto il corpo salendo lungo la spina dorsale: il sangue era nero.
Alla fine non riuscì più a restare sveglia e persi i sensi.
 
Angolo autrice
Ciao a tutti e benvenuti in questa seconda saga. 
Vorrei innanzitutto ringraziare il mio amicone (XD) Teemo Omegasquad il solo e unico creatore del nostro guardiano della Nuvola preferito ^^
Spero che ti sia piaciuto come o interpretato il tuo bellissimo OC.
Passiamo al resto. 
È cominciata una nuova avventura che vede protagonisti Renji e Yori guardiani rispettivamente di Nuvole e Nebbia di Domino.
I nostri eroi sono da poco arrivati in Italia, il perché verrà spiegato più avanti. 

Comunque tra un momento imbarazzante XD e una battaglia contro un vecchio nemico, sembra che per Yori questo soggiorno non sarà per niente tranquillo. Vorrei ricordare che è preferibile la lettura della prima saga, perché è estremamente collegata a questa, che però verterà di più su i misteri legati a Renji e Yori.
Vorrei inoltre avvertirvi che in questa FF ricompariranno (anche se con un luogo minore) alcuni volti noti sia del anime originale che degli OC oltre ad alcune nuove facce che avrete il piacere di conoscere più avanti. 
Spero che il primo capitolo ( che è solo una piccola introduzione) vi sia piaciuto. Vi do il benvenuto in una nuova storia inoltre inauguro ufficialmente le Stardust dietro le quinte. 
Ovvero dei siparietti divertenti che mostrano i personaggi citati nella storia, come per esempio i guardiani Domino in contemporanea alla storia.

 
Siparietto uno
Lo scherzo di Ruby

Risi stavolta l'avevo combinata grossa, stavo ancora decidendo cosa rispondere a Yori-chan, quando Kei mi abbracciò da dietro baciandomi la guancia 

– Che fai di bello? - mi domandò il mio ragazzo io risi per poi baciarlo 
– Nulla aiuto un amica – dissi con il mio solito tono ingenuo e da angioletto, che non ero. 
Lui sospirò 
-Che? - domandò confuso, risi di nuovo mentre ci baciavamo. 

Alla fine le avevo fatto un bel favore a prenotare l'unico appartamento disponibile in città. Peccato che il letto era matrimoniale.

“ A cosa servono gli amici? Ad incasinarti di più la vita”

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Capitolo 2
*** Target 2 ***


Target 2
Un nuovo pericolo!


Sentivo freddo come se fossi immersa nel ghiaccio fino al collo o nel acqua gelida.
Tentai di aprire gli occhi e mi accorsi di essere in una stanza completamente bianca, una flebo era attaccata al mio braccio e mi dava parecchio fastidio.

- Finalmente ti sei svegliata - disse una voce famigliare, mi voltai mettendo a fuoco il volto di quel ragazzo e tirai un sospiro di sollievo sussurrando 
- Sei tu...Renji. - Lui annuì.
- D-dove siamo? - domandai riuscendo a girare appena la testa, sentivo un male terribile diffondersi in tutto il corpo ed ero parecchio stanca.

Renji chiuse gli occhi per qualche istante, prima di incrociare le braccia al petto 
- Percepivo appena la tua fiamma - disse
- Eri svenuta nei pressi di una vecchia fabbrica, ti ho portata in ospedale - aggiunse poi freddo. 

Io restai colpita, non credevo che Renji mi avrebbe portata in ospedale o meglio che avrebbe rischiato tanto per aiutarmi, lo guardai per qualche istante accorgendomi solo in quel momento del suo sguardo serio.

- G-grazie...- Sussurrai 
C
ercando di ricordarmi cosa fosse successo, cosa inutile che servì solo a farmi venire un grande mal di testa. Improvvisamente il dottore entrò nella stanza 
Renji si alzò subito raggiungendolo 
- Allora come sta? - domandò al medico, un uomo sui 45 anni occhi scuri come i capelli, indossava un camice bianco una camicia aperta sul collo nera e un paio di pantaloni scuri.

- Niente di preoccupante - disse 
- La signorina se la caverà - aggiunse poi lanciandomi un occhiatina maliziosa 
Renji ringhiò subito guardandolo in cagnesco 
- Dr. Shamal! - urlò quasi arrabbiato, facendo venire i brividi al uomo che rise appena 
- Rilassati ragazzo non te la rubo mica, anche se mi piacerebbe - disse facendogli l'occhiolino

Non seppi spiegarmene la ragione, ma quel tipo mi metteva in ansia e il modo in qui sorrideva mi dava fastidio, Renji sbuffò e si sedette di nuovo accanto al mio letto guardandomi 
- Appena ti senti meglio ce ne andiamo - lo guardai forzando un piccolo sorriso 
- Non sei tipo da ospedale eh? - domandai ironica lui sospirò 
- No. Per niente - disse mentre il dottore ci lasciava da soli.

Restò in silenzio poi parlò di nuovo con un tono parecchio freddo 
- Che è successo? -fu la sua domanda io esitai a rispondere poi affermai 
- Niente di che. Sto bene -
Volevo evitare di caricarlo di altre responsabilità tuttavia continuavo a pensare alle parole di Eren
"la guerra è appena cominciata"

Si riferiva alla guerra contro Abisso?

Probabilmente si. 

Sospirai e Renji se ne accorse 
- Stai mentendo - disse freddo 

Scossi la testa tentando di alzarmi, ma in quel momento Renji mi atterrò con una mano e mi gelò con lo sguardo, era sopra di me e mi guardava tenendomi i polsi con le mani per evitare che scappassi.

Ovviamente sgranai gli occhi arrossendo, quando notai la freddezza e serietà del suo sguardo al quale non potevo scappare
 -Dimmi la verità - disse continuando a tenermi ferma - o forse non ti fidi di me? - domandò poi vedendo che stavo zitta.

Arrossì ancora di più scuotendo appena la testa
 -Non è questo... - Sussurrai mentre lui staccava le mani dalle mie alzandosi
 - Allora cosa è? - domandò incrociando le braccia al petto.

Era arrabbiato forse deluso, sospirai mettendomi faticosamente seduta per poi deglutire, non riuscivo quasi a parlare e lui doveva essersene accorto, perchè si passò una mano tra i capelli togliendosi il cappello. 
Lo guardai per poi fare un respiro profondo 
- è...Successo qualcosa ma non so...Cosa. - Dissi. 
Lui annuì guardandomi appena 
- Capisco - disse mentre mi alzavo staccando la flebo
 - A-andiamo? - domandai scendendo dal letto.

Alla fine lasciammo perdere il discorso e tornammo a casa.

Renji non parlò per tutto il tragitto, finché non fui io a fargli una domanda 
- Sei...Arrabbiato? - chiesi un po titubante, ricevendo una risposta che mai mi sarei aspettata di ricevere da lui
 - Preoccupato più che altro - disse superandomi con le mani in tasca.

Restai di sasso, del tipo che non solo avrei potuto fare il cosplay di un pomodoro per quanto ero rossa di imbarazzo, ma continuavo a fare quel sorrisino ebete da "Renji sei incredibile"
Insomma ero completamente in imbarazzo
 
Perché?

Perché di tutte le persone che si sarebbero potute preoccupare per me...Mai e dico mai mi sarei immaginata Renji! 
Alla fine scossi la testa e gli andai dietro, sbattendo il naso contro la sua schiena quando si fermò improvvisamente.

- Ahia! perchè ti sei fermato? - domandai massaggiandomi il naso. 

Renji guardava davanti a noi, pareva strano, tanto che lo affiancai davanti a noi si era presentato uno strano ragazzo.

Aveva i capelli verdi sparati in aria con il gel e gli occhi verdi. Un bel viso e i canini particolarmente evidenti, la carnagione era chiarissima quasi un cadavere lo sguardo era calmo ma pareva nascondere qualcosa. 
Vestiva con una uniforme bianca e nera sulla quale capeggiava uno strano simbolo.

Una sorta di animale con le ali e la testa da uccello e il corpo e le zampe da leone, era un grifone.

- Wow! sei una " bambolina" come dicono - disse il ragazzo ridendo, mentre mi scoccava un occhiata piuttosto eloquente.

Improvvisamente qualcuno lo colpì alla testa con un pugno
Era una ragazza occhi ghiaccio e lunghi capelli neri che si intrecciavano in una treccia a lato del volto, un ciuffo più lungo era verde e pareva nascondere l'occhio destro.
- Axel-sama! - 
Ringhiò squadrandomi malissimo come se volesse incenerirmi, anche la ragazza vestiva con la stessa uniforme bianca e nera solo che al posto dei pantaloni aveva una gonna e i tacchi.

Il ragazzo rise e senza darle il tempo di dire o fare qualcosa la baciò, prendendosi uno schiaffo dalla corvina. 
Ammetto che per quel gesto la considerai uno grande prima di quel commento 
- è solo una cagnetta! - ringhiò fulminandomi, io sbuffai rivolgendomi a Renji 
- Questi...Sembrano degli stupidi - dissi quando la ragazza rise
- Parla per te Yori Mikeru -

Restai paralizzata, come faceva a conoscere il mio nome?! 
Qualcosa non andava, ma non avremmo avuto il tempo per scoprire cosa fosse, senza saperlo stavamo per essere trascinati un altra volta nelle tenebre.

- Tu sei una tipa sfuggente - disse il ragazzo, che da quel che avevo capito si chiamava Axel.

Restai in silenzio non mi andava di combattere, perchè primo risentivo ancora della battaglia con Eren secondo volevo tornare a casa 
- Cosa volete? - domandai fredda mentre Renji mi affiancava. 

Il ragazzo si fece avanti sorridendo 
-Noi vogliamo lei - disse indicando me 
Un brivido mi salì lungo la spina dorsale e cominciai a sentirmi debole, il ragazzo estrasse un mazzo di carte e mostrò l'asso nero a Renji 
- è come una partita a carte amico - disse mentre la carta sfrecciava conficcandosi nel muro dietro Renji ferendogli con un taglietto la guancia 
- Affilate vero? - domandò ridendo, Renji si passò la lingua leccando un po di sangue per poi sorridere 
- Tu renderai tutto più interessante - disse mentre scattava contro di lui, con un fendente della Nodachi generò un vortice gravitazionale che spedì il ragazzo contro una parete semi-distruggendola.

Io intanto avevo il mio bel da fare ad evitare i fulmini neri che la ragazza mi spediva contro, schivai tutti gli attacchi agilmente per poi cercare di ferirla a mia volta con delle lame illusorie
Lei non si mosse ridendo

- Le illusioni? che giochini da bambini - disse arrivandomi un calcio che mi fece sputare sangue per poi darmi un pugno, che schivai scomparendo
Ringhiai
Ancora una volta le mie tecniche erano state spezzate, avevo il fiatone e barcollavo non mi ero ancora ripresa dallo scontro con Eren.

Guardai verso Renji che incrociava la spada contro le fiamme di Tempesta, scaturito dalle carte di Axel, non feci in tempo a raggiungerlo perchè mi arrivò un altro calcio dalla ragazza che mi spedì di nuovo a terra, scossi la testa mentre lei si avvicinava 

- Che noiosa io sono qui smetti di guardare lui - disse mentre tentava di nuovo di colpirmi, stavolta riuscì a bloccare con un tentacolo il suo piede e la sollevai, dovetti fare uno sforzo incredibile, sentivo la testa scoppiare e il cuore batteva a mille 
Ero pallida e sentivo tutto il corpo come pervaso dalle fiamme che bruciavano la pelle. Non stavo veramente bruciando certo, ma la sensazione era quella.

La tipa dagli occhi ghiaccio rise chiudendo gli occhi 
- è solo un illusione alla fine - il tentacolo si sgretolò e lei atterrò davanti a me 
- Tu sei davvero debole - disse mentre evocava una spada seghettata che emanava fulmini, ero spacciata non potevo difendermi e le mie tecniche erano inutili 
Chiusi gli occhi stringendo i pugni per lo sconforto e la frustrazione quando...

Sentì solo il rumore del ferro che cozzava contro qualcosa e vidi alcune scintilla con la coda del occhio, poi una schiena davanti a me...Era quella di Renji!

Il mio compagno era intervenuto bloccando con la sua spada quella della ragazza, si era circondato con la fiamma della gravità, ora troneggiava di fronte a me e mi faceva da scudo 
- Stai bene? - domandò girandosi appena, io annuì ancora a terra.

La ragazza indietreggiò con un salto ringhiando quasi infastidita 
- Brutto stronzo! questa me la paghi - disse sbuffando, mentre si avvicinava anche il tizio delle carte - Per stavolta ci ritiriamo. Andiamo Angela - disse guardandomi per poi aggiungere 
- Sappiate che la Griffon non si arrenderà facilmente - 
Per poi scomparire dentro una macchina che si allontanò velocemente.

Renji si girò verso di me e sospirando mi guardò freddo
 - Raccontami tutto - disse aiutandomi ad alzarmi io annuì 
- Arrivati a casa - aggiunsi poi mentre ci allontanavamo verso l'appartamento.

***

Angela pov

Una volta tornati alla base e fatto rapporto, io e Axel ci incontrammo con gli altri per discutere della missione.

- Un altro fallimento? - 
Domandò un ragazzo dai capelli biondi e occhi viola, aveva un sorriso gelido e si chiamava Damiel 
Io sbuffai rivolgendo uno sguardo di ghiaccio a Axel 
- Se quel tipo non mi avesse interrotto a quest'ora sarebbe morta! - dissi ringhiando, Axel rise

- Tanto dovevamo solo valutare il suo livello - disse continuando a giocare a carte con Damiel che imprecò per l'ennesima sconfitta 
- Maledizione!...Comunque la prossima volta tocca a noi - 
Disse voltandosi verso una donna, occhi verdi e capelli lunghi e castani con un ricciolo verde che scendeva sulla fronte e un espressione inquietante
- Ohh...Non vedo l'ora - disse mentre lucidava la lama di una falce sporca di sangue, cosa che mi fece sbuffare 
- Come volete - dissi. 
Avevo anche fallito... Ma la morte di Yori Mikeru era solo questione di giorni!

Improvvisamente altre tre figure di avvicinarono, un ragazzo dai lunghi capelli verdi che coprivano occhi gialli dalla pupilla come quella dei serpenti, pareva perennemente annoiato. 

L'altro individuo era grande, tipo un grosso orso bruno, era biondo e dal tono freddo e lo sguardo nervoso. 
L'ultimo individuo aveva i capelli lunghi e viola, legati in una coda laterale con due ciuffi più scuri a lato del viso, gli occhi erano viola e non promettevano mai nulla di buono.

  
Eccoli eravamo tutti riuniti i membri di Griffon

Angela White "io" Guardiana del Fulmine

Damiel Guardiano della pioggia

Eren Guardiano della Nebbia

Freud Guardiano della Nuvola

Axel Guardiano della Tempesta

Shira Guardiana del ghiaccio

Iguana Guardiano del sole

" La prossima volta....Yori Mikeru morirà! "

 
 
Angolo autrice

Ciao eccoci al capitolo 2. 
Yori si risveglia in ospedale con accanto il guardiano della Nuvola, i due affrontano Angela e Axel guardiani dell' organizzazione Griffon.

Ma cosa vogliono da Yori questi strani individui? 
Iguana Freud e Eren combattono per loro ma per quale ragione? 
Che la loro presenza sia in qualche modo collegata a questa misteriosa organizzazione?
Per saperlo non perdetevi il terzo capitolo. 
Ora vi lascio al siparietto ^^

 
 
Siparietto due
La reazione di Leon al viaggio di Yori

- Come Italia?! - 
La voce di Leon echeggiò per tutta villa Domino, era nella stanza mentre Yori affiancata da Renji gli stava comunicando la sua decisione di lasciare il Giappone.

Il Sole cercò di mantenere la calma e sorrise affabile, salutando con la mano Yori per poi prendere Renji da parte.

- Cosa vuoi? - 
Domandò la Nuvola guardandolo annoiato, il Sole fece il migliore dei suoi sorrisi luminosi appoggiando una mano sulla spalla di Renji per poi abbassare la testa, l' albino lo guardò confuso e un po seccato, quando sentì la mano di Leon stringergli la spalla con forza e vide il ragazzo alzare la testa, non stava più sorridendo, era incredibilmente serio 
- Se succede qualcosa a mia sorella... - Cominciò a dire - giuro che sei morto - aggiunse poi 
- Non importa se sei più forte di me. Sono stato chiaro? - disse freddo mentre incontrava lo sguardo altrettanto glaciale di Renji. 
- Cristallino - ironizzò appena il giovane, staccando con la mano quella di Leon dalla sua spalla per poi voltarsi e raggiungere Yori che stava salutando gli altri.

- Tutto bene Leon-san? - domandò un po in ansia Luka. 
Il Sole si voltò sorridendo tranquillo 
- Certo boss! dovevo solo fare il bravo fratello maggiore! - disse ridendo, mentre Luka tirava un sospirone.

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Capitolo 3
*** Target 3 ***


Target 3
La crudeltà della Regina di ghiaccio: Renji VS Shira
 
Renji pov
 
Eravamo da poco tornati in appartamento, Yori dormiva nel letto accanto a me, la guardai per un istante ripensando a tutto quello che era successo 
Mi aveva raccontato per filo e per segno le dinamiche del suo incidente, o almeno quello che ricordava. 
Poi era crollata dal sonno addormentandosi, questa cosa mi aveva riportato alla mente il nostro passato.
Quando eravamo più piccoli, Yori era solita venire in camera mia per chiedermi se poteva dormire insieme a me, io sapevo benissimo che la ragione di questa richiesta, erano gli incubi che faceva quasi ogni notte, la lasciavo fare e finivo col non dormire affatto, mentre la guardavo chiedendomi come facesse a non avere paura di me. 
Anche in quel momento la stavo guardando, chiedendomi di nuovo la stessa cosa. Improvvisamente le scivolò la ciocca bianca a lato del viso, la spostai arrotolandola dietro il suo orecchio poi la coprì con il lenzuolo e decisi di prendere una boccata d'aria 

Uscì in giardino, il cielo era pieno di stelle così mi sdraiai sul erba a guardarle.
Avevo la testa piena zeppa di pensieri, la maggior parte riguardavano la Griffon.
Sospirai pensavo anche a Luka e gli altri e al destino che mi aveva spinto a seguire Yori in Italia.

Ufficialmente l'avevo seguita perchè non avevo di meglio da fare, ma in realtà mi sentivo in colpa.
Rimorsi di coscienza dovuti alla morte di Seira...A pensare a quello che le era successo sospirai improvvisamente.

Seira era morta ma fino al ultimo respiro, aveva difeso i Domino era stato solo merito suo se eravamo riusciti a cavarcela contro Abisso e a riportare Luka come era. 
Mentre pensavo a lei mi accorsi di provare un misto di sensazioni, da una parte tristezza per la sua morte come era naturale che fosse, dal altra rabbia per non aver potuto salvarla, strinsi i denti abbassando il berretto su gli occhi e ringhiai, quando una voce mi fece voltare. 
- Non dormivi? - domandai freddo lei sorrise appena 
- No. Senti Renji... - Cominciò sedendosi accanto a me per poi guardarmi 
- Tra poco...Sarà Natale - disse spostandosi i capelli dal collo per poi guardare il cielo.

- E allora? - risposi io. 
Restò per un attimo in silenzio poi si alzò e gonfiando appena le guance sbuffò 
- Non prendere impegni per il 25. - Disse per poi rientrare in casa.

Nei giorni seguenti eravamo troppo occupati con le ricerche sulla Griffon, per accorgerci l'uno del altra, o del fatto che il fatidico 25 Dicembre era ormai vicino.

Eravamo nello studio Yori al computer stava cercando informazioni sulla Griffon mentre io aspettavo in piedi.
- Non ce nulla - disse sospirando e lasciando cadere la testa al indietro, io la guardai per qualche istante 
- Un altro buco nel' acqua - dissi sospirando 
Lei si alzò prendendo la giacca per poi guardarmi 
- Ricordi che cosa ti avevo chiesto? - domandò con lo sguardo leggermente esitante, io annuì appena 
- Di non prendere impegni domani - risposi facendo scrocchiare il collo con una mano, lei annuì a sua volta 
- E-ecco...Spero tu l'abbia fatto - disse prima di uscire dalla stanza.

Non ci vedemmo fino al giorno successivo, avevo deciso di indagare tutta la notte nei locali collegati alla mafia, per questo ero tornato al alba e mi ero subito buttato nel letto esausto, dormendo fino al pomeriggio a svegliarmi furono i raggi di sole, che entravano dalla tapparella e mi costrinsero ad aprire gli occhi 
Sbuffai passandomi una mano tra i capelli scompigliandoli ancora di più e sbadigliai alzandomi dal letto poi mi cambiai, decisi di indossare qualcosa di comodo nel caso fossimo stati costretti a combattere.
Una maglia nera con il collo a maniche lunghe e un paio di jeans scoloriti color sigaretta. Alle mani portavo un paio di guanti neri e sopra la giacca viola di pelle che mi aveva regalato Luka con le mie solite scarpe.

Scesi in cucina, Yori non cera cosa che da prima mi sembrò strana ma alla quale non feci molto peso dopo. 
Sentì la porta chiudersi e mi appoggiai al muro 
- Sei rientrata adesso? - domandai con gli occhi puntati su di lei, Yori annuì 
- Non volevo svegliarti - disse avvicinandosi io scrollai le spalle 
- Tanto ormai ero sveglio - risposi freddo
Per poi staccare la schiena dal muro e guardarla appena, con le mani in tasca 
- Allora...Dove andiamo? - domandai guardandola calmo, lei mi mostrò un volantino 
- Bancarelle - disse sorridendo io annuì e uscimmo.

Yori pov

Ero calma dovevo esserlo o almeno provarci.
Si una parola! 
Raggiungemmo le bancarelle quasi immediatamente, nevicava e la piazza era gremita da un sacco di gente forse per questo facevo fatica a camminare, indossavo un paio di pantaloni bianchi di jeans e un maglioncino nero sopra avevo il mio piumino bianco e ai piedi un paio di stivaletti sempre neri, avevo i capelli sciolti lasciando scivolare la ciocca bianca a lato del viso.

Ero dietro a Renji e incespicavo per seguirlo 
- Ah! - 
Improvvisamente, finì a terra e lui si avvicinò aiutandomi ad alzarmi, poi mi prese la mano e mi trascinò mentre continuava a camminare. 
Le mie guance si colorarono di un leggero imbarazzo, dovuto a quel gesto inaspettato.

- Non ti allontanare da me - disse restando voltato, mentre rallentava appena per abituarsi al mio passo 
- Altrimenti ti perdi - aggiunse poi guardando verso la piazza, io annuì appena, tenendo ancora lo sguardo basso e camminai dietro di lui senza staccare la mano dalla sua.

Guardavamo le bancarelle quando vidi un paio di orecchini e sorrisi 
- Wow che carini! - dissi per poi voltarmi verso Renji 
– Si non sono male... - 
Improvvisamente avvertì una fiamma venire verso di noi, fu questione di secondi e una serie di schegge gelide si abbatté come una pioggia di ghiaccio, Renji rapidissimo prese la Nodachi attivando su di noi un campo di forza che ci proteggeva dal ghiaccio.

- Allora sei forte come dicono - ridacchiò una voce di donna, grandi occhi verdi e capelli lunghi castani scuro, con un ricciolo verde che scendeva sulla fronte e un espressione inquietante dipinta su un viso da 35 enne.
Insomma a parte questo era normale, se si esclude l'espressione folle la falce con una fiamma azzurra sulla lama e l'uniforme bianca e nera.

- Tu sei di Griffon! - esclamai pronta a combattere, mentre sia io che Renji attivavamo il cambio forma.
La donna rise per poi voltare lo sguardo verso una bancarella che congelò al instante povero commesso compreso, fece lo stesso con altre tre. 
- La vita umana è davvero fragile - disse ridendo passando la mano sulla falce, in quel momento il ghiaccio crepitò ed esplose in un mare di sangue, la donna rise 
- Molto divertente! -aggiunse poi.

Io rabbrividì di fronte a tanta crudeltà verso innocenti persone la quale colpa, era solo di essersi trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato. 
- Mostro... - ringhiò appena Renji partendo alla carica mentre estraendo la Nodachi disseminava di piccoli campi di forza il terreno di battaglia.

Io lo guardai e feci un passo ma voltandosi mi pietrificò con lo sguardo. 
Era come se mi chiedesse di lasciarlo combattere da solo. 
Restai immobile mentre con una velocità incredibile, si teletrasportava da un Room al altro schivando i frammenti di ghiaccio apparve davanti alla donna sfiorandole la testa con una mano e sussurrò 
- Gravity bomb - 
Mentre ritrasportandosi lontano schioccava la spada, facendo esplodere al instante le mini bombe addosso alla donna.

Questa però era illesa e ridacchiava, metà del suo corpo era ricoperto da ghiaccio 
- Ma che divertente che sei - disse mentre voltandosi Renji la guardava male. 
- Come...? - 
Pareva sorpreso ma non più di tanto, la guardiana di Griffon sorrise mentre spuntoni di ghiaccio, circondavano Renji colpendolo da ogni direzione, lui chiuse gli occhi e disse 
- Gravity shield - 
Una sorta di scudo nero lo coprì, ricordava molto le sue Room ma era evanescente e poteva essere anche attraversato da Renji, al contrario il ghiaccio venne sbalzato via dalla gravità abbattendosi sulla donna, che schivò al ultimo secondo ferendosi l'occhio e la guancia, il ghiaccio che la ricopriva scomparve e Renji ne approfittò.
Con lo switch si teletrasportò in un altro Room per poi dire 
- Tact! - 
Sollevando una porzione di terreno che tagliò con la spada spedendo addosso alla donna, stavolta non riuscì a schivare venendo presa in pieno.

Un denso fumo che si diradò solo alcuni istanti dopo, rivelò la donna stavolta tutto il suo corpo era ricoperto di ghiaccio e pareva inscalfibile, ricoperta da quella fiamma.

- La pagherai marmocchio insolente! - urlò avvolgendo Renji con due grosse mani 
- Ti stritolo! - gridò di nuovo ridendo folle. 

Ero senza parole e sarei intervenuta, se solo lo sguardo di Renji non fosse stato così calmo.
- Tutto qui? - disse annoiato l'albino 
La donna ringhiò, mentre le mani cercavano di stritolare il corpo di Renji, che chiuse gli occhi mormorando 
-Infinite gravity - 
Intorno a loro si formò una Room gigantesca, che pareva scintillare della fiamma della gravità per quanto era potente, sentivo chiaramente le fiamme sia della Room grande che di quelle piccole.

Renji aprì gli occhi e disse 
- Sword reflex Cloud - 
Non conoscevo il nome di quella tecnica, pesai l'avesse appresa durante gli allenamenti e infatti era così.
La terra tremò, dovetti appoggiarmi ad una bancarella per non cadere, mentre dalle Room disposte intorno a quella grande uscirono pezzi di roccia affilatissimi 
Renji mi guardò come se i suoi occhi dicessero " è il tuo turno" 
Finalmente capì.

Senza farmi vedere portai una mano dietro la schiena e usando un illusione creai sei coppie della Nodachi di Renji, lui manovrò la gravità e fece abbattere le coppie addosso alla donna, che non realizzando fossero illusioni, credette fossero vere e venne trafitta in pieno.
***
La Room scomparve così come il resto delle Room più piccole e lo stesso accade per le mani di ghiaccio. 
La donna era riversa a terra piena di tagli e ferite, guardava Renji con l'odio negli occhi 
- Come è successo?! io Shira la Regina non posso essere sconfitta! - gridò tossendo sangue. 
Mi avvicinai a Renji e sorrisi 
- Riflesso eh? - dissi, lui annuì voltandosi verso Shira 
- Adesso. Dimmi cosa vuoi da Yori? - domandò incrociando le braccia al petto 
- Il suo sangue - fu la risposta di Shira 
- Il sangue...? - domandò sorpreso e confuso Renji.

La donna ringhiò - il suo sangue è speciale! è necessario per il nostro piano! - disse mentre scompariva in una fiamma di ghiaccio.

Avevamo vinto! 
Eravamo riusciti a sconfiggere un guardiano di Griffon! ero al settimo cielo, ma per qualche ragione ai lati degli occhi mi stavano scendendo le lacrime.

Guardai Renji che senza darmi il tempo di parlare, mi mise un pacchetto rosso sulla testa.
- Smettila di piangere - disse 
- Le persone muoiono. Non puoi farci niente - aggiunse poi tenendo le mani in tasca.

Io annuì appena, prendendo il pacchetto poi guardai al suo interno, con mia grande sorpresa conteneva gli orecchini che avevo visto alle bancarelle, guardai Renji 

- Ma io...Non ho nulla per te - dissi con tristezza, abbassando la testa 
Lui sospirò prese uno degli orecchini e lo mise poi si avvicinò chinandosi su di me e prendendomi delicatamente il lobo del orecchio, mi mise l'altro per poi dire 
- Uno per uno - mostrandomi il suo calmo sorriso.

Mi sentì strana, avevo un nodo allo stomaco e le guance erano diventata leggermente rosse per l'imbarazzo, tuttavia ero felice come mai prima d'ora. 
Renji mi guardò confuso per poi mettersi le mani in tasca 
- Andiamo - disse mentre io annuendo lo seguivo.

Raggiungemmo la parte opposta della piazza, eravamo l'uno accanto al altro e guardavamo l'albero di Natale che brillava. 
Guardai per un instante verso Renji e sorrisi, certo non sapevo ancora perché la Griffon volesse il mio sangue però di una cosa ero certa...
"Sarei diventata più forte grazie a lui"

Renji mi guardò confuso e chiese 
- Cosa ce? - freddo
Io sorrisi poi arrossendo risposi semplicemente 
- Buon compleanno Renji - lui sospirò incrociando le braccia al petto e voltò lo sguardo 
- Grazie - disse continuando a guardare l'albero.


Angolo autrice

Ciaoooo il Natale si avvicina anche se in realtà è ancora presto, ma non sono riuscita a resistere. questo capitolo si apre con una bella chiacchierata e con Renji, che diventa sempre di più consapevole della sua forza
Un duello contro Shira la guardiana di Griffon, spietata e crudele, dimostra ancora di più quanto è cambiato. 
E poi un uscita natalizia per festeggiare il compleanno di Renji (Teemo tu non mi avevi detto quando compie gli anni XD) ahah XD ipotizzando che Renji non ricordi il suo compleanno e ipotizzando che Shizuka abbia decretato il suo compleanno il giorno in cui lo ha trovato 
Casualità che sia Natale ahaah.

Comunque il nostro Renji sfodera tutta la sua maestria e una nuova e fighissima tecnica micidiale^^ si scopre che il sangue di Yori è speciale ed è questa la ragione per la quale la Griffon le da la caccia.
Ma perchè? bhe per questo dovete aspettare XD e poi?

Renji fa un regalo a Yori che vale come una promessa di non lasciarla nei guai mai. E la ragazza si ripromette la stessa cosa. Sembra che Yori voglia diventare più forte.

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Capitolo 4
*** Target 4 ***


Target 4
La trappola

Ero in piedi già da due ore, la notte scorsa non avevo fatto altro che rimuginare su l'uscita con Renji.

Ero al settimo cielo, perchè finalmente avevo capito quanto fossi da sempre innamorata di lui. Preparai il pranzo al sacco sorridendo 
- Ecco fatto - dissi mentre lo posavo nello zaino, improvvisamente Renji fece capolino da un angolo 
- Ciao - disse io sorrisi contenta ricambiando il saluto 
- Hei! ben svegliato - mostrai il mio sorriso più solare, lui si limitò a sospirare un freddo 
- Come mai di buono umore? - io sorrisi finendo di preparare lo zaino 
- Oggi mi vedo con un amico - sembrò un po sorpreso 
- Ah si? non lo sapevo - 
finii di sistemare tutto poi mi diressi verso la sala superandolo per poi voltarmi 
- Non è fantastico? è da un pezzo che non lo vedo - 
Aggiunsi poi guardandolo non era proprio vero, ma volevo cercare nel suo sguardo una prova che fosse un po geloso.

Che magari tenesse sul serio a me ma lui si limitò a sbuffare un freddo 
- Se lo dici tu - 
Per poi superarmi e sedersi sul divano, gonfiai le guance pensando alla giornata trascorsa insieme e quasi d'istinto mi voltai verso di lui, lo sguardo cadde sul lobo del orecchio, dove scintillava un piccolo brillantino d'argento uguale a quello che io portavo sul lobo opposto.

Improvvisamente ripensando alle sue dita appena più fredde delle mie, che sfioravano l'orecchio mentre mi metteva l'orecchino, o al suo sguardo quando mi aveva incitata ad usare i miei poteri, o ancora al gesto gentile di prendermi per mano per impedirmi di perdermi...Arrossì di colpo.

Sentì un dolce calore pervadermi tutto il corpo e inconsciamente sorrisi. 
Cercai di mascherare l'imbarazzo e mi diressi verso la porta. 
- Allora ci vediamo dopo - dissi, quando Renji mi afferrò per il polso attirandomi davanti a lui 
- Aspetta un attimo - si chinò , mentre con la mano mi cedeva il suo berretto io annuì mentre mi sussurrava qualcosa al orecchio uscendo poi di casa.

" Se succede qualcosa...Chiamami "

Continuavo a ripensare a quelle parole, mentre percorrevo la strada che portava lontano dal centro città, raggiunsi un parco abbandonato e appoggiando a terra lo zaino mi sedetti su l'altalena

-Stai aspettando qualcuno?- sobbalzai nel sentire una voce. 
Ma prima che me ne accorgessi qualcuno mi aveva già abbraccia con troppa forza.

Sentivo le forze e i sensi venir meno, qualcosa non andava, improvvisamente lo sentì ridere 
- C-chi diavolo....Sei? - sussurrai cercando un modo per liberarmi ma la presa era salda. 
- L-lasciami! - ringhiai dimenandomi mentre il mio misterioso rapitore mi posava un fazzoletto premendomelo sul viso, comincia a sentirmi stanchissima e nel giro di poco persi i sensi.

Il rumore del acqua che gocciola dal soffitto, è umido e freddo, solo questo riuscivo a distinguere finché non aprì gli occhi. 
Mi trovavo in un posto abbandonato ed ero terrorizzata. Provai a muovermi, ma non ci riuscivo sentì tintinnare una catena, era legata alla mia caviglia, ero su una sorta di brandina mi guardai in giro mentre nelle narici cominciai a sentire odore di muffa.

Vidi qualcuno che si stava avvicinando e quando fu a pochi passi da me si fermò. 
-Bene ti sei svegliata- Era il ragazzo di prima 
- Tu maledetto! - 
Ringhiai saltando in piedi per poi cercare di colpirlo, peccato che la catena mi tenesse ancorata al letto, ero frustata seccata e a dire il vero spaventata lo guardai con il solo desiderio di ucciderlo.

Alto, capelli corti e marroni, occhi azzurri, un fisico allenato e un viso freddo ma dovetti ammetterlo, anche attraente. 
-Non puoi farmi niente piccola- disse avvicinandosi, oh quanto avrei voluto togliergli quel sorriso dalla faccia!

Ringhiai un freddo 
- Vaffanculo - e cercai di non fargli notare ne quanto ero ansiosa di ammazzarlo, ne quanto volessi fuggire, lui rise 
-Ora sei mia- sorrise ancora. 
E la mia rabbia cresceva 
- Ma manco morta! - risposi gelandolo con lo sguardo. 
Ringhiai quando mi sfiorò il collo con le dita.

Improvvisamente sentivo ogni singola cellula del mio corpo bruciare, come se fiamme roventi lacerassero la mia pelle, piegai in avanti la testa stringendo gli occhi mentre annaspavo con il fiato corto per il dolore.

Ridacchiò 
-Fa male vero? Sai è molto divertente- 
Io mi sforzai di guardarlo, avevo male in tutto il corpo e mi sentivo debole. Improvvisamente nella stanza fece capolino Eren che parlò al ragazzo 
- Maestro Saber! -
il viola si rivolse al ragazzo che rise di gusto 
-Eren...- 
Avevo la sensazione che le cose si sarebbero messe male. Lui si girò verso di me e sorrise di nuovo

Io sbuffai seccata, stavo pensando a Renji. 
Chissà se si era accorto che non ero a casa...Chissà se mi stava cercando? 
Quasi di impulso appoggiai una mano sul lobo dove cera l'orecchino, quel gesto sembrò rassicurarmi.

Il ragazzo, che da quello che avevo capito si chiamava Saber si avvicinò per poi guardare Eren
- Lasciaci soli - disse, il guardiano della Nebbia se ne andò.

-Siamo rimasti noi due- sorrise
 -Dimmi ti piace stare qui?- 
Mi stava prendendo in giro?! decisi di ignorare quel suo tono strafottente 
- Oh si...A chi non piacerebbe essere prigioniera e rischiare la vita? - 
Dissi ironica e decisamente seccata, lui Si avvicinò e mi accarezzò una guancia 
-Che crudeltà tenerti qui vero?- spostò rapido la mano sulla spalla e poi sul braccio in quel instante avrei dato qualsiasi cosa pur di allontanarlo.

Avvicinò le labbra al lobo del mio orecchio, guarda caso quello con l'orecchino poi rise. 
-Che carino. Come mai uno solo?- 
Sbuffai guardandolo annoiata per poi rispondere con il mio solito tono sarcastico 
- Due costavano troppo - mi guardò poi disse 
-Scommetto che è stato il tuo amico a regalartelo- lo prese e lo staccò. 
-Davvero molto carino- 
In quel momento ringhiai tutto il mio odio, come si permetteva di trattarmi così?! 
- Ridamelo! - dissi cercando di riprendermi l'orecchino 
- Maledizione a questa catena! - ringhiai cercando di alzarmi e me lo ritrovai a pochi passi da me.

Mi rimise l'orecchino 
-Non capisco perché sia così importante, uno stupido pezzo di plastica- 
Sentendo quelle parole mi arrabbiai ancora di più.

- Forse lo è per te! -sbuffai arrabbiata, come osava definire il mio "tesoro più prezioso" un insulso pezzo di plastica?! 
- è il mio tesoro non azzardarti a toccarlo mai più! - lui rimase zitto per poi ridere 
-Tesoro?! Non farmi ridere!-

Ringhiai di nuovo e lo allontanai con le mani poi lo guardai fredda 
- Cosa ne vuoi sapere tu?! sei solo un coglione! - non lo avessi mai detto.

In un attimo melo ritrovai a due centimetri dal viso, con la mano a sfiorarmi il braccio e scendere lungo la gamba 
- Oh...Io non lo so è vero - disse mentre mi leccava l'orecchio scendendo sempre di più sul collo, rabbrividì e cercai di staccarmi 
- Però conosco un po di turchetti divertenti - 
Rise e mi mordicchiò la pelle del collo, graffiandola con i canini decisamente troppo affilati, un rivolo di sangue scivolò dal collo mentre lui sorrideva io cercavo di liberarmi, ma mi sentivo debole. 
- è inutile. - Disse afferrandomi il volto con una mano.

- Il mio potere condiziona il tuo sangue - disse mentre avvicinava la lingua al mio collo, leccando un po di sangue, cominciai a sentirmi debole e stanca

-C-cosa diavolo... - 
Mi dicevo che dovevo restare sveglia, non potevo mollare, con un ultimo sforzo strinsi il berretto di Renji con la mano, mentre una lacrima mi scendeva dalla guancia e sussurravo il suo nome addormentandomi.
"Ti prego Renji...Salvami!"


Angolo autrice

Che finale eh? Renjino pardon...Renji arriverà in tempo per salvare Yori?
chi è Saber? e cosa centra con la Griffon?
Ma sopratutto quante volte dovvrò ringraziare la mia amica AliceMiao per l'aiuto in questo capitolo? XD

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Capitolo 5
*** Target 5 ***


Target 5 
Arrivano i guardiani del destino!

Yori pov

- Se fossi in te non la toccherei -

Quella voce... 
Quella voce rimbombava nella mia mente e nel mio cuore, dagli occhi scesero le lacrime mentre lo guardavo. 
Aveva fatto saltare la parete e avanzava a passi lenti e calmi, sulla spalla destra era appoggiata la spada, gli occhi erano del loro stupendo color viola e rosso i capelli spazzati dal vento bianchi e candidi come la neve. 
Indossava i soliti abiti ma a mia gran sorpresa sopra portava un cappotto nero lungo fino ai piedi.

- R-Renji... - 
Sussurrai al limite della felicità, lui mi gettò un rapido sguardo per poi concentrarsi sul ragazzo accanto a me.

L'aura omicida di Renji investì in un attimo Saber che finì a terra contro il muro, sorrisi debolmente quando avvicinandosi mi prese il volto tra le mani guardandomi 
- Hei mi senti? devi restare sveglia - disse per poi lasciarmi e concentrarsi sulla battaglia.

In un attimo un campo di forza avvolse l'area circostante, aveva qualcosa di diverso dalle solite Room, era avvolta da qualcosa di simile ad uno scudo viola.

Renji aveva il solito atteggiamento calmo, eppure sentivo che qualcosa era diverso. Dal canto mio mi sentivo debolissima, cercai di alzarmi finendo col cadere a terra, ogni passo ogni più piccolo movimento era una tortura.

- Ah....Si ora comprendo - 
Disse Saber, mentre si alzava circondandosi di una stranissima aura di fiamme nere e rosse.
- Dove ce la Nebbia ce anche la Nuvola giusto? - domandò. 

Aveva un rivolo di sangue al lato destro della bocca ma sorrideva, guardai verso Renji che chiuse gli occhi 
- Non è così. Io voglio ammazzare te - disse fulminando con lo sguardo il castano, questo scoppiò a ridere poi si sfiorò la ferita sporcandosi la mano
I suoi occhi scintillarono di rosso. 
- Allora fatti sotto ragazzino - disse con uno sguardo tra il gelido e lo strafottente.

Renji partì subito al attacco incrociando la Nodachi con la spada di Saber, una katana dal manico nero e la lama cremisi era fatta...Di sangue!

- La mia capacità - cominciò tentando un affondo e lacerando la spalla di Renji, dalla quale spruzzò un mare di liquido cremisi che scrosciò a terra 
- è di manovrare il sangue - disse poi, mentre con uno schiocco di dita il liquido per terra si sollevava in aria cambiando forma e diventando una sorta di falce, che teneva nella mano destra la spada era scomparsa. 
- Posso creare qualsiasi cosa - disse ridacchiando, mentre spediva a terra con un calcio Renji, cera qualcosa di strano di molto strano.

Il guardiano della Nuvola faceva di tutto per resistere ai vari fendenti ma sembrava quasi indebolito, non lo sapevo ancora ma presto, avrei avuto la risposta e quello che avrebbe detto Saber non mi sarebbe per niente piaciuto.

- Ovviamente... - Cominciò a dire mentre con una mano prendeva Renji per il collo 
- I miei poteri non si limitano a questo - aggiunse sollevandolo 
- Io posso controllare anche il tuo! - dalla mano del castano, partì una fiammata che avvolse completamente Renji.

Non potevo fare nulla meno che pregare resistette, ma così non fu, in un attimo cominciò a tossire sangue contorcendosi per il dolore 
Io saltai in piedi e corsi disperatamente contro Saber afferrandogli il braccio con la mano lui mi strattonò cercando di staccarmi 
- Lascialo in pace! - 
Dissi cercando di liberare Renji, col solo risultato di sbattere la testa contro la parete, mi rialzai dolorante guardando verso il mio compagno, che si dimenava ancora tossendo convulsamente per il dolore.

Lo raggiunsi appoggiandogli una mano sulla fronte, scottava tantissimo 
- No..Renji cerca di resistere - dissi mentre mi voltavo verso il nemico, non sapevo come ma dovevo uscire da quella pessima situazione quindi lo guardai, non avevo altro che potessi fare o dire dovevo raggrupparmi ad una sola misera speranza. 
- Aspetta! - dissi prendendo un frammento di vetro a terra e puntandomelo alla gola lo guardai 
- S-se fai del male a Renji io...Io mi uccido! - dissi.

Lui scoppiò a ridere 
- Davvero? non hai il coraggio per fare una cosa simile! - ruggì divertito
Io appoggiai ancora di più il frammento fino a farmi sanguinare il bordo del collo 
- No ferma! - ringhiò guardandomi 
- Non pensarci neanche a morire! mi servi viva - disse per poi tirarmi per i capelli e sollevarmi la testa, mentre con la mano allontanava il frammento di vetro gettandolo in un angolo. 
- Ti prego... - Sussurrai con le lacrime agli occhi 
- Farò qualsiasi cosa vorrai ma lascia stare Renji! - dissi poi.

Lui mi guardò per qualche secondo 
- Va bene - disse ghignando sadico - lascerò in vita il tuo amico - 
Cominciò lasciando la presa e facendomi cadere a terra 
- In cambio sarete miei prigionieri -

Sgranai gli occhi per quella crudele richiesta, ma poi guardai verso Renji, era a pezzi tagli e ferite ovunque dalla quale colavano sangue non solo aveva anche una strana tosse e la febbre altissima. 
- V-va bene - dissi infine 
Sapevo che una volta sveglio mi avrebbe odiata...Ma non potevo assolutamente lasciarlo morire!

Fummo condotti in una piccola cripta poi le guardie sene andarono, Renji era a terra e tossiva, non dava segni di svegliarsi. 
Ero davvero preoccupata e gli presi la mano 
- ...Non azzardarti a morire...Ti prego non lasciarmi - appoggiai la fronte contro la sua mano cominciando a piangere.

Non avevamo speranze eravamo prigionieri e completamente soli, improvvisamente lo sentì tossire 
- Scema - disse alzando la mano e posandola sulla mia testa, cosa che mi fece alzare lo sguardo e incontrare il suo 
- Credevo saresti morto! io io...Mi dispiace - dissi abbassando la testa 
- Pensiamo ad uscire di qui - rispose lui alzandosi anche se barcollava per le ferite.

Lo guardai, come amavo il suo sguardo forte e quella freddezza e calma che lo contraddistingueva, anche nelle più disperate situazioni non si arrendeva mai.
 
Era una parte di quello che mi piaceva di lui, perchè non era soltanto per l'aspetto fisico che lo amavo più di qualsiasi altra cosa, no, era il suo carattere da lupo solitario la sua forza e sopratutto la sua costanza che lo rendevano per me importante quanto l'aria stessa.

Avrei voluto dire ogni cosa...Dire quanto lo amassi quanto volessi stare con lui. Fargli capire che anche quando avrebbe avuto contro tutto il mondo io per lui ci sarei sempre stata.

Alla fine era questo che continuavo a ripetermi, tuttavia non avevo il coraggio di dichiararmi o forse temevo di rovinare quel nostro legame?

- Ecco fatto - disse facendo saltare la porta della prigione. 
Io sorrisi quando mi trovai a sostenerlo mentre tossiva 
- Renji devi riposarti non sei in buone condizioni! - cercai di farlo sdraiare ma lui scosse la testa.

- Dovresti dare ascolto alla dolce gattina - 
Disse una voce di ragazzo, lo stesso appoggiato alla porta. 
Vestito con una sorta di doppio kimono sopra nero e sotto bianco, al fianco portava due katane. I capelli erano neri e scompigliati su un viso giovane e piacevole alla vista, pelle diafana e occhi di un rosso sangue intenso.

Sorrise con le braccia dietro la testa 
- Sempre che tu non voglia crepare "bianconiglio" -

- ..D-dolce gattina? bianconiglio? ma come parli! - sbottai un po contrariata. 

Lui rise per poi rigirarsi una delle katane nelle mani 
- Guardate che la Griffon non scherza - disse lanciandomi l'ennesima occhiatina. 

Io ringhiai e mi misi davanti a Renji 
- Se è una lotta che cerchi... - 
Ero decisa, a proteggere il mio compagno a combattere! cambiai il mio abito andando in cambio forma e aprì il ventaglio di Nebbia.
- Allora è quello che avrai! - aggiunsi decisa.

Feci sedere Renji e lo guardai, era svenuto di nuovo per la febbre alta. Dovevo fare in fretta e sconfiggere il nemico, poi lo avrei portato in un posto sicuro pensando alle sue ferite.

- Vuoi combattere? - fu la domanda del ragazzo che vedendomi annuire rise. 
- Va bene - aggiunse poi sguainando una delle due spade 
- Ma non lamentarti se ti fai male! - aggiunse poi scattando contro di me, io rapidissima schivai per poi creare l'illusione di uno scudo di ghiaccio che avvolgendosi sulla spada la congelò completamente

-Illusioni eh? che noia - ridacchiò mentre con l'altra spada spezzava il ghiaccio. 
Ringhiai creando un rovo illusorio che lo colpì in pieno, ma solo in quel momento capi che si era fatto colpire apposta da me, aveva cercato il punto debole della mia strategia e lo aveva trovato.

La bassa fiducia in me stessa e nelle mie capacità.

Scattò di nuovo e con un calcio spazzò via la mia illusione fermandomi contro il muro, non riuscivo a liberarmi dalla sua presa pensavo di essere spacciata...
Quando lo sentii ridere a due centimetri dal mio viso restai di sasso quando allentò appena la presa
 - Venite o no? - disse allegro io sospirai.
- Venire...Dove? - domandai senza capire.

Lui rise di nuovo e si avvicinò al bianco ancora seduto contro il muro, ero pronta a difenderlo con le unghie e con i denti ma il ragazzo aiutò Renji ad alzarsi 
- In un posto sicuro - disse sorridendo calmo.

Non sapevo cosa fare ma decisi di fidarmi e aiutando Renji a stare in piedi segui il ragazzo misterioso.

***

- Eccoci questo posto è perfetto no? - 
Il ragazzo ci fece accomodare in una stanza al interno di una grande villa, la camera era abbastanza semplice, una grande finestra un armadio in legno d'ebano e infine il letto dove facemmo sdraiare Renji. 
- La febbre non è scesa nemmeno un po - sospirai stringendo i pugni, il ragazzo si avvicinò osservando prima me poi Renji e sorrise 
- è il tuo ragazzo eh? - disse ridacchiando

Per poco non gli sputai il contenuto del bicchiere d'acqua che mi aveva portato in faccia 
- No, no assolutamente no! - dissi arrossendo, lui rise quasi divertito 
- Non o mai visto nessuno - cominciò passandosi una mano tra i capelli 
- Negare di amare qualcuno...Quando non è vero - aggiunse poi sorridendo malizioso.

Io sbuffai spostando la ciocca bianca arrotolandola dietro l'orecchio, mentre appoggiavo sulla fronte di Renji uno straccio bagnato. Nella speranza di far scendere la febbre ma non sembrava fare effetto. Sospirai prendendo la sua mano nella mia mentre il ragazzo mi appoggiava una mano sulla spalla 
- Su vedrai che guarirà - disse cercando di consolarmi io sbuffai un freddo 
- Chi sei veramente? - guardandolo male.

Si alzò e mi fece un piccolo inchino ridacchiando 
- Sono Yuro Raiko guardiano della Notte - 
Io lo guardai, proprio non riuscivo a non essere sospettosa, forse perchè di mezzo cera la vita del ragazzo che amavo.

- Famiglia? - domandai fredda. 

Lui non rispose poi mi prese la mano e ne baciò il dorso ridacchiando 
- Famiglia? bhe...Non ci consideriamo una famiglia - disse ridendo, i suoi occhi divennero completamente neri, la carnagione diafana. 
- I guardiani del destino - disse poi sorridendo, aveva i canini cosa che mi fece gelare il sangue nelle vene.

- T-tu s-sei sei...! - non feci in tempo a parlare perchè lui, ridendo ritirò le zanne facendole scomparire 
- Vampiro - aggiunse poi tutto tranquillo, come se l'essere una creatura succhia sangue e morta non fosse una cosa tanto strana.
- Bhe...Ti ci abituerai - aggiunse poi alzandosi.

Io ancora indecisa se colpirlo con un calcio o con un paletto di legno, sospirai guardando Renji, era come addormentato e io mi stavo davvero preoccupando. 
Yuro sorrise appena 
- Domani conoscerai gli altri. - Disse andando verso la porta 
- Ora vi lascio - aggiunse poi allontanandosi.

Eravamo soli nella stanza, avevo la testa piena di immagini, alcune riguardavano la battaglia altre quei cosiddetti "guardiani del destino" 
Chi erano? e Yuro il vampiro ci avrebbe fatto del male?

Non sapevo cosa pensare così appoggiai la testa a contatto con il petto di Renji. 
Come avrei voluto che si svegliasse ma lui dormiva senza dare segni di riuscire a riprendersi, appoggiai la mano sulla sua fronte era ancora calda ma almeno la febbre non sembrava più così alta.

Sorrisi rincuorata che si stesse lentamente riprendendo poi appoggiai appena le labbra sulla sua fronte lasciandoci un piccolo bacio 
- Buonanotte - sussurrai prima di rimettermi a dormire con la testa, di nuovo appoggiata al suo petto.

Angolo autrice

Finisce un altro capitolo ^^ arrivano i guardiani del destino un gruppo speciale che conosceremo meglio nel prossimo.

Per ora Renji è messo un po male ma si riprenderà pian piano e comincerà a chiedersi se non è ancora troppo debole. 
Yori presa dallo sconforto è stata salvata da un giovane vampiro dal carattere molto misterioso. Chi è in realtà Yuro?
Per saperlo dovete aspettare il prossimo capitolo.

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Capitolo 6
*** Target 6 ***


 Target 6
Svegliarsi con la tua voce nel cuore

Yori pov

Mi svegliai alle prime luci del alba, la luce che entrava dalla finestra mi solleticava il viso, alzai la testa dal petto di Renji guardandolo. 
Era ancora incosciente ma almeno sembrava stare un po meglio. Mi guardai in giro scorrendo lo sguardo intorno alla stanza.

Non era molto grande noi eravamo sdraiati sul letto, mentre a lato vicino alla libreria cera un pianoforte. Mi alzai e accarezzai i tasti sorridendo, mi ricordava il pianoforte che cera alla villa dei Domino e bastò questo a farmi riprendere un po di colore.

Improvvisamente una folata di vento mi fece voltare per ritrovarmi il viso di Yuro vicinissimo al mio.
- Buongiorno Yori-chan! - 
Esclamò il moro allegro io mi limitai ad un piccolo e freddo sorriso, gli ero grata per l'aiuto ma più di questo no.

- Oh? non si è ancora svegliato vero? - domandò avvicinandosi a Renji, io lo affiancai cambiando lo straccio sulla fronte del mio compagno, Yuro lo guardò per qualche instante poi si voltò verso due ragazzi.
- Ah eccovi! - sembrava felice di vederli e lo stesso per i ragazzi.

Il primo era alto dal fisico elegante e posato, occhi viola e capelli neri perfettamente ingellati al indietro. Vestiva un paio di normalissimi pantaloni viola con una cintura nera. 
Sopra una camicia bianca leggermente slacciata e sopra ancora un pesante capotto nero con la pelliccia.

L'altro ragazzo era un po più alto e forse più grande aveva i capelli viola e vestiva un kimono nero, si potevano notare due importanti dettagli guardandolo. 
Aveva una spada normalissima al fianco e una benda bianca a coprirgli gli occhi, avverti subito che quei due non erano persone comuni ma cercai di stare calma.
Oltre a Renji ferito anche io non ero al top della forma, ero stanca per le battaglie.

- Kurasa! Kain! - 
La voce di Yuro sembrava allegra mentre parlottava con i due. 
Il moro mi guardò alcuni minuti per poi ridere 
- Chi è questa...Ragazzina? - 
Il modo in cui disse quella parola mi fece salire uno strano brivido per la spina dorsale, un brivido che sapeva solo di una cosa...Pericolo.

L'altro ragazzo, quello con la benda, sospirò appena mentre Yuro sorrideva 
- Kurasa Yori-chan è un ospite - disse mentre il ragazzo dagli occhi viola rideva 
- Un ospite eh? - 
Si fermò a guardarmi poi si allontanò uscendo dalla stanza. L'altro ragazzo, Kain guardò Yuro poi si sedette a terra.

- Scusa Kurasa ha uno strano modo di fare. Ma non è cattivo - 
Disse Yuro per poi sorridere mostrando i suoi canini da vampiro scintillanti, io sospirai tornando da Renji 
- Hei...Quando pensi di svegliarti? - 
Domandai senza ricevere risposta, gli accarezzai appena la guancia l'unica cosa che volevo era vederlo svegliarsi anche solo per prendermi in giro ma vederlo addormentato mi faceva stare male.

Improvvisamente sentì qualcosa di gelido sfiorarmi il viso era la mano di Yuro che sorridendo mi scacciò una lacrima 
- è davvero molto importante vero? - domandò calmo io annui 
- Lo amo - dissi sincera arrossendo lievemente sulle guance.

- è davvero fortunato anche se non lo sa - disse lui ridendo, lo guardai socchiudendo appena gli occhi. 
Quando un mugolio mi fece voltare di nuovo 
- Renji! - cinguettai vedendo che si stava svegliando.

Lui si passò una mano tra i capelli tossendo un po per poi guardarmi gelido 
- Dove è il mio capello? - domandò, io mi precipitai subito al suo fianco 
- Stai bene? senti dolore? - domandai quasi commossa dal suo risveglio. 
Lui mi afferrò la testa con una mano per poi guardarmi 
- Cosa è successo? - domandò, io sorrisi 
- Ti spiegherò tutto. - dissi asciugando le lacrime con le mani.

Finalmente si era risvegliato!

(Qualche giorno dopo)

Renji pov

- Se continui così ti si riapriranno le ferite - 
La voce di Yori mi fece voltare sospirai guardandola. 
Indossava la divisa di Domino e sorrideva appena. Probabilmente non aveva tutti i torti ma allenarmi era la sola cosa che spazzasse via la routine quotidiana in quella villa. 
- Non riesco a farne a meno - sbuffai lei sorrise avvicinandosi.

- Sei in ansia ma sei troppo orgoglioso per ammetterlo - disse appoggiandosi con la schiena al muretto, io sbuffai 
- Non lo sono affatto - dissi - solo mi sto annoiando - aggiunsi poi, lei rise.

- Renji sono contenta che ti sia ripreso - sorrise appoggiando la testa contro il mio petto. 
Feci un mezzo sorriso e la staccai sospirando 
- Sei una bambina – dissi. 
Lei sbuffò roteando gli occhi per poi guardarmi.

- Sarò una bambina...Ma almeno sono sincera - disse punzecchiandomi con il gomito, io sbuffai un freddo 
- Mocciosa - e la spinsi via leggermente, lei rise scompigliandomi i capelli. 
- Scemo -

Io sbuffai guardando da tutta altra parte. 
Ero stato sconfitto e a salvarmi che mi piacesse o meno era stata quella bambina. 
La guardai appena, era inginocchiata davanti ad un cerbiatto e lo stava accarezzando.

Mi avvicinai abbassandomi alla sua altezza 
- Grazie - dissi appena, lei sorrise poi alzò il mento guardandomi 
- Non devi nemmeno dirlo - disse
- Gli amici si aiutano nei momenti di difficoltà - aggiunse poi andando a stuzzicarsi la ciocca bianca.

Mi alzai completamente voltandomi - sei...Straordinaria. -

Guardavo il cielo mentre sentivo che le cose sarebbero cambiate, ero stato sconfitto ma non potevo assolutamente fermarmi.
Yori si avvicinò e sorrise 
- Anche tu lo sei Renji - le tremava la voce lo si poteva capire subito quanto era stata male. 
Forse per questo cercava di sorridere.

***
- Renji posso chiederti una cosa?-

Luka Domino entrò nella stanza del bianco sorridendo calmo. 
In mano teneva due tazzine di caffè ne porse una la ragazzo che lo ringraziò appena

- Certo boss - 
Rispose Renji mentre uscivano sulla terrazza, Luka si portò subito accanto a lui sorseggiando appena il suo caffè. 

Erano passati circa tre giorni dalla battaglia contro Abisso Yori e Renji non si parlavano da allora e Luka voleva saperne il motivo. 
Inoltre cera qualcosa di molto importante che il giovane voleva sapere dal suo guardiano.

- Allora di cosa volevi parlarmi Luka? - domandò calmissimo come sempre l'albino. 
Il castano si passò una mano tra i capelli ridacchiando. 
Poi guardando il riflesso della villa, proiettato sul lago sorrise 
- Renji cosa provi per Yori-chan? - domandò semplicemente.

Il bianco restò in silenzio per qualche minuto poi voltandosi, ammirò il paesaggio intorno alla villa. Gli occhi bicolore erano fissi nel vuoto.

- Perché vuoi saperlo? - domandò a quel punto senza voltarsi. 
Luka si girò e sorrise 
- Renji ci sono cose più importanti delle battaglie - disse il giovane Domino

A quel punto Renji lo guardò. 
Era uno sguardo forte e deciso tanto forte da sostenere quello coraggioso e sincero di Luka che sorrise.
- Cosa? cosa ce di più importante? - domandò la Nuvola incrociando le braccia al petto.

Continuava a sovrastare il suo boss in altezza ma Luka ne era felice. 
Per lui Renji era come un freddo e calmo fratello maggiore. 
Per questo ci teneva a vederlo felice e il giovane Domino era convinto che la sua felicità l'avrebbe trovata davvero cercandola in Yori.

- Devi scoprirlo da solo - disse il ragazzino spiazzando il bianco, che sbuffò scompigliandogli i capelli. - Andrò in Italia - disse poi mentre alzava gli occhi al cielo.

Luka sorrise sorseggiando il caffè.
Era questo il suo ultimo ricordo prima di lasciare la villa. Insieme a quella domanda.
" Cosa ce di più importante?"
per questo era partito per trovare la risposta.

***
Yori pov

- Renji...Credi che gli altri stiano bene? - 
Lo guardai ero certa che sarebbe andato tutto bene. Doveva andare tutto bene. 
Lui sospirò appena. 
Restai zitta quando mi prese il polso guardandomi 
- Vieni con me - disse appena io lo segui.

Raggiungemmo una piccola radura circondata da alberi di ciliegio.
Renji si sedette sul erba e mi guardò 
- Canta - 
Io che non ci capivo nulla lo guardai 
- Perché? -
lui sospirò 
- ...Perché sei brava - disse appena 
- Ora muoviti e canta! - sbuffò poi facendomi sorridere. 
Ero leggermente imbarazzata ma cominciai a cantare.
Sono così stanca di stare qui

Soffocata da tutte le mie infantili paure
E se devi partire
Desidero che tu possa farlo
Perché ancora la tua presenza indugia qui
E non vuole lasciarmi sola

Quando piangesti, io asciugai le tue lacrime
Quando gridasti io scacciai tutte le tue paure
E ti ho tenuto la mano per tutti questi anni
Ma tu hai ancora tutto di me

Sei solito affascinarmi
Con la tua risonante vita
Il tuo viso ossessiona i miei, una volta, piacevoli sogni
La tua voce allontana tutto il mio buon senso


Sembra che queste ferite non possano guarire
Che questo dolore sia troppo reale
E comunque sei ancora con me
tu hai ancora tutto di me

Mi fermai guardandolo. 
Lui si alzò avvicinandosi mi prese il mento con la mano, poi mi accarezzò appena la guancia 
- Non sei affatto cambiata - disse, io scossi la testa 
- Non lo sono. Ma nemmeno tu sei cambiato -

Restò in silenzio staccandosi dal quel breve contatto, poi si voltò dandomi le spalle 
- Cosa telo fa credere? - domandò freddo. 
Io mi avvicinai fino a posare una mano sulla sua schiena, sentendo i suoi muscoli contratti rilassarsi completamente.

Poi appoggiai la fronte contro di essa sentendo che finalmente ero vicina al suo cuore e sussurrai piano 
- Non è stata colpa tua la morte di Seira - 

Restai in silenzio mentre una lacrima rigava la guancia di Renji. 
Sapevo che il dolore della morte di Seira, lo aveva portato a chiudersi ancora di più in se stesso. Forse per quello non dissi nulla 
Restai lì per tutto il tempo dietro di lui in silenzio...

- Renji... - 
Si voltò annuendo come se mi avesse letto nel pensiero. Io sorrisi abbracciandolo di colpo gli volevo bene e l'idea di vederlo soffrire mi faceva stare malissimo.

Perché lo amavo ma dirglielo ora sarebbe stato uno sbaglio. 
Mi staccai sorridendo appena mentre due lacrime mi sfuggivano da entrambi gli occhi. 
Lui ci passò le mani guardandomi freddo 
- Non piangere - disse io annuì correndo in casa. 
Dovevo allontanarmi prima di crollare un altra volta.

Renji pov

Restai in giardino, mentre cominciava a nevicare. 
Yori era scappata via, sospirai pensando a Seira a Luka e a tutti gli altri.

Mi sentivo sbagliato, fuori posto e debole...
Strinsi i pugni cercando di scacciare quelle orribili sensazioni e rientrai in casa.

Angolo autrice

Che dire? la prima parte svela altri due guardiani del destino.
Kain e Kurasa due soggetti particolari. 
E Yuro così dolce e gentile? veramente coccolo. 
Poi finalmente Renji si sveglia per la felicità di Yori e i due ricordano insieme la morte di Seira. 
La canzone non vi dico quale è dovete dirmelo voi.

è più crudele e divertente. 
L' extra è un po Natalizio visto che si sta avvicinando il Natale.

 

Extra capitolo 6

Buon Natale Renji-kun

I tre bambini erano seduti in cerchio. 
Midna teneva la mano di Yori mentre Renji sbuffava. 
Shizuka era seduto al centro e stava raccontando ai bimbi una storia di Natale. Yori adorava le storie e i racconti di Shizuka e Midna adorava vederla felice ed emozionata. 
Con quei suoi luminosi e allegri occhi arancioni, sorrise mentre il bianco alzandosi sene andò.

Yori lo seguì subito 
- Renji-kun...Dove vai? - domandò con la sua vocina dolce e tenera. 

Il ragazzino alzò gli occhi al cielo 
- Non sono cavoli tuoi - disse
Yori si avvicinò mettendogli un cappellino rosso e bianco in testa mentre Shizuka ridendo indicava qualcosa sopra le loro teste 
- Ragazzini quando si sta sotto il vischio - disse ridendo 
- Ci si deve dare un bacino - aggiunse poi scoppiando a ridere.

Mentre Midna si immaginava il suo futuro matrimonio con Yori andare in frantumi. La bimba arrossì guardando appena il bianco
Poi si mise sulle punte dei piedi e gli diede un lievissimo bacio sulla guancia, che fece arrossire completamente il ragazzino.

Shizuka scoppiò in una fragorosa risata, mentre Renji caricando un pugno di fiamma della Nuvola, lo inseguiva per tutta la casa. 
Yori sospirò quando Renji sbucando da un angolo della casa, le diede un velocissimo bacio sulla guancia che la fece arrossire di colpo 
- Buon Natale - disse il ragazzino scrollando le spalle. 
Lei lo guardò sorridendo felicissima 
- Buon Natale Renji-kun -

Il ragazzino sospirò, per poi tornare ad inseguire Shizuka che scappando, rideva come un pazzo.

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Capitolo 7
*** Target 7 ***


Target 7
La vera natura di Griffon (parte 1)

Yori pov

Nel sogno sono scalza e cammino nella più cupa oscurità. Sono in cerca di qualcosa o qualcuno...O almeno credo.

Arrivo in fondo a quelle tenebre attirata da un lieve suono di violino e da una tenue luce d'argento, mi ritrovo in una sala enorme con le pareti a specchio. 
Mentre passo camminando il mio riflesso scintilla appena. Solo allora noto di non indossare l'uniforme di Domino ma bensì un lungo abito nero in stile di fine 800.

Mi guardo in giro poi sento di nuovo la melodia del violino e attirata da essa apro una porta. Ritrovandomi in una sala da ballo e lì in mezzo alla sala un giovane. 
Veste completamente di indaco. La pelle è chiarissima gli occhi rossi e i capelli neri come le piume di un corvo. 
Mi avvicino e lo guardo è occupato a suonare un violino e non sembra notarmi. 
Dietro di lui vedo niente di meno che Eren. 
La rabbia mi assale e cerco di colpirlo ma poi mi fermo. 
La sua mano mi sfiora il collo e mentre parla mi sento debole.

" Manca poco...Il tuo compito...Il fato a cui sei destinata..."

Il sogno si dissolve al improvviso e mi sveglio. 
Ho sempre un gran male alla testa e la nausea che però passano rapidamente. L'unica cosa a restare invece è il senso di angoscia e di smarrimento.

***
Ero in piedi stavo cercando qualche informazione sulla Griffon, quando un esplosione mi fece rizzare i capelli, letteralmente. 
Corsi a vedere trovandomi davanti uno scenario quasi terrificante.

Un ragazzo in mezzo ad una montagna di cadaveri. 
Aveva i capelli verdi sparati in aria. E gli occhi di un luminoso color smeraldo intenso. 
Scattò verso di me ma più rapida schivai saltando indietro. Mentre un altra figura affiancava il ragazzo era una giovane che riconobbi subito. 
Quei due erano quelli che ci avevano attaccato qualche giorno dopo il nostro arrivo a Firenze.

Improvvisamente mi salì un groppo in gola e cominciai a guardarmi in giro quasi disperata. Sentivo che qualcosa non andava strinsi gli occhi urlando a più non posso il suo nome nella mia mente.

Nessuna risposta non poteva essersene andato. Pensai mentre crollavo a terra sulle ginocchia. Qualcosa mi provocava un forte mal di testa e i capogiri aumentavano.

- Che pena! - disse la ragazza dai capelli neri mentre si avvicinava 
- Un mostro che si preoccupa per un umano - rise sollevandomi per la testa, io ringhiai dimenandomi e riuscì a graffiarla sulla mano facendola indietreggiare.

- Chi avresti chiamato mostro?! - ringhiai tossendo. 

Quando sentì una mano sfiorarmi la testa con un tocco leggero. Alzai gli occhi incontrando subito il suo sguardo sembrava dirmi stai calma anche se quello nervoso sembrava lui.

- Oh ecco il moccioso patetico! - 
La ragazza dai capelli neri e occhi ghiaccio scoppiò a ridere evocando una sorta di pugnali attraversati dalla fiamma del Fulmine. 
Renji si mise davanti a me prendendo con una mano la Nodachi.
Il suo sguardo era tanto serio quanto affascinante. Improvvisamente accanto a lui mi sentì ancora più piccola. 
Ma non era una brutta sensazione mi alzai lentamente appoggiando una mano al suo braccio facendogli voltare lo sguardo incontrando il mio.

- Diamo una lezione...A questi mercenari - dissi sicura di me. 
Lui accennò un freddo sorriso poi si voltò verso la ragazza e Axel questo scoppiò a ridere.

- In tal caso...Permettimi di dirti due cose - 
Cominciò scendendo rapido dallo scaffale dove si era seduto. 
Io restai ferma immobile quella era la nostra battaglia e non volevo coinvolgere persone innocenti o comunque che non centravano.

- Primo. La scelta degli attributi - disse ridacchiando mentre la sua cosiddetta compagna sbuffava. 
- Io possiedo la fiamma della Tempesta mentre Angela del Fulmine- aggiunse poi arrivando davanti a Renji.

Il suo sorriso mi fece capire che non temeva per niente il guardiano della Nuvola di Domino. Era troppo rilassato 
- Seconda cosa... - Disse mentre guardava con fare piuttosto minaccioso l'albino 
- Vi siete messi contro gli avversari sbagliati -
 
A sentire quelle parole la sola risposta di Renji fu un semplice sospiro seguito da un fendente della Nodachi, che tagliò in pieno un ciuffo di capelli a lato del collo di Axel un rivolo di sangue schizzò dalla spalla mentre il ragazzo scoppiava a ridere. 
Mi portai entrambe le mani alla bocca quando mi accorsi che il suo sangue era nero. Il ragazzo si passò una mano tra i capelli, tirandoli indietro con un gesto delicato ma incredibilmente freddo poi sorrise. 
Non riuscivo a crederci mentre continuavo a tremare e deglutire. Renji puntò la spada contro il collo di Axel assottigliando lo sguardo.

- Cosa...Sei? - fu la sua semplice quanto immediata domanda

Il ragazzo scattò rapido dietro di me. Afferrandomi e imprigionandomi in una stretta che mi faceva a mala pena respirare. 
Renji tentò di attaccare Axel ma uno scudo di fulmini lo fermò sbattendolo a pochi metri di distanza.

- Cosa sono? la parola esatta è super-soldato - ridacchiò mentre le sue sembianze cambiavano diventando quelle di Saber, il ragazzo che qualche giorno prima aveva quasi ucciso il mio amico.

Sgranai gli occhi mentre Renji scattava e infilzava di nuovo il ragazzo di Griffon.
- è inutile - disse questo mentre il sangue avvolgeva la Nodachi di Renji 
- Non posso essere eliminato facilmente - aggiunse poi tornando al solito aspetto. 

Io dimenandomi cercai di liberarmi e ci riuscì solo quando la Nodachi si conficcò al altezza della spalla del nemico. Scivolai a terra e mi rialzai subito, ma trovai la strada bloccata dalla ragazza dei fulmini.

- Dove pensi di andare? - disse con quella voce da vera e propria stronza.

Mi alzai dopo l'ennesimo calcio e attivai il cambio forma. 
L'uniforme di Domino lasciò posto al kimono mentre appariva il mio ventaglio e in una capriola lo prendevo evocando dei rovi che avvolsero la ragazza. 
Questa si circondò dei fulmini e creando un esplosione si liberò.
 
Mandandomi contro una parete, Il colpo mi fece sanguinare la testa ma servì a svegliarmi del tutto dal' intorpidimento prodotto dai fulmini. 
Mi rimisi in piedi concentrandomi mentre una nebbia sottile avvolgeva il campo di battaglia.

Nel frattempo anche Renji stava dando il massimo, schivava i fendenti di sangue tagliandoli con la spada. 
Mentre circondava Saber con le Room e da esse sprigionava il potere della fiamma della Gravità.

Guardandolo capì che non potevo più tergiversare ero stanca di lasciarmi difendere senza poter proteggere le persone che amavo. 
Così con uno scatto tentai un calcio contro Angela che però non andò a buon fine. In un attimo sentì la pelle bruciare. 
Trafitta da tanti piccoli fendenti, realizzai solo dopo che erano i fulmini stessi.

- Lame di Fulmine! - 
Gridò la ragazza afferrandomi il collo per poi trafiggermi alla spalla con una lama-fulmine. Ringhiai per il dolore e la guardai. 
Avevo una sola possibilità e non dovevo sprecarla scoppiai a ridere sorridendo beffarda.

- Un graffio così non mi fa niente - dissi mentre mi concentravo sulle illusioni 
- Devi fare di più...Cretina - aggiunsi poi mentre con una testata mi liberavo. 

Saltando indietro per poi sorridere decisa.
Angela ringhiò furiosa e tentò di nuovo di colpirmi con le sue lame, ma io più veloce mi dileguai dalla sua presa apparendo seduta dietro di lei 
- Sei lenta - dissi per poi scomparire di nuovo e apparire dietro la sua schiena. 
Ormai era furiosa e questo giocava a mio vantaggio.

Schivai un altro fendente dopo di che chiusi gli occhi. Sentivo dentro di me una grande forza nascere tesi la mano mentre la spada si formava in essa. 
Era una Nodachi uguale a quella di Renji che voltandosi, sbuffò qualcosa di simile ad un
" resta una copia" che mi fece sorridere.

- Angela-chan... Portami la Nebbia!- ringhiò Axel mentre una serie di pugni della Gravità, lo faceva urlare dal dolore e lo spediva a terra contro una parete. 

Renji gli conficcò la spada dritta nel cuore appoggiandosi con una mano alla parete. I suoi occhi sembravano dire fai di meglio...Se ne sei capace.
Io annui quasi inconsciamente guardando la mia avversaria. 
In un attimo il suo atteggiamento era cambiato lo leggevo in quei suoi occhi glaciali. Era furiosa per il trattamento che Renji stava riservando al suo compagno.

- Tu piccola stronza! - 
Scattò ingrandendo la lama di fulmine che schivai utilizzando come scudo la Nodachi illusoria. Indietreggiai mentre la Nodachi scompariva diventando semplice nebbia che circondò il mio avversario.

- In una notte senza stelle...La Nebbia appare! - 
Dissi mentre scattando verso di lei, proiettavo dei rovi intorno a noi creando una sfera intricata che ci intrappolò completamente lasciando fuori Saber e Renji.

- Dove diavolo siamo?! - 
Ringhiò la guardiana del fulmine, tentando invano di distruggere la cupola di rovi. Io ero pronta ad attaccarla e difendermi in qualsiasi momento.

Al di fuori sentivo la voce di Renji che parlava con Saber. 
Erano così vicini eppure così lontani. In quel frangente mela sarei dovuta cavare da sola.

Schivavo i fulmini al interno della cupola rispondendo con i fendenti della spada illusoria. 
Lo scontro si era fatto cruento e l'aria stava lentamente finendo. 
Tossicchiai schivando l'ennesima lama elettrica e riuscì a colpire Angela con un fendente alla spalla facendola urlare di dolore. 
Tentò di nuovo di colpirmi ma scomparii e apparendo dietro di lei, la infilzai con la spada al altezza della schiena. 
Mentre con un calcio la spedivo contro una parete la mia nemica si rialzò ringhiando furiosa. 
Una fortissima pressione avvolse l'aria mentre Angela si trasformava lasciandomi senza parole.

***
La pelle del corpo era diventata tendente al verde e squamata come quella di un rettile. 
Gli occhi gialli. Aveva la coda uncinata verso la parte finale e tra i capelli le erano spuntate delle corna ricurve. 
La parte inferiore del corpo aveva degli zoccoli come quelli delle capre. Notai che al posto delle mani aveva un paio di artigli neri lunghi il doppio di un braccio normale. 
Erano avvolti da scariche elettriche decisamente minacciose. Mi guardava con gli occhi che sapevano solo di odio e rabbia. 
Deglutii e strinsi i pugni mentre Angela cominciava a distruggere la cupola con la coda provocando un rumore assordante.

Mi tappai le orecchie gemendo per il dolore mentre la cupola crollava in pezzi. E la luce del sole ci inondava completamente. 
Sentì una risata provenire da Axel\Saber e mi voltai verso di lui.

- Ormai è finita per voi - 
Disse mentre una forte pressione di fiamma di Tempesta, lo ricopriva completamente mutandone l'aspetto 
Non aveva più niente di umano: Gli occhi dal loro color verde intenso erano diventati grigi e a forma di spirare. Il viso era deformato in un ghigno sadico la pelle grigia e piena di rughe. Le braccia erano diventate lunghe chele di granchio che avvolgevano ogni cosa con degli affari simili a tentacoli. Le gambe invece erano le zampe di un leone. Dietro sventolava una coda mentre il vestito veniva ricoperto da fiamme della Tempesta.

Dire che restai di sasso sarebbe di certo poco. 
Renji si limitò a ringhiare appena, brandendo la Nodachi. Lo scontro stava per riprendere e stavolta avremmo dovuto metterci tutti noi stessi per cavarci da quella brutta situazione.

Angolo autrice

Sono stronza lo so U.U 
Ma la seconda parte arriverà a breve. 
Eheh svelato qualcosina su Griffon e finalmente Yori combatte alla grande (anche se ancora non avete visto nulla) il prossimo capitolo continuerà la battaglia tra Yori Renji e i seguaci di Griffon. 
Ci vediamo nella seconda parte.

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Capitolo 8
*** Target 8 ***


Target 8
La vera natura di Griffon (parte 2)

I due mostri osservavano le mosse di Yori e Renji. 

Il ragazzo era accanto a Yori e pronto a sfoderare contro quei cosi qualsiasi tecnica potesse abbatterli. Lei lo guardò per un solo istante fu come se potessero leggere l'uno nel pensiero del altro. Scattò a destra schivando un fulmine, mentre la ragazza si difendeva con uno scudo illusorio. 

Il mostro "rosso" che un tempo era Axel di Griffon, schivò un fendente della spada avvolgendola con i tentacoli poi strattonò Renji spedendolo contro il muro della villa, facendogli battere la testa. 

Yori saltò rapida ma un tentacolo le afferrò il piede e la spedì addosso a Renji che le attuti la caduta prendendola al volo.
- Cavolo sono più forti di prima - disse la ragazza, mentre si passava la mano sulla testa dolorante. Ma non ebbe il tempo per aggiungere altro. 
Perché venne afferrata da Axel che la portò vicino a se stringendola alla vita con i tentacoli. 
Yori venne subito soccorsa da Renji che tagliò tranciando di netto uno dei tentacoli.

Dopo poco Stavano lottando entrambi, finché non accadde ciò avevano temuto sin dall'inizio: Gli artigli colpirono la ragazza, ferendola gravemente. 
Il segno degli artigli partiva dalla base del collo e arrivava a metà petto. Il sangue usciva a una velocità pericolosa, rendendola sempre più debole e quindi più esposta al pericolo.

Davanti a lei il compagno aveva visto tutto ed era furioso. 
I suoi occhi bicolore fiammeggiavano mentre con un balzo afferrava Yori stringendola per posarla subito dopo a terra. 
Si voltò mentre una forte pressione di fiamma faceva stridere l'aria e Renji si circondava di un l'aura nera e viola. 

In un attimo tutti gli oggetti attorno a lui si sollevarono da terra. I suoi occhi erano diventati bianchi e non facevano trasparire nessuna emozione, a parte la rabbia che era diventata collera.
Scagliò tutto contro gli avversari con una forza mai vista prima prese la sua spada e si scagliò contro di loro, ancora disorientati da ciò che era successo. 
Iniziò a colpirli, a farli a pezzi, accecato dall'ira, senza rendersi conto di ciò che succedeva intorno.

-Fermati. Calmati è finita!-
Una voce femminile giunse alle sue orecchie e solo allora, si fermò 
Accecato dall'ira confuse la sua voce con quella della nemica e la colpì sulla spalla, con la Spada. 
Poi le diede un calcio facendola cadere. 
-Sono io! Fermati sono io!- gridava lei, spaventata da lui 

Yori non poteva farne a meno. Non lo aveva mai visto in quello stato e mai avrebbe voluto vederlo.
Ricacciò indietro le lacrime e con uno slancio deciso abbracciò Renji, posando la fronte contro quella del ragazzo passandogli le dita sporche di sangue tra i capelli bianchi. 
Lì per lì sembrò non succedere niente, ma pian piano il respiro di lui si calmò e la sua mano non fu più in grado di reggere la spada, che cadde a terra con un rumore metallico.

Yori continuava ad accarezzargli i capelli respirando piano sulle sue labbra. Non era mai stata vicina a Renji come in quel momento. 
La cosa la terrorizzava e la rendeva allo stesso tempo felice. 
Il respiro si fece sempre più calmo e lei sentì le braccia di lui sulle spalle mentre il ragazzo la staccava leggermente sospirando freddo. 
-Va tutto bene. È tutto finito-
Si sforzò di sorridergli, nonostante il male che sentiva nel petto causato dal graffio 
Cercava di dimenticare la morbidezza dei suoi capelli o il calore del suo respiro.

- Lo dici a me o più a te stessa? - fu la fredda domanda di Renji. 

La ragazza avvampò prima di rabbia poi di imbarazzo. 
Non sapeva cosa rispondere. Era rimasta spiazzata da quella domanda alla fine si limitò a sfiorarsi la ferita tremando e tossendo un po di sangue. 
I due mostri giacevano immobili o meglio quello che restava di loro. Era uno spettacolo macabro che riportò la mente di Yori al passato e alla battaglia contro Abisso.

Improvvisamente una risata congelò l'aria circostante. E fece voltare i due ragazzi. 
Davanti a loro a pochi passi apparve Eren scortato da Freud e Iguana.

Renji ringhiò. 
Ci mancava solo quello! 
Non aveva tempo non che Iguana avesse intenzione di concederglielo. Come una saetta scattò contro di lui e fece roteare gli Yo-Yo dai quali uscirono lame acuminate
Lui scattò all'indietro, cercando di evitare di venire colpito poi saltando in avanti fendette l'aria e una esplosione fece disintegrare le lame. 
Ma questo non servi. Perché Eren apparì dietro a Yori.

La ragazza Cercò di voltarsi in tempo, ma lui fu più veloce di lei 
- Ciao Yori-chan - 
Disse con quella voce, che se non fosse stata quella di un traditore sarebbe suonata incredibilmente sexy 
Lei si voltò. 
E lui vide la ferita. L'occasione si era presentata su un piatto d'argento. Era troppo debole per opporsi.
Il Joker della Nebbia le sfiorò una guancia facendola svenire e rise prendendola in braccio. 
Quando un colpo di spada gli perforò la spalla da parte a parte. 
-Mollala subito-. Il tono era autoritario, ma lui si mise a ridere. 
Come se un graffio potesse fermarlo 
- Renji-kun...Non posso proprio lasciarti la farfallina - disse mentre le leccava la guancia circondandola con la fiamma della Nebbia per poi farla scomparire 
- Lei è mia - 
Aggiunse mentre la realtà si distorceva e Renji cominciava a non capire più cosa fosse sotto e cosa sopra. 
Sentiva solo la sua risata e non capiva nient'altro . Non capiva se fosse in piedi o in terra, se era solo o con qualcuno.
Era per questo che odiava le illusioni di Eren

***
Yori pov

Aprì gli occhi non toccavo terra ed era immersa nelle tenebre. 
Un sospiro mi fece alzare la testa. 
Qualcuno si stava avvicinando a me. Ma non vedevo nessuno e ciò mi metteva in agitazione

Era un ragazzo capelli neri occhi blu. Sembrava calmo in apparenza o meglio annoiato
Rimasi immobile. Non sapevo cosa mi avrebbe fatto ne perché fosse lì

- Yori Mikeru - 
Conosceva il mio nome brutto segno. 
Avevo male in tutto il corpo e non riuscivo a pensare lucidamente. Avrei potuto provare a muovermi, ma avevo pochissime forze. 
Inoltre volevo capir dove mi trovassi lo guardai cercando di stare calma poi finalmente parlai.
- Siamo nella sede di Griffon? - domandai fredda. 

Lui fece un sorriso e mi sfiorò la guancia. Al suo tocco sentì la fiamma tranquillizzante della pioggia avvolgermi. 
-Sei sveglia a quanto pare. Non l'avrei mai detto- rise divertito.
Scossi la testa guardandolo fredda 
- Cosa volete da me? - lui rise poi mi avvolse con altra fiamma guardandomi. 
- Vogliamo attivare il Vaso un altra volta. - Disse. 

Restai senza parole il Vaso di Pandora era stato distrutto durante la battaglia di Abisso. Non era possibile che ne avessero una copia. 
Ringhiai cercando di stare calma e lo guardai.
- Voi...Non cela farete! - ringhiai cercando di restare sveglia 
- V-vi fermeremo noi Domino! -

-Il tuo amico è KO e tu non riesci a rimanere cosciente. Mi chiedo come farete- rise 
- I Domino non si arrendono mai! - tentavo di resistere ma ero debolissima. 
Lui mi accarezzò di nuovo la guancia e fu il buio.

***
Al mio risveglio mi accorsi di essere distesa su una sorta di placca di pietra simile ad un altare. 
Avevo i polsi e le caviglie intrappolati da pesanti catene d'acciaio. 

La paura mi assalì, ma non potevo darlo a vedere. Non volevo mostrarmi debole improvvisamente sentì le dita gelide di qualcuno sfiorarmi la nuca e deglutii. 
Era Eren con quel suo stupido ghigno stronzo 
-Ed eccoti qui, sola e indifesa. Da quanto tempo ho aspettato questo momento!- scoppiò a ridere e mi sfiorò il collo baciandolo. 
Sentì un dolore terribile mentre affondava i canini nella mia pelle Mi mossi il più possibile, ma quelle catene annullavano ogni mio movimento.

- Non temere presto sarà tutto finito. - 
Mi accarezzò il volto continuando a penetrare la carne con i canini e facendomi urlare dal dolore. Senti le energie venire meno e il sangue risucchiato dal mio collo alla gola di Eren Strinsi gli occhi. 
Il dolore era davvero insopportabile. 
Era come se mi stesse annientando.

Avevo voglia di piangere ma non lo feci. 
Sentivo il calore uscire dal mio corpo la forza del morso i canini che penetravano lacerando la pelle e la paura che mi stava avvolgendo. 
Alla fine anche se non volevo mi scese una lacrima. Non sentivo più il mio corpo e iniziai a temere che quella fosse la mia fine ma forse sarebbe stato meglio morire. 
Improvvisamente Eren si staccò laccandosi i canini ancora sporchi dal mio sangue e prese un pugnale

- Ora...Terminiamo quello che abbiamo iniziato - disse sollevandomi la testa per poi graffiarmi il collo con la lama e disegnare un simbolo. 

Una fiamma e una stella intersecate 
Sorrise guardandomi e mi accarezzò la guancia avvolgendomi con una strana fiamma nera. Il panico che avevo con fatica soppresso dentro di me esplose. 
Inizia ad agitarmi come una matta, facendomi solo più male pensavo ai Domino la mia famiglia a Ruby la mia migliore amica a Kei, mio fratello Leon e Drachen a Luka e infine...

Mi mancò il respiro mentre prima di svenire sussurravo un ultima volta quel nome. Il nome del solo che avessi mai amato.

- R-Renji... - Alla fine persi i sensi definitivamente.

Eren pov

Era stato un gioco da ragazzi. 
Ora avevo il "cuore" da utilizzare per il mio piano. 
Spostai uno sguardo verso Damiel alla scrivania. Stava finendo di decifrare il diario di quel pazzo di Sebastian. 
Risi avevo il potere di riuscire dove lui aveva fallito e con i due guardiani di Domino nello stato pietoso in cui erano...
Niente mi avrebbe fermato. Scoppiai a ridere pregustando il momento della fine del mondo.

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Capitolo 9
*** Target 9 ***


Target 9
La amo o no?

Renji pov

Il mio risveglio fu piuttosto confuso. 
Ero immobilizzato al muro con le caviglie e i polsi incatenati. Gli abiti o meglio la sola cosa che indossavo la divisa dei Domino, era ridotta a brandelli avevo perso il capello e l'impermeabile che ora giacevano in un angolo della cella.

Avevo la schiena lacerata da pesanti tagli che la ricoprivano erano i segni che mi avevano lasciato le frustate di Eren. 
Anche le braccia erano ricoperte da ferite e lo stesso per il fianco. Sentivo di avere i capelli sporchi di polvere e sangue mentre mi sentivo stanco e indebolito. 

Un graffio dal quale scendeva un rivolo quasi impercettibile di sangue era ben visibile sulla guancia. Il labbro era gonfio e tagliato, bruciava da morire ma mi sforzavo di non farlo notare al mio cosiddetto carceriere. 
Sputai un po di sangue a terra ansimando per il dolore mentre ringhiando tentavo di liberarmi. Inutile visto che le catene erano fatte con una lega che annullava le fiamme.

Improvvisamente fui accecato dalla luce. 
Qualcuno aveva aperto la porta. Avrei di certo preferito non vedere chi fosse, ma ormai era troppo tardi. 
Eren era davanti a me rideva osservando le ferite fresche che aveva lasciato solo qualche ora prima.

- Sembra che ancora non ti basti - disse mentre le catene si staccavano unendosi tra di loro dietro la mia schiena bloccandomi le braccia al indietro. 

Finii a terra contro il muro a causa di un suo calcio. Ringhiai mentre mi alzava con una mano la testa tirandomi i capelli 
- A che punto eravamo rimasti? ah si! -
Con un calcio diretto mi spedì di nuovo a terra poi scoppiò nella più crudele e sadica delle risate mentre avvicinandosi, mi alzava ancora per la testa. 
Urlai dal dolore mentre sentivo il coltello penetrare la carne della spalla con forza. Maledissi quel bastardo in cento modi diversi 
- Quanto potrai resistere? - domandò in un ghigno che era tutto meno che una cosa: Umano.

Ringhiai mostrandogli un espressione carica di odio. Una voce dentro la mia testa intimava di reagire di alzarmi e fare a pezzi il mio nemico.

Mi graffio di nuovo stavolta lentamente. 
Come se tentasse di assaporare ogni instante di quella agonia. Mentre urlavo dal dolore a causa del coltello che penetrava la carne lacerandola. 
Staccò l'arma poi guardò dritto verso di me e rise. 
- I Domino ormai sono al capolinea - disse mentre se ne andava lasciandomi da solo.

Ansimando cercavo inutilmente di calmare la rabbia e il dolore che pervadeva ogni cellula del mio corpo. Se fossi riuscito o meglio quando mi fossi liberato...
Lo avrei fatto a pezzi con le mie mani.

***
Yori pov

Ero nella mia cella sdraiata sulla brandina. 
Mi faceva male la testa e mi sentivo come svuotata. Erano passate poche ore da quando il rituale di Eren era stato completato. 
Esattamente non sapevo cosa avesse fatto al mio corpo. Sentivo un grande vuoto ma al tempo stesso un dolore cuocente e pulsante che si attenuò soltanto alcune ore dopo il mio risveglio. 
Mi alzai lentamente appoggiandomi al muro poi guardai verso la porta.

Ero disarmata e sola. 
In quello stato non avevo molte possibilità di difendersi dai mostri di Griffon. Cercai di evocare la mia arma di fiamma e il cambio forma ma non accadé nulla. 
Riuscì ad arrivare alla porta a stento. Non riuscivo a stare in piedi a causa della nausea e della fiamma di Pioggia ancora presente nel mio corpo. 
Tossì avevo la febbre mi sentivo distrutta. Come se fossi passata sotto uno schiaccia sassi. In quelle condizioni ero tutto forche una guerriera.

Improvvisamente una voce mi fece voltare. 
Mi ritrovai a puntare i miei occhi arancioni in quelli gelidi di un ragazzo. Ancora non lo sapevo ma quello era il guardiano della pioggia di Griffon 
Damiel.

- Dove pensi di andare? - domandò calmo e fin troppo rilassato il ragazzo. Ringhiai fredda cercando di andare in cambio forma. 
Ma in un instante mi ritrovai avvolta da corde nere ricoperte da fiamma della pioggia.

Damiel mi sollevò in alto controllando le corde poi annullò la presa facendomi cadere a terra. 
Cercai di alzarmi anche se avevo qualche costola rotta. Almeno due a giudicare dalla ferita al fianco.

Qualcosa rotolò ai miei piedi e mi fece sgranare gli occhi. 
Era la spada di Renji ma era stata spezzata, bastò quello per terrorizzarmi completamente facendomi tremare.

Damiel fu contento di quella reazione. 
Glielo potei leggere negli occhi. Scattò verso di me tentando di colpirmi provai a schivare ma qualcosa o meglio qualcuno mi fece da scudo.

Vidi la sagoma di una schiena davanti a me. 

Apparteneva al guardiano della Nuvola di Abisso. Quello che aveva affrontato il mio boss e che dopo era improvvisamente sparito nel nulla. 
Si lasciò colpire in pieno usando il suo corpo come uno scudo. 
Rotolai indietro lui stava combattendo contro Damiel ma era in netto svantaggio
- Alzati guardiana della Nebbia! - urlò tossendo sangue 
- La speranza è ancora viva! - disse mentre si sentiva più stanco e le fruste gli perforavano come coltelli il petto. 
Schivò afferrando una delle fruste. Rigettò un po di sangue mentre si potenziava diventando il doppio della sua statura e condizione fisica normale. 
I muscoli si erano ingrossati mentre stringeva la frusta sporcandosi le mani di sangue. 

Damiel continuava a colpirlo perforando la pelle che si lacerava facendolo urlare dal dolore. Lo guardai senza sapere cosa fare. 
Volevo aiutarlo. Eppure non sapevo cosa fare.

Portai le mani alla bocca vedendo che Freud ansimava per il dolore e che Damiel continuava a colpirlo senza sosta.

- Come puoi fargli questo?! - urlai tossendo.
- Non è un tuo compagno?! - dissi poi mentre Damiel rideva di gusto. 

Tentò di nuovo un colpo che Freud parò con il suo corpo vedendo trafitto al altezza del cuore. Aveva gli occhi bianchi e dalla bocca scrosciò un rivolo non indifferente di sangue. 
Mentre altre fruste gli perforavano il resto del corpo bucherellandolo un po dappertutto.

- Posso. Perché è un rifiuto! - disse il ragazzo mentre Freud scivolava sulle ginocchia. 
Una frustata lo fece urlare dal dolore. 
Gridai in preda alla paura e alla più totale disperazione. Quando sentì qualcuno afferrarmi per il braccio e spostarmi indietro

Era Iguana!
Il ragazzo-rettile si voltò e vedendo lo stato in cui versava Freud ringhiò. 
Questo che aveva recuperato un po di lucidità lo guardò. Mentre una lacrima scendeva dal occhio destro 
- M-mi dispiace...Scappate - disse mentre Iguana mi teneva ferma per non farmi avvicinare.

- Lasciami! - urlai 
- Devo aiutarlo! - più mi dimenavo più la presa di Iguana era ferrea. 
Avevo le lacrime agli occhi e pensavo solo alla mia inutilità. Mentre Freud veniva colpito potevo solo guardare.

Inerme senza poter fare altro se non piangere e urlare. 
Urlai fino a perdere la voce poi rimasi zitta. Freud era a terra a pochissimi passi da noi. 

Damiel mi guardò poi ritrasse le fruste cercando di colpirci. Ma Iguana scattò in piedi e mi tirò con se. Lo guardai e lui guardò me. 
Sembrava che i suoi occhi dicessero "devi vivere" così ricacciai indietro le lacrime e corsi al suo fianco mentre uscivamo dalla stanza.

Correvamo nel corridoio quando il guardiano del Sole si voltò udendo il suono di un esplosione e vendendo la figura di Damiel avvicinarsi ringhiò.

Continuò a correre ma si trovò la strada sbarrata da Eren che ghignando, lo guardò per poi posare lo sguardo su di me. 
- Dove credete di andare voi due? - ghignò mentre con uno scatto infilzava al altezza dei reni il ragazzo-lucertola. 
urlando dal dolore Iguana prese gli Yo Yo colpendo la nebbia di Griffon direttamente sul viso. 
Poi mentre questo affondava l'artiglio nero, sporco di sangue nel suo petto gli afferrò il cuore stritolandolo.

Iguana ringhiò urlando dal dolore e si voltò verso di me urlando 
- Fila via di qui! - ringhiò e con un colpo deciso dei suoi Yo Yo colpì la finestra.

Il vetro della finestra andò in frantumi, colpito dai numerosi aghi d'acciaio, mentre volavo fuori di essa. 
Precipitai senza potermi difendere e caddi a terra.

Ma non avevo affatto il tempo di meravigliarmi, di essere sopravvissuta ad una caduta da quindici piani di altezza.

Nonostante il dolore cuocente che mi pervadeva ogni singola parte del corpo, dovevo rialzarmi e così feci. 
Barcollavo e mi tenevo la spalla lacerata fino al osso con la mano. Dovevo allontanarmi dovevo trovare Renji.

Il dolore si fece più acuto mentre scivolavo a terra ferendomi alle ginocchia che cominciarono a sanguinare. 
Avevo voglia di piangere ma non lo feci. Mi rialzai ingoiando il dolore e raggiunsi quelle che sembravano essere le prigioni.

Ansimai sopportando il dolore come potevo, appoggiandomi al muro mentre mi avvicinavo alle celle. Quando lo vidi bastò quello perchè il dolore e la sofferenza scomparissero. 
Togliendomi il nodo alla gola e il dolore al cuore.

Corsi da lui aprendo la cella e mi buttai letteralmente al suo collo piangendo. Renji alzò la testa accostando la guancia alla mia tossendo.

Renji pov

Sentivo un piacevole calore avvolgermi mentre le sue lacrime picchiettavano fredde sulla ferita alla spalla. Tossì cercando di parlare ma lo stato in cui ero non mi rendeva in grado di fare nulla.

Yori mi guardò poi prese la mia Nodachi e cominciò a picchiare disperatamente sulle catene ferendosi le mani. 
Senti le catene allentarsi appena. E riuscì a muovere il braccio quel tanto che bastava per accarezzarle la testa. 
I singhiozzi disperati di Yori si calmarono poco a poco e le lacrime si trattennero dal uscire. Stringeva nella mano ferita il manico della Nodachi spezzata.

La guardai facendole alzare il viso respiravo lentamente sulle sue labbra senza smettere di guardarla. Finché non lasciò cadere la spada a terra con un rumore sordo.

- Va tutto bene - sussurrai con la voce roca per le percosse subite. 
Yori mi abbracciò di impulso e mi fece sospirare. L'unica consolazione era che in tutto quel tempo lei era riuscita a rimanere viva ed era tornata indietro. 
Era tornata per salvare me?

Ammetto che non ci avevo mai pensato ma ora capivo cosa intendesse Luka con quel
 "Qualcosa di più importante" di cui mi aveva parlato.

Finalmente avevo capito il mio qualcosa di importante era Yori. 
Era quel qualcosa di importante che avrei dovuto sempre proteggere. Ma non potevo ricambiarla. 
Per me l'amore non esisteva. 
Lo avevo visto solo attraverso i miei cosiddetti genitori ma quel amore si era trasformato in odio e violenza. 
In bugie per salvare le apparenze.

Se mai mi fossi innamorato di lei con il mio senso distorto del amore l'avrei di certo ferita.
La amavo?
forse. 
Ma non potevo vederla soffrire. Dovevo smettere di pensare e dimenticare...Yori.

Era troppo importante. Troppo per rovinare il nostro legame. 
Lei era la sola di cui mi fidassi davvero. 
Alla fine decisi.

Se mai lei si fosse dichiarata l'avrei respinta.

 
" è per il suo bene o per il tuo?" 
Mi domandai mentalmente alla fine chiusi gli occhi. 
La sola cosa che importava ora era lei.

Era la sua presenza il suo calore che mi avvolgeva facendo in modo che mi sentissi meglio. Lei era la luce al di là della disperazione.
Lo era sempre stata solo che non me ne ero mai accorto. 
O forse fingevo di vedere di sentire che ormai era cambiato tutto.

Feci l'accennò di un piccolo e impercettibile sorriso, mentre una luce bianca mi illuminava di colpo. Le catene si spezzarono grazie alla fiamma della Tempesta. Mentre le mie ferite si chiudevano grazie al attività del Sole. 
Sgranai gli occhi quando capì che quel potere...
Quella strana forza... Proveniva da Yori!

Angolo autrice

Salve gente! 
Ringrazio Master Chooper spero che mi aiuterai ancora in seguito.
Spero vi piaccia e vi invito a leggere anche il prossimo che sarà il penultimo della parte dedicata a Griffon e chiuderà questo arco narrativo aprendo quello dedicato ad una delle mie famiglie preferite. XD spero vi sia piaciuto il capitolo a presto ^^

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Capitolo 10
*** Target 10 ***


Target 10
Il vaso di Pandora si risveglia!

Yori pov

Camminavamo per la moltitudine di corridoi del castello. 
Anche se più che altro sembrava una di quelle basi da film di spionaggio. Notai che Renji lasciava rapide occhiate dietro di me. 
Come se si assicurasse che lo seguissi ancora, non avevo più detto una sola parola da quando eravamo usciti. 
Ne gli avevo spiegato come avessi fatto a sprigionare fiamme non mie. Forse quel potere era opera del vaso di Pandora? 
O forse era la conseguenza, del rituale che Eren mi aveva fatto? 
Questo non lo sapevo. 
Ma mi sentivo strana. Come se nella mia mente vi fossero un groviglio di voci e pensieri non miei. Come avrei voluto un aspirina 
Ma mi consolai quando Renji mi prese la mano nella sua. 
- Non restare troppo indietro. Stammi vicino - disse con il suo tono distaccato che però adoravo. Annui rafforzando la stretta nella sua mano. 
- Renji ti senti meglio? - domandai guardandolo. 

Per tutta risposta lui mi mise in testa il suo capello abbassandolo con una mano. Io lo rialzai guardandolo un po confusa aveva l'aria di stare meglio eppure qualcosa non andava. Improvvisamente mi ricordai le parole di Eren quelle riferite al vaso. 
Sospirai pensando che Griffon non voleva lui.

Il loro obbiettivo ero io.

Alla fine decisi di non pensare troppo. E segui Renji. trovammo la sala ricerche e ci mettemmo al lavoro.
Dovevamo scoprire cosa fosse il vaso di Pandora, rovistammo ovunque ma non trovammo molto mi misi al opera. 
Per una abile come me non fu difficile accedere ai file più segreti, subito trovai qualcosa di interessante. 
Si trattava di pagine del diario del nostro vecchio maestro.

Renji fu subito al mio fianco 
-Un altro pezzo del diario di Shizuka - disse mentre prendendo una sedia si sedeva guardando il PC. Annui e aprì la pagina al inizio fummo bombardati da un mucchio di foto che ritraevano antichi reperti sparsi in giro per il mondo. 
Poi cominciarono gli spezzoni e le annotazioni del maestro.

Giorno x ora xx esperimento numero 000
I risultati non sono soddisfacenti. Sebastian è furibondo. Non riusciamo a darle una forma. I contenitori non sono adatti, Sto cercando disperatamente un altro metodo ma non trovo nulla. 
Di questo passo chiuderanno il progetto.



Renji deglutì mentre guardava le foto, stringendo i pugni gli appoggiai una mano sulla sua mentre continuavamo a leggere. 
Le foto diventarono progetti accuratamente descritti. Riconobbi l'altare di pietra. E quasi istintivamente passai la mano tra i capelli, sfiorando il collo nel punto dove non cera nulla. 
Ero certa di essere stata pugnalata da Eren e di aver visto quel marchio formarsi sul mio collo. 
Invece no. Non c'era più niente. 
Non capivo Quel marchio era stato impresso sulla mia pelle e niente avrebbe potuto toglierlo.

Tornai a guardare il computer mentre Renji si alzava camminando per la stanza. Improvvisamente trovai un altro estratto dal diario. 
Dovetti appoggiarmi alla sedia prima di svenire. 
Avevo un fortissimo mal di testa e mi piegai dal dolore sforzandomi di leggere.

Giorno xxx ora xx risultati finali
Il vaso è pronto! 
Ho trovato un organismo perfetto in grado di reggerne l'immenso potere! è fatta. 
Mi spiace solo che Shizuka non potrà vedere i risultati del esperimento. 
L' ho fatto assassinare e ho iniettato in quella bambina il mio sangue sotto forma di sigillo. Ora devo aspettare che il potere dentro di lei la corroda completamente.


Stai per rinascere mia amata Pandora!
 
Improvvisamente il computer finì contro la parete opposta alla nostra. Davanti a me cera Renji ed era furioso. 
Teneva il braccio sollevato e gli occhi coperti dalla frangia. 
-Maledetto! - mi guardò con occhi furiosi. 
Non pensavo che reagisse in quel modo, avevo paura. Non era da Renji reagire così. 
E non fu da Renji nemmeno quello che fece in seguito. 
Usando la fiamma della Gravità mi inchiodò contro il muro restando davanti a me. 

I suoi occhi bicolore mi osservavano furiosi. Alzò una mano e sussultai quando afferrò piano la ciocca bianca a lato del mio viso accarezzandola appena. Arrossì fino alle orecchie respirando piano. 
Cercai di voltare il viso per non guardarlo.

Ma lui più veloce mi fece di nuovo incontrare i suoi occhi. 
- Non permetterò che quel bastardo... - Disse mentre lasciava scivolare la ciocca dalle mani guardandomi 
- Faccia del male alla mia famiglia - aggiunse poi staccandosi.

Non riuscivo a stare in piedi e caddi contro il muro rannicchiandomi. Avevo il viso rosso. E continuavo a domandarmi, se il cuore di Renji stesse battendo come il mio. 
Mi si avvicinò continuando a guardarmi io arrossì di colpo. 
Cercavo di non pensare di svuotare la testa. Dovevo smettere di guardarlo o sarei morta lì in quella stanza. 
In balia dei suoi occhi.

Sapevo che era furioso. E capivo di non poterlo calmare. Non stavolta. Niente lo avrebbe calmato questa volta. 
Avevamo scoperto come era morto Shizuka, e adesso voleva vendetta. E io debole come ero non potevo far nulla per lui. 
Solo guardarlo e sperare che non facesse qualche stupidaggine. Mi alzai avvicinandomi. Era così strano ma così bello potergli stare di fronte.

Fin da quando eravamo stati accolti dal maestro di Renji avevo visto solo la schiena. Quando mi aveva salvato da Sebastian, quando era partito...Ora invece potevo guardarlo in viso.

Renji mi guardò appena senza parlare, troppa era la rabbia che provava in quel momento. Pensai rapidamente a cosa fare cosa dire. 
E mi venne un idea. 
Mettendomi sulle punte dei piedi gli tolsi il cappello da baseball pezzato indossandolo.

- è un regalo del maestro vero? - domandai mentre guardavo la spada in un angolo prendendola 
- Come questa. La spada di Shizika-dono. -

La spada era spezzata. 
Sospirai quando Renji la prese con la mano mentre la guardava freddo. Significava molto per lui lo sapevo appoggiai una mano sulla spada attivando la fiamma della Nebbia e la ricostruii poi lo guardai

- è solo un illusione...Ma è meglio di niente - dissi. 
Lui annuì freddo sembrava più calmo Forse stava sbollendo. Ma adesso dovevamo lasciare il laboratorio e in fretta.

Uscimmo dalla porta quando un ondata di potentissima fiamma della Neve ci colpì entrambi e finimmo tutti e due contro il muro. 
Davanti a noi un ragazzo: Aveva i capelli scompigliati di un bianco incredibile e gli occhi azzurri ghiaccio. Lo sguardo era freddo. Vestiva con abiti inusuali visto il tempo Primaverile. 
Mi alzai e Renji fece l' stesso. 
-Chi sei? - Ruggì mentre Il nostro aggressore non rispose. 

Si limitò a battere un piede e creare una sorta di lastra di ghiaccio che tentò di colpirci. Ma una voce a noi abbastanza famigliare lo intimò di fermarsi. 
- Corex-sama! non sono nemici! - 
La voce abbastanza incerta e timorosa proveniva da una ragazzina. Aveva i capelli color platino lisci e lunghi. Gli occhi che risaltavano sulla carnagione candida erano blu. 
La guardai e sussurrai piano a Renji. 
- Quella è la Neve di Vongola - 
Lui annuì mentre guardava la giovane vicina al nostro cosiddetto "nemico"

- Corex-sama...Non fare del male a questi ragazzi - tentò di dire Himeko. 

Il giovane annuì silenzioso e creando una sorta di scivolo di ghiaccio afferrò la bianca guardandoci. Sembrava che volesse dirci di seguirlo.
Renji mi guardò freddo, e compresi che non si fidava. 

Sospirai prendendo la sua mano - Himeko è amica di Decimo Vongola - dissi. 
-Se li seguiamo forse troveremo gli altri. Magari sono venuti anche loro - il mio tono era speranzoso forse troppo.

Renji scosse la testa staccando la mano dalla mia 
- Fa come vuoi - disse prima di allontanarsi.

Lasciata sola decisi di seguire Himeko e lo strano ragazzo. 
Così salì correndo per lo scivolo e raggiunsi il piano più alto del edificio. Non sapevo cosa mi aspettava potevo solo sperare che presto avrei ritrovato il boss e gli altri, anche se avevo la sensazione che le mie speranze sarebbero state deluse

***
Arrivata sul tetto respirai l'aria. 
Era pura e decisamente migliore del olezzo di sangue e catrame. 
Che sentivo al interno. 
I due ragazzi erano a pochi passi da me stavano aspettando qualcosa o forse qualcuno. Mi avvicinai senza dire nulla e mi guardai intorno cercando di capire chi stessero aspettando ma non trovai indizi utili. 
Finché una furia con i pattini non mi travolse in un abbraccio. Sentì le guance arrossarsi di colpo mentre rafforzava la presa su di me. 
Cera una sola persona che avrebbe potuto agire in quel modo. Notai i capelli platino e poi gli occhi verdi con le pagliuzze dorate. 
Aveva i pattini ai piedi e che emanavano la fiamma del Sole. Lo staccai 
- Cosa...Fratellone! - esclamai ritrovandomi di nuovo stretta nel suo abbraccio. 
Leon rise 
- L'unico e solo Hauricane Get Leon! -

Sorrisi. 
Leon non era cambiato per niente. Ricambiai l'abbraccio felice di rivederlo. Improvvisamente sentì picchiettare le sue lacrime sul viso e rafforzai con forza la stretta. 
- Mi sei mancata sorellina... - Gli sentì dire singhiozzando. 

Non pensavo che si mettesse a piangere ma dovevo ammettere che anche lui mi era mancato. Gli asciugai le lacrime forzando un sorriso 
- Smettila di piangere sto bene - dissi - un po ammaccata ma viva -
Lui annuì asciugandosi le lacrime e tornò sorridente.

-Come mai sei sola?- mi domandò mio fratello, cercando Renji non trovandolo io mi passai la mano tra i capelli sospirando 
- Lo conosci...Vuole agire da solo - dissi per poi cambiare subito discorso 
- Dobbiamo trovare Eren - 
Odiavo pronunciare quel nome e odiavo l'idea che fosse il solo a potermi mettere in difficoltà. Leon annuì anche se non sapevo dove potesse essere. 
Di sicuro ci stava dando la caccia.

Improvvisamente mi sentì a pezzi. Come se qualcosa mi risucchiasse la vita. Dovetti appoggiarmi a mio fratello per non cadere persi i sensi e fu il buio.

Lo stesso sogno. 
La stessa stanza con gli specchi e la stessa camera. Il suono del violino i miei passi sul pavimento. Improvvisamente qualcosa era cambiato. 
Al centro della stanza vi era una lastra di ghiaccio trasparente. Come conficcata nel terreno.

Mi avvicinai per guardare cosa vi fosse la suo interno. 
All'inizio non vidi nulla era appannato dal mio fiato, in effetti non sapevo se volessi davvero vedere cosa ci fosse all'interno ma alla fine iniziai a spannarlo con la mano.

Sussultai quando la vidi era una creatura dormiente dal aspetto di una ragazza poco più grande di me. 
Aveva i capelli lunghi di un bianco innaturale o almeno così mi parve. Gli occhi chiusi. Non indossava abiti era completamente nuda e la sua pelle era chiarissima quasi avesse un pallore cadaverico. 
Mi coprì la bocca con le mani indietreggiando mentre sentivo il rumore del ghiaccio che si spaccava.

Mi svegliai di scatto urlando

- Sorellina stai tranquilla! - mi rassicurò la voce di un ragazzo accanto a me. 
Misi a fuoco e scoprì con mia grande felicità che era mio fratello Leon. 
- D-dove sono?- domandai guardandomi in giro.

Un piacevole calore mi accarezzava il corpo notai che avevo delle bende. Dovevo essere stata medicata. 
Ero sdraiata su un letto molto comodo e caldo avvolta nelle coperte. 
Leon mi guardava preoccupato ma sorrise vedendomi sveglia 
- Siamo a casa di Corex-san - disse
- Lui è il boss della famiglia Licaone - aggiunse poi calmo e sorridente accarezzandomi i capelli.

Licaone? 
Non avevo mai sentito parlare di una simile famiglia. Ma ora non avevo voglia di pensarci. Ero ancora traumatizzata per il sogno che avevo fatto.

-Tutto bene? -Mi domandò mio fratello accarezzandomi il braccio io annuì appena. 

Cercavo di pensare ma ero troppo stanca e alla fine il sonno ebbe il sopravvento. Mi addormentai cullata dalle amorevoli coccole di mio fratello.

Di nuovo era la terza volta. 

Di nuovo davanti al cristallo ma stavolta aveva numerose crepe come se fosse sul punto di frantumarsi da un momento al altro. 
Davanti a me un uomo dai capelli riccioli neri e grandi occhi blu. Lo riconobbi era Sebastian e stava parlando senza voltarsi 
- Devi restituirle quello che hai preso - disse.
-Io non ti ho preso niente -affermai fissando la schiena dell'uomo, lui rise 
- Pandora deve svegliarsi Yori - ebbi un sussulto quando voltandosi ghignò 
- E tu devi addormentarti - 
Si stava avvicinando e io stavo ferma senza poter fare nulla terrorizzata. Si avvicinava inesorabile e io tremavo. 
No non volevo addormentarmi per sempre! 
Non volevo lasciare Leon e Renji.

Cercai di liberare la fiamma della Nebbia ma non funzionò ormai era finita. 
Il cristallo cominciò a pulsare come il dolore nella mia testa. Sentivo le forze abbandonarmi mentre Sebastian mi sbatteva verso il cristallo. 
Cercai di resistere dovevo farcela ma fu tutto inutile delle mani nere d'ombra mi trascinarono dentro il cristallo. 
L'ultima cosa che vidi fu il riflesso di Renji sfocare, poi sentì il cuore che si fermava lentamente.

Leon pov

Andai in camera di Yori. 
Era in piedi come ero felice! 

Feci per abbracciarla ma Renji comparve dal nulla e mi fermò 
-Cosa? - Lo guardai senza capire e lui rese ferrea la presa sul mio braccio, aveva uno sguardo che nemmeno un piccione assassino avrebbe avuto. 
I suoi occhi erano più glaciali del solito. E le stava ringhiando contro come un cane che non vuole fare il bagno. 
Non capivo cosa gli fosse successo
-Yori? Sono io Leon - le dissi allegro lei si voltò.

- Yori?...è questo il mio nuovo nome? - domandò alzando un po la testa. 
Aveva gli occhi di uno strano bianco. 
Erano freddi come quelli delle bambole.

Renji scattò di colpo e la inchiodò al muro tenendola per il collo con una mano. Mentre con l'altra le passava la Nodachi sotto il mento. 
-Renji cosa fai? -Chiesi allarmato lui mi guardò appena poi incalzò con lo sguardo lei. 
- Chi sei...? - 
La pressione di fiamma della gravità si fece pi forte. Un brutto segno. 
Mia sorella ridacchiò ma era una risata strana come spenta. 
- Chi sono?...Chiamami Pandora - disse prima di perforare con un artiglio bianco lo stomaco di Renji facendogli sputare sangue.

Pandora pov

Ero stata da poco risvegliata. 
E già qualcuno tentava di farmi addormentare? 
Non lo avrei permesso. Mi stavo ancora abituando a quel corpo era più giovane di quelli che avevo "usato" in precedenza. 
Ma quel ragazzo Renji mi si era avvicinato fin troppo. Meritava una punizione per aver osato toccarmi. 
Lo guardai fredda mentre mi stringeva l'artiglio ancora conficcato nel suo ventre. Aveva un volto freddo ma anche incredibilmente calmo. 
Guardai oltre verso l'altro ragazzo che corse subito ad aiutarlo staccandolo da dietro. Mi guardai l'artiglio sporco di sangue mentre la fiamma che mi teneva contro il muro scompariva. 
Risi gelida mentre mi avvicinavo a entrambi.

Poi mi fermai alzando la testa 
- Mi sta chiamando - dissi sentendo un tintinnio come un campanello di vetro nella mia testa. 

Era il "suo" richiamo. Mi concentrai sparendo in una nube color bianco apparendo poi da un altra parte in una sala completamente nera.
***
Eren pov

Smisi di suonare il violino quando la vidi. 

Era come l'aveva descritta Sebastian se non più bella. 
Mi avvicinai guardandola anche con un po' di timore non sapevo cosa avrebbe fatto.
- Sei tu ad avermi convocato? - 
La sua voce aveva un retrogusto di fascino e di mistero le presi la mano baciandone il dorso. Stavo attento a non fare passi falsi. 
Pandora era un vero e proprio mostro. 

Era stata generata da un uomo umano e una donna che possedeva una fiamma speciale. 

La stessa fiamma che scorreva un tempo in Evelyn la femmina di Lucas Domino e madre del ragazzino. 
La guardai e lei guardò me.

-Si Pandora ti ho convocato io- dissi rispettoso 
Lei si guardò in giro ammirando la stanza lussuosa poi andò verso uno specchio e si guardò riflessa in esso. 
Sembrava ammirare il corpo di Yori come se stesse indossando un vestito nuovo. 
- Questo...Contenitore è un disastro - disse mentre si voltava 
- Voglio fare un bagno e necessito di abiti adatti a me - aggiunse guardandomi come se quello fosse un ordine. 

Feci per dire qualcosa ma lei mi fulminò con lo sguardo decisi di non farla arrabbiare. Non perché la rispettassi e non certo perché la temessi. Pandora era un mostro si. 
Ma un mostro incredibilmente utile e potente. Avrebbe annientato Domino per me. 
Avrei solo dovuto recitare la parte del bravo servo fedele per un po. Almeno finché non fossero morti i Domino. 
Poi avrei soggiogato anche lei!

Pandora mi guardò curiosa
- Pensi davvero di cavartela? - domandò e notai che i suoi occhi scintillavano. 
- Il mio corpo si deve abituare a questo mondo quindi ha bisogno di sangue.- si avvicinò e mi graffiò il collo con l'artiglio bianco. 
Ringhiai e la guardai - si mia signora - dissi mentre mi allontanavo.

Non avrei mai pensato di dirlo ma avevo un altro problema da risolvere. 
Ossia trovare del sangue che soddisfacesse la stronza..Cioè la mia signora. 
E non era facile anche perché non sapevo cosa volesse. Ma alla fine non mene fregava niente. 

Io ero un mafioso spietato non certo il giocattolo di una stupida dea o qualsiasi cosa usereste per definirla! 
Uscì lasciandola sola pregustando il momento in cui mene sarei liberato.

Camminavo per la città. 

Non sopportavo proprio Pandora, era potente ma terribilmente altezzosa. Mi domandai cosa ne fosse stato di Yori Mikeru. 
Se Pandora era sveglia il contraente dove si trovava? 
Probabilmente dove io non potevo arrivare. Tornai solo al alba sperando che la strega non mi bombardasse di ordini. 
Cosa che non fece.

Sene rimase in bagno per circa un ora. Cercava di mettere a dura prova la mia voglia. Visto che se ne andava in giro per il castello nuda. 
Il che era uno spettacolo niente male. Peccato che se avessi tentato di toccarla, come minimo mi avrebbe trasformato in polvere. 
E se volevo vivere abbastanza per liberarmene dovevo trattenermi. Decisi di non guardarla troppo e mi buttai sul divano addormentandomi.

Renji pov

Aprì gli occhi avevo male al petto e alla pancia. 
Ringhiai la testa era un mattone e avevo la vista offuscata. La prima cosa che vidi fu il volto di Leon
 
-Stai bene Renji? - mi domandò il sole dei Domino preoccupato. 
Io annuii freddo allontanandomi un po' da lui mi guardai in giro senza trovarla. 
Yori non era più qui 
- Cosa diavolo è successo? - domandai mentre mi rialzavo. 
Notai che avevo delle bende intorno ai punti che mi facevano male 
- Chi mi ha attaccato? - avevo un terribile vuoto di memoria.

-Una ragazza di nome Pandora che agiva tramite il corpo di Yori- affermò Leon guardandomi serio. Scossi la testa e un altra voce mi fece alzare il capo. 
Nella stanza entrarono Corex e la ragazzina, la guardiana della Neve di Vongola.

- So chi è - affermò il giovane dallo sguardo freddo quasi quanto il mio. 

Mi alzai avvicinandomi e gli afferrai il bavero della giacca guardandolo freddo. 
- Parla o muori a te la scelta - ringhiai 
-Calmati Renji!- cercò di calmarmi Leon ma era inutile il mio sguardo era fisso su Corex. 

Lui era incredibilmente calmo come se i suoi occhi non trasmettendo nulla ne paura ne odio insomma indifferente.

Cercai di tirargli un pugno ma lo bloccò con la mano stringendomi il polso 
-Il tuo amico ha ragione Calmati o sarà peggio - 
Non compresi se era una minaccia o cosa comunque ringhiai furioso 
- Chiudi la bocca Leon! e tu...Ti conviene parlare - dissi ero veramente incazzato. 

Yori era scomparsa e per giunta quella Pandora era riuscita ad impossessarsi del suo corpo.

-Yori è addormentata in un posto irraggiungibile, Pandora adesso ha preso il controllo del suo corpo, adesso è lei che comanda - Corex parlava con tono freddo e distaccato. 
Lasciai la presa poi lo guardai 
- Come faccio a scacciare Pandora? - domandai con un tono altrettanto gelido.

-Bisogna ritrovare Yori e svegliarla e fare in modo che scacci Pandora - disse calmo, mentre Himeko si avvicinava. 
Guardarli mi ricordava molto Yori. E la cosa peggiore mi ricordava che non era lì con me.

Leon si avvicinò, ma non parlò. 
Il compito non era facile per niente il Sole fece un profondo respiro poi mi batte sulla spalla. E avrei voluto farlo a pezzi perché ringhiai per il dolore. 
Lui rise allegro 
- Ci serviranno dei rinforzi! - disse 
- Chiamo Luka e gli altri - aggiunse poi uscendo come un uragano dalla stanza.

Non lo capivo e mai lo avrei capito 
- N-noi siamo dalla vostra parte - la voce era quella della Neve. La ragazzina teneva la mano di Corex.

Probabilmente erano legati in qualche modo. Il ragazzo annuì 
- La squadra di assassini- disse 
- Sta già andando ad assaltare la base. - Aggiunse. 
Li guardai annuendo 
- Questa squadra è così potente? - domandai incrociando le braccia la petto. 
Corex rimase zitto ma sorrise freddo. Poi affermò deciso 
- La loro è la qualità del diavolo. -

Angolo autrice

E anche il 10 è finito. Che dire? tante belle novità. 
Chi mi recensisce e indovina chi è la squadra di assassini nominata da Corex vince una locandina speciale e un capitolo extra. 
Okeyyy il prossimo sarà l'ultimo capitolo ma lo dividerò in due parti XD tanto per finire in bellezza. Dopo di che ,comincerò il nuovo arco narrativo. 
Vorrei ringraziare Master Chopper. Corex Licaone è un suo personaggio. 
Grazie di avermelo prestato ^^

Lo vedrete in azione molto di più nel prossimo arco narrativo in compagnia di Himeko la mia guardiana della Neve. 
Quindi vi ringrazio e vi aspetto la prossimo capitolo se vi interessa Corex compare anche in questa storia 
www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2987412&i=1 
e ringrazio sempre Master per avermelo prestato.

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Capitolo 11
*** Target 11 ***


Target 11
Il significato delle sue parole (prima parte)

Eren pov

Pandora fece scivolare la mano tra i capelli neri era seduta sul mio letto e pareva annoiata.
La guardai per qualche instante il tempo sufficiente perchè mi fulminasse con gli occhi bianchi e freddi. 

Io distolsi al instante lo sguardo da lei sbuffando, mi domandavo che cosa stesse architettando. Ero curioso e al tempo stesso non vedevo di buon occhio la sua calma. 
Improvvisamente udimmo un esplosione e colpi di pistola
Mi precipitai sulla scena vedendo le mie guardie decimate.

Ringhiai mentre Pandora si sedeva sul divano dando le spalle al campo di battaglia sbadigliando, quasi non avesse notato che eravamo sotto attacco. 
La sagoma di un uomo emerse dal fumo denso e scuro che usciva dal buco nel muro sfondato.
- Colpo d'addio! - 
Sentì gridare da una voce, prima che una potentissima fiamma si diresse a tutta velocità contro la ragazza. 
Questa non solo non sembrava intimorita ma alzandosi bloccò la fiamma  con un dito e ne disperse il mortale potere attorno a lei guardandolo.

- Una fiammella...Non può farmi nulla - 
La voce, era come un pugnale di ghiaccio che perforava dritto lo sguardo di fuoco del uomo.

Sapevo chi era molto bene avevamo davanti il boss della squadra di assassinio dei Vongola i Varia conosciuto con il nome di Xanxus.

Con un movimento fulmineo puntò una pistola alla mia tempia e l'altra in mezzo alla fronte di Pandola premendo i grilletti 
I proiettili mi disintegrarono metà testa ma tanto mi ero salvato usando le illusioni. Non sortirono invece alcun danno a Pandora.
 
Avevo schivato la morte per un soffio poi mentre guardavo Pandora esasperato ringhiai 
- Che diavolo fai?! - 
Lei mi guardò sbadigliando mentre piegava di lato la testa e guardava Xanxus
 - Finito? - domandò con un espressione annoiata. 
Come se il sicario fosse un insetto.
Il ragazzo ringhiò 
- No. Feccia - prima di sparare una serie di proiettili che si conficcarono nel corpo della ragazza. 

Ma ella non solo non emise un fiato sorrise. Xanxus allora puntò le pistole e sparò una testa di leone fatta di fiamme che avvolse divorando Pandora in un attimo. 
Ma di nuovo le fiamme vennero completamente disperse e lei si spazzò via la cenere dal vestito bianco
- Dovevo forse restituirti il colpo?  - domandò con calma glaciale. 
Poi portò una mano in avanti e la fiamma si scatenò da essa contro Xanxus. Spedendolo contro la parete opposta che si disintegrò per la potenza del colpo.

Xanxus la guardò poi urlò tossendo un po di sangue 
- Beast cambio forma! - 
Una grossa bestia emerse dal fumo. Aveva l'aspetto di un leone ma in un attimo cambiò diventando una Ligre, la Ligre tempesta dei cieli.

La bestia era furibonda come del resto lo era Xanxus. Sul suo volto solitamente inespressivo si erano formate delle strane cicatrici. 
Pandora sorrise compiaciuta e si avvicinò, posando poi la mano sotto al suo mento. Il corpo di Xanxus venne scosso da brividi gelidi 
-  Un gattino che non sa mordere da solo... - Disse mentre faceva scivolare la guancia a contatto con quella del moro 
- Non merita di vivere - ridacchiò gelida mentre affondava, senza pochi problemi l'artiglio nella carne di Xanxus arrivando a perforargli un polmone. 
- La senti la disperazione? - domandò suadente al orecchio del boss.

Xanxus lasciò scivolare dalla bocca un fiotto di sangue per poi puntare le pistole del re bestia sul ventre della ragazza e premere i grilletti questa si lasciò colpire e metà del suo ventre si squarciò. Lasciando cadere una quantità non indifferente di sangue a terra.

Ma questo gesto di violenza inaudita, sembrò solo divertirla perchè Pandora rise 
- Credi di avermi fatto qualcosa?  - domandò sentendo Xanxus ansimare sulle sue labbra
 - L'essenza stessa della disperazione  e del caos, non muore facilmente - decretò mentre gli afferrava il viso con l'artiglio e lo guardava ridendo 
-  Ora...Prega il tuo dio perchè sarà l'ultimo respiro che farai - 

Ma proprio mentre stava per colpirlo una violenta pressione di fiamma la scaraventò contro il muro disintegrandolo.
Davanti a Xanxus apparve Tsuna circondato dai suoi guardiani. 

Il boss di Varia si alzò andando dai suoi picciotti erano tutti ridotti malissimo ma almeno, così pensava Xanxus erano vivi. 
Si rialzò accettando l'aiuto di Tsuna dopo di che richiamò Beast nella Boxe e si voltò verso Pandora.
La ragazza si era rialzata mentre la fiamma nera risanava le sue ferite con grande rabbia del Varia. Xanxus scattò in piedi ma un terribile dolore al petto lo costrinse a terra. 
Subito Lussuria si precipitò a curarlo ma la sua fiamma non sortiva alcun effetto.

***

Intanto la battaglia tra Pandora e Tsuna era ripresa senza esclusioni di colpi e sempre più feroce. Tsuna caricò due X-Buner di fila ma sembrava che le fiamme attraversassero Pandora senza farle nulla. 
Come se ella fosse un fantasma. 

Io schivai una serie di affondi di Superbi Squalo, il guardiano della Pioggia di Varia. Avevo esitato un attimo e mi ero ritrovato a fare i conti con lo spadaccino e con la Tempesta di Varia. 
Un ragazzo che si diceva fosse un genio, mi bersagliò con una serie di coltelli che schivai. Non ero sopravvissuto così allungo per niente, sapevo come disfare la rete di fili invisibili. 

Ero troppo avanti per il ragazzo che venne incatenato in un instante nella sua stessa illusione. Poi venne il turno del Fulmine lo sistemai facilmente spezzando con un fendente di Nebbia i suoi ridicoli ombrellini. 
Finendolo poi con una serie di affondi spedendolo a "fare la nanna" come l'altro. 
Schivai appena un fendente dello "squalo" saltando rapido indietro. 
Poi caricai la mia arma di fiamme della Nebbia il fucile scintillò e una pioggia di meteore avvolse il campo di battaglia spedendo il resto dei nemici al tappeto.

Risi aggiustandomi i capelli con una mano, poi mi diressi da Pandora.
La scena che mi ritrovai davanti aveva del incredibile. 
La mia cosiddetta "regina" teneva a terra Sawada mentre lo guardava troneggiando su di lui. Il ragazzino ansimava per le numerose ferite Pandora sorrideva o meglio ghignava. 

Mentre portava l'artiglio a sfiorare la guancia del Vongola, ma quando stava per ucciderlo venne sorpresa da una folata di vento glaciale che la attraversò completamente.
Guardai dietro di me.

I guardiani Vongola erano a terra svenuti. Nessuno era  intervenuto, nessuno era durato più di trenta secondi contro di lei. 
Guardai di nuovo davanti a me notando due ragazzi.
La prima era Himeko Ogawa, teneva la mano del boss dei Licaone. Un certo Corex, stava tremando cosa che mi fece sorridere. 
Il ragazzo mi guardò freddo, poi scattò velocemente contro Pandora che muovendosi alla velocità della luce, non solo schivò il pugno destinatole. 
Ma con una fiammata spedì il Licaone dal altra parte della sala. Ero sbalordito Pandora faceva raggelare il sangue perfino a me.
Deglutì mentre, dalla ferita di Licaone usciva tanto di quel sangue da renderlo in fin di vita peccato che la ferita stessa scomparve dopo un minuto. 

Il ragazzo sorrise freddo rialzandosi, ma sgranò gli occhi quando vide Himeko a terra.
Senza pensare ad altro corse da lei e inginocchiandosi la prese tra le braccia 
- Resisti! non puoi mollare Hime - ringhiava come una bestia in trappola.
Sbuffai non è che non mi piacesse causare dolore. 

Anzi lo adoravo ma Pandora mi toglieva la scena e questo non riuscivo a sopportarlo. Lei sembrò leggermi nel pensiero, perchè ghignando sussurrò piano al mio orecchio 
- Vuoi l'onore di finirli? - 
Annuì deciso trasformando in pistola la falce.

Poi mi avvicinai guardando il Licaone dritto negli occhi. Era deciso a proteggere la ragazzina fino alla fine "ammirevole" ma "stupido" pensai. 
Così tanto per divertirmi sollevai la ragazzina spedendola a pochi metri dal cosiddetto "boss"

Corex pov

Hime scivolò a pochi passi da me. 
Eravamo nei guai i nostri nemici erano molto più forti di noi ringhiai guardando Eren. Il guardiano della Nona generazione di Domino, sembrava divertirsi nel provocare tanto dolore e disperazione. 
Mi disgustava ma sopratutto avevo il terrore di non poter difendere Himeko.

Eren rise come se leggesse il mio cuore, poi afferrò Hime per la testa e le puntò la pistola alla tempia. 
- Ora facciamo un gioco - disse ghignando 
- Chi faccio fuori prima? - 
Vedere quella scena mi fece balzare in piedi anche se provavo un dolore terribile in tutto il corpo.
Eren mi guardò poi appoggiò il dito ma senza premere il grilletto 
- Inginocchiati cane! - 
Una risata folle e un espressione di pura crudeltà avvolsero la figura di Eren. 

Io scattai di nuovo tossendo. Stringevo i pugni ma senza avvicinarmi. Gettai il mio orgoglio e mi inginocchiai ricevendo un colpo di frusta sulla schiena. 
Urlai dal dolore ma sopportai. La Nebbia sorrise poi lasciò cadere a terra la mia amica e puntò la pistola addosso a me. 
Chiusi gli occhi mentre tossivo ancora un po di sangue, il proiettile però non mi sfiorò, qualcuno mi aveva salvato la vita

Era di schiena ma notai subito che aveva una sorta di "uccello infuocato" che gracchiava sulle sue spalle. 
Inoltre lui stesso era circondato da una fiamma di attributo Cielo.

Occhi così chiari da sembrare vetro e capelli castani. Si voltò e notai che aveva canini e orecchie a punta, sorrise mentre con un colpo di fiamma spediva Eren lontano da noi. 

Mi rialzai confuso mentre il ragazzo prendeva Himeko porgendomela delicatamente
 - Scusa il ritardo - disse voltandosi di nuovo. 

Al fianco portava una spada, ma non aveva usato quella per scatenare le fiamme era come se le controllasse con la mente. 
Restai senza parole stringendo Hime che nel frattempo si era ripresa un po 
- C-Corex-kun... - La sua voce mi arrivò soffice al orecchio.
Le accarezzai il volto sforzandomi di non sembrare più a pezzi di quanto non fossi. Poi guardai il combattimento che stava riprendendo.


Renji pov
(Un ora prima della scesa in battaglia di Luka)

Stavo cercando di allenarmi, tutti Leon compreso mi avevano detto di non esagerare avevo riportato numerose ferite ma non mi importava. 
Ero furioso! 

Mi ero fatto sovrastare come un principiante. Inoltre a causa della mia debolezza, ci era andata di mezzo Yori. 
Improvvisamente sentì una mano sfiorarmi la spalla e voltandomi sgranai gli occhi.
- Boss! - 
Luka era davanti a me e con lui cerano Kei, Leon e anche Ruby.
Restai zitto non avevo voglia di parlare ne tanto meno di ascoltare. Luka sembrava aver capito perchè mi puntò la spada contro il petto guardandomi 
- Che fai? - domandai cercando di non saltare subito a conclusioni affrettate. 
Lui scattò cercando un affondo e io saltai indietro lo vidi sorridere deciso

- Combatti contro di me Renji! - affermò mentre menava la spada sferzando fendenti di fiamma che pietrificavano ogni cosa intorno a noi. 
Io mi rinchiusi in uno scudo di Gravità poi scattai contro di lui bloccandogli la mano che usava per tenere la spada. 
- Che diavolo dici? - domandai freddo ma furioso.

Luka mi colpì allo stomaco con un calcio poi rotolando riprese la spada che conficcò a terra 
- Aura del cielo! - urlò 
Mentre un getto di fiamma del Firmamento si dirigeva a tutta velocità contro di me schivai portando la Nodachi davanti a me.
 
Luka saltò e le nostre armi si incrociarono dal suo sguardo compresi il suo intento, sembrava dirmi
 "non è solo tua la colpa! " 
E questo mi fece salire un groppo in gola oltre che una discreta voglia di spazzare via ogni cosa. Scattai e menai un fendente, ma lui lo bloccò con la mano graffiandosi il palmo e indietreggiando con i piedi per non finire contro il muro. 
- Lo sento! - urlò Luka sopportando il dolore, dal palmo tagliato della sua mano, usciva un rivolo di sangue che picchiettava a terra 
- Sento che sei a pezzi! ma se questa rabbia... - Piegò la mano in avanti e riuscì ad allontanare la mia spada per poi incrociarla con la sua 
- Se questa rabbia è solo tua - disse 
- Allora quella che sento è solo mia! - aggiunse poi, mentre con un calcio mi disarmava e mi abbracciava 
- è stata colpa mia! non sono riuscito ad aiutarvi - 
Restai paralizzato sgranando gli occhi sorpreso dal mio boss.
- Non sono uno stupido - disse stringendomi con forza 
- So che ti senti di merda, ma non sei solo - aggiunse poi. 

Sentì picchettare le sue lacrime e sospirai staccandolo.
- Luka io dovevo fare qualcosa...Ma sono stato a guardare - 

Sembrava che il dolore aumentasse ogni instante di più. Ricordavo l'impotenza il non poter fermare Pandora mi stava facendo impazzire
Ma era solo quello?
No. Luka, Ruby, Kei, Leon, Drachen...No era per lei.

Improvvisamente un esplosione ci distrasse. 
Subito Luka andò in cambio forma. Stava per avviarsi quando mi guardò.

- Non ti costringerò...Ma vorrei un amico al mio fianco - disse 
- Inoltre...Yori ama te. E sei tu a doverla liberare - aggiunse poi guardandomi. 
Scoppiai a ridere poi presi il cappello e lo indossai portando la Nodachi contro la spalla 
- Che aspettiamo? - dissi

 
"Andiamo a svegliarla"

angolo autrice
La prima parte del penultimo capitolo è finita spero vi sia piaciuta non aggiungo altro.
Nel prossimo continua e finisce la battaglia contro Pandora

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Capitolo 12
*** Target 12 ***


Target 12
Il significato delle sue parole (seconda parte)


Il combattimento era ripreso Pandora era di fronte al giovane Infinito di Domino. 

La giovane rise quando un pugno la spedì in una fontana. Esisteva solo una persona in grado di ferirla ma era convinta fosse già al altro mondo, alzò lo sguardo ma troppo tardi.

Si ritrovò una Nodachi a trafiggerla, la lama della spada sbordava la buco nel petto. Mentre due occhi bicromatici la fissavano carichi di odio e rabbia. 
Renji era in cambio forma e le stringeva il collo con la mano. Dietro di lui Corex si era rialzato stringendo al petto Himeko non ancora in grado di muoversi per le ferite. 
Luka fluttuava a pochi passi da loro e dietro ancora vi erano Ruby, Kei e Leon tutti in cambio forma.

- Eren diamo ai Domino quello che vogliono - ridacchiò la bianca schioccando le dita.

Improvvisamente intorno ai guardiani di Domino apparvero ombre che presero le loro sembianze. Pandora tossì e un rivolo impercettibile di sangue le scese dal bordo delle labbra. 
Che nel frattempo erano piegate in un sorriso sinistro 
- Quella spada - disse mentre portava una mano ad accarezzare il manico della spada della Nuvola 
- è la leggendaria Shichiryū no kumo - rise la giovane, Renji sgranò per un instante gli occhi. 
Prima di calcare la spada e fare un freddo sorriso per i velati gemiti di Pandora. 
Ma quando sentì bruciare la pelle delle mani si staccò estraendo con un colpo secco la nodachi per poi guardare la giovane che rideva ancora. 
- Molto bene quella spada... - Disse mentre Renji guardava combattere i compagni contro le loro versioni oscure. 
- è un giocattolo una...Lama a doppio taglio - disse poi ridendo. 
- Però è l'unica cosa che può uccidermi -

Nel frattempo i Domino affrontavano il nemico. 

Ruby era una saetta velocissima, fendeva l'aria con le due spade mentre schivava leggiadra per poi compiere affondi precisi.
Kei le copriva le spalle sparando a raffica, era concentrato nel trovare il tempismo giusto. Mentre rotolava schivando un proiettile ne sparava altri quattro.

Leon era il più veloce di tutti. 
Affiancava i compagni sui pattini, girava attorno al avversario, scaricando una serie di pugni micidiali. Salti e acrobazie seguivano pugni e talvolta calci.
Infine Luka e Corex. 

I due boss affrontavano determinati i due cloni di ombra. Il Domino librandosi nel cielo spediva fendenti di fiamma contro il nemico, intercettando subito la prossima mossa. 
Le ali della sua fenice scintillavano, quasi quanto i suoi occhi di vetro. 
Corex creava grandi cumuli di neve e tempeste che avrebbero fatto impallidire qualunque nemico. Era dotato del istinto e della potenza di un vero capo. 

Quando un fendente della spada del Luka-ombra fece per colpirlo si ghiaccio a pochi centimetri dal volto del bianco. 
Himeko aveva bloccato l'attacco appena in tempo. 

Corex era rimasto senza parole, a mala pena si reggeva in piedi. Eppure la ragazza era in cambio forma e lo guardava con i suoi occhi blu, ora carichi di forza e decisione. 
La stessa forza di volontà che aveva dimostrato quella volta quando per uno strano scherzo del destino si erano incontrati.
La prese per mano guardando Luka. 

Il ragazzo annuì mentre Corex e Hime correvano in un altra stanza. Coperti dal rumore della battaglia i due ragazzi si guardarono ansimando ancora per la corsa. 
Il primo ad avvicinarsi, sfiorandole il volto con la mano fu il Licaone.
Il giovane boss fece un sorriso... Un sorriso che valeva più di mille parole 
- ... Più di qualsiasi altra cosa al mondo - disse il boss trattenendo una lacrima mentre le loro fronti si incontravano 
- Ti amo più di qualsiasi cosa al mondo - disse infine mentre si sentiva abbracciare dalla ragazza. 
- F-fammi una promessa - sussurrò la ragazza con la testa premuta contro la sua spalla. 

Corex le posò una mano accarezzandole la schiena 
- Tutto quello che vuoi - fu l'unica cosa che riuscì a dire, mentre continuava a stringerla a se. 
Di nuovo la voce flebile di Hime
- Non morire, non lasciarmi - parole amare, parole che avevano più di un significato. 
- Non lasciarmi, torna da me - 
La stretta di Corex si fece più ferrea mentre le faceva incontrare il suo sguardo forte e sicuro.
La ragazza tremò appena, aveva gli occhi colmi di lacrime. 

L'idea di lasciarla mise in gioco di nuovo tutto, lui stesso era diviso tra il restare con lei e il tornare allo scontro. 
Le accarezzò il viso poi sfiorò la sua guancia con un lieve bacio respirando contro la pelle del suo collo. Voleva godersi quei piccoli instanti prima di scendere in battaglia, stavolta forse incontro alla morte.

Ed ecco che il momento tanto odiato arrivò. 
Il ragazzo le poggiò le mani sulle spalle guardandola 
- Hime - gli tremava appena la voce, avrebbe fatto di tutto per prolungare la dolcezza di quel momento. 
Ma entrambi sapevano che lui doveva tornare in battaglia. 

Himeko lo guardò, poi senza nemmeno lasciare che parlasse. Si inclinò fino a sfiorare delicatamente le labbra di Corex con le proprie. 

Un bacio durato un secondo, ma abbastanza perchè il cuore del Licaone mancasse una decina di battiti. 
Corex le carezzò delicatamente la guancia con la mano. Mentre prolungava quel bacio intrecciando la propria lingua con quella della ragazza. 
Hime gli portò le mani dietro al collo continuando il bacio, senza staccare le labbra se non per riprendere fiato. 
Appoggiati contro il muro, lei stretta tra le sue braccia non proferiva parola alcuna. 

Lui le accarezzava i capelli, sopportando le ferite come poteva. Infine spezzò la magia di quel momento 
- Devo andare - disse Corex mentre Hime annuiva 
- Ti prego...Ti prego torna da... - 
Stavolta lui non le diede il tempo di parlare. Premette le labbra con le sue in un bacio passionale, mentre i loro corpi aderivano perfettamente, alla fine di quel bacio erano entrambi senza fiato.
- Vai e fatti valere - disse Hime baciandolo un ultima volta, mentre Corex eseguiva il suo cambio forma.

Al posto dei soliti abiti, una giacca azzurra con i motivi di fiocchi neri, uno spallaccio con guanto bianco che copriva la mano destra, questa impugnava un fucile con la bocca a testa di lupo. 
Stivali alti argento uguali alle ciocche argentate tra i capelli. E per concludere il cambio forma gli occhi divennero completamente azzurri.
Come era bello questo pensava Hime mentre lo ammirava e il ragazzo la lasciava da sola.
***
Ruby indietreggiò appoggiandosi con una mano a Kei ansimava quasi quanto il pistolero, che deglutendo ingoiava il dolore. 
Leon si era fermato a pochi passi da lui provato quanto i compagni dalla battaglia. I cloni d'ombra li stringevano in un cerchio e continuavano ad aumentare.

Solo Luka e Corex, arrivato ad aiutarlo parevano instancabili. 

Pandora nel frattempo, combatteva contro Renji. 
Il ragazzo si muoveva agilmente rimandando al mittente le lame di energia che ella gli spediva contro. A pochi metri da lui comparve Nagisa, il guardiano della Nona generazione. 

Portò una mano a stuzzicare un ricciolo scuro 
- Sei troppo lento - disse . - Di questo passo il piano fallirà - 
Renji era sul punto di mandarlo a quel paese, ma si ricordò del addestramento e delle sue parole. Aveva un piano per fermare Pandora.
***
- Renji vero? - la voce del moro lo fece voltare. 

L'uomo aveva i capelli riccioli e gli occhi blu. Sembrava un tipo che passava ai fatti più che alle parole. Tuttavia pareva anche calmo. 
Renji sapeva chi era, forse per questo si appoggiò ad un albero riponendo la spada.
***
- Quindi esiste un modo per separare Pandora da Yori? - 
La domanda di Renji arrivò chiara e veloce. 
Non aveva fatto altro, se non allenarsi. Nella speranza di salvare l'amica. 
Ma la sua potenza era davvero aumentata?
Nagisa annuì freddo 
- Si. Ma questo metodo ha un prezzo - disse 
Renji ringhiò con uno sguardo carico di impazienza, uno sguardo che non cozzava per niente con la sua giovane età 
- Che tipo di prezzo? - domandò il ragazzo.

***
I ricordi si interruppero, era davanti a Pandora ma lui non la vedeva. 
No i suoi occhi vedevano Yori. 
Sentiva che la ragazza era ancora lì da qualche parte e voleva riuscire a svegliarla. Luka e gli altri combattevano alle sue spalle, fronteggiando l'esercito di ombre e Eren.
 
Quindi, senza nemici a sbarrargli la strada Renji avrebbe potuto combattere al massimo delle sue forze. 
Per i Domino e per Yori!
Si gettò contro Pandora, aveva un solo colpo a disposizione il colpo che avrebbe deciso tutto. 

Le afferrò la testa bloccandola contro il muro con la schiena. La ragazza gli posò una mano sulla guancia, pareva troppo sicura di se stessa 
- Avanti uccidimi, ammazza la sola cosa bella che avevi - disse, con il solo risultato di venire trafitta al cuore dalla Nodachi del ragazzo. 
Un gemito si udì dalle labbra della dea che scoppiò a ridere 

- Come sei bello. Meschino e crudele - 
In un attimo le labbra gelide di Pandora premettero contro il collo del bianco, Renji con uno scattò le fece sbattere la testa 
- Tu non sai niente di me! - ringhiò premendo di più la spada nel corpo della ragazza. 

Pandora rise dolorante, poi accostò le labbra al orecchio di Renji 
- Di te forse...Ma so quanto basta della mocciosa - disse
- La vedi questa ciocca bianca? - fece scivolare una mano sulla ciocca rigirandosela con il dito 
- Sono stata io ha fargliela...La prima volta che l' ho posseduta - 

Un urlo pervase l'aria, era un urlo di dolore. Pandora sputò sangue che scrosciando macchiò il marmo freddo del pavimento 
- C-che bastardo...Ferire una bella donna - disse mentre sentiva la spada lacerarle la carne.
- Maledetto! - ringhiò la dea mentre lo guardava furente, quello sguardo aveva qualcosa di antico ed estremamente gelido. 
Improvvisamente sentì Pandora più debole, tanto che pensò ad un ritorno di Yori.

- R-Renji... - 
La voce della giovane era tornata normale lo stesso valeva per i suoi occhi che tuttavia tornarono subito di ghiaccio 
- Stolto...Non ti libererai di me! - disse Pandora scoppiando a ridere 
- Qualsiasi cosa tu decida, lei mi appartiene! qualsiasi cosa farai sarà sempre mia! - un rantolio fece capire a Renji che Pandora si stava indebolendo. 
In quel momento gli tornarono in mente le ultime parole di Nagisa.
***
Il caldo rendeva l'aria soffocante, Renji davanti a Nagisa ansimava. 
Era tornato con i suoi soliti abiti. Lo sguardo serio aveva avuto uno strano scintillio di rabbia, al seguito di quelle amare parole.
"Uccidere Pandora...Significa sacrificare Yori "

***
Ora era lì i sui compagni combattevano senza risparmiarsi anche se i nemici erano in superiorità numerica, mentre lui stava per ucciderla.

Stava per uccidere Pandora...
No stava per uccidere Yori.

 
Si fermò di colpo.
Tutto si azzerò, il rumore della battaglia, le grida dei compagni e i gemiti di dolore della dea. 
Niente lo raggiungeva. 
Improvvisamente, si ritrovò in un altro luogo. O meglio la sua mente venne proiettata in un enorme giardino.
Il sole gli infastidiva gli occhi, il vento gli scompigliava i capelli bianchi e candidi come neve. 

In mezzo a quella distesa di fiori bianchi e viola vide qualcosa. 
Cominciò a correre raggiungendola.

Era di spalle, ma muovendosi il vento le scompigliava la chioma di capelli neri. Che come piume di un corvo si muovevano sinuosi. 
In mezzo a tutto quel nero una ciocca ribelle di bianco puro. 
Si voltò portando una mano al petto, stringendo una catenella con un ametista scintillante, incastonata in un anello. 
L'abbraccio che gli diede era come quelli di sempre 
- Finalmente sei arrivato - disse Yori stringendolo 
- Credevo non mi avresti mai trovata - 
Renji ricambiò la stretta, posando il mento sulla sua testa e una mano dietro la sua schiena accarezzandole i capelli.
Chiuse gli occhi assaporando ogni instante di quel fugace momento di tranquillità. 

Lei lo guardò, occhi incontrarono occhi, mentre Renji le sfiorava con la mano la guancia. Forse più per controllare se fosse reale che per un vero gesto di gentilezza. 
La ragazza sorrise 
- Devi farlo - disse 
- Uccidi Pandora salva la nostra famiglia - continuava a sorridergli con una dolcezza incredibile mentre lui non proferiva parola.
- Non posso...Non posso ucciderti - piegò la testa quasi affondandola e nascondendola nel petto di lei. 
Yori cominciò ad accarezzargli delicatamente i capelli 
- Non puoi...Ma devi - disse facendogli alzare il volto 
- Renji sei il mio angelo e sai che devi farlo - si mise sulle punte, poi gli baciò la fronte dolcemente.

Mentre nel aria risuonavano le parole di una vecchia canzone.


Sei un santo, o un peccatore?
Se l'amore è una lotta, allora dovrei morire,
con il mio cuore sul grilletto.

La voce di Yori risuonava dolce e chiara mentre continuava a cantare.
Così bella, era così bella, così perfetta agli occhi stanchi e tristi di Renji...Così... Vera.


Combatterò finché la guerra non è vinta,
Non mi importa se il paradiso non mi rivorrà indietro.


Renji le prese una mano con la propria, la stringeva come se da questo dipendesse la prossima scelta.
Improvvisamente cominciò a cantare anche lui


Sono un angelo...
Combatterò finché la guerra non è vinta,
Non mi importa se il paradiso non mi rivorrà indietro.
Butterò via la mia fede, piccola, solo per tenerti al sicuro.
Non lo sai che sei tutto quello che ho?


Le parole gli uscirono vere e sincere. 
Mentre le faceva una leggera carezza sul viso e stringeva i denti. Lacrime scendevano dagli angoli degli occhi e scivolavano fino al mento. Prima di gocciolare sul terreno...
Lei sorrise 
- Andrà tutto bene - disse prima di staccarsi da Renji e scomparire.

Il ragazzo tornò con la mente al campo di battaglia. 

Nel suo cuore, risuonava la voce di Yori il suo canto e quel "andrà tutto bene" che gli aveva detto prima di scomparire. 
Strinse con la mano l'impugnatura della spada, dopo di che ringhiò guardando Pandora. 
- Allora che aspetti?! prova ad uccidermi ragazzino - disse questa ridendo. 

Renji chiuse gli occhi quando alla voce gelida di Pandora si sovrappose quella dolce di Yori. 
- Fidati di me. Uccidi Pandora - diceva la ragazza. 
Renji strinse con forza gli occhi e i denti prima di calcare la lama che uscì dal' altra parte del petto di Yori.
Il ragazzo si passò una mano su gli occhi, aveva le guance rigate di lacrime mentre stringeva il corpo della ragazza. 
Improvvisamente, sentì una mano piccola e delicata asciugargli una lacrima. 
- S-sei stato b-bravo...Hai mantenuto la promessa - 

Yori tossì sangue e si sforzò di sorridere Renji le accarezzò piano il collo chiudendo poi la mano a pugno. 
- Io...Maledizione...Yori...Non doveva finire così - la ragazza lo abbracciò attirandolo vicinissimo 
- R-Renji...Ti amo. Ti ho sempre amato...Non mi stancherò di amarti hai fatto la cosa giusta - 
Disse in un piccolo sorriso gemendo per il dolore.
Lui sgranò gli occhi incredulo. Poi la strinse a se con forza 
- A-anche io anche io Yori... - 
Renji tremava mentre stringeva la ragazza tra le sue braccia e lei lentamente si spegneva.

Un urlo disperato finì per pervadere l'aria mentre le ombre si dissolvevano e Luka e co raggiungevano Renji.

Era in piedi e tra le braccia teneva il corpo di Yori, un enorme ferita sostava sul corpo della ragazza che non dava segni di vita. 
Luka strinse i denti furioso poi si avvicinò ma Renji si volto dandogli le spalle 
- è morta - disse lapidario e gelido.
***
Eren era riuscito a scappare, eppure qualcosa non andava, Pandora era scomparsa si. 
Ma non morta. 
Con il morale fin sotto i piedi il ragazzo scomparve. 
Mentre gelide cominciavano a scendere le gocce di pioggia.

Angolo dei Domino
La battaglia contro Pandora si è conclusa ma a caro prezzo. Nel prossimo e ultimo capitolo l'epilogo di questa stagione. 
A presto.

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Capitolo 13
*** Target 13 ***


Target 13
L'ultimo volo della farfalla infernale


Luka aprì gli occhi, investito da tutte quelle voci, voci dei suoi compagni. 
Si sentiva lambido di sudore, mentre appoggiava il braccio contro gli occhi.

"Traditore!" diceva una voce di donna " assassino! " le faceva eco quella di un uomo.
- B...Basta! - 
Luka si mise seduto, mentre una fiammata faceva in cenere la parte destra del muro. Sudato e ansimante, si portò una mano alla tempia per poi stringere la presa sul tessuto della maglietta. 
Stava malissimo, erano quelli i famosi "postumi" di cui parlava Reborn-san?

Con uno sforzo immane si tirò in piedi, ma barcollava e sentiva la testa pesante mentre avvertiva fitte di dolore che gli trasmettevano scariche elettriche in tutto il corpo.
- è permesso Luka-san? - 
Una voce di ragazzo, si udì dal altra parte della porta.

Luka sussultò e aprì la bocca lasciandone uscire un suono roco, accorgendosi che era la sua voce.
- E...Entra - disse appena, cercando di non svenire. 
O comunque dare segni di cedimento.
Il proprietario del altra voce, che altri non era che Corex Licaone. 
Entrò nella stanza si era vestito con altri abiti, decisamente più modesti. Una camicia bianca e un paio di jeans scuri. Sul braccio destro aveva appuntata una fascia nera.

Luka alzò appena lo sguardo, mentre Corex chinava il capo in segno di rispetto 
- Mi dispiace - sussurrò l'argenteo stringendo i pugni. 
Ma quando Luka sospirò un calmo 
- Non è colpa tua - si rilassò appena.
- Sono venuto a chiamarti - disse il ragazzo 
- Tra poco... - Troncò la frase a metà, non sapeva come continuare.

Avrebbe dovuto combattere di più evitare quello che era successo. Quello che le era successo. Per un attimo calò il silenzio, ma poi il Domino parlò la voce era appena un sussurro ma per lo meno non era più disperata.
- Arrivo tra un momento - disse appoggiando una mano sulla spalla del Licaone. 
Uno scambio rapido di sguardi e l'argenteo uscì dalla porta.

Corex vide passare Himeko e Ruby, anche loro indossavano la fascia nera entrambe non parlavano e avevano gli occhi rossi dalle lacrime.
Raggiunsero Kei, appoggiato alla porta che subito abbracciò stretta Ruby. 
E Leon il Sole.
Teneva la testa bassa e stringeva i pugni. Hime incontrò il suo sguardo e solo poco dopo notò Corex.
L'unico a mancare, l'unico a non essere presente era Renji la Nuvola di Domino.

Avevano perso le tracce del ragazzo dopo che lei era morta. Ovviamente anche Drachen non cera, Luka non aveva voluto interrompere il suo viaggio. 
Aveva chiesto ai guardiani di dargli la notizia, solo una volta che fosse tornato.
***
Renji era in giro, da qualche parte a sfogare la sua rabbia e la sua tristezza. 
Rissa dopo rissa stava cercando di far uscire tutta la rabbia, ma non ci riusciva.
C'era sempre qualcosa che gli impediva di sfogare completamente la sua rabbia. 
Niente riusciva a distrarlo e il pensiero di Yori lo tormentava.

Era appena uscito dall'ennesima rissa che si trovò davanti un ragazzo che ben conosceva. 
Luka dei Domino o meglio il suo boss.

I loro sguardi erano collegati da un filo invisibile. Renji scattò verso il boss, con la forza di un leone che dalla gabbia si ritrova libero.
Luka lo guardò avvicinarsi e poi con due colpi lo stese. 
Il ragazzo aveva uno sguardo calmo, nonostante poco si capisse delle sue vere intenzioni.

Renji era a terra e ansimava con la rabbia che gli attraversava gli occhi come fiumi di sangue. Da quando Luka era in grado di batterlo così facilmente? e senza fare il minimo sforzo!

La Nuvola dei Domino ringhiò furioso mentre il giovane boss lo teneva costretto a terra.
-Lasciami! - ruggì il ragazzo. 
Ma Luka non si mosse da lì. 
Era davvero triste nel vedere Renji così arrabbiato e sperava di poterlo aiutare. Lui era il solo a capire come si sentisse veramente il suo guardiano, per questo era uscito a cercarlo con un febbrone da cavallo e senza stare nemmeno in piedi...Ma non importava. 
Renji stava soffrendo più di lui.
-Calmati Renji! - Questa volta Fu Luka a prendere in mano la situazione. 

Il tono del ragazzo non ammetteva repliche, era duro si ma anche terribilmente famigliare guardandolo Renji sovrappose la sua immagine a quella di Domino Nono. 

Davvero Luka era cresciuto così tanto senza che lui sene accorgesse?

-Tu non sai cosa ho provato io!- ruggì con la voce trasfigurata dalla rabbia.
-No non lo so, ma io voglio solo aiutarti Renji! - Dichiarò il giovane boss.
Renji lo guardò un po' più calmo ma comunque ancora molto furioso. 
Luka lo aiutò ad alzarsi e Renji lo fissò.

-Torna con noi Renji - affermò Luka tendendogli la mano.
L'altro ragazzo esitò. 
Non sapeva se sarebbe riuscito a tornare. Non voleva fare del male ai suoi compagni.

Inoltre se Yori era morta era solo colpa sua, era stato lui a trafiggerla era stato lui a sacrificarla.
Alla fine annuì forse Luka e gli altri potevano aiutarlo. 
A liberarsi dal rimpianto o forse no...Era confuso e per la prima volta sentiva di non appartenere più a niente.
Ne hai Domino ne tanto meno alla sua specie umana. 
Si sentiva un mostro assassino.
-Va bene torno con voi, ma se dovessi fare del male a qualcuno non esitare ad uccidermi- affermò la Nuvola dei Domino mentre il boss sorrideva.
Era riuscito a riportare Renji dalla loro parte, ma adesso doveva fare in modo che si sfogasse e lasciasse andare la sua rabbia.
***
Per Renji tornare al suo appartamento fu come se una vecchia ferita si fosse riaperta.
Il pensiero che lei non fosse più con loro...Con lui. Lo faceva stare molto male.

Ma questo non lo disse a Luka. Era curioso di rivedere gli altri guardiani Domino, senza i quali non sarebbero riusciti a combattere.
Anche se non l'avrebbe mai ammesso gli erano mancati. 
Gli altri non erano molto lontani, e per Renji fu un colpo rivederli lì, anche se era certo che non avrebbero mai lasciato solo il loro boss.
La Nuvola percorse con lo sguardo i visi di ognuno di loro e notò che erano cresciuti, forse lo era anche lui. 
Era maturato, nel corpo ora più forte e sopratutto nella mente e nel cuore.
-Renji- 
Leon fu il primo ad avvicinarsi. 
Renji lo salutò a fatica mentre i suoi occhi indugiavano su Luka.

Leon, Lui era il fratello di Yori e si sentiva in colpa per non averla salvata. 
Nonostante tutto gli sorrise e lo abbracciò. Una volta Renji lo avrebbe staccato, ma comprendeva che quello era solo un gesto per nascondere la sua sofferenza, quindi lo lasciò fare.
-Ehi non è colpa tua- disse Leon sorridente. 
Renji sorrise appena.
Il sole dei Domino si sforzava sempre di essere positivo. Anche se stava soffrendo. 
Kei accennò un sorriso mentre Ruby al suo fianco guardava la Nuvola senza dire una parola. I due si stringevano la mano, erano l'uno accanto al altra stavano affrontando tutto insieme.
-Ragazzi- 
Iniziò a dire la Nuvola ma alla fine non parlò. A dire la verità non aveva nulla da dire.
-Non c'è niente da dire Renji almeno tra amici - disse Kei. 

Il ragazzo lo guardò. Era da molto tempo che non vedeva Kei e gli Sembrava molto più forte di prima, sicuramente era più intuitivo.
Renji sorrise appena mentre Luka annuiva e facevano ritorno in albergo, però Renji non andò con loro. 
Tornò in appartamento, quello che aveva preso in affitto assieme a Yori.


Quella notte il giovane fece un sogno...

Il vento passava tra i rami degli alberi. 
Villa Domino era silenziosa quella sera.
Si udiva solo il frinire dei grilli e i passi di Yori. Era scesa in giardino quando lo aveva notato.
Il guardiano della Nuvola in piedi a guardare le stelle. 
Si avvicinò senza fare rumore alcuno poi sorrise
 - Sei ancora sveglio? - la voce delicata arrivò alle orecchie del albino che si voltò di colpo.
Occhi arancioni incontrarono i suoi bicromatici. 
Un leggero stupore si leggeva in essi.
 - Si non riesco a dormire - disse freddo Renji, sedendosi poi sul manto erboso. Anche Yori sedette guardando il cielo.
Segui un interminabile silenzio spezzato solo dalla voce di lei

 - Tu...Mi piaci Renji - disse mentre un po di imbarazzo sferzava le sue guance pallide.
Si alzò e lo guardò dolcemente forzando un piccolo sorriso 
- Mi fermo qui - disse - avevo deciso di continuare ad amarti - 
Anche la Nuvola si alzò incredulo di fronte a quelle parole 
- Ma...Mi fermo qui. - 
Aggiunse la ragazza per poi avvicinarsi e sfiorare appena la guancia del compagno con un bacio.
 - Ti amo Renji mi permetti di amarti almeno in sogno? - 

Trattenne a stento un singhiozzo facendosi forza. Mentre voltandosi lasciava scendere una lacrima.
Improvvisamente si sentì afferrare per un polso, mentre sentiva il respiro di Renji solleticarle il collo.
Il guardiano era rimasto in silenzio per tutto il tempo. 
Le teneva il polso con una mano senza staccarsi
 - Ti rivedrò? non sei morta v-vero? dimmi che non è così - disse facendo sprofondare la testa contro la sua spalla.
Lei non rispose lui sospirò e la fece voltare guardandola. 
- Ti amo Yori mi dispiace...Mi dispiace di averti...Dovevo salvarti! - disse senza distogliere lo sguardo su di lei.
Quelle parole che aveva a lungo negato erano uscite dalla sua bocca decise e serie

 - Ma...Non ci sono riuscito - disse 
- Per questo mi odierò per sempre - aggiunse subito dopo baciandole delicatamente la fronte 
- Spero sarai felice ovunque sarai... - Disse lasciando Yori.

La ragazza si alzò e sorrise non cera odio nella sua espressione, solo profonda tristezza e tanto amore. 
Si voltò guardando la villa poi corse dentro con un sorriso luminoso sul viso scomparendo come Nebbia sottile, mentre nel sogno echeggiava la sua risata.
"Ovunque sarai. Sarai in me e io in te.
Sarò il tuo ricordo, la forza del tuo sorriso, combatti Renji.
Io non ti odio...Ti amo angelo mio."


Dal volto addormentato del guardiano, scese una lacrima di addio, addio alla sua Nebbia la sola che abbia mai amato, più di una fidanzata più di una semplice amica.

Lei per lui era il tutto di un unico mondo, un mondo che avrebbe difeso per sempre.

Improvvisamente una luce viola-indaco lo svegliò Renji guardò verso il suo anello.
era cambiato, ora il cristallo al suo interno era di due colori il viola della Nuvola e l'indaco della Nebbia incisa al intero vi era una frase.
" Ti amo combatti, io sarò la tua forza ovunque sarai - tua Yori "


Questo è l'ultimo capitolo di questa stagione. 
Voglio ringraziare chi mi ha seguita fino adesso. Chi ha recensito e anche chi mi ha sostenuta.
Come sempre ringrazio gli autori proprietari di questi OC meravigliosi. 
Un ringraziamento speciale va a Teemo omegasquad (ex Simon Kurosaki) il suo Renji ha subito una crescita davvero molto importante. 
Ma non è il solo ad essere cambiato. 
Per il momento la stagione è conclusa. Ma vi invito a seguire anche la nuova storia che pubblicherò a breve.
è una sorta di saga parallela che parla dei Licaone la famiglia di Corex Licaone (ringrazio Master Sans che mi ha dato il permesso di usarlo e di creare una versione mia della sua famiglia) questa storia ripercorrerà le avventure di Hime e Corex
 ( Già visti in questa storia) ma andrà a colmare molte cose che non sono state dette sia su Licaone che su Himeko. 
Spero la seguirete.
Con questo vi saluto a presto amici ^^

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Capitolo 14
*** Target 14 ***


Target 14
Arriva la Caos: le chiavi e il risveglio

Pandora camminava verso la sala dei cristalli aveva un sorriso sibilino in volto.
I capelli, erano bianchi come la neve sciolti lungo le spalle. L'abito bianco, simile ad una toga semi trasparente cadeva elegantemente su un corpo quasi perfetto.
 
La sola cosa che stonava erano gli occhi. Rossi, come gocce di sangue lo stesso che sembrava inebriare con il suo forte odore la stanza.
Era una sala circolare, al centro vi erano i resti del cristallo dal quale era stata liberata la dea.
Tutto intorno invece vi si notavano sette cristalli, disposti a formare un cerchio intorno a quello principale

Erano i cristalli che contenevano i suoi guardiani e ora la dea era pronta per risvegliarli e far rivivere il Caos primordiale

Pandora si avvicinò al centro della sala intenzionata a risvegliarli tutti, poiché presto avrebbe avuto bisogno di loro nella guerra che sarebbe venuta
Tese le mani verso il cristallo che l'aveva custodita per tutti quei secoli e si mise a cantare in una lingua arcana ormai sconosciuta.

Un misto di lingue di cui si è persa memoria, mentre una strana luce nera, si alzava dalle mani della dea e andava ad avvolgere gli altri cristalli

In un attimo, le persone dentro i cristalli iniziavano a muoversi dimenandosi per uscire. Spaccarono i cristalli poi uscirono da essi
Pandora smise di cantare quando dai cristalli uscirono i sette uomini

La dea delle calamità, li osservò fredda uno per uno, ecco i suoi guardiani.
-Dove siamo? - Chiese uno
-Non lo so -rispose un altro dal tono freddo e Pandora sorrise.

Vi era Damstan, il fulmine.
Un uomo alto, con un corpo magro e muscoloso dalla carnagione ambrata, il viso dai lineamenti appuntiti, Incorniciato da dei capelli neri rizzati in testa, occhi rossi, un naso appuntito e una leggera barba.

Damocle la Nebbia.
Un omuncolo alto, con un corpo muscoloso dalla carnagione olivastra, il viso dai lineamenti non troppo pronunciati. Incorniciato da dei capelli castani, naso importante, occhi neri e barba folta

Sigfrido la Pioggia
Anche lui alto, capelli rossi e ricci occhi castani, lineamenti spigolosi perennemente occupato a prendere in giro gli altri

Pyros la tempesta
Aveva gli occhi verdi, capelli biondi e un viso dai lineamenti angelici, privo di barba. Era silenzioso e implacabile oltre che molto freddo

Narciso il Sole
Un ragazzo dai Capelli azzurri, occhi blu, con un fisico magro ma perfetto e una tendenza al melodramma oltre che un amore smisurato, per se stesso

E infine...

Ettore la Nuvola
Un uomo dai Capelli neri, occhi azzurri, fisico possente e forte dal carattere forte, crudele malizioso e autoritario

-Vi siete risvegliati finalmente miei guardiani - 
Dichiarò solenne Pandora, attirando su di sé gli sguardi dei suoi guardiani
-Da oggi fate parte della Caos -sorrise la dea mentre i suoi sottoposti la guardavano annuendo

Ettore guardò la donna davanti a lui con aria severa e questo Pandora lo notò.
Subito lo fece crollare a terra con alcuni spasmi di dolore

-Non osare più guardarmi con aria di sfida Ettore - 
Affermò Pandora con tono freddo e distaccato. Il guardiano, ansimava per il dolore e non riusciva a tirarsi in piedi
Mentre nel frattempo gli altri se la ridevano della grossa

-Ti fai mettere i piedi in testa da una donna, Ettore? - affermò gelido Pyros
-Taci Pyros figlio di Achille -
Ansimò l'ex tiranno, furioso per via delle risate dei suoi compagni

Pandora lo tirò su, tenendolo per i capelli e rise. Sembrava una bambina, una bambina che si divertiva con il suo giocattolo
-Il ragazzo ha ragione Ettore, farti mettere in soggezione da una donna non è da te -
Intervenne Damocle con un sorriso di scherno, mentre Narciso fissava interessato Pandora.
Ella aveva attirato anche gli sguardi di Damstan, il ragazzo rise freddo guardando la dea che aveva di fronte.
 Non se la sarebbe fatta scappare
-Pyros, Damstan ho una missione per voi - 
Affermò a quel punto Pandora mentre i due facevano un passo in avanti

-Andate al villaggio degli Higa catturate la figlia del capo clan - ordinò la dea
I due ragazzi annuirono per poi andarsene
***
Pyros non parlò per tutto il viaggio.
Damstan non capiva quel ragazzo dai lineamenti angelici e gli occhi freddi che non parlava con nessuno e non si godeva la vita.

Lui invece...bhe adorava le belle donne, il che era spiegato dalla quantità di feromoni che emanava. come aveva detto Narciso, un po geloso.

Ma il Fulmine sene fregava altamente, anche perchè il suo obbiettivo era Pandora.

Il villaggio non distava molto dalla base di Caos situata in un antico tempio abbandonato. Protetto da una barriera speciale, così aveva detto la loro boss.
La cosa fece piacere a Damstan, quello che non poteva immaginare che non fossero i soli a essere lì

-Fermo- lo bloccò Pyros con gli occhi freddi, aveva captato una forte aura di fiamma.
-Cosa c'è ragazzino?- domandò Damstan fissando il giovane con aria scocciata
-Non siamo soli -  Affermò Pyros, prendendo la sua arma.

Due Gladi Romani, il manico era rosso la lama completamente nera. Li rigirava nelle mani con decisione, pronto a mietere vittime

-Cosa dici?- Damstan stava perdendo le staffe, non aveva un carattere tranquillo. Anche lui prese la sua arma ringhiando.

Una sciabola, chiaramente del periodo Persiano. La lama sulla quale passavano scosse verdi, era nera mentre il manico verde e dorato.

-Chiudi il becco e osserva- Pyros indicò un punto e Damstan seguì lo sguardo del ragazzo e li vide.
La Tempesta e il Sole dei Domino. 
Cosa ci facevano lì?
-Maledetti!-
Ringhiò il fulmine di Caos mentre Pyros rideva freddo, probabilmente sapeva già la ragione della loro presenza. 
Ma di dirlo a Damstan...Non ne aveva di sicuro voglia.
-Cosa facciamo?-
Domandò annoiato l'uomo, lisciandosi la barba mentre il ragazzo continuava a studiare i suoi avversari
-Per prima cosa dobbiamo allontanarli dal villaggio così saranno scoperti e più vulnerabili - disse il figlio di Achille
- Per il resto ci affideremo alle nostre fiamme- affermò, mentre Damstan annuiva senza smettere di lisciarsi la folta barba
-Interessante- rise il fulmine, mentre Pyros afferrava la sua arma e si dirigeva verso il villaggio
***
Kurami stava parlando con Kei, era una ragazza dai capelli neri e occhi verdi.
figlia del defunto capo villaggio, nipote di quello attuale. 
Aveva legato la chioma mossa, in una treccia laterale. E stava mostrando ai due ragazzi la terra di Higa
Stava dando le ultime indicazioni ai due guardiani di Domino, quando un movimento dal bosco aveva attirato la sua attenzione
-Kei abbiamo compagnia- Lo chiamò Leon, il ragazzo si avvicinò all'amico e li vide.

Due uomini dall'aria tutt'altro che rassicurante si stavano avvicinando.
Il primo vestiva: una canottiera aderente nera e pantaloni di pelle del medesimo colore.
Scarpe di cuoio eleganti, una giacca leggera senza maniche scura.
Portava un anello d'oro per ogni dito e una collana d'oro con pietre preziose. ghignò per poi gettare uno sguardo al Sole di Domino.

Mentre l'altro ragazzo, decisamente più giovane si avvicinava. 
Pyros, Portava una giacca lunga rossa e pantaloni di pelle attillati e aderenti. Ai piedi, calzava un paio di stivali rinforzati di ferro.
-Chi sono?- chiese Kurami, ma Kei scosse la testa
Aveva percepito un aura fortissima, provenire dai due ragazzi

- Leon porta via Kurami - disse l'argentato, ma non fece in tempo ad aggiungere altro. 

Pyros scattò verso Kei e il ragazzo fu costretto a gettarsi di lato per evitare di essere falciato
Le pallottole intrise della fiamma della tempesta partirono dalla pistola di Kei precise e letali.
Ma il terribile figlio di Achille non ne sembrò per nulla turbato anzi, ghignò freddo e in un attimo sferrò una delle sue mosse

- Chains of Hades! - urlò, mentre dal terreno uscivano delle catene che bloccarono il nemico.
Kei sentì la testa, come se esplodesse e cadde sulle ginocchia. 
La pistola puntata faticosamente, al volto di Pyros
- è finita ragazzino -
Kei scosse la testa, tentò di sopportare il dolore. Si rimise faticosamente in piedi e sparò una serie di proiettili.

Pyros si lasciò trivellare dai colpi di fiamma della tempesta. Ma poi li rispedì contro il povero Kei, che venne pervaso da un tornado di fuoco.

Il dolore era lancinante, sentiva le forze venir meno.
In quel momento, vide il volto della Pioggia...
La sua Ruby gli fece scendere una lacrima, con essa perse definitivamente i sensi cadendo a terra.

Nel frattempo Damstan e Leon si stavano fronteggiando in uno scontro apparentemente ad armi pari apparentemente, visto che Leon era bloccato su ogni fronte.

Il sole dei domino si trovava in difficoltà contro il fulmine, i suoi pugni e calci non riuscivano a colpirlo. E anche, quando ci provava veniva folgorato dalla sua fiamma

Leon riuscì a evitare alcuni colpì restituendoli al mittente, quando Damstan lo attaccò di colpo con la sua mossa speciale
-Swords Chaotic! - ringhiò ghignando il ragazzo

In un attimo, usando la fiamma del fulmine riuscì a magnetizzare il ferro facendogli assumere la forma di spade acuminate, che poi scagliò abilmente contro il nemico.

Al contatto il povero Leon venne folgorato dalle spade caricate di fiamme del fulmine.
Cadde a terra tossendo sangue, solo allora vide Kei a terra con il volto e il corpo sporchi di sangue

-Kei! - urlò Leon cercando di rialzarsi
Ma la distrazione di Leon fu fatale perché Damstan lo colpì ferendolo

-Illuso! - Dichiarò Damstan ridendo pronto a dare il colpo di grazia al sole dei Domino, ma il ragazzo evitò il colpo, rotolando per poi cadere seduto accanto a Kei

Il fulmine di caos partì di nuovo all'attacco ma un proiettile di Kei lo ferì, aveva la forza solo per un ultimo sparo dopo di che crollò definitivamente a terra.

-Grazie Kei - sorrise Leon prima di alzarsi.

Damstan guardò Pyros che annuì gelido
Si avvicinò ghignando e iniziò a tempestare i due di colpi, mentre Kurami urlava avvolta dalle fiamme di Pyros
Una folata di vento improvvisa riuscì a scacciare le fiamme.

Kurami aveva una mano in avanti, da essa usciva una fiamma azzurro acqua la fiamma del vento!
Pyros aveva le dita sanguinanti ma il ragazzo non sembrava soffrire per i tagli

Kurami tentò una via di fuga ma il ragazzo glielo impedì. 
Era troppo veloce e forte per lei
Il figlio di Achille la bloccò al muro e la ragazza non riuscì a liberarsi

Leon e Kei erano ancora alle prese con Damstan che li stava bersagliando di colpi, ormai stavano perdendo i sensi.
I due ragazzi avevano tentato di eluderlo ma era stato inutile.

La forza del fulmine sembrava quadruplicata. 
Li sbatté contro un albero e i due ragazzi persero definitivamente i sensi, facendo ridere di gusto Damstan
Stesi i due Domino, sollevarono la ragazza svenuta per poi tornare alla base di Caos.

Pyros e Damstan la chiusero in una cella, poi sene andarono lasciando la ragazza sola.
***
Poco dopo, Kurami si svegliò in una cella umida e puzzolente era legata
Si mosse tentando di liberarsi ma fu inutile. 
Ottenne solo dei solchi enormi sui polsi che la fecero gemere di dolore

-è inutile, non puoi liberarti- Affermò una voce tagliente.
 Alzò lo sguardo e vide Damstan in piedi davanti alla cella con un ghigno sul volto

-Cosa volete da me? -
Tossicchiò la ragazza, lasciando scivolare un rivolo di sangue dal bordo della bocca.
-Informazioni - rispose il Fulmine ghignando, per poi prendere un coltello affilato
-Non le avrete- rispose Kurami tentando di farsi forza. Ma appena sentì il coltello nella spalla, urlò dal dolore
-Allora?- domandò l'uomo sussurrandole al orecchio
-Scordatelo - rispose lei, mentre urlava ancora sentendo il sangue colarle dal braccio
-Cosa sai delle chiavi?-
Domandò Damstan ma Kurami tacque, per poi urlare di dolore al ennesima coltellata.
il Fulmine, le lasciò una ferita piuttosto grave lungo il collo.

-Adesso basta Damstan-
affermò un'altra voce maschile. 
L'uomo si voltò e vide un ragazzo dai capelli azzurri arrivare verso di lui. Narciso, questo il nome del Sole di Caos, era un ragazzo bellissimo, dai delicati capelli azzurri.
Gli occhi erano blu intenso, su un volto dalle serafiche fattezze. 
Un corpo magro ma al tempo stesso elegante e anche seducente.
Quando Damocle, aveva chiesto a Pandora perchè lo avesse voluto nella Caos. 
Ella aveva risposto con parole sibilline
"Narciso è bello ma pericoloso. Esattamente come il fiore di cui porta il nome"
-Cosa vuoi tu? - aveva domandato Damstan seccato
-Pandora chiede di te quindi smettila-
Aveva risposto Narciso a sua volta. Guardando Kumari con disprezzo misto ad un pericoloso tipo di curiosità.
Il volto di Damstan si era illuminato di colpo, mentre aveva fatto un sorriso gelido verso Kurami e insieme all'altro ragazzo aveva lasciato le prigioni
***
-Trovate le altre tre-
Fu l'ordine che arrivò, appena Narciso e Damstan entrarono nella stanza della dea.

Ella era seduta su un trono d'argento, maestoso e luccicante. Indossava una lunga veste bianca, decisamente troppo trasparente
Questa trasparenza, non scappò agli occhi dei suoi due guardiani.

Ma la dea si limitò a portare una mano sulla guancia quasi annoiata. Mentre con l'altra, giocherellava lisciandosi una ciocca dei capelli bianchi.
-Non è così semplice come credete voi-
Come sempre Pyros era appoggiato alla parete e parlava con tono freddo e distante.

Ma la cosa doveva far piacere a Pandora, perché sorrise furbetta avvicinandosi al ragazzo che non la guardò neppure.
-Ne abbiamo già una no? Bene ora andate a cercare le altre- disse ridacchiando, ma mostrò loro uno sguardo impaziente
Andarono in due, esattamente come l'altra volta
Narciso, e Ettore mentre Damocle, Damstan e Pyros rimasero a sorvegliare la ragazza

Pandora sorrise malefica, ancora tre chiavi dopo di che, sarebbe diventata inarrestabile!
***
Nel frattempo Kei e Leon si erano ripresi dalla botta che avevano preso.
Erano nella casa del capoclan e li aveva informati che Kurami era stata rapita

 I due Domino erano arrabbiati, oltre che delusi di non essere riusciti a proteggerla come avrebbero voluto. 
Le loro ferite erano state quasi del tutto curate, ma i loro animi no.
-Dannazione- fu la prima cosa che disse Kei, appena si rese conto che aveva fallito
Leon notò subito la rabbia brillare negli occhi della tempesta.

E subito, da buon Sole quale era gli poggiò una mano sulla spalla, per tentare almeno di calmarlo
-Calmati Kei, adesso torniamo alla villa - Affermò Leon abbracciando l'amico che parve calmarsi

Si ricordò quale era la loro missione. 
Gli ordini di Luka erano stati molto chiari, altrettanto lo era stato il suo desiderio di proteggerli.

(Qualche mese prima)
Luka aveva convocato i suoi guardiani nella sala grande di Villa Domino e tutti loro avevano risposto all'appello
-Ragazzi ho una missione per voi- 
Esordì il giovane boss guardando i suoi guardiani uno per uno.

All'appello mancavano Drachen e Yori, questo era un problema, ma Luka sapeva di non poter fare niente per riportare indietro la ragazza. 
Mentre Drachen aveva i suoi motivi per non esserci. 
Era in Germania, sarebbe tornato alla fine del Estate

-Dobbiamo proteggere le quattro chiavi dei villaggi ninja, Kei, Leon voi andrete ad Higa nella città di Kyoto- dichiarò Luka fissando soprattutto Kei.

Ruby strinse la mano della tempesta con un sorriso anche se avrebbe preferito andare lei con lui.
Ma sapeva che Leon sarebbe stata un ottima spalla per il ragazzo

-Non sarà facile ma ho fiducia in entrambi-
Affermò il boss mentre passava a spiegare a cosa servivano le chiavi e perché fosse necessario proteggerle.
Esisteva un energia speciale, un potere sopito da millenni. 
Potere che ora, Pandora voleva.
Per spezzare il sigillo che imprigionava tale forza.
Erano necessarie quattro fiamme, possedute da quattro prescelti.
questi quattro " guardiani" appartenevano ai quattro villaggi ninja di Kyoto.
Hige, Ryu,Taiga e Tengu.

rispettivamente: il villaggio del lupo,il villaggio del drago, il villaggio della tigre e il villaggio del corvo

In tutto questo, la Tempesta aveva la netta sensazione di aver già sentito quella storia e che quei nomi non fossero del tutto sconosciuti

Dopo che Luka li ebbe congedati Kei era stato avvicinato da Ruby.
Lo aveva visto turbato e voleva conoscerne il motivo
-Ehi tutto bene? -
Chiese Ruby avvicinandosi al ragazzo che annuì, lei gli accarezzò il volto aveva uno sguardo che non ammetteva altre menzogne, per quanto fossero innocenti
-Non mentirmi - disse lei
-Quei nomi li ho già sentiti Ruby, ma non so dirti quando né dove-
Rispose Kei constatando che era inutile mentire alla sua ragazza
-Due raccomandazioni- 
Dichiarò lei staccandosi appena per poterlo fissare negli occhi
-Dimmi -
-Uno adempi alla missione e due-  lo baciò di colpo facendogli quasi perdere l'equilibrio
-Due torna da me, perché abbiamo un matrimonio da organizzare-
Sorrise poi la Pioggia appoggiando la testa sulla spalla del ragazzo. Kei sorrise appena, poi si staccò per andare da Leon promettendo che sarebbe tornato presto

-Kei-
Leon era comparso da dietro un albero e lo guardava serio
-Cosa succede?- domandò la Tempesta già sulla difensiva, era certo che l'amico diventato improvvisamente serio, nascondesse qualcosa.
-Ho sentito la presenza di Yori nella villa-
Rispose a bruciapelo il Sole con gli occhi colmi di tristezza per la perdita improvvisa della sorella
-Come fai a esserne certo?- domandò Kei
-è mia sorella Kei, queste cose le sento. Come quando da piccola si faceva male, sentivo che qualcosa non andava -

-Non essere così scettico Tempesta, l'ho sognata anch'io- 

Affermò Renji comparendo alle spalle di Leon, la Nuvola aveva incrociato le braccia al petto. Eppure ad occhio esperto, sembrava stare ancora malissimo
Kei non riusciva davvero a credere che Yori fosse ancora a Villa Domino, ma dopotutto non poteva dar torto a Renji e Leon
Se affermavano di averla vista doveva essere sicuramente così
-Adesso dobbiamo andare-
Disse Leon poggiando una mano sulla spalla della tempesta che annuì serio
***
-Ma cosa ti stava dicendo Ruby?-
Chiese ad un certo punto Leon sorprendendo Kei che, suo malgrado arrossì.
-Mi ha solo detto di tornare-
Rispose la Tempesta passandosi una mano tra i capelli, con grande divertimento del Sole.
-Eddai vi ho visti che vi baciavate e lei ti ha detto qualcosa che ti ha fatto annuire-
Continuò il ragazzo tirando una gomitata amichevole al fianco dell'amico
-E va bene mi ha detto di tornare perché abbiamo un matrimonio da organizzare-
Dichiarò Kei sbuffando appena e rosso peperone

-Matrimonio? Di chi?- domandò Leon innocente e ingenuo
-Il mio e di Ruby- ammise infine Kei più rosso di sempre
-Ti sposi??? E perché io non so niente??? E il boss lo sa?- 
Le domande piovvero come un fiume in piena
-No ancora. Non abbiamo dato l'annuncio ufficiale anche perché prima devo tornare dalla missione- rispose Kei mentre Leon lo abbracciava
-Congratulazioni allora - sorrise il Sole come sempre luminoso
***
Renji guardava fuori con una strana sensazione in corpo.
Sentiva che Yori era vicina, molto vicina.

Non sapeva dare un nome a quello che sentiva. Sapeva solo che si svegliava con la sensazione di averle dormito accanto, che in giardino sentiva l'echeggiare della sua dolce risata che percepiva tra i capelli il suo tocco delicato. 
Sbuffò, aveva creduto di impazzire finche una notte, non l'aveva davvero vista.
Era scomparsa quasi subito.

Eppure aveva lasciato dietro di se delle strane e a parere di Renji, inspiegabili parole

" cercami al di là del sogno, cercami sulla cima del monte eterno "

E se da una parte pensava a lei, dal altra era preoccupato per Leon e Kei dei quali non avevano più notizie da giorni.
-Renji, Luka ci vuole tutti nella sala grande-

Ruby era arrivata alle sue spalle, subito la Nuvola si era girato verso di lei e aveva annuito appena
Luka li aspettava nella sala grande come ogni volta che doveva dare loro una notizia

-Cosa succede boss? - domandò Renji freddo
-Kei e Leon sono tornati-

Come in risposta a quelle parole, la Tempesta e il Sole sbucarono dalla porta principale feriti ma vivi.
Ruby si gettò letteralmente tra le braccia di Kei che la strinse forte

Mentre Luka notava i loro visi tristi. 
Doveva essere successo qualcosa

-Cosa è successo?- domandò il boss
-Abbiamo fallito Luka- rispose Kei lapidario lasciando tutti di sasso
-Come è possibile? - domandò preoccupato e un po spaventato l'Infinito
-Siamo stati attaccati da due uomini che penso facciano parte di Abisso- intervenne a quel punto Leon
-Impossibile Abisso è stata distrutta- intervenne Ruby, allarmata quasi quanto Luka 
-Quei due erano di Abisso, anche se...Non ne portavano i vessilli- affermò Kei

- No quelli erano i cani della dea - affermò a quel punto Renji
-Se questo è vero allora siamo in pericolo, se la Dea di cui parli è Pandora...Ma lei era stata sigillata- dichiarò serio Luka.
La sola idea di perdere ancora uno dei suoi guardiani lo faceva stare davvero male.

-Sigillata dentro il corpo di Yori- ringhiò Renji dando voce alla sua frustrazione
-Con la distruzione di Abisso pensavamo che fosse finita e speravo che il sacrificio di Yori non fosse vano-
Affermò di nuovo, stringendo i pugni, Luka abbassò la testa sospirando mentre la tristezza aleggiava sul volto suo e dei suoi guardiani
-Non è stato vano!- intervenne Leon
-Lo è, ora Pandora è libera e ha fondato la Caos, da soli contro di loro non possiamo molto-
Dichiarò a quel punto la Pioggia lapidaria, mentre Renji stringeva i denti.

Il Clan Caos di cui faceva a capo la dea Pandora, un gruppo, che raggruppava uomini forti e privi di qualsiasi scrupolo.
I loro nuovi e potentissimi nemici

-Aspetta Renji!, prima di svenire ho sentito uno dei due, parlare delle chiavi dei villaggi ninja -
Affermò Kei, cercando di attirare l'attenzione del bianco
- Vuol dire che anche loro, come noi, cercano le chiavi- disse di nuovo Kei, passandosi una mano tra i capelli. Mentre Ruby, si rendeva conto che la Tempesta stava ignorando di nuovo le sue ferite.

-Quindi adesso ne hanno una, dobbiamo liberare Kurami e proteggere le altre tre-
Intervenne Luka mentre Kei alzava la testa ricordandosi di Wolf il suo amico lupo che forse avrebbe potuto ritrovare Kurami
-Ne parleremo più tardi. Adesso Kei e Leon andate a riposare -
Disse infine il boss congedandoli tutti e mostrando loro un sorriso luminoso, cercando di rassicurarli
Ruby sbuffò un po, voleva stare con il suo ragazzo. 
Ma quando lo sentì gemere stringendo i denti dal dolore, si rese conto di doverlo lasciare stare.
***
Intanto, all'ospedale della città qualcosa stava per accadere...

Un ragazzo stava davanti alla finestra. Indossava una camicia bianca, un paio di jeans neri e un paio di scarpe da ginnastica logore.
I capelli, che si scompigliò con la mano erano biondo cenere. Gli occhi, che ammiravano la stanza di un brillante verde smeraldo.
- Good morning dear , the air of Japan is really different -

(1) Buongiorno caro, l'aria del Giappone è davvero diversa

Disse una ragazza, entrata in quel momento
Era poco più bassa di Raul, con lunghi capelli biondi in quel momento sciolti sulle spalle.
Gli occhi che osservavano la stanza d'ospedale erano azzurri e limpidi.

Vestiva una camicia rosa, con una cravatta nera e una minigonna viola. Ai piedi, calzava degli stivali neri. Si avvicinò al ragazzo, che subito le sorrise.
Raul la strinse in un abbraccio, mentre un altra persona entrava nella stanza.

 - Ah! Ruby is a long time since I do not see you! - 

(2) Ah! Ruby è da parecchio che non ti vedo

Disse sorridendo il giovane
La Pioggia di Domino, portò una mano alla bocca mentre gli occhi si riempivano di calde lacrime.
Vedendo la reazione della sorella, Raul si avvicinò alla ragazzina, la strinse dolcemente accarezzandole i capelli.

- Sono tornato, non piangere sorellina - 
Disse si sentiva comunque l'influenza del accento Inglese, ma anche una dolcezza infinita.
Ruby continuava a piangere come se quelle lacrime, potessero lenire il dolore di quei anni passati senza il maggiore.

Katia era in disparte, quando si sentì tirare indietro e si ritrovò contro un muro con un ragazzo davanti
Codesto ragazzo, che pareva incavolato nero. 
Vestiva con una maglietta nera, pantaloni dello stesso colore e una felpa bianca.
Aveva corti capelli neri, irti all'indietro, con un ciuffo biondo in avanti lungo.

Gli occhi, che in quel momento emanavano alcune scintille di rabbia. Erano giallo oro intenso. Era sudato e probabilmente esausto.

- Midna all right? I look a little tired, you should take a cold shower maybe takes away this horrible stench -

(3) Tutto bene Midna? mi sembri un po stanco, dovresti farti una doccia fredda magari ti toglie questo tanfo orribile

 Disse ridendo la ragazza, mentre Midna si limitò ad uno sbuffò seccato.

Era tutto il giorno che la inseguiva.
Ma ovviamente, l'ex campionessa Americana di ginnastica artistica, era corsa via come un jet impazzito, appena erano arrivati in aeroporto
- Very, very funny. I have been looking for you all day! I understand the novelty! but you could at least expect ... Katia - 

(4)  Molto ma molto spiritosa. è tutto il giorno che ti cerco! capisco la novità! ma potevi almeno aspettarmi...Katia

Disse il giovane, in perfetto Inglese facendola ridacchiare

Katia lo guardò,rimanendo sorpresa. Il ragazzo ansimava abbastanza, eppure sembrava sollevato. Sorrise e lo abbracciò forte
- Too cute! -

(5)  Troppo carino!

Ridacchiò la bionda, mentre Midna diventava color pomodoro maturo.
- S- detached damned! - 

(6) Staccati maledetta

***
Così....Così vicini e così lontani. i destini collidono in un unica grande avventura!
Note del capitolo e traduzioni
traduzioni dialoghi: 
(1) Buongiorno caro,l'aria del Giappone è davvero diversa
(2)  Ah! Ruby,è da parecchio che non ti vedo
(3) Tutto bene Midna? mi sembri un po stanco,dovresti farti una doccia fredda,magari ti toglie questo tanfo orribile 
(4) Molto ma molto spiritosa. è tutto il giorno che ti cerco! capisco la novità! ma potevi almeno aspettarmi...Katia
(5) Troppo carino!
(6) Staccati maledetta

Okey lo so....è tantissimo che non aggiorno! ma sto giro ho un motivo serio!
Volevo fare il punto della situazione. 
Quindi adesso spiego un po di cose.
1) Da questa saga farò una sorta di cambiamento, cosa vuol dire? che mi divertirò un po a sperimentale cose nuove mai viste in Reborn.
Non vi spaventate, ma volevo rendere unici i miei ( vostri) Domino.

Quindi aspettatevi molti miglioramenti. Armi eccezionali e perchè no? nuovi incontri.
è il caso di ringraziare, il mitico Master Sans, Midna appartiene a lui.
Era già apparso nel passato di Yori e Renji, ma in questa saga lo vedrete al opera al fianco di Raul ( per chi non lo ricorda, il fratello in coma di Seira e Ruby)
E Katia.
Di lei si sa poco, a parte che è un ex ginnasta e come Midna e Raul è stata in America.
Adesso parliamo un po di Caos
Questa famiglia, chiaramente ispirata ai mali del mondo ( uno dei quali è avere come loro boss una pazza isterica, quale Pandora XD)
Ora faccio un ringraziamento a Giulia-dragon e Dragun95.
Per gli OC che mi hanno inviato ovvero
Damstan per Dragun
E Pyros, Ettore, Narciso, Damocle e Sigrfido di Giulia-dragon
Grazie a voi è nata ufficialmente la Caos! inoltre voglio ringraziare, tutti quelli che seguono ancora la storia.
Chi l'ha messa nelle preferite\ricordate\seguite. insomma grazie di cuore!!!
Ora un ultima precisazione va alla povera Kurami
Lei è una mia oc, ovviamente. fa parte delle chiavi di Fushimi e come vedremo prossimamente...è un personaggio fondamentale.
Bhe non aggiungo altro...se non

SEE YOU AGAIN!

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Capitolo 15
*** Target 15 ***


Target 15
La sfida della Pioggia di Caos e il sogno

Ruby entrò nella stanza.
La tempesta era sdraiato coperto di bende, quando lei salendo sul letto, gli sorrise dolcemente
Kei le accarezzò la guancia con la mano, poi gemette appena dal dolore. Subito, allarmata la pioggia lo abbracciò.
- Kei...Kei...Stai bene? - domandò la rossa preoccupata
Lui le accarezzò il volto poi si sdraiò portandosela accanto. Non parlava, cosa che Ruby trovava strana.
- Kei...Sei sicuro di... -
Non la fece parlare, perchè la baciò con passione passandole le dita tra i capelli
Era strano che Kei non parlasse, non che lui fosse uno di molte parole

Tuttavia ricambiò il bacio lasciandosi stringere da lui, stando attenta a non fargli male
Eppure non voleva trattenersi mentre si spogliavano a vicenda lasciandosi guidare solo dai loro sentimenti
Kei la fece sdraiare, baciandole il collo e lei si lasciò sfuggire un gemito di piacere affondando le mani nei capelli di lui
Il ragazzo baciò ogni punto del corpo della giovane che gemette di piacere e con un colpo di reni entrò in lei.
Ruby lo baciò con passione mentre Kei iniziava a spingere dapprima piano poi sempre più forte mentre la ragazza incrociava le gambe intorno ai fianchi della Tempesta per facilitargli i movimenti. Arrivarono al culmine insieme poi crollarono uno accanto all'altro.

Ruby si lasciò avvolgere dalle braccia forti del ragazzo, mentre un gemito di dolore usciva dalle sue labbra
-Stai bene Kei? -
Domandò la pioggia sfiorando il viso del giovane che le baciò il palmo.

-Se non avessi tutti questi graffietti starei molto meglio -rispose lui sospirando
-Quando abbiamo perso le vostre tracce mi sono preoccupata, temevo di perderti e io...Non voglio perderti - 
Dichiarò Ruby affondando la testa nel petto del ragazzo. Cercando il suo calore e godendo di quel momento solo per loro
-Ehi ti avevo promesso che sarei tornato -
-Lo so amore mio, ma avevo paura -
Era strano sentire la pioggia così preoccupata, così il ragazzo le accarezzò i capelli sperando che si tranquillizzasse
-Ehi non accadrà nulla vedrai-
Cercò di tranquillizzarla Kei, ma la pioggia sospirò aveva una pessima sensazione al riguardo
-Se quei due hanno battuto te e Leon di sicuro non tarderanno a farsi vivi, ma io non voglio che ti facciano ancora del male-
Affermò la ragazza guardando Kei negli occhi. 
Guardava la persona che amava e che non voleva perdere per niente al mondo

In quel momento bussarono alla porta e i due ragazzi si guardarono un attimo, per poi rivestirsi in fretta. Anche se Kei sbuffò un paio di volte contro le fasciature che gli impedivano i movimenti.
-Si?- rispose Ruby
-Sono Leon scusate se vi interrompo ma è arrivata una lettera per te Ruby-
Affermò il Sole da dietro la porta, non visto dai due.

-Puoi entrare Leon, Kei non ha la pistola a portata di mano-
Ridacchiò la pioggia, mentre la Tempesta sbuffava facendole segno che non era per niente divertente. 
Dopo qualche secondo la testa di Leon sbucò dalla porta, con un sorriso in volto e ridacchiando come se avesse scoperto qualcosa di fantastico
-Sapevo di trovarvi qui tutti e due-
Ridacchiò il sole guadagnandosi un'occhiataccia da Kei.
 
Ruby fissò Leon come a chiedergli cosa volesse e poi le allungò un foglio rabbuiandosi di colpo.
Kei questo lo notò e si alzò in fretta dal letto ignorando le fitte, che questo movimento gli provocava e affiancando la sua dolce Ruby
-Cos'è? - domandò la rossa
- è arrivata stamattina ce il simbolo della Caos - Rispose Leon un po preoccupato, era diventato di colpo serio
Ruby aprì il foglio piegato in quattro e lesse il contenuto.

Era una sfida, Sigfrido la pioggia della Caos, la sfidava apertamente.
-Dobbiamo parlarne a Luka- affermò Kei ma Ruby gli poggiò un dito sulle labbra

-No, Kei accetto la sfida, se non lo faccio si vendicheranno su di voi, su di te e non posso permetterlo -
Disse la rossa decisa, mentre andando in cambio forma, afferrava le due spade.
-Vengo con te- Kei non voleva sentire ragioni
-No, amore rimani qui, le tue ferite non sono ancora guarite- disse la ragazza, mentre usciva dalla stanza
  -Inoltre, se ci fossi tu Sigfrido ti colpirebbe per fare del male a me, no devo andare da sola -
Disse poi, mentre lo guardava seria. 
Non ammetteva repliche di alcun tipo.
Kei sbuffò ma non se la sentì di contraddirla
***
Il luogo destinato al duello era una spiaggia nascosta, vicino alle rovine di un vecchio tempio shintoista.
Ruby era appoggiata ad una colonna ormai ridotta in frantumi con le sue due spade pronte all'uso.
Non dovette aspettare molto, perché il suo avversario comparve dal nulla e subito iniziò a tempestarla di colpi.
Ruby che era in cambio forma, dovette così difendersi mentre Sigfrido non la smetteva di attaccare.
La pioggia dei Domino saltò su una colonna e si portò alle spalle dell'avversario. 
Questa volta toccò a Ruby attaccare una serie di fendenti, che tuttavia il cavaliere scacciò come la puntura di una zanzara
-Non ti è bastato vedere il tuo ragazzo conciato come è? -
rise Sigfrido giusto per farla arrabbiare, mentre Ruby veniva sollevata da una mano di fiamma blu stritolata in essa
-Taci!-
Ruggì la ragazza, per poi urlare di dolore mentre sentiva la fiamma della Pioggia penetrare nel suo corpo, facendola sentire stanca
Sigfrido rise di nuovo, mentre scaraventava Ruby contro una roccia.

L'impatto fu violento e la ragazza perse la presa sulla spada che giaceva troppo lontano da lei. Sigfrido si avvicinò ridendo, mentre le pestava la mano così forte da farla gemere
-Sei fortunata che non posso ucciderti, ma sicuramente il tuo promesso sposo, si accorgerà del mio passaggio -
Le disse, ferendole un braccio e lei urlò di dolore prima di svenire.
Sigfrido le accarezzò il volto poi con una forza incredibile, la sollevò strappandole i vestiti, per poi trafiggerla con la sua stessa spada
- Domino, la vostra fine è vicina -
Rise sguaiatamente il cavaliere mentre scompariva.
***
-Ruby!-
Kei si alzò in fretta dal letto nonostante il dolore alle ferite, aveva percepito la voce di Ruby come un segnale che qualcosa era andato storto
-KEI! -
Luka non riuscì a fermarlo in un attimo, la tempesta era scomparso.
***
Nella stanza regnava il silenzio. 
Quando, il boss di Domino sospirò Renji alzò lo sguardo.
La Nuvola, era appoggiato al muro con le braccia incrociate al petto.
Portava i suoi soliti abiti, ma al dito indossava uno strano anello.

Luka lo guardò incuriosito, ma decise di non indagare troppo. Così il giovane boss lasciò la sala, scontrandosi di colpo con Leon.
- Leon...è successo qualcosa? -
Domandò il ragazzino al suo guardiano, mentre si passava una mano sul bernoccolo dovuto allo scontro brusco
-è Ruby boss, deve esserle successo qualcosa -
Luka sospirò e dopo poco ecco comparire la tempesta, con Ruby tra le braccia svenuta e ferita
-Cosa è successo?- 
Domandò Luka aiutando Kei con Ruby, la ragazza era in un pessimo stato, aveva ferite e segni dappertutto.
-Non lo so -
Ringhiò Kei, mentre notava un succhiotto al altezza del collo della ragazza.
La portarono nella sua stanza poi Kei rimase solo con lei.

Luka era preoccupato e un po' arrabbiato con la ragazza che gli aveva taciuto la sfida contro Sigfrido
fece due passi, voleva distrarsi e al tempo stesso, voleva elaborare le loro prossime mosse.
Ma di colpo la testa iniziò a vorticare e il buio lo avvolse
***
Quando si riprese si rese conto di non essere più a villa Domino.
Tutto era strano e ovattato come se stesse sognando.

Percorse una sorta di galleria, sbucando in una soleggiata vallata.
Al orizzonte, proprio davanti a lui un altissimo monte coperto dalle nuvole faceva da padrone


Il boss di Domino non lo sapeva ancora, ma quello era un luogo speciale.
E da lì in avanti, quello che avrebbe fatto e visto, sarebbe stato determinante per le scelte dei suoi guardiani e le sue...

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Capitolo 16
*** Target 16 ***


Target 16
Per uccidere un dio (parte 1)

Quando Renji trovò il suo boss a terra svenuto, decise che era il momento di intervenire.
Entrò nella sua stanza prendendo un baule da sotto il letto. 
Senza pochi complimenti, lo aprì svelando il manico di una spada. La cosa strana, era l'assenza della lama.
Renji la avvolse in un fodero, poi uscì dalla villa e si incamminò nella foresta.
***
- è davvero difficile, crescere vero? -
Domandò una voce, apparteneva ad una vecchia conoscenza del ragazzo

Midna, era appoggiato con la schiena ad un albero Gli occhi erano rivolti a Renji con una sorta di ghigno.
L' albino si voltò guardando il ragazzo. 
Teneva una mano in tasca, l'altra invece la usò per scrocchiarsi la spalla.

- Niente spada? che fine ha fatto la Nodachi del maestro? - domandò Midna, un po sorpreso
Renji non rispose, si limitò a sbuffare un po seccato per poi guardare da un altra parte. 

Midna si guardò improvvisamente in giro, pareva ansioso come sapesse che qualcosa non andava
- Ma...E Yori? di solito è sempre con te - disse il ragazzo

A quella domanda, Renji abbassò su gli occhi il capello, ovviamente non rispose proseguendo a camminare
- Hei aspetta! -
Gli urlò dietro Midna, seguendolo fino ad una vallata. 
Quando una luce scese al improvviso come piovuta dal cielo

Renji la osservò ma quando provò a toccarla, il ragazzo scomparve nel nulla senza lasciare traccia.

Nel frattempo...
Luka aveva raggiunto con molta fatica, non era abituato a scalare le montagne, la cima del monte. Ora ansimando si guardava in giro
Era in una sorta di santuario o antico tempio, tutto intorno a lui vi erano degli edifici. 
Erano simili alle Acropoli che aveva visto al museo.

Il ragazzo si alzò mentre sentiva un canto, provenire da poco distante.
Prese la spada poi si incamminò, seguendo la voce incantevole e melodiosa.
***
Kei e Ruby erano in giardino, il ragazzo teneva stretta la rossa. 
Le accarezzava dolcemente i capelli preoccupato per le sue condizioni.

Proprio mentre la ragazza apriva gli occhi, sorridendogli stancamente ma ugualmente felice di vederlo. Apparve una luce che li fece scomparire nel nulla stesso accade a Leon, occupato ad allenarsi in palestra.
***
In città intanto, qualcuno osservava dal alto di un edificio altissimo...

Una ragazza dai capelli verdi con alcune ciocche nere, e penetranti occhi gialli. Varcò l'enorme sala da ballo della dimora nobiliare, dove da qualche giorno viveva con i suoi guardiani.

Diana boss in carica della Dragon Age e sorella del guardiano Domino del Fulmine.
A ripensarci la ragazza ridacchiò...
Non solo aveva potuto incontrarlo ma la Tedesca aveva anche potuto umiliarlo, baciandolo.
Normalmente una come lei, avrebbe agito con più calma.

Ma quando aveva saputo che non solo il fratello che credeva perduto, era vivo, ma che li aveva anche abbandonati...
Bhe capirete che perfino una calma come lei aveva fatto molta fatica a stare al suo posto.

Si fermò spostando una ciocca di capelli attorcigliandola con le dita, quando intravide uno dei suoi guardiani e sbuffando si avvicinò.
- Silver - pronunciò quel nome con una calma quasi glaciale.

Il ragazzo alzò appena la testa sorridendo calmo, era alto, corpo magro e asciutto dalla carnagione chiara. Il viso dai lineamenti appuntiti, incorniciato da dei capelli color argento corti e un po arruffati.
Occhi azzurri con un lungo tatuaggio a fiori che circondava l'occhio destro e scendeva fino alla guancia, labbra sottili e rosee.

Quella mattina Indossava una giacca nera, sotto si notava una camicia rossa. Pantaloni neri con scarpe di cuoio marroni, guanti in pelle neri e un capello rosso con al centro una linea nera.
Il ragazzo la guardò per poi salutarla in perfetto Tedesco
 
- Guten Morgen Prinzessin - (buongiorno principessa)
- Sie hallo - (si ciao)
Rispose la ragazza, sbuffando per poi aggiungere un freddo
- Wo sind die anderen Drückeberger? - (dove sono gli altri scansafatiche?)
Rispose la ragazza, incrociando le braccia al petto 
Pareva seccata a differenza del suo guardiano che sorrise calmo scrollando le spalle

- Ich habe keine Ahnung Prinzessin -  (non ne ho idea principessa)
La ragazza roteò gli occhi mentre qualcuno la abbracciava da dietro e nella stanza si sentiva una puzza di fumo, quasi nauseante

Il ragazzo alle sue spalle, era alto con dei lunghi capelli color ruggine che solleticavano la spalla della ragazza.
Questa, si voltò incontrando un bel viso dai profondi occhi ambra, labbra sottili e denti molto affilati con un sorriso affascinante e pericoloso.
Il ragazzo le prese una ciocca di capelli e sorrise, ma non fece in tempo a dire nulla, perchè Diana lo colpì dritto con un calcio, facendolo andare contro una parete.

Silver rise sotto i baffi mentre una ragazzina sorridente scoppiava a ridere accanto a lui
- Già ti picchia povero Salamander! -
Ridacchiò con la vocina da bimba adorabile, mentre Diana si voltava fulminando entrambi.
La ragazza si chiamava Levia ed era una sua guardiana

Piuttosto bassa non superava gli 1.60 cm con un fisico magro e asciutto
Dalla carnagione chiara, il viso dai lineamenti delicati era incorniciato da dei capelli medio-lunghi marrone chiaro. In parte tinti di rosa, legati in due grosse code a boccolo.
Occhi azzurri e labbra sottili, portava sempre le unghie con dello smalto rosa.

Indossava Una giacca nera con le maniche e il collo in pelliccia rosa, sotto una maglietta del medesimo colore. Mini gonna a scacchi rossa e blu, calze lunghe color marrone e stivaletti con tacco neri con dei fiocchi rosa.

Una ragazza allegra a cui piaceva molto divertirsi, ogni occasione per lei era buona per scatenarsi
Ogni volta, cercava anche di coinvolgere Diana rimproverandole la freddezza e la poca voglia di divertirsi.
Era molto socievole con la maggior parte dei guardiani tranne con il guardiano della tempesta

Ethan, il ragazzo che ancora si stava riprendendo, dal buongiorno della sua boss
Levia per la maggior parte delle volte, lo considerava solo un idiota. Era inoltre legata in maniera quasi morbosa al fratello Silver, ragion per cui, era sempre con lui.

- Oh je ! Diese jungen Leute noch heute! - (oh cielo! questi giovani d'oggi!)
disse una voce alle spalle dei quattro che si voltarono di colpo incontrando lo sguardo del nuovo venuto.
Alto con un corpo magro e atletico dalla carnagione chiara.
Il viso dai lineamenti delicati era valorizzato, da dei corti ed ordinati capelli neri con riflessi verdi.
Occhi marrone scuro e labbra sottili, con una cicatrice che gli passava dal naso fin sotto l'occhio destro a forma di fulmine.
Era un tipo calmo con modi di fare molto raffinati. Si credeva un gentil'uomo e si comportava in maniera galante con tutte le donne che conosceva

Nonostante il suo atteggiamento, in battaglia era molto aggressivo contro chi osava intralciare la strada della famiglia, ma in fondo possedeva un certo senso dell'onore.

- Noi siamo i guardiani di Lady Diana dovreste portarle rispetto! -
Disse quasi indignato, mentre avvicinandosi si inginocchiava davanti alla sua boss e le baciava il dorso della mano.
Vestiva Una giacca blu elettrico, con una camicia bianca.
Pantaloni in tinta col vestito e scarpe nere molto costose, si portava sempre dietro un orologio da taschino in argento e indossava un monocolo all'occhio destro.

Ethan vedendo la scena andò su tutte le furie
- Sentimi bene Soga! - cominciò a dire avvicinandosi
Ma non fece in tempo a muoversi, perchè con un semplice sguardo, Diana lo aveva letteralmente paralizzato.
Per poi voltarsi verso le ultime due figure arrivate in quel momento.

La prima era alta con un corpo magro e asciutto dalla carnagione ambrata.
Il viso dai lineamenti delicati e i corti capelli a caschetto color caramello, grandi occhi verdi e labbra sottili.
Vestiva un top azzurro che arrivava solo a coprirle il seno, dei pantaloni lunghi fino al ginocchio e con la parte interna delle coscie tagliate, bendaggi sulle mani e sulle piante dei piedi
Era sempre scalza inoltre indossava una giacca corta bianca con dietro il simbolo del sole.

Una ragazza solare ed energica, sempre in cerca di uno stimolo e della rissa, solo per mettersi in mostra e menare un po le mani.
Si divertiva molto insieme alla sua amica Levia mentre trovava sempre noiosi gli altri guardiani

Ad eccezione di Ethan che si divertiva a punzecchiare, stava mangiando Un panino al burro di arachidi. Nonostante Diana e Soga le avessero detto mille volte di non farlo.

L'altra figura stava nel ombra, era alta anche lei con un corpo magro e alquanto formoso, dalla carnagione scura per le sue origini africane
Portava i capelli tagliati alla moicana dai colori nero e bianco, occhi neri e labbra carnose.
Sulle braccia presentava dei tatuaggi a linee nere e delle spirali sulle spalle.

Una cacciatrice, che appunto preferiva agire nell'ombra
Era molto silenziosa, le poche volte che parlava dimostrava di essere molto saggia anche se ogni tanto parlava per enigmi che solo Diana riusciva a comprendere.
Con gli altri guardiani si dimostrava al quanto socievole sopratutto con le ragazze.

Indossava un Top grigio, pantaloni lunghi e larghi neri con strisce grigie.
Sandali neri, bracciali d'oro alle mani e anelli dello stesso materiale al collo.

- Helen, Agura - disse Diana, facendo un minuscolo e freddo sorriso che stregò completamente il povero Ethan.

Il ragazzo che da sempre era pieno di ammirazione per quella fredda ragazza sene era con il tempo innamorato. Ma Diana non era mai stata molto socievole nei suoi o nei confronti degli altri guardiani.

Il ragazzo si spolverò la polvere ancora presente sui suoi vestiti: Una giacca in pelle rossa, sotto non indossava niente ma il torace era avvolto con delle bende.
Pantaloni nero carbone con cintura rappresentante una salamandra, stivali militari neri e guanti neri senza dita in pelle.
 Il ragazzo sbuffò e si scoprì la fronte mostrando una bandana nera con delle fiamme.
Parlòttò con gli altri guardiani poi quando la riunione fu sospesa seguì la sua boss.
***
Erano nella stanza di lei seduti sul letto.
La ragazza era parsa a tutti parecchio assente forse pensava al mezzo sangue?
Questa possibilità lo costrinse a trattenere un ringhio freddo

Da quando Diana aveva scoperto di avere un fratello non era più la stessa.
Era stranamente silenziosa, passava tutto il tempo da sola a volte i suoi occhi sembravano lucidi come se avesse pianto.
Diana che piangeva?

Ne lui ne gli altri guardiani, l'avevano mai vista in una situazione simile.

L'ennesimo sospirò della ragazza lo fece preoccupare, le prese il volto girandolo verso il suo
- Pensi a lui? - fu la sua domanda.
La ragazza seccata si voltò di nuovo, restando in silenzio

Ethan ringhiò frustato, poi senza pensarci due volte le prese i polsi e la fece sdraiare sul letto guardandola
- Smettila di pensarci boss - disse glaciale ma con un espressione quasi sofferente.
Un volto di Salamander che era permesso vedere solo a Diana.
La ragazza rise fredda

-Non penso a lui. Ma al modo per ucciderlo - disse 
Mentre Ethan la lasciava voltando lo sguardo.

Diana si appoggiò con la testa a contatto della sua spalla accarezzandogli i capelli, come se fosse un cagnolino bisognoso di affetto. Il ragazzo si voltò abbracciandola

- Boss...Non ne vale la pena - disse accarezzandole delicatamente i capelli.
La giovane socchiuse gli occhi sciogliendo l'abbraccio
- Ethan -
Il sentirsi chiamare per nome lo fece sussultare appena

- Si? - domandò, in parte curioso di sapere cosa la sua bellissima stesse per dirgli.
La ragazza si alzò andando alla finestra.
Aveva un corpo perfetto, almeno secondo il guardiano.

Vestiva un semplice abito in seta verde con una cintura nera, gli occhi dorati erano rivolti al vetro della finestra mentre guardava la luna.
Il giovane si alzò e con il cuore in gola andò da lei abbracciandola e appoggiando il mento alla sua spalla. La ragazza tirò indietro il collo appoggiandosi a lui poi fece un piccolo sorriso
- Agiremo domani. Raduna i guardiani -
Disse mentre sciogliendo l'abbraccio, Ethan si congedava lasciandola da sola.

***
- Eccovi finalmente - disse la voce di Diana nella sala principale.
Indossava un lungo abito con spacco sulla gamba destra, era verde con uno strascico dietro a coda di sirena. Alle caviglie e polsi portava dei braccialetti dorati, i capelli erano sciolti sulle spalle mentre sopra portava un mantello di pelliccia verde, molto caldo e ai piedi un paio di sandali marroni.
Davanti a lei i suoi guardiani.

Ethan Vesulv guardiano della Tempesta
Helen Ornald guardiana del Sole
Soga Arashi guardiano del Fulmine
Levia Sanakar guardiana della Pioggia
Silver Sanakar guardiano della Nebbia
Agura guardiana della Nuvola

E infine...

Un passo, un altro passo mentre apriva la porta e la luce inlluminava il volto suo e dei suoi guardiani
Diana Zacher boss in carica di Dragon Age

Angolo autrice
dunque,dunque,appaiono nuovi incredibili personaggi.
Ringrazio Dragun95 che ha creato i guardiani della mia Diana
Dragon Age,come si scoprirà in seguito è legata ad Abisso, esattamente come lo è Caos.
Luka è svenuto al improvviso,vedendolo così Renji è passato al azione.
finalmente Midna e Renji si sono rincontrati,anche se quest'ultimo è scomparso al improvviso.
cosa succederà? per saperlo seguite ancora i prossimi capitoli

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Capitolo 17
*** Target 17 ***


Target 17
Per uccidere un dio (seconda parte)


Drachen era appena tornato, i suoi occhi azzurri erano limpidi e luminosi.
Mentre respirava a pieni polmoni l'aria della sua amata Italia, era lì che aveva sede l'alleanza delle famiglie unite.
Un misto di triste nostalgia e felicità si dipinse sul suo viso. Mentre si dirigeva verso la sua vecchia casa.
La villa Domino era deserta
Aveva sempre trovato bella la dimora di Luka.

Una di quelle vecchie abitazioni del passato, in stile novecento o forse anche più vecchia.
Entrò dalla porta principale respirando quel odore che gli era mancato per mesi, da quando era partito per la Germania.
Appoggiò sul letto la sacca con i pochi oggetti e vestiti che si era portato dietro durante il suo viaggio.

Si sedette sul letto quando il rumore di una freccia attirò la sua attenzione
Sulla porta di entrata vi era proprio una freccia con un messaggio in carta limata bianca, scritto con una calligrafia molto elegante.

" Abbiamo molto da dirci, per cominciare vieni alla villa degli Zacher. Mi troverai lì. Diana"
Diana? 
Quel nome non gli era famigliare, proprio per niente.
E poi cosa intendeva dire?

Il ragazzo sospirò poi aprì la sacca indossando un altro paio di vestiti.
Aveva saputo che alla villa degli Zecher, nella città vicina si sarebbe tenuto un ballo in maschera.  Quale migliore occasione per scoprire qualcosa senza dare nel occhio.
Per l'occasione il giovane finì col rispolverare i vecchi abiti, indossati alla festa dei Domino.

Erano perfetti, anche se era un impresa nascondere le corna la coda e sopratutto la cicatrice che si estendeva su entrambi gli occhi.
Anche i capelli, erano più lunghi ma sempre di quel bel biondo grano.
Li aveva ingellati al indietro indossando poi, una mascherina nera su gli occhi.

Era pronto e curioso, anche se un po nervoso al idea di conoscere questo fantomatico o fantomatica messaggera.
***
Ed eccolo davanti alla villa austera che per un giorno intero, sarebbe stata piena di persone.
Fece un profondo respiro entrando nella sala.

Gli addobbi erano eleganti e sul soffitto pendeva un grandioso lampadario di cristallo
Il ragazzo osservò la gente al interno della sala da ballo, la maggior parte delle persone erano gente di importanza come politici e stelle dello spettacolo una noia pensò il ragazzo.
Quando qualcuno in particolare attirò la sua attenzione.

Un gruppo di sette persone, subito lo sguardo di azzurro limpido del Tedesco cozzò con quello ambrato di una ragazza.
Vestiva un abito elegante con sulle spalle una leggera e morbida pelliccia verde. Calze bianche che arrivavano appena sopra il ginocchio in stile parigine.
Stivali alti neri aveva lunghi capelli verdi e anche se il volto era semi nascosto dalla elegante maschera bianca, si potevano notare i luminosi occhi dorati.

Ella si avvicino e arrivata di fronte a Drachen si esibì nella sua più elegante riverenza

Il ragazzo incespicò un piccolo inchino senza perderla di vista.
Uno scambio di sguardi interrotto solo dalla voce di lei, vellutata come un guanto di seta al orecchio del drago
- So perchè sei venuto - disse mentre faceva segno al ragazzo di seguirla.
Drachen strinse denti seguendo la giovane, voleva risposte e le avrebbe avute con le buone o con le cattive.
***
Lo studio era molto grande, appena entrato Drach si sentì stranamente a suo agio.
Forse per la tranquillità della ragazza o forse perchè erano soli, lontano da quella accozzaglia di gente più o meno per bene.

La ragazza dagli occhi dorati, che sfumavano in un tenue verde, sorrise appena e fece accomodare Drachen che decise di restare in piedi
- Una tazza di tè? - domandò gentilmente.

Di nuovo Drachen scosse piano la testa, mentre appoggiandosi al muro con le braccia incrociare studiava la sconosciuta.
Era strano ma sentiva un profumo famigliare provenire da quella ragazza

Quando avvicinandosi, ella posò appena le labbra sulle sue, fu come se una lampadina si accendesse nella mente del drago
Arrossendo si sottrasse subito a quel piccolo contatto.

- Tu sei la ragazza che mi ha baciato! - ringhiò imbarazzato
Lei fece scivolare la maschera liberando il bel viso
- Si. Sono Diana - disse appena.
- Diana! quella della lettera - aggiunse mostrando il foglio.

La ragazza fece un segno di assenso
- Ti devo spiegare molte cose - disse  
- Quindi siediti e ascolta - aggiunse poi andando a sedersi, Drachen fece la stessa cosa.

- Tu e io siamo fratelli - disse la ragazza socchiudendo appena gli occhi mentre Drachen la guardava sconvolto
 - Fratellastri - precisò con una punta di freddezza Diana mentre spiegava il resto.

Fu così che Drachen apprese molte cose, prima fra tutte la ragione per la quale era così odiato dal padre.
E il perchè del allontanamento della madre dalla villa.

L'uomo la tradiva da tempo e da quel tradimento era nata Diana
Mentre ne parlava, la ragazza cercava di non far trapelare nulla
Ma la voce incrinata dalla rabbia e forse dal dispiacere, fecero capire a Drach che non era l'unico ad odiare il padre.
Alla fine erano l'uno accanto al altro fu Diana a rompere quel silenzio

- Mi odi? - fu la domanda della ragazza.

Drachen finì per arrossire, in fondo lei sua sorella era il suo primo bacio, in un certo senso non sapeva cosa risponderle sospirò scuotendo la testa
- No non ti odio - disse 
- Odio quel bastardo - aggiunse poi ringhiando
Diana fece un piccolo sorriso, poi senza dare il tempo al ragazzo lo abbracciò di colpo.
Drachen venne inebriato dal profumo dei capelli di lei, mentre sentiva il fiato dolciastro della ragazza sul collo. 
Ricambiò appena l'abbraccio poi rise
- Non tenterai di baciarmi vero? - le domandò serio lei si ritrasse arrossendo
- Se lo facessi? - domandò avvicinando il viso a quello di lui
- Cosa faresti? - 

A quella domanda Drachen non seppe rispondere le appoggiò le mani sulle spalle poi le baciò delicatamente e con dolcezza la fronte

- Posso restare per la notte? - le chiese sorridendo, Diana ancora rossa annuì mostrandogli una camera
- Drachen Zambra... Spero che tu non ti penta della tua scelta. Allora a domani fratellino - disse la ragazza uscendo
.
Drachen si fermò davanti al letto, osservando la  camera.
Un luminoso sorriso gli illuminò il bel viso mentre indossando degli abiti più comodi si addormentava profondamente.

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Capitolo 18
*** Target 18 ***


Target 18
Per uccidere un dio (terza parte)

Luka era sbalordito, si era ritrovato in una serra incantevole.
Davanti a lui Yori sorrideva appena.

Vestiva una sorta di tunica in stile Greco, molto svolazzante e di color bianco acceso.
Era scalza e portava una tiara d'argento tra i capelli 
Questi erano sciolti e lasciavano in mostra la ciocca bianca.

Il Domino non riusciva a credere ai suoi occhi, singhiozzò e finì per arrossire quando la corvina lo abbracciò stretto
- Boss! finalmente sei qui - disse la Nebbia, mentre staccandosi vedeva cinque luci apparire dietro a Luka. In un attimo apparvero Kei, con in braccio Ruby, Leon a torso nudo con i guantoni, Drachen in pigiama e sonnecchiante e Renji con la spada appoggiata su una spalla.

Ovviamente, vedendola tutti ebbero reazioni diverse.

Leon la guardò incredulo per poi abbracciarla quasi stritolandola, con le lacrime agli occhi.
- Sorellina mia!!! - disse il Sole mentre Yori tentava di staccarlo, visto che la stava stringendo troppo.
- L-Leon d-di questo passo la uccidi ancora - balbettò Ruby con gli occhi sgranati, mentre Kei la faceva scendere ancora a bocca aperta.
Finalmente, il Sole si spostò asciugandosi gli occhi con il braccio

La Nebbia guardò Drachen ,mentre il mezzo drago si scostava i capelli dal viso. Allarmando subito Luka, che aveva notato la ferita
- Drachen che hai..? -
Tentò di domandare, ma il biondo scosse la testa come per rassicurarlo che non era grave
- Ti spiego dopo boss - disse il ragazzo 
Nel mentre Ruby stringeva in un abbraccio Yori Ovviamente la Nebbia ricambiò l'abbraccio e il sorriso del amica. Per poi abbracciare anche Kei e infine Luka.
Erano tutti così felici di rivederla, che davano poca importanza al suo abbigliamento chiaramente insolito.
L' unico a non dire o fare nulla, era Renji.
La Nuvola si teneva in disparte, seppure il suo sguardo fosse rivolto alla Nebbia.
- Yori... -
Il nome della ragazza sfuggì dalle labbra del giovane.
Lei si voltò in quel momento...

Nulla, sarebbe mai stato comparabile alla bellezza del suo sorriso o alla dolcezza del suo sguardo.
Renji portò la mano libera nella tasca dei pantaloni, poi a lenti passi diminuì la distanza con Yori fino ad annullarla di colpo.
I loro sguardi si incontrarono per pochissimi semplici secondi.

Eppure, per loro, sembrava passata un eternità dal ultima volta che si erano visti.

Renji cercò di imprimersi ogni dettaglio, dal viso dai tratti fini e dolci
Agli occhi color arancione vivo, ai capelli, i capelli di Yori neri e lisci come seta
Con soltanto una punta di bianco, quella ciocca che lo aveva sempre attirato quasi quanto la dolcezza della ragazza e la sua incrollabile fede, che un giorno sarebbe riuscito a smuovergli il cuore.
E forse quel giorno, anche se lo realizzava solo adesso stava arrivando.
- Ciao Renji - 
La voce, limpida e cristallina di lei lo fece destare dai suoi pensieri

Il ragazzo si portò su gli occhi il capello poi si voltò dandole le spalle.
Non rispose, non perchè non lo volesse. 
Avrebbe voluto essere sincero ma non se la sentiva, non riusciva a guardarla in faccia.
Lei era pura.
Era perfetta, aveva poco a che fare con lui. 
Con lui che era un dannato per sua scelta.

- Di certo non sei cambiato, fai ancora fatica a comportarti come si deve -
La voce forte e un po ghignante di Midna li interruppe, facendo alzare la testa a Renji.
Yori guardò il ragazzo dai capelli biondi era stupita di vederlo

- Ciao Yori-chan - disse Midna, correndo subito ad abbracciarla.
La ragazzina, ricambiò la stretta un po presa in contropiede

Poco dopo, erano tutti nella sala principale del Acropoli.
Yori aveva mostrato a tutti l' Olimpo, aveva spiegato che quello era una copia del vero monte.
Che erano stati gli dei ha crearlo e che a tempo debito li avrebbero incontrati.
***
Quella notte, mentre gli altri dormivano Renji uscì dalla sua stanza.
Si allontanò raggiungendo un piccolo lago al limitare della foresta. Si sedette a terra, guardando il cielo pieno di stelle rigirandosi la spada senza lama nelle mani

- Non credevo di trovarti ancora sveglio -
Yori si avvicinò sedendosi accanto a lui e sorrise lievemente. 
Renji la guardò appena, poi guardò le stelle.

Sembrava che il ragazzo fosse perso nei suoi pensieri, ma Yori non era esattamente tranquilla.
Lo guardò imprimendo il suo viso nella memoria, poi si alzò.
- Vieni con me, voglio mostrarti una cosa - disse la giovane.
Renji si alzò lentamente seguendola.

Raggiunsero un punto del monte che ricordava un immenso giardino pieno di fiori.
- è il luogo dove mi sono svegliata - disse la corvina 
- Sono di nuovo viva grazie la potere degli dei -

Renji alzò la testa guardandola, poi fece sfiorare la sua mano con quella di Yori
- Stupida - disse, mentre riportava la mano nella tasca voltando lo sguardo 
- Perché non sei tornata alla villa? - domandò freddo, anche se sembrava arrabbiato
- Perché non volevo mettervi in pericolo - rispose quasi subito la ragazza

Un silenzio si propagò in tutto il giardino interrotto solo da un sospiro di Yori. Sospiro che assieme al vento le fece sfuggire la ciocca bianca
Renji si mise davanti a lei e mentre con una mano le sollevava piano il viso.
Con l'altra, le scostava la ciocca passandola dietro l'orecchio. 
Yori a quel gesto, aveva sentito un brivido percorrerle la schiena.
Un misto, di ansia e felicità la pervadeva e un rossore carino le colorava le guance.
- Yori... -
Renji sussurrò il nome della ragazza, mentre si allontanava un po voltando lo sguardo.
Si era girato sbuffando, quando aveva notato la presenza alle sue spalle

Era un ragazzo forse di 23 anni
Aveva, un corpo snello e non troppo robusto. Si notava subito, che era un ragazzo agile e rapido nei movimenti seppur sembrasse bloccato da un certo torpore.
I capelli leggermente lunghi sparati all'indietro di colore nero.
Terminavano con un codino lungo fino ai piedi , volutamente nascosto da un lungo giaccone di pelle nero con borchie sulle braccia.
Gli occhi totalmente bianchi, I pantaloni di cuoio particolarmente resistenti anche se apparentemente logori.
- Buonasera incantevole signorina - ridacchiò il ragazzo, mentre si avvicinava a loro.

Subito Renji si parò davanti a Yori, quasi fiutando la forza del avversario e il pericolo
- Chi sei? - domandò la Nuvola, portando una mano al manico della Nodachi

- Waru Kuroha, sono il "Corvo" - disse il ragazzomentre sorrideva tranquillo
- E tu seiii? - domandò poi, con un tono tra il beffardo e il decisamente annoiato

Renji non rispose alla domanda, portò la mano stretta al manico estraendo la spada
Ricordandosi solo in quel momento che essa era spezzata.

Il giovane ringhiò seccato mentre Yori, portava una mano alla sua cercando di calmarlo.
Waru nel frattempo aveva sorriso

Solitamente, menefreghista spesso e volentieri, Waru agiva con un costante torpore e una continua noia. Era fin troppo conscio della sua potenza particolarmente elevata. 
Forse per questo, agiva come gli andava senza prendere ordini da nessuno

- Guarda, per farmi qualcosa...Dovrebbe avere la lama - lo schermì il moro

Renji ringhiò stringendo i denti ripose la spada e fece per allontanarsi. Quando qualcosa lo colpì da dietro, facendolo ruzzolare contro una parete
- Oh...Colpa mia -
Waru ora, era rivestito da una sorta di seconda pelle che in realtà era la sua stessa fiamma
Una fiamma nera come la pece, più scura ancora di quella della Notte
Con qualche riflesso d'argento
Le mani presentavano, due enormi guantoni d'acciaio con un simbolo simile ad una mezza luna con un coltello
- Ohi ohi, sei poco resistente..."Signorino" - ridacchiò Kuroha, mentre con uno scatto tentava di nuovo di colpire Renji
Stavolta però si ritrovò la strada bloccata. 
Un potentissimo getto di fiamma del Cielo lo fece volare a terra.

Davanti a lui stava Luka ma era in cambio forma e con uno sguardo freddo, quasi glaciale
Yori corse verso il boss che nel frattempo aveva ricoperto la lama della sua spada di fiamma, pronto a combattere
Waru si era rialzato, con uno strano sorrisetto. 
Ora guardava l'infinito.
- Okey...Questo non lo avevo percepito -
Disse, mentre la fiamma nera assorbiva energia e Luka cadeva su un ginocchio
- M-ma cosa...! -
Incredulo Luka tentò di usare la fiamma, ma essa non veniva sprigionata.

Waru rise, avvicinandosi ma Renji e Yori si portarono davanti al loro boss.
Erano entrambi in cambio forma determinati a combattere.

Il moro scattò subito afferrando Yori, ma lei scomparve apparendogli alle spalle anche se cominciò subito a tossire molto sangue.
- è inutile, la mia fiamma del Vuoto può assorbire le vostre - disse il ragazzo.
Con una velocità quasi impressionante, bloccò con la mano un pugno di Renji, per poi farlo cadere con la schiena al terreno
- Renji! - 
Gridò Yori, alzandosi per poi attaccare Waru ma le sue illusioni vennero sfatate in pochi secondi
La ragazza, fu sbalzata contro una colonna che si disintegrò per la forza violenta del colpo.

Renji scattò in piedi ringhiando, mentre un aura nera di notte lo ricopriva
In un attimo scattò contro Waru, una serie di pugni colpirono il ragazzo mentre Renji ringhiava furioso.
Gli occhi solitamente di due colori, erano diventati completamente rossi senza pupilla

Yori alzò la testa, la ciocca bianca era a lato del volto la parte destra coperta di sangue ferita e dolorante guardava la battaglia ancora sdraiata a pancia in giù.

Anche Luka osservava, preoccupato e indebolito aveva la bruttissima sensazione, che Renji stesse lentamente sprofondando nelle tenebre.

L'albino continuava a colpire Waru, come un demone una bestia accecata dal odio e dalla rabbia.

La fiamma del Vuoto tuttavia, assorbiva la sua fiamma della Nuvola e quella della Notte.

- Ma sai che sei noioso, signorino impegnati di più - disse Kuroha, mentre cambiava il suo aspetto
Gli occhi divennero rossi come sangue e l'arma cambiò del tutto

Una motosega a rotazione invertibile, alimentata dalla stessa fiamma.
Renji indietreggiò ringhiando furioso a terra il prato lussureggiante era appassito, l'erba sembrava bruciata come ridotta in cenere

Yori lo guardava, guardava la sua schiena lacerarsi mentre la motosega lo colpiva. 
Sentiva il suo ringhio selvaggio quasi inumano

Fece leva al terreno, cercando di alzarsi mentre Renji veniva di nuovo colpito. Schivando per poi tirare un pugno a Waru
Stavolta, il colpo fu abbastanza potente. Tanto da rovesciare sul sedere il ragazzo

- Niente male, niente male...No scherzavo -disse Waru, mentre Renji ringhiava dal dolore quando la fiamma della tempesta lo ricopriva
- Posso cambiare l'attributo della mia fiamma, usando la fiamma "striata" - disse il ragazzo

Yori lo guardò incredula, quando qualcuno bloccò l'ennesimo colpo di Waru.
Due ragazzi, uno dei quali era Midna. 
L'altra invece aveva lunghi capelli rosa, scompigliati. Gli occhi erano dorati con la pupilla da gatta
Vestiva una camicia bianca con una cravatta rossa. Una mini gonna a quadri rosa e sopra una felpa di due taglie più grandi nera.
- Kuroha finiscila immediatamente! - sbottò la ragazzina, mentre chiamava la sua arma
Una sorta di cerchi d'argento con lame affilate ai bordi

-Yori-chan! Renji! -

Subito Midna corse dalla ragazza, girandosi poi verso la Nuvola.
Un brivido gli percorse la spina dorsale, quando vide gli occhi da belva del ragazzo

Anche Yori, lo stava guardando schivò l'aiuto di Luka, percorrendo a piccoli passi la distanza che la separava da Renji
Luka li guardò, era pronto ad intervenire.
Ma...Per quel momento, preferiva stare in disparte e fidarsi del legame tra i suoi due guardiani

Yori era dietro a Renji,vicinissima.
Appoggiò una mano lentamente, premendola appena alla schiena della Nuvola
- Renji... - Un lieve sussurro impercettibile, quasi quanto la lacrima che le rigava la guancia 
- R-Renji... - Sussurrò di nuovo, portando la testa contro la schiena del ragazzo.

Questo si irrigidì appena, poi mentre gli occhi tornavano del loro solito colore, cadde sulle ginocchia
ansimava appena mentre la ragazza lo abbracciava singhiozzando.

Renji percepiva il dolore delle ferite, ma anche il dolce calore della Nebbia
Luka li guardava con un sorriso dolce aveva sempre pensato che i due sarebbero stati la forza l'uno del altra. 
E così doveva essere.

Il giovane boss, si avvicinò ai tre ragazzi, Midna stava parlando con la rosa, quando fermandosi guardò Luka
- Voi cercate le chiavi vero? - domandò la rosa al improvviso.
Luka annuì mentre Waru, sbuffando stringeva Seeka, questo il nome della giovane appoggiando la testa contro la sua spalla
- Mi hai preso per un cuscino Waru! comunque le tre chiavi rimaste siamo noi -sbuffò Seeka mentre ridacchiando, il ragazzo la stringeva di più.
- Si. Il Corvo la tigre e il drago, comunque si. Un cuscino soffice, soffice o meglio...Due cuscini -fece spostare le mani sul seno della ragazza che ringhiando gli cacciò un occhiataccia
Midna sospirò roteando gli occhi, poi rise.

Luka fece un semplice sorriso avevano trovato dei nuovi alleati

***
Renji era ancora in ginocchio, quando si voltò verso di lei e la guardò ansimando appena, Yori era distrutta eppure continuava a stargli vicino.

Lo aveva visto mentre combatteva, quando aveva perso il senno, eppure era rimasta lì per lui...
- Perché?...Perché non ti allontani? -
Domandò con il volto pieno di tagli come il corpo, i vestiti erano bruciati e una leggera fiamma nera lo ricopriva ancora
- Perché...Perché... - 
Lei non riusciva a parlare.

Lasciò semplicemente che le sue dita, sfiorassero i capelli di Renji poi la sua guancia accarezzandola delicatamente
- Perché io ci sarò sempre per te - disse infine Yori, mentre appoggiando la fronte a quella del ragazzo smetteva di tremare.
- Lo so -rispose Renji restando fermo immobile, con gli occhi chiusi.

La sconfitta bruciava quasi quanto il dolore delle ferite...
Ma nel cuore del giovane, bruciava anche qualcosa di più intenso
Qualcosa che gli dava speranza

- Y-Yori... -
Deglutì Renji facendola staccare, la guardò intensamente facendola arrossire
La ragazza lo guardò, quando lui si alzò di colpo dandole le spalle.

- ...Grazie Yori -
Disse prima di cominciare a camminare, ma si fermò a pochi passi da lei incapace di allontanarsi.
- Ti amo! - disse Yori
Renji sgranò gli occhi e si voltò guardando la ragazza ancora a terra.

Yori lo guardava, aveva la bocca semi aperta gli occhi pieni di lacrime e le guance arrossate.
Renji si avvicinò a lei, si inginocchiò e le scacciò una lacrima con il dito.

- So anche questo - disse il ragazzo freddo guardandola, Yori sospirò abbassando la testa, Aveva il battito del cuore accelerato e lo sguardo triste.
Lui sospirò, poi la prese sotto le cosce sollevandola di colpo.
Cosa che le fece sgranare gli occhi 
- C-cosa stai f-facendo? - balbettò la ragazzina tenendosi a lui per non cadere.

Renji la guardò calmo, come sempre 
- Torniamo alla villa - disse
Dette queste ultime parole, il ragazzo tornò da Luka e dagli altri Domino. 
***

- è ora delle spiegazioni -
La corvina, era seduta su una sedia d'argento con il simbolo della Nebbia
- La Caos diventa sempre più forte, Pandora stessa mi è apparsa in sogno- disse ancora
- Che cosa ti ha detto Yori-chan? - domandò Midna
- Che abbiamo tempo 10 giorni, dopo di che...La Caos affronterà i Domino - 
Decretò lapidaria, mentre Drachen che era vestito normalmente, senza il pigiama di poco prima la guardava
- Abbiamo 10 giorni per diventare più forti, bene - disse il giovane drago
- Sono d'accordo. Non sono tanti è vero, ma cela faremo - aggiunse Kei, mentre stringeva la mano di Ruby
- Dobbiamo solo aver fiducia - disse la Pioggia, baciando con dolcezza Kei
- Inoltre potete contare sul nostro aiuto! -Esclamò a quel punto Seeka mentre Midna annuiva
- Non è dett...Cioè dettissimo,giusto giustisissimo - si corresse,Waru vedendo lo sguardo furibondo della sua ragazza
- Permetteteci di aiutarvi - disse Midna guardando Luka e i Domino.

Il boss sembrò preoccupato ma poi annuì sorridendo,cosa che fece rasserenare l'atmosfera di tutti
- Ho avuto un idea fantastica! - Esclamò il Sole al improvviso,alzandosi dalla sua sedia

Tutti, curiosi lo guardarono,mentre Leon ridacchiava portandosi al centro della sala.
Alzò una mano verso l'alto con sguardo allegro
- Ci alleneremo al mare! -

Angolo autrice
Heiiii eccomi di ritorno con un nuovo capitolo.
dunque ce molto da dire.
negli scorsi capitoli, è apparsa la Dragon Age, con la bella Diana.
tenete presente questa ragazza perchè non è solo la sorellastra di Drachen.
i suoi guardiani sono stati creati da Dragun95
grazie mille ^^
sono tutti personaggi importanti,ma sopratutto non vi dirò mai se sono nemici o alleati ahah
Drachen è tornato in Giappone,mentre Ruby, Kei e Leon sono scomparsi nel nulla.
riapparendo al cospetto di Luka Renji e Yori. quest'ultima rivela loro che hanno tempo 10 giorni,prima che Pandora li attacchi
la stessa Yori afferma che combatterà al fianco dei compagni.
nel frattempo, Leon fa una proposta assurda, allenarsi al mare!
si parte per le vacanze 
see you again ^^

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Capitolo 19
*** Target 19 ***


Target 19
Aria di cambiamento: arrivano i mentori!


Mare spiagge bianche e cielo azzurro, questo ciò che si perdeva a vista d'occhio

Yori era sulla terrazza, indossava un semplice abito azzurro con un fiocco bianco.
Dietro di lei nella stanza, Ruby sceglieva che abito indossare per una festa.

La rossa era entusiasta, ormai le sue ferite erano guarite e ora poteva passare un po di tempo con il suo ragazzo e i suoi amici.
Tutto il contrario di Yori, certo era di nuovo viva eppure non si sentiva affatto così
Inoltre, benché tutti i Domino fossero venuti al mare
Renji si era subito separato dal gruppo. 
Era dispiaciuta di questo, oltre che preoccupata.

Aveva impresso nella mente, gli occhi color sangue di Renji e la sua rabbia quasi demoniaca.
Si strinse nelle spalle guardando le stelle e sospirò
- Tutto bene Yori-chan? - domandò Ruby
La corvina si voltò sorridendole appena.

Ruby indossava un magnifico abito da sera, esponeva parecchio le sue gambe lunghe, ed era blu come il mare.
Yori la guardo e per un attimo, desiderò essere forte e decisa proprio come la sua amica.
Questa sorrise prendendole la mano tirandola verso la stanza
- Su ora devi pensare solo a cosa indossare -
Disse la rossa, mentre apriva l'armadio guardando i vestiti
- Dunque...Questo potrebbe andare -
Ruby prese un magnifico mini-abito nero con uno strascico a coda di sirena.
Sembrava tempestato da tanti piccoli diamanti neri. 
Quando lo vide, Yori fece un lieve sorriso carico di un po di malinconia

L' amica guardò l'abito, poi guardò Yori che accarezzò con le dita il vestito.
- Questo era di mia madre, almeno così mi disse il maestro -
La ragazza sollevò il vestito dal letto, portandoselo davanti.
Ruby sorrise, guardando Yori che si guardava allo specchio. 
Prese una spazzola, poi le fece segno di sedersi
- Dovresti indossarlo al mio matrimonio - disse la rossa
Yori arrossì e guardò l'amica, mentre questa le pettinava delicatamente i capelli.
- A-aspetta...Ti sposi? -
domandò stupita, mentre Ruby annuiva, legandole i capelli in una coda alta
Lasciando scivolare la ciocca bianca, a lato del viso della corvina.

- Già. Kei ha finalmente deciso di chiedermelo - Sorrise la Pioggia, mentre sistemava l'abito di Yori
- Guardati sei bellissima Yori-chan! -
La ragazza, incitò l'amica a specchiarsi cosa che Yori fece.

I capelli, erano acconciati con una coda alta ed elegante
La ciocca bianca dava un look originale, sbordando dal lato del volto.
Era truccata con un leggero ombretto rosa, che metteva i suoi grandi occhi arancioni in risalto.
Yori guardò l'abito.
Era nero e le metteva in risalto, la curva del seno e dei leggeri fianchi la parte sopra era impreziosita dai diamanti neri
Mentre quella sotto si presentava, con un ampia gonna che lasciava intravedere le gambe dietro cadeva a strascico.
- Sei stupenda Yori - disse Ruby, mentre la Nebbia la abbracciava stretta
- Grazie, ma è soltanto merito tuo Ruby - rispose la giovane.

Quando bussarono alla porta e Ruby andò ad aprire, si trovò davanti Leon, vestito con una camicia bianca e pantaloni scuri 
Kei, il suo futuro sposo le sorrise notando la bellezza mozzafiato della ragazza
Leon, nel frattempo ammirava la sorella piuttosto stupito ma sorridente
- Fratellone -
Yori lo guardò sorridendo appena, lui si avvicinò e le fece un inchino ridendo

La ragazza, sorrise poi raggiunta da Ruby seguì gli amici nella Hall.
Ad aspettarli vi erano Luka e Drachen, vestiti molto eleganti.
- Quindi è così che ci si veste al mare? -
Domandò Waru, facendo capolino da dietro una porta aperta in compagnia di Midna e Seeka
La ragazza dai capelli rosa, vestiva un corto tubino attillato di colore blu scuro sopra teneva una pelliccia nera di finto visone.
Accanto a lei, in giacca e pantaloni stavano Waru Kuroha e Midna
- Yori-chan sei incantevole - Esclamò il Drago
Questa arrossì imbarazzata quando si sentì afferrare la mano.
In un attimo, si ritrovò contro il muro in un vicolo.

Davanti a lei stava Renji
Il ragazzo, indossava una camicia nera come i pantaloni senza però la cravatta.
Sopra portava il suo impermeabile. 
Aveva i soliti guanti e l'inseparabile cappello in testa.
- Ciao - disse la Nebbia trattenendo un sorriso
Sentiva il fiato freddo di Renji sulle labbra. La cosa le faceva piacere, ma la metteva anche in soggezione.
- Ciao - rispose a sua volta come sempre sbrigativo la Nuvola
Poi la guardò freddo, portando una mano alla ciocca bianca. Gli altri erano già entrati nel locale, mentre loro erano fuori poco distanti
- Mi sono spaventata un po sai? - disse Yori, mentre Renji le lasciava spazio per respirare
- Intendo quando combattevi...Ad un certo punto, non mi sei sembrato nemmeno tu - 
Aggiunse poi, stringendosi nelle spalle
Renji si avvicinò e le sussurrò al orecchio con la sua voce forte e appena un po bassa.
- sono sempre io -disse
Sfiorandole la ciocca bianca con le dita, la rigirò sul suo dito, ammaliato dai bagliori argentati che essa emanava
Poi si staccò guardando la Nebbia

- Andiamo, torniamo dagli altri - disse
Mentre la ragazza annuiva, Renji le passava una mano dietro la testa sciogliendole con le dita la coda
Per poi spostarle i capelli in modo che scivolassero lungo le sue spalle.
- Molto meglio - disse freddo, prendendole la mano nella sua.
Yori sorrise dolcemente, rassicurata dal calore del ragazzo.

Con lui si sentiva al sicuro, protetta dal suo solo e unico amore.
Lo seguì dentro il locale
***
Drachen era uscito per qualche istante, istanti sufficienti perchè sbattesse contro un ragazzo.
Di poco più grande di lui, era alto e dal fisico palestrato.

Con la carnagione molto chiara. Lineamenti, che sembravano scolpiti come quelli di una statua Romana
Il Tedesco si specchiò, negli occhi blu mare profondo del ragazzo.
Questo aveva i capelli biondi, tendenti al bianco.
Indossava una camicia aperta, che metteva in risalto il fisico e un paio di jeans a vita bassa. Mocassini neri ai piedi
- Quindi, non ti scusi nemmeno? -
La voce dello sconosciuto, era forte e decisa emanava un certo non so che di potenza.
- Scusi - disse appena il mezzo drago. 
Mentre l'altro lo osservava curioso
Dopo un po, Drachen sospirando ruppe quel silenzio.

Era stranamente intimorito dallo sconosciuto, quindi voleva andarsene
- Scusi ma...Devo rientrare e...! -

In un attimo, il corpo del ragazzo fu scosso da brividi, dietro di lui era apparso un giovane
Lunghi i capelli, erano neri e contornavano un viso bellissimo dalla carnagione pallida. 
Gli occhi, che in quel momento osservavano i due, erano color sangue

Il giovane vestiva con degli abiti completamente neri.
La parte inferiore del viso era coperta. Stesso per le mani, agguantate con dei guanti neri di pelle.
- Ah fratello, sentivo odore di bruciato - disse il biondo quasi sorridendo.
L' altro non rispose, guardando Drachen.
Sembrava scrutarlo anche se dallo sguardo pareva solo annoiato
- Fratello il tempo è denaro -  Disse il corvino
Mentre spostando i capelli, metteva in mostra la fila di piercing e orecchini che aveva.
Oltre che una catena con un teschio completamente d'oro

- Si lo so, ma non dovresti essere con il tuo allievo? - domandò il biondo
L'altro guardò Drachen poi scosse appena la testa. A quel punto, il guardiano del Fulmine sospirò
- Di cosa state parlando? e poi, chi siete voi? - domandò incrociando le braccia la petto

I due lo guardarono, in lontananza si sentì il boato di un tuono. Mentre il ragazzo biondo sbuffava appena roteando gli occhi
- Sono Denny Zeno ,altrisi detto... Zeus -
Disse il ragazzo, alzando la mano che venne circondata da fulmini azzurri
- Io sono Atlas Adel...Sono Ade -
Rispose il corvino, mentre l'erba sotto di lui cominciava a seccare e morire

- Due divinità - disse una voce alle spalle di Drachen

Luka sorrise al suo guardiano, quando notò con suo dispiacere lo sguardo perplesso dei due.
- Io sono Luka, Infinito di Domino - Disse il ragazzo, con una strana freddezza
Mentre Zeus rideva quasi sapesse già chi si era ritrovato davanti

- Lo so chi sei ragazzo. Sarà mio padre ad occuparsi di te. Per ora mi prendo il fulmine -
Rispose Zeus, afferrando Drachen facendo si di sparire con lui.

Nel frattempo, l'altro ragazzo si era avvicinato a Luka, ai suoi passi l'erba moriva i fiori appassivano e l'aria si faceva fredda.
- Non è qui. dove si trova il ragazzo? - domandò in tono neutrale e freddo Ade
- Ti riferisci a...Renji? di certo non è qui -
rispose Luka, era nervoso e il cuore non esitava a battere più del dovuto
Ade lo guardò, compiaciuto forse di mettergli paura.
Ma poi si limitò a scomparire mentre Luka cadeva sul sedere.

- Prevedo grossi, no che dico? enormi guai -
Disse il Domino mentre guardava il cielo, sicuro che da lì a poco sarebbero successi davvero solo guai...
***
Leon si stava allenando stava dando calci e pugni ad un sacco, quando sentì una voce alle sue spalle.
Ansimante si voltò ritrovandosi davanti un ragazzo sorridente con in mano un ukulele

Era biondo, ma di un biondo dorato,decisamente innaturale. Aveva gli occhi marroni ma, così luminosi da sembrare ambra. La sua carnagione era abbronzata
Vestiva con un paio di bermuda gialli, con disegnate delle fiamme rosse.
Era senza maglia il che non guastava alla vista femminile.

Parecchie ragazze lo guardavano, mentre il ragazzo cantava accompagnato dal suono del Ukulele
Leon si levò i guantoni, poi si avvicinò allo sconosciuto incuriosito

- Ciao, non è una serata a dir poco splendida Leonino? - domandò il ragazzo
Leon inclinò la testa di lato, sorridendo un po confuso.
Ma prima di poter anche solo parlare, venne interrotto di nuovo

- Se ti chiedi, come faccio a sapere chi sei... - Strimpellò qualche nota poi lo guardò sorridendo
- Tu sei Leonino, cioè Leon il Sole di Domino! - affermò canticchiando facendo un giro su se stesso
Leon rise trovava buffo il modo di fare del ragazzo. 
Annuì sedendosi a terra a gambe incrociate.
- Tu sai chi sono io, ma io non so chi sei...Tu? - disse il ragazzo guardando il nuovo amico.
Questo strimpellò ancora e cominciò a cantare
Aveva una voce bellissima, delicata ma al tempo stesso forte.
- Io del sol sono il dio, Febo o Apollo mi chiamano tutti decantando lodi a me! - disse il ragazzo
- Sono il dio della bellezza, delle arti della musica - disse ancora, perfettamente a tempo con la musica
- Sei il d-dio del Sole? - domandò sbigottito Leon
- E della medicina, delle profezie e della musica - affermò Apollo annuendo sorridente
Leon, rimasto sbalordito si alzò di colpo afferrando le mani di Apollo

- Tu puoi aiutarmi?! puoi farmi diventare più forte?! - domandò il ragazzo impaziente
Apollo sorrise annuendo, come a dare ragione a Leon. 
Lui, che non riusciva a trattenere la felicità abbracciò il dio sorridendo
- Su mio discepolo, ho fatto una scommessa con quel funereo di Ade. Quindi devi diventare fortissimo - affermò il dio canticchiando
Leon annuì prendendo i guantoni, ma Apollo scosse la testa.
- Si comincia dal look - 
Disse, mentre scompariva con Leon che ancora confuso lo stava guardando preoccupato
***
Ruby sorrise a Kei dopo di che mentre il suo ragazzo restava in albergo, uscì dirigendosi verso il mare.
Indossò un costume blu con i bordi rossi, si tolse le scarpe cominciando ad avvicinarsi al mare dopo di che si buttò in acqua
Nuotava sicura, sentendo l'acqua lambirle il corpo ogni ansia scompariva, mentre qualcuno la osservava dal alto di uno scoglio

Era un giovane di qualche anno in più di lei.
Alto dalla carnagione ambrata. Aveva lunghissimi capelli di un intenso blu scuro, variavano sembrando quasi neri.
Gli occhi che in quel momento, osservavano la rossa erano color verde acqua.
Vestiva con un paio di pantaloncini marroni, sandali ai piedi e una T-shirt blu.
- La signorina Ruby Idrem? - domandò l'uomo
La ragazza uscì dal acqua strizzandosi i capelli. 
Poi, annuendo a quella domanda guardò curiosa il giovane.

Questo le sorrise educato, osservandola poi a sua volta.
- Sono lieto di conoscerti, avrai bisogno del mio aiuto se vuoi sperare di battere Sigfrido -
Sentendo quel nome, la ragazza sussultò poi guardò il nuovo venuto quasi lo stesse analizzando
- Tu chi sei? - 
Domandò Ruby, sempre restando vigile in caso di pericolo pronta a combattere.
- Il mio nome è Paul, Paul Kemblem e sono...Poseidone -

Ruby sgranò gli occhi, incapace di parlare quando l'uomo le sorrise
- Non temere piccola Ruby, sono stato mandato per allenarti - disse sorridendole con fare paterno
- Allenarmi? contro la Caos? - domandò la rossa
Poseidone annuì porgendole la mano.
Le stava sorridendo e le parlava con dolcezza. Tanto che un calore paterno avvolse la mano di Ruby quando strinse quella del ragazzo
Scomparvero come in una bolla di sapone, anche la Pioggia aveva incontrato il suo mentore.
***
Kei era sceso in spiaggia.
Per fortuna Ruby aveva detto che sarebbe tornata presto.
Non cera traccia della rossa, cosa che lo preoccupò.

Quando al improvviso schivò per un soffio un proiettile nero e rosso.
- Hei! chi va là! - urlò sicuro il ragazzo
Una forte risata si udì alle sue spalle, il giovane si voltò e vide un uomo

Era ben piazzato un colosso spallato, vestiva una camicia nera e un paio di pantaloni color sigaretta sbiadita. Scarponi da treking e una giacca militare.
Aveva gli occhi di un profondo marrone, ma sembravano rossi quando si metteva sotto al sole.
I capelli, dal taglio militare, erano color castano cioccolato con dei riflessi rossi.
Teneva una sigaretta tra i denti e aveva una quasi marea di cicatrici.
Le più evidenti, erano quella sul collo e sul viso che tagliava, obliquamente come il segno di una spada
- Quindi sei tu il moccioso della Tempesta! -
 L'uomo misterioso, aveva una voce possente e parecchio rumorosa. Tanto che Kei strizzò gli occhi, parecchio infastidito
- Mi chiamo Kei. Si sono io il guardiano Domino della Tempesta -
Rispose il ragazzo, risoluto come sempre
Mentre l'uomo ghignava divertito, quasi non si aspettasse tanta risolutezza da parte del guardiano
- Ottimo sei diretto! non mi piacciono le piattole - rispose l'uomo.
Mentre si accendeva un altra sigaretta, con supremo disgusto di Kei
- Cominciamo l'addestramento ragazzo -
Disse guardandolo, mentre accendeva la terza sigaretta di fila.
I casi erano due: o le fumava solo per sfizio, o il filtro di quelle sigarette non valeva niente
 - Chiamami signore, comandante o semplicemente Ares - aggiunse,mentre saliva su una motocicletta
Kei roteò gli occhi, poi guardò il suo cellulare cera un messaggio di Luka.

" Kei se ti è apparso uno strano personaggio,fai come dice.
Anche gli altri hanno questo " problema" ma stanno bene "

Sospirò  ma dato che,era un ordine del suo boss decise di non protestare.
Così, salì dietro la moto che sfrecciando a tutta velocità scomparve al orizzonte.
***
Renji e Yori erano da poco tornati in albergo. 
La ragazza era passata nella sua stanza per cambiarsi con abiti più comodi
Ora, sedeva sul divano della camera del giovane avevano deciso di stare un po insieme, o meglio lo aveva deciso la Nuvola.
- Adesso ti senti meglio? - Domandò la ragazza
Chiaramente era in ansia per lui.
Lo aveva visto perdere il controllo due volte.
La prima, che ricordava a malapena era stata quando era morto il loro maestro.
E adesso...Adesso era successo di nuovo, lei si sentiva in colpa.
Era stata sconfitta da Kuroha, aveva messo nei guai sia Renji che Luka. Inoltre non riusciva a combattere come voleva.
- Si. Tu? - le domandò di rimando Renji, avvicinandosi per poi sedere accanto a lei.
Yori distolse lo sguardo, stava tremando notevolmente.
Cosa che fece sospirare il ragazzo

L'albino, le prese il viso facendo si che i loro sguardi si incontrassero
Poi, portò la mano dietro la sua nuca e le fece appoggiare il viso premuto al suo petto.
Yori come era naturale accadesse, divenne tutta rossa. Un po si sentiva in imbarazzo ma un po anche inutile. Inoltre, aveva paura di finire per innamorarsi ancora di più di Renji.

Si limitò a stringersi a lui, portando le mani dietro la sua schiena sorpresa dal fatto, che anche lui le stesse ricambiando la stretta anche se meno deciso.
- Proteggerò i Domino... - 
Calò uno strano silenzio, silenzio che nessuno dei due volle rompere.
E poco dopo Yori era crollata, tra le braccia del ragazzo addormentata come una bambina.
La sollevò attentamente, stando attento a non svegliarla
Poi la posò sul letto e la osservò per qualche secondo, in quel lasso di tempo gli tornò alla mente un ricordo preciso...
***
Stava tornado a casa, a passi lenti un bambino come gli altri.
Fatta eccezione per tre cose
I capelli bianchi e candidi come la neve, gli occhi uno viola e uno rosso e il grande e pericoloso talento per la morte.
Era da poco tornato, Midna e Yori non cerano a casa cera solo il maestro.
- Maestr... -
Si fermò di colpo, sentendolo parlare con qualcuno. 
Accostò l'orecchio alla porta ascoltando in silenzio
- Lo so, lo so perfettamente. Dovrei parlare con lui ma cosa gli dico? -
La voce del maestro, pareva incrinata e preoccupata per qualcosa
- La verità - 
Rispose un altra voce, era una donna alta e dal fisico elegante. 
I capelli erano di un bel azzurro candido, gli occhi verdi. Vestiva un lungo abito bianco molto elegante sembrava di famiglia altolocata
- Shizuka...Sono stanco di mentire -
Disse l'uomo, crollando ai piedi della fanciulla. 
Questa gli accarezzò il volto con dolcezza, aveva uno sguardo molto calmo e gentile

- Oh...Mio dolce fratello, tu hai un compito lo sai Aoi...Devi servire una volontà superiore -
Rispose la donna, mentre il fratello la guardava.
Si alzò e in un attimo, Renji intravide qualcosa dietro la sua schiena.
Un paio di...Ali d'argento molto brillanti

Il ragazzino non riusciva a credere ai suoi occhi, il maestro e quella strana donna avevano cambiato aspetto.
Ora avevano i capelli bianchi come neve e gli occhi viola
Renji scosse la testa, dopo di che corse in camera sua buttandosi sotto le coperte

***
Il ragazzo sospirò, poi sfiorò appena una guancia della compagna. Quando un rumore lo fece voltare e si ritrovò davanti un uomo
- Sei debole e inesperto... Di questo passo morirai-
Disse l'uomo misterioso, mentre Renji prendeva la spada spezzata
- A meno che tu non "cada" di tua spontanea volontà- aggiunse l'uomo
Renji si alzò guardando Yori, il volto sereno della ragazza sembrò calmare il battito folle del suo cuore e l'agitazione che provava.
- Chi sei? -
Domandò, guardando l'uomo misterioso con un non che di minaccioso Questo si limitò ad osservare da prima Yori, poi Renji e infine di nuovo la ragazza
- Cadere e morire non sono la stessa cosa Renji - Disse Ade guardandolo, Renji si lasciò sfuggire un mezzo ringhio
- Chi...Sei? -  domandò di nuovo, mentre tentava di non perdere il controllo.
L'uomo dai capelli corvini sbadigliò portando una mano davanti al viso.

Improvvisamente, il terreno sotto ai piedi della Nuvola, cominciò a squarciarsi e in un attimo il ragazzo cadde nelle tenebre.
Ade scomparve, guardando un ultima volta verso Yori, mentre il terreno si ricostruiva.

angolo autrice
Shaoooo gente. Si comincia con il botto in questo nuovo capitolo ^^
Cambio di location si va al mare!!!!
Ma il capitolo ci porta molte novità.
Cominciamo da questi figuri misteriosi che altri non sono che dei!
Quindi ecco i maestri d'eccezione per i nostri Domino.
In realtà manca ancora qualcuno. Ma per lui vedrete nel prossimo capitolo, ovviamente parlo di Luka
Non ho messo il conteggio dei capitoli che mancano allo scontro, perchè questo non si considera.
Comunque cominciamo ad analizzare un po le novità.
Appaiono le divinità e Renji ci mostra un importante tassello, attraverso uno scorcio del suo passato.
Inoltre,i l legame tra lui e Yori è ormai fortissimo. 
Non temete prima della fine di questa saga si riuscirà a chiarire bene la decisione presa da Renji
Nel prossimo capitolo vedrete il mentore di Luka e comincerà il suo addestramento.
Per gli altri lascio scegliere alla maggioranza.
Preferite che mostri l'allenamento in veri e propri capitoli o che mostri i loro progressi nel corso della prossima saga? ovvero quella della battaglia contro Caos.
Anticipo inoltre l'arrivo,se riesco a finirlo ( XD)
di un piccolo speciale. Dovrebbe arrivare in settimana. almeno spero...
Comunque ci vediamo al prossimo capitolo
PS: al termine di questa saga ci sarà una sorpresa sconvolgente,non posso anticipare molto...ma vi consiglio di attendere con pazienza ^^
ciauuus

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Capitolo 20
*** Target 20 ***


Target 20
Il maestro dell'infinito: Crono il titano del tempo.


Luka era rimasto da solo, i suoi guardiani erano stati portati via dai rispettivi mentori
E lui ora poteva soltanto aspettare.

Era in albergo, stava guardando il soffitto della sua stanza. Si sentiva così solo, ora che i suoi guardiani non erano con lui.
Sentiva il peso della sua scelta, coinvolgere poteri divini in una battaglia destinata a distruggere o salvare il mondo.
Era in ansia, inoltre da qualche tempo non sognava più suo padre.

Si trascinò verso la cucina, non era molto affamato ma qualsiasi cosa lo avesse distratto sarebbe stato meglio dell'attesa.
Improvvisamente, una luce apparve davanti a lui e fu costretto a chiudere gli occhi, portandoci il braccio sopra.
Illuminato da ingranaggi dorati e azzurri, apparve un giovane.

Aveva i capelli neri, con qualche ciocca d'argento. Era alto e aveva un fisico elegante ma anche allenato. Gli occhi, di un intenso verde, avevano dei riflessi bianchi. 
Indossava una camicia bianca e un paio di pantaloni neri, con un paio di scarpe, ovviamente eleganti.
Luka era sconvolto, guardava l'uomo che sorrideva calmo.

-Chi sei?- chiese il giovane boss un po' spaventato.
-Chiamami semplicemente Crono ragazzino-
A quel nome Luka ebbe un sussulto. 
Crono il padre di tutti gli dei dell'olimpo che aveva divorato i suoi figli per paura di essere spodestato. Era davvero lui il suo mentore?!

-Vedo che ci sei arrivato e si sono io il tuo mentore - affermò il titano guardando il boss, mentre cambiava forma assumendo quella di Titano
Aveva la pelle abbronzata e i capelli azzurri. Sembrava umano anche se l'altezza era un po' innaturale rispetto a quello degli esseri umani.

Luka aveva capito che avrebbe dovuto seguire quello che gli avrebbe insegnato Crono, anche se non si fidava pienamente di lui.

Crono gli fece cenno di seguirlo.
Il boss di Domino, mandò giù un groppo di saliva e seguì il titano.

Crono lo portò in una sala piena di armi. Lì prese un arco e lo diede a Luka
-Hai mai tirato con l'arco? - Domandò il titano mentre il ragazzo scuoteva la testa.

Luka prese in mano l'arco, che per lui era un'arma mai utilizzata e lo tese. faceva fatica a tenerlo, anche perchè l'arma pesava moltissimo, inoltre la sua posa era rigida e per niente rilassata
-Fermo così non lo centrerai mai - 
Affermò Crono, avvicinandosi e correggendo la postura del giovane boss.
-Rilassa la spalla, o abbasserai l'arma esausto -
Luka prese la mira e scoccò. 
La freccia s'impiantò distante dal centro del bersaglio e Crono scosse la testa.
-Temo, che ci sarà un sacco di lavoro da fare -

Il giovane boss sospirò amareggiato mentre il titano lo tartassava con gli insegnamenti
Crono era un mentore esigente ma alla fine Luka riuscì a padroneggiare l'arco per poi passare alla falce, molto più difficile da maneggiare della spada e molto più pesante.

Ci sarebbe voluto molto tempo per riuscire ad imparare a maneggiarla, ma questo era il volere del Titano
***
Yori stava cercando i suoi amici.
Era sola sul Monte, quando una donna le apparve davanti. 
Aveva i capelli di un nero notte incredibile e gli occhi viola

Vestiva una tunica bianca molto elegante. Sorrise avvicinandosi alla ragazzina.
- Sono andati, ognuno di loro è in procinto di cambiare  - disse la donna.
- Cambiare? - Yori scosse la testa confusa da quelle parole.
- Si. diventare forti, in grado di sconfiggere il nemico -
Disse la donna, che altri non era che Eliphs, la dea della speranza. 
Colei che l'aveva salvata a quanto diceva
- Ora è arrivato il tuo moment... -

Non ebbe il tempo di terminare la frase, perchè apparve Renji dietro di lei.
Il ragazzo si avvicinò prendendo per il polso Yori questa divenne paonazza, ma non tentò di allontanarlo.
- Yori...-
Renji si chinò lentamente, si poteva notare che il ragazzo era stanco e anche parecchio affaticato.
Yori gli fece appoggiare la fronte contro la sua spalla, quasi sapesse che gli era successo qualcosa.
***
Due giovani osservavano la scena da lontano, avvolti dal anonimato delle ombre che celavano in parte la loro presenza.
Una donna, che si chiamava Illaila (una donnona muscolosa), teneva in mano la sua arma, un grosso globo metallico.
I capelli erano castani e gli occhi verdi, dal taglio molto elegante.
- Deve essere lei la ragazza, sembra appetitosa - disse il suo compagno.

Leo non aveva armi, era solito combattere a mani nude. La osservava con gli occhi rossi, passandosi una mano tra i capelli arancioni sparati all'insù.
Aveva un volto affascinante e un fisico atletico. Eppure era diverso dalla fredda, seria e autoritaria compagna che, era il braccio destro della sua boss di nome e di fatto.
Seria, teneva calmi i membri più impulsivi o rissosi facendosi sempre valere.

Al contrario, Leo era un po' pazzoide, impulsivo e testa calda, rideva anche nei momenti sbagliati
Ma quando era sottocopertura o in missione riusciva a rimanere sano di mente.
Non aveva affatto un buon rapporto con Renji, anzi di lui avrebbe tranquillamente fatto a meno. Forse per questo, non vedeva l'ora di farlo a pezzi

- Interessante, darà di matto, darà di sicuro di matto! - rise il ragazzo.
- Gli strapperò qualsiasi cosa, non gli resterà niente!- 
Leo scoppiò di nuovo a ridere, ammonito da Illaila
- Calmati ci serve un piano -
Sbuffò la ragazza mentre entrambi scomparivano pregustando il momento di agire, di riportare indietro Renji.
Ma indietro da cosa? e da chi?
Dal oscurità più fredda e crudele...

Angolo autrice
Hei gente! ecco il capitolo 20
Dunque conosciamo l'ultimo abbinamento. 
Crono il titano del tempo e Luka.
Su di loro non mi sbilancio, capirete nei filler che seguiranno il prossimo capitolo
Voglio invece, spendere qualche parola su un progetto.
Sicuramente,per chi segue la storia del bravissimo Teemo-Omegasquad,avrà riconosciuto gli ultimi due personaggi apparsi
Voglio rassicurarvi che lo scambio è stato voluto e aprirà un interessante cross-over tra la mia e la sua storia.
Il prossimo sarà quindi un capitolo di fine stagione che aprirà il crossover, dopo di ci saranno alcuni capitoli filler
Come avevo già anticipato, e che parleranno degli allenamenti di Domino
Inoltre vi mostrerò anche dei capitoli speciali di altro genere. La storia riprenderà alla fine del crossover con la storia di Teemo.
Inoltre,vi aspettano altre piccole chicche che alleggeriranno la tensione di questa saga.
Spero porterete pazienza,almeno fino al termine di questo progetto.
Vi ringrazio e sopratutto ringrazio Teemo,se questo prossimo progetto potrà realizarsi è merito suo.
Con questo vi saluto cari amici

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Capitolo 21
*** Target 21 ***


Target 21
Together forever : the promise of Renji


Renji era rientrato in casa i suoi occhi erano freddi come il ghiaccio.

Yori lo osservava un po distante, le batteva a mille il cuore tanto che sentiva un nodo allo bocca dello stomaco.
Aveva ricevuto una lettera da parte di Luka, dove il suo boss le chiedeva di non preoccuparsi.
I guardiani erano partiti per allenarsi ma Renji era rimasto in Giappone
Eppure i suoi occhi erano diversi.

Sembravano carichi di una nuova forza, nonostante le avversità e atrocità che il ragazzo doveva aver visto in compagnia del suo mentore.
Lei gli si avvicinò, poggiando una mano al suo braccio quasi tentasse di sentire il suo calore
Lui la guardò qualche istante istanti che per loro significavano molto
- S-sei scorretto - sussurrò la ragazza
Renji sospirò poi le fece alzare lo sguardo poggiando la mano, a contatto con la guancia di Yori
- Perché? - domandò di rimando Renji

Yori non rispose si limitò ad ammirare, quel volto perfetto.
La dolcezza di quello sguardo che ad altri sarebbe apparso freddo. 
Ma che per lei era carico di forza e di coraggio, di dolcezza e fiducia in lei e nei Domino.
- Perché sarei scorretto? - 
Domandò ancora lui mentre la sua voce, accarezzava l'orecchio della mora

Questa era scivolata seduta sul divano, mentre Renji sporgendosi la guardava.
Yori appoggiò una mano alla sua guancia mentre la mano di Renji finì a sfiorarle la ciocca bianca per poi attorcigliarla sul dito
- Perché se continui così...Andrò in pezzi - rispose la ragazzina arrossendo
Renji scosse la testa avvicinando le labbra fino al orecchio di lei, poi fece un lievissimo e calmo sorriso
- Allora sarò io a ricomporli ogni volta - le sussurrò lentamente, facendola arrossire ancora di più.
- Stupido -
Disse la ragazza, mentre lo abbracciava posando la testa contro la sua spalla

Renji la strinse quando udì una voce fin troppo famigliare.

In un attimo scattò in piedi, voltandosi poi verso il nemico pronto a combattere
Ade lo guardava calmissimo, mentre il ragazzo copriva con la schiena Yori.
La ragazza appoggiò le mani alle sue spalle, tentando di vedere oltre ma il dio dei morti era già sparito
Lasciando dietro di se solo un forte vento e una sensazione di gelo.

La ragazza richiamò l'attenzione del guardiano prendendogli la mano, facendolo poi voltare
- Non ti preoccupare, gli altri staranno bene - disse Yori forzando un sorriso
Renji la strinse di colpo 
Posò le mani al altezza della sua schiena, mentre la fronte era contro il petto di lei
Yori, colta leggermente di sorpresa portò le mani tra i suoi capelli e sorrise dolcemente
- Renji...Sono davvero lunghi i capelli intendo -
Gli fece notare lei ridacchiando.

Il ragazzo alzò la testa, poi le prese le mani con le sue facendole appoggiare ai lati del suo volto
- Perché non me li tagli tu? -
Domandò quasi divertito, dal rossore sulle guance della mora
***
Poco dopo erano in giardino, Renji era seduto su una sedia con un asciugamano attorno al collo.
Dietro di lui vi era Yori

La ragazza, aveva in mano un paio di forbici ma sembrava visibilmente preoccupata
- S-sei sicuro di vo-volere, che lo faccia io? - domandò imbarazzata e con un fil di voce.

Renji le prese i fianchi portandola più vicino a se, per poi scrosciare la testa indietro e guardarla
- Devi essere tu a farlo -
Rispose freddo per poi fare si che Yori sfiorasse i suoi capelli, chiudendo gli occhi rilassato
La ragazza esitò qualche istante, poi prese una ciocca bianca tra le dita accarezzandola.
- A me piacciono anche così -
Sussurrò piano, appoggiando la fronte alla testa di Renji.

Sentiva il cuore battere al impazzata era agitata
Certa che se Renji le avesse preso le mani, avrebbe sentito il tremare del suo corpo, solo sfiorandole la punta delle dita
- Hai così paura di toccarmi...Yori? -
La ragazza scosse la testa rossa come un peperone

Accorgendosi di tutto ciò, Renji si alzò e spostando la sedia le prese il viso con le mani
- Guardami Yori. Hai paura? - domandò freddo
Yori lo guardò e sussultò, la pelle di Renji non era più perfettamente chiara ma presentava dei segni simili a tatuaggi di colore nero.
Esattamente come l'aura che lo avvolgeva, una forte aura repulsiva.

Sotto i piedi di Renji, l'erba appassiva mentre l'aria vibrava a causa della forte aura
La ragazza scosse la testa, poi lo abbracciò stringendolo forte.
Teneva la testa contro il suo petto mentre gli accarezzava dolcemente la schiena
- Come potrei aver paura di te? -
Domandò dolcemente guardandolo, facendolo così esibire un sorriso che per quanto freddo era anche carico di forza.
- Sei sicura? - domandò mentre sfiorandole la guancia, sentiva la sua pelle scaldarsi
Si staccò quasi subito.
Sembrava temesse, che toccandola Yori sarebbe davvero finita in pezzi

Era così lui non poteva toccarla eppure era la sola cosa che voleva fare.
Aveva letteralmente visto l'inferno e ora, voleva solo stare con Yori

Perché alla fine, nonostante tutto quello che aveva cercato di negare, la amava
La amava e voleva stare con lei

- Yori io...Non sono più quello di prima - confessò
La ragazza sorrise appena e gli accarezzò dolcemente la guancia
Accorgendosi solo in quel momento, di quanto la pelle del ragazzo fosse fredda
- Tu non sei cambiato -
Disse la ragazza, baciandogli poi la guancia in un gesto decisamente audace per lei
Renji le portò le mani tra i capelli sentendone il profumo, per poi mordicchiarle l'orecchio
- R-Renji...C-che f-fai? -
Balbettò rossa e parecchio sorpresa Yori

Ma il ragazzo non le rispose, le prese il polso e cominciò a camminare trascinandosela dietro.

Raggiunsero in poco tempo, un enorme edificio era un teatro
- Non dire nulla - disse il ragazzo mentre entravano

il teatro in rovina era ancora magnifico
Un grande palco si esibiva davanti ad un mare di sedie rosse, alcune avevano il tessuto ancora intatto.
Renji che le teneva chiusi gli occhi con la mano, la fece mettere al centro del palco
Poi posizionandosi dietro di lei le sussurrò al orecchio
- Questo posto è adatto a te -
Le tolse la mano da sopra gli occhi, ammirando l'espressione sbalordita della ragazza
- Wow! è davvero meraviglioso! -
- Tu lo sei Yori - sussurrò Renji in quel momento.

La ragazza, attirata dal suono della voce del compagno si voltò. 
E fu in quel momento che accade

Le labbra di Renji furono sulle sue, un gesto semplice e spontaneo che seguì la tenera risposta di Yori
E così, mentre le dita di Renji le cingevano la vita lei portava le sue mani dietro al collo del bianco.
Le loro lingue si legarono, in un bacio desiderato che mai avrebbero voluto interrompere.

Il ragazzo le sfiorò appena i glutei sentendola sospirare dal piacere, che quel tocco le regalava.
Renji assaporava la lingua della ragazza audace e famelico, senza smettere di accarezzarle le curve desideroso di stringerla per sempre.
Ormai, anche la Nuvola conosceva l'amore e la sofferenza di non poter amare.

Si staccò, solamente quando il fiato finì accarezzandole una guancia mentre ansimava lievemente sulle sue labbra
Yori ancora imbarazzata lo guardava, con le guance arrossate e la bocca semi aperta.
- Renji ma perchè mi hai..B-baciata? - sussurrò toccandosi le labbra con le punte delle dita

Per tutta risposta Renji le diede un altro bacio intenso, lasciandola senza fiato per poi sussurrarle con un lieve ghigno - adesso capisci? -

Lei annuì portando le mani ad accarezzare le sue guance, mentre sorrideva felice come non mai.
Ma con gli occhi che avrebbero presto mostrato lacrime stavolta di felicità
- BakaKumi* - (Stupida nuvola*)
Ridacchiò la ragazza stringendosi a lui era così felice

Finalmente Renji ricambiava i suoi sentimenti, finalmente potevano stare insieme
- Ahahah! che carina la gattina, sentito Ilallia? ho fatto la rima! -

Renji avrebbe sentito raggelarsi il sangue nelle vene se non fosse già congelato da un pezzo
- Tu cosa fai qui? - domandò gelido
- Mi mandano a recuperarti feccia -
Ringhiò Leo, facendo scrocchiare le nocche per poi puntare i suoi occhi su Yori
- E lei viene con noi - ridacchio, mentre anche Ilallia si mostrava
- Renji gli ordini sono... -
Il ragazzo non le diede il tempo di parlare, afferrò Yori per il polso e cominciò a correre tirandosela dietro
***
- Chi sono quei tipi? -
Domandò la ragazza cercando di stargli dietro per quanto essere trascinata, potesse aiutarla ad avere risposte.
- Demoni -
Fu la risposta del bianco, mentre si nascondeva con Yori in un vicolo

- Erano miei compagni - ringhiò tenendola con la schiena contro il muro
- Un tempo stavo con loro. Ricordi il giorno in cui mi avete trovato? -
Le domandò cercando di sentire se i due demoni fossero o meno arrivati

- Si. Sei rimasto privo di sensi per giorni - rispose Yori continuando a guardarlo
- Volevo andarmene, ma probabilmente a loro non piaceva la mia idea - sbuffò il ragazzo
- Quindi...Adesso ti danno la caccia? - 
Yori portò una mano, a sfiorargli il viso accarezzandolo

Renji annuì per poi appoggiare la fronte alla sua e baciarla con la solita passione selvaggia.
Yori ricambiò stringendolo, perdendosi in quel bacio
- Non permetterò che ti facciano del male -disse il ragazzo, sfiorandole il volto con la mano

Yori annuì e stavolta fu lei a baciare lui portando le braccia attorno al suo collo
- E io non permetterò che lo facciano a te - disse la ragazza stringendolo

Renji le accarezzò i capelli quando sentì i passi di Ilallia e Leo farsi vicini.
Si voltò, ritrovandosi a guardare proprio il giovane.

Avevano entrambi uno sguardo che sembrava tacere un messaggio preciso
" Sono pronto a massacrarti"

- Renji... -
Le tremava la voce, era spaventata da quello che stava succedendo appoggiò una mano alla spalla del ragazzo questo si voltò e le poggiò le mani alle guance

- Stai qui e non muoverti, andrà tutto bene - le sussurrò piano al'orecchio

Leo li guardava disgustato, era pronto a fare a pezzi Renji a suon di pugni.
Inoltre quella ragazza, aveva un qualcosa di strano era lì ma era come evanescente.

Agli occhi dei demoni era interessante, molto più di quanto un umano normale avrebbe immaginato
Ilallia guardò i due confrontarsi con i loro sguardi, poi scattò muovendo e roteando la sfera che usava come arma.
Renji estrasse la spada senza più la lama poi controllando la gravità, spedì Leo contro una parete semi disintegrandola
Anche Yori che, aveva acquisito il cambio forma ora fronteggiava Ilallia.

Veloce e precisa, la ragazza schivava con salti e acrobazie i colpi devastanti del avversaria
Yori era elegante delicata come una calma brezza, ma forte come un uragano travolgente.

Scompariva dalla vista della demone e apparendole alle spalle, le lanciava contro pugnali avvolti dalle fiamme di nebbia
Ilallia però era in grado di schivare e contrattaccare velocemente.

- Compensi la tua debolezza, usando questi trucchi. Davvero debole - 
Disse la donna, colpendola al fianco con un attacco violento che le svuotò i polmoni d'aria spedendola a terra
Renji reagì di istinto e si avventò contro la donna, ma venne afferrato da Leo, che cominciò a colpirlo con una raffica di pugni
Incapace di resistere il ragazzo sentì i sensi farsi sempre più deboli, il dolore era acuto e lancinante, il sangue gli sporcava il bel volto e i capelli di neve.
Crollò sulle ginocchia,mentre la raffica di colpi lo stremava facendogli perdere costantemente le energie.
Sentiva solo il sapore del sangue e la risata assordante, di Leo che godeva a vederlo a pezzi

- Basta così Leo. occupati della ragazza - ordinò glaciale Ilallia
Il demone sogghignò e afferrò Yori per i capelli sollevandole il viso.

La ragazzina si stava ancora dimenando, gemette quando il ragazzo le tirò i capelli con forza sbattendola contro il muro
- Il più possibile illesa Leo - disse gelida la sua compagna
- Oh? si va bene. Le spacco solo qualche costola-
Rise, mentre le dava un pugno fortissimo allo stomaco facendole sputare sangue

Renji ringhiò furioso mentre i suoi occhi diventavano sempre più scuri, fino a divenire completamente neri con la pupilla rosso sangue.
Si alzò, facendo qualche passo in avanti.

Sul suo corpo, comparvero dei segni neri simili a tatuaggi tribali. 
Mentre la spada mostrava una lama trasparente, come fatta essa stessa di vetro o qualcosa di simile

L'aria attorno a Renji cominciò a vibrare producendo una sorta di suono stridulo e fastidioso.
Ilallia notò subito che la terra ai piedi del ragazzo, era appassita.

Così come il vento si era fatto gelido, una forte aura negativa avvolgeva tutto intorno a loro mentre Renji a piccoli passi li raggiungeva

Aveva uno sguardo completamente apatico, come se il suo stesso corpo si muovesse per inerzia. Era come se la sua mente e il suo cuore si fossero svuotati

Un ghigno si fece largo sul suo bel viso, un ghigno di odio e che mostrò il suo desiderio di distruggere
Il ragazzo si mosse quasi come al rallentatore, tanto era veloce
La sua mano finì per stringere il collo di Leo che esplose di colpo, lasciando la presa sulla piccola Yori
- R...R...Renji... - 
Tossì la ragazza mentre il giovane con la mano ancora chiusa al collo del nemico, la guardò gelido
Leo tossicchiò quasi infastidito, per poi scaraventare a terra Renji pestandogli la schiena con un piede

Subito, anche se dolorante Yori si rialzò ma Ilallia la bloccò a terra. 
Mentre Renji rialzandosi puntava lo sguardo su Leo
- Prima tu -ghignò il bianco, per poi puntare la spada contro il ragazzo

Leo partì velocissimo e tentò di colpirlo con un pugno, ma Renji più veloce parò e assestò un fendente al viso del arancione provocandogli una ferita obliqua dalla quale sgorgò sangue

Yori sussultò il sangue del demone...Era nero!

Ora finalmente aveva capito tutto.
Il perchè Griffon e la Caos in seguito, la volevano.
Gli occhi le si riempirono di lacrime mentre sopportava il dolore
Lei non era umana.
O per lo meno aveva qualcosa di...Demoniaco.
Singhiozzò portando la fronte contro il terreno.

Era sotto shock
Non riusciva a credere di non aver sempre avuto qualcosa di diverso...

Improvvisamente, tutto le sembrò falso. 
Aveva perso ogni certezza della sua vita, chi era cosa era veramente?
Cercò di cacciare indietro quelle domande.

Non era tempo per piangersi addosso. Renji aveva completamente perso il controllo.
Fece perno con le mani, sulla nuda terra poi con una mossa rapida, fece una piroetta e si liberò dalla presa di Ilallia con un calcio, rimettendosi in piedi.

Si sentiva a pezzi, stanca e debole.
Ma Renji la stava aspettando, si sfiorò con la mano il polso e essa cambiò forma

Al posto della mano vellutata comparve una sorta di artiglio dai colori bianco su gli anelli e la parte esterna e viola sul artiglio vero e proprio, presentava dei fori sulle punte delle dita.
- Hai fatto del male a me, ma ancora peggio...Hai osato toccare Renji. -
Il volto della ragazza era cupo e la sua voce di ghiaccio

Alzò lo sguardo, gli occhi arancioni erano luminosi mentre allungava la mano artigliata davanti a se
- Adesso a noi due! -
Rispose risoluta, mentre dai buchi fuoriuscirono dei fili d'acciaio ricoperti da una fiamma indaco della Nebbia
I fili si avvolsero sulle gambe di Ilallia gettandola a terra per poi scaraventarla lontano.

La demone, atterrò creando un piccolo cratere dopo di che concentrò il suo sguardo verso Leo che le stava prendendo di santa ragione da Renji, ormai sopraffatto del suo immenso potere

Leo ringhiò e annuì allo sguardo di Ilallia, in un attimo i due demoni estrassero le loro Box

- Vieni a me Kraken! -
Urlò la donna,mentre una grossa piovra si palesava accanto a lei dimenando gli otto tentacoli
Essi la avvolsero mentre si fondeva con la bestia.

Ora aveva un corpo di colore tendente al seppia, ai lati del seno era coperta di bolle, come quelle visibili sui tentacoli che uscivano dalla schiena della donna.

Il corpo era coperto da una sorta di tessuto che la ricopriva lasciando però parte del seno scoperto così come l'ombelico.
I capelli erano sciolti e si erano allungati diventando selvaggi, qua e là il suo corpo era ricoperto dalla fiamma blu della Pioggia

Renji ringhiò guardando Leo che ridendo prese a giocherellare con la sua box,per poi lanciarla e ridere mentre una fiammata investiva il bianco

- Vai Ifrit! ti faccio a pezzi! -
Disse il ragazzo mentre una bestia di fuoco appariva spaccando il terreno
Era simile ad una bestia con occhi rosso sangue, come quelli di Leo.
Una testa leonina e stava su due zampe era circondato da fiamme che divampavano feroci quanto lo era la bestia
- Con questo...Sei cotto e abbrustolito! -
Rise Leo finendo col fare un ponte con la schiena, mentre si fondeva ad Ifrit.

Il corpo di Leo divenne completamente nero con venature rosse dalle quali sgorgavano fiamme della Tempesta. I vestiti erano lacerati e la pelle pulsava come il magma fuso.
I capelli avevano qualche ciocca in fiamme. E i pugni si erano trasformati in artigli i denti davanti si erano allungati in due prepotenti canini. Inoltre aveva una coda leonina

- Ma che bel micione -ghignò Renji portando la spada su una spalla

Leo scattò subito e con un artiglio lacerò la spalla sulla quale poggiava la spada di Renji che sgranando gli occhi si toccò la ferita ringhiando
- Renji! -
Yori fu subito al suo fianco, gli sfiorò appena la ferita dalla quale usciva lo stesso sangue di Leo ma esso aveva un colorito tendente anche al rosso.

- Yori vattene di qui -
Sussurrò il ragazzo, mentre la fiamma della Tempesta lo ricopriva facendolo urlare dal dolore
La ragazza scosse la testa e gli strinse il braccio venendo così bruciata ella stessa dalla fiamma
- Che diavolo fai?! vattene scema! - ringhiò Renji.
Ma quando guardandola, notò il suo sorriso, rimase zitto e la strinse a sua volta, accarezzandole i capelli
La mano di lui la accarezzava dolcemente cercando di farle sentire di meno il dolore delle ferite.
- Mi dispiace, non riesco a proteggerti. Non riesco a fare nulla -
Ringhiò il ragazzo facendo sprofondare il volto nei capelli scuri di lei

Yori scosse la testa, poi gli fece alzare il viso e si chinò baciandolo dolcemente
Non importava il fuoco che li stava ferendo, ne la decisione che lei stava per prendere.
Contavano solo i loro sentimenti i loro cuori che battevano come uno solo.

Il tocco della mano di Renji che delicato, le accarezzava il viso la dolcezza e la forza del suo bacio delle sue labbra che incontravano quelle di lei
Un ultimo disperato bacio, un ultima certezza in un mondo dilaniato dal odio e dalle battaglie
E poi finì ogni cosa.

Yori si staccò lentamente alzandosi si ritrasse dalle fiamme e ancora ansimante, guardò i due demoni
- Lasciate Renji fuori da questa faccenda - disse risoluta
- Questa...Questa volta...Sarò io a proteggerti! -
Aggiunse poi portando in avanti l'artiglio e mostrando dentro di essa una scatolina nera con i bordi indaco

Un vento spense le fiamme di Tempesta, mentre Renji cadeva in ginocchio per il dolore guardando Yori davanti a se

- è il momento di farvi vedere, la forza della Nebbia di Domino! - disse la ragazza

In un attimo, calò una fitta nebbia color indaco che avvolse Yori in seguito si generò una forte luce.
La box si aprì e qualcosa slittò velocemente contro Ilallia e Leo colpendo quest'ultimo al viso
Era un corvo, ma aveva un piumaggio color indaco e gli occhi dorati. 
Si posò su un albero gracchiando
Improvvisamente, si sentì la risata di Yori che si materializzò in una nuova forma.

I capelli erano completamente neri con una sola ciocca color indaco dove un tempo era bianca.
Al collo portava una sorta di collare bianco. 
Un top viola scuro,con uno spallaccio che copriva la parte destra, legandosi con delle cinghie.
Il top, che lasciava scoperto l'ombelico era fatto di un tessuto particolarmente resistente.

Inoltre indossava un paio di pantaloni che lasciavano intravedere un po di pelle sottostante e aveva un paio di calze trasparenti.
Per terminare un paio di stivali bassi adatti a correre e muoversi.

L'artiglio con i fili aveva cambiato colore, era diventato completamente nero con delle sfumature color indaco.
La ragazza fischiò e il corvo la raggiunse gracchiando.
Si illuminò di una luce indaco mentre le sue ali e l'artiglio venivano ricoperti dalla fiamma Indaco
- Huginn cambio forma! -

Gridò la ragazza in un attimo il corvo le volò dietro e si trasformò, in un paio di ali d'acciaio nero che la fecero sollevare in aria
Yori era spettacolare, si librava in aria elegante e fiera.
Una visione celestiale per gli occhi di Renji.

La Nuvola fece un sorriso stanco ma pur sempre un sorriso.

Vedere Yori così forte, così decisa gli faceva capire quanto la ragazza fosse diventata forte
La amava e temeva per lei ma al tempo stesso era orgoglioso di quel carattere, quella forza che Yori stava ostentando in quel momento

La ragazza cominciò subito a combattere, spariva e riappariva grazie al suo potere mentre con i fili affillati intrappolava i tentacoli di Ilallia dilaniandoli.
Leo le afferrò un ala, ma essa si mosse da sola e gli tranciò di netto la mano che pochi istanti dopo spruzzò sangue nero
- Maledetta! -
Ringhiò il ragazzo, mentre Ilallia lo raggiungeva seccata

- Leo preparati, dobbiamo ricorrere alle maniere forti - 
Disse la donna per poi afferrare il suo globo con i due tentacoli rimasti, mentre Leo alzava la mano sana colpendo con un pugno fortissimo il Globo che si ricoprì di fiamme di Pioggia e Tempesta, andando addosso a Yori con la velocità di un meteorite

L' impatto la sbalzò di qualche metro i sensi la abbandonarono lentamente a causa della fiamma della Pioggia, mentre il suo cambio forma si sfaldava  davanti ai suoi occhi

L'artiglio andava in pezzi e Huginn tornava esausto nella box
Yori precipitò a terra rotolando, fino a sbattere violentemente la testa contro una parete.
In quel momento la sua vista di annebbiò e precipitò nel buio.

***
Renji aprì piano gli occhi, sentiva l'aria di salsedine e un profumo dolce intorno a lui.
Tentò di mettere a fuoco e di parlare ma aveva la bocca impastata e le labbra secche.

Tossì quando sentì un calore famigliare sfiorargli la fronte, si voltò notando Luka.
Il suo boss era seduto accanto a lui e gli stava poggiando una sacca con il ghiaccio sulla fronte.
Era un po diverso da come lo ricordava.

I capelli castani si erano allungati, tanto che ora li teneva legati in un codino.
La frangia anch'essa più lunga era diventata di un azzurro chiaro e sfiorava con un ciuffo lungo il mento, forse per questo il ragazzo se l'era spostata con la mano, mettendo in evidenza l'orecchio a punta.
Indossava degli abiti semplici.
Una maglia a mezze-maniche rossa e un paio di jeans neri a vita bassa.
Al fianco portava la Star Sephire ,il suo pugnale e dal altra parte aveva un cilindretto nero e argento

- Sono felice è da tre giorni, che sei privo di sensi - Disse il ragazzino esibendo un sorriso rassicurante
- C-cosa?...Dove...Sono? -
Domandò Renji, mentendosi seduto e scuotendo la testa

- Villa Domino ti ho riportato qui per curarti -rispose l'infinito mentre Renji si alzava ancora un po dolorante.

Il torace era coperto dalle bende stesso per la testa. Era stato curato dal suo boss, come lui stesso aveva detto.
Improvvisamente un pensiero gli balenò per la mente e lo costrinse a sedersi di colpo
- Yori... - il ragazzo strinse i denti serrando i pugni
Luka abbassò lo sguardo annuendo appena.

Cominciò a raccontare quello che era successo. Era arrivato sul' campo di battaglia. 
Non cera traccia della ragazza.
Luka raccontò di averlo trovato privo di sensi e di averlo riportato a casa, il resto furono ricordi confusi.
Terminato il racconto, il boss lasciò Renji da solo

Il ragazzo si portò un braccio davanti agli occhi chiusi, mentre nella sua mente prendeva forma l'immagine di Yori che si allontanava sempre di più.

 La sua Yori...Non era riuscito ad impedire che le facessero del male.

Diede un pugno fortissimo al terreno, poi si alzò e prese la giacca indossandola sopra le bende era senza maglia e con i soliti pantaloni scuri.
Si portò il berretto sopra gli occhi poi uscì diretto verso la base dei suoi nemici
Arrivato al cancello della villa una voce lo fece voltare.

- Renji ti farai ammazzare -sospirò Luka, era appoggiato al cancello e si rigirava il pugnale tra le mani
- Avrebbe importanza a questo punto? - domandò gelido
Luka sospirò, staccando la schiena dal cancello per poi guardare freddo il suo guardiano.
- è una missione suicida Renji - disse Luka

Il ragazzo abbassò la testa ringhiando, poi rialzandola fissò negli occhi Luka
- Lo so, quindi lasciami andare da solo - disse gelido come il ghiaccio

Luka si avvicinò a lui poi scosse la testa e gli puntò la lama del pugnale al altezza del cuore, senza però colpirlo
- Non posso. Significa farsi uccidere - rispose l'infinito.

Renji ringhiò e portò la mano alla lama avvicinandosela al collo, il suo sguardo paralizzò appena l'infinito
- Allora...Io non mi farò uccidere, lasciami andare Luka -

Il boss sospirò poi diede un colpo abbastanza forte ma controllato, allo stomaco di Renji facendolo cadere sulle ginocchia e sputare un po di sangue
- Dove vuoi andare in questo stato? -  domandò calmo Luka.

 Renji ringhiò e lo ribaltò sulla schiena ansimando per il dolore
- A salvare Yori - tossì il bianco voltandosi di spalle

Luka si rialzò mentre il pugnale diventava la sua spada che puntò alle spalle del compagno
- Con queste ferite, non arriverai nemmeno a metà strada - disse Luka

Il quel momento, sentì la schiena di Renji irrigidirsi e percepì una forte pressione di fiamma
- Yori...Non ha mollato. Le ho detto di andarsene ed è rimasta con me -
La voce del ragazzo si fece gelida e cupa
- Io non la posso lasciare nelle loro mani lei per me è tutto Luka. -aggiunse poi stringendo i pugni così forte che sembrava tremare
- Lo so -
Sorrise Luka appoggiando una mano alla spalla di Renji

Il ragazzo si voltò e abbassò la testa l'aura oscura lo stava ricoprendo completamente
- Allora...Sai anche che non posso restare - 
Renji alzò lo sguardo, gli occhi erano completamente rossi
Luka sospirò mettendosi in guardia era pronto a combattere quelle tenebre

Renji fu il primo a scattare in avanti e cercare il colpo della vittoria.
Una forte energia lo avvolgeva, facendo tremare l'aria

Afferrò il collo di Luka con una forza assurda e una luce nera si scaturì dalla sua mano, ma il boss lo staccò con un violento calcio ai polmoni, per poi compiere una quantità spropositata di fendenti che tagliarono letteralmente la barriera di gravità creata da Renji

Il ragazzo venne sbalzato via, da una fortissima pressione di fiamma del cielo.
Si ritrovò travolto dalla furia dei fendenti di Luka che cominciarono a tagliuzzargli tutto il corpo
Renji ringhiò dando una testata al castano allontanandolo.

Si teneva in equilibrio a stento e ansimando, aveva estratto la Nodachi, per poi di nuovo correre contro Luka e lacerargli la spalla di netto con un fendente potentissimo
Il ragazzo urlò di dolore, cadendo su un ginocchio con una mano a premere la ferita sporca di sangue.
Sgranò gli occhi, quando vide il sangue nero colare dalle ferite di Renji
- Ma cosa...? -
Luka ansimava per il dolore mentre guardava Renji sconvolto

Il bianco chiuse gli occhi poi raccolse il berretto a terra sporco da quella sostanza nera
- Io non sono un umano Luka - esordì freddo 
- Sono un demone -
Calò un silenzio crudele, mentre Luka tentava inutilmente di alzarsi.
Renji scosse la testa

- I tuoi nervi sono inibiti se ti muovi quel braccio è andato - disse di nuovo la Nuvola
- Perché...Perché dopo quello che abbiamo passato non riesci ad avere fiducia in me?! - 
Gridò Luka quasi in lacrime un po per le fitte di dolore e un po per la delusione

Renji si chinò alla sua altezza, poi gli accarezzò la testa come un fratello maggiore fa con il minore
- Non si tratta di fiducia. Luka...è una cosa che devo fare da solo - disse Renji serio
- Io non capisco...Se non mi ritieni forte perchè mi hai salvato da Eren? - domandò sconsolato il giovane boss
- Stavo scappando, conoscevo tuo padre...Gli dovevo un favore così ti ho salvato - disse Renji
- Renji...Io non riesco mai a farne una giusta - sospirò Luka avvilito
- Sorridi. Luka tu hai una grande forza dentro di te un inesauribile fonte di energia. Non lo dimenticare mai -
Disse Renji alzandosi da terra, per poi voltarsi di spalle

- Grazie, Renji...Riporta indietro Yori-

Anche Luka si alzò per poi guardare il compagno serio ma deciso
Renji annuì per poi toccare l'aria con una mano, che brillava di energia oscura.

Davanti a lui al improvviso apparve una sorta di crepa che infrangendosi rivelò un portale color sangue
- Non ti preoccupare, riporterò indietro Yori e torneremo tutti a casa -
Disse Renji, attraversando il portale e scomparendo dalla vista del suo boss

***
Pandora ammirava il risultato del patto con quella
"gallina" 
Quella stupida mocciosa le era apparsa al improvviso, dicendole che voleva fare un accordo con lei.
La dea rise mentre portava una mano tra i capelli umidi per la doccia appena fatta.

Coprì il suo corpo candido con un lungo abito nero di seta, mentre si sedeva sul suo trono
Il tempo scarseggiava e non avevano ancora trovato le chiavi rimanenti.

Sorrise maliziosa
Aveva ancora molte carte da giocare schioccò le dita e "lui" le apparve accanto

Era un ragazzo dai capelli biondi e mossi, gli occhi erano di un nero incredibile
- Ben tornato Raul, mi hai portato buone notizie? - domandò con la voce suadente e soffice
- Molto meglio - rispose il biondo in un ghigno

 
" Ti ho portato la seconda chiave"
 
Le tenebre si fanno sempre più vicine...
Il fante della Nuvola e la principessa della Nebbia...
Il principe del infinito...
Presto tutte le carte saranno al loro posto
E allora...
Sarà la resa dei conti



TO BE CONTINUED....

Angolo autrice
Heiiii
Eccoci al finale di stagione. 
Non ho molto da dire, il capitolo è stato una vera fatica. Ma ne è valsa la pena
Vorrei fare delle precisazioni
Ilallia, la ragazza misteriosa detta "gallina" da Pandora (XD) e Leo appartengono al mitico e fantastico Teemo-Omegasquad
Sono personaggi suoi prestatimi per questa piccola idea di crossover.

Lo ringrazio e gli affido ufficiosamente la vita del povero Renji e della dolce Yori
Che dire?
Questa saga giunge al termine e con essa nuovi misteri e nemici stanno per arrivare.
Vorrei ringraziare tutti coloro che nel bene e nel male, mi hanno sempre sostenuta. Solo grazie a voi i Domino la Caos e tutto questo universo, ha potuto nascere.
Grazie,grazie di cuore.

Vi invito comunque a leggere anche la storia di Teemo che io stessa sto leggendo è un autore in gamba e molto talentuoso e le sue storie sono fantastiche

Vi lascio i titoli delle sue storie e i link ( delle sue in realtà)
E vi invito a tener d'occhio i prossimi progetti.

Tra i quali una saga " filler" con molti capitoli particolari sui Domino, sulla prima generazione e con altre chicche.
Spero seguirete ancora le mie storie, inoltre rinnovo davvero i ringraziamenti per tutti.
A presto ^^


Katekyo hitman reborn: Unione dei cieli - famiglia
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2481494&i=1
KHR: Unione dei cieli - Addio
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3319254&i=1

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