Gaikan

di ClareDub09
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 1: lettera d'ammissione ***
Capitolo 3: *** Un obbiettivo stravolto ***
Capitolo 4: *** Quattro strane Chiharu ***
Capitolo 5: *** Doveva essere un party ***
Capitolo 6: *** Sentimenti sotto la pioggia ***
Capitolo 7: *** Fratelli e amiche d'infanzia ***
Capitolo 8: *** Pomeriggio a casa Fujiwara ***
Capitolo 9: *** L'ultima stanza della casa... ***
Capitolo 10: *** Leggere torture e accenni di Mizuki ***
Capitolo 11: *** Tra Tsundere e scelte ***
Capitolo 12: *** Scelta 12 A ***
Capitolo 13: *** Scelta 12 B ***
Capitolo 14: *** I doveri di una nobile ***
Capitolo 15: *** Scelta 13 A ***
Capitolo 16: *** Scelta 13 B ***
Capitolo 17: *** Scelta 13 C ***
Capitolo 18: *** Chiamata d'odio ***
Capitolo 19: *** Scelta 14 A ***
Capitolo 20: *** Scelta 14 B ***
Capitolo 21: *** Scelta 15 A ***
Capitolo 22: *** Scelta 15 B ***
Capitolo 23: *** Nuovo compagno di classe ***
Capitolo 24: *** Indifferenza quasi totale ***
Capitolo 25: *** Da stanza a stanza ***
Capitolo 26: *** Scelta 16 A ***
Capitolo 27: *** Scelta 16 B ***
Capitolo 28: *** Extra 1 ***
Capitolo 29: *** Extra 2 ***
Capitolo 30: *** Ricordi ***
Capitolo 31: *** Extra 3 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


                                ~GAIKAN~

Due occhi scarlatti si riaprirono lentamente in un leggero mugolio, sbattendo ripetutamente e fissando il muro biancastro che avevano davanti a sè. 
Già. Era il solito, vecchio sogno...
Chiharu Hanabira, ragazza di quattordici anni, ancora così speranzosa di fare nuove amicizie.
E il suo desiderio si era infiltrato persino nei suoi sogni, e la voglia di essere qualcuno la stava letteralmente e gradualmente tormentando. 
Magari avesse potuto parlare solo con il cuore...
La giovane dai capelli corti e corvini era distesa sul suo letto stracolmo di vestiti e vecchi libri, probabilmente abbandonati da giorni. 
Lì, sola fra quattro mura bianche sverniciate con il tempo, tendeva il braccio destro appoggiato al volto, coprendone gli occhi. 
Magari avesse potuto chiuderli per sempre...
Non voleva più soffrire, voleva scappare da quella barriera di bugie in cui il mondo l'aveva rinchiusa, e vederci chiaro una volta per tutte: chi è lei, Chiharu Hanabira? 

La ragazza rimase immobile sul posto per una decina di minuti, e quando non ne potè più di tormentarsi con tutti i suoi pensieri si alzò e si sedette sul bordo del letto. 
Teneva il capo chinato, come se non avesse nemmeno la forza di guardarsi intorno, di accettare che un nuovo giorno era giunto. 
Si alzó in piedi a malavoglia, trascinandosi alla scrivania dove giacievano i suoi "strumenti" e il suo computer miracolosamente ancora funzionante! 
Lo accese schiacciando il piccolo pulsante a lato e tutto lo schermo iniziò ad accendersi, illuminando il volto colmo di occhiaie di Hanabira. 

"Esperimento n^2614, Esperimento n^ 2615, Esperimento n^2678, 
Esperimento n^ 3437"       E così via...

Ecco quali erano le passioni della giovane: la scienza! 
Era forse l'unica cosa che riusciva a distrarla dal "vuoto" che risiedeva nei suoi occhi rossicci. 
<< Onee Chan... >> un'esile vocina raggiunse le orecchie di Chiharu, la porta della sua camera si aprì leggermente mostrandosi una bambina molto simile a lei, ma dai capelli poco più chiari e corti e dagli occhi dalle sfumature dorate. Una ragazzina dal volto allegro e docile fissava costantemente quello triste e nullo dell'altra. 
<< Cosa vuoi...Chiha? >> sibilò la più grande senza intonazione, la bambina le venne incontro con fare affettuoso, ma venne subito respinta dalla corvina che la scansò violentemente contro quelle mura bianche. 
<< Maledetta... >> sussurrò Chiha, sorella di Chiharu. La più piccola iniziò a farfugliare qualcosa di incomprensibile e di certo non erano cose affettuose. 
<< Onee Chan! Stai per spedire quegli esperimenti? >> continuó lei, tornando improvvisamente calma...quasi da inquietare la sorella. 
La occhi rossi annuì per poi aiutare la piccola a rialzarsi e tornare al computer. 
<< Chiha >>
<< Mh? >> 
<< ricordati di salutare Mamma e Papà. ok? >> 
La sorellina unì entrambe le mani come si fa ad una preghiera, si giró verso il comodino di Chiaru dove giaceva una bizzarra foto sfocata. 
<< Buongiorno Mamma! Buongiorno Papà! Buongiorno- >> 
<< Ok, così basta! Non dire più nulla. >> grido la più grande voltandosi di scatto, Chiha la guardò terrorizzata come se avesse commesso chissà quale reato pubblico. 
Insomma, cosa c'era dopo l'ultimo "buon giorno"?  Possibile che questa terza persona non potesse essere nominata? 
<< Sparisci, ti prego... >> sibilò la corvina con voce roca, quasi in lacrime. L'altra obbedì, chiudendosi la porta della camera alle spalle nello stesso cigolio con cui si era aperta. 
E in quel momento Chiharu non ce la fece più, si buttò con il capo sulla scrivania nascondendosi il viso tra le mani. 
E pianse...
Perchè stava piangendo? Se lo chiedeva pure lei...
Dopotutto piangere non sarebbe servito a nulla. 
L'avrebbe resa soltanto ridicola. 
E lei si stava rendendo ridicola
Perchè credeva che delle stupide lacrime avrebbero riportato indietro una persona cara. Ma quella persona cara non tornerà più. 
E le lacrime verranno sprecate scendendo sul viso pallido di una povera ragazza sfortunata. 
Chiharu Hanabira



ANGOLO DELL'AUTRICE
Questa era la mia primissima fanfiction! Sì, lo so... fa schifo, sniff... Ma spero recensiate e che soprattutto mi diciate cosa ne pensate o che mi facciate notare eventuali errori grammaticali

Cose importanti: questa storia la dovete vedere come se stesse vedendo un anime (cartone giapponese) per questo la protagonista ha gli occhi rossi (sapete che spesso negli anime hanno gli occhi/capelli innaturalmente multicolor, no?)
Comunque "GAIKAN" non l'ho scritta a scopo di lucro, ogni riferimento con altre storie/anime è puramente casuale. Inoltre non pensate che la protagonista sia la solita ragazza che prima è depressa e che poi diventa dolciosa o altro...No.

Precisazioni: la parola 'Onee Chan" significa letteralmente "Sorellona". Nel corso della storia ci saranno anche altri suffissi giapponesi come Chan, San, Sama, Kun etc...
Ah, il nome Chiharu va letto "Cihàru" per chi non lo sapesse :)
Spero che la storia sia piaciuta, ora come ora il prologo fa schifo... E ci sono molte differenze tra questo e l'ultimo capitolo che ho scritto...
Allora... Grazie a tutti quelli che hanno letto e al prossimo capitolo!
Bye Bye!
 

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Capitolo 2
*** 1: lettera d'ammissione ***


La mano di Chiharu tremava sempre più ad ogni singola lettera che scriveva. 
Pensava che forse sarebbe stato il caso di non scrivere nulla e di lasciare il foglio in bianco. 
Ora o mai più. 
La corvina tracciò la sua firma sbavata d'inchiostro nero, prese fiato per poi infilare il foglio in una busta trasparente a lato della scrivania
"-oddio, l'ho fatto davvero...-" sussurrò tra sè e sè coprendosi la fronte col palmo della mano "-che idiota...non mi prenderanno mai-" 
Uscì di casa, a lato della porta c'era una cassetta delle lettere piuttosto antica in cui Chiharu imbucò la sua lettera


                   Gentilissima rappresentante dell'accademia di scienza Kagaku 
   Come mi aveva già consigliato in passato, ho deciso di frequentare il suo istituto 
   e di iscrivermi come studentessa. 
   Dovrei averle già mandato un'altra lettera di domanda con su scritti i miei dati 
        Distinti  saluti.  

                                                                                                           Chiharu Hanabira




La ragazza rientró in casa, prese dei libri a caso e li gettò in uno zainetto grigio, uscendo senza neppure salutare Chiha. 
Chiharu stava camminando per un vialetto da circa dieci minuti, tenendo lo sguardo fisso sul marciapiede su cui camminava. 
Dopo una mezz'ora abbondante cominció a scrutare il cancello che conduceva alla sua scuola. Immediatamente un gruppetto di altri ragazzi sbucarono fuori da un altro vicolo, dirigendosi verso Hanabira che, nonostante i continui richiami degli altri, continuava a camminare senza preoccuparsi di ció che le stava attorno. 
Era in un mondo suo. 
Solo suo. 
Un mondo oscuro, come dei semplici occhi chiusi 
Occhi rossi chiusi...
Oscurità. 
L'unica parola che per lei sembrava avere un senso
L'oscurità non lascia scappare nessuno. Ti prende e ti porta via ciò che ti è più caro.
Più caro... 
Ichi...ichi...nii...
Chiharu si bloccò di colpo. 
Restando ferma. 
Non riusciva nemmeno a vedere chi la stava sorpassando
Era ferma, immobile sul posto 
Quella frase "il più caro" 
Il più caro...
Alcuni ragazzi si voltarono con sguardo preoccupato. Una ragazza dai capelli corti e corvini era accasciata al suolo davanti a tutti 
In lacrime...
Qualcosa si era rotto e non riusciva più a sopportare. La confusione, gli sguardi degli altri, il gelido terreno su cui si stava abbandonando...
L'oscurità porterà via anche lei
Oh sì! La porterà via. 
"-stai bene?-" chiese spaventato un ragazzo poco più alto di lei, dai capelli castani con un evidente ciuffetto scompigliato. Lei non reagì, anzi pianse più forte
E in quel momento lui gli mise la mano destra sulla spalla...
Un terribile errore.
"-Ichiro...u...Nii San! Nii Saaan!!-" Chiharu strillò. Alcuni compagni di scuola cominciarono a venirle in contro, altri ridevano, altri ancora se ne erano andati da tempo.
"-nii...nii...nii nii...saan-" 
Non sarebbe meglio abbandonarsi? 
Chiudere gli occhi e fregarsene degli altri.
Non è così difficile
Ma nemmeno così facile...


CHIHARU'S POV

Apro gli occhi. 
Il ticchettio di un orologio mi rimbomba subito nei timpani. 
E se fossi a casa? 
Magari è stato tutto un bruttissimo sogno...
Ho sofferto per finta? 
...no
Ricordo tutto. È maledettamente tutto vero
Sono una scema.
Giro lo sguardo, davanti a me c'è un volto familiare...
"-Ichi...San?-" Sussurro, non ancora del tutto sicura di ciò che sto dicendo. Quella figura accenna un sorriso...fin troppo perfetto
"-Ehm...credo che tu mi abbia scambiato per un'altra persona...-" 
Non è lui...
Mi alzo di scatto, capendo di trovarmi nel letto in una infermeria, si sente una piacevole brezza proveniente dalle finestre aperte a lato della camera. Mi guardo intorno, ma c'è solamente questo tizio. 
"-Chi diamine sei? E perchè sono qui?-" lo guardo malamente 
"- Ehi, non c'è il caso di essere così brusche!-" ridacchia sfoggiandomi un radiante sorriso...questo ragazzo è troppo cristallino. Mi da sui nervi!         
"-Comunque il mio nome è Jun. Ozawa Jun, della classe 2^A-" 
"-Capisco. Io sono Chiharu Hanabira-" 
"-Hanabira Chiharu - San?-" dice con voce dubbiosa, alza gli occhi al cielo e comincia a riflettere "-Siamo nella stessa classe, Hanabira!-" 
"-Ah. Davvero...-" dico senza preoccuparmi troppo di quello che diceva 
"-E inoltre, ti ho portata qui dopo che sei svenuta-" esulta armoniosamente con i suoi occhi verdi scuro.

Un momento...eh? 
Io? Svenuta? Ma quando?!

"-posso sapere di cosa stai...-" balbetto io, poi realizzo ciò che era successo e mi sento una stretta al cuore
"-Sì, eri svenuta e ripetevi il nome Ichi...-" 
"-NON DIRLO!-"  gli grido addosso bruscamente...talmente forte che mi fanno male le corde vocali, mi metto a respirare affannosamente come se avessi un terribile fiatone. Jun arretra di colpo e io rimango a fissarlo spaventata da me stessa. 
"-hai...-" 
Cosa? Che cosa ho? Un terribile carattere? Ne sono consapevole...
"-hai...una personalità particolare-" 
Eh? Questo ragazzo è pazzo o cosa?! 
"-insomma...intendo che tu non ti apri ma con nessuno. Ma sono sicuro che dentro di te si nascondano una marea di persone!-" 
Questo lo dici tu...
"-Beh, Hanabira... Non vorrei disturbare più del dovuto, per cui me ne vado-" 
Dice camminando verso la porta e sparendo in una decina di secondi
Ozawa Jun, eh? 
Almeno ho trovato una persona più bizzarra di me...



_Mi alzai anche io, dirigendomi verso la mia aula. A quest'ora dovrei avere Grammatica, materia in cui non ho nessuna difficoltà. Iniziai a svolgere l'esercizio nella calma più totale...quando un qualcosa di cartaceo colpì la mia nuca. Era indubbiamente un foglietto di carta, un di quei foglietti che vengono passati tra i banchi, normalmente lì sopra ci sono scritte dichiarazioni amorose oppure il risultato di qualche operazione. 
Sta di fatto che io non ci feci caso, tornando al mio lavoro
Niente. 
Altre cartacce cominciarono ad assalirmi la testa fino a quando non mi girai verso la mia compagna di banco...me le stava tirando lei! 
Qual era il suo nome...? Non ci ho mai parlato...
"-che diamine vuoi?!-" sussurrai sperando di non essere beccata dal professore
"-Io sono Lua Setsuzoku!-" 
disse lei, quella ragazza dai lunghi capelli violacei e gli occhi di medesimo colore. "-e chi se ne frega!-" ma che diamine vuole questa
"-ma...siamo amiche!-" 
"-direi proprio di no...e non voglio avere nulla a che fare con te-" 
"-va bene...nel caso avessi bisogno di me io sono sempre qui-" 
E la lezione proseguì così. Ammetto che dopo Jun lei è stata una delle prime persone che ha avuto l'iniziativa di parlarmi. 
Deve essere pazza pure lei...

Alla fine della scuola mi incamminai verso casa. Posai lo zaino (no, lo gettai) all'entrata. 
Ma prima di entrare anche io...
"-oh...una lettera-"
Era quella che avevo spedito stamattina...

                      
                   Gentile Chiharu, siamo felici di dirle che è stata ammessa all'accademia

                                                            La avvertiremo in seguito su eventuali orari

                                                                   Saluti. Accademia Kagaku 




Eh? Cosa?! 



ANGOLO AUTRICE

Buongiorno! Allora nel prossimo capitolo inizierò con la vera trama della storia, ma per ora tenete a mente la frase di Jun 
"Sono sicuro che dentro di te si nascondano una marea di persone" 
Perchè è un graaaande aiuto! 
Bye bye
       

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Capitolo 3
*** Un obbiettivo stravolto ***


"-Ok, ok, ok...ce la posso fare! Con calma, tanta calma e sangue freddo!-" 
Erano queste le parole che Chiharu continuava a ripetersi nella mente, davanti alla porta della prestigiosa accademia di scienze Kagaku. 
Era a pochi centimentri dal realizzare il suo sogno, così pochi centimetri...ma lei ovviamente li riteneva miliardi di kilometri quadrati. 
Se entrasse...forse riuscirebbe a dimenticare definitivamente il passato e a guardare in avanti. Ma se non entrasse...
Sarebbe costretta a vivere una vita da schifo, con traumi spicologici ad ogni qualvolta che qualcuno pronuncia anche solo di poco la parola "Ichi..." 
Poi avrebbe sempre addosso una tizia dai capelli viola, magari tinti, che la bombarderà la testa con cartacce (dal contenuto tutt'ora sconosciuto) fino all'eternità. Inoltre dovrà subire la perfezione dell'altrettanto perfetto Jun Ozawa, probabilmente spia di fama mondiale, mandata dal governo apposta per controllare Chiharu e tutte le sue dannate seghe mentali. Tipo questa, insomma. 
Allora...entrare o non entrare? 
L'avevano accettata, per cui sarebbe scortese non presentarsi nemmeno. 
La ragazza ci pensò rapidamente (circa una ventina di minuti, ma per lei era uguale) e alla fine entrò. L'eco di una grande stanza si sentiva da anche un miglio, ma non c'era anima viva. Solo Chiharu e i suoi soliti pensieri. 
Una porta assai sverniciata e malridotta si aprì...in un suono simile a quello dei film Horror
Se stessimo alla regola del genere di questi film, Chiharu sarebbe morta in quel momento...
Lei avanzò a tentoni leggermente spaventata, avvicinandosi sempre più a quella curiosa porta. Il suo battitto cardiaco aumentava ad ogni passo, deglutiva costantemente
e quando credette che dall'altra parte non ci fosse nulla...
Una figura sbucò improvvisamente, in stile Jumpiscare, alzando entrambe le braccia come se volesse placcare la corvina.
Le pupille di Chiharu si dilatarono di colpo, ma la sua espressione rimase neutra. Probabilmente credeva di essere già all'altro mondo, per cui non si sforzò a urlare come una pazzoide. 
"-Hanabira San!-" gridò una ragazzina più bassa, dai lunghi capelli castani (poco più corti di quelli di Lua, ma comunque lunghi!) e gli occhi di medesimo colore, ma con delle leggere sfumature di azzurro e verde. La strana figura dell'orrore era una ragazzina come tante altre.
"-Chi cavolo sei tu?!-" disse tutto ad un fiato l'altra, cercando di riprendere la calma, l'orientamento e la consapevolezza di essere ancora in vita. 
"-Scusami, devo averti spaventata!-" ridacchiò la più bassa
"-No, guarda! Mi hai solo fatto perdere quattordici anni di vita, ma nulla di che, figurati!-" 
"-Ah ok! Ne sono felice!-" 
"-Sai cosa significa sarcasmo, vero?-" commentò Hanabira
"-Veramente....no.-" sussurrò la ragazzina con una lieve nota di imbarazzo. 
"-Non importa. Perchè mi cercavi?-" 
"-Beh, perchè sei una nuova iscritta all'accademia! Per cui io, Chinatsu Fujiwara, studentessa migliore dell'istituto, devo assegnarti il tuo primo laboratorio!-" annunciò Chinastu
"-Studentessa migliore? Ci sono degli studenti migliori?"- chiese stupita l'altra, sbattendo le palpebre. 
"-più o meno...ci sono delle elezioni ogni anno. E per ora i tre studenti migliori sono : 
Al terzo posto ^Lua Setsuzoku, al secondo ^Jun Ozawa e al terzo io, Chinatsu Fujiwara!-" 
Chiharu agrottò un sopracciglio. Come poteva una ragazza così...mediocre a superare uno come Jun?! (non che Chiharu lo conoscesse bene, ma gli aveva lasciato una certa impressione) E inoltre perchè lui e Lua sono nel suo stesso istituto scinetifico?
Bastava incontrarsi a scuola, ma ora anche in una attività extra scolastica?! 
La corvina smise di parlare, seguendo Fujiwara per i lunghi corridoi della scuola che sembravano infiniti. Dopo una manciata di corridoi e scale le due si fermarono davanti ad una porta. 
"-Di chi era questo laboratorio?-" chiese la più alta
"-Non me lo ricordo...e inoltre il cartellino con il nome lo abbiamo buttato via-" 
"-Capisco...-" Hanabira abbassò il capo lentamente fissando le piastrelle del pavimento. 
"-Hanabira - San...mi ricordi qualcuno, ma non ricordo chi!-" 
"-Ma allora tu hai proprio dei problemi di memoria!-" 
"-Non è colpa mia! Comunque sappi che hai un'aria molto famigliare, ne sono certa!-" 
Le due entrarono, ma non fu un bello spettacolo : la stanza era piccola, minuscola, anzi microscopica! Non c'erano molti materiali, ma solo una trana e gigantesca macchina scientifica. Tutto il resto sembrava essere inutilizzabile
"-Non vorrai davvero farmi stare qui!-" Sbottò la ragazza, non potendone più di vedere 
"Stranezze" 
"-No, sono serissima. Non ci sono più laboratori disponibili-" 
"-Non ci posso credere...-" farfugliò l'altra 
"-Beh, ti lascio qui! Bye Bye e Nya!-" 
"-Nya?-" chiese Chiharu. Non era solito che qualcuno imitasse così bene il verso del gatto
"Nya"
Chinatsu se ne andò. Chiharu cominciò a guardarsi in giro, fece una piroetta di 360 gradi e...
"-Ciao Hanabira! Anche tu qui?-" 
Eccolo lì. Chiharu si trovava davanti a Jun. 
Come ci fosse arrivato non si sapeva, ma ora era lì. La corvina deglutì più volte, cercando un "qualcosa da dire"
Ma ovviamente riuscì a malapena a guardarlo in faccia. 
"-Ju...Ju...Jun...cioè...Ozawa - San?-" balbettò per poi riprendere la calma. 
"-Sì?-" 
"-Ecco...È...È vero che sei secondo in c-classifica?!-" 
"-In realtà no...-" ammise lui. 
"-Prego?-" 
"-In realtà sarei primo, ma visto che Fujiwara ci tiene tanto le ho concesso il podio!-" 
"-E in realtà lei in che posizione sarebbe?!-" ansimò Chiharu. Per lei quel ragazzo era eccessivamente gentile. Cioè veramente troppo! 
Ci fu un momento di silenzio, poi Jun accennò uno dei suoi soliti sorrisi e un 
"-È in ultima posizione.-" 
Ok, questo era troppo. Veramente troppo. 
E lì...in quel corridoio, solo loro due...
Chiharu poteva finalmente dirgli tutto quello che provava
"-Jun...-" sussurrò lei senza guardarlo minimamente. 
"-Sì-"
La ragazza fece un lungo respiro, guardò negli occhi lui e...gli puntò il dito contro in preda all'ira più funesta di tutta la storia
"-TU NON SEI UMANOOO!!-" Strillò. La sua voce rimbombò per tutto il corridoio, talmente forte che il ragazzo dovette tapparsi le orecchie e quando riprese la concentrazione

Chiharu era già tornata nel laboratorio

CHIHARU'S POV 

Aaaaargh!
Ma come si fa a cedere il primo podio così?! 
Jun è troppo buono! TROPPO!! 
Ma sarò io a dargli una bella lezione! 
Ehehe...mio caro Ozawa, hai ufficialmente una nuova rivale! 
Dico questo mentre mi sistemo in quell' obbrobrio di laboratorio.

Devo rassegnarmi, questo è il mio posto e qui devo restare. Mi chiedo solo che laboratorio avrà Jun...
...perfetto come lui! 
... ... ... 
Eh?! 
Non ci faccio caso e mi guardo in giro : tutto distrutto se non quella strana "cosa gigante" 
Ma poi che avrà di tanto speciale? È solo un pezzo di latta su cui sono attaccati dei pulsanti. Il proprietario di questo luogo doveva essere uno strambo! 
Ma se voglio sentirmi una vera scienziata dovrei abbandonarmi a qualche pazzia...
Tipo vedere cosa cavolo fa quell'aggeggio! 
Non ci penso due volte e schiaccio ogni singolo pulsante della macchina...
Essa comicia a fumare. Ma che cosa ho appena fatto?! 
Inizia ad emettere scintille. Ma che cosa ho appena fatto?!! 
Ok, ora lo ammetto : sono un'idiota, sono un'idiota, sono un'idiota!! 
Direi che così basti! 
Ma perchè mi tengo tutto dentro?!
...e faccio pure domande ovvie...
Perchè non so come comportarmi. Qual è la mia personalità?
La macchina esplode e con essa anche la mia mente...
Tutto esce dalla mia testa...e no! Non dei mini Jun coccolosi! No! 
Era un modo di dire! 
Mi trovo per terra, non riesco a rialzarmi. Delle voci molto simili alle mie raggiungono le mie orecchie...
ma qui ci sono solo io...? 

"-Ehi Kurai! Che cosa ne facciamo di questa mocciosetta?-" 

Ho sentito una voce...era identica alla mia, ma non ho parlato! Giuro di non aver apero bocca! 


"-Ma non lo so! Tu hai qualche idea, Kuu?-" 
"-Io direi di farcela amica!-" 
"-Ricordatevi che qualsiasi cosa le succeda si ritorce su di noi! Quindi mani a posto Kuruo! Niente lame, coltelli o mannaie-" 

C-cosa?! 

"-Uff...sei così noiosa, Kyou!-" 

Ed altre frasi del genere mi sovrastano una sopra l'altra. Non riesco più ad alzarmi...
Mentre guardo quattro strane ragazze, avvolte dalle ceneri e dal fumo avvicinarsi...

Io volevo solamente realizzare il mio sogno...
Chi l'avrebbe detto che si sarebbe stravolto tutto in questo modo?
Forse sono stata io...? 

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Capitolo 4
*** Quattro strane Chiharu ***



Chiharu ed a distesa a terra, senza la minima forza di rialzarsi come se fosse su una scivolosa distesa di ghiaccio.
Cos'era successo? 
la lettera...Jun, Lua, Chinatsu...l'Accademia, la macchina e...

"-Kuraaai, è da ore che aspettiamo che questa si alzi!-" 

oh ecco! 
dopo aver attivato la macchina c'è stata un'esplosione, una grande esplosione che avvolse la stanza nel fumo che circondava quattro strane figure. 
Nascoste nella cenere e nel fumo, esse parlavano tra loro, talvolta nominando Chiharu. 
"-Chi siete?! Cosa volete da me?-" Disse leggermente spaventata quest'ultima, tentando pian piano di alzarsi. 
le quattro si voltarono di colpo con un rapido movimento della testa. le loro iridi, tutte di colori diversi risplendevano attraverso quel campo grigio ed irrespirabile.
"-Ha parlato! Andiamo a vedere!-" esclamò una. 
il cuore della corvina perse un battito. Non si sentì le gambe e cadde inginocchiata senza un minimo accenno di dolore. Era troppo preoccupata a pensare che cosa le avrebbero fatto. Per lo meno, avrebbe rivisto qualcuno...
È sempre stata una ragazza debole, a cui non piacevano le sorprese e che piangeva per qualsiasi cosa. Ma nè mamma nè papà c'erano a consolarla e Chiha aveva solo due anni e mezzo. Chiharu poteva piangere solo da una persona, solo quella. Per il resto non poteva piangere, non poteva e non doveva assolutamente farlo. 
Ha promesso che non sarebbe più stata triste...
Ma quella promessa è stata subito infranta dopo un lunghissimo "biiip". 

Hanabira si mise le mani di fronte al viso, credendo che così avrebbe attutito qualsiasi colpo...
Ma invece di violenti attacchi, sentì il calore che non provava da sette anni, sette  anni che parevano infiniti. 
Chiharu alzò leggermente il capo. Davanti a lei c'erano quattro ragazze : Una di cui gli occhi fuxia trasmettevano arroganza, la sua pelle era leggermente abbronzata e i capelli biondi erano raccolti in una lunga coda di cavallo. Un'altra invece,aveva le iridi  e i lunghi capelli lisci di un colore che ricordava il sangue che fuoriusciva all'istante, i suoi occhi erano puntati su quelli di Hanabira in uno sguardo ben poco rassicurante...
La terza continuava a nascondersi, era la piú alta e la più pallida delle quattro, aveva dei lunghi capelli grigiastri così come gli occhi colmi di paura. E infine l'ultima, quella che si era avvicinata alla corvina, aveva dei raggianti occhi azzurri traspiranti libertà e allegria, i capelli erano a caschetto dello stesso colore dei ciliegi in fiore. Stava stringendo le mani di Chiharu da qualche secondo, trasmettendole tutto il calore del suo cuore. 
"-Cosa stai facendo?-" Chiese Hanabira stupita da quel gesto. 
"-Sei una ragazza così fragile...era da tanto tempo che non ti impressionavi. Hai sempre dato tutto per scontato dopo che...-"
"-Come...come fate a saperlo?!-" la interruppe la occhi rossi 
"-Ma noi siamo le tue personalità!-" dissero in coro le quattro con aria seria. Chiharu le guardò una ad una per pochi secondi. 
"-Cosa?-" 
"-Noi siamo le tue personalità!!-" 
"-...cosa?-" 
"-Siamo le tue personalità!!!-" 
"-COSA?!-" 
"-MA ALLORA LO FAI APPOSTA!-" 
"-probabile...visto che non può essere assolutamente possibile!-" 


CHIHARU'S POV 

Quella coi capelli rosa mi aiutò ad alzarmi. sgranai più volte gli occhi, mi diedi degli schiaffi, anche forti,  ma mi trovavo sempre lì.
"-Direi che è meglio se ci presentiamo-" disse lei. 
La ragazza dagli occhi fuxia e i capelli biondi fece un passo avanti. 
"-Io sono Kurai! La fantastica Kurai! E rappresento la tua ironia, il tuo sarcasmo, ma soprattutto l'antipatia. Esultò quella tipa facendo ondeggiare i capelli. 
"-Io sono Kuruoki, ma tu devi chiamami Kúruo! Rappresento la tua cattiveria e qualcos'altro...-" Disse quella dai lunghi capelli rossi, facendo delle smorfie sofferenti davanti ai miei occhi...
"-Io s-sono Kyou e rap-presento la tua timidezza e la tua angoscia. Spero di diventare tua amica!-" sussurrò quella più alta e pallida dai capelli grigi, deludendo più volte e facendo un inchino. 
"-Ed io invece sono Kuu! Rappresento la tua disponibilità e la tua gentilezza!-" Sorrise quella ragazza dai capelli rosa come un fiore di ciliegio. 

"-E noi siamo le tue personalità!-" Gridarono tutte. 
Mi bastavano tre pazzi...ora ne devo sopportare altre quattro?!
Sette persone diverse da sopportare?! Io? Sopportare addirittura SETTE persone?! 
...Ma anche no. 
"-Guardate! C'è una cosa fatata!!-" Strillai a squarciagola indicando il soffitto. Quelle quattro sceme si voltarono e cominciarono ad ispezionare il soffitto ammaccato. 
"-Ma non esistono le fate!-" Sbottò Kurai 
"-Questo lo dici TU! Sbrigati e comincia a cercare!-" La riprese Kuu. 
"-Dopo la possiamo ammazzare?-" Domandò Kuruo con un macabro sorriso in volto. 
"-Signorina Kuruo, no! Io le voglio un mondo di bene, ma non...KURUO NO!-" Urlò l'altra quando notò che la rossa aveva già tirato fuori un coltellino svizzero. 
Io mi allontanai con passo felpato, correndo per tutti i corridoi. 
Come possono queste tipe strane essere delle parti di me? 
Perchè mi stanno accadendo tutte queste stramberie?! 
Tu cosa ne pensi "Niichi?" 

Correvo più veloce che potevo, se quelle mi avessero trovato...
Era da sette anni che non stavo così vicina ad altre persone. Non mi importava niente di nessuno.
Ma quando te ne sei  andato...
Ero sola, completamente sola. Quando hai chiuso gli occhi avrei voluto chiuderli anche io. 

                                    "Biiip" 

Eeek! 
Deglutii a fatica. Troppe immagini della mia infanzia mi ritornarono indietro nella mente. 
Mi misi una mano sul petto per riprendere la calma. Mi fermai un attimo. 

"Ichi..." 
"-Ichi...ro...u-" 
Ichi...ro...u!  Nii...Chi? 
Niichi!
                                                                                                                                                                                                                  Chiharu?



Ichi-

"-Ehi, Kuruo! pensi che la troveremo?-" Disse una voce in lontananza. 
Oh no! 
Ripresi a correre, fino a quando non rividi il volto di Setsuzoku. Stava trasportando dei documenti. Le saltai addosso in un
"-SETSUZOKU! CI SONO DELLE PAZZE CHE CREDONO NELLE FATE!-" 
"-Chiharu! Io non sono pazza!-" Si lamentò lei. 
"-Che intendi?-" 
"-Perchè anche io credo nelle fate!-" 
Non ci voglio credere...
No! No che non ci credo!!
"-Comunque...-" sussurrai io per attaccare bottone "-Ehm...-" 
Sinceramente non dovevo dirle nulla, ma ormai ho  parlato,  quindi...
"-C'è qualcuno che ti piace?!-" Balbettai completamente rossa in viso. 
"-Perché me lo chiedi, Chiharu?-" 
"-Così...io non me ne intendo di queste cose, magari potrebbe farmi bene prendere qualche lezione. È pur sempre una qualsiasi chiacchierata tra a-amiche.-" 
"-Dimmi Chiharu-" Sussurrò lei avvicinandosi al mio orecchio. 
"-Sì?-"
"-Ti interessa la chiacchierata tra amiche...-" Disse abbassando la voce e socchiudendo gli occhi...
"-Oppure qualche lezione extra per fare colpo su Jun?-" 

...cosa? COSA?! 

"-Cheeee?! Ma sei impazzita?! Nemmeno lo conosco bene...-" 
"-Perfect!-" Esultó la occhi viola. "-Organizzo un pigiama party stasera! E tu sei la benvenuta. Ci saranno anche Chinatsu e Jun!-" 
disse porgendomi due foglietti uguali, con su scritto l'indirizzo e l'orario. 
"-Perché due, scusa?-" dissi rivolgendomi al foglio in più.
"-Se ne perdi uno, hai quello di riserva!-" 
"-Ah.-" 
"-Ed ora, come dice Chinatsu...Bye Bye e Nya!-" 
"-Ma Fujiwara è fissata con i gatti?-" 
"-Yep! Per questo la chiamiamo tutti Nyacchan!-" 
"-Io non la chiamerò mai così-"
"-Fa' come vuoi...e... Chiharu?-" 
"-Sì?-" 
"-Siamo amiche, vero?-" 
"-Sì-" 
"-E sei anche amica di Nyacchan?-" 
"-Sì-" 
"-E sei anche la fidanzata di Jun?-" 
"-Sì...! NO!-"
Lua mi fece una smorfia, per poi riprendere i documenti e andare via. 


Ore 17:00 
Passeggiavo per i  corridoi, con entrambi i foglietti tra le mani. Tra tre ore dovevo essere lì.
Ma poi perchè tengo questo foglietto in più?! 
non sono certo una che perde le cose! 
Lo buttai per terra, mentre ancora pensavo a quale vestito indossare quella sera. Nero! Se non era nero non ero presente. Punto. 
Uscii dall'Accademia. 

FINE CHIHARU POV

"-Insomma Kuu! te l'ho detto! Le fate NON esistono, così come gli gnomi, i fauni, le streghe e Babbo Natale!-" Rimproverò Kurai

La ragazza dai capelli rosa, ancora in giro con le altre tre, aveva lo sguardo perso. 
Perchè non riuscire a trovare una fata, che sia turchina o  turbina, era un vergogna per tutta l'umanità.

"-Ehi...ho a-appena calpestato qualcosa...-" rabbrividì Kyou. 
"-Almeno porta fortuna...-" Disse Kuruo, intuendo che cosa avesse calpestato la occhi grigi. 
"-È un foglio, imbecilli!-" Sbottò la bionda. 
Le quattro lessero ciò che c'era scritto lì. 
"-Ragazze...-" iniziò Kuu
"-STASERA FACCIAMO BALDORIA!-" 




Niichi? Sei tu? 
- Chiharu, non sei più una bambina! Chiamami per nome.
Ma niichi...io sto sempre male quando ti chiamo per nome...
- provaci, Chiharu!
Va bene...Ichi...Ichiro...u
- Brava bambina! 
Heheh! 

- Mamma e papà hano detto che a causa del mal tempo, torneranno un po' più tardi...

Niichi, mamma e papà non sono ancora tornati? 
Niichi? Niichi! 
...No! no, no, no! 
Ma ora Chiha come farà?! Come faremo a stare senza di loro?! Niichi! 

Niichi, grazie per tutto quello che fai per noi
- di nulla Chiha...ru...Argh! 
Cosa c'è Niichi?! 
- Mi dispiace...

Niichi...
Niichi no...

"Biiip" 

...

ICHIROU! 


MORITE! MORITE TUTTI! 
DOVETE MORIRE! È MORTO PER COLPA VOSTRA! 

Un'ascia... Per Niichi...io... io...

Non ha più nessun senso questa vita. 
Passano sette anni
Mi abbandono sul letto. 
è tutto confuso
I miei occhi si riaprono
Sento la voce di Chiha
Incontro Jun, Lua e Chinatsu
Quelle quattro ragazze...
ma io stavo soffrendo...

oh...
stavo sognando sette anni prima. 
Ma ora sarà meglio pensare al party...
Vero Niichi~? 


ANGOLO AUTRICE Buongiorno mondo! Allora, se sono qui c'è sicuramente un motivo. Chiharu : vuoi distruggere le povere anime dei lettori. Molto acuta Chiharu, molto acuta... Vabbè, dicevo...adesso farò dei capitoli extra. Quindi nelle recensioni se avete delle coppie o dei dei personaggi preferiti, scrivetemeli! Provvederò a fare delle storie a parte (o anche incentrate nella storia, non lo so) Ehm...ciao Chiharu : Te ne vai così?! io : Non sono brava nei discorsi...   



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Capitolo 5
*** Doveva essere un party ***


Chiharu bussò alla porta di casa Setsuzoku, ma non si udì risposta. La corvina bussò nuovamente.
nulla. 
Allora la ragazza tirò fuori il suo telefonino e chiamò la ragazza dai capelli viola. Le due si erano scambiate da poco i numeri di telefono, non che Chiharu l'avesse voluto, ma la vitalità di Lua la convinse.  
dopo una serie di lunghe vibrazioni, la voce della più piccola risuonò nel cellulare dell'altra. 
"-Ciao Chiharu! Qual buon vento?-" Esclamò Setsuzoku. 
"-Una tempesta! È da mezz'ora che busso alla tua porta!-" Sbottò la ragazza dagli occhi rossi. 
"-Dove vorresti arrivare, scusa?-" 
"-APRI!-" 
La porta alle spalle della corvina si aprì, mostrandosi una ragazza dai capelli biancastri come una distesa di candida neve, raccolti in due corte trecce che scendevano sul collo. 
I suoi occhi avevano un che di speciale. Sembravano essere le iridi di una bella principessa, così belle e così particolari...gli occhi dorati di quella ragazza erano veramente qualcosa di unico. E al contatto con la luna piena di quella notte, sembravano ancora più luminosi. 
"-Sei tu ad aver urlato in quel modo?-" Chiese, restando nascosta dietro la porta. 
"-Ehm...sì. Mi dispiace infinitamente, ma la padrona di casa Setsuzoku - San mi aveva invitata qui a quest' ora.-" Disse educatamente Chiharu. 
"-Capisco...Ehi Jun! C'era anche lei nell'invito?-" Urlò alle sue spalle. 
"-Sì! Il suo nome è Chiharu Hanabira San. Scommetto che andrete molto d'accordo!-" Disse Jun dall'interno. 
"-Il tuo cognome è Hanabira?! Allora...-" iniziò la ragazza. 
"-Scusatemiiii-" Arrivò Lua, carica di libri, coperte e marshmallow. Si fermò all'entrata, salutando le due. 
"-Buonasera Chiharu-" Squittì allegra la occhi viola. La ragazza dai capelli bianchi rimase fuori dalla conversazione, fino a quando la corvina non lo notò. 
"-Scusate se sono un po' impicciona, ma posso sapere chi è lei?-" Chiese Hanabira rivolgendosi all'altra. 
"-Lei si chiama Arisu Cecile, discende da una ricca famiglia di Nobili francesi. Ha fatto la modella a Parigi, inoltre non è famosa solo in Giappone, ma anche in tutta Europa!-" Esultò Setsuzoku indicando quella. 
"-Smettila Lua, non sono così speciale!-" s'imbarazzò Arisu, arrossendo leggermente. 
"-Ah e...-" Cominciò nuovamente la occhi viola -"Chiharu, sai cos'è un matrimonio combinato, vero?-" 
"-Certo che lo so. Ma perchè me lo chiedi?-" 
Calò il silenzio, nell'atmosfera si sentivano solo i pigri lamenti dei grilli e delle cicale. Arisu avanzò, posizionandosi di fronte alla occhi rossi con sguardo truce. 
"- Perché io sono la futura moglie di Jun - Kun!-" Disse sfoggiando un sorrisetto compiaciuto. -"Ci farai gli auguri, vero Ha-na-bi-ra Saaaan?-" 
Chiharu non rispose. Cecile continuò a chiamarla, ma nonostante la sua voce fosse terribilmente acuta, la corvina non esitava a rispondere.
"-Hanabira San? Hanabira San? Hanabira San? Hanabira San!!-" Gridò la ragazza dai capelli bianchi.
"-Ehi...Chiharu?-" Sussurrò Jun, arrivato in quel momento. 
"-Ah! Jun - Kuun!-" Arisu si aggrappò al braccio di Ozawa con fare affettuoso, ma lui non ricambiò. 
"-Noi ci sposeremo presto! Vero Juun Kuuun?-" 
Quei due si sposeranno. Avranno una vita felice e spensierata...e Chiharu era contenta per loro.
Ma allora perchè sentiva un vuoto così grande dentro di sè? 

                                                                                                                                        Niichi! Giochiamo allo sposo e alla sposa? 
                                                                                                  - No, Chiharu. Sai bene che tra poco avrò quella visita. Non ho tempo per giocare. 
                                                  E dopo tutte quelle visite possiamo giocare? Questo gioco lo hanno fatto tante bambine...Hanno detto che si sono                                                                                    sposate con una persona a cui volevano molto bene. 
                                                                                                   - Certo Chiharu. Noi due ci sposeremo presto. 
                                                                                         Yay~  Quella sarà l'ultima visita, vero? Sono sicura che andrà benissimo! 
E poi ci sposeremo presto! 




"-Chiharu? Chiharu!-" 

e poi...


"-Tirati su!-" 

noi...


"-Hanabira San!-" 


ci sposeremo...


"-Chiharu Chan, cos'hai?!-" 


molto presto...
Nii...chi...


CHIHARU' S POV

"-...Ichirou?-"  Deglutii. 
"-Chiharu!-" 
"-Ju...Jun?-" 
Me lo ritrovai davanti. Aveva una faccia molto preoccupata, così come tutte le altre che mi circondavano. 
Ero nel salotto della casa di Lua, già addobbata con varie stramberie. Io ero sdraiata sul divano, sentendo immediata un mal di testa fortissimo.
"-Non è la prima volta che succede...v-vero?-" ridacchiai debolmente, socchiudendo gli occhi. 
"-Sei sicura di stare bene?-" Disse mettendomi una mano sulla fronte. Sussultai improvvisamente. Le mie guance si colorarono improvvisamente di un rosso acceso, quasi quanto i miei occhi. Arisu lo notò, allora io mi girai di scatto, spostando via la mano di Jun. 
"-Ehehehe! Che coppietta sdolcinata!-" ridacchiò la occhi dorati. 
"-Ehi Chiharu Chan...ti senti bene?-" Disse Chinatsu, sbucata fuori in quel momento. Mi alzai senza difficoltà, mettendomi seduta sul divanetto color porpora di Lua. 
"-Ehi, ora lei sta benone! Piuttosto, non eravamo tutti qui per un pigiama party?-" Sbottò quest'ultima dandomi una violenta pacca sulla spalla. 
"-Cos'è un pigiama party!-" Chiese Fujiwara. 
"-È una festicciola tra amici. Sì fa di notte, ma soprattutto in pigiama!-" Rispose l'altra. 
"-MA io il pigiama non ce l'ho!-" 
"-Guarda che non ce l'ha nessuno, Chinatsu.-" Commentò Arisu. 
"-Scusatemi...ma io preferisco stare all'aria aperta-" Dissi io. 
"-Va bene, il terrazzo è dopo quelle scale laggiù-" Lua mi indicò una "giravolta" di tante scale. 
"-Ah! Hanabira San, ti spiace se vengo con te?-" Mi interruppe Cecile...quella  "riccona" non mi piace...
"-Certo...vieni pure.-" 
"-Bye Bye e Nyaaa-" 
"-Fujiwara, smettila con queste pagliacciate!-" 

Raggiungemmo il grande terrazzo di Setsuzoku, sotto le stelle che parevano infinite. 
"-Quella è la stella polare-" Dissi io, sicura che quella ERA la stella polare. 
"-E quella invece è l'Orione!-" Esclamò la occhi oro. "-Quanto vorrei che ci fosse anche questa costellazione al mio giorno di nozze-" 
...
"-Hanabira San...Chiharu...-" Sussurrò seria Arisu. 
"-Sì-" 
"-Sai cosa significa 'Mourir' in francese?-" 
"-No...-" 
"-Non importa! Mi fa piacere che tu ci abbia provato! Ma...un'ultima cosa...-" 
Sì avvicinò a me, mi sentivo come se mi stesse letteralmente pugnalando al cuore.
"-Jun - Kun è il MIO fidanzato! Non osare più stargli vicino!-" 
"-Sì...ma non devi preoccuparti! A me Jun non piace...-" 
"-HANABIRA SAN!-" mi guardò con occhi diversi. "-Presto anche tu avrai un ragazzo! Sei carina, ma anche misteriosa! Jun non è nella tua portata. Ma ora sarà meglio tornare giù.-" Disse massaggiandomi continuamente le guance. 
Annuii, ma appena scendemmo...

"-Chiharu! Chi sono queste tizie?! Dicono di essere te!-" Strillò Lua

"-Chiharu San! Ti ricordi di me? SONO KUU!!-" 
"-Ciao Chiharu!-" dissero tutte le altre tre... Kurai, Kuruo e Kyou...



Oddio...sono loro! 































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Capitolo 6
*** Sentimenti sotto la pioggia ***



"-Chi sono Chiharu? Tue amiche?-" Chiese Lua. 
"-Cosa...cosa ne dovrei sapere i-io?!-" Hanabira sospirò.  Non ne valeva la pena nascondere la verità...
"-Loro sono Kurai, Kuruo, Kyou e Kuu...e no, non sono mie amiche! Sono le mie personalità!-" Disse tutto ad un fiato. 
Tutti la guardarono confusi, cercando un minimo senso logico in quello che aveva appena detto. 
"-Cosa?!-" Urlarono. 
"-Ma dai! Anche Chiharu ha avuto questa reazione!-" Commentò Kurai. 
"-È un po' difficile da spiegare, ma voi credeteci!-" Disse speranzosa Kuu. 
"-No che non ci crediamo!-" 
"-Almeno noi ci abbiamo provato...-" Si abbattè la occhi grigi. 

E prima che quel gruppetto di otto se ne accorgesse, delle grandi nubi nere avevano già cominciato a solcare il cielo. 
Sì voltarono, scorgendo le goccioline d'acqua che atterravano sul vetro appannato, frantumandosi letteralmente. 
"-Sta piovendo...-" Disse la corvina "-Vado a farmi un giro-" 
"-Perché?-" Chiesero in coro le personalità. 
"-Mi piace la pioggia-" 

La ragazza uscì, salutando gli altri. 
Iniziò a percorrere delle strade a caso, incurante di dove stesse andando. 
Tanto con la pioggia incessante che rivestiva tutto, le sembrava di essere in una gabbia di righe d'acqua. 
Una gabbia da cui non si poteva tornare indietro, ma solo andare avanti. 
Chiharu ha sempre amato la pioggia...
Tutte le pozzanghere che si depositavano sul suolo, il suo colore azzurrognolo...
Ma un giorno Chiharu l'ha fatta diventare rossa...
Rosso sangue di rabbia...

                                                       "biiip" 
Dovete morire tutti!
Gli occhi di Hanabira cominciarono a riempirsi di "vuoto" 
Non poteva restare senza far nulla...
Quell'acqua era diventata rossa per colpa sua...
Doveva rimediare.
Con la sua stessa vita. 

Attraversò la strada, una macchina stava per passare, nonostante i semafori fossero diventati rossi. 
Chiharu era felice...
Si mise di fronte all'auto con un macabro sorriso in volto.
[...] 

CHIHARU POV 

Stavo per farla finita. Stavo realmente facendo qualcosa. 
Volevo solo cadere per terra, sotto quella meravigliosa pioggia notturna. 
...no
Non ci riuscii.
Perchè non ci riuscii? 
Mi sentii portata via come una foglia in una giornata ventosa. 
Mi risvegliai dall'altra parte della strada. 
Ancora lui? 
Mi risvegliai...tra le braccia di Jun.
Mi aveva seguita fin qui?!
"-Cosa ti salta in mente Chiharu?!-" Mi gridò addosso. Non risposi. 
"-Ti sei sentita di nuovo male?-" Ritornò calmo come sempre. "-Non dirmi che stavi pensando di nuovo a...Ichirou?-" 

[...] 

La mia mente ebbe uno schiocco improvviso. Come osava...
Lo guardai, i suoi capelli castani erano completamente cadenti per colpa della pioggia. Anche lui mi guardava...con quegli occhi verdi macchiati di candido grigio. Le mie iridi scarlatte si fecero piú scure, iniziai a respirare a scatti, sentendo tutta la freddezza delle gocce che cadevano sul mio viso. Qualcosa si ruppe nella mia testa, mi fiondai su Jun, mettendo le mie mani attorno il suo collo. 
...muori
Strinsi più forte che potevo, ignorando la voce soffocata di Ozawa che mi implorava di smettere.  
...lo stavo uccidendo...
"-Muori...muori...muori...MUORI!-" Ringhiai con un tono di voce piú basso del normale.
Nonostante fossimo per strada, non c'era anima viva se non le auto che continuavano a viaggiare. 
"-Chiha...ru...ti...-" Disse tra un respiro e l'altro. Non avevo intenzione di fermarmi.  
"-Come osi pronunciare il suo nome?! Nessuno deve farlo! Tu vuoi uccidermi!-" strinsi ancora più forte. 

                                                                                                                                                                    Una mannaia, un'ascia, un coltello...
                                                                                                                                                                                utilizzai di tutto quella volta...


"-Chiharu!-" Con le poche forze che gli restavano, Jun mi tirò uno schiaffo talmente forte da farmi girare dall'altro lato. 
"-Io non potrei mai ucciderti!-" Tossì. "-Sennò perchè ti avrei salvata?!-" 
Ricordai tutto...
Nonostante lo avessi appena conosciuto, mi sembrava di essere insieme a lui da anni e anni. Calde lacrime cominciarono a rigarmi il volto. 
"-Smettila-" singhiozzai. "-Smettila di essere così gentile con me...dovresti pensare solo ad Arisu!-" 
Abbassai la testa, Ozawa accennò un sorriso. 
"-Chiharu...-" Sussurrò
smettila di pronunciare il mio nome...
"-Chiharu, non ho nessuna intenzione di sposarmi-" 
"-Ma devi! È un matrimonio combinato, non puoi rifiutare-" 
"-Stupida.-" Mi mise una mano sul capo. "-Ormai ho anche conosciuto le tue personalità! So già quale faccia stai facendo-" 
Sussultai senza alzare la testa. Non volevo assolutamente che sapesse quanto sono in imbarazzo...
"-E sappi...-" Mi tirò a sè "-Che finchè ci sarai tu, potrei disubbidire a qualsiasi regola.-" 
Le mani di Jun erano così calde...che mi stesse abbracciando con tutto il cuore? In effetti credo che potrei vivere solo grazie a quel minimo contatto. 
Fino ad oggi ho sempre voluto bene solo ad una persona...
Ho capito che Ozawa non era poi così perfetto...
Una persona perfetta avrebbe accettato il matrimonio...
Jun, sei uno scemo...

Restai aggrappata al suo petto, nascondendoci metà della testa. Come ho potuto pensare di ucciderlo?! 
Ma ho paura...
Paura che questo mio sbalzo di umore si possa ripetere...
"-Grazie...Jun-" sorrisi. Era da sette anni che non lo facevo. Forse era un sorriso un po' goffo, ma a me piaceva... "-Quindi non hai intenzione di sposare Arisu?-"
"-Assolutamente no. Ich liebe dich, Chiharu!-"
"-Cosa?-"
"-Era una frase Tedesca, ma non vuol dire nulla di importante.-"
"-Ora pretendi che sappia anche il Tedesco?! Perfettino!-"
E lì abbracciati...
Non stavo pensando ad Ichirou
Nonostante fossi accompagnata da una infinita ed incantevole pioggia. 




ANGOLO AUTRICE Salve persone! Solo una cosa... 1) capitolo piú corto del solito, lo so...SORRY! 2) Per chi non lo sapesse, GAIKAN significa APPARENZA! 3) Mhuhahahah (?) Chiharu, ti conviene imparare il Tedesco perchè...

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Capitolo 7
*** Fratelli e amiche d'infanzia ***


 
CHIHARU POV

 "-Onee Chan! Onee Chan!-" La voce stridula della mia sorella rompiscatole rimbombò per tutta la stanza. Io rimasi nascosta sotto le coperte, credendo che prima o poi se ne sarebbe andata. 
Mi sbagliavo...
"-Onee Chaan, è mattina!-" 
"-Sono le sette Chiha! Va' a rompere l'anima a qualcun altro.-" Sbadigliai, infilando la testa sotto il cuscino, implorando che una qualche Santa divinità venisse in mio soccorso.
"-In questa casa ci siamo solo noi due!-" Insistette lei.   
Chiha Hanabira, mia sorella. 
"Chiha" significa "campo di grano", direi che è un nome perfettamente appropriato per una ragazzina piena di vitalitá ed entusiasmo, dagli occhi dorati come il grano, sprizzanti indipendenza. 
È una piccola Gemellina - non - gemella - rompiscatole! 
"-Onee Chaaan-" Sussurrò mettendosi a gambe incrociate su di me...cercai di scansarmela di dosso, ma la stanchezza ebbe la meglio su di me.
"-Levati stupida! Mi fai male-" Balbettai quasi soffocata. Mia sorella agrottò un sopracciglio, spostandosi sul bordo del mio letto. 
"-Ti ricordò che oggi è Lunedì...devi essere a scuola alle sette e un quarto! Hai la maggior parte dei vestiti inzuppati e tu sei ancora lì nel mondo dei sogni!-" 
Chiha non andava più a scuola, non avevo tempo né di portarla né di stare con lei. Con gli anni aveva imparato a badare a sé stessa, ma racchiudeva ancora quell'ingenuità tipica delle bambine piccole. 
"-Ok, ho capito. Ora puoi anche andare.-" Mentii. Non appena se ne sarebbe tornata in camera sua, io mi sarei rituffata nel mio giaciglio di calde e morbide coperte~
"-Non ci casco!! So bene che tu vuoi solo dormir...-" 
Chiha si interruppe non appena il mio telefono, appoggiato sul comodino di fianco al mio letto, iniziò a squillare. Me lo passò, leggendo il numero scritto sullo schermo. 
"-...Hirano... Mizuki - San?-" 
Le strappai il cellulare dalle mani, chiudendo la chiamata con fare impulsivo. 
"-Possibile che tu odia così tanto Mizuki - San?-" 
"-È un'imbecille. E le imbecilli devono farsi gli affari loro...come te, Chiha!-" Sospirai. 
"-Mi stai dando dell'imbecille...?-" Sussurrò lei guardandomi minacciosamente. 
"-Diciamo di sì...-" 
"-Beh...-" Gridò "-Anche se sono imbecille, almeno so leggere l'ora!-" Indicò l'orologio sulla parete. 
Le sette e mezza...
"-Ah e...-" Ricominciò "-Hai diciannove chiamate perse da parte di Chinatsu! Doveva una cosa importante quanto la sua mania per i gatti...-" 
Se ne andò, io rimasi ferma sotto le coperte, ascoltando il rumore dei suoi passi che sparivano pian piano. 
Solo allora...
"-Oddio sono in ritardo!!-" Mi alzai in un tempo record, quasi inciampando sul posto...
Aprii la porta, scaraventando via Hanabira Junior mentre tornava in camera sua. Chiusi la porta del bagno a chiave, afferrando la spazzola. 
Dopo una decina di minuti avevo già svolto (più o meno) tutta la mia routine mattutina. Indossavo la divisa scolastica : una T-Shirt nera, con sopra una elegantissima giacca rossa con tanto di mini gonna di medesimo colore. I leggins potevano variare tra nero o bianco, (ma io sceglievo sempre il nero) mentre le scarpe erano obbligatoriamente marroncine. 
I capelli corvini, terminanti all'inizio della spalla, erano appena pettinati, qualche evidente ciuffetto ribelle balzava subito all'occhio. 
Ero quasi perfetta... 
Aprii la porta di ingresso con delle buffe chiavi con attaccati vari peluche. 
"-Ciao Chiharu!-" Strillò Kuu insieme alle altre tre fuori di testa.
Avevano tutte i capelli (Multicolor) scompigliati, manco avessero dormito dentro un contenitore di vetro. 
In effetti era da un po' che mi chiedevo dove dormissero queste tipe... 
Sotto un ponte? In mezzo alla strada? In una discarica? Sotto il mio letto?! Nah, sotto il mio letto sarebbe impossibile! 
"-Da dove diavolo spuntate?-" Chiesi. 
"-Ahh-" Sospirò Kyou "-Abbiamo dormito sotto il tuo letto!-" 
E lodiamo ancora una volta le fantastiche abilità della veggente Chiharu Hanabira...
"-Cosa volete?-" 
"-Ti accompagniamo a scuola!-" 
"-No grazie. Andate via, statemi bene e addio.-" 
Parole sprecate... 
E mentre attraversavo la strada insieme alle mie personalità (Senza la mia volontà), scorgemmo due gattini bianchi passarci vicino. 
Erano completamente identici se non fosse stato per la grandezza. Infatti uno era più grande dell'altro, come un fratello maggiore. 
Mi fermai un momento per avvicinare la mia mano, facendo quegli stupidi versi che si fanno per attirare (secondo un essere umano) qualsiasi animale. Uno di quei gattini iniziò a leccarmi un dito, sentendo tutto il fastidio della sua linguetta ruvida...


                                                                                 - Cosa stai facendo Chiharu?! 
                                                                                   Scusami Niichi...mi volevo solo divertire un po'! 
                                                                                   - Cos'hai fatto a quel gatto?!
                                                                               È entrato da solo...volevo fare amicizia con lui, ma non voleva avvicinarsi. Per cui ho dovuto prendermelo da sola~
                                                                               - Dove hai preso quell'affare?
                                                              Nell'armadio della mamma~ Ora questo povero gattino ha il muso squarciato...ma lo ricucirò con tanti fili diversi! Ahahaah~


"-NON OSATE TOCCARE QUEI MICETTI!-" Una ragazza dai lunghi capelli castani sbucò da quegli stessi cespugli, buttandoci tutte a terra.
"-Meno male...stanno entrambi bene...-" Disse...Chinatsu?! 
"-Fujiwara...che cacchio fai?!-" Sbottai io, rialzandomi sui gomiti infangati e gonfi. La occhi castani si voltò, guardandomi intensamente. 
"-Chiharu Chan? Chiharu Chan! Fratellino, vieni qui! C'è la persona che volevo farti conoscere-" 
Fratellino...? 
"-Cosa c'è Nyanee?-" Disse una voce maschile in lontananza. 
Cosa...? 
Arrivò un ragazzo alto, dagli arruffati capelli biondi e dagli occhi tali e quali a quelli di Chinatsu. 
"-Come ti chiami? DIMMI COME TI CHIAMI!!-" Kurai strillò in stile fangirl, quasi svenendo alla vista del bel ragazzo. 
"-Mi chiamo Satoru Fujiwara. Da come avrete capito...sono il fratello maggiore di Chinatsu, abbiamo un anno di differenza. Spero andremo d'accordo-" Disse con voce candida.
In quel momento...sono stata sicura...che io e le mie personalità avevamo pensato la stessa identica cosa...
"Questo tipo è troppo serio per essere il fratello di Chinatsu! NON può essere il fratello di Chinatsu!" 
"-Beh...io e il mio fratellino andiamo!-" Disse Chinatsu, afferrando Satoru per la manica della divisa. "-Comunque...so già che il mio fratellino e Chiharu Chan saranno una coppia FA-VO-LO-SA!!-" 
...Cosa? 


FINE CHIHARU POV

La campanella suonò, tutti gli studenti si affrettarono ad entrare in classe, compresa Chiharu. 
"-Voi restate fuori!-" Disse la corvina, bloccando le quattro. 
Le personalità dovettero arrendersi e andare via, mentre la ragazza entrava nella sua classe. Notò subito che l'insegnante non c'era e che tutti chiacchieravano liberamente. 
"-Ohayo Chiharu!-" Esultò Jun con un gesto della mano e un radiante sorriso. Chiharu sbuffò. 
"-Pensa al tuo matrimonio, Oza...-" 
Il castano appoggiò la mano sulla bocca di lei, guardandola leggermente deluso. 
"-Pensavo fossi seria l'altro giorno...-" Sibilò "-Ti ho già detto che non ho intenzione di sposarmi!-" 
"-Abbassa la voce!-" Gridò la corvina con voce ovattata...o più che altro ci provò. 
"- Jag älskar Chiharu!!-" Gridò più forte l'altro, tentando di farsi sentire da tutta la classe. 
"-Stai zitto!-" S'imbarazzò la ragazza, coprendosi il viso arrossito. Non conosceva il significato di certe frasi, ma qualcosa le diceva che erano cose sentimentali...
"- Ik hou van Chiharu!!-" 
"-STAI ZITTO!!-" Sbottò la occhi rossi. Se non si fosse trattenuta subito, avrebbe sicuramente scaraventato qualche bel banco addosso a Jun. 
"-Stavo scherzando!-" Ridacchiò l'altro, divertendosi davanti allo sguardo omicida di Chiharu. Aveva quello sguardo anche quando aveva  tentato di ucciderlo...si era spaventato, ma in quel momento non poteva fare nulla se non ridere. 
"-Ma ti volevo chiedere se hai mai avuto qualche amico...-" 
"-Beh...ne avevo una...-" Ammise Hanabira "-Si chiamava Mizuki Hirano, della classe 2^A, ma ora la detesto...la detesto veramente!-" 
"-Posso sapere il motivo?-" Chiese cortesemente il castano. Lei lo guardò, inizialmente confusa, ma poi prese un respiro profondo iniziando a raccontare. 
"-Allora...alle medie io e Mizuki eravamo migliori amiche. Ricordo che stavo solamente con lei, solo lei e nessun altro. Ma poi...-" 
"-Cosa?-" 
"-Scusami...non ho voglia di parlarne...-" deglutì. 
"-Ahh...ehm, non ha importanza...-" 


CHIHARU POV

"Perchè?! Perchè diamine sono tutti così fissati sulla mia vita?! 
Preferivo un milione di volte stare sola! Io e basta! Solo io. 
Perchè? 
Perchè il mio mondo oscuro che sono riuscita a costruirmi...si sta lentamente distruggendo?! Perchè?!"
Erano questi i pensieri che mi tormentavano. Aprii la porta di casa, chiamando più volte il nome di Chiha. 
"-Chiha? Chiha, ci sei?-" 
Nulla. Nessuna risposta. 
"-Chiha! Non fa ridere! Vieni qui-" 
...

"-Chiha...?-" 

[...]




JUN POV

Mi chiedo perchè Chiharu abbia così tanti segreti...
Ma ora che ci penso...
Tutti i suoi strani comportamenti erano sempre collegati a qualcosa...
Anche la prima volta che l'ho incontrata...

"Come osi pronunciare il suo nome?! Tu vuoi uccidermi!"    E in quel caso si stava riferendo a Ichirou...
"...Ichirou?" Quando si risveglia crede che ci sia lui...
"Nii...Chi...nii"  Niichi e l'unione tra le parole "Ichirou" e "Onii Chan" 

Ma allora...!
Cominciai a fare delle ricerche su internet...
Fino a quando non scoprii la macabra realtà che si cela dietro a questa misteriosa ragazza...

Chiharu Hanabira...








 

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Capitolo 8
*** Pomeriggio a casa Fujiwara ***


CHIHARU POV

"-Chiha?! Chiha!-" Grido in preda al panico più totale. Comincio ad ispezionare ogni singola stanza della casa, ma di Chiha non c'è traccia. 
Prendo il cellulare : Due chiamate perse di Mizuki. 
Non ci faccio caso e scrivo un rapido messaggio a tutti, non curandomi della grammatica corretta...


  ehii "Izuki Chan"...certo che potresti sforzarti di scrivere giusto...
 - Ma chi se ne frega di sta cacchio di scrittura del cavolo?! Il chattare è questo, no?! 
  Perdonami, hai proprio ragione Izuki! 
  -  Lo so, ma ora non permetterti di rompermi ancora le scatole. Sto parlando...discuteremo dopo su quel l'anime di cui TU sei ossessionata. 
  Veramente sei tu quella ossessionata...lanci certe grida quando i due protagonisti si baciano...
 - Cosa che a te non succederà mai! Comunque se voglio parlare di una cosa tu devi ascoltare. Tanto piace anche a te! Giusto?! 
 G-Giusto...mi piace molto...è una fortuna averti come migliore amica, Izuki! 
 - E cerca di chiamarmi " Mizuki"! Non hai due anni! O forse sì visto che continui a darmi certi soprannomi idioti. Ripeti dopo di me, "MI ZU KI" 


Dannata, schifosa, demente, deficiente, imbecille, approfittatrice, traditrice...
Quante parole ci sono per descriverti?  Una marea? Un centinaio? Forse un po' di meno visto che devo contare solo gli aspetti negativi! 
Quanta gente mi ha detto in privato che non ti sopporta? Da quanta gente sei andata quando volevi solo diventare popolare? 
Quante volte mi hai chiesto scusa con quei tuoi schifosi occhi blu marino? E quante volte hai fatto il contrario? 
Ahahha, giuro che ho perso il conto! 
Che schifo di persona che sei! Veramente, non ti senti una nullità? Nemmeno un po'? 
Non vorresti morire...visto che non servi a nulla in questo mondo? Beh...non vuoi morire? Se vuoi potrei aiutarti...
Ma no...
Non riesco nemmeno a guardarti in faccia da quanto mi fai ribollire il sangue! 
E giuro che non sto esagerando...

Ma ora devo solo pensare a mia sorella, mille volte più importante di te. 
Sono sicura che Chiha starà soffrendo, magari è in giro da qualche parte...e se qualcuno l'avesse rapita?! Oddio no...e se fosse ferita? E se stesse morendo di fame?! No, questo proprio no...mangia almeno il quadruplo di me...
Ma se comunque l'avessero rapita?! Lei non esce di qui da anni...come può sapere cosa ci sia intorno a Kyoto?! 
E se l'avessero investita?! Se l'avessero picchiata?! E se...

Mi squilla improvvisamente il cellulare lo prendo e lo appoggio all'orecchio sinistro...
"-Chiharu?-" Dice Chinatsu dall'altra parte del filo. 
"-Ciao Fujiwara! Scusami...hai trovato Chiha?!-" Chiedo con il fiato sospeso. 
"-Sì, l'ho trovata, Nya!-" 
"-Sta bene?! L'hanno investita? L'hanno rapita? L'hanno picchiata? Cosa sta facendo?! Piange?!-" 
"-Veramente...sta giocando a briscola...-" 

[...] 

"-E lei dov'è?-" 
"-È a casa mia!-" Risponde lei come se fosse la cosa più naturale del mondo. Segue un imbarazzante silenzio tra noi due...
"-Ma è venuta da sola...?-" 
"-Nope! L'abbiamo invitata io e il mio fratellino a giocare con noi!-" 
"-HAI PRESO IN OSTAGGIO MIA SORELLA?!-" 
"-Ma nuuu, Chiharu amica mia!-" 
"-Amica tua un corno! Ora vengo lì!-" 
"-Perfetto! Tra un po' giochiamo a obbligo o verità! Ci sono anche gli altri...facciamo un party! Ma prima di venire...innamorati di Satoru! 
Bye Bye e Nya!!-" 

E la telefonata si chiude...

Tutte fissate con i party...
Mi preparo per andare a casa dell'ennesima pazza, indossando un foulard rosso sangue con la solita divisa scolastica. 
Fortunatamente Fujiwara abita vicino... 
Busso leggermente alla porticina di legno della ragazza stramba. 
"-Buona sera...Hanabira San!-" Dice una voce femminile dai tratti melodiosi. 
Oh no...Arisu...
"-Buona sera anche a te Cecile!-" 
Porta i capelli sciolti, indossa un lungo abito ricco di lustrini argento luccicanti e gli occhi dorati sono decorati con due bizzarre lenti a contatto colorate. 
"-Cecile sai se...-" 
"-No, Jun ha detto che aveva una faccenda importante da sbrigare. Per cui Jun - Kun non c'è.-" M'interrompe bruscamente. 
"-Non m'importa di Jun! Quel matrimonio è tuo! Io volevo sapere se mia sorella è qui!-" 
"-Ooh...Hanabira! La tua sorellina è qui~-" Indica la porta. Entro, notando subito che al tavolo ci sono Chiha, Satoru, Lua e Chinatsu intenti a giocare a carte.
"-Asso di  cuori! Ho vinto io!!-" Esulta Lua.
"-Guarda che non hai vinto con l'asso di cuori...-" la corregge Satoru, indicando la carta su cui era raffigurato un due di picche. 
"-Vedi di dare il TUO cuore a Chiharu!-" Dice Chinatsu. 
"-Scusa sorellina, ma io non sono un donatore!-" Ridacchia il fratello divertito...
Possibile che nessuno si sia accorto della mia presenza?! 
"-Ehii... Terra chiama Pianeta Carte! Ci siete?-" Urlo io. La occhi castani se ne accorge, venendomi in contro trascinandosi dietro Satoru. 
Anche Chiha mi nota, ma resta ferma al suo posto (così come Arisu...sicuramente non mi sopporta) 
"-Chiha! Me lo dovevi dire che saresti venuta qui!-" La rimprovero, ma lei non accenna risposta. 
"-Perchè sei venuta a giocare a briscola?! Poi da quando sai giocare a briscola?!-" Riattacco. 
"-È meglio che certe cose non vengano mai svelate, Onee Chan!-" Risponde con aria da veggente professionista. "-Comunque, visto che mi annoiavo sono venuta qui-" 
Non ci posso credere... 
La porta si apre di colpo, mostrandosi Jun dall'altra parte. Respira affannosamente, come se avesse corso per degli anni senza smettere. 
Ci guarda tutti uno ad uno, ma a me lancia una occhiataccia minacciosa. 
...Perchè? 
Non ci faccio molto caso, fino a quando da quella porta non spuntano anche le mie personalità. 
"-Buongiorno cari!-" Esulta Kuu "-Allora...dovevamo giocare a obbligo o verità!-" 
"-Yep! Stavamo per cominciare!-" Dice Lua. 
"-Yay! Cominciamo, spero di avere un obbligo insieme alla mia Kuuuuuuuruo~-" Dice teneramente la rosa, avvinghiandosi a Kuruoki. 


JUN POV 

Ci mettiamo tutti in cerchio, Chiharu si mette tra Chinatsu e Satoru. Lua comincia a far girare una penna in mezzo.
"-Quindi...Kyou contro Satoru!-" Dice quest'ultima.
"-Ehm...O-ob-bligo o v-verità?-" Sussurra la occhi grigi.
"-Verità!-" 
"-Ma...ma...i-io...non so che d-domanda fargli!-" 
"-Una qualsiasi domanda, Kyou!-" Insiste il biondino. 
"-Allora...t-ti p-piace...C-C-Chiharu?!-" 
"-Sì~-" Risponde Satoru con voce soave. Chiharu non batte ciglio, restando con la stessa espressione con cui ha cominciato il gioco : seria...
(ovvio, no?) 
Il gioco proseguì più o meno così, con domande e obblighi di qualsiasi genere. 
La penna rotea, fermandosi...la punta indica il volto allegro di Chiha, mentre la gomma quello di Chiharu. 
Chiha contro Chiharu...! Chissà cosa le farà fare...
"-Allora Onee Chan...-" Sussurra pensierosa, tenendosi il mento tra due dita. "-Deciso! Onee Chan! Devi baciare Jun!!-" 
"-Evvai!-" Grido d'impulso. 
"-Noooh! Perchè quell'obbligo solo a loro?! Perchè Kuruoooo?!-" Piagnucola Kuu, soffocando la rossa tra le sue braccia. 
"-Kuu, io giuro che ti ammazzo...-" Sussurra quest'ultima. 
"-Chiharu...questo sarebbe il tuo primo bacio?-" Chiedo nervosamente. 
Lei si volta dall'altra parte, completamente rossa in viso. 
"-...sì...-" 
Deglutisco,  Hanabira fa per alzarsi in un "Col cavolo che lo faccio!". 
"-Sentite, io devo andare a prendere i biscotti a forma di gatto dal forno, ma non posso finchè non vedo quella scena! Non voglio che si brucino i biscotti!-" 
Si arrabbia Chinatsu. 
"-Allora me ne vado...-" Dice la corvina. Mi alzo anche io, riuscendo a fermarla, afferrandole il polso. La faccio girare verso di me, ma lei sposta lo sguardo per terra. 
"-Che fai?-" Chiede senza intonazione. Le sorrido, cosa che la fa subito arrossire per poi abbassare ancora di più lo sguardo. 
"-Ti ho fatto una domanda Oza...-" 

[...] 

"-La mia Onee Chan!-" Grida emozionata Chiha, non appena avvicinai le mie labbra alle sue. Chiharu aveva completamente perso il suo disinteresse, era nervosa a sua volta, ma tentava di mascherarlo. Il bacio durò quindici secondi circa...
Mi stacco dalla corvina. 
"-Perchè è durato così tanto?! Stavo soffocando!-" Grida imbarazzata Hanabira.
Non riesco ancora a capire se le sia piaciuto o no... io
"-Era il tuo primo bacio, non volevo certo che fosse una cosa qualsiasi-" 
Mi sa invece che doveva esserlo : Arisu mi guarda con una faccia mista tra la gelosia e la scorrettezza. 
La ignoro...
"-Finalmente posso andare a vedere i biscotti!!-" Chinatsu corre verso la cucina, quasi inciampando. Dopo qualche secondo torna da noi con una trentina di biscotti bruciati...
heheh...colpa mia~ 



CHIHARU POV 

"-Chiharu Chan!-" Mi chiama Arisu. Vengo verso di lei in un'altra stanza della casa per poter parlare...
Sono morta...
"-Sì?-" 
"-Io...ti piaccio come amica?-" 
"-Sì... certo...-" Mento. 
"-Ma allora perchè mi hai fatto una cattiveria simile? Hai detto che Jun non ti interessava...-" Dice con gli occhi lucidi. 
"-Ma tanto voi vi sposerete, no?-" 
"-Jun potrebbe provare qualcosa per te se gli ronzi attorno in questo modo!-" Urla. "-Hai detto che me lo avresti lasciato! Ammettilo che mi odi più di chiunque altro!!-" 
"-No...la persona che odio è...-" Mi blocco improvvisamente...



                                                                                   Buongiorno Izuki~ 

                                ...Izuki Chan? Tu mi hai sempre detto di detestare tutti...
          ma allora...perchè mi guardi così? Perchè?! 
... Ti detesto come persona...è davvero impossibile trovare qualcuno come te! Ti odio Mizuki! 

[...] 

il suono di uno schiaffo rimbomba in tutta la stanza. 
"- Cosa credi di fare, scema?!-" Mi urla addosso Arisu...
Mi sento la guancia destra in fiamme, serro gli occhi per il dolore. Arisu mi scaglia improvvisamente contro il muro. 
"-Cosa ti ho fatto?!-" Grido, mettendomi una mano sulla pelle gonfia. Cecile comincia a schiaffeggiarmi più volte, mentre io cerco disperatamente di bloccarla. Mi succedevano cose del genere, ma questa volta fa davvero male...fanno male i suoi colpi, racchiudono tutto l'odio che prova verso di me. 
"-Hai cercato di farmi fuori!-" Dice. Noto subito un leggero gonfiore sul suo collo. 
La stavo strozzando...!
Sapevo che sarebbe successo.
È già capitata una cosa simile. 
"-Ma poi perchè?! Perchè hai tentato di uccidermi? Perchè solo io?!-" 
Fa troppo male...non ne posso più. 
Mette le mani attorno al mio collo... Vuole uccidermi... Avvicino la mano sinistra sulla tasca della mia gonna rossa, tirando fuori un...

...Coltello...
È normale per me...
Se la uccido smetterà di farmi male. Ed ora fa molto, molto male. 
Se la uccido il matrimonio combinato sarà annullato. E ciò mi farebbe molto felice~
Se la uccido riuscirei finalmente a togliere un'altra pedina del mio mondo senza vita. Devono morire tutti...
Lo avvicino al petto della occhi oro, decisa di pugnalarla al cuore. 

[...] 




Sento tutte le grida degli altri...mentre tagliuzzo via gli arti della ragazza. Il sangue continua a scorrere dalla carne delle spalle non tagliate. Arisu non si muove più, solo le mani, anchesse ormai staccate dal corpo, si muovono inconsciamente a piccoli tratti. Cecile ha gli occhi spalancati, ma che non tramandano più nessun tipo di cordialità e nobiltà. Meglio così... Mi giro verso di loro. Sono sconvolti, ma non batto ciglio. Vincerò io...
"-Ditelo a qualcuno e farete la stessa fine!-" Corro via. Non m'importa dove...li troverò e li ucciderò se è necessario. 

Dopotutto Arisu se lo è meritato...
L'ho uccisa perchè ha tentato di uccidermi. 
È stata solo legittima difesa...
Avrei nascosto bene il corpo se non fossero arrivati loro. 

Entro in casa, Chiha non c'è. Scendo le scale, arrivando nel seminterrato. 
C'è una porta chiusa a chiave, avvicino l'occhio alla fessura. Respiro profondamente e affannosamente.  

"-Stanno arrivando...Ichirou-" 


 

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Capitolo 9
*** L'ultima stanza della casa... ***



CHIHARU POV

A quanto sembra Arisu è stata portata in ospedale...
Ed ora tutti sono lì con lei... 
A me non è sembrato nulla di grave, le ho solo tagliato via le braccia...e allora?! 
Dopotutto ha avuto ciò che si meritava! Avrei potuto farle di peggio...
Non penso che abbiano chiamato la polizia, ma se così fosse non sarebbe un problema. 
Ma ora aspetto. 
Aspetto la mia sorellina. 
In un piccolo angolo della sua camera. 
Aspetto solo che Chiha torni sorridente come al solito. Chiha tornerà, ne sono certa! 
Questa volta...

                                                                                               Niichi! mamma e papà non sono ancora tornati...ma torneranno, vero? 


"Mia madre si chiamava Taiyō Foridor...morì insieme a mio padre in un incidente stradale durante un temporale. Niichi provò più volte a tranquillizzarmi e a farmi dimenticare l'accaduto. E per un momento ci riuscii, ma poi...
Dopo una tragedia ancor più grande...ho cominciato a prendermela con chiunque. Non potevo e non volevo essere la sola a dover soffrire, per cui trasmisi attraverso la violenza tutto quello che provavo" 


Sento bussare alla porta. Chiha...? 
La apro, ma davanti a me c'è solo Kuu, Kuu e basta. Le altre personalità non ci sono. 
La rosa mi guarda negli occhi a malapena, spostando più volte lo sguardo. Ha un'aria imbarazzata e le gote colorate di rosso lo dimostrano ancora di più...il che è strano visto che lei è la mia personalità gentile e non quella timida...
"-Kuu? Avevi bisogno di qualcosa?-" Chiedo. Lei mi guarda ancora più ansiosa, restando sull'uscio della porta. 
"-Chiharu...devo chiederti un paio di cose...-" Sussurra lei tra tanti respiri profondi. Avanza tremando all'interno, sistemandosi vicino a me. 
Ci sediamo sul letto della mia camera, bevendo entrambe una lattina di Coca Cola ghiacciata, Kuu continua a tremolare, quasi rovesciando un po' del liquido nerastro. 
"-Allora, cosa mi volevi dire?-" 
"-Ehm...t-tu e Jun San vi siete b-baciati, no?-" Balbetta per poi sorseggiare un po' di coca. 
"-Ti prego non me lo ricordare...-" Dico con voce implorante...solo al pensiero mi sento inferiore...non so perchè...
"-Tranquilla, non sono venuta per questo. Insomma, dato che Kuruo è la tua personalità...immagino che tu la conosca abbastanza bene...-" 
Cosa? Kuruo? Che c'entra Kuruo? Dal comportamento di Kuu ho immaginato che fosse innamorata, ma...Kuruo?! Di Kuruo?! Proprio quella Kuruoki?! 
"-Beh...-" Sussurro "-Ho avuto modo di conoscerla personalmente...-"
"-Davvero?! Allora quali sono le sue passioni?! Il suo genere di film preferito? Come dovrebbe essere il suo tipo ideale?!-" 
La rosa inizia a bombardarmi di domande, domande stupide alle quali non so rispondere. Fino a quando non mi chiede con chi passa più tempo Kuruo. 
"-Io la vedo molto spesso insieme a Kurai.-" Ammetto. L'altra mi guarda subito sconfitta, come se le avessi spazzato via qualsiasi diritto, pronunciando malignamente il nome della biondina. 
"-Mi hai letteralmente spezzato il cuore...-" Sibila. 
"-Scusa?-" 
"-Ho detto che mi hai spezzato il cuore! Come hai potuto dire una cosa del genere?! L'amore di Kuruo Senpai lo può meritare solo una persona! E quella sono io! S O L O   I O-" Si alza di scatto, uscendo senza aggiungere parola...
Sbatte violentemente la porta. 
E questa dovrebbe essere una parte di me...? Ma soprattutto...
Io non penso che a Kuu piaccia davvero Kuruo...insomma, sono una l'opposta dell'altra! 
Ma se fosse vero...
Non me lo spiego...se una mia personalità è interessata ad una ragazza, significa che anche io...

[...] 


...NO! Potrei essere innamorata di Jun o anche di Satoru, ma sicuramente non di una ragazza! 
...credo...
Sì è così! Facciamo che mi piace Jun e il problema è risolto! Non sono la protagonista di un manga Shoujo!
Sta di fatto che sono leggermente confusa...
Scioccata e confusa...
Non disprezzo assolutamente certe cose, ma sono comunque confusa...

Ma ora...
Come farò a incontrare gli altri dopo quello che ho fatto? 
Trovato! Spiegherò tutto a loro, tutto il mio passato...
Non sarà facile, ma io lo farò! 


JUN POV 

I respiri di Arisu si fanno sempre più veloci e marcati, il suo monitoraggio del cuore cala precipitosamente. 
Arisu avrebbe voluto urlare sicuramente, avrebbe voluto far rimbombare la sua voce risonante su quelle quattro mura della stanza d'ospedale che la circondava. Siamo tutti lì vicino a lei. 
Sarebbe stato meglio chiamare la polizia, ma non l'abbiamo fatto. Ho ripulito i segni del sangue sul corpo di Cecile, in modo che Chiharu non venisse scoperta. Abbiamo fatto tutto questo per lei...
"questa ragazza era giaciente sulla strada" 
...nessuno sa che quella "ragazza" è stata quasi uccisa da un'altra persona...una persona di cui non sai se fidarti o no. 
Conosco il suo passato tramite ricerche, ma dovrei avere la conferma di Chiharu per poter trarre le mie conclusioni. 
Mi squilla il cellulare : un messaggio di Hanabira. 

"Ehii Juun <3   Ti va di fare un salto a casa mia?? 
Chiha può stare con gli altri! Verrai, vero? Dopotutto ci siamo anche baciati <3 <3 <3 
Byeee, Chuuuu~" 


Si comporta come se non fosse successo niente...
Ma sarà meglio che mi porti il telefono, non si sa mai.


CHIHARU POV

Sono passati venti minuti da quando ho scritto il messaggio...
Sento bussare alla porta. 
"-Chiharu! Sono Jun, aprimi!-" 
Yay! Allora è venuto~ 
"-Dammi solo un minuto! Devo sistemare una cosuccia!-" Urlo.
Uffa...ci vorrà una vita a sbarazzarsi di questi passerotti morti! Per lo meno ho ripreso la calma...
Ne nascondo alcuni nei cassetti, altri sotto il letto. Ci sono troppi gatti morti nascosti negli armadi...
Allora il cuore di quel coniglietto che ho regalato a Chiha al compleanno lo metterò sotto al cuscino. 
Dopo cinque minuti sono riuscita a nascondere tutte le prove del mio precedente nervosismo, apro la porta a Jun e lo accolgo con un sorriso. 
Vediamo se dovrò agire...
"-Buon pomeriggio, Jun~" 
"-Ciao...-" 
"-Mi arresteranno?-" Cinguetto armoniosa. Jun fa no con la testa. 
...Evvai! 
Ci mettiamo sempre nella mia camera, più vicini del solito. 
"-Allora...-" Inizio io "-Non era una cosa poi così grave!-" Sorrido, ma Ozawa non ricambia. 
Sorrido sempre. 
Nulla. 
"-Ti sembra una cosa da nulla?! Per poco Arisu non moriva! Dovresti...-" 
"-Ma è una bella cosa, no?-" Lo interrompo "-Così non ti sposerai!-" 
"-Chiharu, cosa stai...-" 
"-Non dovresti pensarla così! Io invece sono molto felice che Arisu sia moorta~" Scandiso lentamente ogni singola parola, fissando Jun coi miei occhi rossi spalancati, probabilmente più scuri del normale. Sento quasi le mie pupille che si dilatano. 
"-Basta Chiharu...non hai idea di quel che stai facendo...-" 
"-Io so perfettamente quello che faccio.-" sussurro "-E anche da molto tempo...posso fartelo vedere-" 
Afferro Jun per un polso, trascinandolo nel seminterrato. 
Tirò fuori una piccola chiave arrugginita con cui apro la porta...

[...] 


È tutto maledettamente stupendo. 
Nella mia piccola cantina buia dove giacciono senza vita umani e animali. Alcuni hanno ancora delle lame conficcate nel petto o nella testa. C'è sangue, solo sangue...
Che bello~ 
C'è anche quel piccolo gattino, ora ha sia gli occhi sia il muso cuciti con dei fili argentini di varie dimensioni. 
Non mi giro nemmeno per guardare che faccia stia facendo Ozawa. 
Sono così ammaliata dal mio stesso capolavoro.
Ma non è tutta questa sala.
Ma è ciò che ci sta alla fine, nel mezzo. Il vero sovrano di tutta questa storia. 
Il mio adorato Fratellone. I-chi-ro-u. 
Siamo identici. È come se vedessi in uno specchio la me stessa morta. Io ho tentato di morire, volevo vedere se sarei cambiata, ma a lui si addice veramente bene la morte~
È nel suo mondo scuro. Quel mondo che io riesco a condividere con lui attraverso la tristezza. 
Voglio vedere gli altri morire dopo che sono morta io. 
Ognuno qui dovrà pur fare la sua parte. 

Avanzo. 
Tiro fuori una mannaia dal cranio di un ragazzo, facendo uscire ancora del sangue dalla sua testa. 
Starai qui con il mio fratellone, Jun! 
Resterai qui, qui da solo. Ti ucciderò molto lentamente. 
Potrei smembrarti o magari potrei soffocarti con dei gas...
Farò in modo che la tua morte sia memorabile. E ti terrò qui insieme a me.
Ma...
La mannaia che ho tra le mani...

Non l'avevo mai usata per uccidere qualcuno di cui sono innamorata...











                           


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Capitolo 10
*** Leggere torture e accenni di Mizuki ***


CHIHARU POV

Faccio ondeggiare la mannaia avanti e indietro,
con un sorriso compiaciuto stampato in volto : Ozawa mi guarda terrorizzato. Ed è come se io mi nutrissi di questa paura...paura di me. La porta è chiusa a chiave e non puoi andartene. 
Non sei diverso dagli altri...
Non lo sei. 
Credevo che avresti guardato oltre a tutto questo, ma tu sei come chiunque. 
Sono davvero l'unica che la pensa diversamente? 
Insomma, è bello avere un mondo a parte, scommetto che ognuno se lo immagina. Sempre. 
Anche io me lo immagino. Ma non voglio che esista solo qui, trattenuto in questa stanza come una barriera. Deve esserci, deve esistere. 
Devono morire tutti. 
Tu non vuoi che io soffra, vero? Me lo hai detto in quel giorno di pioggia. 
Volevo farla finita, ma sei arrivato tu. 
Sempre tu dannazione! 
Perchè devo vederti ora?! Perchè non mi hai lasciata morire?! 
Perchè mi devi stravolgere la vita?! 
Perchè?! 
Se ti avessi ucciso fin dall'inizio...

Vengo verso di te. 
Te, una minuscola pedina che ne fa cadere altrettante nel mio folle universo chiuso. 
Già...sto pensando che la mannaia non ti si addica poi così tanto...
Devo farti soffrire come tu hai fatto soffrire me. Perchè tu mi hai creduta diversa.
Hai ritenuto che io fossi ancora ciò che ero un tempo. 


...e ti sbagliavi



"-Allora Jun...direi che possiamo iniziare~-" Sospiro. Prendo un'ascia insanguinata vicino al corpo di Niichi e balzo istantaneamente su Ozawa. Il ragazzo tenta subito di fermarmi, ma con la lama dell'ascia puntata sugli occhi...c'è poco che lui possa fare. 
Potrei farlo fuori in qualsiasi momento, ma ho in mente qualcos'altro...
Ormai ha smesso di ribellarsi, sa già che è tutto inutile. 
Avvicino la punta dell'arma al suo volto, tracciandone un taglio sottile marcato di sangue fresco. 
Ne faccio ancora e ancora...gli squarci si depositano uno ad uno sulla sua pelle. 
Le ferite sono leggere, ma noto subito che Jun sembra nauseato...forse dal troppo odore di sangue. 
Strano...a me piace così tanto.
Ma ora non sarò più buona : Avvicino l'ascia al braccio destro, conficcandone dentro metà della lama. Il rosso schizza via trasportato dalle urla di Ozawa. 
Faccio lo stesso con l'altro braccio e con lo stomaco, ma con molta più forza. Il castano non ha nemmeno più la forza di urlare, le sue pupille sono dilatate...è già svenuto. 
Beh...perfetto! Sarai fiero di me, Niichi~



JUN POV 

Riapro gli occhi. 
Sono sempre nel seminterrato di Chiharu, ma lei non c'è...
Tento di rialzarmi, ma sento subito qualcosa bloccarmi. Qualcosa che stringe forte i polsi e che emette cigolii. 

[...] 

Capisco subito di essere legato da delle cinghie su quello stesso muro schizzato di sangue. Ed io sono lì, circondato da tutti quei cadaveri...alcuni hanno ancora sulla pelle il segno di quelle stesse placche di cuio che ora stavano intrappolando me. 
Grido d'impulso, sento il cuore battere forte come se stesse per uscirmi via dal petto...cosa che potrebbe succedere se...

Le mie braccia sono fasciate da delle bende, ma da esse cola ancora del liquido rosso che mi attraversa il corpo. 
Sento l'eco delle gocce scarlattine riempire tutta la stanza, un filo di vomito mi attraversa la gola. 
Ancora di più...
Di più...
Sento dei passi. Passi poco marcati che scompaiono subito in un eco. Guardo la porta con la coda dell'occhio...
...Chiharu. 
"-Surprise Jun Sama!-" Esulta sbucando dall'oscurità. Ha tra le mani la stessa ascia con cui mi ha aggredito. 
Mi guarda soddisfatta come se avesse vinto chissà quale trofeo, agitando l'arma in tutte le direzioni. Il corpo di "Ichirou" è appoggiato in un piccolo angolo della stanza inzuppato di sangue. 
Tento nuovamente di liberarmi, ma invano. Chiharu ridacchia compiaciuta, ride ancora più forte. 
"-Ehi Jun Sama...-" 
"-Cosa...?-" Deglutisco a malapena, la saliva si contrasta veloce ed appiccicosa su tutta la mia gola...
"-Facciamo così. Visto che tu non mi conosci, ti parlerò un po' di me. Così nei tuoi ultimi istanti di vita capirai chi sono davvero!-" Dice tutto ad un fiato. Io abbasso la testa con fare di arresa. 
"-Perfetto! Welcome to my world, Ozawa Dear~-" Impallidisco improvvisamente. 
Si avvicina a me, non mi sento più le forze...come se Chiharu me le avesse portate tutte via, in quell'unica frase dai lati leggermente inquietanti. 
Dovrei guardare? 
Dovrei guardare ciò che sta facendo? 
"-Allora...-" Impugna l'ascia

[...]


Gli schizzi di sangue colorano tutte le pareti biancastre della stanza. Tutto appare con normalità. 
Urlo. 
Urlo forte, facendo sbattere la testa all'indietro contro il muro. 
La lama si conficca sempre di più nella mia spalla sinistra, sento quasi tutta la freddezza del rame che si insidiava nel mio corpo. Ma con la stessa velocità con cui arrivò, la occhi rossi la ritirò subito indietro, lasciando che dalla carne squarciata scorresse il sangue ancora caldo. 
Perchè?! 
Perchè mi stai facendo questo?! 
Mi guarda con sguardo impassibile, nel seminterrato celato nel buio e dalle grida di chissà quante persone...
"-Io mi chiamo Chiharu Hanabira. Ero una ragazzina come tante altre... ma...All'età di sette anni persi i genitori in un incidente stradale.-" 
Sussurra pugnalandomi una seconda volta al petto. Sento le lacrime bagnarmi gli occhi...il cuore accelera in maniera preoccupante e non intende smettere...
Si riprende nuovamente l'arma, continuando la sua storia. 
"-Mio fratello, Ichirou Hanabira...-" Indica quel ragazzo dai capelli nerastri e dallo sguardo assente. "-Mio fratello cercò di rassicurarmi...e per un momento lo accettai. Sta di fatto che io, dopo la morte di mamma e papà... Iniziai ad uccidere alcuni animali. Era ormai diventato normale per me.-" 
Un altro colpo...
Fa così male...
Se non dovessi ascoltare ciò che ha da dire, sarei già morto da un po' 
Ma lei mi sta mancando tutti gli organi vitali...
Vuole davvero farmi sentire la sua storia nel dolore più atroce? 
"-Poi conobbi Mizuki Hirano. Alle elementari eravamo in classi diverse, ma ci vedevamo tutti i giorni, solo noi due. Avevamo tantissime cose in comune anche se lei mi comandava a bacchetta...poi iniziate le medie, Mizuki non mi ha più parlato. Iniziai ad odiarla!-" 
Un altro all'addome...
Le mie grida disperate accompagnano tutta l'atmosfera che si stava creando. Buio, ricordi, dolore...
Ad un certo punto Chiharu lascia via la sua arma, prendendo invece un seghetto. 
Inizio a piangere, supplicandole di fermarsi...
Fa troppo male...
"-Inoltre Mizuki sparlò più volte di me, e credo che lo faccia tutt'ora. Alle elementari lei non aveva amiche mentre ora ne è circondata. Non ti da fastidio? È solo una schifosa Baka Chan...per non dire altro insomma!-" 
"-Basta...Chiharu...-" 
"-Cosa?!-" Mi urla addosso. 
"-Basta...-" 
"-Mhh...pensavo avresti sopportato molto di più! La storia non è...-" 
"-CHIHARU!-" 
"-Non urlare, idiota!-" 
"-Chiharu...tu...hai ucciso Ichirou San?-" 

[...] 

"-Perchè cavolo ti è venuta in mente una cosa del genere...?-" Mi chiede spostando lo sguardo "-Mio fratello è morto...ma non per colpa mia!-" 
...
"-Chiharu...se ora morissi...?-" 
"-No...-" 
Cosa?
"-Tu non puoi morire... ti ho solo fatto quattro graffietti, speri di morire?-" Si dirige verso la porta...
Dove sta andando?! 
"-Dove vai?!-" 
"-Resterai qui-" 
...cosa...?
Se ne va...
Torna qui...non puoi...
Ma ora io come...
Resterò qui...ma...
Sto perdendo troppo sangue...
Fa troppo male...

E ho come la sensazione che la storia non sia finita... 


-CHIHARU POV 

Mi stendo sul letto con il cellulare tra le mani appena lavate dal sangue. 
Mi rigiro più volte sul materasso, attendendo un qualche messaggio, con o senza senso. 
Nemmeno Kuu non mi sta più chiamando...
Crede che spifferi il suo segreto? 
Mi squilla il cellulare : Un messaggio di Mizuki

                                        Hi AruAru~     Io sono con le mie amiche, vuoi venire dopo le lezioni di domani? Ciauu


Proprio quello che non volevo sentirti dire...
Odio quando dici "E le mie amiche..." 
Quali? Quelle che ti sei trovata dopo che ti hanno nuovamente scaricata? 
Ne hai trovate di nuove?! E ora TU mi stai chiedendo di essere lì con loro? 
Ma quanto sei scema Izuki? 
Quante volte mi hai puntata in asso? Mille? 
Io non sarò mai più dalla tua parte...
Non voglio vederti mai più...

[...] 

A meno che tu non voglia morire...
Allora in quel caso...
Ci vediamo dopo le lezioni Izuki ~





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Capitolo 11
*** Tra Tsundere e scelte ***


CHIHARU POV

"-Sei tornata solo ora?! Sei una scema Chiha, una scema!!-" Grido a squarciagola. Mia sorella era tornata, fradicia e spettinata. Non ha ancora parlato dall'accaduto...anzi, dall'incidente con Arisu...
Se ne sta lì a fissarmi con vuoto, come se non stesse minimamente ascoltando le mie sgridate. Mi mordo il labbro inferiore dallo stress, scricchiolando i denti. 
"-Onee Chan...-" Sussurra. "-Per quanto riguarda Onii San...-" 
"-Sì...dopotutto tra poco è il tuo compleanno, Chiha...-" 
C'è questa strana tensione tra di noi...come se fossimo semplici conoscenti. Prendo il cellulare, uscendo di casa e salutando Chiha. 
Lei però non risponde al saluto. 

    -Nee Chan... quando potrò...? 
    Al tuo decimo compleanno, Sorellina! 
    -È una brava persona? 
    Certo! Ichirou, Niichi...è la persona migliore di tutto l'universo!
    -E com'è che è morto? 
    Un giorno lo saprai, ma non oggi.
    -Tu cerchi di risolvere i tuoi problemi nel miglior modo possibile? 
    Non proprio...



CHIHA POV 

Onee Chan se ne è andata...
Non ho ascoltato la minima parola di quel che aveva da dire. Onee Chan è Onee Chan...
Allora...
"-Bunny Chaan? Dove sei Bunny Chaaan-?-" Urlo rivolgendomi al mio coniglietto. Non è da nessuna parte...
"-Bunny Chan!-" 
Non vorrei mai che se ne fosse andato...è un regalo della mia Onee Chan! 
Onee Chan è così gentile, anche se mi sgrida quasi sempre...
"-Bunnyyy-" 
Non si sente nulla...ora Onee Chan se la prenderà con me. Chissà se se la prenderebbe anche Onii San...
Chissà...
Magari anche lui è dolce come Onee Chan.
Anche se fosse, Onee Chan è assolutamente la migliore! È davvero protettiva con chiunque!
Ora sarà meglio che mi sbrighi a cercare Bunny.... 
Ispeziono ogni stanza, ma il mio morbido coniglietto non c'è. 
Mi rimane solo lo sgabuzzino...ma Onee Chan mi vieta sempre di andare lì. Mi ha detto che c'è il corpo di Onii San. 
Ma se entro, controllo ed esco...Onee Chan non se la prenderà più di tanto! 
Apro lentamente la porta dello sgabuzzino. 
"-Bunny?-" Sussurro, restando nascosta dalla porticina che fa tanti cigolii. 
Non c'è Bunny...
Non c'è Bunny!

[...]

Ci...ci sono delle persone...
Ma sono...morte? 
Eccolo...è uguale a me a Onee Chan. Gli stessi capelli nerastri e la stessa pelle pallida. 
È lui...? 
Onii San?! 
Mi sento il cuore battere forte...batte forte...
C'è tanto sangue...mi smebra di calpestarlo...emette tutto un rumore viscido e nauseante. 
Un cuore per terra...ancora pulsante, che si contrae...
B-Bunny?!
Sono immobile...
Arisu San...
Ho paura...
Perchè Onee Chan...l'hai fatto tu?! 
Perchè Onee Chan?! 
Mi hai nascosto Onii San
Insieme a tutto questo...?! 
In mezzo al muro...un ragazzo perdente sangue sembra privo di sensi...dai capelli ribelli castani e gli occhi verdi sbiadito semi aperti. 

"-O...Ozawa...Ozawa San!!-" Corro da lui con il fiatone, appoggiando il mio orecchio destro sul suo petto... 

...È ancora vivo...


CHIHARU POV

Fisso il messaggio che ho sul cellulare. Tutte email di Mizuki. 
Che nervi...
"Faccio un giro veloce, uccido Izuki e vado all'Accademia..."
Tutto ben programmato direi...
Sono davanti a casa sua, nascondo per bene delle forbici molto più grandi e appuntite del normale...suono al campanello. Sono di mezz'ora in orario, voglio gustarmi la morte di Mizuki come si deve. 
Dopo cinque minuti di attesa la porta si apre, mostrandosi l'odiosa faccia da schiaffi della mia amica d'infanzia. 
I suoi lunghi capelli color blu cadetto sono tenuti sciolti e le iridi arancine mi fissano con etroversia. 
In effetti sembra la copia senza modestia di Lua...
"-Buongiorno Chiharu...sei in ritardo-" 
 Ma sei scema o cosa?! 
"-Ah e...ti spiace se mi trattengo per poco?-" Chiedo cortesemente. 
"-Assolutamente...no. Così almeno potrò evitare brutte figure!-" 
Entro senza aggiungere parola. La sua stanza è stracolma di poster ed altre cose del genere. 
"-Mizuki...tuo padre non c'è?-" 
"-No, l'ho cacciato di casa dopo che rompeva troppo-" 
"-Gli hai detto delle parolacce, vero?-" Sospiro. 
"-Ovvio-" 
Chissà perchè non sono sorpresa...
La madre di Mizuki, Tsukiko Mahori. è morta proprio come la mia...ma molto dopo...è riuscita a sopravvivere fino ai tredici anni di sua figlia...
Tsukiko è morta da un anno circa...
Mizuki maltrattava anche lei, infatti non sembra che le manchi per niente. 
Potrei agire ora. 
Potrei ammazzarla, così farei anche un favore a suo padre...che ha visto sua moglie venire insultata da Hirano fino al giorno della sua morte. Mizuki non sembra aver notato le forbici...


              -Neh AruAru...
              Sì Izuki Chan? 
              -Ti sei mai chiesta perchè entrambe le nostre madri hanno come secondo cognome...Foridor? 
              Più volte...ma mia madre non mi vuole dare una risposta precisa...
              -Dovremmo avere anche noi un secondo cognome uguale. Siamo le migliori amiche fra tutte quelle esistenti
              Hai ragione ~



"-Izuki...-" 
"-Che vuoi?!-" 
"-Ci vediamo.-" 
Non ho voglia di dire nulla. È tutta stanchezza eterna e invincibile. 
Devo essere per forza una ragazza debole che non sa fare nulla in questo mondo. 
Non vale la pena uccidere Mizuki. 
"-Sayonara.-" Sussurro. 

[...] 




Arrivata in aula, mi siedo al banco del mio laboratorio. La porta è chiusa a chiave. 
 Sono da sola, pensando su cosa sperimentare. 
Si sente bussare alla porta un "Hanabira Chiharu! Apri questa porta o te la sfondo io!" 
Qualcuno sta battendo continuamente alla porta, urlando quella frase. 
Ma che cavolo...? 
Mi alzo e apro la porta...
Che erroraccio...
La porta sbatte violentemente contro il muro, mostrandosi una ragazza. 
"-Hanabira Kisama Chiharu!! Che cacchio stai facendo qui come un'imbecille?!-" 
...Ha lo stesso problema di Izuki? 
Di fronte a me c'è una ragazzina della mia stessa statura. I capelli che si fermano alla fine del collo sono biondo platino. Gli occhi, feroci come quelli di un animale sono di un color verde meladon. 
"-Ti ho fatto qualcosa di male...?-" Rabbrividisco, la biondina sembra irritarsi ancora di più. 
"-Esisti!-" Strilla con voce acuta e dominante. 
"-...sei per caso un membro dell'Accademia?-" Ritorno calma. Lei annuisce sgarbata. "-Il mio nome è Ga...cioè...Gemma  Nise! Della classe 2^A, qualcosa in contrario?!-" 
È della stessa classe di Mizuki...
"-Siamo in classi diverse...cosa vuoi da me?-" 
Gemma sussulta improvvisamente, facendo qualche passo indietro. Non sembra nemmeno più la stessa persona. 
In questo momento sembra più una ragazzina timida e introversa. 
Respira profondamente per poi tornare ad essere diretta come prima. 
"-Non è possibile che tu prenda SEMPRE i voti più alti!! T-tu sei solo una piccola depressa che a malapena segue gli studi. Perchè una diligente alunna come me dovrebbe lasciarti la prima classe?!-" Strilla tutto ad un fiato. Io rimango lì ad ascoltarla senza esserne veramente intressata. 
"-Dove vorresti arrivare, scusa?-" 
"-Se nel prossimo test prendo un voto più alto del tuo...tu sgomberi da questo prestigioso istituto! E soprattutto mi prendo il laboratorio.-"
"-Ti interessa davvero questo coso? Hai pure il coraggio di chiamarlo laboratorio?-" 
"-Tsk...nemmeno a me interesserebbe se l'inventore di quella macchina non avesse il tuo cognome!-" 
...l'inventore di questa macchina...si chiamava Hanabira? 
"-Certo che sei una Tsundere...mia cara Gaia!-" Sfoggio un sorrisetto. La bionda arrossisce di colpo...pensava davvero che non conoscessi il suo vero nome? 
"-Smettila...di inventarti cose su di me! Io mi c-chiamo Gemma! Gemma e basta!!-" Balbetta ancora più arrabbiata. Le sue gote sono di un rosso fiammante e gli occhi sono tutt'altro che feroci. 
"-Esistono ancora gli annuari...ho visto i tuoi dati il primo giorno di apertura.-" 
"-Smettila! Lo dirò al mio Ozawa Senpai!-" 
...Se ne va...
Ma per Ozawa intendeva...! 


"-Chiha? Chiha?!-"
Entro in casa. 
"-Sei rimasta qui vero?-" 

Chiha...? 
"-Onee Chan! Sono nello sgabuzzino~-" 
Oh no...
Entro...
Chiha?
...Perchè hai quel sorriso stampato in volto? 
"-Ho scoperto tutto Onee Chan...-" 
Deglutisco...Non so cosa fare...
"-Ma non ti lascerò andare avanti così...Onee Chan...una di noi due qui dovrà pur morire.-" 
Perchè...
"-Se hai avuto così coraggio da fare una cosa del genere ad Ozawa San allora...uccidimi-" 
...



• Se vuoi che Chiharu non uccida Chiha...vai al "Capitolo 12 A"

• Se vuoi che Chiharu uccida Chiha...vai al "Capitolo 12 B" 













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Capitolo 12
*** Scelta 12 A ***



"-Non posso...-" Sussurrò la corvina. "-Non posso...lo so che quel che ho fatto è orribile, ma...non tu, ti prego. Non riuscirei mai a perdonarmi la tua morte...-" Stava quasi per piangere...la più piccola agrottò un sopracciglio. 
"-Però puoi farlo con Jun e Arisu, vero?-" Disse senza intonazione la bambina. Chiharu si sentì subito battuta al primo colpo, spostando lo sguardo verso il corpo del castano...ormai privo di vita. 
"-Ma...ma Jun è ancora vivo...-" Improvvisò Hanabira senior. 
"-E invece è morto Onee Chan...-" Sussurrò Chiha. "-Forse era uno dei pochi che riusciva a capirti e tu l'hai ucciso...-"  
Chiharu ha ucciso una persona. 
Non era certo la prima volta...ma per lei uccidere sua sorella era troppo. Lo è stato anche per Jun. 
Avrebbe potuto salvarlo. 
Ma Chiharu sta lentamente impazzendo. Che parola curiosa poi, "Impazzire". Suona bene, ma è strano. 
Fa bene per alcuni poter scappare dal senso. Ma per altri, sempre loro...è tremendo e surreale. 
Impazzire è surreale. 
La corvina lo trova così abituale...
Perchè Chiharu ha ucciso suo fratello? No, lui è morto per una malattia...
Chiharu ne è sicura...
Ne è sicurissima...
Lui è...
È morto ucciso da sua sorella. Ed ora sta per fare la stessa cosa con Chiha. O forse no...
Perchè non dovrebbe ucciderla? 
Forse perchè si sente un po' come Ichirou. Una sorella maggiore, la più grande di tutti che in tempo non era...
Vuole guidare Chiha proprio come Ichirou a fatto per lei. Ma se dovesse essere uguale a Ichirou...
"Devi morire, Chiharu" 
"Devi morire, così che la tua sorellina poi si senta come te." 
"Si senta inutile e che voglia morire..." 
"E tornerebbe con te..." 
"Una grande famiglia felice, no?-" 
Eh no...
Chiharu andrà all'inferno e non in paradiso...
Visto che morirai anche dopo la sorte. 
"Perchè non muori ora Chiharu?" 
"Eddai, ci sono così tante armi che ti circondano" 
"Circondano Anche Chiha, visto Chiharu? Un giorno lei prenderà la tua stessa sorte..." 
"Conoscerà nuove persone e si innamorerà...ma essendo stata la tua sorellina..." 
"Morirà anche lei..." 
"Se tu non fossi mai esistita...Ichirou avrebbe dato preziosi insegnamenti alla sua sorellina" 
"Ah, ma non tu..."  
"Vuoi ancora esistere Chiharu? No?!" 
"Ma allora perchè non muori?" 
"È tutta colpa tua per cui..." 
"Devi morire Chiharu" 

"-Scusami Chiha...-"  Singhiozzò la più grande..."-Scusami...-" 
Non prese la solita mannaia...Chiharu meritava una morte più cruenta.
Prese una pistola.
Ed esaudì quel destino che forse sarebbe dovuto esistere. 
"Senza Chiharu..." 
Il sangue si sparse per tutta la stanza. Prima di morire...la corvina guardò i tre : Jun, Chiha e...il suo amato Fratellone.
Per poi socchiudere gli occhi e osservare per l'ultima volta quello sfortunato mondo in cui era stata costretta a vivere. 

Chiha non stava neppure piangendo. Qualcuno in quell'occasione doveva pur morire...
Magari poteva variare le regole...
Prese un coltello, squarciando senza pietà il petto della sorella e del fratello, staccandone via i cuori.
Li strinse a sè, insieme a quella pistola...
Sarebbero stati veramente insieme per sempre? 
Valeva la pena provare...

[...] 



                                                                                       Bad End 1 : Insieme per sempre 




(se vuoi continuare la storia originale, vai al Capitolo 12 B) 

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Capitolo 13
*** Scelta 12 B ***


"-Devi smetterla di comportarti da bambina viziata, Chiha-" La rimproverò Chiharu. 
"-Sto solo facendo quello che è giusto!-" Ribattè isterica l'altra. "-Se davvero hai intenzione di uccidere tutti...ecco...io...-" 
"-Vuoi fare la stessa fine di Jun Sama?-" Scherzò la più grande. 
"-Jun è ancora vivo, Onee Chan...-" 
"-Davvero?-" 
"-Sì...-" Sussurrò Chiha. Era completamente terrorizzata e mantenere la calma davanti allo sguardo tetro di sua sorella era impossibile. 
"-Sono riuscita a fermare l'emorragia...ora Ozawa è solamente svenuto...-" Continuò
"-Ma dai...-" Sospirò Hanabira senior "-Devo dire che non mi dispiaceresti come...assistente.-" 
[...] 
Calò il silenzio. Chiha si stava sentendo male...
"-Scusami...assistente?-" Chiese quest'ultima.
"-Sìììììì~  Proprio Assistente! Insomma, se hai curato un'emorragia credo che tu possa anche vivisezionare~-" 
La bambina stava collassando...solo al pensiero di certe parole le veniva la nausea...
Non ce la fece più...vomitò sotto gli occhi della corvina. Sembrava strozzarsi con il suo stesso sangue che colava dalla bocca. 
"-Brava sorellina-" Chiharu le mise una mano sul capo. Hanabira Junior cadde per terra ancora cosciente. L'altra sorrise di nuovo. 
"-Basta Onee Chan...se vuoi...uccidimi, ma sappi che non voglio stare dalla tua parte!-" Vomitò ancora. 
"-Mhhh...-" Chiharu sbuffò. "-Ti credevo diversa...Sorellina. E tu speravi di fermarmi?-" 
Le parole della ragazza ferivano la più piccola come una grande lama nello stomaco. E non era un po' di vomito a fermarla...stava lentamente impazzendo per lo shock subito. Se fosse morta la sua confusione sarebbe svanita. 
"-...ti prego...-" La supplicò. Si stava trasformando in sua sorella, ma Chiha non voleva uccidere...sarebbe morta lei, piuttosto. 
"-Dimmi solo che ti mancherò...Onee Chan...-" 
"-No...non mi mancherai...e sai perchè? Perchè nel mio mondo contano solo quelli che dimenticano...-" 
Prese un coltello, posizionandolo sulla fronte della bambina. 

"-Ed io ho dimenticato tutto l'affetto che provavo per te, Chiha-" 

[...] 


La carne perforata sembrava estendersi fino al cervello della piccola. 
Chiharu era davvero soddisfatta del suo lavoro. Dopotutto non poteva lasciare nessun testimone, avrebbe mantenuto il suo segreto al sicuro. 
Ha ucciso sua sorella ed ora la stava abbandonando. 
Per Chiha le persone "cattive" erano le persone che ti tradiscono o che ti fanno male. 
Ma allora perchè non considerava Chiharu una persona "cattiva"? 
La porta si chiuse e tutto divenne nero. Anche se Jun era l'unico rimasto vivo...l'anima vendicatrice di Chiha resterà. 
"-Addio Onee Chan...Chiharu...-"

Poi se ne andò. 

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Capitolo 14
*** I doveri di una nobile ***



"-Ciao Chinatsu...ciao Satoru...-" Sussurrò Lua facendo entrare i due in stanza. Una stanza d'ospedale non troppo decorata, dalle pareti bianche.
"-Buongiorno Setsuzoku Sama...come sta Cecile San?-" Chiese cortesemente il biondo. La occhi viola scosse la testa... 
Arisu era sdraiata sul suo letto...delle braccia finte erano attaccate al corpo... Gli occhi erano coperti con una benda e i capelli biancastri erano sciolti. 
"-Ohanya... Arisu Chan, come stai?-" Sussurrò Chinatsu sedendosi sul bordo del materasso. 
"-Abbastanza bene, cara. Grazie per avermelo chiesto. Poteva andarmi peggio, sicuramente è stato un malinteso-" Disse la occhi oro, restando immobile sul posto e mettendosi una mano sulla fronte umidiccia. Era stranamente tranquilla e rilassata nonostante l'accaduto. 
"-Ce l'hai ancora con Chiharu Chan?-" Chiese Fujiwara Junior. Arisu scosse la testa, abbozzando un sorriso e un "Ora è tutto risolto, ma dovrò restare qui per un po'..." 
Si risistemò sull'altro lato, mettendosi di spalle alla castana con una innaturale espressione pacifica. Non sembrava affatto la Arisu di qualche settimana fa, quella che aveva aggredito Chiharu. 
"-Allora...-" Iniziò Lua "-Pensi che il tuo matrimonio verrà annullat...-" 
La bianca scattò sul posto improvvisamente con furia, strappandosi via le bende dagli occhi dorati. Guardò Setsuzoku con odio, ma anche con una leggera nota di ovvietà e di acidità. Certe fascie erano ancora pendenti tra suoi capelli lunghi. 
"-Assolutamente no, quel matrimonio è di vitale importanza per me! Niente e nessuno può annullarlo-" Sussurrò con un esile filo di voce grave. 
Lua sbiancò dal modo isterico con cui Arisu pronunciò quelle parole. Era un po' come una bambina viziata in effetti...
Ma il motivo per cui Cecile desiderava ardentemente le sue nozze era piuttosto incerto. I tre si guardarono leggermente confusi, possibile che tutta la precedente calma della ragazza potesse svanire così di colpo? 
"-Ma Jun è mancato per diversi giorni...e poi perchè lo vuoi sposare così tanto?-" Chiese Chinatsu. "-Avete solo quindici anni...-" 
"-Ci sono tanti motivi, ma...a me Jun Kun piace molto, tutto qui...-" Si buttò malamente sul letto, sistemandosi con le braccia finte le bende che penzolavano animatamente tra le candide ciocche di capelli. 
In quel momento sembrava tutt'altro che perfetta...
"-Deve essere durò non avere più gli arti...-" Ammise Satoru con tono dispiaciuto. Cecile sorrise in modo inquietante per un secondo, poi lo guardò dolcemente nelle iridi castane. Quell'espressione precendente era durata pochissimo, ma aveva un che di sadico...

ARISU POV 

Come? Come ci si dovrebbe sentire a non poter più fare nulla con le proprie braccia? 
Per lo meno avrei voluto uccidere Hanabira con le mie stesse mani...mi bastava quello...
Ma non posso assolutamente evitare il matrimonio...
Devo farlo...in onore della famiglia Cecile...
...Devo essere una ragazza perfetta...
...Con tanti doveri, ma senza il diritto di scegliere la mia vita...
È così che si è perfetti, no? 

[...] 

-Arisu Don-Fille...
Sì Padre? 
-C'è una cosa importante che devo comunicarti. 
Mi dica...
-Sei stata istruita e controllata fin dal giorno della tua nascita. Hai imparato a memoria numerosi libri sulla Astronomia, Medicina, Teologia,      -Filosofia, Atimia, Canti lirici...Tutto ciò è stato fatto per prepararti al tuo matrimonio.
Per cui...dovrò innamorarmi di qualcuno, Padre? 
-Non servirà l'amore. È per il bene della nostra famiglia che ha bisogno di denaro. 
Ma Padre...
-Qualche obiezione? 
Ecco...io...ho sentito delle persone dire che per sposarsi bisogna prima trovare l'amore vero...
-E chi ha detto questa cosa?
Ho...ho avuto modo di parlare con qualcuno...poi ho solamente dieci anni...
-Tu hai osato parlare con la popolazione? Con degli Incivili?! 
Non sono incivili! Avrò pure il diritto di uscire da questo posto! 
-Tu sei una nobile! La futura principessa della Francia! 
...io non voglio diventare una principessa...la Francia non ha bisogno di sovrani e io non lo voglio diventare...
-Non puoi opporti! Nè al futuro e nè al matrimonio. Se rifiuterai ti brucerò viva.
Padre...potrei almeno sapere chi è il mio futuro sposo? 
-Il suo nome è Jun Ozawa. 
Capisco...
-Essendo un nobile dovrà essere solamente tuo, non lasciarlo a nessun'altra ragazza. Per cui, amalo con tutta la tua anima. 
Se qualcuno gli si dovesse avvicinare...secondo le regole...sai cosa dovrai fargli, vero? 
Sì, ma...Padre...io non posso...
-Essere perfetti significa anche saper uccidere senza pietà. E sappi che se mi deluderai, sarai tu la prossima vittima che il popolo getterà tra le fiamme ardenti. 



Perfetta...devo essere perfetta...
Io non voglio morire...non voglio morire...
Se non fossi "io" non sarei costretta ad uccidere Chiharu Chan...
Scusami Chiharu Chan...



CHIHARU POV 

"-Juuuun? Juuuun? Seei sveeeglio?-" Canticchiai davanti al corpo deceduto di Ozawa. "-Guarda che ho ucciso mia sorella, per cui non devi preoccuparti!-" 
Continuai a chiamarlo, finchè non riaprì gli occhi. Gli sorrisi, ma lui era ancora stordito quindi non mi vedeva bene. Puntai lo sguardo sul gracile corpicino di Chiha, di cui la fronte era gravemente squarciata dal coltello. 
"-Sorellina~-" La chiamai. "-Mi spiace tanto che non potremo più stare insieme, ma lo hai voluto tu!-" 

                                                                                                                                                                                          Onee Chan...mi dispiace...


"-Jun! Non ho tutto il giorno!-" 
Jun si degnò di guardarmi. Nello stesso tempo mi suonò il cellulare. 



"Buona sera, Hanabira San. Ti andrebbe di farci un giro nella foresta di bambù di Arashimaya insieme ai fratelli Fujiwara, Lua e Gaia? 
 meilleures salutations, Cecile Arisu sans vie" 


Un messaggio di Arisu...
"-Che ne dici Jun? Ci andiamo?-" Gli rivolsi il cellulare. 
"-Chiharu...-" 
"-Cosa? Vuoi che ti liberi? E va bene...-"
Slacciai le stringhe di cuoio che incatenavano Jun al muro. Scese senza problemi, guardandomi fisso nel vuoto. 
"-Ovviamente tu non dirai nulla? Vero?-" 
Jun annuì~
Ormai la sua mente era ccrollata~ 
"-Allora ci andiamo?-" 
"-E va bene Chiharu-" 
Si comportava come se non fosse successo nulla. Il che era fantastico! Finalmente avrei potuto riallacciare i rapporti con lui. 
E se avesse perso dei ricordi? 
Ozawa si leccò un po' del sangue che gli colava sulla mano sinistra, ingoiando con gusto...fissò per qualche secondo la mannaia affianco al corpo senza vita della mia amata sorellina. Fissava l'arma con un po' di interesse, come se avesse voluto affondarla nel corpo di Chiha...
...sarà stata solo una mia impressione...


FINE CHIHARU POV 

La corvina si avviò insieme a Jun, finchè non raggiunsero la foresta dei bambù. Lì ad aspettarli c'erano Setsuzoku, i due fratelli, Gaia ed Arisu. 
Lua, Satoru e Chinatsu erano sprizzanti di energia, Gaia era imbronciata come al solito. Mentre Arisu non sembrava avere emozioni...
"-Sera ragazzi!-" Esultò Chinatsu avvinghiandosi al fratello. 
"-Buona sera Chiharu.-" Disse Arisu, Hanabira ricambiò il saluto con un gesto della mano. 
"-Kombanwa Jun...era da un po' che non ti facevi sentire!-" Notò Satoru. 
"-Sono stato impegnato-" Commentò il castano sorridendogli. 
La conversazione continuò così. Il gruppo iniziò una veloce escursione della foresta, ma dopo circa trenta minuti si accorsero che qualcosa non andava...
"-Dovremmo dividerci e cercare una strada!-" Disse Arisu. 
"-Io, il mio fratellino e Lua andremo a destra. Jun, Gaia e Arisu proseguiranno da soli, uno a destra e uno tornerà indietro.-" 
Disse Chinatsu, cominciando a dividere i così detti gruppi di spedizione...
"-Io proseguirò da solo-" Disse Jun, cominciando già ad avviarsi, scomparendo del tutto. 
"-Tu con chi vieni, Chiharu?-" Chiese Satoru. 


•Se vuoi che Chiharu vada con Lua, Chinatsu e Satoru...vai alla scelta 13 A

•Se vuoi che Chiharu vada con Gaia...vai alla scelta 13 B

•Se vuoi che Chiharu vada con Arisu...vai alla scelta 13 C 


 






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Capitolo 15
*** Scelta 13 A ***



"-Penso che verrò con voi, Satoru-" Disse Chiharu aggiungendosi all'allegro gruppo. Se ne andarono, si udì una voce in lontananza che gridava "Bye Bye e Nyaa-" 

"-Pensi che troveremo una uscita?-" Chiese il biondo. Hanabira non sapeva cosa rispondere così si limitò ad annuire. 
"-Certo che la troveremo! Il mio fratellino porta fortuna!-" Cinguettò Chinatsu. 
"-E dimmi...com'è che hai questa passione per i gatti?-" Chiese la corvina con un po' di ironia.
"-SìSì! Com'è che ti piacciono così tanto?-" Chiese Lua.  La castana ci pensò su. 
"-Beh...-" Iniziò "-Ho sempre avuto molti gatti in casa. Poi adoooro il loro verso!-" 
Si mise a miagolare, i suoi versi sembravano così reali da poter essere scambiati da quelli di un gatto vero. Il quartetto cominciava ad inoltrarsi sempre più nella fitta foresta di bambù, la vegetazione sembrava avvolgerli intorno a sè. 
Sta di fatto che il sole era ormai tramontato da un po' e che dovevano quindi sbrigarsi. 

CHINATSU POV

Cominciai a miagolare ancora più forte. Il mio fratellino e le altre sembravano leggermente scocciati...
...o magari no...
Ma sì, dai! Staranno pensando ad altro. 
Mi misi a saltellare per il sentiero, ignorando i richiami di Satoru che mi invitavano a tornare indietro. 
Non lo ascoltai, continuando la mia strada. Finalmente il mio fratellino poteva stare un po' con Chiharu Chan! 
Ero stra sicura che tra loro sarebbe nato presto qualcosa. Sì sì! Senza alcun dubbio. 
Iniziai ad immaginarmi delle scene romantiche riguardanti Chiharu Chan e il fratellino, quasi sentendo il sangue che mi usciva dal naso. 
Tornai a miagolare, aumentando il tono di voce. 
Da dei cespugli spuntò un gattino nero di cui gli occhi giallastri non sembravano avere problemi nel vedere al buio. Mi avvicinai immediatamente, accarezzando la bestiola. Essa cominciò a fare le fusa, solleticando il mio corpo con le sue appuntite zampine. 
"-Avete capito perchè mi chiamano Nyacchan?-" Chiesi sarcasticamente ai tre che mi raggiunsero. 
"-Sei una cosa impossibile...-" Sbuffò Lua. 
"-Come sei bravo~-" Ignorai gli altri. 
Chiharu Chan si avvicinò al gattino, cominciando a tirargli improvvisamente il pelo, tanto da riuscire a sollevarlo fino al suo volto. 
Gli stava sicuramente facendo male! L'animale iniziò a dimenarsi spaventato, tentando anche di graffiare la ragazza. 
"-Cosa fai Chiharu Chan?!-" Chiesi panicata. La corvina lo lanciò anche in aria, incurante di farlo atterrare sicuro. 
"Aspetta Onee Chan...sono in troppi!"

Cadde per terra davanti a tutti. Lua credeva già che fosse morto, il fratellino stava già andando da lui. 
Il gatto zoppicava verso di me su due zampe, le altre due sembravano già rotte...
Il che è strano...i gatti sono così abili, soprattutto nell'atterrare...
Possibile che Chiharu Chan lo avesse scaraventato con tanta violenza?! 
"-Basta Chiharu!-" Gridò Lua. Hanabira continuò ad avanzare, tirando fuori un coltello insanguinato dalla giacca. 
Satoru allontanò subito me e Lua da quella macabra visione...
"-Smettila...non fargli questo...-" Piansi. 
Gli occhi giallastri del gattino si spensero. Chiharu Chan iniziò a frugare nel suo corpo conficcandogli più volte la lama. 
"-Chi è il prossimo?-" Chiese con un filo di voce e con un radiante e inquietante sorriso. 
Boccheggiai per qualche secondo, indietreggiando spaventata a morte.
Io mi allontanai da Satoru e Lua, scappando nella direzione opposta. Ignorai la voce di Satoru e i pianti di Lua.
Non mi importava dove corressi...
Avevo paura di Hanabira Chiharu...mi avrebbe uccisa...
Mi sentii osservata...ma non c'era nessuno. 


"Cosa stai facendo, Onee Chan?"

Nessuno, nessuno, ma già mi sentivo morire.
Ancora dei passi così vicini...
Così vicini...
Non avevo nemmeno il coraggio di guardarmi indietro, troppo presa dalla fuga...ma...
Era dietro di me...
Stava  per uccidermi! 

[...] 


Ero a terra...
Risi nel vedere le mie condizioni, talmente inutili e ridicole...
Era così profonda la lama nel mio corpo. Riuscivo anche a vederla spuntare dal mento.
Respirai affannosamente, ancora sdraiata sulle scarlattine e fredde coperte della rovina.
Mi sono creduta chissà chi...
Ero ancora una quattordicenne che ha bisogno di suo fratello. 
Avevo bisogno di sentirmi qualcuno di grande. 
Ho cambiato tutte le classifiche...
Ho chiesto a Jun di essere la prima della scuola... Ho chiesto a...
Jun...
"-...Jun?-" 
Un gesto veloce mi strappò via il coltello conficcato nel collo, lasciando che il sangue schizzasse via rapido, scendendo sulla mia pelle silenzioso. Strizzai gli occhi dal dolore, cercando in seguito di intravedere in faccia il mio interlocutore. Tossii, sentendo le vene che fuoriuscivano incontrollate dal mio corpo misero.
 
Perchè non ero ancora morta? 
Forse ero troppo presa dal fatto che...non mi aveva uccisa Chiharu...
Non mi aveva uccisa Chiharu...


"Onee Chan..."




Mi aveva uccisa Jun...

"-Perchè Jun...-  Dissi con le mie ultime forze, quasi pregando il castano che mi osservava impassivo. Avvicinai sforzando a mille la mia mano, ma Ozawa respinse il mio piccolo gesto in uno schiaffo.
"-Volevi scappare e raccontare tutto, vero? Ma io non potrei mai vedere la mia Chiharu arrestata. Volevi questo. E lo vogliono anche loro. 
Per cui...-" 
Sibilò superando il mio corpo sporco di sangue. Ti prego no...
"-Ucciderò anche loro...e poi anche Arisu, Mizuki...ucciderò tutti.-" 
No...non uccidere il mio fratellone...
...Ti prego...
"-...Jun...ti prego...Chiharu ucciderà anche te...Jun...ti prego...resta con me...-" Sussurrai le mie ultime parole. 
Jun se ne andò con il coltello ancora in mano e un'espressione psicopatica...ridendo a  squarciagola. Una risata malata ed incontrollata che mi tuonò nei timpani. Spezzando il mio cuore in un modo ancora più crudele della mia ferita.
"-...Jun...-" Sussurrai. Lui non c'era più...
Era già andato via, probabilmente ad uccidere Lua e Satoru. 
...ti prego...
Mi sentivo la gola contorcersi e il sangue sporcarmi i vestiti...
Totalmente paralizzata da una sola emorragia. 
O forse era lo shock? 
Mi misi le mani attorno al collo, pregando di riuscire in qualche modo a fermare la perdita eccessiva di sangue.
Sentii della bava uscirmi dalla bocca aperta, accompagnata da quel liquido scarlattino che macchiava il terreno di quella foresta di Bambù. 
Urlai quasi come se mi stessi strozzando, un urlo trattenuto dalle vene infilzate che s'intrecciavano tra loro, distrugggendomi letteralmente la gola e impedendomi di parlare. Urlare non sarebbe più servito. Sarebbero morti Gaia, Satoru, Lua e...Jun...
...Io...Jun...
E pensare che mi sei sempre piaciuto...

"Oneeee Chan?"

...ti prego...
...ed ora...
Dove sarà Chiharu? 
Così Jun si è schierato dalla sua parte...
La sua mente è davvero collassata...
E ora...ucciderà mio fratello? 
...Freddo...così freddo...
Mi tremavano i denti e le pupille erano dilatate. La gola era totalmente andata. Solo le tonsille sembravano non essere squarciate...del tutto.
Mentre attendevo la mia macabra morte. 
Macabra...veramente molto macabra...
"La morte è una cosa immeritata..."
Ma se si trattava di "me"...
Quella parola troppo grande per Chinatsu...ha troppo "valore"per lei.
Io ho voluto essere la migliore in tutto...
Ho accettato di frequentare un'accademia di cui non ho alcun talento...ma solo per essere la "prima" 
Mi andava bene solo il primo posto. 
Gli altri si prendevano gioco di me...ed io ho voluto essere la migliore...
Senza nemmeno vedere chi avevo intorno...
Ma non era poi colpa di Chiharu Chan...
Non avrei mai più rivisto mio fratello Satoru. Spero abbia una vita felice...
Per cui...
Sarei dovuta morire ora. Avevo sprecato una vita a rincorrere il vuoto. 
Ma non ne facevo un dramma...
Sì, ora sarei dovuta morire e perdere eternamente il primo "posto", quello della vita...

"-...Nya...-" 


               [...] 




Squarciando ogni centimetro del mio corpo latteo che si sporca subito di rosso. 
Perforando le guance paffutelle del mio esile volto senza vita. 
Ruotando il polso con il coltello che nemmeno sento più sulla fronte. 
E osservando compiaciuta il risultato di una ulteriore modifica ai miei occhi di miele spalancati. 
Onee Chan voleva ferirmi anche dopo la morte. 
Mi chiedo se questo diverrà il nostro nuovo gioco...


Ehi, ciao Onee Chan! 
Probabilmente questa letterina di cenere nera non ti arriverà mai...ma spero nel meglio! 
Ora crederai che io, essendo stata una buona bambina, sia finita in paradiso. Ma non è così...
La vita dopo la morte è esattamente come l'hai descritta tu! È fredda, buia, lugubre e senza uscite. 
Non riesco neppure a vedermi più in faccia da quanto è buio. Ecco perchè vorrei averti qui con me. 
Ti dico solo che qui è anche un po' noioso...riesco solo a vedere la mia carne perforata e tutto quel che fai con il mio corpo deceduto. 
È un po' come se io fossi ancora in vita e che tu voglia uccidermi ogni volta. Ed è quello che fai, in effetti...sono felice che tu prova ancora gusto nel vedere il mio corpo perdere sangue. 
E spero che con Mizuki vada bene...a meno che tu non abbia già provveduto, ehehe~ 
Sappi solo che non sono molto arrabbiata con te...ma vorrei che tu morissi per stare qui con me.
Non sarebbe magnifico? 
E inoltre non ho visto Onii San da nessuna parte. Ma in due lo troveremo più facilmente, no? 
Voglio impegnarmi con tutta me stessa per venire almeno a trovarti sulla terra. 
E non prenderla come una minaccia, ma...
Verrò lì apposta per ucciderti, Onee Chan! 

Chiha



"-...Cos'è questo?-" 

                    "Chiha Hanabira ti ha inviato un messaggio privato" 

"-...Chiha?!-" 
"-Onee Chan...da questa parte...-" 


                                                                                                 Bad End 2 : Bloody Path 



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Capitolo 16
*** Scelta 13 B ***


"-Forse è meglio che vada con Gaia...-" Disse la corvina. La Tsundere sussultò di colpo, cercando di mascherare l'entusiasmo in un broncio. 
Le due si diressero a sinistra, mentre gli altri se ne andarono per la loro strada. 
Tra Gaia e Chiharu c'era una grande distanza, come se nessuna delle due volesse stare con l'altra. Nise guardava davanti a sé con serietà, mentre Hanabira osservava fisso il terreno. 
"-E dimmi...sei per metà italiana?-" Chiese quest'ultima per rompere il silenzio che si era creato. 
"-Te ne frega qualcosa?-" Rispose malamente la bionda, Chiharu annuì in un "Il tuo nome è italiano...per cui..."
"-Sì, sono per metà italiana. Contenta?-" Sbuffò. 
"-Come sei sgarbata...-" 
Gaia alzò gli occhi al cielo, notando che ormai il sole era già tramontato. 
"-Dobbiamo sbrigarci...al buio sarà difficile trovare un'uscita-" Disse la occhi rossi. "-Hai il cellulare, vero?-" 
"-Ovvio-" Commentò l'altra "-Ricordati che sono la futura preside del consiglio studentesco!-" 
"-Non credo che c'entri qualcosa...-" 
"-E invece c'entra alla grande.-" Mentì la biondina ancora più imbronciata. 
"-E a quando risale il tuo ultimo sorriso?-" Scherzò Chiharu sorridendo a sua volta. 
"-A quattro anni fa-" Disse senza intonazione Nise. "-E tu? A quanto risale il tuo ultimo bacio con Jun Senpai?-" 
La occhi rossi andò in fiamme, voltandosi immediatamente verso la direzione opposta. 
"-In un obbligo o verità...-" Ammise Hanabira. 
"-Capisco...quindi non era un bacio così Wonderfoul...-" 
"-Esatto...-" 
"-Allora...-" 
"-Cosa?-" 
"-Allora...-" 
"-Cosa Gaia, cosa?!-" 
"-Non riesco a dirlo!-" 
"-Ma che cavolo...-" Farfugliò Chiharu. "-Cambiando discorso...perchè hai voluto cambiare il tuo nome in Gemma?-" 
"-Perchè mai dovrei dirtelo, Hanabira Chiharu Baka San?!-" La bionda sottolineò soprattutto il "Baka" 

Cominciò a calare la notte, tutto divenne completamente buio. Alcuni grilli ed altri animali notturni avevano già iniziato il loro canto. 
Non si vedeva quasi nulla. 
"-È diventato tutto buio...-" Sussurrò Hanabira...
Gaia strillò improvvisamente, avvinghiandosi al braccio della ragazza con terrore. 
"-Che ti succede?-" 
"-Io...io...ho p-paura del buio!-" Tremò, stringendo a sè la ragazza. 
"-Cosa?-" 
"-HO UNA FOTTUTA PAURA DEL BUIO!-" 
"-Calmati...non c'è bisogno di urlare...-" La tranquillizzò Chiharu. 
"-Ti prego, usciamo da qui...ORA!-" Urlò. 
Il cellulare della occhi rossi suonò. Nise urlò nuovamente, spaventata dalla bizzarra suoneria dell'altra. 
"-Pronto? Oh...ok...grazie Jun...-" Mise giù. "-Jun ha trovato una via d'uscita.-" 
"-E meno male!-" Gaia scansò via malamente Chiharu. 
"-Mi devi sopportare finchè non arriviamo...è comunque ho sentito che qui ci siano dei lupi...-" 

E così, Chiharu fu costretta a portarsi dietro una tremolante e panicata Gaia fino alla fine del loro tour, ma entrambe sapevano già che ci avrebbero messo molto più del previsto (anche per il fatto che a ogni suono molesto...Gaia scappava via...) 




KURUO POV

Un foglio leggermente sbavato di inchiostro rosa mi balenò davanti agli occhi. Riuscii a leggere solamente la parola "Kurai" su cui erano disegnati dei diavoli affiancati al disegno della bionda. 
Kuu mi aveva preso da parte, portandomi in un vicolo della città e mostrandomi un cartellone dalle dimensioni piuttosto inquietanti. 
"-Una volta per tutte...cosa c'è Kuu?-" Chiesi leggermente allibita. Non sapevo se andarmene senza dire nulla, e lasciando la rosa in un mare di lacrime, oppure se degnarmi di leggere quelle cose incomprensibili scritte in rosa fosforescente. 
Scelsi la seconda opzione, anche perchè non sarei riuscita a sopportare un solo secondo le noiose lagne di Kuu. 
Sul foglio c'era scritto "Ti va una bella uscita con me? Ovviamente senza Kurai o chiunque altro!!" 
Sospirai...e te pareva che non mi chiedesse una cosa del genere! 
"-Va bene, ma promettimi che poi mi lascerai in pace!-" Dissi. Gli occhi della rosa si riempirono di speranza e di lacrime, sorridendomi e annunciarondomi l'orario. Se ne andò senza dire nulla, lasciandomi perplessa. 
...Eppure ero abituata ad odiare le persone...

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Capitolo 17
*** Scelta 13 C ***



CHIHARU POV 

"-Ecco...io...-" Balbettai. Avevo intenzione di andare con Jun, ma...
"-Chiharu Chan, ti andrebbe di venire con me? Ci divertiremo!-" Mi interruppe Arisu. Annuii subito, dopotutto con qualcuno dovevo pur andare. 
"-Fate attenzione.-" Ci raccomandò Satoru. Sua sorella disse la stessa cosa. 
"-Ne vous inquiétez pas! Io e Chiharu ce la caveremo.-" 

Io e lei camminavamo per quella foresta dai vecchi e nuovi germogli di bambù che sembravano essere lì da sempre. 
Forse mi ero sbagliata su Arisu...
Inoltre nessuno potrebbe essere più crudele di Mizuki Baka Chan...
"-Ehi Chiharu...-" 
"-Sì?-" 
"-Mi racconteresti un po' di tuo fratello?-" Mi chiese continuando a camminare. 
A quella domanda mi bloccai improvvisamente. Cecile mi sorpassò, ma io ero ferma sul posto. 
Era la prima volta? 
No...é già successo...e stavo sempre pensando a Ichirou...
"-Cosa vuoi sapere?-" Dissi con freddezza. Anche lei si fermò. 
"-Le cose più ovvie. Aspetto fisico, carattere, se ti corrispondeva...-" Disse gesticolando un po'...
"-Che intendi per corrispondeva?-" 
"-Se ricambiava il tuo affetto-" Rispose lei con naturalezza. 
"-Il mio non era proprio un affetto...-"
"-Uhh...-" Iniziò la occhi oro "-Era qualcosa di più? O qualcosa di meno? A me lo puoi dire!-" 
"-Entrambi i casi...-" 
"-Che? Scusami, ma non gli volevi bene?-" 
"-Certo che gli voglio bene! Io amo mio fratello!-" Sbottai arrabbiata io. 


                                                                                               -Chiharu? 
                                                                      Eccomi Onii Chan! Ti spiace chiudere gli occhi? 
                                                                      -Va bene...
                                                                      Ecco! 
                                                                      -Di che si tratta? 
                                                                      Tadaan! Questa collana l'ho fatta io...compreso
                                                                   questo simbolo, chiamato "Simbolo della Speranza"
                                                                    -È stupenda Chiharu. Ma non dovevi disturbarti...
                                                                    -Ma ci sono ben tre motivi per cui te l'ho fatta! 
                                 Per avere successo in questa ultima visita, per chiederti scusa del fatto   
                                 di quel povero gattino e...
                                                                    -E...?
                                 E perchè Chiharu ti ama davvero tanto, Ichirou~
                                                                       


"-Chiharu...Chiharu!-" 
...cosa? 

"-Eh?-" 
"-Non c'è bisogno di prendersela...-" 
Ah...giusto...
"-E comunque...era identico a me...ed era molto premuroso e gentile.-" Ritornai al discorso di mio fratello. 
"-Il fatto che non ci sia più ti fa soffrire?-" 
"-Tantissimo...è morto per una malattia...non se lo meritava...-" 
"-Doveva starti molto a cuore...-" Sussurrò. 
"-È la persona più importante di tutta la mia vita.-" 
"-Ma...non lo è anche Jun Kun?-" 

"-No...-" 
"-Capisco...e che mi chiedo perchè ti stia sempre appiccicato. Forse gli piaci?-" 
"-E se così fosse?-" 
"-Ma allora ti piace!-" 
"-Non è come pensi...-" Scherzai. Arisu non sembrava nemmeno più coinvolta...
"-Chiharu...-" 
"-Cosa c'è?-" 
"-Visto che ne hai già passata una...ti andrebbe di sentire una storia triste?-" 
"-Riguarda il tuo passato?-" 
"-Pensi che essere una nobile sia così facile e bello?-" Mi gridò addosso. 
"-Ecco...-" Balbettai confusa. 
Arisu non era...

"-Allora...per prima cosa, ti confesso che il mio vero nome è Mari Matsumoto e non sono Francese...e nemmeno una nobile-" Singhiozzò alla parola "nobile"
Restai impassiva di fronte alle dichiarazioni di Mari...
"-Alla nascita...venni rapita da un gruppo di nobili Francesi, convinti che io fossi una di loro, una forma di sangue blu, diciamo...-" Continuò quasi sull'orlo delle lacrime. 
Niente...possibile che non provassi niente in quel momento? 
Niente...
"-Il mio nome venne cambiato in Arisu Cecile. Dovetti restare sotto il controllo di un patrigno che aspettava solo il mio matrimonio combinato...e nient'altro...
A dieci anni...mi venne accennato Jun Kun. Mi dissero che dovevo sposarlo a quell'età o sarei stata uccisa dal mio stesso padre. Ma nonostante ciò...sono scappata in Giappone, dove mi hanno preso come modella...
Questa storia mi è stata racontata solo una volta...ma anche se sono qui...loro verranno e mi uccideranno Chiharu!-" 
Non mi preoccupai troppo del suo pianto. Quella ragazza dai capelli bianchi trinse le mani tra le mie spalle, piangendoci sopra. Caddi insieme a Mari, lei era nel panico. 
"-Io voglio vivere...voglio vivere ancora un po' con voi. E tu Chiharu...tu mi piaci davvero e se avessi avuto una vita qualsiasi...saremmo potute essere amiche...non mi importa se non ho più le mie braccia o che sia stata tu a farlo...-" 
Mi strinse a sè, io non ricambiai il disperato abbraccio, sentendo sul mio corpo uno strano contatto di plastica...
Erano i finti arti di Mari. 
"-Chiharu...-"
...cosa? 
"-Non posso permettere a nessuno di portarmi via Jun-" 
Aspetta...io...no! 
"-...mi dispiace...ma io voglio vivere ancora una volta. Quando ero solo Mari Matsumoto-" 

[...]


...eargh...
...perchè mi sentivo bruciare così tanto i fianchi...? 
...perchè dalla mia bocca stava uscendo sangue? Lo stavo sputando?! 
...facev così freddo...
Mari...mi aveva...
Argh...
Perchè mi stava uscendo del sangue dalla schiena? 
Fratellone...fratellone...
Ti prego...
Le mie braccia...stavano sparendo...non le avevo più...
Arisu...Mari...me le ha strappate via...
Per favore...
Fratellone...fa male...
Fratellone...
Onii...Chan...
Ichi...ro...u...
Ti a...

[...] 


                                               Bad End 3 : Kyōyo 





Ehi...Onee Chan? Sei tu...? 

[...]

Onee Chan! 


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Capitolo 18
*** Chiamata d'odio ***


-Onee Chan, sei sveglia?- Scuoto nuovamente il suo corpo nascosto dalle coperte. Onee Chan non accenna nessuna risposta, ma si gira  dall'altro lato sbadigliando sonoramente. Riesco ad intravedere solo le ciocche dei suoi capelli nerastri che sbucano dalle coperte. Continuo a strillare, Onee Chan fa finta di nulla come al solito. 
-Onee Chan! Lo sai che tra poco me ne devo andare...degnami almeno di uno sguardo...-  Le parole iniziano pian piano a morirmi in bocca, seguite dai versi di mia sorella che si fanno più deboli. Come se non mi avesse ascoltata...
Da quel giorno non lo ha più fatto, ma allora perchè continuo a venire qui? 
-La mia letterina ti è arrivata, Onee Chan?- Chiedo con un filo di voce, speranzosa nella risposta di Onee Chan. 
...niente...
Sono morta e lei non può più vedermi. Sono morta e lei non può più sentirmi. Sono morta e lei non può più percepire la mia pelle sulla sua. 
Perchè devo essere sola. 
Abbasso lo sguardo sotto l'alba mattutina che mi cinge gli occhi di oro fuso...contemplando solo con l'anima il cielo roseo alle mie spalle come rinchiuso tra il legno lavorato a mano della finestra dietro noi due. 
...Scomparendo. 


CHIHARU POV

Sbadiglio. 
Mi ritrovo sdraiata sul mio letto, il cellulare a fianco squilla. 
Lo porto all'orecchio destro, esausta e confusa...socchiudendo gli occhi per ammirare le candide nuvole che facevano il loro percorso sul cielo, macchiandomi le iridi rosse di un marmoreo fugace. 
E un sole velato da quelle stesse nubi nitide sembrava intiepidirmi la pelle fino a perforarmi il cuore pulsante. I rintocchi del telefono schioccano sempre più acuti. In effetti...non ho neppure visto chi mi avesse telefonato...
-AruAru! Ci sei?!- 
Una voce repulsiva e fin troppo dissonante mi convince a chiudere prontamente la telefonata e l'irritazione che s'innalza in tutto il mio corpo. 
In effetti era da un po' che Mizuki tentava di telefonarmi, ma col cavolo che rispondevo...
Quella ragazza mi fa tremendamente schifo...
Il suo modo di comportarsi con le persone, il suo modo di comportarsi con me...
Il telefono mi squilla per una seconda volta, ma per fortuna non è Hirano che mi sta chiamando...
Ripongo il cellulare vicino all'orecchio, in attesa di sentire la solita voce calma di Ozawa. Ieri è tornato da solo a casa...mentre io ho dovuto sopportare le lagne di Gaia per ogni singolo rumore che si udiva in quella foresta ricca di selvaggia vegetazione. Ha continuato per ore finchè non siamo definitivamente uscite da lì. 
Mi stendo nuovamente sul letto, accoccolandomi meglio tra le fredde lenzuola biancastre, socchiudendo le palpebre e assaporando ogni singola parola che Jun dice quando attacca la telefonata. 
-Buongiorno Jun- Dico giocando con una ciocca dei miei capelli color cenere. Il castano mi saluta a sua volta dall'altra parte del cavo, chiedendomi in seguito che cosa stessi facendo. 
-Ho appena chiuso una chiamata di Mizuki.-  Sbuffo  -Quanto odio quell'imbecille...- 
-Ti ha fatto davvero così tanto male il fatto che ti abbia abbandonata?- Dice. Mi innervosisco. Jun ha questo maledetto potere di farmi innervosire con le frasi più semplici del mondo. È anche ovvia la mia risposta...ovvio che mi ha fatto male...mi ha fatto veramente soffrire...
-Mi ha fatto malissimo, Ozawa!- Mi blocco non appena capisco di aver urlato quella frase in modo eccessivamente brusco e pesante. A volte ho la sensazione che io dica le cose senza il mio "consenso"...
Nemmeno Jun non attacca più parola. Boccheggio per qualche istante, limitandomi a correggere la mia frase in un " Mi ha fatto molto male" in un modo leggermente più calmo e controllato. 
-Capisco...hai intenzione di uccidere Hirano?- Sibila tranquillo...troppo tranquillo, soffermandosi sulla parola "uccidere" che pronuncia con una nota di piacere. Sento uno strano gusto sulla lingua...in effetti l'idea di ammazzare quella scema mi aggrada molto...ma mi spaventa che lo pensi anche Ozawa. 
-Non sei intimorito?- Chiedo nervosamente, avvicino il dito al cellulare indecisa se chiudere o no la telefonata. Jun ridacchia leggermente in un "Tu credi?" e un'altra risata più isterica. Non c'è reazione da parte mia per quel gesto che assapora e sfiora l'inquietudine. E dall'egoismo di Jun che sembra in qualche modo avvolgermi in una stretta mentalmente "letale". 
-Insomma...dopo quel che ti ho fatto...io...- 
-Hai fatto una cosa normale!- Mi giustifica. Sono in qualche modo stressata. Forse perchè sono abituata a vederlo come un ragazzo perfetto, puro e cristallino o magari perchè questi suoi bizzarri comportamenti riflettono ugualmente i miei. 
-Che cavolo stai dicendo?!- 
-Pensi che Mizuki debba morire, Chiharu?- 

[...] 

Taccio all'istante. Avevo già pensato di ucciderla, ma...
-Ecco...- Balbetto ripensando velocemente a tutto quel che mi ha fatto Hirano. Rapidi flashback iniziano a balenarmi in testa, tutti tristi e impulsivi e nessuno veramente vivace. Mizuki mi ha fatta soffire...
"Chiharu non esiste." Avevi detto davanti a tutti, me compresa che cercavo spiegazioni. Con un malizioso sorrisetto nel tuo pallido viso da smorfiosa, mi dissi che ero totalmente indifferente a questo mondo. Che non ero servita a nulla come amica e che scomparendo dalle loro vite avevo reso l'universo meno schifoso di quanto loro non considerassero già. Perchè per voi, io che in verità non ero mai morta...se non solo con il mio corpo, ero utile solo come vittima ai vostri stupidi giochetti da delinquenti di strada. La "strada" su cui giacevo nei ricordi d'infanzia, quando ancora non avevo detto a Niichi che venivo presa di mira da dei bulli. "Loro". 
Poi com'è che ho conobbi Mizuki, esattamente cinque anni fa...? 
"Migliori amiche?" Mi avevi detto in una qualsiasi giornata mentre correvo nei giardini della scuola elementare, tendendomi una mano coperta dalla manica della divisa. Avevo annuito con gusto, in effetti a quel tempo non avevo ancora una migliore amica.
Poi è finito tutto da schifo, insomma. 
"Chiharu non mi serve" Avevi chiarito in una triste e piovosa giornata alle scuole medie, davanti alle tue nuove amiche del cuore. Mi sono sentita presa in giro e quando te l'ho detto...
"Chiharu è una stronza" Avevi urlato a tutti, mentre sorseggiavate un boccale di birra nella discoteca di turno. E pensare che ero venuta qui solo per te, Mizuki. Ho cercato di sopportare, ho cercato di non ucciderti...
"Chiharu fa schifo" Avevate gridato in coro, prendendomi nuovamente con voi in un vicolo cieco, ma solo per malmenarmi a sangue per l'ennesima volta. Tornavo sempre coperta di lividi, nascondevo la verità al mio fratellone con stupide scuse, ma se serviva per restare con Mizuki...
Avevo bisogno di lei. Da quando morì Ichirou...
"Chiharu non esiste più, Chiharu è finalmente crepata!" 

                                                                                                                                                                    Onee Chan...

"Noi non siamo amiche, Hanabira" 

Già...non mi dispiacerebbe fartela pagare. 
-Credo di sì...perchè?- 
Perchè gli interessa tanto sapere se voglio farla fuori? Questi sono affari miei...
E se stesse diventando...

...come me? 

-Era tanto per sapere...- 
-Cambiando discorso... sei eccitato per la gita dell'Accademia?- Chiedo. L'Accademia Kagaku aveva detto che saremmo andati in un antico castello per cercare un vecchio, ma importante documento storico. Divisi in gruppi che dovranno cercare i documenti in una zona specifica. Sarebbe stata domani e ammetto che sono un po' ansiosa...
-Sì, potremmo cercare quei fascicoli insieme, ti va?- 
-Forse è meglio di no...- Sussurro. Non vorrei mai...
La telefonata si chiude...
Ma che...



[Lo pesta, lo squarta e lo scaraventa contro il muro seguito dalle sue urla strazianti. Ripetendo più volte il nome di Hirano e sfogandosi sul mio gracile corpicino. Gli occhi oro, dopo tutti quei colpi...sono più di un viola magentato, ma solo le palpebre semiaperte hanno quel colore così scuro. Le ciglia si staccano facilmente con la sua mannaia che le taglia via in un suono pungente. Il mio corpo è per terra, buttato lì da lei. 
Dalla furia, ma più che altro dalla vendetta della mia dolce Onee Chan] 




-Onee Chan! Svegliati!- 

Mi alzo, probabilmente incitata dal fatto che oggi c'è la gita a quel famoso castello di cui ho scordato il nome. Non essendo giorno di lezione mi vesto con una corta t-shirt color verde militare accompagnata dalla gonna marroncina come le scarpe. 
Ho evitato di pettinarmi questa volta, lasciando che i capelli corvini e ribelli balzassero all'occhio.

Arriviamo al castello, tutte le classi...compresa la 2^A, la classe di Mizuki e di Gaia. 
Della classe 2^B e 3^B ci sono Chinatsu e Satoru che mi sorridono smaglianti dall'altra parte. Sono già pronta per cercare quei documenti importanti. Ho sentito dire che riguardino l'Accademia... 
Mi volto cercando Ozawa con lo sguardo. Siamo nella stessa classe, non può scomparire così di colpo.
Ci dividiamo in gruppi, non sapendo con chi andare...mi dirigo con Lua...

                                                                                                                                                           Guarda, Onee Chan!

Ma...Jun ha scelto il suo compagno...
Jun sta andando con...con...
-Che ti prende Chiharu Chan?- 

...Mizuki...
Stanno andando insieme, nonostante non sia permesso di formare gruppi tra due classi differenti. 
Entrano da soli, senza autorizzazione. Avevamo appena parlato di Hirano...e ora Jun se la porta dietro?!
Che cavolo significa?! 


•Se vuoi che Chiharu segua Jun e Mizuki...vai al capitolo 14 A
•Se vuoi che Chiharu ignori la cosa e prosegua con Lua...vai al capitolo 14 B 


Angolo autrice

Buongiorno! 
Tutti : ...
ma uffa...comunque, per tutti quello che avranno letto il capitolo 13 B...in questo capitolo si saranno aspettati che ci fosse l'appuntamento tra Kuu e Kuruo. Perchè non è così? Semplicemente perché avevo voglia di pubblicare in fretta e su quelle due non sapevo proprio che scrivere. 
Per cui quel capitolo extra (sì, è un extra) lo farò dopo queste due scelte. 
Tengo un momento a precisare che questo capitolo è dedicato a Naru Senpai, (_Eris_,) in quanto è stata tanto gentile da recensire questo schifo fino ad ora. Ed ora come dice Chinatsu, Bye Bye e bau (?) 





                                                                                                                                                               






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Capitolo 19
*** Scelta 14 A ***


CHIHARU POV 

Allungo il passo. Innervosita e confusa, guardo Jun allontanarsi insieme a Mizuki mentre si dirigono all'entrata di quel attempato castello avvolto dal mistero. In effetti é più grande di quanto immaginavo...ornato di eleganti, ma antiche finestrelle piuttosto trette. 
Li seguo lentamente, separandomi da Lua e dal resto dell'accademia, sentendo sulla mia liscia pelle la freschezza e il sapore del vento che si affaccia man mano che proseguo.  
Socchiudo dolcemente le palpebre mascheranti le iridi rosso amaranto, sentendo quasi lo scalpore e la risonanza di un tempo, il mio tempo...ormai dimenticato. Tutte le belle cose passate con il mio fratellone sembrano ripercorrersi su questa d'istesa di fitta erba, attraversando questo cammino accompagnato dalle foglie d'autunno variopinte e frantumandosi come lucidi cristalli limpidi e tersi. 
Che contengono ricordi preziosi quanto lui, il mio adorato Niichi. 
Anche se quei tempi felici...fanno contrasto a questi tristi giorni...
Non così tristi, dopotutto. 
Ma nemmeno tanto allegri... 
Semplicemente indifferenti. 
-Hanabira San!- 
Mi fermo, la soave e argentina voce di Satoru, simile ad una leggera melodia, mi ipnotizza sul momento...altrimenti avrei continuato a camminare. Da quanto tempo è che proseguivo totalmente incantata...? 
-Sì?- Osservo con la coda dell'occhio il biondino che si piazza di fronte a me, respirando affannosamente. 
-Perdonami se ti ho disturbata, ma volevo dirti che una parte del documento...- Sibila.
-Forse riguarda in qualche modo te...- 
-Sono una sfigata, perchè mai un importante fascicolo dovrebbe riguardarmi?- 
Mizuki ha sempre detto che sono una povera sfigata. Che non avrò mai nessun contatto con i ragazzi o comunque con gli altro. Che sono sempre stata sola come un cane e che lo resterò a vita. Che l'unico "affetto" che potevo avere era secondo loro quello di un morto, qualcuno che non può darti nessun sollievo, nessun conforto e nessun calore. Per cui dovevo restare sola. 
Me lo hanno detto talmente tante volte che sono finita quasi per crederci...
Faccio schifo, non merito nulla. 
-Hanabira San?- 
-Eh? Oh, scusa...ero sovrappensiero.- 
-Non ha importanza, ma ora andiamo!- 
-Andiamo dove?- 
-A cercare quei documenti insieme, chi se ne importa se non siamo nella stessa classe.-
Mi da una lieve pacca sulla spalla, tirandomi a sè per la manica della maglietta verdognola. 
-Posso andare da sola...- Mormoro imbarazzata. Il biondo mi sorride. Il suo sorriso è identico a quello di Jun...
-Non potrei mai lasciarti qui da sola, Chiharu- 
Eppure...sei così simile a Jun...

                                                                                               
                                                          "finchè ci sarai tu, potrei disubbidire a qualsiasi regola"


-Finalmente mi chiami per nome...- Noto -Comunque non è necessario...- 
Satoru continua ad insistere, sospiro prendendo il passo. 
Ci dirigiamo in fretta nel retro del castello, un luogo qualsiasi colmo d'erba vellutata dalla rugiada mattutina. 
-Vuoi entrare?- Mi chiede Fujiwara. Annuisco con un cenno del capo, entrando con il biondino all'interno dell'antica abitazione. 
Siamo in una delle tante stanze, probabilmente questa è una specie di cantina gigantesca. 
Ci sono un sacco di scatoloni impolverati quanto i lampadari spenti. L'unica fonte di luce proviene dalla porta rimasta aperta. Proprio in quel momento, vedo Satoru che la chiude lentamente per poi girarsi verso di me con sguardo serio. Non ne sono sicura, il suo volto è completamente celato dall'oscurità, riesco ad intravedere solo gli occhi color anice stellato che fanno contrasto con il buio della stanza. 
-Lo sai...- Inizia lui -Ho sentito dire che ci siano dei fantasmi qui- La parola "fantasmi" si sparge in tutta l'atmosfera, creando un eco graduale ed inquietante, come se quegli stessi spettri stessero in qualche modo cercando il modo più rapido per spaventarmi. 
Deglutisco rumorosamente, strizzo gli occhi sforzandomi di vedere qalcosa apparte la tanta polvere. Inizio a respirare in modo calmo e controllato, speranzosa di riuscire a tranquillizzarmi. Solo l'idea di trovarmi uno spirito o un morto vivente qui mi fa tremare di paura...
-Credo...di aver cambiato idea...- Sussurro, forse troppo piano. Sta di fatto che Satoru non mi sente e continua a guardarsi intorno. 
-Satoru...- 
-Cosa?- 
-Tu non...hai paura?- Tremo leggermente, per fortuna Fujiwara non riesce a vedermi, ma sicuramente avrà notato quanta paura abbia messo in quella frase. 
-No...e tu?- 



                                                                                S o r e l l o n a . . . C h i h a r u 



Strillo d'impulso scattando via dal biondo. Sbatto contro chissà che cosa, coprendomi il viso con le mani. 
-Cosa ti prende, Chiharu?!- Mi raggiunge Fujiwara, sedendosi vicino a me e tentando di calmarmi. 
-Ho appena...ho appena sentito qualcuno chiamarmi! Qualcuno mi sta chiamando!- 
-Ma cosa stai dicendo? Nessuno ha parlato!- 


                                                                                 V a i   V i a   D a   Q u i 



-Di nuovo! Saroru!- Inizio a piagnucolare come una bambina, ma io le sento davvero delle voci...sembrano delle voci giovanili...
Mi sento tremendamente ridicola, ma nello stesso tempo vorrei che il cuore smettesse di battere così forte. Deglutisco, accasciandomi lentamente sul gelido pavimento impolverato. 
-Va tutto bene, Chiharu...- Satoru mi accarezza delicatamente il capo, sento la sua vicinanza...ed è come quella del mio fratellone. Si avvicina, non ho ancra tirato su la testa...smette di giocare con le mie cicche corvine che scendono sul colletto del maglia mentre mi dimeno.
-Satoru...-
-Mh?- 
-Potresti fare finta di essere il mio Fratellone, solo per un po'?- Balbetto imbarazzata con voce roca a causa delle calde lacrime che mi rigano il viso, come le macchie di un quadro non ancora terminato.
-Se può aiutarti...- Risponde lui insicuro. 
-Grazie...fratellone...- 
-Chiharu...- Interrompe la conversazione. 
-Sì?- 
-Ora tu resterai qui, io andrò a cercare quei documenti, va bene?- Mi guarda affettuosamente, asciugandomi le lacrime proprio come farebbe il mio fratellone. 
-Sì...- 
Mi sento leggermente più tranquilla, continuo a mettermi in testa che Satoru, il mio fratellone tornerà presto. E poi andrò con lui a cercare Mizuki. 
Già, sono decisamente più calma. 


[Onee Chan...qui potresti incontrare Mizuki, non lo fare. Potrebbe intralciare anche i tuoi sentimenti e dovrai affrontare la cosa come riflessa in uno specchio, ma è quella persona  che vedrai.] 


-Ti ho fatto aspettare?- Dice Saroru tornando con un paio di fogli in mano. Sono rimasta ad aspettarlo per più di un'ora, il mio fratellone. 
-Ma figurati, Fratellone!- 
-Ecco qui. Non li ho letti, volevo guardare quel che c'è scritto insieme a te.- Mi porge un foglietto sbavato di inchiostro, sembra un foglio di giornale piuttosto malridotto. 
Lo sistemo e comincio a leggere...


"Assicurata la fama mondiale con questa incredibile macchina in grado di sdoppiare le proprie personalità! Si credeva impossibile, ma alcune ricerche da parte dell'accademia Kagaku ha reso possibile la cosa, soprattutto uno dei suoi migliori studenti ovvero    Ichirou Hanabira, che ha fabbricato tutto da solo questa scoperta rivoluzionaria, ma in quanto" 

Il resto del foglio è illeggibile...
Stringo tra le unghie il foglio. Ancora, ancora. 
Ho voglia di uccidere qualcuno~ 
Ma devo leggere quel che c'è scritto...
La macchina...Ichirou...
Il mio...fratellone...ha...costruito...anzi, lui ha frequentato l'accademia...
Non può essere...
Quest'altro foglio è di una settimana dopo...


"Spiacevole notizia nell'area di Kyoto. Il genio rivoluzionario Ichirou Hanabira è stato ritrovato morto per motivi ancora sconosciuti. Si è scoperto inoltre che i suoi genitori erano anch'essi morti qualche anno prima. Le uniche prove, forse certe che sono arrivate raccontano che il povero Hanabira sia stato assassinato dalla sua stessa sorella di sette anni. L'unica informazione che abbiamo su questa ragazzina è il suo nome : Chiharu Hanabira. Stiamo ancora indagando sul vero motivo del suo assassinio" 


      
                   


...no...è tutto sbagliato...
Non posso essere finita qui. Devono morire tutti. 
Basta...ancora...
Devo scoprire la verità...no, non devo farlo! 
Il mio fratellone è morto per una malattia...ne sono sicura...
Le lacrime iniziano a bagnarmi la pelle umida, ma la mia espressione resta vuota...
Mi alzo di scatto, posso dire solo questo. All'esterno. 
Ma all'interno del mio corpo stanno esplodendo migliaia di emozioni negative. Con infinite domande che si formano nella mia testa. 
Ma mi ero solamente alzata e me ne stavo solamente andando via. Lontana da Satoru che non è il mio fratellone. Lo odio, non deve azzardarsi a seguirmi. Lo odio, lo odio, lo odio...
Esco, entro in un'altra stanza del castello. Non c'è nessuno qui.
Meglio così. 
Peggio così. 
Devo uccidere qualcuno senza pietà. 
Devo nascondere quello che sono. 
Ormai non so nemmeno quello che dico...quello che devo fare. 
Devo uccidere e proteggere tutti. 
La mia iride rossa...una verde. 
Spalanco un'altra porta e...

-A...ru...Ar...u...- 

Riconoscerei questa dannata voce ovunque...
Mizuki con voce trozzata. 
Devo ucciderla. No. Devo capire perchè è qui...
-Chiharu?- Una voce maschile mi chiama. 
-Che stai facendo, Jun!?- 

Mizuki...Mizuki impiccata. Sta morendo, ma non per mano mia...
Jun la sta uccidendo. Quel cappio sembra così stretto...
Una macabra immagine che mi balena davanti agli occhi. I miei occhi.
Uno verde e uno rosso. 
Mizuki che muore di fronte a me, è viva, ma sta soffrendo. 
Si sta strozzando, tenta disperatamente di slegarsi la corda legata al soffitto. La sua faccia è sfigurata. Le guance sono terribilmente squarciate, il collo è tagliato a metà, facendo inclinare la testa sulla spalla. 
-Aru...A...- Chiama disperatamente il mio nome in un sussurro strozzato. Le mani sono attorcigliate alla corda e le iridi arancine fissano il soffitto. La lingua è tagliuzzata a metà, come la testa che pende incontrollata. Vedo qualcosa sotto i suoi piedi, sembra un organo...
Capisco subito che si tratta di una delle sue corde vocali. Izuki tenta ancora di slegarsi il cappio, ma ogni suo tentativo la soffoca ancora di più. Disperata, sputa sangue di fronte a me. 
Non sembra affatto che tutto questo sia opera di Jun. Possibile che lo abbia fatto per me...? 
Bene, finiamo la sua vita! 
Jun, che stai facendo? Ha due coltelli in mano, uno è schizzato di sangue mentre l'altro è ancora pulito. 
-Oh Chiharu! Avrei preferito portarti il suo cadavere, ma...- Dice allegramente. Ridacchia un po', avvicinandosi al collo della sua vittima lacerandole la gola con un altro taglio netto. 
-Che stai dicendo?!- Strillo. Le mie grida sono accompagnate da quelle di Hirano mentre è sul ciglio della morte. 
-Non è ovvio?- Mi porge quel coltello biancastro...sono confusa e non so cosa fare, avvicino la mano all'arma per poi ritirarla subito indietro. Fisso Ozawa spaesata e intimorita. Mizuki sa già che lui vuole ucciderla, sembra quasi che mi preghi con lo sguardo anche se la sua fine è vicina. Non so che fare, i miei ricordi sembrano annebbiarsi di colpo. La calma di Ozawa mi inquieta. 
Allungo di nuovo una mano al coltello che il castano tiene, per poi fermarmi di nuovo. 
Jun mi guarda impietosito in un 
-Allora? Non volevi ucciderla?- 


.Se vuoi che Chiharu uccida Mizuki...vai al capitolo 15 A 
.Se vuoi che Chiharu non la uccida...vai al capitolo 15 B 




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Capitolo 20
*** Scelta 14 B ***



CHIHARU POV

Rimasi spiazzata nel vedere quei due camminare insieme. In quel momento avevo probabilmente gli occhi lucidi e le labbra che farfugliavano qualcosa di incomprensibile. Sentii dei colpi sulla spalla, ma non ci feci caso tanto ero confusa. Jun e Mizuki scomparvero dalla mia vista, ma riuscivo ancora a sentire qualche risatina stonata di Hirano pulsarmi fino al cervello. 
-Cosa c'è Chiharu?- Lua agitò velocemente un braccio di fronte a me. Scossi nuovamente il capo dalla confusione. 
-Ecco...che ne dici di andare da quella parte?- Balbettai indicando il retro del castello. Setsuzoku annuì allegramente. 
Ci dirigemmo subito lì. 
Lua spalancò la porta, tutto risultava buio e lugubre da non poter vedere nulla. 
-Tu vedi qualcosa Chiharu?- Mi chiese la occhi viola. Scossi la testa mentre cercavo di vedere dove fossimo finite. Non sembrava nè una cantina nè una stanza normale. 
-AruAru?- Una voce femminile ci stupì entrambe. 
-Chi sei?- Chiese spaventata Lua nascondendosi dietro di me. Quella terza persona avanzò. Io sapevo già chi era...
-Cosa vuoi, Hirano?- Ringhiai. Non c'era Jun da nessuna parte, rimasi a fissarla per una decina di secondi. 
-AruAru, sei tu! Grazie per essere venuta, sai...volevo dirti una cosa...- Cinguettò allegra la occhi arancioni. Io non ricambiai, guardandola bieca.
-Tu prima dimmi perchè sei venuta qui con Jun...- Sussurrai stringendo i denti minacciosa. Perchè non potevo ammazzarla?! 
Lua rimase fuori dalla conversazione, allontanandosi da noi. 
-Jun?- Mormorò Mizuki -Ah! Intendi quel ragazzo. Mi ha accompagnata qui, ma ora se ne è andato dicendomi che doveva prendere una cosa importante.- 
-Ah, sì?- Dissi con un filo di voce -E dimmi...come stanno le tue amiche?- 
-Cosa?- Hirano realizzò. -No...non mi importa di loro...vorrei solamente che noi due...- 
-Ma sei scema o cosa?!- La interruppi gridando -Tu non hai idea di quanto mi hai fatto soffire! Chiharu fa schifo, Chiharu è questo, -Chiharu è quello...sparlando, bevendo, facendo tutte quelle cose che ti rendono la persona che sei : una stronza. Vorresti addirittura fare pace, pezzo di merda?! È inutile che tu cerca di giustificarti, perchè tanto ti avranno già messo prima nella classifica delle persone più imbecilli del pianeta. Complimenti! E sai perchè non voglio farti fuori? Perchè ti farei tante di quelle torture che moriresti solo alla prima, cretina. Per cui ti auguro la morte più lenta e dolorosa, ma proprio cruenta perchè tu sei già la morte in persona, deficiente!- Mi fermai per respirare un po', Mizuki sembrava sull'orlo delle lacrime, deglutì abbassando il capo. 
-Chiharu!- Lua mi tirò via da Hirano. -Capisco che sei arrabbiata con lei, ma non c'è bisogno di arrivare a tanto!- 
La ignorai, spostando lo sguardo sulla occhi arancio. 
-AruAru...scusami se ti ho causato dei problemi, ma io voglio davvero sistemare il nostro rapporto...- Sibilò lei. 
-Rapporto?!- Sbottai -RAPPORTO?! Quale rapporto, cara? Aah, per te il nostro "rapporto" si basava sull'insultarmi ogni giorno, vero?- 
-Ti ho detto che mi sto scusando!- 
-Non mi importa nulla delle tue scuse, per me puoi anche morire!- Strillai una seconda volta. Mi sentivo il sangue ribollirmi dentro e il cuore che stava per esplodere dalla rabbia accecante. Non ne potevo più : Tirai fuori dalla tasca della t-shirt il solito coltello. Puntandolo davanti a Mizuki, la fissai con gli occhi spalancati e le iridi purpuree scurite. 
-Aspetta!- Gridò spaventata la occhi arancio. -Ti scongiuro...non lo fare!-
Rimasi in silenzio. 
-Cosa fai?!- Si aggiunse anche Lua. Io la scansai malamente via non appena la viola si parò di fronte a Hirano. 
-Chiharu no! Implorò quest'ultima allontanandosi da me. Avanzai, Izuki continuava a scattare via finchè non si ritrovò alle spalle al muro. Lua era terrorizzata e non sapeva che fare. 
Puntai l'arma sulla testa di Mizuki. 
-Non ucciderla! Smettila Chiha...

[...] 





-Ben svegliata!- Squittii avvicinandomi al corpo disteso di Mizuki. 
-Hai dormito bene, Hirano San?- Aggiunse Lua con il suo camice da laboratorio schizzato di sangue. La occhi arancio scosse un po' il capo, era ancora sotto l'effetto di quella piccolissima iniezione celebrale che le avevamo dato poco fa. 
Era sdraiata su un grande tavolo di metallo, legata ai polsi e alle gambe. C'erano diversi coltelli vicino a lei...di quando io e Lua avevamo giocato al tira a segno. Era tutto buio nella nostra stanza segreta. 
-Allora, visto che ti sei ripresa...- Dissi io. -È ora di provare anche questo nuovo veleno!- 
Le avvicinai una piccola bottiglietta contenente uno strano liquido rosso. Hirano fu costretta a bere tutto ad un fiato, anche se contro voglia. 
Beh...così non sarei stata costretta ad uccidere tutti con le armi. Potevo finalmente provare con i veleni, ma ovviamente qualcuno doveva testarli. Mizuki poteva morire in qualsiasi modo secondo me, ma nessuno sarebbe mai stato soddisfacente. 
Ma vederla soffrire mentre testava i nostri esperimenti era qualcosa di più divertente. Anche avere Lua come assistente era molto comodo~
Mizuki sarebbe morta presto, ma prima della sua ora sarà stata costretta a buttare gli ultimi anni della sua vita in questa stanza. Tutti questi test le avranno fatto sicuramente dei danni gravi, per cui divertimento triplicato. 
Ci vorranno ancora centomila esperimenti prima che Hirano muoia. 
-Dolcezza, ma dove è finito tutto il tuo coraggio?- Dissi amorevolmente. 
Hirano non rispose, si limitò a voltarsi verso Lua che la guardava truce. Tentò nuovamente di slacciarsi via le cinghie che la stringevano, ma Setsuzoku la tirò violentemente per i capelli bluastri. 
-Tesoro, mi piacerebbe molto che ora bevessi anche questa.- Le porsi un'altro liquido verdognolo che Izuki bevve in un sorso senza fare troppe domande. 
-Dolcezza, ma dove è finito tutto il tuo coraggio?- 
Hirano non rispose. Presi una bottiglia con lo stesso veleno di prima e glielo feci bere di forza. 
Mizuki deglutì a fatica, gli effetti del liquido sembravano già diffondersi in tutto il suo corpo : era disorientata e confusa. 
-Chi...chi sei tu?- Mormorò. Mi aveva già dimenticata, uffa...
-Chi sono io?- Chiesi. L'altra annuì. 
A pezzi~ 
Frantumare~ 
Bruciare~ 
-Io sono una tua amica di infanzia, Mizuki- Dissi infilando l'ago di una grande siringa nella sua pelle. 
-Cara, saresti così gentile da dirmi come ti senti ora?- Canticchai alla occhi arancio. Questa sbattè le palpebre guardandosi intorno. 
-Ecco...- Sussurrò -Sento un grande dolore al petto. Ma nello stesso tempo mi sento triste e inutile...- 
-Davvero?- 
Ero convinta che Mizuki provasse davvero quei sentimenti mentre mi guardava fissa nel vuoto. I giochi non erano ancora finiti per nulla, sorrisi un po', Lua fece lo stesso. 
Già, i nostri giochi potevano iniziare. Mizuki stava per passare tutto quello che ho passato io. Vidi con la coda dell'occhio una piccola lacrima rigare dritto il pallido volto della mia ex amica. 
-Cosa stai...- Si strozzò con il secondo ago che si insidiava nel suo corpo. -Basta...- 
Distruggerti~ 
Ucciderti~
Mi chinai vicino a lei, sussurrandole all'orecchio destro. 
-Anche io ho provato queste cose, sai? Ma ti giuro che non avevo ingerito nessun veleno se non quello della tua inutile esistenza!- 
Finalmente potevamo iniziare. 

                                                                                       Bad end 4 : Esperimento numero 0 




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Capitolo 21
*** Scelta 15 A ***


-Dimmi solo una cosa, Jun...- Sighiozzo un po'. -Tutto questo l'hai fatto per me?- 
Osservo di nuovo il corpo malridotto di Mizuki, di cui le iridi arancine fissano scostandosi e scrutando il soffitto colmo di polveri. Il cappio si snoda leggermente, ma nè io nè il castano cambiamo espressione. Abbasso di nuovo la nuca, deglutisco e guardo costantemente il pavimento. 
-Sì- Risponde lui in modo sconcordato, inquietante. -Dopo che mi hai detto che Mizuki poteva morire...- Sussurra talmente piano che fatico a sentirlo. 
-E secondo te come dovrei reagire io?- Lo imterrompo bruscamente. Ozawa si blocca e non sa più che dire, probabilmente non si aspettava questa mia risposta. Sposta lo sguardo sugli squarci di Hirano. Violenti, impassivi e gelidi...
Tutto questo. 
-Aru...- 
Mizuki è ancora viva...lo è. Potrebbe ancora salvarsi.
Sento la rabbia salire nel mio corpo senza un preciso motivo, lo shock mi ha forse annodato in qualche modo tutto ciò che rendeva l'atmosfera equilibrata. Le mie emozioni calano e calano...come neve su una distesa di terra infinita. Restano lì, tutti i miei sentimenti. Vicini ad Ozawa. 
Jun resta fermo, così come me. Sento le gambe tremolarmi ripensando alla mia ultima frase forse troppo idealizzata, ma senza un vero significato. Deglutisco silenziosamemte. 
Come dovrei reagire? Di fronte alla mia ex amica. 

"Ma noi siamo amiche, vero, Chiharu?" 
"Scusami, ma ora hai le tue nuove migliori amiche e tu non mi guardi più. Per me non lo siamo, Izuki" 


-Sai una cosa, Jun?- Dico poggiando l'indice sul labbro inferiore. Il castano mi osserva confuso, forse si aspettava che dicessi qualcos'altro...
Ozawa non mi risponde, restando fermo vicino alla ragazza. Mi muovo timidamente verso di lui tremolante e insicura. Quando siamo abbastanza vicini vedo chiaramente i suoi occhi smeraldini. Così belli...
Deglutisco una seconda volta, avvicinandomi sempre di più. 
Dovrebbe essere una cosa abituale? Mizuki sta morendo, non me ne accorgo, non ce ne accorgiamo. Jun è impegnato solo nel rispondere ai miei deboli sguardi fissi. 
Come se il battito cardiaco potesse restare calmo in questo momento. 
Vedo solo dei deboli riflessi di luce che macchiano me e lui di un giallastro luminoso quanto fugace. L'atmosfera mite, calda e appiccicosa, che sembra distendersi su tutta la mia pelle biancastra. Jun si limita a guardarmi tenendo stretto tra le mani omicide il coltello schizzato di cremisi. E da i miei occhi di vento fluido lo fisso ugualmente. Sento le mie gote colorarsi di rosso talmente mi sento imbarazzata, avrei già un'idea di quel che fare, ma non non ho mai visto una cosa così se non nei film che guardava Chiha. Jun sposta lo sguardo sul pavimento, socchiundendo leggermente le palpebre che racchiudono le sue splendide iridi verdi. Mi sento in qualche modo "delusa" dal suo comportamento, avrei preferito che i nostri occhi si incrociassero ancora per un po'...
È tutto così strano, ho solo detto quattro parole e si è accesa tutta questa situazione ansiosa, sento un lungo brivido percorrermi la schiena più volte, ma non accenno nessun tipo di emozione. 
Il fumo che sembra soffocare questa stanza da più di cento anni di candide primavere, agogno con tutta l'anima che Ozawa tenti di fare il primo passo, proprio ora. 
Una cosa del genere è inutile, inaffidabile, priva di senso e stile. 
Mizuki sembra l'unica cosa che mi da fastidio in tutto questo accumulo, le sue urla straziate che si dilatano a raggiungere la morte certa. 

"Chiharu non esiste" 

E tutto sembra in qualche modo aumentare di volume, tono, chiarezza...
Ricordi stupidi della mia infanzia mi tormentano. Il sangue di Hirano, le sue grida, la sua voglia di vivere e la mia risposta alla domanda di Jun...
Il suo modo di fissarmi mi fa impazzire...
-Chiha...- 

[...] 


Smetto per un attimo di respirare, anche Jun fa lo stesso...
Spalanca gli occhi e li tiene costantemente aperti, ancora incerto se rispondere o no al mio bacio. 
È davvero un bacio, questo? 
Per me è più un gesto incontrollato, non riesco a sentire nessun tipo di sentimento. 
Il mio cuore non accelera, rimane pacato e indifferente di fronte al mio stesso e inutile tentativo. 
Allora è vero che Jun è più in sintonia con Arisu...
Nonostante ciò non esito di separarmi da lui, non ci riesco. 
Sto davvero baciando il migliore di tutta l'accademia...non me lo merito. 
Tutt'intorno a noi rimane buio, il buio è diventato il mio velo di sentimenti. Sta accadendo tutto qui, in questa stanza. 
È tutto così semplice. 
Ricordo quando Jun è venuto a casa mia e ha scoperto la verità. 
Eppure...ora lui sta davvero rispondendo al mio bacio, seppur timidamente. È un momento insolito per entrambi, ma essere qui da soli, nascosti dalle dolci tenebre...
Mi decido a chiudere gli occhi cercando di farmi trasportare dal respiro del castano. Sento finalmente il cuore battermi forte come in una vera storia romantica...
-AruAru!- Mi distraggo improvvisamente. Sembra quasi l'ultimo respiro di Hirano. Guardo con la coda dell'occhio la occhi arancioni che mi supplica di liberarla. Stacco il contatto tra le mie e le labbra di Jun, afferrando quel coltello che ancora teneva e dirigendomi verso la ragazza. Anche lui viene con me. Possibile che questa scema non sia ancora morta?! 
-Sai una cosa, Jun?- Ripeto più convinta -A me piacerebbe davvero tanto uccidere questa nullità!- 

[...] 

-A...- 
-Mizuki!- Sbuffo -Vuoi deciderti a morire?- 
Due colpi, tre, quattro ed uno quasi combinato. Entrambi i nostri coltelli si sono macchiati di rosso scuro. Me e Jun. 
Mizuki è totalmente lacerata, come se l'impiccagione non fosse già qualcosa di grave. 
Che bello~ 
Vedo Ozawa ridacchiare più volte, mi aggiungo anch'io. 
Adoro vedere Hirano soffrire. E Jun mi sta pure aiutando~ 

[...] 

Izuki ha smesso di respirare. La maggior parte della sua pelle bianca è stata brutalmente strappata via, un occhio cavato e gli organi interni sono totalmente fuoriusciti. Finalmente. Posso solo dire questo. Mizuki è morta. Dopo che sono morta io. 
I nostri coltelli, mio e di Jun, sono di un rosso...un bellissimo rosso Sangue...
Il colore dell'amore? 


ANGOLINO AUTRICE

Allora, l'unico motivo per cui io abbia aperto l'angolo è questo : 
Jun e Chiharu si baciano appassionatamente, è un momento magico, già! 
E intanto c'è Mizuki che muore...
Oook...non ha molto senso, povera Mizuki...
Ah ah ah...no. 
Questo capitolo romantico/pazzo spicopatico è nuovamente dedicato ad _Eris_ che shippa Jun e Chiharu, ma qual è la brutta notizia? 
...non ve lo dico, ah! 

Comunque spero che questa storia continui a piacere, ora scusatemi, ma vado a gioire perchè finalmente è morta Mizuki (e sono sicura che una persona, come me, festeggerà a lungo xD) Anche se avrei preferito che la sua fosse una morte più...ehm...originale? 
Ma chi se ne importa, basta che sia morta u.u
Un matane e un Jun puccioso a tutti~ 



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Capitolo 22
*** Scelta 15 B ***


CHIHARU POV 

-Cosa stai dicendo, Jun?!- Grido. -Io non...- 
-Non vuoi ucciderla?- Replica serio lui.
-Ecco...no...- Balbetto. 
-Che gesto strano ed ignobile da parte tua...-
Vedo il suo coltello puntato sui miei occhi, scuoto la testa. 
-Non voglio ucciderla. O più che altro non voglio che tu...- 
Le parole muoiono facilmente. E Jun mi guarda privo di emozioni. Semplicemente ride malignamente come un pazzo, facendo tremolare la mano con cui tiene l'arma insanguinata.
Corre veloce. Troppo veloce che non lo noto, il coltello sempre puntato. Il suo scatto fulmineo ed io che ci rispondo sputando sangue e accasciandomi velocemente a terra. Chiudo gli occhi. 
Jun mi ha uccisa perchè non ho ucciso Mizuki. Ci teneva così tanto a me che ha dovuto farlo. Forse rivedrò Mizuki in un altro mondo. Ma è come se fossi vicina a Jun, anche se i miei occhi neri non vedono più nulla. Riesco solo a percepire un ultimo contatto sulla mia pelle e mi sento come trascinata via con un rumore continuo che si avvicina. Poi solo le grida di Hirano. Ma le mie non ci sono mai state. Quando ci sono state? 
La morte non è mai stata così tranquilla. 
In effetti...
Cos'è la morte? 

[...] 

Mi chiamo Chiharu Hanabira, ho quattordici anni, ma sono figlia unica. Vivo a Kyoto e sono fidanzata! Il mio fidanzato si chiama Jun Ozawa. Frequento una scuola come tutte le altre, per ora non ho nè una passione nè una migliore amica. 
Anche se mi pareva di averne avuta una in passato. 
Ma non lo so con chiarezza. Un giorno mi sono trovata su un letto d'ospedale, non ricordavo più nulla e Jun mi disse che mi ero sentita male...e mi raccontò tutta la mia vita. 
Ma non mi importa più nulla dell'incidente. 
Perchè io ho una splendida vita. 
E l'avrò sempre! 


                                                  Bad end 5 : Amnesia. 

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Capitolo 23
*** Nuovo compagno di classe ***


CHIHARU POV 

-E comunque non era mai stata brava con i compiti in classe, nemmeno con le interrogazioni...ora che ci penso saltava sempre le lezioni o arrivava in ritardo!- Mi stupisco dalle mie stesse parole, guardo Jun che pare distratto o disinteressato alle mie "attente" informazioni su Mizuki e della sua vita prima che morisse. 
Una ragazza abbastanza carina, dai lunghi capelli blu argentini e le iridi più sgargianti di un'arancia matura. Viso pallido e look sempre all'ultima moda. 
Una ragazza esigente alla quale si doveva consegnare tutto ciò che desiderava nel più breve tempo possibile. Un minuto di scuola per lei, corrispondeva a dodici mesi di inferno trascinati via dalla libertà e dalla dignità. 
Una ragazza che si approfittava di me in ogni momento, quella ragazza che infine ho ucciso per davvero. 
-Jun...- Sussurro ingenuamente. -Ti stai annoiando?- 
-Stavo solo pensando...- Dice tenendo lo sguardo fisso sul vetro della finestra. È appoggiato al davanzale vicino al suo banco che è proprio davanti al mio. Sbuffo. La lezione di matematica sembra ormai iniziata da una vita, anche se ho finito tutti gli esercizi in pochi minuti...si nota chiaramente che Lua ha qualche difficoltà e che non si degna nemmeno di chiedere aiuto. Come se le continue spiegazioni dei professori di tutto l'istituto non siano abbastanza per lei...
Do una leggera pacca sulla spalla a Jun, probabilmente si è già distratto, ma ho una voglia pazzesca di finire il mio discorso riguardo a Mizuki. Ho bisogno di sfogarmi su qualcuno...
-Jun!- Sussurro, ma il castano mi ignora. 
-Un attimo di attenzione, ragazzi!- 
Veniamo improvvisamente richiamati dal professore, è vicino alla porta dell'aula con ancora il gessetto tra le dita che ci guarda serio. Io e Ozawa ci voltiamo, posando lo sguardo su un ragazzo trovasi proprio vicino al prof che ci fissa uno ad uno. 
Sembra alto come me, ha i capelli color rame dai ciuffi ribelli e gli occhi di medesimo colore, di cui la divisa scolastica nera fa un contrasto piuttosto originale. Il viso di Ozawa si illumina di colpo, così come quello del ragazzo che prima lo fissava. Si crea una strana atmosfera, fino a quando l'insegnante non riattacca il discorso. 
-Vorrei presentarvi il vostro nuovo compagno di classe. Lui è Akio Takada, ed è venuto in questa scuola dopo aver studiato in America.- 
-Che ti prende, Jun?- Bisbiglio. Lui rimane fermo, immobile, muto e semi incantato. 
-Ecco...- Comincia Takada -Piacere di conoscervi. Come avrete già capito, il mio nome è Akio. È un onore poter essere entrato in questa accademia!- 
Dice nervosamente per poi fare un rapido inchino. Rivolge un altra occhiata a Jun, anche lui fa subito lo stesso. 
-Ma tu non sarai...- Mormora Takada pensieroso. 
-Aki...Aki, sei tu?!-
...Non sarà che si conoscono...
-Oddio, Jun!- 
I due gridano all'unisono, mentre io continuo a cercare un senso logico in tutto questo. 
-Ehi, Chiharu...- Dice Lua sporgendosi vicino al mio banco -Tu lo conosci?- 
-Mai visto in vita mia.- Rispondo seccata. Jun e Akio continuano a parlare, manco fossero in qualche riunione di famiglia. Resto ferma al mio posto, guardandoli chiacchierare vivamente. 
-Da quanto tempo, Jun!- Esulta l'altro dirigendosi verso Ozawa. Il castano lo raggiunge a sua volta, 
-Non mi hai detto che saresti tornato, ma nemmeno che saresti venuto qui!- 
-Ho subito pensato di venire dopo aver terminato gli studi!- 
-Sei il migliore amico del mondo, Aki!- 
-Ozawa, Takada! Ora basta!- 
L'insegnante li riprende entrambi. Loro ridacchiano divertiti separandosi. 
-Ci scusi Sensei...- 
Questa è l'ultima ora di scuola, suona improvvisamente la campanella. 
-Ok, potete andare, ragazzi- 
Mi alzo di scatto. -Jun!- 
-Che c'è, Chiharu?- 
-È passato così tanto tempo che ti sei pure trovato una fidanzata, eh?- Dice Akio spuntando all'improvviso. 
-Co...cosa?- 
-Tu e Jun non state insieme?- 
Non so cosa rispondere, boccheggio per qualche secondo. 
Insomma, ci siamo baciati due volte, però...
-In un certo senso io e Chiharu stiamo insieme, Aki.- Risponde Jun.
-Che?!- 
-Ok, ma non voglio impicciarmi. Più che altro, come ti chiami?- Chiede Takada. 
-Io?- Balbetto -Chiharu Hanabira- 
-Che bel nome, Chiharu- Nota -Sembri davvero una ragazza interessante!- 
-Ti ringrazio, Takada Kun...- Arrossisco. 
-Non c'è bisogno di chiamarmi per cognome! Chiamami pure Aki- 
-Ok! Allora...grazie Aki Kun- 
Sorrido. Ed è una delle poche volte in cui provo piacere nel farlo. Forse perchè non sorrrido spesso, ma in questo momento mi sento stranamente felice. 
-Tu e Aki Kun vi conoscevate da tanto?- 
-Eh sì!- Cinguetta Jun -Siamo migliori amici da quando avevamo quattro anni. Fin dal nostro primo incontro ho capito che lo saremmo stati per sempre, anche se abbiamo preso strade diverse. Aki è sempre stato interessato alle altre culture e luoghi, ma anche lui sa essere un ragazzo piuttosto misterioso, ma anche un po' infantile. Credo che voi due andrete molto d'accordo!- 
-Anche io ne sono sicura!- 
-Allora più tardi potremmo vederci tutti e tre, che ne pensate?- Chiede Aki Kun. 
-Ma certo!- Sorrido. -Ma prima dovrei fare una cosa importante...- 
-Allora io e Jun ti aspettiamo, mettici tutto il tempo che ti serve.- 
-Yep~

[...] 


Aki Kun è proprio gentile, voglio vederlo di nuovo~ 
Ci siamo appena conosciuti, ma è come se la sua presenza mi riempisse di energia! E poi è così carino. Ha quattordici anni, ma ne dimostra un po' di meno. 
Busso alla porta della casa di Mizuki. Un'alta ragazza dai capelli blu notte mi apre istantaneamente. Yori Hirano, la sorella maggiore di Mizuki. 
-Oh, ciao Chiharu Chan! Sei venuta con Mizuki?- dice. 
-No. Mizuki non è insieme a me, Yori San...- 
-Capisco...ma per caso sai dov'è?- 
-Sì, lo so- 
-Davvero?! Grazie Chiharu Chan. Allora dov'è?- 

[...] 

-Chiharu Chan, che ti prende? Ma soprattutto che hai lì dietro?- 
-Io so dov'è Mizuki...- ignoro la domanda. La fisso costantemente. 
-Allora dov'è?- Chiede spaventata -Dov'è?!- 
-È nello stesso posto dove ora finirai tu...- 
-Cos...- 

"bang" 



[...] 


-Aki Kuuun!- Urlo -Eccomi- 
-Ciao, Chiharu!- Jun e Aki Kun mi accolgono subito. -Iniziamo il nostro giro?- 
-Yep!- 
Il cellulare si Jun squilla e il castano si appresta a rispondere. 
-Scusatemi, ragazzi...- Mormora portando il telefono all'orecchio. 

[...] 

-Chi era, Jun?- Chiedo. Il castano resta zitto per un momento. 
-Era il padre di Arisu...- 
-Arisu...- Sussurro. -Quella...- 
-Suo padre ha detto che il matrimonio con Arisu è stato anticipato per domani...- 

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Capitolo 24
*** Indifferenza quasi totale ***


CHIHARU POV


-Suo padre ha detto che il matrimonio con Arisu è stato anticipato per domani...- 
Il mio cuore perde istantaneamente un battito. Sudo freddo e deglutisco più volte, Aki Kun ci guarda spaesato, probabilmente Jun non gli ha mai raccontato di Arisu...
Arisu...sì, quella ragazza odiosa che deve sposarsi con Ozawa...lo vuole talmente tanto da permettersi di anticipare le nozze...
-Jun, ma chi sarebbe questa Arisu?- Chiede l'altro. Ozawa continua a tenere lo sguardo fisso sul piccolo schermo illuminato del telefono : c'è un messaggio che dice "Stiamo arrivando, non muoverti!" 
-Ecco...lei è...- Balbetta il castano. Sbuffo rumorosamente, avvicinandomi improvvisamente ad Akio. 
Jun non ha nemmeno il coraggio di annullare tutto. Io, al contrario, l'avrei già uccisa quella francesina. Ma tanto non mi importa più nulla di Ozawa. 
-Scusami, Aki Kun! Potresti venire un attimo?- Accenno un sorriso incerto, afferrando Aki Kun per un braccio e trascinandolo via da Jun. Quest'ultimo si stupisce improvvisamente, sbattendo le palpebre in cui sono racchiuse le sue profonde iridi verdi. 
Ci allontaniamo subito da Ozawa, Akio non spicca parola lasciandoci tenere mano nella mano. 
Arisu è...
Stiamo camminando insieme, solo io ed Aki Kun, in mezzo ad una grande folla di gente intenta a comprare quel che capita a tiro. Vedo istantanteamente alcuni gruppi di ragazze vicini a vari negozi che ci fissano maliziose, sussurrandosi fra loro "Ma saranno fidanzati?", "Per me sono una bella coppia!", "Chissà dove staranno andando..." 
Sia io che Aki Kun ce ne accorgiamo. Aki tenta subito di mollare la presa, ma invano dato che io continuo a stringerla sempre di più. 
-Chiharu, sarebbe meglio se ci separassimo...- Attacca discorso. 
-No. Devo parlarti di Arisu.- Rispondo sgarbata senza voltarmi. 
-Puoi farlo benissimo anche senza trascinarmi in giro!- 
-E che problema c'è, scusa?- 
-Nessuno, ma...- 
-Ecco! Nessuno!- Cinguetto allegra. Mi fermo lentamente, lasciando la mano di Akio per poi voltarmi verso di lui. Ci fissiamo per circa sette secondi, quasi esplorandoci con i nostri occhi. Sette bellissimi secondi. 
-Arisu Cecile è una nobile ragazza di stirpe francese, da come avrai capito dal suo cognome Très Chic!- Inizio, sottolineando scherzosamente la parola "très Chic".  -Peccato che lei...è la futura moglie di Jun! E sia suo padre sia lei vogliono il matrimonio entro domani! Ci voleva tanto a capirlo dal messaggio?- 
-E per te ci voleva tanto a non portarmi qui per dirmelo?- Ridacchia lui. Che sorriso smagliante... -Comunque...ho capito. Deve essere un brutto guaio per Jun! Insomma...sposarsi a quindici anni...- sussurra pensieroso. 
-Non cambiare discorso alla svelta!- Mi lamento. 
-Ma che stai dicendo? Sei un po' strana, Chiharu Hanabira!- 
-Io la prendo come un'offesa!- Gli urlo contro alzandomi sulle punte delle scarpette marroni. -È un'offesa, non cercare di smentirlo!- 
-E invece sono tutti complimenti!- 
-Ma mi prendi in giro?!- 
-Vuoi la verità?...Forse...- Scherza, sento ribollirmi il sangue, stringo i denti e serro gli occhi rossicci. 
-Stavo iniziando un discorso serio, nel caso non lo avessi capito!- 
-Ma sei tu che hai iniziato!- 
-Ma quando mai?! Ti ricordo che...-
-Chiudiamo qui la discussione e continuiamo con Arisu, ok?- Ritorna serio, inclinando leggermente la testa permettendo alle tre ciocche rossicce di spostarsi sull'altro lato. E le iridi castane sembrano scaldarmi l'anima. Lo vedo scostarsi con il braccio sinistro una piccola goccia di sudore che scende sulla sua pelle nivea, socchiudendo leggermente le palpebre e guardandomi con la coda dell'occhio. È stupendo anche da serio! Cavolo se a questo mondo ci sono persone fantastiche come Akio Takada! È bello, giovane e mi capisce...
Quando sarà stata l'ultima volta che ho incontrato una persona così?! 
[...]                                                       "Finchè ci sarai tu potrei disubbidire a qualsiasi regola" 
Quando ho...
"Incontrato Jun?" 
No , aspetta...
Ma che?! Jun mi fa provare altre cose. Con Aki Kun è tutta un'altra storia~ 
Insomma...se mai mi dovessi fidanzare con Akio...
...no, no, Chiharu Hanabira! Ti stai comportando come una fangirl impazzita, però...
-Che hai? Sei diventata tutta rossa, Chiharu!- 
-Eh?- Mi metto subito una mano sulla guancia colorata di rosso vermiglio e calda come un sole abbagliante. In effetti penso di essermi imbarazzata quando ho visto Akio...
-Ecco...è perchè sono in tua compagnia, Aki!- Cerco di improvvisare qualche scusa sensata, sorridendogli un po' timorosa. 
-E quindi...hai intenzione di fermare Arisu?- 
-Sì...certo...- Bisbiglio con un filo di voce, forse fin troppo esile e stretto. 
-Devi essere molto affezionata a lui...- 
Cos...

"Ciao, Chiharu!" 
"Per me si nascondono più persone dentro di te, Chiharu" 
"Sai una cosa, Jun?" 

Io...io non sono...
-Cosa?!- Esplodo dalla rabbia. Takada scoppia in una lunga risata, ignorando le mie grida furiose ed imbarazzate  -Cioè, credi che IO possa essere innamora...innamorata di JUN?! Ma sei ammattito?! Mai e poi mai! Come cavolo fanno a venirti in mente certe cose?!-
-Ma quindi voi due non state insieme?-
-No, sarebbe una follia, non credi?- Replico con tono malinconico. Non so perchè, ma mi sento male...
-Ah...e che mi sembra strano. Se tu non provassi nulla per lui, lascieresti avvenire il suo matrimonio, no?- 
No...abbasso il capo guardandomi intorno, sento il cuore pulsare sempre più debole. Ed io, indecisa sulla mia risposta. Tremo. 
Boccheggio per qualche istante, ma poi sfoggio un piccolo sorrisetto divertito...
Jun non mi piace. Che cosa assurda. 
-Ma io non provo nulla per lui. Jun non mi piace. Ma tu invece...- 


-Chiharu!- 
Eh?! Mi volto di scatto, intravedendo subito due ragazze : una dai corti capelli rosa e le iridi azzurre come un cielo limpido, un'acqua cristallina che mi sorride smagliante. L'altra invece, una ragazza poco più alta dai lunghi capelli rossi, di cui un fermaglio a forma di coltello è appeso ad essi, e le iridi di medesimo colore che sbattono ripetutamente. La più bassa sta letteralmente "trascinando" verso di noi l'altra. 
-Chiharu, Chiharu! Non pensavo che ti avrei rivista qui!- 
-Cosa vuoi...Kuu?- 
Non possono essere loro! Kuu e Kuruo! 
-Andate via...- Sibilo. 
-Peeerchè?- Dice la rosa canticchiando e scostando una ciocca di capelli color confetto. 
-Perchè sì, cavolo! Fate il vostro appuntamento altrove!- 
-Questo non è...- Sbotta Kuruo, ma fermandosi non appena la rosa sfoggia un inaspettato sorrisetto macabro. 
Le due si voltano e se ne vanno senza tanti problemi, Kuu ritorna a strattonare la sua amica ovunque, scomparendo poi tra i numerosi negozi. Kuruoki non ha spiccato parola nemmeno una volta, probabilmente imbarazzata di essere insieme a Kuu. 
-Erano tue amiche?- Chiede Akio. 
-Più o meno...- Sbuffo. Che noia. 
Fratellone, cosa devo fare? Gli racconto o no dell'accaduto? 
Niichi...
-Ora sarà meglio tornare indietro, vieni!- 
-Eh?!- Arrossisco all'istante, tremando dall'allegro sguardo che Aki mi ha sfoggiato quando mi ha presa improvvisamente per mano. 
-Dopotutto siamo amici~- Dice. 
-Già...- Sorrido. Semplicemente. 
Gli amici si tengono per mano...? 
È un gesto così semplice, è una semplice base della vita. Lo facciamo tutti, ci si prende per mano e spesso si cammina insieme. Semplice, tutto qui. 
Deglutisco, perchè? Non mi muovo, sono immobile, perchè?
È una cosa tanto basilare, tanto infantile...
La vita mi sconvolge. O forse sono io che ho dimenticato certe cose? 
-Andiamo?- 
-Sì...- 
E ancora, mano nella mano. Mi sento quasi felice. Siamo amici. 
Gli amici si vogliono bene. Mi sento quasi protetta, è una piacevole sensazione. 
Io amo Aki Kun. 


-Juuuun!- Strillo. 
-Jun, dove sei?- 
Non è qui. Non è nel posto dove gli abbiamo quasi pregato di restare. Non c'è.
"Stiamo arrivando, non muoverti!" 
No...che l'abbia mandato...



                                                          ***


-E questa sarebbe la casa di Arisu?! Ma è una reggia!- Urla Akio. Stare dietro a un muro dove c'è una abitazione gigantesca non è una delle situazioni migliori...
La casa di Arisu è davvero grande, a sette piani, più un cortile di 80.000 metri esatti...
Dipinta di un candido bianco come una perla brillante. Le finestre sono ricamente adornate di gioielli e diamanti, come quasi ogni cosa visibile in quella reggia enorme. 
-Shh- Zittisco Aki. -Potrebbe esserci qualcuno della sicurezza, dobbiamo fare piano...- 
-Non so perchè, ma mi sembra una missione segreta...- Nota. 
-Non è il momento di pensare ai videogiochi o ai film! Quel messaggio diceva "stiamo arrivando, non muoverti!" Avranno sicuramente catturato Jun!- Dico bisbigliando. -L'unico problema sono tutti questi piani e tutte queste stanze. Una centinaia, credo.- 

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Capitolo 25
*** Da stanza a stanza ***


-Cosa possiamo fare...?- La corvina agrottò un sopracciglio, cercando di idealizzare un qualche piano strategico per trovare Jun. Ozawa era stato probabilmente portato via da Arisu contro il suo volere. Arisu pretendeva il suo matrimonio. A tutti i costi. 
Akio sospirò, dando una sbirciata alla grande abitazione tinta di bianco e oro, appoggiando la testa ai lati del muro dove i due erano nascosti. 
-Temo che il solo modo per trovarlo sia ispezionare tutte le stanze...- Disse lui ancora nel dubbio. 
-Ma ci metteremo un'eternità!- Protestò una Chiharu piuttosto irritata, mettendosi seduta e portandosi le gambe al petto. Hanabira sotterrò il capo tra le gambe, mugolando qualcosa di inconprensibile e forse anche un po' insensato. Il rosso rame si appoggiò meglio alla parete, per poi scivolare lentamente verso il basso fino a raggiungere la corvina. Si avvicinò a lei, alzandole delicatamente il viso pallido e sorridendole con i suoi sgargianti occhi color anice stellato. Hanabira sussultò titubante, il suo cuore stava di nuovo prendendo le redini della situazione. Cercò di rilassarsi e di improvvisare qualcosa da dire. 
-Cosa fai, Aki Kun?- Balbettò lei completamente rossa in volto. 
-Non riusciremo a trovare Jun se ti demoralizzi così presto!- Sorrise l'altro scostandole una ciocca di capelli corvini che in quel momento nascondeva l'occhio destro della ragazza. 
Quest'ultima sorrise a sua volta, alzandosi da terra e superando quel muro grigiastro. Takada la seguì subito, Chiharu guardò in più direzioni : non c'era nessuno nelle vicinanze. 
La occhi rossi si avvicinò alla porta di ingresso ornata d'oro, aprendola timidamente verso l'interno. Pareva tutto silenzioso, non c'era anima viva se non loro due. 
Da dentro quell'abitazione sembrava ancora più grande di quanto non fosse già, Hanabira aprì definitivamente la porta. Questa scricchiolò in modo fastidioso, rivelandone un lungo corridoio che terminava con un'altra porta. 
-Secondo te inconteremo qualcuno?- Chiese la corvina, ma senza udire alcuna risposta da parte di Akio. I due avanzarono, aprendo anche la seconda porta. 
Questa volta si trattava di una grande sala in cui erano esposti vari quadri, comprese delle fotografie di Arisu in cui veniva raffigurata con vari vestiti eleganti. 
-E lei Arisu Chan?- Chiese Takada indicando una grande fotografia incorniciata di rosso scarlatto : in essa Cecile sembrava avere dieci anni, era seduta su un piccolo trono in argento mentre teneva tra le mani un Bouquet di rose rosse come il sangue. La ragazzina era ben truccata e vestita con un lungo abito bianco. Simile a quello nuziale...
I capelli, già lunghi all'epoca, erano sciolti e ordinati, candidi come la prima neve dell'anno. "Una bella foto" pensò Akio, ma non era così. Chiharu lo notò subito. 
Arisu non stava certo sorridendo. Anzi, aveva uno sguardo perso, vuoto, irraggiungibile...
Gli occhi socchiusi non trasmettevano nulla, non erano nemmeno dorati. Sembravano per lo più di un grigio cenere. Impassibile, triste e malinconica di qualcosa...
Sulle giovani mani della nobile si notavano chiaramente degli schizzi di rosso. Rosso cremisi. Sangue? Perchè Arisu aveva del sangue addosso? Qual era la bellezza della sua figura? C'era una bellezza in quella macabra fotografia simile ad un vecchio dipinto scolorito? Cosa voleva trasmettere Arisu in quel momento? 
Disperazione, pietà, la voglia di fuggire...o forse follia?
C'era anche una dedica sulla foto, sempre rossa e difficilmente decifrabile, ma i due preferirono non leggere nulla, avanzando.
-Aki Kun...- Sussurrò Chiharu lievemente spaventata -Secondo te cosa vuol dire?- 
-Non ne sono sicuro...- Rispose l'altro. -Piuttosto, Chiharu, ho sentito dire che tuo fratello...- 
Le pupille di Hanabira si restrinsero, i suoi occhi si spalancarono esageratamente. Sentì la rabbia salire nel suo corpo e divorarla dall'interno. 
-Aki Kun...- Bisbigliò con voce lenta e acuta. -Quello che è successo a mio fratello lo so soltanto io...- Ringhiò allungando una mano vicino alla tasca a lato della gonna rossa, per poi ritirarla subito indietro. Sospirò, era meglio non lasciare in giro altro sangue. 
-Scusami...- 
Aprendo un'altra porta i ragazzi si imbatterono in due strade diverse : Una lunga fila di scale a sinistra e un'altra porta a destra. Decisero di scegliere le scale. Una volta salite videro una specie di cameretta. Una cosa attirò l'attenzione di Chiharu : un piccolo libro consumato sul letto a baldacchino a lato della stanza. Si sedette su esso, prendendo tra le mani il quadernetto e iniziandolo a sfogliare. 

///12 Giugno/// 
///Caro diario__ __ No___ mio p ___ non ne posso più. Ma se verrò br____a non potrò più vivere. Ho un sacco di vestiti stupendi, ma io li odio. Se venissi almeno chiamata Ma___ Non ce la faccio. Non conosco nemmeno M___ o P___à. 
Non ce la faccio a vivere così///

Alcune parole erano totalmente illeggibili così come le pagine seguenti. Quello doveva essere il diario di Arisu e quindi quella era la sua camera. 
-Aki Kun!- Chiharu lo chiamò, facendogli vedere quel che aveva letto. Il contenuto era poco chiaro. Nella stanza c'era anche un'altra porta. 
Hanabira questa volta faticò ad aprirla, sembrava come bloccata o qualcosa del genere.
Quando ci riuscì, i due entrarono in un grande spazio. 
Ma...
Colmo di librerie e strumenti musicali...era tutto buio e l'unica cosa che si riusciva ad intravedere con chiarezza erano le chiazze di sangue su alcuni libri e strumenti. 
Chiharu deglutì. Terrorizzata, un esile suono, quello di un carillon raggiunse le sue orecchie. Così pacato quanto disconesso, distorto...un suono che richiamava qualcosa. Che lo portava via. Lo trascinava e non lo lasciava scappare. 
Chiharu non c'era più. La sua anima scomparve per pochi secondi. 
Quanto bastava per vedere due ragazze in una situazione molto simile. 


                                                                                    -Mamma! Guarda, guarda! 
                                                                                     No, Yuriko. Sai che devi studiare. 
                                                                                     -Mamma, io mi chiamo...Mariko
                                                                                     Purtroppo è così, ma il nome Yuriko
                                                                                     evidenzia meglio la tua perfezione 


La stessa cosa, lo stesso errore. A Chiharu sembrò per un momento di aver visto qualcosa del futuro. 
-Sarà meglio scendere...- Sussurrò la ragazza. 
Scesero e, oltrepassando quella porta, un altro corridoio. Questa volta sembrava tutto normale e nelle foto Arisu sembrava felice. Ma Hanabira notò una cosa : nelle fotografie, Cecile pareva essere allegra e sorridente solamente quando aveva avuto all'incirca cinque anni...ma a partire dai dieci le sue espressioni cambiavano, diventavano vuote e prive di vita. 
Ma c'era ancora un altro corridoio e attraversandolo, Chiharu e Akio furono di nuovo di fronte a due scelte : salire un'altra lunga rampa di scale oppure andare nei sotterranei

.se vuoi che Chiharu e Akio salgano le scale...vai alla scelta 16 A 
.se vuoi che Chiharu e Akio vadano nei sotterranei...vai alla scelta 16 B 

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Capitolo 26
*** Scelta 16 A ***





-Scusa, Aki Kun...- Sussurrò Chiharu -Ti spiace aspettarmi qui?- 
-Ma no, fa pure...- Ripose lui incerto. Hanabira sorrise, dirigendosi sulle scale saltellando. La occhi rossi raggiunse l'ultimo gradino, arrivando in una stanza simile a un camerino o simili, ma la prima cosa che vide fu una ragazza di fronte a lei, dai capelli biancastri legati in due lunghe trecce. Indossava un elegante vestito dello stesso colore...
Si girò. Chiharu lanciò una veloce occhiataccia ad Arisu per poi attaccare il discorso. 

CHIHARU POV 

-Ho letto il tuo diario, sai?- Dissi ridacchiando. Cecile mi guardò spiazzata. 
-Cosa?! E mio padre lo ha letto?- Chiese lei intimorita indietreggiando. Ahaha...
Continuai a tenere le mani dietro la schiena, sentendo il rame che mi sfiorava la pelle. Sanguinava.
-Arisu...- La chiamai impercettibilmente. 
-Sì?- Tremò lei. 
-Sei felice di sposarti con Jun?- 
-Ecco...sì- Ammise. Ahahaaha~ 
Ahahah...ahahah...
È troppo semplice da capire. È troppo ovvio per specificarne qualcosa. Lasciamo che accada, Arisu...
-Perchè me lo chiedi?- 


FINE CHIHARU POV 


-Aki Kuuun- Chiharu scese le scale di corsa, con qualcosa che balzava da dietro la schiena della occhi rossi. 
-Aki...- La ragazza strozzò la frase dalla contentezza : mise una mano dietro la giacca rossa tirandone fuori la testa di Cecile : terribilmente smozzata via dal corpo e ancora sanguinante, i lembi di carne penzolavano incontrollati da quello che era il collo di Arisu.  I capelli erano perfettamente intatti così come gli occhi dorati di cui le pupille nerastre e vuote puntavano il soffitto. "Una fortuna!" Pensò Chiharu strattonando la testa della ragazza. 
-Ti piace?- Chiese Hanabira avvicinandogli il cadavere. Akio non accennò risposta per qualche secondo, sudando freddo e fissando sconvolto la occhi rossi. 
-È davvero...- Mormorò -...Adatto a te...- Chiharu arrossì lievemente, si morse il labbro inferiore e poi realizzò...
-Vero?! Ora si che Jun può sposarsi~- Esultò la corvina. 


                                                               ***


Domani, era finalmente arrivato quel giorno. 
"Vuoi prendere Jun Ozawa come tuo legittimo sposo?" 
-Lo voglio!- Chiharu lo disse, lo disse davvero. Nonostante in quel momento i suoi capelli erano candidi come la neve e i suoi occhi erano dorati. Indossava un elegante vestito da sposa ricamato e impreziosito con gemme di varie dimensioni. Rosse.
Già, era divenuta la nuova Arisu e nessuno se ne sarebbe mai accorto. Al matrimonio Chiharu, anzi Arisu non aveva invitato Chinatsu, Lua, Gaia o Satoru. Solo Akio. Akio aveva compreso quanto sarebbe stato divertente fare un'atrocità del genere. Cavare gli occhi, squarciare la pelle, tagliare i capelli e prendere un po' del suo sangue carminio. Era stata una faticaccia fare tutto quello in un giorno. Ma...
Akio la comprendeva. 
"Vuoi prendere Arisu Cecile come tua legittima sposa?" 
Scattò la seconda domanda e Jun annuì...Arisu era così felice...
Guardò il suo nuovo padre, Alfred Cecile. 
Chiharu si era infiltrata nelle nozze della sua vera figlia così facilmente. Chiharu poteva avere Jun tutto per sè. Sorrise. 
Anche dopo le nozze. Passarono i giorni e le settimane. 
Per Hanabira comportarsi da nobile era diventato stancante, voleva uccidere qualcuno. Forse perchè sentiva ancora il bisogno di farlo. 
Ma Chiharu era Arisu. 
Una nobile bellissima e molto ricca, seguita costantemente da suo padre. 
Ma non voleva essere lei. 
Per Chiharu la perfezione sarebbe potuta passare ad un'altra persona, forse più giovane della occhi rossi. Ora doveva uccidere qualcuno, doveva farlo. 
Solo lei : 
Arisu Cecile, la ragazza resa imperfetta. 

                                                                                                -Mamma...chi sono io? Mariko? 
                                                                                                 Oh, tesoro...tu sei Yuriko,      
                                                                                                  la perfezione 
                
 

                                          Bad end   6   : Nobile sangue rosso. 




ANGOLINO 

Salve...non so cosa dire, andiamo direttamente al sodo dell'uovo (?!) 
Io. Odio. Questo. Bad. End. 
Non perchè ami Arisu - no, col cavolo - ma perchè è veramente fatto male...quindi mi scuso se questo capitolo fa letteralmente vomitare quanto questo angolo, cercherò anche di fare qualche capitolo extra per i personaggi più marginali, come Arisu, per esempio, ma anche Gaia o Satoru...già, avevo grandi progetti per questi personaggi e invece nulla. 
Già...già...



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Capitolo 27
*** Scelta 16 B ***


-Non so il perché...- Sibilò Chiharu -...ma qualcosa mi dice che dobbiamo scendere di qui!- Indicò la lunga rampa di scale che conduceva ai sotterranei. Stretta...
Akio restò immobile mordendosi il labbro inferiore dallo stress. Stress? Akio in quel momento era stressato? Non si riusciva a capirlo con chiarezza...
-Forza, scendiamo...- Replicò la corvina una seconda volta con tono insicuro, tremando un po'. -Non so nemmeno se sono claustrofobica...- 
Appoggiò timidamente il palmo della mano destra sul primo scalino in pietra, tastandola leggermente. -Uhm...- 
Scese. Tutto divenne nero, come velato dall'oscurità. -E se ci dovesse scoprire qualcuno?- Le parole rimbalzarono in un eco profondo, Chiharu deglutì spaventata.
Tutto era buio e la ragazza non si guardava intorno, l'unica cosa che la preoccupava era scendere il prima possibile. Definitivamente. 
Però con lei c'era Akio, lui la rassicurava e lei lo amava. Lui stava venendo con lei...stando bene. E Hanabira adorava questo. E adorava lui.
Per Chiharu erano un po' la "coppia perfetta"
Sarebbe stato un peccato lasciare tutto quello per uno come Jun...
-Aki Kun!- Hanabira smise improvvisamente di camminare, ma non si voltò verso Takada. -Se non dovessimo riuscire a salvare Jun...ci potrebbe essere una piccola possibilità di metterci insieme?- 
L'altro la fissò confuso. Chiharu si girò verso di lui, nascondendo le mani dietro la schiena, avvicinandosi in avanti e aspettando una risposta. Akio boccheggiò per tre secondi, non sapendo esattamente dove volesse arrivare la occhi rossi.
-...Perchè questa domanda, Chiharu?- 
-Non lo so...- Si limitò a rispondere lei. -Mi hai detto che...se Jun non mi interessasse lascerei che il matrimonio avvenga, no? Ho deciso che sarà così! Da questo momento mi importi solo tu...ma non so perchè...e tu lo sai?- Il suo cuore accelerò. -Lo sai il perché?- Ripetè con un sorriso stampato in volto. 
-Credo di sì...- 
-Davvero?!- 
-Sì...però prima vorrei aiutare Jun, non voglio che si sposi con qualcuno che non ama...per cui se è questo ciò che vuoi...- 
Chiharu fece un passo avanti, respirò profondamente e guardò Takada. -Mi stai ascoltando?- 
La corvina corse verso di lui in lacrime, abbracciandolo in un -Allora stiamo insieme?- 
Singhiozzò posando la guancia destra sul petto del ragazzo. 


*** 



-Sei magnifica, Arisu Cecile!- Applaudì lui. Cecile s'imbarazzò, andando in contro a quell'uomo, quasi inciampando nel suo lungo vestito bianco ornato di oro. Si sistemò il sottile cerchietto azzurrino che portava sui capelli riflessi dall'argento che la circondava. 
-La ringrazio di cuore, Padre- La ragazza dai capelli albini si inchinò con grazia davanti ad Alfed. -Sono sicura che queste nozze saranno favolose...- Schioccò la lingua contro il palato -Spero solo di essere all'altezza di Jun- 
-Ma tu sei all'altezza, Arisu Cecile!- La corresse il padre allontanandosi dalla sala. -Con il matrimonio finalmente avremo tutti i soldi che ci servono...- 
-Cos'ha detto, Padre?- Chiese la occhi oro che non aveva sentito bene. -Quali soldi?- 
-Tu non ti preoccupare. Pensa al matrimonio, piuttosto, deve essere perfetto!- 
Arisu si sistemò al centro del pavimento in vetro. Deglutì silenziosamente e aspettò che i passi di suo padre svanissero definitivamente. 
-Il matrimonio...- Sussurrò. -È una bugia, vero?- 


*** 

-Ehi!- Chiharu lo chiamò -Aki Kun! Stai bene?!- 
-Sì, ma...- Disse lui. -...solo...andiamo!- 
-Ancora con questa storia...- 
Hanabira si sentì subito trascinata da Akio. Lui la prese per un braccio iniziando a fare strada verso la fine dei sotterranei.
-Dove siamo, Aki Kun?- 
-Come faccio io a saperlo...- 
-Ah, e un'altra cosa...- Disse lei -Penso che dovremmo portare con noi il diario di Arisu come prova!- 
-Sì, hai ragione. Più tardi andremo a prenderlo- 
-Visto che genio? D'ora in poi non dovrai mai dubitare della tua ragazza!- Sbuffò. 
Akio deglutì. Voleva davvero una relazione con Chiharu? 


ARISU POV

"Chiharu è una pazza psicopatica, Lua è fin troppo allegra, Chinatsu dimentica qualsiasi cosa, Gaia si arrabbia sempre...e Satoru?" 
Giurai di non averlo mai notato...mai. Ma chissà...
Mancavano ancora tre ore alle nozze...



ANGOLO ANGOLOSO

E sono tornata dopo 1/2 mesi di totale noia!! Sì, non avevo voglia di scrivere le scelte...
Chiedo perdono (?) se questo capitolo fa schifo, ma sono senza ispirazione in questi giorni...sniff...
Ma per fortuna ce l'ho fatta (più o meno) a pubblicare sta roba, per cui vado a mangiarmi un gelato. 











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Capitolo 28
*** Extra 1 ***





-Per favore, accetta questa lettera!- 
                                                                                                         -...Ti prego di scusarmi...- 


                                                                  *** 



Jun aprì la porta, essa cigolò in modo fastidioso. Si decise ad entrare percorrendo quei lunghi corridoi, quelli di marmo che il ragazzo vedeva ogni giorno prima di dirigersi nel suo laboratorio. Erano sempre deserti, se non durante le cerimonie di premiazione in cui i ragazzi del primo anno invadevano l'accademia Kagaku. C'erano pochi studenti in quella scuola e la maggior parte di essi si trovavano lì solo per ottenere la tanto attesa borsa di studio, erano rari i casi in cui un alunno continuava i corsi per passione. Forse era uno. 
Ozawa Jun, quindici anni : il migliore di tutto l'istituto da ben due anni, troppo perfetto per stare con una qualsiasi. O almeno era ciò che pensavano tutte le ragazze che incrociavano i suoi limpidi occhi smeraldini, rimanendo sempre folgorate dal giovane. 
Possibile che anche Jun credesse a tutto quello? Che lui era già perfetto così com'era? 
Le risposte erano molteplici, ma il ragazzo ne riteneva vera solamente una. 
"Sì, lui era perfetto, ma non abbastanza" 
Si diresse così nel suo laboratorio, sempre perfettamente ordinato e pulito, si sistemò al computer con tutte quelle domande che premevano nella sua testa e iniziò le sue nuove ricerche. 

                                                            *** 


La campanella iniziò a "strillare" e quei pochi studenti che occupavano i vari laboratori uscirono. L'ora dopo avrebbe avuto inizio un'altra lezione...
Anche quel giorno, Jun camminava per quegli infiniti corridoi e i suoi passi venivano sempre scanditi in un eco profondo. Quella volta però, pareva essere più distante dalle altre aule, tutte sistemate una vicina all'altra. La sua classe era la 2^E, trovasi all'ultimo piano. Il ragazzo perfetto in quel momento teneva una piccola lettera fra le mani, tremava all'idea di doverla consegnare a qualcuno...
Aveva paura per la prima volta. Forse perchè nella sua perfezione qualcosa non era arrivato, una cosa sola. I sentimenti? 
E in quei corridoi inanimati, dei piccoli passi si fecero avanti nella testa di Ozawa. Forse era solo la sua immaginazione, o forse l'acceleramento improvviso del suo cuore gli aveva fatto credere così.
Deglutì. Quello non era nè il momento giusto nè il momento sbagliato per consegnarle la lettera. A Sakura Aoki, la ragazza della 2^B dai lunghi capelli viola scuro e gli occhi di un delicato rosa ricalcato di scarlatto. 
Bella e gentile, Sakura aveva completamente conquistato il cuore di Jun. Lui veniva lì perchè anche lei ci andava, e Jun non perdeva mai l'occasione di vedere uno dei suoi meravigliosi sorrisi. Le mancava poco per terminare i suoi studi all'accademia, poi probabilmente avrebbe inseguito il suo sogno di diventare una stilista di fama mondiale. Aveva ottimi gusti in fatto di moda, e i capi che disegnava rispecchiavano sempre una equilibrata armonia. Una volta che si sarebbe trasferita a Parigi, avrebbe aperto il suo negozio personale, aveva già in mente il nome da dargli : Sakura Arôme. Aveva sempre amato il profumo dei fiori di ciliegio e il suo nome non era da meno. Per cui, girava sempre per i corridoi dell'accademia, spesso con la testa tra le nuvole. Le piaceva staccarsi dalle mura della scuola per pensare solo alla realizzazione dei suoi capi. 
Qualche volta si imbatteva in Ozawa, ma lui preso dal panico si limitava a salutarla e cambiare strada. Sempre. 
Aoki aveva capito che Jun era interessato a lei...
Lo guardò timidamente giocando con una ciocca di capelli che ricordavano la seta. 
-Buongiorno, Ozawa Kun!- 
-Buongiorno...A...Aoki San...- Balbettò lui cercando di nascondere la lettera che la ragazza notò subito. -Che cosa stai nascondendo?- Cinguettò allegra indicando la lettera con curiosità. Si avvicinò a Jun, lui già riusciva a sentire il profumo di Aoki solleticargli il naso.
-Non...non...non è niente! Non preoccuparti...- 
-Beh, se lo dici tu...- Sakura incurvò le labbra in un altro sorriso, le sue gote si colorarono di rosso così come quelle di Ozawa. Gli diede le spalle, scostando i capelli con raffinatezza e dirigendosi verso la sua classe. -Sayonara- 
Jun sospirò. Non era andata come lui aveva sperato, ma sapeva che ci sarebbe riuscito. Sarebbe bastato un giorno speciale...


             


                                                              *** 


Passò un mese, la primavera si fece vedere prima del solito. 
Sakura adorava i ciliegi e quella giornata per Jun era l'occasione giusta per dichiararsi. La sua letterina d'amore era perfetta proprio come lui. Bussò alla porta della 2^B. 
-Mi scusi, Aoki Sakura San è qui?- Si rivolse al professore della sua classe. 
-Ma come...- Disse lui -Aoki ha cambiato scuola, non lo sapevi?- 



                                                                *** 


La scuola finì così come l'amore che Jun provava per Sakura. Come aveva potuto non dirgli nulla? E invece...
-Aoki Chan?!- Strillò. 
-Ozawa Kun? Che ci fai qui?- 
-Dovrei essere io a chiedertelo...non avevi cambiato scuola?!- 
-Sì, ma non potrei mai perdermi questo spettacolo!- 
La natura incontaminata che avvolgeva i due. Quei petali rosa che cadevano e creavano quel romanticismo...
-Aoki Chan...ascoltami per favore, devo dirti una cosa!- 
-Sì- 


                                                                                            -Per favore, accetta questa lettera!- 



Capitolo Extra  : First (Sad) Love




*** 


Chiha riapparve a mezzanotte, Chiharu era nel suo letto mentre dormiva pacificamente. 
La bambina era al centro della camera da letto della sorella, grande e spaziosa. C'era anche il letto di Hanabira Junior, quello che oramai non aveva più alcuna utilità, morivo per cui ora Chiharu ci appoggiava i libri di scuola. La bambina aprì il suo vecchio armadio, ancora stracolmo di tutti i costosi vestiti che Chiharu era costretta a comprarle. 
Non era cambiato nulla. Ma sarebbe cambiato tra qualche anno.



-Basta...per favore...- 
-Silenzio, Yuriko!- 
-Mi dispiace, mi dispiace...mi dispiace...- 



***

Yori Hirano aveva sedici anni, due anni in più rispetto a quelli della sua sorellina minore Mizuki, detta anche Izuki dalle amiche più strette. La giovane quattordicenne aveva una strana reputazione nell'ambito scolastico : o la si amava o la si detestava, non c'era nessuna via di mezzo. La maggior parte delle ragazze la ammiravano, Mizuki per loro era un autentico modello da seguire, una vera amica sincera, mentre per i ragazzi lei non era nient'altro che una semplice ragazza convinta di essere la migliore dell'istituto, anche se raramente raggiungeva la sufficienza nei voti scolastici. 
Yori era una delle tante ammiratrici della sorella nonostante il carattere arrogante, dopotutto le voleva bene. Ma sentire tutte quelle lodi rivolte alla quattordicenne anzichè a lei le faceva ribollire il sangue. Non poteva uscire e il suo fidanzato poteva farle visita solo per un periodo determinato dell'anno. Quella era una delle tante regole che la madre le aveva imposto. Al contrario, Mizuki era fidanzata con un bel ragazzo di diciannove anni, loro potevano uscire sempre e stare fuori per lunghi periodi senza tornare a casa, Mizuki si truccava sempre in maniera eccessiva, cosa assolutamente vietata per la sorella maggiore, come andare su internet e leggere manga. Hirano Junior le gridava sempre contro e Yori non poteva ribellarsi alle lamentele della sua altezzosa sorellina. 
Mizuki aveva tante amiche e molte di queste venivano scaricate da lei stessa, ma quando si ritrovava da sola, ammetteva per l'ennesima volta il suo sbaglio e la sua cerchia di amici tornava ad esistere. 
Una delle sue "ammiratrici" più fidate era Chiharu Hanabira, si conoscevano dalla terza elementare e le due si vedevano spesso l'una a casa dell'altra. 
Mizuki le faceva tante domande su suo fratello, ma Chiharu le rispondeva molto raramente e con le poche informazioni che Hirano raccolse ipotizzò subito che Ichirou fosse morto da qualche anno, ma non capì bene come. 
A sua volta, Chiharu domandava sempre di Yori e la risposta era quasi sempre "Come al 
solito"
Mizuki non aveva nè il tempo nè la voglia di pensare a sua sorella e di preoccuparsi di cosa facesse. La sua unica preoccupazione era Chiharu, quella ingenua bambina di nove anni che la veniva sempre a trovare. Non ci mise poco a scorgere le differenze nella sua migliore amica, quando iniziarono le medie. 
Ed oggi, con il cappio spezzato e pendente sotto di lei, si sistemò i capelli bluastri come faceva sempre, perdeva molto sangue, ma doveva resistere. Se fosse uscita in fretta da quel castello sarebbe potuta sopravvivere e vendicarsi. 
Anche lei era cambiata. 

Capitolo extra : Still Alive




*** 

Nella mia scuola vedevo tante bambine della mia età, tutte radunate in gruppi da cinque o sei. In estate si vestivano con delle magliette a maniche corte e parlavano dei ragazzi di cui si erano prese una cotta. Io, al contrario, sempre vestita con quegli stretti abiti lunghi, anche nelle giornate più calde. Li odiavo. 
Eppure li indossavo sempre, ma non era perchè lo volevo io. Lo voleva la mia mamma, me lo aveva imposto. Iniziai ad andare a scuola a tre anni, tre in meno del normale, ma secondo la mamma era giusto che studiassi tanto. Sempre. 
Non potevo parlare con le altre bambine che mi incuriosivano: "distanza di almeno cinque metri" diceva la mamma. Ormai gli occhi della mamma non trasmettevano più quel calore che mi aveva accolta fino a tre anni. I suoi occhi non avevano più quell'aria "primaverile" 
Erano tornati di nuovo quelli di una volta, erano scuri. Mi fa paura quel colore. Per fortuna i miei occhi erano viola, almeno me lo aveva detto papà...beh, lui sapeva tutto per cui deve essere vero. I miei occhi erano viola. 
Al mio nono compleanno, oggi, dovevo studiare più del solito. Avrei voluto vedere un raggio di sole, ancora una volta...
Il nome della nonna significava proprio "Sole" 
Ma era morta senza conoscere Yuriko.
Non avrei mai voluto vedere la mamma morire. Papà ne avrebbe sofferto. 
Papà e mamma si sono incontrati casualmente...
La loro non era una di quelle belle storie Romantiche.
Con mia malattia non potrò vivere ancora a lungo. 
Se dovessi morire...per lo meno vorrei che la mamma mi venisse a trovare. 
E che mi chiamasse per nome. 
                                                     
Angolo Ok, permetto che tutti questi extra sono uno più insensato dell'altro... Comunque spero sia piaciuto questo schifo (ne dubito)

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Capitolo 29
*** Extra 2 ***





Ho dato uno sguardo all'orologio blu che avevo in polso : le quattro e mezza. 
"Kuu è in ritardo di ben mezz'ora" ho pensato. Poi perchè avevo accettato di fare questa scemenza quando potevo farmi gli affari miei? Probabilmente Kuu si sarebbe messa a piangere, avrebbe fatto la lagna per tutto il giorno e mi avrebbe perseguitato per tutta la vita come una fastidiosa nuvola nera carica di pioggia. Ecco perchè.
Mi aveva quasi obbligata a partecipare a questa piccola uscita a due, troppo insignificante per essere considerata come un vero appuntamento. Ho sbuffato per più di una volta da quando ero lì, seduta su una delle tante panchine messe in riga vicine alla strada, con un sole pallido che fronteggiava su tutta la città. 
Ho portato le braccia dietro la testa e sistemato la gamba sinistra sopra a quella destra. 
Le sette e quarantadue e Kuu non si era fatta viva, non c'era nessuno in giro che come lei avesse quei capelli rosa fosforescente, quindi non poteva esserci. 
Ho sempre detestato Kuu per i suoi modi di fare zuccherosi, per la sua grinta e per tutte le volte che i suoi piani non andavano a buon fine, e quindi tutto il suo coraggio scivolava subito via in una pozza di lacrime amare. Spesso ero io la causa...
-Kuruoki Chan!- Ha strillato una vocina esausta alle mie spalle. Sapevo che era lei...le ho sempre detto di non chiamarmi per nome. La odiavo. 
-Kuu? Kuu, dove cavolo sei?- Mi sono voltata per vederla, ma non c'era. 
-Sono qui, sono qui!- 
-Dove?!- 
-Qui!- 
Me la sono ritrovata davanti, era piegata per massaggiarsi le ferite che aveva sul ginocchio, cercando di togliere il sangue che colava da quei tagli profondi. 
Mi guardava come se avesse appena visto la luce divina, aveva spalancato gli occhi azzurri e continuava a fissarmi. 
-Perchè ci hai messo tanto?- Sono rizzata in piedi. Lei ha barcollato per qualche secondo. 
-Non...non preoccuparti! Piuttosto andiamo?- Ha balbettato. Ero troppo presa dalla rabbia per notare come lei fosse vestita in quel momento: i capelli erano legati in una coda alta, continuamente mossa dal vento che c'era, come le onde del mare accarezzate dalla corrente. Indossava una T-shirt beige e una mini gonna rossa. Il sangue scuro che ingenuamente tentava di nascondere era l'unico distacco da tutto l'abbinamento. 
-Andiamo dove?- Ho chiesto. Kuu non ha risposto, si è piegata di nuovo soffiando tra i denti e serrando gli occhi. 
Mi sono avvicinata. -Che c'è? Ti fa male la gamba?- 
-Solo un po'...- Ha detto con voce dolente. -Brucia...- 
Mi sono inginocchiata davanti a lei, non erano dei semplici taglietti, quelli. 
-Si può sapere che cavolo hai fatto?- 
-Alle tre e mezza sono andata nella foresta Arashimaya e...sai che c'è quel dirupo altissimo dove crescono i fiori, vero?- 
Ho annuito. 
-Ecco, quel dirupo dove ci sono un sacco di fiori di Koki’o, quello. Ce ne erano così pochi che ho pensato di cogliertene uno, così avresti potuto metterlo nei capelli al posto di quel fermaglio...- Ha indicato con l'indice della mano sinistra il mio fermaglio a forma di coltello. 
-Era talmente bello quel fiore... ero sicura che sarebbe stato ancora più bello su di te. Ma trovandosi sull'orlo di un dirupo...- 
-Capito.- Ho sbuffato. 
-Io pensavo di farti piacere...- 
-È questo che non capisci, Kuu.- Ho sospirato. Lei mi ha guardata confusa. 
-Cosa?- 
-Lo sai che noi non siamo delle vere ragazze, ma siamo ciò che Chiharu prova...siamo fondamentali per lei. Se tentassi di cambiarmi e di farci andare daccordo...beh, potrebbe accadere qualcosa a Chiharu...non che me ne importi di lei, ma...- 
Mi ha interrotta. -Va bene, ho capito. Annulliamo tutto- 
-Aspetta...- Lei si è inginocchiata di fronte a me. Mi sono leccata il palmo della mano destra e l'ho poggiata sul ginocchio arrossato di Kuu. -Va meglio?- 
-Sì...- Ha detto con un filo di voce. L'ho aiutata a rialzarsi da terra. Poi le ho dato le spalle, inginocchiandomi di nuovo.  
-Muoviti e sali- Ho detto. 
-Vuoi prendermi in spalla?- 
-Muoviti- Ho replicato. Kuu ha fatto così. Mi ha cinto il petto con le braccia e ha affondato il viso sulla mia spalla. -Beh, ti credevo più leggera, Kuu- Ho commentato scherzosamente
-Ehi...- È arrossita. -Non avevi detto che non dovevamo andare daccordo?- 
-Sì, esatto.- Ho guardato per terra -Ma dopotutto, come personalità dobbiamo aiutarci l'un l'altra...- 
-Ehi, Kuruoki...-
-Ti ho detto che non devi chiamarmi così- Ho iniziato a camminare. 
-Ma perchè? Io trovo che sia un nome stupendo- 
-Uffa...- Ho sbuffato -Se proprio non puoi farne a meno...- 
-Kuruoki...- Mi ha chiamata. -Sì?- 
-Qui non c'è Kurai, vero?- 
-No, ci siamo solo io e te- 
-Meno male...sono felice, Kuruoki!- 
Sembrava veramente felice. Poi dopo quell'affermazione non ho più sentito una sua parola, solo i suoi respiri. La guancia arrossita premeva continuamente sulla spalla. 
Stava dormendo? 
"Potrebbe accadere qualcosa a Chiharu" l'avevo detto davvero. Il mio compito era solo darle una sfaccettatura? Quella...cattiva? 
-Kuruoki...- Mi ha stretta più forte. 
-Che c'è? Ti fa ancora male?- 
-No...sono solo emozionata perchè sono con te, Kuruoki Chan- Ha sibilato dolce. 
Odiavo il mio nome, tanto che ho costretto tutti a chiamarmi Kuruo. 
Ma quel "Kuruoki" pronunciato da lei aveva un che di adorabile. 
Maledettamente adorabile. 
Eppure ero sicura di odiare Kuu. La sua vocetta sdolcinata, la sua voglia di aiutare gli altri, il suo sorriso...
Odiavo quel suo modo di essere dannatamente "Adorabile" 



ANGOLO AUTRICE
Non sono brava a scrivere Shoujo... *coff coff* però dovevo farlo... (?) e state certi che il capitolo Shoen non tarderà ad arrivare...
Questo secondo me è l'extra peggiore... Il passato prossimo non è il mio forte nella narrazione. Poi boh. Non so che dire, sniff...
Bye Bye a chi è riuscito a leggere questo schifo fino alla fine. Vi meritate un biscotto.


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Capitolo 30
*** Ricordi ***


- Onii Chan! - una bassa ragazzina, probabilmente sui sette anni, aprì la porta di qualche centimetro. Strinse la collana che teneva appoggiata sulla sua guancia cerea e diede un calcio al bianco letto d'ospedale che aveva davanti. Nonostante fosse entrata al di fuori dell'orario delle visite, per la piccola Hanabira svegliare suo fratello senza strillargli addosso non era divertente. Non poteva fare silenzio, non rispecchiava per niente i suoi modi di fare. 
- Onii Chan! - gridò una seconda volta lei, nell'attesa che suo fratello la salutasse con un sorriso e che si scrollasse di dosso le coperte nelle quali si era praticamente "inabissato" 
- Che c'è? - mugolò Ichirou affondando comodamente il viso nel cuscino, parlò senza la minima attenzione di scandire le parole  -Dovresti tornare a casa e restare con Chiha - Disse con rimprovero. 
La bambina dagli occhi sanguinei gonfiò le guance irritata -Solo perché c'è Chiha non vuol dire che non posso più farti visita...- 
Il ragazzo scostò il lenzuolo bianco, così da poter vedere le smorfie arrabbiate della sua sorellina.  
- Non insistere, Chiha ha bisogno di qualcuno che si prenda cura di lei - Lui non era nelle condizioni di farlo. - Fallo per me, dai - 
- Ok... - Rispose l'altra con una nota flebile nella sua voce da bambina. - Volevo solo darti questo... - Gli porse la collana che premeva sulla sua gote da quando era uscita di casa. Più che collana, sembrava un bracciale. Il sottile filo nero terminava con la miniatura di un quadrifoglio in cuoio, Chiharu lo lasciava oscillare tra le sue dita come se fosse vivo. 
"Un altro portafortuna" pensò il più grande. Chiharu aveva iniziato a regalarglieli dal primo giorno in cui lo hanno portato in ospedale.
- Ti piace? - 
- Sì, molto. Ma non devi disturbarti a portarmene uno ogni giorno. - 
- Disturbarmi?! - Sbottò lei sgranando gli occhi rossicci, poco più chiari rispetto a quelli del fratello. - Niichi, io non mi disturbo affatto! Anzi, te ne darei altri dieci. Hai bisogno di tutta la fortuna possibile per guarire! - Si avvicinò al letto di lui, sedendosi sul bordo di esso. 
- Ti ringrazio, Chiharu. Sei carina a fare tutto questo per me, ma non credo che dei portafortuna possano migliorare le mie condizioni... - Le accarezzò una guancia. Quella ingenua ragazzina era troppo piccola per venire a conoscenza di tutti i fatti. Ichirou era contento che la sua sorellina potesse restare all'oscuro di tutto. A sette anni non sapeva cosa fosse un tumore, forse non ne aveva mai sentito parlare, ecco perché Chiharu era convinta che bastasse solo tanta buona volontà per risolvere i problemi del fratello Ichirou. 
Hanabira Junior sorrise in maniera comprensiva. - Ricordati che prima di contare sui portafortuna, devi contare sulla mia presenza. Io ci sarò sempre per te, Ichirou! - 
- Lo stesso vale per te, Baka... - Sussurrò il corvino. - Però ora torna da Chiha, ok? - 
- Ci vado, ci vado! - Sbuffò la bambina in un modo che Ichirou definì esageratamente isterico. Balzò giù dal letto e si diresse rapidamente verso la porta da cui era entrata. 
- Ti avvertirò se ci sono problemi! - Alzò il volume della voce. Hanabira Junior sembrava essersi bloccata davanti alla porta a dargli le spalle. I suoi occhi si erano incollati sulla serratura di ferro. 
- ...Resterai sempre con me, Fratellone? - Divenne inaspettatamente seria. Perchè gli aveva fatto quella domanda? Forse lei lo sapeva che ci sarebbero stati problemi, problemi che lei non avrebbe potuto risolvere in nessun modo. 
- Certo! Certo che starò sempre con te... - Mentì Ichirou, nascose la sua delusione in un sorriso amaro, anche Chiharu fece lo stesso. 
- Ok! Ci vediamo domani, Ichirou - La porta si richiuse in un gemito.  

                                                               ***   


- Bugiardo... - 
- Chiharu, che hai? - Disse Akio. Chiharu sussultò - Eh? - 
- Stavi parlando da sola... - 
- Non farci caso, stavo solo pensando... - Sussurrò. 
- Allora continuiamo a cercare Jun? - 
- Sì... - 


*** 


- Finiscila! Se ti comporti da deficiente non è colpa mia! - E le lacrime dell'ennesima ragazza di turno andarono a chiudere la litigata con Mizuki, che vide quella che era la sua amica correre dalla parte opposta in un lungo pianto. 
- Izuki Chan! - Chiharu sbucò dal nulla, precisamente dalla porta della sua classe, la 2'B. Una giovane Hirano di dodici anni andò incontro a quella che considerava come la sua migliore amica. 
- AruAruu! - Si è tuffata tra le braccia della più grande, una Chiharu di dodici anni e mezzo, capelli lunghi e occhi rossi sgargianti. Inizialmente non sembrò ricambiare il goffo abbraccio, poi con un po' di timidezza cinse la vita della ragazza dai setosi capelli bluastri. - Ciao, Izuki... - si limitò a dire presa dall'imbarazzo. 
- AruAru! Mi sei mancata, da quant'è che non ci vediamo?! - 
- Dall'inizio delle lezioni... - 
- Sembra un'eternità! - Esclamò la occhi arancio squadrando l'amica dalla testa ai piedi - Ecco perché non sei cambiata per niente! - 
- Chi era quella ragazza di prima? - Si rivolse alla biondina che poco fa era con Hirano. Hanabira aveva pur sempre qualche dubbio, ma non poteva perdere l'unica persona con cui andava d'accordo, così cercò di far passare la frase come una semplice curiosità. Mizuki rifletté un attimo. -Non mi importa più nulla di lei, ora ci sei tu qui! - Ritornò a soffocarla con i suoi abbracci - Tu sei l'unica amica di cui ho bisogno - 
Bene. Se Mizuki diceva quello andava tutto bene...
Ogni volta che le due non potevano vedersi, Chiharu passava il suo tempo a tracciare linee su un foglio di carta bianco, idealizzandolo, ritagliandolo e ricalcandoci sopra tutte le scie delle matite colorate che usava. 
Quello era ciò che una persona normale avrebbe definito "Disegnare" 
Ecco, Chiharu disegnava. Disegnava suo fratello. 
Disegni, ma più che altro scarabocchi che riflettevano il caos che Chiharu aveva in testa. Mettere su carta tutto quello che provava era rilassante. 
- AruAru, ora devo andare, ci sentiamo più tardi! - 
- Certo, stammi bene, Izuki! - 
La occhi arancio si mise in punta di piedi, stampando un bacio sulla guancia alla sua "migliore amica" 

[...] 

- Dove sei stata, Mizuki? - Parlò la ragazza bionda di quella mattina. 
- Si! Dove sei stata? - Chiese un'altra ragazza. 
- Beh, sono stata di nuovo con quella scema di Hanabira. - 
- Davvero?! Ma come fai a sopportarla? - Si stupì una quarta voce. 
- Infatti non la sopporto, ma vedere il suo modo idiota di fidarsi con chiunque è una cosa più unica che rara! - 
- Dovresti scattarle una foto! Scommetto che è orrenda... - 
- Non ti sbagli, cara! - Disse Mizuki. 

Chiharu si nascose dietro la porta dell'aula, sentendo tutte le voci che giravano su di lei. 
E pensare che aveva ritenuto una "fortuna" essere mandata a portare dei documenti nella 2'A, così avrebbe rivisto il volto della sua
"migliore amica

***


- Chiharu! - 
La corvina sussultò una seconda volta. Akio parlò. 
- È la seconda volta che ti incanti! Proprio ora che...- 
- Chiharu... - Disse una voce maschile, diversa da quella di Akio. Hanabira prese un respiro. 
- Ciao...Jun...- 


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Capitolo 31
*** Extra 3 ***



<< Fratellino! >> 
Fu proprio quella voce asprigna a distoglierlo dai suoi pensieri, mentre con la sua solita calma si apprestava a voltarsi per vedere meglio la figura del suo interlocutore. 
Abbassò lo sguardo, ed oltre al marciapiede rovinato e mal curato su cui stava camminando, vide un volto a lui familiare. Quei lineamenti tanto particolari, la carnagione cerea ed imperlata di sudore, sotto il sole cocente, proprio come lui. 
Le unghie che premevano nervosamente sui ginocchi sbucciati e sanguinanti, mentre si reggeva a malapena sul posto. 
Quella figura respirava con prepotenza, lasciando che il sangue colasse giù per tutta la gamba destra, i lividi ad incorniciarle il volto sudato. I lunghi capelli castani, spettinati e ribelli che le coprivano parte degli occhi color caramello, spruzzati d'azzurro e verde. La gonna giallastra, macchiata e spettinata, accompagnata dalla maglietta a maniche corte beige altrettanto malandata, di cui piccoli pezzi di stoffa oscillavano silenziosi, alcuni erano totalmente strappati, e volavano via trasportati da quella poca brezza che c'era. 

Quella persona, quella ragazza non poteva non averla mai vista. Lo capì definitivamente quando udì per la seconda volta la voce affannata che lo chiamava. 
<< Fratellino! >> Ripetè lei, con il capo chino e gli occhi sbarrati, osservandolo insistentemente mentre cercava lo sguardo del biondo. 
Solo allora Satoru si degnò di darle una risposta, senza il minimo accenno di un sorriso. Solamente la sua voce. Fredda ed irraggiungibile, seguita da delle parole altrettanto vuote. 
<< Chinatsu? Non stavi facendo il turno alla caffetteria? >> Inarcò un sopracciglio, mettendosi le mani nelle tasche dei jeans e scrutandola dall'alto al basso. In effetti, aveva notato che la ragazza non indossava la sua divisa da cameriera. Si girò definitivamente, spostando lo sguardo sulla strada a pochi metri da loro, mentre la castana si era inginocchiata di fronte a lui, macchiando le mattonelle del marciapiede di un rosso vermiglio. Respirava con affanno, per il caldo e per la stanchezza. Soprattutto per quella. 
Era il quarto lavoro Part-Time quel giorno? Forse era il quinto in quella mattinata. 
Se la ragazza li avesse effettivamente contati si sarebbe fatta due domande sul perchè delle sue condizioni. Ma non voleva smettere di lavorare. Non finchè la sua situazione non sarebbe migliorata, ovvio.
Si asciugó una goccia di sudore che in quel momento stava scendendo sul suo occhio destro, anch'esso provvisto di un grosso livido dalle colorazioni preoccupanti. 
Chinatsu diede un altro sguardo al marciapiede. Una mattonella che premeva contro il suo ginocchio arrossato, rendendo la ferita ancora più grande. Portò una mano davanti agli occhi castani, osservando quasi compiaciuta il sangue che colava come vernice su di essa. 
Incurvò le labbra rosee in un bizzarro sorriso, mentre a tentoni si rialzava da terra, dolorante. << Questo colore... È identico agli occhi di Chiharu >> 
Scrutò meglio il rosso che scivolava sinuoso tra le sue mani, il suo stesso sangue che gocciolava tra le dita e che si posava netto sul marciapiede, senza schizzi o altro. Solo dei puntini rossi, come se fosse stata pittura. E gli occhi
della corvina erano uguali. Erano come il sangue di una ferita. 
Chinatsu l'aveva incontrata da poco. Quelle iridi l'avevano inquietata ed incantata nello stesso tempo. Per questo,
secondo la castana era giusto presentare quella misteriosa ragazza al fratello che tanto adorava, ma che quel giorno non l'aveva degnata di uno sguardo. 

<< Completamente identici... >> Ripetè Chinatsu.
Satoru lasciò trasparire in volto un senso di disapprovazione ed indifferenza che fece tramutare il sorriso della
sorella in uno sguardo serio. In una smorfia amara. Nostalgica
<< Non ho voglia di parlare ancora di Chiharu. Rispondi alla mia domanda >> Fece lui, precedendo il tutto con un sospiro scocciato, sistemando con cautela un ciuffo biondo che mascherava il suo occhio sinistro. 
<< Non dovevi lavorare, oggi? >> Ribadì. La ragazza indietreggiò in maniera meccanica, mentre le ginocchia le tremavano come foglie. Gli occhi sgranati a fissare le scarpe marroni e le labbra dischiuse che mormoravano qualcosa di incomprensibile. 

<< Ho... Trovato un gatto nascosto nel vicolo vicino alla caffette- >> 
Il biondo allungò una mano, tappandole la bocca e alzando improvvisamente la voce. 
<< Okay, ho capito! ... Hai portato un altro gatto in casa, vero? >> E scostò il braccio. 
<< Sì >> Disse lei, ancora incerta sulla possibile reazione del biondo. 
Satoru sospirò rumorosamente << Chinatsu, se porti a casa tutti questi gatti prima o poi ce ne dovremo sbarazzare, lo sai! >> 
<< Io non posso lasciarli in quelle condizioni... >> Sibilò alzando lo sguardo verso il fratello. 
<< Prima di ogni cosa dovresti pensare alla tua salute... >> Sbuffó questo, sentendo poi il peso di quella frase non vera. 
La castana fece un altro passo indietro. Mentre leccava il sangue dalla sua mano. 
<< C'è un motivo se la gente mi chiama Nyacchan... Ed è perchè amo i gatti, e io non potrei mai lasciare che un gatto resti solo e abbandonato. È come se facessero la stessa cosa anche a me... Quindi il lavoro può aspettare! >> 
<< Certo, dillo quando non avremo più soldi! >> Una nota di sarcasmo nelle parole di Satoru. 

<< Fratellino... Posso sapere perchè oggi sei così scorbutico? Ti ho forse fatto qualcosa di male? >> 
<< Non è niente >> Mentì << Tu va' a lavorare >> 
<< Ma quel gat- >> 
<< Ti diminuiranno la paga se continui a saltare più di mezza giornata >> 
La ragazza distolse malamente lo sguardo, gonfiando le guance e fissando la strada su cui le auto sfrecciavano contrastando la brezza mattutina, facendo muovere armoniosamente i capelli castani. 
<< ... Lo hanno già fatto... >> 
<< Davvero? >> Chiese imperterrito. 
<< Sì >> 
<< Allora oggi farai un turno in più. Sbrigati. Vai! >>
<< Io però- >> 
<< Vai! >> 

E la vide allontanarsi sempre di più. Senza voltarsi, senza sorridere. 
La vide correre via, lasciando dietro di sè delle piccole gocce di sangue.

Mentre il vento gli scompigliava i capelli biondi, Satoru non potè fare a meno se non guardare sua sorella andare via. 
Le gambe ferite che avevano preso a muoversi con rapidità. 

Confondendosi con le alte chiome degli alberi di ciliegio, sotto i raggi del sole, Chinatsu corse via dalla strada, da quel marciapiede. E quando il giovane fece un passo avanti per fermarla, non la vide più. 


                                                                  *** 

"Un caffè macchiato! Prepara un caffè macchiato" 
Quella voce premeva nervosa nella mente di Chinatsu, quando in realtà aveva ben altro a cui pensare. 
<< Spero solo... Che quel gatto stia bene >> Si morse il labbro, iniziando ad imprecare contro il fratello che l'aveva costretta a tornare in quella caffetteria. 
Ci lavorava due volte alla settimana, anche di più se la castana riusciva a permetterselo. Non era un lavoro difficile, bastava preparare il caffè e servire ai tavoli. Per di più, da quando la ragazza aveva iniziato a lavorare lì, i clienti erano aumentati gradualmente. 
Tutti ragazzi, che aspettavano solo l'orario d'apertura per "gustarsi" la bellezza della giovane, che con la sua divisa da Maid serviva loro ciò che era stato ordinato. 

Un'ancora più esausta Chinatsu iniziò a montare il latte, nemmeno con troppa grazia, e con l'altra mano cercava di stringere l'elastico rosso che teneva fermi i suoi capelli bruni e ribelli. 

La caffetteria in cui lavorava era un luogo abbastanza piccolo e poco frequentato, messo in piedi partendo da un vecchio appartamento abbadonato da anni.
Non aveva molto personale, anzi, c'erano solo Chinatsu, due ragazze con cui non aveva mai parlato ed infine il suo capo, un uomo sui venti, dal carattere tutt'altro che amichevole. Però l'aveva sempre pagata bene, quindi la castana non aveva nulla di cui lamentarsi. 

Versò la sottile schiuma di latte su quello che doveva essere un espresso, ma che sembrava solo un liquido nerastro parzialmente bruciato e fumante. 
Appoggió senza la minima cura la bevanda, accompagnata da qualche onigiri messo lì come contorno su un vassoio in argento, uscendo poi dalla cucina, sfrecciando poi tra i tanti tavoli. 

S'avvicinò pavida al tavolo del cliente, al quale diede uno sguardo veloce. Intravide per poco tempo una giacca nera. Una divisa. Non così diversa dalla sua uniforme scolastica. 

<< Ju-Jun?! >> Balbettó con occhi sgranati. Il castano le sorrise. 

Chinatsu non era ancora sicura sull'identità del ragazzo seduto di fronte a lei, con entrambe le mani a sorreggergli il volto e l'abituale espressione pacifica. 
I ciuffi castani, ordinati come sempre. Il suo viso innocente, sprovvisto di occhiaie o altro. Ed infine gli occhi. Smeraldini e vitrei. 
Semplicemente perfetto. 
Solo allora capì di trovarsi di fronte al primo della classe, Jun Ozawa. 

<< Chinatsu, non sapevo che lavorassi qui! >> Prese in mano la tazza di caffè, soffiandoci dentro con cautela. <
<< Ma va... Non mi stanco mica, nya! >> Portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio, sistemandosi la gonna nera e bianca. 
<< Allora mi spieghi il perchè di quei lividi? >> 
La giovane guardò per qualche secondo le ferite che non aveva disinfettato. I ginocchi non sanguinavano più, ma erano arrossati e non poco. 
Chinatsu fece un respiro profondo, fissando Jun. 
<< Gatti. Gatti su gatti. E graffi. Sì, insomma... Hai presente il vicolo qui vicino? È strapieno di gatti! >> Asserì, mettendosi le mani sui fianchi. 
<< Capisco >> 
<< Ma ci sono abituata. Certo che però quelli di quel vicolo sono veramente agitati... >>
<< Beh, sicuramente non puoi tenere tutti i gatti randagi del mondo in casa tua, anche se è un bel gesto... >> 
La castana riprese il vassoio argenteo tra le mani. << Me l'ha detto anche Satoru... Oggi sembrava nervoso. Non ha fatto altro che dirmi di lavorare... >> 
Jun sorseggiò il caffè macchiato, tenendo saldo il manico della tazzina di ceramica, per poi appoggiarla delicatamente sul tavolino nero pece. 

<< Cosa? >> Chiese ingenuamente Chinatsu quando l'espressione del castano era diventata una smorfia di disgusto. 
<< Penso... Che tu abbia esagerato con le dosi >> Si sforzò di dire, mentre un filo di vomito gli attraversava minacciosamente la gola. Portò una mano su di essa, Chinatsu, ancora confusa si limitava a stringere il vassoio appoggiato sulla sua gonna. 
<< Non capisco >> 
<< Senza offesa, ma questo caffè è completamente bruciato, inoltre c'è veramente troppo latte! >> 
La castana esitò un attimo prima di aggiugere parola.  
<< A-Ah...! Scusami... Se v-vuoi te lo posso rifare... >> Strabuzzò gli occhi. 
<< Ma va, figurati >> 
<< Devo essermi distratta mentre lo preparavo... Ma ora te lo riporto subito indie- >> 
<< Fujiwara! >> Gridò una voce alle spalle della ragazza, che si girò verso la porta dell'ufficio del suo capo. Lì, con una mano fissa sulla maniglia ad osservarla con uno sguardo di ghiaccio. 
<< A-Arrivo! >> Farfugliò, presa alla sprovvista. << Ah, Jun...Bye Bye e Nya! >> Sussurrò facendogli l'occhiolino. Lui sorrise a sua volta. 
<< Fujiwara! >> Il cognome della ragazza, pronunciato freddamente dal suo direttore, echeggiò per tutta la caffetteria. 
<< Arrivo! >> 
Si scusò con Jun e si chiuse alle spalle la porta dell'ufficio. 


                                                              *** 

<< Di che cosa voleva parlarmi? >> Si sedette, incerta. 

Ritrovarsi faccia a faccia con lui, Kazuhiro Miyake, non era certo una delle situazioni migliori che le potessero capitare. 
Kazuhiro, il ventinovenne tanto temuto dalla ragazza, si accomodò appoggiando i gomiti su un tavolo di vetro su cui vari fogli e documenti erano ammucchiati tra loro, fissando rigido la castana. 
Quest'ultima era agitata. Troppo agitata. Schioccava irrequieta la lingua contro il palato, mentre attendeva risposta. 
Il ventinovenne prese a parlare, con una mano sorreggeva la testa, l'altra giocava con una corta ciocca di capelli. 
Nonostante l'età, l'aspetto di Kazuhiro era identico a quello di uno studente delle superiori. Dimostrava diciotto anni, probabilmente per la corporatura minuta e per il viso apparentemente angelico, che non combaciava per niente con i suoi modi di fare piuttosto sgarbati. 

<< Fujiwara, sarò breve... Non puoi continuare a saltare il lavoro in questo modo! È l'ennesima volta che ti prendi mezza giornata libera. Per cosa, poi? Per portarsi a casa dei gatti?! E ti sei vista? Credi forse di poter venire conciata così? Questo lavoro non è un gioco! >> 

<< Mi scusi... >> Fu l'unica cosa che riuscì a dire lei, mentre angosciata, ascoltava la voce artefatta di Miyake. 
<< Non bastano delle semplici scuse. Ti ho assunta credendo che saresti venuta qui come stabilito. Non ti sto chiedendo la luna, devi prendere le ordinazioni, preparare ciò che è stato chiesto e servire. Tutto qui! Due volte alla settimana, per poche ore. Per cui se per te è più importante salvare degli stupidi gatti faresti meglio ad andartene ora! >> 
La castana non spiccò una parola. Restò in silenzio ad ascoltare la ramanzina dell'uomo che giungeva al termine. 
<< Se ti servono soldi sei tenuta a fare il tuo lavoro decentemente! >> 
<< Mi scusi... Le prometto che farò del mio meglio... Adesso potrei tornare in cucina? >> 
<< No. Tornatene a casa, ci penseranno le altre. E scordati che io ti paghi! >> 

<< Ho capito. Allora arrivederla e buona giornata... >> Si alzò, sbattendo rumorosamente la porta. 

[...] 

"Che m'importa? Tanto di lavori me ne trovo quanti ne voglio!"
Si ripeteva la ragazza, mentre varcava la soglia della porta d'ingresso della caffetteria. 
Tirò fuori il cellulare, a tinta verde chiaro. Digitò velocemente il numero del fratello, per poi avvicinare il telefono all'orecchio sinistro. 

<< Rispondi, dannazione, rispondi! >> Digrignò i denti. 

Finalmente udì la voce del biondo. 

<< Chinatsu, che vuoi? >> 
<< Satoru! ... Ancora di cattivo umore, eh? >> 
<< Lascia perdere. Che vuoi? >>
<< Avevi ragione, mi hanno diminuito la paga... Magari mi licenziano pure! >> 
<< E perchè sei tanto entusiasta? >> 
<< Io ci sto provando ad essere gentile con te... Ma so che tu non lo farai... Dopotutto non c'è nessuno qui >> 

<< ... Di cosa stai parlando? >> Per la prima volta in quella giornata, Satoru mostrò un segno di curiosità nella discussione. 

<< Di te. Seriamente, fratellino... Basta con questa sceneggiata, lo so che non mi sopporti. So che non sopporti di stare con me >> Iniziò a ridere. << Come darti torto, poi? Anche io mi sarei sentita a disagio se in un giorno qualsiasi mi avessero detto- >> 

Non terminò la frase che Satoru le aveva chiuso il telefono in faccia. 

<< ... Fratellino? >> 
Niente. 


                                                      ***


<< Sono a casa! >> Strillò Chinatsu, intenta a togliersi l'uniforme da Maid. 
Quella divisa era bella, sì. Ma col passare delle ore diventava stretta e sudaticcia, e durante il lavoro gli sguardi dei clienti non aiutavano per niente. 

Si sciolse i capelli. L'elastico rosso venne lanciato via da qualche parte. 
Il corpo di un gatto bianco iniziò ad avvinghiarsi sulla gamba della giovane. Abbassò lo sguardo, notando con piacere il piccolo animale. 
<< Ciao, mi stavi aspettando? >> Lo sollevò da terra, abbozando un sorriso. 
Gli occhi neri a fissarla, e un miagolio che uscì dalla piccola bocca dell'animale. 
<< Almeno tu mi stai vicino, eh? >> 
Si guardò attorno. Nemmeno l'ombra di Satoru. Solo la luce fioca della sua camera. 
<< Sai dov'è andato mio fratello? >> 
Un altro miagolio. 
<< Hai fame...? ... Mi dispiace, non posso comprarti nulla... >> 
Lasciò che le zampette del gatto toccassero il pavimento. 
<< Sarà il caso di cercare un altro lavoro Part-Time... >>

Un altro lavoro da cercarsi. Quello di Chinatsu era come un interminabile Deja-Vu... 

Trafficò in un cassetto a lato del letto sfatto, scrutando poi due fotografie. 
Incorniciate. Raffiguranti due momenti così simili, ma così diversi nello stesso tempo. 

Le era balenato un pensiero. Un'immagine. 
Per un solo istante. Quello che le bastava purchè le tornasse in mente la scena di qualche anno fa. 
La voce assillante di una donna, il suono sordo di un piatto che s'infrangeva sul suolo, sbattuto con prepotenza, le schegge che cadevano, e una bambina tagliarsi con esse poco dopo. 
La figura di un uomo che conosceva appena, mentre consolava la donna, ma che se ne stava in disparte da tutto il resto. 
La suoneria del cellulare, le grida, le urla, i pianti, gli insulti... 
Un ragazzo, nascosto dietro la porta, un occhio a sbirciare dalla serratura tutto quel caos generato. 
Poi il silenzio. Un breve silenzio. 
E di nuovo la baraonda. 
La vera calma arrivò solamente quando quella bambina, quella che si era tagliata con il vetro, grondante sangue da entrambe le mani, iniziò a piangere. 
Non per i tagli, bensì per le grida. 
Piangeva, piangeva finchè gli altri non andavano da lei. 
E poi tutto taceva. 


Chinastu quando era piccola si era chiesta più volte del perchè di certe scene. E scoprirne il motivo fu una delle cose peggiori della sua vita. 

Però aveva anche dei bei ricordi della sua infanzia, prima che arrivasse quel giorno. 
La castana ricordava perfettamente il momento in cui le era stato regalato un gatto. 
Un gatto nero, dal muso bianco e occhi verdi. 

Ricordava ogni singolo dettaglio della sua Yami. 
Il pelo corto, le zampette e le unghie affilate, gli occhi vivaci... Ma soprattutto il colore nerastro, di cui la ragazza aveva preso ispirazione per il nome. 

Era un gatto socievole, che aveva scaldato il cuore di tutta la famiglia Fujiwara. 
Anche di Satoru. Che in quegli anni se ne stava ancora in disparte dalla madre e dalla sorella. Soprattutto da lei. 
Ma con Yami si trovava bene. Anche Chinatsu si trovava bene con lei. 
Quella era la sua prima esperienza con un gatto, e con il passare del tempo si innamorò di quell'animale. 
Un gatto che riuscì a far cessare liti, urla, depressione, insania... 
E a Chinatsu piaceva vedere come Yami portasse l'allegria in quella casa. Le piaceva vedere Satoru sorridere. 

Ora invece non lo faceva più. Non la sopportava. La odiava. 

Chinatsu aveva pur sempre la compagnia di Jun, di Chiharu, quella ragazza super misteriosa... Ma non aveva l'appoggio del fratello. 

Si fingeva protettivo con lei, solo in presenza di altre persone. Poi la sua, la loro recita finiva lì, e i due non si parlavano più. 


Chinatsu diede un altro sguardo alle fotografie. Erano due foto di famiglia. 
La prima, scattata sotto gli alberi di ciliegio, in cui erano presenti lei, sua madre e suo padre. Tutti e tre sorridenti. 
Chinatsu allora avrà avuto come minimo cinque anni. 
Nella seconda era tutto diverso. 
Niente alberi di ciliegio, nessuna Chinatsu di cinque anni, nessun sorriso. 
Solo sua madre, la ragazza e Satoru. 
Perchè lui arrivò solo qualche anno dopo nella famiglia, nonostante Chinatsu fosse di un anno più piccola del fratello... 
Proprio perchè non era effettivamente suo fratello. 



ANGOLO AUTRICE

Si vede tanto che ho fatto questa "roba" solo perchè non voglio continuare la parte dei sotterranei...?

Allora... Questo Extra su Chinatsu non ha senso. Forse ne ha un po' di più rispetto ai precedenti... Ma questo rimane comunque uno dei capitoli peggior scritti (come se gli altri li avessi scritti bene...)  

Cooomunque... In questo schif... extra ho dato un piccolo assaggio del passato di Chinatsu... Ovviamente ci sarà una seconda parte, per cui se vi va fatemi sapere cosa ne pensate, ne sarei felice. 
Bye bye! 



 

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