Hyrule Warriors II: Majora's Awakening

di An13Uta
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La bambina ***
Capitolo 2: *** Stelle ***
Capitolo 3: *** Somnium ***
Capitolo 4: *** LW,SK ***
Capitolo 5: *** Giocare, Barare, Singhiozzare... ***
Capitolo 6: *** Anime ***
Capitolo 7: *** Note ***
Capitolo 8: *** Uno strano bambino ***
Capitolo 9: *** Keaton ***
Capitolo 10: *** Cerca e Trova ***
Capitolo 11: *** Nemosyne ***
Capitolo 12: *** Attenzione! ***



Capitolo 1
*** La bambina ***


La Bambina








-Non credo abbia mai piovuto tanto, Link.-.
Il guerriero non rispose.
-Sai, mi viene in mente una leggenda...-continuò la guardia, meditabonda, -Si dice esista una canzone in grado di provocare le tempeste semplicemente accennandola...-.
L'hyliano vestito di verde fece un sorriso:-La Canzone delle Tempeste? Se è così, direi che qualcuno ha trovato il tempo di suonarla tutta, a giudicare dalla pioggia.-.
Tic tac,facevano le gocce cadendo senza tregua sul duro marmo del castello. Link le ascoltava in silenzio, ignorando di proposito le chiacchiere della guardia con doveva era costretto a fare la ronda.
Guardò distrattamente giù dal parapetto.
Prima fu la luce. Il biondo innaturale, quasi albino, sembrava emanare una luce fioca.
Poi venne la voce. Si sentiva a malapena, coperta dalla pioggia incessante e dai tuoni, ma sembrava che stesse canticchiando qualcosa.
-Ehi.-fece la guardia, vedendolo come pietrificato.
Link non disse nulla e si precipitò al portone. Smosse appena il legno, creando uno spiraglio abbastanza grande da farci passare una persona.
Il guerriero si sporse verso lo sventurato fuori dal castello: -Entra, o ti farai la doccia, di questo passo.-.
Due occhi terribilmente azzurri lo fissarono.
Era una bambina. I capelli di un biondo chiarissimo,le iridi celesti come un cielo limpido, ma fin troppo pallide.
Indossava solo una tunica senza maniche, lunga fino alle ginocchia, azzurra.
E lo fissava, lo fissava insistente, senza fare un passo.
Link allungò una mano nella sua direzione,afferrandola gentilmente al polso. La bambina andò verso di lui, docile, zoppicando leggermente.
L'hyliano la portò all'asciutto. Era così zuppa che l'avrebbe potuta strizzare come un asciugamano.
-Da dove vieni?-chiese. Forse potevano riportarla a casa una volta finita la tempesta.
Lei non rispose alla sua domanda, guardandolo dritto all'interno delle sue pupille. Sembrava scrutargli l'anima.
Il guerriero rabbrividì.
-Ti ricordi di me?-.
Pronunciò quelle parole lentamente, senza mai distogliere lo sguardo.
-...Io...no. Non ti ho mai vista...prima.-Link era confuso. Che voleva dire? Si sarebbe di sicuro ricordato una bambina del genere, con quegli occhi da far paura.
La piccola non cambiava espressione, quasi non sbatteva le palpebre. Continuava senza fretta a guardargli indisturbata l'anima, spaventandolo.
-Che succede,Link?-era la voce della principessa di Hyrule.
Il giovane le rivolse la sua attenzione, sollevato:non sarebbe più stato costretto a fissare quella bambina negli occhi magnetici come calamite.
Zelda osservò incuriosita la piccola ospite:-Da dove viene?- volle sapere.
-Non lo so. Non mi ha risposto quando gliel'ho chiesto.-.
Era meglio non riferirle della domanda che gli aveva fatto, pensò Link. Si sarebbe inquietata.
La principessa si chinò fino a raggiungere il viso della bimba. Gli occhi di lei erano fissi sulla giovane donna.
-Come ti chiami?-.
Non rispose. La bambina dagli occhi celesti non emetteva il minimo suono. Squadrava il volto dell'hyliana in silenzio, come se volesse analizzarla.
Zelda si alzò, rivolgendosi a Link:-È meglio che dorma nel castello per questa notte. La tempesta sta infuriando sempre di più là fuori, sarebbe pericoloso per lei.-.
Guerriero e principessa fecero strada nei corridoi.
-Link.-bisbigliò all'improvviso lei.
Il giovane la guardò sottecchi:-Cosa c'è?-.
-La bambina dietro di noi...ha qualcosa di strano. Non mi fido completamente di lei.-.
-Temi che sia stata mandata da Ganondorf?-.
Erano millenni che quell'essere minacciava Hyrule. Controllare una bambina per riuscire ad arrivare subito a Zelda non era un'ipotesi così campata in aria.
La principessa annuì impercettibilmente.
Sentiva due occhi pallidi puntati contro la sua schiena.
Un urlo disarticolato si alzò dietro di loro.
Link fece appena in tempo a sguainare la spada e girarsi per vedere una grande lama perlacea dai riflessi azzurri avventarsi su Zelda.
La respinse con un colpo potente, e quel che vide gli fece strabuzzare gli occhi.
Le braccia esili della bambina erano state spinte indietro, quasi spezzate dal rinculo e dalla massa della spada fin troppo grande per lei, e si era dovuta girare per far cadere la pesante e affilata lastra di metallo a terra. Non tardò molto, però, che si rialzasse fumante di rabbia e si abbattesse di nuovo sulla principessa.
Link protesse di nuovo la giovane, notando un particolare: dall'elsa dello spadone pendeva una corta corda, legata ad una cavigliera aperta.
Inoltre, l'assalitrice non zoppicava più.
-Come diavolo sei riuscita a far diventare quello spadone invisibile?-chiese, sbalordito.
La bambina aprì gli occhi ancora di più. Aveva un'aria pazza, furiosa e triste allo stesso tempo.
-NO!-sbatté la sua spada contro il muro, accecata dalla rabbia:-NO! NO!-.
I due hyliani arretrarono,spaventati.
-PERCHÉ! PERCHÉ NESSUNO MI RICORDA!-gridava senza smettere di menare colpi contro qualsiasi cosa le capitasse a tiro,-NON DOVEVA ANDARE COSÌ! NESSUNO MI RICORDA! NESSUNO! NON È GIUSTO! NON È GIUSTO!-.
Guardò con astio Link e Zelda. Il guerriero notò che aveva delle lacrime agli occhi.
-È TUTTA COLPA SUA SE NON MI RICORDI! SE NON TI RICORDI DELLE MASCHERE! PERCHÉ DEVE ESSERE COSÌ? PERCHÉ DEVE SEMPRE ESSERE COSÌ?-.
Polvere e pezzi di marmo cominciavano a cadere dai muri, creando un frastuono tremendo, finché essi non cedettero.
L'intero corridoio venne raso al suolo. Zelda e Link si erano salvati per miracolo.
La bambina era ancora ferma lì, in mezzo alla roccia, con il viso rigato dalla pioggia. Inclinò il capo e fece un lungo ululato, disperata.
Anche nel frastuono della tempesta, sembrava intonare una melodia. Era dolce, terribilmente dolce, e in qualche modo familiare.
Abbassò lo sguardo verso gli hyliani.
-Facciamo un gioco,adesso!-gridò.
-Però giochiamo come dico io.
Se volete prendermi,ricordate il mio viso e la melodia che ho intonato.
Non sto dalla parte di nessuno, se mai dubitaste di me.
E se non ricordi, cavalletta,-e si rivolse a Link,-non ci sarà più nulla dopo che la Luna cadrà al suolo!-.
Sbatté un'altra volta la colossale spada a terra.
Poi, dopo essersi portata la mano dietro la testa, sparì.
Link e Zelda rimasero fermi dov'erano,sbalorditi.
-Ricordare COSA,Link?-chiese la principessa, guardandolo con gli occhi sgranati.
Lui le ricambiò lo sguardo:-Non ne ho idea,Zelda.-.

 

********



-Uhm...non va per niente bene.-mormorò, seduto a gambe incrociate fuori dalla grotta.
Osservò annoiato le gocce calargli nel cappello e scappare giù dalla falda, inzuppando il terreno.
Sapeva che quella tempesta non era naturale.
Sapeva che la canzone da cui era nata la conoscevano solo in due.
Lui stesso e...
Sospirò, desiderando che non se ne fosse andata via così presto. Avrebbe potuto spiegarle tutto.
Tolse il mento dal palmo della mano sinistra e si alzò.
Mandò un ultimo sguardo verso la valle, col castello che svettava in lontananza. Poi, girandosi per tornare alla sua grotta, intonò quella che sembrava essere una poesia:
-Oh,Memoria,perché fuggi lontana,
scappi via senza dir nulla?
Perché ti nascondi
tra le frasche,
tra le onde,
tra la gente,
senza farti ritrovar?
Per piangere nella tempesta
e non aspettar nessuno,
anche se io, tuo amico,
se tornassi,
so che ti potrei curar.-.

























Perché il titolo di questa long-fic?
Perché volevo fare una mia risposta a Hyrule Warriors. Ed è venuto fuori questo. SOWWY.
Spero vi abbia intrigato questo primo capitolo.
Purtroppo temo che ci vorrà un beeel po' per aggiornare,quindi dovrete armarvi da santa pazienza.
Mi scuso in anticipo e vi saluto,
                   An13Uta

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Capitolo 2
*** Stelle ***


Stelle









La donna guardò in silenzio come la sua compagna non si facesse problemi a mangiare quelli che sembravano dei lombrichi rossicci.
-Sono sicura al 67% che ciò che stai mangiando sia velenoso e non commestibile.-considerò.
L'altra le rivolse un sorriso innocente:-I Deku li mangiano dalla notte dei tempi e non si sono mai sentiti male.-.
Gli occhi blu della donna, pur rimanendo inespressivi, non poterono smascherare una discreta perplessità:-Tu non..-.
Si fermò appena in tempo e sorrise:-Scusa, stavo per dimenticarmene.-.
In verità si era già scordata del segreto che la compagna si portava dietro da tempo, ma sapeva quanto avrebbe sofferto sapendo la verità.
-Hm.-.
-Non sei in vena di parlare, stasera.-.
La figurina dai capelli biondi annuì, prendendo un altro lombrico e facendoselo cadere in bocca.
Tirò fuori da dietro la schiena qualcosa che somigliava ad una maschera delle torture. Nera, fatta di fili di ferro uniti e con due grandi occhi dalle iridi rossastre, avrebbe fatto passare il sonno a chiunque. Anche a chi la indossava.
La donna sorrise dolcemente:-Non ce n'è bisogno. Farò io la guardia stasera. Non ho bisogno di dormire.-.
-Neppure io se indosso questa.-si sentì replicare.
Passò una mano delicata tra la chioma morbida della compagna, senza smettere di sorridere:-Non ce n'è bisogno.-ripeté.
Anche la bionda increspò le labbra in un sorriso. Si accoccolò sulla donna, protetta dalla sua mantella bicolore, e mormorò, mentre si addormentava, le note di una canzone:-La si,la fa,la do si...-.
Lo spirito dalla forma umana chiuse gli occhi, accarezzando il capo della piccola.
Quella musica, quell'elegia così vuota... era stata quella a portarla via dal suo Signore, a renderla una creatura a parte dalla sua spada, per aiutare la sua compagna.
Cominciò a canticchiarla piano piano, mentre la luna scendeva per lasciare spazio all'alba.
Per quanto tempo, si chiese, sarebbe stato così?
Quando l'oggetto celeste avrebbe cominciato la sua rovinosa caduta sul regno di Hyrule?


 
*******

-Non mi ascolti mai!-protestò la bambina dai capelli rossi.
-Romani, sono io la più grande. Quindi non devi disturbarmi con storielle sciocche e impossibili come “Verranno gli alieni a rubare le nostre mucche”.-replicò perentoria la sorella maggiore.
-Ma è la verità!-sbottò la piccola, -Verranno a rubare le mucche mentre tu non ci sei, e poi darai la colpa a me!-.
Cremia la ignorò di proposito:-Io ora devo andare a portare il latte in città. Tu vedi di non combinare pasticci mentre sono via, intesi?-.
Romani fece un sospiro stizzito:-SI, sorellona...-.
Guardò la più grande andarsene lentamente col suo carro. Quando fu abbastanza lontana, prese arco e frecce e si appostò per essere pronta all'invasione.
Borbottò, piena di rabbia:-Potrà dire quello che vuole, ma non permetterò che degli stupidi alieni rubino le mucche e facciano cadere la colpa su di me.-.
-Non verranno.-.
Romani sobbalzò.
Alzò lo sguardo e vide una bambina che stava seduta tranquilla sul tetto della stalla.
Aveva i capelli simili a una scia di morbide stelle di oro sbiadito, che però luccicavano ancora. Guardava dritto davanti a sé il cielo che si scuriva.
-Come, non verranno?-chiese la bimba rossa.
L'altra non rispose.
-E come sapevi che sarebbero venuti...-.
-A rubare le mucche.-completò la bionda, -Saranno secoli che le vogliono e non ho ancora capito perché.-.
Romani cominciò ad inquietarsi:-Come sarebbe a dire secoli? E tu come fai a saperlo? Sei grande più o meno come me.-.
-Non ti ricordi di me?-.
Quelle parole erano uscite lente e innaturali dalle piccole labbra esangui.
Anche se credeva fosse solo un'impressione, Romani sentiva chiaramente un paio di occhi puntati sulla sua schiena che la guardavano dentro, scombussolandola.
Si voltò lentamente, tremando un poco, e incrociò le grandi iridi tranquille di una mucca curiosa.
Sorrise rincuorata e si lasciò alle spalle la tensione per un attimo. Accarezzò piano il muso del bovino, dimenticandosi della visitatrice sul tetto della stalla.
-Epona...-.
Romani bloccò la sua mano.
-Epona...-.
Drizzò le orecchie e si mise in ascolto.
-Little horse of mine,
you are a precious gift,
sent down from the divine...-.
La bambina si voltò di scatto, convinta di aver sentito uno scalpitare di zoccoli.
Invece, venne accecata da una luce.
Una luce di un celeste troppo pallido.







Romani venne ritrovata con la bocca ancora aperta nell'urlo che aveva lanciato squarciando il cielo in due, tremante, rannicchiata in un angolo della stalla.
Gli occhi erano spalancati, la pelle sbiancata fino quasi all'inverosimile. Cremia la afferrò e se la strinse al petto, accarezzandole i capelli:-Che ti è successo, sorellina?-.
La piccola non trovò la voce per rispondere.
Si limitò a scoppiare in lacrime silenziose, ancora spaventata a morte da qualcosa.
Non si capiva nulla:Romani non parlava,il che rendeva impossibile cercare anche lontanamente di avere un indizio su quanto era successo.
Link si chinò all'altezza della bambina, mentre la guardia che lo aveva avvertito e scortato fin lì lo osservava un po' perplessa.
La piccola incrociò il cielo azzurro intrappolato nelle iridi del giovane e lo fissò, sentendosi più calma.
-Le stelle...-mormorò.
-Cosa vuoi dire?-la incitò l'hyliano, -Stavi guardando le stelle? È così?-.
-Forse credeva che sarebbero arrivati gli alieni...-si ricordò Cremia.
Romani scosse piano il capo:-No... Erano... tante stelle. Come di oro consumato... però brillavano. Ma non erano... lassù... in cielo.-.
Link si abbassò ancor di più:-E dov'erano?-.
-Non lo ricorda.-si intromise qualcuno.
L'hyliano si voltò, incontrando una tinta celeste di un pallido spaventoso.
La seconda bambina sembrava apparsa dal nulla. Aveva i capelli lunghi, arruffati e biondi.
Le labbra erano esangui, immobili, la pelle quasi bianca.
-Ti sei già dimenticato di me, non è così?-.
Non ti ho mai vista, pensò Link. Non credo che ci siano tanti con degli occhi del colore dei tuoi.
-Io... non credo di averti mai incontrato prima...-le disse, visibilmente perplesso.
La biondina sospirò. Di nuovo scrutava l'anima all'eroe, chiedendosi per quanto avrebbe dovuto aspettare prima che l'hyliano si decidesse a ricordare.
Una voce soave li raggiunse:-Ti ho ritrovato.-.
Apparteneva ad una donna che si stava avvicinando quasi come se fluttuasse. Aveva gli occhi azzurri e i capelli corti di una tinta appena più chiara.
Indossava una mantella bicolore e un abito blu aderente. Le calze si intrecciavano lungo le gambe sottili, da ballerina, e sembrava mantenere la stessa espressione seria da secoli e secoli.
Probabilmente si era rivolta alla bambina, ma ora si era fermata ad osservare attentamente il volto di Link, ignorando la biondina.
Il valoroso hyliano faticava a capire tutto ciò che stava accadendo, e non lo aiutò vedere la donna inchinarsi a lui dicendo:-È un piacere rivedervi, mio Signore.-.
La bimba non sembrò gradire quel contatto. Afferrò la mano della signora e la tirò via senza fatica, trotterellando verso una stradina stretta.
Link lasciò la guardia ad occuparsi di Cremia e Romani per seguire le due.
Afferrò la mano della bambina,facendola voltare.
Per un momento non si accorse neppure che la donna a cui la piccola era scappata era scomparsa.
In quel momento,c'erano solo lui e quegli occhi celeste pallido su un tappeto di stelle sbiadite.
-Sky turns red,
Princess,go to bed,
Close your eyes and sleep,dream ahead...-.
Era una voce celestiale.
-Hear me sing,
Hear my voice within,
Lay your head to rest...-.
Fu come se Link si fosse risvegliato da un sogno.
La bimba era sparita,con lei la voce e le note di quella dolce ninna nanna che cantava.
Come poteva conoscere proprio quella canzone?

































Dopo anni finalmente il terzo capitolo...che fa schifo.
Vabbé. Il titolo è stelle perché bho. E la donna che accompagna la bambina vi sfido a indovinare chi è insieme alle varie canzoni.




Le lyrics qui riportate appartengono allo youtuber Game4ce,così come tutte quelle che userò in futuro.

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Capitolo 3
*** Somnium ***


Somnium







A Nemosyne stare in mezzo alla gente dava fastidio.
A meno che non ci fosse un carnevale da celebrare.
Si era persa apposta in quel bosco.
Camminò senza fretta, conoscendo già la strada da seguire. C'era stata così tante volte che sapeva individuare il sentiero semplicemente sfiorando l'erbetta morbida sotto i piedini scalzi.
Continuò a camminare ad occhi chiusi, intonando una melodia a bassa voce.
-I'm your guide
Trough Twilight,
In your shadow I will hide...-.
Si fermò solo davanti ad una cascata.
L'acqua era così liscia che sembrava immobile.
-Ehi.-salutò.
La bimba non rispose. Si limitò a scrutarle l'anima con gli occhioni celesti spalancati, i capelli biondi dalle centinaia di stelline incastonate più arruffati del solito.
-Come va?-chiese Nemosyne, sapendo che comunque non avrebbe ottenuto risposta. Continuò a parlare senza ottenere mai una replica, sfogandosi con calma e venendo ascoltata in silenzio.
-È stato bello parlare con te.-.
La bambina si voltò, facendo per andarsene.
-Sei sicura di quello che stai facendo?-chiese Nemosyne.
-Sì. Qualcuno mi deve ricordare.-.
-C'è già lui che ti ricorda. Non basta?-.
-No. È Link che non mi ricorda. Come tutti gli altri. E non è giusto. Non è giusto.-.
-Lo so.-.
-Buonanotte Nemosyne.-.
-Buonanotte Nemosyne.-ripeté allontanandosi.
Nemosyne si mise a camminare via.
Si fermò un attimo, alzando il capo verso il cielo.
-Che strano sogno.-commentò.
Poi, tornando a sgambettare per il bosco, intonò la sua poesia preferita.

-Scaccia-corvi,scaccia-pensieri,
ridi ancora
anche se tutto cambia,
tranne questi tempi neri.
Semino e mai raccolgo,
non mi guarda nessuno, ormai.
Per quanto devo aspettare?
Non voglio incubi,
ti prego, ti scongiuro.
Insegnami a sognare.-.
























Questo capitolo non ha senso.
Non so perché l'ho scritto.
Il titolo significa Sogno in latino.
#Pace.
      An13Uta

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Capitolo 4
*** LW,SK ***


LW, SK








Il fiume rifletteva l'immagine tremolante del muso di Epona, ferma a guardare il suo cavaliere.

Link dal canto suo rimaneva immobile a fissare un po' accigliato la sua principessa mentre consultava la mappa, alla ricerca del sentiero che dovevano seguire.

Zelda era stata la prima a proporsi di venire con lui alla ricerca della strana bambina dagli occhi celesti, replicando prima che lui potesse impedirglielo:-Quella ninnananna è tramandata solo dalla mia famiglia. DEVO sapere perché quella bimba ne è a conoscenza.-.

Non era riuscito a dissuaderla in nessun modo. A volte si meravigliava della volontà di ferro che Zelda possedeva. Ogni tanto superava persino la sua.

-Link, temo che ci siamo persi.-annunciò la principessa alzando il capo verso gli alberi che coprivano il cielo, e aggiunse mormorando:-Non c'è modo di orientarsi, qui gli alberi sembrano tutti uguali, dannazione...-.

L'eroe le si avvicinò per dare un'occhiata alla mappa che teneva tra le mani.

-Zelda...mi spieghi perché?-.

-Perché cosa?-.

-Perché questa foresta non è segnata sulla mappa.-.

-Perché non c'è.-.

-Come non c'è.-.

-Non esiste.-.

-...Se non esiste come diavolo ci siamo finiti?-.

L'hyliana fissò la carta, poi le cime degli alberi.

-...Oh.-riuscì a boccheggiare, mentre le guance si coloravano di accesa porpora.

Link tirò un sospiro sconsolato riprendendo le redini di Epona:-Bisogna trovare un'uscita al più presto, se non vogliamo rimanere qui per il resto della nostra vita.-.

 

-Non c'è uscita.-.



Gli hyliani si voltarono, alla ricerca della persona a cui apparteneva la voce.

Sembrava che fosse venuta fuori dal nulla, sbucata da qualche meandro della foresta.

-Chi ha parlato?-chiese Zelda.

Il silenzio fu l'unico a risponderle.

La principessa si voltò verso Link. Il guerriero era confuso quanto lei:-Forse... forse ce lo siamo solo... immaginato.-.

-Non c'è uscita.-ripeté all'improvviso la voce.

E poi lo disse un'altra, e un'altra ancora.

La foresta era divenuta viva senza preavviso, popolandosi di voci sottili che ribadivano tutte la stessa frase.

“Non c'è uscita.”.

A poco a poco le parole cambiarono, trasformandosi, finché furono nient'altro che rapide e sprezzanti risatine di finissimo vetro, a cui bastava un soffio di vento per rompersi in minute schegge.

Si avvicinavano sempre di più, provocanti, derisorie.

Link sguainò la spada, mentre Zelda ed Epona arretravano, entrambe spaventate.

Qualcosa cadde dalla cima di un albero.

Sembrava la testa di una bambola,con grandi occhi e un sorriso raggiante. Mandava una risata deliziosa.

Gli hyliani si confusero ancora di più quando una specie di filo argenteo si congiunse alla testolina caduta, seguito da altri con attaccate parti del corpo di un essere mostruoso, dello stesso colore del legno bruciato.

Rimasero lì a pendere un attimo, immobili, finché, come ad un segnale segreto, si ricongiunsero con scatti meccanici e inquietanti. Il viso della “bambola”, visto adesso, era raccapricciante, con quelle orbite rosse, i denti scoperti a creare un diabolico ghigno e la vocina prima tanto dolce che ora suonava demoniaca.

E ne scesero altre. Quasi da ogni ramo orrende marionette di legno arrivavano, stringendo Link, Zelda e la giumenta in un cerchio sempre più piccolo.

-Benvenuti,-dicevano, -Benvenuti nei Lost Woods- e ridevano maligne, con le orribili voci.

Per un attimo, un attimo solo, a Link vennero in mente dei bambini che giocavano a campana, che ballavano.

Ridendo, sempre più sprezzanti, i mostri si avvicinavano, passo dopo passo. Le loro voci orrende risuonavano in tutto il bosco, come amplificate dagli alberi, e coprivano ogni altro suono, alte e stridule...

-BASTA!-.

Era una voce molto acuta.

Le marionette si bloccarono, pietrificate.

-Che...?-riuscì a mormorare la principessa.

Due occhi arancioni si accesero nell'ombra di una caverna formatasi tra le radici superficiali di un enorme albero, spiando curiosi e frenetici ciò che succedeva.

All'improvviso si spalancarono insieme ad un sorriso pieno di dentini aguzzi:-Link!-esclamò la vocina.

Si udì uno squillo di tromba e, mentre i mostri sparivano lasciando dietro solo alcune foglie, un essere molto, molto strano sbucò dalla caverna.

Non era alto, nonostante il lungo cappello a punta potesse trarre in inganno. La pelle era grigia, attraversata sul viso e sulle gambette esili da segni biancastri.

Nelle mani stringeva un piccolo strumento simile ad una tromba, i suoi vestiti sembravano fatti di fogliame. Al collo teneva una collanina di piccole pietre, e alcune molto simili bucavano le lunghe orecchie seminascoste dal copricapo.

Si fermò ad alcuni metri da loro e strinse gli occhi.

-E...-si morse il labbro inferiore, nello sforzo enorme di ricordare qualcosa, che arrivò sotto forma della luce che gli illuminò il viso mentre diceva, trionfante:-Zelda!-.

Fissò assente le chiome degli alberi, riflettendo:-Zelda? CREDO fosse Zelda.-.

Puntò le orbite arancio contro la principessa di Hyrule:-Ti chiami Zelda! Ti chiami così,vero? Ti prego dimmi di sì. Detesto fare figure di muschio.-.

Appena l'hyliana, ancora più confusa di prima, annuì, la creaturina lanciò le braccia in aria, esultando:-Evviva! Un punto per me!-, cadendo all'indietro e rialzandosi.

Fece una risata cristallina per la sua piccola performance, simile ad un bambino.

Si rivolse quindi a Link:-Ti ho ritrovato! È TAAAAAAAAANTO che non ci si vede!-.

“Un altro?” non poté far a meno di chiedersi il guerriero.

Ebbe la spiacevole sensazione di qualcuno appena risvegliatosi da una sbornia, con un vuoto di memoria.

Prima la bambina,poi questa creatura... perché sapevano di lui, che riusciva a collegare nulla ai loro visi?

-Certo che diventi sempre più alto a ogni reincarnazione...- considerò il mostriciattolo,piegando la testa.

In un attimo si resero tutti conto (Epona compresa) che aveva detto troppo.

-Muschio.-imprecò il piccolo mostro.

Si perse nella contemplazione di qualcosa dieci centimetri sopra la spalla di Link, pensando ad alta voce:-Ci sono canzoni capaci di curare, provocare tempeste, chiamare cavalli, fate e giganti, creare gusci vuoti di sé stessi, tornare indietro nel tempo, far avanzare il tempo, far frenare il tempo eccetera eccetera ma non ce n'è una dico una che tolga la memoria.-.

Si fermò un attimo:-Dovrebbero inventarla.-.

Quindi, piegando il capo a sinistra:-Non so se sarebbe un bene o un male. Probabilmente ci farei TAAAANTI scherzi... o dimenticherei tutto dopo averla suonata.-.

Rise, divertito dai suoi pensieri.

Si ricompose subito, con un sorriso aguzzo che gli divideva il volto, e fissò dritto Link negli occhi azzurro cielo.

Il guerriero aggrottò la fronte:-Chi sei?-.

-Mi danno TAAAAAAAAANTI nomi, Link! Proprio come fanno con te.-e l'essere rise, -Sono lo Spirito delle Foglie, lo Scheletro-che-Balla, lo Spaventapasseri... ma più o meno tutti mi conoscono come lo Skull Kid!-.

Dilatò ancor di più la bocca in un ghigno meschino, tanto da farla sembrare grande il doppio. I lati delle labbra erano prossimi a raggiungere le orecchie.

-Tanto lo so che sei testardo...-gongolò, -E che vuoi sapere cosa voleva dire quella frase... ma non sono in vena di dirtelo... a meno che non giochiamo!-.

Fece squillare la tromba forte e chiara, in modo che il suono si espandesse per tutta la foresta.

Link si sentì all'improvviso instabile sui piedi.

Appoggiò la mano sulla corteccia dura dell'albero, e rimase sbalordito:era ad almeno venti metri d'altezza, in bilico su un ramo. Come diavolo vi era arrivato?

Una vocetta cristallina lo portò ad alzare di scatto il volto: visibilmente divertito, lo Skull Kid stava alcuni metri più in là, su un altro ramo.

-Il gioco è Acchiapparello!-gracchiò, infantile.

-Se riesci a prendermi con le tue gambe lunghe lunghe... Allora hai vinto e ti do tutte le risposte che vuoi! Ma se invece non ce la fai... resti qui con me a giocare finché non ti stanchi! Cioè...-e gli occhi arancioni si ingrandirono a dismisura, mentre il ghigno si allargò, se possibile, persino più di prima.
 

-PER SEMPRE!-

Gridò, con una nota folle nella voce, e scoppiò in un rivoltante sghignazzo.

L'hyliano deglutì a vuoto, preparandosi a saltargli addosso.

Doveva correre questo rischio, pur di capire quanto stava succedendo nel regno.

Un secondo squillo, e il gioco incominciò.





 

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Capitolo 5
*** Giocare, Barare, Singhiozzare... ***


Giocare, Barare, Singhiozzare...






Tentare di inseguire uno spirito correndo su dei rami, per quanto grandi e fitti siano, non è un gioco da ragazzi.
Link lo stava sperimentando.
A ciò si aggiungeva il fatto che lo Skull Kid andava ad una velocità quasi eccessiva per le sue gambe così magre e gracili, mantenendosi sempre distante da lui mentre si sbellicava dalle risa.
L'hyliano era decisamente più allenato, i suoi muscoli ben più sviluppati, eppure avanzava a fatica. La spada sguainata per recuperare alcuni centimetri di distanza tra lui e l'inseguito, sentiva il legno scricchiolare sotto i piedi.
E la risata si ripeteva, di nuovo, e di nuovo, e di nuovo, incessante, opprimente, cantilenante.
La fatica la rendeva così stridula, non la sopportava.
Alzò lo sguardo per controllare dove il piccoletto fosse, e si meravigliò di non riuscire a vederlo.
Gli era scappato, aveva corso troppo velocemente. Ora non sarebbe più riuscito a prenderlo.
Guardò intorno a sé. Le foglie tenere erano di un bel verde brillante, lo stesso della sua tunica. I rami creavano diversi corridoi sospesi nel nulla.
Forse poteva usarne alcuni per recuperare terreno.
Ora no, però. I polmoni bruciavano, le gambe dolevano.
Doveva fermarsi o sarebbe crollato. La prospettiva di cadere da diversi metri dal suolo e atterrare malamente non era così allettante.
Si appoggiò ad un tronco secolare, riprendendo fiato con lunghi e profondi respiri. Il cuore si dibatteva nel petto come un canarino infilato controvoglia in una gabbietta.
Si riposò per circa cinque minuti. Quanto aveva corso? Un'ora di certo, forse anche di più.
Prese un'altra boccata d'aria, e vide in fondo al corridoio verde fatto da rami e foglie un grosso cappello a punta.
Skull Kid lo osservava con gli occhi arancioni spalancati, laggiù, quasi lo stesse aspettando.
Si mordeva un pezzetto del labbro inferiore, un orecchio si agitava appena sotto il copricapo.
Appariva indeciso.
-Ehi?-gridò, titubante, -Sei morto in piedi?-.
Link non rispose, gli occhi aperti, stupito.
Morto in piedi? Com'è possibile morire in piedi?
-Ehi, sei morto?-ripeté lo spirito, -Guarda che non è divertente. Se sei morto dimmelo,- (“Da quando i morti parlano?” si chiese Link) -perché io lì dove sei non ci vengo. Poi mi prendi.-.
Skull Kid si zittì di nuovo.
Fece un salto, atterrando tre rami più avanti.
Ecco come fa ad essere così veloce, rifletté l'hyliano.
L'altro rimase in silenzio. Fissava il guerriero intensamente. Avanzò di altri due rami, cauto. Le pietre verde acqua attaccate alle orecchie brillavano debolmente alla luce del sole, filtrata dalle chiome degli alberi.
E si sedette. Così, all'improvviso. Irrigidì le gambe e si lasciò cadere pesantemente sul legno, facendo sobbalzare leggermente le prime per il rinculo e divaricandole.
Mise le mani al centro, ingobbendosi un poco, piegò appena la testa da un lato e disse:-Ora sto qui finché non ti muovi. O finché non mi dici che sei morto, se lo sei.- (di nuovo l'eroe si confuse) -Ma sbrigati che poi ci rimettiamo a giocare, eh! Che io mi annoio sennò.-.
Silenzio di nuovo.
Link voleva cogliere di sorpresa lo spirito ed acciuffarlo prima che avesse la possibilità di scappare. Quella situazione era decisamente svantaggiosa: Skull Kid osservava ogni sua mossa, era impossibile fare qualcosa senza essere visto.
Notò che lo spirito era leggermente impaziente. Ogni tanto una delle orecchie tremava per un secondo, o canticchiava qualcosa agitando il piede a tempo, o uno degli occhi sbirciava il paesaggio sottostante mentre l'altro continuava a controllare l'hyliano.
Forse per lui era sul serio un gioco, e nulla di più, e non vedeva l'ora di riprenderlo.
“Come un bambino...” considerò Link.
In quel momento si ricordò di avere una Noce Deku in tasca. L'avrebbe potuto distrarre per un po' con quella.
La tirò fuori il più lentamente possibile, sperando che l'altro non lo notasse.
Speranza vana.
-Che fai?-chiese subito Skull Kid, all'erta.
Sorrise riconoscendo il frutto. Tirò un pugno contro il ramo su cui sedeva, ed una identica gli cadde in mano.
Link sbatté le palpebre, stupito e nuovamente confuso.
Lo spiritello rosicchiò il guscio, rivelando il gheriglio dorato, e se lo lanciò in bocca, masticandolo allegro.
-Tu non la mangi?-.
L'hyliano la trovò un'occasione perfetta. Con un lancio potente, gettò la Noce Deku ai piedi della creaturina, dando l'idea di volergliela dare. Il frutto urtò il ramo, provocando una piccola esplosione di luce.
Skull Kid gridò, portandosi le braccia agli occhi, abbagliato e spaventato.
Appena le tolse, la prima cosa che vide fu un braccio coperto da una manica bianca che brandiva una spada con la chiara intenzione di abbassarla su di lui.
Fece un balzo indietro, urlando più forte ancora e catapultandosi dieci rami più in là.
La lama di Link si conficcò ramo su cui fino a poco prima era stato seduto lo spiritello.
Aveva sprecato l'opportunità di prendere la canaglia e porre fine al gioco. Alzò lo sguardo verso di lui, e un lungo brivido gli scese per la schiena.
Lo spirito non l'aveva presa per nulla bene.
Fumava di rabbia, la fronte corrugata, la mani strette a pugni, i denti digrignati.
-NON VALE!-strillò, pestando i piedi.
L'intero corridoio tremò violentemente. Link oscillò, piegandosi a destra e a manca per mantenere l'equilibrio e non fare un incontro anche fin troppo ravvicinato col suolo sottostante.
-AVREI POTUTO FARMI MALE!-continuò Skull Kid inferocito, -HAI BARATO! HAI BARATO! E VISTO CHE TU PUOI FARLO, LO POSSO FARE ANCH'IO! E ORA BARO ANCH'IO!-.
Tirò fuori dal nulla la piccola tromba e vi soffiò dentro. Uscì un suono gracchiante, orribile, e dieci marionette scesero in cerchio attorno a Link, assalendolo.
Alcune gli si aggrappavano alla tunica, aprendo la bocca.
L'eroe credeva che quelle labbra maligne fossero solo una specie di disegno, ma vedendole prepararsi a morderlo scoprì denti affilati, serrati in file strettissime, come piccole foreste di aghi argentei e acuminati.
Erano persino più orrende di prima.
Con un fendente le distrusse prima che potessero provocare qualsiasi danno. Ed eccone altre dieci scendere e chiuderlo in uno stretto cerchio, e appena le distruggeva ne arrivavano altre, e altre ancora.
Skull Kid continuava a suonare sgraziatamente la sua trombetta, facendo cadere ad ogni nota stonata una bambola mortale vicino all'hyliano.
Link approfittò di un momento di tregua e si lanciò contro di lui, attento a non cadere di sotto. Lo spirito saltò indietro e cominciò a correre quanto più veloce poteva, alternando alle stonature risate isteriche, prive di gioia, aggressive.
Quelle bambole erano maledettamente noiose.
Stavano alle calcagna dell'hyliano, il quale doveva lottare contro di loro. In quel modo sprecava sempre più energia, e rischiava di rimanere di nuovo indietro senza poter più raggiungere lo spiritello.
Uno di quei pupazzi infernali si aggrappò con convinzione al suo braccio, facendogli tirare un strattone per liberarlo. Forse per la stanchezza o per le mani sudate, la spada scivolò via dalle dita del guerriero.
Link la guardò cadere per una fessura tra i rami e sparire nel sottobosco. Allora l'attacco cessò.
Le bambole sparirono lasciandosi dietro alcune foglie secche. Skull Kid lasciò cadere al suolo la sua tromba davanti agli occhi dell'altro.
-Se bari tu baro anche io,-mormorò, -Ma se tu non bari non ha senso che io lo faccia, perché è brutto.-.
Rimasero entrambi in silenzio un minuto.
Poi lo spiritello si voltò e, ridendo come un bambino, riprese a farsi rincorrere.
Acchiapparello era il suo gioco preferito, ed era bravissimo.
Prese una scorciatoia, lui ne conosceva tante. Quello non era barare, però: chiunque avrebbe potuto trovare delle scorciatoie lassù, quindi non stava barando affatto.
Non si curò neppure di controllare se l'aveva distanziato.
E non fu solo sorpreso quando sentì qualcosa di morbido e allo stesso tempo duro afferrarlo per i fianchi e alzarlo in aria. Fu anche triste.
E molto, molto spaventato.
Link lasciò andare lo spiritello che si dibatteva gridando tra le sue mani. Notò con sollievo come, per qualche magia, erano tornati a terra e la sua spada era nuovamente nel fodero. La sguainò, nel caso il piccoletto volesse richiamare i suoi amici.
Lo spirito si era allontanato da lui di alcuni metri, con la stessa espressione furiosa di prima. Digrignava i denti a tal punto che sembrava dovesse ridurli in polvere, e aveva pugni tanto stretti che le unghie parevano conficcarsi nella pelle grigiastra.
Contro ogni preavviso, Skull Kid scoppiò in singhiozzi furibondi, ululando amareggiato:-BENE! MI HAI PRESO! BRAVO! ORA VAI VIA! LASCIAMI SOLO!-.
Alla parola “solo” fu scosso da un brivido potentissimo e cadde sul posteriore, piangendo a dirotto:-CHE VUOI CHE M'IMPORTA CHE QUI NON C'È MAI NESSUNO! VAI VIA! TORNA DA QUELLA STUPIDA ZELDA O COME VUOI CHE SI CHIAMA! TANTO NON VOLEVO giocare con te...-.
La voce gli morì con l'ultima frase, riducendolo a singhiozzare silenziosamente, inconsolabile.
Come un bambino che è rimasto malissimo per il tradimento del suo migliore amico, diceva il contrario di quel che pensava, ma non poteva nascondere come si sentiva seriamente.
Link si chinò fino a raggiungere il volto grigio di Skull Kid. Aveva un che di infantile, mischiato a qualcosa che ricordava un piccolo volatile.
-Ti senti solo?-chiese il guerriero.
La creaturina indugiò. Quindi fece un piccolo assenso.
L'hyliano posò la mano sulla spalla dello spirito:-Tu mi hai già visto, prima?-.
Un altro assenso.
-Quante volte?-.
Skull Kid strizzò gli occhi, ricordando.
-Tre... quattro. Due quando eri piccolo, due quando eri più grande. Ma non in quest'era. Prima. Nelle ere... prima.-.
Link gli porse la mano.
Lo spiritello la guardò confuso.
-Se io e te siamo stati amici, mi voglio fidare. E mi devi sempre spiegare la mia “reincarnazione”. Sbaglio o me lo avevi promesso?-.
Skull Kid sorrise. Si asciugò gli occhi con la manica sinistra, tirò un po' su col naso e gli afferrò la mano.
Entrambi si alzarono, pronti a tornare indietro.
Lo spiritello si impuntò un momento, indugiando un attimo su quello che voleva comunicare.
-Non dire a Zelda che ho detto che è stupida.-chiese a Link, -Non è gentile dirlo alla Triforza della Saggezza.-.
Il guerriero sorrise, sospirando.
Già.
Proprio come un bambino.






 

...Perdonare

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Capitolo 6
*** Anime ***


Anime








Come vide Link riapparire all'improvviso nello spiazzo dove l'aveva lasciata, Zelda gli lanciò le braccia al collo in un abbraccio che rischiò quasi di far cadere l'eroe.
-Per l'amor di Nayru, Link, sei ferito?-chiese subito, controllandogli il viso preoccupata, -Dove diavolo ti aveva portato quello spirito?-.
Link le appoggiò le mani sulle spalle per calmarla, sorridendo rassicurante:-Tranquilla, tranquilla, sto bene! Non ho niente di rotto, davvero. Appena ti sentirai più calma, ti spiegheremo tutto...-.
In quel momento si rese conto che lo Skull Kid gli aveva lasciato la mano ed era sparito.
Si guardò intorno. Epona brucava, scuotendo appena la coda, e sentendosi osservata alzò lo sguardo verso il suo cavaliere, nitrendogli a mo' di saluto.
Poco lontano dalla cavalla, parzialmente nascosti da un grosso albero, due grossi occhi arancioni spiavano gli hyliani, indugianti e forse un poco spaventati.
Link fece segno allo spiritello che Zelda non l'avrebbe morso se anche si fosse avvicinato un po' di più. Skull Kid scosse però la testa, facendo andare le iridi brillanti dalla cavalla alla principessa.
L'hyliana osservò confusa lo strano atteggiamento di Link: -Posso sapere che cosa stai...- cominciò, volgendosi verso l'albero secolare. Un sinistro luccichio arancio attirò la sua attenzione, facendole fissare il piccolo spirito dritto negli occhi:-... Guardando.-.
La principessa sfoderò la sua spada, elegante e sottile, pronta a rispondere ad un possibile attacco.
Le pupille di Skull Kid si ingrandirono a dismisura alla vista della lama: nel panico più totale, lo spirito fece un paio di giri in tondo, producendo un suono simile ad un alto guaito, e si lanciò su una delle possenti zampe di Epona, come se credesse, avviluppatosi ad essa, di non essere più visibile.
L'equina non gradì un granché la sua decisione, e protestò impennandosi, facendogli lanciare un grido di terrore mentre gli occhi diventavano completamente neri, con le pupille che avevano ridotto le iridi a sottilissime strisce di bucce d'arancia.
Link lo trovò stranamente comico.
-Stai qui, faccio io.-disse a Zelda, lasciandola perplessa quando si avvicinò senza timore al piccolo demone e si accovacciò alla sua altezza.
Skull Kid era terrorizzato, con le spalle così curvate in avanti che a momenti le clavicole si toccavano e un'espressione che faceva pietà da quant'era buffa. L'hyliano si sentiva quasi in colpa di trovarla divertente, anche se non poteva farne a meno.
Gli diede un colpetto sul braccio, consigliandogli:-Prova a fare un bel respiro.-.
Lo spiritello aprì la bocca, inalando rumorosamente, e poi la sigillò trattenendo l'aria nelle guance come un criceto dagli occhi enormi.
Rimase in apnea finché Link aggiunse:-Poi dovresti anche espirare...-.
Allora lo spirito mollò tutto l'ossigeno, rimpicciolendo le pupille mano a mano che si svuotavano i polmoni.
-Meglio?-.
-Meglio.-.
-Come mai sei andato nel panico?-.
-Zelda ha tirato fuori la spada. Mi vuole affettare?-.
Link ridacchiò:-L'ha fatto nel caso tu la volessi attaccare.-.
Skull Kid spalancò gli occhi:-Le hai detto che l'ho chiamata stupida?- e senza neppure ascoltare la risposta dell'amico cominciò parlare velocissimo:-Quindi ora la Triforza della Saggezza ce l'ha con me perché ho detto che è stupida quando è ovvio che non lo è perché lei non è stupida ma è intelligente e ora se l'è presa con me e mi vuole affettare io ho paura ma mi avevi detto che non glielo avresti detto ora io ho ancora più paura forse però se mi nascondo dietro alla zampa di Epona non mi vede ma credo che il tuo cappello sia un posto più sicuro solo che ora ci guarda quindi noterebbe che mi infilo nel tuo cappello e affetterebbe me e i tuo cappello quindi devo stare qui dietro alla zampa di Epona così magari-.
Si bloccò solo incrociando lo sguardo di Link. Esso diceva chiaramente qualcosa che, riportato a parole, avrebbe dovuto suonare più o meno come un sarcastico: “Skull Kid. Se Zelda ti attacca per un motivo come questo Ganondorf è una ballerina.”.
Lo spirito ci rifletté sopra, distogliendo gli occhi da quelli color cielo dell'hyliano e puntandoli a terra, quasi stesse cercando un oggetto caduto. Poi rialzò il capo e annuì, dandogli ragione.
L'hyliano gli prese la mano, staccandolo dalla possente zampa di Epona e tornando verso la principessa.
-Lui,-disse subito il guerriero, precedendo Zelda e indicando lo spiritello bambino, -non farà male a nessuno. Vuole solo un po' di amici. Ed è spaventato a morte dalla tua spada.- si sentì in dovere di aggiungere, notando che le pupille di Skull Kid stavano nuovamente ingrandendosi alla vista della lama.
L'hyliana annuì, un po' confusa, rimettendo la sua arma nel fodero. Provò a chinarsi sul piccolo, per scusarsi, ma quello si nascose dietro la gamba di Link, spiandola con uno solo dei grandi occhi arancioni.
-Oh!-esclamò, -Io... s-scusa.-.
Non aveva idea di come comportarsi con una così bizzarra creaturina. All'inizio era spuntato dal nulla sapendo chi fossero, accennando ad una “reincarnazione” e portando via Link per un gioco che lo avrebbe potuto uccidere. E ora, invece, si nascondeva dappertutto, spaventato a morte da qualsiasi cosa.
-Scuse accettate!-esclamò lo spiritello, arrampicandosi sulla schiena dell'eroe e appoggiando la testa su quella bionda dell'altro.
Zelda si ritrovò le iridi arancioni del piccolo demone a fissarla intensamente, provocandole un risolino divertito.
-Skull Kid, scenderesti?-chiese Link, perplesso.
-No, qui si vede meglio.-replicò lo spirito. Quindi, abbandonandosi sul capo dell'hyliano, disse:-Hai la testa MOOOOOOOOOOOOOOORBIDAAAAAAA.-.
-... Grazie?-.
-Di nulla.-.
La principessa si coprì la bocca con la mano, esilarata dalla situazione, e rischiò di esplodere quando Skull Kid, senza preavviso, si appisolò secco lì dov'era.
Lanciò un'occhiata furba a Link, sempre ridacchiando.
Lui divenne rosso, tentando di difendersi con un:-Ehi, io non mi addormento in testa alla gente!-.
-Però ne saresti capace!-replicò Zelda, appoggiandogli l'indice sul naso.
L'eroe era in quella situazione imbarazzante da meno di dieci secondi e già non gli piaceva, specialmente perché permetteva a Zelda di scherzare sul suo... ehm... “bisogno di sonno” più di quanto già non facesse.


(-Bisogno di sonno? Ma se tu dormiresti per tre giorni interi se non ci fossi io a buttarti giù dal letto...-.
-ZELDA, TESORO, SMETTILA DI IMBARAZZARMI DAVANTI ALLE MIE FUNZ.-.)


Link alzò la voce, svegliando lo spiritello:-Skull Kid, non stai dimenticando...?-.
-Non l'ho dimenticata!-gridò lui spalancando gli occhi.
Per esserne sicuro, l'hyliano chiese, a trabocchetto:-Cosa?-.
-Come cosa?-fece Skull Kid, -Ah no, tu intendi la promessa della cosa delle reincarnazioni, giusto, comunque non me l'ero dimenticata, e non mi ero dimenticato neanche lei.-.
-Lei chi?-.
-Una nostra amica. Cioè, nostra nel senso di mia e della tua pre-incarnazione. No, aspetta, era di quella di... due ere fa... quindi era la tua... ok, ci sono, nostra nel senso di mia e della tua pre-pre-incarnazione. È una cosa molto molto molto complicata.-.
Principessa e guerriero si sedettero sull'erba:-Allora è un buon motivo per spiegarci come funzionano queste “reincarnazioni”.-fece Zelda.
Skull Kid fissò le cime degli alberi, come se lo aiutassero a concentrarsi:-Allora, alcune cose che credo già sappiate sono il fatto che la storia del Mondo si divide in ere, ed in ognuna era vi sono tre portatori delle virtù della Triforza: Potere, Saggezza e Coraggio.
I tre scelti dovrebbero collaborare per proteggere il Mondo da un Male ben più grande di esso, che solo la Triforza al completo potrebbe respingere.
Purtroppo, in ogni era la Triforza del Potere tenta di appropriarsi con la forza delle altre due parti.
Di conseguenza la Triforza del Coraggio e della Saggezza devono sempre combattere contro quest'ultima per evitare che distrugga la pace formatasi.
E ora le cose si fanno interessanti...-e Skull Kid ridacchiò.
La sua voce cristallina riecheggiò per i Lost Woods.
-La Triforza non è mai stata creata dalle Dee, come si credeva. Si è creduto così poiché Nayru, Farore e Din rappresentavano più di ogni altra divinità questi valori.
La Triforza in realtà è un pezzo di anima dei primi tre portatori, esistente con essi dalla loro nascita.
Esso racchiude in sé, a seconda della persona, Coraggio, Saggezza e Potere, e a differenza del resto dell'anima non può riposare dopo la morte. Ma essa non può muoversi senza un corpo e quindi cerca un nuovo individuo che le possa ospitare.
Essendo parti di anima già appartenute a qualcuno, hanno bisogno di un corpo il più simile possibile a quello in cui erano prima, anche se l'anima e il carattere sono sempre diverse a seconda della persona. Quindi, la Triforza del Potere si trasmette da ere all'unico figlio maschio delle Gerudo, quella della Saggezza alla principessa di Hyrule e quella del coraggio- e spostò il viso sorridente in basso, in modo da incrociare lo sguardo di Link,-a coloro che hanno nelle vene il sangue del primo Eroe.-.
Gli hyliani rimasero stupiti.
-Quindi,-chiese Zelda, -una parte della nostra anima non è veramente nostra?-.
-Certo che è vostra.-replicò Skull Kid, -Solo che l'hanno già avuta altre persone molto simili a voi.-.
-E l'hai scoperto tutto da solo?-si meravigliò Link.
Lo spiritello scosse la testa:-Io l'ho capito dopo. Ma tutta la storia delle ere me l'ha raccontata la mia amica.-.
-Quella che era anche- l'hyliano si interruppe, colto da un dubbio che avrebbe potuto dargli la risposta ad un pensiero che lo stava tormentando da quella sera, -Che era anche amica della mia pre-pre-incarnazione?chiese lentamente.
Lo spirito annuì, ridacchiando.
Link e Zelda si guardarono. Seppero dai loro sguardi di stare pensando la stessa cosa.
Si alzarono di scatto, come se si fossero appena ricordati qualcosa sul fuoco.
Skull Kid scivolò giù dalla testa dell'altro, silenzioso, il viso serio. Gli tirò la tunica, indicandogli una direzione.
-Da quella parte si esce dai Lost Woods.-mormorò lentamente, -Fidati. Nessuno conosce i Lost Woods quanto uno Skull Kid.-.
Link gli sorrise, accarezzandogli il capo. Con un fischio richiamò Epona, balzandole in sella e aiutando Zelda a montare dietro di lui.
Tentò di dare un altro sguardo allo spiritello, ma quello se n'era andato con un fruscio, lasciando al suo posto solo qualche foglia autunnale.
Link lo ringraziò mentalmente, facendo galoppare il suo destriero verso l'uscita indicatagli e chiedendosi il perché dei suoi strani comportamenti. In particolare, il modo in cui cambiava umore era imprevedibile. Sembrava capace di scoppiare a ridere come un pazzo quando un attimo prima poteva essersi spaventato a morte.
Tentò di pensare a quante altre persone facessero così, ma non gli venne in mente nessuno.
Forse era stato da solo per molto tempo. Magari era uscito un po' di testa, senza nessuno con cui parlare...
O giocare.
E a quel punto si accorse che Skull Kid era un bambino.

Che viveva in una foresta.

Completamente solo.

In eterno.

Link fermò bruscamente la sua cavalla, guardandosi intorno. La principessa gli tirò uno scappellotto:-Ma sei impazzito? Vuoi che Epona ci disarcioni?-.
L'eroe le fece segno di zittirsi.
-Skull Kid!-chiamò a gran voce, -Devo chiederti di venire con noi! Può darsi che avremo bisogno del tuo aiuto!-.
Si sentì lontano uno squillo di tromba.
Poi, un gracile dito grigiastro picchiettò la fronte del guerriero.
Come Link alzò lo sguardo incontrò due piccoli globi arancioni spalancati.
Lui si spaventò tanto da tirare senza volerlo le redini di Epona, che nitrì leggermente infastidita, mentre Skull Kid, con un piede a far presa su un ramo per non spiaccicarsi a terra e una mano a tenersi il cappello, rideva.
E nella sua risata c'era l'allegria che si prova quando, finalmente, non si è più soli.





 

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Capitolo 7
*** Note ***


Note








Do, re, mi, fa, sol, la, si.
Si, la, sol, fa, mi, re, do.
La, sol, fa, mi, re, do, si.
Re, mi, fa, sol, la, si, do.
Note che si sommano, suoni che si infrangono, che si creano, che si immaginano.
È difficile metterle nell'ordine giusto per fare la canzone che pensavi.
Fa, la, si. Fa, la, si.
-Che buffo.-commentò Nemosyne.
Faih si voltò verso di lei:-Cosa intendi,Nemosyne?-.
A volte, le sue parole erano fin troppo profondamente enigmatiche per la sua età.
La compagna alzò il dito al cielo azzurro che fissava:-Se cambi le prime tre note... puoi fare di una canzone che ti piace una che ti impaurisce.-.
-Mi piacerebbe che tu facessi un esempio pratico cosicché io possa capire meglio.-chiese la donna.
Nemosyne fece un profondo respiro. Non che fosse agitata. Il passare del tempo aveva resa fredda e silenziosa, come l'adulta che le sedeva affianco.
-Fa la si, fa la si. Si la fa, si la fa.-cantò, -La prima è la sua preferita, la seconda lo fa rabbrividire. Eppure hanno lo stesso inizio, solo con le note messe al contrario.-.
-Temo di non capire di chi tu stia parlando.-.
-Del mio amico.-.
-Quale?-.
-Il mio amico.-.
-Ti ho chiesto quale.-.
-L'unico che ho.-.
-Non me ne hai mai parlato.-.
-Perché non ne sentivo il bisogno.-.
-Immagino che prima o poi lo sentirai.-.
-Sì. Ma non sperare che ciò succeda in un futuro molto prossimo. È più probabile che tu lo incontri prima di ottenere spiegazioni da me.-.
Faih rimase colpita dalla durezza con cui l'altra l'aveva liquidata. Certo che sapeva essere peggio del granito in certe situazioni.
Le accarezzò i capelli, sperando di farsi perdonare.
Nemosyne continuava a fissare il cielo, sdraiata su una grossa roccia. Prese una ciocca e vi passò le dita, come se volesse liberarla dalle stelle impigliate.
Si la fa, si la fa. Si la mi re mi.
Una melodia che cura e allontana.
Fa la si, fa la si. Fa la si do si, mi re mi re la.
Una melodia che unisce e ricorda.
Si la fa, si la fa. Fa la si, fa la si.
Un'accozzaglia di note senza capo né coda.
Nemosyne chiuse gli occhi e allungò le mani al sole, cercando di afferrarlo.
-Day to night. Dark to light.
What's this song? Where's it from?-canticchiò.
Suonava male, suonava incoerente.
Suonava in parte come lei.
Nemosyne sollevò le palpebre. Non c'era una nuvola, e il cielo sembrava pallido quanto i suoi occhi.
Sospirò, mentre Faih continuava a passare la mano tra i suoi capelli.
“Nayru, fa' che lo riveda presto. Mi manca.”.
-Si la fa la si.-cantò.





















Yay, un altro capitolo senza senso.
Ditemelo che siete elettrizzati come criceti nella lavatrice.
In realtà il senso ce l'ha ma non chiedetemelo perché non lo so/sarebbe troppo spoileroso
BAI DE UEI,l'angolo scrittrice è finito,potete andare in pace.
#NunSeCapisce'NaCippa
An13Uta

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Capitolo 8
*** Uno strano bambino ***


Uno strano bambino









-Quindi, tu non invecchi mai?-.
-Mai!-esclamò orgoglioso Skull Kid, sdraiato a pancia in giù sul collo di Epona.
-E quanti anni hai?-continuò Zelda.
Lo spirito alzò le spalle:-Che ne so? Sono in vita da...- e si interruppe, contando a fatica e aiutandosi con le dita, -...Ecco, da quattro ere. E non posso mai crescere. Dopo un po' tenere il conto degli anni diventa inutile e la tua età ti passa di mente.-.
-Non hai tutti i torti...-.
Skull Kid ridacchiò, scivolando dalla cavalla e aggrappandosi al braccio di Link. I suoi piedi scorrevano sull'erba che si faceva via via più chiara, segno che stavano uscendo dai Lost Woods.
Fece un rumoroso sbadiglio, mettendo così in mostra i dentini aguzzi.
L'hyliano aggrottò la fronte:-Come diavolo fai ad essere stanco dopo aver appena dormito?-.
-Sembra una cosa che faresti anche tu.-fu il commento dello spirito.
Alla principessa scappò un risolino.
Link li osservò perplesso.
-Le mie orecchie,-aggiunse malizioso il bambino, -sono proprio sotto al mio cappello, e sono anche piuttosto lunghe, nel caso non te ne fossi accorto...-.
Ci volle meno di un minuto all'eroe per capire di cosa stesse parlando.
-M-ma tu stavi dormendo!-riuscì a boccheggiare mentre il viso diventava rosso come brace.
Skull Kid rise:-Io sì, ma le orecchie no!-.
-Co-cosa intendi, scusa?!-.
-Che vi ho sentito!-.
-Se-sentito cosa?!?-.
-CHE DORMI COME SASSO!-e lo spiritello riprese a ridere come un pazzo, scalciando da tutte le parti, -Anzi, dormi PEGGIO di un sasso! Sei così impegnato a dormire che se il cielo ti cadesse in testa non te ne accorgeresti neppure!-.
E, premendo bene le mani sull'avambraccio di Link per non cadere, fece una verticale, sconquassandosi dalle risa.
Si zittì in un attimo, scalando il capo dell'hyliano e sedendocisi sopra. Fissava ad occhi aperti l'uscita farsi sempre più vicina, l'orecchio sinistro che ogni tanto fremeva velocissimo.
Bastò un attimo che si rilassò di nuovo, scivolando mollemente sulle redini per poi avvinghiarsi al muso di Epona. La cavalla scuoté il grosso capo, contrariata, e lo Skull Kid le afferrò il collo possente, finendo nella posizione che aveva avuto all'inizio del viaggio.
Era in qualche modo tranquillo, euforico e spaventato.
Sembrava che il suo cervello si divertisse a mandargli e togliergli l'adrenalina.
-Sei veramente uno strano bambino.-commentò Zelda, divertita dalla sua vivacità improvvisa.
Lo spiritello fece un verso strano, simile alle fusa dei gatti, e rimase in silenzio per un poco
-La mia amica è carina.-esordì poi, gli occhi chiusi e un braccio a ciondoloni, -Ogni tanto sparisce e non la vedo per un sacco di tempo. Però ritorna sempre, e quando ci rivediamo siamo felicissimi.-.
Sospirò, aggiustando la propria postura come se volesse schiacciare un pisolino:-Mi manca.-.
Link colse la palla al balzo:-Ti ricordi qualcosa di lei?-.
Era l'unico modo per sapere con certezza che fosse la stessa persona a cui stava pensando.
-Io non potrei mai dimenticarmela!-replicò lo Skull Kid, quasi offeso, -Ha i capelli biondi e gli occhi azzurri azzurri azzurri... E le manine piccole e morbide e sottili. E si mette sempre gli stessi vestiti. Anche quelli azzurri. Una canottiera lunga e dei calzoncini. O un vestito che sembra una canottiera e i calzoncini. Ma quasi sicuramente è una canottiera lunga lunga lunga. Cioè, non è proprio lunghissima, ma le arriva appena sopra le ginocchia. E poi... ha una bellissima voce.-.
Lo spirito ridacchiò:-Sì sì, proprio una bellissima voce. Sentirla cantare è una favola. Ed è anche carina.-.
Aprì pigramente un occhio, lanciando uno sguardo al cielo celeste. D'un tratto si tirò su e lo fissò insistentemente, la fronte grigia corrugata.
-Ehi! Che ci fai già qui?-gridò, rivolto a qualcosa là sopra, -Guarda che devi venire fuori solo alla notte! Che c'è, vuoi cadere? Non ci provare neanche! Questa è una cosa seria!-e puntò l'indice sinistro in alto.
Seguendone la traiettoria, Link capì che stava parlando alla pallida Luna appena visibile, apparsa nella volta celeste prima di quando dovesse.
-Cos'hai da gridare contro alla Luna?-.
-Non si sa mai che un giorno decida di caderci in testa e cominci ad avvicinarsi. Lei fa così, piano piano piano... Dovesse metterci tre giorni... E poi BAM!- e saltò in aria, ricadendo poi sul collo della giumenta, -Casca e fa bruciare tutto tutto tutto! Ma proprio tutto! Alla fine ci ritroviamo tutti morti che siamo cenere sulla cenere nella cenere.-.
Lanciò un'occhiata all'enorme satellite:-Io tutte le sere e le notti le dico di starsene lassù. E per ora non è ancora caduta! Forse è anche perché siamo un po' amici. Ogni tanto faccio finta di abbracciarla. Farlo davvero non posso, siamo lontanissimi. E poi sarebbe complicato perché è almeno centomila volte più grande di me.-.
Zelda sorrise. Erano usciti dalla foresta, ancora qualche chilometro e sarebbero arrivati a palazzo.
-Bisogna sbrigarsi.- constatò, osservando il sole, -Dev'essere tardo pomeriggio. A palazzo si staranno chiedendo dove siamo finiti.-.
-Palazzo?-chiese lo spiritello, sdraiato nuovamente sul collo di Epona, -Che roba è un palazzo?-.
-Quella grossa cosa che si vede all'orizzonte.-replicò Link.
L'enorme castello si drizzava sul Borgo di Hyrule in tutta la sua maestosità. Da un lato, fervevano i lavori di restaurazione del muro, tirato giù circa due giorni prima.
Si potevano quasi riconoscere i carpentieri.
Skull Kid si raddrizzò con un sobbalzo violento e scappò sotto la gonna della principessa:-Io da qui non esco se ci sono degli adulti!-strillò, mentre l'imbarazzatissima hyliana tentava di farlo sloggiare.
-Hai paura ti facciano del male?-chiese Link, che, troppo impegnato ad osservare il sentiero e dirigere la cavalla, non aveva assistito alla scena.
-Gli adulti fanno SEMPRE del male! Non importa come dove quando perché, fanno SEMPRE del male!-.
-Esci dal mio vestito!-intimò Zelda.
Quella era proprio una situazione disdicevole.
Inoltre, Link si era voltato per capire che stesse accadendo e ora rideva coprendosi gli occhi con una mano, quasi non credesse che quello fosse effettivamente successo.
-Hai ragione, gli adulti potrebbero scoprirmi qui dentro.-,
lo spiritello commentò acido, sgusciando via:-Guardare lì è una cosa che uno di loro farebbe di sicuro.-.
Poi, notando che il volto della principessa era in fiamme, rise:-Sei rossa come un cespuglio di ribes! Perché?-.
Zelda tentò di mantenere la calma, maledicendo per un attimo Link che continuava a sghignazzare come un folle mettendola ancora più a disagio.
-È una cosa che dubito capiresti...-mormorò.
-Sai cosa, tu ti comporti, parli e pensi come un'adulta.-.
L'hyliana sbatté le palpebre sorpresa.
-Non è che lo sei?-aggiunse Skull Kid, sospettoso.
Seguì un attimo di silenzio.
Poi, Zelda fece un sorrisetto divertito, accarezzandogli una guancia:-Sei proprio uno strano bambino...-.
-È la terza volta che me lo dici. Ti piace ripeterlo? Perché in quel caso sei un po' strana.-.
-Perché non sai quanto lo sei tu...-.
Lo spirito la fissò con l'aria mezza incantata.
Poi esplose in sghignazzi, rischiando di cadere da Epona.
La principessa volse il suo sguardo sul ragazzo in verde, che invece continuava a tenere quel sorrisone che si ha solo quando si pensa a qualcosa che vi ha fatto morire dal ridere, e subito aggrottò la fronte.
-Ti spiacerebbe far andare Epona al galoppo? Preferirei che Impa non fosse costretta a polverizzare l'intero regno per sapere dove ci troviamo.-chiese gentilmente.
“Appena siamo al castello ti faccio nero.” era il messaggio, sottinteso ma facilmente decifrabile per l'eroe.
-Certamente, vostra Maestà!-rispose lui, già sudando freddo per l'avvenire e non capacitandosi di quanto la sua principessa potesse essere permalosa.
Era stata solo una risata, in fondo...
La giumenta partì come un razzo, sbalzando lo spiritello.
Skull Kid rotolò nella polvere per qualche secondo, ridendo, prima di sparire. Alcune foglie secche svolazzarono dove era rimasto sino ad un attimo prima.
I due hyliani non poterono neanche iniziare a preoccuparsi che un suono di tromba arrivò da un albero proprio di fianco al palazzo.
Le fronde stormivano sotto ai piccoli piedi danzanti dello spirito, mentre le sue grandi iridi seguivano il suo vecchio amico e la giovane Maestà entrare nell'enorme costruzione di marmo accompagnati dalla sua melodia.
Appena sparirono, Skull Kid smise di suonare.
Si volse a ponente e assottigliò gli occhi per aguzzare la vista più poteva.
Gli pareva di scorgere, lontana e adagiata su una roccia, una scia di stelle luccicanti sotto un corpicino da bimba. Accanto vi era qualcosa di blu, e azzurro, e quasi umano.
Tese le orecchie, sperando di carpire un suono familiare.
-SCENDI DA QUEL RAMO!- gridò uno dei carpentieri, credendolo un monello del borgo.
Skull Kid lo osservò e rise.
Quando l'adulto si avvicinò all'albero, non vi era abbarbicato nessuno.



















































































































































Indovinate un po'.
Ho aggiornato, e vi porto pure notizie.
!SPOILERS A VOLONTA'!
Skull Kid è stato introdotto in Hyrule Warriors Legends (per 3DS) ergo è anche in Hyrule Warriors.
Bon. Giustizia fatta per questo piccoletto.
Ma volevi che non ci buttassero all'aria il fatto che sia maledettamente cambiato in Twilight Princess e ce lo mettessero invece come schiavetto di Majora?
No, seriamente.
Quando ti viene fuori sta scritto "Majora's Puppet, Skull Kid".
La Marionetta di Majora, Skull Kid.
Mi prendi per i fondelli.
E poi sono allegramente tornati Tael e Tatl.
Giusto cielo, va bene, sono i suoi amici.
Ma dove cappero erano finiti durante la Twilight Era, che tra l'altro precede HW?
E non andare a dirmi che [nome del cattivo principale oltre a Ganondorf] lo ha riportato dall'era di Majora's Mask perché HA LA TROMBA E LE MARIONETTE DI TP.
Non dimentichiamoci che combatte soprattutto con l'OCARINA di SARIA.
.
.
.
In compenso ti tira una cannonata alla Holly e Benji con la Luna di M'sM versione ridotta. Ed è adorabile. E lancia raggi laser dagli occhi.
E io sono qui del tipo.
..............Ok.


#L'AngoloAutriceE'Finito,AndateInPace
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Capitolo 9
*** Keaton ***


Keaton

 






Se evitare gli schiaffi fosse stato uno sport olimpico, Link sarebbe diventato campione mondiale.
E avrebbe dedicato la sua vittoria a Zelda, che l'aveva tanto fatto esercitare.
-E dai! Era solo una risata!-.
-Questo non ti giustifica!-.
-Allora che fai a Skull Kid? Ti ricordo che lui si è INFILATO sotto la tua gonna!-.
La principessa sbuffò, ribollendo di rabbia:-Lui non si è nemmeno accorto che mi avrebbe potuto offendere!-.
-Ma l'ha fatto!-obbiettò il ragazzo.
-E ha vissuto praticamente tutta la sua vita in una foresta giudicata inesistente e abitata solo da animali selvatici!- udì in risposta, -Si è nascosto nella gonna per paura!-.
-E io ho riso per divertimento!-.
-Sei davvero stupido!-.
-Ma perché??-.
Perdendo per un attimo la sua regalità, Zelda gli piantò un forte pizzicotto sulla spalla, accompagnandolo con una linguaccia stizzita.
-Principessa!-la voce di Impa bloccò entrambi.
La sheika venne loro incontro, l'aria preoccupata:-Dove siete stati per tutto il giorno? Per poco non mi decidevo di mandare le reclute alla vostra ricerca...-.
-Ci spiace, Impa, ma non abbiamo potuto avvisare.- spiegò Link, -Ci siamo... quasi persi in un bosco.-.
Prese la mappa e puntò il dito dove avrebbero dovuto localizzarsi i Lost Woods:-Qui.-.
La generale gli riservò uno sguardo indagatore.
-“Qui”,- disse, -non c'è nessun bosco.-.
-Lo credevamo anche io e Link.-aggiunse Zelda, -Ma ti assicuro. Non è uno scherzo.-.
-Io vi credo, ma...-.
-Ma cosa?-.
-In quel punto la foresta venne distrutta all'inizio dell'Era del Crepuscolo da un evento tutt'ora ignoto. E dato il modo in cui era impregnata di magia...-.
-Avrebbe avuto bisogno di più tempo per ricrescere.-completò la principessa.
-Ma gli alberi sembravano secolari!-ricordò Link, -Non ce n'era uno che fosse piccolo. Erano tutti enormi, come se fossero rimasti lì da sempre!-.
Impa scosse il capo, senza capacitarsene:-Io... So bene che non state raccontando una bugia, ma... Quello che dite è letteralmente impossibile. Non c'è modo che quella foresta sia tornata così rigogliosa in così poco tempo.-.
-Generale Impa!-.
Una guardia arrivava correndo.
Si bloccò, facendo il saluto alla principessa e all'eroe, per poi rivolgersi alla sheika:-È stato avvistato un intruso fuori dal castello!-.
-Un altro?-.
-Sissignora. Non si è ben capito il suo aspetto, ma pare si nascondesse in un albero non molto lontano dal muro distrutto e non fosse più grande di un bambino.-.
-Ispezionate tutti gli alberi lungo quel perimetro! Vi raggiungerò subito!-ordinò secca la donna.
Link e Zelda ricordarono solo a quel punto di non aver trovato la persona che stavano cercando.
Con un cenno, l'hyliano fece intendere di voler andare al borgo, per chiedere informazioni a qualcuno.
La giovane monarca annuì, tentando di seguire Impa, la quale subito la bloccò:-Principessa, credo sia meglio se lei andasse nelle sue stanze. Sembrate stanca.-.
Zelda si ritrovò nella sua camera, spossata e sola.
Beh, forse sola no.








 



*****












La bambina si soffermò davanti ad un negozio.
Era chiuso da tempo, lasciato esposto alle intemperie senza la minima considerazione. Cominciava a marcire.
Inspirò a fondo quell'aria insalubre, senza batter ciglio.
Percorse con le dita il bordo della maschera attaccata alla spada ora invisibile.
Chi lo sapeva che le maschere avessero un odore così orrendo, se abbandonate?
Ruppe un muro ed entrò nella stanza più grande.
Era vuota.
Il bancone in rovina, gli scaffali prossimi a sfasciarsi al suolo, le pareti scrostate.
Provò ad andare dietro, nel retro.
Non c'era niente.
Solo la porta d'uscita che cadeva a pezzi.
Per un minuto la bambina rimase a fissarla, spiritata.
-Keaton.- chiamò.
Ripeté quel nome due, quattro, otto volte.
Non rispose nessuno.
Sgambettò al centro della stanza maggiore e si rannicchiò sul pavimento.
-Te le sei portate via tutte.-disse, rivolgendosi al niente.
Rimase ad ascoltare il negozio scricchiolare ad ogni alito di vento, quasi senza respirare.
-Ti sei portato via anche i ricordi.-.
L'immagine di qualcuno le si formò nella mente.
-Keaton.-.
Era una persona che odiava.
-Ti sei portato via tutto.-.
Strinse forte i pugni, aggrottando la fronte.
Finché avrebbe ricordato, non l'avrebbe mai perdonato.
-Dove ti nascondi.-.
E lei...
Lei non avrebbe mai dimenticato.
-Keaton.-.



































L'ultima parte non ha senso ma ok l'ho scritta ieri sera e completata oggih
#Pace
An13Utah

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Capitolo 10
*** Cerca e Trova ***


Cerca e Trova













Zelda si tenne la mano sul cuore impazzito, fissando con gli occhi spalancati l'intruso:-Che diavolo ci fai qui?-.
-C'erano un sacco di adulti!-si giustificò Skull Kid, acciambellato sulla poltroncina come un gatto dalle enormi iridi rilucenti.
Si stirò con uno sbadiglio, sempre più simile ad un felino, mentre Zelda protestava a bassa voce:-Santa Triforza, mi hai fatto venire un infarto...-.
-Che cos'è un infarto?-.
-Il blocco del cuore.-.
-Ah. E che succede poi se si blocca?- chiese il piccolo di nuovo, curioso.
-Nella maggior parte dei casi, muori.- fu la cruda risposta.
-Oh.- Skull Kid parve stupito, per nulla spaventato, -Che cosa buffa.-.
Dal modo in cui Zelda lo guardava, doveva aver detto qualcosa di molto, molto strano.
-... Cosa c'è di buffo nel morire?-chiese la principessa, sedendosi cauta sul letto.
Lo spirito si grattò una guancia:-Niente.- replicò, -Ma morire perché si ferma il cuore mi sembra buffo.-.
Zelda nascose il viso tra le mani, sconcertata.
Che razza di bambino...
-Che hai ora?-Skull Kid chiese, dondolandosi placido dal baldacchino del letto. Lei si mise di nuovo una mano sul petto, spaventata dal suo improvviso spostamento.
Il piccolo allargò il suo sorriso, ridendo.
La sua voce infantile risuonò per la stanza.
Velocissimo si lasciò cadere sul materasso e sgusciò fino al grembo della ragazza:-Sei buffa!- commentò sedendocisi.
La principessa sospirò, roteando gli occhi al cielo e abbandonandosi sul copriletto.
Lo spiritello piegò il capo a sinistra, non capendo il motivo della sua stanchezza:-Non giochi con me?-.
-Oh, per l'amor di Nayru...- Zelda si nascose la faccia tra le mani, cercando di ignorare il bambino sedutole sopra.
Ascoltò attentamente.
Per due minuti, la stanza fu immersa nel silenzio.
-Chi stavate cercando?-.
-Come?-.
-Un adulto ha detto che tra gli alberi forse c'era chi stavano cercando. Quindi, chi stavate cercando?-.
-Noi... una bambina.-.
-Che bambina?-.
La principessa sbuffò:-Te lo dire volentieri se ti spostasti dal mio stomaco.-.
Immediatamente sentì il peso sul ventre sparire, permettendole di alzarsi e fissare con le iridi azzurro cielo gli enormi occhi arancioni al suo fianco.
Si passò una mano fra i capelli, cominciando a descriverla: -Non sono sicura sia davvero una bambina, ma fino ad ora è l'unica soluzione plausibile. Non è molto alta, probabilmente mi arriva appena sopra le ginocchia-.
Skull Kid la interruppe:-Più o meno come me?-.
-Uhm, oh, sì... sì, più o meno della tua altezza. Poi indossa una specie di tunica azzurrina, senza maniche... e ha uno spadone attaccato ad una cavigliera.-continuò Zelda.
Perché ricordarsela era così difficile, tutt'a un tratto?
Sembrava quasi che il suo cervello stesse cercando con tutte le proprie forze di farle dimenticare quella piccola figura chiara.
Che fosse un avvertimento? Forse quella bambina era fonte di guai decisamente troppo grossi?
-Era pallida, e non sorrideva mai. Gli occhi erano di un azzurro così chiaro da far paura e i capelli biondissimi, quasi sbiaditi, che sembravano brillare.-.
La bocca dell'hyliana si spalancò insieme ai suoi occhi.
Lo spirito bambino non rideva più, fissando immobile la ragazza, come una piccola statua.
-Tu... L'hai già incontrata...-mormoro la principessa stupefatta. Ciò che aveva pensato nel bosco insieme a Link era corretto, dunque.
All'improvviso, Skull Kid venne attraversato da un fremito che gli tese la schiena come un fuso.
Fissò davanti a sé per un minuto, inalando e gonfiando quasi inverosimilmente i polmoni. Con un balzo fu addosso a Zelda, spingendola verso la porta della camera:-Muoviti, dobbiamo trovare Link! E subito!-.
-Che...? A-aspetta, perché non ci puoi andare da solo?!-.
-Ti sembro stupido? Ci sono un sacco di adulti là fuori!-.
Quindi il piccoletto si nascose da qualche parte, sparendo alla vista dell'hyliana.
-Che aspetti ad andare a cercare Link?- la rimproverò la sua voce un po' gracchiante.
-Dove diavolo sei?- quasi strillò lei, cercandolo con lo sguardo attorno a sé.
Udì uno sbuffo:-Mi sono nascosto addosso a te, non provare a cercarmi perché tanto non mi troveresti, ma ora possiamo muoverci o no?-.
La principessa annuì. Imboccò il lungo corridoio, ignara di cosa stesse succedendo nel borgo.
La fretta messa da Skull Kid le aveva fatto venire un brutto, brutto presentimento.



 


*****

 
 








Il negozio crepitava solennemente.
Le fiamme, alte tanto da sembrare una foresta di sequoie, lo divoravano quasi con delizia, distruggendone ogni singolo muro.
L'enorme faccia allegra che lo rendeva riconoscibile franò al suolo, l'intonaco bianco ormai graffiato violentemente via dalle braci furibonde.
Nella piazza si stava scatenando il caos.
Ovunque, chi avesse un secchio a portata di mano cercava acqua con cui dissuadere il fuoco a continuare la sua pericolosa crescita, temendo si estendesse al resto degli edifici, spinto dalla fame cieca.
E nessuno vedeva (o ricordava) una piccola figura scappare in un vicoletto buio, imbronciata e non ancora soddisfatta, con una spina sulla schiena che non si era ritratta e le bucava i capelli.
Si bloccò appena prima di prendere la strada principale.
Fece un lungo respiro, lasciando che lo spuntone si rinfilasse nella colonna vertebrale.
-Andiamo.- mormorò.
Quindi, si gettò in una folle eppur discreta corsa tra la gente, inseguendo il vento invisibile che forse l'avrebbe portata verso chi stava cercando.






 


*****






Si era perso.
Seriamente, si era perso.
D'accordo fosse venuto al Borgo da un villaggio perso nelle pianure di Hyrule, ma quello era imbarazzante.
Link si lasciò scappare un sospiro di sollievo accorgendosi di essersi allontanato dalla città di alcuni chilometri, assorto com'era nei suoi pensieri. Adesso, seguendo la strada principale, sarebbe riuscito a tornare al castello con le poche cose che era riuscito a carpire da quelli che ormai erano suoi concittadini.
Si voltò, preparandosi a rimettersi in cammino, e non si sarebbe mai minimamente aspettato di vedere Zelda correre verso di lui con un'aria perplessa e preoccupata.
Corrugò la fronte, interrogandola con lo sguardo.
-Link!- lo chiamò lei, -Oh, Link, non ho idea di cosa stia succedendo, ma-.
-L'hai trovata?!?-.
Il guerriero indietreggiò atterrito, ritrovandosi due enormi globi arancioni a confrontarlo a pochi millimetri di distanza.
Skull Kid era sgusciato fuori dalle pieghe della gonna di Zelda come un fulmine e si era aggrappato al bavero della tunica verde, puntando i piedi contro il petto del suo vecchio amico. La bocca era una falce di luna rovesciata all'ingiù, lucente dei denti aguzzi, e le pupille si stavano pericolosamente dilatando.
-L'hai trovata sì o no!?- ripeté lo spirito bambino agitandosi.
-Trovato chi?- chiese l'hyliano confuso.
-COME CHI!!- strillò l'altro, tirandolo a sé in modo che i loro nasi si schiacciassero a vicenda.
Zelda si affrettò a fargli perdere la presa:-Intende la bambina!- spiegò, trattenendo a fatica lo spiritello nelle mani, -L'hai trovata, vero?-.
-Cos... No, non l'ho neanche vista in giro...-.
-Allora sbrigati!- Skull Kid si era divincolato dalla stretta della principessa, cadendo di faccia sul prato e rialzandosi, -Se non la ritrovi e le spieghi tutto diventerà un vulcano di furia in eruzione! E quando è così arrabbiata potrebbe fare cose tremende tipo, tipo, tipo strangolare un dannatissimo DRAGO a mani nude!-.
-È alquanto improbabile, ma rende l'idea.-.
La voce li fece sobbalzare.
Stava silenziosa a pochi metri da loro.
Il volto inespressivo, li squadrava con gli occhi azzurri, pallidi quanto la sua pelle.
I piccoli astri nascosti nella sua lunga chioma luccicavano debolmente alla luce del sole.
Il viso terrorizzato di Skull Kid si spianò, e subito si aprì un sorriso quasi estatico a trentadue denti.
-Nemosyne!- esclamò.








































































Alcune cose riguardo alla Timeline:
Questa fic va ad infilarsi nella War Era (quella di Hyrule Warriors, per intenderci) due anni dopo gli eventi del gioco;
Link ha deciso dopo il suo 19esimo-20esimo compleanno di portare sempre con sé la Master Sword perché non si sa mai;
In questa fic gli eventi di Hyrule Warriors Legends non sono mai accaduti perché mi rompe che non abbiano incluso Skull Kid in HW invece di quell'obrobrio di TINGLE per poi rinfilarlo in HWL come schiavetto di Majora.
Della serie #PorcaFaroreMaViSembraGiusto
Qui ho finito, andate in pace con la benedizione di Hylia
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Capitolo 11
*** Nemosyne ***


Nemosyne



















Con un balzo, Skull Kid travolse la bambina e la strinse con quanta forza aveva in corpo, alzandola da terra.
La bocca dell'altra si arcuò appena in un sorriso grande quanto un chicco di riso, mentre gli occhi spiritati continuavano a fissare i due perplessi hyliani davanti a lei.
-Ah, giusto.- ricordò allora il piccolo spirito, mollando Nemosyne. Le mise le mani secche e grigie a coppa attorno ad un orecchio e le sussurrò alcune parole veloci.
Lei distolse per un attimo lo sguardo da Link e Zelda, per poi tornare ad osservarli. Quella specie di odio represso rinchiuso nelle iridi spettrali era già sparito.
-Questo rende tutto più chiaro.- si limitò a dire.
-Questo... Cosa?- si azzardò a prendere parola la principessa, quasi intimidita.
La bambina spiegò, impassibile: -Se voi due siete le incarnazioni dell'Eroe e della Principessa che conoscevo, come mi ha detto Skull Kid, è ovvio che non mi abbiate mai vista prima. E quindi pretendere che mi ricordiate è abbastanza stupido. Soprattutto considerando,- aggiunse, con una nota di amarezza, -Che non sono una che viene ricordata facilmente.-.
Sospirò, senza badare a Skull Kid che le scalava le spalle e si acciambellava giocoso sulla sua testa: -Se non vi avessi trovato avrei fracassato il Borgo.-.
-Aspe, aspe, fammi indovinare, hai quasi strozzato un drago e lo hai portato appena fuori città per lanciarcelo contro?- ipotizzò lo spiritello elettrizzato.
-Ho incendiato un negozio.- replicò fredda Nemosyne.
-Che?!- gli occhi degli hyliani stavano per uscir loro dalle orbite tanto era lo sconcerto.
La piccola non ci badò: -Se tornate al castello, io e Faih potremmo spiegarvi a grandi linee che sta succedendo. Qui non è molto comodo parlare, specialmente perché Impa ci metterebbe troppo a venire.-.
-Q-quindi ci ritroveremo in una stanza del palazzo?-.
-La tua sarebbe meglio, Zelda.- annuì la piccola. Non aveva mai cambiato espressione.
Nemosyne fece per voltarsi, subito bloccata da Link: -Aspetta! Faih è la donna che ho visto quando...?-.
-Sarebbe più corretto “Incarnazione della Master Sword”, ma sì, lei è Faih.- fece secca la bambina, scappando via.
Era incredibilmente veloce per avere gambe così corte.
Skull Kid rise, ancora aggrappato alla testa della sua amica, mentre agitava la mano per salutare gli altri due.
-Nemosyne, chi era Impa?- lo sentirono chiedere.
-La donna con gli occhi rossi, i capelli bianchi e la treccina.-.
-Ah, ecco!-.
Zelda e Link si fissarono in silenzio.
Infine la giovane monarca disse quello che più aveva senso nella sua mente: -Link... come sei finito quaggiù?-.



 

*****










Impa sguainò un piccolo pugnale, mettendosi tra Zelda e chiunque fosse quella piccola seduta compostamente sulla sedia proprio davanti alla porta.
Chiaramente, non gradiva quella vista.
La biondina sbuffò, senza fare una virgola: -Ho chiesto udienza in un momento in cui non c'eri, va tutto bene. E togli quella lametta dalla mia faccia, per favore.-.
La donna non si mosse di un millimetro:-E da dove saresti entrata, signorina?-.
-C'è questa strana cosa chiamata “finestra” che mi ha permesso di evitare di attraversare la porta.-.
-Perché dovresti entrare come una ladra?-.
-Innanzitutto non sono stupida, e in secondo luogo c'è qualcuno che ha paura degli adulti.-.
-Per dei validi motivi!- aggiunse una voce.
Link si meravigliò di vedere Skull Kid spuntare da dietro la bambina, considerando che la schiena di quest'ultima era ben attaccata allo schienale. Ma la cosa passò in secondo piano quando le pupille dello spirito, cadute per caso sull'arma che la sheika continuava a tenere in mano, si allargarono a dismisura.
Impa stessa si impressionò al punto da distogliere per un attimo lo sguardo.
-Impa, il pugnale.- sussurrò Zelda.
L'altra si riscosse come ricordandosi di aver lasciato qualcosa incompiuto e fece per mettere via l'arma, ma non se la ritrovò in mano. Quasi nello stesso momento qualcosa venne lanciato giù dalla finestra.
I presenti si limitarono a fissare Skull Kid, reduce da un evidente attacco di panico.
E l'unica cosa che fece, dopo un attimo di imbarazzante silenzio, fu ridere a crepapelle.
-Skull Kid, hai appena buttato un coltello nel cortile.-.
-È stato divertente!-.
-Potresti aver colpito qualcuno.-.
-Infatti, Nemosyne!-.
La bimba fece finta di nulla, accennando agli altri tre di sedersi e indicando la donna accanto a sé: -Questa è Faih, nel caso ve lo chiedeste.-.
Faih si inchinò appena, i lembi della sua mantella che svolazzavano a mezz'aria.
-È un immenso piacere.- mormorò.
Link strinse d'istinto l'elsa della Master Sword, al suo fianco da ormai alcuni mesi. Era così strano vedere la propria spada davanti a sé, in una forma così umana.
-Se non vi spiace,- esordì Zelda, -Io, Link ed Impa vorremo capire che cosa sta succedendo.-.
-Subito, principessa.- replicò l'incarnazione della Master Sword, chinando rispettosamente il capo.
-La bambina qui presente, Nemosyne, ha registrato strani accadimenti per Hyrule, primo tra i quali diverse specie animali ritrovatesi in uno stato di confusione totale e apparente smarrimento di ragione. Molti tra essi hanno attaccato senza motivo pacifici villaggi nel regno.
Da quanto mi è stato poi riferito, un uomo ha rischiato di trasformarsi in un Gibdo durante alcune sue ricerche per allontanare le medesime creature dalla propria casa e un'orda di Poe è corsa a cercare riparo in case a centinaia di miglia di distanza dal loro luogo di origine.-.
Link piegò la testa, confuso.
-Comprendo la vostra perplessità, mio signore. Nemosyne è riuscita a parlare con uno di loro, ma ha solo carpito una parte del messaggio. Parlava di volti di legno e furia incontrollabile, più una maledizione che avrebbe risvegliato un popolo sepolto da tempo. Sebbene le informazioni piuttosto scarne, c'è una probabilità del 46% che parlasse del regno di Ikana, nascosto nel deserto delle Gerudo.-.
-E quindi?- chiese Impa, -Questo non spiega nulla.-.
Faih non mostrò segni di emozione:-Ha ragione. Per questo, la mia compagna ha deciso di chiedermi aiuto. Notando però che non era sufficiente, ha deciso di rivolgersi anche a voi, eludendo sette volte la mia sorveglianza per cercarvi. Ed è molto probabile che avrebbe continuato a farlo, data la sua natura ostinata.-.
Skull Kid la interruppe:-Ma sette è il numero massimo di qualsiasi cosa!-.
Nemosyne alzò gli occhi verso di lui:-Ti spiacerebbe contare fino a sette?-.
-Do re mi fa sol la si.-recitò l'altro, al che la bimba sospirò: -Questo spiega tutto...-.
-La questione è ancora aperta.- ringhiò Impa.
Zelda tentò di tenerla indietro, ma la sheika non glielo permise: -Innanzitutto, cosa nel nome di Hylia è quella COSA sulla tua testa?-.
Lo spirito aprì un sorriso aguzzo e si chinò verso di lei, gli occhi arancioni spalancati: -Sono uno Skull Kid che si chiama Skull Kid! E sono anche l'unico Skull Kid, perché tutti gli altri sono morti!- rise, per smettere di punto in bianco e aggiungere: -CREDO siano morti.-.
-Se i Lost Woods sono bruciati, sì, sono morti.- ribadì Nemosyne, alzando appena lo sguardo.
-Ma magari sono ancora vivi.-.
-Tu sapresti scappare da una foresta in fiamme?-.
-No... E parlando dei Lost Woods...-.
-Oh santa Nayru, fammi indovinare.- sbuffò la biondina, -Hai usato la loro canzone per farli ricrescere?-.
Skull Kid attese un secondo prima di rispondere fissando un punto vuoto sul muro della stanza: -... Potrei.-.
La bimba piantò il viso tra le mani e sospirò: -Ti pareva.-.
-Ho detto POTREI!-.
-Skull Kid, quando dici “potrei” vuol dire che l'hai fatto.-.
-... Ok, su questo hai ragione.-.
-Quindi,- ripeté Zelda per capire meglio: -Hai suonato una canzone... e un bosco impregnato di magia è rinato rigoglioso come se nulla fosse successo.-.
-Sì, praticamente è andata così.- ammise lo spiritello.
Link lo osservò per un minuto intero: -... È un male che la consideri una delle cose più forti che abbia mai sentito?-.
La principessa gli lanciò uno sguardo abbastanza confuso.
Skull Kid scoppiò a ridere come il folle bambino che era, ripetendo tra gli sghignazzi: -Sapevo che sarebbe successo! Sapevo che sarebbe successo!-.
La donna canuta sbatté le palpebre, colta di sorpresa.
Un attimo, e tornò incollerita a rivolgersi alla bambina: -Tornando a noi, lo Spirito della Spada non può essere diviso da essa-.
-Conosco l'Elegia del Vuoto.- replicò piatta Nemosyne.
Di nuovo la generale dovette bloccarsi, stupefatta.
-L'Elegia del Vuoto?- ripeté Link lentamente.
Gli erano riaffiorate nella mente alcune note e un ricordo sbiadito di quattro statue, sebbene non ne avesse mai sentito parlare.
Fissò indagatore la bambina, il cui sguardo non si muoveva dalla sua interlocutrice, e si chiese se non sapesse qualcosa al riguardo.
Aveva un che di mistico, e spaventoso.
Faih confermò: -Tale Elegia permette di creare copie inanimi di sé. Come conseguenza nei miei confronti, la mia forma spirituale si è divisa da quella fisica, permettendomi di assumere questo aspetto.-.
Impa strinse i propri avambracci, irrigidendosi.
Le iridi rosse lanciarono lampi.
Aveva perso ogni forma di calma.
-COME?!- tuonò, così forte che Skull Kid sparì spaventato dietro la schiena di Nemosyne e Faih volteggiò verso un muro per evitare eventuali colluttazioni.
La sheika si alzò furente, afferrando il bavero della tunica della piccola bionda.
-Impa!- la richiamò Zelda preoccupata.
-Come puoi tu, una bambina di al massimo dieci anni, conoscere una melodia così antica, dimenticata da secoli?- sbraitò la generale.
Non l'avesse mai fatto.
Alla parola “dimenticata”, la bimba richiuse violentemente gli occhi per poi spalancarli furente.
Sembrava che le sue iridi azzurro pallido cercassero di ingoiare la donna nel loro vuoto malinconico.
Impa non riuscì a muovere un muscolo, mentre la mano tremava alla vista di quei piccoli cerchi spettrali. Sentì all'improvviso voglia di mollarla e fuggire, ma il corpo non rispondeva ai suoi comandi, in balia di quel celeste morto che la terrorizzava.
-Il tempo non è di mia competenza.- sussurrò Nemosyne.
I denti erano tanto stretti che quasi li si sentiva stridere.
-La memoria, sì.-.
Detto questo strinse il polso dell'altra con tanta forza che la costrinse a lasciare la presa.
Impa arretrò di un passo, barcollando.
Link e Zelda, entrambi strabiliati da quella strana scena, non furono capaci di spiccicare parola.
Allora la piccola chinò la testa verso di loro, lo sguardo tornato impersonale: -Dovremmo partire verso il deserto delle Gerudo il prima possibile. Quello, o aspettiamo che la Luna ci cada sulla testa.-.
-Possiamo farla cadere addosso a Impa?- chiese Skull Kid, ancora nascosto al sicuro da qualche parte.
-No, non possiamo.- negò Nemosyne.
-Oh, e dai!-.
Link si alzò: -Se andare nel deserto potrebbe spiegare qualsiasi cosa sta succedendo...-.
-Bene.- la bambina si avvicinò alla finestra, voltandosi un attimo solo.
Squadrò i tre nella stanza in silenzio.
Poi sospirò: -Non importa quante ere passino, siete sempre gli stessi.-.
E saltò giù.





 

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Capitolo 12
*** Attenzione! ***


!ATTENZIONE!




Temo che questa long fic non arriverà mai alla fine.

La trama che avevo in mente si è rivelata incoerente con i fatti avvenuti
in Hyrule Warriors e molto, troppo difficile per me da scrivere.

Giuro, ho una voglia tremenda di finire questa fic e far conoscere
meglio Nemosyne, ma la struttura che ho scelto mi mette in difficoltà.





Non ho intenzione di eliminare la storia.




Nel puro caso riuscissi a sbloccarmi e rendere la trama coerente, tengo "Hyrule Warriors II. Majora's Awakening" come conclusa.
Quindi, un po' di speranza c'è.


Se potete aiutarmi, per favore, fatemi una recensione a questo capitolo dicendomi come posso ovviare i miei problemi.








Grazie per la vostra attenzione,
An13Uta

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