Un Halloween diverso dal solito

di Miss Ria
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La villa abbandonata ***
Capitolo 2: *** Il risveglio ***



Capitolo 1
*** La villa abbandonata ***


Era la notte di Halloween quando lo vidi per la prima volta. Io e le mie amiche ci eravamo recate in una villa abbandonata molto tempo fa che praticamente stava cadendo a pezzi. Era vecchia, ma proprio per questo mi affascinava tantissimo.

Stavo camminando con la torcia in mano, davanti alle altre, che mi seguivano mentre cercavano di convincermi di tornare indietro e abbandonare la malsana idea che mi era venuta in mente. Ma io non le ascoltavo, cercavo l’avventura e loro erano troppo preoccupate per lasciarmi andare da sola.

“Dai, Ellie … torniamo a casa…”

“Non se ne parla! Stanotte c’è pure la luna piena! E sinceramente non mi va di starmene sul divano a guardare squallidi film horror ingozzandomi di dolcetti a forma di zucca.”

Dopo aver girato a vuoto per tutta la villa, mi arresi e decisi di tornare alla noiosa vita reale. Ero appena scesa dalle scalinate quando sentii dei passi dietro di me. Mi voltai a guardare chi fosse, dato che tutte le altre mie amiche erano già davanti a me dirette di corsa verso la porta d’ingresso. Fu allora che lo vidi.

“… Non andare.” Mi disse.

Era un ragazzo in giacca e cravatta illuminato da un raggio di luna che filtrava dall’ampia finestra. Rimasi a bocca aperta con gli occhi spalancati e il cuore in gola. In un attimo mi si gelò il sangue. Ma mi sentivo per la prima volta viva. Ero come paralizzata, non riuscivo a muovermi o distogliere lo sguardo da lui.

“Ellie, che succede? Non vieni?”

“…”

“… Cosa stai guardando Ellie?”

A quanto pare loro non riuscivano a vederlo, ma in quel momento poco m’importava di loro. Feci un passo in avanti, pregando che non svanisse nel nulla. A quel punto mi cadde la torcia dalle mani e la lampadina finì in mille pezzi lasciando che la luce lunare avvolgesse anche me. Le altre si spaventarono e corsero via gridando. Rimanemmo solo noi due.

“Chi… sei?” gli chiesi.

“Non mi riconosci? … Sono io, Francis.”

Io non conoscevo nessun Francis. Ma lui mi parlava come se ci conoscessimo da una vita. In più il suo tono di voce era basso e dolce, come il suo sguardo.

“Finalmente ti ho trovata. Ti ho cercata dappertutto…”

Detto questo, si avvicinò a me e mi accarezzò la mano con la sua mano fredda. Fu allora che capii. Era un fantasma. Ne ero sicura. Ma più lo guardavo e più la paura svaniva. Aveva un’espressione sofferente sul viso mentre mi sorrideva, come se fosse sul punto di piangere. I suoi occhi azzurri brillavano e sentivo che il mio cuore stesse come per esplodere ma non era per paura. Era qualcos’altro. Uhm… come si chiama? Desiderio? Amore a prima vista? No. Nulla di tutto questo. Era una specie di forte nostalgia quello che provai in quel momento. Intanto non sapevo cosa rispondergli, così decisi di stare al gioco.

“Ero… uscita fuori un attimo. A prendere una boccata d’aria.”

“ A quest’ora, amore?”

Stop. “Amore”? pensai. Doveva avermi scambiata per la sua fidanzata. Che sfiga però. E’ proprio vero che tutti quelli belli o sono impegnati o sono gay. Persino i morti.

“Ehm.. sì. Non riuscivo  a dormire. Scusa, ti ho fatto preoccupare.”

I ragazzi impegnati non erano proprio il mio tipo, quindi decisi di filarmela il prima possibile.

“Vado a farmi un altro giro eh! A dopo!”

Corsi verso la porta e cercai di tirare, ma la porta non si apriva. Tirai più forte, ma niente. Ero bloccata in quella villa con un fantasma che mi credeva la sua ragazza.

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Capitolo 2
*** Il risveglio ***


“Perché cerchi di scappare da me?” Quando mi voltai me lo ritrovai ad un palmo dal mio viso. Lui si avvicinò e mi diede un bacio. Chiusi gli occhi spontaneamente e quando gli riaprii la luce si accese e mi trovai a ballare con lui un walzer in un grande salone. Io non sapevo nemmeno ballare, il mio corpo si muoveva da solo. Mi accorsi che stavo indossando un abito da sera blu notte e dei guanti di pizzo nero. Non ci capivo più niente. Mi guardai intorno. Non eravamo soli, c’era altra gente che ballava a tempo di quella strana melodia. Ad un certo punto, un ragazzo dai capelli castani, lunghi fino alle spalle si avvicinò a noi e Francis si fermò salutandolo. “ Stephen!” “Salve Francis. Mi chiedevo se potevi concedermi questo ballo con la tua sposa … In fondo, non puoi monopolizzarla per tutta la serata.” Lui gli sorrise anche se si vedeva che era un po’ teso e gli porse la mia mano. Io non sapevo che dire. Era un ragazzo bellissimo. Un altro. Indossava una camicia bianca dalle maniche larghe, infilata nei pantaloni neri a vita alta. Più lo guardavo e più mi girava la testa. “Ti senti bene, Rosemary?” E adesso chi cavolo era questa Rosemary? Ah, si riferiva a me. Credo. “Scusa … mi gira un po’ la testa.” “ In effetti sei un po’ pallida. Resta qui, ti vado a prendere qualcosa da bere.” Quando mi sorrise notai i suoi canini sporgenti. “Un vampiro …” pensai. Mi toccai automaticamente il collo e sentii con la punta delle dita qualcosa di umido. Era sangue. Ecco perché mi sentivo debole. Ma quando mi aveva morsa? Ero nella confusione più totale. C’era davvero qualcosa che non andava a quella festa. Gli invitati … erano strani. Mi guardai di nuovo intorno e vidi un cane-lupo in fondo alla sala. Accanto a lui c’era una ragazza bionda dall’abito argentato. Sembrava una principessa. Ma anche la sua bellezza mi sembrava disumana. Quando notò che la stavo fissando, mi si avvicinò di corsa e con una smorfia sul viso cominciò a parlarmi come se niente fosse. “Cos’hai da fissare Rosemary? Non ti basta avermi portato via Francis? Ora vuoi anche Dave?” “Cosa? Chi è Dave?” “Ha! Che faccia tosta! Guarda che ho visto come lo fissavi!” “T-Ti stai sbagliando…!” A quel punto sentii ringhiare alle mie spalle e quando mi voltai vidi il cane-lupo trasformarsi in un umano. Presi talmente paura da cadere per lo spavento, lui però mi prese al volo e mi tirò a se, tenendomi stretta. “Basta così Grace! Non ti permetto di importunare oltre la sposa. Questa è la sua serata quindi cerchiamo di non fare scenate di gelosia.” “Hmpf!” La tizia girò i tacchi e se ne andò a parlare con Francis e la cosa mi diede non poco fastidio. Dave mi portò fuori, sul balcone a prendere una boccata d’aria chiedendomi scusa per il comportamento della sua ragazza. “Sai Rosemary… penso sia un po’ tardi per dirtelo ma… io ti ho sempre amata. Fin da piccola. Anche se per te sono solo un buon amico ho sempre provato dei sentimenti per te che vanno al di là dell’amicizia. Tu e Francis state bene insieme, devo ammetterlo… ma stai tranquilla. Non mi sono intromesso tra voi due fin’ora e non ho intenzione di farlo in futuro. Però, sappi che se lui ti ferirà sarò il primo a portarti via da lui.” Detto questo, tornò dentro non lasciandomi nemmeno il tempo di rispondergli. Anche se in realtà non avrei avuto un accidenti da dirli. Ero rimasta lì a bocca aperta guardandolo andare via, dopo la prima dichiarazione d’amore che ebbi mai ricevuto. In seguito il mio sguardo cadde giù, sul giardino sottostante e un’idea mi fulminò il cervello. Ne avevo abbastanza di vampiri, fantasmi e licantropi. L’idea di starmene sul divano a ingozzarmi di dolci mentre guardo la tv non mi sembrava poi così male dopo tutto. Ero al secondo piano di quell’inquietante villa, non era poi così alto. Salii sulla ringhiera e chiusi gli occhi lasciandomi cadere. Sembrava un volo infinito, continuavo a precipitare, volevo aprire gli occhi ma avevo troppa paura. Allora pensai che era tutto un sogno, in fondo non poteva essere altrimenti. Avevo guardato troppi film horror, diciamocelo, e l’intera saga di Twilight che avevo visto il giorno prima di certo non mi ha aiutato … Ad un certo punto mi sentii afferrare il braccio, allora riaprii gli occhi e guardai in su. Era Francis. Mi tirò su e mi abbracciò forte. Allora capii. Ero imprigionata nei ricordi di quella villa, che non voleva lasciarmi andare. Ecco perché anche dopo un volo che mi sembrò durare un’eternità non avevo toccato il suolo. Cominciai a sudare freddo. Avevo le ginocchia che mi tremavano. “Rosemary …! Non sai che spavento mi sono preso. Su, torniamo dentro, c’è troppo freddo qua fuori.” Io sospirai e risposi. “Certo …” Quando Francis mi prese per mano e mi accompagnò dentro, di colpo sentii tutta la stanchezza cadermi addosso. Avevo molto sonno e vedevo tutto sfocato, dall’altra parte del salone vidi quella bionda smorfiosa di prima sorridermi maliziosamente. Poi non mi ricordo più niente, probabilmente svenni. E molto probabilmente fu grazie a lei che mi risvegliai da quel sogno ridicolo. Quando riaprii nuovamente gli occhi ero a casa, nel mio letto. Mia madre spalancò la porta come ogni mattina e mi gridò incazzata : “ Ah, finalmente! Avevi intenzione di dormire per sempre?! Alzati, sono già le sette, se non ti muovi farai tardi a scuola!” “Quindi, alla fine era un sogno …” pensai. Appena arrivai a scuola le mie amiche mi si buttarono addosso come delle disperate. “Ellie! Per fortuna stai bene! Perché non ci hai avvisate???” “Cosa? Avvisare di cosa?” “Della tua assenza da scuola! E’ dalla notte di Halloween che non abbiamo più avuto notizie di te!” “Cosa … No, stop. Quanto tempo sono stata assente da scuola?” “Due giorni …” Dopo scuola tornai alla villa abbandonata. Volevo fare chiarezza su quello che era successo. Feci il giro di tutta la villa ma non c’era nessuno. Nessuna traccia di vita. Sospirai e aprii la porta principale, delusa di non aver trovato niente, quando sentii una voce. “Grazie … Ellie.” Mi voltai immediatamente ma dietro di me non c’era nessuno. Fui solamente abbagliata dalla luce del sole che penetrava dalla finestra davanti alla quale incontrai Francis. “Francis …” Era la voce di Francis, ne ero certa. Sorrisi e uscii dalla villa, arrivata al portone mi voltai nuovamente. Le mura di quella casa mi hanno regalato una notte … o due, (non lo so più) di brividi e batticuore. Ancora oggi, dopo tanti anni, me lo ricordo ancora. Il viso dolce di Francis. Non ho mai dimenticato, quel Halloween un po’ diverso dal solito …

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