There's a place for us

di PrincipessaLove
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Quando eri il ragazzo di Peter ***
Capitolo 2: *** Quando non capivo cosa avessi ***
Capitolo 3: *** Quando Peter decise di andarsene ***
Capitolo 4: *** Quando mi salvasti la vita ***



Capitolo 1
*** Quando eri il ragazzo di Peter ***


There's a place for us

 

Quando eri il ragazzo di Peter

 

Senza che se ne rendessimo conto, era già passato diverso tempo da quando vivevano a Narnia. Loro, i fratelli Pevensie, vivevamo a Narnia ed erano i sovrani insieme a Caspian, il quale avrebbe preso in mano le redini dei loro regni una volta che avrebbero deciso di tornare nelle loro vite nel mondo reale.

Narnia non era mai stata così luminosa e splendente da quando si trovavano li. Lucy e Susan facevano spesso delle passeggiate tra i boschi, Susan veniva invitata alle varie feste insieme a Peter mentre a Edmund non piacevano molto. Il fratello minore preferiva starsene per conto suo. Cacciare, leggere libri e giocare a scacchi erano diventati i suoi hobby. Lucy, invece, trascorreva tutto il tempo con Ripicip che le insegnava come usare la spada.

Erano convinti di avere trovato ciascuno di loro il proprio posto nel mondo, la propria felicità.

Finito il viaggio con il veliero, l'anno precedente, Edmund e Lucy furono raggiunti anche da Peter e Susan. Il più grande, dal legame che si era instaurato tra Edmund e Caspian, ne fu quasi geloso. E' vero che avevano iniziato con il piede sbagliato lui e Caspian ma ciò non gli impediva di dimostrargli di essere cambiato.

Peter trascorreva la maggior parte del tempo a stare di guardia nel castello di Narnia, viste le predenti esperienze, per paura che il castello fosse attaccato.

-Regna la pace a Narnia, da quando ci siete voi, quindi smettila di essere cosi preoccupato.-Disse il bel moro avvicinandosi al biondo che scosse la testa. Si trovavano in una delle torri del castello ed erano solo loro due.

-Non ti stanchi mai di dovere dire la tua opinione, tu? Per quanto mi risulta sono io il Re Supremo, mica per niente sono Il Magnifico.-I due ragazzi si guardarono con aria di sfida e complice, quasi come se stessero giocando. Caspian ridacchiò e si sedette vicino al suo re che sembrava non aspettasse altro. Non avevano mai avuto chiari i loro sentimenti, almeno fino ad allora. In apparenza facevano sembrare che non si sopportavano, che si odiavano con tutte le loro forze. Ma in realtà la questione era ben altra.

Si resero conto che i loro sentimenti erano cambiati quando Caspian decise di intraprendere il viaggio del veliero con Edmund e Lucy. Quando lasciò le terre di Narnia, con la missione che Aslan gli aveva assegnato, si trovava a bordo di quel bellissimo vascello. Nel lasciare la terra ferma si sentiva come osservato e infatti fu così. Quando si voltò vide una figura che guardava la nave allontanarsi lentamente e non potè fare a meno di notare lo sguardo con cui fu guardato. Era Peter che si era recato li a Narnia con l'aiuto di Aslan per compiere la missione ma era troppo tardi. Vide Caspian che stava prendendo il largo con i suoi uomini e i suoi fratelli. I loro sguardi quando si incrociarono, Caspian percepì il messaggio di Peter:

“Io ti aspetterò, ovunque tu vada.”

Caspian ricambiò lo sguardo senza farsi notare da nessuno.

“Avrei voluto fossi venuto anche tu, senza di te non è la stessa cosa.”

Così fu. Quando i ragazzi tornarono dal viaggio, senza farlo sapere a nessuno, i due più grandi passarono molto, molto tempo insieme.

-Sai che ogni giorno rischiamo di essere visti dai miei fratelli?-Mormorò il biondo alzandosi facendo un girotondo dall'agitazione.

-Lo so, io non posso non provare ciò che provo.-Disse Caspian avvicinandosi sempre di più al viso di Peter che parve impaurito.

-Io sono innamorato di te, Caspian.-Il moro sorrise e prese tra le mani il viso di Peter. Le loro labbra si incontrarono. Il bacio, che aspettavano di darsi da tutto il giorno, erano finalmente riusciti a darselo. Non si baciavano da quando Caspian aveva passato la notte nella camera di Peter. Quando facevano l'amore, erano tutt'uno. Stare da soli in camera di Peter, era il modo per ritrovarsi dopo essere stati “lontani” tutto il giorno. Quel giorno però Caspian non seppe trattenersi. Voleva passare tutto il tempo del mondo con l'uomo che amava.

-Sono innamorato anche io di te, mio re.-I baci si susseguirono l'uno con l'altro. E sempre più passionali e pieni di amore.

Qualcuno, però, passò da quelle parti involontariamente e inconsapevolmente di quello che stava succedendo. Era Edmund che stava cercando Peter che era pronta la cena . Lo trovò su quella torre insieme a Caspian. Si strofinò gli occhi per ben due volte perché pensava di avere le allucinazioni. Un senso di fastidio invase il suo corpo. Il suo viso diventò più scuro, forse per invidia, forse per gelosia. Aveva sempre provato, in un qualche modo, questi sentimenti per Peter. Il maggiore era il preferito da tutti, dai genitori, dalle sorelle e adesso anche da Caspian. Il viaggio in mare credeva di averli uniti come amici, ma si sbagliava. Credeva per una volta nella sua vita di essere al primo posto per qualcuno, ma si sbagliava. Vederli baciarsi in quel modo, gli fece immaginare di essere lui Peter baciato dall'altro re. Chiuse gli occhi e provò ad immaginare quella sensazione di piacere che non aveva mai sentito. Il cervello e il cuore gli pulsavano. Forse desiderava anche lui essere baciato in quel modo da Caspian. Provando paura di essere visto da qualcuno, e sopratutto da Peter, aprì gli occhi e si diresse nella torre con no-chalance.

I due sobbalzarono. Il fratello maggiore cercò di trovare le parole per giustificare quello che il minore aveva visto ma quest'ultimo lo precedette.

-Non mi dovete nessuna spiegazione. Se avrete voglia lo racconterete voi quello che state vivendo.- Edmund dimostrò maturità per quello che disse. Peter abbassò lo sguardo imbarazzato. Mise da parte la sua presunzione e la sua arroganza e non fiatò. Caspian, al contrario, abbracciò Edmund, il quale nascose tale piacere a quell'abbraccio.

-Grazie, Ed. Sei un vero amico.-Mormorò Caspian accarezzandogli la testa in tono affettuoso.

-Scherzi? Io sono sempre un amico.-Il tono sarcastico del fratello lo colse solo Peter che disse:

-Ed, quando saremo pronti lo diremo anche a Lucy e a Susan che ci siamo innamorati. Per il momento....- Non fece in tempo a finire la frase che Edmund lo interruppe di nuovo.

-Te l'ho già detto: Non mi dovete nessuna spiegazione. Comunque è pronta la cena.- Edmund lasciò la torre e se andò. Peter sbuffò e si mise le mani sul viso.

-Edmund ha ragione, Lo diremo quando saremo pronti.-Caspian baciò di nuovo il suo ragazzo in modo rassicurante sta volta. Lasciarono a loro volta la torre e raggiunsero gli altri a cena.

 

Finita la cena, ognuno dei commensali si recò nella propria camera da letto. Come ogni notte, Caspian si recava in camera di Peter per fare l'amore. Quando ebbero consumato il loro amore, Peter si addormentava sempre come un sasso e Caspian lo guardava, lo accarezzava. Lo idolatrava come si idolatravano solo le cose sacre. Lo amava come non aveva mai amato nessuno e pensava di essere ricambiato in tutto e per tutto.

Quella notte uscì dalla camera di Peter con un accappatoio cercando di non farsi sentire da nessuno nel palazzo e sperando che non ci fosse nessuno in giro. Aveva sete e si sarebbe recato in cucina per bere un bicchiere di latte.

Quando raggiunse la cucina, sicuro di non essere visto, vide per terra una piccola candela accesa e li vicino c'era Edmund che si era alzato anch'egli perché aveva sete.

-Come siamo mattutini sta mattina. Nemmeno tu riesci a dormire?-Ridacchiò Caspian dopo essersi versato il latte ed essendosi seduto vicino a lui.

-Beh. Tu che dici? Hai passato la notte da Peter?- Chiese con disinvoltura il più piccolo.

-Si, volevo ringraziarti per non averlo detto a nessuno di me e di lui. Peter non è ancora pronto a dire al mondo di noi. Crede che non lo accettereste mai.- Il maggiore dei fratelli Pevensie era terrorizzato all'idea di fare sapere a tutti che si era innamorato di un uomo.

-Io l'ho accettato. Lucy e Susan capiranno. Siamo una famiglia.- I loro sguardi si incrociarono.

-Devo confessarti una cosa, Caspian. Ma non voglio che questa cosa possa cambiare le cose tra di noi.-

-Dimmi. Mi hai incuriosito.- Il re appoggiò la mano sulla spalla del più piccolo.

-Stavo ripensando a quello che abbiamo passato durante il viaggio del veliero. E... quando siamo stati rapiti in quell'isola, in prigione, eravamo rimasti soli. Mi era venuto l'impulso di baciarti ma ciò non è successo...- Edmund continuava a blaterare e Caspian rideva e intervenì e disse:

-Ed, stai calmo, è quello che ho provato anche io.-Poi cercò di giustificarsi per paura che l'uomo che amava potesse ascoltare quella conversazione poco piacevole.

-Eravamo entrambi spaventati e poi Peter era lontano. E' un bene che non abbiamo seguito i nostri impulsi. Ce ne saremmo pentiti di avere rovinato il nostro rapporto. Sei un ragazzino Ed, ancora non sai niente sui sentimenti, l'amore.- Diventò irrequieto nel pronunciare quelle parole, forse dette con troppa foga, forse dette con paura. Aveva ammesso che lo avrebbe baciato senza troppi problemi ma non doveva rovinare la sua storia con Peter. Si alzò con fretta da terra anche per non litigare con Edmund per avergli detto di essere piccolo che non capiva, non era vero.

-Notte Ed.-Salutò con la mano.

-Notte Caspian.- E rimase li seduto pensando al re.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spero che questo primo capitolo via sia piaciuto. La coppia iniziale è Peter/Caspian ma presto cambierà. Amo Le Cronache di Narnia perché mi piacciono molto Peter, Caspian e soprattutto che è lui il reale protagonista. Ogni capitolo è rivolto prima Edmund e poi Caspian.

Buon week end.

Principessa Love

 

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Capitolo 2
*** Quando non capivo cosa avessi ***


There's a place for us

 

Quando non capivo cosa avessi

 

Quella sera i due ragazzi rimasero molto turbati da questo incontro casuale. Peter era sceso con discrezione dalla sua stanza per bere un bere un bicchiere d'acqua e per cercare il suo ragazzo. Quando li vide insieme, ascoltò parole che non avrebbe dovuto sentire e vide gesti che gli fecero la tentazione di intervenire. Gli fece dubitare di suo fratello, per quello che stava confessando al suo ragazzo. Sapeva che Edmund non era un cattivo ragazzo, anzi, dopo l'esperienza con la strega aveva la sua piena fiducia. Da Caspian, al contrario, percepì che forse tra i due amanti era realmente lui quello che era dubbioso forse sulla loro relazione, il loro futuro. Forse Caspian si era innamorato del Pevensie sbagliato e non se ne era ancora reso conto. Peter, decise di non raccontare niente al compagno di ciò che aveva visto o sentito, sarebbe solo rimasto a guardare l'evolversi degli eventi per capire cosa era meglio per tutti.

-Sei ancora in piedi, amore? Di solito ti addormenti come un sasso..-Ironizzò Caspian abbracciando il suo ragazzo da dietro che era in piedi davanti alla finestra con l'accappatoio addosso.

-Sai... Stavo pensando...-Rispose il biondo senza fare notare i suoi occhi lucidi al bel moro che continuava a baciare il collo con delicatezza.

-A cosa pensavi?-Il tono di Caspian cambiò e sembrò preoccupato. Peter non aveva risposto a nessuno dei suoi baci.

-Pensavo, Lucy e Susan non sanno niente di noi. Prima o poi glielo diremo. Sono io che non sono pronto e.. non ho ancora accettato me stesso.-Al biondo, a quel punto, uscì una lacrima. Caspian lo fece sedere e portò il suo viso al suo petto consolandolo e massaggiandogli la testa.

-Io non ti ho mai chiesto niente. L'unica cosa che ti chiedo è di amarmi. Nient'altro. Che lo sappiano tutti o nessuno non m'importa perché quello che conta è stare insieme a te, Peter.-A questa dichiarazione d'amore, Peter pianse come non aveva mai fatto prima con nessuno. Poi, però, gli tornò in mente la scena di Caspian ed Edmund vista un attimo prima e si alzò prendendo un bel respiro dicendo:

-Ti amo anche io Caspian e tanto. Però voglio che mi prometti una cosa..-Il ragazzo non capiva cosa stesse capitando al compagno e con filo di voce annuì.

-Promettimi che se tra noi dovesse cambiare anche un solo sentimento me lo dici, ok?-Peter finì di asciugarsi le lacrime e si risedette sul letto vicino a Caspian.

-Adesso sei tu che mi fai piangere. Non cambierà niente tra di noi.-Nonostante Caspian cercò di rassicurarlo il più possibile, l'altro percepiva che c'era qualcosa nell'aria che stava cambiando o semplicemente era lui che stava guardando le cose da un altra prospettiva.

 

Passarono tre mesi da quella notte in cui Edmund e Caspian si incontrarono.

Il più piccolo, essendosi sentito in imbarazzo e sentirsi chiamato “ragazzino” dal più grande evitava ogni forma di incontro e cercava di non stare mai da solo con lui nella stanza del castello. Si era aperto con il più grande nella speranza che quel sentimento che gli stava crescendo dentro si placasse, invece diventava sempre più forte. Peter lo trattava ugualmente come prima anche se lo osservava, lo studiava.

Era estate. Edmund, un pomeriggio, decise di andare nel mare a fare un bagno credendo che nessuno aveva avuto la sua stessa idea. Vide in lontananza che stavano arrivando sulla spiaggia anche Caspian e Peter.

Edmund diede un pugno al mare, il quale gli rispose tirandogli degli spruzzi tanto da costringerlo a correre e a uscire dall'acqua con il fiatone. Sulla Terra avrebbe avuto il suo telo con cui asciugarsi, ma a Narnia doveva accontentarsi dei suoi vestiti da re.

-Ciao Ed. Hai fatto arrabbiare il mare?-Caspian scherzava prendendolo in giro.

-Non sono affari tuoi. Comunque ora il mare è tutto vostro.-Edmund cercava di non guardare nessuno dei due per non sentirsi in colpa.

-Come? Te ne vai già?-Chiese nuovamente Caspian ignorando l'arroganza del più giovane.

-Si, ho delle faccende da sbrigare.-Edmund si allontanò lentamente. Caspian pensava di essere a quel punto lui la causa di tale malumore. Peter lo aveva già capito quale era il problema del fratello, voleva solo che Caspian lo capisse da solo.

-E' da mesi che rimando. Dovrò parlare con tuo fratello, Peter, se sei d'accordo.-

-Non serve la mia approvazione ogni volta che vuoi parlare ad un ragazzo. Dovete chiarire. Hai diritto a una spiegazione del perché ha tali atteggiamenti.-Bum. Un dolore al cuore per Peter nel dire quelle parole. Era geloso e anche molto. Il suo orgoglio gli impediva di mostrare le sue reali emozioni. Però era la cosa giusta da fare. Avrebbe capito se Caspian lo amava veramente o stava confondendo il suo amore per qualcun'altro. Per Edmund per esempio. Il viaggio del veliero gli aveva fatto vivere esperienze che solo lui si sognava e quel bacio che non c'era stato era la risposta a tutti i suoi dubbi se le cose erano come pensava.

Quella sera ci fu una festa a palazzo. Caspian l'aveva organizzata per appianare il malumore di Edmund.

“Se trova una dolce fanciulla, magari l'antipatia verso di me gli passerà”

Lucy e Susan andarono a chiamare i loro fratelli che gli invitati si stavano recando a palazzo. Peter e Caspian si comportavano come amici agli occhi di tutti gli invitati anche se era dura nascondere i propri sentimenti. Le due sorelle sapevano la realtà delle cose ma preferivano tacere.

Edmund nel vedere tutte quelle dame e Caspian, si dannatamente Caspian che quella sera era perfetto non capì più niente. Preso forse da un attacco di panico scappò dalla sala da ballo a metà serata cercando di non essere visto da nessuno ma il piano fallì.

Fu inseguito repentinamente da qualcuno che notò il suo disagio e in mezzo a tutti quelli occhi quella sera ritrovò i propri riflessi.

Edmund si chiuse nella sua stanza.

-Ed, sono Caspian, aprimi.- Il ragazzo aprì sbuffando la porta e guardò fuori dalla finestra.

-Non c'è nessuna giovane fanciulla che ti interessa?-

-No.-Un “No” secco e freddo uscì dalla bocca di Edmund.

-Noi, abbiamo un problema. Mi fa male sapere che sei arrabbiato con me per una qualche ragione inspiegabile.-Il più grande prese la parola deciso ad affrontare la situazione una volta per tutte.

-Non sei tu il problema. Sono io.-Rispose il più piccolo voltandosi e guardandolo negli occhi. Caspian ebbe di nuovo quel sussulto. Sta volta pensava fosse dovuto al fatto di essere stato troppo duro.

-La persona che mi interessa non è in quella sala da ballo.-Si aprì di nuovo il ragazzo. Caspian aveva capito quale era la risposta alla domanda che stava per fagli ma ciò non gli impedì di fargliela per sentirsi dire quale era la risposta.

-E chi è la persona che ti interessa?-

Edmund lo guardò di nuovo negli occhi cercando di incontrare il suo sguardo.

-Ce l'ho davanti ed è sbagliato perché sta insieme a mio fratello.-Scoppiò a piangere. Caspian lo incoraggiò, con due dita gli tirò sul il viso prendendolo per il mento e dimenticandosi di stare con Peter, baciò Edmund. Le loro labbra si muovevano sincronizzate e fu un bacio passionale. Entrambi non lo considerarono un vero e proprio primo bacio con il tempo che passò. Bramava il senso di colpa in quei gesti pochi chiari. Si erano trasportati in un altro universo perché non ne erano del tutto consapevoli.

Ad un certo punto, il più piccolo con la sola forza che gli restava, perché consumata tutta in quel bacio, riuscì a spingere via il più grande.

-Ed, scusami. Peter non se lo merita.-

-No, non se lo merita. E' un senso di colpa troppo grande.-Spiegò il più piccolo.

-Glielo dirò di questo bacio. E' stato un momento di debolezza. E io amo lui.-Un colpo al cuore che Edmund si aspettava. Stava notevolmente male e il più grande con tale freddezza disse:

-Dimenticati di me, Edmund.- Con prontezza il moro rispose:

-Lo farò. Stanne certo.-

 

Peter li aveva seguiti e aveva osservato tutta la scena con rabbia e con dolore. Con rabbia perché il fratello aveva ammesso i sentimenti per il suo ragazzo e costui lo aveva baciato facendoglielo capire, anche se era troppo orgoglioso per ammetterlo; e con dolore perché aveva capito di non essere coraggioso come Edmund nell'ammettere di essere innamorato di qualcuno dello stesso sesso. Nell'epoca in cui vivevano, sulla Terra, le persone che la abitavano non erano pronte a questo stile di vita. I genitori di Peter non lo avrebbero mai accettato che il loro figlio maggiore amasse un altro uomo. Doveva portare avanti il nome dei Pevensie. A Narnia era stato libero di essere se stesso ma era arrivato il momento di tornare a casa e doveva lasciare Caspian libero di amare Edmund.

 

La festa era finita. Edmund guardava dalla finestra gli ospiti che se ne stavano andando formando file come le formiche. Eppure ripensando al bacio era convinto che anche l'amico avesse provato qualcosa.

Uscì dalla sua stanza per il solito bicchiere di latte quando distrattamente si imbatté in Peter, il quale aveva uno sguardo afflitto, rassegnato.

-Caspian ti ha detto tutto vero?-Chiese intimorito il piccolo.

-No, non mi ha detto niente. Su cosa? Comunque Edmund, sta tranquillo.-E lasciò il moro di stucco e senza parole.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Grazie alle 30 persone che hanno messo questa storia tra le preferite, ricordate e seguite.

Continuate a seguire. Grazie mille.

PrincipessaLove

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Capitolo 3
*** Quando Peter decise di andarsene ***


Nei giorni seguenti, Peter si era reso molto disponibile nei confronti di Edmund. Cercava di addestrarlo con la spada, di insegnarsi a difendere meglio nel caso qualche nemico avesse attaccato Narnia. In più cercava di lasciare da soli sempre il suo fratello più piccolo con Caspian, il quale voleva ogni volta dirgli cosa è successo la sera della festa ma il biondino sembrava non volesse sentire tali parole.

Edmund, una sera dopo una cavalcata, vide Caspian che con aria triste, stava andando in spiaggia da solo.

Il mare, a Caspian, dava un senso di pace, di tranquillità. Doveva schiarirsi le idee. Non era più sicuro di niente: dei suoi sentimenti, della sua vita e della sua storia con Peter. Quel bacio lo aveva confuso, eppure quel ragazzotto era sempre stato come fratello per lui. Nello stesso tempo, amava il suo ragazzo e non voleva ferirlo.

-Ehi... Posso farti compagnia?- La voce era timorosa. Edmund si sentiva responsabile in modo negativo con Caspian se la sua storia non funzionava. Il più grande gli fece posto facendolo sedere sul pezzo di spiaggia vicino al mare.

-Certo.-

Imbarazzati in coro chiesero:

-Hai parlato con Peter?-

-No, sembra che non voglia ascoltarmi e quando facciamo l'amore è distante.-Il rossore sul volto bianco del più piccolo Caspian lo intravide benché la spiaggia fosse illuminata.

-Scusa, non avrei dovuto parlare di queste cose con te che sei suo fratello.-

-Ehi, so cosa fanno gli innamorati. Comunque è con lui che dovresti parlare. Io sono solo un ragazzino.-

-Sai che non è vero, L'ho detto perché ho iniziato a essere confuso. Non so più cosa provo Peter e cosa provo per te.-Per Edmund fu musica per le sue orecchie. Caspian non sapeva cosa provava per lui?!

“Allora non gli sono poi cosi indifferente.” Erano i suoi pensieri a passargli per la testa. Avrebbe voluto che Caspian gli riconfermasse quel bacio di qualche giorno prima ma capiva che gli serviva tempo per chiarire le idee. Avrebbe parlato con Peter che si era innamorato del suo ragazzo anche se ciò avrebbe voluto dire rovinare il rapporto con il fratello e le sue sorelle.

 

Quando rientrò, il solo pensiero che aveva era trovare Peter. Vide da lontano una criniera, un manto luminoso, e occhi grandi come la luna lo guardarono man mano che si allontanavano. Aslan era stato li. Il vero re di Narnia era stato li. Solitamente Aslan non si presentava mai a Cair Paravel senza un motivo preciso.

“Forse me ne dovrò andare. Il nostro tempo è finito.”

Seguirono poco dopo anche i suoi fratelli. Susan e Lucy avevano un aria turbata e i loro sguardi si posarono prima su Peter e poi su Edmund. Il maggiore non fece trasparire nessuna emozione. Si era chiuso in se stesso e si recò in camera sua aspettando Caspian.

-Ed, Aslan ci ha detto che noi tre dovremo andarcene.-Spiegò la maggiore mentre si massaggiava il mento imbarazzata e a testa bassa.

-Voi tre? Perché? Avete fatto qualcosa di sbagliato?- Gli crollò il mondo addosso sapendo che se ne sarebbero andate le persone che di più amava al mondo. La cosa che lo sconvolse di più fu che Aslan non glielo aveva detto direttamente con lui.

-No, non abbiamo sbagliato niente. Crede che noi abbiamo imparato appreso tutto quello che c'era da capire qui. Crede che tu hai ancora molto da dare qui e Peter ha acconsentito.-

-Peter, cosa ha fatto?- Edmund preso dall'ira decise di raggiungere il biondino nella sua camera. Lo trovò che stava sistemando la sua stanza. Più che sistemando, la stava tirando giù con i goccioloni agli occhi. La testa gli pulsava, ma sapeva che quella era la soluzione giusta.

-Così hai deciso ancora una volta per tutti?- Il minore chiuse la porta intanto che il maggiore sospirò e si asciugò quelle lacrime con le mani.

Guardò dalla finestra Caspian che stava rientrando. Andava a passo veloce, come se avesse capito cosa avesse deciso cosa fare.

-Si, Ed, io amo Caspian ma non abbastanza.-

-Non puoi lasciarlo andare via in questo modo. Lui ti ama.- Cercò di rassicurarlo il più piccolo mettendo da parte i propri sentimenti. Per Edmund fu una dura prova. Voleva vedere il fratello felice e realizzato e lui si sarebbe per sempre dimenticato di Caspian.

-Lui non ha ancora capito che il suo cuore glielo scalda qualcun altro. Non sono io a scaldargli il cuore come dovrei.- A quel punto guardò il più piccolo che lo fissava interrogato su chi potesse essere questa persona. Non si ricordava nemmeno che Caspian gli aveva detto di essere confuso sui sentimenti per lui, in quel trambusto.

-Tu resterai, Ed. Caspian avrà bisogno di un amico.- I due si abbracciarono.

-Non so se ne sarò in grado.-Sussurrò il più piccolo.

 

Quando Caspian rientrò, si rifugiò, come tutte le notti, in camera del suo ragazzo. In quel momento gli sembrava di avere le idee più chiare. Aveva fatto chiarezza con se stesso. Il sentimento di amore che aveva per Peter era molto più forte di quanto pensasse e tutta la sua confusione per Edmund, aveva deciso che avrebbe soffocato tutto pur di salvare il suo rapporto. Era talmente felice di stare con Peter che poteva esserci anche la fine del mondo che non gliene importava niente. Non si era nemmeno reso conto che Peter aveva rotto un vaso. Non aveva la più pallida idea di cosa lo stesse aspettando.

Il biondo era steso sul letto con un braccio sulla fronte e i due si scambiarono sguardi di intesa. Peter si sedette e, senza dire una parola, si baciarono. Si fecero scivolare via i vestiti. Caspian aveva capito che questa volta non era come altre. Peter tremava nonostante tutto. Aveva paura per le conseguenze che avrebbero potuto esserci il giorno dopo quando sarebbe partito.

Quella notte fare l'amore era diventato qualcosa di magico per entrambi.

Quando quel momento magico terminò, i due rimasero abbracciati sul letto. Caspian con l'amaro in bocca, aveva capito che la tristezza che Peter aveva avuto per tutto il tempo nascondeva qualcosa.

-Questo è un addio? Mi stai lasciando?-

Il biondo si sollevò e appoggiò la schiena al poggia testa del letto e con rammarico pronunciò quella parola che Caspian non voleva sentire.

-Si...-

A quel punto Caspian si arrabbiò ma cercò di contenersi.

-Quando pensavi di dirmelo? Quando domattina non ti avrei trovato qui?-

-E' complicato. Aslan apre le porte per tornare nel nostro mondo a me, Lucy e Susan.-

A Caspian girava la testa. Stava per essere abbandonato dall'unica persona che avrebbe mai amato.

-E' buffo come vanno le cosa. Sai ho avuto modo di riflettere e volevo chiederti di restare qui per sempre con me.- Peter sobbalzò in piedi e si vestì imbronciato.

-Non posso.-

-Non puoi o non vuoi?-

Il biondino sputò tutto quello che aveva dentro.

-Non mi accetto Caspian. Io ti amo ma non abbastanza da vivere con un uomo.-

Il moro nel frattempo si vestì e nascondendo il suo viso da quello freddo e gelido di Peter, pianse.

-Rinneghi te stesso perché hai paura di non essere accettato dai tuoi genitori e da tutti?-

-Si, non ho la forza che hai tu. Non ho la forza che hai tu... Edmund.-

A quel punto non seppe più contenere le proprie emozioni e pianse. Peter si ripeteva che doveva essere forte e se sarebbe scoppiato a piangere non lo avrebbe più lasciato.

-Edmund cosa c'entra? Stiamo parlando di noi.-

-Lui è molto più coraggioso di me.-

Caspian cercò nuovamente contatto fisico con Peter, il quale non si seppe sottrarre. I due si guardarono negli occhi e poi si baciarono.

-Non so se ho la forza di lasciarti andare.-

Peter trovò anche la forza di dire quello che non gli era stato bene per tutto il periodo che lui e Caspian avevano condiviso la loro storia d'amore.

-Non siamo mai andati in camera tua. Perché? Se non mi hai permesso di entrare nel tuo mondo vuol dire che mi hai permesso in parte nella tua vita, non completamente.-

Caspian si rifiutò di percepire quelle parole. Tra i singhiozzi e il pianto spezzato disse:

-Io ti amo. Avrei voluto che io e te un giorno avremmo creato qualcosa.-

Passarono il resto della notte abbracciati nel letto. Molte verità erano state dette e malgrado tutto non negarono che l'imminente distacco sarebbe stato duro per entrambi.

 

Il giorno seguente, era l'ora di lasciarsi, era l'ora di dirsi addio. Caspian teneva Peter abbracciato forte forte a se, non voleva che se ne andasse.

-E' ora.-

-Credi che ci rivedremo un giorno?-

-Voglio che tu sia felice.-

Un ultimo bacio e Peter lasciò quella che era stata per un po' la sua stanza e la sua casa e Caspian rimase nel letto senza forze, credendo di avere perso l'unico che aveva mai amato. Il suo amore. Depresso si lasciò andare ad un pianto disperato e con il profumo di Peter aveva lasciato in quella stanza che sapeva tutto di lui.

 

 

 

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Capitolo 4
*** Quando mi salvasti la vita ***


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Quando mi salvasti la vita

 

Quel giorno, e per tutta quella settimana Caspian rimase nella stanza di Peter. Avvolto in quelle lenzuola respirando tutto il profumo che aveva lasciato. Si immaginava che sarebbe tornato indietro, nonostante tutto, nonostante i suoi sentimenti confusi, le sue perplessità. Il suo primo ragazzo gli aveva spezzato il cuore lasciandolo da solo in quella grande Terra.

Poi si rese conto che non era poi così da solo. Quelle poche volte che aveva avuto la forza per alzarsi dal letto, vedeva Edmund rincasare dopo una passeggiata mattutina. La prima mattina che lo vide passare da sotto la finestra fu quando Peter se ne era andato e anche il più piccolo aveva un'aria triste, di sconforto perché avrebbe dovuto vedersela con il più grande nel tirargli su il morale. Fu strano per entrambi trovarsi in quella situazione dati i chiari sentimenti di Edmund.

-Caspian, sono Edmund, non puoi stare chiuso in quella camera per sempre. Devi mangiare qualcosa. Hai un regno da governare.-Diceva Edmund cercando di convincerlo ad uscire da quella camera. Il re non rispondeva. Era troppo depresso per rispondere, avrebbe fatto uscire parole che avrebbero ferito l'amico che stava cercando di prendersi cura di lui, perciò preferì tacere.

Edmund gli lasciava ogni sera fuori dalla porta la cena nella speranza che mangiasse qualcosa. Non riusciva a sopportare l'idea che fosse così depresso per qualcosa che era finita. Voleva riuscire a farlo stare bene.

Successivamente, vedeva che la cena che gli aveva portato con tanta premura, era stata consumata e questo lo rallegrava.

Edmund, lo riuscì a vedere una mattina quando tornava da una passeggiata. Si trovava nel giardino del castello. Alzò la testa verso la camera dove si trovava Caspian e i loro sguardi si incrociarono. Il piccolo capì che si stava riprendendo e gli avrebbe dato tutto il tempo possibile per rialzarsi se fosse stato necessario.

Quella che fu per Caspian l'ultima sera che rimase chiuso nella stanza di Peter, Edmund con decisione bussò e disse parole che gli costarono ma convinsero Caspian ad uscire dal suo Inferno personale poco dopo.

-Caspian se stai ascoltando devo dirti che ho riflettuto e mi devi ascoltare.-Caspian si trovava disteso nel letto a versare le ultime lacrime che gli erano rimaste. Si alzò lentamente e si avvicinò alla porta. Entrambi tenevano una mano sulla maniglia quasi come se volessero aprirla per guardarsi negli occhi ma nessuno dei due ebbe il coraggio di aprirla.

-Io metterò da parte i miei sentimenti per te. Mi sento in un certo senso responsabile se vi siete lasciati. Se hai bisogno di un amico io ci sono. Saremo solo amici. Però ti prego ora esci. Peter ha ordinato ai sudditi di lasciarti in pace ma io voglio che tu esca, che torni a vivere insieme a me. Sono solo anche io adesso e ho bisogno di un amico. Non posso dimenticare quello abbiamo passato sul veliero ma voglio ricominciare da dove abbiamo lasciato. Ora fai quello che ti senti di fare.- Edmund lasciò la presa della maniglia. Caspian aveva percepito che aveva lasciato la presa. Forse era vero quello che aveva detto l'amico. Decise di rafforzarsi, si guardò allo specchio e gli era cresciuta un po' di barba in quella settimana. Doveva parlare con lui, il suo amico. Si tolse il pigiama che aveva usato tutto quello tempo e decise di raggiungerlo.

Sperò di trovarlo ancora fuori dalla stanza, ma non vi trovò nessuno.

Allora, decise di recarsi in cucina dove si erano incontrati un po' tempo prima. Aveva frenesia di vederlo, di parlargli, ma quando vi giunse non c'era nessuno. Arrabbiato con se stesso, credette di avere perso l'unico amico che aveva rimasto ma all'improvviso udì qualcuno che lo raggiunse da dietro.

-Caspian.- Il re si girò subito e lo guardò.

-Speravo di trovarti qui.-

-Anche io. Vuoi del latte?- Edmund prese due bicchieri di vetro e versò il latte a entrambi. Caspian aveva assunto un espressione seria.

-Sono stato imperdonabile.-

-Non devi scusarti, non posso capire il tuo dolore.- Gli porse il bicchiere che lasciò sul tavolo della cucina.

-Ed, vorrei ringraziarti per tutto quello che hai fatto per me. Mi comporterò da re e sarò un amico per te.-

-Sono felice di sentirtelo dire.- Menzogna.

-Peter ha deciso di tornare a casa, per quanto io possa amarlo, non lo farà tornare indietro.-

Edmund si rese conto di avere detto troppe bugie attimi prima. Il solo averlo davanti agli occhi gli faceva venire voglia di baciare quelle labbra sottili e di stringere tra le braccia quel corpo che bramava di avere. Caspian, lo abbracciò, e Edmund con un gesto brusco lo mandò via e si giustificò così:

-Diamo tempo al tempo. Quello che provo per te non si spegnerà come il sole al tramonto. Siamo amici e nulla più. Dammi il tempo di convincermene.-

Caspian capì che tutto il tempo che aveva passato isolato dal mondo era stato tutto tempo perso. Edmund era li per lui, per aiutarlo e per amarlo.

La partenza di Peter forse non era stata vana. Il suo cuore batteva, prima lentamente, poi poco a poco aumentava. Quello che provava per Edmund non si era spento. Quando sarebbe stato limpido il suo sentire verso Edmund, si sarebbe dichiarato.

Da quel momento, di Peter ne rimase un ricordo, un bel ricordo.   

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