Fragile Guerriera di Gloria Lovely (/viewuser.php?uid=913754)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 - Uno strano potere ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 - Non sono una guerriera ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 - La prima missione ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 - La principessa di Alckemia ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 - Abbandono la squadra ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 - Mente confusa ***
Capitolo 8: *** Epilogo ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
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Lo so, il prologo è molto corto, ma ho fatto molta fatica ad elaborarlo in HTML.
Ricordo che Sailor Y si pronuncia in inglese (Sailor Uai), fatemi sapere cosa ne pensate con una recensione!
Buona lettura.
Prologo
Un
muro.
É
rimasto solo un muro dietro di me.
Finalmente
è il giunto il momento di porre fine ai miei giorni, la mia vita è
completamente rovinata.
Dopo
aver deluso le mie amiche e aver lasciato colui che credevo il mio
unico e grande amore, ora non riesco più ad andare avanti.
Anche
se sono diventata più forte, ciò non mi rende felice.
Per
niente.
«Addio, Sailor Y.
É stato un piacere combattere con te!»
Death
Panthom stava per fare la sua mossa, non ci sono vie d'uscita.
Il
mio destino è segnato, fra meno di due minuti diventerò parte
dell'universo, resterò per sempre accanto agli spiriti.
Era
pronto ad assorbire i miei poteri e trasformarmi in polvere.
In
quel momento, cominciò a passarmi davanti tutta la mia vita.
Dal
giorno in cui sono diventata Sailor Y, la guerriera
dell'altra galassia, dove tutto ciò che mi circondava ha cambiato
forma.
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Capitolo 2 *** Capitolo 1 - Uno strano potere ***
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Uno strano potere
«Di
nuovo in ritardo, Lisa.»
La
mia professoressa mi guardò in cagnesco, una punizione, questa
volta, non me l'avrebbe tolta nessuno.
Tenni
lo sguardo abbassato con l'aria imbarazzata, come al solito, i miei
compagni mi ridevano dietro.
Ogni
giorno, sempre la stessa scena.
«Vuoi
fare i compiti extra o lavare i pavimenti?» domandò ironicamente
una delle mie compagne.
Non
osai rispondere, almeno per non peggiorare la situazione.
Rei
ed Ami erano le uniche ragazze che non parlavano anzi, si sentivano a
disagio nel vedermi avvilita.
Ero
sempre sola.
Usagi
e le altre volevano approcciare con me e, come sempre, non mi facevo
avanti e stavo in disparte.
I
miei compagni di scuola m'ignoravano completamente, era come se non
fossi lì con loro.
Un
fantasma. Ho detto tutto.
Mentre
mangiavo una mela verde, Rei mi venne incontro e si sedette accanto a
me.
«Lisa,
perché te ne stai qui?» mi domandò.
«Nessuno
mi vuole – risposi con lo sguardo abbassato – l'unica cosa su cui
posso contare è la solitudine.»
«Ci
siamo io e le altre ragazze, non è il caso di dire così.»
Mi
sorrise.
Non
potevo ricambiare quel dolce gesto amichevole, l'unica persona che
ebbe il coraggio di sorridere davanti a me.
«Sei
davvero buona, Rei.» la guardai con un sorriso.
Tornai
a casa sconsolata. Decisi di farmi una doccia veloce e andare in
camera mia a studiare per il prossimo esame.
Di
colpo, trovai un braccialetto luminoso con due piccole biglie viola e azzurro.
Non
appena le toccai, cominciarono a fluttuare davanti a me e ad
illuminarsi sprigionando una luce abbagliante.
Apparve
l'immagine di una galassia e una strana scritta, la lessi ad alta
voce.
«Potere
di Andromeda, vieni a me.»
Di
colpo, la luce divenne sempre più forte e cominciai a sollevarmi da
terra.
I
miei capelli bruni e lunghi diventarono azzurri raccolti in una coda
alta, il fermaglio era ricoperto di brillantini e piccoli rubini.
La
mia uniforme scolastica cambiò forma diventando azzurro, blu e
bianco.
I
bordi della gonna erano d'argento, le maniche si accorciarono e
diventarono di un azzurro chiaro brillantinato.
Apparve
un fiocco blu scuro stellato e, al centro, si attaccarono le due
biglie.
Le
mie ballerine rosa diventarono delle scarpe col tacco blu scuro
legate insieme ad un nastro bianco e sulla mia fronte apparve una
tiara d'oro.
Ritornai
coi piedi a terra con quello strano vestito addosso e quel colore di capelli
assurdo. Mi sentii una persona nuova.
«Che
cosa è successo?» domandai intontita.
Una
strana voce mi rispose.
«Sei
diventata Sailor Y, la paladina della giustizia della galassia
Andromeda.»
Mi
guardai davanti lo specchio affascinata, ero diventata davvero una
guerriera Sailor?
«Perché
proprio io?»
La
voce rispose.
«Sei
una ragazza particolare, dentro di te si nasconde una coraggiosa
guerriera.»
Distolsi
lo sguardo.
«Non
è vero.»
Lo
specchio rifletteva una ragazza dal carattere fragile. Una fifona che
aveva paura di tutto ciò che vedeva intorno a sé.
Come
poteva quella voce dire il contrario?
«Devi
solo liberarti da te stessa.»
Furono
le sue ultime parole.
Ero
diventata una guerriera.
Una
scoraggiata come me non poteva esserlo, i cattivi avrebbero riso di
me.
Mi
sembrava un'illusione.
«Se
questo è un sogno, svegliatemi.»
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Capitolo 3 *** Capitolo 2 - Non sono una guerriera ***
ddd
Non
riuscii a capire il motivo di quella trasformazione improvvisa.
Perché
avevano scelto me come nuova guerriera Sailor? Non sono mai stata una
tipa coraggiosa e mai lo sarei diventata.
La
voce diceva il contrario.
«Deve
esserci un errore - parlai alla voce - non posso essere io.»
Nessuno
rispose.
«Insomma,
guardami! Sono una pappamolla, me la faccio sempre sotto dalla paura.
Non posso diventare una guerriera Sailor, non sono in grado.»
Parlai
al vento. Non potevo accettare questo dono.
Quel
braccialetto con le perle viole azzurre, le più grandi erano
attaccate al mio fiocco.
Perché
io e non un'altra ragazza?
Non
facevo altro che pensarci.
«Qualcuno
può rispondermi?»
Nessuno
rispose.
Mi
sedetti a capo del mio letto e nascosi il viso tra le mani.
***
Il
giorno seguente, incontrai Rei.
Lei
mi sorrideva, io non osai ricambiare.
Vedendomi
giù di morale, si avvicinò e mi mise una mano sulla spalla in segno
d'affetto.
«Qualcosa
non va, Lisa?»
Non
potevo dirle la verità. Sicuramente non mi avrebbe capita.
«Niente,
Rei. È tutto a posto.» feci un sorrisetto con due occhi lucidi.
Mi
allontanai da lei dandole le spalle.
Vidi
le due grandi perle del mio braccialetto illuminarsi. Non sapevo cosa
significasse quel bagliore.
Decisi
di ignorarlo.
«Aspetta,
Lisa.»
Rea
mi venne incontro e si avvicinò.
«Vedo
un bagliore provenire da te. Che cos'è?»
Nascosi
il polso destro dietro la schiena. Il bagliore si fece più intenso.
«Niente.»
«Lisa,
mi stai nascondendo qualcosa?»
«No,
non nasconderei nulla a nessuno.»
«Allora,
dimmi da dove viene quella luce.»
Era
sul punto di farmi parlare con le maniere forti. La curiosità di Rei
era indescrivibile.
L'unica
cosa da fare era parlare.
M'inginocchiai
davanti a lei piangendo nascondendo il viso, lei vide il mio
braccialetto luminoso e rimase di stucco.
Si
abbassò lentamente verso di me e mi tolse le mani da davanti la
faccia, la guardai col trucco colato.
«Tu
sei la seconda guerriera Sailor della galassia Andromeda?»
Aveva
capito chi ero. Nella mia seconda forma.
Feci
un cenno con la testa.
«Come
fai a saperlo?»
«Io
sono una Sailor di questo pianeta, sono Sailor Mars.»
Avevo
già sentito parlare delle guerriere Sailor di questa galassia.
Cinque guerriere pronte a difendere la Terra, a sacrificare le loro
vite per il bene dell'universo e dell'umanità.
Ero
diventata una di loro.
«Non
dovrei avere questo braccialetto legato al polso - dissi con aria
pessimista - ma quella voce ha detto che devo farlo.»
«Quale
voce, scusa?»
Mi
guardò dubbiosa.
«Non
so chi fosse, ma mi disse che potevo essere una di voi.»
«Lo
sei.»
«No,
non lo sono.»
La
guardai con occhi pieni di lacrime.
«Non
sono una guerriera, Rei.»
Mi
guardò con occhi nuovi.
Credeva
non avessi detto una frase del genere, non ero una pessimista anzi,
vedevo il mondo come un grande campo di battaglia.
Si
chiese perché, in quel momento, dissi quella frase da pessimisti.
Quasi
non ci credeva.
«Non
dire così, Lisa - disse - sei una ragazza coraggiosa e adorabile. Se
ti hanno scelta come guerriera Sailor ci sarà un motivo.»
«È
proprio quello che non riesco a capire.»
Vidi Usagi da lontano. Chiacchierava con Makoto e Ami, ridacchiavano e
scherzavano tra loro.
Anche
loro erano guerriere Sailor?
«Hey,
Rei!»
Ami
la salutò agitando il braccio a pochi metri da noi. Lei ricambiò
con un piccolo movimento della testa.
Entrambe
ci vennero incontro e ci salutarono con educazione.
Poi Usagi mi guardò avvilita, si chiese il perché.
«È
una lunga storia, Usagi.» risposi con un piccolo sorriso, quasi
invisibile.
«Che
ne dite se ne parliamo durante il cammino? Mancano venti minuti al
suono della campanella.» propose Ami.
Tutte
noi la seguimmo sorridenti. Tranne me.
***
Angolo autrice
Ciao, belli de Gloria!
Lo so, il capitolo è estremamente in ritardo.
La scorsa settimana ero impegnatissima e non sono riuscita a pubblicare in tempo il capitolo.
Mi dispiace, voi che lo aspettavate dalla scorsa settimana.
Il prossimo capitolo sarà un po' più lungo del solito. Promesso! ^.^
Alla prossima e... Kawaii a tutti!
- Gloria -
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Capitolo 4 *** Capitolo 3 - La prima missione ***
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Usagi e le sue amiche erano le mie compagne di classe, anche le più
intelligenti della scuola.
Tutte
eccetto proprio Usagi.
Lei
è la più testarda di tutte, ma adoro il suo ottimismo.
Anche
se andava male a scuola oppure aveva avuto una giornata pesante,
l'ottimismo non le manca mai.
Rei
è la più bella. L'ho sempre invidiata.
I
suoi lunghi e morbidi capelli lasciano tutte le ragazze di stucco,
occhi ipnotici e sorriso smagliante.
È
un vero peccato che non sia fidanzata.
«Dopo
la scuola, cos'avete intenzione di fare?» domandò Makoto, la castana
del gruppo.
«Dipende
quanti compiti ci assegneranno i professori.»
«Per
quello non è un problema - intervenne Usagi - possiamo sempre
rimandarli a dopo.»
«Che
pigrona!» reagì Rei.
Il
mio braccialetto continuava a illuminarsi. Solo Rei si accorse del
suo bagliore, le altre si credevano che fosse la luce del sole
proveniente dalle finestre.
Poi
se ne accorsero.
«Lisa,
perché il tuo braccialetto si è illuminato?» domandò curiosa Usagi.
«Non
lo so, se devo essere sincera.»
«Deve
pur significare qualcosa - intervenne Ami - tipo un pericolo.»
«Potrebbe
essere qualcosa di urgente.»
All'improvviso,
non appena sfiorai una delle perle luminose, apparve una strana sfera
azzurra fluttuante.
Vidi
il parco della città attaccato da due mostri inferociti, bambini che
venivano catturati e risucchiati nei loro corpi.
«Allora,
è un pericolo!» esclamò Usagi.
«Raggiungiamo
il parco e alla svelta.» concluse Makoto.
Rei
mi afferrò il polso e mi trascinò con loro. Superammo le scale e la
porta d'ingresso della scuola per poi raggiungere il cancello ancora
aperto.
Il
parco non era tanto distante dalla scuola, dovevamo solo svoltare a
sinistra e andare sempre dritto.
Un
brusco vento ci fermò davanti a un albero abbattuto. Una bambina
stava scappando terrorizzata dai due mostri, essi ridevano
maleficamente.
«Forza,
ragazze. È ora di entrare in azione.»
Usagi pronunciò la sua frase, poi si trasformò. Lei era la famosa Sailor
Moon.
Il
suo vestito era blu e rosso, un paio di guanti lunghi e bianchi e
stivali col tacco medio. Aveva due fermagli rosso oro sui suoi lunghi
codini e un paio di orecchini pendenti a forma di mezzaluna.
Lo
stesso Rei, Ami e Makoto.
Rei
era Sailor Mars, aveva un vestito alla marinara rosso. Al posto degli
stivali, aveva un paio di scarpe col tacco rosse.
Ami
era Sailor Mercury, il suo vestito era simile al mio, con l'unica
differenza che aveva solo il colore azzurro. Non aveva altro di
particolare, solo una tiara più piccola rispetto alle altre.
Makoto,
invece, era Sailor Jupiter. Il suo vestito era verde militare,
portava anche lei un codino. Il suo era più alto e corto rispetto al
mio.
Rimasi
immobile a guardare quell'orrore di mostro, i bambini che scappavano
e quelli che vanivano risucchiati dalle loro pance.
Volevo
far qualcosa, ma non ci riuscivo.
Mi
sentivo così inerme.
«Lisa,
trasformati in Sailor.» mi ordinò Usagi.
«Ho
troppa paura, non ci riesco.»
«Ti
copriremo le spalle ma, per favore, trasformati. Abbiamo bisogno
anche del tuo aiuto.»
Feci
un cenno con la testa e pronunciai la mia frase, trasformandomi in
Sailor Y.
«Coraggio,
fermiamo quei mostri.»
Non
avevo la forza di andare avanti con loro. Vedere quei mostri mi
avevano messo un'ansia terribile, come camminare in una vecchia casa
abbandonata con una candela quasi consumata.
Camminavo
lenta. Avevo troppa paura di affrontare quei mostri, anche se le
ragazze mi avrebbero protetta.
Non
sapevo per quale ragione.
«Sailor
Mars, tocca a te.» disse Sailor Moon.
Lanciò
una pergamena al mostro che, in un attimo, s'indebolì.
Sailor
Moon prese lo scettro lunare e disegnò un cerchio nell'aria,
sconfiggendo il mostro una volta per tutte.
L'altro,
invece, aveva già catturato un'altra bambina.
Sailor
Jupiter mi guardò preoccupata. Le mie gambe tremavano come non mai,
così come le dita delle mie mani.
«Sailor
Y, va tutto bene?»
«S-si.
Alla grande.»
«Non
avere paura, è soltanto un ammasso di fumo.»
Di
colpo, due grida a me familiari attirarono la mia attenzione.
Vidi
Sailor Moon e Sailor Mars tra i tentacoli di quel mostro, la presa
era molto stretta.
«Devi
assolutamente usare i tuoi poteri.» disse Sailor Mercury.
«Non
so da dove cominciare.»
In
un attimo, m'impanicai.
«So
che hai un potere chiamato Sfera di Cristallo.»
«E
come funziona?»
«Non
lo so. Dovresti saperlo tu.»
«Ma
sono diventata Sailor da quasi un giorno!»
Poi,
anche Sailor Jupiter e Sailor Mercury vennero catturate dal mostro.
L'ultimo tentacolo libero era destinato a me, cercava in ogni modo di
catturarmi ma senza successo.
Cercai
di non farmi prendere facendo salti e capriole, ma non funzionò.
Il
tentacolo mi prese per le caviglie trascinandomi per aria accanto al
suo grande occhio.
Il
sangue cominciò ad affluirmi in testa facendomi perdere l'equilibrio
e un po' la vista, poi le due perle attaccate al mio fiocco
s'illuminarono di colpo creando una fiamma blu scuro circondata da
stelle.
«Guardate,
ragazze!» esclamò Sailor Moon attirando l'attenzione delle altre
guerriere.
«La
Starlight Flame.»
«Credevo
fosse una leggenda.» disse Sailor Mars.
La
fiamma, intanto, sprigionò una forza devastante che disintegrò il
mostro, senza lasciare alcuna traccia.
La
mia testa era così pesante che caddi a terra con gli occhi
leggermente chiusi. Questo è tutto ciò che riesco a ricordare.
***
Mi
risvegliai distesa su un prato, le ragazze erano attorno a me
preoccupate.
«Si
è risvegliata.» disse Rei.
«Cosa...?
Dove mi trovo?»
«Siamo
al parco.»
Mi
rialzai guardandomi intorno. Il parco era completamente raso al
suolo, gli alberi abbattuti e la fontana centrale, ormai, a pezzi.
«E
il mostro?»
«Tranquilla,
se n'è andato. Grazie a te.» poi Usagi sorrise.
«Davvero
l'ho sconfitto io?»
«Sì,
ed è stata la tua leggendaria Starlight Flame a sconfiggerlo.»
«La...
cosa?»
«Te
lo spiegheremo dopo.»
Le
guardai con aria dubbiosa.
«Coraggio,
torniamo a scuola.» concluse Rei porgendomi la sua mano. La presi e
camminai accanto a lei.
Mi
chiedo ancora come abbia fatto a creare una mossa così strana e,
allo stesso tempo, così potente.
Una
mossa leggendaria? Da me? Assurdo.
***
Angolo autrice
Ciao, belli de Gloria!
Ed ecco qui la prima missione di salvataggio per la nostra Sailor Y.
Capirete il motivo di tutta questa sua agitazione e paura
nell'affrontare i nemici, ci saranno sempre le nostre amate Sailor a
farle compagnia!
Vi aspetto sabato prossimo per un nuovo capitolo!
Alla prossima e... Kawaii a tutti!
- Gloria -
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Capitolo 5 *** Capitolo 4 - La principessa di Alckemia ***
ddd
La principessa di Alckemia
Come ero riuscita a creare quella strana fiamma, la Starlight Flame?
Leggendaria, dicevano loro.
Era assurdo.
«Va tutto bene, Lisa? - domandò Rei - Sembri sconvolta.»
«Sto bene. Non è necessario che vi preoccupiate per me, davvero.» risposi con un sorriso.
Non stavo affatto bene, invece.
La testa continuava a girarmi, come se tutto intorno a me si stesse muovendo.
Case, alberi, statue... ogni cosa.
Poi, all'improvviso, una strana figura apparve davanti a me.
Mi assomigliava, ma aveva i
capelli azzurro chiaro e un vestito nero incantevole. Pensai fosse la
voce di colei che mi aveva dato il potere di Andromeda, ma non lo era.
La sua voce era più dolce, quasi come la mia.
Forse ero io. Tutto quello mi sembrò surreale.
«Libera la guerriera Sailor che è in te.» disse, prima di sparire.
Aveva un tatuaggio a forma di stella sul polso destro, esattamente dove ce l'ho io.
Cominciai a farmi mille domande su quella strana visione.
***
Il tempo passò ed io e le ragazze decidemmo di parlare di quei mostri che, poco prima, ci aveva attaccate.
Non sapevano come fossero arrivati sulla Terra, cercavano risposte attraverso strani gadget.
Io, invece, pensavo ancora a quella strana ragazza dal vestito nero.
«Lisa, a cosa stai pensando?»
Usagi mi guardò un po' strana, come se avessi qualcosa che non andava.
«Niente.»
«È da tutto il giorno che non parli, sei sicura di voler parlarne con noi?»
Decisi di vuotare il sacco.
«Stavo pensando a quella ragazza dal vestito nero.»
«Quale ragazza?» domandarono Makoto e Usagi in coro.
«Ho visto... una ragazza
coi capelli azzurri, un vestito nero e una corona dorata. Se non
ricordo male, era inciso uno strano simbolo.»
Mi guardarono con aria interessata.
«Era una mezzastella.»
«Non saprei dirti chi sia. Da come l'hai descritta, sembra una ragazza come tutte le altre.»
«Il vestito era lungo e luccicante.» aggiunsi.
Usagi, poi, ebbe un'illuminazione.
«Ci sono! Deve essere la principessa del pianeta Alckemia.»
«È di questa galassia, vero?» domandai.
Luna, la gatta ambasciatrice del regno della Luna, decise di rispondere al posto di Usagi.
«Lei viene dalla galassia Andromeda, dove esiste un satellite
simile alla nostra Luna. Gira intorno ad un pianeta chiamato IG-45, per
gli umani, non ancora identificato.»
Rimasi colpita.
«Il suo nome è Dahlia ed è la Principessa del regno di Alckemia.»
«So che è sparita
dopo essere stata inghiottita da un buco nero, non è ancora
tornata a casa.» disse Usagi.
«Solitamente, dove porta un buco nero?» domanda Ami con aria curiosa.
«Non ne ho la più pallida idea, davvero.» rispose Luna.
Capii che quella strana ragazza che era apparsa davanti a me era proprio Dahlia. Avrei voluto sapere più di lei.
Decisi di affidarmi a Luna.
D'altronde, lei conosceva tutto di lei.
***
«Luna, aspetta!»
Si voltò verso di me.
Mi avvicinai e m'inginocchiai davanti a lei fissandola negli occhi.
«Voglio sapere altro su Dahlia.»
«Perché sei così interessata a lei?» mi domandò un po' incredula.
«È apparsa
davanti a me qualche ora fa, voglio sapere chi è e perché
si mostra agli occhi della gente.»
Luna fece un cenno con la testa e mi salì sulla spalla.
«Prima di tutto, portami davanti ad uno specchio.»
Eravamo ancora a scuola, così decisi di andare nel bagno delle ragazze.
Sulla parete c'erano alcuni specchi.
Luna chiuse gli occhi e, poi, vidi il simbolo sulla sua fronte illuminarsi.
Apparve una galassia a spirale, arancione e bianca. Dall'aspetto sembrava familiare, forse la conoscevo.
«Quella che vedi è la galassia Andromeda ed è proprio da qui che vieni, Sailor Y.»
«Quindi, difendo questa galassia? È da qui che viene la principessa Dahlia?»
«Sì e, se vedi il puntino rosa vicino alla sfera arancione, quella è Alckemia.»
Rimasi a guardare quell'immagine con gli occhi spalancati.
«Tira fuori la Sailor che è in te...»
Ha ragione Dahlia.
Devo essere coraggiosa, ma strani ricordi percorrono la mia mente, come impulsi elettrici che non smettono di perseguitarti.
Ho ancora strani ricordi sulla mia nascita e sulla mia vera famiglia.
So di essere stata adottata, ma volevo saperne di più.
Forse la principessa Dahlia ero proprio io.
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Angolo Autrice:
Ciao, belli de Gloria!
Questo è un capito un
po' più corto di quello precedente, ma il prossimo sarà
interamente dedicato alla scoperta delle origini di Lisa.
Sono un po' indietro con i capitoli. Mancano ancora tre capitoli alla fine. Tenete duro!
Detto questo, io vi saluto.
Un bacio e buon weekend!
- Gloria -
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Capitolo 6 *** Capitolo 5 - Abbandono la squadra ***
fragile guerriera html
Abbandono
la squadra
Chiusi
gli occhi e mi concentrai sull'immagine riflessa sullo specchio.
Quella
che, probabilmente, era casa mia.
«Lisa,
sei sicura di voler sapere tutto su Dahlia?»
«Sicurissima.»
Vidi
qualcuno a me caro.
Non
era mio padre. Non era neanche mio fratello.
Forse
era il mio unico amore.
All'improvviso,
un flash attraverso i miei occhi. Cominciai a vedere strane immagini,
sentire suoni e rumori incredibilmente fastidiosi.
Vidi
Dahlia seduta sulla Mezzaluna Rossa e luminosa della galassia
Andromeda, la riconobbi dal suo bagliore simile a quello dell'aurora.
Indossava
un lungo vestito blu notte e un manto di seta azzurro che copriva
parte delle sue braccia, la corona, stavolta, era d'argento.
Un
uomo biondo dagli occhi grigi lucenti la guardò con occhi sognanti,
e viceversa.
Erano
innamorati. Riuscii a capirlo dai loro sguardi incrociati e ardenti
d'amore.
Una
bellissima coppia.
A
vederli, mi scese una lacrima.
L'amore
era l'unico sentimento che non sono mai riuscita a sentire nel mio
cuore, non mi sono mai innamorata di qualcuno.
Ero
testarda. Non avevo mai attaccato la corda con i miei compagni di
classe, sono sempre stata seduta nell'angolo più buio della classe.
Rei
e Makoto sono le uniche amiche che ho, poi si sono aggiunte Usagi e
Ami.
Mi
volevano davvero un gran bene.
«Qualcosa
non va, Lisa?»
Luna
mi vide piangere. Feci un respiro profondo e risposi sorridendo. «È
tutto apposto.»
Poi,
le raccontai della mia strana visione.
Luna
mi spiegò che l'uomo che guardava Dahlia si chiamava Cornelius ed
era il principe di Exaverie, il pianeta più grande di Andromeda.
«Lui
era innamorato di lei - aggiunse - ma qualcosa li ha costretti a
separarsi l'uno dall'altro.»
«Glielo
avevano imposto, vero?»
«No.
Death Panthom rapì la regina Sapphire di Alckemia, nonché madre di
Dahlia.»
Ascoltai
attentamente la sua storia.
«Se
Dahlia non gli avrebbe dato il braccialetto dalle perle lucenti,
avrebbe trasformato Sapphire in un mostro. Lei non lo ha fatto.»
«Quindi...?»
«Alla
fine, Dahlia fu catturata da altri due mostri di Death Panthom e
Sapphire venne liberata. La principessa scomparì non appena uno dei
mostri sfiorò le perle del braccialetto.»
«Dove
sarà finita?» domandai sorpresa e allo stesso tempo preoccupata.
«Non
so dirtelo.» rispose scuotendo la testa.
«L'unica
cosa che so è che, se l'energia negativa va a contatto con le due
perle del tuo braccialetto, colei che lo indossa scompare perdendo,
poi, la memoria.»
«Con
quale logica, poi?»
«Il
potere di Andromeda è estremamente pericoloso per le guerriere
Sailor, mia cara Lisa - disse un po' in ansia - se non impari ad
usarlo come si deve, farai la stessa fine di Dahlia.»
Rimasi
paralizzata.
«Il
suo potere è collegato all'energia possente della galassia da cui
proviene.»
Avevo
paura.
Paura
di scomparire e non rivedere più la mia famiglia, le mie amiche.
Paura
di non vivere più una vita normale.
«Luna,
io... ho paura...»
«Lo
so che è rischioso, ma Sapphire ha scelto te. Con quel braccialetto
sul polso, salverai il suo regno e tutto l'universo.»
Mi
guardò dritta negli occhi.
«È
un compito delle guerriere Sailor, Lisa. E tu, ora, sei una di loro.»
Un
brivido mi percosse lungo la schiena.
La
paura dentro di me salì minuto per minuto, ricordai il giorno in cui
ho rischiato la vita per colpa di una distrazione.
Una
stupida distrazione che potevo evitare.
In
quel momento, avevo visto qualcosa che un vivo non avrebbe potuto
capire.
Non
volevo più rivedere quell'immagine.
«Luna,
io...»
Non
avevo il coraggio di dirglielo. Mollare tutto e tornare a vivere una
vita normale.
«Cosa,
Lisa?»
Mordendomi
il labbro, lo dissi tutto ad un fiato.
«Ho
deciso di abbandonare la squadra.»
Luna
non mi crebbe poi, guardandomi con gli occhi lucidi, cambiò idea.
«Non
puoi, Lisa.»
«Invece
posso.»
L'immagine
riflessa sullo specchio si sbiadì all'improvviso.
«Ho
troppa paura di affrontare Death Panthom, non sono in grado di
prendermi una responsabilità tanto grande.»
«Lisa...»
«No,
Luna - la mia voce s'incrinò in un attimo - non cambierò idea. Ho
deciso di abbandonarvi.»
Uscii
dal bagno delle ragazze nascondendo il viso pieno di lacrime tra le
mani.
Sapevo
che era una scelta sbagliata, ma fui costretta a farlo.
Non
potevo continuare a combattere contro mostri e altre minacce, avevo
paura di qualsiasi cosa.
Non
riuscivo neanche a capirlo.
Camminai
lungo il corridoio della scuola, poi una strana voce attirò la mia
attenzione.
«Perché
hai deciso di lasciare le tue amiche?»
Vidi
un ragazzo biondo al lato della porta di classe, aveva un orecchino
d'argento sul lobo destro e due
occhi color diamante.
«Tu
chi sei?» domandai tremante.
«Mi
chiamo Sora.»
«Come
fai a sapere che...»
«Ho
sentito tutto. Ti sto osservando da un po', Lisa, e noto che il
trauma che hai subito è tornato nella tua testa.»
«Q-quale
trauma?»
Iniziò
a farmi paura.
«Non
capisco, cosa...»
«Possibile
che sei così tonta?» ridacchiò.
«Dahlia
non è sparita, è proprio qui davanti a me.»
«Io...
non vedo niente.»
«Non
ci arrivi, zucca vuota? La principessa di Alckemia sei tu!»
-------
Angolo autrice:
Ciao, belli de Gloria!
Abbiamo scoperto qualcosa sulle origini di Lisa, ma lei sembra non capire.
Riuscirà ad accettare la realtà? Tornerà con le Sailor oppure resterà da sola?
Mercoledì prossimo lo scoprirete ^^
- Gloria -
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Capitolo 7 *** Capitolo 6 - Mente confusa ***
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Mente confusa
«Io,
la principessa di Alckemia?»
Senza
un motivo apparente, scoppiai a ridere.
Sora
mi guardò malissimo.
«La
mia non era una battuta.»
«Lo
so, ma non posso essere io... insomma, guardami. Non sono quella che
voi credete.»
«Questo
è quello che pensi tu.»
Si
avvicinò e mi fissò.
«Dahlia,
so che non ricordi nulla, ma io e te eravamo innamorati.»
«C-cosa...?»
Rimasi
sorpresa dal suo comportamento. Che fosse lui, Cornelius?
Quella
domanda era scontata.
«Non
capisco... Dahlia dovrebbe essere dall'altra parte dell'universo.»
«Il
buco nero che ti risucchiò deve averti portata qui sulla Terra.»
La
mia testa cominciò a pulsare, ero confusa.
Non
riuscivo a capire chi ero veramente, se una principessa o una
semplice studentessa liceale che veste alla marinara.
L'amante
di un principe coraggioso e potente o una ragazza solitaria.
La
guerriera più coraggiosa o una che se la faceva addosso dalla paura.
Cominciai
a perdere la testa, nel vero senso della frase.
***
Sora
continuò a fissarmi.
Non
riuscivo a capire più niente.
La
mia mente era invasa dai ricordi su Alckemia, mescolati con quelli
sulla Terra.
Finora
sono sempre stata una studentessa liceale. Niente poteri, niente
problemi, niente pensieri.
Solo
lo studio e la compagnia delle mie amiche.
Le
avevo abbandonate. Mi sentii così in colpa.
«Cerca
di ricordare, ti prego.»
Ricordai
solo la gita in campagna con i miei genitori. Eravamo felici, senza
alcun pensiero in testa.
All'improvviso,
ricordo il giorno in cui Dahlia è stata risucchiata da quel vortice.
«Dahlia...
Dahlia!»
La
voce di Cornelius mi tormentava in quel momento.
Come
poteva Sora conoscere tutto di loro? Che fosse un guerriero mandato
da Queen Serenity?
Impossibile.
«Io...
io... non ricordo...»
Scoppiai
in lacrime. Sora mi consolò stringendomi a sé.
Un
rimbombo improvviso mi invase la testa. Riconobbi quel calore.
Solo
una persona speciale emanava quel calore. Quell'abbraccio amorevole e
ammaliante.
Cornelius.
Era proprio lui.
«Cornelius.» mormorai a denti stretti.
«Dahlia,
finalmente ricordi.» disse stringendomi sempre più forte.
Alcuni
ricordi del mio passato erano ancora sbiaditi.
Immagini
in bianco e nero che si ripetono nella mia mente. Muto e insonoro,
era come un film d'epoca.
Erano ancora confusi.
Sora
mi afferrò il mento e cercò di darmi un bacio, ma lo respinsi
allontanando il mio volto dal suo.
Rimase
immobile a guardarmi. Sbalordito.
«Scusa,
ma non posso.»
«Perché,
Dahlia?»
«Sono...
sono ancora confusa. Mi dispiace, ma non sono ancora pronta ad
accoglierti nuovamente tra le mie braccia.»
Mi
allontanai da lui con occhi lucidi.
La
giornata non poteva andare peggio di così.
***
Una
grande nuvola nera coprì il cielo. Emanava strani fulmini.
Lentamente,
la città venne attaccata da numerose presenze malvagie.
Il
braccialetto brillava, ma lo ignorai.
Ormai
non ero più Sailor Y, la guerriera dell'altra galassia. Mi ero
arresa.
Avevo
abbandonato le mie amiche, la mia vera famiglia, Cornelius.
Ero
una donna distrutta.
Anche
se, durante il cammino, cambiavo aspetto, non osai guardare in alto.
Sailor
Y non mi aveva abbandonata. Sono stata io a farlo.
Uno
strano individuo attirò la mia attenzione. Era Death Panthom.
Impossibile
non poterlo riconoscere.
«Finalmente
c'incontriamo, Sailor Y.»
«Death
Panthom. Strano trovarti in giro per strada.» dissi un po' ansiosa.
«Ho
sentito che hai abbandonato le guerriere Sailor. Sei da sola, a
quanto pare.»
Nel
palmo della sua mano, si creò una strana sfera di energia.
Indietreggiai
spaventata.
«N-non
sono sola.» risposi.
Lui
cominciò a ridere.
«Per
favore, non farmi ridere. Sei da sola, fattene una ragione. Quel che
è stato è stato. Hai rinunciato a Queen Serenity.»
Abbassai
lo sguardo.
La
sfera di energia, intanto, s'ingrandì sempre di più.
«Questa
è la tua fine, Sailor Y.»
Lanciò
la sfera contro di me.
Riuscii
a schivarla con un salto mortale. Atterrata coi piedi per terra,
cominciai a scappare.
Lui
era proprio dietro di me.
Non
faceva altro che lanciare quelle strane sfere viola. Le schivai di
continuo.
All'improvviso,
mi trovai in un vicolo cieco. C'era solo un muro.
Ormai,
per me, era giunta la fine.
-----------
Angolo autrice:
Belli de Gloria, come va?
Siamo giunti, ormai, alla fine di questa storia.
C'è un "però", potrebbe esserci il seguito di questa storia.
Ora
che Lisa ha scoperto di essere la principessa di Alckemia, non posso
non dedicare una storia alla sua nuova vita da futura regina e
guerriera Sailor. Voi cosa ne pensate?
Ci sentiamo sabato per il gran finale!
- Gloria -
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Capitolo 8 *** Epilogo ***
fragile guerriera html
Epilogo
Sono
spacciata. Letteralmente.
La
sfera di energia che galleggia sul palmo della mano di Death Panthom
si fa sempre più grande.
Non
riesco ad usare i miei poteri. Sono debole.
La
mia vista, poco a poco, s'indebolisce. Vedo tutto scuro.
Forse
la mia morte è vicina.
«Addio,
Sailor Y - dice lui prima di sferrare un colpo - è stato un piacere
conoscerti.»
Stringo
gli occhi abbassando lo sguardo.
Mi
considero già una particella cosmica che naviga nello spazio senza
una meta. Morta, in parole povere.
Di
colpo, un fulmine attira la mia attenzione. È Sailor Jupiter!
«Death
Panthom, libera subito Sailor Y!» esclama.
Arrivano
anche le altre quattro, tutte unite per salvarmi.
«Vi
stavo aspettando, Guerriere Sailor. Ho giusto qualcosa anche per
voi.» dice lui con tono minaccioso.
«Vi
prego, non fatelo!» grido.
Sailor
Mars prende una delle sue pergamene e le lancia contro di lui, ma
senza alcun successo.
Tremo
dalla paura.
Non
riusciranno mai a sconfiggere Death Panthom, è immortale.
Sailor
Venus lancia un fascio di luce colpendo in pieno il nemico, lui
reagisce con un mugugno.
È
il turno di Sailor Moon, con il suo cristallo d'argento.
Death
Panthom reagisce gridando dal dolore, all'improvviso sparisce.
«Non
è finita qui, Sailor!»
Sono
libera.
Le
ragazze mi vengono incontro e mi sorridono. Mi sento una stupida.
Le
ho abbandonate. Per quale motivo mi stanno sorridendo?
«Ragazze...
scusatemi...»
«Non
devi scusarti, Sailor Y. Non ci hai davvero abbandonate.» risponde
Sailor Jupiter.
Mi
commuovo.
«Resterai
sempre una di noi.» aggiunge Sailor Moon.
Mi
passo una mano tra il codino, poi continuo a guardarle con occhi
lucidi.
«Vi voglio bene, ragazze.»
sorrido.
Un
improvviso bagliore accecante mi circonda, il mio aspetto cambia.
Il
vestito da Sailor Y si converte in un abito nero brillante, una
corona d'argento sulla testa e i capelli raccolti da una parte in una
treccia.
Sono...
sono proprio io?
Le
ragazze ansimano dallo stupore nel guardarmi cambiare aspetto.
Sì.
Dahlia sono davvero io.
«È
proprio la principessa di Alckemia! Dahlia.» dice Sailor Mars
sorpresa.
«Questa è la mia vera me?» domando toccandomi la treccia.
«A
quanto pare, sì, vostra magnificenza.» risponde Sailor Venus
inchinandosi davanti a me.
Lo
stesso anche tutte le altre.
«A
proposito Lisa... ehm, Dahlia - interviene Sailor Mars - qualcuno di
tua conoscenza vuole farti un saluto.»
Dietro
di lei c'è Cornelius, il mio amato principe.
Gli
corsi incontro con le lacrime agli occhi e lo abbracciai forte, lui
ricambia avvolgendomi a sé.
I
miei ricordi sono ancora sbiaditi ma, poco a poco, comincio a
metterli a fuoco.
Dahlia,
Cornelius, Sailor Y, Lisa.
Le
persone più importanti della mia esistenza.
Fragile Guerriera - Fine
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Angolo autrice:
Ciao, ragazzi! Ed è con grande piacere che dichiaro conclusa "Fragile Guerriera"!
Non disperate, ci sarà un seguito.
Ho deciso di continuare questa storia.
Chissà come sarà la muova vita di Lisa come nuova regina e guerriera Sailor. Staremo a vedere. ;)
Detto questo, vi saluto.
Ci sentiamo in giro.
- Gloria -
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