Petit (Little Things)

di queenjane
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Diverso ***
Capitolo 3: *** Piccole cose ***
Capitolo 4: *** Gesti ***
Capitolo 5: *** Battlefield ***
Capitolo 6: *** Nozze ***
Capitolo 7: *** La Visita ***
Capitolo 8: *** Ritorno ***
Capitolo 9: *** Again ***
Capitolo 10: *** Outsider I due diversi ***
Capitolo 11: *** Chimera ***
Capitolo 12: *** Noi siamo la Storia ***
Capitolo 13: *** Attesa ***
Capitolo 14: *** I'll always love you ***
Capitolo 15: *** Maschere ***
Capitolo 16: *** With You ***
Capitolo 17: *** Middle Age ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Appoggio le mani sul forte piano, uno strumento che le esibizioni del giovane genio austriaco, Mozart, e di sua sorella hanno condotto ad alte vette.
Un genio precoce, un compositore in erba, dalle formidabili intuizioni e dai movimenti ballerini, come sono io quando danzo con la spada, mi definiscono un portento nella scherma.
Come nelle letture, leggo di tutto e più, come le memorie di Saint Simon, arguto censore, che tutto annotava, dei re di Francia, specie di Luigi XIV, e le sue parole .. inventariati, confiscati, estratti delle sue  memorie circolano ..
E le battute si disperdono come alici in salamoia.
Così su di me.
i giorni sono tiepidi, fatti di nuvole e fumo..

 

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Capitolo 2
*** Diverso ***


Tra le tante  annoto parole, lo spunto del precettore, mettete su un quaderno quello che vi accade, così che dopo possiate riflettervi.

Pensieri oltre che le piccole cronache di ogni giorno.. , come penso il mio amico Andrè, cresciuto con me, ombra e riflesso, la metà di una conchiglia a due valve, come Felipe di Moguer..

Respiro altro, osservo le ombre, il cielo e le nuvole, una mia  amata sorella. Catherine, mi narrava storie e miracoli ..
Non i suoi, non aveva questa arroganza..
Ma molte storie, apprese lungo la vita, come l’etichetta.


Noi  Jarjayes vantiamo nobili natali,narra mio padre il Generale, da secoli, per tradizione, serviamo la guardia reale, passando per intrighi ed agguanti  e lealtà imperitura, grande è il nostro nome..

Provenienti  dalla regione dell’Artois, narra la storia di famiglia, abbiamo dato prova di coraggio e valore
sotto i Capeto, i Valois e i Borboni, in ogni guerra dichiarata dai cristiniassimi Re di Francia, vigilando, inoltre sulla loro sacra ed inviolabile persona.
Giungendo poi a detenere la carica di Comandante della Guardia Reale Francese.
 
Tra i simboli araldici un leone rampante et le lys, oltre che la rosa aurea concessa dai Papi ..

Leggende vere o meno, della storia, noi siamo la storia.
Con obblighi, di condotta e atteggiamenti, molto hai avuto e molto devi dare, noblesse oblige, in una parola.

E un segreto.
La mia coscienza me lo imponeva, anche se molti, a cominciare da Marie, la governante di Palazzo, nonché nonna di Andrè, che ognuno deve stare al suo posto e che non devo impicciarmi fino al Generale per non tacere del resto ..
Glisso e passo oltre..
Punizione più o meno, considerato che spesso non sono comme au faut,algida perfezione ho deciso che andava fatto così.
O forse una ribellione..


Era una mattina di primavera e cavalcavo verso i confini della tenuta, saltando un muretto quando ho visto..
E poi vidi il cielo aperto, ed ecco apparire un cavallo bianco. Colui che lo cavalcava si chiama Fedele e Veritiero; perché giudica e combatte con giustizia..
Come il mirabile cavaliere dell’Apocalisse.


 
È facile criticare o dare addosso a chi è diverso.
Io ne so qualcosa.

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Capitolo 3
*** Piccole cose ***


Uno contro tutti..
Già fatto, quando contavo solo cinque anni appena e martoriavano Felipe de  Moguer, il figlio di Xavier dei Fuentes, nato prima del matrimonio con mia sorella, una scappatella di gioventù prima di Catherine.
Un lungo soggiorno nei Pirenei francesi, Catherine diceva che  non arretravo mai, non mi tiravo indietro dinanzi a nulla..
Felipe era mio amico, un compagno, un diverso ..
Ma quella volta..
Irruppi come un demone a cavallo, era ingiusto che sulle terre di mio  padre si consumasse quella barbarie..
Un diverso, che per ventura era nato storpio, con un braccio più corto dell’altro,  e oggetto delle cruente attenzioni di un gruppetto di ragazzi più grandi, con tanto tempo da perdere e infinita cattiveria tra le mani ..

-Le chevalier..
-..
-Monsieur, il figlio del  Generale..
- Andiamo .. 
-....
- .. come ti chiami..
- Etienne..


So cosa significa essere diverso, pur variando la sfumatura e il metodo, che mio padre non avendo eredi dalla seconda moglie, ma solo femmine o aborti, quando giunse l’ultima gravidanza e l’ultima possibilità di un figlio legittimo, decise che la creatura sarebbe stata il suo erede da allevare come un maschio ..
Ero io, nata femmina, ma con un destino da guerriero e un nome maschile, una sfida e una lunga tradizione da onorare..
 
La deformità è segno del diavolo, quante sciocchezze..
È tarda sera e sono nella mia stanza, un libro tra le mani e  lo sguardo vaga fino a un vaso colmo di tulipani in boccio, l’omaggio della primavera, recato da un nuovo paggio del palazzo ..
Etienne.
Sono le piccole cose che fanno la differenza..

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Capitolo 4
*** Gesti ***


Scorro le pagine di un libro tra le dita sottili, rifletto sui versi di Shakespeare, i  Sonetti  una squisita opera d’arte, al pari delle commedie di Racine e Molière.

Conosco il latino, lo spagnolo, l’inglese, sparse nozioni di greco, l’araldica e la storia, amo la storia e la geografia,  so tirare di armi e cavalco come il vento..

Vero, più conosco e voglio apprendere, so io le ore che ho passato a imparare e conoscere, una fame inesausta ..

Insieme so di poter contare su agi e comodità, sono l’erede del Generale, valletti e cameriere nonché la nonna di Andrè si premurano di tenere in ordine le stanze, accendere un fuoco e quanto altro necessario..
Certo, come no .. corre l’obbligo, eh Oscar ..
La voce scanzonata di mia sorella,  la marchesa Fuentes, Catherine dalle mille risorse..
Sua nonna, di fiere origini spagnole, le ha insegnato a essere autosufficiente e così lei a me, un segreto, so rifare un letto, cucire un bottone, non sono arti muliebri, figuriamoci, il mio paragone sono i guerrieri spartani, che certo erano auto sufficienti ..

Un segreto, come molti ..
Anche Felipe sa cucire un bottone perso, accendere un fuoco e indicare il nome delle stelle..
Lo ho rivisto di recente, era in viaggio e ci siamo salutati, un segreto ..

Ci siamo saluti alla barriera di San Martino, orario di rientro concordato, il Generale nulla dice se Xavier mi porta da qualche parte, ma avrebbe molto da ridire sul mio chaperon odierno, tranne che lui è mio amico, fine.

Una passeggiata per il centro, la zona di Notre Dame, noto ora che è alto, davvero, le spalle larghe, le iridi di onice, strano ci faccio caso solo ora.

Giriamo e giriamo, siamo vestiti in modo semplice, io non soldi, lui qualche moneta, poi all’ora di pranzo ci infiliamo in una locanda diciamo dignitosa e mangiamo.
Allora glielo chiedo, perché se ne vuole andare, cose sue, mi ha detto tante cose, non questo, e soprattutto dove.
Per rincominciare, in semplicità, a volte un posto può diventare troppo stretto ed il mondo è troppo grande.
E le piccole cose sono in tutto il mondo..
O forse no..



-Rimani in Francia, qui ci sono io …

Scrolla la testa.

-. ..Fai tu, ribatto, ricordi il duca Guglielmo di Normandia, che conquistò l’Inghilterra e divenne re?.
Era un bastardo, i suoi genitori non erano sposati, ma non lo dico, la storia piace anche a lui, poi capisco di avergli dato ragione. Appunto, magari era così anche per lui.
– Forse--concordo, dandogli un pugno leggero sul braccio.
– Però se un posto ti va stretto, anche i libri aiutano-
- Così fai tu-
Arrossisco, ha capito, poi dichiaro che forse è meglio uscire,




-….-
-… Io non ho parole, che schifo-
- Oddio farsi mettere mani addosso da una prostituta di pieno giorno è.. deleterio, ma l’hai stordita con una testata e che corsa!-
Ansima e ride insieme, poi vedo io pure il lato ridicolo.
– Se si attacca a due così mal arnese come noi, era messa male.. Vai, andiamo a vedere la Senna-
 
Il sole danza e si riflette sull’acqua, scaglie azzurre e dorate, l’aria è satura dei profumi di primavera e di un addio, non so proprio se tornerà.
 
Chi sono io, Felipe?


- L’erede delle Amazzoni, un uragano che ebbe la misericordia di difendere un reietto da tre tormenti, più dei grandi, che giocava con la neve e un capriolo-

E  le labbra si sfiorano, per sbaglio ..

 –Andiamo, non voglio fare tardi-

(Quello è stato il mio primo bacio).

Al congedo, ci abbracciamo, una breve stretta, né addio od arrivederci, solo ciao, suona meno definitivo..
Felipe sarà il mio altrove ..
Forse..
O magari no, ma sarà un rimpianto, una ustione invisibile..

 

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Capitolo 5
*** Battlefield ***


Il marchese Dufort, ambasciatore francese a Vienna, il 6 giugno 1769 presentò la domanda ufficiale di matrimonio, in nome e per conto del  Cristianissimo RE di Francia e Navarra, alla Regina d’Austria per chiedere la mano della principessa Antonia per il delfino di Francia.
Intanto quella primavera era cominciato il regno ufficiale di Madame Du Barry, amante che allietava le stanche e puzzolenti carni del re, che non si lavava più o meno dal 1750, o giù di lì,  a partire dall’anno precedente, una pratica in cui la Du Barry eccelleva era il bagno d'ambra, ovvero usava profumarsi il sesso. 
Era la figlia illegittima di un prete e di una sarta, ma prima di sollazzare Luigi, era davvero stata una prostituta di strada ed era salita di grado saltando di letto in letto, sposando poi pro forma tale conte Du Barry, che presto lasciò questa valle di lacrime, forse aiutato dal veleno o dalla cattiva salute, nessuno lo sapeva per certo. Soppiantò un’altra aspirante al titolo, ovvero la duchessa di Gramont, sorella  del ministro degli esteri, Choiseul, che ebbe l’idea di presentare dei rapporti al RE sulle origini di Madame, che, per tutta risposta, venne presentata a Corte. Madame Pompadour, prima di iniziare la sua ascesa era una borghese figlia di banchieri, ma la Du Barry era … una prostituta, fine, uno scandalo. Era scaltra, avida di ricchezze e potere, una regina nell’ombra.


 
Il re aveva stabilito che, per tutelare la sicurezza della delfina, avrebbe nominato un nuovo capitano della Guardia Reale a capo della  sua scorta. Sia il Generale Jarjayes che Girodelle proposero i rispettivi figli per tale carica, ed il re, per non scontentare nessuno e creare un diversivo, ordinò che si svolgesse una sfida dinanzi a tutta la Corte, il vincitore avrebbe avuto l’incarico.

  Il giorno fissato, Oscar François de Jarjayes ebbe la folgorante idea di sfidare il giovane Girodelle FUORI dalla reggia, Vinse, ma saltò a piè pari un espresso ordine regale, un tradimento che poteva essere punito con la morte, una morte ignobile e dolorosa.



 

 
Il re meditò lo sconfitto si espresse enunciando che il giovane Jarjayes era il più idoneo, quindi ratificò la nomina, dichiarando che ai giovani qualche colpo di testa deve essere abbonato. Come no.

Una nuova geografia, simmetrie composte e nuovi ruoli da imparare.

Un compito che mi spetta, mentre la dorata estate si incunea nei toni del rame e del bronzo dell’autunno, le mattine frizzanti, rompendo al galoppo con gioia precisa…

I glicini e l’edera che avevano trionfato in estate e primavera stanno diventando un ricordo, non come Madame Du Barry, che è stata presentata ufficialmente a corte, una prostituta che ha sposato un nobile ed è l’amante del re, Luigi XV, che sta diventando sempre più potente e costante.

Se ne parla, come delle nozze tra il delfino e la principessa austriaca saranno celebrate per procura nel mese di aprile, aprile 1770, a Vienna, a Versailles il mese successivo.

La Du Barry ha definito il principe ereditario un ragazzo grasso e maleducato, l’ambasciatore del regno di Napoli che pare nato e cresciuto in una foresta, il duca Choiseul, promotore dell’alleanza tra Austria e Francia profetizza che se continua a essere “impresentabile”, un giorno diverrà l’orrore della nazione.

Il delfino Luigi Augusto ha un prodigioso appetito,  è davvero alto e robusto, con una sfrenata passione per la caccia e…
Fabbrica serrature e ha una sua propria officina, dove si rinchiude spesso con il fabbro Garmin.
Preferisce attività comuni, ecco, e pare che verrà inviato un suo ritratto  a Vienna che lo vedrà intento nell’operazione di .. arare.
Fervono i preparativi e le aspettative ma dubito che prepari lucchetti a forma di cuore, amorosi pegni, per la sua promessa sposa.
L’anziano cardinale di Rohan, inviato a Vienna per descriverla, ha inviato un resoconto entusiasta, loda l’ovale del viso, le sopracciglia, nota lo sporgente labbro inferiore, tratto distintivo della casa d’Austria e la perfezione incontaminata della principesca epidermide.
Già, io sono capitano delle guardie reali e capo della sua scorta, grado giunto dopo il duello con Girodelle e..
Mi vieto di pensarci, mentre finisco di sbucciare un’arancia e getto i resti della buccia nel fuoco, il profumo si diffonde e..
Essenza di …. Arancia amara, rosa e vaniglia.
Pomeriggi a distillare profumi, risate e ..
NON ci pensare, ormai è andata.
 

  Si discutono gli ordini, le precedenze, la stipula del contratto nuziale, l’ordine delle firme e l’ammontare della dote è davvero superbo, si discute sui gioielli del tesoro reale, tra cui le favolose perle di Anna d’Austria, un legato per ogni futura regina, grandi come nocciole…
Non mi interessa, sul serio, rifletto mentre i miei passi risuonano per le scuderie.
 


 Il marchese Dufort, inviato speciale di sua Maestà, farà ritorno a Vienna alla testa di un lungo corteo di carrozze, diciamo cinquanta, ognuna trainata da sei cavalli, con cento tra servitori, paggi e palafrenieri (o 117, per amor di precisione?, non perdo tempo dietro a queste cose)
Sarà suo compito condurre in Francia la delfina, che potrà scegliere di accomodarsi tra due suntuose berline, fatte costruire ad hoc.. Composte di legni rari, i rivestimenti interni sono di  pregiato raso, mentre sedili e spalliere sono di velluto, in una di color cremisi ricamato in oro con le quattro stagioni, nell’altra il colore è un profondo azzurro e le decorazioni riecheggiano i quattro elementi.
Graziosi i bouquet di fiori in filigrana d’oro che ondeggiano sul tetto.
Questi ricami  sembrano usciti dalla scuola della dea Atena, ironizzo, osservandoli meglio, lei era il nume della guerra e della tessitura, ma sono formidabili, davvero.
Dufort consegnerà alla principessa altri omaggi del delfino, oltre che una lettera .. di squisita galanteria e formalità, dicono che lui vi metterà giusto la firma.
Sospiro, strizzando le palpebre.
È un onore.
È una grande responsabilità.
Abbiamo la stessa età, o quasi, ruoli differenti e diversi impegni…
E…
.. cosa fai  FELIPE?

 

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Capitolo 6
*** Nozze ***


Il marchese Dufort è giunto a Vienna per condurre con sé in Francia la principessa Maria con il suo favoloso equipaggio di carrozze e servitori dalle brillanti uniformi.

Il 17 aprile 1770, ha giurato sulla Bibbia di rinunciare a tutti i diritti ereditari che le spettano sulle terre di Austria e Lorena, le terre dei suoi genitori e di suoi avi, una suntuosa e lunga cerimonia in cui l’atto è stato letto in latino ed alla fine ha apposto a fatica la firma, narrano, stringendo le labbra per lo sforzo.

Maria Antonia Josepha Joanna, di Asburgo-Lorena, che sarà Maria Antonietta, futura delfina e regina di Francia, un curioso processo di osmosi, come se rinunciando ai titoli e mutando nome ..trovasse una altra forma per essere quello che è e che non deve apparire.
Non so lo so, in fondo siamo quello che siamo..
O no?
Pensieri malinconici, ribelli, da non assecondare.
Un motto asburgico è “Bella gerant alii; tu, felix Austria, nube”, ovvero gli altri facciano pura la guerra, tu, Austria felice, celebra nozze e mai come ora pare vero.
Si coniano medaglie celebrative per la fausta occasione, sul legame tra tra la rosa del Danubio e il giglio della Senna si compongono versi complicati, l’alleanza, che Voltaire definiva innaturale, è ora una ghilarda s’amore che lega le due nazioni.
I saluti latini si riferiscono a Madame Antonia come “filia,  soror, uxor, nurus”, e suggeriscono la timida speranza che agli appellativi di figlia, sorella, sposa e nuora presto si aggiunga il dolce nome di madre..

La dolce brezza primaverile scompiglia gli alberi e i pensieri.

Si organizzano feste suntuose a Vienna, per festeggiare l’evento, inviati a centinaia, con consumazioni imperiali di cibo e bevande, come suol dirsi, balli e luminarie, allegorie e strofe che proclamano in generale come Imeneo, dio delle nozze, imponga a Luigi Augusto, il delfino, di sposare Maria Antonietta, la dea della bellezza.

Evento che si realizza il 19 aprile 1770 quando, per procura,  l’arciduca Ferdinando, in luogo del delfino, prende in sposa la principessa, alle sei di sera, nella chiesa dei frati agostiniani, ove si sposò nel 1736 Maria Teresa, dalle sei di pomeriggio in avanti, una celebrazione officiata dal vescovo Visconti, nunzio papale.
Rombi di cannoni, campane, un altro superbo banchetto …
Il 20 aprile è stato l’ultimo giorno di festeggiamenti a Vienna e la delfina, con tutto il suo seguito di carrozze, ha cominciato il viaggio verso la Francia il 21 aprile, verso le nove di mattina.
(“Addio figlia mia. Ci separerà una grande distanza, fai tanto bene al popolo francese da indurlo a dire che gli abbiamo inviato un angelo”, ultime parole di Maria Teresa d’Austria alla figlia. ..)

Dovrà arrivare Kehl, sulla sponda del fiume Reno, ove avverrà la consegna..

Della sua vita di prima ha portato con sé ben poco, un orologio d’oro appartenuto a suo padre, il suo cagnolino Mops, lettere. Una della regina Maria Teresa, che deve leggere almeno una volta al mese, con tutta una serie di istruzioni, dai doveri spirituali, a cominciare dalle orazioni mattutine, di conformarsi il più possibile alle usanze francesi, di evitare familiarità con i subalterni e non farsi coinvolgere nelle richieste e lamentele dei singoli postulanti. Nessuna iniziativa, esaudire richieste o mostrare curiosità, non leggere nessun libro se non approvato dal confessore e via  così.

Invece, suo padre, morto nel 1765, le ha lasciato le “Istruzioni ai miei figli per la loro vita spirituale e temporale”, in cui li invita a coltivare la religione cattolica, discrezione e riserbo, non indulgere nel lusso, nelle passioni, in una singola passione o nel gioco d’azzardo.
Un contrasto nelle parole e nei fatti, che è cosa nota come Francesco Stefano di Lorena abbia avuto tutta una serie di giovani amanti e ha vinto fortune spropositate al gioco d’azzardo.
Ma tanto è.
A me basterebbe un fioretto e poche sillabe, Felipe de Moguer.

.. La cerimonia della remise avverrà  sul fiume Reno, il confine fluviale tra Austria e Francia, a Kehl, nella piccola Ile des E’pis, dominata da un padiglione di legno di cinque stanze, nella sala centrale avverrà la cerimonia e qui sono appesi arazzi che raffigurano la storia di Medea.
Sposa di Giasone, uccise i loro due figli quando lui la tradì  e la abbandonò.
 Da un rapporto del conte di Mercy, ambasciatore austriaco presso la corte di PARIGI, a Maria Teresa d’Austria, del 19 maggio 1770: “osservatore, Vi scrivo che …il matrimonio reale deve ancora essere consumato, le cameriere assicurano che il letto e le lenzuola sono intatte …come l’abate Vermond, lettore della Principessa Vostra figlia…..che chiama Madame Noailles, sua prima dama  d’onore, madame Etichetta.. tanto è pronta a insegnarle ogni precetto  del decoro .. e la delfina non vuole indossare il corsetto alla francese e le voci sono già volate…”
Mi asciugo la fronte, annusando il giro dei polsi, profumo di lavanda e rosa e ginestra, le abluzioni quotidiane, un  retaggio di mia sorella, la mia Catherine assente e le sue storie, come quella del rinoceronte.
Era il marzo 1749, presentavano un rinoceronte a Versailles, giunto dall’India remota con un capitano olandese, esibito alla reggia con una gabbia montata su quattro ruote e trainata da otto cavalli.. il re, la regina e la Pompadour  videro l’animale e gli gettarono bucce d’arancia, il re lo voleva comprare per lo Zoo reale, la richieste di 100.000 scudi lo inibì.. Cat diceva che un biglietto di ingresso per vedere il fenomeno costava tre lire, chissà quali sono i prezzi per assistere ai festeggiamenti per le nozze regali ..
Le ore immutabili, scandite, ma credo che la delfina si senta sola, trascorre tanto tempo con le zie del marito invece che con il marito, che è sempre a caccia o alla forgia, la evita e  ..
Non la onora in pubblico né in privato….
VERSAILLESI è un mondo a sé, l’etichetta è forma e regola, ogni gesto racchiude mille sfumature e significati, la famiglia reale è sempre in scena….
La principessa assolve a tutti i suoi compiti con grazia e abnegazione, la superficie levigata e perfetta, pure ravviso delle incrinature.
Un par di volte si è fatta beffe dietro il ventaglio delle dame più anziane e ha fatto una cattiva impressione, come che non abbia ancora salutato la Du Barry.
Sarà l’amante del re, servita, riverita, colma di potere e gioielli, tuttavia per etichetta, non può parlare per prima alla delfina, che certo conosce il suo sordido passato (prostituta di strada, figlia illegittima di un prete e una sarta, è saltata nei letti giusti, sposando poi il conte Du Barry … che è fortunatamente e presto passato a miglior vita …
Non  male.. 
Il delfino cavalca e caccia, si dedica al cibo ..
Sono trascorse svariate settimane e il matrimonio è rato ma non consumato … celebrato ma non consumato, in sintesi estrema, i  commenti su cosa NON succede nel talamo coniugale sono infiniti e li sento pure io…
La corte è un gioco terribilmente serio e noioso, cito tra me La Bruyere, con una punta di malinconia, tutti cercano il favore ed il privilegio, le zuffe per porgere una regale ciabatta hanno per me qualcosa di ridicolo. 
Gesti uguali, preordinati, all’infinito, tutti i giorni. La delfina si alza verso le nove e trenta, si veste, fa colazione e poi visita alle zie, le figlie zitelle del sovrano, quindi si lava le mani alla presenza di tutti, quindi l’acconciatura, la messa e via così fino alla sera, Madame Etichetta, pardon Noialles,  che vigila che sia comme au fait, io controllo le entrate e le uscite dalle stanze, gli spostamenti della principessa, così ogni giorno


In questo agosto 1770, la Corte è tutta un pettegolezzo ed un mormorio, il matrimonio regale non è ancora consumato, la Delfina non ha ancora rivolto la parola alla  Du Barry, l’agitazione regna.
Madame è una potenza, sicuro, torno a pensare tra me, ma Antonietta un giorno, salvo casi clamorosi, sarà regina.
Ma lo fa per distrazione o riprovazione?
In Austria, una meretrice sarebbe finita in cella, la commissione per la castità lavorava in questo senso, poi ha smesso per il troppo lavoro … e le pressioni dell’imperatore,Francesco, padre di Antonietta,, che andava a prostitute. 
Che succederà…?
E ci inventiamo ruotine, cercando di filare lisci come ingranaggi e mole dentro un orologio.
 

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Capitolo 7
*** La Visita ***


Sottili differenze, rispetto alla volta precedente.
Lui era gli  gli incaricati di riportare i resoconti più, nel dettaglio, della battaglia di Cesme, combattuta dal 14 al 17 di giugno 1770,  nelle varie corti.  In  particolare a Versailles, all’ambasciatore russo, a Madrid e varie altre..
 
Il tutto è principiato con dei disordini in Polonia, gli szladhici si sono sollevati contro Poniatowski, il re insediato dalla zarina, oltre che suo ex-amante, grazie anche alle truppe imperiali.  Gli ottomani non tolleravano questa espansione e hanno appoggiato gli insorti, la miccia che ha fatto esplodere le polveri è stata quando un reggimento cosacco è entrato nel territorio ottomano di Balta, per inseguire degli oppositori. Gli ottomani poi hanno sostenuto che sia stato compiuto un massacro della popolazione locale, senza fornire prove precise. Il 25 settembre 1768 il gran sultano, Moustafa III, ha imprigionato l’ambasciatore ed il suo entourage a Costantinopoli, violando ogni protocollo, facendo scoppiare la guerra. Era dato notorio che la flotta ottomana era potente, che la Russia si stava riprendendo ancora dalla precedente guerra dei Sette anni, che vi fosse una sfilza di pretendenti, infine, la marina era un … colabrodo. Tuttavia, l’Inghilterra inviò alcuni dei suoi capitani for improve the situation, per la campagna che iniziò l’anno dopo.
Felipe, il mio Felipe, come suol dirsi, nel mezzo, a fare di tutto un po’, specie il traduttore, che parlava sia russo che inglese e francese, del primo un’infarinatura, ma sempre meglio di nulla,e sempre meglio degli altri, che altrimenti non si capivano.
…24 navi turche contro 20 russe, fire ships, assalti diretti, arrembaggi, sullo stile dei pirati. Felipe poi mi raccontò di essersi sentito sdoppiato, di avere combattuto a mani nude, neanche badava ai fischi e ai sibili. Si era messo un corsetto imbottito, sotto la camicia, con larghe maglie di metallo, una precauzione contro le pallottole e le armi da taglio, se la cavò giusto con alcune ferite leggere.
Furore, il figlio del dio della guerra, un Fuentes di sangue e non di nome, un’altra leggenda.  Oppure si muoveva o sennò toccava a lui morire, esperienza che non aveva voglia di fare subito.
Rombi, fatica fisica, l’odore di ferro del sangue, a un certo punto non sentiva più nulla per i rimbombi dei cannoni, tre giorni pieni.
 
La fortuna fu buttare giù Orlov, il fratello di Grigorij, un che fece ascendere Caterina II al trono,  un caso, che per poco un colpo di artiglieria ci prendeva, buon senso, l’aria del mare Egeo era veramente bella, dopo, respirata a pieni polmoni.
 La lettera arrivò quando aveva appena diciassette anni e mezzo.
La zarina per meriti di battaglia lo insignì del titolo di conte Rostov,oltre che encomi pernla tenuta in battaglia.
 
……  Detergo le tempie con un fazzoletto,il caldo è infernale e le fasce sul torace  mi danno fastidio. In sincerità, come facciano le dame a sopportare paniers e corsetti è un mistero. Infilo il fazzoletto in una manica, la principessa si avvicina, in un fruscio di seta e tintinnare di bracciali.
- Monsieur, come state?-
- I miei omaggi, Altezza, sto benissimo, consentitemi di rendervi omaggio- (Dio, che emicrania!)
- …. Grazie, siete troppo gentile, solo avrei una domanda, vedo che non vi intrattenete mai con le altre dame né partecipate alle feste. – Sorrido e mi schermisco (… sì, mi manca anche questo! Figuriamoci!)
- Oggi pomeriggio vorrei invitarvi nel mio salotto a giocare a carte E..-
Ascolto, alla fine declino l’invito, sono un soldato, mio compito è stare nell’esercito e servire la famiglia reale.
 Nulla più, nulla meno. Non mi importa di avere il futuro assicurato, come osserva Andrè, non sono come questi nobili degenerati che cercano ricchezza o privilegi, nuanca, mai alla spagnola. E mi risparmio altre chiacchiere, come se già non mancassero, su di ME, è un uomo, è una donna, oggetto di sguardi dietro i ventagli e sussurri. Non è roba per me. (… cosa è allora per me??).

 –TU???VOIIII????-
--Io, fino a prova contraria, Posso salutarvi, capitano?-
- Certo, io sono felice che siate.. che sei… qui, ma che hai inventato?-
 



Una gioia immensa, avrei voluto abbracciarlo, tranne che non siamo più bambini, non è conveniente. Intanto ascolto queste imprese, raccontate come fossero bazzecole, una squisita ironia, tanto che devo stringere le labbra per non fare sentire le risate fino in anticamera.
– Sei fantastico, dici come fosse nulla e potevi morirci-
-Ho avuto fortuna..-
Poi serio: - Ero qui e un saluto dovevo fartelo, ho sbagliato?-
- No, hai fatto bene, ma ..ce ne sono di cose da dire—
Possibile, probabile, lecito… Lo sai che anche nelle corti del Nord si parla del tuo coraggio?!!-
-???-
- Non esagero, si racconta di kehl e di un giovane ufficiale biondo che ha evitato un guaio.-
-Esagerazioni, comunque, vuoi venire a palazzo Jarjayes?- Scrolla la testa, in certe cose ha molto più tatto di me, si trattiene giusto due o tre giorni, inutile creare scandali o litigi.
In fondo siamo sempre noi, annoto, quando si congeda, si è infilato in una pausa ed io ho daffare (scortare lo strascico della delfina, sia chiaro, ma tant’è), con l’intesa di ritrovarci per cena, io, lui, Andrè, sostiene che me ne deve più di una, io e i miei pirati, indica l’indirizzo, ci pensa lui ad organizzare. L’immagine di tre ragazzini, noi tre,
 

– Scusami, hai il titolo di conte, dici che non è nulla…- Questo è Andrè, che mi appare perplesso
– Il marchese Xavier Fuentes è il mio padre naturale, sono nato prima del matrimonio, con la marchesa Catherine, sorella di Oscar . Due anni fa lui andò nelle Corti del Grande Nord per fare .. una serie di cose e io sono rimasto là, per rincominciare, diciamo lo stile, in forma minore, di Guglielmo di Normandia, un bastardo che divenne re-
- AH- tace, in un colpo.
– Chiaramente, vi prego di non menzionare questo discorso- Doppio assenso.
 
E quando Felipe va via .. arriva la nostalgia.




 
Nota 1: la battaglia di Cesme, in Anatolia, si tenne nei primi giorni del luglio 1770, io  anticipo nel mese di giugno per esigenze narrative!
Nota 2: un sovrano poteva concedere titoli nobiliari e,  per me, questa persona lo merita.
Nota 3: Alcune frasi, , riprendono anime/manga e sarà così  anche in questo capitolo.
 
 

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Capitolo 8
*** Ritorno ***


Il profumo, amaro e tenace di un fuoco, pigne stillanti che sanno di resina e bosco, fuori il freddo, nel mio salottino caldo e intimità..
I  mobili chiari, laccati, un leggero ventaglio cinese di Nanchino, i fiori messi in un vaso Sevres e sotto i miei piedi un soffice tappeto di Aubusson, quiete, tra le dita un libro di Sonetti di Shakespeare.

Una pausa.

Sciolgo il nodo  che mi serra la fusciacca sui magri fianchi, mi sento arrossire.
Un ricordo, appena di ieri, hai fatto ritorno ..

Mio padre ha avuto ed ha delle amanti, che occulta con discrezione, come molti, a cominciare dal Re fino all’ultimo cortigiano tranne il delfino che è sempre vergine.. (..a Gabrielle de Saint-Evit, sua prima moglie e suo unico amore, presto morta fu sempre fedele, tranne che questa è storia vecchia e risalente, una leggenda, come il fiore dell’immortalità, l’amaranto .. mia sorella Catherine testimonia il lascito del suo amore )

Mia madre finge di non sapere, quieta e serena come il ritratto che occupa la parete in una cornice trionfante e dorata, io non sarò mai come lei, arresa e lontana..
La delfina continua a non dare la parola alla Du Barry, mentre la regina Maria Teresa (secondo le indiscrezioni) si ostina a raccomandare carezze e doppie carezze, che tutto dipende dalla sposa, che deve essere dolce, gentile e amusante.


Intanto, il duca di Choiseul, artefice delle nozze con la Casa d’Austria, è stato allontanato da Corte, tanto che sua moglie, vedendolo arrivare per pranzo, ha reagito con grande spirito. “Mio caro amico , avete l’aria di un uomo che è stato esiliato, ma sedetevi, il nostro cibo non vi sembrerà peggiore per questo motivo”.

Un duro colpo per l’alleanza, con infiniti commenti, solo il delfino ha reagito con indifferenza a questa caduta, non ha mostrato dolore o gaudio, ma va rilevato come, a differenza di Antonietta, l’apatia è la sua reazione a tutto, che non sia il cibo, la caccia e le serrature, oltre che i lavori manuali.



 
 
 La giovane principessa trascorre molto tempo con le Mesdames, ignorando che Madame Adelaide, almeno in principio, era tra quelle ostili all’alleanza, ma ora ha mutato parere, la sostengono nella sua ostinazione a non salutare l’etera reale, trincerandosi dietro la morale cattolica.



A ogni buon conto, la delfina aveva detto che il principe le aveva promesso che sarebbero stati “marito e moglie” per il compleanno di lui, il 23 agosto, e se ne era vantata con le zie, guarda caso un raffreddore deabilitante ha tenuto Luigi Augusto fuori dal talamo ..
A te Felipe e non altri, sapendo che andrai via, muto viandante..



 Il paradiso è diventato questa stanza raccolta, un baldacchino di seta azzurra, i vestiti buttati alla rinfusa, mazzi di fiori e vasi di cibo, il tubare delle tortore e del piacere, il pulviscolo dorato del sole sulle nocche e sui corpi, la geografia di ognuno imparata a menadito, una bolla senza tempo.
 May 1771
La primavera è giunta, un verde trionfo di erba sottile con suntuose giunchiglie dorate, boccioli e canti giulivi ..
Siamo mercuriali, in movimento, come lepri marzoline..





Appena l’eco di ieri, di due bambini che giocavano e trascorrevano fantastici pomeriggi con la neve o nei prati, ridendo, dietro al nascondino o giocando a carte o scacchi
Sapevo tante cose, allora, stavo tanto con i grandi e ne ricavavo pepite di curioso sapere, che poi condividevo con te
Mi paragoni a   un fiore, in questo salottino, tra i medaglioni con composizioni molteplici di fiori con le cornici dorati a rocaille, i pannelli bianco e oro adesso in voga, con gli stucchi.Anche questi sono dorati,  sembrano facciano sparire il confine tra soffitto e pareti.

Sono vestita di chiaro azzurro, come un giacinto od un iris, protesa in ascolto verso di te e lo specchio sopra il camino ci riflette, la sua cornice è adorna di girandole placcate di bronzo una cosa davvero curiosa e splendida, come i pavimenti ad intarsio dei più svariati legni esotici e francesi.

Al pari delle preziose cineserie, tappezzerie di seta e porcellane dell’estremo oriente, pannelli cinesi di lacca dalle varie forme.
E su questi pannelli sono dipinti uccelli, fiori e paesaggi, e scene, come la coltivazione del riso e del tè, la fabbricazione della seta e della porcellane, scene su cui fantastico, come è là la vita?

Domanda oziosa, osservando gli sfondi azzurri, dipinti con il prezioso colorante azzurrite, mi piacerebbe andarci insieme, il vecchio mondo, il nuovo mondo.


Ma Parigi resta Parigi, il grande emporio delle meraviglie, l’epicentro di ogni buon gusto, del bello spirito e della galanteria, cito da Moliere, a mezza voce, ci sta bene.

La settimana scorsa  ci siamo inerpicati su Mont Saint Genevieve, la città, pietra grigia, tetti, palazzi e fontane si stende dinanzi a noi, ai piedi l’ile della Citè, le vecchie mura, le stradine e la Senna, l’edificio del Luovre, les Tuilereis, la statua equestre del re, con la scritta poi rimossa “le virtù vanno a piedi, i vizi a cavallo”, tutti si aspettano che passi a miglior vita e lui si guarda bene dal farlo, rido tra me, un giorno qualsiasi, senza enfasi e poi siamo scivolati in una locanda, una pausa desiderata ..
Tra le mie braccia, ecco un mondo, il nostro mondo insieme..
 

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Capitolo 9
*** Again ***


Nel giugno 1771, si sono svolti suntuosi festeggiamenti per le nozze del conte di Provenza, Monsieur, il fratello del delfino, con la principessa Giuseppina di Savoia.

Piccola, bruttina, con la carnagione olivastra, ha un naso orribile, ha sentenziato Luigi XV, chiedendo poi in via ufficiosa all’ambasciatore del Regno di Sardegna di far scrivere al padre di lei che è basilare che la principessa  si occupi più della toilette, in particolare denti, collo e capelli, per non svenire per la puzza, di usare acqua e sapone.


Sospiro, il delfino non ha compiuto alcun passo nel fare di Antonietta “sua moglie” e le chiacchiere si sprecano, as usual, oltre che non omaggi la Du Barry, non porti il busto e spesso rida con le dame più giovani, prendendosi gioco delle persone di  Corte ..
La regina Maria Teresa rimprovera sempre la principessa per questi comportamenti, le ripete sempre di usare fascino e pazienza, mai malumore, per ovviare disastrose conseguenze, visto che ( la delfina lo ha fatto leggere dinanzi a me dall’abate Vermond), la sua bellezza non è molto grande, non ha talento e vivacità,  ma solo il carattere e i modi garbati che le consentono di avere successo..
Una serie di piccole stilettate per lettera..


Come osserva tuttavia il medico Van Swieten, archiatra imperiale austriaco,  occorre pazienza, posto che “.. se una giovane fanciulla affascinante come la delfina non riesce a infiammare il delfino .. sarebbe meglio non  fare nulla e attendere che il tempo ponga fine a questo strano comportamento”.


Comunque, neanche i conti di Provenza hanno consumato, pur se Monsieur ha donato alla giovane moglie un suo ritratto, quale pegno dei sentimenti che sono “incisi per Voi nel mio cuore”, ma altro non accenna a darle Sono sempre vergini come il giorno in cui sono venuti al mondo salvo che il conte descrive ardito e lascivo che fa tre volte sesso ogni notte... Come no.
Un figlio di Monsieur e Madame si farà attendere a lungo di questo passo..


Grasso e corpulento, il conte di Provenza ha sofferto e soffre di essere solo un cadetto, di non “essere nato padrone”, come osserva Antonietta.

Le due coppie passano molto tempo insieme, tra serate musicali, posto che la delfina ha ripreso le sue lezioni di musica e canto, giochi a carte e biliardo, le partite di carta..


Tutto  ben controllato e invece noi siamo come wild horses, cavalli selvaggi, senza misura, appassionati ..
 
Penso a Felipe, Andrè mi conosce, siamo amici, fratelli mancati ma non sono il suo amore.. Poteva ben essere ma così non è. Glielo ho chiesto e lui ha riso, è fidanzato con una bella ragazza, e..
 
  • Tu ami Felipe De Moguer.
  • NO..
  • Sì invece ..
  • E se fosse .. Lui non tornerà ..
  • Certo che tornerà. Lui ti ama.
  • E se fosse? Io lo amo, ammettiamo, così lui, ma non tornerà.
  • Ti ama e tornerà da te.
 
Ed è tornato, inopinato ambasciatore della corte russa, un monito,, la Polonia, perenne fonte di problemi, nonché tradizionale alleata della Francia (la defunta moglie del Re, cornificata ad infinitum, era una principessa di quelle terre) potrebbe essere divisa tra Austria, Prussia, Russia, tuttavia occorre l’acquiescenza della Francia. Tale questione si aggiunge alla cosiddetta  storia della guerra tra donne, la delfina, sulla scorta delle pie esortazioni delle Mesdames Tantes, non ha rivolto ANCORA parola alla Du Barry, che, per etichetta, non può parlarle per prima.
In questo caso, Antonietta manca di buon senso. Infatti tra le righe, vi si potrebbe scorgere una critica alla volontà del re, un affronto alla sua condotta di vita.
 
 
  • -Qui possiamo parlare in pace. Comunque, Andrè, mi sembra un tiro alla fune
  • -A te diverte, vedo, ma da che parte stai?
  • -Da nessuna, è solo una guerra tra donne, un modo di affermare il proprio potere, ma io non mi schiero..
    - La fai troppo facile.
    Sbuffo e mi appoggio alla parete, fischiettando, poi, mi allontano,un senso di irritazione che sale alle stelle, ho una specie di ghiacciato presagio nel giro di vene e arterie.
     
…. Io non ho parole, o forse troppe.
 Sia la delfina che Madame hanno chiesto a mia madre di diventare propria dama di compagnia, il re ha rimesso a me l’opzione. Così mi hanno infilato nel mezzo, ognuna vuole dimostrare il proprio potere.

- ...Padre, non potete permetterlo, inventate una scusa-
La voce dura, lo scruto senza timore.
- E’ un ordine della corona, va rispettato, lo sai.Mi congedo, raccolgo le mani e i pensieri, dopo essermi battuta con Andrè, un duello che pare un amplesso, furia contro furia, dolore contro dolore, senza eleganza, pura rabbia, chiunque scelga, l’esclusa si vendicherà su mia madre … e scelgo la principessa, Madame ha voluto strafare.
 E mia madre la difenderò io.


 Uno scellerato gioco di potere.
Le regali zitelle, les Mesdames Tantes, hanno esercitato pressione sulla delfina, odiano la contessa e la futura regina si è voluta rivalere su di lei,prostituta,  per quanto consentito dal protocollo e da un marito che è ancora tale non è. 
Madame ha difeso la sua posizione, con unghie e artigli, alla lunga non è un affronto a lei, quanto al RE, ALLA SUA CONDOTTA, volontà contro piacere.
A questo, Antonietta non ha pensato, nonostante le ramanzine del conte Mercy, le osservazioni del Re, che sostiene che sia guidata da cattivi consigli, gli inviti alla moderazione del primo ministro d'Austria, la sua ostinazione è palese
È una piccola e viziata idiota, il suo temperamento artistico e le moine e i vezzi ..nascondono il vuoto.
Un duro pensiero il mio, senza censure.. Obbedire, sempre e comunque agli ordini, come se non avessimo un cuore, un’anima ..
 
E Felipe è tornato.
( Mi ami ?
si …)



Resistiamo, come bucaneve o narcisi, o, ancora fiere violette, siamo come araldi che annunciano la primavera..
 
La delfina passa da un divertimento all’altro, non pensa mai al domani, ben di rado si fa leggere qualcosa dall’Abate Vermond, come La storia d’Inghilterra di Hume, in grembo il panciotto che lavora da mesi per il re.. Invece Madame Du Barry spende e spande e si fa nemici, pensando che Luigi XV vivrà per sempre.. Invece peggiora di settimana in settimana, ha vuoti di memoria, è assente e svagato, la sua brillante memoria pare un ricordo ..Anche se non è ancora così vecchio ..” (Da un dispaccio segreto del Conte di Aranda, ambasciatore spagnolo, a Madrid).
Felipe ha gli occhi di onice, il giovane guerriero, mia nostalgia in segreti incontri.
 

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Capitolo 10
*** Outsider I due diversi ***


Antonietta si è arresa solo dopo la lettera di sollecito della madre, infine il primo gennaio 1772 ha CEDUTO, dopo la débâcle del luglio 1771, doveva parlare con la gran favorita, invece Madame Adelaide l’ha trascinata via, uno scandalo, ed,infine, nel primo giorno  dell’anno si è dovuta  rassegnare.

-Vi è molta gente oggi a Versailles
-Si vi è molta gente. -

Costava tanto dire quelle parole?  Comunque, la Polonia  sarà oggetto di spartizione  tra russi, prussiani e austriaci, il cardinale di Rohan, ambasciatore francese a Vienna, ha riferito che la regina Maria Teresa Piange per i poveri polacchi ma non si sottrae alla “spartizione”.. 
Dopo lo scambio di quelle poche frasi, la delfina mi ha poi detto che non le parlerà più, la Du Barry è indegna di lei. Scuoto la testa, a volte pare una bambina, che non capisce il mondo degli adulti,  mi sono affezionata a Antonietta.. La principessa è pura, candida, istintiva, suscita la mia indulgenza, meglio lei dei nobili che bazzicano questa corte, alla ricerca di un premio o di un favore, tranne che vuole fare quello che più le aggrada e in mezzo all’etichetta è arduo, se non impossibile.

Un giorno, sarà Regina di Francia e una sovrana è un modello di virtù e fermezza, i sentimenti mascherati e ..
Non ci siamo.


Una specie di teatro, io che indosso maschere su maschere ne so qualcosa, la disciplina l’ho appresa presto e bene, tra botte e punizioni, la scuola del Generale è sempre stata ben dura.
 
Sei piena di grazia, osservi spesso, Felipe, ambasciatore in fieri, conte di Rostov per meriti di battaglia,  la tua voce, per me,è seta e olio e fumo, ritrovo intatta la Tua grazia, snella e armoniosa come un salice, vestita di mille maschere per celare antiche paure e nuovi ardimenti, i capelli sono una nuvola color oro, il vello leggendario che gli Argonauti hanno cercato nella Colchide, bianco il cavallo, bianca la divisa, candore su candore.
Queste le tue parole per me.
E il fidanzamento di Andrè prosegue, è una bella ragazza,  Madelaine, si sposeranno quando avrà vent’anni, il tempo di accantonare risparmi per la dote e fare filare a lei il suo corredo.
Ma appena possono si ritrovano, la loro atttrazione palese, Andrè ride e chiede il silenzio ..

La delfina passa da un divertimento all’altro, non pensa mai al domani, ben di rado si fa leggere qualcosa dall’Abate Vermond, come La storia d’Inghilterra di Hume, in grembo il panciotto che lavora da mesi per il re.. Invece Madame Du Barry spende e spande e si fa nemici, pensando che Luigi XV vivrà per sempre.. Invece peggiora di settimana in settimana, ha vuoti di memoria, è assente e svagato, la sua brillante memoria pare un ricordo ..Anche se non è ancora così vecchio ..” (Da un dispaccio segreto del Conte di Aranda, ambasciatore spagnolo, a Madrid).



 Giugno 1772
Il profumo delle pastiglie aromatiche alla tuberosa si disperde nell’aria, per occultare il puzzo di sudore ed altri effluvi dalla griglia dell’incensiere, una abitudine consolidata della delfina, che mi accoglie stringendomi le mani e sospirando clamorosamente..

Il fuoco brucia, forte ed aromatico, legno di ciliegio, e si mescola ai delicati aromi dei fiori di serra  collocati con cura nei vasi cinesi, mischiati ai fiori di seta, che fanno da pendant con i piccoli quadri con soggetti floreali, appunto, o di cani o alle miniature di famiglia, ma scorgo anche la stravagante raffigurazione di un ananas.

Non è freddo, ma l’umidità regna sovrana.. è quasi estate ma camini accesi sono ben graditi.

Sono nel suo  salottino privato, dai toni chiari e perlacei, sul camino i marmorei gigli di Francia e le rose della casa d’Austria per simboleggiare le nozze tra i delfini, peraltro ancora non consumate.
Lei oggi è vestita di un fumoso verde mela con pizzi magnifici, una delle sue tinte predilette, invece non apprezza l’arancione e in sua presenza non lo tollera nemmeno in un nastro ..

Ora è triste, nemmeno le carezze ai figli delle cameriere e ai cani riescono a distrarla, ma io sono felice di questa occasione.

Mi fa mille raccomandazioni, alla fine mi congedo per non sbuffare di noia dinanzi alle sue leziosaggini, io non ho la sensibilità della Lamballe, che sviene per un mazzo di violette.
In realtà, non vedo l’ora di partire.. e non mi curo dei sospiri di Marie, delle preoccupazioni di mia madre, della fierezza del Generale per me, suo figlio ..
Solo tu conti,.
Mio cognato Xavier Fuentes, marchese, oltre che tuo padre, è stato nominato ambasciatore ad interim di Spagna a San Pietroburgo e il re Luigi XV mi ha accordato un lungo periodo di congedo per andare .. In via ufficiale per una visita, in via ufficiosa per ricavare delle impressioni ..
Una sorta di Grand Tour..
 
Somewhere, in North Europe, Summer 1772
 
Due cavalieri in viaggio, cupole e fontane e giardini, fiorire di marmi e chiese, balli improvvisati al suono di orchestrine sotto lampioni di carta, spezzare la frutta con le mani e bere vino bianco e piatte e fertili campagne...
In Olanda, ho amato i profili piatti e fertili di quelle terre, i mulini  a vento, andando verso il Grande Nord, avevo compreso il senso  dell’aurora boreale, la strana luce argentea di lunghe estati…
 
Le terre piatte e brumose, le paludi, il piacere di viaggiare.
Stiamo davvero cavalcando il vento,sui nostri cavalli, ogni giorno che passa ci avviciniamo alla meta..
 
Io e te, in viaggio, sospesi momenti, ritieni che le mie ciocche dorate abbaino il profumo di vaniglia, le mie braccia contro i tuoi fianchi.


Il desiderio, rotto, nelle ossa. Le tue labbra dove il collo si congiunge al petto, mi scopro sensitiva, i pori dilatati.. Le falangi percorrono, con delicata impazienza, la mappa che corre dall'ombelico, scorrendo sul ventre piatto, teso come le steppe della Siberia...Si spostano, sulle creste iliache, che premono aguzze sul palmo e . scorrono sui fianchi.
Estasi.
Precisione.
Ancora.
Ti prego.
Mio Amore nell’attimo e nella fuga.
Felipe..
I due diversi.
 

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Capitolo 11
*** Chimera ***


Xavier Fuentes era il figlio di Juan, discendente di una schiatta di osservatori speciali e spie e bari..
Delicate missioni diplomatiche e mia sorella Catherine, moglie di Xavier, figlia delle prime nozze del generale nostro padre, divenne spia e bara.. Una specie di Chevalier d’Eon, che aiutò l’ascesa di Caterina II al trono,  inventando mille e una impresa, una segreta leggenda..
Un segreto nel segreto, un riscatto, come ha fatto Felipe, inventandosi marinaio e corsaro, un Fuentes di sangue e non di nome, il figlio del dio della guerra..
Il mio amore..



Versailles.. primavera 1773

Il ritorno, pare trascorsa una vita e in un dato senso è così, un mutamento inarrestabile e segreto.
Per sopravvivere, forgio una maschera di squisita educazione e armonia, rispondo del viaggio, del soggiorno che si è prolungato, sono affabile, un cortese distacco ..
So mentire e barare, rivestire lucide patine, nessuna scalfittura in apparenza, solo una fessura segreta, all’altezza del cuore..
Mi interseco di nuovo nella vita di Corte, nel ruolo, per ora non posso fare altrimenti, sorrido alla delfina che è entusiasta della prossima Joyeuse Entrèè, la visita che ogni delfino con la sua consorte deve fare a Parigi
 ..una soffiata, un attentato e ho combattuto, uno scontro corpo a corpo, la lucida consapevolezza che ero mortale, come Catherine, nello scontro contro i sicari  che volevano uccidere la zarina Caterina II quando ascese, al trono..
Variano i motivi, i tempi, i gesti sono gli stessi..
Gli anni spero che non si declinino in vano, anche io sono un prodotto del dio delle guerre, del ferro e del sangue..



Luigi XV è invecchiato, riconosco le rughe e l’avanzare della vecchiaia, mentre ascolta i miei rapporti, le osservazioni, a un dato punto ho prolungato il soggiorno in Russia, che pareva dovesse scoppiare una nuova guerra tra russi e turchi e così non è stato..
Poi era giunto l’inverno e dal regno di Russia non puoi viaggiare, la neve può giungere al petto di un uomo e devi attendere il disgelo ..
Scruto la mia candida uniforme, con la spilla d’oro, la Croce di Malta che solo i nobili con quattro quarti di sangue possono indossare, le spalline e gli alamari ..
Marziale, come Ares, dio della guerra..





Da un  dispaccio del conte di Aranda di Spagna, ambasciatore, a Carlo III di Spagna del 1773, riservato e personale. “ … (..) la visita dei delfini a Parigi è stata un trionfo percorrendo la strada che da Versailles conduce alla capitale, una folla numerosa e plaudente, poi i principi hanno ricevuto le chiavi d’argento della città alla porta dal Maresciallo Brissac, avanzando in corteo lungo quai delle Tuileris fino a Notre Dames, tra la folla festante, salutata dalle salve di cannone sparare a Palazzo des Invalides, all’Hotel de Ville e alla Bastiglia..e poi  si sono affacciati .al balcone delle Tuileris e, tra gli applausi e le grida di gioia, il Maresciallo di Brissac si è accostato a Maria Antonietta dicendole “Signora, non se ne dolga il Delfino: vedete qui duecentomila Parigini innamorati di voi.”.. il capo della sua scorta, Oscar de J. ha sventato un attentato ..è un elemento brillante, di pronto ingegno e incorruttibile.. (.. ), con la massima sicurezza sottopongo quanto segue, il matrimonio reale non è ancora consumato nonostante le proclamazioni del Delfino dinanzi al re del luglio 1773 (..).. sono state trovate delle macchie sulle lenzuola della delfina, che dimostrano come le eiaculazioni non avvengano nella sede deputata.. Si parla di una fimosi, ma le voci sono assai vaghe.. Tuttavia, ove il delfino e i suoi fratelli non avessero figli,al trono di Francia potrebbe aspirare Sua Maestà Vostra.. essendo la casa di Spagna appartenente alla famiglia Borbone che governa la Francia..

First days of September 1773

Mi sveglio, la schiena contro il  tuo torace, fuori il vento ed il rombo del tuono e le sue gocce, un sorriso ed un buongiorno. Mi sfiora i capelli, mentre prendo un  caffè vicino al caminetto, scalzi i piedi, rifletto che questa situazione è più diffusa di quanto si pensi..
e la rabbia diventa pietra e poi fumo.. Una metafora, sottile e nebbiosa.
E le parole sono vane, non riescono a rendere quanto sento dentro di me.
 E te ne andrai, verso nuove battaglie..
Siamo i figli degli anni e della guerra, un eterno enigma.
 
FELIPE.


 
 
 

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Capitolo 12
*** Noi siamo la Storia ***


Russian Kingdom, late Summer 1772
 
Nata principessa Sofia di Anbelt-Zerbest, nel 1729, in un principato tedesco di poca importanza, le mutarono nome in Caterina, maritandola a sedici anni con lo zarevic,Pietro. Allora, nelle Russie,  regnava  Elisabetta, figlia di Pietro il Grande, l’imperatore che nel 1703 aveva fondato San Pietroburgo, la Venezia del Nord,il sovrano curioso e poliedrico che costruiva barche e serrature, amava l’incognito, il vino e le donne.

Vanitosa, sensuale, eccessiva, l’imperatrice  Elisabetta disprezzava l’erede,  che si circondava di valletti e soldati tedeschi e svedesi. Sfigurato dal vaiolo, questi aveva in uggia la giovane moglie e per anni il matrimonio non venne consumato. Forse era omosessuale, forse la sposa era di scarso gradimento, tranne che la isolava, umiliandola in pubblico e privato, picchiandola o prendendola in giro .

Nato l’erede, Paolo, nel 1754, per festeggiare l’evento lo zarevic  lo portò via da Caterina.
Anche se  era un bevitore smoderato,che  si circondava di  amanti dall’orrendo aspetto,  era nel suo diritto. Comunque, lei non si perse d’animo, sapeva di valere molto più di lui e aspettava la sua occasione- morta Elisabetta, gliela avrebbe fatta vedere, amava la Russia, sarebbe stata la madre del suo popolo, se non di suo figlio. Lesse la Storia universale di Voltaire, lo Spirito delle Leggi di Montesquieau, gli Annali di Tacito.

Caterina trovò la sua occasione, conquistò il potere nel 1762, in una splendida giornata di giugno, scalzando il marito, divenuto zar alla morte di Elisabetta,e governando poi senza colpo ferire, mantenendosi salda e potente..

Voltaire chiama la zarina luminosa stella del Nord, sempre meglio di Semiramide del Nord, stanti i suoi molti amanti, colta e appassionata, è una donna che ha forgiato il suo destino ..

Ne parliamo insieme, mentre visitiamo la città di San Pietroburgo, un gruppetto di isole, scandito da fiumi e canali che si affaccia sul Golfo di Finlandia.
È luminosa, splendida, i palazzi che si riflettono nell’acqua e l’acqua stessa la rendono una meraviglia, una morgana rovesciata, la luce delle aurore boreali.
Duecentomila uomini hanno provveduto a costruire, scavare, innalzare …

A venticinque chilometri abbiamo poi Carskoe Selo, un complesso di residenze della famiglia imperiale, ove la zarina Caterina II si reca spesso  nella stagione estiva.
Estremamente suntuoso è il Palazzo di Caterina, rifatto da Rastrelli, progettista di parte della città di San Pietroburgo, su volere della sovrana Elisabetta tra il 1752 e il 1756, in un cosiddetto stile rococò flamboyant, con la facciata lunga 325 metri, salvo errori fatali di misura.
Elisabetta era ancora in vita, e già l'edificio era molto famoso per le sue facciate estremamente lussuose: più di 100 Chili di oro sono stati usati per decorare il sofisticato fronte di stucchi e le numerose statue sul tetto, che non credo, al contrario delle voci sparse in giro, sia stato coperto d’oro.
Per la zarina Caterina II, è un esempio di "architettura di panna montata" ormai fuori moda. Al momento della sua ascesa al trono, alcune statue del parco stavano per essere ricoperte d'oro, come la defunta zarina Elisabetta aveva ordinato, ma l'ordine che fu subito sospeso appena la nuova imperatrice venne a sapere quanto queste opere costassero.
È sua intenzione far rimpiazzare l’oro con delle dipinture verde oliva, ti dico, a mio giudizio abbastanza banali e monotone.

Il palazzo si raggiunge attraversando un grande giardino alla francese, il cui centro è l’Hermitage, azzurro e bianco, a fianco di un quieto lago, e che trova il suo formale coronamento in una enorme statua dorata che rappresenta il rapimento di Persefone, la dea della primavera, cui spesso mi paragoni, abbiamo anche imparato la mitologia ..
E molto altro, quale un novello Ulisse, di ritorno alla Reggia, da questi segni ci riconosceremo, baci la costellazione dei nei che ho sulle  spalle, che ricordano piccolo e grande carro, una rotta per i naviganti,indugi poi  sulla trama squisita dei capelli sul guanciale,  la catena del seno, il ventre piatto come le steppe di Siberia, le mie gambe sottili che premono contro le tue, mio signore.. Se io sono Persefone dea della Primavera, tu sei Ade, re degl’ Inferi e suo sposo per tutta l’eternità, una grande passione ..il passato sullo sfondo, la quiete e l’essere famelici, mai hai amato così, amici e complici e poi amanti..

La passione rende di rado prudenti, un amplesso furioso e famelico, una dichiarazione di guerra, polvere di stelle, morsi e pizzichi.
– I love you and I’ll love you until my death-
Parole improvvise ma sincere, di nuovo, sorgive come limpida acqua
E mi racconti la storia del dragone.
 

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Capitolo 13
*** Attesa ***


Winter 1774
 
Dopo la visita ufficiale del giugno 1773, la principessa torna spesso nella capitale,teatro e balli in maschera, ogni occupazione superficiale le è grata per sfuggire la noia dell’etichetta.

Di mattina, gioca a zecchinetta, bevendo succo d’arancia a larghe sorsate, poi si dedica al teatro amatoriale negli abbaini.Non ha pace, non ha fermezza..

È esasperante, divertente, piena di candore e la sua amarezza di vergine sposa illibata cresce..è una moglie di nome e non di fatto.

Nel tardo autunno del 1773, il conte d’Artois ha sposato la sorella di Maria Giuseppina di Savoia, Teresa, silenziosa, apatica e maldestra, con un naso orrendo ma un bel seno, a sentire il Re. E una bella carnagione certo non paragonabile a quella di Antonietta  .. Solo in un particolare getta ombra sulla delfina, ovvero che è piaciuta a suo marito, che ha consumato già la prima notte..
Del resto, il conte Artois è un notorio libertino, di smodati appetiti sensuali, come il nonno, alla contessa si prospetta un lungo apprendistato par sopportare le corna, tranne che è come au fait che i figli nascano da legittime nozze..

La delfina ha detto a Luigi Augusto che per lei sarebbe stata una umiliazione se la sua nuova cognata fosse rimasta incinta prima  di lei, al che il delfino le ha chiesto se lo amava..ed Antonietta ha risposto che non doveva dubitarne, lo amava in modo sincero e lo rispettava, al che erano seguite tenere carezze ..
Mi ha fatto pena..
 
In questo 30 gennaio 1774 siamo all’Opera di Parigi, io osservo i movimenti, in appoggio ad una colonna, le braccia incrociate, suoni rutilanti, armonici violini, coriandoli sparsi, la delfina è vestita in rosa, azzurro ed argento,una splendida farfalla,  un domino sul viso. Un giovane bruno le si sta avvicinando troppo.
 
- Presentatevi ..
- Tranne che non mi avete detto il vostro nome
- Sono Oscar François de Jarjayes,
- Sono Hans Axel von Fersen, dalla Svezia, mio padre è un conte, attualmente sono in Grand Tour
 
-... . capitano delle Guardie Reali –
 
Riprendo, con computazione, facendo finta di non vedere il rossore di Fersen, la delfina che porta una mano al petto, io sento solo una piccola stretta al torace, so riconoscere i sintomi dell’amore...non certo per un ragazzo dalla bella faccia...potrebbe capitare ma non certo a me......-Se volete parlare con questa signora, dovete chiedere colloquio a Versailles, Elle è Maria Antonietta di Asburgo - Lorena, delfina di FRANCIA..>.. e sento il vuoto, una specie di aura, una disgrazia...

Le fatto un baciamano, le sue labbra sono così calde, mi ha poi confidato la principessa, sulla via del ritorno alla .reggia, tuttavia.. una danza di pensieri.

La pena per lei si è rinnovata e amplificata..
Osservo con occhi foschi il conte Fersen che porge una candida rosa alla principessa, i loro passi nel minuetto,le loro chiacchiere fluttuanti, salvo invitarlo a cena a casa, parlando del più e del meno nel petit salon, una semplice camicia azzurra e lo sguardo rilassato, meglio controllare, prevenire e curare, una principessa sterile può essere ripudiata, una moglie che tradisce può finire in convento ..


E io attendo, sei andato via che le ostilità contro i turchi Felipe erano riprese ..
Un capitano in inverno.
Da un rapporto del conte di Aranda , ambasciatore spagnolo a Madrid, della primavera 1774”..la delfina continua con i suoi capricci, ultimo quella di riprendere a cavalcare e non all’amazzone, ma ad uomo, come “Monsieur Oscar”, il suo amato Capitano delle guardie reali .. Si è verificato un incidente, il cavallo ha disarcionato la delfina e il Capitano ha perso tempo a farsi curare, era stato appunto un incidente, tranne che il re voleva condannare Andrè Grandier per lo scandalo e l’onta .. (..) e Oscar ha chiesto di prendere lui al suo posto, suo il servo, sua la responsabilità, anche il conte svedese, Fersen ..che dicono essere tra i più bei cavalieri del continente si è offerto in sostituzione, inginocchiandosi accanto a lui. Raccontano che hanno raccontato che aveva sguainato la spada, deponendola dinanzi a sé, l’antico gesto di sottomissione, che la principessa ha impetrato misericordia, che il re abbia fatto una faccia strana, come se fosse dietro a un ricordo, forse un incontro, chi può dire a cosa pensi e in cosa creda,poi ha riso, la collera rovesciata.. Grandier si è salvato ma il Capitano delle Guardie Reali ha rischiato di morire, per una emorragia .all’arto destro ..Se le è poi cavata, ma questo episodio rimostra la sua lealtà, coraggio e valore in una corte dedita all’ozio e al piacere..”


E attendo le tue lettere, messaggi furtivi .. a cui rispondo, spia e contrabbandiere come mia sorella e tuo padre, pur se immutati i ruoli e le scene,
Tornerai, che io ti amo ..
E tu ami me.
 
 

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Capitolo 14
*** I'll always love you ***


Parliamo di musica, Antonietta ora fa oggetto della sua protezione il chevalier Gluck, suo precettore di musica a Vienna, che riceve in ogni momento e che vuole presentare a Parigi la sua opera “Ifigenia in Aulide”.
Le prove hanno comportato più di un litigio tra il compositore e gli artisti, la cantante Arnaud che interpreta la principessa che voleva grandi arie anziché recitativi ha detto che per “poter cantare arie bisogna saperlo fare.. “, che lui è venuto in Francia per guadagnare denaro e non altro .. Ha litigato con il ballerino Vestris che voleva che l’opera si chiudesse come di uso con un balletto.
Una ciaccona.. !Una ciaccona!”ha gridato Gluck” Vogliamo ricreare i greci e loro non le avevano”.. Vestris, scoprendo che non le avevano, ha replicato arguto che era peggio per loro ..

Rousseau, che ha visto le prove, è rimasto incantato, ha detto a Gluck che aveva ottenuto l’impossibile, ovvero rendere adatta la lingua francese a una musica forte, appassionata e espressiva..

Il 19 aprile 1774, comunque vi è stata la prima dell’opera, presenti i delfini e i conti di Provenza, la principessa di Lamballe e molte altre. Lo spettacolo ha avuto inizio alle 5.30 pomeridiane, durando circa sei ore.. Ma non è servito molto per decretare il successo, un applauso spontaneo, iniziato da Antonietta e durato molti minuti, è scoppiato dopo l’ouverture.

Il Re Agamennone si appella alla dea della luna, Diana vergine e cacciatrice, che chiede la morte della figlia di lui, un sacrificio propiziatorio .
Luminosa autrice della luce,
potresti tu assistere senza impallidire
al più tremendo di tutti i sacrifici

E poi sei ritornato, imprevisto, comparso come una forza della natura..


Ti ho stretto la mano, senza pensare, senza riflettere o forse tu avevi già preso la mia?
Il 27 aprile il re ha cominciato a sentirsi male.Era a caccia al Petit Trianon,è caduto da cavallo, incosciente e confuso, non ricordava bene il succedersi degli eventi.
Aveva la febbre alta e lo hanno trasportato a Versailles, che un re deve essere ammalato lì, tranne che dodici dottori, cinque chirurghi e tre infermieri non hanno idee molte chiare su cosa abbia.

Lo vegliano le figlie zitelle e Madame Du Barry, una sottile ironia, penso tra me, mentre agli altri membri della famiglia reale è vietato l’accesso.
… la notizia si è sparsa, un servo avvicinato una torcia al suo viso, ha visto i ponfi e la temuta parola, vaiolo, ha iniziato a fluttuare.

Il RE si deve confessare, ma ciò significa allontanare la contessa.
Preoccupazione, per tenere la mentre occupata faccio esercitare fino allo sfinimento i miei soldati, faccio la spola tra la reggia e casa e ..

Osservo con scrupolo la finestra della camera reale, vi è una candela sempre accesa, l’uso prevede che, una volta spenta, sarà il segnale che il re è morto.


… la contessa Du Barry ha chiesto il mio aiuto, ma è tardi, è stata troppo cattiva, ha abusato e la delfina non mi darà retta.

Frammenti.
Il 4 maggio il re si è confessato dopo circa un trentennio, per la religione e la convenienza deve allontanare la sua amante, e scorto Madame in convento. Mi ringrazia, asciutta, osserva solo che ha conosciuto la fame, ha cercato la sua occasione, ho annuito, in parte capisco, sono solo un cavaliere nel tramonto che la accompagna.



Il 10 maggio è una stupenda giornata di primavera, rose e rose, un trionfo di cieli azzurri, il re dalla mattina sta male, respira a fatica dall’alba, alle tre e dieci pomeridiane la candela viene spenta.
 
Ero con i delfini, nessuna notizia dalla mattina, poi si sente un confuso scalpiccio, passi che si avvicinano, una corsa, clamore.
Le Roi est mort, vive le Roi.
Le Roi est mort, vive le Roi.
Lentamente scivolano insieme in ginocchio, le mani allacciate, pregano Dio di aiutarli, che sono troppo giovani per regnare, il nuovo re dice che è il giorno più INFELICE della sua vita.
Mi inchino e formulo le nuove parole.
– Dio salvi le Vostre Maestà.
Nel volgere di un’ora, per evitare contagi, la Corte si trasferisce a Choisy.
.. intanto viene preparata la bara reale, rivestita di doppio piombo, riempita di alcool, chi è stato al capezzale del defunto ha già ricevuto l’estrema unzione, immediato il trasporto a SaintDenis, per l’inumazione nella cripta dei Borboni, i drappi neri e viola, segno di lutto già approntati negli appartamenti.
Il sole butta riflessi di miele e ambra nella Cour Royale.
.. ho accompagnato la bara reale fino alla chiesa di Saint Denis, sola scorta dell’equipaggio funebre, mentre la gente urlava
Taillaut”, come faceva sempre il re andando a caccia alla volpe.
Adieu le “Bien- Aimè”.
Lunga vita a Luigi XVI.
 
 
 
 
 
 
-You’re like the Spring, full of grace.
Enunci, scorrendo la progressione delle vertebre, i capelli che piovono sulle spalle al pari di quelli di un giovane e irriverente paggio.
I vecchi e i nuovi segni.
- Ti piaccio anche così, con la pelle scurita dal sole, i capelli corti, le cicatrici, stai zitto, questa sul destro è orribile, non credo che potrò mettere più le maniche corte, chisse ne frega, magra?
Curiosa, mezza seria.
- Sei bella come all’inizio, in modo diverso, chiaro, per me più ancora, chè siamo insieme.
-O sei un poeta o sei cieco.
-Sono solo un uomo che ti ama. Sarò tuo per sempre.. E ti amerò per sempre..

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 15
*** Maschere ***


La reputazione di una regina è fragile e preziosa, come un cristallo veneziano, una volta incrinato non si ricompone più.
Riceve spesso il conte di Fersen, trascurando gli impegni ufficiali ed il protocollo delle udienze, ha già urtato più di una persona affermando che le pare assurdo che i “vecchi” di trent’anni osino presentarsi a Corte.
Mah.
Nel frattempo la guerra contro i turchi è finita e il conte di Rostov ha ricevuto altri encomi, ne ha fatta di strada, anche lui, tu che sei nelle mie braccia, un profilo imperscrutabile.. 
Felipe dalle mille battaglie ..
 
Il figlio del dio della guerra.
Che sa regolare le rotte e gli indirizzi, preciso, non come qui,,.
 
Sei un Fuentes … di sangue  se non di nome,
un bastardo illegittimo che conquista nuove truppe..
sei il mio diamante quando la notte avanza,,
 
 
Si rischia uno scandalo senza precedenti.
Il re, invece di richiamare Choiseul dall’esilio, ha nominato Maurepas primo ministro e Vergennes agli esteri, l’alleanza con l’Austria rimarrà a fini difensivi.
La regina non ci pensa, ora la sua attenzione è catturata dalle creazioni di M. lle Bertin, sarta di Parigi e dalle favolose acconciature di Leonard, il parrucchiere.
Di tante cose non ho esperienza diretta, tranne che ho consigliato al conte di Fersen di lasciare la Francia, come si dice, lontano dagli occhi, lontano dal cuore, questa è la corte di Francia, non il regno cortese di Camelot.
 
Pensavo a queste cose tornando in carrozza quando una ragazzina ci ha chiesto di fermarci.

-Tenetevi con voi, stanotte, Monsieur ..
 
Mi sono messa a ridere, era un vizio, però rispetto all’altra volta con Felipe questa ragazzina era giovane, dodici anni al massimo, pallida e tremante, non aveva profumi dolciastri, solo il timore.
 
-Perché?

- Ho bisogno di soldi e mia madre è malata..

Pareva sincera e le ho lasciato una moneta, nulla per me, un tesoro per lei, che si è inchinata profondamente …

Noblesse oblige.
 
 


Andrè Grandier ha sposato Magdeleine nel corso dell’estate 1774, una cerimonia allegra e lieta, il culmine di una stagione di cambiamenti che avvengono nel giro di pococ.

Ed  io e Felipe i diversi come il creolo Chevalier de Saint Georges.. che compone musica e fioretti e assenze..
Abbiamo ascoltato le sue composizioni di violini a teatro rimanendo stupiti per la grazia dei suoni, la potenza della creazione, siamo giovani ed irruenti ma non per questo ignoranti ..
Come il compositore di creole origini, dalla scura pelle, cerchiamo nuovi spazi e misure, ancora e di nuovo..
Come in questo Carnevale a Venezia del 1775..
Un nero mantello e la maschera sul viso, siamo nella notte rischiarata dalle candele, tra le acque e le calli colme di persone e luci, le classi sociali si mescolano ..
Mi spieghi cosa sia la stanza dei sospiri, ho un moto di possesso (  io sono tua e tu solo mio, da ora fino alla fine..)
Il vino e la cipria e lo sciabordare delle acque, le mani riunite e protese
Ho vinto al gioco d’azzardo, le vincite saranno date in elemosina, metà alla Chiesa e metà agli ebrei, siamo come i giocolieri e venditori di chincaglierie .. vendiamo fumo  e false parole..
Il mercato del Rialto come quello delle Halles..
Il Caffè Quadri e il Florian ..
Chi cerchiamo?
 Il poeta François Villon narrava che la vita sapeva di sangue e di rose e che in inverno i lupi si nutrivano del vento .. La tua voce aveva il suono del vento tra le viole ..
E presto molto presto vi saranno molte decisioni da prendere..
 

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Capitolo 16
*** With You ***


Nell’estate del 1775, iniziò il regno nel regno di Madame Polignac, nobile di scarsi mezzi che si conquistò il favore della regina confessando di non poter frequentare la reggia per gli scarsi mezzi economici .
Bionda, con stupendi occhi viola che per modestia teneva bassi, aveva una placida conversazione e seppe catturare il cuore regale.
Facendo finta di piangere, nel luglio 1775, chiese congedo alla regina, prima di affezionarsi troppo l’altra all’una.
Antonietta le buttò le braccia al collo ed il principe di Ligne (che poi descrisse tutto nelle sue argute memorie) rilevò che tutti si accorsero che era un siparietto, una comica, tranne la regina austriaca.
Che assegnò stanze e carrozze e tanto altro, a spese della Corona, e la Polignac si tirò dietro tutta la famiglia, dai figli al marito fino ai cugini di sesto grado, convincendo poi la regina che, per passare le ore in allegria, fantastico sistema era il gioco d’azzardo.
Convinse il re a revocare il divieto di giocare d’azzardo, tranne che rimase a imperitura memoria una partita che si protrasse dal 30 ottobre al 2 novembre compreso, saltando la solenne messa del giorno dei morti,, senza pause.
La sovrana se la cavò affermando  che il re non aveva dato alcun limite di tempo, poi l’eccezione divenne la regola.
Il matrimonio reale risulta ancora non consumato, la sovrana viene definita austriaca, infida e libertina con cadenza regolare, nuovi e vecchi pettegolezzi.
Il Trianon.
Vestiti.
Gioielli, specie i diamanti.
Le serate all’Opera, le scommesse sui cavalli, il gioco d’azzardo.
Nuova è forse la costante predilezione per Madame Polignac, che accumula incarichi e onori e soldi sbattendo le bionde ciglia, suo marito è diventato Ministro delle Poste sol perché è il suo regal consorte.
Una Corte nella Corte, in cui asseconda la mania della tedesca per il gioco d’azzardo, con perdite di cifre clamorose. Tanto alla regina non interessa, quei soldi persi vengono dalle tasse e poi PARE che confluiscano nelle tasche della prediletta.
Anzi, ora all’Austriaca si attribuiscono sia amanti femminili che maschili, dalla Lamballe alla Polignac, passando per Lauzun ed il cognato, conte d’Artois.
Ad oggi unico Borbone ad avere generato un figlio, nato il 6 luglio 1775, data in cui Antonietta si è presa della puttana sterile dalle pescivendole parigine, che, per tradizione, sono chiamate a portare le loro congratulazioni in caso di lieti eventi reali.
In quell’occasione molti sostengono che abbia pianto tra le braccia profumate della Polignac, invece di andare nel letto del re e generare un principe per il trono.
E Andrè ha avuto un figlio maschio, François, da sua moglie.
Io sposerò Felipe.
 

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Capitolo 17
*** Middle Age ***


Come raccotava Apollodoro, la regina diede alla luce un figlio e lo chiamò Asterione. Juan era il nome del foglio di Oscar e Felipe. Il figlio della passione e dell'inverno..

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