La vacanza in montagna

di Plando
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 01 - Lungo la strada ***
Capitolo 2: *** 02 - Non lasciarmi! ***
Capitolo 3: *** 03 - La caduta ***
Capitolo 4: *** 04 - In centrale ***
Capitolo 5: *** 05 - La richiesta ***
Capitolo 6: *** 06 - L'ultimo proiettile ***
Capitolo 7: *** 07 - In ospedale ***
Capitolo 8: *** 08 - Trappola mortale ***
Capitolo 9: *** 09 - Si chiama Judy Hopps ***
Capitolo 10: *** 10 - Lacrime ***
Capitolo 11: *** 11 - Il funerale ***



Capitolo 1
*** 01 - Lungo la strada ***


Il suv scalava senza problemi le ripide salite, interrotte continuamente dai tornanti e dal finestrino del passeggero Judy guardava meravigliata il paesaggio intorno a se, boschi a perdita d'occhio, scarpate di cui non se ne vedeva il fondo e soprattutto era la prima volta che vedeva la neve, quella vera almeno, molto diversa da quella di Tundratown, che era artificiale, questa era più soffice, più fredda, più bianca, la amava.

Nick invece fissava la strada senza badare alla compagna, conscio del fatto che se l'avesse vista in quello stato si sarebbe perso nelle iridi viola di quegli occhioni pieni di stupore che amava tanto, andando probabilmente fuori strada.

“Ahh Carotina, prima o poi il tuo meravigliarti di tutto mi porterà ad una fine prematura” Pensò la volpe facendo un largo sorriso

“Che hai da sorridere tu?” Chiese Judy conoscendo troppo bene quegli sguardi “Non sono mai stata in montagna, che c'è di strano?”

Ci fu un po’ di silenzio poi continuò “Piuttosto, quanto manca?”

“Mmmmh coniglietta impaziente, non tanto tranquilla, appena arriviamo alla baita possiamo riposarci come si deve”

“Lo spero bene e prega che ci sia la stufa, non ho intenzione di dividere il mio sacco a pelo con te” Poi aggiunse “Come cavolo hai fatto a dimenticartelo?”

“Lo sai carotina, quando preparo i bagagli con te mi perdo e non capisco più niente”

Judy si voltò di scatto verso il finestrino, ma il riflesso su di esso tradì il rossore comparso sulle guance che aveva tentato invano di nascondere alla volpe.

“Signora Wilde, sarebbe così gentile da darmi un bacio?” Disse la volpe girandosi verso di lei.

Judy non aspettava altro “Allora, tanto per cominciare sono ancora signorina, poi dato che la dichiarazione te l'ho fatta io d'ora in poi sarai Nicholas Piberius Hopps, inoltre ti vorrei ricordare che devi ancora chiedere l'onore della mia mano a mio padre”

“E io ti vorrei ricordare, tesoro, che l'ultima volta che ci ho provato mi sono trovato il culo impallinato col sale” Rispose Nick, indicandosi il fondoschiena “Fa ancora male sai?”

“Però mi pareva che eri soddisfatto, quando ti ho prestato soccorso, volpe sporcacciona”

“Sto ancora aspettando il bacio appassionato” Disse il volpone allungando le labbra verso di lei

“Che scemo che sei, va bene arriv...NICK ATTENTO!”

Dal tornante arrivò un'auto, dalla direzione opposta, che a causa della troppa velocità allargò troppo la curva, invadendo l'altra corsia e urtando sul fianco il suv che, dopo aver sfondato il guard rail, scivolò giù dalla scarpata.

Judy vide l'auto rotolare tra gli alberi, i vetri infrangersi e le lamiere piegarsi e sfondarsi a causa degli urti sulle rocce. Poi ci fu solo il buio e gli parve di sentire la voce di Nick ma era lontana nonostante fosse al suo fianco.




Note
Voglio provare a fare una breve storia a capitoli, magari corti per evitare troppi errori ed esercitarmi, fatemi sapere che ne pensate.

469 parole

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Capitolo 2
*** 02 - Non lasciarmi! ***


Era notte quando Judy si svegliò, ancora dentro la carcassa del suv, ed era sola.

Guardò fuori dal finestrino e vide Nick vicino ad un debole fuoco che cercava di alimentare con dei ramoscelli.

“Nick” Lo chiamò ancora frastornata.

“Ti sei ripresa, meno male” La volpe si avvicinò “Come stai?”

“Cos'è successo, dove siamo?”

“Un deficiente ci ha tagliato la strada e siamo finiti giù dalla scarpata, hai perso i sensi per quasi cinque ore” Gli spiegò Nick.

“Hai chiamato i soccorsi?” Judy cominciava a destarsi e con lei anche le botte che aveva preso nella caduta, particolarmente alle gambe, si accorse solo allora che aveva il sacco a pelo a ripararla dal freddo.

“No qua i cellulari non prendono, dovrò arrampicarmi per tornare sulla strada e chiedere aiuto al primo che passa, ma non volevo lasciarti sola fintanto che non ti fossi ripresa”

La coniglietta non capiva questa affermazione, sarebbe scesa e andata con lui “Smettila di dire scemenze e dammi una mano a venire fuori”

“Non posso” Fu la breve risposta di Nick. Judy continuava a non capire, perchè diceva così?

Dal finestrino infranto sollevò il sacco a pelo per mostrare alla compagna che aveva la gamba destra incastrata tra le lamiere.

“Ho provato a tirarti fuori ma non c'è verso, ci dovranno pensare i pompieri, loro sono attrezzati” Poi aggiunse “Ti fa male?”

“Non troppo, credo che non ci sia niente di rotto”

“Bene” Disse ricoprendola dolcemente col sacco a pelo “Ho chiuso meglio che potevo i finestrini rotti con i maglioni nelle valige, almeno non entrerà troppo freddo” Poi diede un bacio sulla fronte alla coniglietta “Bene ora vado, appena trovo aiuto torno subito da te”

“Aspetta non vorrai lasciarmi qui da sola?” Alla coniglietta cominciò a tremare il nasino rosa, e non era per il freddo “Non lasciarmi ti prego” Disse singhiozzando.

L'espressione della volpe si fece seria “Judy devo farlo, se restiamo tutti e due qua non ci troverà nessuno, abbiamo rotolato per quasi mezzo chilometro, dalla strada non ci vedrebbero nemmeno in pieno giorno”

“Sono le dieci ed è buio pesto” Ribadì lei “Chi pensi di trovare a quest'ora?” Poi, come se non riuscisse più a trattenerle, le lacrime cominciarono a scendere copiose sul suo volto “Non voglio passare la notte al freddo e in trappola senza di te”

A questo punto Nick non poté fare altro che dargli ragione, e dopo avergli asciugato il volto con un fazzoletto salì in auto e la abbracciò per condividere il calore dei loro due corpi.

“A quanto pare sono riuscito ad entrare nel tuo sacco a pelo” Gli disse rivolgendogli un sorriso malizioso.

“Sei un'idiota, e ti amo per questo” Disse affondando il musetto nel suo petto.




Note
Ciao a tutti, io mi sto divertendo a immaginarmi questa storia e a scriverla e non intendo fermarmi, ma se vi piace, vi prego scrivete due righe anche elencandomi gli errori (soprattutto quello, lo apprezzerei) in modo che possa migliorarmi e col tempo darvi una qualità maggiore.

Grazie e alla prossima.

454 parole

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Capitolo 3
*** 03 - La caduta ***


Nick si destò alle prime luci dell'alba quindi diede una scrollata a Judy che con uno sbadiglio chiese alla volpe se il caffè era pronto.

Inutile dire che si ricordò quasi subito la situazione in cui erano.

"Judy devo andare, più aspetto e meno possibilità ho di arrivare in cima" fin da quando si era ripresa dopo l'incidente, Nick l'aveva sempre chiamata col suo nome e questo spiegava la gravità della situazione in cui si trovavano.

La volpe aprì il porta oggetti e diede una pistola alla compagna che lo fissò con aria incredula "Nick, perchè tieni una pistola in auto, e soprattutto che ci devo fare?"

"Coniglietta ottusa" e sorrise "la tengo per difesa personale e la devi usare per quello finchè non torno" Conosceva bene la sua metà, sapeva che avere un'arma vicino gli dava sicurezza anche se non c'era nessun pericolo. Una sorta di deformazione professionale.

"Ma scusa e da cosa dovrei difender..." Nick la zittì con un bacio e tutte le sue preoccupazioni per un attimo svanirono, lui era li e sapeva che sarebbe andato tutto bene.

"Tieni anche questo" le diede un sandwich preparato il giorno precedente prima di partire e una bottiglietta d'acqua.

"Adesso vado, appena trovo aiuto torno subito da te, tornerò prima di mezzogiorno vedrai"

"Stai attento"

la volpe iniziò il viaggio a ritroso che aveva compiuto l'auto, ben visibile dai frammenti di metallo, vetri e oggetti vari che erano usciti dalle valige durante la caduta, tra questi si stupì di trovare un frustino, di quelli che si trovano in negozi decisamente poco decorosi. "A volte mi chiedo che cavolo ha nel cervello quella coniglietta" pensò sorridendo e immaginandosi la scena.

"Coraggio Nick sono solo cinquecento metri, cosa vuoi che sia? Arrivi in cima, guardi se il cellulare prende e se non prende aspetti che passa qualcuno, semplice, massimo mezz'ora e sarò in strada"

E lo sarebbe stato se non fosse che davanti a lui si ergeva una parete di roccia alta almeno dieci metri. Si chiedeva come avesse fatto l'auto a continuare il suo rotolare dopo una caduta del genere ma poco importava, doveva superare l'ostacolo.

"Girarci attorno mi porterebbe via troppo tempo, devo scalarla"

Cominciò con la mano destra, dopo aver trovato un appiglio sicuro cercò dove appoggiare i piedi e poco alla volta arrivò quasi a metà "ancora cinque metri resisti" fece un altro metro, poi un altro, mancava poco e non si accorse che l'appiglio che aveva scelto era coperto di ghiaccio, le dita scivolarono e mentre cadeva di schiena un'imprecazione tuonò nel bosco.

Cadde rovinosamente sulla soffice superfice bianca che attutì in parte l'impatto, a parte per la gamba che batté su di un sasso nascosto da pochi centimetri di neve emettendo un fragoroso CRACK segno che si era rotta.

Stava per gridare, il dolore era insopportabile e volle gridare con tutte le sue forze, ne aveva il diritto, nessuno avrebbe potuto dirgli niente, ma si rese conto che era ancora troppo vicino all'auto. Non lo avrebbe mai fatto, non avrebbe permesso nemmeno a un dolore così intenso di far preoccupare Judy.

Serrò le mascelle talmente forte che aveva paura di spaccarsi i denti.

"NICK CHE SUCCEDE?" sentì urlare la coniglietta "Non è possibile che mi abbia sentito, non ho emesso un fiato" pensò poi all'imprecazione finchè cadeva, ovvio che aveva sentito quella "Idiota idiota idiota" dovette fare uno sforzo immane per contenere il dolore nella sua voce e urlare a Judy.

"Niente tranquilla sono solo scivolato sto bene" Silenzio aspettò qualche minuto e ci fù solo silenzio. Che ci avesse creduto?

La tibia era rotta e si vedeva chiaramente dato che nel punto della frattura era spostata di quasi due centimetri. Cercò un pezzo di legno da ficcarsi in bocca dopo di che si riportò l'osso al suo posto, gli fece più male di prima e stavolta un piccolo urlo seppur soffocato gli uscì dalla bocca. il dolore era talmente intenso che per un pò non riuscì a fare nulla, vedere, sentire odori o suoni, tutti i suoi sensi erano concentrati su quel dolore lancinante e restò così per quasi venti minuti.

Sdraiato sulla neve osservava la parete di roccia che ora sembrava alta chilometri, non era più fattibile, trovò un bastone adatto e si incamminò zoppicando, Judy contava su di lui, lei era bloccata ma lui poteva ancora muoversi.

"Col cavolo che torno indietro, la aggirerò fosse l'ultima cosa che faccio"



Note
Ciao a tutti, io mi sto divertendo a immaginarmi questa storia e a scriverla e non intendo fermarmi, ma se vi piace, vi prego scrivete due righe anche elencandomi gli errori (soprattutto quello, lo apprezzerei) in modo che possa migliorarmi e col tempo darvi una qualità maggiore
Grazie e alla prossima

P.S. fatemi sapere se dopo questo capitolo è il caso di cambiare rating o aggiungere avvertimenti o note grazie

752 parole

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Capitolo 4
*** 04 - In centrale ***


"Adesso vado, appena trovo aiuto torno subito da te, tornerò prima di mezzogiorno vedrai"

"Stai attento"

Judy stette a guardare impotente il compagno che si avventurava da solo nel bosco, provò molte volte a liberarsi da quella morsa che gli impediva di seguire l'amato ma più si muoveva più sentiva la stretta farsi opprimente, fino a provocargli dolore.

Decise allora di rinunciare, prese il cellulare e cominciò ad agitarlo di qua e di là nella speranza di trovare un po’ di campo.

"Dai, solo una tacca, solo una non chiedo altro" niente, il telefono non voleva collaborare e come conseguenza fece un volo fuori dal finestrino finendo a qualche metro di distanza nella neve fresca.

Con soli due morsi consumò l'esiguo pasto lasciatogli.

Pensò a come erano arrivati a quella situazione e tutto era partito da due giorni prima.




"NICK!!" Destato dal suo leggero sonno dalle urla furiose della compagna, la volpe non potè fare a meno di cadere dalla sedia girevole della sua scrivania, cadendo a terra e sbattendo rovinosamente il fondoschiena.

Partì un lamento di dolore rivolto alla parte ancora lesa da qualche giorno prima dai colpi della doppietta di un adirato coniglio.

"Ma dico, sei impazzita?" rivolto alla coniglietta "Ti pare la maniera di urlare?"

"E a te pare il caso di dormire?" disse appoggiando in malo modo una pila di carte più alta di lei sulla scrivania del collega.

"Abbiamo una montagna di lavoro da sbrigare e qua sto facendo tutto io" era furiosa e a Nick non gli restò altro da fare che non cominciare a lavorare.

"Cinquantasei ore" pensò Nick "Cinquantasei ore di appostamento e litri di caffè senza un minimo di riposo a Tundratown, dove diavolo prende tutte quelle energie?" si voltò verso Judy, era visibilmente stanca ma voleva a tutti i costi finire di sistemare tutti i rapporti e chiudere una volta per tutte quel dannato caso che li aveva tenuti impegnati per mesi.

Dopo quasi cinque ore di lavoro restavano poche carte e Nick si rivolse a Judy "Devo andare un attimo a parlare col bufalino" indicando l'ufficio del capitano "finisci tu?"

Senza attendere la risposta di Judy usci dalla porta e si diresse all'ufficio del superiore. TOC TOC

"Avanti!" disse con voce autoritaria il bufalo "Wilde, che c'è? Tu e Hopps avete finito coi rapporti?"

"Si capo mancano giusto gli ultimi, se ne sta occupando Hopps"

"Ma immagino che non è venuto per dirmi questo vero?" Bogo conosceva bene tutti i suoi agenti, nonostante avesse sempre l'aria da duro quella era la sua famiglia.

"Infatti capo, sono venuto a chiederle cinque giorni di permesso per me e la mia fidanzata" la volpe strinse gli occhi aspettandosi un urlo furibondo.

Ormai era risaputo da tutti al distretto del rapporto extra-lavorativo dei due colleghi.

"Concesso" disse Bogo senza aggiungere altro. Inutile dire che Nick ci restò di sasso "Scusi signore?"

"Hai capito bene Wilde, in fondo avete dimostrato di essere l'orgoglio di questo distretto risolvendo questo difficile caso e sò quanto è stata dura, percìò concesso"

Nonostante l'atteggiamento da duro il bufalo sapeva come ricompensare chi se lo meritava.

"Carotina ho una sorpresa" la inquadrò sporgendosi dalla porta. In quel momento aveva appena finito di cambrettare le ultime carte e riporle ordinatamente sulla scrivania.

"Che sorpresa?" chiese con aria assonnata.

"Durante l'appostamento mi hai detto che ti piace le neve vero?"

"Si, a Bunnybarrow non nevica mai" disse sempre più stanca "Se hai intenzione di tornare a Tundratown scordatelo, adesso andiamo a casa e ci buttiamo in letto, ho sonno"

"Certo carotina, tanto ho ben altro in mente"

"Nick, mi cedono le gambe" non se lo fece dire due volte, si avvicino a Judy e se la caricò sulla schiena, nel momento in cui appoggiò il muso sulle spalle della volpe crollò, definitivamente devastata dalla stanchezza.




"CAZZOOOOOOOOOOOO!"

Judy si destò dai suoi pensieri ed ebbe un colpo al cuore.

"Quella è la voce di Nick" pensò "Oddio no è successo qualcosa"

"NICK CHE SUCCEDE?" Urlò a squarciagola sperando in una risposta che arrivo dopo qualche interminabile secondo.

"Niente tranquilla sono solo scivolato sto bene" la voce del compagno gli parve strana ma non voleva farlo preoccupare quindi si disse che andava tutto bene.

Ci furono momenti di silenzio con lei che tornava hai suoi pensieri, ma ad un tratto udì qualcosa.

Le lunghe orecchie scattarono in su e si voltarono come due grandi radiotelescopi che scrutano il cielo alla ricerca di un segnale dal vuoto cosmico.

Lo aveva sentito, per quanto leggero fosse aveva sentito un urlo soffocato che riconobbe subito di Nick. Era successo qualcosa e cominciò a gridare il suo nome nella speranza di ricevere una risposta, ma la volpe era troppo paralizzata dal dolore di quello che aveva appena fatto anche solo per sentire, non arrivò niente a Judy che cominciò a farsi prendere dal panico.




Note
Ciao a tutti, io mi sto divertendo a immaginarmi questa storia e a scriverla e non intendo fermarmi, ma se vi piace,(e anche se non vi piace) vi prego scrivete due righe anche elencandomi gli errori (soprattutto quello, lo apprezzerei) in modo che possa migliorarmi e col tempo darvi una qualità maggiore.

grazie e alla prossima

812 parole

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Capitolo 5
*** 05 - La richiesta ***


Ogni passo era una sofferenza, doveva fermarsi a riposare o era sicuro che sarebbe morto li.

"Le 11.30" diede uno sguardo all'orologio da polso, erano tre ore e mezza che era in giro e solo pochi minuti prima era riuscito a scavalcare la parete usando un albero abbattuto come provvidenziale scala, non che fosse stato facile ovvio, dovette strisciare sulla corteccia ghiacciata per non cadere ancora una volta di sotto, una volta sceso dalla pianta si avviò su per la scarpata coperta di neve.

Il terreno aveva un'angolazione di quasi 45° il che rendeva estremamente difficile scalarlo in condizioni normali, cosa che lui tra l'altro non poteva vantare.

Si sedette sulla neve fresca e subito avverti un lieve dolore, ricordandosi della ferita infertagli dal padre di Judy qualche giorno prima.




Inventandosi una scusa disse a Judy di andare a trovare un lontano parente quindi arrivato in stazione prese il treno per Bunnyburrow.

Era la prima volta che andava da solo nella terra dei conigli e quando arrivò si rese conto di quanto potesse essere grande quel distretto che nonostante la distanza era sempre sotto la provincia di Zootropolis, con una popolazione di più di ottantacinque milioni di animali compresi tra conigli, lepri e altri in misura minore era quello più popolato, gli altri distretti tutti assieme non raggiungevano la metà di quella immensa cifra.

Arrivato a destinazione prese lo stesso bus che lo portò a casa Hopps tempo prima, quando andò la solo come collega e al massimo come amico della coniglietta, tra l'altro accompagnato da lei, dove fù accolto molto bene dai genitori di Judy e nonostante il suo essere una volpe aveva lasciato una buona impressione ai due conigli.

Ora era tutto diverso. Judy, stufa del suo tirarla per le lunghe, si era dichiarata e adesso lui si sentiva in dovere almeno di chiedere la mano dell'amata ai genitori di lei, era arrivato il momento, trasse un profondo respiro e bussò alla porta.

"Nick quanto tempo" Stu apri la porta e si guardò attorno "E dimmi, Judy dov'è?"

"Non c'è signor Hopps" riferì con tono cordiale "E' rimasta in città, sono qui per conto mio perché devo parlarvi proprio di lei"

Mancava un mese al compleanno di Judy e il coniglio pensò che si riferisse a quello magari per chiedergli consiglio "Ma certo certo entra pure e ricordati che mi devi chiamare Stu, non mica sono il tuo capo"

"Bambini venite" Una vera e propria mandria di coniglietti di tutte le età arrivò nella spaziosa sala. La prima volta Nick aveva conosciuto solo la sorella gemella di Judy, Sofia, e qualche fratello di poco più piccolo, ora c'erano quasi centoventi conigli che lo fissavano.

"Papà perché c'è una volpe in casa?" chiese preoccupata una piccola coniglietta.

"Lui si chiama Nick è un collega e amico di Judy salutatelo" Subito partì un enorme coro di ciao ciao che fece tremare le finestre di tutta la casa.

Nick si lasciò andare ad un smagliante sorriso dopo di che la mandria si disperse con la stessa velocità con cui era arrivata.

"Fare così serve ad abituarli alla tua presenza" gli spiegò Stu "così non avranno paura di te"

"Stu hai proprio dei figli adorabili" commentò la volpe.

"Si, sono il mio orgoglio, quello che mi permette di andare avanti" disse lui "A partire da Judy e Sofia che furono le prime due fino a gli ultimi dieci"

"Solo due? è abbastanza strano per voi conigli"

"Si in effetti ci rimanemmo male la prima volta ahahah"

La volpe si sentì afferrare la coda e quando si girò notò uno dei coniglietti che ci si era aggrappato ridendo a squarciagola al minimo movimento che faceva.

"Sono sicuro che un giorno diventerai anche tu un bravo padre Nick"

"Si e Judy una brava madre" pensò immaginandosi la scena di loro due felicemente sposati e con un paio di cuccioli a girare per casa.

Si accomodarono in salotto dove li raggiunsero anche Bonnie e Sofia, Nick non poteva fare a meno di pensare che la coniglietta era praticamente identica alla sorella se non fosse stato per gli occhi azzurri e le cicatrici sulla guancia di Judy nascoste però dal pelo.

"Ciao Nick, dove hai lasciato mia sorella?" chiese sorridente facendogli l'occhiolino. Possibile che sapesse?

"E' in città, non lo sa che sono qui" aggiunse "in effetti dovevo parlare di una cosa importante coi tuoi genitori"

"Non abbiamo segreti in famiglia Nick, qualunque cosa vuoi dirci puoi farlo con lei presente" aggiunse Bonnie.

"Vabbene Nick è arrivato il momento" pensò tra sè e sè "Signore e signora Hopps, io sono qui oggi per chiedervi il permesso di sposare Judy"

"Oooooooooooh" Sofia non riuscì a trattenere l'emozione e un grande sorriso si stampò sulla sua faccia, era proprio uguale a sua sorella, bastava dire delle parole dolci per fare in modo che si perdesse in un mondo tutto suo.

Bonnie restò a bocca aperta e Stu divenne serio tutto di colpo "Stu va tutto bene?" chiese la volpe

"S...si tutto apposto, fammi un favore aspetta li un secondo" disse prima di uscire dalla stanza

Nick si sentì tirare con forza per la cravatta, era Sofia che lo aveva preso e avvicinato alla sua faccia, il sorriso della coniglietta era sparito sostituito da uno sguardo al limite tra preoccupato e terrorizzato, disse alla volpe una sola parola, ed era sufficiente.

"SCAPPA!" Non se lo fece ripetere due volte, appena si avviò verso la porta vide arrivare Stu con una doppietta caricata a sale.

Nick corse fuori e sentì sparare un colpo, dopo di ché avverti un tremendo bruciore al gluteo, cosa che comunque non gli impedì di correre come un pazzo per salvarsi la vità.

"E la prossima volta che ti farai rivedere lo carico a pallettoni, maledetta volpe" minacciò il furioso coniglio "Non provare ad avvicinarti a Judy fuori dal lavoro o ti ammazzo"

Sofia uscì fuori per assicurarsi delle condizioni della volpe e vedendo che continuava la sua fuga tirò un sospiro di sollievo, lei voleva solo la felicità per sua sorella e se questo voleva dire sposare una volpe gli andava bene.

"Papà, lasciamelo dire, a volte sei veramente idiota" gli disse sorridendo "Cosa ti fa pensare che Judy non se lo sposerà comunque?"

"Dovrà passare sul mio cadavere"

La coniglietta si avvicinò all'orecchio del padre e con fare ironico gli sussurrò "Conosci Judy, cosa ti fa pensare che non lo farà?"

Quando Nick tornò a casa era ancora dolorante e appena spiegò a Judy tutto quanto lei si commosse al punto che una volta sistemato il culo della volpe gli fece cenno di seguirla nel letto per "alleviare" le sue pene con una notte d'amore. "Prendi questa bastardo di un coniglio" pensò tra sè e sè quando conclusero.




Il ricordo di tutto questo per un attimo distolse la volpe dai dolori che provava alla gamba rotta e ripreso il fiato si rialzò, pronto a ripartire.




Note
Ciao a tutti, io mi sto divertendo a immaginarmi questa storia e a scriverla e non intendo fermarmi, ma se vi piace,(e anche se non vi piace) vi prego scrivete due righe anche elencandomi gli errori (soprattutto quello, lo apprezzerei) in modo che possa migliorarmi e col tempo darvi una qualità maggiore grazie e alla prossima.
A causa della fine delle ferie ci metterò di più ad aggiornare dal prossimo capitolo in poi. Sorry. .
.
Grazie e alla prossima

1151 parole

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Capitolo 6
*** 06 - L'ultimo proiettile ***


Il respiro si fece più veloce e il battito era talmente accelerato che Judy pensava gli potesse scoppiare il cuore nel petto da un momento all'altro.

In preda al panico cominciò ad agitarsi dando strattoni alla gamba bloccata nel tentativo di liberarla, andando però a peggiorare la situazione, sentì un forte dolore al polpaccio e se anche non poteva vedere che succedeva in quel groviglio di lamiere capì presto di essersi fatta un profondo taglio che fece passare lo stato di panico per sostituirlo al dolore che le provocava avere la gamba in quelle condizioni.

Sanguinava, e anche tanto, poteva sentire il caldo liquido scorrergli lungo la gamba fino ai piedi, doveva sbrigarsi a fermarlo, sapeva di non avere molto tempo

"Pensa Judy pensa" la sua mente si allontanò momentaneamente da cosa potesse essere successo a Nick "Che devo fare ora?

Sul sedile dietro vide la valigia di Nick ma non ci arrivava per pochi centimetri "Devo assolutamente prenderla"

Prese la pistola e dopo averla scaricata per sicurezza la afferrò per la canna usando l'impugnatura per agganciare la maniglia della valigia tirandola a se.

La aprì e cominciò a frugare tra i vestiti trovando infine quello che voleva, una cintura.

Tutt’a un tratto la concentrazione di Judy andò a una melodia che lei conosceva bene, il fottuto telefono ancora nella neve stava squillando, riusciva a vedere la foto di Sofia a tutto schermo e dopo circa trenta secondi si interruppe. Poi arrivò un messaggio, sempre dalla sorella "Judy che succede? Perchè non risp..." la notifica sullo schermo non permetteva di leggere oltre. Possibile che era caduto nell'unico punto dove prendeva? No, fu solo un caso dato che subito dopo la piccola tacca sparì e il segnale tornò assente.

Tornò in fretta a pensare alla cintura, non era sicura di dove fosse meglio metterla per bloccare l'emmoragia ma c'era poca scelta, appena sopra il ginocchio più in basso non poteva. Prese il coltellino svizzero di Nick e tagliò la gamba dei pantaloni in modo da far aderire il laccio emostatico improvvisato alla pelle. La tirò con forza in modo da impedire al sangue di arrivare alla ferita e dopo poco tempo non sentì più il sangue gocciolare a terra




Nick era stanco, le ossa a pezzi e gli parve di pesare una tonnellata sulla debole gamba sana che da troppo tempo sorreggeva tutto il suo peso.

Stava per crollare ne era sicuro quando all'improvviso senti un rumore davanti a se, il rombo del motore di un veicolo "Ci sono, ce l'ho fatta"

Arrivò alla strada strisciando e face appena in tempo a vedere un'auto fermarsi poco dopo di lui prima di sentirsi svenire per la fatica.

"No aspetta" pensò "Judy è ancora la non puoi farlo"

Il proprietario dell'auto, un lupo grigio, non perse tempo e si assicurò delle sue condizioni.

"E' ancora vivo?" chiese la moglie che intanto era scesa.

"Si ma è svenuto e non sembra messo bene dobbiamo portarlo all'ospedale" e senza aggiungere altro lo caricò in auto senza notare la scritta che Nick aveva inciso su una pietra li vicino con gli artigli.
"Cercatela"

Erano quasi le cinque del pomeriggio, Judy era distrutta, ed era da quasi cinque ore che la gamba della coniglietta non riceveva sangue tanto che ormai non la sentiva più dal ginocchio in giù, in più punti il pelo era caduto e la pelle sotto stava diventando viola e cominciava a puzzare, non ci voleva un medico per capire che la gamba ormai era morta, irrecuperabile.

Prese la pistola e contò i proiettili "Dieci colpi" pensò. Inserì il caricatore, appoggìò la pistola, visibilmente troppo grande per un animale della sua taglia dato che era della volpe, al bordo del finestrino, mise il colpo in canna e sparò in aria, lo fece per altre otto volte a cinque minuti di distanza l'uno dall'altro e quando gli rimase l'ultimo colpo si fermò e fissò a lungo quel buco nero che fin troppe volte si era vista puntare contro col terrore che potesse cancellare tutto, in quel momento gli parve quasi che fosse la soluzione a tutti i problemi del mondo, sarebbe bastato solo un movimento del dito e tutto sarebbe finito, il dolore, la paura che fosse successo qualcosa a Nick, non sarebbe più importato niente.

Ci pensò per parecchi minuti nella speranza che qualcuno avesse sentito gli spari ma nessuno si fece vivo.

"Va bene facciamolo" Dalla sua borsa tirò fuori la penna-carota che si portava sempre appresso e cominciò a registrare un messaggio, era un messaggio d'addio a tutte le persone care che aveva, dalla sua famiglia fino ai colleghi di lavoro, spiegò la situazione, non voleva morire così, divorata dalle infezioni che le condizioni della sua gamba avrebbero sicuramente portato, poi tra un singhiozzo e l'altro si rivolse a Nick, senza sapere se fosse riuscito ad arrivare alla strada o se fosse ferito e bisognoso di aiuto.




"Nick, ti amo più di qualunque cosa al mondo, avrei voluto essere tua moglie, avrei voluto avere dei cuccioli per crescerli con te, per te avrei fatto di tutto, anche mollare il lavoro, ma questo è troppo. Sono arrivata al limite e non ci riesco, non pretendo che mi perdoni per quello che sto per fare e non voglio che ti senti responsabile di avermi messo quest'arma tra le zampe, un modo lo avrei trovato comunque lo sai, ma voglio che mi prometti che andrai avanti con la tua vita, addio amore mio"




Detto questo interruppe la registrazione e la sua concentrazione ritornò alla pistola.

BANG! Il colpo risuonò nella foresta dopo di che calò un cupo silenzio.




Note
E dopo aver scritto questo capitolo mi affretto a chiamare un buon psichiatra per curarmi il cervello bacato. Spero di non dover cambiare di nuovo il rating
Fatemi sapere che ne pensate, molto probabilmente il prossimo capitolo sarà anche l'ultimo.
Io mi sto divertendo a immaginarmi questa storia e a scriverla e non intendo fermarmi, ma se vi piace,(e anche se non vi piace) vi prego scrivete due righe anche elencandomi gli errori (soprattutto quello, lo apprezzerei) in modo che possa migliorarmi e col tempo darvi una qualità maggiore grazie e alla prossima.

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Capitolo 7
*** 07 - In ospedale ***


Nick aprì gli occhi, stava fissando un soffitto bianco, ci mise un pò a capire che si trovava in un'ospedale. Tutto il corpo era intorpidito, la vista offuscata, non riusciva a muoversi e se provava a parlare uscivano solo delle parole senza senso.

Cercò di capire dove fosse di preciso e quando girò la testa la vide, Judy era li, seduta di fianco a lui che gli parlava con uno sguardo a metà tra il serio e triste, ma la mente era ancora annebbiata e non capì una sola parola

Nei pochi momenti di lucidità che aveva vide il capitano Bogo che parlava con Judy e i suoi genitori e prendeva appunti.

Stu Hopps era furibondo, guardava la volpe come se avesse voluto ucciderla li sul momento. Come dargli torto, la figlia quasi non ci lasciava la pelle e lui era stato chiaro riguardo loro due.

Lo vide entrare, il suo sguardo era colmo d'ira, gli si avvicinò e cominciò ad urlargli contro ma Nick riusci a scandire solo poche parole.

"Se.......qual.....Judy.......certo...........inf..." Subito dopo arrivò Bogo infuriato che cacciò il coniglio guardandolo come se gli avesse fatto un torto a lui.

Il giorno dopo Nick si svegliò e notò che era da solo in stanza, la gamba era ingessata e dopo poco entrò una zebra col classico abito da infermiera.

"Noto con piacere che si è ripreso, mi dica riesce a parlare?"

"C...credo di si"aveva la voce bassa ma almeno adesso si capiva.

"Bene perchè c'è una persona che vuole vederla, se vuole la faccio entrare"

"Certo grazie" stava per rivedere Judy? o forse era Stu? magari Bogo? No doveva essere Judy.

Dalla porta entrò la coniglietta col capo chino, era lei, ma era triste, poteva vedere le lacrime bagnargli le guance, perchè era così triste? Lei stava bene, lui un pò meno ma in fondo era vivo.

"Che succede?"

La coniglietta alzò lo sguardo e fissò la volpe con degli enormi occhioni azzurri bagnati dalle lacrime.

"Nick, dov'è mia sorella?" poi le lacrime divennero un vero e proprio pianto "Dov'è Judy? Dimmelo"

Il cuore di Nick si fermò di colpo, non l'avevano trovata, era sicuro di morire "Che giorno è oggi?"

"Cos...è il 27, domenica"rispose Sofia non capendo la domanda.

Era passato più tempo di quello che pensava da quando lo avevano portato in ospedale.

La volpe dimenticatasi del tutto del gesso alla gamba scese dal letto cadendo rovinosamente a terra e urlando per il dolore.

"Che cavolo fai non puoi camminare" la coniglietta andò alla porta a chiamare aiuto.

"Devo andare da Judy, è da sei giorni che è bloccata nell'auto, devo andare da lei"

"Dimmi dov'è la andiamo a cercare noi, ci sono anche i tuoi colleghi"

Grazie all'utilizzo di una cartina gli fece vedere più o meno dove era finita l'auto e spiegò brevemente che era successo.

"Adesso andiamo, dobbiamo sbrigarci, trovatemi delle stampelle" Bogo lo interruppe subito "Non se ne parla, tu resti qui i medici non ti hanno ancora dimesso, e se non lo avessi capito ti sto dando un'ordine" Nick non potè fare altro che accettare, non lo avrebbe mai portato con se.

"Non preoccuparti" Disse Bogo alla volpe "La riportiamo indietro noi" Mentì spudoratamente perchè sapeva che dopo tutto quel tempo la probabilità di trovarla viva era pari a zero.

Dal canto suo Nick era troppo agitato per pensare ad una eventualità del genere.

"Io vengo con voi, a me non potete dare nessun tipo di ordine" disse Sofia al bufalo che parve contrario ma non fece in tempo a rispondere "è mia sorella, per impedirmi di venire dovrete sparami" davanti a tanta determinazione Bogo non potè che accettare "Ok ma starai indietro con l'agente Scar, il leone qua fuori, e ti avvicinerai solo quando te lo dirò io" la coniglietta annuì.

Dopo circa 15 minuti arrivò Stu che si sedette di fianco a Nick.

"Mi scuso per ieri, ti ho urlato contro nonostante le tue condizioni, per lo più dentro un'ospedale, ma non credere che ti abbia perdonato, ora stai bene e visto che mi pare di aver capito che non hai sentito le parole di ieri mi ripeto" ci fù un attimo di silenzio "Se è successo qualcosa alla mia Judy stai pur certo che renderò la tua vita un'inferno"

"Signor Hopps, se ho perso Judy le posso assicurare che qualsiasi vendetta abbia in mente non avrebbe tempo di attuarla dato che senza di lei la mia esistenza non avrebbe più nessun significato" non c'era menzogna nelle parole di Nick, Stu lo aveva capito, quella volpe, quel predatore amava Judy più della sua stessa vita.

Abbassò il capo, stupito di quello che aveva sentito. "Dimmi cos'è successo"

Nick raccontò per filo e per segno tutto quello che era accaduto, dalla partenza da casa fino al momento che fù ritrovato allo stremo, gli raccontò che judy viveva da lui già da un pò, che Judy si era dichiarata a lui, che volevano sposarsi, che condividevano il letto e non solo per dormirci, non si sarebbe più nascosto, erano entrambi li ed entrambi amavano la stessa persona, chi in un modo e chi in un altro.

Probabilmente Stu capì, visto che dopo aver fatto un sorriso si congedò augurando alla volpe di riprendersi.




La stradina di montagna fu percorsa da due volanti seguite da un'ambulanza tutti a sirene spiegate. Quando arrivarono al tornante fermarono le vetture e mentre due poliziotti stavano li a controllare che non ci fossero incidenti per l'ingombro dei veicoli Bogo, Scar, Sofia e due medici con barella si incamminarono per cercare l'auto, non fecero fatica a trovarla, Bogo andò avanti e quando vide il veicolo si avvicinò, sentiva una puzza a lui troppo famigliare, quella che avevano i cadaveri putrefatti, e intimò alla coniglia di stare indietro, cosa che ovviamente la fece preoccupare solo di più spingendola a correre verso l'auto.

"Ferma" gli gridò Bogo, ma era troppo tardi era già di fianco alla portiera aperta, il suo corpo si paralizzò e cadde in ginocchio sotto shock fissando l'interno dell'auto.

Quando arrivò anche Bogo si aspettava di trovare il corpo della poliziotta senza vita in stato di decomposizione, non era una novità per lui, molte volte aveva visto orrori del genere nella sua carriera.

Di Judy non c'era traccia se non per la sua gamba, incastrata tra i rottami, circondata da mosche e vermi.

Bogo fece cenno ai medici di portare via Sofia, ancora sotto shock e con gli occhi sbarrati, che fù prontamente adagiata in barella e portata all'ambulanza.

Scar era nuovo e non conosceva Judy come gli altri, ma era comunque una sua collega, e vedere quella cosa lo turbò molto.

Il leone prese un sacchetto di plastica e con un paio di guanti raccolse la pistola da terra, i dieci bossoli e il cellulare frantumato in mille pezzi mettendo tutto dentro.

Bogo osservava da vicino i resti della gamba, specialmente il punto dove l'osso era stato tagliato, appena sopra il ginocchio. Era stato fatto con fretta ma nonostante tutto era un taglio netto, fatto da gente esperta e con gli strumenti giusti.

"Chiama tutti gli ospedali della zona e chiedi se hanno soccorso una femmina di coniglio in un incidente stradale con amputazione della gamba destra "disse il bufalo "

Il leone si avviò verso la volante mentre l'ambulanza partiva per tornare all'ospedale con una paziente a bordo.

Bogo nel frattempo notò la penna-carota nel porta oggetti e pensando che avesse degli indizi sulla sorte della collega ascoltò la registrazione.




Note
Solito discorso, ditemi la vostra e fatemi presente eventuali errori o migliorie da apportare ciaoo

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Capitolo 8
*** 08 - Trappola mortale ***


Judy aveva appena posato la penna nel porta oggetti, era terrorizzata all'idea di quello che stava per fare mentre fissava la canna della pistola indecisa sul dove puntarla. Era troppo grande per metterla alla tempia quindi la girò con l'impugnatura appoggiata sul sedile in modo che puntasse in alto. Chinò la testa verso l'arma, apri la bocca e vi infilò la fredda canna finchè non la sentì toccare il palato, restò in quella posizione, piangendo per interminabili minuti finchè decise di farla finita, nessuno l'avrebbe trovata, Nick probabilmente era morto o disperso e la necrosi della gamba aveva già superato l'altezza del laccio emostatico , allungò la zampa tremante al grilletto e con un rapido gesto lo spinse giù.

"Click" No, non era possibile, non era partito il colpo, perchè?

"Ancora" pensò, ma non fece in tempo, la sua attenzione fu rivolta alla melodia del cellulare sulla neve, erano i suoi genitori.

La disperazione lasciò spazio alla follia, quel maledetto affare si stava prendendo gioco di lei "Guarda Judy la tua salvezza è qua ma sono troppo distante perchè tu possa raggiungermi prrrrrrrrr" ok, era più che convinta che stava delirando ma ormai non importava più, in un impeto di rabbia puntò la pistola al dispositivo che con un rombo assordante si disintegrò davanti ai suoi occhi.

Judy fissò attònita la pistola che fino ad un attimo prima non aveva sparato quando doveva, ora ne era convinta, doveva per forza esistere un qualche tipo di entità superiore che ce l'aveva con lei e che voleva farla soffrire fino all'ultimo.

Non voleva che andasse così ma ormai era la sola cosa che poteva fare per concludere quell'agonia, con le poche forze che gli restavano allentò la cintura, e cominciò a sentire di nuovo il sangue gocciolare sul tappetino dell'auto.

Era sempre più debole quando qualcuno si portò al finestrino di Judy e vedendo il corpicino riverso sul sedile spalancò la porta.

"L'ho trovata, ha perso molto sangue" urlò a una radiolina mentre tirava la cintura ancora attorno alla zampa della coniglia "Portate la barella e gli attrezzi per amputare"

La misteriosa figura,che si rivelò essere una tigre, aveva addosso una divisa arancione, tipica dei paramedici che guidano le ambulanze per essere più visibili, si sentì sfiorare da una piccola zampa, la coniglietta cercò di dire qualcosa ma era troppo debole e la voce si sentiva appena, la tigre dovette avvicinare molto l'orecchio al suo viso per capire cosa dicesse.

"N...non ce la f...faccio più, lasciami qui ti p...prego" Inutile dire che ignorò completamente la richiesta.

"Ecco qua" arrivarono altri tre paramedici di cui due con la barella e uno col kit da amputazione, la tigre fissò la gamba e capì che la situazione era critica, doveva farlo subito o sarebbe morta, quindi prese una sega oscillante e senza pensarci troppo cominciò a tagliare la carne della gamba sotto la cintura, in quel punto era tutto morto e Judy non senti nulla, almeno finchè non arrivò all'osso, quando cominciò a tagliare anche quello il corpicino fu preso da forti spasmi, prontamente bloccato dall'enorme zampa del felino, aveva finito, Judy aveva perso conoscenza e con delicatezza la estrarrono da quella trappola mortale.

Nel frattempo uno dei medici, una gazzella, cercò di identificare l'auto ma entrambe le targhe erano andate perse assieme ai paraurti nella caduta.

"Forza andiamo dobbiamo portarla d'urgenza all'ospedale" L'ambulanza partì sfrecciando in direzione opposta a quella che aveva preso il lupo che aveva salvato Nick.

Arrivati all'ospedale la barella fù portata fino alla sala operatoria, il medico che si doveva occupare di lei, un montone, si avvicinò all'ambulanza dove stava la tigre e gli fece delle domande.

"Cos'è successo? Dove l'avete trovata?"

La tigre cominciò a raccontare "Ci è arrivata una chiamata anonima di un tizio che disse di aver urtato un'auto giù da un tornante ma non sapendo quale abbiamo dovuto controllarli tutti, poi abbiamo sentito degli spari all'altezza del quindicesimo, così cautamente sono andato a controllare. Ho trovato l'auto semi-distrutta e al suo interno c'era lei ancora con la pistola in mano"

"Stava sparando a qualcuno?"

"Non credo, penso che volesse attirare l'attenzione"

"Ok" disse "E la gamba che mi dici?"

"Era incastrata tra i rottami dell'auto e aveva una cintura appena sopra il ginocchio a fare da laccio emostatico ma deve averla allentata perchè quando siamo arrivati perdeva molto sangue, a giudicare da come era ridotta l'aveva tenuta per almeno cinque ore, era completamente necrotizzata"

"Hai fatto un ottimo lavoro, sappiamo chi è?"

"Sono sicuro di averla già vista, ma non ricordo dove. Comunque non aveva documenti addosso"

"Ok, si trovava a metà strada tra Zootropolis e Goatham City, avvisa i principali dipartimenti di polizia di entrambe le città, mandagli una descrizione della paziente e digli dove è stata trovata, da li in poi ci penseranno loro a cercare parenti"

"Ok provvedo subito"

Dagli uffici dell'ospedale una gazzella cominciò ad urlare "Attentato in centro a Goatham City, ci sono almeno trenta feriti confermati, si presume una bomba"

"Maledizione, vabbene lascia perdere tutto, questo è più urgente, prendi la tua ambulanza e vai" tutte le ambulanze disponibili partirono a prestare soccorso "penseremo a identificarla con calma più avanti"

La tigre si avvio verso l'ambulanza e parti assieme ad altre a sirene spiegate.




Note
Lo so capitolo un pò corto ma doveva essere così, non è stato per il poco tempo era pronto da un pezzo, da prima del precedente, infatti doveva essere il settimo questo

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Capitolo 9
*** 09 - Si chiama Judy Hopps ***


Nick era di nuovo solo. Rimase vigile per diverse ora ascoltando ogni rumore fuori della sua stanza nella speranza di udire qualcosa che gli potesse far capire se Judy stava bene.

Il rumore delle ruote di una barella attirò la sua attenzione, prese le stampelle che l'ospedale gli aveva fornito e andò alla porta, i medici passarono davanti e non credette ai suoi occhi.

Sulla barella c'era Sofia con gli occhi spalancati come avesse visto un fantasma. La portarono due stanze più in la e si avviò a chiedere spiegazioni.

"Che è successo?"

"Per favore torni nella sua stanza non c'è niente da vedere qui" fece un medico con tono brusco.

"è la sorella della mia fidanzata, ditemi che cazzo è successo" La volpe era visibilmente spazientita

"L'hanno portata qua che era già sotto shock ma non ci hanno spiegato il perchè, e adesso vada fuori"

Nick era al corrente che lei era andata con Bogo a cercare Judy, e dopo aver sentito che era in quelle condizioni un dubbio atroce attanagliava il suo cuore. Non aveva nessuna prova a riguardo ma lo aveva capito, era troppo evidente e negare la realtà ora non serviva più a nulla, Judy era morta, l'unica luce che gli dava speranza in quel mondo buio ora non c'era più.

"è tutta colpa mia" pensò "se solo non l'avessi portata li lei sarebbe ancora viva"

Sopra il tavolino vicino al letto il cellulare di Nick cominciò a squillare, era il capitano Bogo. "Ecco la conferma" pensò poi prese il telefono e rispose "pronto?"

"Wilde devo dirti una cosa"

"Lo so già" disse Nick lasciando senza parole il bufalo. "Le condizioni in cui è arrivata Sofia parlano chiaro"

"Cos... no Wild asp..." interruppe la chiamata e nemmeno due secondi dopo il bufalo richiamò ma questa volta lo avrebbe lasciato squillare.





Scar fece appena in tempo a vedere l'ambulanza con la coniglietta partire, guardando bene di restare sulla strada per mantenere il segnale chiamò l'ospedale di Goatham City, era il più vicino.

"Salve sono l'agente Scar, polizia di zootropolis" si presentò "Dovrei sapere con urgenza se avete prestato soccorso ad una coniglia sulla strada regionale quattro all'altezza del quindicesimo tornante, ha perso la gamba destra"

"Aspetti un'attimo che chiedo, porti pazienza ma qua regna il caos" si riferiva all'attentato di tre giorni prima che aveva fatto confluire molti animali all'ospedale.

"Eccomi, penso proprio che la abbiamo qua ma se passate è meglio, abbiamo altri conigli feriti e non saprei dirle di più a riguardo"

Una volta arrivato da Bogo gli spiegò tutto e partirono per andare all'ospedale.

"Non pensa che sia meglio avvisare Wilde?" disse il leone "Sarà contento di sapere che è al sicuro"

"Certo" disse lui "Ma lo farò io e solo quando ne avrò la certezza"

Arrivati all'ospedale furono accolti dal Montone che si offrì di accompagnarli dalla paziente."Salve sono il dottor Merino, allora questa coniglia ha un nome?"

"Si chiama Judy Hopps" disse Bogo "è un'agente anche lei"

"Hopps ha detto? Ho già sentito questo nome, aspettate" il montone si fermò e parlò con un'infermiera che dopo aver annuito si allontanò

"Qualche problema?" chiese Bogo

"No voglio solo assicurarmi di una cosa. Bè siamo arrivati" disse aprendo una porta, Judy era distesa su un letto ancora priva di sensi coperta dai tubicini delle flebo .

"Come sta?" chiese Scar.

"Non bene, quando l'abbiamo trovata si stava dissanguando e durante l'operazione ne ha perso molto altro, come potete vedere la situazione qui è tragica, non abbiamo potuto fare di più, ogni giorno che passa è sempre più difficile che si salvi"

Intanto dal corridoio si avvicinò un infermiere che si rivolse al montone "Mi cercava?".

Merino allora presentò il coniglio ai due poliziotti "Lui è uno dei nostri infermieri più giovani, Walter Hopps"

Il coniglio dimostrò un acume degno di un detective, erano in un ospedale, il montone aveva scandito il suo nome e in particolare il cognome e lo aveva presentato a due poliziotti di Zootropolis, e a vederli non sembravano li a portare buone notizie, non tardò a tirare le conclusioni "è successo qualcosa a Judy?" dopo di che guardò nella stanza e si fiondò dentro controllando prima le condizioni della paziente per poi controllare la cartella clinica e capire che era successo.

"Ha perso molto sangue e qua c'è scritto che è stato possibile fare solo mezza trasfusione perchè?"

"Siamo in una situazione di emergenza e non ne abbiamo abbastanza per tutti i feriti, abbiamo fatto quello che potevamo"

"è qui da tre giorni perchè non mi avete avvisato lo posso fornire io il sangue che serve" il coniglio era inferocito.

"Non aveva documenti, lo abbiamo scoperto solo ora chi è, e con l'attacco di tre giorni fà è arrivata una marea di feriti"

"Ok ma ora sono qua quindi prendete tutto il sangue che vi serve e salvate mia sorella"

Nel frattempo il bufalo cercò di pensare a che parole dire a Nick poi fece il numero della volpe.

"Wilde devo dirti una cosa"

"Cos... no Wild asp..."

"aaah idiota di una volpe" fece di nuovo il numero "Non mi risponde, adesso continuo vediamo chi si stufa prima" dopo tre volte la volpe si stufò.

"Ascolta Bogo adesso basta, sono distrutto non me ne fotte un cazzo di discorsi su quanto ti dispiace per quello che è successo tanto non..."

"Ascoltami te brutto deficiente, Judy è viva, l'hanno portata all'ospedale di Goatham City"

"Come?... ma allora perchè..." Nick era troppo contento per formulare frasi sensate.

"Ti spiegherò tutto appena arrivo" ci fù un breve silenzio

"Col cazzo, vengo li io, prendo un taxi"

"Wilde resta dove sei è un'ordine" aveva già riattaccato.

"Stupida volpe, ok adesso non mi resta che avvisare il Signor Hopps" disse facendo il numero che gli aveva lasciato quest'ultimo.

Uscendo dall'ospedale, zoppicando sulle stampelle, Nick incontrò Stu e Bonnie che stavano tornando in ospedale dopo essere stati avvisati di Sofia.

"Signor Hopps" gridò Nick camminando più veloce che poteva verso il coniglio.

"Che fai qua fuori?" Chiese il coniglio perplesso.

"Judy si trova all'ospedale di Goatham City, ho chiamato un taxi sta arrivando"

I due coniugi si fissarono e Stu disse "Vai tu io resto qui con Sofia, ma chiamami appena sai qualcosa"

"Nick, salta su andiamo con la mia auto" Bonnie gli fece cenno di salire su una monovolume e appena furono a bordo partì a razzo.

In quel momento il telefono di Stu cominciò a suonare, era Bogo.

"Grazie" sospirò Nick.

"Stu mi ha raccontato tutto, non preoccuparti, non è colpa tua" poi aggiunse "Amo talmente tanto mia figlia che a volte non mi accorgo che la proteggo da pericoli inesistenti"

Nick gli elargì un grande sorriso e per tutta risposta Bonnie divenne seria di colpo "A si dimmi una cosa, cos'è questa storia che condividete il letto?" Nick impallidì

"Bhè vede in realtà..."

"Screanzati appena arriviamo Judy si prende quattro ceffoni di quelli giusti, fare certe cose prima del matrimonio come delle bestie selvagge..."

Bonnie continuò a blaterare per tutto il viaggio di come ai suoi tempi queste cose erano porcate e bla bla bla, Nick aveva smesso di ascoltarla alla parola matrimonio.





Note
Siamo quasi alla fine, il capitolo finale sarà l'undicesimo, lo sto scrivendo ora e il decimo necessita solo di qualche sistemazione, come sempre fatemi sapere che ne pensate

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Capitolo 10
*** 10 - Lacrime ***


La nuova trasfusione di sangue a detta dei medici avrebbe dato a Judy qualche possibilità in più ma era ancora presto per festeggiare, le sue condizioni erano ancora critiche e spostarla a zootropolis era impossibile.

Walter era fiacco dopo il prelievo fatto per la sorella, aveva insistito che ne prendessero il più possibile e ora era seduto su una sedia che chiedeva spiegazioni su cos'era successo.

Bogo raccontò quello che sapeva, da quello che gli aveva detto Nick fino al ritrovamento dell'auto. "Adesso il suo fidanzato sta arrivando assieme a tua madre"

"E mio padre non viene?"

"Ecco, vedi quando abbiamo trovato l'auto era presente anche tua sorella Sofia, alla vista della gamba di Judy è rimasta sotto shock e l'hanno portata all'ospedale, comunque sta bene non preoccuparti, si riprenderà, tuo padre è con lei"

"Che tipo è il suo fidanzato? Conoscendo mia sorella come minimo deve avere qualcosa di strano"

"Si in effetti tua sorella ha gusti particolari, beh è anche lui un agente di polizia"

"Pensavo che Judy fosse l'unico agente coniglio a Zootropolis"

"Si è così"

"Mmmmh quindi è una lepre?"

"No, è una volpe"

Il coniglio ci rimase di sasso, pensava di aver capito male.

"Scusi, credo di non aver capito bene, ha detto volpe?"

"è una lunga storia, te la racconterà tua sorella quando si sarà ripresa"

"Il lavoro in questo ospedale mi porta via molto tempo, l'ultima volta che ho visto Judy è stato in stazione quando è partita per il suo primo giorno di lavoro, ero preoccupato ma orgoglioso di mia sorella, era riuscita a fare qualcosa che nessun coniglio ha mai fatto prima" Poi fissò il bufalo con aria accusatoria.

"C'è qualche problema?" chiese lui.

"Judy non si sarebbe mai lamentata di niente con i nostri genitori, ma con me è un libro aperto, un giorno mi chiamò e capii subito che qualcosa non andava" Bogo capì subito dove voleva arrivare "Mi disse che era rimasta parecchio scossa dall'indifferenza che gli mostravano i suoi colleghi e il suo capo e il fatto che fosse stata proprio una volpe a caso a salvargli il lavoro"

"è tutto vero" Confessò il bufalo "Non avevo nessuna fiducia in lei, la volevo fuori dal mio dipartimento e volevo che fosse lei ad andarsene, ma quando ritrovò tutti quei mammiferi scomparsi capì quanto fui stupido e da allora non ho più pregiudizi verso nessun tipo di mammifero"

"Si mi ha detto anche questo" disse il coniglio sorridendo.

Intanto fuori Scar vide avvicinarsi Nick con la signora Hopps.

"Scar, come sta?" Nick era impaziente di sapere le condizioni della compagna.

"Non bene, ma forse è meglio che entrate, dentro c'è Bogo e il fratello di Judy, i medici hanno raccomandato di non disturbarla"

Nick e Bonnie entrarono e quest'ultima si diresse prima dal figlio, per farsi spiegare cosa fosse successo dopo che era stata trovata, ma soprattutto per lasciare un pò di spazio alla volpe innamorata che si avvicinò al letto dove giaceva la sua Judy, era viva, il suo cuore batteva all'impazzata, fino a qualche ora prima si sentiva finito, perduto ma ora lei era li, con la zampa gli fece una leggera carezza sulla testa prima di stampargli un altrettanto leggero bacio sulla fronte, poi il suo sguardo cadde all'altezza delle zampe della coniglietta e vide che dalla parte destra le coperte erano terribilmente appoggiate al materasso.

"No no no" Allungò la mano tastando le coperte alla ricerca della gamba senza però trovarla se non finchè arrivò appena sopra all'altezza del ginocchio, lei era viva e per questo era felice, ma da una parte si sentiva responsabile per quanto successo.

Judy fece un movimento con la testa e gli parve che stesse per aprire gli occhi, Nick a questo punto prese le stampelle ed uscì dalla stanza seguito da Bogo.

"Dove vai? Si sta riprendendo"

"Gli ho rovinato la vita" il volto della volpe si bagnò di lacrime "Se non fosse stato per me non sarebbe successo niente di tutto questo, se fossi rimasto con lei probabilmente avrebbe ancora la gamba, l'ho abbandonata e non sono riuscito a mandargli soccorsi, ho dormito per quattro giorni comodo nel letto finchè lei restava mutilata, starà sicuramente meglio senza di me"

Bogo fece partire la registrazione di Judy sulla penna. Nick si voltò di scatto a sentire quella voce.




"Nick, ti amo più di qualunque cosa al mondo, avrei voluto essere tua moglie, avrei voluto avere dei cuccioli per crescerli con te, per te avrei fatto di tutto, anche mollare il lavoro, ma questo è troppo. Sono arrivata al limite e non ci riesco, non pretendo che mi perdoni per quello che sto per fare e non voglio che ti senti responsabile di avermi messo quest'arma tra le zampe, un modo lo avrei trovato comunque lo sai, ma voglio che mi prometti che andrai avanti con la tua vita, addio amore mio"




"Quando lo ha registrato era convinta di morire, lei ti ama e se ora ti allontani finchè è in quelle condizioni la ucciderai, quindi adesso torna la dentro e fagli vedere che stai bene"

A questo punto alla volpe non restò altro da fare che tornare nella stanza e avvicinarsi alla compagna, Judy aveva gli occhi socchiusi, ma era sufficiente per vedere che Nick era salvo, era intubata e non poteva parlare ma le labbra si levarono in un piccolo sorriso, poi per Nick si fece tutto silenzioso, si girò verso Bonnie che scoppiò a piangere urlando qualcosa che lui non riusciva a sentire trattenuta dal figlio mentre Bogo gli si avvicino anche lui dicendo qualcosa, non sentiva niente se non il maledetto suono continuo dell'elettrocardiogramma di Judy che si era fatto terribilmente piatto mentre lei era li, ancora col piccolo sorriso stampato sul muso e gli occhi socchiusi a fissare il vuoto.





Note
Lo so che pensate, ci poteva stare il gran finale, e vissero felici e contenti e bla bla bla, ma io sono bastardo dentro e me ne vanto!

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Capitolo 11
*** 11 - Il funerale ***


Dei medici entrarono nella stanza e dopo aver spostato la volpe scoprirono la coniglietta e cominciarono a cercare di riportarla indietro col defibrillatore, il corpicino venne scosso dalle scariche che servivano a far ripartire il cuore che, forse troppo provato dalle condizioni della paziente, aveva smesso di battere.

In quel momento per Nick la possibilità di perderla non era più remota anzi, quando anche il quarto tentativo andò a vuoto si vide inghiottire dall'abisso dove ogni speranza di vita, matrimonio, famiglia e figli con la sua Judy semplicemente sprofondava nell'oscurità per poi sparire del tutto, sarebbe andato tutto perduto, come lacrime nella pioggia.

Assieme al silenzio venne il buio e nick si accasciò a terra svenuto.

"Nick, Nick svegliati" Una voce lo chiamava e quando aprì gli occhi si accorse che era su un letto di ospedale.

"é stato solo un'incubo" pensò "Ora avviso Bogo di dove si trova l'auto e vado con loro, sicuramente Judy sta bene"

Si mise seduto di scatto, su una sedia di fianco a lui c'era Bogo che lo fissava con un'aria strana.

"Capo dobbiamo andare a prendere Judy è ancora intrappolata nell'au..." Alla porta comparve Bonnie ancora in lacrime e notò solo ora che non si trovava nell'ospedale di Zootropolis.

"No, come sta?" Bogo chinò il capo non trovando parole.

"COME CAZZO STA'?" Nick urlò come se pensasse che il bufalo non lo avesse sentito al primo colpo

"Mi dispiace" sussurrò il bufalo "Non sono riusciti a salvarla"

A quelle parole Nick cadde in una depressione da cui non pensava di poterne più uscire, tutti i programmi che avevano fatto erano distrutti, al posto del matrimonio avrebbe dovuto andare a un funerale e la possibilità di avere una famiglia felice con la sua Judy e tanti cuccioli in giro per casa venne semplicemente annientata, non rimaneva niente se non una volpe di nuovo sola contro il mondo dopo aver perso l'unica ragione che aveva di esistere.

Il funerale si tenne due giorni dopo a Bunnyburrow, per Nick era una cosa nuova, l'ultimo a cui era stato era quello di suo padre, ma era piccolo e il dolore che provò allora non era niente in confronto a quello che in quel momento lo stava uccidendo dentro, come un cancro che pian piano si estendeva fino ad invadere ogni angolo del suo corpo, si voltò verso la famiglia Hopps, erano tutti presenti, tutti e duecentosettantasette, c'erano molti colleghi poliziotti, MrBig osservava da distanza per ovvie ragioni, finito il funerale Nick rimase solo davanti alla lapide ad osservare la foto su cui vi era impresso un viso sorridente e si chiese come fosse possibile che fosse riuscita a cambiargli così tanto la vita.

Il giorno successivo si alzò presto, aveva due cose da fare e la seconda sarebbe stata l'ultima, arrivò in centrale prima di tutti, e dopo aver scassinato la serratura dell'ufficio di Bogo mise il distintivo sulla scrivania, ma non la pistola, quella gli serviva, tornò al cimitero e andò davanti alla tomba della sua amata "Aspettami Carotina adesso arrivo" detto questo si mise la pistola in bocca e fece fuoco.










Era tutto scuro, nero, ma sentiva il suo cuore battere, sentiva il suo elettrocardiogramma pulsare se pur debole, al contrario di quello di Judy che non era mai ripartito.

"Sei veramente un fallito Nick, non riesci nemmeno ad ucciderti" Pensò, poi aprì gli occhi e quello che vide fu Bonnie che lo scuoteva, piangeva, ma le sue lacrime erano di gioia e Nick capì che era ancora sul pavimento della stanza di Judy, il quinto tentativo col defibrillatore era riuscito e il BIP BIP che sentiva non era il suo ma quello del cuore della sua coniglietta che ripartiva, ancora stordito da quello che era successo si inginocchiò a terra e venne travolto dall'abbraccio di Bonnie e la volpe non potè fare altro che ricambiare sia l'abbraccio che le lacrime.




Se a Zootropolis una volpe e un coniglio assieme sembravano strani, a Goatham city lo erano ancora di più, molti mammiferi quel giorno guardarono storto questa strana coppia uscire dall'ospedale baciandosi, una volpe che spingeva una sedia a rotelle con a bordo una coniglia senza una gamba, ma a loro non importava erano di nuovo assieme e a Zootropolis li attendeva un matrimonio.

Nick non voleva che il video del loro matrimonio, fatto da Clawhauser, riprendesse Judy sulla sedia a rotelle quindi se la tenne tra le braccia tutto il tempo, anche quando montarono in auto e furono accompagnati a casa, la portò su dalle scale e una volta varcata la soglia della porta la mollò solo quando furono davanti al letto, voglioso di strapparle di dosso quel bel vestito bianco che la faceva sembrare una dea in terra, per poi fare l'amore a oltranza finchè uno dei due non avrebbe chiesto pietà, e vinse Judy.




Note
Dai dite la verità, vi ho fregati XD.
In realtà doveva essere tutto nel decimo capitolo e concluderlo li ma ho preferito separare per farvi pensare al peggio.

Ringrazio tutti quelli che hanno recensito o anche solo letto questa storia spero che sia piaciuta, io sinceramente mi sono divertito a scriverla.

P.S. "Sarebbe andato tutto perduto, come lacrime nella pioggia" citazione a Blade Runner ^^SPOILER ALLERT^^ "Come lacrime nella pioggia"

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