La nuova Draconiana

di Midorikawa_efp
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Thuban ***
Capitolo 2: *** Rastaban ***
Capitolo 3: *** Eltanin e Aldibah ***
Capitolo 4: *** I 4 Draconiani insieme ***
Capitolo 5: *** Ratatoskr e Nida ***
Capitolo 6: *** Umika ***
Capitolo 7: *** Sara ***
Capitolo 8: *** Il duro allenamento ***
Capitolo 9: *** Il sogno della vendetta ***
Capitolo 10: *** Il bacio ***
Capitolo 11: *** La nuova coppia ***
Capitolo 12: *** Umika e Eltanin ***
Capitolo 13: *** La stessa visione ***
Capitolo 14: *** La preparazione ***
Capitolo 15: *** Giochi e amore ***
Capitolo 16: *** Spaventi e ricordi ***
Capitolo 17: *** La partenza ***
Capitolo 18: *** Sul campo nemico ***
Capitolo 19: *** Tracce ***
Capitolo 20: *** Gli altri Draconiani (pt.1) ***
Capitolo 21: *** Gli altri Draconiani (pt.2) ***
Capitolo 22: *** Una piccola vendetta ***
Capitolo 23: *** La Draconiana del traditore (pt.1) ***
Capitolo 24: *** La Draconiana del traditore (pt.2) ***
Capitolo 25: *** Le sfere ***
Capitolo 26: *** Il tempio marino ***
Capitolo 27: *** La giusta scelta ***
Capitolo 28: *** Spiegazioni al prof. ***
Capitolo 29: *** Attacco ***
Capitolo 30: *** Altro avvelenamento e soluzione ***
Capitolo 31: *** La battaglia finale (pt.1) ***
Capitolo 32: *** La battaglia finale (pt. 2) ***
Capitolo 33: *** La battaglia finale (pt. 3) ***
Capitolo 34: *** Una vita più o meno normale ***



Capitolo 1
*** Thuban ***


Sofia era a casa, nella villa del professore. Dormiva beata nel suo letto, nella strana stanza che le ricordava qualcosa, ma non sapeva cosa. Il prof. la chiamò, dicendole che era pronta la colazione. Scese controvoglia, andò in cucina e mangiò muta.
"-Sofia, è successo qualcosa?-" le chiese il professore, con tono appena preoccupato.
"-No, niente prof.-" rispose lei.
"-Bene, metti il vestito che ti ho dato ieri, ti porto in un posto che non ti ho mai fatto vedere-". Annuì. Si alzò, andò nella sua stanza e si mise l'abito che le aveva indicato il professore. Poi lo raggiunse al piano inferiore.
"-Sei pronta?-"
"-Sì, prof.-". Il prof. aprì una strana porta con una specie di chiave antica, molto antica. Appena dentro, Sofia restò imbambolata. Davanti a lei c'era una piccola foresta, piena di alberi meravigliosi, i sempreverdi. Avanzavano piano piano, l'unico suono che spezzava il silenzio era il rumore dei loro passi. Si trovarono davanti ad una bellissima pietra brillante. Sofia avvertiva un benessere infinito.
"-Questa è quella che io chiamo 'la pietra curativa'-"
"-Prof... mi sento strana-". Cercò di spiegare lei, confusa.
"-È normale, vieni, ti devo parlare-". Si sedettero sotto a quella strana pietra.
"-Molti millenni fa ci fu un terribile combattimento tra draghi e viverne, creature simili a pipistrelli. Alla fine dello scontro, Thuban, l'ultimo drago rimasto, e Nidhoggr, la viverna, combatterono in un sanguinoso scontro. Ci furono terribili perdite da ambo le parti e, dopo che Thuban riuscì ad imprigionare il nemico, egli era sul punto di morire. Allora un suo caro fedele gli disse che, per non perdere per sempre il potere dei draghi, poteva reincarnarsi in lui. Costui si chiamava Lung e tu sei una sua discendente-". Sofia rimase stupita.
"-Come!? Non ci credo. Me lo dimostri, allora-"
"-Quando sei entrata qui, ricordi di aver percepito una sensazione benefica?-"
"-Bhe...sì-"
"-Dentro di te c'è Thuban, Sofia, e lo dimostra quella specie di neo che hai in mezzo alla fronte-". Sofia si toccò il neo e sentì una strana sensazione stringerle il cuore.
"-E allora perché non lo sento? Voglio dire, provo a cercarlo, ma non lo trovo, secondo me lui non c'è-"
"-Sofia, non dire così. È vero, non lo senti, ma lui c'è e ti sta accanto da quando sei nata. Ti ci vorrà solo un po' di allenamento-". Lui si alzò, invitandola a seguirlo.  Camminarono verso un'altra stanza, molto più grande.
"-Questa è la stanza dell'allenamento-" spiegò.
"-Mi dica, questo...Thuban, prima o poi lo sentirò?-"
"-Certo, Sofia, quando ne avrai bisogno, lui arriverà-"
"-È forte?-"
"-Sì, è il secondo più forte di tutti i draghi-"
"-E chi è il primo?-" chiese Sofia
"-Non lo so-" rispose semplicemente. Sofia rimase un attimo delusa. Se c'era, doveva essere il più forte e agile, pensò lei. Il professore le spiegò ogni cosa di quella stanza e dopo un'ultimo tour, tornarono in casa.
"-Prof, vorrei saperne di più. Perché Thuban ha scelto proprio me?-"
"-Evidentemente sa che sei speciale-"
"-E in cosa?-"
"-Non so, prova a cercarlo-". Sofia chiuse gli occhi e li strinse appena. Vagava in tutti i ricordi che aveva e ne trovò uno che credeva non appartenerle. Un luogo...sì, un luogo. Bianco, splendido. Pace e silenzio. Draghi che volano in completa armonia e piante rigogliose. Poi, buio, fuoco e grida, corpi di draghi, draghi senza vita, draghi che difendevano qualcosa. Si avvicinò piano. Viverne che ricopivano il terreno e lo rendevano marcio. Ancora buio. Fulmini che si abbattevano sul suolo, creando buche immense e tenebre che ricoprivano il terreno. Cercavano di dirle qualcosa, la fine di...Draconia.
-No!-. Sofia trasalì, impaurita. Un urlo le pervase le orecchie e la mente. Alla fine, vide due corpi giganteschi avvinghiati tra loro nella speranza di vivere. Il sangue sprizzava dalle numerose ferite che si infliggevano. Poco più lontano, Lung rannicchiato dietro una grande roccia. Il meraviglioso drago verde urlò, la terra incominciò a tremare e le nuvole si scurirono, il corpo immenso del nemico venne risucchiato dalla terra e quando scomparve, solo allora, Thuban smise di urlare e atterrò, sfinito. Si sdraiò a terra e Lung corse verso di lui, gli prese il muso tra le mani, gli disse qualche parola e poi sparì. Il corpo di Thuban non c'era più. Buio, ancora.
"-Sofia, Sofia!-" urlò il professore. Sofia lo guardò spaventatissima.
"-Prof, c'era una luce e...e poi un terribile buio, draghi che combattevano e poi ho visto due corpi che lottavano...alla fine, Nidhoggr che sprofondava nel suolo, Thuban a terra e Lung accanto a lui e...-".
Aspetta, come aveva detto? Li aveva riconosciuti, grazie ai ricordi di Thuban.
Il professore le sorrise
"-Hai visto Thuban, Sofia-"
"-Allora c'è...-". 
"-Quando vorrai, potrai allenarti, ora ne sei capace-"
"-Ma...-". Era incredula.
"-Vai a riposare, sei stanca-". Lei non se lo fece ripetere. Salì le scale e si buttò sul suo letto con gli occhi chiusi, lasciando che la morbidezza delle coperte la invadesse. Si tirò su e...ora sapeva cosa le ricordava quella stanza, la sua stanza...Draconia.
 

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Capitolo 2
*** Rastaban ***


Lidja era stanca della vita da circo, per questo fuggì dal tendone che, fino a qualche istante prima, era la sua casa. Utilizzò i poteri di Rastaban per arrivare a casa del professore nel minor tempo possibile. Aprì le ali e balzò. In pochi secondi arrivò davanti alla villa dell'uomo, quindi bussò e le aprì una ragazza con i capelli ricci e rossi, carina e grassottella, vestita con una normale canottiera blu, jeans strappati e scarpe bianche e nere, Sofia.
Il professore le raggiunse
"-Lidja! Che piacere vederti, entra-". Sofia la squadrò da capo a piedi: una ragazza vestita normalmente con maglietta bianca, pantaloni fino a metà ginocchio e scarpe nere, molto bella e snella, con capelli di un castano scuro raccolti in un piccolo codino laterale.
"-Allora, a cosa ci devi questa visita?-" le aveva chiesto il professore
"-Prof, ho lasciato la vita di circo-"
"-Se ti va, puoi restare qui. Condividerai la stanza con Sofia-". Lidja allungò un braccio verso Sofia.
"-Piacere, Lidja-"
"-Sofia-". Entrambe notarono che ognuna aveva un neo quasi uguale a quello dell'altra. Le ragazze guardarono il professore, in attesa di spiegazioni.
"-Esatto, ragazze, siete entrambe Draconiane-". Lidja e Sofia si guardarono
"-Tu Sofia, ospiti dentro di te Thuban, il drago verde, e tu Lidja, ospiti Rastaban, il drago rosa. Quando userete i vostri poteri, i vostri nei diventeranno gemme dello stesso colore dei vostri draghi, sentirete calore sulla fronte, quando vorrete vi spunteranno le ali e usciranno incantesimi dalle vostre mani a comando-". Le due ragazze erano stupite, soprattutto Lidja.
"-Io allora...ho già fatto un incantesimo per venire qui-". L'attenzione del pofessore si posò sulla corvina.
"-Cioè? -" la incitò il prof.
"-Ho spalancato le ali e sono volata fin qui...-"
'Complimenti, Rastaban'. Sofia trasalì, ancora quella voce possente, Thuban.
"-Dimmi, Lidja, in questi giorni hai sognato un drago?-". Le chiese il professore.
"-Si...-" rispose la ragazza
"-Racconta, per favore-"
"-C'erano sei draghi, tutti di colori diversi, poi una voce maligna e un combattimento. Poi non ricordo nient'altro-"
"-Hai sognato il tuo drago, quello di Sofia e quelli degli altri Draconiani-"
"-Ce ne sono altri?-". Chiese Lidja
"-Sì, uno per ogni drago-"
"-E c'è anche quello del drago più potente di tutti?-" chiese Sofia, incuriosita
"-Sì-"
"-E come si chiamano gli altri draghi?-"
"-Eltanin, Kuma, Aldibah e Umika. Quest'ultima è il drago più potente di tutti-"
"-Vuole dire che esiste un drago femmina che ha vissuto millenni fà?-"
"-Esatto, Sofia-"
"-Prof, ieri mi hai detto che potevo allenarmi perché avevo sognato Thuban, visto che anche Lidja ha sognato il proprio drago, può allenarsi anche lei?-"
"-Ragazze, c'è un'altra cosa che devo dirvi. Durante la furiosa battaglia dei draghi, esisteva l'Albero del mondo, l'albero che controllava e che controlla la vita e il tempo. Quando i draghi combatterono per proteggerlo, il nemico riuscì a raggiungerlo ugualmente e a risucchiarne la maggior parte dalla linfa. Su quest'albero erano appesi sei frutti, un oggetto che conteneva tutta la vita e il potere dei draghi, ognuno del colore del suo padrone.
Prima che Thuban lottasse per l'ultima volta contro Nidhoggr, egli parlò con Kuma, il drago viola, che ingoiò il suo frutto per non farlo andare perso, o peggio ancora, per non farlo andare in mano al nemico.
Thuban era incredulo, ma Kuma gli disse che grazie all'Occhio della mente, il neo che avete sulla fronte, potevano dare agli uomini in cui si sarebbero trasferiti il loro potere, in attesa del risveglio del nemico.
Ora questo sta per accadere, quindi dobbiamo difendere i frutti e trovare gli altri Draconiani. Solo così potremmo sconfiggere una volta per tutte Nidhoggr e evocare Draconia, città che tuttora è sospesa in aria, chissà dove-"
Le due ragazze lo guardavano, avevano capito la gravità della missione. Lidja annuì subito, mentre Sofia diede il proprio consenso dopo qualche secondo. Erano pronte.

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Capitolo 3
*** Eltanin e Aldibah ***


Fabio era a casa di Karl.
I due ragazzi avvertirono un rumore metallico nel giardino. Si alzarono e uscirono appena fuori lo stipite della porta.
"-C'è qualcuno?-"chiese Karl a bassa voce.
"-Shh...-" Fabio lo azzittì per ascoltare meglio. Lo stesso rumore parve ancora più vicino.
"-Questo rumore non mi piace per niente-". Fabio, indeciso su cosa fare, cercò una risposta da Eltanin, il drago dorato. Il neo brillò, creando molto calore sulla sua fronte.
"-Che cosa caspita stai facendo?-" gli urlò Karl
"-Seguimi-". Fabio ora era sicuro di aver preso la scelta giusta: lottare contro chiunque gli sarebbe apparso davanti.
Karl imitò Fabio. Entrambi i nei brillarono all'unisono e crearono una luce immensa. Balzarono e furono in cielo.
Volano per alcuni kilometri. Atterrarono laddove sentirono aumentare la presenza che avevano percepito qualche minuto prima.
"-Sei sicuro che sia qui? -" gli chiese Karl, all'erta.
"-Credo di sì, tu lo percepisci? -"
"-Sì, ma debolmente-".
"-Guarda, guarda chi abbiamo qui-" ridacchiò una voce femminile
Fabio e Karl si misero schiena contro schiena, più attenti che mai. Le ali dorate esplosero sulle spalle di Fabio e quelle azzurre su quelle di Karl e i nei luccicavano in tutto il loro potere.
Pian piano nel buio si delineava una figura. Una ragazza bionda vestita di camicia nera e blu, leggins e scarpe nere. Era Nida, una scagnozza di Nidhoggr.
"-Il mio Signore sarà felice-". Entrambi si lanciarono verso di lei. Fabio lanciò le sue fiamme, che contrastarono quelle nere di Nida. Karl ebbe il tempo per caricare la sua mossa più potente, ma quando la scagliò, si sciolse al solo tocco del potere della ragazza.
"-Così non ce la faremo mai! Dobbiamo usare un piano! -" urlò Karl
"-A quello c'ero arrivato anch'io. Ne hai uno? -" gli chiese, aspettando una risposta positiva
"-Attento, Fabio! -". Gli urlò il ragazzo dalle ali azzurre. Nida, con gli artigli sguainati, si era quasi avventata su di lui, quando un bellissimo drago bianco scese in picchiata verso di lei e l'azzannò, facendola rotolare per decine di metri. I ragazzi si guardarono intorno. Non c'era nessuno, apparte loro tre. Si guardarono confusi
"-L'hai visto anche tu, vero? -" chiese Karl
"-Sì. E non era né Aldibah né Eltanin, giusto? -" rispose Fabio
"-Non lo so-".
Nida si rialzò, ferita dalla spalla sinistra fino ad appena sotto l'ombelico.
"-Maledetti! -" urlò lei, fuori di sé.
Spiccò un salto e rimase sospesa in aria. Mise una mano sulla zona ferita. Il suo corpo era avvolto dalle fiamme e si trasformò in una viverna, un terribile rettile gigantesco, ricoperto di pelle velenosa per i Draconiani e ali squarciate a metà dal morso inflitto dal misterioso quanto maestoso drago bianco.
"-Oh no...ed ora? -" disse Karl. Fabionon smetteva di fissarla per cercare un suo punto debole. Poi pensò.
"-Dobbiamo colpirla alle ali, Aldibah-". Karl annuì.
Entrambi l'assalirono, ma lei gli mandò contro un vento impenetrabile, impedendo loro di colpirla. Si coprirono gli occhi con il braccio.
"-Dannazione! -" imprecò Fabio, poi continuò "-Dobbiamo aggirarla quando meno se l'aspetta-"
Nida, mentre i ragazzi aspettavano il segno per attaccare, continuava la sua trasformazione. Lei teneva gli occhi chiusi per concentrarsi meglio e, nel frattempo, Karl e Fabio si spostarono dietro di lei.
Nida, con un ultimo urlo, completò la trasformazione, quindi dissolse la nube di protezione, ma quando cercò i Draconiani non li trovò.
Sentì un grido alle sue spalle
"-Ora! -".
Sentì il corpo ferirsi e il sangue sprizzò dappertutto. Il dolore era così acuto ed isopportabile, che lei non riuscì nemmeno ad urlare.
"-Ora il colpo finale! -" urlò Fabio a Karl. Si misero uno di fianco all'altro, si concentrarono ancora e i nei brillarono di più, dando ai ragazzi molta più forza e potenza. Getti di fuoco e ghiaccio partirono dai loro palmi. Incrociarono i flussi e Nida, appena si girò, fu investita dal raggio.
Il grido di Nida arrivò fino alle loro orecchie e poco dopo bloccarono i raggi. Si guardarono. Le ali scomparvero e i nei smisero di brillare, erano sfiniti.
Lasciarono che la forza di gravità li portasse a terra, ma una sagoma umana corse verso di loro, si trasformò in un drago bianco, li prese al volo, se li mise in groppa e li portò a casa del professore

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Capitolo 4
*** I 4 Draconiani insieme ***


Karl e Fabio si risvegliarono su due letti. Si alzarono appena e si guardarono intorno, erano a casa del professore.
Fabio iniziò a ridere
"-Ma che ti ridi? -"
"-È...che è strano. Il drago bianco, Nida e tutto il resto. Per caso ricordi qualcosa di quella creatura? -"
"- Mi sembra di aver visto qualcosa che ci ha portati qui, qualcosa di...-"
"-Bianco-" lo interruppe Fabio.
"-Esatto-"
Bussarono alla porta. Sofia entrò nella camera con due cioccolate calde e qualche biscotto al cioccolato. I ragazzi mangiarono voracemente.
"-Come vi sentite? -" chiese loro Sofia
"-Rimbambiti-" le rispose Fabio.
"-Ok...venite con me, se ce la fate-"
I ragazzi la seguirono fino al piano inferiore, dove tutti li aspettavano.
"-Fabio, Karl, come state? Eravamo preoccupati per voi-" chiese loro il prof.
"-Meglio. Prof, vorremmo parlarti...-" rispose Karl.
"-Certo, venite con me-".
I due Draconiani seguirono Schlafen fino alla pietra curativa, dove si sedettero.
"-Immagino che vogliate chiedermi qualcosa di ieri sera, no? -"
"-Esatto, Georg-"
"-Ditemi...-"
"-Prof, vorremmo che ci raccontassi cosa è successo ieri sera-"
"-Io, Sofia e Lidja eravamo in soggiorno perché le ragazze avevano avvertito qualcosa che non andava. Dopo circa 1 ora e mezza, Lidja disse 'Prof, c'è qualcuno fuori ' e si misero in posizione di difesa, credendo fosse un nemico. Sono andato ad aprire e c'eravate voi, privi di sensi, in giardino. A questo punto, dovete dirmi voi cosa è accaduto-"
"-Fabio era a casa mia. Ad un certo punto sentimmo un rumore in giardino, ci siamo affacciati, ma non c'era nessuno. Allora usammo i nostri poteri e volammo per alcuni kilometri. Arrivati su una collina, siamo stati attaccati da Nida, così iniziammo a combattere. Fabio rischiò di essere infilzato dagli artigli di Nida, quando un drago bianco si avventò su di lei e la ferì. Nida si trasformò in una viverna, tentammo più e più volte di fermarla, ma senza ottenere risultati. Fabio organizzò il piano e lo eseguimmo. Dopo aver avuto la meglio, ci lasciammo cadere, esausti, ma non atterrammo sulla terra, ma su una cosa, forse un corpo, più squamoso e bianco.-"
Il professore li ascoltò attentamente, poi disse
"-Penso sia stato un drago, il drago bianco-"
"-Spiegati meglio, Georg-"
"-Come sapete, molti millenni fa il mondo era in mano ai draghi. L'Anziano Saggio nominò Thuban, Eltanin, Rastaban, Aldibah e Kuma i Draghi della Guardia, i draghi che dovevano difendere l'Albero del Mondo anche a costo della loro stessa vita. Il Saggio, però, nominò un'altro drago il Capo dei draghi guardiani, Umika. Quest'ultima è un drago bianco, l'unico esemplare di drago bianco, ed è una femmina. Ella morì per difendere l'Albero, ecco perché non è stato distrutto del tutto. È stata lei ad impedire a Nidhoggr di prosciugarne tutte le radici. Questo le sarebbe costato la vita, lei lo sapeva, ma lo fece lo stesso. Quindi credo sia stata lei, reincarnata in una ragazza, a salvarvi-".
Fabio, dentro di sé, sentiva Eltanin dimenarsi da quando aveva sentito il nome 'Umika'. Perché?
"-Avanti, adesso torniamo di là-" disse infine il professor Schlafen.
Tornarono in salotto.
Sofia e Lidja li stavano aspettando. Si sedettero, poi il professore iniziò a parlare
"-Ragazzi, Nida, una schiava di Nidhoggr, vuole prendersi i frutti dei vostri draghi, quindi dobbiamo fermarla e per questo, dovrete allenarvi sulle cose che sapete fare meglio. Voi due, per il momento non potete allenarvi, quindi vi limiterete a guardare.-" disse riferendosi a Fabio e Karl.
Andarono nella stanza dell'allenamento. Karl e Fabio si sedettero da una parte e osservarono le ragazze allenarsi con i manichini.
Sofia lanciava liane dalle sue mani, che cincondavano il nemico e il neo le pulsava, verde, bellissimo. Lidja se la cavava meglio. Alzava pietre e terra con la forza del pensiero e li scaraventava contro il manichino che le stava davanti.
Passarono al combattimento corpo a corpo. Lidja si concentrò di più e le sue mani si trasformarono negli artigli di Rastaban. Colpiva agile e scattante, sfuriate lunghe e profonde infierivano sul corpo della cavia. Sofia, invece, non riusciva ad attaccare, perché gli artigli non c'erano, non le uscivano.
"-Sofia se non ci riesci, non fa niente, concentrati con le liane. Aumentane la potenza e la precisione!-" le urlò il professore.
Se ne andò da un'altra parte della stanza, dove i manichini erano tutti intorno a lei. Si concentrò e lasciò che Thuban guidasse i suoi movimenti. Cinque filacci di erba e foglie volarono dritte verso i manichini e staccò gli arti ad ognuno, poi con un altro strato di liane più spesso, li tagliò a metà.
"-Brava, Sofia continua così, concentrati di più! -" le disse il professore
Lidja aveva sventato circa 25 manichini, ma ne rimanevano ancora tantissimi.
"-Lidja, lancia questi! -" le urlò il prof, lanciandole addosso dei sacchi molto pesanti. Lidja, uno ad uno, li scaraventava verso i corpi immobili davanti a lei, rompendoli in mille pezzi.
"-Brave, ora combattete in coppia, dovete collaborare se volete sopravvivere! -".
Lidja e Sofia si misero schiena contro schiena. Sofia lanciava liane e "bloccava" i nemici, mentre Lidja sollevava pietre e, dopo averle buttate con violenza addosso i manichini, tagliò loro testa, braccia e gambe. Si diedero il 5 a vicenda.
"-Complimenti, ragazze, siete state favolose.-" Schlafen si girò verso i ragazzi "-Però da voi, visto che avete già combattuto, voglio di più-". I Draconiani annuirono, poi ognuno rientrò nella propria stanza, tranne Karl e Fabio, che erano sotto la pietra curativa per far guarire più velocemente le loro ferite.
Un pensiero s'impadronì della mente di Fabio
'Umika, dove sei?'. Era Eltanin.

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Capitolo 5
*** Ratatoskr e Nida ***


Il prof. e Sofia andarono a fare la spesa.
Lidja era nella sua stanza per mantenere la barriera che proteggeva la casa del professore Schlafen e che azzerava le loro aure da Draconiani.
"-Meledizione!-" imprecò Lidja dopo aver visto gli scagnozzi di Nidhoggr appostati dietro due alberi, davanti casa loro.
La ragazza corse giù per le scale e avvisò gli altri due Draconiani, intenti a curarsi le ferite sotto la pietra.
"-Sono tornati! -" disse loro col fiatone che le toglieva il respiro.
I due scattarono subito in piedi.
"-Ed ora? -" chiese Karl
"-Ora non ci resta che combattere, ma non usciremo dalla porta principale, useremo una scorciatoia-" disse Fabio. Non si vedeva, ma era preoccupato e Eltanin con lui.
Lidja e Karl seguirono Fabio che li condusse sotto una stretta via. Percorsero pochi metri di muro e altrettanti di erba, prima di essere all'esterno.
"-Di qua"- sussurrò Fabio.
Fabio si concentrò, il suo Occhio della Mente brillò e le ali si spalancarono. Gli altri due lo imitarono. Si librarono in volo con un salto e, appena Nida e Nidhoggr li videro, li seguirono, come previsto da Fabio.
"-Ragazzi, Sofia e il professore cosa faranno? -" chiese Lidja, visibilmente molto preoccupata per la sua amica
"-Sta' tranquilla, il prof. saprà cosa fare-" la tranquillizzò Karl senza guardarla.
"-Ci siamo!-" annunciò Fabio. Atterrarono.
Nida e Ratatoskr li circondarono, costringendoli a formare un triangolo con il corpo, coprendo ogni angolo esposto all'attacco.
"-Io e Karl andremo contro Ratatoskr, tu andrai contro Nida. Al mio tre...-"
Nida e Ratatoskr si avvicinavano sempre di più
"-Uno...due...-"
"-Tre! -". I nei brillarono all'unisono, le ali esplosero sulle loro spalle e con un salto si separarono. Fabio e Karl si scontrarono contro Ratatoskr e Lidja contro Nida.
Lidja spostava massi e creava terremoti terribili. Stava per essere ferita dalle fiamme nere di Nida, quando Fabio le lanciò contro una fiamma molto potente che spensero quelle della nemica.
"-Grazie!-". Fabio la guardò un istante, per poi ritornare a combattere contro il suo avversario.
Karl urlò e il suo corpo divenne quello possente e azzurro di Aldibah. Un artiglio di quest'ultimo vibrò nell'aria, cercando di colpire Ratatoskr, fallendo. Spiccò un salto e, al solo pensiero, dalle sue mani spuntarono grandi stalattiti di ghiaccio molto affilati. Li lanciò contro il nemico, ma egli si spostò appena in tempo. Ratatoskr si trasformò in viverna e morse Karl a una delle zampe posteriori. Aldibah urlò e con un rumoroso tonfo, rotolò a terra. Cercò di rialzarsi, ma invano.
"-Aldibah! -" urlò una voce non appartenente né a Lidja né a Fabio.
Tutti e cinque guardarono a destra e videro una bellissima ragazza con i capelli lunghi, castani ondulati che lasciava sciolti. Snella e appena truccata. Vestiva di un vestito grigio, leggins neri appena sopra il ginocchio e sandali neri e in volto aveva un'espressione sicura, matura e di una che vuole vendicare. In fronte aveva il riconoscibile segno dei Draconiani.
Fabio si sentiva strano. Sapeva di conoscerla, Eltanin la conosceva. Avrebbe voluto correrle incontro e abbracciarla, ma non poteva, non in quel momento
"-Va' via, umana-" la minacciò Nida, ma lei continuava a camminare con passi sicuri, sapeva cosa stava per fare. La misteriosa ragazza sorrise
"-Io non sono solo un umana...-" spiccò un salto e urlò.
Strinse i pugni ed urlò ancora, il suo vestito si squarciò e il suo corpo si mutò in quello di un meraviglioso drago bianco...Umika

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Capitolo 6
*** Umika ***


Il meraviglioso drago bianco spalancò le ali e scese in picchiata verso Nida.
Le diede un possente colpo di coda e la fece cadere qualche metro più in là. Umika si girò verso Fabio, ormai trasformato in Eltanin.
I due draghi si guardarono, l'uno fissando l'altro. Karl era ancora a terra e, mentre Umika volava fino a Aldibah, Fabio e Lidja tenevano occupati Ratatoskr e Nida.
"-Aldibah, Aldibah! -" Karl la guardò
"-Ciao cuginetta, finalmente ci siamo rivisti-"
"-Sta' fermo, ora ti curo-" Umika stese un artiglio verso la zona ferita e l'appoggio sopra. Karl urlò appena, ma subito dopo si sentì meglio e, insieme, ripresero a combattere.
"-Sei sicuro di farcela? -" gli chiese Umika
"-Sì, non ti preoccupare -".
Andarono a dare una mano ai loro amici. Eltanin lanciò una fiamma che Aldibah con una stalattite congelò, Rastaban sdradicò un albero e Umika aumentò il potere dell'incantesimo dando un po' della sua importante energia. Tutti insieme, i Draconiani, lanciarono l'incantesimo contro i nemici, ma colpì soltanto Nida, rendendola in fin di vita. Ella riuscì a fuggire.
"-Umika, alle spalle! -" le aveva urlato Eltanin, ma ella non riuscì a girarsi in tempo che Ratatoskr la azzannò. Il morso le bruciava molto e per questo urlò dal dolore. Lei e Ratatoskr lottarono avvinghiati.
Umika riuscì a ferirlo con qualche graffio sulle zampe, ma non servì a molto. La viverna le lanciò contro molte fiamme nere che lei schivò con difficoltà, il corpo a corpo era stato violento. Il sangue rosso le sgocciolava dalle ferite fino a terra.
La stordì con un colpo di coda dritto al collo. Lei girò il muso e lo scrollò per cercare di riprendersi, ma il nemico le strappò un pezzo di carne dal petto e con un calcio molto potente la mandò a terra.
Eltanin urlò fuori di sé e si avventò su di lui. Lo spinse a terra, lo bloccò con le zampe posteriori e, con le anteriori, lo graffiava e lo riempiva di tagli enormi su zampe, addome e ali. Ratatoskr urlò e cercò di levarselo da dosso, ma non ci riuscì.
Eltanin stese le zampe verso di lui e preparò il colpo finale.
"-Da questa distanza non puoi sopravvivere da un colpo così, come quello che sto per darti-". Guardò la sua Umika, a terra, inerme.
Sentiva il petto pesante per tutte le emozioni che il suo cuore stava sostenendo. L'Amore e l'Odio che provava erano più grandi di lui. Urlò e poi gli lanciò l'incantesimo dritto al petto e allo stomaco.
Ratatoskr era morto. L'aveva ucciso, per lei.
"-L'ha ucciso...- ripeteva Lidja, incredula e stanca. Rastaban era con lei, lo percepiva, ma erano entrambi sfiniti. Karl era sorpreso quanto lei, forse anche di più. Era sorpreso perché non avrebbe mai creduto che Fabio amasse, che Eltanin amasse così tanto da uccidere qualcuno. Era sorpreso perché la cugina di Aldibah era lì, a terra, con il sangue che rivolava fino a toccare il suolo, percorrendo il lato sinistro del corpo.
Il corpo di Umika scomparve, lasciando a terra quello ferito e pallido della sua Draconiana. Eltanin, ormai ricomposto in Fabio, corse a perdifiato verso di lei, le si mise accanto, aspettando che si svegliasse...ma non successe.
'Umikaaa!' Eltanin ruggì il suo nome con la testa rivolta verso il cielo, le lacrime di dolore scesero lungo le sue guancie
'Umika, non puoi lasciarmi da solo. Devi risvegliarti, ho bisogno di te...' disse singhiozzando.
Portò il suo viso sulla spalla e l'abbracciò, continuando a piangere senza sosta. Così facendo si sporcò del suo sangue, ma non gli importava, doveva vivere, accidenti!.
Fabio sentì, per un attimo, un muscolo del suo corpo contrarsi. Trattenne il respiro, attendendo il vero segno del suo risveglio. Sentì un piccolo respiro, caldo e affannoso, poi sempre più accentuato, sempre più calmo. Era viva.
La guardò e aspettò che aprisse gli occhi. Dopo pochi secondi alzò lentamente le palpebre, scoprendo finalmente i suoi meravigliosi occhi azzurri.
'Eltanin...' disse Umika con un filo di voce.
Karl e Lidja corsero verso di loro. Karl si fece più vicino e sorrise. Poi Fabio, delicatamente, la prese in braccio e, accompagnato dagli altri due Draconiani, la portò alla villa.

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Capitolo 7
*** Sara ***


"-Ragazzi, ma che avete combinato?"- domandò il professore.
"-Prof, la prego, ha bisogno di cure-" Karl era preoccupato perché quella ragazza era ferita molto gravemente.
"-Fabio lasciala a me, ci penso io-" disse il prof.
Fabio lasciò la ragazza in braccio al professore. La vide andare via. Karl gli mise una mano sulla spalla per cercare di consolarlo.
'Avanti Eltanin, Umika è sempre stata forte e ha sempre rimediato ad ogni guaio, vedrai che saprà guidare la sua Draconiana, come ha fatto con noi quel giorno...'.
'Aldibah, d'ora in avanti sarà diverso e questo lo sappiamo tutti, la guerra è solamente iniziata'
'E proprio per questo possiamo ancora muoverci'
'Hai ragione, ma sono ancora innamorato di lei e vederla così...'. Fabio strinse i pugni e digrignò i denti.
"-Fabio, sta' calmo-". Fabio si girò e Sofia lo guardava con occhi di ghiaccio.
Da quando la conosceva non si era mai comportata così, ed ora che lui aveva bisogno di consolazione, questa era la reazione della ragazza?
"-Ragazzi, non credo sia il momento giusto per litigare-" disse Lidja, osservando la tensione che si era creata tra loro due.
"-Perché non sei intervenuta?-" urlò a Sofia. Non udendo risposta, Fabio continuò
"-Eppure tu dovresti avere uno dei draghi più potenti in te, dove dovrebbe essere il coraggio che Thuban ti avrebbe dovuto dare? Eltanin, Rastaban, Aldibah e Umika stavano lottando contro gli scagnozzi di Nidhoggr, tu dov'eri? -"
"-Basta! Vi sembra il momento giusto per discutere? Siamo un gruppo o no? Gli amici in questo caso devrebbero aiutarsi e non darsi contro! -" urlò Lidja.
"-Ha ragione Lidja, finitela! -"
Mentre Fabio e Sofia si calmavano, il professore fasciò la ferita della Draconiana. Appena il professore tornò in soggiorno, Fabio si alzò e gli andò incontro, aspettando sue notizie.
"-Sta bene, ho curato e fasciato la sua ferita e devo dire che non è stata un'impresa facile ed ora sta dormendo in una stanza di sopra.-"
Fabio corse al piano superiore ed entrò nella camera. Aprì la porta silenziosamente, per poi chiuderla nello stesso modo. Si avvicinò al suo letto e le sfiorò delicatamente una guancia con il dorso della mano.
Si sedette su una sedia e vegliò su di lei tutta la notte. Si concesse un piccolo riposo soltanto quando Karl gli diede il cambio.
Andò a fare colazione con gli altri.
"-Come sta? -" chiese Lidja
"-Non si è ancora svegliata-" rispose triste.
"-È normale, con una ferita come quella-" lo tranquillizzò il professor Schlafen.
Sentirono dei passi muoversi veloci verso di loro. Si girarono, era Karl.
Fabio scattò in piedi, con i pugni sul tavolo e la faccia speranzosa.
"-Si è svegliata! -" annunciò Karl. Fabio guardò istintivamente il professore, che gli diede il consenso. Il ragazzo corse verso la sua camera. Aprì la porta e la trovò che si stiracchiava, nonostante la ferita stesse sanguinando.
"-Come stai? -" le chiese.
"-Abbastanza bene-" si mise una mano sulla fascia.
"-Qual è il tuo nome? -"
Era una situazione molto strana. Fabio sentì di conoscela da tantissimi anni, ma non sapeva il suo nome.
"-Sara-" disse sorridendo.
"-Fabio-". I due Draconiani su guardarono dritti negli occhi. Forse attraverso quello sguardo i loro draghi stavano comunicando.
'Mi sei mancata, Umika, non puoi sapere cosa ho fatto quando...ti ho vista a terra, in quel lago di sangue'
'E invece lo so, perché l'ho sognato. Ho sognato te, Rastaban e Aldibah che lottavate. Dov'era Thuban?'. Fabio, nel sentire quelle parole si arrabbiò, e non poco
"-Dimmelo-" insistette Sara.
"-Era...lontano, ma ora non importa, vieni con me-"
Fabio aiutò la ragazza ad alzarsi e dopo un gemito di dolore, incominciarono a camminare. Scesero le scale lentamente e andarono in soggiorno.
Sara, appena entrata, riconobbe subito l'Occhio della Mente verde, posto sulla fronte di Sofia.
'Dov'eri quando i tuoi fratelli combattevano contro Nida e Ratatoskr?' disse Umika, rimproverando Thuban.
'Ecco... la mia Draconiana era andata con il Custode' si giustificò il drago verde
'E va bene, ma che non succeda mai più. Se i draghi della Guardia stanno combattendo, tu devi essere al loro fianco e devi aiutarli come puoi'
"-Io sono Georg Schlafen, il Custode, ma puoi chiamarmi 'professore' -"
"-Io mi chiamo Lidja e ho lo spirito di Rastaban-"
"-Io sono Karl e contengono in me lo spirito di Aldibah-"
Ora toccava a Sofia presentarsi. Si sarebbe presentata con gentilezza o avrebbe subito litigato con Sara?
"-Il mio nome è Sofia e sono la Draconiana di Thuban-"
"-Io sono Sara e Umika è il mio drago. Professore, potrei vedere i Draconiani allenarsi, quando dovranno? -"
Il prof. aveva recepito il motivo della sua domanda e annuì.
"-Ragazzi, ad allenarsi-" aveva detto. Si spostarono nella sala d'allenamento.
Ognuno scelse una parte della stanza. Il professore si avvicinò a Sara, seduta in un angolo
"-Cosa vorresti fare? -"
"-Testare quanto se la cavano-". Schlafen annuì, poi si girò verso i Draconiani. Sara si alzò e si mise affianco al professore.
"-Quello che dovrete fare è lottare contro quei manichini come avreste fatto contro Nidhoggr. Vorrei vedere come ve la cavate, per poi correggervi per sopraffare al meglio il nemico quando arriverà il vero momento -". Sara guardò il professore.
"-Chi per primo? -" le aveva chiesto
"-Lidja, per favore inizia! -".

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Capitolo 8
*** Il duro allenamento ***


Il neo iniziò a brillare e Lidja si mutò in Rastaban, snudò gli artigli e cominciò il corpo a corpo.
Balzò e scese in picchiata contro il primo manichino che si trovò davanti. Con gli artigli lo squarciò in mille pezzi. Spostò lo sguardo verso destra e, con un calcio, ruppe alcuni spaventapasseri, poi sollevò dei mattoni e li tirò contro due manichini dietro di lei, spezzandoli.
Ruggì e sradicò una pianta vicino a lei e la scagliò verso i manichini alla sua destra. Ruppe un enorme pezzo di muro davanti a lei e fece lo stesso.
"-Molto brava, può bastare. La prossima volta concentrati con i morsi-".
Lidja sospirò e ritornò nel suo corpo originale.
"-Karl, tocca a te-".
Karl era in mezzo a un muro di fiamme e manichini.
Si concentrò e il corpo grassoccio del ragazzo si trasformò in quello azzurro di Aldibah.
I manichini iniziarono a sparare fiamme. Karl aprì le ali e schivò ognuna con molta agilità. Sventrò i manichini con alcune sfuriate e poi lanciò alcuni raggi azzurri, che spensero il fuoco. Le fiamme arrivarono con più frequenza e il muro di fuoco divenne più stretto.
Contrastò le fiamme con un paio di stalattiti di ghiaccio. Il muro, intorno a lui, si stringeva sempre più.
"-Sara, Karl non ce la farà così, rallenta la frequenza! -" disse preoccupato il professore, ma non ottenne risposta.
'Avanti, Aldibah!' lo richiamò Umika.
Karl parve risvegliarsi e, con un unico colpo d'artiglio, eliminò tutti i manichini che gli intralciavano la strada. Si girò verso il muro, ormai a pochi metri da lui, prese fiato e gettò contro il fuoco un'onda d'acqua, che lo spense del tutto.
Il neo si spense e le ali scomparvero, guardò Sara che gli sorrise.
"-Sapevo che ce l'avresti fatta. Bravo, ma devi essere sempre pronto con l'agilità e la velocità, puoi riposarti. Fabio.-"
Fabio sorrise mentre avanzava verso la zona che aveva scelto. Era in mezzo a circa 20 manichini.
"-Usa solo gli artigli. Questo allenamento ti servirà quando sarai troppo stanco per usare i raggi di fuoco o le fiamme, quindi quando dovrai fare affidamento solo sul combattimento corpo a corpo-"
Il neo sfavillò e le ali spuntarono dalle sue scapole. Sguainò gli artigli e fu pronto ad attaccare. I manichini iniziarono a lanciargli contro le fiamme ad alta velocità. Lui si fece scudo con le ali, poi uscì allo scoperto e attaccò con gli artigli. Squartò due manichini in una volta e con la coda ne spazzò via altri cinque. Schivava o allontanava il fuoco che le cavie gli lanciavano.
Balzò e, quando atterrò, azzannò i manichini che gli erano sotto gli artigli.
"-Perfetto, molto agile. Ora, Sofia, ti devi concentrare con le liane-"
Sofia brontolò qualcosa di incomprensibile mentre camminava verso la sua parte.
C'erano circa 15 colonne. Alcune in terra, altre in pietra, altre ancora in legno.
"-Inizia con quelle in terra e ghiaia-"
Sofia si concentrò, le ali le esplosero sulle scapole e le liane le spuntarono dai palmi. Si intorcinavano attorno alle colonne fatte di terra e ghiaia. Le bastò tirare appena, che le colonne caddero a terra. Le strinse intorno alle colonne fatte con il legno e tirò, tirò e tirò ancora, si concentrò di più e dopo un ultimo sforzo, anche le colonne di legno erano state devastate.
Passò a quelle di pietra ma, nonostante i suoi sforzi, non riuscì a spezzarle.
"-Non fa niente, passa al corpo a corpo-". Sofia annuì.
Sguainò gli artigli e si buttò sui manichini che, intanto, le lanciavano fiamme molto potenti. Sofia, per un attimo, parve 'imbambolata', ma così facendo non parava o schivava le fiamme che le stavano lanciando contro. Venne ferita alle zampe e alle ali.
"-Sofia! -" la riscosse il professore, proprio mentre una fiamma stava puntando al suo muso. Sofia si risvegliò e schivò il colpo appena in tempo.
"-Sofia, concentrati! -"
Sofia ruggì con ferocia e assalì i manichini davanti a lei, poi con uno scatto distrusse con le liane quelli ai suoi lati, mentre con un colpo di coda scaraventò le cavie contro il muro alle sue spalle, rompendoli in mille frantumi.
"-Basta, sei stata brava, ma non ti devi mai distrarre, ricordalo-". Sara si girò verso il professore "-Professore, vorrei allenarmi anch'io, posso? -"
"-Non sarebbe sicuro, ma siccome Umika è il drago della vita, posso chiudere un occhio-".

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Capitolo 9
*** Il sogno della vendetta ***


Il neo brillò in tutto il suo splendore, si portò una mano sulla ferita, si concentrò e un bagliore bianco illuminò la mano e il resto del corpo. Fece una piccola smorfia di dolore. Subito dopo tolse la mano e slegò le bende.
La ferita era completamente guarita. Gli altri, tranne il professore, erano sbalorditi.
Si legò i capelli, urlò appena e le ali le esplosero sulle spalle, scoprendo, ancora una volta, la bellezza di Umika.
Volò fino al centro della stanza. Intorno a lei c'erano muri di fuoco, manichini-lanciafiamme e manichini fatti con l'acciaio.
Si levò in volo, per poi scendere velocemente in picchiata. Con gli artigli sguainati lacerò due manichini d'acciaio, facendoli esplodere. Si girò agilmente e con un velocissimo e potente colpo di coda ne fece esplodere altri tre.
Ruggì e il neo sfavillò ancora di più. Dalle sue zampe nacquero raggi di energia bianchi e grigi che investirono altri manichini. Mentre lei combatteva con le cavie, alle sue spalle, i manichini-lanciafiamme incominciarono a scaraventarle addosso numerosi getti di fuoco.
Umika le avvertì, si scansò molto velocemente e le fiamme si abbatterono contro il muro, creando un altro muro di fuoco.
Si alzò in volo e sbattè le ali. Stese le zampe davanti a lei e urlò. Partì un raggio gigantesco e luminoso, che si abbattè contro il muro, spegnendolo.
Atterrò dolcemente al suolo, le ali scomparvero e il neo si spense ed iniziò ad ansimare.
"-Sei stata grandiosa, dovete prendere esempio da lei: dovete essere sempre attenti e pronti a scattare in caso di pericolo-". Disse il professore. Tutti annuirono.
"-Non dovete per forza prendere esempio da me... dovete soltanto agire seguendo i vostri draghi, saranno loro a darvi i consigli più preziosi-"
"-Bene, direi che l'allenamento è finito, per oggi. Potete andare a riposarvi-"
Fabio, Karl, Lidja e Sofia uscirono, ma Sara rimase lì e, soltanto quando gli altri Draconiani uscirono, mosse qualche passo verso il professore e gli disse.
"-Prof, credo che dovremo aumentare la difficoltà di qualche esercizio. È necessario per aumentare la nostra resistenza e velocità-"
"-Sì, ci stavo pensando. Non ti preoccupare e va' a riposarti-". Sara annuì, poi se ne andò e si avviò nella sua stanza.
Entrò nella camera, camminò verso la finestra e appoggiò le mani sul davanzale, poi sospirò.
Iniziò a canticchiare una piccola canzone dalle note tristi, ma dolci e melodiose. Non seppe il perché, ma quelle note le dicevano qualcosa che non ricordava. Le parole le sembravano straniere, ma poi cercò di velocizzarne appena il ritmo e capì.
'La luna lassù brilla, crea una nota di lucentezza nel buio della notte.
I fiori e le piante crescono rigogliose, ma non durerà a lungo...
Quel giorno sta per arrivare, la profezia si avvererà.
L'unica speranza. Sei ragazzi, sei draghi e molti nemici.
Il fuoco si propagherà, le stelle e il sole scompariranno, lasceranno spazio e potere per loro, quando arriverà il momento.
Troppo sangue è stato versato...deve pagare. L'Albero controllerà di nuovo la natura e tutto quel che è prezioso ed eterno.
La notte sembrerà il giorno e il giorno sembrerà la notte, niente sarà come prima...'.
"-Preoccupata, vero? -"
Sara, colta di sorpresa, si girò. Era Fabio.
"-Mi sono spaventata-" disse sorridendo
"-Ti turba qualcosa? -"
"-No, stavo osservando la luna, mi sembra diversa...-" mentì.
Fabio avanzò di qualche passo, fino ad esserle accanto.
"-Sei preoccupata, ammettilo-"
"-Non lo so, mi sento strana...e ho un brutto presentimento-" disse guardando sempre davanti a sé.
"-Anch'io sono preoccupato, ma non ne voglio parlare-" ammise il ragazzo.
Sara lo guardò, come colpita da quelle parole. Non ci avrebbe mai scommesso.
"-Andiamo fuori, che ne dici? -" chiese lei. Fabio annuì col capo.
La ragazza scese le scale e chiese il premesso al professore, immerso nei libri, che le diede una risposta positiva. Dopo pochi minuti, Fabio sentì la porta aprirsi, la guardò e da lì emerse la figura snella di Sara.
"-Possiamo andare-" gli disse.
I due andarono davanti al lago Albano e parlarono per più di un'ora.
"-Che cosa ti turba? -" chiese ad un certo punto Sara. Lui la guardò con aria arrabbiata, come uno che non vuole parlare con l'altra, che vuole soltanto aiutarla e capirla. La ragazza si alzò mentre aspettava la sua risposta.
Si stiracchiò agilmente e infine si chinò sulle acque limpide cristalline del lago.
"-Certe volte mi sembra che io non si accettato dagli altri, come se non mi volessero parlare o conoscere-" rispose alla fine Fabio.
"-Per me dovresti soltanto essere più calmo e meno irrascibile-" gli consigliò lei, sempre impegnata ad osservare il lago, specchiato dalla luna fioca e piena che era in cielo.
In quell'istante, negli occhi del ragazzo passò un fulmine nero pieno di collera. Strinse i denti, si alzò bruscamente e andò verso la ragazza con passi accompagnati dall'ira che accecava ardentemente la sua ragione e la sua mente. Sara lo percepì, ma non fece in tempo a girarsi che si sentì strattonare per un braccio. Con un mezzo urlo, spronato dallo spavento, batté violentemente la schiena contro un albero. Strinse le palpebre per il dolore che le attraversò il corpo, poi lo guardò.
I suoi occhi erano cerchiati da spire di fuoco nero e oscuro, che spillavano odio e tristezza da tutte le parti. Fabio avvicinò pericolosamente il suo viso a quello della ragazza, finché ci fu solo un centimetro buono a separarli.
"-Che stai facendo? -" gli sussurrò.
"-Non ti devi premettere di dirmi quello che devo fare, mi hai capito bene? -" le rispose tra i denti.
I due fissarono i loro occhi in quelli dell'altro. Fabio sbiancò e chiuse gli occhi, come se tutte le sue energie fossero improvvisamente svanite nel nulla.
Fece due passi indietro, per non cadere addosso a Sara, poi si accasciò a terra. Sara riuscì appena in tempo a prendergli la testa per non fargliela sbattere al suolo.
"-Fabio, Fabio! -" lo chiamò insistentemente, ma senza risposta.
Si mise in ginocchio al suo fianco, ma la ferita ancora secca non le permetteva ampi movimenti. Mise una mano tremante sul suo petto e chiuse gli occhi, mentre cercava di non far scendere la lacrima che minacciava di bagnarlè la guancia.
La mano si illuminò e contaminò anche il corpo del ragazzo, freddo. Fabio prese un po' di colorito e iniziò a scuotere la testa. Lei aumentò la pressione sul suo torace e moltiplicò la potenza dell'incantesimo.
Il ragazzo sgranò gli occhi all'improvviso, si alzò di scatto e si mise una mano sul petto, ansimante e sudato.
"-Che è successo? -" chiese, guardandola.
"-Credo che Nidhoggr abbia cercato di impossessarsi del tuo corpo e della tua mente-" rispose la ragazza.
Lo aiutò ad alzarsi e, con non poca fatica, rientrarono nella stanza di Sara. Dopo aver varcatp la porta dalla camera, Fabio, con uno strattone, si liberò dalla stretta della ragazza.
"-Ehi, sei ancora debole, non dovresti muoverti troppo-" si preoccupò. Lui le fece segno di stare zitta.
Sara sbuffò, avanzò verso la finestra e mise la mani sopra il davanzale.
"-Tranquillo, non devi farmi per forza compagnia-".
Lo guardò e nello stesso istante le arrivò una fitta di dolore lancinante alla testa. Si portò le mani al capo e gemette appena. Fabio la soccorse subito e le mise le mani sulle spalle.
"-Che ti succede? -". Non avendo udito una risposta, corse ad avvisare gli altri.

Il buio non le faceva vedere niente. D'improvviso due occhi rossi apparvero nel buio e riempirono ogni angolo del suo campo visivo. Un corpo enorme si delineò e si colorò di un verde spento, come muschio vecchio di diecimila anni
Una risata malefica e agghiacciante le trafisse le membra, dandole un dolore che non aveva mai provato. Si piegò in due e cadde a terra urlando.
'No, Sara, non cedere, questo è solo un modo per farti mettere paura. È questo il suo piano, ti vuole far credere di essere abbandonata, ma non sei sola, ci sono io e ci sarò sempre'
Sara prese coraggio, levò le mani dalla testa e aprì gli occhi. Urlò e si mutò in Umika, lasciando che quest'ultima decidesse cosa fare.
In un attimo si ritrovò a terra, con le ali squarciate e con le zampe che perdevano sangue.
Nidhoggr allargò le fauci e fece per moderla, quando, improvvisamente, si vide mentre dormiva.
Era assopita nel suo letto. La porta si spalancò e chi era entrato le se avvicinò e le mise una mano sul collo. Lei si svegliò di soprassalto e vide Nidhoggr risucchiare le sue energie. Lei cercò di urlare, ma inutilmente.

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Capitolo 10
*** Il bacio ***


Lo guardava negli occhi, l'odio verso di lui e il dolore si mischiavano nel suo petto .
Lui rideva, rideva con un ghigno mostruoso disegnato sulla faccia.
Sara incominciava a perdere conoscenza, le forze la stavano abbandonando e più si sforzava per rimanere sveglia, più si stancava. Non voleva arrendersi, doveva farcela, doveva farlo per Draconia e per i draghi che, molti anni fa, avevano sopportato molto più dolore e sofferenza.
'Non ci sconfiggerai mai!' disse Umika, attraverso la voce strozzata di Sara.
"-Ma che...-". Lui non capiva. Non capiva come Umika avesse parlato, nonostante lui stava facendo del male alla sua Draconiana
'Attraverso tutti questi anni, noi ci siamo rafforzati, per questo riesco ancora a parlare attraverso Sara... tra poco né tu né i tuoi amici potrete più salvarvi'
Sara afferrò le mani fredde di Nidhoggr e cercò di levarle dal suo collo, ma egli non mollava, la sua presa era d'acciaio.
Poi, senti un piccolo urlo e un raggio luminoso apparve dall'altra parte della stanza. Vide il nemico girarsi e subito dopo scaraventato fuori dalla finestra, ma non si udì il tonfo. Sara si alzò di scatto e vide Fabio correrle accanto. Le girava terribilmente la testa, chiuse gli occhi e l'ultimo suono che sentì era il suo nome. Fabio la stava chiamando. In meno di un secondo si ritrovò a terra poi, buio.

Si svegliò. Era nel suo letto, sdraiata sotto le coperte ed era pienamente bagnata. Si mise seduta e si ritrovò ad ansimare senza sosta.
"-Finalmente ti sei svegliata-". Sara si voltò, era Fabio, seduto sul letto accanto.
"-Come stai? -" continuò.
"-Bene, solo...un po' scossa-"
"-Ti vuoi alzare, o preferisci rimanere ancora un po' a letto?-"
"-No, andiamo-". Fabio annuì
Sara si alzò ma non smetteva di guardare la finestra. Fabio le prese la mano per aiutarla e lei arrossì appena. Scesero le scale e andarono in cucina.
"-Sara, come stai? -" le chiese il professore.
"-Bene, soltanto stanca -". Si mise seduta.
"-Ti va' di raccontarci cosa hai visto, per filo e per segno? -". Sara annuì e poi cominciò a parlare
"-Mentre parlavo con Fabio, ho sentito una fitta lancinante alle testa. Mi ritrovavo in un luogo buio. Dopo un po' ho visto...Nidhoggr che mi guardava e rideva. Umika parlava e poi, d'un tratto, mi sono vista mentre dormivo, ho sentito il rumore di una porta che si apriva e poi ho sentito qualcuno mettermi la mano sul collo, mi sono girata e ho visto la viverna prosciugare le mie energie. Umika mi ha fatto coraggio e mi sono lasciata usare come mezzo di comunicazione tra lei e il nemico. Ho messo le mani sopra quelle di Nidhoggr e poi ho visto, con la coda dell'occhio, un raggio di luce che lo ferì e lo buttò fuori dalla finestra. Mi sono alzata, ma poi ho perso i sensi e mi sono svegliata. -".
Lasciò il particolare di Fabio. Il professore la ascoltò e poi disse
"-Secondo te, questa visione ha un senso? -" chiese
"-Sì, ora so per certo che devo andare a trovare l'ultimo Draconiano. Nidhoggr si sta risvegliando, più potente che mai, per questo dobbiamo essere tutti uniti ed usare il potere dei nostri draghi per sconfiggerlo. E per farlo bisogna riunire tutti i Draconiani-" disse sicura di sé
"-Verrò anch'io-" disse Fabio
"-No, devo andare da sola-"
"-Ma è rischioso, non puoi farcela da sola, senza l'aiuto di nessuno! -" protestò lui
"-Questo è compito mio. Non credo sarà difficile, credo che si trovi qui, in questa città -"
"-E perché ne sei così sicura? -" disse freddamente Sofia
Fabio le lanciò un'occhiata negativa, come per dirle 'stai zitta!'
"-Ne ho la netta sensazione-".
"-Scusa, Sara-" aggiunse Lidja "-Io non capisco il perché. Perché devi andare per forza da sola, non siamo una squadra?-"
"-Sono d'accordo con Lidja -" disse Karl
"-E il professore, chi lo difende? Questa barriera non reggerà sotto al potere di Nidhoggr-"
"-Qui potremo restare io e qualcun'altro -" propose Lidja
"-Ci penserò-"
Detto questo, si alzò, seguita da Fabio. Andarono nel corridoio prima della stanza di Sara.
Fabio velocizzò il passo e le si mise davanti, la inchiodò alla parete e appoggiò una mano, molto vicina al volto della ragazza, sul muro.
"-Non credo sia una buona idea, voglio venire con te -" gli sussurrò quando era ad un soffio dal viso di lei
"-Non credo...andrò molto probabilmente da sola-". Fabio digrignò i denti e si allontanò da lei per un attimo.
Ma poi sbuffò, prese Sara per un braccio e la strattonò fino alla sua stanza, dove vi entrarono.
"-Pensi davvero che sia una buona idea? E se rimarrai ferita, se ti sentissi sola e abbandonata al tuo destino? Chi ci sarebbe con te e chi ti aiuterebbe se mai avessi bisogno di una mano? -" urlò Fabio. Sara sapeva che aveva perfettamente ragione, ma non cambiò la sua idea, non voleva mettere in pericolo gli altri Draconiani.
"-Io...-" provò a dire Sara, ma Fabio non la fece parlare
"-Nessuno sa fare niente da solo. Ognuno ha sempre bisogno di un amico, di una spalla su cui piangere o di qualcuno con cui ridere o arrabbiarsi! -" disse con rabbia, ma poi si calmò e riprese. "-E...sappi che se vorrai, io ci sarò sempre, per te-" stava arrossendo e prima che lei se ne accorgesse, riprese il controllo di sé e continuò. "-Ognuno di noi ti può aiutare e ti vuole aiutare. Sappi solo che io non sono d'accordo con la tua idea. Le cose è meglio farle in compagnia. Sempre.-"
Fabio fece per andarsene, quando lei lo bloccò per un braccio. Aveva la testa bassa .
"-Hai ragione -" disse a bassa voce. "-È solo che voglio proteggerti. Come ha fatto lei molti anni fa-". Gli stringeva sempre la maglietta. Lui si girò velocemente, le prese le mani e la strinse a sé, poi disse con voce rassicurante e protettiva
"-Tu non sarai mai sola, per qualsiasi cosa, mi trovi qui. Anche per una banale cosa che devi dirmi o farmi notare, o per qualsiasi altra cosa, ci sarò -". Lei alzò la testa e finalmente si guardarono negli occhi.
Lei sentiva il bisogno irrefrenabile di sentirlo vicino a sé. Gli occhi le scintillavano. Fabio le prese il mento e l'avvicinò a sé, appoggiò le sue labbra a quelle della bella ragazza.
Lei strinse le braccia attorno al suo collo e si alzò in punta di piedi per godere quel momento e lui le strinse le forti e possenti braccia attorno alla vita e, in quel momento la sentì sua. Le loro labbra si cercavano per non dividersi mai più.

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Capitolo 11
*** La nuova coppia ***


Dopo cinque minuti si staccarono e Fabio arrossì. Sara se ne accorse e sorrise.
"-Perche arrossisci?-"
"-Per me è la prima volta che bacio una ragazza...-"
"-Perché... vuoi dire che non bacio bene? -" gli disse con un tono malizioso
Fabio diventò viola fino alla punta dei capelli e abbassò la testa
Lei si avvicinò a lui
"-Tranquillo, anche per me è stata la prima volta... -" gli sussurrò all'orecchio
"-Io mi...-" Fabio si bloccò perché sentì la porta aprirsi ed entrò... Sofia
Fabio rimase calmo, mentre sul volto di Sara c'era un pizzico di sorpresa e imbarazzo.
"-Che vuoi? -" chiese Fabio
Sofia rimase con la bocca aperta, era spiazzata.
"-Io...niente, non volevo niente! -". Corse via piangendo e chiuse la porta così forte che spaccò una mattonella. Guardò Fabio.
"-Perché l'hai trattata così? -" gli urlò lei
"-Non voglio fidarmi di lei, soprattutto se ci disturba-"
"-Beh, ci dovrai fare l'abitudine... siamo un gruppo, l'hai scordato? Dobbiamo essere uniti, tutti i santi giorni, e questo non mi sembra il modo adatto.-" lo riproverò, come una madre fa con un bambino capriccioso. Poi, dopo aver sospirato, continuò
"-Valle a chiedere scusa-" disse con tono più dolce
"-Che? -" sbottò Fabio, sconcertato.
"-Hai sentito bene, chiedile scusa-". Rimasero alcuni secondi d'intesa a guardarsi, poi Fabio sbuffò e, insieme, scesero in soggiorno.

Sofia corse in camera sua e, dopo un po', entrò anche Lidja e, vedendo l'amica così triste, decise di consolarla.
"-Perché piangi? -"
"-Fabio e...lei-" disse tra i singhiozzi
"-Ehi...-" le prese un braccio e la guardò dritta negli occhi "-Dimmi cos'è accaduto...-". Sofia, dopo aver lasciato la via ad un ultimo singhiozzo, prese fiato e parlò
"-Io...sono entrata in camera di Fabio e...ho visto loro che si baciavano e tenevano per mano. Io credevo che lui sarebbe stato mio... ma poi è arrivata lei ed ha rovinato tutto-". Lidja non la pensava come lei, quindi le rispose
"-Sofia, lui è maggiorenne, ormai, e può decidere tranquillamente, e da solo, chi deve essere la sua amata e credo che...-" Sofia la bloccò
"-Quindi credi che abbia scelto lei, giusto? -". Lidja annuì e Sofia diventò rossa dalla rabbia
"-No, non è giusto perché lui deve, deve essere mio e non suo ed ora lei gli avrà sicuramente fatto il lavaggio del cervello e...-"

Sara e Fabio, per scendere in soggiorno dovevano per forza passare davanti alla camera di Sofia e Lidja. Appena passarono davanti alla stanza, Sara chiamò Fabio perché aveva sentito delle urla provenire all'interno della porta. Fabio, per precauzione, si mise ad origliare. Poco dopo Sara vide Fabio alzarsi di colpo, afferrare la maniglia e spalancare la porta violentemente.
"-Adesso basta! -" urlò. Sara e Lidja guardarono entrambi, erano colmi d'odio.
"-Fabio asp...-" provò a dire Sara, ma Fabio non la fece terminare.
"-Sta' zitta, Sara, adesso parlo io! -" Sara si fece per un attimo piccola sotto quel tono, ma poi ricquistò la sua espressione.
"-Adesso basta perché io non sono tuo, e non lo sarò mai! Ti ho sentita urlare 'Deve essere per forza mio! '. Devi smetterla di dire così...io...sì, io amo Sara.-". Le ragazze rimasero a bocca aperta, soprattutto Sofia.
"-E tu? Tu non fai niente per rendermi felice? -" urlò Sofia a Sara.
Fabio prese Sara per un braccio e la tirò dietro di sé.
"-Lasciala stare, ora stiamo parlando io e te! -"
Sara, con uno strattone, si liberò dalla presa di Fabio e gli andò davanti
"-Sofia, noi ti volevamo chiedere scusa, lui ti voleva chiedere scusa. Ora dobbiamo essere uniti, tutti quanti. È l'unico modo-"
"-Sono d'accordo con lei-" disse Fabio
"-Per forza...-" bisbigliò Sofia. Lidja la toccò col braccio
"-Ha ragione Sara. Dobbiamo rimanere una squardra-" le diede ragione anche Lidja.
"-E va bene... ma mi ci vorrà un po' di tempo-". Sara annuì
"-L'importante è che tu lo faccia-". Sofia annuì.
Fabio, Sara e Lidja uscirono dalla stanza. Lidja andò in cucina per preparare la cena e dopo due ore finirono di mangiare.
Sara, con la scusa del sonno, si allontanò dalla tavola, ma invece di andare a dormire, uscì dalla villa e andò al lago.
Rimase in piedi, lì, vicino alla riva. Pensava a cosa fare, ma poi si convinse: sarebbe andata da sola.
Si concentrò e il neo brillò. Evocò le ali e spiccò un piccolo salto, ma qualcosa la fermo e la trattenne a terra. Mise le mani a terra per non perdere l'equilibrio. Si girò e vide...Fabio.
Il neo smise di brillare, oramai non ce n'era più bisogno. Guardava in basso.
"-Mi avevi detto che i sarei venuto anch'io, o qualcun altro -" disse deluso
"-Io...devo andare da sola per non mettere le vostre vite in pericolo-"
"-Ma in te c'è il drago più potente. E quando evocheremo finalmente Draconia, cosa diranno gli altri draghi? Cosa dira...Eltanin? -". Umika stava impazzendo, non sapeva cosa fare
Sara corse fra le sue braccia e lo baciò.
"-Quanto puoi essere testarda? -" disse ridendo e baciandole la testa. Sara, tra sé e sé, lascio che una risata le sollevò un po' il morale
"-Penso che tu gia lo sappia...-" lo guardò, poi continuò "-Hai ragione, dobbiamo andare insieme, come una vera squadra-"
"-Finalmente l'hai capito-" sorrise e la baciò ancora.
"-Non credevo me l'avresti rivelato, anche se lo immaginavo...-" disse ancora abbracciata a lui. "-E come mi hai difesa quando stavi urlando contro Sofia... povera. Ci deve essere rimasta molto, molto male. Ti ama.-"
"-Ti prego, basta con questa storia. Io non so cosa le sia preso, ma sta di fatto che lei non sarà mai la mia ragazza, pertanto...-" Fabio si staccò dall'abbraccio e si inchinò davanti alla ragazza. "-...vuoi essere la mia fidanzata? -" disse
"-E me lo chiedi pure? -". gli saltò al collo e lo baciò appassionatamente.
Fabio le mise l'anello di fidanzamento. Era un bellissimo anello d'argento con un diamante al centro. Sara per poco non pianse dall'emozione.
"-Ti piace? -" le chiese
"-Da morire! -"

Sofia stava guardando la scena dalla finestra della sua stanza, che si apriva sul lago...

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Capitolo 12
*** Umika e Eltanin ***


"-Non mi ci abituerò mai! -" disse nascondendo, con fatica, una lacrima.
Sospirò, ormai ci aveva perso le speranze, ma, ora che ci pensava, il suo legame da amico con Fabio, le era rimasto ed ora ne voleva fare tesoro.

Fabio e Sara, mano nella mano, decisero di fare la loro prima passeggiata da fidanzati.
"-Quando pensi di dirlo a George? -" le chiese.
"-Domani, glielo diremo insieme-". Fabio annuì.
Passeggiarono a lungo in un prato poco lontano dalla villa del professore.
"-Guarda, i tulipani! -". Sara si chinò e raccolse un meraviglioso tulipano rosso.
"-Sono i tuoi preferiti, vedo-" le disse, sorridendo
"-Li adoro-" rispose mentre sentiva il meraviglioso profumo che tanto amava.
"-Allora sarà meglio prenderne un po'-" disse Fabio mentre raccoglieva una decina di tulipani di colori diversi.
"-Ruffiano-" disse la ragazza mentre rideva. Dopo due ore passate a parlare e a passeggiare per quel meraviglioso campo di fiori, tornarono alla villa.
"-Dove eravate voi due? -" chiese Schlafen dopo aver inarcato un sopracciglio.
"-Ehm...avevamo sentito dei rumori ed eravamo usciti per andare a controllare-" mentì Fabio
"-E va bene, ora andare a dormire-". I due annuirono. Salirono le scale e ognuno era davanti alla sua camera. "-Buonanotte-" mormorò Fabio. Sara sorrise.
"-Buonanotte-". Chiuse la porta alle sue spalle e vi appoggiò la schiena sopra, poi sospirò.
'Brava, Sara. Fabio è proprio cotto di te, eh?'.
Sara sorrise e arrossì appena, si portò le mani sotto il mento, facendo combaciare i polsi.
"-Oh, stai zitta! Anche tu e Eltanin, vero? -" rispose a Umika in modo malizioso. Sentì che Umika rideva divertita. Se chiudeva gli occhi, la vedeva. Era bellissima, di un bianco candido e lucente. Volava e giocava nella sua testa.
"-Smettila, e fammi dormire in pace-" le ordinò.
'Ma se devi ancora metterti il pigiama!'. Sara si guardò. Addosso aveva ancora i vestiti.
"-Hai ragione anche tu-" disse ridendo. Si spogliò e si mise il pigiama. Si mise sotto le morbide e profumate coperte che la invitavano a farsi una bella dormita.
"-Buonanotte, Umika-" mormorò.
'Buonanotte, Sara'. Fu con l'immagine di Umika sorridente che si addormentò.

C'era uno splendente e rigoglioso prato verde. Guardò il cielo azzurro che tanto le dava sicurezza e protezione. Più avanti c'era una pianta. Si avvicinò e vide, con più attenzione, che era l'Albero del Mondo. Sdraiata lì sotto c'era Umika. Si godeva l'aria aperta dopo un duro allenamento con gli altri draghi, infatti aveva ancora la fonte imperlata di sudore.
Un'altra sagoma si avvicinò. Era tutta dorata...Eltanin. Anch'egli aveva il respiro affanato e la fronte sudata.
Il drago si avvicinò a Umika e si sedette accanto a lei.
"-Sei stata proprio brava, sai? -". Umika guardò Eltanin e sorrise. Prima che lei potesse dire 'ma' egli riprese.
"-Ci hai battuti tutti e cinque, eravamo sfiniti! -" sorrise e la guardò. Era bellissima, come sempre.
"-Ma ho faticato, e non poco e poi io non cr...-" Umika non fece in tempo a finire che Eltanin le stampò un bacio in bocca.
"-Non vuoi neanche che io parli? Bene, allora non ti rivolgerò più la parola, mai più! -" e fece una faccia falsamente arrabbiata, girò lo sguardo dritto davanti a sé e si mise seduta.
Eltanin, credendo fosse la verità, cercò in tutti i modi di farle cambiare idea. Prima provò a darle dei bacetti sulla guancia, ma niente. Provò ad accarezzarle la schiena con le sue ali, ma ella non si muoveva. Provò a circondarla con un abbraccio, ma lei non lo degnava neanche di uno sguardo.
Ora non ce la faceva più. Aveva provato con le buone ed ora gli rimanevano solo le cattive.
Scattò in avanti e, con le zampe anteriori, la buttò a terra e lei, per poco, non lanciò un urlo per lo spavento. Rotolarono per tutta la collina, ma, siccome non voleva che si facesse male, la protesse con le ali. Arrivarono ai piedi della collina e si trovarono uno sopra l'altra.
Finalmente lei lo guardava, appena stupita di quel gesto. Ma poi sorrise e capì il perché, scoppiando in una risata
"-Che hai da ridere? -" le chiese Eltanin, confuso.
"-Davvero pensavi che avessi detto la verità? -" gli domandò, cercando di trattenere un'altra onda di risate. Eltanin, a quel punto, capì e, appena lei cercò di rialzarsi, lui la bloccò di nuovo a terra
"-Ora mi devi delle scuse, e le voglio sentire! -" le impose lui.
Lei, da brava 'attrice' com'era, finse un respiro affannato e disse
"-E va bene, te le darò, ma ora spostati, mi stai soffocando-" e tossì appena. Eltanin si preoccupò, quindi la lasciò andare, ma appena egli le diede la libertà, lei con uno scatto agile e imprevisto, gli sfuggì, balzò e in pochissimi secondi era in cielo. Le meravigliose ali spiegate e il sorriso stampato sul muso proclamarono la sua vittoria.
"-Dovevo prevederlo! -" le urlò e, dopo un attimo era davanti a lei.
"-Allora perché non l'hai preveduto? -"
Eltanin si arrabbiò un pò
"-Cosa vorresti dire? -" le ringhiò. Umika, ormai sapeva come fargli passare la rabbia.
Gli si avvicinò in modo dolce e disse altrettanto.
"-Non mi dire che te la sei presa solo perché stavo giocando? -" gli disse come una vittima, cosa che a lui piaceva. Gli piaceva avere il pensiero di dover essere lui a consolarla o a difenderla. Eltanin era sempre stato un drago sicuro, quando voleva romantico e premuroso e molte volte facilmente irascibile.
"-No...sono solo stanco-" disse sfiorandola con un bacio sulla guancia.
Atterrò sino all'Albero e si sdraiò sotto di esso. Umika lo seguì, gli si sdraiò accanto e appoggiò il suo muso sul collo del drago dorato e con un ala lo accarezzò delicatamente. Poi si addormentarono.

Questa fu l'ultima immagine che Sara vide prima di svegliarsi. Era nel cuore della notte.
Sentiva che c'era qualcosa che non andava e la prima cosa che pensò fu 'Fabio!' . Corse senza fare rumore verso la sua camera, aprì la porta e quel che vide la spaventò.
Fabio si agitava nel suo letto, le coperte erano a terra e il cuscino spoglio di piume. La maggior parte erano sul pavimento, mentre alcune erano tra i suoi capelli. Sembrava stesse soffrendo. La fronte e il petto erano bagnati di sudore e stringeva con tutta la forza che aveva il lenzuolo e...il neo sulla fronte pulsava.
La ragazza gli andò vicino e cercò di tranquillizzarlo con le parole.
"-Amore, calmo. Che ti succede? -" mormorò, ma non si svegliava.
Prese ad accarezzargli il petto nudo, visto che dormiva con i pantaloni e i boxer. Lo massaggiò più dolcemente verso la parte del cuore.
"-Avanti, sta' calmo. Ora svegliati e non rimanere così, ok? -". Non ottenne risposta.

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Capitolo 13
*** La stessa visione ***


Non sapeva più cosa fare. L'Occhio della Mente brillava sempre di più.
Gli cantò una melodia molto energica, ma anch'essa non funzionò.
Anche Umika stava pensando e vederlo così la faceva stare male.
Alla fine, con un gesto disperato, avvicinò il suo Occhio della Mente a quello di Fabio. Lui lanciò un grido straziante e Sara lo baciò. Si creò un vento freddissimo, che fece venire i brividi alla ragazza. I capelli castani di lei volavano liberi, come se non ci fosse la gravità e le braccia e le mani erano gelate, cosi come il naso e il petto, quasi esporto del tutto perché Fabio non smetteva di muoversi e scalciare. Un calcio colpì la ragazza allo stomaco, spedendola dall'altra parte della camera. Sara si rialzò subito, buttandosi sopra il fidanzato.
Gli prese i polsi e glieli bloccò sopra il cuscino e con le gambe nude gli bloccò le ginocchia. Cercava di dibattersi, ma senza ottenere risultati. Schiacciò il seno contro i suoi pettorali, poi, il silenzio inondò la stanza. Il vento freddo si trasformò in vento caldo. I capelli caddero sulle spalle di Sara e Fabio smise di cercare di divincolarsi da lei.
"-Adesso devi svegliarti, accidenti! -" urlò
'Eltanin! '. Anche Umika provò a chiamarlo, ma il silenzio continuò a riempire lo spazio intorno a loro.
Si concentrò e il neo prese a brillare di una luce bianca e accecante, trasformò una mano in una zampa del drago che conteneva, lo appoggiò sul petto di Fabio e illuminò il suo corpo.
La porta si spalancò.
"-Che succede? -' urlò il professore, entrando nella stanza, preoccupato.
Sara non rispose e continuò a cercare di risvegliare Fabio, dandogli un pò di forza ed energia.
"-Sara, che succede? -" insistette il professore
"-Non si sveglia, ho provato in tutti i modi che mi sono venuti in mente ma...-" riprovò a baciarlo e il professore rimase un attimo allibito.
"-Spostati, e ritorna normale, altrimenti i nemici potrebbero sentirti-"
"-Se arriveranno, li fermerò, con le buone o le cattive maniere-" disse dopo aver ripreso fiato.
Si scostò da lui e ricongiunse i loro nei. Brillarono all'unisono, mischiando i colori che avevano i loro draghi e, vedendo che non si svegliava lo stesso, allora incominciò a piangere e la mano le tornò umana. Si avvicinò al volto e notò che il respiro c'era, ma era molto debole e accelerato.
"-Ho sognato di noi. Umika e Eltanin, dopo un duro allenamento, stavano sdraiati sotto l'Albero del Mondo e si coccolavano come due innamorati pieni di energia e amore. Poi lei gli ha fatto uno scherzo e ridevano divertiti. Non mi lasciare...-" gli sussurrò dolcemente nell'orecchio.
"-Sara...-"
"-No! -" lo interruppe Sara "-Lui deve vivere, non può...non può, insomma! -" urlò. Le lacrime le pungevano gli occhi e, alla fine, lei le lasciò andare e scorrerono sulle sue guance.
All'improvviso, lei si sentì sfiorare una mano, si girò e Fabio la guardava con un sorriso che sprizzava amore ma anche stanchezza.
"-Ti sei svegliato! -" gli sussurrò, saltandogli addosso.
"-Piano, così mi fai male...-" le disse lui con una smorfia di dolore.
"-Scusa...-" si scusò. Lui le sorrise e le accarezzò una guancia con una mano
"-Fabio, cos'è successo? -
"-Credo...di aver avuto la stessa visione di Sara, quella di Nidhoggr-". Il professore e Sara annuirono
"-State bene? Ho sentito urlare-" domandò Lidja dopo essersi fiondata in camera
"-Più o meno bene. Fabio ha avuto la stessa visione che ho avuto io-"
"-Va bene, ora Fabio ha bisogno di riposo. Torniamo a dormire-" . Tutti annuirono.
Sara si girò verso il suo ragazzo e gli fece l'occhiolino. Lidja, Sara e il professore uscirono dalla camera e ognuno tornò nella sua stanza.
Sara, invece di andare a dormire, preparò un materasso e una coperta e, con quest'ultime cose, dopo mezz'ora tornò nella stanza di Fabio.
"-Ma perché ti sei portata il letto? Vieni qui, dormi vicino a me-" le sussurrò.
"-Ma non ti voglio dare fastidio...-"
"-Che fastidio puoi darmi? -" disse ridendo.
Sara sorrise e appoggiò il materiale sul pavimento, poi s'infilò sotto le coperte. Fabio l'abbracciò e si baciarono dolcemente.
"-Sei sicuro? Questo letto mi sembra piuttosto piccolo per due persone-"
"-Allora vuol dire che per non farti cadere ti terrò stretta a me-".
"-Ne sono onorata, Mio Re! -" disse ridendo. Fabio, con le braccia, la strinse contro il suo petto, catturandola in un caloroso abbraccio, visto che fuori nevicava, ma i due non sembravano sentire freddo dato che lui dormiva a petto nudo e lei con un vestito da notte con le bradelle e corto fino alle ginocchia.

Il mattino dopo Sara si svegliò con la testa appoggiata contro il petto di Fabio, con una mano del ragazzo vicinissima al suo seno e con l'altra sotto la gonna, che le toccava la schiena.
Ed ora come faceva ad alzarsi? L'unico modo era svegliarlo, anche se a malincuore. Lo baciò
"-Guarda, guarda dove ha le mani il mio pervertito-" gli sussurrò all'orecchio.
Fabio si svegliò e aprì prima un occhio, poi l'altro.
"-Perché, le devo togliere? -" disse sorridendo
"-Se vogliamo rimanere così-" disse sarcastica.
Ma dopo che Fabio mosse appena le mani, a Sara sfuggì un piccolo gemito di piacere. Non aveva mai sentito il tocco di Fabio sotto i vestiti, l'aveva sempre toccata sopra le vesti. Fabio, dopo averla sentita, sorrise maliziosamente e Sara arrossì e nascose la testa sul suo petto. Lui le accarezzò il capo e dopo averla baciata, si alzarono e scesero in cucina.
"-Ehila, Fabio, come stai? -" gli chiese Karl
"-Meglio, vorrei parlarne...-" rispose lui
"-Certo. Sara, siediti anche tu, visto che sei il capo-" disse il professore. Dopo che tutti furono seduti, iniziarono a discutere
"-Ho fatto lo stesso sogno di Sara. Ho visto Eltanin che combatteva contro Nidhoggr. Mi sono visto mentre dormivo e mentre Nidhoggr cercava di uccidermi. Ho fatto da tramite tra il mio drago e il nemico, poi un raggio lo ha buttato dalla finestra, ma non ne avevo sentito il tonfo della caduta. Poi mi sono alzato e quando ho perso i sensi, sono caduto a terra-". Il professore guardò Sara, che recepì al volo
"-Questo mi fa tradurre che Fabio deve venire con me...-". Il prof. annuì "-Ho deciso: Fabio, Lidja e Sofia verranno con me e Karl resterà qui per proteggere il prof. -" disse
"-Non c'è bisogno che Karl resti con me, mi difenderà la barriera, credo che essa basti e avanzi-"
"-Bene. Karl, per favore cerca su Internet quanto puoi sull'ultimo Draconiano, Fabio, tu e Sofia vi allenerete nella stanza dall'allenamento ed io e Lidja daremo quanto più potere alla Gemma che difende questa villa, così il professore, sarà ancor di più al sicuro-". Tutti annuirono, convinti.
"-Su cosa dobbiamo allenarci? -"chiede Sofia
"-Su tutto. Corpo a corpo, con i poteri e combattimento a coppia. State molto attenti perché abbiamo aumentato la difficoltà della maggior parte degli esercizi-".
Sofia e Fabio andarono ad allenarsi, Karl e il professre si avviarono verso la stanza del primo e Lidja e Sara andarono davanti alla Gemma

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Capitolo 14
*** La preparazione ***


Nella stanza di Karl

"-Karl, dovremmo cercare, per prima cosa, la leggenda della lotta. Poi, se il sito sarà gentile e ci mostrerà anche i draghi, noi cercheremo chi ha scelto Kuma, ma se questo non ci sarà, cosa molto probabile, useremo un altro modo-"
"-Mi viene un solo dubbio. Perché su Internet ci dovrebbe essere scritto chi i draghi hanno scelto per reincarnarsi? -" chiese Karl
"-La mia era solo un'ipotesi. Tuttavia, non credo ci sia, perché secondo gli scienziati questa è solo una leggenda...-"
"-Va bene allora, proviamo-" disse il ragazzo e, dopo essersi scrocchiato le dita per bene, iniziò a digitare i tasti.
Navigarono tra centinaia e centinaia di siti che parlavano dei combattimenti che segnarono la fine dei draghi. Siti che sbagliavano il nome dei draghi, siti che testimoniavano che questa lotta non si era mai manifestata e tantissimi altri siti dove dei scienziati parlavano di una lotta simile, ma non di quella che il professore e Karl cercavano disperatamente.
Dopo alcune ore di ricerca, che non avevano dato risultati eccezionali, il professore ricordò le parole di Sara
'Credo che si trovi qui, in questa città'.
Ma certo, in questa città! Secondo Sara il Draconiano doveva essere a Roma.
"-Karl, ho un'idea. Prova a cercare qualcosa su una persona scomparsa qui a Roma, oppure...alla morte della stessa-". Karl annuì.
Ormai il computer non aveva più segreti per Karl: si muoveva su Internet come fosse a casa sua. Alla fine trovarono qualcosa.
"-Ecco, prova con questo-" disse il professore, indicando un sito col titolo:
'Persone scomparse a Roma'.
Il ragazzo digitò su esso. Era lui.
"Due ragazzi sono scomparsi a Roma. L'annuncio è stato dato dalla madre dei ragazzi il 23 Settembre. Alcuni testimoni oculari testimoniano che le vittime stessero combattendo contro qualcuno, o qualcosa. Sulla zona è stato ritrovato del sangue rosso, probabilmente dei ragazzi, e del sangue nero. Mentre combattevano, i testimoni dissero che si scatenarono alcune pioggie molto forti e alcuni tornadi che portarono via alcune case e molte macchine. Si stanno ancora cercando i ragazzi'
Erano passati già due giorni, ma forse erano ancora in tempo
"-È Kuma...-" mormorò il professore "-Sono i suoi Draconiani-" continuò
"-Ma, professore...è possibile che un drago si sia reincarnato in due persone? -" chiese il Draconiano
"-Sì, è possibile. Probabilmente i ragazzi sono gemelli, ma non lo possiamo sapere con certezza finché non li avremo trovati-" gli rispose Schlafen. I due si guardarono, loro erano pronti.

Sofia e Fabio entrarono nella stanza dell'allenamento e rimasero stupiti dal cambiamento che aveva riportato.
Ora non c'erano manichini, ma veri e proprio robot. I muri erano costruiti in modo diverso a seconda delle zone: dove si doveva allenare Sofia c'erano muri molto ruvidi, colonne molto robuste, robot adatti per il corpo a corpo e robot che lanciavano fiamme. Dove doveva andare Fabio c'erano robot che gettavano ghiaccio e robot per il corpo a corpo. Sul posto di Lidja c'erano mattoni e pietre molto pesanti, alberi cementati nel suolo e robot volanti per il corpo a corpo. Sulla zona per Karl c'erano robot che lanciavano lastre di vetro per aumentare l'agilità, muri di fiamme e robot d'acciaio per i morsi e nella parte per Sara c'erano robot per i morsi, robot per il corpo a corpo, che lanciavano coltelli per aumentare la velocità.
Ogni singola zona era stata pensata per un Draconiano.
"-Con quale esercizio vuoi iniziare? -" chiese Sofia, per spezzare il silenzio che non li aveva abbandonati da quando erano entrati.
"-Vado nella mia zona, io inizio col corpo a corpo-".
Sofia tirò un sospiro di sollievo, almeno, Fabio, non le aveva urlato contro rinfacciandole i suoi sentimenti. Prima che lui se ne andasse, lei lo prese per un braccio e lui si ritraé subito, ma non se ne andò e rimase in silenzio.
"-Io mi volevo scusare, era solo una sbandata quella che mi ero presa per te. Ora voglio dirti che è passata, quindi puoi tranquillamente fare tutto quello che vuoi -". Lui annuì e subito dopo ognuno avanzò verso la sua zona.
Fabio si concentrò e si trasformò in Eltanin. Si gettò sui robot per il corpo a corpo e cominciò a tempestarli di sfuriate. I robot rispondevano ad ogni suo colpo, parandolo. Eltanin cercò di colpirli dietro al collo. Mandò contro i nemici le sue fiamme e riuscì a scioglierne tre. Volò in alto e scese in picchiata verso due robot che, intanto, gli scagliavano contro getti di ghiaccio, simili a stalattiti, che lui sciolse con il fuoco.
Ma, mentre lui scattava in avanti per colpire un robot, due corde molto spesse e robuste gli bloccarono le zampe anteriori, impedendogli di muoversi.
Sofia se ne accorse e fece per lanciare le sue liane, quando Fabio la fermò
"-No, ferma! Fa parte dell'allenamento! -" le urlò.
Fabio gridò, contrasse i muscoli e le corde si staccano, lasciando sulle sue squame solo un lieve arrossamento.
Ruggì e ritornò a combattere. I robot lo circondarono. Si guardò intorno, urlò e dalle sue squame si scatenarono raggi di fuoco che fecero esplodere la maggior parte dei nemici.
Sbattè le ali violentemente e spazzò via 2 robot. Si lanciò contro un nemico e ricominciarono a lottare.

Sofia non se la cavava meglio.
Si mutò in Thuban e iniziò il combattimento. Snudò gli artigli e si lanciò contro i robot che aveva davanti. Un artiglio del drago verde cercò il corpo del nemico e, quando lo trovò, lo squarciò i mille pezzi. Passò al secondo nemico, ma non riuscì a colpirlo perché esso si parava. Il robot iniziò a lanciare fiamme che, per poco, colpirono Sofia. Ruggì e gli lanciò le liane, circondandolo e impedendogli il movimento.
Colpì i robot dietro di lei con un potentissimo colpo di coda, facendoli esplodere dopo averli scaraventati contro un muro. Balzò in alto e li colpì da lontano con le sue liane, stritolandoli e tagliandoli a metà.
"-Secondo te ci siamo allenati abbastanza col corpo a corpo? -" chiese Sofia col fiatone
"-Penso di sì-".
Si misero schiena contro schiena e fu Fabio a dettare il tempo.
"-Uno...due...tre -".
Subito dopo aver detto l'ultimo numero, i due scattorono in volo per poi scendere velocissimi. Fabio lanciò numerose fiamme che Sofia, con i suoi viticci, circondò, potenziando ulteriormente l'incantesimo, e appena il raggio investì i nemici, alcuni li sciolse, altri li fece esplodere e altri ancora li scaraventò dall'altra parte della grande stanza.
Ma, ancor prima di esultare, una gigantesca esplosione ruppe il silenzio e la pace che avevano riempito la stanza e, dalla nube appena creatasi, uscirono due enormi robot che li fissarono. I due Draconiani si guardarono e annuirono.
"-Io prendo quello di sinistra, tu quello di destra-" disse Fabio e Sofia annuì.
I ragazzi si fiondarono contro i nemici. Sofia attaccò con gli artigli, mentre Fabio attaccò direttamente con le fiamme.
Il robot di Fabio cercava invano di colpirlo e dopo svariati tentativi, decise si gettarsi addosso il ragazzo, cogliendolo di sorpresa. Fabio, poco prima di essere colpito da un getto d'acqua, lanciato ad altissima velocità, riuscì appena in tempo a pararsi, ma fu scaraventato a terra. Una fitta di dolore lo colpì alla spalla e quando diede un'occhiata, vide che era ferito.
Il nemico di Fabio si affiancò a quello di Sofia e tutti e due miravano a lei.
La ragazza schivava tutti i colpi che cercavano di infliggerle. Un robot cercò di colpirla con alcune fiamme molto potenti, ma lei le respinse con le liane.
"-Sofia, attenta a non farti colpire! -" le aveva urlato lui e lei annuì.
Fabio strinse i denti, si rialzò e si librò in volo. Ruggì, allungò le zampe davanti a sé e preparò il suo colpo più potente.
"-Sofia, sta' giù! -"
Sofia si girò e, quando vide che Fabio era pronto per colpire, con un colpo d'ali, si allontanò dalla traiettoria.
Fabio lanciò il colpo che danneggiò entrambi i nemici. Sofia si avvicinò a lui e, insieme, scesero a terra e, solo in quel momento, si sentì l'abnorme frastuono che fecero quando esplosero. Si dovettero coprire gli occhi con le braccia per non procurarsi ulteriori danni.
"-Stai bene? -" chiese Sofia
"-Sì...sì sto bene-"
Ma Sofia non ne era tanto convinta, si vedeva che il ragazzo stava soffrendo e lo notò anche perché si teneva continuamente una mano sulla spalla destra. "-E tu? -" riprese Fabio
"-Sto bene, torniamo in soggiorno-". Fabio annuì.
Dopo essere ritornati umani, i due ragazzi tornarono alla villa.

Sara e Lidja erano appostate davanti alla Gemma, con le braccia tese verso di essa.
"-Quanta energia dobbiamo infondergli? -" chiese Lidja
"-Penso che 2/5 della nostra energia possa bastare-" rispose Sara. Lidja annuì.
Le ragazze tramutarono le loro braccia nelle zampe di Umika e Rastaban. Dalle loro mani si espanse un potere benefico che arrivò fino alla preziosa Gemma. La pietra si illuminò, sprigionando una luce viola e bianca che investìle ragazze, dando loro più coraggio e determinazione nel compiere la loro missione: trovare l'ultimo Draconiano. Dopo cinque minuti, le ragazze finirono.
Sentirono la porta che portava alla stanza dell'allenamento e ne emerso Fabio Sofia.
Lidja e Sara si girarono e videro Fabio che si teneva una spalla, da cui scendeva un piccolo rivolo di sangue. Sara corse da lui
"-Sei ferito? -" gli chiese preoccupata
"-Sì, ma non è niente-" le disse per rassicurarla, ma non funzionò
"-Vieni, che ti curo-" lo accompagnò sotto la Gemma "-Così ci metterai più tempo per guarire, e noi partiremo tra pochi giorni. Quindi ti devo curare io -" aggiunse.
Fabio tolse la mano dalla ferita e Sara stese un braccio; dal suo palmo si diffuse una specie di nebbia che coprì il braccio del ragazzo. Fabio percepì dolore anche se molto debole. Dopo pochi secondi Sara ritrasse l'incantesimo e tolse la mano e quello che rimase della ferita era solo una lieve cicatrice appena arrossata.
"-Grazie-" disse Fabio. Si avvicinò di più a lei e le disse sussurrando "-Lo hai detto a George? -".
"-No, perché appena ho dato gli incarichi, vi siete subito alzati-"
"-Vorrà dire che glielo diremo più tardi-"
In quel momento sentirono dei passi e tutti e quattro guardarono istintivamente le scale, infatti poco dopo arrivarono il professore e Karl con alcuni fogli in mano.
"-Abbiamo alcuni indizi -" iniziò il professore, sedendosi.
Quando tutti si furono seduti, Karl iniziò a spiegare.
"-Abbiamo cercato a lungo su Internet qualcosa che ci interessasse, e alla fine l'abbiamo trovato-".
Tutti li guardarono in silenzio, aspettando altre notizie e il professore li accontentò subito
"-Questi fogli parlano di due ragazzi scomparsi qui, a Roma. Noi crediamo siano gemelli. I testimoni, che hanno visto i fatti, raccontarono che le due vittime stessero combattendo contro qualcuno, infatti sono stati ritrovati due tipi di sangue: una pozza di sangue rosso e alcune gocce di sangue nero. Sara, che dici? -"
Sara pensò qualche secondo, poi parlò.
"-Dico che il primo sangue sia dei ragazzi e l'altro di Nida. Faremo come ho detto qualche ora fa: i Draconiani verranno con me e il professore rimarrà qui, lo proteggerà la Gemma. Secondo me è molto più forte perché poco fa, io e Lidja, l'abbiamo potenziata.-"
Sara guardò Fabio, che disse
"-Io e Sara vorremmo dirvi una cosa...-". Tutti si fecero attenti "-Ci siamo fidanzati-" continuò.
Tutti sorrisero e fecero loro gli auguri.

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Capitolo 15
*** Giochi e amore ***


"-Quindi dovremmo mettere un letto matrimoniale. Dove? -" chiese Lidja
"-In camera mia, vado-" rispose Fabio
Si alzò e andò in camera sua e tornò dieci minuti dopo, mentre gli altri stavano cenando.
"-Ehi, aspettatemi almeno! -".
Per poco, mentre lui stava scendendo le scale, inciampò su se stesso, saltò dagli ultimi due gradini, si fiondò sulla sedia vicino a Sara e per pochissimo non la urtò.
Dopo due ore passate a mangiare a chiacchierare come una vera famiglia, il professore, Lidja, Karl e Sofia andarono a dormire, mentre Sara e Fabio restarono in cucina.
"-Come te la saresti immaginata la reazione del prof? -" chiese Sara
"-Molto più folle-" rispose Fabio ridendo, alzandosi dalla sedia.
Sara, di spalle, stava lavando i piatti, quando sentì due forti braccia circondarla in un abbraccio amorevole.
"-Ancora non riesco a crederci -". Gli disse
Fabio appoggiò il mento sulla spalla di Sara.
"-Neanche io-" le rispose
"-All'inizio, quando ero sdraiata sul letto, con la ferita che sanguinava, sapevo di conoscerti, ma non ti ricordavo. Non ricordavo né la tua faccia né il tuo nome-" disse lei sorridendo, continuando nel suo lavoro
"-Anche io avevo la stessa impressione, ma mi sono innamorato da subito-"
Fabio iniziò a baciare dolcemente il collo di Sara.
"-Dai, fammi finire, dopo ci sarà il tempo per le coccole-" gli aveva detto in preda al piacere, ma lui non la smetteva.
"-Guarda che ti mando Umika contro, eh -" lo minacciò, ma lui niente.
Lei si girò velocemente e lo bagnò con le mani ancora tutte insaponate, poi lo bacio "-Ti ho detto che dopo, per le coccole, ci sarà tempo. Dopo, però-".
Lui sorrise e rimase seduto sul tavolo, si guardò la maglietta e trovò una scusa per cercare di portarla con sé, nella camera da letto.
"-Ora mi dovrò andare a cambiare la maglietta, ma non voglio andare da solo-" pregò che funzionasse, invece...
"-Se non vorrai andare da solo, allora dovrai aspettarmi-". Lui sbuffò e lei se ne accorse. Lo guardò con uno sguardo malizioso e Fabio ricambiò.
Dopo cinque minuti Sara finì di ripulire la cucina e lavare i piatti, così, finalmente, potevano andare a dormire. Salirono le scale e andarono nella loro camera e Sara rimase sbalordita da come Fabio l'avesse cambiata.
Il letto, da un comune letto singolo, diventò un meraviglioso letto doppio color beige, due comodini di legno stavano ai lati del letto e, su uno di essi, c'era un bellissimo vaso di fiori, i preferiti di Sara, i tulipani. In fondo al muro c'era un gigantesco armadio da 6 ante. Tre per Fabio e tre per Sara e, accanto c'era un comò con due sedie e uno specchio molto grande, con vicino un mobile con uno stereo moderno sopra. Quella camera aveva perfino un piccolo bagno incorporato. Era la camera del loro sogni.
"-Ma...come hai fatto? -" gli chiese.
"-È un segreto. Ora...perché non mi fai vedere il tuo pigiama? -" le disse con un sorrisetto da perfetto pervertito, come era lui. Sara sorrise
"-E va bene, ma andrò nel bagno-".
La ragazza cercò nell'armadio il suo pigiama preferito, lo prese e andò nel bagno. Dopo neanche due minuti tornò. Fabio rimase a bocca aperta.
Sara indossava un vestito da notte bianco, con due sottili bradelline, trasparente sulla schiena, sul ventre e sulla gonna, che copriva a malapena le ginocchia. Quello era il suo pigiama preferito.
"-Com'è? -"
"-P-perfetto-" cercò di dire lui.
Sara si avvicinò con passo felino, gli saltò adosso e i due caddero sul letto. Sara sorrise e poi baciò il suo ragazzo, totalmente abbindolato da lei.
"-Vogliamo dormire, ora? -" disse Sara mettendosi seduta, ma sempre con lo sguardo fisso su di lui.
"-Non così in fretta...-" rispose lui.
Sara cercò di alzarsi, ma lui la fermò in tempo, la buttò su di sé e si mise sopra di lei. Le ginocchia di Fabio erano all'altezza dei fianchi di Sara.
Iniziò a farle il solletico.
"-No...t-ti prego basta! Non ce fa-faccio più -". Cercava di pregarlo, ma non riusciva, perché il solletico che le stava facendo non la lasciava respirare.
"-Non smetterò finché non mi chiederai scusa-" disse Fabio
"-Scusa per cosa? -" riuscì a formulare lei.
"-Per avermi fatto levare le mani da te, stamattina-" disse facendo la vittima. A Sara scappò una risata, davvero era quello il motivo?
"-Va bene, va bene, va bene-" disse d'un fiato. Allora Fabio smise di torturarla. Sara prese fiato, poi parlò
"-Ok...scusa-" disse dolcemente, ancora col fiatone e le lacrime agli occhi
"-Non basta...-". Era già pronto per ricominciare, quando lei lo bloccò prendendogli i polsi e avvicinarlo velocemente a sé. Lui non fece in tempo a reagire, che già si ritrovò a baciarla. Poi lei si staccò e disse
"-Adesso va bene? -". Fabio sorrise e annuì.
"-Ora, voglio dormire-" impose lei.
Si sdraiarono vicini e si misero sotto le coperte, poi si abbracciarono e così rimasero fino alla mattina dopo.
Fabio si svegliò per primo e di conseguenza toccava a lui svegliare la sua amata.
"-Amore, svegliati-" le aveva sussurrato, ma siccome non si svegliava, provò a baciarla. La baciò a lungo sulle labbra e subito dopo sentì che ricambiava.
"-Hai visto che ti sei svegliata? -" le disse ridendo di gusto
"-Senti chi parla! Io ho provato a svegliarti mezz'ora fa, e siccome non ti sei svegliato, ho lasciato perdere-"
"-Ehm...sicura? Io non ho sentito niente-" provò a difendersi
"-Sì che sono sicura. Non hai sentito niente, per forza! Quando dormi sembri in letargo! -" disse lei, ridendo
"-Va bene...scendiamo? -"
"-Sì-". Scesero a fare colazione.
"-Buongiorno, come è andata la prima notte? -" chiese Lidja, col suo solito sorrisetto malizioso
"-Abbastanza bene, mi aspettavo peggio-" rispose Sara sorridendo "-Nonostante lui non abbia aperto gli occhi quando ho cercato di svegliarlo-" continuò .
"-Abbiano trovato altri siti che ci hanno indicato il luogo dove la lotta è avvenuta-" annunciò Karl
"-Dove? -" chiese Sofia
"-Dall'altra parte di Roma-" rispose il professore
"-Perfetto. Tra quanto potremo partire, prof? -" chiese Sara
"-Domani-" rispose
"-Allora avremo ancora un po' di tempo per allenarci. Io, Fabio e Lidja resteremo qui per gli ultimi preparativi, mentre Karl e Sofia si alleneranno sul combattimento a coppia, solo quello.-". Sofia e Karl annuirono, quindi si alzarono e sparirono dietro la porta che portava alla sala dell'allenamento.
"-Professore, sai qual è il punto esatto? -" chiese Lidja.
"-No, Lidja.-"
"-Quindi credo sia meglio dividerci per esplorare più punti in una volta sola-".
Il professore annuì.

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Capitolo 16
*** Spaventi e ricordi ***


"-Secondo me dovremmo partire tra due giorni-" disse Fabio
"-E perché? -" domandò Lidja
"-Partiremo domani mattina-" annunciò Sara
"-Sara, ma perché hai mandato Sofia e Karl ad allenarsi? -" chiese Lidja
"-Perché credo che debbano potenziarsi-". Le rispose
"-George, possiamo andare a fare un giro? -" chiese Fabio
"-Aspettatemi un attimo-" disse il prof.
Si alzò e salì le scale. Poco dopo tornò con cinque collane con un ciondolo.
"-Cosa sono? -" domandò Fabio
"-Sono delle collane che hanno il potere di azzerare completamente le aure da Draconiano e Custode-" disse agitando il ciondolo, che all'interno sembrava avere qualcosa di nero
"-Che c'è dentro? -" domandò Lidja
"-Sangue di viverna-" disse Sara.
"-Esatto. Se li mettete al collo, agli occhi del nemico sarete comuni persone-" spiegò Schlafen e ne diede uno ognuno.
"-Ma dovete nasconderli sotto i vestiti, altrimenti vi riconosceranno lo stesso-" aggiunse. I ragazzi annuirono e se li misero al collo.
"-Ora potete andare-" disse infine.
Fabio prese la mano di Sara e, insieme a Lidja, andarono davanti al lago. Lidja andò ad ispezionare i dintorni.
"-Non credi che il cielo, oggi sia più bello del solito? -" chiese Sara. Lui la guardò e le sorrise, poi si avvicinò.
"-Sì, ma non sarà mai più bello di te-" disse dolcemente, mentre le metteva le mani sui fianchi e la avvicinava a sé.
"-Come mai oggi mi dai tutte queste attenzioni? -" disse facendo uno sguardo dolce e malizioso, che faceva impazzire Fabio.
"-Perché, non te ne dovrei dare? -" disse avvicinando le sue labbra a quella della ragazza, catturandola in uno splendido bacio.
"-Non mi dire che c'entra ancora quella storia dell'altra mattina-" disse Sara ridendo, contagiando anche lui.
"-No, amore tanquilla-" disse baciandola ancora.
"-Uuuh, che succede qui? -"
Si girarono ed già pronti per combattere, ma videro solo Lidja che li guardava con il suo solito sorriso e sguardo maliziosi. Sara le fece una linguaccia, come fanno i bambini.
"-Che c'è, sei invidiosa per caso? -"
"-Io? No, no. Fate pure-"
"-Ritornando alle cose serie-" disse Fabio "-Hai notato niente di strano? -"
"-No, niente-" rispose la ragazza
"-Secondo voi quanto durerà questa protezione? -" domandò Sara, toccandosi il ciondolo.
"-Non so...-"
"-Spero per sempre-"
"-In tal caso sarà utilissimo anche per cercare gli ultimi Draconiani. Non avremo problemi...almeno spero-" disse Sara
"-Non iniziare a portare sfortuna! -" sbottò Lidja.
"-Speriam...-"
Si bloccò e aguzzarono l'udito. D'istinto, Fabio si mise davanti alle ragazze. Era sceso un silenzio tombale.
"-L'avete sentito anche voi? -" si assicurò Sara
"-Penso proprio di sì, vado a controllare-" si offrì Fabio.
"-Noi ti aspetteremo qui-" gli disse Lidja
"-No...andate dentro, è più sicuro-" disse lui, muovendo qualche passo con cautela
"-Ti aspettiamo qui-" ripeté Sara "-Nessuno di noi deve rimanere solo-".
Fabio sbuffò, poi mosse altri passi piu decisi e si innoltrò nel bosco al lato del lago. Sara e Lidja aspettarono il segno che indicasse loro che dovevano intervenire, ma questo non arrivò.
Le ragazze erano nervose, ma si erano ripromesse di aiutare Fabio solo se quest'ultimo avesse dato loro la possibilità.
"-Secondo te, sta bene? -" chiese Lidja con un tono appena insicuro. Sara le sorrise.
"-Certo, starà solo valutando la situazione-" rispose Sara, cercando di mantenere la calma.
Nel silenzio del tardo pomeriggio, si sentì, anche se lieve, un rumore di foglie, sicuramente non causato dal vento. Le due cercavano di capire da dove provenisse il suono, scuotendo la testa e osservando bene ogni singolo punto della zona. Emerse una figura snella e appena muscolosa. Sembrava Ratatoskr. Che?! Ma non era possibile, lui era morto, l'aveva ucciso Fabio.
"-Ti sembra...-" cercò di dire Lidja
"-Sì...Ratatoskr...-" la interruppe Sara
"-È possibile che sia ancora vivo? -"
"-No, è impossibile-"
Sara digrignò i denti, non poteva essere lui. Stava per mutarsi nel drago bianco, quando riconobbe un Occhio della Mente... sembrava quello di Fabio.
"-È Fabio! -" urlò Sara, correndo verso il suo amato.
Non sembrava ferito. Si buttò nelle sue braccia e lo baciò.
"-Mi hai fatto preoccupare...non farlo mai più-"
"-Sta' tranquilla-" la rassicurò mentre le accarezzava la testa.
"-Fabio, come stai? -" chiese Lidja
"-Bene, da queste parti non c'è nessuno-" annunciò lui e le ragazze tirarono un sospiro di sollievo.
Sara guardò il collo di Fabio e fortunatamente non c'era niente.
Ricordò il giorno del suo primo combattimento, dove scoprì di avere i poteri di Umika.

'Era nel prato di casa sua. La quindicenne avanzò verso un bosco lì vicino e appena vi entrò, sentì un rumore metallico e assordante opprimerle le orecchie, ma appena alzò lo sguardo, vide un ragazzino completamente ricoperto di acciaio o di qualcosa del genere.
Egli si gettò su di lei, la ragazza cadde a terra, ma le bastò pensare al peggio, che sentì un calore accogliente e potente infiammarle la fonte e, appena alzò un braccio, il nemico fu scaraventato lontano da lei.
Si guardò la mano e vide che era diventato un artiglio, simile a quello di un drago, illuminato da una luce bianca. Da quel momento iniziarono a combattere.
Quando Sara decise, finalmente, di liberare quel ragazzo da quel terribile sortilegio, ella, molto velocemente, allungò una mano e tirò con forza, finché non strappò una specie di ragno metallico dal collo del giovane ragazzo. Egli cadde a terra, assopito.
Lei, per la paura, spiccò un salto e, inconsciamente, volò fino a casa sua. Da quel momento ripensò a quel giorno.
Ogni notte sognava un bellissimo drago bianco che le spiegava ogni cosa su di lei e sulla sua missione: radunare tutti i Draconiani per evocare Draconia, la città dove, molti millenni prima, vivevano draghi e umani, ma dopo la terribile guerra che sterminò i primi, i secondi portarono avanti il potere e l'anima dei loro compagni fino a lei.
Finalmente, Sara, decise di compiere il suo destino fino alla morte.'

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Capitolo 17
*** La partenza ***


"-Avanti, ritorniamo dentro, domani sarà una giornata molto impegnativa-" disse Sara.
Rientrarono a casa, dove li aspettava il professore.
"-Com'è andata? -" chiese Schalfen
"-Bene, prof, non abbiamo incontrato neanche un nemico-" rispose Lidja
"-Professore, Sofia e Karl sono tornati dall'allenamento? -" chiese Sara
"-No, in effetti è da un bel po' che si stanno allenando-" rispose
"-Vado a dare un'occhiata, torno subito-"
Sara scese nella sala. Vide Sofia e Karl lottare perfettamente in armonia, come se si leggessero nel pensiero.
"-Bravi, continuate cosi! -" urlò loro, che annuirono subito
Sofia lanciava le liane che bloccavano le braccia del nemico e Karl, con i suoi getti di ghiaccio e acqua, li spezzava a metà, facendoli poi esplodere.
Karl, ormai mutato in Aldibah, spiccò un salto e caricò un potente raggio di ghiaccio mentre, Sofia teneva occupati i nemici. La ferirono solamente ad una zampa, ma era ancora perfettamente in grado di combattere.
Quando Karl ebbe finito, Sofia con un possente colpo d'ali, balzò e lasciò che quel colpo fosse l'ultimo del loro combattimento.
Atterrano stanchissimi e a Sofia bruciava la ferita, che Sara curò subito. Ritornarono in soggiorno, dove già era pronta la cena.
"-Buon appetito! -" urlò Fabio, già con la forchetta in mano.
"-Ma che razza di...mascalzoni che siete, neanche il tempo di riprenderci, che già vi state ingurgitando di cibo! -" rispose Karl, mettendosi seduto.
"-Avanti non litigate-" pregò Sara, ridendo
Incominciarono a fare 'rifornimento di energie' con la buonissima lasagna di Lidja.
"-Non sapevo che fossi così brava a cucinare, dove hai imparato? -" domandò Sara, con un boccone infilzato nella forchetta
"-Merito di mia nonna-" rispose semplicemente.
Appena finito di mangiare, i Draconiani prepararono tutto quello che sarebbe servito loro il mattino dopo e in meno di un'ora, era già tutto pronto, così andarono a dormire.

Il mattino dopo, Sara e Karl furono i primi a svegliarsi, seguiti da il professore, Lidja e Fabio. Dove era Sofia?
"-Dov'è Sofia? -" chiese il professore
"-Quando io ero scesa, lei stava ancora dormendo-" rispose Lidja "-Vado a vedere se sta bene-" si offrì Sara.
Salì le poche scale e andò in camera di Sofia e Lidja, dove vide la prima guardare pensierosamente la finestra
"-Ehi, stai bene? Andiamo, ti stiamo aspettando-" le disse tendendole una mano
"-Io... credo di non essere all'altezza di questa missione-"
"-E perché no? Ci siamo allenate insieme e questo basta-"
"-Ma...io non mi sento pronta. Non lo so...-"
Sara si sedette vicino a lei.
"-Racconta-" la invitò Sara, mettendole una mano sulla spalla
"-È iniziato tutto da quando ho incontrato Fabio...-" Sara sapeva cosa stava per dire, ma non fiatò "-E mi ero presa una grande cotta per lui. Invece, quando sei arrivata tu, ho visto come lui ti guardava e...sì, ero gelosa.-" la guardò negli occhi.
"-Allora?-" la riscosse la ragazza
"-Pensavo che, questa cotta, fosse andata via, invece...è sempre nei miei sentimenti, ed è difficile convincersi che lui, ora è felice con te... ma non ci riesco, è più forte di me-" iniziarono a cadere piccole lacrime, che bagnarono velocemente le sue guance, che Sara asciugò con il palmo dalla mano.
Con l'altra le prese le mani e le stinse forte, infondendole coraggio e determinazione. Quando Sara riaprì gli occhi, vide nel bellissimo sguardo verde di Sofia una nuova speranza e forza d'animo. Anche Thuban la stava aiutando, lo sentiva. Sofia sorrise e abbracciò Sara, che la lasciò fare.
"-Andiamo? -" chiese a bassa voce. Sofia annuì con il capo
"-Andiamo-" rispose convinta. Scesero le scale.
"-Sofia, Sara per caso ti ha buttato giù dal letto? -" disse Lidja
Sofia preferì risponderle con una linguaccia, poi si misero sedute.
Il professore guardò Sara, che intuì al volo
"-Ascoltarmi bene, partiremo tra poco, quindi dovete assicurarmi di essere pronti per questa missione non poco impegnativa. Sappiate che, se avete qualche problema, dovete avvisare tutto il gruppo e questo vale lo stesso se avvertite qualche presenza o rumore. Se qualcuno viene ferito, gli altri devono fare tutto il possibile per salvargli la vita. Intesi? -" domandò Sara. Tutti annuirono.
"-Bene, professore, noi siamo pronti. Sei sicuro di voler rimanere qui? -"
"-Sì, vi sarei solo d'intralcio-"
"-E voi? Siete pronti? -" riprese la ragazza
"-Sì. Solo una domanda. Come ci muoveremo? -" chiese Sofia.
"-Prof, quanto è distante questo posto? Voglio dire, potremo muoverci a piedi? -" chiese Sara al prof.
"-Bhe...a piedi è certo che ci metterete di più...-"
'Ma va? ' pensò Fabio "-Ma credo che entro un giorno, a piedi potrete arrivarci-"
"-Credo, però, che un giorno sia troppo-" annunciò Karl
"-Sì, ci stavo pensando anch'io...-" riflettè Sara
"-Potremo farcela in volo-" propose Lidja
"-Ma così sarebbe piu rischioso-" spiegò Fabio
"-Ascoltatemi, faremo così. La maggior parte della strada ce la faremo a piedi e la parte restante in volo, cosi saremo meno adocchiabili-" propose Sara.
"-Anche perché, di sicuro, ci saranno alcuni scagnozzi di Nidhoggr a controllare i Draconiani -" osservò Fabio.
"-Sicuramente...ma questo non dovrà assolutamente distrarci dal nostro obbiettivo. Ricapitolando. Quando usciremo da qui, faremo circa 3/4 di strada a piedi, e poi voleremo fino al posto stabilito. Da lì ci divideremo e il primo che trova i ragazzi, contatta gli altri telepaticamente -" spiegò Sara e tutti annuirono con la testa.
"-Ragazze, vi consiglio di legare i capelli, così sarà più facile perché avremo più campo visivo-" consigliò Lidja
Ognuno andò nella sua stanza a prepararsi.
Dopo cinque minuti, tutti erano pronti per partire. Sofia legò i suoi capelli ricci e rossi in una treccia laterale, Lidja raduno i suoi in una cipolla e Sara costrinse i suoi capelli castani in una coda. Erano pronti. Salutarono il professore e se ne andarono.
Nascosero i ciondoli sotto le magliette e s'incamminarono.
Passarono per il Colosseo, per i Fori Imperiali e per il Vaticano.
Le prime tre ore passarono velocemente tra alcune chiacchierate, scherzi e risate.
"-Ragazzi, d'ora in poi, non abbassate la guardia per nessuna ragione al mondo-" ordinò Sara
Passarono per parchi infiniti, alberi che incominciano a perdere le foglie e per palazzi distrutti dagli incendi che i ragazzini dispettosi causavano.
Alla sesta ora, si fermarono per il pranzo, anche se era piuttosto tardino.
Finito di mangiare, pagarono e se ne andarono. Arrivarono a metà strada e, ormai, tutto quello che avevano intorno era solo campagna.
"-Ragazzi, ora possiamo usare le ali, siamo quasi arrivati-" annunciò

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Capitolo 18
*** Sul campo nemico ***


I ragazzi annuirono.
Il bianco, il rosa, il verde, l'oro e l'azzurro brillarono sulle fronti di Sara, Lidja, Sofia, Fabio e Karl, creando così calore ed energia. Cinque paia d'ali si spiegarono l'unisono e, con un salto, i ragazzi erano già in volo verso la loro destinazione.
Sotto di loro scorreva velocissimo il mondo: alberi spogli e pronti per accogliere la neve, tramonto in arrivo, campi abbandonati e vento, vento impetuoso che cercava di distogliere gli sguardi dei Draconiani, ma loro strinsero i denti e continuarono ad avanzare.
Giunsero fino ad un antico tempio destinato all'abbandono. Scesero e tornarono normali. Camminarono guardinghi per tutto il percorso.
I muri incominciarono ad essere più cupi e spettrali. Muri di mattoni grigi e bianco spento e muschio chissà quanto vecchio, erbacce che sembravano essere i padroni di quel luogo. Il cielo cominciò ad incupirsi e ad arretrare al volere della notte.
Ora, tutto sembrava solo un posto antico e bellissimo arrestato dall'oscurità e alla malvagità...simbolo che Nidhoggr era o era stato lì.
Sofia e Sara furono le prime a percepire tutta la perfidia che quel luogo emanava e furono le prime a fermarsi.
"-È qui...-" mormorò Sara, guardandosi attorno
"-Io non percepisco niente-" disse confuso Karl
"-Nanche io...-" gli fece eco Lidja "-Come mai? -" continuò
"-Tra un po' lo percepirete. Avanziamo? -" chiese Sara al gruppo, che annuì immediatamente.
Guardarono il cielo. Una tempesta era in arrivo.
Poco dopo, i tuoni iniziarono ad abbattersi al suolo, lampi accecarono i ragazzi, che furono costretti a coprirsi il viso con le braccia. Un terremoto fortissimo cominciò a fare gemere la terra, spaccandola a metà.
Ad un certo punto, la terra si spezzò sotto il peso, anche se leggero, di Sara e stava per cadere nel crepaccio appena formato, quando Fabio la tirò a sé.
"-Grazie-" disse, cercando di non perdere l'equilibrio che aveva appena ristabilito.
La scossa si arrestò.
"-State tutti bene? -" si accertò Sara, ma non fece in tempo a terminare che una nuova scossa fece tremare il suolo.
"-In volo! -" urlò Sara, poco prima di aprire le ali di Umika. Gli altri la imitarono. Sbatterono le ali un paio di volte prima di prendere quota e appena la acquistarono, non esitarono neppure un attimo a spostarsi in un posto più stabile.
La terra si fermò, lasciando loro un attimo di pace per riprendere fiato. Si radunarono tutti in cerchio.
"-Allora...ora tutto quello che possiamo fare è solo avanzare. Io e Sofia siamo sicure che Nidhoggr sia stato qui, oppure che risieda qui, e ci sta osservando. Quando tutti sentiremo la sua malvagità, solo allora, ci trasformeremo definitivamente e voleremo fino al punto che i nostri draghi ci indicheranno e a quel punto ci dividereno-". Ordinò Sara
"-E dove andremo? -" chiese Fabio
"-Vedremo come si presenta il territorio. Ora, andiamo-" rispose lei
I nei brillarono e le ali si spalancarono, mostrando i svariati metri della loro apertura. Sara, Karl e Lidja si levarono per primi, seguiti poi dagli altri.
Le pareti, tanto vecchie quanto oscure, si accorciarono, costringendo i Draconiani ad avanzare in fila indiana. Le ali di Karl strusciarono violentemente contro i muri e il ragazzo urlò per l'urto.
"-Stai bene? -" gli chiese Fabio, davanti a lui.
"-Sì...sì, continuiamo-" disse cercando di non pensare al dolore.
Sara era la prima seguita da Fabio e Sofia, Karl era il quarto, seguito a sua volta da Lidja.
I ragazzi si inoltrarono in un giardino secco e marcio, l'odore era peggiore di quello della muffa e del formaggio ammuffito messi insieme.
'-Che schifo!-' pensò Lidja dopo essersi coperta il naso.
"-Ragazzi, ora percepisco anch'io il potere del nemico, e sembra piuttosto vicino-" annunciò Fabio, schivando per un pelo una statua.
"-Sofia, come e dove lo percepisci? -" chiese Sara
"-Abbastanza vicino e potente, penso sia...a destra-" rispose
"-Andiamo a destra! -" urlò Sara, planando verso la direzione stabilita.
"-Ora lo sento anche io-" gridò Lidja
"-Bene. Karl? -"
"-Non ancora...-" rispose il Draconiano
Fabio distolse un attimo lo sguardo e lo piantò a terra.
"-Sara, c'è qualcuno a terra, laggiù! -" urlò, fermandosi.
"-Aspettatemi lì, arrivo subito-" ordinò, indicando un punto abbastanza lontano
La ragazza si avvicinò alla sagoma rivolta a terra, con il corpo bianco e gli occhi rivolti all'indietro.
"-Ehi, tutto bene? -" provò a chiamare, ma ottenne solo un silenzio tombale
La ragazza si avvicinò di più e toccò il corpo. Urlò appena e ritrasse subito la mano. La sagoma mosse un muscolo e gracchiò terribilmente. Si mosse verso Sara, prima allungando una mano, poi l'altra. Ripeté il gesto circa quattro volte ed era a un soffio dalle sue gambe.
Sara evocò una piccola parte dei poteri di Umika e, con un calcio, spezzò il collo e staccò la testa della sagoma.
'È una trappola! Attenta, alle spalle! ' le urlò Umika. Sara si girò di scatto e lanciò un raggio bianco che sventrò il nemico che cercò di saltarle addosso.
Dopo poco si sentì afferrare le gambe e, quandò abbassò lo sguardo, vide due mani nere stringerle le caviglie. Sara urlò e, con uno sforzo enorme, riuscì a sollevarsi ed a togliersi quelle orrende mani dalle gambe, ma il nemico le strappò un pezzo dei pantaloni.
In pochi secondi, il pavimento si riempì di buche e, da esse, uscirono una miriade di corpi simili a zombie che avanzavano verso di lei.
Sara strinse i denti, spiccò un salto ed evocò Umika, che intervenne subito. Il corpo della giovane e bella ragazza si mutò in quello bianco e possente del drago.
Ruggì e portò le zampe anteriori dinanzi a lei e dalle sue zampe uscirono molti flussi di energia e, appena vennero in contatto con la pelle dei nemici, li bruciò.
Un nemico, da dietro, la buttò a terra, ma lei lo evitò agilmente prima che avesse potuto morderla. Gli artigli squarciarono i corpi senza vita degli avversari davanti a lei. Le si gettarono addosso senza pensarci una seconda volta. Lei ne fu sopraffatta. Lottò con tutta la forza e il coraggio che aveva, togliendoseli da dosso, buttandoli a terra, per poi farli esplodere con il suo potere.
I nemici sembravano concederle un minuto di riposo, così lei ne approfittò per avvisare gli altri.
"-Via! È una trappola, Nidhoggr sa che siamo qui! -" urlò loro, che obbedirono subito. Ritornò ad essere al capo di tutti.
"-Karl, ora lo percepisci? -" chiese Sara, aspettando un 'Sì'
"-Ecco...sì, ma debolmente-" rispose il ragazzo. Sara esultò in silenzio.
"-Ok, allora direi che possiamo dividerci-" annunciò Sara, fermandosi. Gli altri aspettarono l'ordine.
"-Ok...Io e Fabio andremo a Nord. Lidja andrà a Sud. Sofia ad Est e Karl ad Ovest. Ricordate, per ogni cosa, avvisateci-" . Annuirono.
I cinque colori si separarono e ognuno andò in una direzione diversa, tranne il bianco e l'oro, che andarono sulla stessa via.
br /> Lidja avanzava velocissima per la sua strada, scrutando attentamente ogni angolo del territorio.
"-Rastaban, per favore dimmi dove si trova, se si trova qui-" lo pregò Lidja.
'Sento che è qui da qualche parte...forse a sinistra' rispose il drago rosa
Lidja sbattè le ali e volò spedita, finché non arrivò in un prato di erba gialla e secca. Si guardò intorno, cercando un qualsiasi indizio che la portasse a lui. Atterrò al suolo che aveva il fiatone, evidentemente aveva volato alla velocità sbagliata. Camminò e guardò a terra, cercando delle orme o dell'erba tagliata, ma non trovò niente.
'Non ti devi arrendere. Continuiamo'. La incoraggiò Rastaban, con voce dolce e rassicurante. Lidja annuì.
Rievocò le ali e balzò in alto.

Karl volava ormai da dieci minuti circa, e non aveva trovato niente che gli potesse servire per la missione, ma quando atterrò, vide delle orme che somigliavano a quelle di un umano ed x erano accompagnate da qualche goccia di liquido rosso. Si avvicinò di più...non l'avesse mai fatto. Quando era a pochi centimetri dal terreno, una mano spuntò all'improvviso e lo graffiò, provocandogli dei danni lievi vicino agli occhi, ma fortunatemente non aveva danneggiato la vista.
Si portò le mani al volto ed urlò, poi li aprì e rimase sorpreso nel sentire che non percepiva alcun dolore. Scuotè la testa e ritornò al nemico. Il corpo stava cercando di sollevarsi dalla terra. "-Chi è? -" chiese il ragazzo al suo drago.
'È una viverna' gli rispose Aldibah 'Devi combattere, ed io sarò con te'.
Karl lasciò che il potere di Aldibah si sprigionasse. Il corpo del giovane si mutò in quello azzurro di Aldibah. Spiccò un salto e, ancora sospeso in aria, preparò il suo colpo più potente. Era stata una mossa astuta, perche i nemici non potevano volare. Gli avversari, però, saltavano come conigli e, quando il drago li sentiva troppo vicini, con alcuni colpi d'ali, li sballottava da destra a sinistra e viceversa, per poi scaraventarli contro colonne e statue. Combatté per circa due ore e i nemici sembravano essersi volatilizzati. Sospirò e decise di atterrare per riprendere fiato.

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Capitolo 19
*** Tracce ***


Sofia volò sveltissima verso la sua strada, ma entrò in una via che si divideva in circa sei lunghi percorsi.
"-Oh no... ed ora? -" chiese Sofia preoccupata
'Sento qualcosa...a destra' rispose Thuban con il suo tono rassicurante. Sofia annuì.
Le ali esplosero di nuova forza e planò verso la direzione appena stabilita. Ad un certo punto del percorso, i muri intorno a lei divennero sempre più stretti, e lei dovette per forza socchiudere le ali, stando attenta a non perdere quota. Le ali sbatterono violentemente contro le mura, arrossendo visibilmente. Sofia urlò dal dolore.
Una pianura oscura si estese poco più avanti.
Era ferita, così decise di atterrare, ma appena mise piede a terra, sentì un peso insostenibile piombarle sulla schiena e, in meno di un secondo, si trovò a terra con la schiena dolente.
Il peso si sollevò e, solo in quel momento, Sofia poté alzarsi.
Davanti a lei c'era un nemico che non vedeva l'ora di spedirla nell'altro mondo.
Sofia strinse i denti e cercò di non pensare al dolore, ma solo alla missione e al nemico. Si mutò in Thuban e partì all'attacco.
Snudò gli artigli e lo attaccò con questi ultimi, ma lui li evitò agilmente, saltandole addosso e buttandola a terra, inchiodandola al suolo con le sue terribili zampe e graffiandola con gli artigli.
'Sofia, forza! Io sto aiutando, ma se tu non reagisci...' non riuscì a terminare 'Devi reagire! ' la incitò il suo drago.
Sofia urlò e il suo corpo venne sopraffatto da una luce verde, potente e accecante. Con le zampe posteriori, ferite e doloranti, riuscì a spostarlo, permettendole di rialzarsi.
Scrollò un paio di volte il muso e riuscì a riprendersi. Guardò il nemico, ancora a terra.
Con una spinta, si lanciò contro di lui e, con un pesante colpo di ali, lo annientò.
Distolse lo sguardo verso un angolo del territorio che, prima d'allora, non aveva notato. Si avvicinò per osservare meglio e, grazie alla spettacolare vista di Thuban, vide una ventina di occhi rossi come il sangue dipingere il buio che le occupava tutto il campo visivo.
Si mise in posizione di difesa e li aspettò, ma non arrivarono.
Si stupì e avvicinò qualche passo verso di loro. All'improvviso gli avversari non c'erano più, subito dopo sentì un rumore e, appena si girò, percepì un dolore devastante concentrarsi sul muso e sul ventre, sbattè il capo al suolo e sentì il peso devastante di circa cinque nemici su di lei.
Urlò e se li scrollò dal suo corpo con uno scudo di liane che li scaraventò contro alcuni muri che circondavano la zona, uccidendone la maggior parte, ma i sopravvissuti le arrivarono alle spalle, sopraffandola.
Questa volta non riuscì a frasi scudo e tutto ciò che poteva fare era cercare di pararsi.
'Forza, ce l'abbiamo fatta prima, possiamo farcela anche ora' cercò di dire Thuban, affaticato, ma lei non parve risvegliarsi e reagire, perciò tutto quello che poteva fare era cercare di pararsi con le ali e le zampe anteriori.

Sara, al fianco di Fabio, sgranò gli occhi ed urlò al ragazzo
"-Sofia è in pericolo! Dobbiamo tornare indietro! -" gridò preoccupata. Fabio si girò.
"-Ma sei impazzita? Non possiamo tornare indietro, siamo quasi arrivati! -" rispose lui, alterato
"-Io vado da lei, tu continua! -" comandò lei. Fabio si girò, ma non fece in tempo a fermarla, perché lei ave a già cambiato direzione.
"-Stai attenta, piccola-" sussurrò.

Sofia stava cercando disperatamente di reagire e sconfiggere tutti, ma non ci riusciva perché i nemici erano troppi e, per giunta, le opprimevano il petto, inpedendole di respirare.
Il neo smise di brillare, le ali scomparvero e il corpo del possente drago verde lasciò a terra quello grazioso di Sofia.
Il nemico più vicino al volto della ragazza alzò un artiglio, pronto per infliggerle il colpo finale, quando, attraverso le palpebre ormai chiuse, vide una luce bianca e lucente, poi il peso che la teneva a terra si levò di colpo dal suo petto e finalmente poté respirare.
Aprì gli occhi e tossì un paio di volte, prima di degnare di uno sguardo chi era venuto a salvarla.
Si guardò attorno e vide Sara, trasformata in Umika, che combatteva con ferocia contro i suoi rivali.
Dopo un paio di minuti passati e cercare di rimuovere il dolore per le ferite, osservò Sara che, mentre le andava incontro, si teneva una spalla con una mano.
"-Come stai? -" chiese Sara, mentre le metteva l'altra mano sulle ferite.
"-Abbastanza bene. Grazie-" rispose Sofia
Sara chiuse gli occhi e, subito dopo, dal palmo della ragazza si diffuse una nebbia bianca e benefica che penetrò nei tagli, incisi nella carne della Draconiana di Thuban.
Sofia incupì il viso in una smorfia di dolore, ma subito dopo si sentì meglio. Sara ripeté la procedura anche su sé stessa.
"-Andiamo, Fabio è da solo-" disse Sara mentre aiutava Sofia ad alzarsi.

Karl si sedette su una pietra non molto grande.
"-Ce la siamo cavata...-" disse col fiatone
'Già, ma la guerra è ancora aperta, quindi dobbiamo essere sempre in allerta' rispose Aldibah, con un tono che Karl non aveva mai sentito dal suo drago.
"-Preoccupato, vero? -" chiese il ragazzo
Non seppe come, ma sentì che Aldibah era sorpreso da quella sua domanda
'Sì... per Umika' rispose a malincuore
"-E perché? -" azzardò ancora Karl
'Non lo so' rispose semplicemente il drago azzurro 'Ma non importa, continuiamo' continuò. Karl mosse il capo, in segno di consenso.
Si alzò e sentì un rumore assordante provenire da qualche parte lì vicino e lo raggiunse a passo spedito.
Girò un angolo e vide una luce rosa brillare nell'oscurità e, incuriosito, si avvicinò e spiò la sua origine, ma non era altro che... Lidja, mutata in Rastaban, che lottava contro tre scagnozzi di Nidhoggr.
'Svelto, vieni a darmi una mano, per favore! ' urlò Rastaban.
Karl trasalì... come sapeva che era lì?.
'Stupido, sono anch'io un drago! ' continuò il drago rosa, visibilmente irritato e affaticato. Lidja si girò verso il ragazzo e gli fece segno con il capo.
Karl si tramutò in Aldibah il più velocemente possibile e, subito dopo, andò a dare una mano al suo amico, cioè amica.
Si nascose dietro i nemici e li assaltò alle spalle, sopraffandoli completamente. Rastaban sollevò, a uno a uno, i mattoni di un imponente muto e li lanciò contro l'unico nemico rimasto, stordendolo, e Aldibah lanciò getti molto potenti di acqua che, a metà percorso, si solidificarono, diventando stalattiti molto affilati, che colpirono il rivale dritto al petto, uccidendolo.
I ragazzi tornarono umani e poi si diedero il cinque. Karl afferrò un braccio della ragazza e lo mise intorno al suo collo e aiutò Lidja, ferita alle zampe, a camminare verso un punto abbastanza riparato.
"-Come mai eri qui? -" chiese lui mentre strappava un pezzo della sua camicia e lo legava intorno alla ferita della ragazza, che sembrava essere la più grave.
"-Avevo finito di percorrere la mia zona e, quando sono entrata nella tua zona, i nemici mi hanno circondata. A quel punto, ho dovuto combattere per forza-" spiegò la ragazza
"-Vuoi dire che il sangue non ha funzionato? -" si preoccupò Karl
"-Non voglio dire questo, io avevo già le ali spiegate, per questo mi hanno vista e attaccata-" rispose
"-Ho finito. Hai trovato qualcosa? -" chiese il ragazzo. Lidja scosse la testa
"-No, e tu? -"
"-Niente di niente. Dovremo raggiungere gli altri-" propose Karl
"-Bene. Ci penso io-" si offrì Lidja.
La ragazza chiuse gli occhi e il neo prese a scintillate di una luce fioca e rosa. Entrò nella mente degli altri e vide che Sofia e Sara erano insieme, mentre Fabio era fermo in un angolo, probabilmente in attesa dellle due Draconiane
"-Sofia è con Sara e Fabio è fermo in un angolo-" riuscì a dire Lidja senza perdere la concentrazione.
'Io e Karl siamo ad Ovest e stiamo bene, però purtroppo non abbiamo percepito nessuna presenza' annunciò Lidja nelle loro teste
'Bene, Lidja. Raggiungeteci a Nord, compreso te, Fabio' ordinò Sara.
Lidja aprì gli occhi e lei e il ragazzo annuirono all'unisono.

Fabio, aprì gli occhi. Il neo brillò e le ali gli esplosero sulle scapole e fece quanto aveva detto la sua ragazza.
Lui, Karl e Lidja arrivarono insieme.
"-Siamo riuniti, bene. Ora, Karl, Sofia e Fabio andranno a Nord e io e Lidja perlustreremo i dintorni. Se entro un'ora non dovessimo tornare, volate subito qui. Noi faremo lo stesso con voi, intesi? -" ordinò Sara e tutti annuirono "-Lidja e Karl, fermatevi un attimo che vi curo-" continuò lei, già con le braccia trasofomate nelle zampe del drago bianco.
Dopo che i due ragazzi si ripresero, il gruppo di divise in due parti.

Karl, Sofia e Fabio volarono verso il Nord.
Lo scoppio di un tuono fortissimo pervase le orecchie dei ragazzi, costretti a metterci i palmi sopra. Fabio guardò il cielo. Una tempesta stava per rompere il silenzio lugubre che non li aveva lasciati da quando avevano iniziato a volare
"-Un'altra volta no! -" esclamò.
Si girò verso i compagni e vide che Sofia era pallida come un cadavere. I temporali, soprattutto i tuoni, le avevano sempre fatto moltissima paura.
"-Fabio, alle spalle! -" urlò Karl.
Un fulmine impetuoso stava per abbattersi verso di lui, quando Karl e Sofia unirono le loro forze e, con molta difficoltà, riuscirono a fargli cambiare direzione.
"-Grazie-" disse solo.
I tre colori esplosero insieme, le ali si aprirono nello stesso momento e volarono verso la loro direzione.

Le ragazze erano sotto la pioggia e fecero per volare, quando Lidja fu colpita da un mal di testa devastante. La ragazza si piegò dal dolore, urlando.
"-Lidja! -" provò a chiamarla Sara, ma lei non sembrava sentirla.
Sara si guardò intorno e nell'oscurità vide due occhi rossi osservarle. La ragazza prese l'altra in braccio e si rifugiarono sotto un albero.
Sara incominciò a cantare una melodia dolce, ma anche molto energica che parve risvegliare la ragazza, che la guardò con occhi stupiti.
"-Come...hai fatto? -" le disse con un tono che prevedeva un po' di dolore.
"-Quella che ti ho appena cantato è una canzoncina che i draghi cantavano ai loro simili quando si sentivano male-" spiegò Sara "-Come stai, ora? -" chiese
"-Molto meglio. Continuiamo-" rispose lei mentre si alzava. Sara l'aveva sempre ammirata per la sua forza di volontà e per la sua grinta.
Spiccarono un salto e, quando erano arrivate in alto, le ali esplosero loro sulle spalle e, così volarono e perlustrarono i dintorni.
Imboccarono in una strada priva di ogni colore. Le due si guardarono e atterrarono insieme. Sara prese la parte destra, mentre Lidja la parte sinistra.
"-Sara, vieni! -" esclamò Lidja. Sara corse verso di lei e guardò ove il suo sguardo si fermava. C'era del sangue a terra.
Le ragazze si guardarono.
"-Siamo vicine...-" bisbigliò Sara
Lidja chiuse gli occhi e avverti gli altri, che accorsero subito.

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Capitolo 20
*** Gli altri Draconiani (pt.1) ***


"-Che succede? -" chiese Fabio, e appena atterrato, si mise subito al fianco di Sara.
"-Queste sono le gocce del loro sangue, sono passati di qua-" rispose Lidja, indicandole.
"-Io non credo che abbiano preso questa strada-" disse Karl, con la sua solita aria da saputello.
"-E perché? -" domandò Sofia.
"-Osservate bene queste gocce...non hanno la forma che dovrebbero avere-" spiegò il ragazzo.
"-Cioè? Spiegati meglio-" domandò Fabio con un tono duro, che Sara subito notò e, per calmarlo, gli mise una mano sulla spalla.
"-Se queste gocce provengono da Nord, dovrebbero avere una forma più ovale, invece, non ce l'hanno-".
"-E come dovrebbero essere? -" tagliò corto Lidja, visibilmente annoiata.
"-Più arrotondate, no? -" disse Sara, guardando Karl, che annuì.
"-Esatto, quindi traduco che provengano da Ovest-" rispose il ragazzo.
"-Sofia, controlla se ci sono delle altre gocce da queste parti provenienti da Ovest-" le ordinò Sara.
'Ecco, proprio a me, che non so niente di geografia e neanche dove sia Ovest! Ti prego, Thuban aiutami' lo supplicò Sofia mentre apriva le ali e volava in cerca di quello che Sara le aveva chiesto.
Dopo dieci minuti di ricerca, trovò qualcosa.
"-Venite, ho trovato qualcosa! -" annunciò.
Gli altri corsero verso di lei.
"-Eccole, sono queste. Dobbiamo seguirle-" disse Karl, altamente fiero di sé.
"-Credi che siano andati entrambi verso questa parte? -" chiese Sofia.
"-Sì, penso di sì-" rispose lui.
"-Perfetto, andremo insieme. Se i vostri draghi sentono qualcosa, non esitate a dirlo. Detto questo, possiamo partire-" annunciò Sara.
Le cinque pietre brillarono di colori diversi, ma della stessa intensità. Le ali esplosero sulle loro spalle, poi si librarono in volo.
Seguirono le gocce sparse al suolo e, come cani da caccia, erano perfettamente attenti ad ogni possibile cambiamento di esse.
Davanti a loro si estendeva un enorme palazzo ormai raso al suolo, ma era lo stesso molto alto e dovettero per forza alzarsi e volare sopra la costruzione.
"-Rastaban mi dice che sono andati da questa parte-" disse Lidja, spostandosi leggermente a sinistra.
"-Anche Thuban-" le fece eco Sofia.
"-Va bene, andremo a sinistra-" disse Sara.
Volarono per dieci lunghi minuti in cerca di qualche segno della loro presenza, ma arrivò dopo i quindici minuti. Infatti, dopo un quarto d'ora, le gocce si mescolavano al nero di un pavimento e, quando alzarono la testa, videro un enorme tempio stranamente intatto, ma incredibilmente oscuro e freddo.
"-Di qua-" sussurrò Karl.
Il tempio finì subito dopo, ma al suo posto si estese una grandissima distesa di erba nera e grigia. Alla sua fine si innalzavano altissime mura di mattoni scuri, e al centro di questi si intravedeva qualcosa.
Sara era pietrificata nel vedere quel terribile spettacolo.
Le mura, il materiale con cui erano fatte, il cielo, ma soprattutto quel luogo le dava un'orrenda sensazione. Sentiva l'odio e la malinconia che si immischiavano nel suo cuore, ormai sopraffatto dal dolore nel vedere una piccola parte di Draconia nelle mani di quel mostro... quella era la casa di Nidhoggr.
Sara strinse i pugni così forte che si ferì da sola. Infatti, dai suoi palmi, gocciolava il suo sangue e lei non se ne accorse.
Fabio andò al suo fianco.
"-Calma, tra un po' ce ne andremo-" le disse lui prendendole una mano e stringendola forte.
"-Sai benissimo che non sarà così e che questa guerra durerà per sempre-" rispose lei.
"-Avanti, siamo qui per altro-" disse Lidja, muovendo qualche passo verso di loro, al capo di tutti.
"-Andiamo-" si fece forza Sara.
'Brava, Sara. Non ti arrendere, non ora che siamo qui' le disse Umika con una voce calda e protettiva.
Spiccarono un salto, ma non appena furono a un metro d'altezza, dietro di loro ci fu un rumore che conoscevano bene. Cancelli.
Quando si girarono videro le inferiate chiuse, non c'era via di scampo.
Tornarono a guardare dinanzi a loro. Nida e altri venti nemici erano appostati lì davanti. Sara fu l'unica ad atterrare e ad essere ad una decina di metri davanti alla ragazza.
'Io, Fabio e Lidja staremo qui a combattere, mentre Karl e Sofia dovranno andare a cercare i ragazzi' ordinò Sara telepaticamente.
Due paia d'ali esplosero alle loro spalle, Sofia e Karl spiccano un salto e volarono verso l'alto, andando poi a perlustrazione ogni millimetro della grande pianura.
Cinque nemici si staccano dal gruppo e fecero per inseguire i due ragazzi, quando Fabio, con uno scatto, riuscì a scacciarli.
Sara si avventò contro Nida e le due rotolarono avvinghiate per alcuni metri, seguite da circa dodici compagni della nemica.
Quando si rialzò, Sara cercò di eliminare subito i nemici piu deboli.
Si trasformò in Umika e il drago ruggì immediatamente, facendo volare tutti i frammenti di un muro che Lidja, intanto, aveva rotto.
Si guardò alle spalle e stava per essere morsa, quando lei, prontamente, diede al nemico un colpo di coda, uccidendolo all'istante. Con gli artigli aggredì Nida e la ferì prima che lei avesse potuto trasformarsi nella terribile viverna che aveva nel cuore.
Lanciò un raggio che annientò i nemici alla sua destra e ala sua sinistra, poi portò le lunghe zampe bianche davanti a sé e preparò il suo colpo più potente, ma due nemici la attaccarono alle spalle a la buttano a terra. Umika era sdraiata al suolo e cercava disperatamente di uccidere tutti gli avversari che aveva sul corpo e che la ferivano dovunque.
Tagli profondi e morsi ferivano il suo possente corpo, sporcandolo di sangue, che andava rivolando a terra. Ruggì da dolore e, con un immenso sforzo, riuscì ad ucciderli con un solo, immenso, colpo di artigli.

Fabio si trasformò in Eltanin, il meraviglioso drago dorato.
Lanciò le sue fiamme e sciolse i nemici che lo stavano per attaccare.
Corse in soccorso di Umika, ancora a terra. Nida stava per attaccarlo, quando Eltanin la azzannò ad una zampa e per poco non gliela amputò.
Nida urlò dal dolore e il suo corpo immenso venne circondato dalle fiamme nere. Il drago dorato aiutò la sua amata ad alzarsi, ma ella cadde di nuovo a terra. Il sangue a terra era moltissimo e Umika stava perdendo le sue forze.
"-Dai, tesoro usa il tuo potere-" le disse lui.
Il drago bianco mise una zampa su una delle tante terribili ferite e una nebbia bianca partì dal suo arto e si diffuse in tutti gli altri squarci. Poco dopo era in piene forze, quindi ritornò in piedi e, insieme ad Eltanin, attaccarono Nida.
Lei la attaccò con gli artigli e lui con le fiamme. Il fuoco di Fabio bloccò Nida, intenta a curarsi le gravi ferite che i Draconiani le avevano inflitto, e Umika, nello stesso momento, la ferì alle ali e al ventre, che sprizzò subito sangue caldo e nero come il carbone.

Karl e Sofia volarono veloci e guardarono in ogni angolo del terreno e, finalmente li trovarono.
Legati con corde strette e spessissime che stringevano loro i polsi. Una bellissima e graziosa ragazza con un neo uguale al loro, ma viola e uno identico lo aveva il ragazzo accanto a lei.
Karl trasformò un braccio in un artiglio del grande drago azzurro e con esso tagliò le corde che li tenevano stretti al muro.
'Sofia, li ho trovati, aiutami' le disse telepaticamente.
Sofia si girò immediatamente, volò verso di lui e lo aiutò trasportando la ragazza, mentre lui portava il ragazzo.
Lidja li guardò e, siccome se la stavano cavando abbastanza bene, decise di aiutare Umika e Eltanin.
Rastaban attaccò la nemica alle spalle, trafiggendole la schiena con un profondissimo taglio che le partiva della spalla sinistra alla parte destra del ventre e le squarciò buona parte delle ali, quindi la costrinse a lottare da terra.
Umika ed Eltanin la attaccarono ai lati. Il drago bianco urlò e dalle sue zampe partirono flussi di energia che inflissero dolore all'avversaria e Eltanin le lacerò una parte del collo. Il drago rosa portò le zampe davanti al suo muso bellissimo e da essi partirono onde rosa che andavano verso alcune pietre molto pesanti, le sollevò e ad uno ad uno li lanciò contro la rivale e la ferì gravemente ad una zampa, impedendole di usarla.
La nemica cadde a terra e gridava dal dolore.
"-Maledetti! -" gridò.

Sofia e Karl posarono i corpi dei ragazzi a terra e chiamarono Umika.
'Umika, abbiamo trovato i Draconiani di Kuma, hanno bisogno delle tue cure, presto! '.
Il maestoso drago bianco accorse e curò le ferite dei Draconiani, poi cantò loro la stessa canzoncina che cantò a Lidja e loro aprirono subito gli occhi, ma non appena li videro, i loro nei si accesero furiosamente. Non li avevano riconosciuti.
"-Ehi, io sono Umika, Kuma, non mi hai riconosciuta? Loro sono Aldibah e Thuban. Ora, tornate normali, presto! -" urlò Sara.
La ragazza, avendo sentito il tono preoccupato del drago, ubbidì subito, mentre il ragazzo ci mise un po', ma poi capì e ubbidì anche lui.
"-Bene, ora voi restere te qui e non azzardatevi a muovervi. Sofia, con me. Tu, Karl, resta qui-" ordinò Sara.

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Capitolo 21
*** Gli altri Draconiani (pt.2) ***


Karl si mise accucciato per non farsi scoprire.
Thuban e Umika tornarono a combattere con Eltanin e Rastaban.
Nida stava disperatamente cercando di non farsi colpire, ma le risultò difficilissimo.
I quattro draghi unirono i loro poteri.
Umika stese le zampe ed era pronta con il suo attacco, Eltanin era pronto con la sua fiammata più potente e Thuban aveva già i vitticci nei suoi palmi, mentre Rastaban si era messo alle spalle della nemica.
Quest'ultimo la stordì con un immenso frastuono, che solo lei poteva percepire. Nida si portò le zampe, mortalmente ferite, al capo ed urlò con tutto il fiato che aveva.
"-Ora! -" urlò il drago rosa ai suoi compagni, mentre era ancora impegnato con il suo colpo.
I vitticci di Thuban partirono immediatamente, stringendo il nemico e, visto che Nida continuava a dibattersi senza sosta, aumentò lo spessore del colpo, immobilizzandola completamente. Eltanin e Umika incrociarono i loro flussi, creando un unico potere devastante che colpì la nemica dritto al petto e alla testa.
Le urla riempiono tutto lo spazio circostante e, dopo cinque minuti, di Nida non rimase nient'altro che cenere.
Dopo la sua morte i cancelli si aprirono e i Draconiani avevano avuto la vittoria.
Umika e Rastaban volarono fino a dove era Aldibah e lo aiutarono a portare i due Draconiani.
"-Salite, avanti! -" ordinò loro Rastaban, con la groppa verso i ragazzi.
I due gemelli ubbidirono e si alzarono, mettendosi tra le ali del meraviglioso drago roseo.
"-Reggetevi forte-" disse loro Thuban.
Rastaban era al centro del gruppo, Umika in avanti, Eltanin alla sua destra, Thuban al fianco sinistro di Rastaban e Aldibah a destra.
Volarono per molti kilometri e arrivarono alla villa il mattino dopo, stanchi e distrutti.
Umika aveva aiutato la ragazza, mentre Karl il ragazzo.
Appena bussarono il professore saltò loro al collo per la felicità nel vederli sani e salvi.
"-Ragazzi, temevo di non vedervi più. Forza, entrate-" disse Schlafen.
"-Loro sono i Draconiani-" li presentò Lidja.
"-Come vi chiamate? -" chiese Sara, sedendosi accanto a loro.
"-Io s-sono Chloe-" disse la ragazza timidamente.
"-E tu? -" chiese Lidja, guardando il gemello di Chloe.
"-Io mi chiamo Ewan-" rispose facendo un mezzo sorrisetto mentre fissava Lidja.
"-Io mi chiamo Sara e loro sono Lidja, Fabio, Karl, Sofia e il professore Schlafen-" disse indicando ognuno.
"-Volete raccontarci un po' di voi? -" chiese gentilmente Karl, guardando Chloe. Fu il ragazzo a parlare.
"-Noi siamo gemelli e veniamo da Edimburgo. Nostra madre è partita e ci ha lasciati da soli, ci siamo protetti a vicenda finché non è arrivata quella ragazza-" Ewan strinse i denti "-Sapete chi è? -" domandò dopo essersi calmato.
Il professore guardò Sara, che annuì col capo.
"-Ora vi racconto una cosa.
Tantissimi millenni fa ci fu una terribile guerra tra draghi e viverne, creature mostruose simili a pipistrelli. I sei Draghi della Guardia, i draghi che dovevano difendere l'Albero del Mondo, l'albero che controlla la natura, morirono nel tentativo di proteggerlo.
Thuban, Kuma, Eltanin, Umika, Rastaban e Aldibah lottarono contro Nidhoggr, la viverna più forte e Thuban, con il suo immenso potere, riuscì soltanto ad imprigionarlo nelle viscere di Draconia, la loro città. Umika morì durante il combattimento tra lei e la terribile viverna, utilizzando tutto il suo potere per far vivere l'Albero, dopo essere stato prosciugato da Nidhoggr. Rastaban e Kuma vennero uccisi da Ofnir con il suo tridente. Eltanin venne ucciso dai rivali perché, quando loro gli avevano proposto di combattere dalla parte del male, egli rifiutò e Aldibah morì tentando di cambiare il futuro-" spiegò loro Sara.
Chloe tremava dalla paura, mentre Ewan era molto interessato al racconto, per questo domandò.
"-Quali erano i loro poteri? -". Questa volta fu Lidja a rispondere.
"-Umika, il drago di Sara, aveva tutti poteri, ma quello principale era quello di curare e dare vita. Rastaban, il mio drago, aveva il potere della telecinesi, Eltanin, quello di Fabio, del fuoco, Aldibah, il drago di Karl, del ghiaccio, Thuban, quello di Sofia, della natura e Kuma, il drago che è in voi, del tempo, ovvero pioggia, tuoni, fulmini, tornadi, neve e grandine-"
"-Wow...e come si sono fusi con noi? -" domandò ancora il ragazzo.
"-Grazie a questo...-" disse Sofia, toccandosi il neo verde che aveva in fronte "-L'Occhio della Mente-" continuò.
"-Ce l'abbiamo tutti, vedete? Ognuno del colore del suo drago-" fece osservare loro Sara.
"-Ora direi di andare a riposarvi. Avete lottato per due giorni di fila-" ordinò il professore, intento a preparare una bevanda rilassante, creata appositamente per i Draconiani.
"-Va bene, prof.-" annuì Lidja.
Lidja, Sofia, Fabio, Sara e Karl andarono nelle loro camere per riposare.

Sara si lasciò cadere sul letto, stanca come non mai.
"-Senti, non è che per caso ti piace quel...Ewan? -" chiese Fabio, squadrando la sua ragazza. Lei scoppiò a ridere.
"-Che hai da ridere? -" domandò ancora.
"-Non è che sei geloso? -" chiese lei, ridendo come una pazza.
"-Ti ho fatto una domanda-" ripose lui duramente.
"-Lo sai che io amo solo te. Perché mi hai fatto questa domanda? -" domandò Sara, dopo essersi calmata.
"-Ho visto come lo guardavi-"
"-Forse mi hai scambiata per Lidja-"
"-E va bene, hai vinto. Scusa-" ammise, sedendosi vicino a lei e stringendola al suo petto.
"-Dormiamo? -" chiese lei. Lui annuì con la testa.
Si misero sotto e coperte senza mettersi il pigiama, erano stanchi anche per questo.

Si svegliarono dieci ore più tardi ed era pomeriggio.
Sara fu svegliata dai raggi accecanti del sole e quando si fu abituata al bagliore, cercò con la mano Fabio, ma non lo trovò.
Si alzò di scatto e si allarmò. Mise i piedi nudi sulla moquette bianca e camminò fino alla porta, l'apri e uscì. Camminò con passo felino, scese le scale e tirò un sospiro di sollievo. Erano tutti lì.
"-Perché non mi avete svegliata? -" domandò mettendosi seduta vicino a Sofia.
"-Non ti volevano svegliare perché non stiamo parlando di cose importanti -" spiegò Lidja.
"-Ok, allora andiamo a fare una passeggiata? -" propose Sara.
"-Va bene, andiamo-" rispose Karl.
Si prepararono e dopo un quarto d'ora, erano già in cammino. Arrivarono ad una fontana di Roma e lì si misero seduti. Sara vagava con lo sguardo sulla folla intorno a loro. Sgranò gli occhi.
"-Non è possibile-" dissero in coro Sofia e Sara. Fabio si allarmò.
"-Che c'è? -" chiese.
"-Mattia...-" disse Sofia.
"-Quello che vi aveva aggredito? -" chiese ancora Fabio e le ragazze annuirono.
In quel momento Mattia e un gruppo di amici si avvicinarono a loro.
"-Ma che bella sorpresa! Tutti riuniti...peccato che ci sia qualcuno di troppo-" disse Mattia fissando Fabio con viso truce.
"-Che intendi dire? -" ringhiò Fabio.
"-Vi conviene andarvene-" disse Lidja.
"-E perché mai? -" disse un altro ragazzo, mettendo una mano sulla spalla di Lidja.
"-Lasciate stare le ragazze-" ringhiò Ewan con un pugno teso.
"-Altrimenti? -" disse Mattia, abbassandosi e mettendo una mano sulla gamba di Sara.
"-Toglile la mano dalle gambe, oppure te la vedrai con me-" tuonò Fabio, alzandosi e mettendosi davanti alla sua ragazza.
"-Ma che vuo tu, mica sei il suo ragazzo-" rispose Mattia ridendo, contagiando il suo gruppo.
"-Davvero? -" rispose lui, pronto a mollargli un cazzotto in faccia.
"-E a questa povera ragazza non pensa nessuno? -" disse il terzo ragazzo avvicinandosi a Chloe, cercando di metterle una mano sulle spalle, quando Karl gli prese il polso e glielo strinse con tutta la forza che aveva.
"-Non ti azzardare mai più ad insultarla, capito? -" urlò Karl.
"-Va bene, va bene-" disse il ragazzo mentre si massaggiava il polso dolorante, posizionandosi dietro Mattia.
"-Ci vediamo, pivelli-" salutò Mattia, ridendo.
"-Ma guarda te! -" esclamò Fabio

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Capitolo 22
*** Una piccola vendetta ***


Sara e Lidja si guardarono e, nello stesso momento, schioccarono le dita, ma Fabio riuscì a vedere in tempo i loro nei accendersi e a chiedere loro.
"-Ragazze, che state facendo? -".
Sara gli fece l'occhiolino e in un velocissimo istante videro un'immensità di colori passare loro davanti.
Tutti, tranne Lidja e Sara, erano confusi, ma quando si girarono verso le due Draconiane, capirono.
Le ragazze avevano gli occhi chiusi e, con una mano tenevano quella dell'altra, mentre l'altra mano era tesa in avanti.
Un istante più tardi, uscirono da quella specie di tunnel, intorno a loro c'erano solo Mattia e i suoi amici.
'Potete fare tutto quello che volete. Quello che io e Lidja abbiamo creato è, diciamo, un 'gioco ambientato a poco fa', quando loro ci hanno insultato. Quindi, divertiamoci' spiegò loro Sara.
"-Come? -" chiese Karl.
"-Ma come, tu che sei drogato di tecnologia, non sai come vendicarti in gioco dove, per giunta, puoi fare tutto quello che vuoi? -" lo prese in giro Fabio.
"-Vediamo... noi ragazze potremo far finta di aver capito quanto loro siano 'fighi' e di voler essere le loro ragazze e voi, quando ci cascheranno come polli, li attaccherete e, mi raccomando, non trattenetevi. Uccideteli, se necessario. -" aveva proposto Lidja.
"-Io ci starei, però ho questo problema qua...-" disse Sara, indicando Fabio, appostato dietro di lei.
"-Non preoccuparti, ci penseremo noi a lui-" disse Karl, prendendo Fabio per un braccio e trascinarlo via, per dare alle ragazze la possibilità di iniziare il piano.
"-Chloe, te la senti? -" chiese Sofia, vedendo la ragazza come se non centrasse niente con loro.
"-Ecco...io non ho mai fatto questi scherzi-" rispose timidamente.
"-Avanti, lasciati un po' di svago e non pensare a niente, solo a vendicarti. Intese? -" le domandò Lidja. Chloe annuì dopo aver deglutito.
"-Allora, io e Lidja correremo loro dietro e li supplicheremo di venire con noi e diremo loro che avevano sbagliato a non esserci innamorate di loro. Poi, Sofia e Chloe, quando loro vi inizieranno a dar fastidio, urlerete e ariveranno i ragazzi, trasformati nei draghi, che li attaccheranno, poi ci trasformeremo anche noi, li circonderemo e faremo vedere loro il nostro potere. Capito? -" spiegò Sara. Tutte annuirono.
"-Bene, allora lo spiego anche ai ragazzi-" riprese lei poco prima di chiudere gli occhi.
'Ragazzi, quando sentirete Sofia e Chloe urlare, voi vi dovete trasformare e arrivare da noi, li circonderete e ci darete il tempo per trasformarci, dopo ciò li spaventeremo come meglio sappiamo fare. Interverrete solo al loro urlo' ordinò Sara.
"-Poco ingegnose le ragazze, vero? -" disse sarcasticamente Ewan.
"-Lidja, ora-" disse Sara.
Le due Draconiane si alzarono e corsero verso Mattia e i suoi amici.
"-Aspettate! Noi vogliamo chiedervi scusa, perché abbiamo capito solo ora di aver sbagliato ad insultarvi-" iniziò Lidja.
"-Pertanto noi...vorremo diventare le vostre fidanzate, vi prego...-" continuò l'altra con modo supplichevole.
Sara prese Mattia per un braccio e lo trascinò fino alla fontana dove erano sedute anche Sofia e Chloe.
Una volta seduti, Lidja e Sara si misero ai fianchi di Mattia e gli altri due ragazzi iniziarono a importunare le altre.
'Sottraetevi, se qualcosa andrà storto ci saremo noi' disse telepaticamente Lidja.
"-Lasciami! -" esclamò Chloe, sottraendosi alla presa del primo ragazzo.
"-Non fare la cattiva...-" disse duramente uno dei due compagni di Mattia.
"-Ti ho detto di lasciarmi andare! -" continuò Chloe.
'Ora, ragazze! ' disse Sara.
Chloe e Sofia presero fiato e lanciarono un potentissimo urlo.
"-Ma che...ah! -". Prima che Mattia potesse finire la frase, Lidja gli aveva assestato un calcio sullo stomaco, spedendolo dentro la fontana.
Gli altri due corsero ad aiutare Mattia.
Le ragazze si alzarono e iniziarono a ridere.
"-Questa me la pagherete cara! -" urlò Mattia, bagnato fradicio.
"-Davvero? E come? -" disse Fabio, o meglio Eltanin, mentre, insieme ad Aldibah e Kuma, con le ali spiegate, atterravano. Si misero davanti alle ragazze.
"-Certo...c'è anche un unicorno, per caso? Tanto, siamo già al completo! -" disse Mattia, sarcastico.
"-Fateci passare! -" urlò Sara ai draghi e loro retrocessero per dare spazio alle ragazze.
"-Caro Mattia, non ci saranno degli unicorni, ma altri draghi! -" urlò Sara.
"-Sì, come no-" rispose lui, ridendo.
I nei delle ragazze si accesero, spiccarono un salto e, quando furono nel punto più alto, quattro paia d'ali di colori diversi coprirono il sole alle loro spalle e i bellissimi corpi si trasformarono in quelli colorati e squamosi dei draghi.
Atterrarono dolcemente al suolo sbattendo le ali.
"-C-che cosa s-siete? -" balbettò un amico di Mattia, totalmente paralizzato dal terrore.
"-Dei draghi, non si vede? -" domandò Eltanin, evocando una fiamma dalla zampa.
Mattia urlò dalla paura e lui, insieme agli amichetti, fecero per scappare, quando Lidja creò una barriera invisibile proprio davanti a loro, dove sbatterono e caddero a terra mentre si massaggiavano il naso dolente.
"-Bella mossa, Lidja, devo ammetterlo-" disse Ewan, sorridendole. Lidja arrossì.
"-Pagherete per aver toccato Sara! -" urlò Fabio, alzandosi in volo. Scese in picchiata e mise Mattia sulla sua groppa. Volò con tutta la velocità che aveva, poi lo lasciò cadere e non atterrò sul suolo, ma su una lastra di ghiaccio spessissimo. Rabbrividì violentemente e, quando provò a rialzarsi, Thuban lanciò alcuni viticci che lo immobilizzarono.
Un amico di Mattia stava per scappare, quando Umika gli si piazzò davanti.
"-Dove credi di andare? Devi pagare per Chloe-" gli disse.
Recitò una piccola formula e, all'improvviso, il ragazzo si alzò dal suolo. Urlò spaventato con tutto il fiato che aveva.
Eltanin si mise accanto alla sua amata.
"-Guarda come urla come una femminuccia-" disse ridendo.
"-Vuoi forse dire che io urlo così? Va bene che sono l'unico drago femmina, ma mi sembra che tu abbia esagerato-" disse lei, con un finto broncio.
"-Eddai, non ricominciare-" sbuffò Eltanin.
"-Stavo scherzando-" ammise Umika, facendogli l'occhiolino.
"-Mettetemi giù! -" urlò il ragazzo.
"-Come vuoi...-" disse Umika dopo aver arrestato l'incantesimo.
"-No, non intendevo così! -" gridò.
Atterrò bruscamente e, nel punto esatto dove cadde, si formò un enorme buco.
Thuban, Kuma, Eltanin, Umika, Aldibah e Rastaban si riunirono, guardarono i ragazzi soffrire e si misero a ridere, tutti tranne Chloe.
"-Dai, fattela una risata! -" le disse il fratello.
"-Va bene, direi che ci siamo vendicati abbastanza, andiamo-" ordinò Sara.
I Draconiani tornarono umani. Lidja prese la mano di Sara e le due ragazze chiusero gli occhi.
In meno di un secondo, ritornarono alla realtà.
I ragazzi si guardarono e si misero a ridere come dei pazzi. Cercarono con lo sguardo Mattia e i suoi. Li trovarono che si guardavano confusi e impauriti. Mattia si girò verso di loro e Sara e Fabio lo fulminarono con lo sguardo e, vendendoli ridere a crepapelle, lui e i suoi amici fuggirono.
"-Secondo me, se lo ricorderanno per sempre-" disse Karl, con le mani sulla pancia.

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Capitolo 23
*** La Draconiana del traditore (pt.1) ***


"-Avanti, facciamoci un altro giretto-" propose Sara ancora in preda al divertimento.
"-Va bene-" rispose Sofia.
Si alzarono e s'incamminarono verso una famosa libreria di Roma.
Fabio rimase stupito dalla varietà dei generi. Horror, fantasy, gotico, romantico...tutti libri spettacolari.
Karl si diresse rapidamente nella parte riservata ai computer, Sofia, Lidja e Chloe si fiondarono sui libri fantasy, Fabio sui fumetti, Ewan sui libri che parlavano di musica e Sara sui libri che parlavano di mitologia e leggende.
'Sara, perché sei qui? Non dovresti essere con le altre? ' le chiese Umika.
'Sì, ma c'è qualcosa che non mi convince...' rispose lei mentre sfogliava pagine e pagine di libri che parlavano sempre della stessa cosa.
'Cioè? ' continuò Umika.
'Non so...magari sulla vostra storia. Tu non avevi un fratello o una sorella? ' domandò la ragazza.
Sara sentì che Umika era improvvisamente arrabbiata e triste nello stesso tempo. Si toccò il petto e percepì una malinconia agghiacciante opprimerla.
'Io...beh, sì ma...non importa ora! ' sbottò alla fine.
La ragazza sentì un calore che si concentrava sulla fronte. Si toccò il neo, ma ritirò subito la mano, era bollente.
Osservò che il libro che aveva davanti si illuminò e volò fino al suo posto originale, vicino un comune libro dell'Odissea.
'Ma sei impazzita?! Qui c'è un macello di gente, ci potrebbero scoprire! '
'Osserva dietro di te...' disse il drago con un tono calmo.
La Draconiana si girò e vide una barriera molto sottile e grigiastra circondarla. Si rassegnò, sbuffò e lasciò il libro, come ordinatole dal suo drago.
Si girò e s'incamminò verso la direzione di Fabio. Lo vide mentre sfogliava con foga un capitolo di One Piece.
"-Bello, vero? -" disse una voce femminile che non apparteneva a Sara.
Fabio si girò e una ragazza, molto bella, ma infantile, gli si avvicinò e lo guardò, mordendosi il labbro inferiore.
"-Guarda che io sono felicemente fidanzato-" annunciò lui. La ragazza gli batté la mano sul petto, poi gli andò davanti.
"-E dov'è? -" chiese la donna.
"-Bhe...credo che sia in un altro scompartimento-" rispose lui, sottraendosi in tempo da un bacio sulle labbra.
"-Appunto...quindi non può sentirci-" disse maliziosamente.
Fabio non perse la compostezza e la scansò.
"-Ti ripeto che sono fidanzato-" disse il ragazzo duramente.
"-Chi sei? Cosa vuoi da lui? -" urlò Sara mentre camminava velocemente verso il suo ragazzo.
"-Chi sei tu, vorresti dire-" ripose la donna con un tono che Sara non sopportava.
"-Io sono la sua ragazza, bella mia, quindi non ti azzardare mai più a toccarlo! -".
"-E lei sarebbe la tua fidanzata!?...beh, secondo me avresti potuto trovartene una migliore-" disse la donna mentre girava lo sguardo verso Fabio e gli metteva una mano sulla spalla.
"-Togli immendiatamente quelle manaccie da lui -" ringhiò Sara.
La donna, nel sentire quell'espressione così aggressiva, ebbe un violento brivido di paura lungo la schiena, così decise di girare i tacchi e allontanarsi dalla coppia. Sara sospirò e subito dopo guardò nella direzione di Fabio.
"-Non guardarmi così, sai che non l'ho chiamata io-" si difese.
"-1. Come fai a sapere che io 'so che non l'hai chiamata tu'?. 2. Non sto guardando te, sto osservando quella donna...e non mi piace per niente-" disse, bisbigliando la fine della frase.
Fabio si girò. La donna era messa di profilo e non si vedeva bene la sua fronte perché i capelli la coprivano, ma quando si girò un po' di più...
"-Non è possibile...-" dissero i due fidanzati in coro.
'Maledizione...' imprecò Umika.
La donna che prima aveva 'aggredito' Fabio, la donna che aveva quell'insopportabile modo di fare... la donna che nascondeva la fronte con i castani capelli...aveva un neo in mezzo all'attaccatura delle sopracciglia. Una Draconiana.
'Ancora tu, eh?' continuò il drago.

"-Ragazzi, lo sentite? -" chiese Sofia
"-Sì...-" rispose impaurita Chloe
"-Nidhoggr...-" annunciò Lidja.
"-Dobbiamo andare dagli altri-" disse Sofia e le altre due Draconiane annuirono.
Karl era già insieme ad Ewan e cercarono le ragazze, che trovarono al fianco di Sara e Fabio, davanti alla donna.
"-Ehi-" bisbigliò Karl mentre si avvicina al resto del gruppo.
"-È lei...-" sussurrò Sara.
"-Io creo una barriera che addormenterà ogni umano, ma noi ne saremo immuni, così avremo la conferma. Se lei risulterà una Draconiana, la porteremo a casa e se non lo risulterà, amen-" ordinò la ragazza. Gli altri annuirono.
Sara uscì dalla libreria e portò le mani dinanzi a sè. Un piccolo e sottile raggio biancastro partì dai suoi palmi e ricoprì l'intera costruzione.
Gli umani, all'interno della libreria caddero a terra, addormentati, ma la donna era in piedi e si guardava intorno, confusa.
"-Chi sei? -" domandò ad alta voce Fabio.
"-Che vi importa? -" azzardò lei.
"-Chi sei? -" chiese ancora più forte.
"-Un'umana, e voi? -" rispose bruscamente.
Sara bloccò l'incantesimo e si mise al fianco del suo ragazzo. La donna parve spaventata.
"-Come ti chiami? -" chiese Sara.
"-Jaky-"
"-Chi sei? Sei pregato di rispondere-" le impose Lidja.
"-Ho già risposto-"
'Rispondi Nidhoggr! ' ruggì Umika tramite la voce della sua Draconiana.
'Andiamo fuori, Umika' rispose una voce tenebrosa e agghiacciante...Nidhoggr, il traditore.

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Capitolo 24
*** La Draconiana del traditore (pt.2) ***


"-Dopo di te...-" disse Sofia, rubando le parole dalla bocca di Sara.
La donna sorrise e camminò lentamente verso l'uscita della struttura. Jaky spiccò un salto e volò, seguita dagli altri.
Sara si fermò un attimo e dissolse la barriera, poi tornò dal resto del gruppo.
Volarono per due minuti buoni. Arrivarono su una collina e lì atterrarono.
I Draconiani erano schierati da una parte, mentre Jaky dalla parte opposta. Ma, all'improvviso, tre sagome si misero dietro Jaky e li guardarono con un ghigno malefico.
'Non fatevi mettere paura' disse Sara telepaticamente.
Chloe tremava e Ewan le si mise accanto per darle forza.
Sara era davanti al suo gruppo, Fabio alla sua sinistra, Lidja alla sua destra, Sofia dietro Lidja, Chloe e Ewan dietro Fabio e Karl dietro Sofia.
Sara era a faccia a faccia con Jaky e dietro quest'ultima c'erano i suoi alleati.
"-Vi presento i miei. Lui è Clark, lei è Ila, lui è Qwum e lui è Azes-" disse indicando ognuno.
Clark era snello e agile, moro e con gli occhi neri come la notte. Vestito di un'armatura di pelle viscida e nera, pelle di Viverna. Ila era bionda e aveva gli occhi marroni e, come Clark, vestita di pelle, che stringeva le sue curve formose. Qwum aveva capelli castano chiaro, occhi azzurri ed era molto palestrato, si vedeva. Azes, invece, era vestito di pelle grigia. Aveva occhi e capelli scuri, che neanche si notavano nel buio.
"-Non c'è bisogno che io ti dica che non ci sconfiggerete mai-" disse Sara. Jaky sorrise.
"-Allora possiamo iniziare-" disse la ragazza mentre si metteva in posizione di attacco, imitata poi dai suoi alleati.
Sara si voltò con la testa verso gli altri Draconiani.
"-Io e Fabio andremo contro Jaky, Sofia contro Clark, Lidja contro Azes, Chloe e Ewan contro Qwum e Karl contro Ila. Ce la possiamo fare-". I Draconiani annuirono.
Jaky fu la prima ad attaccare.
Sofia, Lidja, Ewan, Chloe e Karl si staccarono dal gruppo e lasciarono contro la nemica Sara e Fabio, come ordinato dalla prima.
I nei dei due ragazzi brillano, così come quello di Jaky. Tre paia d'ali si aprirono sulla loro schiena e si levarono in cielo. Umika colpì Nidhoggr con un artiglio, ma non lo ferì profondamente. Il drago bianco per poco fu azzannato, ma Fabio la salvò, colpendo la viverna con una fiamma dritta sul muso. Umika e Eltanin si guardarono, poi lui stordì ancora una volta Nidhoggr, mentre Umika lo colpì dietro la schiena. Il nemico cadde a terra e fu assalito dai due draghi, guidati solo dal desiderio di vendetta.

Clark stava per aiutare il suo Signore, quando Sofia, ormai mutata in Thuban, riuscì a colpirlo sul fianco destro, mandandolo a terra con un terribile tonfo. Thuban, mentre aspettava che l'avversario si alzasse, evocò una miriade di vitticci nei suoi palmi. Clark si alzò e si fiondò su Thuban, ma lui, prontamente, gli lanciò contro le sue liane.
Clark riuscì ad evitarle e a teletrasportarsi dietro il drago verde, lo colpì e lo inchiodò al suolo. Il nemico si trasformò nella terribile viverna che era in lui, aprì le enormi fauci e lo azzannò, affondando gli affilatissimi denti nella sua spalla. Thuban urlò dal dolore e con un enorme sforzo riuscì a scaraventarlo contro un enorme roccia dietro di lui. Il drago si alzò e si levò in volo. Scese in picchiata, colpì il nemico sulla groppa con un artiglio e con le ali lo fece cadere al suolo.
I due giganteschi rettili lottarono avvinghiati uno all'altro e si ferivano con tagli e morsi a vicenda. Dopo circa venti minuti, Thuban ebbe la meglio.
Il drago verde si nascose dietro un angolo per riprendere fiato e per abituarsi al dolore che le ferite gli davano.

Lidja e Azes erano entrambi coinvolti in una guerra molto sanguinosa e feroce. Rastaban sradicò un'imponente colonna dietro di lui e la scaraventò contro il suo nemico. Azes schivò il colpo e rispose con raggi di fuoco nero, che colpirono Rastaban ad una delle zampe posteriori e al ventre. Urlò dal dolore. Sollevò enormi massi e li buttò contro Azes. Egli venne colpito ed era frastornato. Il drago rosa ne approfittò, mettendosi dietro di lui e buttandolo al suolo.
Il suo rivale era sotto i suoi artigli e cercava invano di divincolarsi. Rastaban ruggì, poi azzannò Azes al petto e gli strappò il cuore.
Non ebbe neanche il tempo per urlare. Il drago rosa si allontanò dal corpo senza vita del nemico e andò da Thuban, sdraiato a terra.

Chloe ed Ewan lottavano contro Qwum come se fossero un unico corpo. I loro colpi erano precisi e coordinati. Ewan mandò subito a terra Qwum, così entrambi avrebbero avuto il tempo per mutarsi nel loro drago. Il nemico si alzò velocemente e si trasformò a sua volta. La testa e gli arti si allungarono in modo innaturale e le ali gli premettero sulle scapole, intenzionate ad uscire e a mostrare agli avversari la loro immensa e potente forma.
Fu Chloe ad attaccare per prima. Con gli artigli sguainati si avventò su di lui, ma quest'ultimo la precedette e le fece un enorme taglio sulla guancia destra, le diede un potente calcio sullo stomaco e la mandò al tappeto. Ewan attaccò con un'immensa pioggia e i fulmini lo accecarono, impedendogli di prevedere le sue mosse. Il ragazzo gli diede un calcio sulla groppa e lo ferì con grandissime sfuriate alle ali e sul ventre.
Chloe, intanto, si era rialzata e decise che le sarebbe convenuto attaccare da terra, così evocò un tornado, che risucchiò il nemico. Il gemello si addentrò nel vento e lo trovò grazie alla sviluppata vista di Kuma. Affondò i denti nel suo collo e glielo spezzò, poi con un colpo di coda lo buttò fuori dal tornado. Chloe, appena vide il corpo insanguinato e senza vita del nemico, bloccò l'incantesimo e si concesse un piccolo riposo prima di aiutare gli altri.

Karl e Ila erano uno di fronte all'altra. Karl si concentrò, il suo neo si accese, le ali gli esplosero sulle scapole e le braccia divennero le zampe di Aldibah, dotate di affilatissimi artigli.
Ila si trasformò. Il suo corpo grazioso e paffuto si trasformò in quello di un terribile rettile nero, potente e gigantesco. Attaccarono nello stesso momento.
I due si diedero addosso come due animali in cattività. Al solo tocco delle loro squame, un enorme frastuono annunciò l'inizio della battaglia. Ognuno arretrò, poi si scannarono con morsi, sfuriate e calci.
Aldibah le lanciò contro stalattiti di ghiaccio, che lei evitò velocemente. La ragazza lo stordì con un paio di colpi d'ali e lo azzannò sul muso. Il drago azzurro urlò e il suo potere interiore uscì. Contrasse i muscoli, ghiaccio freddissimo e affilato si sprigionò dal suo corpo e la nemica ne fu investita in pieno e rotolò al suolo.
"-Maledetto! -" ruggì.
La viverna cercò sostegno da entrambe le zampe anteriori, ma fu accontentata solo da quella sinistra, dato che la destra era stata devastata dal ghiaccio.
Aldibah ruggì, portò le zampe davanti a sé e urlò. Dai suoi palmi nacquero enormi raggi di ghiaccio, che a metà traiettoria si condensarono. Il raggio trafisse la viverna e la uccise, ponendo fine ai suoi dolori e liberandola dal sortilegio che s'impadronì del suo corpo e della sua mente.
Aldibah sospirò, poi tornò a combattere.

Thuban era in un lago di sangue e Rastaban fece di tutto per curargli le ferite, ma purtroppo riuscì a curarne solo una parte.
"-Non ti preoccupare per me, va' dagli altri-" disse Thuban.
"-No, resto qui-" rispose Rastaban con la sua solita testardaggine.
"-Non essere testardo...Me la posso cavare-"
"-Uf...e va bene-" disse Rastaban alla fine.

Eltanin era a terra ed era ferito dappertutto. Umika era davanti a lui e dall'espressione si intravedeva che stava soffrendo terribilmente.
Nidhoggr, invece, era in piena salute. Lo sguardo suo e quello di Umika si incrociarono. Lo sguardo del drago bianco era pieno d'ira e di vendetta. Nei suoi occhi comandavano le fiamme che bruciavano e che speravano di vedere Nidhoggr di nuovo rinchiuso nelle viscere della Terra, o meglio ancora, implorare di risparmiargli la vita.
Il drago digrignò le fauci e, con le forze rimaste, si alzò e si avventò contro di lui, ma Nidhoggr la evitò, le diede un potentissimo calcio sull'addome e la mandò a terra.
Kuma, Rastaban e Aldibah si misero davanti ai due draghi feriti.
"-Non temete, ora ci siamo anche noi-" la tranquillizzò Rastaban.
"-Thuban? -" riuscì a malapena a formulare Umika.
"-Si sta riposando-" rispose Kuma.
"-Devo andare da lui-" disse Umika.
"-Non ce la farai così...-" azzardò Rastaban.
"-Vogliamo scommettere? -" rispose con grinta il drago bianco, intento ad alzarsi.
Umika si alzò e volò spedita verso Eltanin, a terra, privo di sensi. Mise le zampe su di lui ed urlò appena. Il corpo del drago dorato scintillò e le ferite scomparvero, rendendo Eltanin più potente e in piene forze. La sua amata corse verso Thuban, sdraiato dietro un'enorme roccia.
"-Non ti muovere-" gli ordinò Umika poco prima di posare le zampe sul suo corpo ferito e sanguinante. Lei e il drago verde furono abbracciati da una luce bianca, che curò entrambi.
Umika e Thuban si alzarono e volarono sul campo di battaglia.
I sei draghi erano di nuovo uniti contro Nidhoggr.
Una tempesta iniziò a battere impetuoso.
Un fulmine si abbattè proprio dietro di loro. Nidhoggr ruggì al cielo e si levò in volo, imitato da Umika.
'Rifuggiatevi da qualche parte. Ora tocca a me' ordinò il drago telepaticamente.
Lei e la viverna si guardarono per interminabili secondi.
"-Spiegami il perché-" gli ordinò. Nidhoggr sorrise.
"-Ti faccio ridere, per caso? -" ruggì energica lei.
"-Vuoi veramente sapere il perché? -" disse "-Eccolo! -" urlò prima di saltarle addosso, facendola cadere di schiena.
Sbattè violentemente la groppa a terra. Urlò per l'urto.
La terribile viverna era sopra di lei e minacciava di morderla. Un artiglio del nemico la tagliò sulla spalla. Lei rispose con un colpo dritto sugli occhi, poi con un calcio sul ventre se lo levò da dosso. Nidhoggr ruggì più forte, come se volesse squarciare il cielo.
Lei e Nidhoggr erano in posizione d'attacco, in attesa anche del più piccolo sbaglio dell'altro. Umika sbattè le ali, volò in alto e aspettò l'avversario, che arrivò subito.
I due lottato avvinghiati e non osavano staccarsi. Lei lo morse ad una zampa, mentre lui la riempì di tagli su scapole e addome. Un fulmine li costrinse a separarsi. Nidhoggr attaccò con potenti e oscuri lampi neri, che lei evitò velocemente fino ad arrivare a lui.
Lei gli mandò contro una nube grigia, che lo stordì e che gli impedì di sentirla o di vederla. Umika si teletraspostò dietro il nemico e lo abbracciò. Le ali li circondarono e gli artigli di lei bloccavano quelli di lui.
Umika urlò, il cielo si tagliò e un raggio di luce azzurra, verde, viola, oro, rosa e bianca li illuminò, facendoli splendere in tutta quell'immensità buia e profonda.
"-Che stai facendo?! -" ruggì Nidhoggr mentre cercava di liberarsi dalla presa del drago bianco. Lei lo strinse di più ed urlò ancora.
Il corpo enorme e possente di Nidhoggr stava scomparendo e tra le zampe di Umika stavano rimanendo soltanto sette sfere. Nidhoggr urlò un'ultima volta prima di scomparire per sempre.
Umika aprì gli occhi.
"-Ce l'ho fatta...-" mormorò priva di forze "-Ce l'abbiamo fatta-" disse poi.
Il corpo bianco e squamoso di Umika scomparve e lasciò quello della sua Draconiana mentre cadeva, sostenuta dalla forza di gravità.
Il corpo di Sara era sdraiato a terra e accanto a lei c'erano sette sfere: una rosa, una bianca, una verde, una color oro, una azzurra e due viola.

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Capitolo 25
*** Le sfere ***


"-No, no, no! -" urlò Fabio mentre correva verso la sua amata, seguito poi dagli altri.
Il cielo diventò di un azzurro intenso e un raggio di sole illuminò le sfere, ma nessuno se ne accorse. L'erba era di nuovo verde e le piante erano rigogliose come non mai, ma ora c'era troppo dolore per pensare a questo.
Fabio si mise in ginocchio vicino a Sara e le prese una mano.
"-Sara, avanti svegliati. Vedi? Il cielo è tornato del suo blu originale e le piante sono felici e di un verde acceso. Vuoi rischiare di non osservarlo? -" le sussurrò in un orecchio. Lidja si accucciò, imitata da Karl.
"-La luna lassù brilla, crea una nota di lucentezza nel buio della notte.
I fiori e le piante crescono rigogliose, ma non durerà a lungo...
Quel giorno sta per arrivare, la profezia si avvererà.
L'unica speranza, sei ragazzi, sei draghi e molti nemici.
Il fuoco si propagherà, le stelle e il sole scompariranno, lasceranno spazio e potere per loro, quando arriverà il momento.
Troppo sangue è stato versato...deve pagare. L'Albero controllerà di nuovo la natura e tutto quel che è prezioso ed eterno.
La notte sembrerà il giorno e il giorno sembrerà la notte, niente sarà come prima..."- iniziò a cantare Lidja. La stessa melodia che Sara aveva cantato a lei quando si era sentita male. Sperò funzionasse...

Si svegliò su un prato, abbracciato dal cielo azzurro e privo nuvole a dipingerlo. Si alzò lentamente, il dolore la pungeva dappertutto.
Appena le gambe le permisero di muoversi, lei iniziò a camminare pigramente. La testa le doleva, ma non ci pensò più di tanto.
La natura la circondava. Lungo il suo cammino incontrò molti tipi di fiori come tulipani, rose, girasoli e ciclamini, arbusti in piena crescita e meravigliosi alberi sempreverdi.
Guardò in avanti. C'era un imponente tempio che sembrava aspettarla. Allora, non aspettò un secondo di più e iniziò a correre. Conosceva quel posto e, nel vederlo intatto, il suo cuore si era riempito di gioia e meraviglia.
Si fermò soltanto quando era sotto quel gigantesco tetto a spiovente fatto di marmo bianco, appena puntellato di grigio. Fino a quel momento, non si guardò né il corpo, né i capelli.
Un meraviglioso vestito di seta color latte le fasciava il corpo e si piegava nella parte del ventre e delle gambe e una sottile cintura scintillante la stringeva appena sotto il seno, valorizzando le sue curve perfette.
I capelli castani erano raccolti in un'ordinatissima coda che finiva poco sotto le scapole e i ciuffi laterali le scendevano lungo il collo. Ai piedi portava un sandalo con qualche centimetro di tacco. Era una dea.
Spostò lo sguardo in avanti. Una specie di tavolo si allungava dinanzi a lei. Avanzò stupefatta. Sulla superficie si ergevano sette sfere, che brillavano di sei colori diversi. D'istinto prese quella bianca, la sua. La girava e rigirava tra le sue mani.
"-Bella, vero? -" chiese una voce a lei molto familiare.
Sara si girò e un uomo con i capelli castani, occhi lucenti e sorriso rassicurante era davanti a lei. Lung. L'uomo, vestito con una tunica beige e sandali bianchi la guardava e lei sorrise d'impulso.
L'uomo che si era offerto a Thuban, poco prima che lui morisse, era lì.
Ma accadde qualcosa che Sara non avrebbe mai immaginato.
Lung si inginocchiò davanti alla ragazza e si portò una mano sul petto, in segno di rispetto.
"-No, per favore, non serve...-" lo pregò dopo aver messo al suo posto la sfera. "-Alzati-" continuò. Lung la guardò e si alzò.
"-Perché sono qui? Pochi minuti fa stavo combattendo contro Nidhoggr e poi mi sono ritrovata su quel prato laggiù-" gli chiese, indicando il prato.
"-Avete...-" Sara lo interruppe.
"-Dammi del tu-" gli ordinò. Lung annuì col capo.
"-Non è finita, perché Nidhoggr non è stato sconfitto. Gli altri Draconiani vi...ti stanno aspettando. Prendi le sfere e portale da loro, capirete da soli come usarle-" dopo aver risposto, Lung diede le spalle a Sara.
"-No, aspetta! -" gli urlò. L'uomo si girò e aspettò ciò che Sara doveva dirgli.
"-Cosa devo fare? -" domandò.
"-Segui il tuo istinto-" disse solo. Mosse qualche passo e poi si dissolse come nube.
Sara guardò le sfere. Allungò le mani e prese tutte le sfere, poi camminò verso l'uscita, evocò le ali, balzò e si inoltrò nel cielo, fino a scomparire in quell'immensità, ma mentre volava ebbe l'impressione di vedere un'abisso che conteneva un tempio marino.

Riprese i sensi quando era ancora fra le braccia di Fabio, ma decise di vedere le loro reazioni. Lidja stava versando qualche lacrima e Chloe e Karl stavano per fare lo stesso. Ewan abbracciò Lidja e la confortò, mentre Karl stava consolando Chloe. Sofia, invece, aveva i pugni chiusi e le dita erano bianche.
Fabio chiuse gli occhi. I contorni dei suoi occhi erano bagnati. Con il dorso di una mano gli asciugò le lacrime che minacciavano di scendere. Fabio trasalì, per un attimo impaurito da quell'improvviso contatto.
"-Sara! -" esclamò mentre la guardava con occhi pieni di gioia e un sorriso stampato sulla bocca.
Sofia, Lidja, Karl, Chloe e Ewan aprirono di colpo gli occhi ed esultano nel vederla sveglia, ma sopratutto viva! "-Devo darvi una brutta notizia...-" iniziò la ragazza, con faccia e tono seri.
"-Cioè? -" la incitò Ewan.
"-Nidhoggr...non è stato sconfitto definitivamente. È ancora vivo-" annunciò.
"-Che?! Ma non l'avevi sconfitto? -" domandò Lidja.
Sara scrollò la testa. "-No...credo di aver solamente tolto la sua presenza da Jaky-".
"-Possibile-" le diede ragione Karl, con ancora fra le braccia Chloe.
"-Ed ora? -" chiese Sofia. Sara si alzò e andò verso le sfere. Fabio e gli altri erano rimasti esterrefatti dalla naturalezza con cui Sara si era issata.
"-Queste sfere...dobbiamo usare loro-" spiegò la ragazza mentre prendeva la sfera bianca.
"-Prendete la vostra-" ordinò ancora. Uno alla volta andò vicino alle sfere e prese quella del proprio colore. Si misero in cerchio e provarono ad attivarle.
"-Perché non si accendono? -" chiese Fabio.
"-Non lo so...Sara...-" Lidja si bloccò quando vide che la ragazza teneva tra i palmi la sfera. Ad un certo punto, i suoi capelli inizarono a volare, come se ci fosse il vento. L'oggetto incominciò a brillare di una luce fioca e bianca. Sara strinse gli occhi e la sua fronte iniziò ad imperlarsi di sudore. Dopo due minuti Sara cadde in ginocchio e iniziò ad ansimare.
"-Niente...è tutto inutile-" disse col fiatone.
"-Andiamo a casa-" propose Karl. Gli altri annuirono.
Fabio prese in braccio Sara. I Draconiani evocarono le ali, che si aprirono all'istante, spiccarono un salto e tornarono alla villa.

Atterrarono accanto al lago.
"-Ce la faccio, tranquillo-" disse Sara mentre si allontava di qualche centimetro da Fabio. Avanzarono nel prato che circondava la villa e poco dopo bussarono. Il professore, con un'espressione altamente preoccupata in volto, aprì loro la porta.
"-Ragazzi! Ma dove eravate? E meno male che dovevate andare a fare uma passeggiata! -" urlò isterico. Sospirò. "-Avanti, entrate-" continuò.
Sara entrò per prima, seguita dagli altri.
Si misero seduti in cucina.
"-Volete dirmi cosa è successo? -" li incalzò il prof, dopo aver battuto le mani sul tavolo.
"-Dopo essere usciti...siamo andati in una libreria e lì abbiamo incontrato la...Draconiana di Nidhoggr. Ci siano scontrati su una collina e alla fine...Sara, cioè Umika, "abbracciò" la nemica e la presenza di Nidhoggr uscì dal corpo dell'umana. Sara cadde a terra, con accanto queste...-" disse Chloe. I Draconiani posano con cura le sfere sul tavolo. Il professore le squadrò.
"-Inoltre io ho fatto un sogno-" annunciò Sara. Le attenzioni di tutti si posarono su di lei.
"-Racconta-" ordinò il professore, ancora molto arrabbiato. Sara prese fiato prima di raccontare.
"-Mi sono svegliata su un prato, mi sono alzata e ho camminato fino ad un tempio. Sono entrata lì sotto e, solo allora, mi sono accorta di essere vestita come una specie di Dea. Ho visto un tavolo con sopra le sfere, così mi sono avvicinata e ho preso quella con il mio colore. Subito dopo ho sentito una voce, mi sono girata e ho visto Lung, ma inaspettatamente lui si inginocchiò davanti a me. Mi disse che Nidhoggr è ancora vivo e che dobbiamo sconfiggerlo con queste, ma non sappiamo come attivarle-" spiegò Sara. Il professore la ascoltò.
"-Quindi credi che ci attaccherà? -" chiese Schlafen.
"-Non lo so. Ora che ci penso ho visto anche una specie di tempio marino-".
"-Domani andremo a vedere sotto il lago. Ora andate a dormire-" ordinò il professore. I Draconiani obbedirono.

Il mattino dopo Fabio e Sara si svegliarono per primi, così decisero di aspettare gli altri, che arrivarono dopo un quarto d'ora.
"-Buongiorno-" disse Lidja, ancora molto assonnata.
"-Buongiorno-" risposero i due fidanzati in coro.
Arrivarono anche i gemelli e il professore.
"-Buongiorno, ragazzi-" disse il prof, stranamente di buon umore.
"-Buongiorno, come avete dormito? -" chiese Sara, intenta a mangiare un pezzo di pane con la Nutella sopra.
"-Abbastanza bene-" rispose Ewan mentre si massaggiava gli occhi.
"-Vado a buttare giù dal letto la dormigliona-" scherzò Lidja, dopo aver mangiato.
La corvina si alzò e fece per salire per le scale, quando si bloccò e scoppiò in una risata che si sarebbe sentita anche fino in Cina.
"-Ridi, ridi, che ti passa-" esclamò una voce femminile.
Sofia scese le scale e tutti iniziarono a ridere sonoramente. La ragazza aveva i capelli ricci e selvaggi tutti scompigliati, addirittura una ciocca rossa era dritta e puntava verso il cielo, le occhiaie non sembravano voler spostarsi da sotto i suoi occhi e le palpebre non ne volevano sapere di stare aperte.
Si mise pigramente seduta e prese il primo cornetto che si trovò davanti, poi bevve un cappuccino.
Il professore batté le mani sul tavolo, per richiamare l'attenzione.
"-Dovete essere pronti, perché oggi ci aspetterà una giornata faticosa-"

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Capitolo 26
*** Il tempio marino ***


"-Per prima cosa andiamo giù nella stanza dell'allenamento, poi attraverseremo tutte le porte e, a quel punto, decideremo come muoverci-" continuò Schlafen. I Draconiani annuirono.
Sara, seguita dagli altri, si alzò e scomparve dietro la porta che portava ai sotterranei. Camminarono in un lungo corridoio fatto di pietra e sbucarono in una grande sala. Avanzarono nella stanza senza neanche guardarla.
Le mura si strinsero sempre di più, costringendoli ad avanzare in fila indiana. Ogni tanto, tra i mattoni, spuntavano piccoli ciuffi di muschio, prova che dimostrava che quella costruzione era molto antica. Il soffitto diventò molto più alto e spazioso, dando loro la possibilità di continuare in posizione eretta. Il pavimento si trasformò e le piastrelle diventarono caselle piccole e strette.
Sara si girò verso gli altri.
"-Da questo punto esatto inizia la prima prova. Non fatevi prendere dal panico e mettete i piedi dove li metto io-".
Dopo aver detto questo, Sara spiccò un salto e atterrò sulla mattonella alla sua sinistra, poi su quella davanti e successivamente su quella alla sua destra. I ragazzi la seguirono senza fiatare.
La ragazza si mise da parte e aspettò gli altri componenti del gruppo. Fabio, il professore, Lidja, i gemelli e Sofia arrivarono senza problemi, ma Karl ebbe un piccolo impiccio alla fine. Soffocò un urlo dopo aver capito che stava per cadere. Sara non fece in tempo a scattare in avanti che due liane gli afferrarono al volo i polsi. La ragazza si girò e vide il neo di Sofia che brillava e la ragazza che aveva le braccia puntate verso Karl. Sofia la guardò e le fece l'occhiolino.
"-Grazie-" disse Karl dopo aver riacquistato l'equilibrio.
"-Prego-" gli rispose la riccia.
"-Andiamo-" ordinò Sara.
Il gruppo superarono le altre con più velocità. Ora rimaneva solo la porta a cui dovevi dire la "parola chiave".
Sara si avvicinò alla serratura e sussurrò "-Ideb-".
La porta iniziò a gracchiare, poi si aprì pigramente.
Davanti a loro si aprì una stanza che conteneva un kit d'emergenza, i sei frutti e, appoggiati da una parte, quattro manichini con addosso quattro tute subnautiche.
"-Sara, ora tocca a te decidere-" disse Schlafen.
"-Perché, tu non vieni? -" domandò Lidja.
"-No, io non percepisco l'aura delle Viverne-" spiegò lui. Sara annuì con la testa, poi guardò i suoi compagni e disse.
"-Fabio, Sofia, Lidja e Chloe metteranno le tute, mentre io, Ewan e Karl nuoteremo-" disse Sara. I Draconiani annuirono.
"-Preparatevi, allora-" disse il prof.
Fabio, Sofia, Chloe e Lidja si vestirono velocemente. Tutti erano pronti.
"-Ora vi aprirò una botola e, attraverso essa, ritornarete in superficie-" spiegò il prof.
"-Per quale motivo utilizzeremo quell'apertura solo per risalire? Non potevamo vestirci direttamente in camera nostra? Avremmo fatto prima-" chiese Sofia.
"-Se vi sarete vestiti in casa avreste potuto essere osservati dai nemici. Qui, invece, ci sono i frutti, che azzarerano le nostre aure da Draconiani-" rispose Sara. Il prof annuì con il capo.
Il professore si diresse verso una parete e azionò un bottone. Un cigolio ruppe il silenzio che si era creato. I ragazzi guardarono in alto e una piccola apertura si aprì sopra le loro teste. I ragazzi salutarono con lo sguardo il professore, che sorrise loro.
I Draconiani spiccarono un salto e uscirono dalla grande stanza.
Tornarono in superficie e osservarono che erano precisamente sulle rive del lago Albano.
"-Andremo per primi io, Karl e Ewan-" annunciò Sara.
I tre ragazzi fecero tre profondi respiri, poi si buttarono. Respirare sott'acqua era come respirare sulla terra ferma, perciò non ebbero problemi. Guardarono alle loro spalle e aspettarono pochi secondi prima di vedere Fabio, Chloe, Lidja e Sofia entrare in quella meravigliosa distesa azzurra. Sara affiancò Fabio, Ewan si mise al fianco di Lidja e Sofia e Karl affiancò Chloe.
'-Come state? -' chiese Ewan telepaticamente.
'-Bene...-' cercò di rispondere Sofia, pallida in volto.
'-Resistere ancora in po', ci siamo quasi-' annunciò Sara, al capo di tutti.
I sette ragazzi nuotarono verso i fondali, sempre più giù. Ad un certo punto, si iniziò a intravedere qualcosa...forse una struttura.
'-È quella? -' domandò Lidja.
'-Sì, è quella-" rispose Sara. Sofia tirò un sospiro di sollievo ed esultò tra sé e sé.
Più si avvicinavano, più i dettagli coincidevano. Un piccolo squarcio era presente nell'acqua...una cosa piuttosto strana.
'-Tra poco entreremo, tutto apposto? -' chiese ancora una volta Sara, guardando i ragazzi dietro di lei. Tutti annuirono.
Si avvicinarono più lentamente, come per assaporare ogni bellezza di quella costruzione così magnifica, ma così maledettamente malinconica e antica.
Più che un tempio, sembrava un castello. Le piccole finestre presenti ad ogni lato, i mattoni posizionati in modo diverso...era tutto reale.
'-Ci dobbiamo buttare. Chiudete gli occhi e non pensate a niente-' ordinò loro il capo. Chiusero gli occhi.
Sara fu la prima a tuffarsi, seguita da Fabio, Ewan, Karl, Lidja, Chloe e successivamente Sofia. Quest'ultima esitò un attimo in più degli altri, ma poi si decise e si inoltrò in quel mistero.
Sentirono il pavimento sotto i piedi. Aprirono gli occhi e, quando lo fecero, rimasero sbalorditi. Davanti a loro c'era una bellissima e imponente costruzione in mattoni bianchi e grigi, illuminata da minuscole luci, che però, emanavano un'immensa luce.
Fabio guardò istintivamente la sua ragazza, poi guardò gli altri e, solo in quel momento, vide che le tute erano sparite.
Sara aveva lo stesso vestito, le stesse scarpe e la stessa pettinatura che aveva avuto nel suo sogno, ma adesso, c'era una specie di collana con un ciondolo bianco posizionato nei capelli. Guardò le altre.
Sofia portava un vestito verde con una cinta che le valorizzava il fondoschiena. Ai piedi aveva un sandalo nero con poco tacco. I capelli erano raccolti lateralmente e, come la sua ragazza, aveva una catenina tra i capelli, con un ciondolo verde in mezzo. Lidja portava un meraviglioso vestito corto fino alle ginocchia di colore rosa, scarpe col tacco nere, capelli raccolti in una piccola treccia che le arrivava poco dopo il seno e un ciondolo rosa che risaltava sui suoi capelli scuri. Chloe aveva un vestito viola con il corpetto ricoperto di brillantini e diamanti, scarpe nere, i biondi capelli sciolti, ma ordinati in pochi boccoli e una pietra viola, attaccata ad una catena, incastonata tra i capelli.
I ragazzi erano vestiti diversamente. Karl aveva una specie di tunica romana azzurra e ai piedi scarpe nere. Ewan aveva la stessa tunica, ma viola, e le stesse scarpe. Fabio si guardò. Aveva una tunica, che gli arrivava poco prima delle caviglie, color oro e rosso con delle decorazioni dorate e scarpe nere, ma, a differenza degli altri, aveva un mantello nero e rosso che gli cadeva fino alla schiena.
"-Ragazzi, perché siamo vestiti così? -" chiese il ragazzo.
Gli altri, tranne Sara, si guardavano ed erano confusi.
"-Qui siamo come Dei, in particolare io e Fabio-" spiegò Sara, dopo essersi girata.
"-Come?! -" disse Chloe, confusa.
"-Ve lo spiegherò mentre entriamo-" annunciò ancora, mentre muoveva qualche passo verso la costruzione.
"-Allora? -" sbottò Karl, impaziente.
"-Umika, Eltanin, Thuban, Rastaban, Aldibah e Kuma erano i Draghi della Guardia, come sappiamo, perciò erano i draghi più potenti e venerati, perché dovevano difendere l'Albero del Mondo. Dopo l'omicidio del Vecchio Saggio, sviluppato da Nidhoggr, gli abitanti di Draconia hanno riposto tutte le loro speranze nei nostri draghi e, dopo essersi sacrificati per la città, i cittadini li stanno, ancora oggi, venerando come Dei. Umika e Eltanin, quindi me e Fabio, in primis, perché Umika era, ed è, il loro capo e portatrice delle cure e Eltanin come suo compagno e portatore del fuoco, utilizzato sin dall'antichità per riscaldarsi e cuocere-" raccontò Sara.
"-E gli altri draghi? -" chiese Ewan, molto affascinato dal racconto.
"-Aldibah per la sua saggezza, Kuma per l'alimentazione delle piante, quindi anche per il cibo, Thuban per la natura e Rastaban per il suo carattere forte, ma sensibile allo stesso tempo-" raccontò ancora.
Erano giunti alla porta. Sara prese un respiro, poi aprì la porta. C'erano molti fedeli che stavano pregando e, subito dopo aver sentito il rumore, si alzarono di scatto, pregando che non fosse un nemico. Un bambino scappò dalle braccia della madre, corse verso Sara e le mise la testa sul grembo. Sara lo abbracciò. In quel momento, la madre si avvicinò a lei.
"-Scusa, veramente...-" si bloccò non appena Sara alzò lo sguardo verso di lei. Alla donna veniva quasi da piangere e si inginocchiò dinanzi a lei, imitata dagli altri fedeli. La donna prese il bambino e si mise da parte.
"-Per favore, non serve...-" disse loro Sara.
"-Non sapete quanto abbiamo aspettato questo momento-" aggiunse la donna, che cercava di trattenere il bimbo.
"-Lascialo fare-" le ordinò, riferendosi al bambino.
La donna alzò lo sguardo e lasciò che suo figlio abbracciasse Sara. Quest'ultima lo prese per mano e camminò al suo fianco, seguita dagli altri Draconiani. Fabio la trovò perfetta e bellissima. L'istinto materno non le mancava di certo.

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Capitolo 27
*** La giusta scelta ***


Davanti a loro si presentavano numerose statue rappresentanti i loro draghi, ma solo alcune colpirono i cuori dei Draconiani.
Dietro un grande altare, c'erano sette statue.
In quella centrale c'erano le statue che rappresentavano Sara, al fianco di Umika, sdraiata sul pavimento. Vicino a loro c'erano le statue di Fabio, in piedi, che accarezzava Eltanin, seduto al fianco del drago bianco. Alla loro destra c'erano Chloe e Ewan in piedi vicino a Kuma, Sofia, in groppa a Thuban, in piedi. Alla loro sinistra c'erano Lidja, al fianco di Rastaban e Karl, al fianco di Aldibah. Tutti i Draconiani erano vestiti come in quel momento.
Sara si sentì improvvisamente tirare il vestito. Trasalì, guardò in basso e vide il bambino che, in qualche modo, la chiamava. Quando Sara si abbassò alla sua altezza, il piccolo le diede un leggero bacio sulla guancia. Lei sorrise e lo baciò sulla fronte, poi fece un cenno con la testa alla madre che, con moltissima velocità, prese il bimbo in braccio, si inchinò e prese posto tra la folla che era davanti a loro. Sara assunse un'espressione seria.
"-Avete qualcosa da dirci? -" iniziò Sara. Un anziano alzò la mano e Sara gli diede parola.
"-Degli uomini sono venuti qui e ci hanno minacciato, dicendo 'Se smettete di venerare e farete i bravi, noi vi lasceremo vivere, altrimenti...' uno di loro ha preso una lama e l'ha appoggiata sul collo di mio nipote. Io sono riuscito a fermarlo, ma mi hanno ferito-" disse con voce rocca e profonda.
"-Cosa!? Dove? -" gli chiese Sara, con aria preoccupata.
"-Dietro la schiena-" rispose.
"-Da quanto tempo è successo? -" domandò ancora la ragazza, mentre scendeva le scale per andare accanto all'uomo.
"-Circa cinque giorni fa-" rispose.
"-Devo curarti. Vieni con me-" gli ordinò, avendo visto le sue condizioni. L'uomo non fiatò. Non avrebbe mai opposto resistenza davanti a un dio.
Sara, prima di andare con l'anziano, andò dai suoi compagni, che intanto l'avevano raggiunta.
"-Date un'occhiata in giro, se vedete qualcosa, sapete cosa fare...-" ordinò loro.
Sara e il vecchio andarono nella piccola infermeria. La ragazza fece mettere seduto l'uomo, poi gli alzò lentamente la maglietta leggera che aveva addosso. La ferita era profonda e l'uomo era stato molto fortunato a sopravvivere con quel brutto taglio che gli avevano inflitto.
"-Sentirai come bruciare, ma passerà subito-" lo rassicurò. La ragazza trasformò le sue mani negli artigli di Umika. Li posò delicatamente sulla sua schiena e fece un po' di pressione. Una luce bianca riempì la stanza e, solo allora, il vecchio si rese conto di essere curato da una dea, la dea più importante. Dopo pochi secondi, Sara tolse le zampe dalla sua schiena e li ritrasformò in mani d'umano.
"-Come va? -" gli chiese, andandogli davanti.
L'anziano si alzò dalla sedia, s'inginocchiò, le prese le mani e gliele baciò, ringraziandola.
Sara gli sorrise e lui contracambiò.

Fabio, Lidja, Sofia, Karl, Chloe e Ewan si divisero, prendendo ognuno una direzione diversa. Dopo dieci minuti, i ragazzi si rincontrarono al punto di partenza.
"-Trovato qualcosa? -" chiese Fabio.
"-No, e voi? -" disse Ewan. Gli altri scrollarono la testa.
In quel momento sentirono un rumore di passi, si girarono e videro Sara andare loro incontro.
"-Ehi, avete notato niente? -" chiese la ragazza.
"-No. Come è andata con l'anziano? -" chiese Sofia.
"-Bene, gli ho curato la ferita ed ora sta benissimo. Credo sia meglio parlare di questa questione...-" annunciò Sara. I Draconiani annuirono.
Camminarono in un lungo corridoio, entrarono in una stanza e la chiusero a chiave.
Quando tutti presero posto intorno al tavolo, posto al centro della camera, iniziò il confronto.
"-Secondo voi chi erano quegli uomini? -" iniziò Lidja.
"-Potrebbero essere dei soldati troppo presuntuosi-" ipotizzò Chloe.
"-Non lo so. Penso che siano dei servi di Nidhoggr. Come sappiamo, è ancora in vita-" obbiettò Karl.
"-Forse hai ragione, ma perché torturare loro, e non noi? -" domandò Fabio.
"-Per attirarci, no? -" provò Sofia.
"-E se non volessero che gli abitanti venerino i nostri draghi? -" chiese Ewan.
"-Se questo è il loro scopo, perché non hanno agito prima? -" protestò Sara. Tutti tacquero.
"-Guardate che non vi mangio...-" scherzò.
"-E se iniziassimo a vivere qui? -" propose Lidja.
"-E il professore? -" rispose Fabio "-Non può rimanere da solo. Se qualcuno, in nostra assenza, lo attaccasse all'improvviso? -" continuò.
"-L'unica soluzione più logica mi sembra quella di...continuare a vivere dal professore, ma di venire qui ogni giorno-" propose Sara.
"-Credo che sia giusto, ma l'unica cosa che diventerà abbastanza scomoda sarà mettere e levare ogni giorno le tute...-" pensò Sofia.
"-Non abbiamo altra scelta-" annunciò Lidja. Sara si alzò dalla sedia e batté le mani sul tavolo.
"-Allora è deciso-" annunciò "-Verremo ogni giorno qui, controlleremo la situazione e poi torneremo alla villa-" continuò. I ragazzi annuirono.
"-Dobbiamo dirlo anche a loro-" disse Karl.
"-Andiamo-" rispose Sara.
Si alzarono e uscirono dalla porta, poi andarono un'altra volta davanti all'altare per dare la notizia.
"-Per favore, ascoltate, abbiamo una cosa da dirvi. Ogni giorno, per un po' di tempo, noi torneremo qua, ci accerteremo che le cose vadano al meglio e poi andremo via, ma non abbiate paura. Se sarete sotto attacco, noi lo sentiremo, verremo qui e sistemeremo ogni cosa-" urlò Sara. Tutti le applaudirono.
A Chloe venne un pensiero e lo manifestò subito.
"-Sara, dove sono le sfere? -" le sussurrò. Sara si sentì presa alla sprovvista. Vagò con lo sguardo in cerca di sette oggetti rotondi. I suoi occhi si posarono su un baule.
"-Lidja, mentre io li trattengo, tu apri con la forza del pensiero quel baule laggiù-" le ordinò indicando il baule, posto da una parte, sotto le statue.
Ewan coprì Lidja mentre lei apriva il baule, dove dentro, forunatamente, si trovavano le sfere.
"-Sono lì-" annunciò Lidja. Sara annuì.
"-...ed eccoci qui-" terminò il discorso Sara.
Tutti i cittadini che li stavano ascoltando rimasero senza parole.
"-Per favore mangiate qui, con noi. Ci farebbe piacere-" li pregò una donna. I ragazzi si guardarono.
"-Per favore, uno di voi deve contattare il professore-" ordinò Sara.
"-Ok, vado io-" si offrì Fabio.
"-Va bene, Chloe accompagnalo-" disse ancora. Chloe e Fabio scesero le scale e si allontanarono.
"-Chi ci farà vedere questo posto? -" iniziò Lidja. Molte mani si alzarono.
"-Ok, ok. Che vengano qui tre di voi-" ordinò Ewan. Una donna e due uomini camminarono verso di loro.

Chloe e Fabio entrarono in un corridoio. Fabio chiuse gli occhi e si concentrò.
'-Fabio, dimmi-' disse il prof.
'-Ecco...è un po' difficile da spiegare...-' cercò di spiegare lui.
'-Praticamente, quando siamo entrati nel lago, molto più giù, abbiamo trovato una piccola bolla nell'acqua e un enorme tempio. Siamo entrati e, quando eravamo davanti alla costruzione, eravamo vestiti come Dei. Siamo entrati attraverso la porta principale e i cittadini, appena ci hanno visto, si sono inchinati a noi-' disse Chloe, spiegando ogni particolare.
'-Quello è il tempio marino di cui parlava Sara-' annunciò Schlafen.
'-Ora loro ci hanno invitati a restare per il pranzo. Cosa facciamo? -' chiese il ragazzo.
'-Va bene, avete il mio consenso, però subito dopo pranzo dovrete ritornare qui-' ordinò l'uomo.
'-Va bene, prof-'. "Agganciarono" il contatto con il professore e contattarono il resto del gruppo.
'-Il professore ci ha dato il consenso, ma subito dopo pranzo dovremo ritornare a casa-' riferì Chloe.
'-Bene, venite pure, Sara ha finito-' rispose Sofia.

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Capitolo 28
*** Spiegazioni al prof. ***


"-Sara, Fabio e Chloe hanno contattato il professore, che ha detto loro, che appena avremo finito di mangiare, dovremo subito tornare a casa-" riferì Sofia. Sara annuì.
"-...così, ogni giorno, viene venerato un drago in particolare-" finì il discorso Sara.
"-Ma allora perché non si adorano le stelle, visto che sono importanti e diverse fra loro? -" chiese un ragazzo su una ventina di anni.
"-Perché le stelle li hanno solamente accompagnati, illuminando il loro percorso-" rispose Ewan.
In quel momento la folla si girò verso destra e si inchiarono uno ad uno. I Draconiani guardarono in quella direzione e videro Fabio e Chloe che camminavano tranquilli verso di loro. Scesero le scale e si misero accanto al resto del gruppo.
"-Credo sia giunto il momento di dare risposta alla vostra domanda riguardante il pranzo. Noi accettiamo, però subito dopo dobbiamo andare via-" spiegò il capo. La folla esultò e le donne andarono in cucina per preparare tutto l'occorrente.
Pochi minuti dopo, Draconiani e cittadini, si recarono in un'enorme sala addobbata a festa: il ritorno dei loro Dei. Lidja, Sara, Fabio, Chloe, Ewan, Karl e Sofia si sedettero nella parte più importante, in un tavolo che guardava l'intera stanza. Mangiarono e dopo un'ora e mezza, i ragazzi salutarono i cittadini e tornarono alla villa.
"-Wow, che sballo! -" esclamò Ewan, ridendo.
"-Io non ci credo ancora-" ammise Chloe mentre si levata la tuta.
"-Perché il professore non ci ha parlato di quel posto? -" chiese Lidja.
"-Non lo so-" rispose Sara dopo aver fatto spallucce.
"-Forse voleva tenerci lontano da quel luogo? -" ipotizzò Sofia.
"-Probabile-" le fece eco Karl. Fabio rimase in silenzio.
"-Ehi, cos'hai? -" gli domandò Sara, mettendosi al suo fianco.
"-È tutto strano. Non mi ci sono abituato-" rispose il ragazzo con un tono di non curanza.
"-Guarda che a me puoi dirlo-" lo tranquillizzò Sara, mettendo la testa sulla sua spalla. Fabio esitò ancora un attimo, poi sbuffò e parlò.
"-Io non sono abituato a fare il Re, o Dio, o qualsiasi altra cosa. Voglio dire, non sono portato per queste cose, tutto qui-"
Sara lo guardò, poi si fermò, costringendolo a guardarla. Quando i loro occhi si incrociarono, Fabio non poté fare a meno di perdersi in quello sguardo azzurro.
"-Nessuno di noi ci è abituato e per questo ci vuole tempo. Vedrai che tra un paio di mesi, comandare, verrà del tutto naturale. Prendi me, per esempio. A me ci sono volute molte settimane prima di imparare a dare ordini-" lo consolò. Fabio sorrise. Le mise una mano dietro la nuca e la avvicinò a sé, poi premette le sue labbra a quelle della fidanzata.
"-Avanti, piccioncini, non c'è tempo per questo tipo di cose-" li riscosse Lidja, con il suo solito sorriso malizioso. Sara si staccò.
"-Che c'è, sei gelosa perché non hai un fidanzato? -" urlò ridendo, contagiando il resto del gruppo.
"-Bravi, bravi. Molto divertente-" rispose la corvina, sarcastica.
Mano nella mano, Sara e Fabio, tornarono con il loro gruppo. Andarono a bussare.
"-Allora, come è andata? -" chiese loro il prof, sorridendo.
"-Come mai non ci ha aggredito, oggi? -" domandò Lidja, ridendo.
"-Oggi mi sento buono-" le rispose, facendole l'occhiolino.
"-Avanti, raccontate-" li spronò Schlafen, dopo essersi seduto. I ragazzi presero posto.
"-Come Chloe ti ha riferito, siamo andati negli abissi e lì abbiamo trovato il tempio marino. Siamo entrati e, appena ci hanno visto, si sono inchinati ai nostri piedi-" iniziò Fabio.
"-Poi Sara ci ha detto che noi per loro siamo come divinità, perché abbiamo in noi gli spiriti e i poteri dei Draghi Guardiani-" continuò Sofia.
"-Abbiamo subito cercato le sfere e, grazie al potere di Lidja, le abbiamo trovate. Ci hanno fatto parecchie domande e ci siamo guardati intorno. Oltre ad essere venerati come Dei, eravamo pure vestiti come delle divinità-" disse Lidja.
"-Abbiamo osservato che c'erano sette statue che rappresentavano ognuno col proprio drago. Gli abitanti ci hanno detto che, qualche giorno prima, erano stati attaccati da alcuni soldati. Dopo avercelo riferito, ci siamo chiusi in una stanza e abbiamo discusso di questa vicenda. Abbiamo deciso che andremo a fare loro visita ogni giorno, ma poi ritorneremo qui-" finì Sara. Il professore li guardò e sorrise.
"-Complimenti, ragazzi, vedo che siete cresciuti-" si congratulò Schlafen. Sofia e Chloe arrossirono.

Tre settimane dopo.
I ragazzi si stavano preparando per andare nel tempio. Sara fu la prima a finire, quindi chiamò gli altri.
"-Ragazzi, siete pronti per andare a...-" Sara si bloccò ed urlò. Dopo neanche un secondo, una figura maschile le era vicino. Fabio.
"-Sara, stai bene? -" le chiese. Sara sgranò gli occhi e si levò le mani dal capo, poi si girò verso il ragazzo.
"-Li stanno attaccando! -" urlò. Fabio digrignò i denti e corse su per le scale ad avvisare gli altri Draconiani.
"-Vi aspetto giù, intanto! -" gridò la ragazza. Corse fuori dalla villa, raggiunse il lago e si buttò. In pochi secondi era già all'entrata del tempio. Aprì le porte e entrò.
A terra c'era tantissimo sangue. Dieci soldati stavano uccidendo tutti i fedeli presenti, che tentavano invano di fuggire da quella terribile strage.
Senza pensarci un attimo in più, spiccò un salto e atterrò dalla parte opposta della sala, aprì il baule davanti e lei e prese la sfera bianca.
"-Ti prego, funziona! -" bisbigliò, ma la sfera non accennava neanche un piccolo raggio di lucentezza in più.
"-Diamine! -" imprecò Sara, che in pochissimi istanti mise apposto la sfera.
"-Faremo alla vecchia maniera-" disse tra sé e sé.
In un attimo, la grande sala, fu riempita di luce bianca e accogliente. Il neo della giovane brillava come non mai e le ali spuntarono un secondo dopo.
Un uomo stava per essere infilzato dalla spada del nemico, quando lei gli si buttò addosso e lo azzannò, uccidendolo all'istante. I nemici le diedero addosso, ma lei non aveva paura. Doveva salvare quella gente anche al costo della sua stessa vita. Il drago ruggì e spazzò via tre soldati. Un nemico l'assalì da dietro, ma lei ebbe il tempo per schivare l'attacco.
Arrivarono i rinforzi. In breve tempo, Umika venne circondata da una ventina di avversari. Alcuni ai suoi lati le bloccarono le zampe, la coda, le fauci e le ali con catene pesantissime e corde molto spesse.
In quel momento qualcuno, o qualcosa fece rumore, distraendo tutti i nemici. Umika ne approfittò e, con uno strattone, si liberò dalla morsa delle catene, lasciandole solo un lieve arrossamento delle squame.
Alzò il muso verso il tetto e, con un solo ruggito, creò un violento tornado che investì la maggior parte degli avversari, lasciando gravemente feriti i pochi superstiti.
Altre truppe la aggirarono. Una lama la colpì sulla groppa e il sangue le uscì rapido, ma poi si mise una zampa sopra la ferita e il taglio si emarginò immediatamente, lasciandole solo una lieve cicatrice. Dieci uomini, dotati di lancia, erano ai suoi lati ed erano pronti ad scaraventarle addosso le terribili e taglienti lame di ferro. Con delle liane riuscì a disarmarne solo tre, perché il suo potere era diminuito grazie alla ferita sulla schiena.
Ad un certo punto, fiamme. Fiamme che partirono velocissime e colpirono come saette i restanti avversari. Si girò. I Draconiani erano arrivati.
Mentre lei li copriva, continuando a dilaniare e distrarre gli avversari, dietro di lei, cinque colori esplosero all'unisono.

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Capitolo 29
*** Attacco ***


Umika sbatté un paio di volte le ali e si librò in volo. Urlò e, dalle sue zampe, lanciò una miriade di raggi affilati, che uccisero tutti gli avversari dinanzi a lei. Con un colpo di coda ne uccise altri due e, con gli artigli, dilaniò i corpi dei rivali che cercarono di attaccarla con le spade.
Thuban, Kuma e Rastaban misero al sicuro tutti i fedeli, mentre Eltanin e Aldibah lottarono al fianco di Umika.
I tre draghi si separarono. Eltanin contrastò con il fuoco le lame degli avversari, ma qualcosa lo colpì alla schiena e lo buttò a terra.
Appena si rialzò si guardò intorno, ma tutti i soldati erano indaffarati con le altre due creature. Era confuso e non riusciva a capire chi lo avesse potuto attaccare.
Ad un certo punto, due figure camminavano verso di lui con un ghigno malefico disegnato in volto. Il primo aveva un'armatura nera, che gli copriva petto e gambe, e un tridente in una mano. La sagoma al suo fianco era coperto di acciaio e aveva occhi rossi come il sangue e denti affilati come rasoi. Sgranò gli occhi subito dopo averli riconosciuti.
"-Come fate ad essere ancora vivi? -" ringhiò loro il drago dorato.
"-Vedo che hai la memoria lunga, vero Eltanin? -" lo minacciò quello con il tridente.
"-Sta' zitto, Ofnir! Non sei degno di pronunciare né il mio nome né quello degli altri draghi! -" rispose.
L'altra sagoma attaccò e Eltanin ebbe il tempo per inteccertarlo e schivarlo. I due corpi lottarono avvinghiati uno all'altro, in uno scontro mortale. I due si separarono un attimo solo per riprendere fiato. Eltanin si lanciò contro di lui e lo tempestò di sfuriate su tutto il corpo, ma il nemico si parava, si parò per tutto il tempo.
"-Smettila, Mattia! E lotta come un vero avversario! -" lo rimproverò.
Il nemico gli diede un calcio all'addome e se lo scrollò da dosso. Eltanin riuscì a prendere l'equilibrio in volo, stese le zampe vero di lui e lanciò il suo colpo più forte, che lo colpì e lo sciolse al solo tocco. Guardò con un'espressione malefica Ofnir, che contraccambiò lo sguardo.
Eltanin atterrò e si mise in posizione d'attacco. Ofnir gli lanciò il tridente, ma Eltanin lo schivò, facendolo incastrare in una colonna. Dignignò i denti e lo attaccò con le fiamme. Il drago contrastò il colpo con il suo fuoco e riuscì ad avere la meglio. Ofnir indietreggiò, confuso.
"-Come fai ad avere tutta questa forza? -" gli chiese, confuso.
"-Io sono potente come sempre, sei tu che sei più debole! -" gli rispose.
Il nemico urlò e riuscì a riavere il tridente dalla propria. Lo scagliò con tutta la forza che aveva e lo colpì su una spalla. Eltanin urlò dal dolore e, con uno sforzo enorme, se lo levò e con una fiammata lo bruciò in cenere. Ofnir cadde a terra in ginocchio, con le mani sul pavimento. Era deluso, deluso di se stesso. Eltanin volò e preparò una fiammata, la più potente e letale. La scagliò e lo colpì in pieno.
"-Mio Signore, il mio sforzo non sarà vano...-" detto questo, morì.
La ferita gli bruciava intensamente, ma continuò lo stesso a combattere.
Aldibah scagliava ghiaccio tagliente, che infilzava tutti i nemici che colpiva. Si girò un attimo e vide Eltanin che perdeva sangue da una spalla. Annientò tutti gli avversari davanti a sé con sfuriate e ghiaccio, ammazzandoli tutti. Andò ad aiutare l'amico. Si fiondò contro il nemico più vicino a lui e ne dilaniò il corpo con un morso, poi si mise al suo fianco.
"-Vai da Umika, qui ci penso io-" gli disse.
"-No, sto bene-" rispose, dando un potente colpo di coda all'avversario che tentò di saltargli addosso.
"-Sei ferito e ti devi curare. Non fare il testardo-" lo rimproverò dopo aver intercettato una lancia.
"-E va bene...-" decise alla fine.
I due draghi si separarono e il dorato lasciò l'azzurro a combattere da solo.
Umika diede un calcio all'ultimo avversario che aveva davanti. Guardò il suo innamorato volare verso di lei, con una spalla ferita. Scesero a terra.
"-Chi ti ha ferito? -" gli chiese, facendolo sdraiare.
"-Ofnir, con il suo tridente-" rispose.
Umika stese le zampe verso la zona sanguinante e fece per guarirla, quando una spada la colpì in pieno stomaco. Il drago bianco fu scaraventato contro una colonna, distruggendola. Eltanin si alzò all'istante e guardò alla sua destra. Un ultimo nemico, conciato molto male, aveva ancora la mano stesa in avanti.
Guardò la sua amata, in un lago di sangue rosso, poi rivolse uno sguardo assassino al nemico. Ruggì con tutto il fiato che aveva e si lanciò contro di lui. Lo inchiodò a terra e lo riempì di morsi e graffi, poi stese una zampa anteriore verso il suo petto e la avvicinò fino a sfiorargli la gabbia toracica. "-Riferisci al tuo Signore che noi non ci arrenderemo davanti a niente e a nessuno-" gli sussurrò, poi evocò una fiamma nel suo palmo e appoggiò l'arto su di lui, ucidendolo in un istante. Il suo grido straziante arrivò fino alle orecchie di Umika, sdraiata a terra. Eltanin, in preda all'immenso dolore, che la ferita gli provocava, cadde a terra. Il drago bianco aprì gli occhi e si guardò il corpo. Aveva una spada conficcata nel suo ventre e il sangue usciva a fiotti. Se respirava le faceva male e se non respirava rischiava di morire. Si alzò piano piano, levò la spada dal suo corpo ed urlò, si portò una zampa sulla ferita, si concentrò e una nube bianca entrò nel taglio. Pochi secondi dopo, il taglio era completamente guarito. Si alzò e corse vero il suo Eltanin, che respirava a fatica. Aldibah li raggiunse. Umika mise un artiglio sul corpo del fidanzato e gli curò la ferita, ma egli non si svegliava lo stesso.
"-Perché non si sveglia? -" chiese Aldibah.
"-Non lo so-" rispose lei mentre pensava. "-Allontanati, devo fare una cosa molto pericolosa-" disse il drago nivea, guardando il cugino, che si allontanò.
"-Scusami...-" lo pregò. Prese la spalla ferita e ci fece un taglio profondo sopra. Eltanin urlò dal dolore e Umika incominciò a canticchiare la canzone che aveva cantato a Lidja. Parve calmarsi. Il sangue rosso usciva velocemente e Umika ne prese una piccola quantità e la verso sul pavimento. Recitò na piccola formula e il sangue da rosso diventò viola scuro, simile a quello delle viverne.
"-Oh, no-" disse Umika, guardando il risultato.
"-Che c'è? -" chiese il drago azzurro, allarmato.
"-È stato avvelenato da Ofnir, devo curarlo entro dodici ore, altrimenti...-" non riuscì a finire la frase. Il drago bianco si alzò e volò fino ad un piccolo armadio. Lo aprì con molta difficoltà, prese una foglia rosa e chiuse le ante. Tornò indietro e appoggiò la foglia sulla sua ferita. Umika si trasformò in Sara e la ragazza strappò un ampio pezzo della sua maglietta e lo legò attorno al taglio. Eltanin lasciò a terra il corpo di Fabio e Aldibah lasciò posto a Karl.
"-Mentre io lo curo, tu avverti gli altri-" ordinò Sara. Karl annuì.
'-Ehi, i nemici sono terminati, Sara sta curando Fabio e io sto bene. Venite qui, ma lasciate i fedeli dove sono-'
'-Arriviamo-' rispose Ewan. In pochi minuti Sofia, Lidja, Chloe e Ewan li raggiunsero.
"-Come sta? -" chiese Lidja, mettendosi, senza accorgersene, vicino a Ewan.
"-Ora Sara lo sta curando, ma vi assicuro che poi starà bene-" li rassicurò Karl, girandosi verso di loro.
"-Ho finito, ma dobbiamo portarlo in infermeria-" ordinò la ragazza, sporca del suo sangue. Karl e Ewan alzarono Fabio e lo portarono in infermeria, dove lo lasciarono riposare.
"-Cosa è successo esattamente? -" chiese Sofia.
"-Stavamo lottando. Dopo un'oretta buona, Fabio venne verso di me, ferito ad una spalla. Io cercai di curarlo, quando sentii un forte e acuto dolore, poi buio. Mi sono risvegliata sentendo un urlo, mi sono curata e poi sono andata verso Eltanin, sdraiato a terra, e mi accorsi che era stato avvelenato da Ofnir-". Karl e Lidja sentirono una rabbia accecante nel cuore quando sentirono il nome "Ofnir", colui che, durante la battaglia, li aveva uccisi con il suo tridente.
"-L'ho curato ed ora eccoci qui-" finì Sara.
"-Quanto riposo ci vorrà? -" domandò Chloe.
"-Penso...almeno tre ore-" rispose Sara.

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Capitolo 30
*** Altro avvelenamento e soluzione ***


"-Io vado a vedere se i cittadini stanno bene-" disse Chloe.
"-Aspetta vengo anch'io. Karl, anche tu-" ordinò Sara, mentre baciava Fabio su una guancia.
"-Se Fabio si sveglia? -" chiese Lidja.
"-Se si sveglia dovete dargli quella medicina-" rispose la ragazza, indicando con il dito una scatola su un tavolo. Lidja annuì.
Sara, Chloe e Karl uscirono e si diressero nella sala in cui, qualche ora prima, Lidja, la seconda, Ewan e Sofia avevano protetto i fedeli. Appena entrati, tutti si inginocchiarono.
"-Alzatevi, tranquilli. State tutti bene? -" chiese Sara.
"-Mio figlio...mio figlio è stato colpito! -" urlò una donna in lacrime.
La folla davanti a loro si aprì in due e uscì una donna giovane mano nella mano con un ragazzino.
Sara osservò tutto il corpo del giovane. Un corpo magro e delicato, con qualche neo qua e là. La ragazza, spinta dall'istinto, alzò la maglietta del ragazzo e si trovò davanti un petto appena muscoloso, ma ferito da un profondo taglio che lo attraversava. Aguzzò la vista e vide una polverina bianca posata sulla fessura. Veleno.
Sara guardò gli altri due Draconiani, che la guardavano increduli.
"-Portatemi dell'acqua bollente e alcuni asciugamani-" ordinò Karl.
"-Fatelo mettere con il petto in su-" ordinò Sara ai due ragazzi, mentre correva verso la sala principale.
Arrivò e si fermò davanti all'armadietto, aprì un'anta e prese una foglia rosa, uguale a quella che aveva dato a Fabio. Fabio. Chissà se si era svegliato.
Strinse l'oggetto tra le mani e tornò indietro. Quando entrò vide il ragazzo che si agitava per il dolore, Chloe che cercava di distrarlo raccontandogli qualcosa e Karl che spiegava la situazione alla madre. Sara richiamò i due ragazzi e iniziò il processo.
"-Per favore, allontanatevi il più possibile-" pregò Karl.
Sara mise le mani sul petto del ragazzo e fece più pressione dove quest'ultimo aveva più dolore. Il neo iniziò a brillare e le braccia della ragazza si trasformarono nelle bianche e possenti zampe di Umika. Posò i pami sul suo torace e gli lasciò due secondi per abituarsi al calore che Sara emanava. Quando vide che il ragazzo si era abbastanza calmato, versò un po' di acqua sulla ferita e poi posò i suoi palmi su di lui.
"-Come si chiama? -" chiese Chloe.
"-Edward-" rispose la donna. Sara guardò il ragazzo.
"-Ascoltami, Edward. Non nascondo il fatto che ti farà male. Ora sentirai solo un bruciore, poi ti prometto che starai meglio-" lo tranquillizzò la ragazza, con un sorriso rassicurante. Edward annuì.
La zampa rilasciò una nube benefica che entrò nel taglio, cicatrizzandolo. Il ragazzo soffocò un urlo di dolore. Chloe lo tranquillizzò mettendogli una mano su un braccio.
Sara sospirò. Ora veniva la parte più dolorosa. Sguainò un artiglio e, delicatamente, incise un piccolo taglio sulla ferita, poi mise la foglia all'interno e il sangue, che minacciava di uscire, si bloccò. Sul volto di Edward si dipinse un'espressione di tranquillità. Aprì gli occhi e la osservò.
Non aveva mai visto i suoi azzurri e il suo sorriso rassicurante e stupendo. Sì...gli piaceva, ma sapeva che era di un altro, quindi scacciò quel pensiero dalla sua mente.
"-Datemi un asciugamano-" ordinò la ragazza. Chloe le passò ciò che aveva chiesto. Gli passò il tessuto sul taglio e poi gli fasciò il petto con uno straccio disinfettato che la madre le passò.
"-Grazie-" disse il ragazzo.
"-Di niente. Ora devi stare a riposo per due giorni al massimo-" annunciò Sara.
La ragazza mutò le sue mani in mani umane.
"-Se volete, potete tornare nella stanza principale-" annunciò Chloe con un sorriso.
'-Ragazzi, Fabio si è svegliato-' annunciò Sofia. I ragazzi trasalirono, non se l'aspettavano.
'-Arriviamo-' rispose Karl.
La folla esultò e si incamminò verso la stanza più grande di tutte, la stanza con le statue e il baule con le sfere.
"-Sei stata brava-" disse Chloe, mettendo una mano sulla spalla di Sara. Quest'ultima sorrise.
"-Avanti, torniamo in infermeria-" propose Karl. Le due ragazze annuirono.
Arrivarono in infermeria. Fabio guardò la sua ragazza e lo sguardo si posò su un suo fianco.
"-Perché hai la maglietta squarciata? -" domandò, indicandole il punto a cui si riferiva.
"-Guarda cosa c'è sulla tua ferita-" gli rispose sorridendo.
Fabio spostò lo sguardo e lo posò sulla sua ferita. Sorrise. I Draconiani si misero a ridere.
"-Ritornando alle cose serie...perché ci avete messo così tanto? -" chiese Lidja.
"-Abbiamo avuto un altro caso di tentato avvelenamento. Un ragazzo era stato ferito al petto con una lama e sulla ferita era presente del veleno. Lo abbiamo curato ed eccoci qui-" spiegò Karl.
"-Cosa dovremmo fare? -" domandò Ewan, serio in volto.
"-Credo sia meglio essere sempre vigili e attenti ad ogni possibile indizio che porti ai colpevoli-" rispose Sofia.
"-Hai ragione. Il colpevole più probabile è Nidhoggr, come sappiamo-" ragionò Fabio.
"-Osservando che Nidhoggr è ancora vivo, potrebbe essere come ha detto Fabio, però, io ho sentito Ofnir, sul punto di morte, dire qualcosa tipo ' Il mio sacrificio non sarà vano '. Ci avete fatto caso voi? -" chiese Sara, riferendosi a Fabio e Karl. Fabio annuì.
"-Era il mio avversario, in quel momento. Ha detto proprio così-" le diede ragione.
"-Credo che il loro prossimo passo sia prendere le sfere-" ipotizzò Lidja. Ewan annuì, dandole ragione.
"-Una cosa non mi convince...-" disse Sara mentre guardava in basso.
"-Cioè? -" la incalzò Karl. Sara pensò qualche secondo ancora, poi parlò.
"-Non so...Umika non mi vuole dire una cosa...-" rivelò la ragazza.
"-Anche Eltanin-" le fece eco Fabio.
"-È come se...lei conoscesse il nemico non solo come esso, ma...come un...-" sgranò gli occhi "-Come un fratello! -" esclamò.
'Diavolo...' imprecò Umika, dentro la mente di Sara.
'Perché non me lo hai detto? ' urlò la ragazza, con gli occhi chiusi.
'Credevo giusto così, ma...'
'Ma? '
'Ma lui ha tradito! Ha ucciso l'Anziano Saggio perché aveva nominato me Capo dei Draghi della Guardia e non lui! ' ruggì il drago. Sara, per un attimo, ebbe paura di quel tono.
'Ma perché non me lo hai detto prima? Avremo pututo trovare una soluzione insieme! ' si riprese Sara.
'Io...non volevo più toccare quel discorso' si giustificò Umika.
'Scusami' dissero in coro. Le due sorrisero.
Sara aprì li occhi.
"-Nidhoggr è il fratello di Umika-" rivelò Sara.
"-Come proteggeremo le sfere? -" chiese Ewan.
"-Dovremmo portarle con noi-" rispose Sofia. Sara annuì col capo.
"-Andiamo. Tesoro, io prendo anche la tua-" disse Sara a Fabio.
"-No, voglio alzarmi e prendermela da solo-" rispose Fabio, convinto.
"-E va bene, ma niente sforzi do troppo-". I ragazzi si alzarono e uscirono dalla stanza.
Percorsero due corridoi prima di arrivare al punto prestabilito.
"-Scusate, ma come facciamo con i cadaveri? -" domandò Chloe, osservando i corpi a terra.
"-Ci penseremo dopo, ora dobbiamo prendere le sfere-" le ricordò Karl, sorridendole.
Camminarono verso il baule, lo aprirono e ognuno prese la sua sfera.
"-Grazie del pensiero....non dovevate-" disse loro una voce agghiacciante

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Capitolo 31
*** La battaglia finale (pt.1) ***


I Draconiani si girarono. Lui. Un corpo gigantesco e oscuro. Un drago privo di zampe anteriori e ali enormi ripiegate su se stesse. Lui...Nidhoggr.
Lidja e Sara si guardarono e fecero un segno con la testa, poi chiusero gli occhi. In un istante, si ritrovarono in un posto totalmente differente.
Una distesa nera si aprì davanti a loro. Il cielo era privo di stelle e di luna.
"-Datemi le sfere! -" ordinò loro. I ragazzi digrignarono i denti.
"-Dovrai prima passare sui nostri cadaveri! -" ruggì Sofia, avanzando di un passo.
"-Tenace, vero Thuban? -"
'-Lasciami stare, traditore! -' rispose il drago verde.
"-Datemi le sfere-" ripeté Nidhoggr. Il silenzio che era sceso era inquietante.
"-Bene...iniziamo, se ci tenete così tanto-" disse il nemico, mettendosi in posizione di attacco.
Un tuono proclamò iniziata la battaglia. Ma, ancor prima di iniziare, tre sagome si misero al fianco di Nidhoggr.
"-Ancora tu...-" disse Fabio tra i denti.
"-Già, ancora io-" rispose una sagoma piuttosto muscolosa, vestita totalmente di nero. "-Quando tu mi hai ucciso, il mio potere si è trasferito nel Mio Signore, rendendolo ancora più forte-" continuò.
"-Basta chiacchiere, Ofnir. Andate! -" sbottò Nidhoggr.
Le tre sagome lasciarono Nidhoggr combattere contro Sara e Sofia. Ofnir si lanciò contro Fabio, un'altra sagoma contro Lidja e Ewan e l'ultima contro Chloe e Karl.
Fabio era faccia a faccia con Ofnir.
Quest'ultimo, con un urlo, si lanciò contro il ragazzo. Fabio evocò una fiamma nella sua mano e la scaraventò contro i nemici, ma l'avversario la evitò agilmente con uno scatto.
Ofnir indietreggiò, portò le braccia dietro la schiena e tra le mani apparve il suo tridente. Si lanciò di nuovo all'attacco, ma Fabio riuscì a respingerlo, e l'altro fu costretto ad indietreggiare. Ofnir stese una mano verso il Draconiano e da essa partirono fiamme nere.
Fabio creò una barriera di fuoco che respinse la maggior parte dei colpi, ma una riuscì ugualmente a colpirlo al viso. Urlò per il dolore e cadde a terra. Sentì Ofnir dirigersi verso di lui. Cercò di aprire gli occhi, ma non ci riuscì.
Evidentemente il colpo gli aveva danneggiato la vista.
"-È finita-" pensò.
Udì lo stridio del tridente che lo stava per uccidere, quando nel suo petto qualcosa brillò. Ofnir venne respinto e Fabio non percepiva più il pavimento sotto le scarpe. Si sentiva strano, una strana sensazione gli catturava il cuore.
Sentì di nuovo il pavimento, poi spalancò d'istinto gli occhi. Ci vedeva. Osservò i dintorni per vedere se qualcosa era cambiato. Niente.
Lo sguardo gli cadde sul suo corpo. Il petto e la schiena erano coperti da un'armatura dorata decorata con bordi neri, le braccia erano scoperte e le gambe protette da un corto pantalone che gli arrivava appena sopra il ginocchio.
L'istinto gli diceva di stendere un braccio. Si fidò.
Stese il braccio destro verso il cielo e una nebbia dorata la avvolse. Dopo pochi istanti, la nube scomparve, e lasciò nel suo palmo una lancia. Se la portò davanti al volto per osservarla meglio.
Una lancia con la punta molto affilata e lucente e l'asta era dorata, tagliata a metà da una striatura nera. Era estremamente leggera, ma dall'aspetto sembrava eternamente pesante.
"-Non riuscirai sconfiggermi neanche con quella-" ruggì Ofnir.
Il nemico stese di nuovo il braccio, ma stavolta non partirono fiamme, bensì serpenti lunghi e sottili che si gettarono verso il ragazzo. Fabio iniziò a far roteare la lancia, distruggendo così la maggior parte delle serpi. Ma erano troppi e, prima che Fabio potesse evocare del fuoco, alcuni serpenti si attaccarono al suo braccio e iniziarono a stritolarlo.
La lancia cadde a terra. Una serpe si staccò dal gruppo, strisciò verso la sua testa e si fermò sulla sua fronte. Uno strappo e un dolore insopportabile gli esplorò le membra.
Urlò e vide che il suo Occhio della Mente era tra le spire del serpente. L'aria gli mancò e la vista iniziò ad offuscarsi. Poi, un urlo di Ofnir e la presa dei serpenti si smorsò. Fabio cadde a terra e tossì mentre recuperava l'ossigeno, poi si guardò intorno. Non vide nessuno. Si buttò sulla lancia e lo scontro continuò.
"-Bene, hai le ossa dure, vedo-" rise Ofnir.
Fabio si concentrò e spiccò un salto, ma non successe niente. Tentò più volte. Nulla.
Pensò a tutto quello che era successo prima. I serpenti, la lancia e il neo che...il neo!.
"-Dannazione! -" imprecò Fabio.
"-Che c'è? Ora non hai più la forza per battermi? -" lo prese in giro l'altro.
Fabio digrignò i denti e scatto verso di lui. Ofnir incrociò il tridente con la sua lancia e lo stridio che si era creato era assordante. Ofnir tentò di affondare l'arma nella carne del ragazzo con un affondo, ma Fabio riuscì a tener testa al colpo e lo evitò. La lancia fremette sotto la potenza del colpo, ma non si spezzò.
Fabio si gettò contro Ofnir, ma quest'ultimo si scansò e lo buttò a terra. Il ragazzo atterrò violentemente di schiena ma, appena cercò di alzarsi, sentì un peso opprimergli il petto, immobilizzandolo al suolo. Aprì gli occhi e vide che Ofnir aveva un piede sul suo petto e un braccio teso verso la sua testa, con due serpenti pronti per ucciderlo.
"-Ora è veramente finita-". Chiuse gli occhi. Di colpo, intravide una luce dorata, il peso che lo opprimeva si levò e il corpo di Ofnir venne scaraventato via da lui.
Fabio si alzò velocemente. Sgranò gli occhi. Un corpo dorato, enorme e muscoloso era davanti a lui, le ali ancora piegate sulle spalle e le zampe possenti e dotate di artigli affilati erano pronte per attaccare. Davanti a lui c'era Eltanin.
"-Eltanin? -" chiese confuso. Il drago gli sorrise.
'-Sì, sono proprio io-' rispose.
"-Bentornato Eltanin. Non credere di avermi fatto male, mio caro-" tuonò Ofnir mentre si alzava.
Il drago dorato si avventò su di lui, ma prima di iniziare a lottare, Ofnir ebbe il giusto tempo per trasformarsi.
Il corpo del nemico si trasformò in quello orribile e viscido di una viverna. Le braccia e le gambe crebbero in modo soprannaturale e il collo si allungò a dismisura, maturando nove orribili teste, dotate di denti affilati come rasoi.
Fabio percepì un sibilo dietro di lui e si girò appena in tempo per evitare di essere attaccato da un serpente.
Dopo cinque minuti, un urlo straziante. Il ragazzo osservò che i serpenti incominciano a sparire, dissolvendosi in nubi di fumo nero. Si girò. Il corpo inerme di Ofnir cadde al suolo e la nona testa era ancora in bocca a Eltanin. Il drago sputò il cranio e si immobilizzò, con la testa rivolta verso il cielo.
'-Dobbiamo andare-' disse il drago mentre porgeva a Fabio la groppa.
Il ragazzo annuì e saltò sulla sua schiena, appoggiò le mani sul suo collo e partirono.

Una figura molto più aggraziata e femminile era davanti a Lidja e Ewan. Nida. Vestita, come Ofnir, di un'armatura nera contornata da bordi più chiari.
Lidja si mutò in Rastaban e Ewan fece lo stesso con Kuma. Il drago rosa fu il primo ad attaccare. Un artiglio cercò il corpo di Nida, ma non lo trovò. La nemica si issò nel cielo e si trasformò nella viverna che era in lei. Kuma cercò di ostacolarla, ma senza successo. Nida, dopo essersi trasformata, si gettò contro Rastaban e buttò il drago a terra.
Kuma si avventò sulla viveri e riuscì ad affondare le fauci del suo ventre nero e viscido.
Rastaban si sollevò e aiutò il suo compagno sollevando dal terreno tre statue e scaraventandole sul nemico. Nida, con uno scatto, si scrollò da dosso Kuma. La ferita le bruciava. Kuma evocò un tornado, che inghiottì Nida.
Rastaban ne approfittò e si inoltrò in quel vento per poco impenetrabile. Trovò la nemica che si teneva la ferita e che cercava di guarirla. La viverna digrignò i denti e attaccò il drago rosa con gli artigli.
Rastaban la evitò e la morse alla schiena. Nida gridò e ferì il drago rosa ad una delle zampe posteriori. Rastaban urlò per il dolore, sguainò gli artigli e li affondò nel collo della viverna.
Nida, con un ultimo sforzo, riuscì a graffiare Rastaban al muso. Il drago roseo sfilò gli artigli dal suo collo e, con un colpo di coda, la buttò a terra.
Appena Kuma vide il corpo del nemico che cadeva, bloccò l'incantesimo e si precipitò da Rastaban. I due ragazzi tornarono umani.
"-Lidja! -" la chiamò Ewan.
"-Sto bene, sto bene-" rispose.
"-Ora serpenti...andate! -" urlò una voce strozzata.
I due fecero per girarsi, quando due serpenti bloccarono loro braccia e gambe, mentre altri due strapparono i loro nei.
"-Che cosa sta succedendo? -" urlò Lidja, in preda al dolore.
"-Non lo so-" rispose l'altro.
Il loro sangue colò rosso e caldo sulle loro fronti, fino al collo e successivamente nelle loro vesti.
Due raggi eliminarono i serpenti, dando loro la possibilità di essere liberi. Ewan si alzò immediatamente. Diede una mano a Lidja, poi si guardarono intorno, confusi.
Due corpi enormi e squamosi si delinearono davanti a loro. Un corpo viola e un'altro rosa. Due paia di ali luminose e diafane, otto zampe dotate di artigli erano posati a terra. Rastaban e Kuma.
"-Rastaban! -" esclamò Lidja, correndo verso il suo drago.
"-Dov'è mia sorella? -" chiese Ewan al drago viola.
'-Sta ancora combattendo. Dobbiamo andare-' rispose Kuma.
Ewan e Lidja salirono sulla groppa dei loro draghi.
Lidja e Rastaban andarono da Sara e Sofia, mentre Kuma e Ewan andarono da Chloe e Karl.

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Capitolo 32
*** La battaglia finale (pt. 2) ***


Chloe e Karl erano davanti ad una figura alta e vestita di nero. Gli occhi erano rossi come il sangue e sembrava essere appena uscito dall'Inferno.
Ratatoskr si lanciò verso di loro e ferì la povera Chloe ad una spalla. La ragazza urlò e cadde a terra, mentre si teneva convulsamente la spalla sinistra con una mano.
Karl lo guardò con odio, digrignò i denti fino a farli scricchiolare e si lanciò all'attacco. Il neo del giovane si accese di un azzurro appariscente e illuminato, pronto per combattere e vendicare l'amica.
Karl si avventò su Ratatoskr, ma quest'ultimo lo evitò e lo spinse a terra con un tonfo.
Il ragazzo si rialzò subito e con un grido si mutò in Aldibah. Lanciò contro l'avversario stalattiti di ghiaccio affilati e saettanti, che lo colpirono all'addome, con una ferita, però, non molto profonda.
Chloe si rialzò e decise di dare man forte all'altro. Stese una mano in avanti ed evocò un uragano, che arrivò immediatamente e costrinse i tre a lottarci dentro.
Aldibah spalancò le ali e cercò di mordere la viverna, ma lo mancò per poco. La ragazza si avventò sul nemico.
La ferita le bruciava, ma quel dolore non era niente in confronto alla sete di vendetta che ella nutriva verso Ratatoskr. Stese le braccia dinanzi a sé e si preparò per colpire.
Aldibah scattò in avanti, ma la viverna stese un artiglio in avanti ed evocò dei serpenti, che aggredirono il drago azzurro. Ratatoskr lo prese per la gola e con una mano percorse il suo corpo fino ad arrivare al muso. Il suo tocco era letale per i draghi e per i Draconiani, per questo il nemico gli bruciò le squame proprio dove lo aveva sfiorato.
Chloe capì immediatamente le intenzioni dell'avversario. Scattò in avanti per cercare di liberare il suo amico dalla sua presa, ma le serpi la attaccarono e la bloccarono al suolo.
Aldibah sentì uno strappo e poi il buio s'impadronì di lui. Il suo corpo lasciò posto a quello di Karl mentre cadeva al suolo.
"-M-maledizione...-" imprecò Chloe con voce strozzata. I serpenti percorrerono il suo corpo. Uno strappo e un dolore atroce e trafiggente le colpì le membra. Urlò per il dolore, aprì gli occhi ed iniziò a versare lacrime di dolore. Nelle spire oscure del serpente davanti a lei c'era il suo neo, sanguinante e di un viola spento e ammuffito.
Poi, un grido e una luce azzurra esplose su di lei, permettendole di respirare liberamente. Guardò in alto e vide un bagliore azzurro illuminare il cielo, per poi farsi sempre più vicino. Le serpi che la stavano ferendo, nella speranza si ucciderla, sparirono in una nube nera e oscura, che rifletteva tutto il potere del nemico.
'-Chloe, non temere. Kuma e tuo fratello arriveranno presto, sono già in viaggio-' le disse una voce calda e protettiva.
La ragazza, a quelle parole, spalancò gli occhi e si guardò istintivamente intorno.
La figura possente e azzurra volò spedita verso il ragazzo, a terra e con la fronte impregnata di sudore e sangue.
'-Aldibah! -' lo chiamò una voce. Il drago si girò e vide Ewan in groppa a Kuma, che planò verso di loro. Il drago viola atterrò silenziosamente e corse verso il compagno.
'-Umika, Eltanin, Rastaban e Thuban? -' chiese Kuma.
'-Penso che stiano lottando contro Nidhoggr-' rispose l'altro, con un tono di preoccupazione.
'-Dovremo curarli e sconfiggere Ratatoskr, per poi andare a combattere insieme agli altri-' propose Kuma. Aldibah annuì.
Un sibilo li mise all'erta. Si separarono con un agile scatto.
"-Ma bravi, i miei due draghi preferiti. Ora, da bravi, fatevi ammazzare! -" urlò Ratatoskr, fiondandosi contro le due creature.
Kuma contrastò il suo colpo con un fulmine, che lo colpì scattante, ustionandogli le braccia.
Aldibah volò verso i tre Draconiani, se li mise sulla groppa e li portò in un luogo più riparato e chiuso.
Kuma evocò una pioggia molto potente. Un tuono impetuoso esplose sul terreno e creò una buca immensa. Il drago attirò la viverna nell'enorme buca e lottarono lì.
Ratatoskr ruggì al cielo come se volesse squarciarlo e scattò in avanti, sguainando gli artigli. Cercò il corpo del drago, ma non fece in tempo ad attaccaere, che un morso potentissimo lo ferì alla groppa. Il sangue lo imbrattò, ma non ci fece caso.
Ratatoskr venne buttato a terra. Kuma stese le zampe in avanti e pronunciò un incantesimo che fece abbattere pietre e mattoni contro la viverna, bloccandolo per il tempo necessario al drago viola. Uno tsunami si imbatté su di lui e lo investì pienamente. Kuma evocò un altro incantesimo che lo uccise definitivamente. Ritirò tutti i suoi incantesimi e raggiunse il drago azzurro.

Aldibah atterrò in un fitto bosco, vicino Roma. Ewan, Chloe e Karl, quest'ultimi due privi di forze, scesero dalla schiena del drago e si misero sotto due alberi.
"-Ora cosa farai? -" chiese Ewan mentre teneva la mano della sorella. Il drago gli sorrise.
'-Tranquillo, adesso li curo. Allontanati-' gli rispose. Ewan si allontanò e si mise dietro l'enorme corpo squamoso.
Aldibah posò un artiglio sul corpo dei due Draconiani e dai suoi palmi si diffuse un flusso di energia azzurro che penetrò nei corpi inermi dei due ragazzi. Chloe aprì subito gli occhi e sorrise al fratello, Karl, invece, non si svegliava ancora.
"-Perché non si sveglia? -" chiese Chloe.
'-Lui è quello che ha combattuto di più, è normale che gli serva più tempo-' rispose il drago, sorridendole. Chloe annuì pigramente.
"-Cos'è successo? Voglio dire, perché sei qui, davanti a noi? -" chiese ancora la ragazza.
'-Quando i vostri nei sono stati strappati, io e Kuma abbiamo riacquisito i nostri corpi e poteri, così siamo arrivati per soccorrervi -'
"-Vuoi dire che anche gli altri si sono manifestati? -" domandò Ewan.
'-Sì, Eltanin pienamente-' rispose pazientemente Aldibah.
'-Eccomi! -' urlò un'altra voce. I tre si girarono e videro Kuma atterrare verso di loro.
Appena toccò il terreno, le ali si piegarono sulle sue spalle. Si sdraiò accanto a loro.
"-Che vuol dire che Eltanin si è manifestato pienamente? -" domandò la ragazza.
'-Lo scoprirete a tempo debito-' rispose il drago viola. '-Ora aspetteremo che Karl riprenda le forze, poi andremo ad aiutare gli altri-' annunciò Kuma.
"-Sono sveglio...-" disse una voce maschile, Karl.
'-Non ci potremo comunque muovere. Anche Chloe non è a piene forze-' disse Aldibah.
'-Tu e Ewan andate. Io resterò qui-' ordinò il drago azzurro. Ewan e Kuma annuirono.
Il drago abbassò il collo e aiutò il ragazzo a montare sulla sua groppa e, insieme, partirono.

Sara e Sofia erano faccia a faccia con Nidhoggr, seduto davanti a loro, in attesa di qualcosa, o qualcuno.
"-Che cosa stai aspettando? -" chiese urlando Sofia.
'Sara, Eltanin, Rastaban e Kuma stanno arrivando' le disse Umika.
"-Oh, Sofia, non mi dire che hai fretta di morire-" la provocò Nidoggr, ghignando minaccioso. Sofia digrignò i denti. Sara le toccò il braccio.
"-Dobbiamo prendere tempo-" le sussurrò. Sofia annuì.
'Perché l'hai fatto, traditore? ' ruggì Umika. La Viverna scoppiò in una grandissima risata.
"-Perché!? Perché ha scelto te e non me, sorellina-" le rispose.
'Non chiamarmi 'sorellina', io non ti vedo come un fratello, ma come un traditore! '
"-Ed io non vedo in te la sorellina a cui tanto volevo bene, fino al momento in cui hai preferito la gloria al mio amore fraterno! -" le rispose, alzandosi.
'Bene, allora poniamo fine a questa discussione' lo minacciò ancora il drago bianco.
Eltanin e Fabio, Lidja e Rastaban e Ewan e Kuma si posizionarono alle loro spalle.
"-Oh, avete chiamato rinforzi, bene bene, tutto questo contribuirà solo a rendermi più forte e invincibile e ad annientare la mia sete di vendetta-" rise il nemico.
"-Dove sono Aldibah, Karl e Chloe? -" '-Aldibah li sta curando in un bosco qui vicino-' rispose il drago viola.
"-Stai bene? -" domandò Fabio a Sara. Lei annuì e gli sorrise.
"-Salite in groppa ai vostri draghi, gli altri ci raggiungeranno-" ordinò la ragazza. I ragazzi annuirono.
"-Fabio, perché dei vestito così? -" chiese Lidja.
"-Non lo so, mi sono ritrovato così mentre combattevo e dopo che mi hanno tolto il neo-" rispose.
'Allora è a questo che si riferiva Kuma...' pensò Ewan.
"-Anche a Karl e Chloe non hanno più i nei, allora perché non hanno l'armatura? -" chiese
"-Ogni cosa a suo tempo-" rispose saggiamente Sara.
"-Basta chiacchiere! Cominciamo, piuttosto! -" ruggì Nidhoggr.
'Ci siamo, l'ora è arrivata' pensò Sara.
Ora toccava a loro sconfiggere una volta per tutte Nidhoggr e riprendersi le loro vite. La Terra sta per subire un grave conflitto.

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Capitolo 33
*** La battaglia finale (pt. 3) ***


Nidhoggr scattò in avanti, come un treno in corsa.
Fabio si parò davanti a Sara e bastò un pensiero per evocare nella sua mano la lancia con cui aveva affrontato Ofnir.
"-Ma dove caspita l'hai presa quella? -" chiese Ewan. "-È una figata! -" aggiunse.
"-Ewan, attento! -" urlò Lidja. Il ragazzo si girò e Lidja riuscì apena in tempo a proteggerlo contrastando le fiamme di Nidhoggr con qualche ed enorme masso.
"-Grazie-" le sussurrò. Lidja rispose con un mezzo sorrisetto.
La Viverna guardò con sguardo truce Sara, che ricambiò l'espressione.
Il neo di Sara brillò di una luce viva e accecante. La ragazza si alzò dal terreno e le ali le esplosero enormi e candide sulle scapole. Con un urlo, anche il suo corpo si mutò in quello di Umika.
Lidja si mise al fianco della ragazza.
'-Kuma, Eltanin, Rastaban, andate! -' ordinò Umika.
I tre draghi volarono fino a Nidhoggr e iniziarono a lottare in un sanguinoso e violentissimo scontro. Senza pietà e senza paura.
"-Sofia, alle spalle! -" gridò Fabio.
Sofia sentì che le sue braccia erano, in qualche modo, bloccate. Urlò dallo spavento, cadde a terra, si rialzò subito, ma un serpente le staccò con un suono agghiacciante l'Occhio della Mente. Sentì l'ossigeno venirle meno, il fiato le mancava. Chiuse gli occhi, ma sbatté il mento a terra e perse i sensi.
"-Dannazione! -" urlò Lidja mentre correva verso la sua migliore amica.
"-Sofia, svegliati! Forza, dannazione, reagisci! -" le urlò, mettendosi vicino alla ragazza. Niente, non si svegliava.
Nidhoggr riuscì a liberarsi per un attimo dallo scontro contro Rastaban, Eltanin e Kuma e approfittò della situazione per battersi contro Umika, dato che lei era l'unico drago curatore.
Il drago bianco schivò per poco il suo attacco, e rispose con fiamme e ghiaccio. Umika sbattè le ali così forte che Nidhoggr fu scaraventato via. Il drago riuscì a planare verso Sofia e a curarla.
'-Portatela in salvo da qualche parte-' ordinò loro.
"-Ewan, Lidja, andate voi. Io resterò qui-" annunciò Fabio.
'-State giù! -' urlò Eltanin.
Umika non perse tempo e con le ali difese i ragazzi. Un serpente fece per attaccarla, quando un'esplosione azzurra la circondò.
Il drago guardò in alto e vide Chloe e Karl in groppa a Aldibah, che planò verso di loro.
Il drago azzurro lasciò i due ragazzi al suolo e andò a lottare insieme agli altri draghi.
'-Svelti, andate via! -' urlò Umika. I Draconiani corsero verso un bosco lì vicino.
Fabio percepì dei sibili avanzare verso di lui, si girò e fece appena in tempo a pararsi da un attacco di una serpe. Evocò ancora una volta la lancia e la fece roteare velocissima. Una serpe cercò di attaccarlo alle spalle, ma Umika lo difese, lanciandogli viticci che lo catturarono in una morsa stritolante, fino ad ucciderlo.
Eltanin cercò di mordere Nidhoggr, ma egli lo schivò e, con un colpo di coda, lo mandò a terra.
Aldibah e Kuma attaccarono insieme. Uno evocando una pioggia violenta e l'altro lanciando contro il nemico stalattiti e getti di ghiaccio.
Nel frattempo Umika aiutò il suo amato a rialzarsi, dopodiché spiccarono un salto e si unirono agli amici.
Fabio era ancora alle prese con i serpenti, quando sentì un grido provenire dietro di lui. Si girò di scatto, dopo aver sconfitto l'ultimo serpente, e vide Lidja, Ewan e Karl tenere con tutte le loro forze Sofia, mentre urlava e piangeva e Chloe che cercava di calmarla.
'-Chloe, la canz...! -' le urlò Umika, ma non riuscì a finire la frase che Nidhoggr la colpì al ventre con una serpe. Cadde a terra rumorosamente, ma, nonostante il dolore lancinante che le opprimeva il respiro, si alzò egualmente.
'-La...canzone-' finì, ansimando senza sosta, mentre si metteva una zampa sulla ferita e la curava. Chloe annuì subito e si girò verso Sofia.
"-La luna lassù brilla, crea una nota di lucentezza nel buio della notte.
I fiori e le piante crescono rigogliose, ma non durerà a lungo...
Quel giorno sta per arrivare, la profezia si avvererà.
L'unica speranza. Sei ragazzi, sei draghi e molti nemici.
Il fuoco si propagherà, le stelle e il sole scompariranno, lasceranno spazio e potere per loro, quando arriverà il momento.
Troppo sangue è stato versato...deve pagare. L'Albero controllerà di nuovo la natura e tutto quel che è prezioso ed eterno.
La notte sembrerà il giorno e il giorno sembrerà la notte, niente sarà come prima-" cantò la bionda.
Sofia si bloccò all'istante e cadde in ginocchio. Ewan la sollevò e la portò sotto un albero. La ragazza continuava ad animare e a sudare. Dopo pochi minuti, Sofia aprì gli occhi.
"-Cos'è successo? -" chiese. Lidja le sorrise, sollevata.
"-Stavi male, così io, Karl, Ewan e Chloe ti abbiamo salvata-" le spiegò.
Uno stridio ruppe le loro voci.
"-Dobbiamo andare-" disse Ewan.
"-Ma lei non ha abbastanza forze, non possiamo lasciarla qui-" protestò la corvina.
"-Sto...sto bene, andiamo-" disse Sofia, alzandosi.
I quattro ragazzi corsero verso Fabio e cercarono di aiutarlo, ma lui non volle.
"-Fermi, voi non potete battervi-" disse, parando un attacco.
"-Perché? -" chiese Karl.
"-Quale arma avete? -" domandò il moro mentre si difendeva con la lancia. I ragazzi tacquero.
"-Cosa intendi dire? -" riprese Ewan mentre schivava un getto di fuoco nero, probabilmente lanciato da una serpe.
"-Mentre lottavo, ho sentito un calore inondarmi il petto e una lancia mi è apparsa dalla mano-" spiegò.
Non capivano.
Aldibah venne ferito ad un'ala. Cercò di stare in volo, ma perse quota e andò a terra. Eltanin gli si parò davanti e lo difese fino a che non si sdraiò a terra. Il drago dorato sguainò gli artigli e lo ferì un paio di volte alla schiena e alle zampe. La Viverna urlò dal dolore e scagliò contro il suo aggressore serpi e fuoco, che lo colpirono dritto al muso. Ruggì al cielo e provò a difendersi con una fiammata, ma non riuscì nemmeno a sfiorarlo.
'Così non va. Dobbiamo usare un piano, o non ce la faremo! ' disse Umika telepaticamente.
'Ne hai uno? ' riposo Eltanin.
'Attaccheremo io e Kuma, Eltanin e Aldibah e infine Rastaban. Intesi? ' ordinò il drago bianco. Aldibah riuscì a rialzarsi e a raggiungere i suoi compagni.
Nidhoggr scattò in avanti e sguainò un artiglio, nella speranza di colpire Aldibah, ma quest'ultimo, Eltanin e Rastaban si spostarono e lasciarono spazio per Kuma e Umika.
Quest'ultima stese le zampe in avanti e da esse partirono dei viticci, che stritolarono saldamente Nidohggr, impedendogli ogni movimento. Il nemico cercò di bruciare le liane con delle fiamme, mossa preveduta da Kuma, che in un secondo evocò una pioggia che lo ferì ulteriormente. Nidhggr gridò dal dolore, un grido straziante che fece rabbrividire i draghi.
'-Ora! -' urlò Umika. Eltanin e Aldibah evocarono raggi enormi e potenti di fuoco e ghiaccio. Incrociarono i flussi, creando un attacco incredibilmente potente. Investì pienamente Nidhoggr, ma non lo uccise.
"-Traditori! Voi e tutta Draconia! -" ruggì "-Io dovevo essere il vostro capo, io dovevo guidarvi per tutta questa misera e maledetta vita, dovevo essere io e non mia sorella! -" urlò ancora più forte, quasi per spaccare il mondo.
'-Rastaban! -'. Il drago utilizzò l'aria per infierire al corpo del nemico numerosissimi tagli su tutto il corpo. Nidhoggr cadde a terra, trafitto dal muso fino alla coda lunga e nera, arricchita solo da piccole e numerose squame oscure.
Nidhoggr ruggì e digrignò le fauci fino a far scricchiolare i denti aguzzi e macchiati di sangue rosso. Si alzò ed urlò, urlò a squarciagola. Fabio, Chloe, Ewan, Lidja, Karl e Sofia dovettero posare i palmi sulle orecchie per il troppo rumore.
Chloe tremava dalla paura, ma appena Karl le si mise accanto, lei si fece coraggio e si impose di non essere più una debole, ma di essere capace di difendere se stessa e di aiutare gli altri nel momento di bisogno.
Un bagliore verde si unì a quello degli altri cinque draghi, immobili davanti al nemico. Thuban. Si posizionò al fianco di Kuma.
'-Ci siamo tutti-' disse Aldibah.
'-State pronti, sta riprendendo le forze, ma non capisce che così facendo sarà ancora più debole di quanto lo sia ora-' spiegò Umika.
"-Maledetti! Ora sto riacquistando le mie forze e non potrete più sconfiggermi-" tuonò.
"-Ma non fanno qualcosa? -" urlò Lidja.
"-Credo che stiano aspettando il momento giusto-" disse Fabio.
Nidhoggr finì la sua trasformazione e si gettò contro i draghi. Loro lo schivarono e lo trattennero, dando il tempo a Rastaban e Thuban di avvisare i Draconiani della loro imminente e ultima missione.
'-Ora Nidhoggr di sicuro vi farà combattere contro i suoi serpenti. Tutto quello che dovrete fare è credere veramente in noi e in Draconia. Il resto avverrà da sé-' disse Thuban.
'-Non preoccupatevi, andrà tutto per il meglio-' li rassicurò il drago rosa. I Draconiani annuirono, convinti.
Le due creature tornarono dai loro amici e lottarono al loro fianco. I ragazzi si guardarono e annuirono col capo. Umika si posizionò sotto un albero, al sicuro.

'Sara, ascolta...io e te ci dobbiamo separare'. Tagliò corto il drago bianco, nella mente di Sara.
"-Che? -" sbottò la ragazza.
'Tranquilla, è solo per la missione. Io resterò sempre con te. Ti prego...' disse Umika. Sara ci pensò molto.
"-Cosa devo fare? -" domandò alla fine. Umika sorrise per un attimo, poi tornò seria.
'Devi recidere il tuo neo' le rispose.
"-Ma poi il mio legame con te si spezzerà, tu te ne andrai e io non ti rivedrò più e...-"
'Sara, calmati. Io non ti lascerò mai, lo vuoi capire? Questo procedimento serve solo per proteggere te, gli altri Draconiani, Draconia e noi...i draghi. Capito? ' le spiegò con tono materno e tranquillo. Sara sospirò, poi annuì.
In quel momento, il suo petto iniziò a brillare. Tese una mano in avanti e in essa comparì una meravigliosa spada lunga, lucente e affilata. Il manico era in oro e argento ed era molto leggera. La impugnò e guardò Umika, davanti a lei, che le sorrideva.
Girò la spada e la puntò sulla sua fronte. Uno scatto, un taglio preciso e indolore.
'Brava, Sara. Sapevo che potevo contare su di te' disse il drago bianco prima di scomparire.

Sara si svegliò sotto un albero, con la spada appoggiata al tronco e una strana voglia di lottare nel cuore.
"-Amore, stai bene? -" le chiese Fabio, altamente preoccupato.
"-Sì...sì sto bene-" rispose con un mezzo sorriso. "-Ascoltate. Umika mi è apparsa nella mente e mi ha fatto recidere il neo dalla mia fronte. Poi mi ha detto che questo serviva solo per la missione e per proteggere Draconia, noi e i draghi e alla fine è scomparsa-" annunciò la ragazza.
"-Non so cosa possa significare. Ma cos'è quella spada? -" chiese Chloe.
"-Penso me l'abbia data Umika-" rispose.
"-Prova a cercare la sfera-" le disse Fabio. Sara cercò con le mani la sfera. Non c'era. Quello che sentì fu soltanto un freddo metallico. Si guardò.
Il petto era fasciato da un'armatura bianca e grigia, le gambe erano coperte fino alle ginocchia da una gonna bianca e ai piedi aveva delle scarpe chiuse. Era una guerriera.
Come faceva Fabio a saperlo? Lo osservò. Anche lui aveva un'armatura addosso e un'arma posata a terra. Capì.
"-Perché voi non avete neanche l'armatura? -" chiese, rivolgendosi a Lidja.
"-Perché finora non abbiamo avuto l'occasione di lottare. Cioè, abbiamo lottato, e non poco, ma finora non avevamo mai capito lo scopo di questa missione-" rispose. Sara annuì. Si alzò e, seguita dagli altri, andò in mezzo alla zona di combattimento. Alzò lo sguardo al cielo e vide i sei draghi, uniti per lottare contro il nemico.
A quel punto, un centinaio di serpenti neri strisciarono verso di loro.
"-Non abbiate paura-" li rassicurò Sara. I ragazzi annuirono.
Fabio impugnò la lancia e Sara la spada. Chloe e Ewan furono i primi ad attaccare. Lei schivò un paio di attacchi, ma venne ferita ad un braccio.
Il gemello, invece, fu attaccato alle spalle e altri due serpenti gli stritolarono un braccio. Riuscì a staccarsi dalla presa delle serpi e a staccarsele da dosso, ma fu egualmente ferito al braccio destro e all'addome. Entrambi stesero un braccio verso l'altro e vennero circondati da una luce viola. Dopo pochissimi istanti, i ragazzi riaprirono gli occhi e videro che entrambi avevano in mano un'ascia a doppia lama e i loro corpi erano protetti da armature viola. Ewan ne aveva una uguale a quella di Fabio e Chloe e quella di Sara.
Le stesse cose successo a Lidja, Karl e Sofia. Lidja aveva un'armatura rosa e un frusta, Karl un'armatura azzurra e un arco e una faretra piena di frecce e Sofia un'armatura verde e un pugnale. Lottarono per altre due ore, senza sosta, senza mai fermarsi.
Thuban gettò uno sguardo sui Draconiani ed avvisò gli altri draghi.
'-Ce l'hanno fatta! -' disse loro.
'-Che ognuno prenda in groppa il proprio Draconiano-' ordinò il drago bianco.
Thuban, prima di obbedire, lanciò contro Nidhoggr delle liane e lo immobilizzò. I sei draghi andarono dai ragazzi.
'-Ragazzi, saltate in groppa ai vostri draghi. Ora dobbiamo collaborare tutti quanti insieme. Seguite solo il vostro istinto-' disse Rastaban.
I ragazzi salirono sui loro draghi e, insieme a loro, andarono contro il nemico.
Rastaban stese le zampe in avanti. Il drago diede la maggior parte del suo potere per creare una scatola e la mise sotto il corpo di Nidhoggr.
"-Cosa volete fare, eh? Volete rinchiudermi? -" chiese ridendo.
"-Esatto-" rispose Aldibah.
I sei draghi iniziarono a volare intorno al nemico e subito i Draconiani iniziarono ad avvertire l'istinto che diceva loro di ferire la Viverna.
Karl colpiva con le frecce da lontano. I suoi colpi erano estremamente precisi e pericolosi. Gli altri, appena i draghi si avvicinavano un po' di più, loro lo colpivano ripetutamente. La velocità aumentò sempre di più finché Nidhoggr fu risucchiato da una specie di tornado che le creature crearono.
"-No! Non riuscirete a rinchiudermi! Io sono troppo forte per essere sconfitto! -" urlò.
'-Mio caro Nidhoggr, noi siamo in tredici e tu sei solo-' lo punzecchiò Eltanin.
'-L'ultimo sforzo, avanti! -' ordinò Umika.
I draghi e i Draconiani continuavano a ferire Nidhoggr, finché quest'ultimo cadde a terra, privo di forze. Si fermarono e scesero a terra, alla sua altezza.
"-M-maledetti...io riuscirò a fuggire, v-ve lo prometto...-" detto questo, morì. Rastaban sollevò il suo corpo e lo rinchiuse dentro quella misteriosa scatola. Poi, la issò nel cielo e, insieme agli altri draghi, la spezzò in miliardi di pezzi.
Era finita.
Umika era seduta a terra, priva di forze ed energie, quando si sentì buttare a terra. Si ritrovò sdraiata sul terreno, guardò in basso e vide Sara aggrappata a lei. Piangeva. Si sollevò dolcemente e le accarezzò delicatamente la testa con una zampa.
Il drago guardò i suoi compagni e osservò che anche loro erano sopraffatti dai loro Draconiani. Ma non tutti dimostravano affetto nello stesso modo. Fabio, ad esempio, aveva solo una mano posata sul collo di Eltanin e Ewan su Kuma, invece Sofia, Lidja, Karl e Chloe erano incollati ai loro draghi.
Tornò a guardare Sara.
"-Non voglio che tu te ne vada-" piagnucolò, guardandola con occhi tristi.
'-Ehi, tu sarai sempre la mia Draconiana. Senza il neo, ma lo sarai lo stesso. Prova a curarmi questa ferita-' le disse, indicando un piccolo taglio su una zampa.
La ragazza si asciugò un'ultima lacrima, poi mise una mano sulla ferita di Umika e si concentrò. Inaspettatamente, una nube bianca si infilò nel piccolo taglio e poco dopo la ferita era completamente guarita.
Sara guardò il drago, che le sorrise dolcemente.
Anche gli altri provarono. Chloe ed Ewan evocarono una lieve pioggerella, Fabio una fiamma nella sua mano, Lidja spostò un masso, Sofia fece crescere una pianta e Karl evocò un piccolo strato di ghiaccio.
"-Avremo ancora le ali? -" chiese Sofia.
'-No, Sofia, quelle non le avrete più, però potrete lo stesso volare-' le rispose Thuban.
'-Ci dispiace, ma ora è il momento di andare-' annunciò Rastaban.
I draghi si staccano a malincuore dai ragazzi e volarono lontani nel cielo.
Sara e Lidja chiusero gli occhi. Tornarono al tempio, ma non c'era più.
"-Cos'è successo? -" chiese Chloe.
"-Il tempio non esiste più. Questa era solo un prova da superare. Dobbiamo tornare dal professore-" ordinò Sara.
Nuotarono fino alle rive, dove si sdraiarono, sfiniti.

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Capitolo 34
*** Una vita più o meno normale ***


"-Non ci credo...-" disse Sofia, con le mani sugli occhi.
"-È finita-" rispose Ewan dopo aver sospirato.
"-Andiamo dal professore, avanti-" ordinò Sara.
La ragazza si alzò e Fabio le andò accanto, prendendole la mano.
"-Che hai? -" chiese. Sara scuoté la testa.
"-Niente, non ti preoccupare-" rispose, abbozzando il miglior sorriso che le riuscì.
Fabio strinse più forte la sua presa e la costrinse a girarsi verso di lui.
"-Cos'hai? -" domandò un'altra volta.
"-Mi mancherà. Tutto qui-" rispose lei. Fabio la strinse a sé e lei lo abbracciò, affondando la testa nel suo petto.
"-Avanti, sai che lei c'è ancora. Perché ti preoccupi? -" la rassicurò dolcemente.
"-Mi manca lottare, forse-" mentì.
Fabio le prese il mento con il pollice e l'indice e avvicinò le sue labbra a quelle di Sara. Si staccarono dolcemente.
"-Non c'è niente che ti deve mancare. Umika c'è e ti sta ancora accanto, non abbiamo perso nessuno, fortunatamente, e poi ci sono io. Non basto, per caso? -" disse fingendosi arrabbiato. Lei sorrise e lo baciò.
"-Hai ragione, ma sai che mi ci vuole un po' di tempo prima di abituarmi ad una cosa-" brontolò lei.
"-Ehi, voi due, dobbiamo andare! -" li richiamò Lidja.
I due fidanzati si presero per mano e raggiunsero il resto del gruppo.
Lidja ed Ewan erano davanti alla porta e la prima fece per girare la maniglia, quando sentì un'altra mano sopra la sua. Era quella di Ewan. Arrossì violentemente e ritrasse subito la mano, estremamente vergognata da quel contatto improvviso.
"-Sei carina quando arrossisci-" sussurrò il ragazzo, sorridendole.
"-Scemo...-" rispose lei mentre nascondeva il viso con una mano.
La maniglia scattò e Lidja fu la prima ad entrare in casa. Salutò velocemente il professore e corse verso camera sua.
Una volta che tutti furono entrati in casa, il professore volle spiegazioni.
"-Spiegatemi ogni cosa! Subito! -" urlò.
"-Eravamo al tempio, quando abbiamo sentito la voce di Nidhoggr alle nostre spalle. Ci siamo girati e io e Lidja abbiamo teletrasportato noi e il nemico in una pianura. Abbiamo iniziato a lottare, poi Ofnir, Nida e Ratatoskr sono, diciamo, resuscitati e ci hanno attaccati.
Tutti noi ci siamo mutati nei nostri draghi, come al solito, e li abbiamo affrontati normalmente. Io e Sofia eravamo contro Nidhoggr.
Dopo un po' sono arrivati anche gli altri, ma non in un corpo solo, ma in due. Nel senso: Karl, ad esempio, è il Draconiano di Aldibah e in quel momento Karl non era mutato in Aldibah, bensì Aldibah era nel proprio corpo e Karl lo stesso-" spiegò Sara.
"-Cioè, vuoi dire che i draghi erano nei propri corpi e non nei vostri? -" domandò il professore, confuso. Sara annuì.
"-Lo dimostrano anche i nostri nei-" disse Chloe, indicando la fronte priva di neo.
"-E poi? -" chiese Schlafen
"-Poi abbiamo continuato a lottare. Alcuni serpenti non solo hanno tagliato il mio neo, ma anche quelli di Fabio, Lidja, Ewan, Chloe e Sofia-" continuò Karl.
"-Esatto. Quando ci hanno reciso i nei, i nostri corpi erano avvolti da un'armatura e nelle nostre mani c'erano delle armi-" disse Fabio. Il professore li ascoltò attentamente.
"-E il neo di Sara? -" chiese.
"-Me lo ha fatto tagliare Umika, prof-" rispose.
"-Quindi, a questo punto non siete più Draconiani, giusto? -" domandò.
Fabio guardò istintivamente Sara e vide che il suo volto si incupì in un'espressione di tristezza. Si sentì in dovere di cercare di rallegrarla.
"-Non proprio. Subito dopo aver sconfitto Nidhoggr, i nostri draghi ci hanno detto che lo siamo ancora e ce lo hanno anche dimostrato. Abbiamo ancora i nostri poteri-" rispose il ragazzo. Sara lo ringraziò silenziosamente. Il professore sorrise e si batté le mani sulle coscie.
"-Capisco. Cari ragazzi, ora avete delle vite più o meno normali-".


Cia a tutti i lettori!
Volevo ringraziarvi per aver letto la storia, grazie mille.
Non temete, arriverà anche il seguito, ma non vi svelo niente.
Spero che la storia vi sia piaciuta. A presto!!

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