Beyblade B-Run

di AlekHiwatari14
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo + Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Prologo + Capitolo 1 ***


Prologo.
lettere da....


"30 Settembre 2015.
E' passato un anno da quando mi sono trasferito in Russia e qui molte cose sono cambiate da allora. Ho appena preso il Master in giurispudenza e già ho assistito numerose cause in tribunale. Parlano che tra qualche anno mi assumono come Avvocato. Non vedo l'ora. Chissà gli altri miei compagni come se la passano. Lo so. Non mi sono mai entusiasmato per niente, ma... questo è uno dei miei tanti sogni e... finalmente ci sono quasi. Inoltre, sono maturato molto. Prima non avrei neanche lontanamente immaginato di poter chiamare compagno o amico qualcuno che mi è stato accanto come Rei, Max e Takao. Chissà se i loro sogni si sono avverati, ma adesso non ho il tempo di sognare. Probabilmente ne parleremo un'altra volta. Alla prossima da...
...Kai Hiwatari."


"4 Novembre 2015.
Okay, guys. I don't know chi ci sarà e quanti leggeranno questa mia lettera, ma ne è passato di tempo.Well, yeah. Now i'm in America. Sorry se scrivo in due lingue, ma sapete come sono fatto. Non posso non distinguermi. Sono fatto così.
E' da molto che non sento Takao e gli altri. L'ultima volta che li ho sentiti, ho saputo del fidanzamento ufficiale tra il mio amico e Hilary. I'm so Happy for him!
Non posso dire che da me la vita è facile, ma ce la sto mettendo tutta per realizzare il mio sogno di diventare chirurgo. Purtroppo, qui in ospedale mi danno le mansioni più stupide come mettere cerotti e garze o cambiare i letti solo perchè pensano che la mia vivacità sia un pericolo per la salute delle persone. I know! It's Stupid, but they think so. Non posso farci nulla. Devo solo sperare di avere la mia occasione. Purtroppo non ho avuto il coraggio di dire ai miei amici la verità della situazione. Me ne vergogno troppo. Non lo sa neanche il professor Kappa che si è trasferito in America con me e lavora con mia madre. Ma va beh... sono cose che capitano. Prima o poi avrò la mia occasione e fino ad allora...io vi prometto che non mollerò. Con affetto...
...Max Mizuhara."


"01 Marzo 2016.
Ciao ragazzi. Non so quanti di voi leggeranno queste righe, ma sono felice che qualcuno mi segua e sappia ciò che mi accade. Ormai sono passati 4 anni da quando mi sono fidanzato con Mao ed ho messo la testa apposto.... beh...quasi apposto. Diciamo che l'occhio cade sempre su qualche bella ragazza di passaggio e... la mia Mao me lo fa rimettere apposto, ma questi sono tutti dettagli. Passando al mio lavoro, non posso lamentarmi. Dirigo un piccolo ristorante cinese e Mao è la mia co-partner.
Ok, non prendiamoci in giro. Questa catapecchia l'ho messa su solo grazie a lei e all'approvazione di Lai, ma che resti tra noi. Non voglio che i miei amici sappiano che sono talmente imbranato che non sono riuscito neanche a raccimolare qualcosa per mettere su il ristorante. Sarebbe deludente. 
Chissà loro come se la stanno passando. Spero sicuramente meglio di me, ma comunque cerco di fare del mio meglio. Ora devo lasciarvi, sono entrate 2 clienti.
Alla prossima....Rei Kon."


"28 Luglio 2016.
Ciao ragazzi. Come state? Beh...io non me la passo molto bene. Tra i preparativi del matrimonio con Hilary e le tante cose che succedono, sono un po' stressato. Inoltre, nonno Jei ultimamente se ne sta sempre in meditazione nel suo judo e la cosa mi preoccupa parecchio visto che non è da lui. Non so cosa gli stia capitando, ma spero di scoprirlo presto. Per quanto riguarda il lavoro, beh... credo che avrete saputo certamente che non è dei migliori. Lavoro come segretario per un capo ufficio attendendo una promozione come impiegato, ma... la strada è piuttosto ardua. Non chiedo chissà cosa, solo un posto fisso e che mi permetta di andare avanti, anche astento, ma che riesca a farlo. Invece, tutto ciò che mi ritrovo sono solo pochi soldi a fine mese. Come se non bastasse, il capo sembra avercela con me. E' capace di chiamarmi anche alle 2 di notte della domenica o nei giorni di festa. Infatti adesso non sto neanche in vacanza, o meglio... dovrei esserlo, insieme ad Hilary su una spiaggia, ma quel bastardo mi ha bloccato qui solo perchè non riesce a gestirsi la giornata ed io devo stargli dietro come un imbranato.  Fortuna che lei non ha questi problemi. Anzi, se non fosse per Hilary non potremo neanche sposarci. Lei è un insegnante delle elementari e viene pagata bene, non come me che devo stare giorno e notte dietro al mio capo. Ehm...l'avevo già scritto questo. Va beh.
Avete capito la mia situazione. Spero che almeno ai miei amici vada molto meglio di così. Con questo ho concluso e a presto. Con affetto. Takao Kinomiya."



***

Capitolo 1

       Inizia l'incubo...



Russia - 22 Settembre 2016.

E' passato un anno da quando Kai ci ha scritto della sua situazione in Russia. Quell'anno è stato ricco di esperienze ed emozioni. Il nostro Kai è diventato avvocato penale in poco tempo grazie alla sua bravura di smascherare i furfanti e all'acuta osservazione dei dettagli che presenta come sempre al tribunale.
Eccolo qui, vestito con camicia bianca, cravatta in tinta con il completo da lavoro nero elegante con le solite modifiche sue che lo rendono sempre un po' più ribelle rispetto agli altri avvocati senza renderlo ridicolo o troppo fuori dal normale come la camicia sbottonata con risvolti alle maniche, senza giacca, che lo rendono più duro di quel che è. Eccolo appena di ritorno da lavoro che entra nella grande villa del nonno Hito.
"Sono a casa." dice dando una voce e avvertendo di essere rientrato. 
"Finalmente. Sono due ore che ti aspetto." informa il nonno avvicinandosi al nipote.
"Tsk! Potevi anche evitare di farlo." contrabatte prepotentemente il giovane, ormai uomo, prendendo le scale che sono sulla sinistra della stanza per andare in camera sua, quando le parole del nonno lo bloccano.
"E' tornato tuo padre. Vuole vederti."
Kai si gira sorpreso per poi rimanere nel suo comportamento freddo domanda:"E come mai questa novità? Credevo fosse chiaro che non avevo intenzione di vederlo."
"Lo sai com'è fatto. Avanti. Va a salutarlo."cerca di convincere Hito, ma Kai è troppo amareggiato con il padre a causa del controllo che ha sempre voluto avere su di lui e lui non gli ha mai permesso di farlo.
"Mi spiace. Se vuole vedermi, ho un orario di ricevimento per i miei clienti. Digli di andarsene." e con questo sale sulle scale, ma non riusce a fare più di due passi che una voce a lui familiare lo blocca.
"Così sarei un tuo cliente. Questa si che mi è nuova."quella voce non è altro del padre che ha ascoltato tutta la conversazione tra i due. Quelle parole irritano nuovamente Kai che si gira guardandolo con disprezzo e dirgli:"Guarda che già ti ho dato troppo dicendoti questo. Per me potresti anche crepare."
In quel momento c'è un attimo di silenzio e di stupore che il padre rompe capendo il motivo del comportamento del figlio.
"Per caso sei ancora arrabbiato con me per quello che è successo vent'anni fa? Oh...su via. Kai. Ormai sono vent'anni. Ti rendi conto?"
"Si e più passano gli anni e più capisco lo schifo di uomo che sei." ribatte il giovane incominciando ad alterarsi.
"L'ho fatto per il tuo bene."
"Si, certo. Come se sbattermi al monastero dal nonno per rendermi un blader provetto dove mi insegnavano che non esiste amicizia e ci sono solo rivali nella vita, mentre tu divorziavi da mia madre e le impedivi di vedermi per poi andarti a divertire con la tua amante fosse la cosa più normale del mondo. Sai che c'è? Cerca di farti vedere il più poco possibile e di non rivolgermi la parola che già sono troppo buono a non denunciarti per i danni morali e fisici che mi hai procurato. Quindi sparisci!" e con queste parole Kai va diritto nella sua stanza sbattendo la porta nervosamente. 
E' ovvio per tutti che per il nostro Kai non è affatto facile la vita, sopratutto dopo tutto quello che ha passato, per chiunque è difficile vedere il proprio padre e perdonarlo, ma quel che sembra rabbia e amarezza è molto di più di quel che appare.
Il ragazzo si avvicina al letto prendendo la foto dal comodino che ha sempre a portata di mano e guarda ogni notte prima di addormentarsi. In quella foto c'è lui da bambino con il padre che sembrano essere felici.
"Perchè? Perchè mi hai abbandonato papà? Se non l'avessi fatto... adesso sarebbe molto più semplice perdonarti."confessa con le lacrime agli occhi sedendosi sul letto.



E' ovvio per tutti che il nostro ragazzo sta attraversando un momento difficile, ma lui è forte e orgoglioso. Non vuole mostrare ne i suoi sentimenti ne tantomeno farsi vedere rammaricato della presenza del padre e, qualche ora più tardi, esce dalla stanza fingendo che non sia successo niente. Arriva in soggiorno dove, a sua sorpresa, non trova nessuno. Si dirigge nelle altre stanze e arriva nella sala pranzo dove trova solo il maggiordomo che sta apparecchiando la tavola per la cena.
"Alfred, dove sono andati?"domanda non vedendo nessuno.
"Signore, vostro nonno è in ufficio. Ha avuto una chiamata dal monastero e sta tenendo una videoconferenza. Ha detto di incominciare a mangiare." informa spostandogli la sedia per farlo accomodare.
"E mio padre?"chiede sedendosi e aspettando una risposta che non tardò ad arrivare:"Vostro padre se n'è andato. Aveva altri impegni."
"Tsk..come sospettavo. Alla fine si era trovato di passaggio e ha fatto finta di ricordarsi del figlio. Assurdo!" afferma alterato e amareggiato dalla cosa. 
"Signore, se mi permette, ormai sono passati vent'anni da quell'accaduto e vostro padre cerca sempre di..." ma non finisce la frase che Kai subito ribatte con:"Alfred! Come ti ho già detto più volte, non voglio sentirne parlare."
"Ma questa storia va avanti dal liceo e..."
"Va avanti da prima del liceo."interrompe nuovamente Kai per poi aggiungere:"Va dalle elementari. Secondo te perchè mi sono iscritto in un istituto maschile? Solo a vedere la sua faccia mi da sui nervi e non voglio neanche che si parli in questa casa. Hai capito?"
"Si, signore."risponde con una vena di dispiace per poi andare nell'altra stanza, quando le luci si spengono.
"Cos'è successo?"
"Un black-out credo. Vado a controllare, signore."rassicura il maggiordomo andando a vedere cosa fosse successo. 
Il ragazzo però sente che c'è qualcosa di strano e alzandosi dalla sedia udisce l'urlo del nonno provenire dall'ufficio. Senza esitare un attimo corre da lui per vedere cosa stesse succedendo. Spalanca la porta vedendo un beyblade che gli sta per venire addosso. Si abbassa mancandolo e una risata femminile lo attira. Si volta e guarda verso la finestra dell'ufficio del nonno dove vede una figura femminile incappucciata seduta.
"Chi diamine sei?" chiede preoccupato.
"Il tempo è giunto." e con un'altra risata riprende il beyblade richiamandolo alla sua mano e cadere dalla finestra.
Kai si precipita per guardare giù da quella finestra rimanendone sorpreso. Quella ragazza è sparita.
"K-Kai..."sente balbettare dietro di lui e voltandosi trova il nonno ferito.
"Nonno! Alfred! Presto! Chiama un autobulanza!" urla dando soccorso al nonno.
Quell'episodio incomincia a dargli tanti dubbi e perplessità. Chi è quella ragazza e perchè ha aggredito Hito? Questo è ciò che continua a pensare il nostro Kai mentre guarda il nonno ridotto male.
Ma adesso spostiamoci a qualcun altro e lasciamo il nostro Kai un po' con i suoi pensieri.

***

America - 22 Settembre 2016.

E' passato un bel po' di tempo da quando Max si è trasferito in America insieme ai suoi genitori ed ha intrapreso il lavoro in ospedale. Purtroppo non ha fatto molti progressi nel capo lavorativo, ma si sta facendo comunque una buona fama.
Ed eccolo qui, con il camice addosso all'interno dell'ospedale mentre entra nella stanza di una delle sue pazienti.
"Good moning. How are you today?" domanda entrando con un carrello pieno di cibo per far mangiare la paziente anziana che è seduta nel letto.
"Oh..good moning, Max. I'm so tired, today." risponde l'anziana signora mentre il ragazzo le da la colazione davanti.
"Max, saresti così gentile da spiegare al dottore che non so nulla d'inglese?" chiede un'altra paziente vedendo che non riesce a farsi capire.
"Of course!" esclama andando davanti all'infermiere che cerca di parlare con la paziente giapponese e domanda:"Che si sente, signora?"
"Oh...niente. E' solo che ho fame. Perchè non posso mangiare?"
"Perchè ha appena subito un intervento. Abbia ancora un po' di paziente. Tra qualche ora arriva la sua colazione."
"Mizuhara! Subito nel mio ufficio!" sente urlare il capo.
"Excuse me, my boss call me. To later." avverte le pazienti andando fuori e dirigendosi dal direttore che lo chiama.
"Mi ha chiamato?" chiede entrando nell'ufficio e chiudendo la porta dietro di se.
"Si, volevo dirti che ti ho osservato in questi giorni. Non sei tanto indisciplinato come pensavo. Pertanto posso concederti il privilegio di assistere ai miei interventi."
"Dice davvero signore?" continua a chiedere con gli occhi lucidi dalla gioia.
L'uomo annuisce e Max esce fuori dalla porta con un sorriso da ebete sulla faccia urlando un:"Yuppy!!!" che tutto l'ospedale riesce ad udire.
Per Max è il giorno più bello della sua vita, tanto che non vede l'ora di uscire e andarlo a spifferarlo al mondo.
"Mom! Dad!"urla entrando nella BBA per dirlo ai suoi.
"Ehi, Max. Cos'hai da urlare?"domanda il professor Kappa vedendolo euforico.
"Oh...Kappa! Non immagini cos'è successo! I'm so Happy. I want my parents. Do you know where...?" e non finisce neanche di chiedere che la madre si presenta alle spalle.
"Max, che ci fai qui?"
"Mamma! Non immagini cos'è successo! Ho avuto una promozione!" esclama salterellando avanti e indietro.
"Davvero? E' fantastico." dice la madre sorridendogli.
"Dov'è papà? Devo andare a dirglielo anche a lui."
"Beh...ecco...non credo che a tuo padre potrai dirglielo ora." informa con una vena di rammarico che Max scorge subito fermando la sua euforia e chiedendo:"Perchè? Cos'è successo?"
"I ladri sono entrati nel negozio di tuo padre e hanno messo tutto sottosopra." riferisce facendo preoccupare il ragazzo che si precipita nel negozio del padre vedendo tutti i beyblade sparsi a destra e a sinistra, i muri rotti come se qualche scontro di beyblade violento fosse accaduto e il padre che parla con la polizia preoccupato.
"Non si preoccupi, signor Mizuhara. Troveremo questi vandali." dice uno dei poliziotti rassicurandolo.
"Spero che sia così."
I due poliziotti escono e Max si avvicina al padre.
"Papà, ma....cosa...?"
"Ah...sono venuti dei vandali. Ho controllato, pensavo avessero preso qualcosa e invece hanno messo solo tutto sottosopra. Mi aiuti a mettere in ordine?" 
Il ragazzo annuisce e raccoglie uno ad uno i beyblade mettendoli negli scatoli e riportandoli nello scantinato. Lì accade qualcosa di strano. Dallo stupore immenso gli scivola la scatola dalle mani cadendo su quei pochi gradini e spargendo tutti quei beyblade a terra nuovamente. Il padre, preoccupato, si precipita a vedere cos'è accaduto trovandosi ad un enorme graffito rosso, nero, verde, bianco e blu con una scritta:"Max, now! It's time!"



"Che...significa?"domanda preoccupato Max vedendo che chiunque è entrato conosce il suo nome e lo cerca per chissà quale motivo.
Possibile che chiunque abbia messo quella scritta fosse la stessa persona che ha aggredito il nonno di Kai?

***

Cina - 23 Settembre 2016.

E' passato un mese da quando Rei si è trasferito in Cina per concludere un affare. Pensate un po', la sua attività che è iniziata con una baracca e, in poco tempo, è riuscito ad ampliarla entrando in associazione con Lai e rinominando il ristorante con il nome: "la tigre bianca."
Sta avendo abbastanza successo e i guadagni sono meglio del previsto.
Eccolo, il nostro Rei con la sua divisa cinese bianca immancabile, ma il volto molto più maturo rispetto a prima.
"Grazie e buona giornata." dice chinando il capo e facendo uscire le clienti.
"Gao, due manzo alla piastra al tavolo uno." avverte Lai al ragazzo dietro ai fornelli che non tarda a rispondere:"Ok, Kiki, hai sentito?"
"Arrivano!" esclama mettendosi ai fornelli.
Niente potrebbe andare meglio di così. Il nostro Rei è  completamente diverso da qualche mese fa. Si dà da fare con il lavoro e niente potrebbe andare meglio di così. Il telefono squilla e il nostro ragazzo va a rispondere.
"Ah, Mao. Come stai? Sai, è stata una buona idea aprire un ristorante qui in Cina. Gli affari vanno meglio del previsto." informa felice.
"Sono felice..."risponde la ragazza dubbiosa. 
Rei non ci mette molto a capire che qualcosa non va. Dopotutto si conoscono da anni e sa bene quando c'è qualcosa che preoccupa la sua ragazza così sapendo che è dura rimanere da soli in Giappone, domanda: "Come vanno le cose in Giappone? Mica ti senti sola?"
 "Beh...vanno bene, è solo che sono un po' preoccupata." confessa la ragazza a telefono incominciando a parlare a bassa voce.
"Perchè? E' successo qualcosa?"
"No, è che... dei strani tipi incappucciati vengono qui ogni sera e...non mi piacciono per niente. Chiedono di te." rivela lasciando perplesso il ragazzo.
"Ma, tesoro, non gli hai detto che non sono lì?"
"Si, gliel'ho detto, ma...continuano a venire e la cosa non mi piace."
"Credo che siano solo affamati, ma se la cosa ti preoccupa, posso prendere il primo aereo e venire da te."
"Grazie." sussurra chiudendo la telefonata. 
Il ragazzo sa bene che non è da Mao preoccuparsi di qualcosa di sciocco, così la sera stessa prende l'aereo e torna in Giappone. E' notte fonda quando arriva all'aereoporto. Senza perdersi in chiacchiere si mette in cammino e arriva davanti al ristorante, ma lì c'è qualcosa di strano. La porta è aperta quando dovrebbe essere chiusa.
"Amore, sono tornato."dice entrando nel ristorante. E' tutto buio e le luci non si accendono.
"Mao?" chiama incominciando a camminare nel buio e cercare il cellulare per vedere cosa stesse succedendo quando qualcuno gli punta una pistola alla nuca.
"Allora sei tu il proprietario del ristorante." 
I brividi scorrono sulla pelle del ragazzo. Sentire la punta di quella fredda pistola dietro al collo non è una bella cosa.
"Cosa volete? Dov'è la ragazza?"
"Diciamo che il mio compagno la sta legando nello scantinato in questo preciso istante e se tu non ci dai la tua percentuale di guadagno succederà qualcosa di molto brutto."
"La Yakuza...."sussurra a se intuendo chi fosse.
"Molto sveglio. Avanti, dammi i soldi e lasciamo questa faccenda da parte."
"Lasciate la ragazza ed io vi do i soldi."
"Credi di poter trattare con me? Mi spiace, l'attività è sotto il mio controllo e il capo vuole i soldi. Quindi, prima i soldi e poi lasciamo la ragazza."
Il ragazzo si avvicina alla cassa quando il rumore di uno sparo proviene dalla cantina. Incomincia a pensare al peggio quando qualcosa colpisce la pistola che ha alla nuca proprio mentre l'aggressore sta per sparare, spostando l'arma, ma il colpo parte comunque prendendo di striscio la spalla del ragazzo che voltandosi riesce a vedere solo una figura femminile atterrare diritto sulla faccia del delinquente.



"Rei..." sussurra impaurita Mao uscendo dallo scantinato.
"Mao! Stai bene?" dice andando dalla ragazza abbracciandola.
"Si, se non fosse stato per lei ora..."
"Basta parlare. E' ora di agire." interrompe la ragazza per poi incominciare a correre via.
"Ehi, aspetta!" urla Rei, ma ormai la ragazza misteriosa è già sparita nel nulla. 
Si accendono le luci e tutto quel che vedono è solo una grande scritta in rosso:"E' tempo!"
E mentre i ragazzi chiamano la polizia chiedendosi cosa fosse successo, da qualche parte, proprio lì in Giappone stava accadendo qualche altra cosa.

***


Giappone - 23 Settembre 2016.

Sono passati due mesi dalla lettera di Takao e in questi due mesi nulla è cambiato per lui. 
Eccolo vestito con giacca, pantalone e cravatta blu con la camicia bianca, seduto alla sua scrivania aspettando gli ordini del capo e guardando le foto che ha esposto su di essa. In una delle foto c'è suo fratello Hitoshi insieme a lui e Hilary nel campus di allenamento beyblade, quando ancora aiutava Hitoshi con il lavoro, prima che il suo capo prendesse il sopravvento su di lui e lo comandasse a bacchetta, mentre in un'altra c'è tutta la squadra dei BladeBreakers al completo. La nostalgia di quei momenti si fanno sentire, ma purtroppo come ogni ragazzo che cresce, sa che il divertimento deve metterlo da parte così come i suoi amici e pensare a lavorare.
"Ah...diamine quant'è difficile lavorare. Chissà se a voi stanno andando bene le cose." si chiede con la testa appoggiata alla scrivania, annoiato, senza accorgersi del capo che è proprio dinanzi a lui.
Dall'aspetto non è per niente rassicurante. E' un tipo alto, robusto e dal volto severo. Con una somiglianza straordinaria al temperamento e al fisico del nonno di Kai e il volto quasi identico a quello di Vorkov, fatta eccezione per i capelli che sono grigi e rivolti indietro, ma del resto si potrebbe dire che è un tipo per niente carino ne tantomeno simpatico. E' molto egoistico ed arrogante e lo si può intuire benissimo da come tratta il suo segretario, ovvero il nostro caro Takao.
"Kinomiya!" urla il capo facendolo sobalzare e sbattere con la testa sulla menzola che è appoggiata al muro sopra di lui.
"Sempre a sognare e mai a lavorare." continua a lamentarsi.
"Mi spiace, signore." si scusa alzandosi e seguendo l'uomo che si dirige nel suo ufficio informandolo:"Capo? I vostri appuntamenti di oggi vanno dalle undici in punto e finiscono alle diciasette e trenta."
"Bene, quindi sa bene che fino alle sette non potrà muoversi di qui."
"Sette? Come sette? Credevo che oggi facessi mezza giornata?" domanda sorpreso Takao, mentre il capo si gira verso di lui sorridendogli prepotentemente.
"Oh...mi spiace. Sai com'è? E' che ho dimenticato di fare alcune cose e vorrei che le facessi per me mentre svolgo i miei impegni. I tuoi li puoi svolgere anche dopo. Tanto ha una giornata intera davanti. Cos'ha da fare di così importante?"risponde con quel sorrisetto che a chiunque avrebbe dato sui nervi.
Purtroppo, il nostro Takao, non riesce a far altro che sorridere ed eseguire gli ordini. 
Si fece sera e Takao ritorna a casa stanco morto dalla terribile giornata avuta.
"Sono a casa."avverte entrando. Con grande stupore vede suo fratello insieme a Hilary seduti ad aspettarlo.
"Bentornato."ribatte il fratello facendolo sorridere dal sollievo.
"Fratellone. Che ci fai qui?"chiede avvicinandosi a lui che si alza e lo abbraccia.
"Sono venuto a trovarti. Non stai venendo più al campus e così mi sono chiesto che fine avessi fatto."
"Mi spiace, purtroppo lo sai. Con il lavoro che faccio non posso far altro che eseguire gli ordini e, con il tempo che mi rimane, astento riesco a farmi qualche ora di sonno."confessa stanco, mentre Hilary si avvicina al ragazzo con del thè caldo.
"Ecco. Prendi e rilassati."
"Grazie, Hilary." dice incominciando a sorseggiare quel thè per poi chiedere:"Ma nonno Jei è ancora nella sala judo? Non viene a tavola?"
"Takao? Riguardo nonno Jei..."balbetta il fratello non riuscendo a finire di parlare.
"Ehi, ragazzi? Così mi preoccupate. Cos'è successo a nonno Jei?"continua a domandare e Hilary non tarda ad informarlo della cosa:"Nonno Jei non ci sarà. Ha avuto un infarto. Adesso è in ospedale."
"Che cosa?" urla alzandosi all'in piedi per poi aggiungere:"E voi me lo dicete così? Avanti! Andiamo in ospedale!"
"E' inutile. I dottori ci hanno detto che è inutile stare fuori ad aspettarlo. E' molto vecchio e...."annuncia fermandosi con le lacrime agli occhi.
"No! Non può essere! Mi state mentendo! Nonno Jei ritornerà! Ne sono sicuro."
"No, Takao. Lui non tornerà."Gli dice Hitoshi dandogli un colpo al cuore e facendolo accasciare a terra con le lacrime agli occhi.
"Quindi....volete dire che...se n'è andato senza aspettarmi?"
"No. Lui è ancora vivo, ma le speranze che continui a vivere sono basse. Però...io voglio crederci. Voglio credere che tornerà."asseconda la ragazza, dandogli un briciolo di speranza, abbracciandolo con le lacrime agli occhi.
"Hanno detto che chiameranno loro se ci sono miglioramenti o peggioramenti."continua Hitoshi rassicurandolo, ma  non funziona affatto. Quella sera Takao rimane fuori al porticato a guardare la luna e a pensare a tutte le avventure passate insieme al nonno e ai suoi cari amici che ormai sono lontani da lui. Hilary se ne accorge e lo raggiunge incominciando a prenderlo in giro.
"Avanti, cos'è quel muso lungo? Fammi un sorriso."
"Cosa ci fai con il mio cappello? Pensavo fosse nella cesta dei ricordi insieme a dragoon." dice sorpreso vedendo il capello in testa alla ragazza che si sta sedendo accanto a lui.



"Non so te, ma a me mancano quei momenti che passavamo tutto il tempo con i ragazzi e poi... eri un'altra persona quando insegnavi beyblade." confessa Hilary togliendosi il berretto pensierosa.
"Mettiti l'anima in pace. Quei giorni non torneranno." afferma con la tristezza nel cuore quando qualcosa, o meglio qualcuno, interrompe la conversazione dei due.
"Takao!" quel qualcuno è Daichi che corre di tutta fretta sul porticato del ragazzo.
"Daichi. Come mai tutta questa fretta?" domanda alzandosi preoccupato.
"Non hai sentito? Ci sono stati dei spari un'ora fa. Il telegiornale ha detto che il ristorante di Rei è stato messo sottosopra dagli uomini della Yakuza." informa lasciandolo sorpreso.
"Cosa? Stai scherzando?" 
Senza perdersi in chiacchiere e preoccupati per l'amico, i due si precipitano alla tigre bianca vedendo le auto della polizia ancora lì e Rei che racconta l'accaduto ancora una volta.
"Ve l'ho detto. Non li conosco. E' la prima volta che li vedo e no, non so chi mi abbia salvato. Era buio e non vedevo nulla."
"La ragazza ha dato la stessa versione del ragazzo." informa il poliziotto al capo che continua ad interrogare Rei sospettoso.
"Va bene. Se ci sono novità o altri di questi delinquenti, ci chiami immediatamente." disse il capo della polizia allontanandosi da Rei. 
Il ragazzo è ancora abbastanza confuso da ciò che è successo e voltandosi e vedendo Takao non può fare almeno di fare un cenno di un sorriso.
"Rei, stai bene?" domanda il ragazzo avvicinandosi a lui che annuisce.
"Si, se non fosse stato per quella persona adesso non so cosa sarebbe successo."
"Di quale persona parli?" chiede Takao non sapendone nulla. 
Senza esitare, Rei lo conduce nel suo ristorante dove sedie e tavoli sono un po' ovunque e tutti rovinati.
"Mamma.. l'hanno ridotta un porcile."nota Daichi quando Rei improvvisamente si ferma davanti ad un muro mostrando la scritta agli altri.
"E' tempo!? Che diamine significa?"
"Non ne ho idea, ma la stessa cosa l'ha detto anche la persona che ci ha salvati. Inoltre, pare che non sono l'unico ad aver avuto questo messaggio. Ho parlato con Kai. Suo nonno è stato aggredito ed una ragazza gli ha detto le stesse parole."informa lasciando Takao perplesso.
"Allora, cosa vuol dire?"
"Non lo so, ma credo che dovremo aspettare per scoprirlo." dice Rei sperando che si possa trovare una soluzione.

***

Giappone - 24 Settembre 2016 

L'indomani Takao e Rei si trovano in aereoporto. Quella sera stessa dell'incidente Rei ha contattato Kai e Max scoprendo altri dettagli e dandosi così l'incontro per rivedersi. Sembra che per un attimo sia tornato tutto ai vecchi tempi e anche se non lo dicono tutti percepiscono la stessa cosa.
"Hi, guys!"esclama Max avvicinandosi al resto gruppo che è già lì. 
Presto arrivano a casa di Takao. Disfano le valigie, prendono i futo dall'armadio e dopo una bella pennichella incominciano ad analizzare la cosa con calma. Per tutti è ovvio che quella persona vuole dire qualcosa, ma ancora non riescono a decifrare cosa.
"Stando ai dati presi, sia Max che Kai hanno avuti gli stessi avvenimenti di Rei, ovvero è tempo. Dico bene?"domanda il professor Kappa battendo i tasti al computer.
"Si, non sono riuscito a vedere in faccia alla ragazza, ma sembrava molto determinata sul tempo e sul fatto di agire."confessa Kai accendendosi una sigaretta per poi incominciarla a fumare.
"Già, se solo sapessimo a cosa si riferisce, probabilmente sarebbe molto più facile." dice Rei preoccupato per poi voltarsi verso Kai e vedendolo fumare incomincia a fissarlo.
"Cos'hai da guardare?"
"Non ti ho mai visto fumare. Ti da l'aria ancora più da duro." nota Rei mettendolo a disagio, ma come al solito Kai finge di non esserlo.
"Già, da quand'è che fumi?" chiede il professor Kappa sorpreso.
"Da circa due anni. E poi è normale che lo faccio. Ho ventott'anni. Prima o poi dovevo pur incominciare."
"Sarà, ma fumare è scientificamente provato che fa male alla salute." ribatte Max.
"La salute è mia e me ne faccio quello che me ne pare."
"Ecco il Kai acido di una volta." afferma Rei ridendosela e facendo ridere tutti. Tutto sembra essere tornato alla normalità e com'era un tempo, ma nulla dura in eterno.
"Takao? Sta squillando il cellulare."avverte Hilary facendolo prendere il cellulare dall'altra parte della stanza. 
Il ragazzo sospira. E' di nuovo il suo capo che lo chiama e come al solito deve correre.
A malincuore lascia lì i suoi amici e va a lavoro, mentre quest'ultimi incominciando a parlare.
"Ehi, Hilary. Dov'è andato Takao?"domanda il professor Kappa vedendo che è uscito senza dir nulla.
"Il capo l'ha chiamato un'altra volta."
"Ragazzo impegnato." prende in giro Max.
"Altro che impegnato. Il capo sembra prenderlo di mira. Sembra tanto che lo sta promuovendo e invece lo massacra di lavoro. Ormai non lo riconosco più. Passa più tempo fuori casa che dentro." confessa Hilary preoccupata per il ragazzo.
Presto viene la sera e Takao rientra a casa esausto dal lavoro, ma ciò che accade è qualcosa che i ragazzi rimangono scioccati. Takao arriva diritto nel porticato trovando i ragazzi all'in piedi a guardare in cima al muro alto della casa dove scorge una figura femminile misteriosa.
"Di nuovo tu."dice Kai vedendola per poi aggiungere:"Che cosa vuoi da noi?"
"Già. Cosa significa tempo d'agire? Agire come?" chiede dubbioso Rei, mentre la ragazza si siede e pronuncia poche parole.
"E se tutto tornasse? Se tutto ciò che avete bisogno, non l'avete perso e l'avete solo abbandonato lì da qualche parte?"sussurra facendo spalancare gli occhi ai ragazzi per poi saltare dall'altro lato del muro andandosene.
"Chi era?"domanda Takao avvicinandosi ai ragazzi.
"La situazione non mi piace..." afferma Kai vedendo che le luci si spengono. Tutti incominciano ad urlare. Cosa accadrà ora ai nostri eroi? 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***



Capitolo 2
    Il passato che ritorna.


Giappone - 24 Settembre 2016.

Takao rientra a casa esausto dal lavoro ignaro di ciò che sta accadendo nel porticato. Quando arriva lì trova i ragazzi all'in piedi a guardare in cima al muro alto della casa dove scorge una figura femminile misteriosa.
"Di nuovo tu."dice Kai vedendola per poi aggiungere:"Che cosa vuoi da noi?"
"Già. Cosa significa tempo d'agire? Agire come?" chiede dubbioso Rei, mentre la ragazza si siede e pronuncia poche parole.
"E se tutto tornasse? Se tutto ciò che avete bisogno, non l'avete perso e l'avete solo abbandonato lì da qualche parte?"sussurra facendo spalancare gli occhi ai ragazzi per poi saltare dall'altro lato del muro andandosene.
"Chi era?"domanda Takao avvicinandosi ai ragazzi.
"La situazione non mi piace..." afferma Kai vedendo che le luci si spengono. Tutti incominciano ad urlare, ma in loro soccorso arriva Hilary che le riaccende togliendo il panico dai ragazzi.
"Takao, sei sempre la solita testa calda. Che diamine ti è preso per urlare in quel modo?"sbraita Kai capendo che l'urlo del terrore l'ha contaggiato lui.
"Mi spiace, non volevo." balbetta il ragazzo facendo indice e indice.
"Beh, almeno abbiamo altri indizzi." rivela il professor Kappa continuando a scrivere a computer.
"Cosa? Hai decifrato il messaggio?" chiede Takao avvicinandosi al ragazzo.
"Tsk...possibile mai che non ci sei ancora arrivato? Anche un idiota sarebbe capace di capire ciò che vuole." afferma Kai intuendo le parole della ragazza prima degli altri.
"Vuole che noi ci riuniamo. Cos'è che tutti abbiamo abbandonato?" domanda il professore facendo pensare tutti.
"Ma certo. Si tratta dei beyblade." risponde Rei illuminando tutti.
"Of course. Come ho fatto a non pensarci!"
"E' quello che tutti abbiamo fatto. Abbiamo messo da parte amicizia e beyblade per realizzarci."continua Rei sorridendo.
"Già, ma perchè non giochiamo più a beyblade?" chiede Daichi introducendosi nel discorso.
"Perchè siamo cresciuti e non possiamo permetterci di pensare a queste sciocchezze." informa Takao alterato da quel discorso.
"Ehi, Takao? Qualcosa non va?" preoccupato, Max si avvicina al ragazzo che non li guarda neanche in faccia.
"Non so voi, ma io sono cresciuto e non posso più giocare a beyblade. Mi piacerebbe, ma cosa penserebbe la gente se ci vedesse giocare, eh? Solo che siamo un branco di dementi di quasi trent'anni che giocano come dei bambini. Ed io non posso permettermi di avere questi pregiudizi. Già ho problemi a farmi rispettare a lavoro."
C'è un'attimo di silenzio e Takao continua:"Comunque sia, io vado a dormire." e con questo lascia i ragazzi lì perplessi. Dopotutto è vero. Hanno lasciato il beyblade per la carriera ed ora si ritrovano riuniti grazie a qualcuno che vuole che si divertano di nuovo. La cosa che preoccupa tutti è: perchè costei vuole che si divertono? Cosa ci ricava se tornassero a giocare con i loro bey?

Giappone - 25 Settembre 2016.

I ragazzi si svegliano da tonfo seguito delle urla di Takao che, come al solito, è caduto dal letto appena ha visto la sveglia e scoperto che ha fatto tardi a lavoro.
"Ma anche oggi che è domenica lavora?" domanda Max perplesso.
"Veramente, a furia di essere chiamato dal capo, credo che l'abbia dimenticato." rivela Hilary facendo ridere tutti. Takao non ci mette molto a capire l'errore fatto.
"Aspetta! Ma oggi è domenica! Che stupido. Ah...posso tornare a dormire beato nel mio letto."dice con un filo di sollievo mentre ritorna indietro. Ad un tratto si ferma. Incomincia a pensare che ormai è già fuori, lavato e vestito, pronto per uscire e la preoccupazione per il nonno Jei si fa sentire. Così, senza perdersi d'animo, rientra in casa di tutta fretta.
"Hilary, ho dimenticato una cosa."
"Cosa? Che è domenica?" chiede Rei ridendosela e trascinando anche gli altri nella sua risata. 
Takao si tocca la nuca sorridendo:"Beh...si. Comunque esco lo stesso. Vado a trovare il nonno." informa prendendo le chiavi di casa e dell'auto che ha dimenticato sul comodino.
"Davvero? Posso venire anch'io? E' da tanto che non lo vedo!" esclama euforico Max non sapendo dell'accaduto di nonno Jei e Takao vuole anche risparmiarselo questo piccolo dettaglio.
"Beh...credo che sia meglio che ci vada da solo. Casomai, la prossima volta se volete. Voi... fate quel che vi pare. Ok?"balbetta il ragazzo per poi uscire di casa e insospettire gli altri.
"Hilary, perchè...?" domanda Daichi anche lui ignaro della cosa.
"Nonno Jei è in ospedale."confessa Hitoshi uscendo dalla sua stanza. Sorpreso, Rei incomincia a chiedere:"Hitoshi? C'eri anche tu?" 
"Si, sono venuto a trovarlo ieri, ma lui era ancora a lavoro quand'è successo il fatto di nonno Jei."
"Cos'è successo? Perchè Takao è...?"e Max non finisce neanche di chiedere che Hilary rivela la realtà dei fatti:"Lui non sa le condizioni di nonno Jei. Probabilmente non vuole farvi preoccupare."
I ragazzi ci pensano un attimo. Dopotutto Takao è sempre stato così testardo e seguirlo non è di certo la cosa migliore da fare. Tutti loro sanno che è meglio attendere la prossima visita e lasciare che Takao si sfoga anche per causa del lavoro stressante che ha. Così, tutti fanno ciò che gli è stato chiesto. Ovvero fare quello che gli pare.
"Beh...io vado al ristorante. Devo mettere tutto apposto, se no i  clienti scappano via." scherza Rei andando vicino alla porta per poi aggiungere:"Voi? Che fate?"
"Credo che io esco. Aspettami! Vado a lavarmi i denti e usciamo insieme."avverte Max andando in bagno vedendo che il professor Kappa è uscito.
"Io vado allo zoo. Qualcuno deve anche intrattenere quelle bestie." dice Daichi facendo ricordare al professor Kappa il lavoro che fa:"E' vero. Volevo sempre chiederti che lavoro facevi. Avevo dimenticato che eri stato assunto lì."
"Non poteva trovare di meglio." interrompe Kai acidamente, ma Daichi invece di prenderla come un'offesa, incomincia a sorridere.
"Già. Sembra proprio essere il mio posto. L'adoro."
"Professore? Kai? Voi che farete?" domanda Rei vedendo che Max è uscito dal bagno andando verso di lui.
"Già. Uscite anche voi?"continua a domandare Max curioso mentre incomincia a mettersi le scarpe.
Il professor Kappa annuisce:"Certo. Vado a trovare i miei. E' da molto che non li vedo."
"Io non ho nulla da fare, ma comunque andrò a farmi un giro."
"Bene. Allora, scusa se te lo chiedo, potresti farmi un favore?"chiede Hilary sentendo che Kai non ha nulla da fare.
"Certo. Che vuoi?"
"Siccome devo andare a scuola e non posso fare la spesa, potresti essere gentile da portarmi questo? Volevo chiederlo a Takao, ma è uscito prima che potessi farlo." informa Hilary dando una lista di cose da comprare.
"Ok. Tanto comunque sarei dovuto andare lì anch'io." rivela facendo sorridere i ragazzi. Così, ognuno si mette all'opera per fare ciò che deve fare.

Intanto, Takao arriva in ospedale vedendo nonno Jei in terapia intensiva rimanendoci male. Tutto avrebbe voluto vedere tranne questo. In quell'istante il telefono incomincia a squillare. 
"Pront..."non finisce neanche di dire che il capo gli urla in faccia:"Kinomiya? Che diamine combini? Dove sei? Ho bisogno di te, ORA!"
"M-ma signore... o-oggi è domenica e..." balbetta, ma il capo non lo fa parlare.
"Non mi interessa! Servi qui, ora e se non vieni tra meno di mezz'ora giuro che ti licenzio!"
"No, signore. Sarò subito da voi."dice staccando il telefono e guardando il nonno Jei che è in stanza.
"Mi spiace nonno. Devo andare."sussurra rammaricato mettendogli i fiori che ha tra le mani sul letto.
"Signore? Non può lasciare i fiori qui. Ci sono i vasi."informa un'infermiera.
"Mi spiace. Devo andare a lavoro. Non poss.."
"Tranquilla Yuki. Ci penso io." interrompe un'altra infermiera prendendo i fiori dal letto e continuando:"Vada pure. Non si preoccupi."
"Vi ringrazio infinitamente e mi scusi ancora." continua chinando la testa e uscendo dalla stanza, mentre l'infermiera mette i fiori nel vaso.
E mentre Takao corre per non essere licenziato dal suo capo, Rei incomincia a mettere tutto in ordine nel suo ristorante.
"Rei, sei sicuro che per pranzo sarà tutto in ordine?" chiede Mao vedendo tutto ancora sottosopra.
"Tranquilla. Vedrai che riusciremo a mettere tutto apposto."risponde con una vena di preoccupazione addosso. Dopotutto i danni ne sono abbastanza ed è quasi impossibile aggiustare tutto in una sola mattinata.
"Rei? La scritta non si cancella." rivela la ragazza vedendo che la scritta sul muro non va via con l'acqua.
"Ci toccherà chiamare gli imbianchini."
"E se chiudessimo solo per oggi?"continua ad insistere Mao vedendo la situazione tragica.
"Vorrei evitarlo. Anche perchè staremo chiusi oggi e domani visto che non c'è un imbianchino che lavori di domenica e i clienti lo sai come sono. Dovremo lasciare tutto così e aggiustare almeno i tavoli e le sedie."informa sospirando.
Intanto, Kai se ne sta al supermercato a fare la spesa sia per lui che per Hilary. Stare lontano per tre anni è stata dura, anche perchè gli toccherà mettere tutto apposto una volta rientrato in quella baracca che chiama casa ed usa come suo covo abituale.
"Tsk...che scocciatura!" si dice mentre prende un pacco di pasta e lo mette nel carrello. 
"Questo dovrebbe essere un lavoro per donne e invece mi ci hanno mandato me." continua a lamentarsi incominciando a girarsi, quando qualcuno passando con il cestino dietro di lui lo urta, non accorgendosi del movimento del ragazzo.
"Mi scus..."si stanno scusando quando i loro sguardi si incrociano paralizzandosi. L'uno conosce l'altro e in quello sguardo entrambi incominciano a sentire di rivivere quel momento passato.

Flash Back***
Giappone - 18 Luglio 2010

E' una giornata calda d'estate quando accade. I nostri ragazzi si ritrovano sulla calda spiaggia a passare una giornata insieme e con loro c'è anche Kai, trascinato fin lì da tutti.
"Kai! Vieni a giocare!"chiama Takao vedendolo seduto sotto l'ombrello che non ha affatto intenzione di giocare con loro.
"Non mi va."
"Su via, Kai. Divertiti anche tu. Non vedi quanti figurini che ci sono in spiaggia. Mica vuoi stare suoi libri ancora?"domanda Rei vedendo che si è portato i libri dietro.
"Diversamente da voi, io preferisco impegnarmi per raggiungere un obiettivo invece di perdere tempo."
"Ma noi non perdiamo tempo. Avanti! Come fai a studiare con questo caldo. Anche Max sta all'università e non fa tutte queste storie come te." continua Daichi vedendo che il ragazzo non ha intenzione di muoversi.
"Ma insomma! Volete lasciarmi in santa pace?" urla alterato Kai alzandosi dalla sabbia e allontanandosi da loro quando Rei lo segue.
"Che vuoi?" continua a chiedere alterato vedendosi seguito dall'amico.
"Niente. Volevo solamente farti distrarre. Insomma. Stai troppo sui libri e non ti rendi conto che devi pur divertirti un po', uscire, conoscere gente. E' vero che giurispudenza è tosta, ma tu la stai prendendo troppo sul serio. Non ti stai neanche più battendo a beyblade con noi. A parte gli allenamenti di beyblade e gli incontri della domenica, non ci sei mai." cerca di spiegare Rei.
"Si, ma comunque lo sai che non sopporto la spiaggia e mi avete trascinato qui lo stesso."
"Si, ma è giusto per distrarci. Niente di più."dice Rei sorridendo per poi fermarsi e continuare:"Ci prendiamo qualcosa al bar? Che ne dici?"
I due rimangono lì per un po' a parlare e a bere tranquillamente.
"Eppure lo sai, mi sorprendi. Come fai a non guardare neanche le ragazze. Insomma. Tutti questi bikini e queste forme." dice guardando ogni ragazza che passa in bikini.
"Credo che tu debba darti una calmata." fa notare mentre sorseggia un thè freddo.
"Ho capito. Non è che sei gay?"domanda il ragazzo facendo quasi affogare l'amico per risponderlo.
"Ma come diamine ti vengono queste sciocchezze di testa?"
"No, è solo che non ti ho mai visto con una ragazza. Tutto qui."
"Questi sono affari miei e poi non devo mica dirtelo a te se c'è o non c'è." risponde scorbuticamente prendendo una bottiglina d'acqua e incamminandosi per ritornare dai ragazzi.
"Ah..allora c'è qualcuno. Chi è?" continua a domandare incamminandosi con lui.
"Piantala una buona volta."
E mentre camminano, l'attenzione di Kai si sofferma su di una ragazza.
"Sorellona! Ti sei fatta male?"Chiede una ragazzina vedendo la sorella che è scivolata a terra.
"Sto bene. Tranquilla."ribatte cercando di alzarsi, ma non ci riesce dal dolore.
"Sorellona." continua a chiamare la ragazzina preoccupata. 
Kai sente il bisogno di fermarsi e aiutare quella ragazza anche non capendone il motivo.
"Hai bisogno d'aiuto?" chiede stupendo Rei che non si è minimamente accorto di ciò che sta accadendo alla ragazza, fermandosi.
"Oh, si. Vi prego. Aiutatela!"
"Angela, smettila di agitarti. E' solo un graffio." si lamenta la ragazza vedendo l'eccessivo comportamente della sorella infastidendola. A quel punto, la ragazzina si allontana da loro mentre Kai si avvicina e si china dinanzi a lei. Senza fiatare, vede uscire il sangue da sotto il piede sapendone il motivo. 
"Rei? Hai i fazzoletti?"
"Si, vado a prenderli. Stanno sotto all'ombrellone." e senza perdersi in chiacchiere il ragazzo va lasciando solo Kai con la ragazza.
"Potresti anche evitare di farlo. So benissimo badare a me stessa."dice la ragazza irritata dal fatto che qualcuno si sia fermato ad aiutarla.
"Certo. Tanto che sai badare a te stessa che hai un chiodo conficcato nel piede."
"Se avessi l'attrezzatura del pronto soccorso riuscirei benissimo a medicarmi invece di farmi prendere infezione come stai facendo tu!"urla alterata trasmettendo l'agitazione anche al ragazzo.
"Ma sentila! Invece di ringraziare si mette a fare la polemica miss perfett..." il ragazzo alza lo sguardo dinanzi alla ragazza bloccandosi di colpo. Non l'ha ancora guardata e alzare lo sguardo su di lei è stato quasi un colpo. Quella ragazza non solo è bella, ma l'ha già vista da qualche altra parte non ricordando dove.
E' una ragazza dai lineamenti delicati, viso ovale con un nasino piccolo, labbra rosse e grandi occhi azzurri. Ha dei capelli castani con dei riflessi nocciola al suo interno, lisci e lunghi, talmente lunghi che arrivano quasi al fondoschiena. Ha un fisico esile, ma ben proporzionato, dall'aspetto quasi elegante e priva di ogni imperfezione.



La ragazza, diversamente da lui, lo riconosce subito incominciando ad arrossire.
"M-ma... percaso tu sei Kai Hiwatari? Uno dei blader dei BladeBreakers?"
"Si..."sussurra sorpreso e diventando ancora più confuso:"Ci conosciamo?"
"No, mi chiamo Rita. Rita Sawada." si presenta cambiando atteggiamento verso il ragazzo per poi continuare:"Ti ho visto ai mondiali di beyblade qualche anno fa." risolvendo il mistero di come lei lo conosce. Ma per il nostro Kai rimane sempre un mistero su come mai lui sente di conoscerla anche se non l'ha mai vista prima. Però prima di poter risolvere i suoi dubbi, arriva Rei con i fazzoletti.
I due si ammutoliscono letteralmente, mentre Rei incomincia a fissare la ragazza.
"Non sei giapponese, vero?"domanda il cinese cercando di creare un contatto con la ragazza che si limita a scuotere la testa e dire di no.
"Da dove vieni?" continua a chiedere mentre Kai finisce di pulire la ferita.
"Italia." sussurra la ragazza sperando che quell'interrogatoria finisca presto.
"Ah...Italia. Bella l'Italia. Ricordi i mondiali Kai..."
"Si, si. Adesso smettila e andiamocene che qui ho finito."dice tentando di tirare Rei, ma non ci riesce.
"Si, certo. Va pure. Io rimango qui a socializzare con lei."
La ragazza incomincia a ridere e ad alzarsi da terra. 
"Avanti, muoviti e andiamo!"esclama irritato Kai prendendo Rei per il braccio e allontanarsi dalla ragazza.
Da quel giorno, all'insaputa di tutti, Kai rincontra Rita più volte e tra i due nasce un legame davvero forte fino a quando non arriva il giorno della partenza di Kai per la Russia.

Giappone - 18 Gennaio 2014

La storia tra Rita e Kai continua all'insaputa di tutti. I due sono riusciti a tener segreta la loro relazione, ma quel giorno viene messo tutto in discussione. La relazione con la ragazza gli ha fatto perdere molto tempo e per questo si è laureato con tre anni di ritardo, mentre Rita ha realizzato il suo sogno di lavorare in un laboratorio. Tutto tranquillo fino a quando Kai, che ormai ha quasi ventisei anni, sa che per lui a quell'età è difficile prendere un lavoro e per farlo è costretto a trasferirsi in Russia. La cosa non disturba molto il ragazzo visto che i suoi progetti sono ben altri, ovvero portare Rita in Russia con lui, diventare avvocato e sposarla, ma questo non avviene. Quel giorno si da appuntamento con lei di fronte al bar dove si vedono sempre. Per la prima volta è in ritardo e incomincia a correre verso il bar invece di aspettare il bus come sempre, ma quella corsa viene rallentata gradualmente fino a fermarsi dinanzi a ciò che sta succedendo.
Rita non è sola. E' con Andrew che l'abbraccia e lasciano al nostro Kai un nodo alla gola, non sapendo che Rita è la cugina di Andrew e quell'abbraccio non è altro che una riappacificazione fatta dopo tanto tempo.
Ovviamente, nella mente di Kai, dopo aver avuto tutte quelle batoste dalla vita, non riesce a far altro che pensare che quella ragazza l'ha tradito. Così le da buca e senza dir niente a nessuno prende il primo aereo e se ne va in Russia per incoronare almeno il suo sogno di diventare avvocato. 


Fine Flash Back***

Entrambi hanno sofferto l'uno il comportamento dell'altro e vedersi non fa altro che alimentare altre sofferenze. Senza continuare la frase, la ragazza lo evita andando dalla parte opposta di dov'è diretto Kai e lui fa altrettanto incominciando a lamentarsi:"Tsk...che smorfiosa!"
Intanto, qualcun altro anche sta facendo un incontro con qualcuno di davvero importante nella sua vita.
"Max, che sorpresa."dice la ragazza aprendo la porta di casa e quella ragazza non è altro che Mariam.
"Sono venuto a salutarti."rivela dandole un mazzo di fiori. La ragazza sorride facendolo entrare. Ormai per tutti è palese che i due hanno avuto una storia insieme fino a quando Max non si è trasferito in America ed ha dovuto interrompere la relazione per la distanza e le impossibilità che ha avuto di incontrare la ragazza, ma tra i due è rimasto il solito clima sereno e pacifico di prima.
"Allora, sei riuscito a venire. Credevo di non rivederti più." afferma la ragazza mettendo i fiori in un vaso, mentre il ragazzo si siede su di una sedia accanto al tavolo nella cucina dov'è la ragazza.
"Già. E' stata dura. Non riuscivo ad avere un permesso per ritornare in Giappone. Fortunatamente mi hanno promosso ad assistente chirurgo e sono riuscito a venire da te."
"Scusa, come promosso? Pensavo che tu facessi il chirurgo." si gira incredula la ragazza incominciando a fissare il ragazzo.
"Veramente ho avuto un po' di grattacapi con il mio capo."confessa toccandosi la nuca. Intuendo dell'accaduto la ragazza sospira per poi sedersi accanto al ragazzo domandandogli:"Hai saputo del ristorante di Rei?"
"Si, mi sono trasferito appena ho saputo. Inoltre non è il solo. Anche mio padre ha trovato una scritta nel suo negozio in America. Piuttosto, come va a te l'attività? Ti trovi bene?"
La ragazza annuisce:"Non finirò mai di ringraziarti. Se non fosse stato per i tuoi adesso io e il mio gruppo saremo senza lavoro."
"Ma figurati. Era il minimo che potessi fare. Inoltre dovevo trasferirmi e non potevamo lasciare il negozio incostudito." le dice sorridendogli. 
Gli sguardi tra i due sono sempre più intensi. Entrambi ci tengono ancora l'uno per l'altro e Max non può fare almeno di chiedere:"Allora? Trovato nessun ragazzo durante la mia assenza?"
"Come mai questa domanda?"
"Perchè volevo chiederti se volevi tornare con me. Sai, in tutto questo tempo che sono stato lì, mi sono reso conto che l'unica cosa che mi è mancata dopo il beyblade, sei stata tu." confessa sorridendole e facendo sorridere anche la ragazza che si avvicina e lo abbraccia.
Intanto, nel ristorante "la tigre bianca", Rei si ritrova davanti ad una trup televisiva che cerca di capire cos'è successo.
"Rei Kon, vi prego. Cos'ha da dirci sugli aggressori? E' vero che erano armati ed enormi? E che hanno violentato anche la sua partner." chiede una reporter mettendogli il microfono sotto al naso e la telecamera puntata addosso.
"Veramente..." balbetta non sapendo cosa fare quando Mao interviene in suo aiuto:"Per favore! Uscite di qui! Dobbiamo sistemare!"urla la ragazza spingendoli fuori dal ristorante. 
In quel momento entra il professor Kappa con il portatile tra le mani.
"Mamma...che disastro."
"Purtroppo abbiamo riordinato per quello che possiamo. Vuoi mangiare qui?"domanda vedendolo entrare.
Il ragazzo annuisce e si siede al primo tavolo che trova.
"Certo che c'è un bel po' di gente che viene qui."nota la folla di persone che sono già tutte sedute per mangiare.
"Beh..dicono che la nostra cucina è ottima, anche se non garantisco. In Cina cucinano anche meglio."
"Sei troppo modesto."afferma Mao avvicinandosi con il menu per poi porgerlo al professore che lo afferra e la ringrazia. Appena si allontana, Kappa incomincia a parlare con Rei facendolo sedere accanto a se.
"E' successo qualcosa?"
"No, è solo che ho scoperto un po' di cose. La webcam era accesa al momento del nostro incontro con la ragazza ed ha ripreso un po' di cose strane." informa fecendo guardare in dettaglio il video.
"Questa è la ragazza che mi ha aiutato."
"Sembra che non sia la stessa di quella che ha attaccato il padre di Max e Kai."
"Che cosa? Ne sei sicuro?"
"Ho parlato con Emily ed è riuscita a farsi dare le immagini di sicurezza della videocamera che è di guardia al negozio del padre di Max. Guarda!"continua a dire mostrando le immagini.
La donna misteriosa si toglie il cappuccio dalla testa ed è vestita in modo mascolino con felpa e capelli corti castani. Non si riesce a vedere bene il volto, ma la cosa che sorprende Kappa è il tattuaggio sulla mano destra, ovvero quella in cui ha lo spray nella mano.
"Questo. Lo vedi? Sembra un codice quasi."
"Probabilmente è solo un tattuaggio." prende sotto gamba Rei non capendo dove vuole arrivare l'amico che subito va al sodo.
"Si, ma se la ragazza che ti ha salvato è la stessa di quella che era ieri nel giardino di Takao, non può essere la stessa che ha imbrattato i muri del negozio del signor Mizuhara, ma non è neanche la stessa che ha seguito Kai."
"Che cosa? Ne sei sicuro?"
"Molto più che sicuro. Ho contattato anche Boris e Yuri per avere delle certezze."dice lasciando sorpreso Rei che incomincia a chiedere di loro:"Boris e Yuri? Perchè? Che hanno a che fare loro con tutto questo?"
"Ho saputo da Emily che Boris sta nella polizia della videosorveglianza. Per questo è riuscita a mandarmi il video della videocamera del negozio. Per quanto riguarda Yuri, so che è diventato un investigatore professionista e magari qualche dettaglio che ci sfugge può trovarlo lui."informa lasciando stupito l'amico.
"Ottimo, hai mandato anche a loro i file?"
"Si. Dobbiamo solo attendere le loro risposte sul confronto e vedere le immagini della videocamera di sorveglianza della villa di Kai. Per il resto non c'è nient'altro da fare."
"Almeno sappiamo che non è una sola persona." dice Rei vedendo l'unica cosa che ci ha capito dietro a tutta quella faccenda.
"Già. Bisogna stabilire la quantità di persone. Inoltre, ho scoperto che anche i miei genitori hanno avuto visita da una di queste persone, ma non è stata pericolosa. Anzi. Hanno detto che era piuttosto calma e placata."
"Stai scherzando?"chiede sorpreso mentre Kappa gli dice ciò che ha compreso.
"No, l'unica cosa che so è che non stanno cercando solo te, Max, Takao e Kai, ma anche me e ben presto anche Daichi credo."rivela lasciando un nodo alla gola del ragazzo.
"Ma... a Takao non l'hanno ancora attaccato, così come non hanno neanche attaccato Daichi."
"Chiunque sia penso che l'attaccheranno presto, anche se mi auguro di sbagliarmi."dice il professor Kappa con l'amaro in bocca.

Presto viene sera e Takao si ritrova ad andare in ospedale siccome non è riuscito neanche a salutare suo nonno a causa del capo.
"Non è orario di visita."annuncia un'assistente dell'ospedale. 
Il ragazzo si gira, ma non sa che quella che ha difronte è Rita, la ex del suo amico Kai.
"Lo so, mi scusi. E' solo che..."cerca di spiegare, ma non c'è bisogno perchè la ragazza intuisce subito.
"Ah...tu sei quello dei fiori o sbaglio?"domanda ricordandosi di lui.
"Come fa a saperlo?"
"La mia collaboratrice mi ha detto di voi. Si accomodi pure, ma faccia presto."avverte facendo accomodare il ragazzo nella stanza e chiudere la porta dietro di se.
In quel preciso istante qualcosa sta succedendo a casa di Takao.
"Cosa? Ma sei impazzita?"urla Rei sentendo che Takao è andato da solo dal nonno Jei.
"Cos'hai da urlare?"domanda Hilary non sapendo delle scoperte fatte.
"Dobbiamo correre subito da lui. Sta correndo un grave pericolo. Quella ragazza potrebbe attaccarlo in qualsiasi momento!"rivela facendo alzare tutti all'in piedi e correre in ospedale.
Una volta lì si diriggono verso la stanza del nonno di Takao, ma vengono bloccati all'ingresso.
"Mi spiace. Non è ora di visita."dice un'infermere bloccando il passaggio.
"Ma che dite?"
"C'è un nostro amico lì dentro. Non possiamo lasciarlo da solo." contrabbattono Rei e Max, ma l'infermiere nega l'accesso ancora una volta.
"Come vi ho già detto, non è orario di visita. Tornate la prossima volt...."ma prima di finire delle urla dal piano di sopra si fanno sentire.
Temendo il peggio, i ragazzi sorpassano l'infermiere andando verso la stanza dov'è Takao. Lì ci sono infermieri fermi alla porta che urlano e strepitano:"Chiamate un dottore!"
"Takao!"chiamano i ragazzi entrando in camera e, con grande sorpresa, lo trovano sano e salvo per terra con due infermiere che cercano di rassicurarlo, ma che continua a tremare e a guardare un punto fisso, vicino al comodino del nonno Jei. In quel punto c'è Rita, è svenuta e per niente messa bene. Lo scontro contro il comodino l'ha ferita le braccia e la schieda, inoltre sembra essere stata buttata lì con violenza.
"Sono un dottore. Cos'è successo?" domanda Max andando dalle infermiere e avvicinandosi poi verso la ragazza per controllarla.
"Abbiamo sentito un rumore di vetri. Insospettiti siamo venuti e abbiamo trovato questo."confusa dice un'infermiera sostenuta dall'altra che annuisce scioccata.
"Era qui..."pronuncia Takao.
"Cos'è successo?"chiede Kai scioccato guardando la ragazza e cercando di trattenere le mille emozioni che sente stranamente dentro di se.
"Lei....Io non....cioè lei mi ha..."balbetta sottoshock. 
Cos'è successo e perchè la ragazza è in quello stato? 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***



Capitolo 3
Il ritorno dei BladeBreakers 



Giappone - 26 Settembre 2016

I ragazzi sono rimasti in ospedale aspettando che Takao si riprendesse dallo shock assieme alla ragazza aggredita. 
"Signor Kinomiya, mi ripeta ancora una volta, cos'ha visto?"chiede il medico insieme alla polizia per capire come sono andati i fatti.

Flash Back.***
Giappone - 25 Settembre 2016

E' sera quando Takao riesce ad andare finalmente all'ospedale per trovare suo nonno.
"Non è orario di visita."annuncia Rita, l'ex di Kai e assistente di turno in ospedale.
"Lo so, mi scusi. E' solo che..."cerca di spiegare il motivo della sua presenza lì, ma non ce ne bisogno perchè la ragazza intuisce subito.
"Ah... sei quello dei fiori o sbaglio?"domanda ricordandosi di lui.
"Come fa a saperlo?"
"La mia collaboratrice mi ha detto di voi. Si accomodi pure, ma faccia presto."avverte facendo accomodare il ragazzo nella stanza e chiudere la porta dietro di se. La ragazza fa due passi nel corridoio e un'infermiera passa con l'aflebo.
"Scusa? Dove vai con quello?"
"Nella stanza 207."risponde l'infermiera. La ragazza, sapendo che non è permesso far stare le persone in orario di chiusura, prende lei l'aflebo.
"Sembri molto stanca. Va pure. Ci penso io a mettere questo al signor Kinomiya." avverte facendo sollevare l'umore dell'infermiera e andare via, mentre lei torna indietro con l'aflebo tra le mani. 
Come il suo solito bussa alla porta ed apre.
"Scusi, signore. Devo mettere l'aflebo."
"Mica disturbo?"
"No, tranquillo. Tanto è suo parente. Dico bene?"
"Si. E' mio nonno." rivela mentre la ragazza cambia l'aflebo.
"E' brutto vedere la persona che ami in questo stato. Ci sono passata anch'io."
"Qualche caro che stava male?"
"Il mio ex veramente. Pensa che appena si riprende, scappa via dall'ospedale. Era un vero ribelle."dice con un briciolo di nostalgia prendendo l'aflebo vuoto per poi continuare:"Un ribelle senza fegato, però visto che mi ha lasciato senza  motivo e se n'è andato via."
"Mi spiace. "
"Va beh...sono cose che capitano. E poi  preferisco dedicarmi al lavoro, invece di inutili storie che vanno e vengono." conclude la ragazza buttando l'aflebo vuoto nel cestino.
Takao incomincia a ridere:"Che strano. E' la stessa cosa che dice sempre il mio amico Kai. Penso che andresti molto d'accordo con lui."
A quelle parole la ragazza si blocca, ma lo stupore della ragazza si fa ancora più grande quando sente un battito di mani.
"Ma tu guarda! Chi non muore si rivede."dice quella voce femminile facendo girare i due. E' dinuovo lei, la strana ragazza misteriosa.
"Eh? Voi due vi conoscete?"
Rita, difronte alla ragazza misteriosa, non può fare almeno di spalancare gli occhi e sussurrare:"Non è possibile. Io...io ti avevo distrutto."
"Mi spiace, mia cara, ma il nostro programmatore ci ha liberato prima che tu potessi dare fuoco a tutto. E adesso, togliti di mezzo! Ho un bel po' di cose da fare ed una di queste è distruggere la persona che ami e ogni cosa che lo circonda."
"Non puoi farlo!"
"Invece si, prenderò quei maledetti bit-power subito dopo aver ammazzato i BladeBreakers uno ad uno e te lo dimostrerò iniziando proprio da lui!"urla la ragazza arrabbiata sfoggiando il suo beyblade contro Takao che è senza beyblade.
"Giù!"esclama Rita facendolo abbassare la testa e mancare il tiro alla ragazza.
"Il tempo è giunto e tu non puoi fermarlo! E' tempo di battersi. "continua a sbraitare la figura misteriosa, mentre la ragazza tenta di chiamare soccorsi andando verso il letto del nonno Jei per premere il campanello d'allarme. Il beyblade della ragazza la colpisce scaraventandola sul comodino. Quel beyblade non è come gli altri, ma possiede delle lame invece del disco di rotazione e quello stesso colpo la ferisce alla schiena. L'impatto con il comodino fa traballare il vaso dei fiori che cadendo va su di Rita perdendo conoscenza. Fortunatamente la ragazza riesce a premere l'allarme prima di svenire. Quello stesso allarme e il rumore assordante mettono in fuga la donna misteriosa lasciando perplesso Takao che ancora non riesce a capire cos'è successo.

Fine Flash Back.***


"Questo è quello che so, c'era una ragazza e non so cosa voleva. Diceva di voler distruggere qualcuno. Voleva i bit-power. Non so chi fosse, ma ha cercato di uccidermi." continua a ripetere esausto cercando di trovare una ragione.
Intanto, Kai si avvicina al letto della ragazza che è ancora svenuta.
"La conosci?"domanda Max vedendolo vicino al letto.
"No."nega, anche se i suoi occhi non possono far almeno di mostrare la preoccupazione per la ragazza.
"Tranquillo. Si riprenderà presto."informa mettendogli la mano sulla spalla per poi uscire dalla stanza.
Kai si siede sulla sedia accanto alla ragazza incominciando a fissarla. Sente che prova ancora qualcosa per lei e cancellare quattro anni passati insieme non sono facili, ma cerca di scacciarla. E' troppo orgoglioso per mostrare i suoi sentimenti ad una che, secondo il suo punto di vista, l'ha tradito.
"Se sei qui per vedermi crepare, puoi anche andartene." dice acidamente la ragazza toccandosi la testa e alzandosi con il busto.
"Non sono qui per te, ma per Takao."
"Beh, allora va da lui, no? "
"Sempre simpatica." ironizza il ragazzo guardandola storto.
"Tsk...ha parlato mister simpatia."contraccambia la ragazza ricambiando quello sguardo.
C'è tensione nell'aria e chiunque avrebbe compreso che tra quei due c'è qualcosa che non va vedendoli buttarsi frecciatine e occhiatacce. Fortunatamente per loro, nessuno li vede visto che appena sentono i rumori dei passi i due distolgono lo sguardo l'uno dall'altro incominciando a fissare il lato opposto.
"Ah...finalmente ti sei svegliata."nota Max avvicinandosi alla ragazza per poi continuare:"Come ti senti?"
"Un po' rintontita, ma bene."
"Ricordi come ti chiami, età e quant'altro?"
"Si, tranquillo."rassicura venendo visitata da Max che le prende i parametri vari della salute e le controlla i riflessi della vista.
"Fortunatamente la botta alla testa non ha avuto effetti negativi."annuncia dopo averla visitata."Vado a chiamare gli altri che erano preoccupati."continua per poi uscire dalla stanza.
"Tsk...casomai qualche neurone sarebbe resuscitato."
"Tsk...ma sentilo! Sei venuto qui per litigare o per rompere?" domanda Rita vedendo le continue fecciatine del ragazzo.
"Sono venuto per il mio amico, non per te."
"Ah...comunque se ti serve lo puoi comprare al mercatino dell'usato."
"Che cosa?"
"Il neurone." risponde alterando l'umore di Kai.
"Ma sentila! E' lo stesso mercatino dove hai perso la tua arroganza o quello delle battute scarse?"
"Ah, ah. Come ho appena detto dovevano chiamarti mister simpatia."continua ad ironizzare la ragazza, ma è costretta a tacere subito per la presenza degli altri membri dei BladeBreakers che entrano nella stanza.
"Allora state bene." afferma sollevato Takao avvicinandosi al letto. La ragazza annuisce sorridendo.
"Eppure ancora non mi riesco a spiegare come mai quella ragazza ha colpito lei e non Takao."dice perplesso Rei non trovando una soluzione.
"Perchè la conosco." rivela facendosi puntare tutti gli occhi addosso.
"Tsk...c'era da immaginarselo."punzecchia Kai incrociando le braccia e guardandola storto, ma la ragazza sospira.
"Credo che vi debba delle spiegazioni." informa ricordando ciò che è successo.


Flash Back***
Giappone - 30 novembre 2013

E' una giornata come tante quando Rita esce di casa per andare a lavoro. Non è un assistente ospedaliera come la conosciamo ora, ma una ricercatrice che progetta robot per conto della ditta di Zeo.
"Buongiorno signore." saluta chinando la testa e vedendo che il capo è lì per vedere le ultime creazioni.
"Buongiorno. Come vanno le ultime creazioni?" domanda avvicinandosi alla ragazza che non tarda a risponderlo.
"Hanno avuto qualche problema, ma saranno facilmente risolvibili entro fine settimana." rivela dandogli la cartella degli analisi mentre si incamminano nel laboratorio centrale.
"Molto bene. Sono sicuro che quest'invenzione mi sarà molto utile."dice vedendo i grafici soddisfatto suscitando curiosità nella ragazza.
"Scusi, signore? Se posso permettermi, come mai ha avuto quest'idea?"
Il ragazzo si avvicina ad una delle grandi vasche che sono in quel laboratorio guardandole una ad una.
"Beh... in realtà è solamente per far interagire l'uomo con la macchina. Dopotutto siamo nel ventunesimo secolo e mi sono chiesto, perchè non creare anche macchine in grado di provare sentimenti?"
"Si, ma non ci è mai riuscito nessuno prima di adesso a..." Rita cerca di esprimere le sue preoccupazioni, ma Zeo la ferma.
"Non dubitare. C'è stato qualcuno che ci è riuscito per questo voglio metterla in produzione. E' un progetto unico al mondo per tutte le persone che vogliono un amico, per le famiglie che vogliono dei figli, per coloro che vogliono fratelli, oppure una compagna che non possono avere. " informa toccando uno dei vetri dov'è l'essere misterioso al suo interno per poi concludere:"E' per questo che l'ho progettata ed ho molta fiducia nei vostri mezzi. Niente andrà storto."
La ragazza sorride all'entusiasmo che ci mette Zeo nel suo lavoro che non può fare almeno di eseguire gli ordini. Purtroppo il progetto non viene completato subito per mancanza di tempo e personale, così viene rimandato.

Giappone - 04 Gennaio 2014.

La ragazza entra a lavoro come sempre, ma il clima è totalmente diverso. Tutte le provette e gli analisi sono stati modificati da qualcuno. Inoltre, non è l'unica cosa che non va.
"Che sta succedendo?"domanda avvicinandosi a degli addetti che stanno portando via dei computer.
"Ma come? Non lo sai? Il progetto è stato comprato dalla Russia all'insaputa della società." 
"Cosa?" urla sorpresa non avendo idea di ciò che sta accadendo.
"Il signor Zeo è su tutte le furie. Sta parlando adesso con il direttore dell'azienda." 
Senza perdersi in chiacchiere, la ragazza corre nell'ufficio di Zeo dove lo trova ad urlare contro quell'uomo che ha difronte.
"No, non se ne parla neanche! La società è mia, il progetto è mio e non lo passerò nelle mani vostre. E' assurdo! Deve ancora essere collaudato e..."
"Silenzio! Vostro padre mi ha affidato la società tra le mani ed io esigo assumermi ogni responsabilità e diritto."
"Ma la società è nelle mie mani, non in quelle di mio padre."
"Lo so, infatti ha chiesto una collaborazione e quindi il progetto è mio. " afferma l'uomo alzandosi all'in piedi. Quell'uomo non è altro che Vorkov, ma nessuno di loro sa chi sia, ne tanto meno della persona losca che è.
"Inoltre, non starò qui. Ho altri piani per la Russia, quindi sarà affidato al mio delegato, il signor Ruthford che provvederà a sorvegliare strettamente ogni collaudo." continua mostrando l'uomo accanto a lui che altro non è che il capo di Takao.
La ragazza assistì a tutto per poi vedere uscire i due uomini lasciando solo Zeo e lei nella stanza.
"Incredibile! Non ci credo. Hanno comprato il mio progetto. Dovevo metterlo io sul mercato e invece..." si rimprovera Zeo rammaricato della situazione in cui si ritrova.
"Signore? Come facciamo con i collaudi? Quei progetti hanno ancora delle anomalie."rivela Rita facendo voltare Zeo.
"Non importa. Costruiremo un altro prototipo."
"Ma...signore..."
"Fa come ti ho detto, ma non destare sospetti. Continua a lavorare su quei prototipi e costruiscine altri in segreto. Dobbiamo farli migliori e metterli sul mercato prima degli altri. Ti aiuterò io e Angela se sarà necessario. Faremo anche gli straordinari, ma dobbiamo farlo." la determinazione di Zeo è alle stelle e la ragazza che lo guarda non può far altro che annuire e stare agli ordini. 
Tutto va come progettato. Angela, Zeo e Rita riescono a mettere su ben tre macchine può potenti e più avanzate di quelle vendute ai russi.Tre cyborg, dalle caratteristiche umane, con dei cuori tecnologici in grado di provare forti emozioni. Ognuno di loro ha caratteristiche e abilità diverse grazie alla scheda madre inserita nella fessura dietro la nuca. Tutti loro hanno un codice a barra sulla mano destra che li contraddistingue dagli altri e Zeo è soddisfatto del lavoro. Tutto sembra andare per il meglio finchè il loro segreto e progetto non viene rivelato alla parte nemica per causa di Angela che, innamorata di Ruthford, spiffera ogni cosa. 

Giappone - 25 marzo 2014

Quel giorno Rita si trova in laboratorio. I collaudi per i robot della Russia sono stati ultimati e il signor Ruthford firma l'accordo con Zeo mostrandogli ciò che lui ha preso in possesso.
"Ottimo, ma so che ce ne sono altri." dice Ruthford girandosi verso Zeo.
"No, mi spiace. Sono solo questi quelli..." ma non riesce a finire la frase che Ruthford avanza diritto verso i cyborg segreti.
"L'accesso è vietato, signore."vieta la ragazza, ma Angela la supera.
"Lui è con me." sorprende mostrando il tesserino dell'azienda e mostrandogli il progetto.
"No. Non può portarmi via anche questo..."balbetta incredulo Zeo. "Sono finito. Se quei cyborg vanno nelle loro mani insieme a tutti gli altri, l'azienda dovrà chiudere e..."
"Non si preoccupi."rassicura Rita avendo un piano:"Faccia uscire tutti i dipendenti ed esca anche lei."
"Cos'hai in mente?"
"Nel bene o nel male l'azienda può fare solo due cose:sprofondare sotto a quei venditori e chiudere ogni contatto aziendale, oppure avere un danno superiore ad un milliardo di yen e sopravivvere."
Capendo ciò che la ragazza ha nella testa, Zeo cerca di fermarla vedendola impugnare un beyblade in costruzione nella società.
"Vuoi far saltare questo posto? Ma così metti in pericolo la tua stessa vita e..."
"Non ho più una vita. Non mi va di vivere sapendo di avere una sorella come rivale e un ragazzo che se n'è andato senza proferire parola. Visto che sono così inutile, almeno mi renderò utile alla società." e senza aggiungere altro la ragazza oltrepassa la porta chiudendola con il sistema di sicurezza lasciando Zeo fuori che non può far altro che ascoltarla. Intanto, Angela, nonchè sorella di Rita, è giunta ai tre cyborg con il suo adorato Ruthford.
"Eccoli. Non trovi che siano stupendi?"
L'uomo si avvicina entusiasto all'idea che quei cyborg dalle sembianze umane siano in suo possesso.
"Finalmente! Il signor Vorkov attendeva da anni questo progetto. Il mondo sarà finalmente nostro!"esclama con entusiasmo lasciando sorpresa Angela.
"C-cosa? Ma... io credevo volessi...."
"Venderli? Tsk...sei completamente fuori strada. Il signor Vorkov sapeva della testardagine di Zeo grazie alla stessa persona che ha forgiato questi cip intrinse di odio, vendetta, sete di potere e potenzialità combattive con i beyblade, ovvero il dottor. B."
"Cosa? Allora tu...mi hai solamente...usata?"
"No. In realtà non ho ancora finito con te, perchè tu sarai una di loro, mia cara" dice dandole un colpo alla nuca facendola svenire, mentre Rita usa il beyblade contro le apparecchiature distruggendo tutto.
"Che cosa?" esclama l'uomo girandosi dal rumore dell'esplosione vedendo le fiamme dietro di se. Angela è svenuta e lui non ha intenzione di mollarla lì.
"Lasciala immediatamente!" urla Rita, ma ciò è inutile.
"Non credo proprio. Sai, servono almeno quattro di loro per i piani del mio capo." rivela buttando dei computer addosso alla ragazza facendola cadere.
Il soffitto cede e, ahimè, Rita rimane bloccata lì,  sotto a quelle macerie, perdendo i sensi e avvolta dalle fiamme convinta che quel progetto sia stato bruciato insieme a Ruthford, ma non è così. Egli è riuscito a salvare quei tre cyborg dalla distruzione grazie al supporto di Vorkov, arrivato prima dell'esplosione. I vetri delle capsule di contenimento dei cyborg sono stati rotti all'esplosione e i due sono riusciti ad impossessarsi di quelle creature manovrati da uno scopo comune, ossia: dominare il mondo.

Fine Flash Back.


"Vedete, quella che voi avete avuto contatti, è una creazione della Zeo corporation." rivela Rita lasciando tutti sorpresi.
"Parli della ditta di Zeo?" chiede Takao afferrando stranamente subito il discorso.
"Si. Due anni fa lavoravo lì, finchè non c'è stato un incendio. Credevo che fosse andato perso, invece pare che la nostra concorrenza l'abbia presa con se e ne abbia fatto delle macchine da guerra."
"Cosa?" domandano sorpresi, ma ovviamente il peggio non lo sanno ancora e Rita non perde tempo a continuare il discorso informando:"Li ho sentiti parlare molte volte di conquista del mondo e di beyblade, ma non so nulla a parte che lavoravano per un certo Vorkov."
"Vorkov?" 
"Ma come? Non si è ancora arreso?"incominciano a chiedersi prima Max e poi Takao.
"Non ci posso credere. Dopo tutti questi anni ancora progetta una cosa del genere? E' assurdo!" continua Rei incredulo. 
"Ehm...scusatemi? Voi lo conoscete?"
"Certo che lo conosciamo. Gli abbiamo rovinato i piani più di una volta e adesso vuole prenderci per i fondelli dinuovo." informa Kai nervoso.
"Che facciamo?" Domanda perplesso Max seguito da Rei che afferma: "Non possiamo permettergli di andare avanti con i suoi piani. Distruggerebbe ogni cosa."
"Si, ma non possiamo neanche lasciare il nostro lavoro. Sopratutto com'è il mio capo. Quello poco ne vuole." avvisa Takao perplesso pensando ad un possibile licenziamento e non essendo a conoscenza che, proprio il suo capo, è l'aiutante di Vorkov.
"Infatti, senza contare il fatto che sono anni che non prendo il beyblade tra le mani." rivela amareggiato Rei seguito dallo sconforto di Max e Takao:"A chi lo dici."
"Siamo tutti fuori allenamento."
In quella stanza lo sconforto scende lasciando un amaro silenzio che viene interrotto un istante dopo dal rumore della sedia di Kai, spostata dal suo alzarsi e avanzare verso la porta.
"Ehi, Kai." dice Takao vedendolo allontanarsi seguito dallo stupore di Rei e Max che chiedono anche loro:"Che ti prende?"
"Dove vai?"
"Che domande? Sono anni che non mi alleno e se dobbiamo riprendere i nostri beyblade ci conviene farlo al più presto invece di rimurginarci addosso come delle femminuccie." e con questo sbatte la porta dietro di lui lasciando i tre ragazzi lì insieme a Rita che non tarda a dire la sua:"Beh...anche se odio ammetterlo, credo che lui abbia ragione."
"Già, lo penso anch'io."afferma Rei vedendo la ragazza alzarsi dal letto.
"Si, ma con il lavoro?"
"Già...come faremo?" chiedono perplessi Takao e Max, ma Rei incomincia a confortarli:"Non c'è bisogno che ve lo dica io che un modo si trova sempre."
I tre sorridono consapevoli che quel che sta accadendo li porterà in una nuova avventura insieme ai loro vecchi compagni di viaggio, ovvero i beyblade.

Giappone - 01 Ottobre  2016

E' un sabato quando i nostri eroi sono finalmente pronti per allenarsi con il beyblade. I quattro giorni precedenti li hanno dovuti usare per le riparazioni e l'assemblaggio di nuovi dischi di rotazione più resistenti dopotutto sono anni che non li utilizzano.
"Bene. Incominciamo!" dicono Rei e Takao puntando i loro beyblade. Stanno per lanciare ed hanno il fiato sospeso non sapendo come andrà. 
"Tre....due....uno. Pronti? Lancio!" urlano lanciando il beyblade presi dalle emozioni dei tempi passati.
Ma purtroppo, la mancanza di allenamento e il troppo distacco dai loro bey non gli fa avere il controllo che vogliono. Infatti, il beyblade di Takao se ne va per fatti suoi andando a sbattere ovunque, mentre quello di Rei finisce per fermarsi dopo neanche due giri di rotazione. Rei si avvicina al suo beyblade prendendolo e incominciandolo a fissare.
"Takao? Ci riproviamo?"domanda vedendolo correre avanti e indietro per prendere il bey.
"Si, dammi solamente il tempo di prend..." e non finisce neanche la frase che il beyblade gli va diritto in faccia.
"Ho come l'impressione che sbagliamo qualcosa."informa Max vedendo la situazione tragica e non riuscire a gestire neanche lui il suo beyblade.
"Ragazzi. Fermatevi un attimo! Ho appena ricevuto i risultati delle ricerche."sbraita il professor Kappa correndo con il suo portatile insieme a Rita.
"Ehi, come mai è qui?" chiede curioso Takao vedendola sedersi nel porticato insieme a loro.
"Credo che questi risultati dovrebbe vederli anche lei, così può darci più informazioni su questi cyborg." risponde il professore facendo avvicinare gli altri al computer mandando avanti il video lasciando sorpresi tutti sui risultati.
"Quindi sono tre ragazze diverse?"domanda Max attendendo una risposta.
"Questo è quello che ha detto Yuri. Puoi confermare Rita?"
La ragazza rimane in silenzio per un po' a guardare quelle immagini per poi rivelare:"C'è qualcosa che non mi torna. In teoria dovrebbero esserne tre, ma nessuna di queste tre ha attaccato Takao e quella che ha salvato Rei non è una produzione della Zeo corporation."
Quelle parole lasciano tutti con il fiato sospeso.
"La prima, ovvero quella che ha scritto sui muri, è il progetto 00765, anche chiamata Makoto."



"Cosa? Hanno dei nomi?"
"Zeo ha voluto così. Anche se non riesco a capirne il motivo." dice Rita non sapendo che in realtà anche Zeo è un robot, cosa che gli altri sanno, ma evitano di dirlo.
"L'altra, quella che si vede cadere dalla finestra, è il progetto 00454, anche semplificato in Ami."



"Ami?" ripete Max incredulo.
"Si, mentre quella che abbiamo visto in clinica si chiama Rose, ed è il progetto 00545."



"Quindi, questa che ha salvato Rei, chi è?" domanda Takao incuriosito davanti all'immagine sfogata della ragazza.


"Non ne ho la più pallida idea. Anche perchè ha un aspetto più da robot che da persona. Quindi non penso sia un invenzione della Zeo corporation visto che il nostro direttore Zeo era molto preciso e puntiglioso a volerlo umano anche nella più piccola particella." rivela Rita facendo ridere Takao che subito ironizza:"Come dargli torto. Dopotutto voleva una ragazza fatta su misura per lui."
La battuta fa ridere tutti, tranne Rita che non ci vede niente di divertente.
"Ah...voi siete proprio strani. Zeo è una persona sana di mente e non credo che l'abbia progettato per i suoi sfoghi sessuali." dice irritata senza rendersi conto di aver fatto ridere ancora di più i ragazzi. 

Russia - 01 Ottobre 2016

All'insaputa dei nostri ragazzi, in Russia, il caro Vorkov si ritrova difronte al dottor B.
"Allora, com'è andata? Sei riuscito a crearne altri?"
"Certamente. L'esperimento 00045 ha avuto gli stessi risultati degli androidi della Zeo corporation che abbiamo sul campo." risponde mostrandogli il cyborg nella capsula di contenimento.


"Ottimo. Riusciresti a crearne altri?" domanda Vorkov lasciando sorpreso il dottor B.
"Cosa?"
"Ne voglio molto di più di questi quattro. Ne abbiamo bisogno se vogliamo dominare il mondo tramite il beyblade. Dobbiamo farli immagazinare ogni bit-power esistente e una volta nostri li autodistruggeremo così che possono entrare dentro di me e rendermi dominatore dell'universo."afferma con decisione Vorkov facendo sorridere il dottor B.
"D'accordo. Devo ammettere che l'idea di rapire l'assistente di Zeo non mi andava molto, ma le sue informazioni cerebrali ci sono molto utili, inoltre potremo impiantare anche a lei il cip e renderla un androide." propone, ma Vorkov non è affatto d'accordo sull'idea del suo complice.
"Lo escludo. Ha delle emozioni e dei ricordi. Potrebbero esserci d'intralcio. Quando hai finito sbattila in cella e lasciala a morire lì."
"Si signore." risponde vedendolo allontanarsi e mettendosi al lavoro sul cyborg per crearne altri ancora più forti.
Riusciranno i nostri eroi a sventare i piani di Vorkov e del dottor B.?

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