Guardians: the work of a guardian

di Coso96
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Strani incontri tra animali, umani e mostri. ***
Capitolo 2: *** Twix ***
Capitolo 3: *** Problemi alla stazione di polizia. ***
Capitolo 4: *** I problemi arrivano sempre accompagnati ***
Capitolo 5: *** Incubi... ***
Capitolo 6: *** E peccati ***
Capitolo 7: *** Karma e dolore ***
Capitolo 8: *** Overpower ***
Capitolo 9: *** Il cadavere che non voleva morire ***
Capitolo 10: *** Lo spirito della foresta ***
Capitolo 11: *** L'assassino più veloce della luce. ***
Capitolo 12: *** Lussuria incontrollabile. ***
Capitolo 13: *** Gita a Bunnyburrow ***
Capitolo 14: *** Insetti nel ghiacciolo ***



Capitolo 1
*** Strani incontri tra animali, umani e mostri. ***


 
"9996, 9997, 9998..." A parlare era un  giovane ragazzo  dal fisico prestante,  capelli corvini, occhi  scuri e con gli arti ricoperti di cicatrici, in particolare sulle braccia, tra le quali una di esse spiccava di aspetto: una cicatrice a forma di teschio umano  munito di corna sulla spalla destra."9999, 10000... Tsk, maestra, potrebbe togliersi i tacchi? Danno fastidio."Chiese lui, avendo appena finito i piegamenti e sopportando il peso della mentore, in piedi sulla sua schiena dalla notte prima.
"Silenzio!"Lo rimproverò una donna di circa 40 anni che, nonostante l'età, sembrava averne 18. Per questo doveva ringraziare il suo aspetto: seno prosperoso, labbra carnose, capelli argentei, occhi dorati, pelle candida e gambe chilometriche. Insomma, una vera e propria Musa vivente.
La donna fece pressione sulla schiena del ragazzo, causandogli qualche gemito di dolore e disse:" altre 10000. Ora!" Nonostante il dolore, lui ubbidì  esclamando:"Sì, signora!" 
Il tutto in una palude piena di insetti, parassiti e sanguisughe, queste ultime ricoprivano il ragazzo dalle braccia al bacino, ma... quando provavano ad avvicinarsi alla donna, senza che lei facesse niente, ogni parassita, dalle zanzare alle sanguisughe, veniva trasformato in granelli di polvere, causando starnuti e tosse al ragazzo, che li respirava senza volerlo.
"Lo senti, vero?" Chiese il ragazzo alla mentore dopo aver sentito una strana aura.
La donna rispose battendo il piede destro sulla schiena del ragazzo, spedendolo a circa 3 metri sotto il terreno e creando una piccola voragine."Pensi davvero che non l'abbia sentito!?" Gli urlò contro.
La maestra cominciò a fissare i cespugli, pronta a subire un attacco, che alla fine non arrivò. "Pensi che sia un Guardiano?" Chiese il ragazzo, avvicinatosi  alla mentore. Lei lo guardò sorpresa." Ti sei già ripreso? A quanto pare, l'allenamento sta dando i suoi frutti." Un'espressione compiaciuta comparve sul viso del ragazzo e disse:" Ahahaha, grazie, so di essere un Figo" La donna si mise la mano sulla fronte e sospirò affranta."(Non ho detto questo)." Pensò.
I cespugli cominciarono ad agitarsi, mentre la mentore del ragazzo  si mise in posizione da combattimento. "No, non penso sia un guardiano, ma è... Qualcosa." Rispose serafica. "Grazie al cavolo, altrimenti non si muoverebbe." Il ragazzo fissò i cespugli, quindi agì di istinto: prese un sasso da un tumulo  lì vicino e lo lanciò addosso a qualsiasi cosa ci fosse all'interno dei cespugli. Un gesto avventato, ma lui non era tipo da preoccuparsi "Che diavolo fai, idi... ?" "BUUUUUUUM"
Prima che la maestra riuscisse a punire il suo discepolo con l'ennesimo calcio, uno strano verso di dolore chiamò la sua curiosità.
"L'hai sentito?" Chiese all'allievo.
"Se l'ho sentito? Lo sento nelle mie cervella." Rispose lui mentre teneva tappate le orecchie e con le lacrime agli occhi per il dolore ai timpani.
 Dai cespugli uscì un roditore con un bernoccolo in testa e una faccia... Piuttosto irata." Oh, era solo un topo."Disse il ragazzo" " Bum Bum, io non sono un topo, idiota, sono un porcellino D'India, Bum!"  Esclamò il roditore gonfiando le guanciotte, creando un leggero  colorito rossastro su di esse."Stessa cosa." Rispose lui, poi si rese conto di un dettaglio." AAAAAAAAAHHH, UN TOPO PARLANTE!!!"  Urlò.  "Ti ho  già detto che non sono un topo, Bum!!"Il ragazzo smise un attimo di urlare e disse:"Ok... AAAAAAAAAHHH, UN PORCELLINO D'INDIA PARLANTE!!!... Ok, accettabile" si ricompose subito. Il roditore spalancò gli occhi, facendoli uscire letteralmente dalle orbite per la sorpresa." (Ha cambiato idea in fretta!!)pensò. 
In tutto questo, la donna guardava sbigottita quel topo: sentiva uno strano potere provenire da quel roditore, anche se non era completamente sicura che provenisse da lui. 
"Comunque...Bum." Continuò il roditore."Sto cercando la "Maestra della polvere" la conoscete per caso, Bum?
"Sono io" rispose la Donna."( Cosa vuole questo roditore da me? Ne ho viste di cose strane, ma questa le batte quasi tutte.)Pensò, sorpresa del fatto che un roditore parlante la stesse cercando." Ho un dono per lei, Bum."Rispose il roditore, quasi come se le avesse  letto nel pensiero. 
Nel frattempo, il corvino rideva della voce del roditore." Ha la voce di un tenore russo, AHAHAHAHA!" Cominciò a battere i pugni a terra per l'ilarità, causando così un paio di terremoti , almeno fino a quando non lo colpì una scarpa munita di tacco."Sta zitto, cretino! E controllati, non voglio che tu distrugga un altro villaggio."Lo ammonì la maestra, ricordando con dolore i soldi che dovette  dare per rimborsare gli abitanti.
Il roditore, anche se infastidito dal comportamento dei 2, rigurgitò un piccolo cubo di metallo, sul quale era inciso un triangolo munito di corna. "Questo... È disgustoso." Disse la maestra mentre tratteneva un conato di vomito."Disse quella sposata con un rettile alto 20 metri." Sussurrò il ragazzo, riuscendo a non farsi sentire dalla donna. 
Nel frattempo che la donna cercava di non vomitare, il ragazzo si era avvicinato al roditore e  gli stava punzecchiando lo stomaco con il dito." Lo sai che sei adorabile?" Il roditore arrossì." Oh, grazie... No, aspetta, che diavolo...?" Così morse il dito del ragazzo e, di conseguenza, lo fece indietreggiare di qualche passo." Ahi!! Perché mi hai morso?" 
"Perché sì!" La maestra, dopo aver  vomitato  il becco di un grifone, la zampa di un elefante e l'occhio di un Homeroth, si schiarì la gola cercando di attirare l'attenzione dei 2: si era accorta che il potere che aveva sentito poco prima proveniva dal cubo" Potresti spiegarmi a che serve questo affare?" Chiese indicando il cubo. 
Il ragazzo fece uno scatto fulmineo e prese il cubo dalle mani della maestra." Ehi! Ridammelo!"
Lui cominciò a esaminare il cubo, notando la presenza di un pulsante" C'è un pulsante!" Esclamò. "Il dono è dentro quel cubo." Fece il roditore, mentre La donna colpì nuovamente il discepolo e si riprese il cubo." Perché mi picchi sempre?" Disse il ragazzo mentre si accarezzava il bernoccolo che si era appena "guadagnato", ma la donna lo ignorò bellamente." Prima di aprirlo, potrei sapere il nome di quello che ti ha mandato?" Chiese la donna; Il ragazzo si rialzò subito." Che importa? Voglio vedere cosa c'è." Dopodiché si avvicinò alla mentore e premé il pulsante, mentre un ghigno malefico si manifestò sul volto del roditore. 

Il cubo cominciò ad emettere una luce accecante, mentre la maestra guardava con disappunto il suo discepolo." Che c'è?"Disse con una faccia che diceva -io non ho fatto niente.- "Grrrr"
Ringhiò lei.
Il cubo sparò una colonna di luce che fece sparire entrambi, lasciando il roditore da solo nella palude." Tsk,meglio tornare dal capo e dirgli che la missione è compiuta." Il roditore notò che parte della palude era sparita." Speriamo che non ci siano... Conseguenze." Disse.

"Un'ora dopo, ore 14:30"


"(Ah, la testa... Che è successo?)" il ragazzo cominciò ad aprire gli occhi, stordito." Hmmmm, perché sono in un vicolo?"disse cercando di alzarsi, ma una fitta lo fece tornare a terra." Diavolo, mi sento peggio di quella volta  in cui sono stato rapito dalle succubi." Il ragazzo ricordò con gioia e dolore quel giorno." Ehehehe..." Fece con un sorriso perverso." Dormirò ancora un po', poi vedrò che fare." Disse.
"AAAAAAAAAAAHHHH, UN PERVERTITO!!!" Il ragazzo, senza sentire più alcun dolore, scattò in piedi e puntò l'indice in avanti imitando la posa di qualche supereroe a lui conosciuto."UNA DONNA HA BISOGNO DI ME!!"Urlò, poi notò un ippopotamo vestito con una gonna a fiori. " AAAAAAAAHHHH, IL PERVERTITO SI METTE IN POSE STRANE!!" Urlò quella che sembrava una femmina di ippopotamo"AAAAAAAAAHHH, UN IPPOPOTAMO PARLANTE CON STRANI GUSTI NEL VESTIRE." Urlò lui, poi si ricompose e disse: " volevo dire, Ehm... Diavolo,  cosa dovrei dire? " coff" Scusi, signora, è lei che ha chiesto aiuto? Dov'è il pervertito?"il ragazzo cercò di fare una faccia affidabile e sorridente, ma riuscì solamente a fare un sorriso inquietante e a denti sporgenti, quindi  L'ippopotamo lo sparò con un taser, che ovviamente non funzionò." AAAAAAAAHHHH, IL PERVERTITO È IMMUNE ALL'ELETTROSHOCK!!" La donna cominciò a digitare il numero della polizia, mentre il ragazzo cercava di esaminare la situazione." (Aspetta, sono appena stato accusato di essere un pervertito da un ippopotamo?)" Pensò il ragazzo, guardando male l'ippopotamo. "AAAAAAAAAHHH, IL PERVERTITO MI STA FISSANDO!!" "Ehi!! Io ho dei sentimenti, chiaro?!?" Rispose offeso dalle parole dell'ippopotamo. La donna, sentendolo, scappò via urlando:" Sono troppo giovane e bella per essere molestata!!" E sparì dalla visuale del ragazzo."Anche modesta direi..." Biascicò lui." Il ragazzo cercò di ricordare cosa fosse successo, ma  una volta realizzato di essersi perso chissà dove, si ricordò le parole della sua mentore:"Quando ti perdi in un luogo, siediti e aspetta il mio arrivo." Stranamente, il flashback continuò." E appena torneremo a casa ti farò il sedere così nero che la notte sembrerà giorno a confronto." Il ragazzo si tenne il sedere impaurito e pensò che, forse, la sua maestra fosse un po' alterata con lui." Spero di sbagliarmi." Sussurrò. 
Comunque agì di conseguenza: si sedette a terra e decise di farsi un pisolino."Meglio restare qui, la maestra mi starà già cercando." Mormorò prima di sbadigliare.
Dopo circa 5 minuti di sonno,il ragazzo cominciò a sentire delle sirene." Hm, poliziotti, loro potranno aiutarmi a capire che posto è questo." Mormorò ancora assonnato.
Una volante si fermò all'entrata del vicolo, dalla quale uscirono una volpe e un coniglio armati di pistola a dardi."fermo lì, pervertito! Sei accusato di atti osceni in luogo pubblico!" Esclamò la coniglietta puntando la pistola insieme al suo collega. Il ragazzo, senza nessuna preoccupazione, rispose a tono:" Primo: Io non sono un pervertito, ho un nome; cioè Francys. Secondo: perché sono accusato di atti osceni in luogo pubblico? E perché sento una leggera brezza?.... Eh?" Francys notò l'ombra della coniglietta fare movimenti anomali, quindi cercò di avvicinarsi, per essere sicuro di aver visto bene." Fermo lì!" Gli urlarono i poliziotti. Lui ubbidì.
La volpe avvicinò il muso all'orecchio della collega e chiese:" pensi che abbia bevuto?" Dopodiché notò che la sua collega stava arrossendo vistosamente, probabilmente a causa delle nudità del guardiano." Ehm, Carotina, vai in auto, tranquilla; ci penso io all'arresto."  " Grazie, Nick."La coniglietta fece un sospiro di sollievo e, con una prestanza fisica  degna dei migliori atleti olimpionici, schizzò come un fulmine verso l'auto, lasciando al collega il lavoro sporco.
La volpe, continuando a puntare la pistola a dardi, chiese:" *coff* Signore, è consapevole di essere nudo vicino ad un asilo?" Il ragazzo spalancò gli occhi e cominciò a controllarsi le parti intime." SONO NUDO?!!" Urlò, senza neanche ascoltare la seconda parte del discorso della volpe." Sì... Sì,lo è... quindi non faccia storie e venga in centrale con me." Il ragazzo cominciò a indietreggiare lentamente." Senti... C'è qualcosa di strano in tutto ciò, e non è solo quella divisa ridicola!" Nick abbassò l'arma, sbigottito." EHI! Questa è la divisa di ordinanza." Francys non lo ascoltò." Ok... Io vado!" Detto ciò, fece un salto di una decina di metri e atterrò sul tetto dell'edificio di fronte." NON MI PRENDERETE MAI VIVO!" E sfuggì all'arresto.

Nick guardò verso la direzione dove era fuggito." Non mi pagano abbastanza per questa roba." Disse, dopodiché tornò in auto, dove ad aspettarlo c'era un'imbarazzatissima Judy,  che lo guardò sorpresa." Hm? Dov'è il pervertito?" La volpe si sedette al posto del guidatore." Cerca sul computer un primate di nome Francys, mi è scappato." Judy si accinse a chiedere il come, dato che erano in un vicolo, ma lo sguardo di Nick le fece capire  di non chiedere." Ma... Scusa, tu non conoscevi tutti?"Cercò di cambiare argomento; Nick si mise un lecca- lecca in bocca e disse: " infatti è così, ma non credo che tu abbia capito che animale è, vero?" Judy ci pensò un attimo." Già... In effetti hai ragione." Ci rise su, dopodiché uno sguardo determinato comparve sul suo viso." Allora inseguiamolo e chiediamoglielo!" Esclamò con un fuoco negli occhi, anche se dentro di lei sperava che avesse il buon senso di mettersi qualcosa addosso.
Nick sospirò affranto, pensando che quella coniglietta non sarebbe mai cambiata, poi guardò l'orologio." Turno finito! Non vorrai far aspettare la tua famiglia, vero?"Una volta sentito la parola "famiglia", Judy si ricordò  del suo appuntamento e diede un calcio sullo stinco di Nick esclamando:" Alla stazione, ORA!!" " SUBITO!" Esclamò spaventato l'agente Wilde.

"Nel frattempo, sui tetti di Zootropolis ( o Zootopia, come volete)" 

Francys stava camminando avanti e indietro da 5 minuti, a pensare." Ok, sono in una città di animali parlanti, sono nudo e la mia maestra non è qui, quindi devo dedurre che sia in pericolo." Il ragazzo ci ripensò un attimo"AHAHAHAHA, lei? In pericolo? Si starà divertendo in giro... Credo."  Nonostante la fiducia che riponeva nella sua mentore, il ragazzo non poté nascondere un pizzico di preoccupazione." Meglio cercare dei vestiti." Come se il cielo l'avesse ascoltato, vide un paio di Jeans "Bingo " Mentre li indossava, il ragazzo poté ammirare il luogo in cui si trovava. La città era incredibilmente attiva, mai aveva visto una cosa del genere. 
Animali che dovrebbero mangiarsi a vicenda in pace e armonia, la tecnologia era piuttosto avanzata, a dimostrarlo c'era un elefante con una specie di Smarthphone, e gli edifici erano enormi, soprattutto quello di fronte a Francys, che era  un enorme grattacielo a spirale, con rifiniture dorate e la punta acuminata. "Wow... Carino questo posto." Una volta finito di ammirare la città, vide l'auto dei poliziotti di prima che si allontanava."(Meglio che li segua. Oltre al fatto che sto morendo di fame, quell'ombra mi ricorda qualcosa. Potrebbe essere quello che penso... Perché mi tocca lavorare anche in queste situazioni?! Uffa!) Pensò.

" Stazione di Zootropolis,ore 14: 38"

2 conigli vestiti in un modo piuttosto rustico stavano scendendo da un treno." Aspetta, cara, ti aiuto a scendere." Il marito prese la mano della moglie e la aiutò a scendere lo scalino di 2 cm, causando un po'di ilarità in quest'ultima." Oh, Stu, non è la prima volta che sono incinta, sono al 276esimo dopotutto." Il marito si fece scappare un risolino."Già... Ti amo."  "Ehm, ehm... Passo più tardi, che ne dite?" I due si girarono di scatto, notando Judy che li guardava un po' a disagio, mentre Nick se la rideva sotto i baffi." Judy!"Esclamarono  i genitori, abbracciando la figlia come se non la vedessero da anni. "Abbiamo un annuncio da farti." 
La giovane poliziotta si rispose da sola." Mamma di nuovo incinta?" 
"Indovinato!! Avrai un fratellino, cara." Judy spalancò la bocca, fingendosi sorpresa." Ma è... Una notizia fantastica!!! Quindi era questo il fatto importantissimo che era questione di vita o di morte?"
La poliziotta non nascose un leggero disappunto, dopotutto si era lasciata scappare un maniaco  per venire a quell'appuntamento." In realtà no, siamo venuti a chiederti un favore... Dovresti badare a tua sorella... Eheheh." Se  la rise Stu." Mia sorella cosa?!" Urlò sorpresa Judy"SORELLONA!" Una coniglietta di piccola taglia uscì dalla valigia di Stu, doveva avere si e no 7 anni e aveva il pelo dello stesso colore di  quello di Judy, anche se leggermente più chiaro."Nella tua faccia vedo che non te lo aspettavi, vero? AHAHAHAHA!"La prese un po' in giro Nick, facendosi venire mal di stomaco per le troppe risate. Judy prese in braccio la piccola "Daisy? Non sei un po' troppo piccola per la grande città?" La bambina fece la linguaccia" non sono piccola, ho quasi 8 anni." Judy abbassò le orecchie e fece una faccia imbronciata, infastidita da tutto quello che le stava succedendo.

"Luogo sconosciuto, ore 14: 42"

Una figura taurina stava seduta sulla poltrona del suo ufficio, in attesa.
Il telefono squillò." Capo, è arrivato il pacco?" "Sì" rispose la figura con una voce roca e impetuosa."E..?" Chiese la voce." Hai fallito di nuovo, Pochon. Ti avevo detto cosa catturare, mi hai deluso. Non solo perché mi hai portato la persona sbagliata, ma anche perché uno è disperso chissà dove."La voce del telefono si fece tremante."M-mi dispiace, C-capo, non succederà più. Troverò quello che cerca, Bum." All'improvviso, la tv dell'ufficio si accese. 
"Ultime notizie: è stato avvistato un maniaco nelle vicinanze dell'asilo di zootropolis, è stato visto mentre si dirigeva verso la stazione. Ecco un identikit del sospetto, fornitoci da una testimone oculare. La specie a cui appartiene è sconosciuta." La figura guardò l'identikit, dopodiché mise la mani a piramide e disse: "Non fa niente, Pochon, sembra che la fortuna sia dalla mia parte. Manda un Ransan alla stazione di Zootropolis." Disse."  Un... Ransan? Non pensa che potrebbe dare troppo nell'occhio?" Chiese la voce del telefono.
La figura batté un pugno sulla scrivania,"per colpa della tua inettitudine, quello che arriverà dopo sarà molto peggio, fidati. ESEGUI!!!" 
"Sì, signore!!" La figura osservò di nuovo l'identikit." Che splendido esemplare... Ehehehehe." Fece.

"Stazione di Zootropolis, ore 14 45.""

"Carotina, io vado al bar."disse Nick, la collega non lo ascoltò neanche perché troppo occupata a dire una caterva di no ai genitori, quindi la volpe decise di ignorare la situazione e andarsi a prendere un caffè.
"No. No, no, no. Non posso fare la babysitter." Si lamentò Judy." Andiamo, solo per una settimana. Le sei mancata molto, non vorrai spezzare il suo fragile cuoricino?." Stu prese in braccio Daisy e la mise davanti al viso di Judy." Già, io ti voglio bene." La coniglietta più piccola dilatò le pupille, abbassò le orecchie e cominciò a far tremare il labbro inferiore." Non ti azzardare a fare quella faccia, guarda che l'ho inventata io..." Daisy continuò imperterrita. "Oh... Ci devo pensare." Disse Judy." Yeeeeee, vuoi giocare a nascondino?." La piccola Daisy scivolò via dalle braccia del padre e si diresse verso il bar della stazione. "Adesso ti raggiungo, Daisy." Rispose Judy "Bene, meglio tornare alla fattoria!" Esclamò Stu. 
Alla poliziotta ancora non andava a genio l'idea di badare a sua sorella, infatti cercò di dire qualcosa:" Aspetta, io non ho ancora accettato!." I 2 la ignorarono bellamente, fecero uno scatto verso il treno, quasi come se volessero fuggire, e partirono.
"Ti vogliamo bene, tesoro! Urlò il padre, agitando la mano dal treno in segno di saluto. Judy li inseguì.
" Aspettate, perché scappate?! Ehi!
Ma il treno fu troppo veloce e la seminò.
La ragazza si mise le mani sulle ginocchia cercando di riprendere fiato e si mise a osservare il treno che si allontanava." Meglio andare a controllare quella peste." Sospirò affranta.
Un boato improvviso attirò la sua attenzione." AAAAAAAHHHHH" Judy sentì l'urlo della sorella.
"Daisy!" La ragazza corse verso il bar e, una volta arrivata, vide qualcosa di indescrivibile." E quello che diavolo è?!?" Un essere che sembrava un uccello, se non fosse stato per il corpo da donna completamente nudo e una bocca con dei denti così affilati che sembrava potessero  penetrare anche l'acciaio, annusava l'aria con un rivolo di bava che usciva dalla bocca. 
Judy notò un buco enorme sul tetto del bar, segno che la creatura non conosceva le buone maniere, ma adesso le sue uniche preoccupazioni erano Daisy e Nick. Neanche il tempo di cominciare a cercarli che cominciò a sentirsi chiamare con quello stupido soprannome che le aveva dato Nick." Carotina... Oh, cavolo, non mi sento più la zampa."
Judy vide Nick sotto a delle macerie, con in braccio la piccola Daisy."SORELLONA!!!" Urlò la piccola, abbracciando Judy." Judy le tappò la bocca prima che iniziasse a piangere." Sssshhhh, tranquilla." Si avvicinò a Nick e cercò di liberarlo dalle macerie senza farsi sentire dalla creatura, ma  i massi erano troppo pesanti per la sua "muscolatura"da coniglio. ."Hmmmmm.... Sento il tuo odore." Judy impallidì." Sa parlare?" Sussurrò, ancora sotto shock.
 La creatura annusò nuovamente l'aria, si lecco i denti aguzzi con la lingua biforcuta, fece qualche passo verso la direzione dei tre e, una volta davanti a loro, chiese:" Lui... Dov'è?" Sussurrò. La coniglietta ingoiò un po' di saliva e cercò di trovare il coraggio di rispondere." Non so di cosa tu stia parlando... Eheheheh." La creatura cominciò a ridere." Hai il suo odore addosso, non mentirmi." Judy, nonostante il terrore,  rispose nuovamente di non sapere niente." Allora divorerò quell'esserino che tieni tra le braccia" disse con quello che poteva sembrare un ghigno affamato.
Judy abbracciò la sorellina, cercando di fare da scudo con il corpo." Hm, 2 conigli con un solo morso ehehehe." Fece la creatura.
Una lacrima cadde sulla testa di Daisy." Ti voglio bene, Daisy... Più o meno." 
"Ehi!" Si lamentò la piccola nonostante la situazione.
 L'essere scattò in avanti ma, poco prima che i denti raggiungessero Judy, un pugno  la colpì in pieno viso, spedendola  in un negozio di souvenir lì vicino." Stai importunando la mia preda... Mostro."
Judy riaprì gli occhi e vide il pervertito di quello stesso pomeriggio." Ransan: Specie di arpia mastodontica grande quanto il vagone di un treno, si nutre principalmente di carogne, ma non disdegna le prede vive. La lingua e i denti  producono una forte neurotossina, mentre l'apertura alare è tra i 10 e i 20 metri." L'arpia si rialzò dalle macerie del negozio." Oh, vedo che qualcuno ha studiato... Eheheheh. Da quand'è che mangi quelli che dovresti salvare, Guardiano?" Mormorò sputando del sangue.
Il ragazzo incrociò le braccia e sputò a terra."Le mie ragioni non sono affar tuo, piuttosto...che ci fai qui? Pensavo foste estinte, Il tuo habitat dovrebbe essere il clima gelido..."  L'arpia cercò di mordere il ragazzo, ma lui la schivò e le diede un calcio nello stomaco, spedendola nuovamente a metri di distanza." Rispondi alla mia domanda e forse avrai salva la vita ."  Francys incrociò nuovamente le braccia.
L'arpia cominciò a prendere quota, il ragazzo pensò che volesse nuovamente attaccarlo, ma il mostro, invece, fece uno scatto fulmineo, lo allontanò con un'artigliata  a vuoto e prese Judy al volo." SORELLONA!!" Gridò Daisy, cercando di tenerla stretta a sé, ma fu costretta a mollare la presa per non volare via." Vieni a prendermi se ci riesci, Guardiano... AHAHAHAHAH." Rise l'arpia, ormai in volo verso la zona forestale.  " EHI! Lasciami andareeeeeee!" Quando Judy si rese conto dell'altezza in cui era fece l'unica cosa possibile... Svenne.
Francys sospirò."Ho il vago presentimento che quella arpia sappia qualcosa riguardo questa storia. È impossibile raggiungerla prima che divori la coniglietta... Vabbè, ci ho provato a salvarla, quello è un cornetto?"Prima che potesse dirigersi verso una meritata merenda, uno  strattone ai pantaloni attirò la sua attenzione." Signore..." La piccola Daisy lo guardò  con le pupille dilatate, le orecchie abbassate e il labbro inferiore più tremolante che si fosse mai visto." Può salvare la mia sorellona?" Disse con le lacrime agli occhi; Francys cominciò a sudare freddo, difficilmente resisteva a una creatura così adorabile." Ma, tesoro, io non posso..." La coniglietta dilatò ancora di più le pupille." Grrrrr... Va bene." La coniglietta balzò nella tasca del ragazzo." Io vengo con te!" Urlò sorridente, cambiando umore di colpo.
Il ragazzo  cercò di convincerla a restare, ma lei rifece gli occhioni dolci." (Ho il presentimento che quella " Judy" mi causerà un sacco di problemi)" pensò il ragazzo mentre si dirigeva verso sud, dove era diretta l'arpia." Ehi, e a me non pensate?" Chiese Nick ancora bloccato sotto le macerie,  nel tentativo di fermare i 2. Francys si girò con un ghigno, gli occhi che trasudavano voglia di uccidere, un'aura rossa che permeava sulle braccia  e i denti che erano diventati improvvisamente aguzzi."Oh? Vuoi davvero il mio aiuto? Ehehehe... Un attimo fa non volevi arrestarmi?" La volpe impallidì di colpo ma, fortunatamente per lui, Daisy uscì dalla tasca." Ehi, lui è un amichetto di mia sorella." La bimba girò il muso verso Francys." Può aiutare anche lui?" Chiese di nuovo con quell'adorabile musetto.
Il ragazzo sospirò affranto, mise la mano in avanti e, con una strana bolla rossa che si era formata sul suo palmo, spazzò via le macerie che bloccavano Nick." Sparisci, volpe, prima che cambi idea." La volpe avrebbe voluto aiutare Judy, ma quel tipo dava la sensazione di uno che non ci pensa 2 volte a farti fuori.
In tutto ciò, la piccola Daisy lo guardava dalla tasca, ammirandolo" (Che Figo! Deve insegnarmi quel trucco di prima.) pensò con delle stelline negli occhi. 
"Tutto questo in 20 minuti." Fece affranto il ragazzo, tornato normale di colpo.


"Nota del tizio che ha scritto."

Ammetto che non mi piace sto capitolo, ma forse a voi piacerà... Forse AH! 
Però, se siete arrivati fino alla fine, mi complimento con voi AH! 
Ma guarda te, così grande e grosso, ma sei lo stesso un po' nervoso. Sarà perché è la prima storia che pubblico? Probabile, soprattutto demenziale.
Dovrei presentarmi? Forse dovrei... Mi chiamo Francesco, il film mi è piaciuto molto e... Non so che dire hmmmm... Potrei dirvi perché ho scritto questa cosa, già. Ok, lo faro, vediamo... Come posso dirlo senza offendere? Hmmmm, diciamo che ero un po' stufo delle storie romantiche che girano, per l'amor del cielo, ne ho lette alcune fantastiche e anch'io penso che Nick e Judy siano una bella coppia, ma credo che questa fanfiction sarà più sul legame di amicizia fra il nuovo arrivato e i protagonisti del film, anche se Francys non è stato molto gentile con Nick... anche perché non ho ancora deciso che ruolo dargli. My bad :3. Ovviamente, metterò un po' di romanticismo, ma a modo mio... Già... A modo mio MUAHAHAHAHAHA.( aprire in 2 una tipa è romantico, giusto?) *coff* scusate, un piccolo lapsus.
Beh, non credo sia il caso di dire che preferisco l'azione, giusto?
Credo sia abbastanza, quindi.... Buona giornata e sì, vedrò di migliorarmi pian piano.
 P.s: Daisy è quella coniglietta che insegue il treno all'inizio  del film, quella che saluta Judy. Ovviamente, non sono certo si chiami così, ma Vabbè.

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Capitolo 2
*** Twix ***


Judy aprì la bocca di colpo respirando avidamente , i muscoli tesi nonostante la stanchezza. 
Allo scoprire di essere ancora viva, la  giovane si fece sfuggire un sorriso rilassato. Pian piano, esitante, cominciò a muoversi, mentre la sua mente cercò di capire il luogo in cui si trovava. 

La foresta era buia, silenziosa, troppo silenziosa per i suoi gusti.
Di solito a quest'ora si sentivano le musiche delle innumerevoli feste che facevano nella zona foresta pluviale.
No, era in una zona meno civilizzata, più lontana dalla città.
All'improvviso, un  timore invase i suoi pensieri."Daisy!!" Urlò, ricordandosi di sua sorella minore, cominciando a esaminare i dintorni.
"Grazie al cielo." Fece sollevata, notando che non c'era traccia né di lei né del suo odore.

"Sei la mia prima preda che ringrazia il cielo dopo essere stata catturata."
Quella voce, la stessa dell'arpia della stazione." Chi va la?!?" Urlò, nonostante lo sapesse benissimo.
Un rumore di foglie autunnali che vengono calpestate accompagnò la voce dell'arpia." Davvero? Oltre ad aver dormito per 4 ore, non riconosci la mia voce? Eppure dovrebbe essere la prima volta che vedi una creatura come me." 
Dopo essere uscita dall'oscurità della foresta, l'arpia continuò a parlare." Sembra che il Guardiano sia interessato a te, anche se non so il motivo..." Un sorriso beffardo comparì sul viso dell'arpia."Peccato che morirai oggi, però sarai un'ottima esca."Judy pensò ad una possibile via di fuga, ma si rese conto che era impossibile fuggire fin quando l'arpia era in grado di volare, quindi decise di prendere tempo.
Fece un respiro profondo e urlò:" TI DICHIARO IN ARRESTO PER AGGRESSIONE A PUBBLICO UFF..." La fragorosa risata dell'arpia sovrastò la voce di Judy."Ahahaha... Incredibile!! Un'adorabile coniglietta che mi vuole arrestare? Davvero pensi di poter fare qualcosa?" La coniglietta corrugò la fronte, infastidita dalle parole, anzi... Dalla parola dell'arpia." Aspetta, non ti ho sentito, ripeti?" Chiese con delle vene pulsanti sul cranio, gli occhi viola diventati improvvisamente scarlatti.
 L'arpia notò che l'aria si era fatta improvvisamente pesante, come se la paura della coniglietta fosse sparita di colpo, lasciando spazio a qualcos'altro." Intendi la parte dove ti dico che non puoi fare niente?" Balbettò, leggermente impaurita.
"No,no. Più indietro."
"Un'adorabile coni..." Prima che riuscisse a finire, Una zampa, quella di Judy, la colpì violentemente sul viso, spedendola contro uno degli enormi alberi secolari e  causandole la rottura di un paio di denti." Io NON sono adorabile!" Sibilò Judy con rinnovato vigore, dimenticando che, un attimo prima, era stata rapita dalla stessa creatura che aveva appena calciato.
L'arpia sputò i denti rotti, gli occhi spalancati sulla minuta figura della coniglietta." Cosa diav...?!" Un pugno sul cranio le fece ficcare la testa nel terreno.
"Ripetilo, se hai il coraggio, gallina troppo cresciuta!!" Tuonò Judy, cominciando a percuotere il corpo dell'arpia, causandole numerose fratture.
Una volta finito, lo sguardo di Judy si fece ancora più cupo." 7 anni... Ne è passato di tempo..." Sussurrò, chiudendo gli occhi e rimembrando  eventi passati.

"7 anni prima, quarto anno di superiori."

3 gazzelle, 2 piuttosto minute, stavano in uno dei tanti vicoli dell'istituto, impaurite.
"Dateci tutti i soldi e nessuno si farà male." Disse un rinoceronte, impugnando un coltello con fare minaccioso." Già, ascoltate il capo." Continuò un tasso del miele, sbattendo al muro una delle gazzelle più minute con un calcio.
"Ehy! Che diavolo state facendo?"
I 2 teppisti si girarono infastiditi e videro la minuta, almeno in confronto a loro 2, figura di Judy.
"Guarda, guarda se non è la rappresentate di istituto. Vai a rosicchiare qualche carota, adesso non ho tempo per te." Disse il rinoceronte in tono dispregiativo;
la coniglietta incrociò le braccia.
"Prima allontanatevi da quelle gazzelle, grazie." Rispose in modo minaccioso la giovane studentessa.
"Jonathan, falle vedere come trattiamo quelli di quarta."
Il tirapiedi del rinoceronte si avviò minaccioso verso Judy e le afferrò la divisa." Che c'è, ti sei impietrita di colpo?" La coniglietta corrugò la fronte e stese il tasso con una mossa di judo, dopodiché gli fece una leva al braccio, spezzandoglielo;
infine , usò il corpo svenuto del tasso come trampolino e atterrò sulla nuca del rhino ma, con una velocità che stupì non poco la coniglietta, venne afferrata  per il collo e le venne messa la lama del coltello nella bocca.
"Cosa c'è,  Non te lo aspettavi? Devo ringraziare il club di pugilato eheheh."Rise il rinoceronte, pronto a tagliare a metà il cranio della coniglietta." Credo che nessuno si accorgerà della mancanza di una piccola, patetica e adorabile coniglietta."il rinoceronte provò a infilare la lama più a fondo, ma non ci riuscì." Che diavolo?"
Egli Notò che Judy stava tenendo la lama nella bocca senza alcuno sforzo, gli occhi diventati improvvisamente rossi.
"Cosa hai osato dire?!?"biascicò Judy, distruggendo il coltello con un singolo morso.
Il rinoceronte provò a colpirla con il manico del coltello, ma lei lo parò, afferrò il braccio e glielo staccò di netto dal corpo, liberandosi. 
"Oh, era così tanto tempo che non vedevo il rosso scarlatto del sangue." Fece la coniglietta con un sorriso inquietante, lo sguardo fisso sul sangue che colava copioso dal braccio che aveva appena staccato, riuscendo a sentire solo una cosa in quel momento: felicità.

"Presente"

"Ah, che bei ricordi." Sospirò Judy, osservando con un sorriso il corpo martoriato dell'arpia.
"Tu... Dannata..." Sussurrò l'arpia,sfilando la testa dal terreno.
"Non la passerai liscia."
Judy drizzò le orecchie.
"Oh? Sei ancora viva. Sembri un'ottima fonte di divertimento." Disse scricchiolando le ossa del collo.
"La pagherai cara!" Ringhiò l'arpia, cominciando a far crescere delle piume argentee al posto di quelle marroni.

Il terreno cominciò a tremare, l'arpia trasformò tutte le sue piume in argento, e i denti, che normalmente dovrebbero stare nella bocca, erano cresciuti a dismisura e avevano coperto tutta la testa come se fosse una sorta di elmo; infatti, le uniche cose che si riuscivano a intravedere erano 2 occhi color giada.
L'arpia fece un passo e il terreno su cui aveva poggiato la zampa artigliata diventò argento puro.
Judy si mise in posizione di combattimento, sicura di poterla sconfiggere.
"Tu non sei una normale coniglietta, ma questo non ti salverà. Pochi guardiani  sono sopravvissuti alla mia trasformazione, sono tutti diventati delle statue argentate,  cosa ti fa credere di riuscire a sopravvivere?"
Un sasso, che era stato lanciato da Judy, colpì il viso dell'arpia.
"Tu parli troppo... "Gli occhi di Judy diventarono ancora più scarlatti.
"Fatti sotto! Fammi divertire!" Urlò infine, schivando delle piume argentee lanciate dall'arpia,le quali avevano trasformato il punto del terreno dove erano atterrate in argento.
"SORELLONAAAAAAA!!!"
"Eh? Daisy?" Un oggetto rossastro non identificato colpì l'arpia, facendola decollare verso la stratosfera.
"Che diavolo?" Si domandò Judy, notando che l'arpia era sparita senza lasciare traccia, adesso al suo posto c'era Daisy, in piedi sullo stesso punto dove stava l'arpia.
"SORELLINA!!??" Urlò Judy, sorpresa.
"Ciao sorellona." La salutò come se niente fosse la piccola.
Judy non riuscì a capire: un attimo prima c'era l'arpia, un attimo dopo l'arpia vola via e compare Daisy.
"Daisy, che ci fai qui? E... Come sei arrivata? E soprattutto... Perché voli?" 
La bambina sorrise.
"Adesso ti racconto."

"15 minuti prima."

Francys stava camminando nella foresta, una vena sul suo cranio pulsava irregolare. La causa? Una bambina di 8 anni che non smetteva di parlare e fare domande.
"Ehi, sei un mago?" Chiese la bambina, sempre nella tasca del ragazzo.
"No..." Rispose scocciato
"Sei un westler?" 
"Hai mai visto un westler capace di spostare massi senza toccarli?"
La bambina fece no con la testa; il ragazzo sospirò.
All'improvviso, comparirono delle stelline sugli occhi della bambina.
"Oh, oh, ho capito! Lei è l'amico speciale di mia sorella!"
"Il cosa?" Chiese, ma la bambina era bloccata nel suo mondo ormai.
" già, è l'unica spiegazione. Dopotutto, solo un uomo innamorato salverebbe una donna da un mostro senza battere ciglio, già, già." Fece con la zampa poggiata sul mento, sicura.
"(Ma se mi hai costretto tu!)" pensò il ragazzo, affranto.
La bambina continuò con le sue fantasie.
"Sì, deve essere così. Un principe solitario venuto da lontano, una principessa rapita da un orribile mostro e un amore così potente capace di spaccare le montagne."
La vena sul cranio del ragazzo si fece ancora più visibile.
"(Ma che diavolo sta farneticando? Cosa diavolo fanno vedere ai bambini di oggi?)"
"Allora, ho ragione, vero?" Chiese la bambina, speranzosa.
Il ragazzo si fermò, lo sguardo fisso sul cielo.
" se dico di sì, Starai muta?" 
La bambina annuì, le guance gonfie che causavano una buffa espressione.
"Allora lo sono."
Passò qualche istante, dopodiché Daisy chiese:"hai una spada?"
"Grrrrrrr."
Francys diede una violenta testata a uno degli alberi, distruggendolo, e causando una risatina alla bambina.
"(Mi sta prendendo in giro, lo so.)" 
All'improvviso, il ragazzo sentì un'aura familiare.
"(Che diavolo?!?)" Francys  si rese conto di non avere più tempo, quindi prese Daisy dalla tasca e le disse:"Daisy, cambio di programma: dovrai salvare tu tua sorella."
La bambina fece nuovamente gli occhioni dolci.
"Ma io sono solo una piccola e tenera coniglietta." Fece con una finta lacrimuccia sull'occhio.
"(Come diavolo fa a piangere a comando?)" il ragazzo non ci pensò a lungo, così decise di usare la testa.
"(Potrei darle una testata...)"  
Si soffermò un attimo a osservare il corpo della piccola.
"(Nah, morirebbe sul colpo... IDEA!!)" la bambina arretrò, leggermente impaurita.
"Signore, perché si è zittito di colpo? E perché mi sta fissando con quello strano sguardo? È inquietante."
Il ragazzo poggiò affettuosamente la mano sulla testa della coniglietta."Daisy... Ti piacerebbe volare?"
Delle stelline comparirono sugli occhi della piccola.
"Volare?!?!? Come le fatine?!?" Urlò, riuscendo a rompere i timpani di un giovane Guardiano.
"(Le mie povere orecchie.) Sì, è esattamente quello che sto dicendo." Fece sicuro.
Il giovane tocco la fronte della bimba, la quale venne circondata da una sfera rossastra.
"Hm, cos'è?" Chiese incuriosita la bimba, bussando dall'interno della sfera.
"Sembra vetro. Mia mamma mi ha detto che non si deve giocare col vetro, perché si potrebbe rompere."
Il ragazzo prese la sfera e imitò la posizione di un lanciatore di baseball." Questa sfera ti proteggerà, ragazzina. Pronta?"
Le stelline sugli occhi della bambina comparvero nuovamente, facendo fare un lieve sorriso al ragazzo.
"(certo che si emoziona facilmente.)"
In un istante, gli occhi del ragazzo puntarono precisi su una parte della foresta, probabilmente basandosi sull'aura dell'arpia per la traiettoria.
"(Secondo i miei calcoli, sono tipo 3000 metri. Devo calcolare anche  che gli alberi potrebbero rallentare la corsa.") pensato ciò, il braccio destro venne ricoperto da vene pulsanti, segnando lo sforzo, e lanciò la sfera, infrangendo la barriera del suono.

Il ragazzo guardò il punto dove aveva lanciato." spero di non aver sbagliato i calcoli, non voglio una morte pelosa sulla coscienza."
Disse, vedendo  che aveva abbattuto tutti gli alberi come se fossero dei grissini.    (TONNO RIO MARE)

"Presente"

Judy ascoltò attentamente ogni parola della sorella, finché non si soffermò su un particolare.
"CHE RAZZA DI IRRESPONSABILE LANCEREBBE UNA BAMBINA DI 8 ANNI CON UNA TALE VIOLENZA?!"Urlò, stringendo il pugno in segno di nervosismo.
"Lui... C'è qualcosa che non va?" Chiese innocentemente Daisy.
"DAISYYYYYYYY!! DOVE SEI?" 
Francys uscì da un cespuglio e notò i 2 conigli, entrambi vivi, con sua somma sorpresa.
Daisy si buttò su di lui, abbracciandolo.
"Signore!!!" Urlò, accoccolandosi sul petto del ragazzo.
"Grazie per aver salvato mia sorella." Fece soddisfatta
"Ehm... Prego." Disse leggermente imbarazzato, anche perché Judy lo stava fulminando con lo sguardo.
"Perché sei intervenuto? Potevo cavarmela da sola."Disse Judy, l'irritazione nella sua voce l'avrebbe sentita chiunque.
"Eh? Tu chi saresti?" Chiese lui, causando un verso  stizzito alla coniglietta.
"Signore, cosa sta dicendo? È mia sorella." 
Il ragazzo grattò affettuosamente la testa della piccola.
"Daisy, puoi andare a giocare con quel formicaio laggiù? I grandi devono parlare."
La bambina annuì, un po' confusa.
"Signorina, permette 2 parole?"Chiese con gentilezza alla giovane poliziotta 

I 2 si allontanarono un po' da Daisy per evitare che il suo udito da coniglio li sentisse, il ragazzo fissava l'ombra della coniglietta, che , stranamente,non faceva movimenti.
"Possibile che abbia visto male?" Sussurrò a bassa voce, facendosi comunque sentire da Judy.
" Visto cosa?" Chiese lei, incuriosita.
"Niente..." I 2 si fermarono vicino a un fiume.
"Allora, cosa vuoi, maniaco?" 
Chiese spazientita; il ragazzo strinse il petto, fingendosi offeso.
"Oh, così mi ferisci, ti devo ricordare chi ti ha salvato 2 volte?"
Judy incrociò le braccia.
"Fammi indovinare... Vuoi qualcosa in cambio, giusto?"
Un sorriso perverso comparve sul viso del ragazzo.
"Mi serve solo del tempo per esaminarti." La ragazza sospirò e cominciò a spogliarsi.
"Ah, voi uomini pensate solo a quello."
"Eh?" Una volta finito di spogliarsi, la giovane disse:"Che aspetti? Spogliati."
"Eh?" Fece più confuso che mai il giovane, capendo solo all'ultimo.
"Oh no, no, no, non intendevo quello."
"Eh? Cosa potevi intendere con quella faccia?" Chiese un po' sorpresa.
"Quale faccia? Intendi questa?" Il ragazzo fece nuovamente una faccia da pervertito, la risata di un maniaco della peggior specie.
"Proprio quella." 
"Ma... Questa è la mia faccia da interrogatorio... Ehehehe." Rise il ragazzo, causando una leggera risatina alla coniglietta.
"Allora ti consiglio di cambiarla, e non ti azzardare a farla con Judy o Daisy!" 
"AH, AH!" Fece il ragazzo dopo aver capito.
"Quindi non sei la coniglietta dagli occhi viola che avevo incontrato nel vicolo, vero?"
"Da cosa l'hai notato? Gli occhi rossi o il fatto che mi sono spogliata senza il minimo imbarazzo?" Chiese sarcasticamente 
"Ehm... Dagli occhi, ma adesso che ci penso, non mi sembra la tipa da spogliarsi dopo il primo incontro."
"Infatti non lo è."
Il ragazzo si mise le mani dietro la testa, pronto a fare un'altra  domanda.
"Quindiiiiiii... Tu chi saresti?"
"Mi chiamo Trucy, mi faccio vedere quando Judy è in pericolo di vita, dopotutto se muore lei muoio anch'io."
Un'altra domanda balenò nella mente del ragazzo." Se vieni fuori quando è in pericolo, perché alla stazione...?" Trucy alzò la zampa, fermando la sua domanda.
"La risposta è semplice:  quando Judy è cosciente, io rimango sveglia, almeno nella sua mente. Solo che ogni tanto... Mi addormento, e lo ammetto: non volevo assistere all'incontro con i nostri genitori."
Il ragazzo si fermò per qualche istante."non mi sembra molto da persone responsabili."
 Un pugno di Trucy lo colpì in testa." Come diavolo potevo sapere che un'arpia l'avrebbe attaccata?!?tsk."
Il ragazzo si accarezzò il bernoccolo
"(Perché tutte le donne che incontro sono così violente?)" pensò, arrendendosi nel capire le donne.
La coniglietta ignorò il comportamento del ragazzo e disse:" senti, io vado a dormire, buona fortuna con Judy." 
"Cosa intendi?" Chiese.
"Lo capirai presto."  Trucy chiuse gli occhi, il respiro calmo e profondo di un maestro zen e, quando li riaprì, erano tornati viola.
"Ah, cosa è successo?" Judy notò il ragazzo che l'aveva salvata alla stazione.
"Tu... Sei quello della stazione." 
Il ragazzo si rialzò di scatto.
"Francys Raime Delgado, al tuo servizio." Il ragazzo sentì un improvviso calore al collo, notando solo dopo pochi istanti di essere stato abbracciato.
"Grazie per avermi salvato alla stazione."
"E nella foresta." 
"Hm? Di cosa parli?" All'improvviso, la ragazza sentì un brivido freddo nella spina dorsale e si guardò il corpo.
"KYAAAAAAAAAAAAAA!!!" 
Il ragazzo sobbalzò.
"Eh, cosa?" 
Il viso di Judy da colmo di gratitudine divenne pieno di imbarazzo e rabbia.
"Tu... Brutto maniaco." La ragazza afferrò il collo del guardiano.
"Cosa mi hai fatto mentre ero priva di sensi, pervertito?!?"
Il ragazzo ricordò le parole di Trucy.
"(Ah, quindi non si ricorda niente... Diavolo.)" Judy lanciò il ragazzo contro un albero, mostrando anche lei una forza fuori dal comune.
"PERVERTITO!" Urlò, raccogliendo la sua divisa da terra e dirigendosi verso la pianura in cui stava la sorella.
Il ragazzo si rialzò dolorante.
"(Quindi lei, anche se dorme, può accedere alle memorie di Judy, essendo cosciente nella sua mente.
Devo dedurre che Judy non sappia niente.)" pensò, rasentando l'ovvio.

Daisy stava insegnando alle formiche come fare un ponte, fino a quando non vide sua sorella avvicinarsi a lei.
"Daisy, andiamo a casa?"
La bambina piegò la testa.
"Hm? E il signore dov'è?"
Judy fu  sorpresa da quella domanda.
"È andato a ca..."
"Sono qui!" A quello parole, Judy sussultò. Il ragazzo l'aveva seguita e adesso stava accarezzando Daisy.
"Francys?" Una vena pulsante fece capolino sul cranio della ragazza.
"Perché mi hai seguita?"Chiese infastidita, gli occhi fissi sul ragazzo.
Lui si grattò la testa, imbarazzato.
"Beh, diciamo che... " Esitò.
" Non ho alcun posto dove andare, la mia maestra è dispersa e mi serve un posto in cui stare, quindi mi chiedevo... Posso stare con voi?" Judy era già pronta a dargli una risposta, ma una zampa le afferrò la divisa, e vide che Daisy la stava supplicando con le pupille dilatate.
"Grrrrr...  Va bene." I 2 si prepararono a urlare di gioia, ma... "MA!!" Li fermò Judy." Ci saranno delle regole." Al sentire la parola "regole", i 2 fecero un sussulto.
"Regola numero 1: sembra che Daisy si sia affezionata a te." Il guardiano capì subito dove voleva andare a parare, mentre un sorriso inquietante si mostrò sul viso di Judy." Dovrai badare a lei, iscriverla a scuola, cucinare e, cosa più importante, proteggerla."
Il ragazzo annuì, sconsolato.
Se voleva davvero scoprire dove fosse finita la sua mentore, avrebbe dovuto sottostare alle sue regole.
"Regola numero 2: dovrai badare alla casa come se fosse tua.
Il ragazzo annuì ancora.
"Bene, ho finito."
"Di già?!" Fece sorpreso il ragazzo.
"Un altro paio di cose: a casa mi dirai il vero motivo per il quale vuoi stare con noi."
Il ragazzo sussultò nuovamente.
"Già, non sei molto bravo a mentire."
"Agh... Va bene. L'altra cosa?"
Il viso di Judy si fece più inquietante di quello di Trucy, soprattutto con la pressante aura omicida che emanava.
"La prossima volta che provi a fare qualcosa con il mio corpo" si girò di scatto verso di lui, spaventandolo." Ti uccido."
Il ragazzo ci rise su." Su quello puoi stare tranquilla, non è che mi interessino  molto i conigli, soprattutto quelli con un ferro da stiro al posto del petto eheheh." Un pugno colpì la testa del guardiano, mettendolo KO."
"Daisy, portiamolo a casa."
"Agli ordini sorellona!!" La piccola sollevò il corpo stordito del guardiano, portandolo con sé.
" Mammina, voglio un cosciotto di grifone." Fece il ragazzo, stordito.

"Luogo: sconosciuto. Ora: 22:36"

Un roditore entrò in quello che poteva sembrare un ufficio." Capo... Il Ransan è atterrato nel laboratorio, era completamente... Inerme." La figura taurina era sempre dietro quella scrivania, ad ammirare l'identikit di Francys ." Dovevo aspettarmelo che una creatura così debole non può sconfiggere un Guardiano come lui." Disse la misteriosa figura." Ma... Signore, non potevamo fare altro. Se avessimo mandato qualcos'altro, probabilmente ci avrebbero scoperto, Bum." La figura si alzò dalla poltrona, piegandola leggermente e mostrando il suo mostruoso aspetto: un essere con corna ricurve puntate verso il soffitto, corpo da primate,muso allungato,  estremamente muscoloso e gli occhi completamente privi di pupilla." Pochon, sparisci dalla mia vista! Urlò la figura; il roditore fece qualche passo indietro e corse verso l'uscita, spaventato." Non pensi di essere stato troppo duro?"  Da dietro alla porta si mostrò una terza figura, stavolta più elegante e sensuale, si riuscivano a vedere le perfette curve a clessidra e il prosperoso seno, insieme a un paio di occhi azzurro luminescente." Figlia mia,  sei troppo debole." Sussurrò il padre, capendo cosa voleva dire la figliastra. La sensuale figura fece un'agile capriola e impiantò  un coltello sull'identikit di Francys." Io non sono debole! Padre, lascia che ci pensi io."Disse. La figura incrociò le braccia." Fai pure, cara, ma sai cosa ti succederà se fallirai, vero?" La donna annuì, mentre il pelagus sorrise." Divertiti, allora... Eheheheh" rise maleficamente.

"Nota del tizio che ha scritto."

Credo che pochi capiranno il titolo, ma Vabbè.
Una nuova misteriosa figura vuole eliminare Francys per suo padre, chi sarà mai? Cosa vorrà? Quali creature affronterà il nostro eroe, oltre a una coniglietta con problemi di personalità? Lo scopriremo nella prossima puntata di... GUARDIANS!
Minx: cos'era quello?
Un finale alla dragonball, cara.
Minx:... Sei stupido.
Quindi lo sei anche tu, giusto? Ti ho creata io.
Minx:... Maniaco.
*piango in un angolo*
P.s: bene, adesso lasciate che dica un paio di cose.  
Probabilmente i primi capitoli saranno auto conclusivi, poi vedrò cosa inventarmi, anche se il finale ce l'ho già in testa da tempo, e no, non cambierà. 

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Capitolo 3
*** Problemi alla stazione di polizia. ***



"Tana del pannolino, ore 8:22."

Il giovane guardiano  e la coniglietta si stavano fissando da 10 minuti buoni, Il primo si guardava intorno, leggermente imbarazzato dallo sguardo inquisitore della coniglietta. 
Si era svegliato con lei  che gli puntava una pistola a dardi addosso, era stato difficile convincerla a metterla giù.
"Hai davvero un bell'appartamento... Eheheh" mentì, quell'appartamento non era granché, c'era solo l'indispensabile: 3 stanze, che erano una cucina, un bagno e una specie di camera da letto-corridoio che era affacciata all'ingresso. Si stupì della presenza di una cucina. 
"Allora..." Judy sbatté le zampe sul tavolo della cucina, senza preoccuparsi del fatto che Daisy dormisse ancora, anche perché sapeva che non l'avrebbero svegliata neanche le cannonate.
" Dimmi, perché vuoi stare qui? E soprattutto... Perché una creatura che non dovrebbe esistere mi ha quasi uccisa? E un'altra cosa... Chi... Anzi, cosa diavolo sei?"Fece lei, gli occhi leggermente chiusi per sembrare  più minacciosa, senza riuscirci ovviamente.
"(Diavolo, sembra un peluche, da piccolo non ho mai avuto un peluche...) il giovane si accarezzò il bernoccolo che gli aveva regalato.
"(Un peluche un po' violento...)" Pensò.
"Perché mi guardi con quella faccia da stoccafisso? Muoviti e rispondi." Fece la giovane, impaziente.
Il ragazzo aggrottò la fronte,  sforzandosi di cercare un modo per spiegare la gravità della situazione.
"D'accordo. Se ti dicessi che sono un essere superiore estremamente potente, che vengo da un altro universo, nel quale caccio e uccido creature di ogni genere, le quali credo di aver sguinzagliato in questo mondo per un errore stupido... Come reagiresti?" Disse tutto di un fiato.
Judy alzò un sopracciglio sospettosa.
"Chiamerei l'istituto di igiene mentale più vicino." Il ragazzo replicò con una fragorosa risata.
"AHAHAHAHA, probabilmente lo farei pure io." Il suo sguardo divenne improvvisamente serio, pensieroso.
"Comunque, non sto scherzando.
Ieri sei stata fortunata: ti stavo seguendo perché pensavo di aver visto qualcosa nel vicolo in cui ci siamo incontrati."La coniglietta incrociò le braccia, gli occhi chiusi per assimilare ogni parola del giovane.                                  "pensavo ti stesse perseguitando un Hym, fortunatamente mi sono sbagliato."
La giovane spalancò gli occhi, incuriosita.
" Un... cosa?"
Francys fece comparire degli occhiali, una lavagna e un gessetto  dal nulla." Hym: specie di spettro che si nutre dei sensi di colpa delle forme di vita  intelligenti, finché non le istiga all'automutilazione o al suicidio. In caso la sua vittima non abbia modo di provare senso di colpa, modificherà i suoi ricordi in modo tale da causarne. Il suo aspetto è quello di un'ombra umanoide più alta del normale, un paio di corna che ricordano quelle di un cervo, 2 mani con artigli estremamente lunghi e mancanza di un vero e proprio viso, infatti è  completamente scuro, dopotutto è un'ombra." La giovane piegò la testa."(Dove diavolo ha preso  quella lavagna? Sono sicura di non averla comprata.)" Pensò stranita , ma smise subito di farsi domande sulla lavagna fantasma e sbatté nuovamente le zampe sul tavolo. "Non prendermi in giro, gli spettri non es..." 
"Neanche le arpie, eppure sei stata quasi uccisa da una di quelle, una specie piuttosto rara, oltretutto." La fermò il ragazzo, infastidito dalla mancanza di fiducia della coniglietta.
Judy lo fissò ancora più intensamente, probabilmente per capire se stesse mentendo.
Dopo pochi istanti, la giovane non poté fare altro che sospirare e arrendersi alle parole del ragazzo. Per quanto pazzesco fosse... aveva ragione, almeno   fino a quando non si ricordò di un dettaglio.
"Aspetta,  vuol dire che tutto questo casino è colpa tua!" Urlò, indicando il ragazzo come colpevole della rischiata dipartita sua e quella di Daisy. Il ragazzo fece spallucce.
"Credo di sì, ma sono molto dispiaciuto." Disse con nonchalance, la faccia che sembrava tutto tranne che dispiaciuta.
"(E me lo dici con quella faccia?)" Pensò Judy in procinto di colpirlo più forte del giorno prima, ma il ragazzo aveva già cominciato ad indietreggiare, impaurito.
"No, no! Non mi colpire, sono qui apposta per risolvere la situazione." 
Judy si fermò di colpo.
"Cosa?" Chiese confusa.
"Esatto, mentre cerco la mia maestra, farò in modo di rispettare il patto che abbiamo fatto e allo stesso tempo liberarmi di tutte le creature intruse, ma, ti prego, non mi colpire ancora." Supplicò, in ginocchio sul pavimento. La giovane abbassò il pugno, facendo fare un sospiro sollevato al ragazzo.
"Comunque..." Continuò, alzatosi dal pavimento, ripensando a quello che voleva dire: aveva sentito la presenza di un centinaio di creature, era impossibile che fosse stato lui a portarli tutti con quello strano cubo. Già, non c'era altra spiegazione per la presenza di mostri. Avrebbe dovuto scoprire di più su quell'affare per far chiarezza.
"Comunque?" Chiese la coniglietta, piegando nuovamente la testa.
Il ragazzo pensò che non fosse il caso di mandare nel panico la coniglietta, soprattutto perché la maggior parte delle creature che sentiva avevano un problema: non aveva idea di dove fossero. Non riusciva a localizzarle, quasi come se fossero schermate da qualcosa.
"Ho un brutto presentimento..." Sussurrò, dimenticandosi il fatto che la sua interlocutrice fosse un coniglio e facendosi colpire nuovamente sul cranio.
"COME "BRUTTO PRESENTIMENTO"?!? Se devi dirmi qualcosa, dillo in fretta. Sono un poliziotto! Se i civili sono in pericolo, è mio dovere proteggerli." 
Prima che potesse risponderle, Judy guardò l'orologio che aveva al polso." Diavolo, sono in ritardo!" La giovane schizzò fuori dall'appartamento, lasciando un giovane guardiano che perdeva sangue dal cranio sul pavimento.
"Vorrei tanto incontrare qualche donna normale, una volta tanto."
Si lamentò.


Nel frattempo, sul tetto di un edificio c'era  una figura sensuale, femminile, le sue curve andavano perfettamente a braccetto con la tuta attillata nera che indossava, sopra di essa, invece, indossava un cappotto che arrivava fino alle ginocchia del medesimo colore.
Aveva un binocolo fra le mani, lo sguardo fisso verso la finestra dell'appartamento di Judy e un taccuino in tasca.
"Questo sarebbe quello che cerca mio padre? Sembra un pappamolla, sarà più facile del previsto."
La giovane prese il taccuino e cominciò a scrivere." Vediamo... Guardiano di classe..." La giovane diede un altro sguardo alla finestra, notando che quel Guardiano era ancora a terra." Non credo ci sia una classe più bassa di D... " Disse, provando un po' di pena verso quel poveretto. 
Una volta finito di scrivere, diede un terzo sguardo, rendendosi subito conto che era sparito.
"Eh? Dove diavolo è finito?" Fortunatamente per la giovane, il suo binocolo era un ultimo modello, quindi riusciva a vedere attraverso i muri senza grossi problemi.
"Ah, adoro la tecnologia. Hmmm, non è in cucina, proviamo in bagno."
Lo spettacolo che si presentò la stupì: un magnifico, muscoloso corpo ricoperto di cicatrici, i capelli corvini bagnati dall'acqua calda e gli occhi scuri e rilassati che gli davano un aspetto estremamente... Attraente. La donna non poté fare a meno di sobbalzare, facendo così cadere il binocolo, mentre il suo respiro si faceva sempre più pesante per l'imbarazzo.
"(Beh, non posso certo dire che non abbia un bel corpo.)" Pensò con le guance estremamente rosse, per poi guardare esitante il binocolo. Poi gonfiò le guance, lo sguardo di una donna indecisa.
"(È il mio obbiettivo, è mio dovere tenerlo sempre d'occhio.)" Si auto convinse, apprestandosi a sbirciare di nuovo, stavolta con uno strano sorriso sul viso, ma il ragazzo aveva già finito di lavarsi. "Tsk." Biascicò mettendosi una mano fra i capelli biondi, quasi come se la cosa la disturbasse.

Francys uscì dal bagno, l'asciugamano attorno alla vita.
"Diavolo, è da stamattina che mi sento osservato. Sarà stato lo sguardo di Judy poco prima, mi avrà messo in suggestione." Disse il giovane, asciugandosi i capelli con fare scocciato.
Una volta finito, guardò la piccola Daisy, che dormiva ancora, e pensò che, forse, era il caso di uscire ed esplorare un po' la città, anche se avrebbe dovuto capire come non perdersi."(Forse è meglio che segua Judy, così evito di perdermi.)Pensato ciò, sgusciò fuori dall'appartamento, verso la stazione di polizia.

"Stazione di polizia di Zootropolis, ore 8:44."

Judy venne circondata da alcuni dei   suoi colleghi." Judy, stai bene!" Urlò Clawhauser, abbracciandola fino a farle cambiare colore.
"Sì, Clawhauser... Potresti mollarmi? Non respiro." 
"Oh, scusa." Fece il ghepardo, leggermente imbarazzato.
"Siamo felici di vedere che stai bene, Hopps." Disse un giovane facocero in divisa.
Il capitano Bogo si fece strada nella marmaglia e si avvicinò alla coniglietta.
"Hopps, sono felice di vederti in salute. Ancora non riesco a credere che tu sia  stata catturata da un... Qualunque cosa sia e ne sia uscita indenne." Il bufalo sorrise.
" Non potevo aspettarmi di meglio dal mio miglior agente." Judy fece il saluto militare, il petto gonfio in segno di fierezza." Non ho fatto nulla di che, signore."
"Bene, adesso che abbiamo finito i convenevoli, è ora di mettersi a lavoro. Te la senti, Hopps?" La giovane fece nuovamente il saluto militare." Io sono sempre pronta, signo..." Neanche il tempo di finire che il capitano le lanciò un fascicolo fra le zampe. "Voglio che tu catturi questo ricercato. Diavolo, è finito subito nei giornali quel tipo." Detto ciò, si allontanò diretto verso il suo ufficio.
"Bene, credo che tornerò a lavoro anch'io." Disse Clawhauser, senza accorgersi che Judy lo stava guardando un po' diffidente.
"Lavoro? Tu?" 
Il ghepardo  si tenne il cuore fingendosi offeso." Mi offendi, Judy. Dovresti sapere che quando dico "lavoro" intendo ciambelle."
Judy incrociò le braccia, leggermente divertita.
"E quando intendi ciambelle?" Chiese, sapendo già la risposta.
"Che domande?!? Ovviamente più ciambelle." Rispose,  avviandosi verso le sue amiche ciambelle e causando altra ilarità nella coniglietta.
Judy osservò il fascicolo e pensò di aprirlo insieme al suo partner, infatti chiese a Clawhauser dove si trovasse.
"Nick? Nick è nella sala riunioni. Credo stia facendo una partita a poker con Francine."


Judy si diresse verso il luogo indicato da Clawhauser, ma quando provò ad aprire la porta venne anticipata da un elefante intento ad uscire dalla sala e, senza fare caso alla smorfia di rabbia che aveva il pachiderma, entrò con uno sguardo incuriosito.
"AH! Ho vinto di nuovo, Francine. E ricorda: devi offrirmi il pranzo per un mese!" Urlò Nick,  il sorriso vittorioso di uno che aveva vinto una ventina di partite." Eh? Carotina, è un piacere rivederti intera, sembra che quel tipo abbia mantenuto la parola."Fece Nick, senza notare che la coniglietta lo stava guardando con uno sguardo confuso."Chi?" Chiese lei, mentre Nick le mise una zampa sulla testa.
"Ah, voi conigli avete la memoria corta. Intendo il tipo che abbiamo incontrato in quel vicolo, avresti dovuto vederlo, ricordi quelle macerie che mi bloccavano?" La coniglietta annuì, le orecchie dritte per ascoltare la storia del suo collega." Ecco, le ha spostate con una mano, senza alcuno sforzo. Ha creato una specie di roba rossa e BOOM, tutto a scatafascio, devo dire che mi ha ricordato uno di quegli eroi dei fumetti, anche se era un po' irascibile." La giovane lo guardò sorpresa, pensando che, forse, il suo nuovo coinquilino non era poi così male, dopodiché mostrò il fascicolo al suo collega."Hm? Cos'è?" Chiese Nick mostrando una certa curiosità.
"Il nostro nuovo incarico." Rispose lei, per poi aprire il fascicolo con la stessa emozione che ha un bambino quando apre un regalo a natale, la quale sarebbe sparita molto presto.
"Cheeeeeeee?!?!"urlò Judy, notando con orrore che il ricercato che le avevano affidato era il suo nuovo coinquilino."Il destino è proprio strano a volte, ci hanno affidato il tipo che ha salvato sia te che me. Beh, sempre un criminale rimane, quindi, di conseguenza, dobbiamo arrestarlo."Disse Nick, senza accorgersi che la sua collega era un bagno di sudore, lo sguardo fisso sulla foto, così pallida che il suo pelo aveva raggiunto una tonalità biancastra.
"Già, il destino è proprio strano... Ehehehe." Rise nervosamente, il respiro leggermente irregolare."
"Carotina? Perché quella faccia?"
"Faccia? Quale faccia? Qui non c'è nessuna faccia, è la mia normalissima faccia da lavoro... Eheheh." Fece ancora più nervosa Judy.
"So riconoscere una faccia nervosa, e quella è una faccia nervosa."
La giovane arretrò leggermente.
"No, ti sbagli, devo... Devo solo andare in bagno." Judy si accinse a correre in bagno, ma Nick le sbarrò la strada.
"Tu non vai da nessuna parte finché non mi dici cosa ti prende, Carotina" 
La giovane cominciò a pensare un modo per uscire da quella spiacevole situazione... Gliene venne in mente solo uno.
"(Francys Raime Delgado, la pagherai per questo.)" Pensò poco prima di fare un profondo respiro e dire:"devo fare quella grossa." Fece con un rossore estremamente visibile sulle guance. 
Nick si paralizzò, impallidito di colpo, mentre Judy sfruttò il suo momentaneo momento di confusione per schizzare fuori dalla sala riunioni."( Ho fatto dire a una donna una cosa del genere, adesso mi sento un cafone.)" pensò Nick, ancora sotto shock.
Una volta fuori dalla sala riunioni, la coniglietta corse verso la sala computer e si chiuse al suo interno.
"Ok,ok...respira, respira." Fece  la coniglietta, cercando invano di calmarsi.
"Respira, respira, non stai nascondendo un ricercato in casa tua, tu NON lo stai facendo." Judy cominciò a rendersi conto che cercare di auto convincersi non funzionava."Ok... Devo essere positiva. Andiamo, non credo che uscirà di casa, quante sono le possibilità?"La ragazza fece l'ennesimo respiro profondo, si riprese per un attimo e sorrise.
"Già, non può che essere così, probabilmente sarà ancora nel mio appartamento." Judy uscì dalla stanza con un sorriso sicuro,ma...
"Scusa, Judy, sai dov'è il bar? Sto morendo di fame." La voce che sentì la fece tornare di un bianco cadaverico.
"(No, no. Deve essere la mia immaginazione, già.)" Pensò, senza perdere il sudore che aveva sulla fronte.
"Ehi, mi stai ascoltando? Ho fame." Una mano le afferrò il batuffolo della coda e lei, con una velocità sorprendente, stese il proprietario della mano con una mossa di judo, rendendosi conto con orrore di chi aveva messo a terra.
"Francys!?!? Che diavolo ci fai qui? Perché sei qui? E sopratutto..." La giovane mise le zampe attorno al collo del guardiano, cominciando a strozzarlo." Perché diavolo vuoi rovinarmi la carriera?!!?" Urlò lei, la voce diventata roca, più simile a un demone che a un coniglio. Il ragazzo non poté fare altro che cambiare colore e accettare il suo destino, pensando che essere ucciso da un poliziotto fosse abbastanza ironico... ma, fortunatamente per lui, la ragazza allentò la presa dopo aver improvvisamente cambiato colore degli occhi.
"Sono vivo!!" Esclamò, riprendendo pian piano fiato.
"Diavolo, era davvero infuriata a sto giro." Fece Trucy, lo sguardo fisso sul ragazzo che si stava accarezzando nervosamente il collo.
"Oh, ciao Trucy, sai dov'è il bar?" La ragazza si mise le dita fra gli occhi e sospirò." Neanche ti rispondo, guarda, hai idea del guaio che hai fatto?" 
Il ragazzo si mise nella posizione del pensatore, a pensare, dopodiché si rialzò."beh, da come mi stava strozzando, devo dedurre che sia grave. Un'altra arpia che ha tentato di mangiarti?" Chiese scherzosamente.
"No, molto peggio." Trucy raccontò a Francys del fascicolo, del suo stato di ricercato e del fatto che se un poliziotto viene scoperto mentre nasconde un criminale può perdere il distintivo, ma Il guardiano non l'ascoltò e alzò la mano."domanda: tu non comparivi solo quando era in pericolo? Che ci fai qui?" Trucy si mise la mano sul fianco, lo sguardo abbastanza pensieroso." Hmmmm, non lo so... Mi facevi pena?" Chiese.
"(E lo domandi a me? Pensi che legga nel pensiero delle persone?!)"Pensò.
"Ehi, non fare quella faccia da -pensi che legga nel pensiero delle persone?-, chiaro?"
"Come diavolo hai fatto?" Fece Francys, sorpreso.
"Intuito femminile." Rispose Trucy con un presuntuoso sorriso sulle labbra.
"Comunque, probabilmente l'hai fatto perché... Ok, Non lo so, sei tu la maniaca."
 Trucy lo guardò con disappunto."Maniaca? Io? Sei tu che andavi in giro nudo per la città fino a pochi giorni fa."
"Disse quella che ha offerto prestazioni a un completo estraneo." Trucy prese la cinta del pantalone, irritata." Cercavo solo di essere riconoscente!" Urlò, cominciando a strozzarlo con la cinta del pantalone.
"Ok, ok. Mi arrendo, hai ragione." Fece il guardiano, supplicante. La ragazza lo mollò, il sorriso beffardo sul viso." Esatto! Ricorda: io ho sempre ragione."Fece fiera.
"Comunque..." Continuò la scarlatta." Non mi hai ancora detto perché sei qui."
"Beh..." Francys Si grattò la testa, imbarazzato." Diciamo che ti ho seguita per semplice curiosità."
Trucy sospirò per l'ennesima volta.
"Bene, benissimo, ma adesso che conosci la tua precaria situazione, vorrei che tu facessi una cosa per me." Chiese Trucy.
"Cosa?" 
Lei avvicinò il muso all'orecchio del ragazzo e..." TORNARE A CASA PRIMA CHE TI ARRESTINO, IDIOTA!" 
La  discussione dei 2  venne interrotta da un poliziotto che passò davanti a loro con il sedere in fiamme." AAAAAAAHHHH, SCAPPATE PER LE VOSTRE VITE, C'È UN MOSTRO NELL'ATRIO!!"
Il guardiano e Trucy si guardarono per qualche istante, confusi." Ho appena visto un facocero con il sedere in fiamme, o sbaglio?" Dissero contemporaneamente, dopodiché una esplosione proveniente dall'atrio fece sobbalzare entrambi.
"Diavolo, cosa sta succedendo,  adesso?" Si lamentò Trucy, pensando che  Francys fosse una calamita per le calamità, senza accorgersi che il ragazzo aveva sfruttato il suo momento di distrazione  per andare a vedere cosa stava succedendo. Sospirò." Al diavolo, vado a prendermi un caffè."Disse, ignorando le esplosioni che provenivano dall'atrio.


"Signorina, la prego, si calmi. Mi dispiace." Supplicò Clawhauser, ma la "signorina" di fronte a lui rispose impiantando un coltello su una delle sue preziose ciambelle, facendo esplodere l'intera scrivania, oltre alla ciambella." Calmarmi? CALMARMI?!?! Mi hai ruttato in faccia, lurido porco." Del fumo blu uscì dagli occhi azzurri della donna, il pelo arancione venne coperto da scariche elettriche e la bocca cominciò a emanare anch'essa del fumo blu unito a qualche scarica." Pagherai con la vita!" Tuonò con la voce distorta dalla sua stessa energia. Con ormai tutti i poliziotti che erano stati messi KO dalla prima esplosione, nessuno poteva salvare Clawhauser." Addio, porco." Lo donna lanciò un fulmine contro il ghepardo, il quale non poté fare altro che aspettare la sua inesorabile fine, che, alla fine, non arrivò.
"Ohi, ohi, questa è la seconda entrata eroica che faccio, di questo passo non sarà più figa come prima, non credi?" Domandò Francys, avendo parato il fulmine con il corpo  e rivolgendosi alla sua sensuale nuova "amica"
"Tsk, non ho idea di cosa tu stia parlando, ma grazie per avermi risparmiato la camminata, guardiano... adesso spostati e lascia che elimini quel porco, poi penserò a te."Francys guardò Clawhauser, stranito." No, no. Questo non è un porco, è un ghepardo." La donna roteò gli occhi e sospirò." È un modo di dire, cretino."  Disse tornando normale, liberandosi dei fulmini che la circondavano e tirando fuori dei pugnali  dal cappotto.
"Non mi servono dei fulmini per abbattere un guardiano debole come te." 
"Wow, wow, tu sai che sono un guardiano, ma io non so chi sei tu."
La donna si poggiò il coltello fra le labbra, il viso  come se volesse decidere se presentarsi o meno.
"Credo che tu abbia il diritto di sapere il nome del tuo assassino." Detto ciò, allargò le gambe, mise le dita in segno di vittoria  fra gli occhi e disse:" io sono la donna più bella" cambiò posa in una più provocante, mostrando leggermente la scollatura." Più sexy." Cambiò nuovamente posa, stavolta sollevando un masso che era lì vicino." Più forte." Poi Finì con un inchino, buttando via il masso e dicendo:" Io sono la grande e potente Coco, il Bandicoot, anzi... L'animale più bello e affascinante della storia!"
"(Sarà un po' egocentrica, ma non posso certo darle torto. Ha il corpo un pochino troppo umano per essere un semplice animale.)"Pensò il ragazzo, senza notare che gli aveva impiantato un coltello nel braccio.
"Sei lento, guardiano... Addio."
"Non credo morirò per una semplice pugnala..." Il ragazzo si fermò quando sentì un "BIP" nei pressi della sua spalla, rendendosi conto che non era un comune coltello.
"Oh... Merda." L'esplosione tranciò il braccio del guardiano e lo lanciò contro un muro,  causando anche ingenti danni alla stazione di polizia, che era ormai piena di crepe, macerie e piccoli crateri." AHAHAHA, messo KO da una sola esplosione, sei davvero patetico." Il guardiano era ormai a terra, il braccio grondante sangue, metà della faccia completamente bruciata dall'esplosione  e... Un sorriso? 
La donna si avvicinò al corpo e cominciò a prenderlo a calci." Uno stupido classe D, mi chiedo perché mio padre ti desideri tanto." A ogni colpo della donna, il ragazzo faceva dei sussurri strozzati.
"Oh? Vuoi supplicarmi di risparmiarti?" Lo schernì Coco, non notando che il sangue perso dal ragazzo stava formando un cerchio attorno a lei."Ti consiglio di spostarti." Sussurrò il ragazzo, sorridendo beffardo  e creando in un istante una cupola di sangue che bloccò la donna." Che diavolo?" Esclamò la donna, sorpresa.
"Guardiano di classe D... Non sapevo avessimo delle classi, ragazzina." La donna lo guardò male."Ho 22 anni!"
Il giovane si avvicinò alla cupola, lo sguardo fisso negli occhi della bandicoot." Perché diavolo mi fissi?!" Urlò la donna, un lieve rossore sulle guance  causato dal ricordo di lui sotto la doccia.
" oh, niente, stavo pensando che non assomigli affatto a un bandicoot, e credo di trovarti leggermente attraente." Coco sobbalzò per un attimo alle parole del ragazzo, ma poi ringhiò  e poggiò la mano sulla cupola, energia bluastra fluiva copiosa sul suo braccio. In un istante, la cupola venne letteralmente sciolta, facendo fare un altro sorriso al ragazzo.
"Sono colpita..." Disse la ragazza sorridendo, spostandosi di qualche passo indietro." Pensavo di non usare i miei poteri, ma devo averti sottovalutato, guardiano."
Il ragazzo fece scherzosamente  un inchino, il braccio mancante ancora grondante sangue"Sono felice di non deluderla, signorina." La donna interpretò quel gesto come una provocazione, cosa che probabilmente era.
"NON PRENDERMI IN GIRO, CLASSE D!" Urlò, cominciando  a caricare le braccia di energia e sfregandole una con l'altra, creando una sorta di magnetismo che fece sollevare qualche masso dal pavimento, dopodiché scattò verso il suo obbiettivo , in piedi davanti a lei.
Sbadigliava, ma non sapeva che da lì a poco sarebbe morto.                          "(Poveretto.)" Pensò la donna. Poi colpì.
Il terreno si frantumò in quattro. Tutti i massi  all'interno del distretto vennero coperti da energia bluastra, trasformandosi in veri  e propri magneti, i corpi svenuti dei poliziotti vennero magnetizzati anch'essi, per poi attaccarsi fra loro come se fossero, per l'ppunto, magneti, il guardiano, invece... Il guardiano era a pezzi , il corpo completamente spappolato, macchie di sangue dappertutto e alcuni dei suoi arti magnetizzati si attaccavano e staccavano  fra loro creando un inquietante rumore.
Coco  non poté fare altro che sorridere di fronte a quello spettacolo, godendo immensamente nell'aver cancellato un essere così debole e presuntuoso dalla faccia della terra." Bene, dovrebbe bastare un campione." Disse  la donna, estraendo una siringa dalla tasca e accingendosi a prendere un campione di sangue, ma...
"Che diavolo?" Ogni volta che la donna provava a prendere un campione, questo si spostava di qualche centimetro, come se volesse scappare. 
"E stai fermo!" Inveì sulla macchia malandrina.
All'improvviso, una piccola mano proveniente dalla macchia di sangue malandrina afferrò la siringa, fermandola.
"Che diavolo?" Dalle macchie di sangue che la circondavano cominciarono a formarsi dei corpi antropomorfi molto piccoli e, lentamente, cominciarono a prendere le sembianze del guardiano.
La bandicoot guardava il tutto con uno sguardo fra il confuso e lo sbalordito, rendendosi conto di essere stata circondata da un centinaio di mini Francys "leggermente" scocciati. Rise.
Rise di gusto." AHAHAHAH, all'inizio mi ero preoccupata, ma adesso che vi vedo meglio, sono sicura che non riuscirete a fare nulla in quelle condizioni; infatti mi basterà lanciare un fulmine ed eliminarvi tutti."
Disse con un sorriso inquietante in volto, osservando quei nani che, stranamente, non sembravano minimamente intimoriti dalle parole della bandicoot, limitandosi a fissarla. 
Dal mini esercito si erse un Mini Francys vestito da militare, una tromba fra le mani e lo sguardo severo." Oh? Tu saresti il capo? Scommetto che userai il cervello e ti lascerai  eliminare senza opporre resistenza. Andiamo, abbiamo capito che sono nettamente superiore a te, guardiano, questa ridicola falsa può essere carina quanto vuoi, ma mi sta stufando, quindi lascerò dire le tue ultime parole  a questo nano." Disse Coco, indicando il sergente  con fare dispregiativo e avvicinando l'orecchio per ascoltare le sue ultime parole." Ti ascolto." 
Ma il mini Francys vestito da sergente non fece quello che si aspettava Coco, ma tutt'altro: prese un respiro profondo, riempì i polmoni e suonò la tromba che aveva con tutto il fiato che aveva in corpo nell'orecchio della sensuale bandicoot, stordendola per qualche secondo." AH, il mio orecchio, dannazione!"
"ALL'ATTAAAAAAAACCO!!" Urlò il sergente, buttandosi nella scollatura della donna, seguito subito dopo da tutti i mini Francys che lo circondavano, i quali entrarono, oltre che dalla scollatura della donna, anche dalle maniche e dai pantaloni.
"Ehi!! Levatevi di dosso!" Urlò la donna, cominciando a grattarsi nervosamente tutto il corpo e facendo strane urla di imbarazzo.
"Soldati, è tempo della mossa segreta!" Urlò il sergente, ancora dentro la tuta della bandicoot. 
"Mossa che?!?l"Urlò la donna, estremamente a disagio per colpa della situazione in cui si trovava.
Un sorriso comparve sul viso della donna." Ma che...?" Da sorriso divenne sghignazzata." No, smettetela." Da sghignazzata divenne fragorosa risata." AHAHAHAH, smettetela, vi prego, mi fate il solletico!" Coco cominciò a rotolare a terra dalle risate, le lacrime agli occhi facilmente visibili." AHAHAHAHA, smettetela... EheheheAHAHAHAHAH." 

Clawhauser osservava la strana scena mangiando popcorn e bevendo una bibita dalla sua postazione." Al diavolo il 3D, questo è molto meglio."Fece con la bocca piena, prendendo un'altra manciata di popcorn e infilandosela in bocca.
"Già, molto strano." Disse Trucy, prendendo anche lei un po' di popcorn da Clawhauser.
"Oh cavolo! Judy, mi hai spaventato!" Urlò Clawhauser, non sapendo  di Trucy e del suo cambio di personalità.
"Dici?" Trucy avvicinò la zampa al collo di Clawhauser e fece pressione sul nervo, facendolo svenire." Scusa, Clawhauser, ma non voglio che arrestino il mio coinquilino, soprattutto se quella storia dei mostri è vera." Disse, notando poco dopo che le risate della bandicoot erano finite.

Tutti i mini Francys uscirono dal vestito della donna, la quale era ormai letteralmente svenuta dalle risate, e si riunirono formando l'originale." Wow, è stato il combattimento più strano che abbia mai fatto." 
"Bene, bene, bene..." Il ragazzo impallidì.
"Judy?"
"No, Trucy, per tua fortuna." 
Il ragazzo sospirò, sollevato.
"Quanto hai visto?" Chiese.
"Abbastanza per vedere tanti mini te che entravano nella tuta di questa qui." Rispose indicando la bandicoot, accingendosi a metterle le manette.
"Che diavolo fai?" La fermò Francys.
" Ehm... Il mio lavoro? Questa psicopatica ha distrutto l'atrio del distretto di polizia, non posso lasciarla andare. Non vogliamo perdere il distintivo." Rispose, riferendosi sia a lei stessa che a Judy.
Francys incrociò le braccia: doveva fare un paio di domande alla bandicoot, non poteva permettere il suo arresto."Ho un'idea." Disse, attirando l'attenzione della coniglietta." Cioè?" Chiese.
"Questo!" Detto ciò, scattò in avanti, mise il dito sulla fronte di Trucy e le fece perdere i sensi, dopodiché prese in spalla la bandicoot e si diresse verso la casa di Judy.

"Casa del pannolino, ore 9:44"

Coco si svegliò di colpo con il corpo sudato, rendendosi subito conto di essere legata alla gamba di un tavolo.
" Inutile attivarli, li ho annullati." Disse il ragazzo, seduto sul letto della stanza.
La donna, non credendo alle parole del guardiano, ci provò, ma non successe nulla.
"Che diavolo mi hai fatto?! Non ho mai sentito di un guardiano capace di annullare i poteri così facilmente." 
Il ragazzo si avvicinò alla donna, il passo lento di uno con cattive intenzioni." Non importa come ho fatto, ciò che importa è quello che sto per fare." Disse con una faccia che causò un lieve rossore sulle guance di lei.
"Pervertito." Sussurrò disgustata.
"Pervertito? Io? Ti volevo solo chiedere perché una guardiana come te mi ha attaccato" 
La giovane lo guardò sospettosa.
"Hai detto che mi trovavi attraente e hai la faccia da pervertito, e non vuoi fare nulla con me?!" Chiese.

"Perdincibacco, non ho la faccia da pervertito!" Esclamò lui, stufo da quell'appellativo."E comunque no, non ho intenzione di farti del male."
La giovane sbuffò, come se la cosa la offendesse.

"Nota del tizio che ha scritto"
TAN, TAN, TAAAAAAAN, Tizia( Sarebbe Coco) è un guardiano 
Minx: Buuuuuuh, fai schifo.
Perché?
Minx: perché lo dico io.
L'Hym l'ho preso dal mio videogioco preferito, ci tenevo particolarmente.
Comunque, il capitolo è finito, andate in pace
P.s:voglio  tutte le Halloween skins  di overwatch. PLS GIVVATEMELE! (Ovviamente scherzo)
P.s.s: ho allargato la casa di Judy per comodità.






























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Capitolo 4
*** I problemi arrivano sempre accompagnati ***


"Luogo: sconosciuto. Ora: sconosciuta."

Una donna dai capelli argentati si guardava intorno diffidente nel cilindro bianco in cui era imprigionata, strani congegni a forma di tubo che pulsavano di energia bianca attaccati su quest'ultimo  sembravano limitare i suoi poteri, quasi privarne. Non era lì per caso, e i suoi poteri non erano ancora limitati abbastanza da non farle  sentire  le creature presenti in quell'enigmatica struttura. Erano molte, alcune sembravano talmente potenti che sembrava potessero dare difficoltà persino a lei, una delle più potenti guardiane mai esistite. 
La donna digrignò i denti e si mise a pensare. Non doveva essere lì, non poteva! Non che fosse preoccupata per la sua vita o di essere torturata, ma preoccupata per lui, il suo discepolo... Il ragazzo che le salvò, anzi... Cambiò la vita" Idiota..." Sussurrò stizzita , ricordando il giorno in cui lo trovò e osservando un punto imprecisato della stanza buia,  mentre una figura la osservava lesta attraverso una telecamera.

"20 anni prima"

Una giovane ragazza dai capelli argentati camminava placida su una coltre di neve  mentre la tempesta investiva impetuosa la sua candida pelle. Indossava una semplice veste bianca che arrivava alle ginocchia, i piedi scalzi non sentivano minimamente il gelo e suoi occhi erano fissi verso una montagna che emanava così tanto potere da far tremare il suolo. Sorrise. Il suo corpo cominciò a emanare polvere bianca, invisibile a occhio nudo solo grazie alla bufera di neve, e In pochi istanti formò una lama ricurva delle dimensioni di una normale sciabola. Un altro sorriso.
La ragazza osservò attentamente l'enorme montagna davanti a sè, poi, quando notò che aveva smesso di tremare, la sua spada cominciò a emanare un bagliore bianco, poi crebbe, crebbe fino a diventare delle dimensioni della montagna stessa, e quindi, in un singolo fendente orizzontale la tagliò in 2,  creando un buco che la fece sembrare quasi un vulcano e facendo dissolvere la parte superiore della montagna, che stava cadendo, in polvere.
"So benissimo che sei lì, fatti vedere! Ti devo parlare." Fece la ragazza,  sentendo uno strano verso addolorato proveniente dall'interno del pallido monte. Il verso addolorato si trasformò pian piano in una voce, poi in parole.
"So benissimo chi sei, so benissimo cosa vuoi..." Sussurrò una voce maschile molto profonda, impetuosa  e sofferente, accentuata dall'acustica della montagna. La ragazza fece un verso stizzito.
"Dimmi, quanti ne hai uccisi? 200? 1000? 3000? Perché fai la vittima?" Chiese con una punta di disgusto. La voce all'interno della montagna ricominciò a parlare, stavolta si sentiva meno sofferenza nelle sue parole, più... odio
"Non sono affari tuoi, Guardiana."
L'essere sospirò, facendo fuoriuscire del magma che fece sciogliere parte della neve che copriva la montagna.
"  Mi hai liberato solo per eliminarmi, Guardiana? La morte non è un destino molto piacevole. Sparisci." 
La giovane cominciò a ridere istericamente, il sorriso psicotico sul suo volto non sembrava da persona malvagia, più una persona che aveva perso... la speranza.
"Pensi davvero che me ne andrò? Ho fatto un lungo cammino per arrivare fin qui e completare il lavoro di mio padre... Che hai ucciso." L'ultima cosa detta le fece provare un po' di malinconia e nostalgia, poi ritornò a sorridere malevola.
Un verso irato echeggiò nella zona nevosa, il verso della creatura.
"Tu sei la figlia di Orbis, ragazzina?" Chiese iracondo l'essere cominciando a far uscire il suo braccio titanico rivestito da venature magmatiche dal buco creato dalla ragazza. Una volta uscito del tutto, la ragazza poté osservare l'enorme essere che si stagliava di fronte a sè:
un enorme demone, gli occhi che trasudavano magma lo facevano sembrare in lacrime, i denti erano sostituiti da fiamme bianche, le ali erano fatte di fiamme rosso sangue e le corna sul cranio, 2,  emanavano sbuffi di fiamme a ogni suo respiro, mentre  il corpo, munito di scaglie nere e simile a un corpo umanoide, era coperto da venature che pulsavano di magma incandescente. L'essere ruggì e sciolse tutta la neve che copriva quell'enorme pianura con un impeto di calore, mostrando una terra nera, bruciata da una battaglia passata e con radici di anziani alberi bruciati ormai morti, con la tormenta di neve che aveva già ripreso a seppellire queste ultime.
L'essere sospirò nuovamente e osservò quel desolato posto su cui adesso c'era solo la minuta figura della guardiana.
"Qui è dove tuo padre mi ha sconfitto, dove mi ha umiliato." Un sorriso giulivo si manifestò sul suo viso.
"Dove è morto per imprigionarmi, e tu, ingenua guardiana, hai reso vano il suo sacrificio liberandomi. La vostra stupidità non finirà mai di stupirmi, ma credo che la vendetta sia una cosa naturale; infatti... adesso ti ucciderò."Fece con falsa calma.
La ragazza cominciò a ridere nuovamente, stavolta in modo molto più rumoroso.
"AHAHAHAH! Vendetta? Credo che tu abbia preso un granchio." La ragazza fece sparire la spada e cominciò a scricchiolarsi le ossa del collo in modo presuntuoso.
"Mio padre era un patetico e debole guardiano, non sarebbe mai riuscito a eliminarti, neanche sacrificandosi, ma io non sono qui per vendicarlo... Sono qui per fare il mio lavoro." Detto ciò, cominciò ad assimilare tutta la  polvere di quella pianura, che era per lo più cenere, per poi creare un'enorme sfera di polvere eterea nera mista al bianco sul suo cranio, poi... prese parola." Non posso lasciare una creatura pericolosa come te sigillata in un luogo  dove potrebbe liberarsi da un momento all'altro e distruggere chissà quanti pianeti. Non sono qui per vendicarmi, solo per ucciderti." Gli occhi dorati della ragazza brillarono di luce bianca, creando un bellissimo contrasto di colori, e  l'enorme sfera  cominciò a ridurre in polvere anche quel poco di paesaggio che era rimasto.
L'essere sorrise beffardo e  fece un secondo ruggito che distrusse l'enorme sfera che aveva creato  la donna, sorprendendola.
"Ti stai sopravvalutando, ragazzina. Non hai idea di quello che sono capace di fare. Ho capito come funzionano i tuoi poteri, guardiana, sin da quando hai mosso il primo passo sulla neve, nella mia sofferenza.
La tua polvere non può fare niente se non tocca il bersaglio, quindi gli attacchi a distanza sono una bella palla al piede per te... Ehehehe."
La ragazza spalancò gli occhi. Come diavolo aveva fatto a capirlo? L'essere incrociò le braccia.
"Tuo padre fece lo stesso errore, deve essere una cosa di famiglia. Ma almeno lui è riuscito a imprigionarmi per 10 anni, mentre tu...tu morirai da fallita quale sei."
L'enorme essere fece un passo avanti, distruggendo la parte inferiore della montagna in cui sostava. Poi spiccò il volo, prendendo alla sprovvista la guardiana.
"Non riuscirai a scapp..." La donna si fermò quando vide che l'essere si era fermato a mezz'aria, esattamente sopra il suo capo.
"Scappare? Io non scappo, io uccido e consumo con le mie fiamme."Fece con un sadico sorriso. Le ali della creatura cominciarono a caricarsi di fiamme, diventando così grandi ed emanando un tale calore da fermare la tormenta di neve.
In un singolo battito d'ali, creò un'enorme onda   infuocata e la lanciò contro la guardiana, che rimase paralizzata dall'enorme potere che emanava.
La ragazza venne presa in pieno: riusciva perfettamente a sentire la sua carne carbonizzare, la pelle che lasciava il suo corpo agonizzante, le ossa che sembravano sul punto di diventare cenere, poi... più nulla. Era morta? No, riusciva a muovere ancora qualche dito, anche se di poco. Alzò agonizzante il capo, il viso ustionato dall'attacco del mostro, e vide... un neonato? Qui?
La ragazza cominciò a ridere.
"Ehehehe... mi avevano detto che quando si sta per morire si hanno allucinazioni." La giovane rimise il capo in terra e sospirò tristemente." Sembra che mio padre avesse ragione: non sarò mai forte come lui..." Dei versi strozzati cominciarono a uscire dalla sua bocca, calde lacrime coprirono il viso carbonizzato, poi... cominciò a singhiozzare." Papà... Non volevo dire quelle cose, io... sono veramente patetica, non sono riuscita neanche a fargli un graffio...."Mentre la ragazza perdeva  le sue prime lacrime, il bambino applaudiva felice sotto lo sguardo attonito della creatura, che pensò:" ( Quel bambino... Ha parato il mio attacco?)" Il demone di fuoco smise di farsi domande così stupide: era impossibile che un neonato, seppur guardiano, potesse parare il suo attacco, quindi decise di finire la sua avversaria e poi... Forse si sarebbe divertito a eliminare qualche creatura più debole. Quindi si accinse ad attaccare nuovamente, ma notò che il bambino si era avvicinato al corpo della guardiana, per poi cominciare a scuoterlo. Poi, dopo aver creato una strana sfera rossastra e averla messa all'interno del corpo della ragazza, si girò verso la creatura, la quale cominciò a perdere quota, incuriosita dall'aura così simile a quelli della sua specie che aveva emanato il bambino in quel momento.
"Cosa diavolo sei?" Fece il demone, avvicinandosi minaccioso verso il bambino, il quale rispose con una risata, per poi abbracciare la gamba incandescente del demone senza sentire alcuna ustione o altro.
"Immune al calore, eh? Allora mi limiterò a schiacciarti. Niente di personale, ma meno guardiani ci sono, meglio è." Il demone alzò il piede e si accinse a schiacciare il neonato, ma poi...
"Che diavolo?" Il demone si strofinò gli  occhi e notò che stava perdendo...sangue? Era impossibile: al suo interno aveva solo fuoco e magma, non poteva perdere sangue. Il demone sentì una fitta al petto e vide che stava fuoriuscendo sangue anche da lì, zampillando fuori  e coprendo  il bambino ancora ridente.
"Cosa diavolo?" Le corna del demone cominciarono a sgretolarsi , le ali si spensero e il suo corpo  cominciò ad indurirsi e andare in frantumi. Neanche la sua capacità rigenerativa poteva nulla.
"Ma che...?" Il demone cadde all'indietro  sputando  un ultimo getto di sangue, poi...si spense, divenne cenere e poi... una pozza di sangue,  morto. Il tutto sotto lo sguardo del bambino, che aveva guardato inconsapevole la morte di quell'enorme creatura con un sorriso innocente. Poi, inconsapevole di quello che aveva fatto, si diresse verso il corpo della ragazza e si addormentò sul suo ventre.

La ragazza si svegliò con uno strano peso sullo stomaco e notò un bambino addormentato su di lei.
Notando di riuscire a muoversi, si rese conto che la sua pelle non era più carbonizzata, anzi...era più liscia del solito. 
"Hm... Sono morta?" Il neonato si svegliò a quella domanda e rispose afferrando il naso della ragazza, che sentì un confortevole calore provenire da quella mano.
"È il tuo modo per dirmi no? Ehehehe." Chiese scherzosamente la guardiana, alzandosi lentamente e facendo spostare il bambino dal suo ventre. 
"Sei piuttosto giovane come guardiano, ma credo di doverti la vita." Disse poi, avendo notato i "resti" del mostro che aveva ucciso suo padre, per poi rendersi conto di aver fallito miseramente. Mentire a se stessa era inutile: voleva vendicarlo. Sentì anche uno strano odore nell'aria, ma pensò che fossero i resti del mostro.
 Il bambino sorrise, causando un lieve sorriso anche a lei 
"Dove sono i tuoi genitori, piccoletto?" Chiese la ragazza con rinnovato vigore, pronta a riportarlo a casa: non voleva mostrarsi debole davanti a un neonato ed  era pur sempre una guardiana, non poteva lasciare un guardiano così piccolo da solo. Il bambino indicò lei, facendola impallidire.
"Ho detto i tuoi genitori." Disse nuovamente. Il bambino la indicò nuovamente, mentre la ragazza si chiese se non avesse fatto un figlio mentre era svenuta.
"Ho detto i tuoi!" Urlò spazientita.
Il bambino cominciò a lacrimare dagli occhi, facendola sospirare.
"Almeno ce l'hai un nome?" Il bambino fece no con la testa, facendo capire alla ragazza che non sapeva neanche parlare.
"Beh, almeno mi capisci, è un inizio." La donna prese in braccio il bimbo e disse:" D'accordo, mi prenderò cura di te finché non troverò qualcuno che ti adotti. Questo posto è pieno di guardiani , ci sarà qualcuno a cui posso affidarti." La ragazza lo squadrò un attimo mentre pensava a come chiamarlo."Che ne dici di Francys? Ciao Francys, io mi chiamo Laran." Fece con una smorfia buffa che  fece ridere il bambino. Il bambino  afferrò il naso della ragazza e balbettò:" M-M-Mama." La ragazza lo guardò male." Prima regola: non sono tua madre. Seconda regola: smettila di cercare il latte nel mio seno!" Urlò, spostando il bambino che stava cercando il latte dal  petto, il quale cominciò a piangere. 
"No, sssshhhhh, smettila di piangere, io non ho latte!"  La ragazza sospirò esasperata, si tolse leggermente la veste mezza bruciata e usò il suo seno come ciucciotto provvisorio.
"Bah, speriamo di trovarli subito." Fece affranta,  mettendosi in cammino con il bimbo fra le braccia.
 

La donna sorrise.
"Non li trovammo mai, ma almeno sono riuscita a sposarmi. Chissà dov'è..."Disse la donna, sentendo il cigolio di una porta che si apriva. 
Davanti  a lei si mostrò la sagoma della creatura taurina che aveva mandato Coco allo sbaraglio, i suoi occhi vitrei si vedevano luccicare nell'oscurità della stanza.
"Stai pensando a qualcosa, mia cara?" La roca voce del pelagus infastidì non poco la donna, la quale rispose in maniera...piuttosto garbata a dire il vero.
"Tu, brutto stronzo! Farò di te una bistecca e poi mi ci pulirò il culo!"La donna fece un respiro profondo, calmandosi di colpo.
"Volevo dire... Chi sei?" Chiese con una vena pulsante molto visibile sulla fronte. Il pelagus si schiarì la gola e fece qualche passo avanti.
"Sono colui che ti eliminerà." La sonora risata della guardiana riempì la stanza.
"Si, certo, come no, e io sono una spogliarellista." Fece sarcastica. Il pelagus sorrise beffardo, poggiando la mano sul cilindro in cui era imprigionata la donna." Credo che tu non sappia il motivo per cui sei qui dentro, quindi ti spiegherò." Fece continuando a sorridere, un sorriso che cominciava a dare sui nervi alla donna.
"Io sono come te, un guardiano come te, e sai la cosa divertente? Ho eliminato un sacco di tuoi fratelli con questo congegno, un congegno capace di assorbire l'essenza di un guardiano e trasferirla a qualcun altro. Gli effetti collaterali sono multipli per il ricevente, ma per il donatore è sempre lo stesso." La donna si scostava i capelli nervosamente , quasi come se non le importasse niente di quello che diceva, perché in quel momento voleva solo fare una cosa: pestarlo a sangue.
"Vai al punto."Commentò con disprezzo.
Il pelagus cominciò a camminare intorno al cilindro osservandola con un malevolo sorriso, poi gli arrivò una chiamata.
" Sì? Che vuol dire che è stata presa? In che modo?!? Quello? Oh, al diavolo." Il pelagus strinse il telefono con forza e lo distrusse, poi urlò 2 nomi." Yuria! Kano!" 2 figure, una creatasi da delle crepe di ghiaccio nero che si erano formate sul pavimento, l'altra formatasi  da una sfera di fuoco bianco uscita dal soffitto, si ersero davanti al pelagus. La prima era una bambina umana  dagli occhi e i capelli nero pece. Un vestito nero, un papillon del medesimo colore e un viso spento e pallido la facevano sembrare quasi una bambola; l'altra figura, un  lupo bianco che superava di gran lunga in dimensioni la bambina,  cominciò a scodinzolare." Ha qualcosa per me, Padre?" Chiese impaziente, ignorando lo sguardo truce che gli stava lanciando Laran. Il taurino sorrise." Dovete andare a Zootropolis e occuparvi di Coco e del guardiano."
Il lupo spalancò gli occhi e li roteò al cielo."Cosa? Zootropolis? Noi non controlliamo i fulmini, ci metteremo una settima..." Il pelagus lo zittì alzando la mano chiusa a pugno, gli afferrò la testa con l'altra  e cominciò a stringerla con forza." Non mi interessa quanto ci metterai, portatemi il guardiano e occupatevi di Coco!" Urlò minaccioso spaventando il lupo, notando solo poi che delle crepe di ghiaccio nero avevano cominciato a coprirgli le gambe. 
"Per favore, lasci andare mio fratello, è solo un po' irruente, le prometto che non succederà più." Chiese con voce placida la bambina, coprendo la stanza di venature di ghiaccio nero che emanavano un pressante e malinconico gelo.
Il pelagus sbuffò: quella ragazzina era sempre stata strana, anche prima di darle le abilità di un guardiano, quindi mollò e si mise con le braccia conserte." Avviatevi. Vi do 2 settimane." La bambina e il lupo fecero un inchino e se ne andarono; Ia prima diventando una statua di ghiaccio nero e riducendosi in frantumi, il secondo facendo un salto verso il soffitto e sparendo nello stesso modo in cui era arrivato.
Il pelagus si avviò verso l'uscita.
"Ehi! Non mi hai detto cosa succede dopo!" Il pelagus rispose con poche parole." Qualcosa di peggiore della morte." E così si avviò verso l'uscita della stanza, finché non lo fermò una risata. "Hm, sei qui da solo 3 giorni, e sei già impazzita?" Chiese il pelagus alla guardiana; questa rispose con un'altra risata e disse:" no, no, mi stavo solo chiedendo cosa succederà a quei 2 che hai mandato e a te appena il mio discepolo lo scoprirà." Fece beffarda, causando una domanda nella mente del pelagus: era un bluff o no? 

"Tana del pannolino, ore 11:00."     


Coco e Francys si stavano fissando intensamente, così intensamente da fare scintille senza alcun contatto o potere particolare, fin quando il guardiano non intervenne con una delle sue."Allora... Hai intenzione di rispondermi o vuoi fissarmi in quel modo per il resto della tua vita?" Chiese  riferendosi allo sguardo truce della bandicoot.
La bandicoot rispose sbuffando e gonfiando le guance, sembrando solo una ragazzina alla quale non si era data una caramella.
"Muoviti ad uccidermi, non ho tutto il giorno."
Il ragazzo si mise la mano sulla fronte: quella testaccia dura lo stava esaurendo.
"Per l'ennesima volta: non ho intenzione di ucciderti o altro, voglio solo che tu risponda alla mia domanda."
La ragazza sbuffò nuovamente.
"Non dirò nulla, ma ti faccio una promessa."
Il ragazzo drizzò le orecchie.
"La tua morte sarà lenta e dolorosa, e probabilmente sarò io l'artefice."Disse con un sorriso che mostrò i denti leggermente aguzzi. Il ragazzo sospirò nuovamente: era la quinta minaccia che gli rifilava e stava cominciando a perdere la pazienza, quindi fece l'unica cosa possibile. Decise di curiosare nel portafogli della donna, magari avrebbe scoperto qualcosa.
" Ehi! Dove hai preso il mio portafogli?!Mollalo!" Urlò la donna, ma il ragazzo non la ascoltò.
"L'ho preso mentre eri svenuta, e no, non lo mollerò." Rispose, cominciando a prendere la carta di identità della ragazza e accingendosi a esaminarla.
"Vediamo... Nome e cognome: Coco Bandicoot. Nazionalità: sconosciuta. 
Occupazione: sconosciuta.
Età..." Il ragazzo sorrise, mentre un lieve rossore sulle guance di Coco si mostrò lievemente.
"19 anni, ragazzina..." La ragazza sobbalzò.
"Non sono una ragazzina, sono una donna adulta!" Il ragazzo cominciò a ridere.
"Mi sembrava avessi uno strano comportamento per una ventiduenne AHAHAHAHA!" 
"Smettila di ridere!" La ragazza cominciò a mordere irata l'aria ."Ti ucciderò, ti distruggerò, ti cucinerò in padella, ballerò sulla tua tomba, farò..." Il ragazzo la fermò alzando la mano, poi indicò Daisy che, non si sa come, dormiva ancora russando rumorosamente. Coco non l'aveva neanche notata, perché era stata troppo occupata a guardare male il guardiano.
"Ok, ok, non urlerò, ma ti ucciderò comunque." Si mise a sussurrare per non svegliare la piccola.
Intanto, il guardiano continuava a rovistare fra le carte private della bandicoot, finché non sentì dei passi molto pesanti.
"Che diavolo?" I passi provenivano da fuori alla porta e sembravano diretti verso l'appartamento dove alloggiavano.
"(Che diavolo? Non sento niente, cosa può essere?)" Pensò il ragazzo, vedendo che la guardiana continuava a guardarlo truce.
La porta cominciò ad aprirsi lentamente, il guardiano si mise in allerta, ma poi...
"Sono a casa!" Salutò una felice Judy che trasportava una busta della spesa più grande di un elefante.
Il guardiano fece un sospiro di sollievo mentre osservava Judy dirigersi verso la cucina.
"Oggi è stata una giornataccia!" Si lamentò Judy, entrando in cucina e smistando la spesa.
"Un pazzo ha distrutto l'atrio della centrale, quindi sono tornata prima" Sbuffò scocciata, uscendo dalla cucina.
Judy vide la bandicoot  che era legata alla gamba del tavolo
"Ehm, perché quella ragazza è legata?" Il ragazzo impallidì.
"(Cosa diavolo le dico?)" Pensò preoccupato. Il guardiano poggiò la mano sul cuoio capelluto della guardiana, la quale ringhiò. Il sudore molto visibile sulla pelle del guardiano era già un'ottima risposta: faceva pena a mentire, così decise di dire la verità." Ehm... Se ti dicessi che ho rapito questa ragazza, ho distrutto la stazione di polizia mentre "combattevo" contro di lei e che..." Judy lo fermò.
"Aspetta... Quindi è stata lei a distruggere l'atrio?" Il ragazzo annuì.
"E tu l'hai catturata?" 
Annuì nuovamente.
"E perché ne parli come se fosse una cosa brutta?"
"Perché..." Il ragazzo si fermò: non poteva certo dirle il modo in cui l'aveva neutralizzata, anche se le avrebbe prese comunque da Trucy appena si sarebbe ripresa.
"(Spero resti svenuta per un po')"Pensò il ragazzo, sperando che Judy non diventasse Trucy da un momento all'altro.
Judy sospirò.
"Beh, mi devi solo dire perché non è in una cella e perché sta in casa mia." Il ragazzo batté il pugno contro il palmo.
"Ah già! " Si schiarì la gola.
"Signorina Judy, questa ragazzina..." Un ringhio proveniente dalla bandicoot lo interruppe.
"Dicevo, questa ragazzina potrebbe conoscere il motivo per il quale sono qui e perché ci sono mostri in città." La coniglietta sorrise.
"Beh, questa è una buon notizia." 
Il ragazzo mise le braccia conserte, un po' insospettito.
"Beh, la stai prendendo piuttosto bene."
La poliziotta sorrise di nuovo, il sorriso sembrava molto forzato.
"Nooooo, sto solo ospitando un ricercato e una pazza che ha distrutto mezza centrale in casa mia... Ehehehe." Rise con uno strano tick all'occhio.
"Ehi! Io non sono pazza." Si lamentò Coco, mentre il ragazzo fece spallucce.
"Io..." Le pupille di Judy andarono all'insù, poi svenne per lo stress.
Il guardiano e Coco si guardarono confusi,la bambina, che è stata per tutto il tempo sul letto senza svegliarsi, si svegliò e cominciò a grattarsi gli occhi.
"Che è successo?" Chiese guardandosi  intorno, notando la donna legata al tavolo e Francys che faceva aria con un fazzoletto a una Judy priva di sensi sperando che non si svegliasse Trucy.
La bambina rise.
"Ehehehe, come siete divertenti." Fece innocentemente.


Da qualche parte, in un appartamento di Tundra Town, una bambina, una cucciola di orso polare, si muoveva agitata nel suo letto  mentre una figura umanoide alta e pallida la osservava con la bava alla bocca, gli occhi scavati nelle orbite somiglianti a  2 buchi neri e gli artigli allungati che arrivavano al metro buono.
L'essere aprì la nera bocca e cominciò a far fuoriuscire un fumo nero dagli occhi della bimba, la quale smise di agitarsi nel sonno in pochi istanti, come se l'incubo che la stava perseguitando fosse sparito.
Lentamente l'essere  cominciò a divorare quel fumo, poi, una volta finito, svegliò la piccola con un singolo, delicato gesto della mano artigliata.
"Papà, non voglio andare a scuola." Quando la bimba vide la creatura non urlò, non fece un verso, anzi.... Non c'era traccia di paura nel suo sguardo.
" Chi sei?" Chiese la bimba con uno sguardo stranamente vuoto.
 La creatura mostrò i denti retrattili con un sorriso, poi, con estrema calma, cominciò a divorare la bimba, che sembrava non sentire nulla.
Le divorò un braccio mentre era ancora attaccato al corpo... Non urlò.
Le divorò le viscere... Non urlò.
Morì senza lanciare neanche un urlo o provare qualcosa.
Alla fine rimase solo un pezzo: un occhio ancora zuppo di sangue.
Consumato il pasto, la creatura fece un sibilo: aveva sentito un odore particolare.
"Guardiano..." Sussurrò, ingoiando l'ultimo pezzo della bimba, per poi rigurgitare un pendente raffigurante la bimba e un orso polare più grande che doveva essere il padre.
L'essere alzò al cielo i fossi scuri che aveva al posto degli occhi.
"Tutti conosceranno la meraviglia di essere divorati senza paura." Sussurrò con le labbra ancora sporche di un sangue innocente.

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Capitolo 5
*** Incubi... ***


"Gli atti di bontà non sempre sono saggi, gli atti malvagi non sempre sono insensati. Noi, comunque, perseguiremo il bene."
Manoscritti del primo.

"2 giorni dopo gli eventi  della stazione di polizia"

"Quindi... Questa ragazza si trasforma col potere della luna e sconfigge i cattivi, giusto?" Chiese il giovane guardiano, intento a capire la trama del cartone che Daisy gli stava facendo vedere.  Era strano. Molto strano.
"Sì, hai visto che bei boccoli biondi?Assomiglia alla pettinatura della tua amica." Rispose Daisy indicando la bandicoot legata.
"Non mi somiglia per niente! E non sono sua amica!" Urlò quest'ultima.
"(Questa roba è la cosa più scema che abbia mai visto.)"Pensò a disagio il guardiano. 
In tutto ciò, Judy armeggiava con dei fascicoli che aveva preso alla stazione di polizia.
"Hmmmm... 12 casi, tutti scomparsi  nelle loro case, assenza di cadavere e svariate macchie di sangue..." Farfugliò la coniglietta, lo sguardo basso e pensieroso sui fogli leggermente spiegazzati.
"Ehi, Judy, cosa stai leggendo di così interessante?" Chiese incuriosito il ragazzo.
"Beh, in questi 2 giorni sono scomparsi 12 bambini. Guardando le macchie di sangue, si presume che siano morti, però... Io sono abbastanza sicura che siano vivi."La ragazza ricordò la promessa fatta ad un genitore disperato e uno sguardo determinato decorò il suo volto. Li avrebbe ritrovati e riportati a casa, a qualsiasi costo. 
Non aveva notato che lo sguardo di Francys si era incupito nel momento in cui aveva sentito "bambini", quando poi, senza preavviso, questo disse:" esco un attimo." 
"Cosa?! Col cavolo, sei ricercato!" La coniglietta vide il ragazzo ignorarla bellamente e alzarsi  per dirigersi verso l'uscita, quindi si lanciò sulla porta, bloccandola, ma lui si limitò a puntare gli occhi su di lei, facendola sentire improvvisamente a disagio.
"Spostati, ora." Disse. Le fredde parole del guardiano entrarono come una trivella nella mente della coniglietta, che si spostò senza indugio, stranamente impaurita dall'improvviso cambio di atteggiamento del ragazzo.
"Daisy, guarderemo dopo il tuo cartone, pensa alla bionda mentre sono via." La bambina tirò fuori un pennarello e guardò Coco con un sorriso che la fece preoccupare non poco.
"È ora del trucco." Disse allegramente, mentre la donna elettrica non poté fare altro che sospirare rassegnata.
"Judy..."  La ragazza sobbalzò alla chiamata del ragazzo e abbassò lo sguardo, palesemente intimorita dalla pressione psicologica che esercitava in quel momento con la sola presenza.
"S-sì?" Balbettò.
La mano del guardiano si poggiò sul suo capo, facendole così alzare lo sguardo, il ragazzo quindi alzò il pollice e con un sorriso da ebete disse:
"tranquilla, sarò invisibile come un ninja!" Dopodiché venne colpito da un pugno di Judy, incredibilmente irritata da questi cambi repentini di umore.
"Non fare mai più quella faccia, sei spaventoso quando sei serio!" Lo sgridò Judy, ma Francys si limitò a sorridere e ad uscire dall'appartamento. 
Nessuno vide che il suo sguardo si incupì nuovamente non appena chiusa la porta.
 Il ragazzo, ancora dietro la porta dell'appartamento, si accarezzò una vecchia cicatrice che aveva sul ventre, lo sguardo cupo nascondeva un po' di senso di colpa. 
"Cavolo, non avrei dovuto usarlo così alla leggera, dopo dovrò chiederle scusa."Sussurrò il ragazzo, poi sospirò.
"Vabbè, in caso mi sbagliassi, le prenderò qualcosa di carino." Detto ciò, sparì in una pozza di sangue.

" Zona di Rainforest"

Il guardiano stava correndo in quella oscura foresta, lo sguardo di un cacciatore che sta braccando la preda, quando, ad un certo punto, sentì un rumore di rami spezzati, poi un odore... Un odore a lui non sconosciuto: sangue.

Una vecchia donnola, sui 50 anni circa, si guardava intorno impaurita, il respiro pesante causato dalla corsa che aveva appena fatto. Aveva paura. Molta paura. Se non fosse stato per lei, quell'affare avrebbe divorato i suoi nipoti, suo figlio e lei, ma fortunatamente era riuscita a distrarlo il tempo che bastava per far sì che scappassero. Ma adesso era lei il bersaglio di quel coso.
"Beh, non vedrò crescere i miei nipoti" disse tristemente, mantenendo il profondo taglio che aveva sul braccio e ancorando la schiena su un masso. 
La donna sentì un ringhio soffocato provenire dal cespuglio di fronte a sè, poi lo vide. Un essere quadrupede con la mascella inferiore che sporgeva mostrando 2 enormi canini fatti per mutilare, le placche ossee di colore rosso nero che coprivano una pelle pigmentata di rosa, un corpo robusto e massiccio  probabilmente capace di sfondare senza problemi un'auto, una testa enorme munita di 2 occhi verdastri e uno sguardo estremamente affamato. 
L'essere cominciò ad avvicinarsi alla donnola, ma poi sentì qualcosa di spiacevole, lo sguardo affamato cambiato in uno più timoroso.
Si guardò intorno, ignorando la donnola ferita.
"Un guardiano? Qui? Perché?" Sussurrò l'essere.
"Perché no?"  Francys si erse dalla fitta boscaglia con uno strano ghigno sul volto, inquietando e sorprendendo la creatura allo stesso tempo.
" Vedo che ho interrotto il tuo pasto, è un peccato... perché morirai ora."
La creatura provò a fuggire scavando una buca nel terreno, ma il ragazzo scattò fulmineo e afferrò una delle  sue zampe artigliate.
"Voi Retor siete così deboli, ma rimanete creature utili." Fece Francys cominciando a stringere la zampa del Retor, finché quest'ultima non esplose letteralmente tra le mani del guardiano.
"Aaaaaaahhhggrrrrr...." Ringhiò il mostro.
"Se devi uccidermi, fallo in fretta, guardiano." Francys afferrò il cranio del mostro e frantumò la corazza ossea con la sola forza del palmo.
"Hai 2 opzioni: vivere continuando la tua patetica vita dicendomi dove si trova chi c'è dietro i bambini scomparsi... O morire patendo un dolore che persisterà anche dopo la tua morte. Quale scegli?" Fece minaccioso. La creatura spalancò gli occhi.
"E io come diavolo faccio a saperlo?" Il guardiano cominciò a stringere il cranio del Retor, le crepe formatesi su di esso fecero schizzare ingenti litri di sangue dalla testa del mostro.
"Non mentirmi. So benissimo che gli esseri deboli come te cercano sempre un mostro più forte per cui lavorare, altrimenti non sopravviverebbero, quindi... Hai 10 secondi." 
La donnola osservava il tutto con uno sguardo stupefatto. Chi diavolo era quel tipo?  Alla fine decise di osservare quello strano interrogatorio a senso unico.
"10..." Disse Francys cominciando il conto alla rovescia.
"No, fermo! Parlerò!" Francys allentò la presa, un sorriso soddisfatto decorava il suo volto, mentre la donnola aveva spalancato la bocca per la sorpresa." (Quel coso non ha retto neanche 2 secondi!)" Pensò scioccata la donna.
"Il padrone ha sentito la presenza di un paio di guardiani. Era tanto tempo che non divorava un guardiano, ma uno dei 2 sembrava decisamente troppo pericoloso, quindi ha aspettato che si allontanasse da quello più debole. Puoi lasciarmi andare, adesso? Ti prego" Supplicò la creatura. 
 Il ragazzo sorrise e accarezzò delicatamente  il cranio della creatura con l'altra mano.
"Mi spiace, ho mentito. Dopotutto... È il mio lavoro, no?""
"Ma ave..." La creatura non riuscì a finire: il ragazzo l'aveva uccisa schiacciandogli il cranio tra le mani.
Ucciso il mostro e pensando alle sue ultime parole, il ragazzo si rivolse alla donnola." Vai a casa, donnola, qui potrebbe essere pericoloso." La donna non se lo fece ripetere 2 volte e schizzò come un fulmine verso la civiltà, oltre la fitta boscaglia, non prima di ringraziare il suo salvatore.
Francys poggiò il ginocchio a terra e fece un verso irritato, rimuginando qualche secondo sulle parole del mostro.
"2 guardiani... Ma nei paraggi ci sono solo io e quella..." Fu in quel momento che realizzò dove era diretto il mostro.
"Diavolo!" Il ragazzo cominciò a correre verso l'appartamento di Judy, ma una fitta al petto lo rallentò.
"Che diavolo?!" Venature rossastre cominciarono a pulsare per tutto il petto del guardiano, bruciandolo letteralmente dall'interno e causandogli diversi spasmi, dopodiché... finirono di colpo, sorprendendo quest'ultimo.
"Al diavolo, ci penserò dopo al dolore."  
Sbuffò irritato, ignorando il buon senso.

"Tana del pannolino, appartamento di Judy."

Mentre Daisy si divertiva a disegnare sul viso di Coco, Judy farfugliava lamentele e ingiurie contro Francys"Stupido Francys, stupidi i suoi mostri,perché devo sopportarlo? Perché non lo faccio arrestare? Non ha fatto altro che darmi problemi, e ho il vago presentimento che me ne darà altri, ma quello sguardo..." 
"Sorellona..." La voce di Daisy la distolse dai suoi farfugliamenti.
"Che c'è, Daisy?" Chiese incuriosita mentre la piccola  finiva di disegnare sul viso della donna elettrica, la quale avrebbe voluto tanto morderla, ma attirarsi le ire della coniglietta e del guardiano non sarebbe stata una buona idea nel suo stato attuale.
"Penso che se il signore ha fatto quello sguardo così cupo, forse c'è un motivo." Delle stelline di emozione sostituirono i suoi occhi.
"Forse potrò assistere il signore mentre pesta qualche brutto mostro, yeeeeeeee!" Le parole di Daisy sorpresero Judy.
"No! Niente "yeeeeee" dovremmo stare lontane dai mostri, non sperare di incontrarli!"Urlò esasperata la maggiore delle 2.
 La bambina sorrise.
"Non vedo il problema, tanto ci sarà il signore a proteggerci, no?" Judy ci rinunciò: quella bambina era un caso perso." Non dovresti dare così tanta fiducia a uno che conosci appena." Disse. Nonostante fosse stata salvata da quel tipo, quello sguardo aveva destato in lei qualche sospetto."(E se fosse pericoloso?)" Pensò. 
La bambina gonfiò le guance, offesa dalle parole della sorella.
"Ehi, sono abbastanza grande per dire che il signore è una brava persona."
Judy ignorò la bambina e ricominciò a rimuginare sul guardiano e sul suo strano atteggiamento. Per quanto fosse strano, Daisy aveva ragione: un motivo doveva esserci, c'è sempre un motivo.
Un tonfo proveniente dalla porta la distolse nuovamente dai suoi pensieri, causandole anche un lieve spavento.
"Hm? È già tornato?" La ragazza si accinse ad aprire la porta, magari per fargli qualche domanda,  ma qualcosa la fermò. Un fetido olezzo cominciò a farsi strada nelle sue narici nello stesso istante in cui mise la zampa sulla maniglia.
"Che diav...?" Una melma viscida e nerastra cominciò a fuoriuscire dalla maniglia, mentre del fumo del medesimo colore cominciò a straripare dalle fenditure della porta. La ragazza provò a ritrarre la mano, ma la melma, oltre ad essere fetida, era anche estremamente appiccicosa, quasi come se fosse colla." Cosa diavolo è questa roba?" Per istinto, sperando che la sorella non toccasse quella roba, Judy girò la testa verso di lei, notando con orrore che la melma aveva già circondato l'intera stanza e aveva praticamente assimilato metà corpo di Daisy e metà corpo di Coco.
"Ehm, sorellona, questa roba puzza, dopo dovrò farmi tante docce." La bambina cominciò a lacrimare.
"Tranquilla, Daisy, va tutto bene."Cercò di rassicurarla Judy.
"Io odio farmi la doccia!! Buaaaaaaahh!" Urlò, scoppiando a piangere subito dopo e facendo fare a Judy una faccia spaesata.
"Stai per essere seppellita viva e l'unica cosa a cui pensi è che non vuoi farti la doccia?" La ammonì Judy, che venne ignorata dalla piccola perché troppo occupata a piangere. 
"Ehm, scusate..." Coco interruppe il "battibecco" tra le 2 con una strana calma.
"Non vorrei interrompere i vostri problemi familiari, ma..." La calma si trasformò presto in panico.
"POTRESTE DARMI UNA MANO?!?!" Questa roba mi sta entrando nei vestiti!" 
Una strana voce si fece strada nelle orecchie delle 3, interrompendo la chiassosa discussione.
"Vediamo... Una bambina, una guardiana e un'isterica... Hmmm... Antipasto, piatto forte e dessert, anche se l'ultima non sembra un granché, ma non sono un tipo schizzinoso" Al sentire quella voce, Judy fece un respiro profondo e sorrise. Un sorriso palesemente falso, snervato."Ditemi che è stata una di voi a parlare." La bambina e la bionda scossero la testa.
"Bene, credo che non ce la faremo. Buono! Benissimo! Perfetto!"Fece con fin troppo sarcasmo Judy, pensando a come avrebbe perseguitato Francys per l'eternita come spirito.
"Oh, andiamo, sorellona, il signore verrà a salvarci di sicuro." Judy sospirò affranta.
"Daisy, devi smetterla di esse..." Un oggetto non identificato sfondò la finestra ricoperta di melma alzando un polverone che, diradandosi, mostrò il volto soddisfatto del guardiano.
"Wow, appena in tempo, che fortuna!" Esclamò il ragazzo.
 Judy reagì alla cosa in modo piuttosto anomalo.
"LA MIA FINESTRA! LA PADRONA DI CASA MI UCCIDERÀ!!" Fece sul punto di piangere, venendo ammonita dallo sguardo severo di Daisy e Coco. (Ipocrisia, portami via)
"Ok, ok, non è il momento. Francys, fai quelle robe da guardiano o qualsiasi nome abbiano." Il ragazzo rispose all'ordine di Judy con un semplice "ok" e si tuffò nella melma, affondandoci.
Il silenzio regnò sovrano per qualche secondo, poi...
"Perché diavolo si è tuffato?!?" Urlò Coco, sorpresa da quel gesto. Era sicura che fosse un idiota, ma non pensava così tanto.
"Ti sembra che lo sappia?!?" Rispose una Judy andata decisamente nel panico.
La piccola Daisy sorrise e disse:"beh, non mi ha detto che non posso raggiungerlo, no?" Le parole di Daisy fecero impallidire Judy.
"Daisy, cosa hai intenzione di fare?" Chiese sudando freddo dalla preoccupazione: quella bambina era sempre stata fin troppo impulsiva. 
Le stelle negli occhi di Daisy si fecero più brillanti del solito  e urlò con grande euforia:"voglio vedere il signore che picchia i mostri!" Detto ciò, si tappò il naso con le dita e fece affondare la testa nella melma, il tutto sotto lo sguardo attonito di Judy.
Judy provò a staccare la zampa dalla maniglia per recuperarla, ma si rese conto che da sola non ce l'avrebbe mai fatta.
"Ehi, bionda, che ne dici di darmi una man... Cheeeeee?" Judy notò con orrore che la pazza legata al suo tavolino era già stata assimilata da un pezzo.
"Beh, come si dice.... Se sei a Roma, fai come fanno i Romani. Anche se non ho molta scelta." Aggiunse, stremata dagli eventi che stava passando in quel periodo e venendo assimilata dalla melma.

"Un'ora dopo."

Francys era seduto impettito su una roccia, i corpi svenuti delle 3 abbellivano il promontorio roccioso su cui sostava. Aspettava.
"Ah, queste 3 ci stanno mettendo più del previsto." Commentò piattamente, fissando l'enorme paesaggio di fronte a lui: una lurida e puzzolente palude di melma nera che ricopriva alberi e terra, un cielo completamente bianco, quasi come se fosse un enorme pezzo di carta sul quale disegnare, la copriva come una coperta, e le sfere nere,che galleggiavano come palloncini pieni di elio in mezzo a quel paesaggio, erano tutto fuorché innocue. Lui sapeva cosa erano. Le aveva già viste. 
"Questo posto è diventato più grande..." Il guardiano diede una piccola occhiata al corpo privo di sensi di Coco.
"Potrebbe servirmi una mano."Disse.
Una delle sfere nere cominciò ad avvicinarsi lentamente al guardiano, il quale si alzò e indietreggiò di qualche passo.
La sfera nera, delle dimensioni di una palla da bowling o poco più,  cominciò letteralmente a schiudersi, causando una folata di vento di una violenza tale che avrebbe spazzato via i corpi svenuti delle 3 se non fosse stato per le barriere rosse create dallo stesso guardiano poco prima.
"Vediamo questo com'è." Disse con nonchalance, mostrando il collo pulsante di piccole vene rosso sangue.
Un ruggito gutturale provenne dalla sfera e un'enorme mano uscì da quest'ultima, proprio nel momento in cui le 3 stavano riprendendo i sensi.
"Hmmmm, che succede?" Mormorò Daisy, svegliatasi con un leggero mal di testa, seguita poco dopo da una Judy con il viso smunto dalla stanchezza e una Coco ancora legata al tavolino, il quale era stato assimilato anche esso.  Appena messa  a fuoco la vista, quello che videro non fu un signore con la barba bianca pronto ad accoglierle in paradiso. Quello che i loro occhi pavidi videro fu un essere titanico con una bocca piena di denti seghettati che occupava il 70% del suo viso che si stagliava davanti a loro, un elmo vichingo, abbellito con denti di provenienza ignota, copriva il suo enorme cranio, mentre  gli occhi, lievemente nascosti da folte sopracciglia grigiastre, presentavano un colorito  giallastro e uno sguardo stranamente vuoto. Il corpo, fatto di uno strano metallo color bronzeo, presentava una muscolatura piuttosto anomala, con spalle dalla forma sferica e addominali costituiti da filamenti di muscoli che li facevano sembrare più una faccia ghignante.
"HIIIIII!?!?!!!" Trasalirono Judy e Coco di fronte a quella mostruosità.
"Che ficata!!!!" Urlò un'esaltata Daisy, per niente intimorita dalla stazza o dall'aspetto del mostro.
Fu in quel momento che notarono il guardiano, che sembrava tutt'altro che spaventato, anzi... Si prese addirittura la briga di sbadigliare.
"CHE DIAVOLO FAI, IDIOTA?!?! MUOVITI A SCAPPARE." Urlò Judy, attirando l'attenzione del ragazzo e facendogli completamente ignorare l'affare non proprio amichevole che era alle sue spalle. 
"Oh, vi siete svegliate, ce ne avete messo di tempo." Il menefreghismo con la quale ignorava quell'affare fece cadere la mascella sia a Judy che a Coco, mentre in Daisy causò solamente ammirazione.
"CHE FICO!!" Fece la piccola al limite dell'euforia.
Il mostro cominciò a perdere bava nera dalla bocca, agglomerandola tutta sulla sua  mano e creando una specie di enorme tirapugni chiodato.
"GUARDIANO!!!!!" Urlò impetuoso, colpendo il guardiano mentre era ancora occupato a chiacchierare con le 3 e creando un'onda d'urto così violenta che fece sradicare persino gli alberi che stavano sul piano sottostante del promontorio, nella palude.
"HIIIIII!!??!!" Trasalirono nuovamente Judy e Coco, non per il colpo in sè, ma per quello a cui avevano assistito, cioè il ragazzo che aveva incassato l'enorme pugno senza muoversi di un millimetro.
"ANCORA PIÙ FICO!!" Commentò Daisy, gli occhi ormai perennemente sostituiti da un paio di stelle.
Il ragazzo non aveva neanche notato il colpo appena infertogli, furono le facce sconvolte delle 2 e quella esaltata di Daisy a farlo girare.
"Oh cavolo! Mi ero quasi scordato." Disse il ragazzo facendo sobbalzare il mostro, quest'ultimo sorpreso dal fatto che il suo attacco non avesse sortito alcun effetto.
Il ragazzo fece fluire un'effimera parte della suo sangue nel braccio destro, il quale cominciò a emanare fumo rosso e ad aumentare la massa muscolare, lo sguardo sorridente dipinto sul volto tradiva una gran sicurezza e allo stesso tempo un po' di sadismo.
Caricato il braccio, Il guardiano spostò il fastidioso pugno del colosso  con la mano sinistra come se fosse una zanzara, puntò il pugno sul viso della creatura e sussurrò:
"muori."
"(Perché diavolo ha alzato il braccio?)"Pensò una ancora fin troppo scioccata Coco.
Fu questione di pochi istanti. Il petto dell'essere venne trapassato da parte a parte, quasi come se fosse esploso di colpo, e il corpo del mostro cadde a terra, immobile, causando l'ennesimo "HIIII!!?!?" A Judy e a Coco.
"Ed eliminato un altro!" Esclamò felice il ragazzo.
"Un altro?!?" Urlò Coco.
"Eh? Sì, un altro. È tipo il ventesimo che faccio fuori, diciamo che vi siete scelte un brutto posto dove fare un pisolino." Rispose con nonchalance, grattandosi l'orecchio con fare scocciato, dando poi uno sguardo a Judy e Daisy.
"(Ho davvero combattuto contro questo tipo?)" Pensò la bionda, sorpresa che uno dall'aspetto così stupido  fosse così pericoloso.
Francys  ignorò la faccia stupita di Coco, dissolse le barriere rossastre che aveva creato sulle ragazze e si diresse verso Judy e Daisy.
"State bene?" Chiese.
Daisy annuì nonostante la bava alla bocca per la troppa "figaggine" della scena, mentre Judy si limitò a balbettare: troppe stranezze l'una vicino all'altra.
"B-bene? C-come d-diavolo hai f-fatto?!?" Il guardiano rispose in modo semplice, fin troppo semplice:
"beh, ho alzato il braccio e...
"NON INTENDEVO QUELLO!!! E poi, non dirmi che quello era un mostro?! Non mi avevi detto che c'erano mostri così grossi! Se uno di quei cosi arrivasse in città..."
La ragazza tremò al solo pensiero di quante vittime ci sarebbero state.
"No, quello non era il mostro, quello era una creazione del mostro." La corresse il guardiano, ignorando le preoccupazioni di Judy.
 La parola "creazione" echeggiò nella testa di Judy più volte, preoccupandola ancora di più.
"Creazione? Questo vuol dire che c'è un mostro più grosso e più cattivo nei paraggi?!?" Il ragazzo mise la mano sul mento, pensieroso: voleva rispondere nella maniera più pacata possibile per evitare di farla andare ulteriormente nel panico.
"Sì, c'è un mostro più cattivo, ma non più grosso." La ragazza fece un sospiro di sollievo, fermato all'istante dall'esclamazione seguente del ragazzo." Solo una cinquantina di volte più potente!"
"Cheeeeeeee?!?!?"
Il ragazzo cercò subito di calmarla.
"No, no, tranquilla, ci penso io a lui, non c'è motivo di stressarsi per questo."
"Tu sei la causa del mio stress..." Sospirò affranta la coniglietta.
 Finito di chiacchierare con Judy, il guardiano puntò la sua attenzione sulla bambina che lo fissava con tanta ammirazione.
"Daisy, devi dirmi qualcosa?"
La bambina ingoiò un grumo di saliva e disse:" insegnamelo."
"Cosa?" Trasalì il guardiano.
La bambina si aggrappò alla caviglia del ragazzo e usò i suoi occhioni supplicanti su di lui.
"Voglio imparare quella cosa che hai  fatto su quel mostro, per favoreeeeeeeeee." 
"Ehm, non credo che tu possa..." La bambina fece tremare il labbro e il ragazzo impallidì.
"Volevo dire... Certo che puoi ehehehe." Rise nervoso.
"Yeeeeeeeee!" Fece la bambina, adesso più esaltata di prima.
"(Cavolo, speriamo lo dimentichi.)"  
Appena convinto la bimba a mollargli la caviglia, Il giovane guardiano slegò la bandicoot dal tavolino e la prese in spalla.
"Ehi, che diavolo fai?! Mollami!" Urlò.
"Così da lasciarti scappare? Te lo scordi, ricordati che sei un ostaggio. Ehi, ragazze, cominciamo a camminare." Ordinò Francys.
"Camminare? Per andare dove?" Chiese Judy.
"Per uscire di qui, ovvio. Ma se vuoi rimanere, non sarò certo io a fermarti." Judy si mise dietro al ragazzo e cominciò  a ridere sarcastica." Ah. Ah. Ah. Divertente. Almeno potresti dirmi dove andiamo? Questo promontorio non sembra avere vie di uscita." 
Il ragazzo indicò la palude sottostante che si trovava a circa 900 metri di profondità. 
"Eheheh, stai scherzando, vero? Saranno 1000 metri di altezza, come speri di raggiungerla?" Il ragazzo sorrise, afferrò Judy e Daisy e si lanciò di sotto esclamando:"Saltando, ovviamente!"
"HIIIIII!?!?" Trasalirono Judy e Coco con le lacrime agli occhi per paura che le loro vite stessero per finire.
" Yuhuuuuuuuuu, all'avventura!" Urlò Daisy, felice come una pasqua.


"Angolo del tizio che ha scritto."
Ah, che bello tornare...
Beh, vado a finire la seconda parte. 
Bye,bye!









































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Capitolo 6
*** E peccati ***


"Beh, qui si sta bene. Lo trovo bizzarro, visto che il resto della palude è coperta di melma puzzolente. Accampiamoci qui."
Commentò Judy, contenta di aver trovato un luogo definibile almeno "accogliente" in quel postaccio: oltre alla melma che li ricopriva, negli alberi della palude c'erano incastonati scheletri di ogni sorta, da esseri umani a mostri. Lei non avrebbe mai dormito vicino a dei teschi. Mai!
Ma, fortunatamente, lo spiazzale che avevano trovato, seppur piccolo, era privo di quella roba e gli alberi erano solo un po' essiccati e, soprattutto, privi di scheletri.
"Bah, io non sono stanco, ma se ci tieni tanto."  Rispose il ragazzo, poggiando Daisy delicatamente a terra e mollando Coco come se fosse un sacco di patate.
"Sii meno rude, imbecille!" Sibilò la bandicoot a denti stretti.
Al limite della sopportazione, Francys decise che ci avrebbe pensato da solo a sistemare il mostro.
"Fatti un pisolino, ragazzina" 
"Cos..?" Il ragazzo la mise a nanna con un singolo colpo dietro al collo, mentre Judy osservava il cielo bianco decorato con quelle sfere nere.
"Ehi, Francys?" 
"Cosa?" 
La ragazza indicò le sfere soprastanti.
"È da un po' che me lo chiedo, cosa sono quelle?"
"Ah, quelli sono incubi." 
"Capisco... Aspetta, cosa?" Si sorprese la ragazza.
Il ragazzo incrociò le braccia, il sorriso stampato sul volto.
"Non dovresti prima chiedermi dove siamo e che posto è questo?" Chiese sarcastico. La ragazza gli scoccò un'occhiataccia e rispose al sarcasmo con altrettanto sarcasmo:" scusa, Mr so tutto io, ma con quel coso che stava al promontorio e te che ti lanci da 1000 metri di altezza con me in braccio, diciamo che mi preoccupava altro, tipo, non so... La vita mia e di mia sorella?!?!?" Il ragazzo diede un'occhiata alla bambina che stava giocando a fare le smorfie con un teschio preso chissà dove.
"A me sembra che stia bene.(Fin troppo.)"
Judy incrociò le braccia, battendo il piede spazientita.
"Tu sbrigati a rispondere." Disse, ignorando l'affermazione del ragazzo.
"Ricordi i bambini scomparsi?"
La ragazza sobbalzò.
"Cosa c'entrano, adesso?"
"Il colpevole è qui." Il ragazzo si rabbuiò di colpo.
"Il colpevole di molte cose." Sussurrò stringendo i pugni mentre vecchie memorie invadevano la sua mente.
La ragazza notò che era lo stesso sguardo che aveva fatto nel suo appartamento, ma decise di ignorare la cosa: la speranza che i bambini fossero ancora vivi si schiantò su di lei come un fulmine a ciel sereno.
"Questo vuol dire che possiamo salvarli, gius..."
"Impossibile." La interruppe all'istante.
"Cos..."
"I bambini sono morti..."
Il ragazzo indicò le sfere nere sulle loro teste.
"Quelle sfere... sono tutto ciò che rimane di loro." Judy abbassò lo sguardo e strinse la maglietta, scioccata per la rivelazione del ragazzo ma decisa a non mostrarlo.
"Come?" Chiese con un sussurro.
"Questa specie divora gli incubi delle sue vittime, privandole  di uno degli istinti primordiali: la paura." Spiegò pacatamente il guardiano.
Non sapendo praticamente nulla sulle creature degli altri mondi, la ragazza non riuscì a capire cosa c'entrassero gli incubi con le vite dei bambini, questo le fece ritrovare speranza.
"Quindi..." Fece speranzosa, venendo però interrotta bruscamente dalle ultime parole del ragazzo.
"Non puoi scappare senza paura, e questa specie  in particolare, chiamata anche Efíaltis, adora  mangiare le prede vive. Mi dispiace, Judy, non c'è niente da fare."Judy impallidì, disgustata dai gusti della creatura.
"Un'altra domanda..." Aggiunse.
"Di' pure..." 
La ragazza spostò lentamente lo sguardo sul ragazzo, riflettendosi sulle sue pupille nerastre e mostrando  uno sguardo colmo di spirito vendicativo.
"Sai dove si trova?" Il ragazzo intuì subito cosa aveva in mente, quindi riempì i polmoni d'aria e disse:
"Ti racconterò una storia." La ragazza piegò la testa, sorpresa dal fatto che volesse raccontarle una storia così di punto in bianco, soprattutto in un luogo del genere.
"Non credo sia..." Ma Francys non la ascoltò e cominciò a raccontare la sua storia.
"Ero giovane, 11 anni circa, la mia maestra era partita e io ero rimasto da solo con mia zia, la sorella della mia maestra. Per puro caso, la sentii mentre parlava di un mostro molto pericoloso al quale dava la caccia.
Decisi di andare a eliminarlo io stesso, sicuro di riuscire nel mio intento, ma mi sbagliavo..." Il ragazzo indicò la cicatrice sul ventre,  che fece intuire a Judy cosa era successo. Francys  sospirò e continuò." Arrivato alla tana della creatura, una vecchia caverna dal quale fuoriusciva fumo nerastro, ebbi lo strano presentimento che sarei morto a breve.
Purtroppo, non seguii l'istinto ed entrai comunque.  Il mostro riuscii a sopraffarmi in pochi attimi, aprendomi lo stomaco in 2 parti.
Se non fosse stato per mia zia che mi aveva seguito fin lì, sarei morto sicuramente.  Purtroppo, lei non ha avuto la stessa fortuna." La ragazza abbassò le orecchie, capendo finalmente il motivo dell'atteggiamento di Francys.
"Mi dispiace per tua zia."
Il ragazzo sbuffò.
"A me dispiace per averti spaventato in casa tua."
La ragazza fece uno sguardo confuso, sostituito poco dopo da un sorriso imbarazzato.
"Ah no, tranquillo, Non devi scusarti. Dopotutto... ci hai protette mentre eravamo prive di sensi. Poi anch'io farei uno sguardo del genere se un essere abietto uccidesse una persona a me cara." Il giovane rise, incuriosendo la coniglietta.
"Ehm, perché ridi?" Chiese incerta.
"Sacrificarsi per i più deboli è il nostro lavoro, perciò non sono triste per mia zia. Sono triste per il mio fallimento." Rispose pacatamente.
"Cosa intendi?" Fece l'ennesima domanda, sentendo poi  lo sbuffo infastidito del guardiano.
"Pensaci bene. Se fossi riuscito ad eliminarlo quel giorno, non sarebbe morto nessuno. Se non avessi premuto quel tasto, non sarebbero morti i bambini." Judy abbassò le orecchie: effettivamente aveva ragione.
"Tu... ti senti responsabile?" Esitò leggermente.
Francys evitò la domanda sbuffando e cambiò argomento.
"Tu pensa a non vendicare nessuno." Sussurrò con leggera amarezza.
"Cos...?"
" Pensi che non abbia riconosciuto quello sguardo? Lo sguardo che hai fatto prima era quello di una che cerca vendetta. "
La ragazza sobbalzò: ci aveva preso in pieno. 
" E anche se fosse, quale sarebbe il problema?" Cercò di difendersi, gonfiando  le guance in un modo che si poteva definire solo con una parola: adorabile.
Il ragazzo indicò il viso di Judy e, spostando lievemente lo sguardo su Daisy che giocava, disse:" quando hai qualcosa da proteggere non andare a morire per i morti, ma vivi per i vivi. Lascia a me il lavoro sporco."Fece calmo il giovane, aggiungendo poi, con le vene sulle braccia pulsanti ed estremamente visibili:" lascia che sia io a impedire altre morti!" Tuonò all'improvviso, lo sguardo che avrebbe inquietato anche il diavolo in persona, ma non lei, no... perché fu in quel momento che si ricredette su tutti i dubbi che aveva avuto su di lui.
"(Anche se a modo suo, questo tipo è un bravo ragazzo)" Pensò la giovane, non accorgendosi di avere un sorriso a 32 denti stampato in volto. 
"Togliti quel sorriso dal volto, Judy." La ammonì Francys sorridendo, 
quando uno strano rumore, simile al rantolo mortale di un impiccato, attirò la sua attenzione.
"E sono arrivati..."  Sussurrò , creando una bolla rossastra intorno a Daisy e portandosela ai piedi.
"Eh, che succede?" Chiese la bimba udendo quegli strani rantoli.
Le sfere cominciarono a scendere leggermente di quota, seguite da versi agonizzanti provenienti dalle tetre profondità della palude.
Il ragazzo osservò le sfere soprastanti che cominciavano ad agglomerarsi in un'unica, enorme sfera, fino a raggiungere le dimensioni di una "piccola" luna.
" Cosa diavolo è quella roba che si sta formando sulle nostre teste?!" Urlò Judy.
"Tutti gli incubi di questo posto. Sembra che voglia usare il tutto per tutto." 
Una volta finito di formarsi,straripando di melma nera, la sfera cominciò letteralmente a partorire creature di ogni sorta, le quali cominciarono a circondare il gruppo, ma il ragazzo diede attenzione a solo 2 di esse.
La prima, la sagoma melmosa di una giovane donna armata di frusta dentata, possedeva 2 bocche dentate al posto degli occhi e un occhio ciclopico nel punto dove sarebbe dovuto esserci il cavo orale.
La seconda creatura, emersa insieme a una specie di trono triangolare, era semplicemente il colpevole di tutto ciò che era successo, che teneva lo sguardo puntato sul guardiano.
"Bene, bene, bene..." Fece con un finto applauso la creatura, mostrando la sua flaccida pelle color neve pallido.
"Vedo che vi siete messi a vostro agio. Spero che la mia ospitalità sia stata di vostro gradimento."
Daisy si nascose dietro la gamba del ragazzo, mentre Judy si arrampicò sulla spalla di Francys, sussurrandogli all'orecchio per non farsi sentire.
"Ehi, chi sarebbe quel ti..." Una frusta dentata si attorcigliò attorno  al collo della ragazza e la trascinò verso l'immondo essere, interrompendola.
"È maleducazione parlare davanti alle persone sussurrando. Io odio la maleducazione!" Tuonò l'essere pallido, guardando con un ghigno la donna melmosa strozzare Judy.
Il guardiano ignorò la cosa e continuò a fissare davanti a sé, tenendo stretta Daisy per evitare che venisse catturata anche  lei.
La creatura, notando la calma del ragazzo, fece uno sguardo confuso.
"Ehi, in quell'appartamento sembravi così preoccupato, perché adesso sei così calmo? Ti rendi conto che mi basta uno schiocco di dita per far sì che il collo della tua amica si giri di 180 gradi, vero?"
Il giovane cominciò a ridere. Una risata beffarda, da scherno, da presa in giro. Una risata così irritante che fece innervosire il mostro.
"Perché diavolo stai ridendo, adesso?!?" Urlò adirato l'essere.
Il ragazzo riprese fiato  e disse:" Eh...eh... Hai mai sentito il detto "non svegliare il can che dorme"?
"Cos...?" Il corpo della donna melmosa che teneva Judy cadde tra i 2 completamente privo di qualsiasi segno di vita, con l'occhio che era stato spaccato a metà come una mela e usato per strozzare le 2 bocce.
"Che diav...?" Un violento montante interruppe il mostro, spaccandogli la mascella in tanti piccoli frammenti.
"Argh!" L'Efíaltis frantumò una parete rocciosa schiantandocisi sopra e le macerie caddero su di lui con un tonfo assordante, ricoprendolo di detriti.
" Vi sembra normale che mi svegli con una frusta dentata intorno al collo!?!" Tuonò Trucy,  voltandosi minacciosa verso Francys, ignorando la cosa che aveva appena colpito.
"Ehm... Perché mi guardi male?" Chiese questo lievemente impaurito.
"Non credere che mi sia dimenticata quello che hai fatto alla stazione."
Il ragazzo sobbalzò, cominciando a indietreggiare leggermente.
"Ehm... Andiamo, siamo circondati da esseri deformi, non credo sia il momento di pensarci."
La giovane si guardò intorno, rendendosi finalmente conto di essere circondata da "cosi brutti" a suo dire. Uno di questi "cosi," una specie di essere legnoso munito  di ventre dentato, con annesse radici che sembravano più simili a tentacoli e una testa sembrante più quella di una bambola di porcellana spaccata a metà, la fece reagire in uno strano modo. 
"AHAHAHAHAHA!" La fragorosa risata della coniglietta fece sobbalzare sia Francys che Daisy.
"Ehm, perché stai ridendo?" Chiese il ragazzo, confuso dalla strana reazione della poliziotta.
Trucy trattenne a stento un'altra risata e disse:" ehehe... Quell'affare sembra una vagina con i denti."
La faccia scandalizzata del guardiano fu indescrivibile. Come poteva ridere per una cosa del genere? Il ragazzo notò anche che l'essere che Trucy stava indicando ridendo si era nascosto dietro uno dei suoi commilitoni, come a volersi nascondere per l'imbarazzo.
"Ah, non sapevo che gli incubi si offendessero." Aggiunse lievemente basito.
"Comunque..." Continuò Trucy stiracchiandosi il collo, attirando su di sè l'attenzione del guardiano con il rumore di ossa che scricchiolano.
"Mi potresti aggiornare? Sai, sono stata priva di sensi per 2 giorni e, sarò sincera, non credo di avere il tempo per controllare i ricordi di Judy." Disse vedendo la precaria situazione in cui si trovavano.
Francys si schiarì la gola e spiegò alla bene o male quello che era successo. 
Finito di ascoltare Francys, Trucy sospirò rassegnata dicendo:" diavolo, stai causando solo problemi..." Ma poi un sorriso soddisfatto dipinse il suo volto." Ma forse mi divertirò a pestare a sangue questi affa..." Una creatura molto simile al colosso del promontorio pestò il punto sul quale stava la coniglietta, spazzando via la maggior parte dei suoi compagni incubi, ma,  in compenso, eliminando il presuntuoso esserino.
L'essere sorrise mentre sollevava soddisfatto l'enorme piede, ma non vide nessun cadavere.
"Ehi, mollami il batuffolo! Mollami!" Tuonò Trucy tra le braccia di Francys.
"Stavi per essere schiacciata da un gigante, potresti anche ringraziare, no?!?" 
Francys vide che il gigante si stava apprestando a dare un secondo attacco, perciò mollò Trucy vicino a Daisy, che provò invano di mordergli il dito,  saltò sul piede del gigante, lo sollevò e lo lanciò contro la sfera nera, che lo riassorbì come una spugna.
"Cavolo, ci è mancato poco." Disse asciugandosi una goccia di sudore, probabilmente per lo spavento presosi. 
"Bah, l'avrei evitato anche senza il tuo aiuto." Replicò acidamente Trucy, non mostrando il minimo senso di gratitudine o riconoscenza verso il suo salvatore.
"Sì, come no..."
Rispose sarcastico il ragazzo, venendo colpito da un drop Kick di Trucy subito dopo.
"Scusa, cosa hai detto? Non ho sentito bene." Fece con un sorriso nervoso la poliziotta, la presa ferrea intorno al collo del ragazzo che gli impediva di far arrivare aria ai polmoni.
"Niente! Non ho detto niente!  Pietà!"
Supplicò il guardiano.
"Bravo ragazzo." La poliziotta mollò la presa e chiese:
"bene, cosa facciamo?" 
"Perché diavolo lo chiedi a me?!?!" Urlò il guardiano, guadagnandosi una meritata occhiataccia  da Trucy.
"Prontoooo? Non eri tu quello che doveva  risolvere tutto questo casino? Muovi il sedere e dimmi cosa caz..."Trucy notò Daisy che la osservava con fare attento, quindi si corresse.
"Dimmi cosa cavolo dobbiamo fare per uscire di qui, idiota!" Il ragazzo si massaggiò la spalla dolorante e disse:" beh, la buona notizia è che il pestone di quell'incubo ci ha fatto risparmiare tempo, la cattiva è che quella sfera si trova ancora sopra le nostre teste."
"E questo cosa significherebbe?" Chiese Trucy.
Il ragazzo non rispose e osservò il cumulo di macerie nel quale era seppellito il mostro, constatando quanto fosse stato violento il colpo della coniglietta.
"Trucy, controlla la bionda e Daisy, io penserò al pezzo grosso." Disse puntando lo sguardo verso il punto dove sarebbe dovuto esserci l'Efìaltis, ignorando i rumorosi sbuffi infastiditi della poliziotta. Lei odiava ricevere ordini.
" Ehi, hai intenzione di dormire ancora un po' o cosa? Un colpo così debole non può uccidere uno che ha divorato così tanti incubi, quindi risparmiaci la recita." Al sentire la voce del ragazzo, il mostro si erse dai detriti come se nulla fosse accaduto, le mani giunte in un falso gesto di empatia.
"Ah, volevo rendervelo indolore, è un vero peccato. Adesso..."
"Ok, interessante. Poi?"  Lo interruppe Francys con un gesto per esortarlo a spicciarsi, cosa che irritò ancora di più l'Efíaltis.
"Adesso basta! Lascerò che i miei..." Un ricordo improvviso si manifestò nella mente del mostro, il ricordo di un giovane Francys intento ad affrontarlo completamente da solo.
"Tu... Tu sei quel ragazzo..."  
Francys sorrise giulivo: non credeva si ricordasse di lui.
"Oh, ti sei ricordato? La cosa mi dà sollievo... " La sclera dell'occhio destro del ragazzo venne coperta improvvisamente da vene pulsanti di rosso e aggiunse:" sarà più divertente sentirti chiedere pietà."
L'Efíeltas si rabbuiò di colpo. Pensava davvero che sarebbe sopravvissuto di nuovo? Pensava davvero che l'avrebbe lasciato scappare di nuovo? No... No, l'avrebbe ucciso e divorato sul posto.
"Vedo che la morte di tua zia non ti ha tolto la presunzione che ti caratterizza." Aggiunse con un ghigno, ricordando il divino sapore di quella guardiana.
"Credi davvero che sia così stupido?" 
L'essere trasalì per un momento, poi sorrise: era impossibile avere un intuito del genere.
"Di cosa stai parlando, ragazzino?"
Il giovane rispose alla domanda colpendo violentemente il terreno, scavando la dura pietra come se fosse crema e tirando fuori una specie di talpa deforme fatta di melma.
"Come diavolo...?!?!" Urlò la talpa poco prima di venire  uccisa da un calcio del ragazzo, il tutto sotto lo sguardo basito dell'Efíaltis.
"Anche se la tua esistenza mi irrita più di ogni altra cosa, rimango pur sempre un guardiano. Il tuo tentativo di farmi distrarre nominando mia zia e catturare queste 3 come ostaggi è fallito clamorosamente..." Con un singolo passo, il giovane arrivò a pochi centimetri dal viso del mostro e urlò: "non ucciderai nessuno in mia presenza!" Per poi colpirlo con un montante che lo spedì dritto nella sfera da lui stesso creato.
"Beh, non è durato un granché..." Commentò Trucy mal nascondendo un pizzico di delusione.
"Magari finisse così facilmente..." Aggiunse Francys con le braccia conserte e osservando come la sfera si stesse rimpicciolendo pian piano, per poi ingrandirsi nuovamente ed esplodere facendo schizzare la melma su di loro.
Improvvisamente, una delle pozze di melma si tramutò in un ago acuminato e colpì l'occhio del guardiano, che non sentì quasi nulla, paragonando un ago nell'occhio solo a una lieve puntura. Lentamente, rimosse l'ago dall'occhio, facendo fare una faccia disgustata sia a Trucy che a Daisy. Sì, non erano facilmente impressionabili, ma erano pur sempre delle femminuccie.
"Devi farlo per forza davanti a noi?!" Lo ammonì Trucy con il viso leggermente pallido.
"Credo che quello sia l'ultimo dei nostri  problemi, cara."
Neanche il tempo di elaborare le parole del ragazzo che la terra su cui stavano in piedi cominciò a tremare violentemente, con diverse mani artigliate  che si formavano intorno a loro e varie facce identiche al viso originale del mostro  che si scolpivano sul terreno.
Una volta finito di formarsi, le facce cominciarono a parlare all'unisono.
"Pensi davvero di potermi sconfiggere con degli attacchi fisici, guardiano?" Fece beffardo il mostro.
"Quando un mostro riesce a divorare un guardiano, la sua potenza cresce a dismisura, e adesso... Ti mostrerò la paura. Sei nel mio mondo, ragazzino! Qui ho il completo controllo, sia del mio corpo che del pavimento sul quale cammini!"
Le facce uscirono dal terreno lasciandosi una scia di melma nera alle spalle e si lanciarono sul guardiano come animali affamati, ma il ragazzo alzò la mano al cielo con un gesto lento  e, senza dire una parola, una decina di mani fatte di sangue emersero dal terreno, frantumarono le mani artigliate create dal mostro e afferrarono quelle teste volanti.
"Cosa!?!" Trasalì L'Efíaltis.
"Sai, molti Efíaltis  non sanno mai quando stare zitti. Cioè, danno aria alla bocca senza sapere nulla del proprio avversario e parlano continuamente di cose del tipo -oh, qui comando io, questo è il mio mondo, ho divorato un sacco di incubi e bambini per arrivare fin qui e blablabla-... Tsk, cavolate."
"Di cosa stai parlando, ragazzino?" Chiese l'essere, adesso lievemente intimorito dalla strana aura rossastra  che permeava intorno al ragazzo.
"E continui a chiamarmi ragazzino... No no, non va bene, non va affatto bene. Ma risponderò alla tua domanda con un'altra domanda..." Il ragazzo si avvicinò lentamente ad una delle teste e chiese:" Quando è stata l'ultima volta che hai visto uno della tua specie?"
Una delle teste venne schiacciata da una delle mani sanguigne.
"Di che diavolo parli?" Chiese L'Efíaltis, non capendo cosa volesse dire.
"Beh..." Il ragazzo fece schiacciare altre 3 teste e si fece scuro in volto.
"Ogni volta che finivo in un villaggio, ogni volta che finivo in una città, c'era sempre qualcuno che aveva perso un figlio per colpa vostra. Ci ho messo tanto, ma finalmente tra le mie mani si presenta l'opportunità di farla finita."Altre 5 teste vennero schiacciate, lasciando solo quella con cui stava parlando Francys e una che aveva gli stessi colori del giorno, mentre il viso dell'Efìaltis mostrava qualcosa che non aveva mai provato: paura.
"Voi mi disgustate! Odio la vostra dieta, la vostra esistenza, il vostro corpo e il vostro carattere, quindi decisi che sarebbe stato meglio per tutti estinguervi."
La mano sanguinolenta che portava la testa dai colori del giorno si avvicinò alle ragazze e la schiacciò davanti a loro, facendole sparire in un lampo di luce.
"Come facevi a sapere che quello era un falso?!?!" Chiese l'ultima testa.
"Efìaltis: divora gli incubi dei bambini per divorare le loro carni senza sforzo e diventa più pericoloso a ogni bambino consumato. Adora vedere gli sguardi vuoti delle proprie vittime e alcuni esemplari diventano così coraggiosi da provare addirittura a divorare un guardiano.
La loro pelle è flaccida e bianca, i loro occhi sono solo dei fossi scuri ed è difficile capire come facciano a vedere, mentre gli artigli, lunghi un metro e una spanna, sono capaci di tagliare qualsiasi cosa. Nell'incubo hanno la capacità di cambiare forma e creare vie di uscita in caso di necessità. Riconoscere queste "uscite" è piuttosto semplice, dato che hanno un colore completamente differente dall'ambiente in cui si trovano. Capitolo 5 del bestiario."Fece beffardo il ragazzo, godendo nel vedere la smorfia di panico dell'Efíaltis, quando una strana musica, quella della sigla di qualche cartone per bambine, distrasse entrambi.
"Eh?" Francys cominciò a infilarsi le mani in tasca, stupendosi nel trovarci un cellulare con strani pony colorati disegnati sopra.
"Pronto?" Rispose con incertezza.
"Brutto idiota, hai idea del casino che hai fatto? Daisy sta allagando l'appartamento con le sue lacrime, farneticando che ti sei sacrificato e che non tornerai più!" Infatti in sottofondo si sentivano le urla disperate della bambina che farneticava cose al limite del realistico.
"Trucy? Quando mi hai infilato il cellulare in tasca? E di chi è?" Chiese il ragazzo, sorpreso che ci fosse campo in un luogo come quello.
"Prima che ci mandassi indietro SENZA dire una parola." Rispose lei, sottolineando l'ultima parte con "leggera" irritazione.
"Ed è di Daisy, se proprio vuoi saperlo." Aggiunse infine.
"Ok, capisco..." Ci furono diversi minuti di silenzio, Trucy aspettava qualcosa, forse una risposta, mentre il giovane non aveva idea di cosa dire, finché...
"D'accordo, passamela."
Dall'altra parte del telefono, Trucy zittì la sorella ficcandole in bocca il telefono e disse:"È il "signore gentile", ti avevo detto che non era morto, guardi troppa tv."
La piccola tirò su col naso, sputò il cellulare e se lo mise  vicino all'orecchio.
"S-ei vivo?" Balbettò preoccupata.
"Daisy, i morti non possono rispondere al telefono." Rispose lui, impedendo un tentativo di fuga del mostro che manteneva sedendocisi sopra.
Le lacrime che rigavano il volto della bimba sparirono di colpo e un sorriso solare si scolpì tra le sue labbra.
"Oh, oh, stai combattendo? Puoi fare un video? Per favoreeeeeeeee."
Supplicò.
"Non posso fare un..." Il ragazzo cominciò a sentire strani versi da cucciolo bastonato dall'altra parte del telefono, cosa che lo fece arrendere praticamente subito.
"Va bene, lo faccio."
"Yeeeee, ti aspetteremo qui." La bimba gli attaccò il telefono in faccia.
Il ragazzo sospirò e rimise  il telefono in tasca con la telecamera che fuoriusciva leggermente: quella bambina era fin troppo convincente.
"Bene, credo sia ora di finirla q..." La mano che reggeva la testa del mostro si dissolse di colpo, il petto del ragazzo cominciò a emanare nuovamente una luce rossastra, con diverse vene rossastre che lampeggiavano a intermittenza per tutto il suo corpo.
"Merda! Di nuovo?" Il ragazzo arrancò a terra, rannicchiandosi a uovo in un gesto di sofferenza.
La testa del mostro approfittò del momento per allontanarsi dal ragazzo, anche se non aveva idea di cosa stesse succedendo.
La testa dell'Efìaltis, ormai libera dalle grinfie del guardiano, cominciò a produrre melma dalla base del collo e a ricreare il suo corpo da zero, dalle ossa alla muscolatura, fino a raggiungere la sua forma originale.
"Me la sono vista brutta." Sussurrò il mostro, osservando il ragazzo che si rialzava dolorante con ancora il petto  che lampeggiava.
"Che c'è, sei diventato improvvisamente  una lampadina?" Lo schernì con disprezzo quando, all'improvviso, sentì qualcosa, o meglio..."non sentì". L'energia che caratterizzava i guardiani come lui era sparita, quasi come se fosse stata drenata da qualcos'altro. 
Ci mise un po' a capire, ma una cosa era sicura: adesso era solo un semplice e indifeso umano, non c'era modo per lui di poter sopravvivere alla sua ira.Voleva vendicarsi! Vendicarsi di lui per avergli fatto provare paura!
Il mostro si avvicinò lentamente al ragazzo, che si reggeva a stento in piedi a causa del dolore al petto, e gli strappò il braccio con un violento morso, ma lui non batté ciglio.
"Oh, riesci ancora a stare in piedi. Impressionante." Come a volerlo umiliare ancora di più, il mostro gli tagliò una gamba con uno dei suoi artigli affilati, ma lui non cadde.
"Fermo..." Sussurrò prima di ricevere un altro attacco, cosa che fece sorridere l'incubo.
"Oh, prima facevi tanto il gradasso, non dirmi che vuoi chiedere pietà?"
Lo schernì il mostro.
Il ragazzo poggiò la testa sulla spalla dell'incubo, il respiro estremamente pesante, e disse:" non ho idea di cosa mi stia succedendo. Mi sento uno schifo, debole, fiacco e il mio sangue non funziona come dovrebbe."
"Seriamente? Vuoi davvero chiedere pietà?" 
Lo schernì nuovamente.
"Ma..."
Un rumore di costole che si fratturano seguì l'ultima parola del ragazzo, il mostro  sputò letteralmente un litro di melma nera, mentre il viso del giovane si era rabbuiato di colpo.
"Ho ancora i miei muscoli!"Urlò il ragazzo. Aveva infilato il pugno nel costato del mostro così violentemente da causargli la frattura della maggior parte delle costole e la perforazione dei polmoni; il terreno sotto di loro si frantumò, enormi zolle di terra si alzarono al cielo, l'urlo di rabbia del guardiano veniva seguito dal colpo che continuava imperterrito a frantumare le ossa del mostro, ma poi...
"Ti pregherei di togliere quel fastidioso pugno dal mio costato..."
Il mostro afferrò il braccio del guardiano e lo fece cozzare con la testa a terra.
"Allora non mi ascolti, vero?! Nel mio mondo gli attacchi fisici non funzionano, per quanto possano essere violenti." Sibilò freddamente l'incubo, schiacciandolo sotto un piede.
Il ragazzo sorrise.
"Beh, tentar non nuoce. Sembra che dovrò farlo nel modo difficile."
Il mostro seppellì la testa del guardiano schiacciandola violentemente con la pianta del piede.
"A malapena ti reggi in piedi, sei sofferente e, come hai già detto, il tuo sangue non funziona."
Il ragazzo afferrò la caviglia dell'incubo, stringendola così forte da spaccargliela senza grossi problemi." Beh, non pensavo di dover utilizzare di nuovo questo trucchetto..."
Prima che potesse finire di parlare, un centinaio di lance acuminate fatte di melma si manifestarono dal terreno e perforarono ogni singolo organo del ragazzo, uccidendolo ovviamente.
"Dovresti parlare di meno e agire di più, ragazzo. Ma ormai è troppo tardi..." Il mostro si allontanò deluso: ormai il ragazzo non era più un guardiano, non c'era più nulla di suo interesse lì.
"Devo catturare di nuovo quella bionda..." Sussurrò mentre si allontanava.
"Ehi, non abbiamo finito... Eheheh."
Il mostro si girò con gli "occhi" spalancati, il respiro diventato improvvisamente irregolare. Come poteva essere ancora vivo? 
All'improvviso, sentì la presenza di un mostro decisamente più pericoloso di lui, e non gli ci volle molto per capire che il mostro era il corpo del ragazzo, o meglio... IL ragazzo.
Le ferite erano sparite, i denti erano diventati improvvisamente aguzzi, la pelle era coperta da sangue bollente, mentre quello che aveva perso cominciò a bollire, sciogliendo il terreno come se fosse acido, e lo sguardo bramava solo una cosa: sangue.
I'Efìaltis cercò di allontanarsi trasformandosi in melma, ma il  guardiano gli afferrò il collo prima che potesse sparire completamente nel terreno. Della presunzione del ragazzo nemmeno l'ombra, sembrava più come guidato da una specie di istinto primordiale.
" Tu... Cosa diavolo sei tu?" Il "guardiano" rispose con un sussurro strozzato dicendo:" Cosa... sono?" Dopodichè avvicinò le labbra all'orecchio del mostro e sussurrò:" Sono il tuo incubo." Detto ciò ,il ragazzo cominciò a picchiare selvaggiamente il corpo del mostro, causandogli diverse fratture, dalle craniche alle femorali.
Finito di martoriare il corpo e averlo praticamente ridotto in una poltiglia melmosa, il mostro prese parola ridendo, la sua voce era come se provenisse da tutti gli angoli della palude.
" Stolto! Finché questo posto esisterà, nessuno potrà uccidermi! Coraggio, vai avanti! Riducimi in poltiglia, tanto io tornerò sempre! Vedremo chi è l'incubo di chi! Resterai bloccato qui per l'eternità!" Tuonò.
Il ragazzo si guardò intorno, il sorriso scolpito sul volto.
"Lo sapevo già, ed è per questo..." 
Il guardiano spaccò in 2 la palude colpendola con pugno, per poi far cadere una goccia di sangue all'interno della crepa che aveva creato. 
Passò poco. 
Il cielo divenne rosso, tutta la melma che copriva la palude divenne sangue e l'urlo di dolore dell'Efìaltis echeggiò nelle orecchie del ragazzo.
"Che diavolo hai fatto? Brucia!"
" Ti farò passare la stessa cosa che hanno provato quelle povere anime, ma con una piccola differenza: tu soffrirai." Detto questo, il sangue cominciò letteralmente a consumare l'intero incubo, dalle sfere rimaste in cielo agli alberi pieni di scheletri, finché non rimase solo un albero nero, l'unico coperto ancora da quella melma.
Il ragazzo si apprestò a consumare anche quel pezzo di incubo, ma la voce del mostro lo fece esitare.
"Se mi uccidi, i ricordi di quei bambini spariranno dalle menti delle persone che amavano. Vuoi davvero questo? Vuoi che tutti si scordino della loro esistenza?"
Il sangue cominciò a circondare l'albero e a stringerlo con forza.
"Che diavolo fai?! Pensavo ti importasse di loro!" L'albero venne consumato come tutto il resto, il tutto sopra un'unica frase detta dal ragazzo:" io non li scorderò..."

"Tana del pannolino, qualche minuto dopo la chiamata."

"Diavolo, ci sta mettendo troppo..." Si lamentò Trucy.
"Sei preoccupata per il tuo amico speciale?"
La ragazza diede un pugno sulla testa della sorella.
"Smettila con questa storia!" Tuonò, ignorando la bambina che era andata a nascondersi sotto al letto a causa del dolore.
"Cavolo, meglio che lo richiami."
Prima di poter prendere il telefono, qualcuno bussò al campanello.
"Hm?" La ragazza aprì la porta e si ritrovò davanti un enorme lupo bianco e una bimba vestita in nero.
"Scusate, stiamo cercando nostra sorella e un ragazzo che dovrebbero essere qui." Fece la bimba in nero con un sorriso pacifico che congelò parzialmente il pavimento.




"Angolo del tizio che ha scritto"
Ok, ok, ci ho infilato tutto: back story "drammatica", sensi di colpa e robe a caso... Tranne un combattimento da definire tale, ho più fatto un "gira e rigira" ammetto di voler pubblicare il prima possibile il 7 e 8 AH!
Il prossimo capitolo sarà dedicato a Coco e si scoprirà perché il protagonista è così forte, Bye!
Curiosità: l'incubo era grande quanto un continente, l'Asia per l'esattezza, giusto per darvi un'idea di quanto sia sgravo questo tipo. P.s: come sempre, le critiche e i consigli sono ben accetti :3



Hmmm, forse modificherò la descrizione della storia solo perché ne ho una più "figa"un mente. Perché lo dico? Perché mi va.
































































 









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Capitolo 7
*** Karma e dolore ***


Salve, sono Coso! Inutile inventare scuse: il capitolo ci ha messo un po' perché  in estate avevo troppo caldo e non avevo manco voglia di muovermi, quindi ho cominciato a scriverlo ad ottobre, però ne è valsa la pena... Almeno per me AH!
Piccoli avvertimenti prima che iniziate a leggere.
1: questo capitolo affronta tematiche piuttosto... diciamo crude, e non avete idea di quanto sia difficile cercare di far ridere e allo stesso tempo raccontare una cosa triste, quindi ho fatto una cosa abbastanza altalenante AHAHAHAHA! (Non so se ci sono riuscito infatti.)
2: mi scuso in anticipo per le battute sul ghiaccio del narratore e del protagonista, non mi sono trattenuto.
3: voglio farmi perdonare l'attesa, quindi per scusarmi ho un paio di sorprese per voi a fine capitolo. 
Bene, ci sentiamo alle note del tizio che scrive. BUONA LETTURA!







"9 anni prima, zona di Tundra Town."

"Il potere dovrebbe restare nelle mani di coloro che già lo detengono"
Manoscritti del primo.

"Torna qui, ragazzina!" 
Urlò un orso polare vestito da panettiere all'inseguimento di una piccola bandicoot dalla chioma bionda.

"Mi spiace, vecchiaccio, mio fratello ha fame... Ehehehe." 
Rise la bimba mentre continuava a correre, per poi passare in mezzo alle gambe di una giraffa, saltare sulla pancia di un rinoceronte in pausa panino, usarla come trampolino e atterrare vicino a un bivio, girare  l'angolo e finire in un vicolo bloccato da una recinzione.
"Un classico..." Sbuffò la bimba leggermente scocciata.
" Eheh, ti ho presa, piccola ladruncola! Ridammi i viveri che hai rubato!" Disse l'orso bloccando l'entrata del vicolo e mettendola, almeno nella sua linea di pensiero, con le spalle al muro. Ma la bimba non si preoccupò neanche un po' e rispose a ciò saltando la recinzione di 3 metri con un agile salto all'indietro e atterrando con la leggiadria di una ballerina classica.
" Buuuuuh, tu sei troppo grasso e panzuto per fare quello che ho appena fatto, fai pena." Lo prese in giro facendo la linguaccia.
"Tu, piccola..." Ringhiò  l'orso stringendo i denti, vedendo la bandicoot che gli stava addirittura mostrando il sedere in una sorta di ballo accompagnato da una filastrocca per schernirlo ancora di più.
"Panzuto, cornuto, non puoi passare attraverso senza essere avveduto. Ci vediamo domani, vecchiaccio Ohohoho." Fece infine  con una risata pomposa accompagnata da un gesto simi-elegante.
"Ah, me l'ha fatta di nuovo." Sospirò affranto il proprietario della panetteria guardando quella peste andare via.


Nel frattempo, in un vecchio magazzino di vini abbandonato di Tundra Town, un bandicoot maschio dal pelo arancione stava avendo a che fare con un paio di motociclisti.
"Argh!!" Fece poco prima di volare  in un barile e incastrarsi al suo interno in un modo talmente ridicolo da far dimenticare per un attimo ai motociclisti il motivo per il quale erano venuti.
"Capo, perché stiamo pestando questo tipo? " Chiese annoiato il tirapiedi, una zebra con evidenti problemi di memoria.
"Idiota!" Urlò un elefante colpendolo con un ceffone.
"Perché mi picchi, capo?" 
"Questo tipo ci ha rubato le moto e le ha vendute, come diavolo hai fatto a dimenticarlo?"
"Ah già, è vero... E allora che facciamo?" 
L'elefante osservò il bandicoot che cercava invano di sfilare la testa dal barile con un sopracciglio alzato, poi disse:" Per ora continuiamo a pestarlo, poi ci penseremo."
"Agli ordini, capo!" Esclamò la zebra apprestandosi  a dare un calcio nel didietro del bandicoot, ma la voce di una bambina lo fermò.
"Ehi! Che diavolo state facendo?"
I 2 si girarono e videro una bandicoot dalla chioma bionda  guardarli in malo modo mentre masticava voracemente un pezzo di pane.
"Stiamo insegnando a questo tipo che non si ruba, quindi sparisci, ragazzina." Rispose acidamente l'elefante, visibilmente irritato  dallo sguardo malevolo della bimba.
"Quello che state pestando è mio fratello maggiore, quindi vi chiedo di sparire, prima che qualcuno si faccia male." Li minacciò la bimba con tono cupo. I 2 risposero ridendo fragorosamente, poi sospirarono.
"Senti, piccoletta, lui ha rubato, quindi deve essere punito." Cercò di spiegare in modo calmo e pacato l'elefante: non voleva di certo picchiare una bambina così piccola.
"Hai sentito il cap..."
Un calcio a piedi uniti colpì il mento dell'elefante così violentemente da ficcargli la testa nel soffitto, riducendolo a penzolare da esso come un'esca attaccata ad un amo.
"Bene, tu che vuoi fare?" Chiese la bimba allo scagnozzo, ma questo rispose scappando con la coda tra le gambe... e poi inciampando sulla sua stessa coda.
"Come immaginavo." Disse con un sorriso, per poi puntare la sua attenzione sul fratello, questi ancora incastrato nel barile e a cercare di liberarsi.
"Coco, li hai già sistemati? Mi daresti una mano? Sono incastrato." 
"Lo vedo..." 
Coco sospirò rassegnata, roteo gli occhi al cielo e liberò il fratello spaccando il barile con un pugno.
"Ah, diavolo, un po' di delicat..." La bimba lo zittì ficcandogli un panino in bocca.
"Ti sgriderò dopo per esserti fatto scoprire da quei motociclisti, adesso mangia."
Il bandicoot non se lo fece ripetere 2 volte e consumò il panino in un boccone, ingoiandolo in un istante.
"Ah, cosa farei senza di te, sorellina?" Disse con la mano sullo stomaco, soddisfatto dal pasto appena consumato.
"Saresti morto da un pezzo." Rispose Coco con un sorriso tenero.

"Allora..." Fece la bimba finendo l'ultimo morso del suo panino.
"Quanto hai fatto con la vendita delle moto?" 
"1500 dollari, sorellina."
"Così poco?!?!" Sobbalzò sorpresa.
"Quella roba valeva 10000 dollari a pezzo, come diavolo hai fatto a farti dare così poco?"
"Per questo non dovresti affidarmi questi compiti importanti, sorellina."
Un pugno della bimba gli ficcò la testa nel muro.
"E non mi rispondere, imbecille!"
Era sempre così. Lui faceva guai e lei doveva risolverli.
"La sorella più piccola non dovrebbe picchiare il fratello maggiore... Ah, sei diventata più forte?"Farfugliò lui sputando  un pezzo di muro che era rimasto incastrato tra i denti.
"Ci sono andata piano." Rispose con sguardo severo.
"E la "sorella più piccola" non dovrebbe neanche rubare per nutrire il fratello idiota, ma guarda caso lo faccio."
"Ehi, non tutti nascono con un QI di 164 e con la forza di 10 elefanti, non è colpa mia se non sono intelligente e forte come te." Rispose il giovane mentre si massaggiava il bernoccolo che si era procurato per colpa della botta al muro.
"Tsk, vado a prenderti qualcosa per quel bernoccolo" Una volta finito di sgridare il fratello e aver bendato le ferite che lei stessa gli aveva causato, la bimba decise che avrebbe recuperato quei soldi per conto suo. Era l'unico modo per non vivere più in uno sporco magazzino abbandonato.
"Ehi, mi puoi dire a chi le hai vendute?" 
"Ad un certo Mr Tiny." Rispose con un dito nel naso, ignorando il viso della sorella minore che aveva appena perso colorito.
"Hai venduto le moto al fratello minore di uno dei mafiosi più crudeli di Tundra Town!?!?" 
Il bandicoot le diede una pacca sulla piccola spalla che, secondo la sua logica molto personale e poco comprensibile per ogni essere vivente, avrebbe dovuto esserle di conforto, ma le causarono solo irritazione e strani ringhi psicotici.
"E adesso come diavolo dovrei recuperare i nostri soldi?" Chiese  con un sorriso falsamente calmo che spaventò non poco il fratello.
"Puoi andare lì e chiederli gentilmente, no? Ehehehe" Rise nervosamente, sperando che ci andasse piano.
Un pugno della bimba lo fece schiantare nuovamente nel muro.
"Vado a recuperare i nostri soldi, tu cerca di non dare nell'occhio."
Il giovane alzò il pollice dalle macerie e disse:"Mi affido a te, sorellina."
La bimba non poté fare a meno di sorridere. Nonostante tutti i trattamenti che gli riservava, suo fratello rimaneva un inguaribile ottimista: sempre con il sorriso stampato in volto. 
"Ok, io mi avv..."
"Aspetta un momento!" Esclamò il fratello balzando fuori dalle macerie fresco come una rosa. Si vedeva che era abituato a certi trattamenti.
"Cosa c'è? Avrei una certa fretta."
Il bandicoot si buttò con un front flip su un comodino, incastrò la faccia nel cassetto e prese con la bocca una strana scatola con rifiniture dorate.
"E quella cosa sarebbe?" Chiese Coco con un sopracciglio alzato.
"Una cosa che ti piacerà." Detto ciò il maschio aprì la scatola, mostrando la foto di una bandicoot con indosso un abito da sposa e uno con indosso uno smoking
"E chi sarebbero questi 2? Amici tuoi?"
Il bandicoot scosse la testa.
"Eri così piccola quando è successo, è normale che non ricordi."
Gli occhi di Coco cominciarono a illuminarsi per la sorpresa non appena vide l'estrema somiglianza con la femmina ritratta nella foto.
"Ma questa... è nostra madre?"
Il maggiore annuì e mise la foto tra le mani della sorella.
"Già, siete 2 gocce d'acqua."
"Dove l'hai trovata? Mi avevi detto che tutte le foto di famiglia erano andate perdute in quell'incendio."
"L'ho trovata qualche giorno fa nella cantina della nostra vecchia casa, quella in cui vivevamo prima che tu nascessi.  Che fortuna, eh?"
Fece con un sorriso stampato in volto.
"Sono felice che mia sorella abbia finalmente visto i suoi genitori... AHAHAHAHA!" Se la rise con gioia, notando solo poi il viso rigato di lacrime della sorella.
"Ehi, ehi, perché piangi? Ho detto qualcosa di sbagliato?"
"Come fai a parlare di certi argomenti ridendo? Io proprio non ti capisco certe volte... E in tutto ciò non mi hai mai detto come sono morti. E ogni volta che te lo chiedo rispondi che sono ancora troppo piccola con il tuo solito sorriso da ebete."  Singhiozzò.
La mano del fratello accarezzò con delicatezza il capo della biondina.
"Ti chiedo scusa, Coco, a volte dimentico che rimani pur sempre una bambina. E la risposta sul perché sorrido sempre è piuttosto ovvia." 
La bimba piegò la testa con fare curioso, non capendo.
"Perché ho una fantastica sorella minore, mi pare ovvio."
"Tsk, adulatore." Rispose lei cercando di nascondere la guance leggermente rosse e asciugandosi le lacrime. Era imbarazzante quando si comportava effettivamente da fratello maggiore.
"Vabbè, vado a prendere i nostri soldi." 

"10 ore dopo."
Coco tornò nel magazzino con ben 30000 dollari in contanti.
Una persona normale non arriverebbe mai al modo in cui li aveva ottenuti.
"È incredibile che abbia funzionato."
Infatti la bimba aveva seguito il consiglio del fratello per pura curiosità, ma di certo non si aspettava quell'accoglienza da parte di un gruppo di mafiosi.
Si erano persino scusati per il malinteso dandole 10000 dollari in più e invitandola a cena.
"(Non vedo l'ora di vedere la sua faccia quando gli dirò che ho mangiato il suo piatto preferito senza portargli neanche un avanzo.)" Pensò con un sorriso tenero ma cattvo.
"Ehi, fratellone, sono tornata! Dove sei?" Ci furono vari minuti di silenzio, ma di una risposta nemmeno l'ombra.
"Che diav...?" Un odore ferroso inondò le narici della bimba, disturbandola leggermente, dopodiché una preoccupazione improvvisa la assalì:quello era l'odore di una ferita aperta.
"Fratellone!" La bimba cominciò letteralmente a mettere a soqquadro l'intero magazzino, capovolgendo tavoli e aprendo ogni singola stanza del posto, finché non trovò il corpo esanime del fratello sul letto dove dormivano con un enorme  buco nel petto.
" Ehi, ehi, che è successo, fratellone?!" Chiese la bimba con il respiro affannato.
Il bandicoot aprì a malapena gli occhi, tossì del sangue e sorrise.
"Ti stava cercando..." Sussurrò trattenendo un altro rigetto di sangue.
"Chi?!?" Fece Coco, la mano poggiata sul volto del fratello che sperava che il calore non se ne andasse, ma purtroppo stava diventando sempre più freddo.
"Voleva farti del male..."
"Fratellone, p-perché l'hai fatto? Sai che posso difendermi da sola." Fece con gli occhi gonfi mentre tentava invano di trattenere le lacrime.
Il giovane afferrò la mano della sorella, si specchiò sui suoi occhi azzurri e disse con un sorriso:" Che razza di fratello maggiore sarei se non proteggessi la mia sorellina?" Il respiro del bandicoot cominciò ad affievolirsi.
"Coco..." Disse poggiando la mano  sul capo della sorellina."Un giorno troverai qualcuno in cui potrai riporre la tua massima fiducia, uno che sarà disposto a morire pur di tenerti al sicuro." 
"Andiamo, non scherzare. Non ci sarà mai nessuno come te, soprattutto perché tu resterai con me... Vero?"Chiese con voce tremante.
"Ehehe... Ti voglio bene, Coco, vedi di farmi dei nipotini..." Il bandicoot tossì altro sangue.
"Ok?"
La bimba annuì, le labbra serrate facevano di tutto per impedirle di urlare.
"Bene... Eheheh" Il bandicoot sorrise nuovamente, il respiro si affievolì ancora di più e infine... la vita abbandonò il suo corpo.
"No... non farmi questi scherzi di cattivo gusto!!" La bimba gli diede un pugno in faccia nella speranza che si svegliasse.
"No, no, no. Non puoi farmi questo!" Lo colpì con un altro pugno.
" Non puoi lasciarmi anche tu!" 
Gli diede un terzo pugno sul viso.
"Non puoi morire con quel dannato sorriso da ebete  e lasciarmi sola..." 
Coco tirò su col naso.
"Non puoi..." Sussurrò infine, in ginocchio.

Le ore  passarono, Coco continuava a fissare il corpo senza vita del fratello, le lacrime erano finite da un bel pezzo.
"Persino nella morte, hai continuato a sorridere..." Disse con un sorriso triste, coprendo il corpo con un lenzuolo bianco.
"Oh, che disgrazia." Sussurrò una voce.
"Chi c'è?!" La bandicoot scattò in piedi, allertata dalla voce estranea.
"Ehi, calma. Sono solo uno... spettatore." Una figura taurina comparve alle spalle della bimba, quasi come se fosse sempre stata  lì, e poggiò la mano sulla sua piccola spalla."
" Non toccarmi!" Sibilò la bimba saltando indietro. Non l'aveva neanche sentito arrivare.
"Oh, perché dici questo, piccola?"
"Chi sei?!" 
"Odio perdere tempo, quindi la farò breve... Mi serve una cavia."
La figura taurina diede un secondo sguardo al cadavere del bandicoot.
"E perché dovrei fare da cavia a un tipo inquietante come te e che neanche conosco?"
"Beh, posso dirti chi è stato ad ucciderlo."
La bimba deglutì un grumo di saliva, lo sguardo fisso sul cadavere del fratello. Doveva scoprire chi era l'artefice di quello scempio.
"Affare fatto."
"Ah, adoro quando le cose si risolvono velocemente."

La bimba seguì l'estraneo fino ad un vecchio ospedale abbandonato.
Sembrava uno di quegli ospedali da film dell'orrore di seconda categoria, anche se avrebbe dovuto vedere l'interno per giudicare.
Una volta entrati nell'edificio e raggiunta la stanza in cui fare i suoi cosiddetti"esperimenti", la bimba non si stupì delle precarie condizioni degli interni, però si stupì nel trovare delle unghie in mezzo al corridoio, quasi come se qualcuno fosse stato trascinato a forza al suo interno.
"Stenditi sul lettino, io vado a prendere i ferri." Disse la figura abbandonando la stanza, una lurida camera da letto con i muri completamente  ricoperti di sangue increspato. Non che la cosa la impressionasse( o la sorprendesse...), ma quel sangue sembrava fin troppo fresco, soprattutto perché quell'ospedale aveva chiuso una ventina di anni prima.
"Hm, forse dovrei andarmene da qui..." Nonostante ogni cellula del suo corpo le stesse dicendo " È una trappola, questo ti ammazza, ecc",la bimba non riuscì a nascondere una certa curiosità: mentre erano diretti verso l'ospedale, il tipo le aveva parlato di esseri in grado di spostare montagne, di creature presenti solo nella mitologia e altre cose degne di un libro fantasy. Ovviamente non credeva neanche a una parola, ma la curiosità aveva preso il sopravvento sul buon senso, e poi... doveva assicurarsi di una cosa.
"Spero non si riveli uno psicopatico-ammazza bambini..."
Beh, anche se alla fine si fosse rivelato uno psicopatico-ammazza bambini, lo avrebbe semplicemente pestato fino a fargli uscire gli occhi dalle orbite, quindi la cosa non la preoccupava più di tanto.
Decise così di sedersi sull'unica cosa pulita di quella stanza, un vecchio letto impolverato , aspettare l'estraneo e magari dare un'occhiata in giro.
Girò piano la testa verso il tavolo di fronte al letto e vide una bottiglia con dentro uno strano liquido giallastro, dei ferri arrugginiti che sembravano più strumenti di tortura medioevale e... un dito, o almeno quello che sarebbe dovuto essere un dito, dato l'avanzato stato di decomposizione che lo rendeva irriconoscibile.
"Forse questo posto è stato chiuso per la pessima igiene..." Sospirò un po' schifata, allontanandosi leggermente dal dito per non prendere chissà quali malattie.
Pochi istanti dopo si udì un clangore metallico provenire dall'altra stanza.
"Che diavo...?"In un istante,  un coltello color blu elettrico la interruppe trafiggendole il cuore, ma c'era qualcosa di strano... 
non era morta sul colpo.
Il petto di Coco cominciò letteralmente ad assimilare il coltello, gli occhi azzurri cominciarono ad emanare fulmini che causarono sbalzi di corrente in ogni angolo della città e non solo nell'ospedale, mentre diverse urla di dolore rimbombavano nella sua  testa a ogni pulsazione elettrica. Il problema? Quelle urla non erano sue, anzi... era come se tutte le vittime di quello psicopatico stessero urlando direttamente nel suo cervello.
"Che diavolo..." La bocca di Coco iniziò a perdere filamenti di elettricità.
"...sta succedendo?" 
"Stai morendo." Rispose l'estraneo, comparso davanti alla porta con la delusione negli occhi.
"Cosa?!?"
Uno sbuffo infastidito riempì la stanza.
"Il tuo corpo sta rigettando il potere del guardiano. Probabilmente ti rimangono 5 minuti."
Altri filamenti elettrici cominciarono a straripare dagli occhi della bimba.
"Che cosa mi hai fatto!?"
Il taurino sospirò.
"Ti ho pugnalato, mi sembra ovvio.
Ero riuscito a trasferire i poteri di un guardiano in un oggetto inanimato, un coltello come hai potuto vedere,  ma ogni cavia finiva carbonizzata nei primi 5 secondi.  Ho sentito parlare di una senzatetto  con una forza fuori dal comune e quindi ho pensato che potesse reggerlo, ma sembra che mi sia sbagliato. Ah, un altro fallimento." Fece con un po' di rammarico.
"Metterlo in una fottuta caramella no, eh?" 
Gli occhi di Coco cominciarono a spegnersi, l'elettricità intorno al corpo si disperse e... morì.
"Beh, una promessa è una promessa. Ti dirò chi è stato ad uccidere tuo fratello... Anche se come cadavere non potrai fare molto."Il taurino sollevò il corpo e cominciò a esaminare la pupilla, notando al suo interno  alcuni rimasugli di energia bluastra mista ad elettricità.
"Dannazione,  c'eri quasi. Sarà difficile trovare un'altra cavia che arrivi a questo risultato. A proposito, l'ho ucciso io." Disse con nonchalance, buttando il cadavere sul letto e abbandonando la stanza, ma...
"FREGATO!" Un dolore lancinante al fianco sinistro fece girare il taurino verso il "cadavere".
"Credevi che fossi così stupida da credere a uno come te? Mi serviva solo una confessione per evitare di eliminare un innocente" Disse Coco, il pugno ben impiantato nel fianco del taurino pronto a scaricare tutta l'elettricità accumulata.
"Grrrr...." Ringhiò lui facendo un passo indietro.
"Allora? Fa male? Bene, perché adesso farà ancora più male!"
Coco si preparò a disperdere l'elettricità in quello sporco assassino, ma il corpo del taurino cominciò a emanare un bagliore giallo molto intenso, dopodiché un pugno rivestito da quello stesso bagliore le colpì il muso.
L'impatto fu così violento da travolgerla facendola rotolare sul terreno, per farla tornare poi con la faccia al suolo, priva di sensi.
"Diavolo, ragazzina. Oltre ad essere riuscita a non venire carbonizzata, sei riuscita a incassare il mio colpo senza morire e a controllare l'elettricità all'interno del tuo corpo in meno di 5 minuti." Il taurino fece scivolare lo sguardo sul corpo privo di sensi della biondina.
"Sarai una cavia perfetta." Disse con un sorriso sadico.

"2 ore  dopo"

La bimba spalancò gli occhi di colpo e provò ad alzarsi, ma la cosa le risultò difficile: aveva le braccia bloccate da una camicia di forza e la caviglia  legata alla gamba di un letto.
"Ti sei svegliata finalmente. La cosa mi dà sollievo." Disse il taurino da dietro delle sbarre, gli occhi puntati su un taccuino pieno di appunti.
"Tranquilla, tu sei il mio primo successo, quindi non ho intenzione di ucciderti, però... Ho preso delle precauzioni." Aggiunse indicando la cella in cui era imprigionata e la camicia di forza.
"Credi davvero che questa cella arrugginita e questa giacca fetida mi impediranno di farti fuori? Hai ucciso mio fratello, bastardo!!! E da quanto tempo sei seduto lì, infame?!?" 
Il taurino ignorò gli insulti della piccola e girò un'altra pagina del taccuino, impassibile.
"Sono rimasto qui per assicurarmi che non morissi durante la notte." Rispose pacatamente.
"Oh, ma quanto sono fortunata, abbiamo un assassino dal cuore d'oro... O forse ti piace anche guardare le bambine mentre dormono, eh? Cosa sei, una specie di pedofilo?" Rispose con fin troppo sarcasmo.
Il taurino mise in tasca il taccuino e si avvicinò all'uscita con fare calmo.
"Domani inizieremo i test, ti ho lasciato un pasto caldo sotto il letto. A domani. Ah, ho modificato quella camicia di forza per contenere i tuoi nuovi poteri. Non puoi scappare, piccoletta."  Detto ciò, lasciò la stanza.
"Merda!!" Imprecò lei.
Doveva guardare in faccia la realtà. Solo un miracolo l'avrebbe fatta uscire, e lei non credeva nei miracoli.
"Brutta giornata per essere atei..." Sospirò affranta, per poi strisciare sotto al letto, prendere con la bocca il piatto, metterlo sul tavolino e cominciare a consumarlo voracemente. 


"6 giorno di prigionia."

Coco era nell'angolino, in lacrime, le braccia sotto la camicia di forza  piene di punture. Quel tipo... era completamente matto. Le aveva iniettato una moltitudine di liquidi nel corpo, la maggior parte mentre faceva test sulla sensibilità di certe parti del suo corpo, fortunatamente per lei stando lontano dalle sue intimità. 
Le punture non le avrebbero neanche dato tanto fastidio... se non fosse stato per il fatto  che ogni iniezione era come mettersi l'inferno in vena.
Era diventata una routine: lui entrava con le siringhe, lei reagiva, lui la teneva ferma e lei finiva in lacrime.
Ci provava a trattenerle, ma quel dolore era troppo intenso persino per una come lei.
Non si sarebbe sorpresa se avesse sviluppato una fobia per gli aghi.
"Fratellone... ci sto provando ad essere forte, ma non reggerò per molto." Sussurrò.
Un rumore di passi la destò dai suoi pensieri, quindi  si asciugò le lacrime e ringhiò: il bastardo era arrivato e di certo non voleva dargli la soddisfazione di farsi vedere in quello stato.
"Allora, come ci sentiamo oggi?"
Chiese con ancora quel dannato taccuino tra le mani.
"Una merda, come al solito..." 
"Una bella bambina come te non dovrebbe dire certe parole..." Disse lui giochicchiando con le chiavi della cella.
Coco si trascinò il letto dietro e poggiò la schiena sulle sbarre.
"Muoviti a togliermi questa camicia e a farmi la puntura. Vedere la tua faccia da assassino mi irrita..."
"È bello vedere che stai cominciando a collaborare, ma oggi non ci saranno punture."
Il taurino prese un registratore dalla tasca e cominciò a parlare.
" Risultati del giorno 6: il soggetto è sopravvissuto al trattamento per attivare il fattore di guarigione,  quindi adesso farò qualche test per vedere se è stato un successo o un fallimento.
"Fattore che?" Fece la piccola, ma il pelagus non perse tempo.  Aprì la porta della cella, entrò, afferrò la testa della bambina,  che immobilizzata com'era  poco poteva fare, e le ficcò con efferata veemenza i pollici negli occhi.
"AAAAAAAAAAAAHHHHHH!!! I MIEI OCCHI! NON CI VEDO! NON CI VEDO! DANNATO BASTARDO, CHE DIAVOLO FAI!?!?" Urlò lei contorcendosi dal dolore.
"La reazione al dolore del soggetto è ancora troppo evidente, c'è bisogno di più iniezioni. Continuo il test sul fattore di guarigione."

" 10 ore dopo l'inizio del "test" "

Stesa su una pozza fatta del suo  stesso sangue, la bambina riusciva a stento a respirare. Il suo occhio destro, chiaro e lampeggiante, stava assorbendo la poca  elettricità presente in quella cella, mentre il sinistro era ancora un buco sanguinolento. La sua pelle era bruciata. La bocca era un taglio cadente privo di labbra o espressione.
"Diavolo..." Imprecò con le poche forze rimaste mentre il taurino la osservava con un sorriso in volto.
"Risultati del test: il soggetto non ha sviluppato un fattore di guarigione, ma in compenso... sembra che possa assorbire l'elettricità per curarsi dalle ferite. Lascerò una batteria per permetterle di curarsi durante la notte. Fine registrazione."

"20 giorno di prigionia."

"Ventesimo giorno: il soggetto comincia a mostrare segni di cedimento psicologico, ma rimane fin troppo disubbidiente. Un soggetto che non ubbidisce non mi è di alcuna utilità, ma se fila tutto liscio, tra poco non dovrebbe neanche ricordarsi di tutto questo. Forse la lascerò per qualche giorno a digiuno.
Fine registrazione. 

"24 giorno di prigionia."

"Ok,ok... respira... respira. Tu non sei la prigioniera di uno scienziato psicopatico. Tu sei su un bel letto caldo e stai facendo un incubo. E' solo un incubo, solo..." 
La biondina scoppiò a piangere di colpo e diede una violenta testata contro le sbarre, causandosi così un profondo taglio sulla fronte.
"C-osa mi ha fatto? Questo è tutto un sogno? Questa è realtà o finzione? Aspetta, forse mi sbaglio. Forse è un'illusione e la mia mente è già andata in frantumi. Non posso sopportarlo! Perché non sono ancora morta?!?!
Perché devo sopportare questo dolore?!?!"
Il rumore di una porta cigolante interruppe i deliri della ragazzina.
"Oh, è arrivato... No... No... NON VOGLIO!!"
"Ragazzina, esci da sotto il letto." Disse il taurino aprendo la porta della cella.
"Taci, io devo morire... devo raggiungere mio fratello... TU NON ESISTI! TU NON SEI REALE!" Urlò lei  rattrappendosi sotto quel letto arrugginito.
"Ti ho portato da mangiare."
Al sentire la parola "mangiare" la bimba schizzò in piedi, rubò il piatto dalla zampe del pelagus, lo ingurgitò in un istante e provò a rinfilarsi sotto il letto, ma il taurino la fermò afferrandole il collo.
"Non volevo arrivare a tanto, ma non mi lasci altra scelta." Il pelagus tirò fuori la foto della testa del fratello.
" Perché mi mostri questo?!?!" Gli urlò con le lacrime agli occhi cercando di divincolarsi.
"Avresti  almeno potuto seppellirlo!"
"La carne non cresce sugli alberi..." Sussurrò lui con sguardo cupo, distruggendo la psiche della bimba con quelle poche parole.


"30 minuti dopo."


Lei era lì, gli occhi spalancati sul piatto vuoto che si trovava sul tavolo.
"Sorellina, non ti ho mai visto mangiare così. Dovevo essere delizioso, vero?" 
" Fratellone? Dove sei?!" Lo sguardo della bimba scattò su tutti gli angoli della cella in cerca del fratello, ma non vide nessuno.
"Ma sono qui, non mi vedi?"Coco puntò lo sguardo verso la sua pancia e vide formarsi la faccia del fratello.
"Sono dentro di te!!"
"AAAAAAAAAAAAAAAAHHHHH!!"
Il suo urlo disperato rimbalzò sui muri della cella con una tale violenza che si sentì persino nelle fogne di tundra town.

"25 giorno di prigionia"

"25 giorno: il soggetto  è stato vittima di allucinazioni per 2 ore intere prima di addormentarsi, quindi ho deciso di monitorare il suo sonno di persona. Non voglio che provi ad ammazzarsi in un attacco di sonnambulismo. Fine registrazione."
Coco si svegliò con un forte mal di testa, gocce di sudore le coprivano la fronte.
"Cosa è successo?" Chiese con gli occhi accecati dalla luce di una lampadina.
"Sono... in una cella? Perché?" La ragazzina vide un tipo con le corna con un registratore in mano che esaminava un taccuino.
"Ehi... Signore, lei chi è? Dove sono?"
Il taurino si girò con fare incuriosito.
"Davvero non sai chi sono?" Chiese.
"Non... lo so... Ci conosciamo?"
La risposta della bandicoot fece sorridere il pelagus.
"Ma come, non riconosci tuo padre?" Fece con le braccia aperte.

"26 giorno, fine dei test."

"26 giorno: la mente del soggetto è crollata del tutto e adesso non si ricorda più niente degli ultimi avvenimenti. Sembra che abbia cancellato anche tutto quello che riguardava suo fratello, probabilmente come meccanismo di autodifesa. Sarà facile manipolare mia figlia. Fine registrazione."


"Parcheggio di tundra town, pochi minuti dopo la distruzione dell'Efìaltis."

2 orsi polari stavano osservando con aria basita il ragazzo impalato sulla limousine del loro capo.
"Pensi che sia morto?" 
"Amico, ha un cazzo di pezzo di motore nel petto, certo che è morto."
"Che diciamo al capo?"
"Secondo te? Che un cazzo di cerchio nero ha fatto schiantare sto cazzo di tipo proprio sopra la sua cazzo di macchina!"
"Credi che ci crederà? Comunque dici troppe parolacce."
"Credo che ci fredderà, non che ci crederà, cazzo.”
"Che succede?" La voce del loro capo, un topo-ragno con indosso uno smoking, fece impallidire i 2 orsi, cosa che risultava abbastanza difficile data la loro peluria bianca.
"Ehm... Signor Big... Niente, è che... abbiamo trovato un cadavere sulla sua auto." Dissero all'unisono i 2 orsi.
Il signor Big incrociò le braccia, spalancando la bocca non appena vide la sua auto, la sua preziosa limousine, completamente distrutta, ignorando completamente il corpo del ragazzo che giaceva sul cofano.
"Brutti idioti! Avevate un solo lavoro: fare la guardia alla mia auto. E voi cosa fate?  Riuscite a ridurla così in meno di un'o..." 
"Ehi..." Lo sguardo irritato del boss mafioso si trasformò in uno sguardo incredulo non appena il "cadavere" cominciò a parlare e a muoversi.
"Dovete per forza fare tutto questo casino? Stavo cercando di riposare." Si lamentò il ragazzo accarezzandosi   la testa dolente.
"È vivo?!?!" Urlarono sgomenti i 3 mammiferi.
"Eh? Perché quelle facce? Per caso siete feriti?" Francys si fermò, guardò il tubo che gli trafiggeva il petto e il suo sangue che sgorgava a flotti.
"Oh... Io sono ferito... Ehehehe." Fece con un sorriso da idiota.
"Eeeeeeeeeehhhhhh?!?!" Dopo un tot di minuti di sorpresa generale, uno degli orsi si avvicinò con aria preoccupata al ragazzo.
"Ehi, ragazzino, non muoverti, adesso ti porteremo in ospedale."
Il ragazzo non diede peso alle parole dell'orso e si staccò il pezzo di ferro che aveva nel petto insieme a qualche pezzo di cuore come se nulla fosse.
"Ah, un fastidio in meno a cui pensare. " 
La semplicità con cui trattava quella ferita mortale fece letteralmente uscire gli occhi dalle orbite ai 3 mammiferi, i quali rimasero immobili senza sapere cosa fare, allibiti. Dopotutto, nessuno si sarebbe mai preparato per una cosa del genere.
"Potreste smetterla di guardarmi con quelle facce?" Il petto del ragazzo ricominciò a emanare una luce rossastra, ma stavolta, stranamente, la cosa non gli causò dolore, no. Era più un calore estremamente rassicurante, quasi come il tocco di una madre che abbracciava il suo bambino appena nato.
"Hmmm... Beh, meglio tornare a casa prima che ricominci a bruciare." Francys si alzò in piedi, squadrò un attimo i 3 mammiferi davanti a sè e chiese:" ehm, sapete da che parte si trova la tana del pannolino?"
I 3, ancora palesemente sbigottiti da quello a cui avevano appena assistito, indicarono la loro sinistra e diedero la distanza che avrebbe dovuto percorrere per raggiungerla al ragazzo, il quale rispose ringraziando con un gesto di rispetto e iniziando a correre verso la direzione indicatagli." Vi pagherò i danni per quell'auto, grazie ancora!" Gli urlò mentre andava via, diretto verso casa.


"Tana del pannolino"

"Diavolo, qui dentro si gela..." Commentò guardando le precarie condizioni del posto.
L'appartamento... era completamente ricoperto di ghiaccio nero e Judy, Daisy e Coco erano sparite, ma, fortunatamente, non sembravano esserci tracce di sangue.
"Judy! Ragazzina! Trucy! Daisy! Ci siete?"  
"Ehi, idiota, sei tu? Vieni a liberarmi, muoviti!"
Il guardiano scattò verso la cucina con un sorriso, sollevato dal fatto che fosse ancora viva.
Aperta la porta, lo spettacolo che si ritrovò di fronte fu...esilarante.
Trucy era congelata dal collo in giù, una smorfia di rabbia decorava il suo viso insieme a un paio di vene pulsanti e i denti battevano ritmicamente per colpa del freddo.
"AHAHAHAHAH!" Il ragazzo cominciò letteralmente a rotolare a terra per le troppe risate. Era stranamente soddisfacente vedere quella che faceva tanto la dura ridotta in quello stato.
"Che cazzo ridi, imbecille? Muoviti a liberarmi, così posso ammazzarti di botte per aver riso di me e poi ammazzare di botte quella che mi ha ridotto così."
"Aspetta... eheh... Aspetta, fammi riprendere fiato." Il ragazzo osservò di nuovo la coniglietta e disse:"sembra che tu sia stata...FREDDATA! AHAHAHAHA!"
Le vene sul cranio della ragazza mostravano palesemente quanto fosse irritata, ma il ragazzo continuò a prenderla in giro.
"Aspetta, aspetta, ne ho un'altra... Sei sempre stata...TROPPO FREDDA! AHAHAHAHAH!"
"STA ZITTO!!" Francys si ammutolì di colpo.
"Oh, è stato facile." Commentò Trucy leggermente sorpresa.
"Comunque..." Continuò.
"Puoi controllare se Daisy sta ancora sotto il letto? Credo sia rimasta lì tutto il tempo."
"Sotto il letto? Perché sotto il letto?"
Chiese confuso.
"Perché le ho dato un pugno sulla testa, ma poi è venuta quella dannata ragazzina col suo amico lupetto."
La faccia del ragazzo fece uno sguardo ancora più confuso.
"Pugno? Perché un pugno?"
"Perché si stava comportando male e stava sparando stupidaggini. E non farmi la predica per aver picchiato mia sorella, chiaro? L'ho colpita piano."
"La mia maestra una volta mi ha buttato nella tana di un grifone perché avevo mangiato un cimelio importante... Avevo 5 anni... AHAHAHA!" Se la rise lui mentre cercava Daisy tra le cianfrusaglie che stavano sotto quel letto. 
"A nessuno interessa, pensa a cercare mia sorella." 
"Trucy, qui non c'è nessuno..."
Il cuore della coniglietta perse un battito.
"N-nessuno? Come "nessuno"?
"Beh,ho trovato uno scarafaggio bello grosso, conta?" Chiese lui con tono sarcastico.
"AAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHH"
L'urlo di panico che aveva fatto la coniglietta avrebbe  fatto rizzare i peli persino a un bradipo.
"Wow, wow, che hai?"
"Devi liberarmi! Adesso! Devi farlo! Quella ragazzina ha seguito quei 2! Quella si farà ammazzare! Perché diavolo quella ragazzina è così attratta dalle cose pericolose? Perché?"
Il guardiano incrociò le braccia.
"Forse è una cosa di famiglia, ehehe."
Trucy lo fulminò con lo sguardo.
"Non sei divertente! Muoviti, liberami."
"No." 
"Come scusa?"
"Non ti libererò." Rispose pacatamente alzandosi in piedi.
"Devo comunque andare a recuperare il MIO ostaggio, meglio che tu rimanga qui, al sicuro. Ci penso io alla piccola."
"Ma se stai già sanguinando dagli occhi!!"
"Cosa?" Improvvisamente, il dolore al petto tornò più intenso di prima, facendolo piegare dal dolore, mentre la luce rossastra presente in esso aveva cominciato a muoversi verso il collo e un senso di nausea accompagnava il tutto.
"Ehi... Stai bene?" Chiese Trucy, mal nascondendo una leggera preoccupazione.
Il collo del ragazzo cominciò a gonfiarsi in modo innaturale, ingenti quantità di sangue cominciarono a uscirgli dalla bocca,  le vene pulsanti sul collo segnavano lo sforzo che stava facendo per non vomitare.
"Credo di star...." Dopo uno strano verso, dalla bocca del Guardiano uscì un disgustoso ammasso di carne e sangue  che pulsava ritmicamente.
"Disgustoso..." Commentò Trucy.
"Già... un po' schifoso..." Rispose il ragazzo riprendendo fiato. Sperava vivamente che i dolori fossero finiti.
"Ah... Io vado, tu non muoverti, ok?"
"Come se potessi fare qualcosa..." Sbuffò infastidita, cercando di ignorare quella roba disgustosa appena vomitata dal ragazzo presente sul SUO pavimento e che, probabilmente, avrebbe dovuto pulire in seguito.
"Vuoi davvero lasciarmi qui? Almeno potresti scongelare questa roba?"
Il ragazzo ci pensò qualche secondo e rispose con un secco "no".
"Ma perché?" 
"Perché potresti seguirmi." Disse mentre il suo corpo cominciava a tramutarsi in sangue e a infilarsi nelle fessure presenti nell'appartamento.
"Ehi, aspetta, prometto che non ti segui..." Troppo tardi, il ragazzo era ormai andato.
"E che diavolo dovrei fare mentre aspetto?!?" Si lamentò.
"Potrei farti compagnia io!" 
"Eh?" La voce infantile  che aveva appena sentito proveniva dalla roba   vomitata da Francys.
"Ma che diavolo?"
Un esile corpicino con ali da pipistrello e dalle sembianze feline uscì dall'ammasso di carne pulsante.
"Tsk, adesso le ho viste tutte.”


"Magazzino di vini abbandonato di Tundra Town ( Ma che strana coincidenza... AH!)"

Un forte odore di vino non poté fare a meno di infastidire l'olfatto della bandicoot, svegliandola.
"BRUTTO IDIOTA! COME HAI OSATO COLPIRMI CON QUELLA MANO LERCIA?!?!" La giovane presto notò di non star parlando con nessuno, anzi... non era nemmeno nell'appartamento di quella coniglietta. Provò a muovere le braccia, ma erano ancora ben legate.
"Ti sei svegliata finalmente."
Coco impallidì. Quella voce poteva significare solo una cosa.
"Cos'è quella faccia? Non sei felice di vedere tua sorella?" Chiese Yuria con uno sguardo che non faceva trasparire alcuna emozione.
Calò un silenzio di tomba, rotto solo dal respiro pesante della povera ragazza, adesso estremamente intimorita.
"P-perché s-sei qui?" Balbettò.
Una punta di ghiaccio perforò la gamba della bionda.
"Grrrrr..." Ringhiò a denti stretti, trattenendo l'urlo che cercava di farsi strada attraverso la bocca.
"Perché sono qui? Dovresti saperlo." Disse Yuria camminando attorno alla sorella.
"Hai fallito la tua missione. Sai cosa vuol dire, vero?" 
Il respiro della bandicoot cominciò a farsi più pesante, la sua paura era quasi tangibile. 
"Non è passata neanche una settimana, mi serve più tem..."
"Ti abbiamo trovata legata e completamente inerme, pensi davvero che io sia così stupida?"
La punta di ghiaccio all'interno del coscia della ragazza cominciò a entrare ancora più in profondità, congelandogliela dall'interno e rendendola inutilizzabile.
"Aspetta, posso anco..."
"SILENZIO!" La interruppe con tono da rimprovero, poi sorrise. Un sorriso fin troppo gentile considerando quello che stava per fare.
"Ehehe... Fai tanto la dura, ma alla fine hai paura della morte come tutti i deboli. Sei patetica! Eri perfettamente consapevole delle conseguenze. Fallimento significa morte, lo hai sempre saputo."
"Io non ho paura di morire..." Sussurrò con voce tremante.
"Oh, davvero? E perché tremi, sorella?"
Coco abbassò lo sguardo. 
"Perché... Perché..."Un sospiro di rassegnazione le uscì dalla bocca. Forse semplicemente non riusciva ad accettare che quella fosse la fine del suo viaggio: aveva combattuto così tanto, catturato e ucciso così tanti guardiani, solo per rendere felice suo padre, per renderlo fiero di lei. 
"Perché?" Chiese nuovamente Yuria.
"Avrei preferito che fosse nostro padre a eliminarmi. Dopo tutto quello che ho fatto per lui, pensavo di meritarmi di essere uccisa per mano sua..."
"AHAHAHAHAH!" La risata della bambina rimbombò tra le mura del magazzino, colpendo il cuore della bandicoot più duramente di qualsiasi ferita.
"Nostro padre non si sporcherebbe mai la mani con un fallimento che non è stato neanche capace di compiere la sua missione. Ringrazia la sua bontà, perché se fosse stato per me o per mio fratello, avrei mandato una delle creature che tiene nel suo "zoo" a divorarti." 
"Forse è quello che mi merito per averlo deluso..." Fece con un sorriso pieno di rammarico, accettando il suo destino, mentre 
una falce di ghiaccio nero si formava tra le mani della bambina.
" Probabile, ma ti prometto che sarà una cosa indolore... La parte in cui morirai almeno. Però... prima risponderai ad alcune domande."Yuria mise la lama della falce sulla gola della ragazza.
"Hai spifferato qualcosa?" La bandicoot ringhiò, visibilmente offesa dalle parole della sorella.
"Sai benissimo che non tradirei mai nostro padre!"
"Molto bene."
La bambina spostò la lama della falce sul capo della bionda.
"Io e mio fratello non riusciamo più a percepire l'aura del guardiano a cui stiamo dando la caccia. Sai cosa è successo?"
La bionda scosse la testa. Non aveva idea di dove fosse, tantomeno di cosa stesse facendo. Non che la cosa le importasse, tanto sarebbe morta a breve.
"È un vero peccato..." Disse lei, apprestandosi a uccidere la sorella con un singolo fendente.
"FERMAAAAAAAAAAA!"
Urlò la voce di una bambina di nostra conoscenza, fermando Yuria proprio un attimo prima che trafiggesse il cranio della bandicoot.
"Hm?" Coco cominciò a sentire una strana sensazione sotto la maglietta.
"Eh?" Dalla scollatura della bandicoot uscì la testa di Daisy che, dandosi una spinta con le zampe, uscì come se fosse la cosa più normale del mondo, il volto imbronciato in un futile tentativo di sembrare minacciosa.
"Tu non puoi ucciderla!" Urlò lei con la guance gonfie d'aria.
"Quando diavolo ti sei messa lì dentro, ragazzina? E come diavolo ho fatto a non accorgermene?"Chiese Coco con la bocca spalancata.
La bambina ignorò la domanda e continuò a guardare male la bimba dei ghiacci.
"Zio Francys si è sforzato tanto per evitare che quel mostro cattivo si mangiasse questa signorina, quindi non posso permettere che le succeda qualcosa!" 
Esclamò lei, gli occhi colmi di determinazione. "Quel tipo mi avrebbe salvata? Non ho idea di cosa tu stia parlando, ragazzina, ma è come dice lei. I fallimenti devono morire, non posso farci nu..." La bionda vide la sorella alzare la falce contro la coniglietta.
"Attenta!!!" Esclamò, spostandola con un un calcio poco prima che la falce di Yuria la decapitasse.
"Wow, wow!" Gridò la bimba rotolando in un cumulo di barili.
"Sei sempre stata la più debole di noi, sorella. Nostro padre ti teneva solo perché eri il suo primo successo, ma le regole valgono per tutti, persino per te. Quindi... Perché perdi tempo a salvare esseri inferiori come questa coniglietta ?" Chiese Yuria estraendo la punta della sua arma dal terreno e preparandosi a colpire di nuovo.
"Non è una guardiana, solo una ragazzina che pensa che tutto questo sia un gioco. Lasciala andare." 
"No." Fu la secca risposta della bimba in nero.
"Cosa?" La punta di ghiaccio all'interno della coscia della bionda si scavò una via  verso i visceri.
"Grrrrrrrr....  dannazione!" Imprecò lei irrigidendo i muscoli.
"Non credevo avessi una coscienza, Coco. Insomma, hai ucciso così tanti guardiani, e certe volte ti sei pure divertita nel farlo. 
Adesso che ci penso, il nostro obbiettivo si chiama Francys, giusto?" La ragazzina afferrò Daisy per le orecchie e le mise la lama della falce accanto alla guancia.
"Ahia, Ahia, mi fai male!" Si lamentò la piccola mentre cercava di divincolarsi.
"Forse dovrei farle qualche domanda prima di eliminarla..."
 "Sorellonaaaaaaaaaaaaa! Posso entrare? Fare il palo è noioso!" Chiese una voce fuori dal magazzino.
"Non ti preoccupare, fratellino, adesso puoi entrare. Abbiamo un ospite." Una piccola esplosione di fiamme bianche formò il corpo di un lupo bianco davanti ai tre mammiferi.
"Oh, oh, chi? Posso bruciarlo?" Chiese Kano con la coda scodinzolante.
Yuria gli fece vedere la coniglietta che aveva tra le mani.
"Questa ragazzina potrebbe sapere dove si trova il guardiano. Usa il tuo fuoco per farla parlare, ok?"
Il giovane lupo prese tra le fauci la coniglietta, che non aveva smesso di dimenarsi neanche un secondo, e se la portò nella zona del magazzino dove venivano conservati i vini più pregiati.
Una volta chiusa la porta della stanza, il canide spostò con la coda un paio di vecchie bottiglie impolverate per sgombrare un tavolo e mollò Daisy su di esso.
"Allora..." Fece con un ringhio.
"Vuoi parlare o devo ustionarti per bene?" La bambina rispose con una sonora pernacchia, cosa che irritò il lupo.
"Ehehe, forse non ti rendi conto della situazione in cui ti trovi..."
"No, me ne rendo conto, ma tu non puoi farmi del male." Disse con un sorriso sicuro tra le labbra.
"Oh, e cosa te lo fa pensare?"
La bambina squadrò per bene il muso di quel "cattivone" e rispose:"
Beh, sembri piuttosto deboluccio per essere il..."
 La bimba cominciò a contarsi le dita. "... Quarto cattivo che verrà pestato, quindi lo zio stamperà il suo bel pugno sul tuo brutto muso. E sculaccerà tua sorella per essere stata una bambina cattiva. È una bambina, giusto? Era molto più bassa dello zio."
"Debole? Io?!?" Ruggì lui, infastidito da quell'atteggiamento così presuntuoso.
"Esatto. Tu." Confermò la piccola. 
La temperatura della stanza cominciò ad alzarsi vertiginosamente, sprizzi di fiamme bianche cominciarono a circondare la stanza, ma la bimba, nonostante tutto, non perse neanche per un secondo il suo sguardo, sicura che lo "zio" l'avrebbe salvata a breve.
"Hai 10 secondi prima che ti riduca a un mucchietto di cenere." Sibilò lui perdendo fiamme dalla bocca.
"Beh, girati e lo scoprirai." Disse lei con un sorriso da" Ohoh, adesso te mena."
"Nessuno cascherebbe a un trucco così ve..."
Il lupo si paralizzò di colpo: c'era un'enorme afflusso  di energia a pochi metri da lui, esattamente alle sue spalle, ma non era minimamente paragonabile a quello della sorella, anzi... Non era paragonabile a niente.
"Bene, sono qui. Cosa volevi dirmi?" Chiese Francys, le braccia conserte in attesa di incrociare gli occhi con quelli del lupo, il quale sobbalzò non appena vide del sangue zampillare dalle crepe presenti sul pavimento.
"Sembra che qualcuno abbia troppa paura per rispondere..." Il ragazzo afferrò la coda del lupo, lo sollevò e lo guardò dritto negli occhi: voleva chiedere informazioni sull'ubicazione della sua maestra , ma il lupetto sembrava decisamente troppo impaurito per parlare. Quindi decise di finirla in fretta.
"Ho sentito quella minaccia, sai? Minacciare una ragazzina non è molto carino..." La sclera del guardiano cominciò a coprirsi di venature rossastre, la mano con il quale teneva il lupo iniziò a far sgorgare ingenti quantità di sangue, mentre il respiro del canide, ormai completamente paralizzato dalla paura, era praticamente impercettibile.
"Sei stato un cane cattivo... Ehehehe." Rise lui.

"Nota del tizio che ha scritto." 
Spero che vi piacciano.(E sì, l'ho diviso in 2 parti, anche se non credo che verrà lunga come questa.)

 

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                              A sinistra Coco bambina, a destra la nostra cara Yuria.
Ringraziamo il mio fedele servitore per i disegni.(Ti voglio bene, Pasquale)

 

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Capitolo 8
*** Overpower ***


“Nota del tizio che ha scritto.”

Sì, mi diverte molestare Coco, lo ammetto. E ricordate quello che ha detto Daisy nella prima parte del capitolo? Ecco, leggete e capirete il motivo di questa domanda.

 

“L'abbraccio metallico del quinto caos proteggerà il tuo sonno, il sangue del quarto consumerà tutto ciò di cui hai paura , la mente del terzo non ti farà mai perdere la speranza, lo sguardo del secondo ridurrà in polvere tutto ciò che ti ostacola e ti aprirà un futuro radioso, mentre il primo... Beh, speriamo che non ci sia mai bisogno di lui.”
favoletta per giovani guardiani.

 

 

 

“Perché non mi hai ancora uccisa,Yuria?” Chiese Coco, gli occhi fissi sul terreno per evitare di affrontare lo sguardo gelido della sorella.
La bimba sbuffò e puntò lo sguardo sulla porta della stanza dove sarebbe dovuto avvenire l'interrogatorio della coniglietta.
“Strano che non stia urlando.” Aggiunse un po' insospettita, per poi stringere saldamente la falce tra le mani e tagliare in 2 parti il vestito della sorella.
“Che diavolo fai?” Urlò lei tentando di coprirsi le vergogne con la gamba non congelata.
“Volevo solo assicurarmi che non nascondessi qualche altro animaletto tra i seni, sorella.”
La bionda arrossì lievemente.
“Non sono così grosse...” Borbottò imbarazzata.
“E adesso...” La ragazzina alzò la falce al cielo.
“MUO...?!?!”
Un'esplosione di sangue, proveniente dalla stanza dei vini pregiati, lanciò il corpo privo di sensi di Kano ai piedi della ragazzina, interrompendola per l'ennesima volta un attimo prima dell'esecuzione.
“Kano!!” Esclamò preoccupata, mollando la falce a terra e avvicinandosi al corpo esanime del fratello in cerca di qualche ferita, stupendosi nel trovarcela solo una: lo stampo di un pugno rossastro ben scolpito sul suo muso.
“Chi ha osato fare questo al mio fratellino?!?!” Ringhiò adirata e con voce carica d'odio, puntando lo sguardo sul punto da cui era venuta l'esplosione. Nessuno! Nessuno poteva fare una cosa del genere al suo fratellino e passarla liscia. NESSUNO!
“Ahem, forse l'ho colpito troppo forte.” Intervenne Francys , lo sguardo annoiato sul corpo del lupo, sguardo che divenne preoccupato non appena vide le condizioni del suo ostaggio.
Senza dire una parola, scattò verso la bandicoot e si chinò velocemente per controllare le condizione della gamba.
“Wow, credevo che volessero salvarti da me, perché diavolo sei ridotta così, ragazzina?”
La bionda fissò incredula il guardiano. Non solo aveva appena messo KO uno degli esperimenti più forti di suo padre uscendone indenne, ma sembrava pure sinceramente preoccupato per lei. LEI! La ragazza che aveva tentato di ucciderlo fino a poco tempo prima.
“Perché ti preoccupi per me? Io ho tentato di ammazzarti, noi siamo nemici! Qual è il tuo scopo? Eppure dovresti aver capito che ti odio a morte!”
“ Oh, ma come sei carina quando cerchi di sembrare dura.”
La ragazza arrossì.
“ Taci, credi di aver il diritto di parlarmi così solo perché sei un po' attraente?
“Grazie per il complimento.”
La bionda cercò di riformulare la frase con fare imbarazzato, ma venne interrotta dal ragazzo.
“Comunque non sono qui per salvarti, ma sono qui per evitare che tu muoia.”
“Ma questa risposta non ha senso! Anzi... è la stessa cosa!” Esclamò lei.
“Sai cosa non ha senso? Il fatto che tu sia nuda, quello non ha senso.”
Coco spalancò gli occhi. Era successo tutto così in fretta che si era dimenticata di essere nuda
“KYAAAAAAAAA!” Urlò imbarazzata.
“Perché diavolo me lo dici solo adesso, maniaco!?"
Il ragazzo fece segno di lasciar perdere e disse: “Ma scusa, perché ti scaldi tanto? Tanto ho già visto e toccato tutto.”
“Non è questo il punto...” Ringhiò con il viso paonazzo di imbarazzo e rabbia ricordando il giorno del loro primo incontro, per poi sospirare e abbassare lo sguardo.
“ Non c'era alcun bisogno che tu venissi...” Continuò a testa bassa.”Io e te non abbiamo nulla da spartire, quindi vattene con quella stupida coniglietta e lascia che un fallimento come me muoia in pace.” Sussurrò con un po' di amarezza in bocca.
Il ragazzo stette in silenzio, lo sguardo fisso sulla bandicoot che si mordeva il labbro inferiore.
“I fallimenti devono essere eliminati, non importa cosa.” Fece con voce bassa.
“Va bene! Ho deciso!” Esclamò lui battendosi le mani sulle guance con un sorriso.

“Eh? Cosa avresti deci...?”
“Smettetela di ignorarmi!” Li interruppe Yuria, attaccandoli con un fendente orizzontale e producendo un'ondata di freddo che congelò persino il confine che delimitava il magazzino.
“Come stavo dicendo prima che mi interrompessi...” Continuò il guardiano, la lama della falce in stallo tra l'indice e il medio.”
“Oh, sei più forte di quanto pensassi...” Disse Yuria con falso stupore
“Ho deciso che questa biondina diventerà mia allieva, quindi...” Francys spinse indietro la ragazzina colpendola con un delicato colpo di palmo nel basso ventre.
“Diventerà una mia proprietà!”
Coco sobbalzò. Aveva sentito bene? Quel tipo voleva davvero che lei diventasse una sua allieva? E poi cosa intendeva con quel “mia”?
“Ehi, ehi, tu non hai alcun diritto di decidere per gli altri, chiaro? Io non merito di vivere! E quando avresti deciso questa storia dell'allieva?”
“Non mi sono certo disturbato a salvare quel bel culetto che ti ritrovi per farti ammazzare.
E comunque ho cominciato a pensarci esattamente 2 minuti fa, quando un uccellino mi ha detto che hai salvato la vita di una tenera coniglietta.”
La diretta interessata uscì dalla tasca del ragazzo con un sorriso stampato in volto.
“Ohilà , signorina! Adesso lo zio punirà quella bimba cattiva, quindi si goda lo spettacolo”
“Ma...” Cercò di ribattere Coco, ma Daisy la zittì poggiandole un dito sulle labbra.
“Ssssshhhh, questa è la parte dove combattono e lei viene punita, non me la rovini, ok?” Fece con sguardo dolce.
“Vedremo chi punirà chi...” Rispose di getto Yuria facendo comparire una seconda falce dal muro ghiacciato.
“ Vi ammazzerò tutti e prenderò il sangue di quel guardiano.”
“Eeh, ragazzina,non sei al mio livello, quindi ti consiglio di prendere il tuo cagnolino e andartene”
La ragazzina sorrise.
“Sei forte, Guardiano, lo ammetto, ma non pensare di avere qualche chance solo perché hai steso mio fratello. E poi, anche se riuscissi a salvare quel fallimento, lei semplicemente tornerebbe da nostro padre per farsi eliminare. E' come una bambola, e come già sai...” Un oggetto sferico con strani mulinelli di ghiaccio al suo interno si formò sulla mano della ragazzina.
“...le bambole difettose devono essere distrutte.” Sussurrò poco prima di distruggere la sfera e scatenare un violento tornado di ghiaccio che investì il ragazzo. (Sempre nero, il ghiaccio)
“Dilettante.”
Totalmente indifferente all'attacco della ragazzina, il guardiano spazzò via il tornado con un singolo e impetuoso movimento di braccio.
“Hmpf...” Sbuffò lei con una espressione annoiata.
Francys sogghignò. Non c'era odio, cattiveria. Era semplicemente gentile. Scattò verso la bimba, la quale rispose con un fendente all'insù che venne prontamente evitato, le afferrò il braccio con il quale teneva la falce e avvicinò la bocca vicino al suo orecchio.
“Giochiamo un po'? Chiese lui ironicamente.
La ragazzina ringhiò, creò un rivestimento di ghiaccio sul pugno e cerco di colpire con tutta la sua forza il petto dell'avversario, ma la mano di Francys la intercettò producendo un'onda d'urto che la fece volare ai piedi di Coco.
Non fece in tempo a rialzarsi che si ritrovò bloccata sotto il sedere del ragazzo.
“Andiamo, ragazzina! Tutto qui? Non ho neanche usato il 2% delle mie capacità!”
Il giovane notò la difficoltà della ragazzina nel cercare di toglierselo di dosso, quindi si sollevò leggermente e la liberò.
“ Davvero adorabile.” Fece con un sorriso intenerito.
Finalmente libera da quel peso opprimente, Yuria si girò sulla schiena, per poi inspirare a pieni polmoni e soffiare un vento gelido sulla faccia del guardiano, trasformandolo in un istante in una statua di ghiaccio nero.
“ Questo succede a chi combatte contro di me, guardia...?!?!”
La ragazzina dei ghiacci dovette ricredersi non appena vide la statua applaudirle con fare sarcastico.
“Combattimento?” Il ragazzo indurì i muscoli e frantumò il ghiaccio che lo infastidiva.
“ Definiresti combattimento lo scontro tra un leone e una formica?” Chiese con un sorrisetto presuntuoso.
“Ho ucciso guardiani di classe S col tuo stesso atteggiamento, cosa ti fa pensare di essere diverso da loro?” Ringhiò con la voce carica di rancore.
“Beh, lo scoprirai molto presto, ma prima avrei un paio di domande, anzi... richieste.” Fece con la mano poggiata sul mento.
La ragazzina sgranò gli occhi: voleva davvero chiacchierare in un momento come quello?
“Cosa vuole sapere da me un cadavere?” Sibilò a denti stretti.
“Adesso tu mi dirai dove si trova la donna con i capelli argentati che sto cercando e perché diavolo sono venuti ben 3 guardiani elementali a cercarmi.”
“Perché dovrei rivelartelo,eh?!
“Perché non voglio colpire una ragazzina, mi sembra ovvio. Ma probabilmente ti colpirò comunque.”
Il ragazzo sentì un paio di piccole mani che gli afferrarono le caviglie e sospirò: sarebbe durata più del previsto.
“Se sopravvivi a questo, forse potrei anche dirti qualcosa.”
Una dozzina di copie della ragazzina armate di falce cominciarono a formarsi dalle pareti ghiacciate, mentre una di queste teneva fermo il guardiano tenendolo per le gambe.
“Lascia che ti dica una cosa interessante: ognuna di loro possiede la mia stessa forza, quindi vediamo come te la cavi.”
Tutte le copie, compresa quella originale, portarono le braccia all'indietro e, poggiandosi sulle punte dei piedi, si diedero una spinta fenomenale, sorpassando il ragazzo, che si trovò tagliato in 2 parti.
Francys restò un attimo basito: ogni copia aveva colpito lo stesso punto con una precisione chirurgica per massimizzare i danni, però solo l'ultimo attacco era riuscito a trapassare le sue carni.
“(Un attacco in grado di ferirmi deve averla spossata.)
Il pensiero del ragazzo era giusto.
Yuria era lì, le mani poggiate sulle ginocchia a causa dello sforzo appena fatto, il volto che dipingeva una espressione sia soddisfatta che stanca.
“Ah.... Ah.... Vediamo... Ah... se ti rialzi ancora.” Fece con il fiato corto.
“Davvero niente male.”
La voce del ragazzo la fece impallidire.
Come attratti da una calamita, i brandelli del guardiano si attaccarono l'uno all'altro con un risucchio sordo.
“Un attacco davvero niente male. Ci vuole una certa abilità per fare un attacco del genere,complimenti.” Disse lui mentre si sgranchiva i muscoli del collo.
Yuria, stufa di sentire la voce di quell'infame, ignorò la stanchezza, saltò in avanti e diede un fendente con tutta la sua forza , lacerandolo nuovamente in 2 parti. Prima che i 2 spezzoni potessero riunirsi, volteggiò rapidissima, ingrandì la falce assorbendo il ghiaccio con la pianta del piede e abbatté la lama sul guardiano, tagliandolo nuovamente a croce.
“E resta giù!” Esclamò adirata, per poi inginocchiarsi a terra con il fiatone.
“Ci resterei anche, ma poi tu uccideresti la bionda.” Aggiunse lui dandole una carezza affettuosa sulla testa.
“Che diavolo?!?!” Esclamò balzando indietro, sorpresa dal fatto che si fosse già rigenerato completamente.
“Oh, ti ho spaventata? Scusa.”
Yuria respirò profondamente e chiuse gli occhi, cercando di riprendere fiato e controllo di sé, quando una forte sensazione allo stomaco la fece piegare dal dolore.
“Hm, come immaginavo.” Fece il ragazzo con il pugno ben impiantato nello stomaco di una delle copie.
“Certo, creare copie del genere è vantaggioso, ma è inutile quando affronti un avversario superiore. Osserva.”
Il ragazzo frantumò la testa della copia appena colpita con una violenta testata.
“AAAAAAHHHHHHHH!”Urlò la ragazzina tenendosi la testa in preda al dolore.
“Oltre alle energie che consuma una tecnica del genere, ogni copia colpita o distrutta procura un dolore inimmaginabile al creatore, indebolendolo. Probabilmente non hai mai incontrato qualcuno in grado di distruggerle o colpirle violentemente, quindi è normale che non lo sapessi. Comunque, ti suggerisco di farle sparire, a meno che tu non voglia che ci pensi io per te...”
Stizzita dalla rivelazione del ragazzo, Yuria fece sparire le copie di ghiaccio semplicemente guardandole e facendole sgretolare una ad una.
“Oh, mi hai ascoltato. Devo prenderla come una resa?” Chiese con un sopracciglio alzato.
“No... Non mi interessa più.” Sussurrò tirando fuori dalla gonna una siringa con uno strano liquido nerastro.
“L'importante è il compimento della missione, non importa il prezzo da pagare.” Continuò con un sorriso spento in volto.
“SORELLA, NON SAI COSA POTREBBE SUCCEDERE A UNA COME TE, QUELLA ROBA E' ANCORA IN FASE SPERIMENTALE!” Urlò di colpo Coco.
“NON MI INTERESSA!” Esclamò poco prima di infilarsi l'ago nel collo, iniettarsi lo strano liquido e andare in una specie di stato comatoso improvviso.
Francys indietreggiò lentamente verso Coco e le chiese cosa sarebbe dovuto succedere esattamente con quell'iniezione.
“Porta via la coniglietta.” Sussurrò ingoiando un grumo di saliva, la fronte coperta da gocce di sudore.
“Eh? Perché?” Chiese confuso.
“Non hai idea di quanto fremi dalla voglia di vedere il tuo cadavere, ma almeno evita di mettere in mezzo una bambina di 8 anni, idiota! Ormai siamo tutti morti, compresa mia sorella, ma...”
Il ragazzo le afferrò il mento e la guardò dritta negli occhi.
“Calmati e spiegami esattamente cosa sta succedendo.” Ordinò pacatamente.
La bionda fece un respiro profondo e parlò senza troppe esitazioni.
“Quella roba era una droga in fase sperimentale che ho creato io per decuplicare più volte i poteri di un guardiano, ma non è mai uscita dalla sperimentazione a causa delle gravi conseguenze che ha sul fisico.”
“Sarebbero?”
“Osteoporosi, coagulazione del sangue con conseguente creazione di emboli, i poteri di guarigione vengono inibiti e successivamente... la morte. Ovviamente tutto questo accade dopo lo stato di rabbia incontrollata.”
La bionda cercò di liberarsi dalle funi, ma il dolore alla coscia la fece desistere dal farlo.
“Senti, mi sono stufata, quindi porta via questa bambina e vattene. Se te ne vai prima che si svegli, non sarà in grado di seguirvi in quello stato privo di ragione.”
“ E tua sorella? Non pensi a tua sorella?”
La bionda strinse i denti: nonostante le cose che aveva fatto, era pur sempre sua sorella.
“Purtroppo non si può fare niente per lei.”
“Ok... vada per il doppio salvataggio.”
La bionda sgranò gli occhi.
“Cosa? Ma mi hai ascoltato? In quello stato una come lei potrebbe distruggere un pianeta!”
“Oh, allora mi toccherà usare il 10% delle mie capacità...”
La mascella della ragazza toccò il terreno non appena sentì quella frase. Stava bluffando. Doveva per forza bluffare.
“L'abbraccio metallico del quinto caos proteggerà il tuo sonno, il sangue del quarto consumerà tutto ciò di cui hai paura , la mente del terzo non ti farà mai perdere la speranza, lo sguardo del secondo ridurrà in polvere tutto ciò che ti ostacola e ti aprirà un futuro radioso, mentre il primo... Beh, speriamo che non ci sia mai bisogno di lui.” Sussurrò il ragazzo con un sorriso.
“Cosa stai farneticando in un momento del genere?!?!” Lo ammonì Coco.
“Oh, beh, è solo...”
“Ehm, la tipa si sta muovendo in modo strano.” Li interruppe Daisy, facendoli girare verso il corpo di Yuria in preda alle convulsioni.
Coco sudò freddo.
“Ragazzina, trovati un nascondiglio. Svelta!”

Daisy fece il saluto militare ed esclamò:” Agli ordini, signorina!” Dopodiché, dopo una strana coreografia alla power ranger, saltò nuovamente nel seno della bandicoot e urlò: “Difesa di Poppea... Attivazione!”
“Non intendevo quello!!!”
“Ma sono così calde e morbide...” Disse la piccola mentre strofinava la guancia sul pelo della ragazza.
“ Confermo” Confermò Francys.
“Nessuno ha chiesto il tuo parere!!” Lo ammonì nuovamente Coco. Per quanto ancora le avrebbe rinfacciato il fatto accaduto alla stazione di polizia?
All'improvviso, una punta di ghiaccio nero si fermò esattamente a pochi millimetri dalla pupilla di Coco.
“Wow, ci è mancato poco.” Disse il ragazzo con un sorriso, frantumando il punteruolo di ghiaccio semplicemente schiacciandolo con la mano.
Un ruggito animalesco inondò i timpani dei tre.
Yuria era in piedi, il corpo ricoperto da venature di ghiaccio nero, un paio di ali di ghiaccio sul dorso che sembravano più lame con cui attaccare, mentre il viso trasmetteva una profonda ira.
“Tutto qui?” Commentò Francys un po' deluso: si aspettava decisamente un cambiamento più radicale.
Ignorando completamente il commento del ragazzo, la ragazzina scattò in avanti con una tale velocità da risultare invisibile a occhio nudo, si fermò esattamente a pochi centimetri dal suo viso e circondò il suo corpo con le ali.
“Sarebbe una specie di abbra...” Il ragazzo si interruppe quando sentì diversi punteruoli di ghiaccio scavarsi un varco nel suo corpo come vermi in un cadavere in stato di decomposizione.
“Eheheh... fa il solletico.”
La ragazzina continuò a immettere i punteruoli attraverso le ali, ma il ragazzo sembrava non risentirne affatto, come una montagna inamovibile.
“Ah, mi sono stufato...” Il ragazzo volse lo sguardo verso Coco.
“Ehi, in questo stato dovrebbe essere capace di reggerlo, giusto?”
“Reggere cosa?” Chiese la bionda.
“Questo!!!” Esclamò poco prima di liberarsi tramutandosi in sangue, riformarsi alle sue spalle, pompare una piccola quantità di sangue nel braccio e colpire violentemente lo stomaco della ragazzina, ma...
“GRRRRRRRRRRRR!”
Incassato il colpo del ragazzo, Yuria mosse le ali e , come una mantide religiosa intenta a ghermire la preda, infilzò il guardiano all'altezza delle spalle e cominciò a sbatterlo violentemente a terra, ripetutamente, finché di lui non rimase altro che una poltiglia insanguinata. Le sue ali  pulsarono, immerse nel sangue. Dopodiché si buttò con fare animalesco su Coco e su l' esserino che aveva tra i seni, venendo però fermata da Francys, tornato davanti alle 2 fresco come una rosa.
“Non scherzavi quando hai detto priva di ragione, eh?”Disse Francys mentre teneva salda la testa della ragazzina che cercava di divincolarsi nella sua mano.
“Proviamo questo allora.” Il braccio del ragazzo cominciò a fremere, un'enorme quantità di sangue iniziò ad agglomerarsi sul tetto del magazzino, invisibile agli occhi dei 4 al suo interno.
“(Speriamo che sopravviva”)
Un'enorme colonna di sangue trapassò i cieli con una tale violenza da essere vista da tutti gli abitanti di Zootropolis, creando una voragine profonda  decine di metri ai piedi del ragazzo.

 

 

Ciò che rimase del magazzino fu il nulla più assoluto. Le uniche cose che avevano avuto la fortuna di salvarsi erano Coco, Daisy, Kano e Yuria, I primi 3 protetti da delle barriere di sangue, mentre l'ultima era riuscita miracolosamente a prendere il colpo solo di striscio, ma non senza subire danni; infatti il suo braccio era stato reciso dall'attacco, mentre diversi rivoli di sangue le coprivano il corpo.
“Ehm... Forse ho esagerato.” Commentò Francys dopo aver notato le precarie condizioni della ragazzina.
“Forse!?!?” Esclamò Coco con la paura negli occhi: se quell'attacco avesse colpito direttamente il terreno, avrebbe distrutto sicuramente il pianeta.
“Tu... non puoi... battermi...” Sussurrò Yuria sputando del sangue, per poi bloccare l'emorragia producendo del ghiaccio sulla ferita.
“Ehi,ha ricominciato a parlare.” Disse Daisy.
“Strano, pensavo che durasse di più.” Aggiunse Francys.
“Quel siero ti priva della ragione perché costringe il corpo a produrre energia che non è in grado di gestire. Probabilmente il suo istinto ha fatto sì che concentrasse tutta l'energia per sopravvivere al tuo attacco.” Spiegò Coco.
“Quindi adesso che succede?”
“Adesso?” Coco guardò la sorella che cercava di reggersi sulle gambe in un inutile tentativo di continuare il combattimento.
“Questione di minuti prima che il corpo collassi e muoia.” Fece con lo sguardo basso.
“Nah, non credo.”

“Eheheh...” Rise Yuria.
“Preferisci sporcarti le mani, vero guardiano? D'accordo, uccidimi pure, ma sappi che non risponderò a nessuna delle tue domande neanche in questo stato.”
Il ragazzo puntò il dito sulla ragazza.
“Allora non mi servi a niente.”
La ragazzina si preparò a subire qualsiasi cosa volesse farle, ma la morte era capricciosa quel giorno e il destino ancor di più: un filo rossastro, uscito dal dito del ragazzo, entrò dentro di lei attraverso una delle numerose ferite, per poi iniziare a immettere sangue al suo interno e a curare queste ultime.
Curate le ferite minori, iniziò a coprire la ferita cauterizzata dal ghiaccio col sangue. Dopo pochi istanti, il sangue cominciò a ricostruire l'intero arto da zero, dalle ossa ai muscoli, fino ad arrivare alla pelle.
“Bene, prova a muovere il braccio.”
Yuria, ancora diffidente, mosse il braccio esitante, ma questo si rivelò perfettamente funzionante.
“Non credere di potertela cavare con...” Il ragazzo le mise una siringa piena di sangue tra le mani.
"Te l'ho rubata mentre cercavi di uccidermi. Volevi il mio sangue, no? Prenditelo.”
La ragazzina fissò la siringa con sgomento, incredula. Il bersaglio che avrebbe dovuto eliminare le aveva appena consegnato il motivo per il quale doveva eliminarlo.

“Bene, adesso prendi tuo fratello e vatte...”

Non fece in tempo a finire la frase che una falce di ghiaccio si poggiò sulla sua gola.
“Non ho idea di quale sia il tuo gioco, guardiano...”Ringhiò lei con diverse venature di ghiaccio nero che le coprivano il viso.
“Ma forse non hai capito che io voglio ucciderti, e adesso tu me ne hai dato la possibilità. L'attacco di prima deve averti sicuramente sfiancato, per non parlare del fatto che curare una persona in quelle condizioni richiede fin troppe energie, quindi...”
La ragazzina tirò un fendente sulla base del collo del guardiano, ma ciò che sentì non fu il soave suono di una testa che cadeva a terra. Quello che sentì fu il rumore di una lama rompersi.
“Che cosa?!” Una pressante aura rossastra schiacciò a terra la ragazzina che, nonostante fosse tornata al massimo della forma, sembrava incapace di liberarsi.
“Cercare di uccidere colui che ti ha salvato la vita non è una cosa che posso lasciare impunita.”

La muscolatura del ragazzo iniziò ad aumentare, le vene sul corpo si fecero più visibili che mai, le vecchie cicatrici presenti sugli arti sparirono completamente, mentre tutto il sangue delle vene sembrava star affluendo all'interno delle pupille nerastre, facendo diventare la pelle pallida come la neve. Altre 4 braccia cominciarono a formarsi sulle scapole, 2 per ogni scapola, mentre i tratti del viso si fecero irriconoscibili, quasi mancanti, a parte per un sorriso così largo da arrivare fino alle orecchie e un paio di occhi nero pece con la pupilla rossastra.

“Sapevi che i guardiani più abili possono raggiungere diverse forme?”

L'aura che bloccava la ragazzina si disperse di colpo, dandole così la possibilità di indietreggiare di diversi metri, ma cercare di elaborare un piano per sconfiggerlo era inutile: il suo volto spaventato aveva già sancito il vincitore.
Così Francys si avvicinò con passo lento a Yuria.

“Qualcosa da dire?” Chiese con un sussurro mortale.

La ragazzina indietreggiò lentamente, gli occhi persi nelle pupille del guardiano, il respiro irregolare e una gran voglia di allontanarsi il più possibile da quel mostro. Di tutta risposta, il ragazzo la sollevò, si sedette su uno sgabello che miracolosamente aveva retto, se la mise a pancia in giù sul grembo, sollevò le 3 braccia poste sul lato destro e...

“Sei stata una bambina cattiva... ehehe.”

“SLAP, SLAP ,SLAP!”

Una serie di sculacciate potentissime iniziarono a percuotere il povero sederino della ragazzina, creando folate di vento tali che scompigliarono i capelli della bandicoot per quanto erano violente.
"Che diavolo?!?! Mi fai male, smettila!”. Ordinò cercando di liberarsi dalla presa ferrea del ragazzo, venendo bellamente ignorata.
Il bruciore al sedere iniziò a farsi insopportabile, come se lo avesse messo come tappo provvisorio in un vulcano in eruzione.
“Per favore... smettila...” Supplicò sul punto di piangere mentre scalciava e agitava le braccia nel tentativo di liberarsi, ma il ragazzo continuò imperterrito
“Vai zio! Puniscila per bene!” Lo incitò Daisy.
“Taci che dopo tocca a te per esserti messa in pericolo facendoti quasi ammazzare!”
La bimba impallidì e si nascose nuovamente nel seno della bandicoot.

 

“10 minuti dopo”

 

Yuria era terra, svenuta, il ghiaccio sul sedere nel vano tentativo di lenire il dolore, anche se sembrava peggiorare solo le cose.
“Allora, ce ne andiamo?” Chiese il ragazzo, il corpo tornato normale di colpo.
Esitante, Coco cercò di dire qualcosa, ma le uscirono solo parole incomplete e incomprensibili.
“Vuoi chiedermi cosa era quello, vero?” La aiutò Francys.
La bionda annuì, facendo sorridere il ragazzo.
“Oh beh, io sono uno dei 5 caos, quindi sono in grado di raggiungere diverse forme.".”
“I 5 cosa?!?!” Fece sbalordita.
“I 5 caos, 5 guardiani che sono ascesi ad un livello superiore. Il più debole è il quinto, mentre il più forte è il primo. Piuttosto semplice come concetto.”
La bionda iniziò a ridere nervosamente.
“Ah, capisco, quindi tu devi essere il primo e quella cosa di prima era la tua massima potenza, giusto? Eheheh...”
La fragorosa risata del guardiano riempì l'aria.

“AHAHAHAHAH! sciocchina, ho chiaramente detto che avrei usato il 10%, non ci senti? Ah, io sono il quarto.”
La bionda sbiancò al solo pensiero che ci fossero 3 tizi più potenti di lui.

“Comunque...” Francys poggiò la mano sulla coscia ferita della bandicoot, la quale non poté fare a meno di sostituire lo sgomento con l'imbarazzo arrossendo al contatto della sua coscia nuda con la mano di lui.
“Lascia che ci pensi io a questa brutta ferita.”
Dopo una imposizione della mano,un intenso calore inondò il corpo della ragazza, che provò una sensazione di benessere inimmaginabile non appena sentì la gamba scongelarsi e la ferita sparire, paragonabile quasi all'abbraccio di un angelo.
“Bene, adesso tagliamo queste funi... ecco fatto. Ne ho approfittato per toglierti il sangue che ti avevo messo in circolo, quindi i tuoi poteri dovrebbero essere tornati.”
Coco si massaggiò i polsi indolenziti, si liberò della coniglietta appiccicata al suo seno,si avviò verso la sorella e le accarezzò il viso sorridendo: era felice che fosse viva, non poteva negarlo.
“Incredibile...” Continuò Francys con le braccia conserte”Nonostante abbia tentato di ucciderti, non desideri minimamente la sua morte. Lodevole, sarai una allieva perfetta!” Si complimentò con lei.
La giovane lo fulminò con lo sguardo, spaventandolo, dopodiché sorrise, e non un sorriso sadico, presuntuoso o di tristezza, ma un sorriso di gratitudine. Quel tipo avrebbe potuto eliminarli fin dall'inizio, ma piuttosto aveva scelto di salvarli... di salvare LEI! Non sapeva perchè, ma tutta quella bontà la fece sorridere come mai prima di allora.
"La ragazzina prima ha detto che mi hai salvata anche mentre eravamo in quella palude... Cosa hai fatto esattamente?" Chiese incuriosita.
"Niente di che, una creatura ti aveva puntato e voleva divorarti. Diavolo, sono quasi morto per colpa di quei dolori."
Coco sussultò. Aveva persino rischiato di morire per lei?!?! 
“Io diventerò... tua allieva.” Sussurrò con un sorriso velato.
“Eh? Perché?”Fece sorpreso. Non si aspettava una risposta positiva così immediata, soprattutto dopo tutte le storie che aveva fatto.
”Ti ringrazio per non averli uccisi...” Biascicò guardando i fratelli svenuti.
“Non uccido i ragazzini. Comunque... posso sapere cosa ti ha fatto cambiare idea?”
“Hai salvato la vita di mia sorella, e poi...” Le guance della ragazza si colorarono di rosso e il suo cuore cominciò a battere all'impazzata.
“Forse io non ti trovo solo attraente.” Fece con un sorriso imbarazzato.
“Tutto molto bello, ma mettiti qualcosa addosso.” La ammonì Francys con una sensibilità paragonabile a quella di un carro armato, rovinando il momento.

 

“Tana del pannolino, davanti alla porta di Judy.”

 

Francys camminava con Daisy tra le braccia, il volto sconsolato e ricoperto di graffi.

“Cavolo, potevi pure risparmiarti di usare le unghie.”

“Taci!” Esclamò furiosa Coco. Diavolo, lei gli aveva detto tutte quelle cose e la sua unica reazione era stata quella.

“Ah... l'allieva non dovrebbe graffiare il maestro.” Sospirò accarezzandosi le ferite.

“ Preferisci che ti colpisca sui testicoli?!?!”

“Nah, essere colpito lì da una ragazza così carina potrebbe finire per piacermi.”

“Tsk, idiota”

Quando aprirono la porta dell'appartamento, una palla di pelo di colore rosso si attaccò con una velocità inaudita al collo di Francys, facendolo cadere a terra.
“ Che diav...?” Cercò di dire poco prima di essere interrotto da una voce infantile che non era quella di Daisy.
“Oh, oh, che bello incontrarti per la prima volta, sono così felice di vederti! Non vedo l'ora di condividere con te tutta la mia vita, di mangiare torte, di uccidere e consumare essere inferiori e di accoccolarmi con te davanti a un fuoco mentre mi racconti una storia.”
Il giovane guardò l'essere dalle sembianze feline e le ali da pipistrello che faceva le fusa sul suo petto, mentre Daisy lo guardava con una faccia da-Chi è questa?-
“Oh, siete arrivati finalmente.” Fece Trucy uscendo dalla doccia.
“Ti sei liberata dal ghiaccio?!?!” Esclamò sorpreso Francys.
“Nah, mi ha liberata quel cosetto sul tuo petto. E si è pure presa la briga di rimuovere tutto il ghiaccio.”
“A proposito... cosa diavolo sarebbe?!?!” Urlò Francys.
“Ma come, non mi riconosci?” Fece l'esserino.
“Sono tua figlia!”
I volti di Francys e Coco sbiancarono, mentre Daisy la guardò con sguardo truce.
“Eeeeeeeeeeeeeeehhhhhhhhhh?!?!”
Urlarono all'unisono.

 

“Nel frattempo, nella zona di Sahara Square.”

 

Un braccio si erse dalle sabbie nel tentativo di scavarsi una via.

“Ci sono quasi... ancora un po'. Eeeeeee...” La testa di una ragazza con la pelle verde spuntò dal terreno come un fungo. A parte la pelle verde, una fila di denti aguzzi e alcune cuciture sul viso e sull'arto in vista, sembrava una normale teenager umana, addirittura carina da un certo punto di vista.
“Finalmente libera!” La ragazza notò di avere solo la testa e il braccio liberi, quindi tentò di liberare anche il resto del corpo, ma...
“Sono incastrata!!!” Urlò spaventata.
Fortunatamente per lei, un cammello stava facendo jogging notturno nei paraggi, cosa che le fece illuminare gli occhi dalla gioia, anche se non lo diede molto a vedere.
“Ehi, ehi, mortale, fermati!”
“Eh?” Fece il cammello dopo essersi fermato.
“Avrai l'onore di aiutare il seme della corruzione che infesterà questo mondo facendolo uscire da questo buco. Sbrigati e forse diventerai uno dei miei schiavi.” Disse con un sorriso compiaciuto.
“Hmmmmmmm...”
Il cammello tirò su la ragazza afferrandola per il braccio e riprese a fare jogging come se nulla fosse. I tipi strani durante le ore notturne erano la norma in quella zona della città.
“Hai la mia gratitudine, mortale, quindi adesso diventerai uno dei miei...” La ragazza si fermò quando notò che il cammello se n'era già andato da un pezzo.
“Perché non mi fanno mai finire?!?! Che rabbia!” Si lamentò battendo il piede a terra.
“Beh, non ha importanza, vorrà dire che farà la fine di tutti gli altri e il suo cervello finirà nella mia bocca...MUAHAHAHAHA.” Fece mentre si crogiolava nella sua malvagità.
“Ehi, qui si cerca di dormire, piantala di ridere in quel modo strano, fottuta psicopatica!" Le urlò una voce roca e decisamente irritata.
Una vena pulsante comparve sulla fronte della ragazza.
“Come osa un essere inferiore come te darmi della psicopa...”
Un oggetto non identificato a forma di ciabatta le colpì il muso con una tale forza da lanciarla contro un palo della luce.
“ E stai muta!”
“Ahi, ahi,ahi... papà non mi aveva detto che i mortali di qui erano così potenti.. Hm?.”

Un avviso attaccato al palo su cui aveva sbattuto la faccia attirò la sua attenzione.
“Cercasi professoressa di matematica per la scuola elementare di Tundra Town...”
Un'idea geniale balenò nella sua mente e un sorriso sadico comparve tra le sue labbra.

“Allora vorrà dire che instillerò la paura nei loro cuori con atti così malvagi che non avranno neanche la forza di reagire... MUAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH... “Un secondo oggetto a forma di ciabatta le colpì il cranio, mettendola in uno stato di confusione.

“Sì... io conquisterò questo mondo...” Biascicò poco prima di svenire e ricadere nel buco dal quale era uscita.

 

 

 

“Nota del tizio che ha scritto”

 

Sì, lo so, la cosa della figlia è piuttosto inaspettata, probabilmente la maggior parte di voi si aspettava un grosso e potente mostro, ma ehi... l' inaspettato è bello, giusto?

Comunque...

E la ragazza alla fine... probabilmente avete già capito cosa è, però con il titolo del prossimo sarà più comprensibile

 

“Il cadavere che non voleva morire”

Credo si capisca, ma tanto sarà ancora più chiaro nel prossimo.

Ne approfitto per farvi gli auguri... molto in ritardo...AH!

Sotto ci sono i disegni di Francys trasformato, Bye.

(Oh, assomiglia vagamente al mostro che ha consumato nel capitolo 6... chissà perché...)

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Capitolo 9
*** Il cadavere che non voleva morire ***


“Nota del tizio che scrive”
Quanto è passato? Un anno? Un anno per un capitolo filler, (che alla fine non è manco tanto filler)certo che faccio schifo AHAHAHAHAH
Sinceramente, questo capitolo non avevo idea di come scriverlo, quindi ci ho messo un po'.  Mi scuso per l'attesa.
Ma come ho già detto: questa storia finirà, tranquilli. Odio lasciare cose incomplete.
A fine capitolo c'è di nuovo una sorpresa.



“L'universo ha un fantastico senso dell'umorismo. L'importante è saper stare allo scherzo.”
Frase preferita del primo caos.



“Tana del pannolino, appartamento di Judy.”

“Vediamo se ho capito bene...” Esordì Francys con la mano sulla fronte: ancora non ci credeva.
“Tu saresti mia figlia, giusto?”
La creaturina annuì veementemente e si aggrappò alla gamba del padre, ignorando le occhiatacce di Daisy.
“Esatto! E' un piacere conoscerti!” Urlò con voce stridula ed euforica.
“Ooooook...” Francys volse lo sguardo verso Trucy.
“Trucy, spiegazioni?” Chiese nella speranza di ricevere una risposta almeno accettabile.
“Boooh, è uscita dalla roba che hai vomitato.”
Francys sbiancò nuovamente.
“E la cosa non ti sorprende neanche un po'?!? Persino la bionda ha ancora la bocca spalancata!!” La ammonì indicando, per l'appunto,  Coco che fissava incredula la creaturina.
“Senti...” Proseguì esasperata la coniglietta.”... sono stata congelata da una ragazzina, ho visto un essere a forma di vagina gigante con i denti e ho pestato un'arpia grande quanto il vagone di un treno, perché dovrei sorprendermi per un parto dalla bocca? Per quanto ne so, magari per voi “esseri superiori” è una cosa normale... anche se la tua faccia dice tutt'altro.”
Il pensiero della ragazza era giusto, anche perché la faccia sconvolta del ragazzo continuava a fissare la creaturina che gli sorrideva con fare dolce.
“Se volete, posso spiegarvi io cosa è successo.” Disse all'improvviso l'esserino piegando la testa di lato.
Francys si sedette a terra con un tonfo, seguito subito dopo da Trucy, Daisy e Coco, quest'ultima ancora piuttosto traumatizzata.
“(Se ha una figlia, vuol dire che c'è una madre. Se c'è una madre, vuol dire che lui la ama. Se lui la ama, vuol dire che...)
Una nuvola di depressione coprì la testa della bandicoot.
“Che le prende?” Chiese la felina con fare preoccupato.
“Ignorala e pensa a dare spiegazioni, così potremo finirla con questa buffonata.” Le ordinò Daisy con tono  minaccioso.
“Oh, non essere così scontrosa solo perché adesso le sue attenzioni andranno solo a me, cara nipotina acquisita.” La provocò lei sghignazzando.
“Che cosa?!?!” Esclamò adirata la bimba, venendo però interrotta dalla sorella.
“ Daisy, seduta. Voglio ascoltare cosa ha da dire.”
“Ma...” Cercò di ribattere.
“Niente ma e siediti.”Ordinò inflessibile.
“Uffa!!” Si lamentò sbuffando, per poi girarsi di schiena e gonfiare le guance.
“Adesso che il teatrino è finito, voglio sapere cosa sei esattamente.”La esortò Francys con un gesto della mano.
“Certo papino!!!!” 

“15 anni prima.”

L'aria era grigia, umida, intrisa dell'odore della pioggia notturna e della nebbia mattutina.
La palude era più viva che mai, con le creature notturne che davano spazio a quelle diurne per andare a dormire dopo una notte di caccia, stando attente ad evitare la villetta di legno che si stagliava su una pianura priva di vegetazione di alcun tipo, se non per un alberello usato come cartello di avvertimento che diceva:” Alla larga!”
Laran era al suo interno, stava seduta su una poltrona, la faccia stanca e sciupata. Erano ore che cercava di infilare un vestito a quel nanerottolo, ma continuava a tramutarsi in sangue e a scivolare via dalle sue dita, come una fottuta piovra!
“Ah, chi me l'ha fatto fare di adottarlo.” Sospirò esasperata.
“Mamma...” Sussurrò un bambino da dietro alla poltrona, guadagnandosi una meritata occhiataccia dalla donna.
“Quante volte devo ripeterti che devi chiamarmi maestra, eh?!” Lo sgridò irritata.
“Ma io ti voglio bene, quindi voglio dimostrartelo chiamandoti mamma!!” 
La donna sospirò di nuovo.
“Se mi volessi bene, non faresti sempre tutte queste storie dopo il bagno...”
Il bambino sbuffò.
“Uffa, ma io non voglio vestirmi, piuttosto voglio sapere cosa è quella cosa che hai sul caminetto.” Fece mentre indicava saltellando una pietra a forma di sfera delle dimensioni di una palla da baseball che si trovava, per l'appunto, sul caminetto del salotto. 
La donna avrebbe pure risposto alla domanda del figlio, ma di certo  non si sarebbe fatta sfuggire quell'occasione. Si buttò a capofitto sul bambino con un paio di pantaloni fra le mani e glieli infilò con un'agilità degna di una guardiana del suo calibro.
“Beccato!” Esultò con un sorriso vittorioso in volto.
Mentre la guardiana della polvere si crogiolava nella sua effimera vittoria, il bambino si accinse ad afferrare l'oggetto sferico, ma la mano della madre lo fermò all'istante.
“E questo non si tocca.” Lo ammonì con sguardo severo.
“Eh? Ma perché?!?!” Si lamentò Francys.
“Perché è un cimelio importante, mi sembra ovvio.”
Il bambino fece il broncio.
“Va bene, va bene, ti dirò cos'è.” Fece sconfitta: odiava vedere i bambini imbronciati.
Francys si lanciò sul grembo materno con un  sorriso bello largo.
“Sono tutto orecchi, mamma!”
La donna gli rifilò un'altra occhiataccia , ma poi si decise a raccontare la storia di quel misterioso oggetto.
“Tanto tempo fa, quando io a malapena spiccicavo una parola, mio nonno andò contro un esercito di ancestrali tutto da solo.”
“Cosa sono gli ancestrali?” Chiese il bambino.
“ Una razza capace di assumere qualsiasi forma, una razza antica quasi quanto la leggenda del primo guardiano, una razza in grado di assorbire il potere di un guardiano semplicemente toccandolo. Non conosco molto i dettagli, ma il nonno mi raccontò che all'inizio erano pacifici, però poi la brama di potere diede loro alla testa, diventando un pericolo troppo grande da lasciare in vita.”
La donna sorrise.
“Li eliminò tutti, uno ad uno, ma non ebbe il cuore di distruggere quest'uovo.”Aggiunse indicando la palla di pietra.
“Perché?”
“Beh, non voleva uccidere una creatura che poteva essere anche buona se voleva, quindi affidò l'uovo alla sua famiglia, ma nessuno, neanche mio padre, ha mai scoperto come farlo schiudere. Quindi alla fine è diventato un cimelio di famiglia.”
“Che forza! Il bis-nonno è proprio una forza.” Fece il bambino, entusiasta.
“Già... lo è.” Sussurrò Laran con un sorriso nostalgico, quando il pianto di una neonata la destò dai suoi pensieri.
“Diavolo, si è svegliata. Vado calmarla, tu metti a posto quell'affare.” Biascicò mentre si avviava verso la cucina.
Francys aspettò che la madre uscisse dal salotto, osservò attentamente l'uovo di pietra e sorrise: gli era venuta un'idea geniale per farlo schiudere.
Quando  la donna riuscì a calmare il pianto della sua bambina, tornò dal suo discepolo per assicurarsi che non avesse fatto qualche guaio, impallidendo non appena vide quell'idiota ingoiare intero l'uovo come se fosse una caramella.
“Che diavolo hai fatto!?!?!”
La ragazza corse in fretta e furia verso il bambino, gli afferrò le spalle e iniziò a scuoterlo con fare impanicato e lo sguardo pieno di terrore.
“Perchè lo hai ingoiato?!?!”
Il bambino scosse velocemente la testa per riprendersi dallo sbatacchiamento subito, per poi guardare la faccia della madre con sguardo divertito.
“Tranquilla mamma, mi è venuta un'idea per farlo schiudere, non vedo l'ora di vedere cosa usci...”
L'espressione sorridente del bambino sparì non appena vide la vena pulsante sul cranio della madre.
“Quindi hai ingoiato un cimelio di famiglia...” La mano sinistra della guardiana gli afferrò il cranio. “... con la speranza di riuscire a schiudere un uovo pietrificato?” Fece con uno strano tick all'occhio e i denti serrati.
“Ehm... sì?” Rispose lui con una gocciolina di sudore sulla fronte.

“Appartamento di Judy.”

“Poi la nonna ti ha lanciato nella tana di un grifone.” Fece la felina senza smettere di sorridere.
La faccia del giovane sbiancò ancora di più, mentre Trucy tratteneva a stento le risate.
“Hai ingoiato una pietra...” Sussurrò trattenendo un'altra risata.
“Avevo 5 anni!!” Gridò esasperato.
Niente, L'esclamazione di Francys la fece ridere di gusto.
“AHAHAHAHAH! Io non mangiavo le pietre a 5 anni!” Lo prese in giro Trucy.
“Ok, ok, sarebbe una vendetta per quelle battute sul ghiaccio che ho fatto prima?” Fece con sguardo infastidito.
“Oh no, tranquillo, la tua faccia è già un ottimo premio. Puoi piangere?” Chiese lei speranzosa.
“Va al diavolo.” Rispose Francys con un'occhiataccia, per poi sospirare  e volgere lo sguardo sulla “figlia”, la quale iniziò a muovere euforicamente la coda non appena incrociò gli occhi con quelli del suo adorato papino.
“Quindi hai...”
“Ho assorbito il tuo potere per 15 anni, esatto. Purtroppo la mia nascita ha richiesto più energie del previsto, quindi ho quasi rischiato di ucciderti. Mi spiace averti messo in pericolo, papà.” Sussurrò con tono triste.
“Beh...” Il ragazzo si mise la mano sul mento, pensieroso. “...sembra una storia accettabile, ma non capisco come tu faccia a sapere tutte queste cose. Insomma, hai riconosciuto persino Daisy.”
“Oh beh, la mia specie è in grado di essere cosciente durante lo stato embrionale quando in presenza di grandi fonti di  energia. La nonna era piuttosto potente, ed ecco perché so tutto questo.” Spiegò la felina sorridendo.
“Una spiegazione inattaccabile.”  Fece Francys non completamente convinto che funzionasse in quel modo.
Dopo aver sentito la “fantastica” storia della creaturina, Trucy  sospirò, si alzo in piedi e si avviò verso la porta.
“Aspetta! Dove hai intenzione di andare!?!?”
La giovane girò lentamente lo sguardo, mostrò il portafogli vuoto e disse:” Il lavoro è l'unica cosa che mi impedisce di perdere la mia sanità mentale, quindi andrò lì, dopodiché mi dirai perché la bionda sta con le tette al vento.”
Purtroppo, però, non appena toccò il pomello, un senso di inquietudine la circondò: c'era qualcosa dietro la porta.
Come un'oscura presenza paragonabile alla morte, la proprietaria del condominio si presentò con un foglio di carta il cui nome portava terrore nel cuore di grandi e piccini: l'affitto.(ZUM  ZUM  ZUUUUUUUUUM).
“Sono vietati coinquilini abusivi, quindi la punizione è un aumento dell'affitto.” Disse la proprietaria con sguardo privo di emozioni.
Trucy osservò con sgomento quello 0 in più e sussurrò:”Ci-cinquemila do-dollari?!?!”Dopodichè svenne di colpo.
La proprietaria non si scompose, quindi osservò la finestra rotta, tirò fuori un foglietto, ci scrisse sopra un numero a 3 cifre e lo buttò sul corpo svenuto della coniglietta.”Questo è il denaro che mi devi per i danni alla finestra” Disse poco prima di andarsene sbattendo la porta.
“Toh, che simpatica vecchietta.” Aggiunse un divertito Francys.
“Starà bene?” Chiese la felina preoccupata.
“Lo fa piuttosto spesso in questo periodo.” Aggiunse Daisy senza smettere di smitragliare di  occhiatacce la nuova arrivata.


Nel frattempo, in  una vecchia scuola di Tundra Town, una signorina dalla pelle verde attendeva impaziente il suo incontro con il preside.
“Diavolo, sono l'unica che ha risposto all'avviso, perché mi sta facendo aspettare?” Sussurrò con sguardo irritato, aggiustandosi il colletto del vestito da colloquio che era riuscita miracolosamente a rubare, se per rubare si intendeva farsi pestare da una commessa e prendere la refurtiva nel momento in cui stava chiamando la polizia.
Frustrata e affamata, capì che doveva calmarsi e continuare ad attendere, per il bene del suo piano... e del suo stomaco.
“(Farsi assumere in questo postaccio, divorare i bambini, instillare paura nei cuori degli adulti e divorare anche loro.) Il solo pensiero che a breve avrebbe messo i denti su della carne fresca iniziò a farla sbavare.
“Eheheheheheheh...” Fece  leccandosi le labbra in modo inquietante.
“Signorina, può entrare adesso.” Disse una voce rauca e minacciosa.
“Finalmente!” Esclamò la ragazza aprendo la porta dell'ufficio con un calcio e ritrovandosi davanti uno stambecco con una bottiglia di rum in mano.
“Buongiorno, sono il preside di questa scuola elementare, iniziamo il colloquio.”
La ragazza si accomodò sulla poltrona, mentre lo stambecco si limitò a versare un bicchiere alla sua ospite.
“No grazie, non bevo.”
Lo stambecco rispose scolandosi entrambi i bicchieri.
“Va bene, va bene, più alcol per me. Qual è il suo nome?”
“Chantal, figlia del duca demoniaco degli inferi, portatrice di disperazione e divoratrice di mondi.”
“Oh, quindi il suo metodo di insegnamento è fare leva sull'immaginazione. Ottimo ... Mi dica perché vuole insegnare in questa scuola.”
“Voglio divorare ogni singolo studente di questo istituto, per poi passare ai loro genitori...”Rispose con naturalezza.
“Devo dedurre che per “divorare” lei intenda rimuovere l'ignoranza dalle menti di questi giovani e dai loro tutori. Quali sono le sue credenziali?”
“So fare le divisioni.”
Lo stambecco porse la mano alla sua nuova collega.
“Io mi chiamo Ranthor, e sei assunta.”

“Tana del pannolino, qualche ora dopo”

Judy si svegliò di colpo, gli occhi tornati del loro colore violaceo, accompagnati da un'incredibile emicrania.
“Che è successo?” Chiese sbadigliando, notando con sollievo e sorpresa  di essere a casa sua.
“Ben svegliata bella addormentata.” Fece Francys porgendole una mano per aiutarla ad alzarsi.
“Francys? Non eravamo in una palude?”
“No, vi ho salvato la vita per l'ennesima volta.”
La ragazza abbassò il capo dolente.
“Ok, bene. Sta diventando una routine.”
La coniglietta vide la bandicoot completamente nuda che mugugnava nell'angolino e la felina poggiata sulla scrivania accanto al  ragazzo.
“Cos'è successo mentre ero svenuta? E cos'è quel coso?” Chiese indicando la creaturina.
“Oh già, questa è mia figlia da quel che ho capito.” Aggiunse Francys indicando l'esserino con nonchalance.
“Salve!” Salutò la piccola.
La ragazza spalancò la bocca.
“La tua cosa?!?!”
Francys le riassunse in modo abbastanza vago quello che era successo durante la sua “assenza” e le disse che avrebbe avuto un nuovo ospite.
“Un'altra bocca da sfamare...” Fece rassegnata guardando il portafogli vuoto, per poi concentrare la sua attenzione sulla bandicoot senza vestiti.
“E perché quella psicopatica non è legata? E perché è nuda?”
Coco, sentendosi presa in causa, smise di mugugnare in modo incomprensibile e si accinse a lanciarle un fulmine in testa, ma...
“Oh, perché ho sempre desiderato un'allieva carina da addestrare.”
La ragazza cambiò subito bersaglio e colpì il ragazzo con una scarica elettrica di tale entità che gli ficcò la testa nel muro.
“Smettila di dirmi che sono carina, dannazione!” Sbottò con sguardo imbarazzato.
Judy guardò il muro distrutto con orrore e spavento, il quale diventò subito rabbia: quella era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso.”Brutta tettona d'alto borgo, mi hai distrutto il muro!”
“Chi hai chiamato tettona d'alto borgo, piccola asse da stiro?!?!” Ringhiò lei.
“ Voglio te e la tua sindrome di stoccolma fuori da casa mia!” Urlò poco prima di sradicare con forza il ragazzo dal muro e svegliarlo con un sonoro ceffone.
“Eh, cosa è successo?”
“E tu che ti definisci essere superiore, renditi utile iniziando a portare mia sorella a scuola!” Gli urlò poco prima di tirargli una testata sui denti e lanciarlo come un missile fuori dalla finestra.
Le 2 bambine guardarono sconvolte la scena, per poi affacciarsi alla finestra, o a quello che ne rimaneva, per cercare di seguire la figura del ragazzo che spariva all'orizzonte.
“E voi 2...”Sussurrò Judy poggiando con decisione le zampe sulle piccole spalle delle 2 bambine, facendole impallidire.
“Avete intenzione di seguirlo per la via più sicura... o per quella più veloce?”
Le 2 bambine ingoiarono un grumo di saliva.
“Che ne dici di una tregua?” Chiese Daisy alla felina.
“Ci sto.” Cinguettò quest'ultima.
“Allora?” Chiese Judy con sguardo severo.
“Ce ne andiamo, ce ne andiamo!” Urlarono spaventate e uscendo, per loro fortuna, dalla porta.
“E adesso...” Sussurrò spostando la sua attenzione sulla bandicoot, che iniziò a far scrocchiare le dita contro il palmo.
“Hai osato chiamarmi tettona...” Disse con una vena pulsante sul cranio e diverse scariche elettriche attorno alle braccia.
“ Cosa hai detto del mio seno?!” Replicò Judy stringendo i denti.
Poco prima che i pugni delle 2 ragazze collidessero, la tv si accese di colpo, mostrando il sindaco Lionheart occupato in una delle sue solite conferenze stampa.
“Miei cari concittadini, so bene che gli eventi recenti vi hanno fatto preoccupare, ma io, nell'immensità della mia immensa immensitudine, non mi sono tirato indietro e ho scoperto che questa persona, che questa... cosa, è già presente nei registri della polizia per atti osceni in luogo pubblico, ma questo non ci concerne. Lui è un famoso bioterrorista, le cui informazioni a riguardo purtroppo sono nascoste dal governo. Adesso che sapete la verità, sappiate che ho già piazzato una taglia sul nostro soggetto per ricevere tutto l'aiuto possibile. Osservate!” Esclamò mostrando il volantino da ricercato di Francys. “ Chiunque riuscirà a catturarlo vivo riceverà 500000 dollari in contanti.”
Un boato di applausi elogiarono il sindaco.
“(Ah, in vista delle elezioni dovevo inventarmi qualcosa per il favore di questi idioti. Mentire è sempre proficuo.)” Pensò il sindaco con un sorrisetto furbo.
“Ma mi prendi in giro?” Sbottò Judy avviandosi verso la porta.
“Ehi, dove vai? Stavo per infilarti il mio pugno in...” Un brontolio interruppe la bionda.
Judy sospirò: era troppo buona.
“Hai fame?”
“Tsk, certo che non ho fame...” Un altro brontolio proveniente dal suo stomaco la interruppe nuovamente, facendola arrossire.
“C'è della roba in frigo. Io vado a prendere quell'idiota prima che si cacci nei guai.” Disse poco prima di chiudersi la porta alle spalle.


“Un'altra ora dopo, in una zona malfamata di Tundra Town.”

“Dovrebbe essere atterrato qui...” Disse Daisy guardandosi attorno con fare indagatore, stando attenta a non sprofondare nella neve.
“Tua sorella è davvero spaventosa...” Aggiunse la felina senza riuscire a non farsi scappare un brivido.
“E' solo un po' stressata, non farci caso.”
“Se quello lo chiami stress, io non so co...”
Le orecchie di Daisy si rizzarono di colpo.
“L'hai sentito?”
La felina la guardò con aria interrogativa.
“Di cosa stai parlando?”
“Diciamo che state camminando su una parte piuttosto delicata del mio corpo.” Disse una voce in tono sofferente da sotto la coltre di neve.
“Eh?” Fecero contemporaneamente poco prima di essere afferrate da due mani sbucate dalla neve e ritrovarsi davanti la faccia di Francys.
“Cosa diavolo state facendo in questo postaccio?”
Le 2 bambine, felici di averlo trovato, si liberarono dalla presa del ragazzo e si attaccarono alla sua faccia con un doppio abbraccio a tenaglia, facendogli fare una smorfia a dir poco ridicola.
“Ok, ho capito,siete felici di vedermi, ma...” Francys si staccò dal viso con non poca difficoltà i 2 esserini “...potreste dirmi come diavolo torniamo indietro ora?”
“Oh, oh! Io lo so! Ho memorizzato la strada! Però non possiamo tornare indietro...” Aggiunse Daisy con tono imbarazzato.
“Eh? Perché!?!?”
“Mia sorella ha chiaramente detto che dobbiamo andare a scuola, e non ci tengo a farla arrabbiare più del necessario.”
“Quindi devo accompagnarti a scuola? Devo ammetterlo, non voglio farmi pestare nuovamente.”
Il giovane spostò la sua attenzione sulla felina che si mangiava un'unghia con fare annoiato, la quale gli sorrise non appena notò che lo stava fissando.
“Dato che sei mia figlia, dovrò darti un nome, giusto?”
Gli occhi della bimba si illuminarono a quell'affermazione e iniziò a svolazzare allegramente sulla testa del padre. “Quindi... vuol dire che mi terrai?”
Il giovane piegò la testa di lato, come se quella domanda avesse già una risposta. “Perché non dovrei tenere mia figlia?”
La bambina si poggiò sulla testa del padre, il sorriso solare che mostrava leggermente i canini .”Posso sapere il mio nome?” Domandò speranzosa.
“Hmmmmmmmmm... Ti piace Bridget?”
La giovane diede un bacetto sulla guancia del suo adorato papino, che reagì al gesto pulendosi la faccia. “Se mi piace? Lo adoro! Grazie papà!”
“Scusate se interrompo, ma possiamo andare a scuola?” Li interruppe Daisy, battendo il piede con fare spazientito.
“Sai dove si trova?” Chiese il giovane con un sopracciglio alzato, ma la risposta della leporide fu quasi immediata, poiché indicò un enorme edificio alla loro sinistra, più simile a un manicomio o a una prigione che a una scuola.
“Stai scherzando, vero?” Pensavo fosse una prigione!”
Lo stupore di Francys era più che giustificato. L'edificio era recintato da un muro di cemento armato, sul quale era ben visibile un filo spinato, mentre  il cancello era così arrugginito che non appena ci mise una mano sopra collassò su se stesso.  Sulla via che portava all'entrata, leggermente nascosto dalla neve, si intravedeva il disegno della sagoma di un animale di piccole dimensioni, probabilmente il segno di un vecchio omicidio,
“Sicuri che sia il posto giusto?” Chiese incerta Bridget.
“Certo, guarda cosa sta scritto lì.” Fece Daisy indicando un cartello malmesso con su scritto “Scuola elementare Snowfall, l'orgoglio di Tundra Town.”
“Ohohoh, carne fresca...” Disse all'improvviso una piccola elefantessa affacciata alla finestra del piano superiore dell'edificio. “ L'ufficio del preside si trova a destra dell'entrata. Parlate con lui per le nuove iscrizioni.”
“Gentile da parte tua,  signorinella” Fece francys, grato per le informazioni appena ricevute.
“E già che siete là sotto...” La piccola buttò una busta dell'immondizia ai piedi di Francys. “Buttate l'immondizia.” Disse poco prima di tornare a fare lezione.
Francys la ritenne una richiesta piuttosto strana da fare a degli estranei, ma decise comunque di farle il favore. Essere gentili non aveva mai ucciso nessuno, giusto? Fu nel momento in cui prese la busta... che un piede gli colpì la mascella, facendolo indietreggiare.
“Credo ci sia qualcosa lì dentro.” Aggiunse Daisy facendo le veci di capitan ovvio.
“ Ma non mi dire...” Rispose Francys con fare sarcastico accarezzandosi la parte lesa.
“Meglio controllare cosa c'è allora.” Disse Bridget poco prima di aprire la busta con una veloce artigliata e liberare una ragazza dalla pelle verde legata e imbavagliata col nastro adesivo.
“Perché la cosa non mi sorprende?” Si domandò Francys mentre fissava la ragazza che si agitava, per poi sospirare e staccarle il nastro adesivo dalla bocca con zero delicatezza, noncurante del dolore che le avrebbe causato.
“Bastardo, mi hai fatto male” Si lamentò la ragazza con le labbra doloranti.
“Sì sì, dimmi che ti è successo, ragazzina.”
“Come osi chiamare ragazzina la divoratrice di mondi, lurido morta...” La ragazza si fermò non appena squadrò per bene la faccia del guardiano. “Ci conosciamo? Mi sembra di conoscerti.”
“(Chi diavolo è questa stramboide?)” Pensarono all'unisono Francys e Bridget, mentre Daisy cercava di tagliare il nastro che la immobilizzava con i denti.
Una volta libera, la ragazza si alzò di scatto e poggiò le mani sulle spalle di Francys.” Nonostante la tua mancanza di rispetto, ti ringrazio per avermi liberata. Sarò misericordiosa e ti regalerò una morte indolore quando conquisterò questo mondo, Dimmi il tuo nome, per far sì che io ricordi.”
Francys iniziò a digrignare i denti in un vano tentativo di mantenere la calma. Chi diavolo era quella matta? E perché aveva quell'atteggiamento di superiorità nei suoi confronti?
“Mi chiamo Francys Raime Delgado...” Sbuffò infastidito.
Le gambe della ragazza iniziarono a tremare improvvisamente. “Scusa... credo di non aver sentito bene. Qual é il tuo nome?” Fece con delle fitte gocce di sudore che le coprivano la fronte, accompagnate da una risatina isterica.
“Francy Raime Delgado.” Si ripeté lui.
La giovane impallidì di colpo, iniziò a indietreggiare molto lentamente verso  l'entrata della scuola e disse: “E' davvero un bellissimo nome eheheh... ma adesso devo andare a... incipriarmi il naso. Addio!” E sparì dietro la porta.
“Che strana ragazza.” Dissero all'unisono Bridget e Francys.

“Bagni della scuola, qualche minuto dopo.”

Chantal era sulla tazza, le mani tra i capelli e il volto pieno di ansia.” Calmati, Chantal. Hai solo incontrato il quarto caos, normale amministrazione...  normale ammi... CHE DIAVOLO CI FA UN CAOS QUI!” Sbottò all'improvviso, iniziando a mangiarsi le unghie con fare preoccupato. Non solo era stata legata, imbavagliata e imbustata dal suo pranzo, ma aveva persino incontrato un guardiano.“Papà aveva detto che non ci sarebbero stati guardia...” La ragazza si fermò di colpo e sorrise. Come aveva fatto a dimenticarlo? Suo padre l'avrebbe sicuramente aiutata. Quindi tirò fuori dalla gonna un cristallo rossastro e se lo mise vicino all'orecchio.
“Andiamo, rispondi...” Fece spazientita battendo il dito sulla coscia, finché...
“Pronto?” Disse una voce femminile proveniente dall'interno del cristallo.
“Mamma?”
“Chantal, mia adorata figlia. Come sta andando la tua prima esperienza nel mondo dei mortali? Sei stata già soggiogata dal loro inebriante sapore? Eheheh.” Fece scherzosamente la donna.
“Mamma... c'è un guardiano.”
“Ah, davvero? E' carino? ”
“Mamma, ero troppo spaventata per vedere se era carino o meno.”
“Oh, tesoro mio, perché hai paura? Sei così debole che nemmeno noi siamo in grado di percepire la tua presenza, passerai inosservata, fidati.”
“Io non sono debole!” Sbottò spazientita.
“Ah no? Non hai chiamato per chiedere aiuto a tuo padre?”
La giovane sobbalzò e gonfiò le guance: era stata beccata.
“Il tuo silenzio è un'ottima risposta. Purtroppo tuo padre non può aiutarti, quindi dovrai cavartela da sola. Benvenuta nel mondo degli adulti, signorina. Se ci sono guardiani, stai lontana da tutti quelli che incontri, soprattutto il quarto caos. Quel tipo ha una brutta reputazione. Pensa, una volta tuo padre l'ha incontrato.”
“E ha vinto?” Chiese speranzosa la giovane.
“E' stato sconfitto con un colpo, ohohohoh.” Se la rise la donna, distruggendo le speranze di sopravvivenza di sua figlia.
“Mamma... il guardiano di cui ti parlavo è il quarto caos...” Fece affranta la ragazza.
“Ohohohohohohoh” Continuò a ridere la donna.
“Perché diavolo ridi adesso?”
“Beh, se sei ancora viva, vuol dire che avevo ragione. Sei così debole che probabilmente ti avrà scambiato per una comunissima ragazza!”
La ragazza strinse i denti. “Comunissima ragazza, dici...” Mormorò irritata. 
“Andiamo, figliola, sei per metà non morta, affronta la realtà. E poi c'è un vantaggio in tutto ciò.” 
“E quale sarebbe?”
“Oh? Non ci arrivi? Potrai agire indisturbata senza che lui sospetti nulla.”
La giovane non morta sorrise mostrando i denti aguzzi e iniziò a ridere: sua madre aveva ragione. “Eheheheh.... MUAHAHAHAHAHAHAHAHAH!” 
“Ohohohoohohohoh.”Rise nuovamente la madre. “Porta qualcosa da mangiare anche alla tua cara mammina, cià cià.” Salutò la donna poco prima di chiudere la chiamata.
“MUAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH …”   Dopo aver riso in modo malefico per 10 minuti buoni sulla tazza, la ragazza scaricò l'acqua e... “Oh cavolo...” Aggiunse dopo aver visto che mancava la carta igienica.” Che razza di bagno è un bagno senza carta igienica!!??”


Mentre la giovane non morta imprecava contro il tipo addetto ai bagni che non faceva il suo lavoro, il ragazzo e le 2 ragazzine a suo seguito erano arrivati nell'ufficio del direttore
“Quindi... lei vuole iscrivere questa coniglietta, giusto?” Chiese lo stambecco a Francys.
“Anche la felina con le ali.” Aggiunse lui con un mezzo sorriso.
“Cosa?!” Esclamò la felina librandosi davanti alla faccia del padre.” Pensavo dovessimo iscrivere solo la coniglietta!!”
“Senti, mi serve qualcuno che le dia un occhio mentre cerco la mia maestra”
“Ma... papà!”  Protestò nuovamente la piccola.
“Grazie per la tua disponibilità” Concluse Francys, ignorando le sue lamentele.
Lo stambecco diede dei moduli di iscrizione al ragazzo,  per poi porgergli la zampa.
“Bene, mi dia la tassa da pagare.”
Il giovane guardiano lo guardò stranito.” Ma io non ho niente.”
Lo stambecco si fece sfuggire uno sbuffo irritato, ma poi riconobbe il suo viso e gli venne un'idea. Una geniale idea!
“Beh, posso venirle incontro.” Disse con uno strano ghigno.
“A me va bene.” Fece il ragazzo con nonchalance.
“Beh, lei è consapevole di essere un ricercato, vero?”
La faccia del ragazzo divenne pallida: l'aveva scordato.
“Beh... sì... Eheheh.” Mentì ridendo nervosamente. Non poteva certo dirgli che aveva scordato di essere un ricercato.
“E sa anche che su di lei pende una taglia di 500000 dollari, vero?.”
“Ah... questo non lo sapevo.”Disse in tono sconsolato.
“Su, su, non c'è bisogno di rammaricarsi per così poco. Lasci che il vecchio Ranthor la aiu...”
“Io valgo molto più di 500000 dollari!” 
La faccia dello stambecco da calmo e composto passò allo stupefatto, per poi ricomporsi in pochi istanti e iniziare... a ridere. “AHAHAHAHAH, sei davvero un tipo strambo, ragazzo, ma adesso...” Aggiunse mettendo le mani a piramide davanti a sé. “... passiamo alle cose serie.”
La piccola Daisy, seduta sulla spalla del giovane, si accostò vicino al suo orecchio e gli disse:”Ehi, io non mi fiderei. Hai visto le mani? Solo i cattivi mettono le mani a piramide. Dovresti picchiarlo.”
“E quali sarebbero  queste “cose serie”, vecchio?” Chiese lui con tono incuriosito, ignorando il suggerimento di Daisy.
“Beh, diciamo che il mio professore di educazione fisica è stato investito da una mietitrebbia guidata da uno dei nostri alunni durante una gita. Quindi, Io iscrivo tua figlia e la sua amica, mentre tu ti limiterai a insegnare qui dentro.”
“Non credo che avere un ricercato nella tua scuola sia una buona idea, a meno che tu non voglia che la polizia venga qui.”
“Loro non possono fare niente qui.” Disse il mammifero mentre si versava l'ennesimo bicchiere di rum. “Sai, ho scoperto di aver ereditato questo manicomio qualche anno fa, quindi ho deciso di trasformarlo in una scuola e...” Lo stambecco mostrò un documento con su scritto -Carta che implica che la scuola Snowfall di Tundra Town è uno stato assestante, quindi fottetevi.- “... Tadà! Sono riuscito a renderla uno stato. Quindi, anche se volessero arrestarti , finché rimani qui dentro dovresti essere al sicuro. Tipo il vaticano.”
Francys alzò un sopracciglio, insospettito dalla strana generosità dell'animale, per poi limitarsi ad annuire.
“Molto bene!” Esclamò gioioso lo stambecco.
“Ma...” Lo interruppe Francys con tono minaccioso. “Verrò solamente quando mi risulterà comodo”
Lo stambecco sospirò e accettò senza fare troppe pretese.
“Adesso che lavori per me, che ne dite di andare a cercare la mia prof di matematica? La riconoscerete subito, è una ragazza dalla pelle verde che ho assunto qualche ora fa, ma si è già memorizzata la mappa dell'edificio, quindi sarà un'ottima guida per voi tre. Credo che stia...”
“Non c'è bisogno di dirmi dove si trova.” Lo interruppe il ragazzo. “Credo di saperlo già. Mi indichi solamente dove si trova il bagno delle donne.”
“A destra sempre dritto. Buon lavoro.”
Non appena  i 3 uscirono dal suo ufficio, lo sguardo del direttore, da calmo e sorridente, si fece improvvisamente serio, aprì il cassetto della sua scrivania e prese un libro dalla copertina piuttosto anonima, ma che, una volta aperto, mostrò la figura di Francys, con relativa spiegazione dei suoi poteri.
“Se un guardiano del suo livello è qui, vuol dire che siamo nei guai... in grossi guai.”Sussurrò con fare pensieroso.



Dopo essere usciti dall'ufficio dello stambecco alcolizzato, Daisy iniziò a tempestare di domande il guardiano, mentre Bridget era ricoperta da un alone di depressione tale che sembrava quasi tangibile.
“Come fai a sapere dove si trova? Davvero insegnerai qui? Come mai hai accettato la sua proposta così a occhi chiusi? Ho letto abbastanza fumetti e sento puzza di trappola.”
“So dove si trova perché conosco le ragazze, insegnerò qui perché mi sembra comodo e ho accettato perché ho paura di tua sorella. E anche se fosse una trappola, sono troppo potente per preoccuparmi di queste cose.”
“Mi sembra giusto. E siamo arrivati.” Disse la piccola indicando la porta dei bagni.
“D'accordo, io entro, voi restate qui.”
Daisy iniziò a guardarlo improvvisamente in malo modo.
“Che c'è?” Fece confuso  il giovane.
“Tu non puoi entrare lì.”
“Eh?”
“E' il bagno delle ragazze, quindi solo le ragazze possono entrarci. Hai idea di quanto sia imbarazzante per una ragazza essere beccata mentre si incipria il naso?”
“Stiamo davvero avendo questa discussione?” Fece esasperato Francys.
“AIUTOOOOOOOOOOOOO!”
La voce della ragazza all'interno allarmò la piccola, che si aggrappò in un istante alla gamba del ragazzo.
“Oh no, la tazza la sta divorando! Sapevo che esistevano!”
Il ragazzo, preoccupato, sfondò la porta con un calcio e iniziò a ispezionare ogni singolo bagno, finché non trovò quello occupato dalla ragazza.
“Che succe...?!?!”
Il giovane guardiano si fermò non appena vide la ragazza in lacrime sulla tazza e la mancanza di carta igienica, intuendo subito il motivo del suo urlo. Quella stramboide aveva davvero urlato aiuto solo per della carta igienica?
“ ...Sigh... sigh... mi si è addormentato il sedere... sigh...” Singhiozzò la non morta con la vista offuscata dalle troppe lacrime.
“Non credi che sia un motivo stupido per piangere?” Chiese Francys.
La non morta riconobbe la voce e urlò a pieni polmoni:“AAAAAAAAAAAAAAHHHHHH!! Non voglio mori...”
Francys la interruppe lanciandole un rotolo di carta igienica profumata tra le mani.
“Forse non dovresti parlarmi in quella posizione. Ti aspetto fuori.”
Mentre il guardiano si avviava verso l'uscita, l'ansia inondò nuovamente la non morta. Perché voleva aspettarla fuori? Aveva capito la sua natura? Sarebbe morta così giovane?!?!
“Se avesse voluto eliminarmi, avrebbe potuto farlo anche qui” Bofonchiò la giovane mentre si dava una rinfrescata, per poi alzarsi in piedi e, esitante,  uscire dal bagno, stando ben attenta a non inciampare sulla porta sfondata.
“Mi spiace averti spaventata. Tutto bene? Fatto tutto?” Chiese Francys.
Chantal abbassò lo sguardo, visibilmente agitata a causa della presenza del ragazzo.
“Hai dimenticato il tuo nome.”
“Eh?” Fece lei sostituendo l'agitazione con la confusione
“Hai dimenticato di dirmi il tuo nome.”
“Ah... mi chiamo Chantal...”
La faccia del ragazzo divenne improvvisamente sospettosa, cosa che preoccupò la non morta.
“Cosa?! Qual è il problema?”
“Hmmmmmm... Hai lo stesso nome della figlia di un mio... conoscente.”
Tra i 2 ci  furono diversi secondi di silenzio imbarazzante, disturbato solo dallo stato di iperventilazione della ragazza, che cercò subito di cambiare argomento.
“Ehm... ehm... è un nome piuttosto comune, ma non parliamo di questo, anzi, che ne dici di dirmi perché sei venuto a cercarmi?”
“Beh, il preside mi ha detto che saresti stata un'ottima guida, quindi siamo venuti a prenderti.”
“Quel vecchio imbecille...” Sussurrò lei digrignando i denti.
“Scusa, cosa hai detto?”
“Niente... Cambiando argomento, perché vi serve una guida?” Chiese con un sorriso nervoso.
Francys rispose indicando le 2 bambine alle sue spalle.
“Salve” Salutarono contemporaneamente le 2 ragazzine.
“(Hmmmmm, le 2 ragazzine di prima... adesso che ci penso, perché se le porta dietro?)”
“La coniglietta è la sorella di quella che mi ospita, mentre la felina è mia figlia.” Disse Francys, rispondendo in modo indiretto ai pensieri della ragazza.
“Ah, capisco...(Non sapevo avesse una figlia...)” La non morta squadrò un po' la felina. “(Per essere una guardiana, sembra piuttosto debo...)” L'ennesima idea geniale interruppe i pensieri della ragazza. “(Se è davvero sua figlia, allora avrà sicuramente ereditato qualcosa dal padre, e quindi, se la divoro,,, eheh, con tutto quel potere potrei persino essere incoronata regina degli inferi... MUAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!)”
Nel frattempo, Francys e Bridget fissavano abbastanza a disagio la stramboide che ridacchiava da sola con una espressione compiaciuta in volto, mentre Daisy chiese se fosse il caso interrompere qualsiasi cosa stesse pensando.
“Ehm... signorina?”La chiamò il guardiano, venendo però ignorato.
“Signorina?” Ci riprovò, ottenendo lo stesso risultato.
“E PORCA TROIA, CAGAMI!” Urlò infine, spazientito.
“Oh, scusate, mi ero persa nei miei pensieri. Su, vi farò da guida...” Aggiunse con un sorriso entusiasta, felice che la fortuna stesse andando dalla sua.


I 3, guidati dalla non morta, che miracolosamente sembrava essersi calmata, iniziarono a girare per i  lunghi corridoi della scuola, fermandosi a ogni classe per ascoltare le spiegazioni della ragazza sulle loro funzioni.
“E questa è la mia classe!” Esclamò lei indicando una porta con su scritto “ Se sbirciate, vi ammazziamo”.
“Una scritta molto rassicurante.” Commentò Francys.
“Oh, andiamo, è da quando siamo arrivati che ti lamenti del posto. Non sarà così male,no?” Disse Daisy aprendo la porta, ricredendosi non appena sentì la punta di un coltello sulla giugulare.
“Ohoh, guarda un po' chi abbiamo qui, una nuova vittima.” Sussurrò un cucciolo di orso polare un po' paffutello grosso più o meno quanto una iena adulta.
“Clark, ti ordino immediatamente di mollare quel coltello!” Lo sgridò la non morta da dietro le spalle del guardiano, al sicuro.
“Lo sai che un ordine non può funzionare se stai nascosta dietro a qualcuno con quello sguardo intimorito, vero?” Le sussurrò Francys.
“Oh, maestra Chantal,pensavo che a quest'ora fosse in un camion dell'immondizia, che strano. Dovrò chiedere spiegazioni a Sarah.”
“Chi?” Chiese Francys.
“La piccola elefantessa che mi trasportava.” Rispose Chantal.
“Ah già, era davvero adorabile. Vabbè, basta con i giochetti. Tu, Clark, giusto? Molla quel coltello, non è roba per bambini.”
Il giovanotto mollò Daisy  e punto il coltello sulla zona pubica del guardiano, dato che era troppo basso per arrivare al collo
“Forse tu non sai con chi hai a che fare. Io sono il capo qui, io sono il padrone...” Francys lo interruppe mettendolo KO con una piccola botta in testa.
“Daisy, la smetti di farti prendere come ostaggio?” La ammonì Francys in modo scherzoso.
“Chiedo scusa.” Fece Daisy a orecchie basse.
“Va bene, va bene. Possiamo andare avanti con il tour? Mi sto annoiando.” Sbuffò Bridget.
Fu in quel momento che Chantal vide un'opportunità per il suo piano.
“Oh beh, ho proprio quello che fa per te. Francys, tu e la coniglietta andate a sinistra per vedere i club, io accompagnerò Bridget in un posto per ammazzare la noia.” 
Il guardiano, al sentire la parola club, rizzò le orecchie, afferrò, forse con troppa foga, la testa della ragazza e chiese: “Ci sono club dell'uncinetto?”
“Ehmmmm... si.” Rispose la non morta con aria confusa, per poi indicare la porta alle sue spalle.
“Si trova dietro questa por...”
Neanche il tempo di rispondere che il guardiano sfondò la porta con un poderoso pugno, trovandosi davanti 3 gattine e la loro maestra, una gatta adulta, che lo fissavano sorprese.
“Ehm, chiedo scusa, ma lei chi è?” Chiese una delle gattine.
“Vorrei imparare a lavorare all'uncinetto. Potete aiutarmi?
Le facce delle gatte diventarono piene di entusiasmo.
“Wow, non abbiamo mai avuto un maschio nel nostro club.”
“Bene, allora io sarò il primo, ma prima devo chiedere un favore  alla mia guida.”
“Sono a tua disposizione, basta che ti sbrighi a lasciarmi sola con tua figlia. Divorerò lei e poi con il potere che otterrò divorerò te MUAHAHAHAHAHAHA!”
“Scusa, cosa hai detto?” Chiese il guardiano con aria sbigottita, per poi sorridere lievemente.
Il cuore della non morta, per quanto impossibile, perse un battito.
“(Maledizione, l'ho detto ad alta voce. Mi avrà scoperto? Non sembra un tipo molto sveglio , forse me la posso cavare con una balla.) Oh, beh...”
“AHAHAHAH...” La interruppe il guardiano ridendo... “Ma guarda te, me l'avevi quasi fatta.”
Chantal tirò un sospirò di sollievo.
“(Che fortuna, ha pensato ad uno...)”
“L'ultima volta che ho ucciso una non morta avevo 4 anni...” Le sussurrò all'orecchio con un sorrisetto sadico.
E bastò quella singola frase... per far perdere i sensi alla ragazza.
“Toh, è svenuta. Meglio portarla in infermeria.” 
Poco prima di avviarsi verso l'infermeria, il guardiano si girò verso le gatte.
“Fate compagnia alle 2 ragazzine, io ci metterò poco.”Fece con sguardo divertito.

“15 minuti dopo”

Chantal si svegliò di colpo e cercò subito di capire dove si trovasse guardandosi intorno. Il luogo era buio, asciutto. Sembrava essere una stanza particolarmente larga collegata a diversi corridoi.
“Dove... son...” Una fiamma improvvisa la illuminò , cosa che la fece sobbalzare, anche se si calmò subito non appena vide che la fiamma proveniva da una specie di fornace in fondo alla stanza.
“Sono...nelle caldaie... per...”
“Ti ci ho portato io.” Disse Francys comparendo alle sue spalle e dandole una leggera pacca sulla spalla, spaventandola nuovamente.
“Eheheh... sono stata scoperta, vero?” Chiese nervosamente mentre si girava con fare tremante.
“Yup...” Annuì Francys.
“E adesso mi ucciderai, vero?”
“Naaaaaah... mi fai troppa pena.”
La faccia della non morta iniziò letteralmente a brillare di felicità, che venne subito interrotta dalla frase seguente del guardiano.
“Ti consumerò semplicemente.”
“Consumarmi?” Chiese confusa la ragazzina.
“Diventerai parte di me e del mio sangue. Certo, la tua coscienza sparirà dopo qualche giorno, ma almeno sarai viva e allo stesso tempo non dovrò preoccuparmi di te. Tranquilla, non sarà dolo...” Il guardiano si fermò quando vide la giovane accasciarsi a terra in lacrime. “Ehm... stai piangendo?”
“I-io non sto p-piangendo. La f-futura r-regina degli inferi non ha p-paura di un destino peggiore della m-morte.” Balbettò piangendo.
“Cavolo. Allora ti ammazzo direttamente.” Disse secco il guardiano.
“N-non ho p-paura di... di...”
Il guardiano sospirò e si avvicinò alla non morta. “Senti, mi risulta difficile ammazzarti se continui a piangere, soprattutto con l'aspetto che ti ritrovi.” 
“M-ma io... io non voglio mo....” Un nodo alla gola interruppe la giovane, troppo occupata a piangere per riuscire a parlare.
Il guardiano, molto probabilmente impietosito a causa dell'aspetto della ragazza, cercò di cambiare argomento.
“Prima hai parlato di inferi. Sai che solo ai demoni è concesso l'ingresso da quelle parti?”
Chantal si asciugò un po' di lacrime e disse: “io sono solo per metà non morta, mentre mio padre è un demone maggiore. Purtroppo, sembra che non abbia preso niente da lui...” Spiegò con una punta di rassegnazione.
Il ragazzo, sorpreso dalla rivelazione della ragazza e dalle sue origini, iniziò a fissare i suoi occhi ancora umidi, poi sorrise. “D'accordo, non ti farò alcun male.”
Chantal spalancò gli occhi di colpo.
“Cosa?!?! Perché?” Chiese  sorpresa.
“Beh, forse sono troppo buono, ma un demone che piange... non può essere così cattivo. Però non posso neanche lasciare una creatura potenzialmente pericolosa in giro,quindi...” Francys poggiò la mano sulla testa della mezzo-sangue. “Diventerai il mio animaletto”
La bocca della ragazza si spalancò così tanto da toccare il terreno.
“CHE COOOOOOOOOOOOOSA?!?!”
“Però... non potrai mangiare nessuno e...” Il ragazzo tatuò un teschio sul ventre della ragazza col suo sangue. “Benvenuta in famiglia, eheheheh.”
“Aspetta, aspetta, e io cosa dovrei mangiare?”
Un sorrisetto malizioso comparve sul viso del guardiano.
“Tranquilla, ci penso io.”

“10 ore dopo,tana del pannolino.”

Daisy, Bridget, Francys e Chantal si stavano godendo una meritata pausa, le prime 2 giocando a un videogioco dove bisognava combattere contro guerrieri di pietra, il secondo facendosi un meritato pisolino, mentre l'ultima mangiando una cosa chiamata “cioccolata”
“Incredibile!! Ho sempre pensato che il cibo dei mortali non fosse adatto a noi, ma questa roba è buonissima!!” Esultò quasi con le lacrime agli occhi per la troppa gioia.
“Non dovresti mangiare così velocemente. Ti verrà mal di stomaco...” La ammonì Coco mentre si provava i vestiti che Francys aveva confezionato apposta per lei nel club di cucito della scuola, tra i quali c'era pure una copia del suo vecchio abbigliamento. Era così felice per i vestiti che neanche si chiese chi fosse la nuova arrivata.
All'improvviso, la porta venne aperta di colpo e una Judy incavolata fece capolino nell'appartamento.
“E così, eri tornato. E io che mi stavo preoccupando per te...” La coniglietta notò la ragazza verde, la quale la salutò con fare impaurito. “E continui a invitare gente a casa mia senza chiedermelo... eheheh.” Sussurrò con una vena talmente pulsante che sembrava sul punto di scoppiare, soprattutto perché il guardiano continuava a dormire, ignaro di quello che gli stava per succedere.
“Ma io ti ammazz...”Il suono improvviso del campanello interruppe il quasi sicuro pestaggio e Nick non ci pensò 2 volte ad entrare senza aspettare che qualcuno gli aprisse la porta.
“Carotina, hai dimentica... wow.” Disse dopo aver notato la catasta di persone nella casa della sua collega, soprattutto il ricercato addormentato che stavano cercando.
“Bene, bene,bene, sembra che qualcuno mi debba delle spiegazioni...” Fece lui con un sorrisetto beffardo.
“Oooooh, Cristo!” Imprecò a bassa voce la leporide.

“Nel frattempo, nella zona  di Rainforest”

Un giovane lupo bianco, ferito sia fisicamente che psicologicamente, portava in groppa la sorella.
“Diavolo, certo che quel tipo picchiava forte, vero sorellona? Almeno non è stato un completo fallimento, dato che quell'idiota ti ha dato il suo sangue di sua spontanea volontà.”
“Sì... direi di sì...” Sussurrò la bambina con un lieve sorriso mentre accarezzava la provetta con il campione di sangue. 
“Sorella...” Disse Kano fermandosi di colpo e annusando l'aria. “C'è qualcosa qui con n...” Improvvisamente, un'enorme radice si schiantò sul lupo, che per evitare l'attacco fece cadere la sorella e il campione sul terriccio.
“Ma che diavo...!?!?” Una seconda radice afferrò la zampa del lupo e lo trascinò in un istante sottoterra.
“Kano!!!” Urlò Yuria mentre tentava di congelare le radici per rallentarle, ma queste sembravano non risentirne affatto, quindi, per guadagnare tempo, si creò una specie di guscio di ghiaccio e accese la ricetrasmittente che aveva sul polso.
“Padre!!?? Padre!!??” 
“Hai preso il campione?” Chiese la voce dall'altro capo del ricetrasmettitore.
Yuria guardò il campione distrutto vicino alle radici e sospirò.
“Il campione è stato distrutto, ma questo non è importante! Io e mio fratello siamo stati attaccati da qualcosa, il mio ghiaccio non funziona e mio fratello è sta...”
“Non mi interessa...” Rispose gelida la voce. “ Coloro che falliscono meritano solo una cosa e lo sai...”
La bambina sgranò gli occhi.
“Ma... mio fratello!”
“Lo raggiungerai presto” Disse poco prima di interrompere le comunicazioni.



“Nota del tizio che ha scritto”
Beh, sembra che i personaggi secondari stiano praticamente invadendo la casa di Judy... poveraccia. Comunque,  so che non c'è molta azione, ma col prossimo mi rifarò... anche se credo di doverlo dividere in 2 se voglio dire tutto AHAHAHAHAHAH! Alla prossima!


Quella a destra è chantal sorpresa, peace.

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Capitolo 10
*** Lo spirito della foresta ***


Si, ho messo il mio mostro preferito di the witcher.
“Il talento è scintilla; il genio, è fiamma.”
Manoscritti del primo.


“Hmmmm, capisco. Ti credo, carotina.” Fece Nick dopo aver ascoltato la storia paradossale della sua collega.
“Tutto qui? Mi credi senza battere ciglio? Dopo tutte le cose strane che ti ho detto?!?”
La volpe annuì, il sorriso sul suo volto non faceva trasparire nulla. Si limitò semplicemente a prendere un sorso di tè e un biscotto.
“Dopo aver visto quell'arpia, è una storia abbastanza credibile. Certo che da quando ti conosco sono sempre finito in mezzo a casi strani, ma questo li batte tutti.”
La leporide abbasso le orecchie imbarazzata, ma allo stesso tempo era abbastanza sorpresa dalla calma del suo collega.
“Senti...” Fece esitante.
“Tranquilla, non dirò nulla a Bogo.”
Judy si fece sfuggire un rumoroso sospiro di sollievo.
“Ti ringrazio.”
“Siete proprio una bella coppia.” Aggiunse all'improvviso Francys sbadigliando, cosa che fece arrossire vistosamente la leporide.
“Non è vero!” Sbuffò infastidita.
Il guardiano si grattò il mento annoiato e spostò la sua attenzione sulla bandicoot.
“Che c'è?”
“Non abbiamo avuto la possibilità di parlare, ma ho un paio di domande per te prima di iniziare l'addestramento.”
La giovane piegò la testa, incuriosita.
“So che ne hai passate tante, e mi dispiace dovertelo chiedere, ma...” Il ragazzo si avvicinò  al viso della ragazza, che reagì arrossendo leggermente. “Perché dei guardiani mi stanno attaccando?”
La giovane sospirò e guardò Francys dritto negli occhi.
“Noi... non siamo guardiani...”
Il viso del guardiano non cambiò espressione, limitandosi solamente a chiudere gli occhi. “Che vuoi dire?”
“Nostro padre ci ha creati. Cioè, è riuscito a inventare una macchina in grado di prendere i poteri di un guardiano e trasferirli in oggetti o esseri viventi, anche se non mi ricordo esattamente quando successe a me.”
“Devo dedurre che questo processo uccida il guardiano, giusto?”
La ragazza annuì.
“E volevate fare lo stesso con me?”
“No... ci bastava il tuo sangue.”
“Perché?”
“Io... non lo so.”
“Mi puoi portare dove portate i guardiani che catturate?”
Coco trasalì.
“Io... non posso.”
Il ragazzo la guardò leggermente irritato, ma poi sbuffò e chiese: “Perché?”
La giovane abbassò lo sguardo. “Il laboratorio di mio padre si sposta di continuo. Non posso trovarlo senza il chip di localizzazione.”
“Allora...”
“Che ho distrutto quando mi hai catturato per evitare che lo trovassi.” Lo interruppe Coco  imbarazzata.
“Quindi cosa suggerisci, biondina?” Chiese il guardiano roteando gli occhi al cielo.
“Non... lo so.”
“La mia maestra sta bene?” Chiese all'improvviso.
“Non ne sono certa. Il macchinario varia il tempo di trasferimento in base al potenziale e la potenza del soggetto.”
“Hm, beh, in base a ciò che hai visto, quanto ci metterebbe con me?” 
La giovane bandicoot fece un paio di calcoli mentali.
“Non posso dirlo con esattezza, ma, a giudicare da quello che ho visto, un paio di mesi di sicuro.” Rispose in pochi secondi.
“Mi basta. Iniziamo l'addestramento.” Disse lui  alzandosi senza pensarci 2 volte.
“La cosa non ti preoccupa neanche un po'?”
“ Non la chiamo maestra per niente. Sono sicuro che abbiamo ancora tempo. Adesso vediamo quanto ci metto a trasformarti in una vera guardiana.” Disse lui sorridendo.
“Aspetta... prima voglio farti una domanda...” Fece insicura. “Sei sicuro che una come me possa diventare una guardiana? Ho eliminato così tanti guardiani che... beh...  ancora mi stupisce il fatto che tu non mi abbia uccisa sinceramente.”
“Beh, allora ti toccherà lavorare parecchio per riuscire a sostituire tutti quelli che hai ammazzato.”
“Ma...”
“Sono le persone più insicure... quelle destinate a grandi cose,” La interruppe Francys.
Lui e Coco si fissarono per diversi secondi, per poi scoppiare a ridere.
“AHAHAHAHAH! Cos'era quella?!”
“Non ne ho idea, mi è venuta così!!AHAHAHAHAHAHAH!”
I 2 caddero a terra per le troppe risate e continuarono per diversi minuti, finché non si calmarono.
“Eheheh... era da tanto che non ridevo così.” Sussurrò la bionda.
“Se ci fai caso, è la prima volta che ridiamo insieme. Direi che stiamo legando bene.” Aggiunse Francys sorridente, facendo uscire del vapore dalle orecchie di Coco, troppo imbarazzata per ribattere.
“Mi spiace interrompere questo momento, ma sono venuto qui anche per un altro motivo, oltre il voler vedere carotina.”
Judy arrossì nuovamente.
“ Sei scemo...” Sbuffò lei senza nascondere una certa felicità.
La volpe buttò diversi dossier sul tavolo, i quali contenevano informazioni su degli omicidi avvenuti di recente.
“Ogni omicidio ha la stessa dannata caratteristica: un animale soffocato da delle radici di albero.” Aggiunse Nick mostrando le foto dei cadaveri.
Judy e Francys si scambiarono uno sguardo di intesa.
“Ti dice qualcosa, Francys?” Chiese Judy.
“Hmmmm, un leshen!”
“Un che?!?” Fecero all'unisono i 3.
“Certo che i mortali sono proprio ignoranti, ci credo che non facciamo altro che mangiarli.” Bofonchiò Chantal prendendo un altro morso di cioccolata.“Oh, dolce nettare...” Aggiunse in piena ecstasy da cioccolata.
I 4 guardarono la non morta che perdeva bava dalla bocca con fare stranito.
“Oooook... continua pure, Francys.” Lo esortò Nick.
“Sono creature molto antiche, “protettori” della foresta e dei suoi abitanti. Uccidono soffocando o mutilando le proprie vittime con le radici, per poi assorbirne i nutrienti.” Spiegò il guardiano.
“Insomma, dei teneri peluche.” Aggiunse Judy  con tono sarcastico mentre esaminava le foto delle vittime. “Comunque, sembra che le vittime siano tutte dei rettili di taglia media-grande.”
“Non ti sfugge nulla, carotina.”Fece Nick sorridendole.
“Quindi questo vuol dire che...” La leporide impallidì. “No... NO! Non ho intenzione di andare lì, te lo scordi!” Esclamò furiosa lanciando i dossier in faccia al collega.
“Lì dove?” Chiese Francys confuso.
“Carotina ha avuto diverse esperienze con i rettili, tutte non proprio piacevoli.” Spiegò Nick con fare divertito.
“Diciamo orribili!” Ribatté Judy adirata. “Quella zona è piena di psicopatici! L'ultima volta che ci sono andata sono stata ingoiata da un lucertolone!!”
“Beh, poi l'abbiamo arrestato, quindi...” Cercò di dire Nick, venendo prontamente interrotto da un malosguardo della collega
“E poi è come se fossero ancora allo stato brado, soprattutto i serpenti. Appena vedono un piccolo mammifero iniziano a fissarlo come se fosse la loro ultima cena.”
“Potete stare zitti?! Stiamo cercando di giocare! Andate a Still Water Street e non disturbateci!” Intervenne Daisy premendo ferventemente i tasti del joypad per continuare a menare Bridget nel suo videogioco.
“Still Water cosa?” Chiese Francys.
“Ah, è la zona dove vivono questi rettili.” Aggiunse Nick.
“Dove io NON ho intenzione di andare!” Ribattè Judy determinata.
Il suono improvviso del campanello interruppe lo sbraitare di Judy, che venne seguito dalla porta sbattuta in modo particolarmente violento. Tutti si girarono verso l'entrata, alcuni increduli, altri spaventati. Sull'uscio, ricoperta di sangue e fango, c'era Yuria. Il suo respiro, flebile ma ancora persistente, sembrava fin troppo stabile, come se le ferite fossero solo superficiali... ma non era così: il buco nel petto faceva intravedere il cuore pulsante, mentre il corpo, ricoperto di radici che succhiavano i suoi fluidi, stava a stento in piedi.
“Di nuovo tu...” Sussurrò la leporide mentre i suoi occhi tornavano di una tonalità scarlatta.
“Mio fratello era vivo quando quella cosa lo ha preso. Se porto la tua testa a mio padre, sicuramente manderà qualcuno a cercarlo...” Sussurrò Yuria indicando Francys con le lacrime agli occhi. “Se ti uccido ora... lui non morirà. Se ti uccido ora...” La ragazzina collassò a terra. “Io... lo salverò...” Sussurrò prima di svenire.
“Oh mio Dio, dobbiamo accompagnarla in ospedale?!” Urlò terrorizzato Nick.
“Sorella!! Che ti è successo?!?! Dov'è Kano?!” Urlò Coco buttandosi sulla sorella e provando a rimuovere le radici con le mani, ma Francys la fermò afferrandole i polsi.
“Non farlo.” Disse in modo severo alla bandicoot spaventata.
“Ma...” Fece lei sull'orlo delle lacrime.
“Se le togli, lei morirà all'istante.”
La ragazza mollò il corpo della sorella e lasciò fare a Francys, che si mise subito a esaminare le condizioni della ragazzina.
“Scusate, ma la conoscete?” Chiese Nick preoccupato.
“Abbastanza...” Dissero all'unisono Trucy, Francys e Daisy.
“Vediamo... le radici si sono diramate all'interno del suo corpo... non posso aiutarla.” Sussurrò il guardiano con sguardo combattuto.
Coco impallidì. 
“Come non puoi? Ti ho visto riformare un suo arto, devi riuscirci!”
“Se distruggessi o rimuovessi queste radici, non avrei abbastanza tempo per ricreare i tessuti e morirebbe.”
“E quindi che farai?!”
Il guardiano ficcò la mano nel buco nel petto della ragazzina e iniziò a immettere il suo sangue al suo interno per la seconda volta.
“Con un contatto diretto dovrebbe essere più efficace,bene.”
“Mi puoi spiegare cosa diavolo stai farneticando?! Non avevi detto di non poter fare nulla?!?” Sbottò Coco spazientita.
“Le radici la stanno lentamente uccidendo, ma grazie al mio sangue dovrei essere in grado di tenerla in vita... finché avrò forze almeno.”
“Cosa vuoi dire?”
“Voglio dire che se non trovate ed eliminate il Leshen, lei morirà. Io resterò qui per tenerla stabile.”
“Hai davvero intenzione di salvare la ragazza che ci ha attaccato?” Chiese Trucy con tono infastidito.
“E che ha tentato di tagliare la testa di tua sorella.” Aggiunse Francys scherzosamente.
Un'aura omicida circondò Trucy, ma poi, osservando lo sguardo in pena della bionda, decise di calmarsi. “E chi la accompagnerà?” 
Gli occhi di tutti i presenti fissarono la leporide.
“Ovviamente.” Sospirò Trucy.
“Andate, verrà pure Chantal.”
Quell'affermazione sorprese Chantal a tal punto da farle sputare la cioccolata su Bridget,che reagì con un sonoro “Bleah”
“Cosa? Dovrei andare a caccia di un Leshen?!? MI RIFIUTO!! Non voglio morire!”
Il guardiano poggiò 2 dita sulla fronte della non morta con la mano libera.
“Se non vai, non appena toglierò le dita dalle tue terminazioni nervose ti rimarranno solamente 7 secondi di vita.”
La faccia della ragazza sbiancò: non sapeva che fosse capace di una cosa del genere.
“Va bene, andrò...” Fece sconfitta.
“Quindi  io, la bionda, la tipa con la pelle verde e... non deve venire più nessuno, giusto?”
“Meglio che io resti qui, qualcuno dovrà pur preparare da mangiare a Francys, dato che non può muoversi.” Disse Nick, facendo sorridere il ragazzo.
“Ti avevo mal giudicato, volpe.”
Daisy tentò di alzare la mano, ma un'occhiataccia della sorella le fece abbassare subito il braccio.
“Bridget, va con loro.” Ordinò il guardiano alla figlia.
“Nessun problema, papino! Non ti deluderò!” Esclamò la felina librandosi sulla testa della bionda.
“Ok, andiamo.”
Coco poggiò una mano sulla fronte della sorella. “Tranquilla, Yuria... salverò te e nostro fratello.”
Francys si incupì, cosa che notò anche la bandicoot, ma decise di non indagare: il tempo non era dalla sua parte.
Non appena il gruppo uscì, Daisy iniziò a fissare Nick. “Quindi... cosa mangiamo?” Chiese affamata.
Il ragazzo li ignorò, pensieroso. “(Questa è la tua prima prova, biondina. Avrei preferito che non accadesse in questo modo, mi dispiace.)”
 
“1 ora dopo, su uno dei tanti treni per Still Water Street.”

“Siamo arrivati?” Chiese Bridget con fare speranzoso, emozionata per la missione che il suo papino le aveva assegnato.
“Quasi.” Rispose Tucy battendo i piedi, spazientita dal ritardo del treno.
“Forse abbiamo preso  il treno sbagliato...” Aggiunse Coco notando il repentino cambiamento del paesaggio dalla finestra: da città luminosa e piena di vita, erano arrivati in una specie di foresta paludosa , poco curata, molto diversa dalla zona di Rainforest. Persino le abitazioni non erano altro che decadenti capanne fatte di legno, come se fossero abbandonate da tempo.
“Abbiamo preso il treno giusto, tranquilla.”
Coco si sedette vicino alla leporide. “Quindi... siete entrambe innamorate di quella volpe o è solo quella con gli occhi viola?” Chiese all'improvviso.
“Ah, quindi l'hai capito pure tu. Cazzo, da quando è arrivato quell'idiota io e Judy continuiamo a scambiarci i posti. Tra non molto, lo capirà pure lei. Per rispondere alla tua domanda, diciamo che condividiamo gli stessi sentimenti, anche se io sono decisamente più brava a nasconderli.”
“Capisco...” Sussurrò Coco.
“E tu? Come mai sei innamorata di quel tipo?”
La biondina arrossì di colpo e iniziò a scuotere la testa nervosamente. “Cosa? Ma che dici?! Io non so... Ah, si nota così tanto?”
La leporide annuì.
“Beh, credo sia la sua gentilezza. Mi fa sentire... stranamente al sicuro.”
“Dettasi anche sindrome di Stoccolma.” Disse scherzosamente Trucy.
“Ah. ah. Molto divertente. Posso farti un altro paio di domande?”
“Beh...” La leporide osservò Chantal che dormiva con la bava alla bocca e Bridget che disturbava gli altri passeggeri con le sue chiacchiere. “Sei la mia unica opzione per una chiacchierata, quindi direi si.”
“Perché Judy non deve saperlo? E il tuo nome, Trucy se non sbaglio, chi te l'ha dato?”
“Diciamo che il mio concetto di moralità va un po' in conflitto con quello di Judy, e se scoprisse ciò che ho fatto col nostro corpo... soffrirebbe molto. Per quanto riguarda il nome, l'ho scelto io.”
“Eheh, sei una tipa un po' incasinata.”
“Credo che lo siamo un po' tutti a questo punto.”
Il fischio del treno fece sobbalzare le ragazze e svegliò Chantal, che si pulì subito il mento.
“ Yawn... siamo arrivati?” Chiese la non morta assonnata.
“Mi sa di sì.” Rispose Trucy saltando giù dalla sedia. 
“Yuhuuuu! Non vedo l'ora di dimostrare a mio padre di cosa sono capace!” Fece un'entusiasta Bridget schizzando fuori dal vagone, interrompendosi non appena sbatté il muso contro qualcosa di morbido che la fece rimbalzare indietro e battere la testa.
“Ahi,ahi, la testa...”
“Oh, ma che esserino adorabile!” Esclamò un vecchio coccodrillo sovrappeso mentre si accarezzava la pancia con fare fiero. “Non ti hanno insegnato a guardare dove vai?”
La giovane alzò lo sguardo, per poi librarsi in volo, fare una linguaccia al coccodrillo e infilarsi nella capigliatura di Coco.
“Ah, i giovani di oggi sono così maleducati.”
“E tu chi saresti?” Chiese Chantal scendendo dal vagone.
“Sono un amico di Nick Wilde. Mi ha comunicato che sareste venuti, quindi ho pensato di accogliervi.”
“Ovvio che Nick conoscesse qualcuno pure qui. Indicaci dove sono morte le persone e sparisci.” Rispose Trucy in tono acido.
“Wow, mi aveva avvertito che eri acida con i rettili, ma non mi aspettavo così tanto.” Fece il coccodrillo con un sorriso nervoso.
“SVEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEN!” Urlò un drago di Komodo con indosso un cappello da aviatore  mentre correva in preda al panico verso il coccodrillo.
“Che diavolo succede ora, Isaac!” Chiese lui.
Il giovane drago di Komodo si fermò di fronte a Sven e si prese diversi secondi per riprendere fiato.
“Ah... ah... L'abbiamo alterato, Sven! Lo spirito della foresta chiede vendetta. Lui ci sta dicendo che abbiamo abbandonato la retta via, ci serve un sacrificio!!! Solo del sangue di vergine potrà placare l'ira della foresta!”
Il coccodrillo sospirò e spostò la sua attenzione sui nuovi arrivati. “Come probabilmente già sapete, abbiamo un problema con la fores...”
“TU! SEI VERGINE?!?!” Urlò il drago di Komodo afferrando Coco per le spalle e iniziando a scuoterla con violenza.
“Isaac, non disturba...” La frase del coccodrillo venne interrotta non appena vide il corpo privo di sensi del drago volare in aria a causa di un calcio della bionda.
“Lo sapevo che questo posto era pieno di pazzoidi...” Sospirò Trucy.
“Ma non mi dire!” Esclamò una Coco imbarazzata a causa della domanda del drago.
“Mi spiace per il comportamento del mio amico, ma come avete potuto vedere, siamo piuttosto disperati. Lasciate che vi faccia strada,”
Mentre il gruppo seguiva il coccodrillo, Coco e Trucy non riuscirono a ignorare gli sguardi vogliosi dei rettili attorno a loro. Per lo meno, quelli puntati verso Coco erano per lo più  sguardi maliziosi, a differenza di quelli di Trucy, che la vedevano più come uno spuntino.
“Ehi, Sven! Chi è quella bambola bionda vicino a te? Non vorrai divertirti solo tu, vero?!” Pronunciò un camaleonte con un cappello da cowboy da una veranda in legno fatiscente.
“Non rompere, Harold!” Ringhiò Sven.
“Almeno lasciami la tipa con la pelle verde.  Certo, è un po' piatta, ma posso accontentarmi.”
Chantal lo  fulminò con lo sguardo, ma decise di lasciar perdere, anche perché aveva paura che Francys si sarebbe arrabbiato se avesse causato problemi
“E io dovrei aiutare questa spazzatura?” Bofonchiò Coco irritata.
“Lo so come ti senti, biondina. Ma non posso biasimarli: raramente vengono certe bellezze da queste parti. Comunque, siamo arrivati, questa è la fine del villaggio, andate sempre dritto per 5 minuti e scoprirete dove è stato trovato l'ultimo cadavere.” Aggiunse Sven indicando un terreno acquitrinoso dove acqua, terra e vegetazione si confondevano in modo uniforme in un groviglio insidioso.
“Così differente da Rainforest... eppure non è che siamo così lontani.” Si lamentò Trucy con la consapevolezza che avrebbe dovuto camminare in quello schifo.
“Tu non vieni con noi?” Chiese Chantal al rettile fissando l'acquitrino con leggera preoccupazione.
“Neanche se mi pagano, ci tengo alla pellaccia. Se avete bisogno di me, vivo nella capanna qui vicino, Mi troverete lì se avete qualche domanda.” Disse Sven mentre si dirigeva verso casa, una capanna in legno che non si discostava molto dal paesaggio.
“C'è un odore strano...” Aggiunse Bridget annusando l'aria.
“Sei nata da poche ore, è normale che tu non conosca certi odori.” Disse Trucy mentre cercava qualcosa per attraversare l'acquitrino: non voleva camminarci. “Dannazione, non dovrebbe esserci una canoa nei paraggi?”
“No... è un odore molto simile a quello di papà... proviene da lì.” Aggiunse indicando la capanna di Sven.
Chantal, Coco e Trucy si guardarono perplesse, per poi osservare il capanno con fare indagatore.
“Strano, se ci fosse un guardiano, l'avrei sentito.” Sussurrò Coco.
Completamente ignaro delle intenzioni del gruppo di ragazze, Sven entrò senza troppe cerimonie nella sua dimora. La casa, esattamente come si vedeva dall'esterno, era spoglia. C'erano solo una poltrona vicino a un comodino, un paio di camere da letto e un vecchio coccodrillo con indosso una     T-shirt azzurra e una bandana su una sedia a dondolo.
“Come stai mamma?” Chiese Sven al coccodrillo.
La donna rispose alla domanda del figlio colpendolo con uno scopettino.
“Come osi chiamarmi mamma!!?? Devi chiamarmi Madame Amberly!!” Urlò adirata. “ Muovi il culo e vai a controllare come sta la signorina in camera da letto!!”
“Ma veramente... volevo riposare...”
Un altro scopettino colpì il muso del coccodrillo.
“MUOVITI!!”
Sven si diresse tristemente verso la stanza della sua ospite e sospirò.
“Allora, sono venuto a vedere come stai.” Disse il coccodrillo chiudendosi la porta alle spalle e puntando lo sguardo sulla ragazza sul letto. Aveva un aspetto piuttosto inusuale: la pelle abbronzata, capelli verdi, occhi marroni e un corpo piuttosto slanciato, anche se si vedeva poco da sotto le coperte.
“La... foresta... sta...soffrendo. Non... posso permetterlo.” Sussurrò la ragazza mentre cercava di far entrare con non poco sforzo l'aria nei polmoni.
“Hm, la febbre sta peggiorando, stai cominciando a delirare.” Disse Sven accarezzando i capelli verdi della ragazza. “Adesso ti porto un thè, magari ti farà sentire un po'...!?!?”
Il coccodrillo si sentì improvvisamente osservato e, una volta giratosi verso la finestra della stanza, 8 occhi lo stavano scrutando in modo minaccioso. Neanche il tempo di reagire che  una sagoma grigia sfondò la vetrata e si avventò su di lui, bloccandolo a terra in una presa di sottomissione.
“Biondina, controlla la ragazza sul letto. Io spezzerò il braccio a questo maniaco. Mi sembravi troppo gentile per essere un rettile! Cosa volevi fare a questa ragazza?!?!”
“Lasciatelo... stare... per favore.” Sussurrò la ragazza girando lievemente la testa verso la leporide.
Coco poggiò una mano sulla fronte della ragazza, ma arretrò subito non appena sentì la temperatura.
“Diavolo, è bollente.”
“Rettile, spiegati!”  Ringhiò Trucy mollando la presa sul coccodrillo.
“Ho trovato quella ragazza qualche giorno fa nella palude. La febbre sta salendo da quel giorno.” Disse Sven mentre si massaggiava i polsi doloranti.
“Non potevi portarla in ospedale?”
“L'ho fatto, ma non sono riusciti a fare niente. L'ho presa in custodia nella speranza che si riprendesse.”
Trucy sospirò e si avvicinò alla ragazza malata.
“So che ci sono pochi dubbi a riguardo, ma meglio essere sicuri. Per caso sei una guardiana?”
La ragazza fisso la leporide con i suoi occhi stanchi e annuì.
“Bene, conosci un certo Francys?”
La ragazza annuì nuovamente.
“Sai perchè sei in questo stato?”
“Il... Leshen...” Sussurrò.
Trucy si avviò verso l'uscita e fece cenno alle altre 3 di seguirla.
“So che è un po' fuori luogo, ma non posso mangiarla, vero?” Chiese Chantal in tono speranzoso.
“NO!” Esclamarono Coco e Trucy contemporaneamente.
Tornati d'avanti all'acquitrino, le 4 si sorpresero nel trovarci una canoa già pronta per partire.
“Ehi, quella non c'era prima.” Disse Coco.
“Oh beh, almeno non dovremo camminare in quello schifo.” Aggiunse Trucy salendo sulla canoa e prendendo in mano un remo.  “Su, salite e prendete un remo, non ho intenzione di remare solo io.”

 “10 minuti dopo”

Coco batteva i piedi, molto tesa. Ora che ci pensava, non aveva mai affrontato le creature che cacciavano i guardiani ed era un tantino preoccupata. I suoi pensieri vennero interrotti dall'improvviso incagliamento della barca.
“Cosa succede?”
“Sembra che qualcuno non voglia essere trovato...” Disse Trucy indicando i rami che bloccavano la barca.
Neanche il tempo di trovare un modo per disincagliare la canoa che un'enorme radice grande quanto il tronco di un albero secolare si schiantò con violenza sulle ragazze, facendole affondare nell'acquitrino.
Coco si svegliò poche ore dopo, con tutte le ossa al proprio posto per sua fortuna. Il tunnel in cui si trovava era mastodontico e sembrava essere stato scavato da qualcosa, probabilmente le radici che la creatura usava per attaccare le sue prede.
“Hm, sembra che questa sia la sua tana. Un bel colpo di fortuna.” Sussurrò guardandosi in giro, nella speranza che le altre fossero nelle vicinanze. Non ci mise molto a rendersi conto di essere rimasta isolata.
“Hmmm, devo trovarle il prima...”
“PISTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!” Urlò Chantal mentre correva come un'indemoniata verso Coco.
“Chantal...?!?!”
La non morta, alla vista della bionda, si buttò su di lei a braccia aperte e la bloccò in una stretta disperata.
“PROTEGGIMI, TI PREGO! MI STA INSEGUENDO DA ORE!!!!” Supplicò la ragazza piangendo.
“Aspetta, calmati un attimo. Da cosa dovrei proteggerti?” Chiese Coco più confusa che mai.
Chantal indicò la direzione dal quale era arrivata. Dall'oscurità, molto lentamente, iniziò a comparire la sagoma di un uomo, che dopo pochi secondi si rivelò essere uno scheletro.
“Davvero?” Fece la bionda trattenendo le risate. “Tutto questo casino per uno scheletro?”
La non morta indietreggiò tremante. “Non... per lo scheletro.”
“Oh,  e per cos...?!” 
All'improvviso, un enorme cane a tre teste si avventò sullo scheletro e lo divorò in pochi secondi.
“Ehm... non ero preparata a questo! Cosa cazzo è quello?!?!”
“Ho capito che sei una guardiana principiante, ma non sapere cosa è un cerbero è grave. Persino i mortali hanno un sacco di leggende su di loro!” Sbottò Chantal.
“Ok, ok, mi esprimo meglio... CHE CAZZO CI FA UN CERBERO QUI?!”
“Forse perchè i leshen, essendo molto longevi, hanno trovato un modo per conservare le creature che controllano dentro il loro corpo,così da poterle utilizzare quando necessario.”
“E ME LO DICI ORA?”
“PENSAVO LO SAPESSI!!!”
Il cerbero, stufo delle quisquilie delle 2 ragazze, si avventò su Coco, ma questa, mentre gesticolava in modo rabbioso nei confronti della non morta, lo colpì con un ceffone senza rendersene conto e lo sbatté sulla parete con incredibile violenza.
“AVRESTI POTUTO PURE ACCENNARLO!!” Urlò adirata a Chantal.
“Ehm... biondina, il cerbero è anda...” 
“NON CAMBIARE ARGOMENTO, NON VEDI CHE SONO OCCUPATA  A LITIGARE CON TE!!” La interruppe incavolata.
“E NON VEDI CHE IL CERBERO SI TROVA GIA A TERRA!!” Sbroccò la non morta indicando la parete del tunnel.
Coco sobbalzò sorpresa e guardò la parete, trovandoci solamente la sagoma del cerbero di prima.
“Oh... era così debole?  Non mi sono neanche accorta di averlo colpito” Fece confusa.
“I cerberi non sono creature molto pericolose, infatti vengono usati per allenare i guardiani più giovani...” Spiegò Chantal.
“E tu stavi scappando da una creatura così debole...”
La non morta arrossì. “Ehm... non stavo scappando... era una” Fece confusa “Una ritirata tattica! Ecco, era quella.” Concluse con un sorriso imbarazzato.
“Capisco...” Aggiunse Coco con lo sguardo pieno di compassione nei suoi confronti.
“E NON GUARDARMI IN QUEL MODO, DANNAZIONE!” Sibilò lei con le guance gonfie, quando, per un momento, le sembrò di aver sentito il rumore di qualcosa che si frantumava. “Ma che?!” Il suono, inquietante come pochi, si fece nuovamente sentire, stavolta in modo molto più chiaro, e proveniva dal buco che aveva lasciato il cerbero, il quale sembrava collegarsi ad un altro tunnel.
“Ehm...” Fece la non morta insicura... “Lo senti anche tu?” Chiese alla bandicoot.
Di tutta risposta, Coco si lanciò nel buco, per poi guardare la non morta e dire: “Andiamo a vedere, no?” 
“Non credo sia una buona idea andare verso i rumori inquietanti...” Sussurrò tremante la ragazza.
“Beh, puoi restare qui se vuoi, ma non credo che quel cerbero fosse l'unica cosa in grado di divorarti.” 
La non morta sospirò sconfitta e seguì la bandicoot: di certo non voleva diventare la colazione di qualcosa.
Le 2 ragazze camminarono per diversi minuti, il rumore, che sembrava quello di ossa frantumate, iniziava a farsi sempre più udibile, mentre il corpo del cerbero iniziò a intravedersi nell'oscurità.
“Ma che diavolo!?!?” Fece Chantal, notando con orrore che del cerbero erano rimaste solo le ossa, cosa che la fece subito avvinghiare al girovita di Coco. “NON VOGLIO ESSERE SPOLPATA COME LUI!” Urlò spaventata.
Coco, ignorando bellamente la non morta, si avvicinò ancora di più al corpo, curiosa di scoprire l'identità della creatura in grado di spolpare un essere così grosso in pochi minuti.
“ Munch... delizioso...” Esclamò Bridget mentre masticava voracemente un osso grande quanto il suo corpo.
“Bridget!” Pronunciò Coco, sollevata dal fatto che stesse bene.
“ Coco, Chantal! Sono ore che vi cerco!” Fece la felina, felice di vederle.
“Non si direbbe da come mangi...” Bofonchiò la non morta un po' disgustata.
“Parlate di questo cerbero?” Rispose lei indicando  il cadavere. “ Mi è caduto in testa mentre vi cercavo, quindi ho pensato di fare uno spuntino...”
“Spuntino, eh?” Sussurrò la bandicoot accarezzando una costola alta 2 metri. “ (Non è rimasto neanche un filo di carne)
“ Comunque, hai visto la coniglietta, ragazzina?” Chiese all'improvviso la non morta, 
“Ci siamo separati qualche ora fa, quindi non ho idea di dove sia.”
“Hai qualche bella notizia, almeno?”
“Beh...” Disse la felina ingoiando un ultimo osso. “ Siamo molto vicini al Leshen, almeno credo.”
Chantal iniziò nuovamente a tremare. “ Ah sì? E da che parte si trova?”
La felina indicò alle sue spalle, quindi la non morta iniziò subito ad andare verso la direzione opposta, ma Coco la fermò afferrandola per la gonna.
“Andiamo, almeno fammi stare ad una distanza di sicurezza.”
“In realtà... mi è venuta un'idea.” Fece la bionda con un sorrisetto sadico, spaventandola.

“5 minuti dopo”

“Questo piano non mi piace per niente, ma proprio no.” Sussurrò Chantal mentre si mangiava le unghie terrorizzata, in procinto di entrare nella zona indicata da Bridget.
“Perché devo fare io l'esca?” Si chiese mentre le frasi lapidali della bandicoot le rimbombavano in testa “(Perché sei la più appetitosa)”
“Più appetitosa sto cazzo, spero vivamente per lei che non mi lasci a morire o la perseguiterò come spirito!”
Le lamentele della non morta smisero non appena vide una fonte di luce in fondo al tunnel. 
Ovviamente si avvicinò senza fare troppe storie, dato che probabilmente le altre 2 l'avrebbero placcata se fosse tornata indietro. La luce proveniva da una strana radice luminosa, che, appena percepì la presenza della non morta nelle vicinanze, esplose, sporcandola di uno strano liquido gelatinoso luminescente.
“Bleah...”
Il tunnel iniziò a tremare improvvisamente e una radice uscita dal terreno prese la caviglia della non morta e cercò di trascinarla sottoterra, ma Coco e Bridget, che l'avevano seguita tutto il tempo in modalità furtiva per catturare il Leshen quando l'avrebbe attaccata, le afferrarono il braccio e iniziarono a tirare.
“Tranquilla, ci pensia...” Le 2 saltarono all'indietro non appena misero un po' di forza, rimanendo solo con un braccio verde tra le zampe.
“ERA UNA PESSIMA IDEAAAAAAAAAAAAA!!” Urlò Chantal mentre spariva nel terreno.
Bridget e Coco si guardarono perplesse per un intero minuto... per poi andare nel panico.
“Cavolo... cavolo, cavolo, cavolo, cavolo! Dobbiamo salvarla, papà non sarà molto contento se scopre che è morta!”
“Dammi qualche secondo, devo pensare!” Fece Coco preoccupata mentre si grattava il mento col braccio mozzato della non morta, che, non contento di essere usato come grattamento, reagì dandole un sonoro ceffone.
“Ahia....” La bandicoot ci mise qualche secondo a realizzare ciò che era successo. “KYAAAAAAAAAAAA!” Squittì buttando il braccio per terra.
Il braccio, decisamente contrariato ma ancora intero, inveì contro la bandicoot con un linguaggio dei segni piuttosto primitivo, per poi iniziare a picchiettare il terreno.
“Sembra che ci voglia dire qualcosa.” Aggiunse Bridget incuriosita.
Coco, dopo essersi ripresa dallo shock iniziale, osservò lo strano comportamento del braccio e ne dedusse che stesse cercando di tornare verso il suo corpo, quindi...
“Oh... capisco.” Sussurrò mentre diverse scariche elettriche le coprivano il volto. 
Nel frattempo, Chantal era atterrata in una delle tante caverne della tana, ma stavolta c'era una grossa differenza.
“Ehi... un aiutino?”
Davanti a lei, intrappolata in un bozzolo di radici, c'era Trucy, visibilmente provata... ma viva.
“Dammi un attimo, devo riprendermi dalla botta.” Fece Chantal con la testa indolenzita.
“Non credo che quella cosa dietro di te sia d'accordo.”
La non morta sussultò e girò il capo. Il Leshen si ergeva in piedi su due arti che sorreggevano un corpo umanoide composto da ciò che sembrava legno rivestito di abiti stracciati; dalle sue spalle uscivano rami con appesi i resti delle sue vittime e dalla sua testa, simile al teschio di un cervo, spuntavano delle corna molto simili a quelle di un maschio adulto. Gli arti, che piuttosto ricordavano tronchi di albero, terminavano in degli artigli affilati come rasoi.
“Ma ciao... eheheh.” Salutò con un sorriso nervoso poco prima di essere decapita da un'artigliata della creatura.
“Oh cazzo, è già morta? Che delusione.” 
Il Leshen spostò lo sguardo sulla coniglietta nel bozzolo.
“Oh merda...” Fece Trucy cercando nuovamente di liberarsi dalle radici che la bloccavano, per poi smettere non appena sentì la terra vibrare.
“E mo che succede?!?!”
Mentre le vibrazioni si facevano più violente,una voce in sottofondo iniziò a dire una sola parola.”Mio...mio, miomiomiomiomiomiomio... MIO!” Esclamò Coco sfondando il soffitto della caverna con inaudita violenza e colpendo il Leshen con una gomitata sul cranio, stordendolo.
“Ahia, mi fanno male le mani.” Fece la bionda soffiandosi sulle dita.
“Cosa diavolo hai combinato, biondina?”
La ragazza notò la compagna intrappolata.
“Oh beh, ho preso a pugni il pavimento per scavarmi una via mentre seguivo le indicazioni di questo braccio.” Spiegò indicando il braccio che aveva nel vestito.
“Ha senso. Dov'è la gattina?”
Bridget uscì dai capelli della ragazza urlando: “PRESENTE”
“Bene. Comunque la tipa verde è morta.” Aggiunse Trucy con nonchalance.
“Tua madre è morta!” Esclamò la testa di Chantal rotolando sul piede di Coco. “Potresti aiutarmi a riattaccarmi al mio corpo?” Chiese speranzosa, ignorando la faccia schifata della bandicoot, che, esitante, prese la testa  e la riattaccò al corpo.
“Ok, a posto.” Aggiunse mentre si riattaccava anche il braccio. “Il Leshen è morto?”
Il mostro,ripresosi  dalla botta, scomparve in una sorta di nube fatta di corvi, per poi ricomparire alle spalle della bandiccot ed attaccarla con un'artigliata, che lei schivò prontamente facendo una capriola in avanti.
“Sembra di no...”  Disse Coco fissando gli occhi vuoti del mostro.
“Sentite, so che vorreste combattere, ma potreste prima liberarmi!” Sbottò Trucy all'improvviso.
“Impossibile, osservando meglio quel bozzolo e quelle radici, non abbiamo modo di liberarti se prima non si indebolisce il Leshen” Spiegò Chantal.
“Credo di aver capito perché Francys ti ha costretto a venire.” Aggiunse Coco sorridendo.
La non morta arrossì. “Sono conoscenze di base... n-non ho fatto nulla di speciale.” Balbettò:  era la prima volta che le facevano i complimenti.
Il ruggito del mostro, distorto dalla forma della sua testa, riempì la caverna, mettendo in allerta le ragazze.
“Proviamo questo.”  La bandicoot iniziò a concentrare elettricità nelle mani e  sparò un fulmine sul Leshen, ma questi si difese innalzando un muro di radici.
“Sapevo che non sarebbe stato così facile.” 
Il Leshen sparì nuovamente in una nube di corvi e comparì a pochi centimetri dalla ragazza, per poi afferrarla in una sorta di abbraccio ed iniziare a premere sulle costole.
La ragazza sorrise. “Beccato.” Sussurrò prima di tirare una testata talmente violenta che crepò la testa della creatura, facendogli mollare la presa.
“Schiva questo!” Il mostro non fece neanche in tempo a riprendersi dal colpo che una sfera di pura elettricità lo investì completamente, disintegrandolo.
Le radici che intrappolavano Trucy si sgretolarono, liberandola. “Comunque è la seconda volta che mi intrappolano. Spero non diventi un'abitudine...Oh beh, almeno è finita.” Disse massaggiandosi i polsi.
Chantal, d'altro canto, sembrava ancora preoccupata. “So che i Leshen sono delle creature di livello piuttosto alto, ma che sia morto già... mi sta sfuggendo qualcosa... qualcosa... IL TOTEM!” Esclamò all'improvviso.
“Il cosa?” Chiese Coco.
Il terreno si divise in 2 all'improvviso e un bozzolo più grande di quello di Trucy comparì dalla spaccatura, ma stavolta le radici erano troppo fitte, non permettendo di vedere cosa vi fosse all'interno.
“Chantal... spiegazioni?!”
“I Leshen sono in grado di creare totem che li rendono praticamente impossibili da eliminare del tutto. Puoi pure distruggere il suo corpo, ma riuscirà sempre a riformarlo grazie al totem.”
“Quindi... è dentro quel bozzolo?” Chiese Trucy.
“Dubito. Un Leshen non mostrerebbe mai il suo totem durante il combattimento.”
“Allora a cosa serve quello?”
Il Leshen comparì accanto al bozzolo e ficcò la mano artigliata dentro di esso.
“Coco, fermalo! Qualsiasi cosa ci sia dentro quel bozzolo, non permettergli di assorbirlo!”
Coco cercò di scattare in avanti, ma ormai era troppo tardi: un'esplosione di fuoco la investì con forza, scaraventandola contro il muro di pietra della caverna.
“Fuoco? Ma che cazzo c'era lì dentro?!” 
Coco cercò di alzarsi, ma delle radici ricoperte di fiamme la bloccarono, iniziando letteralmente a bruciare le sue carni mentre cercava di divincolarsi.
“Ok... posso concludere che questo non è legno normale...” Fece sofferente la bandicoot.
Il Leshen, ormai ricoperto di fiamme che sembravano non bruciarlo, indicò la bionda intrappolata, per poi buttare il teschio di un canide, un lupo per l'esattezza, ai suoi piedi.
“Quello è...” Sussurrò Trucy.
Il viso della bandicoot impallidì ,ignorando le ustioni che continuavano a crearsi sul suo corpo: quello era suo fratello.
Il Leshen strinse la presa su Coco, mentre questa fissava con lo sguardo vuoto il teschio del fratello.
“Tu... non avresti dovuto...” Sussurrò mentre lo shock si trasformava in ira. “E' stato... grr... un errore” Ringhiò a denti stretti mentre l'enorme quantità di elettricità che emanava consumava parte del suo viso.
“LA PAGHERAI!” Urlò in un impeto di rabbia e fulmini poco prima di distruggere le radici e colpire il mostro con un pugno carico di elettricità.
Il Leshen si alzò a fatica, visibilmente danneggiato dalla potenza di quel singolo pugno, ma la ragazza non era soddisfatta: afferrò la testa del Leshen e iniziò a stringere il più forte possibile, fino a frantumarla.
“Coco, noi andiamo a cercare il totem, tu tienilo a bada!” Urlò Chantal.
“NO!” Ringhiò la ragazza mentre osservava la testa del Leshen riformarsi. “Separarsi in una situazione del genere non è una buona idea... e poi...” Sussurrò mettendo la mano in avanti e scaricando un quantitativo inaudito di elettricità nel suo corpo, causandogli diversi spasmi di dolore.   
“So io come eliminarlo...” 
Il Leshen, dopo aver riformato completamente la testa, sparì nuovamente in una nube di corvi.
“Non scappe...”Il Leshen ricomparì di fronte a lei e iniziò ad incanalare le fiamme tra le corna, fino a creare un piccolo sole. 
“Tu...” La ragazza strinse i pugni. “Usare le sue tecniche di fronte a me.”Ringhiò.
Il mostro ruggì e lanciò il piccolo sole verso la bandicoot, la quale reagì scattando in avanti, subito prima che la sfera le esplodesse in faccia, e ricomparendo alle sue spalle.
“Non so se puoi capirmi...” Sussurrò mettendo le dita nelle cavità degli occhi della creatura, che cercò subito di divincolarsi. “Ma voglio che tu sappia che sono felice che tu non possa morire grazie a questo Totem.”
Il Leshen smise di divincolarsi, improvvisamente paralizzato.
“Oh, quindi mi capisci... hai capito che lottare è inutile, complimenti.” La ragazza annusò la creatura. “Non pensavo che una creatura senza espressione potesse emanare così tanta paura.”
Le dita della ragazza strinsero la presa.
“Nonostante tutto quello che hai fatto... voglio fare un patto. Usa le tue radici per distruggere il totem e la tua morte sarà veloce... altrimenti.” Una scarica elettrica attraversò il corpo della creatura, che urlò agonizzante.  “Soffrirai molto di più delle persone che hai ucciso.”
Il corpo del Leshen iniziò a cadere a pezzi, seguito da un ruggito sofferente: era... morto?
Il viso della bandicoot tornò normale e il suo corpo smise di emanare elettricità, per poi collassare  terra. “Mi dispiace Yuria... non volevo che finisse così...” Sussurrò poco prima di chiudere gli occhi.
Chantal e Trucy si buttarono a terra con un tonfo, sollevate, mentre Bridget si limitò ad osservare il corpo svenuto di Coco.
“Bene... ora come usciamo da qui?” Chiese Chantal.
All'improvviso, delle radici enormi spuntarono dal soffitto e presero con una certa gentilezza le ragazze, per poi portarle in superficie, vicino alla capanna di Sven.
Il gruppo, all'inizio spaventato, si calmò non appena la ragazza dai capelli verdi si presentò di fronte a loro in piedi e in salute.
“Grazie per aver salvato me e le mie piante. Non ho avuto il tempo di presentarmi prima. Io mi chiamo Evangelyne, custode delle piante e guardiana della natura.” Disse con voce amorevole, sorprendendo Chantal.
“Nessun rancore per aver chiesto se potevo mangiarti, vero?” Chiese la non morta mentre si metteva, non con poca fatica, la bandicoot sulle spalle. “Cavolo, quanto pesa... più tette che grasso, diavolo.”
“Non ti preoccupare,conosco la tua natura. Manda un saluto a Francys da parte mia.”
“Credo che dovresti venire con noi.”Aggiunse Bridget.
Evangelyne scosse leggermente la testa. “Non posso. L'influenza del Leshen sarà sparita, ma i danni rimangono. Voglio restare nei paraggi e prendermi cura di queste piante. E poi, ho un debito con questo coccodrillo gentile.” Disse sorridendo a Sven.
“Meh...” Fece Sven battendo il piede in maniera nervosa, ma si vedeva che gli faceva piacere che rimanesse.
“Beh... missione compiuta!” Esclamò Bridget con un sorriso soddisfatto mentre il gruppo tornava a casa.

“Luogo: sconosciuto. Ora: sconosciuta.”

Laran sonnecchiava beatamente  nel suo cilindro, quando, all'improvviso, la voce di un uomo parlò, interrompendo il suo pisolino.
“Sembra che tu sia in una posizione piuttosto scomoda, signorina. Mi dispiace per te.”
Il viso di Laran mostrò curiosità. L'uomo aveva un aspetto molto semplice: capelli bianchi che creavano un'ombra sugli occhi rossi, pelle color rosa carne e il corpo, nascosto da un mantello nero, non sembrava molto imponente, ma sicuramente agile.
“Leazar?”
“In carne ed ossa .” Rispose l'uomo con un sorriso e un inchino, mostrando una certa soddisfazione nel sapere che la sua fama aveva raggiunto una guardiana del suo calibro.
“Non dirmi che...”
“L'ho chiamato io...” Disse il pelagus, comparso alle spalle del macchinario che intrappolava la donna.
“Ovviamente...” Fece lei, visibilmente scocciata.
Il pelagus osservò l'uomo e gli porse una sacca nera, al cui interno si trovavano diversi preziosi.
“Non avresti dovuto lasciare il mio ufficio mentre andavo a prendere il tuo pagamento.”
“C'è tutto?.” Fece lui pesando la sacca, ignorando la lamentela.
“Diversi milioni in preziosi. Non mi interessa più cosa gli succede, basta che mi porti un campione del suo sangue.”
“Non ti preoccupare...” Disse con un sorriso terrificante mentre usciva dalla stanza. “Porterò molto  più che un campione.”



“Nota del tizio che scrive.”

Ormai credo sia diventato un vizio sto tempo di pubblicazione, ma purtroppo io non pubblico finchè il capitolo non piace a me ed essendo un tantinello selettivo dovrete sopportare, mi spiace AH! 
A parte gli scherzi, mi spiace farvi aspettare. Però a sto giro do una buona notizia: il capitolo dopo questo è quasi pronto  e quello dopo ancora pure. Quindi non si aspetterà un anno... se non muoio o robe così. Spero che stiate tutti bene, alla prossima! (preghiamo AH!)Consigli sempre ben accetti, dato che sono abbastanza arrugginito

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Capitolo 11
*** L'assassino più veloce della luce. ***


“nota del tizio che scrive.”
Un aggiornamento dopo una settimana? Un nuovo record se permettete... non vi ci abituate AH!
Voglio mettere le mani avanti qui... questo capitolo è ispirato ad un anime ( per chi lo segue capirà subito), ma essendo un anime... particolare, potreste trovarlo... abbastanza stupido AH! Però mi sono divertito un mondo a scriverlo, quindi... buona lettura e spero che afferriate le citazioni!https://www.youtube.com/watch?v=tLyRpGKWXRs( mettete questa alla parte dei fili)

“Tante piccole vittorie porteranno ad una grande sconfitta se ti monti la testa.”
Primo caos al suo pro-nipote
 


Coco e Francys si trovavano su un deserto roccioso, lo sguardo della ragazza era fisso sulla figura del guardiano, attento a qualsiasi movimento brusco.
“Allora... hai intenzione di attaccarmi o cosa?” Disse il ragazzo a braccia aperte, in segno di sfida.
La ragazza sparì in un fulmine blu e provò ad attaccarlo con una gomitata sul ventre, ma lui schivò il colpo con estrema grazia e contrattaccò con un ceffone così potente che le ficcò la testa nel terreno.
“Eeeeeeee... 120 a 0.” Disse Bridget con un segnapunti tra le zampe.
La bandicoot sfilò la testa dal terreno e sputò un tozzo di terra con disgusto. “PERCHÉ NON RIESCO A COLPIRTI ORA?! ALLA STAZIONE CI RIUSCIVO!” Fece frustrata battendo i pugni a terra. Non era possibile che riuscisse a schivare ogni suo colpo, sembrava quasi una macchina per il combattimento:ogni volta che vedeva un'apertura nella sua difesa, lui la chiudeva nell'esatto istante in cui attaccava.
“Non contare quel combattimento come tale. Non ero per niente serio durante il nostro primo incontro.”
La ragazza sbuffò infastidita.
“Il tuo problema è che ti affidi troppo su un punto di forza e non sugli altri.”
“Eh?”
“Ti affidi troppo ai tuoi poteri, in particolare alla velocità fulminea che possiedi. Quindi ti chiedo... come farai se incontrerai qualcuno più veloce di te? Non devi solo imparare a prevedere le mosse dell'avversario, ma devi anche riuscire a prevedere ciò che stanno per dire se vuoi avere qualche speranza.” La rimproverò Francys mentre la aiutava ad alzarsi.
“Siamo qui da una settimana, torniamo a casa...” Aggiunse guardando l'alba, lasciando la ragazza ai suoi dubbi.


“Tana del pannolino, 2 ore dopo.”

Yuria si trovava sul letto, lo sguardo privo di espressione sulla zuppa calda che aveva di fronte, come se le avessero tolto un pezzo di anima, il tutto sotto l'occhio preoccupato di Daisy.
“Sorellona... non mangia ancora.”
“SIAMO TORNATI!” Urlò Bridget aprendo la porta con ardore.
“Come sta Yuria?”Chiese Coco speranzosa.
“Ha smesso di piangere, ma è una settimana che non tocca cibo.” Rispose Judy.
La bionda abbassò il capo e sussurrò un fievole: “Capisco...”
Francys ignorò le 2 e tirò dritto avanti, sedendosi accanto alla ragazzina.
“Vi ringrazio per avermi salvato la vita...” Sussurrò lei.
Le bocche di tutti, tranne quelle di Chantal e Bridget, si spalancarono, più per quello che aveva detto che per il fatto che avesse finalmente parlato.
“Prendi. Non è molto, ed è pure danneggiato, ma Coco dovrebbe essere in grado di ripararlo. Ti aiuterà a trovare la tua maestra. ” Aggiunse mettendo un chip mal ridotto nella mano del ragazzo.
“Oh beh, ti ringrazio. Biondina,  Tocca a te.” Disse a Coco mentre teneva il chip in modo trionfante.
“Adesso... credo che me ne andrò.” Sussurrò la ragazzina tentando di alzarsi dal letto, ma Francys la fermò.
“Non credo proprio, tu resterai qui!” Ordinò il ragazzo in modo severo, cosa che la fece  un attimo sobbalzare.
“Non ti sono più di alcuna utilità e mi sono quasi ripre...”
“Forse non hai ben capito. Ora tu sei la mia seconda allieva, che ti piaccia o no!” Esclamò con tono fiero poco prima di essere colpito da una padella di Judy.
“E dimmi...” Fece la leporide digrignando i denti in modo psicotico. “Chi dovrebbe pagare per il suo cibo?”
Francys arretrò spaventato, mentre Coco si affrettò a togliergli di mano il chip per evitare che si danneggiasse ulteriormente.
“Allora... quali ossa vuoi che ti rompa?” Sussurrò la leporide con un'altra padella fra le zampe.
“Aspetta, aspetta, Chantal lavora come professoressa di matematica nella scuola di tua sorella, ti aiuterà lei!”
“Ehi, guarda che ci lavori pure tu!” Lo sgridò la non morta.
“Solo quando ho voglia...” La corresse il guardiano mentre cercava di allargare le distanze con Judy.
“Sorellona...” Daisy si mise tra i 2, allargò le pupille e inizio a far tremare il labbro.
“Bah, d'accordo, ma che sia l'ultima!”
Coco si sedette accanto alla sorella e le sorrise.
“Ti ci abituerai presto. E no, non potrai rifiutare: quando vuole fare una cosa la fa e basta.” Disse ridendo. 
“Devo dire che è... un tipo davvero strano.”
“Puoi dirlo forte.”
La bandicoot sentì improvvisamente le braccia della sorella attorno al capo.
“Grazie... per aver vendicato Kano... mi dispiace... per tutto.”
Coco sorrise e rispose all'abbraccio con altrettanto affetto.
“Non ho motivo per non perdonare mia sorella. Ora riposati, io devo andare a comprare degli attrezzi e dei componenti per riparare questo chip.” Aggiunse rimboccando le coperte a Yuria
La ragazzina fece un sorriso impercettibile e chiuse gli occhi.

“Mercato di Saharasquare, 1 ora dopo.”

“40 dollari per una cassetta degli attrezzi? Non puoi farmi un piccolo sconto?”
Il negoziante con cui stava parlando Coco, un cinghiale piuttosto nerboruto, sbuffò infastidito.
“Senti, signorina. Ti ho già fatto uno sconto sui componenti che hai preso, non posso scontarti pure gli attrezzi, vuoi farmi fallire?”
“C'è qualche problema, signorina?” Intervenne un tasso del miele mettendo una zampa sul fianco della bionda. “Se vuoi, posso comprartela io quella cassetta. Ovviamente ti costerà.  Che ne dici di darmi il tuo numero di telefono e un bacetto?” Aggiunse sporgendo le labbra sulla faccia della bandicoot.
“Già, ne faccio volentieri a meno...” La ragazza afferrò il muso del tasso e iniziò a scaricare elettricità nel suo corpo, abbastanza per tenerlo paralizzato ma non abbastanza per fargli perdere i sensi.
“Senti, sono qui per fare compere, non per farmi molestare da qualche tasso porco. Capisc!?!”
La ragazza notò che gli occhi del tipo stavano iniziando a perdere colore, quindi lo mollò.
“Che ne dici di darmi 50 dollari per avermi messo le mani addosso?” Chiese con un sorriso irritato in volto.
Il tasso mise subito mano al portafogli e le porse un bigliettone da 100, per poi correre il più lontano possibile da quella pazzoide, la quale si girò con un sorriso innocente verso il negoziante dicendo: “Ho appena trovato 100 dollari, che fortuna!”
“Sei una ragazza con le palle, signorina... eheh.” Fece lui ridendo con gusto.
La transazione fra i 2 procedette senza intoppi e la ragazza  si apprestò a lasciare quel mercatino il prima possibile, quando la voce di un uomo la fermò sul posto con una singola frase.
“Usare i tuoi poteri in pubblico non è un po' avventato da parte tua?”
La ragazza si girò e di fronte a lei si presentò la figura di un uomo con i capelli bianchi, cosa che la lasciò un attimo confusa.
“Ci conosciamo? Non ti ho mai visto nel covo di mio padre...”
L'uomo dai capelli bianchi sorrise.
“Ovviamente. Il tuo papi mi ha assunto da poco: vuole che prenda il sangue di quel Francys. Quindi, se mi dicessi dove si trova, sarebbe magnifico. Preferirei non uccidere quando non necessario.”
“Perché non lo cerchi per conto tuo? Io ci sono riuscita ai tempi, sono certa che potresti anche tu.” Disse nella speranza di sbarazzarsi di lui.
“Oh, scusa, forse hai pensato che stessi sopprimendo i miei “poteri”, ma io non sono un guardiano, di conseguenza non posso sentire la presenza di altri guardiani nelle vicinanze.”
“Ma allora come?!?!”
“Sei stata solo sfortunata che stessi nei paraggi. Adesso...” Aggiunse sguainando una spada dal mantello. “Ti costringerò a parlare.”
“Guarda Mamma, un cosplayer!” Urlò un piccolo topo indicando l'uomo in procinto di attaccare.
“Aspetta!” Lo fermò Coco.
“Vuoi parlare?” Chiese lui con tono minaccioso.
La ragazza guardò la folla di  animali presente nel mercato e sospirò. “Questo non è luogo per combattere... vogliamo spostarci in una zona... meno affollata?”
L'uomo in nero rimise la lama nel vestito e sbuffò. “Ti seguo...”
La ragazza sorrise e sparì in un lampo blu.
“(Lo seminerò con la mia velocità e avvertirò gli altri.) Pensò la ragazza mentre si dirigeva verso l'antartico.

“Pochi secondi dopo.”

Coco atterrò con violenza su un iceberg nel mezzo del nulla e starnutì.
“Brrrr, n-on è stata una buona idea v-enire qui vestita così leggera.” Balbettò mentre cercava di scaldarsi strofinando le mani.
“Tranquilla, ti scalderai combattendo.”
La ragazza impallidì e girò il capo: sul piano superiore dell'iceberg, con il viso annoiato come se avesse aspettato lì un'eternità,  l'uomo teneva lo sguardo puntato su di lei.
“Sei piuttosto veloce, ragazzina. Come ti chiami?” Chiese l'uomo mentre si crogiolava nello sguardo preoccupato della bionda, cosa che gli fece chiaramente capire di essere superiore.
“Coco... “Rispose arretrando. “... E tu?”
“Il mio nome è Leazar, Laezar per gli amici, e te lo chiederò un'altra volta...” Chiese sfoderando la spada. “Arrenditi e dimmi dove si trova Francys.”
La ragazza sudò freddo, come se avesse sentito già la lama sul collo: quel tipo era pericoloso.
“Adesso ti colpirò con un affondo diretto. Preparati!” Disse scomparendo dal campo visivo della bandicoot.
Impossibilitata dal vedere l'attacco del nemico, la ragazza reagì in fretta e, con un violento battito di mani, creò un'onda elettrica che coprì l'intera area.
“Niente male.” Fece l'uomo ricomparendo in cima all'iceberg senza neanche un graffio. “Qualche millesimo di secondo in più e ti avrei infilzato la carotide.” 
Coco ingoiò un grumo di saliva: le serviva un piano... e in fretta!
“Senti...” Fece nervosa. “Se non sei un guardiano... cosa sei? ” Chiese nel vano tentativo di prendere tempo mentre preparava la sua prossima mossa.
“Niente che tu debba sapere per forza.” Disse preparando il prossimo attacco. “Questo attacco sarà 10 volte più veloce del precedente.”
L'uomo si mosse ad una velocità tale che la sua immagine residua rimase sulla punta dell'iceberg e arrivò alle spalle della bionda, la quale continuava a fissare l'immagine, non accorgendosi che il suo avversario era già a pochi centimetri dal suo collo.
“Addio.” Sussurrò poco prima di tirare un fendente orizzontale che la ragazza parò afferrando il polso dell'uomo, 
“Che cosa?!?!”
Lo sguardo della bandicoot, da impaurito e preoccupato, divenne estremamente sicuro, cosa che l'uomo non ebbe il tempo di notare per colpa dell'improvviso dolore al rene causato da una sua gomitata.
“Colpo al rene... colpo al rene, colpo al rene e pausa...” La ragazza caricò il tallone di elettricità. “Eeee tallonata allo stomaco!”
“Grrr... piscierò sangue....” Biascicò Leazar inginocchiandosi a terra con un rivolo di bava alla bocca.
“Non è finita!” Esclamò poco prima di creare una sorta di lama elettrica sulla caviglia ed eseguire un calcio ad ascia tale da tagliare in 2 l'enorme iceberg su cui si trovavano, facendo schiantare l'uomo in mare.
“Forse ho esagerato...” Sussurrò Coco atterrando su un pezzo di iceberg e osservando il punto su cui si era schiantato il tipo.
All'improvviso, una serie di luci lampeggianti rosse iniziarono a comparire sul corpo della ragazza, la quale iniziò subito a guardarsi intorno ma comunque non riuscì a capire da dove provenissero. In un istante, 5 missili uscirono dall'acqua ed impattarono sulla sua schiena, lasciando un'ustione piuttosto grave.
Probabilmente, se non fosse stato per le sue capacità fisiche, sarebbe esplosa in mille pezzi.
“Dovevo aspettarmelo che saresti sopravvissuta.” Biascicò l'uomo mentre saliva sul pezzo di iceberg con un lanciarazzi in spalla.
“Bastardo...” Ringhiò Coco. “Dove diavolo hai preso quel lanciarazzi!?!?”
“Sai, faccio questo lavoro da molto tempo, ma non pensavo che una ragazzina come te sarebbe  riuscita ad ingannarmi. Devo dirlo, far finta di non essere in grado di leggere i miei movimenti ti ha giovato. Sei più forte e furba di quanto pensassi.” L'uomo, apparentemente calmo, iniziò a battere i denti e a grattarsi la guancia in modo nervoso. “Imperdonabile... IMPERDONABILE, IMPERDONABILE, IMPERDONABILE! UNA PRINCIPIANTE COME TE CHE RIESCE A COLPIRMI! TI AMMAZZO, DI TE NON RIMARRANNO NEANCHE LE OSSA!” Urlò Laezar poco prima di far fuoriuscire una serie di fili metallici dal mantello e afferrare  gli arti della ragazza, bloccandola sul posto, 
“Ma che!?!?”
“E adesso...” L'uomo sputò una serie di puntine sugli occhi della bionda, accecandola momentaneamente, per poi tirare fuori un MP40 ed iniziare a spararle l'intero caricatore addosso. Non soddisfatto, imbracciò nuovamente il lanciarazzi e fece fuoco.
“CHE MI DICI ORA, BRUTTA TROIA!!?? AHAHAHAHAHAH!!!”  Gongolò davanti alla cortina di fumo causata dall'esplosione.
“Quante cazzo di armi hai in quel mantello, vecchio?” 
Una volta che il fumo si diradò, gli occhi dell'uomo si spalancarono non appena vide la figura della ragazza ancora in piedi, ma la sorpresa si trasformò in un ghigno dopo aver visto le bruciature e l'enorme pozza di sangue ai suoi piedi.
“Hm, per essere una mortale che ha ottenuto i suoi poteri in modo artificiale, il tuo corpo è piuttosto resistente, ma in quelle condizioni...”  
“Vuoi sapere una cosa?” Lo interruppe Coco osservando i fili metallici che le bloccavano i movimenti con un sorriso. “Il metallo è un ottimo conduttore.” Sussurrò mentre delle scariche blu le attraversavano le braccia.
“Oh, merda!”
Una scarica da 300000000 di volt attraversò la colonna vertebrale di Leazar, che cadde a terra con gli occhi fumanti.
“Grandissima... puttana...”
Coco si trascinò verso il corpo inerme dell'uomo per dargli il colpo di grazia, ma la sua vista iniziò ad offuscarsi e anche il suo corpo cedette alle ferite.

“1 ora dopo.”

“Ehi... ti vuoi svegliare? Guarda che inizio a graffiarti.” Disse Bridget mentre punzecchiava le tette di Coco con un bastone.
“Hmmmmm... che ci fai qui,Bridget?” Mugugnò Coco aprendo leggermente gli occhi.
“Papà ha percepito il casino, quindi mi ha incaricato di controllare cosa stesse succedendo.” 
La ragazza sospirò. “Bridget, allontanati.” Ordinò con fermezza.
“Ma... sono appena arrivata!!”
“Ehi, Leazar, giusto? Lo so benissimo che sei ancora vivo.” Ringhiò mentre si rimetteva in piedi con gli occhi puntati sul corpo dell'uomo.
“Eheheh... mi hai beccato, ragazzina...” Fece lui rimettendosi in piedi allo stesso tempo. 
“Hm? Cosa sarebbe quel gatto con le ali?”
Bridget sbuffò.
“Io non sono un gatto! Se proprio vuoi saperlo sono la figlia di Francys, quindi ti consiglio di trattarmi con il dovuto rispetto!”
L'uomo sorrise a quella fortunata coincidenza. “La... figlia?” Sussurrò poco prima di tirare fuori un falcetto dal mantello, tagliare il braccio della felina e prendere un campione del suo sangue ad una velocità disumana.
“AAAAAHHHHHHHH!!” Urlò Bridget in preda al dolore mentre si teneva il moncherino.
“Oh signore, stai bene, Bridget?!?!” Chiese Coco preoccupata.
La felina fece una linguaccia affettuosa e rigenerò l'arto in un istante. “Scherzetto, sto benissimo, eheheheh.”
La bionda fece un sospiro di sollievo e spostò lo sguardo sull'uomo con la provetta di sangue.
“Sembra che tu abbia ottenuto ciò che volevi, quindi puoi pure lasciarmi in pace ora, giusto?”
“Al contrario, tesoro.” Disse lui mentre metteva la provetta al sicuro nel suo mantello con un sorriso terrificante. “Pensi davvero che ti lascerò andare dopo quello che mi hai fatto?” 
“Beh, ci ho provato, ma se vuoi ballare, allora accetto con gioia... Questo è lo stile americano!!” Disse facendo un doppio dito medio. “Questo invece è lo stile francese!” Esclamò imitando il gesto del taglio della gola con entrambe le mani. “Stile giapponese.” Continuò facendo il gesto del taglio della gola più un dito medio. “Mentre questo è lo stile italiano, per essere più specifici Napoli. I modi del mondo per dire -ammazzati-” Concluse con il gesto della tortura dell'amo dell'occhio e il pollice puntato sulla tempia.
Insomma, una volgare serie di gesti con una sola finalità: far capire all'avversario che era un lurido pezzo di merda già deceduto.
“Tu... lurida puttana...” Ringhiò Leazar battendo nuovamente i denti in modo nervoso.
“Mi hai stufato, ora farò sul serio.” Continuò sguainando un'enorme falce da combattimento, per poi privarsi del mantello e mostrare al di sotto di esso un fisico piuttosto snello con indosso solo un Mawashi.
“Mostrarmi il tuo pannolone non mi fermerà dal farti il culo!”Lo provocò Coco.
“Farmi... il culo? Io...ho già vinto.” Sussurrò lui con un ghigno.
“Eh?”
Le gambe di Coco cedettero improvvisamente, mettendola in ginocchio. Ci mise circa 5 secondi a notare gli enormi squarci che aveva sui tendini.
“Che... cazzo succede?!?!” Urlò più confusa che mai.
“Non è finita, signorina.” Disse Leazar indicando il ventre della bionda.
Un terzo squarcio aprì in 2 l'addome della ragazza, che, in un disperato tentativo di non morire dissanguata, cauterizzò la ferita grazie al calore emanato dalla sua elettricità.
“Sembri piuttosto confusa, ragazzina, Lascia che ti spieghi cosa sta succedendo. Il mio mantello è un oggetto molto particolare in grado di trasportare innumerevoli armi, però il possessore deve comunque fare i conti con il peso delle suddette”
“Quindi...” Fece Coco con il respiro pesante.
“Vedo che ci sei arrivata. Dovresti considerarti fortunata: pochi guardiani hanno l'onore di essere  uccisi da me quando faccio sul serio.”
Il panico pervase la mente della bandicoot e il respiro si fece ancora più pesante, quando un'altra decina di squarci comparirono sul suo corpo, facendola gemere dal dolore.
“(Quando aveva  il mantello era già più veloce di me, ma almeno riuscivo a seguire parzialmente i suoi movimenti. Questa... non è una bella situazione!!)”
La risatina di Bridget distrasse i due combattenti.
“Hm? che hai da ridere, ragazzina?” Chiese Leazar.
“Eheh, no, niente. La trovo solo una strana coincidenza. Proprio stamane Papà le ha chiesto cosa avrebbe fatto se avesse incontrato uno più veloce di lei ed eccoti qui. Piuttosto comodo direi, non trovi?”
“Comodo?” 
“Sì. Comodo, se ti sconfigge, vuol dire che l'allenamento sta dando i suoi frutti.”
“AHAHAHAHA!!” Rise l'uomo. “E COME DOVREBBE SCONFIGGERMI?! NEANCHE RIESCE A REGGERSI IN PIEDI!!”
“Ha ragione, Bridget...”
Le orecchie della felina si rizzarono alle parole della ragazza.
“Non posso muovermi e quella velocità... non riesco nemmeno a percepire i suoi spostamenti...”
“Oh, beh, neanche papà ci riusciva...”
“Cosa?!?”
“Mi hai sentito bene: tu eri di gran lunga più veloce di papà.”
“Ma...”
“Ricordi cosa ha detto? Devi affidarti a tutte le tue capacità. Poi sono sicura che la prima allieva del mio papino non perderà contro una persona del genere.”
La bandicoot pensò intensamente alle parole di Bridget. “Se lui non percepiva nulla, allora...”Finalmente, la strategia che l'avrebbe portata alla vittoria venne fuori e un sorriso decorò il suo volto, cosa che non sfuggì a Leazar.
“Ancora spirito, signorina?”
“Non spirito, ma la tua sconfitta!”
I denti di Laezar iniziarono nuovamente a battere dal nervosismo.
“Sei estremamente irritante come avversaria.”
La ragazza allargò le braccia e urlò: “AVANTI!! TI STO ASPETTANDO!!”
Leazar non se lo fece ripetere 2 volte e scattò in avanti per tagliare la testa della stronza che continuava a provocarlo. Nessuno, né Bridget né Coco, riuscì a notare l'attacco. Solo lui si rese conto che la punta della falce era entrata parzialmente nel collo della bandicoot, ma, stranamente, non era andata fino in fondo. Provò a sfilarla per riprovarci, ma sembrava incastrata, quasi come se fosse...
“Beccato!” Disse Coco afferrando il polso di Laezar e, stavolta, non avrebbe mollato la presa per nessun motivo.
“Tu...” L'uomo provò a colpirla con un calcio sul viso, ma la sua caviglia si ruppe, quasi come se avesse colpito un diamante. Quando finalmente diede uno sguardo alla lama della falce, incastrata fra i muscoli del collo della ragazza, capì cosa era successo.
“Ti... sei fatta colpire di proposito? Come? Nessuna reazione muscolare dovrebbe essere in grado battere la mia velocità. E poi nessun mortale ha un corpo così resistente!”
“Il cervello...” Sussurrò Coco.
“Eh?”
“Il cervello emana diversi impulsi di natura elettrochimica per le azioni di tutti i giorni, quindi ho pensato: cosa succederebbe se caricassi questo impulso con il mio potere? La risposta è semplice: la mia reazione muscolare si è accelerata a dismisura, permettendomi di fermare la lama. Sinceramente, avevo paura di friggermi il cervello, ma sembra che abbia funzionato.” Spiegò stringendo la presa sul polso dell'uomo. “E per la faccenda del  corpo... che io ricordi, sono sempre stata piuttosto resistente, ma se non avessi potenziato l'impulso, adesso la mia testa starebbe rotolando per terra.”
Mentre la bandicoot spiegava, Leazar continuava a cercare di divincolarsi dalla sua presa ferrea, fallendo miseramente ovviamente.
“Ma adesso basta parlare. Non so per quanto tempo posso tenere i miei muscoli sotto stress.”  Concluse Coco caricando il braccio libero di elettricità, facendo, per la prima volta, impallidire il suo avversario.
“Ehm... mi arrendo? Ehehehe” Rise lui in modo nervoso.
Una scarica di pugni così violenta da plasmare la forma delle nocche della ragazza su qualsiasi  superficie investì Leazar.
“La prossima cosa che dirai sarà -Non è possibile-” Disse Coco fermando il suo attacco, con la stretta sul polso dell'uomo ancora salda.
“Non è... possibile... cosa?!?!” Fece sofferente Leazar sputando litri di sangue.
“Addio...” Un'ultima scossa da 500000000 di volt investì il corpo inerme dell'uomo, mandandolo, almeno secondo i calcoli della bionda, all'altro mondo.
“E la vittoria è di...COCOOOOOOOO... BANDICOOOOOOOT!” Urlò Bridget con un microfono in mano.
“Dove hai preso quel coso?” Chiese Coco.
La ragazzina indicò il mantello di Laezar.
Coco e Bridget si fissarono per diversi secondi, dopodiché la bionda decise finalmente di rompere il silenzio dicendo: “Vabbè, aiutami ad arrivare alla fonte di elettricità più vicina, così che possa curarmi le ferite.”
“Agli ordini!” Esclamò la felina facendo il saluto militare.
Non appena si allontanarono dal campo di battaglia, Leazar aprì gli occhi, si trascinò verso il suo mantello e prese il campione di sangue.
“Ah... almeno ho compiuto la missione... non credere che sia finita qui, biondina. Sentirai ancora parlare di me.” Sussurrò poco prima di dirigersi verso il covo del suo committente.

“Nel frattempo, nei pressi di un supermercato di Downtown.”

“Vediamo... pasta, tofu, carote, latte e uova... dovrei avere tutto.” Mugugnò Chantal uscendo dal supermercato.
“La figlia di un duca demoniaco ridotta a fare la spesa per un guardiano e i suoi amici. Spero che mia madre non lo venga mai a sapere...” Sospirò affranta, per poi starnutire a causa di una piuma nera caduta sul suo naso. “Tsk, dannati uccellacci!”.
Passando vicino ad un vicolo, sentì una donna ed un uomo ansimare, cosa che la fece subito arrossire ed accelerare il passo.
“Pervertiti.”Sussurrò mentre uno strana polvere viola si poggiava sui suoi capelli.



“Nota del tizio che scrive.”
Bene, bene, siamo finalmente arrivati. Il prossimo capitolo sarà davvero uno spasso... almeno per me da scrivere ( anche se sto già alla fine AH!). Sono così eccitato al mostarrlo che potrei pure darvi un indizio...potrei AH!
 Comunque, spero vi sia piaciuto questo scontro molto... classico. “Oh, cosa farai se incontri uno più veloce?” Bam, eccolo qui, questa convenienza succede solo negli anime e nelle fanfiction AH!
Alla prossima!











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Capitolo 12
*** Lussuria incontrollabile. ***


“E il buono disse al cattivo -Non esiste nefandezza, ma solo confusione.”
Una vecchia amica.



Francys dormiva profondamente sul letto di Judy, mentre quest'ultima faceva il turno di notte. Accanto a lui, Bridget e Daisy dormivano su Chantal, che, anche da addormentata, si ingozzava di cioccolata. L'unica che non dormiva era Coco, che sembrava avere uno strano mal di testa. 
Non faceva altro che fissare Francys, in particolare il suo corpo. 
“Cosa diavolo... mi succede?” Sussurrò mentre si toglieva i vestiti di dosso, rimanendo con le vergogne al vento.
“Ho... così caldo...” Ansimò lievemente.
La bandicoot andò a farsi un bagno nella speranza di liberarsi di quella sensazione, ma quando uscì con solo indosso un asciugamano non poté fare a meno di stendersi delicatamente su Francys e iniziare a leccargli  il collo, svegliandolo ovviamente.
“Biondina... cosa stai...?!?!”Cercò di dire il ragazzo poco prima di essere interrotto da un bacio della giovane, che lo lasciò un attimo basito.
“Eheh... quello era il mio primo bacio.” Sussurrò maliziosamente posizionando le sue intimità sulla faccia del guardiano.
“Lascia che ti dia un po' di succo di Coc(c)o.” Disse allargando le gambe con uno sguardo perverso, al che Francys rispose colpendola con un ceffone che le fece perdere i sensi e che svegliò le altre ragazze.
“Che succede?” Mugugnò Daisy strofinandosi gli occhi.
“Perché la biondina è svenuta?” Chiese Chantal sbadigliando.
Francys non diede peso alle 2 e iniziò a esaminare gli occhi della bionda, la pupilla in particolar modo, notando uno strano materiale violaceo al suo interno.
“Hm... è sotto l'influenza di qualcosa, ma non...”
All'improvviso, la ragazza si riprese e spinse il guardiano in avanti buttandolo per terra.
“Eheheh, non sapevo ti piacesse violento...” Disse con un sorrisetto lussurioso
“Sfoga i tuoi desideri carnali su di me e lascia che diventi la madre dei tuoi figli!” Esclamò mentre si teneva il seno in modo provocante.
“Eh si, non credo che succederà.”
La risposta del guardiano non piacque molto a Coco, che iniziò letteralmente a ridere in modo maniacale, per poi buttarsi su di lui con estrema violenza e iniziare a baciarlo.
“Ti farò fare qualsiasi cosa con me. Potrai mettermelo in qualsiasi buco tu voglia, persino in fondo alla gola e senza preoccuparti che io respiri! Potrai usarmi dalla mattina alla sera finché non mi rompo del tutto, ma ti prego... damme...”
Un tubo di ferro la colpì sulla tempia, mettendola nuovamente a nanna.
“Mi sa che abbiamo un problema.” Sussurrò Chantal leggermente imbarazzata con il tubo tra le mani. 
“Già, grazie per l'aiuto, le cose che ha detto mi hanno preso abbastanza alla sprovvista. Bridget, fai la brava e legala.”
La felina ubbidì.
“Dove sta Yuria?” Chiese Daisy guardandosi intorno.
Come se fosse stata appena chiamata, la diretta interessata spalancò la porta con un calcio e un succo di frutta fra le mani.
“Hm, la città è nel caos. Ho visto almeno 7 coppiette che consumavano in pubblico solo mentre andavo al bar qui sotto.”
La ragazzina notò sua sorella a terra.
“Eeeeeehhh... che è successo?” Chiese confusa.
“Niente di che, è solo sotto l'effetto di qualcosa.” Disse Francys pensieroso, ma allo stesso tempo felice che la ragazzina si fosse finalmente adattata all'ambiente dopo la perdita del fratello.
“Una succube!” Esclamò all'improvviso Chantal.
L'affermazione della non morta sorprese Francys, ma, dopo averci pensato un po', si trovò d'accordo con lei.
“Una cosa?” Chiese Yuria mentre cercava di mettere Coco in una posizione più comoda, dato che Bridget l'aveva legata in un modo.... abbastanza discutibile.
“Le succubi sono creature in grado emanare ferormoni che fanno impazzire il desiderio sessuale delle sue vittime. E sembra che l'intera città sia sotto l'effetto di questo ferormone da quello che hai detto.” Spiegò Francys mentre prendeva il telefono e digitava il numero di Judy.
“Ehi, coniglietta. Tutto be...!?!?”
“Grandissimo testa di minchia, cosa sta succedendo alla città? Hanno tentato di violentarmi in 9 qui alla stazione, compreso Nick!” Urlò Judy in preda allo stress dall'altro capo del telefono.
“Eh, sembra che abbiamo dei problemi, ma sto andando a risolvere. Tu indossa una maschera antigas, se non vuoi finire come i tuoi colleghi.”
“Aspetta, non dovremmo indossarla pure noi allora?” Chiese Yuria preoccupata.
“Non ti preoccupare, io ho sviluppato una resistenza ai suoi ferormoni come la maggior parte dei guardiani nel mio mondo, mentre voi non avete ancora avuto le prime mestruazioni, quindi dovreste essere al sicuro.” Spiegò infine attaccando il telefono.
“Le mestrua che?” Chiesero all'unisono le 3 ragazzine.
“Lo saprete quando sarete più grandi.”
“Io invece sono immune grazie alla mia natura non morta.” Aggiunse Chantal con un sorrisetto fiero, cambiando completamente argomento.
“Va bene. Yuria, Bridget, Daisy,  voi restate qui e tenete d'occhio la biondina, io e Chantal andremo a cercare la succube.”
Il sorrisetto fiero di Chantal sparì, sostituito da un espressione imbronciata.
“Andiamo, non fare quella faccia.”
“Posso rifiutarmi?” Chiese con uno sguardo che conosceva già la risposta.
“Nope.”
La non morta sbuffò scocciata e si diresse verso l'uscita.
“Purtroppo sono ancora ricercato, quindi, anche se la città è sotto l'effetto della succube, dovremo essere molto discreti. Ah, e Yuria, appena finirà questa storia inizierà il tuo addestramento.” Aggiunse Francys uscendo dall'appartamento insieme alla non morta.
“Qualche idea su dove possa essere?” Chiese Chantal, rassegnata all'idea di dover di nuovo rischiare la vita.
“Le succubi possono nascondere la loro presenza piuttosto facilmente, ma so che adorano i posti scuri e umidi, quindi ho qualche idea...”
“Spero solo non sia peggio delle caverne del Leshen.”


“2 ore dopo, fogne di downtown.”

“Questo è il peggio...” Ringhiò Chantal mentre rimuoveva delle feci dalle scarpe.
“Oh, andiamo, non è poi così male.”
“Forse per la plebaglia come te, ma io sono la figlia di un duca degli inferi e mi rifiuto di essere trattata in questo modo!” Si lamentò battendo il piede in modo infantile. Effettivamente, non aveva tutti i torti: le tubature di quelle fogne erano arrugginite e con un gran numero di perdite, il pavimento era viscido e al centro del tunnel c'era un fiume di liquami dall'odore nauseabondo.
“E poi come vorresti trovare questa succube se non riesci a sentire la sua presenza? E a che ti servo io? Un caos come te non dovrebbe avere problemi ad eliminare una succube!” Continuò a lamentarsi Chantal.
“In realtà vorrei che la eliminassi tu...”
La non morta sbiancò e si girò di colpo. “Oh, ma guarda, sono in ritardo per la gara di abbuffata di cioccolata del mercoledì, meglio che vada, prima che inizino senza di me, ehehehe.”
Francys la afferrò per la caviglia prima che potesse fuggire e iniziò a trascinarla come un sacco dell'immondizia.
“Purtroppo non posso permettertelo. Se vuoi essere il mio animaletto, devi dimostrarti almeno capace di combattere, e poi inventati delle bugie più credibili almeno.”
“Per prima cosa, io non ho mai voluto essere il tuo animaletto!”
“Vero.”
“Secondo: non ho detto nessuna bugia, ho davvero una gara di abbuffata oggi!” Pianse mentre continuava ad essere trascinata contro la sua volontà.
“E contro chi vorresti gareggiare se la città è sotto l'effetto della succube?!?!” La sgridò il guardiano.
“Questo è il punto: più cioccolata per me!!” Protestò lei con le lacrime agli occhi aggrappandosi disperatamente ad un tubo per fermare il guardiano.
“Verresti violentata a vista...” Sibilò lui.
“Un sacrificio minore per quel dolce nettare...”
Lo sbuffo infastidito del ragazzo echeggiò tra le fognature.
“Lasciamo perdere, andiamo avanti.”
“Non mi hai ancora detto come hai intenzione di trovarla.” Si lagnò ancora.
“Beh, se ci avviciniamo abbastanza, dovrei essere in grado di percepirla.”
“O forse potrei portarvici io...”
Alle spalle dei 2 comparve una bellissima donna dai capelli scarlatti e le orecchie a punta con indosso un vestito da maid che indicava il muro.
“KYAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!” Urlò Chantal scattando in piedi, per poi buttarsi dietro al guardiano in cerca di protezione.
“Stai tranquilla, non è la succube.” Disse lui schioccando le dita davanti alla donna scarlatta, non ricevendo reazioni stranamente. 
“Eh?”
“Non sento alcuna energia vitale... hmmmm, che strano.”
La donna prese dalla tasca una polvere viola e la soffiò sul muro che stava indicando, rivelando una porta in legno intagliato estremamente lussuosa.
“Ah, odio questi trucchetti.” Sospirò il guardiano.
“Prego, entrate, la padrona vi sta aspettando.” Disse la cameriera aprendo la porta ai 2.
Il guardiano prese in spalla la non morta, che aveva di nuovo tentato di svignarsela, ed entrò con calma, non curante della cameriera che gli sbatté la porta alle spalle.
“Hm, sfiziosa.” Sussurrò Francys osservando la stanza: un'incredibile salone decorato con diverse sedie e poltrone in pelle, ai muri c'erano appesi diversi quadri di uomini e donne che si lasciavano andare ai piaceri carnali, fatti così bene che sembravano vivi, mentre al centro una donna dalla bellezza indescrivibile, seduta su un trono pieno di gemme preziose, versava del thè in tre tazze di porcellana. Aveva dei lunghi capelli violacei che le coprivano i capezzoli scoperti e un paio di corna del medesimo colore, indossava dell'intimo attillato per risaltare le sue forme perfette e gli occhi erano di un colore giallastro.
“Prego, sedetevi.” Disse la donna dai capelli violacei ai suoi ospiti.
“Cambio di programma, verdina. La affronterò io.” Sussurrò il guardiano mollando la presa sulla non morta.
“Oh, grazie al cie... ehi, come cazzo mi hai chiama...?!?!”
Lo sguardo serio del guardiano la zittì.
“Su, su, non fare quella faccia. Voglio solo parlare.” Disse la donna facendo levitare le 2 tazze nelle mani dei suoi ospiti.
“Ehi, non penso sia una buona idea bere...” Cercò di dire la non morta
“Hm, ha un sapore strano...” La interruppe Francys prendendo un paio di sorsi.
“Ma sei scemo?!” Lo sgridò Chantal.
“Ehehe, beh, è normale che abbia un sapore strano, dopotutto è un mio liquido corporeo. Una versione concentrata dei miei ferormoni per l'esattezza.”
“Capisco...” Disse il ragazzo prendendo un ultimo sorso, mentre Chantal rimise la tazza sul tavolino abbastanza inquietata.
“Dovevo aspettarmelo che non avrebbe funzionato... La tua resistenza è sorprendente.”
“Tu non sei una normale succube...” Disse all'improvviso Francys.
“Sei un tipo piuttosto intelligente, quindi perché non passiamo subito al punto?.”
Il ragazzo sorrise.
“Oh beh, hai la mia curiosità. Parla.”
“Il mio nome è Sharlyn.”
Il viso di Chantal perse colore, ma nessuno lo notò.
“Diciamo che puoi considerarmi una succube particolare, infatti quella cameriera di prima l'ho costruita con i resti di succubi minori. Un bel lavoro, non trovi?”
“Nel bestiario  non ho mai letto di queste cose.”
“Beh, il problema di un bestiario è che un guardiano deve sopravvivere per poterlo aggiornare, non ho ragione? Stai tranquillo, sono tutti morti di piacere.” Disse la succube leccandosi le labbra.
“Tornando a perché sono qui... voglio te.”
“Tranquilla, sicuramente farò quello che mi dice un mostro che dovrei eliminare” Rispose sarcasticamente Francys
L'espressione della succube non si scompose e continuò a parlare.
“Mostro, eh? Che nome poco elegante per una come me. Comunque, forse tu non capisci in che posizioni ti trovi.... mezzosangue.”
Il guardiano strinse i pugni.
“La tua natura è unica, non esistono né sono esistiti altri casi come te. Ed è per questo... che voglio il tuo seme.”
La non morta arrossì vistosamente, ma il guardiano rimase impassibile.
“Immagina l'essere che potrebbe formarsi. Potremmo usarlo a nostro piacimento, potremmo sottomettere qualsiasi creatura al nostro volere.” La donna batté la mano sul tavolo per l'eccitazione
“Nemmeno i demoni degli inferi potrebbero fermarci!”
Il guardiano iniziò a ridere. Una risata falsa: piena di rabbia e disgusto.
“Se non mostro... come definiresti una creatura disposta ad usare la propria prole in questo modo? Addio.”
“Cosa?!?!”
In un istante, il guardiano scattò in avanti e trapassò da parte a parte il ventre della succube, che cadde sul pavimento inerme.
“Andiamo via, Chantal. Andiamo a vedere come sta la biondina.”
“7...” Sussurrò Chantal con le gambe tremanti
“Hm?”
“Esistono 7 creature dalla potenza tale da riuscire a fronteggiare persino un caos come te.”
“E questo che c'entra con me?”
“E tu ne hai appena inimicata una...”.
“Sembra che la non morta mi conosca....” Sussurrò la succube massaggiandosi il buco che aveva nello stomaco. “Non è stato molto carino rovinare un corpo così bello, lascia che ricambi il favore...” 
Senza alcuna apparente ragione, gli arti superiori di Francys esplosero di colpo, sporcando di sangue la non morta.
“Hm, questo non l'ho visto arrivare, lo ammetto.” Disse il guardiano facendo ricrescere le braccia in un istante.
“Sembra che non sarà facile come pensavo.”  
La donna, ormai in piedi, fece un movimento delicato col braccio, distruggendo completamente tutte le ossa e gli organi interni del guardiano, il quale sputò una valanga di sangue per terra.
“Oh, così mi sporcherai il tappeto...” Lo prese in giro la succube mentre si rigenerava.
Il guardiano sorrise.
“Eh?”
Dalla pozza di sangue che aveva vomitato uscì un palmo che, purtroppo, venne evitato dalla donna con estrema eleganza.
“Non ti permetterò di rovinare il mio faccino...” Sussurrò sparendo in una nube viola.
“Ok, Chantal, sembra che tu sappia qualcosa che io non so. Cosa sono queste 7 creature?! E come cazzo mi ha smembrato questa qui?!” Domandò dopo aver finito di riformarsi
“Mia madre me ne ha parlato. Mi disse che se loro 7 avessero unito le forze, persino la regina degli inferi avrebbe avuto dei problemi. Nonostante non abbiano origini demoniache, negli inferi sono conosciuti come i 7 peccati e...”
“Si, si, ho capito, sono forti e pericolosi, qualche altra informazione che non so?” La interruppe Francys.
“Beh, se non posso avere il tuo seme con le buone...” 
La stanza iniziò a distorcersi, un enorme vortice viola si aprì al centro di essa, per poi iniziare a risucchiare qualsiasi oggetto al suo interno. Francys riuscì a tenersi in modo stabile, ma purtroppo si dimenticò di Chantal e quando la vide volare dentro il buco... fu solo istinto.
Riuscì ad afferrarla in tempo e a lanciarla fuori, ma,in compenso, il vortice risucchiò lui, per poi chiudersi istantaneamente.
“Lo avrò con le cattive...” Disse la succube ricomparendo dalla nube viola.
“Beh, è stato più facile di quanto pensassi, ora dovrò solo aspettare che ceda al piacere e poi... sarà tutto mio!”Disse facendo comparire la porta per uscire accanto a Chantal.
“Sparisci! Non voglio che il tuo aspetto terrorizzato rovini il mio momento.”
Chantal si pulì il moccio dal naso, le lacrime piene di gratitudine per essere riuscita sopravvivere di nuovo e se la diede a gambe.
“Spero di rivederla.” Salutò la cameriera all'uscita con un sorriso.
Dopo circa 200 metri di corsa, Chantal stava riprendendo fiato, il volto stranamente in pace con se stessa.
“Sono... libera!” Esclamò con gioia all'improvviso, per poi iniziare a cantare “stronger” a pieni polmoni: oltre ad essere sopravvissuta per l'ennesima volta, era pure riuscita a liberarsi di quello stupido guardiano.
“Bene, è ora di tornare a casa dai miei, lì escogiterò un piano per conquistare questo mondo con tranquillità, magari appena la lussuria se ne andrà. Meno male che non sono caduta in quel...” Il ricordo di Francys che la salvava le fece fare un sospiro. “Davvero, che idiota. Salvare una a cui non frega niente di lui, robe da guardiano. Se non ricordo male quello che mi ha detto mia madre, è impossibile uscire dalla dimensione della lussuria senza un aiuto esterno, e dato che le sue amiche sono impossibilitate a causa della succube... Credo che questo sia un addio, caro Francys, a mai più rivederci! MUAHAHAHAHAHAHAHAHAHAAH.” Quando iniziò a disegnare le rune infernali con lo stesso cristallo che usava per le chiamate, l'esitazione attanagliò la sua mente: era viva grazie a lui.


“10 anni prima, nella foresta dei suicidi degli inferi.”

3 piccoli demoni cornuti, dalla pelle rossa e con le ali stavano trasportando una ragazzina dal busto umano e dal corpo di serpente.
“Lasciatemi, non è divertente!” Pianse la bimba legata.
“Ehi, impicchiamola, vediamo se sopravvive pure a quello.”
“Bella idea, vado a pren...” Un sasso nell'occhio interruppe il demonietto.
“Ma che?”
Una pioggia di sassi iniziò a colpire i  3 demoni, i quali mollarono la presa sulla ragazzina serpente e scapparono piangendo.
“Chi c'è?” Chiese la bimba nel tentativo di slegarsi.
Da dietro un albero, nascosta dall'oscurità, comparve una ragazzina dalla pelle verde e col canino scheggiato.
“Mi chiamo Chantal, e tu?” Chiese dopo averla slegata.
“Io mi chiamo Annabelle...” Sussurrò la ragazza poco prima di colpirla con una violenta codata sul ventre, facendola cadere sulle ginocchia.
“Se non sbaglio tu sei quell'abietto nato dall'unione del nostro amato duca e quella sporca non morta.” 
Chantal si tenne lo stomaco dolorante e... sorrise.
“Ingratitudine, niente di nuovo negli inferi, giusto?” Un'altra codata la buttò in una pozza di fango.
“La mia non è ingratitudine, è semplice natura. Dove si è mai visto un demone che mostra gratitudine? Oppure uno in grado di provare empatia? Non che uno scherzo della natura come te sia in grado di capirlo. Se fossi in te, userei una delle numerose corde di questa foresta e mi impiccherei. Addio.” Sibilò sparendo tra gli alberi.
Chantal si pulì la fanghiglia dal viso, per poi iniziare a digrignare i denti.
“Bene, allora mi comporterò come vogliono loro e...” Un piccolo ghigno di autocompiacimento decorò il volto della non morta. “E tra 10 anni conquisterò un mondo, per poi essere talmente potente da diventare la nuova regina degli inferi ed eliminare con le mie mani tutti quelli che m
mi hanno mancato di rispetto! Tutti tremeranno al mio cospetto!!!! MUAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!”
Uno dei numerosi cadaveri impiccati cadde sulla testa della non morta, interrompendo la sua prima risata malefica.
“Ahio...” Si lamentò la ragazzina.

“Presente, sempre nelle fogne di Downtown.”

“Va bene, Chantal, devi solo scrivere questa runa, ce la puoi far... Oh, al diavolo!” Imprecò rimettendosi il cristallo nel vestito e dirigendosi verso la locazione della cameriera.
“Odio questo mondo!”

“5 minuti dopo.”

“Buonasera, signorina, cosa la porta di nuovo qui?”
“Devo vedere Sharlyn.”
“Purtroppo in questo momento la mia signora è impegnata, però posso farla entrare se ha dimenticato un oggetto di sua proprietà.”
“Ah... Certo che ho dimenticato qualcosa.” Fece con un sorriso poco convincente. “Ho scordato... ehm... i miei assorbenti dentro!” La non morta arrossì di colpo: anche se era una bugia, era stato piuttosto imbarazzante.
“Molto bene, cerchi di non disturbare la mia signora.” Disse la cameriera soffiando nuovamente la polvere viola sul muro e aprendo la porta alla non morta.
“Oh... è stato facile.”
Non appena entrò nella stanza, tornata miracolosamente al suo stato originario, vide la succube sulla sua poltrona mentre osservava con fare infastidito una sfera di cristallo.
“Dannazione!” Esclamò all'improvviso, facendo sobbalzare Chantal.
“Hm? Ancora tu? Ti ho risparmiato e torni nelle fauci del leone?”
“In realtà... ehm...” Chantal si rese conto di essere entrata senza un piano preciso.
“Allora?”
“Ehm... voglio che mi mandi dove hai mandato Francys!”
“E perché dovrei ascoltare...” La succube si interruppe: le venne un'idea.
“Va bene...”
“Eh?” Fece Chantal incredula.
“Non fare quella faccia sorpresa, osserva.”
Sharlyn mostrò la sfera di cristallo, dove al suo interno si trovava Francys, bloccato in una sorta di stanza per l'isolamento dei prigionieri. Sembrava piuttosto annoiato.
“La dimensione in cui si trova il tuo amico dovrebbe riuscire a far impazzire di piacere persino lui, ma stranamente... tutto quello che gli ho buttato, tra illusioni e non, nulla ha funzionato.”
La non morta, avendo un brutto presentimento, iniziò ad indietreggiare lentamente.
“La lussuria può essere facilmente soppressa se il bersaglio odia tutti i soggetti che mostri o se è in grado di riconoscere le illusioni, ma se gli mostrassi una donna per cui prova almeno un minimo di affetto... come quella che ho davanti, neanche lui riuscirà a resistere all'influenza della mia dimensione”
La succube schioccò le dita e un piccolo vortice violaceo risucchiò Chantal.
“Sono quasi invidiosa.”


“10 minuti dopo.”

La non morta spalancò gli occhi non appena sentì una mano toccare i suoi posti proibiti e si ritrovò la faccia di Francys a 5 centimetri dal muso, al quale reagì strisciando ad una velocità sorprendente verso il muro, terrorizzata.
“Che cazzo fai?!?” Urlò imbarazzata mentre si proteggeva le parti intime con le mani.
“Beh...” Fece il guardiano leccandosi le labbra. “Ho assunto ferormoni concentrati e ora sono sotto l'effetto di una strana dimensione dall'aspetto di una cella di isolamento che mi dice di affogare nel piacere con te. E stranamente...” La non morta notò un rigonfiamento tra i pantaloni del guardiano e arrossì.
“Ma... avevi detto di essere immune!”
“Ho detto resistenza, non immunità.”
Detto ciò, il guardiano poggiò le labbra su quelle di Chantal e le loro lingue si attorcigliarono come dei serpenti in fase di accoppiamento.
“N-no...” Mugugnò la non morta dopo quel bacio così intenso.
“Ti consiglio di fartelo piacere, tanto comunque sei troppo debole per resistermi.”
Gli occhi di Chantal iniziarono ad inumidirsi.
“E io che mi sono pure presa la briga di venirti a salvare... per favore, sii delicato.”
Il gonfiore nei pantaloni di Francys si fece ancora più visibile.
“Vorrei tanto farlo anche con quella succube in questo momento, vi farei urlare entrambe di piacere...”
La cella di isolamento si dissolse attorno ai 2 e Francys venne investito da una Sharlyn estremamente eccitata e desiderosa di essere inseminata.
“Sapevo che la mia idea avrebbe funzionato! E ho sentito tutto!” Esclamò con la bava alla bocca poco prima di baciarlo.
Il ragazzo rispose al bacio con altrettanta passione, per poi chiederle di girarsi.
“Oh, la mia posizione preferita.”
Francya afferrò il girovita della donna e iniziò a leccarle il collo, ma poi le sussurrò una frase all'orecchio.
“Suplex city,bitch!”
Detto questo, il guardiano eseguì un perfetto german suplex alla sua avversaria, che praticamente seppellì interamente la metà superiore del suo corpo nel terreno.
“Ragazzina, dobbiamo correre. Ora!” Gridò poco prima di prendere la non morta in spalla, sfondare  uno dei muri con un calcio data l'assenza della porta magica e salutare il costrutto cameriera.

“Nel frattempo, nella tana del pannolino.”

Coco era in piena crisi da frustrazione sessuale,l'aspetto emaciato come se non avesse mangiato da giorni nonostante fossero passate solo poche ore.
“LIBERATEMI PICCOLE PESTI, VOGLIO SOLO FRANCYS!”
Le tre ragazzine si guardarono preoccupate.
“Pensate che dovremmo fare qualcosa?”Chiese Yuria
“Beh, non ha un bell'aspetto.” Disse Daisy
“Abbiamo provato a darle da mangiare, ma non ha funzionato niente.”
Gli occhi di Daisy si illuminarono e corse a prendere la zuppa di pesce che Francys aveva cucinato il giorno prima.
“Mantieni.” Disse a Yuria dirigendosi verso il bagno.
“Ci abbiamo già provato a dargliela, cosa vuoi...” Yuria impallidì non appena vide Daisy uscire con le mutande di Francys, probabilmente prese dai panni sporchi.
“Che cosa...?!?”
Daisy buttò le mutande dentro la zuppa e iniziò a mescolare con fervore, il tutto sotto lo sguardo disgustato di Yuria. Coco, invece, osservava il tutto con un certo desiderio; infatti, quando la leporide si avvicinò con la ciotola, bevve il tutto in un singolo sorso, comprese le mutande.
“ANCORA!!! NE VOGLIO ANCORA!!!!” Urlò lei in procinto di avere un orgasmo
Le tre ragazzine indietreggiarono spaventate e andarono a preparare altra zuppa di mutande.

“Fogne di Downtown, in una stanza per gli addetti alla manutenzione.”

Chantal era ancora silenziosa, seduta con la fronte poggiata sulle ginocchia in uno degli angoli della stanza.
“Ok, sembra che la mia finta sia andata a buon fine, cerchiamo di capi...” Il guardiano notò che la  non morta lo guardava con le guance gonfie e le lacrime agli occhi in segno di disappunto.
Francys pensò di aver esagerato col bacio, ma...
“Scemo.... scemo, scemo,scemo,scemo,scemo!” Si lamentò iniziando a piangere e rotolando per terra come una bambina alla quale avevano rubato lo zucchero filato “Non solo rubi il mio primo bacio, ma mi hai pure tolto la possibilità di raccontare ai miei genitori una storia incredibile in cui salvo il 4 caos! Scemo!”
Il guardiano sorrise, un sorriso decisamente troppo affettuoso per i suoi standard, quindi sollevò da terra la non morta piagnucolona e la... abbracciò, lasciando la suddetta estremamente basita.
“Lo dirò qui e ora, non so quale fosse il tuo piano per salvarmi, ma anche se non sei riuscita ad eseguirlo, senza di te sarei ancora bloccato lì. Grazie per avermi salvato.” Sussurrò il ragazzo con la voce piena di gratitudine poco prima di separarsi dall'abbraccio. 
“P-prego...” Rispose lei non sapendo come reagire.
“Ora che siamo meno a rischio di morte, raccontami se c'è un modo per sconfiggere Sharlyn.”
“Beh, trae potere dalla lussuria, per questo usa il ferormone, quindi potremo... mettere  KO i pazzoidi arrapati e poi attaccare?” Propose con un sorriso convinto.
“Una buona idea, ma sicuramente più della metà del pianeta sarà sotto il suo effetto, ci metteremmo troppo.”
“Usando i tuoi poteri, dicevo.”
“Troppo rischioso, potrei uccidere qualcuno per errore.”
“Purtroppo non mi viene in mente altro...”
“Non è un problema, ora dimmi come ha fatto a mutilarmi così facilmente poco fa.”
“Sembra che quella roba violacea sia una manifestazione fisica della lussuria, ma non so altro.”
“Quindi è finita...” Sospirò il guardiano.
La ragazza piegò la testa, confusa.
“Non posso sconfiggerla... non qui.”
Un punto interrogativo nero e lampeggiante comparve sulla testa della non morta, che ancora non capiva.
“Questo mondo è troppo fragile, quindi cercherò di ritardare il suo decadimento al massimo delle mie capacità. Tu... torna a casa, negli inferi. Dove vuoi”
La non morta si sturò le orecchie, incredula.
“Scusa, come?” Il sigillo a forma di teschio sul suo ventre scomparve.
“Un padrone morto non ti servirà a niente.”
“Aspetta, aspetta, sai di non aver speranza e vuoi comunque tornare lì?!?!”
“Beh... è il mio lavoro, anche se non ci sono possibilità, proverò a salvare questo mondo convincendola a fermare il ferormone prima che i corpi delle persone infettate muoiano a causa del loro stesso desiderio.”
“E come vorresti convincerla, donando il tuo corpo?” Chiese sarcasticamente lei.
Il guardiano annuì e se ne andò con un sorriso.
La ragazza sbuffò: se era suo desiderio morire, non era un suo problema. L'aveva già salvato e sinceramente non avrebbe potuto fare molto nello scontro. 
“Che idiota...” Sussurrò nuovamente osservando il cristallo con cui chiamava i suoi e rimembrando le parole del guardiano... “Non qui, giusto? E sia.”


“Nel frattempo, nella stanza della succube, 10 minuti dopo.”

“Quindi vuoi che rinunci a tutta questa energia vitale solo per avere il tuo seme senza difficoltà?” Chiese con un sorrisetto Sharlyn.
“E un erede, esattamente quello che desideravi.”
“Voi guardiani mettete sempre il benessere degli altri prima del vostro, non ho motivo per non approfittarne. Lascia che ti dica che il tuo corpo lo terrò come trofeo dopo averlo prosciugato.”
“Non mi interessa.” Disse Francys stringendo la mano della succube.
“MIA SIGNORA!” Urlò all'improvviso la cameriera spalancando la porta.
“Cosa ti turba, mio fedele pupazzetto?”
“C'è un tornado... e... una torre.”
Francys e Sharlyn corsero fuori, scoprendo con sorpresa di non essere più nelle fogne,ma su una sorta di ponte biancastro, la cui fine portava verso una torre nera decorata con 2 enormi serpenti di pietra all'entrata e protetta da un tornado di corpi sofferenti, destinati a rimanere bloccati lì dentro per l'eternità senza poter sfogare il loro desiderio. Il cielo era grigiastro, ma non sembrava naturale, era come se... soffrisse.
“Che posto...” Francys corse verso il centro del ponte dopo aver individuato Chantal seduta in un pentagramma fatto di rune demoniache. 
“Sembra che la presenza di quella succube ci abbia trasportato nel girone della lussuria. Mi dispiace.” Sussurrò con il fiato corto mentre guardava con tristezza i frammenti del cristallo che le avevano dato i suoi genitori.
“Cosa diavolo ti ha detto la testa?!?!” La sgridò il guardiano.
“Gli inferi sono più resistenti di qualsiasi mondo. Qui puoi dare il massimo senza preoccuparti di distruggere il pianeta.” Disse lei alzando il pollice con un sorriso. 
Il ragazzo sobbalzò e sorrise.
“Sei... piena di sorprese.” 
“Ricorda: io sono Chantal, figlia di un duca degli inferi, divoratrice di mondi e ti ho salvato la vita 2 volte. Sei in debito.”
“Sai come tornare indietro almeno?” Chiese il guardiano con gli occhi puntati sulla succube, ancora spaesata dal luogo in cui si trovava.
“Dovrebbero esserci altri cristalli nella torre. Devo solo trovare un modo per superare il tornado.”
Il guardiano rivestì il braccio di sangue e tagliò l'aria, e con essa anche il tornado, in 2 con un veloce movimento verticale, liberando tutte le anime dannate bloccate al suo interno, le quali caddero tutte al di sotto del ponte.
“Perfetto, vado dentro prima che si riformi. Un'ultima cosa....” Disse la non morta girandosi verso Francys. “La regina avrà già saputo che ho portato 2 creature senza sangue demoniaco con me, quindi uccidi Sharlyn prima che arrivi, altrimenti... non so cosa ci farà.”
Il ragazzo annuì.
“Sembra che tutto questo sia colpa della tua amica.” Sibilò la succube con una lieve smorfia sul volto.
“Ma forse dovrei ringraziarti...” La smorfia diventò un ghigno. “La lussuria che si trova qui...”
Diverse palle di energia violacea iniziarono a girare attorno alla donna, come gli elettroni di un atomo. “Non mi sono mai sentita così bene!!”
Il sangue bollente del guardiano cominciò a schizzare fuori dalle sue vene, iniziando a costruire una sorta di armatura pesante attorno al suo corpo. L'elmo, simile ad una entità draconica, nascondeva gli occhi  scarlatti, mentre un'alabarda sanguinolenta si manifestava fra le sue mani.
“Devo dedurre che il patto sia saltato...Come mai le sembianze draconiche?”
Il guardiano toccò il ponte di pietra con la punta della sua arma e lo trasformò in sangue solidificato.
“Una dedica ad una persona molto vicina a me.”
“Oh... interessante.”
Le sfere di energia viola si stopparono di colpo e, in un lampo violaceo che accecò per un attimo tutti i presenti, circondarono il guardiano, bloccandolo in una sorta di cerchio.
“Quindi prima hai usato questo attacco per mutilarmi? Non mi sorprende non essere riuscito a reagire... prima.”
“Il mio obbiettivo non cambia: anche se la lussuria di questo posto è incredibilmente appetitosa, l'unico modo che ho per creare l'essere definitivo è avere il tuo seme.”
Il guardiano rispose con una poderosa spazzata della sua alabarda, distruggendo tutte le sfere e lacerando il ventre della donna. Senza neanche darle il tempo di riprendersi, un potente calcio le allargò la ferita fino a tagliarla metà. 
Il guardiano osservò attentamente il corpo della succube mentre si riformava, per poi affacciarsi ad una delle estremità del ponte e notare milioni, anzi, miliardi di anime dannate intente a lasciarsi andare ai piaceri carnali, neanche si vedeva il terreno, c'era solo un ammasso di corpi e gemiti di piacere.
“Tsk... sembra che ti abbia dato un vantaggio senza volerlo.” Sussurrò il ragazzo rimembrando la fine che aveva fatto il tornado che li imprigionava.
Gli occhi e i capelli della succube iniziarono ad emanare un bagliore violaceo, 2 possenti ali del medesimo colore comparirono all'altezza dell'osso sacro.
“Non fallirò di nuovo!!” Urlò sparando un raggio di energia ad alta velocità che perforò il petto del giovane guardiano.
“Non ti permetterò di mettere i bastoni fra le ruote nella realizzazione del mio sogno!” 
Un'altra decina di sfere di diressero verso Francys, ma lui le deviò tutte con l'alabarda, per poi impiantare violentemente un piede nel terreno.
“CREPA!!!!!” 
Un colossale piede fatto di sangue schiacciò la succube, che, appena cercò di liberarsi dal peso, fu decapitata da un colpo di alabarda del guardiano... o almeno così sembrava.
Due raggi violacei perforarono gli occhi del ragazzo e la succube, approfittando del momento, creò una nodachi con la sua energia e gli tagliò la mano che teneva l'alabarda.
“Ti sei fatto fregare da un trucco così...”
Sharlyn si fermò non appena vide il ragazzo in armatura uscire dal ponte corrotto dal suo sangue, mentre il fantoccio al quale aveva tagliato la mano si dissolse.
“Oh, mi ricordo che quella stronza della polvere usò una tecnica simile...”
Anche se nascosta dall'elmo, l'espressione sorpresa del guardiano era tangibile.
“Tu... la conosci?” Chiese lui.
La donna annuì.
“I miei fratelli pensavano che fossi pazza, che il mio piano per creare l'essere perfetto fosse stupido.” Una smorfia di rabbia comparve sul suo viso. “Loro erano più fissati sul risvegliare nostra madre, ma io... io guardo il futuro.” Sussurrò indicando Francys.
“Per questo, dopo che ci sconfisse per proteggere te, mi separai da loro. E ora... avrò la mia ricompensa.”
Il guardiano indietreggiò leggermene: erano già passati diversi minuti e la succube non sembrava molto morente.
“Ormai dovresti aver capito che non posso morire finché i corpi qui sotto produrranno lussuria, ma... potresti sempre eliminarli se vuoi.” Lo provocò Sharlyn, sapendo perfettamente che un guardiano non avrebbe mai eliminato un mortale.
“So benissimo cosa succede alle anime quando vengono eliminate. Nessuno si merita quel destino, neanche quelle degli inferi.”
“Come sospettavo... Allora, come hai intenzione di eliminarmi, ragazzino?!”
Il guardiano poggiò il manico della sua arma sul ponte e questo iniziò a sgretolarsi sotto i piedi della succube.
“Ho le ali, idiota!”
Il corpo della donna si irrigidì di colpo e cadde in mezzo ai corpi, i quali iniziarono ad ammassarsi su di lei con le facce consumate dal desiderio, mentre il guardiano teneva gli occhi, che ora emanavano un lieve bagliore rossastro, sulla succube.
“VERDINA!!!!” Urlò di colpo senza distogliere lo sguardo dalla sua avversaria.
“Le rune sono pronte, torna qui e andiamo via!” Rispose Chantal ignorando il nominativo.
Il guardiano distolse lo sguardo e scattò verso l'entrata della torre nerastra, ma la succube, ormai libera dagli occhi che la immobilizzavano, si sbarazzò delle anime che le impedivano di uscire facendole letteralmente a brandelli con le sue ali, per poi saltare in aria e... venire bloccata nuovamente da delle spesse catene biancastre.
“Nessuno scappa dall'eterno tormento!!” Fece una voce astiosa poco prima di far sparire la succube in un bozzolo di catene.
“Eh?”
Una donna dagli occhi bianchi, i capelli del medesimo colore e la pelle grigiastra atterrò tra Chantal e Francys.
Indossava 2 guanti metallici artigliati e una giacca in pelle nera; i pantaloni, anche essi in pelle, erano sorretti da una cintura con il simbolo del pentagono demoniaco.
“G-giudicatrice... eheheh.”  Rise nervosamente la non morta.
“Chantal, figlia di uno dei duca, hai portato 2 esseri viventi negli inferi.” La giudicatrice sorrise mostrando i denti aguzzi. “ La punizione sarà decisa dalla regina, per ora mi sbarazzerò di questi peccatori.” Concluse schioccando le dita e facendo sparire il bozzolo della succube.
“Che cosa le hai fatto?”Chiese il guardiano.
“Le mie catene trasportano i peccatori nei luoghi dove sono destinati, ma certe creature devono essere tormentate dalla mia persona per ricevere il castigo adatto. E ora!!!”
Le catene biancastre bloccarono Francys, ma, non appena toccarono il suo corpo, si sgretolarono come legna al fuoco.
“Tsk...” La giudicatrice si avvicinò stizzita al guardiano ed iniziò ad annusarlo, ma si allontanò subito, disgustata, come se avesse sentito l'odore di escrementi misti ad aglio.
“Troppe virtù...”
“Ehi, sorella, hai finito con quei 2 intrusi?” Echeggiò una voce femminile:non si vedeva da dove provenisse, ma era come se l'inferno stesso stesse parlando.
“Mia regina!?” Sussultò la giudicatrice inchinandosi all'istante. "Mi sono occupata di uno dei 2, ma l'altro mi sta dando problemi.”
“Per questo ti ho detto di far andare me. Comunque, fai in fretta, ho preparato la cena. E smettila con questa storia della regina, siamo sorelle!” Si lamentò la voce.
“Si, mia re... voglio dire, Hella”
“Brava sorellina, ti aspetto al nono girone.”
La giudicatrice si alzò di colpo e si girò verso Chantal, ma insieme a lei vide pure il guardiano, in piedi in mezzo alle rune lampeggianti.
“Mi ha fatto piacere conoscerti! E grazie per esserti sbarazzata di quella lì al posto mio, sarebbe stato un problema. Byeeeee!” Salutò lui sparendo in un lampo rossastro.
La giudicatrice osservò il ponte distrutto, il tornado inattivo e i miliardi di dannati che consumavano sotto alla torre.
“Dannati bastardi! Almeno avrebbero potuto pulire prima di andarsene!!” Si lamentò mettendosi le mani fra i capelli.

“Fogne di Downtown, pochi istanti dopo.”

“Beh, è andata bene, non trovi?” Chiese Francys ad una Chantal traumatizzata.
“Credo di essermela fatta sotto...” Sussurrò imbarazzata.
“Oh andiamo, è andata bene.” La zittì il guardiano rimuovendo l'armatura pesante trasformandola in sangue liquido.
“Certo, tutto bene! In fondo, abbiamo solo incontrato la seconda creatura più potente degli inferi.” Sbottò sarcasticamente la non morta.
“E siamo vivi.” Rispose ottimisticamente Francys.
“Mia signora, la prego di permettermi di cambiarle le mutandine.” Disse la cameriera comparendo alle spalle della non morta.
“KYAAAAAAAAAAAAAAA!!!” Urlò Chantal saltando tra le braccia del guardiano.
“E TU CHE CI FAI QUI?!?!”
“Non è normale per una cameriera seguire la propria padrona?” Chiese la donna scarlatta con uno sguardo confuso.
“Credo che intenda come hai fatto a seguirci.” Aggiunse Francys.
“Mi sono semplicemente infilata fra le rune.” Rispose secca la donna.
“Sono qui solo per seguire la tradizione della magia dei costrutti: quando un padrone viene sconfitto, ci spetta seguire la persona che esce trionfante.”
“Ma in questo caso, non dovresti seguire la giudicatrice?” Chiese il ragazzo.
“Se non fosse stato per il suo piano, Sharlyn non sarebbe mai stata sconfitta, quindi sarà mio dovere servire la signorina Chantal fino alla fine dei miei giorni... o dei suoi.”
“Sembra che tu ti sia trovata una serva.” Aggiunse Francys piuttosto sorpreso.
“Eeheh... NA-AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHHAAHAHHAHAHAHAHAHAHAHHA!!!” Rise all'improvviso la non morta balzando dalle braccia del guardiano.
“Hai capito, idiota!? Dato che praticamente l'ho sconfitta io, questo vuol dire che sono un demone potente quanto un caos, giusto?” Sibilò lei con fare provocatorio nei confronti di Francys, venendo zittita 2 secondi dopo dalle sue mani che gli tiravano le guance. “Nuuuuuuuuuuuu, mi fai male!!”
Mentre verdina si accarezzava le guance arrossate, il guardiano le accarezzò il ventre e fece ricomparire il sigillo a forma di teschio.
“Avrei dovuto lasciarti morire...” Sbuffò lei.
“Si si, come vuoi, cosa vuoi fare con lei?” Chiese il guardiano indicando la cameriera.
“La mia prima serva ovviamente mi seguirà.”Disse lei sorridendo orgogliosamente.
“Hm, e credi che la coniglietta te lo permetterà?
Un brivido inquieto attraversò la colonna vertebrale di Chantal.
“Ripensandoci...” Disse girandosi verso la cameriera. “Mia fedele serva, voglio che tu vegli su di me, ma io non dovrò mai accorgermi della tua presenza. E un giorno, quando il tempo giungerà, sarai la mia spalla destra...”
“Si dice braccio” La corresse il guardiano.
“Non mi interrompere!” Urlò infastidita. “ Dicevo... sarai il mio braccio destro non appena conquisterò questo mondo.”
“Si, mia signora!” Esclamò con vigore, per poi salutare con un inchino e dirigersi verso l'uscita delle fogne.
Il telefono squillò, facendo sobbalzare i 2.
“Ehi, Judy. Tutto bene?” 
“Beh, sembra che l'intera città stia dormendo, mi devo preoccupare?” Chiese la leporide.
Il guardiano sorrise. “ Non ti preoccupare, sono solo stanchi, tra qualche ora dovrebbe tornare tutto come prima.”
“A casa raccontami tutto, ci vediamo lì.” Disse chiudendo la chiamata.
“Ah... sto morendo di fame, aprire portali è più faticoso di quanto ricordassi.” Si lamentò la non morta perdendo bava dalla bocca.
“Beh, se non sbaglio dovremmo essere nei pressi di quel negozio.”
Chantal non ebbe il tempo di elaborare la frase, perchè Francys fece letteralmente un buco nel soffitto con un violento cazzottone. Il guardiano attraversò il buco con un salto e si limitò a tendere la mano alla sua aiutante.
“Potevi essere più delica... wow.”
Chantal si trovò di fronte  uno spettacolo stupendo: una fontana di cioccolata abbelliva l'esterno del negozio per permettere gli assaggi gratuiti, un enorme cartello pubblicitario a forma di barretta di cioccolata bianca su cui stava scritto “Chocolate World” e infine... il proprietario del negozio che dormiva profondamente.
“Beh, dato che hai praticamente salvato il mondo, credo che ti meriti una ricompen...”
Chantal si buttò sulla fontana, grande più o meno quanto lei,  e la divorò in pochi morsi.
“DELIZIOSO!! Quando... crunch...conquisterò questo  mondo... slurp... lascerò che gli artigiani del cioccolato vivano sereni!!”  Bofonchiò leccandosi il muso sporco e avviandosi verso l'interno del negozio, seguita dal guardiano sorridente.
“Dici sempre che conquisterai questo mondo, ma sinceramente non ti ho mai visto fare del male a qualcuno adesso che ci penso, ho solo sentito parole. Quindi, come avresti fatto se non mi avessi incontrato?”
La non morta, dopo aver ingoiato la decima barretta di cioccolato, prese una lattina di alluminio e si diresse verso dei bidoni dell'immondizia, senza nascondere il ghigno malefico sul suo volto.
“I mortali sono creature molto malleabili, basta un po' di paura e si paralizzano, diventando così facili prede per le mie fauci. E quale gesto può portare un mortale a paralizzarsi dalla paura davanti a me, ti chiederai.”
Chantal procedette col buttare la lattina nel bidone della plastica e a guardare il guardiano con uno sguardo che diceva -Ho vinto-
“NA-AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA!!! Che ne pensi?! Solo un demone potrebbe non rispettare le regole della raccolta differenziata, davvero un gesto demoniaco, non trovi?MUAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA!!!” Rise nel suo autocompiacimento, con annessi fulmini in sottofondo.
Fu in quel momento che Francys affrontò la battaglia più ardua della sua vita: cercare di non ridere di lei, dopotutto... non sarebbe stato carino far piangere la sua salvatrice.
“Capisco, ma ti consiglio di continuare ad ingozzarti e riempirti le tasche, tra qualche ora si sveglierà.” Fece Francys indicando il proprietario, una rara specie di elefante nano.

“Poche ore dopo, tana del pannolino.”

Coco stava col mento poggiato sulla tavola del salotto con l'espressione di un cucciolo che stava per essere soppresso.
“Ho rovinato tutto: il mio primo bacio, le possibilità di conquistarlo, tutto!!” Si avvilì lei.
“Su, su, lo zio sapeva che eri sotto l'effetto di una creatura malvagia, non hai perso le tue chance.” La consolò Daisy dandole delle pacchette sulla spalla.
“E PER GIUNTA MI SONO PURE DIVORATA 15 PAIA DELLE SUE MUTANDE!!” Esclamò all'improvviso poco prima di dare una capocciata sul tavolo per la vergogna.
“Hm... speriamo che papà torni presto, non mi piace vederla così giù.” Aggiunse Bridget preoccupata.
“SIAMO TORNATI!!” Esclamò Francys sfondando la porta con un calcio e lanciando una Chantal ubriaca e un sacco di dolci da 300kg sul tavolo.
“Sfvoglio valtra sciuoccolata...” Bofonchiò la non morta poco prima di andare KO.
“Ehm... che le è successo?” Chiese Yuria punzecchiandole la guancia.
“Si è ingozzata di cioccolata al liquore. Poi, sono io che dovrei chiederlo. Cosa ha la biondina?”
Rispose indicando la bandicoot, ora ancora più affranta di prima a causa della presenza del guardiano.
“Beh, è depressa perché il suo primo bacio è stato un disastro totale e perché non può...hmìhphphp”
La mano di Coco tappò la bocca di Daisy in pochi istanti.
“Anche tu con quella storia del primo bacio...” Sospirò lui. “Beh... se ti può far sentire meglio...” Aggiunse mentre un rossore impercettibile si mostrò sulle sue guance. “Wow, è imbarazzante dirlo ad alta voce ora che ci penso, ma era anche il mio primo bacio.”
Yuria, Bridget e Daisy non credettero ai loro occhi, ma le loro palpebre spalancate e mandibole abbassate non erano lì per caso: quell'idiota era appena arrossito davanti a loro, anche se poco!
“Beh, non credo che una cosa simile po... HYAAAAAA, I MIEI OCCHI!!” Urlò Yuria dopo essersi girata verso la sorella, ora avvolta da una sorta di luce divina con un sorriso inebetito sul volto.
“Beh, alla fine è solo un bacio, solo una persona immatura darebbe importanza a tali cose.” Aggiunse la bionda mentre il sorriso si allargava, neanche provava a nasconderlo.
“Fai schifo a nascondere le tue emozioni, sorella.”
Lo squillo del telefono interruppe il divertente scambio di battute del gruppo.
“Weila, Judy, stai tornando?”
“Cambio di programma, preparatevi.”
“Ehm, successo qualcosa?” Chiese il guardiano sospettoso.
“Si, mia madre mi ha chiamato e ha detto che dobbiamo andare a casa sua per cena e perché si vuole scusare per avermi lasciato Daisy più del necessario.”
“E perchè dovrei seguirti, scusa?”
L'aura minacciosa della leporide si fece così intensa da poter essere percepita pure attraverso il cellulare.
“Credi davvero che lascerò te e la tua combriccola da soli a girare per la città? Verrete con me, non voglio preoccupazioni, punto.” Ordinò irritata.
“D'accordo, vado a cambiarmi.” Sospirò il ragazzo dirigendosi verso il bagno. “DOVE SONO LE MIE MUTANDE!!!”
Il ricordo della cosa vergognosa che aveva fatto tornò nella mente di Coco, ma adesso c'era anche la gioia di aver preso il primo bacio di Francys, quindi fece solo una cosa: tenne il sorriso inebetito, ma 2 cascate di lacrime le coprivano le guance.
“Sono così trisfelice!” 
“Non inventare parole perché non sai cosa provare!!” La sgridò Bridget.

“Luogo: sconosciuto. Ora: sconosciuta.”

La testa si Leazar era tra le mani del taurino, insieme al campione che aveva consegnato.
“Mi spiace, Leazar, non posso rischiare che esterni scoprano il nostro piano.” Sussurrò buttando la testa nell'immondizia, per poi spostare un libro dalla libreria del suo ufficio e aprire un passaggio che portava in una specie di santuario, dove sei figure, 3 femmine e 3 maschi,  stavano sedute  sopra delle sedie di pietra, in attesa di notizie.
“Amici miei, ho buone...”
“Metti da parte i convenevoli, Salxus. Hai ciò che volevamo?”
“Sento nervosismo nella vostra voce, Pula. Successo qualcosa?”
“Mia sorella è solo nervosa a causa della morte di Sharlyn, ti prego di perdonarla.” Intervenne la voce profonda di una delle figure, un uomo.
“Purtroppo lei non condivideva il nostro desiderio di risvegliare nostra madre e questo l'ha portata alla sua disfatta.” Aggiunse una seconda voce femminile, stavolta più infantile.
Il taurino lanciò la provetta di sangue ad una delle figure, che iniziò subito a trangugiarla. Il corpo iniziò ad emanare un potere incredibile, le altre 5 figure sembravano sentire il sapore della sua energia che cresceva per quanto era intensa.
“Purtroppo quel poco di sangue che avevo non mi permetteva di risvegliare vostra madre, ma sinceramente... sono felice che i miei sottoposti abbiano fallito per una volta.”
“Cosa vuoi dire. Salxus?” 
“Voglio dire che se lo avessimo ucciso e preso il sangue, vostra madre sarebbe stata bloccata per sempre. Ho avuto modo di studiare gli effetti del suo sangue sul sigillo, ma quando ho versato una goccia mi sono solo spuntate altre scritte incomprensibili...Fortunatamente sono riuscito a tradurle.”
“E quindi?” Chiese la figura più possente delle sei.
“-Solo il mio sangue versato dopo una battaglia potrà liberarmi-.”
“Quindi non serve solo il sangue come pensavamo... interessante. Ci sarà un cambio di piani allora, spero che tu abbia qualche altro “figlio” più utile.”
Il taurino sorrise.
“Non direi figli questa volta, ma più... soci.”



“Nota del tizio che ha scritto.”
Non è passato un anno, yuhuuuuu! E ora spero di riuscire a scrivere uno speciale di natale o iniziare una nuova storia prima della fine dell'anno. Comunque, sembra che gli alleati del nostro gruppo stiano aumentando, ma pure i nemici, e ho pure citato un videogioco sui demoni abbastanza recente. AHAHAHAHA! Sarà davvero divertente scrivere i prossimi, e finalmente ho rivelato il nome del taurino, ci sono solo voluti 12 capitoli AH! Sotto troverete altri disegni che rappresentano Coco sotto l'effetto della succube , Chantal che ride maniacalmente con un chibi Francys durante la gag comica nel negozio e un'immagine che ho preso da internet che rappresenta perfettamente la trasformazione di Francys e la sua armatura.































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Capitolo 13
*** Gita a Bunnyburrow ***


“Nota del tizio che scrive”
Lo ammetto: non avevo idea di come scrivere questo capitolo, ma spero sia di vostro gradimento, anche se sento che potevo fare di meglio. Buona lettura.


“Ogni ostacolo esiste solo per essere superato”
Manoscritti del primo.




Sul treno per arrivare a Bunnyburrow Judy stava ripetendo le regole comportamentali al suo gruppo.
“Niente poteri soprannaturali, niente cose fuori dall'ordinario, niente addestramento tra guardiani e non dovete parlare di quello che abbiamo passato in queste settimane per nessuna ragione! Ci sono domande?”
Francys, seduto con le mani poggiate sulle cosce, alzò il dito.
“Ma io dovrei iniziare ad allenare anche Yuria...”
Lo sguardo di Judy si addolcì.
“Beh, se pensi di riuscire rigenerarti da quello che ti farò se la mia famiglia scopre qualcosa, puoi farlo.”
Il guardiano rabbrividì.
“Ok... ho afferrato.”
“Passando ad altro, sei sicuro che non ci saranno altre creature che attaccheranno la città?”
Il guardiano annuì con sicurezza.
“Bene.”
“Non dovremmo nascondere Francys in qualche modo? Dovrebbe essere ancora ricercato.” Aggiunse Coco preoccupata.
“Non vi preoccupate, questo treno per Bunnyburrow è quasi sempre vuoto e non ho scelto di partire in tarda serata per nulla.”
“Si, ma...”
“E nessuno saprà che è un ricercato in quel posto, la gente di campagna non si interessa molto delle cose che accadono in città.” Concluse Nick leccando uno dei suoi ghiaccioli a forma di zampa.
“Nick, spero vivamente che tu abbia avvertito la centrale della nostra assenza.”
“Dubiti di me, carotina?” Fece lui facendo il finto offeso.
“Per tua fortuna, no...”
Mentre i piccoletti discutevano, Francys decise di dare la sua attenzione a Daisy, la quale aveva stranamente un buffo broncio diretto verso di lui.
“Qualche problema, Daisy?”
“In queste settimane mi sono persa tutto: il leshen, lo scontro col tipo pannolone di cui mi ha parlato Coco e prima di partire mi avete detto che siete stati negli inferi... uffa.”
Il ragazzo sospirò: nonostante apprezzasse il suo coraggio, non poteva certo portarsela dietro, soprattutto ora che si stavano presentando creature che neanche lui era in grado di gestire facilmente.
“Potrei...”
Una sensazione a lui conosciuta lo mise in allarme.
“L'avete sentito?” Chiese a Yuria e  Coco.
Le due ragazze annuirono, cosa che allarmò pure Judy.
“Non dite quello che penso che stiate per dire.”Supplicò con rassegnazione.
“Quanto manca a casa tua, Judy?”
“Qualche chilometro, ma dimmi cosa succede!” Ordinò impaziente.
“Beh, sembra che le cose che abbiamo sentito siano proprio a qualche chilometro.”
La leporide si accinse a chiamare la sua famiglia per vedere se andava tutto bene, ma il guardiano le  prese il telefono prima che potesse finire di digitare.
“Queste creature non sembrano essere in movimento, ma sono... tante. Dimmi, quanti abitanti ha questo paesino?” Chiese con una punta di preoccupazione.
“Quasi  82 milioni di conigli e qualche altro mammifero....”
Chantal e Coco spalancarono gli occhi, ma il resto del gruppo rimase abbastanza composto, soprattutto Francys, già intento a studiare un piano per affrontare la nuova minaccia.
“Capisco, quindi la grossa quantità di carne li ha portati qui.”
“Che cosa facciamo?”
“Nulla.” Rispose Francys stiracchiandosi il collo.
Judy lo fissò allibita.
“Cosa?!?”
“Ci sono poche creature che vanno in giro in branchi così numerosi, ma per assicurarmi che non muoia nessuno di questi 82 milioni devo essere sicuro di cosa affronto.” Spiegò in modo pacato il giovane poco prima che il fischio del treno suonasse.
“Siamo arrivati.  Spero che tu abbia ragione, ma per adesso... sorridete.” Disse Judy davanti alle portiere poco prima di uscire ed essere investita da una marea di coniglietti che urlavano -sorellona- a tutto spiano.
Francys osservò attentamente il paesino in cui si trovavano e i volti felici dei familiari della leporide. Non sembrava esserci preoccupazione o sconforto nei loro occhi, quindi probabilmente non c'era stata ancora nessuna vittima, ma avrebbe dovuto comunque fare delle ricerche nei paraggi:  forse la vittima semplicemente non era stata trovata.
“Ho capito, ho capito, vi sono mancata.” Annaspò Judy mentre cercava di liberarsi dal mucchio di fratelli e sorelle che l'aveva praticamente seppellita.
“JUDY” Salutò calorosamente un coniglio dalla pelliccia marroncina insieme alla copia più paffutella e anziana di Judy.
“Papà, mamma, è così bello vedervi... anche se mi avete lasciato una peste a cui badare.” Aggiunse in modo irritato la figlia.
“Oh andiamo, piuttosto, perché non ci presenti i tuoi amici?” Chiese Bonnie soffermandosi sull'aspetto curioso dei suoi amici.
“Sono solo dei coinquilini che ho incontrato di recente, ho pensato di portarli con me.”
“Beh, se siete amici di mia figlia, siete anche miei amici.” Aggiunse Stu tendendo la mano a Francys, il quale rispose con una vigorosa stretta.
“Se mi posso permettere, c'è stato qualche caso di persona scomparsa nel paese?” Chiese con sguardo serio.
“Che domanda inusuale, sei un poliziotto anche tu?” Replicò scherzosamente Stu. “Comunque, che io sappia no, ma siamo 82 milioni, quindi non posso sapere tutto.”
Il ragazzo annuì mentre si dirigeva verso i campi, seguito da Chantal, Daisy e Coco, incuriosite dalle sue intenzioni, Yuria, d'altro canto, rimase con la famiglia della leporide, visibilmente  annoiata, mentre Bridget decise di farsi una svolazzata in giro.
“Questo posto è enorme, ed è pure carino...” Osservò con sgomento Coco riferendosi alle centinaia di miglia di campi di agricoltura e colline, alla stupenda architettura rurale e alle incantevoli case degli abitanti, tutte perfettamente curate e in perfetta simbiosi con l'ambiente.
“Molto meglio di still water street...” Mugugnò tra sé e sé.
Ormai stavano camminando da circa 2 ore, Daisy aveva ceduto dopo 10 minuti e quindi si era poggiata sulla testa di Francys per riposare le zampe, Chantal invece era riuscita, non si sa come,a convincere Coco a farsi portare in spalla.
“Ricordami perché ho accettato?” Chiese una Coco particolarmente irritata in procinto di lanciarla sulla luna.
“Ho dovuto portare il peso delle tue tettone sulle spalle per riportarti a casa dopo che sei svenuta contro il Leshen, mi sembra il minimo.” Rispose Chantal con un sorrisetto beffardo, al che Coco rispose dandole una scossa elettrica sulla coscia.
“Ingrata!!” Esclamò Chantal mordendole i capelli, cosa che risultò solo in una scossa più violenta e nella sua perdita di sensi.
“Ehm... Zio Francys, stiamo cercando qualcosa in particolare?” Chiese Daisy battendo la zampa sul volto pensieroso del guardiano.
“Indizi, tipo sangue dal colore strano, bava, fosse mezze scavate, cadaveri mangiucchiati, qualsiasi cosa.”
“Sembra che qualunque cosa abbiamo sentito, non voglia essere trovata...” Aggiunse Coco guardandosi intorno.
Le ore continuarono a passare e ormai la notte era scesa, quindi il gruppo tornò al paese, la maggior parte felice di poter mettere finalmente qualcosa sotto i denti... tranne uno: Francys era ancora preoccupato. Certo, non sapeva cosa ci fosse, ma era letteralmente impossibile che non avessero fatto danni, soprattutto se si trovavano lì dal suo arrivo in quel mondo.
“Quella è casa mia!” Fece Daisy all'improvviso indicando una casa abbellita con delle orecchie da coniglio all'esterno e con la parte interna scavata in una collina piuttosto alta. Sulla veranda, su una delle tante sedie a dondolo presenti, Yuria e Bridget attendevano il loro ritorno.
“Non avete trovato niente, vero?” Domandò Yuria  con le gambe incrociate e lo sguardo annoiato.
I 4 scossero la testa, mentre Yuria sbuffò innervosita.
“Ignoratela, diciamo che la famiglia di Judy l'ha esaurita.” Aggiunse Bridget ridacchiando.
“EHI!” Urlò all'improvviso Judy da una delle finestre della casa. “Entrate, è ora di cena.”
Gli stomaci di tutti i presenti brontolarono contemporaneamente.
“Meno male, avevo proprio voglia di cioccolata!” Esclamò Chantal con la bava alla bocca, ancora sulle spalle di Coco.
“Eh, e tu da quanto tempo sei sveglia?!” Ringhiò la bionda facendola cadere a culo per terra.
“Da qualche ora, ma dovevo pur farmi portare in qualche modo...NA-AHAHAHAHAHAHAHAHAH.” Rise maleficamente la non morta, risata che diventò pianto non appena la bandicoot iniziò letteralmente a palleggiare con la sua testa.  Fortunatamente, Francys interruppe la litigata, riattaccò la testa della non morta ed entrò dentro casa, seguito dal gruppo ovviamente.
Quando entrarono, trovarono una tavola lunga almeno 30 metri abbellita con ogni genere di piatto a base di verdure, il tutto contornato dalle risate felici dei parenti di Judy.
“Oh, vedo che avete deciso di unirvi a noi. Ti sei divertito a bazzicare per i campi? Sono il nostro orgoglio!” Disse fieramente Stu al guardiano.
“Oh, tesoro, lascialo stare, su mangiamo. Judy mi ha detto pure i gusti della tua amica verde, quindi ho preparato qualche dolce al cioccolato per lei.” Aggiunse Bonnie offrendo una bevanda al suo ospite.
La cena passò senza intoppi: Chantal si era nuovamente ingozzata di cioccolata, Nick stuzzicava Judy, la quale rideva ad ogni sua parola, Coco aveva mangiato una decina di porzioni di ogni piatto con una voracità allarmante , mentre Daisy e Bridget decisero di fare una gara a chi mangiava più piccante senza piangere, che ovviamente vinse la seconda. L'unico che non si sentiva a suo agio era Francys: aveva passato tutta la cena ad osservare il comportamento della famiglia, ma non notò alcun litigio,bisticcio fra sorelle, nessun barlume di rancore, la famiglia perfetta praticamente, quasi come se fossero un'unica mente.
“Forse ci sto pensando troppo.” Bofonchiò tra sé e sé.
Ormai era tarda notte e, a causa della mancanza di stanze, Francys dovette condividere il letto con Coco. Non che la cosa lo disturbasse, ma i suoi pensieri non gli facevano prendere sonno... e lei lo sapeva.
“Senti...”
L'urlo agghiacciante di Daisy allertò i due, ma, non appena arrivarono alla stanza dove alloggiava, tutto ciò che trovarono fu Bridget coperta di sangue e la testa di Bonnie che rotolava a terra.
“Che cazzo è successo?!” 
“Oh, sua madre è venuta a darci la buonanotte, ma poi mentre stava rimboccando le coperte a me ha iniziato ad aprire la bocca in 4 parti uguali, quindi l'ho uccisa, però sembra che qualcosa abbia preso Daisy.” Spiegò la felina senza battere ciglio.
“Biondina ,vai dagli altri e portali subito qui, non devi assolutamente  svegliare nessuno mentre vai e non usare i tuoi poteri, altrimenti ci saranno tutti addosso.” Ordinò Francys mentre controllava i canini della testa di “Bonnie”.
“Hai capito qualcosa?” Domandò la bionda.
“Non ne sono ancora certo, ma spero vivamente di sbagliarmi per una volta.” Disse con un'emozione che non mostrava quasi mai: paura.
Coco corse verso la stanza di sua sorella, ma nel tragitto incrociò Nick, che, con una forza sorprendente, stoppò la sua corsa.
“Nick, che diavolo fai? Dobbiamo andare a chia...”
Tre tentacoli acuminati le infilzarono il ventre, facendola gemere dal dolore. La forma del viso di Nick iniziò ad aprirsi, mostrando una bocca deforme e rivelando le sue file di denti affilati pronti a decapitarla con un morso. Le fauci della creatura grondavano di bava, pregustando l'uccisione, ma Coco riuscì a calciarla via poco prima di fare una finaccia. La belva non si diede per vinta, quindi si lanciò su di lei, la afferrò per le spalle e spalancò nuovamente le mandibole. Se non l'avessero uccisa le sue zanne o le ferite, quell'alito fetido sarebbe bastato a darle il colpo di grazia.
La bandicoot valutò rapidamente le sue opzioni. Poteva cercare di fulminarlo, ma Francys le aveva ordinato di non farlo e forse aveva capito perché. Poteva provare a pestarlo a morte, ma quella cosa sembrava quasi avere la sua stessa forza fisica, quindi la cosa avrebbe causato troppo rumore.
Fu in quel momento che vide la sua lingua biforcuta e insieme ad essa un'opportunità: con un singolo movimento, serrò le mascelle sulla lingua deforme della belva e la strappò. La creatura mollò la presa e iniziò a contorcersi dal dolore, ma poco prima che potesse dare voce alla sua sofferenza, la bandicoot le girò il collo di 180 gradi, uccidendola.
La ragazza non perse tempo e, nonostante fosse tentata di assorbire l'elettricità nei dintorni per curarsi le ferite, decise di optare per una fasciatura di primo soccorso fatta con parti dei suoi vestiti.
Quando arrivò alle stanze dei suoi amici, si apprestò a svegliarli, anche se con Nick ebbe qualche esitazione, ma alla fine avvertì pure lui.
Diversi minuti dopo, il gruppo era ormai al completo. Al centro della stanza, con le braccia incrociate e lo sguardo ansioso, Francys stava pensando ad un modo per spiegare la situazione.
“Allora, hai intenzioni di spiegarci cosa succede o volevi solo interrompere il nostro sonno? E perché diavolo questa stanza è sporca di sangue?” Chiese Judy battendo il piede spazientita, ormai abituata a certi spettacoli.
“Tetracar.” Sussurrò il guardiano sudando freddo.
“Oh merda...” Imprecò Chantal smettendo di masticare la sua barretta di cioccolata.
“Sarebbe la cosa che mi ha fatto queste ferite?” Chiese Coco sapendo già la risposta.
“Una delle cose.” La corresse lui. “Sono dei mutaforma che si nutrono principalmente di carne, assumendo le sembianze più comode per la caccia. Tendono a mischiarsi tra i mortali per ucciderli durante manifestazioni di affetto: da quel che so, per loro la carne ha un sapore migliore quando la vittima si sente al sicuro e prova sentimenti forti e positivi.” Spiegò muovendo le mani nervosamente.
Un campanello di allarme risuonò nella testa della leporide, il suo sguardo passò da irritato a preoccupato.
“L-la m-mia... famiglia.” Balbettò mentre le lacrime rigavano il suo pelo grigiastro.
“Morta, probabilmente...”Aggiunse Yuria impassibile.
Judy iniziò letteralmente ad andare in iperventilazione, ma Francys diede una violenta botta sul pavimento, per poi fulminare con lo sguardo Yuria, la quale sobbalzò.
“Non parlare se non sai, ragazzina. Judy, la tua famiglia è viva, ma non lo sarà per molto, ne sono certo. Adesso dobbiamo pensare a come sbarazzarci di queste cose e a come salvare Daisy prima che venga divorata.”
“L'hanno presa?!?!E come fai a dirlo?!?!” Esclamò la leporide,
“Si, l'hanno presa, ma non è un problema. Ora ho bisogno che ognuno di noi faccia la sua parte, io da solo non posso fare niente adesso. E la tua famiglia sta bene perché questa specie adora la carne fresca, quindi... viva,”
La leporide fece un respiro profondo per calmarsi.
“Bene, dobbiamo separarci in tre gruppi...”
“Non dovremmo stare uniti? Sai, non mi sembra il caso di separarci se ci sono migliaia di mostri in giro.” Disse Nick.
“Ci sono 3 bersagli, e dobbiamo distruggerli tutti contemporaneamente.” Aggiunse Chantal.
“Che vuoi dire?” Chiese Coco, anche lei ora inquieta a causa delle espressioni che Francys stava mostrando.
“In ogni colonia ci sono 3 regine, se una muore, le altre inizieranno ad emanare un ferormone in grado di far riprodurre all'istante qualsiasi tetracar nel raggio di 200 miglia. Non sappiamo ancora quanti sono, ma sicuramente più della metà della popolazione del paese. E con una regina morta, inizierebbero a sparpagliarsi troppo!” Spiegò Francys.
“E così facendo farebbero solo più vittime...” Aggiunse Yuria.
“Esatto.”
“E se le ammazziamo insieme come ha detto?” Chiese Coco.
“I tetracar della zona dovrebbero decomporsi in pochi secondi. Lo farei io, ma non sono così stupidi da tenere le 3 regine nello stesso posto. Per questo, una volta individuata una regina, dovrete aspettare il segnale dagli altri gruppi. Io posso ucciderla una senza grossi problemi, quindi andrò da solo, Yuria e Coco non dovrebbero avere problemi ad eliminarne una se combattono insieme, ma mi raccomando, uccidetela solo quando sentirete il segnale, per quanto riguarda la terza, andranno Judy, Nick, Bridget e Chantal.”
“Aspetta, non mi sembra una buona idea, non dovremmo chiamare i rinforzi?” Propose Nick.
“Non ci crederebbero mai...”Sussurrò Judy.
“Resta il fatto che questi affari si nascondono molto bene, come dovremmo trovarli?” Chiese Yuria.
“Io non conosco la zona, ma so che adorano i posti scuri e asciutti per dormire.” Aggiunse Francys.
“Siamo in una fottuta zona campagnola, ce ne sono a centinaia di posti così...” Disse Chantal.
La leporide iniziò a battere il piede in un bizzarro tentativo di stimolare le sue cellule cerebrali.
“So dove possono essere...”
“Che?”
Judy prese carta e penna da un comodino lì vicino e iniziò a disegnare una mappa del luogo in cui era cresciuta.
“Quanto sono grandi queste regine?” Chiese lei mentre disegnava,
“Più o meno quanto una mietitrebbia...”
“Ci sono 7 fienili intorno alla casa, 4 grotte nella foresta a nord-ovest, a circa un miglio da qui, e una vecchia casa disabitata a 3 miglia da qui. Mi nascondevo sempre lì quando i miei mi mettevano in punizione.”
“Perfetto, io esaminerò i fienili qui intorno, Coco e Yuria le grotte, mentre Judy e gli altri andranno alla casa disabitata.”
Judy passò delle radio della polizia a Coco e a Francys.
“Che io sappia non avete poteri telepatici, quindi useremo queste per comunicare, così vi sarà più facile dare il segnale.”
“Buona fortuna.”
Francys, Coco e Yuria si diressero verso i loro obbiettivi, lasciando il gruppo di Judy a se stesso
“Bene... ora che si fa, carotina?”
“Ora andiamo in cantina...”
Il gruppo attraversò i corridoi della casa silenziosamente, evitando metodicamente le stanze del resto della “famiglia”.Una volta arrivati in cantina, si trovarono davanti diverse teche, al cui interno reperirono armi di ogni genere: doppiette, pistole, fucili d'assalto, ecc.
“Che diavolo ci fanno tutte queste armi qui? Sono tue?” Chiese Nick.
“Mia cugina Lola è appassionata di armi, tutto qua.”
“Wow, guardate qui!” Disse Chantal prendendo un candelotto di dinamite da una cassa con su scritto -pericolo, esplosivi-.
“Almeno queste armi sono a norma?” Chiese Nick poco prima che Judy gli passasse una magnum calibro 50 munita di silenziatore.
“La maggior parte lo sono, anche se la dinamite è nuova...”
“Judy, tesoro, che stai facendo lì sotto?”
La leporide rizzò le orecchie alla voce del padre, che iniziò lentamente a scendere per le scale, un passo alla volta.
“Papà...” Sussurrò in tono ostile Judy puntando la doppietta sulla faccia del padre.
“Hm, il guardiano ci ha scoperto... un vero peccato.”
Sibilò Stu poco prima di aprire il viso in 4 parti e sputare una sorta di liquido acido sulla canna dell'arma di  Judy, rendendola inutilizzabile.
“Sarebbe stato tutto meno doloroso.”
Il tetracar si buttò sulla leporide a fauci aperte, solo per essere fermato da un proiettile di magnum di Nick, che gli fece esplodere la testa in più parti.
Nick e Judy si guardarono spaesati per qualche secondo.
“L'ho... ucciso?” Si chiese Nick con le mani tremanti.
Judy diede un violento calcio sul cadavere della bestia, non ricevendo nessuna risposta.
“Direi di si. Andiamo, voglio salvare la mia famiglia.”
Stavano quasi per uscire dall'abitazione, quando Judy udì il gracchiare della radio.
“Ho trovato la prima regina in uno dei fienili, nessun segno della tua famiglia, probabilmente sono in un'altra tana. Come procede da voi?” Disse Francys attraverso la ricetrasmittente.
“Siamo ancora a casa, stiamo per uscire.”
“State attenti, ho visto molti conigli camminare in giro senza meta e dubito sia normale per un coniglio, saranno delle vedette. Resterò nascosto finché non troviamo tutte le regine.”
“Diavolo!!” Imprecò Judy: sarebbe stato impossibile farsi 3 chilometri se mezza città stava di guardia, ma poi.... le venne un'idea, o meglio... una domanda.
“Francys?”
“Dimmi.”
“Come si riconoscono fra di loro i mutaforma?”
“In base all'odore, perché?”
Judy ghignò, per poi tornare verso il cadavere del tetracar che aveva ucciso Nick e iniziare a sventrarlo davanti ai volti scombussolati dei suoi amici.
“Presto, copritevi con questa roba, non abbiamo molto tempo.”
“Dobbiamo proprio?” Fecero Nick e Chantal all'unisono, intuendo le intenzioni della loro amica.
“Oh, non fate le femminucce!” Li esordì Bridget mentre si strofinava l'ascella con un intestino tenue verdognolo.
Il gruppo uscì dall'abitazione pochi minuti dopo, alcune vedette si girarono verso di loro, ma ripresero subito il loro cammino dopo un breve scambio di sguardi. Ci misero circa 3 ore per raggiungere la casa abbandonata di cui aveva parlato Judy, casa che si rivelò essere un enorme maniero fatiscente.
“Perché finisco sempre circondata da roba disgustosa? Passerò ore sotto la doccia per togliermi questo schifo...” Si lamentò la non morta.
“Passeremo ore ad aprire questa porta se non ci aiuti...” Aggiunse Judy mentre cercava di spingere il vecchio portone arrugginito dell'abitazione.
Il rumore statico della radio interruppe di nuovo la leporide.
“Io e Yuria abbiamo trovato la seconda regina, a voi come va?”
“Stiamo per entrare nell'abitazione, voi restate nascoste finché non la troviamo.”
“Ricevuto.”
Dopo immensi sforzi, la porta in ferro cedette, mostrando al gruppo un corridoio straripante di uova grigiastre grandi più o meno quanto Chantal.
“Credo che sia qui...” Disse Nick facendo le veci di Capitan ovvio.
“Potrebbero essere le uova dove conservano i corpi...”Aggiunse Chantal.
“Cosa?”Fece Judy confusa.
“Francys l'aveva già detto: tendono a conservare la carne.”
“In delle uova?”
“Già.”
Senza perdere tempo, la leporide iniziò a distruggere ogni singolo uovo, al cui interno trovò diversi membri della sua famiglia e anche alcuni vicini,tutti privi di sensi, ma, fortunatamente, senza ferite.
“Sembrano stare tutti bene, andiamo avanti.”
Mentre il gruppo si addentrava nelle profondità del maniero passando per i lunghi corridoi, non poté fare a meno di notare un sacco di segni di artigli sulle pareti, la maggior parte ancora recenti.
“Ho un brutto presentimento.”
La leporide rizzò le orecchie: aveva sentito il rumore di qualcosa che si rompeva provenire dalla cantina, ma poi...
“AIUTOOOOOOOOO!!!!”
Il grido di aiuto di Daisy allarmò la leporide, che, senza neanche aspettare i suoi compagni, scattò verso la porta da dove era venuto l'urlo, dove ad aspettarla trovò un'enorme essere aracniforme. Tra le sue zampe, imprigionata in una tela di ragno, Daisy si agitava come un pesce fuor d'acqua.
“Nick, la pistola!”
“Ci sono.”
La volpe puntò l'arma sulla regina e sparò. Il colpo trapassò il dorso della creatura da parte a parte, ma non la uccise, in compenso fece cadere Daisy su una vecchia carrucola, che, attivandosi, si agganciò ad una delle zampe della regina. Judy approfittò del momento e, usando l'altro gancio, infilzò la ferita della bestia, la quale la lanciò via con una poderosa spazzata, tramortendola momentaneamente.
“Carotina!”
Nick sparò un altro colpo, ma la regina lo schivò abbassando il capo, per poi buttarsi sulla volpe con le fauci spalancate, venendo fermata da un dolore lancinante al dorso subito dopo.
“Io e te non abbiamo finito!”Urlò Judy con le zampe sulla fune collegata al gancio nella ferita del mostro.
Attingendo a tutte le sue forze, la leporide aveva immobilizzato la bestia sul posto, anche se ogni muscolo del suo corpo urlava di dolore a causa dello sforzo.
“Nick, usa la radio e dai il segnale agli altri!!”
“Sei sicura, carotina?! Non sembra molto morta questa cosa!!”
“Muoviti!!” Ordinò Judy.
Nick eseguì l'ordine e diede il segnale agli altri.
“Ora che facciamo?!”
“Chantal, la dinamite!” Ordinò nuovamente Judy.
La non morta lanciò il candelotto di dinamite alla leporide, la quale mollò la presa dalla fune, accese la miccia su un muro e la buttò dentro la ferita della regina.
“Via via!!!” Ordinò un'ultima volta Judy prendendo in spalla Daisy mentre correva verso l'uscita.
L'esplosione che seguì disintegrò la regina, risultando in un sonoro sospiro di sollievo da parte del gruppo, il quale procedette col contattare gli altri attraverso la radio.
“Ehi, abbiamo eliminato la regina, a voi come è andata?”Chiese Judy con un rivolo di sangue che le usciva dalla testa,
“Eliminata...” Risposero all'unisono Coco e Francys.
“Bene...”
“Io credo di aver trovato i tuoi genitori in una delle uova.” Aggiunse Coco,
La leporide sorrise: i suoi genitori stavano bene.
“Ehi, un aiutino...” Mugugnò Daisy ancora bloccata nella tela della regina.
“Oh certo, scusa Daisy, Come ti senti?”
“Come mi sento? Sono stata rapita da un ragno gigante e mi ha quasi mangiata... ed è stato fighissimo!”
“Sei quasi morta...”
“Esatto!!”
“Io sto morendo di fame, andiamo a casa.” Propose Chantal senza pensarci.
“Dobbiamo ancora liberare dalle uova milioni di conigli, non penso che avremo tempo per mangiare.” Aggiunse Francys dalla radio.
“Oh, che palle.”

“Dopo una nottata passata a distruggere uova, sulla stazione di Bunnyburrow.”

Per una questione di assoluta coincidenza, le vittime dei tetracar persero tutti la memoria degli ultimi giorni. Il gruppo, resosi conto della situazione, decise di lasciar correre. Dopotutto, spiegare cosa era accaduto avrebbe portato solo confusione, dubbio e paura.
“Beh, Judy, tesoro, torna a trovarci mi raccomando.” Disse Stu abbracciando la figlia. “E porta i tuoi amici, delle braccia in più per il campo fanno sempre comodo.”
“Lo farò, papà.”
Non appena Judy entrò nel treno di ritorno, si sedette vicino a Francys, l'unico sveglio, dato che gli altri si erano appisolati a causa della notte in bianco.
“Beh, ce l'abbiamo fatta. Finirà mai questa odissea?”
Il guardiano ridacchiò.
“Non appena Coco riparerà il chip, tornerà tutto alla normalità, non ti preoccupare.”
“Normalità, eh? Dubito che tornerà mai.”
“Non mi sembra che la cosa ti turbi.” Aggiunse Francys notando il sorrisetto dell'amica.
“Da quando ti conosco, c'è poca roba capace di turbarmi.”
“Lo prenderò come un complimento.”

“Luogo: sconosciuto. Ora: sconosciuta.”

Laran stava in una sorta di stato di meditazione nel cilindro in cui era imprigionata, ma purtroppo la voce del suo rapitore interruppe la sua concetrazione.
“Buona sera, Laran.”
“Salxus... è bello vederti.” Disse sarcasticamente la guardiana.
“Stai morendo lentamente e hai ancora voglia di fare sarcasmo. Non cambierai mai.”
“Te l'ho già detto, bastardo: io non morirò, ma non posso dire lo stesso per te non appena uscirò di qui”
Il taurino ghignò maliziosamente.
“Pensi ancora che il tuo allievo verrà qui a salvarti? Certo, verrà qui, ma come cavia, e ora ti presenterò l'uomo che mi aiuterà a catturarlo.”
Nello stesso istante, una nube di insetti di colore nerastro iniziò a formare il corpo di un uomo con indosso una tunica in pelle nera, un cappello a tesa larga e una maschera a forma di becco.
“Signorina Laran, sono sorpreso che la macchina non l'abbia ancora eliminata.” Disse l'uomo accarezzandosi il mento.
“Lui è Helcos, uno dei miei soci in affari, diciamo.”
“Socio è un eufemismo, dato che abbiamo inventato questa macchina insieme.” Aggiunse l'uomo accarezzando il cilindro in cui era imprigionata Laran.
“Per questo mi aspetto che tu riesca a trovare un modo per portare qui Francys.”
L'uomo iniziò a dissolversi nelle stesso modo in cui era arrivato.
“Non si preoccupi: ho già un piano.”




“Nota del tizio che scrive.”

Il capitolo più difficile da scrivere che mi sia mai capitato, soprattutto perchè all'inizio volevo ammazzare tutta la famiglia di Judy, ma poi sarebbe stato troppo traumatico per lei, e non mi andava di tenerla in lutto. Alla prossima, dove finalmente vedremo progressi importanti. E si, ho evitato di utilizzare Trucy in questo capitolo














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Capitolo 14
*** Insetti nel ghiacciolo ***


“Un bravo guardiano può sopravvivere, ma solo le leggende possono ascendere.”
Una strana maschera.



Coco posò il cacciavite su una panca e si pulì le mani con uno straccio bianco. Poi osservò il chip di localizzazione che stava rimettendo a nuovo da circa 2 settimane: ormai era praticamente pronto, doveva solo apportare le ultime modifiche.
Guardò l'orologio. Quasi le undici. In quel momento, Judy e Nick erano a lavoro,  Francys e Yuria erano andati ad allenarsi in qualche deserto sperduto del pianeta, mentre Bridget e Daisy erano a scuola.
Recuperò il cacciavite e si chinò sul poggia ginocchia, vicino al chip.
Mentre esplorava la piastrina del wafer di silicio, uno strano insetto con la schiena rossastra si poggiò sul suo avambraccio. 
“Oh no...” 
“Qualche problema, Coco?” Chiese Chantal 
“Dobbiamo andarcene.”
“Cosa?”
“ORA!!!”
Coco corse verso l'uscita dell'appartamento, seguita da Chantal.
Scesa una lunga rampa di scale, dove un tappeto spelacchiato scendeva lungo dei gradini di legno tarlato, da cui emergeva un corrimano in metallo arrugginito, che qualche ventina di anni prima doveva aver sostituito un precedente corrimano in legno a sua volta distrutto dall'opera incessante delle tarme, si trovarono nell'atrio dell'edificio. A quel punto a Coco e Chantal bastò avviarsi verso l'esterno, per strada, dove videro qualcosa di agghiacciante: la città era totalmente ricoperta di insetti, gli animali che erano rimasti fuori dalle loro abitazioni erano stati divorati, lasciando in strada solo cadaveri mangiucchiati.
“Helcos...”Sussuurrò Coco sudando freddo
“Coco... che sta succedendo?”
Dallo sciame di insetti si manifestò un uomo con una maschera beccuta.
“Mi scuso per la carneficina, ma i miei piccoli avevano fame. Dov'è Francys?”
“Non qui...”Sussurrò Coco caricando l'elettricità all'interno del suo corpo.
Con uno scatto fulmineo, la bandicoot si trovò faccia a faccia con la nuova minaccia , ma prima che potesse sferrare il primo colpo, un'improvvisa paralisi corporea la fece cadere a terra.
“Non c'è bisogno di avere così tanta fretta, a differenza del mio collega, io non voglio eliminare a sangue freddo uno dei nostri migliori esperimenti.”
Helcos iniziò ad accarezzare il capo della bandicoot paralizzata.
“Tranquilla, il veleno paralizzante dei miei piccoli non è letale.”
“Bastardo, cosa vuoi farmi?!” Ringhiò la bandicoot.
“Ti riporterò a casa. Ora che non interessi più a Salxus, potrò vivisezionarti senza interruzioni.”
“Oppure potresti lasciarla andare prima di fare una brutta fine.” Esclamò Chantal con aria sicura.
“Hm? E tu chi saresti?”
“Lascia che mi presenti: io sono Chantal, figlia di un duca degli inferi e futura conquistatrice di questo mondo.”
“Chantal, che diavolo fai? Scappa!!” La rimproverò Coco, ma la non morta fece finta di non sentirla.
“Hm, non ho mai avuto modo di sperimentare su una creatura degli inferi.” Disse Helcos tirando fuori un paio di bisturi dalla giacca. “Sarai un ottimo topo da laboratorio.”
Un brivido freddo attraversò la schiena della non morta, ma doveva resistere alla tentazione di filarsela e continuare con quello che stava facendo: prendere tempo.
“S-Sicuro che sia s-saggio affrontare una c-creatura che non conosci?” Balbettò, ore meno sicura di prima.
“Che strano... è da quando hai iniziato a parlare che i miei insetti ti stanno iniettando il veleno che ho usato sulla biondina, ma sembra che non funzioni su di te. Interessante.”
La non morta ingoiò un grumo di saliva e ringraziò la sua buona stella.
“Beh, preparati ad altre sorprese.”
Chantal si morse il pollice e iniziò a disegnare rune demoniache col suo sangue, il tutto sotto lo sguardo interessato di Helcos.
“Che stai facendo?”
Le rune demoniache iniziarono a brillare di un rosso intenso.
“Sto evocando la creatura che ti eliminerà!!”
Le rune iniziarono ad emanare un fumo rossastro, che cominciò a prendere la forma della creatura che avrebbe dovuto eliminare Helcos, ma non appena il fumo si diradò, l'unica creatura che si mostrò fu un misero cucciolo di foca con delle piccole corna da diavolo sulla testa.
“Bau” Fece l'adorabile creaturina.
“Ma che diavolo?!?” Disse uno spaesato Helcos.
Chantal usò quel momento di distrazione per prendere Coco in spalla e iniziare a correre come mai aveva corso prima.
“Idiota, avresti dovuto lasciarmi lì, non puoi scappare da lui a piedi.”
“Sono aperta a suggerimenti!!”
“Tundra town...” Sussurrò la bionda.
“Cosa?”
“I suoi insetti odiano il freddo, quella è la nostra unica speranza.” Spiegò Coco.
“E come vorresti arrivarci? Si trova dall'altra parte della città!!”
Un'auto da corsa rossastra sbarrò la strada alle due e, una volta abbassato il finestrino oscurato, davanti a loro si presentò un bradipo.
“Vi.... serve.... un.... passaggio?” Chiese il bradipo.
La giovane non morta si guardò alle spalle e vide l'enorme sciame di insetti che si stava dirigendo verso la sua posizione, quindi non ci pensò due volte e si buttò con Coco sul sedile del passeggero.
“A tavoletta! Verso Tundra Town!!” Urlò Chantal
Il bradipo spinse sull'acceleratore e l'odore di gomma bruciata invase per un attimo le narici della non morta, che venne spinta all'indietro a causa dell'improvviso aumento di velocità.
“Ehi, ti manda qualcuno o siamo state semplicemente fortunate?” Chiese Coco, ancora paralizzata dal collo in giù.
“Mi... manda... Nick.” Disse il bradipo.
“E hai un nome, bradipo?” Aggiunse Chantal
“Flash... mi.... chiamo... Flash.”
Grazie all'incredibile talento da guidatore di Flash, il gruppo raggiunse Tundra Town in cinque minuti scarsi, ma purtroppo trovarono lo stesso paesaggio di Downtown: centinaia di cadaveri mangiucchiati dagli insetti.
“Impossibile.”Sussurrò Coco.
“Pensavi davvero che un po' di neve avrebbe fermato i miei tesorucci?” Disse Helcos atterrando sul cofano della macchina di Flash, il quale provò subito ad andare in retromarcia, ma ormai era troppo tardi: lo sciame di insetti aveva sollevato l'auto, togliendo l'attrito delle ruote col terreno.
Fu questione di secondi: gli insetti di Helcos entrarono attraverso le fessure dell'auto e divorarono Flash, il quale non ebbe neanche il tempo di urlare di dolore, perché di lui rimasero solo le ossa.
“Lasciate che vi apra.” Disse Helcos, bisturi alla mano, pronto a vivisezionare le due ragazze.
“Coco, si sta avvicinando, mi serve un'idea!”
“Non serve più.”
La temperatura iniziò a scendere vertiginosamente, gli insetti che circondavano tundra town diventarono dei cubetti di ghiaccio nero, mentre alle spalle di Helcos si formava la figura di Yuria.
“Yuria... non pensavo di trovarti qui,”
“E io non pensavo che nostro padre avrebbe mandato un fottuto psicopatico alla ricerca di Francys.”
“Psicopatico? Direi più... un uomo di scienza.”
“Presto sarai un uomo morto.”
Incurvando leggermente la schiena ed estendendo le braccia ai lati del corpo, in un istante Yuria assunse una posa combattiva. Il suo volto, sul quale i capelli gettavano ombra, era contorto in un ghigno di sfida.
Helcos sospirò seccato, prevedendo ciò che presto sarebbe accaduto.
Con lo stesso fragore di un tuono, la guardiana dei ghiacci schiantò entrambi i piedi sul terreno innevato, balzando in avanti. Si contorse in volo con agilità inaspettata, calando così un calcio ad ascia sul collo del nemico.
“Vedo che la tua impulsività è rimasta invariata.” Il commento di Helcos fu detto in totale calma mentre si scostava lateralmente per evitare il colpo.
Yuria tenne gli occhi ben aperti e, dopo aver trasformato la sua gamba destra in una lama di ghiaccio nero, frustò l'aria con un fendente imponente.
Helcos schivò il colpo proveniente da un angolo cieco facendo semplicemente un passo indietro
“Vedo che hai imparato nuovi trucchetti.”
“Trucchetti?” Ripeté lei con tono assente, presentando un'espressione totalmente assorta.
L'istante successivo scattò nuovamente all'inseguimento del suo avversario, questa volta però rimanendo ancorata al suolo.
Scivolò all'interno della guardia di Helcos, incollando le proprie gambe a quelle del suo avversario, mantenendo le braccia ritirate al petto, si fermò di colpo.
Ogni suo muscolo, tranne quelli degli arti inferiori, si rilassò, con grande sorpresa di Helcos.
“Che cosa hai intenzione di...?!?!”
Due stalagmiti di ghiaccio si conficcarono nel ventre di Helcos, facendogli sputare sangue.
“Tu, piccola...”
Prima che potesse finire la frase, una terza stalagmite si conficcò nella sua bocca, paralizzandogli la mascella.
“E adesso... muori!!!”
Le stalagmiti conficcate all'interno del corpo di Helcos iniziarono a congelarlo dall'interno, trasformandolo lentamente in una statua di ghiaccio nero.
“Abbiamo... vinto?” Si chiese Chantal uscendo dall'auto con Coco in spalla.
“Non ancora.”
La guardiana dei ghiacci caricò il calcio, pronta a frantumare la statua del suo avversario, quando uno sciame di insetti  sopravvissuto al gelo si attaccò alla sua gamba, divorandogliela in pochi attimi.
“Yuria!” Urlò Coco in un vano tentativo di andare a soccorrere la sorella.
“Sto bene!” Ringhiò Yuria cauterizzando il moncherino col suo ghiaccio.
“A me non sembra proprio.” Disse Helcos manifestandosi alle sue spalle attraverso lo sciame di insetti.
“Come ti sei...”
“Liberato?” La interruppe Helcos. “Finché uno dei miei insetti è vivo non potrai mai uccidermi. .”
Un calcio dell'uomo travolse la bimba dei ghiacci, la quale venne sbalzata all'indietro di diverse miglia, facendole raggiungere il centro di Downtown.
“Tsk, così ora fai sul serio.” Bofonchiò la ragazza rimettendosi in piedi sull'unica gamba che le era rimasta.
“Ancora viva? Sono sorpreso.” Disse Helcos cavalcando il suo sciame di insetti da una posizione sopraelevata.
“Questi colpi non sono niente in confronto ai suoi.”
“Hm, deduco che tu intenda Francys, quindi tu sai dove si trova. Saresti così gentile da dirmelo? Sai, ho del lavoro da fare.”
“Purtroppo per te non lo so, ma una cosa me l'ha detta: mi ha detto che posso farti fuori anche da sola!”
La ragazzina dei ghiacci si lanciò in avanti con un poderoso colpo di reni, creò una falce di ghiaccio  tra le mani e provò a tagliare in due Helcos, ma lui bloccò la lama tra l'indice e il medio, per poi usare quel breve attimo per far divorare ai suoi insetti l'altra gamba di Yuria, che cadde ai suoi piedi in una pozza di sangue.
“Non ho bisogno di un'altra cavia...” Sussurrò lui afferrando il cranio della ragazza e iniziando a stringere con forza.
“Ti lascio da sola per 10 minuti e perdi due gambe. Sono molto deluso.”
“Chi ha?!?!”
Helcos si paralizzò di colpo: alle sue spalle, manifestatosi attraverso la pozza di sangue che aveva lasciato Yuria, Francys aveva tra le braccia Nick e Judy e un ghigno irritato sul volto.
Lo scienziato non ebbe modo di reagire: una colossale mano fatta di sangue si schiantò su di lui, creando una voragine profonda diversi chilometri.
“Yuria, tutto bene?”
“Sono stata meglio...” Rispose sarcasticamente la ragazza.
Il guardiano usò i suoi poteri per rigenerare gli arti mancanti della sua discepola, per poi aiutarla ad alzarsi.
“Coco, Chantal, siete vive?” Chiese Judy dalla spalla di Francys.
“Stiamo bene!”
“Flash come sta?”Chiese Nick.
La giovane volpe vide il cadavere del suo amico ancorato sul posto del guidatore.
“Oh no...” Sussurrò Judy mettendo la zampa sulla spalla del suo collega per confortarlo. “Mi dispiace molto, Nick.”
“Non è un problema...” Disse Nick trattenendo a stento le lacrime. “Ma non se lo meritava.”
“Non abbiamo tempo per piangere i caduti, il nostro amico è ancora vivo.”
Dalla voragine creata da Francys comparve la mano sanguinante di Helcos, visibilmente provato dal colpo del quarto caos.
“Non mi aspettavo niente di meno da uno dalla tua natura, signor Francys.”Disse lo scienziato sputando sangue. “ Ma purtroppo hai perso nel momento esatto in cui hai deciso di intervenire.”
Lo scienziato tirò fuori una boccetta dallo strano colore giallastro.
“Lasciate che vi dica cosa ho liberato prima di venire qui.”
Yuria e Coco impallidirono.
“Lo Stygian.”
Il nome detto da Helcos fece sudare freddo Francys.
“Impossibile.” Sussurrò. “Ci vorrebbero due caos solo per ucciderne uno, e voi mi state dicendo che siete riusciti a imprigionarlo?!?!”
“Eheheh, esatto, e una volta aperta questa boccetta contenente ferormone di stygian” Disse lo scienziato aprendo la boccetta che aveva tra le mani. “Nessuno di voi potrà scappare.”
La terra iniziò a tremare, gli edifici di Downtown iniziarono a crollare, mentre un violento ruggito gutturale trapanò i timpani di tutti i presenti. Infine, un enorme essere serpentiforme spuntò dal terreno: aveva le scaglie di un nero pece, la bocca munita di diverse fila di denti e due occhi completamente bianchi, ma ciò che risaltava più all'occhio era la sua stazza, ovvero due chilometri di pura malvagità.
Francys non perse tempo e attaccò l'essere titanico, ma lo Stygian, nonostante la stazza, diede una veloce codata al guardiano, il quale venne proiettato dall'altra parte della città in pochi secondi.
“Francys!!” Urlarono Coco e Judy.
“Non vi preoccupate, sta bene, ora dobbiamo pensare a non farci ammazzare da questo affare. Coco, riesci a muoverti ora?” Chiese Yuria mettendosi in posizione da combattimento.
La bandicoot provò a muovere le mani, ma il  suo corpo ancora non rispondeva a dovere.
“Non ancora, Yuria!”
“Quindi sono da sola.”
“Pensi davvero do poter fare qualcosa?” Dìsse Helcos con un rivolo di sangue sulla testa: il colpo di Francys era stato più violento del previsto. “Quello Stygian si è appena sbarazzato di un caos come se niente fosse, cosa speri di fare tu?”
“Niente...” Sussurrò creando due katane di ghiaccio tra le mani. “ Ma devo tentare!”
Lo Stygian si avventò sulla giovane guardiana a fauci spalancate, ma questa schivò il colpo con un agile salto all'indietro. Poi, dopo un secondo salto, provò a infilzare il naso della bestia, ma le sue scaglie impenetrabili deviarono il colpo della guardiana, che, in quel breve attimo in cui la sua guardia era aperta, venne ingoiata intera dallo Stygian.
“Yuria!”Urlarono Coco e Chantal.
Lo Stygian spostò la sua attenzione sulle due ragazze, ma, prima che potesse divorarle, un colossale scheletro di sangue lo placcò, facendolo schiantare contro uno dei tanti grattacieli di Downtown
“Chantal, porta via la biondina. Judy, Nick, mettetevi al riparo.” Disse il colossale scheletro tenendo fermo lo Stygian.
“Francys?!?”Dissero all'unisono.
“Si, sono io, ma dovete andare, non so per quanto...?!?!”
Lo Stygian si liberò dalla presa e azzannò la testa dello scheletro, decapitandolo con un singolo morso.
“Oh, merda...”


“Nel frattempo, all'interno dello Stygian.”


Gli anticorpi dello Stygian, degli strani esseri monocchio muniti di gambe e artigli affilati, trovarono il corpo estraneo: un enorme blocco di ghiaccio nero, al cui interno, intenta a meditare un piano, si trovava Yuria.
La ragazza dei ghiacci si sbarazzò delle creature proiettando il blocco di ghiaccio in cui meditava addosso a loro.
Finalmente libera di muoversi a suo piacimento, la giovane guardiana si guardò intorno: il “pavimento” era appiccicoso, ma non sembravano esserci fluidi gastrointestinali nei paraggi, quindi doveva essere lontana dallo stomaco.
Il suolo iniziò improvvisamente a tremare, segno che la lotta all'esterno era ancora in corso, cosa che allarmò Yuria: doveva tornare da Coco e gli altri.
Provò ad aprirsi un varco, ma i suoi colpi rimbalzarono come la gomma sul ferro.
“Dannazione.” Ringhiò la giovane, ma un suono a lei familiare cambiò la sua espressione di rabbia in un ghigno, ovvero il rumore di un battito cardiaco. Se non poteva uccidere lo Stygian dall'esterno, lo avrebbe fatto dall'interno.
Si avviò verso il cuore seguendo il rumore del battito, per strada incontrò altri anticorpi, ma non ebbe problemi a sbarazzarsi di loro.
Una volta raggiunto il cuore, la giovane guardiana notò che a guardia di esso c'era un enorme essere ciclopico, probabilmente un parassita che aveva avuto la brillante idea di annidarsi lì oppure un anticorpo troppo cresciuto messo a protezione di un organo vitale, che, non appena si accorse della presenza della ragazza, si scagliò su di lei.
La ragazza reagì creandosi uno scudo di ghiaccio sul braccio destro, ma l'impatto la scaraventò comunque contro la parete organica.
“Tu, grandissimo...”
Yuria non ebbe il tempo di finire l'insulto, perché venne schiacciata dal piede del ciclope, che iniziò a calpestarla ferocemente, ma non appena smise di attaccare, l'unica cosa che sentì fu l'estremo freddo che il “cadavere” della ragazza emanava.
I piedi del ciclope iniziarono a congelarsi, l'aria iniziò a rarefarsi, le dita delle mani cominciarono letteralmente ad andare a pezzi, mentre un'enorme lama di ghiaccio nero si poggiava  sulla sua gola.
“Addio.” Sussurrò Yuria poco prima di decapitare il ciclope. “Tsk, che bestia primitiva.”
Il corpo del ciclope cadde in ginocchio, ma, stranamente, non si accasciò. Yuria pensò che fosse solo una coincidenza, ma dovette ricredersi quando vide la mano del ciclope muoversi.
“Hm?!?!”
Un'enorme scolopendra spuntò dalla ferita del ciclope e si avventò sulla guardiana, che, sfortunatamente, aveva la bocca aperta.
La scolopendra entrò dentro il corpo della guardiana attraverso la bocca, che in pochi attimi perse completamente il controllo del suo corpo.
“Stupida ragazzina, adesso farò in modo che il tuo corpo diventi la mia nuova tana.”
La voce che aveva sentito sembrava rimbombare direttamente nella sua mente.
“Che diavolo?!?!?”
“Mi sembri confusa, lascia che ti spieghi cosa sono: il mio nome è Salazar, e sono un parassita che vive nutrendosi dei corpi che ingoia questo Stygian, e questo comprende anche te, signorina.”
“Non mi interessa cosa sei, voglio che esci dal mio corpo e dalla mia testa!!”
“Hm, fegato, cervello, pancreas, così tanti bocconcini e così poco tempo. Tranquilla, sarà tutto estremamente doloroso.”
Yuria incurvò le labbra in un ghigno.
“Ehi, cos'hai da ghignare, ragazzina? La morte imminente ti ha fatto perdere la testa?”
“Potrai pur controllare il mio corpo, ma non i miei poteri.”
“Cos?!?!”
Un gelo opprimente investì Salazar, che in pochi istanti divenne una statua di ghiaccio nero, la quale venne assimilata dal corpo della guardiana.
“Sporco parassita.”
Ora che si era sbarazzata di tutti gli ostacoli che le impedivano di distruggere il cuore dello Stygian, Yuria spostò la sua attenzione sull'aorta.



“Nello stesso istante, all'esterno.”

Francys era terra, la sua energia vitale flebile, le sue ossa completamente distrutte e troppo stanco per rigenerarle.
“Sembra che la mia ora sia arrivata.” Sussurrò il guardiano con un ghigno divertito in volto.
 Lo Stygian, che aveva perso un occhio nello scontro, si accinse a divorare il guardiano, ma, prima che riuscisse ad addentarlo, iniziò improvvisamente a sputare sangue, per poi cadere a terra, morto.
“Eh?” Fecero Helcos e Francys contemporaneamente.
Dalla bocca dello Stygian, coperta di sangue e qualche pezzo di cuore, uscì Yuria, che, non appena vide il quarto caos ridotto in quello stato, si apprestò a soccorrerlo.
“Francys, cosa ti è successo?”
“Yuria? Tu, viva?”
“Non parlare, le ferite sembrano gravi.”
“Niente che un po' di riposo non possa risolvere.”
Il guardiano del sangue notò che la sua allieva si guardava intorno spasmodicamente.
“Coco e gli altri stanno bene, ora dovrebbero essere nell'appartamento di Judy.”
“Oh, grazie al cielo.”
“Io mi preoccuperei per me, ragazzina.” Disse Helcos col fiato corto, ancora provato per il colpo infertogli da Francys. “Non so come tu abbia ucciso lo Stygian, ma è meglio così. Ora consegnami il quarto caos.”
Yuria si mise tra Helcos e Francys.
“Tu non lo toccherai.” Ringhiò a denti stretti.
“Eheh.... AHAHAHAHAHA!”
Yuria puntò il dito contro Helcos
“Che hai da ridere?”
“Rido perché ho già vinto”
Helcos lanciò i suoi insetti sulla ragazzina, ma questa scattò in avanti e si sbarazzò di  essi grazie al suo soffio gelante, per poi crearsi un pugnale tra le mani e iniziare ad infilzare lo scienziato, il quale si dissolse in una nube di insetti.
“Non scapperai!!”
“Resterei con piacere, ma il mio obbiettivo non è cambiato”
La nube di insetti circondò il corpo inerme di Francys. Yuria provò ad intervenire, ma ormai era troppo tardi: gli insetti si sparpagliarono istantaneamente e il corpo del quarto caos sparì nel nulla.



“2 ore dopo, appartamento di Judy.”


“L'ha preso? Che vuol dire che l'ha preso!?!?” Urlò Judy sbattendo la zampa sul tavolo della cucina.
“Vuol dire che nostro padre ora ha quello di cui aveva bisogno.” Aggiunse Coco, ancora parzialmente paralizzata.
“Così sembra.” Ribadì Yuria.
“Dobbiamo salvarlo.”Disse Nick.
“E lo salveremo, non appena mi riprenderò, apporterò le ultime modifiche al chip, lo attiverò e andremo nel laboratorio di mio padre.”
“Senza Francys non abbiamo speranze di irrompere nel laboratorio.” Aggiunse Yuria, visibilmente preoccupata.
“Siamo sicuri che non sia morto? Insomma, sappiamo che è stato avvolto da una nube di insetti e poi poof, sparito.” Si chiese Chantal,
“Lui è vivo!” Dissero all'unisono Judy e Coco, facendo sobbalzare la non morta.
Il suono del campanello allertò i presenti, che si misero tutti in posizione da combattimento.
“Chi va la?”
“Siamo tornate.” Urlarono euforicamente Bridget e Daisy entrando in casa. 
“Daisy, Bridget, state bene!” Disse Judy.
“Un signore ci ha aiutato con gli insetti.”
Il signore di cui parlava Daisy era un uomo anziano, un po' sovrappeso e con una folta barba candida; lo sguardo, però, era duro come l'acciaio. Indossava un completo bianco e un elegante cappello panama.
“Quindi sarebbe questo il gruppo che dovrebbe salvare mia nipote. Non ce la farete, non senza Francys.”
“E questo vecchio chi sarebbe?” Chiese Chantal.
“Vecchio, eh? Effettivamente ho 152 anni. Ma va bene così, è tempo di mettersi a lavoro.”
“Che diavolo stai blaterando, vecchio?”
“Se volete salvare il mio pro nipote e mia nipote vi servirà aiuto, io vi manderò nei luoghi dove trovarlo.”
Detto questo, l'uomo schioccò le dita e creò un portale dimensionale che risucchiò tutti i presenti.
“Cercate la guardiana dorata, nella gilda dei guardiani.”





“Nota del tizio che scrive.”

E siamo alla fine della prima parte di questa storia. Un misterioso uomo ha deciso di spostare i nostri eroi in un'altra location, ma probabilmente sapete già chi è, però, per chi non si ricorda, l'ho citato nel nono capitolo. Alla prossima e buon natale!

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