Degli ITALIANI ad HOGWARTS?Quando mai?Ma che Storia è mai questa????

di DarkViolet92
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo Uno: Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo Due: L’Arrivo della lettera. ***
Capitolo 3: *** Capitolo Tre: Cena con ospiti della Scuola Estera. ***
Capitolo 4: *** Capitolo Quattro: Spese a Diagon Alley e nella Londra Babbana. ***
Capitolo 5: *** Capitolo Cinque: Viaggio per Hogwarts e Cerimonia di Smistamento. ***
Capitolo 6: *** Capitolo Sei: Un Brusco risveglio e inizio delle lezioni. ***
Capitolo 7: *** Capitolo Sette: Il Troll nei sotterranei. ***



Capitolo 1
*** Capitolo Uno: Prologo ***


TRAMA DELLA STORIA:
Tutti sapete la storia di Harry Potter, Lord Voldemort ammazza i suoi genitori, ma l’amore materno lo protegge dall’Avada Kedavra, l’Anatema che Uccide, la più letale delle Tre Maledizioni Senza Perdono, di Lord Voldemort lasciando al piccolo Harry solo una cicatrice a forma di saetta sulla fronte come unico ricordo tangibile di quell’avvenimento nefasto.
Poi, all’età di undici anni, nonostante i suoi zii cerchino di ostacolarlo in tutti modi, grazie ad Hagrid, il giovane Harry Potter viene a conoscenza delle sue origini di mago e della vera causa della morte dei genitori.
Fino a quel momento, infatti, gli zii gli avevano detto che erano morti in un incidente d’auto…
Ma, se oltre ad Hermione e Ron con cui stringerà una solida amicizia, facesse la conoscenza durante questo suo primo anno ad Hogwarts anche con degli studenti italiani?
E se una di loro avesse un segreto che la lega a un componente del magico trio dei miracoli, come Malfoy li chiama affettuosamente, e a un loro compagno di casa molto timido e impacciato?
Spero d’avervi incuriosito… naturalmente questa storia non è a scopo di lucro, i personaggi saranno il più possibile fedeli a come la cara J.K. Rowling li ha immaginati, ma l’avvertenza OOC la metto lo stesso, per sicurezza, perché ho la tendenza a lasciarmi prendere la mano e a stravolgerne alcune caratteristiche.


CAPITOLO UNO: PROLOGO

“Non toccare mia figlia, Lestrange!”, ”Lurida mezzosangue, non osare darmi ordini! E tu, rinnegatore del tuo sangue, come hai potuto unirti a questa sporca feccia?! Vi punirò entrambi secondo la volontà del mio Signore!”.
“Avada Kedavraaaaaaaaaaaaaaaa!”.
Un lampo verde e i poveri corpi di Anne e Frederick cadono a terra, Bellatrix si dirige verso la culla in cui si trova la piccola creatura, figlia della feccia e del rinnegatore del suo sangue, quando il pop classico della smaterializzazione la blocca.
“Stupeficium!”, Bellatrix non riesce a reagire in tempo, Catalina White, migliore amica dei genitori della giovane neonata, la colpisce in pieno petto facendola svenire sul colpo, subito dopo lancia in cielo un segnale per avvisare gli auror e prende in grembo la piccola cercando di calmarla.
“Povera piccola…” un pop alle sue spalle, preannuncia la comparsa di alcuni auror, tra cui Alastor Moody.
“Poveretti, almeno possiamo sbattere in gattabuia lei… ottimo lavoro Catalina, la loro figlioletta come sta?”
La giovane donna si volta nella direzione dell’auror: ”Sono appena riuscita a farla addormentare, ma non è ancora al sicuro, bisogna nasconderla… io potrei fare un incantesimo per celare la sua doppia natura ereditata dalla madre, ma resterebbe comunque ancora in pericolo”.
“Bisogna agire come abbiamo fatto con il giovane Potter allora, affidarla a una coppia babbana e tenerla controllata a vista”esclama in tono pratico l’uomo.
“Io posso controllarla a vista, ho un appartamento in Italia... potrei depositarla davanti alla porta di una casa dei miei vicini”afferma all’improvviso Catalina, dopo un breve momento di riflessione.
“D’accordo, allora faremo così”le risponde lui tagliando corto.

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Capitolo 2
*** Capitolo Due: L’Arrivo della lettera. ***


CAPITOLO DUE: L’ARRIVO DELLA LETTERA.

Giorgio Acqua e sua moglie, Matisse Blanc-Acqua, si stanno godendo gli ultimi giorni d’agosto, quando l’improvviso arrivo di un barbagianni, davanti alla finestra del loro salotto, interrompe inaspettatamente la loro quiete.
Notando che il volatile continua a picchiettare al vetro senza mostrare la minima intenzione di andarsene, si alzano entrambi e aprono la finestra, con l’intenzione di scacciarlo via con una scopa.
 Il volatile però li sorprende, entra in volo, schiva tutti i colpi della scopa e si sistema in attesa sul tavolino davanti alla televisione.
Entrambi i coniugi, dopo aver rimesso al suo posto la scopa, si sono avvicinati all’animale e hanno notato che il pennuto ha una busta con sé, su di una delle zampe.
Nonostante ciò, il volatile non intende darla a loro, i due adulti hanno provato anche ad offrirgli del cibo, l’ha gradito visibilmente, ma non ha ceduto loro l’involucro e il suo contenuto.
Solo all’entrata in salotto della loro unica figlia, Viola, la situazione finalmente si sblocca, il barbagianni aspetta pazientemente che la giovane posi su un ripiano il cesto coperto che stava trasportando prima di fare il suo ingresso nella casa.
 Poi, le si appoggia su un braccio porgendole la zampa e permettendole quindi di prendere la lettera, dopo, approffitando della finestra ancora aperta, plana fuori dalla stanza e sparisce in poco tempo alla loro vista, nascosto dalle nuvole del cielo.
“Da quando hai iniziato ad ammaestrare i Barbagianni, oltre ai falchi?”, le chiede la madre, presupponendo che il comportamento tenuto dal volatile sia dovuto all’impartizione di un addestramento, ma la figlia nega.
“Addestro solo i nostri falchi mamma, è la prima volta che vedo quel tipo di gufo”, risponde Viola, ha aperto la busta, ma porge la lettera al suo interno al padre.
La madre si avvicina al marito, ma dopo una rapida occhiata e uno sbuffo dell'uomo, entrambi gliela riconsegnano.
“È scritta in inglese, sei l’unica in famiglia a studiarlo…TRADUCI!”, ordina in modo un po’ brusco il padre alla figlia.
“SCUOLA DI MAGIA (E DI STREGONERIA *questo termine Viola non è in grado di tradurlo, perciò non l’ha detto ai genitori*) DI HOGWARTS, Direttore: Albus Silente (Ordine di Merlino, Prima Classe, Grande Esorcista, [Stregone Capo, Supremo Pezzo Grosso* sono termini che la ragazza non è in grado di tradurre e per cui li salta*]Confederazione Internazionale dei Maghi) ”.
La lettura dell’intestazione del mittente della misteriosa lettera fa calare un silenzio cimiteriale all’interno della casa, il padre intima con un cenno alla figlia di continuare la traduzione del suo contenuto.
“Cara signorina G. P. Acqua, siamo lieti d’informarla che lei ha diritto di seguire la Scuola di Magia (e di Stregoneria*Viola non è in grado di tradurre questo termine perciò lo salta*). Qui (*la ragazza non è capace di tradurre il termine inglese accluso, perciò salta anche quest’ennesima parola *) troverà l’elenco di tutti i libri di testo e degli (*attrezzature necessarie*; Viola traduce con “oggetti necessari” questa espressione). I corsi avranno inizio il 1° settembre. Restiamo in attesa della sua risposta via gufo entro e non oltre il 31 luglio p.v. (Con Ossequi * altro termine che la figlia della coppia non è in grado di tradurre*), Minerva McrGrannitt Vicedirettrice “.
Viola respira di sollievo quando finalmente termina la lunga lettura e traduzione simultanea del contenuto della lettera.
“Ma usare il normale servizio postale?La lettera di questa scuola inglese è stata recapitata troppo tardi, perciò continuerai a frequentare anche per quest’anno la Scuola Primaria di Gressoney-Saint Jean” esclamano in coro e in tono pratico entrambi i suoi genitori, anche se sono ancora molto straniti da questa scuola estera.
Viola è ancora troppo stranita dal contenuto della lettera, per badare al fatto che i suoi genitori adottivi stiano fissando la sua gobba e la lettera tra le sue mani a ripetizione, come nel tentativo di trovare una connessione tra le due cose. 

Gli altri giovani italiani, a parte una ragazza che vive in Sardegna, in una zona particolarmente ventosa e che quindi, ha avuto la lettera di Hogwarts e il gufo a fine luglio (il 31 stesso), contrariamente a lei che vive solamente con i genitori babbani, hanno tutti famiglie di maghi (purosangue e/o mezzosangue) e conoscono perfettamente il mondo magico, di conseguenza hanno già risposto affermativamente a questa missiva entro il termine previsto e si stanno semplicemente affrettando a fare gli ultimi acquisti prima dell’inizio della scuola.
Viola, non riuscendo a capirci molto altro da quella lettera, sale in camera sua, la poggia assieme alla busta sul comodino, per poi uscire nuovamente e dirigersi in direzione del bagno a farsi una doccia.
Il padre si occupa di chiudere le finestre delle stalle degli animali, oltre alle imposte delle porte poste sul retro della casa, mentre la madre inizia a preparare la cena, dopo una mezz’oretta la figlia la raggiunge, completamente lavata, asciugata e cambiata con dei vestiti più comodi, per aiutarla.
Mentre sono impegnate a preparare e a cucinare, Matisse, la madre di Viola, guardando di sfuggita nella finestra della cucina, vede il marito fermarsi improvvisamente a parlare con tre persone, avvolte in dei lunghi mantelli scuri.
“Viola aggiungi dei posti a tavola, quando finisci di asciugarti le mani, stasera abbiamo degli ospiti a cena” afferma sua madre, con un’espressione preoccupata in viso, nonostante il tono di voce calmo con cui si è rivolta alla figlia per impartirle l’ordine.
Il contenuto della lettera ricevuta nel primo pomeriggio, nonostante le tre ore passate, è ancora ben impresso nella sua mente… la comparsa improvvisa poi anche di questi tre individui abbigliati in maniera così stravagante davanti alla propria dimora, la mette ancora più in allerta.

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Capitolo 3
*** Capitolo Tre: Cena con ospiti della Scuola Estera. ***


CAPITOLO TRE: CENA CON OSPITI DELLA SCUOLA ESTERA.

POV PROFESSOR VITIOUS

Per fortuna, contrariamente ai miei due colleghi, Pomona Sprite e Severus Piton, io sono in grado di parlare e scrivere correttamente anche il tedesco, oltre al francese (meno bene sfortunatamente) e all’inglese.
 Per cui ho fatto da capo gruppo per tutto il tragitto, fermandomi e chiedendo educatamente informazioni ai passanti per avere indicazioni sull’ubicazione esatta della casa dell’unica studentessa italiana a non aver risposto alla lettera d’iscrizione di Hogwarts inviata dal preside.
Parlando un po’ col padre, un uomo un po’ brusco nei modi di fare, siamo riusciti anche a capire il perché; la lettera è stata recapitata solamente oggi alla famiglia della giovane, perciò i genitori avevano già deciso di non farle iniziare degli studi magici, ma di proseguire la sua istruzione babbana, dato che in quest’ultimo caso, l’iscrizione è arrivata da molto tempo ed è quindi già stata anche pagata.
Nonostante il suo modo di fare non troppo amichevole, Giorgio Acqua ci concede di entrare nella sua dimora, e di parlare e cenare con lui, la moglie e la figlia, visto che comunque siamo venuti di persona fino a qui a cercarli (non sapendo che ciò avviene normalmente, quando si tratta di studenti con genitori completamente estranei al Mondo Magico… a nostra discolpa, possiamo dire che il preside Silente ha peccato un po’ di disorganizzazione verso tutti gli studenti italiani, e noi siamo stati gli insegnanti mandati per ultimi per rimediare a questa sua mancanza).


POV VIOLA

A causa della presenza di questi tre ospiti innattesi a cena, la disposizione a tavola è cambiata: loro tre siedono di fronte a noi, dando le spalle alla porta principale, mentre io sono in mezzo ai miei genitori, dal lato opposto. (*la cucina è una stanza molto attigua, che Viola e sua madre Matisse utilizzano esclusivamente per la preparazione dei pasti, oltre che per sistemare nel lavastoviglie i piatti, le posate e i bicchieri usati, per poi riporli al loro posto una volta che sono perfettamente puliti e asciutti. Il tavolo dove mangiano tutti i pasti della giornata, invece, occupa il centro del salotto; il resto della stanza è diviso da una credenza e da dei divani nel lato sinistro, un tavolino e dei vasi nel lato destro. Infine, vi sono anche un attaccapanni e un televisore, entrambi sono posti vicini alla porta d’ingresso della casa, lungo lo stretto corridoio che mette in collegamento il salotto e la saletta d’ingresso*). 
Alla fine del pasto, mentre mamma ritira tutto ciò che abbiamo usato in cucina, iniziando anche a caricare ogni cosa nella lavastoviglie, mio padre mi ordina di andare in camera mia a riprendere la lettera e la busta che la conteneva, per portarle qui.
Quando sono di ritorno, i tre ospiti stanno bevendo delle tazzine di caffè macchiato, gentilmente offerte da mia madre.
È quello di piccola statura, a iniziare a parlare per fare le presentazioni generali, anche dei suoi due colleghi, in lingua tedesca, in modo che noi possiamo capire tutto. (*il professor Vitious non è molto ferrato nella lingua francese, sia scritta, sia orale, ha molteplici difficoltà; mentre l’italiano non lo capisce proprio*).
“Io sono il professor Vitious, mentre loro due sono la professoressa Pomona Sprite e il professor Severus Piton; insegnamo tutti alla scuola di Magia e di Stregoneria di Hogwarts”.
Ecco finalmente svelata la loro identità, perlomeno quella lavorativa, sono tre docenti della scuola da cui mi è stata recapitata, in notevole ritardo, quella lettera via gufo.
“Tuo padre ci ha già informato che l’hai ricevuta solamente oggi, ci ha anche comunicato che ti ha iscritta regolarmente anche per quest’anno scolastico alla scuola primaria di questo paese e che ha intenzione di farlo anche per i gradi successivi d’istruzione”.
Fino adesso non mi sta comunicando niente di nuovo, se non il confermarmi l’esistenza di questa fantomatica scuola di magia e stregoneria, effettivamente il timbro di ceralacca sulla busta che ho rotto per aprirla, e quindi leggere la lettera, aveva un’aria ufficiale.
“Ma i tuoi genitori biologici volevano assolutamente che frequentassi Hogwarts, la trovavano più sicura per te, rispetto alla scuola di tua madre... ”, l’uomo però s’interrompe, vedendo il mio scatto improvviso a quest’accenno a proposito dei miei genitori naturali, di conseguenza si rivolge ai miei genitori.
 “Non le avete detto d’averla adottata da piccola?” chiede, infatti, mio padre gli risponde concisamente: ”Sa benissimo d’essere stata adottata, non sapeva, come non ne eravamo a conoscenza neppure noi, che i suoi genitori avessero studiato in due scuole di magia e stregoneria all’estero, nelle buste contenute nella cesta in cui si trovava, quando ce la siamo trovata sulla soglia di casa, all’alba del 1° settembre di undici anni fa, c’erano soltanto il suo certificato di nascita e i documenti necessari per richiedere la sua adozione, redatti rispettivamente in lingua italiana, francese, tedesca ed inglese”.
Non è stato conciso come suo solito, ma ha riportato a questi tre professori, quello che mi ha detto quando ero piccola, per spiegarmi il perché ero diversissima da lui e da mamma, specialmente fisicamente, per via della mia gobba. 
Il suono improvviso del campanello, spezza momentaneamente la tensione che si era creata, col permesso di mio padre, mi alzo da tavola, li lascio da soli a parlare con i nostri tre commensali innattesi, per dirigermi alla porta e scoprire l’identità del o della nuova ospite.


POV MATISSE BLANC-ACQUA

La comparsa improvvisa della nostra vicina di casa, Catalina White, anche lei abbigliata in modo simile a questi tre professori di Hogwarts, anche se in maniera più elegante in un certo senso, provoca l’aggiunta di un’ulteriore sedia attorno alla tavola, oltre ad una maggiore tensione, soprattutto da parte di mio marito.
Lui, infatti, continua a essere fermamente opposto, alla possibilità che Viola abbia un’istruzione magica; vuole fortemente che continui ad averla non magica, com’è stato per tutto questo tempo.
Io non sono contraria che abbia anche un’istruzione magica (questo spiegherebbe le stranezze degli ultimi giorni, oltre a quelle avvenute negli anni passati, in quei rari casi in cui tornava da scuola con in mano delle note disciplinari), però non può abbandonare improvvisamente l’istruzione non magica, questo è impossibile.
Bisogna assolutamente trovare un modo che le permetta di averle entrambe, senza rinunce.
“Buonasera, immagino che la lettera della vostra scuola sia arrivata oggi a Viola”, esclama Catalina, dandole un’occhiata veloce per poi rivolgere un rapido sguardo a tutti, inclusa nostra figlia che la guarda curiosa, prima che Giorgio, con un rapido scappellotto sulla nuca, le faccia abbassare immediatamente la testa.
Gesto che non è passato innosservato a nessuno dei nostri ospiti, a giudicare dagli occhi fiammanti d’indignazione della nostra vicina, o a quelli spiazzati dei tre insegnanti di Hogwarts.
“Matisse, tu non hai niente da dire, riguardo all’opportunità che ha tua figlia, di avere un’istruzione magica?”, mi domanda direttamente Catalina, ignorando palesemente mio marito e sfidando apertamente la sua autorità nei nostri confronti.
“Se serve ad evitare i disastri che Viola ha combinato finora, per il mancato controllo dei suoi poteri magici, non è un male, basta che non comporti l’abbandono dell’istruzione non magica… non c’è un modo che preveda la frequenza di entrambe, senza alcuna rinuncia?”, le rispondo, ponendo anche, a tutti e quattro i professori, un’altra domanda.
(*Catalina White traduce ai tre professori di Hogwarts il quesito di Matisse*).


POV PROFESSOR SEVERUS PITON

Domanda legittima quella della madre della giovane, mi sembra anche più ragionevole rispetto a suo marito, che invece ha opposto immediatamente un rifiuto totale verso l’istruzione magica per la figlia.
Prima che lui intervenga nuovamente per ribadire la sua totale chiusura sull’argomento, lo anticipo io, (Pomona non mi sembra essere in grado di intervenire nella discussione al momento, è ancora troppo scossa, dalla visione dello scappellotto sul collo della figlia, per provare a parlare, mentre Vitious si è già esposto più volte, tocca a me adesso) magari cambia idea, con la possibilità che ho intenzione di offrire.
“Sì, è possibile, però data la sua giovane età, deve essere obbligatoriamente accompagnata e controllata da un’insegnante, oppure da una persona incaricata del nostro governo”.
La madre è felice che ci sia effettivamente questa possibilità, nonostante alcune delle condizioni che le ho esposto velocemente, (sarebbe stato molto complicato e controproducente, spiegarle anche cosa sia una GiraTempo e i rischi che ne comporta l’uso frequente) il marito non è lieto di vedersi oltrepassare dalla propria consorte, nella decisione finale alla mia possibilità, anche se l’ha accettata.
“Allora va bene, mi sento più sicura se c’è un insegnante con lei a seguirla e a riportarla poi a scuola”, la madre è più tranquilla e chiaramente felice, il padre non è particolarmente contento, ma ha accettato anche lui… la figlia sembra essere un po’ preoccupata, ma non si azzarda minimamente a sollevare più di tanto il volto dal bordo del tavolo o a esprimersi verbalmente in proposito.
(*Catalina White traduce ai genitori di Viola la risposta di Piton, e a lui e i suoi colleghi la risposta della madre della ragazza*).
“Giorgio, Matisse, la Scuola di Hogwarts si trova in Gran Bretagna, come anche i negozi per acquistare il materiale necessario per frequentarla, se per voi non è un problema, posso accompagnarla io Viola, tanto devo comunque passare da lì, per poter raggiungere la scuola dove insegno io”, esclama la loro vicina di casa, rispondendo anche all’ultima opposizione ancora inespressa del padre della ragazza.
Quest’ultimo con un cenno del capo, dà la sua approvazione finale al fatto che la figlia possa iniziare la propria istruzione magica.


POV PROFESSORESSA POMONA SPRITE

Soltanto dopo aver consegnato il biglietto per il treno da prendere per Hogwarts alla vicina di casa della coppia babbana, riesco finalmente a sospirare di sollievo e a far uscire fuori tutta la tensione che mi ha pervasa per l’intera serata.
“Caspita, non mi aspettavo che potessero essere così tosti da convincere i genitori babbani di questa giovane! Siamo stati davvero molto fortunati, che quella loro vicina di casa, una strega come noi, sia venuta a trovarli proprio stasera!Non so proprio come ne saremmo usciti fuori altrimenti!” esclamo alla fine, dopo esserci allontanati dagli occhi indiscreti, nascondendoci tra gli alberi, per smaterializzarci e rimaterializzarci nei confini di Hogwarts.
Hagrid ci ha subito accompagnato da Silente appena ci ha avvistato, era molto stupito nel vederci così stanchi.
 Evidentemente, i parenti babbani che si occupano di Harry Potter, non sono come quelli che abbiamo incontrato oggi (meglio per lui!).
“Bentornati, siete riusciti a contattare l’ultima studentessa italiana?”, esclama Silente, dopo che ci siamo accomodati sulle sedie e dissetati con il tè che ha evocato immediatamente al nostro ingresso nel suo ufficio.
 Manca solo il professor Raptor all’appello, gli altri insegnanti sono tutti presenti qui.
“Abbiamo dovuto cercare una soluzione che permettesse alla giovane di proseguire anche l’istruzione babbana, altrimenti i suoi genitori non le avrebbero permesso di abbandonarla e di seguire esclusivamente quella magica”, riassume Piton il contenuto della discussione protrattasi per l’intera serata a casa della famiglia della giovane.
“La lettera, tralaltro, è stata ricevuta oggi stesso, è per questo motivo che non hanno risposto entro il termine previsto”, aggiunge Vitious.
Il nostro resoconto sorprende tutti, anche se Hagrid conferma che effettivamente, il barbagianni incaricato di spedire tale lettera, era molto anziano ed è tornato in pessime condizioni alla voliera del castello.

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Capitolo 4
*** Capitolo Quattro: Spese a Diagon Alley e nella Londra Babbana. ***


CAPITOLO QUATTRO: SPESE A DIAGON ALLEY E NELLA LONDRA BABBANA.

POV CATALINA WHITE

Sono le 4.00 del mattino del 28 agosto, quando esco da casa mia col mio baule trasfigurato in uno zaino babbano e due borsette (una contenente le mie vesti da maga ben piegate, l’altra documenti e soldi, [babbani e magici], necessari per evitare ulteriori contrattempi o fuori programma da parte di Giorgio Acqua) mentre mi dirigo verso la dimora dei miei vicini di casa, per scortare Viola a Londra, sicura di trovarli già tutti e tre svegli, attorno al tavolo a fare colazione in assoluto silenzio.
È Matisse ad aprirmi la porta e a farmi entrare in casa, fortunatamente, Giorgio quando mi vede, non è affatto contento (fosse stato per lui, molto probabilmente sarei rimasta ad aspettare davanti alla loro porta d’ingresso per almeno una quindicina di minuti, prima di poter svolgere quanto ho promesso ieri sera, ai tre professori di Hogwarts), mentre Viola è nervosa… credo che non abbia affatto passato una bella nottata.
“Viola, mostra a Catalina camera tua, così ti aiuta a prepararti e a lasciare casa in fretta!”, esclama di malumore suo padre, accennando ad un lieve ghigno verso la fine della sua frase.
Non ho molto tempo, per cui cerco di soprassedere momentaneamente alla sua frase (nonostante la mia rabbia per le parole che ha usato nei confronti di Viola) e seguo rapida sua figlia su per le scale, fino a entrare nella sua stanza.
La prima cosa che noto, dopo essermi richiusa la porta della camera alle mie spalle, è uno zaino molto economico, pieno di materiale babbano (che dev’essere ancora chiuso), posto sopra una cassapanca di legno.
Anche la scrivania è ingombra di un po’ di materiale babbano, ma fortunatamente ci sono delle cose utilizzabili anche nel mondo magico.   
“Chiudi pure lo zaino, da quello che ho visto, per la scuola babbana sei ben preparata, riguardo agli oggetti che hai ancora sulla scrivania, puoi usarli anche a Hogwarts, basta che specifichi che sono esclusivamente ad uso personale”, le dico calma prima di aprire con degli incantesimi non verbali, l’armadio, la scarpiera e la sua cassettiera.
“Ma ti hanno cresciuta come un maschio, i tuoi genitori adottivi?Non hai nessun vestito vagamente elegante o femminile!”, esclamo sbalordita.
 Mi consolo maggiormente guardando le scarpe, lì, fortunatamente, compaiono anche dei modelli femminili! (Sua madre si metterebbe le mani nei capelli se fosse ancora viva!Patita della moda com’era!Ma anche suo padre non scherzerebbe, nel vederla così magra e trascurata nei vestiti che indossa, si capisce che è una ragazza, solamente perché si trucca e si cura molto i capelli!).
“Con una gobba, è inutile indossare vestiti eleganti, non voglio essere presa in giro più del dovuto dai miei coetanei e dagli altri compaesani, inoltre, le gonne sono scomode per lavorare”, mi risponde immediatamente lei, riguardo alle mie critiche sul suo vestiario.
“Saranno anche scomode per il lavoro che fai, su quello non mi azzardo a dire niente in contrario, ma durante la bella stagione, quando fa caldo, potresti anche usarle!Se non ti piacciono le mini, o tuo padre è contrario a quelle perché lasciano troppo scoperte le tue gambe (e anche altro a seconda del modello), puoi sempre usare le gonne lunghe!”ribatto per convincerla, ma senza troppo successo.
Tanto quando sarà ad Hogwarts, sarà costretta per forza ad indossarle, fanno parte dell’uniforme scolastica per le ragazze, penso poi tra me e me, mentre con la magia sistemo ben piegati un paio di capi (maglie più o meno pesanti e pantaloni lunghi) per colore e lunghezza, discorso analogo vale per la biancheria intima (prevale il colore nero, l’unica variazione sono la presenza di alcune calze grigie e le canottiere bianche) nel trolley che ha estratto dalla cassapanca (ovviamente, dopo aver posato sul pavimento lo zaino che vi era sopra), prima di andare in bagno a lavarsi.
Quando Viola torna in camera, sul letto trova gli unici indumenti che ho ritenuto passabili per il viaggio a Londra.
 Il trolley adesso è perfettamente chiuso (al suo interno, avvolte in molteplici buste di plastica trasparente, ci sono anche parte degli oggetti che prima affollavano la sua scrivania), le ho lasciato solo la tasca esterna aperta, in modo che possa infilarci il suo beautycase da viaggio (ovviamente è molto piccolo e sottile, perché è un modello economico).
Mentre lei si veste velocemente, recupero l’unica borsa che ha (persino la sua madre adottiva, anche se è una donna sportiva, ha quattro borse, due eleganti e due casual!), per riempirla con la lettera della scuola, la lista degli oggetti da comprare, il suo portafoglio, il suo cellulare[anche se a Hogwarts non potrà usarlo perché la tecnologia babbana non funziona] e il biglietto per il treno.


POV VIOLA

Dopo aver salutato i mei genitori, mentre Catalina caricava nella sua macchina anche il mio trolley e, il mio zaino, alle 5.30 finalmente partiamo.
Non essendoci praticamente nessuno in giro, per le strade del paese, lasciamo molto rapidamente Gressoney-Saint Jean e passiamo circa due ore e mezza di viaggio fino alla frontiera della Svizzera.
Arrivate lì, la mia accompagnatrice sistema la macchina in un parcheggio al coperto e videosorvegliato 24 ore su 24.
Poi, con i rispettivi bagagli, prendiamo un autobus per arrivare fino a Zurigo, in tutto c’impieghiamo altre tre orette, anche perché a causa di un incidente autostradale, dobbiamo scendere assieme agli altri passeggeri e aspettarne un altro (dalla sua dimestichezza, immagino che dev’essere un tragitto che fa abitualmente ogni anno, quando va ad insegnare in Francia).
Qui, dopo aver preso un taxi per raggiungere l’aeroporto, dopo aver registrato i bagagli a bordo dell’aereo e aver fatto il check-in, pranziamo pure.
(*calcolate che le due sono arrivate alla frontiera della Svizzera alle ore 7.30, dopo aver trovato subito posto per la macchina, [dato che a quell’ora ogni parcheggio al coperto è praticamente deserto], le due hanno dovuto aspettare una quindicina di minuti, prima di poter prendere l’autobus àquindi sono salite alle 7.45, dopo, alle ore 8.15 sono dovute ridiscendere, a causa dell’incidente autostradale e aspettarne un altro per mezz’oraà quindi hanno ripreso a viaggiare in direzione di Zurigo alle ore 8.45, contando il traffico che ci può essere per arrivare fino alla capitale della Svizzera, sono arrivate lì alle ore 10.15, grazie all’organizzazione di Catalina trovano subito il taxi, però essendo nel centro della capitale, devono passarci comunque una buona mezz’oretta a bordo, prima di arrivare all’aereoportoàperciò soltanto alle ore 10.45 arrivano finalmente in aereoporto, ma calcolate un’altra decina di minuti per entrare, cercare, trovare il tabellone e controllare il numero del banco della compagnia aerea in cui bisogna andare a registrare e fare il check-in dei rispettivi bagagliàalle 10.55 le due si mettono in coda, alle 11.15 è finalmente il loro turno e fanno registrazione e check-in dei bagagli [in media serve sempre mezz’ora]àAlle ore 11.45 quindi terminano questa faccenda, dato che il loro volo è alle 14.25, vanno nell’area ristorazione a cercare un posto per mangiare, [calcolate una quindicina di minuti per trovarne uno che rispecchi i gusti di entrambe], si siedono nel locale prescelto alle ore 12.00àDopo aver aspettato circa 15 minuti prima di poter iniziare il pasto, alle ore 12.15 le due possono finalmente iniziare a pranzare con i rispettivi fish and chips, seguiti dopo una decina di minuti da una fetta di cheesecake per entrambe[àAlle ore 12.25 finiscono i fish and chips e inziano a gustare lentamente la fetta di torta, calcolate venti minuti] e da un caffè lungo solo per Catalinaà alle ore 12.50, dopo aver pagato il pasto consumato e aver lasciato la mancia al cameriere, iniziano a cercare per mezz’ora i bagni delle donne [che come in ogni aereoporto che ben si rispetti, si trovano sempre fuori dall’area ristorazione, ed ovviamente nella parte opposta]àAlle ore 13.20 li trovano, ma rimangono in attesa all’esterno per quindici minuti, alle 13.35 iniziano la coda all’interno del bagnoàfinalmente alle ore 14.00 è il loro turno e possono finalmente entrare in due cubicoli vicini tra loro e svuotare le rispettive vesciche straripantiàalle ore 14.20, quando escono dai cubicoli, sono spariti tutti*).  
Dopo esserci fermate nel bagno, appena usciamo, ci affrettiamo a raggiungere il gate del nostro volo, dato che l’altoparlante dell’aereoporto sta annunciando d’iniziare ad imbarcarsi proprio in questo momento.


 POV CATALINA WHITE

L’impressione che ho avuto stamattina presto, quando sono venuta a prenderla per finire di prepararsi e andare assieme a Londra si è rivelata corretta.
L’imbarco di tutti i passeggeri è finito alle 15.00 e l’aereo è partito alle 15.30, ma appena Viola si è seduta al suo posto, è crollata immediatamente a dormire, mentre io nel frattempo sistemavo il suo trolley nel portabagagli della nostra postazione.
Di conseguenza, lei non ha fatto minimamente caso al ritardo e al brontolio di protesta degli altri passeggeri.
È fortunata ad avere il sonno così pesante, da un certo punto di vista, ma forse è dovuto all’aver passato quasi completamente in bianco la notte scorsa.
Si sveglia soltanto grazie alla perturbazione, causata dal forte vento contrario, che i piloti dell’aereoplano annunciano, mentre iniziano ad atterrare nella pista indicata loro dalla torretta di controllo.
Dopo vari scossoni, finalmente siamo arrivate a Londra e l’aereo si è fermato nella posizione corretta sulla pista d’atterraggio.
Dopo aver superato senza alcun problema il metal detector e l’ispezione dei bagagli a mano, ritiriamo i rispettivi bagagli dal nastro trasportatore ed usciamo dall’aereoporto.
In questo preciso istante, mi ricordo di essermi completamente scordata di comprare un biglietto per la metropolitana anche per lei.
Accidenti!Come ho potuto dimenticarmelo?Qui i fuoriprogramma e i contrattempi me li creo da sola, senza alcun bisogno di suo padre Giorgio!
Dopo varie imprecazioni mentali, prendiamo un taxi al volo, dandogli come coordinate, l’indirizzo di un piccolo albergo a tre stelle a buon prezzo, vicino alla stazione di King’s Cross.
Arrivate lì, dopo aver ritirato i nostri bagagli e aver pagato l’autista, entriamo e andiamo al bancone della reception.
Dopo una breve attesa, ritiriamo le chiavi della nostra camera e seguiamo le indicazioni date per raggiungere il piano in cui è collocata.
(* a Londra, le due arrivano con l’aereo alle 16.30 ora italiana e alle 15.30 ora locale, ci vuole una buona mezz’ora perché gli addetti al trasporto dei bagagli dei passeggeri li scarichino dall’aereo per poi portarli al banco giusto dell’aereoportoà16.00 ora locale, Viola e Catalina scendono finalmente dall’aereo e salgono assieme agli altri passeggeri su un bus navetta che le porta dopo 15 minuti nella parte degli arriviàalle 16.15[credo che si sia capito che sia l’ora locale inglese oramai] scendono dalla navetta ed attraversano rapidamente l’intera zona, in modo da non dover aspettare troppo negli altri passaggi necessariàalle 16.20, iniziano per prime il controllo del metal detector e l’ispezione dei bagagli a mano [durano mezz’ora ciascuno] e lo terminano alle 17.20, dopo altri dieci minuti attraversano il corridoio per raggiungere il nastro trasportatore e procedere al ritiro dei bagagli da stivaàalle ore 17.50 Viola e Catalina hanno finalmente tutti i loro bagagli ed escono dall’aereoporto, peccato che l’accompagnatrice della ragazza perde tempo ad imprecare contro se stessa per il fuoriprogramma che si è creata prima di riprendere il controllo e prendere un taxi alle 18.10àAlle 18.25 arrivano in albergo, pagano con i soldi giusti l’autista e dopo cinque minuti salgono al primo piano a depositare in camera i bagagli alle 18.30 finiscono*).


POV VIOLA

In albergo ci fermiamo soltanto per depositare i bagagli più pesanti in stanza, poi usciamo subito e proseguiamo a piedi, allontanandoci dalla stazione e dirigendoci in una zona piena di negozi.
Con mia grande sorpresa, attorno a noi sento un sacco di persone parlare in italiano, oppure in spagnolo e in francese, più rare sono le comitive di giapponesi e cinesi ed i britannici doc.
Ad un certo punto, Catalina si blocca improvvisamente senza avvisarmi, per cui le vado a sbattere addosso, fortunatamente, lei non se la prende troppo. (*ore 18.45*)
“Eccoci, siamo arrivate, prima di andare a fare spese magiche però, è meglio se entriamo in quella libreria a comprarti dei vocabolari e dei dizionari più recenti e più ampi; i modelli economici che hai, ti bastano giusto per la tua scuola in Italia, a Gressoney-Saint Jean… ad Hogwarts, salvo altri cinque studenti italiani, sarai circondata completamente da britannici”, mi spiega gentilmente, prima di porgermi il braccio per evitare di perdermici all’interno (lo sa tutta Gressoney-Saint Jean, che sono una topolina di biblioteca, amo leggere!).
Quando usciamo da lì, all’interno delle due buste di carta che trasporto, oltre a dei vocabolari e dizionari bilingue e monolingue, la mia accompagnatrice mi ha anche comprato un libro sulle piante e le erbe ed un’enciclopedia dettagliatissima sulla Gran Bretagna.
“Bene, adesso possiamo andare al Paiolo Magico”, esclama improvvisamente Catalina, trascinandomi verso l’ingresso di un piccolo pub dall’apparenza esterna non molto rassicurante, lì accanto. (*ore 19.15*)
Anche dall’interno, non mi sembra molto accogliente, per fortuna, nessuno dei commensali, neppure il barista, fanno caso a noi due, per cui non dobbiamo fermarci, Catalina adesso è molto frettolosa (sarà forse perché oggi è sabato, mentre domani è domenica e quindi i negozi, inclusi quelli magici, domani saranno chiusi?) mi tiene stretta a sé fino a che non siamo uscite dalla porta sul retro del locale.
“Non mi è mai piaciuto quel locale, ma se vieni da fuori Londra, è l’unico modo per accedere a Diagon Alley”, esclama scusandosi, sistemandomi sia l’acconciatura che i vestiti, prima di farmi segno di allontanarmi leggermente da lei.
Rimango letteralmente a bocca aperta, quando i mattoni del muro di fronte a noi, dopo il tocco della sua bacchetta magica, spariscono fino a creare un passaggio per poi ricompattarsi dopo che lo abbiamo attraversato.
Catalina però non mi sembra molto contenta, guardando il suo orologio, notiamo entrambe che sono già le 19.20, effettivamente vedo poca gente in giro per la Londra magica.
Cercando di mantenere il suo stesso passo veloce, la seguo fino ad arrivare alla Banca Gringott, nonostante sia già per metà al buio, lei mi trascina dentro con molta foga.
Gli impiegati, che chiaramente non sono degli umani, non sono molto amichevoli, quando la mia vicina di casa, si ferma davanti ad uno di loro e porge delle lettere e delle chiavi, posso solo dedurre che stiano chiudendo e che noi siamo arrivate al limite dell’orario lavorativo.
“Unci-Unci, accompagna rapidamente le nostre Ultime Ospiti per oggi alle loro camere blindate!”, sì, è chiaramente seccato di dover lavorare fino all’ultimo minuto per colpa nostra.


POV CATALINA WHITE

Fortunatamente, nonostante il ritardo dell’aereo e il mio fuorigramma, che conseguentemente ha fatto sballare tutta la mia tabella di marcia, siamo riuscite a ritirare abbastanza soldi per il suo primo anno scolastico ad Hogwarts, oltre che per me, dalle rispettive camere blindate.
Certo, quando poi siamo uscite dalla Gringott, erano le 19.30 ed ormai tutti i negozi di Diagon Alley erano chiusi, per cui siamo tornate immediatamente al nostro albergo nella Londra babbana, per mettere al sicuro i precedenti acquisti nella libreria e i suoi soldi magici all’interno del trolley. 
Ceniamo nel ristorante dell’albergo con uno stufato d’agnello ciascuna, accompagnato da un contorno di verdure in umido.
Poi, dopo aver pagato il conto e aver dato la mancia alla cameriera, quando torniamo in camera, lei crolla subito a dormire sul suo letto.
 Io invece rimango sveglia, inanzitutto, perché sua madre Matisse mi chiama immediatamente al cellulare per sapere come stiamo, com’è andato il viaggio, (dato che era la prima volta che sua figlia viaggiava in aereo), se avevamo già comprato tutto il materiale scolastico, così da permettere alla figlia di tornare lì da loro a Gressoney-Saint Jean, a lavorare fino alla notte prima della partenza per Hogwarts, (sicuramente in questo interesse c’entra Giorgio, già m’immagino che anche durante le vacanze natalizie la farà lavorare, altro che rilassarsi!) dopo averla delusa, dicendo che serviranno tutti questi ultimi giorni di agosto per comprare tutto il necessario per il primo anno di scuola magica della figlia e averla tranquillizzata sulla sua salute, le auguro un buon proseguimento di serata e spengo subito il telefono.
 Mentre sono sdraiata sul mio letto, dopo aver tirato giù precedentemente le tende alle finestre della nostra stanza, incomincio a farmi una nuova tabella di marcia per domani, lunedì 30 agosto, martedì 31 e per mercoledì 1 settembre, quando a King’s Cross ci separeremo, lei per Hogwarts, io per Beauxbatons.
Domani 29 agosto, dato che è domenica, i negozi di libri saranno sicuramente chiusi, per cui quelli li segno subito come primo impegno di lunedì 30 agosto.
I negozi per gli ingredienti per le pozioni invece sono aperti sia domani, sia lunedì 30 agosto… ma non vorrei ricevere delle lamentele, per via dell’odore, da parte degli altri ospiti che alloggiano nell’albergo, per cui questi li segno come primo impegno di martedì 31 agosto, sicuramente essendo l’ultimo giorno ci sarà meno fila (e poi magari qualcosa di buona qualità è rimasto) e poi, essendo anche l’ultimo giorno di permanenza in albergo, avranno ben poco di cui lamentarsi gli altri avventori.
Riguardo all’acquisto dell’uniforme e della bacchetta magica, vale lo stesso discorso per i libri, per cui li segno rispettivamente come secondo e terzo impegno di lunedì 30 agosto… finora è il giorno più pieno quello.
Ecco!Ora ci sono!I negozi sugli altri accessori e i vari negozi di animali sono aperti di domenica!Benissimo, posso finalmente riempire la tabella di marcia anche nella casella di domani.
Prima di mettermi a dormire, scrivo su un foglio il valore dei soldi magici, così Viola, si dà una regolata fin da subito, su quanto può permettersi di spendere per la scuola e altro.
Mi dispiace per lei, i suoi genitori le volevano sì molto bene; ma le loro rispettive famiglie biologiche avevano tagliato del tutto i contatti con loro, per cui, anche se non erano ricchissimi, non sono riusciti a lasciarle una grossissima eredità, nonostante la buona volontà nel loro lavoro.
In qualità di sua madrina, anche se lei ancora non lo sa, glielo rivelerò a tempo debito, le farò qualche regalo, anche per farmi perdonare l’assenza per tutti questi anni, nonostante sia dovuta ad una delle varie promesse che ho giurato di mantenere fino in fondo con i suoi genitori biologici, per proteggerla e tenerla al sicuro.


POV VIOLA

Mi stupisco quando l’indomani mattina, svegliandomi mi accorgo che sono già le 7.30 del mattino, vale a dire alle 8.30 italiane, quando in genere a casa mi alzo ad un quarto alle 4.00 spaccate, per aiutare mamma ad apparecchiare la tavola, preparare e cucinare la colazione!
Catalina m’intima di lavarmi in fretta e di rivestirmi altrettanto velocemente, per andare insieme nel ristorante dell’albergo a fare una tipica colazione britannica.
“Non è sicuramente allo stesso livello della scuola di Hogwarts, come nemmeno di quella dove insegno io, Beauxbantons, ma almeno incominci ad abituarti all’alimentazione con cui dovrai convivere per un intero anno scolastico, e poi metti su qualche chilo, dato che sei a rischio anoressia!”esclama, poco prima di uscire dalla stanza, sottolineando la mia magrezza.
A me non pare così eccessiva, sono solo gli abiti che indosso a farmi sembrare più sottile di quanto io sia in realtà, per il fatto che sono molto larghi, per nascondere il più possibile la mia gobba!
Ovviamente, parla lei con i membri dello staff dell’albergo, ed è sempre lei a fare le rispettive porzioni per la colazione, oltre a scegliere un tavolo e ad assicurarsi che io non avanzi nulla nel piatto.
Per cui, anche se dopo pochi minuti sono già piena, per evitare che lei mi faccia ulteriori storie, inizio anche ad ingoiare vari bocconi, mandandoli giù bevendo la spremuta che ci hanno servito.
Evidentemente, qui non si usa molto bere l’acqua al mattino, se non quella contenuta nel tè.
Dopo essere risalite in camera per pulirci e lavarci i denti, prima di uscire per andare a Diagon Alley, Catalina mi passa un foglio piegato in due: ”Sono i rispettivi valori delle monete magiche, più le equivalenze, così ti dai subito un limite, già negli acquisti di oggi” dice, dopo che finisco di leggerlo.
 Io mi limito ad annuire e a metterlo nel mio zaino,assieme alla lettera della scuola, il biglietto del treno e la lista degli oggetti da acquistare.
Come ieri, passiamo dal Paiolo Magico e nel retro, dopo il tocco della sua bacchetta, entriamo a Diagon Alley, rispetto a sabato, noto che c’è meno gente in strada e vedo anche meno negozi e locali magici aperti, un po’ come col commercio babbano.
“Come avrai già notato, di domenica ci sono meno negozi aperti, posso già dirti, che per acquistare la tua bacchetta magica, i libri e gli ingredienti per le pozioni, devi attendere fino a lunedì e martedì”, mi avvisa Catalina, smorzando già il mio entusiasmo iniziale.
”Però, possiamo comprare già il resto del materiale ed uno o più animali da portare nella scuola… perlomeno, a Beauxbatons si possono portare un massimo di due animali, non mi ricordo se è così anche ad Hogwarts” continua poco dopo per risollevarmi il morale, anche se è un po’ incerta sulla questione del numero degli animali.
Perciò estraggo la lista e controllo: ”Vediamo…. Bababbaba (*onomatopea per indicare i suoni che si fanno con la bocca, mentre si cerca qualcosa*)-Trovato!Gli studenti possono portare anche un gufo, oppure, un gatto, oppure un rospo… chi porterebbe mai un rospo?Sono viscidi e disgustosi!” non riesco a non esimermi dal commentare la scelta dell’animale da portare a scuola.
Detesto rospi e rane, mi fanno rabbrividire… di certo non lo prenderò.
“Bene, un animale possibile l’hai già scartato, considerando poi, che entrambi i tuoi genitori adottivi sono allergici ai gatti, ti resta solo da scegliere un gufo, tra i vari esemplari che ci sono esposti in vendita all’Emporio del Gufo!” esclama soddisfatta la mia accompagnatrice, guidandomi fino all’entrata di tale negozio.
Per una buona decina di minuti, mi giro attorno a bocca aperta, seguita dalla mia vicina di casa, poi opto per una civetta delle nevi.
Dato che abito in montagna, teoricamente dovrebbe sopportare meglio il freddo e poi, dovrebbe riuscire a non avere difficoltà a volare, anche in presenza di vento forte.
Catalina approva completamente la mia scelta, dicendomi anche le caratteristiche dal punto di vista pratico di questo volatile: “Ottima scelta, le civette sono particolarmente veloci ed efficenti nella spedizione e nella consegna della posta; l’unico difetto che vi si può trovare in loro, è che amano essere viziate con tante coccole, carezze, oltre che con il mangiare, inoltre cacciano di notte e spesso si portano dei topi morti da mangiare, ma tu essendo già abituata con i falchi della tua famiglia, non dovresti avere problemi”.
 Mentre siamo in coda per pagare, riguardo meglio il foglio con il valore e le equivalenze tra le diverse monete magiche… quelle d’oro sono Galeoni e sono quelle che valgono maggiormente, quelle d’argento sono le Falci e valgono leggermente di meno, mentre le monete di bronzo hanno il valore minore e si chiamano Zellini… diciassette Falci equivalgono ad un Galeone, mentre ventinove Zellini formano un Falci.
“Sono tredici Falci e dieci Zellini, signorina”, esclama il commerciante, facendomi sollevare lo sguardo dal foglio, svelta gli porgo i soldi giusti, mentre lui mi sorride passando la mia civetta a Catalina.
“Sei stata fortunata, ti ha fatto un grosso sconto, sul cartellino c’era scritto che costava dieci Galeoni, una vera rapina!” esclama lei all’uscita dell’Emporio…. Io sono troppo catturata a fare attenzione a non far cadere la gabbia che contiene Aria (questo è il nome che ho deciso di dare alla mia civetta), per prestare ascolto alla sua osservazione sul prezzo reale e quello che ho pagato effettivamente per averla.


POV CATALINA WHITE

Viola è così presa dalla civetta che non mi ha minimamente ascoltata sullo sconto che il commesso dell’Emporio del Gufo le ha fatto.
Prima della partenza per Hogwarts glielo farò presente, non mi è piaciuto affatto il modo in cui l’ha guardata, lei è una bambina in confronto a lui diamine!Hanno più di trent’anni di differenza!
Sicuramente, fra i primi regali che le farò, ci sarà anche un manuale di autodifesa avanzato, la versione magica, incentrato nella difesa ai tentativi di aggressioni sessuali!
Sono decisamente più serena, quando entrando nel negozio dei calderoni, vedo che tutte le impiegate sono donne.
Anche qua, incontriamo poca gente, solo i ritardatari come noi due… Viola, stavolta, anche se è ugualmente emozionata, cerca di stare più attenta ai prezzi, anche se ha bisogno del mio aiuto, perché non sa distinguere l’ottone dal peltro, oltre ad altri termini tecnici.
Col mio aiuto, riusciamo a trovare un calderone economico della misura e del materiale richiesto dalla sua scuola, ma ancora di buona qualità, che la mia figlioccia paga con dieci Falci e quindici Zellini, decisamente un buon prezzo. 
Analoga situazione si ripete quando ci troviamo nel negozio di bilance; in questo caso è stato fortemente necessario il mio aiuto, infatti, la proprietaria stava cercando di fregarla, tentando di convicerla ad acquistarne una scadente ad un prezzo molto superiore a quello effettivo, ma sono riuscita a farla desistere e a lasciarci comprare ad un prezzo veramente economico (solo 8 Falci e cinque Zellini), un’ottima bilancia pieghevole d’ottone.
Dopo ci siamo fermate a pranzare dal Paiolo Magico, molto rapidamente, perché eravamo infastidite entrambe dalle occhiate lanciate dagli altri avventori del locale nella nostra direzione.
Quando dopo mangiato siamo andate a guardare il negozio di telescopi e provette, i prezzi erano davvero troppo alti per le tasche di Viola.
Perciò, siamo tornate nella Londra babbana e nella nostra stanza in albergo.
Dopo che ci siamo sedute, le ho fatto segnare con una crocetta ogni acquisto fatto oggi, così da tenere il conto di quanto ancora ci mancava da comprare.
“Il telescopio e il set di provette te li compro io, come regalo di compleanno in ritardo, anche perché dubito fortemente che questi prezzi possano abbassarsi lunedì e martedì”, le dico per consolarla.
Dopo aver cenato come ieri sera, (anche se ovviamente scegliendo un piatto diverso), nel ristorante dell’albergo, quando ritorniamo in camera, dopo esserci lavate i denti e aver tirato giù le tende delle finestre della stanza, ci mettiamo entrambe immediatamente a dormire (stavolta anch’io ho lasciato il mio telefono cellulare spento, tanto i suoi genitori adottivi li ho già avvisati ieri, che non l’avrei riportata a casa, se non durante le pause dalle lezioni per le vacanze).


POV VIOLA

 Lunedì e martedì troviamo molta gente in giro per Diagon Alley, per ultimare gli acquisti prima dell’inizio della scuola.
Catalina, nel negozio di Madama Mc Clan, si è divertita sicuramente, mentre la proprietaria mi faceva provare l’uniforme (la mia accompagnatrice ha pure finto un colpo di tosse, quando ho chiesto educatamente, se era possibile allungare la gonna della divisa fino all’altezza delle caviglie e la proprietaria me l’ha negato, incredula dalla mia richiesta!).
Fortunatamente, non è costata troppo (solo 12 Falci), ho pagato di più per la mia bacchetta magica (8 galeoni e 20 Falci) dalla bottega di Olivander, ma credo che sia perché gli ho devastato più di metà negozio, con tutte quelle che ho provato, prima di trovare la mia.
“17 pollici, molto flessibile, nucleo di Oleandro, peli di Unicorno, un grammo di polvere di ali di Fata, una ciocca di capelli di Veela e una piuma di Fenice…ecco a lei signorina Acqua”, mi saluta il proprietario mentre consegna a Catalina la custodia che la contiene.
Martedì 31 agosto, essendo anche l’ultimo giorno prima dell’inizio di tutte le scuole magiche, nella farmacia, ho potuto acquistare solo le rimanenze del magazzino, per cui degli ingredienti di medio bassa qualità a bassissimo prezzo.
Di certo, non essendo riuscite a trovare tutti gli ingredienti ma solo alcuni, perlopiù quelli dall’odore meno fastidioso, gli altri ospiti e i proprietari dell’albergo babbano dove alloggiamo, avranno ben poco da lamentarsi.


POV CATALINA WHITE

Assurdo che nella tanto rinomata scuola di Hogwarts, gli studenti del primo anno non possano portare con sé i rispettivi manici di scopa!E se vogliono entrare a fare parte di una delle squadre delle Case?Se devono fare le lezioni di Volo, cosa fanno?Usano forse i manici vecchi e sempre meno funzionanti della scuola?
Assurdità!Ora che mi ricordo però… per chi richiede di fare parte delle squadre di Quidditch, (me l’aveva detto il padre di Viola), a loro è permesso, basta che facciano la richiesta all’insegnante di Volo nonché arbitro nella maggiorparte delle partite che si svolgono nel corso dell’anno scolastico.
Spero vivamente, che lei abbia ereditato lo stesso talento dei genitori!Sua madre ai tempi della scuola era una Cercatrice, mentre suo padre era un Cacciatore.
Mentre Viola è in bagno a farsi shampoo e doccia, per non perdere troppo tempo domani mattina (ha la stessa fissazione della mamma per essere in anticipo; piuttosto che arrivare giusta, giusta, rischiando di arrivare tardi rispetto all’ora prevista, caratteristica del padre invece), io le sto scrivendo un sacco di raccomandazioni, note, suggerimenti e appunti vari su un foglio, per aiutarla il più possibile ad orientarsi sul treno, oltre che ad Hogwarts, quando inizierà le lezioni.
Poco prima di coricarci a letto, devo discutere brevemente con i nostri vicini di stanza babbani, riguardo all’odore degli unici ingredienti che la mia figlioccia è riuscita a trovare e a comprare.
“Sopporterete solamente per stanotte ancora, domani ce ne andiamo, buona notte!” esclamo chiudendo la discussione e sbattendo loro la porta sul naso.

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Capitolo 5
*** Capitolo Cinque: Viaggio per Hogwarts e Cerimonia di Smistamento. ***


CAPITOLO CINQUE: VIAGGIO PER HOGWARTS E CERIMONIA DI SMISTAMENTO.

POV VIOLA

A causa dell’arrivo, durante l’ora della colazione, nel ristorante dell’albergo, di un gufo per Catalina, quando torniamo in camera, dopo una rapida lettura della lettera innattesa, dobbiamo sbrigarci a lasciare la camera libera, (oltre a sistemare in ordine tutte le nostre cose in modo che trasportandole giù non si rompino, oltre che a stare attente a non rompere niente della mobilia della stanza, per evitare costi ulteriori).
Questo, perché il suo treno partirà con un’ora di anticipo, anziché alle 10.30 previste, sarà alle 9.30, sballando così, la tabella di marcia che lei aveva programmato accuratamente anche per oggi.
La mia vicina di casa, approffittando delle tende ancora abbassate, sistema tutti i nostri oggetti con degli incantesimi non verbali, lo zaino che aveva sempre portanto con sé sulle spalle, scopro ora essere un baule particolamente ingombrante.
Inoltre, ne fa comparire un altro altrettanto voluminoso, ma estremamente decorato (oltre che del colore del mio nome) per me, infilandoci dentro tutti i miei bagagli e gli acquisti fatti in questi giorni (ad eccezione della borsa a mano, contenente anche l’uniforme scolastica, che indosserò sul treno al momento opportuno, e della gabbia contenente la mia civetta Aria).


POV CATALINA WHITE

Detesto con tutta me stessa i fuoriprogramma!A causa dell’ennesimo di questi malaugurati accadimenti, mi accorgo solamente adesso che il mio treno è partito (dal binario 8 e ¾), che non ho detto a Viola come fare per arrivare al suo… Accidenti!
Ok, lei mi ha sicuramente osservata mentre attraversavo il mio, poiché il binario è vicino al suo, ma non ho la certezza che abbia capito con sicurezza come funzioni, anche perché c’erano molti babbani.
Non mi stupirebbe affatto scoprire che loro possano avermi coperta innavvertitamente alla sua vista durante ciò, è una cosa molto comune e che capita di frequente.
Dopo circa una ventina di minuti, nei quali intanto ho indossato le mie vesti da strega e ho imprecato mentalmente per altre duecento volte ai contrattempi e agli imprevisti dell’ultimo minuto, la porta della mia carrozza viene spalancata con molta irruenza da mio nipote Mathieu, seguito da sua madre, mia sorella maggiore Isadore White.
(*la madre delle due sorelle è francese, mentre il padre è bilingue, [inglese dal ramo paterno e italiano da quello materno], i due genitori hanno deciso i nomi delle due figlie in base al verdetto finale di una partita con le Gobbiglie, poco prima del termine d’ognuna delle due gravidanze*).
“Viola andrà ad Hogwarts quest’anno?Non ti sei mai fatta sentire in questi giorni!Era perché dovevi aiutarla nell’acquisto del suo materiale scolastico zia?”, sono abbastanza sorpresa dal sapere così all’improvviso che lui sa tutto, o quasi.
Mia sorella, sorride alla mia occhiata di traverso, prima di rispondermi con assoluta tranquillità: ”Ha un occhio di lince tuo nipote, è stato impossibile tenerglielo nascosto a lungo, sono solamente riuscita a fargli promettere di non accennarle nulla, quando la rincontrerà all’inizio della scuola babbana”.

(*Viola e Mathieu sono compagni di scuola e di classe, si conoscono fin dalla scuola materna[tuttavia, lei non gli ha mai prestato molta confidenza, per via del suo padre adottivo, Giorgio Acqua, uomo estremamente protettivo con la figlia, da questo punto di vista, notando che fin da piccola, otteneva sguardi fin troppo morbosi dai maschi, coetanei suoi, o anche con parecchi anni di differenza]*).
Il viaggio sull’espresso per Beauxbatons trascorre in tranquillità, nonostante l’eccitazione del nipote e le sue continue domande su Viola.
Vediamo come se la passa quest’ultima, se è riuscita ad attraversare da sola il binario, per salire sul treno, o se ha dovuto chiedere aiuto a qualcuno.
 POV VIOLA

Rimango ferma a guardare preoccupata il binario 9 e il 10 per un’ora intera, prima di sentirmi toccare improvvisamente sulla spalla sinistra.
Quando mi volto, vedo un ragazzo più grande di me, circondato dai suoi rispettivi genitori e con davanti a se un carrello dal mio stesso contenuto (un baule ed una gabbia con un barbagianni nel suo caso).
“HGWARTS-STUUDENT-TSYOU? (* comprensione della domanda detta velocemente dallo studente a Viola*) ” dice, guardandomi in modo curioso.
Caspita!Adesso capisco quando Catalina mi aveva detto che avrei fatto fatica a capire, consultando solo i vocabolari e i dizionari economici che uso in Italia!
Deve aver intuito che sono straniera però, il ragazzo, dato che mi ripete lentamente la domanda: ”Are you a student to Hogwarts school’s ?”, (*Sei una studentessa della scuola di Hogwarts?*), stavolta riesco a  capire e a rispondergli; ”Yes, it’s my first year…” (*”Sì, è il mio primo anno…”*).
Deve aver capito immediatamente che sono italiana, dopotutto il nostro accento si riconosce dappertutto, i suoi genitori gli dicono qualcosa alla loro velocità normale, per cui io non riesco a capire, ma poi lui mi si riavvicina per parlare.
“It’s half past ten; give me an hand, so we can cross together the correct platform and I can help you to get on the train, and to put on your luggage in a wagon of the train”. (*“Sono le dieci e mezza… Dammi una mano, così possiamo attaversare insieme il binario corretto e ti posso aiutare a salire sul treno e a caricare i tuoi bagagli in un vagone del treno”, traduzione della frase, chiaramente per bagagli s’intendono il baule e la civetta, ma il ragazzo, notando che lei è straniera, usa termini molto semplici per farsi capire al volo*).
 Pur non conoscendolo, e non sapendo come fare altrimenti a raggiungere l’Hogwarts Express, decido di fidarmi e di proseguire assieme, così come lui mi ha detto.
I suoi genitori ci seguono da dietro e sorridono alla mia reazione, prima terrorizzata e poi di stupore, prima dell’impatto col muro apparente e poi nel ritrovarmi con loro figlio, davanti al binario corretto, pieno di altri studenti con i rispettivi familiari.
È totalmente innaspettato anche l’abbraccio che mi danno sua madre e suo padre, prima che il loro figlio mantenga la promessa data precedentemente, aiutandomi a issare su il baule (la gabbia con Aria la tengo io in mano), oltre a trovare un posto vuoto, in cui sistemarmi per passare tutto il viaggio fino ad Hogwarts in tranquillità.
“Now I can leave you, my friends are waiting for me in another wagon… Let’s se again, when we arrive at Hogwarts!”, (*“Adesso posso lasciarti, i miei amici mi stanno aspettando in un altro vagone… Ci vedremo di nuovo, quando arriviamo ad Hogwarts!”*), esclama, salutandomi educatamente e chiudendo lo sportello della mia carrozza.
Solo dopo pochi minuti che si è ormai allontanato, mi sono resa conto, che a parte ringraziarlo a bassa voce per l’aiuto ricevuto, non ci siamo minimamente presentati a vicenda.
Cinque minuti prima della partenza effettiva del treno, vedo cinque studenti, accompagnati dalle rispettive famiglie, attraversare di corsa il binario per salire: “Mancano cinque minuti dai!Non sono ancora le 11.00!”, esclamano quasi all’unisono in italiano, facendomi capire involontariamente, d’essere i miei connazionali e gli unici altri studenti con cui posso parlare senza paura di fraintendimenti.


POV FLOAREA LECIS

Storco il naso, quando realizzo che l’unica carrozza semivuota in cui mi posso sistemare, assieme agli altri quattro italiani arrivati con me, è occupata da una Sporca Nata Babbana.
Loro non sembrano farsi molto problemi al riguardo: ”Ion non ho intenzione di passare tutto il viaggio in piedi, perciò entro e mi siedo, tu fai come ti pare”, afferma per l’appunto uno degli unici due maschi del gruppo, facendo da portavoce anche alle altre due ragazze presenti, poco prima di spalancare lo sportello è chiederle se questa carrozza è libera, in inglese.
“Potete parlare tranquillamente in italiano, sono italiana come voi, comunque sì, è libero” la Sangue Sporco risponde immediatamente, anche se non direttamente.
L’ultima cosa che mi aspettavo era di avere anche una connazionale Babbana, però almeno ho la sicurezza che mi capisca se le volessi dare degli ordini, penso tra me e me, trovando un lato positivo in questa situazione.
Chiaramente, gli altri miei quattro connazionali, non hanno a cuore come la sottoscritta, la purezza del loro sangue, oppure, effettivamente, sono semplicemente stanchi di girare sul treno in movimento, alla ricerca di una carrozza completamente libera, per cui mi adeguo e mi siedo anch’io, ovviamente nell’angolo opposto al suo, vicino allo sportello.


POV LORENZO VERDE

Caspita!E poi dicono di noi italiani che siamo rumorosissimi!Regna un silenzio cimiteriale in questa carrozza!Si sente perfettamente il chiacchiericcio degli studenti inglesi negli altri vagoni del treno, oltre al cigolio delle ruote del carrello dell’inserviente lungo il corridoio, tanto è forte il contrasto!
La ragazza che ci ha accolto, poi non ha più fiatato, è estremamente concentrata a guardare il paesaggio che scorre fuori dal finestrino.
La più bassa, in questo sestetto, è chiaramente una Purosangue, da come ha storto il naso vedendola dal vetro dello sportello, le altre due potrebbero essere come lei ma Filobabbane, oppure potrebbero essere delle Mezzosangue.
Io sono seduto davanti a quella snob, mentre il secondo maschio, a farmi compagnia in questo gruppo prettamente femminile, è seduto vicino alla ragazza che ci ha accolto.
Tra loro quattro, lei è anche la più alta, anche se non di tantissimo.
Dopo aver atteso altri venti minuti, stufo di aspettare che qualcuno rompi il silenzio assoluto all’interno di questa carrozza, decido di farlo io.
“Io mi chiamo Lorenzo, vengo dalla Campania, voi di dove siete?”, finalmente riesco a smuovere l’animo di questo gruppo.
L’altro maschio risponde subito: ”Io sono Luca, vengo dall’Emilia Romagna”, poi è il turno della snob, ”Io mi chiamo Floarea Lecis, vengo dalla Sardegna, Sono una Purosangue”.
 Direi che l’intenzione di far comprendere l’origine del proprio sangue sia arrivata a tutti, anche se la ragazza del finestrino non accenna ancora a parlare, intanto si presentano le altre due.
“Io sono Francesca di Biase, sono anch’io una strega Purosangue, vengo dall’Abbruzzo”, ottiene subito uno sguardo interessato dalla snob del gruppo; ”Io invece sono una strega Mezzosangue, mia madre è babbana mentre mio padre è un mago, vengo dalla Puglia e mi chiamo Chiara”.
L’ultima che rimane, e che ho sopprannominato mentalmente La Ragazza del Finestrino, finalmente si decide a voltarsi e a presentarsi a sua volta: ”Mi chiamo Viola, vengo dalla Valle d’Aosta”.
La ragazza più bassa delle quattro, nonché la snob dell’intero gruppo, non sembra essere completamente soddisfatta dalla sua risposta, come neanche dalla mia e da quella dell’altro maschio, dato che noi tre non abbiamo specificato l’origine del nostro sangue.
 “Non avete specificato il vostro sangue”, afferma, infatti, in modo altezzoso, ”Rosso come il tuo!”, le risponde piccata Viola, facendo scoppiare a ridere tutti; eccetto Floarea, che non lo gradisce affatto, a giudicare dal suo sguardo torvo.
L’unica cosa che la blocca dal lanciarle un incantesimo addosso, è lo spalancamento improvviso dello sportello della nostra carrozza, da parte di un ragazzo moro sovrappeso piangente e da una ragazza mora, con i denti davanti sporgenti, che indossa già la divisa della scuola, al suo fianco.
È proprio quest’ultima a parlare: ”Have you seen his frog?” (*”Avete visto la sua rana?”*), ”No!”, esclama sgarbata Floarea, infastidita d’essere stata interrotta per una cosa simile.
“Italians students?” (*”Studenti italiani?”*) esclama stupita la ragazza, osservandoci tutti e sei con attenzione, prima di andarsene via chiudendo lo sportello, dato che nessuno aveva voglia di parlare con lei o con quel ragazzo.
“Io sono Mezzosangue come Chiara”, affermo, evitando alla Snob (ormai la chiamerò così, Floarea) di ripetere, magari in termini più antipatici e offensivi, la sua domanda sul nostro sangue, ”Io invece sono un mago Purosangue come te e Francesca”, afferma Luca con tranquillità.
Prima che Viola possa rispondere alla domanda, anche se non si è mossa minimamente, per cui non credo che ne abbia la minima intenzione, lo sportello della nostra carrozza viene nuovamente spalancato, stavolta dall’inserviente con il carrello, pieno di leccornie d’ogni tipo.
Lei è l’unica, tra noi sei, che rimane seduta composta al suo posto e che quindi non si prende niente da mangiare.
In ogni caso, a Floarea è passata totalmente la curiosità verso l’origine del suo sangue, è troppo impegnata a gustarsi dei Cioccalderoni al momento.
Dev’esserne anche molto golosa, vista la foga con cui se li sta mangiando, senza badare a non sporcarsi!


POV LUCA STROZZI

Anche se sono un mago Purosangue come Floarea, non gli do tutta questa importanza, faccio parte di una famiglia di Filobabbani, rispetto a quella da cui proviene lei, per cui non ho alcun problema a relazionarmi rispettivamente con Lorenzo e Chiara, oltre chiaramente a lei e a Francesca.
Farei lo stesso anche con Viola, se lei me lo permettesse… peccato, che questultima abbia deciso di passare quasi tutto il vaggio verso Hogwarts, rivolta verso il finestrino della nostra carrozza, impedendo di fatto, ogni possibile tentativo di coinvolgerla in qualche conversazione.
Possibile che Floarea le abbia fatto perdere la voglia d’interagire, soprattutto con noi che parliamo tutti la sua stessa madrelingua?
Mi sembra piuttosto strano questo, anche perché ha saputo risponderle perfettamente a tono, quando quest’ultima ha fatto notare, facendo la superiore, a me, a lei e a Lorenzo, che non avevamo specificato com’era il nostro sangue; contrariamente a lei, Chiara e Francesca.
“All the students are advised to start wearing the uniforms and to leave the luggage in the wagon because it will be transferred separately to Hogwarts Castle’s”. (*”Tutti gli studenti sono avvisati d’iniziare a indossare le uniformi scolastiche e di lasciare i bagagli nelle carrozze perché verranno trasferiti separatamente al castello di Hogwarts”*).
Chiunque abbia parlato, deve sapere che ci sono degli studenti stranieri a bordo, dato che ha ripetuto più volte l’annuncio scandendo per bene le varie parole.
Io, Lorenzo, Floarea ed anche Chiara e Francesca siamo andati nei bagni a cambiarci, mentre Viola, essendo rimasta da sola nella carrozza, può cambiarsi tranquillamente lì.


POV FRANCESCA DI BIASE

Io e Floarea siamo le prime a tornare nella carrozza, Viola è nella medesima posizione in cui ha passato tutto il viaggio, solo che adesso indossa pure la divisa scolastica che fa risaltare irrimediabilmente le sue gambe lunghe.
Dopo pochi minuti siamo raggiunti anche da Lorenzo, Luca e Chiara, solo in questo momento, in coincidenza con l’arresto effettivo del treno nella stazione di Hogsmeade, la nostra compagna di viaggio silenziosa, eccetto che per la presentazione personale e per la risposta provocatoria alla puntualizzazione sul sangue da parte di Floarea, finalmente si alza in piedi.
Quando usciamo nel corridoio, ci ritroviamo tutti ammassati tra di noi e con gli altri studenti, sia della nostra età, sia più grandi di noi.
Dopo essere scesi dal treno, la voce tonante di un uomo altissimo e barbuto, mette in silenzio il vociare di tutti gli studenti: ”First Year’s Students, with me!”. (*“Studenti del primo anno, con me!”*).
Gli studenti degli altri anni li perdo immediatamente di vista, per non rimanere indietro in fondo al gruppo di tutti gli studenti primini come me.
Con mio disappunto, Viola, nonostante sia comunque indietro rispetto a tutti gli altri studenti britannici, è davanti a noi italiani e riesce a reggere il passo, mentre noialtri arranchiamo, per via del sentiero posto su un terreno accidentato.
Per lei a quanto pare è una bazzeccola invece, dev’essere molto simile a dove vive lei, in Valle d’Aosta.


POV VIOLA

Dopo il breve percorso a piedi, (che è durato circa una decina di minuti, ma ho sentito molti dei miei connazionali lamentarsene, assieme anche ad alcuni degli altri studenti), dobbiamo passare una ventina di minuti su delle barche a remi da quattro posti ciascuna, guidate con la magia… c’è solo un piccolo problema tecnico.
Rispetto al numero totale degli studenti del primo anno, le barche non bastano per trasportare tutti quanti.
L’uomo barbuto molto alto non ci fa caso, per cui io e gli altri cinque italiani, per non rimanere appiedati sul bordo del lago, in attesa dell’ipotetico ritorno di qualche altra barca, dobbiamo infilarci velocemente tutti e sei nell’ultima rimasta.
Per fortuna sono lente durante la navigazione, per cui non c’è pericolo di cadere nelle acque gelide del lago, salvo che non sia tu a sporgerti troppo oltre il bordo.
Dopo essere sbarcati ed aver scarpinato una ripida scogliera, con l’aiuto tempestivo dell’uomo barbuto a sollevarci nei punti più pericolosi, per farci raggiungere le scalinate della scuola di Hogwarts, a un certo punto ci troviamo all’interno di una saletta con davanti una signora, che lo congeda gentilmente.
La donna fa un piccolo discorso di benvenuto, soffermandosi con lo sguardo su alcuni degli studenti che sono in prima fila, ma a parte, il dover aspettare per un altro po’ di tempo, prima di entrare in un’altra stanza ancora, non riesco a comprendere il resto delle sue parole.
Conseguentemente, non capisco il nervosismo e il brusio generale che pervade improvvisamente tutti gli studenti britannici.
Ad un certo punto, tutto questo vociare s’interrompe a causa della comparsa improvvisa di un nugolo di fantasmi, ma non rimangono a lungo a parlare con tutti noi, poiché la signora di prima ritorna e ci ordina di seguirla, nello stesso tempo loro scompaiono alla nostra vista.


POV PROFESSORESSA MCGRANITT

In base alla descrizione fattami da Pomona, Severus e Vitious, sono riuscita a capire chi è, tra i sei studenti italiani, quella con cui loro tre hanno avuto più difficoltà a convincere i genitori a farle frequentare la nostra scuola, oltre ad aver dovuto cedere ad una loro condizione.
Si tratta della ragazza con la gobba, continuava a guardarsi attorno con un’espressione meravigliata, prima che ordinassi a tutti gli studenti di seguirmi silenziosamente nella Sala Grande.
Lei ha continuato comunque a guardare il soffitto rispecchiare il colore del cielo all’esterno, però ha anche seguito senza particolari problemi il resto degli studenti, senza accorgersi minimamente degli sguardi di quelli più grandi, seduti alle quattro tavolate.
Nonostante la grande sorpresa nel vedere e sentire la voce del Cappello Parlante, posto sullo sgabello davanti al tavolo degli insegnanti, la ragazza ha ascoltato attentamente il suo discorso di benvenuto, ma non mi pare che sia riuscita comprendere tutte le sue parole.
E gli altri suoi connazionali non sembrano essere molto inclini ad aiutarla, tutt’altro, sembrano più propensi a pensare solo a se stessi.
Dopo che l’intera Sala Grande torna in silenzio assoluto, mi schiarisco un attimo la voce, prima di spiegare la pergamena tra le mie mani e d’illustrare brevemente in cosa consiste la Cerimonia di Smistamento.
“Quando sentite il vostro nome, fate un passo avanti ed infilate il cappello in testa, dopo che vi sarete seduti, sarete smistati nella vostra casa”.
Adesso è riuscita a capire esattamente le mie parole.
“Abbott Hannah!”, la prima ragazza chiamata finisce a Tassorosso, tra gli applausi calorosi dei suoi compagni di casa.
La seconda dovrebbe essere proprio lei, ma cedo la pergamena a Vitious per chiamarla, in accordo chiaramente, anche con Silente che impone immediatamente il silenzio, all’innalzarsi di un improvviso mormorio comune a tutti i quattro tavoli.
“Acqua Viola!”, ancora prima che lei mi si avvicini, si sente quasi all’unisono da tutti e quattro i tavoli, esclamare in tono sbigottito: ”Studenti Italiani ad HOGWARTS?”, subito zittiti dalla voce pacata di Silente.
 Dopo che le ho infilato il Cappello Parlante sul capo e che lei si è seduta sullo sgabello, finalmente il silenzio s’instaura completamente in tutta la Sala Grande.
Come per ogni studente, il Cappello Parlante parla mentalmente con l’allievo da smistare prima di annunciare la Casa assegnata, ma con lei ci sta impiegando molto tempo, sono già passati dieci minuti da quando si è accomodata sullo sgabello.
L’unica cosa certa, per ora, è che lei è una Testurbante (*si chiamano Testurbanti, gli studenti per i quali, il Cappello Parlante impiega più di un minuto, per decidere in che Casa smistarli, capitano molto raramente e sono sempre soggetti a molta attenzione*).
È giunto finalmente il momento dell’annuncio finale: ”Scelta davvero difficile la tua, hai molte caratteristiche comuni sia a tuo padre, sia a tua madre, ma la tua casa è… CORVONERO!”.
 Dopo un iniziale silenzio, iniziano gli applausi, il primo è Cedric Diggory, di Tassorosso, seguito gradualmente da tutta la sua tavolata, poi anche i Grifondoro e i Serpeverde, gli ultimi sono proprio i Corvonero.
Lei si siede composta e silenziosamente in una sedia in fondo al tavolo, prima di mettersi in ascolto anche degli esiti degli altri primini.
“Bones Susan!”…”TASSOROSSO!”, ”Bulstrode Millicent!”, ”SERPEVERDE!”…”Brown Lavanda!”, ”GRIFONDORO!”, ”Di Biase Francesca!”.
Alla chiamata di una nuova studentessa italiana, sempre effettuata da Vitious, piomba di nuovo il brusio d’incredulità avvenuto precedentemente con Viola.
“TASSOROSSO!”, finora è l’unico tavolo che applaude per primo e con uguale entusiasmo, l’assegnazione delle case di tutti i nuovi studenti, in particolare le due italiane che si sono succedute finora.
D’italiani ne rimangono altri quattro; due femmine e due maschi, ma sono sparpagliati per tutto l’alfabeto.
“Finch-Fletchley Justin!”, ”TASSOROSSO!”, ”Finnigam Seamus!”, ”GRIFONDORO!”, “Gaius Sally Anne!”, ”CORVONERO!”, ”Goyle Bob!” (*nome di fantasia inventato da me*), ”SERPEVERDE!”… “Granger Hermione!”, ”GRIFONDORO!”, ”Greco Chiara!”.
Di nuovo un silenzio sbigottito, ”GRIFONDORO!”per poi il ripetersi di un silenzio iniziale, seguito da un graduale crescendo di applausi, sempre con la stessa base di partenza.
“Lecis Floarea!”, ”SERPEVERDE!”, è l’unica italiana ad avere avuto un applauso immediato, dopo l’assegnazione della casa da parte del Cappello Parlante.
“Lunn Patricia!” (* nome di fantasia inventato da me*), ”TASSOROSSO!”, ”MacDougal Morag!”, ”CORVONERO!”, ”McTass Mandy!”, ”CORVONERO!”, ”Malfoy Draco!”, ”SERPEVERDE!”, ”Nott Patrick!” (*nome di fantasia inventato da me*), ”SERPEVERDE!”, ”Nott Theodore” *studente aggiunto da me*), ”SERPEVERDE!”, ”Paciock Neville!”, ”GRIFONDORO!”, ”Patil Padma!”, ”CORVONERO!”, ”Patil Calì!”, ”GRIFONDORO!”, ”Parkinson Pansy!”, ”SERPEVERDE!”, ”Potter Harry!”.
Finalmente mormorii e silenzio come nel caso degli studenti italiani! Anche lui, come la prima italiana ad essere stata smistata, è un Testurbante, ma alla fine…”GRIFONDORO!”, il tavolo della mia casa è il più scalmanato.
“Steeval Terry!”, ”CORVONERO!”, Strozzi Luca!”, ”GRIFONDORO!”, anche a lui, come all’unica italiana smistata in Serpeverde per ora, fa seguito un immediato applauso a seguito dell’assegnazione della casa.
“Tiger Vincent!”, ”SERPEVERDE!”, ”Turpin Lisa!”, ”CORVONERO!”, ”Verde Lorenzo!”, ”TASSOROSSO!” e finalmente anche l’ultimo italiano è stato smistato.
Dopo di lui, Vitious ritorna a sedere al tavolo dei professori, lasciandomi il compito di chiamare gli ultimi due primini ancora senza Casa.
“Weasley Ronald!”, ”GRIFONDORO!”, ”Zabini Blaise!”, ”SERPEVERDE!”.

(*Nei libri, la Cerimonia di Smistamento avviene in ordine sparso, io l’ho fatta svolgere per piacere  personale in ordine alfabetico… chiedo venia se non sono riuscita ad essere abbastanza precisa*).
POV PROFESSOR VITIOUS

Finita l’assegnazione delle Case ad ogni studente del primo anno, finalmente il Banchetto che inaugura l’inizio del nuovo anno scolastico può finalmente cominciare.
L’unica cosa che mi lascia infastidito, è che mentre i tavoli di Tassorosso, (*hanno ricevuto 6 studenti in tutto, compresi i due italiani*), Grifondoro (*loro hanno ricevuto 9 studenti in tutto, di cui due italiani*), Serpeverde (*9 nuovi studenti in tutto, inclusa una studentessa italiana*), sono molto amichevoli, anche con gli studenti non britannici, i Corvonero (* 7 nuovi studenti in tutto, tra cui un’italiana*), non lo sono affatto con Viola.
Mangiano e parlano tra di loro, lanciandole qualche sguardo furtivo, tra una pausa e l’altra, ma nessuno di loro è incline a rivolgerle la parola, per coinvolgerla in una conversazione assieme agli altri nuovi studenti.
Ah, ecco il fantasma della nostra casa, Priscilla Corvonero, venirle a fare compagnia!Non è il massimo, come inizio, ma è pur sempre meglio che passare tutto il pasto senza poter parlare con nessuno!
Se questa situazione non cambia in fretta, a breve farò un discorsetto ai prefetti e ai Caposcuola della mia Casa.


POV PROFESSORESSA POMONA SPRITE

Vedo che nemmeno Vitious è soddisfatto che Viola passi quasi tutta la cena a parlare con il fantasma della propria casa, Priscilla Corvonero, ma nessuno dei suoi compagni e compagne di casa è intenzionato a farlo, per cui la si può definire una magra consolazione.
Le altre Case, Serpeverde prima fra tutte, sono molto amichevoli con gli italiani, questi ultimi sono circondati e costretti a parlare in inglese costantemente, anche, (come nel caso di Tassorosso e Grifondoro) se sono capitati in due e quindi si sono seduti vicini per non rimanere da soli, sono comunque coinvolti da tutti gli altri studenti.
A Corvonero, solo il fantasma coinvolge Viola, in una conversazione, facendole perdere anche quel poco appetito che aveva, (la ragazza ha lasciato più di metà piatto intatto!), il lato positivo è che così si esercita a parlare in inglese, ma l’ideale sarebbe stato se avesse trovato un clima d’accoglienza dai suoi compagni e compagne di casa, se non pari, almeno simile a quello che gli altri suoi connazionali hanno effettivamente trovato nei loro rispettivi tavoli.


POV HARRY POTTER

Ron, passato il terrore d’essere smistato in una Casa diversa da quella di famiglia, si è decisamente tranquillizzato e adesso, mangia a volontà.
Il fantasma della nostra Casa, Sir Nicholas de Mimsy-Porpington, dopo aver zittito quegli studenti che gli avevano chiesto, infastidendolo tralaltro, il motivo del sopprannome Nick-Quasi-Senza-Testa, c’incita a cercare di fare del nostro meglio per vincere il campionato annuale delle Case, di cui la professoressa McGranitt ha accennato molto brevemente nel discorso di benvenuto precedente alla Cerimonia di Smistamento.
C’informa anche, che Grifondoro è da molto tempo che non lo vince, oltre al fatto che la vittoria consecutiva per sei anni da parte dei Serpeverde, ha reso più insopportabile che mai il fantasma di quella casa, Il Barone Sanguinario.
Spostando lo sguardo su quel tavolo, vedo che Malfoy sta cenando proprio vicino a lui e non ne è particolarmente felice.
Questo non può che farmi gongolare, visto il suo fare supponente, quando ho avuto la sfortuna di averci a che fare, prima di arrivare ad Hogwarts, all’interno del negozio di Madame McClan, con i suoi discorsi sulla purezza del sangue, e poi nella saletta affianco alla Sala Grande, quando disprezzando apertamente i vestiti non nuovi di Ron e la povertà della sua famiglia, mi ha offerto d’essere amici, cosa che io ho rifiutato senza alcun problema, naturalmente.
Hermione Granger, la ragazza saccente incontrata sul treno, mentre provava ad aiutare Neville Paciock a ritrovare il suo rospo Oscar, in questo momento è impegnata a chiacchierare con uno dei fratelli maggiori di Ron, Percy, riguardo all’inizio delle lezioni e alle materie.
 Lei è interessata in particolare a Trasfigurazione, anche se avendo già letto molti dei libri, sa che è una materia molto complessa e quindi difficile.       
Una volta che Percy si libera della sua parlantina, ne approffitto per chiedergli chi è il professore che sta parlando con Raptor.
 Dopo l’iniziale stupore, per il fatto che conosco già uno degli insegnanti, mi risponde prontamente.
“Quello è Piton, è il professore di Pozioni, nonché il Direttore della casa di Serpeverde, è da anni che fa la corte alla cattedra d’insegnamento di Difesa contro Le Arti Oscure, ma Silente l’ha sempre assegnata ad altri docenti, più o meno competenti, nonostante sia a conoscenza, che Piton ha anche una buona conoscenza delle Arti Oscure”.
I fratelli gemelli, Fred e George s’intromettono immediatamente nel discorso: ”Piton è famoso anche per fare favoritismi agli studenti della propria Casa, anche quando sono nel torto, oltre a togliere spesso e volentieri molti punti a noi Grifondoro!”.
Percy li rimbecca prontamente: ”Come se voi due non gli deste corda, con tutti i guai che combinate, ogni anno!”, mancando totalmente nell’intento di farli sentire, anche solo vagamente, dispiaciuti, infatti, ridono entrambi soddisfatti alle sue parole.
In ogni caso, il loro battibecco familiare e il banchetto della scuola hanno termine in poco tempo, dato che il preside Silente si è alzato in piedi e ha chiaramente intenzione di parlare.
“Ho degli annunci d’inizio anno da farvi: gli studenti del primo anno devono ricordare che l’accesso alla foresta qui intorno è proibito a tutti gli studenti. E alcuni degli studenti più anziani farebbero bene a ricordarlo”.
Con questo primo annuncio, si rivolge palesemente verso Fred e George, lo vedono tutti i tavoli che li ha guardati entrambi con molta attenzione, prima di procedere con l’esposizione degli altri.
“Inoltre, il signor Gazza, il guardiano, mi ha chiesto di ricordare che è assolutissimamente vietato fare gare di magia nei corridoi. Le prove di Quidditch si terranno durante la seconda settimana dell’anno scolastico. Chiunque sia interessato a far parte della squadra della propria Casa è pregato di contattare Madama Bumb. Infine, devo avvertirvi che da quest’anno è vietato l’accesso al corridoio del terzo piano a destra, a meno che non desideriate fare una fine molto dolorosa”.
Tutti i prefetti delle quattro Case reagiscono con un brusio, incluso Percy, ma né io, né i suoi tre fratelli minori, riusciamo a chiedergli qualcosa in proposito, perché Silente deve dire ancora qualcosa, dopo questi tre annunci.
“E ora, prima di andare a letto, intoniamo l’inno della scuola!”esclama, infatti, in tono estremamente entusiasta.
L’annuncio finale di un coro collettivo, fa innorridire l’intero tavolo degli insegnanti!Sono estremamente comici da vedere!
Ma alla fine, tutti cantano, chi più intonato, chi più stonato…. anche se è molto disordinato, a dire il vero!
È chiaro che non era stato organizzato precedentemente, la reazione dei professori è stata piuttosto eloquente in proposito.
(*** in quasi tutto questo pov[point of view, punto di vista] di Harry Potter, ci sono contenute molte informazioni, presenti anche nei libri e trasposte successivamente nei film, più o meno fedelmente, ai libri di J.K.Rowling***).
(**il battibecco familiare tra i tre fratelli maggiori di Ron, non è presente nei libri, ce ne sono degli altri, di momenti di complicità della famiglia dei rossi, [questo l’ho inserito per scelta personale] e Percy, in modo più o meno diretto, fa capire, nel corso dei libri e dei film in cui compare, che non approva particolarmente il comportamento irrispettoso delle regole della scuola tenuto da Fred e George**).
(*Il momento del coro è presente nel primo libro, ma il regista ha deciso che non era essenziale ai fini della comprensione della trama del primo film della saga, perciò l’ha eliminato*).
POV VIOLA

Che incubo il momento del coro!Non che non mi piaccia la musica e il cantare in generale!Tutt’altro, ma il non sapere le parole, il ritmo, e infine, la mia scarsa conoscenza della lingua inglese, ecco non mi hanno dato un grande aiuto… di conseguenza, mi sono limitata a muovere le labbra, stando attenta a finire almeno assieme al mio tavolo!
Con l’aiuto di Priscilla Corvonero, riesco a non rimanere indietro a tutti i miei compagni di Casa, mentre i prefetti, che fanno da capofila, ci guidano a passo svelto, fino alla torre del castello in cui ha sede la nostra sala comune e quindi, anche il nostro dormitorio.
Beh, dato il nome della nostra Casa, era piuttosto logico immaginare che saremmo stati in una posizione alta del castello.
 Svelta, dopo che i prefetti rispondono correttamente alla domanda formulata dalla statua posta davanti all’ingresso della nostra Torre (Priscilla, durante la cena, mi ha detto che l’altra torre, situata nel lato opposto alla nostra, è occupata dagli studenti di Grifondoro, mentre gli studenti di Tassorosso e quelli di Serpeverde devono stare nei sotterranei del castello… poverini, chissà che freddo avranno laggiù!) riesco ad entrare prima che il passaggio venga di nuovo bloccato.
Il fantasma della nostra Casa, mi guida subito al dormitorio femminile e al piano riservato alle studentesse del primo anno.
Pochi minuti dopo, prima di entrare e vedere com’è effettivamente, sento entrambi i prefetti dire: ”First year’s girls, follow your italian roommate and the Ghost of our’s House”. (*“Ragazze del primo anno, seguite la vostra compagna di stanza italiana e il fantasma della nostra Casa”*).
Fantastico!Il mio letto è a baldacchino ed ha anche una finestra ed una scrivania vicina, così, posso scrivere comodamente i compiti, o sul mio diario personale, oppure le lettere ai miei genitori e a Catalina, sotto la luce della luna!
Quando dopo essermi lavata, facendo una rapida doccia, ed essermi asciugata per bene con dei teli, (oltre ad essermi struccata e aver indossato il mio pigiama), esco dal bagno comune, trovo anche tutte le mie cinque compagne di stanza in attesa per entrarvi mentre Priscilla Corvonero è seduta compostamente sul mio letto.
Quando loro escono, io ho appena finito di scrivere le mie impressioni personali sul lungo viaggio per arrivare alla scuola di Hogwarts, incluso il tragitto a piedi e il viaggio in barca, oltre alla cerimonia di smistamento e la mia amicizia col fantasma della nostra Casa, sul mio diario personale e tre lettere: la prima è destinata a mio padre, la seconda a mia madre e l’ultima a Catalina White.
Mentre le prime due sono meno dettagliate e scritte in italiano, francese e tedesco; la sua è l’unica a essere scritta esclusivamente in inglese, su sua richiesta precisa, in modo da esercitarmi.
Non credo che lei sarà molto contenta, quando scoprirà che ho fatto amicizia solo con un fantasma e che nessuno dei miei compagni e compagne di Casa ha intenzione di rivolgermi la parola.
(i miei cinque connazionali non li conto nemmeno, erano troppo interessati all’origine del mio sangue, e poi sono finiti nelle altre Case, come ho scoperto anche, essere il caso del ragazzo educato che mi ha aiutato nella stazione e poi sul treno).


POV FRANCESCA DI BIASE

La mia passione per la musica e il canto mi saranno di grande aiuto, dato che per accedere alla nostra Sala Comune, oltre a dire una Parola d’Ordine, dobbiamo anche bussare una botte, con un motivetto melodico armonico ben preciso.
Lorenzo, come me, ha un eccezionale orecchio musicale, per cui noi due partiamo avvantaggiati, rispetto ai nostri rispettivi compagni di stanza, nell’imparare a ricordarlo a memoria.
Forse i primi studenti Tassorosso erano molto calmi e tranquilli, ma qui, a parte due casi isolati, sono tutti piuttosto chiacchieroni e festaioli, infatti, non sufficientemente pieni e soddisfatti dal banchetto e dal coro dell’Inno della scuola, stiamo partecipando attivamente ad un altro festino, solamente che questo è clandestino, perché è organizzato da noi studenti.
Grazie all’improvvisa comparsa del fantasma della nostra Casa, il Frate Grasso, smontiamo in fretta tutto, per non essere puniti da Gazza, dato che è stato attirato dal volume della nostra voce un po’ troppo alta, anche solo per essere giustificata con il semplice russare!  
Ho già fatto amicizia con alcune delle studentesse più grandi e con parte delle mie compagne di stanza.
Con queste ultime, ho concordato che il Capitano della nostra squadra di Quidditch, Cedric Diggory, è davvero molto carino come ragazzo, oltre che ben educato.
Con Lorenzo poi, dato che viviamo nello stesso Stato, anche se siamo in due regioni molto distanti tra loro, ci siamo anche scambiati i relativi recapiti telefonici e gli indirizzi, per mandarci eventuali cartoline e lettere, al di fuori della scuola magica di Hogwarts.
Anche Floarea, nonostante l’altezzosità dimostrata sul treno, sul voler sapere l’origine del sangue d’ognuno di noi sei italiani, ad eccezione di Viola che non l’ha rivelato, dovrà abbassarsi ad usare questi mezzi babbani.
Anche se è una Purosangue come me, dovrebbe sapere bene, che in Italia, le regole della convivenza pacifica con i babbani e quelle sul mantenere segreta la nostra esistenza a loro, prevedono anche l’utilizzo dei loro mezzi di comunicazione, oltre ad avere una casa contenente anche oggetti di manifattura non magica, oltre ai nostri.


POV LORENZO VERDE

Altro che Casa di mollaccioni e bradipi!Come avevo sentito descriverla da alcuni studenti di Serpeverde, sul treno per arrivare a scuola… noi siamo quelli che sanno divertirsi senza esagerare e socializzare maggiormente delle altre Case, senza finire in punizione e senza devastare la Sala Comune, cosa importantissima.
Oltre ad aver smontato in fretta il festino, grazie alla pronta comunicazione del nostro fantasma, alcuni degli studenti più grandi e che quindi, chiaramente, sono più pratici di noi primini, con gli incantesimi, hanno pulito e messo tutto in ordine in pochissimo tempo!
Finora mi trovo benissimo in questa scuola, anche se non abbiamo ancora iniziato le lezioni, posso già dire di trovarmi bene come atmosfera.
A proposito dell’inizio delle lezioni, poco dopo aver sistemato la nostra Sala Comune, sui vari tavolini presenti si sono materializzati i rispettivi orari delle lezioni, divisi per anno di frequenza.
Io, Francesca e il resto dei primini, domani mattina, subito dopo la colazione, abbiamo due ore di lezione di Erbologia con i Serpeverde. (Non la snob di primo mattino, proprio nel primo giorno, no!Speravo vivamente di rivederla il più tardi possibile, in questa prima settimana di scuola, lei!Evidentemente, però, non sono così fortunato).
Dopo, seguono due ore di Storia della Magia con i Corvonero (per cui rivedremo La Ragazza Del Finestrino, cioè Viola Acqua… sul treno aveva detto d’essere originaria della Valle d’Aosta, eppure il suo cognome è tipico laziale… perché ha mentito?), poi abbiamo la pausa pranzo e infine, alla sera, due ore dopo la cena, terminiamo la giornata di studio con la lezione di Astronomia, in compagnia dei Grifondoro.


POV FLOAREA LECIS

Mamma mia che freddo, che c’è quaggiù!Pensavo, che Serpeverde, la Casa per eccellenza di noi Purosangue, fosse anche la migliore, come arredamento e come stanze!Ed effettivamente, l’ingresso e la Sala Comune non hanno tradito le mie aspettative iniziali: sono entrambi estremamente eleganti, lussuosi, caldi e puliti… fatta l’eccezione dell’acqua del Lago Nero, che sbatte continuamente contro le finestre, impedendo, di fatto, un sonno regolare e continuo.
 Per non parlare del freddo che regna all’interno dei dormitori! Devo subito trovare una soluzione per contattare i mei genitori per aiutarmi a trovare un modo per non gelare durante la notte.
Le coperte e le lenzuola del mio letto non sono sufficentemente coprenti e spesse per i miei canoni!
Sono stati proprio questi ultimi tre fattori ad averle abbassate bruscamente!
Mi costa molto ammetterlo, ma in questo momento, mentre sto chiudendo accuratamente le buste, in cui ho appena infilato le lettere per i miei familiari, sull’esito del viaggio fino alla scuola e della Cerimonia di Smistamento, (e che ho intenzione di spedire domani mattina presto), sto invidiando non poco quella Lurida Nata Babbana smistata a Corvonero e i due connazionali, Purosangue e Mezzosangue, smistati a Grifondoro.
Le mie compagne di stanza, ad eccezione di Bulstrode Millicent (ancora non riesco ancora a crederci che una ragazza così brutta possa essere finita nella mia stessa Casa!), rispondono perfettamente ai miei canoni… per fortuna ho almeno questa magra consolazione!
Stiamo guardando assieme l’orario delle lezioni di domani, in cui sono inclusi, chiaramente, anche gli orari dei pasti: dopo la colazione abbiamo due ore di Erbologia con i Tassorosso (almeno rivedrò Francesca, l’unica ragazza, tra le italiane, ad essere Purosangue come me), di seguito due ore di Pozioni con i Grifondoro (per cui rivedrò Luca, l’unico Purosangue tra i due maschi), in mezzo la pausa pranzo, subito dopo abbiamo due ore di lezione di Trasfigurazione con i Corvonero (con quella Sporca Babbana che non mi ha ancora detto l’origine del suo sangue, oltre a dovermi ripagare dell’affronto sul treno, per essersi presa gioco di me, con quella sua ignobile risposta!), infine… non ancora lei!Infine, anche le ultime due ore di lezione di domani di Astronomia, prima di cena, dovrò comunque passarle in compagnia di quella Feccia e dei suoi compagni di Casa.
Guardando gli altri giorni della settimana, quest’orario di lezioni è anche sopportabile, dato che il mercoledì è l’unico in cui ho il pienone di ore in comune con i Corvonero, negli altri invece, questa Casa è sostituita alternativamente da Tassorosso e Grifondoro.
Soddisfatta, anche se non pienamente, sistemo tutto all’interno del cassetto del mio comodino e mi metto a dormire, o perlomeno, mi cimento nel tentativo! 

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Capitolo 6
*** Capitolo Sei: Un Brusco risveglio e inizio delle lezioni. ***


CAPITOLO SEI: UN BRUSCO RISVEGLIO E INIZIO DELLE LEZIONI.

POV LUCA STROZZI

“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!”,un improvviso urlo femminile a volume altissimo, sveglia tutto il castello,oltre ad assordare me e i miei compagni di stanza.
Dalle imprecazioni e dagli insulti in italiano, oltre che in altre due lingue che non ho mai studiato prima, sempre con lo stesso volume di voce, immagino che sia sempre la stessa persona.
Inoltre, dalla velocità con cui si avvicina alla nostra torre, dev’essere per forza Viola, l’unica tra noi italiani a essere stata smistata a Corvonero.
“NEEEEEEEEEEEEEEEEVILLE PACIOOOOCKKKKKKKKK!”, urla di nuovo, adesso è proprio davanti al ritratto della Signora Grassa che nasconde l’ingresso alla nostra Sala Comune, dev’essere anche parecchio incazzata!
A questo punto ci alziamo tutti quanti e scendiamo, sia maschi, sia femmine, di tutti gli anni, tanto ormai siamo tutti svegli!
Quando però, Percy Weasley dice la parola d’ordine alla Signora Grassa, che quindi apre il varco, ci troviamo davanti tutti gli studenti di tutte le Case, non solo i Corvonero!Seguiti anche dall’intero corpo docenti della scuola e dal preside Silente.
Questo significa soltanto una cosa: siamo nei guai e sicuramente qualcuno avrà una punizione!Oltre che a un certo numero di punti tolti alla nostra Casa.
La professoressa Mc Grannitt chiede a Viola la ragione delle sue urla, anche se mi pare abbastanza superfluo, visto che ha nella mano sinistra Oscar, il rospo di Neville Paciock.
“The problem, is the presence of this frog, propriety of one of your students, in my bed! When I woke up! Teacher McGranitt!”. (*”Il problema, è la presenza di questa rana, proprietà di uno dei tuoi studenti, nel mio letto!Quando mi sono svegliata!Professoressa McGrannitt!*).
 Beh, di certo non si può dire che sia una ragazza che si faccia intimorire dalla presenza di un’insegnante davanti a sé, Viola.
Pur con un inglese pronunciato non perfettamente e nemmeno troppo corretto (ha chiaramente bisogno di fare delle lezioni di conversazione), è riuscita lo stesso a spiegare che cosa le è successo.
La nostra direttrice non può di certo esimersi dal togliere dei punti a Grifondoro, per colpa di Neville Paciock e della sua sbadataggine, fortunatamente però sono solo 5, neanche tanti.
Di certo non si può dire che questo sia stato un risveglio piacevole, grazie alle urla di Viola, d’altrocanto però, i professori non potranno lamentarsi di certo di eventuali studenti ritardatari a lezione, durante questo primo giorno scuola.
Siamo tutti svegli!Viola in particolar modo, è l’unica, tra tutti gli studenti della scuola, ad essere perfettamente lucida e a non sbadigliare minimamente, nonostante questa levataccia… che sia abituata ad alzarsi presto anche in Italia?Potrebbe anche essere, dato che è originaria della Valle d’Aosta e generalmente, in montagna, il sole sorge molto presto.
Quando ritorniamo dentro, nessuno ha più il minimo briciolo di sonno, per cui a turno, noi maschi entriamo due alla volta, nel bagno in comune, a lavarci.
Io sono tra i primi a entrare e a uscire, per cui, oltre ad avere due ore abbondanti di tempo per prepararmi e scendere giù in Sala Grande a fare colazione (è l’unica cosa che ho guardato nell’orario, prima di crollare a dormire, ieri notte!), né approffitto anche per guardare le lezioni che abbiamo oggi, in modo da sistemare anche lo zaino.
Prime due ore abbiamo Incantesimi con i Corvonero… è proprio destino, come si usa dire tra i babbani, che oggi dovevo alzarmi presto, rifletto sorridendo tra me e me, per poi continuare la lettura.
Nelle due ore che precedono il pranzo, abbiamo Pozioni con i Serpeverde, dopo mangiato ci possiamo riposare per un po’ di tempo, mentre nelle due ore dopo la cena avremo lezione di Astronomia con i Tassorosso.
In pratica, oggi io e Chiara, degli altri italiani, rivedremo solo per una lezione, Viola, poi Floarea, poco prima del pranzo e dopo la cena Francesca e Lorenzo… sinceramente questo primo giorno mi spiazza parecchio.
Abbiamo le prime quattro ore della mattinata piene, poi dopo il pranzo siamo liberi per sette, per poi tenerci occupati nelle due ore dopo cena, personalmente ho fatica a mantenere la concentrazione in quel momento della giornata.  
Avrei preferito di gran lunga avere meno ore libere nel pomeriggio e più lezioni, spero con tutto me stesso che non resti così per tutto l’anno scolastico, quest’orario!


POV CHIARA GRECO

Nella guferia della scuola, incontro nuovamente Viola, stavolta è perfettamente vestita, truccata e pettinata, mentre spedisce tre lettere con la sua civetta, dopo aver fatto lo stesso col mio gufo, quando mi volto per fare conversazione, lei si è volatilizzata nel nulla.
Non l’ho sentita nemmeno allontanarsi, eppure in famiglia, sono io quella con l’orecchio più fine!Poco tempo dopo, incontro anche Luca, Francesca e Lorenzo, anche loro con delle lettere in mano da spedire via gufo.
Tutti e quattro ci confrontiamo reciprocamente a proposito dell’arrivo a scuola, la notte appena trascorsa, la levataccia a causa della soave voce di Viola e le aspettative dalle lezioni di questo primo giorno.
Loro due che sono a Tassorosso, ci hanno raccontato molto sereni di aver fatto altra baldoria dopo il banchetto d’inizio anno e il coro con tutta la scuola.
Percui, nel loro caso particolare, è stata estremamente tremenda come sveglia, la nostra connazionale, pure se concordiamo tutti che non avremmo reagito in modo molto diverso dal suo, se fosse capitato a uno di noi tre.
Riguardo alle lezioni, a parte le diverse materie e aule, le ore occupate sono le medesime anche per loro.
Uscendo incontriamo anche Floarea… se sul treno era parso che avesse dimenticato la questione sull’origine del sangue di Viola, beh ci siamo sbagliati.
Grazie alla sua sveglia poi, l’ha irritata involontariamente ancora di più, e noi non ci teniamo proprio a darle altri motivi per alterarsi ancora.
È solo per questo motivo, infatti, che ci fermiamo ad aspettarla, anche se poi lei si rivolge a parlare esclusivamente in direzione di Luca e Francesca, gli unici ad aver dichiarato d’essere Purosangue come lei, sul treno.
Giunti in Sala Grande, ci dividiamo nei rispettivi tavoli, Viola, come ieri, è seduta in disparte in fondo al suo, in stretta compagnia del fantasma della sua Casa.
 Il resto delle sue compagne e dei suoi compagni le stanno a distanza d’un metro circa, e come ieri, mentre mangiano, si fermano anche a squadrarla.
Di certo, non c’è bisogno di parlarle direttamente, per capire che rispetto a noi cinque, lei non è stata accolta bene e di conseguenza, non si è integrata per niente.
L’avere poi, come unica amicizia ‘'una persona passata a migliore vita'’, non è decisamente il massimo.


POV VIOLA

Se le mie possibilità di legare, con almeno le mie compagne di stanza, ieri erano molto basse, con le urla con cui ho svegliato l’intero castello stamattina, per via di quella maledetta rana, adesso sono diventate decisamente nulle.
A parte Priscilla Corvonero, non ho avuto molti altri contatti, sempre che non si vogliano includere le scale che si muovono in completa autonomia e che per poco non mi hanno fatta ammazzare, precipitando da più di metà scala della Torre in cui si trova la mia Sala Comune, fino ai pavimenti dei sotterranei, da cui mi ha salvata all’ultimo momento il Preside Silente, che passava casualmente di lì, in compagnia dell’infermiera della scuola, Madama Chips.
Dopo circa mezz’ora dall’inizio della colazione, improvvisamente tutti i gufi fanno il loro ingresso nella Sala Grande.
Con mia sorpresa, Aria è presente all’appello (non pensavo che potesse essere così rapida, nello spedire tre lettere, in due luoghi diversi e distanti, eppure è proprio così!), quello che non mi aspetto per niente, è che ci sono anche due barbagianni e un falco che si dirigono nella mia direzione.
La mia fortuna, è che tutti i miei compagni di Casa sono distanti a più di un metro da me, così da permettere ai quattro volatili di potersi appollaiare tranquillamente sul tavolo e posare pacchi e lettere senza rovesciare niente.
Mio padre, nella sua lettera, mi avvisa che da accordo preso con Catalina e con il preside di Hogwarts, inizierò a frequentare anche la mia scuola babbana, solamente a partire dal 14 settembre, cioè dall’inizio ufficiale dell’anno scolastico.
Sono sicurissima che questa cosa non gli piaccia per niente, perché così non posso aiutare in casa, nè lavorare.
Inoltre, questo significa, che durante le vacanze natalizie, quando farò rientro a casa in Italia, per fare i compiti babbani, dovrò anche lavorare il doppio del solito, soprattutto per sopperire alle assenze fatte durante questa prima settimana di settembre, oltre che nei giorni londinesi, passati a comprare parte del mio materiale scolastico magico.    
Prendo subito nota, sul mio diario personale, delle novità riguardo alla data precisa dell’inizio della simultaneità di frequenza delle due scuole, per poi rispondergli rassicurandolo sull’avvenuta lettura di questo messaggio e che oggi inizierò finalmente le lezioni.
Mia madre, nella sua lettera si sofferma soprattutto su come ho passato il viaggio in treno e sull’arrivo alla scuola, oltre a chiedermi com’è stata la prima notte in una camera condivisa con altre studentesse.
La rassicuro sul viaggio in treno passato bene (tralasciando l’indagine sull’origine del sangue da parte di Floarea) e che con le mie compagne di stanza non ho parlato molto (e questa è la verità), perché eravamo tutte molto stanche per via del viaggio (questa invece è una mezza bugia; sicuramente erano stanche come me, per via del tragitto treno-barca-scarpinata oltre che della Cerimonia di Smistamento… ma non hanno dimostrato una particolare iniziativa nel voler dialogare per conoscermi).
Concludo la mia risposta, dicendole che la notte è passata bene e, che fortunatamente nessuna di loro russa.
Non le accenno minimamente (come nemmeno faccio con mio padre), della rana che mi sono trovata accanto sul cuscino, quando stamane mi sono svegliata, e quindi del mio conseguente urlo, con conseguente sveglia e incazzatura mattutina, per buona parte della giornata, da buona parte dei vari inquilini e studenti di questo castello.
Leggendo la lettera di Catalina, trovo parte delle mie aspettative confermate: non è contenta del fatto che l’unica amica che ho sia il fantasma della mia Casa, anche se sottolinea che grazie a lei, ho possibilità di non perdere troppo tempo a cercare le aule, oltre ad apprendere molte curiosità sulla storia della scuola.
Mi raccomanda caldamente, di non dare troppo conto, alle parole di Floarea, sull’importanza che dava all’origine del sangue, durante il viaggio in treno, aggiungendo, di evitarla, per quanto mi è possibile.
È rimasta molto stupita dalla presenza di Gazza come guardiano della scuola, dato che c’era anche quando il mio padre biologico era ancora studente (grazie al Cappello Parlante, ho scoperto che lui era un Grifondoro).
 Degli annunci che il Preside ha fatto, è rimasta puttosto perplessa da quello del divieto d’accesso al corridoio del terzo piano a destra, mentre m’incita a cercare di ottenere un ruolo nella squadra di Quidditch della mia Casa.
È particolarmente convinta che possa aiutarmi a fare amicizia con qualche compagna di Casa, inoltre, mi ha pure mandato: un libro sulla storia di questo Sport magico, a suo dire molto popolare nel mondo dei maghi, un pacco contenente gli altri ingredienti mancanti per le lezioni di Pozioni, più uno con il telescopio, uno con il set di provette e infine, due giornali molto popolari, la Gazzetta del Profeta e il Settimanale delle Streghe, che devo pagare cinque zellini ciascuno.
Nella lettera che le scrivo in risposta, oltre ad informarla dello spiacevole risveglio avuto stamane e delle ovvie conseguenze, la ringrazio calorosamente per i pacchi con gli ingredienti e il materiale scolastico che non avevamo trovato a Diagon Alley.
La ringrazio anche per avermi pagato l’iscrizione all’abbonamento dei due giornali magici, però le scrivo anche le mie perplessità sul Quidditch e sulla sua speranza di vedermi in squadra, dato che non ho la minima idea di come volare su un manico di scopa.
Una volta scritte le risposte a tutte le lettere ricevute, dopo aver dato da mangiare a tutti e quattro i volatili, oltre ad aver pagato il falco che mi aveva consegnato i due giornali, le consegno ad Aria (assieme ad un ciondolino, che le ho preparato stamattina, mentre preparavo lo zaino per le lezioni di oggi).  
(*Viola non si è minimamente accorta che l’arrivo di quattro volatili, inclusa la propria civetta, tutti per lei, abbiano attirato l’attenzione di tutti gli studenti[anche quelli della propria Casa], oltre che degli insegnanti e del preside*).


POV HARRY POTTER

L’arrivo di quattro diversi volatili per l’unica italiana smistata a Corvonero, durante la colazione, è stato un piacevole attimo, seppur breve, in cui l’attenzione di tutti gli studenti della scuola, per quel piccolo lasso di tempo, si è catalizzata interamente sulla sua figura, smettendo di bisbigliare riguardo alla mia cicatrice in fronte.
Terminato il pasto, infatti, la tregua è saltata e le occhiate curiose, così come anche i commenti, hanno ripreso a seguirmi, per ogni rampa di scala e corridoio in cui passavo, per andare a lezione in compagnia di Ron.
L’unica a non averci mai fatto caso è stata proprio lei, ma forse è dovuto alla maggiore concentrazione che pone sulle parole degli insegnanti, perché non conosce bene la lingua inglese.
Ho ancora ben’impressa in mente, la spiegazione che ha dato alla McGranitt, per giustificare le sue urla contro Neville, stamattina.
Ho notato poi, durante la lezione d’Incantesimi con il professor Vitious, nonché direttore della sua Casa, che lui spesso ripeteva la spiegazione con termini molto semplici, oppure più lentamente, o facendo dei gesti particolarmenti larghi, per far capire il giusto movimento da fare, per lanciare l’incantesimo Wingardium Leviosa.
Purtroppo, questa è l’unica lezione in comune con lei e la sua Casa, oggi, perciò non posso verificare se la mia ipotesi, sulla sua imperfetta pronuncia inglese, sia dovuta effettivamente anche ad una scarsa conoscenza della lingua, o è solo dovuta alla rabbia del momento, per essersi ritrovata un rospo nel letto, al proprio risveglio!
Fortunatamente, io e Ron riusciamo a non perderci per il castello e ad arrivare in orario, per le due ore di Pozioni (contrariamente a quanto era avvenuto per la lezione precedente, che siamo capitati per errore proprio davanti alla porta del corridoio vietato a tutti gli studenti, il professor Raptor che casualmente passava di lì, ci ha salvato dalla punizione di Gazza, ma siamo già sicuri di essere nei primi nomi aggiunti, tra i nuovi studenti, alla sua personale lista nera!).
Il professor Piton, pur odiandomi chiaramente (per motivi a me ancora sconosciuti), dato che mi ha bersagliato per tutta la lezione, tra domande e frecciatine varie, (oltre ad aver tolto ingiustamente alcuni punti a Grifondoro, usandomi come capro espiatorio, per un errore di Neville con la sua pozione), è riuscito a catturare l’attenzione di tutti e a mantenere un silenzio assoluto per tutta la durata delle sue ore con noi.
Di questo devo dargliene alto, è bravo e competente nella sua materia, anche se il suo atteggiamento è alquanto opinabile, sull’imparzialità che dovrebbe avere e di cui invece pecca, purtroppo, nel trattamento che riserva a tutti gli studenti appartenenti a delle Case diverse da quella di Serpeverde.
Alla fine di questa lezione, sono più che felice di poter andare in Sala Grande a pranzare, almeno lì c’è una temperatura sopportabile, non rischio un principio d’assideramento per il gelo, come qui nei sotterranei!


POV RON WEASLEY

Ma come fa quell’italiana a Corvonero, a mangiare così poco e a riuscire a reggersi in piedi, per ore, allo stesso modo, in cui noialtri studenti mangiamo porzioni normali di cibo, senza avere neppure un briciolo di crampi allo stomaco, o comunque di debolezza?
È impossibile!Dev’esserci per forza qualcosa sotto… magari soffre di una malattia rara di cui non si è ancora trovata una cura… ho deciso,chiederò a mamma in proposito, lei sicuramente ne sa più di me!
Contento della conclusione a cui sono giunto, scrivo e spedisco immediatamente una lettera a mamma e papà, senza tralasciare di raccontare che cosa abbiamo fatto oggi durante la mattinata.
Harry, accanto a me, si limita a vezzeggiare la sua civetta e a darle qualche pezzo di toast da sgrannocchiare, ma di posta non ne ha ancora ricevuta.
Beh, da quello che mi ha raccontato sul treno, dei suoi parenti babbani, la cosa non mi stupisce, anche se effettivamente, mi dispiace un po’ per lui.
Noto in questo momento, anche perché Harry e quell’antipatica di Hermione Granger, (che sfortunatamente si è seduta proprio alla mia destra, causa: assenza d’altri posti liberi), mi hanno dato due gomitate contemporaneamente, che sia gli studenti del primo anno di Serpeverde, sia quelli di Corvonero, si stanno alzando tutti assieme dai rispettivi tavoli, evidentemente hanno lezione insieme.
“Ragazzi che succede?Avranno lezione in comune no?”, esclamo io, cercando di capire il perché del loro gesto combinato, che mi ha quasi fatto soffocare, tralaltro.
“Non hai notato che l’unica italiana smistata a Corvonero cammina a fatica, da dopo la colazione?Come se si fosse fatta male, o come se qualcuno le avesse lanciato addosso un incantesimo?”, esclama Harry.
Ma Hermione subito ribatte contrariata: ”Ma è impossibile che sia vittima di qualche incantesimo, è vietato!”, però il mio amico riesce a zittirla, lanciandole una frecciatina decisamente azzeccata.
”Sarà anche vietato, ma non mi pare che tutti rispettino le regole, altrimenti Neville non sarebbe vittima, ogni giorno, degli incantesimi di Malfoy e dei suoi due compari!”.
“Magari è solo dovuto al fatto che non mangia a sufficienza!”, esclamo io, senza convincerli del tutto però.
“Quello è sicuramente un fattore”, afferma Hermione, visibilmente stranita per la mia osservazione, ”Ma non può essere l’unica causa”, continua Harry, concludendo così la frase, alzandosi in piedi, assieme a lei.
E quindi, di conseguenza obbligandomi, di fatto, a concludere frettolosamente il pranzo, (saltando i miei amati dolci!) e a raccogliere in fretta le mie cose, per non rimanere indietro.


POV HERMIONE GRANGER

Per una volta, mi sono trovata d’accordo con entrambi, (Ron in particolare, mi ha stupita molto con la sua osservazione acuta, sul fatto che Viola non mangia abbastanza durante i pasti) su alcune stranezze che avvolgono l’unica, tra gli studenti italiani, ad essere stata smistata a Corvonero, e l’unica tra di loro, ad avere come unici amici i fantasmi della scuola.
Chiaramente, non possiamo entrare nelle aule in cui ha lezione, ma possiamo seguirla a distanza, la prima è Trasfigurazione, con la nostra direttrice, la McGranitt.
Una vera fortuna, quella donna riesce a mantenere il silenzio in aula senza alcuno sforzo, inoltre, spiega benissimo, nonostante la sua materia sia veramente tosta, anche se molto affascinante ed interessante.
Per evitare eventuali punizioni da parte dei Prefetti, di Gazza, o da altri insegnanti, visto che non abbiamo lezione in questo momento, ci mettiamo nei tavoli più esterni della biblioteca della scuola, in modo comunque da poter origliare ed accorgerci in tempo quando finisce, e quindi da riprendere a pedinarla.
Per non insospettire la responsabile della biblioteca, Madama Pince, nell’attesa ci mettiamo a ripassare Incantesimi, gli appunti presi durante questa prima lezione (cosa che comunque male non fa, anzi, è un’ottima cosa!).
 Dopo due ore, vediamo gli studenti di entrambe le Case, passare davanti all’ingresso della biblioteca, per salire insieme su una scala.
Adesso capisco lo scarso entusiasmo delle due italiane, non si trovano simpatiche a vicenda e devono sopportarsi reciprocamente per quattro ore di fila.
Viola, è l’ultima a chiudere la coda ed anche quella che sale per ultima i gradini, noi la seguiamo e… per fortuna che lo facciamo!La rampa di scala su cui ci troviamo, come ci aveva avvertito ieri Percy Weasley parlando in generale di tutte, si è mossa bruscamente, conseguentemente, lei ci è letteralmente caduta addosso.
Fortunatamente, riusciamo tutti e tre, oltre che a soccorrerla, anche a tenerci aggrappati agli scorrimano, senza perdere niente dei nostri rispettivi oggetti personali e senza farci male.


POV VIOLA

Harry Potter, Hermione Granger e Ron Weasley: del primo parlano tutti, ma non ho ancora capito cos’abbia tanto di speciale come ragazzo, al di fuori di quella cicatrice a forma di fulmine in fronte, gli altri due sono dei suoi compagni di Casa, lei in particolare, è considerata una secchiona.
Dopo averli ringraziati, per avermi evitato un altro impatto pericoloso con la scala, mi accompagnano fino alla Torre, per la mia lezione di Astronomia, di nuovo con Floarea e i suoi compagni di Casa.
Essendo nel tardo pomeriggio, non facciamo attività pratica, sulle osservazioni di pianeti e costellazioni (un po’ come nella corrispettiva materia babbana), l’insegnante si limita a darci alcune indicazioni utili al fine del suo programma, anche in vista degli esami finali al termine dell’anno scolastico, per poter accedere al prossimo anno, oltre a dirci come si deve usare il Telescopio magico.
Io sono quella che ha preso più appunti, soprattutto sugli incantesimi per attivarlo e iniziare ad usarlo, aumentare o diminuire la visuale e quelli per disattivarlo.
Sono molto sorpresa, quando mi ritrovo davanti quei tre Grifondoro di prima, all’uscita dall’aula, pronti ad aspettarmi al varco.
Insieme a loro, noto che c’è anche il preside che m’invita, assieme a loro tre, a farmi accompagnare in Infermeria, confermando, di fatto, la loro ipotesi sul mio malore alle gambe.
Per fortuna Madama Chips, si limita soltanto a fare qualche incantesimo per chiudermi i tagli superficiali che ho, disinfettandoli, oltre a farmi bere un antidolorifico magico, per non sentire più dolore e riprendere a camminare normalmente.
Anche se dall’occhiata penetrante che mi ha lanciato, quando mi ha congedata ufficialmente, sembrava che avesse intenzione di sottopormi a una visita medica più approfondita.
Durante la cena, poi, come al solito, la mia unica compagna durante il pasto, è il fantasma della mia Casa.
 O almeno, inizialmente pare così, ma poi, sento il rumore di alcune sedie vicino a me spostarsi, oltre a vedere conseguentemente anche alcune compagne di stanza e altre più grandi, sedervicisi sopra.
 Priscilla Corvonero mi fa l’occhiolino, per poi salutarci educatamente tutte quante e volare a un altro tavolo, per parlare col fantasma della Casa di Serpeverde, il Barone Sanguinario.


POV CHO CHANG

L’italiana è molto stupita, nel vedere che ci sediamo vicino a lei, anziché lasciarla tutta sola, com’è successo ieri sera, ma anche stamattina a colazione e durante il pranzo, anche se in questo secondo pasto, ci siamo avvicinati, leggermente, tutti alla sua postazione, ma molto probabilmente lei non ci ha fatto caso.
D’altrocanto, non possiamo non aspettarcelo, l’abbiamo isolata per la sua nazionalità e i pregiudizi sulla gente del suo paese!Ci siamo comportati da Serpeverde, quando invece loro e le altre Case, sono stati tutti iper accoglienti, amichevoli e molto disponibili con gli altri italiani capitati da loro.
Il discorsetto che ci ha fatto in un’aula vuota, il nostro direttore, il professor Vitious, è stato decisamente utile, per scusarci e incominciare a comportarci in maniera civile con lei.
“Io sono Cho Chang, sono al secondo anno”, decido di rompere il ghiaccio per prima e di presentarmi porgendole una mano.
“Viola Acqua… primo anno…”, risponde lei, ancora esterrefatta dal ritrovarsi improvvisamente circondata, ma perlomeno dimostra anche a quelli che erano ancora scettici sul suo conto, che sa essere civile, anche se non ha una pronuncia perfetta della lingua inglese.
“Hai ricevuto molti gufi a colazione…”, afferma in modo interrogativo, Padma Patil, una delle sue compagne di stanza, cercando comunque di essere educata, nonostante la curiosità, inserendosi nella conversazione.
“Erano quasi tutti da parte della mia vicina di casa … solo Aria, aveva anche delle lettere, da parte dei miei genitori…”risponde Viola, senza comunque soddisfare del tutto la nostra curiosità nei suoi confronti.
Anzi, ha stimolato in noi altre domande ancora, questa sua risposta vaga.
“La tua vicina di casa?Perchè lei ti manda del materiale scolastico ed è più interessata dei tuoi genitori, su questi tuoi primi giorni ad Hogwarts?”, non sono riuscita a trattenere il mio stupore nella nuova domanda che le ho posto, anche se fortunatatamente, sono riuscita a mantenere un volume di voce adeguato, in modo che gli studenti seduti agli altri tavoli, non ci sentissero, soprattutto quelli di Serpeverde e di Grifondoro, sembrano i più attenti.
“Perché mi ha accompagnato lei a comprare il materiale scolastico… non siamo riuscite a trovare tutto, perché erano gli ultimi giorni d’agosto… i mei genitori adottivi non sono mai usciti fuori dall’Italia e non capiscono l’inglese, per cui non potevano aiutarmi… a loro interessa solo che io mi comporti bene, e che abbia degli ottimi voti”, Viola risponde nuovamente, stavolta fornendo molte più informazioni.
Purtroppo però, Padma Patil, contrariamente a me prima, non riesce a mantenere un volume di voce basso. Anzi, in pratica si mette a urlare, così che tutti gli studenti e anche gli insegnanti, sentono la sua esclamazione: ”SEI STATA ADOTTATA?!”.
 Naturalmente, la nostra compagna italiana, sentendo calare un improvviso silenzio tombale in tutta la Sala Grande e sentendosi fissare da tutti gli studenti della scuola, smette del tutto di parlare, oltre che di mangiare, conseguentemente, abbassa rempetinamente il proprio sguardo, per evitare ogni possibile contatto visivo, chiudendo di fatto questa breve conversazione con lei.  
Sarà molto difficile provare a fare di nuovo conversazione con lei, specie se tutte le nostre primine e i primini, nonchè le sue compagne di stanza, sono come Padma Patil, che ancora non si è resa conto del guaio che ha combinato, con questa sua esclamazione esageratamente scandalizzata.


POV CEDRIC DIGGORY

Wow, decisamente, anche se finalmente i suoi compagni e compagne di Casa hanno deciso d’essere civili, non sono stati eccezionali, con quest’ultima uscita.
Come se poi un’adozione dovesse fare tutto questo scandalo!Sono comuni sia tra i maghi, sia tra i babbani, anche qui in Gran Bretagna, non capisco tutto questo stupore, da parte di quella sua compagna di stanza!Come se in Italia non esistessero, o fossero proibite, le adozioni!
Chiaramente lei, sentendosi imbarazzata, ha impedito a loro di proseguire oltre la conversazione, scelta logica da parte sua, oltre che molto saggia, visto il comportamento di sciaccalli che alcuni studenti hanno iniziato ad assumere, da dopo l’esclamazione di quella sua compagna.
Fortunatamente, finita la cena, riesco a bloccarle tutte, assieme anche a Cho Chang.
Nonostante l’italiana, sia visibilmente di malumore, per la piega assunta dalla conversazione durante l’ultimo pasto della giornata, non riesce a trattenere il proprio stupore nel rivedermi.
“Ciao, ieri mattina, sul treno, mi sono completamente dimenticato di presentarmi: sono Cedric Diggory, Tassorosso, studente del secondo anno”, inizio subito a parlarle, scusandomi per questa mia mancanza d’educazione nei suoi confronti.
Il mio intento di rallegrarla riesce, dato che mi sorride: ”Non preoccuparti, neppure io l’ho fatto… ti ho solo ringraziato per l’aiuto... comunque sono Viola Acqua… Corvonero, Primo anno... e adesso sai anche, che Acqua non è il mio cognome biologico, bensì quello del mio padre adottivo”, conclude, cercando di sdrammatizzare.
“Non c’è nessun problema se sei stata adottata…”, affermo, lanciando una breve occhiata a Padma Patil, che prontamente esclama delle scuse frettolose, ”Anche qui in Gran Bretagna sono comuni”, per poi risoffermarmi su Viola e finire di tranquillizzarla, concludendo la mia frase.
Soddisfatto del risultato raggiunto, auguro la buonanotte a tutte e tre le ragazze, per poi lasciarle salire le scale in direzione della loro Sala Comune, mentre io mi dirigo nella mia.
  

POV LORENZO VERDE

Bene, adesso sappiamo che Viola è stata adottata.
 Di conseguenza, lei non può rispondere alla domanda di Floarea sulle origini del proprio sangue, perché non conosce l’identità dei propri genitori biologici, ma solo quella di quelli adottivi che sono chiaramente dei babbani, data la reazione che lei ha avuto, prima alla vista del soffitto della Sala Grande e poi, a quella del Cappello Parlante, quando abbiamo fatto il nostro ingresso qui ad Hogwarts, prima di essere smistati nelle Case in cui siamo.
In più, parlando anche con Francesca, Luca e Chiara, mi sono accorto che lei non ha affatto mentito, dicendo d’essere originaria della Valle d’Aosta, pur avendo un cognome tipico laziale.
Perché riflettendo meglio, sulla breve conversazione avvenuta durante il viaggio in treno, effettivamente, lei non parlava con un accento laziale, quindi mi sono semplicemente sbagliato io, nell’averlo pensato.
Decisamente, queste due ore di lezione di Astronomia con i Grifondoro sono state una tragedia!E non certo per loro, ma è dovuto all’orario!Dalla Mezzanotte alle Due!
Ok, a volte sono stato alzato fino a tardi, in Italia, ma soltanto, perché avevo la certezza che il giorno seguente avrei potuto recuperare il sonno perduto, alzandomi un po’ più tardi.
Qui invece, dobbiamo alzarci sempre presto, perché abbiamo tutti i giorni le lezioni che iniziano alle 7.30!
È un miracolo, se io e Francesca riusciamo al primo colpo, ad azzeccare la parola d’ordine e il motivetto da bussare alla botte d’ingresso alla nostra Sala Comune!Siamo entrambi distrutti!Ci salutiamo entrambi estremamente rapidamente, per poi rifugiarci di corsa nei rispettivi baldacchini dei nostri dormitori, assieme ai nostri rispettivi compagni di stanza.
Non ho mai amato tanto un letto come in questo momento!


POV CATALINA WHITE

Rispetto alle lettere ricevute alla mattina presto e, durante la colazione, da parte della mia figlioccia, quelle che sto leggendo in questo momento, da parte degli insegnanti che ha per questo suo primo anno, incluso il preside e l’infermiera della scuola, non sono del tutto rassicuranti.
Il professor Vitious, che è anche il direttore della sua Casa, mi rassicura dell’impegno di Viola durante le lezioni (in particolare di quella di oggi con lui) e anche, che grazie a un suo discorsetto, finalmente gli studenti della sua Casa, in particolare alcune ragazze, hanno iniziato a parlarle e a sedersi vicino a lei, durante la cena.
Sul quanto si sono dette, pare che una di loro, abbia esclamato a voce molto alta e con un eccessivo tono scandalizzato, che Viola è stata adottata, per cui adesso lo sa tutta la scuola.
Ma il professore, per rassicurarmi, sostiene che a breve tale studentessa, la richiamerà in privato, nel proprio ufficio, per farla riflettere al riguardo di tale accaduto, sulla mancanza di tatto avuta nei confronti di Viola.  
La professoressa McGranitt ribadisce il suo grande impegno durante la lezione che ha avuto con lei oggi; ma assieme al preside e all’infermiera della scuola, mi comunica di alcuni incidenti molto pericolosi e quasi mortali, che Viola ha avuto oggi con le scale della scuola, durante tutte le ore precedenti la cena, a cui ha tardato leggermente, per farsi medicare le gambe insanguinate e piene di numerosi tagli superficiali.
Sono estremamente sicura, che la mia figlioccia, quest’ultimo particolare, che aveva comunicato a me, minimizzandolo molto, a Matisse e a Giorgio non ne ha minimamente accennato, nelle lettere inviate loro.
Comunque, dato che i suoi genitori mi hanno nominata responsabile, in loro vece, di quanto le accade durante la sua permanenza nella scuola magica di Hogwarts, decido di mandare al preside Albus Silente una copia, in inglese (e in formato magico, ovviamente) delle cartelle cliniche e dei referti medici babbani complessivi, che Viola ha accumulato fino ad ora, durante questi undici anni, nel Mondo Non Magico.
Sono sicura, che saprà come meglio agire, per sicurezza però gli allego anche una breve lettera, in cui richiedo d’essere convocata personalmente assieme a mia sorella, in caso Viola, debba essere ricoverata nell’infermeria della scuola.
Per giustificare la presenza di Isadore con me, in questo genere d’occasione, specifico che lei la conosce fin da piccola, in quanto oltre ad essere una Medimaga, nel paese italiano in cui risiediamo tutte, lei svolge anche la professione babbana d’infermiera.


POV FLOAREA LECIS

Da questa scoperta che Viola è stata adottata, devo decisamente bannare la possibilità che lei sia una semplice Nata Babbana, in base ai vestiti che aveva indosso sul treno.
Non conoscendo i suoi veri genitori,lei non può sapere se è Purosangue o Mezzosangue, comunque sono da escludere delle origini completamente babbane, poichè altrimenti non avrebbe avuto alcun senso tenerglielo nascosto, in quest’ultimo caso.
Non che questo fatto me l’abbia resa meno antipatica, tuttaltro, ha semplicemente ridimensionato il mio scarso apprezzamento della sua persona.
Riguardo al problema del freddo all’interno dei sotterranei, in cui si trovano, ahimè, la mia Sala Comune e i dormitori della mia Casa, i miei genitori purtroppo non sono riusciti ad aiutarmi, ma mi raccomandano di non demordere e che cercheranno ancora.
Guardando l’orario delle lezioni di domani: alle prime due ore c’è una lezione di Volo con i Grifondoro, dopo seguono due ore di lezione di Erbologia nella serra con i Tassorosso, mentre subito dopo pranzo, abbiamo due ore di Trasfigurazione con i Corvonero e dopo cena, sempre con loro, due ore di Astronomia, ma almeno adesso inizieremo a usare per davvero i nostri Telescopi magici!
Più serena, per la minore quantità di ore di lezione con i Corvonero, (e sperando vivamente che Viola non trovi nuovamente il rospo di quel Neville Paciock nel proprio letto!Altrimenti lo affatturo personalmente quell’incapace di un Grifondoro!), mi raggomitolo il più possibile tra le lenzuola e le coperte del mio letto e cerco di dormire anche stanotte, in questo baldacchino gelato.


POV FRANCESCA DI BIASE

Certo, che le compagne di Casa di Viola non brillano di certo per il loro tatto!
In pochi minuti di conversazione, sono riuscite a far sapere a tutta la scuola che è stata adottata e che di conseguenza, non conosce le proprie origini.
Questo, da un certo punto di vista, porterà sicuramente a un ridimensionamento dell’antipatia spiccata di Floarea nei suoi confronti, visto che adesso non ha molti elementi per poterla disprezzare, eccetto che per la sua scarsa conoscenza della lingua inglese.
Prima d’iniziare effettivamente a dormire, controllo l’orario delle lezioni di domani: prime due ore Pozioni con Piton e i Corvonero, dopo due ore di Erbologia con i Serpeverde, poi abbiamo una pausa pranzo lunga, per poi finire la giornata con due ore di lezione di Storia della Magia con il professor Ruf e i Corvonero, prima della cena.
Niente Astronomia domani?Peccato, mi era piaciuta molto la lezione, oggi, nonostante l’orario e la stanchezza, per scendere dalla torre fino ad arrivare nella nostra Casa.
Rifletto tra uno sbadiglio e l’altro, prima di coricarmi a letto e iniziare finalmente a dormire.

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Capitolo 7
*** Capitolo Sette: Il Troll nei sotterranei. ***


CAPITOLO SETTE: IL TROLL NEI SOTTERRANEI.

POV VIOLA

Quando stamattina mi sveglio, alle quattro meno un quarto (un po’ come in Italia), sono felicissima di non trovare il rospo di Neville Paciock, nel mio letto.
Sicuramente, anche le mie compagne di stanza ne saranno contente, dato che oggi non avranno le mie urla come sveglia, contrariamente a quanto è avvenuto ieri.
Silenziosamente, mi alzo, mi prendo l’occorrente per lavarmi, asciugarmi e vestirmi e poi mi dirigo in bagno a fare shampoo e doccia.
Quando esco dal bagno (dopo averlo prima riordinato, chiaramente) sono le quattro spaccate, le mie compagne di stanza stanno ancora dormendo beate.
Per cui, decido d’impiegare questo tempo per scrivere delle nuove lettere ai miei genitori e a Catalina, anche in base agli appunti e le riflessioni che ho trascritto ieri sera, nel mio diario personale, prima di coricarmi a letto e mettermi a dormire.
A mio padre, scrivo come mi sono sembrate le lezioni affrontate ieri, (chiaramente, senza dilungarmi troppo nei dettagli magici), informandolo anche della presenza di due materie scolastiche, del tutto simili a quelle babbane e che ho anche oggi: Astronomia e Storia della Magia. (Sono sicurissima che ne rimarrà molto sorpreso, conoscendolo).
Mentre a mia madre, le scrivo anche, che ieri sera ho cominciato a parlare con alcune studentesse, oltre ad un paio delle mie compagne di Casa (senza accennare minimamente a Cedric Diggory).   
A Catalina, invece, racconto tutto quello che mi è successo, inclusa la mia amicizia, oramai, con tutti i fantasmi che popolano Hogwarts e anche l’incontro con Cedric Diggory, anche se non mi ci soffermo molto.
Quando le finisco di scrivere tutte e tre, sono a malapena le quattro e mezza; le mie compagne di stanza ancora dormono e chiaramente, non posso girare per il castello a quest’ora, rischierei una punizione, in caso incontrassi o dei Prefetti, oppure Gazza, il guardiano della scuola.
Decido quindi di prepararmi lo zaino per la giornata di oggi, per tenermi impegnata almeno per un altro buon quarto d’ora.
Dunque, alle prime due ore c’è lezione di Pozioni con il professor Piton, nei sotterranei, assieme ai Tassorosso, poi, nelle due ore successive c’è lezione di Incantesimi con il professor Vitious e i Grifondoro, seguita dalla pausa pranzo.
Subito dopo di essa, ho due ore di lezione di Trasfigurazione con la professoressa McGranitt e i Serpeverde, dopo ho due ore di Storia della Magia con il professor Ruf e i Tassorosso, poi c’è la pausa per la cena e dopo di essa, per concludere questa lunga giornata scolastica, ho due ore di Astronomia con i Serpeverde.
Una volta che ho sistemato tutto il necessario nello zaino, stando attenta ad evitare che niente si rovini, sistemo anche il mio letto, riponendo con cura il mio pigiama sotto il cuscino.
“Viola! It’s five o’clock of the morning! How can you do to be already wake, washed, dressed and with the rucksack ready?!”, (*“Viola! Sono le cinque del mattino!Come fai a essere già sveglia, lavata, vestita e con lo zaino pronto?!”*), esclama Padma Patil, svegliandosi in questo istante, assieme alle altre nostre compagne di stanza.
Anche loro mi guardano stranite, vedendomi già pronta, o quasi per andare a fare colazione e poi a lezione (devo giusto truccarmi e poi dopo la colazione, lavarmi i denti con lo spazzolino, in uno dei bagni nei sotterranei).
Fortunatamente, la mia breve risposta, per via della mia scarsa conoscenza e padronanza della lingua inglese, è sufficentemente esaustiva come spiegazione, alla loro curiosità: ”Because I’m used to wake up me early in the morning… in Italy…” (*”Perché sono abituata a svegliarmi presto al mattino… in Italia…”*).


 POV LORENZO VERDE

“10 punti in meno a Tassorosso, per la sua mancanza di rispetto degli orari delle lezioni, oltre che per il suo abbigliamento inadeguato, signor Lorenzo Verde!”, esclama il professor Piton in tono di rimprovero, alla mia entrata ritardataria, perdipiù indossando ancora il mio pigiama, nella sua aula.
A mia discolpa, posso solo stare zitto e assumermi la piena responsabilità di quanto accaduto… anche se dentro di me, impreco per il mancato urlo spaccatimpani di Viola, come sveglia mattutina e conseguentemente, il mancante rospo di quel Grifondoro imbranato di Neville Paciock, nel suo letto!Con quello, sono sicurissimo che mi sarei svegliato in tempo e avrei sicuramente anche occupato posto in orario.
Per fortuna, Francesca mi ha tenuto un posto, a metà fila della parte destra dell’aula, per cui non devo far spostare nessuno degli altri studenti, per raggiungerla.
Sfortunatamente però, non riesco a terminare in tempo la mia pozione, per cui faccio perdere altri punti alla mia Casa (questa volta sono solo cinque però), al passaggio di verifica del professore, al termine della lezione; contrariamente a tutti gli studenti di Corvonero,infatti, loro ottengono tutti 5 punti in più, a testa.
La cosa che mi lascia perplesso del professor Piton è il suo richiamo finale all’indirizzo di Viola, a rimanere ancora in aula, nonostante la lezione sia ormai conclusa, ma decido di disinteressarmene totalmente e di uscire immediatamente da qui.
Nei sotterranei, poi, Francesca ed io ci rimaniamo per poco tempo e soltanto per andare al bagno: nel suo caso, per risistemarsi trucco e acconciatura; nel mio, per lavarmi e vestirmi, nascondendo frettolosamente il mio pigiama appallottolato in fondo allo zaino.
Le due ore di Erbologia con i Serpeverde e la professoressa Sprite vanno bene, siamo in perfetto orario, inoltre, io e la mia connazionale, siamo quelli ad avere maggiore dimestichezza con le piante magiche.
Facciamo anche guadagnare 20 punti a testa alla nostra Casa, al termine della lezione, tra i complimenti dei nostri compagni e gli sguardi pieni d’invidia, primo tra tutti quello di Floarea, degli studenti dell’altra Casa.
Prima di dirigerci nella nostra Sala Comune e subito dopo in Sala Grande, ci fermiamo nei bagni per ripulirci un po’.
Infatti, pur indossando i guanti e le altre protezioni da giardinaggio magico per non farci male, siamo comunque riusciti entrambi a sporcarci, sia in viso, sia in testa, durante la lezione con la nostra direttrice.
E decisamente, non siamo un bel vedere, ma proprio per niente!Inoltre, io sul fondo del mio zaino, ho ancora piegato in malomodo il mio pigiama, non voglio portarmelo appresso per tutta la giornata!


POV VIOLA

I dieci minuti che il professor Piton mi fa passare in più nella sua aula, mi sono molto utili perché mi aiutano a capire il suo metro di valutazione per i voti, oltre ad imparare a scriverli correttamente sia interi, sia nelle loro abbreviazioni.
D’altrocanto però, a causa di questo piccolo contrattempo, arrivo leggermente in ritardo alla lezione d’Incantesimi, anche perché cado sulle scale, a causa di un loro improvviso movimento.
Per fortuna, dei ragazzi più grandi, anche se di una Casa diversa da Tassorosso, mi aiutano a rialzarmi, a recuperare tutti i miei oggetti e a raggiungere sana e salva l’aula. (*In genere, Viola si trova sempre in vicinanza di molti studenti di questa Casa, quando ha degli incidenti con le scale*).
Il professor Vitious, contrariamente al professor Piton nella lezione precedente, non mi toglie punti per il mio ingresso ritardatario (è anche vero però, che quasi tutti gli studenti, sia di Corvonero, sia di Grifondoro, devono ancora occupare posto, mentre in quel caso, la lezione era iniziata già da mezz’ora, in più Lorenzo si era presentato in pigiama!), mi fa semplicemente segno di sedermi vicino a Padma Patil.
Ora che ci faccio caso, contrariamente alla lezione dell’altra volta, i banchi dell’aula sono divisi a coppie, non sono uniti in più file, perciò, deduco che oggi si facciano delle esercitazioni pratiche a piccoli gruppi.
Contrariamente alla mia compagna, io riesco a far sollevare la piuma dal banco solo di cinque centimetri e per solo un minuto, poi questa si riappoggia immediatamente dov’era prima.
L’unica mia consolazione, oltre a ricevere 2 punti d’incoraggiamento da parte del professore, con annesso il consiglio di pronunciare e scandire bene le parole con un volume di voce maggiore di quello che ho usato, è il fatto che non sono l’unica ad avere difficoltà ad apprendere quest’incantesimo.
Alla fine della lezione, prima di scendere nella Sala Grande a mangiare, assieme a Padma vado a depositare il calderone di Pozioni e il relativo materiale, nel nostro dormitorio.


POV LUCA STROZZI

Credo proprio che la gemella di Calì Patil, Padma, abbia ricevuto ‘una bella lavata di capo’, come si usa dire in italiano (sia tra i babbani, sia tra i maghi), da parte del direttore della loro Casa, su quanto accaduto ieri a cena a causa del suo scarso tatto, vista la sua improvvisa disponibilità, vicinanza ed estrema premura nei confronti di Viola, oggi.
È piuttosto palese la cosa, con i precedenti che ci sono stati finora… spero soltanto che stavolta riesca ad evitare di metterla nuovamente a disagio.
Prima di questa lezione, sono riuscito a vedere la mia unica connazionale Corva di sfuggita, alla Guferia del castello, mentre lei usciva di fretta dopo aver consegnato al suo gufo delle lettere, ed io invece entravo.
 Per cui c’è stato solo un “Ciao” molto frettoloso tra di noi.
La lezione di Volo con i Serpeverde è andata molto bene, eccetto che per lo sfortunato incidente di Neville Paciock e il naso rotto di Ron Weasley, per via dell’insicurezza del primo e, del manico di scopa vecchio capitato sfortunatamente al secondo.
Hermione Granger, invece, si è trovata per la prima volta in difficoltà con una materia scolastica, infatti, il suo manico di scopa, nonostante il suo comando fosse corretto, non si è mai alzato dal suolo, ha continuato a rotolarsi ininterrottamente tra l’erba del prato.
Questa lezione d’Incantesimi, invece, è stata molto soddisfacente, perché sono stato uno tra i pochi a essere riuscito a far volare in alto la mia piuma, anche se per poco tempo.
Meno piacevole, è stato l’essere urtato bruscamente dalla Granger, mentre scappava piangente, dopo aver sentito le parole poco lusinghiere di Ron Weasley nei suoi confronti, dopo la fine di quest’ultima lezione.
È assente anche durante tutta la pausa pranzo, evidentemente, la sua saccenza nello studio scolastico è solamente una maschera per nascondere la sua scarsa autostima e la sua sensibilità emotiva.
Noi Grifondoro nel primo anno, oggi siamo quelli con meno ore di lezione, a giudicare dall’assenza di fretta nel mangiare che aleggia alla nostra tavolata, in netto contrasto con gli studenti primini delle altre tre Case.
Anzi, solo due, vedo che anche i primini di Tassorosso sono abbastanza tranquilli come noi.


POV FRANCESCA DI BIASE

Viola oggi ha ricevuto molta più posta di ieri, ben sei gufi carichi di vari pacchi e lettere si sono poggiati davanti a lei!
“Sbaglio o la vostra unica connazionale smistata in Corvonero, pur avendo maggiori difficoltà di voialtri nella lingua inglese e nel relazionarsi con noi studenti madrelingua, riceve moltissima posta da parte delle persone che si occupano di lei, oltre ad una maggiore predisposizione a capire i suoi problemi, da parte di molti degli insegnanti?” esclama improvvisamente Cedric Diggory, cogliendomi alla sprovvista e facendomi sobbalzare addosso a Lorenzo.
È proprio quest’ultimo a rispondergli per entrambi, dopo aver aspettato che io mi risistemassi in maniera più composta.
“Che cosa intendi esattamente per una maggiore predisposizione da parte dei professori nei suoi confronti?Ad eccezione della lezione di oggi di Pozioni con il professor Piton, in cui lui l’ha trattenuta del tempo in più anche dopo il termine effettivo, e della lezione di ieri di Storia della Magia col professor Ruf, (e che abbiamo anche oggi, fortunatamente non subito dopo mangiato!), non mi pare proprio che gli insegnanti abbiano avuto un atteggiamento particolarmente diverso nei suoi confronti, rispetto agli altri studenti presenti a scuola”.
“Veramente sì, invece, mio caro Lorenzo”, lo appostrofa Cedric contraddicendolo, fermandosi a bere per un attimo del succo di zucca, prima di riprendere a rispondere e a soddisfare la nostra curiosità.
“I dieci minuti che Viola ha passato in più nei sotterranei con Piton le sono stati molto proficui, dato che il professore le ha dato modo di apprendere il suo metro di giudizio di valutazione nei voti, oltre ad insegnarle, indirettamente, a scriverli correttamente, sia in forma intera, sia in forma abbreviata, facendole leggere e commentare i compiti che aveva assegnato a noi del secondo anno!”.
Lorenzo è ancora molto perplesso e scettico al riguardo, per cui cerco di spiegargli in maniera più diretta io, ciò che il nostro compagno di Casa più grande ci ha appena detto riguardo a Viola e agli aiuti che riceve da parte dei professori.
“Lorenzo svegliati!Piton è famoso in tutta la scuola proprio per la sua severità e per il fatto di penalizzare per principio tutti gli studenti che non sono dei Serpeverde!L’aver permesso a Viola, seppure in modo non esplicito, di conoscere il suo metro di giudizio e di assegnazione dei voti, è un grosso aiuto nei suoi confronti!”.
Finalmente il mio connazionale riesce a capire l’importanza dell’informazione passataci da Cedric! ”Ma non è giusto!” è il suo breve commento indignato.
Quest’ultimo ridacchia divertito da questa sua reazione, ”Se ti presenti in orario come lei e con l’abbigliamento adeguato, forse potresti ottenere qualche possibilità in più di meritare dei voti passabili con lui”, afferma con perspicacia, prima di consegnargli un foglietto firmato dal professor Piton.
“È una punizione per oggi, ti consiglio d’essere puntuale, per evitare di averne altre, oltre a togliere altri punti alla nostra Casa!”, esclama Cedric, prima di salutarci educatamente per riavvicinarsi ai suoi amici.
Io nascondo le mie risate con un paio di finti colpi di tosse, per evitare di aumentare ancora di più il malumore di Lorenzo.
“Guarda il lato positivo, almeno non rischi d’arrivare in ritardo alla lezione di Storia della Magia, siamo sempre nei sotterranei, se noti la disposizione delle aule nell’orario di oggi”, gli dico a mo’ di consolazione per risollevargli un po’ il morale.


POV FLOAREA LECIS

Nonostante la mia conoscenza della lingua inglese sia migliore di quella di Viola Acqua, sia dal punto di vista teorico delle regole grammaticali e ortografiche, sia dal punto di vista pratico nel parlarla, con la professoressa McGrannitt a insegnare Trasfigurazione, che è risaputa che sia una materia scolastica molto complessa anche per i maghi esperti, noi due abbiamo le stesse medesime carenze.
Sono vicina di banco a lei nell’eseguire l’esercizio assegnatoci, eppure, anche se pronuncio dall’inizio della lezione la formula magica dell’incantesimo con un volume di voce maggiore del suo, oltre che con un tono più sicuro, il batuffolo di cotone che ho davanti non è ancora diventato un ago di ferro.
“Per oggi basta così, potete andare ora… ricordatevi di ripassare tutta la teoria durante questo primo weekend; la prossima settimana andremo ancora avanti col programma e mi aspetto che tutti voi riusciate a trasfigurare un altro oggetto materiale non vivente, in un altro, anche se di tipo diverso, a mia scelta” esclama finalmente la professoressa.
Mi ero proprio stufata di rimanere chiusa in quest’aula, senza riuscire a eseguire questo esercizio, per via del suo fiato sul collo ogni volta che provavo ad alzare la testa, per vedere se gli altri studenti avevano avuto dei risultati migliori di me e della mia connazionale.
Almeno, adesso posso rilassarmi fino all’ora di cena, prima di rincontrarla nuovamente ad Astronomia.
Lei deve avere ancora lezione, vista la fretta con cui si muove assieme ad altri suoi compagni di Casa, nello scendere le scale.
Oh… sono appena caduti tutti quanti in maniera scomposta, per via di un movimento improvviso della rampa su cui si trovavano!
Ovviamente, nessuno di noi Serpeverde si lascia sfuggire l’occasione per ridere di gusto di loro e schernirli!


POV LORENZO VERDE

Prima di entrare nell’aula per la lezione di Storia della Magia, in compagnia della mia connazionale e compagna di Casa, Francesca di Biase, (accorsa dietro alla porta dell’ufficio del professore di Pozioni, per vedere se riuscivo ancora a reggermi in piedi dopo aver scontato la sua punizione), rimaniamo entrambi travolti da Viola Acqua, assieme ad altre sue compagne Corvonero, perché inciampano tutte insieme nell’ultimo gradino delle scale e conseguentemente, ci cadono addosso.
Durante la lezione, essendo stati gli ultimi a entrare in aula, capitiamo anche tutti in prima fila, in banchi vicini.
Per questo, entrambi abbiamo modo di notare che lei ha molteplici difficoltà nella lingua inglese, già solo guardando la sua fatica nel prendere bene gli appunti, in base alla spiegazione orale dell’unico fantasma della scuola a esercitare la professione d’insegnante.
Ha perso molti pezzi e li ha sostituiti tutti con vari puntini di sospensione, inoltre, molte volte ha confuso alcune consonanti tra loro, come la C con la K per fare un esempio; giusto le date, è riuscita a scriverle tutte correttamente quelle.
Tuttavia, quelle da sole non bastano a rendere completamente comprensibili i suoi appunti, tantomeno a renderli utilizzabili per un ripasso finale come preparazione, anche solo a un livello Accettabile, per superare tutti gli Esami alla fine dell’anno scolastico, per essere ammessi al Secondo anno!
Nonché noi due abbiamo chissà quale comprensione di questa lingua straniera!Semplicemente abbiamo avuto dei migliori insegnanti d’inglese rispetto a lei, poiché facciamo meno fatica a prendere appunti, nonostante il tono di voce piatto del professor Ruf non invoglia molto l’attenzione generale degli studenti, neppure di quelli madrelingua.


POV NEVILLE PACIOCK

Alla fine della lezione di Storia della Magia dei Tassorosso e dei Corvonero, mentre sono in compagnia di Harry e di Ron, (sono venuti a trovarmi in infermeria per sapere come stavo, visto l’incidente con la scopa che ho avuto stamattina durante la lezione di Volo con Madama Bumb e i Serpeverde), siamo tutti e tre travolti: prima dai due studenti italiani finiti a Tassorosso, poi da quella finita a Corvonero e che da quando ha iniziato le lezioni, riceve posta abbondante; oggi anche a pranzo, non solamente durante la colazione.
Per una volta, è lei a scusarsi con me e non viceversa; sono proprio felice che Oscar abbia deciso di rimanere in camera stavolta… anche se non mi è piaciuto molto ricevere il suo bacio al mio risveglio stamane! 
Dopo essere riusciti a rialzarci, senza più possibilità di finire a gambe all’aria, per via di altri studenti che lasciano l’aula dopo il termine della lezione senza guardare prima se c’è qualcuno che sta passando nel corridoio, mi accorgo soltanto ora, soprattutto grazie ad Harry, che Hermione Granger è stata assente anche durante tutta la pausa pranzo (io vi ho partecipato solo parzialmente, Madama Chips mi ha fatto presenziare solamente per farmi servire esclusivamente con un primo piatto, poi mi ha subito riportato in infermeria).
Spero che non le sia successo niente di grave, lei cerca sempre di aiutarmi, sia a trovare Oscar, sia nell’apprendere gli incantesimi, oppure con le pozioni.
È una delle poche persone qui a Hogwarts che non si prende gioco di me, bensì che ha piena fiducia nelle mie capacità di mago.


POV HARRY POTTER

Prima di andare in Sala Grande e accomodarci alla tavola di Grifondoro per mangiare, riesco a convincere sia Ron sia Neville, a seguire Viola Acqua fino all’Infermeria, dove non entriamo, ma rimaniamo semplicemente fermi sulla soglia, ad osservare in silenzio Madama Chips curarle le ennesime ferite riportate sulle ginocchia oltre che su parte delle gambe.
Mangia poco, si fa sempre male, vorrei tanto capire come quella ragazza si procura tutte quelle botte e quelle lesioni, oltre a capire a come faccia a stare in piedi per tutta la giornata.
Ron, nonostante sia un gran mangione, ha osservato giustamente che lei mangia fin troppo poco, anche rispetto alle altre ragazze.
Ed anche adesso, che i suoi compagni non la lasciano più sola soletta durante i pasti o, per andare e venire a lezione e alla loro Sala Comune, lei continua imperterrita con quest’andazzo.
Quando poi, con i miei due compagni di Casa, torno in Sala Grande per iniziare a cenare puntualmente, noto che Hermione Granger è ancora assente.
Parlando con Calì Patil e Lavanda Brown, poiché capitiamo vicini come posti a sedere, scopro che lei è nel bagno femminile a piangere da dopo la fine della lezione d’Incantesimi e che vuole rimanere da sola.
Ron, udendo queste loro parole, si è sentito molto imbarrazzato e in colpa, non si aspettava minimamente di poterla fare soffrire.
Non ci aveva proprio pensato che lei potesse rimanerci così male, lui si stava semplicemente sfogando per le proprie difficoltà nell’apprendere le nozioni di questi primi due giorni di lezioni e la sua saccenza onnipresente, oltre all’esercitazione finita da poco con lei, l’avevano innervosito a tal punto, da dire quelle cattiverie in cui non ci credeva fino in fondo neppure lui.
Durante la cena, oltre a mangiare e nel contempo ad osservare a distanza il tavolo di Corvonero, non ho scambiato molte altre chiacchiere… anche perché l’entrata a sorpresa del professor Raptor urlante, l’hanno terminata bruscamente.
“UN TROLL!NEI SOTTERRANEI!TROLL NEI SOTTERRANEI!C’È UN TROLL NEI SOTTERRRANEI!Io ve l’ho dett… o” per poi svenire e cadere lungo disteso sul pavimento della Sala Grande.
Ha scatenato il panico totale in tutti gli studenti e penso anche in parte del corpo docente, giusto la voce autorevole del preside Silente, dopo aver imposto il silenzio, ha ripristinato l’ordine, incaricando i Prefetti di ogni Casa, di portare i relativi compagni al sicuro nelle rispettive Sale Comuni.
Io ho trascinato Ron da parte, ricordandogli che Hermione era in pericolo, perché non sapeva cosa stava succedendo, data la sua assenza anche nella pausa pranzo.
Nella confusione che c’era in quel momento, non siamo stati notati né dagli insegnanti, né dal resto degli studenti, mentre ci allontanavamo.
Non c’è stato bisogno di aggiungere molto altro per convincere il mio amico, poiché il suddetto Troll è passato proprio in quel momento per il corridoio facendo strisciare pesantemente la propria clava sul pavimento.
 L’urlo femminile di terrore di Hermione, succeduto pochi attimi dopo l’entrata del mostro in una stanza, rivelatasi quindi il bagno delle ragazze, ci ha semplicemente spinti a correre il più velocemente possibile da lei per aiutarla.
 Inizialmente, gli urli, gli insulti di vario genere e gli oggetti lanciati da me e da Ron in direzione del Troll, cioè i rubinetti e le tubature che il mostro aveva fatto saltare precedentemente con la clava per attaccarla, non sono serviti a molto.
Infatti, lui si è distratto solo per pochi minuti e la nostra compagna, solitamente molto sveglia e rapida, non ne ha approffitato per scappare, ma questo è stato solo perchè era letteralmente bloccata dalla paura.
Quando poi con un verso ancora più mostruoso, il Troll si è diretto contro di Ron, io, pur sapendo dentro di me di stare per fare qualcosa di estremamente stupido, istintivamente mi sono lanciato letteralmente contro il mostro aggrappandomi alle sue spalle.
  In un certo senso, questo mio gesto è stato un diversivo utile, perché nel farlo, inconsapevolmente, gli ho anche infilato in una narice del naso la mia bacchetta magica, anche se poi il mostro, nel tentativo di farla sparire, mi ha fatto venire il mal di mare, a forza di scuotersi e di menare in contemporanea la sua clava in ogni direzione possibile per cercare di staccarmi da lui.
Per mia fortuna, Ron, a un certo punto, ha estratto la propria bacchetta magica e ha pronunciato correttamente l’incantesimo che non era riuscito a eseguire nella lezione del mattino: ”WINGARDIUM LEVIOSA!”, così dal togliergli la clava, sollevarla in aria, per poi lanciargliela addosso e stordirlo.
Poco dopo, i professori McGrannitt, Piton e Raptor, avendo sentito il casino che avevamo combinato durante la lotta col Troll, sono accorsi e per poco abbiamo rischiato l’espulsione dalla scuola… per poco, perché Hermione, con grande stupore da parte mia e di Ron, si è alzata in piedi e davanti alla richiesta di spiegazioni da parte della nostra direttrice le ha mentito, assumendosi tutta la responsabilità dell’accaduto.
Di conseguenza, nonostante comunque l’aver ricevuto una ramanzina per il grande rischio che abbiamo corso, la nostra compagna ha fatto sì perdere 5 punti a Grifondoro, ma Ron ed io ne abbiamo fatti guadagnare 5.


POV LUCA STROZZI

L’entrata nella Sala Comune di Grifondoro da parte di Hermione Granger passa quasi in sordina, infatti, soltanto le ragazze le si avvicinano per chiederle come stia.
Al contrario, quella successiva di pochi attimi dopo da parte di Harry e di Ron, è acclamata con un sacco di urla e di applausi, soprattutto da parte di noi ragazzi, siamo i più rumorosi.
Loro due sono molto stupiti da ciò, evidentemente, non si aspettavano minimamente che la notizia della loro impresa girasse così velocemente all’interno del castello!
Ma sono stati proprio i fantasmi, parlando con il preside Silente, a spargerla così rapidamente in ogni angolo della scuola.
Dal sorriso che quei due hanno scambiato velocemente con Hermione, prima di prendersi un piatto e delle posate ciascuno e sedersi vicini per finire di cenare assieme poi… credo proprio che quei tre abbiano anche fatto amicizia, alla fine di quest’avventura improvvisa.
Beh, dopotutto le hanno salvato la vita, non è mica una cosa di poco conto!


POV LORENZO VERDE

Che fegato quell’Harry Potter!Rischiare la vita per una compagna di Casa così antipatica come la Granger, per salvarla da un Troll!
Sicuramente il contribuito di Ron Weasley è stato minimale, visti i suoi scarsi risultati scolastici in questi primi due giorni di lezione.
Menomale che il sabato e la domenica sono liberi dalla scuola, per cui potrò alzarmi un po’ più tardi rispetto al solito.
Solo di mezz’ora poi, non mi alzerò molto più tardi… Luca e Chiara, infatti, data l’assenza di lezioni nel finesettimana, hanno avuto la brillante idea di organizzare una giornata di ritrovo tra noi italiani, per stare insieme, chiacchierare e fare un po’ un punto della situazione scolastica e sociale complessiva di questo primo impatto con la vita di Hogwarts.
Mi chiedo giusto come abbiano fatto a dirlo anche a Viola, tra di noi, lei è stata praticamente impossibile da contattare, ha messo un sacco di distanza solo perché siamo finiti tutti in Case diverse.
L’unica che potrebbe aver avuto modo di parlarle direttamente è Floarea, per via delle numerose lezioni in comune che hanno avuto… ma non credo proprio che l’abbia fatto, vista l’antipatia che nutre nei suoi confronti, soprattutto per via delle origini ignote del suo sangue.


POV CHIARA GRECO

Luca ha lasciato il compito a me di scrivere le lettere con i dettagli dell’incontro di ritrovo tra noi italiani, lui si è proposto di alzarsi presto anche domani mattina per farle consegnare a tutti.
Ha memorizzato anche il gufo di Viola, ancora prima che lei l’adornasse con quel ciondolo colorato fatto a mano.
Spero vivamente che anche lei accetti di buon grado quest’uscita di gruppo a Hogsmeade.
Per evitare che lei si tirasse indietro inventandosi delle scuse, ho evitato persino di nominare la presenza di Floarea a questo ritrovo, all’interno della sua lettera.
Per ragioni diverse, ho agito allo stesso modo, anche con la lettera di quest’ultima.
Spero vivamente che non succeda un casino totale e che risulti una buona cosa, questa iniziativa mia e di Luca.
Lorenzo è l’unico tra i nostri connazionali ad avere una vaga idea di quest’uscita di gruppo, ma è perché, lui è stato l’unico che abbiamo incontrato fisicamente, poco prima del pandemonio scoppiato durante la cena, per via della presenza anomala di quel Troll nella scuola.


POV RON WEASLEY

Quasi non ci credo ancora a tutto quello che è effettivamente successo stasera!Eppure è tutto vero, non mi sono immaginato niente!Ho davvero stordito un mostro con l’incantesimo Wingardium Leviosa!
Ho lasciato più che volentieri il compito di raccontare più volte l’avventura con il Troll di montagna a Harry e Hermione ai nostri compagni di Casa, durante tutta la cena nella Sala Comune.
Io mi sono limitato esclusivamente ad annuire ogni qualvolta che mi era richiesto di confermare le loro parole da parte dei nostri compagni di stanza.
Percy, tra i miei tre fratelli maggiori, è stato quello più distaccato in questa celebrazione dell’impresa mia e di Harry, invece, Fred e George mi hanno fatto un sacco di complimenti!
Quando ormai eravamo tutti sfiniti, dopo aver salutato educatamente Hermione, l’ultima rimasta nella Sala Comune con noi, Harry ed io siamo saliti nel nostro dormitorio, ci siamo lavati i denti e una volta che ci siamo infilati ognuno il proprio pigiama, siamo crollati immediatamente a dormire, senza neanche pensare a tirare giù le tende dei nostri letti a baldacchino, per evitare d’essere svegliati dai caldi raggi accecanti del sole l’indomani.


POV VIOLA

Solo quando le mie compagne di stanza si sono finalmente calmate e messe a dormire, posso finalmente scrivere le mie riflessioni sulla giornata scolastica appena finita, senza rischiare di dare fastidio a nessuna di loro.
Tutto sommato, mi è andata anche piuttosto bene oggi: sono caduta sulle scale meno volte del solito, adesso non mi trovo più isolata durante i pasti, per cui non faccio più conversazione esclusivamente con Priscilla Corvonero e il resto dei fantasmi della scuola, ma anche con gli studenti, anche se prevalentemente con le compagne di stanza, raramente con i ragazzi o con gli studenti più grandi.
Giusto oggi mi sono ritrovata a stretto contatto con loro, per via della comparsa del Troll annunciata dal professor Raptor durante la cena, e quindi, dalla conseguente isteria e paura collettiva generatasi a catena.
Durante il pranzo, invece, mi sono ritrovata addosso tutta l’attenzione dell’intera Sala Grande per via dei ben sei gufi che si sono appollaiati davanti a me, poggiando sul tavolo vari pacchi, pacchetti e lettere, dopo i quattro gufi della colazione!E che non ho ancora avuto il tempo di leggere, guardare indisturbata!
Mi sono limitata perciò a nasconderli con cura nello zaino, mettendoli in modo tale che non rischiassero di rompersi.
Certo, adesso ho tutta la schiena particolarmente indolenzita per via del peso eccessivo che ho fatto sopportare a essa e alle mie spalle, ma almeno il contenuto della mia posta è ancora tutto intero e ora, finalmente posso guardare con cura tutto ciò che mi è stato spedito.
Uhm, Catalina deve aver informato la mamma dei miei numerosi incidenti sulle scale della scuola, nell’unica lettera che lei mi ha scritto, infatti, mi raccomanda di stare molto attenta quando cammino, invece, all’interno dei vari pacchi voluminosi che mi ha spedito, trovo:
  1. Un kit di pronto soccorso contenente di tutto e di più (per incidenti domestici perlopiù, ma anche di altro genere).
  2. Una sciarpa, un berretto e un paio di guanti, tutti di lana e tutti dello stesso colore, blu scuro.
  3. Dei ferri di diversa dimensione e dei gomitoli di lana di vario colore, per via della mia grande passione per il cucito.
  4. Un ampio album da disegno per fogli A4 assieme ad altri di dimensioni più grandi e più piccole, uno di carta velina, uno di carta millimetrata, uno di carta lucida, più degli album di cartoncino di vario spessore, colore e misura.
  5. Matite colorate, pastelli a cera, pennelli di varia misura e tubetti di tempera, anche ad olio e un vasetto di acqua ragia.
  6. Squadra, righello, compasso e goniometro, più un metro a nastro.
Deve aver vinto alla lotteria… altrimenti non riesco proprio a spiegarmi come abbia fatto a comprarmi tutte questi oggetti nuovi di zecca.
Ah ecco spiegato il motivo di tutte queste sorprese, mio padre, nella sua lettera, mi spiega che sono dei regali di compleano in ritardo per il mio undicesimo compleanno, vale a dire il 25 agosto, tre giorni prima di scoprire d’essere una strega.
Nel Post Scriptum, papà aggiunge che passerò una parte delle vacanze di Natale a casa con loro, ciò significa quindi, che in quei giorni lì, dovrò lavorare molto per sopperire alle assenze fatte negli ultimi giorni di agosto passati a Londra e durante questa prima settimana di scuola magica, mentre l’altra parte la passerò qui a Hogwarts.
Invece, dopo la fine dell’anno scolastico a Gressoney-Saint Jean, riprenderò a frequentare per un’altra settimana ancora Hogwarts, per via degli esami finali per accedere al secondo anno.
L’unica cosa che so e che non mi rende affatto tranquilla, è che sarò stressatissima in quel periodo lì, dato che quest’anno ho anche l’esame di quinta elementare a Gressoney-Saint Jean e l’orale finisce esattamente il giorno prima dell’inizio di tutta la sessione degli esami magici di Hogwarts!   
Ho aperto soltanto i pacchi e le lettere della colazione, è troppo tardi per vedere anche quelli ricevuti a pranzo.
Mi limito a sistemare con cura tutto all’interno del mio baule e poi mi corico a dormire, sono stanchissima.
Le scriverò direttamente domani mattina le lettere in risposta a queste due, per i miei genitori.


POV CATALINA WHITE

La mia figlioccia ha scritto delle lettere molto corte oggi, sia ai propri genitori, sia a me, oltre che in numero minore rispetto al solito.
Ed è la prima volta che capita, generalmente, infatti, lei è molto logorroica, per iscritto; di persona, invece, devi faticare molto, (soprattutto se lei non ti conosce bene), per farla parlare, poiché non è una ragazza particolarmente loquace, anzi, è piuttosto introversa.
Qui dev’essere successo qualcosa per forza, ne sono sicura!Non mi bastano solo le belle parole sul non essere più isolata dai propri compagni di Casa, nella Sala Comune e durante i pasti e le lezioni.
Vorrà dire, che da domani mattina, le scriverò delle lettere anche in francese, italiano e tedesco, non più solamente in inglese, così da farle capire, che può parlarmi anche d’altro, oltre alla cronaca giornaliera delle sue lezioni.
(*Catalina White, parlando per iscritto con Giorgio e Matisse, si è accorta che le lettere scritte in inglese da Viola, contrariamente a quelle che la giovane manda ai propri genitori adottivi, trattano quasi esclusivamente di ciò che le succede a scuola durante le varie lezioni, mentre con loro due, parla anche delle proprie riflessioni personali, delle sue difficoltà oltre che d’altro*).
Vorrei che si confidasse anche con me, non solo con i propri genitori adottivi che di magia ne sanno ben poco e non possono di certo aiutarla, se lei ha dei problemi.
È anche vero, però, che lei non mi conosce ancora bene, io mi sono fatta viva nella sua vita solamente con l’apparizione improvvisa di alcuni insegnanti per il suo ingresso a Hogwarts e la sua conseguente scoperta d’essere una strega.
Prima, io ero una semplice vicina di casa di origini francesi, presente perlopiù in estate e raramente in inverno, oltre che nel resto dell’anno, per via della mia professione magica d’insegnante.
Devo cercare di rimediare velocemente e bene la mia assenza per tutti questi anni dalla sua vita.
La lettera del suo direttore, riguardo al discorsetto fatto alla studentessa e sua compagna di stanza che l’aveva messa in imbarazzo davanti a tutta la scuola, mi rasserena molto, pare che le sue parole abbiano avuto effetto immediatamente.
Un po’ più serena con me stessa, mi corico a letto, spengo la luce e mi accingo finalmente a dormire.

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