Come nacquero i Jeux d'amour - Game of Love

di Grimilde Deveraux
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 - All'angolo ***
Capitolo 2: *** 2 - Giochiamocela ***
Capitolo 3: *** 3 - Come stregare Jacob Meler ***
Capitolo 4: *** 4 - Scegli. ***
Capitolo 5: *** 5 - Rosso cremisi ***



Capitolo 1
*** 1 - All'angolo ***


Capitolo 1 - prequel

Jacob Philip Meler era un giovane che non prendeva tempo in qualcosa che poteva, anche potenzialmente, annoiarlo!

Era quel tipo di uomo, sì ragazzo era decisamente un termine che non gli si addiceva visti i suoi 27 anni…ad ogni modo Jacob era quel tipo d’uomo che fa ciò che vuole quando vuole e come vuole; una cosa del tutto normale quando si è il rampollo di una ricca famiglia come i Meler, un po’ meno quando l’anno è il 1910 e tutto ciò che ci si aspetta da un erede dei Meler è di vederlo sposato con un altrettanto ricca giovane donna e in attesa del primo figlio.

 

<< Jacob caro…dovresti partecipare alla cena di domani sera, ci saranno un sacco di nostre conoscenze e… >> << E le loro papabili figlie madre? >> domandò il giovane mal celando la rabbia e l’impazienza che quei discorsi gli causavano ogni volta:<< Hai 27 anni Jacob, non puoi andare avanti a divertirti in quelle bettole in città, non puoi passare le notti in mezzo a quei rozzi babbani e fare finta di non essere ciò che sei >> << Ciò che sono? E che cosa sarei madre? >> domandò lui di nuovo spegnendo la sigaretta che aveva in bocca nel posacenere di cristallo poggiato sul tavolino:<< Sei un Meler e sei mio figlio e non ho intenzione di tollerare ancora questi tuoi comportamenti stupidi ed irresponsabili >> la voce di suo padre lo fece voltare verso la porta:<< Padre >> e Jacob guardò il genitore che avanzava nel salotto di casa con la sua solita aria impettita.

Guardando la sua espressione fiera e il suo portamento da generale Jacob non faticò a credere da chi avesse preso il suo temperamento testardo e determinato, certo lui lo usava per il male a detta dei suoi genitori ma a lui andava bene così, la sua vita non aveva nulla che non andava…salvo per le continue insistenze dei suoi genitori affinché lui trovasse moglie!

 

Da quell’ultimo discorso con i suoi genitori erano passati un paio di mesi e le “cene con i loro conoscenti”, come le chiamava sua madre, non erano altro che aumentate.

<< Dammi retta amico mio se continui a dire di no i tuoi genitori non ti lasceranno tregua >> e Alexander Poitiers, il suo miglior amico, lo guardò sorridendo mentre Jacob stava brontolando come sempre sorseggiando un po’ di Whisky Incendiario:<< Parli proprio tu? È bastato che i tuoi ti servissero una moglie su un piatto d’argento e tu te la sei sposata nel giro di un mese, non sei la persona più indicata per dare consigli Alec >> l’amico rise di gusto guardando all’interno del salone da ballo in cui si trovavano ed individuando sua moglie che rideva allegra con un altro gruppo di donne:<< Sarà anche come dici tu amico ma la vita matrimoniale in fondo non è così male come credi: una bella casa, una moglie che ti aspetta quando rientri con la cena in tavola, magari qualche marmocchio per far felice i nonni, dammi retta amico mio dovresti farci un pensiero >> Jacob fece una smorfia tornando a bere il suo whisky: lui non si sarebbe mai sposato, mai!

 

<< Come sarebbe a dire che passeremo le vacanze in compagnia? Padre che cosa… >> e Jacob guardò suo padre e sua madre mentre l’uomo gli stava esponendo i loro progetti per l’estate:<< Abbiamo invitato alcuni amici con le loro famiglie a passare un mese qui con noi nella tenuta, tua madre ha ragione quando dice che questa casa è troppo grande solo per noi >> sì certo e il fatto che gli amici dei suoi genitori avrebbero portato i loro figli, o per meglio dire le loro figlie, era solo una semplice coincidenza!

Troppo arrabbiato per dire o fare qualsiasi cosa in quel momento Jacob si alzò dal divano uscendo dalla sala senza rivolgere la parola a nessuno ma una piccola idea si stava già facendo strada nella sua mente: i suoi volevano incastrarlo? Beh non gli avrebbe reso le cose facili!

Jacob Philip Meler

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Grimilde's

Questa piccola mini-long nasce giusto per dare una spiegazione alle trovate sadiche del povero Isaac che in fondo si sta solo attenendo a quello che il protagonista di questa breve storia ha ideato pur di farla franca e non sposarsi...quindi vi presento - molto a grandi linee e velocemente, me ne scuso - la storia di Jacob Philip Meler, l'ideatore dei Jeux d'amour!

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Capitolo 2
*** 2 - Giochiamocela ***


Capitolo 2 - prequel

Il folto gruppo dei loro ospiti arrivò il pomeriggio seguente.

Jacob guardò quella parata di gentiluomini, nobildonne e relativa progenie, fortunatamente i suoi genitori avevano avuto il buon gusto di ridurre gli inviti ad un paio di famiglie della loro cerchia più stretta: c’erano i Faure con i loro quattro figli, il maggiore dei quali, Daniel, aveva la stessa età di Jacob ed era il suo acerrimo nemico per così dire; dietro di loro i Legrand con la loro deliziosa Lucille, una ragazza dai capelli biondi e la pelle chiara che facilmente arrossiva anche davanti al più pudico dei complimenti, Jacob l’aveva conosciuta ad un ricevimento e la trovava graziosa ma niente di più.

Accanto alla giovane con il suo passo da padrone del mondo e con l’immancabile sorriso da faccia da schiaffi c’era poi Edison Holden, l’orfanello inglese che grazie ai risparmi dei genitori aveva fatto fortuna diventando uno dei più richiesti cacciatori di creature magiche delle Nord Europa, si diceva che avesse perfino catturato un paio di draghi con il solo ausilio della sua bacchetta ma nessuno era presente all’evento quindi Jacob non vi dava così tanto credito!

In ultimo da una carrozza chiara in fondo al viale l’erede dei Meler vide scendere monsieur Bernard con al seguito la moglie e i tre figli: l’algida Lya primogenita, la vulcanica Colette pecora nera della famiglia e il timido ed impacciato Eustache, l’ultimo genito che aveva sulle spalle l’arduo compito di portare avanti il buon nome della famiglia, cosa di cui Jacob dubitava che fosse capace, ma il ragazzo non aveva che diciassette anni, aveva tutto il tempo di imparare!

 

<< Signori…benvenuti nella nostra casa >> e suo padre salutò i nuovi arrivati con un largo sorriso mentre Jacob si stupiva che il vecchio non avesse usato la solita frase immodesta “benvenuti nella nostra umile dimora”, in quella villa ci sarebbero state tutte le squadre del campionato di Quidditch francese ed inglese senza troppi problemi quindi umile dimora era un eufemismo inutile!

<< Jacob non farti aspettare, vieni a salutare i nostri ospiti >> lo chiamò sua madre con sorriso enorme stampato in faccia.

<< Oh il famoso Jacob Meler >> e sorridendo Daniel Faure gli tese la mano:<< Togliti quel sorrisetto dalla faccia Faure o te lo levo io >> gli ricordò avvicinandosi all’orecchio dell’altro in modo che nessuno lo sentisse:<< Minacciare un ospite, non sapevo si usasse così adesso >> cercò di continuare l’altro per non dimostrarsi debole:<< Tu prova a giocare con me Faure e ti assicuro che te ne pentirai molto presto >> poi lasciandolo andare Jacob tornò al resto dei suoi ospiti e in particolare alle figlie di monsieur Bernard, aveva avuto il piacere di conoscere Lya ad un evento organizzato dalla famiglia di lei e l’aveva trovata algida e altezzosa, ma il suo interesse ora era tutto per la piccola di casa: Colette.

<< Signorine… >> ed inchinandosi davanti a Colette fece il baciamano alla ragazza incrociando i suoi occhi con quelli grigi della ragazza:<< Mademoiselle Bernard >> Colette sorrise:<< Monsieur Meler… >> e chinò il capo sbattendo le ciglia civettuola:<< Mademoiselle… >> e Jacob fece per baciare anche la mano di Lya ma la ragazza lo fulminò con lo sguardo inchinandosi prima che lui potesse fare qualsiasi cosa per toccarla:<< Meler >> << Bernard >> le rispose a tono bloccato da quel solito atteggiamento freddo:<< È un piacere avervi qui >> Lya non ebbe il tempo di replicare perché Jacob non gliene diede il tempo salutando la dolce Lucille Legrand e il giovane Edison che a dispetto di tutti si guardavano come a volersi mangiare con gli occhi:<< Cerca di essere un po’ più discreto Holden se non vuoi che monsieur Legrand ti impicchi sulla pubblica piazza >> ricordò all’altro quando si avvicinò con la scusa di salutarlo.

 

Fu solo quella sera a cena che Jacob decise di mettere in atto il suo piano:<< Posso dire due parole padre? >> domandò e Meler lo guardò preoccupato, conosceva bene il carattere di suo figlio e nei suoi occhi vedeva guai:<< So che ci avete riuniti qui nella speranza di organizzare dei convenienti ed altolocati matrimoni e vi capisco >> sua madre quasi ebbe un infarto a quelle parole, ma che aveva fatto di male per avere un figlio così degenerato?

<< Non preoccupatevi madre, sono d’accordo con voi e capisco le vostre motivazioni, per cui ho una proposta da farvi, anzi da fare ai miei compagni di sventura: giochiamocela >>



Lya Annette Bernard
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Colette Deva Bernard
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Lucille Legrand
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Edison Holden
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Daniel Maurice Faure
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Grimilde's

E Jacob ha fatto la sua mossa...ho voluto lasciare a metà la cosa perchè le reazioni di tutti saranno nel prossimo capitolo...
Ci ho pensato e al massimo metterò ancora tre capitoli alla storia senza dilungarmi troppo sui giochi visto che poi sappiamo tutti come andrà a finire...
Solo una domanda: chi sarà la futura moglie di Jacob secondo voi?
Non vi dirò niente fino alla fine comunque....

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Capitolo 3
*** 3 - Come stregare Jacob Meler ***


Capitolo 3 - prequel

Le facce allibite di tutti i presenti gli fecero capire di aver colpito nel segno; era esattamente quello che voleva e di cui aveva bisogno: tempo, tempo per trovare una scappatoia a tutta quell’assurdità e liberarsi delle ossessioni dei suoi genitori.

 

Ci aveva messo quasi due ore per convincere i presenti delle sue buone intenzioni, una competizione pulita nel caso due di loro puntassero alla stessa ragazza, sapeva che quella e altre frasi del genere avrebbero convinto suo padre e gli altri capofamiglia, il bello era che lui non aveva alcuna intenzione di giocare pulito!

Era sdraiato sul suo letto ancora preso dietro il suo piano che nemmeno si accorse del piccolo gufo beige che lo guardava dal pomello della testiera del letto:<< Cosa? >> e guardò la lettera che il piccolo pennuto aveva nel becco, grossa quasi quanto lui.

Si mise seduto e l’uccello gli volò in grembo porgendogli la lettera con fare orgoglioso:<< E tu da dove sbuchi fuori pulce >> commentò sorridendo e facendo per accarezzare la testa del gufetto, ma questo sentendosi offeso arruffò le piume diventando qualcosa di molto simile ad una Puffola Pigmea molto arrabbiata per poi svolazzare di nuovo fuori dalla finestra sparendo nella notte.

Srotolando la piccola pergamena Jacob guardò le poche parole scritte con una stretta grafia spigolosa e in un brillante inchiostro blu:

 

I miei complimenti per la tua idea mon cher… ho solo una domanda: tu voi giocare con noi, io posso giocare con te? Se vuoi assecondarmi domattina a colazione mettiti quella cravatta rossa che tieni in fondo all’armadio, ti sta meglio di quanto credi

 

Che fosse una donna l’autrice di quel messaggio era innegabile come lo era il fatto che avesse stuzzicato la sua curiosità, alzandosi dal letto Jacob raggiunse l’armadio e guardò la cravatta vermiglia di cui parlava la sua misteriosa mittente, aveva messo quella cravatta poche volte per via del fatto che odiava quel colore visto che era anche quello dello stemma della sua famiglia e per lui rappresentava quasi un cappio quando la metteva al collo, ma come ogni buon giocatore che si rispetti Jacob non poteva rinunciare ad una sfida e quindi togliendo la cravatta dalla stampella l’appoggiò accanto ai vestiti che avrebbe indossato l’indomani.

 

Nei giorni seguenti a quella lettera ne erano seguite altre, una più intrigante dell’altra e, neanche a dirlo, alla fine Jacob si era ritrovato preda della sua misteriosa ammiratrice; beh forse ammiratrice non era la parola esatta visto cosa lei gli scriveva, ma quella donna lo intrigava e non c’era nessuno in grado di suscitare e mantenere viva la curiosità di Jacob Meler fino a quel punto.

Quasi come un povero innamorato che si strugge d’amore si era ritrovato ogni sera ad aspettare quel piccolo gufo quasi con ansia, lasciava sempre la finestra socchiusa per dar modo all’animale di entrare e qualche volta gli lasciava un po’ di pane o qualche piccola lucertola in modo da sfamarlo ma l’animaletto – permaloso come pochi – lasciava lì i suoi doni andando a cacciarseli da solo!

 

<< Che cosa stai leggendo di interessante Meler? >> e Daniel Faure si avvicinò con il suo solito sorrisetto da padrone del mondo sedendosi sulla panchina sotto al portico accanto a lui:<< Niente che possa interessarti Faure >> lo rimbeccò acido mettendosi la lettera in tasca ed alzando lo sguardo su Colette e Lucille che stavano dando da mangiare alle paperette nel laghetto della tenuta:<< Sei misterioso ultimamente Meler…l’idea di questi stupidi giochi è stata tua ma sembra che a te non importi poi granché…così in realtà volevi solo una scusa per non sposarti subito e… >> << Le pensi da solo queste assurde teorie Faure o Holden ti ha aiutato a formularle? Di certo ha più cervello di te quell’inglese >> << Grazie per il complimento Meler, ma è tutta farina del suo sacco >> commentò Edison sedendosi dall’altro lato accanto ai due e guardando in direzione di Lucille che si stava avvicinando insieme all’amica:<< Vedo che almeno qualcuno ha gradito la mia idea e ne sta approfittando appieno, o mi sbaglio Holden? >> domandò Jacob sorridendo vedendo lo sguardo con cui lui guardava Lucille e le guance di lei che si imporporavano:<< La scusa perfetta per passare del tempo con Lucille senza subire le ire di suo padre, ti sarò grato per sempre amico >> Jacob fece per rispondere quando la mano di Faure nella sua tasca catturò la sua attenzione e l’altro alzandosi in piedi sorrise sadico mentre stringeva trionfante l’ultima lettera della sua ammiratrice tra le mani:<< Bene bene, vediamo chi è che ti scrive mio caro Meler...non ti facevo il tipo da letterine d’amore, ma non si sa mai >> sapendo bene quali frasi, ben poco caste a dire il vero, erano scritte in quel messaggio Jacob strinse i pugni preparandosi a colpire il mento di Daniel ma una risata e una mano chiara attorno alla lettera lo bloccarono:<< Suvvia Daniel non siate crudele >> poi passando una mano sulla spalla del giovane la ragazza aggiunse:<< Condividete anche con noi queste preziose informazioni >> e strappandogli la lettera dalle mani la giovane gli poggiò una mano sul petto per impedirgli di raggiungerla:<< Lya andiamo…sapete che io e Jacob… >> la ragazza sorrise melliflua:<< Voi e Jacob cosa? Dei bambini che si azzuffano per la palla più bella? >> poi dando una scorsa veloce alla lettera aggiunse appallottolandosela nella mano e porgendola di nuovo a Jacob:<< Siete puerile Meler se vi lasciate incantare da certe promesse, vi facevo più sveglio e pretenzioso >> Jacob recuperò in fretta la lettera nascondendola nella tasca interna del gilet:<< Ciò che sono non è affar vostro mademoiselle Bernard >> poi avvicinandosi alle scale che portavano in giardino aggiunse:<< Andate a divertirvi con il vostro amico Faure, io ho di meglio da fare >> e lasciandoli soli si diresse sul suo campo di tiro con l’arco che si trovava sul retro della villa.

 

Come si aspettava anche quella notte arrivò l’ennesima lettera, ormai era così quasi ogni notte e lui si era ritrovato ad imprecare quando non vedeva comparire il piccolo gufetto con il suo messaggio.

Stavolta solamente poche righe adoravano il foglio ma valevano più di tutte le altre missive che aveva ricevuto fino a quel momento:

Il nostro gioco mi sta annoiando mon cher…che ne dici di rendere le cose un po’ più vere? – la bocca di Jacob divenne arida a quell’ultima parola, ma continuando a leggere la cosa peggiorò solamente – Oggi ti ho visto tirare con l’arco in cortile...Credo di non aver mai voluto tanto qualcuno in vita mia…sarai mio, Jacob? Propri come io sono già tua? Domani notte, lascia aperta la porta di servizio della tua camera e io verrò da te. Bonne nuit mon cher

 

Come lei si aspettava che dormisse sogni tranquilli dopo quella proposta Jacob proprio non lo sapeva, l’unica cosa di cui era cosciente era che quella giovane donna misteriosa l’aveva fatto suo in modi che non credeva possibile, con ogni lettera ed ogni parola vergata da quella delicata mano lui si era sentito perso.

La ragazza conosceva cose e pensieri che lui aveva sempre celato a chiunque, lo leggeva come un libro e vedeva nella sua anima ciò di cui realmente aveva bisogno!

Dopo le prime lettere si era sentito importante, si era galvanizzato di avere una fanciulla che lo volesse a tal punto da azzardarsi a fare una cosa del genere ma più il gioco andava avanti e più lui si era ritrovato a fare tutto ciò che lei gli chiedeva nelle sue lettere…era cominciato tutto con la cravatta ma ben presto aveva detto sì a qualsiasi cosa quella donna gli proponeva e non aveva mai potuto risponderle o fare qualcosa per scoprire la sua identità, lei gli aveva vietato di cercarla o scriverle; aveva lasciato un paio di messaggi al piccolo gufo ma lui li aveva prontamente lasciati sul suo davanzale e la notte dopo lei gli aveva ricordato che il bello di quel loro gioco era il mistero…

 

Mistero…già era proprio su quello che si reggeva il gioco della sua dama, si era lambiccato più e più volte su quale delle sue tre ospiti potesse essere la sua misteriosa signora…aveva escluso Lya Bernard quasi immediatamente visto l’odio che entrambi provavano l’uno per l’altra, Colette invece sembrava decisamente il tipo da fare una cosa del genere ma perché non dirlo subito apertamente? Non aveva mai fatto segreto di voler approfondire la loro conoscenza, quindi perché le lettere? Infine restava Lucille Legrand, la dolce ed innocente Lucille Legrand…che poi così innocente non era stando alle parole di Edison Holden, ma non poteva essere una finta per depistare tutti e lui per primo sulle intenzioni della giovane?

Poco prima di chiudere gli occhi Jacob lanciò un ultimo sguardo alla finestra e vide il piccolo gufo che lo osservava curioso poco prima di sparire nella notte con qualcosa nel becco.

Il gufo della donna del mistero 
(che poi è identico a quelli che portano 
i messaggi all'Hotel des Fleur, la tradizione viene proprio da qui)

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Grimilde's

A quanto pare l'idea di Jacob si è ritorta contro di lui, anche se non sembra poi così dispiaciuto...forse come tutti gli uomini l'idea di avere qualcuno che stravedere per lui e che lo desidera lo riempie d'orgoglio...rimane da vedere se sarà ancora così quando scoprirà l'identità della sua donna del mistero...intanto però almeno sappiamo che questa mademoiselle è l'unica che potrebber iuscire a domare l'erede dei Meler...

Allora? Avete qualche idea più chiara su chi possa essere?

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Capitolo 4
*** 4 - Scegli. ***


La notte successiva proprio come gli era stato ordinato – storceva ancora un po’ il naso al pensiero che una ragazza lo comandasse a quel modo – Jacob lasciò socchiusa la porta di servizio e andò dietro al paravento dove si trovava la sua vasca di acqua calda per un tranquillo bagno prima di dormire.

Se ne stava immerso nell’acqua avvolto dal profumo dei sali quando le candele che illuminavano la stanza si spensero tutte nello stesso momento e pochi secondi dopo una mano candida tirò le pensanti tende di velluto rosso facendo crollare la stanza nel buio più totale.

Allungò una mano per cercare la propria bacchetta ma una mano piccola e fredda sulla sua spalla lo bloccò:<< Non dirmi che il grande Jacob Meler ha paura del buio >> e mentre lei parlava Jacob sentì il suo respiro caldo ad un soffio dal suo orecchio:<< Non ho paura ma devi ammettere che parto svantaggiato: tu sai chi sono, io no >> la piccola risata di lei gli fece lo stesso effetto delle ballerine del Moulin Rouge:<< Vuoi spezzare la magia Jacob? Quello che ti piace del nostro gioco è proprio questo: io so chi sei e tu non sai chi sono io, ogni giorno siamo insieme e io ti osservo, ti vedo e ti voglio mentre tu ti stai chiedendo chi io sia… >> poi sfiorandogli la nuca con le labbra aggiunse:<< Scommetto che ci hai pensato vero e anche più di una volta >> deciso a stare al gioco Jacob annuì:<< In effetti ho qualche teoria >> lei rise di nuovo e anche l’altra mano si poggiò sulla sua spalla scendendo poi verso il suo petto nudo:<< Sentiamo…sono curiosa >> lui fece per muoversi ma scivolando ancora più in basso con le mani lei aderì alla sua schiena impedendogli ogni movimento:<< Ho una possibilità su tre e quasi nessun indizio, mi sono dovuto arrangiare >> lei passò le proprie unghie su quei muscoli disegnati:<< Hai il 33% di possibilità e ti ho dato molti indizio mon cher, decisamente troppi >> << Indizi dici? >> la prese in giro:<< A parte le esaustive descrizioni di ciò che potremmo fare insieme non mi hai lasciato intendere molto altro >> << Andiamo mon cher sei un uomo intelligente oltre che bello, sono sicura che puoi fare di meglio >> << Vieni qui e guardami in faccia così possiamo parlare meglio >> le ricordò afferrandole un polso e facendo per tirarla con lui nella vasca ma lei scattò indietro e per un istante Jacob si sentì solo senza quel calore accanto:<< Le regole non le decidi tu dovresti averlo capito ormai >> << Ho capito che a te piace giocare ma quando si tratta di arrivare al sodo ti tiri indietro come una pudica verginella >> sperava di ottenere una qualche reazione a quelle parole, conosceva abbastanza le sue ospiti per sapere come avrebbero reagito a quell’accusa: Colette si sarebbe buttata nella vasca insieme a lui per smentirlo, Lucille sarebbe impallidita iniziando a balbettare ma probabilmente ciò accadeva prima che la ragazza approfondisse la sua conoscenza con mister Holden, l’ultima rimasta era Lya e la maggiore di casa Bernard gli avrebbe tirato un sonoro ceffone per una frase simile, tuttavia quello che fece la sua dama misteriosa lo lasciò di nuovo basito:<< Perché preferiresti un giocattolo usato Jacob? Sei un uomo troppo possessivo per condividere ciò che è tuo o prendere qualcosa che è appartenuto a qualcun altro…io sono tua Jacob >> poi tornando con le mani sulle sue spalle iniziò a massaggiargliele sussurrandogli di nuovo all’orecchio:<< Ieri ti ho guardato tirare con l’arco, ho visto i muscoli della tua schiena tendersi e le tue braccia piegarsi sotto la forza dell’arco, dimmi che non usi quella forza solo per dimostrare la tua bravura, dimmi che non ti diverti solo ad eccitare il pubblico presente senza poi dargli il giusto premio >> sorridendo nel buio Jacob capì che la ragazza in questione era arrivata al limite esattamente come lui:<< Vieni qui e vedrai di cosa sono capace >> le sussurrò buttando indietro la testa in modo da avvicinarsi a quella di lei che rise di nuovo mentre con le mani gli afferrava il viso:<< Pazienta mon amour, pazienta e presto sarò solamente tua… >> e con quella dolce e peccaminosa promessa catturò le labbra di Jacob succhiandogliele piano.

Quando riaprì gli occhi Jacob si accorse che le candele erano ancora spente ma le tende erano state aperte permettendo alla luce della luna di entrare, uscendo dalla vasca e mettendosi un asciugamano in vita Meler fece per avvicinarsi al letto quando notò un piccolo messaggio appoggiato sul suo comodino.

 

Credi che mi basti un bacio mon cher? Questa è la tua ultima possibilità, sai chi sono. Ora scegli

 

Sapeva chi era? E come diavolo poteva saperlo? Un bacio al buio e una voce suadente non potevano certo essere indizi rivelatori, doveva trovare il modo di venirne a capo o sarebbe stato rovinato!

Senza contare che aveva ancora il sapore di quelle labbra di pesca sulle sue e probabilmente non sarebbe riuscito a chiudere occhio!

Grimilde's 

Che posso dire...povero Jacob...lo sto compatendo sempre di più ed ora poi la sua misteriosa compagna si è stufata di giocare e vuole che lui scelga...povero Jacob di nuovo...siamo alla fine ormai e il prossimo capitolo è l'ultimo di questa mini-long in cui alla fine è stato l'ideatore dei giochi a finire in trappola.

A presto...e poi vedremo chi aveva ragione...

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Capitolo 5
*** 5 - Rosso cremisi ***


Capitolo 5 - prequel

<< Ed ora io vi dichiaro marito e moglie, può baciare la sposa >> Jacob guardò sua moglie con un sorriso mentre lei sollevava una mano sfiorandogli la guancia:<< Madame Meler… >> e avvicinò il viso al suo:<< Monsieur Meler >> gli rispose lei mentre le loro labbra si univano.

Alcune ore dopo chiusi nella loro stanza da letto Jacob guardò sua moglie in piedi accanto al paravento:<< Vuoi darmi una mano mon cher? >> gli domandò guardandolo da sopra la spalla e sorridendo lasciva:<< Hai ancora bisogno di chiederlo? >> lei sorrise  Jacob si avvicinò sollevando le mani per raggiungere la fila di bottoncini avorio che chiudevano il retro del suo abito da sposa:<< Sei favolosa con questo abito ma vie ma credo che tra poco potrei… >> << Fallo >> gli rispose lei prima che lui potesse finire la frase:<< Tua madre si infurierà, le sarà costato una fortuna e proviene dai migliori sarti di Avignone >> la prese in giro avvicinando la bocca a quel collo bianco latte:<< L’unica persona da cui posso tollerare di ricevere ordini adesso è mio marito >> il sorriso di Jacob si allargò ancora di più a quelle parole mentre sua moglie si passava le mani sulla pancia ormai evidente dove stava riposando il loro futuro erede:<< Felice di sentirtelo dire ma vie >>

 

Villa Meler, sei mesi prima

<< Questa volta non ti asseconderò Jacob, non mi interessa quali scuse ci propinerai non accetterò mai che sotto il mio tetto… >> << Succederà anche senza il vostro benestare padre, tanto vale che vi metta a conoscenza dei fatti no? >> il signor Meler si alzò dalla sua poltrona impugnando la propria bacchetta:<< Mi stai sfidando Jacob? >> il giovane si passò una mano nei capelli ramati sfiorando con l’altra la propria giacca dove teneva la bacchetta pensando che molto probabilmente in quella casa era l’unico che ancora non aveva combinato niente di concreto mentre Holden e Faure di sicuro si stavano divertendo con le sue ospiti!

Al pensiero di Daniel Faure che si dava da fare una smorfia gli salì alle labbra ma un altro pensiero lo fece sorridere più di quanto immaginasse: con chi si dava da fare Daniel? Se lo scopriva poteva escludere la suddetta signorina dalle sue possibilità e dal momento che quella notte aveva già escluso Lucille Legrand visto che Edison gli aveva raccontato di aver passato la notte con lei non ci sarebbe voluto molto per capire quale delle due sorelle Bernard:<< Te lo ripeto di nuovo Jacob, stai sfidando tuo padre? >> sapendo che doveva pensare in fretta Jacob sorrise sardonico:<< Mai padre, non farei mai niente del genere, credo che abbiate frainteso le mie intenzioni >> poi sfoderando la sua migliore faccia da angelo aggiunse guardando anche Legrand e Bernard:<< Chiedo scusa signori, mi sono espresso male, non intendevo dire che dovremmo passare la notte con le vostre figlie ma solamente del tempo, molto tempo, insieme in modo da poterle conoscere meglio >> Simon Bernard si voltò a guardarlo con quegli occhi grigi che aveva trasmesso anche alle figlie:<< Le tue intenzioni sono caste figliolo? >> odiava essere chiamato figliolo ma visto che con ogni probabilità stava parlando con il suo futuro suocero doveva stare calmo:<< Sì signore, senza dubbio >> poi chinando il capo per dimostrare tutta l’umiltà e le buone intenzioni di cui era capace, dio quanto sapeva fingere bene! Ad ogni modo continuò:<< La sola cosa che voglio è passare un po’ di tempo con una certa signorina prima di poter prendere una decisione che cambierà non solo la mia ma anche la sua vita >> a quelle parole gli uomini lo guardarono allibiti e suo padre domandò:<< Hai per caso scelto chi… >> << Ho un’idea padre ma non stiamo parlando solo della mia vita e quindi vorrei prima parlarne con lei, concedetemi un giorno, un giorno solo in cui io possa parlarle e vedere se ciò che provo… >> << Andiamo Philip il ragazzo ha buone intenzioni dopotutto! >> e sorridendo gioviale ed ignaro di quello che la sua unica erede faceva di notte in compagnia di Edison Holden monsieur Legrand spalleggiò la sua causa:<< Non mi farai pentire di questa scelta vero Jacob? Non farai nulla di sconveniente o di irreparabile perché pagherai le conseguenze di ogni tuo singolo gesto >> pensando all’unica notte, anzi ai pochi momenti, che aveva passato con la sua misteriosa ammiratrice Jacob sorrise:<< Non preoccupatevi padre, andrà tutto come deve andare >> poi chinando il capo per salutare aggiunse:<< Se volete scusarmi è meglio che vada a… >> << Possiamo sapere il nome della ragazza a cui intendi proporti figliolo? >> domandò Bernard e lì il sangue di Jacob si fermò, come diavolo poteva dire…:<< Credo che sia meglio prima parlarne con lei, non vorrei spiazzarla troppo con le mie intenzioni e poi… >> << Suvvia Jacob, io e Legrand siamo qui, sono le nostre figlie quelle di cui stai parlando, un padre merita di sapere a chi andrà in sposa sua figlia >> << Avanti Jacob, penso che tu possa soddisfare la nostra curiosità >> lo invitò suo padre sorridendogli in segno di sfida:<< Beh ecco…io… >> in suo soccorso arrivò un delicato bussare alla porta:<< Non ho interrotto niente di importante vero? >> Jacob si voltò guardando l’espressione sorpresa di Lya Bernard:<< Lya…ma petite che cosa ci fai qui? >> le domandò il padre sorridendo mentre la figlia si avvicinava, bellissima ed eterea in quell’abito color cipria notò Jacob:<< Non cercavo voi padre, ma Jacob >> sentendosi chiamare lui si voltò verso di lei:<< E per quale motivo mi cercavate? >> domandò alzando un sopracciglio scettico e lei si portò una mano sulle labbra fingendosi imbarazzata mentre le sue guance si tingevano di rosso:<< Oh ve ne siete dimenticato? >> poi avvicinandosi ed allungando una mano per poggiarla sul suo braccio aggiunse:<< Mi avevate promesso di insegnarmi a tirare con l’arco, ne stavamo parlando ieri sera prima di cena, ricordate? >> lo stava salvando, senza un’apparente motivo e vai a capire per quale tornaconto Lya lo stava tirando fuori da quella situazione decisamente soffocante, doveva solo capire perché:<< Oh ma certo la lezione! >> e fingendo di ricordarsi di quell’inesistente conversazione Jacob si voltò porgendo il braccio alla ragazza:<< Voi ci scusate signori? Continueremo questa conversazione più tardi >> poi prima che qualcuno potesse fermarli uscì dal salotto insieme alla sua salvatrice!

 

<< Bene, grazie per avermi tolto da questo impiccio ma ora ho da fare e… >> e Jacob fece per allontanarsi quando la voce sprezzante di Faure lo fece imprecare tra i denti:<< Si dice in giro che tu stia dando lezioni di tiro con l’arco Meler >> Jacob si voltò vedendo il giovane che si avvicinava affiancato da Colette, Edison e Lucille:<< Chissà perché non mi sorprende che la voce ti sia già arrivata Faure! I miei complimenti, sei davvero una pettegola d’eccezione! >> lo prese in giro Jacob che non si sarebbe mai abbassato a dargliela vinta:<< Ridi pure Meler, ridi finché puoi, ho sentito quello che hai detto ai nostri padri, ho sentito quello che ti sei messo in testa ma non pensare di essere l’unico a poter giocare questa mano >> Jacob fece per rispondere quando la voce di Lya lo anticipò:<< Vuol dire che hai già pensato ad una scelta Daniel? Davvero? >> immobile Jacob la guardò e non poté che provare di nuovo ammirazione per quella giovane, certo che sapeva rigirarsi chiunque avesse davanti, non aveva mai fatto caso a questa sua capacità o forse l’aveva sempre notata ma lo infastidiva perché la usava anche con lui:<< Oh mia adorata Lya potrei sorprenderti >> le mormorò lui facendo per prenderle la mano, ma lei se le portò entrambe al volto battendole felice come una bambina voltandosi poi verso di lui:<< Oh Jacob, so di chiedervi molto, ma visto che siamo tutti qui, perché non ci date una dimostrazione della vostra bravura? Ve ne prego >> di nuovo Lya lo stava salvando evitandogli di spaccare la faccia a Faure ma probabilmente stava salvando anche sé stessa, quel ragazzo era viscido e lei non voleva averci a che fare!

<< Rendiamo le cose più interessanti Meler >> ribatté Daniel avvicinandosi e prendendo uno degli archi che erano poggiati su un tavolo di legno:<< Giochiamocela >> e imitando la sua stessa frase usata la prima sera aggiunse prendendo una freccia e preparandosi a scoccare:<< Dieci tiri, chi fa più centri sceglierà per primo >> Jacob lo guardò come se fosse pazzo:<< Sceglierà cosa? >> domandò anche se forse immaginava già la risposta dell’altro:<< La sua donna >>

 

Nove frecce dopo Edison era ormai decretato terzo classificato avendo mancato due bersagli mentre Daniel e Jacob erano testa a testa, mancava un tiro a testa e Faure si era rivelato un tiratore non così scarso come aveva sempre fatto credere:<< Allora Meler? Vuoi fare anche questo tiro o ti decidi a gettare la spugna? >> domandò quel megalomane dopo che ebbe fatto il terzo centro di fila:<< Mi chiedo quando chiuderai quella bocca Faure, davvero sarebbe un miracolo >> e Jacob si preparò a tirare ma nell’esatto momento in cui scoccò la freccia Daniel estrasse la bacchetta dalla tasca e mormorò a bassa voce:<< Confundus >> facendo deviare il tiro di Jacob verso la parte esterna del bersaglio:<< Ma che peccato…ho vinto >> poi sorridendo soddisfatto aggiunse:<< Quindi se non ricordo male ora tocca a me scegliere vero? >> Jacob non proferì parola mentre Faure sorrideva tronfio:<< Allora Daniel? Non dicevi di avere già le idee chiare? >> e senza troppi mezzi termini Colette lo guardò di sfuggita mentre i suoi occhi fuggivano verso Jacob ancora fermo con i pugni chiusi, se quell’idiota non la smetteva di fare le sue sceneggiate presto si sarebbe trovato per terra con un occhio nero!

<< Avete ragione Colette, avete pienamente ragione >> poi guardando di nuovo Jacob aggiunse:<< Una giornata intera con una di loro vero? >> Meler annuì stringendo i denti, quanto aveva intenzione di tirare la corda quell’idiota:<< Bene, allora credo non ci sia molto da dire…dico bene mademoiselle Bernard? >> e porgendo la mano a Colette aggiunse galante:<< Volete farmi l’onore? >> Colette guardò quella mano bianca che le veniva porta poi alzando gli occhi verso Jacob per un istante sorrise tornando a guardare Faure:<< Con vero piacere monsieur >> come tutti si erano aspettati Daniel guardò verso Jacob:<< Tu permetti vero Meler? >> Jacob fece spallucce:<< Non sono io a dover decidere Faure, buona fortuna >> Daniel assottigliò gli occhi:<< Tu non hai ancora scelto >> Jacob sorrise guardando Edison e Lucille che si tenevano per mano, dio era troppo tenero per quel mondo e lo aveva sempre saputo:<< Mademoiselle Lya siete pronta per la vostra lezione privata? >> domandò poi quasi senza guardare la giovane in piedi accanto a lui e porgendole il braccio:<< Con vero piacere monsieur Meler, con molto piacere >>  a quelle parole Daniel fece per aprire bocca ma Lya lo guardò sorridendo:<< Andate Faure o mia sorella potrebbe diventare gelosa… >>

 

Quella sera prima di andare a dormire Jacob si attardò nella biblioteca con la scusa di scegliere un buon libro, in realtà voleva stare solo per pensare: il lungo pomeriggio trascorso con Lya Bernard a tirare con l’arco l’aveva lasciato decisamente spiazzato; se all’inizio aveva creduto che lei fosse solo una bella statuina da salotto dopo i primi due tiri in cui lei aveva quasi centrato il bersaglio lui era rimasto affascinato nel vederla tirare, nel vedere il suo viso serio e concentrato, le sue braccia tese e le mani delicate che praticamente accarezzavano la freccia, avrebbe tanto voluto che accarezzassero…ma si era riscosso subito da quei pensieri ricordando chi glieli stava suscitando, Lya era il suo opposto e una giornata insieme non avrebbe mai cambiato questo fatto!

Mentre stava per prendere un libro da uno scaffale le luci della stanza si spensero e un caldo profumo di fiordaliso lo avvolse:<< Sei felice della tua scelta mon cher? >> gli domandò la voce della sua misteriosa compagna, percepiva la sua vicinanza ma non era così vicina da poterlo toccare:<< E tu la chiami scelta? >> lei rise piano:<< Non sono dispiaciuta se è questo che ti stai domandando >> per un attimo un pensiero gli balenò nella mente ma era talmente stupido che lo accantonò all’istante, poi la voce di lei lo distrasse di nuovo:<< Domani sera tuo padre ha deciso di dare un ballo prima della nostra partenza, aspettami in fondo alle scale >> << Dimmi chi sei… >> lei si avvicinò quel poco che bastava per sfiorargli la nuca con le labbra:<< Tu sai chi sono… >> poi mentre si allontanava gli mormorò piano:<< Solo un’ultima richiesta mon cher…la tua cravatta rossa… >> << Cosa? >> lei rise piano:<< Mettila, si abbinerà con il mio vestito >>

 

La sera dopo con il suo impeccabile completo nero e la cravatta al suo posto Jacob aspettava immobile ai piedi dello scalone di cedro dell’ingresso, aveva rimuginato tutto il giorno e buona parte della notte precedente sulle richieste della sua ignota compagna ed era giunto ad una conclusione: era Lya! Doveva essere Lya! Non poteva essere altrimenti e l’idea che non fosse lei lo spaventava quasi quanto la consapevolezza che dalla prima volta in cui l’aveva conosciuta non aveva fatto altro che detestarla per quanto poco lei cedesse al suo fascino, ma se lei non lo riteneva interessante o attraente allora non poteva essere lei quella che…no! Doveva essere lei!

Quasi mosso da una forza invisibile Jacob alzò il viso verso il piano superiore e i suoi occhi incrociarono una figura slanciata con i capelli neri raccolti su un lato e il corpo da dea fasciato in un vestito rosso cremisi dal taglio ad impero che la faceva somigliare ad una divinità dei romani.

In silenzio e con la gola secca dal desiderio la guardò scendere i gradini ad uno ad uno.

Quando furono una accanto all’altro automaticamente le porse la mano e sorridendo le sussurrò in un orecchio:<< Ora capisco il perché della cravatta >> lei sorrise:<< Ti è sempre stata bene, proprio come la prima volta che ci siamo incontrati >> Jacob strinse il braccio di lei con il proprio mentre attraversavano la porta d’ingresso del salone da ballo poi, prima che gli mancasse il coraggio o che qualcuno potesse anche solo provare a fermarlo prese entrambe le mani della sua accompagnatrice e mettendosi in ginocchio davanti a lei estrasse dalla tasca della giacca un grosso anello con un rubino tagliato a rombo contornato da piccoli brillanti e sorridendole domandò piano:<< Lya Annette Bernard, vuoi sposarmi? >> contro ogni usanza del buon costume Lya lo tirò in piedi e gettandogli le braccia al collo gli baciò le labbra senza riserve!

Sei mesi dopo i giornali parlavano di matrimonio riparatore e di un errore che era costato a Jacob Meler la sua libertà, ma nessuno sapeva quanto in realtà Jacob e Lya avessero ottenuto entrambi esattamente ciò che volevano!




Monsieur Jacob e Madame Lya Meler

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Grimilde's
Avrei potuto aggiungere mille altri particolari di come si sono innamorati Lya e Jacob, soprattuto lei che all'inizio sembrava odiarlo (sembrava appunto!); tuttavia questa storia era nata come una mini-long e quindi ho preferito accorciare e darvi un quadro generale della storia...
Per i posteri lascio detto che tutti gli eredi dei Meler fino ad Elodie sono stati maschi e tutti con la stessa folle idea di Jacob di tentare in tutti i modi di non sposarsi o per lo meno di poter scegliere con chi farlo...da qui la tradizione dei Jeux d'amour è continuata nei secoli e onestamente ha sempre portato fortuna a tutti coloro che vi hanno preso parte...

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