Pokémon (Ultra) sole e luna: the advent of the Chosen

di stardust94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un piccolo passo, per una grande avventura ***
Capitolo 2: *** Lotta tra principesse e il maestro spettro ***
Capitolo 3: *** La scelta: benvenuti compagni! ***
Capitolo 4: *** Il Luna (Spettro) Park ***
Capitolo 5: *** La Voliera mille colori e Iridio ***
Capitolo 6: *** Raziel VS Iridio: la luce misteriosa ***
Capitolo 7: *** Con eleganza e fiori danzanti: il significato del legame ***
Capitolo 8: *** Allenamenti, sogni e incubi: Raziel vs Astrid ***
Capitolo 9: *** Guai al tempio del Conflitto: la Luce di Alola ( parte 1) ***
Capitolo 10: *** Guai al tempio del Conflitto: la Luce di Alola (parte 2) ***



Capitolo 1
*** Un piccolo passo, per una grande avventura ***


Un piccolo passo, per una grande avventura.
 

Dormivo beatamente. Ormai il pokedex era stato completato, quindi potevo stare tranquillo.
Improvvisamente, un messaggio sul mio Olovox mi fece sussultare. Era un messaggio dei miei assistenti.
Dexio e Sina comparvero sotto-forma di ologrammi. Indossavano degli abiti tipicamente estivi e comodi.

- Professore come sta? - domandò Sina.
Sbadigliai, passando la mano tra i capelli, poi sorrisi sgranchendomi un po'.
- Bene. Come procede la ricerca? - domandai.
Ero curioso. Qualche mese prima avevo spedito Dexio e Sina in una nuova regione con un dispositivo che avevo da poco inventato.
La Teca Z.
Uno strumento, in grado di raccogliere le cellule di Zygarde, il pokémon equilibrio.

Dopo averla creata la avevo affidata a Dexio e Sina, dicendo loro di partire per la regione di Alola, dove secondo le mie recenti ricerche, si era spostata gran parte delle cellule.
Sentì Dexio sospirare lungamente mentre calava il silenzio.

"Brutto segno" mi dissi.
- Prof, la teca Z non sembra reagire nel modo coretto - disse il mio assistente.

Sembrava un po' triste, forse per non avermi dato le notizie che mi aspettavo.
- Capisco, devo aver sbagliato i calcoli. Deve esserci un errore, qualcosa che non vedo - dissi e sbuffai appena, mentre mi spostavo al computer. 
Aprendo dozzine di file e controllando, per l'ennesima volta, i calcoli. 
Apportando migliorie qua e là, modificando la struttura della teca e altre cose, sperando...
Che funzionasse corettamente, questa volta.
- Professor Platan è sicuro che funzionerà? - domandò Sina.

Io annuì dando le ultime modifiche, per poi spedire il progetto completo a Sina e Dexio.
- Non appena avrete il progetto, dovrete solo assemblare il tutto - dissi
Dexio annuì o meglio fu il suo ologramma a farlo.
- E che mi dice del nuovo Pokédex? - mi ricordò Sina

Come una doccia fredda, le parole della mia assistente sembrarono ridestarmi dal lieve torpore.
- Ah si! mi stavo dimenticando - dissi. andando verso la scrivania.
Presi una Pokéball lanciandola, liberando l'essere al suo interno-

Era un piccolo pokémon di colore arancione con grandi occhi bianchi dalla pupilla blu, lo stesso colore dei sottili arti di plasma. Si mosse verso di me volteggiando, vista la sua mancanza di gambe.
- Rotom sei pronto? - domandai con un lieve sorriso.

Il Pokèmon emise un lieve ronzio, mentre un aura di plasma blu lo circondava.
Presi uno strumento speciale e lui ci entrò con un lampo di luce azzurrognola. 
Rotom aprì gli occhi e mi sorrise mentre sul dispositivo uscivano alcune scritte.
" Ha fatto un lavoro eccellente professore, Roto"
Rotom mi stava facendo i complimenti. Risi per questa cosa, mentre il mio piccolo amico svolazzava intorno a me.
- Bene, credo che ti chiamerò...Rotom-dex! - dissi, mentre una ragazza entrava nel laboratorio ridacchiando.

Non era molto alta, con un viso infantile dai lineamenti semplici e gentili. Gli occhi che mi osservavno curiosi, erano viola i lunghi capelli, legati in due code laterali, erano di un color panna inusuale.
- Buongiorno professor Platan - disse la ragazza
- Buongiorno Astrid - risposi io, mentre Rotom-dex volteggiava accanto a me. 
Probabilmente, il pokémon era curioso di questa visita.

Parlai a lungo con la ragazza, poi lei mi disse che avrebbe raggiunto i suoi nuovi compagni di viaggio direttamente ad Alola.
Le affidai Rotom-dex, che fu ben felice di partire con lei.
Dopo di che, speranzoso di ricevere presto buone notizie, mi addormentai di nuovo.


Piccole note
Vorrei inanzitutto ringraziare ZarxielZerg.
I personaggi che appariranno in seguito, appartengono a lui.
Inoltre, vi lascio sotto il link alla sua storia

Pokémon Ghost
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3490499&i=1

Ora non voglio darvi troppo fastidio, ma comunque vorrei ringraziare tutti coloro che sono arrivati in fondo.
Tranquilli, questo è solo il primo capitolo, inoltre sto già provedendo a scrivere il prossimo.
Spero che la storia vi abbia incuriosito.

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Capitolo 2
*** Lotta tra principesse e il maestro spettro ***



Lotta tra principesse e il maestro spettro

 

Scesi dal aereo. Il vento caldo, mi scompigliò i capelli, che erano color panna e in quel momento legati in due codini.
Stropicciai gli occhi, ancora un po' assonnata. Il viaggio era stato lungo e faticoso.
Ma finalmente avevo raggiunto la regione di Alola.

Mi guardai in giro, curiosa di tutto, sopratutto dei nuovi pokémon che avrei incontrato.
Quasi inconsciamente, accarezzai l'idea di cominciare subito il mio viaggio.

Ma poi, mi ricordai di dover raggiungere la città di Hau’oli.
Dovevo trovare il municipio. 
Non fu tanto facile, anche perchè la città era veramente grande.

Alla fine, riuscì a trovare l'edificio e ad incontrarmi con mia madre. Era una donna molto giovane, dai lunghi capelli panna e occhi rosa.
Io avevo preso tutto da lei ovviamente.

Mamma mi abbracciò subito, poi mi condusse all'interno dell'edificio.
- Cara, se vuoi puoi fare un giro. Le pratiche le sbrigo da sola non ci metterò molto - disse mia madre, accarezzandomi una guancia.

- Va bene mamma - risposi io entusiasta uscendo dal comune.

Fu in quel momento che mi scontrai con un ragazzo dai capelli neri e scompigliati, e due intensi occhi verde oliva.
Lui mi afferrò la mano, evitando che cadessi indietro.
Mi ritrovai ad arrossire un po', ma più che per la sorpresa, per il suo lieve e impercettibile sorriso.
- G-grazie - biascicai ancora rossa.
Lui mi rimise in posizione eretta, fu allora che notai i suoi abiti neri e viola, e la sua carnagione chiarissima, di certo anche più della mia.

- Non dovresti correre così - disse e potei notare che aveva delle pokéball alla cintura, quindi mi feci coraggio.
- Sei un allenatore vero? Ti va una lotta? - domandai, in attesa della sua risposta.

Il ragazzo mi guardò qualche istante, e fece per rispondermi quando una ragazza dai capelli viola si avvicinò.
- Ah sei davvero tu! Non ci credo, voglio un autografo! - disse la viola, mentre mi spintonava, e io cadevo sul sedere.
- Hey! - sbuffai alzandomi.
-Cosa vuoi racchia? - rispose la ragazza acida.

Io avrei anche potuto essere gentile e ignorare quel commento.
Si, avrei potuto...

- Perché non ti levi? Il campione non ha bisogno delle tue attenzioni - sbuffò lei spingendomi di nuovo a risponderle male, ma di nuovo mi calmai.
" Calmati Astrid, stai calma" ripetei mentalmente a me stessa.

In fondo, il mondo era bello proprio perchè vario. Non dovevo prendermela così tanto

- Scommetto, che anche i tuoi pokémon non sono un granché - rise la ragazza.
- Ora...Ora basta! - sbottai arrabbiata.

Sapevo di essere arrossita tutta, stile peperone, tanto per capirci. Ma stavolta era per la rabbia. Come si permetteva quella smorfiosa!?
- Passi ferire me, ma non ti permetto di insultare i miei Pokémon! - dissi.

La viola mi guardò, con i suoi occhi rossi poi incrociando le braccia sotto al seno, rise.
- Se no che fai? - mi provocò con strafottenza
- Che faccio?...Ti sfido, ecco cosa faccio! - dissi, portando una mano alla Pokéball nera e azzurra.

Il ragazzo dai capelli neri mi guardò per qualche istante, poi guardò la viola, sempre restando zitto

- E va bene! ma ti pentirai di averlo fatto. Io sono Alexandra, chiamami Alex - disse la ragazza.
- Astrid, Leila, Gropius... - risposi io sbuffando.
- Ottimo! quando ti avrò sconfitta, capirai che non sei alla mia altezza - si vantò lei
- Magari la smetterai, di dare noia al nobile Raziel - aggiunse poi facendo un sorrisino, al ragazzo moro, che la ignorò.
"Raziel?".
Guardai il ragazzo e lui fece appena un sorriso, io avvampai e scossi la testa. 
Mi sentivo un po' agitata, ma era il momento di combattere.

- Un Pokémon a testa, ti va bene? - domandai alla ragazza.

Alex annuì lanciando la sua Pokèball. In un fascio di luce e cuori, emerse un bellissimo Flareon.
Come tutte le evoluzioni di Eevee, Flareon aveva l'aspetto di una volpe di medie dimensioni.

Il suo pelo era rosso-arancione, con un collare di vaporoso pelo giallo.
La coda era gialla e molto folta. Flareon presentava un ciuffo giallo anche sulla testa. L'interno delle lunghe orecchie invece, era nero. Aveva occhi verdi e vispi e al bordo della coda, portava un fiocco rosso tempestato di diamanti.
- Io sono una Performer - disse Alex con un sorrisetto 
- Oh meglio, la migliore - sentenziò poi, decisamente sicura di se.

Sbuffai appena, cosa che fece ridere un po' Raziel. Sorrisi e presi la Pokéball, lanciandola sul campo.
Con un fulmine azzurro e alcune stelle bianche che gli roteavano intorno, comparve una figura mediamente alta e fiera.
Sorrisi, quello era il mio pokémon...
Lucario

Si presentava come un Pokémon bipede, alto circa 1,2 metri.
Le sue zampe anteriori erano nere ed avevano una punta bianca sul lato superiore del polso.
Un'ulteriore punta era situata sul suo petto. Il muso affusolato blu e nero e le orecchie nere di Lucario si erano accresciute dopo la sua evoluzione da Riolu.
Aveva un torso peloso color crema e le sue cosce avevano una forma che le facevano apparire simili a pantaloncini blu.

- Ecco appunto, tutti lo sanno che Lucario non è adatto alle gare... Che principiante - sentenziò Alex ridacchiando con un ventaglio davanti al volto.
- Lascialo scatenarsi, poi vediamo chi non è adatto - risposi, sbuffando appena.

Alex si avvicinò a Raziel, gli sfiorò la guancia con una mano lui si ritrasse, forse sorpreso o forse, almeno un po' ci speravo...Infastidito?.

- Tu ci farai da giudice, scegli la coppia migliore - disse, senza nemmeno lasciarlo parlare.

Raziel mi guardò e di nuovo io finii per arrossire di nuovo, ma stavolta tentai anche di mostrarmi sicura di me.
- Comincio io, novellina - rise Alex

Notai solo in quel' momento, il suo abbigliamento. 
Indossava una mini-gonna davvero mini e rossa, sopra un top nero senza spalline e sopra ancora, una mantella rossa.
- E ora, spettacolo sia, usa Ruotafuoco! -

Flareon cominciò a ruotare su se stesso, scatenando impulsi di fiamme tutto intorno, facendo brillare di più la sua pelliccia in mezzo al turbinio di fuoco.
- Ora Doppioteam - ordinò la ragazza.

Flareon si divise in cinque copie di se stesso. Le copie erano sistemate a formare una sorta di stella.
Alex si mise al centro, con un passo elegante poi sollevò il ventaglio sorridendo ammaliante.

- Concludi! vai con Fuoco fatuo e poi Ruotafuoco di nuovo! - disse

Flareon lanciò dei piccoli fuochi bluastri, stesso fecero le altre 4 copie poi tutti e cinque, utilizzarono Ruota fuoco facendo esplodere le fiammelle, che circondarono Alex con un manto di scintille di fuoco.

La ragazza e il suo Pokémon fecero un inchino, poi si allontanarono dal campo, andando verso Raziel
- Questa era un esibizione a dir poco perfetta - disse Alex ridendo.

Raziel non emise un solo fiato, per poi guardare me e Lucario, come se ci stesse analizzando. Cosa che mi mise un po' a disagio.

- Bene, Lucario vieni quì - sorrisi al mio compagno. 
Lui si avvicinò e io lo abbracciai.
Gli accarezzai la testa e sorrisi come sempre, allontanando qualsiasi altro pensiero.
- Cerca solo di divertirti, io farò la stessa cosa! - dissi ridendo, lui sembrò molto più tranquillo.

Mi sfilai un fiocco blu, sciogliendo una delle code, poi feci indossare il nastrino a Lucario come fosse un prezioso fiocco.
Mi voltai verso Raziel e Alex e mostrai loro un sorriso smagliante, facendo un inchino lieve.

- Spero che vi divertiate, guardando la nostra esibizione - dissi per poi guardare verso Lucario.
- Ottimo Lucario mostra a tutti cosa sai fare -

Cominciai ad improvvisare una corografia buffa, ballando con movimenti semplici. Mentre Lucario seguiva i miei passi mostrando di divertirsi moltissimo.
Sorrisi e alzai una mano, facendo una giravolta e guardando poi il "pubblico".

- Usa Forzasfera! - dissi.
Lucario portò in avanti una zampa, toccando il terreno per poi scaturire una sfera blu e con la forza di essa, eseguì uno slancio in alto.
- Ora ruota su te stesso poi ancora una volta Forzasfera - dissi.
Lucario fece un giro su se stesso, per poi scatenare molteplici forzasfere. Le sfere però, invece di esplodere restarono sospese in aria.

- Psichico! - commentò Raziel, sembrava stupito e mi guardava sgranando appena gli occhi.

Mi avvicinai e sfiorai alcune sfere. Usando Psichico, Lucario le fece vorticare intorno a me velocemente mentre la mia danza raggiungeva la fine.

- Ora Ossoraffica! concludi in bellezza! - dissi.

Lucario fece comparire un osso di energia e scattò verso di me, cominciando a colpire le sfere con una precisione incredibile, servendosi di ossoraffica, per farle esplodere e generale piccole scintille azzurre.
Sorrisi mentre con un ultima giravolta, abbracciavo Lucario che ricambiò la stretta felice.

Raziel continuava a guardarmi, stesso faceva Alex.
Sorrisi ad entrambi con una piccola riverenza, mentre Lucario chinava la testa.

- Spero che la nostra esibizione, vi sia piaciuta - dissi sorridendo, e accarezzando la testa del mio Pokèmon mi avvicinai.

- Allora chi ha vinto? - domandò Alex, mordendosi un unghia seccata, teneva Flareon in braccio.

Raziel ci guardò entrambe sospirando, come se non riuscisse a parlare.

- Posso esprimere un mio parere? - domandò una quarta voce.

Ci voltammo tutti.

Una ragazza, che stava applaudendo sorrise.
Vestiva un abitino rosa e bianco e aveva i capelli lunghi e rosa lampone, anche gli occhi tendevano a quel colore.
- La Regina di Kalos tu-tu sei Aria! - esclamò Alex.
Aria ridacchiò e guardò il ragazzo, non più noi due.

- Dimmi, quale esibizione ti è piaciuta di più? - domandò a bruciapelo.
Raziel non rispose, ma continuava a guardarmi pensai di aver fatto qualcosa di sbagliato, stavo per chiedere spiegazioni, quando Aria guardò verso di me e Alex

- Siete entrambe molto brave - commentò. 
- Ma vi manca ancora qualcosa - aggiunse poi guardando solo Alex.
- Non ce dubbio che tu e Flareon, siate molto eleganti e raffinate, la stella di Ruotafuoco è stata davvero eccellente - disse.

Ora Aria guardava verso di me.
Sentì un po' di angoscia, brividi e decisamente terrore di aver sfigurato. Lucario mi prese la mano cercando di incoraggiarmi, e io gli sorrisi.

- Tu sei molto giovane, hai meno esperienza di Alex - disse Aria. 
- Eppure, dalla vostra esibizione, traspariva la vostra voglia di divertire il pubblico e il vostro legame profondo - disse.
Io sorrisi arrossendo.
Era la prima volta che qualcuno mi diceva cose simili, e sopratutto ero felice di aver divertito chi ci stava guardando.

- Entrambe farete strada. Qui nella regione di Alola si terrà uno speciale Gran festival, spero di vedervi - detto questo se ne andò.

Alex mi guardò in cagnesco, cosa che mi fece sospirare, poi fece tornare il suo pokémon e guardò Raziel.
- Io parteciperò al Gran Festival! vieni a vedermi tesoro - disse, per poi baciargli la guancia.

Il corvino mi guardò un po' rosso, poi fece un colpo di tosse.
- C-certo, magari passerò -.
***
 
Salutata Alex, che non aveva perso occasione per sfidarmi a partecipare al Gran Festival di Alola, io e Raziel ci sedemmo in un prato sconfinato.
- Incredibile...Quindi sei davvero un campione! -

Ero rimasta stupita, Raziel era un vero campione. Era stato in tutte le città anche se lui veniva da Kanto, più precisamente dalla città di Lavandonia.
- Non esagerare adesso - disse un po' imbarazzato, portando una mano ad una Pokéball per poi farne uscire un Gengar.

Gengar era un grosso Pokémon spettro di colore viola scuro e dalla forma tondeggiante, dopo l'evoluzione da Hunter, le sue mani si erano connesse al corpo che ora aveva un paio di robuste gambe e una corta coda appuntita. La sua schiena era munita di spine e gli occhi erano rossi, mentre la bocca presentava un sinistro ghigno, ma che a me piaceva abbastanza, lo trovavo simpatico.

- Ciao Gengar, piacere di conoscerti io sono Astrid - dissi, tendendo la mano.
Lui mi guardò poi appoggiò la manina alla mia mano, era freddo e mi fece salire i brividi, ma sorrisi
- Quindi sei una Performer? - domandò Raziel.

Il moro si era sdraiato circondato da Gastly selvatici, piccoli pokèmon neri a forma di sfera avvolto da una sinistra aura violacea, sembrava a suo agio con gli spettri.
- Una allenatrice, ma si mi piacciono le gare - risposi, mentre Lucario si appoggiava con la schiena alla mia, schiacciando un pisolino.
- E a te piacciono i tipi Spettro - gli feci notare.

Lui sorrise appena e portò una mano sulla testa di Gengar, comodamente seduto in parte a Raziel.
- Si. Sono cresciuto a Lavandonia, e quindi avevo un forte legame che ho tutt'ora con gli Spettro - disse.

Continuammo a parlare tutto il pomeriggio, fino a raggiungere il municipio.

- Mamma mi ha chiamato, devo andare - dissi poi sorridendo lo guardai.

- Quindi anche tu sei ad Alola per qualche motivo, non dirmi che si tratta del "giro delle isole" - lo guardai.

Raziel sembrava curioso e un po' confuso, scosse la testa, portando le mani nelle tasche.
- Voglio diventare il migliore allenatore di tipo Spettro che ci sia - disse.

Annuì poi guardai il cielo pieno di stelle, Rotom-dex uscì dalla mia borsa e fluttuò accanto a Raziel.

- Q-questo è un...Un Pokémon?! - domandò lui, sbiancando per la sorpresa.
- Si. è un Rotom ma vive al interno di un Pokédex - spiegai.

Raziel volle accompagnarmi a casa, un po perchè era tardissimo, già la sentivo la mamma...
E un po perchè voleva i dettagli, su Rotom-dex
Alla fine mamma non si arrabbiò molto, così dopo aver salutato Raziel gli propose di restare per la notte.

Lui, che altrimenti sarebbe dovuto andare a dormire in qualche albergo, al inizio tentò di rifiutare ma poi vedendo Gengar stanchissimo, decise di restare da noi per la notte.

- Ecco puoi sistemarti qui - dissi, mostrando una stanza a Raziel.
Lui sorrise entrando poi si voltò verso di me, tenendo una mano al bordo della porta.
- Allora buonanotte - sorrise.
Avvampai ma ricambiai il sorriso e lo salutai, andando nella mia stanza.

Quella notte però...

 
***
 

Era in piedi, l'acqua di un color rosso sangue, le arrivava alle ginocchia.
Aveva caldo, molto, troppo caldo...
Davanti a lei una sorta di tempio, vedeva sfocato e si sentiva come smarrita.
Cominciò a camminare, avanzando fino a qualcosa di strano.
Era un...Cristallo? 
Sembrava più un uovo. La ragazza lo osservò per qualche istante.
Era un enorme uovo di cristallo rosso fuoco, con riflessi dorati, delle venature gialle lo ricoprivano interamente.
Sembrava pulsare di una luce bianca e dorata, quando la ragazza lo sfiorò, una crepa si formò su di esso e un ruggito avvolse l'aria.
***
 
Mi ero svegliata, madida di sudore e agitata, tentai di calmarmi ansimando per quel sogno o forse meglio dire incubo.

- Anche tu eh? - domandò qualcuno.
Mi voltai incontrando lo sguardo di Raziel, aveva gli occhi sgranati era pallido, più del solito, e ansimava anche lui.
Mi alzai andandogli incontro e arrossì quando mi strinse forte a se.
- S-scusami un attimo - mormorò.
Io annuì timidamente e gli accarezzai i capelli, ero un po imbarazzata da quell'abbraccio.
Ma nello stato in cui era, non me la sentivo di lasciarlo.

- Ho sognato...Ho sognato la distruzione del mondo - sussurrò stringendomi più forte.

Sgranai gli occhi, incapace di reagire a quelle parole, stringendolo soltanto e appoggiando la fronte alla sua spalla.


Angolo autrice
Eccomi!
Okey che saluto banale...Ah bhe. Questo capitolo è ricco di avvenimenti.
Si comincia da Alexandra una performer, che sfida la nostra protagonista, Astrid conosce inoltre un personaggio chiave, ovvero Raziel.
Questo affascinante e tetro giovane, appartiene a ZarxielZerg.
è un maestro Spettro e darà prova del suo talento, inoltre pare aver sognato niente meno che la distruzione del mondo.
Poi ecco altre rivelazioni, ad Alola si terrà un Gran Festival.
La nostra Astrid parteciperà? cosa significano le enigmatiche parole di Raziel?.
E che cosa ha a che fare questo, con il sogno di Astrid?.
Per saperlo, non vi resta che aspettare.

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Capitolo 3
*** La scelta: benvenuti compagni! ***


La scelta: benvenuti compagni!


Il giorno seguente, Raziel non uscì dalla sua stanza nemmeno per pranzare.
Ero preoccupata, a causa del sogno che avevo fatto e del sogno, sopratutto, che aveva fatto lui.
Raggiunta la sua stanza, presi un profondo respiro, poi bussai alla porta. 
- R-Raziel...? - quasi non mi usciva la voce.

Nessuna risposta. Mi appoggiai alla porta con la schiena e alzai la testa, guardando il soffitto.
Sospirai, non sapendo che dire, ne che fare in realtà. 
Mi passai una mano tra i capelli, quando sentì la porta aprirsi e mi staccai da essa, guardando Raziel.
- C-ciao- esclamai sorridendo.
Lui teneva la testa bassa, quasi mortificato da qualcosa.

Dopo alcuni minuti, alzò la testa e mi guardò.
Io sorrisi appena, cercando come potevo di rassicurarlo. Ma, non era facile, anche perchè pure io ero ancora traumatizzata dal mio sogno. E dalle sue parole. Non riuscivo a scacciare quel malessere, ne tanto meno a sorridere come sempre.

Improvvisamente, mia madre fece capolino dalla scala e mi fece prendere quasi uno spavento.

- Buongiorno ragazzi! scommetto che state andando al Festival - disse.
- Festival? - domandò Raziel a quel punto. 
Mia madre annuì spiegandoci ogni cosa.

Si trattava di una tradizione di Alola, ogni anno, tre allenatori tra gli 11 e 17 anni venivano scelti.
Tutto questo per compiere il Giro delle isole e tributare correttamente i quattro protettori delle isole.

Ci disse che la cerimonia si teneva poco distante da casa nostra, in un villaggio sulla collina e che andandoci il Kahuna a capo di Mele Mele, l'isola dove ci trovavamo, Ci avrebbe consegnato un Pokémon per il nostro viaggio.
Raziel mi guardò e io capì subito la sua idea, così ci mettemmo in cammino.

***
 

Arrivati al villaggio, ci accorgemmo di quanta gente fosse accorsa al Festival. E di quanti aspiranti allenatori ci fossero.

Decisi di far uscire Lucario daLla sua Pokéball, lui si avvicinò pendendomi la mano con la sua zampa.
- Siete davvero molto legati - sorrise Raziel.
Io divenni color peperone dall'imbarazzo e accennai un lieve sorriso.

- Siamo cresciuti assieme - spiegai.
- Lucario è con me da quando ero piccola - aggiunsi, carezzando la testa del lupo. Lui sorrise con un verso di soddisfazione a quelle coccole.
- Come io e Gengar - rispose il ragazzo, passandosi una mano tra i capelli mentre lo spettro, appariva dalla sua ombra ghignando.

- Ciao Gengar - dissi, portando due mani sulle ginocchia e abbassandomi all'altezza del pokémon.
Questo ridacchiò con una zampina sulla bocca, poi fluttuò verso un uomo anziano.
- Oh un Gengar! - rise sorpreso l'uomo.
Era panzuto, come un lottatore di sumo, con indosso degli stravaganti abiti: una camicia gialla, sotto la quale si vedeva una maglia azzurra e un paio di pantaloni bianchi.
Al fianco portava, quella che sembrava una spada... 
Una spada che estrasse puntandola sotto al naso di Raziel.

Sia io che lui, sorpresi da questo gesto indietreggiammo.

- Fratello! Pensavo te la fossi data a gambe! - esclamò un ragazzo sbuffando divertito con un sorrisetto.
Aveva dei lunghi capelli bianchi probabilmente erano pure soffici, come neve.
Gli occhi erano un giallo dorato abbagliante ma, rispetto a quel bel colore erano carichi di arroganza.
Raziel sospirò appena, incrociando le braccia al petto.
- Kain... - mormorò, mentre un Dratini cromatico infastidiva Gengar, lanciandogli un piccolo Ira di Drago che venne deviato da un Ossoraffica di Lucario.
- Vedo che hai fatto conoscenza - ghignò il ragazzo, avvicinandosi a me, quasi divertito, ma non cattivo. Solo sbruffone e presuntuoso.
Si, non mi piaceva molto, lo ammetto.

Io indietreggiai, il suo sguardo mi intimoriva un po', così mi nascosi dietro a Raziel. 
Lui mi portò accanto a se. Sentivo che mi stringeva la spalla, ma in modo rassicurante, come se tentasse di calmarmi.
- Il fratellone si è fatto la ragazza - scoppiò a ridere il bianco.
- È una mia amica - rispose Raziel tranquillo.
Mi sentii molto più sollevata, anche se uno spiacevole rossore, degno del miglior Pikachu, mi riempiva le guance.
Forse perchè il fratello di Raziel, mi aveva definito come la sua ragazza?.

Ero troppo assorta nei miei pensieri rosa, per accorgermi di due sfere azzurre, prodotte dal' Ira di Drago di Dratini che stavano per colpirmi.

Mi parai il viso con le mani, e cacciai un urlo, che nemmeno uno Slakoth addormentato non avrebbe sentito.
Solo che ci fu un forte botto e non subii danni.
Il fumo si diradò e quello che vidi mi lasciò senza parole.

Ero stata salvata e mi ritrovavo bagnata fradicia. 
In effetti avevo sentito un rumore come d'acqua.
Davanti a me, che saltava su una piccola bolla d'acqua, stava un pokémon nuovissimo che mai avevo visto.

Era simile ad una piccola foca, di colore blu mare, le zampe anteriori erano più grandi di quelle posteriori, simili a pinne.
Un buffo nasino rosa annusava l'aria, mentre il piccolo Pokémon si esibiva in salti e figure acrobatiche, usando le bolle e schivando le sfere che un Dratini infuriato gli spediva contro.
Restai affascinata dal suo modo di muoversi e dal fatto, che si stesse divertendo tanto.

Finalmente, Kain fece tornare il suo Dratini e il piccolo Pokémon foca fu finalmente libero di scendere dalla sua bolla.

- Hey grazie piccolo, mi hai salvato la vita - dissi sorridendo, accarezzandogli la testa.
Lui rispose battendo le grandi zampe, facendo poi un salto all'indietro.
- Tieni Astrid, devi asciugarti o ti ammalerai - disse Raziel, mentre mi passava un asciugamano, premuroso.
Io gli sorrisi e accettai la sua premura, per poi guardare Kain di sfuggita.
- Uffa! questa non è stata una cosa corretta, va bhe, alla prossima fratello! - sbraitò correndo verso l'uscita del villaggio.

Raziel sospirò, quando ad intervenire, furono il vecchietto panzuto e un altro uomo.
- Questo è Popplio - disse l'uomo accanto all'anziano.
- È un pokémon di tipo acqua - aggiunse.

Era un uomo molto affascinante, con un fisico scolpito, pelle abbronzata
Capelli coperti da un berretto bianco ma si intuiva fossero legati dietro la nuca, aveva anche un pizzetto scuro.
Portava un camice da laboratorio, che teneva aperto. Pantaloni semplicissimi, grigi con una striscia alla pancia, di colore verde come le scarpe del resto.

- Wow! - esclamai io, mentre l'otaria blu veniva presa in braccio dallo strano individuo.
- Mi presento: sono il Professor Kukui, studio le mosse dei pokémon - disse.
- Sono Astrid e lui è Raziel - mi presentai io, per poi sorridere al corvino.

Ma lui era troppo preso a guardare altro.
Seguendo il suo sguardo, finì per incontrare quello di un altro pokémon.

Dal aspetto di un piccolo gufetto, dal manto tendente al marrone chiaro, tranne due foglioline, che gli sfioravano il petto come un papillon, e la faccia bianca.
Saltellò sulla testa di Kokui, poi andò a posarsi sulla spalla di Raziel e sfregò amichevole il becco, tentando di afferrare una ciocca dei suoi capelli.
- Guarda che non sono un Weedle - si lamentò, ridendo appena il ragazzo, Accarezzando poi il morbidissimo gufo con una mano.

Risi anche io, quando la sua mano si posò distrattamente tra i miei capelli.
In quel momento il mio cuore mancò un battito.
- Mi dispiace per Kain. Lui non è cattivo solo arrogante - spiegò Raziel in un piccolo sorriso.
- Tranquillo! È solo una doccia " fuori programma" - risi io tentando di rassicurarlo, lui sorrise e annuì, mentre Rotom-dex usciva dalla mia borsa, volteggiando verso il Pokémon gufo.

- Ah! quello è il famoso Rotom Pokédex? - domando Kukui stupito, osservando il Pokédex volante animarsi.
***
 

Qualche ora più tardi, prendevo il tè nel laboratorio del professore, decisi di spiegargli brevemente la situazione.
In fondo forse poteva aiutarmi, quindi gli raccontai della Teca Z e del mio obbiettivo, lui ascoltò in silenzio tutto il mio racconto.
- Molto interessante, quindi Platan ha creato un solo Rotom-dex? - domandò.
- Credo di si - risposi io.
Lui annuì alzandosi, poi guardò la finestra per poi voltarsi e battere i palmi delle mani, uno contro l'altro.
- Benissimo! allora devi partecipare al giro delle isole - affermò con un luminoso sorriso Kukui.

Così mi ricordai che anche mia madre mi aveva accennato al "Giro delle isole"
Era una sorta di iniziazione che i giovani allenatori, compievano ad Alola.

Dovevano visitare le 4 isole della regione di Alola e affrontare le prove dei capitani, poi in seguito affrontare il Kahuna a capo delle isole.

Kukui mi consigliò di andare al centro Pokémon e successivamente a trovare il Kahuna di Mele Mele.

Decisi di seguire il suo consiglio, e dopo una sosta al centro Pokémon raggiunsi il luogo del Festival, non fui molto sorpresa nel vedere anche Raziel lì.

- Hey Raziel! - lo chiamai sventolando la mano, lui mi sorrise con calma poi si avvicinò.
- Ciao, anche tu sei qui per la prova? - domandò lui.
Io annuì, anche se ero un po' agitata, guardai verso l'uomo panzuto dalla pelle abbronzata e baffoni e capelli bianchi.
- Io sono Hala, il Kahuna di Mele Mele - disse l'uomo.
- Io sono Raziel - si fece avanti il corvino, stringendo la sfera del suo Gengar cromatico.
- A-Astrid - balbettai io emozionata.

Hala ci osservò entrambi, poi prese tre Pokéball e le lanciò verso la piattaforma.
Da esse uscirono tre Pokémon.

Il primo era il buffo gufetto, che subito fece fare un sorriso lieve a Raziel, il secondo pareva un piccolo gatto dal pelo morbido nero e rosso e il terzo era l'otaria che avevo già visto.
- Rowlet di tipo Erba\Volante, Litten di tipo Fuoco e Popplio di tipo Acqua - disse Hala

Rotom-dex emise un riverbero, mentre registrava il pokémon nel Pokédex a lui integrato

Rowlet
Categoria Pokémon Aliderba
Tipo Erba/Volante
Altezza 0,3 m
Peso 1,5 kg
Abilità Erbaiuto


Rowlet si avvicina di soppiatto al nemico, planando senza fare il minimo rumore, e lo tempesta di poderosi calci! 
Dal suo piumaggio estrae foglie affilatissime che gli permettono di sferrare micidiali attacchi a distanza. Ha una vista eccezionale, che penetra anche le tenebre più fitte. 
Il suo collo può ruotare di quasi 180°, permettendogli di tenere d'occhio ciò che avviene alle sue spalle. Durante la lotta, ha l'abitudine di girare la testa verso il suo Allenatore in attesa di istruzioni.


Scandì la voce di Rotom, mentre il piccolo gufo muoveva la testa.
Guardai il secondo Pokémon, aveva un aspetto felino e sembrava indispettito dagli sguardi miei e di Raziel.

Rotom inquadrò il felino, subito ebbi le sue informazioni

Litten
Categoria Pokémon Pirofelino
Tipo Fuoco
Altezza 0,4 m
Peso 4,3 kg
Abilità Aiutofuoco


Litten ha un temperamento focoso, ma rimane sempre lucido e non lascia mai trapelare le sue emozioni. Il suo pelo oleoso è altamente infiammabile e costituisce una potente arma. 
Incendiando i grumi di pelo accumulati nella pancia durante la sua toeletta, infatti, Litten è in grado di sputare fiamme contro l'avversario.
Quando giunge il momento della muta, il pelo si incendia in una fiammata spettacolare.


Osservai il gattino che mi guardava con il suo sguardo un po' truce e menefreghista, un Pistolacqua lo colpì di soppiatto e si ritrovò tutto inzuppato.
Furioso scagliò un Braciere, che però colpì il bersaglio sbagliato. In un attimo Rowlet, si ritrovò a correre come un forsennato con il posteriore in fiamme.
Mentre, un altro Pokémon se la rideva tranquillo, battendo le zampe.

Rotom-dex inquadrò anche lui e ebbi le sue generalità, anche se già quel Pokémon lo avevo visto.

Popplio
Categoria Pokémon Otaria
Tipo Acqua
Altezza 0,4 m
Peso 7,5 kg
Abilità Acquaiuto


Popplio si muove con agilità in acqua, nuotando a una velocità di oltre 40 km/h. Sulla terraferma è più impacciato, ma sfruttando l'elasticità dei suoi palloncini d'acqua si esibisce in salti e figure acrobatiche.
Durante la lotta, crea dei palloncini d'acqua che fa volteggiare sferrando attacchi potenti... E giocosi!
È un giocherellone, ma è anche un infaticabile alleato. 
Durante la lotta si lascia facilmente prendere la mano, sfoderando una potenza letteralmente spettacolare!.
Si esercita strenuamente a creare i suoi palloncini d'acqua.


L'otaria mi guardò battendo le zampe poi con un balzo si esibì in un paio di piroette sulla bolla.
Litten lo guardava stizzito, forse furioso per lo scherzo di prima.

Nel frattempo, Raziel aveva curato la scottatura di Rowlet e lo stava consolando un po' per la " brutta" figura.

- Molto interessante, mi pare di vedere affinità tra te e Rowlet - disse Hala, avvicinandosi a Raziel lui annuì appena.
- Vorrei prenderlo con me, anche se non si tratta di un tipo Spettro - disse il ragazzo.
- Tipo Spettro? - 
Hala sembrava curioso e disorientato, Raziel annuì tagliando corto e si alzò, prendendo il gufo tra le braccia.
- Io voglio diventare un maestro Spettro - spiegò brevemente.
- Solitamente alleno solo Pokémon di quel' tipo, eppure sento di voler intraprendere il viaggio con Rowlet - spiegò di nuovo con un sorriso, accarezzando la testa del Pokèmon.
- Molto bene la tua scelta è fatta - decretò in una forte risata Hala, mentre si voltava verso di me .

- Ora è il tuo turno signorina - disse l'uomo, mentre indicava i due Pokèmon rimasti.
- Scegli quello che preferisci, non basarti solo sul loro aspetto seguì quello che ti dice il cuore - aggiunse, forse capendo che ero terribilmente indecisa, io annuì e mi avvicinai prima a Litten.

- Ciao piccolino - dissi, allungando una mano, con l'intenzione di coccolarlo.

Ma il gattino di fuoco, con un balzo si allontanò, soffiando rabbioso.
Sospirai e decisi un po' sconfortata, di lasciarlo stare.
Passai il mio sguardo a Popplio.

Era un pokémon molto gioioso ed esuberante. Mi avvicinai sorridendo e lo osservai giocare.
Subito lui mi notò e sparò un Pistolacqua che mi travolse in pieno.

Raziel mi raggiunse o almeno ci provò, perchè la stessa mossa colpì anche lui, sentii Hala sospirare come se non fosse la prima volta che il pokémon si comportava così.
- Popplio non viene mai scelto, per questa sua esuberanza che fa impazzire gli allenatori - disse Hala
-Dopo alcuni giorni ci ripensano e lo riportano da me - spiegò l'uomo.

Io sospirai, pensai al povero Popplio. Lui voleva solo attirare l'attenzione e far divertire il proprio allenatore.
Pensai a come si sentisse, rifiutato e solo.
Mi avvicinai al piccolo e lo presi tra le braccia, accarezzandogli delicatamente la testa sorrisi.

- Io non lo farò, accetterò Popplio con i suoi pregi e con i suoi difetti - dissi guardando Hala.

- Permettimi di essere la tua allenatrice, vuoi viaggiare con me Popplio? - domandai al piccolo pokémon.
Lui mi guardò, battendo le zampe tutto contento.

- Allora è deciso, giovani allenatori, vi dono la piastra delle Isole, ogni volta che completerete una prova, vi sarà dato un cristallo da inserire in questa placca- disse.

-Quando li avrete tutti il vostro viaggio sarà completo - spiegò Hala e dopo averci consegnato uno strano amuleto a forma di triangolo sorrise.

- Nella regione di Alola, vige una leggenda sul Pokémon Sole e il Pokémon Luna - disse.

- Solgaleo e Lunala - intervenne a quel punto Raziel.
Hala annuì, spiegandoci poi di cosa trattasse la leggenda.
Ci mostrò un libro molto antico, con delle strane immagini, una ritraeva un grosso pokémon dal aspetto di un pipistrello, l'altra quella di un leone.
- Lunala il pokémon lunare - mormorò Raziel, completamente rapito da quel disegno elegante, immaginando le grandi ali muoversi nei cieli notturni.

Io invece fissai l'immagine di Solgaleo, e mi immaginai il pokémon correre in un deserto, fiero e indomabile come nessun altro.
- Forse, durante il vostro viaggio potreste perfino avere occasione di vedere i protettori delle isole - continuò il'anziano, mostrandoci un iscrizione.

Essa presentava quattro pokémon diversi.
Erano stilizzati, quindi si distinguevamo poco.

- Chi sono questi " protettori delle isole" signor Hala? - domandai curiosa.
- Alola, come sapete è formata da quattro isole, ognuna è protetta da un Nume locale, un potente Pokémon che protegge l'isola - disse l'uomo mostrandoci una ad una le figure dei Numi.
- Per Mele Mele è Tapu Koko - disse mostrandoci l'immagine di un pokémon con una lunga cresta arancione.
***

 
Salutato il signor Hala, io e Raziel con i nostri nuovi compagni ci dirigemmo di nuovo al centro Pokèmon.
L'indomani, sarebbe cominciato il viaggio e io avevo un sacco di cose da fare, incluso...
Fare incetta di vestiti!.


Angolo autrice
Ecco la fine di questo capitolo, ne sono successe di cose.
Le più importanti, sono di certo gli Starter.
La conoscenza del fratello di Raziel, che già vi avevo accennato, ovvero Kain.
E un piccolo accenno ai leggendari e Numi locali.

Nel prossimo capitolo, i nostri eroi partiranno per il loro viaggio, ma sopratutto, cambieranno i loro abiti e faranno la conoscenza di un ragazzo misterioso.
Non vi anticipo di più, spero che questa storia vi stia piacendo, come sta piacendo a me scriverla
A presto

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Capitolo 4
*** Il Luna (Spettro) Park ***


Il Luna (Spettro) Park

Raziel pov
 
Di nuovo lì, davanti a quella strana pietra: I suoi colori variavano dal viola al blu scuro, sembrava fluttuale e un anello dorato, la circondava.
Ero esterefatto da quanto fosse grande.
Mi mossi in avanti, l'acqua mi arrivava alle ginocchia, aveva dei riflessi blu scuri e viola come il cristallo. L'aria si era fatta gelida e subito mi accorsi, che Gengar non era con me.
Brividi gelidi mi salirono per la spina dorsale, dandomil eggermente fastidio. Mi strinsi nelle spalle, tentando di scacciare quella sensazione spiacevole.
 
Improvvisamente, la visione cambiò. Mi ritrovai davanti ad una porta, essa era divisa da una sorta di reticolato di energia rossa e blu, dal resto dello spazio intorno a me.
 
Sembrava fluttuare ed emanava un gran quantitativo di energia.
 
Quasi attirato da essa, mi avvicinai e appoggiai la mano, una luce mi avvolse, mentre tutto intorno a me, scariche elettriche prendevano forma.

 
Mi svegliai di soprassalto, accorgendomi di essere sudato e ansimante oltre che completamente terrorizzato.
Mi alzai dal letto, poi cercai una maglietta pulita. Alla fine indossai una maglia a mezze maniche di colore blu scuro.
Deciso a calmarmi un po, mi diressi in soggiono, dove la mamma di Astrid mi salutò sorridendo.
- Buongiorno Raziel. Sei mattiniero, al contrario mia figlia - rise la donna.
- In effetti - mi limitai a dire io.
 
Astrid dormiva ancora, ma pareva una cosa normale perchè sua madre non ne sembrava molto sorpresa.
- Vuoi delle frittelle di Baccarancia? - domandò poi, mostrandomi un piatto pieno di fritelle condite, con una salsa azzurra.
Io rifiutai educatamente e presi un caffè sedendomi al tavolo.
 
Non riuscivo a smettere di pensare al sogno, o meglio l'incubo, che avevo fatto.
- Qualcosa non va? - domandò la donna.
Io sospirai. Non mi andava di coinvolgerla in qualcosa, che nemmeno sapevo spiegarmi.
- No signora, non si preoccupi - tagliai corto.
Lei mi sorrise sorseggiando il suo caffè, almeno credo fosse caffè. Poi alzò di nuovo la testa e mi guardò.
- Faresti meglio a sfogarti, sai in questo gli somigli molto - disse, ma aveva uno sguardo malinconico, che attirò subito la mia attenzione.
- Ad Astrid? - domandai, anche se non ero certo di averci azzeccato.
 
Lei scosse appena il capo, poi si alzò prendendo una foto e me la mostrò.
- A mio marito - disse indicando le tre figure nella foto.
 
Lo sfondo era quello della Torre drago di Unima, la riconobbi subito, vi erano tre figure una era Astrid, era solo più piccola e teneva stretto uno Zorua al petto.
 
Sorrisi, l'altra era la madre, anche lei molto giovane, guardando quella foto non le avrei dato più di diciotto anni.
- Astrid è nata quando avevo diciotto anni, mio marito ne aveva venti - spiegò la donna.
 
Continuai a guardare la foto, vi erano diversi Pokémon tra i quali spiccavano un bellissimo Zoroark cromatico e un Pokémon bianco.
 
- M-ma questo è...! - restai impietrito accanto ad un uomo, in quella foto, sovrastava tutti maestoso il leggendario Pokémon della Verità della regione di Unima.
- Reshiram! ma come è possibile? - le domandai stavolta impaziente.
- Era il fedele compagno di mio marito - spiegò lei, puntando il dito verso l'uomo accanto al Pokémon
Era un giovane in realtà, dai lunghi capelli verdi e occhi blu...
Vestiva un completo elegante e teneva una mano sulla spalla della madre di Astrid, sorridendo appena, in effetti nel atteggiamento mi somigliava.
 
- N... Natural, Harmonia, Gropius - la donna sembrava triste, mentre guardava la foto.
 
Io socchiusi gli occhi, non volevo impicciarmi dei loro trascorsi, eppure avevo la sensazione di averlo già visto.
- Buongiorno gente! -.
La voce di Astrid, mi distrasse dai miei pensieri, mi voltai sorridendole e lei a sua volta ricambiò avvicinandosi.
- Che fate? - domandò curiosa.
La donna le mostrò delle vecchie foto e lei cominciò a raccontare vecchi aneddoti del passato.
 
***
 
Nel pomeriggio, come stabilito, ci dirigemmo in centro. La città era molto movimentata e tutti sembravano euforici.
Astrid sembrava allegra e tranquilla, non come me.
 
Ero ancora talmente immerso nel mio incubo, da non accorgermi di nulla.
- Hai sentito del Luna park stregato? - domandò in quel momento una ragazza non molto lontano da noi.
 
Io ascoltai mentre lei parlava con un amica, scoprendo così della presenza di un vecchio parco di divertimenti abbandonato.
Ne parlai subito ad Astrid e decidemmo di andarci dopo le compere.
 
Così dopo aver fatto spese, decisamente troppe spese, per chi come me veste solo di nero e colori scuri. 
Ci dirigemmo al parco di divertimenti.
Ormai era il tramonto e i bagliori d'argento prodotti dalla luna, rendevano il panorama spettrale.
 
Astrid si stringeva a me, e ammetto che non ne fui troppo sorpreso. Sembrava terrorizzata e ad ogni minimo rumore sussultava.
Sentivo intorno a noi, la presenza di molti tipi Spettro, cosa che confermai vedendo alcuni gruppi di Misdreavus selvatici e di Hunter fluttuare tranquillamente.
- Ci sono molti pokémon spettro - mormorai.
 
Astrid si girò di scatto, fu un attimo e me la ritrovai tra le braccia, tremava spaventata da qualcosa.
- Hey...Calmati. I pokémon Spettro non sono cattivi - tentai di rassicurarla, mentre un po' a disagio per l'imbarazzo le accarezzavo lentamente la testa.
 
Ma una sua frase, riuscì di nuovo a pietrificarmi
- S...Sento il suo dolore - sussurrò.
 
" Il suo dolore?" pensai. "Ma il dolore di chi?.
 
Sentì Astrid singhiozzare, mentre l'aria si faceva fredda. Sospirai e feci uscire Gengar e Rowlett dalle loro Pokéball.
- Gengar ispeziona la zona, Rowlet restami vicino - dissi.
Subito Gengar si avviò in una precisa direzione, come avesse percepito qualcosa. Rowlett si posò sulla mia spalla.
Mentre io afferravo Astrid sotto le cosce, sollevandola e tenendola in braccio, notai che era svenuta quando una voce mi arrivò al orecchio.
" Giochiamo!"
La voce, che non sembrava umana, era seguita da uno stridio e proveniva dal negozio di Souvenir
Subito corsi verso l'edificio, tenendo stretta Astrid.
 
***
 
Il negozio era abbandonato, come il resto delle strutture. Entrando calpestai dei vetri rotti, ma a parte quello non udì altri suoni.
 
Notai in un angolo Gengar, che mi raggiunse.
- Hai scoperto qualcosa? - domandai.
Lui annuì appena, ghignando come di suo solito, poi fluttuò verso uno scaffale.
 
Appoggiai su un divanetto Astrid e la coprii con la mia giacca.
Le carezzai la fronte sentendo che scottava moltissimo.
- Accidenti -.
Strinsi appena i denti. La mia amica stava malissimo e continuava a ripetere frasi sconnesse, tra un singhiozzo e l'altro.
Come se avvertissero il suo dolore, anche Lucario e il piccolo Popplio uscirono dalle sfere, accostandosi alla loro allenatrice.
 
Improvvisamente, udì una risatina, come quella di un bambino, subito mi voltai verso lo scaffale.
- Sei tu che stai facendo soffrire Astrid? Vieni fuori! - ordinai.
 
" Giochiamo, giochiamo! " disse di nuovo quella voce.
Io sospirai, ero deciso a far smettere Astrid di stare male.
Guardai Gengar.
- Usa Palla ombra! - ordinai risoluto.
 
Gengar caricò una sfera di nera oscurità, colpendo in pieno lo scaffale. Da esso emerse una sorta di sagoma nera con grandi occhi viola.
Subito essa si avvolse con una sorta di velo di nebbia.
 
- Basta...Basta! Fa male! - la voce era quella di Astrid, ma era come alterata.
- Libera Astrid - dissi, mantenendo la calma.
" No! Lei deve giocare con me " rispose la figura, stavolta con un timbro meno fanciullesco.
 
- Non lo dirò un altra volta... - sospirai mentre la strana " presenza" schivava un altro Palla ombra di Gengar.
- ...Libera. La. Mia. Amica... - Strinsi i denti, scandendo le parole e cercai di stare il più calmo possibile.
 
Improvvisamente, la strana presenza si avvicinò a me. Sentì l'aria farsi di ghiaccio e qualcosa entrare nella mia testa.
 
Il dolore era lancinante, mentre vedevo una creatura, che da prima mi era sembrata un Pikachu, zampettare da un ombra all'altra.
Tutti i pokémon, sembravano schivare la strana creatura. Improvvisamente cominciai ad avvertire la sua profonda tristezza.
La disperazione di essere solo e allontanato da tutti, e la consapevolezza di non essere amato.
La visione si fermò però su un bambino.
Non aveva più di tre anni, eppure era entusiasta del mondo che lo circondava.
 
Vidi il bambino avvicinarsi allo strano "Pokémon" e finalmente, potei vederlo più chiaramente.
Era coperto interamente da un mantello, come una sorta di pupazzo di Pikachu, uno di quelli che che andava di moda 20 anni fa. Sembrava essere sgualcito, con la pelliccia di un colore molto più slavato del giallo brillante originale.
Le orecchie a punta spiegazzate, gli occhi e le guance sembravano disegnati da un bambino con dei pastelli e la bocca era zigrinata.
In mezzo al corpo erano presenti due fessure per consentire al Pokémon di vedere attraverso la stoffa.
Inoltre non presentava zampe: la parte inferiore del pupazzo infatti, terminava con un motivo a zig-zag e aveva una coda di legno.
 
La visione scomparve poco dopo, lasciando come ultimo ricordo, il bambino che veniva trascinato via dalla madre e il piccolo pokémon di nuovo... Solo.
 
Mi toccai gli occhi, stavo piangendo.
- M...Ma... Co...Cosa...? - domandai alla nebbia.
Essa cominciò a diradarsi. Finalmente stavo rimettendo a posto i pezzi.
Il piccolo pokémon si sentiva solo, quindi aveva cercato di attirare la nostra attenzione. Forse in qualche modo il suo stato d'animo si era trasmesso ad Astrid.
Sospirai, capendo la solitudine del piccolo, poi ordinai a Gengar di sospendere l'attacco.
 
Mi avvicinai e mi misi al altezza del pokémon.
- Ascoltami, capisco che tu ti senta solo... - Avvicinai una mano sfiorando il panno giallo, carezzando lentamente il piccolo.
- Però Astrid sta molto male, ti prego non farle provare dolore -
Parlai lentamente e con un tono calmo, sperando di rassicurarlo e sopratutto di convincerlo.
 
Lui mi guardò con i suoi occhietti, poi saltellò verso Astrid
 
" Mimikyu non voleva farti male" sembrò dire la sua voce, tramite una specie di telepatia.
" Mimikyu voleva solo un amico".
- L-lo so...Piccolino... - sussurrò a quel punto Astrid.
 
Ero così sollevato, vedendola sorridere anche se debolmente.
Mi avvicinai e quasi di riflesso la strinsi forte, e lei mi abbracciò a sua volta scacciando un po' la mia paura.
- R-Raziel...Forse Mimikyu vuole solo giocare - disse la mia amica.
 
Io la guardai qualche secondo, poi feci un cenno di assenso e mi voltai verso il pokémon.
- Mimikyu io sono Raziel ti va di giocare? - domandai sorridendo calmo.
"Che gioco?" sembrò domandare a quel punto Mimikyu.
- Una lotta - risposi io.
" Lotta, lotta! Mimikyu adora le lotte".
 
Sorrisi e chiamai Gengar, mentre Rowlett saliva sul divanetto accanto ad Astrid Popplio e Lucario.
 
La lotta cominciò subito.
Con mia grande sorpresa, Mimikyu era in grado di usare molte mosse di tipo Spettro.
Gengar utilizzò subito Ombra notturna
Ma l'attacco non colpì Mimikyu. Infatti notai che la sua abilità era simile al "sostituto", una mossa che permetteva di non essere colpiti una volta.
Notai anche che il cappuccio si era abbassato, dunque pensai che potesse usufruire di questo vantaggio una sola volta, quindi ordinai a Gengar di usare di nuovo Ombra notturna.
L'attacco, andò a segno, colpendo il piccolino che, a sua volta, usando Palla ombra, tentò di attaccare Gengar.
Ordinai al mio compagno di rispondere con la stessa mossa e i due Palla ombra si scontrarono.
 
Un gran polverone si sollevò, diradandosi poi molto lentamente, e i due pokèmon tornarono in posizione.
Ma il piccolo pokèmon non voleva terminare il gioco così in fretta. Si gettò rapidissimo verso il suo avversario, caricando un potente attacco fortivombra, che colpì Gengar in pieno.
- È forte. Ma adesso è il momento del colpo finale. Gengar, usa ombrartigli! - ordinò il corvino.
Una massa oscura avvolse le zampe del suo partner e l'attacco prese di sorpresa il piccolo e lo prese in pieno. 
Mimikyu si afflosciò a terra esausto.
Subito presi una Pokéball e la lanciai verso Mimikyu.
Questo venne inglobato al interno della sfera.
 
Quando il pulsante al centro si spense, sorrisi. Avevo catturato Mimikyu.
 
- Bravissimo Raziel! - esclamò Astrid alzandosi.
Barcollava un po', segno che non si era ancora ripresa del tutto.
- Grazie - risposi io, prendendo la Pokéball con il mio nuovo amico, accarezzando poi la testa di Rowlett e ringraziando Gengar.
 
Astrid mi guardò, forse un po' dispiaciuta per avermi fatto preoccupare.
Le sorrisi, ripensando alla paura che avevo provato vedendola soffrire.
- Sarà meglio rincasare - dissi 
- Riesci a camminare? - domandai poi, sfiorandole la mano con la mia, invitandola se voleva ad appoggiarsi a me.
Astrid accolse il mio invito e si appoggiò, lasciandosi aiutare a camminare verso l'uscita del parco di divertimenti.
 
***
 
Tornati a casa, la madre della mia amica ci preparò un gustoso pranzetto.
Rimasi colpito dal fatto che non sembrava poi così preoccupata.
 
Ma sopratutto, rimasi colpito dal fatto che Astrid non mi rivolgesse la parola ne facesse caso a quello che era successo.
- Sei arrabbiato con me? - domandò lei di colpo.
Eravamo in cucina e stavamo lavando i piatti io la guardai scuotendo la testa.
- Tu dovresti esserlo con me - ammisi infine 
- Potevi restare ferita per colpa mia, mi dispiace Astrid - aggiunsi sospirando.
 
Lei scosse la testa e in un attimo mi ritrovai zuppo dalla testa ai piedi, scossi i capelli bagnati dalla schiuma e la guardai.
- Perché l' hai fatto? - sbuffai appena.
Lei rise e mi scompigliò i capelli con le mani poi fece il segno della vittoria sorridendo.
 
- Io sto bene proprio grazie a te Raziel, quindi sorridi - disse.
- Mi hai protetta e hai fatto di tutto perchè mi riprendessi, inoltre sei stato davvero coraggioso - aggiunse.
 
Sentì uno strano nodo allo stomaco, forse perchè gli occhi di Astrid, brillavano di una luce diversa o forse, perchè mi stava lodando?.
Feci un piccolo colpo di tosse e le sorrisi appena, avevo una strana sensazione felicità mista ad imbarazzo.
 
- Non ho fatto nulla di che, quindi non dire che sono coraggioso - dissi, passandomi una mano tra i capelli.
Astrid ridacchiò e in un attimo mi posò un lieve bacio sulla guancia, il gesto mi fece lievemente arrossire ma tentai di nasconderlo.
- Come vuoi. Adesso andiamo a dormire - disse, per poi allontanarsi uscendo dalla stanza.
 
Restai qualche minuto in silenzio, sfiorandomi la guancia con la mano ma poi le leggere beccate di Rowlett mi fecero svegliare e decisi di andare a dormire.
 
Speravo di non fare di nuovo quel' sogno terribile...
 
***
 
??? pov
 
Dovevo scappare, dovevo allontanarmi anche se mi sentivo sempre più debole.
Stringevo la borsa, cercando di scappare dai pokémon e dalle persone che mi inseguivano ormai da giorni.
Improvvisamente misi male il piede e scivolai, stavo per precipitare quando qualcuno mi prese la mano, aiutandomi ad alzarmi.
- Stai bene? - domandò un ragazzo.
- S...Si - deglutì io per le ferite e la paura, mentre controllavo l'interno della mia borsa.
- Vieni andiamocene da quì - disse il ragazzo dai lunghi capelli bianchi e occhi dorati, mentre mi aiutava a salire sul suo Dragonite.
- G...Grazie per avermi salvata - dissi io, mentre sorvolavamo la zona sul suo pokémon.
- Non ce di che...Io sono Kain e tu? - domandò lui a quel punto, sdraiandosi sulla schiena di Dragonite.
- L...Lylia - sussurrai, guardando il mare in lontananza chiedendomi dove fossimo diretti.
 
Angolo autrice
Ya-ta-ta! ecco lo scoop del secolo, ma andiamo pianoooo
Parliamo prima di Raziel, di nuovo sogna e di nuovo la paura attanaglia quel' sogno apparentemente senza senso ( almeno per ora)
Successivamente dopo un po di shopping, i nostri due eroi si recano in un parco di divertimenti abbandonato dove Raziel cattura il suo primo pokémon.
Dopo la loro avventura\disavventura, il capitolo si focalizza sul' incontra tra Kain e una ragazza misteriosa che svela il suo nome solo alla fine e che, pare inseguita da qualcuno.
Per sapere come si evolveranno i fatti, vi invito a leggere i prossimi capitoli

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Capitolo 5
*** La Voliera mille colori e Iridio ***


La Voliera mille colori e Iridio
 
Astrid pov

Erano ormai passati alcuni giorni, da quando Raziel era venuto a stare da noi. Entrambi, avevamo catturato alcuni Pokémon nuovi, Eevee e Rockruff per me e Nincada per Raziel.

Avevo sentito in video-chiamata Aria, era stata una sorpresa ma le sue parole, mi avevano sorpresa ancora di più.
***
Ero davanti al monitor, emozionata per quella chiamata.
Aria mi stava raccontando dei preparativi, ormai ultimati, per la prossima gara.
- Quindi sei specializzata in un solo tipo? - domandò improvvisamente.
- Si. Il tipo Folletto - risposi io tranquilla.

Aria sembrò pensare un attimo, poi forzò un sorriso e io naturalmente volli subito saperne la ragione.
- È solo che...Temo tu possa essere svantaggiata con soli tipi Folletto - disse lasciandomi l'amaro in bocca.
- In fondo il bello delle gare pokémon è anche, saper combinare le abilità di pokémon con tipi diversi e renderli armoniosi - spiegò l'ex regina di Kalos.
Dopo un po' di chiacchiere, chiusi la chiamata, domandandomi se Aria avesse ragione.


***

Erano passate circa tre settimane, dalla mia chiacchierata con Aria.
Io e Raziel, ci stavamo allenando in giardino, quando ricevetti un messaggio da parte degli organizzatori del Festival di Alola.
Raziel si avvicinò, mentre Rotom-dex visualizzava il messaggio.

Care talentuose Performer, questo messaggio è indirizzato a tutte coloro che partecipano al gran festival di Alola.
La prima gara si terrà domani sera presso il comune di Hau’oli.
il tema della gara è : danzare con stile.
Vi aspettiamo numerose.

Il messaggio si chiuse con uno scintillio, proprio mentre Raziel si avvicinava.
- Quindi la prima gara, sarà ispirata alle danze tradizionali? - domandò il ragazzo

Io feci di si con la testa, poi controllai di nuovo la cartina, dopo un po' esclamai soddisfatta.
- Eccola qui! -.
Indicai a Raziel un punto sulla mappa, era un luogo vicino a noi.
- La voliera mille colori, qui ci sono molte specie di pokémon, sia d'erba che volanti -.

Spiegai, mostrando le foto di una foresta incontaminata con molte specie di pokémon diversi
Tra di essi spiccava un pokémon in particolare, quello che io stavo cercando.

- Ori...corio? - lesse Raziel, per poi guardarmi confuso.
Spiegai che Oricorio era un pokémon uccello che amava danzare e che, sopratutto, era diviso in sottospecie diverse, a seconda del isola dove viveva.
Raziel ascoltò il discorso, mentre ci avvicinavamo alla grande voliera.
Era un edificio costituito da 4 diverse cupole scintillanti. Esse si stagliavano nel cielo azzurro con imponenza.

- Salve e benvenuti alla Voliera mille colori - disse un ragazzo davanti all'entrata.

Era un bel giovane, dagli ordinati capelli biondi e occhi azzurri. Vestiva un'uniforme bianca e azzurra, inoltre, aveva uno spiccato accento, forse veniva da Kalos. Subito si avvicinò a noi sorridendo cordiale e ci porse delle cartine.
- È un piacere conoscervi, io sono Louie Monterosa, sarò la vostra guida - spiegò il ragazzo.
- Questo posto è immenso! E guarda quanti pokémon diversi! - .

Ero meravigliata, tutto intorno a noi, specie di pokémon diversi popolavano le voliere, non erano di solo tipo volante, ma anche terra come Rhyhorn e numerosi tipi acqua e erba.

Raziel camminava accanto a me, anche lui guardava i numerosi pokémon selvatici, sorridendo al biondo. Louie ci stava riempiendo di nozioni, sulla flora e la fauna di Alola.

Tra di essi, scorsi un piccolo volpino, era un esemplare di Vulpix, ma aveva qualcosa di molto insolito. Lo guardai sorpresa mentre Raziel chiedeva spiegazioni alla nostra guida.
- Quello è un Vulpix forma Alola - spiegò Louie.
- Vulpix forma Alola? - domandai io, ero parecchio confusa.

Il pokémon era simile al Vulpix comune, ma il suo manto era di un bianco soffice e lucente, le code erano più arricciate e vaporose e i suoi occhi erano azzurri. Zampettò verso di me, creando dei piccoli cristalli di ghiaccio.

- Si dice che Vulpix sia arrivato nella regione di Alola insieme agli esseri umani. Ben presto, questo Pokémon Volpe si è spostato sulle cime innevate dei monti di Alola, isolandosi dagli altri Pokémon e finendo per sviluppare la sua forma attuale - spiegò Louie, mentre prendeva in braccio il piccolo pokémon volpe.

- I Vulpix di Alola vivono in piccoli branchi, composti da due a cinque individui, sui picchi più alti coperti da nevi perenni, aiutandosi l'un l'altro per sopravvivere in queste condizioni estreme. Quindi sono molto rari - aggiunse in un sorriso gentile.

Improvvisamente, qualcosa volò sopra di noi, andando a posarsi sul ramo di un albero molto grande.
Era un Pokémon somigliante ad un pappagallo rosso con diverse piume nere sulle ali e nella coda, a ricordare le balze di un tipico abito da flamenco.
Ai lati della testa aveva delle piccole spirali bianche, si stava divertendo con altri suoi simili, ballando una danza che ricordava appunto il Flamenco.

- Quello è un esemplare di Oricorio - disse indicando il pappagallo, questo forse avendo capito che parlassimo di lui, cominciò di nuovo a ballare.

- Oricorio è un Pokémon particolare. Ha quattro diversi tipi primari che caratterizzano le sue forme - tornò a spiegare calmo, accarezzando il manto bianco di Vulpix.
- Esse sono ispirate a quattro tipi di danza differenti: Fuoco per lo Stile Falmenco, Elettro per lo Stile Cheerdance, Psico per lo Stile Hula e Spettro per lo Stile Buyō -.
Spiegò il biondo nuovamente guardando Oricorio.

- Ma come niente Folletto? - sospirai affranta, ero quasi sicura che Oricorio potesse avere il tipo Folletto. 
Louie sembrò ridere poi scosse la testa, tornando a guardare me e Raziel.
Il corvino nel frattempo, osservava incuriosito Oricorio.
- Continuando la spiegazione, nonostante abbiano un tipo primario diverso, Il tipo secondario di questo Pokémon che è presente in tutte e quattro le forme ed il tipo Volante. -.

Improvvisamente, la terra cominciò a tremare. Tentai di restare in piedi, ma una voragine si aprì inghiottendomi, o almeno così pensavo...

- Ti tengo io Astrid! -.

Raziel mi afferrò il polso tenendomi con forza, ma anche lui a causa delle scosse faceva fatica a restare in piedi. 
Tentai di sollevarmi, sentivo il cuore battere al impazzata e la presa di Raziel, si stava allentando sempre di più.

- Non... Non puoi tenermi al infinito - tentai di nuovo di afferrare la roccia, ma questa si sgretolò, come fosse burro.
Raziel scosse la testa e con uno sforzo enorme tentò di nuovo di riportarmi al sicuro.

Arrossì sorpresa, nonostante fosse in pericolo anche lui, si preoccupava solo di me. Era davvero un ragazzo incredibile, decisi che avrei fatto di tutto per aiutarlo.
Tentai di nuovo di raggiungerlo, stringendo la sua mano mi diedi abbastanza slancio poi lo guardai e sorrisi.
- A-andrà tutto bene - sussurrai e lasciai la sua mano, precipitando nel vuoto.

L'ultima cosa che vidi, furono gli occhi disperati di Raziel.

Ero certa di precipitare, quando mi accorsi che non era così. 
Qualcuno o meglio...Qualcosa mi teneva stretta a se.
Era un Pokèmon che non avevo mai visto.

Eppure, eppure sapevo chi era...quel' pokémon era il protettore di Mele Mele, era Tapu Koko!

Il Nume locale mi mise a terra al sicuro, subito Raziel e Louie si avvicinarono, Raziel sembrava scosso e arrabbiato.
Guardai Tapu Koko.

Aveva un aspetto molto diverso dagli altri Pokémon, la testa e il torso erano neri con dei segni bianchi sul petto, sopra gli occhi e in cima alla testa.
Da essa si estendeva una grande piuma arancione che si divideva nella parte posteriore.
Una macchia gialla copriva la parte superiore della piuma. La parte inferiore di questa cresta arrivava al collo, quindi divideva la testa in due e creava un naso simile ad un becco.

Aveva piccoli occhi blu con dei segni gialli dietro di essi. La parte inferiore del suo corpo era invece arancione con quattro protuberanze appuntite: tre spuntoni sono corti e si trovano davanti e ai lati, mentre quello posizionato dietro è più lungo.

Nel complesso assomigliavano alle penne della coda di un uccello. Le braccia sottili con delle strutture circolari gialle che ricoprivano le spalle, erano in realtà molto forti.
Su ogni braccio era presente quella che sembrava mezza maschera di uccello e le zampe terminavano in due grandi artigli che creavano il becco della maschera.

- Che ti è saltato in mente?! - sbraitò Raziel afferrandomi per le spalle. Occhi lucidi e sgranati, capelli davanti al viso e voce alterata dalla rabbia.
Io lo strinsi forte, stavo tremando come una foglia non per la sua sfuriata, bensì perchè avevo rischiato di morire.

Raziel restò in silenzio, per un attimo pensai fosse ancora arrabbiato, ma poi sentì la sua mano tra i capelli e l'altra alzarmi il viso delicatamente.
- Non farlo mai più - sussurrò piano.
- Io non volevo che cadessi anche tu, ho pensato che sarei riuscita a salvarmi...In qualche modo - ammisi sospirando.
- Non farlo...Non pensarlo nemmeno, mai più Astrid - sussurrò di nuovo Raziel, stavolta facendo un piccolo sorriso.
- M-mi dispiace! - singhiozzai.

In un attimo cominciai a piangere disperata, realizzando quello che era veramente successo. Raziel sorrise appena, poi con il pollice scacciò una delle mie lacrime.
- Ora non piangere okey? è tutto apposto - disse

Io mi voltai verso il Nume, ancora fluttuante in parte a noi due, lo guardai e bazzicai un sorriso
- Grazie per avermi salvata - dissi

Guardandolo meglio, da più vicino si notavano molti altri particolari, sul suo aspetto, in particolare sulla maschera.
Era principalmente gialla con segni neri, arancioni e bianchi.
Vi erano tre segni triangolari bianchi con bordi neri in cima ad entrambe le metà della maschera, che creavano delle forme di diamante quando essa veniva chiusa.
Gli "occhi" consistevano in un diamante bianco collegati ad un triangolo arancione con una riga bianca. Inoltre, vi erano strutture a forma di ala da entrambe la parti, verso dietro.

Improvvisamente, notai qualcosa che brillava sul fianco di Tapu Koko. Era una freccia che si era conficcata nella sua carne.
-Aspetta ti aiuto io - dissi.

Poggiai la borsa a terra e afferrai la freccia cominciando a tirare. La punta si staccò, liberando il pokémon, esso sembrò sollevato e volteggiò in aria contento.
Louie medicò il fianco del divino protettore, subito dopo questo si girò verso un punto preciso e, volando velocissimo, scomparve.

- Chissà cosa ha provocato il terremoto... -
Raziel sembrava perso a riflettere, troppo perchè riuscissi a distrarlo, sospirai sedendomi a terra quando il biondo si avvicinò a me.
Louie sorrise e sedette al mio fianco.
- Mi dispiace che questo intoppo abbia rovinato la visita alla voliera - si scusò il ragazzo.
Io mi apprestai a dirgli che andava tutto bene, che non era un grave problema. Ma la voce alle mie spalle, ci fece voltare.

- Come avete osato? Questo è il mio campo d'allenamento, andate subito via! -.
A parlare, era stato un ragazzo che doveva avere più o meno la nostra età.
Pelle candida, abbastanza alto e dal fisico magro e slanciato. Occhi verdi e intensi, in quel momento fissati su me e Raziel.
I capelli, erano biondi e corti con un ciuffo più lungo che sfiorava sfiorava un lato del viso.

Gli abiti erano molto semplici, un paio di pantaloni e una felpa neri con alcuni tagli sulla stoffa. Le scarpe erano rosse, la parte del cappuccio, sul retro presentava una sorta di spuntoni.

- Tu chi sei? - domandò Louie alzandosi.
- Non importa. Voi siete allenatori? - tagliò corto lo strano ragazzo, rivolgendosi a noi due. 
Aveva uno sguardo tagliente e un tono minaccioso.
Di colpo, sentimmo un verso di pokémon e alzammo la testa.

Qualcosa o per meglio dire, qualcuno piombò dal cielo.

Kain!
Il ragazzo era sceso da un Dragonite in volo, che subito dopo, era atterrato lasciando, scendere anche una bella ragazza.
Dai lunghi capelli biondi e occhi verdi, vestita con un vestito bianco, un cappello a falde larghe e con una borsa a tracolla.

Kain guardò freddamente il biondo vestito di scuro, stringendo una Pokéball. 
Forse quello più sorpreso però era il biondo che, si era limitato a squadrare la ragazza come se la conoscesse.
- Tu cosa fai quì? - domandò ringhiando.
La ragazza bionda, che solo in seguito avrei scoperto chiamarsi Lyllia si nascose dietro Kain.

- Iridio fatti sotto! Può esistere solo un campione e sarò io - affermò Kain con un sorriso tra il determinato e il furbo. 
Raziel gli poggiò una mano sulla spalla.
- Calmati fratellino - mormorò. Aveva uno sguardo differente, quasi freddo
- Fatti i cavoli tuoi! È una faccenda tra me e questo tizio - decretò infine il bianco chiamando il suo Dragonite con un fischio.

Nonostante fosse massiccio, il pokèmon drago di Kain era incredibilmente agile e veloce.
Schivava le mosse dei Pokémon di Iridio e li buttava tutti al tappeto.

Era un Pokémon di color arancione sbiadito e possedeva braccia e gambe dotate ognuna di tre artigli.
Conservava ancora il corno sulla fronte che possedeva da Dragonair, che adesso però, era di colore arancione come la maggior parte del suo corpo.
Somigliava ad un drago bipede e aveva un paio di piccole ali verdi, che potevano aumentare di dimensione durante il volo.
Aveva una statura superiore a quella di molti umani. Possedeva anche antenne gialle a forma di S e un ventre striato color crema.
- Ti resta solo un Pokémon! Peccato, pensavo fossi più forte. Ma evidentemente chiedevo troppo - rise Kain con un sorriso sicuro.

Improvvisamente, il ghigno di Iridio, mi terrorizzò completamente. Avevo i brividi e dovetti appoggiarmi a Raziel, perchè sentivo di non avere equilibrio.
- Ora ti sistemo, spaccone! - urlò il biondo, mentre un ombra nera lo avvolgeva.

La stessa ombra si proiettò in un attimo alla sua Pokéball, era una sfera nera lucida con la parte, che normalmente sarebbe stata nera di un rosso accecante.
Iridio lanciò la sfera e una forte aura repulsiva, seguita da una potentissima onda d'urto, avvolsero il campo da battaglia.
Quando il fumo si diradò, assistemmo ad una scena terribile.

Dragonite era riverso sul terreno, gli occhi erano bianchi e il ventre, squarciato lasciava vedere lo stomaco.
Portai una mano alla bocca e cominciai a singhiozzare, mentre guardavo il pokémon di Iridio, che falciando il fumo era apparso davanti a noi.

- Molto bene Tipo Zero - sussurrò Iridio guardando la carneficina, provocata dal suo "pokémon"

Sembrava composto da varie parti diverse fra loro per racchiudere in se tutti i punti di forza degli altri Pokémon. La fisionomia comunque era simile a quella di una chimera.
Il muso era coperto da una sorta di maschera grigia, marrone e verde, simile agli elmi dei cavalieri medievali.
Il corpo del Pokémon era nero, con una specie di collare grigio. Le zampe anteriori erano di un colore verde-acqua spento e erano ricoperte di spunzoni, inoltre i piedi avevano due unghie affilatissime davanti e una dietro.
Le zampe posteriori invece si avvicinavano di più a quelle di un felino. La coda era stata sostituita dalla pinna caudale di un pesce.

Raziel si avvicinò al fratello, ancora a terra accanto al suo Pokémon, appoggiò una mano alla sua spalla, poi si rivolse ad Iridio.
- Questa carneficina, questo orrore...Sei contento di quello che hai fatto?! -.

Raziel era diverso dal solito, i suoi occhi solitamente dolci e tranquilli, erano freddi e taglienti. La voce, carica di collera e odio.

Non lo riconoscevo più.

- Non ho tempo per giocare con te - disse il ragazzo biondo.
- Giocare? io faccio sul serio! - ringhiò a quel punto, pieno di collera Raziel.

Non sapevo cosa stesse per succedere, ma avevo la netta sensazione, che qualcosa sarebbe presto cambiato...Forse in peggio.

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Capitolo 6
*** Raziel VS Iridio: la luce misteriosa ***


Raziel VS Iridio: la luce misteriosa
 
Astrid Pov

Guardavo Iridio e Raziel, non sapendo davvero come fermarli. 
Non volevo che i loro pokémon combattessero, non volevo che si ferissero, come era successo al Dragonite di Kain.

Anche il ragazzo dai capelli bianchi sembrava preoccupato.
Mi si avvicinò e strinse i pugni.
- Non ho mai visto mio fratello...Così furioso - disse

Un brivido gelido mi percorse il corpo. Avevo una sensazione orribile e continuavo a tremare.

Era come se il gelo mi avvolgesse. Una sensazione simile a quella che avevo provato a Kalos alla Grotta Climax o alla Fossa gigante di Unima.

Scossi la testa ma la sensazione non scomparve affatto, anzi sembrò aumentare molto di più. 
Mi voltai verso Raziel e Iridio.

Lo scontro era cominciato da un po'.
Gengar schivava agilmente le mosse di tipo Zero. Era veloce, e scompariva nel pavimento, per poi colpirlo alle spalle.

- Adesso basta! Tipo Zero finiscilo! - ringhiò Iridio. 

Fu allora, che mi accorsi del collare nero che aveva al collo. 
Sentivo la testa pensate, mentre gli occhi vedevano come in bianco e nero e una voce, mi sussurrava al orecchio...

" Purifica l'oscurità dal cuore e esso brillerà di nuova luce"

Disse la voce, era gentile e molto infantile.

Sorrisi appena e guardai verso Raziel, poi feci alcuni passi. 
Kain tentò di fermarmi, ma era come se le mie azioni fossero mosse da qualcosa che non conoscevo, da qualcuno che non ero io. 
Senza nemmeno accorgermene, ero in mezzo al campo di battaglia.

Raziel si era di colpo bloccato.
Aveva lo sguardo tra il furente e l'improvvisamente preoccupato. 

Si mise a correre, lasciando perdere la battaglia urlò qualcosa, ma era come se i suoni non i raggiungessero.
Ci fu un lampo di luce e poi caddi perdendo i sensi.


Raziel pov

Astrid era immobile. Dopo quel lampo di luce che aveva sprigionato una strana energia, la mia amica era svenuta sotto gli occhi dei presenti.

Io mi ero subito diretto al suo fianco, mentre Iridio, questo era il nome del ragazzo biondo, discuteva animatamente con la ragazza che gli somigliava parecchio.

- Astrid... -

Le presi la mano nella mia, lei dormiva e non sembrava riuscire a svegliarsi, ma per il resto era in salute. Sospirai mentre guardavo Kain. Era seduto con le braccia conserte e la testa abbassata, accanto al suo Dragonite ferito.

Eravamo corsi al centro Pokémon, sia per curare Dragonite sia per Astrid.
Ero stato io a portarla in braccio e sempre io ero il colpevole di quello che le era successo.

 
***

- Finiremo il combattimento, un'altra volta - disse Iridio

Raziel stringeva tra le braccia una inerme e priva di sensi Astrid. La teneva stretta a se con forza scuotendola appena per svegliarla, ma la ragazza non riprendeva i sensi.

Louie era rimasto alla voliera, per controllare la situazione, mentre Raziel e Kain erano corsi al centro Pokémon.

Il corvino continuava a pensare alle ultime parole dette da Iridio, in merito al potere sprigionato da Astrid

" Una luce miracolosa, una luce in grado di ridare la vita"

Di colpo, un brivido gelido, era salito per la schiena del ragazzo, quando Iridio si era di nuovo espresso, stavolta riferendosi chiaramente a lui.

" Tenebre e luce...Non sempre una buona scelta"

Aveva detto il biondo, esibendosi in un lieve ghigno, poi era scomparso con la ragazza arrivata con Kain, lasciando solo un biglietto al suo passaggio.

Pov Raziel

"Æther Paradise "

Sussurrò Kain mentre alzava la testa, guardandomi serio, ma deciso e forse anche arrabbiato.
Annuì appena tornando a concentrarmi sulla ragazza sdraiata nel letto. 

Improvvisamente, sentì che si stava svegliando e le strinsi forte la mano, ero sollevato che avesse ripreso i sensi
- Astrid, stai bene? - domandai preoccupato.

Lei sorrise e per me, vedere quel sorriso fu davvero fantastico. La strinsi forte accarezzandole appena i capelli.
- M-mi dispiace per colpa mia rischiavi di... -

Le parole mi morirono in gola, mentre sentivo il senso di colpa attanagliarmi come il morso gelido di una belva di ghiaccio.

Quando la sentì ricambiare la stretta, mi tranquillizzai staccandomi un po'. 
Lei scosse la testa e sorrise.

- La sola cosa che conta...è che stai bene Raziel - disse

Io abbassai la testa.
Sentivo un nugolo di sentimenti e sensazioni strane che mi si aggrovogliavano nel petto.

Da una parte la rabbia ancora presente e dall'altra una sensazione di calore, molto simile alla luce che Astrid aveva sprigionato.

- Quindi lei è la tua ragazza? In effetti è carina come una Latias - ridacchiò mio fratello

A quel commento, Astrid divenne rossa come una Baccamodoro e io lo stesso.

Entrambi distogliemmo lo sguardo l'uno dal altra, sempre più imbarazzati.

Kain rise e si chinò verso Astrid, poi le porse la mano in un gesto amichevole.
- Io sono Kain esperto del tipo drago - disse

Lei lo guardò, era ancora un po' rossa sulle guance, ma ora sorrideva.

- Astrid, L-Leia Gropius...p-performer - 
Sussurrò, stringendo la mano del bianco, mentre con l'altra stringeva il lenzuolo.

Io mi alzai, mentre sentivo un leggero fastidio a vedere Kain sorriderle con così tanta gentilezza.
Ma non era gelosia...Perché avrebbe dovuto esserlo?

Io e Astrid eravamo solo amici, semplici compagni di viaggio. Se era così, in teoria, non avrei dovuto sentirmi infastidito...
Almeno così pensavo, e continuavo a ripetermi che non cera nulla di diverso, che era solo una sensazione.

- Raziel quanto ho dormito? -

Improvvisamente, uscendo dalla sua Pokeball, Mimikyu salì sul letto sfregando la testa del cappuccio, contro la mia mano.
- Quasi due ore, non preoccupati ora siamo al villaggio di Lili - le spiegai
- E la gara? - sembrò rattristarsi parecchio.

In effetti quella sera, si sarebbe tenuta la prima gara Pokémon
Pensai che forse, non era saggio che Astrd si sforzasse, ma lei si alzò decisa, anche se barcollando un po'.

- Dobbiamo andare ad allenarci! -

Senza che avessi il tempo di fermarla, Astrid uscì di corsa recandosi nel giardino, seguita a ruota da Mimikyu.

Io basito dal comportamento del mio Pokémon, guardai Kain, che rise.
Sospirai e poi entrambi seguimmo la mia amica.

Astrid era in piedi sulla pedana di legno, aveva fatto uscire Popplio, Rockruff e Eevee, mentre Mimikyu si era sistemato in un angolo d'ombra.

- Quindi assisteremo ad una gara? -

Kain era appoggiato nella penombra, con la schiena contro un albero e, giocherellava con una Baccahaban

La cosa mi fece ridere. Ora Kain oltre a comportarsi e pensare come un Pokémon Drago, mangiava pure come loro?

- Sembra di si. Comunque adesso mangi anche il cibo...Dei Pokémon Drago? - domandai ridendo

Lui sembrò un po seccato e voltò lo sguardo. Esso, era diretto verso Astrid e sembrava curioso e sorpreso. 
Probabilmente Kain non aveva mai visto una gara o una Performer.

- È carina, ma è impegnata? - domandò di nuovo

Mi stava scoccando uno sguardo, che in codice voleva dire
" è impegnata o ci posso provare?"

Sbuffai, sentendo di arrossire sulle guance e, incrociando le braccia al petto, distolsi lo sguardo da lui e da Astrid, puntandolo ai miei piedi.

- Non lo so. Ma...Se ci tieni tanto - scrollai le spalle.

Kain ghignò divertito, cosa che mi infastidì non poco. Ma poi Astrid cominciò l'allenamento e io mi concentrai solo su quello.

- Eevee usa Comete! - ordinò al suo Pokémon

La piccola volpe marrone sferrò un attacco Comete, circondando Astrid con le scintille a forma di stelle. 
Lei sorrideva con le mani alzate, girando su se stessa. Mentre le comete danzavano intorno a loro

- Popplio Bollaraggio! - disse in seguito

L'otaria saltò agilmente dalla sua bolla, generandone altre, una moltitudine di bolle trasparenti che, intrappolarono le stelle ma senza farle sparire.

Astrid si muoveva prendendo le bolle, mentre giocava con i suoi Pokémon. Le lanciava a Popplio che saltandoci sopra, eseguiva acrobazie eleganti

- E ora il gran finale! Rockruff Sassata! - disse tirandosi indietro agilmente.

Il cagnolino intanto era saltando da una bolla al altra, lanciando una veloce raffica di sassi e facendo scoppiare le bolle, rilasciando scintille dovute alla sparizione delle stelle.

Alla fine, con un balzo Rockruff atterrò davanti ad Astrid che teneva Eevee sulla spalla e Popplio sulla testa.

Le feci un applauso davvero sbalordito da quella prova, lei sorrise e compì una riverenza, mentre Mimikyu, saliva sul palco e zampettava dagli altri Pokémon

- Se si parla di una prova gli standard sono alti - disse Kain.
- Già. Astrid è davvero brava - sorrisi.

Lei mi raggiunse, teneva tra le braccia Mimikyu e dietro aveva i suoi Pokémon, sembrava così luminosa e felice. 
Tanto da coinvolgere anche me e Kain nei festeggiamenti per l'ottima prova.

- Quel Sassata finale è stato incredibile! - disse mio fratello

Astrid arrossì un po' ma sorrise. Era imbarazzata forse per i complimenti di Kain e forse perchè era eccitata di potersi esibire.

- Sei davvero brava - le dissi sorridendole.

Lei abbassò il viso, imbarazzata, ma poi rialzandolo, mi mostrò l'ennesimo sorriso, che fece battere a centoventi il mio cuore

Alla fine, dopo l'allenamento decidemmo di andare a riposare, in attesa che arrivasse l'ora della gara.

 
***

Pov Iridio

Ero appena tornato, dovevo far rapporto in merito alla missione, ma non ne avevo voglia.

Lylia era scomparsa, forse approfittando della confusione si era dileguata e con lei, era scomparso anche l'essere speciale che teneva nella borsa e che aveva sottratto a mia madre.

Accarezzai Tipo Zero, che dormiva accanto a me.
Lui il mio fedele compagno usato dalla fondazione Æther come un oggetto, un esperimento e una bambola che, a quanto dicevano, era difettosa.

Ora era il mio compagno inseparabile.

Sospirai, mentre il collare nero attorno al mio collo emetteva una forte scossa elettrica facendomi gridare di dolore.

- No, no non si fa così, non sei un bravo bambino -

La voce che aveva carezzato le mie orecchie era quella di mia madre, una bellissima donna dai lunghi capelli biondi e occhi verdi.
Era vestita con un abito elegante e teneva in mano un telecomando, collegato al collare ovviamente.

- Ti avevo detto...Di riportare indietro tua sorella e, di portarmi la "ragazza della vita" -

Nonostante il suo sorriso in apparenza dolce, mia madre era una donna terribilmente pericolosa.

- N-non potevo! Non era sola...Con lei cerano due ragazzi - ringhiai, sopportando l'ennesima potente scossa.

- Silenzio! Sono solo scuse, per punizione, non vedrai Tipo Zero per un mese! - Disse implacabile.

Alcune guardie uscirono di corsa da una stanza e trascinarono con dei cavi elettrici Tipo Zero, portandolo via, mentre io mi dimenavo furente.

- No ti prego! Farò quello che vuoi, ma non togliermi Tipo Zero! - 

Dissi in preda alla disperazione, ma a nulla servirono le mie suppliche, mia madre scomparve, portando con se il mio amico e lasciandomi così da solo.

Mi rannicchiai con la schiena contro il muro, abbracciai le gambe mentre cominciavo a singhiozzare senza fermarmi.


Angolo autrice
Eeeeh si lo so, state per dirmi
"Era ora!"
Ma vi dirò che questa lunga pausa, non è stata voluta per mancanza di idee ma, bensì per sistemare la trama che come sapete, sarà diversa dal gioco.
Qualche giorno fa, sono stati annunciati UltraSun e UltraMoon e quindi, la sottoscritta stava pensando

" Perché non rendere questa storia, un tentativo di creare una UltraSun o UltraMoon?"

Mi spiego meglio, questa FF vedrà la storia di Sole e Luna, stravolta con nuovi personaggi, oc e situazioni, oltre che con luoghi nuovi, inventati da me.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e, vi invito a seguire il prossimo, nella speranza che a qualcuno piaccia.

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Capitolo 7
*** Con eleganza e fiori danzanti: il significato del legame ***


Con eleganza e fiori danzanti: il significato del legame
 
 
Il palco della gara era enorme, attorno ad esso vi erano delle decorazioni a forma di Totem, con dei bellissimi fiori variopinti che creavano una sorta di arcobaleno di colori.

Il presentatore, un uomo biondo dagli intensi occhi azzurri, presentava una ad una le giovani concorrenti con i loro Pokémon.

La folla, si accalcava su gli spalti per poter vedere le Performer, che si susseguivano in mirabolanti esibizioni.

Seduti tra gli spalti, Kain, Raziel e Louie, guardavano le varie combinazioni di mosse, sbalorditi dalla bellezza e sopratutto dalla capacità delle Performer di far divertire il pubblico

- Molto bene madame e monsieur, la prossima concorrente, viene dalla regione di Kanto! -

Le luci si spensero di colpo e un coro di "ohhhh" si levò dalla folla, che di colpo ammutolì.

Sul palco comparve una figura in ombra e quando le luci si accesero di colpo, apparve in tutto il suo splendore, una bella ragazza.
I capelli, acconciati in uno chignon, erano arancioni ma molto chiari.

Guardò il pubblico con due occhi blu intensi, ma dolci e sorrise

Portava un vestito verde chiaro a balze bianche con corpetto attillato. Una ampia e graziosa gonna scendeva morbida fino ai piedi ed era impreziosita da disegni di foglie d'argento.
Calzava un paio di ballerine verdi e tra le mani aveva due pokeball, che lanciò subito.

- Il mio nome è Susan Twist, spero di regalarvi una magnifica emozione! - sorrise la ragazza.

Il primo Pokémon che ne uscì fu una splendida Lilligant!

Lilligant aveva, un aspetto molto simile a quello di una ragazza di bassa statura, dalla pelle bianca vestita di elementi vegetali. 
Come acconciatura foglie verde chiaro pendevano ai lati della testa, ed era incoronata da un giglio arancione che le pendeva verso sinistra, si lasciava cadere dietro una grande foglia come fosse un velo.
Gli occhi arancioni, brillarono di riflessi più chiari, trasmettendo molta dolcezza. 
Al collo, a mo' di collana, era ornata da un pizzetto di foglie gialle. 
Le braccia, che alzò allegra, spargendo un sottile Profumino, erano anch'esse foglie verde scuro.
Sotto la vita scoperta, indossava una gonna a sbalzi, composta da quello che sembrava il bulbo di un tulipano. 
I piedi assomigliavano al calice di un fiore dorato dai quattro petali.

- E ora, vieni fuori mio secondo Pokémon! - disse Susan, lanciando la seconda Pokèball

Circondato da una moltitudine di fiori dai mille colori, comparve una piccola creatura molto graziosa.
Era un Comfey!

Un piccolo Pokémon verde chiaro con diversi fiori che lo circondavano come una ghirlanda.
Il suo corpo principale possedeva una faccia arancione con occhi verde chiaro ovali. 
In cima alla testa aveva una lunga cresta verde e soffice che si arricciava leggermente sulla faccia e si estendeva all'indietro. 
Un filo sottile blu era attaccato alla parte posteriore della testa e aveva otto fiori attaccati di colore bianco, viola, rosso e giallo.
Su entrambi i lati della cresta principale, vi erano ciuffetti di pelo giallo chiaro.

Il piccolino cominciò a volteggiare leggiadro sul palco, mentre Lilligant spargeva il suo profumo.

- E ora Lilligant e Comfey vi faranno vedere la loro magia di fiori colorati - disse Susan.

Lilligant usò subito Petalodanza, e danzando armoniosamente avvolse la sua allenatrice in un nugolo di fiori rosa, molto delicati ed eleganti. 
Poi, utilizzando semitraglia, colpì i fiori, facendoli volare in diverse direzioni.

Comfey fu subito pronto ad intercettare i petali e, muovendosi in modo buffo, ma grazioso, cominciò a tentare di afferrali, facendo scappare alla folla grida di felicità ed ammirazione e qualche risata.

- Vai Comfey, utilizza Campo erboso! -

Grazie la potere del Pokémon, il palco si trasformò in una distesa di erba verde e luminosa.
Il tutto fece esplodere la folla in uno scroscio di applausi.

Susan sorrise, mentre il Pokèmon lanciava collane di Lei a tutte le persone nel pubblico e lei e Lilligant concludevano con una riverenza.

- Ottima strategia, Comfey, rappresenta alla perfezione il tema dei fiori - disse Louie sorridendo.
- Effettivamente e poi queste collane sono fighe! - 
Disse Kain mentre si pavoneggiava esibendo un occhiolino ad alcune ragazze, facendo di conseguenza sospirare Raziel.

Il maestro Spettro guardava ben oltre al palco, dietro le quinte e pensava alla sua amica Astrid.

Susan sorrise, scendendo dal palco e al suo posto, salì Alex.

La ragazza sorrise decisa mandando un bacio al nugolo di fan, con tanto di striscioni, che si erano sistemati davanti al palco
- Sei bellissima! Alexandra sei stupenda! -

Urlava uno mentre con gli occhi, letteralmente a cuore, sembrava sciogliersi ad un sorriso della ragazza.

- Gode di grande popolarità - ridacchiò Kain.
Raziel annuì, arrossendo quando la ragazza sul palco, gli mandò un bacio.
Di certo era ardente come i suoi pokémon.

- La prossima partecipante, viene dalla calda Cuordilava nella regione di Hoenn! -

Alexandra si fece avanti e chiamò subito i suoi Pokèmon.

La prima era ovviamente la sua Oricorio in Stile Flamenco 
mentre l'altro, che emerse dalla Pokeball con una vampata di fiamme, era un Magmar

Il Pokémon bipede con la lunga coda, sembrava un'anatra con tratti da salamandra.
Il suo corpo, in quel momento ornato da un gilet bianco e rosso, era prevalentemente rosso con varie parti gialle, tra cui la pancia che possedeva un motivo a fiamme gialle, e le zampe anteriori.

La coda aveva solo la punta di colore rosso, mentre le spalle tonde e le gambe, così come i piedi, tendevano anch'essi al rosso. 
Grandi occhi osservavano la platea di persone, sopra di essi vi era, una fronte molto gonfia con una forma sferica sopra ciascun occhio.
In cima alla testa, aveva due fiamme gialle simile a corni

Aprì il becco giallo sbiadito e sputò delle lievi fiamme rosse a testimoniare ancora di più il suo tipo Fuoco.

Lungo la schiena aveva delle lunghe spine rosse, che la sua allenatrice sfiorò con una mano. 
Le braccia sembravano avere delle squame rizzate o piume, mentre le mani avevano cinque artigli bianchi, al contrario dei piedi che ne avevano solo due. 
la sua fiamma situata sulla punta della coda, sembrava scintillare.

Alex sorrise e, mentre Magmar creava dei cerchi con il fuoco, tutti intorno a lei, la ragazza si esibiva in un bollente flamenco assieme al suo Oricorio.

- Caliente! - commentò Kain sghignazzando.

Raziel roteò gli occhi, ma quando notò una chioma bianco panna correre verso le quinte, il ragazzo si alzò e la seguì

 
***

Pov Astrid

- Astrid? - 

Chiamò una voce nell'ombra del corridoio dove mi ero infilata. Tenevo la schiena contro il muro, e mi abbracciavo le gambe tremando.
Avevo lo stomaco sotto sopra dal ansia e volevo soltanto scomparire. Ero nervosa dopo aver visto l'esibizione di Alex.

Lei era così determinata, così bella e fantastica. In confronto io ero goffa e sgraziata.
Avevo solo voglia di piangere in quel momento, ma di nuovo la stessa voce sembrò dipanare la mia tristezza.

- Astrid...Sei quì? -

Era la voce di Raziel!

Alzai la testa, anche se non vedevo nulla, mi morsi il labbro così da fermare i singhiozzi e sussurrai piano in quella oscurità
- S-sono quì -

Quando sentii una mano fredda sfiorarmi la guancia, asciugando una piccola lacrima, sussultai.
- Sono io. Stai tranquilla -

La voce di Raziel era calma, ma anche molto gentile.
Poano mi prese la mano, sentivo che la stava stringendo per darmi forza.

- Raziel...Sono una pasticciona. Non è questo il mio posto -

Sospirai quando una luce violacea illumino un po' le nostre spalle. Era un piccolo Litwick, forse un nuovo acquisto del moro, o almeno così pensai.

- Astrid, nessuno è forte dalla nascita. So che hai paura, ma non devi dubitare delle tue capacità -

Il suo sorriso era davvero dolce e mi fece abbozzare a mia volta un piccolo sorriso.
- Sei una grande performer, ti sei allenata molto, non gettare la spugna -

Dolcemente, mi fece alzare e con un fazzoletto mi asciugò le ultime lacrime. 
Quando Raziel era così dolce con me, non riuscivo mai a capire cosa mi stesse succedendo.

Il cuore mi batteva come un treno in corsa, sentivo di arrossire al suo tocco e la sua voce riusciva a calmare le mie insicurezze.

- E se fallisco? ho paura di deluderti -

Di colpo arrossii. Avevo detto di aver paura di deluderlo?

La verità era che il solo giudizio di cui mi importava era proprio quello del moro.
Lo notai, sulle guance sembrava un po' più roseo, ma stava sorridendo.
Passarono pochi secondi, quando mi ritrovai tra le sue braccia.

Strinsi la sua giacca arrossendo. Mi sentivo stupida e, sopratutto, sentivo che non vi era posto migliore delle braccia del mio amico.

- Andrà bene. Devi avere fiducia in te stessa e nei tuoi Pokémon - 

Sentivo che la calma del tono di Raziel, stava dissipando la mia paura e mi stava rasserenando.
In pochi minuti ero completamente rilassata e pronta a salire sul palco.
Salutai Raziel, che tornò a sedersi, poi andai a prepararmi.

Avevo il cuore a mille, mentre salivo sul palco
Le luci mi abbagliavano, mettendo in risalto il mio abito per la gara. 
Al ultimo momento ero riuscita ad apportare alcune modifiche nascondendo le macchie rosse.

Le avevo trasformate in fiori, sfruttando la mia discreta abilità di pittrice.

Ora indossavo un abito color panna con dei disegni di fiori rossi, come quelli che adornavano il collo di Eevee e che erano disegnati sul papillon di Popplio.

I capelli erano legati in una coda alta, con due ciocche che sbordavano ai lati del mio viso e ai piedi calzavo un paio di semplici sandali azzurri

Feci un profondo respiro e raccolsi tutto il mio coraggio.

- S-sono A-Astrid. vengo dalla regione di K-Kalos - 
Sussurrai mentre, guardando sugli spalti notavo Kain, mia madre e Raziel.

Chiusi gli occhi. Nella mia mente si affollavano le sue parole. Dovevo credere nelle mie capacità e in quelle di Eevee e Popplio.

Cominciai chiedendo a Popplio di eseguire un bollaraggio. Lui sorridendo spiccò un balzo e, girando su se stesso, riempì di bolle il palco

- Ora Eevee vai con Comete! - dissi sorridendo.

La mia Pokémon scattò velocemente saltando da una bolla al altra e, raggiunta quella centrale, con un balzo lanciò le comete che vennero inglobate nelle varie bolle.

- E ora il gran finale -

Ero pronta, tutto stava andando come durante le prove, quando improvvisamente, pestai la coda di Eevee che andò a sbattere correndo contro Popplio che, rovinando a terra fece esplodere tutte le bolle.

Sprofondai dal imbarazzo e sentì pizzicare gli occhi, la folla da prima entusiasta ora era ammutolita.
Io ero al centro, mentre Popplio e Eevee continuavano a dimenarsi strappando i vestiti nel tentativo di rimettersi in piedi.

Cosa potevo fare? 
La coreografia era insalvabile, i vestiti rovinati e il pubblico deluso. Stavo di nuovo per gettare la spugna quando notai lo sguardo dei miei Pokémon.
Capì cosa dovevo fare .

In un attimo portai le mani congiunte in preghiera cominciando ad intonare una melodia che mio padre era solito suonare con il pianoforte.


Pov Raziel

Ero di nuovo stupefatto!
Astrid aveva cominciato ad intonare una dolce melodia e i suoi Pokèmon erano completamente diversi

Popplio girava su se stesso circondando la mia amica con un paio di bolle che sembravano scintillare, creando un anello intorno ad Astrid

Eevee si esibiva in una danza elegante, mentre la luce sembrava circondarla completamente

- Ma che cosa....Fratello cosa cavolo succede?! -

Domandò Kain, saltando in piedi, mentre la luce diveniva un fascio luminoso e cambiava la forma di Eevee.

Il suo pelo, ora era di color crema pallido con zampe, orecchie (blu all'interno) e coda rosati. 
Erano presenti due fiocchi delle lunghe sciarpe come ornamenti, uno attorno al collo e l'altro sull'orecchio sinistro. 
I fiocchi erano color panna pallido con il centro roseo, mentre le sciarpe color panna pallido con due strisce rosa e blu e le punte azzurre. 
Quattro gambe corte con tre dita visibili su ogni zampa. E dolci occhi celesti con le pupille bianche, non avevano una sclera visibile, ma sembravano scintillare.

Astrid aveva smesso di cantare e, stupefatta, stava guardando la sua nuova compagna.

- È...è evoluta! Quella è una Sylveon! Ma ha uno strano ciuffo - mi fece notare Kain

In effetti sulla fronte della Pokémon di Astrid, cadeva un ciuffo bianco e lungo che andava a sfiorare uno degli occhi. 
Era qualcosa di davvero particolare e decisamente carino, un po' come il brillare degli occhi di Astrid e la sua corsa verso la Pokémon prima di abbracciarla.

- È fantastico... - sussurrai guardandole.

La folla dapprima rimasta in silenzio, si esibì in un applauso scrosciante, mentre alzandosi Astrid restava senza parole.

 
***
Pov Astrid

- Astrid! - Raziel mi stava chiamando.
Mi voltai e sorrisi, mentre Sylveon mi circondava il braccio con i fiocchi. Le carezzai la testa tenendo in braccio Popplio.
Ero confusa e al tempo stesso felice. L'esibizione aveva avuto parecchi intoppi, causati principalmente da me...Però Eevee si era evoluta in Sylveon!

Ero davvero felicissima e senza parole.
Kain si era avvicinato a me con una rosa in mano, ridendo del mio imbarazzo. 
Vorrei vedere voi al mio posto!

Mi diede la rosa
- Sei stata brava lo sai? - disse.

Io annuì ma il mio sguardo, cadde presto su Susan e Alex. 

Le due erano andate verso il palco, probabilmente era ora della premiazione. 
Lasciai i miei amici e salii con loro.

Ero in piedi accanto ad Alex, lei si stava limitando ad un freddo sorriso, che si addolciva per i suoi fans. L'altra ragazza, invece, sorrideva calma.

- Vi ringrazio per aver partecipato, ognuna di queste Performer, ci ha deliziati a modo suo, con il suo personale stile. Ma solo una vincerà questa! - disse il presentatore

La chiave, il simbolo della vittoria di questa gara, apparve sopra le nostre teste.
Era una chiave d'argento tutta adornata con fiori colorati, era davvero spendente.

- Sarà mia. Insieme al maestro Spettro - ridacchiò Alex

E fu allora, che mi ritornarono in mente le parole che ci eravamo scambiate in bagno.

 
***

- Facciamo una scommessa? - aveva detto lei
- Che tipo di scommessa? -
- Chi vincerà la prima chiave, uscirà con Raziel - 
Aveva proposto con un sorrisetto sicuro Alex, mentre si limitava a sventolare il ventaglio.

Io ero rimasta senza parole, ma poi stringendo i pugni mi ero accorta d non poterlo accettare.
Raziel non era un premio, lui era qualcuno di davvero importante e prezioso, almeno questo valeva per me.
- Cosa c'e? Paura di perdere? -
A quella domanda, la mia parte meno razionale aveva preso il sopravvento e la rabbia per quella provocazione era esplosa.
- Ci sto! - avevo semplicemente detto
***
 
Avevo parlato senza riflettere ma la sola ragione, era che non volevo Raziel venisse usato come un premio.
Ma in realtà...Non potevo nemmeno accettare che uscisse con Alex!

Tornai a concentrarmi sulla chiave, forse non era stata una esibizione brillante come le altre, ma io e i miei Pokémon non avevamo ancora deciso di arrenderci

- Siamo alla fine di questa appassionante gara. Chi si aggiudicherà l'agognata chiave?!-

Strinsi forte le mani, chiuse a pugno, mentre chiudendo gli occhi cercavo di svuotare la mente da ogni pensiero.

- E la vincitrice è....Susan Twist! -

Una pioggia di acqua bollente, in compenso, sarebbe stata meno cuocente della delusione.

Sospirai, accarezzando i miei Pokémon. 
Notai con la coda dell'occhio Alex mordersi un'unghia, mentre Susan, al culmine della felicità, riceveva la chiave.

Feci un applauso, cercando di non mostrare la delusione e lo sconforto.
Susan era stata la migliore questa volta, ma mi sarei rifatta alla prossima occasione.

Scesi dal palco e mi diressi fuori.


Raziel e Kain erano intenti a parlare con Louie. Quando mi videro, il bianco mi fece l'occhiolino e Raziel sorrise appena. 
Io andai da lo loro e li abbracciai. Stavo trattenendo le lacrime a stento e sentirli vicini mi aiutava a sopportare la delusione.

- Astrid vero? - 

La voce che mi fece voltare, era quella di Susan Twist. La ragazza sorridente mi guardava con i suoi occhi blu

- S-si sono io - dissi asciugandomi le lacrime per poi guardarla.
Ero curiosa di sapere cosa volesse.

- Sei stata molto brava. Spero che parteciperai anche alla prossima gara! - 
Disse stringendomi la mano. Io annuì decisa e, finalmente, sembrò che la delusione lasciasse posto alla felicità di aver conosciuto una nuova amica.
- Certo! mi allenerò con i miei pokémon e la prossima volta, vinceremo noi - dissi ridendo
- Ci conto allora. Alla prossima -

Salutammo Susan e recuperando i Pokémon controllammo la mappa di Alola.
- Dunque la prossima isola da visitare... -
- Fratello perchè non sfidi il Kahuna dell'isola? state facendo anche voi il giro no? - ghignò Kain

Raziel annuì, guardando il suo medaglione, poi guardò me. Ammetto che il suo sguardo mi fece arrossire.
- Se per te va bene. Vorrei fermarmi da tua madre ancora per un po' - disse.

Io annuì, cercando di non sembrare felice quanto lo ero.
In effetti mi sarebbe davvero dispiaciuto dover salutare Raziel così presto.

- Bene io vado, devo fare delle...Cose - disse Kain restando sul vago, cosa che sembrò insospettire Raziel. 
I due si fissarono qualche istante, poi a cavallo di uno splendido Dragonite cromatico, Kain se ne andò.

- Allora andiamo? -
Stavo per rispondere di si, quando vidi Alex e correndo andai a salutarla.

- Alex...Ecco Io...Spero gareggerai ancora -
Dissi timidamente, mentre lei sembrava guardarmi, come se avessi appena detto la cosa più ovvia di questo mondo.
- Ovviamente! Non lascerò il nobile Raziel, ad una dilettante priva di talento! - disse indicandomi con il dito.
- Preparati! la prossima volta, ti annienterò! -

E con queste ultime parole, se ne andò. 
Lasciata con un palmo di naso, seguii Raziel ricongiungendomi a mia madre.

 
***

( In un luogo di Alola non specificato)
- E una pessima idea! Tapu Koko, lui non...oh andiamo...! -

Un ragazzo era chinato davanti ad una statua, aveva una cresta di capelli biondi e occhi neri e profondi, sulle guance aveva dei disegni, molto simili a graffi dorati e vestiva una tunica color sabbia con sandali marroni.
- Si ho capito! Ma ti ripeto che... -

Esasperato si alzò, al suo collo scintillava un ciondolo con una gemma dorata. Lo strinse con la mano poi si diresse verso l'uscita di quel luogo
- Va bene. Dirò a Kala, di portare Armonia e Distruzione da te -


Angolo autrice

Ed eccoci alla fine del capitolo 6
finalmente la gara! 
Vorrei ringraziare Giulia-Dragon, dato che Susan Twist appartiene a lei.

Abbiamo la prima gara. ammetto che questo capitolo è venuto molto lungo e concentrato.
ed ecco che dopo una serie di casini, Astrid riesce ad esibirsi e a sorpresa, Eevee si evolve in Sylveon!
( Questa scena vi ha ricordato, stra mega sicuramente Serena XD)

Si inizia ad intuire che i Tapu centrano qualcosa con la storia, che ha in mente il misterioso ragazzo con la cresta?
Chi sono armonia e distruzione?
Nel prossimo capitolo vedremo Raziel, affrontare la prima prova del giro delle isole ( la prova di Mele Mele)
E affrontare il primo Kahuna
Spero che questo capitolo sia piaciuto e ci vediamo nel prossimo

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Capitolo 8
*** Allenamenti, sogni e incubi: Raziel vs Astrid ***


Allenamenti, sogni e incubi: Raziel vs Astrid

Raziel pov

Ero di nuovo lì.
Davanti a quella specie di uovo azzurro, ma stavolta un'ombra mi sovrastava e intorno a me vi erano delle sfere viola luminose.

Mi guardai intorno, scorgendo davvero poco in quella sorta di stanza.
Ma continuavo a sentire una forte pressione all'altezza del cuore.
Guardai dritto verso di me e la vidi: era la creatura più bella che avessi mai visto.
Una sorta di pipistrello i cui colori spaziavano in tutte le tonalità del blu, del viola e del giallo mi guardava spalancando le sue maestose ali, simili ad un cielo stellato.

Ero senza parole, mentre sentivo quella pressione diminuire e il mio corpo farsi molto meno pesante, come del resto sentivo diminuire quella sgradevole sensazione di nostalgia e paura che provavo in precedenza.

- Chi sei? Dove sono? E che significa questo sogno? - domandai, incredulo e impaziente, e forse, lo ammetto, anche un po' spaventato.

- Io sono Lunala. Uno dei due pokèmon che, insieme ai Nume locale, protegge Alola. E, purtroppo, ciò che sta accadendo adesso mi fa intuire che un gravissimo pericolo si sta profilando all'orizzonte - affermò, mentre i suoi occhi rossi si velavano di tristezza.

Dal canto mio, nonostante quelle parole tanto gravi, non potei fare a meno di rimanere incantato da quel tono profondo, vellutato e vagamente femminile. Mi faceva sentire protetto.
Ma mi ripresi subito. 
- Di che pericoli parli? Che cosa sta accadendo? -

Lunala mosse appena le grandi ali blu, viola e oro.
Sotto di noi si aprì come uno squarcio, e io potei vedere un panorama terribile.

Le quattro isole di Alola erano state ridotte a grumi di terra brulla e arida. 
Boschi e campi erano diventati distese di rocce e polvere, mentre le case erano ridotte a scheletri fumanti. Un mare agitato batteva orribilmente le coste.
Vidi anche alcuni pokemon combattere con furia contro uomini armati di lance.
Un'ombra nera gigantesca incombeva dal cielo nuvoloso.

Quella visione era veramente agghiacciante.
- È questo che succederà ad Alola? -
- Seguendo l'attuale corso degli eventi, si. E io non posso fare niente per fermarlo -
Mi sentii sprofondare lo stomaco dal terrore. Mi vennero in mente Astrid, Kain e tutti i miei pokemon.
Li avrei persi tutti se quella visione si fosse avverata.

- Ci deve pur essere qualcosa che possiamo fare! -.
Mi parve di vedere l'ombra di un sorriso sul volto affusolato del pokemon Lunare.

- Beh, io non posso fare nulla per ora. Ma voi potete -
- Di chi parli? Chi sono "voi"? - chiesi, ma vidi che tutto attorno a me cominciava a sbiadire.
- Trova coloro che saranno tuoi amici e salverete Alola. Ma fai presto, un pericolo terribile incombe su tutti voi - ripetè Lunala, anche se la sua voce suonava come un'eco lontana. 

- Aspetta... Lunala! Aspetta! -
Urlai, svegliandomi di soprassalto e in un bagno di sudore.
Ansimavo ed ero ancora più confuso. Che fosse davvero l'araldo della luna?
E cosa significavano quelle visioni che parevano avvertimenti sul futuro?

Ancora non lo sapevo, eppure avevo quel peso sul cuore.
Mi sentivo stanchissimo.
Alzandomi, però, notai subito che era pieno pomeriggio, probabilmente le quattro o anche più tardi. 
Andai in bagno e mi sciacquai il viso, cercando di calmarmi e di non pensare più a quell'incubo.

Quando scesi al pian terreno, ad accogliermi fu la madre della mia amica Astrid.
La suddetta ragazza che, con un sorriso gentile e genuino, si avvicinò a me, sembrava sveglia e pimpante più del solito.

- Ciao. Che ti prende? Sembri piuttosto scosso - affermo, lievemente preoccupata.
- Niente. Solo... un incubo - risposi evasivo.
Lei non sembrava del tutto convinta, ma poi Popplio, Rockruff e Sylveon si misero a colpirla gentilmente sugli stinchi.
- Oh, è vero. Vorresti fare una lotta con me? - domandò nuovamente, con le mani dietro la schiena.
- Una lotta? -
Restai parecchio sorpreso dalla sua domanda.
Ripensai immediatamente alla gara che aveva sostenuto. A come, da una situazione disastrosa, Astrid fosse riuscita a tirare fuori qualcosa di buono.

- Si. Io con Sylveon, Rockruff, Popplio e Lucario, e tu con Mimikyu, Rowlet, Gengar e Nincada, o Litwick. Così ci alleneremmo entrambi - aggiunse speranzosa.
Io ci pensai.
L'idea mi piaceva un sacco. Era un ottimo modo per distrarmi e allenarmi al tempo stesso. Inoltre, avrei potuto affrontare un tipo Acqua, un tipo Roccia, un tipo Acciaio e un tipo Foletto, quattro tipi diversi con i quali confrontarmi.
- Perfetto. Io sono pronto -
- Fantastico! - disse lei con allegria.

Andammo fuori dalla casa e ci disponemmo uno di fronte all'altra.
- Non ci andrò leggero, ti avverto - affermai, facendo uscire Mimimyu e Rowlet
- I-io non saró da meno - 
Ribattè lei, arrossendo lievemente, cosa che mi fece sorridere, mentre la sua Sylveon e il mio Mimikyu si mettevano in posizione.

- Bene. Allora cominciamo. Mimikyu, attacca subito con Palla ombra! -
Il mio pokemon lanciò subito una sfera di tenebre, ma la sua avverasia la evitò con grazia, partendo poi alla carica.
- Sylveon, usa Forza lunare! - ordinò Astrid.
La pokemon Legame si concentrò e lanciò una sfera di luce argentata verso il mio pokemon.
Lui venne centrato in pieno, ma l'unica cosa che successe fu che il suo cappuccio si afflosciò.
- Mi dispiace, ma grazie a Fantasmanto l'abilità del mio pokemon il tuo attacco è inutile. Vai Mimikyu, usa Carineria! - ordinai.
Lui si lanciò letteralmente addosso alla pokemon della mia amica, iniziando a colpirla rapidissimo con la sua coda e sollevando nuvole di vapore.
- Non credere che basti così poco! Sylveon, attacca con Psichico! - disse Astrid.
Gli occhi della sua pokemon si illuminarono di rosa e il mio amico fu dolorosamente scaraventato indietro da una scarica di energia mentale, per poi lanciarlo in aria con un altro Forza lunare.
Io sorrisi.
- Non male, ma non abbiamo ancora finito! Mimikyu, usa il vantaggio di essere in aria e attacca con Tossina! -
Il mio pokemon si rigirò in aria e scaraventò una grossa nube di miasma viola e velenoso verso Sylveon.
Lei, colta di sorpresa, non riuscì a spostarsi e venne travolta.
Subito, si sentì girare la testa e una terribile sensazione di nausea, debolezza e malessere la invase.
Il tipo Veleno era terribilmente efficace contro i tipo Folletto.
- Oh no! Sylveon, usa Luce lunare per riprenderti, presto! - disse Astrid, improvvisamente preoccupata.
- Nemmeno per sogno. Mimikyu, concludiamo con Ombrartigli! - affermai.
Mimikyu generò subito degli artigli d'ombra e si avventò su Sylveon, scagliandola via a suon di zampate.
La pokemon Legame provò nuovamente a rialzarsi, ma poi, con un verso di scuse, si accasciò a terra, senza più energia.

Astrid ringraziò la sua pokemon e la richiamò nella sfera. 
- Va benissimo lo stesso Sylveon. Adesso mi rifarò. Vai Rockruff! - affermò, facendo uscire il suo cagnolino di tipo Roccia.
Io ghignai leggermente.
- Sei stato fantastico Mimikyu. Ora lascia fare a Rowlet. - dissi, ricevendo un verso spettralmente contento dal pokemon Fantasmanto e facendo uscire il mio piccolo gufo. 
Lui si posò sul campo e subito la lotta iniziò.

- Questa volta partiamo noi. Vai Rockruff, colpisci con Attacco rapido! -
Il suo amico scattò rapidissimo verso il mio starter di Alola e lo centrò in pieno, buttandolo a terra. Io strinsi i denti.
Normalmente attacchi di tipo Lotta e Normale non erano utili contro i miei pokemon, ma Rowlet non era uno spettro.
Però non mi sarei lasciato battere solo per questo.

- Riprenditi Rowlet! Vai con Fogliame! -
Lui obbedì e un vortice di foglie taglienti si riversò sul povero Rockruff, che subì un considerevole danno, visto il suo tipo Roccia.
- No! Rockruff, resisti! Avvicinati a lui con Azione e poi utilizza Morso! -
Il cagnolino ubbidì appena in tempo. Con un colpo di reni si avvicinò al mio pokemon e chiuse le mascelle sulla sua ala sinistra.
Lui stridette di dolore e perse cuota rapidamente.

- Rowlet, prova a volare verso l'alto e usa Fogliame di nuovo! -
- Eh no! Non stavolta! Usa Sassata prima che ci riesca, Rockruff! -
Una pioggia di sassi si riversò sul mio amico a bruciapelo.
Lui perse l'assetto di volo per quel colpo ravvicinato e precipitò a terra con uno schianto molto doloroso, che lo lasciò a terra esausto.

- SIII! Abbiamo vinto Rockruff! - esclamò Astrid con allegria, abbracciando il suo pokemon, che la leccò affettuosamente.
Io ringraziai Rowlet e lo feci rientrare nella sfera.
Dovevo ammetterlo, mi aveva colto di sorpresa stavolta, ma non avevamo finito.

- Ottima strategia. Ma non credere che la musica sarà sempre questa. Vai Nincada. - dissi, facendo uscire il mio pokemon Novizio.

Era un pokemon di tipo Coleottero e Terra dalla forma di una grossa cicala quasi del tutto grigia. 
Aveva delle robuste zampe da scavatore, piccole ali verdi e delle lunghe vibrisse sul muso triangolare.

- Perfetto. Io non perderò, se Popplio mi darà una mano. - rispose lei con sicurezza, chiamando la sua giocosa otaria in campo.

Ero pronto a riceverli.
- Nincada va subito con Fangosberla! - ordinai.

Subito una pioggia di proiettili di fango si abbatte su Popplio, ma lui utilizzò una delle sue bolle per schivarle acrobaticamente, lanciando poi un potente attacco Pistolacqua che mandò il mio pokemom a gambe all'aria.

Io strinsi i denti e mi concentrai. Sapevo che il pokemon della mia amica aveva un gran vantaggio, ma avevo scelto Nincada per un buon motivo.

- Popplio, Bollaraggio! - ordinò Astrid.
Una raffica di bolle d'acqua si diresse verso il mio pokemon a tutta velocità.
- Nincada, usa Fossa! -
Con le sue zampe, il mio pokemon scavò velocissimo una buca e ci si buttò dentro, schivando il colpo e iniziando a correre sottoterra rapidissimo.
Questo colse di sorpresa Popplio, che iniziò a guardarsi intorno spaesato.
- Aspetta, Concentrati sul terreno e aspetta che esca, poi vai con Idopulsar! -
Io ghignai. Era il mio momento.
- Nincada, giragli attorno! -

Il mio pokemon Novizio eseguì, cogliendo di sorpresa i nostri avversari, ma subito si capì il mio intento.
Il terreno, indebolito dagli scavi, non resse il piccolo pokemon otaria e lui si ritrovò bloccato in un piccolo cratere, mentre Nincada riemergeva.

- Non preoccuparti Popplio. Usa i tuoi palloni per uscire da lì! -
Ma anche stavolta ero pronto. 

- È il momento Nincada. Usa Introforza! - 
Una sfera di energia verde colpì all'istante il nasino del pokemon otaria proprio quando lui provò a creare un pallone d'acqua. 
Questo esplose come una bomba e lo scaraventò all'indietro, lasciandolo intontito.

- Oh no! Popplio, cerca di resistere! -
Il suo amico cercò di resistere con tutte le sue forze, ma non pote gioirne, perchè Nincada era arrivato esattamente di fronte a lui, pronto a colpire.

- Terminiamo l'incontro. Usa Ronzio! - ordinai io.

Il mio pokemon mosse ali e vibrisse e creò una terribile scarica di onde sonore che travolsero in pieno il piccolo pokemon blu e lo lasciarono a terra, privo di sensi, segnando la mia seconda vittoria.

Dopo aver richiamato Nincada nella sua sfera, guardai le due pokeball che non avevo ancora usato. 
Ad Astrid era rimasto solo Lucario, e non ero sicuro che Litwick fosse in grado di reggere il confronto con lui, nonostante il doppio vantaggio di tipo.

Dunque, avevo solo una scelta.
- E va bene Gengar. Questa volta dovremo dare il massimo! - affermai, facendo uscire il mio pokemon migliore.
- Si. Potrei dire lo stesso. Lucario, non dobbiamo risparmiarci, diamoci dentro! -
Affermò la mia amica, facendo uscire anche lei il suo cavallo di battaglia.
- Gengar, usa Fortivombra! -
- Lucario, Individua! -
Il mio pokemon, col suo solito ghigno, si trasformò in un'ombra che si diresse rapidamente verso il pikemon Aura, ma i suoi occhi brillarono e lui si spostò immediatamente, schivando il colpo.
- Non preoccuparti Gengar, attacca con Palla ombra. -
Stavolta il colpo centrò il bersaglio, ma Lucario non parve risentirne affatto.
- Lucario, usa Forzasfera! - ordinò Astrid, ma la sfera di aura azzurra attraversò Gengar, dato il suo tipo Spettro, senza fargli niente.
Solo che non era a questo che la mia amica puntava.

Infatti, il mio pokemon si era distratto e il suo avversario ne approfittò per centrarlo in pieno con un violento colpo Metaltestata che lo mandò lungo disteso a terra.

- Gengar, non farti cogliere impreparato e utilizza di nuovo Furtivombra! - ordinai.
Lui utilizzò subito l'attacco e l'attacco di Lucario fu evitato in maniera totale.

Lucario si sbilanciò per un attimo in avanti, ma si riprese, nonostante il dolore per il colpo.
- Non abbatterti e usa Ombrartigli. - disse Astrid

Io ci rimasi di sasso. Una mossa simile era incredibile per un pokemon Lotta. Se non avessi bloccato quel colpo il mio amico avrebbe subito troppi danni.

- Gengar, usa Protezione per respingere quell'attacco! - dissi, leggermente in allarme.
Il mio pokemon aprì le braccia e una barriera luminosa respinse indietro Lucario, ma lui si alzò subito.
Dovetti ammettere che quel pokemon era incredibile. 
Risentiva di diversi danni e aveva incassato vari colpi, ed era ancora pronto alla lotta.
Ma Gengar non era da meno.

- Lucario! Palla ombra! -
- Gengar, utilizza Riposo! -
Il mio amico incassò il colpo, e si fece un po' male, ma resistette abbastanza da mettere in pratica la mia strategia. 
Chiuse gli occhi e in un attimo si addormentò profondamente, ricaricando le sue energie.

Vidi che Astrid esitava. Doveva avere capito che c'era qualcosa sotto, ma non poteva farsi scappare quell'occasione di attaccare un'avversario scoperto.

- Lucario, usa Ombrartigli prima che si svegli! -
Ma una sorpresa la aspettava.
Mentre Lucario cercava di mettere a segno il letale fendente d'ombra, Gengar si alzò come un sonnambulo e lo rispedì indietro russando peggio di un trattore, ma Lucario si alzò ancora.

Astrid sembrava molto impressionata, ma anche io lo ero. 
Erano pochissimi i pokemon in grado di reggere il confronto con Gengar in maniera tanto egregia.

- Sei veramente bravissima, Astrid. Ma non pensare che io abbia finito. -
- Lo stesso vale per me. Non credere che bastino le tue paroline dolci e le tue strategie per sconfiggere me e Lucario. E te lo dimostreremo - affermò, ricevendo un cenno di assenso dal suo pokemon.
- Ottimo. - affermai, osservando che il mio amico si era già svegliato.

Lui si era ripreso, ma, anche se Lucario stava subendo vari danni da Fuocofatuo, non sembrava ancora sul punto di crollare.
- Bene Gengar. È il momento di usare Furtivombra! -
- Lucario, usa cuordileone e poi Rivincita! -

Una botta di tenebre investì il pokemon Aura, ma lui a sua volta mandò a segno una mossa di tipo buio estremamente potente, bombardando Gengar con una terribile raffica di pugni che lo mandò a terra.

Ormai, compresi che nessuno dei due poteva resistere ancora per molto.
E probabilmente Astrid stava pensando lo stesso.

- Ok Gengar. È il momento di concludere. Utilizza Palla Ombra! -
Il mio partner si circondò di un'aura di energia potentissima e lanciò una sfera potente come un razzo verso Lucario. 

- Anche noi dobbiamo finirla. Utilizza Cannonflash alla massima potenza, Lucario! - 
Ordinò Astrid, mentre il suo amico lanciava un potentissimo raggio di colore bianco e argento.
I due attacchi impattarono e un'esplosione gigantesca sollevò un polverone tremendo.

E quando questo si diradò, Gengar e Lucario giacevano entrambi a terra senza energie.

Quando ci rendemmo entrambi contro che il nostro scontro era finito, mi sentii strano, come se di colpo una parte dell'energia che mi aveva sostenuto fino ad ora fosse scomparsa.

Anche in quel momento percepivo di essere eccitato e carico a causa dello scontro che avevamo sostenuto, ma quella di prima era una sensazione completamente diversa. 

Un benessere strano, bellissimo e assuefacente, che mi aveva rapidamente inghiottito e colmato di energia, forza e in qualche modo piacere.
Solo la visione di Lunala mi aveva dato queste sensazioni. 

Riscuotendomi poi dal nostro torpore, io e la mia amica richiamammo i nostri pokemon nelle sfere.
- È stata una battaglia fantastica Raziel! Non mi sono mai divertita così tanto! E, anche se ho perso, è stata davvero una lotta splendida, ma non credere che finirà sempre così. Voglio la rivincita. - affermò lei con un radioso sorriso.
Io fui costretto a girarmi un pochino per nascondere l'alone roseo che mi era apparso sulle guance.
Quel sorriso era.... assolutamente splendido. 

Mi diedi immediatamente dello stupido per quel pensiero... ma non riuscivo comunque a smettere di ritenerlo tale.
- Raziel? Raziel? Raziel, ci sei? - 
La voce di Astrid lo risvegliò.

- Eh? Cosa?- chiesi, cadendo dalle nuvole.
- Stai bene? Ti eri incantato. -
Io tentai di darmi un contegno.
- Certo. Non ti preoccupare. Adesso portiamo i nostri pokemon al centro e poi torniamo a casa. -

Lei annuì e ci dirigemmo al centro per far riposare Rowlet, Popplio, Sylveon, Gengar e Lucario e poi tornammo nell'abitazione della mia amica.
Solo che quando ci mettemmo davanti al televisore, un'improvvisa edizione del Tg ci mise in allarme.

- Interrompiamo il programma per un'edizione speciale del programma di cronaca. Un gruppo di enormi Steelix infuriati è sbucato dal nulla sul sentiero Mahalo e sta attaccando il tempio del conflitto a Mele Mele. - disse la cronista, mentre un'immagine occupava lo schermo.

Sei Steelix, giganteschi pokemon simili a serpenti composti da rocce ferrose e dalle enormi e letali mandibole, si stavano accanendo contro l'edificio sacro a Tapu Koko.

Solo che avevano qualcosa di strano. Erano circondati da un'aura nerastra che mi mise addosso una terribile sensazione di angoscia.
Io e Astrid non ci guardammo nemmeno, corremmo a recuperare i nostri pokemon e poi ci dirigemmo alla volta del sentiero Mahalo

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Capitolo 9
*** Guai al tempio del Conflitto: la Luce di Alola ( parte 1) ***


Guai al tempio del Conflitto: la Luce di Alola ( parte 1)

Pov Astrid

Io e Raziel corremmo subito verso il tempio del conflitto.
Non sapevo perché, ma, quando avevano detto che c'erano dei disordini vicino al santuario di Tapu Koko, qualcosa mi aveva fatto scattare come una molla.

Passammo rapidamente attraverso il villaggio di Lili, mentre delle strane nuvole scure si addensavano nel cielo.
Guardandole, mi trasmettevano un'aura ostile, come se fossero un cattivo presagio. 

Solo che, fino ad ora, tutto appariva in ordine. E anche Raziel sembrava essere della stessa idea.

- Non capisco. Alla televisione hanno detto che c'erano dei problemi, ma qua sembra tutto normale. - commentò lui.

Tuttavia sentivo che qualcosa non andava. 

Stavano succedendo cose troppo strane. 
Gli incubi di Raziel e i miei, l'incontro con Iridio alla voliera Mille colori, il suo terribile pokemon chimera.

Non sapevo come tutto questo fosse collegato, ma qualcosa mi diceva che bisognava stare in guardia. 

Mi riscossi da questi pensieri quando giungemmo alla sommità del sentiero Mahalo.
Solo che trovammo qualcuno a bloccarci la strada.

Una ragazza dai lunghi capelli castani intrecciati e gli occhi color ambra era ferma di fronte all'entrata del tempio e ci sbarrava la strada. 
Era vestita con un abito arancione e una cintura azzurra, inoltre sulla guancia aveva un disegno simile ad una fiamma e Accanto a lei c'era un possente Arcanine, un pokemon dall'aspetto a metà tra il canino e il leonino, dalla selvaggia e morbida pelliccia arancione striata di nero.

- Fermi. Nessuno può entrare nel tempio di Tapu Koko. Gli intrusi non sono bene accetti - ci fermò la ragazza.
Non sembrava essere ostile, semplicemente non voleva farci passare.

- Aspetta. Noi abbiamo sentito che c'erano dei problemi e siamo venuti a vedere. Non vogliamo danneggiare il tempio. -  mi giustificai io, sperando di calmarla

Volevo... anzi, dovevo entrare in quel luogo e non mi importava se avrei dovuto inchinarmi per avere il permesso di farlo.

La ragazza ci guardò attentamente.
- Chi siete? Quali sono i vostri nomi? -

- Astrid, sono una performer. - dissi io, deglutendo appena.

- Raziel. Sono un maestro Spettro - rispose il mio amico.

Lei non smetteva di fissarci. 
- Io sono Kala e devo impedire agli intrusi indegni di entrare qui dentro. - si presentò poi.

- E se ti dessimo prova che ne siamo degni? - chiese il mio amico con la sua solita calma.

La castana si mise di fronte a Raziel. 
- Dovreste sconfiggermi in una lotta e dimostrarmi che valete davvero. Ma ti assicuro che non è facile battere Nine -

Il pokemon in questione scosse fieramente la lunga coda, di un arancio più chiaro rispetto al resto del suo pelo, esattamente come quello che creava una criniera leonina attorno alla sua testa.
Era davvero bellissimo.

Raziel sembrava altrettanto impressionato, ma rimase fermo sulla sua idea.
- In questo caso, Kala, io ti sfido ad una lotta. -

Questa richiesta lasciò la guardiana alquanto sconcertata, dato chs lo aveva avvertito, ma sembrava anche curiosa.

Come allenatore, Raziel era decisamente molto più forte della media, quindi immaginai che l'idea di affrontarlo le piacesse.

- Va bene. Sarà una battaglia uno contro uno. Il mio Arcanine contro il tuo miglior pokemon. -

Lui annuì. 
- Ci sto. Vai Gengar - 
disse, facendo uscire il suo starter dalla sfera.

Subito il pokemon Leggenda e il pokemon Ombra si misero in posizione.

- Arcanine, parti subito con Lanciafiamme! - ordinò la ragazza.
Il suo compagno spalancò la bocca e una terribile fiammata si diresse verso Gengar.
Lui, però, fluttuò via rapidamente e si esibì in un attacco Palla ombra che spedì via il suo avversario con un tremendo colpo.
Solo che il pokemon arancione non parve esserne rimasto troppo danneggiato, e centrò il suo rivale con un attacco Rogodenti davvero tremendo.

- Non farti prendere dal panico, Gengar! Utilizza di nuovo Palla ombra e levatelo di dosso. - ordinò Raziel, mantenendo il sangue freddo.
Il suo amico si lanciò subito una sfera di tenebre che stordì per un secondo Arcanine e lo fece allontanare.

- Presto Arcanine, usa Urlorabbia e rendigli pan per focaccia! - ordinò Kala.
Il suo amico annuì e un tremendo ruggito furibondo prese forma dalla sua gola.

- Gengar, Protezione e poi Ombrartigli! - ribattè Raziel.
Subito il suo starter creò uno scudo che lo protesse da quel pericoloso assalto di tipo Buio e poi rivolse i suoi artigli di tenebre verso il suo avversario.

Il pokemon Leggenda fu centrato in pieno e per un attimo sentì subito la testa annebbiata e confusa a causa della botta. 
Tutto si era trasformato in una grossa macchia ondeggiante davanti ai suoi occhi.

- Oh no! Amico mio, riprenditi e utilizza ancora Rogodenti! -
Lui ci provò, ma finì per perdere l'equilibrio e cadere dolorosamente a terra.

- Era quello che volevo! Gengar, attacca ancora con Ombrartigli! - affermò implacabile il corvino.
Il pokemon Ombra lanciò all'istante una potente zampata di ombre viola che travolse il povero pokemon di fuoco.

Lui Provò a reagire, mettendo a segno una mossa Lanciafiamme di tutto rispetto, ma ormai era allo stremo.
I colpi subiti, per quanto lui fosse molto vigoroso, lo stavano debilitando sempre di più e Gengar era veramente un avversario durissimo.

Appariva e scompariva nel terreno, fluttuando rapidissimo e colpendolo con forza.
E vista la potenza fisica inusuale per un pokemon Spettro, il pokemon arancione non avrebbe retto molto.

- Ti prego Arcanine, non devi mollare. - gli disse Kala.
Lui la guardò e si rialzò di nuovo. 

Gengar era davanti ad Arcanine ed era più che pronto alla lotta.

Kala sorrise.
- Forza amico mio, mandalo a terra con Fuocobomba! -

- Gengar, Protezione e poi Ombrartigli di nuovo! -
Un terribile prioettile di fiamme a forma di stella si diresse verso Gengar, mentre lui ergeva una barriera luminosa attorno a se.
Questa neutralizzò completamente l'effetto di Fuocobomba, che il pokemon Ombra disperse senza problemi, prima di riversare un'altra terribile scarica di zampate di tenebre ad una velocità incredibile.

Arcanine, quasi totalmente sfinito, barcollò sotto tutti quei colpi e perse quasi del tutto l'equilibrio.
- Perfetto Gengar. Ora utilizza Palla ombra e terminiamo lo scontro. - ordinò Raziel.

Il suo Pokemon ghignò e lanciò subito una sfera di tenebre che colpì in pieno il povero pokemon Leggenda, facendolo cadere senza forze.

Kala sembrava senza parole davanti alla forza di Raziel, che aveva richiamato il suo Gengar, e pure io ero sbalordita.
Era davvero forte.

La ragazza si avvicinò a noi due con un sorriso luminoso e le mani dietro la schiena

- Sei stato davvero incredibile! In pochi riescono a battere Nine. Ti faccio i miei complimenti - disse

Raziel sembrava felice, perchè sorrideva, ma sentivo dentro di me che qualcosa non andava nel suo animo.
Era come se qualcosa lo tormentasse e lui non riuscisse a dire cosa fosse.

Ci fu un lungo silenzio, ma Alla fine seguimmo la ragazza al interno del santuario.

 
****

Il tempio del conflitto era veramente un luogo magico.
Ogni cosa, dai muri di pietra fino alle piante che vi crescevano dentro, sembrava avere qualcosa di antico e millenario.
Inoltre, intorno a noi vi era una moltitudine di Pokèmon mai visti.

Io e Raziel continuavamo a guardarci in giro, entusiasti e sorpresi, mentre la ragazza ci portava in una sala molto più semplice, dove si trovava una sorta di piccolo altare con una statua simile ad un totem di pietra.

E quella era la parte più importante del tempio, perché era lì che gli allenatori andavano dopo che avevano ricevuto il super cerchio z.
Ma soprattutto era lì che veniva scelto il kahuna di Mele Mele.

Kala ci aveva parlato di tutto questo con grande solennità, ma anche rispetto e fierezza.

Solo che ero ancora un pochino preoccupata per Raziel.
Il suo sguardo era assorto e assente, e io sentivo che qualcosa lo turbava.
Stavo per chiedergli cosa non andasse, ma qualcosa mi bloccò.

Un violento terremoto scosse il tempio di Tapu Koko. 
Mi strinsi istintivamente a Raziel mentre il mio Lucario e il suo Gengar uscivano dalle pokeball. 
Anche Kala aveva chiamato in soccorso il suo Arcanine.
Tutti insieme corremmo fuori e vedemmo degli enormi pokemon simili a serpenti d'acciaio muoversi furiosamente, devastando tutto quello che incontravano.

Guardai i Pokèmon appena comparsi. Erano degli Steelix, ma avevano qualcosa che non andava.
Erano pervasi da una sorta di aura oscura e la loro collera era troppa perfino per la loro specie.

- Accidenti. Cosa è preso a quelli Steelix? -

- Sembrano impazziti - disse Raziel.

- Adesso non importa. Dobbiamo fermarli. Distruggeranno Lili altrimenti. - ribattè Kala.

- Hai ragione. Forza Lucario. Utilizza Forzasfera! - Ordinai io.

Subito la zampa del suo pokemon venne avvolta da luce azzurra e una sfera d'aura colpì lo Steelix più vicino sul muso.

- Perfetto. Ora salta più in alto che puoi e utilizza di nuovo forzasfera a raffica! -
Lucario annuì e saltò verso l'alto, scagliando una pioggia di sfere azzurre e potentissime sui serpenti di roccia metallica. 
Inflisse molti danni, ma non aveva ancora vinto.

Infatti, uno di loro lo spedì a terra con un terribile attacco Codadrago, circondando la coda con una carica di energia draconica, mentre un altro lo morse con un potentissimo attacco Rogodenti, lasciandogli danni molto estesi.
E infine, altri due lo centrarono con un contenporaneo attacco Codacciaio.

- LUCARIOOO! - Urlai spaventata io, quando vidi il mio pokemon accasciarsi a terra.

Corsi subito a soccorrere il mio amico ferito.
Appena lui si tirò un po' su, lo guardai dritto in faccia.

- Lucario, so che sei stanco dopo lo scontro, ma dobbiamo sconfiggere quegli Steelix. Sei pronto? -
Il mio pokemom Aura annuì e si alzò a fatica.
Solo allora i miei amici si accorsero della pietra che brillava al collo di Lucario, quasi identica a quella che io avevo sulla mia collana.
E capirono subito cosa era. Una megapietra.

Io toccai il mio ciondolo e in un attimo un bozzolo di energia luminosa avvolse il mio amico.
Quando Lucario riapparve era leggermente diverso dalla sua forma normale. 
Le orecchie nere erano diventate più lunghe e le punte, così come quelle dei piedi e delle mani, erano diventate rosse; inoltre le mani erano dotate di spuntoni più grandi.
I segni neri sul suo corpo erano molto diversi e avevano assunto una forma di tribale.
Infine, il suo petto era ora coperto da una sorta di corta tunica color crema. 
Il tutto gli dava un'aria più regale e pericolosa.

Io ero pronta. Con MegaLucario al mio fianco non potevo perdere.
- Vai Lucario, utilizza Ossoraffica contro gli Steelix più vicini! -

Lui fece subito apparire un lungo osso di energia ed iniziò a menare dolorosi colpi contro i giganteschi serpenti di roccia metallica.
Loro accusarono il colpo, finendo per terra.
Il mio amico, invece, atterrò con eleganza. 
La megaevoluzione lo aveva reso più veloce e agile, oltre che più forte. 
Ora attaccava e schivava quasi senza un suono e gli impatti inflitti agli Steelix erano veramente terribili.

E una voce lo confermò.
- Caspita. Il tuo Lucario ci sa veramente fare, bellezza. - 
affermò un giovane, sbucando da dietro i pokemon impazziti e sorprendendoci tutti.
Aveva un fisico prestante, coperto in parte da una giacca nera smanicata con il pelo rosso sul cappuccio, anche se non indossava la maglietta. 
Inoltre, portava un paio di jeans neri strappati. 
Gli occhi sono neri dalla pupilla da felino, i capelli sparati in aria e rossi la carnagione pallida, e faceva spiccare la cicatrice a forms di X sulla guancia.

- Tu chi sei? Sei stato tu a ridurre così quei pokemon? - chiesi io un po' titubante, visto il suo aspetto assurdo e il fatto che era in piedi sopra ad uno degli Steelix.

Lui sorrise in modo leggermente arrogante.
- Non sono affari tuoi ragazzina. Tu e il tuo amichetto non dovete impicciarvi nei piani del Team Prisma. Noi porteremo la luce nelle tenebre! -

Io ero più confusa di prima, ma non ebbi modo di indagare più a fondo, perché, ad un gesto del rosso, tutti gli Steelix si gettarono verso MegaLucario.
I serpenti di roccia metallica iniziarono a menare terribili colpi con le loro code corazzate, che purtroppo il mio amico non riuscì a schivare del tutto.

- OH NO! Lucario, presto, colpisci con Forzasfera a raffica! -

Lui mandò le braccia in avanti, ma il colpo che lanciò non fu quello che mi aspettavo.
Un proiettile vorticante di energia draconica viola centrò in pieno uno Steelix, facendolo cadere a terra, privo di sensi.
- Quello era un attacco Dragopulsar! - esclamò Raziel, probabilmente impressionato quanto me.
Ma lo scontro non era finito.

Ad un nuovo cenno del rosso, due dei quattro pokemon rimasti si lanciarono verso Lucario.

Lui saltò rapidissimo e mandò a segno un altro terribile attacco Dragopulsar, che fece cozzare i due serpenti di roccia metallica l'uno contro l'altro, ma loro gli assestarono un doppio attacco Metaltestata.

Il mio amico resse il colpo e ripartì alla carica con una scarica di Forzasfera impressionante, che centrò in pieno il più vicino dei due, facendolo accasciare per terra.
Ma i tre rimasti partirono alla carica tutti insieme e lo colpirono con un dirompente attacco Rogodenti combinato.

Lucario subì moltissimi danni, lo capivo dalle molte scottature leggermente sanguinanti sul suo pelo, ma io sapevo che poteva vincere quella battaglia. 
Lui sembrò quasi captare i miei pensieri, perchè si rigirò in aria e, concentrandosi al massimo, scagliò per la terza volta una terribile Dragopulsar che travolse tutti e tre i pokemon avversari a bruciapelo.
Questo generò un polverone terribile che nascose tutto alla vista.

Io mi gettai ad abbracciare Lucario, contento anche lui, ma la sue espressione vittoriosa diventò presto spaventata.

Mi spinse via con forza, poco prima che la possente coda di uno Steelix si abbattesse su di lui con Potenza inaudita.
Guardai con orrore il mio amico steso a terra, ormai senza più energia.
La megaevoluzione si era sciolta e lui ora rimaneva a terra senza forze.

Guardai in alto. 
L'ultimo degli Steelix aveva avuto la forza necessaria per abbattere Lucario prima di cadere svenuto. 

Il rosso fischiò. - Caspita. Brava ragazzina. Il tuo pokemon è forte. Ma temo che sia K.O. -
Io guardai con rabbia il ragazzo.
- Fai silenzio! - gli intimai con foga.

Come aveva potuto fare questo al mio pokemon? Al mio amico!
Lucario era con me da anni e lui si permetteva di parlare con leggerezza del suo sforzo per proteggere il tempio del conflitto!?

Come se avesse captato i miei pensieri, lui affermò - Ti avevo detto di non intralciarmi, bellezza. E adesso... lasciami lavorare - 

Da una sua pokeball fuoriscì di colpo un altro Steelix. Solo che aveva anche lui qualcosa di strano. Gli occhi erano viola e malvagi e le rocce metalliche che componevano il suo corpo erano tendenti al nero piuttosto che al grigio ferro.

Quel pokemon mi trasmetteva un senso di terrore e infelicità che non riuscivo a spiegarmi.
Sembrava spietato, ma era come se quegli occhi maligni chiedessero pietà.

Io non sapevo che fare. Lucario aveva urgente bisogno di cure, e quindi dovevo assolutamente vincere quella battaglia per aiutarlo, ma non sapevo quante possibilità avessi.

Non ero sicura che Popplio, Sylveon o Rockruff sarebbero stati in grado di reggere uno scontro con un pokemon del genere, ma poi una cosa mi colse di sorpresa.

La pokeball di Popplio appesa alla mia cintura e quella di Rowlet nella borsa di Raziel si aprirono e i nostri starter di Alola ne vennero fuori.

- Popplio, ne sei sicuro? Non so quanto tu possa fare contro quello Steelix - dissi preoccupata, e anche il mio compagno di viaggio sembrava in pensiero per il suo amico gufo.

Ma i loro sguardi ci fecero desistere. Erano pieni di fierezza e determinazione. 
Sguardi battaglieri, di chi è pronto a combattere e vincere.

Io sorrisi raggiante e Raziel ghignò soddisfatto. 
- Bene allora. Vai Popplio! Attacca con Bollaraggio! -
- Rowlet, parti all'attacco con Fendifoglia! -

Subito il mio amico lanciò una scarica di bolle d'acqua contro Steelix, mentre il gufetto usava le affilate foglie tra le sue ali per scagliare terribili fendenti, ma il pokemon Ferroserpe non sembrò particolarmente turbato.

- Accidenti. Rowlet, vai all'attacco con Fogliame! -

Il pokemon Aliderba eseguì, creando un vortice di foglie taglienti contro Steelix, ma io mi aggiunsi.
- Popplio, vai con Pistolacqua! -

Alla raffica di foglie taglienti si aggiunse subito un forte getto d'acqua ad alta pressione. E stavolta l'attacco a buon fine.
Steelix barcollò leggermente, ma si rimise in piedi subito dopo senza particolari problemi.

Il suo allenatore sbuffò addirittura. - Uffa, questo combattimento è una noia. E, Sinceramente, non ho voglia di perdere troppo tempo qui. Meglio levarci questi due dai piedi. -

Solo allora notai una pietra scintillare sul suo polso. Una megapietra come la mia!

Lui la toccò, e il suo Steelix fu subito avvolto da un'aura luminosa e cominciò a cambiare.
La sua corazza divenne ancora più lucida e la mascella, sempre che fosse possibile, si fece molto più prominente e affilata, mentre delle lunghe protuberanze taglienti spuntavano sul davanti.
Sui quattro segmenti che componevano il suo corpo erano cresciuti degli spuntoni di diamante e delle rocce vorticanti avvolgevano il suo corpo serpentino.

Io e Raziel sbarrammo gli occhi. 
Adesso si che eravamo nei pasticci. Contro quel pokemon avevamo ancora meno chance.
Ma io non avevo intenzione di arrendermi senza combattere.

- Popplio, usa di Nuovo Bollaraggio. Lancialo più forte che puoi! -

Il mio amico annuì e con un salto acrobatico cominciò a lanciare tantissime sfere d'acqua, mentre Rowlet, seguendo i comandi di Raziel, colpiva ripetutamente con Fendifoglia.

Ma lo Steelix non sembrava subire danni. Non usava nemmeno mosse per contrattaccare. 
Semplicemente caricava i nostri Starter, che per fortuna erano troppo piccoli e veloci perchè quel pokemon gigante potesse stargli dietro.

Ma era anche vero che non potevamo andare avanti per sempre con quel corri e fuggi.

- Steelix, usa Codacciaio e levateli di torno. - disse il rosso.

Subito il pokemon eseguì, ma io sentivo qualcosa di strano.
Una voce. Una voce flebile e sfumata, ma comunque udibile, provenire da chissà dove.

"Paura. Freddo. Bugie. Crudeltà. Un odio che consuma tutto. Disperazione. Illusione". 
Continuavo a sentire queste parole nella mia testa come un disco rotto. E quella che mi trasmettevano era una sensazione di infelicità profonda.

Una potente fitta di dolore alla testa mi fece quasi perdere l'equilibrio. 

Sentivo una tristezza terribile, una sensazione di abbandono ed inadeguatezza.
Mi sentivo come punta da mille aghi gelati.

Ma poi... 
Una incredibile luce calda e accogliente, paragonabile a quella del sole, entrò nel mio campo visivo e tutto attorno a me si immobilizzò. 
Raziel, Popplio, Rowlet, Steelix e il suo allenatore rimasero come congelati.

Provai a squoterli, ma una nebbia tremendamente fitta avvolse tutto, lasciando visibile solo una stradina ai miei piedi.
- Ma che cosa...? -

Non potevo negare di essere incuriosita da tutta quella situazione, ma non ero nemmeno spaventata. 
Qualcosa mi diceva che non mi sarebbe accaduto niente di male lì.

Dunque, iniziai a seguire la strada che avevo di fronte.

E quando arrivai al suo termine, un uovo scintillante di colori oro e arancio apparve di fronte a me. 
Lo riconoscevo. Era l'uovo che vedevo sempre nei miei sogni.

- Che cosa sta succedendo? Io non capisco - chiesi a me stessa.

- Non preoccuparti, mia prescelta, per ora va tutto bene. Ho solo pensato di bloccare per un attimo la situazione e parlarti come si deve - disse una voce calda e profonda dietro di me.

Io mi girai di scatto e mi ritrovai di fronte la creatura più bella che avessi mai visto.
Somigliava ad un gigantesco leone albino imponente e maestoso. 
Aveva un muso pronunciato con la mandibola gialla, il naso blu-grigio e occhi azzurri e caldi che mi facevano stare bene. 
Sulla sua fronte era presente una parte blu scura come il cielo notturno. 
La sua folta e morbida criniera era divisa in grossi ciuffi, che presentavano punte gialle e strisce arancioni. 
Nel complesso, la criniera dava l'impressione di essere un sole stilizzato. 
Le sue zampe erano muscolose e robuste, ma anche agili e scattanti.

Di fronte a tanta maestosità, mi sentii messa in soggezione, ma anche incredibilmente felice e sorpresa.

- Tu... sei Solgaleo. Non è vero? -

Lui annuì con fierezza.
- Esatto. Io sono uno dei pokemon che difende Alola, insieme a Lunala e ai pokemon Nume locale. E invece tu sei Astrid, progenie dell'eroe della verità di Unima -

Io annuii. E lui riprese

- Sei stata scelta da me per essere il mio araldo, affinché tu possa difendere il mondo in cui vivi. Il potere oscuro che sta per diffondersi qui è al di là della mia forza -

Io feci per parlare, ma uno squarcio si aprì sotto di me e vidi un paesaggio molto strano.

Tutto sembrava una grossa macchia nera, in cui si distinguevano a malapena gli elementi che lo componevano.
Solo una cosa attirava la vista. Una torre altissima e luminosa. Un faro forse.
Solo che notai che la sua luce calda e benevola si stava via via spegnendo.

E ad incombere su essa, stava una creatura veramente strana.

Il suo corpo sembrava essere costituito da cristallo nero; le sproporzionate, lunghe braccia presentavano alle estremità tre grandi artigli. Le sue piccole gambe erano piegate all'indietro; tuttavia, la creatura sembrava levitare, rendendo inutili gli arti inferiori. La testa ed il busto erano ricoperti da grandi spine e al posto della faccia aveva una serie di piccole sagome di tutti i colori. La nuca bianca sfoggiava un simbolo grigio scuro rappresentante una stella.

Quella visione mi fece rabbrividire. Anche se non sapevo perché.

- Quello è Necrozma. È un essere che si nutre di luce. La brama più di qualsiasi altra cosa. E ora la sta rubando completamente da Ultramegalopoli. E io non posso più farci nulla. - affermò Solgaleo, osservando la visione con rammarico.

Stavolta lo squarcio mostrava un luogo molto luminoso e rigoglioso. Era un bellissimo luogo, anche se molto particolare.

Solo che poi Necrozma apparve nel cielo e la visione si tinse di nero.

Io sbarrai gli occhi.
- Ma...Ha un potere enorme! -

- Purtroppo. E ormai non si può più farci nulla. Lui continua a bramare la luce. E nessuno possiede il potere per fermarlo. Almeno... nessuno tra noi protettori. Infatti, spetterà a te e agli altri prescelti proteggere la luce. Oramai siete rimasti solo voi a proteggere il mondo -

Non sapevo che fare. Non ci stavo capendo niente.

Ma poi pensai ai miei amici e ai miei pokemon. Come ho già detto, non avevo capito molto di cosa stesse facendo Necrozoma... O come cavolo si chiama, ma sapevo che poteva verificarsi una catastrofe.
Non volevo che i miei amici e tutti gli abitanti di Alola venissero inghiottiti dalle ombre.
Soprattutto dopo aver sentito le parole di Steelix.

Quindi, con un sospiro, presi la mia decisione.
- Ascolta, Solgaleo, ho deciso di essere il tuo araldo -

Mi parve di vedere un sorriso sul suo volto e subito una luce sfolgorante mi avvolse. 
- Il mio potere adesso ti e concesso, Araldo solare. Usalo per Proteggere la luce di Alola - disse Solgaleo.

Poi, con un poderoso ruggito, mandò in pezzi lo spazio in cui ci trovavamo e io tornai dov'ero prima.
Sul campo di battaglia ad affrontare il MegaSteelix del rosso al fianco di Raziel, Popplio e Rowlet.


Vidi subito che il mio starter e quello del mio amico non avrebbero retto ancora per molto.
Erano pieni di ferite e sembravano sul punto di cedere.

- Ormai è finita. Quei due cuccioli non sono in grado di vincere. Mettetevi l'anima in pace e arrendetevi - disse il rosso di fronte a noi.

Io gli rivolsi un'occhiata di fuoco. 
Invece ne erano capaci. Erano forti come pochi altri e lui dei pokemon così non poteva nemmeno sognarseli.

Loro meritavano di diventare potentissimi.

E, a questo pensiero, sentii una potente luce emergere dalla mia fronte e avvolgermi, prima gettarsi verso Popplio e Rowlet.

Loro ne furono inglobati e i loro corpi iniziarono a mutare di colpo.
Io e Raziel non credevamo ai nostri occhi. 
Si stavano evolvendo contemporaneamente!

Quando i bozzoli di energia si aprirono, due pokemon stupendi ne uscirono fuori.

Dartrix, l'evoluzione di Rowlet, era un Pokémon simile ad un gufo solo molto più grande della sua pre evoluzione. 
Il suo piumaggio, bianco nella parte inferiore del corpo, sul muso e sulle ali, era marrone nella parte superiore del corpo e sulla schiena, da cui partivano due foglie verdi che ricordavanoo le code di un frac. 
Le zampe erano arancioni e presentavano degli artigli molto robusti. Subito sotto il muso, che era a forma di cuore, spiccavano due foglie orizzontali che sembravano simili ad un papillon, mentre il becco era arancione nella parte inferiore e bianco sopra. 
Il muso sopra presentava due ciuffi verdi, di cui il destro era molto più lungo. 
Le ali erano prevalentemente bianche, con due macchie arancioni all'esterno, mentre all'interno vicino al corpo presentavano tre foglie verdi in mezzo alle quali si vedevano due piume arancioni.
Raziel fece un sorriso guardando il suo compagno che si spostava il ciuffo in modo delicato.

Guardai anche io Popplio, che si era trasformato.

La sua evoluzione, Brionne, era un Pokémon simile ad una otaria, esattamente come la forma precedente, ma aveva tratti parecchio femminili e delicati. 
Il suo corpo era prevalentemente azzurro, con le estremità bianche. La coda si divideva in due pinne, che presentavano la punta bianca. Questa caratteristica era condivisa con le due zampe. 
Intorno alla parte centrale del corpo erano visibili delle membrane simili ad un tutù, le due esterne bianche e quella centrale azzurro chiaro. Il muso era tondo e terminava con una punta bianca su cui poggiava il nasino tondo e rosa.

Gli occhi neri con iride rosa avevano lunghe ciglia nere. mentre le orecchie erano costituite da tre palline, la prima del colore del corpo, la seconda azzurro chiaro e l'ultima bianca.

Io e Raziel stavamo per dare loro un ordine, ma entrambi ci precedettero. 
Ancora avvolti dall'energia che li aveva fatti evolvere, partirono all'attacco con delle mosse che io non avevo mai visto.

Dartrix aprì le ali e un gigantesco campo di fiorì crebbe intorno a MegaSteelix, e prima che lui potesse fare alcunché, una gigantesca esplosione dalla forma di un enorme fiore scintillante lp travolse e lo scagliò per terra, proprio di fronte a Brionne.

Il mio pokemon aprì le braccia e subito una gigantesca onda d'acqua travolse tutto, per poi rinchiudere il pokemon Ferroserpe in una gigantesca tromba marina.

E quando questa si interruppe, il pokèmon avversario crollò a terra senza forze, sconfitto e tornato normale.

Io stavo per mettermi ad esultare, quando un enorme botto proveniente da dentro il tempio del conflitto e poi un rumore di roccia sgretolata.

Vidi Kala diventare di colpo pallida come un cencio e precipitarsi dentro il santuario.
Subito io e Raziel la seguimmo.

Lì dentro, vedemmo il rosso che ci aveva sfidati stare in piedi di fronte alle macerie bruciate della statua dedicata a Tapu Koko.

- Come hai osato fare questo?! Quella statua era sacra a Tapu Koko! - urlò la custode.
- Legava la sua lealtà e bontà a quest'isola! Distruggerla significa rinnegarlo! - urlò ancora più forte Kala stirngendo i pugni

Il ragazzo con la cicatrice fece spallucce. 
- Beh, il piano del Team Prisma era questo. E adesso, addio bellezza - 
rispose con un ghigno provocatorio per poi fare uscire uno Skarmory dalla sua pokeball e volare via prima che uno di noi potesse fermarlo.

Ma Kala non sembrava disposta ad arrendersi. 
Tiró fuori un'altra pokeball e un attimo dopo era partita ad un inseguimento a tutta velocità in groppa ad un maestoso Charizard.

Io provai a seguirla, ma poi sentì la testa girare come una trottola.
La terra mi mancò sotto i piedi e tutto fu nero

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Capitolo 10
*** Guai al tempio del Conflitto: la Luce di Alola (parte 2) ***


Guai al tempio del Conflitto: la Luce di Alola (parte 2)

pov Raziel

Stavo correndo per mettermi al riparo da quella improvvisa tempesta. Tenevo Astrid in braccio mentre i nostri pokèmon ci seguivano velocemente.
Per qualche strana ragione quando Marik aveva distrutto l'altare di Tapu K0ko aveva cominciato a piovere con tanto di fulmini e io e la mia amica, ancora svenuta dopo il rilascio di quella strana energia dorata avevamo cercato di allontanarci il più possibile.

A causa del vento e della pioggia incessante, non riconoscevo più il percorso e camminavo alla cieca. 
Ero esausto ma dovevo trovare un riparo, la priorità ora era mettere al sicuro le nostre vite.

Kala era scomparsa al inseguimento di Marik, cosa che mi stava ancora lasciando perplesso.

Improvvisamente Sylveon si fermò avvicinandosi a me, con uno dei suoi nastri mi cinse il polso mentre con l'altro indicava una sorta di costruzione.
Non avevo tempo di pensare se fosse una buona idea infilarci in una costruzione di cui non conoscevo niente, tuttavia ero stanco e avevamo bisogno di un posto sicuro dove nasconderci. 

Ci nascondemmo lì dentro attendendo che quella misteriosa tempesta cessasse
La costruzione era una specie di faro diroccato ben poco rassicurante ma almeno avevamo un tetto sulla testa.

In quel momento una strana luce avvolse tutto e Tapu Koko comparve davanti a me e Astrid. 

Non feci in tempo a dire niente perché con un'agile mossa Tapu Koko ci consegnò due strani bracciali bianchi con una sorta di parte nera. 

Non credevo ai miei occhi mentre mi rendevo conto di essere circondato da una miriade di cristalli che brillavano alla fioca luce dei lampi che si rincorrevano all'esterno. 

I cristalli però erano trasparenti ma notai due di essi brillare prima di depositarsi incanstrandosi al interno dei due bracciali.

Erano i due cristalli apparsi dopo che la mia amica aveva scatenato quello strano bagliore dorato che aveva fatto evolvere i nostri due Pokèmon
Astrid non si era ancora ripresa quindi ero l'unico spettatore e l'unico a potersi muovere

Tapu Koko mi fece segno di seguirlo lungo i corridoi stretti e istoriati del faro. 
Non vedevo un palmo dal naso e non sapevo dove mi stava portando e sinceramente non avevo nemmeno il fiato per chiederlo.

Di colpo si fermò e notai che vi erano delle scale che scendevano e si perdevano nell'oscurità che sembrava avvolgere tutto come un mantello. 
Non percepivo quelle tenebre, così fitte come una minaccia, ma era come se dovessero proteggere qualcosa.

-Dobbiamo scendere?- chiesi.
Tapu Koko annuì mentre mi precedeva giù per le scale.
 
Sentivo il mio respiro farsi sempre più affannato a mano a mano che scendevamo così come una strana inquietudine farsi strada nel mio petto.
Cercai di scacciare quelle sensazioni ma non era per niente facile.

Alla fine le scale terminarono e mi trovai davanti una sala dove al centro vi era un piccolo pokèmon che dormiva accoccolato su una sorta di altare.

Feci mezzo passo in avanti e la stanza divenne di colpo avvolta dalla nebbia. Non vedevo più un palmo dal mio naso.
Procedevo a tentoni senza sapere dove stessi andando né perchè

La stanza sembrava immensa e cercai di trovare dei punti di riferimento per arrivare a quel piccolo Pokemon, ma sembrava di muoversi dentro un labirinto, ogni volta che mi avvicinavo succedeva qualcosa che mi dirottava nella direzione opposta.

Ad un certo punto mi fermai. Avevo completamente perso il senso dell'orientamento. In più quella coltre di nebbia era talmente fitta da sembrare solida.

Come potevo superare una barriera quasi invalicabile come quella?

Un modo ci dovrà pur essere. Se qualcuno aveva messo lì quel Pokemon era perché era un esemplare speciale. 

Una specie rara che non poteva cadere nelle mani sbagliate.

Questo avrebbe spiegato la nebbia che mi circondava, era sicuramente un sistema di sicurezza per scoraggiare chiunque avesse avuto la malaugurata idea di provare a catturarlo.

Ma Tapu Koko mi aveva portato lì quindi non potevo arrendermi, se solo fossi riuscito a diradare quella nebbia.

Pensandoci bene un modo doveva pur esserci. 

Andando avanti alla cieca non avrei ottenuto nulla se non perdermi di nuovo. Forse potevo usare l'altare come punto di riferimento.
Ogni volta che mi sarei avvicinato avrei provato a cambiare strada fino a trovare quella giusta.

Mettere in atto il piano risultò più difficile del previsto anche perché feci il giro dell'altare otto volte e alla nona riuscii a raggiungere l'altare.

Appena appoggiai i piedi sulla ruvida pietra sentii un brivido freddo corrermi lungo la schiena mentre la nebbia scompariva.
La stanza sembrava la camera principale di una tempio antico, pieno zeppo di rilievi e bassorilievi che sembravano raccontare una storia che però io non riuscivo a decifrare

Il Pokemon sembrava una piccola nuvola con due strane protuberanze azzurre, al centro vi era una specie di stella dove vi erano due occhi chiusi.
Era veramente carino.

-Per difendere la Luce di Alola e il potere degli araldi di sole e luna bisogna proteggere la progenie delle stelle- affermò una voce proveniente da chissà dove.

-La progenie delle stelle?- domandai sperando di ottenere una risposta.

-Il Pokemon che hai davanti agli occhi, giovane allenatore, è Cosmog la progenie delle stelle. Proteggilo e avrai la chiave per salvare Alola- rispose la voce.

-Lo proteggerò- affermai sicuro.

C'era un certo qualcosa che in quel piccolo che mi spingeva a volerlo proteggere.
Presi in braccio il Pokemon ma di colpo mi ritrovai in un altro luogo. Un centro Pokemon. 
Come ci ero arrivato?

Presi tra le braccia Astrid, ancora svenuta, e decisi di entrare. La tempesta ancora non si era placata e un tetto sulla testa era la cosa migliore che potessi anche solo sperare.

Consegnai Cosmog all'infermiera sperando che potesse aiutare il Pokemon mentre mettevo Astrid su un divanetto sperando che si riprendesse.

La tempesta non ne voleva sapere di smettere mentre nella mia mente si susseguivano le immagini incise sulle pareti del faro e la misteriosa voce che mi intimava di proteggere Cosmog per salvare la luce ad Alola.

Ancora una volta quel viaggio si stava dimostrando pieno di pericoli e stavolta a farne le spese poteva essere l'intera regione.

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