oblivion

di Luigi34
(/viewuser.php?uid=890063)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Light ***
Capitolo 2: *** La scuola in movimento! ***
Capitolo 3: *** Prima lezione. ***



Capitolo 1
*** Light ***


Cap 1
Guardare il camino mi rilassa, tipo adesso sono seduto sulla poltrona in salotto e lo osservo, vedere la legna che scoppietta, e quelle meravigliose fiamme cremisi, oggi sono particolarmente agitato, da domani potrò finalmente frequentare la scuola per shamani, il nome della scuola è Oblivion. I miei genitori erano contrari, ma sono riuscito a convincerli. Io visto che sono il secondo genito della mia famiglia vengo considerato poco al contrario di mio fratello, infatti nessuno mi volle insegnare ad usare il mana da picco nessuno tranne il mio amato fratellone, si chiama Jacob, lui mi ha insegnato le basi del combattimento con la spada che servono per entrare nella scuola. si proprio così, gli sciamani sono anche guerrieri che si servono del mana per facilitarsi le cose, come: avere una lama più affilate, o usare un attacco che faccia più male ecc... – Light, scendi e pronto da mangiare – la mia cameriera che mi chiama, oh! scusate mi sono dilungato in chiacchiere e non vi ho detto il mio nome, io mi chiamo Light Lux, una potente famiglia di sciamani e ho 14 anni. -Light allora sei emozionato? visto che ti abbiamo concesso di frequentare la Oblivion devi esserci grato. - Lui è mio padre si chiama Artù, -si padre, ne sono grato vi dimostrerò che iscrivermi alla Oblivion non è stato un errore. – i miei genitori mi trattano sempre come uno scarto – Ah Light oggi hai l’incontro contro Serpe, assicurati di perdere.” Serpe era il primo genito discendente dallo sciamano Houdini, ha la mia età e visto che i genitori vogliono che diventi uno sciamano di rango A, che è il massimo rango nella scuola per uno Shamano, gli faranno disputare un incontro con me, davanti a un ispettore. “Non ti preoccupare Mamma.” Ecco come vengo trattato dalla mia famiglia. Alle 22:00 mi avvio verso l’arena che si trova dietro casa mia, entro negli spogliatoi, l’aria era così umida e la stanza era illuminata con una candela, prendo la spada di bambù che appoggiata sul muro ed entro nell’arena. L’arena è piena di gente, il mio sfidante non si era ancora fatto vivo “Ora inchinatevi tutti al cospetto della primo genito della famiglia Circe, la principessa Alexis circe!” eccola che entra bella come sempre, con i suoi capelli rosso cremisi i suoi occhi celesti, aveva un sorriso stupendo solo guardarla in faccia mi faceva rimbambire, aveva la mia età, era vestita con un abito bianco, contornato con pietre preziose, indossava dei tacchi doppi dello stesso colore del suo vestito, guardo verso di me e poi si mise a sedere, “vai, su signorino lo faccia a pezzi!” era entrato Serpe, anche lui con la sua spada di bambù in mano, mi guardava con aria minacciosa. Ha dei capelli castani e degli occhi verdi, “iniziate!” la sfida inizia e lui senza farsi attendete mi attacca con un fendente che io paro facilmente, non era forte, anzi era prevedibile, dopo un po’ di attacchi tenta un affondo ma io lo devio , ora era il momento di passare al contrattacco prima lo distraggo con una folata di vento e poi lo attacco con un fendente aprendomi un varco, potevo batterlo ma poi vidi nella folla i miei genitori allora, feci finta di inciampare e lui mi colpi con un affondo sul collo, il dolore è atroce era come essere strozzati, rimango a terra per dieci minuti, poi lui si avvicina a me “ Ecco cosa succede ai perdenti come te.” La battaglia finiva quando uno dei due veniva colpito dall’altro, avevo perso di nuovo. Dopo essermi rialzato mi vado a fare una doccia negli spogliatoi. Il collo mi faceva ancora male, come se non bastasse mi prenderò anche una ramanzina dai miei genitori, dopo essermi asciugato mi vesto, mentre lo faccio guardo allo specchio i miei capelli grigi, erano grigi per qualche strano motivo. Dopo essermi vestito esco dalla stanza, davanti a me appare Alexis con una faccia indignata -Vuoi dirmi perché hai perso l’incontro? Potevi vincere i tuoi movimenti erano giusti ma poi sei inciampato di proposito. - dovevo controbattere e cercare di finire il discorso in fretta- sono convinto che i miei movimenti erano giusti per pura fortuna, sai sono un imbranato nel combattimento. – non poteva scoprire che mela cavavo nel combattimento, senno avrei dovuto disputare di nuovo il duello, e io sarei stato picchiato dai miei genitori, poi arriva serpe che mette un braccio intorno al collo di Alexis e gli dice -ascoltalo Alexis, lui non ha abilità, a e tu Light cerca di non parlare con la mia ragazza, se no sarò costretto a farti del male. -  io cerco di trattenere la rabbia e dico – si non ti preoccupare, Idio…- lui con la faccia ingrugnita mi dice – scusa cosa hai detto. – io gli rispondo con un sorriso in volto – no niente – Alexis poi aggiunge – vedi ti togliermi le mani di dosso, io non sono la tua ragazza Serpe, pensi sia così, solo perché ho un matrimonio combinato con tè, be io mi oppongo a questo! - poi io mene vado, lasciandogli proseguire il discorso. Tornato a casa mi metto il pigiama, era blu, aveva scritto sopra Rock, prendo la spada, che mio nonno aveva lasciato in eredità proprio a me, e inizio a lucidarla, sono emozionato da domani inizierò a studiare magia. Il giorno dopo mi sveglio alle sei e mi faccio la valigia, prendo la mia spada e sono pronto ad iniziare una nuova vita, e a lasciare questa schifosa casa!  
                                                                  
                               


 
                                                                                                                                                                          spero che questa storia vi piaccia! sono ansioso di sapere cosa ne pensate :)
                                                                                                                                                                                                            

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** La scuola in movimento! ***


                              Cap 2
Sto camminando, per andare alla fermata del autobus, il cielo è grigio penso che verrà a piovere e io adoro la pioggia, mi è sempre piaciuta, mi mette felicità, forse perché mi ricorda le giornate passate con mio fratello, visto che quando c’era il sole si allenava sempre. Sono arrivato, se non sbaglio sul mio pullman deve star scritto M, vediamo eccolo è di colore verde, con una M di color giallo ocra, se la memoria non mi inganna cosa altamente improbabile, la fermata doveva essere la numero 10. Cosa! c’era già una fila di gente, probabilmente volevano accaparrarsi i posti migliori, a me non importava, l’importante era arrivare a scuola. Dopo che tutti avevano preso posto entrai, erano rimasti due posti liberi, in terza fila voleva dire che qualcuno aveva fatto ritardo, non fa niente per quanto me ne importi, posiziono la valigia nella stiva del autobus, mi siedo vicino al finestrino, mi piace osservare il panorama, mentre sono in viaggio. Le porte si stanno chiudendo quando ad un tratto una ragazza – Aspetti, sto arrivando!” La ragazza che aveva fatto ritardo, è Alexis le porte si riaprono, Alexis posa la sua valigia ed entra, appena entra Serpe dice - vieni Alexis siediti vicino a me, per te faccio alzare uno dei miei schiavi, eh volevo dire amici. - La faccia di Alexis era imbronciata – No grazie, mi accomoderò vicino questo ragazzo – dice guardandomi, Serpe rimane a bocca aperta per dieci minuti e poi diventa paonazzo dalla rabbia, Alexis invece aveva una faccia vittoriosa. Il pullman parte e io tengo la mia spada sulle gambe, mi piaceva toccare il suo manico, era di colore nero e alla fine dell’impugnatura aveva una testa di drago scolpita, non aveva la guardia e la sua lama era nera come la pece, se non sbaglio doveva essere una katana giapponese. – Ei Light, tu sai controllare il mana? - Mi chiese Alexis – Certo, l’ho imparato a controllare grazie a mio fratello. – Alexis con una faccia stupita mi dice– Come non avevi un istruttore. – evidentemente non lo sapeva, visto che era figlia unica – No, i secondo geniti non hanno cose così prestigiose, sono già fortunato ad avere una spada. – la sua facci si in buio – Ah, scusami non volevo entrare nel personale. - io le risposi – non preoccuparti, a proposito quale è la tua arma? – lei prende un pugnale e me lo mette davanti alla faccia –è questa si chiama primavera, la tua spada invece come si chiama? - io con la faccia curiosa le dico – non ha un nome veramente. -  lei mi guarda con gli occhi spalancati e dice – Devi darglielo, tutte le armi magiche hanno un nome! -  -Allora il suo è mhh vediamo zanna di drago, si proprio così. - dopo un’ora di viaggio il pullman si fermò sulla costa del mare, ad un certo punto dalla nebbia esce un castello, immenso grande come un’isola, recintato da un grande cancello di ferro. Alexis mi dice – questa è la nostra scuola, l’Oblivion. - 
L’autista ci fece scendere davanti l’entrata, è un vecchio, senza capelli vestito con uno smoking nero e indossa un paio di mocassini, una strana divisa per un’autista, prima di entrare ci fecero lasciare le armi nel autobus. Entrati nel castello, troviamo degli shamani che ci stavano già aspettando, l’interno della scola era fatto con mattoni antichissimi, ed era illuminato con delle torce, sui muri erano affisse armi, scudi e quadri – Ben venuti! –  parlò, un tizio vestito con una tunica bianca, e una lunga chioma di capelli bianchi – Io sono il preside di Oblivion, il mio nome è Rufus, vi do a tutti un caldo ben venuto, io ripongo molte speranze in voi visto che siamo in tempo di guerra. – avevo sentito dire che ultimamente un gruppo chiamato hOle, ha cercato di distruggere la casa dei Borghesi, “I borghesi sarebbero i cinque maghi più forti, non che i politici del mondo dei maghi.” – Detto questo adesso vi saranno dati dei numeri, che saranno i numeri delle vostre stanze, al loro interno troverete le vostre cose.” Da domani inizieranno le lezioni adesso godetevi la nostra scuola. 
                                                                                 
ecco a voi un nuovo capitolo, della mia storia spero  vi piaccia sono ben accetti tutti i consigli ;)
 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Prima lezione. ***


cap 3 
La mia stanza è la 2016, se non sbaglio si trova al secondo piano, facendo il giro dei piani noto che ci sono pizzerie, negozi di vestiti ristoranti, era come stare in una citta c’erano anche armerie. Mentre cammino mi fermo ad osservare anche le armi degli apprendisti, tipo quello la giù ha un arco e delle frecce, è vestito con una giacca di colore bianco, una maglia blu e un’pantalone bianco. da quel che mi ha detto mio fratello chi indossa, l’uniforme bianca è uno sciamano delle retrovie. Ora vi spiego, gli sciamani delle retro vie sono gli sciamani che attaccano da lontano, quelli vestiti di nero gli sciamani d’assalto sono quelli che attaccano in modo diretto. Finalmente! Sono quasi arrivato nella mia stanza, ora sono vicino alla stanza numero duemila, girato quel angolo, dovrei essere arrivato, eccola li la sua porta era fatta di ferro, e per entrare si deve passare la carta vicino allo scanner, come negli hotel di lusso. Apro la porta, -Porco! - mi arriva una ciabattata in faccia, cado a terra e inizio ad imprecare, -Come sei entrato?!- poi alzo gli occhi e vedo Alexis! In biancheria intima! “Veramente la domanda dovrei farla io! Cosa ci fai tu nella mia stanza e per giunta in biancheria intima?!” però a pensarci bene aveva un seno proporzionato per la sua età, ma cosa mi viene da pensare! Alexis continuò – Come la tua stanza ci deve essere un errore? - si rivesti immediatamente – Vieni con me, ah e prova a riferire a qualcuno quello che hai visto e considerati morto. - Andammo dal preside ma lui ci disse che non si poteva fare niente e che tutto quello che poteva fare era questo, aveva messo un separé in mezzo alla camera. Ma adesso pensiamo a cose più importanti eccola la mia valigia e la mia spada, ma una cosa l’uniforme dove si trovava, bussano alla porta sto per oltrepassare la porta quando mi viene in mente che di là c’è una ragazza, allora chiedo – Posso andare ad aprire la porta? - Alexis non mi fa attendere dicendomi – si, sono presentabile. - Poi dalla porta sento qualcuno che dice – Venite ad aprire ho le vostre uniformi e l’orario di domani- Apro la porta e prendo il foglio con su scritto l’orario e le uniformi, la mia era di colore nero, voleva dire che farci lasciare le armi serviva a loro per vedere a quale tipo di sciamano appartenevamo. Guardo la lista e domani avremmo avuto:
1°ora magia
2°ora storia
3°ora storia
4°ora arte del combattimento
5° controllo del mana.
il nostro maestro Si chiamava Vincent e nel mio gruppo c’era: Alexis, Serpe, Zeno, Leila e Sora non conoscevo nessuno a parte Alexis e Serpe, Domani sarà sicuramente una giornata interessante.
È mattia, mi sto lavando i denti, sono in ritardo per colpa di Alexis devo fare veloce, ho finito ora devo correre, dove si trova l’aula due B, eccola! Entro, erano tutti in classe tranne il professore, Alexis era agli ultimi banchi con una ragazza. Mi accomodo vicino ad un tipo robusto con i capelli arancioni, era robusto e anche lui indossava la divisa nera, la sua arma era un’ascia grande quasi quanto me. -Ciao, io sono Zeno piacere di conoscerti- era socievole- io sono Light, il piacere e mio ma dimmi, dove si trova il professore. –  - Non saprei sono trenta minuti che lo aspettiamo- Appena finisce di dire quella frase – Ciao ragazzi io sono il professor Lumiere, mettiamo subito le cose in chiaro con me si lavora, anche se solo per 4 mesi.” Era alto, aveva un fisico snello e una cicatrice sull’ occhio sinistro, era vestito di bianco, e aveva un arco dietro la schiena, aspetta! Quattro mesi!?- Professore come quattro mesi!?- Lui mi guarda un po’ spaesato – Come non lo sai, ogni mese vi viene affidata una missione, di ricognizione visto che dovete fare pratica come sciamani, in base alla difficoltà della missione vi si attribuiscono dei punti, che poi vengono affissi davanti la scuola e mandati ai vostri genitori.” Questa cosa non la sapevo, gli altri non sembravano stupiti, quindi lo sapevano tutti, perché sono quello che si documenta di meno. – Comunque ragazzo dimmi il tuo nome, anzi ora facciamo l’appello –  l’appello è finito e siamo tutti presenti – Tu ragazzo con la spada nera, ridimmi il tuo nome. – alzo la testa dal banco – Il mio nome è Light Lux. - -Oggi pomeriggio alle quattro vieni, davanti la scuola, praticherai delle lezioni di Kendo che tu lo voglia o no. – Questa affermazione mi aveva spiazzato, era un po’ cretino questo professore, ma a me sta bene cosi posso imparare meglio ad usare la spada. – Bene ora facciamo un po’ di lezione, pariamo con la magia! - che palle ci sta spiegando che cosa è la magia, e come si evoca cose che sapevo già, ma poi disse – Ora sapete cosa è un controllo innato? Anche se lo sapete adesso ve lo spiego. Un controllo innato è una abilità, che consente di controllare gli elementi con il proprio mana, non si sa da cosa dipende ma d’isolotto chi la possiede è molto forte. – Mio fratello ha un controllo innato, riesce a controllare il ghiaccio, le altre due ore le passammo così, poi finalmente inizia la lezione di combattimento. era ora! scendiamo al secondo piano in palestra – Ragazzi fatemi vedere le vostre armi – io sfoderai la mia spada, era leggera come una canna di bambù ma resistente più dell’acciaio, Zeno estrasse la sua ascia, Alexis aveva il suo pugnale, Leila aveva una frusta con all’estremità una lama, l’ arma Sora invece era un fucile, e Serpe aveva un Armatura! Ma da dove l’aveva tirata fuori. Va be non faccio domande, come prima lezione ci fece imparare a ricoprire le armi con il mana, ma non ce lo fece mettere in pratica poi ci fece fare stretching e qualche esercizio. – Adesso che ne dite di imparare a controllare il mana, allora aprite la mano, e concentratevi sul colore del vostro mana poi immaginate una palla di quel colore, e dovrebbe uscirvi una pallina di mana. – Feci come diceva lui, immaginai il colore del mio mana era rosso, ma non un rosso acceso, un rosso scuro molto scuro, perfetto eccola sulla mia mano si crea la sfera luminosa rossa, come sulle mani di tutti Zeno aveva il mana arancione, Alexis celeste, Leila rosa, Serpe Giallo e Sora bianco. – Ora ragazzi rimanete con questa palla fino alla fine dell’ora. Alla fine dell’ora ero sfinito era difficilissimo usare il mana, il mio corpo tremava. Almeno adesso potevo riposarmi fino le quattro. 

vedo che il mio racconto procede megli di quanto mi aspettassi, qundi publicherò questo capitolo per poi fare una piccola pausa di un mesetto, non temete a breve arrivera un' racconto molto avvincente. 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3560581