Di riflessioni e inseguimenti

di Farkas
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Di riflessioni e inseguimenti ***
Capitolo 2: *** Di coppiette appiccicose e lottatrici eleganti ***
Capitolo 3: *** Sentimenti al telefono ***
Capitolo 4: *** Correndo come razzi ***
Capitolo 5: *** Medici e Cameriere ***
Capitolo 6: *** Fiamme ***
Capitolo 7: *** Viaggio ***
Capitolo 8: *** Il Gameshow I ***



Capitolo 1
*** Di riflessioni e inseguimenti ***


Di riflessioni e inseguimenti
 
Fino al primo pomeriggio quella era stata una giornata normalissima, priva di qualsiasi evento particolare.
Una di quelle giornate che prima erano una rarità, e che da quando quelle due matte erano partite invece erano nella norma.
Tuttavia i guai non arrivano solo quando uno se li aspetta, anzi e per Freddie Benson quel giorno si presentarono sotto forma di camelide.
L’ex-tecnico di iCarly stava tornando dal Groovie Smothy, dove era andato a riprendere la borsa che aveva dimenticato, quando sentì un rumore di zoccoli e dopo un paio di secondi fu travolto da qualcosa che lo mandò a finire a terra.
-Otis! Torna indietro!- urlò una voce.
Freddie alzò appena lo sguardo e vide una scena assurda: un alpaca che correva con una borsa impigliata a una zampa, inseguito da un ragazzo dai capelli castani di un paio d’anni più grande di lui.
Per un lunghissimo istante l’unigenito di Marissa Benson temette che la botta che aveva preso durante la caduta l’avesse rimbambito, ma dopo qualche secondo si rese conto che era tutto reale … e che la borsa impigliata nella zampa dello scatenato quadrupede era la sua!
-La mia borsa!- gridò disperato, alzandosi di scatto e mettendosi a inseguire a sua volta l’animale nonostante il dolore alle ginocchia.
Fatica inutile: il camelide era sparito e neanche il suo primo inseguitore sembrava avere la minima idea di quale direzione avesse preso.
-Ehi, tutto bene? Ti sei fatto male?- disse quest’ultimo non appena vide arrivare Freddie.
-Niente di grave- rispose amaro il giovane Benson.- Ma il tuo animale si è portato via la mia borsa … e dentro c’è una relazione che devo consegnare a scuola domani!-
- Veramente è l’animale della mia fidanzata- chiarì il ragazzo. – Io me ne stavo occupando mentre lei è a un convegno sulla genetica, ma mi sono distratto un momento e quella maledetta bestiaccia mi è scappata! Se non lo ritrovo cosa dirò a Quinn?-
Freddie per attimo si chiese cosa fosse più strano nella ragazza di quello lì: che avesse un alpaca come animale domestico, o che andasse a dei convegni sulla genetica di domenica pomeriggio? Poi si ricordò che c’erano problemi più urgenti: - Senti, un animale come quello, non passa inosservato se chiediamo a qualcuno forse riusciremo a beccarlo.-
-Bene. Ehm … meglio che sia tu a fare strada io non sono di qui. A proposito mi chiamo Logan Reese e tu?-
- Freddie Benson piacere.-
Dopo le presentazioni i due si misero in caccia dell’alpaca che Freddie scoprì chiamarsi Otis.
Non fu facile: Seattle era grande e la maggior parte dei passanti credeva che i due ragazzi scherzassero e spesso rispondeva con frasi ironiche o irritate tipo:
-Un alpaca con una borsa legata a una zampa? Sì, certo cantava “Break free” ed è andato di la-.
-Mi ha detto che voleva andare a sporgere reclamo alla sede di Amazon, perché la borsa non era del colore che aveva scelto su internet e non si intonava con la sua pelliccia. Provate lì -.
-Non fatemi perdere tempo, ho da fare io!-.
-Giovani d’oggi! Sempre a perdere tempo con scherzi idioti!-.
Alla fine però dopo alcune ore di ricerca, i due seppero da una donna che Otis si era diretto al galoppo verso il Seattle Asian Art Museum e si diressero a tutta birra nella direzione indicata.
Pur non avendo certo avuto tempo di chiacchierare durante la loro ricerca Logan e Freddie, erano entrati in perfetta sintonia nel maledire in vari e coloriti modi quel particolare alpaca, per cui appena lo videro non poterono non esplodere in una raffica di imprecazioni. Pessima mossa dato che l’animale già spaventato quando senti le loro grida si imbizzarrì ed entrò nel museo.
-Be' non tutto il male vien per nuocere- commentò il ragazzo più grande.- Ora ci penseranno i custodi a catturarlo.-
Evidentemente Logan sopravvalutò i suddetti custodi, dato che dopo qualche minuto l’alpaca uscì al trotto dal museo in assoluta libertà … inseguito da una folla inferocita tra cui un uomo armato di katana che gridava: - Schifoso camelide demolito mia statua! Lo ridurrò in briciole come ha fatto lui con mia opera d’arte!-
La cosa non suonava proprio rassicurante e il giovane Reese non ebbe scelta se non ripartire all’inseguimento con Freddie (che a dire il vero sembrava più che disposto a lasciare l’animale alle “cure” del collega di Spencer).
Dopo un intero pomeriggio di corsa i nostri eroi però erano troppo spompati per raggiungere l’animaletto di Quinn, e la giornata avrebbe incluso un alpachicidio, se l’ex studente del PCA non avesse visto un auto di colore giallo e nero e avesse urlato: - Taxi!- con tutto il poco fiato che gli era rimasto.
Appena il conducente aprì la porta i due ragazzi si fiondarono nei sedili posteriori e Logan disse con tono autoritario: - Segua quell’alpaca!-
L’autista (un omaccione alto più di un metro e novanta, con delle mani grosse come pale) si girò e disse in tono divertito: - Non è sempre “seguite quella macchina”? Nei film i tassisti inseguono sempre auto sportive nere e a me tocca un’alpaca ?-.
-Sa questa è la vita vera- borbottò Logan- ora vuole muoversi?-
Il tassista sbuffò e si mise all’inseguimento dell’animale, mentre i suoi passeggeri riprendevano fiato e dopo pochi minuti riuscirono a raggiungere Otis che a sua volta sfinito per la corsa fu decisamente più facile da acciuffare .
E meno male perché quando finalmente con una manovra a tenaglia i due ragazzi riuscirono a placcare il quadrupede (che aveva deciso di riposarsi in una discarica), si udì una voce rabbiosa tuonare: - Quel maledetto animale è entrato qui! Presto voglio ridurlo in spezzatino, anzi in purè!-
-Filiamocela o quello mette anche noi nel purè!-esclamò Freddie raccogliendo la sua borsa.
Logan annuì e si diressero verso il taxi … il cui conducente appena li vide tornare con Otis esclamò: -Ehi, mica vorrete far entrare quel coso nel MIO taxi?-.
Solo allora Freddie notò una cosa che prima non aveva registrato: il tassista era vestito, preciso identico ai gorilla dei film sulla mafia.
Logan non dovette farci caso, o il fatto non lo impressionò perché esclamò in tono convinto: -Certo-.
-Be' io nella mia auto, quella bestia non ce la faccio entrare!-
-Quanto guadagna lei al mese?-
Il tassista parve sorpreso, ma rispose.
-E non fareste entrare Otis nel vostro Taxi, nemmeno per tre anni del vostro salario?-.
Soldi o decoro? Per decidere l’uomo ebbe bisogno di meno di un secondo: uscì dall'auto, fece un profondo inchino ed esclamò: -Ma certo signore. Mi occuperò anche di farlo entrare se desidera-.
-Meno male- sospirò sollevato Freddie che si era già posto il problema.
Il giovane Benson entrò nel veicolo sedendosi sui sedili posteriori, mentre Logan si accomodò sul sedile accanto a quello del conducente, su insistenza di quest’ultimo … che subito dopo sollevò Otis di peso per poi scaraventarlo addosso a Freddie che si ritrovò così schiacciato dal camelide e costretto a condividere con lui il poco spazio nell’abitacolo.
Il resto del  viaggio fu abbastanza tranquillo …  anche se Freddie non poté nemmeno togliersi lo sfizio di insultare il guidatore: innanzitutto quel tale aveva tutta l’aria di poterlo strozzare con una mano sola … e poi il fatto che avesse messo un CD con la colonna sonora del padrino e la grossa macchia rossa che il ragazzo notò sul tappetino … be' diciamo che questi particolari smorzarono il suo ardore al punto che non appena Logan scese Freddie lo seguì a ruota, senza curarsi minimamente di essere dall’altra parte della città rispetto al Bushwell Plaza .
Solo quando l’auto fu scomparsa all’orizzonte il ragazzo sbottò: - Quel tassista è proprio un *****-
-Ehm … già- concordò il più grande imbarazzato. –Vuoi salire? Abbiamo tutti e due bisogno di una bella doccia e di un cambio di vestiti. Ti presto qualcosa io -.
Freddie annuì e i due entrarono nell’appartamento di un condominio poco lontano … dove ad attenderli con aria decisamente poco felice c’era una ragazza dai capelli castani, che portava gli occhiali, della stessa età di Logan.
-Quinn tesoro!- esclamò quest’ultimo in tono fintamente esaltato.- Già di ritorno? Com’è andato il convegno?-.
-E’ andato benissimo- rispose lei in tono astioso- e se credi che non sappia niente di quel che hai combinato caschi male: ho appena visto il TG “Alpaca impazzito semina il caos nel Seattle Asian Art Museum” … il giornalista, faceva fatica a non ridere! Ma che diavolo hai combinato?! Povero Otis- aggiunse poi correndo dal suo cucciolo.- Chissà quanta paura hai avuto, e quali pericoli hai corso!-.
-Lui ha avuto paura e ha corso pericoli- borbottò Freddie. - E noi allora che abbiamo passato tutto il pomeriggio a inseguirlo, per poi entrare nel taxi di Al Capone?-.
Dopo quella frase Quinn si rivolse di nuovo verso il fidanzato ed esclamò: - E lui chi sarebbe?-
-Si chiama Freddie Benson- rispose Logan.- Otis gli aveva preso la borsa e lui mi ha aiutato a riacciuffarlo dopo che mi è scappato … mi ero distratto un attimo, per rispondere al telefono!- aggiunse notando l’occhiataccia di Quinn, la quale rivolgendosi al loro ospite disse in tono cordiale: - Piacere Freddie, io sono Quinn Pensky … e tu non sei quello che faceva le riprese per iCarly?-.
-Sei la prima che si ricorda di me!- esultò il ragazzo mentre le stringeva la mano.
-Strano: riprese ed effetti speciali erano ottimi, immagino che usassi un buon processore-.
Logan per stoppare la conversazione sulla tecnologia sul nascere spiegò a Quinn i motivi che lo avevano portato a far salire Freddie.
-Ma certo- rispose la ragazza.- Il bagno è di là, anzi perché non ti fermi a cena?-
-Ecco io … non vorrei disturbare- fece imbarazzato il castano.
-Ma figurati nessun disturbo. E’ il minimo che possa fare, dopo tutti i guai che ti hanno procurato il mio alpaca e il mio fidanzato-.
Freddie che dopo tutte quelle corse, oltre alla stanchezza cominciava a sentire anche una fame da lupo, aveva rifiutato più per educazione che per altro e alla fine si lascò convincere (anche perché Logan mentre lo accompagnava a scegliere i vestiti, gli aveva detto che forse Quinn avrebbe rinunciato a rimproverarlo se fossero riusciti a metterla abbastanza di buon umore quella sera).
 
E in effetti la cena fu piacevolissima, oltre che lunghetta.
Il cibo era ottimo e Logan e Quinn molto simpatici. Gli parlarono del PCA la scuola dove si erano conosciuti e delle follie che avevano vissuto all’epoca.
Freddie dal canto suo raccontò loro di parecchie avventure che gli erano capitate ai tempi in cui faceva iCarly.
Dopo aver finito di mangiare la giovane Pensky lesse la relazione del liceale e gli suggerì qualche miglioria che egli apportò immediatamente e quando arrivò la telefonata isterica di Marissa Benson, che voleva sapere perché Freddie non fosse ancora a casa a quell’ora i due si offrirono addirittura di accompagnarlo (stavolta il ragazzo accettò all’istante: non voleva più saperne di Taxi per un bel pezzo).
Una volta a casa il castano però fu assalito da una strana sensazione: era stata davvero una bella serata e aveva conosciuto due nuovi amici eppure … eppure …
Nonostante Quinn e Logan fossero molto diversi era chiaro che si amavano moltissimo e avevano un grande bisogno l’uno dell’altra.
Da quanto gli avevano raccontato però prima di fidanzarsi, avevamo condiviso per anni un’avversione reciproca, proprio … proprio come lui e Sam.
Però a differenza di lui e Sam, loro alla fine erano riusciti a far funzionare la loro relazione.
Le loro differenze non erano riuscite a dividerli.
Perché lui e Sam si erano lasciati e Logan e Quinn no?
Forse non ci avevano provato abbastanza, forse non ci avevano creduto fino in fondo nella loro storia e si erano arresi ai primi ostacoli ?
Forse entrambi avevano avuto paura di quell’evoluzione del loro rapporto, e avevano preferito riportarlo alla condizione precedente?
Forse era stata una combinazione di tutte queste ragioni … che di colpo gli apparivano vuote, prive di senso e riconducibili solo a una stupidissima paura.
Freddie tirò fuori il cellulare, aprì la rubrica e la fece scorrere fino al numero di una ragazza trasferitasi a Los Angeles.
Uno squillo … due squilli … tre squilli …
-Ciao … sono io … -
 
 
 
 
 
ANGOLO DELL’AUTORE
 
E rieccomi qui nel fandom di iCarly .
Quest’ideuzza, mi frullava nella mente da un bel po’ ed approfittando di un piccolo periodo libero che mi è capitato l’ho tradotta in fanfiction.
Allora che ne dite di questo piccolo crossover? Secondo me incontrare un'altra coppia conflittuale come la loro avrebbe aiutato molto i Saddie e poi la Quogan è sempre stata la mia coppia preferita di Zoey 101.
Ringrazio anticipatamente tutti quelli che leggeranno e recensiranno questa fic: anche una critica può essere apprezzata se costruttiva e scritta con educazione.
Arrivederci e auuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu.
Farkas.
 
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Capitolo 2
*** Di coppiette appiccicose e lottatrici eleganti ***


Di riflessioni e inseguimenti
DI COPPIETTE APPICCICOSE E LOTTATRICI ELEGANTI
 
Per Sam quella era stata una giornata abbastanza tranquilla per i suoi standard.
Aveva passato come al solito la domenica mattina a non far nulla, aspettando il ritorno di Cat e l'ora in cui sarebbe uscita con Jade.
Le due si presentarono insieme nell'appartamento, ma la rossa stavolta non parve particolarmente gelosa dell'amicizia che si era creata tra le due .
D'altronde ormai aveva altro a cui pensare tuttavia chiese: - Dove andate di bello?-
-Al centro commerciale. Tu sei sicura di non voler venire?- indagò la dark
-No, grazie. Devo già uscire con Robbie.-
- Un'altra volta?- esclamò sorpresa la bionda.- E' la quinta in tre giorni!-
- E allora? Perché non dovrei uscire con il mio ragazzo?-
Dopo quella disastrosa esperienza con i tonni Robbie e Cat erano usciti insieme, e anche se non avevano detto a nessuno i particolari di quel loro appuntamento, avevano finito per fidanzarsi. Da allora però i due passavano la quasi totalità del loro tempo insieme da soli.
-Senti sono contenta per te- sbuffò Sam - ma cercate di non diventare una di quelle coppie ok?-
-Lo sono già una di quelle coppie- commentò Jade - fidati tu non li vedi tutti i giorni.-
Cat mise il broncio vagamente offesa: -Si può sapere cosa intendete con quelle coppie?-
Jade fu entusiasta di spiegarglielo: - Intendiamo quelle odiosissime coppiette, tenerelle e sbaciucchiose che passano insieme ogni momento, fanno insieme qualunque cosa e vanno insieme dappertutto, il cui amore diventa in breve un' ossessione morbosa che finisce per alienargli tutti gli amici.-
- Io e Robbie non siamo così!-
-Ah no?- fece ironica la giovane West .- Vediamo. Con chi sei andata e tornata da scuola nelle ultime due settimane?-
-Con Robbie.-
-Vicino a chi ti sei seduta, nello stesso lasso di tempo a lezione e a pranzo?-
-Vicino a Robbie.-
-Da chi ti fai aiutare per fare qualunque cosa non ti riesca?-
-Da Robbie- mormorò la babysitter, mentre il suo cellulare la informava della ricezione di uno SMS.
-E chi ti ha appena messaggiato?-
-Robbie.-
-Caso chiuso- concluse la ragazza di Beck - siete una di quelle coppie. Andiamo Sam .-
Ridacchiando le due uscirono di casa, lasciandosi dietro una Cat imbronciata che non appena vide la porta chiusa borbottò:- Sono invidiose ecco la verità- e poi leggendo il messaggio sospirò in tono dolce.- Che tenero- prima di rispondere "Anche tu mi manchi coccolacchiotto. Hai ragione sono stati venti minuti lunghissimi! Il tempo di cambiarmi e sono da te. Baci."
Feeling: Innamoratissima.
Canticchiando la ragazza si diresse verso il suo armadio.
Com’ era lontana da immaginarsi la bufera di guai che si stava avvicinando, quando dieci minuti dopo si diresse mano nella mano con Robbie verso il cinema.
Nel frattempo Sam e Jade erano in giro a fare il loro shopping di DVD di film horror, quando di colpo sul viso della dark si dipinse un'espressione furiosa e la nativa di Seattle ne seguì lo sguardo, vedendo così Tori e Beck che chiacchieravano amabilmente.
Ovviamente la giovane West si diresse verso di loro a passo di carica.
-Salve- esordì- che ci fate di bello qui insieme?-
-Ci siamo incontrati per caso- sospirò il canadese.- Ero venuto a comprare un film e ho incontrato Tori e Trina che erano qui per un cd.
In effetti poco dopo, si aggiunse a loro anche la maggiore delle due Vega e dopo un po’, la conversazione slittò su Cat e Robbie.
-Dio sono insopportabili!- sbuffò Trina. -Sempre baci, carezze … e poi i soprannomi che si danno!.-
- Altroché - sospirò Tori- ora posso capire nostra cugina Lola. Si trovò nella stessa situazione, con due suoi amici … è imbarazzante stare vicino a quei due!-
-Non scordare che gli amici di Lola, prima si odiavano- aggiunse Trina.- Per lei deve essere stato ancora più strano.-
-Aspettate- si inserì Sam.- Volete per caso dire che due che prima, non facevano che litigare … sono diventati come Cat e Robbie?!-
- Be' stando ai racconti di nostra cugina … - fece Tori sorpresa dal tono sbalordito della bionda.
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Dopo il film Cat e Robbie si stavano godendo un romantico spuntino, imboccandosi a vicenda, quando i guai sopracitati si manifestarono nella forma di Joanne "Jo" Walker una lottatrice mezza suonata, con una faccia da far inacidire il latte appena munto, che dieci anni di incontri non avevano certo contribuito ad abbellire (per la cronaca era anche la sorella di un certo tassista, che attualmente operava a Seattle, ma questo non ha grande rilevanza ai fini della nostra storia).
La signora, si era comprata un vestito elegante e aveva deciso di sfoggiarlo nel bar in cui erano i due neo-fidanzati.
Per essere onesti c’erano foche su cui quell’abito avrebbe fatto un effetto migliore, anche a causa delle ferite che la Walkers aveva sul volto.
-Davvero un bel film- disse il ventriloquo mentre infilava una patatina nella bocca di Cat.
-Già, anche se quel trailer era orribile- mormorò la rossa.
-Dici quello del film horror, con la donna brutta che ritornava in vita, con le ferite sulla faccia, il bel vestito e se ne andava in giro a uccidere ragazze carine?-ricordò il ragazzo.- In effetti … perché hai quell’espressione terrorizzata?- fece sorpreso Robbie, quando il volto della sua fidanzata fu attraversato dalla paura .- In fondo quel trailer non ha mostrato nessuna scena troppo cruenta … -
-E’ QUI!- gridò disperata la rossa.- Tutte le ragazze carine sono in pericolo! Ragazze carine scappate! Il mostro vuole ucciderci!-
Il giovane Shapiro si voltò e in effetti vide una donna che ricordava parecchio il mostro di quel film; ma mentre lui stava ancora pensando a come calmare Cat quest’ultima passò all’azione, lanciando una fetta di torta contro la Walkers, mormorando una formula magica contro gli spiriti maligni.
La donna che si era già alterata parecchio per gli strilli della rossa, non fu certo felice di vedere crema e cioccolato schiantarsi sul suo vestito.
-Di un po’ bambolina- ringhiò avvicinandosi ai due a grandi passi e afferrando Cat per il collo, sollevandola come se non pesasse nulla.- Chi sarebbe il mostro qui?-
-Ehi- fece Robbie- lasci subito la mia ragazza, altrimenti io … -
Jo lasciò in effetti Cat dopo quella frase … ma solo per afferrare il moro al posto suo.
-Altrimenti tu cosa moscerino?- ringhio.
-Altrimenti io … io … io vi ficcherò un dito in un occhio così!- esclamò il ventriloquo ficcando l’indice nell’occhio destro del mos … pardon della donna.
Con un grido, la lottatrice si portò le mani agli occhi, lasciando così Robbie che atterrò di schiena sul pavimento. Non proprio il ritratto di un eroico salvatore.
Ciò però non impedì a Cat di considerarlo tale … e di precipitarsi su di lui per aiutarlo a rialzarsi e dargli un bacetto.
-Come sei stato coraggioso- gli sussurrò.- Hai affrontato il mostro per me!-.
-Ehm già- fece il ragazzo in un tono a metà tra il compiaciuto e l’imbarazzato.- Adesso però consiglierei di cambiare aria velocemente.-
Infatti Joanne Elliot si stava rialzando … e pareva decisissima a sfruttare sui due adolescenti, tutte le mosse che nel suo ambiente le erano valse il soprannome di “Rompiossa”.
Muggendo come un toro infuriato si scagliò verso gli alunni della Hoolywood Arts che si presero per mano (“che teneri” commentò un’altra cliente) e infilarono la porta con la velocità di due lepri.
-Ma avete visto che roba?- fece il barista tra una risata e l’altra.- Meglio delle sitcom su Nickelodeon-.
-Complimenti per la sua filosofia- disse una ragazza dai capelli neri.- Io non riderei di certo così tanto, se tre clienti scappassero senza pagarmi il conto.-
-Il conto!- urlò lo sciagurato barista perdendo di colpo tutta la sua ilarità, e catapultandosi fuori dal locale a sua volta, dopo aver gridato al cameriere di prendere il suo posto alla cassa.
Megan Parker sogghignò: era troppo divertente sconvolgere qualcuno … e non aveva più avuto molte occasioni di farlo da quando Drake e Josh non vivevano più in casa.
“Fortuna che oggi sono dovuta venire qui a Los Angeles per quella gita al museo aerospaziale” si disse.
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Robbie e Cat correvano ben intenzionati a liberarsi di Rompiossa, che a sua volta era ben intenzionata a dar loro una lezione.
Certo che era fastidiosa quella voce lontana che gridava “il contooooooooooooooo!” pensò Robbie.
-Guadagna terreno!- boccheggiò Cat. - Se solo Sam fosse qui! Non voglio essere uccisa dal mostro!-.
Pur sapendo che avrebbe dovuto spiegarle la situazione il giovane Shapiro preferì assecondare la sua ragazza.
-Calma- le disse- ora troveremo un posto dove nasconderci … il centro commerciale è qui vicino se non sbaglio e tra tutte quelle persone non ci troverà mai. Ancora duecento metri e saremo al sicuro-.
Ma non era destino che arrivassero così lontano: Cat infatti scivolò e cadde trascinando con sé l’amato e prima che riuscissero a rialzarsi si ritrovarono davanti la loro inseguitrice.
-Bene bene- disse quella- ora concluderemo il discorso ragazzi.-
Robbie deglutì a stento. Possibile che dovesse morire proprio dopo aver coronato il suo sogno d’amore?
Una donna che aveva assistito a tutto (era anche lei cliente del bar e aveva seguito i due) era stizzita: ” Quei due sarebbero stati perfetti”- pensò.- Ma se ora quella li ammazza, non potrò più sfruttarli e dovrò trovarmi qualcun altro”.
Ma ciò non sarebbe stato necessario; in parte a causa di Samantha Joy Puckett, ma soprattutto a causa di Alan Foggs . 
Infatti, Sam uscita con tutti gli altri ragazzi dal centro commerciale vide da lontano quello che stava succedendo e corse in difesa della coinquilina.
Appena raggiunti i tre la bionda diede un violento spintone a Jo … ma quella volta non sarebbe stato il suo l’intervento risolutivo.
Quello infatti appartenne ad Alan Foggs di professione camionista, un camionista che non aveva fatto la revisione alle gomme.
Mentre trasportava un carico per il centro commerciale infatti uno degli pneumatici si bucò e l’uomo si ritrovò a sbandare: miracolosamente riuscì a non investire nessuno, ma passò vicinissimo ai nostri eroi … e troppo vicino a Joanne Elliot il cui costosissimo vestito, si impigliò fra gli nella maniglia degli sportelli del camion ormai del tutto fuori controllo, che trascinò la donna con sè.
L’autista riuscì a fermarsi dopo circa un chilometro … ma il vestito si strappo molto prima e la proprietaria venne proiettata nel negozio di un fabbro.
Gli effetti di quel volo vennero poi ampiamente descritti nei giornali che vennero pubblicati l’indomani: l’articolo più esauriente, venne intitolato : “Rompiossa diventa Ossarotte”.
I due fidanzati invece vennero raggiunti dal resto dei ragazzi della Hollywood Arts, che dopo essersi assicurati che Cat e Robbie stessero bene, una volta saputa tutta la storia si affrettarono ad andarsene con loro … facendo sfuggire così gli amici al barista, ma non alla donna che riuscì a pedinare Cat e Sam fino a casa.
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Sam si gettò sul letto.
Dopo aver saputo tutto quello che avevano combinato la rossa e il ventriloquo, aveva riso a più non posso eppure … eppure un pensiero continuava a roderla.
Tori aveva parlato di due amici di sua cugina, che dal detestarsi erano passati all’amore più stucchevole, ed erano attualmente fidanzati.
Per quanto detestasse ammetterlo l’idea che qualcuno nelle loro stesse condizioni fosse riuscito dove lei e Freddie avevano fallito non le dava requie.
Peccato che la castana non le avesse saputo dare molte informazioni.
Lo squillare del suo telefono, la fece sobbalzare … ed anche il nome che lampeggiava sul display.
Era proprio lui a chiamarla. Ma perché mai?
Be' per saperlo non doveva fare altro che rispondere.
Solo sentire la sua vece le fece battere più veloce il cuore.
-Ciao … sono io … -
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Anche la donna che aveva seguito di nascosto i due bizzarri fidanzati era al telefono. – Ho trovato due che sono perfetti: innamorati, dolci… e comici-.
 
 
 
 
 
ANGOLO DELL’AUTORE
 
Lo so, sono in ritardissimo! Scusatemi mi dispiace davvero, ma ho avuto molto da fare.
Cercherò di far prima con il prossimo capitolo (e lì ci sarà la telefonata garantito).
Be' che ne pensate del capitolo ? So che è incentrato quasi tutto sulla Cabbie, ma era necessario per vari motivi … non ultima la donna misteriosa che sarà importante nel futuro di questa fic.
Come avete visto torna il tema dell’inseguimento, che sarà presente anche metaforicamente in molti capitoli della storia, perché mi sembra che Sam e Freddie non facciano che inseguirsi e allontanarsi, in una sorta di circolo vizioso che impedisce loro di essere felici.
Pochissima Quogan qui, ma tornerà presto fidatevi … e come la Cabbie aiuterà le nostre ex-stelle del web.
Ho sproloquiato abbastanza: ora passiamo ai ringraziamenti.
Grazie a tutti quelli che hanno recensito lo scorso capitolo (e mi hanno convinto a fare di una one-shot il primo capitolo di una long) cioè a Alessia7200, giugymiao2, iCreddie, meryXD, la mia fedelissima The_Warrior_Of _ The_Storm, Iri_Potter (un’altra affezionata lettrice), Alby2803, Francy_21, rusher_percabeth, e Selly Luna (vorrei consigliare a tutti i fan della Quogan, la sua recente fic Kiss Cam).
Grazie a LoVe_LeoV che ha messo la storia tra le seguite e a chi l’ha messa tra le preferite soffy poffy e rusher_percabeth.
Grazie a tutti voi lettori silenziosi, ma ogni recensione è ben accetta.
Farkas.

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Capitolo 3
*** Sentimenti al telefono ***


Di riflessioni e inseguimenti
SENTIMENTI AL TELEFONO
 
-Ciao ... sono io ...-
Freddie deglutì a stento. Di colpo quella telefonata gli sembrò una colossale stupidaggine.
Ma che le voleva dire? "Ehi, oggi inseguendo unalpaca ho incontrato due che prima si odiavano e poi si sono innamorati proprio come noi, solo che non si sono lasciati. Perché non pianti tutta la tua nuova vita a Los Angeles e torni qui, così ci riproviamo?"
Sarebbe stato fortunato ad ottenere una risata come risposta!
- Come mai ... come mai mi chiami a quest'ora?- mormorò la bionda.
- Perché ci dev’essere un motivo particolare? Avevo voglia di sentirti.-
- Oltre che nerd, sei diventato anche sdolcinato?-
Freddie si sentì quasi confortato da quella frase. Era bello sapere che certe cose non cambiavano mai.
- E tu oltre che delinquente, sei diventata anche insensibile? O devi per forza prendermi in giro di continuo?
- La seconda naturalmente- rispose lei sorridendo.- Come vanno le cose lì? Spencer e Gibby stanno bene?-
- Benissimo … be' in base ai loro criteri s’intende. Spencer ha dipinto pesci sul soffitto e Gibby ha iniziato a lavorare in un centro ricreativo per i ragazzini delle scuole medie *.-
- Urgh!- fece incredula Sam. – E i loro genitori lo permettono? Non hanno paura che possano imitarlo?
- Be' se ci sono dei genitori che affidano a te dei bambini, perché altri genitori non dovrebbero permettere ai loro figli di stare con Gibby?-.
- Touché. E tu? Hai smontato qualche computer ultimamente?-
- No, in compenso ho maturato un profondo odio per tassisti e camelidi- borbottò l’ex-tecnico.
-Cosa?- domandò sorpresa la babysitter.
-Niente- fece Freddie. Era stufo di divagare. Doveva dirle perché le aveva telefonato. Eppure … eppure non ci riusciva. Di cose come l’amore, si deve discutere faccia a faccia non 1135 miglia di distanza.
- A te invece va tutto bene?- disse alla fine il giovane Benson.
- Non c’è male. Cat e Robbie ora stanno insieme e basta guardarli per farsi venire una carie, ma a parte questo tutto ok .-
- Sono contento per loro … senti quest’estate perché non fai un salto qui? M … ci manchi.-
- Ci stavo pensando in effetti – ammise Sam - e poi anche Cat mi dice sempre che vorrebbe vedere dove giravamo iCarly .-
Seguì qualche secondo di silenzio imbarazzato, che alla fine fu interrotto da Sam: - Ora devo andare. E’ tardi e domani devo accompagnare Cat a scuola: un bambino le ha bucato le ruote della bici con un arpione.-
-Ah- fece Freddie in tono vagamente deluso- allora buonanotte.-
- ‘Notte- rispose la bionda un attimo prima di chiudere la comunicazione.
-Accidenti!- imprecò il giovane. Inutile! Non era riuscito a dirle nulla di ciò che voleva! Quella maledettissima paura l’aveva bloccato di nuovo.
Se non altro, adesso so che sta valutando la possibilità di tornare d’estate”- si consolò Freddie.- “Magari è meglio così: avrò tutto il tempo di prepararmi un discorso come si deve”.
Con un sospirò il giovane Benson aprì la porta di casa … dove ad accoglierlo, trovò un abbraccio stritolante.
-Freddie – sospirò sua madre- ma ti pare questa l’ora di rincasare? Ero così preoccupata … ma questi non sono i tuoi vestiti! Che cosa è successo?-
-Te lo racconto domani mamma- gemette il ragazzo.- Per favore, lasciami andare a letto. E’ tardi, domani c’è scuola … ed è una storia lunga.-
Notando l’espressione stanca del figlio Marissa Benson cedette … ma tra sé e sé si disse che forse al chip, avrebbe dovuto aggiungere un microfono.
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Sam gettò il telefono sul letto.
Alla fine della loro conversazione Freddie era parso vagamente deluso, come se desiderasse sentire qualcosa di più da lei.
Effettivamente per qualche secondo aveva pensato di dirgli del pettegolezzo riferitole da Tori, ma poi si era frenata.
Perfino nella sua testa la frase :”L’amica della mia amica, mi ha detto che due amici di sua cugina come noi prima si odiavano, e poi si sono fidanzati. Loro però stanno ancora insieme. Secondo te, noi dove abbiamo sbagliato?” suonava stupidissima ( peccato non sapesse che il suo ex aveva appena conosciuto i due sopracitati).
“Anche lu … anche loro mi mancano” si disse la ragazza.
A strappare Sam dalle sue riflessioni, ci pensò Cat che entrò in camera parlando anche lei al telefono:- A domani allora. Notte, nottina anche a te cucciolottino mio!-
Il volto della bionda fu attraversato da una smorfia di disgusto :- Altro che carie- sbuffò- quei due mi faranno venire il diabete- .
Eppure … eppure anche se non lo avrebbe mai ammesso era leggermente invidiosa della coinquilina, e del sorriso felice che le illuminava il volto ogni volta che era o parlava con Robbie.
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-Sì è stata colpa sua- borbottò Quinn al telefono.- Sì è sempre il solito. ‘Notte Michael-.
-Ha chiamato anche lui?- gemette Logan.
-Certo- sbuffò la scienziata.- Come Lola e Vince, come Zoey e Chase. Tutti i nostri amici hanno riconosciuto Otis al tg. Michael a detta di Lisa, non rideva così da mesi . Comunque ti salutano tutti. -
- Be' questa storia ci ha fatto bene sul piano delle amicizie- ironizzò il giovane Reese.- Ne abbiamo fatta una nuova, e abbiamo rinsaldato le vecchie.-
-Cioè è stata una fortuna, che tu ti sia fatto scappare il mio cucciolo, che poteva anche ferirsi?- fece la castana piccata.
-Era una telefonata di lavoro!- si difese il ragazzo.- Dai ti prometto, che starò più attento d’ora in poi … e lo sai che Otis con me, si agita di più!-
-E va bene, ti perdono- si arrese la castana.
-E allora me lo dai un bacio?- fece Logan .
-Certo!- sussurrò la ragazza prima di poggiare le labbra su quelle del fidanzato.
Se una volta le avessero detto, che si sarebbe innamorata di Logan Reese Quinn sarebbe scoppiata a ridere mentre ora … ora non poteva immaginare la sua vita senza di lui.
 
 
* Oltre a Sam & Cat in origine si voleva produrre un altro spin-off di iCarly intitolato Gibby, cha avrebbe avuto quest’ultimo come protagonista. Gibby sarebbe andato a lavorare in un centro ricreativo, e lì avrebbe incontrato quattro insoliti ragazzini delle medie, diventando per loro un mentore. Nathan Kress, si era detto interessato a far fare anche qui un cameo a Freddie, ma il progetto fu annullato.
 
 
ANGOLO DELL’AUTORE
E rieccomi qui.
Questo sarò l’ultimo aggiornamento per un po’ dato che sto per andare in vacanze e non potrò connettermi a internet fino a Settembre.
Che ne dite? Vi è piaciuto? Ho dato a questo capitolo il titolo della mia prima storia in questa sezione.
Mi dispiace se è un po’ breve, ma era più un capitolo di transizione … spero comunque abbiate gradito il momento Quogan e le citazioni dei personaggi di Zoey 101.
D’altronde Seddie, Quogan e Cabbie, non hanno idea di cosa li aspetta …
Ed ora passiamo ai ringraziamenti:
Grazie a tutti quelli che hanno recensito lo scorso capitolo, cioè a Tasty Number, giugymiao2, Wiley, le mie amiche The_Warrior_Of _ The_Storm, e Iri_Potter, iCreddie e una conoscenza più recente ma non meno gradita SellyLuna.
Grazie a chi ha messo la fic, tra le seguite: le sopracitate Selly Luna, The_Warrior_Of _ The_Storm, e anche LoVe_LeoV.
Mille grazie, anche a chi ha inserito la storia tra le preferite: Tasty Number, soffy poffy, rusher_percabeth e benedettagaba.
Ci si vede allora!
Farkas.

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Capitolo 4
*** Correndo come razzi ***


Di riflessioni e inseguimenti
CORRENDO COME RAZZI
 
La mattina dopo Freddie riemerse a fatica da una bizzarra serie di sogni: in uno lui e Logan si ritrovavano a inseguire quel maledetto tassista cavalcando Otis, in un altro era lui da solo a correre dietro la moto di Sam e non riusciva a raggiungerla, in un altro ancora era sua madre a inseguire lui, per costringerlo a fare il bagno anti zecche ...
La prima parte della giornata trascorse in modo abbastanza veloce: dopo aver fatto a sua madre un rapido riassunto del pomeriggio precedente (alla parte del taxi T-bo che si era eroicamente trattenuto fin lì era scoppiato a ridere senza ritegno, guadagnandosi così un'occhiataccia da parte della sua padrona di casa), essere andato a scuola, e aver pranzato si diresse a casa di Logan e Quinn per rendere al primo i vestiti e ringraziare la seconda per il 10 guadagnato grazie alle sue migliorie alla relazione.
Appena salito trovò una confusione indescrivibile: il grazioso appartamento del giorno prima era stato sostituito da un magazzino, pieno degli oggetti più strambi che si potessero immaginare.
-Scusa il disordine- disse Quinn appena lo vide- ma sto facendo il collaudo mensile delle mie Quinninvenzioni-.
-Quinninvenzioni?- ripetè il ragazzo.
-Certo: io mi chiamo Quinn, inventò delle cose e quindi le chiamo Quinninvenzioni.-
- Tesoro- intervenne Logan uscendo dal bagno, trasportando una mezza dozzina di sfere verdi- dove vuoi che te le metta queste ... oh ciao!- aggiunse non appena vide Freddie.- Come mai da queste parti?-
-Ero venuto a riportarti i vestiti che mi avevi prestato- rispose distrattamente Freddie.
Da vero amante della tecnologia infatti il giovane Benson non riusciva a staccare gli occhi da quei bizzarri marchingegni; Quinn dovette capirlo perché dopo aver indicato a Logan dove mettere le sfere propose a Freddie di unirsi a loro per i collaudi. Inutile dire che quest’ultimo accettò con entusiasmo.
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Freddie era estasiato. Le Quinninvenzioni lo avevano conquistato. C’era davvero di tutto: una fotocamera resistente all’acqua, una cavigliera laser, delle cuffie che riducevano il rumore, un casco super resistente …
-Cosa sono quelli?- domandò l’ex-tecnico indicando alcuni braccialetti dall’aria normalissima.
Quinn storse il naso:- Una delle mie creazioni meno riuscite. Servirebbero per l’autodifesa: li schiacci al centro e sparano un ago soporifero. Il guaio è che hanno un paio di difettucci.
-Quali?-.
-Sono un po’ troppo sensibili, a volte scattano da soli, se si muove troppo la mano e … tutti quelli a cui li do continuano a scordarselo … - .
-Cioè si sono sparati addosso- chiarì Logan.
La sua ragazza annuì con aria afflitta:- La nostra amica Zoey si è grattata un occhio ed ha dormito per un giorno intero. Un'altra nostra amica Lola, stava accarezzando i capelli del suo ragazzo quando le è partito un colpo: il povero Vince è rimasto K.O. per tutto il pomeriggio -.
-Posso prenderne uno?- domandò il figlio di Marissa.- Magari posso migliorarli … -.
-Certo fai pure.-
Fu allora che Freddie vide qualcosa che gli gelò il sangue: sparsi per terra c’erano numerosi missili.
Quinn notò il suo sguardo, lo seguì e si affrettò a spiegargli:- Guarda che sono giocattoli, anzi ora li collaudiamo-.
Detto questo la castana accese un telecomando e il razzo più grosso schizzò verso l’alto sotto gli sguardi dei due ragazzi.
-Ed ora il pilota automatico- esclamò fiera la scienziata.
-Addirittura?- si sorprese Logan.- Ha proprio superato sé stessa la mia scienziatina. E che succede quando è in modalità automatica ?-
- Be' si alza, gira, fa molta scena … almeno finché non accendo questi- dichiarò Quinn, facendo decollare altri missili.
- Perfino la contraerea?- fece sbalordito Freddie.- Hai pensato davvero a tutto!-
-Già: sono programmati uno per fuggire e gli altri per inseguire-.
Per qualche minuto missile e antimissili proseguirono il loro carosello sotto gli occhi dei tre amici, poi di colpo il razzo prese a sbandare e infilò la finestra seguitò ovviamente da tutti gli altri.
-Ma che succede?- fece incredula la giovane Pesky.- Non si comportano come al solito … e ignorano i miei comandi!- aggiunse esterrefatta smanettando sulla console.
Così gli ex studenti del PCA e l’ex responsabile tecnico di iCarly, non poterono fare altro che fiondarsi in strada all’inseguimento delle Quinninvenzioni fuggiasche.
Come l’inseguimento del giorno prima anche questo non passo inosservato … ma mentre il giorno precedente, vedere Logan e Freddie correre dietro a Otis aveva suscitato perlopiù stupore o ilarità, i nuovi inseguiti scatenarono sentimenti decisamente diversi.
-Sono dei missili!- urlò terrorizzata una donna.- Siamo spacciati!-.
-Lo dicevo io che ci sarebbero voluti dei rifugi antiatomici!- esultò un vecchio barbone.- Ah, se solo quegli idioti del comune avessero risposto alle mie lettere, o se l’avessero fatto la CIA, oppure l’ FBI! Sarei dovuto diventare ministro della difesa, ecco la verità!-.
Va detto che in effetti Paul Flynn (questo era il nome del senzatetto) a suo eterno merito, fu quello che affrontò la situazione con più forza d’animo: tutti gli altri passanti si fecero prendere dal panico e cercarono di scappare urlando di terrore.
-Sono i talebani! * - ululò disperata una suora.- Capendo di non poterci convertire alla loro falsa fede, hanno deciso di annientarci!-.
-E’ Al-Quaeda!- strillò un uomo in evidente sovrappeso cercando (con scarsi risultati) di nascondersi sotto un utilitaria.
-I russi!- gemette un vecchio con aria rassegnata.- Sapevo che prima o poi sarebbe successo. Non posso lamentarmi della mia vita … ma avrei voluto sapere come finiva Supernatural. E forse anche andare al matrimonio di mio nipote domani -.
- Gli alieni!- urlò una ragazza sui sedici anni accucciandosi a terra.- Per la Terra non c’è più speranza!-.
In mezzo a quel bailamme Quinn attivò lo zap orologio e sparò verso il razzo principale, certa che distruggendo quello, gli antimissili si sarebbero fermati da soli.
Tuttavia anche se il colpo non fallì, la contraerea in perfetto stile Frankestain non si comportò come pensava la sua creatrice e i razzi anziché cadere per terra, si sparpagliarono in tutte le direzioni.
-Dividiamoci- esclamò la scienziata sconvolta - tra un po’ dovrebbero finire l’autonomia e potremo recuperarli. Ma perché, non ho previsto un dispositivo di disattivazione?-.
Fu così che i tre si sparpagliarono all’inseguimento dei quattro razzi.
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Logan ne seguì uno che sibilava minacciosamente e seguiva una traiettoria a zig-zag.
Meno male che si muove in quel modo strano” pensò il giovane “altrimenti, veloce com’è non so se riuscirei a stargli dietro”.
L’inseguimento durò una decina di minuti, poi il razzo entrò in una villetta tramite una finestra aperta da cui uscì poco dopo un urlo lacerante.
Preoccupato il giovane Reese corse a bussare alla porta, che venne aperta da un uomo nerboruto che lo salutò con un :- Via! Non compro niente!-.
-Ma le sembro un venditore?- fece seccato il ragazzo- Vorrei riprendere il mio razzo, quello che le è appena entrato in casa dalla finestra-.
-Il tuo razzo?!- ringhiò quello, andando così vicino al volto del suo interlocutore da permettergli di ammirare la sua dentatura. – E’ forse quello che atterrandoci sopra, ha sfasciato la pendola della mia bisnonna risalente all’800?-.
-Gliela posso ripagare, sono ricco!- urlò il castano facendo tre passi indietro di fronte a quel cipiglio feroce.
-Entra allora; ho sempre desiderato mostrare a qualcuno le foto dei detenuti più pericolosi che ho sorvegliato come guarda carceraria- fece l’uomo con un largo e inquietante sorriso sul volto.
Fu così che Logan invece che con la sua ragazza, si ritrovò a passare il pomeriggio con un perfetto estraneo a guardare una serie di facce orribili.
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Quinn corse dietro a un razzo particolarmente amante del giro della morte.
“ Proprio ora doveva scaricarsi lo zap orologio ?” imprecò mentalmente la ragazza di Logan.
Finalmente dopo un ennesima acrobazia, il razzo entrò in un negozio di libri seguito subito dalla sua sventurata creatrice. Tuttavia una donna di mezza età, non appena vide entrare Quinn le corse incontro e le sbuffò in faccia: -Prue! Finalmente! Ma quanto ci hai messo?-.
-Scusi dice a me ? – rispose la ragazza.
-Ehm … non sei mia figlia Prue?- fece debolmente la donna.
-Temo proprio di no- mormorò Quinn.
-Chiedo scusa- gemette la sua interlocutrice - e che prima ho rotto gli occhiali, e senza non vedo un accidente. Ho telefonato a mia figlia per farmi portare quelli di riserva, ma è passato più di mezz’ora! Ma dove si sarà cacciata? Così non riesco a servire i clienti! E’ entrato addirittura un piccione poco fa e poi si è sentito uno schianto … avrà ceduto un altro scaffale? -.
Agitando le mani davanti a sé come una cieca, la donna cercò di raggiungere il corridoio colpendo inavvertitamente qualcosa.
-Scusi signor Harper!- strillò la libraia.
-Io sono qui!- esclamò seccato un uomo sulla trentina, intento a osservare i romanzi polizieschi. – Lei ha appena colpito l’attaccapanni-.
-Ah, in effetti mi eravate sembrato un po’ troppo legnoso-.
Quinn osservò la scena basita, combattuta tra la pena e la voglia di ridere quando si ricordò di ciò che l’aveva portata in quel negozio,
-Resti qui!- urlò alla talpa … scusate alla commessa.- Vado a vedere io, lei potrebbe cadere e farsi male-.
Ricevuto l’assenso della signora, l’ex compagna di stanza di Lola si precipitò nella direzione indicatole, dove trovò una quindicenne ricoperta da libri sotto lo sguardo divertito di un ragazzo della stessa età. Poco lontano c’era il razzo.
Dopo averlo raccolto Quinn si rivolse al teenager, scoprendo che il suo razzo aveva fatto crollare una pila di libri sulla ragazza.
-E tu non hai fatto niente per aiutarla?!- esclamo scandalizzata la giovane Pesky.
-Io aiutare qualcuno che ha osato definire Twilight migliore di Game of Thrones?- rispose quello in tono oltraggiato. –Neanche per tutto l’oro dei Sette Regni!-.
-Guerre tra fan- sbuffò la creatrice dei razzi.- “Guerre tra fanatici” sarebbe una definizione più corretta-.
La castana dopo aver liberato l’altra ragazza, se la diede a gambe con il razzo stretto al petto, urlando una veloce spiegazione alla commessa.
La donna cercò di inseguirla ma ottenne solo di sbattere contro un vetro.
-Urgh!- urlò accarezzandosi il naso dolorante.- Mi era sembrato di vedere la porta aperta!-.
-La notizia è che avete visto la porta- commentò il signor Harper prelevando un libro dalla sezione dedicata alla poesia.
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Freddie inseguì un razzo che voleva rasoterra sibilando minacciosamente.
Forse le giornate vuote e noiose a conti fatti non erano così male” gemette tra sé e sé il ragazzo.
Il razzo intanto fece una giravolta ed entrò come il suo predecessore tramite una finestra in una casa privata, da cui poco dopo si levò un urlo di giubilo.
Freddie corse a bussare alla porta e gli aprì un uomo sulla cinquantina, che lo saluto con un gentile:- Buongiorno. Come posso aiutarti? Sei un amico di Sharon?-.
-Ehm, no- fece il castano vede vorrei riprendere il razzo che …--
-Aspetta un attimo- fece l’uomo- tu sei il padrone del razzo che ha appena tramortito mia moglie?-.
-E’ stato un incidente- si affrettò a dire Freddie- le assicuro … -.
Ma il giovane Benson venne interrotto da un abbraccio entusiasta: - Oh grazie- fece l’uomo.- Grazie, grazie, grazie, grazie!-.
-Sharon! – urlò poi.- Muoviti c’è alla porta il nostro salvatore!-.
Immediatamente una pallida ragazza bionda corse a congratularsi con Freddie, schioccandogli due sonori baci sulle guance.
-Ma non vi dispiace per niente?- domandò il castano sbalordito.
-Certo che no!- fece allegramente l’uomo . – Ogni giorno appena rincasiamo, mia moglie ci ammorba con la cronaca della sua giornate lavorativa … ripetendola almeno dieci volte. Oggi potrò finalmente stare in pace!-.
-Ed io potrò guardare Switched at Birth senza dovermi subire vita, morte e miracoli di colleghi e capufficio- fece Sharon esaltata.- Non so proprio come ringraziarti … ora me ne vado sta per cominciare la puntata!-.
Freddie recuperato il razzo salutò e uscì dirigendosi verso l’appartamento dei due fidanzati.
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Quando vide arrivare Logan Quinn sorrise … almeno finche non vide l’aria sconvolta del ragazzo.
-Che cosa ti è successo?- domandò preoccupata.
-Hai mai guardato le foto della festa di compleanno di un rapinatore, della visita medica di un rapitore, oppure quella del battesimo della figlia di un ricettatore?- rispose lui.
-No- fece Quinn senza capire il perché di quella strana domanda.
-Se qualcuno te lo propone rifiuta. Fidati lo dico per il tuo bene-.
La ragazza non riuscì ad approfondire a causa dell’arrivo di Freddie.
-Ecco il razzo- disse il nuovo arrivato- ma temo si sia rotto, la parte superiore si è aperta-.
-Non ti preoccupare- lo rassicurò l’inventrice- sono fatti così apposta: dentro ci si possono mettere bombe ad acqua o altri oggetti per farli cadere-.
-Io infatti prima ci ho messo quelle sfere verdi- intervenne Logan.
-C-cosa? - boccheggiò Quinn con l’aria di chi spera vivamente di aver capito male.- Ma perché l’hai fatto?-.
-Sei stata tu a indicare i razzi, quando ti ho chiesto dove metterle!- si difese il castano.
In un lampo Quinn apri i razzi che erano riusciti a recuperare e con suo grande rammarico, scoprì che le sue granate soporifere erano proprio all’interno dell’unico razzo che non erano riusciti a riprendere.
-Presto! Dobbiamo ritrovare quel razzo! A un certo punto sono programmati per aprirsi e … -.
Lo scoppio e la sinistra nebbia verde in un vicolo a un centinaio di metri dai tre, resero del tutto inutile che la ragazza concludesse la frase.
 
 
 
  • Ci tengo a precisare che io non ho proprio nulla contro i russi e i musulmani. Semplicemente i pregiudizi su di loro mi sembravano abbastanza diffusi per scatenare esclamazioni alla vista dei missili. Se per caso ho offeso qualcuno, me ne scuso.
 
 
ANGOLO DELL’AUTORE
 
E sono di nuovo qui. Mi scuso per il madornale ritardo, ma appena tornato dalle vacanze sono stato travolto dagli impegni e anche da parecchi imprevisti (una mia malattia e un guasto del computer tanto per citarne due, per fortuna entrambi non gravi).
Oltre a questo ultimamente la mia ispirazione lascia un po’ a desiderare.
In origine doveva succedere altro in questo capitolo, ma poi ho pensato che sarebbe diventato troppo lungo e ho deciso di tagliarlo.
Supernatural e Switched at Birth per chi non lo sapesse sono due fantastiche serie TV, che vi consiglio vivamente. E ora i ringraziamenti:
Grazie a tutti coloro che hanno recensito lo scorso capitolo: Helen_TheDarkLady (la mia seguitrice più fedele), TatstyNumber(che segue questa fic già da un po’), SellyLuna (grandissima Quogan shipper), e _S_ Moonlight_Densetsu.
Grazie a chi ha messo la fic tra le seguite: Kendall_ Master, LoVe_LeoV, Micky Wicked, Momoko 21 e alle già citate Helen_TheDarkLady , _S_ Moonlight_Densetsu e SellyLuna.
Grazie a chi ha messo questa storia tra le preferite ne sono onorato cari/e : Alby 2803, benedettagaba, sofy poffy, The_Tenth_Weasley (fan di Harry immagino), Wiley e già citati TatstyNumber e S_ Moonlight_Densetsu e SellyLuna.
Grazie anche a chi legge e basta, ma ogni recensione è ben gradita.
Farkas.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 5
*** Medici e Cameriere ***


DI RIFLESSIONI E INSEGUIMENTI
MEDICI E CAMERIERE

-Da sola ?- fece sorpresa Sam quando vide Cat entrare dalla porta.
-Già- rispose abbacchiata la rossa.
-Come mai il tuo Romeo non ti ha accompagnata?- domandò la bionda.
-La preside lo ha trattenuto per parlargli- mormorò la ragazza.- Spero solo non sia niente di grave.- Fece una pausa e aggiunse - A questo punto non dovresti dirmi qualcosa tipo: “ Non preoccuparti Robbie non può aver fatto nulla di male” o “E’ un tipo studioso, certo non può avere problemi di rendimento” come hanno fatto Tori, Beck e André ?-.
-Non ne ho il tempo! Oggi c’è uno sconto al Tuba Chicken!- esclamò euforica la biondina fissando il cellulare con l’aria di non credere alla pubblicità appena letta.
Detto ciò infilò la porta lasciando Cat sola con le sue esagerate ansie.
In effetti è difficile preoccuparsi perché il fidanzato di un’amica è stato convocato dalla preside della scuola, se una volta si veniva mandati lì ogni settimana.
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Mentre la sua fidanzata si faceva film mentali assurdi, Robbie camminava tranquillamente per la città.
La preside Helen in effetti lo aveva convocato solo perché voleva che lui le facesse un favore personale,* ma il suo telefono si era scaricato non appena era uscito dall’ufficio della donna e non aveva potuto avvertire Cat.
Quasi non ci credeva che stessero finalmente insieme … e che Rompiossa non li avesse uccisi.
Menomale che si trovava davanti all’ospedale solo per caso, e non perché quel gorilla a forma di donna, l’aveva avuto fra le sue grinfie!
Assorto in questi pensieri non prestò troppa attenzione alla strada e andò a sbattere contro qualcuno mandandolo a terra con lui.
-Mi scusi!- urlò il ragazzo.
-Sono mortificato- fece l’uomo aiutando il padrone di Rex ad alzarsi.
-Non importa signor … signor?- .
-Dottor Cole Mahon, del Cedars Sidai Medical Center -.
-Robbie Shapiro - rispose il ragazzo- studente della Hollywood Arts -.
-Piacere di conoscerti Robbie- sospirò il dottore.- Scusa se ti ho fatto cadere … accidenti per colpa mia ti sei sporcato i vestiti. Mi dispiace, ma preso com'ero dai miei problemi, non ho fatto attenzione alla strada-.
-Quali problemi dottore?- domandò l’occhialuto giusto per fare un po’ di conversazione.- Forse avete qualche malato grave che non sapete come curare?-.
-No, fortunatamente nulla del genere- mormorò Cole .- I miei non sono problemi professionali, ma sentimentali-.
Molte persone avrebbero interrotto lì la conversazione, ma Robbie dopo tutto il tempo passato a struggersi nell’amore per Cat, era diventato piuttosto sensibile all’argomento e pensando che parlarne avrebbe aiutato il medico, dopo aver notato la fede che quest’ultimo portava domandò:- Forse vostra moglie vi ha lasciato? O credete che vi tradisca?-.
-Magari- sbuffò l’altro.- Così mi libererei di quell’insopportabile … lasciamo perdere. No, il mio problema è quella donna laggiù. La vedi?- aggiunse indicando una donna che stava uscendo dalla struttura medica.- Alyssa Seer … la più bella dottoressa dell’ospedale … ma che dico, la donna più affascinante della California -.
Alyssa Seer avrebbe potuto concorrere per quel titolo in effetti. Per quanto considerasse Cat la più bella e dolce ragazza del mondo, Robbie era abbastanza obiettivo da riconoscerlo: la dottoressa era alta e snella, con una cascata di riccioli castani, che incorniciavano un volto a forma di cuore, dotato di grandi occhi marroni e di un meraviglioso sorriso.
-In effetti … - concordò il ragazzo di Cat. - E qual è il problema? Forse lei, non ricambia il vostro amore?-.
- Altroché se lo ricambia!- sospirò Cole .- Alyssa è felice come non mai quando è con me-.
-Io non capisco: se anche lei vi ama, si può sapere qual’ è il problema?-.
-I problemi semmai ragazzo mio- esclamo l’uomo dopo un altro sospiro.- Il primo è quell’uomo: Tyler Barlow colonnello dell’esercito e gelosissimo marito di Alyssa-.
Robbie vide infatti un auto, guidata da un uomo alto e robusto, dai capelli biondi e l’aria severa fermarsi per far entrare la dottoressa.
-E la difficoltà numero due mi sta telefonando adesso- ringhiò il dottore.- Quella rompiscatole di mia moglie Liz, che non perde occasione per caricarmi di incombenze e mi impedisce ogni uscita non giustificata. Oggi quell’odioso di Tyler sarà fuori per lavoro, e io non potrò andare dalla mia adorata. Ti assicuro Robbie che avere Alyssa vicino tutti i giorni e doverci limitare a qualche bacio furtivo, è un vero supplizio di Tantalo!-.
Robbie che pur non approvava i tradimenti si sentì toccato da quella storia e domandò:- Sicuro che non ci siano soluzioni?-.
-Ci penso da ieri e non me ne sono venute in mente- fece afflitto il medico, per poi illuminarsi di colpo.- Ma certo! Che sciocco a non pensarci subito! Amico mio è stato il destino a farci incontrare!-.
-Che intende dire?- domandò preoccupato Robbie
-Che tu mi potrai permettere di uscire- quasi urlò l’uomo.- Basterà che tu ti presenti a casa mia fra una mezz’ora, dicendo di essere il nipote di una mia paziente Jamie Brooks che si è improvvisamente sentita male-.
-Ma io veramente … - balbettò il moro.
-Suvvia non studi recitazione? Mia moglie ci cascherà completamente- fece euforico l’altro.- E per il disturbo eccoti cinquanta dollari- aggiunse prendendo il portafogli- Ne avrai altrettanti se tutto filerà liscio-.
“Cento dollari” pensò il ragazzo. “ Il compleanno di Cat si avvicina, sono quasi al verde e posso guadagnare cento dollari in mezz’ora …”.
-E va bene- fece il ragazzo prendendo il denaro.
Cole Mahon si allontanò euforico con gli occhi azzurri brillanti di gioia, tutto intento a sistemarsi i capelli corvini, subito dopo aver dato il suo indirizzo a Robbie.
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Mezz’ora dopo un bussare frenetico costrinse Liz Horn ad andare alla porta.
Immediatamente un adolescente dall’aria sconvolta, si precipitò nell’appartamento quasi gridando:- E’ qui il dottor Mahon? Devo parlargli immediatamente!-.
-Spiacente, ma il dottore e io stiamo per uscire ripassa più tardi-.
-Un momento cara- fece l’uomo presentandosi casualmente all’ingresso.- Potrebbe trattarsi di una cosa molto urgente … non vedi com’è agitato questo poveretto? Il mio codice morale di medico e il giuramento di Ippocrate * mi impongono di ascoltarlo-.
-Grazie dottore- ansimò Robbie.- Mia nonna Jamie Brooks si è appena sentita male, e io ricordandomi che mi aveva parlato di voi sono venuto a cercarvi … so che operate anche fuori dall’ospedale e che le avevate dato il vostro indirizzo … -.
Il medico finse un grande sforzo di concentrazione, poi mormorò:- Tua nonna occupava la camera 101 vero? Mi era sembrato che l’avessimo dimessa troppo presto … andiamo ragazzo! Dammi solo il tempo di prendere la borsa!-.
-Ma oggi non dovevamo andare a comprare il divano?!- protestò Liz .
Cole Mahon avrebbe potuto fare l’attore si disse il giovane Shapiro. L’espressione scandalizzata sul suo volto era credibilissima.
-Ma come!- protestò l’uomo in un tono di voce che si adattava perfettamente a quell’espressione.- Qui potrebbe andarne della vita di una donna e tu ti preoccupi del divano? Puoi sempre andarci con qualcun altro no?-.
Detto questo l’uomo corse verso fuori seguito da Robbie. I due salirono in macchina e il dottore partì di corsa … per poi fermarsi ad appena un paio di isolati di distanza ridendo a crepapelle.
-Ah, ottima recitazione ragazzo! Te li sei proprio meritati i tuoi soldi- fece euforico il dottore, allungando un altro bigliettone al suo degno compare.
-Grazie- rispose questi prima di scendere dall’auto evidentemente dimentico del proverbio “La farina del diavolo va tutta in crusca”.
Poco dopo i due si separarono entrambi diretti dalla propria amata.
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I due amanti si stavano godendo non poco la reciproca compagnia quando vennero interrotti da un furioso bussare alla porta.
-Signora Seer! Apra presto!- urlò una voce.
La donna corse ad aprire ed un ragazzo sui quindici anni entrò tutto trafelato.
-Dex!- fece sorpresa la dottoressa riconoscendo il figlio di uno dei sergenti della base militare, nonché suo vicino di casa.
-Che ti è successo? Sei stravolto!-.
-Mi … mi ha telefonato mio padre- boccheggiò il ragazzo.- Sono venuto di corsa. La riunione a cui doveva partecipare suo marito è saltata e lui sta per tornare a casa. Il dottor Mahon deve andarsene subito!-.
I due sbiancarono e l’uomo si diresse subito verso l’uscita sul retro imprecando.
Può stupire che un sergente favorisca i tradimenti della moglie del suo colonnello, ma la spiegazione è in realtà assai semplice: Tyler Barlow era certamente dotato di qualità che lo avevano portato a fare una rapida carriera militare, ma possedeva anche di una tale quantità di superbia che al suo confronto, Logan Reese e Trina Vega apparivano persone modeste. 
Avendo dunque molti inferiori nella vita militare il caro colonnello certo non si faceva problemi a bistrattarli e se tenenti e maggiori evitavano il peggio, non era così per i sottoufficiali e i soldati semplici, che erano trattati proprio da pezzenti.
E questo non solo al lavoro: anche se li incontrava in luoghi diversi dalla base militare, Tyler Barlow non perdeva occasione per umiliare i suoi sottoposti.
Capirà dunque il lettore che questi ultimi, ben lungi da provare anche solo un briciolo di lealtà verso il colonnello lo odiavano con tutto il cuore e che di fronte alla possibilità di giocargli un brutto tiro, si sarebbero fatti rompere tutte le ossa piuttosto che rinunciarci.
Così quando il sergente Phil Ward padre di Dex, capì cosa nascondessero le visite di Cole Mahon ad ogni assenza del padrone di casa, ne mise al corrente alcuni colleghi e questi ultimi decisero all’unanimità di fare tutto ciò che potevano per favorire la relazione clandestina e i due medici furono non poco felici di quell’aiuto.
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L’adolescente che per primo quel giorno aveva aiutato la coppia fedifraga stava camminando baldanzoso, quando quattro tipi dall’aria poco raccomandabile gli si avvicinarono.
-Ehi amico- fece uno grosso quanto un armadio, con tanti di quei piercing da dare l’idea che il suo volte fosse composto più di metallo che di carne .- Che ne dici di farci vedere il tuo portafogli?-.
Robbie deglutì e lo tirò fuori in automatica.
-Scommetto che con questi cento dollari volevi offrirci qualcosa da bere vero?- fece allegramente il metallaro.
Robbie in altre circostanze si sarebbe forse limitato ad annuire, ma di colpo gli comparve in mente l’immagine di una Cat delusa dalla mancanza di un regalo.
L’amore è una di quelle cose che possono mutare un coniglio in un leone e difatti Robbie allontanò la mano del teppista già protesa verso i soldi con uno schiaffo, per poi scappare via con tutta la velocità che le gambe gli consentivano.
I delinquentelli ovviamente lo seguirono e il nostro già si era quasi pentito del suo coraggio, quando vide la porta che il dottore aveva dimenticato aperta e immediatamente si catapultò nella villetta dei Barlow chiudendosi la porta alle spalle con tanta velocità da strapparsi la camicia.
Poco dopo il ragazzo se la tolse per controllare il danno, pensando: “Sono entrato qui per un motivo, quindi se anche c’è qualcuno in casa basterà che spieghi com’è andata”.
Ahimè come si sbagliava.
Infatti il colonnello Barlow tornato a casa, appena sentì lo sbattere della porta incenerì la moglie con uno sguardo di fuoco e ringhiò:- Chi c’è di là?-.
-Nessuno- fece la donna tremando al pensiero che Cole fosse tornato.
Il colonnello tuttavia non la ascoltò neppure e spalancò la porta con violenza trovandosi di fronte Robbie a torso nudo caccio un urlo e si voltò verso Alyssa con un sguardo folle.
-Dunque i miei sospetti erano giusti!- ringhiò.- Però non nella parte in cui credevo avessi una relazione con qualche collega … te ne vai in giro a sedurre i ragazzini!-.
La donna colta di sorpresa dalla presenza del liceale non riuscì a inventarsi una scusa plausibile, quindi l’uomo passò all’azione, impugnando un grosso candelabro a mo' di clava e tentando di colpirei i due ignorando le loro balbettate spiegazioni.
Alyssa alla fine si fece prendere dal panico e aperta la porta se la diede a gambe seguita dal malcapitato adolescente, e dal furibondo colonnello.
Va' detto per completezza che Travis Gardner, caporale agli ordini di Tyler Barlow quel giorno in libera uscita, notando la scena si affrettò a filmare l’avvenimento per screditare il colonnello.
Mentre fuggiva Robbie, passò di fronte a un auto e la proprietaria gli aprì lo sportello esclamando:-Salta su, svelto!-.
Il ventriloquo obbedì all’istante e la misteriosa guidatrice (una donna sui trentacinque anni, dai lunghi capelli corvini e occhi castani), partì a tutta birra.
-Grazie voi mi salvate- sospirò il ragazzo.- Ma … ci conosciamo?-.
-C’ero anch’io in quel bar l’altro giorno. Certo che hai una vita movimentata tu eh? -.
-Ehm … vede dei teppisti mi volevano derubare- fece lui ben deciso a non parlare dell’aiuto dato dottor Mahon.- Mentre correvo mi si è strappata la camicia e me la sono tolta per controllare il danno, certo di averli seminati … - .
-Ma ti sbagliavi.- completò la donna.- Io sono Jessica Parker … e ho già sentito tutte le battute!-.
Robbie che in effetti aveva colto il riferimento * non voleva scherzarci su, ma fu sorpreso dal tono assunto dalla donna.
-Comunque- riprese Jessica.- Io lavoro per la tv e vorrei te e la tua ragazza come concorrenti in un gameshow per coppie. Che ne dici?-.
-Mi piacerebbe molto-rispose Robbie.- E sono sicuro che anche Cat ne sarebbe felice.
-Bene- fece la donna soddisfatta.- Dovreste portare con voi un amico però. C’è qualche problema?-.
-Nessuno-.
---------------------------------------------------
Intanto il destino di Sam Puckett veniva segnato da Brizia Redford e Ryan Barnes.
Quest’ultimo era un tecnico giunto a riparare il forno del Tubachicken e si era imbattuto nella prima che era cameriera lì.
Ora bisogna sapere che Brizia Redford amava più di ogni cosa parlare. Poteva iniziare discorsi lunghissimi con chiunque compresi i perfetti sconosciuti, senza permettere al suo interlocutore di dire una parola. Capirete dunque perché parenti, conoscenti, amici e nemici le avessero dato il soprannome di Scassiona Strarompi.
Così appena aveva visto il tecnico arrivare la donna gli si era messa dietro mentre lavorava e aveva cominciato a importunarlo.
Tutti gli altri camerieri si erano ben guardati dal cercare di fermarla: sapevano bene che nell’eventualità assai remota in cui fossero riusciti a convincerla, Brizia avrebbe subito cominciato ad assillare chi l’avesse distolta da Ryan.
-Non ci posso credere- borbottò il tecnico cercando in tutti i modi di ignorare le chiacchiere della donna e di concentrarsi solo sul lavoro.
-Invece sì!- fece Brizia imperterrita.- Le dico che i miei vicini di casa si arrabbiano in maniera assurda per un nonnulla. Per esempio ieri alle tre di notte ero sul balcone a suonare la grancassa pensando solo ai fatti miei, quando loro … -.
“Maledizione dove va questa fusibile?” si chiese il pover’uomo. In genere effettuava riparazioni del genere a occhi chiusi, ma quella valanga di parole lo aveva disorientato.
“Questa donna è insopportabile” pensò disperato il tecnico mentre cercava di lavorare e di ignorare il resoconto della mostra canina a cui aveva partecipato il cane dello zio della parrucchiera della cameriera .“Ma non posso dirglielo o mandarla via: sarebbe maleducazione”.
E sarebbe stato anche inutile: anche quando qualcuno diceva chiaro e tondo a Scassiona Strarompi di non essere interessato a ciò che diceva o anche solo di tacere, la donna si limitava a far finta di non sentire. 
Alla fine l’uomo svolse il lavoro alla meno peggio e dopo aver riscosso il compensò se ne andò decisissimo a investire parte dei soldi appena ottenuti in una scatola di aspirine.
Fu solo quando poco dopo Sam appena arrivata stava per ordinare, che si verificò il disastro.
Tuttavia i fatti si svolsero in maniera tanto veloce che preferisco elencarli per numero, invece che limitarmi a descriverli.

1)    Gli strani scoppiettii che già da un po’ si udivano nel forno, mutarono in un rombo .
2)    Nel locale si diffuse una luce color rosso sangue che riuscì nell’impresa di rendere il fast food simile a un girone dantesco.
3)    Un botto tremendo provenne, dall’elettrodomestico e un urlaccio ancor più tremendo dalla bocca del cameriere a cui lo sportello del forno era finito sul piede staccandosi.
4)    Il cibo venne sparato fuori dal forno.
5)    La gente cominciò a urlare e a correre tentando di evitare di farsi colpire dal cibo bollente. 
6)    Un hamburger volò dritto nella bocca di Scassonia Strarompi, procurandole un’ustione di primo grado che le avrebbe impedito di parlare per mesi (non pochi, tra cui il marito e i figli della donna stapparono una bottiglia di quello buono per festeggiare l’avvenimento).
Sam non ricevette gravi danni fisici: una coscia di pollo le atterrò in testa e uno schizzo di salsa la centrò negli occhi, anche se, fu da quell’evento che si sarebbero originati i danni emotivi.
Barcollando mezza cieca, la nativa di Seattle si diresse all’uscita e fu lì che Robbie la trovò.
Poco prima infatti Jessica guardando fuori dal finestrino aveva esclamato:- Ehi, ma quella non è Sam di iCarly?-.
-Sì – fece Robbie dando a sua volta un’ occhiata.- E’ la coinquilina della mia fidanzata-.
-Davvero?!- esultò la donna.- Dovete assolutamente portare lei come ospite! Presto vacci a parlare!-.
Robbie eseguì e quando Sam gli ebbe raccontato della sua disavventura, lui la portò in tutta fretta all’auto, dove miss Parker dopo averle ripulito gli occhi, riuscì a convincerla a partecipare al programma.
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Quando mezz’ora dopo, Robbie e Sam arrivarono a casa Cat che si era immaginata le cose più assurde saltò gioiosa al collo di Robbie esclamando : - Oh Robbie! Dove sei stato? Senza te mi sento un pesce che non ha l’acqua per nuotare, respirare senza te. Se per caso … -.
-Scusami- sussurrò il ragazzo rispondendo all’abbraccio.- Ma sappi una cosa: grazie a me, noi tre andremo in televisione!-.


•    Nel nuovo Show di Dan Schneider Game Shakers in un episodio faranno un cameo Yvette Nicole Brown e Matt Bennett. Ho voluto fare un parallelo con questo fatto.
•    Giuramento con cui i medici si impegnano a svolgere onestamente il loro mestiere e a curare chiunque a prescindere.
* E voi l'avete colto il riferimento? Fatemelo sapere.
ANGOLO DELL’AUTORE

Sì sono vivo. Scusatemi, sono davvero mortificato per il ritardo, ma questo capitolo non voleva saperne di uscire. Il fatto che abbia cercato di farlo più lungo aiuta a farmi perdonare?
Oltretutto quando l’avevo quasi finito, per errore se n’è cancellata una buona parte e mi è toccato riscriverla.
E viene finalmente svelato chi era la donna del mistero apparsa nel capitolo 2. Un bell’applauso a SellyLuna che aveva già indovinato parecchio su di lei nella sua recensione al secondo capitolo.
E ora passiamo ai ringraziamenti.
Grazie a SellyLuna e _Abyss¬_ per aver recensito lo scorso capitolo.
Grazie a Kenadall_Master, Love_Leov, Micky Smile, Momoko21, Moonielight, SellyLuna e _Abyss¬_ per aver messo questa storia fra le seguite.
Grazie infinite ad Alby2803,benedettagaba, Icedragon14, Love_Leov, Moonielight, sofy poffy, Tasty Number, The_Tenth_Weasley, e Wiley che hanno inserito la mia fic fra le preferite.
Grazie anche a tutti voi lettori silenziosi, ma sappiate che ricevere una recensione mi fa sempre piacere.
A presto.
Farkas.

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Capitolo 6
*** Fiamme ***


DI RIFLESSIONI E INSEGUIMENTI
FIAMME
 
Quando la nebbia si fu diradata, i tre si dissero di corsa nel vicolo in cui erano esplose le granate.
Quinn che si era già figurata chissà quale disastro non riuscì a trattenere un sospiro di sollievo, quando vide che l'unica vittima delle granate era un uomo biondo sui trentacinque anni, che ronfava tranquillamente sdraiato per terra.
-Per fortuna non si è fatto male nessuno- disse la ragazza raccogliendo il razzo.- Ma non possiamo lasciare questo poveraccio in mezzo alla strada, soprattutto perché è ridotto così per colpa tua- aggiunse in tono tagliente rivolta a Logan.
Il ragazzo sbuffò irritato:- E sentiamo perché sarebbe colpa mia? Mi hai indicato tu i razzi, quando ti ho chiesto dove mettere quelle sfere!-.
-D'accordo, forse la conversazione con Freddie mi ha distratto mentre tu mi chiedevi dove metterle- concesse la castana.- Ma non ti sei chiesto, perché volessi mettere le mie granate soporifere nei razzi?-.
-Quinn mi spieghi come avrei potuto riconoscerle? Da quando stiamo insieme, anzi da quando ti conosco, hai inventato tanta di quella roba che se facessimo una lista verrebbe grossa come un elenco telefonico! Non ti ricordi di quei tipi dell'ufficio brevetti che sono venuti a chiedere tue notizie, quando non ti avevano visto per tre settimane di fila?-.
Colpita e affondata Quinn non poté far altro che mantenere un dignitoso riserbo mentre Freddie e Logan sollevavano l'uomo.
-Accidenti quanto pesa questo tizio- si lamentò l'ex responsabile tecnico di iCarly.- E doverlo sollevare dopo quella corsa non è certo il massimo-.
-E certamente una dieta non farebbe male a questo qui- concordò Logan.
Alla fine sbuffando e ansimando i due ragazzi trasportarono l'uomo nell'ascensore e lo portarono fino all'appartamento dei due fidanzati, ove lo adagiarono sul letto.
I tre amici erano certi che i loro guai fossero finiti per quel giorno, ma da un certo punto di vista erano appena incominciati.
-Ma guarda come si è fatto tardi!- fece Logan.-Freddie perché non ti fermi a cena qui anche stasera?-.
Freddie capì che il giovane Reese temeva che quella sera lui e la fidanzata avrebbero finito per litigare se fossero rimasti da soli, per cui accettò.
-Prima di mangiare io però vorrei vedere il Tg- fece Quinn accendendo il televisore ... su cui poco dopo vennero visualizzate le immagini dei razzi in volo.
-Credete che si tratti di un attacco bellico? - domandò la giornalista al (Freddie e Quinn ebbero un groppo alla gola nel riconoscerlo) sindaco di Seattle.
-Macché- rispose quest'ultimo.- Abbiamo analizzato i resti di uno dei missili. Erano solo dei giocattoli, molto realistici che sono stati adoperati per uno scherzo di pessimo gusto. Forse c'è qualche imbecille che adesso se la ride tutto compiaciuto di aver seminato il panico ... e se è così spero che mi stia guardando in questo momento perché voglio domandargli una cosa: non ti penti di aver terrorizzato i tuoi concittadini, causando loro momenti di panico per puro divertimento? Se i miei amministrati fossero tutti come te, di certo non meriterei il mio ruolo, ma tu per fortuna sei solo un eccezione-.
-Due volte al telegiornale in due giorni- gemette Quinn.- Di questo passo avremo presto un Talk Show in prima serata-.
- Magari! Bucheremmo di sicuro lo schermo e … - notando lo sguardo di Quinn, Logan si affrettò a cambiare discorso.- Ehm … tesoro hai già messo qualcosa sul fuoco? Si sente un certo odore di bruciato … -.
Allarmata la castana si voltò e notò con terrore che il tavolo aveva preso fuoco.
La ragione era in effetti abbastanza semplice: uscendo di corsa per inseguire i razzi la ragazza si era dimenticata di aver lasciato alcune sostanze chimiche infiammabili sul tavolo, e alcune di esse a causa della luce del sole avevano preso fuoco.
-Accidenti!- urlò la castana balzando verso il tavolo seguita dai due maschi.
Ma l’inventrice aveva fatto i conti senza l’alpaca; Otis spaventato dalle fiamme infatti si imbizzarrì e prese a correre nell’appartamento, travolgendo la sua padrona.
-Quinn!- urlò Logan precipitandosi a soccorrere la fidanzata … atto eroico, innamorato e sfortunato: Otis infatti centrò Logan con una zoccolata in pieno petto, mandandolo disteso a bocconi sul pavimento.
Dulcis in fundo presero fuoco anche le tende.
Grazie a Spencer, Freddie non era nuovo agli incendi, pertanto non venne preso troppo dal panico, e si mise subito alla ricerca di qualcosa per spegnere il fuoco … notando un estintore che faceva bella mostra di se in un angolo.
Immediatamente il ragazzo lo afferrò e lo puntò verso le fiamme … ignorando ahimè che Quinn avesse tramutato l’oggetto in uno spara vernice e lo avesse caricato con una tintura a presa rapida di sua creazione estremamente infiammabile.
In un attimo fu il disastro.
Appena vennero raggiunte dalla vernice le fiamme si gonfiarono come sotto il controllo di un essere soprannaturale, e Logan e Quinn evitarono per puro miracolo di essere arrostiti vivi dalla vampata.
Il giovane Benson si rese conto di aver combinato un bel pasticcio, ma quelle considerazioni passarono in secondo piano quando il camelide si lanciò verso di lui; Freddie riuscì a scansarlo, ma niente affatto entusiasta all’idea di ripetere l’esperienza del giorno prima, gli si gettò contro e in breve si trovò impegnato in un corpo a corpo con lui a cui si aggiunse anche Logan.
Nel frattempo Quinn era riuscì a recuperare il telefono e a chiamare i pompieri e su loro consiglio i tre (per tacer dell’alpaca) abbandonarono l’appartamento.
-Ma capita tutto a noi?- gemette Logan.- Il malfunzionamento dei razzi, l’uomo colpito, l’incend … -.
Di colpo il ragazzo smise di parlare e si voltò verso i due nativi di Seattle e vide sui loro volti la stessa aria orripilata che c’era sul suo.
-L’uomo colpito!- urlarono i tre in coro perfetto, un attimo prima di fiondarsi a tutta velocità verso l’appartamento.
-L’effetto del sonnifero non è ancora finito- gemette Quinn.- Lo troveremo addormentato come un ghiro!-.
-Ergo, dovremo di nuovo prenderlo di peso- sospirò Freddie.
I tre incuranti del fumo si diressero in camera da letto dove sollevarono l’uomo e lo portarono fuori; durante tutta l’operazione l’involontario ospite non diede segni di vita a parte un biascicato :- Che puzza di fumo … Josee hai di nuovo fatto bruciare l’arrosto?-.
I nostri erano appena usciti dall’appartamento quando udirono la sirena dell’autopompa,
-Presto portatelo nel vicolo e restate con lui!- sibilò la giovane Pensky. - Non ci tengo affatto a spiegare tutta la storia dei razzi!-.
I due eseguirono mentre l’occhialuta andava a parlare con i pompieri.
In pochi minuti l’acqua ebbe la meglio sul fuoco e i danni si limitarono alle tende, al tavolo e a qualche Quinninvenzione.
-Allora signorina- disse in tono severo alla castana il capo dei pompieri.- Queste sostanze chimiche, non sarebbe stato meglio tenerle al coperto?-.
-Ehm … in effetti in genere le tengo al sicuro … voglio dire al coperto … ma be' … mi è capitato un imprevisto e sono dovuta uscire all’improvviso e al ritorno credo di essere stata troppo stanca per pensare a … -.
-E credo che domani una bella visita imprevista al mobilificio sarà d’obbligo, eh? A meno che non lei non voglia riciclare il suo salotto come piscina. In tal caso le consiglio di aggiungere acqua e di eliminare il divano- fece in tono ironico il pompiere.
Quinn gli lanciò un’occhiataccia, ma non ebbe altra scelta che ascoltare la ramanzina dell’uomo con aria contrita.
Nel vicolo dopo aver calmato Otis, Logan rivolse la propria attenzione all’uomo, che scelse proprio quel momento per rinvenire.
-Mmm … -mugolò il biondo.- Miss Cooper gli appuntamenti del giorno? Ma dove sono?!- urlò poi completamente sveglio.
-Si calmi signor … signor … signor?- fece Logan.
-Jacques Cord! Ma … è sera? Non capisco io camminavo in questo vicolo di pomeriggio e poi … e poi … -.
-Ehm... vede le è caduto un vaso in testa ed è svenuto- mentì l’ex studente del P.C.A.- Io ero qui con il mio amico Freddie, (saluta Freddie) e con la mia ragazza Quinn. Vedendola svenuto l’abbiamo portato a casa nostra-.
-E allora che ci faccio qui?-.
-Purtroppo è scoppiato un incendio- mormorò Freddie.
-E quindi voi dopo avermi soccorso già una volta, mi avete trasportato all’esterno?- fece l’uomo.- Oh grazie! Ce ne fossero di più di giovani così! Siete degli eroi!-.
-Modestamente … grazie, grazie!- fece Logan fiero dei complimenti.
Ma il signor Jacques non aveva finito:- Non so come sdebitarmi … anzi sì! Innanzitutto vi invito a cena. Poi io lavoro per la tv e stiamo producendo un gameshow per coppie in cui è necessario portare un amico: se volete potrei prendere voi tre come concorrenti-.
-Sarebbe fantastico!- fece il giovane Reese.- Volentieri se Quinn è d’accordo!-.
La ragazza appena venne informata diede il suo assenso così come Freddie.
Mentre i quattro si dirigevano verso un ristorante di cui il signor Cord diceva meraviglie, l’ex tecnico fu invaso da una strana sensazione, la stessa sensazione di quando anni prima lui Carly, Sam e Spencer uscivano indenni da qualche assurdo pasticcio e addirittura riuscivano a guadagnare qualcosa da esso.
Provare quelle emozioni assieme a Logan e Quinn era qualcosa di inatteso, quel senso di far parte di un gruppo gli pareva strano, addirittura innaturale se pensava che conosceva i due fidanzati da appena due giorni.
Ma ciò era inevitabile dal momento che ormai Freddie Benson, era davvero amico di Logan Reese e Quinn Pensky. E’ impossibile vivere certe esperienze insieme ad altre persone senza poi sentirsi legati ad esse, e sfuggire a un incendio è una di queste.
-------------------------------------------------------------
Freddie avrebbe sognato di nuovo quella notte.
Correva inutilmente dietro alla moto di Sam conscio che non l’avrebbe mai raggiunta, quando udì un rombo nel cielo e vide Logan e Quinn a cavalcioni di un razzo.
I due gli tesero le mani per aiutarlo a salire e lo condussero alla moto permettendogli di raggiungerla.
Permettendogli di inseguire la felicità.
 
 
 
 
 
ANGOLO DELL’AUTORE
Di nuovo in un ritardo mostruoso.
Mi dispiace davvero credetemi, ma fra studio, altre fic e problemi vari questa storia è finita un po’ nel dimenticatoio.
Inoltre anche le recensioni hanno il loro peso: intendiamoci: non sono uno di quegli autori che non aggiornano se non hanno ricevuto un certo numero di commenti, ma ovviamente se un capitolo si guadagna quattro o cinque recensioni mi sento molto più spronato a continuare, mentre se ne riceve solo un paio comincio a pensare “Si vabbè … quando ho tempo aggiorno”, intanto le settimane passano … e io faccio un torto ai fedelissimi che seguono la fic.
Se non siete ancora scappati possiamo passare ai ringraziamenti che ne dite?
Grazie infinite a piccola_lupacchiotta e SellyLuna che hanno recensito lo scorso capitolo.
Grazie a Kendall_Master,LoVe_LeoV, Micky Smile, Momoko 21, Moonielight,piccola_lupacchiotta,SellyLuna e _Abyss_ che seguono la storia.
Grazie mille a Alby2803, benedettagaba, Icedragon14, LoVe_LeoV, Moonielight, sofy poffy, Tasty Number, The_Tenth_Weasley e Wiley che hanno inserito la fic tra le preferite.
Grazie anche a chi legge e basta, ma come ho già detto una recensione mi fa molto piacere e mi spinge ad aggiornare più velocemente.

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Capitolo 7
*** Viaggio ***


    DI RIFLESSIONI E INSEGUIMENTI

                     Viaggio



Jacques Cord non fu molto preciso nel dire ai suoi "salvatori" quando ci sarebbe stato il gameshow; era certo che si sarebbe svolto nel mese successivo ma c'erano ancora parecchi preparativi da fare e non era neppure certo che la sua collega avesse già trovato un'altra coppia.
-Potrò darvi informazioni più precise dopo che avrò parlato con la ragnett ... ehm... con la mia collega. Comunque vi farò sapere- aveva concluso prima di accomiatarsi. 
Una volta che se ne fu andato Freddie prese la parola: - Siete sicuri di volere che venga io con voi? Ci conosciamo da così poco tempo ... -.
-Ma certo che siamo sicuri!- lo stoppò Quinn.- E poi abbiamo tutto il tempo di conoscerci meglio prima dello show no? Sarà una bellissima esperienza da condividere-.
Quinn in realtà ci teneva tanto alla partecipazione di Freddie non tanto per consolidare velocemente la loro amicizia, ma perché essendo stata sia pure indirettamente la causa di tutti i guai che aveva passato quel poveretto in appena due giorni, sentiva di dovergli una sorta di risarcimento.
Purtroppo per citare Terry Goodkind * "Le migliori intenzioni possono generare i danni più grandi".
--------------------------------------
-Andremo in televisione?- strillò eccitatissima Cat .- Io, tu e Sam? Oh è fantastico! Sei grande Robbie!-.
Un attimo dopo afferrò il ventriloquo per il colletto della camicia e lo attirò a sé baciandolo con passione, ma quando si separarono la rossa notò una cosa: - Che ti è successo ai vestiti? Hai la camicia strappata-.
Robbie impallidì visibilmente e deglutì a vuoto prima di rispondere:- Ehm … mi si è impigliata in un chiodo … mentre facevo … jogging … -.
-Accompagnami in camera allora: useremo il cambio che ti tengo qui per i nostri appuntamenti di Sabato! Alla fine si rivela una fortuna, che i nostri divertimenti sul tavolo, e in camera da letto ci facciano sempre sporcare!-.
A quelle parole la bionda strabuzzò gli occhi:- Accidenti- mormorò con un filo di voce. -Non avrei mai creduto che la vostra relazione fosse già… che voi… è vero che state sempre appiccicati però … -.
-Quindi tu non hai mai fatto quelle cose?- cinguettò Cat. – Dovresti provare è molto divertente! Io sulla parte sul letto non ero molto convinta, ma Robbie alla fine mi ha fatto capire che è un vero spasso!-.
La bocca di Sam era talmente spalancata che sembrava lì lì per toccare il pavimento. Era davvero la sua svampita coinquilina quella davanti a lei?
-Ah ehm… allora… se mi date un orario, mi assicurerò di restare fuori fino a quando non avrete finito… - borbottò la nativa di Seattle: non era certo una tipa facile all’imbarazzo, ma non ci teneva per niente ad assistere ai “divertimenti” della rossa col fidanzato.
-E perché?- fece il ventriloquo onestamente perplesso.- Puoi rimanere a guardare se vuoi. Non ci dà nessun fastidio-.
- E se tu volessi unirti a noi, ci farebbe piacere- aggiunse la rossa col tono di voce più innocente del mondo.
-STAI SCHERZANDO SPERO!- urlò Sam il cui volto era divenuto dello stesso colore dei capelli della coinquilina
-Se ti preoccupa l’essere più indietro di noi, potrei darti io qualche lezione prima di andare a letto- fece tranquillissima Cat di fronte alla sconvolta amica, ormai sul punto di avere un infarto. – Ti assicuro che quei corsi di cucina e modellismo che seguiamo online sono accessibili a tutti-.
- … -
-Non c’è che dire: li fa e poi li accoppia- borbottò la bionda appena ebbe ritrovato l’uso della parola ed ebbe mandato a quei due cretini tutti gli accidenti possibili.
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Prima che arrivasse la tanto attesa chiamata passò effettivamente un mese, e in questo lasso di tempo le visite di Freddie a Quinn e Logan, si fecero quasi quotidiane e sempre più lunghe.
Da un lato il giovane Benson si era trovato in sintonia con quei due e dall’altro non aveva poi molta compagnia in quel periodo: Gibby era molto preso dal suo lavoro al centro ricreativo e Spencer da un’attraente fiorista, che aveva aperto il suo negozio a poca distanza dal palazzo (Freddie dubitava fortemente delle sue possibilità).
Però non si deve pensare che per l’ex tecnico Logan e Quinn fossero un ripiego: quei due gli piacevano davvero, e sarebbero diventato loro amico anche se li avesse conosciuti ai tempi in cui girava iCarly.
E poi che si fossero evitati altri incidenti e relativi inseguimenti certo aveva aiutato.
Il giorno della partenza (sarebbero andati un giorno prima per potersi preparare con più calma), dopo aver rassicurato Marissa Benson che al primo avvistamento di pesce carnivoro avrebbe fatto dietro-front, Freddie si diresse all’aeroporto un po’ a disagio, per fatto che Logan avesse insistito per pagare anche il biglietto anche per lui … in super salotto vip.
-Davvero non è necessario-.
-Figurati è un piacere- fu la replica dell’altro.
-Già il piacere di mettersi in mostra- aveva ridacchiato, Quinn prima di fargli l’occhiolino per fargli capire di accettare.

Mentre salivano (per primi s’intende) Freddie notò alcuni passeggeri che li fissavano.
-Chi sono quelli?- domandò un po’ a disagio.
-Quelli che viaggiano in business class – rispose sprezzante Logan. – Poveracci-.
In seguito il nativo di Seattle avrebbe avuto parecchie difficoltà a descrivere il viaggio: dubitava di conoscere vocaboli sufficienti per elencare lo sfarzo e il lusso di quella saletta: le poltrone di pelle erano riscaldabili e potevano fare massaggi a velocità regolabile, mentre il pavimento era ricoperto di tappeti persiani,
Quanto al servizio … ci si sarebbe dovuti mettere d’impegno per trovare qualcosa che mancasse al buffet e il personale era solerte ed affabile.
Anche la compagnia era eccellente: certo per quanto pochi fossero quelli che viaggiavano in quel modo super esclusivo, ora non possiamo certo darvi la lista, ma per farvi un’idea basti dire che la persona meno famosa in quel salotto, esclusi i nostri tre amici era la vicina di Freddie: Selena Gomez.
Una volta fuori dall’aeroporto Logan si rallegrò: - Papà ha mandato la macchina grande!- esultò.
Alla vista di quel mini-treno il giovane Benson si sentì la gola secca e una volta dentro il veicolo non riuscì a non esclamare:- Accidenti che macchina! C’è qualche optional che manca qui dentro?-.
-La propulsione a curvatura- sbuffò Logan.- Ma la inseriranno nel pomeriggio-.
-Dev’essere bello avere un fidanzato ricco- sussurrò rivolto all’inventrice, l’ospite della coppia.
Quinn ridacchiò:- Ti dirò: certe volte semplifica parecchio la vita, altre te le complica-.
“Avrei dovuto farmi travolgere da quell’alpaca anni fa”. Questo fu il pensiero di Freddie alla vista di Villa Reese.
In questo caso ci risparmieremo la fatica di descriverla: per immaginarvela ampliate la saletta di prima e aggiungete una piscina riscaldata, un campo da tennis, una pista per i go-kart, tre camere da letto e altrettanti bagni.
Notando la confidenza che Quinn dava ai domestici, Freddie capì che non era certo la prima volta che la sua concittadina pernottava lì e non poté non chiedersi perché non ci vivesse: il suo appartamento di Seattle era molto carino, ma a confronto di quella mega-villa…
Un belato lo riscosse da quei pensieri e vide un domestico che conduceva per il guinzaglio Otis.
-Che ci fa qui?- chiesero in coro perfetto lui e Logan.
-Anche i miei saranno fuori nel fine settimana, e non potevo lasciarlo da solo per due giorni … si sarebbe intristito- rispose sorridendo la sua occhialuta padrona.- Così ho usato un servizio spedizioni animali per farlo arrivare qui ieri-.
-Secondo te dovrei ingelosirmi?- sussurrò seccato il giovane Reese all’altro ragazzo.
Dopo aver sistemano i bagagli e aver spazzolato il suo amato cucciolo, Quinn propose un veloce giro della città, al mattino e una serata di relax a casa e la proposta venne approvata all’unanimità.
L’ex tecnico aveva vagamente programmato di fare visita a Sam prima dello show, ma con il viaggio e tutto il resto l’idea gli uscì completamente di mente: se ne ricordò solo poco prima di andare a letto.
“Oh be’ pazienza” si disse il giovane Benson. “Andrò a trovarla dopo il gameshow. Dopotutto non fa molta differenza”.
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-Allora avete capito? Domani mattina alle undici su canale 47-.
-Sì Cat abbiamo capito!- sbottò Andrè.- Tu e Robbie ce l’avete ripetuto almeno trenta volte. Ora possiamo pranzare in pace grazie?-.
-Andre non sgridare la mia ragazza!- protestò Robbie.- Vieni piccola andiamo a sceglierci il dolce- aggiunse poi in tono tenero rivolto alla fidanzata.
Quando i Cabbie si furono allontanati dal tavolo in cui il gruppo si radunava solitamente per pranzare, ci fu un sospiro di sollievo quadruplo.
-Questa storia del gameshow li sta prendendo un po’ troppo secondo me- commentò Tori .
-Sono fieri di essere stati scelti- commentò Beck .- E poi su partecipare a un vero spettacolo televisivo, non è cosa di tutti i giorni. Voi dite che riusciranno a vincere?-.
-Se c’è il premio per la coppia più smielata, certo non se lo faranno sfuggire- fece Jade.
-Io non ne sarei così sicuro- ridacchiò il canadese.- Potrebbero avere una seria concorrenza, se fra i loro avversari c’è tuo fratello. Quando sono stato a casa tua l’altro giorno, è stato al telefono con la sua ragazza per un’ora e il nomignolo meno sdolcinato con cui la chiamava era biscottino-.
Proprio in quel momento passò di fronte a loro Trina, impegnata in una conversazione telefonica:- Certo tesoruccio- sussurrò la Vega maggiore in tono languido.- Alle cinque. Non temere fra i suoi tanti pregi il tuo biscottino annovera la puntualità-.
Dopo aver udito quella frase tutti si voltarono verso Jade, che aveva tutta l’aria di una che non desiderasse altro che essere seppellita sotto qualche metro di terra.
-E’ una coincidenza!- urlò talmente forte da far voltare chi era seduto ai tavoli vicini.- Chiaro? Una stupida coincidenza!-.
-Perché Jade urla?- domandò Cat mentre comprava un budino.
-Chissà- mormorò il ventriloquo.- Forse le spiace che domani non saranno lei e Beck a vivere un’esperienza indimenticabile-.
In seguito si sarebbe ricordato di quelle parole… con molta amarezza.




•    Autore americano autore della saga fantasy “La spada della verità” da cui è stato tratto l’omonimo telefilm



ANGOLO DELL' AUTORE
E rieccomi qui. Con un capitolo di transizione.
Scusate per il ritardo avrei voluto aggiornare molto prima, ma il motivo della mia lunga assenza si riassume in due parole: esame universitario. Ne ho infatti affrontato uno particolarmente impegnativo e ho preferito concentrarmi unicamente sullo studio. Questo sarà l’ultimo capitolo per un po’: sto per partire per le vacanze e non potrò connettermi fino al mio ritorno.
Questa e le altre mie fic ripartiranno solo allora.
Non succede molto in questo capitolo, ma era necessario inserire un piccolo salto temporale per consolidare l’amicizia di Freddie con gli ex-studenti del PCA e per rimediare ho inserito qualche siparietto comico, e un cameo dei nostri amati personaggi di Victorious (più avanti li ritroveremo sappiatelo).
Che ne dite del nostro Freddie immerso nel lusso più sfrenato? Volevo dargli un piccolo risarcimento visti i guai in cui l’ho cacciato e lo caccerò.
Se avete notato ho cambiato stile di scrittura e grandezza caratteri seguendo un suggerimento in una recensione. Che ne dite?
Colgo inoltre l’occasione per ringraziare SellyLuna e iCreddie per aver recensito lo scorso capitolo e tutti coloro che seguono/preferiscono questa storia.
Grazie anche a chi legge e basta, ma ogni recensione sarebbe ben accetta (specie ora che ci stiamo avvicinando a capitoli piuttosto importanti).
Buon proseguimento d’estate e auuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu dal vostro Farkas!

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Capitolo 8
*** Il Gameshow I ***


DI RIFLESSIONI E INSEGUIMENTI
IL GAMESHOW - PARTE 1
                    
 
-CORD! PARKER! Nel mio ufficio ADESSO!- ruggì Julius Colfer.
I due sopracitati si precipitarono all’istante nel locale dove li attendeva il direttore generale del network per il quale lavoravano.
L’uomo era una specie di leggenda: partendo dalla gavetta era riuscito a farsi strada, fino a ottenere il posto attualmente occupato … per poi sgobbare il doppio di quanto facesse da stagista. Il direttore infatti si precipitava fuori dall’ufficio al minimo problema, per prenderne visione, trovare eventualmente una soluzione, o decidere chi dovesse trovarla … e urlare addosso a chiunque ritenesse responsabile del guaio.
Passava talmente tanto tempo in uno stato d’agitazione paonazza (urlare gli faceva arrossare il volto), che in ufficio giravano scommesse su quanto ci sarebbe voluto prima che gli venisse un infarto. Le puntate migliori gli davano cinque anni.
-Allora- tuonò una volta trovatosi davanti i due osservatori di coppie.- Manca poco alla diretta e sapete che mi sono fidato di voi per scegliere i concorrenti. L’idea di selezionarli senza fare provini è stata vostra. Credete davvero che i tipi che avete preso andranno bene?-.
-Certamente!- esordì fieramente Jessica.- I miei sembrano molto affiatati e daranno sicuramente un tocco comico all’evento. Quei due hanno l’aria dei clown nati … d’altronde non scelgo quelli che mi hanno fatto dei favori io-.
-Come mai più velenosa del solito ragnetta? Si fidi capo: faremo tanto scalpore da far dimenticare a tutti quel colonnello cacciato dall’esercito, dopo che si è messo a inseguire la moglie in mezzo alla strada armato di candelabro, e quella lottatrice che si è rotta tutta le ossa-.
E in effetti sarebbe successo. Solo non come per i motivi che credeva l’uomo.
Il direttore si limitò a uno sbuffò dubbioso:- Speriamo. Cambiando discorso il mio medico ha organizzato una festa per celebrare il suo divorzio. Secondo voi devo portargli un regalo?-.
A dirla tutta se avesse avuto una mezza idea di ciò che sarebbe successo in quel disgraziato gameshow, pur con tutto l’amore che nutriva per il suo lavoro, probabilmente Julius Colfer avrebbe fatto domanda per andare in pensione. Gli avvenimenti di quel mattino sarebbero stati associati al nome del network per anni.
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I Quogan e Freddie alle dieci e mezzo erano arrivati alla sede del canale e mentre attendevano che qualcuno li conducesse nello studio, si misero a chiacchierare.
-Quando ha saputo che saremmo comparsi in uno show sulle coppie, Lola è rimasta di sasso- fece Logan. - A detta di Vince aveva la stessa faccia di quando ha saputo che stavamo insieme-.
-Peccato non averla rivista quell’espressione- ridacchiò l’altra.- La prima volta eravamo troppo nervosi per godercela-.
-Se non ricordo male mi avete detto che all’inizio avete tenuto segreta la vostra relazione- intervenne il nativo di Seattle.
-Già e quando io decisi di renderla pubblica per puro caso tutti i nostri amici più stretti, non erano insieme a noi. Lo vennero a sapere il giorno dopo dagli altri studenti e passata l’incredulità, ci rimasero un po’ male, che gli avessimo tenuto nascosta la cosa- spiegò l’altro ragazzo.
-E questa vostra amica rimase più stupita degli altri?-.
-Ehm … diciamo che ne fu piuttosto scossa- mormorò Quinn scambiando una fugace occhiata con il fidanzato.
Flashback
- Lola ti ha dato di volta il cervello?! Liberami subito!- urlò inferocita la giovane Pensky, cercando di liberarsi dalle corde con cui l’aveva imprigionata la compagna di stanza.
-Non se ne parla nemmeno!- strillò l’ispanica in risposta.- Non finche non avrò trovato uno psichiatra, che ti guarisca da questa … questa … roba che credi di provare per … per … per Logan! Urgh, non riesco neanche a dirlo! Così sei ovviamente un pericolo, per te stessa e per gli altri!-.
-SEI TU QUELLA PERICOLOSA E BISOGNOSA D’ AIUTO PSICHIATRICO! LOGAN! ZOEY! COCO! AIUTO!-.
-La nostra Lola … sai che qui vivono alcuni suoi parenti?- disse la scienziata riemergendo dalle memorie.
-Speriamo abbia detto anche loro di ammirare il nostro trionfo. Diciamocelo: ho mai fallito quando mi sono posto un obiettivo?-.
-Vuoi davvero che ti risponda?- fece la ragazza in tono sarcastico incrociando le braccia.
-Intendevo da quando stiamo insieme … oh accidenti- sbuffò Logan quando il suo telefonino iniziò a squillare.- Scusate un secondo … - borbottò l’ex-compagno di stanza di Chase allontanandosi in cerca di una migliore ricezione.
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- No che non si fanno regali a qualcuno quando divorzia!- sbottò Sam.
-Ma questo signore ha dato una festa per celebrare l’evento- protestò Robbie.- Non dovrei portargli un pensierino?-.
Esasperata la bionda sbuffò seccata:- Sentì fa come ti pare, ma piantala di parlare-.
-Allora ragazzi siete pronti?- fece allegramente Jessica Parker entrando nella stanza dove i Cabbie e Sam l’attendevano.- I vostri “rivali” sono già arrivati. Il mio collega non è stato altrettanto puntuale, quindi non c’è fretta, ma comunque preferirei che vi muoveste-.
Incuriosita Sam decise di dare un’occhiata ai loro avversari e mise il capo fuori dalla porta dove vide una ragazza dai lunghi capelli castani, che portava gli occhiali chiacchierare con Freddie.
Sam rimase inebetita per un secondo, prima che collera e gelosia le esplodessero in cuore.
Che ci faceva lì Freddie? Perché non le aveva detto che sarebbe venuto a Los Angeles? E chi era quella ragazza? Non l’aveva mai vista prima, ma da come parlavano lei e Freddie sembravano essere parecchio in sintonia … e quello era un gameshow per coppie …
L’unico frammento di conversazione che riuscì a cogliere, la fece sentire ancora peggio:- Premendo contemporaneamente quattro tasti si apre una nuova schermata che … -.
-Però il procedimento si può snellire grazie a … -.
“Carina e patita di tecnologia”- si disse mogia la coinquilina di Cat.- “Come potrei competere io?”.
Un attimo dopo la bionda desiderò prendersi a schiaffi per aver formulato quel pensiero. Ma che le prendeva?! Lei e Freddie si erano lasciati da un pezzo e lei se n’era pure andata da Seattle! Ovviamente lui non le piaceva più e se anche non fosse stato così, da quando in qua ragionava come le protagoniste di quelle soap opera che detestava?
Con rabbia tornò nel camerino: una cosa era certa avrebbe fatto l’impossibile per assicurare la vittoria a Cat e Robbie.
Perché ci teneva alla rossa e voleva aiutarla ovviamente. Non ci teneva affatto a umiliare l’occhialuta di fronte all’ex-fidanzato.
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La telecamera inquadrò un palco buio, da cui venivano percepiti dei rari sussurri che scemarono, quando le luci presero ad accendersi poco a poco, in armonia con le note di “The One That Got Away” rivelando una grande sala simile all’aula magna di un liceo, sulle cui gradinate erano sedute una cinquantina di persone.
 
Sulla parte su cui si concentrarono i riflettori stavano due soffici divani rossi, e fra di loro si ergeva in tutta la sua ragguardevole statura un ragazzo sui ventiquattro anni, impeccabile in smoking dai corti capelli castani e gli occhi verdi che rivolse un allegro saluto alle telecamere.
 
-Due cose ci salvano nella vita: amare e ridere- dichiarò mentre le note si smorzavano nell’aria. - E sono esattamente le cose che speriamo di offrirvi gentile pubblico a “La sfida delle coppie” talk-show, che fa il suo esordio oggi e che io Grant Allen sono felice di presentare. Due stimati collaboratori del canale Jacques Cord e Jessica Parker, hanno osservato parecchie coppie nella vita di tutti i giorni e alla fine ne hanno selezionate due che oggi andremo a conoscere. Che dite lo facciamo un applauso ai miei colleghi che hanno lavorato così duramente?-.
 
Dopo quella frase i due osservatori vennero illuminati da un riflettore mentre fioccavano i battimani. Grant proseguì subito dopo con ottima scelta di tempo: - Queste quattro persone si sfideranno oggi in cinque sfide al termine delle quali, chi avrà totalizzato il punteggio più alto, vincerà una settimana di vacanza alle cascate del Niagara una delle località più romantiche del mondo. Per cui senza indugio vi presentiamo, originari della nostra mitica Los Angeles … Cat e Robbie!-.
Sulle note di Love Story di Taylor Swift i Cabbie uscirono fra gli applausi salutando la folla.
Cat era davvero carinissima interamente vestita di rosa e Robbie era riuscito a rendersi (per usare le parole del truccatore che si era occupato di lui) “accettabile”.
 
Freddie che dietro le quinte aveva assistito alla loro entrata in scena sobbalzò sorpreso.
Che strana coincidenza” si disse. ”Con tutte le coppie che ci sono a Los Angeles hanno scelto proprio loro”.
Ma se anche loro avevano portato un amico, forse avevano scelto …
 
-E adesso- esclamò il presentatore interrompendo le riflessioni dell’ex tecnico.- Arrivano da Seattle … Logan e Quinn!-.
 
Mentre risuonavano le note di Collide i Quogan presero posto sul divano di fronte a quello dei loro avversari, mentre dietro le quinte Sam tirò un sospiro di sollievo, maledicendosi subito dopo: evidentemente Freddie accompagnava quei due come lei Cat e Robbie … ma chi erano?
 
-Allora ragazzi- fece tranquillamente Grant rivolgendosi alla coppia presentata per prima. – Ci piacerebbe sapere qualcosa di voi. Dove vi siete conosciuti, da quanto state insieme … - .
- … Come ha fatto uno come te ad acchiappare una ragazza così carina?- urlò qualcuno dalle gradinate-.
- … Come si è evoluta la vostra storia- completò Grant ignorando la grossolana domanda ricevuta. Mettere gli ospiti a proprio agio era per lui un’esigenza primaria.
 
- Ci siamo conosciuti alla nostra scuola l’Hollywood Arts- fece Robbie. - Anzi già che ci siamo, facciamo un bel saluto ai nostri amici e al nostro insegnante preferito il signor Sikowitz-.
 
-L’Hollywood Arts eh? Allora chissà magari un giorno potremmo diventare colleghi. Quindi il vostro amore è sbocciato tra i banchi di scuola-.
 
-Sì- cinguettò Cat .- Ma ci è voluto un po’: avevo paura che se fra noi non avesse funzionato la nostra amicizia sarebbe stata rovinata, ma poi … poi ho capito che la nostra amicizia non mi bastava più-.
 
Un “awwww” collettivo si diffuse tre le donne del pubblico.
 
-Anche noi ci siamo conosciuti a scuola- fece Logan quando arrivò il turno suo e di Quinn.- Frequentavamo lo stesso gruppo di amici, ma all’inizio non ci sopportavamo proprio. Ma poi … -.
-Poi il mio ragazzo mi lasciò, e mentre piangevo Logan mi consolò e poco dopo ci scambiammo il nostro primo bacio- rievocò Quinn, sollevando un nuovo coro di “awwww”.
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-Sono passati anni dalla prima volta che ho sentito questa storia, eppure mi sorprende ancora- borbottò Lola mentre alzava il volume della tv.
 
-Le persone possono rivelarsi migliori di quanto pensiamo- fece Vince sedendosi accanto a lei sul divano.- Nemmeno io una volta ero molto simpatico, no?-.
 
-Vero- ammise la ragazza.- Quegli altri due hanno detto di frequentare la Hollywood Arts vero? Anche le mie cugine studiano lì, chissà se li conoscono … magari più tardi potrei chiederglielo al telefono è un po’ che non le sento-.
 
- Strano, mi sei sempre sembrata legata alla famiglia e agli amici- ridacchiò l’altro.
Lola avvampò, ma tacque.
 
Accidenti” si disse.”Nessuno perde mai occasione per rinfacciarmi quella storia! Meno male che Trina non lo sa, altrimenti finirebbe tutto sui social in meno di dieci minuti”.
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-Bene, bene- fece allegro Grant.- Ma come diceva François de La Rochefoucauld Per raro che sia il vero amore, è meno raro della vera amicizia”, quindi le nostre coppie saranno affiancate da un amico durante la gara. Direi che è ora di conoscere anche loro-.
 
Immediatamente due riflettori puntarono le gradinate dove durante le interviste erano stati mandati Freddie e Sam e il giovane presentatore si diresse dal primo.
 
-Allora Freddie, dimmi un po’ … da quanti anni conosci Logan e Quinn?-.
 
“Domanda del secolo” pensò stizzita Sam, ben decisa a fingere di non aver mai visto prima Freddie, se lui avesse fatto altrettanto.
 
- Be' a dire il vero ci conosciamo solo da poche settimane, ma per quanto breve, è stato un periodo intenso te lo assicuro- ridacchiò il giovane Benson, ripensando a incendi e inseguimenti. A dirla tutta era davvero sorpreso di aver incrociato lì Sam e gli altri, e non sapeva come comportarsi. Non voleva mostrare di conoscerla, perché temeva che poi il pubblico avrebbe creduto, che tutto fosse organizzato e gli sarebbe dispiaciuto che le persone pensassero che i vincitori non meritassero davvero il premio.
-Io invece convivo con Cat da qualche mese e conosco Robbie da quasi altrettanto tempo- sbuffò laconica Sam quando venne il suo turno.
-Bene, ora che ci conosciamo tutti possiamo il gioco può cominciare!-. Sentenziò il presentatore.
 
  • François de La Rochefoucauld (1613- 1680) è stato uno scrittore, filosofo e aforista francese.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
ANGOLO DELL’AUTORE
 
E sono di nuovo qui. Mi spiace per la lunga assenza, ma appena tornato dalle vacanze sono stato travolto da un esame universitario e non pochi problemi personali.
 
Aggiorno di nuovo con un capitolo in cui tutto sommato non succede molto, ma purtroppo non potevo fare altrimenti: ci volevano parecchi preamboli e descrizioni prima di poter iniziare il gameshow vero e proprio e se avessi messo anche le sfide, il capitolo sarebbe venuto lunghissimo.
 
L’azione ci sarà presto promesso e a proposito: chi vorreste veder vincere i
Quogan o i Cabbie? Ditemelo nelle recensioni!
 
Colgo l’occasione per ringraziare elyesca03 che mi ha recensito lo scorso capitolo, gli 8 che la seguono, quello che la ricorda e i 9 che la preferiscono.
Grazie anche agli incalcolabili lettori silenziosi, ma sappiate che una vostra recensione (naturalmente vale anche per i sopracitati) oltre a farmi molto piacere potrebbe aiutarmi a migliorare.
 
 
Farkas.

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